Comunicazione e nuove tecnologie Corso TIC 2003 Itis Planck Prof. F. Meneghetti.

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Comunicazione enuove tecnologie

Corso TIC 2003Corso TIC 2003Itis PlanckItis Planck

Prof. F. MeneghettiProf. F. Meneghetti

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Ricordiamo gli obiettivi del modulo…Ricordiamo gli obiettivi del modulo…

Il modulo ha l'obiettivo di far comprendere:Il modulo ha l'obiettivo di far comprendere: come cambia il modo di comunicare con come cambia il modo di comunicare con

l'uso delle TIC; l'uso delle TIC; il rapporto tra l'interfaccia grafico-testuale di il rapporto tra l'interfaccia grafico-testuale di

un prodotto di comunicazione multimediale un prodotto di comunicazione multimediale e l'efficacia della comunicazione; e l'efficacia della comunicazione;

quali strumenti e metodi sono più efficaci quali strumenti e metodi sono più efficaci per produrre comunicazioni multimedialiper produrre comunicazioni multimediali

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……e l’indice del percorso (ristrutturato)e l’indice del percorso (ristrutturato)

1.1. La comunicazione: aspetti teorici e cenni di La comunicazione: aspetti teorici e cenni di semiologiasemiologia

2.2. Le regole della comunicazione efficaceLe regole della comunicazione efficace

3.3. Comunicazione, conoscenza, lingua e Comunicazione, conoscenza, lingua e tecniche di scrittura nel corso del tempotecniche di scrittura nel corso del tempo

4.4. La comunicazione didattica e apprendimento La comunicazione didattica e apprendimento con le nuove tecnologie; problemi aperti e con le nuove tecnologie; problemi aperti e strategie possibilistrategie possibili

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3.1. Lingua, comunicazione e pensiero3.1. Lingua, comunicazione e pensiero

La lingua è il più potente sistema di comunicazione, La lingua è il più potente sistema di comunicazione, quello privilegiato nella comunicazione didattica, ma quello privilegiato nella comunicazione didattica, ma non è l’unico. L’essere umano in origine comunicava non è l’unico. L’essere umano in origine comunicava con un linguaggio non verbale. La parola è nata con un linguaggio non verbale. La parola è nata dopo….dopo….

Ripercorrere la storia della comunicazione verbale e Ripercorrere la storia della comunicazione verbale e delle relative tecniche ci aiuta a riflettere sui rapporti delle relative tecniche ci aiuta a riflettere sui rapporti tra lingua, comunicazione e pensiero.tra lingua, comunicazione e pensiero.

Eccomi!

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3.2. Dopo la parola, la scrittura3.2. Dopo la parola, la scrittura

La parola scritta nasce circa 4000 anni prima di La parola scritta nasce circa 4000 anni prima di Cristo per motivi in parte economici (contabilità), in Cristo per motivi in parte economici (contabilità), in parte magico-religiosi.parte magico-religiosi.

Le prime scritture sono ideografiche (precedute dal Le prime scritture sono ideografiche (precedute dal disegno)disegno)

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3.4. Il rebus degli ideogrammi3.4. Il rebus degli ideogrammi

Tutte le scritture ideografiche (dai geroglifici alle Tutte le scritture ideografiche (dai geroglifici alle scritture orientali) tendono a rappresen-tare l’oggetto scritture orientali) tendono a rappresen-tare l’oggetto significato in modo concreto, ma sono anti-significato in modo concreto, ma sono anti-economiche perché comportano la fissazione nella economiche perché comportano la fissazione nella mente di migliaia di segni. Ciò favorisce l’abilità della mente di migliaia di segni. Ciò favorisce l’abilità della memoria, ma anche la tendenza a delegare la scrittura memoria, ma anche la tendenza a delegare la scrittura a degli specialisti (gli scribi), separati dalla gente a degli specialisti (gli scribi), separati dalla gente comune. comune.

