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Comunità Evangelica Luterana di Roma Notiziario dicembre 2015 - febbraio 2016

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ComunitàEvangelica Luterana di

Roma

Notiziariodicembre 2015 - febbraio 2016

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In questo numeroMeditazione p. 3-6

Vita di comunitàRetrospettivaGerusalemme“Orsacchiotto“Corale berlinese in visitaContributo alla comunitàIl cielo sopra BetlemmeBazar: grazie a tutti

pp. 7-15p. 53

pp. 55-58pp. 59-62

p. 68pp. 72-73pp. 74-76

Apppuntamenti pp. 40-41

CultiCalendario dei cultiMeditiamo nell’AvventoCulto di mezzanotte

p. 79p. 46p. 42

EventiMartinée: concertiFestival “Musicometa“Laborato di canto corale

pp. 46-49p. 50p. 52

EcumenismoVisita di Papa FrancescoPredica dell’AmbasciatoreAnnette SchavanSettimana di preghiera perl’unità dei cristiani 2016

pp. 18-34pp. 35-39

p. 51

Orizzonti della fede/AvventoTesti per l’AvventoUNESCO: opere di Lutero e diBach patrimonio dell’umanitàIl rosarioL’anno santo

pp. 16,43,54,62pp. 64-65

pp. 66-67pp. 69-71

InformazioniCoordinate bancarie, contatti pp. 78-80

p. 7

p. 6

p. 47

p. 69

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«L'anima mia magnifica il Signore,e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore»

(Luca 1, 46)

Non c’è più occasione di intonare inni di lode? Dicantare in modo tale che il canto escanaturalmente da noi, come un fiume, perché ilcuore non riesce più a contenere la gioia per Dioe la sua misericordia?

Guardando a ciò che avviene nel mondo, potrebbe sembrare che siacosì. Il tempo d’Avvento, quest’anno, è messo in ombra dalle frattureche stiamo vivendo: attacchi terroristici, afflussi di rifugiati,cambiamenti climatici: sono molte, le cose che destano la nostrapreoccupazione e che ci prendono allo stomaco.

Eppure, io credo che, proprio adesso, sia anche il tempo di cantare,lodare, essere gioiosi. Può suonare temerario. Ma non è né un mezzoansiolitico, come quando ci si mette a fischiettare, attraversando unbosco oscuro, né è un voler far coraggio ricorrendo a belle parole. No.Lo dico perché è sempre stato così, fino ad oggi, e sarà così anche infuturo, con la fede e questo mondo.

Perché che cos’ha cantato Maria, nel suo meraviglioso Magnificat?Nel pieno della crisi del popolo ebraico, periodo in cui si soffriva ildominio dell’occupante romano.

E quand’è che Philipp Nicolai compose l’inno “Oh, come splendi

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vivida“ (“Wie schön leuchtet der Morgenstern voll Gnade undWahrheit von dem Herrn“)? Quando, pastore ad Unna, imperversavala peste e ogni giorno doveva seppellire membri della sua comunità.

Quand’è che Dietrich Bonhoeffer ha scritto il suo inno “Da forze buoneavvolto e sostenuto“ (“Von guten Mächten wunderbar geborgen“)?Nel Natale del 1944, quando, prigioniero della Gestapo, dovevamettere conto ogni giorno di poter essere giustiziato.

La lista è solo accennata. Serve a indicarci che ci sono sempre statitempi difficili per i cristiani. Ma, al tempo stesso, c’è sempre statoanche il fatto che i cristiani hanno cantato, proprio quando la loroesistenza era a rischio. Vale la pena ricordarsene, in questi giorni.

Ma non basta ancora. Questo può essere solo il primo passo. Laquestione, che qui si pone, suona così: Perché i cristiani hanno cantatola bontà e fedeltà di Dio, in tempi di sventura e oppressione?

La risposta è: perché confidavano in esse e hanno fatto esperienzac h e ,n o n o s t a n t etutta lam a l v a g i t à ,l’odio, l’agireletale diq u e s t omondo, Dion o nabbandona ilmondo a sestesso, ma lo

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Meditazionetiene nelle sue mani e lo conduce verso il suo regno.

È di questo Dio e del suo meraviglioso operare, che costituisce ilfondamento del canto, che ci narra l’evangelista Luca, proprioall’inizio del suo Vangelo. L’arcangelo Gabriele annuncia a Maria lanascita di Gesù e, dopo lo sconcerto iniziale,Maria acconsente: «Ecco, io sono la serva delSignore; mi sia fatto secondo la tua parola»(Luca 1, 38).

E allora, poco dopo, Maria comincia acantare e, nel suo inno di lode, ilmeraviglioso Magnificat, accenna a ciò cheha vissuto con Dio: «L'anima mia magnificail Signore, (…) perché egli ha guardato allabassezza della sua serva.» (Luca 1, 48). CheDio abbia scelto proprio lei, ragazza povera,semplice e insignificante, che vive inprovincia, è cosa che ella vive comeincommensurabile segno di distinzione. Dio non trascura coloro chesono in basso, i poveri. Dio guarda con attenzione, considera propriolei e trasforma la sua vita.

Maria ssa che, dove Dio interviene, le condizioni di questo mondovengono riordinate in modo completamente nuovo. Qui tutto sitrasforma. «Ha detronizzato i potenti (…) ha colmato di beni gliaffamati» (Lukas 1, 52-53).

Il Magnificat, canto di lode di Maria, è come un’ouverture. Ciò cheMaria canta, dell’agire di Dio e della sua natura, diventa per noipresente ed esperibile a Natale, in Gesù: Dio mette tutto in

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movimento, affinché l’ummanità, in mezzo alla suva sventura,sperimenti la salvezza di Dio e affinché nel mondo si diffondano pacee giustizia.

Cantare di cuore e con gioia, nel pieno di tempi difficili, non è facile.Come cristiani, non siamo superiori al mondo. Invece, consideriamosempre esattamente ciò che avviene nel mondo. Ma non permettiamo,a ciò che vediamo e viviamo, di prescriverci come interpretare larealtà. Perché chi crede, vede di più. Chi crede, può vedere questomondo anche alla luce delle possibilità di Dio. Chi crede, sas che Dioresta verso di noi fedele e misericordioso. Questa fiducia può farcicoraggio per non ritirarci ma per portare in questo mondo la nostravisione della fede e per dar forma alle condizioni di questo mondo.

E, guadando al miracolo dell’umanazione di Dio, a Natale, abbiamodavvero buon fondamento, adesso, nelle famiglie, con gli amici e nelculto, di lodare Dio vigorosamente e lietamente, come fece Maria.

Poiché “La notte si dilegua e nellastalla, lì, chi questa stella seguasalvezza trova, sì, promessaallorquandocadde l’umanità; la staora_avverando chi Dio prescelsegià.“ (J. Klepper).

In questa certezza della nostra fede, vi auguro un tempo benedettod’Avvento e di Natale e mi rallegro all’idea delle tante occasioni cheavremo di lodare insieme Dio.Cordiali saluti,

Pastore Dr. Jens-Martin Kruse

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Vita di comunità

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Con gratitudine e gioia, stupiti e pieni d’entusiasmo, umili edestinatari di ricchi doni: le parole stentano a descrivere, in modoadeguato, ciò che ci è stato dato di vivere, per mezzo di PapaFrancesco, nella nostra Chiese, il 15 novembre 2015, in fatto divicinanza, comunione e unità, attenzione amorevole e amicizia,apprezzamento, incoraggiamento e orientamento per il cammino, inparole, gesti e segni.

La giornata si era iniziata con una magnifica sorpresa. Perché lamattina il Papa aveva twittato: „È una gioia pregare oggi con i fratelliLuterani a Roma. Dio benedica tutti coloro che lavorano per il dialogoe l’unità dei cristiani.“

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Dopo il nostro culto domenicale della mattina, gli ultimi preparativiper la visita del Papa: targhette coi nomi ai posti assegnati edistribuzione dei fogli dei canti. Tutto era stato programmato,esaminato a fondo e preparato, nel corso di settimane, insieme conMons. Leonardo Sapienza, della Casa Pontificia.

Da parte nostra, erano stati coinvolti nei preparativi molti della nostracomunità; desidero qui ringraziare di cuore tutti coloro che, col loroimpegno, hanno contribuito alla riuscita dell’incontro!

Per esempio, le domande poste a Papa Francesco sono nate da unadiscussione tra Astrid Agostini, Tilmann Kleinjung, Katja Unger, SilkeKruse e me. Julius Kruse, Anke de Bernardinis e Gertrud Wiedmersono stati disposti a porre queste domande al Papa, e l’hanno fatto inmodo disinvolto e sicuro.I fanciulli del culto dei bambini hanno fatto insieme il cartellone congli auguri per Papa Francesco.

Randi Kleinjung ha fatto sia la corona dell’Avvento, che abbiamodonato al Papa, sia le composizioni floreali dell’altare e del leggio.

Anna Belli ha tradotto tutti i nostri testi in italiano e Vicky Lorini, colsuo senso della lingua, ha provveduto alla limatura.

Le preghiere d’intercessione sono state lette, con stile sicuro epefettamente, da Pauline Kleinjung, Nele Kruse, Imke Dally, SophiaPietrosanti, Anna Claudia Teramo ed Anna Belli.

Il Pastore Andreas Latz è venuto apposta dalla Sicilia per partecipare,in mia vece, la mattina, alla celebrazione del Lutto Nazionale tedesconel Cimitero Militare Germanico di Pomezia.

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Sotto la guida di Marion Schulz, ha operato un bel gruppo, compostoda Johann Wiederanders, Simon Schmidt, Kati Schulz, Thomas Blanck,Aida Gaspri, Hanna Mielke ed Andreas Latz. In tempo record, eguadagnandosi il rispetto del servizio di sicurezza, sono riusciti a farein modo che tutti i partecipanti trovassero i propri posti.

Il nostro organista, Klaus Schulten, ha curato la musica d’organo edè stato disposto ad eseguire la Sonata in Do magg. di JohannSebastian nelle condizioni, difficili per ogni musicista, dellaprocessione d’ingresso del Papa.

Come già in occasione della visita di Papa Benedetto XVI, nel 2010, ilnostro coro e quello del Germanicum hanno cooperato e, diretti dallamano esperta del M° Lorenzo Macrì, hanno cantato magistralmente,durante il culto, ”Also hat Gott dei Welt geliebt“ [Dio ha così tanto

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amato il mondo] di Heinrich Schütz e ”Verleih uns Friedengnädiglich“ [“Concedi pace, nella tua grazia] di Felix MendelssohnBartholdy.

Ottimamente preparato, il Prof. Dr. Thomas, nostro Presidente, haespresso, in modo molto personale e magnificamente cordiale, lanostra gratitudine verso il Papa e ha moderato la consegna dei doni.

E, infine, mi ha profondamente commosso, e mi ha fatto gioire ditutto cuore, sperimentere quanto voi tutti, che siete l’intera nostracomunità, abbiate accolto Papa Francesco con benevolenza ecordialità; si percepiva che la comunità tutta è ricolma di questospirito.

Papa Francesco ha avvertito questo spirito già al momentodell’ingresso in chiesa, vedendo le persone liete della nostracomunità, e a risposto con la stessa cordialità e vicinanza.

In effetti, noi tutti non abbiamo fatto niente di speciale; abbiamo solocercato di fare del nostro meglio, come facciamo anche nella nostravita di comunità...

Eppure, in questi’incontro con Papa Francesco, il 15 novembre 2015,nella nostra chiesa, è avvenuto qualcosahe nessuno di noi siaspettava e che non era programmabile. Abbiamo potutosperimentare che l’unità dei cristiani non appartiene a un futurolontano, ma che già ora siamo una cosa sola nella fede in Gesù Cristo.

