COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

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Comunità Insieme Natale 2012 Grignano Numero X

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Il Bollettino di Grignano, consutalbile online..leggi il numero di Natale 2012

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Comunità Insieme

Natale 2012 Grignano

Numero X

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2 Comunità Insieme Natale 2012

REDAZIONE:

Don Roberto Plebani

Albani Silvio

Bonetalli Veronica

Carminati Gennaro

Cornelli Emanuela

Monzani Sara

Paganelli Elena

Plati Emily

Ciclostilato in proprio

In copertina: Arcabas, Naissance (particolare),

Palais archiépiscopal de Malines, (1995 – 1997)

Rischiarata dalla luce che proviene dal volto del Figlio e dal coro degli

angeli che stanno alla finestra del cielo per contemplare questo evento,

Maria è sdraiata e giace nella mangiatoia. A differenza della consueta

iconografia della Natività, la madre e il Figlio sono entrambi

addormentati sulla mangiatoia; la madre è unita al Figlio e lo protegge

con un tenerissimo gesto della mano che si adagia delicatamente sul

volto del bambino. Maria assume sembianze molto attuali. Maria è una

donna dei nostri giorni. Gesù nasce oggi e assume la carne di ognuno di

noi, la storia e la cultura che ci appartengono.

I tre angeli che scendono dal cielo per ammirare il figlio di Dio appena

nato (tre come gli ordini di angeli generalmente raffigurati nelle icone)

disegnano un fuoco, con tre fiammelle che formano un braciere, e ci

ricordano lo Spirito della Annunciazione e della Pentecoste.

Il piccolo angelo che si affaccia è un evidente omaggio al più famoso

dipinto da Raffaello.

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3 Comunità Insieme Natale 2012

INDICE

Editoriale ……………………………………………................................ 4

Lettera Pastorale 2012-2013 ……………………………………...….…. 6

P. Rinaldo: Vi dico Buon Natale con questa storia vera …..….…...... 8

P. Giuseppe: Nuova evangelizzazione con il linguaggio dell’amore ….. 10

Una lettera da padre Natale. ........................................................... 12

Il Concilio: auguri per i 50 anni! …................................................... 14

Percorso Caritas parrocchiale ………………………………………..... 16

Colpita dai fulmini, ora la chiesa rinasce (L’Eco di Bergamo)........ 17

Asilo: il comune lo compra a rate (L’Eco di Bergamo) ..................... 18

Matrimoni, Battesimi, Anniversari di matrimonio.......................... 19

CRE e Mini CRE 2012 ………………………………………………...... 22

Programma pellegrinaggio in Terra Santa ………………………..... 24

Una vacanza tutta olè…………………………….…........................... 28

Incantevole Firenze …………………………………………………..…. 29

Un libro per te: Il profumo delle foglie di limone ............................ 30

Un racconto natalizio: La leggenda della Stella di Natale............... 31

Calendario liturgico ……………………...…………………..…………. 32

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4 Comunità Insieme Natale 2012

“Ecco, in ultima analisi, l’unica cosa che conta: lasciare entrare Dio. Ma lo si può lasciare

entrare solo là dove ci si trova, e dove ci si trova realmente, dove si vive, e dove si vive una

vita autentica. Dobbiamo instaurare un buon rapporto con la piccola porzione di mondo che

ci è affidata: solo così prepariamo una dimora a Dio nel nostro luogo, nel nostro tempo. Solo

così, senza scappare dalla realtà, possiamo fare entrare Dio”.

Martin Buber, “Il cammino dell’uomo”.

“Non temere”. Questo ritornello che ritorna 366 volte nella Bibbia, vuole essere l’augurio

per il Natale. Ci sono tante paure, ci sono sempre situazioni che mettono a dura prova la

fiducia in noi stessi, negli altri e in Dio. Forse da piccolo c’era la paura del buio, di quando

papà e mamma alzavano la voce. L’adolescente ha paura di sé, del diverso, ha paura di non

essere accettato dagli altri. Il giovane ha paura di scegliere il percorso della vita, di non

avere amici veri. Anche gli adulti ne hanno da vendere: la paura di un futuro senza una

sicurezza, la malattia, la morte. Le paure fanno parte del nostro bagaglio umano. C’è

un’altra paura che ci riguarda, quella nei confronti di Dio. Nei momenti d’incertezza, di

crisi, ci chiediamo che cosa pensa Dio di noi, cosa vuole da noi e quando c’è una certa

debolezza nella fede, si pensa sempre a un Dio che è pronto a castigarci. Ritornano le

prediche sulla penitenza, sulla giustizia di Dio, sul suo castigo. Questo crea un’immagine di

paura di Dio, che purtroppo ci allontana sempre di più da lui.

Natale è invece la rivelazione di un Dio che cerca l’uomo. Nel Vangelo di Matteo, l’angelo

che annuncia la nascita del Salvatore, si rivolge per primo ai pastori: “Non temete, vi

annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo”. I pastori, erano considerati in modo

negativo, per la loro condizione sociale. Erano considerati ladri, imbroglioni, violenti e di

conseguenza lontani da Dio. Erano selvatici come le bestie che accudivano. Quindi i pastori

erano nella lista degli individui che il Messia, alla sua venuta, avrebbe dovuto eliminare

con il fuoco dal cielo. Invece l’angelo, non li brucia, li riempie di luce. Anziché dire che era

giunto il Messia castigamatti,

quello con la scure in mano per

abbattere e bruciare gli alberi che

non portano frutto, l’angelo

rassicura i pastori. “Non temete”,

perché quando Dio s’incontra con

gli uomini, li avvolge del suo

amore. Ci siamo forse dimenticati

che Dio per primo si è messo alla

ricerca dell’uomo, di ogni uomo?

Dio è un padre affettuoso che ci

insegue con il suo desiderio di

farci felici, che non si dà pace

finché non ci vede ricondotti nel

calore della sua casa.

Editoriale

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5 Comunità Insieme Natale 2012

“Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce adagiato in una

mangiatoia”. I pastori hanno visto il Salvatore in una mangiatoia, hanno visto il Messia,

adagiato sulla paglia, proprio come i loro figli. “Si sentivano guardati dal basso e si

scioglieva la paura. Perché la paura è sentirsi guardati dall’alto in basso, con occhi che ti

inceneriscono. Da allora le fasce, la mangiatoia, la paglia raccontano a noi la benevolenza

di Dio, che ci guarda dal basso”.

Dio non vuole farci paura, Dio non vuole creare le distanze, Dio non vuole umiliarci, Dio

non vuole chiudere le porte della sua casa, Dio non vuole condannarci, perché sa che la

paura non ci fa amare. Dio vuole stare con voi, vuole entrare nella nostra vita e vuole

aiutarci a capire che la nostra vita è la casa dell’incontro, della fraternità con Dio e con gli

altri. Se riusciamo a credere che Gesù è il Dio con noi, il Natale ci aiuta anche a vivere con

benevolenza, con amore, con gratuità, con servizio, con il desiderio di impegnarci per il

nostro paese, per combattere tutte quelle paure che umiliano le persone, per combattere

quelle indifferenze nei confronti degli altri e per combattere “ogni sguardo che dall’alto in

basso incute terrore e paura, ogni sguardo che soffoca creatività e fiducia”.

Buon Natale a tutti.

Don Roberto

Editoriale

Campeggio adolescenti

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6 Comunità Insieme Natale 2012

LETTERA PASTORALE 2012-2013

Cari fratelli e sorelle,

con questo saluto apriamo spesso i nostri incontri.

Che significato assumono queste parole,

normalmente usate nelle relazioni familiari?

