COMPUTER MACINTOSH il Mensile

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P oco più di venticinquemila voti danno la maggioranza al centrosinistra nella came- ra dei deputati; al senato il centro- destra avrebbe avuto la maggioran- za dei seggi elettivi, ma i nostri connazionali all’estero hanno ribaltato la situazione eleggendo in prevalenza esponenti della Unione. I risultati sono definitivi, ma devo- no superare il vaglio degli ultimi controlli per essere convalidati. In ogni caso, gli orientameni dell’elet- torato sono equamente rivolti per metà a destra e per metà a sinistra, in una valutazione complessiva che prescinde dalle differenze di posizione politica tra i singoli e numerosi partiti riuniti nei due schieramenti. Se così stanno le cose, Romano Prodi dovrà guidare il nuovo esecutivo e le forze ade- renti alla Casa delle libertà dovran- no essere alla opposizione. Il nuovo governo potrà contare su una buona maggioranza solo alla camera dei deputati, mentre al senato il margi- ne sarà talmente esiguo da metter- ne di continuo a rischio la tenuta. La camera alta diventa una sorta di fossa dei leoni e il vecchio detto «il senato non fa crisi» assumerebbe oggi il significato opposto. Nella nostra storia tuttavia non è nuovo il caso di un governo sostenuto da una esigua minoranza: Giovanni Giolitti ebbe a reggersi con un solo voto in più, che siccome gli con- sentiva di governare – fu la sua famosa replica a una obiezione sul punto – era per lui «parecchio». Bisogna ricordare, a questo punto, che la vigente costituzione è invariata nel suo impianto fonda- mentale rispetto al testo originario, sicché la nostra è ancora una repub- blica parlamentare e la designazio- ne di un candidato alla presidenza del consiglio non è di per sé suffi- ciente al conferimento dell’incari- co che spetta al capo dello stato, anche se è largamente probabile che per ragioni di opportunità sarà questa la soluzione concreta. Del resto, è stato così per il primo e per il secondo governo Berlusconi e per il governo Prodi. Ciò non ha impedito la caduta del primo governo Berlusconi dopo pochi mesi a seguito della defezione del- la Lega e l’avvento di esecutivi definiti tecnici prima delle nuove elezioni a distanza di due anni dal- le precedenti; e non ha impedito neppure la sostituzione del gover- no Prodi con quello guidato da Massimo D’Alema dopo la scon- fitta parlamentare peraltro imposta con un solo voto di scarto. Torna così attuale, al di là degli aspetti formali, l’ipotesi di un allargamento della maggioranza oltre i limiti degli attuali schiera- menti. L’idea è stata lanciata da Silvio Berlusconi che si è dichiara- to disposto a farsi personalmente da parte in nome dell’interesse nazionale. L’Unione ovviamente ha risposto compatta di voler governare da sola avendo vinto le elezioni, ma in prospettiva si parla comunque di una soluzione del tipo di quella raggiunta in Germania con la grossa coalizione tra i due partiti avversari usciti quasi alla pari dal confronto elettorale. Si accenna a possibilità di accordi trasversali tra le formazioni mag- giori relegando ai margini le altre che pure hanno incrementato i pro- pri voti. Ma tutto è fermo perché si dovrà prima procedere alla elezio- ne del nuovo capo dello stato. ANNO IV, N. 4 - APRILE 2006 PERIODICO DI INFORMAZIONE, ATTUALITA’ E CULTURA EURO 0,50 il Mensile Piazza Gentile da Fabriano, 4 00196 Roma Tel. 06 3232773 - Fax 06 3215701 Sito web: www.bagnetti.com Piazza Gentile da Fabriano, 4 00196 Roma Tel. 06 3232773 - Fax 06 3215701 Sito web: www.bagnetti.com Copia omaggio COMPUTER MACINTOSH Tessera n. 1 Apple Computer COMPUTER MACINTOSH Tessera n. 1 Apple Computer Avanza Romano Prodi che ha portato l’Unione alla vittoria elettorale. La maggioranza molto risicata al senato esporrà però il governo a forti pericoli di imboscate riducendo così la forza del nuovo premier Q ualche tempo fa Maghi Allam, giornalista del Corriere della sera, scriveva a proposito di una rivoluzione delle donne nel mondo dell’Islam. Pare infatti che per la prima volta nella storia dell’Islam una donna abbia guidato la preghiera collettiva mista, vale a dire che ha officiato il rito davanti a un pub- blico formato sia da donne che da uomini. «Non si era mai visto nulla del genere in un luogo di culto islamico» aveva commentato Allam. Prima di lei soltanto una delle compagne del profe- ta Mohammad, autorizzata da quest’ul- timo, aveva officiato il rito 1400 anni fa. La donna Imam, Amina Wadud, una afroamericana, è docente di islamistica alla Virginia Commonwealth Universi- ty. L’intera celebrazione, a partire dal richiamo alla preghiera recitato da una donna di origine egiziana, è stato curato da donne, e al momento della Khutba, il sermone, la Wadud ha citato dei ver- setti del Corano, che mette sullo stesso piano uomini e donne, sottolineando come gli uomini ne hanno distorto i contenuti lasciando la donna in un ruo- lo marginale. Tutto questo ha suscitato ovviamente scalpore nel mondo musulmano, che si è diviso un due tra quelli come il mufti egiziano, massima autorità giuridica del paese, Ali Gom’a – che benedice l’evento affermando che alcuni teolo- gi antichi e celebri come al Tabari e Ibn Arabi, consentivano ad una donna di svolgere le funzioni di un Imam – e quelli che invece, come lo Sheikh del- la più prestigiosa università islamica, Al Azhar, e quello radicale dei fratelli musulmani, vedono nella donna un pericolo sessuale nei confronti degli uomini: questa infatti potrebbe eccita- re con i suoi movimenti gli uomini che le stanno dietro, durante la preghiera. Questo non è destinato a rimanere un caso isolato: infatti in Gran Breta- gna, più tardi, anche una donna britan- nica di origini keniane officerà il rito a Londra davanti a un pubblico di donne e bambini, questa volta. Si tratta di un rinnovo di valori all’interno della comunità religiosa stessa che, in con- comitanza con i fermenti democratici esplosi in Medio Oriente, dà una spal- lata forte al pensiero teocratico, miso- gino e assolutista. Significativo, con- clude Allam, che in un’America in cui è nata la lotta al terrorismo islamico nasca anche un tentativo di riforma all’interno dello stesso Islam. Antonella Bortolato Amina Wadud, ripresa a New york durante una conferenza a favore della integrazione Il centrosinistra vince le elezioni, anche se i due poli conquistano ciascuno metà dei voti L’ elettore è stato chiamato a una scelta preventiva sulla propria stessa identità, secondo che intendesse o no riconoscersi nella parte anatomica autorevolmente evocata da Silvio Berlusconi in un’altra delle sue colorite esternazioni che più hanno fatto discutere. Il nostro Trilussa, nello «Smemorato», rende bene il concetto: «Da quanno che lo chiameno eccellenza - Nun se ricorda più d’esse un cojone». Ma tale si autodefiniva, all’epoca delle liste della P2, Mau- rizio Costanzo che dinanzi alle telecamere confessava la propria ingenuità nell’aver aderito a quella loggia massonica. Una volta Bettino Craxi dichiarò che stava per rompersi quegli stessi attributi SCONTRO DI ATTRIBUTI TESTA A TESTA VIENI AVANTI “PRODINO” : riuscirà Romano a tenere compatta l’Unione per un governo coeso? Amina Wadud la prima donna Imam Il superboss, latitante dal 1963, è stato individuato in una masseria vicino al suo paese natale Corleone. Il blitz è stato effettuato dagli uomini della Squadra mobi- le, diretti da Giuseppe Gual- tieri, con lo Sco di Roma. Nel corso delle indagini c’è stata una stretta collabora- zione con Carabinieri e Guardia di Finanza. Una squadra di sei super esperti della Polizia scientifica del- la direzione centrale anticri- mine è al lavoro per effetua- re i rilievi nel casolare. L’in- chiesta è stata portata avanti non grazie alle rivelazioni dei pentiti, ma con un’atti- vità investigativa «classica» basata su intercettazioni e pedinamenti. Gli investiga- tori hanno sequestrato al boss centinaia di «pizzini». A tradirlo sarebbe stato pro- prio un «pizzino» un fogliet- to di carta di troppo: quello che l’11 mattina Provenza- no aveva inviato ai suoi affiliati per impartire un ordine. Un’abitudine, quella del boss comunicare per iscritto le «cose da fare», testimoniata anche dalle numerose lettere e dalla macchina da scrivere trova- ta nella fattoria. Arrestati tre «postini» di Bernardo Provenzano, fede- lissimi del boss che aveva- no il compito di smistare le comunicazioni: con gli ordi- ni del capo dei capi di Cosa nostra. Il capo della mafia, Bernardo Provenzano è stato arrestato Dal 17 settembre 1958, giorno in cui fu arrestato per l’ultima volta, non esi- stevano altre sue foto e dopo qualche tempo Marco Pannella, se ricordiamo bene, chiese in una interrogazione parlamentare che fine avessero fatto, fingen- dosi preoccupato per l’integrità fisica del leader socialista. Erano anni in cui si sapeva sorridere, pur incalzati da caustiche provocazioni, come quando si chiedeva al ministro dell’interno quali provvedimenti intendesse adottare in occasione del congresso della nota associazione a delinquere denominata Democrazia cri- stiana. La boutade un po’ provocatoria e molto goliardica si inse- riva in un clima di ampia tolleranza nei rapporti tra le forze poli- tiche molto lontano dall’aspra rissosità che ha caratterizzato l’ul- tima campagna elettorale disattendendo gli accorati inviti del capo dello stato alla moderazione. Ma tant’è: siamo stati chiamati al voto per decidere sul nostro futuro dopo aver fatto un consuntivo del nostro recente passato. Resta il rammarico di non aver più potuto esprimere preferenze sulle persone e di dovere constatare che sotto questo aspetto i giochi erano già stati fatti. Lillo S. Bruccoleri

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Poco più di venticinquemila voti danno la maggioranza al centrosinistra nella came­

ra dei deputati; al senato il centro­destra avrebbe avuto la maggioran­za dei seggi elettivi, ma i nostri connazionali all’estero hanno ribaltato la situazione eleggendo in prevalenza esponenti della Unione. I risultati sono definitivi, ma devo­no superare il vaglio degli ultimi controlli per essere convalidati. In ogni caso, gli orientameni dell’elet­torato sono equamente rivolti per metà a destra e per metà a sinistra, in una valutazione complessiva che prescinde dalle differenze di posizione politica tra i singoli e numerosi partiti riuniti nei due schieramenti. Se così stanno le cose, Romano Prodi dovrà guidare il nuovo esecutivo e le forze ade­renti alla Casa delle libertà dovran­no essere alla opposizione. Il nuovo governo potrà contare su una buona maggioranza solo alla camera dei deputati, mentre al senato il margi­ne sarà talmente esiguo da metter­ne di continuo a rischio la tenuta. La camera alta diventa una sorta di fossa dei leoni e il vecchio detto «il senato non fa crisi» assumerebbe oggi il significato opposto. Nella nostra storia tuttavia non è nuovo il caso di un governo sostenuto da una esigua minoranza: Giovanni Giolitti ebbe a reggersi con un solo voto in più, che siccome gli con­sentiva di governare – fu la sua famosa replica a una obiezione sul punto – era per lui «parecchio». Bisogna ricordare, a questo punto, che la vigente costituzione è invariata nel suo impianto fonda­mentale rispetto al testo originario, sicché la nostra è ancora una repub­blica parlamentare e la designazio­

ne di un candidato alla presidenza del consiglio non è di per sé suffi­ciente al conferimento dell’incari­co che spetta al capo dello stato, an che se è lar ga men te pro ba bi le che per ra gio ni di op por tu ni tà sarà que sta la so lu zio ne con cre ta. Del re sto, è sta to co sì per il pri mo e per il se con do go ver no Ber lu sco ni e per il go ver no Pro di. Ciò non ha im pe di to la ca du ta del pri mo go ver no Ber lu sco ni do po po chi me si a se gui to del la de fe zio ne del­la Le ga e l’av ven to di e se cu ti vi de fi ni ti tec ni ci pri ma del le nuo ve e le zio ni a di stan za di due an ni dal­le pre ce den ti; e non ha im pe di to nep pu re la so sti tu zio ne del go ver­no Pro di con quel lo gui da to da Mas si mo D’A le ma do po la scon­fit ta par la men ta re pe ral tro im po sta con un so lo vo to di scar to. Torna così attuale, al di là degli aspetti formali, l’ipotesi di un allargamento della maggioranza oltre i limiti degli attuali schiera­menti. L’idea è stata lanciata da Silvio Berlusconi che si è dichiara­to disposto a farsi personalmente da parte in nome dell’interesse nazionale. L’Unione ovviamente ha risposto compatta di voler governare da sola avendo vinto le elezioni, ma in prospettiva si parla comunque di una soluzione del tipo di quella raggiunta in Germania con la grossa coalizione tra i due partiti avversari usciti quasi alla pari dal confronto elettorale. Si accenna a possibilità di accordi trasversali tra le formazioni mag­giori relegando ai margini le altre che pure hanno incrementato i pro­pri voti. Ma tutto è fermo perché si dovrà prima procedere alla elezio­ne del nuovo capo dello stato.