Un’ora stellare della nostra comunità. Ora stellare dell’ecumenismo,perché Papa Francesco, con le sue parole d’incoraggiamento e con isuoi gesti di ampio respiro, ha dato segnali e impulsi di comunanza,che le persone hanno aspettato per tanto tempo.

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Vita di comunitàCome si continua, adesso?

Magari, così come viene riferito che fecero i pastori nella storia diNatale: “E, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto diquel bambino. (…) E i pastori tornarono indietro, glorificando elodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era statoloro annunciato.” (Luca 2, 17.20).

C’è bisogno di ognuno di noi, uomini e donne. L’incontro con PapaFrancesco non è stato solo una bella esperienza. È anche un impegnoe un compito. Affinché quel che abbiamo vissuto in fatto dicomunanza, possa continuare ad avere effetto, bisogna raccontare adaltri di quest’incontro. A questo fine, nel presente Notiziarioabbiamo stampato tutti i testi. E, al tempo stesso, ora dobbiamoaccogliere gli impulsi, fornitici da Papa Francesco, e cercare vie perattuarli nel dialogo ecumenico.

© Osservatore Romano

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Dopo la pausa estiva, la vita di comunità è ripresa col culto dibenvenuto del 13 settembre 2015, seguito da un evento musicale: ilprimo concerto della serie ”Dialog zwischen Deutschland undItalien“, “Dialogo tra Germania e Italia”. Adrian Wehlte (Flauti) eKlaus Schulten (Cembalo) hanno suonato opere di Telemann, Bach,Sammartini e Veracini.

Mercoledì 16 settembre2015 Piazza Martin Luteroè stata solennementeinaugurata sul ColleOppio, dal Sindaco IgnazioMarino. Hannopartecipato in molti, aquest’evento,, e in tutto ilmondo si è parlato diquesto “piccolo grandeevento romano”.

Nel contesto delle celebrazioni dedicate a Bonhoeffer, quest’annoabbiamo invitato il Prof. Dr. Peter Zimmerling, Lipsia, a celebrare connoi il culto di domenica 27 settembre 2015 e a tenere la predica sultema “Come la mia vita può ridiventare luminosa. La confessione inDietrich Bonhoeffer”.

La settimana seguente, c’è stata la Festa di Ringraziamento per ilRaccolto, il 4 ottobre 2015, che, per tradizione consolidata, ha laforma di culto delle famiglie, seguito dal pranzo comunitario. E lasettimana ancora dopo, domenica 11 ottobre 2015, al centro dellaFesta della Comunità c’è stata la celebrazione del 485° anniversario

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della Confessione Augustana, il documento dottrinario fondante perla fede evangelica luterana.Nella fine settimana dal 17 al 18 ottobre 2015 abbiamo avuto ospitela corale Kantorei Frohnau, di Berlino, col suo direttore, Jörg Walter.Insieme col nostro coro, è stata provata, e poi eseguita durante ilculto di domenica, la “Spatzenmesse“ di Wolfgang Amadeus Mozart.Unanimi gli elogi della comunità, dopo il servizio divino: è stato unpiacere di prima classe per le orecchie e il culto ne è risultato inrensoe suggestivo in modo speciale. La collaborazione ha arrecato gioia atutti quelli che vi hanno preso parte, tanto che stiamo preparando unnuovo progetto per la Quaresima del 2017.

Tra le persone da cui ci siamo dovuti congedare, quest’autunno, c’èstato anche il Pastore Dr. Wolfgang Dietzfelbinger, deceduto aNorimberga il 26 settembre 2015. Fu Vicario a Roma ai tempi delConcilio Vaticano II; ci sentiamo grati perché, nella primavera del2013, l’abbiamo potuto aver ospite della comunità, ancora una volta,con sua moglie, ascoltando ciò che riferiva del periodo del Concilio.

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Vita di comunitàAnche le notizie gioiose hanno un lato triste. Quindi, ci rallegriamo ditutto cuore perché Papa Francesco, alla fine di ottobre, ha nominatoil Vescovo Ausiliare di Roma, Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna.Per Matteo Zuppi, cui siamo legati da anni di amicizia, questo è unmagnifico riconoscimento del lavoro fin qui svolto ed è unabellissima notizia per la Diocesi di Bologna; ma a Roma, sentiremola sua mancanza.

Come ogni anno, abbiamo di nuovo celebrato la Festa della Riformacon un culto ecumenico. Da molti anni ci sono relazioni strette ecordiali tra la nostra comunità e l’Ambasciata tedesca presso la S.Sede. Con l’entrata in carica dell’Ambasciatore Schavan, il rapportoè diventato ancora più intenso; questa vicinanza e la comunanza nellafede hanno trovato espressione impressionante nella predica, moltosottile e ricca di contenuti, tenuta dalla Signora Ambasciatore Schavanil 1° novembre, nella nostra chiesa. Trovate qui nel Notiziario questapredica, che ha per tema le Beatitudini, che ha dato l’avvio alle attivitàdi novembre, così ricche in campo ecumenico.

Immediatamente dopo la visita del Papa, i preparativi per il Bazar,tenutosi il 28 novembre 2015, sono arrivati presto nella fase calda. Èuna gioia sperimentare quante persone fanno, col loro impegno, diquesto il “loro“ Bazar e quanto slancio, entusiasmo ed energia fattivasiano presenti nella nostra comunità.

E dal Bazar lo sguardo è diretto in avanti, all’inzio del nuovo annoecclesiastico, col culto delle famiglie della I Domenica d’ Avvento,seguito dal cantare insieme inni d’Avvento, con l’accompagnamentoal piano del M° Lorenzo Macrì, e poi a tutti gli altri begli eventi nellanostra comunità.

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Vita di comunitàMi rallegro all’idea di incontrarvi nella nostra comunità e auguro atutti voi un tempo d’Avvento e di Natale ricco di benedizione e pace!

Con affetto,il Vostro Pastore Dr. Jens-Martin Kruse

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“Un calendario dell’Avvento diverso“

Il sabato precedente la II Domenica d’Avvento, due conoscentis’incontrano al mercato settimanale.A: “Non ho ancora la corona dell’Avvento. Adesso non so secomprarne una o se prendere un albero di Natale. Acquistare unacorona, quando si è a metà strada, costa parecchio.“B: “Sì, ma non è ancora Natale.“A: “Ma in pratica ci siamo già. Ovunque si vedono già gli alberi diNatale.“B: “Peccato, secondo me. In qualche modo, manca l’emozione, l’attesa.Perciò abbiamo riprese a celebrare l’Avvento, sapendo che cosasignifica, con i nostri figli.“A: “Cioè col calendario dell’Avvento eccetera?“B: “Non solo, ma anche con questo. Abbiamo fatto un calendariodell’Avvento molto speciale.“A: “Non uno di quelli con i cioccolatini et similia?“B: “No, no: dietro ogni porticina ci trova un bigliettino su cui èdescritta un’azione che il bambino deve compiere: riordinare lacamera; andare a dormire senza brontolare…“A: “Immagino quanto ne siano felici.“B: “Sai che ti dico? Che il terzo giorno ci hanno sopresi, facendo unacontroproposta. Avevano preparato anche loro un calendariodell’Avvento, con compiti per noi genitori. C’erano le solite leccorniedolci, ma anche compiti per noi: soprattutto, quello di giocare conloro. Ogni giorno, sono contenti che noi apriamo la porticina.“A: “Hai detto che non avete solo il calendario dell’Avvento. Checos’altro fate?“B: “Sgranerai gli occhi. Siamo diventati devoti.“A: “Devoti? E cioè?“

Avvento

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AvventoB: “Nel calendario dell’Avvento, ogni settimana si apre una porticina,dietro la quale c’è un bigliettino su cui sono scritti un versetto dellaBibbia e il titolo di un inno d’Avvento. Leggiamo il versetto, nediscutiamo e poi cantiamo l’inno. E dopo di ciò, tutti possonoaggiungere qualche preghiera.“A: “Ah! E i bambini che ne dicono?“B: “All’inizio, gli era sembrata una cosa strana. Ma poi abbiamo parlatodella nostra fede come mai avevamo fatto prima. È stata una verasfida e, forse, vi si aggiungerà qualcos’altro.“A: “Chapeau. Credo che io non riuscirei a fare niente del genere. Ma,in ogni caso, adesso compro una corona dell’Avvento.“B: “Ben fatto! Buon Avvento!“

Dr. Eduard Nagel

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Visita di Papa FrancescoChiesa luterana, 15 novembre 2015

Saluto del Pastore Dr. Kruse

Santo Padre,in nome della Comunità Evangelica Luterana di Roma Le rivolgo uncaloroso benvenuto nella nostra chiesa. I volti lieti, radiosi, che vede quiesprimono più e meglio delle parole quanto Lei sia benvenuto tra noi equanto la Sua visita ci faccia piacere. Con la Sua venuta, continua nelsolco dei suoi onorati predecessori, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.La ringraziamo di cuore per questo gesto, in sé pieno di speranza, cheesprime vicinanza e affetto! Ci auguriamo che si senta a casa, qui!

C’è una grande gioia dentro di noi, oggi. Ma, al tempo stesso, i nostripensieri vanno anche a Parigi e tutta la nostra compassione è per levittime degli attentati terroristici e per i loro familiari. Gesù dice: “Fatevicoraggio, io ho vinto il mondo” (Gv 16, 33). In questo, noi confidiamo.E perciò non ci facciamo paralizzare dalla paura e proseguiamo insiemenel cammino.

Santo Padre, la sera della Sua elezione, ha detto: “E adesso,incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo camminodella Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte leChiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi.Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro.”Con grande approvazione e gioia, constatiamo che Lei, in quantoVescovo di Roma, fa questo cammino e testimonia il Vangelo di GesùCristo a tutti gli esseri umani.

In modo particolare, ci ha commosso il Suo incontro, a Gerusalemme, colPatriarca Bartolomeo I, perché mostra che l’unità della cristianità crescedove noi siamo in cammino insieme, nella fede nell’unico Signore GesùCristo. Nella Sua omelia davanti al sepolcro vuoto di Gesù, ha detto:

Ecumenismo

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Ecumenismo“Dobbiamo credere che, come è stata ribaltata la pietra del sepolcro,così potranno essere rimossi tutti gli ostacoli che ancora impediscono lapiena comunione tra noi.” In questa certezza della nostra fede, cisentiamo profondamente legati a Lei e vogliamo continuare a fareinsieme questo cammino.

Essenziale, a tale scopo, è che ci orientiamo sempre a Gesù Cristo. Nellanostra chiesa, questo è, alla lettera, davanti agli occhi. Chi guardiall’altare, volgerà lo sguardo al Crocifisso e al Risorto. Tra di essi èscritto, in tedesco, il messaggio fondamentale della nostra fede: “GesùCristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.” (Ebrei 13, 8). Se ci orientiamo aGesù Cristo e lo seguiamo, allora anche la comunione tra le nostre Chiese

diventerà più profonda.

È lui che ci ha riuniti qui, oggi, affinché possiamo incontrarci. Ciguardiamo negli occhi, gli uni gli altri. Preghiamo gli uni per gli altri.Cantiamo insieme. Ascoltiamo insieme il Vangelo e stiamo insiemedavanti a Dio. E sperimentiamo, così, che siamo già uniti nella fedenell’unico Signore Gesù Cristo e che gli apparteniamo inscindibilmente,come membra del suo corpo. Su piccola scala si vede quel che vale per la

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Ecumenismototalità: l’unità non è un futuro lontano. Se seguiamo la volontà di Gesù,allora sperimentiamo l’unità già adesso. Come oggi, in cui la vicinanza ela comunione, che Cristo ci dona, le sentiamo nel cuore con grande gioiae gratitudine.

