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La filiera del vino, che unisce le associazioni di categoria Confagricoltura, CIA, Alleanza delle Cooperative Italiane, Copagri, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi - torna a scrivere al Ministro delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, Teresa Bellanova, e lo fa per avanzare proposte con una lettera che completa le due precedenti già indirizzate al Governo, la prima in materia di misure economiche e fiscali a sostegno della liqui- dità delle imprese e la secon- da sulla concessione di pro- roghe nella tempistica delle domande OCM e di deroghe nell’esecuzione dei program- mi, investimenti e promozio- ne. In questo momento, riba- discono le organizzazioni, la priorità è garantire liquidità, fondamentale per la soprav- vivenza dell’impresa e dei suoi dipendenti, in attesa della ripartenza delle attività economiche. Le proposte riguardano il sostegno del mondo agricolo e vitivinicolo in particolare per il quale la filiera chiede l’avvio di un confronto imme- diato con l’obiettivo di indivi- duare al più presto una stra- tegia di sostegno e rilancio del settore, uno dei comparti agricoli più rilevanti per l’eco- nomia italiana. Nello specifico, sono quattro le ipotesi avanzate dal mondo del vino per far fronte all’impatto dell’emergenza sul mercato vitivinicolo, in particolare nel segmento on- trade e nella vendita diretta in cantina, caratterizzato da una riduzione delle vendite. La prima proposta riguarda l’uso dell’alcol per l’emergen- za con l’opportunità per i pro- duttori vinicoli di destinare vino da tavola in giacenza alla distillazione, al fine di ricavarne alcol ad uso medi- cale, a disposizione della Protezione Civile. Le distille- rie si dovrebbero fare carico del prelievo del prodotto, del trasporto e della distillazione. Resta inteso che, in questa catena, nessun anello dovrà conseguire un profitto. A ciò si aggiunge la necessi- tà di fissare una misura di distillazione per far fronte alle giacenze e alla potenziale mancanza di capienza nelle cantine per le uve e i mosti per la prossima vendemmia. Tra le proposte più significati- ve avanzate dalla filiera del vino a sostegno del settore agricolo c’è anche la misura della vendemmia verde. Lucia Bonassisa SALE Roberto Gualtieri Il ministro dell’Economia in difficoltà durante un’intervista non ha saputo rispondere a un semplice quesito: “A quale taso di interesse la UE elargirà il denaro per l’emergenza?” SCENDE Biologa, fondatrice e ad di un’azienda che conduce indagini sulla sicurezza alimenta- re. E’ diventata strategica e ha disposto aumenti in bustapaga ai dipendenti. VAI SUL SITO CRONACADELLECONOMIA.IT E SU: Carlo Bonomi e' stato designato pre- sidente di Confindustria. Vince così la sfida del voto del Consiglio Generale di via dell'Astronomia con Licia Mattioli. Per l'elezione definitiva andrà ora al voto dell'assemblea privata prevista per il 20 maggio. Il Consiglio Generale di Confindustria ha designato Carlo Bonomi con 123 preferenze. Hanno votato tutti i 183 aventi diritto. Alla candidata concor- rente Licia Mattioli sono andate 60 preferenze. Nessuna scheda bianca, nessuna scheda nulla. La riunione del Consiglio Generale si è svolta a distanza e alla presenza, nella sede di Confindustria, del presidente Vincenzo Boccia, della Dg Marcella Panucci e dei due candidati. La nomi- na dovrà avere il gradimento dell'as- semblea dei delegati, convocata il 20 maggio, che eleggerà il trentunesimo presidente di Confindustria. 16 APRILE 2020 - NUMERO 339 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI Carlo Bonomi designato presidente CONFINDUSTRIA UIV: LE RICHIESTE URGENTI AL MINISTRO Dopo le proposte economiche e fiscali, la filiera avanza misure straordinarie a sostegno del mondo agricolo. Uso dell’alcool di emergenza, distillazione controllata, vendemmia verde Vino, quattro azioni Teresa Bellanova Carlo Bonomi