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Avanza Romano Prodi che ha portato l’Unione alla vittoria elettorale. La maggioranza molto risicata al senato esporrà però il governo a forti pericoli di imboscate riducendo così la forza del nuovo premier

Qual che tem po fa Ma ghi Al lam, gior na li sta del Cor rie re del la se ra,

scri ve va a pro po si to di u na ri vo lu zio ne del le don ne nel mon do dell’I slam. Pa re in fat ti che per la pri ma vol ta nel la sto ria dell’I slam u na don na ab bia gui da to la pre ghie ra col let ti va mi sta, va le a di re che ha of fi cia to il ri to da van ti a un pub­bli co for ma to sia da don ne che da uo mi ni. «Non si e ra mai vi sto nul la del ge ne re in un luo go di cul to i sla mi co» a ve va com men ta to Al lam. Pri ma di lei sol tan to u na del le com pa gne del pro fe­ta Moham mad, au to riz za ta da quest’ul­ti mo, a ve va of fi cia to il ri to 1400 an ni fa. La don na I mam, A mi na Wa dud, u na a froa me ri ca na, è do cen te di i sla mi sti ca al la Vir gi nia Com mon weal th U ni ver si­ty. L’in te ra ce le bra zio ne, a par ti re dal ri chia mo al la pre ghie ra re ci ta to da u na don na di o ri gi ne e gi zia na, è sta to cu ra to da don ne, e al mo men to del la Khu tba, il ser mo ne, la Wa dud ha ci ta to dei ver­set ti del Co ra no, che met te sul lo stes so pia no uo mi ni e don ne, sot to li nean do co me gli uo mi ni ne han no di stor to i con te nu ti la scian do la don na in un ruo­lo mar gi na le. Tut to que sto ha su sci ta to ov via men te scal po re nel mon do mu sul ma no, che si è di vi so un due tra quel li co me il mu fti

e gi zia no, mas si ma au to ri tà giu ri di ca del pae se, A li Gom’a – che be ne di ce l’e ven to af fer man do che al cu ni teo lo­gi an ti chi e ce le bri co me al Ta ba ri e Ibn A ra bi, con sen ti va no ad u na don na di svol ge re le fun zio ni di un I mam – e quel li che in ve ce, co me lo Sheikh del­la più pre sti gio sa u ni ver si tà i sla mi ca, Al A zhar, e quel lo ra di ca le dei fra tel li mu sul ma ni, ve do no nel la don na un pe ri co lo ses sua le nei con fron ti de gli uo mi ni: que sta in fat ti po treb be ec ci ta­re con i suoi mo vi men ti gli uo mi ni che le stan no die tro, du ran te la pre ghie ra. Que sto non è de sti na to a ri ma ne re un ca so i so la to: in fat ti in Gran Bre ta­gna, più tar di, an che u na don na bri tan­ni ca di o ri gi ni ke nia ne of fi ce rà il ri to a Lon dra da van ti a un pub bli co di don ne e bam bi ni, que sta vol ta. Si trat ta di un rin no vo di va lo ri al l’in ter no del la co mu ni tà re li gio sa stes sa che, in con­co mi tan za con i fer men ti de mo cra ti ci e splo si in Me dio O rien te, dà u na spal­la ta for te al pen sie ro teo cra ti co, mi so­gi no e as so lu ti sta. Si gni fi ca ti vo, con­clu de Al lam, che in un’A me ri ca in cui è na ta la lot ta al ter ro ri smo i sla mi co na sca an che un ten ta ti vo di ri for ma all’in ter no del lo stes so I slam.

An to nel la Bor to la toAmina Wadud, ripresa a New york durante una conferenza a favore della integrazione

Il centrosinistra vince le elezioni, anche se i due poli conquistano

ciascuno metà dei voti

L’e let to re è sta to chia ma to a u na scel ta pre ven ti va sul la pro pria stes sa i den ti tà, se con do che in ten des se o no ri co no scer si nel la

par te a na to mi ca au to re vol men te e vo ca ta da Sil vio Ber lu sco ni in un ’al tra del le sue co lo ri te e ster na zio ni che più han no fat to di scu te re. Il no stro Tri lus sa, nel lo «Sme mo ra to», ren de be ne il con cet to: «Da quan no che lo chia me no ec cel len za - Nun se ri cor da più d’es se un co jo ne». Ma ta le si au to de fi ni va, al l’e po ca del le li ste del la P2, Mau-ri zio Co stan zo che di nan zi al le te le ca me re con fes sa va la pro pria in ge nui tà nel l’a ver a de ri to a quel la log gia mas so ni ca. U na vol ta Bet ti no Cra xi di chia rò che sta va per rom per si que gli stes si at tri bu ti

SCONTRO DI AT TRI BU TI

TESTA A TESTAVIENI AVANTI “PRODINO” : riuscirà Romano a tenerecompatta l’Unione per un governo coeso?

Amina Wadud la prima donna Imam

Il su per boss, la ti tan te dal 1963, è sta to in di vi dua to in u na mas se ria vi ci no al suo pae se na ta le Cor leo ne. Il blitz è sta to ef fet tua to da gli uo mi ni del la Squa dra mo bi­le, di ret ti da Giu sep pe Gual­tie ri, con lo Sco di Ro ma. Nel cor so del le in da gi ni c’è sta ta u na stret ta col la bo ra­zio ne con Ca ra bi nie ri e Guar dia di Fi nan za. U na squa dra di sei su per e sper ti del la Po li zia scien ti fi ca del­la di re zio ne cen tra le an ti cri­mi ne è al la vo ro per ef fe tua­

re i ri lie vi nel ca so la re. L’in­chie sta è sta ta por ta ta a van ti non gra zie al le ri ve la zio ni dei pen ti ti, ma con un ’at ti­vi tà in ve sti ga ti va «clas si ca» ba sa ta su in ter cet ta zio ni e pe di na men ti. Gli in ve sti ga­to ri han no se que stra to al boss cen ti naia di «piz zi ni». A tra dir lo sa reb be sta to pro­prio un «piz zi no» un fo gliet­to di car ta di trop po: quel lo che l’11 mat ti na Pro ven za­no a ve va in via to ai suoi af fi lia ti per im par ti re un or di ne. Un ’a bi tu di ne, quel la del boss co mu ni ca re per i scrit to le «co se da fa re», te sti mo nia ta an che dal le nu me ro se let te re e dal la mac chi na da scri ve re tro va­ta nel la fat to ria. Ar re sta ti tre «po sti ni» di Ber nar do Pro ven za no, fe de­lis si mi del boss che a ve va­no il com pi to di smi sta re le co mu ni ca zio ni: con gli or di­ni del ca po dei ca pi di Co sa no stra.

Il ca po del la ma fia, Ber nar do Pro ven za no

è sta to ar re sta to

Dal 17 set tem bre 1958, gior no in cui fu ar re sta to per l’ul ti ma vol ta, non e si-ste va no al tre sue fo to

e do po qual che tem po Mar co Pan nel la, se ri cor dia mo be ne, chie se in u na in ter ro ga zio ne par la men ta re che fi ne a ves se ro fat to, fin gen-do si preoc cu pa to per l’in te gri tà fi si ca del lea der so cia li sta. E ra no an ni in cui si sa pe va sor ri de re, pur in cal za ti da cau sti che pro vo ca zio ni, co me quan do si chie de va al mi ni stro del l’in ter no qua li prov ve di men ti in ten des se a dot ta re in oc ca sio ne del con gres so del la no ta as so cia zio ne a de lin que re denominata De mo cra zia cri-stia na. La bou ta de un po’ pro vo ca to ria e mol to go liar di ca si in se-ri va in un cli ma di am pia tol le ran za nei rap por ti tra le for ze po li-ti che mol to lon ta no dal l’a spra ris so si tà che ha ca rat te riz za to l’ul-ti ma cam pa gna e let to ra le di sat ten den do gli ac co ra ti in vi ti del ca po del lo sta to al la mo de ra zio ne. Ma tan t’è: sia mo sta ti chia ma ti al vo to per de ci de re sul no stro fu tu ro do po a ver fat to un con sun ti vo del no stro re cen te pas sa to. Re sta il ram ma ri co di non a ver più po tu to e spri me re pre fe ren ze sul le per so ne e di do ve re con sta ta re che sot to que sto a spet to i gio chi e ra no già sta ti fat ti.

Lillo S. Bruccoleri

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Al gior no d’og gi mol te at ti vi tà u ma ne ri chie­do no l’u ti liz zo sia del le ma ni sia dei pie di.

Ba sti pen sa re al la bi ci clet ta, all’au to mo bi le, al pia no for te, al la mac chi na per cu ci re.

Nell’am bi to del per so nal com pu ting, fi no ra mai nes su no ha svi lup pa to nul la (si mu la to ri di

gui da a par te) che ri chie des se l’u ti liz zo di tut ti e quat tro gli ar ti. A col ma re que sta la cu na han no pen sa to i ri cer ca to ri del la Mi cro soft met ten do a pun to u na sor ta di tap pe ti no ri ve sti to di sei sen­so ri, si mi li a gran di pul san ti, che l’u ten te può at ti va re sem pli ce men te e ser ci tan do u na lie ve pres sio ne con i pie di. Cia scun pul san te è li be ra­men te as so cia bi le ad u na fun zio ne del si ste ma o pe ra ti vo: lan cia re un pro gram ma, sfo glia re pa gi ne di te sto o sem pli ce men te chiu de re u na fi ne stra. Step U ser In ter fa ce (SUI) – co sì è sta to bat tez­za to il di spo si ti vo – è sta to pen sa to ap po si ta men­

te per chi u ti liz za il com pu ter per mol te o re e può af fian ca re tran­quil la men te la clas si ca ac cop pia ta mou se e ta stie ra e di mi nui re il ri schio di svi lup pa re pa to lo gie ar ti co la ri do vu te all’u so ec ces si vo di stru men ti in for ma ti ci. L’u so ri pe tu to dei so li ti mu sco li, in fat ti, è tra le pri mis si me cau se del le ti pi che pa to lo gie che af flig­go no gli in for ma ti ci. A vol te la rou ti ne co strin ge a man te ne re gli ar ti in po si zio ni scor ret te, par ti co­lar men te no ci ve per ar ti co la zio ni e car ti la gi ni os see. Al cu ni dei di stur­bi più fre quen ti, spe cial men te do po an ni di u ti liz za zio ne del com pu ter, so no le fa sti dio sis si me ten di ni ti car pa li.

Periodico di informazione, attualità e culturaDirettore responsabile Eliana Croce

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april

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pagi

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SBAT TI IL MO STRO IN PRI MA PA GI NA.

L’a tro ce uc ci sio ne del pic co lo Tom ma so O no fri ha ri bal ta to al cen­tro del la cro na ca l’o dio sa fi gu ra di un cri mi na le che non so lo ha

com mes so un or ri bi le de lit to, ma ha fin to per set ti ma ne in sie me con la sua con vi ven te­ com pli ce di non sa per ne nul la e ha a vu to la spu do ra tez­za di ri vol ge re un ap pel lo ai se que stra to ri i gno ti a tut ti me no che a lui. Co me c’e ra da a spet tar si – e co me av vie ne d’al tron de in o gni oc ca sio ne di mi sfat ti di par ti co la re gra vi tà – si so no le va te nuo ve vo ci a fa vo re

del la pe na ca pi ta le, de sti na te a spe gner si do po il su pe ra men to dell’im­pat to e mo zio na le. Ep pu re qual che i dea in te res san te è e mer sa nel la cir­co stan za: ci ri fe ria mo al la pro po sta di e sclu de re, per un cer to ti po di rea ti e di con dot te a ber ran ti, l’ap pli ca zio ne dei be ne fi ci pre vi sti dall’or­di na men to pe ni ten zia rio e di san ci re l’as so lu ta tas sa ti vi tà del la e spia­zio ne in te gra le del la pe na fi no all’er ga sto lo. Lo spun to ci pa re de gno di u ti li ap pro fon di men ti e pen sia mo che pos sa an da re a tut to van tag gio di quel gran nu me ro di de te nu ti che non si so no mac chia ti di com por ta­

men ti in fa man ti e che de vo no vi ce ver sa es se re av via ti ver so il re cu pe ro so cia le. Trop pe vol te è ac ca du to che si sia da to li be ro sfo go al la re to ri­ca e al le rea zio ni in con trol la te sen za mai giun ge re a so lu zio ni con cre te. Lo sde gno del le fol le è com pren si bi le, an che se può sca te na re i stin ti vi­tà ir ra zio na li fo men ta te dall’or ro re per sin go li e pi so di; ma non rap pre­sen ta cer to un e si to co strut ti vo al le i stan ze di e qui li bra ta af fer ma zio ne del di rit to nel dif fi ci le rap por to tra vio la zio ne del le nor me e ri spo sta san zio na to ria ma an che rie du ca ti va da par te del la co mu ni tà ci vi le.

La co sid det ta leg ge Fi ni di vie ne de fi­ni ti va men te o pe ra ti va. Gli un di ci

e sper ti del la com mis sio ne mi ni ste ria le han no mes so a pun to le ta bel le del la leg­ge sul la dro ga, cal co lan do il prin ci pio at ti vo de gli stu pe fa cen ti e non il pe so rea le del la so stan za se que stra ta.

Que ste le quo te con si de ra te per il con su­mo per so na le e quin di pu ni bi li so lo con san zio ni am mi ni stra ti ve:

500 mil li gram mi di can na bis; 750 mil li gram mi di co cai na; 250 mil li gram mi di e roi na; 750 mil li gram mi di Mdma (e csta sy); 500 mil li gram mi am fe ta mi na e 150 mi cro gram mi di Lsd.

Che si tra du ce in: 15­20 spi nel li, 5 do si di co cai na, 10 do si di e roi na, 5 pa stic che di e csta sy e al tret tan te di am fe ta mi na, 3 «fran co bol li» di Lsd: so no que ste, in pra ti ca, le quan ti tà mas si me con sen ti te per il con su mo dal la nuo va leg ge per quan to ri guar da le prin ci pa li so stan ze stu pe fa cen ti e si sten ti sul mer ca to i ta lia­no, se con do le ta bel le pre sen ta te og gi a Pa laz zo Chi gi. Il nu me ro di do si si ba sa, è sta to pre ci sa to, su u na quan ti tà me dia di prin ci pio at ti vo: per la can na bis, ad e sem pio, è sta to cal co la to un 10 per cen­to di prin ci pio at ti vo, per la co cai na un 45 per cen to e per l’e roi na il 15 per cen­to. A ve re più di 5 gram mi di ha shish o più di 1,6 gram mi di co cai na (ov ve ro 15­20 spi nel li o 5 ti ri di co ca) com por te­rà l’ac cu sa di spac cio di stu pe fa cen ti.

La com mis sio ne ha con si de ra to la do se me dia sin go la, cioè la quan ti tà di prin ci­pio at ti vo per o gni as sun zio ne i do nea a pro dur re in un sog get to tol le ran te e di pen den te un ef fet to stu pe fa cen te e psi­co tro po. Que sto pa ra me tro è sta to poi mol ti pli ca to in ba se al le ca rat te ri sti che di cia scu na clas se di so stan ze.

Al l’i ni zio gli e sper ti a ve va no de ci so di fis sa re le quan ti tà di con fi ne per cir ca cen to set tan ta so stan ze stu pe fa cen ti; poi so no sce si a u na cin quan ti na; in fi ne si so no con cen tra ti par ti co lar men te su po co più di u na de ci na, le più u sa te: co cai na e can na bis, e roi na, am fe ta mi ne, bar bi tu ri­ci, e csta sy, a ci di. Si so no ba sa ti sui da ti

dei con su mi e su quel li dei se que stri. E han no fat to i con ti con il boom dei con­su mi del la can na bis (da to che que st’an­no l’I ta lia è schiz za ta al set ti mo po sto in Eu ro pa, su pe ran do per la pri ma vol ta l’O lan da) e an che del la co cai na. Il mi ni­stro per i rap por ti con il par la men to Gio­va nar di, che ha pre sen ta to al la stam pa le ta bel le, ha di chia ra to: «Le pe ne pe san ti, da sei a ven ti an ni, so no ri ser va te al le ban de cri mi na li, ai ven di to ri di mor te. Per gli as sun to ri in ve ce non ci sa rà pe na in car ce re, ma san zio ni am mi ni stra ti ve: di vie to del l’u so del mo to ri no, ri ti ro del la pa ten te. E an che per i pic co li spac cia to ri, re sta l’al ter na ti va del la co mu ni tà te ra­peu ti ca».

