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co.ME.F. Ct»Ndv, Wi d Fdglta La morbilità per neoplasie integrata in un G.l.S. ( Sistem a I nfo rm ativo G eog rafi c o) Nel territorio di Giugliano in Gampania

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La morbilità per neoplasie integrata in un G.I.S.

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co.ME.F.Ct»Ndv, Wi d Fdglta

La morbilità per neoplasieintegrata in un G.l.S.( Sistem a I nfo rm ativo G eog rafi c o)

Nel territorio di Giugliano in Gampania

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La morbilità per neoplasieintegrata in un G.l.S.

(Sistema I nform ativo G eog rafi co)

Nel territorio di Giugliano in Campania

Osservatorio di Mortalitàe Morbilità: OMM

CO.IVIE-F.Coop*ativa Medìcl di Famiglia

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Partecipanti:

Cecere Aniello(Presidente)

Amicone AlbertoArena MargheritaCapezio Giuseppe

Carriaggio ArcangeloCimmino Antonio

Cimmino GiuseppeConte Raffaele

D'Alterio AntonioDi Girolamo Pietro

Di Tota GennaroMaisto Angela

Mallardo RaffaeleManna Feliciano

Marrazzo GiuseppeMorrone Giuseppe

Palma lsidoroPantani Jenny

Pianese AntonioPiro Umberto

Pollastro GiuseppeRispo Antonio

Spagnolo Roberto

Si ringrazia:

Dott. Pasquale lncoronatoDott.ssa Rossella AgliataDott.ssa Rosaria Granata

lng. Giuliana Veneruso

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Prefazione .......9Introduzione..... ......13llTerritorio ......13Obiettivi del presente lavoro . . . 16

Materialie Metodi.Dati di popolazione e dati sanitari.Strumenti informatici

Risultati ........23Analisi descrittive ......31Conclusioni.... .......43Appendice ......45Bibliografia ......47Tabella 1

Distribuzione della popolazioneper sesso ed età .........17'lìabella 2Numero di casitotali di neoplasiedistinti per sesso ........ 31

Tabella 3Numero di casi di neoplasie per la popolazione maschilenell'intervallo temporale 2001-2006 .................32

Tabella 4Numero dicasi di neoplasie per la popolazionefemminile nell'intervallo tem pora le 2001 -2006.................... 33

Tabella 5Numero dicasi di neoplasie per Ia popolazione maschileper fasce d'età nell'intervallo temporale 2001-2006............ 34

Tabella 6Numero di casi di neoplasie per la popolazionefemminile per fasce d'etànell'intervallo temporale 2001-2006... ............... 34

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Figura 1

Andamento neltempodella popolazione di Giugliano. ......................... 13

Figura 2Localizzazione su I territorio comunaledei siti potenzialmente inquinati. .................. ......................... 22

Figura 3Distribuzione della popolazionecampione sul territorio nel periodo 2001-2006.. .................. 22

Figura 4Ouery: casidi neoplasie della mammellanel periodo 2001-2006... ................. 24

Figura 5Ouery: casi di neoplasie della mammellanel periodo 2001-2006 - fattore di rischio Familiarità. ........24

Figura 6Ouery: casi di neoplasie della prostatanel periodo 2001-2006 ...................25

Figura 7Ouery: casi di neoplasie del polmonenel periodo 2001-2006... .................25

Figura 8Ouery: casidi neoplasie del polmone nel periodo 2001-2006fattore di rischio abitudini al tabagismo ....26

Figura 9Ouery :casi di neoplasie delle vie urinarienel periodo 2001-2006... .................26

Figura 10Ouery: casi di neoplasie della rnammellanell'anno 2001 ............ .....................27

Figura 11

Ouery: casidi neoplasie del polmonenell'anno 2001 ........... .....................28

Figura 12Query: Casi di neoplasie della prostatanell'anno 2001. ........... ..................... 28

Figura 13Query: Casidi neoplasiedel sistema emolinfopoietico .......... .................. 29

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Figura 14Ouery: Casi di neoplasiedell'utero ed annessi nell'anno 2001 ....................................29

Figura 15Ouery: casi di neoplasie dei genitali nell'anno 2001 ............... 30

Figura 16lncidenza perfasce d'età (k=1000) Popglazione maschile nelperiodo osservato 2001-2006 ...... 35

Figura 17Incidenza per fasce d'età (k=1000) Popolazionefem m ini le nel periodo osservato 2001 -2006 ........................ 35

Figura 18lncidenza nel periodo di osservazione 2001-2006- distintaper sesso.(K=10000)......... ............... 36

Figura 19Andamento temporale delle neoplasienella popolazione maschile per anno (K=10000)................. 36

Figura 20Andamento temporale delle neoplasienella popolazione femminile per anno (K=10000)............... 37

Figura 21Andamento neltempo delle singole patologie (K=10000) 37

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Una svolta nelle politicheambientali del territorio.

