COMUNE DI BAGNACAVALLO (Provincia di Ravenna) · Approvazione del programma annuale di attività...

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COMUNE DI BAGNACAVALLO (Provincia di Ravenna) Dal "Notiziario del Comune di Bagnacavallo" numero 2 - febbraio 2002 Ordinanze 9 gennaio 2. Il Sindaco ordina la collocazione di un rallentatore di velocità (dosso artificiale costituito da elementi prefabbricati in gomma, regolarmente omologato, avente altezza dal suolo di mm. 70) all’altezza del numero civico 35 di via Celletta; ordina inoltre la limitazione della velocità, per effetto del dosso artificiale, a 30 km/h per un tratto di 40 metri (20 prima del dosso e 20 subito dopo). Giunta 8 gennaio 1. Approvazione del progetto per la gestione associata degli uffici personale e organizzazione, anno 2002. 2. Canone per le occupazioni di spazi e aree pubbliche. Adozione delle tariffe per l’anno 2002. 15 gennaio 3. Decreto Legislativo 22/97: determinazioni inerenti le tariffe per la gestione dei rifiuti solidi urbani. 22 gennaio 4. Interventi diversi di ristrutturazione ed adeguamento a normative su immobili comunali. Progetto preliminare. 5. Recupero ambientale dell’area della stazione ferroviaria e degli spazi urbani ad essa connessi. Progetto preliminare. 6. Legge 431 del 9.12.98 (fondo nazionale): pubblicazione e pubblicizzazione del bando per l’assegnazione dei contributi relativi all’anno 2002 per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. 7. Miglioramento della viabilità a Villanova e riorganizzazione delle piazze. Progetto preliminare. 8. Approvazione dei progetti preliminari dei lavori inseriti nell’elenco annuale per il 2002. 29 gennaio 9. Approvazione del programma annuale di attività sulla musica giovanile per l’anno 2001 (progetto Sonora) e liquidazione della quota di adesione di L. 1.658.000 (€ 856.28). 10. Piano esecutivo di gestione per lesercizio 2002: art. 169 del Decreto legislativo n. 267/2000.

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COMUNE DI BAGNACAVALLO (Provincia di Ravenna)

Dal "Notiziario del Comune di Bagnacavallo" numero 2 - febbraio 2002

Ordinanze

9 gennaio

2. Il Sindaco ordina la collocazione di un rallentatore di velocità (dosso artificiale costituito da elementi prefabbricati in gomma, regolarmente omologato, avente altezza dal suolo di mm. 70) all’altezza del numero civico 35 di via Celletta; ordina inoltre la limitazione della velocità, per effetto del dosso artificiale, a 30 km/h per un tratto di 40 metri (20 prima del dosso e 20 subito dopo).

Giunta

8 gennaio

1. Approvazione del progetto per la gestione associata degli uffici personale e organizzazione, anno 2002. 2. Canone per le occupazioni di spazi e aree pubbliche. Adozione delle tariffe per l’anno 2002.

15 gennaio

3. Decreto Legislativo 22/97: determinazioni inerenti le tariffe per la gestione dei rifiuti solidi urbani.

22 gennaio

4. Interventi diversi di ristrutturazione ed adeguamento a normative su immobili comunali. Progetto preliminare. 5. Recupero ambientale dell’area della stazione ferroviaria e degli spazi urbani ad essa connessi. Progetto preliminare. 6. Legge 431 del 9.12.98 (fondo nazionale): pubblicazione e pubblicizzazione del bando per l’assegnazione dei contributi relativi all’anno 2002 per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. 7. Miglioramento della viabilità a Villanova e riorganizzazione delle piazze. Progetto preliminare. 8. Approvazione dei progetti preliminari dei lavori inseriti nell’elenco annuale per il 2002.

29 gennaio

9. Approvazione del programma annuale di attività sulla musica giovanile per l’anno 2001 (progetto Sonora) e liquidazione della quota di adesione di L. 1.658.000 (€ 856.28). 10. Piano esecutivo di gestione per l’esercizio 2002: art. 169 del Decreto legislativo n. 267/2000.

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11. Anticipazione di tesoreria: art. 222 del Decreto legislativo n. 267/2000.

Consiglio comunale

Le deliberazioni del 24.1.2002

Presidente Piergiorgio Costa. 19 presenti. Assente Paolo Casadio.

1. Comunicazioni del presidente, interpellanze, interrogazioni ed ordini del giorno. 2. Surroga del consigliere Paolo Graziani, cessato dalla carica. Entra Paolo Baruzzi. 3. Approvazione dei verbali della seduta precedente. Unanime. 4. Regolamento sul canone autorizzatorio dei mezzi pubblicitari. Modifiche. 17 voti favorevoli. Astenuti Franco Orselli, Domenico Poletti, Francesco Zannoni. 5. Regolamento comunale delle occupazioni di suolo pubblico e per l’applicazione del relativo canone. 16 voti favorevoli. Astenuti Franco Orselli, Domenico Poletti, Francesco Zannoni. Contrario Giuliano Pattuelli. 6. Assunzione di garanzie per i mutui assunti da Te.am prima della trasformazione in Spa. 16 voti favorevoli. Astenuti Franco Orselli, Giuliano Pattuelli, Domenico Poletti, Francesco Zannoni. 7. Programma triennale delle opere pubbliche, periodo 2002-2004, ed elenco annuale dei lavori pubblici per il 2002. 16 voti favorevoli. Astenuto Giuliano Pattuelli. Contrari Franco Orselli, Domenico Poletti, Francesco Zannoni. 8. Relazione previsionale e programmatica 2002-2004. Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2002 e correlato bilancio pluriennale 2002-2004. 16 voti favorevoli. Contrari Franco Orselli, Giuliano Pattuelli, Domenico Poletti, Francesco Zannoni. Escono Giuliano Pattuelli e Domenico Poletti. 9. Convenzione per la gestione del servizio di tesoreria per il periodo 1/7/2002-31/12/2007. 16 voti favorevoli. Astenuti Franco Orselli e Francesco Zannoni. Escono Vanni Bezzi ed Eros Rambelli. 10. Convenzione con la Regione Emilia-Romagna per il sistema informativo regionale turistico. Unanime. 11. Convenzione con la Provincia di Ravenna per l’ufficio del difensore civico. Unanime.

Anagrafe

Nel mese di gennaio, nel comune, sono nate 7 persone e ne sono decedute 23. Nello stesso mese, il numero delle persone immigrate è di 10, di quelle emigrate 22. Sono stati celebrati 4 matrimoni.

Interpellanze

Io sottoscritto Francesco Zannoni, capogruppo del Polo delle Libertà, interpello il Sindaco e l’Amministrazione circa i problemi che da un mese riguardano la caldaia che alimenta il riscaldamento del Palazzetto dello Sport. Ultimamente, infatti, causa questo grave disagio, l’attività degli atleti e le partite sono state assai compromesse. Chiedo quindi a codesta Amministrazione se ha in animo di provvedere al più presto con una soluzione tecnica certa e duratura affinché ciò non si verifichi più. Francesco Zannoni, capogruppo del Polo delle Libertà - 14.1.2002

In risposta all’interpellanza del 14.1.2002, presentata dal Capogruppo del Polo delle Libertà in merito ai problemi di riscaldamento del Palazzetto dello Sport, si comunica che:

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1. non appena venuto a conoscenza del problema il Servizio Lavori Pubblici ha provveduto ad incaricare la ditta Caroli di Faenza, che attua la gestione calore per conto dell’Amministrazione Comunale, ad intervenire per porvi rimedio;

2. la causa è stata individuata nel malfunzionamento del bruciatore, il modello del quale ha creato alcune difficoltà nel reperimento dei pezzi di ricambio necessari;

3. l'intervento è stato programmato per il 23 gennaio 2002, di concerto con l’Ufficio Sport, così da non interrompere il funzionamento dell'impianto sportivo in occasione di giornate di attività di particolare interesse, già fissate. L'assessore Mario Pasquali - 19.1.2002

Comunicazioni

Incendio ex ospedale, richiesta la collaborazione dei cittadini

A seguito dell’incendio sviluppatosi all’interno dell’ufficio dell’Assistente Sociale del Comune di Bagnacavallo, nei locali dell’ex ospedale civile, sono andati distrutti diversi documenti e appunti riguardanti le pratiche dei cittadini che si sono rivolti all’ufficio negli ultimi mesi. Si invitano dunque tutti gli utenti che hanno pratiche in sospeso con l’assistente sociale del settore anziani, Francesca Gallegati, soprattutto riferite all’ultimo mese, a prendere contatto con l’ufficio per fornire indicazioni sui dati eventualmente mancanti. L’assistente sociale è presente presso gli uffici dell’ex ospedale civile di Bagnacavallo nelle giornate di martedì e giovedì dalle 8.30 alle 12, tel. 0545 283012.

Prenotazione loculi

Il responsabile dell’area Servizi Generali rende noto che da lunedì 4 marzo si potranno prenotare i loculi di prossima costruzione nel cimitero di Villanova. Gli interessati si potranno presentare all’ufficio segreteria del Comune, dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13.

Iscrizioni alla scuola materna

Sono aperte dal 18 febbraio al 2 marzo le iscrizioni alla Scuola materna comunale di Villanova per l’anno scolastico 2002-2003. Gli interessati si possono rivolgere all’Ufficio servizi sociali del Comune dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13 (0545 280866).

Contributi per le locazioni

Anche per l’anno 2002 è possibile fare domanda di contributo per le locazioni presso il Comune di Bagnacavallo. Questi i requisiti principali per avere diritto al contributo: 1) cittadinanza italiana o di uno Stato appartenente all’Unione Europea oppure con regolare permesso di soggiorno o carta di soggiorno per i cittadini extracomunitari; 2) residenza nel Comune di Bagnacavallo nonché nell’alloggio oggetto del contratto di locazione; 3) titolarità di un contratto di locazione ad uso abitativo, stipulato ai sensi dell’ordinamento vigente al momento della stipulazione e regolarmente registrato presso l’Ufficio del Registro; 4) non essere assegnatario di un alloggio Erp (Case popolari) o assegnatario di un alloggio comunale, salvo il contratto stipulato ai sensi della Legge 431/98 e della Legge 392/78; 5) non essere titolare di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un alloggio situato nell’ambito della provincia di Ravenna; la titolarità di un diritto reale di "nuda proprietà" o di una quota di un alloggio non superiore al 50% non è ostativa all’accesso al contributo. La domanda dovrà essere compilata sui modelli predisposti dal Comune di Bagnacavallo che si possono ritirare presso l’Ufficio casa del Comune (0545 280865 Claudio Cavallini; 0545 280869 Mauro Corzani). Andrà poi consegnata entro il 30 marzo ai medesimi uffici, oppure inviata per posta con lettera raccomandata, allegando fotocopia di un documento di riconoscimento non scaduto. L’importo del contributo è calcolato sulla base di diverse variabili: reddito (in base al Decreto legislativo 130 del 2000 che regolamenta l’Isee, indicatore della situazione economica equivalente,

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parametro che prende in considerazione anche il numero dei componenti il nucleo), incidenza del canone dell’affitto sul reddito. Nel calcolo andranno ad incidere anche altri fattori quali: presenza di un solo coniuge con figli minori; attività lavorativa di entrambi i genitori con figli minori; presenza di persone con invalidità superiore al 66%; nucleo familiare costituito da un solo componente di età superiore ai 65 anni. L’importo massimo del contributo sarà di € 2.600.

Notizie

Rifondazione Comunista in Giunta

Dal 24 gennaio scorso la maggioranza che governa il Comune si è allargata, grazie all’ingresso in Giunta di un rappresentante di Rifondazione Comunista, che il sindaco Mario Mazzotti ha individuato in Paolo Graziani, al quale sono state affidate le deleghe ai lavori pubblici e all’ambiente. Nato a Faenza il 28 giugno 1960, Graziani ha sempre vissuto a Bagnacavallo. Nel 1979 ha conseguito il diploma di maturità presso il Liceo classico "Trisi-Graziani" di Lugo, dal 1989 è dipendente del Ministero delle Finanze presso l’Agenzia del Territorio di Ravenna. Dal 1992 è iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti. È sposato e ha due figli, Sara (17 anni) e Francesco (3). Dal 1999 fino al 24 gennaio è stato capogruppo di Rifondazione Comunista in Consiglio Comunale: al suo posto è ora subentrato Paolo Baruzzi, primo dei non eletti nelle file di Rifondazione Comunista.

Ottimo bilancio per "Bagnacavallo d’inverno"

Hanno richiamato moltissimo pubblico le numerose iniziative di "Bagnacavallo d’inverno" svoltesi fra dicembre e febbraio. Il calendario ha visto spesso come protagonisti i bambini dell’Istituto comprensivo, che hanno avuto modo di esprimere le loro doti artistiche, dalla musica al disegno. Di notevole importanza è stata la collaborazione con la scuola e con le scuole comunali d’arte e di musica che hanno accompagnato gli alunni attraverso un percorso creativo legato al tema natalizio. Per l’illuminazione e gli allestimenti va sottolineata la preziosa collaborazione delle associazioni di categoria e di molti esercenti. Tra le numerose mostre in programma, ricordiamo quella dedicata alle pergamene di Bagnacavallo, che è stata prolungata fino al 24 febbraio per la grande affluenza di pubblico ed ha ricevuto l’apprezzamento dei critici. Da ricordare anche le conferenze garzoniane, l’incontro dedicato all’Armenia, le iniziative nelle frazioni, gli incontri e le visite guidate di "Spirito e materia"… "Procederemo senz’altro con lo stretto rapporto che abbiamo instaurato con il mondo della scuola - anticipa l’assessore alle politiche culturali del Comune, Lucia Betti -, pensando ad esempio a una progettualità che sia in grado di trovare punti comuni fra iniziative come "Bagnacavallo Città dei Bambini", la festa di San Michele, il Natale. Ritengo che la presentazione di progetti e programmi legati, articolati e qualificati, possa soltanto portare ad una collaborazione più forte del mondo della scuola e di tutta la società in un percorso di arricchimento e di crescita, che parte dal confronto, utile a tutti. Per questo stiamo studiando insieme ai nostri esperti interni ed esterni un progetto articolato che prevede anche momenti didattici e che porterà alla riproposizione di un tema da sviluppare anche per le iniziative invernali legate al Natale. Nel frattempo il mio sentito ringraziamento va a tutti coloro che, ancora una volta, hanno contribuito all’ottimo esito delle iniziative promosse dal Comune".

Polizia municipale: le attività del 2001

"Al di là delle attività sanzionatorie, rimaste pressoché analoghe rispetto all’anno precedente (appena 12 in più), nel 2001 ci si è dedicati maggiormente al controllo del territorio, con numerosi servizi di pattugliamento". Il comandante del Corpo di Polizia municipale di Bagnacavallo, Cotignola e Fusignano, Roberto Faccani, commenta così i dati relativi all’attività dello scorso anno. "Tali dati dimostrano - aggiunge l’assessore alla Polizia Municipale del Comune di Bagnacavallo, Mario Pasquali - che la presenza degli agenti sul territorio dei tre comuni è costante e capillare e si va stabilendo sempre più un rapporto con i cittadini fatto soprattutto di informazione, anche grazie

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alla presenza dell’unità mobile. Importante è il lavoro che viene fatto con le scuole, dove ai ragazzi viene insegnata l’educazione stradale e viene fatta capire l’importanza di un comportamento rispettoso verso la cosa pubblica. I riscontri che abbiamo dimostrano poi che i cittadini individuano nella Polizia Municipale un punto fermo nella gestione della sicurezza del territorio. Per quanto riguarda l’organico del Corpo, che ha subito una riduzione nei mesi scorsi in seguito alla richiesta di alcune mobilità, ora ci stiamo attivando per assumere nuovi agenti. Per non lasciare posti vacanti, provvederemo dapprima con contratti a tempo determinato, utilizzando le graduatorie di Comuni limitrofi, poi espleteremo le procedure concorsuali per le assunzioni con contratti di formazione lavoro, che richiedono tempi più lunghi".

Rapporto di sintesi delle attività svolte nel 2001 dal Corpo di Polizia Municipale di Bagnacavallo, Cotignola e Fusignano (tra parentesi e in corsivo i dati del 2000).