Questo non è solo un bel momento. È vero e reale. Ci determina nelnostro essere Chiesa e ci infonde coraggio e forza per non restare fermi,ma proseguire su questo cammino verso l’unità delle Chiese. Perché,finché ci saranno persone, nella nostra comunità, che vivono in famigliein cui le confessioni si uniscono, ma che, nella loro vita di fede, devonosoffrire per il fatto che le Chiese non hanno raggiunto un maggior gradodi comunione; finché sussiste questa situazione di sofferenza, le Chiese,secondo la mia opinione, hanno il dovere di non diminuire gli sforzi perconseguire una maggiore unità e comunione. La Sua visita ci incoraggiain questo. È come un vento caldo alle spalle, che ci dà la forza di fare ilnostro cammino.

Vogliamo dialogare gli uni con gli altri e poi celebrare insieme il culto.Il dialogo e la preghiera sono due dimensioni essenziali, sul camminoverso l’unità della cristianità. Il dialogo ha a che fare con l’incontro tra lepersone. E così siamo molto lieti che, ora, alcune persone della nostracomunità possano porLe delle domande, e che Lei risponda ad esse. Ildialogo è sempre un evento aperto. I suoi risultati non si conoscono in

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Ecumenismoanticipo. Da esso, può risultare qualcosa. È proprio questo che auguro atutti noi: che l’incontro di oggi ci trasformi e che noi ne torniamo allanostra vita quotidiana rafforzati e lieti.

DialogoPRIMA DOMANDA1) Mi chiamo Julius. Ho nove anni e mi piace molto partecipare al cultodei bambini in questa comunità. Sono affascinato dalle storie di Gesùe mi piace anche come Lui si comporta. La mia domanda è: che cosati piace di più dell’essere Papa?

PAPA FRANCESCOLa risposta è semplice. Quello che mi piace… Se io ti domando cosa tipiace di più del pasto, tu dirai la torta, il dolce! O no? Ma bisognamangiare tutto. La cosa che mi piace, sinceramente, è fare il parroco,fare il pastore. Non mi piace fare i lavori d’ufficio. Non mi piaccionoquesti lavori. Non mi piace fare interviste protocollari - questa non èprotocollare, è familiare! - ma devo farlo.

Perciò cosa mi piace di più? Fare il parroco. E un tempo, mentre erorettore della facoltà di teologia, ero parroco della parrocchia che c’èaccanto alla facoltà, e sai, mi piaceva insegnare il catechismo aibambini e la domenica fare la Messa con i bambini. C’erano più o meno250 bambini, era difficile che tutti stessero in silenzio, era difficile.

Il dialogo con i bambini… Questo mi piace. Tu sei un ragazzo e forsemi capirai. Voi siete concreti, voi non fate domande campate in aria,teoriche: “Perché questo è così? Perché…”. Ecco, mi piace fare ilparroco e, facendo il parroco, quello che più mi piace è stare con ibambini, parlare con loro, e s’impara tanto. S’impara tanto.

Mi piace fare il Papa con lo stile del parroco. Il servizio. Mi piace, nelsenso che mi sento bene, quando visito gli ammalati, quando parlo

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con le persone che sono un po’ disperate, tristi. Amo tanto andare incarcere, ma non che mi portino in galera! Perché, parlare con icarcerati… - tu forse capirai quello che ti dirò - ogni volta che io entroin un carcere, domando a me stesso: “Perché loro e io no?”. E lì sentola salvezza di Gesù Cristo, l’amore di Gesù Cristo per me. Perché è Luiche mi ha salvato. Io non sono meno peccatore di loro, ma il Signoremi ha preso per mano. Anche questo lo sento. E quando vado incarcere sono felice.

Fare il Papa è fare il vescovo, fare il parroco, fare il pastore. Se un Papanon fa il vescovo, se un Papa non fa il parroco, non fa il pastore, sarà

una persona moltointelligente, moltoimportante, avrà moltainfluenza nella società, ma iopenso – penso! – che nel suocuore non è felice. Non so seho risposto a quello che tuvolevi sapere.

SECONDA DOMANDA2) Mi chiamo Anke deBernardinis e, come moltepersone della nostracomunità, sono sposata conun italiano, che è uncristiano cattolico romano.Viviamo felicementeinsieme da molti anni,condividendo gioie e dolori.E quindi ci duole assail’essere divisi nella fede e

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non poter partecipare insieme alla Cena del Signore. Che cosapossiamo fare per raggiungere, finalmente, la comunione su questopunto?

PAPA FRANCESCOGrazie, Signora. Alla domanda sul condividere la Cena del Signore nonè facile per me risponderLe, soprattutto davanti a un teologo come ilcardinale Kasper! Ho paura!

Io penso che il Signore ci ha detto quando ha dato questo mandato:“Fate questo in memoria di me”. E quando condividiamo la Cena delSignore, ricordiamo e imitiamo, facciamo la stessa cosa che ha fattoil Signore Gesù. E la Cena del Signore ci sarà, il banchetto finale nellaNuova Gerusalemme ci sarà, ma questa sarà l’ultima. Invece nelcammino, mi domando - e non so come rispondere, ma la suadomanda la faccio mia - io mi domando: condividere la Cena delSignore è il fine di un cammino o è il viatico per camminare insieme?

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EcumenismoLascio la domanda ai teologi, a quelli che capiscono. E’ vero che in uncerto senso condividere è dire che non ci sono differenze fra noi, cheabbiamo la stessa dottrina – sottolineo la parola, parola difficile dacapire – ma io mi domando: ma non abbiamo lo stesso Battesimo? Ese abbiamo lo stesso Battesimo dobbiamo camminare insieme. Lei èuna testimonianza di un cammino anche profondo perché è uncammino coniugale, un cammino proprio di famiglia, di amore umanoe di fede condivisa. Abbiamo lo stesso Battesimo. Quando Lei si sentepeccatrice – anche io mi sento tanto peccatore – quando suo maritosi sente peccatore, Lei va davanti al Signore e chiede perdono; Suomarito fa lo stesso e va dal sacerdote e chiede l’assoluzione. Sonorimedi per mantenere vivo il Battesimo.

Quando voi pregate insieme, quel Battesimo cresce, diventa forte;quando voi insegnate ai vostri figli chi è Gesù, perché è venuto Gesù,cosa ci ha fatto Gesù, fate lo stesso, sia in lingua luterana che in linguacattolica, ma è lo stesso.La domanda: e la Cena? Ci sono domande alle quali soltanto se uno èsincero con sé stesso e con le poche “luci” teologiche che io ho, si deverispondere lo stesso, vedete voi. “Questo è il mio Corpo, questo è ilmio sangue”, ha detto il Signore, “fate questo in memoria di me”, equesto è un viatico che ci aiuta a camminare.

Io ho avuto una grande amicizia con un vescovo episcopaliano,48enne, sposato, due figli e lui aveva questa inquietudine: la mogliecattolica, i figli cattolici, lui vescovo. Lui accompagnava la domenicasua moglie e i suoi figli alla Messa e poi andava a fare il culto con lasua comunità. Era un passo di partecipazione alla Cena del Signore.Poi lui è andato avanti, il Signore lo ha chiamato, un uomo giusto.

Alla sua domanda Le rispondo soltanto con una domanda: come possofare con mio marito, perché la Cena del Signore mi accompagni nella

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mia strada? E’ un problema a cui ognuno deve rispondere. Ma midiceva un pastore amico: “Noi crediamo che il Signore è presente lì.E’ presente. Voi credete che il Signore è presente. E qual è ladifferenza?” – “Eh, sono le spiegazioni, le interpretazioni…”.

La vita è più grande delle spiegazioni e interpretazioni. Sempre fateriferimento al Battesimo: “Una fede, un battesimo, un Signore”, cosìci dice Paolo, e di là prendete le conseguenze. Io non oserò mai darepermesso di fare questo perché non è mia competenza. Un Battesimo,un Signore, una fede. Parlate col Signore e andate avanti. Non oso diredi più.

TERZA DOMANDA3) Mi chiamo Gertrud Wiedmer. Vengo dalla Svizzera. Sono latesoriera della nostra comunità e sono impegnata nel nostro progetto

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per i rifugiati. Porta il nome di “Orsacchiotto” e, con esso, sosteniamocirca 80 giovani madri e i loro figli piccoli, venute a Roma dalNordafrica. Vediamo la miseria. Cerchiamo di essere d’aiuto. Masappiamo, anche, che le possibilità hanno una fine. Che cosa possiamofare, come cristiani, affinché le persone non si rassegnino o nonerigano nuovi muri?

PAPA FRANCESCOLei, essendo svizzera, essendo la tesoriera, ha tutto il potere in mano!Un servizio… La miseria… Lei ha detto questa parola: la miseria. Mivengono da dire due cose. La prima, i muri. L’uomo, dal primomomento – se noi leggiamo le Scritture – è un grande costruttore di

muri, che separano da Dio. Nelle prime pagine della Genesi vediamoquesto. E c’è una fantasia dietro i muri umani, la fantasia di diventare

come Dio. Per me il mito, per dirlo in parole tecniche, o la narrazionedella Torre di Babele, è proprio l’atteggiamento dell’uomo e della

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Ecumenismodonna che costruiscono muri, perché costruire un muro è dire: “Noisiamo i potenti, voi fuori”.Ma in questo “noi siamo i potenti e voi fuori” c’è la superbia del poteree l’atteggiamento proposto nelle prime pagine della Genesi: “Saretecome Dio” (cfr Gen 3,5). Fare un muro è per escludere, va in questalinea. La tentazione: “Se voi mangiate questo frutto, sarete come Dio”.A proposito della Torre di Babele - questo forse me lo avete sentitodire, perché lo ripeto, ma è tanto “plastico” - c’è un midrash scrittonel 1200 più o meno, nel tempo di Tommaso d’Aquino, di Maimonide,più o meno in quel tempo, da un rabbino ebreo, che spiegava ai suoinella Sinagoga la costruzione della Torre di Babele, dove la potenzadell’uomo si faceva sentire. Era molto difficile, molto costoso, perchési doveva fare il fango e non sempre l’acqua era vicina, cercare lapaglia, fare l’impasto, poi tagliare, farli seccare, poi farli asciugare, poicuocerli nel forno e alla fine salivano e gli operai li prendevano… Secadeva uno di questi mattoni era una catastrofe, perché erano untesoro, erano costosi, costavano. Se cadeva un operaio, invece, nonsuccedeva niente!

Il muro sempre esclude, preferisce il potere - in questo caso il poteredel denaro perché il mattone costava, o la torre che voleva arrivarefino in cielo - e così sempre esclude l’umanità. Il muro è il monumentoall’esclusione. Anche in noi, nella nostra vita interiore, quante voltele ricchezze, la vanità, l’orgoglio diventano un muro davanti alSignore, ci allontanano dal Signore. Fare i muri.

Per me, la parola che mi viene adesso, un po’ spontanea, è quella diGesù: come fare per non fare muri? Servizio. Fate la parte dell’ultimo.Lava i piedi. Lui ti ha dato l’esempio. Servizio agli altri, servizio aifratelli, alle sorelle, servizio ai più bisognosi. Con questa opera disostenere le 80 giovani madri, voi non fate muri, fate servizio.

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L’egoismo umano vuol difendersi, difendere il proprio potere, ilproprio egoismo, ma in quel difendersi si allontana dalla fonte diricchezza. I muri alla fine sono come un suicidio, ti chiudono. E’ unacosa brutta avere il cuore chiuso. E oggi lo vediamo, il dramma… Miofratello Pastore oggi ha nominato Parigi: cuori chiusi.

Anche il nome di Dio viene usato per chiudere i cuori. Lei midomandava: “Cerchiamo di essere di aiuto alla miseria, ma sappiamoanche che le possibilità hanno una fine. Che cosa possiamo fare comecristiani, affinché le persone non si rassegnino o non erigano nuovimuri?”. Parlare chiaro, pregare - perché la preghiera è forte - e servire.E servire. Un giorno, a Madre Teresa di Calcutta hanno fatto ladomanda: “Ma tutto questo sforzo che Lei fa soltanto per far morirecon dignità questa gente che è a tre, quattro giorni dalla morte, checosa è?”. E’ una goccia d’acqua nel mare, ma, dopo questo, il mare nonè più lo stesso. E, sempre col servizio, i muri cadranno da soli; ma ilnostro egoismo, il nostro desiderio di potere cerca sempre dicostruirli. Non so, questo mi viene di dire. Grazie.

