Comunicare la scienza

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Le parole della scienza, la scienza delle parole. Perché e come agevolare la comunicazione tra scienza e società. Open GRID Day Facoltà di Ingegneria Università di Catania 9 maggio 2008

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Le slides del mio seminario all'Università di Catania sulla comunicazione della scienza

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Page 1: Comunicare la scienza

Le parole della scienza, la scienza delle parole.

Perché e come agevolare la comunicazione tra scienza e società.

Open GRID DayFacoltà di Ingegneria Università di Catania9 maggio 2008

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La definizione di “scienza”

“insieme di conoscenze rigorosamente controllate e sistematicamente ordinate che consente di giungere a verità obiettive intorno a un determinato ordine di fenomeni o di concetti.”

pura: quella fine a se stessa

applicata: quella che ha per oggetto l’applicazione pratica delle scoperte scientifiche

sperimentale o positiva: quella le cui conoscenze sono fondate sull’esperienza

sapere, conoscenza

Anna Maria Carbone

Page 3: Comunicare la scienza

La scienza accademica

Neutra, obiettiva, ha un METODO che si basa su strumenti concettuali precisi:

ipotesi,

teoria,

esperimento,

osservazione,

inferenza,

modello,

sistema,

formalizzazione…

Anna Maria Carbone

Page 4: Comunicare la scienza

Cosa significa comunicare

Esistono diverse teorie che affrontano ognuna alcuni aspetti peculiari della comunicazione.

"Un processo di scambio di informazionie di influenzamento reciproco

che avviene in un determinato contestotra due o più individui"

Anna Maria Carbone

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Elementi costitutivi della comunicazione

Gli individui

Le informazioni

Il contesto

Lo scambio

Anna Maria Carbone

Page 6: Comunicare la scienza

Il processo di comunicazione

Anna Maria Carbone

Emittente

messaggio

medium

ricevente

FEEDBACK

la comunicazioneè efficacesoltanto seemittente e riceventedanno lo stessosignificatoal messaggio

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da “Repubblica” 6 febbraio 2008

Anna Maria Carbone

Dottor analfabetaNell'Italia dei laureati che non sanno scrivere

Laureati analfabeti 1 su 5 non sa scrivereDe Mauro: "E' un'emergenza sociale”

Un laureato su cinque ha serie difficoltà a usare la parola scritta. Il fenomeno dell’ “illetteratismo” colpisce ben il 20% dei laureati italiani. Parliamo di dottori con cinque, sei anni di università alle spalle, ma che hanno problemi anche solo a comprendere la frase che hanno appena letto. E’ quanto emerge dal report 2006 del ramo italiano dell’indagine internazionale All-Ocse (Adult Literacy and Life Skill), coordinato dalla pedagogista Vittoria Gallina.

Da noi il buco nero si manifesta a tratti, in modo clamoroso, come un mese fà, a Roma, al termine dell'ultimo dei concorsi per l'accesso alla magistratura.

Preso d'assalto da 4.000 candidati, in gara per 380 posti.

Nonostante questo, 58 posti sono rimasti scoperti: 3.700 candidati, tutti ovviamente laureati (magari anche più) hanno presentato prove irricevibili sul piano puramente linguistico. "Per pudore vi risparmio le indicibili citazioni", commentò uno dei commissari d'esame, il giudice di corte d'appello Matteo Frasca.

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"Istat, la metà degli italiani è ferma alla licenza media”

Bassa anche la spesa per l'istruzione, al 4,4% del Pil contro una media Ue del 5,1%. E quella per i consumi culturali è al 6,9% contro la media Ue27 del 9,5%

ROMA - Quasi la metà della popolazione italiana è ferma alla licenza media. Lo attesta l'Istat, nella prima edizione del rapporto "Cento statistiche per il Paese".

Nel 2007 infatti il 48,2% della popolazione di età compresa tra i 25 e i 64 anni aveva conseguito come titolo di studio più elevato solo la licenza di scuola media inferiore.

