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Mensile della Provincia autonoma di Trento anno XLVI – numero 298 il Trentino aprile 2010 www.provincia.tn.it Comunità di valle, Fassa al voto INNOVAZIONE Fibre ottiche e larga banda > pagine 18-20 NAZ/220/2008 Castel un riapre i battenti. Viaggio nella sua storia Oh che bel castello… STORIE Le api di Lorenzo per l’Africa > pagine 36-37

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Mensile della Provincia autonoma di Trento anno XLVI – numero 298

il Trentino aprile 2010

www.provincia.tn.it

Comunità di valle, Fassa al voto

INNOVAZIONEFibre ottichee larga banda> pagine 18-20

NAZ/220/2008

Castel Thun riapre i battenti. Viaggio nella sua storiaOh che bel castello…

STORIELe api di Lorenzoper l’Africa> pagine 36-37

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Rivista mensile della Provincia autonoma di TrentoAnno XLVI – numero 298aprile 2010Piazza Dante n. 15, 38122 TrentoTel. 0461 494684-37 www.riviste.provincia.tn.itDirettore responsabile: Giampaolo PedrottiCoordinatore editoriale: Carlo MartinelliRedazione: Pier Francesco Fedrizzi, Mauro Neri, Marco Pontoni, Lorenzo Rotondi, Fausta Slanzi, Arianna Tamburini, Corrado ZanettiVanda Campolongo, Marina Malcotti,Elisabetta Valduga, Silvia VernacciniAmministrazione: Lara Degasperi, Mariarosa PontaltiHanno collaborato: Paola Bertoldi, Silvia Ceschini, Sandra Chighizola, Roberta Corazza, Fabio De Santi, Giorgia Fasanelli, Silvia Gadotti, Davide Modena, Alessia Negriolli, Rossella Saltini, Ierma Sega, Francesco Suomela Girardi, Paolo Zammatteo, Riccardo ZanonerIn copertina: Castel Thun – foto di Romano MagroneFotografie: Archivio: Ufficio stampa Provincia autonoma di Trento; APT Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena (La Presse); Castello del Buonconsiglio-Monumenti e collezioni provinciali©; Ceii; Iasma; Museo Tridentino Scienze Naturali; Soprintendenza Beni librari archivistici archeologici; Soprintendenza per i Beni storico artistici; Workerbee.it - Pietro Lorenzi; AgFBernardinatti, Piero Cavagna, Romano Magrone, Hugo Munoz, Corrado Poli, Marco Simonini, Gianni ZottaImpaginazione: Artimedia - TrentoStampa: S.I.E. Spa Società Iniziative Editoriali - Trento

Registrazione del Tribunale di Trento n. 100 del 13.08.1963 – iscrizione nel R.O.C. n. 480

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L’argomentoSimbolo di tutta una terra 3

Notizie 12Riservato ai golosi 15 Ecco la casa intelligente 16

Innovazione750 km di cavidotti 18

DocumentoLa situazione ambientale 22

EconomieLa carica dei 101 26

Territorio16 maggio, Fassa al voto 28 Lungo il labile confine 32 Quando la pietra è viva 34

StorieLe mie api per l’Africa 36

il TrentinoSaluteElogio della sobrietà 38 In lotta con l’allergia 40

ScienzePiante officinali crescono 42 L’insetto stecco e i suoi amici 44

CultureLa cultura vi dà appuntamento 46 L’immigrazione in bianco e nero 50 Passar le acque 54

MusicheLe nostre band suonano il rock 56

Biblioteca 58

EuropaFondo, rapporto finale 60 Un premio a basso consumo 62

Questo numero de il Trentino è stato chiuso in redazione il 31 marzo 2010.

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L’argomento

Se la potenza dei simboli alberga in quel “più di senso”, in quell’accumulo di significati ap-pannaggio delle intuizioni di una comunità,

è certo che il manufatto di Castel Thun sintetizzi e coaguli intorno a sé non solo la storia e la cronaca di un casato, ma in parte considerevole anche quel-la di tutta una terra e della suo più longevo istitu-to temporale – il Principato vescovile – che non a caso proprio qui, nel 1800, di fatto si estinse con la morte del presule Pietro Vigilio Thun.

«Dopo quello del Buon Consiglio, Castel Thun è il più bello e grandioso della provincia» aveva scritto Carlo Perini sulla “Gazzetta di Trento” nel 1858, in occasione della la visita dell’arciduca Carlo Lodovico d’Austria, per un giorno ospite nella resi-denza anaune di Matteo Thun.

A noi non può che sembrare curioso il fatto che un tale simbolo dinastico, così evocativo, debba la sua fortuna iconografica nell’arte soprattutto a un dipinto di Roberto Garavaglia (notizie 1829-1855), pittore lombardo la cui produzione ci sarebbe al-trimenti pressoché ignota, se questi non fosse stato appunto anche l’autore, oltre ad alcuni disegni di medesimo soggetto, di quell’olio raffigurante una Veduta panoramica con Castel Thun, tanto lirica quanto malinconicamente presaga delle tristezze che l’Ottocento avrebbe riservato alla sua proprie-tà. Se il tempo dei Thun si è fissato nei secoli nel «bellissimo Castel Belvisino», allo stesso modo è proprio il quadro citato a eternare, meglio di qua-lunque altro documento, le funzioni immateriali di questa splendido maniero, «intatto quantunque riposto fra balze boschi e burroni», imponente e al tempo stesso ameno nel dilatato paesaggio.

Ecco, la Storia si è sedimentata qui, su questa tela del 1844, e da questo verone dipana le sue af-fabulazioni. Di lì a breve sarebbe stato poi il suo stesso committente, il conte Matteo II (1813-1892), figura affascinante quanto contraddittoria, già mecenate, collezionista e «conservatore dei monumenti edili» per la Commissione centrale di Vienna, ad avviare la lenta e sofferta liquidazione di un ricchissimo patrimonio mobile, dalle collezioni d’arte, alla rinomata argenteria, a parte di quello archivistico. Il prezzo anche morale della passione politica, dalle simpatie per la Giovine Italia, fino al finanziamento delle imprese garibaldine, si sarebbe

Simbolo di tutta una terraCastel Thun, una storia che ritorna al futuro

misurato di lì a breve con il dissesto finanziario e la necessità di rinunciare al palazzo di Trento in via Larga, acquistato dal Comune nel 1871. Ancor più indiziaria e premonitrice, allora, ci sembra la lunga gestazione del dipinto di Garavaglia, come dimostrano numerose lettere dell’artista, che in Castel Thun aveva soggiornato nell’estate del 1840, giuntovi con una lettera di presentazione del cele-bre ritrattista Giuseppe Molteni. A voler ripristina-re l’antica grandezza del castello, anche con alcuni interventi di restauro, furono in seguito, dal 1926, i nuovi proprietari del ramo boemo del lignaggio, il conte Franz de Paula Guidobald Thun Hohenstein

Francesco Suomela Girardi

Roberto Garavaglia, Veduta panoramica con Castel Thun, olio su tela, cm 148 x 186, 1844.

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e in seguito suo figlio, Zdenko Franz, l’ultimo che qui risiedette.

«Non è possibile indicare un altro caso in cui storia della famiglia, storia edilizia, storia del gusto e dell’educazione si sommano in modo così felice da produrre un esempio (difficilmente riscontrabi-le anche fuori dal Trentino) a tutto tondo della po-sizione e della funzione del ceto dirigente nobiliare dell’età moderna». Di qui – questo il parere della Commissione consultiva istituita nel 1986 per va-lutare l’acquisto del monumento – la necessità della “conservazione ‘globale’ di un simile patrimonio”.

Solo nel 1992, e siamo all’attualità, dopo anni di trattative per una destinazione museale dell’im-mobile, la Provincia autonoma di Trento poté final-mente acquisire alla pubblica proprietà il castello e il suo antico contenuto – sorta di “grande agglo-merato documentario” – marcandone conseguen-temente la conversione funzionale.

Oggi, a distanza di quasi vent’anni, la Porta spagnola si apre finalmente al pubblico, segnando quello che indubbiamente resterà nella memoria come l’evento culturale del 2010 in Trentino, ma al tempo stesso anche come un punto fermo, l’ap-

prodo di un’eccezionale recupero, per quanto non definitivo dopo le dispersioni soprattutto ottocen-tesche, di una straordinaria quanto ingombrante eredità.

Una lunga e non sempre facile rincorsa, verso questo 17 aprile, che ha coinvolto in primo luogo il Castello del Buonconsiglio monumenti e colle-zioni provinciali, di cui Castel Thun è una delle sedi territoriali (con i castelli di Beseno e Stenico) e tre Soprintendenze (per i Beni architettonici, per i Beni storico-artistici, per i Beni librari, archivistici e archeologici), ma anche la politica, le ammini-strazioni locali e la società civile.

D’altra parte, se una storia della famiglia Thun a tutt’oggi può avvalersi unicamente di contributi in-troduttivi, restando in gran parte incompiuta l’in-dagine sulle carte d’archivio, basterebbe una rapida rassegna della “galleria degli antenati”, ancora visi-bile alla metà del secolo scorso nelle riproduzioni in bianco e nero della Sala da pranzo del castello avito, per capire come quest’ultimo sia stato, nei secoli, il “punto nevralgico” dell’intero sistema fa-miliare, cui tutti i suoi esponenti guardarono come a “un luogo di origine da preservare e custodire”.

Paolo Paoletti (Padova, 1671 ca. - Udine 1735), Natura morta con piatto, frutta e fiori (particolare), olio su tela, cm 86 x 113,5. La Stanza del Vescovo, al terzo piano, con la monumentale porta intarsiata e il grandioso letto a baldacchino. La scenografica Porta Spagnola, nel maestoso bugnato (1566), venne fatta costruire da Giorgio Thun al ritorno dal suo viaggio in Spagna al seguito dell’imperatore Carlo V.

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Gli infiniti sentieri della tutela, della ricerca, dei restauri e in parte già della valorizzazione, hanno prodotto risultati, spesso importanti oltre il no-stro cotesto locale, di cui è impossibile non solo comprendere tutta la portata, ma anche difficile enumerare i dati quantitativi, vista la dilatazione cronologica ed estensiva degli ambiti interessati di questo grande e multiforme progetto.

Basterebbero, a illustrare l’assunto, solo alcuni esempi del passato più vicino, a cominciare dalla mostra del 2007 di Casa de Gentili a Sanzeno, Arte e potere dinastico. Le raccolte di Castel Thun dal XVI al XIX secolo, prima grande rassegna dedicata al collezionismo thuniano, in un excursus ricco di inediti attraverso la celebre quadreria e gli ogget-ti di arte decorativa, non meno preziosa nella sua

Il monumentoI lavori di restauro della Soprintendenza per i Beni architettoniciDirigente: arch. Sandro FlaimFunzionari: arch. Michela Cunaccia, arch. Andrea Brugnara, arch. Michela Favero

All’indomani dell’acquisizione di Castel Thun da parte della Provincia autonoma di Trento (1992), l’allora Servizio Beni Culturali avviò da subito un complesso piano di interventi finalizzati al restauro e all’utilizzo a scopi museali del manufatto. Dal 1993 al 2003 sono stati realizzati i lavori di “urgenza”, con l’obiettivo prioritario di arrestare il degrado

strutturale del complesso, nonché quelli rivolti a consentire una prima apertura al pubblico delle parti esterne del castello.Per quanto riguarda il restauro generale di Castel Thun, venne intrapresa un’arti-colata campagna diagnostica preliminare con lo scopo di acquisire i dati funzionali all’orientamento dei lavori. Un grave pro-blema riguardava la presenza di umidità nei locali interrati, del piano terra e del primo piano. Nel 2001 si dava quindi inizio ai lavori di deumidificazione delle murature e di risanamento degli intonaci, consistenti nella creazione di un cunicolo aerato lungo il perimetro del palazzo comitale e nella predisposizione di un impianto funzionante per elettro-osmosi. Nel 2007 venne dato avvio ai progetti rela-tivi all’impiantistica per l’illuminazione in-terna, mentre si dava inizio al restauro e al recupero del secondo e del terzo piano del palazzo comitale, nonché di parte delle due torri sulla prima cinta muraria, della torre di Basilio e della Biblioteca. Quasi tutti questi lavori sono stati portati a termine nel 2009,

anno in cui sono statati restaurati i locali esterni presso il loggiato dei Cannoni per porvi i corpi di accesso della biglietteria, dei servizi igienici e dello spazio family. A causa delle forti nevicate dell’inverno 2008-2009 proprio il Loggiato dei canno-ni e parte del palazzo comitale sono stati interessati dal restauro e da un parziale rifacimento dei manti di copertura. Per l’inaugurazione del castello sono stati por-tati inoltre a termine gli impianti di illumi-nazione esterna e il restauro del corridoio al primo piano, detto di San Giorgio. In colla-borazione con il Castello del Buonconsiglio

sono stati sistemati anche i viali, il verde e le pavimentazioni esterne. A Castel Thun si sta ultimando il nuovo locale caffetteria situato nella torre di Basilio, nonché il recupero del-le fontane storiche. Ulteriori lavori verranno eseguiti anche dopo l’apertura al pubblico del castello, come il riutilizzo funzionale del “cantinone” (previsto per la fine del 2011) o il risanamento delle facciate del castello (previsto per il 2012). Quest’ultimo, infine, sarà preceduto, a par-tire da questa primavera, dal restauro della vicina e antichissima chiesetta di San Mar-tino e della bella cappella di San Giovanni Nepomuceno.

appendice dedicata ai materiali d’archivio e alla bi-blioteca del maniero. Ancora, tra le tappe di avvici-namento al presente, andrebbe citato per il 2008 il ponderoso lavoro di Emanuela Rollandini, Matteo Thun e le arti. Le collezioni il palazzo e il castello attraverso il suo epistolario (1828-1890), edito dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche e frut-to di una pluriennale ricerca promossa dal Castello del Buonconsiglio. A questo ulteriore tassello nel campo della ricerca storico-artistica, si è aggiunta poi, l’anno scorso, la mostra “Quadri a fiori e frutti”. Dipinti di natura morta in Castel Thun e nei musei trentini, dedicata ad alcune tele di squisita fattura di due grandi maestri del genere come Giacomo da Castello e Paolo Paoletti. Infine, come non ricor-dare la recente scoperta sul mercato antiquario di

Castel Thun è una preziosa testimonianza dell’evoluzione storica dei caratteri costruttivi e stilistici dell’architettura castellana, a partire dalla costruzione del nucleo medievale, fino alle attuali forme di fastosa residenza.

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due delle dodici colubrine fatte fondere dal conte Sigismondo Thun (1554) con il metallo donato-gli dall’imperatore Ferdinando I d’Austria? (cfr. il Trentino, marzo 2010).

Sono, queste, solo alcune testimonianze del lavoro in progress lungo la strada tortuosa ma ob-bligata che ha traghettato il complesso di Castel Thun verso la sua seconda vita, il suo nuovo ruolo di museo di se stesso. Ai lunghi e spesso difficili lavori ascrivibili all’attività istituzionale della tutela (restauri, campagne di catalogazione, ordinamenti archivistici e librari), gratificato negli anni da non poche scoperte, ha poi fatto seguito la non meno delicata fase di progettazione dell’allestimento dei percorsi interni di visita – con tutte le ovvie criti-cità legate all’ostensione di opere d’arte e di arredi di un contesto in origine residenziale – e di tutti quegli adattamenti funzionali necessari perché un edificio di origini private potesse essere destinato alla fruizione pubblica.

Nel percorso espositivo curato dal personale del Castello del Buonconsiglio gli ormai immanca-bili contributi multimediali, oltre alla ricostruzione tridimensionale delle fasi costruttive dal castello, questa volta sono stati tarati su un approccio deci-samente più narrativo, quasi “cinematografico”. Un segno, questo, in qualche modo anticipatore della futura filosofia progettuale nella gestione del mu-seo chiamato, in virtù del suo indissolubile legame con il territorio, a farsi contenitore e cassa di riso-nanza di un grande racconto e di modalità divulga-tive al tempo stesso rigorose ma più friendly. Già calendarizzati alcuni appuntamenti istituzionali in cui il castello fungerà da sede di rappresentanza (qui verrà ospitata anche una delle prossime sedute dell’Euregio). Certo molto andrà fatto perché Ca-stel Thun diventi un volano culturale per l’intera valle, ben oltre la funzione di cartolina, per quanto spettacolare. Ma questo è il tempo festoso di una nuova realtà, di una restituzione importante e di un positivo bilancio che registra lo straordinario lavoro istituzionale in sinergia e collaborazione, a partire da quello in prima fila di decine di funzio-nari.

«Mai dimenticherò le care rimembranze, le for-ti impressioni e gli elevati pensieri che mi ispira-rono le tue rocche e le tue sale!». A distanza di un secolo e mezzo, dopo la visita ammirata agli inter-ni del Castel Belvisino, anche noi, di certo, saremo ispirati dai sentimenti che dettarono al Perini que-sto commiato.

Archivio provinciale di Trento, Archivio Thun di Castel Thun, Pergamena, 1629, Vienna. L’imperatore Ferdinando II nomina conti i “domini” Volfango Teodorico, Rodolfo, Cristoforo Riccardo, Giovanni Giacomo e Massimiliano (del fu Ercole Thun).

Archivio provinciale di Trento, Archivio Thun di Castel Thun, Pergamena, 1745, Trento. Il “dominus” conte Domenico Antonio (del fu Giovanni Vigilio) Thun, principe vescovo di Trento, investe il “dominus” conte (Vigilio) Basilio, suo fratello, cavaliere dell’ordine di Malta.

Scorcio tra le mura del castello.

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LA StoRIA CoStRuttIvADeL CASteLLo

La data di fondazione di un castrum sul pro-montorio di Belvisino, tra Vigo di Ton e Toss, è ignota. Secondo l’ipotesi di Gian Maria Ta-

barelli questo fu dato in feudo ai de Tono dal Prin-cipe vescovo Corrado di Beseno (di questo nucleo originario oggi restano visibili alcune parti nelle cantine, dove peraltro sono evidenti le prime fon-dazioni scavate nella viva roccia). TURRIS PRIMO ARCE ADIUNCTA 1422: il primo radicale poten-ziamento della rocca, iniziato nel XIV secolo, sa-rebbe stato portato a termine nel secolo successivo dai figli e dai nipoti di Guarimberto, periodo a cui risale anche il mastio a nord, come recita l’iscrizio-ne sulla lapide della torre.

È nel corso del Cinquecento, dopo l’incendio del 1528, come testimonia un documento (1531), che il castello subì, per opera di maestranze lombarde, la trasformazione da architettura militare a palazzo signorile. Progressivamente verranno realizzate la “porta blasonata” del ponte levatoio (1541), le tor-ri della Polvere (1564), di Basilio e della Biblioteca, la rivisitazione in chiave rinascimentale del palaz-zo, il colonnato a difesa dell’accesso e la maestosa Porta spagnola (1566), voluta da Giorgio Thun. Nel 1569 un nuovo incendio costerà questa volta la vita a Cristoforo Sigismondo Thun. Nel corso del Sei-cento ulteriori restauri, dovuti ai fratelli Francesco Agostino e Sigismondo Alfonso Thun (1668-1677), segneranno una profonda riorganizzazione interna del maniero, fase a cui è da ascrivere anche la cosid-detta Stanza del vescovo, magnifica «opera seicen-tesca di boiserie alpina».

Nel 1691 verrà ricostruita la torre settentrionale (a seguito di altro incendio). I lavori settecenteschi di ammodernamento inclusero, oltre alla sostitu-zione dei soffitti lignei con quelli tuttora visibili, la realizzazione della scala di accesso ai piani (1746) e i lavori di sopraelevazione del palazzo comitale, voluti da Tommaso Giovanni Thun. Dopo il sac-cheggio dei Francesi (1797) Castel Thun conobbe nel corso dell’Ottocento la lunga decadenza che si protrasse fino al 1926, quando Matteo III Thun lo vendette alla linea boema di Tetschen del casato. Dal 1982, anno di morte del conte Zdenko, la di-mora è rimasta a oggi disabitata.

Veduta area di Castel Thun.

Fabbrica di carrozze W. Brozik di Pilsen/Plzen, Carrozza Brougham Cupè con attacco a pariglia,1875-1892 ca.

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LA FAmIgLIA tHun

La linea Thun di Castel Thun, che oggi prosegue con i nipoti di Matteo III (1882-1945), ebbe la sua origine con Luca Thun (1485-1559), fra-

tello del più illustre rappresentante del lignaggio di tutto il Cinquecento, quel Sigismondo “l’Oratore”, che fu ambasciatore imperiale durante il Concilio, ma soprattutto che coordinò le strategie di ingres-so dei Thun nelle dignità della chiesa locale. Questa linea espresse tre principi vescovi: Sigismondo Al-fonso (1668-1677), Domenico Antonio (1730-1758) e Pietro Vigilio (1776-1800). La famiglia Thun, origi-naria della bassa Val di Non, documentata a partire dal 1050, è tra le più antiche della nobiltà trentina (il nome “de Tono” o “de Thono” fu poi variato nel-la forma tedesca “Thun” o “Thunn”). Vassalli prima dei signori di Flavon e poi degli Appiano, estesero progressivamente il loro potere dai primi castelli nel territorio dell’attuale comune di Ton (Visione, S. Pietro, Castelletto e Belvisino) in particolare alle val-li di Non e di Sole (castelli di Braghèr, Castelfondo, Altaguardia e Caldés). Dopo essere stati annessi alla matricola nobiliare tirolese (1472), furono elevati al rango baronale nel 1530 e poi a quello di conti del Sacro Romano Impero per concessione di Ferdinan-

do II d’Asburgo (1629). A questo periodo risale anche l’istituzione della linea boema il cui capostipite, Gio-vanni Cipriano (1569-1531), ricevette i possedimenti dal fratello Cristoforo Simone, che aveva combattuto durante la guerra dei Trent’anni (1618-1648).

A sinistra: Giuseppe Molteni (1800-1867), Ritratto di Matteo Thun, Vienna, Collezione Mathäus Thun- Hohenstein. A destra: Giovanni Battista Lampi, Ritratto del principe vescovo Pietro Vigilio Thun, olio su tela, cm 164 x 128, 1776.

A fianco: Pittore trentino, Ritratto del principe vescovo Sigismondo Alfonso Thun, olio su tela, cm 94 x 73,8, 1670-1679. Sotto: Pittore tirolese, Scudetto con stemma Thun, olio su rame, 1663.

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L’archivio e la bibliotecaGli interventi di tutela e valorizzazione della Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologiciDirigente: dott. Livio CristofoliniFunzionari: dott. Armando Tomasi, Direttore dell’Archivio provinciale di Trento

L’Archivio Thun di Castel Thun, oggi custodi-to presso quello provinciale di Trento, come già aveva avuto modo di sostenere nel 1856 Tommaso Gar – giudizio poi ripreso da Al-bino Casetti nella sua Guida storico-archivi-stica del Trentino (1961) – è certamente uno dei più significativi complessi documentari del nostro territorio. Nell’introduzione al saggio L’archivio del castello di Thun sempre il Gar si era spinto a dichiarare che non è possibile scrivere una “storia coscienziosa” del Principato di Trento e della Contea del Tirolo senza aver preso “accurata notizia” delle “suppellettili di carta e pergamena” custodite nel maniero anaune. A darcene adeguata cognizione basterebbero i sem-plici dati di consistenza: 1.788 pergamene, 1.257 registri e circa 250 buste di atti sciolti. È su questo materiale, in primo luogo, che si è concentrata l’attività della Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici, a partire dal 1992, attraverso sistematiche campagne di intervento volte alla tutela e poi alla valorizzazione di tale patrimonio. Se l’ordinamento e l’inventariazione dei car-

teggi, avviata nel 2007, è ancora in corso (a causa della mole di questa sezione, una vera miniera di dati per la ricerca storica futura), già da cinque anni i regesti e le immagini digitali del fondo pergamenaceo, nonché l’inventario dei registri, sono stati resi con-sultabili on-line (all’indirizzo http://www.trentinocultura.net). Dell’Archivio Thun conservato presso l’Archivio di Stato di Lito-merice, sezione di Děčìn (Repubblica Ceca), consistente in 1.772 pergamene e 197 buste di carteggio, un primo censimento è stato effettuato a partire dal 1996. Tale documentazione, suddivisa in sei serie e un’appendice, è di estrema rilevanza per la storia sia della famiglia sia del territorio

trentino: numerosi gli atti di investitura e le nomine imperiali, così come la documenta-zione attestante il ruolo “pubblico” dei vari membri della casata (dai conchiusi delle die-te, al carteggio di personaggi in vario modo imparentati con i Thun), nonché quella rela-tiva all’amministrazione patrimoniale. Tra il 2002 e il 2008, allo scopo di rendere fruibile anche questi materiali, si è proceduto con le campagne di microfilmatura, fotografia e digitalizzazione che hanno prodotto oltre 8.000 immagini digitali delle pergamene (dotate di oltre 550 sigilli) e circa 110.000 immagini digitali dei microfilm relativi al carteggio. È stato così possibile ricostruire, almeno virtualmente, l’unitarietà originaria dell’archivio precedente allo smembramen-to ottocentesco. Anche la biblioteca della famiglia Thun, ora consultabile presso l’Ar-chivio provinciale di Trento, è stata sottopo-sta a una serie di interventi per garantirne la conservazione e l’utilizzo, culminati quindi nella completa catalogazione nell’ambito del Catalogo Bibliografico Trentino (http://www.trentinocultura.net/catalogo/

cat_biblio/cat_biblio_h.asp). La preziosa raccolta conta circa 9.500 unità (tra mono-grafie, periodici e opuscoli editi dalla fine del XV alla fine del XX secolo) e rispecchia gli interessi e il prestigio della famiglia. Molte le opere di diritto, di storia, di scienze naturali, filosofia e letteratura, affiancate da quelle di storia locale e dai manuali di agri-coltura e di economia domestica.

A sinistra: Pittore veneto, Paesaggio con cane e veduta di Castel Thun, olio su tela, cm 96 x 119, 1750-1770 ca. A destra: Particolare della decorazione dell’atrio con gli stemmi Thun e Arsio. In basso: Archivio provinciale di Trento, Biblioteca Thun di Castel Thun, Edizione del 1745 della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Archivio provinciale di Trento, Biblioteca Thun di Castel Thun, Edizione del 1740 del De iure venandi diatriba di Johann Wilhelm von Göbel.

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Le decorazioni pittoriche e le collezioni di Castel ThunIl multiforme lavoro della Soprintendenza per i Beni storico-artisticiDirigente: dott.ssa Laura Dal PràFunzionari: dott.ssa Raffaella Colbacchini, arch. Giovanni Dellantonio, dott. Elvio Mich, dott. Alessandro Pasetti Medin, arch. Ermanno Tabarelli de Fatis

«La stanza ove si apparecchiava il convito era tutta vestita di dipinti, fra i quali molti di gran valore»: così, alla metà dell’Ottocento, Carlo Perini iniziava la descrizione della Sala da pranzo di Castel Thun, nell’ormai celebre articolo che fotografava, per l’ultima volta, lo splendore della dimora nobiliare prima che la fine del secolo lo spogliasse, dram-maticamente, di parte sostanziale delle col-lezioni. Castel Thun, raro esempio di dimora arredata, conserva a tutt’oggi un’eccezio-nale raccolta artistica, frutto di un secolare mecenatismo, e una straordinaria ricchezza di arredi e di suppellettili, in buona parte ora ricollocati nella suggestiva sequenza di salotti e di camere. Alla quadreria apparten-gono, oltre ai ritratti di famiglia, paesaggi, nature morte, dipinti di soggetto religioso e mitologico, alcuni a firma di grandi autori dell’arte italiana (Jacopo Bassano, Camillo Procaccini, Giacomo da Castello, Giuseppe Maria Crespi, Giovanni Battista Lampi) e mitteleuropea (Kohl, Vollmer, Achenbach, Heinlein per il XIX secolo). Rinascimento, Settecento, Impero e Biedermaier convivo-

no nelle sale: una straordinaria ricchezza di pezzi, stipi, cassettoni, credenze, divani, poltrone, stufe a olle, argenteria, porcella-ne, vetri da tavola, armi bianche, forzieri, sculture in alabastro. Il catalogo delle suppellettili sarebbe impressionante, ma adeguato alle aspettative del visitatore di una simile residenza. E come non citare la bellissima boiserie e le altre decorazioni li-gnee della Stanza del vescovo. Ancora, non

meno eloquente del glorioso passato, è la singolare collezione di carrozze e di slitte. Su questo variegato patrimonio, notevole anche nei soli numeri (oltre 150 i dipinti su tela e su tavola, quasi 600 i soli mobili re-staurati), si è concentrata a partire dal 1996 l’attività, svolta in buona parte in diretta amministrazione, della Soprintendenza per i Beni storico-artistici. Importanti i risultati scientifici, soprattutto dallo catalogazione della quadreria, ma la capillarità e l’omo-geneità degli interventi è misurabile anche negli episodi “minori”, come l’integrazione coerente delle tappezzerie, dove quelle originali non erano più recuperabili, e l’elet-trificazione dei lampadari. Un capitolo a sé stante è rappresentato dai restauri conclusi delle decorazioni pittoriche della cappella di S. Giorgio, affreschi oggi in corso di stu-dio anche sotto il profilo storico-artistico e archivistico, e dell’androne, dove campeg-giano, parzialmente conservati, gli stemmi Thun. Una menzione è d’obbligo anche per le carte da parati del secondo e terzo piano, in particolare quelle più pregiate del cosid-

detto “stanzino”, della fine del Settecento e di probabile manifattura francese, che al momento non è stato ancora possibile ricol-locare, a causa di una serie di fessurazioni nella superficie muraria.Quasi a commento di questo importante patrimonio, che si spalancherà agli occhi del pubblico, in occasione dell’apertura di Castel Thun sono stati ideati dallo staff del Buonconsiglio anche due piccoli percorsi espositivi sull’iconografia del maniero, in pittura e nella grafica, e sui ritratti dei più il-lustri rappresentanti della famiglia anaune.

IL MUSEo

Intorno all’inaugurazione di Castel Thun (17 aprile, ore 15.30), fino al 25 aprile, lo staff del Castello del Buonconsiglio ha organizzato un ricco calendario di appuntamenti (musica, degustazioni, attività per bambini, maratone letterarie) e di visite guidate.