Due parole d'ordine:bonifica e salvaguardia del territorio

lJaggressione ambientale del territorio comunale è iniziatamo-ltr'anni fa ed è dipesa sia da scelte isJituzionali che da fatto-ricriminali.Le prime sono iniziate negli anni settanta con la decisione direaiizzare uno dei più grandi impianti di depurazione d'Europa(che doveva servire oltre 3,5 milionidi abitanti equivalenti) nel-la zona, di confine tra Giugliano e Pozzuoli (Cuma), la cui catti-va gestione ha compromesso la balneabilità delle acque delmaiè; negli stessi anni, inoltre, venivano prese decisioni cheriguardavano i Regi Lagni ed il fiume Volturno che hanno con-tri-buito ad inquinaie anche il litorale nord, aiconfini con CastelVolturno, ed il Lago Patria.Poi, negli anni ottanta e novanta, si è aggiunta la questionerifiuti. lÀfatti, ilterritorio di Giugliano, prima ancora dell'iniziodell'ormai nota vicenda dell'emergenza rifiuti in Campania, eragià stato individuato come luogo "privilegiato" per l'abbanca-mento in discarica di rifiuti provenienti da ogni parte d'ltalia'Accanto a tali scelte di tipo istituzionale, che avevano giàawiato un intenso depauperamento delle risorse naturali etu ristiche, la cri m i na I ità or ganizzata, a pprof itta ndo del g radua-le abbandono del territorio, dell'assenza di controllo ambien-tale e, soprattutto, dell'emergenza rifiuti che dura da oltre undecennio, ha preso d'assalto il territorio trasformandolo nellameta di numerosi traffici illegali di rifiuti provenienti, cometestimoniato da diverse inchieste della magistratura, anche dalNord del Paese.ln aggiunta a tali circostanze, ricordiamo anche che la città diGiu§liano ha subìto un intenso fenomeno di abusivismo edi-lizio, iniziato negli anni '70, che ha aggravato la situazioneambientale con la presenza di numerosissimi scarichi nonautorizzati e con l'aumento del carico demografico che hadeterminato la crescita del traffico veicolare e del consequen-ziale inquinamento atmosferico; anche quest'ultimo peggiora-to, negli ultimi anni, dai continui incendi di rifiuti ordinari e spe-ciali in molte zone delterritorio.Tale situazione, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutta la citta-dinanza da diversi anni, è quella che ci siamo trovati a doveraffrontare sin dall'inizio della nostra azione amministrativa.La complessità del tema e la presenza ancora forte delle sor-genti di inquinamento (malfunzionamento dei depuratoriiegionali ed'emergenza rifiuti), rilevano uno stato di criticitàambientale considerevole che può essere affrontato soltantoawalendosi di esperienze tecniche altamente specializzate e diingenti risorse economiche per la bonifica dei siti contaminati,

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nella consapevolezza che ogni processo di ripristino dello sta-to dei luoghi non può awenire da un giorno all'altro, marichiede diversi anni di attento lavoro.Cosa potevamo fare, dunque, in un tale quadro di emergenzaambientale?Abbiamo awiato una serie di iniziative. Prima ditutto abbia-mo costituito un Ufficio comunale destinato esclusivamentealla salvaguardia ed alla bonifica del territorio dotandolo di unpiccolo nucleo di polizla ambientale; abbiamo inoltre affidatoall'Università il compìto di descrivere dettagliatamente lediverse criticità delle matrici ambientali acqua, aria e suolo,cercando anche di delineare, ove possibile, le priorità di inter-vento.Ancora, intercettando risorse europee, sono state effettuate,per Ia prima volta, una serie di indagini preliminari per accer-tare l'inquinamento dei terreni e delle falde su cui gravano lediscariche pubbliche presenti sul territorio. Su tali siti, awa-lendosi di ulteriori fondi comunitari, è stato anche awiato ilprocesso di bonifica con i successivi piani di caratterizzazione.lnoltre, sin dal primo giorno, l'Amministrazione si è opposta,prima con azioni giudiziarie, poi con altre forme di contrappo-sizione, ad ogni ulteriore utilizzo del territorio per far frohteall'emergenza rifiuti in Campania. A tal fine è stata costituitauna task force di awocati con il compito di denunciare ogniforma di reato ambientale e di chiedere il risarcimento pèr i

danni subìti dalla cittadinanza costituendosi anche parte civilein tutti i processigià awiati dalla magistratura.Abbiamo predisposto controlli di tutti i siti potenzialmenteinquinati mediante l'attivazione di una convenzione conl'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPA) e chie-sto il ripristino dello stato dei luoghi al Commissariato Straor-dinario per la Bonifica.Abbiamo richiesto anche, più volte, l'intervento del Ministerodell'Ambiente e della Tutela del Territorio per far rispettare lalegge sui Siti di lnteresse Nazionale (SlN) ed effettuare con-trolli in aree dove vi era il sospetto della presenza di rifiuti spe-ciali e tossici.Da oltre un anno, inoltre, monitoriamo la qualità dell'acquaper garantirne la potabilità in ogni zona del territorio comu-nale. Possiamo dire che, oggi, il quadro complessivo dellasituazione ambientale di Giugliano è molto più chiaro e che,dopo anni di incuria, il livello di attenzione del rischio diinquinamento delle matrici ambientali è molto più alto.Accanto a tutto ciò, che crediamo segni una svolta nellepolitiche ambientali del territorio, accogliendo le richieste dinumerosi cittadini ed associazioni che, da diversi anni chie-devano dati certi sull'incremento di patologie tumorali nel-l'area giuglianese, l'Amministrazione Comunale ha istituito.un Osservatorio sulla Mortalità e Morbilità (OMM).E noto a tutti, ormai, che vi sono studi di organizzazionisanitarie ed universitarie che individuano nel cosiddetto

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"triangolo della morte" -l'area a nord di Napoli più colpitadall'emergenza rifiuti - diverse anomalie nella distribuzionespaziale di alcune patologie.Pertanto lo scorso anno, insieme alla cooperativa di medicidi base COMEF, abbiamo istituito I'OMM, per poter monito-rare nel tempo tali eventuali anomalie e collaborare con tut-te le istituzioni di livello superiore, fornendo loro dati su sca-la comunale preziosissimi per studiare il rapporto tra degra-do ambientale e patologie umane.La collaborazione con la COMEF ha portato anche alla rea-lizzazione di un GIS ambientale, di pr<iprietà dell'Ammini-strazione, dove sono stati inseriti i siti potenzialmente inqui-nati e la posizione puntuale dei decessi e delle patologietumorali; il GIS rappresenta uno strumento essenziale perpoter studiare le correlazioni tra inquinamento, mortalità emorbilità sul territorio.Tale lavoro ha trovato l'interesse di molte altre amministra-zioni comunali e, soprattutto, riteniamo abbia contribuito adaccelerare percorsi analoghi da parte delle istituzioni com-petenti in materia di controllo e prevenzione sanitaria suscala regionale.Riteniamo tale iniziativa una scelta importante, sia perchérisponde ad una esigenza diffusa difare chiarezza sul temadella salvaguardia della salute umana, evitando allarmismiderivanti dall'assenza di un approccio scientifico al proble-ma, sia perché segna la volontà dell'Amministrazione didota rsi di u n'organ izzazione, I'OM.M, che vede i mpeg nati g I i

operatori sanitari più a stretto contatto con i cittadini (imedici di famiglia) che meglio di altri possono allertare otranquillizzare la popolazione.Crediamo, infine, che l'Osservatorio sulla Mortalità e Morbi-lità rappresenti uno strumento fondamentale per fare delprincipio di precauzione, sancito dall'Unione Europea, ilvero motore della salvaguardia del territorio dell'area giu-glianese.