Nel contesto europeo l'Italia presenta al 2006 un valore dell'indicatore pari al 48,7%, che posiziona il nostro Paese in fondo alla graduatoria insieme a Spagna, Portogallo e Malta.

da “Repubblica” 8 maggio 2008

Anna Maria Carbone

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Gli assiomi della comunicazione

Anna Maria Carbone

Il comportamento non ha opposto.

Ogni persona ha sempre un comportamento.

Ogni comportamento trasmette un messaggio, quindi comunica.

Anche il silenzio o l'immobilità comunicano qualcosa.

"NON SI PUO' NON COMUNICARE"(Paul Watzlawick)

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La percezione

Anna Maria Carbone

Processo attraverso il quale diventiamo consapevoli della moltitudine di stimoli sensoriali che riceviamo.

Filtra i messaggi o gli stimoli ricevuti assegna loro significanza e li rende leggibili alla consapevolezza.

Nel ricevere i messaggi usiamo tutti e cinque i sensi.

Impressioni e messaggi sono assimilati insieme ad altre informazioni nel cervello.

I messaggi vengono associati ad esperienze passate già memorizzate in precedenza.

Le nuove informazioni vengono immagazzinate insieme alle altre.

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Le barriere e i condizionamenti

Anna Maria Carbone

BarriereLimitatezza della capacità del ricevente

Distrazione (disturbo)

Incompatibilità di schemi

Intervento di meccanismi inconsci

Differenze di attribuzione di senso

Ruolo/autorevolezza della fonte

CondizionamentiSituazione ambiente (luogo e tempo)

Contenuto dell’informazione

Condizioni psicologiche

Fattori sociali

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Una serie di comunicazioni può considerarsi come una sequenza ininterrotta di scambi di messaggi.

In qualunque sequenza possiamo determinare un punto d’inizio.

Partendo dal presupposto che la comunicazione è circolare, stabilire un punto iniziale è comunque arbitrario.

La relazione

Anna Maria Carbone

Page 13: Comunicare la scienza

Contenuto e relazione

Anna Maria Carbone

Gli aspetti di relazione qualificanoquelli di contenuto

Quale reazione comportano

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Elementi soggettivi

Anna Maria Carbone

Ciascuno di noi riceve diecimila impressioni sensoriali al secondo.

Tutti adottiamo un processo di selezione che porta la nostra attenzione su un solo stimolo per volta.

La decisione su cosa è indispensabile o irrilevante è personale e varia da individuo a individuo: dipende dal nostro back-ground culturale e affettivo.

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Il minimo comun denominatore... forse

Anna Maria Carbone

La parola è l’elemento minimo della comunicazione.

Ferdinand de Saussure ( XX secolo)

“segno linguistico”: ciò che risulta dalla combinazione del significante (la parte del segno che si percepisce coi sensi)

e del

significato (il concetto che viene richiamato)

Page 16: Comunicare la scienza

Le parole sono fatte......

Anna Maria Carbone

“Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite:proprio per questo, diceva un filosofo,gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie.

Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori.

E’ un maleducato, se parla in privato e da privato.

E’ qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante, un dipendente pubblico, un eletto dal popolo.

Chi è al servizio di un pubblico ha il dovere costituzionale di farsi capire.”

Tullio De Mauro

Page 17: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Chi è il comunicatore della scienza?

Il compito primario di un comunicatore è quello di favorire lo scambio tra individui/comunità diverse per realizzare

relazioni basate su:

conoscenzariconoscimento

per creare un clima di

fiduciaapprovazione

consenso

Page 18: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Perché comunicare la scienza?

Le decisioni rilevanti vengono prese in compartecipazione tra scienziati esperti e gruppi di non esperti.

Gli scienziati si trovano a dover instaurare un flusso di comunicazione con attori sociali che prima vivevano fuori dal loro mondo.

La scienza pervade la vita quotidiana, individuale e collettiva, delle persone.

Una serie enorme di questioni scientifiche sale ai primi posti dell’agenda culturale, sociale, economica e politica.

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Anna Maria Carbone

Perché comunicare la scienza?

La comunicazione della scienza diventa sempre più un’esigenza sociale diffusa.

La società ha bisogno di informazione scientifica per gestire la sua vita democratica.