Perché i cristiani definiscono le relazioni tra loro

con questi termini? Si tratta di un modo di dire

per indicare come devono atteggiarsi gli uni verso

gli altri o indica qualcosa di reale? E se fosse

reale, quale consistenza assume una definizione

di questo genere nella nostra vita?

Vi chiedo scusa, se inizio questa lettera con una

serie di domande; mi sembra un modo per entrare

velocemente nel tema che intendo condividere con

voi: "La fraternità nella comunità cristiana".

Perché questo tema?

Il Sinodo diocesano ha indicato la Parrocchia come una "comunità fraterna" (n. 72), "una

comunità di amore fraterno" (n. 272): questa descrizione delinea il volto della comunità

parrocchiale e nello stesso tempo prospetta un’esigenza da perseguire.

È questa esigenza, il motivo della scelta del tema di quest’anno: le nostre parrocchie e la

nostra Chiesa diocesana crescano nella fraternità e diventino più consapevoli che questa

caratteristica è decisiva per essere veramente discepoli del Signore Risorto e collaboratori

della sua Missione. È questa la strada da percorrere per rinnovare la vita delle nostre

comunità, per incarnare maggiormente la nostra fedeltà al Vangelo, per alimentare lo

slancio missionario, per favorire le forme di collaborazione a tutti i livelli. In particolare, è

in questa prospettiva che si collocano la riflessione e l’attuazione delle Unità pastorali

avviate dal Sinodo diocesano.

La scelta di questo tema s’intreccia fortemente con l’indizione dell’Anno della Fede da parte

del Santo Padre, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio

Vaticano II e del ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa

Cattolica.

[...]

Anche la nostra Diocesi aprirà comunitariamente l’Anno della Fede l’11 ottobre, con una

particolare Celebrazione nella chiesa parrocchiale di Sotto il Monte, nella memoria

liturgica del Beato Papa Giovanni XXIII, a noi carissimo.

Lettera Pastorale

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7 Comunità Insieme Natale 2012

Il ricordo e la venerazione di Papa Giovanni, uniti a una rinnovata consapevolezza del suo

magistero, della sua testimonianza e del profetico coraggio con cui diede inizio al Concilio

ecumenico Vaticano II, caratterizzeranno il nostro modo di celebrare l’Anno della Fede per

giungere a una significativa celebrazione del cinquantesimo anniversario della sua morte

avvenuta il 3 giugno 1963. In questo senso, la Diocesi, la Fondazione Papa Giovanni XXIII,

la Parrocchia di Sotto il Monte unitamente alla Comunità del PIME, proporranno alcune

iniziative di particolare significato. Tra queste, sin da ora, mi permetto di sottolineare il

Pellegrinaggio diocesano a Roma e i pellegrinaggi parrocchiali a Sotto il Monte. Inoltre

propongo a tutti i giovani un pellegrinaggio a piedi da Assisi a Roma lungo la Via

Francigena, che si terrà nel mese di agosto.

Nell’incontro con la Diocesi di Bergamo, in occasione del cinquantesimo anniversario

dell’elezione di Papa Giovanni, Benedetto XVI così si rivolgeva ai pellegrini bergamaschi:

"La diocesi di Bergamo è in festa e non poteva mancare all'incontro spirituale col suo figlio

più illustre, "un fratello divenuto padre per volontà di Nostro Signore", come egli stesso ebbe

a dire. Accanto alla Confessione dell'Apostolo Pietro riposano le sue venerate spoglie

mortali. Da questo luogo caro a tutti i battezzati, egli vi ripete: "Sono Giuseppe, vostro

fratello"… È nella parrocchia che s’impara a vivere concretamente la propria fede… Con

molta fiducia Papa Roncalli affidava alla parrocchia, famiglia di famiglie, il compito di

alimentare tra i fedeli i sentimenti di comunione e di fraternità. Plasmata dall’Eucaristia,

la parrocchia potrà diventare - egli pensava - fermento di salutare inquietudine nel diffuso

consumismo e individualismo del nostro tempo, risvegliando la solidarietà ed aprendo nella

fede l’occhio del cuore a riconoscere il Padre, che è amore gratuito, desideroso di condividere

con i suoi figli la sua stessa gioia».[...]

Dalla lettera del Vescovo Francesco Beschi

Lettera Pastorale

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8 Comunità Insieme Natale 2012

Vi dico buon Natale con questa storia vera

Il Natale, ormai, è una festa sempre più carica di una valenza di vita. I valori della

quotidianità, le relazioni umane, l’amicizia, l’amore, la fraternità sono legati a questo

giorno. In tutti i contesti nei quali operiamo, la festa ha le sue tipicità. Magari, invece di

«Buon Natale!» ci si augura un più generico «Buone Feste!», ma il clima dell’incontro, della

gioia, dell’intimità è da tutti condiviso. Senza dubbio il Natale di un giorno non basta per

ritrovare la passione e il gusto della verità. Ci vuole molto tempo per riprendere capacità al

dialogo, allo scambio, alla condivisione, e per cambiare il clima di certi nostri cammini. Per

questo ho pensato di consegnarvi questo pezzo di storia per sentire che amando i piccoli,

amiamo direttamente Cristo Gesù, il primo, che si è fatto ultimo di tutti per servire tutti e

così aver bisogno di ciascuno.

Io ho lasciato il Padre, perdendo la vita; lui mi ha ridato vita e riconsegnato al

Padre (Lc 23,46)

Buongiorno sono … … mi conosce?

“Veramente non credo che ci siamo mai incontrate”.

Sicuramente lei non ama l’arte dottoressa, non conosce il teatro… io sono un’attrice di

teatro, le porterò tutti i giornali che parlano di me… Senta, quanto tempo pensa che resterò

qui? Ho molti impegni e il mio gatto che mia aspetta a casa, è un figlio per me… Volevo

anche dirle che non posso stare in questa stanza con altre due persone, che il letto è

scomodissimo, il cibo pessimo… per favore può provvedere?!

“Lei dovrà rimanere, dobbiamo capire quella grossa lesione del polmone”.

Ma cosa vuole che sia è un cancro, lo so bene e lo sa bene anche lei, veda cosa deve fare e

poi mi mandi via, questa stanza è una prigione!

“Signora, venga, si metta a tavola con noi, pranziamo insieme, venga, oggi facciamo festa,

mio marito mi ha portato le arance della terra nostra e mia figlia ha fatto una torta, guardi

che bella e come profuma, venga con noi. Sa io lotto con questo “brutto male” da dieci anni,

ho bisogno delle canadesi per camminare, a volte i

dolori mi massacrano non solo il corpo, ma

anche la mente e il cuore… Gesù mio,

pensaci Tu”.

“Io ho lasciato il Padre perdendo la

vita…………”

Lei ha ragione, ma questi

devono pur fare qualcosa,

sembra che dormano!!!

“No, non è così, poi lo vedrà...

intanto venga, si sieda accanto a

me...”.

Una lettera da ...

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9 Comunità Insieme Natale 2012

Mi spieghi un po’ cosa è questa storia della festa di Natale? Non siamo mica a teatro io

sarò fuori, vero? Mancano ancora due settimane! E poi se sarò qui certo non parteciperò…

Che fanno ci mettono in fila e ci cantano tu scendi dalle stelle?

“Vedrà che parteciperà, è bellissima la festa di Natale, pensi io lo scorso anno sono venuta

da casa, abito fuori Roma, quasi due ore di macchina…”.

