Comune di Duino Aurisina PIANO PARTICOLAREGGIATO di ... · responsabile scientifico Prof. Antonio...

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12 2005 Regione Friuli-Venezia Giulia Comune di Duino Aurisina Progetto: IUAV STUDI & PROGETTI srl Responsabile di progetto: Prof. Arch. Armando Barp Direttore: Arch. Mario Spinelli Raffaele Barion Maura Orlandini MariaRosaria Pastore Giulia Bergamo Luca Dotto Andrea Favaro Enrico Ferreguti Alessia Saracini PIANO PARTICOLAREGGIATO di INIZIATIVA PUBBLICA DEL PARCO DEL TIMAVO E DELLA CERNIZZA COMUNE di DUINO AURISINA Responsabile del Servizio Pianificazione Urbana e Territoriale: Responsabile del procedimento Arch. Donatella Mattiussi Il Segretario Generale Il Sindaco e l'Assessore all'urbanistica adottato il 17.12.2003, approvato il NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

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12 2005

Regione Friuli-Venezia Giulia

Comune di Duino Aurisina

Progetto:

IUAV STUDI & PROGETTI srl

Responsabile di progetto:Prof. Arch. Armando Barp

Direttore:Arch. Mario Spinelli

Raffaele BarionMaura Orlandini

MariaRosaria Pastore

Giulia BergamoLuca Dotto

Andrea FavaroEnrico FerregutiAlessia Saracini

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COMUNE di DUINO AURISINA

Responsabile del Servizio Pianificazione Urbana e Territoriale:Responsabile del procedimento

Arch. Donatella Mattiussi

Il Segretario Generale

Il Sindaco e l'Assessore all'urbanistica

adottato il 17.12.2003, approvato il

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

INDICE

IUAV STUDI & PROGETTI – Norme Tecniche di Attuazione – Piano Particolareggiato del Timavo e della Cernizza

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INDICE

INDICE ………………………………………………………………………………………………1 1 NORME GENERALI…………………………………………………………………….……...3 ART. 1 Contenuto del Piano Particolareggiato del Timavo e della Cernizza ...........................3 ART. 2 Efficacia delle prescrizioni .……………………………….………………………………3 ART. 3 Elaborati del Piano Particolareggiato ........................................................................3 ART. 4 Aree di tutela ambientale .........................................................................................5 4.1 Manutenzione del verde ...........................................................................................5 4.2 Coltivi…………………………………………………………………………………..….. 5 4.3 Specie vegetali…...……………………………………………………..………………….6 ART. 5 Aree di riorganizzazione Paesaggistico-Ambientale....................................................6 ART. 6 Manufatti storico testimoniali ...................................................................................6 ART. 7 Viabilità e percorsi ...................................................................................................7 ART. 8 Patrimonio edilizio ...................................................................................................8 8.1 Categorie di intervento.............................................................................................8 8.2 Prescrizioni planivolumetriche .................................................................................9 ART. 9 Operazioni di cantiere.............................................................................................10 ART. 10 Reti tecnologiche ....................................................................................................10 ART. 11 Risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento ...............................................10 2 NORME SPECIFICHE PER I VARI AMBITI…………...……………………………..….11 ART.12 Definizione degli ambiti……………………………………………………………..…..11 ART.13 Ambito "A" - Bosco della Cernizza .........................................................................12 ART.14 Ambito "B" - Cava della Cernizza e giardino degli adrosauri ...................................13 ART.15 Ambito "C" - Fascia costiera ..................................................................................19 ART.16 Ambito "D" - Bordo nord del Villaggio del Pescatore ..............................................21 ART.17 Ambito "E" - Aree centrali del Parco......................................................................22 ART.18 Ambito "F" - Punta Bratina ...................................................................................23 ART.19 Ambito "G" - Bordo est verso la statale ss. 14.........................................................24 ART.20 Ambito "H" - Sorgenti del Timavo..........................................................................25 ART.21 Ambito "I" - Tratto terminale del Timavo.............................................................28 ART.22 Ambito "L" - Area dell'acquedotto .........................................................................29 ART.23 Ambito "M" - Fra l'autostrada e la Statale...............................................................30

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Allegato alle Norme Tecniche di Attuazione Planimetrie, sezioni e profili di edifici e manufatti oggetto di trasformazione…………..……..…..32 Lotto 01….……………………. ....................................................................................................33 Lotto 02….……………………. ....................................................................................................34 Lotto 03….……………………. ....................................................................................................35 Lotto 04….……………………. ....................................................................................................36 Lotto 05….……………………. ....................................................................................................37 Lotto 06….……………………. ....................................................................................................38 Lotto 07….……………………. ....................................................................................................39 Lotto 08-09….……………………. ...............................................................................................40 Edificio I01….…………………….................................................................................................41 Edifici A15-A16….……………………. .........................................................................................42

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1. NORME GENERALI ART. 1 CONTENUTO DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL TIMAVO E DELLA CERNIZZA Il Piano Particolareggiato del Parco del Timavo e della Cernizza (d'ora in poi chiamato Piano Particolareggiato per semplicità) è redatto ai sensi della LR 52/1991 (successivamente modificata dalle Leggi Regionali 19/1992, 15/1993, 1/1994, 24/1996, 39/1996, 42/1996, 34/1997) e costituisce specificazione ed attuazione particolareggiata delle indicazioni in particolare per quanto previsto nella scheda A3 del Piano Regolatore Generale del Comune di Duino-Aurisina. ART. 2 EFFICACIA DELLE PRESCRIZIONI Le norme di attuazione del presente Piano Particolareggiato valgono per l’intera area definita dalla scheda d’ambito A3 del Piano Regolatore Generale del Comune di Duino-Aurisina e sono integrative alle norme del P.R.G. E’ obbligatorio il rispetto in ogni sua parte della legge 38/2001 di tutela della minoranza slovena . ART. 3 ELABORATI DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO Fanno parte del Piano Particolareggiato i seguenti elaborati: RTI Relazione tecnico-illustrativa. Studi delle componenti biotiche

RV-All.1 Studi vegetazionali e faunistici V1 Carta della Vegetazione scala1:5.000 V2 Carta delle fragilità delle fitocenosi scala1:5.000 V3 Carta della Vulnerabilità scala1:5.000 Dipartimento di Biologia, Università di Trieste - responsabile scientifico Prof. Livio Poldini, per la parte faunistica Dott. Fabio Perco RB-All. 2 Studi di biologia marina B1 Carta della bionomia bentonica scala1:2.000 Dipartimento di Biologia Marina, Università di Trieste – responsabile scientifico Prof. Giuliano Orel

Studi delle componenti abiotiche

RG-All.3 Studi geologici e paleontologici - ambientali C1 Carta geologica-strutturale scala1:5.000 C2 Carta geomorfologia scala1:5.000 C3 Carta delle acclività scala1:5.000 C4 Carta dei geositi scala1:5.000

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C5 Carta della vulnerabilità intrinseca dell’acquifero –SINTACS scala1:5.000 RS-All.4 Inquadramento Storico –Archeologico S1 Carta archeologica scala1:5.000 Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine, Università di Trieste - responsabile scientifico Prof. Antonio Brambati, per la parte storica dott. Valentina De Grassi

Elaborati grafici di analisi urbanistica:

A1 Inquadramento territoriale scala1:5.000 A1.a Prg Vigente, stralcio scala1:2.000 A1.b Piano Regolatore Portuale scala1:1.000 A1.c Perimetrazione del Sito di Interesse Comunitario IT333004 scala1:2.000 A2 Vincoli urbanistici e segnalazione del caposaldo I.G.M. n.9, linea CJ scala1:2.000 A3 Planimetria catastale scala1:2.000 A4.a Reti tecnologiche scala1:2.000 A4.b Manufatti edilizi e viabilità scala1:2.000 A5.a Documentazione fotografica A5.b Documentazione fotografica A6.a Schede dei manufatti esistenti A6.b Schede dei sentieri esistenti A6.c Elenco proprietà Ambito A3

Elaborati grafici prescrittivi di progetto

P0 Carta della vulnerabilità scala1:2.000 P1 Planimetria di inquadramento degli Ambiti unitari e dei sottoambiti scala1:2.000 P2.a Assetto urbanistico ed ambientale degli Ambiti A-B-C-D scala1:1.000 P2.b Assetto urbanistico ed ambientale degli Ambiti F-I scala1:1.000 P2.c Assetto urbanistico ed ambientale degli Ambiti E-G-M scala1:1.000 P2.d Assetto urbanistico ed ambientale degli Ambiti H-L scala1:1.000 P2.e Reti tecnologiche di progetto scala1:500 P3 Carta della fruizione scala1:2.000

Elaborati grafici descrittivi di progetto

P4 Schema complessivo di progetto scala1:2.000 P5 Studio di impatto visivo P6 Simulazioni di progetto per l’ambito della cava

PM All. 5 Messa in sicurezza della cava del Villaggio del Pescatore. Progetto definitivo Studio Geoanalysis Dott. Fulvio Medeot

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NT Norme Tecniche di Attuazione Studi economici

AC-All.6 Analisi dei costi RE-All.7 La sostenibilità finanziaria del Piano particolareggiato

Relazioni allegate

RP Relazione paesaggistica - illustrativa RI Relazione per la valutazione d’incidenza

ART. 4 AREE DI TUTELA AMBIENTALE

4.1. Manutenzione del verde L’Amministrazione Comunale potrà disporre incentivi economici per i proprietari che attuino periodicamente le seguenti attività.