Pen sa te che i to ni del la cam­pa gna e let to ra le in cor so nel

no stro pae se sia no trop po ac ce­si? Vi la men ta te del po co buon­gu sto e si bi to per scre di ta re lo sfi dan te al go ver no? Ne a ve te ab ba stan za e vor re ste più se rie tà, ma ga ri co me si u sa all’e ste ro? Cer to, sa rà u na ma gra con so la­zio ne, ma, co me si di ce, tut to il mon do è pae se... An zi in al cu ni pae si le co se van no an che peg­gio. Il ca so in que stio ne ci vie ne da u na na zio ne re la ti va men te vi ci na al la no stra: l’Un ghe ria. Se vi ca pi tas se in que sti gior ni di tro var vi in va can za a Bu da­pest (cit tà tra l’al tro splen di da), an dan do in gi ro per le vie del cen tro, non po tre ste fa re a me no di im bat ter vi in po ster gi gan te­schi di Mi chael Ja ckson: «ah!», di re ste voi, «si tro va in con cer to qui! Cer to è un gran de pop ­star dal pas sa to splen den te che ul ti­ma men te ha qual che pro ble mi­no, è un po’, di cia mo co sì, de ca­du to. Pe rò ma ga ri lo po trem mo an da re a ve de re in con cer to, poi qui co sta tut to co sì po co…». E in ve ce no: nien te con cer to, quel­

li so no ma ni fe sti di cam pa gna e let to ra le! Suc ce de sem pli ce­men te che il no stro sia sta to scel to co me i co na del la pe do fi lia dai ri va li po li ti ci del par ti to li be­ra le lo ca le. Que sti so no ac cu sa ti, dai con cor ren ti con ser va to ri, di pro muo ve re la pe do fi lia: un can­di da to li be ra le in fat ti è sta to tro­va to in pos ses so di ma te ria le por no gra fi co ri guar dan te bam bi­ni ed è in da ga to per pe do por no­gra fia. Non sap pia mo co me an drà a fi ni re giu ri di ca men te la si tua zio ne dell’in da ga to, ma sia­mo si cu ri che pre sto an che i suoi ri va li, che ne met to no in ri sal to le con dan na bi li in cli na zio ni ses­sua li, a vran no dei pro ble mi ni con la leg ge: ma ga ri ri ce ve ran no u na let te ra da fa mo sis si mi e pre­sti gio si le ga li a me ri ca ni, non ap pe na al le o rec chie sbian ca te di Mi chael Ja ckson giun ge rà la vo ce del la tro va ta e let to ra le che lo u ti liz za co me te sti mo nial; e ma ga ri pen se rà: «in de cli no sì, sot to pro ces so pu re, ma in Un ghe ria i miei con cer ti so no sta ti sem pre fan ta sti ci»!

La kshman Mo mo

Tempo di elezioni ancheall’estero

Ecco il tappetino ideato dalla Microsft rivestito di sei sensori simili a grandi pulsanti, facili da usare con i piedi

STILATA LA TABELLA PER I QUANTITATIVIDI SOSTANZE STUPEFACENTI

La commissione ha considerato la dose media singola, cioè la quantità di principio attivo per ogni assunzione idonea a produrre in un soggetto tollerante e dipendente un effetto stupefacente e psicotropo. Questo parametro è stato poi moltiplicato in base allecaratteristiche di ciascuna classe di sostanze

Avere con sè più di 5 grammi di hashish o più di 1,6 grammi di cocaina (ovvero 15-20 spinelli o 5 tiri di coca) comporterà l’accusa di spaccio di stupefacenti

L’I ran con ti nua a sfi­da re il mon do con

il suo pro gram ma a to mi­co e Con do leez za Ri ce, se gre ta rio di Sta to a me ri­ca no, chie de al con si glio di si cu rez za del l’O nu

mi su re for ti per fer ma re Mahoud Ah ma di ne jad. Al la ri chie sta del le gran di po ten ze di fer ma­re il pro gram ma nu clea re Tehe ran ri spon de con un sec co no. «Con ti nue re­

mo sul la no stra stra da» in si ste il pre si den te Ah ma di ne jad in nu me ro­si co mi zi. È chia ro l’o­biet ti vo di con vin ce re l’oc ci den te che il pro­gram ma nu clea re i ra nia­

no non sa rà so spe so. A que sto pun­to i to ni del con fron to rag giun go­no pun te di par ti co la re a sprez za. Il se gre ta rio a me ri ca no po ne l’ac­

cen to su un pro ble ma di cre di bi­li tà i ner na zio na le e chie de al mas si mo or ga no del le Na zio ni U ni te mi su re for ti con tro l’I ran, i ne vi ta bi li do po l’an nun cio che per la pri ma vol ta i tec ni ci i ra nia­ni so no riu sci ti ad ar ric chi re l’u­ra nio al 3,5 per cen to. A Wa shin gton si par la sem pre più a per ta men te di pia ni di at tac­co mi li ta re da ren de re o pe ra ti vi in ca so di fal li men to del la di plo­ma zia; l’i po te si ap pa re mol to

cre di bi le so lo che si ri cor di l’in­ter ven to ar ma to in I raq at tua to no no stan te le op po ste in di ca zio­ni pro ve nien ti dal l’O nu. La Rus­sia ha e sclu so l’u so del la for za di chia ran do si in ter pre te del le po si zio ni di tut ti i pae si eu ro pei, ma l’in gres so di fat to di Tehe ran nel co sid det to club dei pae si nu clea ri su sci ta preoc cu pa zio ni non sol tan to nel vec chio con ti­nen te ma an che nel le po ten ze a sia ti che a co min ciia re dal la

Ci na. La Rus sia ha e sclu so l’u so del la for za di cen do che que ste è la po si zio ne di tut ti i pae si eu ro­pei. Cer to è che la sfi da di ven ta sem pre più du ra, gli Sta ti U ni ti non vo glio no che l’I ran ab bia l’ar ma nu clea re no no stan te che Tehe ran ab bia fir ma to il trat ta to di non pro li fe ra zio ne e ab bia tut­to il di rit to di pro dur re com bu sti­bi le per i reat to ri nu clea ri. L’o­biet ti vo a me ri ca no è fer ma re con «ar mi» di plo ma ti che la cor sa

a to mi ca, sa pen do che c’è an co ra tem po. L’an nun cio del l’ar ric chi­men to del l’u ra nio del 3,5 per cen to può so lo ser vi re a pro dur re e ner gia e non te sta te nu clea ri, per le qua li ser vo no mi gliaia di cen tri fu ghe e qual che an no in più; ma que sto non è suf fi cien te a fre na re l’al lar me per u na cor sa al la do ta zio ne a to mi ca nel l’a rea me dio rien ta le do ve i con flit ti mi li ta ri e po li ti ci non ac cen na no a di mi nui re.

Allarme Iran: è pronto perl’atomica, ma intanto l’America prepara l’attacco militare

Operai a lavoro in una centrale nucleare

Page 3: COMPUTER MACINTOSH il Mensile

aprile 2006 ­ pagina 3

il Mensile

S’in ti to la My tho lo gi ca et E ro ti ca. Ar te e cul tu ra dall’an ti chi tà al XVIII se co lo la mo stra o spi ta ta al mu seo de gli Ar gen ti di

pa laz zo Pit ti, i dea ta da Or nel la Ca saz za per va lo riz za re la rac col ta me di cea di cam mei e in ta gli de di ca ta all’e ro ti smo mi to lo gi co. Ben due cen to tre di ci le o pe re e spo ste che e sal ta no la pas sio ne a mo ro sa at tin ta dal mon do gre co­ ro ma no: di pin ti, scul tu re, stam pe, gioiel li, por cel la ne, mo ne te e me da glie ci ri ve la no il vol to sen sua le di un ri na sci men to se du cen te e di un neo clas si ci smo vo lut tuo so. Cer to, si trat ta di un’i co no gra fia com ples sa e tal vol ta am bi gua, ve la ta di sfu ma tu re e ro ti che, den sa di sim bo li e al lu sio ni, e so lo ra ra men te ci tro via mo di fron te a sce ne ses sual men te e spli ci te. Il per cor so e spo si ti vo si pre sen ta co me un viag gio tem po ra le at tra ver so i mean dri del la fan ta sia e ro ti ca, che te sti mo nia cam bia men ti e tra­sfor ma zio ni i co no gra fi che nei se co li. I sog get ti e ra no a vol te ri pre­si dal la let te ra tu ra con tem po ra nea ma an che dai poe mi o me ri ci, dall’E nei de o dal le Me ta mor fo si di O vi dio, mol to dif fu se sin dal me dioe vo. Pro ta go ni sti dell’e spo si zio ne so no, dun que, i mi ti pa ga­ni dell’e ros co me il Rat to di Pro ser pi na, Le da e il Ci gno, il mi to di Eu ro pa e di al tre fan ciul le a ma te e pos se du te da gli dei dell’O lim­po, op pu re a mo ri spes so sca te na ti dai gio chi di Cu pi do, o an co ra per so nag gi qua li Ve ne re, Da nae, l’Er ma fro di to, Dio ni so, tut ti in ti­ma men te le ga ti all’e ro ti smo. For te ge stua li tà e sguar di lan gui di e ra no ca rat te ri sti che che af fa­sci na va no i col le zio ni sti pri va ti del cin que cen to. U na del le se zio ni

più im por tan ti del la mo stra è la Sa la da let to, u na ca me ra che ri crea l’a tmo sfe ra in ti ma e pri va ta e che, se con do i do cu men ti, in pas sa to o spi ta va o pe re d’ar te e og get ti de co ra ti con sce ne mi to lo­gi che le ga te all’a mo re e al la fe del tà co niu ga le: un let to del la se con da me tà del XVI se co lo, og get ti per la toi let te fem mi ni le, mi nia tu re, pic co li co fa net ti in ta glia ti, in ge ne re rea liz za ti in le gni po li cro mi o de co ra ti con pan nel li da un mo sai co di pie tre. Un e le­men to d’ar re do es sen zia le e ra i nol tre il cas so ne, un mo bi le che ser vi va per con te ne re a bi ti, cor re di o og get ti mol to pre zio si, an ch’es so de co ra to. Al tro ar re do u ti lis si mo e ra co sti tui to dal le spal lie re, pan nel li di le gno di pin ti con sce ne al le go ri che, che pre­sen ta va no u na du pli ce fun zio ne: da un la to a ve va no un va lo re es sen zial men te de co ra ti vo, dall’al tro ser vi va no da pro te zio ne con­tro il fred do e l’u mi di tà. Ra ra men te la ca me ra da let to ve ni va mo stra ta a gli o spi ti, in quan to e ra fi na liz za ta al la «go di bi li tà» per­so na le.

My tho lo gi ca et E ro ti ca. Ar te e cul tu ra dall’an ti chi tà al XVIII se co lo. Mu seo de gli Ar gen ti, Pa laz zo Pit ti, Fi ren ze, fi no al 15 mag gio 2006. O ra rio: 8,15-18,30 nei me si di a pri le e mag gio. Chiu so il pri mo e ul ti mo lu ne dì del me se e pri mo mag gio. In gres so: in te ro, eu ro 7,00 (com pren si vo dell’in gres so al mu seo de gli Ar gen ti, al giar di no di Bo bo li e al giar di no Bar di ni); ri dot to, eu ro 3,50, per i cit ta di ni del la U nio ne eu ro pea tra i di ciot to e i ven ti cin que an ni. In fo: tel. 055 2654321; www,my tho lo gi cae te ro ti ca.it

Figure erotiche, pose plastiche e sensuali diventano così patrimoniodell’arte europea, che le ripropone anche su oggetti di usoquotidiano, fino all’età moderna

“Il piacere è peccato e il peccato è un piacere” (G. Byron, Don Giovanni)

Que sta mo stra, in col la bo­ra zio ne con la pre si den­

za del con si glio del la pro vin­cia di Ro ma, l’I siao, l’u ni ver­si tà de gli stu di di Lec ce e Ar te No ma de srl di Ma ce ra ta, si ar ti co la in due se zio ni ri guar­dan ti gli a spet ti re la ti vi ai pel­le gri nag gi nel «pae se del le ne vi» con par ti co la re ri fe ri­men to ad un’a rea del Ti bet oc ci den ta le, quel la dei luo ghi sa cri del la go Ma na sa ro var e del mon te Kai la sa o Kai lash, già de scrit ta dal gran de o rien­ta li sta i ta lia no Giu sep pe Tuc ci – al qua le dal mag gio 2005 il Mnaor è sta to in ti to la to – nel dia rio di viag gio del la spe di­zio ne del 1935. L’i ti ne ra rio del la mo stra

pre ve de per tan to u na pri ma se zio ne dal ti to lo Tuc ci, l’e­splo ra to re dell’a ni ma, de di ca­ta spe ci fi ca men te a Giu sep pe Tuc ci, con par ti co la re ri chia­mo al la sua spe di zio ne nel Ti bet oc ci den ta le del 1935; ven go no pro po ste ol tre cen to fo to gra fie in bian co e ne ro rea liz za te nel cor so del le sue ot to spe di zio ni in a rea hi ma­laya na (1929­1948) e tre do cu men ta ri. Si trat ta di un do cu men to ec ce zio na le af fe­ren te a o pe re d’ar te, mo na ste ri e u san ze di un Ti bet or mai per du to. Gli scat ti, scan sio na ti e re stau ra ti, so no in pre va len­za di pro prie tà dell’I siao in de po si to pres so il Mnaor. La se con da se zio ne por ta il

ti to lo Kai lash, la mon ta gna de gli spi­ri ti, de gli dèi e de gli a sce ti; è la do cu men­ta zio ne fo to gra fi ca a co lo ri di un viag gio ne gli stes si ter ri to ri rea liz za to nel 2003 da u na spe di zio ne

sul le or me di Tuc ci co me si rin ven go no nel me de si mo dia rio di viag gio del 1935. Que sta se zio ne, cu ra ta dal­la pro fes so res sa Ro sa Ma ria Ci mi no dell’u ni ver si tà de gli stu di di Lec ce, ap pro fon di rà le va len ze re li gio se del pel le­gri nag gio ri tua le al la go Ma na sa ro var e al Kai lash, la mon ta gna sa cra. Il ma te ria le do cu men ta rio si ac com pa gna a u na scel ta di og get ti af fe ren ti ad u na re cen­te do na zio ne com pren den te o pe re d’ar te hi ma laya na, in sie me na tu ral men te con gli op por tu ni ap pa ra ti di dat ti ci; il ser vi zio e du ca ti vo del Mnaor or ga niz ze rà nel pe rio do d’e­

spo si zio ne u na se rie di vi si te gui da te al la mo stra.

Pel le gri ni in Ti bet. Le vie di Giu­sep pe Tuc ci. Dal 14 mar zo al 21 mag gio 2006. Mu seo na zio na le d’ar te o rien ta le, Ro ma, pa laz zo Bran cac cio, via Me ru la na 248. Tel. 06 48 74415, 06 4875077; fax 06 4870624.

Esposizione artistica suddivisa i due sezio-ni, “Tucci espolatore” dell’animadedicata a Tucci con particolare interesse alla sua spedizione nel Tibet occidentale

Mi la no, 17 mar zo 2006 Il sot to ma ri no S­506 En ri co To ti a pre al le scuo le. E an ti ci pa di al cu ni me si que sta o pe ra­zio ne; i ni zial men te pre vi sta per il 2006­2007, per e sau di­re le nu me ro se ri chie ste giun te al mu seo. Le pre no ta zio ni so no a per te, men tre per le vi si te del le sco la re sche i ni zie­ran no dal 4 a pri le fi no al la fi ne dell’an no sco la sti co 2005­2006. Dal 7 di cem bre 2005 (gior no dell’i nau gu ra zio ne) a og gi, i vi si ta to ri en tra ti nel bat tel lo so no sta ti qua si do di­ci mi la, men tre le pre no ta zio ni han no rag giun to quo ta ot to mi la. Nel pri mo tri me stre 2006, in ve ce, il mu seo ha re gi stra to ri spet to al 2005 un au men to di vi si ta to ri del cin quan ta cin que per cen to.

Pri ma di sa li re sul To ti il do cen te ac com pa gna to re do vrà con se gna re u na li be ra to ria fir ma ta con ri fe ri men to ai mi no ri che ac com pa gna. A lun ni e do cen ti de vo no in dos­sa re il ca schet to e a scol ta re le al tre in for ma zio ni im par ti­te dal la gui da. All’in ter no c’è l’uf fi cio or ga niz za zio ne per i ser vi zi e du ca ti vi:02 48555, 331­2­3­4­5­6.Dal lu ne dì al ve ner dì, dal le 9 al le 16.

Per tutto l’anno scolastico sono aperte le prenotazioni per visi-tare l’interno del sommergibile Enrico toti

A di stan za di ben qua ran ta an ni dal la pri ma e fi no ra u ni ca mo stra mo no­

gra fi ca di Bre scia, il ca stel lo del Buon­con si glio di Tren to or ga niz ze rà nell’e­sta te del 2006 un’am pia ras se gna sull’ar­ti sta bre scia no Gi ro la mo Ro ma ni no (1485­87­ca 1560), au to re del ce le bre ci clo pit to ri co che de co ra gran par te del ca stel lo. Il Ro ma ni no la vo rò al Buon­con si glio ne gli an ni 1531­1532 su com­mis sio ne del car di na le Ber nar do Cles, prin ci pe ve sco vo di Tren to dal 1514 al 1539, per de co ra re la nuo va re si den za ri na sci men ta le no ta co me il Ma gno Pa laz zo. Pur man te nen do al cen tro dell’e spo si zio ne gli af fre schi del Ca stel­lo e il suo va sto e pre zio so ap pa ra to de co ra ti vo, l’e spo si zio ne por te rà a Tren­to straor di na rie te sti mo nian ze pit to ri che del Ro ma ni no, pro ve nien ti da pre sti gio si mu sei e col le zio ni pub bli che e pri va te i ta lia ne ed e ste re. Il per cor so e spo si ti vo pre sen te rà u na ot tan ti na tra di pin ti e di se gni del Ro ma ni no al lo sco po di ri co­strui re tut to l’ar co di at ti vi tà dell’ar ti sta nel con te sto i ta lia no del tem po. Un e le­men to di gran de in te res se sa rà il rap por­to con la gra fi ca del Nord Eu ro pa. Sa ran no pre sen ta te o pe re di Al bre cht Al tdor fer e ta vo le rea liz za te dai mae stri del la pit tu ra ri na sci men ta le i ta lia na tra cui Ti zia no, Cal li sto Piaz za, Al to bel lo Me lo ne e il Mo ret to. La mo stra si ar ti co le rà in al cu ne se zio­ni. La pri ma sa rà de di ca ta al la pro du zio­ne pit to ri ca del Ro ma ni no con la sua for ma zio ne tra Ve ne zia e Mi la no, quin di i ri trat ti gio va ni li, la pro du zio ne de gli an ni ven ti, gli af fre schi del ci clo di Tren­to e la pro du zio ne de gli an ni qua ran ta­ cin quan ta. I nol tre sa rà am pia men te

do cu men ta ta la pro du zio ne gra fi ca con di se gni del Ro ma ni no in gran par te mai pre sen ta ti in pub bli co. In fi ne u na se zio­ne sa rà de di ca ta a Ber nar do Cles, al la sua at ti vi tà di com mit ten te e al gran de can tie re d’ar te del Ca stel lo tra il 1528 ed il 1535.

Tren to, Ca stel lo del Buon con si glio, via B. Cle sio, 5. Tel. 0461 233770, fax 0461 239497. Dal 29 lu glio al 29 ot to bre 2006; o ra rio: 10-18; chiu so il lu ne dì. Bi gliet to: 6,00 eu ro, ri dot to 3,00 eu ro.

Girolamo Romanino: un pittore in rivolta nel Rinascimento italiano

Girolamo Romanimo, Nudo virile posto su un pennacchio, particolare. Loggia di Romanino, Castello del Buonconsiglio

Amore e Psiche, II secolo d.C. Marmo lunense, h.100 cm

La Settimana della Cultura è una vera e propria festa della cultura, giunta ormai alla sua ottava edizione permette di accedere gratuitamente a tutti i luoghi della cultura, non solo statali ma anche appartenenti ad altre amminis­trazioni pubbliche e private che aderiscono all'iniziativa. Tante le opportunità fra cui approfittare, visite guidate, aperture straordinarie di siti, restauri in corso, concerti e spettacoli, proiezioni cinematografiche, itinerari culturali proposti da ogni singola regione, degustazioni ispirate alla cucina di un tempo, ed ancora, mostre e convegni, conferenze ed iniziative per i giovani. La Settimana della cultura, che quest’anno ha adottato come sottotitolo “In Italia la cultura è viva. Vivi la cul­tura” è una ghiotta occasione per conoscere da vicino l’immenso patrimonio culturale italiano. Generazioni di grandi pit­tori, scultori, architetti, musicisti hanno dato lustro alla nostra civiltà con il loro genio e le loro opere. Per questo la nostra nazione custodisce un patrimonio culturale senza pari. Un tesoro che ogni anno il Ministero per i Beni e le Attività Culturali mette a disposizione degli italiani. Conoscere significa comprendere la storia e le origini della nostra identità, ma significa anche capire perché, nel futuro, l’Italia dovrà puntare sull’arte e la cultura per il proprio sviluppo. La Settimana della Cultura è dunque l’occasione per visitare nuovi luoghi e per ammirare sotto una nuova luce musei o monumenti già noti. La passata edizione ha visto la realizzazione di oltre 1500 eventi sull'intero territorio nazionale, eventi a cui tutti i cittadini possono accedere gratuitamente. Sul sito del Ministero, www.beniculturali.it, potrete conoscere tutti gli eventi, regione per regione, della settimana della cultura.

Una mostra che riunisce per la prima volta quasi tutte le opere

di Antonello da Messina, uno dei grandi maestri del Quattrocento italiano. Intenzione dei curatori e la ricostruzione della figura dell'artista attraverso tutte le tematiche da lui sviluppate, dalla serie delle Annunciate ai celeberrimi Ecce Homo e Crocifissioni, giungendo all'altissima poesia dei volti. Opere

che completano l'esposizione sono i ritratti provenienti da tutte le parti del mondo, come il San Girolamo, della National Gallery di Londra, la Madonna con il bambino e il San Sebastiano di Dresda, la Crocifissione di Anversa, il Cristo alla Colonna del Louvre. Talvolta messi a confronto con alcuni grandissimi pittori del suo tempo, oltre naturalmente le opere presenti sul territorio italiano, in particolare siciliano.

Dal 18 marzo al 18 giugno 2006

ANTONELLO DA MESSINA

Scuderie del Quirinale

Kailash, la montagna degli dei, pellegrinaggio in Tibet sulle orme di giuseppe tucci, documentazione fotografica a colori di un viaggio realizzato nel 2003 seguendo il diario di viaggio di Tucci del 1935

Festa di primavera: Scicolone, Lazzaro, Loren

Fino al 7 maggio nel salone centrale del complesso del Vittoriano si terrà per la prima volta una mostra in onore alla indiscussa icona del cinema italiano. Scicolone, Lazzaro, Loren tre cognomi per definire la stessa grande attrice Sophia Loren che con oltre quattromila pezzi rac­conta cinquant'anni di carriera, una ragazza di Pozzuoli che è entrata nell'olimpo dei grandi divi del cinema del mondo.

Dal 6 aprile al 7 maggio 2006. Ingresso libero

Page 4: COMPUTER MACINTOSH il Mensile

Il cri ti co ci ne ma to gra fi co Clau­dio Gae ta ni con que sto in te res­

san te vo lu me ha col ma to un vuo­to: quel lo che ri guar da va l’a na li si del rap por to che le ga il ci ne ma al la Shoah. Un le ga me non sem­pre fa ci le per ché per an ni si è ri te nu to che fos se scon ve nien te, non ché im mo ra le, ten ta re di de scri ve re l’i nim ma gi na bi le tra­ge dia dell’o lo cau sto. Cri ti ci, sto­ri ci e so prav vis su ti al ge no ci dio con si de ra va no sem pli ci sti ca, se non ad di rit tu ra of fen si va, qual sia­si rap pre sen ta zio ne ci ne ma to gra­fi ca del la tra ge dia. Ma nell’e ra me dia ti ca il ci ne ma ha vin to la sua bat ta glia di rap pre sen ta zio ne an che nei con fron ti di un ar go­men to co sì sca bro so e og gi rap­pre sen ta re la Shoah sul gran de scher mo non è con si de ra to più un ta bù. Il la vo ro di Gae ta ni è sta to mol to mi nu zio so e pa zien te. Lo scrit to re ha in tra pre so u na gran de e mi nu zio sa ri cer ca su tut ti i film (no ti e me no no ti) che so no sta ti rea liz za ti sull’ar go men to e ha pre sen ta to i di ver si ap proc ci ci ne­ma to gra fi ci ri flet ten do cri ti ca­men te sul lo ro sen so e sul la lo ro e vo lu zio ne. L’o pe ra è di vi sa in quat tro ca pi to li se guen do u na li nea di de mar ca zio ne a sfon do sto ri co­ geo gra fi co del le sin go le pro du zio ni. L’au to re ci spie ga, a par ti re dal la strut tu ra del li bro, che la vi sio ne del ci ne ma eu ro peo sull’o lo cau sto è mol to di ver sa,

in fat ti, dal la rap pre sen­ta zio ne ma de in U sa. Co sì il pri mo e il ter zo ca pi to lo a na liz za no so lo la pro du zio ne a me ri ca na pun tan do l’in di ce sul fat to che ci so no vo lu ti trent’an ni pri ma che Hol ly wood riu scis se a rap pre sen ta re in ma nie ra com piu ta un cam po di con cen tra men to. È so lo a par ti re da gli an ni set­tan ta che, gra zie al la mi ni se rie O lo cau sto, l’o­pi nio ne pub bli ca e i me dia d’ol treo cea no si in te res sa no al la shoah. Se con do l’au to re u na del le più cu rio se e in no­va ti ve vi sio ni dell’o lo­cau sto è quel la pro po sta da John Lan dis nel film ad e pi so di Ai con fi ni del-la real tà, The Twi li ght Zo ne, The mo vie del 1983 do ve il re gi sta trat ta un plot o ri gi na le scrit to di suo pu gno. Ma la gran de le zio ne di ci ne ma sull’ar go men to di Hol ly wood vie ne nel 1993 ad o pe ra di Spiel berg con Schin-dler’s List. Que sto di ven te rà ben pre sto il film per an to no ma sia sul la Shoa per ché rie sce nell’in­ten to di far vi ve re di ret ta men te al lo spet ta to re il dram ma dell’o lo­cau sto. Se con do Gae ta ni da que­sta pel li co la na sce un ’al tra ba se di par ten za per u na nuo va ge ne ra­zio ne di vi sio ni sul la Shoah.

Il ci ne ma e la Shoah è un vo lu­me pre zio so per tut ti i ci ne fi li e sto ri ci del ci ne ma an che per l’ac­cu ra tez za del la bi blio gra fia, del la fil mo gra fia e per gli in ter ven ti rac col ti dall’au to re. Ol tre a u na pre fa zio ne di Mo ni O va dia, il li bro con tie ne, in fat ti, an che in ter­vi ste a di ver si re gi sti (Fran ce sco Ro si, Paul Ma zur sky, An drzej Brzo zo wsky) e al re spon sa bi le del Cen tro di do cu men ta zio ne e brai ca (Cdec) di Mi la no, Mar cel­lo Pez zet ti.

O ria na Mae ri ni

Que sto li bro è un a tlan te dell’u ni ver so geo gra fi co del com mis­sa rio Mon tal ba no: i tra git ti, i per cor si del le spe di zio ni, le

bor ga te e le con tra de vi si ta te, le ca se dei de lit ti e i lo ca li fre quen­ta ti da lui e da gli al tri per so nag gi, le spiag ge del le nuo ta te, i pa no­ra mi che ca do no sot to i suoi oc chi, il vec chio mas so piat to e l’u­li vo sa ra ce no. E quin di è an che un mo do nuo vo di in se gui re le in chie ste del com mis sa rio più fa mo so del pae se, di en tra re nell’a­tmo sfe ra del le sue sto rie. Per ché, per cia scun ro man zo, tut ti i mo vi men ti del com mis sa rio so no ri co strui ti un pas so do po l’al tro, in un pe di na men to che rie sce per fet ta men te so vrap po ni bi le all’an­da men to di o gnu no dei suoi ca si.

april

e 20

06 ­

pagi

na 4

il Mensile

edizioni e/oVia Gabriele Camozzi, 1 00195 Romatel. 06 3722829fax 06 37351096www.edizionieo.itMassimo CarlottoL’oscura immensitàdella morte

Ogni momento è giusto per un buon libro

Il panorama più recente di opere pedagog­iche, psicologiche, sociologiche.La scelta più ampia di pubblicazioni per bambini e ragazzi.L’esposizione più completa di sussidi didat­tici, di materiale speciale per bambini con handicap, di materiale per scuole materne.