Servizi generali di controllo del territorio 1.586 (818) di cui:

a) servizi diurni di pattugliamento motorizzato 538 (277)

b) servizi notturni di pattugliamento motorizzato 272 (131)

c) servizi di pattugliamento appiedato 956 (410)

Servizi di viabilità manuali 2.130

Servizi festivi 248 (171)

Km percorsi con i veicoli nei vari servizi 95.375 (53.800)

Interventi di educazione stradale 40 (30)

Servizi di controllo commerciale 390 (340)

Servizi di controllo edilizio 125 (60)

Servizi di polizia ambientale 36 (12)

Servizi di polizia sanitaria 52 (20)

Controlli nei pubblici esercizi 80 (40)

Servizi di controllo della velocità 363 (109)

Servizi di ordine pubblico 135 (80)

Atti ed attività di polizia giudiziaria 210 (60)

Persone sentite e interrogate 119 (130)

Veicoli controllati 4.569 (2.086)

Persone identificate 3.900 (2.487)

Patenti di guida ritirate 134 (108)

Segnalazioni per ritiro patenti 217 (50)

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Carte di circolazione ritirate 31 (21)

Sequestri/fermi/rimozioni di veicoli 45 (44)

Interventi in incidenti stradali 75: 35 con feriti (60)

Interventi di emergenza per motivi vari 70 (60)

Interventi per eventi di natura calamitosa 5

Pareri e nulla osta rilasciati 190 (132)

Ordinanze del traffico emesse 279 (130)

Ordinanze/rapporti amministrativi 220

Autorizzazioni rilasciate 560

Autorizzazioni rilasciate per la sosta a persone invalide 113

Pratiche relative ad infortuni sul lavoro 857

Pratiche relative a cessione di fabbricati 1.074

Verbali redatti per violazioni al Codice della Strada 7.361 (7.349)

Verbali redatti per violazioni varie 13 (37)

Ricorsi gestiti 185

Importo totale delle sanzioni al Codice della Strada L. 1.100.789.970 (L. 1.102.013.920)

di cui:

a) a Bagnacavallo L. 693.230.160 (L. 636.251.740)

b) a Cotignola L. 186.405.720 (L. 159.210.740)

c) a Fusignano L. 221.154.090 (L. 306.551.440)

Importo totale delle altre sanzioni amministrative: L. 5.546.666 (L. 11.846.000)

di cui

a) a Bagnacavallo L. 2.866.666

b) a Cotignola L. 2.050.000

c) a Fusignano L. 630.000

Venti milioni per il mercatino della solidarietà

Buon bilancio per "Riciclare si può", mercatino della solidarietà di Villanova di Bagnacavallo a cura del Centro sociale "Il Senato". Le entrate del 2001 hanno infatti sfiorato i 20 milioni di lire. Con i

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fondi raccolti sono stati forniti contributi ad enti, gruppi e associazioni di volontariato. Tra questi, ricordiamo l’associazione bagnacavallese per le adozioni a distanza, la "Tenda della Pace" di Villanova, il Comitato Burkina Faso. Contributi sono andati anche a favore di bambini albanesi, ragazzi rumeni e russi.

Donazioni di sangue

Per quel che riguarda Bagnacavallo, l’Ausl informa che le donazioni di sangue vengono effettuate nell’ex ospedale la seconda domenica di ogni mese, dalle 7.30 alle 11, ed il venerdì dalle 7.30 alle 10.30.

Informagiovani

Il servizio InformaGiovani del Comune di Bagnacavallo è in via Mazzini 3 (piano terra palazzo Opere Pie Raggruppate). Questi gli orari di apertura al pubblico: martedì e sabato 9.30/12.30; lunedì, giovedì e venerdì 15.30/18.30. Il numero di telefono a cui rivolgersi è lo 0545 64061. A questo numero potete fare riferimento per avere maggiori informazioni in relazione alle notizie che pubblichiamo in questo spazio. Le offerte di lavoro del Centro per l’impiego di Lugo, aggiornate settimanalmente, sono esposte nell’atrio all’esterno dell’ufficio. L’indirizzo di posta elettronica dell’InformaGiovani è [email protected]

Lavoro stagionale nel settore turistico-alberghiero

Il Centro per l’Impiego di Ravenna ha avviato un servizio di incontro domanda/offerta di lavoro specifico per il settore turistico-alberghiero della nostra riviera (tutti i lidi ravennati fino a Cervia/Pinarella) che già dal periodo pasquale offrirà le prime opportunità. Ogni settimana vengono diffuse le offerte di lavoro valide, con l’indicazione di mansioni, durata, eventuale disponibilità alloggio, e i recapiti di alberghi, ristoranti, negozi, bagni ed esercizi che le propongono. Fino al 31 maggio sarà inoltre possibile candidarsi alla banca dati informatizzata che dà l’opportunità, a chi cerca lavoro in questo settore, di essere contattato direttamente dalle aziende ed esercizi, previa compilazione dell’apposito modulo e rinnovo mensile della disponibilità. Le offerte ed il modulo di candidatura sono pubblicati anche al seguente indirizzo internet: http://www.lavoro.ra.it/ Il servizio InformaGiovani comunale dispone degli elenchi aggiornati delle richieste e dei moduli, compreso anche quelli di grandi strutture come "Il Parco della Standiana-Mirabilandia", utili a chi è interesso alle possibilità offerte dal lavoro stagionale nel settore turistico.

Ufficio oggetti smarriti

Si ricorda che l’ufficio oggetti smarriti del Comune si trova presso il servizio finanze e bilancio (piazza Libertà 12, tel. 0545 280836, dalle 8 alle 13.30, dal lunedì al sabato). Negli ultimi mesi sono stati ritrovati (tra parentesi la data di consegna all’ufficio e il luogo del ritrovamento): Un telefono cellulare (20 novembre / Bagnacavallo) Una paio di guanti in lana (14 gennaio / Bagnacavallo) Una borsa in pelle (25 gennaio / Bagnacavallo) Chi avesse smarrito qualche oggetto può rivolgersi all’ufficio comunale per verificarne l’eventuale ritrovamento. Decorso un anno dalla pubblicazione nell’albo pretorio del ritrovamento di un oggetto smarrito, se esso non è stato reclamato diviene di proprietà del ritrovatore. Nel caso in cui l’oggetto smarrito venga ritirato dal proprietario, questi deve corrispondere al ritrovatore una somma pari al 10% del valore dell’oggetto. Si segnala l’opportunità che chi ritrovi oggetti smarriti li consegni all’ufficio comunale, per rendere il servizio più utile a tutti.

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Tesoreria del Comune

La Tesoreria del Comune di Bagnacavallo si trova presso la Rolo Banca 1473 di via Mazzini 1/3 (telefono 0545 934487). Inoltre presso ogni filiale della Rolo Banca 1473 si possono espletare tutte le operazioni riguardanti il Comune.

Orario di ricevimento dei membri della giunta

Sindaco Mario Mazzotti: sabato, ore 10.30-12.30 Vice sindaco Pier Luigi Ravagli (assessore alle politiche territoriali ed economiche): sabato 10.30-12.30 Lucia Betti (assessore alle politiche culturali, pari opportunità, turismo): giovedì, ore 11-13 Giuseppe Cortesi (assessore alle politiche finanziarie, decentramento e informatizzazione): lunedì 12-13, sabato 10-11 (fissare appuntamento telefonando al numero 0545 280836) Claudio Conti (assessore alle politiche formative, scolastiche, sportive e giovanili, rapporti internazionali): venerdì, ore 8.30-10.30 Carla Golfieri (assessore alle politiche sociali e sanitarie): giovedì, ore 9-11 Paolo Graziani (assessore a lavori pubblici e politiche ambientali): sabato 10-12 Mario Pasquali (assessore all’organizzazione e affari generali, trasporti, mobilità, polizia municipale e protezione civile): sabato, ore 10-12

Associazione Intercomunale della Bassa Romagna

Blocchi del traffico: buoni risultati

I Comuni dell’Associazione Intercomunale della Bassa Romagna hanno aderito compatti all’azione comune e coordinata per la tutela della qualità dell’aria e della salute dei cittadini. Il clima di gennaio e della prima settimana di febbraio, per via dell’assenza di pioggia e vento, aveva aumentato il tasso di inquinamento atmosferico dovuto al particolato inferiore a dieci micron (Pm 10), le così dette polveri leggere. Polveri fini che possono provocare anche in persone sane, soprattutto se associate al fumo delle sigarette, irritazioni agli occhi, al naso, alla gola ed ai polmoni. Problemi ancor più gravi di origine respiratoria e circolatoria in bambini ed anziani. Gli stessi sportivi, sotto sforzo, possono risentire negativamente della presenza di Pm 10. Con queste premesse i sindaci dei dieci Comuni dell’Associazione hanno adottato immediatamente alcune misure precauzionali, prima tra tutte la chiusura dei centri storici. "Le giornate erano necessarie - sancisce Maurizio Roi, sindaco di Lugo - e la scelta dei Comuni è dovuta ad un obbligo, in rispetto alla qualità dell’ambiente ed alla salute dei cittadini di cui, peraltro, si è potuto ammirare il profondo senso civico". Il presidente dell’Associazione Intercomunale della Bassa Romagna, Mario Mazzotti, ha parlato di "risposta davvero soddisfacente da parte della popolazione che non si è limitata ad osservare le regole ma che, comprendendo la gravità della situazione, ha addirittura avanzato proposte ancor più restrittive". E in perfetta sintonia con quanto detto dal primo cittadino bagnacavallese si è espresso pure il neo assessore all’ambiente Paolo Graziani quando, nel corso di una riunione in Provincia convocata per decidere eventuali misure restrittive, ha precisato che "qualora perdurasse l’emergenza smog la proposta avanzata è quella di adottare, sull’intero territorio provinciale, il provvedimento della circolazione a targhe alterne in grado di garantire un maggior abbattimento delle polveri sospese e degli inquinanti, lasciando allo stesso tempo ai cittadini, seppure in maniera frazionata, la possibilità di muoversi in auto". Pareri concordi in tutti i Comuni della Bassa Romagna, da Alfonsine a Russi (dove il centro sarà off limits fino al 31 di marzo) a Fusignano e Cotignola dove "tutto è filato liscio nelle domeniche con chiusura dei centri storici, senza particolari problemi, anche perché era stata consentita la sosta nei parcheggi a ridosso del centro" come puntualizzato dal sindaco Giovanni Ceroni. Pochissimi coloro che hanno forzato i

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blocchi d’accesso e lavoro di routine, quasi noioso, per i vigili urbani spesso coadiuvati da addetti alla sorveglianza di supporto, in considerazione delle carenze d’organico delle polizie municipali.

IL BILANCIO

DI PREVISIONE

PER IL 2002

E IL PIANO POLIENNALE DEGLI INVESTIMENTI 2002-2004

Il consiglio comunale ha approvato, nella seduta del 24 gennaio, il bilancio di previsione per il 2002 e la relazione previsionale e programmatica per il periodo 2002-2004, con 16 voti favorevoli e i voti contrari dei consiglieri del Polo delle Libertà Francesco Zannoni, Franco Orselli, Domenico Poletti, e del consigliere Giuliano Pattuelli.

SINTESI DELLA RELAZIONE DEL SINDACO MARIO MAZZOTTI

PREMESSA

A circa due anni dalla conclusione della legislatura, durante la quale si è proceduto ad un'azione di governo coerentemente impostata all'applicazione del programma di mandato approvato nel 1999 dai cittadini all'atto dell'elezione del Sindaco e, a seguito di un lavoro di verifica programmatica compiuta congiuntamente dalle componenti politiche della maggioranza di centrosinistra composta dai partiti che hanno assunto come riferimento la coalizione dell'Ulivo, dal Pri e da Rifondazione Comunista, emerge la necessità di definire un nuovo profilo programmatico dall'azione di governo politicamente corrispondente all'allargamento della maggioranza a Rifondazione Comunista e alla situazione politica nazionale. La comune analisi e l'identica visione delle problematiche sociali economiche e territoriali di Bagnacavallo hanno condotto ad un'intesa politica e programmatica tra le componenti politiche che si riconoscono nell'Ulivo, il Pri e Rifondazione Comunista, che passa attraverso il riconoscimento della funzione e del ruolo del Comune come istituzione generale di governo ed il giudizio positivo sull'operato, fin qui svolto, dal Sindaco e dalla Giunta dando come gruppo consiliare d'opposizione il proprio positivo contributo. Un'intesa sui contenuti fortemente improntata sulle questioni sociali, fondata sul rispetto pieno delle autonomie politiche dei soggetti contraenti l'accordo e, soprattutto, sull'autonomia del ruolo e della funzione dell'istituzione Comune rispetto ai partiti, e sul pieno rispetto delle prerogative e delle funzioni del Sindaco, come previsto dalle normative vigenti. L'intesa politica e programmatica tra le forze politiche che si riconoscono nell'Ulivo, il Pri e Rifondazione Comunista di Bagnacavallo e i suoi contenuti fanno parte integrante della relazione previsionale e programmatica per il bilancio 2002, e delle opzioni triennali già definite dallo stesso bilancio e dal Piano Poliennale degli investimenti 2002/2004. La stessa relazione previsionale e programmatica, in coerenza con quanto previsto dallo statuto del Comune diviene di fatto e più

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compiutamente il programma di legislatura che il Consiglio Comunale, in autonomia, adotta e affida alla Giunta per la sua realizzazione.

IL COMUNE E IL NUOVO QUADRO POLITICO

Con il cambiamento del quadro politico nazionale, a seguito della vittoria elettorale del Centro Destra, si apre per i Comuni e gli Enti Locali una stagione di rinnovate incertezze e difficoltà. Già la Legge Finanziaria 2002 si pone in quest'ottica. A dispetto di quanto costituzionalmente previsto dalle modifiche al titolo V della Costituzione, confermate il 7 ottobre 2001 dai cittadini nel referendum, ciò che emerge è una linea mortificante le autonomie locali, antifederalista e, per alcuni versi, incostituzionale. Il taglio ai trasferimenti erariali dell'1% nel 2002 e di un ulteriore 1% nel 2003 e nel 2004 (nella finanziaria 2001 veniva prevista la copertura del tasso d'inflazione) la riduzione del fondo investimenti, il ripristino di anacronistiche forme di controlli ministeriali sui Comuni, la fissazione di tetti di spesa e vincoli sul personale, indiscriminati e senza ragioni economiche, il mancato superamento della tesoreria unica, le norme in materia di servizi pubblici locali tese al "congelamento" del processo di liberalizzazione togliendo spazio alle aziende pubbliche comunali, le scelte in materia di sanità, di politiche sociali e soprattutto di politiche scolastiche, rappresentano inequivocabilmente che siamo all'avvio di un forte ritorno al centralismo statale. Il disegno è chiaro: destrutturare l'impianto riformatore e federalista che, seppur con molti limiti, per un decennio ha segnato la vicenda istituzionale e politica nazionale. Destrutturare, cancellare una stagione feconda fatta di riforme amministrative importanti, nel momento in cui la stessa Costituzione Italiana oggi conferisce ai Comuni pari dignità istituzionale agli altri livelli istituzionali dello Stato. Tali scelte producono delle forti ripercussioni negative sulle realtà locali e colpiscono in particolar modo le realtà del Paese più avanzate, come la nostra, quelle realtà nelle quali in questi anni si sono garantiti e assicurati interventi sociali estesi e qualificati, politiche di qualificazione del sistema economico e produttivo, interventi incentivanti la tutela dell'ambiente e la qualità sociale. Tali scelte reintroducono, sul piano istituzionale, nuove conflittualità tra i diversi livelli di governo e producono forti sconquassi nelle finanze comunali. Rispetto al quadro politico mutato e agli scenari che si stanno aprendo è dunque necessario conferire all'azione di governo locale una rinnovata capacità di battaglia politica per affermare pienamente un vero federalismo solidale e cooperativo, poggiato sul federalismo fiscale; una rinnovata capacità progettuale nella individuazione e selezione degli obiettivi e delle azioni di governo per la crescita della comunità locale; una rinnovata capacità comunicativa, di dialogo e confronto con i cittadini, le forze sindacali, sociali e tutte le forme organizzate di associazionismo presenti nella società civile.