Informazioni: Tel. 0461.657816http://new.buonconsiglio.it/index.php/it/Castel-ThunOrario:– dal 18 aprile al 3 maggio 2010 ore 9.30-17.00 dal martedì

alla domenica– dal 4 maggio al 7 novembre 2010 ore 10.00-18.00 dal martedì

alla domenica– dall’8 novembre al 30 novembre 2010 ore 9.30-17.00 dal martedì

alla domenica– dal 1 dicembre al 31 dicembre 2010 aperto il sabato e la domenica

ore 9.30-17.00, dal martedì al venerdì su prenotazione.Chiuso i lunedì non festivi, 25 dicembre e il 1 gennaio 2011.Tariffe: intera € 5,00; ridotta € 3,00; promozionale 4 sedi € 8,00; attività didattica per famiglie € 7,00; servizio didattico per scolaresche € 2,00; servizio visite guidate per gruppi organizzati in orario € 50,00; servizio visite guidate per gruppi organizzati fuori orario € 60,00; visite guidate a orario fisso € 2,00.

In basso a sinistra: Cappella di San Giorgio, particolare degli affreschi (prima del restauro). A destra: Monogrammista “A.P.”, Ritratto di Dorothea Khuen Belasi

Liechtenberg, olio su tela, cm 195,5 x 116, 1593.

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12 il Trentino – aprile 2010

NotizieLa Manifattura del futuro

È stato presentato a Rovereto il progetto per quella che è stata chiamata “la rina-scita” della Manifattura Tabacchi, storica sede produttiva, oggi chiusa e in futuro destinata, nelle intenzioni, ad essere polo di produzione ma anche innovazione e ricerca. «La fabbrica – ha detto il presi-dente di Manifattura Domani, Gianlu-ca Salvatori – era un tempo un oggetto costruito per durare negli anni, come le piramidi. La Manifattura ne è un esem-pio con i suoi 150 anni di vita. Oggi le fabbriche sono più simili alle tende dei nomadi, sono fatte anche per spostarsi. Sullo sfondo di questa trasformazione ci sono i territori e le persone. Con cosa possiamo sostituire una fabbrica costruita come una piramide in una realtà che non è più la stessa? Non si può che sostituirla con un sistema che metta in rete tanti soggetti. Un sistema di relazioni tra imprese ed altre realtà che si ancorino al territorio». L’obiettivo, ha aggiunto, è lo stesso di un tempo ma con altre forme, quelle che anche noi conosciamo grazie ai distretti industriali. Vogliamo creare una rete di collaborazioni e sinergie che superino il limite del destino della singola fabbrica, che può spostarsi o chiudere. «In Trentino si è fatta la scelta di investire sul tema dell’ener-gia, della green economy – ha spiegato Salvatori – e in questo ambito si possono trovare vocazioni e specializzazioni come le costruzioni a bas-so impatto e le energie rinnovabili». Manifattura ospiterà anche formati nuovi di industria, imprese manifatturiere, servizi, laboratori, luoghi per la formazione. Troveranno posto università e ricerca ma anche funzioni pubbliche e servizi per la comunità e la città. Tra aprile e maggio sarà pre-sentato il master plan, a giugno ci saranno i primi insediamenti. Il 24 aprile è previsto un incontro con i progettisti che stanno lavorando al ridisegno degli spazi.

La Paganella si rinnova

La Giunta provinciale ha preso atto che i comuni di Andalo, Fai della Pa-ganella e Zambana hanno approva-to la loro partecipazione alla società Paganella 2001 s.p.a. per un impor-to, per ogni singola amministrazio-ne, pari ad euro 499.999,80, inten-dendo in tal modo prender parte alla realizzazione del programma pluriennale di ammodernamento di impianti di risalita e delle piste da sci dell’Altopiano della Paganel-la. Con la medesima deliberazione l’esecutivo provinciale ha concesso a ciascuno dei comuni di Andalo, Fai della Paganella e Zambana un contributo di 474.999,81 euro, pari al 95% della spesa ammessa.

Stalking: come difendersi

Comportamenti indesiderati, mole-sti e persistenti con i quali una per-sona perseguita un’altra invadendo-ne la vita privata: è lo stalking, un fenomeno sociale di cui solo ulti-mamente si è capita la gravità e a cui l’ordinamento risponde con sanzio-ni penali, civili e, se commesso sul luogo di lavoro, anche disciplinari. L’assessore provinciale alla solida-rietà internazionale e alla convi-venza, Lia Giovanazzi Beltrami e la Consigliera di parità, Eleonora Stenico hanno presentato un vade-mecum per riconoscere lo stalking e sapere come reagire e a chi rivol-gersi. Il libretto è in distribuzione presso gli uffici della Consigliera di parità, in via Jacopo Aconcio 5 a Trento, ma sarà distribuito anche presso consultori, biblioteche, uf-fici pubblici e ospedali. Insistenza, ripetitività delle condotte moleste, forte pressione psicologica, l’esi-stenza di un precedente rapporto tra vittima e persecutore sono gli elementi che caratterizzano lo stal-king. Lo stalker, secondo le statisti-che, è prevalentemente un uomo con un’età media di 36 anni, nella maggior parte dei casi single, con un buon livello di scolarità e spes-so disoccupato. Attese sotto casa, pedinamenti, telefonate insistenti, continui messaggi, bigliettini, sms, e-mail, regali indesiderati, fino alle minacce e ai danneggiamenti: que-sto è il repertorio classico dello stal-ker. Nel vademecum sono riportare dieci regole per difendersi. Cono-scere bene le persone con cui ci si relaziona, graduare la diffusione dei propri dati e dei propri recapiti in funzione della conoscenza del part-ner, manifestare il proprio dissenso di fronte a comportamenti indesi-derati, annotarli e tenere traccia, e quindi prova, delle azioni moleste, se necessario modificare le proprie abitudini e prendere accorgimenti per la sicurezza propria e dell’abita-zione sono alcuni dei consigli ripor-tati nell’opuscolo.

I fondi dell’Apiae

Assegnati dalla Provincia all’Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche i fondi per l’atti-vità 2010. Il finanziamento è pari a euro 6.809.253,95. L’Agenzia è stata istituita con la legge finanziaria del marzo 2009 e nasce dall’aggregazio-ne delle strutture deputate alla ge-stione degli interventi agevolativi in favore dell’economia trentina, agri-coltura esclusa. I settori interessati sono dunque quelli dell’artigianato, del commercio, della cooperazione, dell’industria e del turismo. Scopo dell’Apiae è rendere più efficace l’at-tività di concessione ed erogazione di aiuti, contributi e agevolazioni finanziarie comunque denominati a favore degli imprenditori.

Università a colori

La Giunta provinciale ha deliberato di indire una selezione per l’assegna-zione di otto borse di studio a favore di oriundi trentini all’estero che inten-dono frequentare i corsi dell’Università degli Studi di Trento. Le otto borse di studio, che rientrano nell’iniziativa denominata “Università a colori”, avranno un onere complessivo di 110mila euro che saranno così suddivisi: 45mila euro per l’anno 2010 e 65mila euro per il 2011.

Fibra ottica per tre

La Giunta provinciale ha appro-vato l’accordo di programma con la Regione Veneto, la Provincia di Belluno e il Consorzio BIM Piave di Belluno per il completamento della dorsale di distribuzione est dell’infrastruttura in fibra ottica del-la Provincia autonoma di Trento. L’intervento consentirà di comple-tare la dorsale, collegando alla fibra ottica “trentina” i comuni veneti di Sovramonte, Lamon, Fonzaso, Arsiè e Cismon del Grappa e si realizzerà grazie alla sinergia di tutti gli enti interessati, consentendo in tal modo di migliorare la qualità della vita del-la popolazione dei comuni delle tre province, la competitività delle im-prese insediate in questi territori ed elevando lo standard dei servizi.

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13il Trentino – aprile 2010

Informarsi sui cambiamenti della scuola

Nella home page del portale Vivoscuola è possibile accedere alle informa-zioni sui vari indirizzi di studio della scuola secondaria di II grado ed ai macrosettori della formazione professionale di base in Trentino, cliccando sul banner Orientamento guida 2010/2011. Il prodotto è stato pensato con un taglio comunicativo adatto agli adolescenti, utilizzando i linguaggi in-formatici e multimediali. La struttura delle schede, suddivise per scuole, è stata pensata anche per facilitare la comparabilità delle diverse offerte in termini di contenuti disciplinari. I quadri orari completi sono in visione sempre nel sito, ciccando sul link Riforma della scuola superiore – per-corsi del secondo ciclo d’istruzione. Discipline obbligatorie e nuovi quadri orari. All’interno delle stesse schede sono stati inseriti gli indirizzi di posta elettronica e i link che permettono di accedere ad informazioni dirette in relazione ai progetti educativi d’istituto. Con il gioco Creascuola ciascun ragazzo può stabilire le materie della propria scuola ideale e cercare in Trentino quella che le si avvicina di più. C’è un elenco di materie che, uti-lizzando il mouse, si possono trascinare in una libreria virtuale. Una volta inserite, cliccando, saranno visualizzati i percorsi di studi che corrispon-dono maggiormente alle scelte fatte. La quantità di libri che apparirà negli scaffali corrisponde al carico orario settimanale di ciascuna materia. www.vivoscuola.it

Aiuti ai malati di SV e SLA

«Un provvedimento fortemente vo-luto, nel segno di una sanità pubbli-ca che vuole e deve stare vicina ai cittadini malati e alle loro famiglie, specie quando le patologie sono di estrema e dolorosa gravità». Così Ugo Rossi, assessore alla salute e politiche sociali, sottolinea la va-lenza della delibera che la Giunta provinciale ha approvato. Si tratta di “Interventi sanitari ed assisten-ziali per le persone in stato vege-tativo o a minima responsività e per le persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica”. Quelle che in sigla vengono definite SV e SLA (quest’ultima, a livello nazionale, resa tristemente nota dal fatto che è la malattia che ha colpito anche alcuni celebri ex sportivi). Ebbene, con la delibera adottata – che pone il Trentino all’avanguardia in Italia in questo campo – dal primo apri-le, per le persone in stato vegetati-vo o a minima responsività e per le persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica ci sono significative novità. Anzitutto l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa da parte dell’utente (retta alberghiera), nei casi di ricovero in RSA. Inoltre il riconoscimento di un contributo, pari a 6mila euro l’anno, per il so-stenimento delle spese assistenziali a favore di quelle persone che, pur in possesso dei requisiti previsti per l’ingresso in RSA, decidono di opta-re per il mantenimento a domicilio.

Nuovo test sul Papilloma virus

A partire dall’8 marzo viene speri-mentato nell’ambito di un progetto pilota strategico del Ministero della salute un test per la ricerca del Pa-pilloma virus (HPV), che potrebbe offrire garanzie ancora migliori per la tutela della salute della don-na. Saranno 8.135 le donne scelte casualmente tra i 35 e i 64 anni di età che verranno invitate dall’unità operativa di anatomia patologica dell’ospedale S. Chiara di Trento, a sottoporsi al controllo nell’ambito del programma per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero effet-tuando, oltre al normale pap test un test per la ricerca del Papilloma vi-rus umano (HPV). Il progetto spe-rimentale ha la finalità di valutare la possibilità di sostituire in futuro il classico pap test dando maggiore sicurezza sugli esiti dell’esame; un progetto che è portato avanti anche a Reggio Emilia e a Torino.

Iasma sempre più internazionale

Nel comitato scientifico di Progress in Physical Geography, prestigiosa rivista scientifica internazionale di geografia fisica e scienze della ter-ra, spicca anche il nome dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, rappresentato dal ricercatore Duccio Rocchini. Rocchini opera nell’area Ambiente del Centro Ricerca e In-novazione, sotto la supervisione di Markus Neteler, occupandosi di ricerca nei settori telerilevamento ed ecologia spaziale applicati alle Landscape Genetics, ovvero alla relazione tra diversità genetica e variabili ecologiche e geografiche. Oltre alla profonda esperienza ma-turata nel proprio specifico ambito di studio, le numerose collabora-zioni strette dal prof. Rocchini con vari istituti di Europa e Stati Uniti segnano un ulteriore arricchimento nella rete di contatti internazionali del Centro Ricerca e Innovazione.

Il futuro dell’edilizia sostenibile

Sarà un grande convegno interna-zionale a inaugurare il percorso per il lancio di LEED ITALIA, il primo caso di “localizzazione” nazionale del sistema di rating della sosteni-bilità degli edifici più diffuso nel mondo. La manifestazione tren-tina, organizzata da GBC-Green Building Council Italia in collabo-razione con Provincia autonoma di Trento, è dedicata al mondo delle istituzioni, delle costruzioni, delle tecnologie innovative e della com-mittenza illuminata. Le tappe: il 14 aprile a Trento, l’11 giugno a Mila-no e il 23 settembre a Roma, in oc-casione del World Green Building Day e a Bologna in occasione del SAIE. Interlocutori saranno oltre ai 300 soci, esponenti delle istituzioni legate alla gestione del territorio, aziende, professionisti dell’edilizia, dell’architettura e dell’urbanistica, con il mondo del Real Estate e dei grandi investitori.Tel. 0464.443458Cell. 348.7120287www.gbcitalia.org

Trapianti, collaborazione con Innsbruck

Numerosi gli operatori sanitari che, in-sieme ai rappresentati delle associazioni trentine, hanno accolto la delegazione austriaca venuta all’ospedale S. Chiara di Trento per presentare ufficialmente ai colleghi trentini il nuovo direttore della chirurgia dei trapianti e della chirurgia viscerale e toracica del Policlinico universitario di Innsbruck, Johann Pratschke. «Una collaborazione impor-tante, quella con il centro di Innsbruck, che ci ha permesso di raggiungere risultati tra i migliori in Italia in questo settore – ha detto Franco Debiasi, direttore generale reggente dell’Apss. In conclusione un saluto speciale ai colleghi dal nuovo primario Johann Pratschke, 45 anni, notevole carriera alle spalle nel settore trapianti, che conferma la voglia di proseguire nella logica di superare gli inevitabili ostacoli che un progetto così importante può incontrare».

Riabilitazione di eccellenza al CeRin

La Giunta provinciale ha prorogato fino al 30 giugno 2011 la fase speri-mentale del Centro di riabilitazione neurocognitiva (CeRin), autorizzando l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari ad erogare le prestazioni del Centro ai pazienti non residenti in provincia di Trento, senza la preventiva autorizzazione dell’azienda sanitaria di residenza. Con questo provvedi-mento si vuole favorire la crescita del CeRin a livello nazionale nell’ambito delle neuroscienze, con importanti ricadute sul sistema della ricerca e della cura trentino.

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14 il Trentino – aprile 2010

NotizieRinasce l’ospedale di Mezzolombardo

La Giunta provinciale ha approvato la delibera che delinea le indicazioni programmatiche per la nuova confi-gurazione dei servizi della struttura sanitaria di Mezzolombardo. Quel nuovo ospedale S. Giovanni che di-venterà realtà entro tre anni; il 26 gennaio scorso lo sgombero. È stato inoltre costituito il gruppo di lavoro preposto alle attività tecnico ammi-nistrative legate alla realizzazione di questo intervento. Si ricorda come la struttura sanitaria S. Giovanni co-stituisce il riferimento di primo livello per una comunità – i comuni della Rotaliana e Altopiano della Paganella – che rappresenta un bacino d’uten-za di circa 32.000 persone. A questa comunità è necessario garantire un’of-ferta sanitaria adeguata. La nuova configurazione attribuita consentirà al S. Giovanni di Mezzolombardo di continuare a costituire, nell’ambito del Servizio sanitario provinciale, un nodo strutturale della rete sanitaria tren-tina caratterizzato da specifici elementi innovativi sul piano organizzativo ed operativo.

Fly Ski Shuttle, servizio utile

Dall’inizio della stagione inverna-le a fine febbraio sono stati 2.888 i turisti che hanno scelto il servizio Fly Ski Shuttle per raggiungere, dagli aeroporti di Bergamo, Tre-viso, Verona e Venezia le piste del Trentino aderenti all’iniziativa. I dati aggiornati parlano chiaro: il servizio transfer Fly Ski Shuttle è sempre più apprezzato dai turisti che d’inverno scelgono le stazioni sciistiche trentine. Grazie a questo servizio, d’inverno la vacanza in Trentino comincia già in aeroporto, visto che il turista al momento dello sbarco è accolto da una hostess, che lo accompagna al pullman diretto verso la località sciistica prescelta. L’obiettivo del progetto è quello di rendere più accessibili i luoghi di vacanza agli appassionati che si ser-vono dei voli nazionali ed interna-zionali, evitando loro inconvenienti con i trasporti di linea spesso poco funzionali.

Valanghe: utile l’opuscolo informativo

“Attenzione, anche le valanghe frequentano la montagna”: questo il ti-tolo di un pieghevole predisposto dalla Protezione civile della Provincia autonoma di Trento in distribuzione in tutto il territorio. Avvicinando-si la primavera, il rischio di valanghe causate dal brusco aumento delle temperature diventa elevato. La Protezione civile raccomanda dunque a tutti gli amanti della neve, in particolare a coloro che praticano lo scial-pinismo, a chi va con le ciaspole, ma anche ai semplici “passeggiatori”, di non “abbassare la guardia” e di seguire sempre le regole fondamenta-li: informarsi su dove è meglio andare consultando il bollettino valan-ghe; muoversi correttamente sul terreno; proteggersi sempre con a.r.va., pala e sonda. I bollettini valanghe sono pubblicati sul sito www.meteotren-tino.it e sono consultabili telefonicamente chiamando lo 0461.238939. Un altro sito da consultare è www.aineva.it.

Al via il Parco archeo-minerario di Primiero

La Giunta provinciale ha approvato la delibera che dà il via libera al finan-ziamento al Comune di Transacqua relativo al parco minerario del Primie-ro e, più in particolare, all’area mineraria di Transacqua. Il finanziamento – un milione e 140mila euro – rientra nell’ambito del Fondo per gli inve-stimenti di rilevanza provinciale. Il progetto “Parco archeo-minerario di Primiero” prevede il recupero dell’area mineraria di Transacqua - galleria Friole e la ristrutturazione di Villa Caneva (I° lotto).

L’indotto della Juventus

È di 4,3 milioni di euro il giro d’af-fari dell’indotto economico legato al ritiro precampionato svolto dalla Juventus nel luglio 2009 a Pinzolo, in val Rendena. Un dato certamen-te sorprendente quanto gratificante per i promotori di questo impor-tante momento di promozione sportivo-territoriale (Trentino spa, Apt di ambito, Comune di Pinzolo con il sindaco William Bonomi e l’assessore al turismo del Trentino Tiziano Mellarini), frutto di una ricerca-indagine svolta dall’Osser-vatorio provinciale per il turismo e coordinata da Gianfranco Betta.

Scambio dati con ICAR

La Giunta provinciale ha approvato lo schema di piano attuativo 2010 del progetto di Interoperabilità e Cooperazione Applicativa tra le Re-gioni denominato ICAR. Si tratta di un progetto che crea le condizioni infrastrutturali e definisce le moda-lità per far collaborare e interagire i diversi sistemi informatici delle regioni e degli enti pubblici. In pra-tica il progetto ICAR è servito per costruire le regole con cui le ammi-nistrazioni regionali possono scam-biarsi dati e informazioni per via te-lematica per fornire servizi sempre migliori ai cittadini. Oggi, grazie a ICAR, l’interoperabilità ha trovato applicazione in vari settori, come ad esempio quello del pagamento delle tasse automobilistiche e della gestione dei dati anagrafici.

Dalla Russia con promozione

Sochi 2014-Fiemme 2013: i due grandi avvenimenti sportivi diven-tano sempre più vicini ed in tal senso Trentino e Russia stanno la-vorando per definire un vero e pro-prio accordo di co-marketing. L’oc-casione per un nuovo passo avanti in questa direzione l’ha offerta la fiera internazionale del turismo In-tourmarket 2010 svoltasi a Mosca, dove è stato presente anche il pre-sidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai che ha ricam-biato la visita di qualche mese fa del viceministro Gennady Pilipenko. «La firma che abbiamo apposto a Trento in calce al nostro protocol-lo di intesa – ha esordito Pilipenko – ha aperto una prospettiva che qui in Russia molti investitori vedono con interesse». Non si tratta dun-que solo di tematiche turistiche, ma anche di possibili campi di collabo-razione su altri settori economici, come pure formativi e culturali in genere. Del resto, lo scenario che si apre guardando ad Est è impres-sionante per la sua vastità e per le sue potenzialità. I grandi numeri, in termini di dimensioni territoriali, di popolazione, di risorse disponibili ma anche di fabbisogni, sembrano però richiedere un know-how che a quanto pare il piccolo Trentino è riuscito a capitalizzare. Ecco per-ché l’ipotesi di un forte gemellaggio per promuovere congiuntamente i Campionati del Mondo che la Val di Fiemme attende tra tre anni e le Olimpiadi di Sochi nel 2014 appare allettante e concreta.

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15il Trentino – aprile 2010

Riservato ai golosi“Dulcis in Fondo” ritorna in Val di Non

Se volete trascorrere un insolito week-end all’insegna del

dolce Trentino, appun-tamento in Val di Non sabato 24 e domenica 25 aprile con la secon-da edizione di Dulcis in Fondo, la manifestazio-ne dedicata all’artigia-nato dolciario che offre un ricco programma di iniziative per tutta la famiglia. Quest’anno tema dell’evento sarà il castello, in omaggio a Castel Thun, la storica dimora di una delle casate tra le più antiche e potenti dell’intera Regione, che, dopo anni di re-stauro, verrà riaperta al pubbli-co per mostrare il fascino delle sue 150 stanze arredate con mobili originali d’epoca. Nata con l’intento di promuovere il comparto del dolce artigianale, Dulcis in Fondo lo scorso anno ha riscosso un grande succes-so con oltre 6.000 visitatori in due giornate. La nuova edizio-ne convoglia all’interno della manifestazione tante e diverse realtà artigianali d’eccellen-za, provenienti anche da altre province italiane. Protagonisti saranno dolci di ogni tipo, pro-

dotti di pasticceria e di pasta fresca, cioccolatini, distil-lati, mieli, liquori e gelati: golose crea-zioni artigianali che si potranno anche acquistare diretta-mente dai produttori all’interno del percor-so espositivo. L’edizione 2010 pre-

vede tante iniziative adatte a grandi e piccini. Sono assoluta-mente da non perdere le dimo-strazioni dell’arte pasticcera ad opera delle Scuole Alberghiere della Provincia di Trento, che si concluderanno con la de-gustazione guidata dei dolci realizzati in abbinamento ad un buon bicchiere di vino; le lezioni di cucina con lo chef trentino Cristian Bertol, vin-citore de “l’Uovo d’Oro” nella scorsa edizione del programma televisivo “La Prova del Cuoco”. I bambini possono divertirsi con i laboratori creativi: gio-chi di manipolazione e impa-sto, composizioni fantasiose e momenti di dolci racconti si alterneranno per la gioia di tut-ti i piccoli ospiti. Sono proposti per gli addetti ai lavori semina-

«Dulcis in Fondo», che ha esordito lo scorso maggio presso il Palanaunia di Fondo in Val di Non, ha fatto assaporare il lato più delizioso del Trentino. La manifestazione dedicata all’artigianato dolciario ha rappresentato una vetrina eccezionale per tutte quelle aziende che hanno saputo e voluto mettersi in gioco. Tra tutte le iniziative, grande successo ha avuto il concorso “I biscotti della mamma” per il quale mamme, nonne e zie hanno dato il via ad una appassionante sfida in cucina. Le cinquantanove ricette che hanno partecipato alla gara sono state raccolte in un libro. Potrete così riassaporare quei golosi momenti in attesa della prossima edizione di “Dulcis in Fondo”.

Di seguito la ricetta che ha vinto il primo premio nell’edizione 2009:

FROLLINI AL BURRO CON CONFETTURA DI MELE COTOGNE Michela Calliari e Flavia Segna – Malosco

Ingredienti per l’impasto: 400 g di farina bianca, 100 g di fecola di patate, 200 g di zucchero, 250 g di burro, 2 uova, ½ bustina di vanillina, 5 g di lievito in polvere, profumo di arancia

Ingredienti per la farcitura:confettura di mele cotogne, zucchero a velo

Al lavoro: formate una fontana con la farina e la fecola e mettete nel centro gli altri ingredienti. Impastate sino a formare una pasta liscia ed omogenea, copritela e lasciatela riposare in un luogo fresco per almeno 30 minuti. Stendete l’impasto e tirate una sfoglia non troppo sottile, quindi tagliatela con gli stampini. Cuocete i biscotti nel forno a 180° fino a quando non saranno leggermente dorati. Farcite poi la metà dei biscotti con la confettura di mele cotogne, quindi sovrapponeteli ai biscotti rimanenti e spolverizzate con abbondante zucchero a velo.

RICETTA PRIMA CLASSIFICATA DELL’EDIzIoNE 2009DEL CoNCoRSo “I BISCoTTI DELLA MAMMA”

ri e incontri con professionisti del settore, tra i quali anche il noto giornalista enogastrono-mico Paolo Massobrio. A tutti gli appuntamenti si può par-tecipare gratuitamente, previa

iscrizione in loco.Tel. 0461.420530

www.dulcis-in-fondo.blogspot.comwww.ceii.it

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16 il Trentino – aprile 2010

L’alloggio domotico di piazza Garzetti a Trento, oggetto di una recente partner-ship tra ITEA, PAT, FBK, Ateneo e Opera

universitaria – che ne hanno promosso le poten-zialità tecnologiche – apre i battenti al pubblico. Già avviati i primi contatti con alcune cooperati-ve trentine, tra cui “Handicrea” e “La Rete”.

L’e-welfare a sostegno dell’utenza debole: prosegue l’impegno di ITEA sul fronte della “do-motica”. La campagna promossa dall’Istituto per l’edilizia abitativa ha ricevuto grande impulso nell’ottobre 2009 dall’accordo sottoscritto con la Provincia autonoma di Trento, Fondazione Bru-no Kessler, Ateneo e Opera universitaria per dare avvio a nuovi scenari di sperimentazione tecno-logica di settore.

A cinque mesi dalla convenzione, ITEA lancia l’apertura al pubblico dell’alloggio di piazza Gar-zetti (civico 6, int. 3) per 41 giornate l’anno fino a dicembre 2010. L’obiettivo è semplice, presentare alla gente comune e agli addetti ai lavori – ricer-catori, imprenditori, tecnici – i risultati ottenuti nel campo della progettazione di apparati domo-tici e dimostrare dal vivo l’intera gamma delle loro funzionalità.

L’appartamento di piazza Garzetti è infatti una summa delle strumentazioni più sofisticate di settore e i visitatori potranno testare con mano e verificare tutte le apparecchiature ivi contenute che, in sintesi, hanno tre grandi obiettivi: essere

Ecco la casa intelligenteL’alloggio domoticodell’ITEA si mostraal pubblico

Notizie

– Festival dell’Economia: 4-5-6 giugno– Feste vigiliane: 26-27 giugno– Fiera Idee Casa: dall’1 al 7 novembre– Mercatini di Natale / Fiera di S. Lucia: dal 29 novembre al 19 dicembre– Primo lunedì del mese: 5/4, 3/5, 7/6, 6/9, 4/10, 8/11

Info:Tel. 0461.803264; 0461.803286e-mail: [email protected]

IL CALENDARIo DELLE APERTURE

di supporto ai soggetti non autosufficienti; otti-mizzare il comfort ambientale; contenere i con-sumi energetici. L’Opera universitaria ha provve-duto ad assicurare la presenza di alcuni studenti universitari “150 ore” che, previa frequenza di un corso di formazione a cura di un tecnico di ITEA, turneranno nell’arco delle 8 ore e avranno il com-pito di organizzare le visite di gruppo. Queste ul-time dovranno rispettare un numero massimo di 15 persone, una durata media di 15-20 minuti e il seguente orario: 10.00-18.00.

Finalità implicita del progetto è creare una rete di sinergie sul territorio, in particolare tra coloro che sono attivi in prima linea in questo settore. ITEA ha infatti già avviato alcuni con-tatti con le cooperative di categoria, tra le quali

Alessia Negriolli Fotoservizio: Agf Bernardinatti

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17il Trentino – aprile 2010

ITEA, le 10 regole del vivere beneNel mese di marzo è stato presentato il nuovo decalogo sul regolamento di condominio riformulato con un linguaggio moderno e in positivo. All’insegna del motto “Educare è meglio che reprimere”, il testo ha scelto l’uso della prima persona plurale “NOI” per stimolare il senso di appartenenza e di responsabilità di fronte alle regole. A breve sarà tradotto in quattro lingue.

Trasformare i cosiddetti “doveri di convivenza” in “regole comuni di convivenza”, ispirate ad una logica di collaborazione e condivisione con i propri utenti. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo centrale cui mira ITEA con il nuovo “Patto comune di Solidarietà

e Convivenza”. Si tratta di una rivisitazione in chiave moderna dei vecchi cartelli affissi sui condomini ITEA risalenti agli anni Cinquanta: questi ultimi verranno finalmente sostituiti e a presentare la nuova iniziativa c’è ora un patto, redatto nelle 4 lingue straniere più utilizzate dagli utenti – italiano, inglese, francese, arabo – che la presidente Aida Ruffini sta presentando a tutti i “capiscala” degli edifici dell’Istituto. Con loro sono stati organizzati tre incontri a Trento, Rovereto e Riva del Garda, che hanno riscosso ottimi risultati e registrato una grande adesione con oltre un centinaio di presenze ad ogni riunione. “Rispettiamo tutti e tutti ci rispetteranno”: già il primo punto riassume lo spirito del nuovo regolamento. Tali norme riconoscono gli inquilini Itea come i primi responsabili della cura del condominio, in modo da rafforzare la buona convivenza e, soprattutto, arrivare ad un’accettazione e interiorizzazione più consapevole delle norme di vita comune. Aida Ruffini ha elogiato in particolare il ruolo dei referenti condominiali: «Grazie a voi per l’impegno costante che dimostrate nel contribuire al mantenimento del benessere e della pace nei vostri caseggiati. Dalla condivisione di questo patto

deve nascere la consapevolezza di essere attori nella gestione dell’immobile in cui si vive». Allo stesso modo lo slogan dell’iniziativa, “non il solito luogo comune”, vuole esortare tutti gli inquilini sia a rendere ‘speciale’ la propria abitazione e gli spazi comuni, sia a un reale impegno nell’applicazione del Patto, affinché non rimanga il “solito luogo comune”, ma si traduca in azioni condivise e sostenute quotidianamente. Al termine di ogni incontro il dibattito si è concentrato sui temi più diversi e sono emersi una pluralità di elementi di criticità: da quelli generali, come le difficoltà che fiduciari e ispettori riscontrano nel far rispettare le regole, fino a problemi più dettagliati, quali parcheggi esterni, pulizie, rumori molesti, rifiuti, animali domestici e i noti problemi relazionali tra inquilini. «Per superare questi ostacoli – ha proseguito Aida Ruffini – è necessario stabilire un dialogo e cambiare le modalità di comunicazione. Infatti, i divieti portano spesso a reazioni emotive negative: è importante, quindi, che il messaggio trasmesso sia chiaro e porti ciascun inquilino a cogliere il significato profondo delle regole di convivenza e a riflettere sulle reali conseguenze della violazione delle norme per la collettività».

