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AREA Sindacale CIRCOLARE N. 15691 DEL 28 LUGLIO 2017 ALIQUOTE CONTRIBUTIVE PER IL SETTORE AGRICOLO. ANNO 2017. IN SINTESI La circolare riepiloga, come di consueto, le tabelle - elaborate dall'Area Sindacale - delle aliquote contributive in vigore nel settore agricolo per l’anno 2017

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AREA Sindacale

CIRCOLARE N. 15691 DEL 28 LUGLIO 2017

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE PER IL SETTORE AGRICOLO. ANNO 2017.

IN SINTESI

La circolare riepiloga, come di consueto, le tabelle - elaborate dall'Area Sindacale - delle aliquote contributive in vigore nel settore agricolo per l’anno 2017

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Area SindacaleRC.TP.arf Corso Vittorio Emanuele II, 101 - 00186 RomaCircolare n. 15691 del 28 luglio 2017 tel.: +39.06.68.52.361 - fax: +39.06.68.52.360Prot. n. 1119/Cir017/Aliquote.Contributive.Anno2017. e-mail: [email protected]

sito web: www.confagricoltura.it

Oggetto: Aliquote contributive per il settore agricolo. Anno 2017.

Alle Unioni Provinciali AgricoltoriAlle Federazioni Regionali AgricoltoriAlle Federazioni Nazionali di CategoriaAlle Federazioni Nazionali di ProdottoLORO SEDE.

In allegato alla presente provvediamo a trasmettere le tabelle relative alle aliquote contributive in vigore nel settore agricolo per l’anno 2017.

È opportuno precisare che i dati contenuti nelle tabelle sono già stati comunicati via via con apposite circolari emanate in corso d’anno (circolari n. 15677 del 17/07/2017, n. 15674 del 10/07/2017, n. 15654 del 7/06/2017, n. 15636 del 15/05/2017, n. 15633 del 4/05/2017, n. 15564 del 1/02/2017, n. 15563 del 1/02/2017, n. 15559 del 25/01/2017). Abbiamo comunque ritenuto opportuno provvedere, come di consueto, ad un riepilogo generale.

Ricordiamo preliminarmente, qui di seguito, le innovazioni normative che, per il 2017, hanno interessato il nostro settore.

LAVORATORI DIPENDENTI

CONTRIBUTO FPLD – AUMENTI DI ALIQUOTA

Dal 1° gennaio 2009 sono ritornati in vigore – dopo la sospensione disposta dall’art. 01, c. 1, della legge n. 81/2006 per il triennio 2006-2008 – gli aumenti di aliquota previsti dall’art. 3, commi 1 e 2, del d.lgs. n. 146/1997.

Tali norme, come noto, prevedono il percorso di graduale allineamento dell’aliquota pensionistica dovuta dai datori di lavoro per gli operai agricoli a quella dovuta per la generalità dei dipendenti, attraverso l’aumento annuo dello 0,20 per cento del contributo FPLD a carico delle imprese agricole tradizionali (con decorrenza 1° gennaio di ciascun anno) e dello 0,60 per cento del contributo FPLD a carico delle imprese agricole con processi produttivi di tipo industriale (con decorrenza 1° luglio di ciascun anno), sino al raggiungimento dell’aliquota prevista per la generalità dei datori di lavoro.

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Al riguardo si ricorda che, con il 1° luglio 2011, le imprese agricole con processi produttivi di tipo industriale hanno raggiunto l’aliquota contributiva per il finanziamento del Fondo pensioni lavoratori dipendenti prevista dall’art. 3, c. 23, della legge n. 335/1995.

Per quanto riguarda la quota a carico dei lavoratori dipendenti, si rammenta che con il 1/1/2002 si è concluso il percorso di allineamento dell’aliquota a carico dei lavoratori a quella prevista per la generalità degli altri settori produttivi, previsto dal citato art. 3 del d.lgs. n. 146/97, iniziato il 1° gennaio 1998.

Resta quindi solo l’aumento annuo dello 0,20 per cento del contributo FPLD a carico dei datori di lavoro agricolo tradizionali, giacché non è ancora stata raggiunta l’aliquota contributiva in vigore per gli altri settori produttivi.

Esoneri compensativi per destinazione TFR ai fondi pensione

L’art. 1, c. 764, della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006) ha previsto l’esonero dal versamento del contributo al Fondo di garanzia per il TFR (di cui all’art. 2 della legge n. 297/1982) pari allo 0,20 per cento, nella stessa misura percentuale della quota di TFR maturando conferito alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall’INPS.

In altre parole, se per un lavoratore viene conferito l’intero TFR l’esonero dal contributo predetto è totale; se invece il conferimento del TFR è parziale (nelle limitate ipotesi in cui è consentito) l’esonero dal contributo è direttamente proporzionale.

Da sottolineare che per gli operai agricoli a tempo determinato e per gli impiegati, quadri e dirigenti agricoli, il contributo dello 0,20 per cento non è dovuto e quindi le aziende che occupano tali lavoratori non possono beneficiare della predetta misura compensativa.

L’art. 1, comma 766, della citata legge finanziaria, ha inoltre previsto, a decorrere dal 1° gennaio 2008, un ulteriore esonero dal versamento dei contributi sociali in una misura crescente di anno in anno fino al 2014. Nel 2014 dunque la misura di tale esonero si è stabilizzata ed è pari a 0,28 punti percentuali.

L’esonero incide prioritariamente sui contributi per assegni familiari e, in caso di incapienza, su quelli per maternità e disoccupazione o su altre contribuzioni per il finanziamento delle prestazioni temporanee. Anche in questo caso l’esonero contributivo si applica in misura proporzionale alle quote di TFR versato alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall’INPS.

Decontribuzione delle erogazioni stabilite da contratti di 2° livello

L’art. 4, commi 28-29 della legge n. 92/2012 (cd. Riforma Fornero)1 ha reso definitivo il regime di sgravio contributivo previsto dall’art. 1, commi 67 e 68, della legge n. 247/2007 relativo alle erogazioni previste dalla contrattazione collettiva di secondo livello (aziendale e territoriale) a titolo di premio di produttività 2,

1 Cfr. ns. circ. n. 14079 del 19/07/2012 e n. 14077 del 16/07/2012.2 Cfr., da ultimo, la circolare confederale n. 14015 del 7/5/2012.

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essendo stato eliminato dalla norma originaria il riferimento al carattere sperimentale di tale misura agevolativa3.

Come noto, il beneficio in commento consiste in uno sgravio di 25 punti percentuali dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro e in uno sgravio totale dei contributi previdenziali a carico del lavoratore sulle erogazioni:

previste dai contratti collettivi aziendali ovvero di secondo livello;

incerte nella corresponsione o nell’ammontare;

correlate alla misurazione di incrementi di produttività, qualità, nonché altri elementi di competitività, assunti dal contratto collettivo come indicatori dell’andamento economico dell’impresa e dei suoi risultati.

La dotazione finanziaria prevista per lo sgravio è pari a 650 milioni di euro annui. I benefici vengono concessi solo entro tale limite (650 milioni di euro annui) secondo modalità stabilite di anno in anno con decreto interministeriale (lavoro ed economia) anche con riferimento all’individuazione dei criteri di priorità.

Sostanzialmente a partire dall’anno di competenza 2015 la misura in oggetto non è stata più rifinanziata4.

Da segnalare tuttavia che l’art.55 della legge n. 96/2017 (cd. Manovrina) ha riconosciuto una riduzione di venti punti percentuali dell’aliquota IVS a carico del datore di lavoro ed una esenzione totale sulla contribuzione a carico del lavoratore sulle erogazioni legate alla produttività che coinvolgano “pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro”. I predetti benefici contributivi – che si applicano soltanto ai premi erogati in virtù di contratti collettivi sottoscritti successivamente al 24 aprile 2017 (data di entrata in vigore della norma) – possono riguardare erogazioni non superiori a 800 euro annui.

Sull’esatta portata della norma – che sembra legata alla cd. detassazione di premi di produzione 5 – ed in particolare sui presupposti per poter beneficiare dell’agevolazione contributiva si è in attesa di chiarimenti da parte delle amministrazioni competenti.

Contribuzione per il finanziamento della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASPI)

Come noto - in attuazione di una delega al Governo per la riforma della materia degli ammortizzatori sociali conferita dalla legge n. 183/2014 (meglio nota come Jobs Act) - il d.lgs. 4 marzo 2015 n. 22 ha introdotto la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego)6, che ha sostituito l'ASpI (Assicurazione Sociale per

3 È stato conseguentemente abrogato l’art. 33, c. 14, della legge n. 183/2011 che regolamentava la decontribuzione in oggetto con riferimento all’annualità 2012 (cfr. ns. circolare n. 13857 del 17/11/2011).4 Si ricorda che per l’anno 2014 l’accesso agli sgravi in questione è stato disciplinato dal decreto interministeriale 08/04/2015, pubblicato sulla G.U. n. 123 del 29/05/2015, e le relative istruzioni operative per la presentazione dell’istanza di sgravio da parte dei datori di lavoro interessati sono state definite con la circolare INPS n. 128/2015 ed i messaggi INPS n. 4974/2015 e n. 5302/2015 (cfr. ns. circolari n. 15090 del 19/06/2015 e n. 15125 del 27/07/2015 e la ns. comunicazione del 14/08/2015). Per gli anni 2015, 2016 e 2017 invece non sono ancora state emanate istruzioni operative.5 Cfr., da ultimo, la ns. circ. n. 15554 del 19/01/2017.6 Cfr. ns. circ. n. 14986 del 7.03.2015.

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l'Impiego) e la Mini ASpI istituite dalla cd. legge Fornero (art. 2. della legge n. 92/2012) 7 che, a sua volta, avevano sostituito l'indennità di disoccupazione ordinaria e a requisiti ridotti (DS).

La nuova disciplina - che opera con riferimento agli eventi verificatisi dal primo maggio 2015 - non introduce elementi di novità riguardo alla contribuzione a supporto della NASpI, limitandosi ad affermare che “Alla NASpI si applicano le disposizioni in materia di ASpI in quanto compatibili” (art. 14, d.lgs. n. 22/2015).

Conseguentemente, come peraltro precisato dall'INPS con messaggio n. 4441 del 30 giugno 2015, rimane inalterato l’impianto contributivo già previsto dalla Riforma Fornero, di cui si riepilogano qui di seguito gli elementi essenziali.

La NASpI, come i precedenti istituti, ha la funzione di fornire un sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.

Sono ricompresi nell’ambito di applicazione di questa forma di assicurazione sociale tutti i lavoratori dipendenti, compresi gli apprendisti ed i soci lavoratori di società cooperative che abbiano in essere un rapporto di lavoro subordinato ai sensi dell’art. 1, c. 3, legge n. 142/2001, nonché i dipendenti delle pubbliche amministrazioni con contratto di lavoro non a tempo indeterminato.

Sono invece esclusi dall’ambito di applicazione della NASPI gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato per i quali continuano a trovare applicazione le vigenti disposizioni in materia di disoccupazione agricola.

Contributo ordinario

Il finanziamento della NASPI - come in precedenza quello dell'ASpI - avviene attraverso il contributo già destinato al finanziamento della disoccupazione non agricola ai sensi degli artt. 12, c. 6, e 28, c. 1, della legge n. 160/1975, pari all’1,61 per cento (di cui 0,30 destinato al finanziamento della formazione continua). A tale aliquota restano applicabili le riduzioni del costo del lavoro di cui all’art. 120 della legge n. 388/2000, dell’art. 1, c. 361 della legge n. 266/2005, nonché le misure compensative di cui all’art. 8 della legge n. 248/2005.

Pertanto, con riferimento agli impiegati, quadri e dirigenti agricoli, che – a differenza degli operai agricoli – rientrano nell’ambito di applicazione della NASPI, continuerà ad essere dovuta la contribuzione dello 0,67 per cento già destinata al finanziamento della disoccupazione (di cui 0,30 destinato al finanziamento della formazione continua).

Contributo addizionale

Ai rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato si applica un contributo addizionale, a carico del datore di lavoro, pari all’1,4 per cento della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, finalizzato a finanziare la NASPI.

Il contributo non è dovuto per:

i lavoratori a termine assunti in sostituzione di lavoratori assenti;

7 Cfr. ns. circ. n. 14077 del 16/7/2012.5

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i lavoratori a termine assunti per lo svolgimento delle attività stagionali elencate nel DPR n. 1525/19638;

gli apprendisti;

i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

In caso di trasformazione del rapporto da tempo determinato a tempo indeterminato, il datore di lavoro ha diritto alla restituzione di tutti gli importi versati a titolo di contributo addizionale9.

La restituzione avverrà solo successivamente al decorso dell’eventuale periodo di prova.

La restituzione del contributo addizionale spetta anche ai datori di lavoro che, entro sei mesi dalla cessazione di un rapporto di lavoro a termine, assumono lo stesso lavoratore con contratto di lavoro a tempo indeterminato (cfr. messaggio INPS n. 4152/2014). Resta fermo in ogni caso, che nell’ipotesi di riassunzione la contribuzione da restituire sarà ridotta di un numero di mensilità pari all’intervallo tra i due rapporti.

Contributo aggiuntivo in caso di licenziamento

In caso di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per le causali che, indipendentemente dal requisito contributivo, darebbero diritto alla NASPI, il datore di lavoro è tenuto a versare una somma pari al 41 per cento del massimale mensile della NASPI per ogni anno di anzianità aziendale del lavoratore negli ultimi tre anni (compresi i periodi di lavoro con contratto diverso da quello a tempo indeterminato, se il rapporto è proseguito senza soluzione di continuità o se comunque si è dato luogo alla restituzione della contribuzione aggiuntiva dovuta per i rapporti a termine).

Il contributo aggiuntivo è dovuto anche per le interruzioni dei rapporti di apprendistato diverse dalle dimissioni o dal recesso del lavoratore, ivi incluso il recesso del datore di lavoro al termine del periodo di formazione10.

Esclusione operai agricoli

Le norme in materia di nuova assicurazione sociale per l’impiego, così come le disposizioni in materia di contratto a termine, non si applicano agli operai agricoli in virtù delle espresse esclusioni contenute nell’art. 2, c. 3, della legge n. 92/2012 e nell’art. 29, c. 1, lett. b), del decreto legislativo n. 81/2015 (che riproduce testualmente l’esclusione già contemplata nell’art. 10, c. 2, del d.lgs. n. 368/2001)11.

8 Si ricorda che ai sensi dell’art. 2, c. 29, lett. b) della legge n. 92/2012 il contributo addizionale per gli anni 2013 – 2015 non era dovuto anche per le attività stagionali definite dagli avvisi comuni e dai contratti collettivi nazionali stipulati entro il 31/12/2011.9 L'art. 1, c. 135, della legge 28.12.2013 n. 147 (la legge di stabilità per il 2014) ha abrogato - con decorrenza 1.1.2014 e con riferimento alle trasformazioni a tempo indeterminato decorrenti da tale data - la previsione, contenuta nella riforma Fornero, che limitava alle sole ultime 6 mensilità il diritto del datore di lavoro alla restituzione della contribuzione addizionale versata (Cfr. ns. circolare n. 14533 del 9 gennaio 2014).10 Una norma transitoria – art. 2, c. 34, della Legge n. 92/2012 - prevedeva l’esclusione dall’obbligo di corrispondere il contributo aggiuntivo nel periodo 2013-2015 in alcuni particolari casi, come i licenziamenti effettuati in conseguenza di cambi di appalto o le interruzioni di rapporti a tempo indeterminato nel settore edile. Tale esenzione é stata resa stabile dall'art. 1, c.164 della legge di Bilancio per il 2017 (legge n. 232/2016).11 Cfr. ns. circ. n. 15117 del 17 luglio 2015.

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Si ribadisce pertanto che nessuna contribuzione in materia di NASPI sopra rappresentata, compresa l’addizionale dell’1,4 per cento per i rapporti di lavoro a termine, è applicabile agli operai agricoli.

La NASPI e relativa contribuzione sono invece applicabili agli impiegati, quadri e dirigenti dell’agricoltura, nonché ai dipendenti delle Associazioni di categoria (Unioni, Federazioni e Confederazione) e degli enti e società collegate.

Contribuzione per la formazione continua (disoccupazione)

I commi da 62 a 64 dell’art. 1 della legge n. 247/2007 (attuazione del Protocollo sul Welfare) hanno introdotto anche per gli operai agricoli il contributo dello 0,30 per cento di cui alla legge n. 845/1978 per il finanziamento delle iniziative di formazione continua.

L’introduzione di tale contribuzione a partire dal 1° gennaio 2008 non ha determinato tuttavia alcun aumento della pressione contributiva a carico dei datori di lavoro agricolo, giacché è stata corrispondentemente ridotta di 0,30 punti percentuali l’aliquota per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria.

A seguito di tale modifica, anche i datori di lavoro agricolo che occupano operai possono aderire al Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua in Agricoltura (FOR.AGRI).

In caso di adesione, il contributo dello 0,30 per cento sarà trasferito dall’INPS a FOR.AGRI e l’azienda interessata potrà accedere ai finanziamenti dei piani formativi nel rispetto delle disposizioni di legge e dei regolamenti del fondo.

È appena il caso di precisare che le aziende che non aderiscono al fondo pagheranno comunque il contributo dello 0,30% – che l’INPS destinerà alla solidarietà generale – senza poter accedere ai benefici derivanti dall’iscrizione al fondo.

Si sottolinea altresì che l’iscrizione al Fondo ha effetto non più dall’anno successivo bensì dal periodo di paga nel quale la stessa viene effettuata (cfr. ns. circ. n. 13539 del 19/2/2010 e n. 13463 del 6/10/2009).

Si ricorda inoltre che, con circolare n. 40 del 22/2/2011, l’INPS ha chiarito che sulla contribuzione per il finanziamento della formazione continua (contributo dello 0,30 per cento) non trovano applicazione le agevolazioni per zone montane e svantaggiate (cfr. ns. circ. n. 13715 del 23/2/2011).

Con l’occasione si rende noto che, sulla base dei dati forniti dall’INPS, le adesioni a FOR.AGRI da parte dei datori di lavoro agricolo che occupano operai sono ancora piuttosto contenute e sicuramente inferiori alle aspettative.

Si rinnova quindi l’invito a tutte le Unioni e Federazioni a promuovere presso le aziende associate l’adesione a FOR.AGRI che, come detto, non implica alcun costo aggiuntivo per l’impresa interessata, riconoscendole la possibilità di ottenere dal Fondo il finanziamento di piani per la formazione continua dei propri dipendenti12.

12 Per le modalità di adesione a FOR.AGRI si rinvia alle nostre precedenti comunicazioni sull’argomento (n. 13539 del 19/2/2010, n. 13463 del 6/10/2009, n. 13321 del 16/3/2009, n. 13152 del 9/7/2008, n. 12860 del 21/9/2007) nonché al sito internet del Fondo (www.foragri.com).

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Contribuzione per la cassa integrazione (CIGO) per le coop. ex lege n. 240/1984

La recente riforma del lavoro (meglio nota come Jobs Act) ha riordinato la normativa relativa alle integrazioni salariali ordinarie (artt. 9-18 del d.lgs. n. 148 del 2015).

Le nuove disposizioni si applicano – indipendentemente dal numero di addetti – anche alle imprese del settore industriale, comprese le cooperative agricole, zootecniche e loro consorzi che esercitano attività di trasformazione, manipolazione e commercializzazione di prodotti agricoli propri ex lege n. 240/1984, per i soli dipendenti con contratto a tempo indeterminato (cfr. ns. circ. n. 15158 del 12/10/2015).

Le modifiche riguardano anche la misura del contributo ordinario a carico dei predetti datori di lavoro per il finanziamento delle prestazioni d’integrazione salariale ordinaria, secondo le seguenti (ridotte) aliquote:

per le imprese che occupano fino a 50 dipendenti: 1,70 per cento (in precedenza 1,90 per cento);

per le imprese che occupano più di 50 dipendenti: 2 per cento (in precedenza 2,20 per cento).

Come chiarito dalla circolare INPS n. 197/2015, le nuove misure contributive si applicano a far tempo dal periodo di paga in corso alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 148/2015 e cioè a partire dal mese di settembre 201513.

Si ricorda che le novità in parola – comprese quelle riguardanti le nuove misure contributive - non valgono per le imprese agricole, nei confronti delle quali continuano a trovare applicazione le norme in materia di cassa integrazione salari (CISOA) di cui alla legge n. 457 del 1972 sia per gli operai a tempo indeterminato e sia per gli impiegati (in virtù dell’estensione operata dall’art. 21 della legge n. 223/1991, che è rimasto in vigore)14.

Contribuzione al Fondo di integrazione salariale INPS

Sempre in tema di ammortizzatori sociali, il Jobs Act (d.lgs. n. 148/2015) 15 ha sostanzialmente confermato - pur con alcune importanti modifiche - il sistema di solidarietà bilaterale per la tutela dei lavoratori appartenenti a settori produttivi privi di specifiche misure di integrazione salariale nei casi di riduzione o di sospensione dell’attività lavorativa, originariamente introdotto dalla Riforma Fornero (legge n. 92/2012)16.

Come noto, tale sistema é costituito da fondi di solidarietà bilaterali "settoriali" (interamente finanziati dalle aziende e dai lavoratori) istituiti attraverso appositi accordi collettivi, e da un Fondo di solidarietà "residuale" per l'integrazione del reddito, nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, dei lavoratori appartenenti a settori scoperti da tali fondi di solidarietà bilaterali.

Rispetto alla previgente normativa, il Jobs Act - con l'intento di estendere il sistema e di renderlo più cogente - ha apportato le seguenti modifiche:

13 Poiché tra i soggetti destinatari dei trattamenti di integrazione salariale sono stati ricompresi anche gli apprendisti assunti con contratto di apprendistato professionalizzante (in precedenza esclusi), anche per tali lavoratori la contribuzione ordinaria di finanziamento della cassa integrazione guadagni ordinaria ha la medesima decorrenza (settembre 2015).14 La riforma degli ammortizzatori sociali operata dal Jobs Act si applica anche ai lavoratori dell'agricoltura (impiegati e operai) assunti con contratto di apprendistato professionalizzante, ai quali é stata estesa la CISOA (circ. INPS n. 77 del 27/04/2017 e ns. circ. n. 15633 del 4/05/2017). Per maggiori approfondimenti si veda più avanti l'apposito paragrafo sulla contribuzione per gli apprendisti.15 Cfr. ns. circ. n. 15158 del 12/10/2015.16 Cfr. ns. circ. n. 14077 del 16/07/2012 e n. 14829 del 30/09/2014.

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la costituzione dei fondi di solidarietà é obbligatoria (sono “istituiti” presso l’INPS);

il Fondo di solidarietà residuale, costituito presso l'INPS17, a decorrere dal 1° gennaio 2016 ha assunto la denominazione di Fondo di integrazione salariale ed estende il proprio raggio d’azione ai datori di lavoro che occupano mediamente più di 5 dipendenti (prima il limite era fissato a 15 dipendenti)18, comprendendo nella soglia dimensionale anche gli apprendisti.

Non sono invece stati introdotti, rispetto alla previgente disciplina (legge n. 92/2012), elementi di novità per i datori di lavoro agricolo che, a nostro avviso, devono continuare a ritenersi esclusi dagli obblighi di contribuzione al Fondo di solidarietà residuale istituto presso l’INPS (Fondo di integrazione salariale dal 1/1/2016).

Il settore agricolo infatti non rientra tra i settori produttivi privi di specifiche misure di integrazione salariale nei casi di riduzione o di sospensione dell’attività lavorativa, dato che esso ricade nell’ambito di applicazione della speciale normativa per l'integrazione salariale agricola (CISOA), che riconosce le relative prestazioni a favore di operai ed impiegati19.

A tal proposito si ricorda20 che il Ministero del Lavoro (nota n. 10593 del 13/05/2016) – a seguito di nostra esplicita richiesta – ha chiarito che anche i datori di lavoro agricolo con qualifica di coltivatore diretto sono esclusi dall’obbligo di contribuzione al Fondo di integrazione salariale, poiché rientrano tra i soggetti che possono beneficiare, per i propri dipendenti, della cassa integrazione salari operai agricoli (CISOA) di cui alla legge n. 457/72, pur essendo esonerati dall’obbligo di versare all’INPS la relativa contribuzione.

Sono invece obbligate alla contribuzione al Fondo, oltre alle società di servizi collegate a Confagricoltura, anche le Federazioni regionali e le Unioni provinciali (oltre che la Confederazione).

Con circolare n. 176 del 9 settembre 2016, infatti, l’INPS - rivedendo il proprio precedente orientamento interpretativo alla luce delle recenti novità normative (il citato D.Lgs. n. 148/2015 che ha istituito il nuovo Fondo in sostituzione del precedente)21 - ha precisato che l’ambito di applicazione del FIS è stato esteso a tutti i datori di lavoro che occupano mediamente più di 5 dipendenti, anche non organizzati in forma di impresa22.

In sostanza, secondo l'INPS, le innovazioni del Jobs Act hanno comportano un ampliamento della platea dei beneficiari delle tutele offerte dal nuovo Fondo di integrazione salariale, che ricomprende nel proprio campo di applicazione tutti i datori di lavoro che occupano mediamente più di 5 dipendenti – anche non organizzati in forma di impresa - che non rientrano nel campo di applicazione della cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria e che non appartengono a settori in cui sia stato attivato un Fondo di solidarietà bilaterale (ex art. 26 o art. 27 del D. lgs. n. 148/2015).17 Decreto interministeriale (Lavoro/Economia) n. 79141 del 7 febbraio 2014 (pubblicato sulla G.U. n. 129 del 6/06/2014).18 La soglia dimensionale (mediamente più di 5 dipendenti) deve essere verificata mensilmente con riferimento alla media occupazionale nel semestre precedente (nel caso di oscillazione del numero delle unità occupate in più o fino a 15 da un semestre all'altro, l'obbligo contributivo al Fondo - o il suo venir meno - scatta nel periodo di paga successivo al semestre nel quale sono stati occupati, in media, più di 15 dipendenti o cessa nel periodo di paga successivo al semestre nel quale sono stati occupati, in media, fino a 15 dipendenti). Tra i dipendenti occupati - secondo le indicazioni INPS (Messaggio n. 7637 del 28/12/2015)- devono essere ricompresi i lavoratori di qualunque qualifica, compresi gli apprendisti, con esclusione degli assunti con contratto di inserimento/reinserimento lavorativo. I lavoratori part-time sono conteggiati in proporzione all'orario svolto, rapportato al tempo pieno.19 Per quanto riguarda i dirigenti agricoli - ai quali, come noto, non spetta la CISOA - devono ritenersi esclusi anche dall'ambito di applicazione del Fondo di solidarietà residuale in virtù dell'espresso disconoscimento delle sue prestazioni nei confronti della categoria dei dirigenti di qualsiasi settore, ad opera dell'art. 4, ultimo comma, del decreto interministeriale citato.20 Cfr. ns. circ. n. 15344 del 17.05.2016.21 Cfr. circolare INPS n. 12/02/2016 e nostre circolari n. 14829/2014, n. 14881/2014, n. 15247/2016, n. 15408/2016.22 Cfr. ns. circ. n. 15458 del 4/10/2016.

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A fronte del nuovo onere contributivo in capo alle nostre strutture sindacali, appare utile sottolineare che l’inclusione nell’ambito di operatività del FIS consentirà a queste di accedere alle prestazioni di integrazione salariale del Fondo stesso23.

Si ricorda che, a partire dal primo gennaio 2016, la misura della contribuzione ordinaria al Fondo - di cui due terzi (2/3) a carico del datore di lavoro e un terzo (1/3) a carico del lavoratore - è pari allo 0,65 per cento, per i datori di lavoro che occupano mediamente più di 15 dipendenti, e allo 0,45 per cento, per i datori di lavoro che occupano mediamente sino a 15 dipendenti24.