LE AZIONI DA METTERE IN CAMPO

Il quadro generale di riferimento, così penalizzante per l'azione di governo locale, ci propone il tema di preparare una manovra finanziaria poliennale ed un aggiornamento programmatico in grado di salvaguardare i tratti specifici di socialità, equità e giustizia, sostegno alla crescita economica, per il quale siamo impegnati. Non intendiamo dunque ritirarci dalla sfida che abbiamo di fronte. Semmai dovremo produrre uno sforzo ulteriore nella capacità di azione politica e istituzionale, di lettura dei mutamenti economici e sociali in atto, di progettualità "comunitaria" da sviluppare con il concorso corale, prima di tutto, delle forze di maggioranza e con la società locale, di selezione degli obiettivi e degli investimenti. La risposta che proponiamo all'attacco centralista e antifederalista è dunque duplice. In primo luogo, intendiamo, assieme alle associazioni di rappresentanza dei Comuni e delle Autonomie Locali, mantenere aperto un confronto con il Parlamento e il Governo sul tema della fiscalità locale. In questo quadro pensiamo vadano sviluppate proposte più precise e chiare. Non vogliamo trasformarci in gabellieri per conto dello Stato centrale, né tanto meno vogliamo che i cittadini percepiscano che l'autonomia locale, alla fine, significhi un semplice incremento della pressione fiscale per avere in cambio gli stessi servizi. Il tema che intendiamo porre con forza è legato alla permanenza nel territorio, nel comune in primo luogo, di una quota di fiscalità che già i cittadini e le imprese pagano in maniera consistente. Trattenere risorse in loco applicando fino in fondo il principio della sussidiarietà, e

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dunque un vero federalismo solidale. Allo Stato va il compito di definire gli standard e la quantità dei servizi e delle prestazioni pubbliche nel territorio nazionale finanziando gli squilibri tra zone ricche e zone povere attraverso un fondo nazionale proprio del sistema delle autonomie. Lavorare per riformare la fiscalità significa costruire un sistema dove accrescono le possibilità di autogoverno delle comunità, impegnandosi a riscrivere un vero e proprio patto comunitario locale, legato alla trasparenza del prelievo fiscale, alla certezza del suo impiego, alla definizione chiara di competenze istituzionali precise. In questo quadro intendiamo proporre agli altri Enti Locali, alle forze politiche e sociali interessate, l'avvio di una raccolta di firme su una proposta di legge di iniziativa popolare per l'abolizione e trasformazione dell'Ici e dell'Irap. Infine, il tema della compartecipazione dei Comuni al gettito Irpef. Non ci basta l'affermazione di principio in base alla quale il 4,5% del riscosso Irpef va ai Comuni se poi, contemporaneamente, vi è una riduzione di pari importo (se va bene) dei trasferimenti statali. La materia va sbrogliata definendo le competenze delle varie istituzioni sia locali che centrali. È in base alle competenze che si delineano le funzioni: chi fa che cosa e perché; che si collegano servizi e funzioni erogate e quantità del prelievo, non attraverso un semplice riconoscimento di principio. E' in questo modo che è possibile eliminare per sempre la pratica delle addizionali a cui devono ricorrere Regioni, Province, Comuni; addizionali applicate a tasse o imposte spesso slegate ai servizi da finanziare che, alla fine, diventano ordinarie. Le addizionali, semmai, dovrebbero trasformarsi in vere e proprie tasse di scopo, a cui ricorrere a fronte di progetti precisi e definiti sui quali c'è consapevolezza e consenso delle comunità locali. In secondo luogo, occorre predisporre una manovra finanziaria locale di legislatura che realisticamente parta dalla situazione di difficoltà finanziaria in cui ci troviamo. In questi anni siamo riusciti a mantenere sostanzialmente invariate le tasse e imposte comunali pur segnalando le difficoltà crescenti dovute ad un eccessivo irrigidimento del bilancio e il bisogno vitale di un cambio di marcia netto e radicale in materia di finanza locale. Al tempo stesso, siamo riusciti a mantenere sostanzialmente gli impegni assunti in materia di opere pubbliche e di investimenti comunali. I bilanci del Comune di Bagnacavallo sono sempre stati bilanci sani (come dimostrano il rispetto costante del patto di stabilità e i conti consuntivi), ispirati a criteri di selezione e rigore nella spesa pubblica e di attenzione al raggiungimento degli obiettivi di entrata previsti. La manovra triennale trova una sua continuità nel ribadire tale impostazione ma abbisogna di un ulteriore significativo passo. Puntiamo ad una ulteriore capacità di selezione degli investimenti, un incremento di progettualità per attrarre investimenti pubblici aggiuntivi, una politica di riconversione ed uso del patrimonio pubblico più redditizia, uno sviluppo delle gestioni associate di servizi per abbassarne nel medio periodo i costi fissi. L'addizionale Irpef serve prima di tutto a questo, a salvaguardare la realizzazione di investimenti pubblici, selezionati e indispensabili per la nostra comunità e a garantire l'offerta e la qualità dei servizi. La finalizzazione dell'addizionale è particolarmente legata all'esecuzione di opere pubbliche prioritariamente legate all'edilizia scolastica e sociale oltre agli interventi indicati nel Ppi: Tutte le risorse disponibili intendiamo indirizzarle in questa direzione. La ragione sta nel fatto che gli investimenti pubblici locali rappresentano un volano insostituibile per l'economia e lo sviluppo. Questo tanto più oggi che si affaccia un periodo di recessione preoccupante e a fronte di una manovra economica del Governo che, a differenza di altri paesi, riduce di fatto gli investimenti e non sostiene a sufficienza la domanda ed i consumi. Gli investimenti pubblici locali inoltre sono stati e sono un veicolo formidabile per l'attrazione di risorse private aggiuntive. I settori principali sui quali intendiamo rimarcare il nostro impegno riguardano: il comparto sociale e scolastico, la manutenzione del territorio e dell'ambiente, le infrastrutture ed il patrimonio. A ciò si aggiunge il contributo comunale, in molti casi già definito e deliberato a supporto di programmi e progetti comunitari, nazionali e regionali. In questo quadro vanno inserite le risorse da impiegare per la realizzazione dello svincolo autostradale sulla strada provinciale Naviglio, la compartecipazione al progetto relativo all'Obiettivo 2 nella nuova zona produttiva di via Naviglio, la compartecipazione ai progetti Leader Plus e ai finanziamenti provenienti dalla Legge Bersani per la qualificazione commerciale del centro storico.

AZIONI PER FAVORIRE LA QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO E LA COMPETITIVITÀ

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In questi anni il sistema economico del nostro comune ha vissuto una stagione importante di crescita e consolidamento. Il tasso di disoccupazione è sostanzialmente e stabilmente ridotto in termini percentuali a livelli fisiologici al punto che emergono problemi nuovi legati alla carenza di manodopera in molti settori dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi. Il nostro sistema di piccole e medie imprese industriali ed artigianali ha saputo cogliere le opportunità del ciclo economico favorevole, investendo in tecnologie più avanzate, ammodernando gli impianti e occupando nuove fasce di mercato sia nazionale che estero. La fase di crescita non ha però investito in egual misura tutti i settori economici. Anzi. In alcuni casi si è ampliato il divario tra quelle imprese che hanno saputo produrre maggiori innovazioni e le altre. L'agricoltura ed il settore agroalimentare restano soggetti ad andamenti altalenanti ed in ogni caso si conferma un calo complessivo di redditività, solo in parte attenuato anche in questo caso da alcune filiere produttive più vantaggiose. Anche il settore del commercio vive nei fatti la stessa contraddizione e le difficoltà di un sistema produttivo fatto di piccoli esercizi chiamati a far fronte ad un radicale cambiamento delle abitudini dei consumatori. La fase recessiva dell'economia mondiale, ulteriormente accelerata dopo l'11 settembre, rischia di rimettere in discussione i risultati fin qui raggiunti e, in ogni caso, propone il bisogno di un forte incentivo ai processi di ammodernamento e innovazione del sistema produttivo, avviati, ma non in maniera sufficiente. Leggendo la situazione economica del nostro Comune, analoga a quella del territorio della Bassa Romagna, pur con alcune peculiarità e specificità, si possono cogliere bene i mezzi e le contraddizioni generali oltre che le potenzialità. La nostra economia locale ha il suo punto di forza in un grande equilibrio del sistema. Il "sistema" Bagnacavallo ha il suo punto di forza nel "sistema provinciale" e in quello regionale proprio in questo aspetto. Si potrebbe parlare di "non vocazioni prevalenti" nel senso che l'equilibrio è stato garantito appunto da un settore agricolo più sviluppato che altrove, con la presenza di un numero di imprese coltivatrici dirette al di sopra della media provinciale, da una forte propensione cooperativa sia di conduzione che di trasformazione e di servizi, oltre che industriale, da un numero di imprese industriali e artigianali e commerciali nella media degli altri comuni limitrofi. In questi anni, le "non vocazioni", grazie anche alle politiche di valorizzazione e di promozione territoriale, si sono spesso e fortunatamente trasformate in vocazioni ed eccellenze. Del resto, prioritario nell'azione pubblica resta il tema dell'allestimento di un ambiente esterno alle imprese che favorisca la crescita e lo sviluppo. Questo vale tanto più a fronte di un mercato globale nel quale competono i sistemi territoriali vasti e non più solamente le singole imprese. La sfida della competizione globale non può essere giocata e vinta se alle ragioni dell'impresa non si accompagnano intrinsecamente le ragioni dell'ambiente, della tutela del territorio, della difesa dei diritti e della dignità del lavoro. Qual è il contributo che le politiche pubbliche locali, che il sistema delle autonomie può dare a questo processo, posto che le ragioni della coesione sociale, della equa distribuzione della ricchezza, della giustizia sociale non sono variabili estranee alla competitività? Oltre alle azioni già in atto vanno meglio precisati ed attuati alcuni interventi di "contesto". 1) È necessario offrire ulteriori spazi e possibilità per l'insediamento di nuove attività produttive valorizzando il ruolo e la funzione centrale e baricentrica di Bagnacavallo nel panorama provinciale ora che sono avviati i lavori di realizzazione dello svincolo autostradale sulla strada provinciale Naviglio e che nel 2003 si avvieranno quelli relativi al 1° stralcio della circonvallazione ad est della città. È in corso la predisposizione di una variante specifica al Prg per la realizzazione di una nuova area produttiva in fregio alla strada provinciale Naviglio, area già inserita nell'Obiettivo 2 dell'Unione Europea e per la quale il Comune ha avanzato richiesta di finanziamento. L'area produttiva che pensiamo non può essere concepita allo stesso modo in cui vennero realizzate le aree di sviluppo negli anni '70/'80. Intanto, dovrà far parte di un progetto più vasto da realizzare in collaborazione con il Comune di Cotignola (col quale esiste già un'intesa in tal senso) ed essere un tassello del disegno di moderna pianificazione d'ambito già delineato col Piano d'Area Vasta e che sarà recepita nel nuovo Piano Strutturale Urbanistico d'Area. La stessa progettazione dovrà tenere nel massimo conto i vincoli ambientali, la tutela del territorio, l'impatto idrogeologico che determinerà, oltre che prevedere tutte le possibilità di fruizione delle nuove e vecchie tecnologie per chi si insedierà. Pensiamo cioè ad un'area produttiva estesa, da realizzare per stralci, che non provochi problemi aggiuntivi di traffico e congestionamento ma che, soprattutto, delinei nei fatti ciò che intendiamo come qualità dello sviluppo e qualità degli insediamenti, oltre che da mettere sul mercato a costi

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concorrenziali ed appetibili. Questa è la sfida con la quale vogliamo cimentarci. A Bagnacavallo non serve attrarre aziende "indifferenziate" a basso contenuto tecnologico. Gli insediamenti produttivi che vogliamo attrarre ed incentivare, oltre che sul versante dei servizi, li immaginiamo legati a settori innovativi dell'industria e alle nuove tecnologie e al settore ambientale, a settori cioè che richiedono l'impegno di personale giovane, laureato e qualificato, che spesso deve recarsi fuori territorio per trovare una occupazione corrispondente al proprio profilo professionale. Una particolare attenzione andrà dunque rivolta al marketing territoriale e alla gestione dello stesso, da attuare attraverso la società pubblica Stepra. 2) È necessario insistere sulla valorizzazione della funzione di Bagnacavallo come comune "vocato" allo sviluppo di attività terziarie legate alla formazione ed ai servizi. La presenza del Consorzio per la Formazione Professionale a Bagnacavallo va ulteriormente favorita ed estesa destinandogli gli spazi necessari così come l'utilizzo e la destinazione di fabbricati ed edifici nel centro storico, ma non solo, a funzioni terziarie. Un centro storico come il nostro, per il pregio architettonico dei suoi palazzi, per il buon nome della città, per la qualità dei servizi presenti, per la collocazione geografica, può candidarsi ad acquisire ulteriori funzioni direzionali sia pubbliche che private. I piani di recupero urbani, il nuovo Piano del Centro Storico dovranno prevedere azioni che favoriscano queste opportunità. 3) Per la valorizzazione della funzione commerciale della città, in questi anni, si sono sviluppate azioni generali che hanno sicuramente impedito un ridimensionamento del settore e consentito alle aziende più dinamiche di riqualificarsi e meglio posizionarsi sul mercato. Gli investimenti pubblici per proseguire a stralci le opere di ripavimentazione del centro storico, di posizionamento della nuova illuminazione, di arredo urbano, i progetti congiuntamente definiti dalla società temporanea d'impresa Bagnacavallo Com e dal Comune per accedere alle risorse previste dalla Legge "Bersani", da attuare nel corso del 2002; la decisione assunta dal Comune e recepita da Provincia e Regione nelle conferenze di servizio di non prevedere nel nostro territorio complessi commerciali superiori ai 2.500 mq. per favorire la realtà delle piccole e medie strutture di vendita, hanno teso e tendono a conferire a Bagnacavallo e al suo centro storico una marcata vocazione commerciale. I passi ulteriori da intraprendere riguardano le politiche locali tese ad incrementare la presenza qualificata di ulteriori attività di vendita e di pubblici esercizi, con azioni sul versante urbanistico ed edilizio e di sostegno finanziario agli investimenti privati. 4) La vocazione agricola ed agroindustriale di Bagnacavallo non può essere considerata un elemento residuale ma, al contrario, un elemento di caratterizzazione stabile e forte del tessuto economico locale. Le contraddizioni ed i problemi che investono il settore restano molteplici e sempre più strettamente connesse a dinamiche europee e mondiali. La strada della qualità e dell'innovazione, in parte già intrapresa, appare l'unica in grado di salvaguardare un buon livello di redditività per il settore e le imprese che vi operano. A questa strada vanno ulteriormente indirizzate le azioni di sostegno e di incentivazione agli investimenti, alla qualificazione del sistema di imprese e degli addetti e le politiche di sostegno all'associazionismo e alla cooperazione. In questo contesto si collocano le azioni tese alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e del Consorzio "Il Bagnacavallo" e tutte le iniziative che svolgeremo per collegare il tema dell'agricoltura all'ambiente, al mangiar sano, alle produzioni pulite, come quella prevista nel giugno 2002 in collaborazione con Slow Food, di valenza nazionale, tese a promuovere i vitigni autoctoni e i piccoli produttori.

UN PIANO PER LA SICUREZZA E IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA

La sicurezza dei cittadini e dei loro beni da fenomeni di devianza e criminalità rappresenta un tema prioritario nell'azione di governo del Comune. In questi anni è aumentata la preoccupazione delle comunità locali e dei cittadini rispetto a fenomeni e a reati impropriamente definiti "minori" che hanno coinvolto il nostro territorio. Pur in presenza di dati statistici rispetto ad alcune forme di reato (furti in appartamento e furti in generale, in primo luogo) al di sotto della media regionale e nazionale, l'impatto di certi fenomeni malavitosi con una realtà tranquilla come la nostra è stato avvertito dai cittadini poiché ha inciso direttamente con abitudini consolidate, modalità relazionali e comportamenti sociali.

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Pur rifuggendo da ogni deleterio allarmismo circa la situazione dell'ordine pubblico nel nostro comune la preoccupazione sociale presente non va sottovalutata, anzi, occorre definire una strategia di intervento capace di affrontarla e governarla, pena l'incrinarsi di quel positivo rapporto di fiducia che lega i cittadini e le istituzioni, in primo luogo, il Comune. Proprio per questo andrà ulteriormente perseguito il lavoro già intrapreso in questi anni con il "pacchetto sicurezza" che ha riguardato in particolare il potenziamento della dotazione strumentale e d'organico della polizia municipale e pensiamo, in ambito di Associazione dei Comuni, di definire ed approvare un vero e proprio piano d'area che, in ottemperanza a quanto previsto dalla legislazione regionale, definisca i campi ed i confini di intervento comunali e linee operative omogenee per tutti i comuni coinvolti. In questo senso, il coordinamento dei Comandi delle polizia municipali al quale affidare un preciso mandato tecnico ed operativo di predisposizione di proposte e progetti da sottoporre alla Conferenza dei Sindaci, rappresenta il primo tassello di un lavoro che intendiamo avviare con determinazione. Ma il problema della sicurezza in una società moderna ed avanzata come la nostra non è solo un problema che riguarda l'ordine pubblico. La ragione dell'insicurezza dei cittadini risiede spesso in fattori sociali, legati alle mutazioni demografiche, come l'invecchiamento della popolazione, alle nuove presenze di cittadini provenienti da altre realtà con culture e abitudini diverse, a fenomeni di disagio e di devianza, di solitudini e marginalità sociale ed economica, al cambiamento degli stili di vita e delle abitudini, al venir meno della funzione di aggregazione svolta dai luoghi tradizionali di incontro sociale, alla mutazione della composizione e del ruolo delle famiglie. A ciò si aggiungono le insicurezze legate alle domande di senso e di identità soggettive che accompagnano questo periodo storico e che spesso generano sensazioni di impotenza e frustrazione, incertezze e timori del futuro in molti cittadini, in particolare i più giovani, legate in molti casi a condizioni di vita e domande molto concrete quali il lavoro, l'affermazione di sé, l'ambiente esterno, le relazioni familiari e interpersonali. La necessità di fare i conti con tutto ciò non può non riguardare le amministrazioni locali. Per questo il progetto che vogliamo realizzare vuole partire proprio da qui, da una capacità di lettura della realtà più alta, da un esame vero delle insicurezze della nostra comunità e dal peso che assumono i temi più propri dell'ordine pubblico e della devianza. Un piano della sicurezza cioè che sappia mettere a sistema più azioni concorrenti e che, da questo punto di vista, sia concepito in stretta correlazione con altri strumenti in fase di predisposizione come i Piani della Salute e i Piani Sociali di Zona, i Piani Regolatori. Le azioni che discendono da un tale approccio non possono prescindere da una azione culturale e di coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e sociali. Procederemo dunque, anche attraverso la predisposizione di appositi studi e ricerche, ad un lavoro teso a diffondere nella cittadinanza e tra le forze sociali la cultura della sicurezza attraverso programmi di formazione e sensibilizzazione rivolti ai cittadini, agli operatori del settore pubblico, al sistema associativo e del volontariato, strategie comunicative ad hoc, strumenti di monitoraggio dei fenomeni di criminalità e di devianza e di insicurezza collettiva che privilegino l'aspetto qualitativo su quello meramente statistico. Al tempo stesso, intendiamo proseguire nel lavoro, già avviato in sede locale e a livello di Associazione Intercomunale attraverso il sottocomitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, per raggiungere livelli più alti e programmati di raccordo e coordinamento delle forze dell'ordine chiamate a svolgere tale ruolo. I cittadini richiedono incessantemente una maggiore presenza e visibilità delle forze dell'ordine nel centro e nelle frazioni. A questo bisogno occorre dare una risposta, attraverso una intensificazione della presenza delle stesse, a fini preventivi, anche in orari notturni, raggiungibile solo attraverso un uso coordinato delle forze a disposizione. Per quanto riguarda la Polizia Municipale si agirà nel rispetto di quanto previsto dalla convenzione con Fusignano e Cotignola per mantenere costantemente 15 operatori impegnati in servizi esterni, per completare il collegamento telematico delle tre sedi, per coinvolgere il volontariato in funzioni e servizi come la vigilanza scolastica al fine di rendere disponibile il maggio numero di agenti per altri servizi in strada e per implementare la dotazione di mezzi e strumenti per la Polizia Municipale. Al tempo stesso, si attuerà quanto già previsto in materia di sicurezza in sede di Bilancio 2001 ed ora in fase esecutiva.

