Comunicazione / coscienza ed inconscio / intelligenza e volontà

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Comunicazione / coscienza ed inconscio / intelligenza e volontà Se la coscienza vitale non viene fuori, ci sarà “ intendimento intendimento ”, ma non comunicazione comunicazione . - La non-comunicazione e’ massima se l’io non è coinvolto nel discorso e nella azione. - Se la connessione vitale connessione vitale è nulla , il discorso è irrilevante (comunicazione minima). - Se è negativa , il discorso non convince, irrita

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Comunicazione / coscienza ed inconscio / intelligenza e volontà. Se la coscienza vitale non viene fuori, ci sarà “ intendimento ”, ma non “ comunicazione ” . - La non-comunicazione e’ massima se l’io non è coinvolto nel discorso e nella azione. - PowerPoint PPT Presentation

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Se la coscienza vitale non viene fuori, ci sarà “intendimentointendimento”, ma non “comunicazionecomunicazione”.

- La non-comunicazione e’ massima se l’io non è coinvolto nel discorso e nella azione.

- Se la connessione vitale connessione vitale è nulla, il discorso è irrilevante (comunicazione minima).

- Se è negativa, il discorso non convince, irrita-Se -Se è positivaè positiva, il discorso piace, convince , il discorso piace, convince

(comunicazione massima)(comunicazione massima)

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- Il discorso capace di implicare la coscienza Il discorso capace di implicare la coscienza vitale è il pratico vitale è il pratico (retorico e poetico + etica, politica, estetica), non il scientifico.

-Il discorso pratico discorso pratico e quello capace di restituire la capacità umana di poter promettere e di poter perdonare nelle attività di comunicazione.- E anche di poter sbagliare …

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Comunicazione significa sopratutto Comunicazione significa sopratutto “comprensione vitale” “comprensione vitale” (non soltanto “capire” intellettuale) - C’è comunicazione C’è comunicazione quando, in una espressione, varie persone “comprendono” varie persone “comprendono” la stessa cosala stessa cosa. . -- “Comprensione”: l’espressione di un contenuto universale astratto s’integra nella s’integra nella esperienza vissuta esperienza vissuta di qualcuno concretodi qualcuno concreto.

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Comunicazione e comprensione - 2 -- “lo stesso”: comprendere qualcosa significa anche comprendersi se stesso nella propria situazione storica e, allo stesso tempo, essere capace su “sapere” in astratto “sapere” in astratto di quella situazione cambiante.di quella situazione cambiante.

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Comunicazione e comprensione - 2 -- Esperienza: quello che media tra la coscienza (il sapere) e la vita, facendo parte di ambedue: “avvenimento che modifica alla persona che lo vive nel suo sapere e ella sua vita (dilatando orizzonti).

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Quindi:- C’è comunicazione quando, in una espressione, varie persone “comprendono” la stessa cosa. -- “Comprensione”: l’espressione di un contenuto universale astratto s´’integra nella esperienza vissuta di qualcuno concreto.“

“Questo è giusto”. “Questo è una guerra”. “Questo è fame” …

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* il mondo si interiorizza dandole senso * l’ interiorità si apre e estende, disposta a

coincidere con il mondo esterno. -- Professioni di comunicazione:

* modi de conoscere e comprendere le vicissitudini della coscienza umana nel suo sforzo di orientamento, tra “sapere” ed “essere perso”.

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*Grecia e Roma: “rendersi conto” de l’incapacità di integrare novità cosmiche e umane eterogenee con localismi e particolarismi etnici.

-- Stoici: nozione di “umanità”, al disopra delle differenze etniche e culturali. Nozione di “cosmopolita” come “senza radici” …

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** Di fronte al disorientamento, ripiegamento gnostico su se stesso. ”Eccomi me stesso soltanto con la mia coscienza”:

-- il mondo: straneo ed ostile, luogo di esilio.-- l’uomo: di natura divina. Deve uscire del mondo e arrivare a “essere se stesso”: avere coscienza è “salvarsi” dal mondo.