Decespugliamento della landa colma E’ consentita l’eliminazione degli stadi o nuclei di riforestazione costituiti da scotano (Cotinus coggygria) e ginepro (Juniperus communis). E’ consentita la limitata reintroduzione del pascolo ovino e caprino controllato.

Sfalcio E’ consentito lo sfalcio annuale dei prati con asporto della biomassa e la ceduazione delle siepi circostanti, da effettuarsi in periodo tardo estivo.

Pino nero E’ consentita l’eliminazione del pino nero in zone di landa densa e colma ed il mantenimento degli esemplari più robusti.

Ceduazione siepe Nelle fasce di transizione tra prativi ed aree a bosco vanno limitate le formazioni cespugliose con una ceduazione mirata.

Diradamento rovi E’ consentito il diradamento dei rovi (Rubus ulmifolius). La pratica deve essere ripetuta fino ad esaurimento dei policorni. E' possibile favorire la chiusura del soprassuolo arboreo al fine di creare condizioni di ombreggiamento tali da ridurre la vitalità del rovo.

4.2. Coltivi Nelle aree a coltivo è consentito il dissodamento e l'eliminazione degli arbusti cespugliosi e degli elementi arborei. E' possibile l'impianto di coltivazioni a vigneto, uliveto o comunque autoctone, nelle aree a maggiore pendenza è possibile terrazzare il terreno con muretti a secco e riporti di terra naturale secondo le necessità colturali e gli usi locali, così come attrezzare piccole aree per

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coltivazioni specialistiche di specie autoctone in strutture specializzate secondo le modalità di cui all’ ART. 8 paragrafo Nuova edificazione di strutture leggere e/o removibili con superficie massima mq 30 ed altezza massima m 2.50, limitatamente ad un manufatto per sub - ambito.

4.3. Specie vegetali Le specie vegetali da utilizzarsi nel territorio del parco devono essere prelevate da vivai regionali o in alternativa in zone prossime alla Regione.

ART. 5. AREE DI RIORGANIZZAZIONE PAESAGGISTICO - AMBIENTALE La riorganizzazione paesaggistico - ambientale delle aree di parco è soggetta alla redazione di un progetto specifico di intervento per ogni area omogenea secondo le seguenti modalità. Elaborati:

- planimetrie in scala 1:1.000 e 1:500 contenenti orientamento, quote altimetriche o curve di livello e ogni altro elemento necessario alla chiara individuazione dell’ubicazione delle opere

- rilievo degli elementi vegetali e faunistici, - indicazioni delle misure conservative degli interventi sulla vegetazione esistente e delle

essenze di nuovo impianto - sezioni in scala non inferiore a 1:500 contenenti profili del terreno esistente e del terreno

sistemato estesi a tutta l’area interessata, con indicazione degli eventuali volumi geometrici di scavo e di riporto; profili degli edifici esistenti e di progetto

Norme specifiche, obiettivi e criteri sono contenuti nelle INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI

ART. 6. MANUFATTI STORICO TESTIMONIALI

Trincee Le trincee e le postazioni delle guerre mondiali devono essere liberate dagli arbusti e dai cespugli e devono essere rese di nuovo praticabili. Non è comunque consentita l'asportazione del Quercus ilex, del Carpinus orientalis duinensis e degli esemplari arborei di dimensione più consistente. E’ consentito delimitare e valorizzare i siti di maggiore interesse utilizzando esclusivamente materiali lignei compatibilmente con le eventuali prescrizioni della Soprintendenza ai Beni Artistici e Archeologici.

Strade romane e scavi archeologici Le strade romane e gli scavi archeologici devono essere opportunamente segnalati con indicazioni lungo i sentieri esistenti e, qualora non fossero raggiungibili, deve essere ricavato un nuovo percorso che collega il sito al sentiero esistente più vicino. E' consentito delimitare e valorizzare i siti di maggiore interesse anche con piccole strutture leggere e removibili utilizzando esclusivamente materiali lignei compatibilmente con le eventuali prescrizioni della Soprintendenza ai Beni Artistici e Archeologici. .

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ART. 7. VIABILITÀ E PERCORSI

Viabilità stradale All'interno del perimetro del Piano Particolareggiato non è prevista la creazione di nuovi tracciati viari. E' consentita solamente la manutenzione e l'adeguamento di tracciati esistenti. E' consentita la realizzazione di bretelle di raccordo fra viabilità esistente ed aree di parcheggio.

Parcheggi La superficie di sosta dei parcheggi deve essere realizzata con inerti locali eventualmente aggregati con leganti che consentano una parziale permeabilità mantenendo l’andamento orografico presente. La viabilità interna dei parcheggi deve essere realizzata con inerti locali. Lungo le linee di divisione fra gli stalli di parcheggio deve essere posta a dimora almeno una pianta ogni due stalli. I bordi delle aree a parcheggio devono essere schermati da vegetazione in modo da assumere andamento irregolare. La vegetazione impiegata deve essere compresa tra le essenze arboree autoctone o storicizzate coerentemente con quanto previsto in RV-All.1 Studi vegetazionali e faunistici Unicamente in caso di motivata opposizione dei proprietari delle aree a realizzare parcheggi previsti, l’Amministrazione Comunale, in sede di approvazione dei progetti d’ambito unitari, può identificare superfici alternative solo in aree periferiche e prive di complessi vegetazionali di pregio.

Percorsi Ciclo-Pedonali E’ consentito ricavare percorsi ciclo-pedonali in adiacenza alla sede stradale o al di fuori di essa. Qualora siano ricavati in adiacenza alla strada possono essere pavimentati con lo stesso materiale o con pietra naturale locale e separati per mezzo di opportune fasce di segnalazione. I percorsi localizzati in aree a parco possono essere pavimentati con tavole lignee opportunamente trattate contro l'umidità e disposte in modo da limitare le asperità.

Sentieri Qualora fosse necessario l'allargamento o la definizione migliore del tracciato dei sentieri, questo potrà avvenire tracciando i bordi con file di pietra naturale o di legno infisse nel terreno per segnare il bordo esterno e limitare l'avanzamento della zolla erbosa. Per livellare le asperità è consentito l'utilizzo di graniglia in spaccato di pietra locale. Per marcare particolari visuali o lo spazio di aree di sosta, per attirare l'attenzione del visitatore su percorsi possibili o elementi di pregio naturalistico è consentito posizionare fasce in legno o pietra poste trasversalmente al percorso. E’ consentito attrezzare i bordi con semplici steccati in legno o muretti a secco in pietra locale che abbiano altezza massima di cm 120. Il sentiero individuato dai tratti S-01, S-03, S-07 dovrà rispettare la normativa in materia di disabili. E’ vietato l’accesso a qualsivoglia mezzo motorizzato ad eccezione dei mezzi utilizzati ai fini della manutenzione del territorio e della difesa dagli incendi.

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Aree attrezzate E’ consentita la pavimentazione e/o il rifacimento delle pavimentazioni esistenti con una percentuale di superficie drenante compresa tra 10% e 50% della totalità dell’area E’ obbligatoria la nuova piantagione arborea - arbustiva per una percentuale non inferiore al l0% dell’area.

ART. 8. PATRIMONIO EDILIZIO Il Piano particolareggiato consente la realizzazione di nuovi volumi edilizi solamente nell'area dell'ex cava della Cernizza. Sono permessi interventi sul patrimonio edilizio esistente e nuove costruzioni leggere nell'ambito del parco al fine di dotare l’area di servizi minimi per il ristoro e la sosta dei visitatori. 8.1. Categorie di intervento Le modalità di intervento prescritte per i corpi edilizi vengono classificate secondo le seguenti categorie:

Nuova edificazione di volumi edilizi La nuova edificazione di volumi edilizi consiste nelle costruzione di manufatti all'interno dei sedimi massimi indicati da apposita grafia e secondo quanto stabilito nelle INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI che specificano la superficie lorda massima, l'altezza massima dell’edificio, l’indice fondiario di copertura massimo, il volume massimo e le destinazioni d'uso ammesse.

Nuova edificazione di strutture leggere e /o removibili La nuova edificazione di strutture leggere deve adottare soluzioni architettoniche ispirate ai ricoveri tradizionali della zona, declinate secondo almeno due tipologie di edifici, una caratterizzata dal legno (ambiente “marino e lagunare”) e l’altra dalla pietra (ambiente “carsico”) Le costruzioni leggere devono avere la caratteristica della removibilità, del limite di durata temporale e devono rispondere ai seguenti requisiti: costruzione completamente in legno e/o pietra naturale; appoggi al suolo mediante strutture di fondazione puntuali, realizzate mediante costipazione del terreno con pali in legno o appoggi di pietra direttamente sul substrato roccioso; pavimento sollevato dal suolo di almeno 30 cm compatibilmente con il tipo di struttura e l’assetto dei luoghi; tetto rivestito con pietra e/o legno, materiale vegetale; coibentazione mediante pannelli interni in materiali naturali; possono ospitare anche servizi igienici e locali tecnologici per il riscaldamento; realizzazione di un solo piano fuori terra con un altezza max di 4 m. In sede di redazione del progetto d’ambito sarà necessario definire la tipologia delle strutture e conseguentemente i materiali di murature e coperture in relazione all’assetto paesaggistico dei luoghi.

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Ampliamento L'ampliamento edilizio consiste nel completamento volumetrico di un organismo edilizio esistente secondo quanto indicato da apposita grafia e stabilito nelle INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI. Esse specificano l'altezza massima dell’edificio, la superficie lorda massima e le destinazioni d’uso per ogni lotto edificabile.