EAssessore alla Bonilica del Territorioing. Armando Di Nardo

ll SindacoArch. Francesco Tag I ia latela

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ll Territorio

llterritorio del Comune di Giugliano in Campania è situa-to nella provincia di Napoli a Nord Ovest, in una zona dipianura molto ampia che comprende diverse frazioni(Licola, Lago Patria, Varcaturo) ed è suddiviso in quattrocircoscrizioni: Giugliano Centro, Casacelle, Lago Patria,Licola-Varcaturo. Il territorio comunale confina a Sud conl'area vulcanica dei Campi Flegrei, a'Nord con la Provin-cia di Caserta e ad Ovest è bagnato dal Mar Tirreno. ll ter-ritorio è compreso tra i 0 e i 112 metri sul livello del maree ricopre una superficie di94,19 km2 con una densità abi-tativa di 1154,82 abl km2 per un totale di 108.772 abitan-ti all'aprile 2006 (figural).

Figural- Andamento nel tempo della popolazione di Giugliano.

ln particolare il territorio del Comune di Giugliano inCampania ha subìto, negli ultimi vent'anni, gli effetti diuna forte antropizzazione, non solo legata allo sviluppodemografico del proprio territorio, ma anche alla crescitacomplessiva della popolazione della provincia di Napoli.Ciò ha comportato l'utilizzo d'ampie aree territoriali per larealizzazione d'insediamenti industriali e di discariche perlo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.A questi carichi antropici si devono sommare le attivitàtradizionali della zona, tipicamente connesse alle produ-zioni agricole e all'estrazione della pozzolana da numero-se cave presenti sul territorio. L'uso indiscriminato dicave dismesse come ricettacolo di rifiuti rappresenta, atutt'oggi, uno dei principali problemi ambientali dell'areagiuglianese.

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Allo stato attuale, le ben note condizioni d'emergenza perla gestione dei rifiuti nella Regione Campania hannocomportato l'instaurarsi di condizioni tutt'altro che otti-mali per la gestione delle discariche ufficiali e per la boni-fica dei siti inquinati presenti nel territorio comunale.La presenza di sversamenti diretti al suolo (discarichenon autorizzate, prive della necessaria impermeabilizza-zione; discariche con impermeabilizzazioni insufficientirispetto alle condizioni di sfruttamento reale; ecc), com-porta il progressivo inquinamento dei suoli e in tempi piùlunghi, delle falde sotterranee.Le emissioni atmosferiche provenienti dai fenomeni dicombustione non controllata di rifiuti conducono a condi-zioni d'inquinamento non meno preoccupanti.A questo scenario occorre aggiungere i fenomeni d'inqui-namento connessi all'utilizzo di fitosanitari per le zoneagricole, alle aree destinate ad allevamento ed all'au-mento della popolazione nelle zone costiere del comune,non del tutto servite da opportune reti di collettamentodei liquami domestici.Ouesto territorio, per quanto su esposto, è da tempo con-siderato un'area soggetta ad un significativo degradoambientale ed è considerato un sito inquinato d'interes-se nazionale, Sito d'lnteresse Nazionale (SlN) per l'AltoRischio Ambientalel, (denominato Litorale Domitio- Fle-greo e Agro- Aversano) da riqualificare.Con Decreto Regionale n. 400 del 2410612005 è statofinanziato l'intervento di definizione della subperimetra-zione dei sessanta Comuni ricadenti nel SIN affidatoall'ARPAC.Per il territorio in esame sono state individuate Ie seguen-ti aree:. aree interessate da attività produttive dismesse;. aree interessate da attività minerarie dismesse o

abbandonate;. aree interessate dalla presenza di aziende e stoc-caggio di idrocarburi;. aree interessate da spandimento/ interramento nonautorizzato di fanghi e residui tossici nocivi;. aree interessate da smaltimento e recupero rifiuti;

riportate nella Tav.1 del lavoro Sub Perimetrazione delSito di lnteresse Nazionale "Litorale Domitio Flegreo edAgro Aversano", Siti Potenzialmente lnquinati Comunedi Giugliano (A.A.V.V. 2005).

1 legge 426198 art.1, comma 4, "Nuovi interventi in campo ambientale"prevede (art. 1, comma 3) l'adozione del programma nazionale di boni-fica e ripristino ambientale dei siti inquinati emanato successivamentecon D.M. 468/2001. Tale programma individua gli interventi d'interessenazionale, gli interventi prioritari, i soggetti beneficiari, i criteri e lemodalità di finanziamento per la bonifica dei siti inquinati.

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Negli ultimi tempi il territorio dell'Agro - Aversano ed inparticolare, quello di Giugliano in Campania, sonooggetto di studio da parte divari centri ed enti di ricerca,interessati alla correlazione dei dati epidemiologici conl'inquinamento dell'area (Altavista et al., 2005).I dati hanno mostrato un incremento di alcune tipologie

di malattie tumorali correlabili in modo più o meno diret-to alla presenza di uno stato di degrado ambientale.

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ll presente lavoro è stato realizzato da Medici di MedicinaGenerale (MMG) della Co.Me.F. (cooperativa di medici difamiglia)che hanno approcciato a problematiche di sani-tà pubblica e ambientali diversamente dai loro obiettiviistituzionali di tutelare la salute del singolo cittadino.I MMG della Co.Me.F. hanno istituito un Osservatorio diMortalità e Morbilità (OMM) per neoplasie nel territorioin cui operano. ll progetto nasce dall'evidenza di numero-si studi epidemiologici di un aumento deltasso di morta-lità e morbilità per neoplasie nel territorio di Giugliano,che è stato oggetto di devastazione ambientale ed ir:re-sponsabile gestione di discariche. I MMG affrontano quo-tidianamente con i loro pazienti i disagi legati a tale siiua-zione: neoplasie, malformazioni fetali e patologie dell'ap-parato respiratorioLo studio è stato diviso in due fasi: nella 1a fase siè effet-tuato uno studio retrospettivo sui casi di mortalità perneoplasia nell'intervallo temporale 2000-2006; in appèn-dice sono riportate le tabelle relative alla popolazioneosservata.Nella seconda fase dello studio i dati raccolti riguardanoi nuovi casi di neoplasie diagnosticate dall'annb 2001 al2006; una particolarità è la delimitazione dell'area di stu-dio ad un territorio comunale circoscritto.ll presente lavoro si propone di osservare l'incidenza del-Ie neoplasie nel periodo 2001-2006 e la loro distribuzionesul territorio.