Doppia necessità:

Gli scienziati devono comunicare con i non esperti, per assumere insieme decisioni rilevanti per il loro lavoro.

La società ha bisogno di essere informata sulle dinamiche tecnoscientifiche per poter governare se stessa.

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Anna Maria Carbone

Perché è importante che la scienza comunichi bene?

Il mondo è il risultato dell’accelerazione subita dallo sviluppo scientifico e tecnologico degli ultimi decenni.

Da questo deriva una corresponsabilità del mondo scientifico e tecnologico nella gestione e nella risoluzione dei problemi che affliggono il pianeta:

un problema specialistico, che può essere risolto solo da chi possiede competenze specialistiche

Page 21: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Perché le persone si interessano di scienza?

Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza

Gli esseri umani hanno bisogno di conoscere.

In particolare hanno bisogno di conoscere le questioni che li riguardano da vicino:

la mucca pazza, l’AIDS, la SARS, l’inquinamento ambientale ecc..

Non si vive bene ignorando gli effetti di fenomeni e fatti a cui non si sa dare una spiegazione e rispetto a cui si è consapevoli

di essere incompetenti.

Il bisogno di conoscenza è direttamente proporzionale al grado di minaccia percepita.

Page 22: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Le emozioni

L’emozione rappresenta un comportamento di risposta che si manifesta a tre diversi livelli:

psicologico comportamentale

fisiologico

L’emozione può essere definita come la complessa catena di eventi compresa

tra la comparsa dello stimolo scatenante (INPUT) e l’esecuzione del comportamento rispondente (OUTPUT).

Le emozioni primariesono frutto dell’evoluzione:

Gioia, Approvazione, Sorpresa, Paura, Dispiacere,DisgustoAspettativa, Rabbia

Page 23: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

La paura

La paura rappresenta la risposta evolutiva ad uno stimolo percepito e classificato come MINACCIA.

Alcuni psichiatri sostengono che è all’origine del pensiero razionale.

E’ senz’altro necessaria per la conservazione della vita e, quindi, della specie.

Come faccio a non farmi mangiaredallo squalo?

Page 24: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

L’ansia

L'ansia è uno stato caratterizzato da una sensazione di paura non connessa ad alcuno stimolo specifico.

Si distingue dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga o derivata da un conflitto interiore.

Iperattività del sistema nervoso autonomo e in generale della classica risposta del sistema simpatico di tipo "combatti o fuggi".

Page 25: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Qualche dato sulla diffusione del fenomeno

Studio ESEMeD (European Study of the Epidemiology of Mental Disorders),

in sei paesi europei.

In Italia: 11% soffre di un qualche disturbo affettivo (depressione)

e 11% di qualche disturbo d'ansia.

Media europea:14% soffrono di depressione e 16 % con disturbi d'ansia.

Stati Uniti: I National Institutes of Health dicono che nel corso di un anno

20% soffre di un qualche disturbo mentale. più del 30 % degli universitari americani

dichiarano di soffrire di ansia e depressione.

Lo studio riporta i soli casi diagnosticati.Una stima prudente quantifica le reali proporzioni del fenomeno

in almeno il doppio.

Page 26: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

La percezione del rischio

A partire dagli anni settanta si è sviluppata una vasta serie di studi sulla psicologia della percezione per individuare le mental strategies e gli heuristic principles con cui le persone cercano di orientarsi in un mondo percepito come incerto.

Queste strategie possono portare a distorsioni percettive.

In particolare, è stata riscontrata una frequente sensazione di “immunità soggettiva”da parte di coloro che avevano familiarità con una determinata situazione, ad esempio i tecnici di un impianto, o coloro che ritenevano di poter controllare i fattori che potevano portare ad un disastro.

Page 27: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

La percezione del rischio

Una differenza importante nel grado di allarme è data dalla differenza fra

rischi di origine naturale e altri imputabili all’uomo,

così come la differenza fra

rischi assunti volontariamente e rischi imposti da altri,

e infine fra rischi noti e rischi occulti che, una volta trapelati, si trasformano

fatalmente in rischi occultati.