“Handicrea” e “La Rete”. Entrambe hanno dato testimonianza di avere le stesse motivazioni e le stesse necessità. Grazie ai centri dislocati sul territorio provinciale, ai contatti già consolidati con le imprese produttrici trentine e conoscen-do bene le caratteristiche delle diverse forme di disabilità, le cooperative possiedono un quadro

aggiornato delle esigenze dei loro utenti e sono in grado, dunque, di fornire testimonianza diretta dei dispositivi dei quali maggiormente necessi-tano. Saranno quindi organizzate da ITEA visite con le persone disabili, che hanno scelto la strada di una vita autonoma e che intendono investire in quest’ambito e dotare le loro case dei dispositivi domotici.

«La nostra Società – ha dichiarato la presi-dente ITEA Aida Ruffini – possiede a tutt’oggi in Trentino circa 80 alloggi domotici abitati da single e da famiglie. Gli utenti co-partecipano assieme all’impresa di costruzioni alla fase finale di realizzazione degli appartamenti, chiedendo specifici adattamenti a seconda delle necessità personali. E, dunque, grazie all’introduzione in itinere nell’alloggio di apparecchiature domoti-che ad hoc, si abbattono di non poco i costi di post-intervento e di manutenzione».

n n n

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18 il Trentino – aprile 2010 INNOVAZIONE DIGITALE COMUNICAZIONE

Le tecnologie dell’informa-zione e della comunica-zione stanno cambiando

sempre più la nostra società. Per accompagnare questo cam-biamento, il ruolo del settore pubblico è fondamentale: per i servizi, per il sostegno dell’of-ferta e della domanda, per l’in-frastrutturazione.

In particolare, da una par-te si deve avere la capacità di valorizzare e sviluppare il pro-prio capitale umano, le proprie competenze, le realtà di valore presenti sul territorio; dall’altra bisogna creare le infrastrutture idonee. Questo comporta l’ado-zione di azioni, convinte e du-rature, che permettano al Tren-tino di superare il cosiddetto digital divide, trasformandolo in un fattore di impulso e traino verso la crescita.

Che il problema del digital

750 km di cavidottiCosì il Trentino digitale si mette in rete

è l’annoche porteràovunquel’accessointerneta larga banda

2012

Giorgia Fasanelli Fotoservizio: Marco Simonini

divide e dell’accesso a Internet sia un tema caldo è noto a tut-ti. La Commissione Europea lo dice da anni: la larga banda è un elemento chiave per lo sviluppo delle aree geografiche svantag-giate e a rischio di isolamento. Cosa vuol dire questo? Che una zona difficile da raggiungere, sia per la morfologia del territorio che per la scarsa densità abita-tiva che la rende poco attrattiva, può beneficiare di una rete di alto livello per contrastare l’iso-lamento e mantenere il contatto con il mondo esterno.

Un quadro che si adatta an-che al nostro Trentino, caratte-rizzato per la presenza di molte zone a scarsa densità abitativa e montane, dove alto è il rischio di spopolamento e margina-lizzazione. Dove, soprattutto, l’intervento degli operatori pri-vati non contribuisce a colmare l’isolamento reale: troppo co-stoso infrastrutturare, e nume-ricamente poco importanti gli utenti da raggiungere.

Da qui la necessità dell’inter-vento pubblico, che non rispon-de alle logiche di mercato ma a quelle di offrire ai propri citta-dini benessere e un’alta qualità della vita, anche grazie all’acces-so ad Internet e alla diffusione delle nuove tecnologie.

Avere Internet a larga ban-da (20 Mbps) o ultra larga ban-da (100 Mbps) viene oggi visto come una comodità al pari della luce. Ciò implica la necessità di infrastrutture simili proprio a quelle per portare la luce in casa: una rete di dorsale che corre lungo tutto il territorio e reti di distribuzione locali nelle aree comunali (ultimo miglio).

Quello che in apparenza

sembra un “semplice servizio” necessita di un lavoro prepara-torio e di una regia complessa, di adeguati tempi per la realiz-zazione e di costi che nessun operatore avrebbe mai messo in campo.

Per questo la Provincia sta realizzando un’opera di oltre 750 km di cavidotti (come dire da Trento a Napoli) che co-stituirà la rete di dorsale. L’in-tervento è partito nel 2006 e si completerà nel 2011. A questo si affiancano altri progetti, per far fronte alle sempre più pres-santi richieste della collettività: dall’affitto dell’infrastruttura in fibra ottica già disponibile per collegare le sedi della pubblica amministrazione sul territorio, alla rete wireless per diffondere la possibilità di accedere a In-ternet.

Due ulteriori iniziative si stanno mettendo in campo.

La prima prevede un bando di gara per l’estensione delle reti pubbliche esistenti. L’obiettivo è

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19il Trentino – aprile 2010

750 km di cavidottiLa dorsale in fibra ottica750 km di cavi– 435 km di tratte realizzate– 106 km di tratte in fase di realizzazione– 172 km di tratte in appalto.

La rete WiNet – una delle reti wireless più estese d’Europa767 impianti realizzati– 1.188 apparati radio installati– oltre 400 utenze pubbliche attivate– oltre duemila utenze private collegate.

I collegamenti in fibra ottica– sedi della Provincia, Catasto e Libro fondiario,

Agenzia del Lavoro – Azienda Sanitaria

– Università degli Studi di Trento e Opera Universitaria– Tecnofin Trentina, Centro Tecnofin Rovereto, Trentino Spa– centri di ricerca: Fondazione Bruno Kessler, Centro Microsoft,

Fondazione Mach– Phoenix Informatica Bancaria– operatori televisivi: RTTR, TCA, Rai– Comune di Trento.

I sistemi VoIP per il telefono sulla rete internetoltre 200mila euro risparmiati sui canoni e 650mila euro di risparmio sugli scatti telefonici– 19 sedi della Provincia– Consiglio Provinciale– Comune di Trento– Opera Universitaria– Trentino SPA.

DoVE SIAMo oGGI

quello di portare, su tutto il ter-ritorio, l’accesso Internet a larga banda 20 Mbps, in modo tale da coprire tutte le aree del Trenti-no in modo stabile e adeguato, entro i primi mesi del 2012.

La seconda prevede la crea-zione di una società mista per la realizzazione delle infrastruttu-re di distribuzione (ultimo mi-glio) in fibra ottica. Il compito di questa società, che sarà co-stituita con la collaborazione di operatori di telecomunicazione e di enti che dispongono di in-frastrutture (come le munici-

palizzate), sarà di portare nella quasi totalità delle case trentine dei collegamenti in fibra ottica in grado di supportare servizi ad altissima qualità (come la banda ultra larga 100 Mbps, la TV via cavo, fonia evoluta, tele-medicina...).

tRentIno In Rete:un CAppeLLopeR tAnte InIzIAtIve

L’obiettivo di Trentino in Rete è semplice: portare Internet ad alta velocità in tutto il Trentino.

Da una parte con la fibra ottica, che fornisce a tutti un accesso veloce, semplice e sicuro alla so-cietà dell’informazione; dall’al-tra con tecnologie wireless, per accelerare la copertura delle aree non raggiunte da alcun ser-vizio xDSL, in attesa dell’arrivo dei cavi in fibra.

La rete in fibra ottica rappre-senta la dorsale da cui parte la connettività verso tutta la nostra provincia. Grazie agli oltre 750 chilometri di cavi che si andran-no a posare, la dorsale raggiun-gerà con una connessione velo-

ce e affidabile tutto il Trentino. La rete è stata disegnata per col-legare tra loro le sedi della pub-blica amministrazione sparse sul territorio, che possono così scambiarsi dati e collaborare in modo sicuro, con notevoli rica-dute sui tempi e sull’efficienza della burocrazia. Un altro risul-tato concreto raggiunto grazie alla fibra deriva dalla messa in rete di tutti gli ospedali trentini, che grazie all’infrastruttura di-sponibile hanno potuto offrire alla popolazione nuovi servizi di telemedicina, con diagnosi più veloci, consulti a distanza e minori spostamenti a carico dei cittadini.

Sulla rete in fibra ottica si appoggia WiNet, la rete Inter-net senza fili del Trentino, che grazie ad un sistema di antenne garantisce appunto la connes-sione nelle zone non raggiunte da alcun servizio di collegamen-to veloce e porta Internet nelle case e nelle aziende dei trentini, garantendo la copertura dell’ul-

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20 il Trentino – aprile 2010

timo miglio. Infatti, la rete è pubblica e gestita da Trentino Network, che a sua volta affitta lo spazio per navigare agli ope-ratori privati di mercati. Questi possono così offrire a cittadini e aziende del territorio abbona-menti per navigare in Internet.

Le DomAnDe DI tRentIno In Rete

Cos’è Internet e la rete web?Internet è un insieme di reti di computer sparse in tutto il mondo e collegate tra loro, a cui possono accedere migliaia di persone (utenti) per scam-biarsi informazioni. Alla base del funzionamento di Internet vi è il collegamento tra due (o più) reti di computer attraverso una via di accesso (gateway). Il collegamento alla via di accesso è garantito da un provider.

Chi è il provider?Il provider (o operatore) è la

società con la quale mi abbono per collegarmi alla rete. Una volta attivata la connessione tra il mio computer e quello del provider (host), posso navigare in Internet e quindi comunica-re con tutti gli altri computer in rete.

Cos’è la larga banda?Per larga banda si intende una trasmissione di dati caratteriz-zata dall’invio simultaneo di più dati per aumentare l’effettiva velocità di trasmissione. Il ter-mine è oggi diventato sinonimo di una connessione più veloce di quella assicurata con un nor-male modem.

Cos’è l’ultimo miglio?Con ultimo miglio si intende la tratta di cavo che collega la dorsale, che garantisce la con-nettività, alla casa o azienda da cui si vuole navigare in Inter-net. È quindi il tratto di strada che collega il mio computer alla rete di Internet.

perché devo installare un’an-tenna in casa per navigare in Internet? Le reti senza fili, o wireless, garantiscono la connettività estendendo o collegando reti esistenti. A partire dalla fonte di banda (per noi, la rete in fibra ottica), diffondono la rete sul territorio attraverso antenne che catturano il segnale. Poiché il segnale arriva via radio, come per la televisione o la radio appunto, per portarlo in casa devo installare un dispositivo che catturi tale segnale e lo ren-da disponibile.

Le antenne sono pericolose per la salute?Le tecnologie usate dalla rete WiNet operano nella banda a 5,4 GHz per la modalità Hi-perLAN e a 2,4 GHz per la modalità WiFi. Tali emissioni sono confrontabili con i valo-ri riscontrabili nell’utilizzo dei telefoni cellulari, con la diffe-renza che in quest’ultimo caso

la fonte è a diretto contatto con l’orecchio.

Che vantaggi mi offre la fibra ottica?La fibra ottica può trasportare enormi quantità di informazio-ni in modo affidabile e a velocità molto superiori rispetto ai cavi in rame tradizionali. Consente il trasferimento di informazio-ni attraverso la propagazione di impulsi luminosi, garantendo così l’immunità da interferen-ze elettromagnetiche e migliori prestazioni.

Quanto ci metto a scaricare un file mp3 oppure a ricevere una mail con 5 foto di buona qualità (circa 5 megabyte)?– modem tradizionale: circa 2

ore– collegamento WiFi o ADSL

lite: circa 3-4 minuti– collegamento HiperLAN o

ADSL plus: circa 30-40 se-condi

n n n

INNOVAZIONE DIGITALE COMUNICAZIONE

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Abbiamo tutti 5 sensi.

Chi sa accoglierele diversità

ne ha uno in più.

Se hai senso civico,6 una forza per tutta la società.

Più senso civico, più comunità.

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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22 il Trentino – aprile 2010

Documento

La situazione ambientaleValsugana, ecco la sintesi dei risultati delle analisi

Dopo alcune settimane dense di polemiche, anche mediatiche, e dopo l’incontro pubbli-co – tenutosi al palasport di Borgo Valsuga-

na – dai toni molto accesi, torniamo sulla questione dell’inquinamento ambientale in Valsugana e sulle responsabilità dell’acciaieria di Borgo. Lo facciamo presentando innanzitutto in maniera sintetica i dati che emergono dai controlli straordinari che la Giun-ta provinciale, il 10 dicembre 2009, ha deciso di far eseguire. Si tratta di dati comunque importanti, a prescindere dall’esito dell’inchiesta che sta condu-cendo la Procura, e dal futuro stesso dell’Acciaieria Valsugana. Nelle schede gli approfondimenti relativi ad ogni singola “voce” (terreni, acqua e aria, elemen-ti di origine animale e dati sul registro dei tumori).

SInteSI DeI RISuLtAtI DeLLe AnALISISuLLA SItuAzIone AmbIentALeDeLLA vALSugAnA

Su incarico della Provincia, sono stati programmati ed effettuati dall’Agenzia provinciale per la prote-zione dell’ambiente i seguenti controlli:1. controlli del terreno nel Comune di Borgo Valsu-

gana e nei Comuni limitrofi;2. controlli dell’aria e dell’acqua nel Comune di

Borgo Valsugana;3. controlli delle emissioni dell’Acciaieria Valsuga-

na.Parallelamente, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha condotto analisi su elementi di origine animale e ha approfondito i dati relativi alle malattie connesse con l’inquinamento registrate in zona.

I dati sulla presenza di diossine e furani (cioè delle sostanze inquinanti più pericolose) nei terreni della Valsugana non sono preoccupanti. Per sempli-ficare quello che viene illustrato più diffusamente nelle schede, basterebbe dire che se il limite da non superare è pari a 10, la media dei valori riscontrati nei terreni vicini all’acciaieria (e anche in quelli più lontani, ma comunque interessati all’emissione delle sostanze in questione) è di circa 1. Inoltre non è mai stata rilevata la presenza delle diossine più pericolo-se (in particolare la cosiddetta “diossina di Seveso”); i tipi di diossina rilevati in Valsugana sono da 100 a 1000 volte meno nocivi di quest’ultima. In generale, la situazione della Valsugana appare simile a quel-la delle altre zone del Trentino. Lo stesso vale per l’acqua e l’aria (bassissime risultano in particolare le concentrazioni di diossine e furani misurate sulle

emissioni dai camini dell’acciaieria).L’Azienda provinciale per i servizi sanitari è sta-

ta incaricata di integrare le analisi già esistenti con altri campionamenti di alimenti di origine animale e di valutare i dati epidemiologici relativi a malattie potenzialmente connesse con l’inquinamento am-bientale in zona: il tutto per capire se vi fosse una situazione di emergenza sanitaria.

I nuovi accertamenti effettuati su latte, grasso animale e pesci in una serie di aziende ubicate nel bacino di interesse dell’Acciaieria Valsugana hanno potuto escludere in tutti i casi il superamento dei limiti comunemente accettati.

Inoltre non risulta assolutamente per la Bassa Valsugana e Tesino un quadro “peggiore” rispetto ad altre aree del Trentino, per quanto riguarda la diffusione di tumori nell’uomo.

Tutti i dati sono stati analizzati da un gruppo di esperti di livello nazionale (tra questi l’Istituto su-periore di sanità), ovviamente esterni all’Ammini-strazione provinciale, che ne hanno confermato la validità.

Lo sforzo della Provincia autonoma di Trento e delle altre Amministrazioni pubbliche interessate, comunque, non può esaurirsi qui: continuerà l’im-pegno al fine di migliorare l’ambiente del Trentino e le condizioni di lavoro in quei contesti, industriali e non, che vedono la presenza di sostanze anche solo potenzialmente nocive per la salute, con l’impiego di sempre maggiori risorse sia sul versante dei monito-raggi e dei controlli, sia su quello della prevenzione del rischio, sia sul piano prettamente tecnologico. Tutto ciò anche nell’ambito del Tavolo di lavoro istituito dalla Provincia con i sindaci della valle, che sarà aperto al contributo di tutti: un Tavolo attorno al quale sarà esaminato il futuro della Valsugana e il ruolo che l’acciaieria potrà avere – o non avere – al suo interno.

I dati di cui ci occupiamo in questo servizio sono disponibili sul sito internet della Provincia (www.provincia.tn.it) e presso gli uffici provincia interessati.

SItuAzIone DeI teRRenI

Le analisi condotte sui terreni sono le più impor-tanti, perché nel terreno le sostanze si depositano e rimangono a lungo, “registrando” gli effetti prodotti dall’inquinamento nel corso degli anni. I controlli riguardavano la verifica della concentrazione dei

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23il Trentino – aprile 2010

microinquinanti inorganici ed organici, ossia:– metalli,– IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici),– PCB (Poli Cloro Bifenili),– Policloro dibenzodiossine (PCDD) – sono queste

le sostanze comunemente indicate come diossine– Policloro dibenzofurani (PCDF).Sono stati eseguiti 29 prelievi di terreno, la maggior parte nelle zone adiacenti all’acciaieria e nei Comu-ni limitrofi a Borgo Valsugana, in un paio di casi anche sui terreni di comuni volutamente distanti (Centa San Nicolò, Trento). Sono stati analizzati campioni di terreno ricavato con prelievi effettuati fino a 10 cm. di profondità. I prelievi, naturalmente sono stati fatti a norma di legge; non avrebbe avuto senso analizzare foglie o fili d’erba, perché i dati così ricavati non avrebbero avuto valore. Ad ogni modo, la diossina e le altre sostanze, se si depositano an-che sulle foglie o su altre superfici analoghe, poi, per effetto degli eventi atmosferici (pioggia, vento ecc.) ricadono sul terreno e successivamente lo penetra-no. Per questo è sul terreno che, ovunque, le analisi vengono effettuate.

I dati evidenziano valori variabili ma nettamente inferiori al limite di 10 ng/kg (10 nanogrammi per chilogrammo di terreno) espressi come tossicità equivalente per terreni agricoli (100 ng/kg è invece il limite per terreni industriali). In pratica, e detto in

termini più semplici, se la soglia di rischio è a 10, la media riscontrata nelle zone analizzate è di circa 1.

Non c’è differenza tra la media rilevata nel Co-mune di Borgo Valsugana e la media degli altri co-muni.

È stata analizzata anche la composizione delle diossine e dei furani che ha portato sì a valori va-riabili nei campioni, ma tutti concordi nell’eviden-ziare la presenza quasi esclusiva delle diossine e dei furani eptacloro e octacloro (sempre sotto le soglie di legge): composti che presentano tossicità molto più bassa dei più pericolosi derivati tetracloro. Per completezza specifichiamo che la famiglia dei com-posti chimici denominati diossine e furani, che si generano in quasi tutte le combustioni, è composta da quasi 200 sostanze: di queste solo 7 sono ricono-sciute come tossiche e solo 1 (la “diossina di Seveso”, come ripetiamo non presente nelle rilevazioni effet-tuate) è stata riconosciuta cancerogena.

Ecco nel dettaglio i valori di riferimento per ogni punto di prelievo. Vediamo come i valori medi ri-sultano – come già detto – assai bassi; si registra un’unica “punta” di 4,009 ng/kg, comunque inferio-re di circa la metà rispetto al limite di tossicità.

Nella tabella della pagina seguente anche tutte le coordinate relative ai punti di campionamento – con annessa data (dal 15 al 17 dicembre) e ora del prelievo effettuato dai tecnici – in maniera tale da

POLICLORODIBENZO DIOSSINE

POLICLORODIBENZO FURANI

EQUIVALENTE DI TOSSICITà (I-TEQ) NG/kG (SU S.S.)

10

0,580

0,856

0,338

0,755

2,022

0,680 0,711

1,240

2,220

0,287

1,779

0,1480,281

0,757

2,119

0,336

0,607

0,114

0,838

2,777

0,279 0,181 0,136

4,009

0,426 0,4300,662

0,947

0,114

4,009

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

LIMITE T

AB 1/A

29 - TRENTO

28 - TRENTO

27 - PERGIN

E

26 - PERGIN

E

21 - C

ENTA S. N

ICOLÓ

25 - LEVIC

O 24 - L

EVICO

23 - RONCEGNO

22 - RONCEGNO

7 - RONCEGNO

11 - R

ONCHI V.

12 - T

ORCEGNO1 - B

ORGO V.2 - B

ORGO V.3 - B

ORGO V.4 - B

ORGO V.5 - B

ORGO V.6 - B

ORGO V.9 - B

ORGO V.10

- BORGO V.

13 - T

ELVE

14 - T

ELVE

15 - C

ASTELNUOVO

16 - C

ASTELNUOVO

17 - V

ILLA A

GNEDO

18 - O

SPEDALETTO

19 - G

RIGNO

20 - GRIG

NO

MEDIA

MIN

IMO

MASSIM

O

ng/k

g (s

u s.s

.)

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24 il Trentino – aprile 2010

rendere possibile qualsivoglia verifica sui dati for-niti. Ricordiamo ancora che presso gli uffici provin-ciali sono disponibili informazioni più dettagliate rispetto a quelle che riportiamo in questo servizio, che ovviamente non ha un carattere di dettaglio.

SItuAzIone DeLL’ARIA e DeLLe ACQue

Vediamo ora in sintesi i risultati della seconda parte di analisi effettuate dall’Appa. Per effettuare l’analisi

dell’aria sono stati scelti due siti per il prelievo dei campioni. Il primo sito è posto ad Ovest dell’Ac-ciaieria Valsugana di Borgo Valsugana, a circa 900 metri, presso la “pescicoltura Cappello”; il secondo ad Est, a circa 1500 metri dal sito della fabbrica, nel cantiere comunale in Via per Olle. Sono state programmate due campagne di controllo. La prima campagna di prelievi, in un periodo di sospensio-ne dell’attività dell’impianto, è stata effettuata dal 4 gennaio 2010 all’8 gennaio 2010. La seconda è stata effettuata dall’1 febbraio 2010 al 5 febbraio 2010, du-rante la normale attività dell’acciaieria. Per i dettagli tecnici relativi alle modalità di prelievo rimandiamo alla documentazione disponibile in Provincia e nel sito internet. Le analisi effettuate hanno permesso di quantificare sia la quantità totale per metro cubo come equivalente di tossicità, sia le quantità dei sin-goli congeneri tossici di PCDD e di PCDF. L’unità di misura utilizzata per esprimere le concentrazioni di PCDD e di PCDF in aria, è il femtogrammo (fg) che è pari a 10 alla meno 15 grammi. In sintesi, le con-centrazioni di policloro dibenzodiossine e policloro dibenzofurani riscontrate nell’aria campionata nel Comune di Borgo Valsugana rientrano negli inter-valli di valori rilevati in Italia e altrove nel mondo

Le emissioni dell’Acciaieria ValsuganaNell’estate 2009, secondo un progetto che ha comportato la revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA 2009) approvata nel 2007, l’Acciaieria Valsugana ha proceduto ad un adeguamento complessivo dell’impianto di Borgo Valsugana, attraverso la razionalizzazione con incremento delle portate aspirate, l’ampliamento della cappa sovra-forno, il miglioramento del quenching, il potenziamento del sistema filtrante. L’intervento consente una maggiore captazione delle emissioni secondarie e, attraverso la riconfigurazione del quenching, inibisce la riformazione delle diossine. In pratica, le polveri che prima sfuggivano all’aspirazione erano pari a 80,5 kg/h, quelle che sfuggono ora alla captazione sono pari a 32,5 kg/h, come è possibile rilevare dalla seguente tabella. La riduzione delle emissioni complessive è, in altre parole, pari a decine di chilogrammi all’ora. La revisione dell’AIA, dunque, non ha comportato, come qualcuno sostiene, un aumento delle emissioni, ma è risultata essere funzionale all’adozione di tecnologie più sofisticate per la “cattura” delle polveri emesse dall’acciaieria.

Le emissioni del particolato nelle autorizzazioni AIA

AIA del 30.10.2007 AIA del 19.08.2009

Emissioni orarie [kg/h] Emissioni orarie [kg/h]

convogliate diffuse (1) stimate

complessive convogliate diffuse (2) stimate

complessive

autorizzate misurate autorizzate misurate

2,88 ~1,5 ~80,5 ~82 6,75 ~2,5 ~32,5 ~35

Emissioni giornaliere [kg/giorno] (16,5h/giorno) Emissioni giornaliere [kg/giorno] (16,5h/giorno)

convogliate diffusestimate

complessive convogliate diffusestimate

complessive

autorizzate misurate autorizzate misurate

47,52 ~24,75 ~1.328,25 ~1.353 111,375 ~41,25 ~536,25 ~577,5

(1) captazione 95% (CRIAL, Regione Lombardia)(2) captazione 98% (IPPC 2006)

Documento

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25il Trentino – aprile 2010

ma in modo particolare sono confrontabili con le concentrazioni riscontrate a Trento. Anche in que-sto caso non c’è dunque una situazione di pericolo immediato per la salute o di emergenza ambienta-le in Valsugana. Il che, naturalmente, non significa che non vi siano sostenze che possono dar luogo a inquinamento, determinate da tutta una serie di cause fra cui anche – ma non solo – l’attività della fonderia. Significa che non esiste in Valsugana una situazione significativamente diversa e più grave rispetto ad altre zone del Trentino (o del Nord est italiano, o dell’Europa). Nei campioni di aria ana-lizzati è stata riscontrata la presenza preponderante dei seguenti congeneri: octacloro dibenzodiossine, eptacloro dibenzodiossine, e in misura minore ep-tacloro dibenzofurani, octacloro dibenzofurani. La composizione dei congeneri di policloro dibenzo-diossine e policloro dibenzofurani rilevate in aria è simile a quanto riscontrato nei terreni prelevati nel Comune di Borgo e nei Comuni limitrofi.

Durante la normale attività dell’Acciaieria Val-sugana sono stati effettuati anche dei controlli delle emissioni. Dall’1 febbraio al 4 febbraio 2010, dalle ore 20.00 al mattino successivo, sono stati effettuati sui due camini dell’acciaieria i campionamenti per la verifica di una serie di parametri; i controlli han-no evidenziato non solo, per tutti i parametri sia di concentrazione che di flusso di massa, il rispetto dei limiti di legge (Autorizzazione integrata ambientale – 2009 e Tabella B del TULP-Testo unico leggi pro-vinciali) ma, per quanto riguarda diossine e furani, concentrazioni 384 volte (camino E1) e 333 volte (camino E2) più basse del valore limite; esse rappre-sentano dunque circa lo 0,3% del limite. Veniamo ora alle analisi sulle acque. Durante la normale atti-vità dell’acciaieria, dall’1 febbraio al 4 febbraio 2010, sono stati effettuati dei controlli per la verifica delle acque di scarico. Lo scarico non è mai stato attivo durante il periodo dei controlli. Sono stati preleva-ti due campioni di acqua il giorno 4 febbraio 2010. Il primo campione è stato prelevato nella vasca di ricircolo dell’acqua all’interno dell’acciaieria mentre il secondo prelievo è stato effettuato nella roggia de-nominata “Rosta Fredda” dopo l’immissione dello scarico dell’acciaieria. Sono stati prelevati anche i sedimenti in tre punti della roggia “Rosta Fredda”; un prelievo è stato effettuato a monte e due prelievi a valle dello scarico dell’acciaieria. Nei due campio-ni di acqua l’analisi non ha quantificato la presenza di policloro dibenzodiossine e policloro dibenzofu-rani (limite di quantificazione 0,5 pg/l espressi come

equivalente di tossicità). A livelli molto bassi, nel campione di acqua prelevato all’interno dell’Accia-ieria Valsugana, sono stati rilevati octacloro diben-zodiossina e octacloro dibenzofurano mentre, nel campione della roggia, octacloro dibenzodiossina. A titolo di comparazione, il limite per le acque di scarico degli inceneritori è pari a 300 pg/l espressi come tossicità equivalente, mentre 4 pg/l, sempre espressi come tossicità equivalente, è il valore fissa-to dalla legge per le acque sotterranee.

SItuAzIone Su eLementI DI oRIgIneAnImALe e DAtI DeL RegIStRo tumoRI DI popoLAzIone.

L’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha svolto, come già detto, una campagna di accertamenti su latte, grasso pararenale bovino e pesci in una serie di aziende (sette) ubicate nel bacino di interesse dell’Acciaieria Valsugana. In un’azienda è stato pre-levato il grasso da un bovino e in una pescicoltura è stato prelevato un campione di muscolo di trota. In tali casi si è provveduto ad effettuare campiona-menti ufficiali alla ricerca di PCB (composti organi-ci inquinanti avvicinabili per tossicità alla diossina) e di metalli pesanti. Gli esiti delle analisi – realizzate in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico di Padova – escludono superamenti dei limiti di accet-tabilità. Qualora fosse stata rilevata la presenza di residui di PCB si sarebbe proceduto anche al dosag-gio delle diossine, come concordato con il laborato-rio di riferimento.

Riguardo all’insorgenza di tumori, in base al Re-gistro tumori e ai dati relativi ai tumori dei tessuti molli, risulta che (nel periodo preso in considera-zione, 1999-2002) non emerge per la Bassa Valsu-gana e Tesino un quadro “peggiore” rispetto ad al-tre aree territoriali. Viene evidenziato solo un lieve “eccesso” (peraltro ai limiti della significatività stati-stica) relativamente ai decessi per tumori del capo collo, eccesso peraltro non riconducibile all’attività dell’acciaieria.

Va anche rilevato come, anche in passato, non siano mai state segnalate all’Azienda sanitaria, né da medici di base, né dall’ospedale di Borgo, né da altre autorità preposte, situazioni anomale per quanto ri-guarda la salute della popolazione della valle.

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Un’agenzia in franchi-sing per i servizi infor-mativi via sms e una

gastronomia che abbina piatti tipici trentini e sardi. Sono le due “partita Iva n. 100” e “101”, aperte rispettivamente da Ada Rosa Balzan, 34 anni, e Gian Franco Mulas, 39 anni, simbo-licamente premiati da Trentino Sviluppo il 24 marzo scorso. Un incontro che è servito per fare il punto su cinque anni di ani-mazione imprenditoriale e per presentare il team di agenti di sviluppo che moltiplica le pro-prie forze, passando da quattro ad otto persone.

«L’Area animazione terri-toriale – spiega Patrizia Bal-lardini, consigliere delegato di Trentino Sviluppo – è nata nel 2005 con l’obiettivo di accom-pagnare i territori periferici in un percorso di sviluppo im-prenditoriale, a partire da una visione che vede la promozione dell’autoimprenditorialità quale strumento centrale della politi-

Economie

La carica dei 101Premiate le microattività imprenditoriali

Davide Modena ca di sviluppo della montagna. Quando siamo partiti c’era pa-recchio scetticismo. Abbiamo dimostrato con i fatti che per fare impresa non è necessario essere grandi, servono piutto-sto buone idee, tanta determi-nazione e delle reti che consen-tano una divisione sociale del rischio».

peRCoRSI FAttI“Su mISuRA”

Il percorso di assistenza a chi vuole avviare un’attività, o a chi semplicemente ha un sogno imprenditoriale nel cassetto e vuole valutarne la fattibilità, inizia solitamente con degli in-contri serali nei comuni in oc-casione dei quali, tramite appo-siti questionari, viene censita la domanda di imprenditorialità.

