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Come si elegge il papa la Cappella sisTiNa

Dopo aver celebrato la Messa nella Cappella Pao- lina della Basilica di San Pietro, i cardinali vestiti con l’abito corale (la veste di colore rosso) cantando il Veni Creator giungono in processione alla Cappella Sistina (qui a fianco), con le pareti coperte di affre-schi, tra cui il celebre Giudizio Universale che Mi-chelangelo finì di dipingere nel 1541 e dove, in uno spazio particolare, è esposto il Vangelo.

Nella sala, accuratamente bonificata per essere certi che non ci siano videocamere o microfoni, sono state sistemate due file di panche l’una di fronte all’altra (sotto) dove vanno a sedersi i cardi-nali. Per prima cosa prestano giuramento, poi il maestro delle celebrazioni liturgiche pronuncia la formula “Extra omnes”, “Fuori tutti!”.

Rimangono solo i cardinali elettori e la porta viene chiusa a chiave. Vengono distribuite le schede rettangolari, su cui deve essere scritto il nome del prescelto. Ogni cardinale si alza di fron-te a tutti gli altri e si reca presso l’altare, sotto l’af-fresco del Giudizio Universale, dove ci sono tre scrutatori e un’urna con un piatto appoggiato so-pra. Dopo aver pronunciato un altro giuramento, il cardinale appoggia la scheda sul piatto e da lì, sollevando il piatto, fa scivolare la scheda nell’ur-na. Quindi torna al proprio posto. Finite le opera-zioni di voto l’urna viene agitata e poi si estraggo-no le schede, leggendo a voce alta il nome scritto su ognuna di esse.

Ogni scheda viene forata per farvi passare un filo. Finito lo spoglio, le schede legate con un nodo vengono bruciate nella stufa. Se l’esito è negativo e la fumata è nera, si procede a un nuovo scrutinio, con le stesse modalità eccetto il giuramento dei cardinali. A fine giornata, se il Papa non è stato eletto, i cardinali si ritirano nella Casa di Santa Mar-ta. Durante il Conclave non possono comunicare in nessun modo con l’esterno, pena la scomunica.

Quando un candidato riceve i due terzi dei voti, viene proclamato Pontefice con un breve rito che prevede due domande in latino: “Accetti la tua elezione a Sommo Pontefice?”. E dopo il suo as-senso: “Come vuoi essere chiamato?”. Infine le schede della sua elezione vengono poste nella stufa con l’aggiunta di una sostanza che rende il fumo bianco. A quel punto la folla accalcata in Piazza San Pietro e milioni di fedeli che seguono l’evento in televisione sanno che la Chiesa cattoli-ca ha un nuovo Papa. E il Conclave si chiude.

Il celebre affresco di Mi-chelangelo dal titolo “Giudizio Universale”. Rappresenta la venuta di Cristo alla fine dei tempi per inaugurare il Regno di Dio, con gli angeli che suonano le trombe dell’Apocalisse, l’ascesa al cielo dei giu-sti e la caduta dei dan-nati all’inferno.

L’altare su cui è posta l’urna dentro la qua-le i cardinali depositano la scheda.

Gli affreschi sulle pareti della Cap-pella sono opera di Perugino, Botti-celli e Ghirlandaio.

La stufa in cui vengono bru-ciate le schede e da cui esco-no le fumate, nera o bianca.

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Banchi o scranni su cui si siedono i car-dinali elettori. Per ogni cardinale c’è una targhetta con nome e cognome.

Piazza San Pietro e, nel cerchio ros-so, la Cappella Sistina, all’interno della quale si svolge il Conclave.

Il luogo dell’elezione del Papa

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