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Comune di Trieste Area Educazione, Università e Ricerca Servizi Educativi Integrati e Politiche Giovanili 1

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Comune di TriesteArea Educazione, Università e RicercaServizi Educativi Integrati e Politiche Giovanili

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INDICE

• FINALITÀ EDUCATIVE

• INTEGRAZIONE DELLE DIVERSE ABILITA’

• OBIETTIVI EDUCATIVI

• ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI :

• SPAZI ESTERNI

• UNA GIORNATA “TIPO ” AL NIDO

• INSERIMENTO

• LE “ ROUTINES”:

• L’ALIMENTAZIONE

• IL SONNO

• IL CAMBIO

• LA SEZIONE “BRUCHI”

• LA SEZIONE “FARFALLE”

• LE ATTIVITÀ

• I PROGETTI:

• PROGETTI COMUNI ALLE DUE SEZIONI

• PROGETTI DELLA SEZIONE BRUCHI

• PROGETTI DELLA SEZIONE FARFALLE

• LE MODALITÀ DI RAPPORTO CON LE FAMIGLIE

• STRUMENTI DI OSSERVAZIONE

• STRUMENTI DI VERIFICA

• STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE

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FINALITÀ EDUCATIVE

Il nido d’infanzia è un servizio educativo volto a promuovere il benessere, lo sviluppo della

persona e la crescita armonica dei bambini nel rispetto dei loro diritti , così come sanciti dalla

Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e dalle norme vigenti.

Il nido opera in stretta sinergia con le famiglie ed i servizi del territorio favorendo la

realizzazione di un sistema educativo integrato a sostegno della famiglia; un sistema dunque

fondato sulla partecipazione e la costruzione di una cittadinanza attiva e solidale.

Il nido accoglie le persone (genitori, bambine e bambini, collaboratori) partendo da un pensiero

di cura e dalla predisposizione dei percorsi educativi.

Il concetto di cura oggi viene ampiamente rivalutato e reso parte integrante di ogni pensiero ed

azione educativa. La cura di sé, dell’ambiente, delle relazioni è un aspetto considerato

fondamentale per poter offrire un servizio di qualità e garantire a chi opera la possibilità di

esercitare una professione di qualità. La professionalità degli operatori si rinnova costantemente

grazie ai generosi tempi programmati e dedicati alla formazione.

Particolare attenzione viene data ai seguenti obiettivi generali, propri anche della scuola

dell’infanzia, ma qui calibrati in relazione ai primi tre anni di vita, al fine di garantire il rispetto

delle potenzialità dei singoli e la valorizzazione delle diversità individuali che esprimono i

molteplici modi di essere, parlare, pensare, propri di ciascuna persona e costituiscono il fondamento

dell’identità di ciascuno e la base su cui si stabiliscono le regole di convivenza negoziate dalla

comunità:

- l’autonomia, intesa come costruzione della capacità di fare, di “saper fare” e di "stare bene"

assieme agli altri;

- l’identità, intesa come maturazione di un’immagine di sé positiva, fiduciosa in rapporto al sé

e alle proprie capacità di “saper essere” in relazione agli altri e di riconoscere le proprie

emozioni;

- la competenza, intesa come progressivo sviluppo della capacità di saper conoscere e saper

utilizzare gli strumenti propri ai diversi sistemi simbolico-culturali (linguaggi, arti,

scienze…).

Obiettivi specifici, attinenti a particolari aspetti riguardanti la crescita e lo sviluppo (cognitivo,

emotivo, affettivo, motorio,…) saranno illustrati nelle sezioni relative ai progetti didattici; ritenendo

un obiettivo metodologico prioritario la loro declinazione in rapporto a ciascun percorso educativo.

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Per quanto riguarda l’aspetto della genitorialità, il nido dà particolare attenzione alla

partecipazione delle famiglie alla vita del nido ed alla gestione del servizio, attraverso molteplici e

diverse occasioni di incontro, che si prefiggono i seguenti obiettivi:

- il sostegno di scambi comunicativi fra casa e nido, garantendo ai genitori la conoscenza di

quanto avviene nel servizio (tramite i quaderni delle comunicazioni quotidiane, la documentazione

esposta, le fotografie, i cartelloni);

- la garanzia di una continuità educativa fra famiglia e nido come contesto vantaggioso per il

bambino, tramite il confronto e l’ascolto reciproco tra le due realtà, svolto specialmente nei colloqui

individuali con le famiglie;

- la condivisione di determinati momenti di attività e di festa, dell’organizzazione di laboratori,

incontri ed eventi con bambini e genitori;

- la partecipazione attiva delle famiglie nella gestione del servizio tramite le riunioni, il

comitato di gestione e la commissione mensa;

- la partecipazione delle famiglie ad iniziative svolte in rete con il territorio;

- la messa in atto di pratiche preventive volte a condividere una cultura della salute, anche

attraverso la condivisione di momenti dedicati all’approfondimento di tematiche quali, ad

esempio, lo sviluppo, l’alimentazione, la sicurezza, ecc…

- la messa in atto di pratiche preventive volte a limitare le forme di emarginazione sociale

derivate da situazioni di svantaggio socio-ambientale, promuovendo occasioni di incontro e

di scambio informativo con i soggetti del territorio.

INTEGRAZIONE DELLE DIVERSE ABILITA’

Il servizio, ai sensi della legge 104/92, accoglie i bambini diversamente abili incrementando

l’organico di un educatore a tempo pieno ed attivando i rapporti di collaborazione con l’Azienda per

i Servizi Sanitari e gli altri servizi territoriali coinvolti. Un piano educativo individualizzato

d’intervento viene elaborato in accordo con la famiglia, in base all’esito dei rapporti con i Servizi

coinvolti, provvedendo alla costante verifica e valutazione dello stesso.

Tutto il personale educativo è direttamente coinvolto nell’opera di integrazione del bambino

all’interno del gruppo di coetanei e partecipa all’elaborazione della comune programmazione

educativa e didattica.

Il nido Tuttibimbi accoglie 61 bambini di età compresa tra i 3 ed i 36 mesi suddivisi in due gruppi

distinti: all'inizio dell'anno scolastico i piccoli accolgono 17 bambini che hanno tra i 3 ed i 12 mesi;

i medio-grandi accolgono 44 bambini (di cui 19 medi e 25 grandi) dai 13 ai 36 mesi. Si è deciso di

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assegnare alle due sezioni i seguenti nomi: la sezione dei bambini piccoli si chiama ‘sezione

Bruchi’, mentre il gruppo dei bambini medio – grandi è denominata ‘sezione Farfalle’, con un gioco

metaforico si è voluto così rappresentare il percorso di crescita di ciascun bambino.

Il personale del nido è composto da una coordinatrice, nove educatori a tempo pieno, dei quali un

educatore part-time verticale e un educatore a completamento di tale part-time, un educatore di

ruolo a part-time 18 ore, due educatori a part-time tempo determinato che garantiscono il

completamento dell’orario fino alle ore 17.30; quattro operatori d’appoggio, tre dipendenti (cuoca e

aiuto-cuoca) della ditta Cir-food che si occupano della cottura e somministrazione dei pasti.

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OBIETTIVI EDUCATIVI

• Benessere

Non potendo scindere il benessere del singolo bambino da quello della sua famiglia, si ritiene

fondamentale operare per far “star bene al nido” entrambi. Se da un lato orientiamo il nostro lavoro

di cura ed educazione, per garantire al bambino il benessere psicofisico, contemporaneamente

cerchiamo di far sì che il bambino assieme alla sua famiglia si sentano accolti e partecipi, offrendo

risposte flessibili alle diverse esigenze dei genitori.

Un’idea di benessere più allargata ci porta anche a promuovere iniziative ed interventi in raccordo

con le altre realtà del territorio (enti, associazioni, servizi educativi e sanitari, scuole,

biblioteche…).

• Autonomia

Crediamo sia importante che il bambino apprenda gradualmente a “fare da sé” dal punto di vista

motorio, cognitivo, relazionale ed affettivo.

Il bambino viene stimolato ad acquisire la capacità e la fiducia di esplorare gli spazi e di muoversi

liberamente in questi, sentendoli progressivamente sempre più familiari.

Attraverso la predisposizione di ambienti e la presentazione di attività educative pensate per

stimolare le potenzialità cognitive, il bambino viene costantemente motivato ad usare le proprie

capacità di pensiero, linguaggio, creatività, nel rispetto dei suoi tempi personali di crescita.

Dal punto di vista relazionale il bambino impara a conoscere i coetanei e gli adulti; impara a fidarsi

di loro e a stare in comunità, acquistando di conseguenza la progressiva capacità di autonomia.

Frequentando il nido, dunque il bambino instaura nuove relazioni affettive con persone esterne alla

famiglia, orientandosi verso la costruzione di una propria personalità e sicurezza, diventando capace

di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni.