Ristrutturazione edilizia La ristrutturazione edilizia riguarda gli interventi volti a trasformare un organismo edilizio mediante un insieme sistematico di opere che tuteli gli elementi più significativi. E' ammessa la trasformazione interna, totale o parziale, attraverso l'adeguamento delle strutture interne secondo quanto indicato nelle schede normative specifiche per i vari ambiti. Sono ammessi: l'apertura di nuovi fori, abbaini, lucernari e la modifica dei fori esistenti al fine di consentire gli adeguamenti necessari alle nuove esigenze di utilizzo.

Demolizione con ricostruzione La demolizione con ricostruzione prevede la demolizione integrale del corpo edilizio e la possibilità di sostituire lo stesso con altro organismo anche diverso e su differente sedime, come indicato nell'apposita grafia e nelle schede normative per ambiti.

Demolizione senza ricostruzione La demolizione senza ricostruzione consiste nell'eliminazione completa dell'edificio o parti dello stesso, senza possibilità di riedificazione e si applica a tutti gli edifici o parte di essi, contrassegnati da apposita grafia.

8.2. Prescrizioni planivolumetriche Le prescrizioni dettagliano ed indirizzano la costruzione dei manufatti, in modo da determinarne l'assetto planivolumetrico e l'articolazione.

Lotti edificabili I lotti edificabili consistono nelle perimetrazioni di aree su cui insiste attività edilizia e per cui vengono indicate nelle INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI, la superficie lorda massima, l'altezza massima dell’edificio, l’indice fondiario di copertura massimo, il volume massimo e le destinazioni d'uso ammesse.

Edificazione obbligatoria Le aree ad edificazione obbligatoria sono aree in cui deve essere sfruttata completamente l'edificazione permessa nel lotto edificabile.

Volumi tecnici e pergolati Gli spazi interrati, che ospitano parcheggi coperti, volumi tecnici per gli impianti e servizi, spazi di deposito, mai comunque superfici abitabili, non concorrono alla determinazione della volumetria complessiva. I pergolati sono spazi semicoperti, aperti lungo le pareti da almeno 2 lati e non concorrono al conteggio complessivo delle superfici utili specifiche per il lotto.

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ART. 9 OPERAZIONI DI CANTIERE Le zone soggette a tutela ambientale sono precluse a qualsiasi attività di cantiere. Ubicazione delle aree di cantiere Le attività di cantiere possono interessare unicamente il sedime di ciascuna area di intervento, preferibilmente devono essere localizzate e svolgersi nella parte prospiciente la strada di accesso. Le attività di cantiere possono interessare parti del sottoambito al di fuori della specifica area di intervento solo per giustificati motivi a seguito della presentazione di progetto di cantierizzazione e progetto di ripristino. Nel sottoambito B7 l’area di cantiere potrà essere localizzata all’interno della superficie complessiva del sottoambito stesso. Ciascuna area interessata da operazioni di cantiere in ognuno dei sottoambiti elencati deve essere ripristinata in base a quanto previsto nelle tavole prescrittive P2a, P2b, P2c, P2d e nelle NTA.

ART. 10 RETI TECNOLOGICHE Le reti tecnologiche di nuovo impianto devono avere sede in cunicoli ispezionabili posizionati a fianco della strada carrabile.

ART. 11 RISPARMIO ENERGETICO E RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO Nella realizzazione di ogni attività di trasformazione e di nuova costruzione previste dal presente piano particolareggiato, ed in particolare dell’ambito B7 è obiettivo primario la definizione di un protocollo di gestione integrata delle risorse e dei rifiuti che consenta nell’area la realizzazione e gestione di un ciclo energetico completo e chiuso. Quindi, al fine di minimizzare gli impatti e ridurre al minimo gli inquinamenti luminoso, sonoro, elettromagnetico, chimico e biologico su aria, acqua e terra sono previste le seguenti indicazioni nei sottoambiti B7 e C3:

- sono vietati gli scarichi reflui in mare se non previa opportuna attività autodepurativa; - è consentito lo scarico in mare di acqua solamente a temperatura ambiente; - è obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti ed il trattamento della frazione umida in

loco al fine del riutilizzo nell’ambito del parco o come biomassa fruibile a fini energetici; - è obbligatorio l’uso di materiali ecocompatibili o a basso impatto ambientale nella

costruzione degli edifici

INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI

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2. INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI

ART. 12 DEFINIZIONE DEGLI AMBITI Il territorio soggetto al Piano Particolareggiato del Parco del Timavo e della Cernizza è suddiviso in ambiti di attuazione. L'attuazione del Piano Particolareggiato avviene redigendo obbligatoriamente per ogni ambito un progetto unitario di intervento. I proprietari o i concessionari o gli aventi diritto all’uso delle aree interessate dall'ambito possono riunirsi in consorzio per redigere e presentare il progetto unitario di intervento. Il rapporto tra il comune ed i proprietari viene gestito mediante una convenzione unica, per ogni ambito, sottoscritta tra i proprietari ed il Comune secondo lo schema di convenzione allegato al Piano. E’ sufficiente l’accordo dei proprietari dei 2/3 della superficie di un ambito o di un sottoambito per avviare la realizzazione di un progetto unitario o delle sue parti più significative. Nel caso di minime differenze (inferiori al 5% della superficie e del perimetro) tra i limiti di ambiti e sottoambiti tracciati negli elaborati di piano e i confini catastali le delimitazioni potranno essere ridisegnate in base all’effettivo assetto catastale. Al di fuori dei progetti unitari è consentita la manutenzione ordinaria e il cambio di destinazione d’uso purché in coerenza con le indicazioni di piano. Le schede seguenti contengono l'individuazione degli obiettivi di intervento e le indicazioni normative specifiche. Gli ambiti unitari, individuati nelle tavola P1 e P2, sono i seguenti: Ambito "A" - Bosco della Cernizza Ambito "B" - Cava della Cernizza e giardino degli adrosauri Ambito "C" - Fascia costiera Ambito "D" - Bordo nord del Villaggio del Pescatore Ambito "E" - Aree centrali del Parco Ambito "F" - Punta Bratina Ambito "G" - Bordo est verso la Statale ss. 14 Ambito "H" - Sorgenti del Timavo Ambito "I" - Tratto terminale del Timavo Ambito "L" - Area dell'acquedotto Ambito "M" - Fra l'autostrada e la statale

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ART. 13. AMBITO "A" - BOSCO DELLA CERNIZZA

a.Tutela ambientale Il Bosco della Cernizza è in una condizione di equilibrio e gli interventi di manutenzione sul bosco vanno limitati, sono consentiti interventi solo per la sicurezza dagli incendi.

b. Area di tutela integrale (A2) E’ obbligatoria la redazione di un progetto specifico di intervento secondo la normativa espressa all’ART. 5 delle presenti NTA. Il tratto di costa, sottoambito A2 è sottoposto a tutela integrale. E’ permessa solamente la fruizione guidata all’area, con finalità scientifico-didattiche. E’ consentito il recupero del muro di recinzione esistente a ridosso dell’area costiera anche realizzandovi piccoli varchi

c. Viabilità e percorsi Nell'ambito A non è consentita la creazione di nuovi sentieri. E' obbligatoria la chiusura al pubblico dei sentieri S-14a, S-16, S-21, S-72, S-65, S-73 (vedi tavola A4c per l'identificazione) anche mediante l'apposizione di transenna o catena mobile. In questi sentieri è consentito l'accesso solo per interventi di manutenzione e sicurezza. Tutti i sentieri vanno mantenuti in esercizio, ripulendone periodicamente il sedime, ad eccezione del sentiero S-14c per cui, considerata la vicinanza con il sentiero S-07, si prevede il rilascio progressivo all'avanzata del bosco. Gli accessi al parco dalla periferia di Duino devono essere opportunamente segnalati con cartelli indicatori e devono essere attrezzati al fine di interdire l’ingresso al pubblico e permettere la chiusura del bosco in base alle necessità. Nella parte nord-est dell'ambito al di sotto della SS 14 è consentita la realizzazione di una pista ciclabile in sede stradale che potrà essere protetta dal flusso veicolare anche mediante opportune strutture. E’ consentita la realizzazione di un nuovo parcheggio di interscambio per 40 posti auto con una struttura di servizio leggera e amovibile delineata da apposita grafia. Il parcheggio deve rispettare le indicazioni generali contenute all’ART. 7 al paragrafo Parcheggi. E’ obbligatorio l’infittimento della vegetazione con le specie esistenti, lungo la fascia esterna del parcheggio.

d. Patrimonio edilizio

E’ consentita la realizzazione di una struttura leggera e amovibile come da apposita grafia adatta ad ospitare i servizi al parco, realizzata secondo le indicazioni generali contenute nell’ART 8 Patrimonio edilizio, cap. 8.1. Categorie di intervento al paragrafo - Nuova edificazione di strutture leggere e removibili. La superficie coperta massima realizzabile è di 100 mq.

INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI

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ART. 14 AMBITO "B" - CAVA DELLA CERNIZZA E GIARDINO DEGLI ADROSAURI L’attuazione degli interventi consentiti nell’ambito unitario B è vincolata all’impegno di finanziamento per le opere previste nei sottoambiti D1, M1 relativamente al primo blocco di parcheggi, H1 relativamente alla risistemazione del parcheggio esistente (o al finanziamento di analoghe quote di parcheggi in altra area compatibilmente con gli indirizzi di piano). L’erogazione del finanziamento per la realizzazione dei parcheggi di cui sopra sarà definito tramite convenzionamento che regolerà anche gli aspetti giuridici e le modalità di gestione degli stessi parcheggi. La realizzazione delle strutture ricettive deve essere effettuata contestualmente alla realizzazione delle strutture museali, del parcheggio interrato e dell’ampliamento della strada di accesso al Villaggio del Pescatore.

a. Tutela ambientale

Per il rinverdimento dei tetti delle strutture ricettive è consentito utilizzare la biomassa asportata dai prati (fiorume) mescolata ad altre sementi di specie autoctone reperibili in aziende agricole del circondario. Accanto al fiorume è consentito utilizzare specie degli arrenatereti quali ad es. Arrhenatherum elatius, Trifolium repens, Trifolium pratense, Lolium perenne e Dactylis glomerata, nitrofile o nitrotolleranti a spiccata attitudine apofitica. Gli elementi basso-alto arbustivi devono essere scelti tra le essenze autoctone o storicizzate, coerentemente con quanto contenuto in RV-All.1, Studi vegetazionali e faunistici.

b. Aree di riorganizzazione Paesaggistico-Ambientale

Per ogni area di riorganizzazione Paesaggistico-Ambientale é obbligatoria la redazione di un progetto specifico di intervento secondo la normativa espressa all’ART. 5 delle presenti NTA.

Coltivi - sottoambiti B1, B2 e B3 Per gli interi sottoambiti B1, B2 e B3 è consentita la realizzazione di aree di coltura specializzata ad esempio con l’impianto di coltivazioni a uliveto.

Grotta dei Colombi - sottoambito B5 E’ obbligatorio il taglio degli arbusti e degli alberi presenti nell'area e nell'imboccatura della grotta ed il mantenimento degli spazi circostanti a landa.

Giardino degli adrosauri - sottoambiti B2, B3, B4, B6 Nell'area sovrastante la cava è consentita la creazione di un parco tematico paleontologico con finalità didattiche. Le simulazioni paleontologiche devono essere strutture leggere e removibili che opportunamente ancorate si appoggiano sul terreno. Le aree con le simulazioni paleontologiche possono essere attrezzate in modo da costruire un'ambientazione naturale con rocce e piante. Le simulazioni

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paleontologiche devono essere opportunamente collocate, considerando l’andamento altimetrico dei luoghi e la copertura del verde, affinché l’impatto visivo sia limitato rispetto al paesaggio circostante, visto dal ciglione della cava e dal mare (dal Lisert, dal mare aperto, dall’area della riserva naturale delle Foci dell’Isonzo e dallo specchio acqueo antistante il Castelvecchio di Duino) e da terra (Dosso Petrinia, Dosso Trebini, Dosso Giulio, Castelvecchio di Duino). Nel parco tematico "giardino degli adrosauri" è consentita una limitata realizzazione di strutture leggere e removibili per ospitare servizi igienici, piccoli punti di ristoro e biglietteria con punto informativo. E’ consentito realizzare strutture leggere e removibili per ospitare una biglietteria con punto informativo nel sottoambito B2 o B3 o B4. Le strutture leggere e removibili possono essere localizzate solo in punti privi di vegetazione naturale, spiazzi situati lungo i margini stradali e slarghi agli incroci di piste esistenti, da individuarsi in fase progettuale. L'area è destinata ad una fruizione limitata ai visitatori dei museo. La delimitazione dell'ambito deve essere realizzata con materiali semitrasparenti e integrata all’ambiente naturale circostante mediante piantumazione di essenze autoctone. E’ consentita, preferibilmente all’interno del sottoambito B6, la realizzazione di un prototipo di impianto di autodepurazione al servizio delle attrezzature da realizzarsi nei sottoambiti B7 e C3. I bordi dell’impianto devono essere piantumati con vegetazione autoctona. L’impianto può essere localizzato solo in punti privi di vegetazione naturale, individuabili in fase progettuale. Le trincee presenti nell’area devono venire liberate dagli arbusti e dai cespugli che le hanno invase. e rese percorribili. E’ auspicabile il mantenimento degli esemplari di leccio e altre specie arboree di più consistente dimensione.

Messa in sicurezza e riqualificazione ambientale della cava – sottoambito B7 Il materiale asportato può essere utilizzato come materiale di riempimento o come inerte negli ambiti B e C. Le opere di rimodellamento devono essere coerenti con quanto previsto dal progetto di messa in sicurezza del fronte di cava (PM All. 5– Messa in sicurezza della cava del Villaggio del Pescatore. Progetto definitivo). E’ consentito, nel rispetto del progetto di messa in sicurezza della cava, ricavare ambienti non climatizzati sotterranei accessibili dal fronte di cava per attrezzature termali e museali

c. Viabilità e percorsi E' obbligatorio l'allargamento della strada di accesso alla Cava della Cernizza secondo quanto riportato nella Tavola P2a. La sezione della carreggiata deve avere una larghezza di 7ml. Dalla strada deve essere assicurato l'accesso ai lotti demaniali in concessione compresi nell'area portuale. Il fondo stradale può essere realizzato in conglomerato bituminoso. A lato strada (sin o dx), deve essere ricavato un percorso pedonale pavimentato con lo stesso materiale della strada o in pietra naturale locale, eventualmente protetto o coperto, che collega l’area balneare al centro del villaggio del pescatore. Il limite del percorso deve essere costituito da un filare di alberi scelti tra le essenze autoctone o storicizzate, coerentemente con quanto contenuto in RV-All.1, Studi vegetazionali e faunistici L’allargamento della strada di accesso alla Cava della Cernizza e il percorso pedonale devono essere realizzati senza interferenze con le esistenti attività di ristorazione ed il parcheggio annesso (parte di p.c.n. 256/5).

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La piazza antistante le terme, deve essere pavimentata in pietra locale naturale con eventuali spazi verdi in continuità con la piazza del museo e deve avere una superficie di non meno di 2500 mq. In tale spazio è consentito sia lo spostamento dei pedoni che il transito e la svolta dei veicoli. Il tracciato stradale deve essere marcato a terra mediante la tessitura dei materiali di pavimentazione ed eventualmente con idonee protezioni. Le superfici a quota 2.50 m sul medio mare dei lotti edificabili posti a raggiera intorno alla piazza devono essere pavimentate in continuità con lo spazio pedonale centrale. E' obbligatoria la realizzazione di un percorso pedonale pavimentato in pietra naturale locale su più livelli che dalla piazza conduce ad un sistema di scale e passaggi in salita che permette di arrivare sulla sommità della cava grande della Cernizza e di raggiungere il sentiero S-70. E’ consentita la realizzazione di un elevatore meccanico. Il sistema dei percorsi dell’ambito in oggetto dovrà rispettare la normativa in materia di disabili. I sentieri S-15 e S-70 devono essere sistemati e consentire l'accesso alla cava dal Bosco della Cernizza. E' obbligatoria la chiusura al pubblico del sentiero S-67 anche mediante l'apposizione di transenne o catene di protezione. Nell'area della cava è consentita la realizzazione di un parcheggio interrato per 100 posti auto.

d. Patrimonio edilizio E’ consentita la ristrutturazione edilizia o il recupero volumetrico dell’edificato esistente con destinazione d’uso di servizio a quanto previsto nel sottoambito B7. E’ obbligatoria la demolizione degli edifici di cui alle schede A17 e A18 con ricostruzione su sedime dei lotti 01, 02, 03, 05, 06, 07, 08 compresi nel sottoambito B7. E’ obbligatoria la demolizione degli edifici a carattere precario presenti nel lotto 09 E’ consentita la realizzazione di una struttura museale e di una struttura ricettiva solamente nel sottoambito B7 al di sotto del bordo del ciglio, all’interno dell’area principale dell’ex cava nel limite massimo della cubatura prevista dalla scheda A3 del PRG. In fase di progettazione dettagliata sarà possibile verificare l’eventualità di una riduzione della volumetria massima, compatibilmente con le necessità funzionali delle attività di insediamento previste. Per gli aspetti specifici della struttura museale e delle aree annesse devono essere fatte salve le eventuali determinazioni di competenza della Soprintendenza Archeologica. Tutte le altezze sono relative, riferite alla quota + 2.50 m sul medio mare o comunque maggiore della quota di sicurezza per le ingressioni marine prevista dal Piano Portuale Comunale (+ 2.40 m sul medio mare). I muri verticali che si affacciano verso il mare devono essere rivestiti con pietra naturale locale. I muri verticali interni possono anche avere diverso tipo di trattamento superficiale. Le coperture degli edifici devono essere sistemate con vegetazione, terra e pietre locali anche in modo da conseguire dal ciglione soprastante un effetto di continuità e di inserimento nel contesto. A tale scopo lo strato di terreno naturale deve avere uno spessore sufficiente alla crescita di vegetazione anche arbustiva. E' consentito, anche predisponendo opportune vasche di terreno, piantare alberi o altre essenze o predisporre superfici aride rocciose, di tipo carsico. E’ consentita la realizzazione di aperture necessarie all’illuminazione e al ricambio d’aria degli ambienti sottostanti al fine di soddisfare i requisiti igienico – sanitari previsti dalle leggi nazionali e regionali per i locali abitabili. E consentita la variazione del sedime individuato dai lotti per una percentuale di superficie del 10% massimo.

