Compendio di metodologia della ricerca storica

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Compendio di metodologia della ricerca storica Alessandro Fabbri Università di Bologna 1

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Compendio di metodologia della ricerca storica

Alessandro Fabbri

Università di Bologna

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Introduzione: come si fa ricerca storica?

• Una prima divisione può essere tracciata a partire dalla scelta di fare ricerca su:

A. Fonti

B. Studi, o letteratura scientifica*

• Le fonti sono “tutti i resti del passato, materiali o immateriali, scritti o non scritti, prodotti intenzionalmente da chi ci ha preceduto per lasciare memoria di sé e delle proprie azioni, o risultato meccanico delle varie attività umane” (Francesco Senatore)

• Gli studi, o la letteratura scientifica, consistono nella produzione scientifica esistente su un determinato argomento, nel caso specifico un argomento storico

• Uno storico può scrivere un testo scientifico basato solo su studi di altri storici, soprattutto se il suo scopo è scrivere un lavoro compilativo (= “che ha carattere di compilazione; che non è frutto di creatività”)

• Può produrre un lavoro pregevole ed apprezzato, ma sarà carente nell’originalità e nella novità

• Se si vuole pubblicare un lavoro storiografico nuovo ed originale, occorre cimentarsi con le fonti

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Le fonti - 1

• Le fonti sono state classificate in vari modi, ma nessuna classificazione ha mai assunto un valore generale, onnicomprensivo, sistematico

• Tutto può essere fonte: “lo storico deve tenere gli occhi ben aperti su tutto quanto rimane di età trascorse, perche da ogni cosa egli può derivare spunti e motivi per la sua ricostruzione” (Federico Chabod)

• Questo vale anche per gli storici contemporaneisti, che studiano epoche relativamente vicine!

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Le fonti - 2

• Per comodità utilizziamo la loro forma esteriore:

A. Fonti materiali = oggetti di ogni tipo

B. Fonti iconografiche = rappresentazioni artistiche

C. Fonti astratte = fonti intangibili, persistenti nell’attuale realtà sociale (folklore, lingue)

D. Fonti scritte Narrative

Documentarie

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Le fonti - 3

• Le fonti possono essere suddivise anche in primarie, secondarie e terziarie:

A. Una fonte primaria è una fonte prodotta in prossimità di tempo all'evento o al contesto storico con cui è direttamente o indirettamente in relazione: un diario, un documento, una testimonianza orale, un reperto archeologico ecc…

B. Una fonte secondaria è uno scritto in cui si descrive, discute, interpreta, commenta, analizza, riassume una o più fonti primarie basandosi usualmente anche sulla consultazione di altre fonti secondarie: un articolo di giornale che riporta brani di un diario, o un diario che riporta brani di una lettera privata, ma anche uno studio storico * che riporta brani di documenti ecc…

C. Una fonte terziaria è un lavoro di compendio e riassunto di fonti secondarie, quali una bibliografia, un catalogo, un dizionario, un'enciclopedia, un almanacco, un manuale scolastico e così via

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Lo studio delle fonti - 1

• A partire dal XVII secolo lo studio di tutte le fonti si è progressivamente diversificato e specializzato

• Sono nate discipline “ausiliarie” della storia (Hilfswissenschaften), ma ormai con pari dignità scientifica ed accademica

• Il loro compito primario è studiare le fonti e stabilirne l’autenticità

• Uno storico deve conoscere un po’ di ciascuna, ma non è umanamente possibile diventare un esperto di tutte

• Se ne citano alcune:

Araldica Numismatica

Archeologia Paleografia

Archivistica Papirologia

Epigrafia Sfragistica

Filologia Topografia

Iconografia

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Lo studio delle fonti - 2

• A parte i cultori di queste specialità, generalmente lo storico lavora sulle fonti scritte (narrative o documentarie)

• Queste possono essere edite o inedite

• Se sono edite (= pubblicate), lo storico deve citarle indicandone l’edizione

• Se sono inedite, deve citarle indicando l’istituzione in cui sono conservate

• In storiografia è si cita usando le note a piè di pagina o in chiusura

• Non è sterile pignoleria: sono la prova che ciò che si cita, o che si afferma sulla base di una certa fonte, ha una base sicura, concreta, verificabile, quindi la prova della scientificità stessa del proprio lavoro (caso Pansa vs D’Orsi)

• http://temi.repubblica.it/micromega-online/pansa-la-sconcertante-santificazione-di-un-falsario/