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Dati di popolazione e dati sanitari

Lo studio effettuato è stato reso possibile grazie alla rac-colta di schede informative da parte dei MMG della Coo-perativa Co.Me.F. che hanno permesso l'implementazio-ne di un database.Tale database è stato realizzato con i seguenti campi: età,sesso, anno di insorgenza della patologia, tipo di neopla-sia, residenza storica, eventuale anno di immigrazione eluogo di provenienza, attività lavorativa, fattori di rischioquali: familiarità, abitudine al tabagismo, pregressa infe-4ione da epatite virale C.E stato costituito un gruppo di lavoro di 22 medici ,di cui4 assistono la fascia costiera; le informazioni sono stateraccolte nell'intervallo temporale 2001 - 2006, si riportanella tabella (tabella 1) le caratteristiche della popolazio-ne campione (numero di soggetti, fasce d'età e sesso).

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Anno Seso 0- 15 16-30 31 -45 46-& 61 -75 76 - 100Popolazione Totaledistinta per sesso

Pooolazionetotale

m1M 1630 4110 4/?7 n47 1392 324 14900

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F 1566 4114 4567 ns2 1625 s80 15404

2W2M 1601 4n6 ufi6 3089 1470 363 15425

31 156

F 1419 4274 4ft9 3'153 1693 623 15731

2003M 1494 4381 4807 3239 1565 M 158s9

32283F 13M 4427 4711 3403 '1780 683 16388

m4 M 1416 4394 4787 32p2 1630 470 1598932n5

F 1221 M91 4874 31 65 1807 738 162p.6

2005M 1 306 4375 4821 3483 1668 475 16128

32728F 1 100 47n 4876 3245 1880 779 16600

M6 M 1n8 4331 4859 3565 1780 512 1625532980

F 1U7 4944 4999 31n 17q9 816 16725

Tabella 1- Distribuzione della popolazione per sesso ed età

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Strumenti informaticiLo studio è stato effettuato mediante l'ausilio di un modernoGIS (Geographical lnformation System), sistema informatiz-zato per l'acquisizione, la memorizzazione, il controllo, l'inte-grazione, l'elaborazione e la rappresentazione di dati chesono spazialmente riferiti alla superficie terrestre.

ln sintesi un G.l.S. è. un contenitore di mappe in forma digitale;. uno strumento informatico per risolvere problemi dinatura geografica;. un sistema disupporto alle decisioni spaziali;. un inventario meccanizzato di strutture e caratteristichegeografiche;. uno strumento per rivelare cio che sarebbe altrimentiinvisibile nell'informazione geografica;. uno strumento per fare operazioni sui dati geografici.

Le componenti di un G.l.S. sono tre:. la tecnologia (hardware e software);. i database (dati geografici e dati georeferenziati);. f 'organizzazione,le persone e le regole;

Le quafiro domande a cui un G.l.S. deve saper risponderesono:. cofi c'è in un determinato punto, una interrogazione

spaziale la cui risposta è di tipo alfanumerico (oppureun' immagine georeferenziata): questa domanda vienenormalmente posta selezionando con il mouse un pun-to, una linea, un'area o introducendo coordinate geo-grafiche;. dove sono, una interrogazione basata sui dati alfanu-merici associati agli oggetti cartografici la cui risposta èspaziale: dove sono le sezioni di censimento con unadensità di popolazione superiore ad una determinatasoglia;. cosa c'è intorno, una interrogazione di tipo spaziale lacui risposta è sia spaziale che alfanumerica, ad esempioquante sono le persone interessate dal rumore e dall'in-quinamento proveniente da un'autostrada perché abi-tano ad una distanza inferiore ad una determinatasoglia da essa; verrà creato un buffer (un'area) didimensione fissata intorno all'entità geografica (featu-re) selezionata, un'area circolare di raggio fissato sequesta è un punto, un corridoio se è una linea, un'areainscritta o circoscritta se è un poligono.

. quafè il percorso migliore, riguarda unicamente l'anali-si di networks.

Una giusta e bilanciata analisi di che cosa si dovrà studiare e

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soprattutto di che cosa si vuole ottenere è una prerogativaindispensabile nella costruzione di un GIS che dia poi i risul-tati aspettati.Dunque una volta definito l'obiettivo si procede alla ricerca diquali sarebbero i dati necessari per condurre lo studio in esa-me.

Un Geographic lnformation System general purpose essen-zialmente consente di eseguire compiti come:. introduzione dei dati nel GIS;. manipolazione dei dati;. gestione dei dati;. query ed analisi sui dati;. visualizzazionedeidati;un Sistema lnformativo Geografico offre la capacità di inte-grare dati di diverse fonti e produrre visualizzazioni (mappe)utili alla decisione e alla soluzione di problemi diSanità Pub-blica.Esso permette di rispondere alle domande circa il "dove"awengono i fenomeni che hanno rilevanza spaziale e il"cosa" si trova in una determinato luogo; i sistemi più com-plessi consentono inoltre di rispondere spesso anche al"perché" in quel luogo definendo modelli di previsione del-la distribuzione di uno o più fenomeni in un determinato ter-ritorio. lJimportanza crescente dei GIS ha trovato grande svi-luppo anche in ambito sanitario, sia nella ricerca sia in appli-cazioni sul campo, di livello programmatorio o operativo. Atestimonianza di tale crescente interesse si possono citarel'introduzione del termi ne'Geog raphic lnformation Systems'nelvocabolario MeSH della US National Library of Medicine,a partire dall'anno 2003, e la nascita di riviste specializzatenella 'medical geography' e nella 'geography of health',come lnternational Journal of Health Geographics' e Healthand Place3. ll CDC di Atlanta dedica un report periodico al'Public Health GIS News and lnformation', disponibile viainternef . Schematizzando le moltissime applicazioni possi-bili, si individuano alcuni capisaldi dell'analisi geograficaapplicata alla salute: l'analisi della popolazione e dei bisognidi salute, l'analisi dei fattori di rischio ambientali e l'analisidell'offerta sanitaria, in termini di collocazione e attività dellestrutture e dei servizi sanitari.