Vengono poi organizzati dei colloqui individuali sul terri-torio con gli aspiranti impren-ditori per verificare nei singoli casi l’effettiva motivazione alla base della “voglia d’impresa”, a cui fanno seguito gli incontri di assistenza tecnica all’elabo-razione del job plan (non un classico business plan) per far percepire l’importanza di pia-nificare la propria attività attra-verso approfondimenti mirati su temi quali strategia d’impre-sa, amministrazione e finanza, verifica dei piani elaborati e feedback.

Conclusa la fase di assisten-za tecnica tocca agli aspiranti imprenditori determinare, se-condo le specifiche esigenze di ciascuno, se come e quando de-cidere di avviare la propria nuo-va attività. Solo a quel punto parte l’ultima fase di assistenza del team di agenti di sviluppo, quella del cosiddetto “accom-pagnamento”: gli aspiranti im-prenditori sono accompagnati presso gli uffici provinciali o comunali e dalle associazioni di categoria presenti sul territorio per la necessaria richiesta di au-torizzazioni, permessi, obblighi

di legge, ecc. «Il nostro – sotto-linea Sergio Remi, coordinatore del progetto – non è un inter-vento di sportello o finalizzato esclusivamente alla creazione di impresa. Quello che voglia-mo fare è accompagnare il pro-cesso economico che stiamo vivendo e che sta mettendo in crisi i meccanismi tradizionali di accesso al mercato del lavoro. Vogliamo supportare un pro-cesso di imprenditorializzazio-ne del lavoro in cui la creazione di impresa è solo una ricaduta, il risultato finale più tangibile ma non l’unico, perché anche chi oggi sceglie un lavoro alle dipendenze è chiamato ad in-terpretarlo con uno spirito di iniziativa e di intraprendenza tipico dell’autoimpiego».

I numeRI DeLL’“ImpReSA”

A partire da maggio 2005 il progetto di animazione im-prenditoriale promosso da Trentino Sviluppo ha coinvolto 174 comuni trentini, realizzan-do altrettante serate dedicate al senso e alle modalità del “fare impresa” che hanno coinvolto 2.359 persone (età media 36 anni; 48% donne). Nello speci-fico vi hanno partecipato tutti i comuni obiettivo 2 e phasing out del periodo di program-mazione 2000-2006, parte dei

174 i comuni trentini coinvolti nell’attività di animazione territoriale2.359 i partecipanti alle serate informative341 partecipanti agli incontri di formazione180 piani di impresa elaborati100 attività avviate di cui:– 62% maschi, 38% femmine– 85% occupati, 15% disoccupati– 22% nel turismo, 21% artigianato, 16% commercio.

CINQUE ANNI IN CIFRE

I premiati, Gian Franco Mulas e Ada Rosa Balzan, con al centro Patrizia Ballardini e Sergio Remi.

i Comunidel trentinocoinvoltinel progettodi trentinoSviluppo

174

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27il Trentino – aprile 2010

comuni delle Giudicarie e della Val Rendena, della Val di Sole, parte dei comuni della Valla-garina fra cui Rovereto e le sue circoscrizioni.

Altri numeri significati-vi sono le 606 idee di impresa presentate, le 80 giornate di for-mazione, i 180 piani di impresa elaborati con il supporto degli esperti di Trentino Sviluppo, 100 dei quali si sono concretiz-zati nell’apertura di una vera e propria partita Iva, quindi nel sostanziale avvio dell’attività. Cento micro-attività radicate al territorio tra le quali c’è dav-vero un po’ di tutto: dal centro estetico al salone di parrucchie-ra, dall’asilo nido privato al Bed & Breakfast, dall’affittacamere alla coltivazione di erbe offici-nali, dallo studio naturalistico all’ufficio tecnico specializzato in energie rinnovabili, dal ser-vizio di toelettatura cani all’al-levamento di pappagalli, dal servizio pubblicitario via sms alla gastronomia tipica trentina e sarda. Una curiosità: la prima “partita Iva” aperta? Un asilo nido privato a Pieve di Bono, ormai cinque anni fa.

“LeADeR mobILe”:LA pubbLICItàCoRRe vIA SmS

Si chiama Ada Rosa Balzan, ha 34 anni ed è laureata in socio-logia, con master in marketing e comunicazione. Ha lasciato il posto fisso per realizzare il suo sogno: quello di avviare un’at-tività tutta sua, da gestirsi au-tonomamente, in sintonia con il percorso di studi effettuato. È così che a gennaio 2010 Ada ha deciso di fare il grande pas-so: quello di aprire a Rovereto un’attività specializzata nella

fornitura di servizi di marke-ting e comunicazione mobile sui telefoni cellulari. Mission dell’attività: aumentare visi-bilità e fatturato delle aziende attraverso un servizio a basso costo, flessibile e che permet-te di instaurare una soluzione diretta con il cliente/utente. Le iniziative di comunicazione basate sull’utilizzo degli sms possono essere molteplici: dalla segnalazione di offerte speciali alla realizzazione di vere e pro-prie campagne pubblicitarie di specifici prodotti/servizi.

«L’aiuto di Trentino Svi-luppo è stato fondamentale – spiega Ada Rosa Balzan – in quanto lo staff di animazione imprenditoriale mi ha segui-to in tutto l’iter necessario per aprire un’attività. Mi ha aiutato prima di tutto a verificare la fat-tibilità della mia idea imprendi-toriale, ad elaborare un piccolo

business plan, e mi ha messo in contatto con un funziona-rio provinciale per avere delle informazioni sulla possibilità di accedere o meno ai finan-ziamenti. Ma soprattutto mi è stato vicino psicologicamente: avviare un’attività non è sem-plice ed avere qualcuno a fianco che ti consiglia e ti indirizza è fondamentale. Ti senti meno sola e più preparata a prendere delle decisioni».

“ASSApoRAnDo”,tRA CAneDeRLIe mALLoReDDuS

Anche Gian Franco Mulas, 39 anni, dopo anni di esperien-za lavorativa nel settore della grande distribuzione organiz-zata, trasferitosi dalla Sardegna in Trentino per motivi familiari ha deciso di fare il “grande pas-so”. A gennaio 2010 nasce “As-

Info: vuoi avviare un’attività o verificare la fattibilità di una tua idea imprenditoriale? Puoi contattarci direttamente dal sito internet www.trentinosviluppo.it alla sezione contatti e compilando l’apposito modulo, oppure telefonando al numero 0464.443111.Prossimamente: il prossimo percorso di animazione imprenditoriale prenderà avvio nella Piana Rotaliana nel periodo compreso tra fine aprile ed inizio maggio 2010.

PER SAPERNE DI PIù

saporando”, una gastronomia take-away specializzata nella produzione di piatti tipici na-zionali ma anche sardi – dal cu-lurgiones ai malloreddus – as-solutamente inedita per la città di Rovereto. Grande attenzione per le tradizioni locali, ma an-che per quelle del luogo d’origi-ne, accurata scelta delle materie prime per una produzione “a chilometro zero” e amore per il proprio lavoro sono solo alcuni degli “ingredienti” dell’attività di Gian Franco che in questi giorni sta ultimando i prepara-tivi al locale di piazza Malfatti, lungo l’asse Mart-Casa Depero, così da poter alzare le serran-de entro il prossimo maggio. «Sono venuto a conoscenza di questo servizio di Trentino Sviluppo – spiega Gian Fran-co Mulas – grazie ad una se-rata informativa organizzata a Rovereto. Ho seguito tutto il percorso, dalla partecipazione alle serate di formazione, all’as-sistenza nell’elaborazione del job plan. Ma l’aiuto per me più importante è stato l’affianca-mento che ho ricevuto in tutto il percorso autorizzativo. Non è semplice muoversi nei meandri della burocrazia».

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1. Valle di FiemmeSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 25 ottobre 2009

ELEZIONI ORGANIIl 21 dicembre sono stati eletti Presidente (Cons. Walter Cappelletto) e organo esecutivo (Maurizio Zeni, Roberto Bonelli, Fabio Vanzetta, Silvano Longo, Alma Demattio)

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANIDecreto del Presidente della Provincia n. 1 di data 7 gennaio 2010

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

2. PrimieroSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il 18 gennaio 2009

ELEZIONI ORGANIIl 16 febbraio 2009 eletti Presidente (Cristiano Trotter) e organo esecutivo (Andreina Stefani, Luca Gadenz, Luigi Boso, Paolo Meneguz, Carla Scalet)

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANIDecreto del Presidente della Provincia n. 34 di data 26 febbraio 2009

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONIDecreto del Presidente della Provincia n. 202 di data 22 dicembre 2009. Decorrenza: 1 gennaio 2010

3. Bassa ValsuganaSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il 17 gennaio 2010

ELEZIONI ORGANI–

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANI–

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

4. Alta ValsuganaSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il 19 settembre 2009

ELEZIONI ORGANIIl 26 ottobre 2009 eletto il Presidente (Diego Moltrer). In data 4 novembre eletto l’organo esecutivo (Pierino Carestia, Marco Fruet, Alma Fox, Walter Moser, Mauro Nadalini, Renato Nisco)

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANIDecreto del Presidente della Provincia n. 190 di data 5 novembre 2009

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

Riforma istituzionale. Lo stato di attuazione territorio per territorio

Con l’approvazione della legge pro-vinciale 10 febbraio 2010, n. 1, il Consiglio della Provincia autono-

ma di Trento ha approvato lo Statuto del “Comun general de Fascia”, nel testo varato dal collegio dei sindaci e quindi approvato dai consigli comunali della Valle di Fassa. In verità tale iter particolare era già stato previsto nell’ambito della riforma istituzio-nale (L.P. 16 giugno 2006, n. 3 – “Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino”) che all’art. 19 reca “Disposizioni speciali per le popolazioni di lingua ladina, mochena e cimbra” stabilendo l’adozione dello Statuto del Comun General de Fascia mediante deliberazione da parte dei sette comuni della valle e la conseguente appro-vazione, senza modificazioni, con legge provinciale. La stessa legge menzionava inoltre alcuni aspetti inerenti lo Statuto e

16 maggio, Fassa al votoGuida alla prima elezione di una Comunità di valle

Riccardo Zanoner fra questi merita sicuramente sottolineare l’individuazione degli organi, le rispettive attribuzioni, le modalità di formazione, elezione e di funzionamento.

In virtù di tali facoltà quindi è stato deciso che per la Valle di Fassa le elezioni per il Comun General dovevano coincide-re, anche in prima applicazione, con quel-le dei consigli comunali e pertanto il 16 maggio prossimo la popolazione fassana, oltre ad andare a votare per il proprio co-mune come nel resto della Provincia, sarà chiamata ad esprimersi, per la prima volta in tutto il Trentino, anche per la propria comunità di valle, ovvero il “Comun Ge-neral de Fascia”, eleggendo direttamente il “Procurador” e nove membri del “Consei General”.

Ma cerchiamo di capire un po’ meglio il significato di questa terminologia che a prima vista può sembrare estranea alle de-finizioni comunemente utilizzate per indi-viduare organi e funzioni delle istituzioni e degli enti amministrativi.

gLI oRgAnI DeL “Comun geneRAL De FASCIA”

Dallo Statuto risulta chiaro che gli orga-ni previsti per il Comun General de Fascia sono quattro ed ognuno svolge un ruolo ben preciso. Nel contempo bisogna sotto-lineare che, in sede di prima applicazione, sono state previste alcune modalità speci-fiche adottate al fine di agevolare la nascita del nuovo ente che andrà a sostituire l’at-tuale Comprensorio Ladino di Fassa. Tali modalità riguardano in particolar modo la prima elezione e la seguente composizione di quello che sarà il “Consei general”, che nel linguaggio corrente corrisponde all’as-semblea dell’ente.

L ConSeI geneRAL: quest’organo, che come detto corrisponde all’assemblea, è anche l’organo più democratico e rappre-sentativo: qui infatti sono presenti i con-siglieri, in parte eletti direttamente dalla popolazione ed, in parte, nominati dai

Territorio

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29il Trentino – aprile 2010

5. CembraSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il 26 aprile 2009

ELEZIONI ORGANIIl 4 giugno 2009 eletti Presidente (Simone Santuari) e organo esecutivo (Ivo Erler, Letizia Campestrini, Ezio Giacomozzi, Maria Rita Cattani)

DECRETO ATTI FONDAMENTALIIl 17 luglio 2009 è stato adottato l’atto di indirizzo ai neo-costituiti organi della Comunità di Cembra, prima comunità che si “stacca” dal C5. È stato nominato il Commissario straordinario per il Comprensorio Valle dell’Adige, Guido Ghirardini

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

6. Val di NonSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il 6 settembre 2009

ELEZIONI ORGANIIl 14 ottobre 2009 eletti Presidente (Rolando Valentini) e organo esecutivo (Armando Abram, Ivan Battan, Giovanni Formolo, Stefano Graiff, Nadia Ianes)

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANIDecreto del Presidente della Provincia n. 183 di data 26 ottobre 2009

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

7. Val di SoleSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il 17 gennaio 2010

ELEZIONI ORGANIIl 22 febbraio 2010 eletto il Presidente (Pierantonio Cristoforetti). Il 23 marzo 2010 eletto l’organo esecutivo (Cristina Podetti, Ivana Pretti, Giovanni Sonna, Michele Bontempelli, Italo Zambotti).

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANI–

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

8. GiudicarieSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 9 maggio 2009

ELEZIONI ORGANIL’11 giugno 2009 eletti Presidente (Raffaele Armani) e organo esecutivo (Bruno Simoni, Monica Mattevi, Catia Maria Amistadi, Franco Luconi)

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANIDecreto del Presidente della Provincia n. 130 di data 25 giugno 2009

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONIDecreto del Presidente della Provincia n. 203 di data 22 dicembre 2009. Decorrenza: 1 gennaio 2010

16 maggio, Fassa al voto

7 Consigli comunali. Il Consei general è composto dal Procurador (Presidente) e da altri 30 membri che, in sede di prima ap-plicazione, vengono designati nel seguente modo: 9 saranno eletti direttamente dalla popolazione di tutto il territorio; 1 di essi sarà il primo candidato Procurador non eletto a tale carica, ossia colui che ottiene il secondo maggior numero di preferenze; 7 saranno i Sindaci dei comuni di Fassa ed i rimanenti 14 saranno nominati in numero di 2 da ogni Consiglio comunale, assicu-rando che uno dei due nominati rappre-senti la minoranza consiliare.

Merita inoltre sottolineare che il Presi-dente a capo dell’organo assembleare, de-nominato “President del Consei general”, sarà eletto al suo interno e avrà il compito di convocare e presiedere l’assemblea.

In futuro invece, ovvero con le prossi-me elezioni del 2015, i Sindaci non faranno più parte di diritto del Consei general ed i loro 7 posti verranno ricoperti da altret-tanti consiglieri eletti direttamente dalla popolazione; in tal modo la rappresenta-tività comunitaria dell’organo assembleare

sarà ulteriormente rafforzata, in quanto la maggioranza dei consiglieri, 16 su 30, sa-ranno eletti direttamente dalla popolazio-ne.

Competenze del Consei General: tale organo oltre a deliberare sugli atti attri-buiti alla competenza dell’assemblea delle comunità, secondo quanto prevede la leg-ge di riforma istituzionale, dovrà delibera-re sui regolamenti, sugli atti di indirizzo, ivi compresi i piani ed i programmi, sugli schemi delle intese a carattere generale re-lativi a materie e compiti di rilevanza per tutta la valle come ad esempio la tutela e la conservazione del patrimonio storico, usi e costumi locali, tutela e promozione della lingua ladina, volontariato sociale, corpi dei vigili del fuoco locali, nonché sulle mo-zioni di censura al Procurador o ai compo-nenti del “Consei de Procura”.

L ConSeI De pRoCuRA: sarà l’organo esecutivo del Comun general de Fascia, deputato ad operare concretamente per perseguire le finalità e gli indirizzi propo-sti dal Consei general. Tale organismo è

composto dal Procurador, al quale spetta il compito di convocarlo e presiederlo, e da altri componenti nominati dal Procura-dor stesso, nel numero massimo di sei, che possono essere scelti anche al di fuori del Consei general.

Competenze del Consei de Procura: sono attribuiti al Consei de Procura tutti quei compiti e quelle funzioni non espres-samente riservati dallo statuto al Consei general, al Procurador del Comun General ed al President del Consei general.

L ConSeI DI omboLC: si tratta di un organismo che ripropone la precedente “Conferenza dei Sindaci” già prevista dallo Statuto del Comprensorio, e che avrà com-piti eminentemente “politici”, di raccordo e di intesa in vista soprattutto del trasfe-rimento di competenze dai comuni al Co-mun general. L Consei di Ombolc com-prende i 7 Sindaci dei comuni della Valle di Fassa ed è presieduto dal Procurador al quale spetta anche il compito di convocar-lo e presiederlo.

Competenze del Consei di Ombolc:

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30 il Trentino – aprile 2010

9. Alta Garda e LedroSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato dal collegio dei sindaci. In fase di approvazione da parte dei consigli comunali

ELEZIONE ASSEMBLEA–

ELEZIONI ORGANI–

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANI–

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

10. VallagarinaSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato dal collegio dei sindaci. In fase di approvazione da parte dei consigli comunali

ELEZIONE ASSEMBLEA–

ELEZIONI ORGANI–

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANI–

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

11. Ladino di FassaSTATUTO DELLA COMUNITàLo statuto è stato approvato con legge provinciale 10 febbraio 2010, n. 1, come previsto dall’articolo 19 della legge di riforma istituzionale

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni degli organi del Comun General de Fascia si terranno nel mese di maggio 2010, contemporaneamente al turno elettorale generale per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali

ELEZIONI ORGANI–

DECRETO SOSTITUZIONE ORGANI–

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

12. Altopiano di Folgaria, Lavarone e LusernaSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’Assemblea sono state effettuate il giorno 22 novembre 2009

ELEZIONI ORGANIIl 17 dicembre 2009 eletti presidente (Michele Ciech) e organo esecutivo (Maria Rosita Bertoldi, Ruggero Carbonari, Flavio Nicolussi Neff)

DECRETO ATTI FONDAMENTALIDecreto del Presidente della Provincia n. 2 di data 8 gennaio 2010

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

questo organo assume una funzione che è come detto “politica” nel senso che il suo ruolo è soprattutto propositivo; esso deve formulare proposte al Consei general con-cernenti in particolar modo i seguenti atti: a) gli atti di indirizzo a carattere generale; b) i piani, i programmi, gli schemi delle in-tese a carattere generale; c) gli atti genera-li per la gestione unitaria dei servizi; d) il progetto di gestione unitaria delle funzioni previste dal medesimo statuto all’art. 4.

L pRoCuRADoR: questo termine, recu-perato dagli antichi documenti riguardanti la storia della “Comunità di Fassa”, identi-fica il rappresentante ufficiale del Comun General de Fascia, ossia il Presidente della comunità che viene eletto direttamente a suffragio universale nell’ambito di un uni-co collegio per il territorio della Valle di Fassa.

Competenze del Procurador: al Procu-rador spettano tutte quelle funzioni pre-viste dallo statuto del C.G.F. nonché tutte quelle attribuite ai Presidenti delle comu-nità di valle, così come contemplate nella

Territorio

1 VALLE DI FIEMME 5 CEMBRA 9 ALTo GARDA E LEDRo 13 RoTALIANA

2 PRIMIERo 6 VAL DI NoN 10 VALLAGARINA 14 PAGANELLA

3 BASSA VALSUGANA 7 VAL DI SoLE 11 LADINo DI FASSA 15 VAL D’ADIGE

4 ALTA VALSUGANA 8 GIUDICARIE 12 ALToPIANo DI FoLGARIA, LAVARoNE E LUSERNA 16 VALLE DEI LAGHI

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31il Trentino – aprile 2010

13. RotalianaSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 22 gennaio 2010

ELEZIONI ORGANIIl 9 marzo 2010 eletti Presidente (Guido Moser) e organo esecutivo (Germana Comunello, Vittorio Tonazzo, Gianluca Tait e Maria Pia Gottardi)

DECRETO ATTI FONDAMENTALIDecreto del Presidente della Provincia n. 37 di data 29 marzo 2010.

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

14. PaganellaSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 8 novembre 2009

ELEZIONI ORGANIIl 9 dicembre 2009 eletti Presidente (Paolo Nicolussi) e organo esecutivo (Silvano Bottamedi, Mariangela Detomaso, Enrico Viola, Arduino Zeni)

DECRETO ATTI FONDAMENTALIDecreto del Presidente della Provincia n. 213 di data 30 dicembre 2009

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

15. Val d’AdigeAl territorio Val d’Adige non corrisponde una comunità. I comuni del territorio (Trento, Aldeno, Cimone e Garniga) svolgeranno le funzioni in forma associata sulla base di una convenzione

16. Valle dei LaghiSTATUTO DELLA COMUNITàApprovato

ELEZIONE ASSEMBLEALe elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 11 ottobre 2009

ELEZIONI ORGANIIl 2 dicembre 2009 eletti Presidente (Luca Maccabelli) e organo esecutivo (Agostino Depaoli, Mariano Bosetti, Paola Aldrighetti, Alessandro Bassetti, Antonio Barbetta)

DECRETO ATTI FONDAMENTALIDecreto del Presidente della Provincia n. 201 di data 16 dicembre 2009

DECRETO TRASFERIMENTO FUNZIONI–

legge di riforma istituzionale. Fra i suoi compiti rientra anche quello di convocare e presiedere sia il Consei de Procura che il Consei di Ombolc. In caso di morte, dimissioni volontarie, impedimento per-manente oppure a seguito di mozione di censura votata dal Consei general avverso il Procurador, si deve ricorrere a nuove ele-zioni sia per il rinnovo del Procurador che del Consei general.

Le moDALItà DI votAzIone DeL “Comun geneRAL De FASCIA”

Per la Valle di Fassa, a differenza di quanto è stato previsto per le altre comuni-tà di valle del Trentino, lo statuto stabilisce che le elezioni del Consei general nonché del Procurador del C.G.F. devono avvenire, anche in prima applicazione, contempora-neamente al turno generale per l’elezione dei consigli comunali e dei sindaci. Ciò si-gnifica pertanto che il 16 maggio prossimo la popolazione fassana sarà chiamata ad esprimersi in due sensi: da una parte per il proprio comune e dall’altra per il Comun

General de Fascia. Ogni elettore quindi si troverà a disporre di 2 schede elettorali: una destinata al voto per il proprio comu-ne e ad esprimere sindaco e consiglieri, fino a due preferenze; la seconda inedita e creata appositamente per eleggere il Co-mun General de Fascia dove in una sezio-ne dovrà essere indicato il voto per uno dei candidati alla carica di Procurador mentre nell’altra sezione l’elettore dovrà scrivere una sola preferenza per uno dei candidati a membro del Consei general.

Merita altresì sottolineare che non è possibile candidarsi contemporaneamente a Sindaco di uno dei sette Comuni di Fassa ed a membro del Consei general (art. 25, comma 1, dello statuto del C.G.F.) e nem-meno a Procurador ed a membro dello stesso Consei general.

Un’ultima particolarità in sede di prima applicazione; le candidature sono soltanto individuali, ovvero coloro che candidano alla carica di Procurador o di componente del Consei general non si presentano con alcun tipo di lista, né con contrassegni o simboli di lista, né nuovi né tradizionali o

corrispondenti a gruppi o partiti politici già costituiti, né con programmi politici o di governo. Inoltre, in conseguenza di tale peculiarità che non contempla la pre-senza di liste, non trovano applicazione nemmeno le norme che fanno riferimento alla quote da riservare ai generi maschile e femminile per assicurare la parità di ac-cesso alle cariche elettive. Le candidature devono essere appoggiate o sostenute da almeno 80 elettori iscritti nelle liste elet-torali di almeno 2 comuni della Valle di Fassa. Per le candidate di genere femmini-le le sottoscrizioni necessarie sono ridotte a 60.

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Territorio

Per lungo tempo, le mon-tagne che racchiudono a sud la valle di Ledro han-

no svolto il ruolo di demarca-zione tra i territori appartenenti all’Impero (prima Sacro Roma-no Impero Germanico e, dopo il 1805, Impero d’Austria) e le terre d’Italia. Questo confine accrebbe la propria importan-za nella seconda metà dell’Ot-tocento quando, con la perdita della Lombardia in seguito alla seconda guerra di indipen-denza, divenne frontiera tra la monarchia danubiana e quella sabauda.

Dalla piccola Valvestino, in-cuneata nelle valli lombarde, la linea di demarcazione toccava monte Caplone e la dorsale di Tremalzo, per proseguire at-traverso Bocca val Marza fino al monte Nota e all’omonimo, importante, passo che, nei seco-li, ha sempre rappresentato un valico di confine; basti ricordare gli scontri a fuoco che le com-

Lungo il labile confineTracce di storia tra Ledro e le valli lombarde

Arianna Tamburini pagnie di Sizzeri (Schützen) lo-cali sostennero per fronteggiare l’avanzata del generale Medavy, nel corso della campagna di in-vasione gallo-ispanica del 1703.

Da passo Nota, la demarca-zione tra l’Impero d’Austria e il Regno d’Italia seguiva i crinali montuosi, toccando i passi di Bestana e di Bocca dei Fortini, per continuare lungo il monte Carone e le cime minori, fino a Punta dei Larici e al lago di Gar-da, tra paesaggi subalpini conta-minati dal clima mediterraneo e scorci emozionanti sul Benaco.

Il confine tra gli Stati rima-se tale fino al 1915, ovvero fino allo scoppio del conflitto italo-austriaco. L’Austria, che presa-giva da tempo un’aggressione da parte italiana, non aveva tuttavia fortificato quella frontiera, sia

non vi fu alcun episodio bel-lico di rilievo. Con l’apertura del fronte trentino, le truppe italiane occuparono pertanto le creste lasciate praticamente incustodite dall’esercito austro-ungarico. Vennero costruire al-cune strade che salivano da Tre-mosine e seguivano le pendici montuose collegando le diverse selle collocate lungo il confine, furono predisposti capisaldi dove collocare le artiglierie.

Il fondovalle divenne, inve-ce, terra di nessuno, con pattu-gliamenti da parte di entrambi gli eserciti, anche se a partire dal 1916, l’esercito italiano ini-ziò a spingersi verso i paesi della valle. Fu, comunque, una guerra di posizione quella combattuta in val di Ledro, fatta di piccole

è il numero del sentiero SAt dove inizia il nostroitinerario

421

Dall’alto in senso orario: la caserma della Guardia di finanza austriaca, presso Bocca Bestana. Vasca per la raccolta di una piccola venuta d’acqua, situata presso Bocca dei fortini. La strada di raccordo dei valichi posti lungo il confine tra l’Impero d’Austria-Ungheria e l’Italia, realizzata dall’esercito italiano nelle prime fasi del conflitto.

per la natura morfologica che ne impediva una facile difesa, sia per non innescare la guerra con l’Italia. La linea di difesa austro-ungarica era, invece, sta-ta allestita sulle montagne, ben più formidabili, che si ergono come baluardi a nord della val di Ledro, dal Nozzolo al Cadria e, seguendo la testata della val Concei, dalla Bocca di Trat fino alla Rocchetta. A sud di questo fronte erano stati lasciati sola-mente avamposti di osservazio-ne e i piccoli distaccamenti della Gendarmeria e della Guardia di Finanza, per controllare le vie di transito. Proprio per questo, ad esclusione di alcuni irrilevanti scontri fra tali reparti, lungo l’effettivo confine fra i due Stati

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33il Trentino – aprile 2010

Uno scorcio di passo Nota, imbiancato dalle abbondanti nevicate dell’inverno. In centro: piccola opera in caverna, realizzata lungo la strada di raccordo dei valichi di confine. Sotto: il panorama sul lago di Ledro e sulle cime che chiudono a settentrione l’omonima valle, visto dal sentiero che da Pur sale a passo Nota.

incursioni, scontri di pattuglie e cannoneggiamenti che gli eser-citi si scambiavano dalle rispet-tive creste montuose presidiate.

Il nostro itinerario di guer-ra ha inizio presso la località di Pur (669 metri), sulla sponda meridionale del lago di Ledro, dove si diparte il sentiero SAT n. 421 verso passo Nota. Bisogna prestare attenzione soprattutto nel primo tratto, e seguire con cura le indicazioni SAT per non sbagliare percorso alle diverse biforcazioni. Il sentiero n. 421 segue il crinale di destra della valle e, per un tratto, affianca un torrente percorrendone una ra-mificazione.

Per raggiungere il valico di passo Nota (1.208 metri) ci vo-gliono circa due ore. Una targa in ferro, posizionata nel 2003 in occasione del 300° anniver-sario, ricorda l’opposizione dei bersaglieri tirolesi alle truppe gallo-ispaniche guidate dal ge-nerale Medavy, nel corso della campagna di invasione del Ti-rolo meridionale comandata dal duca di Vendôme. A passo Nota si può visitare il vicino cimitero militare italiano, che si trova in direzione sud valicando la sella. Procedendo, invece, lungo una strada forestale verso il vicino passo di Bestana, si raggiunge la piccola caserma della Guardia di Finanza austriaca che, nono-stante un oblio di novant’anni, si è conservata in buono stato.

L’escursione prosegue in quota lungo un’agevole strada realizzata durante la Grande Guerra dall’esercito italiano la quale, con andamento presso-ché pianeggiante, conduce in

scavate dai soldati dell’esercito italiano.

La piacevole passeggiata è ripagata dalla vista ecceziona-le sul versante montuoso, che scende aspro e selvaggio fino al lago di Garda, e dal panorama che si gode sul Benaco e sulla catena del Baldo. Sovrasta Boc-ca dei Fortini il monte Carone, presidiato durante la Grande Guerra dall’esercito italiano. Il ritorno a Pur può avvenire dal-lo stesso itinerario (2 ore e 30 minuti), oppure dalla più lunga strada forestale che, passando lungo il fianco della val Rivoltél, riscende al lago di Ledro, pres-so l’abitato di Legos (frazione di Molina di Ledro). Qui si incon-trano altre piccole opere fortifi-catorie, fra cui una vasca per la raccolta dell’acqua potabile. A Legos, costeggiando lo specchio lacustre, si fa ritorna alla locali-tà di Pur.

