CONFERENZA, MILANO 11 NOVEMBRE La «vita nova» di Emc Italia · La svolta di Liberato-Di Blasio:...
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n°19. 9 novembre 200923
Aziende&MercatiNEW BUSINESS, STRATEGIE, FINANZA
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Tendenze dell’e-commerceStrategie di sviluppo
Si tiene presso l’Aula de Carli del Polimi (via Durando 10) la presentazione dei risultati della Ricerca 2009 del-l’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Netcomm. La presentazione dei risultati sarà seguita da una tavola rotonda cui interverranno alcuni dei princi-pali operatori dell’eCommerce B2c italiano.
CONVEGNO, MILANO 10 NOVEMBRE
Etica e mass mediaIncontro con Edgar Morin
Per la serie di conferenze dal titolo “L’autunno caldo dei guru”, la mediateca Santa Teresa (in via della Moscova 28) ospita oggi Edgar Morin, filosofo e sociologo francese, considerato uno dei maggiori studiosi di mass media. Da tempo Morin è impegnato nell’analisi dei linguaggi e spo-stamenti di potere all’intreccio fra nuovi e vecchi mezzi di comunicazione.
CONFERENZA, MILANO 11 NOVEMBRE
IT governance italianaCompetenze e esperienze
Si intitola “IT Governance: competenze ed esperienze in Italia” il convegno che si tiene (presso l’hotel de la Ville, via Sistina 67) nell’ambito degli eventi organizzati dai ma-ster in Sicurezza del dipartimento di Informatica dell’Uni-versità di Roma La Sapienza. L’evento punta a favorire lo scambio di idee nell’ambito dell’IT Governance, alla luce delle esperienze messe in atto dalla PA.
CONVEGNO, ROMA 21 NOVEMBRE
Lʼultima volta che avete avuto a che fare con Emc Italia è stato un anno fa? Ebbene, dimenticatela pure. Oggi Emc è unʼaltra cosa. È cambia-to il management e, soprattutto, è cambiato del tutto il suo approccio al mercato. In pochi mesi il presidente Michele Liberato e lʼamministratore delegato Riccardo Di Blasio hanno introdotto grandi cambiamenti nella filiale italiana, 500 dipendenti, Ora sono pronti, come dichiara Liberato, “ad attestare in Italia il positioning che ci spetta e che Emc ha già negli altri Paesi”. Da Cenerentola a regina anche in Italia, insomma. Di un ambito come quello del governo dellʼinfrastruttura informativa e delle soluzioni abilitanti la gestione delle informazioni (archi-viazione, sicurezza, deduplicazione, virtualizzazione, consolidamento ed enterprise content management) delle aziende clienti, ad esempio nel datacenter che rappresenta il cuore del trattamento delle informazioni. Il cuore, in altre parole, della società della conoscenza. “Abbiamo una tec-nologia elevatissima. La nostra vision è semplice: vogliamo che la piattafor-ma Emc sia presente in tutti i grandi datacenter in Italia”. Tradotto in cifre, vuol dire che Emc punta ad affermare e rafforzare la sua presenza in Italia e nel mondo dove vanta oltre 16 miliardi di dollari di fatturato.
Parliamo di soluzioni di storage di cui il mero immagazzinamento dei dati è solo una parte, la meno significativa. La mission di Emc è “qualificare” le informazioni: conservazione, protezio-ne in modo efficiente e archiviazione. “Vista come capacità dellʼinformazio-ne di seguire la persona dovunque essa sia”, specifica Di Blasio. Una specie di “cloud information” che consente di “avere accesso in qualunque momento ed ovunque ad unʼinformazione trattata e conservata in modo efficiente”.
“Emc non è solo storage”, tiene non a caso a puntualizzare Liberato. Lo mostrano il possesso di brand importanti come VMware, società specializzata nella virtualizzazione, Rsa, leader mondiale nella sicurezza, lʼacquisizione di Documentum, spe-cializzata nel content management e archive, anchʼessa leader di mercato nel suo settore. Emc fa rima con dema-terializzazione. “Con 43 acquisizioni negli ultimi anni la nostra azienda è diventata completa: in questo settore non cʼè nessuno al mondo con unʼof-ferta così ampia e focalizzata”, osserva
Liberato. È su questa base che si lavora in Italia. Con target importanti: dalla pubblica amministrazione ai grandi gruppi dellʼindustria e dei servizi. Con un obiettivo ambizioso: raddoppiare in tre anni lʼattuale fatturato. “Un obietti-vo ambizioso? Sì, ma siamo in grado di raggiungerlo - risponde Di Blasio -. Nonostante la crisi, lʼultimo nostro trimestre è stato in crescita. I clienti
GILDOCAMPESATO
La «vita nova» di Emc ItaliaLa svolta di Liberato-Di Blasio: «Pronti a conquistare il 30% del mercato dello storage»
storici ci hanno confermato la fiducia e abbiamo acquisito numerose nuove referenze. Riscontriamo un clima mol-to positivo su di noi. Nel mercato cʼè la voglia di lavorare con Emc e questo ci rende fiduciosi: la nostra exit strategy è già fatto compiuto”.