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La filiera del vino, che unisce le associazioni di categoria Confagricoltura, CIA, Alleanza delle Cooperative Italiane, Copagri, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi - torna a scrivere al Ministro delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, Teresa Bellanova, e lo fa per avanzare proposte con una lettera che completa le due precedenti già indirizzate al Governo, la prima in materia di misure economiche e fiscali a sostegno della liqui-dità delle imprese e la secon-da sulla concessione di pro-roghe nella tempistica delle domande OCM e di deroghe nell’esecuzione dei program-mi, investimenti e promozio-ne. In questo momento, riba-discono le organizzazioni, la priorità è garantire liquidità, fondamentale per la soprav-vivenza dell’impresa e dei suoi dipendenti, in attesa della ripartenza delle attività economiche. Le proposte riguardano il sostegno del mondo agricolo

e vitivinicolo in particolare per il quale la filiera chiede l’avvio di un confronto imme-diato con l’obiettivo di indivi-duare al più presto una stra-tegia di sostegno e rilancio del settore, uno dei comparti agricoli più rilevanti per l’eco-nomia italiana. Nello specifico, sono quattro le ipotesi avanzate dal mondo del vino per far fronte

all’impatto dell’emergenza sul mercato vitivinicolo, in particolare nel segmento on-trade e nella vendita diretta in cantina, caratterizzato da una riduzione delle vendite. La prima proposta riguarda l’uso dell’alcol per l’emergen-za con l’opportunità per i pro-duttori vinicoli di destinare vino da tavola in giacenza alla distillazione, al fine di ricavarne alcol ad uso medi-cale, a disposizione della Protezione Civile. Le distille-rie si dovrebbero fare carico del prelievo del prodotto, del trasporto e della distillazione. Resta inteso che, in questa catena, nessun anello dovrà conseguire un profitto. A ciò si aggiunge la necessi-tà di fissare una misura di distillazione per far fronte alle giacenze e alla potenziale mancanza di capienza nelle cantine per le uve e i mosti per la prossima vendemmia. Tra le proposte più significati-ve avanzate dalla filiera del vino a sostegno del settore agricolo c’è anche la misura della vendemmia verde.

Lucia BonassisaSALE Roberto GualtieriIl ministro dell’Economia in difficoltà durante un’intervista non ha saputo rispondere a un semplice quesito: “A quale taso di interesse la UE elargirà il denaro per l’emergenza?”

SCENDEBiologa, fondatrice e ad di un’azienda che conduce indagini sulla sicurezza alimenta-re. E’ diventata strategica e ha disposto aumenti in bustapaga ai dipendenti.

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Carlo Bonomi e' stato designato pre-sidente di Confindustria. Vince così la sfida del voto del Consiglio Generale di via dell'Astronomia con Licia Mattioli. Per l'elezione definitiva andrà ora al voto dell'assemblea privata prevista per il 20 maggio. Il Consiglio Generale di Confindustria ha designato Carlo Bonomi con 123 preferenze. Hanno votato tutti i 183 aventi diritto. Alla candidata concor-rente Licia Mattioli sono andate 60 preferenze. Nessuna scheda bianca, nessuna scheda nulla. La riunione del Consiglio Generale si è svolta a distanza e alla presenza, nella sede di Confindustria, del presidente Vincenzo Boccia, della Dg Marcella Panucci e dei due candidati. La nomi-na dovrà avere il gradimento dell'as-semblea dei delegati, convocata il 20 maggio, che eleggerà il trentunesimo presidente di Confindustria.

16 APRILE 2020 - NUMERO 339 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI

Carlo Bonomi designato presidente

CONFINDUSTRIA UIV: LE RICHIESTE URGENTI AL MINISTRO

Dopo le proposte economiche e fiscali, la filiera avanza misure straordinarie a sostegno del mondo agricolo. Uso dell’alcool di emergenza, distillazione controllata, vendemmia verde

Vino, quattro azioni

Teresa Bellanova

Carlo Bonomi

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Cronaca dell’Economia.com2 • 16 aprile 2020

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Cronaca dell’Economia.com3 • 16 aprile 2020