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3.3. La scrittura alfabetica3.3. La scrittura alfabetica

La scrittura alfabetica è invece di La scrittura alfabetica è invece di tipo fonetico: prevede pochi segni tipo fonetico: prevede pochi segni (ciascuno dei quali rinvia ad un (ciascuno dei quali rinvia ad un fonema) che si combinano tra fonema) che si combinano tra loro in modo pressoché infinito: loro in modo pressoché infinito: dai fenici, l’alfabeto passa ai greci dai fenici, l’alfabeto passa ai greci e poi ai romanie poi ai romani. . Pensare una Pensare una scrittura di questo tipo implica un scrittura di questo tipo implica un lavoro di simbolizzazione e di lavoro di simbolizzazione e di astrazione, che incide sul astrazione, che incide sul pensiero.pensiero.

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3.4. Scrittura e produzione scritta3.4. Scrittura e produzione scritta

La scrittura si rivela uno strumento La scrittura si rivela uno strumento formidabile per la conservazione formidabile per la conservazione delle opere dello spirito umano quali delle opere dello spirito umano quali leggi, letteratura, testi sacri.leggi, letteratura, testi sacri.

Ma per accedere alla scrittura Ma per accedere alla scrittura servono scuole, che, se saranno servono scuole, che, se saranno promosse in età romana, andranno promosse in età romana, andranno incontro a decadenza in età incontro a decadenza in età medievale.medievale.

Corpus iuris

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3.5. Scrittura e tecnica3.5. Scrittura e tecnica

Nel frattempo la scrittura si Nel frattempo la scrittura si adegua ai mezzi tecnici a adegua ai mezzi tecnici a disposizione: a seconda che disposizione: a seconda che si tratti di papiro, tavoletta si tratti di papiro, tavoletta cerata o pergamena, cerata o pergamena, cambiano radicalmente le cambiano radicalmente le tecniche della scrittura tecniche della scrittura medesima.medesima.

Dunque saper scrivere non Dunque saper scrivere non significa necessariamente significa necessariamente saper usare la penna.saper usare la penna.

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3.6. L’età del libro chiuso3.6. L’età del libro chiuso

Il generale analfabetismo Il generale analfabetismo dell’alto medioevo non dell’alto medioevo non determina una scomparsa della determina una scomparsa della cultura in senso assoluto: certo, cultura in senso assoluto: certo, le forme più alte della scrittura le forme più alte della scrittura conoscono un duro colpo, ma conoscono un duro colpo, ma sopravvive una cultura, specie sopravvive una cultura, specie popolare, tramandata oralmente. popolare, tramandata oralmente. Anche il codice iconico svolge Anche il codice iconico svolge un’importante funzione un’importante funzione comunicativa e didattica, comunicativa e didattica, soprattutto a fini religiosi.soprattutto a fini religiosi.

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3.7. La rivoluzione di Gutemberg3.7. La rivoluzione di Gutemberg

L’invenzione della stampa apre nuove strade L’invenzione della stampa apre nuove strade alla scrittura e alla lettura, allarga il pubblico alla scrittura e alla lettura, allarga il pubblico dei lettori (e rivelandosi un’invenzione dei lettori (e rivelandosi un’invenzione sostanzialmente democratica), ma accentua il sostanzialmente democratica), ma accentua il solco tra l’ alfabetizzato (che accede alle solco tra l’ alfabetizzato (che accede alle comunicazioni più importanti) e l’ analfabeta, comunicazioni più importanti) e l’ analfabeta, l’escluso. Il lettore diventa homo sapiens, che l’escluso. Il lettore diventa homo sapiens, che multiplica il proprio sapere ed è, al tempo multiplica il proprio sapere ed è, al tempo stesso, un homo simbolicus, capace di stesso, un homo simbolicus, capace di decodificare i segni scritti. (G. SARTORI, decodificare i segni scritti. (G. SARTORI, Homo Homo vidensvidens, Bari 1997), Bari 1997)

Ancora, tale invenzione ha prodotto la libera Ancora, tale invenzione ha prodotto la libera interpretazione della Bibbia, e ha fatto sorgere interpretazione della Bibbia, e ha fatto sorgere una nuova pedagogia fondata su libri illustrati una nuova pedagogia fondata su libri illustrati che insegnavano l' alfabeto. (U. Eco)che insegnavano l' alfabeto. (U. Eco)

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3.8. L’epopea del libro3.8. L’epopea del libro

Riepilogando:Riepilogando: La comunicazione colta per eccellenza è quella scritta La comunicazione colta per eccellenza è quella scritta Il mezzo di trasmissione più importante è il libro.Il mezzo di trasmissione più importante è il libro. La tecnologia è quella della stampa, i cui caratteri si La tecnologia è quella della stampa, i cui caratteri si

ispirano alle scritture tradizionali (es. la carolina), e ispirano alle scritture tradizionali (es. la carolina), e diventano al tempo stesso modelli da imitare,diventano al tempo stesso modelli da imitare,

La lingua si rifà ai modelli riconosciuti e codifica sempre La lingua si rifà ai modelli riconosciuti e codifica sempre più rigidamente le proprie regole, che passano anche più rigidamente le proprie regole, che passano anche alla lingua parlata.alla lingua parlata.

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3.9. Nascono le telecomunicazioni3.9. Nascono le telecomunicazioni

Il progresso della riproduzione a stampa Il progresso della riproduzione a stampa fu lento ma costante. Tra ‘700 e ‘800 fu lento ma costante. Tra ‘700 e ‘800 culmina nell'avvento - del "quotidiano". culmina nell'avvento - del "quotidiano". Attorno alla metà dell‘ ’800, grazie a due Attorno alla metà dell‘ ’800, grazie a due nuove invenzioni - telegrafo e telefono -nuove invenzioni - telegrafo e telefono -che annullano la distanza , cominciava che annullano la distanza , cominciava l'era delle comunicazioni immediate. La l'era delle comunicazioni immediate. La radio aggiunge un nuovo elemento: una radio aggiunge un nuovo elemento: una voce, che raggiunge facilmente tutte le voce, che raggiunge facilmente tutte le case ma non intacca radicalmente il case ma non intacca radicalmente il modo di essere degli uomimi. Ma la vera modo di essere degli uomimi. Ma la vera rivoluzione avviene alla metà del’900, con rivoluzione avviene alla metà del’900, con la televisione.la televisione.

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3.10. Dall’homo sapiens all’homo videns3.10. Dall’homo sapiens all’homo videns

La televisione - lo dice il nome - è "vedere da La televisione - lo dice il nome - è "vedere da lontano" (tele), e cioè portare al cospetto di un lontano" (tele), e cioè portare al cospetto di un pubblico di spettatori cose da vedere da pubblico di spettatori cose da vedere da dovunque, da qualsiasi luogo e distanza. E nella dovunque, da qualsiasi luogo e distanza. E nella televisione il vedere prevale sul parlare, nel senso televisione il vedere prevale sul parlare, nel senso che la voce in campo, o di un parlante, è che la voce in campo, o di un parlante, è secondaria, sta in funzione dell'immagine, secondaria, sta in funzione dell'immagine, commenta l'immagine. Ne consegue che il commenta l'immagine. Ne consegue che il telespettatore è più un “animale vedente” che non telespettatore è più un “animale vedente” che non un animale simbolico. (cfr. Sartori, un animale simbolico. (cfr. Sartori, citcit.)..).

Tuttavia avviene anche una rivalutazio-Tuttavia avviene anche una rivalutazio- ne dell’oralità nelle comunicazioni.ne dell’oralità nelle comunicazioni.

