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COMMENTI DEGLI ALUNNI SUGLI INCONTRI CON I VOLONTARI E SULLE ATTIVITÀ SVOLTE A SCUOLA: Incontro con Fernanda (a cura di Ilaria ed Andrea) Quest’anno la nostra classe si è soffermata sul tema della gratuità. Per comprenderla meglio sono venuti a parlarci alcuni volontari, ossia delle persone che donano il loro tempo libero a persone bisognose o lo impiegano in attività a servizio di tutta la comunità. Ad ogni visita siamo cresciuti un po’ dentro e abbiamo compreso alcune motivazioni che spingono i volontari a dedicarsi agli altri. Tra tutte, la più profonda è il desiderio di condividere un po’ di se stessi con gli altri, in modo disinteressato ed intelligente. La persona che maggiormente ci ha toccati per quello che ci ha detto, è stata Fernanda. Lei, ad un certo punto della sua vita, si è fermata e si è domandata: “ Perché devo vivere così di corsa? Che senso ha la vita se non riesco a trovare degli spazi per pensare, capire ciò che accade...tutto passa così in fretta e nulla di particolare incide il mio cammino...” Così ha avuto il coraggio di chiudere casa, lasciare momentaneamente il lavoro e andare in Brasile presso una missione albese. Là, ha trovato una realtà molto difficile: povertà, disagi di ogni genere, tanti bambini soli...ma, a differenza di questo nostro mondo, anche tanta ospitalità e un grande calore umano. Ha prestato il suo aiuto per parecchi mesi e poi quando è tornata a casa ha continuato a mantenere i contatti con le persone conosciute, cercando di sensibilizzare la realtà locale verso le necessità della missione. Sono nate molte adozioni a distanza, che hanno dato la possibilità a molti bambini di vivere con dignità e frequentarle scuole. Ma la cosa più importante che Fernanda ha compreso è stata che la fretta non ha senso, perché limita i rapporti umani, non facilita le relazioni e non costruisce nulla di duraturo. Per questo motivo, ha lasciato il lavoro e si è dedicata interamente alla famiglia (Fernanda ha quattro figli!) e a coltivare le relazioni con gli amici o persone che necessitano della sua presenza. Grazie Fernanda, perché ci hai dato una bella lezione di vita facendoci capire che il tempo è prezioso e va vissuto bene 1

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COMMENTI DEGLI ALUNNI SUGLI INCONTRI CON I VOLONTARI E SULLE ATTIVITÀ SVOLTE A SCUOLA:

• Incontro con Fernanda (a cura di Ilaria ed Andrea)

Quest’anno la nostra classe si è soffermata sul tema della gratuità. Per comprenderla meglio sono venuti a parlarci alcuni volontari, ossia delle persone che donano il loro tempo libero a persone bisognose o lo impiegano in attività a servizio di tutta la comunità. Ad ogni visita siamo cresciuti un po’ dentro e abbiamo compreso alcune motivazioni che spingono i volontari a dedicarsi agli altri. Tra tutte, la più profonda è il desiderio di condividere un po’ di se stessi con gli altri, in modo disinteressato ed intelligente.

La persona che maggiormente ci ha toccati per quello che ci ha detto, è stata Fernanda. Lei, ad un certo punto della sua vita, si è fermata e si è domandata: “ Perché devo vivere così di corsa? Che senso ha la vita se non riesco a trovare degli spazi per pensare, capire ciò che accade...tutto passa così in fretta e nulla di particolare incide il mio cammino...” Così ha avuto il coraggio di chiudere casa,

lasciare momentaneamente il lavoro e andare in Brasile presso una missione albese. Là, ha trovato una realtà molto difficile: povertà, disagi di ogni genere, tanti bambini soli...ma, a differenza di questo nostro mondo, anche tanta ospitalità e un grande calore umano. Ha prestato il suo aiuto per parecchi mesi e poi quando è

tornata a casa ha continuato a mantenere i contatti con le persone conosciute, cercando di sensibilizzare la realtà locale verso le necessità della missione. Sono nate molte adozioni a distanza, che hanno dato la possibilità a molti bambini di vivere con dignità e frequentarle scuole.

Ma la cosa più importante che Fernanda ha compreso è stata che la fretta non ha senso, perché limita i rapporti umani, non facilita le relazioni e non costruisce nulla di duraturo.

