Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo"...

22

Transcript of Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo"...

Page 1: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando
Page 2: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando
Page 3: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

Condizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe

di Cinzio Violante

Una diecina di mni or sono, present.ando la nuova edizione degli Studi sulle isfituzioni comunali a Pisa accemaai, rapidamente, all'influsso di O ~ M Hintze sul giovme Gioacchino Volpe per quel che riguarda I'inci- " denza della politica estera sulla costi,tuzione politica interna'. Opportu- niti di ritornare, piu distesamente, su tde tema mi fornisce ora la pubblicazione, in questo stesso volume trentino, del testo tradotto del- I'articolo di Otto H i t z e a cui si era riferito appunto il Volpe: Staaten- bildung und Ve~fassungsentwicklung. Eine historisch-politische Studie, in «Historische Zeitschrift», LXXXVIII, N.F.: LII, 1902, pp. 1-21.

Se esaminiamo attentamente i nispettivi testi, possiamo renderci conto come il riferimento volpiano al1'1articolo dello studioso tedesco non fos- se niente affatto generico. L'esordiente storico italiano osservava, in una nota ', che dallo Hintze era staea fornita «una succosa esposizione teorican deila cidea che d d a politica estema di Uno stato dipenda non solo la esistenza ma anche la cosutuzione dello stato stesso». Questa annotazione era inserita nell'ampio e ,articolato commento del Volpe al diploma emanato il 6 apnile 1162 da Federico Barbarossa per il Comu- ne di Pisa 3, che nel testo era chiamato - significativamente - «Pisa- na civitas». ~L'importanza di tale diploma che segna una data di gran valore per la storia interna ed estema di Pisa»', era dal VoIpe dichia- rata decisamente e individuata sopmttntto in .&uni elementi fonda-

tintze. mentdi che ci richiamano appunto aUa teoria espovta dallo H'

In primo luogo - come osservava ii Volpe - «di diritto, Pisa, con il diploma di Federico I che integrava i diplomi precedenti, entrava

I G. VOLPE, Studi sulle isfituzioni comunali a Pisa. Cittd e confado, consoli e podest2: secoli X I I -XI I I , nuova edizione con una introduzione di Cinzio VIOLANTE, Firenze 1970, p. XVIII deli'introduzionc. 2 G. VOLPE, Stndi rulle isfituzioni, cit., p. 180, n. 1.

3 MGH, Const., I, nr. 205, pp. 282-287. 4 G. VOLPE, Studi rulle isfituzioni, cit., P. 179.

Page 4: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

nell'ordine degli enti feudali» j. Infatti I'imperatore concedeva in feu- do, ossia riconosceva come concessi in feudo, tutto ci6 che la stessa «Pisana civitas» (o qualunque persona ne facesse parte) deteneva per averlo ricevuto dall'impero, da1 regno o dalla marca di Tuscia, e i beni che essa possedeva ad altro titolo, secondo qualsiasi leg- o consuetudi- ne, o che comunque aveva fra le sue pertinenze da trent'anni, nel suo territorio o in quello del suo <<distretto>> '. Recentemente il Marongiu, rifacendosi appunto alla politica del Barba- rossa, ha parlato dei Comuni cittadini del regno italico come di «signo- rie collettive», di «vassalli collettivi» che venivano integrati nella gerar- chia feudale ': e raffigurava, cosi, un sistema istituzionale che corrispon- de a quello intuito da1 Volpe. I1 quale, commentando il su riferito pass0 del diploma, intendeva sottolineare che, con quell'atto di volonta del sovrano, Pisa veniva inserita in un sistema istituzionak e politico vasto e ideologicamente caratterizzato, come era appunto l'impero.

In secondo luogo, il diploma federiciano concedeva in feudo alla cittk di Pisa I'intero contado sottoposto al suo governo, specificando i confi- ni di questo territorio: «Et concedimns et damus in feudum vobis comi~atum vestro districtui pertinentem»; ed affermava la liberta dei Pisani e di tutti gli abitanti del ((distretto» e dei loro beni sotto l'autorita dei consoli, dei giudici e degli altri magistrati di Pisa mentre appunto concedeva alla citti la piena giurisdizione sul suo territorio.

a E t u t Pisani e t hii qui d e eorum districtu sunt, e t eomm res, sint liberi, etiam sub consulatu e t iudicibus et potestatibus, d e se libere sicut eis placuerit. Et Pisana civitas babeat plenam iurisdicionem e t potestatem faciendi iusticiam.. . W ' .

Veniva, cosi, riconosciuto, e determinato nei suoi confini, il territorio

Ibidern, P. 181.

C . . . concedimus in feudum vobis Lamberto consuli Pisano et Villano et Blozio et Sigerio et Opizioni, legatis cum eo, pro civitate, totum quod prefata civitas vel quelibet persona habet et tenet de rebus regni et totum quod ei de imperio pertinet sive de marchia vel alio modo, quoquo iure vel consuetudine, vel pertinuit retra a XXX annis vel pertinebit in civitate Pisana et eius districtu per tcrras ct insulasn (hlGH, Const., I, nr. 205, pp. 282-2833, ' A. MARONGIU, Villes er feodalites nu moyen Zgc, in Viller de E u r o p e rn4diterraneeii- ne et de 1'Europe occidentale du moyen t ge nu X I X a si&cle. Acter du colioque de Nice (27-28 narr 1969), in «Annales de la Faculte des Lettrcs et Sciences Humaincs de Nicea, nn. 9-10, 1969, pp. 9-13. MGH, Const., I , nr. 205, p. 283.

Page 5: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

(«comitatus sive districtus») su cui estendeva la sua dominazione la «civitas Pisana», e veniva pure riconosciuta a questa la piena giurisdi- zione su tutti gli abitanti e i beui compresi entro quell'ambito, i quali sotto la esclusiva soggezione al Comune di Pisa diventavano liberi da ogni altra interferenza.

I1 Volpe giudicava che da siffatta concessione «il Comune pisano . . . usciva giuridicamente compiu'toto» '. Tali privilegi giuridici mi sembrano, certo, importanti per il mutamenrto della natura istituzionale del Comu- nie pisano: al termine di quelIo stesso anno 1162 fu redstto, e conserva- to in un esemplare ufficiale, il pik antico «breve» del giuramento dei consoli fra quelli rimastia '" ;hi anni dopo si giunse alla reahzazio- ne di una forma, gii compiuta, di debito pubblico I'; fu progrescivamen- te messa a punto I'organizzazione del mntado "; i:nfine venne istituito il podest; ';. Ma il Volpe ai diritti concessi o confermati il 1162 da1 Barbarossa annetteva importanza addirittura decisiva nel lento proces- so per cui - a suo avviso - il Comune, da organizzazione privata, sostanzialmente corporativa perche ristretta alle persone che prestava- no il giuramento costitutivo e alle loro famiglie e ai loro soggetti personali, si veniva mnvertendo in un ente di dirtitto pubblico. (Come & noto, tale concezione volpiana dell'origine privatistica del Comune l 4

& stata solo di recente, ma nettamente, superata)".

Studi sulle istituzioni, cit., p. 179.

