COMPETENZE, COMPORTAMENTI E CULTURA PER UN … · il ciclo PDCA Ciò che varia per i diversi...

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SEMINARIO ISTITUZIONALE 2018 COMPETENZE, COMPORTAMENTI E CULTURA PER UN SUCCESSO SOSTENIBILE IN UN CONTESTO DI INDUSTRIA 4.0 Milano, 28 Settembre 2018 Roma, 5 Ottobre 2018 1 L’integrazione dei Sistemi di Gestione come elemento chiave per creare una vera Organizzazione sostenibile Nicola Caramaschi QHSE Director Autogrill Italia SpA

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SEMINARIO ISTITUZIONALE 2018

COMPETENZE, COMPORTAMENTI E CULTURA PER UN SUCCESSO SOSTENIBILE IN UN CONTESTO DI INDUSTRIA 4.0

Milano, 28 Settembre 2018

Roma, 5 Ottobre 2018 1

L’integrazione dei Sistemi di Gestione come elemento chiave per creare una vera Organizzazione sostenibile

Nicola Caramaschi

QHSE Director Autogrill Italia SpA

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L’Obiettivo di oggi

Ragionare insieme sui diversi Sistemi di Gestione e sul framework in cui inserirli (Integrazione)

evidenziando i vantaggi sviluppati nel contribuire a generare una Organizzazione sostenibile

…Non vorrei fare un trattato sulle

certificazioni tantomeno una

relazione sulla food safety o sull’HSE

e da ultimo nemmeno un corso

sull’integrazione dei processi

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Tutti i Sistemi di Gestione si basano

sulla stessa “logica”:

il ciclo PDCA

Ciò che varia per i diversi Sistemi di

Gestione sono gli “obiettivi”: tutela

dell’ambiente per la ISO 14001, Salute e

sicurezza dei lavoratori per la ISO 45001,

Sicurezza alimentare per la ISO 22000…

I Sistemi di Gestione

Un Sistema di Gestione è un

insieme di entità eterogenee, tra

loro correlate o interagenti,

mirate a stabilire la politica e gli

obiettivi ed a conseguire tali

obiettivi

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La norma ISO 9001:2015 e l’approccio Autogrill

Perché la norma 9001:2015 ha confermato la scelta di 12 anni prima ? -Struttura HLS---linguaggio comune -Approccio per processi -Approccio dinamico alla valutazione dei rischi -Sistemi di Gestione con approccio prestazionale ed orientamento al conseguimento dei risultati

Framework su cui costruire l’Integrazione

Perché Autogrill decise di certificarsi a fronte della norma ISO 9001:2000 ? -Organizzare meglio i processi in un contesto complicato -Migliorare time to market -Lavorare sull’efficienza quindi sull’integrazione - Maggior competitività nelle gare

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Facciamo un passo indietro …quale è l’intento strategico della ISO 9001:2015 ?

Intento strategico della Design Specification

-Tenere conto dei cambiamenti intervenuti nelle prassi dei sistemi di gestione qualità e nelle tecnologie, dopo

l’ultima revisione sostanziale (2000) e fornire un solido corpo di requisiti per i prossimi 10 anni e più.

- Assicurare che i requisiti della norma riflettano i cambiamenti nel contesto crescentemente complesso,

esigente e dinamico in cui l’organizzazione opera.

-Facilitare, attraverso i requisiti della norma, l’efficace implementazione da parte delle Organizzazioni e

un’efficace valutazione di conformità.