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Predica di Papa Francesco suMatteo 25, 31-46

Gesù, durante la sua vita, ha fatto tante scelte. Questa che oggiabbiamo sentito sarà l’ultima scelta. Gesù ha fatto tante scelte: i primidiscepoli, gli ammalati che guariva, la folla che lo seguiva… - lo seguivaper ascoltare perché parlava come uno che ha autorità, non come iloro dottori della legge che si pavoneggiavano; ma possiamo leggerechi era questa gente due capitoli prima, nel 23 di Matteo; no, in Luivedevano autenticità; e quella gente lo seguiva.

Gesù con amore faceva le scelte e anche le correzioni. Quando idiscepoli sbagliavano nei metodi: “Facciamo che venga il fuoco dalcielo?…” – “Ma voi non sapete qual è il vostro spirito”. O quando lamamma di Giacomo e Giovanni è andata a chiedere al Signore:“Signore, ti voglio chiedere un favore, che i miei due figli, nel momentodel tuo Regno, uno sia a destra, l’altro a sinistra…”. E Lui correggevaqueste cose: sempre guidava, accompagnava. Ma anche dopo laRisurrezione fa tanta tenerezza vedere come Gesù sceglie i momenti,sceglie le persone, non spaventa.

Pensiamo il cammino verso Emmaus, come li accompagna [i duediscepoli]. Loro dovevano andare a Gerusalemme ma sono scappatida Gerusalemme, per paura, e Lui va con loro, li accompagna. E poi sifa vedere, li recupera. E’ una scelta di Gesù. E poi la grande scelta chea me sempre commuove, quando prepara lo sposalizio del figlio edice: “Ma andate all’incrocio delle strade e portate qui i ciechi, i sordi,gli zoppi…”. Buoni e cattivi! Gesù scelse sempre. E poi la scelta della

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pecora smarrita. Non fa un calcolo finanziario: “Ma, ne ho 99, ne perdouna…” No. Ma l’ultima scelta sarà quella definitiva.

E quali saranno le domande che il Signore ci farà quel giorno: “Seiandato a Messa? Hai fatto una buona catechesi?”. No, le domande sonosui poveri, perché la povertà è al centro del Vangelo. Lui essendo riccosi è fatto povero per arricchirci con la sua povertà.

Lui non ritiene un privilegio di essere come Dio ma si è annientato,si è umiliato fino alla fine, fino alla morte di Croce (cfr Fil 2,6-8). E’ lascelta del servizio. Gesù è Dio? E’ vero. E’ il Signore? E’ vero. Ma è ilservo, e la scelta la farà su quello.

Tu, la tua vita l’hai usata per te o per servire? Per difenderti dagli altricon i muri o per accoglierli con amore? E questa sarà l’ultima sceltadi Gesù. Ci dice tanto sul Signore questa pagina del Vangelo.E posso farmi la domanda: ma noi, luterani e cattolici, da che parte

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scandalo della divisione, perché tutti, luterani e cattolici, siamo inquesta scelta, non in altre scelte, in questa scelta, la scelta del serviziocome Lui ci ha indicato essendo servo, il servo del Signore.

A me piace, per finire, quando vedo il Signore servo che serve, mipiace chiedergli che Lui sia il servo dell’unità, che ci aiuti a camminareinsieme. Oggi abbiamo pregato insieme. Pregare insieme, lavorareinsieme per i poveri, per i bisognosi; amarci insieme, con vero amoredi fratelli.

“Ma, padre, siamo diversi, perché i nostri libri dogmatici dicono unacosa e i vostri dicono l’altra”. Ma un grande vostro [esponente] hadetto una volta che c’è l’ora della diversità riconciliata. Chiediamooggi questa grazia, la grazia di questa diversità riconciliata nelSignore, cioè nel Servo di Jahveh, di quel Dio che è venuto tra noi perservire e non per essere servito.

Vi ringrazio tanto di questa ospitalità fraterna. Grazie.

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Commenti alla visita di Papa Francesco

“Questa giornata è stato un grande momento saliente della vita dicomunità....“ (N. Bewerunge)

„... l'incontro e la preghiera con il papa è stato nuovo nel suo genere,si potrebbe dire che è stata una lezione su cosa è importante fracristiani di varie tradizioni: dialogo, ascolto profondo, fiduciareciproca, risposte sincere nella verità, pregare insieme ascoltandoil Vangelo.“ (H. Vesper)

„... La visita di Papa Francesco alla comunità evangelica è stata unavisita in cui ci si è incontrati alla pari. È sembrato quasi che duepastori comparirssero davanti a una comunità, piena di lietasperanza. L’incontro cordiale tra il pastore e il pontefice marca ungrande passo sulla via ecumenica comune. Il luterano si è rivolto alPapa chiamandolo “Santo Padre“; che, dal canto suo, ha risposto con

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“Caro fratello Pastore“ . È stato più di uno scambio di convenevoli.“(F. Breitmeier)

“Questa è stata la giornata più bella, finora, del mio periodo a Roma!“(A. Schavan)

“It was refreshing to see his emphasis on approaching complexmatters with the heart of a pastor, and calling both Lutherans andCatholics to put service to the poor at the center. In joint service, theservant Christ will manifest himself as the center of unity. That's thepromise“ (M. Junge)

“Papa Francesco ha portato avanti l’ecumenismo luterano-cattolicocon un passo importante.“ (J. Bremer)

“Il pomeriggio procurerà di certo molto materiale di discussione.Perché esperti di dogmatica e di diritto canonico avranno di sicuroqualche mal di pancia, a causa delle parole del Papa. Per quantoriguarda l’ecumenismo, l’incontro è stato di certo un guadagno.“ (J.Erbacher)

“Dopo la visita di Papa Francesco alla comunità evangelica luteranadi Roma (…), in cui si è rivolto ai coniugi di confessione diversa e hadonato alla comunità un calice per la S. Cena, è chiaro che lavalutazione, spesso ripetuta, che l’ecumenismo classico, cioè l’unitàcon le Chiese della Riforma, non stia a cuora a Papa Francesco, è falsa.“(B. Hagenkord)

“È stata una bellissima esperienza da tutti i punti di vista. Non ladimenticherò!“ (V. Bertalot)

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“(Papa Francesco) ha detto di non poter fare una concessionegenerale. È un’affermazione corretta: sul piano teologico, dobbiamocontinuare a riflettere per trovare soluzioni. Ma al Papa stanno acuore principalmente le singole persone; gli sta a cuore la curapastorale. E qui ci sono consigli su come le singole persone possanodar forma alla propria fede, anche riguardo alla Cena comune.(Vescovo G. Feige)

“Si è molto speculato, quest’anno, sul viaggio in Germania del Papa(…) Non ci sono ancora piani concreti, al riguardo. Ma la visita allacomunità evangelica tedesca di Roma l’ha fatto pregustare; e il gustoè quello della rivoluzione.“ (T. Kleinjung)

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Predica dell’Ambasciatore Annette Schavannella Chiesa luterana, 1° novembre 2015

“La legge della fede: chiamata alla libertà”

I testi del giorno ci conducono,oggi, al centro dell’insegnamentodi Gesù. Trattano della legge dellafede. Paolo scrive ai Romani chesoltanto “per mezzo della fede”l’essere umano diventa giusto.Osservare i Comandamenti,compiere opere giuste evantarsene: non è questo ches’intende. S’intende, invece, ciòcui ci sentiamo legati e da cui cilasciamo provocare.

La predica del monte è uno di questi testi che ci provocano. Vale comelegge fondamentale della nostra fede. Le Beatitudini sono, allo stessomodo, l’ouverture della predica del monte. Karl Barth ha detto, su di esse:“Il paradosso che si contrappone a 180 gradi alle valutazioni correnti dibenessere e felicità.”

Beati i poveri in spirito, perché loro è il regno dei cieli. Così cominciail testo delle Beatitudini. Nell’Antico Testamento, i poveri furono,inizialmente, poco considerati. Possesso e ricchezza erano consideratisegni della benedizione divina. Questo modo di vedere cambia con laCattività Babilonese e con la promessa di inviarlo “per recare ai poveri

la lieta novella”.Che cosa s’intende?

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EcumenismoIl povero non si vanta della propria povertà; tanto meno la interpreta comeconseguenza di un atto di trascuratezza da parte di Dio. Non è poveroperché Dio non si cura di lui. Interpreta la propria vita come libertà dalbenessere, inteso correntemente e in primo luogo, come attuato dalpossesso terreno. È la speranza il suo maggior possesso. Sa che non èforte, davanti a Dio, quello che non ha bisogno di lui e che prende laquestione del rapporto con Dio nelle proprie mani. Il “lato spirituale” dellasua povertà è la sua posizione sociale minima, che traspone nel rapportocon Dio. Come Martin Lutero, che, sul letto di morte, dice: “Siamomendicanti!”. Che vuol dire, anche: resistiamo all’arroganza che derivadai successi e dai bilanci terreni.

Il successo terreno non interessa soltanto il possesso materiale. Ed è perciòche il testo parla della povertà in spirito.Non intende la carenza di capacità intellettuali. Concerne il nostroatteggiamento, l’idea che abbiamo di noi stessi e, appunto, la questionedi ciò cui siamo legati e di cui ci preoccupiamo. Oltre alla ricchezzamateriale, vengono detti beati coloro che assumono un atteggiamentointeriore di serenità e di indipendenza dalle prestazioni e dai successiterreni.

Da ciò nasce la libertà per quel rapporto che Dio ci apre. È lui a venireda noi. È lui a donarci vita nuova, se ci affranchiamo dalla vita vecchia edalle categorie di felicità terrena. Dietrich Bonhoeffer dice, riguardo aipoveri in spirito: “Hanno solo lui. Sì, e con lui, essi non hanno nulla nelmondo, assolutamente nulla, ma tutto, tutto, presso Dio.”

Un tale atteggiamento si pone di traverso a un’idea di se stessi che crededi poter raggiungere, o addirittura di poter creare, con forze umane, ilregno dei cieli. Non si sono date catastrofi maggiori di quelle di quantogli esseri umani hanno creduto di poter creare il regno dei cieli in terra.Le Beatitudini, dunque, sono un monito. Martin Lutero così formula tale

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concetto, nel Piccolo Catechismo: “Dobbiamo essere umani e nondobbiamo essere Dio. Questa è la summa.”All’inizio della predica del monte, come legge fondamentale della nostrafede, c’è la sollecitazione a sganciarci dai nostri successi e dall’arroganzache nasce dal benessere terreno. La legge della fede costituisce un’ideadi sé dei cristiani tale, che essi non intendono se stessi in base alle proprie

prestazioni, ma in base al loro rapporto e legame con Dio e, a partire daqui, conoscono i propri limiti.In vita mia, per cinque volte ho prestato giuramento per assumere unacarica, dicendo: “... così è vero, Dio mi aiuti”. Ogni volta, questo mi hamesso davanti agli occhi che non lo faccio con forze mie. Mi ha resochiaro che sono rimessa al suo aiuto. Anche in politica, molte cose sidecidono sulla questione riguardo ciò di cui vivo, ciò cui mi lego e di cosami curo. Quest’esperienza non si pone di traverso alla vita. Èun’esperienza di vita, anche e proprio della vita pubblica.