A carico del datore di lavoro che ricorra alla sospensione o riduzione dell’attività lavorativa è previsto un contributo addizionale, calcolato in rapporto alle retribuzioni perse nella misura del 4%25.

Riduzione contribuzione INAIL (16,48 per cento)

Come noto, l’art. 1, comma 128, della legge di stabilità per il 2014 (legge 28 dicembre 2013, n. 147) 26, ha previsto la riduzione della contribuzione antinfortunistica per 1 miliardo di euro nel 2014, 1,1 miliardi di euro nel 2015 e 1,2 miliardi di euro a decorrere dal 2016.

La riduzione contributiva - la cui attuazione è rinviata, di anno in anno, ad un decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con quello dell’Economia, su proposta dell’INAIL - deve:

riguardare "premi e contributi dovuti per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali";

tenere conto dell’andamento infortunistico aziendale;

definire le modalità di applicazione della riduzione a favore delle imprese che abbiano iniziato l’attività da non oltre un biennio;

essere operata distintamente per singola gestione assicurativa dell’INAIL, tenuto conto dell’andamento economico, finanziario e attuariale registrato da ciascuna di esse e garantendo il relativo equilibrio assicurativo.

L'accesso al beneficio da parte dei soggetti in possesso dei requisiti non richiede la presentazione di alcuna istanza, mentre per le lavorazioni iniziate da meno di un biennio, l'accesso al beneficio richiede da parte delle aziende interessate la presentazione di apposita istanza.

Per l'anno 2017 la misura della riduzione della contribuzione antinfortunistica è stata fissata nella misura del 16,48 per cento dei premi e contributi (Decreto direttoriale del Ministero del lavoro del 9/11/2016 sulla base della determina n. 307/2016 del Presidente INAIL)27.

23 Ai lavoratori interessati, il Fondo riconosce un assegno ordinario pari all’integrazione salariale (80% della retribuzione lorda) decurtato di un importo pari all’aliquota contributiva prevista a carico degli apprendisti (5,84%).24 Si ricorda che dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 la contribuzione ordinaria era pari allo 0,50% della retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali.25 Si ricorda che dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 tale contribuzione addizionale era pari al 3% per le imprese fino a 50 dipendenti, e al 4,50% per le imprese con più di 50 dipendenti.26 Cfr. ns. circ. n. 14534 del 9/01/2014.27 Cfr. ns. circ. n. 15439 del 15/09/2016.

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Agevolazioni per zone montane e svantaggiate

Come noto, il comma 45 dell’art. 1 della legge n. 220/2010 (cd. legge di stabilità per il 2011)28 ha previsto che “a decorrere dal 1° agosto 2010 continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’articolo 2, comma 49, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, in materia di agevolazioni contributive nel settore agricolo” .

La legge di stabilità per il 2011 ha dunque messo a regime, senza soluzione di continuità, le agevolazioni contributive per zone montane e svantaggiate nelle misure più favorevoli previste dalla legge n. 81/2006 (riduzione del 75 per cento nelle zone montane e del 68 per cento nelle zone svantaggiate) che troveranno applicazione anche per gli anni successivi senza la necessità che intervengano altri provvedimenti legislativi di proroga.

Pertanto, in virtù di tale norma e dei rinvii “a catena” ivi contenuti 29, le agevolazioni contributive che trovano applicazione per il 2015 sono quelle previste dall’art. 01, c. 2, della legge n. 81/2006 che, come noto, consistono in una riduzione dei contributi a carico dei datori di lavoro agricolo pari al:

75 per cento nei territori montani particolarmente svantaggiati (cosiddette zone montane);

68 per cento nelle zone agricole svantaggiate, comprese le aree dell’obiettivo 1, regolamento (CE) n. 1260/1999 e le regioni Abruzzo, Molise e Basilicata (cosiddette zone svantaggiate).

Si ricorda infine che:

- per l’individuazione delle zone montane e svantaggiate occorre fare riferimento alla deliberazione 25/5/2000, n. 42 del CIPE pubblicata sulla G.U. n. 161 del 12/7/2000 (cfr. ns. circ. n. 11029 del 7/9/2000);

- l’agevolazione in questione riguarda anche i contributi dovuti all’INPS dalle imprese agricole per gli impiegati, quadri e dirigenti (cfr. circ. INPS n. 166 del 29/9/2000 trasmessa con ns. circ. n. 11052 dell’11/10/2000);

- i lavoratori non hanno diritto, sulla loro quota di contribuzione, ad alcuna riduzione;

- le agevolazioni per zone montane e svantaggiate non trovano applicazione sulla contribuzione per il finanziamento della formazione continua (contributo dello 0,30 per cento)30.

Retribuzione imponibile. Eliminazione del salario medio convenzionale

A decorrere dal 1° gennaio 2006 – in virtù dell’art. 01, c. 4, legge n. 81/2006 – la retribuzione imponibile ai fini previdenziali per tutte le categorie di lavoratori agricoli dipendenti è rappresentata da quella effettivamente corrisposta nel rispetto della contrattazione collettiva e dei minimali di legge, ai sensi dell’art. 1, c. 1, legge n. 389/89.

Questa previsione ha determinato il definitivo superamento del salario medio convenzionale di cui all’art. 28 del d.p.r. n. 488/68, ai fini che qui interessano.

28 Cfr. ns. circ. n. 13691 del 24/1/2011 e n. 13672 del 9/12/2010. 29 La norma in commento fa riferimento all’art. 2, c. 49, della legge 23/12/2009, n. 191, che rinvia all’art. 1-ter della legge n. 205/2008 che a sua volta rinvia all’art. 01, c. 2, della legge n. 81/2006.

30 Cfr. ns. circ. n. 13715 del 23/2/2011.11

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La legge finanziaria per il 2007 (art. 1, comma 785) con norma di interpretazione autentica, ha precisato tuttavia che il salario medio convenzionale continua a trovare applicazione per i compartecipanti familiari e piccoli coloni, nonché per gli iscritti alla gestione dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri.

La non applicabilità del salario medio convenzionale prevista dall’art. 01, c. 4, della legge n. 81/2006, deve dunque intendersi limitata ai datori di lavoro che occupano operai a tempo indeterminato e determinato.

Per i compartecipanti familiari e piccoli coloni, invece, il salario medio convenzionale continua a rappresentare il parametro di riferimento per i contributi previdenziali ed assistenziali previsti, nonché per le relative prestazioni, considerato che tale categoria di soggetti, non rientrando nell’ambito dei lavoratori subordinati, non percepisce compensi che possano essere qualificati come retribuzioni.

Analogamente il salario medio convenzionale continua ad essere applicabile agli iscritti alla gestione dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri per i quali l’onere contributivo e la misura delle prestazioni è correlato, anche, a detto parametro.

Per l’anno 2017 le retribuzioni medie giornaliere valevoli ai fini sopra indicati sono state determinate con il decreto del Direttore Generale per le Politiche previdenziali e assicurative del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 18 maggio 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 140 del 19 giugno 2017.

Apprendisti

La contribuzione dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti – precedentemente determinata in misura fissa settimanale - a decorrere dal 1° gennaio 200731 è stata fissata nel 10 per cento della retribuzione imponibile ai fini previdenziali (art. 1, c. 773, legge n. 296/2006)32-33-34. La ripartizione del predetto contributo tra le gestioni previdenziali interessate è stata stabilita con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, del 28 marzo 2007.

L’aliquota contributiva del 10 per cento riguarda anche altre tipologie contrattuali i cui obblighi contributivi sono fissati dalla legge in misura pari a quella degli apprendisti. Nell’aliquota in questione è compresa anche la quota (0,53 per cento) destinata al finanziamento dell’indennità giornaliera di malattia che, come noto, è stata estesa anche agli apprendisti.

31 Cfr. circ. INPS n. 22 del 23 gennaio 2007.32 La legge di riforma del mercato del lavoro (legge n. 92/2012, art. 2, c. 36 e 37) ha disposto, a decorrere dal 1° gennaio 2013, un incremento della contribuzione dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti artigiani e non artigiani, pari all’1,31% della retribuzione imponibile.33 Per i contratti di apprendistato stipulati nel periodo 1° gennaio 2012 – 31 dicembre 2016 era previsto lo sgravio totale dei contributi a carico dei datori di lavoro per i periodi contributivi maturati nei primi tre anni di contratto; per quelli successivi al terzo, l’aliquota torna ad essere quella del 10 per cento fino alla scadenza del contratto di apprendistato (art. 22, legge n. 183/2011 - legge di stabilità per il 2012). 34 L’art. 1, comma 240, lettera b), della legge n. 232/2016 ha prorogato fino al 31 dicembre 2017 gli incentivi per l’assunzione di apprendisti in contratto di apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore (c.d. contratto di apprendistato di primo livello), introdotti in via sperimentale dall’art. 32 del d.lgs. n. 150/2015 (Jobs Act) il quale dispone che: a) non trova applicazione il contributo di licenziamento, previsto dall’art. 2, commi 31 e 32, della legge 28 giugno 2012, n. 92; b) l’aliquota contributiva del 10% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, prevista dall’art. 1, comma 773, della legge n. 296/2006, è ridotta alla misura del 5%; c) è riconosciuto lo sgravio totale dell’aliquota di finanziamento della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), ex Assicurazione Sociale per l’Impiego, fissata, dall’art. 2, comma 36, della legge n. 92/2012, nella misura dell’1,31% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, nonché dell’aliquota di finanziamento dei fondi interprofessionali per la formazione continua, prevista dall’art. 25 della legge n. 845/1978 e pari allo 0,30% della medesima retribuzione imponibile. Sull'argomento cfr. mess. INPS n. 2499/2017.

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Tuttavia, per i datori di lavoro che occupano alle dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove, l’aliquota dovuta per gli apprendisti è ridotta all’1,5 per cento nel primo anno di contratto e al 3 per cento nel secondo anno di contratto. Dal terzo anno è comunque dovuta l’aliquota ordinaria del 10 per cento. L’agevolazione in questione è applicata solo ed esclusivamente per i contratti di apprendistato.

Con effetto sui periodi contributivi maturati a decorrere dal 1° gennaio 2013 – a seguito della estensione della assicurazione sociale per l’impiego ai lavoratori apprendisti operata dall’art. 2, comma 36, della legge n. 92/2012 – i datori di lavoro che occupano apprendisti sono tenuti a corrispondere anche la contribuzione destinata al finanziamento della NASPI, pari complessivamente all’1,61% della retribuzione imponibile (comprensiva dello 0,30% di cui all’art. 25 della legge n. 845/1978 destinato al finanziamento della formazione continua). Non è ancora stato definitivamente chiarito se questa contribuzione sia dovuta anche per gli operai agricoli assunti con contratto di apprendistato, giacché, come noto, tale categoria di lavoratori agricoli è esclusa dall’ambito di applicazione della NASPI e della relativa contribuzione.

Con circolare n. 77 del 27 aprile 2017, l'INPS ha invece chiarito che - a seguito della riforma degli ammortizzatori sociali operata dal decreto legislativo n.148/2015 (uno dei decreti attuativi del Jobs Act) 35 - sono da considerare destinatari dei trattamenti di cassa integrazione salariale (CISOA) anche i lavoratori (operai ed impiegati) assunti nel settore agricolo con contratto di apprendistato professionalizzante36.

Ed infatti secondo l'INPS, sebbene l’art. 18, comma 1, del citato decreto legislativo faccia espressamente salva la preesistente normativa in materia di integrazioni salariali del settore agricolo (art. 8 e ss. della legge n. 457/1972 e successive modifiche ed integrazioni), l’art. 2 del medesimo decreto - che, appunto, ha esteso agli apprendisti assunti con contratto di apprendistato professionalizzante i trattamenti di integrazione salariale - deve essere considerata come una "norma di carattere generale che si applica quindi a qualunque tipologia di integrazione salariale", compresa quella agricola.

Benché la circolare INPS non faccia espressamente cenno ai profili contributivi della CISOA per gli apprendisti, deve ritenersi consequenziale - per il finanziamento della prestazione - un aumento della contribuzione attualmente prevista per gli apprendisti, cui va aggiunta anche l'aliquota di finanziamento CISOA (1,50% interamente a carico del datore di lavoro).

Ente Bilaterale Agricolo Nazionale ( EBAN, già FISLAF)

Ancorché si tratti di una contribuzione di origine contrattuale e non legislativa, merita comunque di essere ricordato in questa sede che a decorrere dai contributi relativi alla manodopera occupata nel primo trimestre 2014, è divenuto operativo il nuovo sistema di contribuzione della bilateralità nazionale (EBAN), delineato dal vigente CCNL per gli operai agricoli e florovivaisti del 25 maggio 2010 e riconfermato in occasione del rinnovo intervenuto il 22 ottobre 2014.

La nuova contribuzione all’EBAN viene versata col mod. F24 utilizzando la causale contributo “EBAN” individuata appositamente dall’Agenzia delle Entrate con risoluzione n. 2/E del 9.01.2014. In particolare, in

35 Cfr. ns. circ. n. 15158 del 12/10/2015.36 Cfr. ns. circ. n. 15633 del 4/05/2017.

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sede di compilazione del modello di pagamento, la suddetta causale (EBAN) deve essere esposta dai datori di lavoro in un’apposita riga della sezione “INPS” del modello F24, nel campo “causale contributo”, in corrispondenza della colonna “importi a debito versati”, indicando nel campo “codice sede”, il codice della sede Inps competente e nel campo “matricola INPS/codice INPS/filiale azienda”, il codice alfanumerico riportato nel prospetto informativo inviato dall'INPS. I versamenti effettuati dai datori di lavoro con la predetta specifica causale contributo“EBAN”, saranno destinati dall’Agenzia delle Entrate direttamente all'Ente bilaterale (per approfondimenti si veda la nostra circolare n. 14736/2014).37

COLLABORATORI COORDINATI E CONTINUATIVI38

Il comma 57 dell’art. 2 della legge n. 92/2012 (cd. Riforma Fornero)39, come modificato dall’art. 46-bis, c. 1, lettera g) della legge n. 134/2012 (cd. decreto sviluppo)40, ha stabilito un percorso di graduale aumento dell’aliquota contributiva pensionistica per gli iscritti alla gestione separata INPS (di cui all’art. 2, c. 26 della legge n. 335/1995) e della corrispondente aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, fino a raggiungere nel 2018 il 33 per cento (24 per cento per coloro che sono iscritti ad altra gestione).