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E’ consentita la realizzazione di porticati intorno alla piazza su cui si possono aggregare le attività e gli esercizi aperti al pubblico. I corpi edilizi possono accostarsi, inserirsi o allontanarsi dalla parete di cava. Essi possono altresì utilizzare sporti opportunamente rinforzati per l'appoggio delle strutture. La redazione unitaria del progetto definitivo del sistema di architetture del lotto 01 e del lotto 02, consente la realizzazione di murature esterne e tetti con altre modalità purché coerenti con cultura e tradizioni architettoniche locali. I lotti 04, 05, 06, 07, 08, 09 devono essere composti da gradoni (superficie totale e altezza vengono definite dalle seguenti indicazioni) che possono ospitare spazi abitabili o locali accessori. Le altezze del piano di calpestio di ciascun gradone possono avere una variazione massima di quota altimetrica del 10% E’ consentita la realizzazione di un prototipo di centrale di cogenerazione principalmente al servizio delle strutture e delle attività realizzate negli ambiti B e C da localizzare in punti privi di vegetazione naturale, individuabili in fase progettuale. Le indicazioni specifiche per i vari lotti edificabili sono le seguenti:

Lotto 01: mq 500 - superficie fondiaria Indice fondiario copertura massimo: 0.50 Superficie lorda massima abitabile: 504 mq Volume massimo abitabile: 1360 mc Altezza massima : 6 m Destinazioni d'uso: commercio al dettaglio: esercizi di vendita al dettaglio, servizi di pertinenza

degli esercizi di vendita al dettaglio, max 150 mq a destinazione abitazioni ordinarie

Lotto 02: mq 1041 - superficie fondiaria Indice fondiario copertura massimo: 0.45 Superficie lorda massima abitabile: 432 mq Volume massimo abitabile: 1166 mc Altezza massima: 6 m Destinazioni d'uso: strutture culturali: laboratori ed attrezzature museali, bookshop, max 150 mq a

destinazione abitazioni ordinarie

Lotto 03: mq 750 - superficie fondiaria Indice fondiario copertura massimo: 1 Superficie lorda massima abitabile: 2000 mq Volume massimo abitabile: 6834 mc Altezza massima: 12 m Destinazioni d'uso: musei, sedi espositive

Lotto 04 Superficie del gradone: 850 mq

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Superficie lorda massima abitabile: 0 Volume massimo abitabile: 0 Altezza del gradone: 6 m Destinazioni d'uso: spazi museali all’aperto.

Lotto 05 Superficie del gradone: 2012 mq Superficie lorda massima abitabile:0 Volume massimo abitabile: 0 Altezza del gradone: 12 m Destinazioni d'uso:impianti elettrici speciali, idraulici, meccanici, termici, cisterne di accumulo per impianti termali ed ad uso antincendio

Lotto 06 Superficie del gradone: 1801 mq Superficie lorda massima abitabile: 1610 mq Volume massimo abitabile: 4400 mc Altezza del gradone: 8 m Destinazioni d'uso: attività ricettive, attrezzature termali e per la salute, esercizi per la ristorazione.

Lotto 07 Superficie del gradone: 1040 mq Superficie lorda massima abitabile: 1040 mq Volume massimo abitabile: 2900 mc Altezza del gradone: 6.5 m Destinazioni d'uso: attività ricettive, attrezzature termali e per la salute.

Lotto 08 Superficie del gradone: 2031 mq Superficie lorda massima abitabile: 1200 mq Volume massimo abitabile: 3350 mc Altezza del gradone: 5 m Destinazioni d'uso: attività ricettive, attrezzature termali e per la salute, esercizi per la ristorazione.

Lotto 09 – superficie 1651 mq Superficie del gradone: -- Superficie lorda massima abitabile: 0 Volume massimo abitabile: 0 Altezza del gradone: 0 m Destinazioni d'uso: verde di arredo. Volumi accessori La realizzazione di un parcheggio interrato per non più di 100 posti auto dovrà essere localizzato all’interno dei lotti 04, 05, 06, 07, 08.

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Tutti i volumi accessori necessari per il corretto funzionamento e la dotazione impiantistica delle attrezzature museali, termali e dei relativi servizi dovranno essere realizzati all’interno dei volumi dei gradoni nei lotti 04, 05, 06, 07, 08, 09 o comunque in interrato nell’ambito B7 Reti tecnologiche Le reti tecnologiche di servizio ai sottoambiti B7, C1, C2, C3 devono essere posizionate al di sotto delle vie, pedonali o carrabili, di accesso all’ambito B7.

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ART. 15 AMBITO "C" - FASCIA COSTIERA L’attuazione degli interventi consentiti nell’ambito unitario C è vincolato all’impegno di finanziamento per le opere previste nel sottoambito D3.

a. Tutela ambientale: spiaggia verso la cava piccola – sottoambito C2 Lo spazio acqueo che fronteggia la Cava piccola della Cernizza deve essere soggetto a periodiche operazioni di pulizia per l'asportazione dei rifiuti e del materiale trasportato dalle correnti marine.

b. Area di riorganizzazione paesaggistico – ambientale – sottoambiti C2 – C3 Per i sottoambiti C2 e C3, dovranno essere redatti specifici progetti come da indicazioni contenute nell’ ART.5 Aree di riorganizzazione Paesaggistico - Ambientale. Sottoambito C2 Il progetto di intervento deve mirare alla riqualificazione della penisola artificiale, fortemente degradata ma in forte posizione di cerniera tra ambiti dalle caratteristiche più eterogenee, valorizzandone la funzione di riequilibrio vegetazionale ed ambientale dell’intera area. Nella rinaturalizzazione deve essere posta attenzione alle, seppur rade, pregevoli presenze naturalistiche come pure all’introduzione di nuovi elementi vegetazionali che concorrano ad un assetto paesaggistico compiuto. E’ consentita la creazione di una fascia di verde costiero al confine con il sottoambito C3. E’ consentita l’utilizzazione di pino marittimo (Pinus pinaster) e/o pino d’Aleppo (Pinus halepensis) o cipresso, in alternativa è consentita il leccio (Quercus ilex) con ilatro (Phillyrea latifolia) e laurotino, (Viburnum tinus) Lungo il perimetro del sottoambito C2, al confine con il sottoambito C1, è obbligatoria la prosecuzione della fascia di vegetazione di cui al paragrafo c - Viabilità e percorsi che deve qui allargarsi fino a raggiungere la dimensione minima di m 15 compatibilmente con la viabilità di servizio necessaria agli impianti Acegas presenti nel sottoambito C2. Sottoambito C3 Il sottoambito privo di valenze ambientali e soggetto ai rischi dell’ingressione marina deve essere al centro di un progetto di riqualificazione che mira alla restituzione degli elementi paesaggistici e ambientali propri degli affacci a mare. E’ consentita la costituzione di una area balneare sul fronte mare ricavata rialzando la quota media del terreno (min. m.1.5 – max. m. 2.5 sul medio mare)

c. Viabilità e percorsi E' obbligatorio l'allargamento della strada di accesso alla Cava della Cernizza secondo quanto riportato nella Tavola P2a. La sezione della carreggiata deve avere una larghezza di 7ml. Dalla strada deve essere assicurato l'accesso ai lotti demaniali in concessione compresi nell'area portuale. Deve essere realizzata, sul fronte verso i capannoni del porto, una zona di sosta lineare di almeno 2 ml di larghezza.

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Il fondo stradale può essere realizzato in conglomerato bituminoso. Ove l’assetto orografico dei luoghi lo consenta la sezione della strada deve comprendere:

- una fascia di vegetazione di dimensione minima m 3.50 (lato mare) costituita da almeno un filare di alberi (lato mare) ed accostato a questo (lato strada – piazza) un secondo filare di arbusti;

- un percorso ciclabile o ciclopedonale, separato dalla careggiata da un’aiuola ove porre a dimora vegetazione.

- un percorso pedonale, nel caso in cui questo non venga realizzato congiuntamente al percorso ciclabile. Il percorso solo pedonale può avere traiettoria diversa dalla carreggiata ed essere realizzato ad una quota diversa seguendo e sfruttando l’andamento orografico del luogo . Il percorso pedonale deve essere pavimentato con lo stesso materiale della strada o in pietra naturale locale ed eventualmente protetto o coperto. La copertura deve essere costituita da materiali metallici e/o lignei. Il percorso deve collegare l’area balneare al centro del Villaggio del Pescatore. La vegetazione impiegata deve essere scelta tra le essenze autoctone o storicizzate, coerentemente con quanto contenuto in RV-All.1, Studi vegetazionali e faunistici.

L’allargamento della strada di accesso alla Cava della Cernizza e il percorso pedonale devono essere realizzati senza interferenze con le esistenti attività di ristorazione ed il parcheggio annesso (parte di p.c.n. 256/5) compresa nell’ambito C.

d. Patrimonio edilizio – sottoambito C3 È prevista l'edificazione nel sottoambito C3 con le seguenti prescrizioni:

- è consentita la realizzazione di strutture leggere e removibili necessarie per l'esercizio di uno stabilimento balneare; esse devono avere struttura metallica o lignea e devono essere ancorate al suolo in modo puntuale;

- qualora la struttura costituisca un volume chiuso il pavimento deve essere staccato dal suolo di almeno 30 cm;

- le strutture leggere si sviluppano al massimo per un piano fuori terra e non devono interessare più del 10% della superficie del sottoambito;

- Le destinazioni d'uso ammesse sono: terminal acqueo, biglietteria, locali di ristoro, servizi igienici e cabine da spiaggia

La realizzazione dell’intervento nel sottoambito C3 è subordinata al finanziamento di quanto previsto nel sottoambito D3. Nel sottoambito C3 è consentita la realizzazione di piscine e vasche all'aperto. La pavimentazione dell'ambito inclusi gli specchi d’acqua deve essere realizzata in tavolato e pietra locale o ghiaino o sabbia. Lungo la costa è consentita la risistemazione delle opere di protezione e la realizzazione di semplici strutture per consentire l’accesso all’acqua dei bagnanti. Reti tecnologiche Le reti tecnologiche di servizio ai sottoambiti B7, C1, C2, C3 devono essere posizionate al di sotto del percorso pedonale a fianco della strada di accesso all’ambito B7.