• Socializzazione

Attraverso la costante condivisione di tempi, spazi e giochi il bambino impara gradualmente a rap-

portarsi agli altri, riconoscendo sé stesso. Apprende a rapportarsi alle regole basilari del vivere civi-

le in comunità e del rispetto del bene comune.

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ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI

La progettazione e l’organizzazione degli spazi, la scelta e la disposizione degli arredi e del mate-

riale disponibile costituiscono un aspetto rilevante nei progetti educativi. Le caratteristiche struttu-

rali dell’edificio offrono soluzioni adeguate a privilegiare una organizzazione flessibile che possa

essere rinnovata e modificata in relazione alle esperienze proposte.

Il nido d'infanzia ‘Tuttibimbi’ è strutturato su due piani.

Al pianterreno si trovano spazi riservati agli adulti:

• cucina con dispensa e sala da pranzo;

• lavanderia e stireria;

• tre bagni;

• lo spogliatoio per il personale;

• una sala riunioni;

• un locale adibito a magazzino;

• un ufficio e un piccolo atrio di fronte alla cucina.

Gli spazi riservati ai bambini sono:

• ingresso con gli appositi armadietti contraddistinti in forma personalizzata;

• una stanza strutturata per attività grafico-pittoriche in cui possono sperimentare la pittura

“verticale” e su cavalletti;

• una seconda stanza attrezzata ad angolo casetta e travestimenti per promuovere il gioco

simbolico;

• una terza stanza pensata per il gioco dei travasi e la scatola azzurra attualmente è inagibile.

Queste attività quest'anno verranno svolte al piano superiore.

Al piano superiore si trovano spazi riservati agli adulti:

• uno spogliatoio per il personale maschile con relativo bagno,

• una piccola stanza deposito.

Per i bambini troviamo:

• STANZA VERDE : una stanza di riferimento per i bambini piccoli;

• STANZA ROSA : una stanza di riferimento per la sezione dei bambini medio- grandi;

stanza nella quale c'è un ampio spazio adibito a sala da pranzo e merenda ed uno spazio per il gioco

imitativo-simbolico (la “casetta”). A fianco si trova un tavolo utilizzato per attività che stimolano la

motricità fine, la coordinazione oculo-manuale e la manipolazione.

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• STANZA AZZURRA salone gioco sonno.

Uno spazio attrezzato a stanza dell’attività motoria e a stanza del sonno per la sezione medio-

grandi;

• STANZA ROSSA salone gioco pranzo così organizzato:

uno spazio delimitato da mobili con seggioloni e tavolini per il pranzo e le merende dei Bruchi. Un

ambiente più ampio dove si trova un angolo lettura e un angolo per vari giochi (costruzioni,

macchinine, animali etc.).

In questo salone si svolge anche l'accoglimento iniziale di tutti i bambini e il momento dell'uscita.

• Un bagno diviso in due zone, una per i medio-grandi e una per i piccoli con due fasciatoi. Si

trovano inoltre due grandi vasche.

• Una piccola stanza multifunzione dove tutti i bambini fanno attività di travasi e scatola

azzurra che, quest'anno, verrà destinata anche al pranzo di un piccolo gruppo di medio-

grandi.

SPAZI ESTERNI

Il nido Tuttibimbi ha diversi spazi per giocare all’aria aperta.

Al piano superiore un’ampia terrazza a disposizione di tutti i bambini, al piano inferiore un giardino

ed un cortile.

• La terrazza comunica con gli spazi a disposizione della sezione “Farfalle”: quando il clima

e la temperatura è favorevole, viene utilizzata in diversi momenti della giornata,

dall’accoglimento al mattino, durante il gioco e/o le attività del mattino e nel periodo di

uscita dei bambini.

• Il cortile sul retro della struttura viene utilizzato nelle giornate più calde per le corse con i

tricicli, oppure altre attività a tavolino e motorie.

-Il giardino più grande con una pavimentazione di sassolini è fornito di macrostrutture in plastica

colorata (scivoli di diverse altezze, tunnel, casette) e scatole contenenti palette e secchielli, palloni,

camion e carriole. Vi sono, inoltre, alcuni tavoli e panche che vengono utilizzate per attività a

tavolino, dalla lettura di libri ad attività manipolative ed espressive .

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UNA GIORNATA “TIPO” AL NIDO

(tempi e ritmo delle attività)

La giornata al nido è predisposta dagli educatori in accordo con il coordinatore e prevede una

suddivisione e rotazione dei compiti ed è scandita dall’alternarsi di momenti di routine e di attività

strutturate e non. In tal modo ogni educatore ha occasione, di giorno in giorno, di relazionarsi con

tutti i bambini in tutte le situazioni, favorendo una sempre migliore e più completa conoscenza

reciproca.

La giornata tipo è organizzata nel seguente modo:

7.30 – 9.00 entrata/accoglimento

9.15 – 9.30 merenda

9.30 – 10.00 canzoni, cambio, gioco da tavolo

10.00 – 11.00 attività

11.00 – 11.30 preparazione al pranzo (igiene personale)

11.30 – 12.00 pranzo

12.00 – 13.00 cambio, preparazione al sonno, prima uscita

13.00 – 14.45 sonno

14.45 – 15.30 risveglio, cambio e merenda

15.30 – 16.00 gioco libero, seconda uscita

16.00 – 17.30 ultima uscita dei bambini.

Può essere superfluo, ma ci fa piacere comunque ricordare che, a parte gli orari di entrata ed uscita,

i tempi dei bambini al nido sono flessibili e vengono comunque adeguati alle necessità individuali.

Fatto salvo il rispetto della fascia oraria prescelta, gli orari sono comunque concordabili con la

famiglia nel rispetto di quanto previsto dal vigente regolamento comunale dei servizi educativi per

la prima infanzia.

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INSERIMENTO

Il periodo dell'inserimento del bambino al nido richiede una particolare attenzione sia nei riguardi

del bambino stesso che delle famiglie in quanto si instaura un rapporto di fiducia fondamentale per

la futura permanenza del bambino al nido. Normalmente l’inserimento dovrebbe avvenire nel mese

di settembre; di solito ha la durata di due settimane circa (il periodo può variare a seconda delle

esigenze del bambino e della famiglia). E' importante, in questa fase delicata, la presenza accanto

al bambino di una figura di riferimento familiare, che faciliti al bambino la conoscenza

dell'ambiente e delle nuove persone che incontra al nido.

Per quanto riguarda la sezione delle Farfalle, per una buona riuscita di un sereno inserimento,

chiediamo ai genitori di essere presenti ad una riunione introduttiva a piccoli gruppi e, se

necessario, per una conoscenza più approfondita del bambino diamo la possibilità alla famiglia di

effettuare un colloquio al nido, oppure a casa. Si è scelto di proporre il colloquio a casa sia per

conoscere il bambino nel suo ambiente quotidiano (con i suoi giochi preferiti, le sue abitudini…),

sia per ribaltare i soliti ruoli: al nido è il bambino che si deve adeguare al nuovo ambiente, a casa è

lui il protagonista; inoltre, per i genitori, l’accogliere in casa le stesse persone a cui vengono

affidati i loro figli può facilitare l'instaurarsi del rapporto di fiducia necessario alla buona riuscita

dell'inserimento.

LE ‘ ROUTINES’

Le ‘routines’ (pasto, cambio, sonno) sono momenti che si ripetono ogni giorno, legati al

soddisfacimento dei bisogni primari dei bambini. Concorrono alla costruzione del rapporto affettivo

e di fiducia dei bambini nei confronti degli educatori ed inoltre, attraverso la ripetizione di questi

gesti quotidiani, vengono favoriti la comprensione della scansione del tempo nella giornata al nido,

l’apprendimento di regole e di comportamenti sociali condivisi e la socializzazione: elementi

fondamentali nel lungo percorso di conquista dell’autonomia.

Per facilitare la tranquillità e la serenità delle routines del pasto e del sonno cerchiamo di “fare

gruppo” tra i bambini, iniziando e finendo sempre insieme questi momenti.

Anche l’entrata e l’uscita dei bambini al nido sono considerate ‘routines’: entrambi i momenti

richiedono particolare attenzione. È importante che genitori ed educatori sappiano capire i tempi

del bambino, rispettino, se necessario, i suoi rituali e gli trasmettano tranquillità e fiducia.

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L’ALIMENTAZIONE

All’interno di ogni nido d’infanzia il discorso legato all’alimentazione riveste un ruolo di grande

importanza per tutti gli elementi che sono coinvolti in questo fondamentale gesto di cura e

nutrimento.

Il momento del pasto, infatti, ha valore non solo dal punto di vista nutrizionale, ma rappresenta

anche un importante momento educativo e relazionale.

La ‘routine’ del pranzo concorre inoltre alla costruzione del rapporto di fiducia dei bambini nei

confronti degli educatori. Attraverso la ripetizione di questa routine, vengono favoriti la

comprensione della scansione del tempo nella giornata al nido, l’apprendimento di regole e di

comportamenti adeguati e la socializzazione.

Il percorso legato all’educazione alimentare si sviluppa sin dai primi giorni di frequenza del

bambino al nido.

Il menù elaborato da una dietista e visionato dall'Azienda per i Servizi Sanitari, ruota su quattro

settimane ed ha carattere stagionale; viene confezionato dalla cuoca nella cucina interna del nido

d’infanzia e, per la somministrazione dei pasti, collabora con gli educatori anche il personale della

ditta Cir-food.

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Consideriamo che, al suo ingresso al nido, il bambino arriva da un intenso periodo in cui la stretta

relazione, quasi esclusiva, con la madre ha visto soddisfare naturalmente anche il suo bisogno di nu-

trimento.

Il gruppo di educatori si preoccupa quindi di accogliere, nella maniera più adeguata, la coppia

madre-bambino instaurando un clima di reciproca fiducia e rispetto per quanto concerne la tipologia

di scelte che la famiglia ha adottato.

Nella sezione dei piccoli, nel momento in cui le mamme devono rientrare al lavoro e non possono

essere quindi presenti per allattare il loro bambino, viene garantita la conservazione e la

somministrazione del latte materno.

Per i bambini non allattati al seno, invece, offriamo il latte di formula espressamente indicatoci

dalla famiglia.

Il passaggio all’alimentazione complementare viene attuato di concerto con le scelte della famiglia,

offrendo al bambino un menù il più possibile personalizzato, ogni nuovo alimento viene proposto

solo dopo averne parlato con la famiglia.

Con la crescita ed una maggior abilità nella masticazione il menù viene presentato con le

tradizionali portate di primo, secondo e contorno.

I pasti al nido avvengono inizialmente con i bambini seduti sui seggioloni e appena saranno in

grado di farlo, i bambini pranzano servendosi su seggiole e tavolini adeguati all’età.

Attraverso l’intervento mirato dell’adulto si intende favorire l’autonomia del bambino

permettendogli di usare le mani per conoscere le diverse consistenze dei cibi, per farlo passare poi

gradualmente alla sperimentazione dell’uso delle posate e assecondando così lo sviluppo della

motricità fine.

Un approccio condiviso dagli educatori è quello di offrire i cibi incoraggiando il bambino

all’assaggio, senza mai forzare laddove ci si trovi davanti ad un rifiuto.

Nella sezione dei bambini medio-grandi, il pranzo si svolge nella stanza rossa in corso d'anno si è

provveduto a suddividere il grande gruppo utilizzando una stanzina al primo piano che accoglie 12

bimbi. Dopo essersi lavati le mani, i bambini prendono posto ai tavolini. Ogni tavolo accoglie

indicativamente sei bambini e gli educatori stanno seduti in prossimità per poter intervenire

direttamente all’occorrenza su ciascun bambino.

Il personale addetto alla cucina si occupa del confezionamento e della distribuzione dei piatti, bic-

chieri e posate.

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Ogni bambino inizia il pasto mangiando da solo. Cerchiamo di aiutare chi ne ha bisogno, lasciando

comunque libero il bambino di autoregolarsi con il cibo, incoraggiando l’assaggio di tutte le varietà,

affinché impari a scoprire ed apprezzare nuovi sapori, nuove consistenze.

Per favorire un clima sereno e di gruppo, il ritrovo a tavola può diventare anche occasione per can-

tare e dialogare con i bambini.

Stare seduti a tavola tutti insieme significa anche parlare e raccontarsi tante storie, significa scherza-

re e ridere con gli amici. Anche per questo motivo i posti a sedere non sono fissi, ogni bambino può

sedersi accanto all’amico preferito.

A fine pranzo, dopo la pulizia del viso e delle mani, si canta una canzone o si ascolta una storia letta

da un educatore, cercando di favorire sempre la scelta spontanea del bambino.

Per introdurre alcune semplici regole di “buon comportamento a tavola” e per favorire la

convivenza tra i bambini proponiamo di aspettare che vengano serviti tutti i piatti prima di iniziare,

che tutti abbiano finito il primo piatto, per poi passare al secondo, di rispettare i tempi e gli spazi

dei compagni di tavolo.

Durante il corso dell’anno, sempre assecondando la crescita dei bambini, vengono via via proposte

esperienze che favoriscono lo sviluppo dell’autonomia e della socializzazione (ad esempio: propor-

re il secondo piatto di portata sistemandolo centralmente al tavolo per servirsi da soli; stabilire a tur-

no tra i bambini il ruolo del “cameriere” che comporta la distribuzione al proprio tavolino di piatti

anche per gli altri occupanti e lo sparecchiare a fine pasto; lasciare che i bambini più grandi mangi-

no senza bavaglino).

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IL SONNO

Per il bambino può rappresentare un momento emotivamente impegnativo, a tal fine, predisponiamo

un ambiente facilitante, uno spazio sufficientemente oscurato, nel quale ogni bambino ha a sua

disposizione un lettino che via via impara a riconoscere. Ogni bambino, non appena entrato in

stanza, ha la possibilità di prendere il proprio cuscino e, se lo usa, prende da una cesta il proprio

ciuccio (ciascun ciuccio è protetto da una custodia personale). Il nido, per molteplici motivi di

salute collegati ad esempio allo sviluppo osseo, linguistico e psicologico, cerca comunque di

disincentivare l’uso del ciuccio.

Tutti i bambini sono incoraggiati a spogliarsi e ad addormentarsi in modo autonomo,

compatibilmente con le proprie capacità ed esigenze, così come, al risveglio, tutti vengono invitati a

rivestirsi ed a riporre cuscino e ciuccio.

IL CAMBIO

E’ un momento molto importante per lo sviluppo psico-fisico del bambino: riguarda infatti

l’apprendimento dell’autonomia nell’igiene personale ed il controllo degli sfinteri.

Per i più piccoli è un momento relazionale particolarmente individualizzato tra l’adulto e il

bambino, mentre per i più grandi si svolge a piccoli gruppi: i bambini agiscono autonomamente e si

puliscono dopo essere stati al bagno. È perciò importante porre attenzione al vestiario: che deve

essere comodo e pratico, per non inibire la voglia di ‘fare da soli’.

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La sezione “BRUCHI”

Il gruppo, composto da 17 bambini e 4 educatori a tempo pieno, ha come luogo di riferimento la

stanza verde in fondo al corridoio: questa funge come luogo di gioco e per il riposo, sia per

l’eventuale sonnellino mattutino che per quello successivo al pranzo, quando vengono sistemati i

lettini propri di ogni bambino.

Per i momenti dedicati al cibo, invece, ci si sposta nell’attigua stanza rossa, che ha una zona

riservata con seggioloni, sedie e tavolini.

L’idea di base che sta dietro l’organizzazione dello spazio-sezione è quella di favorire il più possibi-

le il gioco libero e la libera esplorazione, lasciando ampia possibilità di scelta e di materiale/giochi,

cercando al contempo di sfruttare al meglio l’ampia metratura a disposizione al fine di evitare un

eccessivo assembramento in un’unica zona della stanza e di garantire un riposo il più possibile tran-

quillo a chi ne ha bisogno. Per quanto appena esplicitato, la disposizione di giochi e arredi è variabi-

le nel corso delle varie fasi dell’anno scolastico ed a seconda della crescita e delle esigenze del

gruppo di bambini.

Per tutto il periodo dedicato all’inserimento dei due gruppi di bambini e famiglie l’organizzazione

degli arredi e dei giochi è pensata in modo da poter offrire un ampio spazio centrale per permettere

il movimento e la libera esplorazione, con due mobili fissi e tre dotati di rotelle disposti quasi a

delimitare lo spazio centrale, due grandi tappeti, posti vicino al grande specchio, vengono proposti

come luogo dedicato soprattutto a coloro che ancora non si muovono autonomamente e come luogo

di aggregazione e comunicazione per le famiglie e gli educatori. Il mobile primi passi, posto più o

meno al centro dello spazio in cui i bambini più grandi si spostano, offre loro un primo punto di

ritrovo e gioco, dove poter e potersi osservare.

In fondo alla stanza, grazie alla disposizione ad angolo di mobili a rotelle, si è predisposto un

ulteriore angolo morbido per favorire il sonno, con cuscini e le apposite sdraiette.

Una volta terminato il periodo dedicato all’inserimento, con la presenza degli adulti di riferimento

per i bambini, gli arredi vengono risistemati in virtù di una nuova esigenza e funzione. Poiché la

quasi totalità dei bimbi ha bisogno di un momento di riposo dopo la merenda mattutina, tutta la

zona che corre lungo la parete di fondo della stanza viene lasciata a questo uso esclusivo; gli arredi

sono stati sistemati in modo da fungere da “barriera” a protezione della zona sonno ma, allo stesso

tempo, creando almeno tre angoli di gioco distinti e parzialmente isolati l’uno dall’altro. Nei mesi

invernali e primaverili la stanza viene nuovamente riadattata alle nuove competenze motorie

acquisite dai bimbi; molti di loro non hanno più bisogno del riposo mattutino e frequentemente si

propongono momenti di gioco quali la manipolazione di prodotti naturali, oppure il gioco euristico.

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Si prevede di svolgere l’inserimento dei bambini più piccoli principalmente in due gruppi: per

favorire le esigenze dei bambini e situazioni personali.

L’inserimento si svolge nella stanza di riferimento negli orari concordati; quest'anno abbiamo

deciso di iniziare l’inserimento dei bambini dai 9 ai 12 mesi al 2 settembre, mentre il gruppo di

bambini dai 4 agli 8 mesi segue dopo tre settimane.

Le educatrici si sono proposte equamente alle famiglie in un colloquio pre-inserimento per

scambiare notizie ed informazioni riguardo l'inserimento stesso e per rispondere ai loro dubbi e

quesiti.

Una volta terminato il periodo iniziale di ambientamento e stabilita una buona conoscenza reciproca

con bambini e famiglie, per il gruppo dei “Bruchi” inizia un percorso che tende ad una sempre

maggiore autonomia:

- da un punto di vista ludico si passa da esperienze di tipo più guidato e semplici, ad altre più

complesse dove il bambino può ‘scoprire’ nuove capacità;

- nelle ‘routines’, la sempre maggiore familiarità con i ritmi del nido permette ai bambini di

modificare progressivamente le loro abitudini;

-nel pasto passano da una relazione univoca, tipica del seggiolone, alla socializzazione,

all’autonomia, con tutto quello che comporta lo stare a tavola;

A partire dai 18 mesi, quando si nota nel bambino una certa evoluzione, si propone l’uso del vasino.

Per quanto riguarda il sonno, il nostro obiettivo è quello di incoraggiare una modalità di addormen-

tamento quanto più possibile autonoma e serena.

Sottolineiamo che tutte le proposte e le future ‘conquiste’ vengono sempre messe in atto solo se in

precedenza le famiglie sono state avvisate e vi è con loro un accordo sulle modalità.

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La sezione “FARFALLE”

Proponiamo alle famiglie dei nuovi iscritti di lasciare la prima settimana di frequenza ai bambini

dell’anno precedente ed a quelli trasferiti da altri nidi, per permettere loro di formare e consolidare

il gruppo e di riprendere confidenza con ritmi e spazi del nido.

E’ stata scelta la modalità dell’inserimento in due gruppi per consentire ai bambini ed ai genitori di

fare un percorso comune condividendo così più facilmente tutti i momenti e gli stati d’animo dei

primi giorni.

Inoltre, il numero e la varietà degli spazi a disposizione permette di scegliere il luogo più adatto

alla personalità del bambino e alle sue momentanee necessità (di raccoglimento, di tranquillità o, al

contrario, di esplorazione e interazione).

Durante il periodo dell’inserimento abbiamo programmato tra noi educatori delle riunioni

quotidiane per effettuare una verifica, garantire un buon scambio di comunicazioni ed accordarsi

su modalità e tempi riguardanti ogni singolo bambino per il giorno successivo.

Abbiamo scelto di unire i bambini delle due graduatorie del Comune di Trieste in un unico gruppo

in quanto concordiamo nel ritenere che esso offra ai bambini una serie di opportunità più ampie e

diversificate sia nella relazione bambino/bambino che in quella bambino/educatore e perché gli

ambienti a disposizione del nido garantiscono con più efficacia questa azione educativa.

Relazione bambino/bambino: ognuno ha la possibilità di rapportarsi e confrontarsi con bambini

di età e competenze diverse, cosicché i più grandi fungono da sostegno ai più piccoli e questi

possono prendere da modello i più grandi.

Relazione bambino/adulto: fin dal periodo dell’inserimento il bambino conosce un gruppo di 5

educatori a tempo pieno, 2 educatori part-time al mattino e 3 educatori part-time al pomeriggio. Il

bambino interagisce spontaneamente con tutti gli educatori; in certi momenti o periodi può sceglie-

re liberamente di rapportarsi ad un adulto specifico per soddisfare determinati bisogni (di rassicu-

razione, di condivisione di un certo tipo di interesse o lettura, attività, ecc...).

Ciascun bambino è osservato e seguito nelle sue attività e nel suo sviluppo dal gruppo di educatori.

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LE ATTIVITA’

In base alle competenze ed agli interessi osservati nei bambini proponiamo attività didattiche

diversificate.

I bambini, liberi di scegliere tra le diverse proposte, vengono aiutati a raggiungere, attraverso

percorsi adeguati, obiettivi di apprendimento adatti alla loro fascia d’età, utilizzando gli spazi ed i

materiali messi a loro disposizione. Si incoraggiano ad esprimersi in maniera personale ed

autonoma e si stimola la sperimentazione di diverse modalità di socializzazione con gli altri

bambini.

Per questo tipo di attività di gioco più organizzato, che definiamo anche strutturato, privilegiamo in

genere, ma non esclusivamente, una parte della mattinata, mentre è il gioco libero che occupa una

parte rilevante della giornata del bambino al nido.

Durante questi momenti sono i bambini che si organizzano nel gioco libero scegliendo tra le diverse

opportunità ed anche tra i possibili compagni all’interno del gruppo e l’adulto interviene se la sua

presenza è richiesta o se si creano situazioni in cui essa si ritiene necessaria.

L’importanza di questi momenti è rapportata al fatto che si creano contesti che facilitano il processo

di esplorazione del bambino e di sviluppo delle relazioni fra pari.

Momenti di intersezione: quando è terminato il periodo di ambientamento, proponiamo ai bambini

più grandi del gruppo “Bruchi” alcuni momenti di gioco libero o strutturato insieme ai bambini

delle “Farfalle”; questo per facilitare il successivo passaggio al gruppo dei medio-grandi.

I piccoli potranno infatti così conoscere spazi nuovi al di fuori della loro sezione, confrontarsi e

socializzare con bambini più grandi e rapportarsi con altre figure adulte (educatori della sezione

Farfalle).

I momenti di intersezione si esplicano anche quando gli stessi bambini medio-grandi a piccoli

gruppi vanno a giocare nella sezione dei Bruchi.

Nel corso dell’anno poi si condividono anche momenti di routine quali l’entrata, fino alle 8.15

circa , l’uscita dalle 15.30 in poi, e la merenda pomeridiana negli ultimi mesi dell’anno scolastico.

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PROGETTI

PROGETTI COMUNI ALLE DUE SEZIONI

• La mia stoffa

• Quaderno personale

• La lettura - Nati per leggere – Prestito”Tuttilibri Tuttibimbi”

• Iniziative per il 20 novembre

• Giocherie e feste

• Musica

• Il gioco euristico

PROGETTI DELLA SEZIONE BRUCHI

• Il Cestino dei Tesori

• Progetto “sensi in gioco”

• Progetto “incontriamoci per giocare”

PROGETTI DELLA SEZIONE FARFALLE

• Continuità con la scuola dell’infanzia

• Non c'è solo un nido

• Pasticciando

• La scatola azzurra

• Attività teatrale

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PROGETTI COMUNI ALLE DUE SEZIONI

‘LA MIA STOFFA’

Ad inizio anno chiediamo alle famiglie di confezionare un cuscino ed un sacchetto con della stoffa,

possibilmente scelta dal bambino stesso. Il sacchetto viene appeso in bagno e serve a riporre i

cambi di ogni bambino, mentre il cuscino viene utilizzato al momento del sonno ed anche in

particolari momenti di gioco.

L’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo dell’identità attraverso il riconoscimento, all’interno di

un ambiente condiviso, di spazi ed oggetti propri ed altrui.

Inoltre, durante il periodo dell’inserimento, nei primi giorni in cui i genitori salutano i loro bambini

e si fermano all’interno della struttura, proponiamo loro di ricoprire con la stoffa il quaderno

personale e di fare una “cornice” per la foto dell’armadietto. Questo permette ai genitori di

conoscersi e di condividere ansie ed emozioni proprie di questo particolare momento, aiutandosi a

vicenda.

“QUADERNO PERSONALE”

All’inizio della frequenza è stato chiesto ai genitori di portare per il proprio bambino un quaderno

da utilizzare come un diario in cui inserire la storia del bambino al nido. Sin dai primi tempi

dell’inserimento gli educatori si occupano di raccontare le attività tipiche del nido, le ‘routines’, lo

sviluppo e i progressi che il bambino fa nel corso del tempo.

Tutto questo viene documentato anche grazie all’utilizzo di fotografie.

LA LETTURA

La creazione di uno spazio dedicato esclusivamente al libro nasce dalla necessità di favorire nei

bambini un approccio positivo verso il mondo della lettura delle immagini e dei segni scritti.

Avere a disposizione libri di vario genere, poterli manipolare, osservare ed usare come attività

ludica è indispensabile perché dai bambini possano scaturire curiosità ed interesse. A questo scopo

l’uso quotidiano del libro si caratterizza come spazio di ascolto, osservazione, narrazione, nonché

spazio fisico dove i bambini si siedono o sdraiano comodamente.

Nell’organizzazione si è tenuto conto di:

- permettere ai bambini di sedersi o sdraiarsi comodamente in tranquillità e

intimità con i compagni e gli adulti;

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- favorire nel bambino l’identificazione con i personaggi, per una elaborazione

ed espressione delle proprie emozioni (la rabbia, la paura, l’amicizia...);

- che i libri proposti presentino illustrazioni curate, belle, con pochi elementi e

con grafica chiara;

- che il contenuto sia vicino all’interesse del bambino;

- che le situazioni proposte favoriscano il vissuto personale del bambino.

Obiettivi

Saper tenere e maneggiare correttamente il libro;

sviluppare il piacere di leggere e ascoltare;

stimolare l’espressione verbale;

stimolare l’espressione mimico-gestuale-corporea;

favorire nel bambino la fiducia nelle proprie capacità espressive.

NATI PER LEGGERE

Il progetto Nati per Leggere ha l’obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini, valoriz-

zando il libro come cibo per la mente, attraverso il coinvolgimento dei genitori e delle altre figure

accudenti, affinché si diffonda la lettura di immagini e la lettura ad alta voce, assieme ai bambini a

partire dal primo anno di vita, aiutandoli a sviluppare così le loro competenze cognitive in sinergia

con quelle relazionali ed emozionali.

Avvalendosi di basi scientifiche, l’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana

Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino ONLUS, hanno avviato sin dal 2000 il progetto su

scala nazionale allo scopo di promuovere la lettura precoce ai bambini. In breve tempo è diventato

un progetto regionale anche in Friuli Venezia Giulia.

Quando leggere ai bambini

Si può riservare alla lettura un momento particolare della giornata: prima del sonnellino o della

nanna, dopo i pasti, scegliendo dei momenti durante i quali si è tutti tranquilli, bastano pochi minuti

al giorno. Se il bambino si agita od è inquieto è bene non insistere.

Occorre ricordare che la lettura è un piacere per il bambino e per l’adulto, che il divertimento è la

componente magica che permette poi di sviluppare l’amore per i libri. La lettura si può proporre

anche come diversivo nei momenti di attesa che si possono verificare durante un viaggio, nella sala

di attesa di un medico, mentre si è in fila in qualche ufficio.

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Inoltre, la lettura è di conforto al bambino quando è malato, si possono proporre libri con contenuti

divertenti, personaggi fantastici con poteri magici, per consentire al bambino di immedesimarsi in

una situazione nella quale possa esercitare mentalmente la risoluzione autonoma di una difficoltà.

Come leggere

Prima di leggere ricordiamoci di scegliere un luogo confortevole dove sedersi, eliminando altre

fonti di distrazione e introdurre il libro, facendogli vedere la copertina con la presentazione

dell’autore e con una breve descrizione.

Il libro va tenuto in mano in modo che il bambino possa vedere le pagine chiaramente. Si possono

indicare le figure, commentarle e parlare collegando i fatti del libro con l’esperienza del bambino;

quando sarà più grande, permettergli di indicare lui le figure e lasciarlo girare le pagine da solo è

molto importante perché lui possa esercitare il controllo sul libro.

L’amore per la lettura nasce dall’esempio che noi stessi diamo, leggendo con partecipazione,

facendo scegliere il libro, se non è troppo piccolo. Si suggerisce di essere chiari nelle dizione e di

usare anche la mimica per raccontare la storia. Il cambio delle voci dei personaggi è un’opportunità

per consentire lo svilupparsi di emozioni e comprensioni maggiori.

Il ritmo della lettura si può variare: la lentezza e il tono basso della voce trasmettono un momento di

suspance, un cambio di situazione mentre la lettura veloce e il tono alto favoriscono ilarità.

‘PRESTITO TUTTILIBRI TUTTIBIMBI’

Il libro è sicuramente uno strumento utile ad acquisire nuove conoscenze e quindi a perseguire

traguardi di tipo creativo, linguistico e cognitivo (dare un senso alle immagini e ai segni per

ricostruire una storia) e a migliorare le conoscenze percettive e di attenzione.

Il percorso educativo di lettura inizia con la raffigurazione di oggetti molto semplici, che il bambino

utilizza ogni giorno; prosegue poi con la rappresentazione di ambienti e scene di vite familiari;

continua infine con le storie fantastiche, che molto spesso hanno per protagonisti gli animali.

Incontrando nel libro molte figure e ambienti, abituali e non, il bambino impara a conoscere se

stesso e il mondo anche attraverso le immagini.

Sempre più frequentemente, inoltre, vengono raccontati gli stati d’animo del bambino: le sue rabbie,

le sue collere, il suo bisogno di tenerezza, le sue paure. In questo modo egli, imparando a dar un

nome alle proprie emozioni, inizia ad acquisire quella consapevolezza emotivo - affettiva che è

conditio sine qua non per la costruzione della propria identità.

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In questo senso la lettura del libro appare particolarmente congeniale, sia che avvenga al nido che in

famiglia, perché stimola al massimo le potenzialità del bambino, ma dobbiamo far attenzione a non

scivolare nell’unica preoccupazione di “insegnare” e trasmettere conoscenza, trascurando così di

coinvolgere il bambino costantemente, permettendogli di essere un interlocutore attivo e partecipe.

Un’affermazione che ci sentiamo di sottolineare è di non perdere mai di vista il “divertimento” nel

condividere la lettura di un libro.

Credendo in quanto detto, perché riscontrato nell’attività quotidiana con i bambini, riteniamo

arricchente dare la possibilità a tutte le famiglie di portare a casa ogni libro desiderato: per una

maggior comprensione del tipo di libro, ogni volume è stato catalogato a seconda dell’argomento in

diversi gruppi (categorie), identificati con un’immagine facilmente interpretabile dal bambino, e

con il titolo della categoria.

All’attività di lettura viene progressivamente aggiunta nel corso dell’anno anche quella di

animazione e racconto con varie modalità (diapositive, pupazzi, marionette, musica); inoltre, nel

mese di marzo organizziamo il “Giocalibro”: un pomeriggio aperto a tutte le famiglie dove, nella

prima parte si “mette in scena” una storia, mentre successivamente si lasciano a disposizione spazi e

libri del nido per un momento di lettura tra genitori e figli.

PARTECIPAZIONE A VARIE INIZIATIVE PER IL 20 NOVEMBR E

Il 20 novembre del 1989 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York ha approvato il

primo trattato giuridicamente vincolante che afferma i diritti di tutti i bambini. In Italia il

provvedimento è stato ratificato due anni dopo.

La Convenzione ha cambiato sostanzialmente il modo di vedere i bambini dal punto di vista

giuridico, sono divenuti soggetti di diritti e non più semplice oggetto di tutela e protezione. Ai diritti

riconosciuti universalmente come quelli al nome, alla sopravvivenza, alla salute e all’istruzione, ne

furono affiancati una serie di nuova concezione. La Convenzione, infatti, riconosce per i bambini il

diritto all’identità legale, al rispetto della sua riservatezza e della sua libertà di espressione.

Quando fu approvata, analisti e osservatori definirono la Convenzione come una delle più

importanti conquiste del diritto internazionale degli ultimi anni del Novecento. Riconoscendo

ufficialmente i bambini come persone, e quindi sullo stesso piano di tutti gli altri componenti della

società, il Trattato ha dato gli strumenti e le spinte necessarie a molti Paesi del mondo per

modificare i loro ordinamenti e per approvare leggi orientate a una maggiore tutela dei minorenni.

La Convenzione dell’89 ha portato alla realizzazione di leggi che evitassero le punizioni corporali,

alla creazione di sistemi di giustizia minorile che fossero distinti e separati da quelli degli adulti,

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all’istituzione di sistemi di controllo e verifica dell’effettiva tutela dei bambini. Molti ordinamenti

approvarono anche leggi per sanzionare con maggiore efficacia i genitori che abbandonano i figli o

che compiono abusi su di loro.

Nei 23 anni dall’approvazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia sono stati compiuti

importanti progressi nella tutela dei bambini nel mondo, ma molto resta ancora da fare. Numerose

associazioni e osservatori sui minori ricordano che molti dei principi del trattato a oggi non sono

attuati. Ogni anno decine di milioni di bambini in tutto il mondo non hanno la possibilità di vivere

la loro infanzia serenamente: molti sono costretti a lavorare e non vanno a scuola. Specifici articoli

della Convenzione, come quello sul diritto del minore a essere parte attiva delle decisioni che lo

riguardano (art 12) e quello che prevede che il principio guida di ogni decisione debba essere “il

superiore interesse del bambino” (art 3), non sono rispettati nella pratica in molti Paesi che hanno

nel tempo ratificato la Convenzione.

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“GIOCHERIE”

La GIOCHERIA è ormai una consuetudine per il nostro nido: l’obiettivo che ci siamo posti è la

creazione di un momento di incontro, di gioco e di dialogo privilegiato per il legame genitore-

bambino, genitore-educatore e tra genitori.

‘GIOCHERIE’ e FESTE

A seguito dell’esperienza maturata negli anni scorsi, proponiamo anche quest’anno ‘Giocherie’ e

feste. L’obiettivo è la creazione di uno spazio reale e di pensiero, che privilegia le relazioni genito-

re-bambino, genitore-educatore e genitore–genitore.

Fin dai primi giorni di apertura del servizio organizziamo periodicamente, per tutte le famiglie fre-

quentanti, dei momenti di incontro e gioco e dei laboratori a tema.

- una festa, prima dell’apertura del servizio (fine agosto), per salutare e riprendere

familiarità con i bambini e le loro famiglie che hanno frequentato l’anno precedente; alla fine del

mese di agosto organizziamo una festa di inizio anno, con l’obiettivo di ritrovarci dopo le vacanze

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estive e “raccontarci”: questo momento aiuta adulti e bambini a ricordare luoghi, spazi, persone ed

esperienze dell'anno precedente così da agevolare l’inizio del nuovo anno scolastico”;

- una festa di fine anno per celebrare l’anno trascorso, salutare bambini e famiglie che

frequenteranno la scuola dell'infanzia ed augurare buone vacanze a chi ritornerà al nido

“Tuttibimbi”;

- una festa interamente dedicata ai nonni, che si svolge in primavera. Nel mese di maggio

una mattinata viene dedicata ai nonni: questi vengono accolti dopo la merenda del mattino e

vengono coinvolti coi loro nipoti in diversi laboratori organizzati all’esterno, nei giardini del nido.

Anche il pranzo si svolge all’esterno, tempo permettendo, con l’aiuto e la collaborazione dei nonni

e del personale ausiliario. Tutti gli educatori sono coinvolti nei diversi laboratori.

“MUSICA”

Premessa

L’educare alla musica il bambino nella fascia d’età 0-3 deve essere inteso in senso molto ampio,

poiché non vi è una implicazione solo uditiva, ma anche di tutte le facoltà mentali come memoria,

pensiero, linguaggio, nonché e soprattutto motorie e sensoriali-percettive da cui il bambino trae

grande piacere.

Possiamo quindi affermare che l’esperienza musicale coinvolge il bambino nella sua globalità in

quanto può essere insieme esperienza di temporalità, ritmo, spazio, movimento, attenzione,

ascolto, condivisione sociale.

Obiettivi

Aspetto cognitivo (capacità di apprendere e conoscere)

- Capire il suono e la musica;

- Riconoscere aspetti fondamentali del suono e del rumore, del ritmo (forte, piano,

veloce-lento, alto, basso).

Aspetto affettivo (sfera emotiva e sensibilità)

- Autocontrollo e autodisciplina nell’ascolto;

- Acquisire comportamenti aperti alla collaborazione con gli altri.

Aspetto corporeo (coscienza reale di sé e degli altri)

- Riproduzione mediante la voce, il canto, il movimento;

- Interazione e coordinazione tra suono e movimento.

Finalità

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Ci si propone di far acquisire al bambino il senso del ritmo ed il piacere per la musica condivisa

con tutti gli elementi di un gruppo.

Verifica

Gli educatori osservano durante l’intero anno scolastico la risposta dei bambini in merito

all’attività musicale proposta: l’attenzione prestata, l’interesse, l’acquisizione della capacità

motoria, il senso del ritmo, la capacità di “fare gruppo”.

IL GIOCO EURISTICO

Il gioco euristico consiste nell’offrire ad un gruppo di bambini oggetti di diversa natura con i

quali possono giocare liberamente senza l’intervento dell’adulto. Questa attività è stata ideata per

bambini d’età compresa tra i 12-24 mesi.

Il gioco euristico è inteso come attività di esplorazione che il bambino compie con materiale di

tipo “non strutturato”, significa che non fa parte dei giocattoli tradizionali, ma si tratta di semplici

oggetti d’uso domestico.

Proponendo questo gioco in modo costante, sicuramente si migliorerà la concentrazione del

bambino, ci sarà sempre più coinvolgimento, si affinerà la coordinazione oculo-motoria, si

svilupperanno le capacità sensoriali-percettive (caldo-freddo), uditivo (vari rumori), la nascita dei

primi concetti logici (dentro-fuori, aperto-chiuso, sotto-sopra, grande-piccolo).

In questa fase, il gioco che i bambini preferiscono è quello di infilare, svuotare, lanciare, battere

gli oggetti tra loro, portare alla bocca.

Solo successivamente i bambini sperimentano la capacità di allineare, impilare, fare, disfare,

secondo schemi ripetitivi che conferiscono loro sicurezza e permettono di fissare i primi concetti

relativi alla causalità, allo spazio, al tempo.

Perché il bambino possa esprimere al meglio la sua creatività, fantasia e, soprattutto le proprie

emozioni, è consigliabile proporre il gioco euristico in uno spazio delimitato e sgombro da altri

giochi o distrazioni, per permettere ai bambini di muoversi liberamente.

Il materiale è contenuto in sacchetti e suddiviso in:

Materiale naturale: pigne

Materiale di recupero da raccogliere in casa, nella cucina del nido, o da costruire: pon pon di

lana, cilindri di forte cartone, chiavi raccolte due a due, barattoli di latta da usare come contenitori,

coni di cartone in uso per la tessitura, nastri di seta, velluto, pizzo ecc.., coperchi metallici di vasetti

Materiale da comprare: grossi anelli per tende, bigodini di vari diametri, catenine fini e leggere

di varie lunghezze, tappi di sughero di varie misure.

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Quando l’attività volge al termine, i bambini raccoglieranno gli oggetti dietro l’incoraggiamento

degli educatori riponendoli nei vari sacchetti.

Rimettere in ordine fa parte del gioco ed è una delle abitudini più importanti da fare acquisire ai

bambini. Riporre ogni oggetto nel proprio contenitore, favorisce lo sviluppo di concetti logico-

matematici (inclusione, classificazione, seriazione…).

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PROGETTI DELLA SEZIONE BRUCHI

GIOCARE SENZA “GIOCATTOLI”

IL CESTINO DEI TESORI

L’attività del Cestino dei Tesori nasce come un’esperienza di esplorazione sensoriale da un’idea

di Elinor Goldschmied e si indirizza ai bambini nella prima fase di vita, quando verso il sesto o

settimo mese cominciano a stare seduti senza appoggio, ma ancora non si spostano nello spazio.

Il cestino dei Tesori va riempito con oggetti di uso comune, costruiti con materiali naturali

(legno, metallo, tessuto, ceramica) scelti per stimolare tutti i sensi.

Le finalità di questa attività sono quelle di favorire la prensione, permettere ai piccoli di

conoscere oggetti diversi portandoli alla bocca, di provare esperienze sensoriali diverse, di scoprire

e inventare nuove combinazioni tra i materiali.

Il Cestino dei Tesori non deve contenere giocattoli comunemente intesi (con ciò vogliamo dire

i giocattoli preconfezionati, quelli della grande distribuzione commerciale, quelli per intenderci tutti

uguali, insapori (se non di plastica), inodori, pieni di luci e rumori assordanti…e piuttosto costosi),

ma oggetti di uso comune o piccoli oggetti fatti con materiale di recupero (caldi, freddi, tintinnanti,

flessibili, ecc…).

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Lo scopo di questa attività è di offrire il massimo interesse attraverso:

Il tatto : consistenza, forma, peso, temperatura

L’olfatto : varietà di odori

Il gusto: ambito più limitato, ma possibile (pensiamo al cuoio, all’acciaio, al ferro o al legno…)

L’udito : squilli, tintinnii, scoppiettii, scricchiolii

La vista: colore, forma, lunghezza, lucentezza

Il Cestino dei Tesori sarà interessante perché il bambino potrà rovistare, cercare, trovare cose

sempre nuove o cose che già conosce, ma che ama particolarmente.

Offrendoglielo sempre pieno, il bambino sarà interessato ad andare a curiosare cosa contiene.

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PROGETTO “SENSI IN GIOCO”

Dopo aver dedicato i primi mesi dell’anno scolastico all’inserimento dei bambini e delle loro

famiglie, rivolgendo un’attenzione particolare a questo delicato periodo, intendiamo proporre un

progetto specifico che offra occasioni ed esperienze che vanno a sollecitare le percezioni sensoriali

dei bambini. Nei primi stadi di vita, attraverso le sensazioni corporee, il bambino impara a

conoscere se stesso e il mondo circostante.

Così giochiamo in tutti i sensi…

- con la bocca e il gusto: la prima grande risorsa per conoscere le cose e le persone;

- con gli occhi: un grande dono per confrontare, riconoscere ed esprimere emozioni;

- con il naso: gli odori e profumi per fissare nella mente piacevoli ricordi;

- con le mani: compagne sensibili, affettuose e a volte arroganti;

- con il corpo;

- con le orecchie: i suoni e rumori che completano le esperienze.

OBIETTIVI

- Favorire la presa di coscienza del proprio corpo come espressione della personalità

cognitiva e comunicativa;

- rafforzare la fiducia nelle proprie capacità per avviare il raggiungimento

dell’autonomia;

- favorire esperienze gustative, olfattive, uditive e visive ricche di stimoli;

- aumentare e stimolare le capacità di tipo motorio.

ATTIVITA’

- Manipolazione spontanea del cibo durante il pasto;

- osservazione e manipolazione di materiali di varie consistenze (liquido,cremoso, in

polvere);

- utilizzo di materiali vari (carta, legno, plastica etc.);

METODOLOGIA

- Coinvolgere i bambini a piccoli gruppi;

- non forzare i bambini, lasciare che il contatto con i materiali avvenga in modo

spontaneo;

- proporre le attività con gradualità e ripetitività;

- lasciare loro tutto il tempo necessario per l’esperienza.

MATERIALI E STRUMENTI

- Frutta, verdura e spezie varie;

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- farine e paste di vari formati;

- carta e cartone, legno, plastica, stoffa, oggetti metallici etc.

- bottiglie sonore;

- acqua;

- oli e creme;

- materiale strutturato come il percorso tattile, gli elementi sensoriali e gli strumenti

musicali.

TEMPI

Il progetto si articola da novembre a giugno. Le attività verranno proposte ripetutamente.

SPAZI

Le attività si svolgeranno principalmente in sezione, nello spazio pranzo, in bagno e nella stanza

piccola di fronte alla sezione.

DOCUMENTAZIONE E VERIFICA

La documentazione verrà effettuata attraverso fotografie e riprese video. Gli educatori si

confronteranno in momenti di verifica in cui faranno una verifica rispetto alla programmazione

delle attività proposte, delle risposte dei bambini (interesse e partecipazione) e delle osservazioni

fatte durante le esperienze.

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PROGETTO “INCONTRIAMOCI PER GIOCARE”

Dal progetto “sensi in gioco” è nata l’idea di mostrare parte delle attività che proponiamo ai

bambini ai loro genitori. Creando così delle occasioni in cui far giocare mamma e/o papà con i loro

figli.

OBIETTIVI

- Rendere partecipi le famiglie dei percorsi e dei giochi adottati al nido attivando momenti

di confronto e condivisione delle esperienze;

- favorire la socializzazione tra le famiglie;

- offrire la possibilità ai genitori di giocare con i propri bambini facendogli scoprire la

bellezza del gioco come prezioso strumento educativo e comunicativo.

TEMPI

Tutti i mercoledì pomeriggio del mese di marzo.

SPAZI

Stanza adibita a “ casetta” e zona “travestimenti” che si trova al pianterreno.

METODOLOGIA

- Uno o due educatori si occuperanno di organizzare lo spazio e di partecipare ai vari

incontri;

- nei mercoledì prefissati gruppi di genitori ( per un massimo di 4 bambini) possono

prenotarsi per partecipare a queste esperienze di gioco dalle 15.30 alle 16.30;

- verranno presentate e proposte alcune delle attività che fanno parte del progetto “sensi in

gioco”.

MATERIALI

In base all’attività presentate i materiali saranno gli stessi già descritti nel progetto “sensi in gioco”.

DOCUMENTAZIONE E VERIFICA

Per documentare useremo fotografie. La verifica risulterà dal gradimento dei genitori stessi e da un

confronto tra gli educatori.

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PROGETTI DELLA SEZIONE FARFALLE

CONTINUITA’ CON LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Si considera importante favorire l’ingresso alla scuola dell’infanzia, preparando i bambini al

cambiamento; per farlo condividiamo con le scuole dell’infanzia un percorso condiviso di

continuità, al fine di:

- affrontare insieme i problemi e i vissuti relativi all’ingresso dei bambini in una nuova

realtà, quale è la scuola dell’infanzia;

- individuare insieme le modalità più favorevoli a rendere questo passaggio il più sereno

possibile.

- dare modo e tempo alle famiglie di conoscere una realtà educativa diversa rispetto al

nido d'infanzia, consentendo loro di essere il più informati possibile.

Per ovvi motivi di vicinanza e di facilità di rapporti, avendo il medesimo coordinatore, e non

secondariamente perché una rilevante percentuale di nostre famiglie chiede l'iscrizione in una di

queste, le scuole “Pallini” e “Torcucherna” sono quelle con cui si concorda una forma di

collaborazione più stretta. Per dare però maggiori opportunità di visita a tutti i bambini coinvolti, il

nido ha stabilito degli accordi anche con altre scuole del territorio.

Con le scuole dell’infanzia prepariamo un calendario di visite, dall'accoglimento fino a dopo il

pranzo, per dare la possibilità a tutti i bambini dell’ultimo anno di nido di trascorrere una o più

mattinate con una sezione di bambini “grandi”. Anche se può venir prestata particolare attenzione

a coloro che richiedono l’iscrizione proprio in una delle scuole oggetto di visita, di fatto, la

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continuità è pensata per tutti i bambini: vogliamo infatti presentare non tanto “quella scuola”, ma

“un’ idea di scuola” dove andranno quando saranno più grandi.

L'obiettivo principale non è andare a scuola per fare qualcosa di specifico o di molto diverso, ma

solo di calarci in una normale e routinaria mattinata di scuola dell'infanzia, seguendo e rispettando

le sue regole, abitudini e proposte di gioco.

Sempre con questo intento, ed in vista del periodo degli “open day” e delle iscrizioni, invitiamo le

famiglie ad una chiacchierata di presentazione del servizio. All'incontro è presente una maestra di

scuola dell'infanzia per rispondere ai quesiti e presentare a grandi linee l'approccio comune a tutte

le strutture.

NON C'E' SOLO UN NIDO

Proprio le tante mattinate trascorse nelle scuole dell'infanzia in questi anni, le sporadiche altre

occasioni di “evasione” legate ad eventi specifici, nonché il racconto di esperienze molto positive

che altre colleghe di altri nidi hanno sperimentato facendo trascorrere una mattinata “diversa” ai

loro bambini in anni recenti, ci hanno convinto a considerare la grande forza educativa e di crescita

che si nasconde in tutto ciò che esula dalla “normale” e routinaria quotidianità, seppure

importantissima.

Quando i bambini del nido vivono esperienze con il nido che escono dai confini del nido stesso,

hanno la possibilità di conoscersi e sperimentarsi in spazi e contesti nuovi, si rendono conto che

esistono altre realtà in cui si trovano bambini proprio come loro, attingono a stimoli e spunti che

rimangono impressi nei loro ricordi e stimolano la loro espressività, ognuno secondo la propria

individualità.

Nella seconda parte dell'anno scolastico il nido organizzerà ulteriori visite ad altre realtà educative

del territorio, questa volta nidi pubblici e privati con cui trascorrere alcune ore della mattina per far

loro conoscere cosa facciamo noi del nido “Tuttibimbi”, e nel contempo scoprire qualcosa di nuovo

da poterci portare a casa.

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‘PASTICCIANDO’

Dare al bambino la possibilità di imparare lavorando con totale libertà espressiva, entrando in

contatto con il materiale proposto, agendo in accordo con le proprie esperienze ed emozioni. Per-

mettere al bambino di dipingere o incollare serenamente, senza fretta, senza condizionamenti ester-

ni, senza competizione con gli altri, in massima libertà creativa, ma seguendo alcune regole tecni-

che ed organizzative.

OBIETTIVI:

Interagire con gli altri bambini

Sperimentare gli abbinamenti e le mescolanze di colori sul foglio.

Assecondare le inclinazioni del bambino e scoprire le abilità

Soddisfare le proprie capacità e liberare la propria creatività

Guidare il bambino a prendere coscienza di sé

COME E DOVE

In uno spazio appositamente predisposto arredato in modo da dare ai bambini l’opportunità di

sperimentare le varie tecniche espressive, di conoscere i materiali e gli strumenti. L’ambiente dovrà

essere tranquillo e privo di altre stimolazioni visive ed uditive.

“LA SCATOLA AZZURRA”

La “Scatola Azzurra” ha un percorso lontano nel tempo: è stata usata in ambito terapeutico, fin dal

1955, e dal 1990 è stata adottata come valido strumento educativo nei nidi e nelle scuole

dell’infanzia.