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PER L’EMERGENZA COVID-19 SUPPORTA I FORNITORI

PRESENTATI I RISULTATI DI BILANCIO

La banca offre la possibilità alle imprese di ottenere nuova liquidità a tasso 0 UniCredit anticipa i termini di pagamento dei propri fornitori in Italia eseguendo pagamenti "a vista" delle fatture. Questo consentirà di accelerare note-volmente i pagamenti rispetto ai termini contrattuali standard di 60 giorni e supporterà ulte-riormente le aziende nella gestione del capitale circolan-te. Ranieri De Marchis e Carlo Vivaldi, Co-COO di UniCredit, hanno dichiarato: "Questa decisione avrà un impatto con-creto sulle migliaia di fornitori del nostro Gruppo. Anticipando i pagamenti, stiamo aggiun-gendo liquidità all'economia reale in un momento in cui può fare davvero la differenza. Come sempre, agiamo come partner dei nostri fornitori e li incoraggiamo a fare altrettanto per le loro catene di fornitura".

UniCredit eseguirà immediata-mente i bonifici bancari ai propri fornitori - senza attendere i ter-mini di pagamento contrattuali - dopo aver ricevuto la fattura elettronica dalla piattaforma SDI dell'Agenzia delle Entrate

e aver effettuato i controlli di prassi. L'iniziativa segue quella annun-ciata qualche giorno fa a sup-porto del personale medico, infermieristico e degli operatori socio sanitari impegnati in pri-

ma linea negli ospedali italiani. Gli appartenenti a queste cate-gorie che ne faranno richiesta, entro il 31 dicembre 2020, potranno ottenere prestiti per-sonali fino a 30 mila euro, rim-borsabili in un periodo massimo di 84 mesi, senza interessi e senza spese di istruttoria. La richiesta, per i clienti della ban-ca, è attivabile in modalità sem-plificata da remoto attraverso i canali digitali della banca, sen-za necessità di recarsi perso-nalmente in filiale. La banca offre inoltre per le stesse cate-gorie di dipendenti del settore pubblico, la possibilità di richie-dere un finanziamento attraver-so la cessione del quinto dello stipendio, sempre a tasso zero e senza spese d’istruttoria e commissioni d’intermediazio-ne, rimborsabili in un periodo massimo di 120 mesi.

Da sx Ranieri de Marchis e Carlo Vivaldi

Unicredit, pagamenti a vista delle fatture

Risultati al 31 gennaio 2020 in forte miglioramento a OVS. Il 2019 ha registrato un forte recupero sotto tutti i profili. Ad una prima parte dell’anno caratterizzata da un calo di marginalità e da uno sfavore-vole andamento climatico, è seguito un secondo semestre con un forte recupero di red-ditività, pur in presenza di un clima ancora non favorevole. L’esercizio, ha spiegato Stefa-no Baraldo, è terminato con vendite pari ad €1.370 milioni. In un mercato domestico ancora una volta in contrazio-

ne (-3,9%), è proseguito l’au-mento di quota di mercato (ora all’8,1%). La lieve riduzione di vendite dell’anno (-1,5%), è stata principalmente frutto del-la strategia di minori immissio-ni di merce unitamente alla minor leva promozionale. Dopo un 2019 che ha visto il Gruppo, soprattutto nella seconda parte dell’anno, tor-nare verso livelli storicidi pro-fittabilità con una significativa generazione di cassa, il 2020 è iniziato nel segno della tra-gedia legataal COVID-19 che sta affliggendo tutti. Il con-

testo dovuto all’emergenza è stato affrontatoimmediata-mente, con l’attivazione di misure eccezionali per ridurre la diffusione del virus e garan-tire lasicurezza dei clienti e dei dipendenti. La chiusura dei punti vendita in tutto il territorio nazionale a partiredalla seconda settimana di marzo e il conseguente azzeramento delle vendite realizzate trami-te negozi, hapoi richiesto ulte-riori azioni straordinarie. Fin dal primo giorno del mese di marzo è stato istituito un team dedicato alla gestione

dell’emergenza,mettendo in atto tutte le iniziative possibili per preparare il Gruppo al con-testo. Le aree individuate sonostate principalmente cin-que: affitti, personale, costi operativi, approvvigionamen-to merci ed infine,investimen-ti. Per quanto concerne il perso-nale si è attivato l’utilizzo del fondo ferie maturato, per poi passare alla CassaIntegrazio-ne

Stefano Beraldo

OVS, registrato forte recupero nonostante l’impatto Covid-19

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Cronaca dell’Economia.com4 • 16 aprile 2020

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Cronaca dell’Economia.com5 • 16 aprile 2020

TRE GIOVANI NELLA CLASSIFICA DI FORBES ITALIA

Ogni Vaia Cube venduto si pianta un nuovo albero La cassa è stata prodotta con il recupero dopo la tempesta

Partire da una catastrofe ambientale e trovare il modo di restituire quanto tolto alla natu-ra, grazie al design: è questa la missione della startup Vaia che ha dato vita a Vaia Cube, una cassa passiva di legno massel-lo pregiato che permette, senza l’uso di alcun tipo di energia, di amplificare quanto si sta ascol-tando con il proprio smartpho-ne. Da oggi Vaia Cube è dispo-nibile anche nei negozi fisici in tre Regioni: Trentino Alto Adi-ge, Veneto ed Emilia Roma-gna. Il progetto, ideato da tre giovani imprenditori under 30 (Federi-co Stefani, Paolo Milan e Giu-seppe Addamo, appena inseriti nella prestigiosa classifica dei “100 giovani leader del futuro” stilata da Forbes Italia per il 2020 nel settore “impresa sociale”) prende il nome da Vaia, la forte perturbazione che tra il 26 e il 30 ottobre 2018 ha interessato il Triveneto causan-do la più grande catastrofe fore-stale italiana degli ultimi 50 anni. Il maltempo colpì 494 Comuni, provocando danni consistenti e la completa distruzione di circa 42.525 etta-ri di foresta (il 3% della super-ficie forestale del territorio) e comportando la presenza di circa 8.5 milioni di m3 di legna-me a terra. “Volevamo trovare una soluzione concreta alla problematica di tutti questi alberi abbattuti e ormai inutiliz-zabili per le grandi strutture” - spiega Federico Stefani, co-founder di Vaia - “Da qui l’idea di usare quel legno, considera-to ormai inutilizzabile, per crea-re un oggetto di design che

potesse anche lanciare un messaggio forte e allo stesso tempo sostenere la ripresa del territorio.” Vaia Cube permette di propagare in maniera com-pletamente naturale qualunque suono inserendo al suo interno il proprio smartphone: “Per noi si tratta di una metafora forte e concreta, una cassa attraverso la quale amplificare ulterior-mente il grido di aiuto della natu-ra e mantenere alta l’attenzione sul cambiamento climatico” prosegue Federico Stefani “creando allo stesso tempo un progetto sostenibile.” La cassa viene realizzata da artigiani e falegnami locali e nel-le Dolomiti il team della startup sta coinvolgendo chi si occupa delle foreste pubbliche per la piantumazione di nuovi alberi. Infatti, Il territorio oggi presenta notevoli dissesti idrogeologici

ed è a rischio frane a causa del-la deforestazione. La startup si fa portavoce di un ulteriore messaggio concreto: con l’acquisto di un Vaia si con-tribuisce a piantare un nuovo albero e far rinascere così la foresta, la prima piantumazione avverrà a inizio estate 2020. Un primo grande risultato è stato già raggiunto superando quello che era il primo obiettivo prefis-sato di 5000 alberi - si è già arri-vati a 5200 -, da piantare nei primi 6 mesi dalla nascita del progetto. Torna quindi l’obiettivo iniziale di Vaia, quello di creare un model-lo circolare e sostenibile di busi-ness: da un lato recuperare le materie prime e dall’altro resti-tuirle all’ecosistema compro-messo, non andando a pesare sul territorio e sul fabbisogno di risorse naturali.

Il prosecco di Bottega

è arcobaleno

E’ una collezione di buon Pro-secco che Bottega ha realizzato con i colori dell’arcobaleno come sinonimo di rinascita, di speranza e di appartenenza alla propria nazionale. E’ un’occa-sione per suggerire alla clientela che “tutto andrà bene” ma può valere anche per richiamare alla pace dei popoli, al gay pride, a tutto ciò che può coinvolgere le persone. La linea si chiama Accademia Rainbow ed è for-mata da sei bottiglie di ottimo Prosecco, tutte con vari colori, quelli dell’arcobaleno. Combi-nando le varie bottiglie le varie combinazioni cromatiche si possono richiamare la bandiera o il vessillo di un paese, di uno stato, di una regione o di una comunità locale. E’ quindi pos-sibile costruire combinazioni ad hoc. Può essere l’occasione per un regalo diverso, emozionale.