-Accrescere la fiducia nella capacità delle Organizzazioni di fornire beni e servizi conformi

-Accrescere la capacità dell’Organizzazione di soddisfare i propri clienti

- Accrescere la fiducia dei clienti nei sistemi di gestione per la qualità basati sulla ISO 9001

Fonte: ISO/TC 176/SC2/WG23 N062 - ago.2013

Complesso Dinamico

Soddisfare i propri clienti

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Le novità della ISO 9001:2015 sono così sintetizzabili -L'adozione della struttura di alto livello definita nell'Annex SL delle Direttive ISO - Parte I -Un esplicito requisito che richiede l'adozione del Risk Based Thinking per supportare e migliorare la comprensione e l'applicazione dell'approccio per processi -Minori requisiti prescrittivi -Maggiore flessibilità riguardo alla documentazione -Migliorata applicabilità ai servizi -Il requisito della definizione dei confine del SGQ -Aumentata enfasi sul contesto organizzativo -Aumentati requisiti relative alla leadership -Maggiore enfasi sul raggiungimento dei risultati di processo desiderati, per accrescere la soddisfazione del cliente

Fonte: ISO/TC 176/SC2/N1271 www.iso.org/tc176/sc02/public

La norma ISO 9001:2015 ed il Risk based thinking in Autogrill

L’analisi del rischio è stata In Autogrill sin dall’inizio una leva fondamentale per fare efficienza

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Il Risk based thinking e l’approccio per processi : due pillars in Autogrill

A quali livelli del processo di decisione, nel SGQ, agisce il Risk Based Thinking?

A tutti i livelli: strategico, gestionale e operativo, e in particolare:

-nella definizione del campo di applicazione del SGQ, a partire della comprensione del contesto e delle sue sollecitazioni attuali e

potenziali, sull'organizzazione

-nella identificazione degli elementi da tenere sotto controllo, nell'ambito dei processi del SGQ

-nella determinazione del modo in cui tali elementi andranno tenuti sotto controllo (inclusa la determinazione dei supporti

documentali, delle competenze, ecc.)

L'Approccio per Processi è quello che consente all'organizzazione di pianificare i propri processi e le loro interazioni.

Il Plan-Do-Check-Act (PDCA) fa sì che i processi siano adeguatamente alimentati e gestiti e che siano identificate le

opportunità di miglioramento

Il Risk Based Thinking permette all'organizzazione di determinare i fattori che potrebbero rendere inefficaci i processi e il

Sistema di Gestione Qualità, e di porre preventivamente in atto i controlli necessari ad assicurare che questo non accada.

Il Risk Based Thinking, insieme con il PDCA, è complementare all'Approccio per Processi

Sin dalla prima certificazione Autogrill ha lavorato su questi elementi

cercando di creare Sistemi di Gestione:

Caratterizzati ed Adattivi Il Risk based thinking nel definire il campo di applicazione, gli elementi da tenere sotto controllo ed il modo con

cui farlo

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La Focalizzazione su: Contesto, Parti Interessate, Rischio, è ottenuta in particolare attraverso l'introduzione di nuovi punti che richiedono all'organizzazione: - di comprendere il proprio contesto esterno/interno; -di esaminare i bisogni e le aspettative delle parti interessate; -di determinare su tale base i fattori e i requisiti che possono avere impatto sul sistema di gestione per la qualità; -di determinare rischi e opportunità da affrontare al fine di assicurare l'efficacia del Sistema di Gestione per la Qualità e il suo continuo miglioramento. Fonte: ISO/TC 176/SC2/WG23 N062 - ago.2013

Focalizziamoci su contesto e rischio

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Focalizziamoci su alcune specificità Autogrill nell’ambito contesto e rischio

Ampio numero di punti di vendita

Variabilità e dislocazione dei pdv

Offerta h 24

Ampio assortimento di materie prime

Ampio numero di lavorazioni

Numerica elevata/eterogenea di collaboratori

Dimensione fornitori

Tipologia produzioni

Tipologia prodotto

Know-how posseduto

Organizzazione azienda

Garanzie e certificazioni fornite

La Supply chain

I Punti di vendita

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L’evoluzione della richiesta del cliente e la naturale integrazione dei processi