Le politiche culturali

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Si ribadisce la centralità e la trasversalità delle politiche culturali nell'ambito delle politiche più generali di welfare locale. In questi anni l'idea della "cultura come risorsa" si è trasformata positivamente in azioni concrete che hanno contribuito fortemente a rafforzare il profilo identitario della nostra comunità, ad estendere le occasioni e le opportunità di aggregazione sociale, ad intensificare e qualificare il rapporto con il mondo associativo locale, a far convergere sui progetti culturali di Bagnacavallo, oltre che attenzioni e apprezzamenti importanti, anche significative risorse aggiuntive sia pubbliche che private. Il progetto "Bagnacavallo città d'arte e cultura" deve pertanto proseguire e qualificarsi ulteriormente divenendo sempre più il baricentro su cui finalizzare le politiche ambientali, turistiche, urbanistiche e sociali. Il salto di qualità ulteriore che va compiuto attiene dunque alla costruzione di un sistema culturale integrato. Integrato nelle politiche territoriali di ambito con l'obiettivo della realizzazione di una rete territoriale dei musei e delle biblioteche della Bassa Romagna, di un coordinamento dei principali eventi e manifestazioni tra i Comuni dell'area, una selezione e specializzazione condivisa e di ambito delle diverse vocazioni di ogni realtà, di una sperimentazione di forme organizzative e gestionali del sistema capace di corrispondere alle normative e agli standard regionali. Ma un sistema locale integrato, per noi, dovrà significare anche una maggiore interazione e armonizzazione dei diversi e vari ambiti su cui si sviluppa l'offerta culturale locale: musei, biblioteche, archivi, fondi storici, manifestazioni ed eventi. Il fine è quello di ampliare e qualificare l'offerta culturale e le opportunità di fruizione, da parte dei cittadini, del nostro patrimonio artistico e culturale, di collegare l'offerta culturale e quella turistica. Investire sulla qualità significa conferire a tali politiche un ruolo ed un peso specifico centrale. In un quadro di ristrettezza di risorse finanziarie per i Comuni, quale quello che attraversiamo, occorrerà salvaguardare il livello di spesa locale per il triennio al livello del 2001 (con l'esclusione delle spese di investimento) e procedere ad una migliore selezione degli interventi diretti del Comune e della partecipazione comunale alle iniziative di enti, associazioni e privati. Al tempo stesso, andranno maggiormente messe in valore le iniziative culturali del Comune, ricercando ulteriori apporti di risorse private, adottando scelte gestionali e iniziative con percentuali di autofinanziamento possibilmente più elevate. Sul versante dunque delle politiche culturali legate al teatro, alle manifestazioni ed eventi già impostati, se ne ribadisce il valore e si rinvia alle specifiche schede programmatiche. Un ragionamento a parte riguarda invece le istituzioni museali e i beni culturali. Su questo versante va costruito un progetto di lungo respiro che già in questa fase va delineato nei suoi contorni e nei suoi indirizzi. Le scelte di qualità che intendiamo ribadire presuppongono un'analisi precisa dell'attuale situazione del sistema. Il Centro Culturale "Le Cappuccine" rappresenta senza dubbio la risorsa culturale principale del nostro comune: esso, assieme al Centro Etnografico della Civiltà Palustre, fanno di Bagnacavallo uno dei Comuni della provincia sicuramente più strutturato su questo versante. L'attività espositiva, continuativa e qualificata, che prosegue da oltre 25 anni, la Pinacoteca e le dotazioni di numerose opere d'arte provenienti da istituti Religiosi, Opere Pie e donazioni; la biblioteca comunale "Taroni", con le sue sezioni contemporanee di oltre 25.000 volumi e gli altrettanti del fondo storico; la raccolta di reperti archeologici; la sezione naturalistica con oltre 1000 reperti di interesse regionale; l'archivio storico comunale e quello delle Opere Pie; la preziosissima collezione di incisioni antiche su cui si è sviluppato uno dei principali Gabinetti delle Stampe italiano, rappresentano il riferimento sul quale, negli ultimi decenni, si sono innestate scelte importanti che hanno arricchito il patrimonio pubblico e consentito di fatto a Bagnacavallo di essere la terza città d'arte della Provincia. Il processo di crescita attuato ha però determinato nuove domande e bisogni culturali ed evidenziato un oggettivo problema di ristrettezza degli attuali spazi in cui è collocato il Centro. Il tema degli spazi idonei è ormai diventato dirimente per qualsiasi ipotesi di crescita e qualità. Gli spazi fisici fanno direttamente parte del progetto culturale e nel nostro caso ne diventano una condizione da non eludere. In primo luogo occorre però dotarsi di un progetto complessivo. Occorre passare dall'idea di un museo civico creato e ordinato "per collezioni" ad un'idea di "Museo della Città", una sorta di cittadella delle arti e della cultura in grado di corrispondere alle nuove indicazioni normative e agli standard regionali e capace di caratterizzarsi come presidio culturale del territorio nel senso più ampio del termine.

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Un Museo della Città che metta in valore, in spazi idonei, le sue "vocazioni" di eccellenza come evidenziato nelle schede programmatiche (esempi: archivio accessibile e usufruibile, fondo Garzoni e Longanesi, Gabinetto delle Stampe, Morelli) interamente in rete e quindi "visitabile, accessibile e consultabile" telematicamente. Un Museo della Città che faccia della biblioteca un luogo di eccellenza per il suo patrimonio librario e strumentale, dotato di un ambiente rilassante e gradevole e con un adeguato livello di "comfort", con una avanzata area "multimediale", una emeroteca, una sezione ragazzi, la sezione interculturale, uno spazio per il relax, spazi adeguati per la consultazione degli archivi e del fondo storico, oltre che per la logistica, il personale, i catalogatori, gli stagisti. Un Museo della Città che assegna al Centro Etnografico della Civiltà Palustre la funzione ed il ruolo di specializzazione sul versante ambientale ed etnografico, inserito a pieno titolo nel progetto di valorizzazione delle risorse naturali, di turismo ambientale, previsto nei progetti legati al Parco del Delta del Po, al piano di sviluppo rurale ed al progetto "Leader Plus". La realizzazione di tale percorso programmatico presuppone una attenta progettazione culturale ed un'analisi dei costi e dei tempi di realizzazione. Il progetto culturale dovrà ulteriormente definirsi già nei primi mesi del 2002 con il coinvolgimento del mondo associativo locale, delle forze politiche e sociali, degli operatori culturali, dei Comuni associati, della Provincia e della Regione attraverso l'indizione di un'apposita Conferenza comunale sulla cultura. Per quanto riguarda la progettazione tecnica è invece necessario dotare il comune di un apposito studio di fattibilità da redigere anche attraverso l'affidamento di appositi incarichi professionali. Uno studio tecnico di fattibilità che, sulla base del progetto culturale, prenda in esame i siti di proprietà pubblica più adatti ed idonei a corrispondere ai criteri di Museo della Città, analizzando non solo gli aspetti strutturali, ma anche quelli logistici ed ambientali degli edifici ed i vincoli di carattere architettonico. In questo quadro, oltre all'attuale sede che appare, così com'è, inidonea, andrà esaminata la fattibilità di destinare allo scopo la parte dell'ex Convento di San Francesco ancora da ristrutturare e in ogni caso già destinata a funzioni culturali e aggregative. Va in ogni caso esclusa ogni ipotesi di "separazione" delle diverse istituzioni culturali e di una loro collocazione in sedi diverse. Lo studio di fattibilità, inoltre, dovrà fornire una comparazione dei costi tra le diverse ipotesi e predisporre un quadro finanziario che tenga conto della possibilità di reperimento di risorse da leggi vigenti, di coinvolgimento di risorse private, di eventuali permute o riconversioni patrimoniali. Nel frattempo è, in ogni caso, necessario procedere con gli adeguati investimenti, al trasferimento del Centro Etnografico della Civiltà Palustre (nei tempi e modi previsti dal Ppi) dall'attuale sede alla ex scuola media di Villanova e garantire gli adeguati interventi di manutenzione ordinaria e di messa in sicurezza dell'attuale sede del Centro "Le Cappuccine". L'aspetto della gestione delle politiche culturali, e più nello specifico della parte museale, assume una priorità assoluta. L'intesa programmatica tra i Comuni di Bagnacavallo, Alfonsine e Fusignano, come premessa di un percorso di integrazione intercomunale più vasto, la riorganizzazione interna dei settori comunali che ha portato alla nascita dell'area servizi culturali, fanno parte di un disegno che tende a dinamizzare le azioni culturali e a costruire spazi per valorizzare al meglio ed accrescere la professionalità degli operatori. Il passo da compiere oggi è relativo alla sperimentazione di un modello organizzativo e gestionale innovativo che renda l'area culturale pubblica più autonoma, non scartando l'ipotesi di costruire per il settore un'istituzione come previsto dalla ex Legge 142/90 o di una apposita fondazione locale nella quale far convergere risorse private e donazioni dei cittadini. Il modello organizzativo dovrà essere individuato in stretta correlazione con il progetto culturale. Ciò che va definito già nel 2002 è un forma sperimentale di coinvolgimento di personalità locali e di associazioni esterne al Comune nell'individuazione e definizione delle azioni e dei progetti culturali sulla base degli indirizzi e degli orientamenti della Giunta. L'obiettivo resta quello di valorizzare ulteriormente le risorse culturali locali con il coinvolgimento diretto e ricercato degli artisti locali, degli operatori culturali, delle tante energie presenti e disponibili nel territorio, offrendo loro spazi ed opportunità accresciute.

POLITICHE SOCIALI: LA PERSONA AL CENTRO DEL PROGETTO - LA COMUNITÀ SOLIDALE

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Lo sforzo di innovazione da compiere e proseguire, oltre a quanto ben evidenziato dai capitoli programmatici di merito, si sostanzia in un assunto strategico: personalizzare le risposte sociali, costruire un Welfare maggiormente inclusivo, sconfiggere l'eccesso di auto referenzialità dei servizi pubblici, ripartire da una lettura più attenta dei bisogni sociali fortemente in evoluzione della nostra società locale. Il nostro impegno sarà tanto più gravoso e difficile in una fase quale quella attuale, segnata, sul versante sociale, dall'avvio di evidenti processi di controriforma e da scelte che, inequivocabilmente, aprono la strada alla privatizzazione. La difesa di quanto finora conquistato, innovandolo e qualificandolo, di per sé rappresenta dunque già un obiettivo di grande rilevanza politica e sociale. Il sostegno e la difesa della scuola pubblica contro il disegno controriformatore del Governo, la riconferma della scelta di un sistema sanitario pubblico e universale quale quello costruito nella nostra Regione e nel nostro territorio, l'impegno per realizzare un sistema di formazione professionale, qualificazione e orientamento più moderno e capace di far fronte ai bisogni formativi del mercato del lavoro e di essere parte integrante delle nuove politiche di cittadinanza sociale, sono alcuni dei paradigmi di riferimento sui quali innestare le azioni di legislatura nell'ambito delle competenze comunali. Per quanto riguarda gli interventi sociali, l'impegno principale al quale saremo chiamati nel triennio attiene l'applicazione delle norme e dei principi introdotti dalla riforma dell'assistenza. Infatti, con l’approvazione, al termine della scorsa legislatura (ottobre 2000), della Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali si è aggiunto un altro importante tassello al processo di devoluzione delle competenze alle amministrazioni regionali e locali. Questa Legge è pienamente inserita nelle logiche del decentramento e di un nuovo ordinamento volti a valorizzare sempre più le amministrazioni vicine ai bisogni e alle esigenze dei cittadini. Inoltre salvaguarda e promuove gli obiettivi di cooperazione tra gli Enti Locali necessari per raggiungere economie di scala ed efficacia operativa, insieme ad una partecipazione attiva del privato sociale o terzo settore. I Comuni anzitutto sono individuati, nella legge 328/200, come fulcro della riforma del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Dalla progettazione alla realizzazione degli obiettivi, dalla pianificazione degli interventi all’erogazione delle prestazioni, il ruolo e le funzioni assegnate all’Ente più vicino ai cittadini diventa sempre più complesso e di grande responsabilità. Vi è la necessità di riorganizzare il sistema delle conoscenze relative al territorio di riferimento, di rivedere le modalità di attivazione di tutte le risorse disponibili, di innovare le modalità di organizzazione e erogazione delle prestazioni sociali, che devono essere per tutti, ma anche personalizzate, di qualità, integrate. Una delle novità più significative, in termini di lettura dei bisogni e riorganizzazione delle prestazioni, è data dalla introduzione dei Piani di Zona, veri e propri accordi di programma mediante i quali i Comuni, con il concorso di tutti i soggetti attivi nella progettazione, disegneranno il sistema integrato di interventi e servizi sociali. Una sorta di "programmazione negoziata" sul territorio, una via nuova e sperimentale con l’obiettivo di mettere in rete le competenze del pubblico, del volontariato e dell’associazionismo, interlocutori imprescindibili per costruire l’innovazione sociale. La scelta attuata in questo territorio è quella di prevedere un Piano di Zona di livello distrettuale, coincidente con il Distretto Sanitario di Lugo, con il vantaggio evidente di organizzare in modo più efficace le risorse esistenti sul territorio, evitare sovrapposizioni, realizzare proficue sinergie. La stesura del Piano Sociale di Zona sarà anche occasione per verificare le modalità di gestione integrata delle attività socio assistenziali. L'attuale convenzione con l'Azienda Sanitaria Locale, in scadenza il 31.12.2001, sarà pertanto rinnovata per un anno e successivamente saranno ridefinite le modalità di gestione in relazione agli indirizzi e ai progetti approvati con il Piano di Zona. Il "welfare pubblico" diviene "welfare di comunità", centrato sulle relazioni sociali e orientato alla ricerca di nuove forme di intervento per dare risposte personalizzate e di qualità ai bisogni dei cittadini. Un welfare volto a superare forme di assistenzialismo, utilizzando strutture e risorse pubbliche e private, valorizzando la funzione sociale della famiglia, avvalendosi del contributo essenziale del "terzo settore".

Programmi e Priorità

I Servizi Sociali, strutturati in tre grandi aree di intervento (famiglia e minori, handicap, assistenza e adulti in disagio), saranno rivisti e parametrati secondo più articolati obiettivi e priorità:

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• valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari e delle capacità genitoriali • diritti dei minori • potenziamento degli interventi a contrasto della povertà • sostegno della domiciliarità (disabili e anziani) • prevenzione delle dipendenze • azioni per l’inserimento sociale degli immigrati

Indichiamo quali obiettivi prioritari:

• costruire un progetto che, ponendo al centro la persona e partendo dall’analisi tecnica dei casi, giunga alla formulazione di percorsi personalizzati mirati alla soluzione e al recupero delle situazioni di marginalità e disagio;

• sperimentare forme innovative per arginare e prevenire nuove tipologie di disagio, che sottendono nuovi bisogni provocati dalla realtà sociale, che spesso genera instabilità, incertezza, emarginazione. Sono sempre più frequenti infatti casi di adulti, stranieri immigrati, ex-tossicodipendenti, adulti indigenti, che non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro, ad esercitare il loro ruolo nell’ambito familiare e che entrano in zona a rischio. Occorre trovare soluzioni che superino la logica assistenziale e vedano l’attivazione di risorse come Centri d’ascolto, Centri per l’impiego, associazionismo, volontariato;

• ampliare e incentivare la complementarità tra i vari soggetti impegnati nel tessuto sociale nel massimo rispetto dei ruoli e delle competenze. Sperimentare un welfare diverso, capace di dare corpo in modo più sistematico al principio della sussidiarietà valorizzando le numerose risorse presenti nella società. Promuovere la partecipazione attiva dei cittadini, il contributo delle organizzazioni sindacali, delle associazioni sociali e di tutela degli utenti;

• avviare ulteriori forme di collaborazione con enti e istituzioni quali l’Ipab di Bagnacavallo, che già partecipa a pieno titolo alla programmazione socio-assistenziale e opera con l’Amministrazione Comunale, unitamente all’Ausl, attraverso accordi di programma e convenzioni per la gestione di servizi. Tali forme di collaborazione e intesa saranno ulteriormente ampliate con l’applicazione della nuova legge sulla riforma dell’assistenza. E’ intenzione dell’Amministrazione Comunale lavorare alla trasformazione delle Ipab in agenzie di servizio strettamente collegate ai Comuni, affidando loro funzioni aggiuntive nell’ambito dei servizi sociali in una chiara distinzione dei ruoli e all’interno di un organico sistema di relazioni, in cui anche il patrimonio dell’Istituto possa essere valorizzato e reinvestito per finalità più ampie e diversificate.