La legge di stabilità per il 2014 (art. 1, c. 491 e 744, legge n. 147/2013)41 è ulteriormente intervenuta sull'argomento, revisionando la misura delle aliquote per alcune delle categorie di soggetti scritti alla gestione separata INPS anche con riferimento all'anno 2015: per i pensionati e per gli iscritti ad altra gestione previdenziale obbligatoria l’aliquota nel 2015 saliva dal 22 (valore originariamente previsto dalla citata Riforma Fornero) al 23,5 per cento.

La materia era stata quindi oggetto di un'ulteriore revisione ad opera dell'art. 10-bis del decreto legge n. 142/2014 (cd. decreto Milleproroghe, convertito dalla legge n. 11/2015)42 che è intervenuto sulle aliquote previdenziali per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA iscritti in via esclusiva alla Gestione separata (cd. "senza cassa"), mantenendo la contribuzione relativa al 2015 allo stesso valore del 2014 (27% anziché il previsto 30%) e ridisegnando il percorso di graduale aumento delle aliquote già previsto per gli anni successivi (28%, anziché il previsto 31%, nel 2016 e 29%, anziché il previsto 32% nel 2017).

Successivamente, la legge di stabilità per il 2016 (legge n. 208/2016, art. 1, c. 203), aveva bloccato anche per l'anno 2016 l'aliquota contributiva per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA iscritti in via esclusiva alla Gestione separata INPS allo stesso valore del 2014 e del 2015: 27 per cento. Da ultimo, la legge di Bilancio per il 2017 (legge n. 232/2016, art. 1, c. 165)43 ha stabilito che, a decorrere da quest'anno, per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA iscritti esclusivamente alla Gestione separata INPS, l’aliquota contributiva viene stabilmente ridotta al 25 per cento. È stato dunque abrogato, per tale categoria di soggetti, il percorso di graduale innalzamento dell’aliquota previsto dalla Riforma Fornero.

37 La sede dell’EBAN è in via Flavia 3, 00187 Roma ed il codice fiscale è il seguente: 9773617058638 Sulle modifiche apportate alla disciplina delle collaborazioni coordinate e continuative, a progetto e occasionali dalla recente riforma del lavoro (Jobs Act) ed in particolare dagli art. 2, 52 e 54 del d.lgs. n. 81/2015 - che hanno operato una profonda revisione delle predette forme contrattuali - si veda la ns. circ. n. 15117 del 17/07/2015.39 Cfr. ns. circ. n. 14079 del 19/7/2012 e n. 14077 del 16/7/2012.40 Cfr. ns. circ. n. 14101 del 4/9/2012.41 Cfr. ns. circolare n. 14533 del 9/01/2014.42 Cfr. ns. circ. 15002 del 16/03/2015.43 Cfr. ns. circ. n. 15554/2017.

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Si ricorda infine che la legge n. 96/2017, art. 54 bis (cd. "manovrina") 44, ha introdotto il nuovo "contratto di prestazione occasionale" (che sostituisce il lavoro accessorio, cd. voucher o buoni lavoro) prevedendo il versamento dei contributi previdenziali alla Gestione separata INPS, nella misura del 33 per cento del compenso (oltre al premio INAIL per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, pari al 3,5 per cento del compenso) interamente a carico dell'utilizzatore.

Alla luce di tali modifiche, i progressivi aumenti di aliquota per la gestione separata risultano essere quelli indicati nella seguente tabella:

GESTIONE SEPARATA INPS

Anni Aliquote (%)

Soggetti privi di altra tutela previdenziale obbligatoria

Soggetti pensionati o iscritti ad altra gestione previdenziale obbligatoria

2013 27 20

2014 27 Per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA 22

28 Per i restanti soggetti

2015 27 Per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA 23,5

30 Per i restanti soggetti

2016 27 Per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA 24

31 Per i restanti soggetti

2017 25 Per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA 24

32 Per i restanti soggetti

Dal 2018 25 Per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA 24

33 Per i restanti soggetti

Pertanto le aliquote contributive pensionistiche della gestione separata per l’anno 2017 sono pari a:

32% per gli iscritti alla gestione separata che non siano assicurati anche presso altre forme pensionistiche obbligatorie;

25% per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA che non siano assicurati anche presso altre forme pensionistiche obbligatorie;

24% per tutti gli altri iscritti alla gestione separata e cioè per i soggetti assicurati anche presso altre forme pensionistiche obbligatorie e per quelli già titolari di pensione;

33% per i prestatori di lavoro occasionale ai sensi dell'art. 54 bis della legge n. 96/2017.44 Cfr. ns. circ. n. 15674 del 10/07/2017.

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Le predette aliquote valgono anche per il computo delle prestazioni pensionistiche.

Resta confermata la ripartizione dell’onere contributivo tra committente (sul quale gravano i 2/3 del contributo) e collaboratore (sul quale grava 1/3 del contributo).

ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE

Le citate modifiche apportate dalla legge n. 92/2012 (cd. Riforma Fornero) per i collaboratori coordinati e continuativi valgono anche per gli associati in partecipazione con conferimento di lavoro che, ai sensi dell’art. 43 della legge n. 326/2003, sono tenuti all’iscrizione, sin dal 1° gennaio 2004, nella gestione separata di cui all’art. 2, c. 26, legge n. 335/95.

Pertanto, anche per tale categoria di soggetti le aliquote contributive pensionistiche per l’anno 2017 sono quelle in vigore per i collaboratori indicate nel paragrafo precedente.

A differenza dei collaboratori, per gli associati in partecipazione, con conferimento di lavoro, la ripartizione dell’onere contributivo resta fissata nel 55 per cento a carico dell’associante e nel 45 per cento a carico dell’associato.

Come noto, il d.lgs. n. 81/2015 ha vietato la stipula di nuovi contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro a decorrere dal 15 giugno 2015. Restano salvi gli effetti dei contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro già stipulati, che dunque proseguono regolarmente fino alla loro cessazione naturale.

LAVORATORI AUTONOMI (CD, CM, IAP)

Com’è noto, con l’entrata in vigore del d.lgs. 29 marzo 2004, n. 99, e successive modifiche e integrazioni, la figura dell’imprenditore agricolo a titolo principale è stata sostituita da quella dell’imprenditore agricolo professionale (cfr. ns. circ. n. 11648 del 22/06/2004 e circ. dell’uff. legale n. 11598 del 23.04.2004). Poiché qualunque riferimento nella legislazione vigente alla qualifica di IATP deve intendersi riferita alla nuova qualifica di IAP, anche per la contribuzione obbligatoria per l’anno 2017 si prende in considerazione l’imprenditore agricolo professionale (IAP) e non più lo IATP.

Reddito medio convenzionale

Per il 2017 la retribuzione media convenzionale per la determinazione delle quattro fasce di reddito di cui all’art. 7 della legge n. 233/1990 è pari a € 56,83. Di conseguenza i redditi convenzionali imponibili, sui quali calcolare i contributi dovuti, sono i seguenti:

1^ Fascia € 8.865,48 (€ 56,83 x 156 gg)

2^ Fascia € 11.820,64 (€ 56,83 x 208 gg)

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> di 21 anni < di 21 anni > di 21 anni < di 21 anni2011 20,3 17,8 17,3 12,82012 21,6 19,4 18,7 152013 22 20,2 19,6 16,52014 22,4 21 20,5 18

82015 22,8 21,8 21,4 19,52016 23,2 22,6 22,3 212017 23,6 23,4 23,2 22,5

dal 2018 24 24 24 24

Contribuzione coltivatori diretti (%)

annizona normale zona svant./montana

3^ Fascia € 14.775,80 (€ 56,83 x 260 gg)

4^ Fascia € 17.730,96 (€ 56,83 x 312 gg)

Aliquota contributo IVS

Coltivatori diretti, coloni e mezzadri

La legge n. 214/2011 (cd. Manovra Monti) ha previsto, a decorrere dall’anno 2012, un percorso di graduale aumento delle aliquote contributive pensionistiche per i coltivatori diretti, coloni e mezzadri, che porterà nel 2018 al raggiungimento di un’unica aliquota pensionistica del 24% per tutti i soggetti (adulti e minori di 21 anni) operanti in qualsiasi territorio (zone montane e svantaggiate)45:

Pertanto le aliquote contributive pensionistiche dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri, per l’anno 2017 sono pari al 23,6% nelle zone normali (23,4% per i minori di anni 21) ed al 23,2% nelle zone montane e svantaggiate (22,5% per i minori di anni 21) 46.

Imprenditori agricoli professionali

Per gli imprenditori agricoli a titolo professionale (IAP) il sopra citato percorso di graduale innalzamento delle aliquote pensionistiche non aveva trovato applicazione nell’anno 2012 in quanto la cd. Manovra Monti (legge n. 214/2011) non aveva espressamente ricompreso questa categoria professionale.

La sopraggiunta legge di riforma del mercato del lavoro (legge n. 92/2012, art. 2, c.88 – cd. legge Fornero) ha però successivamente esteso anche agli imprenditori agricoli professionali, ma solo a far data dal 1°

45 Cfr. ns. circ. n. 13883 del 12.12.2011 e n. 13903 dell’11.01.2012.46 Al fine dell’individuazione dei territori montani e delle zone agricole svantaggiate, nei confronti delle categorie dei coltivatori diretti, coloni, mezzadri ed imprenditori agricoli professionali, occorre fare riferimento all’art. 9 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601, per i territori montani, e all’art. 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 984, per le zone agricole svantaggiate.

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gennaio 2013, il percorso di graduale innalzamento delle aliquote contributive già disposto dalla “manovra Monti” per i coltivatori diretti, coloni e mezzadri47.

Pertanto le aliquote contributive pensionistiche degli IAP, per l’anno 2017, sono pari al 23,6% nelle zone normali (23,4% per i minori di anni 21) ed al 23,2% nelle zone montane e svantaggiate (22,5% per i minori di anni 21).

Contributo addizionale IVS

Per il 2017 l’importo di tale contributo - sottoposto ad adeguamento periodico ai sensi dell’art. 22 della legge 3/06/1975, n. 160 - è rimasto invariato rispetto agli anni 2015 e 2016 ed è pertanto pari a € 102,96 annui (€ 0,66 giornaliere per 156 giornate).

Contributo maternità

Il contributo per la maternità resta fissato anche per il 2017 in € 7,49 annui pro-capite. Si ricorda che esso è dovuto non solo dai coltivatori diretti, coloni e mezzadri ma anche dagli IAP (già IATP), ai sensi dell’art. 66 del d.lgs. n. 151/2001 che ha recepito la pronuncia in tal senso della Corte Costituzionale (sentenza n. 361 del 12.7.2000).

Contribuzione INAIL

Per l’anno 2017 il contributo capitario antinfortunistico dovuto dai coltivatori diretti e dai mezzadri e coloni, essendo stato raggiunto nel 2005 l’aumento previsto dal d.lgs. n. 38/2000 (di riordino dell’assicurazione infortuni), rimane fissato nella misura di € 768,50 nelle zone normali e di € 532,18 nelle zone montane e svantaggiate.

Si ricorda48 che la riduzione della contribuzione per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali fissata nella misura del 16,48 per cento per l'anno 2017 - disposta dall'art. 1, c. 128, della legge di stabilità per il 2014 (legge n. 147/2013) ed attuata per il 2017 dal Decreto direttoriale del Ministero del lavoro del 9/11/201649- opera anche sui contributi dovuti dai lavoratori autonomi agricoli (sono esclusi i soli IAP in quanto, come noto, non soggetti alla contribuzione antinfortunistica). La riduzione spetta automaticamente (e dunque senza necessità di istanza di parte)50 se l'Indice di Gravità Aziendale (IGA), calcolato annualmente dall'INAIL, risulti inferiore o uguale all'Indice di Gravità Medio (IGM). Tali indici, le cui modalità di calcolo sono dettagliatamente indicate nella determina n. 67/2014 del Presidente dell'INAIL51, esprimono il numero di giornate di lavoro perse da ciascun addetto per anno per infortunio o malattia professionale secondo gli standard internazionali. Per i lavoratori agricoli autonomi l’IGM è pari a 12,84. La riduzione opera sul premio finale dovuto, al netto di tutte le eventuali altre agevolazioni previste dalla legge (ad esempio agevolazione per zona svantaggiata o montana).

Limiti di reddito agrario per l’inclusione nelle fasce

47 Cfr. ns. circ. n. 14084 del 26.07.2012 e n. 14077 del 16.07.2012.48 Cfr. ns. circ. n. 14686 del 12.05.2014, n. 14722 del 10.06.2014, n. 14757 del 2.07.2014. 49 Cfr. ns. circ. n. 15439 del 15/09/2016.50 La riduzione sulla contribuzione INAIL viene espressamente indicata nel prospetto informativo inviato dall'INPS ai contribuenti per il pagamento con il modello F24. 51 Cfr. ns. circ. n. 14686 del 12.05.2014.

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A decorrere dal 1° luglio 1997, in virtù dell’art. 1, c. 1, del d.lgs. n. 146/97, i limiti di reddito agrario per l’inclusione in una delle quattro fasce di reddito convenzionale (di cui alla tab. D allegata alla legge n. 233/90) sono i seguenti:

FASCE DI REDDITO AGRARIO

LEGGE n. 233/90(sino al 30/06/1997)

DLGS n. 146/97(dal 01/07/1997)

Coeff. di moltipl.