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EcumenismoQuesta legge della fede, che Gesù insegnò agli esseri umani e che oggici interpella, è una chiamata alla libertà. È, al tempo stesso, un impulsotipico della Riforma. Non mette in disparte la legge. Come è chiaro in unpasso successivo della predica del monte. Si tratta dello spirito della legge.Nell’ebraismo, la profezia poté diventare tanto potente perché si trattò dicontinuo di ascoltare lo Spirito. Cosa che impronta anche impulsispirituali, verificatisi nei duemila anni di storia del cristianesimo. Lenostre azioni non sono nostre, ma sono il risultato di quella cura che Diomostra verso l’umanità. Ci ha vincolati agli esseri umani. Senza di lui,tendiamo a occuparci, di continuo, di noi stessi e dei nostri successi. Senzadi lui, lavoriamo solo al nostro bilancio delle prestazioni. Senza di lui,crediamo, ad un certo punto, che il bilancio delle nostre opere conti.

Ma Paolo scrive che a contare è solo la fede. Conta la nostra risposta alladomanda circa ciò cui ci sentiamo legati e in cui confidiamo. La povertàspirituale dona la libertà e fa nascere nuove forze. Questo è costitutivodell’immagine dell’essere umano secondo gli ebrei e secondo i cristiani.La questione del legame interessa un agire di cui possiamo rispondere,oltre la questione se, così, siamo persone di successo secondo laconcezione del mondo.

Il teologo Johann Baptist Metz formulò quest’affermazione: “Per amoredel Vangelo e del mondo, non potremo permetterci più a lungo i nostricristianesimi con l’emiparesi.” Se vogliamo davvero curarci dellamancanza di salvezza nel nostro mondo, della sventura e della povertà,della persecuzione e della fuga di milioni di persone, e se siamo convintiche nessuno si cura del mondo così come fa Dio, allora è la nostra cura,quella che nasce dal nostro fondamento comune di cristiani. Allora,percepiamo quanto la solidarietà dei cristiani, oggi, possa essere anch’essaimpulso che deriva dalla Riforma, in favore della solidarietà dell’umanità.

Papa Giovanni XXIII ha detto: “Quel che ci unisce è più forte di quel checi divide.” Se, nella fede e nella cura, ciò che ci unisce è più di quel che3838

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Ecumenismoci divide, allora dobbiamo anche poter derivare da questa fonte quantoè comune per la comunione.

Ciò rafforza la nostra credibilità e la forza di convincimento dellacristianità. Questo fa diventare più nitida la voce dei cristiani, nella nostraepoca, e, magari, la rende anche più decisa, quando parliamo di Dio, checi ha vincolati agli esseri umani e a condividere le loro preoccupazioni esventure, la loro tristezza e la loro povertà.

Noi siamo uniti dalla legge della fede che Gesù ha insegnato nella predicadel monte. È una fonte forte. Può aiutarci a imparare a concepire ciò checi contraddistingue non come separazione, ma come espressione dimolteplicità nell’unità; comprenderla, affinché la voce del cristianesimoriceve forza e irradiazione nuova. Papa Francesco, in occasione della suavisita a Caserta, ha parlato di “diversità riconciliata”, incoraggiandoci,quindi, a vivere la molteplicità nell’unità.

Forse un giorno ci sarà domandato più spesso che cosa ci unisce e diche cosa ci prendiamo cura: delle persone che, da altre regioni delmondo, vengono in Europa, costrette a fuggire da violenza eterrorismo, che mettevano in pericolo corpo e vita. Ci domanderannoin che cosa crediamo e che cosa è sacro per noi. Contano soprattuttosul fatto che la nostra fede, la nostra cura e i nostri valori si attuinoadesso e di potersi affidare a noi.

„“Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia“.

Ambasciatore Annette Schavan

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UCULTI Chiesa luterana di Roma, Via Sicilia 70.

IN ITALIANO i culti hanno luogo di norma la seconda domenica del mesealle h. 17. Sono preceduti da un concerto alle h. 16.30.Prossimi culti: 10 gennaio, 14 febbraio.BILINGUI La quarta domenica del mese il culto delle h. 10 è bilinguetedesco/ italiano. Prossime date: 27 dicembre, 24 gennaio, 28 febbraio.

CULTI SPECIALI

24 dicembre Vigilia di Natale h. 15.30 Culto con presepio vivente, D h. 17 Culto della Vigilia, D h. 23 Culto di mezzanotte, I

25 dicembre h. 10 Culto di Natale, D

31 dicembre h. 18 Culto dell’Ultimodell’Anno, D

GRUPPO IN ITALIANO

Una volta al mese ci vediamo col Pastore per parlare di teologia, fede e altritemi spirituali, di mercoledì alle h. 19, Via Toscana 7.27 gennaio, 10 febbraio, 16 marzo.

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GRUPPO DONNERiunioni sempre di mercoledì alle h. 16. Nella Sala della Comunità.

CONCERTITutti i concerti si svolgono nella Chiesa luterana di Roma, via Sicilia70.

27 dicembre 2015 h. 19.30 Festival Musicometa:variazioni sul Natale del Cosmo”. Con Livia Mazzanti, organo e

pianoforte; Amedeo Balbi, autore de “La musica del Big Bang”, astrofisico;Daniel Matrone, titolare dell’organo della Chiesa di S. Luigi dei Francesi,organo e pianoforte.

31 gennaio 2016 11.30 Concerto: Parafrasi del Salmo 15 di BenedettoMarcello. Rom Sisu Lustig, canto; Hélène Godefoy, viola da gamba; KlausSchulten, cembalo.

4-11 giugno 2016 Viaggio in Israele (v. p. 53). Prenotazioni entro il 15gennaio 2016.

Versetto biblico 2016

Dio dice: «Come un uomo consolato da

sua madre, così io consolerò voi.»

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Culti

Culto di mezzanotte del 24 dicembre 2015

"D’eterna luce il chiarorDona al mondo altro splendor" (EG 23, 4)

Anche quest’anno celebreremo il culto della Vigilia di Natale alle h.23, nella nostra chiesa.

È un culto in italiano, a lume di candela, con molta musica, testi

biblici e testi sulla Notte Santa; su questa notte unica, speciale, in

cui tutto è cambiato e che è detta santa perché la salvezza ha preso

la forma del Bambino nella stalla di Betlemme.

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Preghiera domestica nel tempo d’Avvento

Segno della croceC.: In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.P.: Amen.

PreghieraC.: Dio di bontà, pieni di gioia attendiamo la festa della Nascita diGesù, Tuo Figlio: egli rischiara ciò che è scuro, nei nostri cuori. Puòconsolarci, quando siamo tristi. Facci sentire che ci è vicino. Infondicila forza di metterci anche noi in cammino, andargli incontro a lui,Cristo, nostro Fratello e Signore.P.: Amen.

Lettura biblicaC.: Dalla lettera dell’apostolo Paolo ai Filippesi.Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi. La vostramansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Nonangustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richiestea Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E lapace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e ivostri pensieri in Cristo Gesù.

Avvento

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IntercessioniC.: Il Signore è vicino e ascolta le nostre preghiere. Invochiamolo:vieni, Signore, e redimici.P.: Vieni, Signore, e redimici.C.: Aiuta il popolo di Dio a testimoniare con gioia la Tua venuta,preparando così la strada per Te, in questo tempo:P.: Vieni, Signore, e redimici.C.: Guida tutte le persone che sono in ricerca e fatti trovare nellacomunione dei credenti: dona a tutti quelli che non Ti conosconol’esperienza allietante della Tua amorevolezza e della Tua bontà versogli esseri umani! Rendici vigili per la Tua Parola e infondici il coraggiodi convertirci! Adempi la nostra speranza e fa’ che, insieme coi nostridefunti, contempliamo la Tua gloria, quando ritornerai, alla fine deitempi.

Padre NostroC.: Tutto quel che ci sta a cuore lo portiamo nella preghiera che Gesùci ha insegnato a recitare.P.: Padre nostro che sei nei cieli…

Richiesta di benedizioneC.: Il Signore ci benedica, ci custodisca dal male e ci conduca alla vitaeterna.P. Amen.(fonte: Gotteslob, n. 25)

Avvento

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Avvento

II Settimana d’Avvento - “Segui la stella“

Segui la stella,anche se, qualche volta,

l’occhio la perde

Segui la stella,anche se altre vie

appaiono più agevoli

Segui la stella,anche se talvota

sei stato lì per smettere di sperare

Segui la stella,anche se le luci troppo forti

e i suoni stridenti la nascondono

Segui la stella,che splende per te in ogni oscurità

e attraverso ogni oscurità

Segui la stella,perché ti conduce al Bambino nella mangiatoia,

affinché in ogni cosa tu troviquel che ti serve per la vita vera.

Karl Rahner

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Culti

Sotto la Stella - Meditazioni d’Avventonella casa della comunità

Vogliamo di nuovo vivere il tempo d’Avvento in piena consapevolezza,nella nostra comunità.La via che guida attraverso questo tempo ci è indicata dalla stella, unaStella di Herrnhut, sotto cui ci raduneremo, ogni mercoledì d’Avvento(2.12., 9.12., 16.12., 23.12.), alle h. 18, nella casa della comunità, persoffermarci qualche minuto, leggere un testo breve o ascoltare unapoesia d’Avvento, cantare insieme un inno, dire una preghiera erallegrarci all’arrivo del Natale.

Pastore Dr. Kruse

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Matinée del 6 dicembre 2015 del 31 gennaio2016

Al termine del culto della II Domenica d’Avvento, alle h. 11.30, si ètenuto, nella nostra chiesa, un Concerto per due Cembali.

È stato il secondo concerto della serie “Dialogo fra Italia e Germania“.Klaus Schulten e Martina Seleni hanno eseguito opere di J.S. Bach,J.L. Krebs e B. Pasquini.

All’inizio del XVIII sec. nacque la tradizione di scrivere anche musicaper due cembali. Era qualcosa di nuovo, sorto forse perché, in alcunechiese, c’erano due organi contrapposti che, all’occorrenza, venivanoanche suonati insieme. Ciò è documentato da opere, relativamentesemplici, per motivi acustici, di compositori italiani.

Eventi

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EventiPer niente semplice è il brano in Do magg., composto per due cembali,da J.S. Bach; brano che è stato eseguito, accostandolo ad uno di JohannLudwig Krebs, allievo di Bach.

Bach scrisse concerti per due, tre e perfino quattro cembali eorchestra. Il Concerto in Do magg. fu da lui concepito sia come soloper cembali sia come per cembali e orchestra. Si tratta, quindi,dell’unica opera originale di Bach per due suonatori e due strumenti..

Al centro delconcerto c’è la musicadi Bernardo Pasquini,che venne a Roma dabambino, nel 1659, efu organista di S.Maria Maggiore. Fumolto stimato egodette di moltoprestigio e fu

cembalista e maestro di cappella del Principe Borghese. Fino allamorte, abitò addirittura nel Palazzo nuovo della famiglia Borghese.Pasquini morì nel 1710; è sepolto a Roma, nella Chiesa dier Kirche S.Lorenzo in Lucina.

Il terzo concerto della serie si terrò domenica 31 gennaio 2016 alleh. 11.30, nella nostra chiesa. Il programma prevede musica percanto(Rom Sisu Lustig), Viola da Gamba (Hélène Godefoy) eCembalo(Klaus Schulten).

Al centro di questa domenica ci sarà il Salmo 15 di BenedettoMarcello, composto nel 1724 nel contesto di parafrasi dei salmi che,partendo dall’originale latino, per così dire li commentano e li rap-

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presentano in forma dicantate, con arie erecitativi: se così si puòdire, quasi una piccolaopera.

La musica di Marcelloera molto nota, all’epoca.Fu eseguita da Telemannad Amburgo; Bachstimava questocompositore e potrebbeaver conosciuto anchequeste opere. Non solo iltesto dei salmicostituisce la base delbrano ma, oltre a ciò,Marcello, in questa composizione, impiega anche musica degli ebreid’Europa: negli spartiti, le melodie sono stampate con paroleebraiche in lettere ebraiche, che si trovano all’interno della cantataitaliana e che commentano il testo.