La crescita quantitativa e qualitativa della domanda di servizi sociali alla persona, a fronte di risorse limitate e possibilità di spesa sostanzialmente invariata, se non ridotta, da parte dell’Ente Locale impone però un ripensamento non solo nella programmazione e regolamentazione dei servizi, ma anche nelle modalità di fornitura e finanziamento. Ciò comporterà nel prossimo triennio un adeguamento tariffario e delle rette per i servizi a domanda individuale e la definizione di criteri di compartecipazione alla spesa che possono consentire di incrementare il numero di persone che godono di agevolazioni, garantendo comunque la totale non partecipazione per le fasce più disagiate. Tale impostazione propone un arduo equilibrio nella programmazione degli interventi, ma:

• consentirà di evitare che si perpetuino meccanismi di esclusione sociale con servizi "ghetto" riservati alle sole persone in gravi difficoltà,

• porrà le premesse perché la sostenibilità economica di servizi di qualità sia garantita dalle scelte pubbliche e sorretta in modo equo dagli utenti.

In questo senso, si ribadisce quanto precedentemente affermato circa l'applicazione estesa dell'Ise. Per quanto riguarda le politiche sanitarie, saremo impegnati nel lavoro di definizione dei Piani della Salute. Strumenti di programmazione strategica sui quali le Aziende Sanitarie Locali ed altri soggetti dovranno calibrare i loro piani attuativi e di azione. Piani della salute che dovranno essere concepiti come strumenti in grado di correlare gli aspetti urbanistici, territoriali, ambientali, demografici e sociali con quelli della sanità e dei relativi servizi

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assumendo il tema del benessere psicofisico della popolazione come riferimento. Un'idea dell'integrazione innovata, che non investe più i soli aspetti del sociale e del sanitario ma che chiama in causa tutti i settori che concorrono appunto al grado di salute pubblica. Le politiche di prevenzione, in questo contesto, riassumono priorità. Prevenzione dei fattori di rischio, educazione alla salute, corretti stili di vita, politiche di sicurezza ed eliminazione delle cause che determinano incidentalità, inabilità, malattie. In conseguenza di ciò si dovranno dispiegare azioni integrate coerenti, dove l'aspetto sanitario, per la sua parte, sempre più dovrà orientarsi verso l'appropriatezza e l'adeguatezza dei propri interventi. Compito dei Comuni, attraverso i distretti sanitari, sarà quello, nel 2002, di predisporre le condizioni necessarie per affrontare al meglio queste impegnative sfide. Altro capitolo importante sul quale intendiamo sviluppare un lavoro di innovazione del ruolo e dei compiti del Comune riguarda le politiche sull'immigrazione e sulla casa. Nelle successive schede programmatiche sono enunciati più analiticamente le azioni ed i progetti che intendiamo mettere in campo. Partiamo da una realtà in costante evoluzione. Infatti, a seguito dei processi di globalizzazione i flussi migratori dal sud al nord del mondo hanno subito negli ultimi anni un'accelerazione che non lascia indifferenti nemmeno le realtà economiche e sociali medio-piccole, come la nostra, interagendo a tutti i livelli con la collettività e innescando problematiche di convivenza, integrazione e allargamento della base dei diritti e del concetto stesso di cittadinanza. Già nel 2001 la percentuale di stranieri, in gran parte proveniente dai paesi extracomunitari, ha raggiunto la percentuale dell'1,64% della popolazione, cittadini in gran parte impiegati nelle imprese locali. La tendenza in atto ci fa presupporre realisticamente, nei prossimi due anni, un incremento di cittadini stranieri di almeno il 30%. La nostra società, al pari di altre realtà, tende dunque ad assumere, in maniera più marcata, le caratteristiche di una società multietnica. Il nostro tessuto sociale che dispone di grandi capacità culturali ed economiche e di un consolidato e positivo patrimonio è chiamato ad una ulteriore prova che saprà affrontare in maniera adeguata solo se si affermerà una vera politica di inclusione sociale dei nuovi cittadini e di vera integrazione. Occorre uno sforzo di apertura della società locale, da parte di tutti i suoi soggetti fondamentali: dal mondo economico alle istituzioni scolastiche, dal volontariato alle associazioni di volontariato. Apertura della società, cultura dell'accoglienza per noi significa investire sui valori fondanti che hanno contribuito a creare la nostra identità ed il nostro senso di appartenenza: la solidarietà, l'etica della responsabilità, il rispetto e la condivisione di regole comuni e di diritti universali. Il ruolo del Comune dovrà essere prima di tutto quello di favorire l'affermazione di una politica di cittadinanza sociale, laica e inclusiva. Il problema riguarda, in questo senso, tutta la società. Il mondo delle imprese che denuncia una carenza grave di manodopera in molti settori strategici per la nostra economia, a partire dall'agricoltura e dall'edilizia, e che ha vitale interesse ad investire sulla stabilità e la qualificazione della forza lavoro; il comparto "sociale" che necessita di forza lavoro nei settori del lavoro di cura e sostegno alle persone anziane e bisognose oltre che nel campo sanitario. L'emarginazione sociale, la ghettizzazione ed i fenomeni di degenerazione che gli stessi producono nascono quando una società considera i lavoratori di cui ha bisogno come forza lavoro e non invece come persone portatrici di bisogni e di diritti. Le azioni relative alla casa, ai ricongiungimenti familiari, alla scuola e ai servizi, come descritto in altra parte della relazione, diventano prioritarie per il nostro agire. Riguardo alle problematiche dell'immigrazione resta in campo dunque un profondo lavoro di integrazione e conoscenza reciproca fra le diverse culture di cui deve essere protagonista la società civile, con l'Ente Locale a far da supporto e da promotore. Vanno portati avanti e arricchiti i progetti culturali di integrazione, a cui da tempo quest'amministrazione ha messo mano e dato sostegno. Il patrimonio del volontariato, presenza ricca ed eterogenea sul nostro territorio, dovrà essere valorizzato e coinvolto senza farne soggetto sussidiario dell'azione pubblica, ma ponte con la società civile in un processo di trasformazione culturale che non potrà prescindere dall'impegno costante a 360 gradi: dalla scuola al dibattito nella società, al mondo della cultura e dell'informazione, in modo particolare nei riguardi dei giovani. Una società multietnica ha processi di evoluzione lenti, ostacolati nel procedere, a volte traumatici; ma perché abbia sostegno nel progredire non dovrà essere vista come una società frutto di un'emergenza temporanea destinata col tempo a svanire. Dovrà possedere invece i connotati di una società "altra" in cui le soggettività e le culture potranno esprimersi e non

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prevaricarsi, comprendersi e proprio per questo accettarsi reciprocamente; in cui nelle regole della convivenza la cittadinanza è destinata a tutti.

LE POSIZIONI DEI CAPIGRUPPO CONSILIARI

Eros Rambelli (Democratici di Sinistra)

Quest’anno discutiamo il Bilancio del nostro Comune in presenza di una situazione politica nazionale completamente mutata. Col governo Berlusconi molte delle riforme avviate dall’Ulivo sono state bloccate o smantellate. Il centrodestra ha vinto le elezioni promettendo un drastico abbassamento delle tasse e il federalismo fiscale, poi, di fatto, per i cittadini ha eliminato la riduzione dell’Irpef introdotta dall’Ulivo e per gli Enti locali ha tagliato i fondi. Basti pensare che attualmente per ogni 1000 lire di tasse dirette o indirette pagate allo Stato da un cittadino bagnacavallese solo 34 (trentaquattro lire!) vengono ritrasferite dallo Stato al Comune di Bagnacavallo. In questo quadro i Comuni sono messi in condizione o di incrementare le imposte o di chiudere parte dei servizi. Negli ultimi quattro anni, a Bagnacavallo a differenza di altri Comuni, non abbiamo modificato le aliquote Ici e non abbiamo applicato addizionali Irpef. In questi anni abbiamo comunque mantenuto e qualificato la vasta rete di servizi presenti nel nostro territorio e realizzando una quota molto rilevante di investimenti. Ora, però, per garantire la quantità e la qualità dei servizi e per non bloccare gli investimenti ancora necessari nel centro e nelle frazioni, siamo costretti, come del resto tutti i Comuni d’Italia, a ritoccare alcune imposte locali. Abbiamo dovuto farlo nonostante riteniamo l’Ici e l’addizionale Irpef due imposte profondamente ingiuste e sbagliate; abbiamo cercato di farlo in modo equo ed equilibrato, mantenendo inalterata l’aliquota Ici per la prima casa e finalizzando l’addizionale Irpef alla realizzazione di nuovi investimenti. La relazione previsionale di presentazione del Bilancio traccia gli indirizzi e gli obiettivi per il prossimo triennio 2002-04. Le azioni amministrative che vengono indicate sono in continuità con quanto già realizzato in questi anni, ma presentano anche alcune innovazioni significative che tengono conto dei cambiamenti in atto e dei nuovi bisogni emersi. Nella "relazione" sono indicati nuovi interventi tesi a favorire lo sviluppo e la qualificazione del sistema produttivo; si pone molta attenzione al problema della sicurezza e al miglioramento della qualità della vita; sono proposti progetti sociali che danno centralità alle persone, alle famiglie, alla solidarietà; sono previste importanti iniziative in campo culturale; viene definito un ampio piano di investimenti. Non si tratta di slogan generici, ma di azioni e progetti molto concreti, che produrranno effetti sostanziali per la nostra comunità. Voglio fare un solo esempio. Mentre la Moratti a livello nazionale taglia drasticamente le risorse alla scuola pubblica e minaccia di chiudere il "tempo pieno", nel comune di Bagnacavallo abbiamo avviato una serie di interventi e di investimenti che ci porteranno tra due anni, a conclusione della legislatura, ad avere due poli scolastici (dal nido alle medie) molto qualificati e completamente rinnovati strutturalmente e il Centro di formazione professionale pubblico più importante della provincia. Ciò vale anche per molti altri settori. In una fase in cui il governo di centrodestra propone la privatizzazione dei servizi fondamentali e la completa deregolazione dell’economia e del lavoro, noi rimaniamo convinti che, per garantire pari opportunità ai bambini e ai giovani, per aiutare concretamente le persone e le famiglie socialmente più in difficoltà, per offrire occasioni concrete a chi ha intraprendenza, per fare più belle e funzionali la nostra città e le nostre frazioni, per migliorare la qualità della nostra vita individuale e collettiva, serva un Comune che, con lungimiranza ed efficacia, sappia cogliere le potenzialità della comunità che rappresenta e sappia tradurle in azioni che promuovano lo sviluppo civile, sociale ed economico. L’approvazione del Bilancio 2002 è anche l’occasione per un allargamento della maggioranza a Rifondazione Comunista. L’accordo politico programmatico tra le forze che compongono l’Ulivo e Rifondazione nasce non per esigenze numeriche, ma perché c’è condivisione sulle cose da fare e sul come realizzarle. Questo accordo è importante per due motivi: innanzitutto per la qualità delle proposte e delle azioni amministrative che vengono indicate nel programma; in secondo luogo perché rappresenta una scelta di unità, che può favorire, più in generale, il miglioramento delle relazioni tra tutte le forze del centrosinistra e tra i rispettivi elettorati. È una scelta impegnativa

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che richiede da parte di tutti grande responsabilità e capacità di collaborazione. Ci aspettano anni difficili. In Italia è in atto uno scontro molto aspro tra due idee diverse di società e tra due modi contrapposti di intendere le libertà e le relazioni sociali e personali. I rappresentanti del centrodestra pensano - e ce lo ripetono in continuazione - che, siccome hanno vinto le elezioni politiche, "possono fare quello che vogliono", anche se in contrasto con la legalità democratica. Noi, al contrario, riteniamo che il dovere di chi vince le elezione sia quello di dare attuazione ai programmi presentati agli elettori, con grande trasparenza e nel pieno rispetto delle leggi e delle regole costituzionali. Per tutti questi motivi e in coerenza con il "patto" sottoscritto con i cittadini alle elezioni amministrative di due anni fa, esprimo dunque, a nome del gruppo consigliare dei Democratici di Sinistra, un voto favorevole al Bilancio 2002 e al piano triennale degli investimenti. L’impegno del Democratici di Sinistra di Bagnacavallo teso a garantire la buona qualità del governo locale e a consolidare l’unità dell’Ulivo e del centrosinistra, rappresenta innanzitutto un contributo per far crescere la nostra comunità comunale, ma anche un modo concreto per dare maggior incisività alla lotta di opposizione e per preparare un’alternativa alle destre.

Paolo Baruzzi (Rifondazione comunista)

Rifondazione Comunista si appresta ad approvare il primo bilancio del Comune di Bagnacavallo. Un bilancio segnato dall’ingresso in maggioranza del nostro partito dopo una convergenza sui contenuti che, partendo dall’astensione nostra al bilancio 2001, ha prodotto un’integrazione programmatica contenuta nella relazione del sindaco. Il confronto si è sviluppato su quattro punti: politiche giovanili, servizi sociali, immigrazione, ambiente e qualità dello sviluppo. Punti, questi, che abbiamo ritenuto fondamentali per marcare significative differenze fra il governo di un ente locale amministrato dal centrosinistra più Rifondazione Comunista ed uno amministrato dalle destre. Segnare, oggi, queste differenze (soprattutto dopo l’ascesa al potere della destra) diventa fondamentale per marcare un modo alternativo di governare, nella speranza di saper dimostrare la capacità di farlo nell’interesse delle fasce deboli della società. I comunisti in Emilia-Romagna, negli anni ’60 e ’70, hanno saputo realizzare un modello di sviluppo economico e di servizi (alternativo al governo democristiano), che ha fortemente qualificato la nostra regione al punto da renderla riferimento per tutta la sinistra, non solo italiana. Oggi dobbiamo dimostrare che è possibile potenziare un tessuto solidale che, attraverso l’innovazione, sappia dare risposte ai bisogni delle fasce deboli, sappia cogliere le differenze come valore e come crescita socio-culturale di tutti e per garantire un adeguato standard di benessere e qualità della vita. Rifondazione Comunista entra in giunta a metà legislatura e lo fa assumendosi responsabilità di governo importanti per la città. Potevamo rimanere all’opposizione e criticare, da sinistra, alcune scelte che l’amministrazione si accingeva a compiere. Sicuramente sarebbe stato più facile. Se avessimo compiuto questa scelta, non avremmo reso un buon servizio a chi ci ha votato in questi anni; ma soprattutto non avremmo potuto mettere a disposizione della collettività le nostre idee d’innovazione delle politiche, perché interagiscano con i bisogni delle lavoratrici, dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati così come quelle dei cittadini stranieri. In quest’ultimo anno si sono registrate grandi convergenze programmatiche tra noi ed il centro sinistra, in un clima di reciproca soddisfazione e ricerca di un’elaborazione più avanzata, nell’interesse della collettività. La nostra entrata in maggioranza a legislatura avviata non rappresenta per noi un problema e respingiamo le accuse delle destre di aver tradito l’elettorato. Respingiamo questa concezione della politica per due ragioni fondamentali:

• Non ci appartiene un sistema elettorale di questo tipo, è un sistema che abbiamo sempre condannato e che vorremmo contribuire a cambiare per renderlo più democratico e partecipativo.

• Le alleanze devono essere il frutto di convergenze programmatiche, come risultato di un confronto politico e sociale per migliorare uno stato di cose preesistente o che rischia di affermarsi contro gli interessi di coloro che rappresentiamo. Non è, quindi (come vorrebbero le destre), un consociativismo di maniera che si realizza a scadenze predeterminate (quelle elettorali).

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Signor Sindaco, il nostro voto a favore del bilancio è un voto a favore della sua Giunta, nella consapevolezza che vi saranno prove e verifiche che dovremo superare, nell’interesse della collettività. Apprezziamo che, nonostante il governo tagli importanti risorse agli Enti Locali, la sua Giunta si appresti a raddoppiare l’asilo nido di via della Costituzione e a mantenere il livello, la qualità e la quantità dei servizi sociali erogati. L’introduzione dell’addizionale Irpef (0,2%) si è resa necessaria a causa dei mancati trasferimenti dallo Stato determinati dalle politiche liberiste del governo. Queste risorse sono necessarie per avviare politiche che sempre di più rispondano ai bisogni della nostra comunità. Questo voto a favore del bilancio è ancor più condivisibile a fronte dell’impegno, che lei si è assunto con la sua maggioranza di fronte al Consiglio Comunale, di rivedere l’addizionale Irpef, nel caso di una maggiore compartecipazione alle tasse da parte del Governo a favore degli Enti Locali.