Per questo motivo, ha lasciato il lavoro e si è dedicata interamente alla famiglia (Fernanda ha quattro figli!) e a coltivare le relazioni con gli amici o persone che necessitano della sua presenza. Grazie Fernanda, perché ci hai dato una bella lezione di vita facendoci capire che il tempo è prezioso e va vissuto bene

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assaporandolo con calma ed intensità, dando priorità alla cura delle persone...soprattutto di quelle più in difficoltà!

• Incontro con Federico ed Andrea (a cura di Alice)

L’incontro con Federico ed Andrea è stato molto interessante, sia per la modalità con cui essi si sono presentati che per la simpatia che ci hanno subito comunicato. Loro sono due studenti universitari (l’uno nella facoltà di medicina, l’altro di psicologia) che hanno scelto di dedicare un anno del loro tempo al Servizio Civile, ossia impegnandosi come volontari in un’Associazione di volontariato. Essi hanno scelto “La Carovana” perché già da tempo erano attivi in tale gruppo. La differenza, ora, è che il loro impegno è più strutturato ed organizzato, in quanto debbono dedicare un tempo orario preciso all’Associazione. Ci hanno spiegato che il loro desiderio di impegnarsi in un servizio di questo genere, era già maturato sin dall’adolescenza, quando a scuola, leggendo un libro che parlava delle disuguaglianze sociali, avevano compreso che occorreva far qualcosa per cambiare il mondo... Così, non appena hanno incontrato la realtà della “Carovana”, ossia le persone diversamente abili con cui sono riusciti a stabilire una relazione di amicizia, hanno deciso che poteva essere un’esperienza costruttiva dare il proprio contributo nell’associazione. Essi sentono che da tale esperienza hanno ricevuto molto più di quanto possono aver dato!

• Incontro con Roberto (a cura di Emanuele e Nazareno)

Quest’anno abbiamo cercato di conoscere cos’è la “gratuità” perché vorremmo imparare a crescere in solidarietà, ossia come persone disponibili ed aperti verso gli altri.

Ma perché la “gratuità” non sia una parola astratta ma diventi uno stile di vita e un modo di essere occorre viverla nel quotidiano. Come? L’abbiamo

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chiesto ad alcuni volontari che sono venuti a scuola a presentare la propria associazione.

A noi è piaciuto l’incontro con il responsabile della Protezione civile di Alba: il signor Roberto. Dalle sue parole abbiamo compreso che aiutare gli altri è sempre una cosa bella ed importante ma ci sono dei momenti in cui quest’aiuto risulta indispensabile, addirittura una questione di vita o di morte. Ad esempio, nei momenti di catastrofi naturale, come alluvioni o terremoti. Ma per offrire un aiuto efficace in queste situazioni, ci vuole una preparazione costante. Ed è quanto fanno i volontari della Protezione civile, che si incontrano periodicamente per corsi di preparazione, per simulazione di soccorso, ecc...

Da questo incontro abbiamo compreso che il volontariato è una cosa seria, che richiede molta generosità e disponibilità ma anche molta competenza ed esercitazione. Soprattutto richiede impegno e costanza...qualità non da poco se si considera che l’azione del volontario è spontanea e gratuita e viene praticata, da parte di molti, durante il tempo libero oltre l’orario di lavoro!

• Incontro con Adriana (a cura di Alessandra e Alessia)

Agire gratuitamente è molto importante, anche se non sempre facile perché, spesso, in fondo al cuore ci si aspetta sempre riconoscenza....invece la “gratuità” è a fondo perduto! Se, però, tutti imparassimo ad operare in modo gratuito, avremmo sicuramente un mondo migliore!

Così come cercano di renderlo migliore i molti volontari che sono venuti a trovarci a scuola.

Ad esempio, la signora Adriana ci ha proprio stupiti! Lei è una mamma e una nonna già molto impegnata in famiglia perché si è sempre dimostrata disponibile nei confronti dei numerosi figli e nipoti. Poi ha lavorato tanti anni nella scuola come insegnate di Lettere e, dunque, ha dedicato gran parte del suo tempo a curare intere generazioni di studenti... Poi, quando è andata in pensione, si è inserita nell’associazione Migrantes dove tuttora s’impegna per cercare di aiutare gli stranieri, offrire una prima accoglienza, insegnare a parlare e scrivere in italiano, trovare casa e lavoro...

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Alla nostra domanda:”Che cosa l’ha spinta a fare del volontariato”, lei ha risposto: “Fin da piccola sono stata abituata a prendermi cura di chi aveva bisogno di aiuto! Ho ricevuto l’esempio dai genitori e poi dalle persone che via via ho incontrato!”