'O Statuti inediti della Citt.2 d i Pisa da1 XI1 al XIV secolo, editi da F. BOXAINI, \ p o l . I , Fiirenze 1854, pp. 3-15. CFr. P. CLASSEN, Rodification im 12. Jahrhundert: die Constituto urur et legis uon Pisa, in Recht und Scrift i m hfittclaltcr (Vorträge und Forschungen, 231, Sigrnaringen 1977, p. 311. 'I C. VIOLANTE, Alle origini del debito pubblico nel recolo X I 1 l'excmpio di Pira, in Studi pev Enrico i iumi, Pisa 1979, pp. 149-177.

" G. VOLPE, Stildi sdle irtituzioni, cit., pp. 181 e ss.

'3 Ibidem, pp. 313 e ss., 360 e ss. Ed ora: E. CRISTIANI, Le alternanze tra conroli e podest.2 ed i podest.2 cittodini, in I problemi della ciuilti comnnolc. Atti del Congl.esxo Storico Internnzionale per 1'VIII centennrio della prima lege lombarda (Bergnmo, 4-8 settemhre 19671, Milano 1971, pp. 47-51; 0. BANTI, Forme d i governo personale nei Comuni dcll'ltelia centro-rettentrionale ncl periodo conrolare (recc. XI-XII) , in Studi sul mcdioevo cristiono, offcrti a Rnffnello Morghen per il 900 nnniversario dell'lrtitwto Stor?co Italiano (1883-1973) (Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Studi Stonci, 83-87), Roma 1974, pp. 29-56. l4 G. VOLPE, Quextioni fondameiztnli sz<ll'origine dei Contuni italiaizi (secoli X-XIVI, Pisa 1904, poi ristampato nei suoi volumi Medio evo itnliano, Firenze 19612, pp. 85-118 e Origini e piirno svolgimemo dei Cofiuni ne1l'Italia Longobarda, Roma 1976, pp. 191-233. 15 G. C A ~ S ~ N D R O , Cornunc. Ceisni storici, in Nuovissinio Digesto Italinno, 111, 1959, pp.

Page 6: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

Ma - secondo il Volpe - pure imporcanti per 10 sviluppo della costituzione comwale e - pib - per la formazione di una nuova h e a politica e quindi di una nuove tradizione ideologica furono le supplementari concessioni feudali che con facile generosith il Barbaros- sa elargi a Pisa con 10 stesso documento: anche se, in pratica, la concessione deiia costa fino a Civitavecchia e Portovenere pot6 servire so- lo come sostegno di contrastate e spesso vane pretese e quella di Napoli e delle citti siciliane era destinata a rimanere una platonica iusinga.

I1 Volpe commentb che a ogni modo (e doveva pensare soprattutto al riconosoimento del territorio dipendente) il Comune ne risultb «territo- rialmente ingrandito sopra tutti gli aitri di Toscana, come potenza non solo marittima ma continentale di primo ordne» 16.

Questo stesso ingrandimento terri,toriale di I-isa e il suo crescere a grande potenza marittima, e ormai anche territoriale, possono essere annoverati fra quei cambiamenti della composizione degli Stati che, come fatti politici «esterni», incidono profondamente sulla trasformauio- ne deUa struttura sociale e istituzionde. Ebhene, il Volpe fece appunto questa applicazione del pensiero di Otto Entze al caso pisano:

«un siffatto aliargarsi del c a m p d'azione del Comune, ii crescer delle questioni, la continuita ininterrotta deile guerre, i'enorme tensione degli spiriti dovevano logorare i'aristocrazia consolare e dar fona, in cambio, a quella classe di persone che con la guerra aumentava la sua ricchezza, che esportava prodotti, che prende- va in affitto le entrate pubhliche e le forniture navali del Comune e con la rovina progressiva dei piccoli proprietari agricoli, con i debiti dei maggiori cittadini, costretti percib a vendere il patrimonio avito di terre e case, consolida- va la sua posizione nel Comune ed accresceva coerenza alle sue corporazioni che, compenetrate di un contenuto politico, si preparavano cosi a raccogliere l'eredita del governo» 1'.

Proprio a questo punto il Volpe citava, in nota, il saggio di Otto Hintze; e proseguiva:

«E si pu6 anche notare, come conseguenza sociale e giuridica di quest0 e degli altri diplomi imperiali, che ii pieno potere territoriale con I'esercizio dei diritti

810.823; G. FASOLI, Ddla «ciuitds» d Comirne, Bologna 1961; C. VIOLANTE, L'etri della riforma ideIh Chiesa in Italia (1002-1122), in Storin d'Italia, a cura di ,N,. VALERI, Torino 19G2, vol. I, pp. 91-95; 0. BANTI, «Ciuitas» e «Commune» nelle fonti ifaliane dei secoli XI e XII, in «Critica Stotics», n.s., IX, 1972, pp. 568.584. I6 Studi snlle irtituzioni, at., p. 179. 1' Ibidem, p. 180.

Page 7: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

ad esso inerenti ed il riconoscmento del Comune come ente pubblico dovevano favorire 10 svolgersi del concetto di una pih larga sovraniti popolare per cui il popolo, per mezzo dei consigli e dei capi deUe corporazioni, avesse diritto di intervenire d a elezione dei consoli o del podesti. Si innalzava quindi nei cittadini il concetto delle istituzioni comunali, togliendo a queste l'angusto caratte- re privato, si incoraggiavano gli sfoni di chi voleva ampliare il cerchio del Comune, si rendeva piu largamente la cittadinanza depositaria dei poteri pubblici e fonte eterna del diritto - eterna come il popolo - nel territorio cittadinop IS.

Vorrei fare, sbbito, una piccola chiosa: come prima consegucnza di una pib vasta partecipazione effettiva del popolo alla scelra delle perso- ne di governo, il Volpe indicava due tendenze di carattere psicologi- CO: «si uinalzava . . . d C o n C e t t o delle istituzioni»; « s i i n c o r a g g i a v a n o g l i . s f o r z i di chi v o l e v a ampliare il cerchio del Comune». Questo passaggio dalla situazione soci.ale e istituzianale a un diffuso stato o atteggiamento psicologico, a un moto dello spiito, mi sembra interessante in modo particolare.

Mo aspirito pubblico», colIegato con i profondi mutamenti sociali e con le Iarghe innovazioni istituzionali, ma anche connesso con i grandi movimenti poli4tici, fa spesso riferimento +I VoIpe neIle opere di qutsto periodo, specialmente nel saggio su Pisa, Firenze, Impero al principio del 1300, che apparve 10 stesso anno 1902 19. In questo ampio articolo - come ha finemente notato il Tangheroni 20 - I'attenzione del Vol- pe ai mot; psicologici, ai sentimenti, alle vibrazioni spiri,tuali dei gmp- pi, pih che degli i 'dvidui, 6 particolarmente viva, sempre in Stretto rappmto con la condizione sociale e istitutuzimale, da una Parte, e con la situazione o la tendenza pohtica, dall'altra.

