Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di...

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N. 3-4/2019 Organo ufficiale dei paracadutisti d’Italia RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA (ANPd’I) - Via Sforza, 5 00184 Roma - Spedizione in abb. postale - Art. 1, Comma 1, D.L. 24.12.2003, convertito in Legge 27.2.2004, n. 46 - DCB Roma Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

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  • N. 3-4/2019

    Organo ufficiale deiparacadutisti d’Italia

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    Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

  • rIVISTa DeLL’aSSOCIaZIONe

    NaZIONaLe ParaCaDUTISTI

    D’ITaLIa (aNPd’I)

    MeNSILe DI INFOrMaZIONe

    aSSOCIaTIVO, TeCNICO e POLITICO-CULTUraLe

    … voi siete gli arditidel cielo e della terra

    N. 3-4/2019 S O M M A R I OL’Editoriale 3Il Reportage del Direttore 5Attualità 9Reparti in Armi 14SPECIALE LXXIII ASSEMBLEA NAZIONALE I-VIIIStoria delle Sezioni 23Attività delle Sezioni 26Ultimo Lancio 35

    COPerTINaNapoli - Il bandierone di 1000 mq atterra su Piazza del PlebiscitoIn alto a destra “La battaglia di Tripoli” (di Fausto Biloslavo)

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    aPrILe 2019

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    L a Nato ha compiuto 70anni e dimostra tutti gliacciacchi dell’età comin-ciando dalle scelte politiche e in-terventiste da tempo discutibili,se non completamente disastro-se. Dalla Libia all’Ucraina l’attua-lità dimostra che la “vecchia” Al-leanza atlantica se non ha rag-giunto l’ora di andare in pensio-ne dovrebbe almeno riformarsiseriamente. I diktat americanisulla scarsa propensione deglialleati europei ad aprire i cordonidella borsa e il ruolo pericolosa-mente ambiguo della Turchia so-no altri campanelli d’allarme diuna Nato non più al passo con itempi.

    Se in Libia ci troviamo di fronte alrischio di una nuova Siria alle por-te di case è colpa delle bombe

    della Nato, che hanno tirato giù ilregime di Gheddafi. Il colonnellosarà stato anche un dittatore, ma

    sapeva tenere insieme il suo po-polo garantendo stabilità alla co-munità internazionale, al di làdelle leggendarie intemperanze esfide al mondo occidentale.Un ex rivoluzionario, che ha com-battuto contro il regime a Misura-ta, mi confessava sconsolato:“Forse si stava meglio quando sistava peggio. Ai tempi di Ghedda-fi c’era un solo dittatore. Adessoce ne sono 6 milioni: chiunqueabbia un’arma pensa di poter co-mandare”.Grazie alle nostre bombe abbia-mo sostituito un regime, più o me-no sicuro, con un puzzle di milizieche negli ultimi otto anni si sonodissanguare fra loro senza mai ri-

    L’EDITORIALE

    La Nato non è più al passo con i tempi

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    L’EDITORIALE

    uscire a controllare veramente laLibia se non che a spicchi.Il tentativo del generale KhalifaHaftar di conquistare Tripoli eunificare il paese spazzando viale milizie sta rischiando di pro-durre solo che ulteriore caos. L’i-potesi peggiore è che non ci sianessun vincitore fra il governo diFayez al Serraj e il rivale che vor-rebbe farsi Rais, ma non ha l’etàe forse la stoffa per sostituireGheddafi. Lo stesso Serraj, an-che prima dell’attacco, venivasoprannominato dai maligni “ilsindaco di Tripoli” riuscendo acontrollare ben poco e dipenden-do dagli umori delle milizie trave-stite da forze governative.Una situazione di stallo, nella mi-gliore delle ipotesi paralizzereb-be per sempre l’esecutivo libicovoluto dall’Onu e fortemente ap-poggiato dall’Italia. Nella peggio-re potrebbe sprofondare il paesein uno scenario siriano di tutti

    contro tutti con scia di sangue eprofughi. Una palude perfettaper i trafficanti di uomini semprepronti a sguazzare nel caos perspedirci i barconi carichi di mi-granti verso l’Italia. Nel 2011 ba-stava che la Nato non bombar-dasse Gheddafi lasciando ai libi-ci la soluzione dei loro problemiinterni ammantati da “primaveraaraba” diventata ben presto geli-do inverno.In Ucraina gli americani, da buo-ni apprendisti stregoni, hanno fa-vorito e appoggiato sotto bancola rivolta di piazza Maidan nel2014, che ha conquistato il pote-re con un colpo di mano senzarendersi conto che l’orso russoavrebbe tirato la zampata annet-tendosi la Crimea. Il giochettocon il fuoco di Washington equalche interessato alleato euro-peo nel cortile di casa del Cremli-no ha pure provocato una guerracivile nel Donbass, l’Est del pae-

    se. Un conflitto fra separatistirussi e governo di Kiev neanchetanto congelato, ma totalmentedimenticato, nel cuore del Vec-chio continente.Gli Usa hanno sempre cercato ditirare in ballo la Nato contro l’an-nessione della Crimea e l’appog-gio russo ai ribelli del Donbass.Ancora una volta, come in Libia,bastava stare a guardare senzaimpicciarsi e non saremo arrivatiad una crisi di questa portatache di fatto ha alimentato un cli-ma, assieme ad altri fattori, danuova guerra fredda. L’aspetto paradossale è che gliucraini, stufi della corruzione en-demica, della crisi economica,delle promesse mancate dei poli-tici hanno scelto come presiden-te, Volodymyr Zelensky, un Bep-pe Grillo in salsa locale. Comico,attore e presentatore, senza nes-suna esperienza politica, hastracciato il capo dello Stato in

    carica, Petro Poroshenko, benia-mino degli Usa, che voleva entra-re nella Nato. Non è bastato al furbo Poroshen-ko fare campagna elettorale in mi-metica per attirare i voti nazionali-sti. Così al potere nella strategicae delicata Ucraina ci ritroviamocon un personaggio passando di-rettamente dalla fiction alla real-tà. Nella fortunata serie televisiva“Servitore del popolo”, Zelesnkyinterpreta uno sconosciuto pro-fessore che diventa quasi per ca-so presidente dell’Ucraina e si tro-va a combattere con i mali ende-mici del paese a suon di risate.Un simbolico regalo per la set-tantesima candelina spenta que-st’anno dalla Nato, che dovrebbefarci ancor più riflettere sul futu-ro dell’Alleanza atlantica orfanadel muro di Berlino, che non solodalla Libia all’Ucraina sta per-dendo la bussola.

    Fausto biloslavo

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    IL REPORTAGE DEL DIRETTORE

    La battaglia di TripoliNuova Siria

    alle porte di casadi Fausto Biloslavo

    T RIPOLI - Il sibilo delproiettile ti ronza nelleorecchie un attimo pri-ma che centri un muro giàsbrecciato dai combattimentisollevando uno sbuffo di polve-re a pochi passi da noi. Un ma-ledetto cecchino sta tenendosotto tiro l’incrocio da dove par-te l’ennesima spallata dei com-battenti di Misurata contro le li-nee del generale Khalifa Haftara Ein Zara, sobborgo di Tripoli.Mohammed Drah, che zoppicavistosamente per una feritaall’anca della battaglia prece-dente grida come un ossessocontro il franco tiratore annida-to chissà dove fra le case. Poi sistufa e imbraccia il kalashnikovsparando qualche raffica, ma ilcecchino non demorde. Almenouna ventina di colpi mirati citengono inchiodati per oltreun’ora al riparo di un alto murodi cemento. Quando vedeun’ombra il cecchino spara e iproiettili rimbalzano sulla stra-

    da a due metri dal nostro riparo.Ogni tanto tira sopra il muro perinnervosirci con i colpi che siconficcano rumorosamente sultetto in lamiera di un capanno-ne davanti ai nostri occhi. Nel caos della battaglia spunta-no da una strada laterale treautomobili bianche zeppe di ci-vili terrorizzati. Mohammed,giubbotto anti schegge e calzo-ni mimetici fino a sotto il ginoc-chio, imbraccia una mitragliatri-ce tenendosi attorno al collo ilnastro dei proiettili in stile Ram-bo. E urla ai poveretti in fuga daicombattimenti: “Sparano, vi co-pro, ma girate a destra a tuttavelocità senza mai fermarvi”. Alla fine un bulldozer che usa lapala come scudo, le macchineblindate e le “tecniche”, i fuori-strada con le mitragliatrici pe-santi piazzate sul cassone die-tro, avanzano a tutta velocitàlungo l’assolata striscia d’asfal-to che porta verso l’aeroportointernazionale chiuso dal 2014.