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3.11. L’avvento del PC e di Internet3.11. L’avvento del PC e di Internet

Il Il Pc, nato come elaboratore di calcoli Pc, nato come elaboratore di calcoli complessi, si è subito candidato a complessi, si è subito candidato a sostituire la macchina da scrivere con le sostituire la macchina da scrivere con le sue funzioni più evolute di sue funzioni più evolute di word word processor e processor e la possibilità di collegarsi ad la possibilità di collegarsi ad una stampante “domesticauna stampante “domestica””. Inoltre, . Inoltre, grazie ad una rapida evoluzione grazie ad una rapida evoluzione tecnologica, ha potuto avvalersi del tecnologica, ha potuto avvalersi del supporto di immagini e suoni, potenziato supporto di immagini e suoni, potenziato al massimo dai collegamenti ad Internet.al massimo dai collegamenti ad Internet.

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3.12. La magia della multimedialità3.12. La magia della multimedialità

“ “Attraverso il disegno e la stampa, già nei secoli Attraverso il disegno e la stampa, già nei secoli scorsi, l'uomo aveva catturato e imparato a scorsi, l'uomo aveva catturato e imparato a governare l'immagine. Solo in questo secolo è governare l'immagine. Solo in questo secolo è stato capace di realizzare una delle sue più stato capace di realizzare una delle sue più antiche ambizioni: quella di catturare, riprodurre, antiche ambizioni: quella di catturare, riprodurre, trasmettere a distanza i suoni delle voci e delle trasmettere a distanza i suoni delle voci e delle cose.La galassia Gutenberg ha fatto piombare il cose.La galassia Gutenberg ha fatto piombare il mondo nel silenzio. La galassia multimediale gli mondo nel silenzio. La galassia multimediale gli ha ridato voce, ne ha moltiplicato le immagini ha ridato voce, ne ha moltiplicato le immagini acustiche."acustiche."

(R. MARAGLIANO, (R. MARAGLIANO, Nuovo manuale di didattica multimedialeNuovo manuale di didattica multimediale, Laterza Bari , Laterza Bari 1998)1998)

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4.1.Nuovi media e percezione4.1.Nuovi media e percezione

Le tecnologie di elaborazione dell'informazione 'incorniciano' il Le tecnologie di elaborazione dell'informazione 'incorniciano' il nostro cervello in una struttura sfidandolo a trovare una nuova nostro cervello in una struttura sfidandolo a trovare una nuova interpretazione per ogni nuovo medium e ed accomodare il nostro interpretazione per ogni nuovo medium e ed accomodare il nostro cervello ad ogni nuova tecnologia (brainframe, concetto di De cervello ad ogni nuova tecnologia (brainframe, concetto di De Kerckhove [1991] .Kerckhove [1991] .

L' influenza dei media costringono ad un continuo mutamento del L' influenza dei media costringono ad un continuo mutamento del nostro modo percettivo, dopo l'introduzione di ogni nuova nostro modo percettivo, dopo l'introduzione di ogni nuova tecnologia l'essere umano muta in qualche modo il suo "modo di tecnologia l'essere umano muta in qualche modo il suo "modo di vedere", certe cose diventano possibili grazie alla tecnologia altre vedere", certe cose diventano possibili grazie alla tecnologia altre diventano impossibili.diventano impossibili.

Il brainframe è sostanzialmente una struttura cognitiva che viene Il brainframe è sostanzialmente una struttura cognitiva che viene ingenerata all’interno delle zone profonde della cognizione dalle ingenerata all’interno delle zone profonde della cognizione dalle tecnologie dell’informazione e che favorisce un nuovo “stile di tecnologie dell’informazione e che favorisce un nuovo “stile di pensiero “.pensiero “.