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circa mezz’ora di cammino a Bocca dei Fortini (1.243 me-tri). Nel corso dell’itinerario si aprono a tratti piccole caverne, mentre nella cresta sovrastante rimangono i resti delle trincee

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Nel novembre 2009 è stato aper-to al pubblico un nuovo spazio espositivo, il museo “Pietra Viva”

di Sant’Orsola Terme. L’edificio restaurato è stato la prima sede comunale: all’interno varie testimonianze della cultura locale, dal-le miniere all’emigrazione stagionale, dalle macchine idrauliche che un tempo facevano vivere l’alto corso del Fersina agli strumenti delle lavorazioni artigianali del luogo, offro-no un palinsesto suggestivo e di visita agile e istruttiva grazie all’iniziativa dei fratelli Lino e Mario Pallaoro, conosciuti soprattutto per la loro attività come cercatori di cristalli.

Straordinari sono gli esempi di minera-lizzazione collocati elegantemente nei locali al piano terreno: notevole la ricostruzione di un geode dolomitico, una nicchia natura-le piena di cristalli, e bravi sono i due cura-tori nel trasmettere la loro passione e infor-mazioni di fruizione immediata. Il percorso prosegue presentando i minerali utili usati nella storia in valle del Fersina: sono tutti materiali altrettanto piacevoli e istruttivi, anche interattivi, intorno alle altre attività locali, dalla lavorazione del legno alla pre-senza di opifici lungo il torrente, ai generi commercializzati dai venditori ambulanti, i

Quando la pietra è vivaSant’Orsola Terme, museo minerario e arte popolare

Paolo Zammatteo

kròmeri, che, grazie a un particolare editto di Maria Teresa d’Austria, facevano la spola fino in Boemia dove compravano gli argenti e i granati indossati poi dalle nostre nonne.

Un angolo ospita la collezione degli at-trezzi e dei fogli di lavorazione redatti da Pietro Crepaz di Sant’Orsola, che nei primi cinquant’anni del Novecento fu titolare del-la più importante calzoleria di Trento.

La costruzione regala al visitatore an-che un’altra testimonianza. Pietro Albertini era un pittore decoratore di Lavis (come il più famoso Carlo, nato nel 1889, che la-vorò a fianco di Carlo Segatta nelle chiese della Valle di Cembra). Pietro usa lo smalto murale, utilizzando come base il bianco di piombo che mescola con gli ossidi minerali, dalle ematiti alla malachite all’azzurrite, per ottenere tutta la gamma di tinte che va dal blu/nero alle ocre, dal rosso al verde.

È di Albertini il “ciclo profano” dedicato al clima che si respirava nel secolo del pro-gresso: contemporaneo all’ideazione del-la ferrovia della Valsugana, è datato 1851.

Sant’Orsola Terme – Aperto: Sabato 14.30-18.00 / Domenica 9.00-12.30Per altri orari telefonare al 339.8159225

MUSEo “PIETRA VIVA”

I riquadri dipinti, che si susseguono nella stanza comunale, non rappresentano scene religiose – se non come citazione di folk-lore – o lavori agresti, i soggetti che erano consueti fin dai tempi del Ciclo dei Mesi di Torre Aquila a Trento (XIV-XV secolo).

Al loro posto c’è la cronaca: il “Dos di S. Orsola” si alterna ai ritratti di “donPaoli” e del gendarme “… di Salorno”: la “Colonna di fero di Parigi”, omaggio alla tecnica delle costruzioni del secolo, si alterna alla veduta naïf di “Sananatonio” (Padova).

L’equilibrio del disegno dimostra, al di là della semplicità apparente, una buona preparazione nel colore e una originale ca-pacità di astrazione. L’apparato decorativo è elegante e consono all’immediatezza del contesto rurale; ma è anche attento alle spe-ranze, al divenire. È il 1850 con i suoi prota-gonisti, che viene emblematizzato: i luoghi non sono necessariamente Parigi, Padova o Rialto, ma le immagini di ciò che essi rap-presentano idealmente, la loro interpreta-zione figurata. Il tutto è incorniciato da fregi naturalistici e floreali, spontanei e sciolti nella loro esecuzione ma molto delicati e per nulla ovvi.

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A fianco: sala comunale con affreschi di Pietro Albertini. Sopra: bolla di quarzo ametista (a sinistra) e interno di un geode di quarzi e periclino (a destra).

Territorio

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Storie

Le mie api per l’AfricaLa storia di Lorenzo, stregato dal continente nero

Seduto al tavolino del bar, dietro una tazza di caffè, Pietro Lorenzi è un av-

ventore come tanti. Jeans scuri e camicia bordeaux, l’arancio della montatura degli occhiali che contrasta con il grigio dei capelli. Sorriso franco e sguar-do vivace, una stretta di mano decisa e rassicurante che rivela finalmente l’Africa: un braccia-letto di perline che scivola fuori dal polsino della camicia. «Arti-gianato Samburu – spiega con orgoglio – le donne di questa tribù del nord del Kenya creano collane, anelli e braccialetti fuori dalle loro capanne o al pascolo con il bestiame».

E allora cominciamo a par-lare di Africa, del continente che ha stregato Pietro Lorenzi un trentennio addietro.

pietro, il suo primo viaggio in Africa risale al 1980, gli anni in cui scopre la sua vocazione di naturalista. un caso?No, assolutamente. Una logica conseguenza.

Rossella Saltini

Cosa intende?Io sono nato e cresciuto a Mori, negli anni in cui l’agricoltura era una delle attività principali, la terra ha sempre avuto una par-te importante nella mia forma-zione, anche se in età giovanile ho svolto attività che di agricolo avevano poco: idraulico, brucia-torista, assistente pubblicitario per una ditta di elettrodomesti-ci. Poi, finalmente, un lavoro sta-gionale come operaio forestale.

Finalmente…Sì, questo lavoro mi impegnava

da marzo a ottobre, avevo i mesi invernali a disposizione e l’Afri-ca era un sogno accarezzato da tempo. Volevo provare il “Mal d’Africa” e vedere con i miei occhi i contrasti della natura africana. Nel 1980 il mio primo viaggio in Kenya.

e lì…Ho incontrato Padre Adriano Bonfanti, missionario combo-niano nel villaggio di Kasekeu. Proprio a Kasekeu comincia la mia opera di volontariato. Alla missione lavoravo dal lunedì al venerdì, mentre il fine settimana ero impegnato a studiare l’habi-tat dei serpenti velenosi.

Come mai i serpenti?I rettili e gli anfibi mi hanno sempre affascinato. Quando ho sentito che i tempi erano maturi per approfondire questo inte-resse sono passato alla ricerca “sul campo”. Inoltre il settore dei rettili e degli anfibi era, all’epoca,

un’area zoologica poco svilup-pata in regione. Quindi il mio lavoro in Africa è poi proseguito con lo studio in ambito trentino. E questo mi ha portato ad inse-gnare nei centri di formazione della Provincia a Candriai e al Tonale e a ricevere la nomina di conservatore onorario del Museo Civico di Rovereto nella sezione Vertebrati.

e le api? Sono legate in qual-che modo alla sua attività di insegnante?Sì, grazie a Ezio Ruz, insegnante di apicoltura a Candriai, ho pre-so confidenza con arnie, cellette e favi. Alla fine degli anni ’90, dopo un corso, sono diventato apicoltore per hobby. Poi nel 2000 qualche puntura di troppo, uno shock anafilattico e un rico-vero al S. Chiara.

Pietro Lorenzi (3 giugno 1955), è naturalista dal 1978. Esperto in didattica e ricerca naturalistica. Dal 1980 al 2009 ha effettuato 18 viaggi in Kenya. Nel corso di questi viaggi ha prestato attività come volontario presso diverse missioni ed ha operato con progetti legati all’apicoltura e all’agricoltura. Ritiene che la conoscenza di nuove tecniche si debba tradurre in una condivisione di competenze pratiche, legate alle attività già conosciute dalle popolazioni locali, piuttosto che all’utilizzo dei mezzi sofisticati di cui dispone il mondo occidentale. Dal 1987 al 2006 ha tenuto lezioni naturalistiche a più di 65mila studenti. Da 15 anni è conservatore onorario del Museo Civico di Rovereto nella sezione Vertebrati.

www.workbee.it

CHI è, CHI FA CoSA

In alto: Pietro Lorenzi con ragazzo Samburu. A fianco: uno “sguardo” sull’apicoltura.

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Com’è cambiato il suo approc-cio al mondo delle api?Quest’episodio ha messo la pa-rola fine alla mia attività di api-coltore, ma non ha smorzato la mia curiosità. Durante il viaggio in Kenya del 2005 porto avanti la mia attività di naturalista gra-zie alla missione di Loyangala-ni e, nel contempo, mi metto a studiare le api africane di mon-tagna. Sul monte Kulal vengono ancora usati i tronchi cavi e di arnie non c’è traccia. Torno in Italia con un progetto: racco-gliere fondi per un intervento di apicoltura e agricoltura raziona-le nella zona del Kulal, a sud del lago Turkana.

e chi la sostiene in tutto ciò? È “Serenella” a promuovere la raccolta, l’Associazione che ha sponsorizzato altri miei progetti umanitari (“Un amo per la vita” – per aiutare i pescatori che vi-vono in prossimità della Missio-ne della Consolata di Loyanga-lani – e “Portiamo la luce dove non c’è – lampioncini solari per l’Africa). Nel 2007 viene fondata la prima associazione locale di apicoltori del monte Kulal, nel villaggio di Gatab, progetto tut-tora in essere grazie al sostegno del Gruppo Alpini di Villa La-garina e dei genitori di Andrea Bettini, prematuramente scom-parso.

e nel 2009 di nuovo Kenya e api?Sì, due mesi di ricerca con il CEFA (Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura), una Ong italiana che opera nelle zone dell’Africa orientale sub-sahariana.

Cosa nasce da questa collabo-razione?Un gran bel lavoro. Con Flavio Braidotti, responsabile CEFA per la regione di Homabay, a sud del Lago Vittoria, abbiamo redatto un manuale in lingua inglese, scaricabile da internet: “APICULTURE IN SUB SAHA-RIAN AFRICA”. Un progetto importante e innovativo, perché si tratta del primo manuale in cui si parla di apicoltura in que-sta zona dell’Africa. Importante perché le api presentano carat-teristiche differenti a seconda dell’habitat in cui vivono.

In cosa consistono queste dif-ferenze? Le arnie, per esempio. A Nairobi

si trovano arnie per l’allevamen-to di api africane costruite con le dimensioni delle arnie razio-nali europee. Ma l’ape europea è più grande di quella africana…

verrebbe da pensare che il pic-colo stia meglio nel grande.No, si tratta di far star bene le api. Dare troppo spazio alle api africane con l’utilizzo di arnie troppo grandi crea stress. Le api sono portate a diminuire sia la produzione di miele che l’impollinazione, fattore mol-to importante per l’agricoltura africana.

La Moringa Oleifera è una pianta che cresce spontanea nelle zone vulcaniche della Rift Valley, dove la popolazione si nutre perlopiù di pesce lacustre. La Moringa è una pianta a “rotazione continua” (sono presenti contemporaneamente fiori, frutti, semi e foglie). I suoi fiori bianchi, molto apprezzati dalle api per l’abbondanza di nettare e polline, sono anche commestibili per l’uomo. I baccelli compaiono sulla pianta dopo la fioritura e, una volta lessati in acqua, hanno il gusto dei fagiolini; possiedono, inoltre, un elevato potere nutritivo. I semi, estratti crudi dai baccelli maturi, possono essere mangiati come ceci oppure tostati. Dai semi della Moringa si ricava un olio adatto al condimento dei cibi o utilizzabile come combustibile. Caratteristica di quest’olio è la totale assenza di fumo durante la combustione. La polvere ricavata dai semi della Moringa Oleifera ha proprietà antimicrobiche e antibiotiche; la polvere di Moringa o i semi preventivamente frantumati fanno precipitare i microrganismi contenuti nell’acqua che risulta così purificata. Pietro Lorenzi si sta adoperando affinché venga portato avanti un progetto che collochi nella Rift Valley alcuni vivai di questa preziosa pianta.

LA PIANTA CoNTRo LA FAME

Da qui i prototipi di arnia?Sì, ho realizzato due modelli che tengano conto delle reali neces-sità delle api africane. Li porterò con me nel corso del mio pros-simo viaggio e li sperimenterò direttamente sul monte Kulal presso il villaggio di Gatab, dove sta per essere ultimato il centro di formazione agraria e di api-coltura voluto dagli Alpini di Villa Lagarina, dai genitori di Andrea Bettini e dall’Associa-zione Serenella.

Lorenzi, una ventina di viaggi del 1980 ad oggi, la sua opera di volontario tra passato e pre-sente. Quali le sue considera-zioni.Le associazioni, oltre che finan-ziare i progetti, dovrebbero se-guirli direttamente per qualche anno, perché c’è un problema di ricambio troppo frequente nel-la gestione degli interventi. La durata triennale suggerita dalla CEE spesso non è sufficiente, la durata quinquennale garanti-rebbe migliori risultati.

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In alto: sul monte Kulal con un apicoltore Samburu. A fianco: arnia tradizionale con favi. Nel box: pianta di Moringa.

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Salute

Elogio della sobrietàAprile è il mese dedicato alla prevenzione alcologica

Ne abbiamo letti tanti di elogi, ma questo dedi-cato alla sobrietà inte-

sa come stile di vita non legato solamente all’alcol ci sembra un messaggio importante che coin-volge non solo fasce di popola-zione, ma tutta la nostra società. È un messaggio che arriva come ogni anno dall’Istituto superio-re di sanità (Iss) e dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e, in provincia di Trento, dal Ser-vizio educazione alla salute e di riferimento per le attività alco-logiche dell’Apss. Ne parliamo con Roberto Pancheri (foto) che con determinazio-ne crede in un p oss ib i le c a m -

Sandra Chighizola

biamento con l’assunzione di re-sponsabilità della famiglia e del mondo degli adulti, partendo da dati ben precisi.

Dottor pancheri, innanzitutto qual è la dimensione del pro-blema alcol, in trentino? Secondo i risultati del sistema di monitoraggio Passi (Progressi

delle aziende sanitarie per la salute in Italia) del 2008, in

Trentino la percentuale di persone che riferisce di aver bevuto almeno una unità di bevanda alcolica

(l’unità alcolica corrisponde a una lattina di birra, o un bic-

chiere di vino, o un bicchierino di liquore), nel mese precedente all’intervista, è risultata del 68% contro una percentuale del 59% delle altre Asl a livello nazionale, i bevitori fuori pasto il 15% (per le altre Asl l’8%) e i forti bevitori il 13% contro il 10% delle altre Asl. In Trentino, poi, la percen-

tuale di consumatori di alcol è mag-giore dal punto

di vista statistico negli uomini e nei giovani, il 55% degli

intervistati consuma alcol durante tutta la

settimana, mentre il 45% prevalentemente durante il

fine settimana. I giovani bevono inoltre più frequentemente con modalità molto pericolose per la salute: bevendo per esempio grosse quantità in brevi periodi di tempo (ad es. in una serata).

viste le cifre e i dati in nostro possesso la domanda logica è: che fare? proibire, continuare ad educare, intervenire, pre-venire, dove e quando? Parlare di proibizionismo non ha senso ed è fuorviante, il pro-blema è la regolamentazione e la capacità di introdurre dei corret-tivi tipo la difficoltà di accesso, alzare i prezzi e soprattutto la-vorare sui giovani coinvolgendo le famiglie, un cambio di cultura insomma, quello che abbiamo definito elogio della sobrietà. Se noi genitori incominciamo ad interrogarci sui problemi legati al consumo di alcol dobbiamo incominciare a riflettere sul bere di tutti noi. Il problema centrale, come dicevo, è poi quello con i giovani con i quali dobbiamo parlare e con le famiglie, faccia-mo numerosi interventi di edu-cazione nelle scuole a vari livelli usando un approccio differente. Abbiamo anche fatto un inter-vento mirato sui genitori e il ri-

sultato è stato molto buono. Una parte di genitori, di solito i padri, sono tendenzialmente propensi a permettere che i figli, quando vogliono o ne abbiano occasio-ne, facciano uso di bevande alco-liche, sostenendo che tutti sono passati attraverso questa strada trovando poi l’equilibrio. Altri genitori, solitamente le madri, più attenti alle conseguenze del bere, adotterebbero un approc-cio più rigoroso, di maggiore controllo o addirittura di proibi-zione, constatando però che i fi-gli ubbidiscono finché “devono”. Una cosa è certa, l’esempio dei genitori è in grado di orientare il comportamento dei figli, an-che se quest’ultimo è influen-zato anche da fattori esterni alla famiglia, quali l’atteggiamento degli amici, la pressione della pubblicità e in genere la cultu-ra che caratterizza la società. Il peso di quanto le abitudini dei genitori possano influenzare i figli è messo in evidenza dai dati di un’indagine ISTAT. Dallo studio emerge che in un nucleo familiare in cui il capofamiglia sia astemio la probabilità che i figli siano anch’essi astemi è pari al 44%, mentre in quelli in cui il capofamiglia ha consu-

Distretto di Fiemme: via De Gasperi, 12 - Predazzo - Tel. 0462.508800-809Distretto di Primiero: via Roma, 1 - Tonadico - Tel. 0439764444Distretto Bassa Valsugana e Tesino: viale Vicenza, 186 - Borgo Valsugana - Tel. 0461 755614Distretto Alta Valsugana: via S. Pietro, 4 - Pergine Valsugana - Tel. 0461.515342/343/344Distretti di Trento e Valle dei Laghi, Rotaliana, Cembra e Paganella: via Rosmini, 16 - TrentoTel. 0461 235825Distretto Val di Non: via Degasperi, 31 - Cles - Tel. 0463 660282Distretto Val di Sole: via IV Novembre, 8 - Malé - Tel. 0463 909446Distretto Giudicarie e Rendena: via Ospedale, 10 - Tione - Tel. 0465 339730Distretto Alto Garda e Ledro: via Rosmini, 5 - Riva del Garda - Tel. 0464 582670Distretto Vallagarina: via S. Giovanni Bosco, 6 - Rovereto - Tel. 0464 403611Distretto Ladino di Fassa: strada di Prè de Gejia, 4 - Pozza di Fassa - Tel. 0462 761000-17

SERVIzI DI ALCoLoGIA DELL’AzIENDA PRoVINCIALE PER I SERVIzI SANITARI

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39il Trentino – aprile 2010

mi bassi il rischio è pari al 29%. Questo significa che se il capo-famiglia non consuma alcolici il suo comportamento ha una maggiore ricaduta, in frequen-za di non consumo o di consu-mi a basso rischio nei figli. La sobrietà del capofamiglia, vista come valore positivo invece che privazione, è quindi un investi-mento a ricaduta immediata per la famiglia e per la comunità, mentre insegnare ai figli a bere significa aumentare il numero di chi consuma moderatamente e di chi potrebbe avere consumi pericolosi di alcol.

Qual è dunque la soluzione, visto che permettere sembra essere un ruolo passivo, men-tre proibire sembra essere educativamente povero? Una strada potrebbe essere quella di evitare di focalizza-re l’attenzione sulla sostanza e uscire dai limiti del proibire o del permettere, adottando una prospettiva di promozione della

sobrietà, nei confronti dell’alcol come della vita.

pub e DISCo

Un’iniziativa interessante, par-tita ormai da circa sette anni, è quella del progetto pub e disco, meglio conosciuto come “Frena l’alcol fai correre la vita” di cui sono protagonisti una quindi-cina di giovani operatori che utilizzano la peer education (educazione tra pari) per «sen-sibilizzare e informare sui danni legati al consumo di alcolici e alle conseguenze della guida in stato di ebbrezza – dice France-

sca Cenname dell’ associazione A.M.A. onlus, Auto Mutuo Aiu-to. Il nostro progetto prevede – continua Francesca – lo spo-stamento di due operatori su un camper nei luoghi di incontro dei giovani come bar, discote-che, feste campestri. Alla fine dei vari colloqui con questi ragazzi e ragazze è prevista anche la pro-va dell’etilometro. In quanto alle cifre del nostro lavoro, dipende dalle stagioni e dai luoghi scelti: ad esempio in estate si può ar-rivare anche a 200 contatti per sera. La presenza del camper av-viene in due modi o su richiesta del gestore o dell’organizzatore

della festa oppure su un pro-gramma predefinito». A Fran-cesca chiediamo il giudizio su questa esperienza e soprattutto sui risultati: «ormai i ragazzi sul territorio hanno imparato a co-noscerci, se i primi anni aveva-no un po’ di timore a salire sul camper adesso hanno più con-fidenza e riusciamo facilmente a instaurare un rapporto; le no-zioni tecniche le conoscono, ma è necessario lavorare di più sul comportamento e sulla effetti-va consapevolezza di quello che comporta l’abuso di sostanze al-coliche e poi mettersi alla guida. Quello che riscontriamo è una grave carenza ad esempio sulle nuove normative del codice del-la strada, non sempre si rendono conto delle conseguenze, non sempre basta pagare una multa, come molti credono, ma si ri-schia anche il carcere. Le sanzio-ni attualmente sono molto seve-re e noi cerchiamo di spiegarlo chiaramente».

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Alcool e guidA: sanzioni

La quantità di alcool presente nel sangue (alcolemia) viene

misurata tramite l’etilometro. Se si supera il limite di 0,5

(grammi/litro) di alcool nel sangue le sanzioni possono essere:

– tasso alcolemico fra 0,5 e 0,8 g/l: ammenda da 500 a

2000 euro, sospensione della patente da tre a sei mesi,

confisca amministrativa se si tratta di ciclomotore o

motoveicolo;

– tasso alcolemico fra 0,8 e 1,5 g/l: ammenda

da 800 a 3200 euro, arresto fino a sei mesi,

sospensione della patente di guida da sei mesi

ad un anno, confisca amministrativa se si tratta di

ciclomotore o motoveicolo;

– tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l: ammenda da 1500 a 6000

euro, arresto da tre mesi ad un anno, sospensione della patente

da uno a due anni, confisca penale del veicolo…

Se vuoi capire e saperne di più,

partecipa a questo percorso formativo.

Az. prov. Servizi Sanitari, TrentoPer informazioni e iscrizioni:Associazione A.M.A. auto mutuo aiutovia Torre d’Augusto 2/1, TrentoTel.: 0461.239640 - Fax: 0461.222951Sito: www.automutuoaiuto.it - E-mail: [email protected]

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40 il Trentino – aprile 2010

Oltre il 25% della popola-zione soffre di allergia, nello specifico di rinite

allergica, con punte che supera-no il 40% nell’età pediatrica. In primavera la comparsa dei pol-lini coincide con la comparsa di sintomi che fanno sì che un numero crescente di persone si rivolga al medico o al farmaci-sta. Lo abbiamo fatto anche noi e abbiamo incontrato Romano Nardelli allergologo e direttore dell’Unità operativa di pneumo-logia dell’ospedale di Arco.

Dottor nardelli, cos’è l’aller-gia?L’allergia è una risposta anomala del sistema immunitario a so-stanze normalmente innocue. Sostanze come pollini, derivati animali, acari, muffe, alimenti, sostanze chimiche o farmaci, veleno di imenotteri, provocano in alcuni soggetti reazioni a vol-te anche molto violente. Gli al-lergeni, così sono definite queste sostanze, interagiscono con l’or-ganismo del soggetto allergico, producendo anticorpi specifici di classe IgE. Questi anticorpi si legano sia agli allergeni sia alle cellule effettrici presenti nei nostri tessuti, come ad esempio le mucose del naso o dell’appa-rato respiratorio, scatenando un processo infiammatorio respon-sabile in ultimo dei caratteristici sintomi dell’allergia.

Come si manifestano le aller-gie ai pollini?Le allergie ai pollini sono tra le più frequenti, hanno una ri-correnza stagionale, principal-mente primaverile-estiva – in

In lotta con l’allergiaPollini & Co., ecco come vanno affrontati

Roberta Corazza

Trentino da febbraio a ottobre – e colpiscono prevalentemente giovani adulti, anche se possono interessare persone da zero a novant’anni. I pollini per poter dare sensibilizzazione allergica devono essere di piccole dimen-sioni (pochi micron), spesso non visibili ad occhio nudo, prodotti e liberati in grande quantità dalle piante e trasportati dal vento. La reazione allergica, conseguente alla sensibilizzazione dell’indi-viduo, dipende quindi dalla loro presenza ed è proporzionale alla concentrazione nell’aria. Il sin-tomo più frequente è l’oculori-nite caratterizzata da irritazione oculare, bruciore, lacrimazione, fotofobia e da raffreddore asso-ciato a prurito nasale. Il 15-20% dei rinitici associa un sintomo bronchiale che è l’asma. L’asma è caratterizzata da difficoltà di respiro, costrizione toracica, tosse e respiro sibilante. Da noi, ma anche nel resto d’Italia, le al-lergie più diffuse sono quelle do-vute ai pollini degli alberi (noc-ciolo, betulla, ontano, carpino), delle graminacee, del cipresso ed altre cupressacee (es. siepi, tuie), della parietaria e in alcune zone dell’olivo. Un’altra pianta

che può provocare reazioni al-lergiche è l’ambrosia, una pianta infestante, che negli ultimi anni si sta espandendo nelle regioni padane ma fortunatamente non ancora in Trentino. Spesso in stretta relazione con la pollinosi si associa una “sindrome orale” (irritazione, edema e bruciore

sisce. L’allergia è più frequente nei figli delle persone allergiche e negli anni spesso l’allergico si sensibilizza a più allergeni (po-lisensibilizzazione). In genere la sintomatologia tende ad atte-nuarsi dopo i 65-70 anni. È vero, peraltro, che dal dopoguerra il numero degli allergici è cresciu-to in modo tale che l’ipotesi ge-netica da sola non basta a giusti-ficarlo. La causa risiede quindi in numerosi fattori. Tra di essi spicca sicuramente il maggio-re inquinamento ambientale e il fumo di sigaretta, che favo-riscono entrambi lo sviluppo dell’infiammazione facilitando la penetrazione degli allergeni e amplificando i sintomi clinici. Inoltre l’inquinamento può con-tribuire a modificare i compor-tamenti delle piante: ad esempio le betulle producono più pol-line con gamete maschile, più allergenico di quello femmini-le. Esiste poi “l’ipotesi igienica” che suggerisce che la causa delle allergie sia stata l’introduzio-ne delle vaccinazioni di massa nei bambini e il maggior livello di igiene presente nella nostra società, che consente al nostro sistema immunitario, meno im-pegnato a difenderci dai germi, di dedicarsi ad attività non utili all’organismo.

Come viene diagnosticata un’allergia e in cosa consiste la terapia?È necessario accertare a qua-li pollini la persona è sensibi-lizzata. Il medico o il pediatra di famiglia, primi referenti dei paziente con i sintomi allergici, possono prescrivere una visi-ta allergologica e i “prick test”, prove allergologiche cutanee. Questi test si eseguono ponen-do sull’avambraccio una goccia

della popolazionesoffrein particolaredi riniteallergica

25%

delle mucose) mangiando frutta fresca come mele, pere, ciliegie. Questa evenienza non è una vera allergia, ma è legata al fatto che le mucose orali riconoscono il frutto come polline: tipica è la correlazione mela/polline della betulla. In genere la cottura ri-solve il problema.

Allergici si nasce o si diventa? esistono delle cause a cui sono attribuibili le allergie?Si nasce con la predisposizione ad essere allergici o la si acqui-

Salute

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41il Trentino – aprile 2010

contenente l’allergene e graffian-do con un’apposita lancetta la cute. Se il paziente è sensibiliz-zato alla sostanza testata, dopo quindici minuti circa, compare un gonfiore simile alla puntura di una zanzara. In genere le pro-ve allergologiche vanno effettua-te in anticipo o successivamente rispetto alla stagione dei pollini,

per poter ottimizzare la terapia farmacologica ed eventualmen-te somministrare il vaccino.

La scelta dei farmaci da uti-lizzare nelle terapie contro le allergie viene spesso effettuata sulla base della gravità di sinto-mi e della soglia di scatenamen-to. Attualmente disponiamo di farmaci efficaci nel controllare

i sintomi come gli antistamini-ci e i broncodilatatori e di far-maci curativi, che controllano l’infiammazione allergica come il cortisone e in alcuni casi gli antileucotrienici. Ogni persona ha una propria soglia di scatena-mento della reazione allergica e spesso la terapia, sia essa con i farmaci o specifica desensibiliz-zante – il vaccino – è persona-lizzabile. L’allergologo può poi decidere se utilizzare, oltre ai farmaci, l’unica terapia allerge-ne mirata, cioè l’immunoterapia specifica desensibilizzante (ITS), il cosiddetto vaccino. L’ITS può essere eseguita per via iniettiva, sotto stretto controllo medico,

Servizio informazione pollini: notizie aggiornate anche via smsPollini in volo, è tempo di allergie primaverili. Il mese di aprile si caratterizza quest’anno per la massiccia presenza in atmosfera dei pollini di betulla e carpino nero, seguiti dalle graminacee e dalla parietaria. Occhio dunque ai sintomi allergici quali rinite, congiuntivite e asma bronchiale.Avere a disposizione corrette informazioni circa la diffusione di queste particelle biologiche nell’atmosfera di una certa località, le relative concentrazioni ed i periodi di comparsa durante l’anno diventa quindi fondamentale. Per la provincia di Trento, le analisi dei pollini presenti in aria sono svolte ininterrottamente da venti anni presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige dove è attivo un Centro di monitoraggio aerobiologico che controlla giornalmente la presenza dei pollini nell’aria e divulga le informazioni attraverso la pubblicazione del bollettino pollini per garantire una corretta e tempestiva informazione dei pazienti e dei medici. Il centro aderisce alla Rete italiana di monitoraggio in aerobiologia, coordinata dall’Associazione italiana di aerobiologia. A San Michele è installato un campionatore che funziona aspirando giornalmente un volume d’aria costante: i campioni raccolti vengono analizzati al microscopio per l’identificazione e la conta dei pollini catturati. Tali analisi consentono di caratterizzare lo spettro pollinico di una zona, di redigere un elenco dei tipi di polline presenti e

di calcolare le relative concentrazioni giornaliere, espresse come numero di particelle per metro cubo d’aria. I dati di concentrazione vengono settimanalmente elaborati per la realizzazione e la divulgazione delle informazioni. I canali informativi sono diversi: – il bollettino dei pollini, aggiornato settimanalmente sul

portale www.iasma.it al link http://pollini.iasma.it. Qui è possibile accedere al database dei pollini ed ottenere un grafico con le concentrazioni giornaliere del tipo di polline e per l’anno selezionati; si può inoltre consultare l’archivio storico dei bollettini e accedere ad una rubrica con il commento dell’allergologo.

– le informazioni sull’andamento dei pollini sono reperibili anche attraverso i servizi di segreteria telefonica (0461.238939) e di self-fax (0461.237089) messi a disposizione da Meteotrentino.

– si può inoltre ricevere il bollettino pollini nella propria casella di posta elettronica iscrivendosi alla newsletter, cliccando nello spazio grigio in alto a destra nella pagina iniziale del portale dell’Istituto e selezionando la casella “Newsletter bollettino dei pollini”.