… … … Signore, questa tosse non mi dà pace, sono ancora qui e domani ci sarà la festa di

Natale. Quale sarà il copione che devo recitare? Questa notte, mentre gli altri dormiranno

andrò nel corridoio e scriverò la mia vita… voglio condividerla con questi compagni di

cammino, per la prima volta non reciterò… narrerò, veramente sarò protagonista …

“Come sei stata brava, come sei bella, hai commosso tutti, persino il primario! Te lo dicevo

che valeva la pena. Ho chiesto di lasciarmi un giorno in più in ospedale, proprio perché

volevo esserci anche io. Adesso vado, ti telefono presto. Non avere paura ormai hai tanti

amici. Certo non siamo le persone a cui sei abituata, noi siamo gente semplice, umile, di

campagna che non siamo mai stati a teatro… però ti vogliamo bene”.

… … … … Adesso vado, crede che la radioterapia mia aiuterà? Mi faccia una promessa,

dottoressa, quando starò male mi riprenda in questo reparto. Voglio morire con voi… siete

la mia famiglia!!!

“Lui mi ha ridato la vita e riconsegnato al Padre”1

Attraverso testimonianze così forti inevitabilmente si riprende un contatto profondo con la

storia della propria vita e la vediamo come storia redenta, custodita, amata, abitata.

Riconosciamo che ogni persona incontrata ha contribuito a costruirci come la persona che

siamo oggi. E poi amando i piccoli, amiamo direttamente Cristo Gesù, il primo, che si è

fatto ultimo di tutti per servire tutti e così aver bisogno di ciascuno. Proprio questo ci fa

capire che il Natale non è solo un giorno, ma un evento che copre tutta la storia. Non lo si

consuma in ventiquattro ore, ma lo si dispiega per una vita intera, anzi lo si srotola per

secoli e secoli di vicende umane, perché si offre una grande speranza, Dio con noi e noi con

Dio. Auguro a tutti che questo Natale sia un’occasione buona per dare e ricevere speranza.

p. Rinaldo

1 E. ANNUNZIATA – R. PAGANELLI, Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico. Ricevere da chi si

incontra, EDB, Bologna 2012, pp. 146-148.

Una lettera da ...

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10 Comunità Insieme Natale 2012

La nuova evangelizzazione con il linguaggio

dell’amore

In ottobre è iniziato l’anno della fede, e il mistero del Natale ci richiama a una nuova

professione della nostra fede. Far festa a Gesù che nasce vuol dire accogliere il Suo

messaggio.

Come ricordato da Benedetto XVI, la nuova evangelizzazione è rivolta principalmente alle

persone che, essendo battezzate, si sono allontanate dalla Chiesa. Anche qui in Argentina

si vive l’indebolimento della fede come si riscontra in Paesi storicamente legati al

Cristianesimo.

Perciò la nuova evangelizzazione è assolutamente necessaria. Oggi dobbiamo (parlo al

plurale perché è il compito di ogni discepolo di Cristo) annunciare Gesù e il suo Vangelo a

tutte le persone, in un momento in cui si sta perdendo la pratica religiosa. Dobbiamo

andare lì dove si trovano le persone e imparare a conoscere anche il contesto sociale e

culturale del nostro mondo. Siamo chiamati a trovare i metodi, il linguaggio e l’ardore

necessario per annunciare Gesù.

Sì, ci sono tante persone che vivono come se Dio non esistesse. La secolarizzazione è forte.

Ma l’uomo, la donna conservano ancora un senso religioso, sono alla ricerca del senso della

vita. Dobbiamo credere nella presenza di Dio scritta nel profondo dei cuori dell’uomo e della

donna, perché Dio lavora forse più di quanto noi pensiamo. Lo vedo nel lavoro che svolgo

con i giovani e nella risposta entusiasta a questa proposta. C’è un linguaggio che penso che

tutti capiscano, ed è il linguaggio dell’amore. Perché il linguaggio dell’amore è compreso da

tutti? Perché tutti vogliono essere amati e amare!

Con i giovani propongo il messaggio di Gesù con fiducia, e lo faccio per due ragioni: perché

spero di amare molto Gesù. Gesù si è fatto Bambino in mezzo a noi, ha dato la sua vita per

la salvezza di tutti, per

l’umanità. E per questo noi

vogliamo che tutti conoscano il

messaggio di Gesù. Poi c’è

anche un’altra ragione: io amo

i miei fratelli e voglio offrire

loro il meglio di ciò che ho

ricevuto: il tesoro della fede, il

tesoro della salvezza, quello che

Gesù ci ha dato. Per questo

tutti noi vogliamo annunciare il

messaggio di Gesù. E dobbiamo

farlo con convinzione, affinchè

quelli che ci ascoltano dicano:

“Questa gente ci crede davvero,

e lo vive anche!”.

Una lettera da ...

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11 Comunità Insieme Natale 2012

Si vive un momento di disorientamento a

causa della crisi: manca il lavoro, non ci sono

più riferimenti … Ma assieme ai giovani

scopro che la Chiesa, in questa fase storica di

disorientamento, rappresenta un punto di

riferimento. E questo per due ragioni. La

prima è perché la Chiesa, attraverso la

parrocchia e la Caritas e la San Vincenzo e i

gruppi missionari … fa molto per le persone e

le famiglie che hanno tante e gravi difficoltà;

fa molto per i poveri, ai quali il mondo non

guarda. E poi la seconda ragione è che la

Chiesa annuncia un messaggio di abbandono dell’egoismo, di invito alla ricerca del bene di

tutti …

Ormai qui si sta concludendo per Natale il periodo di formazione dei giovani, e iniziano le

vacanze estive. Alcuni di questi hanno scelto di lasciare tutto per seguire Gesù, altri di

impegnarsi in opere sociali nei vari paesi dell’America Latina, altri di fare ritorno al

proprio paese ed essere lì costruttori di un mondo nuovo rinnovato dal Vangelo. E’ una

nuova società che si sta formando e che apre cammini di speranza in mezzo al buio del

mondo. E’ un compito a volte pesante … ma affascinante. Anche qui troviamo difficoltà le

più varie: ambientali, culturali (per molti che vengono da zone di indios), economiche

(perché si vive con il proprio lavoro, e non sempre si riesce a far fronte alle necessità, ma la

Provvidenza non ci delude mai) … ma ciò ci aiuta a porre la nostra fiducia solo in Dio e

lavorare per il bene dell’umanità: costruire la fratellanza universale.

Questo allora l’augurio che ci facciamo reciprocamente per il Natale: rinnovare la nostra

fede nell’essere testimoni dell’amore di Dio nelle nostre relazioni reciproche, guidate

sempre e solo dall’amore. Così Gesù di nuovo nasce tra di noi, di nuovo si manifesta come

l’Emmanuele = il Dio con noi.

Buon Natale! Assicurando la mia preghiera per ciascuno in particolare, ma soprattutto per

quanti stanno vivendo situazioni di sofferenza.

p. Giuseppe

Una lettera da ...

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12 Comunità Insieme Natale 2012

Makeni, 1 dicembre 2012

Carissimi Grignanesi,

Pace e bene. Sono appena tornado dalla visita a una parrocchia della Diocesi di Makeni

che non avevo mai visitato. Avevo sentito tante volte parlare della parrocchia di Kamalo e

della sua grossa out-station che si chiama kamakwie, perché i Saveriani l’hanno fondata

più di sessant’anni fa e vi ci hanno lavorato fino a pochi anni fa, adesso c’è una comunità di

Agostiniani Recolletti, una comunità composta da quattro giovani missionari di tre

nazionalità diverse, due sono filippini, uno è nigeriano e uno spagnolo. Ho potuto costatare

con i miei occhi il bel lavoro pastorale che stanno facendo, con visite regolari sia alle

comunità cristiane nei differenti villaggi, ne hanno una quarantina, che alle varie scuole

elementari e medie.