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Fonti edite e come citarle

• La fonte può essere narrativa o documentaria edita:

a) Nella storia antica, medievale o moderna: raccolte di iscrizioni (CIL), edizioni critiche di scrittori (RIS), documenti editi (MGH)

b) Nella storia contemporanea: articoli di giornale, opuscoli, pamphlet, romanzi…

• In questi casi bisogna citarla come uno studio scientifico:

a) Nel testo: citazione fra virgolette, o in corpo minore nel testo

b) In nota: autore, titolo, casa editrice, luogo ed anno di edizione, pagine esatte citate…

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Fonti inedite e come citarle - 1

• Viceversa la fonte può essere narrativa o documentaria inedita:

a) Narrative: poesie, romanzi, memorie e biografie mai pubblicate per vari motivi (dal Secretum a Suite francese)

b) Documentarie: dai diplomi medievali ai documenti amministrativi contemporanei

• Di norma queste fonti sono conservate negli archivi, e vanno citate indicando, nell’ordine:

1. Archivio in cui sono conservate

2. Fondo

3. Serie

4. Busta

5. Fascicolo

• http://www.archivi.beniculturali.it/index.php/abc-degli-archivi/glossario

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Fonti inedite e come citarle - 2

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Fonti orali

• Le fonti orali fanno parte delle fonti astratte

• In ultima analisi si concretizzano tutte in testimonianze di persone in carne ed ossa, che lo storico deve raccogliere

• Dal tempo di Erodoto gli storici lo hanno sempre fatto, ma dagli anni ‘60 del XX secolo questa pratica si è affinata

• anche grazie a fruttuose contaminazioni interdisciplinari con la sociologia, l’antropologia e l’etnografia

• E naturalmente il progresso tecnologico (registratori, programmi di sbobinatura, programmi di invio di files audio) aiuta a semplificare il lavoro

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Fonti digitali - 1

• Spesso le fonti narrative o documentarie sono digitali o digitalizzate

• Si trovano su siti internet di enti pubblici o privati (for profit e non profit):

• Fra gli enti pubblici, si segnalano in particolare l’ISTAT (https://www.istat.it/) per i suoi dati statistici, anche storici (serie storiche), e la Corte dei Conti (http://www.corteconti.it/) per i suoi rapporti particolareggiati sulla situazione economico-finanziaria degli altri enti

• L’ISTAT permette di scaricare le sue statistiche sotto forma di file Excel, la Corte dei Conti i suoi rapporti sotto forma di PDF, con tutti i dati bibliografici di una normale pubblicazione

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Fonti digitali - 2

• Come citare questi documenti?

• Dato che hanno una forma simile a un testo cartaceo, vanno citati alla stessa maniera:

1. Se si cita alla lettera un brano da uno di questi testi, va fra virgolette basse caporali

2. In nota occorre mettere tutti i dati bibliografici, come per una pubblicazione cartacea

3. Ma poi bisogna indicare il link alla pagina esatta in cui rinvenirli (freccia rossa):

• Per fare le cose al meglio, aggiungere anche la data di consultazione

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Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il

Lazio – Collegio di controllo sulle spese elettorali

(2016), Referto sui conti consuntivi relativi alle spese

per la campagna elettorale e correlate, Deliberazione

n. 38/2016/CSE, Ente Roma Capitale,

http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_docu

menti/controllo/lazio/pronunce/2016/delibera_38_201

6.pdf.

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Fonti digitali - 3

• In altri casi, invece, le informazioni (qualitative o quantitative) si trovano direttamente sul sito

• Come citarle?

• Nota a piè di pagina che riporti il link alla pagina esatta (freccia rossa), precisando fra parentesi la data dell’accesso effettuato: i dati in seguito potrebbero cambiare:

• Anche qui, se si cita un brano di testo da un sito, va fra virgolette basse caporali, come se si citasse da un testo cartaceo

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* Cfr. https://www.cri.it/soci (ultimo accesso:

14.03.2019)

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Come usare le fonti - 1

• Una volta rinvenute e raccolte le fonti vanno usate: come?

• Lo storico deve usare le fonti in maniera critica, ossia con discernimento, ponendosi domande, anzitutto sulla loro autenticità

• A volte per questo occorrono competenze particolari (linguistiche, paleografiche, filologiche, grafologiche, ecc.)

