Come Lavorare All'Estero Senza Avere Problemi Con Il Fisco

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Un ebook unico nel suo genere pensato per gli italiani che vivono e lavorano all'estero.Le linee guida essenziali per evitare problemi con il Fisco italiano.Offerto da MoneyLaundering.it

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    COME LAVORARE ALLESTERO SENZA AVERE PROBLEMI CON IL FISCO: LINEE

    GUIDA

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    Come lavorare allestero senza avere problemi con il Fisco: linee guidaby Vincenzo Piccolo

    Mi capita spesso di ricevere e-mail da italiani che vivono e lavorano allestero, si tratta principalmente di lavoratori stagionali, studenti, manager e imprenditori.

    Il quesito pi ricorrente che mi viene posto : vivo allestero da diversi anni e pagole tasse regolarmente come posso essere sicuro che il fisco italiano non mi invii ungiorno una lettera in cui mi chieda di pagare le tasse che negli ultimi anni non hoversato in Italia?.Inoltre, frequentemente mi chiedono: Per essere in regola con il Fisco italiano devoiscrivermi allAire?Per fornire una risposta chiara ed esaustiva ai dubbi dei miei lettori ho quindi deciso di scrivere il presente articolo in cui, brevemente, traccer le linee guide per essere in regola col fisco italiano, evitando di pagare pi del dovuto!

    Negli ultimi anni sono tanti gli italiani espatriati e la maggior parte di essi ha ancora forti legami con il nostro Paese. Molti italiani espatriati hanno una famiglia in Italia, ove continuano a detenere beni, case, automobili ecc.

    La maggior parte degli italiani che si sono trasferiti allestero pagano regolarmente le imposte sui redditi allestero, nel paese in cui vivono stabilmente e in cui prestano lattivit lavorativa. Tuttavia, ci non mette a riparo i contribuenti dal rischio divedersi recapitare un giorno un avviso dellAgenzia delle Entrate o Equitaliavolto a richiedere il pagamento delle tasse evase nel nostro Paese.

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    Questo accade perch ogni Paese libero, in virt della sua sovranit, di imporre le tasse e di determinare il carico fiscale gravante sui contribuenti che vivono o producono dei redditi nellambito del proprio territorio.

    In questambito sinserisce il concetto di residenza fiscale che pi ampio del concetto di residenza civilistica[1].Per quanto riguarda il concetto di residenza fiscale, ai fini delle imposte sui redditi, sono considerati fiscalmente residenti i soggetti che per la maggior parte dellanno (tecnicamente periodo dimposta) sono iscritti allAnagrafe della popolazione residente o hanno il domicilio o la residenza (civilistica) nel territorio italiano.

    Basta la sussistenza di anche uno solo dei requisiti sopra descritti (residenza civilistica, domicilio o iscrizione allAnagrafe) per considerare un soggetto fiscalmente residente in Italia.

    La maggior parte dellanno equivale a 182 giorni (anche non continuativi) se lanno non bisestile; a 183 giorni se lanno bisestile.

    In definitiva, se un soggetto ha il domicilio o la residenza civilistica o iscrittoallAnagrafe per almeno 182 giorni allanno (o 183 se lanno bisestile) considerato fiscalmente residente in Italia e, pertanto, deve pagare le tasse inItalia.

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    A questo punto della narrazione possiamo gi fornire una risposta a coloro che, per essere in regola con il fisco italiano, intendono cancellarsi dallAnagrafe della popolazione residente e, contestualmente, iscriversi allAire (Anagrafe degli italiani residenti allestero).

    La cancellazione dallAnagrafe delle popolazione residente e liscrizioneallAire(effettuata presso il comune di ultima residenza o tramite il consolato italiano allestero) una condizione necessaria ma non sufficiente a scongiurare il rischio di essere tassati due volte in due Stati diversi (in Italia e allestero).Anche se si provveduto a cancellarsi dallAnagrafe della popolazione residente, il fisco italiano, per accertare (o attrarre) la residenza effettiva di un soggetto in Italia, tende a valutare una serie di indicatori, tra cui in primis la sussistenza in Italia del centro degli interessi personali, sociali e patrimoniali.Che cosa significa il centro degli interessi personali, sociali e patrimoniali? Ce lo spiega, in parte, unimportante circolare dellAgenzia delle Entrate: la circ. AE nr. 304/E del 1997.