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4.2. Pensiero e apprendimento4.2. Pensiero e apprendimento

Se cambiano e la percezione della realtà e il Se cambiano e la percezione della realtà e il pensiero, la pedagogia non può ignorarlo. Si tratta pensiero, la pedagogia non può ignorarlo. Si tratta di vedere se la scuola è pronta al mutamento…di vedere se la scuola è pronta al mutamento…

Se è disposta ad accantonare atteggiamenti Se è disposta ad accantonare atteggiamenti “apocalittici” per accogliere la positività del nuovo “apocalittici” per accogliere la positività del nuovo senza, con ciò, buttare via il bambino assieme senza, con ciò, buttare via il bambino assieme all’acqua sporca…all’acqua sporca…

Se è pronta a capire che anche le abilità di base, Se è pronta a capire che anche le abilità di base, come il leggere e lo scrivere, vanno ripensate…come il leggere e lo scrivere, vanno ripensate…

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4.3. La questione della crisi del libro4.3. La questione della crisi del libro

Un esempio. Sulla Rete, la tradizionale unità di misura del Un esempio. Sulla Rete, la tradizionale unità di misura del libro, il capitolo, non funziona più. Dobbiamo andare verso libro, il capitolo, non funziona più. Dobbiamo andare verso l'unità di misura più piccola, il paragrafo, che solitamente l'unità di misura più piccola, il paragrafo, che solitamente sta bene proprio sulla schermata del computer. Così il sta bene proprio sulla schermata del computer. Così il paragrafo diventa un minicapitolo: autonomo, dedicato a un paragrafo diventa un minicapitolo: autonomo, dedicato a un solo tema, con un suo titolo che ne sintetizza il contenuto… solo tema, con un suo titolo che ne sintetizza il contenuto… Rimpiangiamo il libro, con il suo spessore, i suoi indici, la Rimpiangiamo il libro, con il suo spessore, i suoi indici, la lunga articolazione dei suoi testi…lunga articolazione dei suoi testi…

In questi momenti di crisi ci dovremmo ricordare che il In questi momenti di crisi ci dovremmo ricordare che il nostro piccolo schermo è solo una finestra su un mondo nostro piccolo schermo è solo una finestra su un mondo molto più profondo e più vasto di un libro.molto più profondo e più vasto di un libro.

(Gabriella Gialdini, psicologa)(Gabriella Gialdini, psicologa)

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4.4.Come l'amore, il libro non muore 4.4.Come l'amore, il libro non muore

Secondo Umberto Eco, semiologo e studioso aperto alle Secondo Umberto Eco, semiologo e studioso aperto alle innovazioni (o meglio ancora convinto che siano inevitabili), innovazioni (o meglio ancora convinto che siano inevitabili), “il libro da leggere non potrà essere sostituito da alcun “il libro da leggere non potrà essere sostituito da alcun aggeggio elettronico: appartiene a quei miracoli di una aggeggio elettronico: appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna. E’ fatto per essere preso in mano, anche tecnologia eterna. E’ fatto per essere preso in mano, anche a letto, anche in barca, anche là dove non ci sono spine a letto, anche in barca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata. Può essere sottolineato, sopporta orecchie e scaricata. Può essere sottolineato, sopporta orecchie e segnalibri. E' vero che la tecnologia ha cambiato molte segnalibri. E' vero che la tecnologia ha cambiato molte cose: possono scomparire i compositori, le tipografie, le cose: possono scomparire i compositori, le tipografie, le rilegatorie tradizionali, ma avremmo tra le mani, ancora e rilegatorie tradizionali, ma avremmo tra le mani, ancora e sempre, un libro”. sempre, un libro”.

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4.5.Ma cambia il modo di leggere4.5.Ma cambia il modo di leggere

Su Internet cambia ogni cosa. Per il lettore e per lo Su Internet cambia ogni cosa. Per il lettore e per lo scrittore. La successione delle pagine non c'è più: scrittore. La successione delle pagine non c'è più: l'itinerario di lettura lo fa il lettore stesso quando decide l'itinerario di lettura lo fa il lettore stesso quando decide dove andare. Le pagine non si sfogliano, ma si 'linkano'. Il dove andare. Le pagine non si sfogliano, ma si 'linkano'. Il testo lo leggiamo sempre attraverso una piccola finestrella testo lo leggiamo sempre attraverso una piccola finestrella che ha le dimensioni dello schermo del computer; anche che ha le dimensioni dello schermo del computer; anche quando è grande, difficilmente contiene più di 40 righe alla quando è grande, difficilmente contiene più di 40 righe alla volta. Su una pagina, un sito, possiamo arrivare nei modi volta. Su una pagina, un sito, possiamo arrivare nei modi più diversi: attraverso un motore di ricerca, la home page, il più diversi: attraverso un motore di ricerca, la home page, il link di un altro sito, che magari dedicato a tutt'altro tema. link di un altro sito, che magari dedicato a tutt'altro tema. Cambiamo pagina e cambiamo mondo.”Cambiamo pagina e cambiamo mondo.”