Però, anche qui, come nelle

altre parrocchie della

Diocesi, il denominatore

comune è la povertà della

gente, la mancanza di lavoro,

la quasi impossibilità di

poter lavorare la terra con

dei criteri nuovi. Prima di

tutto perchè la gente non ha

soldi, poi per la mancanza di

tecnologia e poi perchè le

strade sono veramente

brutte. Kamalo dista da

Makeni solamente 78 Km, ho

impiegato piú di tre ore per

arrivarci.

E pensare che a un Km

prima di arrivare a Kamalo

c’è una deviazione che porta

a una vecchia miniera d’oro,

nessuno sa quanto oro abbiano estratto in tutti questi anni, sicuramente molto, ma

nessuno, neanche le compagnie straniere che sfruttano la miniera, sono state capaci di

sistemare la strada. La gente mi ha detto che la strada è brutta fino alla miniera.

Una domanda che gira nella mia testa da molto tempo è: dove vanno a finire tutti i soldi

che si ottengo dall’estrazione dei minerali? Che cosa resta al paese di tutta questa

abbondanza che il Signore ha messo nel suo sottosuolo? Non ho ancora trovato risposta,

solo vedo che ci sono alcuni sierraleonesi molto ricchi ma che la stragrande maggioranza

della gente vive nella povertà, per non dire nella miseria. Siamo ancora in una economia

di sussistenza.

Una conclusione si può tirare facilmente: se questo paese giace ancora nella povertà è

dovuto al fatto che le compagnie minerarie, che sono delle multinazionali straniere, si

preoccupano solo di fare affari per loro corrompendo alcuni capi tribali e politici.

Una lettera da ...

Bambini e maestri offrono regali come ringraziamento per la visita

Page 13: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

13 Comunità Insieme Natale 2012

Si spera sempre in un cambio. Due settimane fa si sono celebrate le elezioni politiche, è

stato un processo davvero democratico e “pulito”, il presidente è stato rieletto per la

seconda volta, non potrà esserlo per una terza, voglia Iddio che questo nuovo successo di

vita democratica porti il paese in un nuovo contesto dove la ricchezza sia un po’ meglio

distribuita. Il partito più grosso di opposizione non ha ancora accettato il risultato, si è

appellato alla Suprema Corte, speriamo che non intraprenda il cammino della violenza.

Intanto noi missionari cerchiamo di fare del nostro meglio per andare incontro alle

necessità della gente più povera. Costruiamo scuole affinchè la gente sia meglio preparata,

aiutiamo i giovani a pagare le tasse scolastiche, diamo delle borse di studio ai maestri

affinchè si possano qualificare meglio. Con gli aiuti che riceviamo costruiamo pozzi nei

villaggi, soprattutto vicino alla scuole elementari, in modo che i ragazzi abbiano acqua

pulita da bere e così ridurre le malattie. Stiamo pensando anche di implementare un

nuovo progetto che consiste nel dare a delle famiglie un certo numero di capre, o pecore, o

mucche, a seconda delle possibilità, in modo che loro abbiano la possibilità di far crescere

un piccolo gregge e così migliorare la loro alimentazione e di avere la possibilità di avere

delle entrate. Logicamente le famiglie che ricevono l’aiuto dovranno poi dare indietro lo

stesso numero di animali che avevano ricevuto all’inizio in modo che si possano aiutare

altre famiglie, in questo modo si crea una catena di solidarietà.

Essendo la festa del Natale già vicina, colgo l’occasione per far giungere a tutti voi il più

sincero augurio di un Santo Natale, vissuto nell’intimità con Gesù Bambino. Vi ringrazio

ancora per la vostra amicizia e il vostro costante sostegno, io prego sempre per tutti voi,

per le vostre famiglie e per la comunità parrocchiale di Grignano, ... e voi pregate per me.

Con affetto e stima vi saluto.

p. Natale s.x.

Una lettera da ...

La lezione si svolge all’ombra di un albero perché non hanno a disposizione

un’aula adatta per le attività scolastiche

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14 Comunità Insieme Natale 2012

Il Concilio: auguri per i 50 anni!

L'11 ottobre 1962 papa Giovanni XXIII inaugurava il Concilio. Come possiamo

considerare questo evento a 50 anni di distanza? Quali i punti di non ritorno?

Quali i compiti ancora da assolvere?

«Ora più che mai, certo più che nei secoli passati, noi siamo

intesi a servire l'uomo in quanto tale e non solo i cattolici. A

difendere anzitutto e dovunque i diritti della persona umana e

non solamente quelli della Chiesa cattolica. Le circostanze

odierne, le esigenze degli ultimi cinquant'anni,

l'approfondimento dottrinale, ci hanno condotto dinanzi a realtà

nuove... Non è il Vangelo che cambia. Siamo noi che cominciamo

a comprenderlo meglio». Così il 24 maggio 1963, a dieci giorni

dalla sua morte, papa Giovani XXIII parlava ai suoi più stretti

collaboratori. Forse questa convinzione del papa bergamasco,

colui che l'11 ottobre del 1962 aprì il Concilio Vaticano II, è la

chiave per guardare le sfide aperte dall'assise conciliare - "una

Pentecoste del nostro tempo" -, a cinquant'anni dal suo inizio.

Che certo ha influenzato largamente non solo la vita della

Chiesa cattolica (al suo interno e all'esterno), ma anche gli altri

mondi religiosi, cristiani e non. Con le sue intuizioni, i suoi

passi coraggiosi, le sue contraddizioni, le questioni irrisolte. Da tempo è in atto un dibattito

sul senso da dare al Concilio, se si sia trattato di una vera e propria rottura rispetto al

passato o se piuttosto sia da considerare un'ipotesi

di riforma, ma in continuità rispetto ai secoli

precedenti. Inoltre, a cinque decenni di distanza, è

lecito interrogarsi su quanto sia vivo e quanto sia

morto, di esso; su quanto ne conoscano i giovani, e

quanto essi ne percepiscano la portata, in ogni caso

straordinaria. Di sicuro il Vaticano II con le sue

quattro Costituzioni, nove Decreti, tre

Dichiarazioni, ha portato la Chiesa cattolica ad

acquisire alcuni punti di non ritorno:

● la liturgia (celebrata in lingua volgare e non più in latino) fonte e culmine della vita

cristiana,

● la centralità della Parola di Dio a lungo e per secoli lasciata fuori dalle Chiese e dalla

coscienza credente,

● la storia come luogo teologico, dove rintracciare nei volti degli uomini i frammenti del

volto di Dio,

● la Chiesa, popolo di Dio in cammino nella storia, comunione e non più società gerarchica

tra ineguali.

Cultura

11 ottobre 1962 - Papa Giovanni

XXIII firma l’indizione del

Concilio Vaticano II

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15 Comunità Insieme Natale 2012

Ed ancora: la crescita di partecipazione delle diverse componenti del

popolo di Dio alla vita e alla missione della Chiesa, il cambiamento

avvenuto nell'atteggiamento verso l'altro: gli ebrei, innanzitutto, poi i

cristiani di altre Confessioni e gli appartenenti ad altre religioni.

Dall'ostilità alla ricerca della comunione, dal disprezzo al

dialogo, dall'anatema e dall'arroganza di chi possiede la

verità alla ricerca comune di vie di pace e di giustizia... In

questo senso, molti sostengono che il Concilio è davanti a

noi, in gran parte ancora da realizzare. Anche perché

tante risultano le questioni aperte e non più rinviabili:

la sinodalità, la modalità per cui tutti sono soggetti

responsabili, secondo l'antico principio ecclesiale: «su ciò

che riguarda tutti, tutti devono essere ascoltati»,

l'ecclesiologia e il rapporto tra ministeri, l'inculturazione

della fede (fino a dove, fino a quando?), la partecipazione

dei laici (finalmente!) a maggiori responsabilità

ministeriali, l'autorità nella Chiesa e il servizio petrino,

la povertà della Chiesa e la scelta dei poveri, il confronto

con i «germi di verità» presenti in tutte le religioni…

Tutti temi da affrontare al più presto.

Per questo, "letta nella storia lunga delle Chiese

cristiane, la ricezione del Vaticano II è appena

cominciata, più che finita" (Salvarani): è nelle mani di

Dio, certo, ma anche nelle nostre, chiamati a

discernere con coraggio e senza nostalgie come vivere

da credenti nella città degli uomini. Perché non è il

Vangelo che cambia. Siamo noi che cominciamo a

comprenderlo meglio.

Tratto da “Rivista EVANGELIZZARE”

Per la redazione, Daniele Rocchetti

Cultura

Page 16: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

16 Comunità Insieme Natale 2012

Percorso Caritas Parrocchiale Unità vicariale: Brembate - Osio Sotto - Levate - Osio Sopra - Grignano

Inizierà a Gennaio il cammino formativo per gli operatori della Caritas parrocchiale. La scelta

di proporre questo corso è condivisa da tutte le parrocchie dell’Unità vicariale con l’obiettivo di

costituire in tutte le comunità la Caritas parrocchiale.

10 Gennaio 2013

“Le tre dimensioni dell’essere Chiesa: annuncio della Parola, celebrazione dei

Sacramenti e servizio della carita”

Sono compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l’uno dall’altro.

La carità non è per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche

lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa

essenza.

(Relatore : Gerevini Franco - Diacono – collaboratore Caritas Diocesana Bergamasca)

17 gennaio 2013

La Caritas parrocchiale: senso di una presenza e suo ruolo educativo - pedagogico

La sua prevalente funzione pedagogica attraverso una strategia di azione, uno stile di presenza e di

sollecitazione per “pensare” al cammino di crescita delle comunità cristiane all’interno di un articolato

processo che tenga conto della complessità delle persone, del loro vivere sociale e per fare prendere coscienza

delle situazioni di disagio e di bisogno prossime e lontane.

(Relatore : Don Claudio Visconti – Direttore Caritas Diocesana Bergamasca)

24 gennaio 2013

Occhi per guardare la fatica accanto a noi

L’incontro si pone l’obiettivo di conoscere alcuni dati sulla povertà del territorio e dare alcuni strumenti per

avere e monitorare questi dati.

(Relatore : Marco Zucchelli – Collaboratore Caritas Diocesana Bergamasca

31 gennaio 2013

L’attivita educativa e pedagogica della Caritas Parrocchiale

Cosa significa progettare per una Caritas parrocchiale? Come costruire un progetto di lavoro: da dove partire,

quali primi passi promuovere a servizio della comunità?

(Relatore : Ivano Stentella – Vice Direttore Caritas Diocesana Bergamasca)

07 febbraio 2013

Esperienze di Caritas parrocchiale gia operanti

Altre Comunità hanno nel tempo promosso la nascita di Caritas parrocchiali. Come questo è avvenuto, quali

primi passi si sono fatti, le fatiche e le attenzioni da avere.

Relatore: Caritas di Suisio – Don Walter Colleoni, Caritas di Villa d’Almè: Nino Romano, Caritas di Stezzano

Note organizzative:

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Caritas Parrocchiale.

Ora e luogo degli incontri: Ore 20.45 presso la Sala della Comunità (Cinema) – P.zza Duca D’Aosta, 4 - Levate

Volontariato

Page 17: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

17 Comunità Insieme Natale 2012

Vita Parrocchiale

Colpita dai fulmini, ora la chiesa rinasce

Brembate, cantiere alla parrocchiale di Grignano. Tetto rifatto in tempi record, si

passa alle facciate.

Il tetto è stato rifatto a tempi di record durante l’estate per fermare le infiltrazioni d’acqua, ora i

lavori proseguono per far risplendere le facciate. A Brembate sta procedendo spedito l’intervento di

ristrutturazione avviato a giugno nella chiesa di Grignano, dedicata ai santi Pietro e Paolo.

L’edificio negli ultimi anni aveva iniziato ad accusare qualche «acciacco» dovuto all’età e alle

intemperie. Nel 2010, infatti, i fulmini avevano colpito la croce e il tetto, mentre la grandine aveva

rotto ben sei vetrate: i danni erano stati tamponati provvisoriamente per poter utilizzare la chiesa,

ma durante i temporali l’acqua entrava lo stesso bagnando l’altare e la zona del nartece,

all’ingresso del portone principale. A dicembre dell’anno scorso, invece, a causa delle piogge e del

gelo alcuni cornicioni esterni erano caduti dal lato sud, mentre altri erano pericolanti.

«Occorreva intervenire subito per mettere in sicurezza l’edificio, ma anche perché la chiesa è

un’eredità da non dissipare – spiega il parroco di Grignano, don Roberto Plebani –. Avevamo già

approntato un progetto, ma bisognava trovare il finanziamento. La parrocchia era reduce di un

altro intervento, conclusosi nel 2006 con la riqualificazione e la messa in sicurezza del campanile.

Visto che da alcuni anni avevamo ceduto la gestione della scuola dell’infanzia al comune, ho fatto al

sindaco la proposta di acquisire quell’immobile: trovato l’accordo sui 500 mila euro, con rate di 50

mila euro l’anno per dieci anni, ho subito dato il via al progetto di sistemazione della parrocchiale.

Avuto anche il nulla osta della Curia, abbiamo avviato i lavori a giugno, seguendo i consigli di don

Sergio Bertocchi».

Il primo intervento è stato rivolto subito all’intera copertura della chiesa con la sistemazione del

tamburo centrale. Il tetto è stato rifatto completamente in tempi record, la ditta ha lavorato anche

nei giorni di Ferragosto. «Ora la chiesa, che continuerà normalmente la sua attività, è protetta

contro le infiltrazioni d’acqua – dice il parroco –. I lavori ora stanno proseguendo all’esterno sulle

facciate e dureranno più di un anno».

L’edificio «ingabbiato»

Per l’intervento di rifacimento delle facciate è stato

necessario ingabbiare tutta la chiesa. L’impresa ha rimosso

l’intonaco vecchio mettendo in vista i due periodi di

costruzione della chiesa, il primo del 1766 e il successivo

prolungamento avvenuto nel 1898. In questi giorni si sta

effettuando la sabbiatura e l’idrolavaggio di tutte le

superfici. Inoltre saranno sistemati tutti i capitelli e gli

elementi ornamentali delle pareti, quindi si procederà ad

intonacare seguendo uno specifico metodo che prevede

leggere stratificazioni e riposo di 15 giorni.

«Questo lavoro sarà lungo e condizionato anche dal tempo –

conclude don Roberto –. Di sicuro riusciremo ad inaugurarla il 26 luglio 2014, festa di Sant’Anna,

alla quale la popolazione è molto legata». Il costo complessivo dell’intervento è di 510 mila euro,

finanziato con mutuo decennale, coperto per la maggior parte dai 50 mila euro del Comune di

Brembate.