Vien spontane0 d a mente queI richiamo all'«esprit pubIique» che si tmva frequentissimo negli scritti contemporanei di Henri Pirenne. Ma l'attenzione a!la psicologia sociale nel complesso contesto politico-istitu-

18 Ibidem, pp. 180-181. .-

'9 Pisa, Firenze, Impero al principio del 1300 e gli inizi della signoria ciuile a Pisa, in «Sm& Storici», XI, 1902, pp. 177-203, 193-219, 293-337. Awerto che per la prima parle dei saggio la numerazione deile pagine & sbagliata: ho indicato in parentesi la numerazione esatta e cosi f& in seguito per le citazioni particolari. (La rivista «Srudi StotiS» veniva stampata personalmente dal prof. Arnedeo Criveilucci in una tipografia di formna, installata in casa sua). M M. TANGHERONI, Pisa, Firenze, Impero al principio del 1300: proporte di rilettura, in Studi e ricerche in onore d i Gioacchino I'olpe nel centenario della nascita, Rorna 1978 (volume s&ale del uBuYertinc deiia Deputazione Abniuese di Sroria Parrian), PP. 129.151. E un saggio fondamentale per 1% valurazione di quella importante ope- ra dei Volpe.

Page 8: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

zionale em nello stesso articolo di Otto Hintze che fu cicato da1 Volpe, anche se era pik esplicita e pik ampia n e b sua precedente breve nota über individualistische und kollektivistische Geschichtsauffassung 'I, che il giovane studioso italiano non cit6, anche se p~babilmente la conosce- va. Ad ogni modo, il Volpe conosceva direttamente almeno Uno scritto di quel Kar1 Lamprecht, a cui per la psicologia sociale e (sebbene can riserva) per la concezione collettiva della storia si rifaceva 10 ze: dello storico di Lipsia il nmcro oitava soltanto il saggio Der Ur- sprung des Burgerthums uzd des städtischen Lebens in Deutschland 2',

ma 10 faceva appunto per parlare del sorgere di quel nuovo «s p i r i t o i n d i V i d U a l i s t i C O » che - a suo avviso - si manifest6 nei Co- muni e fu connesso «con Lo scomparire dell'organamento scmicomunistico della fase economica agraria» I1 riferimento alla teori'a llamprechtiana degli stadi di sviluppo della psicologia sociale che sono alla base degli stadi di sviluppo dell'economia, era diretto ed esatto. Infatti il Volpe aggi~~ngeva, interpretando il pensiero del Lamprecht, queste significati- ve parole: «Tale processo, chiamiamlo cosi, da1 social.i~smo [meglio avrebbe detto: dal collettivismo] all'individualismo ce 10 mostra, per l'economia terriera come per I'ecommia capitalistica, il Lamprecht». E noi sappiamo bew come per questo studioso ogni stadio di sviluppo comprendesse una fase collettivistica e poi una individualistica.

Ma se nella nota a pie di pagina richiamava le concezioni proprie del L m - precht, nel testo invece il Volpe considerava gli aspetti pcicologici in chiave escenzidmente politica e culturale. Infatti il riferimento allo cspirito individualistico» (e qui.ndi la citazione del Lamprecht) 6 fatto a proposito di quella seconda fase dello sviluppo della societi e delle istituzioni comunali, in cui si affermarono nella vita politica cittadina potenti famiglie d'antica nobiiti feudale, appoggiate dalle fami- glie della nuova borghesia contro la vecchia aristocrazia conso- lare: ebbene, da quelle antiche casate emerser0 individui di forte personaliti che dominarono a lungo la scena politica del Comune, spe- cialmente nei rapporti con l'esterno e con ie supreme autorita del papa e dell'imperatore, e alcuni di loro ottennero per primi I'ufficio di po-

2' In «Historische Zeitschrift», LXXVIII, N.F.: XLII, 1897, pp. 60-67. Sul pensiero e sulia produziane storico-istituzionale di questo autore si ved.eda P. SCHIERA, Otto Hintzc, Napoli 1974. * I n «Historische Zeitschrift*, LXVII, N.F. XXXI, 1891, pp. 385-424. " G. VOLPE, Studi lulle isfiti~zioni, cit., p. 297, n. 1.

Page 9: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

desti, anche ripetutamente 24. Cade qui I'itnportante osservazione meto- dologica del Volpe.

«. . siccome la presenza di grandi famiglie prevalenti e distinte dalle altre o psr potenza propria o per un qualunque privilegio imperiale si riscontra in quasi tutte le citth italiane, cosi credo che questo possa essere stato uno dei coefficieri- ti, specialmente psicologici, della nuova magistratura podestarile: fatto particola- re, questo, che si ricollega al graduale formarsi ed ascendere degli individui in mezzo alie collettiviti, per cui si giunge pian piano al signore del XV se«>Io e , in pi? largo campo, all'u m a n e s i m o nel quale, per d i r i t t o a C q u i s i t o , le personaliti riacquistano quel valore che nelle eth harbariche avevano avuto per d i r i t t o i n n a t o e rispecchiano una classe sociale laddo- ve prima avevano spesso rispecchiato una stirpen".

La concezione deli'eti comunale come preparazione dell'eti delle Signo- rie e dell'Umanesimo, il collegamento fra questi due fenomeni (politico e culturale) e I'idea che la loro essenza fosse nello spirito individualisti- CO sviluppatosi neUa vi~ba e neIla civilti comunale, sono motivi tipica- mente volpiani e saranno sviluppati - come vedremo - nei suoi grandi saggi del 1904-1905 ". Non penso, invece, che si possa troppo disquisire sul signifirato teorico dell'uLtima parte della frase che ho citata: tanto meno se si vuol ricavare qualche sostegno alle contrastate opi.nioni suil'assenza o suIla presenza di nozioni marxistiche, pih o meno pure, arrivate al giovanissimo Volpe da Labriola per il tremite di Gentile o di Croce, o direttamente ". Credo che si tratti - in fondo - di un falso prohlema.

I1 Volpe non aveva, specialmente allora, (e non ebbe in realti mai) autentiche preoccupavioni teoretiche; e pertanto le singole sue afferma-

Ibidem, pp. 289-301.

" Ibidem, pp. 296-297. Lc spaziature sono del Volpe.

2" G. VOLPE, Lonfbordi e Romani nellc campagne e nelle cittk Per la Storia delle clarsi socinli, dclla nazione e del Rinarcimento italiani (secoli XI-XV) , in «Studi Srorici», XIII, 1904, pp. 54-81, 167-182, 241-315, 369-416; XIV, 1905, pp. 124-143, ora nel volurne Origini e primo ruolgimento, cit. G. VOLPE, Bizentini~mo e rinarcenza, A proporito d i un xcriüo di K. Neumantz (Bizantinixche Kultar und Renairsance Kultzr, «Historische Zeitschrift,, 1903), pubbli- cato in «La Criticas. 111, 1905. DD. 57-58 e ~ o i ri~ubblicato. con il titolo La . .. rinascenza e le rue origini nella siiioge volpiana Momenti di rtorin itnliaiza, nuova ediz., Firenze 1952, pp. 137-165. Per aauesti due studi voloiani. cfr. C. VIOLANTE. Gioacchino Volne: il '~er iodo oisano . . (1895-1906), nel volurne Studi e ricerche in onore di Gioacchino Volpe, cit.