Prezzo

La Crescita delle difficoltà

L’integrazione dei processi

Qualità/Prezzo

Organizzazione

Framework di

base

Qualità

garantita/Prezzo

nel rispetto delle

persone

Qualità

garantita/Prezzo

nel rispetto delle

persone e

dell’ambiente

Qualità

garantita/Prezzo

Efficacia/efficienza Filiere certificate…

Salute e sicurezza sul

lavoro ma anche

responsabilità sociale

Attenzione

all’ambiente

Qualità

garantita/Prezzo

nel rispetto delle

persone e

dell’ambiente e

con azioni verso

la società

Attenzione alla

società Efficienza

ISO 9001 ISO 22000

UNI 10854:99

Altre certificazioni di prodotto

OHSAS 18001

ISO 45001

ISO 14001:2004

EMAS

SA 8000

Il framework su cui costruire l’Integrazione

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La sicurezza alimentare

World Food Summit nel 1996 : “tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una vita attiva

e sana” .

Europea (UE) e Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): “la sicurezza alimentare è una responsabilità

condivisa dal campo alla tavola”.

Economico sociale

Igiene Nutrizione

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Sistemi di allerta Rasff

Food & feed safety alert

Fonte: Rasff report 2014

2014 Frutti di bosco surgelati con virus

dell'epatite A

2013 Carne di cavallo adulterata

2003 Influenza Aviaria

1986 Il vino al metanolo

2011 I germogli di soia con E.coli

2003 Colorante sudan in

peperoncino

2001 Mucca pazza

2013 Latte in polvere mozzarella

di bufala

Igiene

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Nutrizione

Fonte Oggi scienza 9 Agosto 2018 Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.

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Il Sistema di Gestione Quality & Food safety

Come impostiamo un

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Biologico

Infestazione Contaminazione microbica Contaminazione da parassiti

Fisico

Corpi estranei

Contaminanti chimici

Antibiotici, Aflatossine, Anabolizzanti, Metalli pesanti, contaminanti chimici (PCB,

diossine…)

Composizione del prodotto, packaging ed etichettatura

Informazione ingredienti, allergeni tracciabilità denominazione di vendita, fornitore, lotto

e TMC, protezione da traumi, agenti fisici, chimici, infestanti conservazione sino a fine

shelf life

I molteplici rischi

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La politica sulla qualità e sicurezza alimentare

•Eccellenza nella Qualità dei prodotti/servizi forniti

•Soddisfazione delle esigenze espresse ed implicite del cliente

•Conformità ai requisiti legali e regolamentari per la Sicurezza alimentare

•Crescita dell’azienda, con beneficio per i partner commerciali

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Dall’HACCP ad un FSMS

Analisi del

rischio

Approccio per processi

PDCA

ISO 22000

UNI 10854:99

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Le norme cogenti e le norme volontarie in campo food safety

Pacchetto

Igiene

-La responsabilità principale per la sicurezza degli alimenti è l’operatore

-Il controllo ufficiale verifica il raggiungimento degli obiettivi non garantisce la qualità dei prodotti

-Il controllo ufficiale è basato principalmente su attività di audit

-Il controllo ufficiale si svolge secondo piani basati sulla analisi del rischio

- L’operatore deve garantire che tutte le fasi della produzione soddisfino i nuovi requisiti d’igiene

-La Norma ha come principali obiettivi:

-Miglioramento tangibile e dimostrabile delle perfomance in ambito di sicurezza agroalimentare e maggiore garanzia di conformità alle norme

-Rispettare in maniera ottimale i vincoli imposti dalla legislazione e i requisiti fondamentali

-Integrare il FSMS con gli altri Sistemi (le norme si parlano …HLS)

-Integrare il FSMS con le normative cogenti attuali (le norme cogenti diventano strumenti dinamici)

-La Norma è stata progettata in modo tale da:

-Concordare pienamente con i principi HACCP del Codex Alimentarius.

-Armonizzare gli standard nazionali di certificazione volontaria in tema di igiene (Dutch HACCP Standard, DS 3027 danese, UNI 10854 italiano)

-Creare uno standard utilizzabile per audit di Prima / Seconda/ Terza Parte.

-Integrare i principi dell’HACCP con il concetto innovativo di Prerequisite Programmes ed operational PRPs.