ANGELO MONZANI

(tratto da L’eco di Bergamo)

Page 18: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

18 Comunità Insieme Natale 2012

Vita Parrocchiale

Asilo

A Grignano il Comune lo compra a rate

Con l’apertura, il 5 settembre, della scuola dell’infanzia

alla frazione Grignano di Brembate, ci sarà una novità:

l’intero immobile è passato di proprietà comunale.

Riguardo invece alla gestione, la direzione e la didattica

non cambierà niente, in quanto già da nove anni la

gestione era comunale e tutto proseguirà come prima.

La decisione di acquistare l’immobile di via San Fermo,

adibito ad asilo nido e scuola dell’infanzia, era stata

presa all’unanimità dal Consiglio comunale il 16 giugno.

Proprietaria dell’edificio era la parrocchia dei Santi

Pietro e Paolo di Grignano, che l’ha ceduta al Comune

per 498.000 euro. «La nostra azione va in

controtendenza rispetto allo scenario della crisi che ha

costretto diversi enti pubblici a mettere in vendita beni immobili per far fronte alle loro

esigenze finanziarie – afferma il sindaco di Brembate, Angelo Bonetti –. Lo abbiamo fatto

anche per venire incontro alle esigenze della parrocchia. Infatti, due anni fa il parroco don

Roberto Plebani mi chiese se il Comune era interessato all’acquisto dell’asilo: servivano

risorse per riparare la chiesa dopo i danni causati da un fulmine. Il periodo economico non

è di quelli rosei; si riesce a malapena a far fronte ai piccoli interventi. La somma decisa

dalla perizia dell’immobile è di 498.000 euro».

«Per non mettere a rischio il bilancio comunale – continua il sindaco – il pagamento verrà

effettuato in dieci rate di 49.800 e senza interessi. Con questo versamento il Comune non

dovrà più pagare il canone annuale d’affitto per la scuola dell’infanzia, pari a circa 30 mila

euro l’anno. Inoltre, nel 2015 il Comune avrebbe dovuto anche pagare l’affitto per l’asilo

nido, terminando il periodo di compensazione delle spese sostenute per alcuni adattamenti

alla struttura. Con l’acquisizione della scuola dell’infanzia, il comune accresce il suo

patrimonio, ma soprattutto mantiene sul territorio di Grignano una struttura che

appartiene all’intera comunità».

L’immobile di via San Fermo era stato donato alla parrocchia negli Anni ’20 da un

benefattore di Grignano perché fosse usato per l’insegnamento e l’educazione dell’infanzia.

Era gestito dalle suore Sacramentine, che hanno lasciato la scuola due anni fa. Nel 2003,

visti i problemi economici, nella gestione dell’asilo subentrò il Comune che lo rese statale.

Il 5 settembre i 67 bambini dell’asilo entreranno a scuola come gli altri anni e così i

bambini dell’asilo nido, gestito dalla cooperativa «La piccola tribù». Anche se comunale,

l’asilo manterrà a disposizione dei cittadini grignanesi la grotta della Madonna di Lourdes,

scenografia tradizionale per le foto della Prima comunione e momenti religiosi.

ANGELO MONZANI

(tratto da L’eco di Bergamo)

Page 19: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

19 Comunità Insieme Natale 2012

Matrimoni

Vita Parrocchiale

Page 20: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

20 Comunità Insieme Natale 2012

Battesimi Vita Parrocchiale

Simone

Nicholas Giovanni

Alessandro

Francesco & Nicolas

Lisa Marie

“Fate cose belle, ma soprattutto fate diventare le vostre Vite luoghi di bellezza”

Papa Benedetto XVI – Centro Cultural de Belém - Lisboa

Page 21: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

21 Comunità Insieme Natale 2012

Anniversari di matrimonio

Vita Parrocchiale

Thiago Matteo

Page 22: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

22 Comunità Insieme Natale 2012

CRE 2012

Quest’estate, verso metà giugno,

abbiamo partecipato per il primo anno,

come animatori del CRE.

È stata un’esperienza davvero

coinvolgente, abbiamo imparato a

gestire i bambini dai più piccoli fino ai

più grandi.

Con loro abbiamo svolto diverse

attività: laboratori, giochi di gruppo e

gite.

Con i laboratori di manualità, cucina,

sketch, danza e scenografia abbiamo

cercato di rendere partecipi i ragazzi

nel modo più ampio possibile e nell’

ultima settimana è stato svolto anche

del volontariato.

Finiti i laboratori e mangiato la merenda andavamo nel campo di

calcio a divertirci prima liberamente e poi con giochi

organizzati.

Il pomeriggio veniva aperto con una preghiera e

concluso con un giudizio della giornata passata e i

balli di gruppo.

Ogni mercoledì si facevano diverse gite e il venerdì

ci si tuffava in piscina…

Il CRE si è concluso con una festa finale dove si è

svolta una recita, i balli e del cabaret.

Questa nuova avventura è stata davvero utile e divertente,

abbiamo imparato a stare insieme pur avendo diverse età e a collaborare per il

raggiungimento di un obbiettivo comune, anche con qualche complicazione.

Attività ricreative

Page 23: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

23 Comunità Insieme Natale 2012

mini CRE 2012

Attività ricreative

Page 24: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

24 Comunità Insieme Natale 2012

Pellegrinaggio TERRA SANTA

Parrocchie di Grignano e San Gervasio

Dal 25 aprile al 2 maggio

1° giorno ORIO AL SERIO o MALPENSA/ TELAVIV / BETLEMME

2° giorno, HERODIUM / QAS EL YAHUD / GERICO / QUMRAN / GERUSALEMME

“Voce di uno che grida nel deserto” (Mc 1,3)

In mattinata, partenza per il sito archeologico dell’Herodium:

recenti scavi attestano la sepoltura di Erode in questa

fortezza. Il vangelo di Matteo racconta la crudeltà di Erode,

che si dichiarò con i magi adoratore di Gesù, nel tentativo di

identificarlo ed ucciderlo (cf Mt 2, 2-8). Questa visita ci

introduce al contesto storico (occupazione romana) in cui ha

vissuto Gesù.

Seguendo il vangelo di Marco arriveremo sulle rive del

Giordano, in località El Yahud, per rinnovare le promesse

battesimali (Mc 1, 9-10), che storicamente diedero inizio al ministero pubblico di

Gesù. Proseguimento per la piana di Gerico per contemplare il Monastero delle Tentazioni –

non visitabile – (Mc 1,12); il nome risale al medioevo ed è in relazione al ricordo che qui si

conserva già dal IV sec. dei primi 40 giorni passati da Gesù nel deserto. Pranzo e

proseguimento per la depressione del Mar Morto per la visita del sito archeologico di

Qumran, che ci introduce al contesto religioso di Gesù.

Viaggio Parrocchiale

Page 25: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

25 Comunità Insieme Natale 2012

3° giorno, GERUSALEMME - IL LAGO DI TIBERIADE

“Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di

Dio” (Mc 1,14)

Dopo la prima colazione, ripercorrendo il letto del

Giordano, partiremo per il lago di Tiberiade, il luogo

della chiamata dei primi 4 discepoli (Mc 1,16-20) e

dell’attività “messianica” di Gesù (Mc 1,14-15) che

comprendeva l’insegnamento nelle sinagoghe, la

guarigione dalle malattie, la chiamata e la

formazione dei discepoli, la preghiera. Lo

circumnavigheremo da oriente a occidente, sostando a

Kursi, il luogo che ricorda la guarigione

dell’indemoniato geraseno (Mc 5, 1-20). Salita ad

Hippos (SUSITA) ritenuta la città del padrone della

mandria dei porci.