Sandro Bottega

LA COLLEZIONE

Giuseppe, Federico e Paolo, i fondatori di Vaia

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Cronaca dell’Economia.com7 • 16 aprile 2020

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LA SOCIETÀ DI CONSULENZA AZIENDALE VICENTINA

E’ possibile chiudere bilanci senza delle pesanti perdite Il presidente di Endevo, Tonato: “Bisogna adottare criteri diversi”

In questi giorni di grandissima difficoltà per la emergenza sani-taria Covid-19 si propone un contributo sul tema degli impatti sui bilanci delle società che si trovano anche esse ad affron-tare una situazione senza pre-cedenti, almeno nella storia recente e che lascerà sotto diversi aspetti segni indelebili e di non facile assorbimento. Come evitare che i bilanci del-l’esercizio in corso subiscano gli effetti dirompenti della ferma-ta obbligatoria che la gran parte delle aziende ha subito in que-sto periodo? La tempestività di una soluzio-ne è necessaria a maggior ragione per i soggetti il cui eser-cizio sociale non coincide con l’anno solare. È infatti a tutti evi-dente che attualmente le impre-se sostengono costi ed oneri ai quali non si possono contrap-porre i relativi ricavi a causa del blocco della produzione e della relativa attività di vendita. Forse non ė necessario un intervento legislativo. Le fonti a disposizione, in particolare il codice civile integrato dai prin-cipi contabili (OIC), hanno alcu-ne disposizioni che potrebbero fare al caso e che fanno pen-sare come il legislatore (previ-dente) abbia già definito una fattispecie riconducibile al caso in oggetto. La supremazia stabilita dall’art. 2423, comma 2 del c.c (un architrave della redazione del bilancio) dice: “Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico

dell'esercizio”. Si è detto che questo rappre-senta un limite generale alla discrezionalità degli ammini-stratori nella formulazione del bilancio, limite che è ulterior-mente rafforzato dal comma 5 del medesimo articolo: “Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione degli articoli seguenti è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta, la disposizione non deve essere applicata. La nota integrativa deve motivare la deroga e deve indicarne l'in-fluenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato eco-nomico. Gli eventuali utili deri-vanti dalla deroga devono essere iscritti in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recu-

perato” che per l’appunto pre-scrive di disapplicare in casi eccezionali le specifiche dispo-sizioni quando queste siano incompatibili con la rappresen-tazione veritiera e corretta [1]. A supporto vale richiamare il basilare principio della compe-tenza economica e quello discendente della correlazione costi – ricavi: i costi devono essere correlati con i ricavi del-l'esercizio. Detta correlazione costituisce un corollario fonda-mentale del principio di compe-tenza economica ed intende esprimere la necessità di con-trapporre ai ricavi dell'esercizio i relativi costi siano essi certi che presunti [2]. Fatte queste premesse, il feno-meno che stiamo subendo è senz’altro di natura eccezionale e sulla eccezionalità, vuoi per la diffusione territoriale, vuoi per i tempi con i quali si è diffusa, vuoi per le conseguenze in ter-mini di vite umane, vuoi per l’im-prevedibilità del fenomeno, vuoi per l’impatto finanziario ed economico, non si debbono dare ulteriori spiegazioni. Sappiamo che le valutazioni di bilancio (ci riferiamo qui alle società OIC adopter) devono essere eseguite secondo le disposizioni di legge, integrate da corretti principi contabili (OIC), e nel limite della ragio-nevolezza (principi di prudenza e continuità). Sappiamo anche che con la riforma del 1991 (D. Lgs. 127/91) relativamente all’art. 2423 c.c. vi è stato il pas-saggio dalle “speciali ragioni” di deroga ai criteri di valutazione, ai “casi eccezionali” (art. 2423, comma 5 c.c.).

Riapertura dell’ospedale di Monselice

“E’ evidente che i cittadini del distretto 5 padovano hanno bisogno di un ospedale, quindi mi ha lasciato esterrefatta che ventidue sindaci siano stati segnalati alla Prefettura giove-dì davanti all’ospedale di Schiavonia solamente per aver svolto il loro compito, ovvero portare avanti le istanze dei cit-tadini che li hanno eletti”. Que-sto il pensiero della deputata del Gruppo Misto Silva Bene-detti, che continua: “in questo momento di estrema incertez-za, in cui la mobilità è limitata per legge, sostenere che i cit-tadini della bassa distino solo 23 km dall’Ospedale di Rovigo è offensivo per tutto il territorio. Molti comuni che venivano ser-viti dalla struttura di Schiavonia distano molto di più da Rovigo dei <23 km di autostrada> indi-cati da Zaia: tutti i cittadini han-no diritto innanzitutto ad un pronto soccorso e poi a non essere esposti a viaggi este-nuanti e rischiosi, specialmen-te quando si tratta di tratti di pazienti oncologici o di donne che devono partorire. Per que-sto, dopo essere stati inascol-tati per settimane, i sindaci di 22 comuni di diversi schiera-menti politici si sono riuniti sotto l’ospedale di Schiavonia giove-dì scorso, rispettando le norme di sicurezza previste”.

Silvia Benedetti

LA RICHIESTA

Benedetto Tonato

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526 505 263Ultima ora Ricoverati

3 in meno di lunedìGuariti

52 più di lunedìMorti

13 più di lunedì

Zaia boccia le gabbie in spiaggia: “Idea inquietante”. Poi rilancia: “Il Veneto non rinuncerà all’estate. Abbiamo superato tutto, ce la faremo anche stavolta”. A pag.2

No grazie!

Anche a settembre, scuola on line? No, grazie. Se lo chiedete a cento insegnanti, vi risponderanno cento “no, grazie”. Anche se l’ipotesi, per ora, resta in piedi, nessuno ci vuole crede-re, nè, è pensabile, debba essere una strada percorribile. Perchè un conto è la scuola on line in piena emergenza, com’è stato finora. Tutta un’altra storia sarebbe riprendere a settembre, senza aver trovato un’alternativa. Perchè,diciamolo, un’alternativa ci deve essere. Classi pollaio? E dividia-mole. Mancanza di personale? Assu-miamo. Non si può umanamente pen-sare di ricominciare, soprattutto con i piccoli, con le lezioni on line.Ve l’imma-

ginate,i bimbi di prima elementare, già confusi per un cambio comunque epo-cale, seguire al pc le lezioni di inse-gnanti che non hanno mai visto? Passi per le superiori o per gli studenti universitari, ma dalle medie in giù, almeno, il rapporto umano diventa assolutamente imprescindibile. E poi, altro particolare non trascurabi-le. Oggi, tutto è stato possibile grazie ai genitori, a casa dal lavoro, quindi in grado di badare ai bimbi, se non di aiu-tarli nei compiti assegnati. Ma a set-tembre, quanti genitori saranno ancora a casa? E come farebbero i bambini ? I nonni, dite? E se non ci sono o sono lontani? Ce n’è quanto basta (aldi

làdell’aspetto puramente didattico, sia chiaro) per pensare che la ministra Azzolina e i suoi consiglieri debbano assolutamente trovare una soluzione. Certo, non è facile, ci mancherebbe. Ma, anche questo va detto, ci sono momenti e scelte che spettano a un politico, del resto eletto per questo. Non è facile, certo. Ma ci sono almeno tre mesi per trovare una via d’uscita, non tre giorni. Tre mesi per garantire ai piccoli che escono dalle scuole mater-ne il diritto (e la felicità) di indossare il grembiulino e di festeggiare il primo giorno di scuola. O vogliamo togliere loro questa straordinaria felicità? RaffaeleTomelleri

Scuola on line, ma non

a settembre

IL DIARIO

Cronaca dell’Economia.com8 • 16 aprile 2020

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Cronaca dell’Economia.com9 • 16 aprile 2020