Piergiorgio Costa (La Margherita)

All’aggiornamento del programma che le forze del centrosinistra sottoscrissero all’atto dell’elezione del Sindaco, e che nelle sostanziali linee-guida non può ovviamente derogare da quello d’inizio legislatura, si è impegnata la "Margherita" con proposte sulla cultura, lo sviluppo, l’occupazione e la sicurezza dei cittadini, trovando all’interno della coalizione dei partiti che si riconoscono sotto il simbolo dell’Ulivo, attenzione e convergenza. Contestualmente il mio partito si riconosce pienamente nella manovra economica proposta per l’immediato e in prospettiva per il prossimo triennio. È la via più seria tra quelle praticabili, stanti le scelte involutive dell’attuale Governo che condizionano pesantemente e negativamente le realtà locali, siano esse di destra o di sinistra, specie quelle socialmente più avanzate come la nostra. Tali scelte devono essere dettate dall’unico obiettivo di non abdicare al dovere di salvaguardare i traguardi fin qui raggiunti e consolidati, perché rinunciandovi faremmo registrare un chiaro arretramento su posizioni che abbiamo creduto ormai largamente superate. La risposta impegnativa e difficile, quanto necessaria, si concretizza praticamente in una manovra che prevede l’addizionale Irpef (nelle quote stabilite per legge), nelle quote Ici, l’incremento di alcune imposte e tasse locali, l’adeguamento al tasso di inflazione delle rette di alcuni servizi sociali e via elencando secondo quanto ampiamente illustrato dal Sindaco nella relazione previsionale e dall’Assessore dott. Cortesi in sede di illustrazione della manovra. È comunque fondamentale che unitamente a tali scelte, che pare non debbano essere un apax se la vicenda politica che stiamo vivendo in campo nazionale dovesse continuare con questa tendenza di fondo che accende conflittualità tra i vari livelli di governo, è fondamentale, dicevo, che quanto avviene e si decide in nome e sulla testa dei cittadini sia adeguatamente messo in luce nella massima trasparenza. Ciò significa preparare e predisporre una politica di crescita economica e sociale in alternativa ad un più facile conflitto nei confronti del Governo, purtroppo sterile e tante volte fine a sé stesso. E il bilancio che andiamo ad approvare mi pare che si proponga proprio la via della concretezza, della coerenza e della praticabilità e dell’obiettiva valutazione delle possibilità operative. Cosa che garantisce, tanto per citare alcune proiezioni, spazi a nuovi insediamenti e nuove attività pur nella salvaguardia dei vincoli ambientali, incentivazione del terziario, valorizzazione della funzione commerciale della città, innovazione in campo agricolo, aumento della sicurezza, valorizzazione del nostro patrimonio culturale… Il mio voto è quindi favorevole.

Elena Verna (Partito Repubblicano Italiano)

Il partito Repubblicano Italiano per il terzo anno consecutivo si appresta a condividere la discussione del bilancio di previsione come forza di maggioranza all'interno del Consiglio Comunale di Bagnacavallo. Le forze di maggioranza che si identificano nei Partiti politici, fra cui il Pri, che hanno sostenuto il Sindaco ora in carica, hanno, poco più di due anni fa, condiviso un accordo di tipo politico e

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programmatico che ha portato alla presentazione ai cittadini di un programma. È quindi doveroso, da parte del Partito repubblicano nei confronti dei propri elettori, riconfermare il programma con cui ci siamo presentati alle elezioni. Come il Partito repubblicano ha sempre fatto anche questa volta non mancherà di assumersi le proprie responsabilità e perseguire gli obiettivi che si era prefisso in sede di campagna elettorale. Bagnacavallo è un comune in cui negli ultimi anni, anche grazie all'apporto dei repubblicani in giunta, la qualità della vita ha raggiunto livelli soddisfacenti nei molteplici aspetti; ciò purtroppo presuppone alti costi dell'amministrazione al fine di poterli, oltre che garantire, migliorare. L'adozione dell'addizionale Irpef deliberata dal Consiglio Comunale lo scorso 21 dicembre 2001 contribuirà anche al mantenimento dei livelli attuali dei servizi offerti. Tale risorsa sarà destinata a finanziare gli investimenti che, sul territorio comunale, garantiranno un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini quali gli interventi di ristrutturazione ed ampliamento dell'asilo nido, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole, manutenzioni al sistema fognario e di pubblica illuminazione, interventi di manutenzione e ristrutturazione delle strutture sportive. Tali interventi verranno svolti, in base alle priorità che gli sono state assegnate, sia nell'ambito del capoluogo che nelle frazioni Purtroppo, salvo eccezioni, dobbiamo rilevare come a volte si sono in passato favoriti gli interventi nel capoluogo a scapito dei stessi servizi di cui abbisognano anche le frazioni. Sarà prerogativa del Pri avanzare proposte affinché tale prelievo fiscale nel corso degli anni venga sempre utilizzato per lo scopo per cui lo si è introdotto: creare sul territorio quei servizi che sappiano al meglio rispondere alle esigenze delle persone. Purtroppo l'addizionale Irpef si sovrappone ad altre imposte e ciò porterà ad un aggravio della pressione fiscale nei confronti dei cittadini; l'adozione di tale imposta non ha coinciso con una riforma fiscale a livello nazionale, come invece si auspicava, creando di fatto un'imposta aggiuntiva e non sostitutiva rispetto a quelle esistenti. Come già dichiarato nello scorso Consiglio Comunale ribadiamo, anche in questa occasione, l'intenzione del Pri di assicurarsi che tale prelievo non segua l'aumento previsto qualora le mutate condizioni lo permettano o che vengano attuate le auspicate riforme fiscali a livello nazionale. Non dimentichiamo inoltre che tale imposta si inserisce nel quadro di un equo federalismo che vede il prelievo fiscale direttamente investito sul territorio in cui vivono gli stessi contribuenti. Il principio di equità che ci preme perseguire nell'amministrare il nostro Comune ci spinge ad essere concordi con l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani nel perseguire l'intento di ridefinire le modalità di applicazione dell'Ici. Auspicabile sarebbe, a fronte del medesimo prelievo globale, la soppressione di tale imposta per le prime abitazioni ed una più equa spalmatura sulle rimanenti categorie di immobili abolendo i privilegi di esenzione di cui godono alcuni edifici, il cui alto valore venale non trova un equo rapporto nel prelievo fiscale. Il nuovo Prg del Comune di Bagnacavallo si delineerà all'interno di programmi di zona ed avrà come punto cardine lo sviluppo dell'area Naviglio in quanto area destinata agli insediamenti produttivi. A tal proposito è importante che vi sia la consapevolezza del fatto che il Pri ha da sempre sostenuto tale tesi in sede di campagna elettorale anche quando non faceva parte delle forze di maggioranza e vogliamo che ci sia dato atto di ciò. La caparbietà con cui abbiamo sempre portato avanti tale progetto ci ha dato ragione e ciò a conferma del fatto che se si crede nelle proprie idee non si è disposti al compromesso. Ma l'occasione dell'approvazione del bilancio di previsione è la migliore occasione che vi è all'interno del Consiglio Comunale per poter rivendicare l'importanza del dibattito in tale sede. Il Comune di Bagnacavallo fa parte dell'Associazione dei Comuni della Bassa Romagna e lo vede fortemente impegnato nelle grandi sfide che affronterà tale associazione per la gestione dei servizi. La prevista fusione tra Te.am ed Area e così pure la costruzione del cosiddetto "perimetro" romagnolo e bolognese insieme a Seabo li consideriamo argomenti prioritari per la cittadinanza stessa, in quanto i servizi erogati da tali Aziende sono determinanti ed irrinunciabili per l'intera comunità. Come Pri riteniamo che sia opportuno affrontare mediante dibattiti all'interno del Consiglio Comunale tali argomenti e colgo l'occasione per chiedere ufficialmente al Sindaco di conoscere in sede di Consiglio quelle che sono le strategie di tali fusioni. Nostra intenzione è che i consumatori, ed in questo caso i consumatori sono i cittadini di Bagnacavallo, abbiano i servizi migliori e che tali servizi siano a loro forniti con un ottimo rapporto qualità prezzo ed è solo in sede di dibattito che si può verificare ciò. Pur riconoscendo l'importanza ed il ruolo rivestiti dell'Associazione dei Comuni vogliamo, come Pri, rivendicare l'importante ruolo dei Consigli Comunali poiché sono formati da persone democraticamente elette dai cittadini e quindi riportare

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in tale ambito l'importante momento della discussione, del confronto che solo un'assemblea democratica può fare. L'apporto dato da tale confronto a nostro parere non può che essere produttivo per tutti i cittadini poiché non si deve avere paura del confronto ed è dalla pluralità, dalla diversità che nascono le idee migliori. Il ruolo che riveste l'Associazione dei Comuni non deve limitare quello dei Consigli Comunali: è a nostro avviso importante che sia all'interno degli stessi che vengano determinate le direttive entro cui muoversi all'interno dell'Associazione, e tali direttive siano il frutto del confronto fra le varie forze politiche che rappresentano nel loro concerto tutta la popolazione nelle varie espressioni ed interessi che possono essere sia economici sia sociali che ambientali. Ci sembra opportuno in questa sede affrontare anche un altro tema che purtroppo come cittadina non può che angosciarmi: ciò di cui parlo è la sanità. Le inquietanti vicende che hanno portato alla morte di persone all'interno di ospedali pubblici ci spingono a farci domande riguardo la sorte della nostra Asl. La predisposizione del documento d'intesa fra le Conferenze Sanitarie della Romagna denominato "Progetto Romagna" è da intendersi come un importante punto di arrivo o di partenza per noi cittadini? E così pure la sorte dei presidi ospedalieri riteniamo sia un ulteriore argomento di importante discussione a cui tutte le forze politiche debbano dare il proprio apporto. Come cittadina, ancor prima che come rappresentante di un partito, penso che quello della sanità sia un servizio che prioritariamente le amministrazioni pubbliche debbano garantire a tutti i cittadini e lo debbano fornire al meglio. Chiedo pertanto al Nostro Sindaco di dare adeguate informazioni di ciò che succede all'interno di quest'area di cui facciamo parte e ciò anche mediante l'apporto che possono dare esperti e responsabili invitati in occasioni di ordini del giorno del Consiglio Comunale opportunamente predisposti. Concludo brevemente dichiarando che a fronte degli impegni presi con gli elettori ed all'opportunità che ci è stata data dagli stessi per poterli realizzare esprimiamo un giudizio positivo sull'operato dell'amministrazione comunale ed un voto favorevole circa il bilancio di previsione 2002 nonostante questo sia un bilancio impegnativo e pesante per i cittadini, che vedono aumentare la pressione fiscale. Tale decisione trova la propria giustificazione nell'impegno che il Pri ha preso con i propri elettori al momento in cui ha presentato, di concerto con le altre forze di maggioranza, il programma di legislatura. Il Pri si è assunto l'impegno e la responsabilità di perseguire tali obiettivi ed ora più che mai, alla luce dell'aumento della pressione fiscale, il nostro ruolo all'interno della giunta sarà di vigilare affinché l'amministrazione non sprechi inutilmente ed impropriamente le risorse a scapito dell'alta qualità dei servizi che può offrire ai cittadini.

Francesco Zannoni (Polo delle Libertà)

L’aggiornamento politico compiuto dai partiti che a Bagnacavallo si riconoscono nell’Ulivo con l’inserimento di Rifondazione Comunista non mi sembra altro che un tentativo di ricerca di equilibri che tendono soltanto a mantenere in qualche modo il potere. Quindi ci troviamo di fronte ad un nuovo assetto di giunta che niente ha a che fare con il buon governo della città, ma che è soltanto un’accozzaglia di piccoli interessi di partito lontani da quelle che sono le attuali esigenze della società civile. Tutto questo conferma un vecchio modo da voi tanto vituperato di fare politica, ma che di fatto questa Giunta ha dimostrato e sta dimostrando di essere l’unico che sa interpretare. Io mi domando, Signor Sindaco, che cosa leghi, che cosa possa accomunare per esempio Repubblicani o ex Democristiani agli esponenti del partito della Rifondazione Comunista se non quello di poter governare ancora. Inoltre, con questa decisione viene tradito il patto con gli elettori che si era stabilito il 13 giugno 1999. Patto che non più tardi di un anno fa era stato ribadito proprio in questa sala dal Capogruppo dei Democratici di Sinistra, Sig. Eros Rambelli. La pesante manovra messa in atto dall’Amministrazione Comunale non può assolutamente essere condivisa da noi. Essa prevede oneri accresciuti per i cittadini e le imprese, l’introduzione dell’addizionale Irpef 0,2%, l’incremento delle aliquote Ici per i fabbricati diversi da civile abitazione, l’ulteriore incremento Ici per i terreni agricoli a danno di una categoria che nell’estate scorsa, in tante zone del nostro comune, ha sofferto di gravissime calamità naturali, il pesante adeguamento delle tariffe sui rifiuti, l’aumento del canone di pubblicità e dell’occupazione sul suolo pubblico. In questo momento occorre invece razionalizzare al meglio le spese diminuendo in modo sostanziale le consulenze esterne, attuando anche una diminuzione degli assessori, con un’eventuale ridistribuzione delle deleghe. Non è possibile da un lato "piangere miseria" sulle spalle dei cittadini e poi passare da L. 289.000.000 (€ 149.276,85) a L. 322.000.000 (€

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166.322,32) per le indennità di carica di Sindaco e assessori. In questo contesto, dove non viene individuato un preciso piano per la razionalizzazione ed il contenimento della spesa, ancora ad oggi non sappiamo neppure vagamente quanto ci ha fatto risparmiare l’adesione all’"Associazione Intercomunale della Bassa Romagna". Date quindi anche voi un esempio di buona amministrazione, come sta facendo il Governo Centrale, con tutta una serie di leggi e manovre tese alla diminuzione delle spese e non, come al solito, aumentando tasse e tariffe. Questi ultimi provvedimenti hanno portato alla definizione della Finanziaria 2002, malgrado il II governo Berlusconi abbia ricevuto dai governi di centrosinistra una pesante eredità sotto il profilo degli equilibri della finanza pubblica. Venendo al bilancio vero e proprio, in materia di investimenti, il tanto celebrato Piano degli Investimenti 2001, quello che noi avevamo titolato con un considerevole anticipo il "Bilancio dei Sogni", si è rivelato ciò che noi avevamo previsto e solo la metà di quanto preventivato è stato realizzato. Per l’anno in corso ben vengano gli investimenti nel settore scolastico e per la costruzione dell’asilo nido, ma molto e di più deve essere fatto nel comparto produttivo, mettendo le aziende che intendono stabilirsi a Bagnacavallo nelle condizioni ideali per farlo. Per quanto riguarda il centro storico, gli investimenti e i lavori che lo riguardano devono essere eseguiti in tempi celeri e possibilmente non a singhiozzo, per non creare ulteriori disagi alle attività commerciali. Queste ultime risentono già pesantemente della mancata riqualificazione di zone centrali, come ad esempio via Garibaldi o la zona di via Farini. Lo stesso mercato del sabato abbisogna, da parte di questa Amministrazione, di un intervento urgente affinché sia sempre più appetibile per quelle imprese che lo possono riqualificare, ad esempio con prodotti legati al "Consorzio di Bagnacavallo". Se in questo settore nulla verrà fatto, si verificherà un inevitabile impoverimento della sua funzione commerciale. Sempre nel settore dei lavori pubblici, sono fondamentali e importanti gli interventi di messa in sicurezza dei sistemi viari, come pure tutti quegli interventi che riguardano la pubblica illuminazione per l’adeguamento della sicurezza stradale. Per la città, con rammarico si può notare dal Piano Poliennale degli Investimenti che ben poche sono le speranze di vedere restituita al paese con il decoro e la riqualificazione che merita tutta la zona della stazione. Quest’area a tutt’oggi è purtroppo soggetta ad un degrado che poco onora la nostra città. Riflettendo sul settore lavori pubblici, credo che a volta in questo campo non sempre sia necessario eseguire interventi o investimenti faraonici. I cittadini a volte necessitano di piccole cose che tendono a rendere migliore la qualità della vita quotidiana. Per fare un semplicissimo esempio, durante la cosiddetta "emergenza neve", superata la primissima fase durante la quale sono state sgomberate le strade principali del nostro comune, non è stato fatto più nulla. Infatti i parcheggi della zona artigianale, di via Guarno o di via Pieve, oppure i marciapiedi e i vialetti di via Cavour, via Fossa, via Toscanini, oppure quelli della "zona tennis" sono rimasti coperti dalla neve poi da uno spesso strato ghiacciato. Ovviamente le persone che hanno risentito e risentono maggiormente di tutto ciò sono gli anziani e i bambini, così costretti al transito in mezzo alla sede stradale. In materia di sicurezza ribadiamo la nostra fiducia nel progetto "Città Sicure" elaborato dalla nostra Polizia Municipale, anche se rimaniamo del parere che l’adeguamento dell’organico della stessa è assolutamente improcrastinabile. In questo senso la risposta dataci dall’Amministrazione in seguito ad una interrogazione da me presentata ci ha lasciati assolutamente insoddisfatti. Per il coordinamento dei Corpi di Polizia Municipale nell’ambito dell’"Associazione Intercomunale della Bassa Romagna", siamo certi che all’interno degli organici e specificatamente all’interno dell’organico della nostra Polizia Municipale ci siano competenze e professionalità adeguate a svolgere tale ruolo. Anche questa ci sembra un’occasione per attuare un sensibile risparmio. Nell’ambito della nostra convivenza con cittadini provenienti da altri Paesi e quindi con culture e abitudini diverse è ovvio che va ricercata una sempre maggiore integrazione agevolando eventualmente i ricongiungimenti familiari perché questo crea sicuramente una più positiva convivenza. Non bisogna tuttavia dimenticare, come ha sottolineato il Cardinale Biffi, che difendere i valori della civiltà cristiana, sia da insidie implicite nel dialogo religioso sia dalle prepotenze di chi vuol prevalere con la violenza, è un nostro sacrosanto dovere. Alla solidarietà e all’accoglienza si deve quindi affiancare la repressione della criminalità e della clandestinità. È nell’interesse degli stessi immigrati che le istituzioni sostengano chi lavora regolarmente e onestamente e puniscano chi delinque. Per quanto riguarda le politiche culturali, è stato compiuto certamente molto per riqualificare la nostra Bagnacavallo. Riteniamo comunque che tra le iniziative da mettere in atto, la più significativa sia quella di concentrarsi su quella parte dell’ex Convento di San Francesco ancora da

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ristrutturare come destinazione finale del "Museo della Città". Importante nell’ambito delle politiche giovanili è la qualificazione del servizio "Informagiovani", che già svolge, con un operatore qualificato, un importante ruolo. Tra le iniziative dell’Amministrazione, significativa è certamente la promozione dell’attività sportiva nei giovani dai 15 ai 18 anni, una fascia d’età dove è molto forte il disagio giovanile. Questa attività andrebbe svolte di concerto con le società sportive per raggiungere sempre migliori risultati. Nell’ambito del sociale, il volontariato a Bagnacavallo riveste una primaria importanza e di conseguenza tutte quelle associazioni benefiche fondate nel corso degli anni. A queste sono stati assegnati contributi a volte assai poco significativi. Noi diciamo basta a finanziamenti a pioggia che sanno tanto del più spiccio clientelismo. E, dato che così non è, perché le tante associazioni interessate sono degne della massima fiducia e stima, chiedo che venga pertanto istituita una commissione paritetica che decida in base ai progetti ed ai programmi, permettendo a chi ha il merito e il pregio di proporre programmi che rendono beneficio alla cittadinanza di venire ulteriormente premiato. Anche quest’anno dispiace di non vedere inserita in bilancio nessuna voce relativa al funzionamento dei gruppi consiliari. Ritengo pertanto che mettere a disposizione delle minoranze gli strumenti informatici più elementari ed un ufficio per l’elaborazione e la consultazione delle pratiche consiliari sia ormai improrogabile e segno di una grande democrazia. Molti ed altri sarebbero i temi da analizzare anche se questi ci sembrano comunque i più significativi. Non vorremmo comunque fare come questa Amministrazione che ogni anno aumenta sempre più le pagine della Relazione Previsionale e Programmatica forse perché è sempre più complicato e sempre più parole ci vogliono per raccontare ai nostri concittadini quanto sia brava questa Amministrazione. Noi comunque non smetteremo mai di batterci per ribadire il nostro ideale fondamentale: un Comune, un’Amministrazione al servizio dei cittadini e non i cittadini al servizio dell’Amministrazione Comunale. In base alle valutazioni fin qui espresse, il nostro voto sarà contrario.