Proseguiremo sul Monte delle Beatitudini, che conserva la memoria del discorso della

montagna di Gesù (Mt 5,1-8). Sosta per il pranzo. Nel pomeriggio visiteremo il sito di

Cafarnao, dove Marco colloca il primo miracolo di Gesù (Mc 1, 21-27).

Il pellegrinaggio proseguirà nella chiesa francescana del Primato di Pietro (Giovanni 21,1-

19), per concludersi a Tabgha, per la visita alla chiesa Benedettina che ricorda la

moltiplicazione dei pani e dei pesci (Mc 6,30-43; Mt 14,13-21; Lc 9,10-17). In tempo utile

raggiungeremo la cittadina di Nazareth. Sistemazione in albergo.

4° giorno, NAZARETH/ MONTE TABOR

“E si meravigliava della loro incredulità” (Mc 6,6)

Partenza per Cesarea di Filippo, attuale Banias (Mc 8, 27-

38) luogo della professione di fede di Pietro e della sua

incredulità. È il momento di rinnovare la nostra fede alle

sorgenti del Giordano per intraprendere con decisione il

nostro cammino verso Gerusalemme. Saliremo al Tabor,

luogo che è allo stesso tempo annuncio di passione e di

glorificazione di Gesù (Mc 9, 2-8), il luogo che precede la

salita a Gerusalemme. Pranzo al Casanova sul Tabor.

Nel pomeriggio visiteremo Nazareth, il luogo che Marco

ricorda perché Gesù ha insegnato di sabato nella sinagoga (Mc 6,1-5). L’evangelista Matteo

pone qui la Santa Famiglia, come luogo di ritorno dall’Egitto (cf Mt 2, 21-23). Soprattutto la

memoria di Nazareth è associata alla Basilica dell’Annunciazione (Lc 1,26-38), costruita su

quella che la tradizione definisce la “casa di Maria”. La visita prosegue alla Chiesa di S.

Giuseppe, alla Chiesa di San Gabriele e alla Sinagoga.

Possibile incontro con piccole sorelle o piccoli fratelli di Ch. De Foucauld.

Viaggio Parrocchiale

Page 26: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

26 Comunità Insieme Natale 2012

5° giorno, MUHRAKA / SAMARIA / GERUSALEMME

“Ecco noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e

agli scribi”; lo condanneranno a morte (Mc 10, 33)

In mattinata, ci dirigiamo sul monte Carmelo, in località

Muhraka, dove la tradizione ricorda la sfida di Elia contro

i sacerdoti di Baal. Da questo Santuario Carmelitano si

gode un meraviglioso panorama sulla piana di Yzraeel, la

terra che ha visto crescere Gesù.

Ci dirigiamo poi verso Gerusalemme attraversando la

Samaria. Sosta a Sichem, luogo che era già un santuario

per i patriarchi e dove molti secoli dopo presso il Pozzo di

Giacobbe Gesù incontrò la Samaritana (Gv 4). Visita alla

chiesa ortodossa che custodisce la cripta medioevale.

Arrivo in serata a Gerusalemme, sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

6° giorno, I RESTI DEL TEMPIO DI GERUSALEMME / IL MONTE DEGLI ULIVI

“Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti” (Mc 14,24)

In primissima mattinata, raggiungeremo il Muro della cinta erodiana, denominato Ha

Kothel, il posto più sacro della religione ebraica. (Se

possibile si salirà sulla spianata all’interno delle Mura,

dove sorgevano il primo e il secondo tempio degli ebrei: ora

si ergono, imponenti, le moschee islamiche Al’Aqsa e la

Cupola della Roccia – non visitabili.). Visita al Ophel

Archeological Garden.

A piedi raggiungeremo il Monte Sion “Cristiano”,

attraversando il Quartiere Ebraico, per rileggere la

passione e la risurrezione di Gesù, secondo il racconto

dell’evangelista Marco. Si partirà dal Cenacolino (francescano), per proseguire con la visita

al Cenacolo, la sala dell’ultima cena di Gesù (Mc 14,22-25); visita al Cenotafio di David, alla

Chiesa della Dormizione e al termine alla Chiesa di S. Pietro in Gallicantu, dalla cui

terrazza si gode un bel panorama sulla città di David, che sorgeva sulla collina dell’Ofel. Nel

pomeriggio saliremo sul Monte degli Ulivi in località Betfage, luogo che ricorda l’ingresso

trionfale di Gesù a Gerusalemme (Mc 11,1-2); proseguimento alla chiesa che conserva la

Grotta del Pater Noster e al Dominus Flevit, dove si ricorda il lamento di Gesù sulla città,

ispirato alla presa di Gerusalemme da parte dei Babilonesi (cf Mt 23,37-39; 24,1-2).

A piedi raggiugeremo il Getzemani (basilica delle Nazioni), per

fare memoria della sua agonia (Mc 14,32-40). Momento di

preghiera personale nel Romitaggio. Se ci sarà tempo visita

alla Grotta dell’Arresto (Mc 14, 43-48) e alla chiesa ortodossa

dedicata all’Assunzione della Madonna.

Viaggio Parrocchiale

Page 27: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

27 Comunità Insieme Natale 2012

7° giorno, LA VIA DOLOROSA: attraversando la città vecchia…

“Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui”. (Mc 16, 6)

In mattinata, partendo dalla Porta dei Leoni e

attraversando il quartiere arabo, visiteremo la chiesa

di S. Anna e la Piscina Probatica. Da qui

ripercorreremo a piedi la via “Dolorosa”, chiamata così

perché essa vuol seguire, approssimativamente, la via

che percorse Gesù dal Pretorio al Calvario. Lungo la

via sono segnate, per la devozione cristiana, le diverse

stazioni della Via Crucis.

Nel percorso prevediamo solo alcune visite: alla

Chiesa della Flagellazione; alla 6° stazione (dedicata a

Veronica); alla 7° stazione (nella cui cappella è

conservata una colonna romana dell’epoca dell’ Aelia Capitolina 135 d. C. ); alla 9° stazione

(dove si trova il patriarcato copto); al Monastero russo dedicato a S. Alessandro Nevski, dove

si trova una soglia che, a parere di alcuni archeologi, può essere messa in relazione con l’

antica porta delle Mura di Gerusalemme che Gesù ha varcato per salire al Calvario; e infine

alla Basilica della Resurrezione, con la visita approfondita al Calvario e al Santo Sepolcro (cf

Mt cap. 27-28).

8° giorno, AIN KAREM / TEL AVIV / MILANO / BERGAMO

“Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e

confermava la Parola con i segni che l’accompagnavano” (Mc 16, 20)

S. Messa al Sepolcro. In mattinata, partenza per Ain

Karem per la visita alla chiesa di San Giovanni e alla

Chiesa francescana della Visitazione, che ricorda il

viaggio di Maria per visitare sua cugina Elisabetta.

Sulla via del ritorno raggiungiamo ‘Amwas (Emmaus)

chiamata dai bizantini Nicopoli dove ci sono i resti di

due basiliche costruite in epoche diverse l’una

nell’altra.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE € 1300,00

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI

RIVOLGERSI A DON ROBERTO

Viaggio Parrocchiale

Page 28: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

28 Comunità Insieme Natale 2012

Una vacanza tutta olè

Finalmente si parte! La notte del 19 agosto 2012

lasciavamo Bergamo per raggiungere la nostra

tanto ambita meta: Torremolinos, una cittadina

turistica vicino a Malaga nel sud della Spagna

per dedicare anima e corpo al relax e alla svago.