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

relativa all’attuazione dei sistemi di gestione per la sicurezza alimentare riguardanti i

programmi di prerequisiti (PRP) e le procedure basate sui principi del sistema HACCP,

compresa l’agevolazione/la flessibilità in materia di attuazione in determinate imprese

alimentari

(2016/C 278/01)

…Assieme ai principi stabiliti nel regolamento (CE) n. 178/2002 (3) (analisi del rischio,

principio di precauzione, trasparenza/comunicazione, responsabilità primaria degli OSA

(operatori settore alimentare) e rintracciabilità, i due articoli summenzionati costituiscono la

base giuridica del sistema europeo di gestione per la sicurezza alimentare («Food Safety

Management System» - FSMS), cui gli OSA sono tenuti a conformarsi.

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L’approccio al rischio food safety

Fornitore prodotto

Distribuzione Punti di vendita

Analisi dei rischi

Valutazione loro possibile eliminazione/riduzione

Gestione dei rischi residui

Legale

Safety

Reputation

L’analisi del rischio come strumento

Dinamico

TRANSFER--assicurazione

MITIGAZIONE--riduzione con A.C.

RETENTION --consapevolezza

dell’organizzazione

Dimensione azienda

Tipologia produzioni

Tipologia prodotto

Know-how posseduto

Organizzazione azienda

Garanzie e certificazioni fornite

Ampio N° di punti di vendita

Variabilità dei pdv

Offerta h 24

Ampio assortimento di MP

Ampio numero di fornitori

Molteplici modalità di cottura

Diverse tipologie di lavorazione

Ampio numero di dipendenti

Turn over del personale

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Gli infortuni sul lavoro nel mondo

…nel mondo è morto un lavoratore per una malattia professionale o un incidente sul lavoro, e 300 persone sono rimaste coinvolte in un incidente sul lavoro

1 milione e 300 mila decessi sul lavoro; i casi di malattie professionali sono circa 160 milioni l’anno, gli incidenti sul lavoro non mortali sono oltre 300 milioni

Uno dei settori più colpiti resta l’edilizia, nel quale si verifica circa il 23% del totale degli incidenti

La prima causa di morte nei cantieri resta la caduta dall’alto

Costo sociale diretto e indiretto insostenibile, pari ad oltre 50 miliardi di € il valore calcolato a livello mondiale, invece, è di circa 3.000 miliardi € (pari al 4% del Pil).

IF Indice di frequenza = N°

infortuni /Ore lavorate * 1

milione

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La Salute e la sicurezza sul lavoro

La Sicurezza ed il benessere dei collaboratori sono due prerequisiti di un’azienda sostenibile !

La Salute e Sicurezza sul lavoro

La Salute e Sicurezza sul lavoro

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Rispetto di tutte le normative in materia di Sicurezza e salute dei

lavoratori

Individuazione ed analisi dei rischi connessi con le attività svolte per

l’erogazione dei servizi

Adozione di tecnologie più avanzate dal punto di vista sicurezza

Sensibilizzazione e coinvolgimento del personale a tutti i livelli

Miglioramento continuo nella Gestione della Sicurezza

La politica sulla salute e sicurezza sul lavoro

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Dall’81/08 ad un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza

Analisi del

rischio

Approccio per processi

PDCA

ISO 45001

OHSAS 18001

Ottenuta in data

13 Marzo 2018 23

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OHSAS 18001:1999

LINEE GUIDA PER UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

ISO 45001 Occupational health & safety management system

Art. 2087 codice civile (Tutela delle condizioni di lavoro)

L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro,

l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro

Art. 40 comma 2° comma codice penale (Rapporto di causalità)

Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.

D.Lgs n. 81 del 9 aprile 2008 (Testo Unico della Sicurezza )

attua l’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di

lavoro;

sostituisce completamente il precedente D.Lgs 626/94 e i provvedimenti degli ultimi 50 anni in materia di

sicurezza sui luoghi di lavoro.