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    IL REPORTAGE DEL DIRETTORE

    E il cecchino si volatilizza. La prima linea è un inferno. Ungovernativo spara sventagliatedi mitragliatrice in mezzo allastrada incurante dei proiettiliche volano dappertutto. Le urla“Allah o akbar” (Dio è grande) simescolano allo sferragliare diun cingolato di fabbricazionerussa, che arriva a dare man for-te. La fanteria raccogliticcia tro-

    ro. Trentacinque anni di repor-tage di guerra, da una parte mispingono ad accettare l’invito edall’altra a capire molto beneche è una follia. “Grazie saràper la prossima” rispondo alcombattente un po’ deluso.

    bloccano la strada. “Giornalistasalta su, che ti porto a filmarequando colpisco le postazioni diHaftar” è il folle invito di un mi-tragliere, che garantisce sullablindatura della coperturadell’arma antiaerea ad alzo ze-

    va riparo sui lati della strada. Iltonfo assordante delle raffichedi proiettili da 23 millimetri, chetirano giù un muro, è continuo.La tattica d’assalto sembrasemplice ed efficace: le “tecni-che” avanzano a folle velocità,spesso in retromarcia, con il mi-tragliere che spara all’impazza-ta e poi tornano indietro al ripa-ro di montagnette di terra che

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    IL REPORTAGE DEL DIRETTORE

    Dietro all’ultimo vallo di terric-cio rosso i governativi hannopiazzato un lanciarazzi cinesestile katyusha e stanno carican-do proiettili di mezzo metro. Afianco un combattente ragazzi-no in uniforme chiazzata e ber-rettino da baseball erutta fiam-mate improvvise con la sua mi-

    metro. In quattro ore di aspriscontri arrivano di continuo rifor-nimenti di munizioni. Le pallotto-le di kalashnikov, che hanno ilcalibro più piccolo, sono traspor-tate in grossi bottiglioni di plasti-ca solitamente usati per le riser-ve d’acqua, ma che risultano ef-

    delle case facendo lo slalom frauna fila di alberi sfilacciati daiproiettili.La terra di nessuno, lungo la stri-scia d’asfalto teatro della batta-glia, è disseminata di detriti conle “tecniche” che ad ogni valan-ga di fuoco avanzano di qualche

    tragliatrice. Il boato e una nuvo-la di fumo segnalano che unrazzo è partito per piombaresulle postazioni di Haftar solle-vando una colonna di fumo ne-ro trasportata dal vento.Per andare più avanti l’unicapossibilità è correre come unalepre rasente al muro di cinta

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    IL REPORTAGE DEL DIRETTORE

    ficaci e utili. I proiettili vengono“versati” negli elmetti e distri-buiti ai combattenti.Le raffiche dalle posizioni diHaftar arrivano a intermittenzaed ogni tanto il lugubre fischio

    in una pazzesca corsa verso leretrovie.Gli ultimi bollettini di guerra par-lano di 432 morti, 2000 feriti equasi 55mila sfollati. La batta-glia di Tripoli continua.

    Reportage tratto da il gi ornale

    bilitazione dei corpi speciali or-dinando infiltrazioni in città,che potrebbero scatenare bat-taglie per le strade. Non solo quando arrivi, ma an-che per andarsene dalla primalinea vieni rincorso dai proiettili

    di una granata di mortaio o diun razzo supera le nostre teste.La resistenza, però, non è sca-tenata. L’obiettivo dei governa-tivi come ha ammesso il gene-rale Ahmad Abu Hashmeh è“tagliare le vie di rifornimentoalle linee di Haftar” ancora an-nidate nei sobborghi di Tripoli.L’operazione “Vulcano di rab-bia" punta a stringere le truppedell’uomo forte della Cirenaicain una sacca puntando su treassi diversi verso l’aeroportointernazionale. Allo scalo di-strutto da anni sono arrivate dapochi giorni le forze di Zintan alcomando di Idriss Mahdi perrafforzare le linee di Haftar. Ilgenerale ha annunciato la mo-

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    ATTUALITÀ

    N ella splendida cornicedi Napoli e del suo gol-fo, nell’ambito dellamanifestazione “Giornate dellaPrevenzione, la salute in Piazza”alla quale ha partecipato anchel’Esercito Italiano e nel corso del-la quale sono stati effettuati an-che screening sanitari gratuitiper il pubblico, il 24 marzo scor-so è stato effettuato l’aviolanciodel “Tricolore da mille metri qua-dri”, ormai conosciuto in ambitoAssociativo come “IL BANDIERO-NE”, nella splendida Piazza delPlebiscito, cuore pulsante di Na-poli.L’attività, organizzata dalla Se-zione ANPd’I di Napoli con in te-sta il suo Presidente MassimoCastiello, ha visto un “lavoro disquadra” associativo in una si-nergica condivisione di ideali e

    NAPOLI 24 MARZO 2019

    a cura di Enrico Pollini

    per raggiungere l’ambito obbiet-tivo: lanciare “IL BANDIERONE”a Napoli come caldeggiato an-che dal Comandante delle Forze

    Operative Sud il Gen. C.A. par.Rosario Castellano che è statocon noi in piazza, assieme allealtre Autorità Cittadine, nelle fa-

    si salienti del lancio, rendendotangibile la sua vicinanza al-l’ANPd’I, alla Sezione di Napolied ai paracadutisti.

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    ATTUALITÀ

    Sinergicamente tutti si so-no adoperati per il succes-so della manifestazione:dall’aereo Cessna 207della Scuola NazionaleANPd’i di Ancona, pilotatodal par. Antonio Guzzo, Di-rettore di tale Scuola, sisono lanciati nel cielo diNapoli i paracadutisti Mar-co Andreani (Sezione diAncona) che ha portato involo una magnifica ban-diera dell’ANPd’I, ClaudioBorin (Sezione di Biella) edAlberto Orlandi (Sezione diNapoli) nel primo passaggio,mentre nel secondo passaggio siè lanciato il pluricampione del

    mondo Paolo Filippini (Sezione diMassa) con “IL BANDIERONE”del quale è anche l’ideatore. Bra-vissimi tutti! Campioni tra i Cam-pioni!.Il pubblico estasiato ha visto at-terrare tutti gli atleti in piazza (at-terraggio non facile viste le “cor-renti e spifferi” che provenivanodai vari accessi alla Piazza!!), ri-manendo in un silenzio carico diammirazione e partecipazionequando in piazza, dopo aver vol-teggiato nel cielo partenopeo, èentrato Paolo Filippini con il gran-de Tricolore: le immagini non ren-deranno mai il senso dello scro-sciante applauso!!.Ma il lavoro di squadra non si è

    affiatati!!) della Sezione di Mas-sa capitanati dal loro Presidentedi Sezione, Mario Lorieri, ha su-bito preso in consegna il Tricolo-

    fermato: infatti il team di ripie-gatori del bandierone (cosa dif-ficile se non ben addestrati ed

    re per ripiegarlo in piazza, tutti iparacadutisti presenti si sonoadoperati per contenere un pub-blico, comunque disciplinato,

    entro le aree per esso delimita-te, i paracadutisti della Sezionedi Napoli hanno dato vita, nel“villaggio della prevenzione” aduno stand espositivo presso ilquale un pubblico incuriosito hapotuto indossare i paracadute,fare domande e ricevere rispo-ste in un clima di grande cordia-lità. Erano presenti i Labari dellaSezione di Napoli, Massa Carra-ra e di Barletta accompagnatodal Presidente di Sezione Mi-chele Palmitessa: insomma tuttii paracadutisti, a prescinderedalla loro provenienza, hannodato il meglio di loro per un co-mune e grande successo asso-ciativo.