(Gabriella Gialdini )(Gabriella Gialdini )

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4.6.Lettura testuale o ipertestuale4.6.Lettura testuale o ipertestuale

Un interrogativo da porsi a questo punto è il Un interrogativo da porsi a questo punto è il seguente: se un percorso di conoscenza di tipo seguente: se un percorso di conoscenza di tipo associativo e non sequenziale (favorito da associativo e non sequenziale (favorito da Internet e dall’ipertestualità) è più vicino alla Internet e dall’ipertestualità) è più vicino alla modalità di funzionamento del cervello, e quindi modalità di funzionamento del cervello, e quindi più adatto all’apprendimento, o, comunque tale da più adatto all’apprendimento, o, comunque tale da facilitarlo, si deve concludere che la logica facilitarlo, si deve concludere che la logica sequenziale (o testuale) va gradualmente sequenziale (o testuale) va gradualmente “estirpata” dalla comunicazione didattica?“estirpata” dalla comunicazione didattica?

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4.7. Semplificare troppo è aiutare?4.7. Semplificare troppo è aiutare?

Fermo restando che sarà la professionalità dei docenti, la Fermo restando che sarà la professionalità dei docenti, la loro capacità di integrare competenze loro capacità di integrare competenze pedagofiche/tecnologiche , a dare, caso per caso, le pedagofiche/tecnologiche , a dare, caso per caso, le risposte adeguate, si può comunque osservare che:risposte adeguate, si può comunque osservare che:

un percorso comunicativo lineare facilita senz’altro la un percorso comunicativo lineare facilita senz’altro la comunicazione e quindi la ricezione dei messaggicomunicazione e quindi la ricezione dei messaggi

La semplificazione dei contenuti in modo da ridurli a unità La semplificazione dei contenuti in modo da ridurli a unità di informazione sempre più piccoli e snodati potrebbe di informazione sempre più piccoli e snodati potrebbe facilitare l’apprendimento ma non essere altrettanto facilitare l’apprendimento ma non essere altrettanto efficace per lo sviluppo dei neuroni e quindi delle abilità efficace per lo sviluppo dei neuroni e quindi delle abilità cognitive.cognitive.

Un paradosso? Un paradosso?

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4.9.Il trionfo dell’oralità?4.9.Il trionfo dell’oralità? Un altro problema è rappresentato, secondo alcuni, dalla Un altro problema è rappresentato, secondo alcuni, dalla

perdita d’importanza della scrittura a favore della perdita d’importanza della scrittura a favore della comunicazione orale, o di forme di scrittura molto spicce e comunicazione orale, o di forme di scrittura molto spicce e molto poco strutturate come gli SMS, che si appoggiano molto poco strutturate come gli SMS, che si appoggiano pertanto, ad codici, come quello degli “emoticons”.pertanto, ad codici, come quello degli “emoticons”.