Circa l'analisi dei bisogni di salute, i GIS possono fornire ele-menti per:. documentare la frequenza e la distribuzione dei feno-

meni di salute/malattia;. conoscere i bisognisanitari nella loro genesi, dinamicae distribuzione;

'? www.ij-healthgeog raphics.com/home/

3 vvww.elsevier.com/wps/fi nd/jou rna I d escri ption.cws_hom e/305 1 9/o www.cdc. gov/nchs/g is. htm

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. individuare i possibili fattori determinanti la distribuzio-ne dei fenomeni/malattia;. identificarele'areeproblematiche',cioèqueifenomenisanitari, quelle aree geografiche o quelle condizioniorganizzative dei servizi che, in relazione alla loro rile-vanza epidemiologica, richiedono un intervento priori-tario.

Risulta chiaro, quindi, come la rilevazione di bisognidisalu-te farà evolvere itradi/ionali confini dell'epidemiologia, ana-lizzando gli aspetti sociali, economici, culturali del bacino diutenza servito, nonché le caratteristiche naturali e antropichedell'ambiente fisico. Così facendo, la valutazione epidemio-logica 'ri'costruisce lo scenario in cui vengono identificati ifattori di rischio per la salute collettiva (settino ambientale,lavoro, problemi legati alla circolazione stradale, etc.)e indi-viduale (alimentazione, tempo libero, uso di sostanze, stile divita incongruo, etc.).Più in generale, i GIS possono contribuire a diversi compitipropri della Sanità Pubblica, inerentitanto l'assistenza quan-to la prevenzione, la sorveglianza e il controllo, quali:. ambientali (per esempio: tumori, malattie respiratorie,

malattie infettive);. pianificazione e valutazione dei servizi sanitari (accessi-bi I ità, loca lizzazione, qua I ità/app r oprialezza, eq uità,etc.);. epidemiologia di eventi catastrofici (naturali o indottidall'uomo);. misure di salute delle popolazioni;. sistemi di sorveglianza di malattie (per esempio, malat-tie virali).

ll programma utilizzato per l'implementazione del GIS èstato ArcGlS 9.2, esso si compone di un modulo ArcViewche rappresenta la componente Desktop di ArcGlS. Ouestiè un insieme di applicazioni integrate: ArcMap, ArcCataloge ArcToolbox.ArcMap è l'applicazione centrale di ArcView che si ulilizza-ta per tutte le operazioni cartografiche, dalla produzioneall'analisi e all'editing.ArcCatalog è l'applicativo che permette di organizzare egestire ditutti i dati GlS. Al suo interno vi sono alcuni stru-menti utili per la navigazione e la ricerca di informazionigeografiche, la registrazione e la visualizzazione di metada-ti, la visualizzazione rapida di qualsiasi set di dati e la defi-nizione della struttura dei vari livelli di dati geografici.L'applicazione ArcToolbox è richiamabile direttamente siada ArcMap che da ArcCatalog, questi è un contenitore distrumenti GIS che vengono utilizzati per l'elaborazione deidati geografici.Le informazioni fornite dai medici sono stati trasformati indati geografici, ogni nuovo caso è rappresentato da un

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punto localizzato sul territorio, per ogni anno considerato.Poiché si tratta di dati sensibili, le informazioni fornite era-no prive di numero civico. I criteri adottati per la localizza-zione sono stati due: il primo criterio è stato quello di loca-lizzare all'inizio e alla fine i primi due casi, il terzo al centro,il quarto e il quinto nella prima e seconda metà e così via;nelle strade (Via Madonna del Pantano, Via Santa Maria aCubito, Via San Nullo) dove ilvolume di edificato presenta-va variazioni significative di densità abitativa si è preferitolocalizzare ilcaso laddove la densità era maggiore.Dei 663 nuovi casi di neoplasie, nel campo indirizzo, alcu-ni presentavano la dicitura "Giugliano", su indicazione deimedici della COMEF sono stati distribuiti uniformementesu Corso Campano.La cartografia inserita è tratta dalla Carta Tecnica Regiona-le della Campania come geodatabase (contenitore di datigeografici).I dati relativi ai siti potenzialmente inquinanti sono quelliindicati dalI'ARPA Campania, presentati nel Piano Regiona-le di Bonifica (4.A.V.V., 2005-a), aggiornato in seguito neltesto della subperimetrazione (A.A.V.V., 2005-b).ln particolare il testo indica aree interessate da attivitàminerarie o dismesse, aree interessate da attività di addu-zione o stoccaggio idrocarburi, aree interessate dalla pre-senza di aziende a rischio di incidente rilevante, arée inte-ressate da discariche, aree interessate da aftività produtti-ve.Nel testo della subperimetrazione dell'ARPAC 2005 sonostati individuati anche numerosi siti di abbandono rifiuti,riportati con colori diversi a secondo delle volumetrie sti-mate, in figura 2 sono evidenziati con cerchietti di colorerosso, siti di abbandono con volumetrie superiori ai 4000m3.Si precisa che è stato inserito anche il sito di stoccaggioprowisorio diTaverna del Re, non presente nel lavoro del-l'Arpac del 2005, in quanto è entrato in funzione proprio inquell'anno ed ora è in fase di chiusura.Si nota come in figura 2 sono evidenziati in grigio gli edifi-ci che per tanto consentono l'individuazione dei centri abi-tati di Giugliano Centro, Lago Patria, Varcaturo e Licola. Siosserva che nel centro di Giugliano sono presenti: impian-to di stoccaggio idrocarburi, impianto di trattamento rifiutie impianto di lavorazione di prodotti chimici; mentre nellazona a confine con Pozzuoli sono presenti diverse cavedismesse, impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti.