Esaminiamo testidi nuovi autori

Via Mamiani, 13 ­ 00195 RomaCasella postale 724 ­ Roma 00100

Telefono 06 49388035

Franz Ka fka rac­con tò, nel cor so del­la sua vi ta, nel le let­te re, nei rac con ti, nei dia ri e nei qua­der ni di la vo ro, in va ria for ma, mol te sto rie di a ni ma li. Ne la sciò i ne di te u na buo na par te no no­stan te il si gil lo di u na scrit tu ra lim pi­da ed es sen zia le e il

fa sci no di u na e nig ma ti­ca plu ra li tà di sen si. Tut te que ste sto rie, tol te al la fram men ta rie tà e al la di sper sio ne, sia quel le che par te ci pa no di più all’u ni ver so sim­bo li co del lo scrit to re, sia quel le più im me dia­ta men te ri du ci bi li al la sfe ra au to bio gra fi ca, so no rac col te in que sto li bro.

I luoghi di Montalbano

Sellerio editorie, pp. 286, euro 14,00

Claudio Gaetani colma con il suo libro il vuoto che riguarda l’anlisi del rapporto che lega il cinemaalla Shoah

Una guida nei luoghi piùsignificativi delle

operazioni e non solodel commissario

più famoso d’Italia

Storia di animali

di Franz Kafka, Sellerio, pp. 237, euro 9,00

Da Esopo... a Kafka

Do po es ser si e si bi ta nei più gran di tea tri del

mon do, dal la Sca la di Mi la­no, al la Staa tso per di Vien na e di Ber li no, dall’O pe ra Ba stil le di Pa ri gi, al Li ceu di Bar cel lo na, per no mi nar ne so la men te al cu ni, e do po a ver can ta to sot to la di re zio­ne di mae stri co me Clau dio Ab ba do, Da niel Ba rem boim, Ric car do Chail ly, Da nie le Gat ti, Ric car do Mu ti, Da niel O ren e per la re gia di Pu pi

A va ti, Ro ber to De Si mo ne, Co sta Gra vas, Wer ner Her­zog, Ro man Po lan ski, Lu ca Ron co ni, Je ro me Sa va ry, Mau ri zio Sca par ro, l’ar ti sta li ri ca ha sen ti to l’e si gen za di scri ve re e nar ra re sto rie. «Scri ve re rap pre sen ta per me l’al tra fac cia di u na stes­sa me da glia e na sce dal la me de si ma e si gen za che mi por ta a can ta re, ov ve ro quel­la di co mu ni ca re. Co me sul­la sce na e ster no i miei sen ti­

men ti e l’es­sen za del la mia a ni ma at tra ver­so la vo ce can­ta ta, co sì fac­

cio con la p a r o l a scrit ta, che non è al tro che “vo ce” p a r l a t a . Ta lo ra gli in ter pre ti

sen to no la ne ces si tà di li be­ra re in qual che mo do il pro­prio flus so crea ti vo ed io lo fac cio con la scrit tu ra». Da qui na sce l’o pe ra Spir-to gen til, un dia rio a due vo ci tra Ve ro ni ca e E ka te ri­na, due em ble ma ti che fi gu re – l’u na u na gio va ne ma già af fer ma ta so pra no, im pe gna­ta a To lo sa nel le pro ve di Ma non, e l’al tra u na no bil­don na rus sa dell’ot to cen to – at tra ver so le qua li l’au tri ce fa in tra ve de re i suoi sen ti­men ti e la sua e spe rien za di don na e di ar ti sta. Tra un pal co sce ni co dei no stri gior­

ni e i ge li di pa laz zi di San Pie tro bur go si con su ma no le sto rie d’a mo re del le due pro ta go ni ste e si in trec cia no per sem pre i lo ro de sti ni. «Non rie sco a stac ca re il pen sie ro da E ka te ri na» – scri ve Ve ro ni ca nel suo dia­rio – «e dall’in cre di bi le e spe rien za che sto vi ven do; l’i dea di a ve re que sta pre­sen za ac can to mi riem pie di an go scia, ep pu re de vo ten ta­re di ri pren de re il con tat to con la “real tà”, se real tà si può de fi ni re il mio la vo ro... Do ma ni do vrò di men ti ca re sia me che E ka te ri na e tor na­re ad es se re Ma non. E non è for se un fe no me no me dia ni­co an che far si ru ba re l’a ni­ma da un per so nag gio co sì e va ne scen te, ep pu re co sì ve ro?» Inf: www.va le riae spo si to.comwww.pro spet ti vae di tri ce.it

Spirto Gentildi Valeria Esposito, Prospettivaeditrice, pp. 153, euro 3,00

Valeria Esposito, soprano di coloratura di fama internazionale, pubblicail suo primo romanzo

Il cinema e la Shoah

di Claudio Gaetani, Le Mani Editore, pp. 200, euro 12,00; ill. b/n

Do po il for tu na tis si mo e sor dio let te ra rio di Io no da cui è sta­

ta trat ta l’o mo ni ma pel li co la ci ne­ma to gra fi ca, Lo ren zo Li cal zi ca val ca l’on da del suc ces so e gua­da gna con sen si con Non So e di to da Fa zi E di to re. L’o pe ra con fer ma l’in ne ga bi le ta len to nar ra ti vo dell’au to re, l’ef fi ca cia, la va li di tà del suo sti le mo der no e in un cer to sen so com piu to. La vi cen da si con cen tra sul la lun ga, ro man ti ca sto ria a due tra Giu lia e Ma rio, ve ro pro ta go ni sta con i suoi «non so», con e le sue e ter ne in de ci sio ni. Quan do si co no­sco no, u na se ra in un lo ca le tra mi te a mi ci in co mu ne, Ma rio e Giu lia so no po co più che ven ten ni: lui, fi glio u ni co, di fa mi glia sem pli ce, mo de sta, cre sciu to in un quar tie re pe ri fe ri co, si man tie ne fa cen do il dj in u na ra dio pri va ta; Giu lia in ve ce ha al le spal le u na fa mi glia ric ca, ha stu dia to in un e sclu si vo col le gio sviz ze ro e sta com ple tan do l’i ter di stu di per spe cia liz zar si in psi co lo­gia. No no stan te le no te vo li dif fe­

ren ze tra i mon di di cui fan no par te, Ma rio e Giu lia si a ma no e lot ta no per co strui re un rap por to spe cia le, pri vo di a strat ti smi, luo ghi co mu ni, cer can do di non smar ri re i ri spet ti­vi spa zi d’e spres sio ne. Il ma tri mo­nio ri dur rà il lo ro en tu sia smo, ma la na sci ta di un fi glio e qual che e ven to dram ma ti co sa ran no in o gni ca so in gra do di rin sal da re un’u nio­ne dal le so li de ba si. Co me un buon fu met to o co me u na com me dia all’i ta lia na, gra de­vo le e ot ti mi sta, Non so è un ro man zo che si leg ge fa cil men te e coin vol ge il let to re che non può fa re a me no di «par te ci pa re» con em pa tia al le vi cen de nar ra te. Da o gni pa gi na di que sto li bro si e vin­co no nu me ro se, ta lo ra con tra stan ti sen sa zio ni: dal ca lo re al pa thos, dal la gioia al do lo re, dal la più blan­da ma lin co nia al la più cu pa tri stez­za, dal la spe ran za al de si de rio di ri bel lio ne, dal la grin ta al la vi ta li tà. A ren de re que sta let tu ra an co ra più pia ce vo le so no al cu ni tan to ge nia li quan to i na spet ta ti pic chi di u mo ri­

smo; fra si, si tua zio ni, con si de ra­zio ni del pro ta go ni sta che fan no e splo de re il let to re in so no re, so li­ta rie ri sa te. In que sto vo lu me Li cal­zi rie sce con mae stria, at tra ver so i due pro ta go ni sti, a rac con ta re u na sto ria ve ra, cre di bi le, coin vol gen te, al ta men te co mu ni ca ti va, di gran de im pat to, i spi ra zio ne e leg ge rez za.

Lu cia Gre ci

Non so

Lorenzo Licalzi, Fazi editorie, pp. 243, euro 13,50

Le indecisioni i tormenti i tanti “non so” di due personaggi con vissuti diversi alle prese con le responsabilità della vita

U na «fi ction let te ra ria» a pun ta­te sul la so cie tà de gli an ni

no van ta che de scri ve con im pu den­te au ten ti ci tà e ir ri ve ren te sar ca smo la vi ta ses sua le, i vi zi ma li gni, i sot ter fu gi e se gre ti sen ti men ti dell’al ta so cie tà ne wyor ke se. Tut to

que sto, e mol to di più, è Sex and the Ci ty il li bro sul la vi ta, il ses so e gli a mo ri dei no stri gior ni che ha i spi ra to il ce le bre o mo ni mo te le­film. Co me è riu sci ta la Bu shnell a da re tan te ri spo ste al le più sin go la ri e stram pa la te do man de? Ov vio: av va len do si di u na lun ga se rie di ri cer che fat te «sul cam po». Per scri ve re i suoi pez zi, la Bu shnell ha fat to di tut to. Ha co min cia to con­du cen do in da gi ni sul la vi ta ses sua­le del le don ne spo sa te, ha par te ci­pa to ai par ty più am bi ti del la New York che con ta e si è in se ri ta co me u na spia ne gli am bien ti pre si di mi ra. Pro ta go ni sta as so lu ta del li bro non è, co me nel ce le bre te le film se ria le, u na ti po lo gia ben pre ci sa di don na o un per so nag gio con del le ca rat te ri sti che crea te ad ar te e fat te ap po sta per at trar re spet ta tri ci che ri ve den do lo ro stes se in u na i po te­ti ca Car rie, Sa man tha, Char lot te o

Mi ran da si im me de si ma no al pun to di per de re l’i den ti tà, ben sì la «don­na» con i suoi vi zi, le sue vir tù, le sue pic co le vit to rie, le sue de bo lez­ze. Le don ne di Can da ce Bu shnell, o ra dol ci, te ne re e ras se gna te, o ra in car rie ra o ric che e man te nu te sen za scru po li, so no don ne mol to di ver se tra lo ro. So no don ne che non sem bra no a ve re nul la in co mu­ne se non un ve ro «fe tic cio» per scar pe Ma no lo Blah nik (e i suoi ver ti gi no si prez zi o scil lan ti tra i 450 ai 500 dol la ri!); cer ca re tra di sin can to e ro man ti ci smo un ma ri­to per fet to (ma at ten zio ne, che non sia so lo bel lo ma an che di suc ces so e mol to ric co), fre quen ta re lo ca li al la mo da, be re co cktail e sclu si vi e fa re va can ze da so gno. Sul lo sfon do u na Gran de Me la gre mi ta di ce le bri tà, i cui ve ri no mi ce la ti sot to lo pseu do ni mo si rin­cor ro no da un rac con to all’al tro. U na New York mo vi men ta ta da par ty e sclu si vi, lo ca li e ri sto ran ti di

Sex and the city

di Bushnell Candace, Mondadori, pp. 252, euro 8,50

gri do e da don ne bel le, e le gan ti, am bi zio se e spre giu di ca te. U na cro­na ca del mon do rea le (ma non di men ti ca te che si trat ta del bel mon do ne wyor ke se!), dun que, e del le per so ne che vi si po treb be ro in con tra re (… sia mo sem pre a New York!), che han no sto rie da rac con ta re in ca si na te, que sto sì, ma di si cu ro mol to rea li sti che.

(l.g.)

Dalla fiction televisiva il libro best seller che ha fatto il giro del mondoSarà la realtà delle giovani single?

Page 5: COMPUTER MACINTOSH il Mensile

La compagnia di Fabio Gravina porta dal 21 aprile al 11 giugno Bene mio e core mio, una commedia di Eduardo De Filippo

Bene mio e core mio. Teatro Prati, via degli Scipioni, 98Telefono 06 39740503

www.teatroprati.itdal 21 aprile al 11 giugno 2006

Orario spettacoli: dal martedì al venerdì ore 21.00; giovedì 27/4 e 4/5/2006 anche ore 17,30; sabato ore 17.30 e 21.00

domenica ore 18.00. Lunedì riposo

aprile 2006 ­ pagina 5

Il film che se gna lia mo que sto me se è Il Caimano di Nanni Moretti con Silvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Michele Placido; Sacher Film (Italia 2005)

IL FILM DEL MESE

il Mensile

Il Cai ma no, l’at te sis si mo film di Nan ni Mo ret ti, non so lo per il

no me del re gi sta, ca pa ce di per sé di trai na re u na buo na fet ta di pub bli co, ma an che per la da ta di u sci ta, il 24 mar zo, ov ve ro a ri dos so del le e le­zio ni, vi si bi le in tre cen to sa le, un nu me ro de ci sa men te al to per un film d’au to re, e in fi ne per il te ma in cui Mo ret ti ha vo lu to ruo ta re: la sca la ta di Sil vio Ber lu sco ni. Un film di de nun cia po li ti ca al la Ro si? Un do cu fi ction al la Mi chael Moo re? La tra ma «ru ba ta» che cir co la ar bi tra­ria men te par la di un film nel film su u na re gi sta che vuo le gi ra re u na pel­li co la su Ber lu sco ni. Ma nes su no vuo le in ter pre tar lo. Co no scen do Mo ret ti, noi so spet tia mo che, più che di Sil vio Ber lu sco ni, il film par­le rà di Nan ni Mo ret ti. È ov via men te un bel film, co rag­gio so ma so lo a me tà. Sì, per ché, se nel la pri ma par te Mo ret ti met te in sce na tut ti i suoi pro po si ti «an ti ber lu­sco nia ni» e ci fa ve de re, at tra ver so lo stra ta gem ma del la let tu ra di u na sce neg gia­tu ra (Il Cai ma no, ap pun to), gli a spet ti più sca bro si de gli in ciu ci e del le tra me del pre­si den te del con si glio (i sol di ar ri va ti dal cie lo, gli «spa gno li» che por ta no i mi liar di

in Sviz ze ra, la fa rao ni ca co stru zio ne di Mi la no 2, l’av ven to del la te le vi sio ne trash, sen za con ta re il fil ma to di re per to rio dell’im ba raz zan te di scor so con tro Shul tz al par la men to eu ro peo); nel pro sie guo del film smor za un po’ i to ni. Proiet ta tut ta l’at ten­

zio ne sul le vi cen de pri va te del pro dut­to re sfi ga to, in ter pre ta to mi ra bil men te da Sil vio Or lan do (sen za un sol do, sen­za ca sa e ab ban do na to dal la mo glie).Qui tut to il po po lo che a spet ta va in tre­pi do que sto film per far ne u na ban die ra, di cia mo lo pu re fuo ri dai den ti, e let to ra­le con tro Ber lu sco ni in cas sa il col po. Sem bra qua si che il re gi sta ro ma no ab bia ti ra to il sas so e su bi to do po ri ti ra­to la ma no. Per ché Mo ret ti sci vo la sul la me las sa psi co lo gi ca del pro ta go ni sta (che non è so stan zia le per la di na mi ca del film) e non af fon da, in ve ce, cru del­men te, il col tel lo nel le vi cen de del la vi ta po li ti ca i ta lia na? Que sto è un di lem ma che ri mar rà ir ri sol to (Mo ret ti non ha in fat ti con ces so la con fe ren za stam pa do po il film) an che se si pos so­no in tui re, for se, le ra gio ni nel la vo glia di al leg ge ri re il re gi stro po li ti co del film o nell’in ten to di proiet ta re i suoi fan ta smi pri va ti. In o gni ca so Mo ret ti si ri pren de nel fi na le, in ter pre tan do lui stes so Il Cai ma no. Le fra si di Ber lu sco­ni, pro nun cia te dal la sua boc ca, con la

sua vo ce al gi da e se ve ra, so no quan to di più ag ghiac cian te si pos sa pre ten de re da u na pel li co la vo lu ta men te po li ti ca co me que sta.