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4.10.Due tipi di oralità4.10.Due tipi di oralità Walter Ong, antropologo, in Walter Ong, antropologo, in Oralità e scritturaOralità e scrittura , distingue , distingue

due tipi di due tipi di ORALITA‘, cioè di comunicazione basata sul ORALITA‘, cioè di comunicazione basata sul discorso e che discorso e che ha delle caratteristiche proprie, che la ha delle caratteristiche proprie, che la distinguono da quella scritta (es. enunciati paratattici, enfatici, distinguono da quella scritta (es. enunciati paratattici, enfatici, partecipativi, ridonanti, scarsamente analitici..):partecipativi, ridonanti, scarsamente analitici..):

PRIMARIA, propria di una cultura ignara della scrittura e PRIMARIA, propria di una cultura ignara della scrittura e della stampa;della stampa;

SECONDARIA o DI RITORNO incoraggiata da telefono, SECONDARIA o DI RITORNO incoraggiata da telefono, radio, tv, mezzi elettroniciradio, tv, mezzi elettronici che dipendono dalla scrittura e che dipendono dalla scrittura e dalla stampa, ma riportano alla narrazione. Essa genera il dalla stampa, ma riportano alla narrazione. Essa genera il senso di appartenenza a gruppi molto più ampi - a ciò che senso di appartenenza a gruppi molto più ampi - a ciò che McLuhan chiama “villaggio globale”.McLuhan chiama “villaggio globale”.

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4.11. Nuovi tipi di “analfabetismo”4.11. Nuovi tipi di “analfabetismo”

Quanti adulti sanno decodificare tutti gli emoticons e tutti i Quanti adulti sanno decodificare tutti gli emoticons e tutti i tipi di “sms”? tipi di “sms”?

Quanti ad esempio sanno “IL B L8” =I'll be late, Farò tardi o Quanti ad esempio sanno “IL B L8” =I'll be late, Farò tardi o che “6 che “6 % - 6”= sei sclerato?% - 6”= sei sclerato?

Se ci lamentiamo con i ragazzi del loro analfabetismo, non Se ci lamentiamo con i ragazzi del loro analfabetismo, non c’è il rischio che ci accusino a loro volta di essere “gli scemi c’è il rischio che ci accusino a loro volta di essere “gli scemi del villaggio globale”?del villaggio globale”?

E’ chiaro che un docente non è tenuto a padroneggiare tutti E’ chiaro che un docente non è tenuto a padroneggiare tutti questi nuovi codici, ma devi rendersi conto che i giovani ne questi nuovi codici, ma devi rendersi conto che i giovani ne recepiscono (e padroneggiano) più di lui e che l’estensione recepiscono (e padroneggiano) più di lui e che l’estensione di queste competenze va probabilmente, ma non di queste competenze va probabilmente, ma non necessariamente, a scapito di altre.necessariamente, a scapito di altre.

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4.12. Il problema di Internet4.12. Il problema di Internet

Internet, afferma Umberto Eco, “è un equivalente virtuale Internet, afferma Umberto Eco, “è un equivalente virtuale dell'universo: il grande problema è il filtro. Quindi il problema è: dell'universo: il grande problema è il filtro. Quindi il problema è: come riconoscere da solo i siti a cui bisogna dare fiducia?come riconoscere da solo i siti a cui bisogna dare fiducia?

Una soluzione è intensificare filtri esterni alla Rete, come la Una soluzione è intensificare filtri esterni alla Rete, come la scuola, i libri, i giornali. Queste istituzioni non possono essere scuola, i libri, i giornali. Queste istituzioni non possono essere soppiantate dalla Rete, sono anzi la condizione per un suo uso soppiantate dalla Rete, sono anzi la condizione per un suo uso ragionevole.ragionevole.

Esiste comunque il rischio di un universo fondato su tre classi: Esiste comunque il rischio di un universo fondato su tre classi: coloro che interagiscono attivamente con la rete, che ricevono coloro che interagiscono attivamente con la rete, che ricevono messaggi e ne emettono; la “piccola borghesia” degli utenti messaggi e ne emettono; la “piccola borghesia” degli utenti passivi e i “prolet,” che si limitano a vedere quello che passa la passivi e i “prolet,” che si limitano a vedere quello che passa la televisione. Ma dato che un bambino nato in una famiglia povera televisione. Ma dato che un bambino nato in una famiglia povera può imparare molto presto a usare Internet, la divisione tra le può imparare molto presto a usare Internet, la divisione tra le classi non sarà più fondata sul censo”.classi non sarà più fondata sul censo”.