Su qucsto punto si 6 fermato arnpiamente I. CERVELII, Gioacchino Volpe, Napoli 1977, pp. 323 e ss.

Page 10: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

zioni che sembrano rifarsi a determinate teorie debbono essere esamina- tc nel rispettivo contesto. E negü ultimi righi del passo che ho ora citato sembra che egli intendesse illustrare il passaggio da una societi per «ordini» (o per «classes juridiques*, come avrebbe 'etto il Piren- ne) a una societi per «classi» (o per eclasses &nomiques»). Ebbene, siffatta idea era neli'oxia, era presente gii un po' uel Lamprecht, prima forse che nel Pirenne, e pub essex i;intr.acci:ata - ma mai allo stato pum - nel Volpe stesso. Ma C% di pih: neI passo che stiamo esami- nando, il giovane studioso itdiano, quando parlava di «personaliti» che «nelle e t i barbariche» avevano avuto «valore» per ~(diritto inna- to» e che ri~pecchi~avano una «stirpe», alludeva pmbabiimente a quella nobilti originaria di determinati ceppi famigliari che gli studiosi tede- schi hanno chiamata Hausadel; e quando parlava di personaüti che nelLa seconda fase del Comune riacquistavano «valore» per «diritto acquisiton e r<specchiavano orrnai una «classe soci:ale», era preoccupato soprattutto di ,porre in rilievo le nuove capaciti di affermazione i,n&vi- duale, che egli riteneva rese possibili certo daNe nuove condizioni socia- li ma anche dagli accadimenti politici che avevano contribuito al muta- mento delle istituziai, della societi, dello «spi~ito pubblicon. Sarebbe difficile dire quale classe - seeondo il Volpe - quelle nuove personali- t& che emergevano dalle vecchie famiglie feudali rappresentassero in realti: se lapropria, o quella della sorgente nuova borghesia. Purtrop- po il gran libro del Volpe si arresta ai primi decenni del Duecento e il contemporaneo saggio su Pisa, Firenze e Impero riguarda i primi del Trecento e studia una situazione creaaasi dopo la battaglia della Melo- ria: il vuoto di ricerche volpiane per i lunghi anni decisivi da1 1237 al 1284 spiega come si possa trovare, fra i due lavori, qualche contraddi- zione o - meglio - una imperfetta corrispondenza fra le linee segui- te da certe forze sino al punto d'intermzione aI termine del libro e quelle lungo le quali le stesse forze si muovevano dall'inizio del saggio.

Ma ritorniamo al diploma federiciano del 1162 e, pih in generale, alla situazione politica estema di Pisa intorno a queli'epoca, come e vista da1 Volpe. I1 diploma sanciva un'alleanza gii esisrente di fatto fra la citti toscana e I'Imperatore (basti pensare alla partecipaziae pisana all'assedio di Milano) e apriva prospettive per una ancor piu impegnaati- va collaborazione e per sperate grandi conquiste: iI destino politico fioimperiak di Pisa era segnato per almeno un secolo e mezm. Questa nuova realth di politica estera si congiunse con l'ingrandimento del territorio e con il suo assestamento istituzionale, che l'imperatore -

Page 11: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

come abbiamo visto - sanci giuridicarnente e poi aiutb a realizzare nei fa,ttiD: tutti questi elementi contrihu,irono decisamente a detcrmina- re quella collaborazione politica di Pisa con 1'Impero che era gih predi- sposta dalla sua posizione geograficaZ9. Infatti Pisa sui nlare aveva di fronte sempre piu potente la nvale Genova, che poteva contare sulla partecipazione della borgbesia dei centri marinari delle due Rivie- re ,alla propria politica e sfruttava il favore delle citth padane di cui era il naturale sbocco commerciale; e nel continente aveva di fronte ormai Firenze, che sviluppava le sue attiviti manihatturiere al centro di una fertile zona pianeggiante e collinare e premeva mntro ogni ostacolo che le impedisse il 1,ibero accesso ai traffici marittimi. Per i due motivi politico-istituzionali e geografici, congiunti, i poli dell'azione politica pisana si erano creati: neUa rivalita con Genova sul mare e con F i r n sul contunente. Da parte sua, Pisa aveva per ora una posizione politico-geognafica di debolezza rispetto a Genova, di form rispetto a Firenze. Infatti, al contrario di Genova, Pisa era l'nni- co en t ro cittadino sulle coste del proprio territorio, dove non erano altro che piccoli viUaggi che non avevano n6 interesse n4 possibiliti di partmipare d suo sforzo marinaro ma solaanto bisogno di protezione; d'altro Canto, al contrario di Firenze essa aveva nn contado scarsamen- te popolato & castelli e di signori, se non nella periferica Maremma, e i piu potenti di quei feudatari, come i Gherardeschi, erano ben disposti a farsi cittadini pisani e a costitnir tramite con I'imperatore.

La politica imperiale influi dunque sdla posizione di Pisa e delle piu importanti citti italiane, ma con una funzione essenzialmente catalizza- trice e stabilizzatrice: .hfatti d o r a .appunto si deliearonc nettamente osuilita e alleanze in ~lazione mn pib definite caratteristiche economi- che e sociali, cwn pib organizzate posizioni geopolitiche, con meglio chiariti orientamenti ideali, cwn pib sviluppati atteggiament.i psicologi- ci. A giudizio deI Volpe, I'ideologia filo- o anttimperiale dava Veste a sealti proprie dei Comuni staliani, accrescendo la consistenza e accen- tuando la chiarezm di forze e di tendme preesistenti".

E dovernso notare cume proprio quello studioso a cui - almeno con molta esagerazione - si 6 mosso rimprovero di «.irrazionalismo» e di

G. VOLPE, Stndi sulle istitu~ioni, cit., pp. 181-185. " Per quel d i e segue, d r . G. VOLPE, Studi ~ d e istifuzioni, cit., pp. 172-173, 188, e Pisa, Firenze, Impero, cit., pp. 181-186, 197-202. G. VOLPE, Stzdi szlle istituzioni, cit., pp. 172-175.

Page 12: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

«vitalismo» abbia saputo meglio di tanti altri individuare un processo di determinazione di forze materiali e spirituali che renda storicamente intelligibile il mondo torbido e porturbato dei Comuni italiani. Ma leggiamo la beila pagina volpiana:

aL'Impero da secoli andava cercando la realizzazione dei suoi ideali in Italia: eppure, una politica delle citti italiane pro e contro 1'Impero - politica spesso costante e tradizionale in un Comune - non comincia a delinearsi se non ora, nei Comuni pih sviluppati. Perche? Perchi soltanto ora, in mezzo alle rivaliti indeterminate e quasi istintive, agli episodi momentanei, alle inimicize d i vicini contro vicini, si senton chiare e profonde l e s u p e r i o r i e s t a b i l i r a g i o n i d i d i s s i d i o f r a t e r r a e t e r r a . Le citti entrano cou ardore nelle gare fra Papato e Impero perche hanno ragioni proprie di lotta, interessi ed intenti propri da far trionfare; q u e 1 l e r a g i o n i C b e m e t t o n p e r s e c o l i u n . C o m u n e c o n t r o l ' a l t r o , n e l l a n e c e s s i t i d i a b b a t t e r l o p e r n o n e s s e r n e a b b a t t u t o ; nella necessiti di non poter coesistere, non durare a lungo senza che i'uno domiui i'altro. 2 10 s m e m h r a m e n t o p o l i t i c o d e l l ' I t a l i a c h e d e t e r m i n a q u e s t a i n c o n c i l i a b i l i t i d i i n t e r e s s i , p e r c u i o g n i C o - m U n e * u n c i r C o 1 o C h i U s o che pub aver contatti esteriori, ma non pub confondersi con altri; * il particolarismo del Comune, istituzione dissolvente quan- t'altra mai e refrattaria per sua intima natnra ad ogni uniti, simile in questo alla 1 1 6 1 ~ ~ dei Greci nella quale tal carattere 2 spiccatissimo ed alla quale corre spon- taneo il pensiero quando studiamo i due o tre secoli della nostra storia comunak. S i d e t e r m i n a n o n e i C o m u n i i t a l i a n i q u e l l e s p e c i a l i c o n d i z i o n i , q u e l l a s p e c i a l e p s i c o l o g i a c h e n o n m o l t i s e c o l i a p p r e s s o n e l l e n a z i o n i e u r o p e e : vi si forma cio* quasi una nazionalita ristretta e percib tauto pih intensa, colorita, gelosa ed intolleran- te» "".

La tesi circa l'irrazionalismo volpiano + centrale neli'ampio volume del Ceivclli (Gioacchino Volpe, cit.). Tale tesi si fonda sul giudizio, molto critim, che nci riguardi del Volpe aveva dato Delio CANTIMORI (ora ncl suo volume miscellaneo. DostUmO. Storici e Storia. Torino , . 1971, pp. 259, 272; 275). Contio la posizione del Cantimori aveva gia, vivacemente, replicato Ovidio CAPITANI (Gioacchilio Volpe, storico del medioevo, in «Sm& Romagnolia, XXII, 1971, pp. 319-334). Purtroppo questo bel saggio non fu preso in considcrazione da1 Cervelli. Nd mio sa~gio pubblicato, in ritardo, nel 1978 (cfr. n. 26 di p. 241) esprimevo il mio pieno mnsenso al Capitani. E interessante asservate come non mero movimento, senia senso, ma una linea razionale di svol~simenta aveva gia riscontrata nel Volpe Giovanni Tabacco, il quale pure aiieva ossetvato comc 10 storico pisano, enell'insofferenza per ogni statica visione del passato», risoli-esse ogni momento del medioevo «in unn dialettica di forze creatrici, in un movimento che tutto sempre rinnova, non gia in superficie sdtanto, ma ncli'intima costituzione sociale e nelle istituzioni che La esprimono su tutti i piani della rira». Cfr. G. TABACCO, Interpretarioni e ricerche rull'arirtocrazia comuitale di Pira, in «Studi Medievalio, s., 111, 1962, pp. 707-727; e particolitmente p. 709 (a proposito di E. CRISTIAWI, Nobilth e popolo nel Comune di Pis#. Dallc origini dcl podertnriato olle signoria dei Donoratico, Napoli 1962). iz G. VOLPE, Studi rvllc irtiff~zioni, cit., pp. 173-174. Le spaziature sono mie.

Page 13: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

Troviamo, qui, due motivi che sono presenti nei saggi dello Hintze che ho ricordati, e particolarmente in quello citato dallo stesso Volpe: la posizione geografica e la estensione territoriale dello Stato ", la psicolo- sia collectiva.

Per quel che riguarda il primo punto, il richiamo e proprio alle I I ~ X E I C geche, che anche 10 Hintze aveva ricordate e per la stessa caratteristica loro deila ristretteza. Ma 10 stonico tedesco ne aveva considerato I'asxtto istituzionale esterno e aveva sostenuto che dalla ristretta estensione e da1 numero limitato di abitanti era derioata la partecipazione democratica di tutti alla vita politica. I1 Volpe invece si limitava, ora, ad affermare che la ristrettezza dei territori e il particola- rismo, la estrema differenziazione degli interessi determinavano fra i Comuni cittadini italiani una lotta per l'esistenza: in altri luoghi egli, dall'esame di questa condizione, dedusse che la convivenza di partiti opposti all'interno delle singole citti non era possibile e che .anche la vita pubblica interna diventava lotta per l'esistenza, con l'espulsione dell'iiitera parte soccombente. Da tale situazione estrema si sarebbe sviluppato, dialetticamente, il processo inverso di superamento del par- ticolarismo, p iche si sarebbero create alleanze 'ntercittadine fra i nuine- rosi gruppi dello stesso colore politico che fossero fuorusciti o rimasti trionfatori ciascuno nel proprio Comune.

Ma, &ornando al nostro specifico proposito, bisogna avvertire cbe, parlando di part.icolarismo dei Comuni itdiani e delle antiche citti greche, il Volpe non citb Otto Hintze, bensi un articolo di J. BELOCH, Der Verfall der antiken Kultur, pubblicato nella «Historische Zeit- schrift», LXXXIV, N.F.: XLVIII, 1900, pp. 1-383. E si richiamb a questo scritto del Beloch, in un contesto concettuale del tutto simile, anche nel saggio su Pisa, Fivenze, I m p e ~ o ' ~ .

Per quanto riguarda Ia pcicologia sociale, molta importanza dava il Volpe, nel suo volume, alle reazioni psicologiche suscitate in Pisa dall'al-

33 G hene ricordare (sulla traccia deilo SCHIERA, Otto Hintre, cit., p. 31) che Otto Hintze puhblicb (in «Historische Zeitschrift», XCI, N.F.: LV, 1903, pp. 255-260) una quasi entusiastica recensione deUa seconda edizione (1903) dclla Politircbe Geographie del Ratze1 (prima edizione 1897). 9 G. VOLPE, Studi sulle istituzioni, cit., p. 174, n. 1. 35 Pira, Firenze, Impero, cit., pp. 181 [l97], n. 1.

Page 14: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

Ieanza con I'imperatore, in connessione con i mutamenti istituzimdi che ne derivarono.

«Grande fervore imperialista si desta in questi anni a Pisa, tenuto acceso, come dalle speranze dei prossimi vantaggi territoriali e commerciali, cosi da1 risentimen- to che una siffatta poiitica destava nei nemici deli'Impero e dalle minacce che si addensavano da ogni Parte. Notevoli fatti interni ed esterni hanno a Pisa radice in tali condizioni storiche e psicologiche» ".

I1 motivo dell'~influsso degli awenimenti politiu, anche e speciaimente di quelli esterni, suile condizioni sociali, sulle istituzioni, suila psicolo- gia collettiva ritorna e - direi - diventa quasi dominante nel saggio su Pisa, Fiuenze, Impero al principio del 1300, dove tuttavia non & fatta alcuna citazione di Otto Hintze.

I1 Volpe vi dichiarava, subi.to, cke

«il modificarsi deile condizioni e dei rapporti interni va congiunto col modificar- si deila politica cittadina esterna e delle istituzioni comunali~~'.

