Comunicato Stampa Canone Rai - CONFARTIGIANATO IMPRESE LOMELLINA
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Transcript of Comunicato Stampa Canone Rai - CONFARTIGIANATO IMPRESE LOMELLINA
Confartigianato Imprese Lomellina Cod. Fisc. e P.IVA: 01842890186 Via Giuseppe Ottone n. 7 - 27029 Vigevano (PV) Tel. 0381-907711 Fax 0381-907709 C.so Cavour n. 32 - 27036 Mortara (PV) Tel. 0384-297611 Fax 0384-297698 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected]
Vigevano, 17 febbraio 2012 Prot. n. 123/66
COMUNICATO STAMPA L’assurdità del Canone RAI per le imprese
In questi giorni le aziende stanno ricevendo da parte della Rai la richiesta di pagamento del "Canone speciale" dovuto da imprese, lavoratori autonomi, enti pubblici e privati in virtù addirittura di un Regio decreto del 1938, “rispolverato” in occasione del recente decreto cosiddetto “Salva Italia”. L'articolo 1 recita testualmente: “Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni, è obbligato al pagamento del canone di abbonamento”. “La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l'impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la detenzione o l'utenza di un apparecchio radioricevente”. Secondo la letterale interpretazione della RAI quindi tutte le imprese che detengono un qualsiasi tipo di dispositivo anche non finalizzato per sua natura alla ricezione di programmi televisivi, inclusi quindi monitor per Pc, videofonini, videoregistratori, iPad e sistemi di videosorveglianza, sono tenute a pagare il canone. Come dire che basta avere un computer utilizzato anche solo per la gestione amministrativa e contabile per essere costretti a pagare una somma che ‐ a seconda della tipologia di impresa ‐ va da un minimo di 200 fino a un massimo di 6.000 euro l’anno; un importo davvero spropositato rispetto al tradizionale canone RAI ad uso domestico. "Siamo giunti all’assurdo ‐ afferma aspramente Roberto Gallonetto, Segretario Generale di Confartigianato Imprese Lomellina ‐ da una parte si spinge, anzi si impone alle aziende l’innovazione tecnologica e la semplificazione tra imprese e Pubblica Amministrazione, come la PEC e le ormai consolidate pratiche on‐line, mentre con l’altra mano lo Stato è pronto a battere cassa servendosi della Rai”. “Quello che più sconcerta è la presunzione che un imprenditore utilizzi il computer per puro divertimento, quando invece è pratica ormai diffusa l’aggiornamento a mezzo web, sia che si tratti di software che di formazione su piattaforme digitali”. “Riteniamo questa azione limitante e fortemente sbagliata ‐ conclude poi Gallonetto ‐ in questo momento di gravi difficoltà per i nostri imprenditori, di tutto abbiamo bisogno tranne che di un altro onere così pesante e ingiustificato”. Confartigianato ha chiesto l’intervento del Governo e del Parlamento per esonerare le aziende dal pagamento di questo canone speciale che consideriamo una vera e propria “tassa mascherata”. In una lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Monti e al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, si è sollecitata pertanto l’esclusione da qualsiasi obbligo di corrispondere il canone in relazione al semplice possesso di apparecchi asserviti alla sola funzione di strumenti di lavoro, quali computer, telefoni cellulari e strumenti similari.