LE POLITICHE FINANZIARIE, DI SPESA E D’INVESTIMENTO

dalla relazione programmatica della Giunta comunale

e

dall’intervento dell’assessore alle politiche finanziarie e al bilancio Giuseppe Cortesi

1) LE ENTRATE CORRENTI

Premessa

La vera questione della fiscalità locale è costituita dalla pressoché totale inesistenza di spazi di autogoverno che consentano ai comuni italiani di gestire con maggiore autonomia, flessibilità ed equità le proprie entrate tributarie; alcuni significativi numeri consentono di apprendere pienamente la reale portata del fenomeno. Le entrate fiscali complessivamente previste per il 2001 sono indicate in un milione di miliardi di lire, pari al 42% del prodotto interno lordo; di tale imponente somma, lo Stato provvede ad assegnare ai comuni, sotto forma di contributi e trasferimenti erariali, appena 33.170 miliardi, pari al 3,3% dell’intero gettito. I dati relativi al Comune di Bagnacavallo sono in linea con i valori nazionali: a fronte di un reddito prodotto dai cittadini bagnacavallesi pari ad oltre 155 milioni di € (300 miliardi di lire) e, quindi, di un prelievo fiscale complessivo (diretto ed indiretto) stimabile in circa 65 milioni di € (126 miliardi di lire), i trasferimenti dello Stato indicati per il 2002 (contributo ordinario, fondo consolidato e trasferimento dal fondo sviluppo investimenti) ammontano a 2.220.000 di € (4,3 miliardi di lire), cioè al 3,4% delle imposte e tasse riscosse dall’Erario sul nostro territorio. È chiaro che si rende necessaria, anzi indispensabile, una profonda riforma del sistema tributario italiano che consenta – fra l’altro – di valorizzare la capacità impositiva degli Enti

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Locali e conceda loro gli strumenti fiscali necessari per attuare politiche di governo, di investimento e programmazione economica veramente efficaci ed autonome. Purtroppo, le premesse non sono particolarmente confortanti: il disegno di legge delega di riforma del sistema fiscale, approvato di recente dal Consiglio dei Ministri, ignora completamente i tributi locali, mortificando le legittime necessità di finanziamento degli Enti Locali e, con esse, la struttura federalista che la stessa Costituzione Italiana attualmente recepisce.

La manovra finanziaria del Comune per il 2002

La situazione finanziaria che la manovra di bilancio deve affrontare per il 2002 è caratterizzata da una sensibile diminuzione delle entrate correnti, quantificabile in € 930.000 (circa 1.800 milioni di lire), dovuta all’impossibilità di riproporre alcune fonti di entrata che, rispetto a quanto indicato per l’esercizio 2001, hanno esaurito o comunque fortemente ridotto i propri effetti positivi. Ci riferiamo soprattutto all’avanzo di amministrazione ascrivibile a fronte di spese non ricorrenti, per € 263.000 (510 milioni di lire), ai minori trasferimenti statali, sia ordinari che per sviluppo investimenti, pari ad € 346.000 (670 milioni di lire), alle minori entrate che si ritiene di ricavare dall’attività di liquidazione ed accertamento dell’Ici, per € 124.000 (240 milioni di lire), all’assenza del contributo di tesoreria (la cui convenzione è scaduta lo scorso 31 dicembre 2001) di € 87.800 (170 milioni di lire) ed ai minori proventi derivanti dalla concessione di aree cimiteriali, stimabili in € 89.350 (173 milioni di lire). Dinanzi a tale scenario, si ponevano all’Amministrazione Comunale, in pratica, due soluzioni: o ridimensionare sensibilmente i servizi offerti ai cittadini ed il flusso degli investimenti pubblici, oppure adottare una manovra finanziaria – la più equa ed equilibrata possibile - che consentisse di reperire le entrate necessarie a salvaguardare l’azione di governo intrapresa negli ultimi anni. Con la manovra finanziaria approntata per il 2002, la Giunta si è prefissata l’obiettivo di calibrare in maniera equilibrata le leve delle maggiori entrate e delle minori spese garantendo, da una parte, i flussi di risorse che consentano di sostenere i livelli di spesa corrente necessari al mantenimento - secondo la quantità e la qualità oramai consolidate – dell’erogazione dei servizi pubblici istituzionali ed un adeguato programma degli investimenti (sia in maniera diretta, come forma di autofinanziamento, sia indirettamente, come capacità di pagamento delle quote di ammortamento dei mutui) e, dall’altra, producendo un grosso sforzo finalizzato all’individuazione delle voci di spese suscettibili di azioni di contingentamento, per le quali sono stati definiti rigidi budget di impiego. Infatti, il pareggio di bilancio viene fissato per il 2002 ad € 10.380.000 (circa 20.100 milioni di lire), contro i 20.630 milioni del 2001, quindi con una contrazione pari a 530 milioni di lire. Analizziamo nel dettaglio i contenuti maggiormente significati della manovra finanziaria prevista per l’esercizio 2002:

Imposta comunale sugli immobili

L’Ici rappresenta la voce più importante per quanto attiene alle entrate dei comuni raggiungendo, a livello regionale, un’incidenza pari a quasi il 30% del totale delle entrate correnti. Il Comune di Bagnacavallo si colloca perfettamente nella norma della nostra regione, con una percentuale del 30,1%. L’analisi dell’Ici è influenzata da due tematiche principali: una a valenza prettamente territoriale, riconducibile alla tipologia media dei fabbricati, agli estimi catastali, alla dimensione geografica ed alla presenza più o meno significativa di seconde case; l’altra, di carattere generale, riguardante la validità e l’efficacia del sistema di norme che regolano l’imposta.

In merito alla prima delle due questioni, la situazione esistente nel nostro territorio è così sintetizzabile:

• il sistema degli estimi catastali produce mediamente rendite che determinano la valorizzazione di una base imponibile spesso inferiore al valore venale dell’immobile soggetto a tassazione;

• tale fenomeno si accentua maggiormente se si analizza la tipologia e la consistenza media delle unità immobiliari situate nel centro storico, poiché in questo caso il gap fra valore

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commerciale e valore catastale è ancora più ampio; • la presenza di seconde case (in particolare gli immobili a disposizione e, quindi, tipicamente

le abitazioni turistiche) è scarsamente rilevante nel nostro territorio; • il tessuto economico locale è ancora fortemente legato all’agricoltura e, pertanto, il numero

degli immobili commerciali ed a destinazione produttiva - seppur significativa nel capoluogo - non assume la consistenza e la tipologia riscontrabili in altre realtà limitrofe caratterizzate da una maggiore vocazione industriale.

Le conseguenze sono facilmente intuibili: qualsiasi manovra fiscale sull’Ici che abbia come obiettivo prioritario quello di evitare un’eccessiva penalizzazione della prima casa, troverebbe qualsivoglia Amministrazione costretta ad operare entro ristretti margini di manovra e con una ridotta varietà di opzioni, non potendo questa contare sulle opportunità di cui altri comuni a noi vicini possono approfittare (basti pensare, ad esempio, a Ravenna e Cervia per le seconde case, oppure ad Imola e Faenza per gli immobili industriali). Inoltre, poiché la base imponibile non è costituita da un reddito corrente, risulta essere pressoché impossibile adeguare le entrate in funzione della dinamica dell’inflazione (che, invece, esprime pienamente i propri effetti sul versante delle spese), se non facendo ricorso - per quanto oggettivamente possibile - ad un ritocco delle aliquote Ici applicabili. Di più ampio respiro sono le considerazioni riguardanti la seconda delle tematiche introdotte, poiché ci portano a riflettere sul sistema fiscale italiano, in generale, e sulla vigente normativa Ici, in particolare. In primo luogo, riteniamo sia opportuno ridefinire l’Ici come imposta comunale da determinarsi sulla base del valore commerciale degli immobili e non più sull’ormai obsoleto sistema delle rendite catastali; in secondo luogo, è necessario estendere ai comuni le aree di intervento in materia di prelievo tributario, ed in tal senso siamo favorevoli a mantenere (seppur ampliandolo nei contenuti) il criterio basato sulla connotazione territoriale della fiscalità connessa agli immobili, cioè sulla possibilità di poter intervenire sul reddito prodotto dagli immobili insistenti sul territorio comunale: su quello figurativo (ricollegabile cioè al possesso di un bene patrimoniale), su quello derivante dall’attività di locazione, ovvero sul reddito conseguito a seguito di operazioni aventi natura speculativa. Riformulare la base imponibile Ici, passando da un sistema fondato sugli estimi catastali ad uno che assuma come base di riferimento il valore commerciale degli immobili, implica quindi una profonda revisione dell’attività di gestione del territorio, percorribile in maniera fruttuosa solo a condizione di concedere maggiori competenze e capacità d’intervento ai comuni, sia in termini di facoltà di determinazione dei valori, sia per quanto concerne il potere di regolamentazione ed applicativo delle disposizioni legislative. Riteniamo, ad esempio, che i comuni dovrebbero poter disporre della facoltà di definire, mediante l’approvazione di appositi regolamenti, in maniera certa ma al tempo stesso flessibile, i valori venali medi dei beni immobili (ad esempio, al mq. per i fabbricati e le aree fabbricabili, all’ettaro per i terreni agricoli), prevedendo una adeguata classificazione, che tenga conto dell’ubicazione, della tipologia e della destinazione degli stessi. Il secondo obiettivo da perseguire è costituito dalla semplificazione del sistema di tassazione che, a vario titolo, grava sui beni immobiliari, attraverso un’azione di accorpamento delle imposte (e, quindi, delle relative discipline) che consenta di operare ricorrendo a non più di due o tre strumenti fondamentali e garantisca agli Enti Locali forme alternative di finanziamento, da perseguire - ad esempio - mediante i regimi della compartecipazione (alle imposte dirette e sui trasferimenti) e dell’imposizione sostitutiva. L’obiettivo finale è quello di garantire ai comuni maggiori spazi di autogoverno in materia di finanza locale, con la possibilità di adottare politiche fiscali sicuramente più eque, poiché l’adozione di una base imponibile ai fini Ici che si basi sul valore commerciale degli immobili (normalmente maggiore rispetto alla determinazione catastale) consentirebbe di riformulare diversamente le aliquote, riducendo in maniera sensibile quella relativa all’abitazione principale. Passiamo ora all’analisi dei valori esposti nel bilancio di previsione 2002. A fronte di una precisa scelta politica tesa ad evitare un inasprimento della pressione tributaria sulle abitazioni principali e stante l’esistenza di una aliquota massima (7 per mille) a carico delle aree fabbricabili e delle abitazioni secondarie, i ridotti margini di manovra disponibili hanno inevitabilmente imposto di intervenire sui terreni agricoli, sulle pertinenze e sugli immobili a destinazione industriale, artigianale e commerciale. L’adeguamento delle aliquote è fissato nella misura dello 0,5 per mille per tutte le tipologie di immobili in questione e, pertanto, dal 2002 saranno adottate le seguenti nuove aliquote:

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• terreni agricoli: 6 per mille; • pertinenze: 6,8 per mille; • immobili a destinazione produttiva e commerciale: 6,8 per mille.

Il gettito stimato per l’esercizio finanziario 2002 è fissato in € 3.372.464 ed è così distribuito:

Tipologia degli immobili £ € % Terreni agricoli 1.036.000.000 535.049 15,9% Aree fabbricabili 190.000.000 98.127 2,9% Abitazione principale (al netto delle detrazioni) 1.990.000.000 1.027.749 30,5% Altri fabbricati 3.314.000.000 1.711.538 50,8% Totale 6.530.000.000 3.372.464 100,0%

L’incremento medio complessivo è del 5,2%, stimabile in € 44.400 (86 milioni di lire) per i terreni agricoli (+ 9,1%) ed € 125.500 (243 milioni di lire) per gli altri fabbricati (+ 7,9%); a nostro parere, la manovra si presenta equilibrata e si giustifica in considerazione delle seguenti motivazioni:

a. nell’ultimo quadriennio (1998-2001) le aliquote Ici non sono incrementate, seppur in tale periodo l’inflazione abbia fatto registrare un incremento medio complessivo dell’8,4%; quindi, è corretto ritenere che la manovra Ici definita nel bilancio di previsione 2002 non produca - in termini reali - incrementi della pressione tributaria ai fini Ici, generando meramente un recupero di poco inferiore ai due terzi della dinamica inflativa registrata negli ultimi quattro anni. Inoltre, se si considera che l’Amministrazione Comunale ha espresso l’intenzione di mantenere invariate tutte le aliquote ICI per il triennio 2002-2004, è altrettanto lecito affermare che l’adeguamento delle aliquote in atto dal prossimo anno non comporterà - nel medio periodo - un aggravio reale (cioè al netto dell’inflazione programmata) di costi particolarmente significativo a carico dei soggetti interessati dalla manovra;

b. il maggiore incremento, in termini percentuali, previsto per i terreni agricoli rispetto agli immobili a destinazione produttiva trova giustificazione nella necessità di allineare l’aliquota ai valori - probabilmente maggiormente idonei - già applicati in altri comuni limitrofi (ad esempio, nel 2001, il prelievo Ici sui terreni agricoli è stato del 6 per mille sia a Lugo che a Ravenna);

c. infine, è opportuno rilevare che l’Ici media per abitante, che passerà dalle 384.000 lire del 2001 alle 404.000 del 2002, si manterrà comunque su valori inferiori rispetto a quanto registrato nel corso del 2001 in quasi tutti i comuni della provincia.

La detrazione d’imposta sull’abitazione principale resta fissata in € 103,29 (200.000 lire), non sussistendo oggettivamente i margini economici che possano giustificarne l’aumento, mentre aumenterà da 320.000 lire (165,27 €) a 400.000 (206,58 €) la detrazione a favore di particolari categorie di contribuenti (titolari di redditi bassi, portatori di handicap, famiglie numerose, soggetti ammessi all’assistenza sociale comunale, ecc.). Infine, alcune considerazioni in merito all’attività di liquidazione ed accertamento dell’imposta. Nel corso del 2001 l’operato dell’Ufficio Tributi ha consentito il recupero di circa 640 milioni di lire di maggiori entrate (40 milioni oltre il valore indicato nel bilancio di previsione), riconducibili non solo alla liquidazione dell’Ici derivante dall’applicazione di rendite catastali definitive superiori a quelle presunte originariamente adottate, ma frutto anche di una capillare azione di controllo che ha consentito di accertare importanti situazioni di evasione d’imposta, soprattutto in relazione ai possessori di aree edificabili (quantificabili in circa 120 milioni di lire).

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Per l’esercizio finanziario 2002 si rende prudenzialmente necessario considerare valori molto più contenuti per le maggiori entrate dovute alla liquidazione ed accertamento dell’imposta, stimabili in € 207.000 (circa 400 milioni di lire), in considerazione della sensibile attenuazione degli effetti dovuti all’attività di controllo della maggior imposta prodotta dall’applicazione delle rendite definitive, che gradualmente si sta avviando all’esaurimento.