Una vacanza di sette giorni lontano dallo stress

della vita quotidiana. Wow! Alloggiavamo

all'hotel Tropicana; camere belle, struttura e

posizione sul mare ottimale.

I giorni, purtroppo per noi, però

passavano troppo velocemente.

Nonostante l'iniziale nebbia mattutina

di alcuni giorni, alla spiaggia non si

rinunciava! Tutte giornate solari, calde

e rilassanti in spiaggia, in piscina e a

tavola.

Il cibo, sicuramente non paragonabile al

fantastico cibo italiano, era comunque

buono, vario e abbondante.

Per concludere, ovviamente, serate in

compagnia: passeggiate sul lungo mare,

shopping nei negozi, gita a Malaga e

certamente a fine serata tutti al Ciringuitos

per un cocktail, una sangria o una cerveza!

Vacanze

Page 29: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

29 Comunità Insieme Natale 2012

Incantevole Firenze

Scegliere Firenze come meta per la nostra mini vacanza si è rivelata un’ottima pensata.

Da tempo avevamo questo week-end in cantiere e da tempo ci documentavamo in internet

per capire come muoverci. Decidiamo di viaggiare in treno, che è sicuramente il mezzo più

comodo perché porta direttamente in centro alla città: tutto a Firenze è a portata di

passeggiata, per cui a piedi

raggiungiamo l’hotel e, posati i

bagagli, partiamo subito alla scoperta

delle meraviglie cittadine.

La città è piena di turisti da ogni parte

e, vedere tutti questi monumenti di

grande storia e bellezza architettonica

concentrati in poche centinaia di metri

è davvero di grande impatto: lascia a

bocca aperta ad ogni angolo, a ogni

piazza, affascina con i colori dei marmi

delle sue chiese e incanta con il

meraviglioso accento toscano.

I monumenti, i palazzi, le piazze, i musei e i luoghi di interesse

da visitare a Firenze sono veramente tanti, uno più bello dell’altro

e tre giorni sono troppo pochi per visitare tutto ciò che la città

offre. Noi abbiamo cercato di vedere il più possibile, assaporando

un po’ dell’atmosfera magica che si respira a Firenze, il resto è

tutto rimandato al prossimo viaggio. In fin dei conti, abbiamo

sfregato il muso del porcellino, no?

Vacanze

Page 30: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

30 Comunità Insieme Natale 2012

Libri

Un libro per te…

Il profumo delle foglie di limone

«Scuote la coscienza e svela l’orrore che la normalità cela»

El Mundo

Sembra un comunissimo settembre di fine estate in Costa Blanca, Spagna. Le spiagge sono

semideserte e le case di villeggiatura sono sbarrate per l’inverno. Tuttavia, un occhio

attento si accorgerà sicuramente che in uno di quei gusci vuoti c’è ancora vita. Sandra, la

nostra protagonista, non ha nessuna intenzione di partire e cerca risposte per la sua vita

complicata: ha perso il lavoro, è in disaccordo con i suoi genitori e per di più aspetta un

figlio da una persona che non è sicura di amare.

Ed è qui, tra le stradine bianche del Sud della Spagna, che la giovane si imbatte in Fredrik

e Karin Christensen. I due sembrano due vecchietti gentili, pronti a prendersi cura di lei e

del nascituro tanto che la ospitano nella loro bellissima casa e le offrono persino un lavoro.

Il lieto fine sembrerebbe vicino ma la verità è un’altra, come ben sa il vecchio Juliàn, che

osserva attentamente i movimenti della coppia. I coniugi Christensen, infatti, sono due

criminali nazisti sfuggiti alla giustizia e Juliàn, che ha dovuto subire la ferocia delle loro

torture nel campo di concentramento di Mauthausen, vuole smascherarli ad ogni costo. Per

attuare il suo piano, l’anziano signore ha bisogno di Sandra, che, dopo varie incertezze,

acconsente ad aiutarlo.

In un crescendo di rivelazioni, pericoli e violenza, Clara Sanchez, l’autrice spagnola che con

questo romanzo ha ottenuto un successo mondiale, riporta alla ribalta le atrocità

dell’olocausto e soprattutto il fatto che tali atrocità siano in molti casi rimaste impunite.

Page 31: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

31 Comunità Insieme Natale 2012

Un racconto natalizio…

La leggenda della Stella di Natale

Era la sera della vigilia di Natale in un

piccolo villaggio messicano e tutta la

comunità, come da tradizione, accorreva

alla cappella con dei doni da offrire a Gesù

Bambino.

Anche la piccola Lola avrebbe voluto portare

un dono a Gesù, ma era una bambina

talmente povera da non avere nemmeno i

soldi per acquistare un piccolo regalo. Per

cui, mentre tutti andavano in chiesa, lei

rimase in casa a piangere per il dispiacere.

All’improvviso le apparve un angelo.

“Perché sei così triste?” chiese alla bambina.

“Perché non ho nulla da portare a Gesù!” rispose lei.

Allora l’angelo le disse: “Tu hai una cosa molto importante da donare a Gesù: Il tuo amore.

Raccogli le frasche che crescono ai bordi della strada e portale in chiesa. Vedrai, il tuo dono

sarà il più bello di tutti.”

La bambina fece come aveva detto l’angelo, raccolse le frasche e pensò di abbellirle con

l’unica cosa che possedeva: il nastro rosso della sua treccia. Poi depose il mazzo davanti

all’altare e, mentre pregava, le frasche si trasformarono nel fiore più rosso e bello che i suoi

occhi avessero mai visto: Era nata la Stella di Natale!

Da quel giorno le stelle di Natale in Messico sono chiamate "Flores de la Noche Buena" cioè

'Fiori della Santa Notte' ed ancora oggi questa pianta viene utilizzata come simbolo del

Natale.

Sembra comunque che i primi a utilizzare la Poinsettia durante la processione natalizia

siano stati i frati francescani della città di Taxco, ma tra gli europei i primi a scoprirla

furono gli spagnoli nel 1520, che giunti a Città del Messico, la notarono fra i tanti doni che

i sudditi di Montezuma portarono loro.

La Stella di Natale divenne, in seguito, il simbolo del donare, e dell’amore verso gli altri,e si

diffuse rapidamente in tutto il mondo.

Storie e racconti

Page 32: COMUNITA' INSIEME - Natale 2012

32 Comunità Insieme Natale 2012

Programmi e impegni

Calendario Liturgico

Martedì 18 dicembre

Ore 15.00: Confessioni per ragazzi.

Ore 20.30: Confessioni per gli adulti

Sabato 22 dicembre

Ore 16.00: Adorazione eucaristica

Domenica 23 dicembre

Ore 10.30: Benedizione delle statue di Gesù Bambino

Sabato 24 dicembre

Ore 15.00 — 18.00: Confessioni per gli adulti

Ore 23.15: Veglia di Preghiera

Ore 24.00: Messa della Notte di Natale

Dopo la messa: Scambio di auguri gestito dal

gruppo Avis - Aido e Alpini

Martedì 25 dicembre: Natale del Signore

Ore 08.00: Messa dell’Aurora

Ore 10.30: Messa del Giorno

Mercoledì 26 dicembre: Santo Stefano

Ore 08.30: Messa

Ore 10.30: Messa

Lunedi 31 dicembre

Ore 18.00: Messa prefestiva

Martedì 1 gennaio 2013: Santa Maria Madre di Dio

Ore 10.30: Messa

Ore 18.00: Messa

Domenica 6 gennaio: Epifania

Ore 08.00: Messa

Ore 10.30: Messa

Ore 15.00: Benedizione dei bambini

Tombolata in oratorio