L'autore si riferiva al periodo che segui alla disastrosa sconfitta navale che i Pisani subirono il 1284 allo scoglio della Meloria, da pante dei Genovesi, e in particolare

«agli anni che precedono di poco la discesa di Ludovico di Baviera in Itaiia 1327-29; anni in cui, äl di sopra dei partiti, cominciano ad affermarsi in forma durevole uomini e famiglie che rappresentano un vag0 ma largamente diffüso bisogno di piti riposata esistenza civile e nei quäli perci6 si vede rispeccbiato 10 s p i r i t o della cittadinanza. . . Da1 1322 al 1330 si succedono senza tregna la perdita della Sardegna, le spogiiazioni del Bavaro, la breve ma violenta tirannide di Castruccio, la nuova gnerra con Napoli e Firenze e tutta la Toscana, neUa quale la citti, pur repugnandovi, fu cacciata dali'Imperatore e däl Signore di Lucca»

Ebbene, osservava shbito il Volpe,

«Tutti questi fatti concorrorio a modificare le basi e le forme dell'attiviti economi-

Studi rdle istituzioni, cit., p. 174. 3' Pisa, Firenze, Impero, cit., pp. 179 11951. 39 Ibjdem, pp. 179-180 1195-1961. Questo passo segue immediatamente a quello che ho citato precedentemente.

Page 15: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

ca, a far sorgere bisogni nuovi, a cambiare 10 s p i r i t o p U b b l i C o ed il c o n t e n u t o d e i p a r t i t i neiia cittadinanzas39.

E I'autore dichiarava programmaticamente:

«In questa breve ricerca perab cercheremo di n o n d i s g i U n g e r e i l f a t t o s o c i a l e d e l l e S i g n o r i e , I a v i t a d e l p o p o l o e d e i p o t e r i p u b b l i c i d a u n a P a r t e , i r a p p o r t i p o l i t i c i c o l d i f u o r i , s p e c i a l m e n t e c o n F i r e n z e e c o n l ' i m p e r o d a l 1 ' a 1 t r a ; fatti e rapporti che cosi intimamente si compenetrano, illuminan- dosi a vicenda* ".

E, insornma, un eperiodo di rapido trapasso ad un altro indirizzo di istituzioni e di politica esterna» ".

La crisi profonda deli'Impero, e la grave sconfitta della Meloria che cadde giusto in quel frangente, provocarono il crollo di una gii lunga tradizione politica che si era fatta ormai cosci:nza.

«Si direbbe cbe i'alto spirito di questa citti, la sua autonomia vera e larga d'azione vengano tramontando col tramonto dell'Impero ed, aggiungiamo, di quella nobilti cittadina imperiale fino nell'anima che aveva dato nel XI1 secolo il pih vigoroso impulso d a grandaza del Comune e la impronta propria a tutte le manifestazioni deiia sua vita. . .» ". «Agli occbi di chi viveva fra il XI11 e il XIV secolo, i primi Imperatori dovevano ancora apparire come i padri della forza antica di Pisa: essi legati alla memoria delle pib ardite manifestazioni della potenza cittadina, consacrati daI tempo, dalla leggenda. . . . Che cosa & tutto questo? Ambizione cittadina? ioteres- se di mercanti e di banchieri? bisogno di protezione? Certo! 2 qui la sorgente prima e piii copiosa; m a 10 s p i r i t o u m a n o d a 1 r e a l e c h e 10 c i r c o n d a e d a l l e n e c e s s i t i c h e 10 p r e m o n o s a t r a r n e f u o r i , c o n p r o c e s s o m e r a v i g l i o s o d i t r a s f o r m a z i o n e , I ' i d e a l e e f a r s e n e u n a p o t e n t e l e v a d ' a z i o n e » " .

Secondo il Volpe, dunque, i motivi ideali, che pur sorgono da bisogni pratici, quando diventano duraturi per la memoria che li conserva si astraggono da tutto iI contesto e si fanno di per se Causa di atteggiamen- ti pratici e di azioni concrete. A suo avviso, cib appunto carebbe

39 Ibidem, p. 180 [196]. Anche quest0 passo segue irnmediatamente queUo citato precedentemente. La spazianira & mia. ' Ibidem, p. 180 11961. Le spaziamre sono mie. 4' Ibideni, p. 181 [1971. " Ibidem, pp. 193-194 1209-2101. " Ibidem, pp. 197.198 1213.2141. Le spaziaNre sono mie.

Page 16: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

avvenuto in generale per il guelfismo e il ghibellinismo sebbene non si potesse riscontrare in quei movimenti «un vero contenuto di ider gene- rali e di determinati principi polittici e tanto meno che questi fossero stimolo efficace all'azione» ". I1 Volpe ritenrva, infatti, che

«tutti quegli elementi locaii, quelle forze elementari e primitive della societi italiana, ribollendo nell'infcxato crogiolo del Comune, mescolandosi, combinando- si con altri elementi e forze affini, . . . dessero a l i m e n t o a p r o d o t t i s u p e r i o r i , p r o d o t t i d i s e c o n d o g r a d o d e l l ' a t t i v i t i u m a n a , c i o e a i p a r t i t i n e i q u a l i i l s e n t i m e n t o e l a m e m o r i a d e l l e p r i m e c a u s e r e a l i s i v e n i v a a f f i e v o l e n d o c o l m u t a r s i d e l l e c o n d i z i o n i s o c i a l i , m a c h e t u t t a v i a s e g u i t a v a n o a v i v e r e a s e , a d u u a c e r t a a l t e z z a s o p r a i l m o n d o d e l r e a l e , quasi individuati, con i loro nomi di guelfi e ghibellini, che sono simbolo e bandiera a cui l'uomo di parte sta tenacemente attaccato, quasi con passione innata, per quell'inconsapevole biso- gno che esso, specialmente in certe e t i storiche, prova di dare un suggello ideale alla propria attiviti, di conformarla di qualche grande principio etico, di procurar- le la sanzione di qualche superiore podesti terrena o ultraterrena; donde il riattaccarsi dei due partiti, quasi nelIe sommiti 1010, all'Imperatore e aIla Chiesa, il coi ultimo e terribile duello, al principio del XI11 secolo, coiucide appunto col sorger dei nomi di guelfi e ghibellini»4s.

A giudizio del Volpe, un profondo mutamento intervenne nelie contrap- poste parti ghibelkine e guelfe a Pisa, dopo la battaglia della Meloria. Prima, il contrasto era sotto al1'~in~tersio del ceto feudale, tra Gherarde- schi ghibellini, 6avorevoli alla politica imperiale, e Visconti guelfi, po- tenti in Sardegna e specialmente in quell'i~o~a legati alla poiitica papa- le: una politica che era, da entrambe le parti, di largo orizwnte. La disastrosa sconfitta navale subita e la crisi dell'Impero restrinsero le ambizioni e limitarono gli interessi dei Pisani, concentrandoli prima verso la Cardegna e poi sempre pih verso l'interno della Toscana: le vecchie Eamiglie della feudalita e dell'aristocrazia comunale, che fino a l b Melo~ia avevano nei grandi momenti pur serbato solidarieti col Comune, decaddero o furono allontanate, e sorse un nuovo ceto di borghesi, gente nuova, in buona parte proveniente da1 contado, estra- nea all'antica tradizione filoimperiale: questi borghesi, pur quando si proclamavano ghibellini per avere il controllo del Comune, non subiva- no pih il fascino dell'imperatore ma anzi gli erano spesso ostili. Ghibel- lini e guelfi erano ormai nomi che distinguevano due partiti all'interno del ceto borghese, del Popolo, e significavano due contrapposte po!iti-

" Ibidem, P. 199 12151. 45 Ibidem, pp. 199-200 1215-2161. Le spaziature sono mie

Page 17: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando
Page 18: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

rie, ecco i fattori negativi e positivi deiio Stato moderno che ora si intravede chiaramente nel Comune italiano» ".