Addizionale comunale Irpef

L’addizionale Irpef è stata istituita nel 1999 e nel 2001 è stata applicata da 4.415 comuni italiani (circa il 50% del totale), fornendo un gettito complessivo di circa 1.830 miliardi di lire; come è stato recentemente confermato nella Legge 18 ottobre 2001, n. 383, essa può assumere un’aliquota massima dello 0,5%, applicabile ogni anno in misura non superiore allo 0,2%. Fino ad oggi l’Amministrazione Comunale di Bagnacavallo ha evitato di adottare l’addizionale Irpef, contrariamente a quanto accaduto in diversi comuni limitrofi; il venir meno di alcune importanti fonti di entrata ci impone di fare ricorso a questa leva fiscale, che sarà pertanto applicata nella misura dello 0,2%. Si stima un gettito di circa 310.000 € (600 milioni di lire), pari a poco meno di 21 € (40.000 lire) per abitante.

È volontà dell’Amministrazione Comunale dar corso alla completa applicazione dell’addizionale Irpef entro il 2004, sempre che non si concretizzino nel frattempo gli auspicati interventi statali di compartecipazione fiscale (soprattutto in materia di Irpef) che consentano di sopperire diversamente alle necessità finanziarie programmate per il prossimo triennio.

Cosap, canone sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni

La concessione sugli spazi ed aree pubbliche non subirà significative variazioni rispetto a quanto già stabilito per il 2001; si prevede pertanto un’entrata di 93.000 € (180 milioni di lire), con un incremento di circa l’8%, riconducibile sia all’adeguamento previsto dal regolamento comunale, effettuato in base all’indice medio annuale Istat di rivalutazione dei prezzi al consumo per l’intera collettività (+2,7 % per l’anno 2001), sia al maggior gettito derivante dalla concessione di spazi destinati al parcheggio delle auto appartenenti ai cittadini residenti in alcune vie del capoluogo. Per quanto concerne i diritti sulle pubbliche affissioni, è prevista per l’esercizio finanziario 2002 una manovra di adeguamento delle tariffe a quelle mediamente applicate da alcuni comuni limitrofi allo scopo di uniformare la dinamica e l’entità dei diritti stessi alle potenzialità di diffusione dei messaggi pubblicitari (espresse in termini di presenze e contatti medi) che il nostro paese è attualmente in grado di garantire, soprattutto in relazione al centro storico. Si è ritenuto pertanto corretto adeguare, con decorrenza dal 1° gennaio 2002, la tariffa base ad € 1,77 (pari a circa 3.400 lire), fissando di conseguenza in € 41.320 (circa 80 milioni di lire) il gettito complessivamente previsto per l’esercizio finanziario 2002, comprensivo delle maggiorazioni tariffarie previste per le affissioni aventi durata superiore ai dieci giorni. Il canone sulla pubblicità è interessato dalla disposizione introdotta dalla Legge Finanziaria 2002 che prevede l’esenzione per le insegne di attività commerciali e produttive di superficie complessiva fino a 5 metri quadrati. Poiché le minori entrate saranno integralmente rimborsate al comune dallo Stato, si avrà che per buona parte delle imprese operanti sul nostro territorio il canone sulla pubblicità non sarà più dovuto, senza che questo comporterà riduzioni di gettito per il Comune. Le previsioni d’entrata sono pertanto indicate in misura identica a quelle fissate per il 2001, pari a 62.000 € (120 milioni di lire).

Altre entrate

Contributi e trasferimenti dello Stato. Si registrano minori introiti per complessivi 346.000 € (670 milioni di lire), rappresentati da contributi ordinari per 15.000 € e trasferimenti dal fondo sviluppo investimenti per 331.000 €; le entrate complessive ammontano a circa 2.220.000 € (4,3 miliardi di lire).

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Compartecipazione IRAP e rimborsi IVA. Il gettito da compartecipazione all’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) è stimato in 437.000 € (circa 845 milioni di lire), ovvero 9.800 € (19 milioni di lire) in meno rispetto all’esercizio 2001. Il rimborso statale per IVA corrisposta sui contratti di servizio non aventi natura commerciale ammonta a circa 50.600 € (98 milioni di lire); tale importo, seppur di entità non trascurabile, compensa comunque solo parzialmente l’aggravio finanziario sostenuto in conseguenza dell’affidamento a terzi di alcuni servizi in origine prestati direttamente dal Comune.

Proventi da partecipazioni azionarie. Sono rappresentati da una distribuzione straordinaria di riserve affrancate da Irpeg da parte della Romagna Acque S.p.A., di cui il Comune di Bagnacavallo è socio; sono quantificabili complessivamente in 296.000 € (575 milioni di lire).

Oneri di urbanizzazione. Sono iscritti fra le entrate correnti nella misura di 258.000 € (500 milioni di lire), contro i 750 milioni del 2001; tale decisione è giustificata dalla volontà di assegnare maggiori risorse finanziarie a fronte degli investimenti pubblici programmati per l’esercizio 2002.

2) LE SPESE CORRENTI

Le spese correnti previste per il 2002 ammontano complessivamente ad € 9.642.122 (18.669.766.000 lire), pari al 92,9% del totale, cui si aggiungono € 738.181 (1.429.318.000 lire) per quote capitale su ammortamento prestiti; pertanto, il pareggio di bilancio è fissato ad € 10.380.303 (20.099.084.000 di lire), finanziato con entrate correnti per € 10.096.252 (19.549.070.000 lire), pari al 97,3% del fabbisogno complessivo, e, per la differenza (284.051 €, ovvero 550 milioni di lire) da oneri di urbanizzazione. Per favorire l’analisi generale delle spese correnti si è ritenuto utile riclassificare i valori relativi ai singoli centri di costo in aree di spesa (primo livello - tabella 1) ed aggregati (secondo livello - tabella 2), adottando criteri che consentano di evidenziare per gruppi omogenei, in termini di natura e destinazione delle singole componenti, i flussi di spesa programmati. I valori sono espressi, per comodità di lettura ed interpretazione, in lire:

Tabella 1

DISTRIBUZIONE DELLA SPESA CORRENTE PER CENTRI ED AREE DI COSTO

(in migliaia di lire)

Aree di spesa Centri di costo Tot. Centro

Tot. Area %

Area istituzionale 1.135.133 5,6%

Organi istituzionali 637.910

Segreteria e contrattualistica

497.223

Gestione personale 446.052 2,2%

Gestione economico-finanziaria 682.531 3,4%

Gestione entrate e servizi fiscali 249.731 1,2%

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Gestione entrate e servizi fiscali 249.731 1,2% Servizi tecnici 1.177.347 5,9% Gestione demanio 624.071 Ufficio tecnico 553.276 Servizi ai cittadini 723.490 3,6% Anagrafe e stato civile 415.742 Altri servizi 307.748 Servizi generali 1.671.137 8,3% Servizi agli uffici 1.172.569 Informatica 195.060

Archivio, protocollo, tipografia 303.508

Polizia municipale ed amm.va 775.020 3,9% Polizia municipale 656.816 Polizia amministrativa 118.204 Istruzione ed assistenza scolastica 2.750.966 13,7% Materna 482.915 Elementare 271.693

Media e secondaria superiore 210.457

Assistenza scolastica 206.935 Trasporto scolastico 193.962 Refezione materna 495.103 Centri estivi 326.194 Mensa elementari 415.577 Scuole d'arte e di musica 148.130 Attività culturali 1.764.506 8,8% Biblioteca 280.656 Museo 342.264 Teatro 396.385 Beni artistici e storici 85.708 Attività culturali 659.493 Attività sportive 316.289 1,6% Impianti sportivi 195.721 Manifestazioni sportive 120.568 Attività turistiche 392.934 2,0% Viabilità ed illuminazione pubblica 1.256.039 6,2%

Viabilità e circolazione stradale 766.410 Illuminazione pubblica 489.629

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Urbanistica ed edilizia pubblica 820.679 4,1% Gestione territorio 492.407

Edilizia residenziale pubblica 328.272

Ciclo idrico e rifiuti 536.106 2,7% Acquedotto e depurazione 195.747 Fognature 147.891 Rifiuti 192.468 Verde pubblico e tutela ambientale 466.994 2,3% Parchi 301.434

Altri servizi territorio - ambiente 165.560

Assistenza sociale 2.968.330 14,8% Asili nido 1.347.681 Servizi anziani 604.273 Servizi socio assistenziali 795.990

Assistenza sociale e volontariato 220.386

Attività produttive 85.642 0,4% Altre attività 450.841 2,2% Protezione civile 113.815 Servizi cimiteriali 337.026 Quota capitale ammortam. prestiti 1.429.318 7,1% Totale 20.099.085 100,0%

Tabella 2

SUDDIVISIONE DELLE SPESE PER AGGREGATI (in migliaia di lire)

Aggregati Composizione degli aggregati Lire % Servizi istituzionali Area istituzionale, servizi ai cittadini e servizi generali 3.529.760 17,6% Servizi amministrat.-finanz.

Gestione personale, gestione economico-finan. e gestione entrate 1.378.314 6,9%

Servizi tecnico-urbanistici

Servizi tecnici, viabilità, urbanistica, ciclo acque e verde pubblico 4.257.165 21,2%

Istruzione Istruzione ed assistenza scolastica 2.750.966 13,7% Cultura, turismo e sport Attività culturali, attività sportive ed attività turistiche 2.473.729 12,3% Assistenza sociale Assistenza sociale 2.968.330 14,8% Altro Polizia municipale, attività produttive ed altre attività 1.311.503 6,5% Quota capitale mutui 1.429.318 7,1%

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Totale 20.099.085 100,0%

Permane un significativo condizionamento alle strategie di spesa dovuto alla rigidità delle voci riconducibili al personale ed agli interessi passivi: complessivamente rilevano per € 4.209.135, cioè 8.150 milioni di lire (pari al 43,7% del totale delle spese correnti); nell’ottica dell’intervento di programmazione triennale che ha caratterizzato la manovra di bilancio per il 2002 è stata attribuita una particolare attenzione a questa problematica, che ci ha indotto a determinare per il biennio 2003-2004 un sostanziale blocco in termini reali (cioè a valori deflazionati) della dinamica del costo del personale. In secondo luogo, riteniamo opportuno sottolineare come il bilancio 2002 assuma (peraltro coerentemente con quanto già manifestato in passato) una forte valenza in materia di politica dei redditi, nel senso che garantisce una equa e solidale distribuzione delle risorse a favore delle categorie di cittadini meno abbienti, come evidenziato - ad esempio - dal tasso medio di copertura dei servizi a domanda individuale che resta, anche dopo la manovra di bilancio, uno dei più bassi della provincia. Infine, meritano sicuramente un richiamo due capitoli di spesa particolarmente significativi: il fondo perequativo istituito a fronte dell’introduzione della tariffa sui rifiuti, pari a circa € 77.500 (150 milioni di lire), che evidenzia la volontà dell’Amministrazione Comunale di contribuire fattivamente alla soluzione delle problematiche sorte in particolari situazioni familiari e per alcune categorie di operatori economici a seguito dell’adozione del sistema tariffario ed il fondo di riserva, di entità analoga al precedente, che sicuramente garantisce un adeguato margine di flessibilità alla manovra di governo in caso di (non auspicabili) impreviste necessità.

3) GLI INVESTIMENTI

Nel periodo 1997-2001 nel comune di Bagnacavallo sono stati effettuati investimenti per complessivi 48 miliardi di lire (in media 9.600 milioni all’anno), finanziati per il 33,7% (16.187 milioni di lire) con risorse interne (avanzo di amministrazione, entrate correnti, alienazioni, fondo rotazione aree cimiteriali ed oneri di urbanizzazione), per il 23,8% (11.432 milioni) con trasferimenti pubblici e privati e per il restante 42,5% (20.446 milioni) con mutui ed altre forme di indebitamento. I valori sopra indicati testimoniano inequivocabilmente il forte impegno assunto dalla presente Amministrazione Comunale e da quella che l’ha preceduta a sostegno delle politiche d’investimento; tale prerogativa sarà mantenuta, se non addirittura accentuata in quanto a contenuti, anche per l’esercizio 2002, nonostante lo scenario macroeconomico e quello legislativo non siano particolarmente favorevoli. Alcune delle scelte di politica finanziaria e di gestione del territorio, adottate in un’ottica triennale, (ci si riferisce, in particolare, all’introduzione dell’addizionale Irpef, alla manovra riguardante gli oneri di urbanizzazione ed alla predispozione di alcune fondamentali varianti al Prg), si inseriscono nella logica di programmazione pluriennale avente come obiettivo principale l’acquisizione delle risorse necessarie a sostenere un adeguato flusso di investimenti pubblici. Il risultato è rappresentato da un programma di interventi concreto, costituito da investimenti caratterizzati da un forte impegno sociale; infatti, il piano degli investimenti propone, in modo preciso e senza esitazioni, la soluzione a numerose primarie necessità delle famiglie bagnacavallesi, occupandosi di asili e scuole, di strade, fogne, pubblica illuminazione e finanche di cimiteri, rinviando a momenti più propizi ed opportuni la realizzazione di interventi che, seppur necessari, non assumono le caratteristiche di inderogabilità proprie delle opere suddette. Il processo di definizione delle priorità ha mantenuto i criteri già consolidati nel tempo:

• la priorità 1 a rappresentare l’avvenuta predisposizione del progetto esecutivo dell’opera e la volontà (che quasi sempre è una vera e propria certezza) di dare inizio ai lavori entro l’esercizio;

• la priorità 2 a rappresentare il completamento dell’analisi tecnico-finanziaria dell’investimento e l’avvenuta predisposizione del progetto preliminare;

• la priorità 3 a rappresentare l’avvio del processo di studio e pianificazione e, quindi, la creazione dei presupposti per avviare le necessarie fasi tecniche di analisi e progettazione dell’opera.

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Nel dettaglio, limitandoci nell’analisi alla sola priorità 1, sono previsti circa 4.720.000 € (9.135 milioni di lire), suddivisi secondo le seguenti tipologie di intervento:

Interventi € milioni di lire %

Edilizia scolastica 770.037 1.491 16,3% Asilo nido 1.187.851 2.300 25,2% Viabilità 413.166 800 8,8% Opere di urbanizzazione e gestione territorio 273.722 530 5,8% Pubblica illuminazione 401.287 777 8,5% Interventi su reti fognarie 103.291 200 2,2% Salvaguardia e manutenzione patrimonio comunale 413.682 801 8,8% Opere cimiteriali 330.532 640 7,0% Acquisto immobili, attrezzature ed arredi 473.075 916 10,0% Interventi sugli impianti sportivi 123.950 240 2,6% Edilizia residenziale pubblica 56.810 110 1,2% Altre iniziative 170.431 330 3,6% Totale 4.717.834 9.135 100,0%

Le fonti di finanziamento sono costituite per € 1.509.000 (31,9%) da risorse interne, per € 1.025.000 (21,7%) da trasferimenti pubblici e per i restanti € 2.186.000 (46,3%) da mutui.

Gli interventi maggiormente significativi previsti dal piano degli investimenti predisposto per il 2002 sono i seguenti:

Centro

• Asilo nido di via della Costituzione: rappresenta il progetto maggiormente impegnativo, quanto meno sotto l’aspetto finanziario, costituito da interventi di ristrutturazione ed ampliamento delle strutture esistenti. La spesa prevista per la realizzazione dei lavori di competenza dell’esercizio 2002 è stimata in circa 1.190.000 € (2.300 milioni di lire), finanziata per metà mediante l’assunzione di mutui e per metà da trasferimenti regionali;

• Edilizia scolastica: si tratta di interventi straordinari presso le scuole elementari relativi all’impianto idrico e di riscaldamento, al rifacimento del solaio e pavimentazione della palestra me ad altre opere per 130.000 € (250 milioni di lire) ed iniziative di manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole medie per altri 260.000 € (500 milioni di lire);

• Interventi di salvaguardia e risanamento del patrimonio comunale: sono previsti interventi per oltre 200.000 € (400 milioni di lire) nell’ambito del programma pluriennale di salvaguardia contro l’infestazione delle termiti, con contributi regionali e di altri enti pubblici per complessivi 155.000 € (300 milioni di lire); inoltre, sono programmati

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investimenti di completamento della ristrutturazione del palazzo comunale, del Centro Culturale Polivalente e di sistemazione del centro storico per altri 155.000 €;

• Manutenzioni al sistema fognario e di pubblica illuminazione: ammontano, rispettivamente, a 83.000 € (160 milioni di lire) e 163.000 € (315 milioni di lire) ed interessano il centro storico ed altre strade residenziali del capoluogo;

• Interventi di manutenzione e ristrutturazione delle strutture sportive: riguardano prevalentemente gli impianti del tennis ed il palazzetto dello sport; l’entità dell’investimento complessivo, comprendente anche nuove attrezzature, è previsto in 124.000 € (240 milioni di lire).

Frazioni

Si prevede di effettuare interventi complessivi per oltre 1,8 milioni di euro (oltre 3,5 miliardi di lire), distribuiti razionalmente fra le diverse realtà frazionali secondo le priorità definite con gli stessi cittadini ed i loro rappresentanti dei Consigli di Frazione. In particolare, si segnalano i seguenti interventi:

• ristrutturazione delle scuole elementari di Villanova (circa 370.000 €); • miglioramento della viabilità a Villanova e messa in sicurezza del sistema viario a Masiera

per oltre 400.000 €; • ristrutturazione ed ampliamento degli impianti di pubblica illuminazione, in particolare a

Glorie e Masiera, per complessivi 200.000 €; • lavori di urbanizzazione di area residenziale a Glorie (circa 130.000 €); • manutenzione straordinaria della rete fognaria a Masiera per oltre 70.000 €; • costruzione di loculi nei cimiteri di Villa Prati e Boncellino per complessivi 280.000 €.