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** Medioevo: “Cum-alio-scire”.Medioevo: “Cum-alio-scire”.

CoscienzaCoscienza: luce dell’intelletto : luce dell’intelletto nella quale l’intelletto capta, vede:

- se stesso + - il suo sapere (scienza, e in primo

luogo morale) + - il reale “sconosciuto”,

-e li conmesura.

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-- Se quello Se quello reale non saputo è troppo nuovoreale non saputo è troppo nuovo, rimaniamo da soli con la riflessione, senza riuscire ad articolare la commisurazione.

-- Lo spirito “rimane in riflessione”, con inquietudine e indaga: non può riposarsi in se stesso e vive vive la verità come “quello che la verità come “quello che manca”. manca”.

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Illustrazione

-- Grande sicurezza “scientifica”, e presto si scopre “i’inconscio” come una minaccia: sono forze impersonali che determinano l’essere umano …

-- L’inconscio si vede allora come qualcosa di inumano, di non articolabile con lo umano (cioè, con la coscienza).

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Illustrazione

-- “Reprensioni incoscienti”: non voler che determinati contenuti vengano alla coscienza. Non voler “rendersi conto” di qualcosa che non si sa (o si trova molto difficile di) controllare.

--Causa di questo: i riduzionismi antropologici come quelli di Darwin e “l’animalità”, Freud e le “pulsioni”, o Marx e la “situazione storico - sociale”...

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L’argomento del’inconscio e l’autocoscienza si trova nella articolazione fra -- “l’intimità sostanziale” (quello che io sono) e -- “l’intimità soggettiva” (quello che io so).

Il limite per questa articolazione è questo: il “soggetto” e il “logos” sono irriducibili fra di loro.

* Autocoscienza: quello che del soggetto compare nella coscienza.

* Inconscio: quello che non può comparire o che di fatto non compare.

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Integrazione biografica delle pulsioni biologiche

Le tendenze nutritive, sessuali e aggresive nutritive, sessuali e aggresive compaiono nell’intimità soggettiva come esigenze che richiamano una soddisfazione:

-- Possono ricevere una soddisfazione superficiale, meramente organica.

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Integrazione biografica delle pulsioni biologiche -- Ma, come nel’essere umano le pulsioni biologiche nel’essere umano le pulsioni biologiche sono mediate da funzioni affettive e conoscitivesono mediate da funzioni affettive e conoscitive, devono finire assunte dall’ambito personaledall’ambito personale:

-- Se non si riesce a produrre tale integrazione affettiva e razionale di quelle tendenze biologiche, queste si dispongono in modo queste si dispongono in modo impersonale, cioè, impersonale, cioè, inumana o bestialeinumana o bestiale..

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Integrazione biografica delle pulsioni biologiche Possono darsi dei conflitti nell’integrazione biografica di queste tendenze, già che hanno autonomia funzionale di fronte alla volontà autocosciente

(la volontà autocosciente ha la volontà autocosciente ha “dominio politico”, “dominio politico”, ma non “despotico” sulla sensibilitàma non “despotico” sulla sensibilità).

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Integrazione biografica delle pulsioni biologiche E la mancanza di integrazione è patologica, -- quando quelle esigenze sono inconsciamente rifiutate (la cosidetta “ripresione” è previa alla coscienza) o -- quando sonno valutate come inammissibili da parte del soggetto:

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Integrazione biografica delle pulsioni biologicheIntegrazione biografica delle pulsioni biologiche -- Se le pulsioni non ricevono un “senso semantico” non ricevono un “senso semantico” o una via affettiva e razionale adeguatao una via affettiva e razionale adeguata:

si “bloccano” e si collegano con altri significati, incongrui con le stesse pulsioni biologiche:

-- Questa è la causa di comportamenti causa di comportamenti neurotici o neurotici o psicoticipsicotici, delle fobie incongrue, delle trasformazioni patologiche di amore in odio (sadismo, masochismo, ecc.).