Per il redd. Medio

convenzionale

1 da 0 a 361,51 € Da 0 a 232,40 € 1562 da 361,52 € a 1.549,37 € Da 232,41 € a 1.032,91 € 2083 da 1.549,38 € a 3.615,19 € Da 1.032,92 € a 2.324,05 € 2604 oltre 3.615,20 € Oltre 2.324,06 € 312

Opzione per fascia superiore

I lavoratori autonomi agricoli che ricadono nel nuovo regime di calcolo contributivo della pensione, possono optare per la fascia di reddito convenzionale superiore rispetto a quella di appartenenza (art. 1, c. 2, d.lgs. n. 146/97).

Esonero contributivo per nuovi coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (l. n. 232/2016)52

La legge di bilancio per il 2017 (art.1, c. 344-345) riconosce ai coltivatori diretti e agli IAP di età inferiore ai 40 anni che si iscrivono all’apposita gestione INPS nel 2017, lo sgravio dei contributi pensionistici al 100% per i primi 3 anni, al 66% per il quarto anno e al 50% per il quinto. Lo sgravio spetta anche ai CD e IAP con meno di 40 anni iscritti all’INPS nel 2016 se operanti in territori montani o svantaggiati.

Deve trattarsi di una nuova iscrizione, ossia riguardante soggetti che in precedenza non sono stati iscritti a tale gestione previdenziale. Con circolare n. 85 dell'11/05/2017 l'INPS ha chiarito che per soggetti neo iscritti devono intendersi coloro che non siano stati iscritti a tale gestione previdenziale nei dodici mesi precedenti l’inizio della nuova attività per la quale si chiede l’ammissione al beneficio in oggetto. In sostanza potranno accedere allo sgravio anche giovani imprenditori (IAP o CD) che, pur essendo stati iscritti alla gestione previdenziale degli autonomi agricoli in anni precedenti, ne siano rimasti esclusi almeno nell'ultimo anno.

L'Istituto ha chiarito inoltre che possono essere considerati neo iscritti anche i giovani imprenditori (IAP o CD) che siano già stati iscritti alla previdenza agricola in qualità di coadiuvanti familiari di un nucleo coltivatore diretto (e non come titolari), purché si sia in presenza di una nuova attività imprenditoriale. La circolare INPS sottolinea infatti che la ratio della norma è quella di “promuovere forme di imprenditoria in agricoltura" (art. 1, c.344, della citata legge di bilancio per il 2017). E così, ad esempio, l'eventuale nuovo nucleo coltivatore diretto non deve essere composto, pur con ruoli diversi, dai medesimi soggetti del nucleo preesistente e non deve esercitare l’attività sui medesimi fondi.

La circolare precisa inoltre che l’esonero in argomento è applicabile anche agli IAP con iscrizione “provvisoria” di cui all’art. 1, comma 5-ter, D.lgs. 99/2004, fatto salvo il successivo controllo del possesso dei requisiti.

52 Cfr. ns. circ. n. 15554 del 19.01.2017, n. 15636 del 15.05.2017.19

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L'esonero riguarda solo i contributi per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS), ossia quelli che vanno a finanziare i trattamenti pensionistici del coltivatore diretto o dello IAP. Devono dunque essere corrisposti gli altri contributi dovuti dagli interessati, quali quelli relativi alla maternità e quelli antinfortunistici (questi ultimi limitatamente ai coltivatori diretti perché gli IAP non sono soggetti all’assicurazione INAIL).

L'esonero dei contributi pensionistici, sia quello totale per i primi 36 mesi, e sia quello parziale per i successivi 24, non incide sulla misura del trattamento pensionistico che comunque continua ad essere calcolato sull'ordinaria aliquota di computo.

Lo sgravio dai contributi IVS per i giovani agricoltori non é cumulabile, per espressa previsione del disegno di legge, "con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento". La citata circolare INPS ha chiarito che nei casi di concorrenza di più esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente (es. sotto-contribuzione zone tariffarie, età minore di 21 anni, ultra 65enni con riferimento ai soli coadiuvanti) sarà applicata automaticamente, in sede di tariffazione, l’agevolazione più favorevole per il contribuente.

Si ricorda in proposito che, come già detto, le principali riduzioni contributive attualmente vigenti consistono negli sgravi riconosciuti ai lavoratori agricoli autonomi di età inferiore ai 21 anni ovvero operanti in zone montane e svantaggiate; sgravi che peraltro, a partire dal 2018, saranno definitivamente superati. Dal 2018, infatti, l'aliquota per il finanziamento delle prestazioni pensionistiche sarà pari al 24% per tutte le categorie di lavoratori agricoli autonomi (CD e IAP), senza differenze di età o collocazione geografica (legge n.214/2011).

L'INPS ha inoltre precisato che, con riferimento alla sola contribuzione INAIL, il coltivatore diretto ammesso al beneficio che svolge la sua attività in zona montana o svantaggiata, sarà tenuto al pagamento della suddetta contribuzione calcolata per intero.

Si segnala che l'agevolazione é soggetta ai vigenti limiti europei in materia di aiuti di stato, il cd. regime "de minimis" che per il settore agricolo è pari a 15.000 euro in tre esercizi finanziari. Non è dunque improbabile che si ponga il problema del rispetto del limite "de minimis", considerati gli aiuti di altro tipo che già sono riconosciuti ai giovani agricoltori (primo insediamento, etc.).

Il beneficio non spetta automaticamente in virtù dell'iscrizione negli elenchi previdenziali dei CD e degli IAP nel 2017 (e nel 2016 per coloro che operano in zone montane e svantaggiate), ma necessita di un'ulteriore apposita istanza da inviarsi esclusivamente in via telematica53.

Dimezzamento contributi ultrasessantacinquenni

I lavoratori autonomi ultrasessantacinquenni titolari di una pensione INPS, possono chiedere il dimezzamento dei contributi previdenziali dovuti a decorrere dal 1998, con conseguente dimezzamento delle prestazioni (cfr. ns. msg. n. 19/98 del 3/4/98 e circ. n. 10745 del 24/02/99).

53 Dallo scorso 11 maggio è operativa, nell’ambito dei servizi telematici del Cassetto previdenziale per autonomi agricoli, un'apposita procedura per la richiesta di ammissione al beneficio, attraverso la quale possono essere compilati ed inviati, con modalità esclusivamente telematiche, gli appositi moduli di richiesta per l'ammissione al beneficio (MODULO CD/IAP2017 e MODULO CD/IAP ZS e ZM 2016). L'esito della richiesta viene comunicato dall'Istituto, sempre attraverso il citato Cassetto, entro il giorno successivo o comunque in tempi molto rapidi e indica anche l'ammontare dello sgravio "presuntivamente" spettante. La domanda deve essere presentata solo dopo che sia stato concluso il processo d’iscrizione alla gestione previdenziale autonomi agricoli, con conseguente comunicazione dell’avvenuta attribuzione del relativo Codice Azienda.

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Al riguardo si ricorda che la riduzione al 50% è stata estesa per legge (art. 42, legge n. 289/2002) dal 1° gennaio 2003, anche ai pensionati ex-INPDAI, ora pensionati INPS.

Di contro – a seguito di nota del Ministero del Lavoro del novembre 2012 – analoga opportunità è stata negata ai lavoratori autonomi già pensionati ex-IPOST, ex-INPDAP ed ex-ENPALS che abbiano compiuto l’età di 65 anni.

Modalità di pagamento

Si ricorda che già dallo scorso anno (2016), l’Istituto non invia più, come in precedenza, le lettere contenenti gli estremi per il pagamento mediante il modello F24.

I dati relativi alla contribuzione sono infatti resi disponibili nel nuovo "Cassetto Previdenziale Autonomi Agricoli" accessibile dagli utenti e dagli intermediari (messaggio INPS n. 7381/2015 e circolare INPS n.93/2016) 54.

I termini di scadenza per il pagamento delle quattro rate relative al 2017 sono: 17 luglio, 18 settembre, 16 novembre 2017 e 16 gennaio 2018.

Cordiali saluti.

Roberto CaponiDirettore

All. ti vari

54 Al riguardo si ricorda che con una serie di comunicazioni abbiamo fornito tutte le abilitazioni e le indicazioni operative utili per consentire agli operatori indicati dalle nostre Unioni di accedere, in qualità di intermediari, al cassetto previdenziale dei lavoratori autonomi che hanno rilasciato “delega di servizio” alla nostra Organizzazione (Cfr. ns. circ. n. 15247 del 02/02/2016, n. 15310 del 4/04/2016, n.15361 dell'8/06/2016 e Comunicazioni della Direzione Organizzativa del 4/04/2016, del 18/04/2016, del 18/05/2016, del 16/06/2016).

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PREV-2017 TAB. N° 1

OPERAI A TEMPO INDETERMINATO OPERAI A TEMPO DETERMINATO

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO A CARICO A CARICO

IN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE IN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. - FONDO PENSIONI (1) 28,70 19,86 8,84 28,70 19,86 8,84 (COMPRESO CONTR. BASE 0,11)

1,41 1,41 1,41 1,411,50 1,50 1,50 1,50

ASSICURAZIONE INFORTUNI 13,2435 13,2435 13,2435 13,2435

INDENNITA' MALATTIA 0,683 0,683 0,683 0,6830,20 0,20

TO TALE CO NTRIBUTI 45,7365 36,8965 8,84 45,5365 36,6965 8,84

NOTE:

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore deve corrispondere uncontributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

OPERAI AGRICOLI E FLOROVIVAISTIDI AZIENDE AGRICOLE TRADIZIONALI

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

(2) Aliquota così ridotta (già pari a 2,41) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362, legge 266/2005.

(5) L. 26 /9 /1981, n. 537, di conversione del D.L. 402/81 (art. 11). Il contributo C.I.S.O.A. non è dovuto per i compartecipanti familiari ed i piccoli coloni. I CC. DD. non sono tenuti a corrispondere tale contributo per i propri operai (art. 19, Legge n. 457/72).

ASSICURAZIONE DISOCCUPAZIONE (2)(3)(4)CASSA INTEGRAZIONE SALARI (5)

FONDO GARANZIA FINE RAPPORTO (6)

(3) Dal 1°/01/2008, ai sensi dell'art. 1, c. 62-64, della l. 247/2007, una quota del contributo per la disoccupazione involontaria, pari allo 0,30%della retribuzione imponibile, viene destinato al finanziamento della formazione continua ai sensi della l. 845/1978. Su tale contributo non siapplicano le agevolazioni per zone montane e svantaggiate (circ. INPS n.40/2011 e circ. conf. n. 13715 del 23/02/2011). (4) L'art. 1, c. 766, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) aveva previsto, in caso di conferimento del TFR maturando alle formepensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS, un esonero dal versamento dei contributi sociali in misure crescenti di anno in annofino al 2014. In tale anno pertanto la misura di tale esonero si è stabilizzata ed è pari a 0,28 punti percentuali. L'esonero incide prioritariamentesui contributi per assegni familiari e, in caso di incapienza, su quelli per maternità e disoccupazione o su altre contribuzioni per ilfinanziamento delle prestazioni temporanee. L'esonero contributivo si applica in misura proporzionale alle quote di TFR versato alle formepensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS.

(6) L'art.1, c. 764, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) ha previsto l'esonero dal versamento del contributo al Fondo di garanziaper il TFR (di cui all'art. 2 della l. n. 297/1982) pari allo 0,20%, nella stessa misura percentuale della quota di TFR maturando conferito alleforme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS. Da sottolineare che per gli operai agricoli a tempo determinato il contributodello 0,20% non è dovuto e quindi le aziende che occupano tali lavoratori non possono beneficiare di tale misura compensativa.

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PREV-2017 TAB. N° 2

OPERAI A TEMPO INDETERMINATO OPERAI A TEMPO DETERMINATO

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO A CARICO A CARICO

IN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE IN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. - FONDO PENSIONI (1)(6) 32,30 23,46 8,84 32,30 23,46 8,84 (COMPRESO CONTR. BASE 0,11)

1,41 1,41 1,41 1,41CASSA INTEGRAZIONE SALARI 1,50 1,50 1,50 1,50ASSICURAZIONE INFORTUNI 13,2435 13,2435 13,2435 13,2435

INDENNITA' MALATTIA 0,683 0,683 0,683 0,6830,20 0,20

TO TALE CO NTRIBUTI 49,3365 40,4965 8,84 49,1365 40,2965 8,84

NOTE:

(2) Aliquota così ridotta (già pari a 2,41) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362, legge 266/2005.

(4) L'art. 1, c. 766, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) aveva previsto, in caso di conferimento del TFR maturando alle formepensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS, un esonero dal versamento dei contributi sociali in misure crescenti di anno in annofino al 2014. In tale anno pertanto la misura di tale esonero si è stabilizzata ed è pari a 0,28 punti percentuali. L'esonero incide prioritariamentesui contributi per assegni familiari e, in caso di incapienza, su quelli per maternità e disoccupazione o su altre contribuzioni per ilfinanziamento delle prestazioni temporanee. L'esonero contributivo si applica in misura proporzionale alle quote di TFR versato alle formepensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS.(5) L'art.1, c. 764, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) ha previsto l'esonero dal versamento del contributo al Fondo di garanziaper il TFR (di cui all'art. 2 della l. n. 297/1982) pari allo 0,20%, nella stessa misura percentuale della quota di TFR maturando conferito alleforme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS. Da sottolineare che per gli operai agricoli a tempo determinato il contributodello 0,20% non è dovuto e quindi le aziende che occupano tali lavoratori non possono beneficiare di tale misura compensativa.

FONDO GARANZIA FINE RAPPORTO (5)

OPERAI AGRICOLI E FLOROVIVAISTI DI AZIENDE AGRICOLE CON PROCESSI PRODUTTIVI DI TIPO INDUSTRIALE

(6) Alle imprese agricole con processi produttivi di tipo industriale non si applicano più gli aumenti previsti dall'art. 01, c.1, della legge n.81/2006, giacchè con il 1° luglio 2011 esse hanno raggiunto l'aliquota contributiva per il finanziamento del Fondo pensioni lavoratori dipendentiprevista per la generalità dei datori di lavoro dall'art. 3, c. 23, della legge n. 335/1995.