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    ATTUALITÀ

    U n indubbio successo dipartecipazione di pub-blico, con oltre un cen-tinaio di soci intervenuti, e lapresenza di ospiti di assoluto ri-lievo per la serata del 5 marzoscorso organizzata dalla Sezio-ne di Roma. Un evento che ha doppiamentevoluto onorare la nostra Speciali-tà, con la consegna degli attesta-ti di abilitazione ai neo paracadu-tisti del 167° Corso dedicato alCol. inc. par. Carlo Lenti e con lapresentazione del bel libro, giun-to alla seconda edizione, “In ogniparte del mondo”, che raccontalo spirito degli uomini delle ForzeSpeciali dell’Esercito Italiano, ov-vero gli incursori paracadutistidel Col Moschin, opera nata dal-la penna, ed ancor prima daisentimenti, della giornalistaClaudia Svampa.Tra i graditi ospiti in grado di dareun ulteriore spessore e significa-to alla serata, sono intervenuti ilPresidente Nazionale Gen. C.A.Marco Bertolini, da decenni ami-co di Carlo ed anche “firma” del-la prefazione del libro ed il Presi-dente Onorario della sezione ca-pitolina Gen. Franco Monticone,anch’egli legato in “corda dop-pia” al nostro Carlo come para-

    cadutista e come uomo. Eranoinoltre presenti, in rappresentan-za del comandante del COFSGen. Nicola Zanelli, l’ex coman-dante del Reggimento Col. Giulia-no Angelucci, il Presidente Nazio-nale dell’ANIE Col. Angelo Passa-fiume ed i rappresentanti degliAddetti militari in Italia della Fe-derazione Russa Col. Vadim edella Francia Col. Lacarriere.Molto importante e gradita è sta-ta infine la partecipazione dellasorella di Carlo, la prof.ssa PaolaLenti, venuta appositamente daComo, la quale ha sottolineatonel proprio intervento come la ve-ra e sentita famiglia di Carlo fos-se sempre stata proprio la “Folgo-re”, ed ha ringraziato tutti defi-nendo la serata come uno dei piùbei momenti della sua vita.

    Dopo l’introduzione da parte delPresidente della Sezione di Ro-ma Adriano Tocchi, l’autrice dellibro, affiancata da Raffaele Ca-poferro, ha esposto la sua espe-rienza a fianco degli incursori,tratteggiando i contenuti pretta-mente valoriali, ideali e romanticiche ha percepito e sui quali hafocalizzato la trattazione, o me-glio la propria emotiva e persona-le rappresentazione degli uominiche costituiscono la punta di dia-mante dell’E.I: «... è nei paesi piùdevastati che troviamo loro, gliincursori del 9°, soldati d’élitedalle capacità uniche. Vivono co-me un branco di lupi, affamati disogni e folli di ideali. Con un’ani-ma che conosciamo poco, e cheincanta...». Queste poche e semplici righe

    estratte dal libro ben rappresen-tano l’intento della autrice dimettere a fuoco non certo alcunaspetto tecnico né tantomeno re-torico sui delicati compiti e sullaprofessionalità che caratterizza-no gli incursori, ma puramente itratti distintivi scolpiti nel carat-tere e nelle emozioni di questisemplici e puri soldati, che nonconosceremo mai troppo sotto ilprofilo umano e la cui esistenza,così come per ogni soldato, è ele-mento fondamentale e necessa-rio per poter dare un senso realee compiuto alla parola Patria,aspetto che è stato perfettamen-te messo a fuoco dagli autorevolie significativi interventi del Gen.Bertolini e del Col. Angelucci.Con le tangibili emozioni dei gio-vani neo paracadutisti nell’ap-profondire la conoscenza uma-na dei nostri incursori ed ancheper il fatto di ricevere i loro atte-stati in una tale cornice, la sera-ta si è infine piacevolmente con-clusa con un doveroso brindisi econ un più che piacevole buffetrealizzato, come sempre, grazieal prezioso supporto delle “ma-gnifiche donne” della nostra se-zione.

    r.C.

    Gli incursori “In ogni parte del mondo”

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    ATTUALITÀ

    L’ANPd’I al fianco del ComitatoU na grande e toccante Ce-rimonia, alla quale han-no partecipato le Asso-ciazioni d’Arma e Combattentisti-che di ASSOARMA, si è svolta il 27marzo all’Altare della Patria orga-nizzata dal Comitato #noistiamo-conpasqualetrabucco e alla qualeera presente anche la nostra As-sociazione con il Segretario Gene-rale Nazionale Enrico Pollini, il Pre-sidente della Sezione di RomaAdriano Tocchi ed il nostro AlfiereMarco Mattia Magretti.Il 20 maggio 2018 Pasquale Tra-bucco partiva per un viaggio attra-verso l’Italia dei Caduti in ricordodella Grande Guerra.In 49 giorni, a piedi, portando consé uno zaino, un bastone ed unTricolore arrivava a Portopalo diCapo Passero (SR) dopo esserepartito da Predoi (BZ).Il 9 luglio rendeva gli onori al MiliteIgnoto e successivamente venivaricevuto dal Sindaco di Roma Vir-ginia Raggi che apponeva l’ultimafirma sul Tricolore.Pasquale Trabucco, brevettatoparacadutista ANPd’I nel 1979dal Presidente della sezione di Ro-ma Adriano Tocchi, al momentodella sua partenza per questoviaggio chiedeva di poter portarele patch della sezione di Roma equella nazionale.

    Durante il suo viaggio non ha maidimenticato di ricordare la sua ap-partenenza alla “nostra” famiglia.Il 5 luglio, a poche tappe dalla finedel suo viaggio, lanciava la petizio-ne per il ripristino della festa na-zionale del 4 novembre.L’impresa del nostro socio venivariportata su quotidiani nazionali elocali oltre che su numerosi gior-nali e tv online.Durante il viaggio di Pasquale cisiamo incontrati ed insieme ad al-tri amici, il 9 ottobre 2018, abbia-

    mo dato vita al Comitato Naziona-le per il ripristino della festa del 4novembre #noistiamoconpasqua-letrabucco.Il 15 dicembre dello scorso anno ilConsiglio Nazionale della nostraAssociazione ha votato all’unani-mità l’adesione alla petizione peril ripristino della festa nazionaledel 4 novembre.Proprio per testimoniare questosacro impegno per il ripristino del-la festa nazionale del 4 novembreche il 27 marzo il Comitato #noi-

    stiamoconpasqualetrabucco eASSOARMA hanno deposto unacorona d’alloro al Milite Ignoto esuccessivamente organizzato unconvegno presso la Protomotecadel Comune di Roma dal titolo “Ta-cere bisognava e andare avanti: 4novembre festa nazionale”.Al Convegno sono intervenuti, inqualità di relatori, il Consigliere co-munale di Roma Alessandro Ono-rato, il Presidente Nazionale ANAITen. Gen. Vincenzo De Luca, laProf. Maria Luisa Crosina, il Gen.C.A. Domenico Rossi, già Sottoca-po di Stato Maggiore dell’Esercitoe parlamentare, l’On. Antonio delMonaco e il Ten. Pasquale Trabuc-co che ha concluso i lavori. Trabucco ha più volte dichiaratoche non si fermerà e non cederàdi un metro fino a quando questafesta non torni ad avere effetti civi-li come dal 1919 al 1976 ed il suosogno è che avvenga già da que-st’anno quando saranno 100 annidalla sua istituzione.Come paracadutisti possiamo so-lo dire al “nostro” Trabucco che,come dice una delle nostre canzo-ni, …racchiusi in quadrato fermis-simo… rimarremo al suo fianco fi-no alla Vittoria!

    Il Consigliere dell’8° g.r.par. Filippo De gennaro

    Roma, 27 marzo 2019

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    ATTUALITÀ

    a cura della Sezione di AlpagoS ono le 17,00 del 16 di-cembre 2018. Arriva aFarra di Alpago la Meda-glia d’Oro al Valor Militare PaolaDel Din, accompagnata dalla fi-glia Anna e dall’autore del libro, ilgiornalista inviato del Tg2 dellaRai Andrea Romoli, anch’egliparacadutista e capitano della ri-serva impegnato in una missioneall’estero fino a pochi giorni fa.La serata è dedicata alla presen-tazione dell’opera, “IL DIrITTODI ParLare”, che racconta le vi-cissitudini dalla nostra eroina,prima ed unica donna italiana adessere lanciata nel territorio instato di guerra.Siamo tutti emozionati in sala,essere a contatto con una perso-na che fa parte della storia italicanon è da tutti i giorni, per noi.Lei è una signora elegante di al-tri tempi che porta con disinvol-tura i suoi anni, minuta e chiusain un cappotto color cammellocon il collo di pelliccia, ha i ca-pelli raccolti a chignon, lo sguar-do vivo ed orgoglioso. Mentre siavvicina al tavolo per la confe-

    renza dispensa sorrisi e saluti atutti. Prima di prendere posto alcentro tra il segretario della se-zione ed il giornalista Romoli silibera del cappotto e del basto-ne da passeggio e sfoggia sulpetto due medaglie d’oro, la suadove sul nastrino azzurro vi è ilbrevetto di paracadutista milita-re, e quella del fratello Renatocaduto in azione nel ’44. Giàdalle prime battute si capisceche la professoressa Del Din èdinamite pura. Inizia ad esporrequanto accadde nel friulano ne-gli anni che la vedono protagoni-sta nella formazione patriotticaOsoppo, sì patriottica, perché ciha spiegato che non è assoluta-mente una partigiana, questadefinizione implica schierarsi dauna parte, e non vuole essereetichettata come tale. Lei è unapatriota!Ha continuato raccontandoci il

    sacrificio del fratello, di comela sua morte ha garantito lasopravvivenza e la continuitàdella formazione che prende-va il nome dal paese in cui vi èubicato un castello, che nel1848 divenne l’ultimo baluar-do difensivo per gli insorti chesi opponevano all’impero au-stro-ungarico e dove dopo laloro dipartita, per il valore di-

    mostrato, ebbero l’onore dellearmi, Osoppo.La serata continua tra aneddoti efatti d’arma e ci narra la sua mis-sione più importante, che fuquella di portare a Firenze deidocumenti segreti. Spiega comefurono proprio tedeschi, quindi inemici, a scortarla fin lì. Portataa termine con successo la conse-gna ricevuta, ci fu l’addestra-mento con il S.A.S. inglese, l’abi-litazione al lancio e dopo diversitentativi disturbati dalla contrae-rea germanica, il salto che gli co-stò cinque centimetri di altezzaperché impattò violentemente aterra. Durante questa azione idue suoi colleghi furono catturatie la radio dispersa. Lei allora conenorme spirito guerriero guidòl’assalto per liberare i colleghi erecuperò l’apparecchio vitale perla missione.Prosegue esponendo molti acca-dimenti dove protagonista è l’in-tera famiglia Del Din. Essa con-tribuì anche a guerra finita allasalvaguardia delle terre e dellapopolazione friulana. Il padre,Prospero, coinvolse un intero re-parto di alpini della RSI a difesadei confini italici nel contrastoall’invasione titina, dando cosìcontinuità ai piani della Osoppoche costarono il sacrificio dell’in-

    tero Stato Maggiore nei fatti del-la malga del Porzus. Lì i partigia-ni comunisti trucidarono i patrio-ti della formazione friulana per-ché volevano contrastare, conogni mezzo a disposizione, l’a-vanzata jugoslava.La professoressa Del Din è unfiume in piena e parla ininterrot-tamente per un’ora e mezzomentre in sala non vola una mo-sca, l’attenzione è al massimo,nessuno vuole perdere nemme-no una parola.Lei è molto attenta nel descrive-re, in un italiano di altri tempi econ dovizia di particolari, la sto-ria di quel territorio, tant’è chequando decide che può bastarecosì, iniziano le domande e allo-ra si va avanti ancora un po’.Come ogni nostra iniziativa siconclude con un piccolo rinfre-sco con dei viveri di conforto eduna bicchierata. Arriva così il mo-mento di congedarci dalla MOVMPaola Del Din, ci salutiamo con lapromessa di andarla a trovare aUdine dove vive.Un ringraziamento a tutti per l’at-tenta partecipazione, in partico-lare alla professoressa Del Din,alla figlia Anna e al giornalistaAndrea Romoli per aver accetta-to l’invito dandoci modo di orga-nizzare una bellissima serata.

  • 14 N. 3-4/2019

    REPARTI IN ARMI

    N el mese di marzo il plo-tone esploratori paraca-dutisti del 187° reggi-mento “Folgore” ed un plotone difanteria del 9° reggimento Alpini“L’Aquila” hanno condotto unaserie di attività addestrative con-giunte sugli altopiani e sui pendiidella regione appenninica, nel-l’ambito dell’esercitazione “SafeJump - L’Aquila19”. Nel corso dell’esercitazione sono

    stati testati il livello di addestra-mento in ambiente montano in-nevato, la capacità di navigazio-ne terrestre, il riporto di dati in-formativi, l’osservazione del ter-reno, la capacità di mimetizzazio-ne e di occultamento e il suppor-to di fuoco a favore di altre unità.I paracadutisti del 2° battaglioneTarquinia, imbarcatisi all’aero-porto di Pisa su un velivolo C27Jdell’Aeronautica Militare Italiana,

    hanno effettuatoun aviolancio sul-l’Altopiano delleCinquemiglia vici-no Rivisondoli (AQ)ricongiungendosia terra con il plo-tone di alpini del9° reggimento. Durante le variefasi dell’esercita-zione i paracadu-tisti hanno ga-rantito ai fucilieridel 9° reggimen-to alpini il sup-porto informati-vo e di fuoco ne-cessario alla soppressione di unipotetico avversario.L’attuazione di una manovracombinata fra le due specialitàdell’Arma di Fanteria ha permes-so di affinare l’integrazione di

    leadership, information sharinge di tutte le altre funzioni opera-tive, sia durante il processo dipianificazione sia durante lacondotta.

    Parà e Alpini in addestramento congiunto

    (Fonte: www.esercito.difesa.it)

  • N. 3-4/2019 15

    REPARTI IN ARMI

    A lla Scuola di Fanteriadell’Esercito, il 18 mar-zo ha avuto luogo la 6ªedizione della “CrossXrace”, ga-ra di CrossFit, organizzata dal-l’Associazione Xample Sporta.s.d. in collaborazione con loStato Maggiore dell’Esercito, cherientra tra le corse ad ostacoli(Obstacle Racing Course o OCR),anche dette Mud Run.La manifestazione ha visto lapartecipazione di circa 400 atletitra professionisti e dilettanti chealla presenza dell’allora Coman-dante della Scuola di Fanteria,Generale di Divisione MassimoMingiardi e tra gli applausi deinumerosi spettatori si sono datibattaglia sull’insidioso percorso,a partire dalle ore 11.Nello specifico, i partecipantihanno affrontato un tracciato di7 Km costellato da ostacoli sia

    artificiali che naturali, con uncontinuo alternarsi di tratti im-pervi, rocciosi, frastagliati e conaree acquitrinose e melmose, av-

    vicinandosi pertanto all’allena-mento fisico e all’addestramentomilitare ai quali sono sottoposti isoldati dell’Esercito Italiano, che

    costituiscono peculiari attivitàper l’assolvimento dei compitipropri della Forza Armata.L’Esercito Italiano è stato ben lie-to di aprire le porte della Scuoladi Fanteria ed ospitare la CrossX-race in quanto da sempre la For-za Armata sostiene e incoraggialo sport e la forma fisica in tuttele sue forme come momento disana competizione e incontrocon il territorio.

    La CrossXrace tra sport ed Esercito

    (Fonte: www.esercito.difesa.it)

    La Scuola di Fanteria ha ospitato la sesta edizione della garadisputata su un percorso ad ostacoli all’interno della caserma

  • 16 N. 3-4/2019

    REPARTI IN ARMI

    I l 21 marzo scorso a Grosse-to, il reggimento “Savoia Ca-valleria” (3°) ha avuto l’ono-re di innalzare il Tricolore insiemealla Medaglia d’Oro al Valor Mili-tare, Ten. Col. Gianfranco PAGLIA. I Cavalieri paracadutisti hannovoluto condividere questa parti-colare occasione con la città diGrosseto, ospitando il primo cit-

    tadino, Antonfrancesco VIVAREL-LI COLONNA ed un folto gruppodi studenti. Il 104° Comandante,Colonnello Ermanno LUSTRINO,ha così potuto impartire i canoni-ci ordini per l’alzabandiera difronte all’inusuale schieramentoche ha intonato l’inno sulle notedella banda della Brigata paraca-dutisti “Folgore”.