– l’informazione pollinica via SMS si può ottenere: tramite il sistema “Meucci” realizzato dai tecnici dell’Istituto Agrario, inviando un messaggio al numero 335.1019034 e digitando il codice QPOL (il servizio è al costo di un normale SMS); da Meteotrentino, inviando al 482344 “Pollini” – per richieste estemporanee – o “Pollini on” per abbonarsi al servizio; il bollettino pollini viene inviato alle farmacie ed è infine consultabile anche alla pagina 587 del televideo di RAI 3.

Silvia Ceschini

oppure con una autosommi-nistrazione del paziente, attra-verso gocce sublinguali o com-presse contenenti l’allergene. La terapia deve essere eseguita per almeno tre anni consecutivi e mediamente dà una copertura che dura oltre dieci anni.

Le visite allergologiche e i “prick test” vengono eseguiti nelle strutture dell’Azienda Pro-vinciale per i Servizi Sanitari e sono prenotabili al Cup (nume-ro telefonico: 848 816 816) per le strutture di Trento, Rovereto, Tione e Pergine Valsugana e al numero 0464.582412 per Arco.

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42 il Trentino – aprile 2010

Piante officinali cresconoUn nuovo strumento per valorizzare la montagna

Camomilla, lavanda, me-lissa, malva, timo, ro-smarino. Le piante offici-

nali sono utilizzate dai tempi più remoti come alimento, per aro-matizzare vivande, per prepara-re infusi e tisane, ma anche per la cura e il benessere del corpo. Oggi, però, possono rappresen-tare anche un nuovo strumen-to per valorizzare la montagna. «Un numero sempre maggio-re di agricoltori – spiega Flavio Kaisermann, tecnico dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige – le coltiva nei propri orti per poi trasformarle e commercializzar-

Silvia Ceschini le sottoforma di tisane, prodotti alimentari come sali e confettu-re alle erbe, ma anche cosmetici, soprattutto sali da bagno e cre-me». L’utilizzo di tali prodotti si è particolarmente diffuso presso le varie strutture ricettive in am-biente rurale, nei mercati agri-coli di prossimità ed attraverso reti commerciali dedicate.

A Vigalzano di Pergine Val-sugana, nella sede periferica dell’Istituto Agrario, si è svolto recentemente un convegno sulle esperienze di coltivazione delle piante officinali ed aromatiche, in cui sono intervenuti i tecnici del progetto speciale “produzio-ni ortoflorofrutticole” dal Cen-tro Trasferimento Tecnologico dell’Istituto Agrario, ricercatori

e operatori del settore prove-nienti da varie regioni alpine.

«Con l’adozione di una serie di provvedimenti normativi nel corso dell’anno 2008 la Provincia ha voluto favorire lo sviluppo del settore delle piante officinali» af-ferma Federico Bigaran, dell’Uf-ficio produzioni biologiche della Provincia autonoma di Trento. È stato creato un albo dei pro-duttori e un apposito marchio,

“Trentinerbe”, per valorizzare le produzioni trentine, qualificare i prodotti e garantire il consuma-tore attraverso controlli rigorosi. Attualmente operano in provin-cia di Trento due associazioni di coltivatori di erbe officinali, “Montagna & Benessere” e “Flo-rere”, ma anche numerosi singoli produttori. Per coltivare le pian-te officinali è necessaria un’ade-guata preparazione ed il com-pendio normativo ha previsto l’istituzione di specifici corsi for-mativi. Come quello organizzato per il secondo anno dall’Istituto di San Michele, che ha registrato un elevato numero di iscritti.

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Scienze

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44 il Trentino – aprile 2010

L’insetto stecco e i suoi amiciAl Museo di scienze uno spazio per gli animali vivi

Ormai da anni, nei mesi primaverili, il Museo Tridentino di Scienze

Naturali ospita al suo interno con grande successo alcune specie di animali vivi. Il con-tatto con gli animali costituisce per i bambini un’opportunità unica, molto emozionante, per vivere il museo e per questo motivo il Museo Tridentino di Scienze Naturali ha deciso di dotarsi di un’area permanen-te che possa dare ai bambini la possibilità di interagire con gli animali guardandoli da vi-cino, toccandoli con mano ed ascoltando le spiegazioni di un esperto zoologo che spiegherà loro le caratteristiche e le abitu-dini delle specie ospitate.

La nuova sezione, che verrà inaugurata il 30 aprile 2010 alle 15.00, sarà composta di tante piccole nicchie inserite all’in-terno di un’area completamen-te rinnovata e allestita con una colorata scenografia (di volta in volta modificabile) che ripro-durrà un elegante giardino con una sorta di cattedrale vegetale.

Dentro questa struttura saran-no ospitati permanentemente una coppia di diamanti man-darini, alcuni pulcini, insetti foglia, insetti stecco, formiche tagliafoglia, tartarughe e, a se-conda dei periodi e delle sin-gole iniziative correlate, altri piccoli animali.

L’intento è quello di dialo-gare di scienza e natura con il pubblico giovane, indirizzan-dolo verso un corretto com-

portamento nei confronti degli animali e stimolando in loro un atteggiamento responsabile e attento.

CoSA SI potRà veDeRe All’interno dello spazio, una voliera bianca ospiterà una coppia di diamanti mandari-ni, di cui i bambini potranno osservare la deposizione delle uova, la nascita e le cure pa-

rentali. Un formicaio con for-miche esotiche (acromyrmex) affiancherà e integrerà il formi-caio più tradizionale con specie autoctone, esposto nelle sale permanenti. Al suo interno le formiche saliranno al suolo alla ricerca di alimenti (foglie e fiori freschi), per poi riscendere nel sottosuolo. Qui i pezzi di fo-glia tagliata verranno sistemati in due camere del nido, dove saranno usati per assemblare delle lettiere. Su queste lettiere le formiche faranno crescere il micelio di un fungo.

Un’incubatrice dalla capien-za di 126 uova, accoglierà inve-ce i pulcini fino alla loro schiu-sa ed un’apposita struttura li conterrà nei giorni successivi, per ammirare la loro crescita giorno per giorno.

Una strana gabbia, dotata di vegetazione all’interno, sarà invece la casa di alcuni insetto stecco e insetto foglia, due spe-cie mimetiche (l’insetto stecco è di forma allungata e somiglia a un ramoscello, mentre l’in-setto foglia è fogliforme e ha i colori di una foglia). Anche in questo caso sarà visibile l’aspet-to riproduttivo.

Infine, nel cortile del mu-seo, saranno ospitate per alcuni mesi le tartarughe. Le femmi-ne, dopo l’accoppiamento de-porranno le uova nel terreno, all’interno del loro recinto e, passate alcune settimane, sarà possibile assistere all’emozio-nante momento della schiusa.

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Scienze

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46 il Trentino – aprile 2010

La cultura vi dà appuntamentoBen 81 opportunità, ecco il calendario completo

INIzIATIVE DI UN SoLo GIoRNo16 APRILE 2010

Ala, Auditorium della Cassa Rurale Bassa Vallagarina Viale G. F. Malfatti, 1ore 20.30 Presentazione del volume “Meraviglie del bosco trentino” di Walter Nicoletti e Marco Simonini. Saranno presenti gli autori. Promuove la Biblioteca Comunale di Ala, in collaborazione con il CAI SAT Sezione di Ala.

Canal San Bovo, zortea, Casa della Cultura Ecomuseo del Vanoiore 20.30 Conferenza “Il restauro della Cappella di Santa Romina ai masi di Lozen”. Relatori: Fabio Campolongo, Domenico Maistri, Adriana Stefani, Diego Voltolini. La cappella seicentesca si caratterizza per il sorprendente cromatismo delle sue facciate ed è stata oggetto di un intervento di restauro che ha interessato anche l’altare ligneo. Promuove la Soprintendenza per i Beni architettonici.

Riva del Garda, Museo di Riva del Garda, Sala conferenzePiazza Battisti, 3/aore 21.00 Presentazione del volume “I rifugi antiaerei di Riva del Garda e di Arco” di Paola Maroni e Valentina Zanoni. Promuovono: Comuni di Arco e Riva del Garda, MAG - Museo dell’Alto Garda – Dipartimento storico-archeologico.

Trento, Ridotto del Teatro SocialeVia Oss Mazzurana, 19ore 9.30-13.45 / 14.45-17.30 Convegno internazionale “Lo Spettacolo del Territorio. Centri Culturali: esperienze a confronto”. Dall’esperienza della Provincia e del Centro Culturale Santa Chiara, un’analisi dei diversi modelli di centri culturali importanti a livello internazionale. Promuovono: Provincia Autonoma di Trento, Delegazione AGIS Tre Venezie, Centro Servizi Culturali S. Chiara.

Trento, Sala stampa della GiuntaPiazza Dante, 15ore 17.00 Cerimonia premiazione tesi di laurea. Promuove la Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici.

Trento, S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del SasPiazza C. Battistiore 17.30 Conferenza “50 anni di archeologia a La Vela di Trento”. Relatore Elisabetta Mottes. Le scoperte effettuate in uno dei luoghi simbolo per gli studi di archeologia del territorio delle Alpi. Ingresso libero. Promuove la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici.

Trento, Sala FilarmonicaVia Verdi, 30 ore 18.00 Concerto “I Violini di Strada-Antiche musiche da ballo del Trentino”. I violinisti di Ponte Caffaro con Renato Morelli e il Trio Barocco. Ingresso libero. Promuove la Società Filarmonica di Trento con International Inner Wheel - Club di Trento.

17 APRILE 2010

Cles, Auditorium del Polo ScolasticoVia IV Novembreore 17.00 Favola musicale Pierino e il lupo di S. Prokofiev. Orchestra Haydn di Trento e Bolzano. Promuovono: Servizi Culturali Val Di Non e di Sole C. Eccher, Soc. Coop. di Cles, Associazione Culturale Mons. C. Eccher di Smarano, Comune di Cles.

Riva del Garda, Museo di Riva del Garda, Sala conferenzePiazza Battisti, 3/aore 17.00 I rifugi antiaerei dell’Alto Garda – Rifugiarsi nel cuore della città. Videoinstallazione dedicata ai rifugi antiaerei di Riva del Garda e di Arco. Promuovono: Comuni di Arco e Riva del Garda, MAG - Museo dell’Alto Garda – Dipartimento storico-archeologico, in collaborazione con l’associazione R. Pinter.

Riva del Garda, Biblioteca Civica di Riva del GardaPiazza Garibaldi, 5ore 18.00 “Magistro Martino di Rossi, coquo expertissimo in questa arte e como legeray prudentissimo”. Colloqui gastronomici con Massimo Montanari, Università di Bologna, e Tiziana Di Masi, attrice. Accompagnamento musicale di Laura Buzzone, arpa. Promuovono: Comuni di Arco e riva del Garda - Servizio Attività Culturali Intercomunale di Arco e Riva del Garda.

Rovereto, MartCorso Bettini, 43ore 11.00 e 15.00 Visita guidata gratuita alla mostra “Dalla scena al dipinto. La magia del teatro nella pittura dell’Ottocento. Da David a Delacroix da Füssli a Degas”. Ingresso al Museo ridotto € 7,00. Promuove Mart.

Rovereto, Casa d’Arte Futurista DeperoVia Portici, 38ore 15.00 Visita guidata gratuita alla Collezione Permanente e mostra “Compagni di viaggio. Tullio Crali futurista”. Ingresso al Museo ridotto € 4,00. Promuove Mart.

Trento, S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas Piazza C. Battistiore 9.30-12.30 / 15.00-18.00 “Tessera dopo tessera: come costruire un mosaico”. Laboratorio gratuito per bambini (dai 7 anni) e ragazzi. Prenotazione entro le ore 17 del giorno precedente al tel. 0461.230171. Promuove la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici.

Trento, Museo Tridentino di Scienze NaturaliVia Calepina, 14ore 15.00 L’angolo del racconto: il mistero delle pietre capovolte. Alla scoperta della scienza attraverso il fascino del teatro: viaggio nella preistoria, alla scoperta di misteriose pietre dipinte. Per bambini dai 3 agli 8 anni. Ingresso ridotto al Museo € 2,00. Promuove il Museo Tridentino di Scienze Naturali.

Vigo di Ton, Castel Thunore 14.00 Lo Scrigno del Castello. Inaugurazione del murales. Realizzato da Paola de Manincor, che racconta la storia vero-fantastica del Castello e della vita dei Conti che l’hanno abitato, e del suggestivo percorso a piedi che dalla piazza di Vigo di Ton conduce a Castel Thun. Intervento del Corpo bandistico Basso Noce - Banda dei 7 Comuni. Promuovono: Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, Pro Loco Ton, Comune di Ton.

Vigo di Ton, Castel Thunore 15.30 Cerimonia inaugurale di Castel Thun.La Provincia Autonoma di Trento apre al pubblico Castel Thun, la magnifica dimora principesca della Valle di Non, residenza per secoli della famiglia Thun, una delle più potenti del Trentino e della mitteleuropa. L’evento è il risultato di quasi vent’anni di studi, restauri, recuperi e acquisizioni che hanno coinvolto l’Assessorato alla Cultura, il Castello del Buonconsiglio, le Soprintendenze provinciali ai Beni architettonici, ai Beni storico-artistici e ai Beni librari, archivistici e archeologici. Ingresso gratuito. Dalle ore 16.00 visite al castello per gruppi di 40 persone. Ingresso gratuito al Castello dal 18 al 25 aprile, per la Settimana della Cultura.

18 APRILE 2010

Campodenno, fraz. Quetta Chiesa di Sant’Egidioore 10.30 Presentazione del volume “I Re Magi e l’eremita. La chiesa di Quetta” curato ed edito dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici. Relatore Laura dal Prà. I risultati di uno studio condotto a più mani sulla storia e le opere d’arte dell’antica chiesa di Quetta in Val di Non. Ingresso libero. Promuove la Soprintendenza per i Beni Storico-artistici.

Culture

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47il Trentino – aprile 2010

Riva del Garda, Auditorium della Scuola Musicale Civica Via F. Guellaore 11.00 Matinée musicali 2010 – Amarc(h)ord, viaggio nostalgico fra memorie e visioni musicali. Concerto “Nel salotto di casa Schumann – omaggio a R. Schuman nel 200° della nascita” con degustazione di vini e prodotti tipici dell’Alto Garda. Promuovono: Comuni di Arco e Riva del Garda - Servizio Attività Culturali Intercomunale di Arco e Riva del Garda.

Rovereto, MartCorso Bettini, 43ore 11.00 e 15.00 Visita guidata gratuita alla mostra “Dalla scena al dipinto. La magia del teatro nella pittura dell’Ottocento. Da David a Delacroix da Füssli a Degas”. Ingresso al Museo ridotto € 7,00. Promuove Mart.

Rovereto, Casa d’Arte Futurista Depero Via Portici, 38 ore 15.00 Visita guidata gratuita alla Collezione Permanente e mostra “Compagni di viaggio. Tullio Crali futurista”. Ingresso al Museo ridotto € 4.00. Promuove Mart.

Rovereto, Osservatorio Astronomico di Monte Zugnaore 14.00-18.00 Osservatorio Astronomico di Monte Zugna. Osservazione del Sole. Su prenotazione, per gruppi di minimo 10 persone. Tel. 0464.452800. Ingresso ridotto € 2,00. Promuove Museo Civico di Rovereto.

Trento, Palazzo delle Albere Via R. da Sanseverino, 45ore 15.00 Visita guidata gratuita alla mostra “Eugenio Prati (1842-1907) tra Scapigliatura e Simbolismo”. Ingresso al Museo ridotto € 4,00. Promuove Mart.

Trento, Museo Tridentino di Scienze NaturaliVia Calepina, 14ore 15.00 L’angolo del racconto: il mistero delle pietre capovolte. Alla scoperta della scienza attraverso il fascino del teatro: viaggio nella preistoria, alla scoperta di misteriose pietre dipinte. Per bambini dai 3 agli 8 anni. Ingresso ridotto al Museo € 2,00. Promuove il Museo Tridentino di Scienze Naturali.

Trento, Museo Diocesano Tridentino Piazza Duomo, 18ore 15.30 Percorso guidato gratuito “Andrea Pozzo: le opere del Museo Diocesano Tridentino e la chiesa di San Francesco Saverio”. Le quattro Prospettive dell’artista gesuita esposte presso il Museo e visita alla chiesa di San Francesco Saverio. Promuove il Museo Diocesano Tridentino.

Vigo di Ton, Castel Thunore 9.30-16.00 Percorsi d’arte e musica con gli allievi del Conservatorio Bonporti di Trento. Per gruppi di 40 persone. Ingresso gratuito. Per info e prenotazioni al tel. 0461.492811. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali, in collaborazione con il Conservatorio Bonporti di Trento.

Vigo di Ton, Castel Thunore 14.30-17.00 “Le pietre nobili raccontano”. Maratona letteraria sulle leggende del Trentino, a cura di Mauro Neri e Michele Comite. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

19 APRILE 2010

Rovereto, Auditorium Melotti presso il Mart Corso Bettini, 43ore 10.00 per studenti Liceo, ore 20.45 per il pubblico Musical “Il giorno perduto”. Opera originale, realizzata interamente con allievi del Liceo e delle Scuole. Promuovono: Scuole Musicali Zandonai e Novák, Liceo Rosmini, Comune di Rovereto.

Trento, Archivio di Stato Via Maestri del Lavoro, 4 ore 10.00 Visita guidata gratuita all’Archivio di Stato. Un viaggio nel tempo: mille anni di storia del Trentino nelle fonti documentarie. Gradita prenotazione al Tel. 0461.829008. Promuove Archivio di Stato di Trento.

20 APRILE 2010

Torbole sul Garda, Sede di Ingarda Trentino S.p.A.Azienda per la promozione turisticaVia Pescicolturaore 17.00 I rifugi antiaerei dell’Alto Garda - Rifugiarsi nel cuore della città. Letture e testimonianze dirette sul bunker di Torbole. Promuovono: MAG - Museo dell’Alto Garda – Dipartimento storico-archeologico, Comune di Nago-Torbole, in collaborazione con il Gruppo culturale Nago Torbole.

Trento, Archivio di Stato Via Maestri del Lavoro, 4ore 15.00 Visita guidata gratuita all’Archivio di Stato. Un viaggio nel tempo: mille anni di storia del Trentino nelle fonti documentarie. Gradita prenotazione al nr. tel. 0461.829008. Promuove Archivio di Stato di Trento.

Trento, S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas Piazza C. Battistiore 17.30 Voci dal mondo greco e latino “Era il più saggio e il più giusto. Processo a morte di Socrate”. Recital con Alessio Dalla Costa, Massimo Lazzeri, Alfonso Masi. Ingresso libero. Promuove la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici.

Trento, Castello del Buonconsiglioore 18.00 Presentazione delle audioguide di Castel Thun. Ingresso gratuito. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

Vigo di Ton, Castel Thunore 15.00 Visita guidata gratuita al Castello. Consigliata prenotazione al nr. 0461.492811. Ingresso gratuito. Promuove Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

21 APRILE 2010

Civezzano, Chiesa di Santa Maria Assuntaore 17.30 Conferenza “L’arte della luce nelle vetrate cinquecentesche della Pieve di Civezzano”. Viene illustrato il restauro effettuato dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici. Relatori Giovanni Dellantonio e Roberto Perini. Ingresso libero. Promuove la Soprintendenza per i Beni storico-artistici.

Trento, Archivio di StatoVia Maestri del Lavoro, 4ore 15.00 “L’archivio della famiglia Arz-Arsio della Val di Non: note di ricerca”. Conversazione del prof. Marco Bettotti, studioso e ricercatore storico. Intervento del Presidente dell’Associazione Culturale G. B. Lampi Alta Anaunia, prof. Costantino Pellegrini. Promuove Archivio di Stato di Trento.

Vigo di Ton, Castel Thunore 15.00 Visita guidata gratuita al Castello. Consigliata prenotazione al nr. 0461.492811. Ingresso gratuito. Promuove Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

22 APRILE 2010

Arco, Convento dei CappucciniVia San Francescoore 15.00 I rifugi antiaerei dell’Alto Garda – Rifugiarsi nel cuore della città. Letture e testimonianze dirette sul bunker presso il convento dei Cappuccini. Promuove MAG - Museo dell’Alto Garda – Dipartimento storico-archeologico.

Brentonico, Biblioteca comunale Via Roberti, 5/aore 18.00 MusicaLibri. Letture di brani con intermezzi musicali. Promuove la Biblioteca comunale di Brentonico.

Storo, Chiesa di San Florianoore 20.30 Conferenza “Il tesoro degli emigranti. Il restauro dell’oreficeria della chiesa di San Floriano di Storo”. Relatori Daniela Floris e Roberto Perini. Promuove la Soprintendenza per i Beni storico-artistici.

Tassullo, Castel Valerore 18.00 Conferenza “Alla scoperta dell’archivio Spaur di Castel Valer: dalle pergamente alle lettere di Carlo Antonio Pilati”. Interventi di Livio Cristofolini, Stefania Franzoi, Serena Luzzi. Prenotazione obbligatoria: tel. 0461.494471/73. Promuove la Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici.

Trento, Archivio di StatoVia Maestri del Lavoro, 4ore 15.00 “Tesori musicali in Archivio di Stato di Trento: le musiche dell’Archivio Buffa”. Conversazione del prof. Antonio Carlini, storico e musicologo. Accompagnamento musicale. Promuove Archivio di Stato di Trento.

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48 il Trentino – aprile 2010

Trento, Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina, 14ore 16.30 Battaglia Spaziale. In compagnia della Costellazione Andromeda, del cavaliere Jedi e del pianeta Terra i bambini dovranno risolvere divertenti indovinelli per salvare le sorti del nostro pianeta. Per bambini dai 6 ai 10 anni. Ingresso ridotto al Museo € 2,00. Promuove il Museo Tridentino di Scienze Naturali.

Trento, Castello del Buonconsiglioore 18.00 Presentazione del documentario dedicato a Castel Thun. A cura di Filmwork. Immagini, ricordi, testimonianze di una nobile famiglia e del suo castello. Ingresso gratuito. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

Trento, Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina, 14ore 18.30 Aperitivo con le stelle: sotto il segno del Toro. Una chiacchierata fra un bicchiere di vino e un caffè, per confrontarsi con astronomi e psicologi in merito al valore scientifico dell’astrologia. Ingresso ridotto al Museo € 2,00. Promuove il Museo Tridentino di Scienze Naturali.

Vigo di Ton, Castel Thunore 15.00 Visita guidata gratuita al Castello. Consigliata prenotazione al nr. 0461.492811. Ingresso gratuito. Promuove Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

23 APRILE 2010

Arco, Auditorium di Palazzo PanniVia Segantini, 9ore 21.00 Rilke ad Arco. Presentazione del volume edito da MAG – Dipartimento storico archeologico in collaborazione con l’Associazione Il Sommolago. Promuovono: Comuni di Arco e Riva del Garda, MAG - Museo dell’Alto Garda – Dipartimento storico-archeologico.

Trento, Archivio di Stato Via Maestri del Lavoro, 4ore 10.00 Visita guidata gratuita all’Archivio di Stato. Un viaggio nel tempo: mille anni di storia del Trentino nelle fonti documentarie. Gradita prenotazione al nr. tel. 0461.829008. Promuove Archivio di Stato di Trento.

Trento, S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas Piazza C. Battistiore 17.30 “Ci sono anche dei castelli contro i barbari…”. In-certe realtà archeologiche nelle Alpi e sulle Alpi trentine. Il sito archeologico di monte san Martino nel Lomaso. Relatore Enrico Cavada. Ingresso libero. Promuove la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici.

Trento, Castello del Buonconsiglioore 18.00 “Il castello nascosto. Indagine su Castel Thun”. Presentazione del filmato in 3D a cura di Stefano Benedetti e Carlo Andrea Postinger. Ingresso gratuito. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

Vigo di Ton, Castel Thunore 15.00 Visita guidata gratuita al Castello. Consigliata prenotazione al nr. 0461.492811. Ingresso gratuito. Promuove Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

24 APRILE 2010

Arco, Rilke Promenadeore 15.00 Rilke ad Arco. Passeggiata poetica sul tracciato delle Rilke Promenade. Promuovono: Comuni di Arco e Riva del Garda, MAG - Museo dell’Alto Garda – Dipartimento storico-archeologico.

Palù del Fersina, Sede dell’Istituto Culturale Mòcheno Loc. Tolleri, 67ore 20.30 Conoscere e rivalutare i saperi naturalistici locali: il sentiero etnobotanico del Filzerhof. Serata di approfondimento sul tema delle piante coltivate o selvatiche tradizionalmente utilizzate in Valle dei Mòcheni/Bersntol. Promuove l’Istituto Culturale Mòcheno.

Rovereto, MartCorso Bettini, 43ore 11.00 e 15.00 Visita guidata gratuita alla mostra “Dalla scena al dipinto. La magia del teatro nella pittura dell’Ottocento. Da David a Delacroix da Füssli a Degas”. Ingresso al Museo ridotto € 7,00. Promuove Mart.

Rovereto, Casa d’Arte Futurista Depero Via Portici, 38ore 15.00 Visita guidata gratuita alla Collezione Permanente e mostra “Compagni di viaggio. Tullio Crali futurista”. Ingresso al Museo ridotto € 4,00. Promuove Mart.

Trento, Biblioteca comunale – Sezione bambini e ragazziPassaggio Peterlongoore 8.30-18.30 Nati per leggere. Mostra di libri per bambini. Laboratorio “Mio fratello rinoceronte” per genitori e bambini con Gek Tessaro alle 10.00 e alle 14.15. Spettacolo “Priscilla e Gurdulù” con Gek Tessaro alle ore 17.00. Su prenotazione nr. 0461.275559. Promuove Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento.

Trento, Museo Tridentino di Scienze NaturaliVia Calepina, 14ore 15.00 L’angolo del racconto: il mistero delle pietre capovolte. Alla scoperta della scienza attraverso il fascino del teatro: viaggio nella preistoria, alla scoperta di misteriose pietre dipinte. Per bambini dai 3 agli 8 anni. Ingresso ridotto al Museo € 2,00. Promuove il Museo Tridentino di Scienze Naturali.

Trento, Sala della FilarmonicaVia Verdi, 30ore 18.30 Concerto con il Coro Giovanile e l’Orchestra da Camera della Scuola di Musica “I Minipolifonici” di Trento e gli allievi dell’Istituto Musicale in Lingua Tedesca di Dobbiaco (BZ). Promuove Associazione Culturale i Minipolifonici di Trento.

Vigo di Ton, Castel Thunore 11.00 Presentazione dell’installazione multimediale “Il principe e la sirena” a cura di Francesco Pisanu. Ingresso gratuito. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

25 APRILE 2010

Fierozzo S. Felice, Filzerhof - Bersntoler Museumore 15.00 Visite guidate gratuite al Filzerhof. Apertura gratuita della sede museale con visite guidate, alle ore 15.00, 15.45, 16.30, 17.15. Promuove l’Istituto Culturale Mòcheno.

Riva del Garda, Auditorium della Scuola Musicale CivicaVia F. Guellaore 11.00 Matinée musicali 2010 – Amarc(h)ord, viaggio nostalgico fra memorie e visioni musicali. Concerto “Domenica è sempre domenica – musica italiana in jazz” con degustazione di vini e prodotti tipici dell’Alto Garda. Promuovono: Comuni di Arco e Riva del Garda - Servizio Attività Culturali Intercomunale di Arco e Riva del Garda.

Rovereto, MartCorso Bettini, 43ore 11.00 e 15.00 Visita guidata gratuita alla mostra “Dalla scena al dipinto. La magia del teatro nella pittura dell’Ottocento. Da David a Delacroix da Füssli a Degas”. Ingresso al Museo ridotto € 7,00. Promuove Mart.

Rovereto, Casa d’Arte Futurista DeperoVia Portici, 38ore 15.00 Visita guidata gratuita alla Collezione Permanente e mostra “Compagni di viaggio. Tullio Crali futurista”. Ingresso al Museo ridotto € 4,00. Promuove Mart.

Sanzeno, Trento Museo Reticoore 14.30 e 16.00 I Reti e le antiche genti della Val di Non. Visita guidata gratuita per conoscere il “misterioso” popolo dei Reti. Promuove la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici.

Trento, Palazzo delle AlbereVia R. da Sanseverino, 45 ore 15.00 Visita guidata gratuita alla mostra “Eugenio Prati (1842-1907) tra Scapigliatura e Simbolismo”. Ingresso al Museo ridotto € 4,00. Promuove Mart.

Trento, Museo Tridentino di Scienze NaturaliVia Calepina, 14ore 15.00 L’angolo del racconto: il mistero delle pietre capovolte. Alla scoperta della scienza attraverso il fascino del teatro: viaggio nella preistoria, alla scoperta di misteriose pietre dipinte. Per bambini dai 3 agli 8 anni. Ingresso ridotto al Museo € 2,00. Promuove il Museo Tridentino di Scienze Naturali.

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49il Trentino – aprile 2010

Trento, Museo Diocesano TridentinoPiazza Duomo, 18ore 15.30 Percorso guidato gratuito “Andrea Pozzo: le opere del Museo Diocesano Tridentino e la chiesa di San Francesco Saverio”. Le quattro Prospettive dell’artista gesuita esposte presso il Museo e visita alla chiesa di San Francesco Saverio. Promuove il Museo Diocesano Tridentino.

Vigo di Ton, Castel Thunore 9.30-16.00 Percorsi d’arte e musica con gli allievi del Conservatorio Bonporti di Trento. Per gruppi di 40 persone. Ingresso gratuito. Per info e prenotazioni al nr. 0461.492811. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali, in collaborazione con il Conservatorio Bonporti di Trento.

INIzIATIVE PER L’INTERA SETTIMANA16-25 APRILE 2010

Civezzano, Biblioteca comunaleVia Battisti, 1lunedì-venerdì: 14.30-18.30, giovedì anche 10.00-12-00, mercoledì anche 20.00-20.30Altri mondi in biblioteca: libri di viaggio, esplorazione, etnografia. Mostra di libri sul tema del viaggio. Promuove la Biblioteca Intercomunale di Civezzano-Fornace.

Rovereto, Museo Civico di RoveretoBorgo S. Caterina, 41ore 9.00-12.00 / 15.00-18.00, lunedì chiusoMostra permanente Dal Dato al Pensato, mostra temporanea L’ora blu. Il racconto degli insetti e mostra temporanea Orsi, Halbherr, Gerola. L’archeologia italiana nel Mediterraneo alla nuova sede espositiva di Palazzo Alberti. Ingresso al Museo ridotto € 2,00. Nei due week-end spettacolo al Planetario ore 16.45.

Rovereto, Mart Corso Bettini, 43ore 10.00-18.00, venerdì 10.00-21.00, lunedì chiuso“Dalla scena al dipinto. La magia del teatro nella pittura dell’Ottocento. Da David a Delacroix da Füssli a Degas”. Le affascinanti relazioni tra arte e teatro nel XIX secolo attraverso circa duecento opere tra dipinti, bozzetti, scene teatrali. Ingresso al Museo ridotto € 7,00.