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ART. 16 AMBITO "D" - BORDO NORD DEL VILLAGGIO DEL PESCATORE E’ consentita la realizzazione di vasche di autodepurazione connesse all’impianto principale al servizio delle attrezzature da realizzarsi nei sottoambiti B7 e C3. I bordi dell’impianto devono essere piantumati con vegetazione autoctona. Il finanziamento dell’area D3 è prioritario rispetto alla realizzazione degli interventi nell’ambito C, il finanziamento dell’area D1 è prioritario rispetto alla realizzazione dell’intervento nell’ambito B.

a. Viabilità e percorsi E’ consentita la localizzazione di due parcheggi (sottoambiti D1, D3) con accesso direttamente dalla strada che porta al Villaggio del Pescatore. Nel sottoambito D3, alle spalle dell’abitato del villaggio è consentita la realizzazione di 135 posti auto, di uno spazio per la sosta degli autobus di linea e di una adiacente struttura leggera adatta ad ospitare un punto informazioni, servizi igienici ed una piccola attrezzatura per la commercializzazione e l’esposizione dei prodotti provenienti da coltivazioni specialistiche. Tra il parcheggio e gli edifici limitrofi deve essere mantenuta una fascia verde, salvaguardando la vegetazione attuale. Nel sottoambito D1 è consentita la realizzazione di 80 posti auto e di una piccola struttura leggera di servizio adiacente all’area di sosta. I parcheggi devono rispettare le indicazioni generali contenute nell’ ART. 7 Viabilità e Percorsi al paragrafo Parcheggi. I parcheggi devono inoltre essere dotati di un’apposita segnaletica che illustri la rete dei percorsi dell’ambito. E’ obbligatoria la realizzazione lungo la strada che porta al Villaggio di un percorso ciclo-pedonale, in adiacenza alla sede stradale, eventualmente pavimentato con lo stesso materiale e separato per mezzo di fasce di segnalazione. Nei tratti in cui il percorso entra all’interno dei parcheggi sarà pavimentato come previsto dall’ART. 7 Viabilità e percorsi.

b. Coltivi Per l’intero sottoambito D4 è consentita la realizzazione di un area di coltura specializzata ad esempio con l’impianto di coltivazioni a uliveto. Le colture specializzate devono essere costituite da specie autoctone.

c. Patrimonio edilizio Nei sottoambiti D1, D3 è consentita la realizzazione di due strutture leggere e amovibili adatte ad ospitare i servizi all’area di sosta e al parco, realizzate secondo le indicazioni generali contenute nell’ART 8 Patrimonio edilizio cap. 8.1. Categorie di intervento al paragrafo - Nuova edificazione di strutture leggere e removibili. Complessivamente per i sottoambiti D1 e D3 la superficie coperta massima realizzabile è di 300 mq.

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ART. 17 AMBITO "E" - AREE CENTRALI DEL PARCO

L’attuazione del parcheggio nel sottoambito M1 è vincolata all’identificazione, in sede di redazione del progetto d’ambito unitario, di un’area significativa di landa colma da sottoporre a decespugliamento; l’estensione dell’area non potrà essere inferiore al 25% di quella da sottoporre a decespugliamento nell’intero ambito E.

a. Tutela ambientale Nell’ambito E1 si deve provvedere alle operazioni di manutenzione straordinaria dei sottoambiti individuati dalla cartografia di progetto (Tav. P2.c). Per queste aree sono consentiti interventi di decespugliamento della landa aperta e della landa ad incespugliamento rado. Nella parte più a est dell’ambito nelle aree di landa ad incespugliamento denso e colmo vanno mantenuti gli esemplari di pino nero più robusti e vitali. Unicamente allo scopo del mantenimento della landa, è consentito reintrodurre il pascolo ovino e/o caprino, gli allevamenti dovranno essere confinati all’interno di aree recintate e debitamente autorizzate.

b. Aree di riorganizzazione Paesaggistico - Ambientale: Sottoambito E2 E’ obbligatoria la redazione di un progetto specifico di intervento secondo la normativa espressa all’ART. 5 delle presenti NTA. E’ obbligatoria la rimozione della vegetazione ad alto fusto per un raggio di almeno 50 m.

c. Manufatti storico - testimoniali Le trincee presenti nell’area devono venire liberate dagli arbusti e dai cespugli che le hanno invase. Devono essere rese percorribili, in modo tale da permettere la chiusura dell’anello dei sentieri. E’ auspicabile il mantenimento degli esemplari di leccio e altre specie arboree di più consistente dimensione. Le strade romane devono essere opportunamente ripulite ed individuate da una segnaletica specifica posta lungo i sentieri.

d. Viabilità e percorsi Non è consentita la realizzazione di nuovi sentieri, tutti gli esistenti devono essere sottoposti a manutenzione ordinaria. I sentieri principali individuati dal progetto (S-03b, S-63, S-56, S-57, S-58, S-60, S-04a) devono essere muniti di apposita segnaletica tale da semplificarne l’individuazione; la circolazione nell’area può avvenire seguendo un tracciato anulare flessibile reso più ampio dall’inserimento della trincea nel circuito.

e. Patrimonio edilizio Non è consentita alcuna nuova edificazione.

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ART. 18 AMBITO "F" – PUNTA BRATINA

a. Tutela ambientale Nel sottoambito F1 è obbligatorio il mantenimento degli esemplari più robusti e vitali di pino nero. E’ previsto il mantenimento della formazione esistente di Ostrio-querceto della roverella, con una predilezione per il leccio.

c. Viabilità e percorsi Il sentiero S-64 nel sottoambito F1 deve essere ripulito della vegetazione che a tratti lo ostruisce, e quando necessario messo in sicurezza attraverso protezioni lignee laterali. Il nuovo punto d’accesso al parco al limite dell’abitato del Villaggio del Pescatore deve essere evidenziato con apposito cartello indicatore. E’ consentita la rimessa in pristino del segmento di sentiero S-58, fino ad intercettare la strada che dal Villaggio del Pescatore raggiunge le bocche del Timavo. Eventuali ampliamenti della rete dei sentieri e piste forestali sono compatibili solo se necessari all’accesso dei mezzi utilizzati per lo sfalcio e per altri interventi finalizzati al recupero della landa carsica, ovvero per la difesa dagli incendi.

d. Patrimonio edilizio Non è consentita alcuna nuova edificazione.

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ART. 19 AMBITO "G" - BORDO EST VERSO LA STATALE SS. 14

a. Tutela ambientale Sono obbligatori interventi periodici di manutenzione del verde per il mantenimento in esercizio del parco. In particolare lo sfalcio annuale delle zone dell’ambito a prato con asporto della biomassa e la ceduazione delle siepi circostanti, da effettuarsi in periodo tardo estivo; mantenimento degli esemplari più robusti di pino nero nell’area dell’ambito coincidente con la landa ad incespugliamento denso e colmo, al fine di trasformare l’assetto dei suoli in ceduo misto di latifoglie avviate verso l’alto fusto.

b. Manufatti storico-testimoniali Il breve tratto di strada romana esistente non sarà inserito nel circuito dei sentieri e sarà comunque segnalato.

c. Viabilità e percorsi Come previsto dal piano della mobilità del Comune di Duino, l’innesto tra la SS 14 e la strada d’accesso al Villaggio del Pescatore deve essere risolto attraverso la realizzazione di una rotatoria con precedenza ad anello almeno di diametro interno 25 m e diametro esterno di 40 m. E’ consentita la realizzazione di un nuovo parcheggio da 30 posti auto di servizio al cimitero E’ consentita la realizzazione di un nuovo parcheggio per 10 posti auto di servizio alla struttura leggera e amovibile delineata da apposita grafia. I parcheggi devono rispettare le indicazioni generali contenute all’ ART. 7 paragrafo Parcheggi. E’ obbligatorio l’infittimento della vegetazione con le specie esistenti, lungo la fascia esterna del parcheggi. E’ consentita una fascia alberata a contatto con il muro di recinzione del cimitero. Lungo la strada d’accesso al Villaggio del Pescatore è obbligatoria la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale in adiacenza alla sede stradale, eventualmente pavimentato con medesimo materiale e da essa separato da opportune fasce di segnalazione.

d. Patrimonio edilizio E’ consentita la realizzazione di una struttura leggera e amovibile come da apposita grafia adatta ad ospitare i servizi al cimitero e al parco, realizzata secondo le indicazioni generali contenute nell’ART. 8 Patrimonio edilizio cap. 8.1. Categorie di intervento al paragrafo - Nuova edificazione di strutture leggere e removibili. La superficie coperta massima realizzabile è di 50 mq

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ART. 20 AMBITO "H" – SORGENTI DEL TIMAVO

La sistemazione dell’area del parcheggio esistente nel sottoambito H1 è prioritaria rispetto a quanto previsto per il sottoambito B7.

a. Tutela ambientale Nel sottoambito H5 sono consentiti interventi di taglio del pino nero e decespugliamento nelle zone contraddistinte da apposita grafia (Tav. P2.d). Per una piccola area di prato a ridosso dell’attuale vigneto sono consentiti interventi di ceduazione siepi e sfalcio.