(3) Dal 1°/01/2008, ai sensi dell'art. 1, c. 62-64, della l. 247/2007, una quota del contributo per la disoccupazione involontaria, pari allo 0,30%della retribuzione imponibile, viene destinato al finanziamento della formazione continua ai sensi della l. 845/1978. Su tale contributo non siapplicano le agevolazioni per zone montane e svantaggiate (circ. INPS n.40/2011 e circ. conf. n. 13715 del 23/02/2011).

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore deve corrispondere uncontributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

ASSICURAZIONE DISOCCUPAZIONE (2)(3)(4)

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

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PREV-2017

OPERAI A TEMPO INDETERMINATO OPERAI A TEMPO DETERMINATO

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO A CARICO A CARICO

IN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE IN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. - FONDO PENSIONI (1) 28,70 19,86 8,84 28,70 19,86 8,84 (COMPRESO CONTR. BASE 0,11)

1,38 1,38 1,38 1,38ASSICURAZIONE INFORTUNI 13,2435 13,2435 13,2435 13,2435

INDENNITA' MALATTIA 0,683 0,683 0,683 0,683FONDO GARANZIA FINE RAPPORTO (5) 0,20 0,20

TO TALE CO NTRIBUTI 44,2065 35,3665 8,84 44,0065 35,1665 8,84

NOTE:

(4) L'art. 1, c. 766, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) aveva previsto, in caso di conferimento del TFR maturando alle formepensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS, un esonero dal versamento dei contributi sociali in misure crescenti di anno in annofino al 2014. In tale anno pertanto la misura di tale esonero si è stabilizzata ed è pari a 0,28 punti percentuali. L'esonero incide prioritariamentesui contributi per assegni familiari e, in caso di incapienza, su quelli per maternità e disoccupazione o su altre contribuzioni per ilfinanziamento delle prestazioni temporanee. L'esonero contributivo si applica in misura proporzionale alle quote di TFR versato alle formepensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS.(5) L'art.1, c. 764, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) ha previsto l'esonero dal versamento del contributo al Fondo di garanziaper il TFR (di cui all'art. 2 della l. n. 297/1982) pari allo 0,20%, nella stessa misura percentuale della quota di TFR maturando conferito alleforme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS. Da sottolineare che per gli operai agricoli a tempo determinato il contributodello 0,20% non è dovuto e quindi le aziende che occupano tali lavoratori non possono beneficiare di tale misura compensativa.

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore deve corrispondere uncontributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).(2) Aliquota così ridotta (già pari a 2,41) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362, legge 266/2005.(3) Dal 1°/01/2008, ai sensi dell'art. 1, c. 62-64, della l. 247/2007, una quota del contributo per la disoccupazione involontaria, pari allo 0,30%della retribuzione imponibile, viene destinato al finanziamento della formazione continua ai sensi della l. 845/1978. Su tale contributo non siapplicano le agevolazioni per zone montane e svantaggiate (circ. INPS n.40/2011 e circ. conf. n. 13715 del 23/02/2011).

TAB. N° 3

ASSICURAZIONE DISOCCUPAZIONE (2)(3)(4)

OPERAI AGRICOLI E FLOROVIVAISTIDI AZIENDE DIRETTO COLTIVATRICI

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

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PREV-2017 TAB. N° 4

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO A CARICO A CARICO

T O T A L E AZIENDA LAVORATORE T O T A L E AZIENDA LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. - CONTRIBUTO F.P.L.D. (1) 32,30 23,46 8,84 32,30 23,46 8,84 (COMPRESO CONTR. BASE 0,11)

0,67 0,67 0,67 0,671,40 1,40

CISOA (6) 1,50 1,50 1,50 1,50

TO TALE CO NTRIBUTI INPS 34,47 25,63 8,84 35,87 27,03 8,84

ASSICURAZIONE INF.NI PROF.LI EDEXTRA PROFESSIONALI 1,00 0,50 0,50 1,00 0,50 0,50FONDO DI PREVIDENZA 4,00 2,50 1,50 4,00 2,50 1,50ACCANTONAMENTO TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 6,00 6,00 6,00 6,00

TO TALE CO NTRIBUTI ENPAIA (7) 11,00 9,00 2,00 11,00 9,00 2,00

NOTE:

(6) Per i datori di lavoro con la qualifica di coltivatori diretti, il contributo CISOA non è dovuto (cfr. messaggio INPS n.284 del09/05/2002)

IMPIEGATI AGRICOLI

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

C O N T R I B U T I I. N. P. S.

C O N T R I B U T I E. N. P. A. I. A.

(7) Per la riscossione dei contributi di propria pertinenza, l’ENPAIA applica una maggiorazione del 4% calcolata sull'importo deicontributi stessi.

IMPIEGATI A TEMPO INDETERMINATO IMPIEGATI A TEMPO DETERMINATO

NASPI ORDINARIA (2) (3) (4)

(4) In caso di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato intervenuta a decorrerere dal 1°/1/2013 per causa diversadalle dimissioni, il datore di lavoro è tenuto al versamento di uno specifico contributo per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negliultimi 3 anni (legge n. 2, art. 2, co. 31-35). L'INPS ha fornito indicazioni in merito ai criteri di determinazione del contributo e allemodalità di versamento con circ. n.44/2013 e mess. n.10358/2013.

NASPI ADDIZIONALE (5)

(5) Il contributo non è dovuto per i lavoratori assunti in sostituzione di lavoratori assenti, per quelli assunti per lo svolgimento diattività stagionali ai sensi del DPR 1525/1963, per gli apprendisti e per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore devecorrispondere un contributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

(2) Aliquota così ridotta (già pari a 1,61) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362 della legge 266/2005. La riduzione è pari a 0,94 perché 0,06è stato utilizzato per abbattere il contributo per la maternità.

(3) Per i datori di lavoro con la qualifica di coltivatori diretti e per le cooperative il contributo per la disoccupazione è pari allo 0,64.L'aliquota risulta così ridotta (già pari a 1,61) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362 della legge 266/2005. La riduzione è pari a 0,97 perchè0,03 è stato utilizzato per abbattere il contributo per la maternità.

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PREV-2017 TAB. N° 5

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO A CARICO A CARICO

T O T A L E AZIENDA LAVORATORE T O T A L E AZIENDA LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. - CONTRIBUTO F.P.L.D. (1) 32,30 23,46 8,84 32,30 23,46 8,84 (COMPRESO CONTR. BASE 0,11)

0,67 0,67 0,67 0,671,40 1,40

TO TALE CO NTRIBUTI INPS 32,97 24,13 8,84 34,37 25,53 8,84

ASSICURAZIONE INF.NI PROF.LI EDEXTRA PROFESSIONALI 2,00 1,00 1,00 2,00 1,00 1,00FONDO DI PREVIDENZA 4,00 2,50 1,50 4,00 2,50 1,50ACCANTONAMENTO TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 6,00 6,00 6,00 6,00

TO TALE CO NTRIBUTI ENPAIA (6) 12,00 9,50 2,50 12,00 9,50 2,50

NOTE:

DIRIGENTI AGRICOLI

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

C O N T R I B U T I I. N. P. S.

DIRIGENTI A TEMPO INDETERMINATO DIRIGENTI A TEMPO DETERMINATO

NASPI ORDINARIA (2) (3) (4)NASPI ADDIZIONALE (5)

C O N T R I B U T I E. N. P. A. I. A.

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore devecorrispondere un contributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

(6) Per la riscossione dei contributi di propria pertinenza, l’ENPAIA applica una maggiorazione del 4% calcolata sull'importo deicontributi stessi.

(2) Aliquota così ridotta (già pari a 1,61) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362 della legge 266/2005. La riduzione è pari a 0,94 perché 0,06è stato utilizzato per abbattere il contributo per la maternità.

(3) Per i datori di lavoro con la qualifica di coltivatori diretti e per le cooperative il contributo per la disoccupazione è pari allo 0,64.L'aliquota risulta così ridotta (già pari a 1,61) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362 della legge 266/2005. La riduzione è pari a 0,97 perchè0,03 è stato utilizzato per abbattere il contributo per la maternità.(4) In caso di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato intervenuta a decorrerere dal 1°/1/2013 per causa diversadalle dimissioni, il datore di lavoro è tenuto al versamento di uno specifico contributo per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negliultimi 3 anni (legge n. 2, art. 2, co. 31-35). L'INPS ha fornito indicazioni in merito ai criteri di determinazione del contributo e allemodalità di versamento con circ. n.44/2013 e mess. n.10358/2013.(5) Il contributo non è dovuto per i lavoratori assunti in sostituzione di lavoratori assenti, per quelli assunti per lo svolgimento diattività stagionali ai sensi del DPR 1525/1963, per gli apprendisti e per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

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PREV-2017

OPERAI AGRICOLI DIPENDENTI DA IMPRESE COOPERATIVE EX LEGE N° 240/1984

OPERAI A TEMPO INDETERMINATO OPERAI A TEMPO DETERMINATO

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO A CARICO A CARICOIN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE IN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. (1)(2) - FONDO PENSIONI 32,30 23,46 8,84 32,30 23,46 8,84 (COMPRESO CONTR. BASE 0,11)

1,38 1,38 1,38 1,38CASSA INTEGRAZIONE SALARI 1,50 1,50INDENNITA' MALATTIA 0,683 0,683 0,683 0,683

0,20 0,20

TO TALE CO NTRIBUTI AGRICO LI 34,563 25,723 8,84 35,8630 27,0230 8,84

1,70 1,700,90 0,60 0,30

2,600 2,300 0,30

NOTE:

(5) L'art. 1, c. 766, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) aveva previsto, in caso di conferimento del TFR maturando alleforme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS, un esonero dal versamento dei contributi sociali in misure crescenti di anno in anno fino al 2014. In tale anno pertanto la misura di tale esonero si è stabilizzata ed è pari a 0,28 punti percentuali.L'esonero incide prioritariamente sui contributi per assegni familiari e, in caso di incapienza, su quelli per maternità e disoccupazioneo su altre contribuzioni per il finanziamento delle prestazioni temporanee. L'esonero contributivo si applica in misura proporzionalealle quote di TFR versato alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS.

(6) L’art. 1, c. 764, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) ha previsto l’esonero dal versamento del contributo al Fondo digaranzia per il TFR (di cui all’articolo 2 della legge n. 297/1982) pari allo 0,20 per cento, nella stessa misura percentuale della quotadi TFR maturando conferito alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall’INPS. Da sottolineare che per gli operaiagricoli a tempo determinato il contributo dello 0,20 per cento non è dovuto e quindi le aziende che occupano tali lavoratori nonpossono beneficiare di tale misura compensativa.

(10) Per gli OTI e gli OTD (cfr. art. 1, c. 61, l. n. 247/2007) le aliquote per la determinazione dei contributi dovuti all'INAIL sonodiversificate a seconda del tipo di lavorazione effettuata.(11) Per gli OTI i contributi dovuti alla CUAF, alla CIG e all’INAIL debbono venire corrisposti con le norme del settore industriale,mentre per gli OTD i soli contributi dovuti all'INAIL debbono essere corrisposti con le norme del settore industriale (cfr. art. 1, c.61, l. n. 247/2007).

(8) Contributo dovuto solo dalle cooperative con più di 15 dipendenti.(9) Il contributo ordinario per la mobilita', pari allo 0,30% (art. 16, c.2, l.n. 223/1991), e' stato abrogato, a far data dal 1/1/2017,dall'art. 2, c.71, l. n.92/2012 come conseguenza dell'eliminazione dell'indennita' di mobilita' ad opera della Riforma Fornero (cfr. mess. INPS n. 99/2017).

(2) Alle imprese cooperative ex lege n.240/1984 che operano con processi produttivi di tipo industriale non si applicano piu' gliaumenti previsti dall'art.1,c.1, della l. n. 81/2006, giacche' con il 1/07/2011 esse hanno raggiunto l'aliquota contributiva per ilfinanziamento del Fondo pensioni lavoratori dipendenti prevista per la generalita' dei datori di lavoro dall'art.3, c.23, della l. n.335/1995.

TO TALE CO NTRIBUTI INDUSTRIALI (11)

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore devecorrispondere un contributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

(7) Aliquota cosí ridotta dall'art. 13, c.1, del d.lgs. n.148/2015 (prima: 1,90%). Per le imprese con più di 50 dipendenti, l'aliquota èdel 2,00% (prima: 2,20%).

(3) Aliquota così ridotta (già pari a 2,38) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362, legge 266/2005.

(4) Dal 1°/01/2008, ai sensi dell'art. 1, c. 62-64, della l. 247/2007, una quota del contributo per la disoccupazione involontaria, pariallo 0,30% della retribuzione imponibile, viene destinato al finanziamento della formazione continua ai sensi della l. 845/1978. Su tale contributo non si applicano le agevolazioni per zone montane e svantaggiate (circ. INPS 40/2011 e circ. conf. 13715 del 23/02/2011).

TAB. N° 9

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

ASSICURAZIONE DISOCCUPAZIONE (3)(4)(5)

FONDO GARANZIA FINE RAPPORT O (6)

CASSA INTEGRAZIONE SALARI (7)CIG STRAORDINARIA (8)CONTRIBUTO MOBILITA' (9)ASSICURAZIONE INFORTUNI (10)

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PREV-2017

OPERAI AGRICOLI DIPENDENTI DA IMPRESE COOPERATIVE EX LEGE N° 240/1984

OPERAI A TEMPO INDETERMINATO OPERAI A TEMPO DETERMINATO

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO A CARICO A CARICOIN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE IN COMPLESSO AZIENDA LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. (1)(2) - FONDO PENSIONI 32,30 23,46 8,84 32,30 23,46 8,84 (COMPRESO CONTR. BASE 0,11)

1,38 1,38 1,38 1,38CASSA INTEGRAZIONE SALARI 1,50 1,50INDENNITA' MALATTIA 0,683 0,683 0,683 0,683

0,20 0,20

TO TALE CO NTRIBUTI AGRICO LI 34,563 25,723 8,84 35,8630 27,0230 8,84

1,70 1,700,90 0,60 0,30

2,600 2,300 0,30

NOTE:

(5) L'art. 1, c. 766, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) aveva previsto, in caso di conferimento del TFR maturando alleforme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS, un esonero dal versamento dei contributi sociali in misure crescenti di anno in anno fino al 2014. In tale anno pertanto la misura di tale esonero si è stabilizzata ed è pari a 0,28 punti percentuali.L'esonero incide prioritariamente sui contributi per assegni familiari e, in caso di incapienza, su quelli per maternità e disoccupazioneo su altre contribuzioni per il finanziamento delle prestazioni temporanee. L'esonero contributivo si applica in misura proporzionalealle quote di TFR versato alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS.