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Figura 2. Localizzazione sul territorio comunale dei siti potenzialmente inquinati

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'ra,,Figura 3 - Distribuzione della popolazione campione sul territorio nel periodo 2001-2006

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Page 25: COMEF

ldentificare oggetti utilizzando condizioni è un'altra dellepossibilità che un GIS offre; non solo è possibile specifica-re una localizzazione, ma anche utilizzare le informazionisugli attributi per individuare oggetti. ll GIS determinaquali sono gli oggetti che soddisfano.specifiche condizionie li visualizza graficamente o in una lista, o in.entrambi i

modi a seconda delle necessità dell'utente. E possibilespecificare delle condizioni nei seguenti modi: effettuandoselezioni utilizzando un insieme di funzionalità che lo stru-mento GIS mette a disposizione e/o digitando appositequery.E possibile localizzare oggetti valutando le loro relazionigeografiche con altri oggetti. Ad esempio, possono esserericercate quanti casi si trovano entro una certa distanza daun sito inquinato.

ll sistema può essere interrogato in 3 modi:. interrogazione diretta su mappa. navigazione dalla tabella degli attributi del layer. selezionando dalla barra degli strumenti select byattributes o location

Per interrogare gli oggetti rappresentati dalla mappa si usail tool ldentify. Dopo aver selezionato il tool, fare clic su unoggetto rappresentato sulla mappa. Si aprirà una finestrache elenca gli attributi dell'oggetto selezionato.La navigazione diretta dagli attributi può essere effettuatacliccando con il tasto destro del mouse sul layer Casi eselezionando Open Table e si aprirà la tabella con tutti gliattributi.ll terzo modo di interrogare consente di inserire anche deicriteri di selezione, ad esempio cliccando dalla barra deglistrumenti Selection e poi Select by Attributes.!.E necessario indicare il tipo di layer che si vuole interroga-re ad esempio Nuovi Casi, selezioniamo il campo chevogliamo interrogare, per esempio 2001, cliccando su Getlnique Values, scegliamo il nome della strada, ad esempioCorso Campano e si vedrà comparire sulla mappa la sele-zione del nuovi casi in colore blu, si prende il Tool ldentifye si visualizzano tutte le proprietà dei nuovi casi che corri-spondono al Corso Campano (età patologia etc.).lnvece la selezione da Select By Location, permette di fareinterrogazioni incrociate del tipo intersect tra campi appar-tenenti a layer diversi, per esempio potremmo chiedere ache distanza dalla discarica si trova il primo paziente.Ai fini del nostro lavoro ci si è chiesti come si distribuiscela popolazione campione sul territorio di Giugliano inCampania nel periodo 2001-2006 e come si ripartisce tra lapopolazione maschile e femminile (figura 3).Si riportano le interrogazioni relative al periodo osservatoe per le neoplasie più frequenti: neoplasie delle mammel-le, del polmone, delle vie urinarie e della prostata.

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La figura 4 illustra la distribuzione delle neoplasie dellamammella nel periodo osservato e indica anche per ognianno quanti casi si sono osservati.Dei casi osservati si ci è chiesto quanti di questi presenta-vano familiarità (figura 5).

I Confrontando la figura 4 con la figura 5, si osserva che nelI 2001 su 40 nuovi casi, 6 presentavano familiarità, nel2002r su 15 solo 4, nel 2003 su 24 solo 9, etc.

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Figura 4 Auery: Casi di neoplasie della mammella nel periodo 2001-2006

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Figura 5 Auery: Casi di neoplasie della mammella nel periodo 2001-2006 che presentanofamiliarità

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ln figura 6 si riporta la localizzazione delle neoplasie dellaprostata nel periodo osservato.

Figura 6 Auery: Casi di neoplasie della prostata nel periodo 2001-2406

ln figura 7 si riporta la localizzazione delle neoplasie delpolmone, sia per la popolazione femminile che per quellamaschile.

Figura 7 Auery: Casi di neoplasie del polmone nel periodo 2001-2006

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Figura 8 Auery: Casi di neoplasie del polmone nel periodo 2001-2006 con abitudini al taba-gismo

I La figura B illustra l'andamento delle neoplasie del polmo-I ne, nel periodo osservato, e che il 7OY" dei nuovi casi èI fumatore.

Figura 9 Query: Casi di neoplasie delle vie urinarie nel periodo 2001-2006

Si.riporta in figura 9, l'andamento delle neoplasie delle vieunnane..J

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Per le successive elaborazioni il GIS è stato interrogato perogni anno e per ogni fascia di età al fine di estrarre tabellenecessarie alla determinazione del tasso grezzo d'incidenza.Si riporta, come esempio, il lavoro svolto per l'anno 2001, inparticolare si è chiesto con quale frequenza si verifica unaneoplasieeacheetà.La figura 10 riporta l'andamento delle neoplasie della mam-mella nell'anno 2001 e la relativa distribuzione sulterritorio.Nella popolazione osservata si evidenzia un'età minima a29 anni, si è chiesto al sistema di localizzare questo caso, ediverificare la familiarità e la residenza.Tale caso è risultatolocalizzato al centro e come fattore di rischio presentavafamiliarità. lletà media di insorgenza è 55 anni.

Figura 10 Auery: Casi di neoplasie della mammella nell'anno 2001

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ln figura 11 si riporta la distribuzione dei casi di neoplasiedel polmone nell'anno 2001. L'età media diinsorgenza è 66anni e mezzo. Mentre in figura 12 si riporta la localizzazio-ne delle neoplasie della prostata nell'anno 2001. ll numerodicasitotali è 13 e l'età media di insorgenza è 75 anni.

Figura 12 Auery: Casi di neoplasie della prostata nell'anno 2001

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Figura 11 Query: Casi di neoplasie del polmone nell'anno 2001

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ln figura 13 si riporta l'andamento delle neoplasie del siste-ma emolinfopoietico nell'anno 2001. Si nota l'insorgenzatotale di nove casi di cui due in giovane età, al di sotto dei35 anni di cui uno ha come fattore di rischio la familiaritàe l'altro abitudine al tabagismo, entrambi sono localizzatinel centro storico.

ln figura 14 si riporta l'andamento delle neoplasie dell'ute-ro ed annessi, anche qui si nota un caso a 29 anni che nonpresenta nessun fattore di rischio considerato.