Giu di zio ** da www.ci ne ba zar.it

Chiarina, sorella di Lorenzo Savastano, un restauratore di oggetti d’arte, minaccia il suicidio se il fratello si sposerà. Non accetta il matrimonio poiché teme di non poter continuare a fare la padrona di casa. Lorenzo, resosi conto dei sentimenti di egoismo della sorella, accetta un’offerta di lavoro in America e parte. Durante la sua assenza, il fruttivendolo Filuccio seduce Chiarina e la mette incinta. L’intenzione è quella di potersi accaparrare un magazzino di Lorenzo. Questi ritorna dagli Usa e Filuccio, deciso a sposare Chiarina, gli chiede il magazzino e la casa che si trova al piano di sopra, con la scusa di sistemarci la vecchia madre Virginia. Ma Lorenzo scopre che la madre è in realtà la bella e ricca matrigna, alla quale Filuccio ha impedito di risposarsi per accaparrare i suoi beni. E scopre anche che Filuccio, approfittando della religiosità di Virginia, l’aveva convinta di essere in contatto con il defunto marito. A questo punto Lorenzo si vendica: si sposa con Virginia, intestandole la casa e il magazzino.

The pro du cers, com me dia mu si ca le, è il re ma ke dell’o­

mo ni mo cult del 1968 di stri bui­to in I ta lia con il ti to lo Per fa vo re non toc ca te le vec chiet te. Pri mo lun go me trag gio del re del la ri sa ta Mel Brooks, che og gi pas sa il te sti mo ne al la re gi­sta e co reo gra fa Su san Stro man. La re gi sta ha gua da gna to un gran de suc ces so a Broa dway nel la ver sio ne tea tra le e un pre­mio To ny A ward. An che a Ro ma, e pre ci sa men te al tea tro Bran cac cio, l’a tmo sfe ra broa­dwaya na si fa sen ti re in tut to il suo ful go re gra zie al la Com pa­gnia Ran cia che è la prin ci pa le so cie tà di pro du zio ne di mu si cal nel no stro pae se. È u na sto ria e si la ran te e fuo ri del co mu ne, pu ro sti le Mel Brooks, con più di tren ta cam bi sce na, cen ti naia di co stu mi, un gran de cor po di bal lo, e tan ti nu me ri spet ta co la­ri, se con do la mi glio re tra zio ne. Nel mu si cal, am bien ta to nel la New York del la fi ne de gli an ni cin quan ta, En zo Ia chet ti e Gian­lu ca Gui di in ter pre ta no u na stram pa la ta cop pia di pro dut to­ri; do po che l’en ne si ma o pe ra si è ri ve la ta un di sa stro di cri ti ca e

di pub bli co Max Bia ly stock (Enzo Iachetti) non de mor de e con l’aiu to del suo ti mi do ed i ste ri co con ta bi le Leo Bloom (Gian lu ca Gui di) sem bra es se re in ten zio na to ad al le sti re un al tro la vo ro per il tea tro. Per quan to pos sa sem bra re in cre di bi le, pe rò, il suo sco po è quel lo di fa re un in suc ces so si cu ro, in quan to ha sco per to che, do po a ver rac col to u na ci fra più al ta del so li to per un al le sti men to tea tra le, po trà fug gi re in tem po con i sol di ri ma nen ti dei suoi fi nan zia to ri. L’o pe ra scel ta per por ta re a ter mi ne il suo pia no per fet to è La pri ma ve ra di Hi tler. Un al le­gro gio co tra A dolf ed E va a Ber che sgar ten, ov ve ro un ma no­scrit to che si pre sen ta co me un au ten ti co at to d’a mo re ver so il Führer da par te di un fa na ti co na zi sta che ri spon de al no me di Franz Lie bkind (Mar co Mas sa­ri). I pre gi di que sto spet ta co lo so no mol tis si mi: la splen di da ri co­stru zio ne sce no gra fi ca, con tan­to di co stu mi che rie vo ca no le am bien ta zio ni pas sa te, a noi tut­ti ca re.

Ma rian ge la Me la to nel ruo lo di Mar tha e Ga brie le La via in quel lo di Geor ge per la pri ma vol ta in sie me

so no i pro ta go ni sti di Chi ha pau ra di Vir gi nia Woolf?, la ce le bre com me dia dell’a me ri ca no E dward Al bee. Al lo ro fian co due gio va ni e mer gen ti: A gne se Na no ed E mi lia no Lo vi ne. Quar tet to i dea le per rac con ta re u na in ten sa sto ria di pau ra e di rab bia, di vio len za e di fra gi li tà e si sten zia le, che l’in ven ti va re gia del lo stes so La via spin ge ve ro ri so­nan ze, o ra tra gi che e o ra e spli ci ta men te co mi che, che han­no mol to a che fa re an che con lo stret to rap por to e si sten te tra la cri si del «so gno a me ri ca no» e la real tà at tua le dell’Oc ci den te. Scrit ta nel 1962 e re sa ce le ber ri ma dall’o mo ni mo film in ter pre ta to da E li za beth Tay lor e Ri chard Bur ton di ret to da Mi ke Ni chols, Chi ha pau ra di Vir gi nia Woolf? è u na del le com me die più no te di tut to il tea tro sta tu ni ten se. Geor ge e Mar tha so no due co niu gi del New En gland. Lui in se gna sto ria nel la lo ca le u ni ver si tà, lei è la fi glia del po ten te pre si de del lo stes so a te neo. U na se ra ri ce vo no a ca sa lo ro un’al tra cop pia, più gio va ne: Nick, do cen te di bio lo gia, e sua mo glie Ho ney. L’a zio ne si svol ge nel sa lot­to, do ve quel la not te ha luo go un ve ro e pro prio «jeu de mas sa cre». Al col, a tro ci de ri sio ni, gio chi sa di ci, scher zi cru de li: la cop pia a me ri ca na e si bi sce il pro prio di sfa ci men­to e «l’a me ri can dream» nau fra ga nel la so li tu di ne, nell’an­go scia e nel la no stal gia.

Chi ha pau ra di Vir gi nia Woolf? di E dward Al bee con Ma rian ge la Me la-to, Ga brie le La via. Ro ma, tea tro E li seo, via Na zio na le 183. Dal 28 mar-zo al 14 a pri le. In fo: tel. 06 4882114, 06 48872222; cen tra li no: tel 06 488721; web: www.tea troe li seo.it; e- mail: in fo@tea troe li seo.it

OITEall’Eliseo di Roma

So no sta te gia fis sa te le da te del nuo vis si mo spet ta co lo tea tra le La

bam bi na col cap pot to ros so (la sto ria ve ra di u na so prav vis su ta all’o lo cau­sto) per il 4, 5 e 6 mag gio 2006 pres­so il tea tro Te stac cio di Ro ma, scrit to e di ret to dal gio va ne re gi sta Sal vo Rus so, li be ra men te trat to dall’au ten­ti ca o pe ra let te ra ria di Ro ma Li go­cka, e di ta dal la Mon da do ri nel 2001. Si trat ta di un mo no lo go in ter pre­ta to dal la ca ri sma ti ca at tri ce si ci lia na E leo no ra Mi ca li, che per la pri ma vol ta si mi su ra con u na par te «dram­ma ti ca» tra la scian do per un po’ la cor ren te co mi ca dal la qua le pro vie ne. È la sto ria di u na rie vo ca zio ne del pas sa to: u na don na che in un at ti mo, proiet ta ta si nel la sua or mai lon ta na in fan zia, ri vi ve quan to è ac ca du to du ran te la se con da guer ra mon dia le, a ni man do den tro di sé le e mo zio ni e le sen sa zio ni vis su te all’in ter no del ghet to da «e brea», quan do quel mar­chio di ven ta va sem pre più u na con­dan na a mor te. «Il pub bli co sa rà la mia for za»: è quan to ha af fer ma to il gio­va ne re gi sta Sal vo Rus so,

che, al la sua e n n e s i m a e spe r ien za di re gia, de di ca e ri vol ge que­sto spet ta co­lo ad un va sto pub­bli co, in par­ti co la re al la c o m u n i t à e brai ca del la cit tà nel la qua le vi ve. «Sen to i bri vi di lun­go la schie­na»: è in ve­ce quan to ha d i ch i a r a t o

E leo no ra Mi ca li, che, ca la ta si com­ple ta men te nel la par te del la don na e brea, rac con ta di es ser si dav ve ro e mo zio na ta du ran te le pro ve per a ve­re a vu to la sen sa zio ne di vi ve re in pri ma per so na quel la «dram ma ti ca» e spe rien za. U no spet ta co lo all’in se gna del ri cor do, quel lo di Sal vo Rus so; u na rie su ma zio ne di fat ti ed e ven ti real­men te ac ca du ti, che «scon vol go no» il pre sen te di chi li ap pren de e «i na­spra» il fu tu ro di chi li ha vis su ti; il dol ce rac con to di u na don na che cer­ca di re cu pe ra re l’in fan zia per du ta at tra ver so i suoi più «bru ta li» ri cor di: que sta è la bam bi na col cap pot to ros­so. Non per de te quin di l’op por tu ni tà di ri per cor re re in sie me a lo ro le tap pe di que sto viag gio all’in se gna del la me mo ria, af fret tan do vi a ri ser va re un po sto e a sco pri re il «Lie to Fi ne» che si con trap po ne al la du rez za e all’in ci­si vi tà del la sto ria.

G.R.

Da Broadway al Brancaccio: la commedia musicale più esilaranate e irriverente

The Producers

LA BAMBINA COL CAPPOTTO ROSSO

La storia vera di una sopravvissutaall’olocausto; liberamente trattodall’omonimo libro di Roma Ligocka,edito dalla Mondadori nel 2001

GIOELLERIA ANTONIO ZITO

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TEATRO BRANCACCIO

Pi la stro dei più fa mo si ge ne ri mu si ca li, a scol ta to e «pro fes sa to» co me un ve ro

sim bo lo di cul tu ra e di cul to per tut ti co lo­ro che di mo stra no u na ve ra cre den za ver­so u na mu si ca che af fon da le pro prie ra di ci re li gio se nell’A fri ca ne ra e nel la lon ta na e pa ra di sia ca Ja mai ca. All’in vo­ca zio ne del dio Jah, nel la sto ria, na sco no te sti di suc ces si mu si ca li che an co ra og gi so no sim bo lo di li ber tà spi ri tua le, da Bob Mar ley a gli ar ti sti con tem po ra nei: il pa no ra ma mu si ca le reg gae cre sce e si dif­fon de in tut to il mon do di ven tan do an che u no sti le­ gui da per i tan tis si mi gio va ni e vec chi ra sta fa ria ni, che vi vo no la so cie tà con tro ten den za cer can do di far va le re sem pre i di rit ti e la pa ce. Ar ti sti del ca li bro di Siz zla, Bu ju Ban­ton, Ca ple ton e tan ti al tri rin no va no que­sto sti le tan to a ma to pro muo ven do la dan cehall, un ge ne re reg gae tut to da bal­la re, che ne gli ul ti mi an ni ha av vi ci na to con i suoi ri tmi a fri ca neg gian ti tri ba li mi gliaia di gio va ni ra sta, dai lun ghi e no tis si mi ca pel li dred e dall’ab bi glia men­to po co cu ra to ma spes so co lo ra tis si mo, sim bo lo di lot ta con tro u na so cie tà che

va lo riz za trop po l’e ste ti ca tra la scian do spes so le vo lon tà di chi in ve ce non è a bi­tua to a por ta re u na cra vat ta. Tan ti gli ap pun ta men ti in tut ta I ta lia con i grup pi reg gae, che, spes so in dia let­ti re gio na li, par to ri sco no bra ni de sti na ti a di ven ta re gran di suc ces si; è il ca so dei sa len ti ni Sud sound sy stem o dei si ra cu sa ni Ke ba na crew, pro mo to ri del la lo ro mu si ca in gi ro per se ra te dan zan ti o ra du ni dan­cehall, co mu ne men te chia­ma ti «jam», nel le qua li ra gaz zi e ra gaz ze si sfi da­no a suon di reg gae con spet ta co la ri sca te na ti pas si di dan za al ter na ti a bal la te su mu si che dai ri tmi i pno­ti ci. E dai pic co li e ven ti lo ca li vie ne da pen sa re al le gran di ma ni fe sta zio ni co me il Ro to tom Sun-splash, l’Eu ro pean Reg gae Fe sti val che quest’e sta te si svol ge rà ad O sop po in pro vin cia di U di ne dal 7 al

15 lu glio e ac co glie rà, ol tre ai gran di ar ti­sti, an che mi gliaia di cam peg gia to ri, che in grup po vi vran no per u na set ti ma na l’e­mo zio ne di u na do se di ve ro reg gae tut to o ri gi nal men te ja mai ca no.