(6) L’art. 1, c. 764, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) ha previsto l’esonero dal versamento del contributo al Fondo digaranzia per il TFR (di cui all’articolo 2 della legge n. 297/1982) pari allo 0,20 per cento, nella stessa misura percentuale della quotadi TFR maturando conferito alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall’INPS. Da sottolineare che per gli operaiagricoli a tempo determinato il contributo dello 0,20 per cento non è dovuto e quindi le aziende che occupano tali lavoratori nonpossono beneficiare di tale misura compensativa.

(10) Per gli OTI e gli OTD (cfr. art. 1, c. 61, l. n. 247/2007) le aliquote per la determinazione dei contributi dovuti all'INAIL sonodiversificate a seconda del tipo di lavorazione effettuata.(11) Per gli OTI i contributi dovuti alla CUAF, alla CIG e all’INAIL debbono venire corrisposti con le norme del settore industriale,mentre per gli OTD i soli contributi dovuti all'INAIL debbono essere corrisposti con le norme del settore industriale (cfr. art. 1, c.61, l. n. 247/2007).

(8) Contributo dovuto solo dalle cooperative con più di 15 dipendenti.(9) Il contributo ordinario per la mobilita', pari allo 0,30% (art. 16, c.2, l.n. 223/1991), e' stato abrogato, a far data dal 1/1/2017,dall'art. 2, c.71, l. n.92/2012 come conseguenza dell'eliminazione dell'indennita' di mobilita' ad opera della Riforma Fornero (cfr. mess. INPS n. 99/2017).

(2) Alle imprese cooperative ex lege n.240/1984 che operano con processi produttivi di tipo industriale non si applicano piu' gliaumenti previsti dall'art.1,c.1, della l. n. 81/2006, giacche' con il 1/07/2011 esse hanno raggiunto l'aliquota contributiva per ilfinanziamento del Fondo pensioni lavoratori dipendenti prevista per la generalita' dei datori di lavoro dall'art.3, c.23, della l. n.335/1995.

TO TALE CO NTRIBUTI INDUSTRIALI (11)

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore devecorrispondere un contributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

(7) Aliquota cosí ridotta dall'art. 13, c.1, del d.lgs. n.148/2015 (prima: 1,90%). Per le imprese con più di 50 dipendenti, l'aliquota èdel 2,00% (prima: 2,20%).

(3) Aliquota così ridotta (già pari a 2,38) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362, legge 266/2005.

(4) Dal 1°/01/2008, ai sensi dell'art. 1, c. 62-64, della l. 247/2007, una quota del contributo per la disoccupazione involontaria, pariallo 0,30% della retribuzione imponibile, viene destinato al finanziamento della formazione continua ai sensi della l. 845/1978. Su tale contributo non si applicano le agevolazioni per zone montane e svantaggiate (circ. INPS 40/2011 e circ. conf. 13715 del 23/02/2011).

TAB. N° 9

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

ASSICURAZIONE DISOCCUPAZIONE (3)(4)(5)

FONDO GARANZIA FINE RAPPORT O (6)

CASSA INTEGRAZIONE SALARI (7)CIG STRAORDINARIA (8)CONTRIBUTO MOBILITA' (9)ASSICURAZIONE INFORTUNI (10)

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PREV-2017 TAB. N°10

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO A CARICO A CARICO

T O T A L E AZIENDA LAVORATORE T O T A L E AZIENDA LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. - CONTRIBUTO F.P.L.D. (1) 32,30 23,46 8,84 32,30 23,46 8,84 (COMPRESO CONTR. BASE 0,11)

0,64 0,64 0,64 0,641,40 1,40

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI (5)(6) 1,70 1,70 1,50 1,50CASSA INTEGRAZIONE STRAORD. (7) 0,90 0,60 0,30CONTRIBUTO DI MOBILITA' (8)

TO TALE CO NTRIBUTI INPS (9) 35,54 26,40 9,14 35,84 27,00 8,84

ASSICURAZIONE INF.NI PROF.LI EDEXTRA PROFESSIONALI 1,00 0,50 0,50 1,00 0,50 0,50FONDO DI PREVIDENZA 4,00 2,50 1,50 4,00 2,50 1,50ACCANTONAMENTO TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 6,00 6,00 6,00 6,00

TO TALE CO NTRIBUTI ENPAIA (10) 11,00 9,00 2,00 11,00 9,00 2,00

NOTE:

(7) Il contributo CIG straordinaria e' dovuto solo dalle cooperative con più di 15 dipendenti.

(4) Il contributo non è dovuto per i lavoratori assunti in sostituzione di lavoratori assenti, per quelli assunti per lo svolgimento diattività stagionali ai sensi del DPR 1525/1963, per gli apprendisti e per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.(5) Aliquota cosí ridotta dall'art. 13, c.1, del d.lgs. n.148/2015 (prima: 1,90%). Per le imprese con più di 50 dipendenti, l'aliquota èdel 2,00% (prima: 2,20%).

(2) Aliquota così ridotta (già pari a 1,61) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362 della legge 266/2005. La riduzione è pari a 0,97 perché 0,03è stato utilizzato per abbattere il contributo per la maternità.(3) In caso di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato intervenuta a decorrerere dal 1°/1/2013 per causa diversadalle dimissioni, il datore di lavoro è tenuto al versamento di uno specifico contributo per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negliultimi 3 anni (legge n. 2, art. 2, co. 31-35). L'INPS ha fornito indicazioni in merito ai criteri di determinazione del contributo e allemodalità di versamento con circ. n.44/2013 e mess. n.10358/2013.

C O N T R I B U T I E. N. P. A. I. A.

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore devecorrispondere un contributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

NASPI ORDINARIA (2) (3)

C O N T R I B U T I I. N. P. S.

IMPIEGATI A TEMPO INDETERMINATO IMPIEGATI A TEMPO DETERMINATO

(9) Il totale dei contributi INPS corrisponde a quello dovuto dalle coop. con più di 15 dipendenti e fino a 50. Per le cooperative cheoccupano fino a 15 dipendenti o più di 50 vedi note 5 e 6.

(8) Il contributo ordinario per la mobilita', pari allo 0,30% (art. 16, c.2, l.n. 223/1991), e' stato abrogato, a far data dal 1/1/2017,dall'art. 2, c.71, l. n.92/2012 come conseguenza dell'eliminazione dell'indennita' di mobilita' ad opera della Riforma Fornero (cfr. mess.

(10) All’ENPAIA è inoltre dovuta un’addizionale pari al 4% sull’importo dei contributi per le spese di accertamento e riscossione(art. 2 della legge n. 1655/1962).

IMPIEGATI AGRICOLI DIPENDENTI DA IMPRESE COOPERATIVE EX LEGE N° 240/1984

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

NASPI ADDIZIONALE (4)

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PREV-2017 TAB. N°11

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO A CARICO A CARICO

T O T A L E AZIENDA LAVORATORE T O T A L E AZIENDA LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. - CONTRIBUTO F.P.L.D. (1) 32,30 23,46 8,84 32,30 23,46 8,84 (COMPRESO CONTR. BASE 0,11)

0,64 0,64 0,64 0,641,40 1,40

CONTRIBUTO DI MOBILITA' (5)

TO TALE CO NTRIBUTI INPS 32,94 24,10 8,84 34,34 25,50 8,84

ASSICURAZIONE INF.NI PROF.LI EDEXTRA PROFESSIONALI 2,00 1,00 1,00 2,00 1,00 1,00FONDO DI PREVIDENZA 4,00 2,50 1,50 4,00 2,50 1,50ACCANTONAMENTO TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 6,00 6,00 6,00 6,00

TO TALE CO NTRIBUTI ENPAIA (6) 12,00 9,50 2,50 12,00 9,50 2,50

NOTE:

(6) All’ENPAIA è inoltre dovuta un’addizionale pari al 4% sull’importo dei contributi per le spese di accertamento e riscossione (art. 2 della legge n. 1655/1962).

(4) Il contributo non è dovuto per i lavoratori assunti in sostituzione di lavoratori assenti, per quelli assunti per lo svolgimento diattività stagionali ai sensi del DPR 1525/1963, per gli apprendisti e per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.(5) Il contributo ordinario per la mobilita', pari allo 0,30% (art. 16, c.2, l.n. 223/1991), e' stato abrogato, a far data dal 1/1/2017,dall'art. 2, c.71, l. n.92/2012 come conseguenza dell'eliminazione dell'indennita' di mobilita' ad opera della Riforma Fornero (cfr. mess.

(2) Aliquota così ridotta (già pari a 1,61) ai sensi dell'art. 1, c. 361 e 362 della legge 266/2005. La riduzione è pari a 0,97 perché 0,03è stato utilizzato per abbattere il contributo per la maternità.(3) In caso di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato intervenuta a decorrerere dal 1°/1/2013 per causa diversadalle dimissioni, il datore di lavoro è tenuto al versamento di uno specifico contributo per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negliultimi 3 anni (legge n. 2, art. 2, co. 31-35). L'INPS ha fornito indicazioni in merito ai criteri di determinazione del contributo e allemodalità di versamento con circ. n.44/2013 e mess. n.10358/2013.

C O N T R I B U T I E. N. P. A. I. A.

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore devecorrispondere un contributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

NASPI ADDIZIONALE (4)

C O N T R I B U T I I. N. P. S.

DIRIGENTII A TEMPO INDETERMINATO

DIRIGENTI AGRICOLI DIPENDENTI DA IMPRESE COOPERATIVE EX LEGE N° 240/1984

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

DIRIGENTI A TEMPO DETERMINATO

NASPI ORDINARIA (2) (3)

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PREV-2017 TAB. N° 12

-CONTRIBUTO F.P.L.D. 23,81 9,19 23,81 9,190,45 0,45

NASPI ADDIZIONALE (6) 1,400,20 0,20

24,46 9,19 25,86 9,19

NOTE:

A CARICO DEL LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. (1) (2)

A CARICO DEL DATORE DI LAVORO

A CARICO DEL LAVORATORE

VOCI CONTRIBUTIVE

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore deve corrispondere uncontributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

LAVORATORI A TEMPO INDETERMINATO

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

LAVORATORIA A TEMPO DETERMINATO

(8) Per i dipendenti adibit i a lavorazioni per le quali è obbligatoria l'assicurazione contro gli infortuni, ai sensi del d.p.r. 1124/65 (ad es. per gli addetti alle macchine elettriche, etc.), i datori di lavoro sono tenuti a corrispondere all'INAIL il relat ivo premio assicurativo la cui misura varia in relazione al rischio specifico.

A CARICO DEL DATORE DI LAVORO

NASPI ORDINARIA (3)(4)(5)

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO (7)

TO TALE CO NTRIBUTI (8)

(2) Nel 2011 si è concluso il percorso di aumenti biennali disposto dal d. int. 21/2/96 per l'aliquota del contributo fondo lavoratori a carico del datore di lavoro.(3) Aliquota così ridotta (già pari a 1,45) ai sensi dell'art.1, c. 361 e 362, legge 266/2005.(4) L'art. 1, c. 766, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) aveva previsto, in caso di conferimento del TFR maturando alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS, un esonero dal versamento dei contributi sociali in misure crescenti di anno in anno fino al 2014. In tale anno pertanto la misura di tale esonero si è stabilizzata ed è pari a 0,28 punti percentuali. L'esonero incide prioritariamente sui contributi per assegni familiari e, in caso di incapienza, su quelli per maternità e disoccupazione o su altre contribuzioni per il finanziamento delle prestazioni temporanee. L'esonero contributivo si applica in misura proporzionale alle quote di TFR versato alle forme pensionist iche complementari e al Fondo gestito dall'INPS.

(7) L’art . 1, c. 764, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) ha previsto l’esonero dal versamento del contributo al Fondo di garanzia per il TFR (di cui all’art icolo 2 della legge n. 297/1982) pari allo 0,20 per cento, nella stessa misura percentuale della quota di TFR maturando conferito alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall’INPS.

(5) In caso di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato intervenuta a decorrerere dal 1°/1/2013 per causa diversa dalle dimissioni, il datore di lavoro è tenuto al versamento di uno specifico contributo per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negli ult imi 3 anni (legge n. 2, art. 2, co. 31-35). L'INPS ha fornito indicazioni in merito ai criteri di determinazione del contributo e alle modalità di versamento con circ. n.44/2013 e mess. n.10358/2013.

(6) Il contributo non è dovuto per i lavoratori assunti in sostituzione di lavoratori assenti, per quelli assunti per lo svolgimento di att ività stagionali ai sensi del DPR 1525/1963, per gli apprendist i e per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

DIPENDENTI DA ORGANIZZAZIONI SINDACALI NON ASSOGGETTATE AL CONTRIBUTO ASSEGNI FAMILIARI

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PREV-2017 TAB. N° 12BIS

-CONTRIBUTO F.P.L.D. 23,81 9,19 23,81 9,19MATERNITA' 0,24 0,24

1,61 1,61NASPI ADDIZIONALE (3) 1,40

0,20 0,20ASSEGNI FAMILIARI (5) (6) 0,68 0,68

26,54 9,19 27,94 9,19

NOTE:

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

DIPENDENTI DA ORGANIZZAZIONI SINDACALI ASSOGGETTATE AL CONTRIBUTO ASSEGNI FAMILIARI

VOCI CONTRIBUTIVELAVORATORI A TEMPO INDETERMINATO

(3) Il contributo non è dovuto per i lavoratori assunti in sostituzione di lavoratori assenti, per quelli assunti per lo svolgimento di att ività stagionali ai sensi del DPR 1525/1963, per gli apprendist i e per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

LAVORATORIA A TEMPO DETERMINATO

A CARICO DEL DATORE DI LAVORO

A CARICO DEL LAVORATORE

A CARICO DEL DATORE DI LAVORO

A CARICO DEL LAVORATORE

ASSICURAZIONE I.V.S. (1)

NASPI ORDINARIA (2)

(4) L’art . 1, c. 764, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) ha previsto l’esonero dal versamento del contributo al Fondo di garanzia per il TFR (di cui all’articolo 2 della legge n. 297/1982) pari allo 0,20 per cento, nella stessa misura percentuale della quota di TFR maturando conferito alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall’INPS.