    Momenti di riflessione, passio-ne e orgoglio per chi serve ed haservito in armi il Paese, si sonopoi susseguiti, ricordando le mo-tivazioni delle onoreficienzeconcesse al Ten. Col. Paglia edal S.Ten. Mauro De Luca, Meda-glia di Bronzo al Valor militareper un triste evento occorso inKosovo nel 2000, attualmenteUfficiale del Ruolo d’Onore masempre una sciabola di “SavoiaCavalleria”. Le parole del Sinda-

    co di Grosseto, ex Ufficiale di Ca-valleria, hanno sottolineato losplendido momento e l’abbrac-cio delle istituzioni locali ai pro-pri concittadini in uniforme, aglistudenti una sentita esortazio-ne: «Tutti loro devono essere pervoi un esempio di tutto questo:di dedizione, di rispetto, di re-sponsabilità, di impegno. Segui-te il loro esempio e l’Italia saràdegna del valore che ha sempreavuto».

    (Testi e immagini cortesia Capitano Paolo MATTIELLI P.I.O. Rgt. “Savoia Cavalleria” (3°))

    La Medaglia d’Oro al Valor Militare Gianfranco Paglia incontra i Cavalieri Paracadutisti

  • N. 3-4/2019 17

    REPARTI IN ARMI

    G li artificieri dell’EsercitoItaliano sono intervenutipresso l’Aeroporto Inter-nazionale “Marco Polo” di Veneziaper la distruzione di alcuni resi-duati bellici risalenti al primo con-flitto mondiale. Gli ordigni – bom-be a mano e granate di artiglieriaad alto potenziale esplosivo – so-no stati rinvenuti lo scorso 28 mar-zo durante i lavori di scavo pressol’area di sedime aeroportuale eprontamente messi in sicurezzada un team di specialisti dell’8°Reggimento Guastatori Paracadu-tisti di stanza a Legnago (VR).

    Le operazioni di disinnesco, coor-dinate dalla Prefettura di Veneziae dal Comando Forze OperativeNord di Padova, sono iniziate alleore 09:30 con la rimozione degliordigni dal luogo ove sono statimomentaneamente posti in sicu-rezza. Per non recare disagi allaregolare attività dell’aeroportosono stati successivamente tra-sportati presso un’area, approva-ta dall’autorità prefettizia, e defi-nitivamente distrutti mediantebrillamento. Con l’ausilio di unamacchina movimento terra in do-tazione ai genieri è stato realizza-

    to uno scavo, denominato “fornel-lo”, dove sono stati posti i resi-duati e successivamente ricoper-ti con terreno. Il brillamento haavuto luogo alle ore 13:20.Il Generale di Corpo d’ArmataAmedeo Sperotto, Comandantedelle Forze Operative Nord, pre-sente al brillamento ha ricordatoche, dall’inizio dell’anno, sono249 gli interventi di bonifica con-dotti dagli artificieri nell’area dicompetenza che include unagran parte del centro nord Italia,per un totale di 749 ordigni risa-lenti ai conflitti mondiali.

    Il Generale ha inoltre rammen-tato che al ritrovamento di unordigno è sempre indispensabi-le avvisare con prontezza le For-ze dell’Ordine al fine di avviaretutte le procedure necessarieche si concludono, appunto,con la distruzione degli stessi. I1.990 interventi effettuati nel2018 dagli specialisti dell’Eser-cito Italiano su tutto il territorionazionale, testimoniano l’inces-sante impegno profuso dallaForza Armata per garantire lasicurezza e la salvaguardia del-la collettività.

    (Fonte: www.esercito.difesa.it)

    Venezia: disinnesco di ordigni bellici

    Bonificate diverse bombe risalenti al primo conflitto mondialerinvenute durante i lavori di ampliamento dell’aeroporto

  • 18 N. 3-4/2019

    REPARTI IN ARMI

    dell’Esercito e del 9° Reggimento“Col Moschin”. Dopo un brevediscorso, con il quale il Coman-dante di reggimento ha rimarcatoil legame imprescindibile sia con iReparti Arditi operanti nei dueconflitti mondiali sia con la Briga-ta Folgore, il Generale Farina hapersonalmente calzato il nuovobasco sul capo del Comandantedi reggimento, il quale, successi-vamente, ha dato l’ordine agli in-cursori di indossarlo.Il Capo di SME nel suo discorsoha ripercorso le imprese che han-no caratterizzato la storia dei re-parti d’assalto sino a giungere al-le recenti operazioni condotte da-gli incursori, richiamando le gestadi alcuni di loro che nel corso dipoco più di un secolo dalla lorocostituzione, anche sacrificandoloro stessi, hanno scritto pagineimportanti della storia dell’Eserci-to. Nell’evidenziare come il “9°”rappresenti la punta di diamantedelle Forze Speciali sia in ambitonazionale che internazionale, il

    Generale Farina si è soffermatosull’importanza dei valori intrin-seci degli operatori del reggimen-to: sacrificio, coraggio, temerarie-tà; ed ha evidenziato come questivalori, parimenti alle tradizioni edalla storia del Reparto, debbanoessere tramandati verso il perso-nale più giovane affinché sullebasi di un glorioso passato, pos-sa costruirsi un grandioso futuro. A suggellare l’importanza del mo-mento, tra le autorità, erano an-che presenti molti ex Comandantidel Reparto, tra cui il GeneraleFranco Angioni e il Generale Mar-co Bertolini, il Comandante delleForze Operative Terrestri (COMFO-TER COE), Generale di Corpo d’Ar-mata Federico Bonato e il Coman-dante del Comando Interforze perle Operazioni delle Forze Speciali(COFS), Generale di Divisione Ni-cola Zanelli, nonché il Sig. Prefet-to di Livorno Dott. Gianfranco To-mao e una rappresentanza delleautorità locali e dell’AssociazioneNazionale Incursori Esercito. Por-

    tare il basco grigio-verde per gli In-cursori dell’Esercito è dare nuovovalore ad una parte delle proprieorigini allorquando, subito dopo laSeconda Guerra Mondiale, il plo-tone speciale e la successivaCompagnia Speciale, embrionedelle Forze Speciali dell’Esercito,indossava proprio i colori di que-sto basco.Successivamente la cerimoniaha visto la consegna dei brevettida Incursore all’ultima sezione diallievi che ha terminato i due annidi iter e che, successivamente, sisono uniti ai ranghi del battaglio-ne d’assalto.

    Basco grigio-verde per il 9° Col Moschin

    (Fonte: www.esercito.difesa.it)

    Gli incursori porteranno lo storico copricapo delle prime unità speciali

    I l 18 aprile, presso la Caser-ma Vannucci di Livorno, allapresenza del Capo di StatoMaggiore dell’Esercito, Generaledi Corpo d’Armata Salvatore Fari-na, si è tenuta la cerimonia diconsegna del basco grigio-verdeal 9° Reggimento d’Assalto Para-cadutisti “Col Moschin”. Schieratinel piazzale erano presenti tutti ireparti del Comando Forze Spe-ciali dell’Esercito di Pisa: il 4°Reggimento Alpini Paracadutisti,il 185° Reggimento RicognizioneAcquisizione Obiettivi e il 28°Reggimento “Pavia”. Era inoltrepresente la Banda ed una rappre-sentanza della Brigata Paracadu-tisti “Folgore”, a simboleggiare lostorico legame con il reggimento. La cerimonia, semplice ma riccadi tradizioni, ha avuto inizio con illancio di alcuni Incursori Istruttoridi paracadutismo che hanno por-tato al suolo la bandiera italiana,

  • N. 3-4/2019 19

    REPARTI IN ARMI

    P resso la sede storica delcampo di volo della II^Guerra Mondiale di Rosi-gnano Marittimo in località “i duecasoni”, è avvenuta la cerimoniadi commemorazione dell’Opera-zione Herring da parte del 185°Reggimento Ricognizione Acqui-sizione Obiettivi Folgore (noto co-me RRAO) e l’amministrazionecomunale del Comune di Rosi-gnano Marittimo.Alla vigilia dello sfondamentodella Linea Gotica, il 20 aprile1945 i paracadutisti italiani svol-sero un lancio di guerra con loscopo di infiltrare pattuglie di ri-cognizione e sabotaggio dietro lelinee tedesche per facilitare l’a-vanzata delle forze angloameri-cane. La sera del 20 aprile 1945un totale di 14 velivoli americani,decollarono da Vada con a bordo226 paracadutisti italiani appar-

    tenenti allo Squadrone da Rico-gnizione Folgore (noto comeSquadrone F) e alla CenturiaNembo. Il lancio avvenne sullapianura Padana, nelle provincedi Bologna, Ferrara, Mantova eModena. Per commemorare que-sta pagina di storia, combattutadall’Esercito italiano, il 185°RRAO, erede dello Squadrone F,il 19 aprile ha celebrato la pro-pria Festa di Corpo a Vada, doveper l’occasione si è svolto un lan-cio dimostrativo di paracadutistiin caduta libera da un elicottero

    AB412 del 3° Reggimento Elicot-teri per operazioni Speciali(REOS) dell’Esercito. All’eventohanno partecipato autorità civilie militari fra cui il Comandantedelle Forze Speciali dell’EsercitoGenerale di Brigata Ivan Caruso.Durante la cerimonia è stata de-posta una corona ai caduti pres-so il monumento dell’OperazioneHerring. Al termine della comme-morazione è stata inaugurata la“Via 185° Rgt. Par. RAO Folgo-re”, alla presenza del Coman-dante del 185° RRAO colonnello

    Andrea Vicari e del sindaco di Ro-signano Marittimo, AlessandroFranchi.