Dunque, da Adriana abbiamo compreso che la solidarietà s’impara se la si respira, se si fa esperienza concreta, se ci sono accanto a noi degli esempi o dei modelli significativi! Inoltre, lei ci ha lasciato un messaggio molto forte: “Aprendoci alle necessità degli altri si conosce meglio se stessi e si cresce a vicenda in umanità”!

• Incontro con Mauro (a cura di Andrej e Luca)

Oggi più che mai abbiamo bisogno di “gratuità” ossia di persone che si prendono cura gli uni degli altri senza altri fini che non sia l’amore! In questo periodo di crisi economica e di crescente povertà, specie tra gli strati più deboli della popolazione mondiale, risulta ancora più difficile il rispetto dei Diritti umani. Essi, infatti, vengono molto spesso violati anche in Paesi democratici, dove apparentemente c’è controllo e tutela dei più elementari diritti. Ci siamo resi conto di ciò, parlando con Mauro, volontario dell’associazione Amnesty International, che è venuto nella nostra classe per illustrare le finalità di questa associazione.

Amnesty s’interessa della difesa dei diritti umani in tutto il mondo, cerca di proteggerli e si preoccupa di denunciare eventuali violazioni. Purtroppo, ogni anno, succede che molte persone si vedono negare i più semplici diritti: diritto alla vita, alla salute, all’asilo politico, al lavoro, ecc....

Abbiamo capito, parlando con Mauro, che difendere i diritti umani è una necessità che riguarda tutti e

che è anche nostro compito vigilare affinchè la loro violazione non avvenga, a partire dal nostro ambiente fino a livello internazionale. Per questo occorre manifestare contro ogni ingiustizia e ogni prepotenza!

• Incontro con Associazione Arcobaleno VIP (a cura di

Angelica e Giulia)

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Secondo noi, la gratuità è un valore che va conquistato giorno dopo giorno, perchè aiuta a migliorare la qualità della vita e a darle senso.

Un esempio concreto di gratuità è l’impegno nel volontariato, ossia in attività svolte in modo disinteressato a favore di persone in difficoltà da parte di altre persone che mettono a disposizione tempo, energie, competenze, desiderio di condividere un po’ di se stessi...

L’associazione Arcobaleno VIP (Viviamo In Positivo) è costituita da persone di ogni età (giovani o meno giovani, studenti o lavoratori) che, vestite come clawn, cercano di portare un po’ di gioia e serenità tra le corsie dell’ospedale o delle case di riposo.

Così ci hanno detto gli amici dell’associazione che sono venuti a trovarci: “La nostra è una missione di gioia. Crediamo che la gioia debba essere promossa e introdotta in tutti gli ambienti, ma prima di tutto negli ambienti in cui si soffre. L'energia della gioia rigenera, purifica, irradia, espande, unisce, armonizza. La gioia è una dote innata dell'individuo che traumi o dolori possono aver nascosto. Lo scopo di questa associazione è quello di portare i volontari a ritrovare prima di tutto la gioia in loro stessi, imparando a donarla, attraverso il servizio disinteressato, ai loro fratelli”.

Ringraziamo i volontari (Orso, Pilù e Tabui, i loro nomi in codice) per questo loro intervento perchè ci hanno suggerito una nuova e simpatica modalità d’impegno ed anche che la gioia si moltiplica quando viene condivisa!!

• Incontro con Michela e Lisa (a cura di Veronica e Marijana)

L’aiuto e la cura che possiamo dare ad una persona non nascono dal nulla, ma derivano da un animo sensibile, attento, abituato a cogliere i bisogni dell’altro. Per questo motivo, pensiamo che sia necessario educarsi alla gratuità, perché essa è una conquista che matura in noi solo se la coltiviamo quotidianamente!

Abbiamo capito questo concetto durante l’incontro con Michela e Lisa, due volontarie dell’associazione La Carovana, che si occupa delle persone disabili,

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soprattutto nella gestione del loro tempo libero. Esse ci hanno parlato della loro esperienza e di quanto hanno cercato di affinare le loro attenzioni per poter essere più vicine ai bisogni degli amici disabili.

Ci hanno anche coinvolte in un gioco che consisteva di tenere gli occhi chiusi e di cercare gli amici del nostro gruppo, soltanto seguendo le indicazioni della loro voce. Abbiamo potuto constatare di persona, quanto sia difficile non possedere la vista cioè avere un handicap e perciò di come sia necessario affinare altri sensi ed esercitare altre qualità.