Coltivi Per la porzione di sottoambito H5 attualmente utilizzato a vigneto, si consente il mantenimento della coltura specializzata esistente ed é consentita la recinzione per scopi agricoli nel rispetto della relativa normativa di PRGC e Regolamento edilizio.

b. Aree di riorganizzazione Paesaggistico - Ambientale I sottoambiti H1, H2, H3 dovranno essere corredati da uno specifico progetto redatto come da indicazioni contenute nell’ ART.5 Aree di riorganizzazione Paesaggistico - Ambientale. Sottoambito H1 L’area deve essere interessata da interventi di miglioramento della viabilità e della sosta garantendo il minimo impatto possibile sugli elementi vegetazionali presenti più fragili e vulnerabili assieme alla razionalizzazione delle aree difficilmente ripristinabili dal punto di vista naturalistico. La zona deve essere liberata dai rovi e dai rifiuti, deve essere organizzato l’arredo, sistemati i percorsi, riorganizzati gli spazi a parcheggio e realizzate le strutture leggere e amovibili di servizio. Sottoambito H2 Il progetto di intervento deve mirare al recupero paesaggistico e della memoria storica del luogo. La zona deve essere liberata dai rovi e dai rifiuti, deve essere organizzato l’arredo, sistemati i percorsi, curata l’esposizione dei reperti archeologici dell’area, attuate opere di mascheramento attraverso la vegetazione delle strutture idrauliche presenti. Le opere di regimentazione in cemento che necessitano di sostituzione devono essere ricostruite con materiali compatibili. Sottoambito H3 L’obiettivo principale deve essere quello di conservare e migliorare l’assetto naturale del luogo caratterizzato dalla presenza di una vegetazione particolarmente rigogliosa e interessante anche se priva di peculiari qualità naturalisiche. L’area deve essere interessata da operazioni di “pulizia”e manutenzione ordinaria. La fruizione del luogo deve essere controllata e limitarsi esclusivamente a scopi scientifico-didattici. La zona deve essere liberata dai rifiuti e devono essere attuate opere di mascheramento, attraverso la vegetazione, delle strutture idrauliche presenti.

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Le opere di regimentazione in cemento che necessitano di sostituzione devono essere ricostruite con materiali compatibili

c. Viabilità e percorsi Nel sottoambito H1 è consentita la creazione della principale area di parcheggio di servizio al parco, divisa in tre blocchi. I tre parcheggi verranno realizzati secondo quanto previsto all’ ART. 7 Viabilità e Percorsi al paragrafo Parcheggi. Il primo, quello più vicino alla chiesa di S. Giovanni in Tuba, deve prevedere 100 posti auto. Nella realizzazione dell’area di parcheggio non dovrà essere ampliato lo spazio sterrato esistente. Il secondo e il terzo parcheggio potranno essere realizzati in una fase successiva a condizione che venga accertata una domanda effettiva e non soddisfatta di posti auto determinata dalla complessiva realizzazione delle attività previste dal piano, avranno una capienza di rispettivamente 110 posti auto e 15 posti autobus e 215 posti auto, avranno caratteristiche di maggiore integrazione nel verde e minima artificialità Nel sottoambito H1 è obbligatoria la ridefinizione e ripulitura del sentiero S-50, che collega il primo parcheggio con il circuito sentieristico del Timavo e del sentiero S-51 che collega lo stesso parcheggio con la Chiesa di S. Giovanni in Tuba. E’ consentita la creazione di un nuovo sentiero che collega il terzo parcheggio con il sentiero S-50 solamente al verificarsi delle condizioni espresse per la realizzazione del secondo e terzo parcheggio. Nel sottoambito H2 i sentieri S-01a, S-51, S-52, S-61, S-01b vanno mantenuti in esercizio mediante il taglio dei cespugli circostanti. Si prevede di istituire la libera fruizione per tutto il sentiero S-61 che collega l’area della chiesa di S. Giovanni in Tuba e la penisola del sottoambito H2. Per la definizione delle caratteristiche di tali sentieri si rimanda a quanto contenuto all’ ART. 7 Viabilità e Percorsi al paragrafo Sentieri. E’ consentito l’adeguamento e l’uso di una via carrabile di emergenza sul tracciato dei sentieri S - 01b, S - 02, come previsto da apposita grafia. Devono essere demoliti i pontili esistenti a carattere precario, in sponda sinistra del fiume Timavo contestualmente alla costruzione del pontile in ambito I1. Non è consentita la navigazione a motore da diporto nel tratto del fiume Timavo inserito nell’ambito H.

d. Patrimonio edilizio Nel sottoambito H6, per l’edificio rilevato alla scheda I01, ex falegnameria, sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia e di ampliamento, come indicato da apposita grafia. E’ ammesso esclusivamente l’uso ricettivo e a servizio delle attività del parco e del turismo di tipo ambientale. Il volume di ampliamento non potrà superare l’altezza dell’edificio esistente, dovrà avere una superficie massima di 250 mq riproponendo una partitura del prospetto principale lato strada. E’ consentita la realizzazione di strutture leggere e removibili all’interno del sottoambito H5 che sostituiscano i manufatti di cui alle schede B04, B05 e B06, per complessivi 500 mq. Nel sottoambito H1 si prevede la realizzazione in adiacenza alle aree di parcheggio di una struttura leggera atta ad ospitare il principale punto informativo del parco e locali di servizio per il pubblico. La sua superficie massima è di 300 mq, di cui 150 mq funzionali al primo parcheggio da realizzarsi nell’area e 150 mq funzionali al secondo e al terzo parcheggio e di conseguenza edificabili solo al verificarsi delle condizioni espresse per la realizzazione di questi.

INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI

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Nel sottoambito H7 sono consentiti 200 mq di servizio all’area sportiva, e 100 mq da destinare alla costruzione di servizi per il pubblico. Nel sottoambito H3 é consentito il cambiamento di destinazione d’uso da residenziale a turistico ricettivo per l’edificio di cui alla scheda A09 senza alcun incremento di volumetria. La realizzazione delle suddette strutture dovrà rispettare le indicazioni contenute all’interno delle indicazioni generali secondo l’ART. 8 Patrimonio edilizio cap. 8.1. Categorie di intervento al paragrafo - Nuova edificazione di strutture leggere e removibili Per tutti gli altri manufatti presenti nell’ambito è consentita solo la ristrutturazione edilizia.

INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI

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ART. 21 AMBITO "I" - TRATTO TERMINALE DEL TIMAVO

a. Area di riorganizzazione Paesaggistico - Ambientale Il sottoambito I3, dovrà essere corredato da uno specifico progetto redatto come da indicazioni contenute all’ART.5 Aree di riorganizzazione Paesaggistico – Ambientale Il progetto deve essere caratterizzato dalla conservazione, eventuale potenziamento ed articolazione degli elementi vegetazionali presenti. E’ consentita l’attuazione di un progetto di riqualificazione ambientale nella parte ovest della penisola sul Timavo che preveda di allargare la fascia occupata dai canneti ed infittire la vegetazione insieme al ripristino di un ambiente umido adatto all’avifauna, mediante il ridisegno del bordo. Il sentiero che attraversa l’area dovrà essere posizionato conseguentemente al progetto di riqualificazione ambientale.

b. Viabilità e percorsi All’interno del sottoambito I1 è consentita la costruzione di una testata di accesso all’area del Timavo, attrezzata con un piccolo parcheggio di 20 posti auto più ulteriori 30 posti auto stagionali non impermeabilizzati e con uno spazio pubblico, entrambi con pavimentazione realizzata in pietra o inerte locale e in continuità tra di loro. Ai bordi della strada asfaltata d’accesso all’area del Timavo, sul lato destro è consentito realizzare un percorso pavimentato con inerti locali. E’ necessario effettuare delle operazioni di manutenzione ordinaria sul sentiero che conduce al sottoambito I3

c. Patrimonio edilizio E’ consentito, per gli edifici rilevati alle schede A15, A16 di proprietà comunale presenti nel sottoambito I1, il completamento volumetrico secondo quanto indicato dall’apposita grafia finalizzato esclusivamente all’uso ricettivo, a servizio delle attività del parco e del turismo di tipo ambientale. Il nuovo volume non dovrà avere un’altezza superiore a quella dell’edificio adiacente più alto ed una superficie massima di 180 mq. E’ obbligatoria la demolizione del corpo più piccolo e aggettante dell’edificio schedato come A16, come indicato da apposita grafia. Nell’ambito I1, è consentita anche la realizzazione di un pontile in legno e di strutture leggere per ospitare un’attrezzatura con un punto ristoro e degustazione, un noleggio canoe e servizi annessi. La superficie massima è di 150 mq. E’ consentito attestare tali servizi su uno spazio aperto, pavimentato in tavolato o inerte locale. La realizzazione delle suddette strutture dovrà rispettare le indicazioni contenute all’interno delle indicazioni generali secondo l’ART. 8 Patrimonio edilizio cap. 8.1. Categorie di intervento. E’ consentito proteggere ed integrare nel complesso le vasche di acquicoltura per mezzo di porticati.