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L’integrazione biografica della biologia consiste L’integrazione biografica della biologia consiste nella sua personalizzazionenella sua personalizzazione:

-- L’unificazione della personalità significa che quei impulsi sono alle volte frenati, incoraggiati, sublimati, ecc. Altrimenti, la vita sarebbe impossibile con se stesso e con gli altri. Integrazione biografica: la sessualità e l’aggressività sono indispensabili per la configurazione di una personalità matura della persona.

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Autocoscienza Il “se stesso” (l’intimità sostanzialel’intimità sostanziale) di ogni soggetto è unicaunica, ma nell’ “uscire all’esterno e ritornare” ci sono 3 nell’ “uscire all’esterno e ritornare” ci sono 3 distensionidistensioni: -- tornare come corpo (unità organica)corpo (unità organica) è di meno che -- tornare come essere vivente (immanenza vitale)essere vivente (immanenza vitale), , e questo è di meno che -- tornare come essere intelligente (autocosciente)essere intelligente (autocosciente).. Queste tre distensioni non si identificano con il “se stesso” di ogni persona.

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La autocoscienza umana è duale --- Cogitativa, coscienza vitale o psicosomatica, Cogitativa, coscienza vitale o psicosomatica, sapere di esperienza:sapere di esperienza:

-- compare il “io” in modo di “personalità” o di ““carattere”carattere”, , ma non la volontà deliberatanon la volontà deliberata:

-- atti di innamoramento, di pentimento morale, di conversione religiosa, di dolore, ecc. (non fa riferimento a “obiettività”, ma è efficace e parzialmente reversibile).

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La autocoscienza umana è duale: --- Riflessione intellettuale, autocoscienza umana:

-La riflessione intellettualeintellettuale ha autonomia rispetto al soggettosoggetto: -- gli abiti intellettuali soltanto sono gli abiti intellettuali soltanto sono perfezione dell’intelletto, ma non del soggettoperfezione dell’intelletto, ma non del soggetto.

-- ““CapireCapire” non è “” non è “viverevivere”. ”. Non è qualcosa di immediatamente efficace.

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Verità e falsità della autocoscienza

Coscienza certa: quella che non dubita di quello che sa, indipendentemente della verità o falsità di quello.Coscienza chiara: quella che, tramite riflessioni, sa perché i suoi contenuti sono veri o falsi. Coscienza vera: quella certa e chiara. Coscienza dubbia: quella che non è certa. (La coscienza sempre s’inaugura come certasempre s’inaugura come certa, mai come chiara o dubbia).

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Autocoscienza falsaAutocoscienza falsa: : quella che non può andare da certa a chiara. Quando nella riflessione l’intelletto nella riflessione l’intelletto viene impedito da interessi, affetti viene impedito da interessi, affetti (della coscienza vitale): è quello che quello che Nietzsche Nietzsche chiama chiama ““autoingannoautoinganno” o che ” o che Marx Marx chiama “chiama “ideologiaideologia”. ”. -- “Ideologia”“Ideologia”: : pensiero che risulta di dare, senza pensiero che risulta di dare, senza avvertirlo, priorità al “bene” prima della “verità”, o avvertirlo, priorità al “bene” prima della “verità”, o al “desiderio” prima della “intelligenza”. al “desiderio” prima della “intelligenza”.

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La autocoscienza falsa ha come ha come verovero quello che è quello che è buonobuono per rafforzare il proprio bene per rafforzare il proprio bene particolare. particolare.

-- Se, in questa circostanza, il soggetto intuisce che lì c’è un imbroglio, viene fuori viene fuori la la “cattiva coscienza”“cattiva coscienza”, che si manifesta come , che si manifesta come insicurezzainsicurezza del soggetto. del soggetto.

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-- É evidente che -- É evidente che non si può ottenere l’azione non si può ottenere l’azione pratica nel piano teoricopratica nel piano teorico: : le azioni non “si le azioni non “si deducono” da nessuna teoriadeducono” da nessuna teoria. .

-- Visto da una prospettiva morale, questo intento è lo “lo “scrupoloscrupolo”. ”.

-- Visto da una prospettiva politica, un intento di questo tipo si chiama ““tecnocraziatecnocrazia”. ”.