Rovereto, Casa d’Arte Futurista DeperoVia Portici, 38ore 10.00-18.00, lunedì chiusoCollezione Permanente e mostra “Compagni di viaggio. Tullio Crali futurista”. Nella Casa d’Arte Futurista Depero, il Mart propone nuovi spunti di ricerca e riflessione sulle avanguardie artistiche di ieri e di oggi. Ingresso al Museo ridotto € 4,00.

San Michele all’Adige,Museo degli Usi e Costumi della Gente TrentinaVia Mach, 2ore 9.00-12.30 / 14.30-18.00, lunedì chiuso Collezione permanente. Visite guidate gratuite alle ore 14.30 sabato 17 e 24 e domenica 18 e 25 anche alle ore 10.00. Ingresso ridotto. Promuove museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.

Trento, Palazzo delle AlbereVia R. da Sanseverino, 45 ore 10.00-18.00, lunedì chiuso“Eugenio Prati (1842-1907) tra Scapigliatura e Simbolismo”. Ingresso al Museo ridotto € 4,00. Promuove Mart.

Trento, Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni Via Lidorno, 3ore 10.00-13.00 / 14.00-18.00, lunedì chiusoOltre alla prestigiosa collezione permanente, il Museo ospita la Mostra-concorso di modellismo statico “Città di Trento”. Ingresso ridotto € 2,00. Promuovono: Museo Tridentino di Scienze Naturali e Gruppo modellistico trentino di studio e ricerca storica.

Trento, Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina, 14ore 10.00-18.00, lunedì chiuso SPAZIALE! L’astronomia in mostra. Un viaggio coinvolgente nell’astronomia, dai suoi esordi fino al futuro. Mostra aperta fino al 30/6. Ingresso ridotto € 2,00. Promuove il Museo Tridentino di Scienze Naturali.

Trento, Biblioteca comunale – Sezione bambini e ragazziPassaggio Peterlongolunedì-venerdì ore 14.30-18.30, sabato 8.30-18.30 Nati per leggere. Mostra di libri per bambini, accompagnata da letture e laboratori. Dal lunedì al venerdì alle 17.00 e sabato alle 16.00, letture per bambini di 3-7 anni. Ingresso libero, prenotazione nr. 0461.275559.Promuove Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento.

INIzIATIVE DI PIù GIoRNI16-25 APRILE 2010

Besenello, Castel Besenoore 9.30-16.00 “Chi cerca… trova”. Caccia al tesoro per famiglie. Percorsi alla scoperta del castello. Ingresso gratuito. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

Stenico, Castello di Stenicoore 9.30-16.00 “Chi cerca… trova”. Caccia al tesoro per famiglie. Percorsi alla scoperta del castello. Ingresso gratuito. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

San Michele all’Adige,Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina Via Mach, 2ore 9.00-18.00 Festa degli Ecomusei del Trentino. Per la promozione della realtà ecomuseale trentina. Ingresso al Museo € 1,00. Promuovono: Ecomusei del Trentino, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.

Trento, Castello del BuonconsiglioVia B. Clesio, 5ore 9.30-16.00 “Chi cerca… trova”. Caccia al tesoro per famiglie. Percorsi alla scoperta del castello. Ingresso gratuito. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

Vigo di Ton, Castell Thunore 9.30-16.00 “Chi cerca… trova”. Caccia al tesoro per famiglie. Percorsi alla scoperta del castello. Ingresso gratuito. Promuove il Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.

Ama la cultura, adorala, lusingala. Ti dimostreranno

che nonservea niente.È quello il momento

in cui si mostrerà

d i v i n a

(anonimo)

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50 il Trentino – aprile 2010

«Tanti volti, tante storie ma, in realtà la sto-ria è una sola perché, se le raggruppiamo, le storie sono tutte uguali». È questo, il “mes-

saggio” di Enrico Fuochi con la mostra fotografi-ca FotoStorie di ordinaria immigrazione appena conclusasi a Trento. Ospitata a palazzo Thun, patrocinata dalla Provincia autonoma di Trento e dal Comune di Trento, FotoStorie di ordinaria immigrazione è stata un’esposizione complessa, e non solo per il tema affrontato. Con un approccio a più livelli che invitava il visitatore a guardare, ascoltare, leggere e parlare e una colonna sonora particolare – la canzone Ragazzo dell’Europa di Gianna Nannini sulla quale, incessante, si dipana il dialogo delle persone ritratte che, nella loro lin-gua, hanno prestato alla mostra le proprie parole. Come in altre occasioni, il libro/catalogo ha acco-stato immagini a scritti, piccoli racconti dell’au-tore nati istintivamente dopo l’incontro con gli immigrati ritratti nelle sue foto. In ultimo, la pre-senza costante in mostra di Fuochi ha regalato a tutti quelli che lo desideravano le sue indicazioni per la visita, le motivazioni delle sue scelte e del suo approccio. Come è successo a noi…

enrico Fuochi, perché una mostra su un tema tanto “scottante”?Noi italiani, popolo di emigranti, viviamo ora il fatto sociale dell’immigrazione che non è più un fenomeno ma una quotidianità. Personalmente credo che l’immigrazione vada accettata e regola-mentata ma non combattuta. Se vogliamo risolve-

Ierma Sega

re il problema va fatto un lavoro complesso, non di facciata ma concreto. L’altro giorno i quotidiani titolavano “Espulsi anche gli irregolari che hanno dei figli a scuola”. Mi ha scioccato quella notizia. Affrontiamo il problema: perché chi ha dei figli a scuola è ancora irregolare? I giornali non han-no parlato di questo. Alla presentazione del mio libro, la professoressa Giovanna Gadotti ha lan-ciato una provocazione chiedendo “Cosa fanno i media per l’immigrazione?”. È facile lanciare un messaggio forte quando ci sono dei fatti negativi ed è facile demonizzare. Io ho voluto far conosce-re la faccia pulita dell’immigrazione.

nella sua veste di fotografo lei è un’interprete della realtà. È stato intenzionale stimolare la riflessione dei visitatori?Certo, e spero di essere riuscito a trasmettere, a chi ha visto le immagini e letto il libro, le sen-sazioni che io ho avuto nell’approciarmi e rap-portarmi a queste persone. In questa direzione, secondo me è emblematica, e mi ha colpito in maniera particolare, la storia della signora Olga. Nel suo paese d’origine, l’Ucraina, era dirigente in un’azienda con ottantacinque dipendenti. La dit-ta, una birreria, è fallita negli anni Novanta. Lei ha perso casa e lavoro ed è arrivata in Italia. A Trento fa la badante. Anche se ho visto la malinconia nei suoi occhi, lei dice di essere felice perché riesce a mandare dei soldi a casa e può tenere anche qual-cosa per se. È una storia che deve far pensare.

L’immigrazione in bianco e neroLe foto di Enrico Fuochi

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Culture

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51il Trentino – aprile 2010

Ha incontrato difficoltà o diffidenze particola-ri nel fare i suoi ritratti?Inizialmente ho trovato molte chiusure, è nor-male e comprensibile: anch’io sarei diffidente se incontrassi qualcuno che mi vuole fotografare. Ho ritratto le persone integrate, non ho ripreso i malavitosi però non ho voluto nemmeno dare un’immagine troppo buonista. Ho esposto anche fotografie che richiamano problematiche impor-tanti: prostituzione, irregolarità e clandestinità. Fenomeni indotti che io chiamo “lato oscuro”. Non sono voluto scendere in campo politico, non era il mio scopo. In un commento che ho letto sul quaderno delle firme presente in mostra, un visi-tatore ha scritto: “Questa è la faccia pulita dell’in-ternazionalismo”. È un giudizio che mi è piaciuto molto. I miei non sono scatti rubati, non faccio reportage e nemmeno istantanee. Non ho voluto fare un catalogo di volti e nemmeno un catalogo geografico. Ho un approccio diverso. Sono storie normali di vita vissuta, di immigrati che sono ve-nuti qua da noi, in Trentino. Le fotografie sono state fatte a Caldonazzo, Riva del Garda, Trento.

Mi sono imposto di dare un’immagine il più pos-sibile obiettiva dell’immigrazione e non ho ripre-so soltanto i lavori più qualificanti come possono essere il farmacista, il medico, il ricercatore. Ho parlato delle problematiche che l’immigrazione porta, ho ritratto tutte le classi sociali: l’operaio, la badante, lo stalliere del maneggio di Caldonaz-zo…

Nella pagina a fianco Enrico Fuochi e la copertina del suo libro FotoStorie di ordinaria immigrazione.

1. Shad (studente) – Gwadar, Pakistan2. Don Dante Clauser – Punto d’Incontro3. Ameur – El Haouarua, Tunisia4. Jack Caola – Inghilterra5. Tina Paulino (Atleta: 800 metri piani)

– Maputo, Mozambico.

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In quanto tempo ha completato il suo percorso fotografico?Non mi è servito molto tempo. L’idea l’avevo già da qualche anno, da quando l’immigrazione ha iniziato a essere sui giornali e mi sono detto “Devo fare qualcosa”. Lo scorso anno, a febbraio, ho af-frontato il problema.

Quale è la foto che dà avvio alla mostra?La mostra inizia con la fotografia di Jack Caola, moleta di Pinzolo. Una persona interessantissima con la quale ho passato quasi una giornata. Nato in Inghilterra, ha avuto una vita molto travagliata. I fratelli sono stati deportati, lui ha lavorato con il padre, ha fatto studi classici, è tornato in Italia dove si è sposato con Agnese, è ritornato in Inghil-terra. Anche il primo racconto del libro prende spunto dall’emigrazione degli italiani. Sono molto affezionato anche al ritratto di don Dante Clauser: non voleva saperne di farsi fotografare ma dopo un mese l’ho convinto. È un punto fermo nella re-altà trentina e l’ho ritratto mentre apre la porta del suo punto d’incontro.

Altre foto e altre storie?Alain, del Camerun, farmacista ai Solteri. Ha fat-to tanti sacrifici ma adesso è stato ripagato. Mi ha detto di sentirsi trentino al 100%. Sahd e Sarmad,

fratellini pakistani che ho ritratto a scuola. Sono felici, scherzano coi compagni di classe, sono per-fettamente integrati nel contesto di classe. Ameur, tunisino in Italia da due anni. Si è iscritto alla fa-coltà di matematica di Povo, ha superato tutti gli esami, è contento, si è integrato in università, ha degli amici italiani, rispetta i propri usi e costu-mi, conserva le sue abitudini religiose. Aboulkheir Breigheche, Imam e presidente dell’Alleanza isla-mica d’Italia, mi ha aiutato ad approciarmi con alcune delle persone fotografate. Tina Paulino, atleta degli 800 metri piani e Ivez Fabian Quinta-na, centrocampista del Calcio Trento: due profes-sionisti dello sport. Riguardo agli aspetti, per così dire meno belli, c’è una fotografia che a me piace moltissimo ispirata alla clandestinità. In primo piano un ragazzo di colore, sfuocato, una figura che traspare ma non appare. Ci sono dei bianchi con un viso poco comunicativo. Dietro c’è la cit-tà, aggressiva, l’ambiente dentro cui l’irregolare si trova a muoversi. Ecco, io credo che i clandestini debbano trovare spazio nella loro società, essere aiutati da onlus e associazioni. Non ha senso che

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6. Mbassa – Senegal7. Aboulkheir Breigheche

(Imam e Presidente Alleanza Islamica d’Italia) – Tall, Damasco

8. Ivez Fabian Quintana (Centrocampista Calcio Trento) – Mendoza, Argentina.

Culture

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Oggi più che mai il fenomeno migratorio ci pone, in Trentino e più in generale in Italia, di fronte ad un bivio che richiede una scelta netta e responsabile… Per questo ho voluto subito avviare una “operazione ascolto” sul territorio nei confronti dei diversi soggetti che a vario titolo si occupano del fenomeno migratorio: associazioni di italiani e di immigrati, settore pubblico, privato sociale, rappresentanti delle diverse confessioni religiose. Sono convinta che questo momento di incontro e confronto abbia infatti rappresentato una proficua occasione per raccogliere riflessioni, spunti e suggerimenti utili per orientare le politiche della convivenza e dell’integrazione.

Lia Giovanazzi BeltramiAssessore alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza della Provincia autonoma di Trento

oPERAzIoNE ASCoLTo

escano dalla loro società e debbano poi sbattere la testa a destra e sinistra come moscerini impazziti.

Le foto della mostra sono tutte in bianco e nero e per la maggior parte realizzate senza l’uso del digitale. Come mai?Se si esclude una mostra che ho fatto nel 1987 presso lo Studio d’arte Andromeda dove ho “gio-cato” con i colori di Trento, il blu e il giallo, ho sempre e solo fotografato in bianco e nero perché si presta meglio a raccontare quello che io voglio, non distrae, concentra l’attenzione sull’essenza dell’immagine, è astrazione assoluta. Solo da poco mi sono avvicinato al digitale, come è provato in una piccola sezione della mostra. I passi da gigante fatti dal digitale, la difficoltà a reperire i materiali

per le stampe “tradizionali” che ho sempre fatto da solo, gli attacchi di asma che mi prendono dopo ore trascorse a respirare gli acidi, mi stanno con-vertendo al digitale.

un’anticipazione dei suoi progetti futuri?In questi anni ho fatto due libri, FotoGrafie, con la summa dei miei trent’anni di attività in ambito fotografico e FotoStorie dove parlo di immigrazio-ne. Se un giorno diventerò nonno mi piacerebbe pubblicare FotoFiabe. Attualmente sto lavorando a un progetto organizzativo e di restauro. Nel cas-setto di un’amica di famiglia ho trovato delle lastre su vetro completamente inedite della Spedizione Nobile che sto restaurando. Sono state realizza-te da suo suocero, il medico della spedizione, un odontoiatra che esercitava a Trento. Lastre su ve-tro 9x12 che mi affascinano solo a guardarle. Sono felice di prestare la mia opera per questo lavoro di restauro e sono già avviati gli accordi per un libro e una mostra.

n n n

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9. Dr. Alain (farmacista) – Jaounde, Camerun

10. olga (badante) – Ternopyl, Ucraina11. Sarmad (studente, fratello di Shad) –

Gwadar, Pakistan.

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Culture

Passar le acque è un’espres-sione divenuta ormai una frase celebre, che in pas-

sato indicava l’abitudine a fre-quentare le stazioni termali per immergersi nelle tiepide acque. Quella delle terme è una sto-ria antichissima: gli affreschi di Pompei e le grandi costruzioni della Roma imperiale ci mostra-no lo sfarzo delle strutture, le cronache classiche raccontano l’importanza sociale di questi luoghi, all’interno dei quali tro-vavano spazio anche bibliote-che, teatri, sale di studio.

Ma la tradizione termale rappresenta, fin da tempi remo-ti, una pagina importante anche della storia del Trentino, dalle cui montagne sgorgano miglia-ia di sorgenti, una delle sue più grandi ricchezze.

Al giorno d’oggi nella nostra provincia ci sono otto stazioni termali, distribuite in maniera omogenea sul territorio: tutte vantano un’acqua con proprietà

Passar le acqueTerme, sorgenti, turismo e cure

Paola Bertoldi

specifiche. Ci sono le acque ar-senicali-ferrugginose, la sorgen-te oligominerale effervescente naturale, l’acqua bicarbonato calcio magnesiaca e così via. «Le acque sono tali quali le rocce da cui scorrono», scriveva Plinio il Vecchio. Infatti, la notevole va-

rietà di formazioni geologiche del Trentino spiega la presenza di tanti differenti tipi di acque termali. Senza dimenticare che sul Monte Bondone si trova un centro che non si avvale delle risorse idriche: è la cosiddetta fitobalneoterapia, cioè i bagni di fieno di Garni-ga Terme.

Sebbene i ritrova-menti archeologici do-cumentino un utilizzo talvolta molto antico di alcune sorgenti (Comano era conosciuta dai tempi di Augu-sto), il loro momento di gloria esplose senza dubbio nel corso dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento.

Nel diciottesimo secolo ini-ziarono ad essere pubblicate le prime guide mediche che mette-vano l’attenzione sulle doti tera-peutiche delle acque e nel secolo successivo nacquero e fiorirono

in Trentino i centri termali di Levico, Vetriolo e Roncegno in Valsugana, Comano nelle Valli Giudicarie, Pejo e Rabbi in val di Sole. Sfruttando la nuova ten-denza della belle époque venne-ro costruiti grandi stabilimenti termali per raccogliere le acque, attrezzati per le cure balneari e per ospitare i primi forestieri.

Ma chi erano i fruitori di questo nuovo turismo? Natu-ralmente solo una ristretta élite poteva permettersi di intrapren-dere lunghi viaggi e soggiornare per settimane in queste località.

Si trattava per lo più della no-biltà e dell’alta borghesia pro-veniente dai territori dell’Im-

pero austro-ungarico: le testimonianze dell’epo-ca mettono in evidenza eventi speciali, come la visita a Pejo e Rabbi dell’arciduchessa d’Au-stria Maria Elisabetta, figlia dell’imperatrice, o quando, presso l’Alber-go Alpino di Garniga, «pernottò Sua Altezza

I.R., il Serenissimo Signor Arci-duca Eugenio, accompagnato da

La scoperta delle fonti termali in Trentino affonda le sue radici in tempi lontani e, come succede spesso in questi casi, la memoria si confonde con leggenda. Si racconta infatti che fu un giovane pastore, chiamato “el Bastianel dei Michi” a scoprire le sorgenti di Rabbi: le sue capre avevano un pelo lucidissimo e iniziarono a produrre grandi quantità di latte. Il pastorello le seguì e scoprì che si abbeverava ogni giorno ad una sorgente d’acqua dal sapore strano, acidulo: era la fonte minerale ferruginosa.Allo stesso modo, sembra che la fama delle proprietà terapeutiche delle acque di Comano si diffuse a inizio dell’Ottocento, quando un contadino guarì miracolosamente dalla scabbia dopo aver sciacquato il raccolto della canapa con le mani a lungo immerse nella tiepida sorgente sotto al villaggio. A quanto pare, anche i benefici dei bagni di fieno del Bondone si devono alle fatiche di un contadino. Nonostante un forte mal di schiena, l’uomo si era recato sui prati per lo sfalcio dell’erba e alla sera fu costretto a coricarsi in un giaciglio di fieno non ancora essiccato. Il mattino seguente, temendo di svegliarsi in un bagno di sudore, si accorse con stupore che il mal di schiena era sparito.

ACQUE DA LEGGENDA

Prosegue con la T di Terme la visita alla mostra “Storicamente ABC”, 21 parole per ripercorrere la storia del Trentino, aperta alle Gallerie di Piedicastello

In alto: cartolina R. Stabilimento Termale di Vetriolo (Fondazione Museo Storico del Trentino). Centrale: acqua minerale di Roncegno, fine 1800. A fianco: depliant pubblicitario in bianco e nero delle Terme Levico-Vetriolo post 1950, collezione privata.

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sua eccellenza il Tenente Mare-sciallo Catinelli e da numerosis-simo seguito». A Dimaro, dopo la visita del 1894 di Francesco Giuseppe, l’albergo dove l’impe-ratore aveva alloggiato prese il nome di “Albergo Corona”. Nei centri termali gli ospiti poteva-no sottoporsi alle cure balneari e idropiniche ma anche rilassarsi passeggiando nell’ambiente al-pino, godere del clima, del pae-saggio e dell’aria salubre. Negli stessi anni prese il via l’imbotti-gliamento dell’acqua, che veniva spedita in tutta Europa e anche più lontano; l’acqua “forte” di Levico venne venduta perfino in Cina e qualche bottiglia prove-niente da Pejo è stata rinvenuta a Mosca. Il sempre più consistente flusso turistico ebbe ripercussio-ni sotto diversi aspetti, in primis l’urbanistica. Nel giro di pochi anni sorsero grand-hotel, alber-ghi e pensioni più modeste, ma anche chiese e luoghi di culto,

parchi, viali, caffè, sale da ballo e strutture per lo sport. Gli abi-tati furono riorganizzati attorno alle attività termali e in alcune zone assunsero una fama inter-nazionale. Fu grazie alle Terme che nel 1894 l’imperatore elevò Levico al rango di città.

Parallelamente furono mi-gliorate le vie di comunicazio-ne: strade, ponti, trasporti. La costruzione della ferrovia della Valsugana rappresentò una svol-ta fondamentale per alcune lo-calità. E la promozione assunse un ruolo di primo piano. Venne-ro diffuse in varie lingue le guide medico-turistiche che pubbli-cizzavano i luoghi di cura, com-plete di dati sulla composizione delle acque e sulle cure offerte, ma ricche anche di informazioni storiche e geografiche.

Il tutto nello stile dell’epoca: una cartolina assicurava che «i malati di pelle che invano cerca-rono guarigione e sollievo nelle diverse stazioni termali, hanno trovato nelle miracolose acque di Comano risultati insperati e perfino la guarigione». Mentre Levico-Vetriolo era «la stazione balneare climatica più impor-tante del Trentino sulla linea Trento-Venezia». Abbondavano

depliants con le offerte collate-rali garantite dai vari centri per il divertimento dei clienti: «con-certi regolari dell’orchestra del Comitato di Cura, concerti arti-stici e serate di beneficenza, balli di famiglia negli hotel, garden parties, serenate sul lago di Le-vico, fuochi artificiali, vasi della fortuna, giuoco delle bocce, bi-rilli russi, ground per tennis». Le località termali facevano a gara per attirare i turisti anche servendosi del parere di illustri medici che lodavano gli effetti benefici dell’una o dell’altra sta-zione. Questo grande sviluppo dei centri termali non fece che incrementare l’afflusso di perso-ne nei luoghi di cura. Ne erano

attratti anche i religiosi, come racconta una testimonianza di fine Settecento: sembra che la vicinanza del convento dei Cappuccini di Malé alle “acque accidole” lo avesse reso una del-le destinazioni più ambite dai frati a tal punto che nel 1774 intervennero i superiori. Furo-no emanate una serie di misure restrittive e si impose, fra l’altro, «che nissuno possa fare la cura di dette accidole senza licenza del G.Provinciale; che ognuno si accontenti di una cura di 15 giorni; che a chi è permessa la bibita delle acque non si intende data anche la licenza dei bagni; che ognuno debba fare la cura nel Convento di Malè, restando proibito di portarsi allo Stabili-mento». Oggi la società è molto cambiata e lo sono anche le lo-calità per le cure balneari. Ma la tradizione continua, alla ricerca della miglior armonia tra forma fisica e salute psicologica. Molti anni fa, all’alba del termalismo trentino, si usava lo slogan In aqua et in montibus vita: se il la-tino è passato di moda, il fascino delle acque termali non sembra perdere il suo potere.

n n n

La storia annovera molti personaggi illustri che hanno celebrato le proprietà delle acque di Comano. Fra questi c’è anche, inaspettatamente, il poeta trentino Andrea Maffei. Ecco il testo di una lettera inviata all’amico editore Felice Lemonnier, scritta il giorno di Natale del 1868:Caro Felice,Sono proprio contento che l’ottima signora Annina migliori, benché non abbia mai dubitato che un incomodo del tutto locale potesse avere conseguenze gravi. Ti ripeto che le Terme di Comano, luogo vicino a Riva, per questi mali sono una panacea, e sono sicuro che la cura di quest’acqua la risanerebbe radicalmente. Ma di ciò ne parleremo al mio ritorno costà.

il tuo Andrea Maffei

LETTERE DEL PoETA

A sinistra: manifesto pubblicitario delle Terme di Roncegno (Treviso, Museo civico L. Bailo, collezione Salce). A destra: cartolina delle Terme di Comano, stazione idrominerale (Fondazione Museo Storico del trentino). Sotto: antica fonte Rabbi, da Il Trentino illustrato, 1932.

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56 il Trentino – aprile 201056 il Trentino – aprile 2010

Terza tappa del nostro viaggio attraverso la realtà del rock trentino.Dopo Alchimia, N.A.N.O. e Nurse! Nurse! Nurse! nel numero di febbraio e Pape Satan, Resando e Tryaxis nel numero di marzo questa nostra “ricognizione” propone questa volta altri tre gruppi. Buona musica a tutti!

A cura di Fabio De Santi

Le nostre band suonano il rock

False Friends Genere: power-pop psichedelico a bassa fedeltà

line up: Michele Bertamini: chitarra; Marcello Bonazza: basso; Massimo Giovannini: batteria.

discoGraFia, riconoscimenti e live: oltre ad una serie di demo ormai dimenticati, è stata pubblicata in free downolad su netlabel Peteran Records nel 2008 la raccolta “The Unavoidable Light”, ora non più online per trapasso della suddetta label. I riconoscimenti, molto sporadici, sono esclusivamente limitati a qualche critico di webzine che apprezza i suoni sbilenchi.

pezzi Forti: “Italians”, “The Sun”, “Terrific” e “Like a Spider”, che faranno parte del prossimo demo “Only Rock Will Survive Us!”

la curiosità: forse l’unica vera caratteristica peculiare della band, oltre al quasi completo disinteresse che li

circonda, è di non sopportare la musica “leggera” italiana, in qualsiasi forma e connotazione; peccato che siamo italiani anche noi... i False Friends sono molto più bravi e ricercati per rilasciare interviste che per suonare dal vivo, infatti fanno, quando va bene, due date all’anno, sempre qualcuna in più dei Beatles periodo 66-70, ma sempre maledettamente poche...

coordinate internautiche:http://www.myspace.com/falsefriendss

Fedeltà obliquaDeviamareperpotersuonare

L. Armstrong

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57il Trentino – aprile 2010

terzolivelloGenere: Rock / new wave

line up: Denis Cappelletti: voce; Andrea Sadler: batteria; Loris Travaglia: basso; Francesco Nardelli: chitarra.

discoGraFia, riconoscimenti e live: nel 2003 nasce la musica dei Terzolivello, nel 2006 esce L’EP “Synapsy” e nel 2007 L’EP “Waiting for tavor”. L’anno seguente firmano per l’agenzia di management “Alkemist Fanatix Europe” mentre nel 2009 ecco “The Silent City” che verrà distribuito a metà marzo 2010 per Alkemist / Warner Chappell sotto l’etichetta inglese Copro Records.

pezzi Forti: Cherry Slot, Heartbreak Hotel, Bellatrix Smile.

la curiosità: il disco “The silent city” contiene 10 brani, sulla copertina del disco però ne sono indicati 11. Così i fan che saranno in grado di scoprire e utilizzare nel corretto modo il titolo del brano fantasma avranno accesso a contenuti speciali inediti e mai pubblicati.

coordinate internautiche: www.terzolivello.com, www.myspace.com/3livello

vetrozero Genere: rock obliquo

line up: Glauco Gabrielli: voce e chitarra; Alessio Zeni: basso; Daniele Bonvecchio: batteria.

discoGraFia, riconoscimentie live: hanno all’attivo un cd e il loro brano “Biarso” ha vinto come miglior brano il concorso altoatesina Upload 2008.

pezzi Forti: Grisou, Una pistola non dice: salve!, il Mostro.

la curiosità: hanno registrato nel 2009 il loro primo videoclip ufficiale del brano “Il mostro” per la regia di Marco Menestrina. Il video ha trovato attenzione a livello nazionale attivando nella rosa dei 12 finalisti della VII edizione del premio Roma Videoclip 2009 intitolata “Il cinema incontra la musica” per videoclip indipendenti promossa e organizzata dalla RomArtEventi.

coordinate internautiche: http://www.myspace.com/vetrozero

TG GIOVANI IN ONDA

«Quello che mi porto dentro è la voglia di condividere quello che ho provato» così Maria Vittoria parla dell’esperienza “Treno della Memoria”. «Guardavamo gli affitti l’altro giorno, allucinanti; per i ragazzi è comunque dura» è il commento di una ragazza sulla questione “bamboccioni”. «Non ci vuole nulla di particolare, solo tanta voglia di fare e di mettersi in gioco» dicono i giovani che prendono parte alla formazione del Servizio Civile.

Nel Tg Giovani, un programma realizzato dall’Ufficio Stampa in collaborazione con le Politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento, sono soprattutto loro a parlare. Il microfono registra il parere e i consigli dei ragazzi che hanno preso parte alle iniziative rivolte ai giovani. Di cosa si parla? Un po’ di tutto. Dallo sport alla musica. Dal cinema ai viaggi all’estero. Dai gemellaggi tra scuole alle mostre. E poi ancora, corsi di formazione, teatro, convegni, premi. In primo piano sono spesso anche questioni di attualità: la polemica sui cosiddetti bamboccioni per esempio, ma anche il mito del posto fisso e le nuove tecnologie.Il tono è spesso leggero ma l’obiettivo è serio: mettere in evidenza opportunità. Di studio, lavoro, impegno, divertimento. Un concentrato di possibilità che va in onda su RTTR ogni quindici giorni, il sabato alle 13.45 e alle 18.10 e il lunedì alle 14.15. Il Tg Giovani è ovviamente – e non poteva essere altrimenti – anche online. Tutte le puntate sono visibili sul sito www.politichegiovanili.provincia.tn.it/tg_giovani/ e sul canale Youtube della Provincia.