Ecco, con questo semplice esercizio abbiamo compreso che non sono i limiti esteriori a dividere le persone, quanto piuttosto l’indifferenza o l’egoismo di ciascuno.

• Incontro con l’Associazione LUPI (a cura di Gabriele S. e

Erika)

Le motivazioni che ci hanno spinto ad approfondire il tema della gratuità sono racchiuse negli obiettivi educativi che abbiamo elaborato insieme all’inizio dell’anno scolastico e cioè: imparare a far le cose (studiare, giocare, aiutare le persone...) con gioia, entusiasmo, coraggio...perchè, così facendo, tutto acquista senso e valore.

Tra i molti volontari che ci hanno comunicato questa “leggerezza del fare” abbiamo apprezzato le signore dell’associazione “Lupi”, che hanno la finalità di curare ed addestrare i cani per la ricerca delle persone scomparse. Ci è piaciuto l’entusiasmo e l’amore con cui si dedicano a quest’attività e ci hanno lasciato un bel messaggio: “Bisogna rispettare gli animali non solo perché fanno parte del creato ma anche perché sono capaci di dare molto affetto a chi si prende cura di loro. Inoltre, un certo addestramento può essere utile per migliorare la vita dell’animale ma anche per salvare la vita umana”

• Incontro con Barbara (a cura di Gabriele R. e Larissa)

Il più delle volte si ritiene che la generosità e la solidarietà sia da applicarsi solo nei confronti dei propri simili, ma non è così. Ce l’ha dimostrato Barbara, che è una dei volontari dell’associazione “Fido cerca casa” , che si occupa di cani

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abbandonati o randagi. Essi si prendono cura dei cani nel canile e cercano di trovare per loro dei nuovi padroni. Barbara ci han trasmesso la sua passione per gli animali ed ci ha anche dato alcuni consigli.

Prima di tutto un cane non è un giocatolo per cui se si decide di prenderne uno, bisogna sapere quali sono le sue esigenze e di che cosa avrà bisogno. Poi i cuccioli crescono, per cui necessitano di spazio e di attenzioni... Non si può assolutamente abbandonare un animale quando ci si stanca della sua presenza e, dunque, occorre essere seri quando si decide di tenere un animale in casa.

Abbiamo capito che anche gli animali hanno i loro diritti che vanno rispettati e protetti!

• Incontro con Giorgio (a cura di tutta la classe)

Il signor Giorgio, presidente del CSV(centro di servizi per il volontariato) ci ha presentato con molta semplicità la sua esperienza di volontario di lunga data. Egli ha iniziato molto giovane a dedicare gran parte del suo tempo libero (dagli studi e dal lavoro) ad iniziative di solidarietà, sempre convinto che ogni piccolo gesto di condivisione può trasformare in meglio la società. Dalle sue parole abbiamo compreso che come ogni goccia è importante per formare l’oceano, così ogni piccolo gesto di gratuità è importante per dare vita ad un mondo autenticamente solidale.

Giorgio ha anche scritto un libro: “Il valore economico della gratuità”, in cui sottolinea che: “Oggi più che mai è il tempo dell’amore volontario...dalla radice voluntas emerge l’idea di qualche cosa che ha a che fare con la libertà, con il dono e la condivisione...e dunque necessariamente con la gratuità”.

Essere “volontari” significa gratuitamente farsi carico dei problemi delle persone e cercare, prima ancora di dare risposte, di stare accanto alla persona in difficoltà, ascoltare, farsi “prossimo”. Nell’introduzione al suo libro, troviamo questa riflessione che a noi è sembrata molto forte e molto vera: “Amare l’altro come te stesso è la sintesi del dono...se non amiamo l’altro come noi stessi, il donarsi è solo un trucco...lo diceva anche San Vincenzo de Paoli, quando affermava che fare del bene fa bene

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soprattutto a chi lo fa. Il dolore è sempre il dolore degli altri. Invece se partiamo dal nostro dolore, riusciremo a farci bambini e deboli quando è necessario. Non dobbiamo avere vergogna della nostra debolezza: se apriamo il nostro cuore, ci sentiremo anche meno disperati. Perché la disperazione e la fatica di vivere è davvero di tutti. L’incontro con l’Assoluto non può essere di questo mondo, se non lo troviamo in quei lampi d’amore che sperimentiamo nell’incontro con uno sguardo, con una persona, purchè sia sempre l’incontro tra due debolezze che si tendono reciprocamente la mano”.

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