Le norme cogenti e le norme volontarie in campo health & safety

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Il Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza

Il miglioramento continuo della

Salute e Sicurezza dei lavoratori

Analisi dei pericoli e

valutazione dei Rischi

Elaborazione del Documento

di valutazione dei rischi

Individuazione delle Misure

di prevenzione e protezione

e dei DPI

Programmazione delle

misure di Miglioramento nel

tempo dei livelli di sicurezza

Aggiornamento del

Documento di valutazione

dei rischi e delle Misure di

Prevenzione e Protezione

Informazione e Formazione dei

lavoratori

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La misurazione della tolleranza al rischio

Quale è il reale rischio massimo che ci possiamo tenere in pancia senza bucare gli obiettivi ?

Dopo aver valutato i rischi :

TRANSFER----assicurazione

MITIGAZIONE-----riduzione con A.C.

RETENTION -----consapevolezza dell’organizzazione

L’approccio al rischio health & safety

Legale

Safety

Reputation

Unità produttive in N° elevato e distribuite sul territorio

Elevato numero di addetti alle produzioni

Variabilità delle tipologie di lavorazioni

Infortuni quasi sempre di entità lieve

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Alcuni dati sull’ambiente

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Alcuni dati sull’ambiente

Fonte 360.org che raccoglie informazioni da tutto il

mondo: http://www.data360.org/dsg.aspx?Data_Set_Grou

p_Id=757&count=all

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La politica sull’ambiente

Attenzione a tutti i comparti ambientali

Corretto impiego delle tecnologie

Gestione e controllo dei processi che hanno maggiore impatto sull’ambiente

Sviluppo della cultura della “sostenibilità”

Selezione di fornitori coerenti con la politica di Autogrill

Dialogo con le parti interessate

Miglioramento continuo nella Gestione dell’ambiente

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Dalla 152/06 ad un Sistema di Gestione Ambientale

Analisi del

rischio

PDCA

ISO 14001:2015

Emas

Ottenuta in data

01 Ottobre 2015

ISO 50001:2011

Approcci per processi

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Le norme norme cogenti e le norme principali volontarie in campo ambientale

ISO 14001:2015 Sistemi di gestione ambientale

Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale

Parte prima - Disposizioni comuni e principi generali

1. Ambito di applicazione.

2. Finalità.

3. Criteri per l'adozione dei provvedimenti successivi.

3-bis. Principi sulla produzione del diritto ambientale.

3-ter. Principio dell'azione ambientale.

3-quater. Principio dello sviluppo sostenibile.

3-quinquies. Principi di sussidiarietà e di leale collaborazione.

3-sexies. Diritto di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione a scopo collaborativo.

Parte seconda - Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d'impatto ambientale (VIA) e per

l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC)

Parte terza - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di

gestione delle risorse idriche

Parte quarta - Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati

Parte quinta - Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera

Parte sesta - Norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni all'ambiente

ISO 50001:2011 Sistemi di gestione energia

Regolamento Emas

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Modelli per la Gestione del sistema ambiente_ISO 14001

1 Scopo e campo di applicazione

2 Riferimenti normativi

3 Termini e definizioni

4 Contesto dell’organizzazione

4.1 Comprendere l’organizzazione e il suo contesto

4.2 Comprendere le esigenze e le aspettative delle parti interessate

4.3 Determinare il campo di applicazione del sistema di gestione ambientale

4.4 Sistema di gestione ambientale

5 Leadership

5.1 Leadership e impegno

5.2 Politica ambientale

5.3 Ruoli, responsabilità e autorità nell’organizzazione

6 Pianificazione

6.1 Azioni per affrontare rischi e opportunità

6.2 Obiettivi ambientali e pianificazione per il loro raggiungimento

L'organizzazione viene chiamata ad analizzare i

"fattori" che incidono sulla sua capacità di

ottenere quanto stabilito.