Fedeltà obliqua

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Biblioteca A cura di Silvia Vernaccini

n Sandra Frizzera, Le tante voci dell’amore, Edizioni31, Trento, 2010, pp. 336, euro 14

«È un grande racconto dedicato alla fiducia nelle tante voci dell’amore, questo: è una scommes-sa sulla possibilità dell’uomo di essere più forte della sventura, della malattia, della solitudine…» scrive Mauro Neri nella prefazione a quest’ul-timo libro scritto da Sandra Frizzera, generosa autrice trentina. Le tante voci dell’amore è infatti un romanzo che si articola in più protagonisti e più famiglie – e tra questi è pure riconoscibile il suo alter ego – sulle cui vicende si intrecciano atteggiamenti di generosità, di gelosia e di spe-ranza, tutti comunque superati dal vincente sen-timento dell’amore.

n Paolo Marini, Dalla diligenza alla corriera, U.C.T., Trento, 2009, pp. 258, euro 40

Paolo Marini, trentino, da sempre colleziona modellini di autobus da tutto il mondo; con questa pubblicazione, sottotitolata Storia del trasporto pubblico passeggeri nella Provincia di Trento, intende proprio coinvolgere il lettore nella sua passione per il trasporto su gomma. Tante le foto, storiche e non che, dai primi del Novecento agli inizi del nostro terzo Millennio, attirano la curiosità, muovono l’emozione. Tra i capitoli, la linea “internazionale” Rovereto-Schio, la nascita della STAT e dell’ISAT, gli autoservizi della linea Trento-Malé, la Società Automobili-stica Atesina.

n Roberto Piumini et al., L’invenzione di Kuta. La scrittura e la storia del libro manoscritto, Carthusia, Milano, 2009, pp. 74, euro 14,90

Gli autori di questo libro – Roberto Piumini per i testi, Adriana Paolini per la ricerca storica e iconografica e Monica Zani per i disegni – han-no senz’altro vinto la scommessa di aver cattu-rato l’attenzione del pubblico di giovani lettori sulla storia della scrittura: pagine graficamente curate e accattivanti che restituiscono ai bam-bini il fascino di questa importante invenzione dell’umanità. Il libro è uscito con il sostegno del-la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento (che lo fornisce a chi progetta Laboratori di sto-ria della scrittura) e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

n Agnese Tomassetti, Mettiti nella mia pelliccia, Erickson, Trento, Collana “Capire con il cuore”, 2009 pp. 90, euro 15

Vedere la vita dal punto di vista degli animali non è difficile, anzi, basta ascoltare i buoni sen-timenti che muovono il nostro cuore, riflettere su come ogni animale sappia assecondare i ritmi della natura e rispettare i propri simili. Con Met-titi nella mia pelliccia l’autrice, che è pure l’illu-stratrice del libro, invita infatti i bambini – ma dovrebbero leggerlo molti adulti – a rispettare gli animali e, attraverso loro, a ravvisare la ne-cessità di ricoprire ancora l’esistenza umana di un sano senso ecologico.

n Aldo Riccadonna, Briciole scettiche del XX secolo, Albatros Il Filo, Roma, 2009, pp. 276, euro 17

Il particolare di un dipinto raffigurante Icaro, eroe greco simbolo di chi tenta di compiere azioni fuori dalla propria portata, compare sulla copertina di questo corposo libro scritto da Aldo Riccadonna, professore di filosofia e collabora-tore con la Facoltà di Filosofia dell’Università di Trento. Briciole scettiche del XX secolo raccoglie infatti, sotto l’etichetta “scetticismo”, i pensieri di alcuni autori del Novecento – Musill, Borges, Feyerabend, Proust, Pasolini – che riecheggiano ciò che fu detto secoli fa: l’invito è a non pren-dersela se altri la pensano in modo diverso dal nostro, a non prendere se stessi troppo sul se-rio.

n Mauro Neri, La lanterna del principe, pp. 192, euro 13,50; Lo sciamano scomparso,

Egon, Rovereto, 2009, pp. 184, euro 13,50.

Sono i primi due volumi della collana “La mia biblioteca trentina” che nel giro di qualche anno andrà a comprendere 12 titoli. Attraverso il racconto l’autore, grande divulgatore di sto-rie tra i bambini e gli adolescenti, riesce così a far appassionare i giovani lettori alla storia del Trentino, cominciata mille anni orsono con le popolazioni primitive e proseguita nella civiltà del Medioevo, nei personaggi del Rinascimento, dell’illuminismo, dell’impero asburgico. Piccole storie affascinanti che trovano un supporto “più scientifico” nelle schede di approfondimento che le accompagnano. (Per gli insegnanti: PAT, Di-partimento istruzione, Tel. 0461.497233).

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n Mauro Marcantoni, Danilo Fenner, Giorgio Postal, Fondazione Museo storico

del Trentino, Trento, 2010, pp. 260, euro 18

All’uomo politico trentino Giorgio Postal è de-dicato quest’ultimo libro della “Collana ‘900 te-stimonianze”, una linea editoriale che raccoglie lo spaccato di una storia non ancora lontana. L’intento, come sottolinea il professor Antonino Zichichi nella prefazione, non è «storiografico, ma di registrare “in diretta” le esperienze dei protagonisti di questi anni riportandole in forma di narrazione». Gli autori sono entrambi giorna-listi: Marcantoni, direttore dal 1999 di IASA di Trento e Fenner, direttore della società di comu-nicazione xgroup di Rovereto.

n Joe Teresienstadio, Abba! Pater! Ossia In cerca del Gran Padre,

anastatica Fondazione Museo Storico del Trentino-Alcione, Trento, 2010 (Arti Grafiche A. Scotoni, Trento, 1924),

pp. 424, euro 15 (tavole degli artisti UCAI sezione Trento)

Joe Teresienstadio, ovvero don Giuseppe Mau-rina (1872-1949), figura straordinaria del clero trentino, è l’autore di quest’opera che, solo a sfogliarla, risulta immensa: un poema epico-di-dascalico in 134 canti narranti la storia dell’uni-verso, dalla venuta di Adamo alla prima guerra mondiale. Una ricchezza di nozioni legate al mondo naturale così come alla filosofia, alla fi-sica o alla religione: un viaggio verso la bellezza del creato che Maurina prese a scrivere duran-te i 26 duri mesi di prigionia a Teresienstadt, in Boemia, e che completò alla fine della Grande Guerra, al suo ritorno in Trentino.

n Giorgio Nicoletti, Valle di Non, Curcu & Geonovese, Trento, 2010, pp. 200, euro 12

Questa agile pubblicazione dedicata alla Valle di Non rientra, assieme ad altre guide dedicate alle diverse realtà territoriali della nostra provincia, nella collana “Viaggio in Trentino”. L’autore – Giorgio Nicoletti, appassionato conoscitore del Trentino – descrive questa valle ricca di storia e angoli di natura paese per paese, proponendo escursioni e suggerimenti gastronomici. Non mancano le informazioni utili relative ad eventi e manifestazioni turistiche oltreché, ovviamen-te, agli esercizi ricettivi.

n Astrid Mazzola, Kosovo tutto ok

Il Margine, Trento, 2010, pp. 256, euro 17

Con appassionato entusiasmo e in collaborazio-ne con il Tavolo Trentino con il Kosovo, la giova-ne giornalista Astrid Mazzola si è immersa nella sofferta e ancora sofferente realtà del Kosovo, povero territorio montuoso nei Balcani, per cer-care di capire come vivono oggi i giovani. Dopo il bombardamento del 1999 – “scontro di civiltà” tra cristiani e musulmani – sono gli Albanesi, nel 2008, a proclamarsi Stato indipendente, sen-za però ricevere il riconoscimento dalla Serbia: lacerazioni che non scalfiscono comunque l’opi-nione pubblica internazionale, per la quale “in Kosovo tutto è ok!”.

n Elisabetta Postal, Chiaroscuri. Appunti di vita, Curcu & Genovese, Collana Poesia, Trento, 2010, pp. 80, euro 8

«Le parole spesso assomigliano a quelle radure incantate nelle quali, inaspettatamente, ci si vie-ne a trovare nel bosco. Ci sono molte sfumature, nascoste nelle parole: ognuno colga quella che preferisce e che si accorda meglio col suo senti-re» scrive l’autrice nella nota introduttiva a que-sta sua raccolta di poesie. Sono brevi e lirici ap-punti su alcuni passaggi della vita che Elisabetta, ormai nonna, avverte con particolare emozione: sentimenti, pensieri e preghiere che si muovono in un susseguirsi evocativo di versi.

n Alessandro Dionigi, Raimondo Maria Pavarin, Sballo. Nuove tipologie di consumo di droga nei giovani, Erikson, Collana “Capire con il cuore”, Trento, 2010, pp. 220, euro 14

«Quando ci sei dentro alla grande, proprio che consumi tutti i giorni, lì per farti non guardi in faccia a nessuno, vai a rubare anche al tuo mi-gliore amico» è una delle tante allarmanti dichia-razioni che si leggono in Sballo, una guida per aiutare genitori ed educatori a muoversi nell’uni-verso della sempre più estrema trasgressione adolescenziale. Gli autori, docente di Pedagogia il primo e direttore dell’Osservatorio Epidemio-logico Metropolitano dipendenze Patologiche di Bologna il secondo, spiegano così i significati del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani.

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Europ.a.

In questi giorni è stato pre-sentato alla Commissione europea il Rapporto finale

di esecuzione del Programma Operativo Fondo sociale euro-peo 2000-2006.

Il Fondo sociale europeo è uno dei Fondi strutturali previ-sti dall’Unione europea al fine di rafforzare la coesione economica e sociale al suo interno e ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie Regioni europee. Esso è destinato a sostenere misure volte a prevenire e a combattere la disoccupazione, a sviluppare le risorse umane, l’integrazione sociale nel mercato del lavoro, la parità tra uomini e donne e fa-vorire uno sviluppo economico e sociale duraturo.

Il Rapporto finale di ese-cuzione risulta l’adempimento ultimo per la conclusione degli interventi finanziati dal Fon-do sociale europeo nel periodo considerato: con la presentazio-ne di tale documento si porta a compimento di fatto il settennio di programmazione 2000-2006.

L’obiettivo del Rapporto è quello di fornire una serie di in-formazioni che facciano il punto sui principali risultati raggiun-ti nell’ambito della gestione ed attuazione delle politiche cofi-nanziate con risorse comunita-rie. È un documento di crucia-le importanza che ha anche la

Fondo, rapporto finaleA compimento sette anni di programmazione

finalità di fare una sintesi delle azioni messe in campo per mi-gliorare l’efficacia e l’efficienza di tale Fondo strutturale: riporta le informazioni sull’attuazione de-gli Assi prioritari e delle Misure d’intervento, sulla loro esecuzio-ne finanziaria, sull’amministra-zione e gestione degli interventi, nonché una panoramica dei ri-sultati dell’intero programma.

Il Programma operativo Fse 2000-2006 della Provincia au-tonoma di Trento, come quello delle altre Regioni italiane, si è articolato in sei Assi prioritari, corrispondenti ai cinque obiet-tivi globali individuati dal Rego-lamento del Fondo sociale euro-peo, ai quali se ne è aggiunto un sesto finalizzato al rafforzamen-to del sistema di gestione, moni-toraggio, valutazione, informa-zione e controllo del Programma stesso. Questi obiettivi globali si suddividevano a loro volta in una serie di obiettivi specifici che hanno trovato attuazione attraverso una o più Misure di intervento.

Il Programma operativo 2000-2006 ha presentato una consistenza finanziaria com-plessiva, a livello di risorse pro-grammate, di poco più di 230 milioni di euro, importo com-prensivo del contributo privato delle aziende beneficiarie degli aiuti. Questa la ripartizione:

– 45% Fondo sociale europeo,– 44% Stato,– 11% Provincia autonoma di

Trento.Tali risorse sono state pienamen-te utilizzate nel corso della pro-grammazione 2000-2006, dan-do luogo anche ad un numero maggiore di interventi rispetto a quanto originariamente previ-sto, interventi aggiuntivi che po-tranno beneficiare di eventuali prossime economie provenienti da mancati utilizzi dei Fondi da parte di altre Regioni italiane.

Attraverso queste risorse finanziarie, nel corso dei sette anni della programmazione, in provincia di Trento sono sta-ti approvati complessivamente 6.457 interventi, di questi quelli destinati alle persone (interventi formativi, incentivi, Work Expe-rience, percorsi integrati) hanno coinvolto 98.500 soggetti. I de-stinatari raggiunti rappresenta-no una quota superiore al 40% della popolazione potenzial-mente interessata dal Program-ma, corrispondente alle forze lavoro in provincia di Trento (circa 230mila unità nel 2007). Tale riuscita attuativa risulta nettamente superiore all’obietti-vo iniziale, che si prefiggeva una copertura del 30% delle forze la-voro. All’interno della variegata tipologia di interventi proposti a valere sul Programma operativo, per motivi di sintesi si segnala-

no solo alcune azioni innovative che, sebbene proposte per la pri-ma volta nel corso del settennio 2000-2006, hanno riscontrato un evidente successo di pubbli-co, tanto da richiederne la ri-proposizione anche nell’attuale periodo 2007-2013.

Tra le nuove attività forma-tive proposte si segnala, visti i numeri raggiunti, l’offerta for-mativa in ambito informatico e linguistico realizzata attraverso lo strumento dei buoni formati-vi. Tale strumento è stato intro-dotto allo scopo di coinvolgere un numero crescente di cittadini trentini in percorsi di formazio-ne lungo tutto l’arco della vita, così come richiesto a livello co-munitario, a partire dai soggetti più deboli sul mercato del lavo-ro. I buoni formativi sono stati attivati nell’ottobre 2003 e fino a settembre 2008, data di con-clusione momentanea della loro applicazione, hanno riscosso un enorme successo: per capirne la consistenza, basti pensare che le richieste di assegnazione sono state 47.402. I buoni assegnati, in base ad un meccanismo di prio-rità che privilegiava gli utenti più deboli, sono stati complessiva-mente 36.564. Di questi ne sono stati utilizzati complessivamente 23.788, praticamente tutti posi-tivamente conclusi, ed hanno visto la realizzazione di 2.510 attività formative (1.310 corsi di lingue e 1.200 corsi di infor-matica). Tra i destinatari di tali interventi si segnala una netta prevalenza femminile, una quota significativa di persone di mezza età (compreso un buon numero di over 45enni), una netta preva-lenza di persone occupate e con un titolo di studio differenziato (più di un quarto in possesso della sola scuola dell’obbligo,

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61il Trentino – aprile 2010a cura del Servizio Rapporti comunitari e Sviluppo locale e del centro di documentazione europea

La Giustizia come servizio efficiente per il cittadino e come promozione e tutela dei suoi diritti.Con tale obiettivo è stato presentato lo scorso 15 marzo, presso la facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Trento, il progetto con cui la Procura della Repubblica di Trento intende riorganizzazione i propri processi lavorativi e ottimizzare le proprie risorse finanziarie ed umane. All’evento di presentazione dell’iniziativa hanno portato il loro contributo il Procuratore Capo dott. Stefano Dragone, il Sostituto Procuratore dott. Pasquale Profiti, il dirigente generale del Dipartimento Innovazione, Ricerca e ICT dott. Sergio Bettotti, il dirigente del Servizio Rapporti Comunitari e Sviluppo Locale dott.ssa Nicoletta Clauser, il Presidente di FORMIT dott. Giovanni Bisogni e lo staff di esperti che seguiranno le singole fasi del progetto. Tale iniziativa si colloca nell’ambito del programma “Diffusione di best practices presso gli uffici giudiziari italiani” promosso dal Ministero della Giustizia, dal Dipartimento della Funzione pubblica e da diciotto tra Regioni e Province autonome, tra cui la Provincia autonoma di Trento. Il sistema di amministrazione della giustizia italiano è caratterizzato da una grande complessità di attori istituzionali e di regole pensate dal legislatore per garantire una funzione sociale di fondamentale importanza per la società. Le norme che garantiscono il rispetto dei principi di indipendenza, equità di trattamento, rispetto dei diritti fondamentali, correttezza delle procedure, hanno però bisogno di adeguati modelli e strumenti organizzativi per una loro efficace ed efficiente applicazione. Da sempre l’impegno maggiore è stato profuso nell’indispensabile rispetto delle regole amministrative. Negli ultimi anni il sistema giustizia ha invece cercato di migliorarsi in termini di efficacia, non solo attraverso la modifica delle norme, ma anche tramite un genuino cambiamento organizzativo, un mutamento di atteggiamenti, di concezioni, di processi di lavoro, di modi di intendere l’Amministrazione e il suo funzionamento.

Partendo da tali premesse, la Provincia autonoma di Bolzano ha finanziato, con risorse del Fondo sociale europeo, un progetto pilota destinato alla Procura della Repubblica di Bolzano, volto al miglioramento organizzativo dei processi lavorativi e all’ottimizzazione delle risorse materiali disponibili. I risultati di tale iniziativa sono stati talmente positivi da essere riconosciuti quale buona pratica anche a livello europeo. Il buon esito della sperimentazione ha indotto quindi la Provincia di Bolzano e il Ministero della Giustizia a promuovere il trasferimento di tale buona pratica presso altri Uffici giudiziari italiani, attraverso il cofinanziamento del Fondo sociale europeo. Il progetto “Diffusione di best practices presso gli uffici giudiziari italiani” ha coinvolto ad oggi diciotto regioni italiane che hanno finanziato le attività di cambiamento organizzativo e di innovazione di 95 uffici giudiziari sparsi su tutto il territorio nazionale.Le finalità che la Procura di Trento si è prefissata di raggiungere attraverso tale iniziativa sono: – la semplificazione e il conseguimento di un maggior

grado di trasparenza nei processi organizzativi interni ed esterni nonché un abbassamento dei livelli di spesa;

– l’avvicinamento degli uffici giudiziari al cittadino, il miglioramento della qualità dei servizi e la predisposizione di un bilancio dell’attività dell’ufficio giudiziario. Attraverso quest’ultimo strumento i costi sostenuti dalla procura verranno rapportati ai risultati ottenuti in termini di: a) recupero di denaro sottratto alla collettività dalla commissione del reato, b) lotta ai traffici illeciti, c) tutela dei beni collettivi (ambiente e territorio) ed individuali (salute sui luoghi di lavoro, tutela degli spazi di libertà).

Alla preliminare individuazione delle esigenze della Procura di Trento farà seguito una riorganizzazione dei processi, che sarà supportata dal potenziamento e dalla diffusione di nuove tecnologie. Fra gli obiettivi che la Procura si pone vi sono anche la definizione di una “Carta dei

servizi”, che individuerà l’impegno nei confronti degli utenti, ed il raggiungimento degli standard qualitativi ISO 9001:2008 nei principali processi amministrativi. Infine, verranno migliorati anche gli aspetti comunicativi con il cittadino-utente attraverso la creazione di un sito web dedicato esclusivamente alla Procura della Repubblica di Trento, che fornirà informazioni utili al cittadino e metterà a disposizione servizi on line. L’attuazione del progetto è stata assegnata ad esperti e tecnici di FORMIT, Fondazione per la ricerca sulla Migrazione ed Integrazione delle Tecnologie. Durante l’evento di presentazione dell’iniziativa il dirigente generale dott. Sergio Bettotti ha centrato il suo intervento sull’importanza per la pubblica amministrazione di rivedere i modi e i tempi di lavoro, tenendo in considerazione il possibile impiego delle nuove tecnologie, al fine di determinare sensibili cambiamenti nei processi lavorativi. Ha quindi sottolineato la rilevanza del progetto in quanto, per la prima volta, viene riservata un’attenzione peculiare ai processi di lavoro interni delle amministrazioni pubbliche.Ha fatto seguito l’intervento del Sostituto Procuratore, dott. Pasquale Profiti, il quale, rivolgendosi ad un pubblico composto prevalentemente da dipendenti amministrativi della Procura di Trento, ha affermato che quella che sta partendo è una sfida da intraprendere, perché costituisce un modo per far capire alla comunità quali sono i problemi della Procura, per render conto pubblicamente di come sono gestite le risorse pubbliche e per trovare metodologie di lavoro che permettano all’amministrazione di essere più efficiente e trasparente e ai dipendenti di trovare maggiore soddisfazione nello svolgimento del lavoro.L’iniziativa è cofinanziata dal Fondo sociale europeo nell’ambito del programma operativo della Provincia autonoma di Trento 2007/2013.

un 55% con diploma o qualifica professionale e circa il 17% con la laurea).

Alle attività formative rea-lizzate dal Programma, si devo-no aggiungere altri dispositivi destinati alla promozione delle pari opportunità di genere e in particolare alla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Ci si riferisce in particolare ai servizi erogati con i buoni di servizio o di accompagnamento destina-ti alla conciliazione tra lavoro e cura dei figli. Questi titoli con-

sentono ai beneficiari di acqui-sire, a fronte di un contributo finanziario personale pari ad al-meno il 10% del valore nominale del Buono, servizi di educazione e cura di minori con età fino a 16 anni, o fino a 18 anni nel caso di minori riconosciuti in stato di handicap. I buoni di servizio, erogati a partire da ottobre 2005 fino a dicembre 2008, sono sta-ti 5.198, di cui 5.052 conclusi. Questo dispositivo ha riscosso un indubbio successo presso la popolazione trentina, tanto da

assumere ormai una valenza strategica all’interno dell’offer-ta di servizi realizzata grazie al contributo del Fondo sociale europeo; per questo sono sta-ti riproposti e potenziati anche nell’attuale programmazione Fse 2007-2013. Infine, lo Sportel-lo di Orientamento Formativo Territoriale, ora divenuta Strut-tura Multifunzionale “Ad Perso-nam”. La Provincia autonoma di Trento, allo scopo di garantire la trasparenza nei confronti dei destinatari potenziali e assicura-

re loro la migliore informazione per la partecipazione agli inter-venti cofinanziati dal Fondo so-ciale europeo, ha attivato questa struttura di orientamento for-mativo accessibile a tutti in per-manenza che, a partire dal 2003, è stato strutturata a livello terri-toriale con 11 Sportelli nelle ri-spettive sedi comprensoriali. Nel corso del periodo 2004-2008, sono stati più di 267mila gli ac-cessi degli utenti a tale servizio.

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Procura della Repubblica, migliora la qualità

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62 il Trentino – aprile 2010

Europ.a.

Il progetto europeo ILETE, acronimo di “Initiative for Low Energy Training in Eu-

rope” vede coinvolti in una “Ini-ziativa per la formazione sugli edifici a basso consumo in Eu-ropa” sette Regioni partner tra le quali la Provincia autonoma di Trento che partecipa attraverso l’Agenzia provinciale per l’ener-gia (APE). I partner intendono muoversi molto rapidamente verso una significativa riduzio-ne del consumo energetico nel-le costruzioni attraverso azioni volte a colmare la mancanza di formazione.

Nell’ambito del progetto è stato istituito il Premio ILETE, concorso sugli edifici a basso consumo energetico, da tenersi in ogni regione partner; i pro-getti regionali vincitori concor-reranno per il premio finale a livello europeo.

Obiettivo del concorso è la conoscenza e la divulgazione delle buone pratiche progettua-

Un premio a basso consumoEdifici innovativi, vince Mezzocorona

li e realizzative degli edifici; in provincia di Trento, il Bando di concorso ha previsto di valutare, oltre alle prestazioni energeti-che, anche l’innovazione tecno-logica, la coerenza con le archi-tetture del territorio e gli aspetti comunicativi. In funzione di tali criteri, è stato previsto di premiare congiuntamente, per ogni progetto, il committente, il progettista e l’impresa più signi-ficativamente coinvolta. I lavori presentati, 12 progetti tutti di alto livello qualitativo, sono stati giudicati da una commissione composta da esperti e rappre-sentati delle professioni e delle associazioni di categoria che, oltre a decretare il vincitore, ha

ritenuto di segnalare anche altre realizzazioni che si sono distinte per specifiche caratteristiche. Lo scorso 20 marzo, nell’ambito del Convegno sulle tematiche del “Costruire edifici a basso consu-mo”, è avvenuta la premiazione ufficiale del vincitore del Premio e dei progetti segnalati.

Il progetto vincitore è il Centro Polivalente Sottodossi a Mezzocorona. Si tratta di una nuova costruzione, commissio-nata dal Comune di Mezzocoro-na. Il progettista è l’arch. Paolo Bertotti e l’impresa esecutrice è la ILLE Prefabbricati SpA.

Preme segnalare che l’opera realizzata è stata finanziata a va-lere sul Programma Operativo 2007-2013 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale-FESR della Provincia autonoma di Trento” (bando n. 1/2007 riguardante la realizzazione e ristrutturazio-ne di edifici pubblici secondo gli standard del basso consumo energetico e del basso impatto ambientale).

Il convegno, coordinato da Roberto Bertoldi, direttore dell’Ape, ha permesso anche di

fare il punto delle altre iniziative promosse all’interno del Proget-to ILETE. Il consorzio ha indivi-duato tre obiettivi primari:– progettazione e realizzazione

di 8 seminari universitari su-gli aspetti tecnico-scientifici, curati da un gruppo europeo di esperti di ciascun partner;

– realizzazione di un kit di for-mazione;

– informazione verso tutti i gruppi interessati; opusco-li sugli argomenti di ILETE; eventi e premi a livello regio-nale ed europeo; centri regio-nali della conoscenza e della formazione.

Alberto Pacher, vicepresiden-te della Provincia autonoma di Trento, intervenendo al con-vegno, ha sottolineato che «il risparmio energetico degli edi-fici con l’alta sostenibilità am-bientale è una linea di tendenza che si rafforza sempre di più, anche in Trentino. Il processo di diffusione di metodologie progettuali si rafforza e ne sono indicatore diretto lo spazio che queste metodologie hanno tro-vato all’interno della stessa ma-novra anticongiunturale della Provincia e le centinaia di do-mande all’Ape per contributi di sostegno al settore. Ma a ren-derci maggiormente fiduciosi è il fatto che queste sensibilità si svincolano sempre più dal solo sostegno pubblico ed entrano nelle logiche di mercato. Raf-forzare questi processi di rete è la direzione giusta, perché la cosiddetta green economy è fatta soprattutto delle tante piccole iniziative che anche in Trentino si fanno strada».

www.energia.provincia.tn.it

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Il Centro polivalente Sottodossi di Mezzocorona.

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L’Europa per voi112, L’EMERGENzA EURoPEA

Immaginate di essere in visita in uno Stato membro dell’UE o di trovarvi nel vostro paese e di aver bisogno di contattare l’ambulanza, i vigili del fuoco o la polizia. Sapreste quale numero di emergenza chiamare? In un’Unione europea in cui si viaggia sempre di più per lavoro o per piacere, milioni di persone potrebbero trovarsi in tale situazione. Per fortuna, non c’è bisogno di cercare o ricordare i numeri di emergenza di ogni Stato membro dell’UE. Basta ricordarsene uno solo: il 112! Si può chiamare gratuitamente il 112 per contattare i servizi di emergenza in tutta l’Unione europea, da rete fissa o mobile. Un operatore qualificato risponderà alla chiamata. A seconda del paese, l’operatore gestirà la vostra richiesta direttamente o vi metterà in contatto con il servizio competente (l’ambulanza, i vigili del fuoco o la polizia).Per saperne di più: http://ec.europa.eu/information_society/activities/112/index_it.htm

a cura del Servizio Rapporti comunitari e Sviluppo locale e del centro di documentazione europea

9 MAGGIo FESTA DELL’EURoPA

Il 9 maggio si celebra la Festa dell’Europa. È una giornata di festa comune che vuole ricordare il 9 maggio dell’anno 1950, giorno in cui lo spettro delle guerre tra i paesi europei ha iniziato a diventare un incubo del passato. Quel giorno il ministro francese degli Affari esteri, Robert Schuman, convocò la stampa presso la sede del Ministero a Parigi per una comunicazione importante. In questo suo discorso fece la proposta, nota come la dichiarazione Schuman, di creare una federazione europea indispensabile per mantenere la pace. Questa proposta è considerata l’atto di nascita dell’Unione europea.«…La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano (…) Il governo francese propone di mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un’organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei (…) Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace…». La proposta era molto coraggiosa per quel tempo, se si pensa che i paesi europei erano appena usciti da una guerra che aveva seminato lutti, odi e rancori. Da allora la costruzione dell’Unione europea ha continuato ad andare avanti e tutti i paesi che hanno scelto di aderirvi hanno anche adottato i valori di pace e solidarietà e democrazia su cui essa si basa. Questi valori si realizzano grazie allo sviluppo economico e sociale e all’equilibrio del contesto ambientale e delle varie regioni, i soli fattori che possono garantire un livello di qualità della vita diffuso equamente tra i cittadini. Come qualsiasi opera umana di pari portata, l’integrazione dell’Europa non sarà realizzata né in un giorno né in qualche decennio, le lacune sono ancora numerose, le imperfezioni evidenti. La meta da raggiungere è costruire un’Europa che rispetti la libertà e l’identità di ciascuno dei popoli che la compongono, gestita in comune applicando il principio per cui «ciò che può essere meglio fatto in comune, deve esserlo». Solo l’unione dei popoli può garantire all’Europa la sovranità sul suo destino e il suo prestigio nel mondo. L’Unione europea è all’ascolto e al servizio dei cittadini. Pur mantenendo la sua specificità, le sue abitudini di vita, la sua lingua, ogni cittadino deve tuttavia sentirsi a casa nella patria europea nella quale può circolare liberamente.

EURoPEANA: PENSARE LA CULTURA

Europeana è la biblioteca multimediale on line europea che, grazie alla digitalizzazione delle opere culturali europee, permette l’accesso al materiale conservato in musei, biblioteche e archivi stranieri senza bisogno di viaggiare o sfogliare centinaia di pagine per trovare un’informazione. La finalità fissata dalla Commissione europea per Europeana è di rendere le risorse informative europee più facili da usare in rete facendo da interfaccia unica per raggiungere le collezioni di opere custodite in forma digitale sui server delle biblioteche nazionali. Europeana si fonda sul ricco patrimonio culturale europeo, combinando il contesto multiculturale e multilingue con il progresso tecnologico e i nuovi modelli di business. Originariamente conosciuta come rete della Biblioteca digitale europea – European Digital Library Network, EDLnet – nasce dalla collaborazione di 100 rappresentanti di organizzazioni per il patrimonio culturale e la conoscenza ed esperti di tecnologie dell’informazione provenienti da tutta Europa ed è finanziata dalla Commissione europea e dagli Stati membri dell’UE. Anche l’Italia partecipa per sostenere la digitalizzazione del patrimonio culturale e scientifico europeo.Attualmente il sito permette di accedere a circa 6 milioni di oggetti digitali custoditi da musei e gallerie, archivi, biblioteche, collezioni audiovisive di tutta Europa quali:Immagini - dipinti, disegni, mappe, foto e immagini di oggetti museali Testi - libri, giornali, lettere, diari e documenti d’archivio Suoni - musica e parole da cilindri, nastri, dischi e trasmissioni radiofoniche Video - film, notiziari e trasmissioni televisive

Per saperne di più: http://www.europeana.eu/portal/

TIRoCINI E FoRMAzIoNE PRoFESSIoNALE

La Giunta provinciale ha approvato il progetto “Tirocinio formativo in un Paese europeo per giovani con qualifica o diploma professionale”, promosso dalla Provincia autonoma di Trento, Ufficio Fondo Sociale Europeo a seguito del finanziamento da parte dell’Agenzia nazionale LLP-ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), che intende promuovere la cooperazione transnazionale fra i Centri e/o gli Istituti di formazione professionale locali e partner europei, in modo da innovare e qualificare l’offerta di formazione professionale iniziale provinciale, e per promuovere anche in questa filiera formativa la mobilità dei giovani allievi. Otto sono i Centri e gli Istituti professionali trentini coinvolti. Si tratta dell’ENAIP di Trento; dell’Opera Armida Barelli; dell’Istituto di Formazione Professionale Servizi alla Persona e del Legno “S. Pertini”; del Centro di Formazione Professionale “G. Veronesi”; della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all’Adige; del Centro di Formazione Professionale Università Popolare Trentina; della casa madre dell’istituto delle Figlie della Carità Canossiane; dell’Istituto pavoniano Artigianelli per le arti grafiche. Il progetto si rivolge a 80 giovani che conseguiranno la qualifica di formazione professionale (corso triennale) o il diploma professionale (quarto anno) al termine dell’anno formativo 2009-2010, di età non superiore ai 20 anni.

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