Gian lu ca Rus so

april

e 20

06 ­

pag

ina

6

il Mensile

TAXI06 3570 ­ 06 4994 ­ 06 88177 ­06 6645 ­ 06 5551ATAC Ufficio utenti800 431784COTRAL06 57031AEROPORTIFiumicino 06 65951Ciampino 06 794941Urbe 06 8120571FERROVIETrenitalia 06 4745920Termini 06 892021SERVIZIItalgas, pronto invervento per guastie dispersioni 800 900 999Enel, guasti 06 3212200Acea, guasti (acqua) 800 130335Acea, guasti (luce) 800 130332Ama, 800 867035Autostrade 06 43632121Viabilità strade 194Oggetti smarriti 06 5816040Oggetti smarriti sui treni 06 47306682Rimozione auto 06 6769838Flaminio 06 8083108Cocchieri 06 5411639Pettirosso 06 2674727Casale Rocchi 06 4501206Ostia Antica 06 5650972Valente 06 25209642RICHIESTE DI AIUTOPolizia 113Carabinieri 112

Vigili del fuoco 115Guardia di finanza 117Questura centrale 06 4686Polizia stradale 06 5544Soccorso Aci 116Vigili urbani 06 67691Capitaneria di porto 06 6522222800 090090Telefono azzurro 19696Abusi contro anziani 06 5815530PRONTO SOCCORSOEmergenza 118Guardia medica 06 58201030Croce Rossa Italiana 06 551006 538959 ­ 06 892021Ambulanze 06 47498Eliambulanza 06 5344478Centri antiveleni 06 305434306 490663San Camillo 06 58701Sant’Eugenio 06 59041Policlinico 06 4462341San Giovanni 06 77051Santo Spirito 06 68351San Giacomo 06 36261San Filippo Neri 06 33061MEDICINE URGENTIServizio a domicilio gratuito notturno per disabili e anziani 06 228941ASSISTENZA VETERINARIASos 06 58238488 06 3053534Ambulatorio comunale 06 5800340Wwf 06 6896522Lipu 06 39730903Lav - Lega antivivisezione 06 4461325

* NUMERI UTILI *

Il gelato più genuino e divertente prelude alla gioia della primavera

Veniteci a trovare! Orario no-stop.

The music reggae è immortale. Un contributo allaconsapevolezza sui problemi della vita, del mondo, del pianeta.Ha la caratteristica di essere una musica moltosemplice comprensibile a tutti

È o pi nio ne dif fu sa che og gi co me og gi la te le vi sio ne sia il mas s­me dia più

dif fu so e im por tan te. In qua si o gni par te del mon do or mai pos sia mo tro va re un te le vi so re. Un mez zo che quan do nac que a ve va sia sco pi d’in trat te ni men to che di e du ca zio ne. Pian pia no il pri mo a spet to ha de ci sa men te sop pian ta to il se con do e or mai i ruo li e du ca ti vi del tu bo ca to di co so no ri stret ti a po chi ca na li te ma ti ci a pa ga men to e a tra smis sio ni a tar da not te. Va ri so cio lo gi e mas s­me dio lo gi han no scrit to e par la to sul ruo lo per sua si vo del la

te le vi sio ne e sul la sua for za nel pla sma re i dee ed o pi nio ni. U na no ti zia in te res san te ci ar ri va o ra da gli Sta ti U ni ti do ve il ca na le Car toon Ne twork ha fat to un e spe ri men to: ha man­da to in on da un e pi so dio pi lo ta, per te sta re il gra di men to del pub bli co, di un car to ne a ni ma to dai con te nu ti e dal le te ma ti che del tut to nuo vi. Pra ti ca men te il nuo vo car­to ne, dal no me Mi no ri team, ha la strut tu ra clas si ca del le sto rie dei su pe re roi; so lo che que sti so no gen te co mu ne, di tut te le raz ze, che han no u na mis sio ne e un u ni co

ne mi co: com bat te re il raz zi smo. Ab bia mo in fat ti, per e sem pio, un a ra bo che la vo ra in un ne go zio di e let tro do me sti ci che com pie a zio ni e roi che, un e breo che sfi da i vul ca ni e via di scor ren do, gui da ti tut ti dall’a sia ti co Dr. Wang. L’in ten to è com­bat te re gli ste reo ti pi e i luo ghi co mu ni del raz zi smo, in se gna re ai bam bi ni, e non so lo, che la di ver si tà non è ne ces sa ria­men te un ma le ma, al con tra rio, un ar ric­chi men to per la so cie tà. L’e pi so dio pi lo ta, co me det to, ha a vu to un gran de suc ces so e ha spin to il ca na le a man da re in on da la pri ma se rie di ven ti e pi so di.

La kshman Mo mo

SUPER EROI CONTRO IL RAZZISMO

Bob Marley in uno dei suoi tanti concerti

Da sa ba to 22 a pri le La Leg gen da di Sa kùn ta la, o pe ra in tre at ti

trat ta da Ka li da sa. Mu si ca e li bret to Fran co Al fa no. L’o pe ra fu pre sen ta ta co me no vi tà per Ro ma pres so il Tea­tro rea le dell’o pe ra il 30 gen naio 1940. La par ti tu ra o ri gi na ria fu cre du­ta per sa du ran te la guer ra; l’au to re ne ap pron tò u na nuo va ver sio ne chia ma­ta Sa kùn ta la e pre sen ta ta con il nuo vo ti to lo per il tea tro dell’O pe ra nel la sta­gio ne 1951­52, sot to la di re zio ne di Gia nan drea Ga vaz ze ni, la re gia di Li vio Luz za to e con il ce le bre bas so Giu lio Ne ri, tra gli in ter pre ti prin ci pa­li, nel ruo lo di Kan va. Re cen te men te è sta ta ri tro va ta la par ti tu ra o ri gi na ria, per cui la ver sio ne che ver rà pro po sta sa rà quel la del 1921, con si de ra ta il ca po la vo ro di Al fa no. Mae stro con­cer ta to re, di ret to re e re gi sta: Gian lui gi Gel met ti. Co stu mi: An na Bia giot ti Nel pri mo at to, du ran te u na bat tu ta di cac cia il re giun ge nel le vi ci nan ze di un e re mo, do ve co no sce Sa kùn ta la, la fi glia di Kan va, che as sie me a Priyàm va da e A nù suya cu sto di sce il tem pio. Pri ma di par ti re, il re, in se gno d’a mo re, do na a Sa kùn ta la un a nel lo. Sa kùn ta la at ten de in va no, nel se con do at to, no ti zie dal re e per ciò, as sor ta nei suoi tri sti pen sie ri, tra la­scia di a pri re le por te del tem pio all’an zia no e re mi ta Dur và sas: e gli per que sto, i ra to, ma le di ce Sa kùn ta la, che sa rà di men ti ca ta da chi la a ma. In se gui to al le pre ghie re del le due a mi­che, Dur và sas at te nua la sua ma le di­zio ne: il re o blie rà Sa kùn ta la so lo fi no a quan do gli sa rà mo stra to un gioiel lo che fa rà ri co no sce re la spo sa. Kan va, ri tor na to all’e re mo, ri ve la di sa pe re che Sa kùn ta la è in cin ta e chie de a Ha rì ta di ac com pa gnar la al la reg gia. Ma quan do, que sto suc ce de nel ter­zo at to, Sa kùn ta la vi giun ge, il re, sme mo ra to, non la ac co glie qua le spo sa; el la vor reb be mo strar gli l’a nel­lo do na to le ma, ren den do si con to che lo ha smar ri to, si ri trae ad do lo ra to. Vie ne con dot to un pe sca to re, che ha rin ve nu to l’a nel lo del re sul gre to del

fiu me; al lo ra il re, cui è tor na ta la me mo ria, fa cer ca re Sa kùn ta la. Ma la fan ciul la, di spe ra ta, nel frat tem po si è lan cia ta nel lo sta gno del le nin fe, do ve l’ha av vol ta u na nu be di fiam ma. Il re crol la a ter ra, an nien ta to, ma da lon ta­no giun ge la vo ce di Sa kùn ta la che gli an nun cia il per do no; Ha rì ta por ta tra le brac cia l’e re de del re, frut to dell’a­mo re e del mar ti rio di Sa kùn ta la. Ri spet to all’o ri gi na le il li bret to, ol tre a sem pli fi ca re la vi cen da, si di sco sta da Ka li da sa (in cui Sa kùn ta la non muo re) nel fi na le e pre sen ta i nol­tre un’in ter po la zio ne del poe ma «La nu vo la mes sag ge ra» del lo stes so au to­re in dia no, sul la ba se del qua le il com po si to re svi lup pa la gran de sce na di Sa kùn ta la del se con do at to, do po l’in ter ven to di Dur và sas. La par ti tu ra del la Leg gen da di Sa kùn ta la, il cui suc ces so frut tò ad Al fa no la com mis­sio ne del com pi men to del la Tu ran dot puc ci nia na (1925, la cui ver sio ne cor­ren te non è pe rò quel la ap pron ta ta o ri gi na ria men te, ben sì quel la mol to ta glia ta da To sca ni ni), è an da ta di strut­ta du ran te la guer ra. Sul la ba se del lo spar ti to Al fa no la ri co struì, cam bian­do ne, sem bra, non so lo dei det ta gli: è quin di pos si bi le a van za re so lo del le i po te si sul la ve ste stru men ta le, a quan to pa re scin til lan te e per si no sba­lor di ti va, del la pri ma ver sio ne. La se con da, con il ti to lo Sa kùn ta la, an dò in sce na al tea tro dell’O pe ra di Ro ma il 9 gen naio 1952 e ri man da sia a Ri chard Strauss, quan to al la den si tà del la scrit tu ra or che stra le, sia a De bus­sy e Ra vel per il co lo ri to e so ti co, l’ar­mo nia e le suc ces sio ni di ac cor di pa ral le li. In Sa kùn ta la Al fa no con se­gue un suo sti le o ri gi na le, ba sa to su un «re ci ta ti vo can tan te e si nuo so» (En ri co Ma gni Duf flocq), de ci sa men­te me no re stio all’ab ban do no me lo di­co di Pel léas et Mé li san de, e per ciò di no te vo le pre sa e mo ti va.

La Leg gen da di Sa kùn ta la, da sa ba to 22 a pri le. Tea tro dell’O pe ra, Ro ma, piaz za Be nia mi no Gi gli, 7. Tel. 06 481601, te le fax 06 4881253

La leggenda di SakùntalaGli estratti sinfonici (Danza e Finale) hannoraggiunto una certa notorietà, ma la partitura nella sua interezza, nonostante sia una dei risultati piùrappresentativi del Novecento italiano, e nonostante l’impegno di grandi interpreti (Tullio Serafin, Magda Olivero, Gianandrea Gavazzeni), è di raro ascolto: le ultime esecuzioni si devono alla Rai (Roma 1979) e al Festival di Wexford in Irlanda (1982)

Una sicurezza in più soprattutto per chi viag­

gia. Tutti i propri dati medici a portata di mano grazie al «pas­saporto sanitario 2006», un documento che contiene infor­mazioni sullo stato di salute del viaggiatore, il gruppo san­guigno, le eventuali allergie e le malattie avute in passato, nonché i farmaci di cui si fa uso. Si tratta di una vera e pro­pria cartella clinica che in caso di malanni o di incidenti in «terra straniera», consente al medico del paese ospitante di

conoscere lo stato di salute del paziente «occasionale», garan­tendo una diagnosi accurata e la miglior

terapia. Il documento si rifà a una direttiva del parlamento europeo del 16.11.1984. ed i primi ad adottarlo sono stati i Paesi Bassi, seguiti a da Germania, Spagna, Svizzera e Grecia. A questi si aggiunge l'Italia, che è ormai alla quinta ediz­ione. Il passaporto sanitario può essere usato solo a discr­ezione del viaggiatore o in caso di emergenza da person­ale sanitario al fine di facili­tare il migliore e più appro­priato trattamento. Il docu­

mento si divide in tre parti: la prima con i dati di identifica­zione personale ed indicazione di chi avvisare in caso di necessità, la seconda conte­nente informazioni sul gruppo sanguigno ed eventuali aller­gie, precedenti malattie, vac­cinazioni eseguite, tipo di che­mioprofilassi, eventuali far­maci assunti, infine l'ultima con i consigli sanitari per il viaggiatore. Al momento, verrà dis­tribuito in un milione di copie, «Ma la speranza » ­ sottolinea il direttore del Centro collabo­ratore dell'Oms per la medici­na del turismo, Walter Pasini, alla conferenza di presentazi­one del documento nella sede

capitolina dell'Enpam ­ «è di arrivare alla distribuzione di dieci­venti milioni di copie, avvalendosi di fondi sia priva­ti che istituzionali». La dis­tribuzione viene effettuata attraverso il medico di medic­ina generale. Ed è questa la novità più importante. Il medico di famiglia riceve una serie di passaporti che compila ai pro­pri pazienti in procinto di partire. In questo modo è il medico stesso che si fa garante dell’iniziativa e certifica con timbro e firma il contenuto del documento che diventa a quel punto a tutti gli effetti docu­mento di identità sanitaria unico e personale.