In Autogrill abbiamo un contesto molto vario

sia per tipologia di business che per

ubicazione dei siti, nonché regolamentazioni

di legge locali

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Premessa

Non paga solo il dirigente ma vi è una estensione di responsabilità amministrativa agli Enti se :

-Commissione di un reato nell’interesse dell’Ente

-L’Ente tragga dalla condotta illecita un qualche vantaggio (economico e non) di tipo indiretto, pur avendo

l’autore del reato agito senza il fine esclusivo di recare un beneficio all’Ente

Il Dlgs. 231/01: breve introduzione

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Soluzione

Vi è la possibilità di rimediare ma chi giudica l’Organizzazione dell’impresa è un giudice penale

Art. 6 Onus probandi ---l’Ente non risponde se prova che…

Actions to do

Risk assessment As is analysis Gap analysis/azioni correttive Redazione del Modello ---protocolli di decisione Definizione dell’organizzazione e del flusso di comunicazione (OdV, CDA e modalità di report )

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Il Dlgs. 231/01_i reati contemplati

1.Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico (Art. 24, D.Lgs. n. 231/2001)

2. Delitti informatici e trattamento illecito di dati (Art. 24-bis, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L. n. 48/2008; modificato dal D.Lgs. n. 7 e 8/2016] 3. Delitti di criminalità organizzata (Art. 24-ter, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L. n. 94/2009 e modificato dalla L. 69/2015] 4. Concussione, induzione indebita a dare o promettere altra utilità e corruzione (Art. 25, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo modificato dalla L. n. 190/2012] 5. Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento (Art. 25-bis, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dal D.L. n. 350/2001, convertito con modificazioni dalla L. n. 409/2001; modificato dalla L. n. 99/2009; modificato dal D.Lgs. 125/2016] 6. Delitti contro l’industria e il commercio (Art. 25-bis.1, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L. n. 99/2009] 7. Reati societari (Art. 25-ter, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dal D.Lgs. n. 61/2002, modificato dalla L. n. 190/2012, dalla L. 69/2015 e dal D.Lgs. n.38/2017] 8. Reati con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico previsti dal codice penale e dalle leggi speciali (Art. 25-quater, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L. n. 7/2003] 9. Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (Art. 25-quater.1, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L. n. 7/2006] 10. Delitti contro la personalità individuale (Art. 25-quinquies, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L. n. 228/2003; modificato dalla L. n. 199/2016] 11. Reati di abuso di mercato (Art. 25-sexies, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L. n. 62/2005] 12. Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro (Art. 25-septies, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L.n°123/2007] 13. Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonchè autoriciclaggio (Art. 25-octies, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dal D. Lgs. n. 231/2007; modificato dalla L. n. 186/2014], Riciclaggio (art. 648-bis c.p.), Ricettazione (art. 648 c.p.), Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648-ter c.p.), Autoriciclaggio (art. 648-ter.1 c.p.) 14. Delitti in materia di violazione del diritto d’autore (Art. 25-novies, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L. n. 99/2009] 15. Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria (Art. 25-decies, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla L. n. 116/2009] 16. Reati ambientali (Art. 25-undecies, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dal D.Lgs. n. 121/2011, modificato dalla L. n°68/2015] 17. Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (Art. 25-duodecies, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dal D.Lgs. n. 109/2012] 18. Responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato (Art. 12, L. n. 9/2013) [Costituiscono presupposto per gli enti che operano nell´ambito della filiera degli oli vergini di oliva] 19. Reati transnazionali (L. n. 146/2006) [Costituiscono presupposto per la responsabilità amministrativa degli enti i seguenti reati se commessi in modalità transnazionale]

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Il modello organizzativo ed i Sistemi di Gestione convivono in maniera sinergica alimentandosi a vicenda; Entrambi sono e devono essere strumenti dinamici , adattandosi periodicamente ai cambiamenti dell’organizzazione

Il modello organizzativo è così creato avendo come fondamenta i Sistemi di Gestione Qualità Sicurezza Ambiente in totale coerenza con quanto applicato quotidianamente

Il Dlgs. 231/01: conclusioni

Il punto di partenza non deve essere il Modello , ma una gestione completa e controllata dei processi aziendali cioè un Sistema di Gestione

Se attuato correttamente il Modello ha:

1. Ha valore esimente

2. E’ uno strumento di supervisione dell’impresa

3. Integra tutti i sistemi di gestione e controllo

4. Incrementa il business

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La Responsabilità Sociale comun denominatore delle nostre attività quotidiane

Analisi del

rischio

Approcci per processi

PDCA SA 8000:2014

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La Responsablità sociale e la norma SA 8000

In SA8000 hanno un ruolo di primo piano le persone e non i processi

Gli standard per la responsabilità sociale sono strumenti che consentono alle organizzazioni di testimoniare

il proprio impegno etico e sociale.