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4.13. Bambini-programmatori?4.13. Bambini-programmatori?

La sfida di EcoLa sfida di Eco: : pper evitare la "tecno- esclusione deve attivarsi proprio er evitare la "tecno- esclusione deve attivarsi proprio la scuola. Per consentire a ogni bambino di arrivare a quest'aristocrazia la scuola. Per consentire a ogni bambino di arrivare a quest'aristocrazia di massa, la scuola deve insegnare a programmare, e non soltanto a di massa, la scuola deve insegnare a programmare, e non soltanto a utilizzare i programmi Bisogna trovare un percorso educativo per i utilizzare i programmi Bisogna trovare un percorso educativo per i ragazzi. Sin da piccoli tutti debbono esercitarsi a usare il computer, ma ragazzi. Sin da piccoli tutti debbono esercitarsi a usare il computer, ma non passivamente, non con Windows.non passivamente, non con Windows.

C'è bisogno invece di conoscere il Dos, il Basic, il Pascal o qualche altro C'è bisogno invece di conoscere il Dos, il Basic, il Pascal o qualche altro linguaggio. Le prime generazioni che si sono accostate al computer linguaggio. Le prime generazioni che si sono accostate al computer dovevano imparare il Basic che, pur essendo molto elementare, ti fa dovevano imparare il Basic che, pur essendo molto elementare, ti fa capire almeno qualcosa della logica della macchina. Oggi basta cliccare capire almeno qualcosa della logica della macchina. Oggi basta cliccare sulle icone e tutto risulta facile.sulle icone e tutto risulta facile.

Il linguaggio informatico può essere il più difficile del mondo, ma per i Il linguaggio informatico può essere il più difficile del mondo, ma per i bambini è come la bicicletta. Uno che la inforca per la prima volta a bambini è come la bicicletta. Uno che la inforca per la prima volta a cinquant' anni casca, ma se si è imparato da piccoli non si casca più. Se cinquant' anni casca, ma se si è imparato da piccoli non si casca più. Se si impara da piccoli. si impara da piccoli.

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4.14.Una conclusione provvisoria4.14.Una conclusione provvisoria

Una grossa responsabilità nella formazione delle Una grossa responsabilità nella formazione delle nuove generazioni, sempre più esposte all’inovazione nuove generazioni, sempre più esposte all’inovazione tecnologica ricade sulla scuola e sugli insegnanti.tecnologica ricade sulla scuola e sugli insegnanti.

La tecnologia dell’educazione (in quanto momento di La tecnologia dell’educazione (in quanto momento di riflessione) deve guidare l’apprendimento delle nuove riflessione) deve guidare l’apprendimento delle nuove (e delle vecchie) TIC.(e delle vecchie) TIC.

Le nuove tecniche devono essere apprese con Le nuove tecniche devono essere apprese con modalità flessibili e che richiedano la consapevolezza modalità flessibili e che richiedano la consapevolezza della loro possibile collocazione in progetti educativi e della loro possibile collocazione in progetti educativi e didattici dai contorni chiari e definiti.didattici dai contorni chiari e definiti.

Occorre imparare questi strumenti e le loro procedure Occorre imparare questi strumenti e le loro procedure d’uso in modo critico, “progettando contempora-d’uso in modo critico, “progettando contempora-neamente il nuovo: anticipando i fini e non solo gli neamente il nuovo: anticipando i fini e non solo gli strumenti “ (prof. Luigi Guerra)strumenti “ (prof. Luigi Guerra)

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Allegato: ipertestualità e apprendimentoAllegato: ipertestualità e apprendimento

L’ipertesto rappresenta un’enorme ragnatela di concetti che ricorda le connessioni dei neuroni del nostro cervello.

Cervello hard diskhard disk

neuroni nodinodi

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