Passaporto sanitario

Page 7: COMPUTER MACINTOSH il Mensile

Sem bra or mai cer to lo scu det to as se gna to al la Ju ven tus (79 pun ti) an che per que sta sta gio ne. Pur a fa ti ca i bian co ne ri di Ca pel lo man­

ten go no le di stan ze dal l’u ni ca in se gui tri ce pe ri co lo sa, il Mi lan di Car­let to An cel lot ti (70 pun ti), che pe rò per den do con il Lec ce, pe nul ti mo in clas si fi ca in pie na zo na re tro ces sio ne, tra sfor ma in o ro il pun ti ci no che la stan ca Ju ve por ta a ca sa da Tre vi so. La di stan za tra la pri ma e la se con da è o ra di 9 pun ti: ve ra men te trop pi da re cu pe ra re in sei gior na­te! Ar chi via ta la que stio ne scu det to, o ra il Mi lan de ve preoc cu par si del l’in se gui men to del l’In ter che gli è a so li due pun ti di di stac co (68). Ar ri va re se con di o ter zi fa u na gran de dif fe ren za per ché vuol di re gio­car si o no i pre li mi na ri per ac ce de re al la Cham pions Lea gue e quin di fa re me no va can ze ed ar ri va re già stan chi al l’i ni zio del la nuo va sta gio­

ne. En tu sia sman te il duel lo per il quar to po sto tra la Fio ren ti na (61) di Ce sa re Pran del li e la splen di da Ro ma (60) di Lu cia no Spal let ti. Due al le na to ri che stan no di mo stran do di es se re tra i mi glio ri in at ti vi tà. Lo scon tro di ret to tra le due squa dre è sta to quan to di me glio si pos sa ve de re sui cam pi di cal cio. Qual co sa in più ha mo stra to, ad o nor del ve ro, la com pa gi ne ca pi to li na che, sot to di un gol do po nean che due mi nu ti (ol tre tut to in net to fuo ri gio co) si gla to dal so li to Lu ca To ni (ar ri­

va to a 26 re ti rag giun gen do Ba ti stu ta e Ham rin), in ve ce di ab bat ter si e di la men tar si per il tor to su bi to ha con ti nua to a gio ca re co me sa schiac­cian do la Fio ren ti na nel la sua me tà cam po ed ar ri van do al giu sto pa reg gio con Lean dro Cu frè, quin di ce si mo gio ca to re ro ma ni sta ad an da re in re te du ran te que sto cam pio na to. An co ra tut ta da de ci de re la po si zio ne u ti le per en tra re in Ue fa: il Chie vo por tan do si a 48 pun ti ha sca val ca to la La zio o ra a 46, men tre il Li vor no e il Pa ler mo si tro va no af fian ca ti a 44 pun ti. Tut te e quat tro lot te ran no si cu ra men te fi no al l’ul­ti ma gior na ta. Sem bra or mai de sti na to al la re tro ces sio ne il Tre vi so, ul ti mo con so li 16 pun ti. Per non re tro ce de re al mo men to lot ta no Lec­ce (24), Mes si na (28), U di ne se e Ca glia ri (32) ed Em po li (33).

aprile 2006 ­ pagina 7

il Mensile

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No mi na ti in Cam pi do glio die ci nuo vi ca va lie ri del­la Ro ma. La ma ni fe sta zio ne, giun ta al l’ot ta va

e di zio ne, è sta ta i dea ta dal gior na li sta Li no Ca scio li e dal ca po di ga bi net to del la pro vin cia e pre si den te del club Cam pi do glio, non ché vi ce pre si den te del l’Utr, dot tor An to nio Ca lic chia. La ce ri mo nia si è svol ta nel­la sa la del la pro to mo te ca in Cam pi do glio al la pre sen za del sin da co Wal ter Vel tro ni, del pre si den te del la pro­vin cia En ri co Ga sbar ra e di Ma ria Sen si, in rap pre sen­tan za del pre si den te del la so cie tà gial lo ros sa Fran co Sen si. Que sti i nuo vi ca va lie ri tut ti ti fo sis si mi del la Ro ma: la bra vis si ma e splen di da at tri ce Ma ria Ro sa ria O mag gio vi si bil men te com mos sa; l’ex ter zi no gial lo­ros so Fran ce sco Roc ca; il can tan te Lu ca Bar ba ros sa; il vio li ni sta Ro dol fo Bo nuc ci; l’im pren di to re Bru no Chi­ni; l’av vo ca to Gio van ni Fer re ri vi ce pre si den te del la As Ro ma; mon si gnor For tu na to Frez za che da ven ti an ni è il pa dre spi ri tua le dei gio ca to ri gial lo ros si; il pre si den te del la ca me ra di com mer cio di Ro ma An drea Mon del lo; il sin da co di Fra sca ti Fran co Bo sa; l’as ses­so re del la re gio ne La zio Da nie la Va len ti ni. A con se­gna re l’am bi ta o no ri fi cen za il pre fet to A chil le Ser ra, En nio Mor ri co ne e Gia co mo Lo si. La ma ni fe sta zio ne

è sta ta an che l’oc ca sio ne per an nun cia re la con se gna a fi ne cam pio na to a Lu cia no Spal let ti del la «Cop pa dei Re cord» in ri cor do del le un di ci vit to rie con se cu ti ve ot te nu te dal la squa dra gial lo ros sa e a Da nie le De Ros­si del «Pre mio Fair Play» per a ver se gna la to al l’ar bi tro in Ro ma­ Mes si na di a ver se gna to con la ma no, fa cen­do si quin di an nul la re il gol che gli e ra sta to con va li da­to.

La Gs Ro ma fem mi ni le vin ce con un bel 4 a 0 sul la Po li spor ti va O lim pi ca Co ri glia no. Sor pren den ti le

ra gaz ze gui da te da Giam pie ro Se ra fi ni e Fa bio Co la che rie sco no co sì a re sta re quar te a 27 pun ti, a so le 5 lun ghez ze dal la Sa ler ni ta na, se con da in clas si fi ca. Pur­trop po la pri ma po si zio ne è or mai ir rag giun gi bi le poi­ché il Na po li è già a 39 pun ti. Pen sa re che so lo qual che do me ni ca fa la Gs Ro ma e ra ar ri va ta ad un so lo pun to dal la vet ta. Poi u na se rie di ri sul ta ti ne ga ti vi l’han no tra sci na ta al quar to po sto. Chiu de re il cam pio na to in quar ta po si zio ne vor reb be di re pro mo zio ne nel la se rie mag gio re e le ra gaz ze gial lo ros se pos so no far lo e si cu­ra men te lo me ri te reb be ro. For za ra gaz ze, in boc ca al lu po e...

Stret ti an cor più a Gior gio Chi na­glia, in da ga to dal la pro cu ra di

Ro ma per ma ni po la zio ne del mer ca­to do po le di chia ra zio ni da lui re se al la stam pa in me ri to ai pro ba bi li ac qui si to ri del la La zio, i ti fo si la zia­li han no in det to u na sfi la ta pa ci fi ca pri ma di La zio­Em po li, ga ra fi ni ta tre a tre. I bian co ce le sti han no sfi la­to in cor teo da piaz za Maz zi ni, ap pun ta men to al le 11, fi no al lo sta­dio O lim pi co. Al la par ten za cir ca cin que mi la per so ne che han no ri ba­di to la lo ro con te sta zio ne a Clau dio Lo ti to con il lo ro sì a Chi na glia. Al l’ar ri vo al lo sta dio e ra no for se

die ci mi la ma ni fe stan ti. Slo gan pre­fe ri to: «Giù le ma ni da Chi na glia». Tan tis si mi gli stri scio ni. Il più i ro ni­co: «Lo ti to com pra te la Ro ma». La gen te la zia le re cla ma con e du ca zio­ne, ma con fer mez za, un in con tro tra la at tua le di ri gen za bian co ce le ste e il grup po rap pre sen ta to da Gior gio Chi na glia.

La La zio fem mi ni le, do po a ver la ot te nu ta dal co mu ne di Ro ma in

u so a tem po in de ter mi na to (in col la­bo ra zio ne con la Uisp), pen sa di ri strut tu ra re e ri qua li fi ca re la strut­tu ra del cen tro spor ti vo O sa ka nel

quar tie re Cor via le. Pre sen ta to già il pro get to che do vreb be ve de re l’i ni­zio dei la vo ri a fi ne giu gno. Tem pi di rea liz za zio ne: cir ca due me si. Do po bi so gne rà ot te ne re dal co mi ta­to re gio na le del la Fe de ra zio ne i ta­lia na gio co cal cio l’o mo lo ga zio ne del nuo vo cam po a 11 sen za la qua le non vi si po tran no gio ca re le ga re di cam pio na to. At tual men te pri ma squa dra e Pri ma ve ra si al le na no a O sa ka, ma poi so no co stret te a gio­ca re le ga re uf fi cia li ri spet ti va men te sui cam pi del l’O lim pia Club e pres­so il cen tro spor ti vo Pe tro sel li a Tor re Mau ra.

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Il no stro con si glio fe de ra le fa suo l’i na spri­men to de ci so dal la Fi fa con tro raz zi smo e

vio len za in se ren do le nuo ve nor me nel no stro co di ce di giu sti zia. La Fi fa ha sta bi li to u na mul­ta mi ni ma di 25.000 eu ro per i ca si me no gra vi e via via a sa li re con pe ne sem pre più se ve re con l’ag gra var si del la col pa: fi no a 5 gior na te di squa li fi ca del cam po; ga re a por te chiu se con la pe na liz za zio ne di 3 pun ti in clas si fi ca; 6 pun ti se c’è re ci di vi tà; re tro ces sio ne a ta vo li no al ter zo e pi so dio; e sclu sio ne dal le com pe ti zio ni eu ro­pee. I ti fo si che ver ran no i den ti fi ca ti do po es ser­si mac chia ti di at ti di raz zi smo su bi ran no la dif fi da dal fre quen ta re lo sta dio per al me no due an ni. Se con do la Fi fa le fe de ra zio ni i na dem pien­ti al l’ap pli ca zio ne del le sud det te san zio ni sa ran­no e sclu se per due an ni da tut te le com pe ti zio ni in ter na zio na li. A spet tia mo che le nor me ven ga­no o ra ap pli ca te nei ri guar di di ti fo si e so cie tà del l’In ter e del la Fio ren ti na do po che an co ra u na vol ta Marc Zo ro al lo sta dio di San Si ro e poi i ro ma ni sti O li vier Da court e Ste fa no O ka ta al l’u­sci ta dal Fran chi so no sta ti pe san te men te in sul­ta ti. Per quan to ri guar da le pe na liz za zio ni pre vi­ste per le so cie tà che sa ran no col pe vo li di i na­dem pien ze in am bi to fi nan zia rio, pur es sen do i scrit te al cam pio na to, il con si glio fe de ra le sa rà più pre ci so in se gui to.

Arbitri ai Mondiali

Do po i pro ble mi a vu ti per ar bi trag gi in suf fi­cien ti (ri cor dia mo Mo re no con l’I ta lia)

du ran te gli ul ti mi mon dia li nip po­ co rea ni, que­sta vol ta la Fi fa ab ban do na la lo gi ca dei prin ci pi geo gra fi ci che por tò ai mon dia li di quat tro an ni fa ben 33 ar bi tri, al cu ni ve ra men te scar si. Per i pros si mi cam pio na ti del mon do in Ger ma nia ar bi tre ran no so lo i di ret to ri di ga ra più va li di, i 23 fi schiet ti ri te nu ti i mi glio ri in as so lu to; gli al tri sa ran no con si de ra ti ri ser ve e si ter ran no in al le na men to in Ger ma nia per tut ta la du ra ta dei mon dia li, pron ti per qual sia si e ve nien za. Per l’I­ta lia an drà Mas si mo De San tis, na to nel 1962 a Ti vo li; il fi schiet to i ta lia no por te rà con sé i guar­da li nee I val di e Gri sel li. Ri ser va sa rà Ro set ti. Quin di u na mag gior se le zio ne, an che se sa ran no co mun que rap pre sen ta te tut te le con fe de ra zio ni con ti nen ta li.

Squadre ed adozionia distanza

La Ci sco Ro ma, o spi te al lo spet ta co lo te le vi si vo di Raf fael la Car rà, ha a dot ta to ben ven ti bam bi­

ni: die ci di ret ta men te la squa dra e gli al tri die ci le va rie com pa gi ni del set to re gio va ni le. Il grup po Ci sco, su ben tra to al la Lo di gia ni ri le van do ne il ti to lo spor ti vo, non è nuo vo ad e ven ti di so li da rie tà e spe ra di ar ri va re un gior no a co sti tui re u na fon da zio ne di be ne fi cen za. Ol tre ad a ver a de ri to al «No al raz zi­smo» (cam pa gna di Le ga in se rie A) ed a ver par te ci­pa to in Cam pi do glio al l’i ni zia ti va di Vel tro ni in ri cor do del lo ster mi nio de gli e brei, pri ma di Na ta le la pri ma squa dra ha rac col to fon di per un ’as so cia­zio ne on lus che o pe ra in Bra si le. An che l’Em po li ha a dot ta to di ver si bam bi ni a di stan za e con ti nua a far­lo con u na for mu la mol to par ti co la re: u no per o gni re te se gna ta. Au gu ria mo al l’Em po li di ren der si pro­ta go ni sta in o gni ga ra di gran di go lea de!

La Sampdoria le prova tutte!Wal ter No vel li no, at tua le al le na to re del la squa­dra li gu re, cat to li co pra ti can te, ha de ci so di por ta re tut ta la squa dra in pel le gri nag gio al san tua rio del la Ma don na del la Guar dia, che si tro va po co di stan te da Ge no va. A sei par ti te con se cu ti ve per se è se gui to co sì il pa reg gio per 1 a 1 con il Ca glia ri. Me glio di nien te!

Dedicato a BestIn o no re di Geor ge Best, il gio ca to re ir lan de se più im por tan te pur trop po scom par so, l’ae ro­por to del la cit tà di Bel fast dal 22 mag gio 2006 (gior no in cui Best a vreb be com piu to ses san ta an ni) pren de rà il suo no me. L’ex n. 7 del Man­che ster, a ma tis si mo dal la sua Ir lan da, a vrà an che u na sta tua che lo raf fi gu re rà nel cen tro del la cit tà di Bel fast.

I Senesi protestanoPer pro te sta re con tro l’ar bi trag gio di Pa lan ca in Chie vo­ Sie na, il club dei Fe de lis si mi (ti fo si del Sie na) han no pro mos so u na sin go la ris si ma ma ni fe sta zio ne. Du ran te la ga ra con tro il Lec ce so no sta ti sven to la ti faz zo let ti bian chi da tut ti i pre sen ti al lo sta dio. Un mo do ci vi le per e ster na re, da par te del la ti fo se ria, tut to il pro prio mal con ten to.

Brasile sempre all’avanguardiaUn bra si lia no di di cian no vean ni, Da ni lo No guei ra Do San tos, ha rea liz za to il suo so gno di di ven ta re cal cia­to re pro fes sio ni sta. Non ci sa reb be nul la di stra no in ciò se non fos se per il fat to che il gio va ne cal cia to re è sor do mu to dal la na sci ta. La squa dra che lo ha tes se ra­to con un con trat to da at tac can te è il Pa le stra, che gio ca in se con da di vi sio ne (la no stra se rie B).

Campioni ospiti al QuirinaleIl pre si den te del la re pub bli ca Car lo A ze glio Ciam pi ha ri ce vu to in Qui ri na le gli a tle ti az zur ri che han no vin to u na me da glia al le o lim pia di e al le pa rao lim pia di di To ri no 2006. Do po a ver ri vol to lo ro pa ro le di e lo gio per es se re e sem­pio po si ti vo per i gio va ni a ven do di mo stra to «im pe gno, se rie tà e re spon sa bi li tà», il pre si den te ha con fe ri to il ti to lo di ca va lie re ai vin ci to ri di me da glie di bron zo, di uf fi cia le a quel li di me da glie d’ar gen to e di com men da to re a quel li di me da glie d’o ro.

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