Figura 13 Auery: Casi di neoplasie del sistema emolinfopoietico nell'anno 2007

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lnfine si riporta l'andamento delle neoplasie dei genitalinella popolazione maschile , dove si evidenziano due casial disotto dei30 annientrambi provenientida Napoli dicuiuno presenta come fattore di rischio la familiarità.Si allega alla presente relazione un supporto informaticocontenente il progetto in ArcGlS

nell' anno 2001Figura 15 Auery: Casi di neoplasie dei genitali

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Tabella 2 Numero di casi totali di neoplasie distinti per sesso

I dati estrapolati dal GIS sono stati esportati come tabelle,per poter calcolare il tasso di incidenza. Ouesto ultimo èdefinito come rapporto tra il numero di nuovi casi osserva-ti neltempo t ed il numero di soggetti osservati nello stes-so periodo ditempo per una costante K.ll tasso di incidenza esprime la probabilità che un indivi-duo, relativamente al periodo di tempo t considerato,diventi " un caso".La tabelle 2, 3, 4,5 e 6 riportano il nurnero di casi osserva-ti per neoplasie, per sesso e fasce d'età, nella popolazionedi riferimento, al fine di stimare l'incidenza di neoplasienel l'intervallo di tempo osservato.

Anno Casi totali F M Popolazione campione

2001 127 69 58 25889

2002 96 44 52 26727

2003 90 48 42 27 617

2004 87 42 45 27964

2005 124 68 56 27989

2006 139 68 71 29734

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2001 2002 2003 2004 2005 2006

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polmone 11 13 4 I 6 19

colon 9 3 3 5 6 12

laringe 3 1 1 1 4 ,|

cute 2 1 3 2 4 2.

fegato/vie biliari 2 2 1 2 3 4

genitali 2 1 1

emolinfopoietico 5 8 6 4 7 6

stomaco 2 3 1 6 5

vre unnane 6 7 4 11 8 12

tiroide 1 1 1 1

snc 2 1 1 1 1

cavo orale 2 2 1

ossa 1

melanoma 1

sarcoma 1

parotide 1 1

carcinoide

pancreas 1 3 1

feocromocitoma 1

Tabella 3 Numero di casi di neoplasie per la popolazione maschile nell'intervallo tempo-rale 2001-2006

Page 35: COMEF

2001 2002 2003 2004 2005 2006

mammella 40 15 25 14 26 28

polmone 4 2 2 1 4 3

colon 9 6 3 6 11 6

cute 1 1 1 1 3 6

fegato/vie biliari 1 2 4 3

stomaco 1 3 2 2

laringe 1

emolinfopoietico 4 3 1 4 5 2

snc 1

tiroide 2 2 5 3 4 4

vte unnane 4 1 1 3 1 4

utero/ovaio 2 6 8 5 3 9

Pancreas 1 2 1 1 0 2

parotide 1

sarcoma 1

ossa 2 2 1

cavo orale 1

Tabella 4 Numero di casi di neoplasie per la popolazione femminile nell'intervallo tempo-rale 2001-2006

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Neoplasia 0-15 16 - 30 3',t - 45 46-60 61 -75 76 - 100

prostata 6 25 20

polmone 3 16 29 11

colon 21 12 6

laringe 5 5 1

cute 2 5 4 3

fegato/vie biliari 4 6 4

genitali 2 1

emolinfopoietico 7 5 10 8 6

stomaco 5 2 8

vle unnane 1 I 26 12

tiroide 1 2 1

snc 2 1

Tabella 5 Numero di casi di neoplasie per la popolazione maschile per fasce d'età nell'in-te rva I I o te m pora I e 200 1 -2006

Neoplasia 0-15 16 - 30 3'l - 45 46-60 61 -75 76.- 100

mammella 2 33 62 36 15

polmone 5 11

colon 1 1 11 16 10

cute 5 3 3 2

fegato/vie biliari 2 2 2 4

stomaco 3 4 1

emolinfopoietico 2 4 4 6 1

tiroide 2 4 3

vre unnane 4 6 4

utero/ovaio 5 7 11 6 4

Tabella 6 Numero di casi di neoplasie per la popolazione femminile per fasce d'età nel-l' i nte rva I Io te m po ra I e 200 1 -2006

Page 37: COMEF

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Di seguito si riporta I'andamento deltasso di incidenza del-le neoplasie nel periodo 2001 - 2006 (figura 16-17-18-19)per fasce d'età e sesso.

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Figura 16 - lncidenza per fasce d'età (k=1000) Popolazione maschile nel periodo osserva-to 2001-2006

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Fig. 17 - lncidenza per fasce d'età (k=1000) Popolazione femminile nel2001-2006

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Page 38: COMEF
Page 39: COMEF

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Figura 20 - Andamento temporare deile neoprasie neila popotazione femminire per annoln figura 21.si.riporta l,andamento delle singole neoolasie Iner rempo,ll .blu la popolazione maschile e-in rosa àuella Iremmlntre. Nel primo grafico, per le neoplasie del polmonò Isr osserva un'incidenza crescente pèr la popolazione I

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Page 45: COMEF

ll MMG è un serbatoio diconoscenza deicittadini assisti, sioccupa di tutti i problemi di salute, non solo malattie, maanche prevenzione, informazione ed educazione delpaziente; è una figura pubblica che ha un approccio attivonei confronti di fenomeni sanitari e sociali. Oggi conl'emergenza rifiuti in Campania il MMG ha ildovere dicon-siderare il binomio salute/ambiente, monitorare lo stato disalute della popolazione, e l'incidenza e la prevalenza del-le malattie. Con questo progetto i medici della Co.Me.F.promuovono un modello di integrazione tra MedicinaGenerale ed lstituzioni, nelcontesto di strategie di collabo-razione in quanto un monitoraggio sanitario può essere disupporto alle decisioni della classe politica alfine di attua-re un programma di prevenzione e di interventi di bonificanel rispetto del '"Principio di Precauzione". II principio diprecauzione si applica a pericoli potenziali, dicui non si haancora conoscenza: «Al fine di proteggere l'ambiente, unapproccio cautelativo dovrebbe essere ampiamente utiliz-zato dagli Stati in funzione delle proprie capacità. ln casodi rischio di danno grave o irreversibile, l'assenza di unapiena certezza scientifica non deve costituire un motivoper differire l'adozione di misure adeguate ed effettive,anche in rapporto ai costi, dirette a prevenire il degradoambientale». Conferenza sull'Ambiente e lo Sviluppo delleNazioni Unite (Earth Summit) di Rio de Janeiro 1992.Le criticità di questo studio sono legate all'esiguità dellapopolazione osservata e al breve periodo di osservazionerispetto alla lunga latenza delle neoplasie.La non omogeneità dei dati tra la zona costiera e il centronon ha consentito di dare una rappresentazione reale del-la distribuzione di neoplasie in relazione alla presenza disiti inquinati, pertanto si è ritenuto non opportuno realizza-re relazioni spaziali.Tuttavia per affermare delle possibili interazioni traambiente ed incidenza oncologica è necessario integraredati sanitari ed ambientali con ulteriorifonti di informazio-ni e metodologie di rilevamento.Ci si propone, a completamento di questo studio, perun'analisi dettagliata delterritorio e l'insorgenza delle neo-plasie, arricchire il database di dati relativi alla popolazio-ne della fascia costiera e incrementare la percentuale dipopolazione osservata (la popolazione campione è circaun terzo della popolazione giuglianese).Si conclude che questo studio è ancora ad uno stadioembrionale e la realizzazione di un'attenta correlazione tradati epidemiologici e qualità ambientale deve passareafiraverso un'analisi dettagliata dello stato dell'ambiente edelle caratteristiche di dispersione degli inquinanti inatmosfera, nei suoli e nelle acque. lnfatti, solo conoscendole possibili fonti di emissione e le modalità con cui gliinquinanti sono trasportati nell'ambiente è possibile effet-

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tuare una mappatura delle zone più esposte ed analizzarela tipologia di rischio sanitario da esposizione per la popo-lazione residente. ln tal senso, risulta evidente come lasuccessiva fase dello studio epidemiologico debba analiz-zare sottogruppi della popolazione, scelti in base alla resi-denza ed allo stile di vitaL' uso dell' lnformazione Geografica e della sua rappresen-tazione sul territorio tramite mappe si è rivelato neltempouno strumento insostituibile per conoscere, descrivere,controllare, visualizzare vari aspetti del mondo che ci cir-conda.Le attuali tecnologie GIS hanno offerto l'opportunità digestire una grande quantità di dati riferiti al territorio met-tendoli in relazione gli uni con gli altri in modo tale da con-sentire di rilevare fenomeni che sarebbero rimasti nascostiin una forma di rappresentazione statica e non dinamico-geografica.Durante I'ultimo decennio l'interesse suscitato dalla scien-za dell'lnformazione Geografica e il successo ottenuto dal-le tecnologie GIS hanno fortemente incentivato lo svilup-po di nuovi campi di applicazioni seguito dalla messa apunto di nuove tecnologie sia hardware che software attea soddisfare le più svariate richieste provenienti sia dalmondo della ricerca scientifica che da quello della pianifi-cazione delterritorio e della protezione dell'ambiente.Tutto questo ha favorito la nascita di un dialogo interdisci-plinare fra i tecnici gestori dell'lnfoimazione Geograficadigitale e diversi utenti, pubblici e privati, che hanno laresponsabilità della gestione del territorio con tutte leimplicazioni ambientali, sociali ed economiche che ciòcomporta.I Geographic lnformation Systems (GlS), per la loro versa-tilità nel trattare e nel gestire dati di natura assai diversa fraloro, costituiscono ormai uno strumento indispensabileper lo studio degliaspetti ambientali e socio-economicidelterritorio e per la pianificazione, la gestione e il monitorag-gio degli interventi.

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Page 47: COMEF

andanento tenporale popolzione cservata

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Tabella 1

2000 24200 0,49

2001 25335 o,94

2002 26712 1,49

2003 28215 1,73

2004 28770 1,21

2005 30679 1,85

2006 32218 2,07

Tot. Pop. 't96',t29 Tasso di mortalìtà 24200

Tabella 2 Andamento temporale della mortalità per neoplasie

Polmone 78

Mammella

Linfomi e leucemie 27

Colon 25

Vescica 16

Stomaco 15

Utero e ovaio 15

Fegato 12

Encefalo 9

Pancreas 9

Colecisti e vie biliari 8

Prostata Ò

Rene 6

Sede iqnota 4

Labbro Linqua 3

Laringe

Rinofarinoe

Esogafo 2

Melanoma 2

Plasmocitoma 2

Pleura

Seno Mascellare

Ossa

Liposarcoma

Tabella 3 Casi di neoplasie nell'intervallo temprale 2000 - 2006

Page 48: COMEF

Fascia dietà31 -64

o,g7

2000 1404',1

200'l '14622

2002 15445

2003 16270

2004 16100

2005 17552

2006 18181

Tot. Pop. 1',t2211

Tabella 4 Tasso di mortalità specifico per fascia di età

M

1.596

2000 11903

200'l 1 2550

2002 13"t46

2003 1 3850

2004 '14273

2005 14981

2006 1 6531

Tot. Pop. 97234

Tabella 5 Tasso di mortalità specifico per sesso

Fascia di età65 - 100

7,O5

2000 3372

2001 3439

2002 351 8

2003 3593

2004 3481

2005 361 5

2006 3776

Tot. Pop. 24792

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1.194

2000 12297

2001 1278s

2002 1 3566

2003 1436s

2004 14497

2005 1 5698

2006 1640',1

Tot. Pop. 99609

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Altavista P., Belli F, Bianchi et., Binazzi P., Copmba P., Del Giu-dice R., Fazzo L., Felli A., Mastrantonio M., Menegozzo M.,Musmeci L.,Pizzuli, R., Bavarese A, Trinca S., Uccelli R., Mor-talità per causa in un area della Campania con numerosediscariche di rifiuti, Epidemiologia e Prevenzione 28(6) p.311-

321. -12004)

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