    (Fonte: www.esercito.difesa.it)

    Il 185° Folgore ricorda l’aviolancio dei paracadutisti Italianinella Guerra di Liberazione

  • 20 N. 3-4/2019

    REPARTI IN ARMI

    È stato celebrato, all’in-terno della Caserma“Vannucci”, il 78° anni-versario del lancio di guerra suCefalonia avvenuto il 30 aprile1941. La cerimonia è stata par-ticolarmente sentita anche dal-la comunità livornese presentecon le Autorità civili e militari econ oltre cento giovani studentidegli Istituti “Carducci”, “GalileoGalilei” e “Vespucci-Colombo”.Numerosi anche i precedenti co-mandanti di Reggimento e del2° battaglione “TARQUINIA”,nonché i paracadutisti di ognigrado che hanno servito nelle fi-la del reggimento e nell’allora2° battaglione testimoniandoun attaccamento e un senso diappartenenza indissolubili neglianni.

    Nel corso dell’evento sono sta-ti consegnati, ai paracadutistiche si sono particolarmente di-

    stinti per spirito di sacrificio eabnegazione, i trofei “Cefalo-nia” e “Meloria”, quest’ultimo

    consegnato, come da tradizio-ne, dal signor D’Alessandro,fratello del paracadutista Anto-nio caduto nella tragedia del 9novembre 1971.Il Comandante del 187°, Co-lonnello Nicola Mandolesi, ri-volgendosi ai propri militari, hasottolineato come oggi, allastessa stregua di 78 anni faquando i paracadutisti a Cefa-lonia non esitarono a gettarsianima e corpo nella missionericevuta, non vi sia alcuna re-mora o risparmio di energienell’affrontare i compiti asse-gnati. Il futuro ha un cuore an-tico e uomini e donne del 187°sono custodi e traghettatori diquei valori che nel 1941 rico-prirono di onore i paracadutistiitaliani.

    (Fonte: www.esercito.difesa.it)

    I paracadutisti celebrano il 78° anniversariodel lancio di guerra su Cefalonia

    Ricorrenza speciale al 187° “Folgore”

  • I l Generale di Brigata Rodol-fo Sganga ha partecipato,assieme a numerosi Co-mandanti di Corpo della GrandeUnità accompagnati dai rispetti-vi Sottufficiali di reggimento,all’apertura dell’Assemblea Na-zionale 2019 nella mattinata del13 aprile a Cecina. Aquila 1 nellacircostanza ha tenuto un intenso

    saluto ai convenuti, rimarcandola necessità di una sempre mag-giore unità tra Folgore e ANPd’I econfermando la volontà di conti-nuare le sinergie già esistenti trale due realtà che si riconoscononei valori della Folgore. Nel cor-so della sua esposizione, ha an-che fatto con grande trasparen-za il punto di situazione della Bri-

    gata nel settore aviolancistico,indicando per sommi capi, maesaustivamente, le evoluzioni incorso, con particolare riferimen-to all’acquisizione in corso di unnuovo paracadute, nonché di unpallone frenato da posizionare aTassignano per integrare l’attivi-tà svolta dagli aerei militari.Il Generale Sganga si è soffer-

    mato con particolare forza sullequalità dei paracadutisti dellaGrande Unità, spendendo paroleforti per sottolinearne la grandemotivazione, la professionalitàemergente e la continuità valo-riale con le tradizioni della Folgo-re di sempre. Uno scroscianteapplauso ha concluso il suo in-tervento.

    ®

  • SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXXIII

    II N. 3-4/2019

    I niziamo questa relazione conl’analisi dei soci. Come potetevedere dal grafico, anche nel2018 si era registrato un decre-mento dei soci che da 10.895 nel2017 arrivavano a 10.504, anchese la decrescita si era fatta meno ri-pida rispetto a quella dell’anno pre-cedente. Anticipando uno sguardo all’annocorrente, il 2019, si registra inveceun’inversione di tendenza positivacon un incremento di iscrizioni abba-stanza significativo. Infatti, ai 6527soci della seconda metà di aprile2018 corrispondono 6883 soci all’i-nizio dell’aprile di quest’anno, con unaumento di circa 350 soci che fa bensperare. Come prevedibile, questidati andranno ulteriormente a cre-

    scere nel proseguimento dell’anno,anche se ciò non può non essereconsiderato insoddisfacente. Infatti,

    sarebbe necessario superare questaisteresi nelle iscrizioni, che porta l’as-sociazione a “fare il pieno” solo nel

    secondo semestre inoltrato con pro-blemi di rappresentatività nelle varieassemblee che potrebbero essereprevenuti con una maggiore “aggres-sività”. Tornando all’analisi del 2018, non sipuò invece non osservare un trend acalare contro il quale pare non ci sia-no state soluzioni. Questo è dovutocertamente alla fine della leva obbli-gatoria ma soprattutto alla riduzionedel numero di giovani che chiedonodi entrare nelle Forze Armate, rispet-to agli anni passati, quando la visibili-tà degli impegni operativi all’esterogarantiva una domanda di arruola-mento costante e cospicua. Il pun-teggio incrementale assicurato dalnostro brevetto, in sostanza, non èsufficiente per invogliare i giovani ver-

    RELAZIONE DEL PRESIDENTE NAZIONALE

  • SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXXIII

    N. 3-4/2019 III

    so le Forze Armate per molti motiviche sarebbe interessante discutere,anche se non in questa sede. Insomma, non c’è dubbio che stiamo“invecchiando”, motivo per cui dob-biamo fare di tutto per aumentare ilnumero degli “aggregati” tra i più gio-vani, trasferendo a loro, pur nella li-mitatezza ed insufficienza delle no-stre capacità, quanto più possibiledei valori militari che abbiamo a suotempo acquisito durante il serviziomilitare e non più accessibili a loro acausa della sospensione della leva.Guardando alla ripartizione tra i gene-ri vediamo che naturalmente la com-ponente maggioritaria è rappresenta-ta dai maschi che però nel tempo so-no calati decisamente più di quantonon lo siano le femmine. In sostanzale femmine rimangono attestate sulvalore del 6% mentre i maschi oscilla-no con un trend a calare fino al 2018intorno al 95%. Relativamente alla si-tuazione a livello locale, notiamo chela situazione nel 2017 da un punto divista percentuale si rispecchia inquella del 2018. A livello di sezioni, aparte alcune situazioni particolari, inaumento o in diminuzione, le nostresezioni registrano a loro volta piccoliscostamenti rispetto all’anno scorsoche probabilmente si ridurranno nelproseguimento dell’anno con le nuo-ve iscrizioni. Anche per i corsi abbiamo avuto uncalo dell’ordine del 10% tra il 2017 e

    il 2018. In sostanza dopo gli anni2013-2015 nei quali avevamo avutoun vero e proprio boom, favorito dauna notevole richiesta di arruola-mento da parte dei giovani, ora citroviamo in una fase di stanca. Perquel che riguarda i lanci anche inquesto caso abbiamo avuto una di-minuzione non particolarmente si-gnificativa tra il 2017 e il 2018, an-che se ci troviamo ad valore del 50%circa rispetto al 2013, quello che po-trebbe essere definito l’anno d’orodell’ultimo decennio. Ma è significa-tivo osservare che nell’anno 2018abbiamo avuto un sorpasso tra i lan-ci di allenamento e quelli di abilita-zione, in linea con un trend che vedel’aumento degli anziani rispetto aigiovani.