    Il concetto di centro degli interessi personali, sociali e patrimoniali deve essere interpretato in senso ampio, intendendo per esso il luogo principale ove il soggetto ha inteso stabilire legami e rapporti personali non solo di natura economica ma anche di tipo affettivo, morale e sociale.La circolare ci dice anche da quali elementi va desunta la presenza del centro degliinteressi personali, sociali e patrimoniali in Italia, essi sono:

    la sussistenza di legami familiari o comunque affettivi e allattaccamento allItalia;

    la presenza di interessi economici in Italia;

    lintenzione a tenere o far rientrare in Italia i proventi conseguiti con le prestazioni effettuate allestero;

    lintenzione di abitare in Italia anche in futuro desumibile da fatti e atti concludenti ovvero da pubbliche dichiarazioni.

    Dovrebbe essere tutto chiaro: lAgenzia delle Entrate stabilisce quali sono gli elementi che indicano la residenza fiscale in Italia di un soggetto che vive allestero.

    Ma sufficiente non avere legami con lItalia, non detenere interessi economicinel nostro Paese e non palesare, anche attraverso atti e documenti, lintenzionedi vivere nel Belpaese, per non essere considerati fiscalmente residenti in Italia?La risposta NO!

    E allora quali sono gli elementi con cui un soggetto che lavora allestero pu dimostrare al Fisco italiano di essere fiscalmente residente allestero, senza dover pagare le imposte sui redditi anche in Italia?

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    Anche in questo caso ci viene incontro uninteressante circolare dellAgenzia delle Entrate, sto parlando della circ. AE 140/E 1999.

    In base alla circolare AE 140/E 1999, gli elementi che possono costituire prova della residenza allestero di una persona fisica sono:

    liscrizione ed effettiva frequenza dei figli presso istituti scolastici o di formazione nel Paese estero; lo svolgimento di un rapporto lavorativo a carattere continuativo stipulato nello stesso Paese estero, ovvero lesercizio di una qualunque attivit economica con carattere di stabilit; la stipula di contratti di acquisto o di locazione di immobili residenziali, adeguati ai bisogni abitativi nel Paese di immigrazione; le fatture e le ricevute di erogazione di gas, luce, telefono e di altri canoni tariffari, pagati nel Paese estero; la movimentazione a qualsiasi titolo di somme di denaro o di altre attivit finanziarie nel Paese estero e da e per lItalia. leventuale iscrizione nelle liste elettorali del Paese dimmigrazione; lassenza di unit immobiliari tenute a disposizione in Italia o di atti di donazione, compravendita, costituzione di societ, ecc.; la mancanza nel nostro Paese di significativi e duraturi rapporti di carattere economico, familiare, politico, sociale, culturale e ricreativo.

    A questo punto possiamo sciogliere gli ulteriori e frequenti dubbi degli italianiche lavorano allestero:

    E possibile che il fisco italiano mi invii un giorno una lettera in cui mi chieda dipagare le tasse che negli ultimi anni non ho versato in Italia?Come possibile dimostrare al fisco italiano che lavoro e risiedo fiscalmenteallestero?

    La prova della residenza fiscale allestero data dalla documentazione comprovante i fatti e gli atti riportati nellelenco sopra citato.

    Pertanto, a titolo di esempio, la prova delliscrizione e delleffettiva frequenza dei figli presso istituti scolastici o di formazione nel Paese estero potr essere rappresentata dalle ricevute bancarie di pagamento delle tasse scolastiche;

    la prova dello lo svolgimento di un rapporto lavorativo a carattere continuativo nel Paese estero potr essere fornita mediante lesibizione di una dichiarazione del proprio datore di lavoro estero, da una copia del contratto di lavoro ovvero da un

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    documento rilasciato dagli enti previdenziali esteri riguardante il periodo di lavoro svolto allestero;

    la prova dellesercizio di una qualunque attivit economica allestero sar data da una visura camerale o da qualsiasi documento rilasciato dalla camera di commercio estera;

    e via elencando.

    Infine, per coloro che hanno gi prestato lattivit lavorativa senza mai essersimessi in regola che consiglio possiamo dare?

    1) cancellarsi dallAnagrafe della popolazione residente (chiedi al tuo Comune per sapere come fare);

    2) conservare qualsiasi documento, ricevuta, tessera ecc. comprovante lo svolgimento delle attivit sopra elencate nel paese estero (da opporre al Fisco in caso di accertamento futuro).

    NOTE

    [1] Ai sensi dellart. 43, comma II, del codice civile la residenza nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale.