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COMUNE DI CRESPINA Provincia di Pisa VARIANTE PIANO STRUTTURALE PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Maggio 2008

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COMUNE DI CRESPINA Provincia di Pisa

VARIANTE PIANO STRUTTURALEPER ATTIVITA’ PRODUTTIVE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

Progettista Variante: Ing. Paolo Bozzi

Maggio 2008

Sindaco ing. Thomas D'Addona

Assessore Urbanistica ing. Davide Bacci

Direttore Generale dott.ssa Norida Di Maio

Responsabile del Procedimento arch. Stefano Galletti

Garante della Comunicazione p.e. Luca Melani

Progettisti ing. Paolo Bozzi, arch. Stefano Galletti

Valutazione Integrata dott.ssa Elisabetta Norci

Apporti tecnici per la mobilità Tages scrl

Studi idrogeologici Geoprogetti Studio Associato

Studi idraulici ing. Silvia Lucia

Collaboratori Ufficio Tecnico comunale:

progettazione p.e. Luca Melani

Ufficio SIT geom. Gabriele Novelli

Ufficio Lavori Pubblici geom. Fabio Mannari

Ufficio Ambiente ing. Massimo Saleppichi

Segreteria di settore Antonella Cecchini

Ufficio Attività Produttive dott.ssa Catiuscia Coviello

Ufficio Urbanistica arch. Nicola Dreini

Collaboratori Gruppo di progettazione:

ing. Claudia Paoli

ing. Marco Sarri

Nota:

In NERO il testo ripreso dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Strutturale del 2001

In BLEU le modifiche apportate con la presente variante

1

Capo 1 – Gli Strumenti e gli obiettivi della pianificazione

Art. 1

GLI STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Ai sensi della Legge Regionale Toscana 3 Gennaio 2005 n.1, gli obiettivi di sviluppo

sostenibile del territorio sono perseguiti mediante gli strumenti della pianificazione territoriale

e gli atti di governo del territorio. A livello comunale tali strumenti sono:

- Piano Strutturale (PS), che delinea la strategia dello sviluppo territoriale comunale e le

indicazioni per il governo del territorio; il PS vigente è stato approvato nel 2001 e la presente

variante al Piano strutturale riguarda esclusivamente il riordino delle attività produttive;

- Regolamento Urbanistico (R.U.), che è lo strumento che disciplina l’attività urbanistica ed

edilizia sul territorio comunale; il RU vigente è stato approvato nel 2004 e la presente variante

al Piano Strutturale verrà attuata mediante una o più varianti al Regolamento Urbanistico

vigente, in attuazione delle linee strategiche della variante al Piano Strutturale per le attività

produttive di cui sopra.

Art.2

FINALITA’ E CARATTERISTICHE DEL PIANO STRUTTURALE

La presente variante ha per oggetto le attività produttive ubicate sull’intero territorio

comunale: esse saranno interessate da un processo di riqualificazione, riordino e

razionalizzazione, a parità di carico urbanistico. Sono quindi oggetto di specifiche modifiche

normative le Utoe 3, 4, 8 ed il sub-sistema agricolo di pianura mentre tutte le altre Utoe (e

tutto il restante territorio comunale) mantengono le norme del PS (2001).

Le presenti Norme Tecniche di Attuazione riprendono l’impianto complessivo del PS (2001);

le norme di salvaguardia, il quadro conoscitivo e le norme specifiche delle Utoe vengono

modificate per le sole Utoe oggetto di variante.

Per le aree oggetto della presente variante valgono esclusivamente le presenti norme tecniche

di attuazione e sono abrogate, sempre per le aree oggetto di variante, tutte le norme del PS

2001 in contrasto con queste.

2

Il Piano Strutturale (PS) è uno strumento di pianificazione territoriale che definisce le

indicazioni per il governo del territorio, al fine di garantire lo sviluppo sostenibile della

comunità locale.

Il PS individua, all’interno del territorio Comunale i seguenti Sistemi Territoriali:

-Sistema Territoriale di Pianura;

-Sistema Territoriale di Collina.

A sua volta ogni sistema è ulteriormente articolato in Subsistemi ed Unità Territoriali

Organiche Elementari (UTOE) con particolari prescrizioni, criteri e parametri.

Le previsioni programmatiche contenute nel Piano Strutturale vengono attuate mediante la

definizione progettuale di ogni UTOE per dimensionamento e funzioni.

Il PS vigente (2001) individua i seguenti obiettivi:

a - la riqualificazione degli insediamenti mediante un recupero del patrimonio edilizio e delle

infrastrutture esistenti;

b - un’accurata definizione dei centri urbani al fine di regolare e contenere i futuri

insediamenti;

c - la salvaguardia dei caratteri originari degli edifici e dei complessi edilizi di valenza storica;

d – il riequilibrio della funzioni residenziali al fine allentare la pressione abitativa nel sistema

di pianura a vantaggio del territorio collinare;

e - una qualificazione delle aree destinate alle attività produttive, favorendo l’inserimento di

attività artigianali ed industriali orientate principalmente alla trasformazione di prodotti

agricoli o comunque ad attività compatibili con le caratteristiche produttive del luogo;

f - la creazione di un’agricoltura di qualità, che costituisca un’efficace presidio ambientale sia

per la limitazione del consumo del suolo che per la tutela dell’equilibrio idrogeologico;

g - una valorizzazione delle colture tipiche del luogo come Vite, Olivo e ortoflorovivaismo al

fine di recuperare l’identità dei luoghi;

h - una valorizzazione delle risorse naturali, culturali e storiche in modo da incentivare le

attività economiche legate alla produzione agricola, al turismo culturale e all’agriturismo.

La presente Variante al Piano Strutturale per le attività produttive individua inoltre i seguenti

obiettivi di carattere generale, fermo restando ulteriori specificazioni a livello di Sistemi,

Subsistemi e Utoe:

i – concentrazione, riordino e razionalizzazione delle attività produttive a Lavoria;

l - riqualificazione delle attività produttive attraverso il radicamento al territorio e

l’inserimento nel tessuto sociale, urbanistico e paesaggistico;

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m – sviluppo e valorizzazione delle attività florovivaistiche locali a Cenaia;

n – razionalizzazione e completamento della viabilità in località Lavoria;

o – salvaguardia e tutela dell’ambiente, anche attraverso la previsione di un’isola ecologica in

località Lavoria.

Capo 2 – I Contenuti generali del Piano Strutturale

Art. 3

COMPOSIZIONE DEL PIANO STRUTTURALE

Il Piano Strutturale si compone di:

a - Quadro conoscitivo a livello comunale delle risorse, delle attività svolte sul territorio;

b - Individuazione dei Sistemi Territoriali e relativi Subsistemi, insediativi, produttivi,

fluviali ed agricoli;

c - Indirizzi e parametri per la sua attuazione;

d - Salvaguardie, di durata non superiore a tre anni, da rispettare sino all’approvazione

del Regolamento Urbanistico;

e - Statuto dei luoghi ed invarianti strutturali;

f - Criteri per la definizione dei piani e programmi di settore di competenza comunale con

effetti sull’uso e la tutela delle risorse del territorio;

g - Elementi per la valutazione integrata ai sensi della L.R. 1/05 (titolo II capo I)

Art. 3.1.

DEFINIZIONI1 - Sistema Territoriale:

I Sistemi Territoriali sono parti di territorio che, per formazione geomorfolofica, per

evoluzione storica dell’insediamento, rappresentano entità con particolari elementi

ambientali, architettonici, sociali ed economici.

2 - Subsistema:

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Il Subsistema è una particolare suddivisione del territorio in base alla predominanza di una

modalità di utilizzazione del territorio, per la quale si definisce un dimensionamento

complessivo in funzione delle risorse disponibili.

3 - Unità Territoriale Organica Elementare (UTOE):

L’UTOE è una porzione ben definita di territorio, appartenente anche a più di un sub-

sistema che per le sue caratteristiche di organicità territoriale rappresenta un’unità

progettuale all’interno della quale sono precisati gli obiettivi specifici, il dimensionamento

massimo degli insediamenti, la quantità minima dei servizi e le particolari categorie

d’intervento.

4 - Invarianti Strutturali di Tutela e Statuto dei Luoghi:

Le Invarianti Strutturali rappresentano le prestazioni irrinunciabili che devono essere

garantite secondo il principio dello sviluppo sostenibile e della riproducibilità delle risorse.

In particolare si dovrà tener conto delle invarianti strutturali per la definizione dell’assetto

degli insediamenti all’interno di ciascuna UTOE, anche attraverso la tutela delle funzioni e

prestazioni, in quanto tali unità sono da considerarsi risorse essenziali del territorio.

5 - Limite Urbano:

E’ il limite dei centri urbani.

6 - Superficie Territoriale:

E’ l’area totale compresa in un ambito territoriale oggetto di piano urbanistico attuativo.

Tale area interessa sia le superfici destinate all’edificazione, sia quelle esistenti o di

progetto destinate alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

7 – Standard comunali:

Per standard comunali si intendono le infrastrutture e i servizi necessari a migliorare la

qualità degli insediamenti all’interno di ciascuna UTOE, in aggiunta ai minimi di legge

contenuti nel D.M. 1444/1968.

Art. 3.2.

5

CATEGORIE D’INTERVENTO

Le categorie d’intervento da applicare per la disciplina del territorio, al fine di attuare gli

obiettivi del Piano Strutturale, sono:

1 - Conservazione:

Sono ammessi tutti quegli interventi per la tutela e la salvaguardia di particolari caratteri

fisici del paesaggio naturale, architettonici, di particolare testimonianza storica ed il

mantenimento della struttura complessiva delle opere idrauliche.

2 - Restauro:

Sono ammesse tutte le azioni volte al ripristino dello stato dei luoghi, degli edifici e dei

manufatti di interesse storico-artistico.

3 - Risanamento igienico sanitario e Riqualificazione funzionale:

Sono ammessi tutti gli interventi che portano ad un miglioramento della qualità generale

della vita nell’ambito urbano e dei servizi esistenti, al superamento delle condizioni di

degrado ed al ripristino ambientale di parti compromesse del territorio.

4 - Ristrutturazione Edilizia:

Gli interventi di ristrutturazione edilizia sono quelli rivolti alla trasformazione degli

organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un

organismo edilizio in tutto od in parte diverso dal precedente.

Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi che

costituiscono l’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed

impianti.

5 - Ristrutturazione Urbanistica:

Gli interventi di ristrutturazione urbanistica sono quelli rivolti alla sostituzione o

riorganizzazione dell’esistente tessuto urbanistico da attuarsi mediante un insieme

sistematico di interventi edilizi anche attraverso demolizione e successiva ricostruzione

dell’impianto preesistente con realizzazione ed adeguamento degli Standard Urbanistici

nel rispetto degli indici e dei parametri stabiliti dalle norme.

6 - Completamento:

Gli interventi ammessi sono quelli diretti alla realizzazione di nuove opere edilizie sia su

parti di territorio parzialmente edificato e con presenza di tutte le opere di urbanizzazione,

che su aree prevalentemente edificate ma parzialmente dotate di opere di urbanizzazione

6

purché siano associati a “Piani di Riassetto” finalizzati a riorganizzare il tessuto edilizio

attraverso l’adeguamento delle dotazioni per infrastrutture.

7 - Espansione

Riguardano le azioni volte alla sostituzione o alla nuova previsione di interventi edilizi

necessari per il riequilibrio delle funzioni, delle esigenze abitative e/o produttive e per

garantire una migliore e maggiore dotazione di servizi in termini qualitativi e quantitativi,

da attuare attraverso strumenti urbanistici attuativi di iniziativa pubblica o privata.

Le categorie d’intervento indicate troveranno ulteriori specificazioni in sede di Regolamento

Urbanistico.

Art. 3.3.

PRESCRIZIONI

Per l’attuazione degli obiettivi previsti dall’Art. 1. delle presenti norme, il Piano Strutturale

individua:

a - Le salvaguardie direttamente precettive ed operative per tutte le aree oggetto della

presente variante;

b - Le prescrizioni vincolanti per gli atti costituenti la parte gestionale del P.R.G., nonché i

criteri cui il Regolamento Urbanistico deve conformarsi per tutte le aree oggetto della

presente variante;

a - Le Salvaguardie direttamente precettive ed operative che si applicano esclusivamente

alle aree oggetto di variante dall’adozione del Piano Strutturale fino all’approvazione delle

relative varianti al Regolamento Urbanistico sono le seguenti:

1 - Nelle aree ricadenti nel Subsistema Fluviale non sono ammessi interventi che

determinino la realizzazione di nuove costruzioni o ampliamenti di edifici esistenti superiori

al 20% della originaria volumetria;

2 - Fascia di rispetto ad inedificabilità assoluta per una profondità di 100 m. per le aree

destinate ad impianti di depurazione.

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3 - I Piani Urbanistici Attuativi, nonché i Programmi di miglioramento agricolo -

ambientale aventi valore di Strumento Urbanistico attuativo, adottati prima dell’adozione

della presente Variante al Piano Strutturale, rimangono in vigore con le norme vigenti al

momento della loro adozione.

4 - Il RU vigente rimane efficace per tutte le previsioni eccetto che per le modifiche

specifiche apportate con la presente Variante al PS.

5 - Nelle UTOE 3B, 3C, 4A e 4B, nelle zone agricole speciali per agrigarden e in tutte le

aree appartenenti alla ex Utoe 3 ed ora ricadenti in ambito agricolo, fino all’approvazione

delle rispettive varianti al RU, sono consentiti solo gli interventi ricadenti nelle seguenti

categorie: A, A1, B, C, D1A, D1B, D2, M, N del. Vigente Regolamento Urbanistico.

6 - Per l’UTOE 3A non sono presenti specifiche salvaguardie, essendo confermate le

previsioni del PS e del RU attualmente vigente, fatta eccezione per le aree di ampliamento

dell’Utoe da considerarsi zone agricole interne all’Utoe. Il RU potrà destinare dette aree di

ampliamento esclusivamente per incrementare la dotazione di standard, di aree pertinenziali e

similari.

b - Le prescrizioni vincolanti per gli atti costituenti la parte gestionale del PS, nonché i

criteri cui il Regolamento Urbanistico dovrà conformarsi, sono le seguenti:

1 - L’individuazione sul territorio delle Invarianti;

2 - Le Categorie d’Intervento individuate al precedente Art. 3.2., attribuite ad ogni

Sistema, Subsistema ed UTOE, in base alle finalità del Piano Strutturale;

3 - Le dimensioni massime ammissibili degli insediamenti, le funzioni in ragione della

disponibilità di infrastrutture e risorse, attribuite ad ogni Sistema, Subsistema ed

UTOE, in base alle finalità del Piano Strutturale solo per le aree del vigente RU non in

contrasto con la presente variante al PS;

4 - I Criteri prescrittivi per il RU per la limitazione del rischio idraulico, nel rispetto

delle indicazioni contenute negli studi geologici, idrogeologici, idrologici di cui al

successivo articolo;

5 - I Piani di recupero come procedura d’intervento, di norma, per intere UTOE, da

utilizzare per aree degradate riconosciute di particolare rilevanza sotto il profilo

territoriale, urbanistico, ambientale e socioeconomico in relazione alle risorse

disponibili. Resta ferma la possibilità in sede di R. U., di estendere, anche a parti di

UTOE, tale modalità d’intervento;

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6 - Gli elaborati della Variante al PS per Attività Produttive;

7 – Gli elaborati della Variante che costituiscono aggiornamento al quadro conoscitivo

prevalgono sugli analoghi elaborati costituenti l’originario quadro conoscitivo;

8 – La forma, la dimensione ed i tracciati delle viabilità di progetto della Variante al PS

(TAV. 4 – Infrastrutture viarie) hanno carattere puramente indicativo e verranno

specificati a livello di RU e di piano attuativo per i rispettivi livelli di approfondimento

progettuale; le intersezioni tra nuova viabilità primaria e la viabilità interna ai comparti,

individuati dal R.U., può prevedere il ricorso a intersezioni con rotatoria anche se non

espressamente riportate nella TAV. 4; le variazioni ai tracciati della viabilità di progetto,

che derivino da esigenze progettuali esecutive, non costituiscono variante al PS.

9 – Si sottoporranno al processo di valutazione integrata, ai sensi della L.R. n. 1/2005

TitoloII, CapoI (Valutazione integrata di piani e programmi) e del DPGR 4R/2007 tutte

le varianti al PS, le proposte di variante al RU ed i piani attuativi con contestuale

variante al al RU, fatto salvo il Piano attuativo relativo all’UTOE 3C-a in quanto

effettuato contestualmente alla presente variante;

10 – Le piccole variazioni di perimetrazione delle Utoe non comportano variante al PS

purché non diano luogo a incrementi del carico urbanistico e purchè la somma delle

variazioni non superi il 10% della superficie territoriale dell’Utoe stabilita dalla presente

variante;

11 – Non costituiscono variante al PS trasferimenti di SUL tra le Utoe 3A e 3B e dalla

Utoe 4A verso la 3B, purchè la somma delle variazioni non superi il 10% del

dimensionamento dell’Utoe in incremento stabilito dalle presenti norme.

Art. 4

ELABORATI DELLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE

PER LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Gli elaborati della Variante al Piano Strutturale per le attività produttive sono:

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A) Piano Strutturale costituito da:

- Relazione tecnica

- Norme tecniche di attuazione

- Tav. 1 - Sistemi Territoriali Scala 1:10.000;

- Tav. 2 - Subsistemi e Unità Territoriali Organiche Elementari Scala1:10.000;

- Tav. 3 - Statuto dei Luoghi ed Invarianti Strutturali di tutela Scala 1:10.000;

- Tav. 4 - Infrastrutture Viarie Scala 1:10.000;

B) Studio idrologico-idraulico finalizzato alla valutazione del rischio idraulico sul

territorio comunale composto da:

- Relazione tecnica completa di elaborati di calcolo

- Perimetrazione aree inondabili per la piena del Torrente Crespina, Torrente Orcina e Fosso

Reale Zannone – Tr = 20 anni Scala 1:10.000

- Perimetrazione aree inondabili per la piena del Torrente Crespina, Torrente Orcina e Fosso

Reale Zannone – Tr = 30 anni Scala 1:10.000

- Perimetrazione aree inondabili per la piena del Torrente Crespina, Torrente Orcina e Fosso

Reale Zannone – Tr = 100 anni Scala 1:10.000

- Perimetrazione aree inondabili per la piena del Torrente Crespina, Torrente Orcina e Fosso

Reale Zannone – Tr = 200 anni Scala 1:10.000

Per il Fiume Isola non sono stati realizzati, per la presente variante, studi di

approfondimento per cui rimangono in vigore le perimetrazioni del P.S. vigente.

C) Studio geologico e geo-morfologico a supporto della Variante Parziale al Piano

Strutturale, che va in sostituzione al precedente solo per le aree oggetto di variante,

composto da:

- Relazione geologico-tecnica

- Tav. 1 - Carta geologica e geomorfologica

- Tav. 2 - Carta della pericosità geomorfologica

- Tav. 3 - Carta della pericolosità idraulica ai sensi del DPGR 27/04/2007 n.26/R

- Tav. 4 - Carta della pericolosità idraulica ai sensi del PAI del Bacino del Fiume Arno

- Tav. 5 - Carta della pericolosità sismica

- Tav. 6 - Carta della fattibilità

D) Studio relativo agli aspetti della mobilità

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E) Valutazione integrata della Variante al PS per le attività produttive

- Stato dell’ambiente;

- Relazione di sintesi.

F) Studio per la valutazione dell’impatto commerciale del nuovo outlet “Factory

Outlet Village” in località Lavoria nel Comune di Crespina.

Gli elaborati di cui alle precedenti lettere B), C), D), F) costituiscono integrazione del

Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale (2001) con prevalenza sui corrispondenti

elaborati o studi.

Capo 3 – Sistemi e Sub-sistemi territoriali di Pianura

Art. 5

SISTEMA TERRITORIALE DI PIANURA

Comprende la porzione di territorio a Nord del Comune quella che, come suggerisce il termine

stesso, insiste su di un territorio pressoché pianeggiante.

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In questo Sistema Territoriale costituente un ambito misto città - campagna, sono stati

individuati dei Subsistemi ed in particolare:

- Subsistema Insediativo

- Subsistema Produttivo

- Subsistema Fluviale

- Subsistema Agricolo

- Obiettivi Generali :

a - valorizzare le identità dei singoli nuclei mediante la definizione del limite urbano;

b - migliorare la qualità insediativa mediante una normativa specifica per ogni singola UTOE;

c - allentare la pressione residenziale in pianura, specie nella frazione di Cenaia, a vantaggio

della riqualificazione di insediamenti sia in pianura che nel territorio collinare;

d - salvaguardare i caratteri originali degli edifici storici;

e - limitare gli interventi di nuova edificazione a favore di un recupero del patrimonio edilizio

esistente;

f - riqualificare, riordinare e razionalizzare le aree produttive attraverso il radicamento al

territorio, l’inserimento nel tessuto sociale, urbanistico e paesaggistico e l’insediamento di

attività compatibili alle caratteristiche del luogo;

g – rivalutare e perseguire la salvaguardia del patrimonio naturale;

h – riordino e razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti.

Criteri prescrittivi per il Regolamento Urbanistico:

- Prescrizioni derivanti dalle indagini idrauliche e geologico-tecniche allegate al PS vigente e

alla presente Variante;

- Invarianti strutturali di tutela;

- Opere che interessano il sistema fluviale;

- Ville ed edifici storici;

- Parchi ambientali;

- Progetti di recupero.

Art. 5.1.

SUB-SISTEMA INSEDIATIVO

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Le norme del presente paragrafo valgono esclusivamente per l’Utoe 4B, di cui all’art. 8.2.

Obiettivi:

a - Definizione di un preciso limite urbano delle frazioni;

b - Salvaguardare i caratteri originali di tutti i manufatti storici che formano un insostituibile

patrimonio civile, culturale ed economico;

c - Limitare il più possibile gli interventi di nuova edificazione preferendo, al contrario, un

recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso una riqualificazione finalizzata a

realizzare nuovi standard per infrastrutture di servizio capaci di esprimere un miglioramento

qualitativo e quantitativo degli insediamenti sotto il profilo infrastrutturale e sociale;

d - Riorganizzare e valorizzare gli spazi verdi ed i servizi esistenti;

Norme dettagliate saranno sviluppate all’interno del Regolamento Urbanistico in riferimento

agli obiettivi che tali norme intendono raggiungere.

Categorie d’Intervento:

Le Categorie d’Intervento sono indicate per la specifica UTOE 4B (art. 8.2).

Art. 5.2.

SUB-SISTEMA PRODUTTIVO

Le aree produttive, all’interno del territorio comunale, si configurano tutte in seno al Sistema

di Pianura ed in particolare si sviluppano principalmente attorno alla frazione di Lavoria, in

specifico lungo la strada provinciale che collega l’intero territorio con la Strada a Grande

Comunicazione, la Superstrada FI-PI-LI.

Tale Sub-Sistema si compone di tre aree: - Lavoria; - Cenaia Nuova; - Quattro Strade.

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Obiettivi :

a – Concentrazione, riordino e razionalizzazione delle attività produttive con tendenza verso

attività commerciali, attraverso il radicamento al territorio ed un corretto inserimento nel

tessuto sociale, urbanistico e paesaggistico;

b - Mantenimento e potenziamento attraverso piani finalizzati tendenti al recupero della qualità

urbana ed architettonica di tali insediamenti, anche in relazione alle caratteristiche ambientali

del territorio;

c – Razionalizzazione e riqualificazione della viabilità principale all’interno delle aree

produttive;

d - Riqualificazione complessiva da conseguire attraverso l’individuazione di precisi ambiti

territoriali da finalizzare e destinare a funzioni promozionali ed espositive, a sostegno delle

produzioni tipiche e delle attività compatibili con i luoghi.

Categorie d’Intervento:

Le Categorie d’Intervento sono indicate per ogni singola UTOE.

14

Art. 5.3.

SUB-SISTEMA FLUVIALE

Il Comune di Crespina è caratterizzato da vari torrenti, corsi d’acqua, laghetti; elementi, in

special modo i torrenti, che attraversano il territorio da Nord a Sud.

La presenza di queste entità a carattere naturale ha determinato la nascita di argini, anse e

golene.

Il Subsistema Fluviale interessa in specifico tutti questi elementi ed anche quota parte del

territorio agricolo ad essi adiacente. Per quanto riguarda il sistema insediativo che si sviluppa

in queste aree esso è caratterizzato da cascinali e fattorie sparse.

Obiettivi :

a - Salvaguardare e valorizzare tutto l’ambiente naturale e tutti i manufatti edilizi che insistono

su tale territorio.

b - Conservazione ambientale mediante la tutela degli spazi agricoli;

c - Mantenimento delle colture tradizionali, salvaguardando e valorizzando gli elementi

peculiari del paesaggio quali gli argini, la viabilità, le alberature e le coltivazioni. Le

modifiche agli elementi morfologici del terreno e delle colture, che si rendessero essenziali ai

fini dello sfruttamento agricolo, dovranno essere approvati dall’Amministrazione Comunale

attraverso la presentazione di uno studio di fattibilità ambientale.

d - Si esclude la realizzazione di nuove costruzioni ma un recupero di tutto il patrimonio

edilizio esistente.

e - Recupero delle aree degradate con possibilità di interventi legati alla sicurezza idraulica.

Norme dettagliate saranno sviluppate all’interno del Regolamento Urbanistico in riferimento

agli obiettivi che tali norme intendono raggiungere.

Categorie d’Intervento:

Nel Sub-Sistema Fluviale sono consentiti gli interventi di:

- Conservazione (Art. 3.2.)

- Restauro (Art. 3.2.)

- Risanamento igienico sanitario e Riqualificazione funzionale (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Edilizia (Art. 3.2.)

Art. 5.4.

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IL SUB-SISTEMA AGRICOLO

Le norme del presente articolo valgono esclusivamente per l’Utoe 8 - Migliano e per le zone

agricole speciali per agrigarden.

Il Subsistema Agricolo del Sistema Territoriale di Pianura è caratterizzato da un sistema

morfologicamente omogeneo e rappresenta l’elemento fondamentale e caratterizzante di tutti

gli altri Subsistemi in quanto è l’elemento predominante di tutto il territorio ed è costituito da

tutta quell’area che avvolge il tessuto insediativo.

Esso è caratterizzato da un sistema agricolo tradizionale con produzioni tipiche (Vite e Olivo),

colture ortoflorovivaistiche, seminativi e zone boscate.

Di particolare interesse è la zona boscata a Nord del Comune identificata come UTOE a se

stante e denominata “Fattoria di Cenaia Vecchia”.

L’insediamento in questo Subsistema , così come per quello fluviale, è caratterizzato da case

sparse di tipo rurale, ville e fattorie.

Tale Subsistema per la sua caratteristica garantisce la separazione tra i vari centri urbani.

Obiettivi :

a - Rivalutare e rivitalizzare l’agricoltura, attività prevalente nel territorio extraurbano, e farle

acquistare nuovamente un ruolo multisettoriale mediante l’integrazione con l’ambiente;

b - Realizzare un’agricoltura di qualità che recuperi l’identità dei luoghi attraverso la

limitazione del consumo di suolo, il recupero delle aree degradate ed l’utilizzo dei boschi come

strumento di difesa idrogeologica;

c - Valorizzare ed incentivare le produzioni tipiche come Vite ed Olivo, le colture

ortoflorovivaistiche e le attività agricole specializzate in genere anche attraverso

l’individuazione di aree agricole speciali per agrigarden;

d - Ridurre le attività zootecniche esistenti, riproponendole sotto una soglia di equilibrio con

l’ambiente (vedi stretta vicinanza con i centri urbani), e vietando in futuro nuove attività di

zootecnia a carattere intensivo; nonché gli impianti di compostaggio e trasformazione dei

residui delle produzioni di provenienza extra aziendale;

e - Promozione e sviluppo delle conduzioni poderali ancora presenti;

f - Valorizzare e mantenere gli elementi tipici del paesaggio come la viabilità poderale, le

alberature tipiche.

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g - Sviluppare ed incentivare, ove possibile, le attività di tipo agrituristico e ricettivo,

finalizzandole alla promozione turistica del territorio, da valutare in relazione alla salvaguardia

delle risorse disponibili.

Norme dettagliate saranno sviluppate all’interno del Regolamento Urbanistico in riferimento

agli obiettivi che tali norme intendono raggiungere.

Categorie d’Intervento:

Nel Sub-Sistema Agricolo sono consentiti gli interventi di:

- Conservazione (Art. 3.2.)

- Restauro (Art. 3.2.)

- Risanamento igienico sanitario e Riqualificazione funzionale (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Edilizia (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Urbanistica (Art. 3.2.) ove prevista dalla disciplina urbanistica che sarà

adottata ai sensi dell’Art. 1 comma 4 della Legge Regionale n. 64/1995 e successive

modifiche, contestualmente al Regolamento Urbanistico nel rispetto del P.T.C. e della

disciplina del P.S.;

- Nuovi edifici rurali, previa approvazione dei P.M.A.A., e nel rispetto di quanto sarà previsto

dalla disciplina urbanistica adottata ai sensi della Legge Regionale n. 64/1995 e successive

modifiche, e solo qualora non sia possibile, per esigenze produttive e funzionali, il riutilizzo

del patrimonio edilizio esistente nelle aziende agricole.

Per ogni singola U.T.O.E. potranno essere previste categorie d’intervento specifiche, che

rappresentano limitazioni a quanto sopra previsto, in generale, per l’intero Sub-Sistema

Agricolo di Pianura.

All’interno delle aree agricole speciali per agrigarden sono ammessi gli interventi fino alla

Nuova edificazione con le prescrizioni particolari e i parametri specificati dalle presenti Norme

(art. 7) e da successiva variante al RU.

Capo 4 – Le Invarianti e i criteri prescrittivi

Art. 6.

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LE INVARIANTI STRUTTURALI DI TUTELA

Il presente capo rimane invariato nei contenuti rispetto al PS vigente (2001) e viene riportato

per completezza di consultazione, evidenziando le invarianti che ricadono in aree interessate

dalla presente variante al Piano Strutturale per le attività produttive.

Le Invarianti Strutturali di Tutela sono quelle parti od elementi del territorio, costituite da beni

e risorse quali il patrimonio artistico e monumentale, le aree ambientali di particolare pregio ed

importanza che richiedono una particolare disciplina di salvaguardia, di tutela e di intervento.

L’insieme di queste Invarianti formano lo Statuto dei Luoghi. Da una analisi puntuale del

territorio comunale si sono determinate le seguenti Invarianti Strutturali di Tutela :

1 - Chiese, Ville a parchi delle Ville ;

2 - Fossi, canali e specchi d’acqua ;

3 - Parchi ambientali ;

4 - Parchi sportivi ;

5 – Strade;

6 – Aree boscate ( tav. 6 uso del suolo Quadro Conoscitivo).

Invariante che ricade nell’ambito della presente Variante

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1 - Chiese, Ville e Parchi delle Ville

Le chiese e le ville con i relativi parchi sono elementi peculiari e caratterizzanti del Comune di

Crespina, ed in quanto tali vanno mantenute e valorizzate.

Categorie d’intervento:

a - Per quanto riguarda la Villa come corpo principale e definito, si rimanda a quanto

contenuto nel D.Lgs. 29 ottobre 1999 n. 490 e comunque sino agli interventi di restauro e di

ristrutturazione edilizia limitati ai soli elementi non strutturali, fermo restando la

salvaguardia delle caratteristiche architettoniche.

b - Per quanto riguarda gli annessi come stato costitutivo del sistema agrario sarà ammessa, la

ristrutturazione edilizia con mantenimento delle facciate e di tutti gli elementi aventi

significato architettonico e decorativo.

E’ vietato qualsiasi aumento di volume anche se limitato al semplice rialzamento della quota

d’imposta del tetto. Sarà ammesso il cambio di destinazione d’uso per gli annessi a fini

prevalentemente turistico - ricettivi e di agriturismo fino al 70% del volume esistente. Il

rimanente 30% dovrà essere usato come residenza o servizi alle destinazioni predette o

comunque per attività agricole tipiche di qualità. Le eventuali Unità Residenziali non potranno

essere inferiori a mq 75 di superficie utile, se ad uso residenziale stabile, e a mq. 60 di

superficie utile se destinate ad attività turistico - ricettive o agriturismo.

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INVARIANTI: Chiese, Ville e Parchi delle VilleDescrizione Sistema

TerritorialeSubsistema Territoriale

UTOE

Chiesa di Cenaia Pianura Insediativo CenaiaChiesa dei primi del'900

Torre a Cenaia Pianura Insediativo Cenaia VecchiaVilla residenziale della fine dell'800

Fattoria Cenaia Vecchia Pianura Insediativo Cenaia VecchiaAntica fattoria con funzioni residenziali, probabilmente di epoca medievale. Si individuano la chiesa con torre, la villa padronale.

Podere Solimbene Pianura Insediativo Cenaia VecchiaCasa colonica del sec. XVIII parzialmente utilizzata.

Borgo di Migliano Pianura Agricolo MiglianoNucleo costituito da edifici colonici dei sec. XVIII - XIV - XX.

Villino Collina Insediativo Le LameEdificio residenziale costruito tra l'800 ed i primi del '900, ha i caratteri tipici del villino novecentesco.

Villa Cialdini Collina Insediativo CeppaianoVilla residenziale costruita tra l'800 ed i primi del '900

Chiesa di Ceppaiano Collina Insediativo CeppaianoEdificio specialistico

Villa Caccheri (Loc. Ceppaiano) Collina Agricolo CeppaianoVilla residenziale realizzata tra l'800 ed i primi del'900

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INVARIANTI: Chiese, Ville e Parchi delle VilleDescrizione Sistema

TerritorialeSubsistema Territoriale

UTOE

Villa Pappalrdo (Loc. Ceppaiano) Collina Fluviale CeppaianoVilla fattoria costruita tra l'800 ed i primi del '900

Poggio al Tesoro Collina Agricolo GioielliVilla fattoria costruita tra l'800 ed i primi del '900

Casa Mia Collina Agricolo GioielliVilla realizzata tra il '800 ed i primi del '900 con caratteri architettonici settecenteschi che danno ai prospetti un rigore ed una semplicità formale.

Il Poggio Collina Insediativo SiberiaVilla con caratteri novecenteschi, costruita nella prima metà del '900.

Podere Caprilica (Loc. le Grotte) Collina AgricoloEdificio residenziale risalente al sec. XVIII

Villa Maccione (Loc. Maccione) Collina AgricoloVilla residenziale con parco.

Villa Bastianini Collina Insediativo TripalleVilla risalente all '800 inizi '900. I prospetti sono contraddistinti da caratteri formali ottocenteschi.

Villa - Fattoria Collina Insediativo TripalleVilla fattoria costruito tra il '600 ed il '700

Villa Ott Collina Insediativo TripalleVilla fattoria costruito tra il '600 ed il '700, inserita in un parco con annesse cappella e fattoria.

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INVARIANTI: Chiese, Ville e Parchi delle Ville

Descrizione Sistema Territoriale

Subsistema Territoriale

UTOE

Chiesa di Tripalle Collina Insediativo TripalleChiesa sviluppatasi in periodi successivi. l'impianto originario risale al '400 - '500, successivamente si sviluppa tra l'800 ed il '900.

Villa Lang (Loc. Fungaia) Collina AgricoloEdificio risalente ai primi del'900, sono evidenti rimaneggiamenti novecenteschi.

Villa Manucci (Loc. Fungaia) Collina AgricoloVilla costruita tra l'800 e il '900

Villa Pappalardo (Loc. Bugallo) Collina AgricoloVilla costruita tra l'800 ed il '900. Possiede elementi formali ottocenteschi; le torrette che sovrastano l'edificio principale sono interventi più recenti più recenti.

Villa Zini (Loc. Bugallo) Collina AgricoloVilla costruita tra l'800 e il '900

Palazzetto d'Alesio (Loc. S. Rocco) Collina AgricoloPalazzetto - fattoria risalente alla fine del'700 inizio '800; è caratterizzato da un piano terra con caratteri rurali

Guardavalle (Loc. S. Rocco) Collina AgricoloVilla inserita all'interno di un parco costruita tra l '600 e '700

Villa la Guardia Vecchia (S. Rocco) Collina AgricoloVilla costruita tra l '600 e '700

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INVARIANTI: Chiese, Ville e Parchi delle Ville

Descrizione Sistema Territoriale

Subsistema Territoriale

UTOE

Villa Bellavista (Loc. Belvedere) Collina AgricoloVilla inserita all'interno di un giardino all'italiana, costruita tra l '800 e il '900

Podere Bellavista (Loc. Belvedere) Collina AgricoloCasa per vacanze realizzata nel 1781

Podere Bellavista (Loc. Belvedere) Collina AgricoloCasa colonica realizzata nel 1781

Villa Crastan (Loc. Belvedere) Collina AgricoloVilla residenziale con annessa cappella e canonica. L'edificio possiede i canini settecenteschi; di particolare pregio è la scalinata monumentale in pietra serena e marmo. Il complesso fu costruito, parte tra il '400 ed il '500 e parte tra '600 e '700.

Canonica Villa Crastan Collina AgricoloOriginariamente edificio ecclesiastico di fine '700, attualmente adibito a villa.

Miravalle (Loc. La Guardia) Collina AgricoloEdificio residenziale dell'800.

Edificio residenziale (La Guardia) Collina Agricolo CrespinaEdificio residenziale dei primi '800

Edificio residenziale (La Guardia) Collina Agricolo CrespinaEdificio residenziale della metà dell '800

Torre di Guardia (La Guardia) Collina Agricolo CrespinaTorre di guardia del 1500

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INVARIANTI: Chiese, Ville e Parchi delle Ville

Descrizione Sistema Territoriale

Subsistema Territoriale

UTOE

Edificio residenziale (La Guardia) Collina Agricolo CrespinaEdificio residenziale della metà dell '800

Fontecarelli (Loc. Valdisonsi) Collina AgricoloCasa per vacanze risalente ai primi dell'800.

Podere Casanuova (Valdisonsi) Collina AgricoloEdificio residenziale risalente ai primi dell'800.

Chiesa (Loc. S.Rocco) Collina AgricoloEdificio specialistico costruito tra il '600 ed il '700

Podere Varcella (Loc. Valdisonsi) Collina Insediativo CrespinaEdificio residenziale del sec. XVII

Villa Corsini (Loc. Valdisonsi) Collina Insediativo CrespinaVilla inserita in un vasto parco. Ha subito molti interventi di ristrutturazione che hanno trasformato ed ampliato l'impianto originario del sec. XVI.

Residenza (Loc. via Montegrappa) Collina Insediativo CrespinaEdificio residenziale dei primi del '900

Chiesa nuova (Loc. il Borgo) Collina Insediativo CrespinaEdificio di culto

Canonica vecchia (Loc. il Borgo) Collina Insediativo CrespinaEdificio in linea addossato alla chiesa vecchia

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INVARIANTI: Chiese, Ville e Parchi delle Ville

Descrizione Sistema Territoriale

Subsistema Territoriale

UTOE

Chiesa vecchia (Loc. il Borgo) Collina Insediativo CrespinaEdificio di culto.

Teatrino (Loc. il Borgo) Collina Insediativo CrespinaEdificio in linea addossato alla chiesa vecchia

Villa Regoli (Loc. la Piazza) Collina Insediativo CrespinaVilla residenziale

Villa Montelisi (Loc. la Piazza) Collina Insediativo CrespinaVilla residenziale realizzata tra il '600 ed il '700

Comune (Loc. la Piazza) Collina Insediativo CrespinaEdificio specialistico dei primi del '900

Fattoria Montelisi (Loc. la Piazza) Collina Insediativo CrespinaEdificio residenziale costruito tra il '600 ed il '700

Oratorio S. Francesco(Loc. la Piazza) Collina Insediativo CrespinaOratorio pubblico del 1700, inserito nel parco della Villa Folena..

Villa il Poggio (Loc Filicheto) Collina Insediativo CrespinaVilla residenziale con annessa fattoria e cantine. Probabilmente fu costruita tra il '400 e il '500.

Oratorio S. Francesco (Loc. Filicheto)

Edificio specialistico costruito tra l'800 ed il '900

Podere la Fornace (Loc il Poggio) Collina Insediativo CrespinaEdificio residenziale risalente ai primi dell'800

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INVARIANTI: Chiese, Ville e Parchi delle Ville

Descrizione Sistema Territoriale

Subsistema Territoriale

UTOE

Villa Rosina (Loc. i Pinucci) Collina Insediativo CrespinaVilla residenziale con vari annessi e parco risalente ai primi dell'800.

Il Casermone (Loc. i Pinucci) Collina Insediativo CrespinaVilla fattoria realizzata tra il '600 ed il '700. Presenta vari rimaneggiamenti.

Podere i Pinucci (Loc i Pinucci) Collina AgricoloEdificio residenziale realizzato nei primi dell'800.

Podere Caprilica (Loc. le Grotte) Collina AgricoloEdificio residenziale risalente al sec. XVIII.

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2 - Fossi, Canali e Specchi d’Acqua

I fiumi, fossi, canali e specchi d’acqua sono elementi importanti del territorio e come tali

vanno mantenuti e valorizzati.

Categorie d’Intervento:

- Conservazione (Art. 3.2.)

- Restauro (Art. 3.2.)

INVARIANTI: Fossi, canali e Specchi d’acqua

Descrizione Sistema Territoriale

Subsistema Territoriale

UTOE

Antifosso Pianura FluvialeAntifosso con presenza di anse, laghi, vegetazioni riparie, ecc.

Torrente Orcina (Zona Nord) Pianura FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Insediativo Cenaia

Torrente Orcina (Zona Sud) Collina FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Fiume Isola Collina FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Torrente Crespina (Zona Nord) Pianura FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Torrente Crespina (Zona Sud) Collina FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Insediativo Le Lame

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3 - Parchi Ambientali

Categorie d’Intervento: - Conservazione (Art. 3.2.) ; - Restauro (Art. 3.2.)

Per le aree comprese entro il perimetro dei Parchi Ambientali, ma facenti parte di UTOE

specifiche del subsistema insediativo, produttivo e agricolo, si deve far riferimento alle

previsioni e alla disciplina specifica delle singole UTOE.

INVARIANTI: Parchi Ambientali

Descrizione Sistema Territoriale

Subsistema Territoriale

UTOE

Parco fattoria Cenaia Vecchia Pianura Agricolo Fattoria Cenaia Vecchia

Parco della Fattoria costituito da laghi, vegetazioni riparie, vigneti, ecc.

Parco Antifosso Pianura FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Parco Torrente Orcina (Nord) Pianura FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Insediativo Cenaia - Cenaia nuova

Agricolo Migliano

Parco Torrente Orcina (Zona Sud) Collina FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Parco Fiume Isola Collina FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Insediativo Botteghino

Agricolo

Parco Torrente Crespina (Nord) Pianura FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Insediativo Cenaia - Cenaia Vecchia

Agricolo

Parco Torrente Crespina (Sud) Collina FluvialeParco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

Insediativo Le Lame

Agricolo

Parco Fattoria Belvedere Collina Agricolo Fattoria Belvedere

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Parco ambientale caratterizzato da anse, golene, vegetazione di ripa.

4 - Parchi Sportivi

Categorie d’Intervento:

- Conservazione (Art. 3.2.)

- Restauro (Art. 3.2.)

- Risanamento igienico sanitario e riqualificazione funzionale (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Edilizia (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Urbanistica (Art. 3.2.)

- Completamento ( art. 3.2.)

INVARIANTI: Parchi sportivi

Descrizione Sistema Territoriale

Subsistema Territoriale

UTOE

Parco Sportivo Cenaia Pianura Insediativo CenaiaCampo sportivo situato vicino alla strada provinciale.

Parco Sportivo Crespina Collina Insediativo CrespinaCampo sportivo ubicato nella parte bassa del paese vicino alla Villa Corsini

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5 - Strade

Le strade che sono state inserite tra le Invarianti Strutturali di Tutela, sono quella di crinale che

collega il capoluogo alle varie ville e fattorie, ed altre vie e sentieri sempre all’interno del

sistema delle ville.

- Conservazione (Art. 3.2.) ;

- Restauro (Art. 3.2.)

INVARIANTI: Strade

Descrizione Sistema Territoriale

Subsistema Territoriale

UTOE

Strada Crespina - Villa Belvedere Collina Insediativo CrespinaStrada di crinale che collega Crespina con la zona Sud fino al confine comunale.

Agricolo

Strada Crespina - Valdisonsi Collina Insediativo CrespinaStrada che attraversa Crespina sino alla Villa Corsini

Agricolo

Strada Crespina-Tripalle-Botteghino Collina AgricoloStrada di crinale che collega Crespina con le frazioni di Tripalle e Botteghino

Insediativo Crespina - Tripalle - Botteghino

Agricolo Migliano

Strada Tripalle-Poggio al Tesoro Collina Agricolo GioielliStrada di crinale che collega la frazione di Tripalle a Poggio al Tesoro

6 – Aree Boscate

Le Aree boscate sono quelle individuate alla tavola 6 Uso del Suolo del Quadro conoscitivo e

in esse sono ammessi solo interventi di:

- Conservazione (Art. 3.2.) ;

- Restauro (Art. 3.2.);

Possono essere ricompresse nelle perimetrazioni delle invarianti per parchi delle ville, parchi

ambientali e sportivi, nel qual caso prevalgono le disposizioni di maggiore tutela della risorsa.

30

Art. 7.

CRITERI PROGETTUALI E PRESCRIZIONI

Il presente articolo definisce i criteri progettuali e normativi che dovranno essere applicati e

sviluppati durante l’elaborazione delle varianti al Regolamento Urbanistico in riferimento alle

sole UTOE oggetto della variante al Piano Strutturale per le attività produttive.

Per chiarezza di lettura vengono riportati tutti i criteri adottati a livello di PS vigente (2001)

cui sono aggiunti criteri specifici inerenti la variante in oggetto.

a) Per quanto riguarda il recupero del patrimonio edilizio esistente, la normativa del

regolamento Urbanistico e del regolamento Edilizio, dovrà essere incentrata sulle

potenzialità del restauro, ponendo una particolare attenzione alle modalità di recupero e

ricostruzione specie di particolari architettonici (come volte, scale, coperture, solai)

utilizzando materiali tradizionali.

b) Il Regolamento Urbanistico individuerà in ogni sistema territoriale, ed in particolare in ogni

UTOE le aree di tutela del patrimonio edilizio esistente. Nel caso specifico gli interventi

ammessi sono quelli rivolti alla tutela storica del tessuto edilizio , del recupero e della

conservazione delle unità edilizie antiche.

c) Per quanto riguarda la tutela e la valorizzazione delle identità territoriali essa dovrà avvenire

tramite il mantenimento di aree di salvaguardia intorno ad ogni singolo monumento a

carattere religioso. Questo criterio è teso all’individuazione e tutela degli elementi

generatori delle singole frazioni. Tali spazi potranno essere oggetto di interventi di

adeguamento funzionale tramite specifica progettazione Comunale.

d) Le ville ed i relativi parchi dovranno mantenere la unitarietà di fruibilità e di funzione : le

corti, gli spazi comuni, non potranno essere suddivisi ma dovranno essere mantenuti nella

loro unità.

e) Per quanto riguarda gli interventi sul patrimonio edilizio esistente si prevede :

Per edifici e complessi monumentali di particolare valore architettonico di epoca

anteriore al 1800, solo risanamento conservativo e restauro ;

Per edifici di epoca tra il 1800 e il 1900 interventi sino alla ristrutturazione edilizia con

obbligo del mantenimento delle forme tipologiche e prospettiche ;

Per edifici tra il 1900 e il 1960 interventi fino alla ristrutturazione edilizia sino allo

svuotamento dell’edificio con la limitazione della ricostruzione della forma tipologica

precedente. La ristrutturazione edilizia è ammessa nel caso di assenza assoluta di valori

31

architettonici e/o tipologici, per comparti che potranno essere definiti

dall’Amministrazione Comunale in sede di R.U. o su proposta di privati a condizione

dell’esistenza di aree da destinare a servizi e/o standard urbanistici ;

Per gli edifici dopo il 1960 sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia, di

demolizione e ricostruzione.

f) la definizione del Limite Urbano rappresenta un ulteriore strumento per il raggiungimento

dell’obiettivo della valorizzazione delle identità territoriali.

g) Criteri per la progettazione delle nuove aree produttive :

Le nuove aree produttive in ragione della loro collocazione limitrofa ad aree già esistenti,

dovranno essere progettate garantendo la massima funzionalità e razionalità rispettivamente

per la mobilità ed i servizi infrastrutturali, le reti tecnologiche, ecc.

Le nuove aree produttive dovranno risultare ben attrezzate, fortemente integrate nel

contesto territoriale e tecnologicamente ed ambientalmente innovative, nei processi, nei

prodotti e nella qualità degli edifici e degli spazi.

Le nuove aree produttive potranno essere attuate mediante strumento urbanistico attuativo

di iniziativa privata e/o pubblica.

L’Amministrazione Comunale può individuare forme di collaborazione tramite accordi di

programma per il coinvolgimento delle organizzazioni di categoria degli artigiani, della

piccola e media industria, ecc. per l’attuazione di particolari trasformazioni e previsioni

nelle aree produttive.

h) Criteri per la progettazione della nuova viabilità: le indicazioni derivanti dallo studio della

mobilità allegato alla presente Variante costituiscono obiettivi di funzionalità e criteri

progettuali per l’attuazione delle previsioni, così come sviluppati al paragrafo 2 di detto

studio.

i) Criteri per la progettazione dei parchi.

I progetti per le aree soggette a riqualificazione ambientale e/o trasformazione territoriale

per la destinazione a parco, dovranno essere preceduti da uno studio di verifica ambientale,

la progettazione dovrà tenere conto delle testimonianze storiche presenti, delle preesistenze

di natura agraria ambientale e strutturale del territorio. Le essenze dovranno essere quelle

presenti e tipiche del territorio.

l) Criteri per la progettazione e regolamentazione delle zone a prevalente destinazione

agricola :

Mantenimento delle colture tradizionali (viti, oliveti, ecc) ;

32

Restauro dei manufatti edilizi ;

Mantenimento delle alberature di confine ;

Le nuove costruzioni rurali ad uso abitativo dovranno essere realizzate con

caratteristiche tipologiche e morfologiche simili a quelle tradizionali ;

Gli annessi agricoli dovranno essere realizzati con materiali di finitura e particolari

costruttivi simili a quelli prescritti per le costruzioni ad uso abitativo ;

m) Criteri per la progettazione della zona agricola di frangia (zona agricola in abbandono e/o

adiacente ai territori urbanizzati) :

Limitazione degli usi impropri che possono indurre fenomeni di degrado ambientale ;

Interventi di regolamentazione nell’utilizzo di orti di varia dimensione, con prescrizioni

relative alle tipologie degli annessi agricoli e loro localizzazione ;

Prescrizioni e regolamentazioni di aree agricoli in abbandono o per la riutilizzazione o

per interventi tesi alla dotazione di spazi pubblici alberati, ecc.

n) Zone agricole di interesse paesaggistico:

Coltivazioni addizionali e di particolare pregio ambientale (Viti, oliveti, ecc);

Particolarità delle presenze edilizie e delle tipologie coloniche anche in rapporto agli

assetti colturali esistenti; 

Presenza di emergenze ambientali tali da consigliare particolare tutela, quali le zone

umide, laghetti di particolare importanza faunistica ambientale.

o) Interventi e presenze con destinazione non più agricola:

Gli interventi edilizi dovranno rispondere alle prescrizioni del rispetto delle forme

architettoniche tradizionali senza alterazione della forma tipologica preesistente.

p) Criteri per la redazione dei programmi di miglioramento agricolo-ambientale :

Il recupero e l’utilizzo del centro aziendale tramite l’utilizzazione degli immobili

esistenti, anche prevedendo il cambio di destinazione di quelle parti che possono

risultare non più necessarie o utilizzabili;

Utilizzazione per fini agrituristici di immobili compatibili con la tipologia

architettonica esistente privilegiando la riutilizzazione del centro aziendale;

Interventi di manutenzione del sistema di viabilità poderale e relative alberature e

manufatti di particolare importanza storica architettonica;

Interventi specifici di riduzione ed abbattimento dell’inquinamento idrico per i vari

insediamenti edilizi esistenti e/o previsti per l’attività agricola;

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Mantenimento delle colture tradizionali e di particolare valore ambientale presenti nei

fondi agricoli, nonché delle formazioni arboree ed arbustive, delle risorse idriche

idriche e degli elementi naturalistici ad esse collegate;

Pratiche di difesa del suolo atte a contenere i fenomeni di dissesto e garantire una

efficace regimazione idraulica.

q) In sede di variante al Regolamento Urbanistico si dovranno dettagliare gli standard

comunali, in aggiunta a quelli definiti dall’art. 3.1.7, prevedendo servizi ed attrezzature per

migliorare la vivibilità dei luoghi urbani: parcheggi, piazze, verde pubblico attrezzato,

centri civici, sociali ecc.

r) Criteri relativi a zone agricole speciali per Agrigarden:

le aree individuate come zone agricole speciali per Agrigarden hanno collocazione

strategica a bordo strada nell’ottica di una qualificazione paesaggistica-ambientale della

strada stessa e agli ingressi del paese con la funzione di “porta urbana”;

necessità di interventi mirati e di qualità con particolare attenzione al rapporto strada-

spazi aperti-edificato;

le destinazioni d’uso ammesse sono: attività floro-vivaistica, attività commerciale

(esclusivamente per prodotti tipici dell’agrigarden) e servizi connessi e quindi

riconducibili alle attività agricole e floro-vivaistiche ed ai servizi ad esso connessi;

nel caso di dismissione delle attività commerciali non sono ammesse trasformazioni

diverse da funzioni di tipo agricolo o strettamente connesse;

la dimensione massima del singolo garden è pari a 1500 mq di superficie di vendita.

s) Per le fasce di rispetto dagli elettrodotti si deve fare riferimento al documento del PTC

“Monitoraggio e controllo dell’impatto elettromagnetico prodotto dalle linee ad alta

tensione esistenti sul territorio della Provincia di Pisa”.

t) I criteri prescrittivi per il Regolamento Urbanistico e per i piani attuativi finalizzati alla

mitigazione degli effetti ambientali sono contenuti nei paragrafi 2.3.1 e 2.4.1 della

Relazione di Sintesi della Valutazione Integrata.

Capo 5 – UTOE – Unità Territoriali Organiche Elementari

Art. 8.

34

UNITA’ TERRITORIALI ORGANICHE ELEMENTARI (UTOE)

Per ogni singola UTOE sono individuati gli obiettivi ed i parametri urbanistici generali.

Il Regolamento Urbanistico potrà apportare piccole rettifiche di perimetrazione delle UTOE,

fermo restando il dimensionamento sostenibile, le funzioni e le categorie d’intervento stabilite

dal P.S., solo ove ciò si dimostri necessario a seguito dell’effettuazione di studi e indagini di

maggior dettaglio, è sempreché ciò si renda indispensabile per comprovate esigenze operative

e gestionali.

Per ognuna delle UTOE oggetto di Variante sono riportate due tabelle relative a:

1- Dimensionamento residenziale

2- Dimensionamento attività produttive, turistico ricettive e di servizio

In ogni tabella vengono riportati i seguenti dati:

- il dimensionamento del PS vigente (2001);

- il dimensionamento del PdF coerente con le previsioni del PS;

- il dimensionamento della Variante al PS (2008).

Art. 8.1

UTOE - SISTEMA TERRITORIALE DI PIANURA:

SUB-SISTEMA PRODUTTIVO:

Lavoria (ex UTOE 3) – UTOE 3A, 3B, 3C

PREMESSA:

La presente Variante al P.S. riorganizza l’area di Lavoria in funzione dei diversi obiettivi

individuati per le singole zone.

Lavoria è individuata nel P.S. e nel R.U. vigenti quale UTOE n° 3: con la presente Variante

tale porzione di territorio viene articolata in due distinte UTOE (n° 3A e n° 3B) dove le regole

previgenti sono confermate (3A) o modificate (3B), in funzione del loro completamento,

fermo restando i relativi carichi urbanistici.

35

La nuova UTOE (3C) comporta un nuovo impiego di suolo, ma non un nuovo carico

urbanistico, in quanto il suo dimensionamento deriva dalla dismissione di previsioni di

insediamenti produttivi non attuate su parte dell’Utoe 4, definita 4B nella presente variante.

CARATTERISTICHE INSEDIATIVE:

L’insediamento di Lavoria è di epoca piuttosto recente, ad eccezione di sporadiche fattorie già

presenti al Catasto Leopoldino. Lo sviluppo urbanistico di tale UTOE avviene principalmente

lungo la strada provinciale di pianura ed è legato alle previsioni urbanistiche del Piano di

Fabbricazione che ha preceduto il vigente strumento di pianificazione territoriale; tali

previsioni ad oggi sono attuate solo in parte.

Il nucleo di Lavoria è situato in zona pianeggiante, ha attualmente confini irregolari e

discontinui; è delimitato a nord dalla Strada di Grande Comunicazione FI-PI-LI mentre ad est

il fiume Crespina ne rappresenta un confine naturale.

Le funzioni presenti sono prevalentemente di tipo artigianale, commerciale, scarsi e marginali

sono gli edifici di civile abitazione; la maggior parte del tessuto edilizio consiste perciò in

capannoni artigianali di medie dimensioni e di recente edificazione scarsamente integrati al

contesto e tra loro che danno quindi luogo ad un insieme privo urbanistica e di un preciso

disegno urbanistico.

Lavoria è servita da un’ottima rete viaria che la colloca in posizione strategica, infatti oltre ad

essere ben collegata ai centri limitrofi, grazie alla strada provinciale, è anche ben collegata ai

principali centri della Toscana grazie alla presenza, in tale zona, della Superstrada FI - PI - LI,

direttamente accessibile dallo svincolo.

OBIETTIVI GENERALI:

L’area di Lavoria, specie per la sua posizione geografica, ha l’occasione di diventare un polo

economico - produttivo molto importante per il Comune di Crespina.

Il PdF prevedeva per questa zona l’insediamento del tessuto produttivo lungo la via

Provinciale con due ampie zone di espansione, di fatto confermate dal PS (2001).

La Variante al Piano Strutturale per gli insediamenti produttivi, si pone i seguenti obiettivi:

- Riqualificazione complessiva dell’area di Lavoria attraverso adeguati strumenti tali da

garantire la qualità e la valorizzazione degli spazi pubblici, in sinergia e complementarietà con

lo sviluppo dei progetti privati.

36

- Individuazione, completamento e potenziamento dei percorsi che connettono il sistema

residenziale di Cenaia con l’area di Lavoria e le infrastrutture interprovinciali;

- Potenziamento dell’offerta commerciale e produttiva dell’area attraverso il completamento e

l’espansione dell’area attuato a mezzo di una progettazione integrata, sia delle strutture che

delle opere di urbanizzazione, che risponda alle esigenze produttive nel rispetto dei contesti e

della vivibilità complessiva dello spazio urbano;

- Valorizzazione della piccola rete commerciale e della vocazione attuale del territorio, basata

su piccole attività commerciali, artigianali, di servizio e piccole industrie;

- Sviluppo sostenibile dell’intera area nel rispetto del contesto naturalistico in cui si pone, al

fine della protezione ambientale e del razionale sfruttamento delle risorse.

ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE E SERVIZI NECESSARI:

Dalle analisi effettuate risulta che per la maggior parte del territorio in oggetto le opere di

urbanizzazione risultano insufficienti a far fronte agli attuali carichi insediativi ed agli

incrementi di carico previsti; in caso di aumento degli stessi si rendono necessari interventi di

adeguamento delle stesse e di alcune reti e servizi come: acquedotto, fognature, gas,

depurazione, illuminazione, aree a parcheggio e di verde attrezzato ai fini ricreativi.

UTOE - n° 3A – Lavoria ovest

Superficie Territoriale mq 401.790

OBIETTIVI SPECIFICI:

- Riqualificazione e ridefinizione degli spazi pubblici funzionalmente obsoleti o insufficienti,

attraverso il progetto integrato del sistema dei collegamenti, dell’organizzazione degli spazi

per la sosta e delle nuove funzioni previste;

- Riqualificazione dell’insediamento artigianale e commerciale esistente;

- Completamento dell’area di produzione artigianale e progettazione integrata di strutture e

opere di urbanizzazione che risponda alle esigenze produttive nel rispetto dei contesti e della

vivibilità complessiva dello spazio urbano.

ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE E SERVIZI NECESSARI:

37

La zona dovrà essere dotata di idonee opere di urbanizzazione primaria e secondaria e di un

adeguato disegno urbano che ne valorizzi la collocazione strategica ed al contempo eviti la

formazione di una periferia produttiva.

DIMENSIONAMENTO:

Il completamento dell’attuale nucleo esistente conferma le previsioni del piano strutturale

precedente alla presente variante, in termini di volumetrie e standard, in riferimento alla

porzione di territorio interessata.

Categorie d’Intervento:

- Conservazione (Art. 3.2.)

- Restauro (Art. 3.2.)

- Risanamento igienico sanitario e riqualificazione funzionale (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Edilizia (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Urbanistica (Art. 3.2.)

- Completamento (Art. 3.2.)

- Trasformazione

- Espansione (Art. 3.2.)

Destinazioni d’uso ammesse:

Artigianale, Commerciale, ivi comprese le attività connesse e quelle a servizio.

E’ ammessa la residenza solo per i titolari delle attività o il personale addetto alla sorveglianza

e manutenzione degli impianti.

UTOE 3A - Totale dimensionamento residenziale Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da PS (2001) ab 13,13 mq 525,2

Superficie lorda di calpestio prevista per nuovi insediamenti da PdF (compatibile con PS) ab 0 mq 0

Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da variante PS (2008) ab 0 mq 0

Totale ab 13,13 mq 525,2

UTOE 3A - Totale dimensionamento attività produttive, turistico ricettive e di servizio

38

Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da PS (2001) mq 7.254,3

Superficie lorda di calpestio prevista per attività produttive da PdF (compatibile con PS) mq 34.870

Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da variante PS (2008) mq 0

Totale mq 42.124,3

UTOE - n° 3B – Lavoria est

Superficie Territoriale mq 221.232

Le dinamiche complessive dell’intera UTOE comporteranno uno sviluppo commerciale più

marcato rispetto alle attività industriali-artigianali ed un conseguente maggior sviluppo

territoriale; in considerazione della tendenza in atto e fermo restando il complessivo carico

urbanistico, viene aumentata la superficie complessiva dell’UTOE al fine di consentire un

adeguata localizzazione e dimensionamento degli standard.

OBIETTIVI SPECIFICI:

- Completamento delle aree per attività economiche, già previste dagli strumenti vigenti, a

carattere commerciale e produttivo;

- Progettazione integrata dei nuovi insediamenti privati con le strutture e gli spazi pubblici, che

risponda alle esigenze produttive nel rispetto del contesto con la logica di perseguire la qualità

e la vivibilità complessiva dello spazio urbano;

- Potenziamento della rete infrastrutturale principale;

- Realizzazione di una rete strutturata di viabilità carrabile e ciclopedonale interna che colleghi

le diverse parti del tessuto urbano;

- Completamento delle reti tecnologiche ed energetiche;

- Riqualificazione di arredo urbano e pavimentazioni esistenti di piazze e strade.

ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE E SERVIZI NECESSARI:

La zona dovrà essere dotata di idonee opere di urbanizzazione primaria e secondaria e di un

adeguato disegno urbano che ne valorizzi la collocazione strategica ed al contempo eviti la

formazione di una periferia produttiva.

DIMENSIONAMENTO:

39

Il completamento dell’attuale nucleo esistente conferma le previsioni del piano strutturale,

precedente alla presente variante, in termini di volumetrie e standard, in riferimento alla

porzione di territorio interessato, complementare al carico urbanistico della UTOE 3A rispetto

al dimensionamento dell’originaria UTOE 3.

Categorie d’Intervento:

- Conservazione (Art. 3.2.)

- Restauro (Art. 3.2.)

- Risanamento igienico sanitario e riqualificazione funzionale (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Edilizia (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Urbanistica (Art. 3.2.)

- Completamento (Art. 3.2.)

- Trasformazione - Espansione (Art. 3.2.)

Destinazioni d’uso ammesse:

Artigianale, Commerciale, ivi comprese le attività connesse e quelle a servizio.

E’ ammessa la residenza solo per i titolari delle attività o il personale addetto alla sorveglianza

e manutenzione degli impianti.

UTOE 3B - Totale dimensionamento residenziale Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da PS (2001) ab 0 mq 0

Superficie lorda di calpestio prevista per nuovi insediamenti da PdF (compatibile con PS) ab 0 mq 0

Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da variante PS (2008) ab 0 mq 0

Totale ab 0 mq 0

UTOE 3B - Totale dimensionamento attività produttive, turistico ricettive e di servizio Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da PS mq 8.054,7

Superficie lorda di calpestio prevista per attività produttive da PdF (compatibile con PS) mq 35.812

Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da variante PS (2008) mq 0

Totale mq 43.886,7

UTOE - n° 3C – Lavoria nord

Superficie Territoriale mq 502.200

40

CARATTERISTICHE INSEDIATIVE:

L’UTOE è posta sulla strada comunale per il capoluogo, in un pregevole contesto ambientale;

tale territorio è attualmente destinato ad uso agricolo, è situato in pianura ed è ben collegato

alle frazioni limitrofe.

OBIETTIVI SPECIFICI:

- Individuazione, completamento e potenziamento dei percorsi che connettono il sistema

residenziale di Cenaia con l’area di Lavoria;

- Realizzazione di una struttura di vendita per la grande distribuzione (outlet park);

- Realizzazione di un centro civico con servizi comunali e di un polo espositivo attrezzato con

strutture per la promozione del territorio (ufficio di promozione turistica, promozione dei

prodotti locali, eventi e manifestazioni socio-culturali) che assieme all’outlet configuri un

ambiente avente caratteristiche urbane e valorizzi questa parte del territorio;

- Rafforzamento delle connessioni tra sistema insediato e fiume, attraverso la realizzazione di

un Parco fluviale e del percorso attrezzato lungo fiume per le attività del tempo libero e dello

sport;

- Mantenimento e rafforzamento della naturalità del contesto fluviale, con particolare

attenzione alle opere di regimazione idraulica e alla vegetazione ripariale anche in funzione

della riduzione del rischio idraulico;

- Adeguamento del sistema della mobilità alle nuove funzioni insediate: si rende necessaria una

particolare attenzione all’intero sistema viario a partire dalle interconnessioni con le principali

direttrici (S.G.C. e SP31) fino al completamento della viabilità locale. Lo schema

infrastrutturale è oggetto di una specifica progettazione e verifica.

ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE E SERVIZI NECESSARI:

In relazione ai carichi indotti dai nuovi insediamenti e dalle nuove funzioni dovrà essere

completata ed adeguata la rete infrastrutturale per salvaguardare la potenzialità di trasporto

delle infrastrutture a valenza sovracomunale.

La zona dovrà essere dotata di idonee opere di urbanizzazione primaria e secondaria e di un

adeguato disegno urbano che ne valorizzi la collocazione strategica ed al contempo eviti la

formazione di una periferia produttiva, anche attraverso la presenza di attrezzature e servizi

comunali e di interesse pubblico.

41

In particolar modo sono previste attrezzature di servizio ad uso pubblico per la promozione

dei prodotti locali e la valorizzazione delle risorse territoriali.

DIMENSIONAMENTO:

Il carico urbanistico previsto per l’UTOE proviene pressoché totalmente dalla dismissione

delle aree produttive previste per l’UTOE 4B – Volpaia sud.

Categorie d’Intervento:

- Conservazione (Art. 3.2.)

- Restauro (Art. 3.2.)

- Risanamento igienico sanitario e riqualificazione funzionale (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Edilizia (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Urbanistica (Art. 3.2.)

- Completamento (Art. 3.2.)

- Trasformazione - Espansione (Art. 3.2.)

Destinazioni d’uso ammesse:

Commerciale, ivi comprese le attività connesse e quelle a servizio.

UTOE 3C - Totale dimensionamento residenziale Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da PS (2001) ab 0 mq 0

Superficie lorda di calpestio prevista per nuovi insediamenti da PdF (compatibile con PS) ab 0 mq 0

Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da variante PS (2008) ab 0 mq 0

Totale ab 0 mq 0

UTOE 3C - Totale dimensionamento attività produttive, turistico ricettive e di servizio Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da PS (2001) mq 0

Superficie lorda di calpestio prevista per attività produttive da PdF (compatibile con PS) mq 0

Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da variante PS (2008) mq 14.950

Superfice lorda di calpestio per nuove attività di servizio da variante PS (2008) mq 10.850

Totale mq 25.800

UTOE - n° 4A – Volpaia Nord

Superficie Territoriale mq 166396

42

CARATTERISTICHE INSEDIATIVE:

L’insediamento è di epoca piuttosto recente, le funzioni presenti in questa UTOE sono

prevalentemente di tipo artigianale, industriale, commerciale, scarsi e marginali sono gli edifici

di civile abitazione, quindi la maggior parte del tessuto edilizio consiste in capannoni

artigianali di medie dimensioni e di recente edificazione, che si sviluppano principalmente

lungo la strada provinciale delle Colline per Livorno.

Tale territorio è situato in pianura ed è servito da una sufficiente rete viaria e dalle analisi

effettuate emerge che per quanto riguarda le opere di urbanizzazione primaria e secondaria

esse risultano insufficienti a far fronte agli attuali carichi insediativi, ed in caso di nuovi carichi

si rendono necessari interventi di sostanziale rifacimento di alcune reti e servizi come:

acquedotto, fognature, gas, depurazione, illuminazione, aree a parcheggio e di verde attrezzato

ai fini ricreativi.

OBIETTIVI SPECIFICI:

Vista la particolare ubicazione dell’UTOE, posta sulla strada comunale per Crespina in un

pregevole contesto ambientale e vicino all’abitato di Lari, si prevede, per il futuro sviluppo

dell’UTOE, una riqualificazione dell’edificato artigianale e commerciale esistente; si auspica

per il futuro una graduale dismissione di parte delle attività artigianali presenti con

riconversione verso la destinazione Residenziale, questo in coerenza anche con le previsioni

della presente variante per l’UTOE 4B.

DIMENSIONAMENTO:

Abitanti attuali: n° 32

Superficie Territoriale mq 166396

Standard Comunali realizzati mq 0

Standard Comunali da realizzare mq 6000

Categorie d’Intervento:

- Conservazione (Art. 3.2.)

- Restauro (Art. 3.2.)

- Risanamento igienico sanitario e riqualificazione funzionale (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Edilizia (Art. 3.2.)

43

- Ristrutturazione Urbanistica (Art. 3.2.)

- Completamento (Art. 3.2.)

- Trasformazione - Espansione (Art. 3.2.)

Destinazioni d’uso ammesse:

Artigianale, Industriale, Commerciale, ivi comprese le attività connesse e quelle a servizio.

UTOE 4A - Totale dimensionamento residenziale Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da PS (2001) ab 0 mq 0

Superficie lorda di calpestio prevista per nuovi insediamenti da PdF (compatibile con PS) ab 0 mq 0

Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da variante PS (2008) ab 0 mq 0

Totale ab 0 mq 0

UTOE 4A - Totale dimensionamento attività produttive, turistico ricettive e di servizio Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da PS mq 0

Superficie lorda di calpestio prevista per attività produttive da PdF (compatibile con PS) mq 3.088

Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da variante PS (2008) mq 0

Totale mq 3.088

Art. 8.2

44

UTOE - SISTEMA TERRITORIALE DI PIANURA:

SUB-SISTEMA INSEDIATIVO

UTOE n° 4B – Volpaia Sud

Superficie Territoriale mq 47.900

OBIETTIVI SPECIFICI:

Nell’ottica di quanto già detto per l’UTOE 4A e con l’obiettivo di una generale

riqualificazione di tutta l’area e della riconnessione del tessuto insediativo di tipo residenziale

già presente, si prevede la totale riconversione dell’UTOE a una destinazione Residenziale.

In sede di Regolamento Urbanistico sarà previsto che qualsiasi intervento sia subordinato alla

redazione di un piano con lo scopo di evitare la tipologia insediativa riferibile alle

lottizzazioni.

ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE E SERVIZI NECESSARI:

Per quanto concerne le opere di urbanizzazione primaria e secondaria si dovrà provvedere alla

loro integrale realizzazione in modo da soddisfare il nuovo carico insediativo.

DIMENSIONAMENTO:

Abitanti attuali: n° 0

Superficie Territoriale mq 47.900

Standard Comunali realizzati mq 0

Standard Comunali da realizzare mq 0

Categorie d’Intervento:

- Completamento (Art. 3.2.)

- Trasformazione - Espansione (Art. 3.2.)

Destinazioni d’uso ammesse:

Residenziale, sono inoltre ammesse attività di servizio alla residenza, comprese attività

commerciali di piccole dimensioni (esercizi di vicinato).

UTOE 4B - Totale dimensionamento residenziale

45

Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da PS (2001) ab 0 mq 0

Superficie lorda di calpestio per nuovi insediamenti da PdF (compatibile con PS) ab 0 mq 0

Superfice lorda di calpestio per nuovi insediamenti da variante PS (2008) ab 105 mq 4.188,4

Totale ab 105 mq 4.188,4

UTOE 4B - Totale dimensionamento attività produttive, turistico ricettive e di servizio Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da PS mq 907,2

Superficie lorda di calpestio prevista per attività produttive da PdF (compatibile con PS) mq 23.792

Superfice lorda di calpestio per nuove attività economiche da variante PS mq -24.699,2

Totale mq 0

Art. 8.3

UTOE - SISTEMA TERRITORIALE DI PIANURA:

SUB-SISTEMA AGRICOLO

UTOE - n° 8 - Migliano

Superficie Territoriale mq 21965

CARATTERISTICHE INSEDIATIVE:

Insediamento quasi totalmente presente al Catasto Leopoldino.

Si tratta di edifici rurali di antica costruzione, realizzati in pietra e mattoni, tra i quali è

presente una tabaccaia. Originariamente svolgeva una funzione residenziale - agricola, adesso

alcuni hanno solo una funzione residenziale mentre altri (tra cui la tabaccaia) sono in

abbandono.

OBIETTIVI SPECIFICI:

Attuare un intervento di recupero del patrimonio edilizio esistente finalizzandolo, sia sotto il

profilo edilizio che delle funzioni ammissibili, ad una riqualificazione complessiva

dell’insediamento.

Contestualmente dovranno essere riscoperte le caratteristiche originarie di “borgo rurale”

proprie del tessuto edilizio d’impianto con la possibilità di realizzare un nucleo

prevalentemente residenziale, oltreché attuati interventi di sistemazione agricolo-ambientale

46

delle aree circostanti al fine di ricostituire gli elementi essenziali che caratterizzavano il

paesaggio agrario.

Nelle previsioni della presente Variante al Piano Strutturale per questa UTOE si è scelto di

accorpare gli usi residenziale e turistico-ricettivo in un’unica classe, in modo da garantire

margini di flessibilità nelle previsioni, che potranno comunque essere dettagliati in sede di

redazione di Piano Attuativo.

ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE E SERVIZI NECESSARI:

Dalle analisi effettuate emerge che per quanto riguarda le opere di urbanizzazione primaria

esse risultano insufficienti e non riescono a far fronte agli attuali carichi insediativi, per cui

necessitano interventi atti a realizzare quasi integralmente reti di servizi ed infrastrutture come

ad esempio: acquedotto, fognature, gas, ecc; mentre per quanto riguarda le opere di

urbanizzazione secondaria esse risultano insufficienti a far fronte agli attuali carichi insediativi

ed in caso di incremento degli stessi.

Dovranno quindi essere recuperati, all’interno del Piano di Recupero, gli standards urbanistici

minimali dettati dal Regolamento Urbanistico.

DIMENSIONAMENTO:

Abitanti attuali: n° 12

Superficie Territoriale mq 21965

Standard Comunali realizzati mq 0

Standard Comunali da realizzare mq 0

Categorie d’Intervento:

- Conservazione (Art. 3.2.)

- Restauro (Art. 3.2.)

- Risanamento igienico sanitario e riqualificazione funzionale (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Edilizia (Art. 3.2.)

- Ristrutturazione Urbanistica (Art. 3.2.) subordinato ad un Piano di Recupero.

Destinazioni d’uso ammesse:

Prevalentemente residenziale, piccole attività di servizio alla residenza, commerciali di

vicinato. E’ consentita l’attività turistico ricettiva attuata mediante il ricorso a tipologie a

47

carattere residenziale, ivi compresi i relativi servizi, con esclusione di tipologie a carattere

specialistico.

Dimensionamento compatibile per funzioni:

Vengono assunti i dimensionamenti del Piano di Recupero già adottato dall’Amministrazione

Comunale.

Per l’Utoe 8 il riferimento normativo è la disciplina del Regolamento Urbanistico vigente al

momento dell’adozione del Piano di Recupero di cui sopra.

Capo 6 – Il dimensionamento e la valutazione degli effetti ambientali

Art. 9. DIMENSIONAMENTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

La presente variante al Piano Strutturale per le attività produttive è stata progettata in modo

da avere crescita pari a zero sull’intero territorio comunale, prevedendo comunque una diversa

localizzazione dei carichi urbanistici sulle Utoe oggetto della variante.

La sostenibilità di tali previsioni, così come disposto dalla L.R. 1/05, e la Valutazione degli

effetti ambientali sono ricomprese nella procedura della Valutazione integrata, facente parte

degli elaborati della variante al PS e a cui si rimanda.

Per quanto concerne gli standard urbanistici, in questa fase il riferimento è quello del D.M.

1444/1968, applicato ad ogni singola UTOE.

Saranno computati, ai fini della verifica del rispetto del dimensionamento massimo, gli

interventi di nuova edificazione nonché gli interventi sul patrimonio edilizio esistente che

comportino variazioni della preesistente destinazione d’uso.

Non saranno computati ai fini di quanto sopra gli ampliamenti, nelle zone di completamento,

fino al 20% dell’esistente volumetria, se finalizzati al recupero del degrado ambientale e alla

riqualificazione degli insediamenti per gli ambiti assoggettati dal R.U. ad appositi Piani di

Recupero.

48

Non essendo stato realizzato un aggiornamento completo del Quadro Conoscitivo del territorio

comunale ed in particolare sullo stato di attuazione del vigente RU (2004), tutte le

trasformazioni in attuazione del RU vigente già realizzate e che saranno realizzate (poiché non

in contrasto con le salvaguardie di cui al precedente articolo 3.3.), saranno computate

all’interno del dimensionamento dello sviluppo sostenibile come sopra determinato.

Art. 10. MONITORAGGIO DELLO STATO DELL’AMBIENTE

La presente Variante al Piano Strutturale prevede il monitoraggio degli effetti ambientali in

base all’art. 10 del Regolamento di Attuazione n° 4/R dell’art. 11 comma 5 della L.R.

n.1/2005 e secondo quanto disposto al punto 2.5 della Relazione di Sintesi della Valutazione

Integrata, attraverso le seguenti azioni:

a) il controllo annuale dello stato di attuazione delle previsioni: azioni, entità, modalità

previste ed eventuali necessità di modifiche

b) l’aggiornamento continuo dello stato dell’ambiente, la verifica annuale, attraverso gli

indicatori individuati per ciascuna risorsa con esplicitazione della distanza rispetto a

quanto previsto, di eventuali variazioni intervenute a seguito delle trasformazioni

realizzate in attuazione delle azioni previste.

c) Confronto tra gli effetti attesi e quelli reali, a consuntivo,

d) Controllo della effettiva applicazione delle misure di mitigazione e della loro efficacia.

L’Amministrazione Comunale entro sei mesi dalla approvazione della presente variante

adotterà uno specifico regolamento per definire modalità, soggetti ed uffici deputati alla

effettuazione operativa del monitoraggio dello stato dell’ambiente.

Lo stresso regolamento disciplinerà le modalità per la divulgazione dei risultati del

monitoraggio.

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INDICE

Capo 1 – Gli strumenti e gli obiettivi della pianificazione- Art. 1. - Gli strumenti della Pianificazione Territoriale pag. 2

- Art. 2. - Finalità e caratteristiche del Piano Strutturale pag. 2

Capo 2 – I contenuti generali del Piano Strutturale

- Art. 3. - Composizione del Piano Strutturale pag.4

- Art. 3.1. - Definizioni pag.4

- Art. 3.2. - Categorie d’intervento pag. 6

- Art. 3.3. - Prescrizioni pag. 7

- Art. 4. - Elaborati della variante al Piano Strutturale pag. 10

Capo 3 – Sistema e Sub-sistemi territoriali di Pianura- Art. 5. - Sistema Territoriale di Pianura pag. 12

- Art. 5.1. - Sub-sistema Insediativo pag. 13

- Art. 5.2. - Sub-sistema Produttivo pag. 14

- Art. 5.3. - Sub-sistema Fluviale pag. 15

- Art. 5.4. - Sub-sistema Agricolo pag. 16

Capo 4 – Le Invarianti e i criteri prescrittivi

- Art. 6. - Le Invarianti Strutturali di Tutela pag. 18

- Art. 7. - Criteri progettuali e prescrizioni pag. 31

Capo 5 – Le UTOE – Unità Territoriali Organiche Elementari- Art. 8. - Unità Territoriali Organiche Elementari (UTOE) pag. 35

- Art. 8.1.- UTOE - Sistema Territoriale di Pianura : Sub-sistema Produttivo pag. 35

- Art. 8.2.- UTOE - Sistema Territoriale di Pianura : Sub-sistema Insediativo pag. 45

- Art.8.3.- UTOE - Sistema Territoriale di Pianura : Sub-sistema Agricolo pag. 46

Capo 6 – Il dimensionamento e la valutazione degli effetti ambientali

- Art. 9.- Dimensionamento dello Sviluppo Sostenibile pag. 48

- Art. 10. – Monitoraggio dello stato dell’ambiente pag. 49

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