SA 8000 garantisce il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei

minori, le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro.

ISO 26000 linee guida di responsabilità sociale da parte dell’ISO, si pone come strumento di adesione

volontaria e contiene le linee guida sui concetti, definizioni e metodi di valutazione.

SA8000:2014 dà grande importanza si focalizza principalmente sul

concetto di valutazione e misurazione dei rischi, orientamento verso

una gestione integrata sulle tematiche sociali (SA8000), ambientali (ISO

14001), energetiche (ISO 50001), qualitative (ISO 9001) e della tutela

della salute e della sicurezza sul posto di lavoro (ISO 45001).

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Il Rapporto di Sostenibilità: introduzione

Il bilancio di sostenibilità secondo il GRI*

Il bilancio di sostenibilità è un processo interno che afferma, in primis, la mission, disegna le dinamiche

organizzative e comunica la strategia. Da questo processo deriva una maggiore comprensione dell’operato

dell’organizzazione e una consapevolezza dell’identità e delle relazioni intrecciate. Il bilancio che viene

pubblicato è un libro che racconta l’organizzazione e il suo impegno in campo ambientale e sociale a tutti gli

stakeholder.

Il bilancio di sostenibilità:

Il bilancio di sostenibilità è la pubblicazione che un impresa realizza a seguito di un processo di rendicontazione

e di coinvolgimento degli stakeholder, per comunicare in modo trasparente gli impatti positivi e negativi generati

sui tre piani della sostenibilità: economico, ambientale e sociale.

Il bilancio è uno strumento di Responsabilità Sociale d’impresa (RSI) (Corporate Social Responsability CSR)

poichè rende note le azioni intraprese dall’organizzazione in questo ambito.

*Global Reporting Initiative GRI è un istituto internazionale no profit che fissa i principi di redazione del Bilancio di Sostenibilità e i contenuti del documento.

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Il decreto, invero, impone l’obbligo di comunicare alcune azioni di RSI poste in essere e non

determina invece l’obbligo di “porre in essere” quelle azioni e, quindi, le imprese dovranno solo,

seppur accuratamente, motivare il perché di quelle loro scelte di non realizzare azioni di RSI, le

quali, è bene ribadirlo a chiare lettere, restano pur sempre volontarie.

I legislatori avvertono il dovere di regolamentare non certo fattispecie straordinarie e di estrema

residualità, quanto piuttosto fenomeni e prassi che, solitamente, hanno già largamente preso

piede nella società.

Il 10 gennaio 2017 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 30 dicembre

2016, n. 254, che recepisce la direttiva 2014/95/UE riguardante la comunicazione di

informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità nella composizione

degli organi di amministrazione, gestione e controllo di imprese e gruppi di grandi dimensioni.

Tali imprese daranno verosimilmente una spinta all’intero sistema della sustainability disclosure,

promuovendone la diffusione anche tra le imprese che, pur non essendo direttamente obbligate

dalla normativa, operino in qualità di fornitori di quante vi si debbano attenere, nell’ambito di una

“catena sostenibile del valore”.