Ci rallegriamo, inoltre, che, nel culto che precederà il concerto, il Dr.Martin Vahrenhorst (Saarbrücken) predicherà sul medesimo salmo.È stato per molti anni all’Hebrew University di Gerusalemme,assitendo gli studenti universitari tedeschi in Israele.

Vi invitiamo cordialmente tanto a questo culto speciale quanto alconcerto che lo seguirà.

Klaus Schulten

Eventi

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Festival “Musicometa”XXI edizione 2015

“Il grande diapason -variazioni sul Natale del Cosmo”

Domenica, 27 dicembre 2015h. 19.30

Chiesa luterana, via Sicilia 70

conLivia Mazzanti

(Organo e pianoforte)Amedeo Balbi

(Autore de “La musica del Big Bang”, astrofisico)Daniel Matrone

(Titolare dell'organo della Chiesa di San Luigi dei Francesi,organo e pianoforte)

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Eventi

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Ecumenismo

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2016

La Settimana di preghiera per l’unità deicristiani ha stavolta per motto: “Chiamatiper annunziare a tutti le operemeravigliose di Dio“ (I Pt 2, 9). Il temadella settimana 2016 e la liturgia dei cultiecumenici sono stati scelti e preparati daicristiani di Lettonia.

Siete invitati a tutti i culti ed eventi dellaSettimana. Per favore, segnatevi già questedate:

Dom. 17.1. h. 18.30 Vespro ecumenico nella chiesa delGermanicum

Predica: Rettore BrandmayrMerc. 20.1. h. 18.30 Vespro ecumenico nella Chiesa di S.

Prisca; al termine, cena con i membri della parrocchia Predica: Pastore Dr. KruseGiov. 21.1. h. 18.00 Veglia Ecumenica Diocesana nella Basilica Minore del Sacro Cuore di Cristo Re, Viale MazziniLun. 25.1. h. 17.30 Vespro ecumenico nella Basilica di S. Paolo Fuori le Mura

A gennaio metteremo a disposizione il programma completo, con ledate di altri culti ed eventi della Settimana.

Pastore Dr. Kruse

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Eventi

Laboratorio di canto corale26-28 febbraio 2016

Dal 26 al 28. febbraio 2016 si svolgerà di nuovo, nella casa dellacomunità in via Toscana, il laboratorio di canto corale con Heinz-

Hermann Grube, diLübbecke/Vestfalia,specialista di musicasacra.

Il laboratorios’inizierà venerdìsera, con orario19.30-21. Sabatostaremo insieme tuttala giornata, dalle h.9.30 alle h. 18, emangeremo insieme apranzo, nella Saladella Comunità.

Domenica, ciritroveremo alle h. 9per provare e poicontribuiremo alla

parte musicale del culto.

La partecipazione è aperta a tutti gli interessati, dentro e fuori lacomunità. Per organizzare il pranzo di sabato, ci è utile che viiscriviate al laboratorio, telefonando in segreteria (tel. 06.4817519).

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Vita di comunità

L’änno prossimo a Gerusalemme...

Nel 2016 vogliamo organizzare di nuovo un viaggio di comunità inTerra Santa.

Quando? Dal 4 all’11 giugno 2016Dove? Gerusalemme e Lago di GenezarethTema: "Cristiani in Terra Santa"Costi: ca. € 1600,00 (volo, alloggio, trasferimenti e

trattamento)Direzione: Christiane Bremer und Pfarrer Dr. KrusePrenotazioni: entro il 31 gennaio 2016 in segreteria (tel.: 06.4817519)

Chi ha voglia di venire ed è interessato, si rivolga a noi.

Christiane Bremer e Pastore Dr. Kruse

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Avvento

III Settimana d’Avvento - “Inno d’Avvento“

“La sentinella il suo richiamò lanciòNella notte oscura.

Io giacevo e dormivo, quando cominciò;Gridò con gran forza.

Oh, dimmi, dimmi, degno messaggero,Chi può essere,

Che chiama e vuole meFino a entrare nel sogno?

La sentinella cantà con chiao vigore:Tu, figlio d’uomo,

Sei nato forse per dormire,Con occhi stolidi e ciechi?

Ti perdi l’ora che ti giova?Già sale la Stella.

È mezzanotte, lo Sposo viene,Accogli col saluto il tuo Signore.

Allora mi alzai, rosso di vergogna e gioia:O piccolo lume debole,

Hai olio ancora? Sia lode a Dio,Noi seguiamo la Stella!“

Rudolf Alexander Schröder

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Un “Orsacchiotto“ in aiuto delle giovani madri

Ogni bambino dovrebbe avere un animale di stoffa, pensa Anke deBernardinis; perciò ha chiamato “Orsacchiotto“ il suo progetto peraiutare madri e bambini piccoli. L’orsacchiotto è un amico fidato, chesta a fianco del bambino e significa per lui vicinanza e conforto.

Quel che l’orsacchiotto è per i bambini, i volontari vogliono esserloper le madri che, il primo giovedì di ogni mese, vengono alla comunità.Sono madri africane, la maggior parte delle quali alleva da sola i figlioppure ha il marito disoccupato, che non può sostenere la famiglia.Nella comunità, ricevono pannolini, scarpe, abbigliamento e giocattoliper i bambini e, naturalmente, ascolto. I volontari ascoltano le lorostorie e sono accanto alle donne con i loro consigli e il loro aiuto, perquanto possibile.

Aiuto per le donneCosì come è stato nel caso di una giovane madre, venuta da Orte. Ilmarito lavora come muratore, ma il datore di lavoro non gli dà la pagada mesi e quindi la famiglia non riesce più a mettere insieme i 300EUR dell’affitto. Adesso, rischiano lo sfratto. Anke de Bernardinis eBettina Lucchesi parlano con lei; le dicono a chi si può rivolgere perrisolvere il problema. Entrambe hanno operato nel Servizioaccoglienza migranti e conoscono molto bene le strutture e punti dicontatto. Il Servizio di accoglienza ha fatto venire l’idea, ad Anke deBernardini, di metter su il progetto “Orsacchiotto“ nella comunità:aveva visto che erano soprattutto le donne, ad aver bisogno d’aiuto,perché per la maggior parte dovevano contare solo su se stesse eavevano figli piccoli.

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Numeretti per la fila e chiacchiereAvuta l’approvazione della comunità, raccose pannollini, offerte dioggetti e di soldi. Non venne nessuno. “Per mesi“, ha detto Anke deBernardini, stette seduta al tavolo coi pannolini e i vestiti per ibambini. Ma non smise di sperare, perché era convinta della bontàdel suo progetto: “Ho pensato: un giorno partirà!“ E così fu. Ad uncerto punto, si diffuse la voce e vennero sempre più donne. Oggi sonoalmeno 60 al mese; qualche volta, arrivano addirittura a 100.

Benché la distribuzione cominci alle h. 7.30, le prime donne sono infila davanti alla prota già alle h. 6, così che il Past. Kruse comincia adistribuire i numeretti intorno alle h. 7.

Le donne attendono pazientemente; si siedono sotto la voltadell’ingresso; una allatta il figlio, un’altra avvolge il bambino in unpanno e se lo assicura sulla schiena. Aspettando, c’è tempo perchiacchierare e per allacciare contatti.

“Non voglio essere uno sportello che distribuiscepannolini!“Una dopo l’altra sono invitate a entrare nello spazio dedicato. Per ognidonna c’è una volontaria che se ne occupa: le dà i pannolini e l’aiutaa trovare l’abbigliamento adatto al bambino e scarpe della grandezzagiusta. “Guarda questo, è davvero elegante!“, dice Bettina Lucchesi,tendendo una camicetta fiorata a una giovane madre. Ma lei ha vistouna giacca bianca, decorata con strass. “Dove vuoi andare, con quella?Vuoi uscire con tua figlia?“ , domanda Bettina Lucchesi. La donnasorride, un po’ imbarazzata; ma prende la giacca. E mentre discorronodelle scarpe giuste o dell’abbigliamento adatto, le donne raccontanoanche, talvolta, quel che hanno nel cuore.

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“Vogliamo assistere led o n n ei n d i v i d u a l m e n t e ,questo è certo, perchéè più umano“, diceAnke de Bernardinis.“E questo è per memolto importanteperché, qualche volta,le donne voglionoparlare con noi. Non voglio essere uno sportello che distribuiscepannolini.“

Senza regole le cose non funzionanoMa, con tutto l’amore, senza regole le cose non funzionano. L’aiuto èdato solo alle madri che hanno figli di età non superiore ai due annie mezzo. Le offerte sono prese fondamentalmente solo da donne, inragione di 1 confezione di pannolini, 1 capo d’abbigliamento e 1giocattolo a testa. Solo così può essercene abbastanza per tutti. “Ilbello è che ognuna di queste donne riceve qualcosa“, dice BettinaLuccesi. “Non mandiamo via nessuno a mani vuote. Qui possiamoaiutare davvero.“

I pannolini vengono acquistati all’ingrosso, e di ciò si occupa Anna-Claudia Teramo. Nel frattempo, ha le sue persone di riferimento alsupermercato. Quattro giorni dopo aver fatto l’ordine può andare aritirarli. Sono in tre taglie; della media se ne comprano più confezioni,perché è la più richiesta.

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Il denaro per i pannolini viene dai fondi del progetto “Orsacchiotto“,finanziato con collette, offerte e parte dei fondi otto per mille. Glioggetti sono offerti dai membri della comunità. Anche il quartiere,nel frattempo, si è interessato al progetto. Un caffè qui vicino haofferto i panettoni rimanenti, per Natale, in modo che, all’incontrosuccessivo, le volontarie hanno potuto offrire alle donne una fetta didolce.

Il gruppo dei volontari s’incontra il mercoledì precedente ladistribuzione per preparare lo spazio. L’abbigliamento per bambini,donato, viene ripartito secondo le taglie e tutto è disposto in mododa avere una buona visione generale. I pannolini sono nell’armadio;l’abbigliamento è sul tavolo e c’è anche un fasciatoio, dove le giovanimadri possono cambiare rapidamente i pannolini ai figli.

Sulla parete di fronte all’entrata c’è un grande scaffale, dove vengonomessi i giocattoli. Entrando nella stanza, lo sguardo cade subito sulsettore centrale, dove ci sono gli orsacchiotti, ognuno dei quali aspettache venga un bambino e lo stringa tra le braccia.

“Orsacchiotto“ è sempre il primo giovedì del mese. Del gruppofanno parte Anke de Bernardinis, Gertrud Wiedmer, Anna-ClaudiaTeramo, Bettina Lucchesi e Barbara Groeven. Se avete domandesul progetto o desiderate far parte del gruppo volontari,rivolgetevi alla Signora Anke de Bernardinis, tel. 06.321 8885.Il gruppo è sempre ben lieto di ricevere offerte di abbigliamentoe scarpe per bambini e di giocattoli per bambini piccoli. Le offertepossono essere consegnate in comunità.

Nina Bewerunge

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Visita della corale di BerlinoFrohnau

La “Spatzenmesse“, la “Messa dei passeri“ di Mozart, che abbiamocantato nel culto del 18 ottobre 2015, ha costituito l’acme e laconclusione momentanea dello scambio tra il nostro coro e quellodella Chiesa di S. Giovanni a Berlino. Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus,Benedictus ed Agnus Dei hanno fatto da cornice al culto. Il suono è

stato davvero solenne, più da aquila che da passero.

Se la fine sarebbe stata davvero positiva è stata la domanda che avevadato da fare agli animi, a Berlino e a Roma, nelle settimane precedenti.

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Vita di comunitàLe due corali avevano provato separatamente, avendo a disposizionesolo una fine settimana per provare tutto insieme.Il venerdì erano arrivati 58 coristi. Già da prima era stato chiaro chenon sarebbe stato possibile alloggiare così tante personeprivatamente, perché ciò sarebbe andato oltre le capacità ricettivedella nostra comunità. Per fortuna, sono stati tutti alloggiati al S.Cuore, in via Marsala, dove, venerdì sera, ho cenato con loro, portandoil saluto della comunità e dando alcuni consigli per le escursioni delgiorno dopo.

Avevamo concordato che il gruppo avrebbe visitato autonomamenteRoma. Sarebbe stato impossibile elaborare un programma turisticoper un gruppo così grande, in modo che piacesse a tutti. E così, essosi è diviso in un sottogruppo grande e una piccolo. La sera, alcuni mihanno raccontato di essersi di continuo incontrati nei vicoli romanie che è stato come un gioco a nascondino per adulti, che li ha moltodivertiti.

La sera era prevista la prova generale. Jörg Walter, Kantore dellacorale di Frohnau, non solo doveva dirigere l’orchestra (italiana!) e idue cori congiunti, ma doveva anche suonare all’organo durante ilculto. Sostenuto dal M° Lorenzo Macri, che durante la “Spatzenmesse“era all’organo, tutto ha funzionato.

Dopo la prova, ci siamo ritrovati nella Sala della Comunità permangiare insieme. Ulrike Groenewold era venuta apposta da Berlinoe ha aiutato Maria e Maurizio Alberti a preparare il buffet, enorme.Ciò nonostante, abbiamo temuto che non fosse sufficiente. Tuttosommato, erano venute 85 persone. Si sono tenuti discorsi; il Past.Kruse ha salutato gli ospiti; che, dal canto loro, hanno ringraziato peril dono del nostro coro: palle di Mozart, confezionate in una piccola

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Vita di comunitàscatola, su cui era incollata un ingrandimento di una foto, fatta inoccasione del culto a Frohnau, in cuisiamo ritratti tutti, sulla galleria

del coro. Inoltre, abbiamo ricevuto tutti un CD col video di questoculto. E ci hanno fatto anche una sorpresa musicale, cantando per noiil coro del “Nabucco“ di Verdi.

Dopo questa fine settimana, allegra e bella, abbiamo subito pensatoa nuovi piani. Nel 2017 ripeteremo lo scambio delle corali. Jörg Waltervuol venire a Roma con la Frohnauer Orchester e noi andremo daloro in maggio. Stavolta, forse, come progetto corale, affinché possanopartecipare a questo scambio anche altri membri di comunità chenon sono nostri coristi. Ve ne informeremo per tempo nel Notiziario.

Nina Bewerunge

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IV Settimana d’Avvento - “Buon Natale“

Buon Natale a te che vieni dal NORDPorta in dono la serenità

Cogli al volo l'opportunitàDi sentire qualcosa dentro te.

Buon Natale a te che vieni dal MAREApri il cuore a chi non ce l'ha

Anche a chi, per colpa del male,Non la smette di fare la guerra che fa.

A chi ha scritto le canzoni, a chi ridere ci faA chi sbaglia le opinioni e che si correggerà

A chi non ha molti amici che gli amici troverà

Buon Natale, Buon Natale.Buon Natale a te che vieni dal SUD

Porta il sole a chi non ce l'haIl profumo e il colore del mare

Che ci ispira la felicità.

Buon Natale a te che vieni dal FREDDOPorta un po' d'aria nella mia città

Il coraggio di un bell'idealePer non essere buoni solo a Natale.

A chi vive senza condizioni, a chi sente la libertàA chi stringe le tue mani e che sempre stringerà

Buon Natale a chi non mente perché gli occhi belli avràBuon Natale, Buon Natale.

Avvento

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Avvento

BUON NATALE A TE CHE VIENI DAL NORDBUON NATALE A TE CHE VIENI DAL SUD

BUON NATALE A TE CHE VIENI DAL MAREBUON NATALE ANCHE A CHI NATALE NON FA.

Buon Natale a te che vivi LONTANOE parlarti fatica un po' si fa

Prova allora a spedirci un pensieroE un sorriso sicuro arriverà!

A chi aspetta alle stazioni, a chi il biglietto non ce l'haA chi viaggia dentro ai sogni e dove arriva non si sa

Buon Natale a tanta gente perché si sopporteràBuon Natale, Buon Natale, Buon Natale, Buon Natale.

Enzo Iacchetti

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Orizzonti della fede

UNESCO: Gli scritti di Lutero e la Messa in Sìmin. di Bach dichiarati patrimonio

dell’umanità

Nel 1992, venne istituito il programma UNESCO “Memory of theWorld“. Si tratta di una rete digitale globale di documenti eccezionali:fondi librari preziosi; manoscritti; partiture; documenti unici;documenti iconografici, sonori e filmati. Scopo del progetto è mettereal sicuro, e di rendere accessibili, testimonianze documentarie divalore straordinario che si trovano in archivi, biblioteche e musei.

Sono già 348 i documenti, di tutto il mondo, che fanno parte delpatrimonio dell’umanità.Tra questi, le 21 Tesi diSolidarnosc; gli archivicoloniali di Benin, Senegale Tanzania; la raccolta dilingue indigene delMessico; gli archivi delGhetto di Varsavia; il piùantico manoscrittoconservato del Corano,“Mushaf di Othman“,dell’Uzbekistan, e le primetestimonianze di libri astampa: la Bibbia diGutenberg e la protostmpacoreana Jikji.

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Orizzonti della fedeIl 9 ottobre 2015, l’UNESCO ha inserito nell’indice del patrimoniodocumentale dell’umanitàanche gli scritti di MartinLutero (1483-1546) e la Messain Sì min. di Johann SebastianBach (1685-1750).

Tra i 14 testi scelti di Lutero cisono la sua copia dell’edizionedella Bibbia ebraica del 1494,con annotazioni di suo pugno;una redazione, fatta dai suoistudenti, della lezione del1515/16 sulla Lettera aiRomani; un manifesto astampa delle 95 Tesi contro leindulgenze e l’opera “La libertàdel cristiano“.© Lutherhaus Wittenberg

La Messa in Sì min., che occupa 99 pagine, costituisce un caso uniconell’intera opera di Bach. Si tratta di una pietra miliare della Storiadella Musica, per quanto concerne tecnica d’arrangiamento, rapportitra parola e suono e forma complessiva musicale, risultato diriflessioni estetiche e teologiche.Wort-Ton-Verhältnisse sowie auf ihre ästhetisch und theologischdurchdachte musikalische Gesamtform.© Staatsbibliothek zu Berlin/Preuß. Kulturbesitz

Pastore Dr. Kruse

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Orizzonti della fede

Il rosario

Tra i doni che Papa Francesco ci ha fatto, in occasione della sua visita,il 15 novembre 2015, ci sono anche rosari per i nostri membri dicomunità.

Nella nostra tradizione devozionale, ilrosario non compare. Ma è importanteconoscerci sempre meglio, gli uni glialtri, e, magari, scopriamo anche coseche possono arricchirci.

Il rosario è una tradizione di preghiera della Chiesa cattolica romana.La parola “rosario“ viene dal latino “rosarium“, cioè “roseto“. Le piantedi rose simboleggiano, nell’iconografia cristiana, Maria, madre di Gesù.Nella tradizone cattolica romana, il rosario è una catena di preghiera,costituita di 59 grani, usata per recitare il rosario. Mezzo e scopo dellapreghiera del rosario è Gesù Cristo, di cui si contempla la vita conMaria.

Nella sua forma più comune, una sequenza regolare di tre preghiere(Padre Nosto, Ave Maria e la dossologia “Gloria al Padre“) è collegatacon la considerazione della sofferenza e della morte di Gesù. L’arcotematico dei punti di meditazione va dall’annuncio a Maria, passandoper nascita, opera e passione di Gesù, fino alla resurrezione e all’inviodello Spirito, a Pentecoste.

L’inizio della preghiera del rosario è recitato alla croce, assicurata contre grani piccoli alla catena, incorniciati da due grani grandi.

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Orizzonti della fedeSeguono, sul rosario,cinque serie di diecigrani più piccoli (perle “Ave Maria“),ognuna seguita da ungrano grande (per il“Padre Nostro“). UnPadre Nostro, un’AveMaria e un Gloriacostituiscono ilmodulo di preghiera.

Il rosario viene recitato così:- Segno della croce: “In nome del Padre…“- Credo Apostolico; mentre si recita, si tiene il rosario in mano.- “Gloria al Padre“ e “Padre Nostro“, recitati al primo grano

grande.- Tre “Ave Marie“ con aggiunta di preghiera per le virtù cristiane

ai seguenti tr grani piccoli.“... E benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesù; che moltipli innoi la fede““... E benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesù; che rafforziinnoi la speranza““... E benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesù; che accenda innoi l’amore“

- Gloria al Padre; poi- cinquanta “Ave Maria“, in gruppi di dieci (serie). In ogni serie,

la parola “Gesù“ è associata a un cosiddetto “mistero“: unenunciato di fede che viene dal Nuovo Testamento e cheriguarda la vita di Gesù e di sua madre Maria.

Pastore Dr. Kruse

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Vita di comunità

La comunità ha bisogno del vostro sostegno!

Cara Comunità,Nel tempo dell’Avvento viviamo la comunione ecclesiale in formaforse più intensa che in altri periodi: nei culti, nei preparativi delBazar, nelle prove per il presepio vivente dei bambini, magari anchein un concerto festivo, in cui ci uniamo all’atmosfera gioiosa.Ma non è solo la comunione tra noi cristiani evangelici, ciò cheviviamo nella comunità: ci impegniamo per gli altri, i poveri, lepersone sole, i malati della nostra città di Roma. Può trattarsi di casidi singole persone che ci fanno delle richieste che noi sosteniamoconcretamente; ma può anche trattarsi di grandi progetti, come“Orsacchiotto“ e come la colazione dei poveri.Ma chi finanzia questo lavoro della comunità?Poiche siamo indipendenti dall’EKD (Chiesa Evangelica di Germania),non riceviamo le sue tasse ecclesiastiche. È vero che lo Stato italianoci assegna fondi dell’otto per mille (OPM). Che sono calcolati in baseal numero dei membri di comunità: quanti più membri ha unacomunità, tanti più fondi OPM riceve. Tuttavia, questi fondi sonoobbligatoriamente legati a uno scopo. Il nostro lavoro effettivo nellacomunità, vale a dire l’attività con i confermandi, il gruppo donne, ilculto dei bambini, gli eventi culturali e la musica sacra, sono finanziatisolo coi contributi e le offerte alla comunità, che costituiscono la basedel nostro bilancio.Ciò viene spesso dimenticato; alcuni non sanno neanche chedobbiamo finanziarci da noi. Pertanto vogliamo invitarvi a fornireil vostro contributo, anche piccolo.Affinché, anche in futuro, possiamo vivere la comunione, insieme eper il nostro prossimo.

Nina Bewerunge

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Orizzonti della fede

“Misericordiosi come il Padre“ - L’anno santodella misericordia

Il 13 marzo 2015, Papa Francesco ha proclamato un anno santostraordinario, dedicato al tema della misericordia.L’anno santo è cominciato con l’aperta della porta santa, a S. Pietro,l’8 dicembre 2015, anche per ricordare la conclusione del ConcilioVaticano II, 50 anni fa. L’anno santo finirà il 20 novembre 2015, ultimadomenica dell’anno ecclesiastico.

La porta santa è quella che viene aperta per l’“anno santo“, ma che disolito è chiusa. Hanno ognuna una porta santa le quattro basiliche diRoma : S. Pietro, S. Giovanni in Laterano, S. Paolo Fuori le Mura e S.Maria Maggiore. Il rito di apertura intende simboleggiare che alcredente, nel corso di quest’anno, è aperta una via speciale verso lasalvezza.

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Orizzonti della fedeL’“anno giubilare“ è un anno speciale della Chiesa cattolica romana.Fu Bonifacio VIII, nel 1300, a chiamare per la prima volta i pellegrinia Roma.L’anno giubilare cattolico romano si riallaccia, indirettamente,all’anno giubilare biblico, anno di remissione dei debiti e diequiparazione delle proprietà per gli israeliti (Lv 25, 8-55), ogni 50anni. La definizione di “anno giubilare“ o “anno dello jobel“ vienedall’ebraico “jobel“, che originariamente significava “ariete“: era dicorno di ariete lo shofar, strumento che doveva essere usatoall’apertura dell’anno d’indulgenza. Pertanto l’espressione “jobel“passò dallo strumento musicale all’anno. La Chiesa cattolica romanaha dato all’anno giubilare biblico un significato prettamente spirituale.Esso consiste in un perdono generale e nell’invito a rinnovare ilrapporto tra Dio e consimili umani.

Il tema della misericordia sta a cuore, in modo speciale, a PapaFrancesco. Già nella sua prima preghiera dell’angelus, dopo l’elezione,il Papa disse: “Mi ha fatto tanto bene, tanto bene [sentir parlare dellamisericordia] (…) È il meglio che noi possiamo sentire: cambia ilmondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto.“

Alla domanda: “Perché oggi un giubileo della misericordia?“, PapaFrancesco ha così risposto, nella sua omelia dell’11 aprile:“Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandicambiamenti epocali, è chiamata ad offrire più fortemente i segni dellapresenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo per ladistrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi lacapacità di guardare all’essenziale. È il tempo per la Chiesa di ritrovareil senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua:essere segno e strumento della misericordia del Padre (cfr Gv 20,21-23).“

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Orizzonti della fedeNella bolla d’indizione dell’Anno Santo, “Misericordiæ Vultus“, PapaFrancesco presenta una riflessione profonda sulla concezione biblicadi misericordia e sottolinea: “È mio vivo desiderio che il popolocristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordiacorporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienzaspesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempredi più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati dellamisericordia divina.“

Meditando sulla misericordia di Dio, Papa Francesco indica, a tutti icristiani, una via per confrontarsi, in modo nuovo e approfondito, colcentro della fede e farsene guidare nel loro pensiero, nelle loro parolee azioni in questo mondo.

Non si può far altro che concordare anche con la sua analisi dellanecessità di tali sforzi: “ C’è tanto bisogno oggi di misericordia, ed èimportante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambientisociali.“ (Angelus dell’11 gennaio 2015).

A chi voglia accogliere la sollecitazione di Papa Francesco,raccomandiamo a bolla “Misericordiæ Vultus“, che si può acquistarenell’atrio della nostra chiesa.

Pastore Dr Kruse

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Vita di comunità

Dipingiamo il cielo su Betlemme

Noi bambini, venuti al bazar, ci siamo riuniti alle h. 14 in sagrestia.Dove c’erano ad attenderci Karen Thomas e Simone Röhm. Abbiamocercato tutti grembiuli adatti per dipingere. Una volta pronti, Karenci ha narrato un po’ la storia di Natale. Abbiamo chiuso gli occhi perimmaginarcela.

Poi, due bambini sono andati fuori e hanno dipinto la stella. Gli altrisono rimasti in sagrestia a dipingere il cielo su Betlemme. Anzitutto,abbiamo dipinto il cielo tutto di blu. Siccome non riuscivamo adarrivare al centro, siamo saliti con le scarpe sul dipinto.

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Vita di comunitàUna volta finito il cielo, tutti I nostri abiti erano blu, ma non facevanulla…

L’altro gruppo aveva pure finito di ritagliare la stella e ha cominciatoa dipingerla di giallo oro e giallo chiaro. Nel cielo, molti colori si sonomescolati. È diventato bellissimo. La stella è stata cosparsa dilustrini. Sul cielo, è stata incollata carta argentata. È stato magnifico.

Un volta finito, ci siamo stupiti per il nostro capolavoro, che si puòvedere in chiesa durante l’Avvento.Ringraziamo i bambini e Simone e Karen.

Julius Leonardo Kruse

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Vita di comunità

Il nostro Bazar – un successone!

Grandioso!

Già durante i preparativi, si sentivano molto slancio ed entusiamoper il nostro Bazar. In tutti i settori ci è pensato a come migliorarlo;sono nate idee e proposte nuove e, con tanta creatività, tanto amoree tanta sapeinza pratica, in tutti gli spzi il Bazaer è sato resto unevento splendido e molto attraente.

Con emozione abbiamo vissuto le giornate febbrili a ridosso delBazar. Le nostre speranze si sarebbero avverate? I visitatoriavrebbero colto lo spostamento della data del Bazar?

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Vita di comunitàIn effetti, è stata una bella,radiosa giornata di novembre.La gente è venuta ed è affluita inmassa per tutto il giorno;ovunque si percepivanoentusiasmo e gioia per il Bazare si sentivano commentipositivi.È stata davvero una festa dellacomunità!

Abbiamo di nuovo avuto tantosostegno, di cui saimo grati:dall’Ambasciata di Germania aRoma e da grandi aziende,come Lufthansa; dall’HotelVictoria; dal birrificio Maxlrain

e dalla Libreria Herder.E, naturalmente, siamo stati sostenuti dalle tante persone dellanostra comunità e dai suoi amici: a voi tutti, che avete contribuito atrasformare le pile di borse, scatole di cartone e di altri materiali, cheall’inizio dei preparativi torreggiavano vistosamente nella Casa dellaComunità, in un Bazar che ha avuto un successo pieno, va il nostrograzie dal profondo del cuore!

Mercoledì 9 dicembre 2015, alle h. 16, si è svolto il caffè diringraziamento per i volontari del Bazar, che è stato anche la festa diNatale del Gruppo Donne.

Pastore Dr. Kruse

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Vita di comunità

Ringraziamo sentitamente i nostri partner

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Vicinati

Casal Palocco Incontri il primo lunedı̀ del mese.Roma Nord-Ovest Incontri il secondo giovedı̀ del mese. Con‐

tatto: Segreteria, tel. 06.4817519.Roma Sud Incontri il secondo lunedı̀ del mese. Con‐

tatto: Maria Alberti, tel. 06.5041443.Gruppo Italiano Incontri mensili. Contatto: Anna Belli, tel.

06.7915596.

Gruppo dei Giovani Contatto: Pastore Dr. Jens-Martin Kruse,tel. 06.4817519.

Atti amministrativi

Battesimi Maximilian Conti, 5 settembre 2015Leonardo Gennaretti, 5 settembre 2015Flavio Alexander Vernesi, 27 settembre 2015

Trauungen Pasquale e Monica Lauria, 25 settembre 2015

Trauerfeier Dr. Wolfgang Dietzfelbinger, 26 settembre 2015Trude Jansen, 3 settembre 2015

Nuovi membri della comunità

Antoni von Planta; Dr. Oliver e Annett Mellenthin; Peter Wobst;Hannes, Ursula e Anne Pfeiffer, Hendrikje Münch, Helga Bauer,Alessandro Allegretti, Dr. Jacqueline Stein-Kaempfe, RegulaMaurer, Katja Unger- Fornaro

Informazioni

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EditoreConsiglio Presbiterale dellaComunità Evangelica Luterana di Roma

Redazione ed impaginazionePastore Dr. Jens-Martin KruseVolontaria Hanna Mielke

Collaboratori M. Schulz, H. Mielke,N. Bewerunge, K. Schulten, J. L. Kruse, A. Belli(trad.)Periodicità trimestraleTiratura 100 ExemplareTipografia www.gemeindebrief-in-farbe.de

Coordinate bancarie

Deutsche Bank Pforzheim DE18 666 700 060 090059700BIC: DEUT DE SM 666

Banca Popolare di Novara IT55 X 05034 03255 0000 0000 2750BIC: BAPPIT 21AI9

Informazioni

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13 dicembreIII D. d’Avvento

h. 10.00 Culto con S. Cena CBh. 16.30 Concerto e Culto con Santa Cena I

P. Dr. KruseP. Dr. Kruse

20 dicembreIV D. d’Avvento

h. 10.00 Culto delle Famiglie con innid’Avvento e addobbo dell’Albero di Natale

P. Dr. Kruse

24 dicembreVigilia di Natale

h. 15.30 Culto con presepio viventeh. 17.00 Culto della Vigilia di Nataleh. 23.00 Culto di mezzanotte I

P. Dr. KruseP. Dr. KruseP. Dr. Kruse

25 dicembreNatale

h. 10.00 Culto con S. Cena P. Dr. Kruse

27 dicembreI Dom. d. Natale

h. 10.00 Culto di predicazione D+I P. Dr. Kruse

31 dicembreUltimo dellAnno

h. 18.00 Culto con S. Cena per la fined’anno

P. Dr. Kruse

3 gennaio 2016II Dom. d. Natale

h. 10.00 Culto con S. Cena P. Dr. Kruse

10 gennaioI D. d. l’Epifania

h. 10.00 Culto con S. Cena CB

h. 16.30 Concerto e Culto con Santa Cena I

Lit.: P. Dr. KrusePr.: Prof. Schröter

P. Dr. Kruse

Culti e musica nella Chiesa luteranaP = Pastore, PR = Predicatore/trice; CB = Culto dei bambini; I = Culto in italiano; D+I = C. bilingue

Culti

17 gennaioII D. d. l’Epifania

h. 10.00 Culto con S. Cenah. 18.30 Culto ecumenico al Germanicum

P. Dr. KrusePr.: Rett.

Brandmeyer21. gennaio 2016Settimana dell’Unità

h. 18.30 Veglia Ecumenica Diocesana,Basilica S. Cuore di Cristo Re, V.le Mazzini

Predica:P. Dr. Kruse

24 gennaioSeptuagesimæ

h. 10.00 Culto di predicazione D+I P. Dr. Kruse

25 gennaio 2016Settimana dell’Unità

h. 17.30 Culto ecumenico di conclusione,Basilica di S. Paolo Fuori le Mura

P. Dr. Kruse

31 gennaioSexagesimæ

h. 10.00 Culto con S. Cena CB P. Dr. KrusePr.: Prof. Dr. Martin

Vahrenhorst7 febbraioEsto mihi

h. 10.00 Culto di predicazione P. Dr. Kruse

14 febbraioInvocavit

h. 10.00 Culto di predicazioneh. 16.30 Concerto e Culto con Santa Cena I

PR Anna BelliPR Anna Belli

21 febbraioReminiscere

h. 10.00 Culto di predicazione PR Stefan Schneck

28 febbraioOculi

h. 10.00 Culto con S. Cena e laboratorio dicanto di H.H. Grube CB, D+I

P. Dr. Kruse

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Anna BelliVia Gorizia 22, 00043 [email protected] / 06.7915596

Anke de BernardinisVia Monti Parioli 49, 00197 [email protected] / 06.3218885

Nina BewerungeVia Aventina 32 int. 4, 00153 [email protected] / 06.5743939

Christiane Bremer, VicepresidenteVia di Santa Chiara 57, 00186 [email protected] /06.87786696

Anna-Claudia TeramoPiazza Verbano 8, Sc.2 Int.12, 00199 [email protected] / 06.8555686

Prof. Dr. Wolfram Thomas, PresidenteVia Teheran 15, 00135 [email protected] / 06.3296517

Dr. Johannes TimpeVia della Lungara 18, 00165 [email protected]/ 06.45492897

Gertrud WiedmerVia Michele Cantone 4, 00166 [email protected] / 06.6693290

PastoratoVia Toscana 7, 00187 RomaTel.: 06.4817519Fax: 06.42010417E-Mail: [email protected]: www.ev-luth-gemeinde-rom.org

Orario d’ufficioMlunedì-venerdì h. 9 - 13

Pastore Dr. Jens-Martin KruseSegretaria Marion SchulzFreiwillige Hanna Mielke

Comunità EvangelicaLuterana di Roma Il Consiglio Presbiterale

Siamo membri della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI)www.chiesaluterana.it/de