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E’ un materiale didattico che aiuta il bambino a esprimere la propria creatività, il proprio

immaginario, il proprio mondo interiore, la capacità di raccontare la propria emotività.

Si tratta di due contenitori di colore azzurro che si riempiono di materiali naturali, come sabbia,

farina, conchiglie, etc..,o di oggetti come animali, pupazzi …

La “scatola azzurra” contribuisce all’ampliamento, all’arricchimento delle esperienze che i bambini

hanno la possibilità di fare, accrescendone la qualità.

ATTIVITÀ TEATRALE

(TEATRINO DELLE MARIONETTE, DIAPOSITIVE, OMBRE CINESI…)

PERCHÉ

Comporta l’intreccio del linguaggio verbale con gli altri linguaggi non verbali. Contribuisce allo

sviluppo di diverse modalità di espressione e delle loro varie forme di interazione. Favorisce lo

sviluppo delle competenze linguistiche in chiave comunicativa ed espressiva, attraverso l’ascolto, la

comprensione e la risposta adeguata; inoltre favorisce l’identificazione gratificante con i personaggi

amati e stimati delle proprie storie e del proprio ambiente familiare.

OBIETTIVI

Saper leggere e interpretare contesti diversi di rappresentazione

Saper riconoscere e verbalizzare il nome di oggetti comuni e persone note

Saper ascoltare e comprendere il significato di parole nuove

Saper verbalizzare le azioni che si compiono

Saper comprendere il significato di brevi racconti

Saper arricchire il linguaggio di vocaboli nuovi

COME

Drammatizzazione di storie con i burattini, con teatrino o contesti adeguatamente predisposti.

PROGETTO TEATRALE

Il progetto teatrale si articola in due parti: un laboratorio di espressività teatrale rivolto ai bambini e

una performance proposta dalle educatrici in collaborazione con alcune educatrici di altri nidi e

scuole dell'infanzia.

IL LABORATORIO

Il laboratorio di espressività teatrale si propone di far esperire ad un gruppo di circa 10 bambini

medio-grandi diversi linguaggi teatrali: corporei, con marionette, con ombre e proiezioni ecc.

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Obiettivi: verificare l'esistenza, in bambini così piccoli, di una vera e propria intenzionalità teatrale

(da non confondere con il gioco di finzione), far esperire loro le potenzialità espressive del loro

corpo e della loro voce, ritagliare nella vita del Nido piccoli spazi di attenzione e ascolto delle

proprie emozioni.

Tempi: da gennaio ad aprile 2014, per un totale indicativamente di 6-8 incontri

Spazi: principalmente il blocco motorio (la stanza azzurra) ma eventualmente anche altri ambienti

del Nido da individuare in base all'attività del giorno

Modalit à : di volta in volta le educatrici proporranno animazioni, materiali espressivi e stimoli con

una certa ripetitività per favorire la concentrazione e l'assimilazione e poi incoraggiando i bambini

ad esprimersi. Una parte non secondaria giocherà l'educazione al rispetto dell'altro e

all'osservazione.

Essendo un'attività sperimentale, ci si riserva di modificare in corso d'opera gli approcci e le

modalità di gestione degli incontri, cercando quelle più adatte e funzionali.

Verifica: in itinere e a fine attività, tramite video e materiale osservativo scritto.

LA PERFORMANCE

La creazione della performance prevede una parte di lavoro da svolgere nel gruppo allargato con gli

educatori delle altre strutture coinvolti e una parte da svolgere in gruppo ristretto all'interno del

Nido. La performance sarà proposta ai bambini delle diverse strutture coinvolte ed eventualmente di

altre strutture che ne facciano richiesta.

Obiettivi: costruire un percorso di lavoro condiviso tra educatori che si sono formati sui temi del

linguaggio teatrale, verificare l'interesse dei bambini nei confronti di questo tipo di esperienza

Tempi: Si prevede di poter proporre la performance a partire dal mese di marzo 2014

Verifica: in itinere tramite videoregistrazione delle prove e a fine percorso tramite audiovisivo a

disposizione di tutti gli educatori interessati

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LE MODALITA' DI RAPPORTO CON LE FAMIGLIE

L'esperienza del nido d'infanzia costituisce per il bambino e la sua famiglia il primo momento di

incontro con un'istituzione extra-familiare e, affinché questa risulti positiva, è necessario

mantenere un rapporto costruttivo tra il personale del nido e la famiglia.

Oltre agli organismi collegiali previsti dalle normative vigenti, come il Comitato di Gestione, i

genitori vengono invitati a partecipare alla vita del nido attraverso diverse occasioni di incontro:

- una prima riunione di presentazione nel mese di giugno, dove vengono illustrate le

modalità di funzionamento del servizio, dove ci si accorda sull'inserimento di ogni bambino;

- riunioni di sezione durante le quali s'illustra il percorso educativo e didattico del gruppo,

supportate a volte dall'utilizzo di una videoregistrazione dei vari momenti della giornata;

- colloqui individuali per discutere su come procede la crescita e la maturazione del

proprio figlio e di eventuali problematiche a queste collegate;

- rimangono come fondamentali momenti di scambio di informazioni, anche se spesso resi

difficili da situazioni contingenti, l'entrata e l'uscita quotidiana di ogni singolo bambino.

- Disponibilità degli ambienti del nido per sviluppare laboratori gestiti direttamente dalle

famiglie.

Inoltre si utilizzano altre modalità per lo scambio di informazioni tra genitori ed educatori, quali:

- per favorire uno scambio adeguato di comunicazioni con le famiglie si è pensato di

elaborare dei quaderni-diari che vengono posti su un tavolino all'ingresso e sui quali la famiglia

trova le notizie che riguardano la sezione del proprio figlio. Vengono annotate informazioni

riguardanti la routine del pranzo e le attività della giornata tramite fotografie e commenti.

- sulla lavagna del piano terra vengono annotate comunicazioni a carattere generale.

- Sul pianerottolo vi è una bacheca in cui sono esposti documenti e norme di legge.

All'esterno delle due sezioni vengono annotate notizie più specifiche riguardanti le stesse;

- durante il periodo dell’inserimento vengono consegnate le schede informative nelle quali

i genitori descrivono le informazioni anagrafiche, le caratteristiche, le abitudini e i modi di

relazionarsi del bambino;

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- nel quaderno delle attività si trovano descritte in maniera dettagliata le tipiche attività che

si svolgono al nido con la finalità di far conoscere ai genitori quanto viene proposto

quotidianamente al nido.

STRUMENTI DI VERIFICA

Al fine di procedere nella maniera più efficace possibile e per salvaguardare la qualità del servizio,

riteniamo sia necessario mettere in atto periodiche forme di verifica, sia tra il personale educativo

con il coordinatore ed il personale ausiliario, sia tra educatori e genitori. A questo proposito

programmiamo in corso d’anno riunioni tra gli educatori della singola sezione, riunioni tra tutto il

personale (periodicamente anche con il personale degli altri due servizi gestiti dal nostro

coordinatore), riunioni con i genitori, colloqui individuali (richiesti dalla famiglia o dagli educatori

stessi).

L’ultima riunione del personale educativo prevede, di norma, una discussione di verifica generale

sull’anno che va a concludersi e pone le basi per la programmazione educativa dell’anno a venire.

STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE

Al fine di lasciare traccia del “fare” quotidiano al nido, si usano delle forme di documentazione ri-

volte da una parte alle famiglie e dall’altra ad un uso esclusivo del personale.

Per le famiglie:

• Due quaderni, uno per sezione, sui quali la famiglia trova le notizie che riguardano il proprio

figlio. Vengono annotate informazioni riguardanti la routine del pranzo e le attività della

giornata

• I quaderni personali dei bambini

• Cartelloni fotografici, che presentano momenti particolari della vita al nido (feste, laboratori,

etc…)

• Dvd

• Una bacheca sulla quale i genitori trovano informazioni relative ad incontri e riunioni con il

personale e notizie relative a particolari iniziative

• Una bacheca a disposizione del Comitato di Gestione

• Una lavagna al piano terra dove vengono annotate comunicazioni di carattere generale sia da

parte dei genitori che da parte del personale del nido

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Per il personale:

• Un diario scritto durante le riunioni svolte nel periodo dell’inserimento, dove si annotano le

impressioni sull’andamento del primo periodo e su come si intenda procedere.

• In seguito ad ogni riunione del personale, viene steso un verbale che rimane a disposizione

in un apposito quaderno.

• Ogni sezione usa un quaderno per le comunicazioni quotidiane riguardanti notizie sui

bambini e sul personale. Un ulteriore quaderno per le comunicazioni quotidiane di servizio

che riguardano tutti è presente nell’ufficio.

• Una bacheca con tutte le iniziative e le comunicazioni rivolte al personale.

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