Il Dlgs. 254/2016 e la Dichiarazione non finanziaria (DNF)

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La Customer Satisfaction è una delle leve fondamentali per aumentare la propensione all’acquisto dei clienti

Last but not least: lo stakeholder più importante, Il Cliente finale

La Customer Satisfaction può aumentare nel tempo se gestita attraverso un processo

strutturato

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L’audit in incognito e lo strumento del Mystery Client

I 3 step del processo

1) analisi qualità percepita (Customer Satisfaction)

2) definizione standard aziendali

3) verifica qualità erogata (tracking continuo con mystery client)

UNI 11312-1:2017-Qualità nei servizi - Audit in incognito (mystery audit) - Parte 1: Requisiti e linee guida del processo

Prima norma Italiana a recepire

l’applicazione dell’HLS (UNI GL 37)

Standard aziendali

SEDE Applicazione

degli standard

PUNTO VENDITA

Verifica della qualità

erogata

MYSTERY CLIENT

UNI 11312-2-Qualità nei servizi - Parte 2: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza per gli auditor in incognito

(mystery auditor).

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L’audit in incognito e lo strumento del Mystery Client

Obiettivo

Come

Visite non annunciate

Verifica items con risposta a scala o dicotomica

Dimensioni servizio (es. offerta, pulizia del locale, environment del locale, staff/servizio)

Monitorare costantemente il livello di qualità erogata , fornendo adeguate indicazioni per pianificare le

eventuali azioni correttive

La check list CS oriented

Il field di qualità con mystery certificati

I reports (fruibili ed efficaci)

I pillars

Comprendere meglio fattori interni ed esterni

Evidenziare rischi ed opportunità (difficili da far emergere con metodi “tradizionali”)

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Winning elements

Approccio

preventivo

Linguaggio

comune

Fortemente

dinamici

Fruibili

“Tailor made”

Approccio

proattivo

Prezzo

La Crescita delle difficoltà

L’integrazione dei processi

Qualità

/Prezz

o

Organi

zzazio

ne

Frame

work

di

base

Qualità

garantita

/Prezzo

nel

rispetto

delle

persone

Qualità

garantita

/Prezzo

nel

rispetto

delle

persone

e

dell’ambi

ente

Qualità

garantita

/Prezzo

Efficacia/efficien

za Filiere

certificate…

Salute e

sicurezza sul

lavoro ma anche

responsabilità

sociale

Attenzion

e

all’ambien

te

Qualità

garantita

/Prezzo

nel

rispetto

delle

persone

e

dell’ambi

ente e

con

azioni

verso la

società

Attenzion

e alla

società

Efficienza

ISO 9001 ISO 22000

UNI 10854:99

OHSAS 18001

ISO 45001

ISO 14001:2004

EMAS

SA 8000

Il framework su cui costruire l’Integrazione

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L’approccio sinergico, dinamico ed organizzato

Dlgs.152/06

ISO 14001

Reg CE Food

safety

ISO 22000

OHSAS 18001

SA 8000

Dlgs.81/08 Dlgs.231/01

ISO 26000

REG. EMAS

Il Framework dato dalla 9001 consente una interessante interazione fra norme cogenti e norme volontarie

Il risultato è un approccio olistico e dinamico ed al contempo fortemente organizzato

ISO 45001

Applicazione delle normative

non in maniera statica ma

dinamica ed in una logica

virtuosa

Le Normative non

come vincolo ma

come opportunità e

leva strategica di

crescita

I Sistemi di Gestione

volontari ed obbligatori e

gli elementi in comune:

La documentazione è

comune e coerente con

l’integrazione

Approccio al risk

assessment ed alla

prevenzione

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Il Sistema di Gestione Integrato e la Sostenibilità

L'adozione di un Sistema di Gestione integrato è una decisione strategica che aiuta

l'organizzazione a migliorare le proprie performance e costituisce una solida base per

iniziative di “sviluppo sostenibile“

La ISO 9001:2015, nel richiedere all'organizzazione di considerare il contesto e le

aspettative delle pertinenti parti interessate, costituisce il riferimento ideale per:

1. una visione di "Qualità Responsabile", secondo la quale la

soddisfazione del cliente può essere accresciuta dall'attenzione dell'organizzazione

verso la collettività e gli altri soggetti del contesto esterno/interno

2. una Integrazione sostanziale, in ottica di Sostenibilità, dei sistemi di gestione,

anche attraverso il denominatore comune del Risk Based Thinking.

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