• Altre volte è ‘sufficiente’ saper analizzare un testo con attenzione (= analisi testuale) e con un bagaglio di nozioni pregresse

• https://it.wikipedia.org/wiki/Diari_di_Mussolini#cite_note-3

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Come usare le fonti - 2

• Appurata la loro autenticità, spesso occorre trascriverle, in tutto od in parte, per poterle citare: nel caso bisogna dotarsi di criteri di trascrizione, meglio se condivisi dai colleghi, e renderne conto al lettore

• http://www.archiviodistatoinlucca.beniculturali.it/fileadmin/risorse/allegati/biblioteca/tognetti.pdf

• Last but not least, occorre confrontarle con altre fonti per verificare se sono concordi o discordi sull’argomento su cui si indaga

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Come usare le fonti - 3

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Uso delle fonti in sociologia - 1

• Come sapete, in sociologia le tecniche di ricerca empirica si dividono in due grandi gruppi:

A. Quantitative

B. Qualitative

• Piergiorgio Corbetta, esperto di metodologia, identifica 3 tecniche qualitative fondamentali:

1. Osservazione partecipante

2. Intervista qualitativa (compreso il focus group, per altri impropriamente)

3. Uso dei documenti

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Uso delle fonti in sociologia - 2

• Ognuna di queste tecniche ha una sua interdisciplinarità

1. L’osservazione partecipante è stata mutuata dall’antropologia

2. L’intervista qualitativa, come osservato, è sempre stata usata in storia ed è tornata in auge dagli anni ‘60 proprio per il boom della sociologia, ma è usata anche in antropologia e psicologia

3. L’uso dei documenti è stato mutuato dalla storia

• Corbetta definisce come documento “materiale informativo su un determinato fenomeno sociale che esiste indipendentemente dall’azione del ricercatore” (Corbetta 2015, p. 105)

• Quindi di fatto intende con “documento” ciò che gli storici, come visto, chiamano “fonte”

• Nel passato e nel presente, sono molte le ricerche sociologiche condotte utilizzando documenti/fonti

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Uso delle fonti in sociologia - 3 • Un “classico” molto famoso è The Polish

peasant in Europe and America

• Un approfondito studio sociologico in 5 volumi, pubblicati fra 1918 e 1920

• Autori: William Thomas e Florian Znaniecki, della celebre “Scuola di Chicago”

• Scopo: conoscere la condizione degli immigrati polacchi negli USA

• Basata su :

A. lettere di immigrati polacchi in America , un’autobiografia espressamente richiesta a un immigrato di nome Wladek, articoli di giornale (fonti narrative)

B. Registri di associazioni, verbali di processi e altri documenti amministrativi, documenti parrocchiali (fonti documentarie)

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Uso delle fonti in sociologia - 4

• Un sociologo italiano contemporaneo che fa ampio uso di documenti per le sue ricerche empiriche è Marzio Barbagli

• Un caso esemplare è la sua ricerca su matrimonio e divorzio, esposta nel volume Provando e riprovando del 1990

1. Il nucleo empirico di questa ricerca è costituito da oltre 7.000 sentenze di separazione legale e di divorzio, attinte dai tribunali di Milano, Bologna e Catania

2. Sapientemente combinate con altre fonti, come ad esempio le statistiche ISTAT: sia censimenti (dati demografici su nuzialità e natalità) sia indagini ad hoc (una sulle “famiglie di fatto”)

3. Nonché statistiche su altri Paesi europei, e/o studi di sociologi stranieri

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Riferimenti bibliografici

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• Barbagli M., Provando e riprovando, il Mulino, Bologna 1990

• Chabod F., Lezioni di metodo storico, a cura di L. Firpo, Laterza, Roma 2012

• Corbetta P., La ricerca sociale: metodologia e tecniche, vol. III Le tecniche qualitative, il Mulino, Bologna 2015

• Grassi F.L., Atatürk, Salerno editrice, Roma 2008

• Martinelli C., Esigenze locali, suggestioni europee. L’istruzione professionale italiana (1861-1886), «Passato e Presente», 93, settembre-dicembre 2014

• Procacci G., Wafare-welfare. Intervento dello Stato e diritti dei cittadini (1914-1918), Carocci editore, Roma 2013

• Senatore F., Medioevo: istruzioni per l'uso, Bruno Mondadori, Milano 2008

• Thomas W.I., Znaniecki F., The Polish peasant in Europe and America, 5 voll., University of Chicago Press, Chicago 1918-1920

• Tognetti G., Criteri per la trascrizione di testi medievali latini e italiani, Quaderni della Rassegna degli Archivi di Stato, 51, Roma, 1982