A un portafoglio clienti di tutto rispetto (Unicredit, Telecom Italia, Poste Italiane, Fastweb, Vodafone, Fiat, Sogei per citarne alcuni) si è aggiunta di recente Generali che ver-
rà supportata da Emc Italia in tutto il mondo. “Siamo unʼazienda americana, ma con passaporto italiano”, puntua-lizza Liberato ricordando i legami con Università quali Sapienza e Polimi, il ruolo in Assinform e Csit, le iniziative nel sociale. Il segreto del successo dei dieci mesi che cambiarono Emc in Ita-lia? “Innanzitutto le persone, a partire dalla qualità del nuovo management
che in pochi mesi è riuscito a imprime-re allʼazienda un grande cambiamento come presenza sul mercato e orgoglio aziendale - risponde Liberato -. E poi ci sono state la focalizzazione sui major client, la riorganizzazione del canale verso i clienti medio-piccoli, le alleanze strategiche con global systems integra-tor quali Accenture e global technology vendor quali Cisco. Alleanze che ci consentono di trasformare i prodotti in soluzioni”.
Dematerializzazione:«Sul nostro pacchetto non abbiamo rivali»
Offerta ampia«Siamo ambiziosiObiettivo raddoppio di qui a tre anni»
Fatturato
RICCARDO DI BLASIO e MICHELE LIBERATO Presidente e Ad di Emc Italia
Banche, investimenti in hi-tech da recordAnalisi L’IT nelle banche non conosce crisi. Si può riassumere così l’edizione 2009 del-l’Osservatorio Abi sui costi operativi delle banche. Stando all’indagine se nel 2008 i costi amministrativi delle banche italiane sono cresciuti di qualche punto percentuale, in valore assoluto la voce che ha contribuito di più all’aumento complessivo sono stati i “costi informatici”, saliti con un tasso di poco inferio-re al 20%. In generale, le spese amministrati-ve degli istituti sono leggermente aumentate (+4,4% annuo), in controtendenza rispetto al 2007, quando erano calate del 2,9%.Il monitoraggio Abi restituisce una fotografia approfondita dell’andamento rilevato nel 2008, annata in cui i gruppi bancari italiani hanno sostenuto spese amministrative per 17,6 miliardi di euro, pari a circa un quarto del margine di intermediazione realizzato. Rispet-to all’anno precedente si registra un aumento del 4,4%, corrispondente a 742 milioni. Effetto di maggiori oneri prodotti dall’incremento di dieci voci di costo (per complessivi 1.122
milioni) compensati solo parzialmente da 380 milioni di risparmi ottenuti grazie alla riduzio-ne di sette componenti di costo. Per quanto concerne i principali aumenti dei costi sostenuti nel 2008 dal sistema, le voci che hanno fatto segnare i maggiori aumenti in valore assoluto sono i “canoni passivi
per elaborazioni presso terzi” (390 milioni, pari a +19,1%), le “altre spese” (333 milioni, +11%), i costi per “manutenzione e noleggio hardware e software” (105 milioni, +7,9%) e i costi per “energia elettrica, riscaldamento e acqua” (103 milioni, +17,1%). Tra i maggiori risparmi, invece, il contributo più rilevante lo ha garantito la riduzione delle “spese telefoni-che, postali e trasmissione dati” (-125 milioni, corrispondenti a una riduzione percentuale dell’8,1%). Da sola, questa voce rappresenta praticamente un terzo dei tagli totali.L’indagine Abi prende in esame i bilanci di 50 gruppi, che rappresentano l’80% del sistema bancario italiano in termini di attivo totale. Nel 2008 le spese amministrative degli istituti ricompresi nel campione sono risultate pari allo 0,66% dell’attivo totale, al 24,5% del mar-gine di intermediazione e al 34,6% del totale dei costi operativi. Se nel caso del margine di intermediazione il ‘peso’ delle spese è aumentato rispetto al 2007 sui costi operativi il rapporto è calato rispetto al 35,5% del 2007.
4,3 milioni di italiani inviano e-mail dal cellulareSecondo lo European Email Marke-ting Consumer Report sono 4,3 milioni gli italiani che consultano l’e-mail dal cellulare, pari al 18% del popolo Web (21,4 milioni di utenti)