Nello Ctato moderno, che territorialmente 2 pib vasto, il Volpe vede il superamento di quella lotta per l'esistenza che si accendeva fra i grup- pi sociali nello stretto cpazio dello Stato comunale; e molto acutamen- te individua in questa impossibihta di coesistenza tl motivo per cui nei Comuni italiani non si creb m a alternanza di gruppi al p t e r e in un sistema che rimanesse costante ma venivmo cambiate le stesse stmttu- re istituzionali ogni volta che un gruppo si sostituisse ad un altro nel dominio politico. Nella seconda meta del Due e nella p~ ima &l Trecen- to - egli dice - sono

amodificate le classi sociali e la loro strnttura, modificati la vita dei partiti, 10 spirito animatore deUe istituzioni stesse, con un procedimento nel quale si vede stretto ed immediat0 il rapporto che intercede fra il sostrato sociale e la sopra- strnttura ginridica e politica. Si vede come forse in nessun'altra epoca storica, poiche, data la ristrettezza e compattezza del piccolo mondo comunale, non consentendo il Comune italiano, neli'alternarsi dei vari partiti al potere - come 10 consente ora 10 Stato moderno - la vita pacifica degli istitnti fondamentali, ogni partito, quando sia giunto al governo tende immediatamente e spesso radical- mente a mutarlo. Di qui il continuo plasmarsi deUe istirnzioni politiche, secondo i movimenti e mutamenti del s o t t o s u ~ l o » ~ .

Dunque, l'immediato rapporto fra «il sostrato sociaIe e Ia soprastruttura giundica e politica» non 6 considerato da1 Volpe come un elemento costante: esso esistette bensi nel Gmune italiano, riscontrabile qui «come forse in nessun'altra epoca storica», ma essenzialmente per «la ristrettezza e la compattezza del piccolo mondo comunale»: invece nel- 10 Stato moderno i «partiti politici», che ne sono una delle caratteristi- che, possono alternarsi al potere senza mutare ogni volta le istituzioni, sia perch6 lo Stato ha un territorio pib vasto e una popolazione pib numerosa e meno densa, sia perch6 - correlativamente anche a que. ste circostanze - i partiti stessi superano i particolarismi delle corpora- zioni. Forse si 2 in~istito troppo nel confron~are - in una maniera o nell'altra - la storiografia volpiana con il marxismo di Labriola, il cui influsso fu comunque innegabile: meglio rni sembrerebbe riconsidera- re, ancora di piii che non sia stajto fatto, i suoi orientamenti di metodo alla luce deUa tradizione tedesca nel campo delle scienze storico-istituzio- nali e geopolitiche.

" Pisa, Firenze, Impero, cit., pp. 336-337 ' Ibidem, P. 203 12191.

Page 19: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

Riprendendo il discorso svolto a proposito del Iibro sulle Istituzioni co- mzmuli, mi sembra di poter ricostruire nelle seguenti quattro fasi la linea di sviluppo sociale, 'stituzionale e poiitica come fu concepita da1 Vol- pe: l ) nel periodo consolare il governo fu nelle mani di quelle poche persone (e famiglie) che avevano costituito il Comune come associazio- ne volontaria giurata (U& privata); 2) neI momento podestarile il Comune completb la sua trasformszione in ente pubblico aillargando la partecipazione della cittadinanza al potere; 3) nel periodo popolare la cittadinanza a.ttiva si alLargb ulterionnente, si svilupparono e si differen- ziarono i commerci e le produzioni manifatturiere, e con il concentra- mento di tutto questo in piccolo spazio si crearono acuti gli anmgoni- smi di classe, di tendenze, di poii,tica, di cultura, sieche si impose 10 stringersi di solidarieti fra persone e famigiie della stessa categoria per non essere sopraffatti, si sviluppb 10 spirito associativo, si moltiplicaro- no di fatto le associazioni di mestiere e le consorterie nobilesche, in definitiva si generb una lotta per l'esistenza fra i gruppi e cosi «l'uniti del Comune fu rottas; 4) nel periodo di trapasso da1 Comune di Popo10 alla Signoria i 'particolarismi si ruppero, si costituirono i «parti- ti politici» rompendo il particolari.smo corporactivo, si riaffermb il carat- tere pubblicistico del Comune, si inizib la formazione dello Stato mo- de rn~ .

I1 governo di Uno solo fu il frutto deI laborioso processo interno di sviluppo delle stesse istituzioni comunali. Tale aspetto fu riconsiderato in maniera pih approfandita nel saggio sui Lombardi e Romani5', dove il Volpe mise in rilievo come queila fosse una peculiare caratteristica dell'a storia d'Iltalia fra medioevo e rinascimento, mentre in Germania le citti rimasero invece «soffccate entro le spire poderose dei Territori che furono lass& i veri creatori del concetto e delle forme dello Stato moderne» j2. A quest'ultimo proposito il giovane studioso italiano cita- va5', in opposizione al Gierke, il saggio di Georg VON BELOW, Die städtische Vevwaltung des Mittelalters als Vorbildung dev späteren Ter- ritorialuerwaltung, in «Historische Zeitschrift», LXXV, N.F.: XXXIX, 1895, pp. 396-463.

51 Ne1 voiurne Origine e primo suolgimento, cit., pp. 143-165. Ma i'idea che il governo definico Signore cittadino e la formazione deUo Stato territoriale modern0 fumno il naturale ;isultato di un profondo travaglio interno del Comune, +. Uno dei motivi mnduttoii dell'intero saggio.

9 Lombardi e Romani, cit., P. 165. 53 Ibidem, p. 165, n. 1.

Page 20: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

G i i nell'articolo su Pisa, Firenze, Impero (prima che nei due studi del 1904.2905) il Volpe aveva esaminato anche su! piano della cultura - pib in generale - il passaggio da1 Comune medioevale allo Stato moderno, inteso come scoperta di valori nuovi di autonomia civile e culturale, di laicita, insomma di umanesimo. A suo avviso fu, questo, uii processo di formazione molto lungo. Infatti - egli scrisse -

«Non pub negarsi che l'uomo del libero Comune . . . sentisse, in molte cose, negli studi e neUa vita, nella filosofia e nella politica, il bisogno di un punto di appoggio, di una sanzione superiore. Nella pratica fece e disfece leggi, accolse o respinse la Persona dell'Imperatore, a suo piacere; ma la fonte del diritto per esso era sempre Cesare e questo riconoscimento non 10 negb mai, fosse pure formale, pure limitato all'accettazione delle consuete formule giuridiche negli atti legali» 3.