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ART. 22 AMBITO "L" – AREA DELL'ACQUEDOTTO

a. Manufatti storici-testimoniali E’ consentita l’adeguata segnalazione dei tratti di strada romana presenti nell’ambito, l’area nell’intorno della villa romana sarà a libera fruizione e dovrà essere adeguatamente delimitata ai sensi di quanto previsto all’ART. 6.

b. Viabilità e percorsi E’ consentito realizzare l’accesso all’area direttamente dalla SS 14 in corrispondenza dell’angolo nord-ovest dell’ambito L3. E’ consentita la realizzazione, sulla stessa area, di 15 posti auto. Il parcheggio deve rispettare le indicazioni generali contenute nell’ ART. 7 Viabilità e Percorsi al paragrafo Parcheggi. E’ consentita l’apertura di un sentiero controllato che dal punto di accesso conduca ai resti della villa romana. Si deve prevedere inoltre che il suddetto sentiero permetta di raggiungere i tratti di strada romana posti nelle vicinanze.

c. Patrimonio edilizio Sono consentite opere di mascheramento delle strutture idrauliche presenti anche attraverso la vegetazione. E’ obbligatoria, ove si renda necessaria la sostituzione delle opere di regimentazione in cemento, la realizzazione di strutture compatibili con l’ambiente. E’ consentito ai margini della piccola area di sosta, una struttura leggera con superficie massima di 100 mq, in prossimità dell’area di accesso, come indicato dall’apposita grafia. La realizzazione dovrà rispettare le indicazioni generali contenute al l’ART. 8 Patrimonio edilizio cap. 8.1. Categorie di intervento al paragrafo - Nuova edificazione di strutture leggere e removibili.

INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI

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ART. 23 AMBITO "M" - FRA L'AUTOSTRADA E LA STATALE

Il finanziamento per l’attuazione delle previsioni del primo blocco di parcheggi del sottoambito M1, o di analoga quota di parcheggi in altra area compatibilmente con gli indirizzi di piano, è prioritario rispetto al completamento dell’attuazione di quanto previsto per l’ambito B.

L’attuazione del parcheggio nel sottoambito M1 può avvenire solamente per fasi nel caso in cui venga accertata una domanda effettiva e non soddisfatta di posti auto determinata dalle attività previste dal piano. Le opere connesse possono essere realizzate solo nel caso venisse costruito il suddetto parcheggio. La realizzazione del secondo blocco di parcheggio è inoltre vincolata all’identificazione, in sede di redazione del progetto d’ambito unitario, di un’area significativa di landa colma da sottoporre a decespugliamento; l’estensione dell’area non potrà essere inferiore al 25% di quella da sottoporre a decespugliamento nell’intero ambito E.

a. Tutela ambientale Sono consentite opere di decespugliamento ed eliminazione progressiva del pino nero nelle aree indicate dalla cartografia di progetto (Tav. P2.c). Non è consentita l’ asportazione degli esemplari di ulivo di più consistenti dimensioni presenti nell’ambito. E’ consentita la recinzione per scopi agricoli nel rispetto della relativa normativa di PRGC e Regolamento edilizio.

b. Viabilità e percorsi Nel sottoambito M1 è consentita la realizzazione di un parcheggio di 100 posti auto, con la possibilità di espansione a 150 posti. L’area dovrà essere articolata in due blocchi, il secondo non sarà pavimentato ed avrà caratteristiche di maggiore integrazione nel verde e minima artificialità. Il parcheggio dovrà essere realizzato in base alle indicazioni generali contenute al ART. 7 Viabilità e Percorsi al paragrafo Parcheggi. Il parcheggio che verrà realizzato nell’ambito M1 comporta la costruzione di una breve rampa d’accesso che si stacca “dall’autostrada”, è previsto che l’accessibilità all’area di sosta sia riservata unicamente ai visitatori provenienti dalla direzione Venezia. E’ consentita la realizzazione di un attraversamento pedonale attrezzato, che per tipologia e materiali comunque non costituisca un impatto sensibile sul contesto, in corrispondenza della intersezione tra la SS 14 e la SS 55, nonché con l'area archeologica del Randaccio. E’ consentita la ridefinizione e la sistemazione del sentiero che collega la chiesa di San Giovanni al monumento alla III Armata e alla nuova passerella pedonale. E’ necessario inoltre ripulire e ridefinire i bordi, con l’uso di pietra locale, del sentiero posto ad est dell’autostrada, che conduce alla Grotta del Mitreo. Sono obbligatorie opere di pulizia e ristrutturazione del sottopasso che porta al suddetto sentiero. E’ consentita la realizzazione di attraversamenti pedonali opportunamente segnalati sulla SS 14 e sulla SS 55 posti sul tracciato del sentiero CAI.

INDICAZIONI SPECIFICHE PER I VARI AMBITI

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c. Patrimonio edilizio Nel sottoambito M1 è consentita la realizzazione in adiacenza alle aree di parcheggio di una struttura leggera e removibile atta ad ospitare un punto informativo del parco e locali di servizio per il pubblico. La superficie coperta massima realizzabile è di 100 mq.

Allegato

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Allegato alle Norme Tecniche di Attuazione Planimetrie, sezioni e profili di edifici e manufatti oggetto di trasformazione scala 1:500

0.00

+3.00

+9.00

0.00

+2.50

+8.50

+5.50

6.00

2.70

01

01LOTTO

COMMERCIO AL DETTAGLIOSEZIONE HH scala 1:500

PLANIMETRIA scala 1:500

DESTINAZIONE

superficie fondiaria mq 500

volume massimo mc 1360

SOTTOAMBITO B7TRASFORMAZIONE PREVISTA

NUOVA EDIFICAZIONE

33

0.00

+2.50

+8.50+9.50

0.00

+2.50

+8.50

+5.50

6.00

2.70

superficie fondiaria mq 1041

volume massimo mc 1166

NUOVA EDIFICAZIONETRASFORMAZIONE PREVISTA

PLANIMETRIA scala 1:500 LOTTO02

DESTINAZIONESEZIONE AA scala 1:500 STRUTTURE CULTURALI

SOTTOAMBITO B7

34

0.00

+3.00

+14.50

+19.00

0.00

+2.50

+14.50

+4.00

12.0

0

superficie fondiaria mq 750

volume massimo mc 6834

LOTTO 03NUOVA EDIFICAZIONE

TRASFORMAZIONE PREVISTA

DESTINAZIONE

PLANIMETRIA scala 1:500

SEZIONE BB scala 1:500 MUSEO

SOTTOAMBITO B7

35

0.00

+8.50

+24.00

0.00

+2.50

6.00

+8.50

SPAZI MUSEALI ALL'APERTOSEZIONE CC scala 1:500

PLANIMETRIA scala 1:500

superficie gradone mq 850

spazi museali all'aperto

LOTTO 04NUOVA EDIFICAZIONE

TRASFORMAZIONE PREVISTASOTTOAMBITO B7

36

0.00

+14.50

0.00

+25.00

+1.50+2.50 parcheggio

+14.50

superficie gradone mq 2012

impianti tecnici

LOTTO 05NUOVA EDIFICAZIONE

TRASFORMAZIONE PREVISTA

DESTINAZIONE

PLANIMETRIA scala 1:500

SEZIONE DD scala 1:500 IMPIANTI

SOTTOAMBITO B7

37

0.00

+2.50

+10.50

0.00

+19.00

AREAZIONE PARCHEGGIO

8.00

+1.50parcheggio0.00

+2.50

+10.50

0.00

+19.00

AREAZIONE PARCHEGGIO

8.00

+1.50parcheggio

SOL.2SOL.1

+10.50 +10.50

superficie gradone mq 1801

volume massimo mc 4400 volume massimo mc 4400

ATTIVITA' RICETTIVESEZIONE EE scala 1:500

DESTINAZIONE

PLANIMETRIA scala 1:500

TRASFORMAZIONE PREVISTANUOVA EDIFICAZIONE

06LOTTOSOTTOAMBITO B7

38

0.00

+2.50

+9.00

0.00

+13.00

+9.00

6.50

+1.00parcheggio

AREAZIONE PARCHEGGIO

superficie gradone mq 1040

ATTIVITA' RICETTIVESEZIONE FF scala 1:500

PLANIMETRIA scala 1:500

DESTINAZIONE

TRASFORMAZIONE PREVISTANUOVA EDIFICAZIONE

07LOTTOSOTTOAMBITO B7

39

volume massimo mc 2900

0.00

+2.50

+7.50

0.00

+3.40

+13.00

+7.50

5.00

+1.00parcheggio

08

08-09LOTTO

superficie gradone mq 2031

superficie mq 1651

TRASFORMAZIONE PREVISTANUOVA EDIFICAZIONE

ATTIVITA' RICETTIVE (lotto 08)VERDE DI ARREDO (lotto 09)SEZIONE GG scala 1:500

PLANIMETRIA scala 1:500

40

volume massimo mc 3350

SOTTOAMBITO B7

0.00

+2.50

altezza max = altezza edificio adiacente

I01 ex-falegnameria: mq 676

area di ampliamento: mq 250

I01

I01Edificio

OSTELLOSEZIONE AA scala 1:500

PLANIMETRIA scala 1:500

DESTINAZIONE

TRASFORMAZIONI PREVISTERISTRUTTURAZIONE

AMPLIAMENTO

SOTTOAMBITO H6

41

0.00

+2.20

0.00

+2.20

altezza max = altezza edificio adiacente altezza max = altezza edificio adiacente

edifici comunali: A15 mq 84, A16 mq 328

area di ampliamento: mq 180

A15

A16

A15-A16EdificiTRASFORMAZIONI PREVISTE

RISTRUTTURAZIONEAMPLIAMENTO

SOTTOAMBITO I1

AGRITURISMOSEZIONE AA scala 1:500

PLANIMETRIA scala 1:500

DESTINAZIONESEZIONE BB scala 1:500

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