Come risolvere il problema «bisognini» del cucciolo di cane e gatto

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Uno dei principali aspetti della convivenza con un cane o un gatto è la gestione delle sue necessità corporali, i cosiddetti «bisognini». Istruire il cucciolo, in particolare di cane, a non sporcare in casa è spesso un’impresa lunga a causa di errori che disorientano l’animale invece di guidarlo. Come per tutti gli insegnamenti, è importante che il corretto apprendimento avvenga in tenera età

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PICCOLI ALLEVAMENTI

Quando si accoglie in casa un amico a quattro zampe (cane o gatto) uno dei principali aspetti della convivenza è la gestione delle sue necessità corporali, i cosiddetti «bisognini», altrimenti la si-tuazione igienica della coabitazione in fa-miglia diviene inaccettabile.

Il proprietario gioca un ruolo impor-tantissimo nell’istruire l’animale a non sporcare ovunque in casa, ma spesso l’impresa è lunga, diffi cile e costellata di insuccessi a causa di errori, commessi per lo più in buona fede, che disorienta-no l’animale invece di guidarlo nell’ap-prendimento del corretto comportamen-to da tenere quando sente il bisogno di liberarsi dai suoi escrementi.

Come per tutti gli insegnamenti, è di fondamentale importanza che l’appren-dimento avvenga in tenera età, anche perché la rieducazione in età adulta si prospetta assai ardua.

IL CANE VA EDUCATO CON MOLTA GRADUALITÀ

Far apprendere al cucciolo di cane a non sporcare in casa richiede più tempo e fatica rispetto a quando si ha a che fare con un gatto, come vedremo più avanti. Innanzitutto il cane non si serve di una cassettina igienica con la sabbia; anzi,

mettere a disposizione di un cuc-ciolo di cane un allestimento di

questo genere fa sì che la bestiola si in-gozzi per gioco di sabbia (o altro mate-

riale di lettiera) rischiando seriamente la morte per blocco intestinale.

Un apprendimento corretto in tenera età è fondamentale, ma per impartire i giusti insegnamenti senza incorrere in delusioni ed errori occorre essere consa-pevoli dei limiti fi siologici e dei mecca-nismi comportamentali istintivi del cuc-ciolo, almeno negli aspetti di base.

Il cucciolo di cane non è in grado di controllarsi effi cacemente fi no almeno al terzo mese di età: defeca almeno quat-tro o cinque volte al giorno e urina con ancor più frequenza, a differenza del-l’adulto che è in grado di trattenere i suoi bisogni per molte ore in attesa del-

Come risolvere il problema «bisognini» del cucciolo di cane e gatto

Uno dei principali aspetti della convivenza con un cane o un gatto è la gestione delle sue necessità corporali, i cosiddetti «bisognini». Istruire il cucciolo, in particolare di cane, a non sporcare

in casa è spesso un’impresa lunga a causa di errori che disorientano l’animale invece di guidarlo. Come per tutti gli insegnamenti, è importante che il corretto apprendimento avvenga in tenera età

la passeggiata all’aperto, durante la qua-le gli è concesso di liberarsi.

D’altra parte è poco realistico che una persona possa dedicarsi alle uscite igieni-che con il proprio cucciolo almeno 20 o 30 volte nelle 24 ore. Quindi di regola, per mantenere condizioni igieniche ac-cettabili all’interno dell’abitazione, si ri-corre all’uso di traverse assorbenti (i co-siddetti «pannoloni» per i cuccioli) da collocare in un angolo della casa, dove il cucciolo va istruito a recarsi per espleta-re i suoi bisogni fi siologici; in alternativa, si possono impiegare anche strati di gior-nali vecchi, senz’altro più convenienti dal punto di vista economico, ma dotati di minor potere assorbente e comunque sprovvisti del foglio impermeabile di ba-se delle traverse che impedisce alla parte liquida degli escrementi di imbrattare il pavimento.

Stracci e tappetini non sono invece consigliabili sia perché impossibili

da tenere sempre nelle condizioni igie-niche ottimali, sia perché il cucciolo di regola li fa a pezzi per gioco, ingerendo-ne senz’altro pericolosamente una buo-na parte.

Apprendere a recarsi sul pannolone o sui giornali a sporcare richiede un certo tempo. Alcuni cuccioli imparano imme-diatamente, altri continuano per settima-ne a depositare i loro escrementi in giro per casa.