La crisi di questi valori e il restringimento degli ideali e degli interessi sono osservati, in Pisa, da1 Volpe e attribuiti a una serie di accadimen- ti politici e militari fra Due e Trecento:

«. . .i disastri delle guerre banno affievolito l'attiviti economica e con essa il fervore della vita politica e le passioni che da essa divampano; . . . la necessita, dopo tanta bufera, di raccogliersi in nn angolo tranquillo per rifare le forze e rinfrancare 10 spirito ha tagliato la citta un po' fuori da1 complesso movimento politico della Toscana, dai larghi raggnippamenti dei partiti, dalle questioni papali e imperiali» 55.

Ma I'attenzione dello storico si aliarga dalla citti al quadro penerale, dove egli coglie I'evoluzione dello spirito pubblico e della realti politi- ca verso una fase del tutto nuova:

«L'idea dell'Impero universale si concreta un po' per volta nell'idea dello Stato, verso cui anche i Comuni camminavano senza avvedersene: il Papato modifica l'aspirazione al dominio indiretto in quella al dominio diretto del mondo, ciok alla teocrazia. Che cosa pih Imperatori e Papi hanno a che fare con i Comuni? La piena laicizzazione della societi e delle istinizioni era vecchia meta del Comune, ormai raggiunta, anche prima che venisse il Bavaro; la teocrazia era awersata egualmente da tutti i partiti; veniva a mancare ogni contatto del Comune con le due grandi istituzioni universali. Z insomma tutta una nuova societi che si forma nel '300, che viene gettando via le scorie del passato e mira a tutt'altro ob ie t to~s .

3 Pisa, Firenie, Impcro, cit., p. 197 12131. 55 Ibidem, p. 305. 56 Ibidem, pp. 305-306.

Page 21: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

Dopo aver ricordato le trasformazioni della societi pisana, il Volpe mta che la fine deli'.i,deologia (imperiale e imperialista) esistente appun- to «a una certa altezza sopra il mondo reale»'', da un lato, indusse gli uomini a far conto solo su se stessi e sulle proprie forze effettive, provocando la fioritura dello spirirto dell'umanesimo, e, dall'altro, tolse i caratteri di contrapposizione assoluta e definitiva alle parti politiche. Lo spirito individualistico dell'umanesimo infatti non tollerava pih l'as- sociazionismo, collettivistico ed esclusivo, dell'eti comunale. Tali osser- vazioni, derivate dal «caso» pisano, si allargano a moduli interpretativi di un momenrto della storia generale.

«. . .nel tempo stesso che 10 spirito nmano sembra ritrovare in tutto se medesi- mo, guarda a governi ed a governanti come ad un prodotto delle menti degii uomini, pur rimanendo Dio la Causa prima, n i sente p i i tanto bisogno di un punto fisso a cui mirare e poggiare; e l'individuo comincia a sentire s6 gravato da1 forte vincolo della comunanza medioevale (il Comune, I'arte, la consorteria), e se ne vuole sciogliere, donde il mutarsi delle feroci passioni di una volta. 2 il '400 che si avanza a F a n passi; & l ' u m a n e s i m o c h e s i p r e p a r a n e l l e c o n d i z i o n i r e a l i d e l l a v i t a c o m u n a l e ; + 10 S t a t o c h e c o m i n c i a a d e l i n e a r s i i n n a n z i t u t t o n e l l a r e a l - t a . . . »".

L'Umanesimo e 10 Stato moderno nascono - dunque - in un unico processo storico - &lla realti: una realti ehe 6 costituita da ogni tipo di azioni e di situazioni pratiche. Lo Stato moderno, infatti, comin- cia a delinearsi:

«nelle larghe leghe dei Comuni, promosse da qualche Comune maggiore, centro pih tardi e sede di una Signoria principesca; negli aggmppamenti dei partiti che uniscono parte del popolo di tante citt2 nemiche; nelle federazioni regionali dei mercanti, nel diverso contenuto che i partiti stessi prendono allargandosi, non preoccupandosi pih di questioni strettamente locali, coordinando e disciplinando la loro azione sotto qualche capo potente riconosciuto in molte regioni diverse: perdendo quell'angusto particolarismo proprio dello Stato di cittins9.

Direi che qiiesta realti volpiana 6 costituita da azioni e situazioni politiche, o almeno considerate nel loro aspetto poiitico: si potrebbe, in qualche caso, ricercare un motivo classistico che stia alla base di una di quelle azioni o ~~tuazioni, ma credo che si andrebbe oltre (anche se forse non del tiitto contro) l'intento del Volpe. Al quale importava essen-

Ibidem, p. 199 [215].

58 Ibidem, p. 397. Le spaziature sono mie. i9 Ibideili.

Page 22: Condizioni - MGH-BibliothekCondizioni esterne e processi costituzionali : note sul "realismo" storiografico del primo Volpe di Cinzio Violante Una diecina di mni or sono, present.ando

zialmente (seguendo Hintze e le tendenzi che erano nell'aria) cogliere nel Trecento le dimensioni nuove, pih vaste, della vita politica, come una realti che ormai non era soltanto pratica ma anche culturale, persino non meramente politica ma pure morale. Ma la noviti decisiva 6 che ora le idee non erano pih «al di sopra del mondo della realti* bensi organicamente connesse con la realti stessa, non pih si appuntavano in Dio e miravano all'unjversale abbandmando la realti a l particolarismo corporativo, bensi si riferivano all'uomo e si fondavano sull'individuali- smo superando le chiusure ddle pircole associazioni in una formazione politica pih ampia, concretamente stabilita su un territorio.

Nell'eti in cui si affermb i'Umanesimo e si form6 10 Ctato moderno, le idee dunque non ermo astrazioni dalla realti ma nascevano da1 suo intimo fondo:

«donde le concezioni degli scrittori politici nelle quali si intravede, pur con incerti contorni, 10 Stato moderno, laico, pienamente sovrano, eguaie neUe sue parti, ben di- verso dal Sacro Romano Impero e si osserva, pur dissimulata dagii sfoni di ricercare il perfetto governo, tormento del medioevo, e deUe dottrine aristoteliche, q u a 1 C h e a z i o n e d e l l a r e a l t i s t o r i c a d e l X I V s e c o l o s u l l e t e o r i e p o 1 i t i C h e , speciaimente sul principio deiia sovranita popolare applicato ai governo dello Stato e deUa Chiesa: primo segno di un a V V i C i n a r s i d e 1 1 e c o r r e n t i t e o r i c h e e p r a t i c h e , f i n q u i s e p a r a t e , edell'appru fondirsi del senso storico»M.

Questi temi sarafino approfonditi nei due grandi saggi degli anni 1904-1905: Lombardi e Romani, Bizantinismo e Rinascenza. Per ora basti aver conduso con qualche chiarimento sulla Qatura di quel «realismo» che Gioacchino Volpe ha sempre riconosciuto come la defini- zione meglio appmpziata a caratterizzare il suo metodo storico, sebbe- ne egli a siffatte operazioni concewuali fosse rimasto sempre allergico.

" Ibidern, pp. 307-308. Questo passo fa immediat0 seguito a quello atato precedentemen- te. Le spaziahxe sono mie.

254