Page 28: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

La percezione del rischio

Concetti emergenti

RISCHIO (risk)

PERICOLO (danger/hazard)

INCERTEZZA (uncertainty)

SICUREZZA (safety)

VANTAGGIO (benefit)

ESPOSIZIONE (exposure)

Page 29: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Il paradosso

Il grande paradosso che vive oggi la scienza è quello di essere una cultura di fatto egemone - poche altre sono capaci di cambiare così a fondo e rapidamente il nostro modo di vivere, lavorare e pensare - ma tra le meno diffuse e condivise.

Le indagini internazionali sono quasi unanimi nel denunciare la carenza di cultura scientifica anche nei paesi più avanzati.

G. Carrada

Page 30: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Le priorità

L’obiettivo generale di una efficace attività di comunicazione della scienza è (ri)costruire un clima di reciproca conoscenza e fiducia

tra scienza e società, stabilendo un dialogo nel quale l’atteggiamento di apertura

sia autentico.

Page 31: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Le priorità

Dalla competenza tecnica alla competenza relazionale

La nuova necessità di comunicare al pubblico misura il successo della scienza:

sapere, e saper fare non bastano più.

Oggi occorre anche:saper ascoltare,saper spiegare,saper dialogare,saper comunicare.

Page 32: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Le priorità

Dall’esattezza all’efficacia

Il principale problema nel comunicare la scienza è quello del linguaggio.

I concetti espressi nel linguaggio scientifico,devono trovare corrispondenza nel linguaggio ordinario, ricco di termini che designano più cose diverse.

Gli scienziati spesso sono restii a “semplificare”...ma “semplificare” non è“banalizzare”.

Page 33: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Le priorità

Dalla divulgazione alla comunicazione

La comunicazione della scienza deve essere fatta “dalla scienza”.

Chiunque altro si trovi nel ruolo di interprete, deve essere competente, conservare rigore e precisione, pena la perdita parziale (o addirittura completa) del contenuto del messaggio scientifico, una sua mistificazione.

Dall’informazione “a una via”alla comunicazione “a due vie”

Page 34: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Le priorità

Dal contatto mediatoal contatto diretto

Cercare, inventare, perseguire tutte le possibili occasioni di contatto direttotra scienziati e società

che servano ad avvicinare cittadini e mondo scientificofuori e dentro le sedi istituzionali.

Assumersi la necessità di contenere il sensazionalismo mediatico.

Page 35: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Le priorità

Dai mass mediaai new media

La “rivoluzione” del web 2.0Gli strumenti di comunicazione sono aumentati e sono considerati più autorevoli:

Social NetworkingForum CommunityBlog

comunicazione tra paridiffusione “virale”nuovi segmenti “trasversali”

Page 36: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Le priorità

Dall’opinione pubblicaalle tribù

Non si può più ragionare in termini di “opinione pubblica” indifferenziata.

La rivoluzione del web 2.0 ha ridefinito i gruppi di interesse, che si aggregano spontaneamente, si scambiano informazioni e si considerano autorevoli.

stakeholders/influenticomunitàtribù partner

Page 37: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

In conclusione

Le ricadute sociali di un’efficace comunicazione scientifica sono notevoli:

i destinatari acquisiscono consapevolezza del proprio mondo

e si fanno partecipi delle scelte di sviluppo scientifico.

Si tratta perciò di raggiungere una democrazia dell’accesso al sapere scientifico:

partecipare alle scelte,

essere responsabili delle decisioni.

Page 38: Comunicare la scienza

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Anna Maria Carbone

[email protected]

www.scriverebene.blogspot.comwww.scriverebene.it

Page 39: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Gli obiettivi possibili

Svelare la bellezza della natura

Mostrare il metodo della scienza

Educare, spiegare, insegnare

Garantire il diritto all’informazione

Ottenere fondi/riconoscimenti/agibilita’

Garantire una cittadinanza piena

Diffondere la cultura

Page 40: Comunicare la scienza

Anna Maria Carbone

Cosa comunicare della scienza?

Storie, personaggi, vicende?

Fatti/scoperte/gesta?

Concetti, idee?

Processi, metodi?

Soluzioni?

Proposte?