    Ciononostante è stata svolta un’in-tensa attività didattica a livello di Pre-sidenza Nazionale, grazie all’impe-gno del Segretario Tecnico Benatti,che non verrà mai ringraziato abba-stanza per quello che fa e per la pas-sione ed il tempo libero che dedicaall’interesse di tutti noi. Si tratta, inparticolare, di corsi per ripiegatori,aggiornamento istruttori e sessioniaddestrative varie presso il CAPAR,che ha aperto con grande frequenzale sue porte per noi. Tale collabora-zione è assicurata, come noto, dauna convenzione quadriennale traEsercito e ANPDI che proprio in que-sti giorni è in fase di finalizzazione.Dalla stessa deriverà una convenzio-ne con il CAPAR stesso di carattereesecutivo e di durata annuale. Tra i

    corsi più significativi, voglio segnalar-ne uno a favore della Scuola NavaleMorosini di Venezia, condotto dall’ot-tima Sezione locale, e uno a favoredella Scuola Marescialli e Brigadieridei Carabinieri di Firenze. In quest’ul-timo caso, si tratta di un’attività con-dotta in prima persona dalla Presi-denza Nazionale che ci sta dandomolte soddisfazioni, anche per l’ac-cordo di collaborazione mutua rag-giunto anche col Comando Genera-le. Infatti al corso dell’anno scorsoche vedeva la frequenza di 27 allievi,ne corrisponde uno di 50 allievi nel2019. I frequentatori sono liberi diiscriversi alle sezioni che desideranoe la massa ha optato per le sezioni dicasa propria. Relativamente al nostro giornale“Folgore”, come sapete, lo stesso ècambiato in quanto abbiamo ridottoa sei i numeri annuali e abbiamo rin-novato la cabina di regia medianteun nuovo direttore responsabile. Sitratta del giornalista Fausto Biloslavoche si è dato disponibile per l’asso-ciazione. Come ho avuto modo discrivere sull’ultimo numero oltre aessere paracadutista da tantissimianni è anche uno dei pochi giornalistiche possono veramente considerar-si cronisti di guerra. Nell’ultimo nu-mero ha iniziato la sua collaborazio-ne con un bellissimo articolo sulla si-tuazione in Siria dove, fino a pocotempo fa, si trovava per un reportage

  • SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXXIII

    IV N. 3-4/2019

    del Giornale. Si è già presentato conmolte idee innovative per rendere piùaderente alla realtá attuale la rivista,mediante l’inserimento di articoli sul-l’attualità internazionale che devono(devono) interessarci. Il tutto, ovvia-mente, con juicio, considerando chela nostra è una rivista povera che de-ve mantenersi coi piedi per terra inquanto è destinata ad un gruppo“chiuso” di lettori e non può goderedi un gettito significativo dalla pubbli-cità se si eccettua la pagina dedicataall’Assicurazione Benacquista. Infine lasciate che vi ricordi la possi-bilità riportata sulla rivista di contri-buire con l’elargizione del 5 × 1000 afavore della nostra associazione. Nelcorso del 2018 sono stati raccolticon questo sistema € 9500 che so-no stati utilissimi e per i quali ringra-zio gli interessati. Tornando al problema dell’assicura-zione, come era stato spiegato nelcorso dell’assemblea di dicembresiamo riusciti a integrare il premioper la copertura legale da € 40.000ha € 100.000 a favore di Sezioni eScuole, mediante una polizza inte-grativa che la Benacquista ha accet-tato di stipulare. Per questa polizzadobbiamo pagare ulteriori €4000,600 dei quali a carico della Presiden-za. È in corso di valutazione la propo-sta del 1° Gruppo Regionale per unadiversa suddivisione delle spese sul-la base del numero di soci delle Se-

    zioni che valuteremo nel prossimoConsiglio Nazionale.Affrontiamo ora un problema moltoimportante. Come sapete da tempoci confrontiamo con l’Ente Nazionaledell’Aviazione Civile (ENAC) in meritoall’attività aviolancistica con il para-cadute tondo. Volendo sintetizzare,la nostra associazione svolge tale at-tività sotto controllo militare, esercita-to per conto dello Stato Maggiore del-l’Esercito dal Comando Brigata para-cadutisti, sulla base della famosa cir-colare 1400, e la svolge presso unnumero limitato di Scuole di paraca-dutismo ANPDI. Il paracadutismosportivo, invece, viene svolto pressoScuole certificate dall’ENAC che fan-no capo all’Unione Italiana di Paraca-dutismo (UIP). L’UIP, a sua volta, di-pende per la sua attività dall’ENACstessa. Peraltro, anche noi abbiamo

    una sorta di dipendenza da tale entein quanto utilizziamo normalmente ivelivoli civili per la nostra attività chevolano sulla base del Codice di Navi-gazione Aerea. Prima di proseguirepuò essere utile ricapitolare la storiadel paracadutismi civile italiano deldopoguerra: negli anni 50 il paraca-dutismo in Italia era un’attività svoltasoltanto dalla nostra associazione. Siiniziava con i lanci vincolati per poiproseguire con una progressione tec-nica che portava a effettuare i lanciad apertura comandata. Insomma, ilparacadutismo sportivo è figlio no-stro; noi lo abbiamo fatto crescere ediventare quello che è ora. Nel 1992però è intervenuto un provvedimentoche potremmo definire rivoluziona-rio; infatti con il DM 467 T venne sta-bilito che per il paracadutismo sporti-vo era proibito l’uso del paracadute

    tondo mentre era diventato obbliga-torio il paracadute planante. Nellostesso decreto era specificato cheper un periodo di transizione di dueanni (fino al ’94) era possibile conti-nuare a utilizzare il paracadute tondoanche per il paracadutismo sportivo,al fine evidentemente di consentireai paracadutisti e alle scuole di ade-guarsi alla nuova realtà. Questo decreto è ora al centro diuna intensa discussione tra noi e l’E-NAC. Infatti alcune personalità diquest’ente, su sollecitazioni esterneda parte di chi certamente non civuole bene (succede, ai paracaduti-sti, di non essere amati da tutti), ri-tengono che quei due anni di trans-izione dovessero valere anche pernoi, non solo per il paracadutismosportivo. Per queste persone, insom-ma, noi non avremmo titolo a utiliz-zare il paracadute tondo. È una interpretazione sbagliata deldecreto in quanto all’articolo 50 del-lo stesso si dice chiaramente che lanostra associazione è esentata dal-l’obbligo dell’uso del paracaduteplanante e, si badi bene, nello stes-so articolo si precisano dimensionispaziali delle zone di lancio da utiliz-zare assolutamente diverse daquelle utilizzate dai militari. Insom-ma, se 2+2=4, lo “spirito del Decre-to” era finalizzato a consentirci diutilizzare il tondo per lanciarci an-che da aerei civili.

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    N. 3-4/2019 V

    Ciò nonostante, sulla base di una in-terpretazione che a nostro avviso èerrata, o meglio indirizzata malevol-mente da chi dall’esterno preme sul-l’ENAC, in ambito ENAC stesso si èconcretizzata una corrente di pen-siero che non considera questi “ma-cigni” nel Decreto e continua, sem-pre sulla base di segnalazioni dall’e-sterno di qualche anonimo (?) del ti-po “Signora maestra, perché loro sie noi no?” a minacciare il paracadu-tismo col tondo dagli aerei civili o, alcontrario, a estenderlo a tutti. Ovvia-mente, di fronte a dubbi sollevati dal-l’Ente in proposito, alcuni direttori diScuole ENAC sono intimoriti a prose-guire una collaborazione con l’ANP-DI che va avanti da decenni, metten-do a rischio un’attività che va avantidagli anni ’40. Il tutto, si badi bene,non sulla base di qualcosa di ogget-tivo che è successo e che costringea rivedere la politica fino ad oraadottata, ma semplicemente sullabase di una nuova lettura della nor-ma che contraddirebbe improvvisa-mente quanto fatto da sempre. Suquesto argomento, si era convenutonel corso di una riunione ufficialepresso l’ENAC che dovesse essereattivato un gruppo di lavoro congiun-to con quale cercare una soluzioneche tenesse conto di tutte le posizio-ni; peraltro, tale gruppo di lavoro nonsi è mai attivato per impossibilità daparte dell’ente. In conclusione: anche sulla base diun parere pro veritate di una profes-sionista in diritto aeronautico, noisiamo convinti di essere nel giusto ecombatteremo fino allo spasimo pervedere riconosciuti i nostri diritti eper salvaguardare decenni di sacrifi-ci, finanziari e non solo, con i quali cisiamo dotati – con l’approvazione ditutti, ENAC incluso - di materiali e ca-pacità specifici. Insomma, non è ac-cettabile che l’ente se la cavi con un“ci siamo sbagliati per qualche de-cennio, scusate”, mettendo in dis-cussione quello che non è mai statodiscusso.Al riguardo, viene anche spesso sol-