Ecco allora qualche suggerimento per velocizzare e rendere più effi cace il processo di apprendimento: – togliete momentaneamente dai pavi-menti tappeti e stuoie: il cucciolo non fa distinzione fra un prezioso tappeto per-siano e un giornale vecchio, li reputa en-trambi egualmente idonei a ricevere i suoi escrementi; – studiate la collocazione più corretta per il «pannolone» (la scelta del luogo adatto è di fondamentale importanza); esso deve risultare facilmente accessibile al cuccio-lo, che per recarvisi non deve essere co-stretto ad attraversare stanze e corridoi, men che meno a fare delle scale o uscire dall’abitazione: non ne sarebbe capace e si libererebbe dei suoi bisogni assai pri-ma di raggiungere il posto giusto; – il suo «gabinetto» non deve essere col-locato accanto alla cuccia o alle ciotole

Il cucciolo di cane non sa trattenersi: defeca almeno quattro o cinque volte al giorno e urina con ancor più frequenza

1-La traversa assorbente (il cosiddetto «pannolone» per i cuccioli) va collocata in un angolo della casa, dove il cucciolo va istruito a recarsi per espletare i suoi biso-gni fi siologici. 2-Non deve mai essere collocata accanto alla cuccia o alle ciotole del cibo e dell’acqua (basta prevedere una distanza di circa un paio di metri)

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del cibo e dell’acqua: il cane infatti quando deve sporcare tende ad allonta-narsi per quanto è possibile dal luogo dove riposa e dove consuma i suoi pasti, e potrebbe quindi rifi utarsi di fare i suoi bisogni su un pannolone troppo a ridos-so della cuccia e delle ciotole (basta co-munque prevedere una distanza di circa un paio di metri);– se osservate poi le abitudini del vostro cucciolo vi accorgerete che di regola es-so si scarica non appena si sveglia e po-co dopo aver mangiato: se provvederete ad accompagnarlo prontamente sul pan-nolone in tali momenti è facile che il cucciolo, spinto realmente dal bisogno, ne faccia correttamente uso. Lo stesso dovreste fare quando vedete che la be-stiola annusa per terra girando su se stessa: di regola si comporta così quan-do sta per defecare;– non appena il cucciolo si libera dei suoi bisogni sul pannolone dovete subi-to premiarlo gratifi candolo con qualche manifestazione di affetto (ditegli sem-plicemente «bravo!» accarezzandolo o dandogli una grattatina, ne sarà più che contento): assocerà ben presto la vostra gradita ricompensa al comportamento corretto e imparerà a non sporcare in gi-ro assai più rapidamente che non per mezzo delle punizioni inflitte quando sporca in casa. A tale proposito va detto che il sistema dei castighi funziona

assai poco, in particolare l’abomi-nevole ma diffusa abitudine di per-

cuotere il cane dopo avergli immerso il muso nei suoi stessi escrementi: il cuc-ciolo non capisce che il castigo riguarda il luogo ove ha depositato erroneamente i suoi bisogni, al massimo crede che la punizione riguardi il fatto di averli pro-dotti, cosa che non riuscirà certo a evita-re in futuro; certo, la volta successiva cercherà di nascondersi, ma non perché ha capito di avervi fatto una cosa sba-gliata, ma perché è consapevole che lo punirete. Semmai può servire un «no!» deciso, unitamente al trasporto di peso del cucciolo sul pannolone solo nel caso in cui lo cogliate mentre la sta facendo: un minuto dopo è già troppo tardi perché capisca.

Gli escrementi vanno prontamente asportati, ovunque il cucciolo li ab-

bia depositati, sia per ovvie ragioni igie-niche, ma anche perché accade sovente che il cucciolo ingerisca per gioco o per noia le sue stesse feci: ciò può diventare un brutto vizio diffi cile da eradicare, ma soprattutto fa sì che eventuali parassiti intestinali (vermi e coccidi) di cui molto spesso il cucciolo è ospite, continuino a reinfestare l’animale.

Tutt’al più, nelle prime fasi di adde-stramento del cucciolo, si può lasciare una pipì sul pannolone (o assorbirne una

fatta in giro sul pavimento), quindi por-tarvi spesso il cucciolo perché l’annusi e premiarlo con carezze e parole di ap-prezzamento affi nché comprenda che la pipì fatta lì è una cosa giusta.

Poi gradualmente l’uso del pannolo-ne, assai comodo per gestire i bisogni del cucciolo nello spazio chiuso di un’abita-zione, viene meno sia per la crescente ca-pacità del cane di trattenere i suoi biso-gni, sia per la graduale assuefazione a espletare le necessità fisiologiche al-l’esterno in occasione delle uscite.

Per abituare il cane a sporcare in giardino o durante la passeggiata po-tete adottare i medesimi accorgimenti suggeriti a proposito dell’addestramento al pannolone (portarlo fuori subito dopo aver mangiato o appena sveglio, oppure quando inizia a girare in circolo in un certo modo), ricordandovi di premiarlo sempre con un gesto di apprezzamento quando si scarica all’aperto.

Non meravigliatevi se all’inizio il cucciolo non «produce» un bel niente quando sta fuori e si scarica immediata-mente appena rientra in casa: è un com-portamento molto comune ed è dovuto al fatto che depositare gli escrementi ha per il cane anche un signifi cato comuni-cativo assai importante, un chiaro mes-saggio di presenza e rivendicazione del territorio che un cucciolo non osa anco-ra lanciare perché intimidito dagli odori lasciati dai cani adulti del circondario. Abbiate solo molta pazienza e vedrete che il cucciolo prima o poi si azzarderà a liberarsi anche fuori casa

EDUCARE IL GATTO È MOLTO PIÙ FACILE

Nel caso dei gatti generalmente il problema «bisognini» non si pone,

dato che queste bestiole imparano sin da piccolissime a recarsi nella loro cassetti-

na igienica per urinare e defecare, grazie ai precoci insegnamenti di mamma gat-ta; essa infatti sin dall’inizio del secon-do mese di età li conduce nella sabbia della sua cassettina (o in un angolo del giardino, se vive all’aperto) mostrando loro come scavare e ricoprire i bisogni. I gattini imparano subito dalla madre per imitazione e, una volta giunti nella loro nuova dimora, non hanno difficoltà a identifi care la cassettina con la sabbia come luogo deputato alla deposizione dei loro bisogni.

Si può verifi care qualche problema se si toglie il gattino alla madre

troppo precocemente, vale a dire prima dei 40 giorni di età, perché in tal caso l’apprendimento della madre può non essere ancora avvenuto e l’animale può quindi sporcare fuori dalla cassettina perché ne ignora la funzione. Oppure la bestiola può mostrarsi disorientata e perciò non usare la cassetta se questa è del tipo chiuso, vale a dire con una ca-lotta di plastica che ne sormonta la base: essa può infatti apparire al micino un ag-geggio imponente e minaccioso. Anche lo sportellino basculante di cui sono mu-niti spesso questi tipi di cassette può rendere diffi coltoso l’accesso al gattino: se tale dispositivo gli sbatte in faccia la prima volta, state pur certi che la sgrade-vole esperienza lo farà stare ben alla lar-ga da un simile congegno!

Consigliamo pertanto di mettere que-sto tipo di cassette a disposizione di gat-ti un po’ più cresciuti e già bene abitua-ti a far uso di quelle normali; oppure, smontate all’inizio la parte superiore la-sciando che il gattino impari a recarsi con disinvoltura alla lettiera, per poi ag-giungere la calotta e lo sportellino solo in un secondo tempo.

Per quanto riguarda la collocazione

I gattini imparano sin da piccolissimi a recarsi nella loro cassettina igienica per urinare e defecare, grazie ai precoci in-segnamenti di mamma gatta

Quando il cucciolo annusa per terra gi-rando su se stesso (di regola si compor-ta così quando sta per defecare) va ac-compagnato prontamente sul pannolone o in giardino: in tali momenti è facile che il cucciolo, spinto realmente dal bi-sogno, ne faccia correttamente uso

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della cassettina igienica occorre scegliere un luogo facile da raggiungere per il mi-cino che, come un bambino piccolo, quando è sveglio si dedica soprattutto a giocare e non pensa di avviarsi per tempo verso il «gabinetto» quando sente lo sti-molo. Se per raggiungere la cassettina de-ve attraversare tutto un appartamento, magari arrancando per una rampa di sca-le o, peggio, chiedendo di uscire sul ter-razzo, scordatevi che impari a fare uso della lettiera. Collocate quindi la cassetta in un angolo facilmente visibile e rag-giungibile dalla bestiola, però non a ri-dosso delle sue ciotole, in cui fi nirebbe senz’altro parte della sabbia sollevata mentre il gattino raspa (anche se ormai la maggior parte dei modelli in commercio è dotata di un bordino rientrante che limi-ta molto lo spargimento della lettiera).

La scelta del materiale assorbente da collocare nella cassettina può spa-ziare fra diversi tipi di granulato minera-le, più o meno atti a raggrupparsi «a pal-la» attorno agli escrementi, affi ancati da materiali alternativi come le lettiere vege-tali (a base di orzo, tutolo di mais, pellet-tato di segatura), o quelle in carta ricicla-ta, che pongono meno problemi di smal-timento poiché biodegradabili e compo-stabili. Vi sono sul mercato anche mate-riali di lettiera costituiti da cristalli dal potere fortemente assorbente, che man-tengono la lettiera asciutta per lunghissi-mi periodi (fi no a un mese se la cassetta viene utilizzata da un solo gatto) purché si provveda quotidianamente ad asporta-re le feci. Dato l’aspetto inconsueto di ta-le lettiera (sembra sale grosso) alcuni gat-ti stentano a gradirla in principio e per ta-

le ragione forse è meglio non proporla come scelta iniziale per i gattini.

La pulizia quotidiana della lettiera si effettua mediante le apposite palettine a griglia che consentono di setacciare il gra-nulato separando i grumi di materiale in-triso di urina e le feci dal resto. L’operazio-ne risulta agevolata se il materiale è del ti-po che «fa la palla»: in questo caso aspor-tare le porzioni sudicie si rivela un’opera-zione veloce che, oltre tutto, lascia intatto e pulito il resto della sabbia, la quale ne-cessiterà solo di una piccola aggiunta quo-tidiana di nuova lettiera. Ovviamente a un certo punto tutto il materiale andrà aspor-tato e la cassetta ripulita a fondo e lavata per poi essere riempita di nuovo materiale: la frequenza con cui ciò si rende necessa-rio dipende molto dal tipo di lettiera e lo-gicamente dal numero di gatti che fanno uso della stessa cassetta (idealmente do-vrebbe essere disponibile una cassetta per ogni gatto, nella pratica potete considerare accettabile una cassetta ogni due gatti).

Mantenere la cassettina igienica del gatto il più pulita possibile è di fonda-mentale importanza non solo per la salu-brità dell’aria di casa, ma anche per far sì che l’animale continui a farne corret-tamente uso. Il gatto infatti è molto schizzinoso e può facilmente rifi utarsi di entrare in una lettiera sporca e puzzolen-te. La sua notevole sensibilità olfattiva lo può pure portare a rifi utare inoltre, lettiere aromatizzate e profumate: è

meglio quindi non usare polveri o spray deodoranti da nebulizzare sul

fondo della cassetta o sabbiette fortemen-te aromatizzate almeno nei primi tempi di assuefazione del micino alla cassetta.

Un buon consiglio è quello di condurre il gattino, già al momento del suo primo ingresso in casa, direttamente dentro la sua cassettina igienica, guidandolo addi-rittura manualmente a raspare per qualche istante con una zampina anteriore (ciò è assolutamente necessario con i gattini or-fani o sottratti alla madre): vedrete che in tal modo la bestiola capirà subito la fun-zione della lettiera e, dopo la prima volta, vi si recherà sempre per depositare i suoi escrementi quando ne sentirà la necessità.

Daniela Perniceni

Altri articoli pubblicati su cane e gatto.• Piccolo corso pratico di infermieristi-ca per i nostri cani e gatti (n. 4/2008).• Aiutiamo il cane anziano a vivere la sua età nel modo migliore (n. 7-8/2006).• Educare il cucciolo per avere un cane adulto senza problemi (n. 1/2005).• Come prevenire e risolvere i problemi di comportamento del cane (n. 2/2005).

1-Una cassettina igienica del tipo chiuso può apparire al micino un aggeggio imponente e mi-naccioso: consigliamo pertanto di mettere que-sto tipo di cassettine a disposizione di gatti un po’ più cresciuti e già abituati a far uso di quel-le normali. 2-Cassettina igienica di dimensioni ridotte provvista di ingresso agevolato, ideale per gattini. 3-Modello normale di cassettina igienica dotata di bordo antispargimento di sab-bia. 4-I materiali assorbenti da collocare nella cassettina igienica sono i più diversi. Nelle foto: granulato minerale (a) e lettiera in pellettato di carta riciclata (b)4a 4b

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La pulizia quotidiana della lettiera si ef-fettua mediante un’apposita palettina a griglia che consente di setacciare il gra-nulato separando i grumi di materiale intriso di urina e le feci dal resto

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