(5) Aliquota così ridotta (già pari a 1,68) ai sensi dell'art .1, c. 361 e 362, legge 266/2005.

(6) L'art. 1, c. 766, della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) aveva previsto, in caso di conferimento del TFR maturando alle forme pensionistiche complementari e al Fondo gestito dall'INPS, un esonero dal versamento dei contributi sociali in misure crescenti di anno in anno fino al 2014. In tale anno pertanto la misura di tale esonero si è stabilizzata ed è pari a 0,28 punti percentuali. L'esonero incide prioritariamente sui contributi per assegni familiari e, in caso di incapienza, su quelli per maternità e disoccupazione o su altre contribuzioni per il finanziamento delle prestazioni temporanee. L'esonero contributivo si applica in misura proporzionale alle quote di TFR versato alle forme pensionist iche complementari e al Fondo gestito dall'INPS.

(7) Per i dipendenti adibit i a lavorazioni per le quali è obbligatoria l'assicurazione contro gli infortuni, ai sensi del d.p.r. 1124/65 (ad es. per gli addetti alle macchine elettriche, etc.), i datori di lavoro sono tenuti a corrispondere all'INAIL il relativo premio assicurativo la cui misura varia in relazione al rischio specifico.

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO (4)

TO TALE CO NTRIBUTI (7)

(1) Per le retribuzioni superiori alla prima fascia di retribuzione pensionabile, ai sensi della l. 438/92, il lavoratore deve corrispondere un contributo aggiuntivo dell'1%. Per l'anno 2017 detta fascia è pari a € 3.844,00 mensili (€ 46.123,00 annui).

(2) In caso di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato intervenuta a decorrerere dal 1°/1/2013 per causa diversa dalle dimissioni, il datore di lavoro è tenuto al versamento di uno specifico contributo per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negli ult imi 3 anni (legge n. 2, art . 2, co. 31-35). L'INPS ha fornito indicazioni in merito ai criteri di determinazione del contributo e alle modalità di versamento con circ. n.44/2013 e mess. n.10358/2013.

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PREV-2017 TAB. n.13

A CARICO A CARICO

COMMITTENTE COLLABORATORE

32,00 21,33 10,670,72 0,48 0,24

TOTALE CO NTRIBUTI 32,72 21,81 10,91

A CARICO A CARICO

COMMITTENTE COLLABORATORE

25,00 16,67 8,330,72 0,48 0,24

TOTALE CO NTRIBUTI 25,72 17,15 8,57

A CARICO A CARICO

COMMITTENTE COLLABORATORE

24,00 16,00 8,00

TOTALE CO NTRIBUTI 24,00 16,00 8,00

NOTE:

ASSICURAZIONE INFORTUNI (3)

(1) Aliquota così aumentata dall'art. 2, c. 57, della l.n. 92/2012 (cd. Riforma Fornero), come modificato dall'art.46-bis,c.1,lettera g)della legge n. 134/2012 (cfr. ns. circ. n. 14101 del 4/9/2012).(2) Art. 7 del d.m. 12/07/2007. Cfr. ns .circ. n. 12921 del 26/11/2007.(3) Per i collaboratori adibiti ad attività per le quali è obbligatoria l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ai sensidell'art.5, d.lgs.38/2000 - e cioè per i collaboratori che svolgano le attività previste dall'art.1 del T.U. infortuni, ovvero siavvalgano per l'esercizio delle proprie mansioni, non in via occasionale, di veicoli a motore personalmente condotti - icommittenti sono tenuti a corrispondere all'INAIL il relativo premio assicurativo, la cui misura varia in relazione alrischio specifico. Il premio è ripartito nella misura di 1/3 a carico del collaboratore e di 2/3 a carico del committente.

IN COMPLESSO

ASSICURAZIONE I.V.S. (5)

IN COMPLESSO

ASSICURAZIONE I.V.S. (4)MATERNITA', A.N.F., MALATTIA (2)ASSICURAZIONE INFORTUNI (3)

(4) Aliquota così fissata per l'anno 2017 dall'art. 1, comma 165, della legge n. 232/2016 (Legge di Bilancio 2017).

(5) Aliquota così fissata dal c.744 dell'art.1 della legge n.147/2013 (legge di stabilità per il 2014).

COLLABORATORI COORDINATI E CONTINUATIVI

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

SOGGETTI PRIVI DI ALTRA TUTELA PREVIDENZIALE OBBLIGATORIA

VOCI CONTRIBUTIVE IN COMPLESSO

ASSICURAZIONE I.V.S. (1)

TITOLARI DI PARTITA IVASOGGETTI PRIVI DI ALTRA TUTELA PREVIDENZIALE OBBLIGATORIA

MATERNITA', A.N.F., MALATTIA (2)ASSICURAZIONE INFORTUNI (3)

SOGGETTI PENSIONATI O ISCRITTI AD ALTRA GESTIONE PREVIDENZIALE OBBLIGATORIA

VOCI CONTRIBUTIVE

VOCI CONTRIBUTIVE

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PREV-2017 TAB. n.14

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO

IN COMPLESSO COMMITTENTE COLLABORATORE

32,00 17,60 14,40

0,72 0,396 0,324

TOTALE CO NTRIBUTI 32,72 17,996 14,724

VOCI CONTRIBUTIVE A CARICO A CARICO

IN COMPLESSO COMMITTENTE COLLABORATORE

24,00 13,20 10,80

TOTALE CO NTRIBUTI 24,00 13,20 10,80

NOTE:

(2) Art. 7 del d.m. 12/07/2007. Cfr. ns .circ. n. 12921 del 26/11/2007.

ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE

SOGGETTI PRIVI DI ALTRA TUTELA PREVIDENZIALE OBBLIGATORIA

MATERNITA', A.N.F., MALATTIA (2)(3)

(5) Aliquota così fissata dal c.744 dell'art.1 della legge n.147/2013 (legge di stabilità per il 2014).

ASSICURAZIONE INFORTUNI (4)

ASSICURAZIONE I.V.S. (5)

SOGGETTI PENSIONATI O ISCRITTI AD ALTRA GESTIONE PREVIDENZIALE OBBLIGATORIA

(4) I soggetti che nell’ambito dell’associazione in partecipazione conferiscono prestazioni lavorative devono eserecoperti dall'assicurazione infortuni INAIL contro il rischio derivante dall'attività svolta (cfr. sentenza della CorteCostituzionale n.332 del 2-15 luglio 1992). Il premio è a carico all'associante.

(1) Aliquota così aumentata dall'art. 2, c. 57, della l.n. 92/2012 (cd. Riforma Fornero), come modificato dall'art.46-bis,c.1,lettera g)della legge n. 134/2012 (cfr. ns. circ. n. 14101 del 4/9/2012).

(3) Cfr. circ. INPS n. 99 del 10/08/2005.

ASSICURAZIONE I.V.S. (1)

ASSICURAZIONE INFORTUNI (4)

ALIQUOTE CONTRIBUTIVE IN VIGORE NEL 2017

2

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TAB. N° 15

APPRENDISTATO

ANNO 2017

Voci ContributiveA carico del datore (1)

(%)

A carico del dipendente

(%)F.P.L.D. 9,01 5,84 (2)

CUAF 0,11MALATTIA 0,53MATERNITA’ 0,05INAIL 0,30TOTALE 10,00 (3) 5,84

CISOA(4) 1,50NASPI (5) 1,61TOTALE (6) 13,11 5,84

1. La contribuzione dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti a far data dal 1° gennaio 2007 è stata fissata dal d.m. 28/03/2007, in attuazione dell’art. 1, c. 773, legge n. 296/2006 (finanziaria 2007).

2. L’art. 1, comma 769 della legge finanziaria per il 2007 (l. n. 296/2006) ha previsto l’aumento dello 0,3 per cento dell’aliquota del contributo per il finanziamento del Fondo pensioni a carico di tutti i lavoratori dipendenti, apprendisti compresi.

3. Per i datori di lavoro che occupano alle dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove, l’aliquota dovuta per gli apprendisti è ridotta all’1,5 per cento nel primo anno di contratto e al 3 per cento nel secondo anno di contratto. Per i contratti di apprendistato stipulati nel periodo 1° gennaio 2012 – 31 dicembre 2016 è previsto lo sgravio totale dei contributi a carico dei datori di lavoro per i periodi contributivi maturati nei primi tre anni di contratto (art. 22, legge n. 183/2011 - legge di stabilità per il 2012).

4. I datori di lavoro agricolo che occupano lavoratori (operai ed impiegati) assunti con contratto di apprendistato professionalizzante devono corrispondere la contribuzione destinata al finanziamento dei trattamenti di cassa integrazione salariale (CISOA). L'INPS ha infatti chiarito che - a seguito della riforma degli ammortizzatori sociali operata dal decreto legislativo n.148/2015 (Jobs Act) - sono da considerare destinatari del trattamento CISOA anche i lavoratori assunti nel settore agricolo (circolare INPS n. 77 del 27 aprile 2017).

5. Non è ancora stato chiarito se il contributo NASPI (ex ASPI) sia dovuto o meno dagli operai agricoli assunti con contratto di apprendistato.

6. Si ricorda che il d.lgs. n. 148/2015, art. 39, ha ricompreso gli apprendisti tra i soggetti destinatari delle prestazioni dei cd. Fondi di solidarietà. Con messaggio n. 3112 del 18 luglio 2016 l'INPS ha precisato che la contribuzione ordinaria di finanziamento ai Fondi di solidarietà è dovuta, dai datori di lavoro obbligati, soltanto per gli apprendisti assunti con contratto di apprendistato professionalizzante.

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TAB. 17

LAVORATORI AUTONOMI AGRICOLI

Contributi per l’anno 2017

COLTIVATORI DIRETTI, MEZZADRI, COLONI

Voci Contributive Zone normali Zone mont. e svantagg.

I.V.S.- contributo in % (1)(2) 23,6 % 23,2 %

- contributo addizionale

ex lege n. 160/1975 € 102,96 € 102,96

INAIL € 768,50 € 532,18 Maternità € 7,49 € 7,49

IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI

Voci Contributive Zone normali Zone mont. e svantagg.

I.V.S.- contributo in % (1)(2) 23,6 % 23,2 %

- contributo addizionale

ex lege n. 160/1975 € 102,96 € 102,96

Maternità € 7,49 € 7,49

(1) I redditi convenzionali sui quali vanno applicate le aliquote sono, a seconda delle fasce, i seguenti:

FASCIA 1 € 8.865,48 (€ 56,83 * 156)FASCIA 2 € 11.820,64 (€ 56,83 * 208)FASCIA 3 € 14.775,80 (€ 56,83 * 260)FASCIA 4 € 17.730,96 (€ 56,83 * 312)

(2) Per i giovani coltivatori diretti, coloni e mezzadri e imprenditori agricoli professionali di età inferiore a 21 anni il contributo è del 23,4 % per le zone normali e del 22,5 % per le zone montane e svantaggiate (d.l. 22 maggio 1993, n. 155 convertito in legge n. 243/93; l. 449/97, art. 59; legge n. 214/2011).

N.B - Nel caso di rapporti associativi i contributi previdenziali sono per metà a carico del concedente e per metà a carico del colono o mezzadro (art. 7, c. 4, l. n. 233/90). Il contributo infortuni è invece ripartito in proporzione alla percentuale di divisione del reddito stabilita dal contratto associativo.

1

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TAB. 17

COLTIVATORI DIRETTI, COLONI E MEZZADRI (importi in euro)

Anno 2017

FasciaMAGGIORI DI 21 ANNI

Zone normali

MAGGIORI DI 21 ANNI

Zone montane e svantaggiate

MINORI DI 21 ANNI

Zone normali

MINORI DI 21 ANNI

Zone montane e svantaggiate

1 € 2.971,20 € 2.699,42 € 2.953,47 € 2.637,36

2 € 3.668,62 € 3.385,02 € 3.644,98 € 3.302,27

3 € 4.366,04 € 4.070,62 € 4.336,49 € 3.967,19

4 € 5.063,46 € 4.756,21 € 5.027,99 € 4.632,10

COLTIVATORI DIRETTI, COLONI E MEZZADRI

ULTRASESSANTACINQUENNI PENSIONATI (importi in euro)

Anno 2017

Fascia Zone normaliZone montane e

svantaggiate

1 € 1.873,60 € 1.619,55

2 € 2.222,31 € 1.962,34

3 € 2.571,01 € 2.305,14

4 € 2.919,72 € 2.647,94

2

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3

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TAB. 18

IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI (importi in euro)

Anno 2017

Fascia MAGGIORI DI 21 ANNI

Zone normali

MAGGIORI DI 21 ANNI

Zone montane e svantaggiate

MINORI DI 21 ANNI

Zone normali

MINORI DI 21 ANNI

Zone montane e svantaggiate

1 € 2.202,70 € 2.167,24 € 2.184,97 € 2.105,18

2 € 2.900,12 € 2.852,84 € 2.876,48 € 2.770,09

3 € 3.597,54 € 3.538,44 € 3.567,99 € 3.435,01

4 € 4.294,96 € 4.224,03 € 4.259,49 € 4.099,92

IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI

ULTRASESSANTACINQUENNI PENSIONATI (importi in euro)

Anno 2017

Fascia Zone normaliZone montane e

svantaggiate

1 € 1.105,10 € 1.087,37

2 € 1.453,81 € 1.430,16

3 € 1.802,51 € 1.772,96

4 € 2.151,22 € 2.115,76

4