    levato un problema di carattere fi-scale, connesso col costo del carbu-rante avio, che per le ASD sarebbead un prezzo diminuito tenendo con-to delle loro finalità di promozionedelle attività aeree. Ma tale finalitàdeve essere riconosciuta anche al-l’ANPDI, a meno di smentire decennidi prassi consolidata e di discono-scere quello che l’ANPDI ha fatto pergli sport aeronautici, ben prima chel’ENAC vedesse a luce. In ogni caso, confidiamo che l’ENACsia animata dallo stesso spirito no-stro, per il quale i problemi rappre-sentano ostacoli da superare e nonbarriere di fronte alle quali fermarsi,nell’interesse di una pratica nobilissi-ma che non può essere intaccata da-gli interessi di qualche commercian-te esterno all’associazione, in cercadi nuove fonti di guadagno.Questa situazione ha avuto un’acce-lerazione negli ultimi giorni, con unalettera abbastanza criptica che si ri-volge alle scuole ENAC ma con toni econtenuti dai quali traspare chiara-mente che quelli che diamo fastidiosiamo noi. Grazie ad un contatto conil responsabile dell’Ente sono riuscitoper ora a evitare ulteriori irrigidimen-ti, ma sono certo che la soluzionepuò trovare una soluzione solo nel-l’attivazione del Gruppo di Lavoro dicui ho accennato in precedenza.Sono infatti certo che sia il DirettoreGenerale dell’Ente sia i suoi collabo-ratori, tra cui l’estensore della letterain questione, non avranno difficoltà a

    comprendere le nostre buone ragio-ni dopo che ci avranno assicurato lestesse possibilità di spiegazione evi-dentemente assicurate ad altri.Siamo tutti determinati a combattereper le nostre ragioni e chi credesse diaverci intimidito perché è riuscito ainfluenzare le decisioni dell’ENACraccontando frottole, sappia che nongliela daremo vinta. Proprio per supe-rare queste difficoltà avevamo avan-zato una proposta di integrazione deltesto unico sul paracadutismo all’E-NAC, nella quale ci impegnavamo adassicurare all’ente la massima visibi-lità su quello che facciamo facendoanche certificare le nostre scuole. Venendo a questioni meno avvilenti,il 2018 è stato l’anno di un radunonazionale che ricorderemo a lungo.Nel centenario della vittoria della pri-ma guerra mondiale ci siamo ritrova-

    ti a Vittorio Veneto circondati da unfolto pubblico per celebrare i nostrivalori e per ricordare i caduti, i feriti ei soldati che 100 anni fa con il loro sa-crificio ci guadagnarono la patria uni-ta, libera e sovrana che ora qualchesciagurato vorrebbe riporre in qual-che cassetto. Sono state due giorna-te bellissime, in una terra nella qualei segni di quelle giornate dolorose egloriose continuano a parlare allevecchie e alle giovani generazioni,coronate da un folto gruppo di autori-tà di livello elevato. Desidero in que-st’occasione ribadire il mio ringrazia-mento a coloro che si sono spesimaggiormente per la riuscita di que-sto evento. Non potrei ricordarli tuttima non posso non citare gli entusia-sti che hanno organizzato l’area Fen-derl, i presidenti di sezione che han-no portato il Labaro e le rappresen-tanze da tutta Italia. Devo ringraziarele autorità della Folgore che ci hannoassicurato una Bandiera di guerra,una compagnia di formazione e labanda della Folgore. e voglio anchericordare le autorità di Vittorio Venetoche si sono dimostrate molto dispo-nibili e che si sono adattate a un pro-cesso di organizzazione complesso.Infine, non posso non ringraziare ilconsigliere regionale Munerati, il pre-sidente della sezione di Vittorio Vene-to Bulfoni e il paracadutista Giorgetti,Vice Presidente del consiglio regiona-le del Veneto, per l’efficacissima

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    VI N. 3-4/2019

    azione svolta anche nel settore me-diatico e per ottenere la massimapartecipazione delle autorità locali al-l’importante evento. Come sapete, nel 2018 siamo staticostretti anche a tenere una assem-blea nazionale aggiuntiva a dicem-bre, soprattutto per affrontare e risol-vere un problema di carattere finan-ziario. Non ho potuto fare a meno, in-fatti, di ripristinare i cinque euro chenel 2016 erano stati tolti quale con-tributo pro capite alla presidenza na-zionale per le ragioni che erano giástate illustrate nel corso dell’assem-blea nazionale dell’aprile scorso. Rin-grazio tutti con particolare riferimen-to a coloro che nel periodo natalizio sisono prestati di buon grado a una“vacanza romana” della quale avreb-bero fatto certamente a meno. Nel 2018 abbiamo partecipato alCongresso annuale dell’Unione Euro-pea di paracadutismo a Budapest inUngheria. Nell’occasione siamo statiancora ringraziati per l’ultimo riuscitadel precedente congresso tenutosi aCecina nel 2017. Relativamente alle competizioni mi-litari internazionali, voglio sottoli-neare il grande successo di una for-te delegazione triestina dell’asso-ciazione ad una gara di pattuglie inGermania, dove i nostri paracaduti-sti si sono classificati sesti su 23squadre, quasi tutte composte daunità in servizio attivo. Inoltre, come

    tradizione l’anno scorso abbiamoanche partecipato alla Marcia di Ni-mega con la solita bella figura an-che dal punto di vista formale. Nel 2018 inoltre abbiamo partecipa-to alla Leapfest negli Stati Uniti concinque squadre, sempre con un’otti-mo piazzamento, classificandoci di-ciannovesimi su 70 squadre quasitutte composte da militari in servizioo riservisti. Purtroppo, nel 2019 ecambiata la politica statunitense inmerito a questa manifestazione. In-fatti, con la lettera di convocazionenella manifestazione per quest’annosi è specificato che l’invito era soloper forze militari in servizio attivo, co-sa che ovviamente ci impedisce dipartecipare. Altre bellissime manife-stazioni sono la ormai tradizionaleZavorrata del Montello e la Marciadello Zillastro, sulle quali vi rendiamosistematicamente conto su Folgore.

    Voglio concludere accennando aduna iniziativa che come Associazio-ne stiamo valutando attentamente.A seguito di una bella esercitazionein Garfagnana ad opera del teamFolgore, abbiamo verificato l’inte-resse della Protezione Civile a utiliz-zarci quale strumento operativo incaso di pubbliche calamità. Nellenostre intenzioni vorremmo che inostri associati che lo desideranovenissero impiegati per compiti co-erenti con la nostra natura di para-cadutisti utilizzando il team Folgorequale struttura di riferimento. In par-ticolare potranno mettere a disposi-zione della Protezione civile la no-stra capacità di inventariare zonelancio e zone atterraggio elicotterida utilizzare in caso di necessità,nonché la disponibilità di pattugliedi paracadutisti in grado di rimuove-re fuoristrada per raggiungere loca-lità isolate. La Protezione Civile si èdetta interessata e siamo fiduciosisulla possibilità di ottenere buoni ri-sultati in merito. Ci lavoreremo.Come avete visto, abbiamo moltacarne al fuoco, con problemi da af-frontare ed opportunità da sfruttare.Problemi ed opportunità che non ciriguardano soltanto come paracadu-tisti, ma come cittadini italiani checredono di appartenere ad un’asso-ciazione preziosa per tutto il paese.Ovviamente, le possibilità di indiriz-zare gli eventi alla nostra portata ver-so la giusta direzione dipendono dal-la nostra forza, direttamente propor-zionale al livello di unità della com-

    pagine dei paracadutisti nel suocomplesso. Purtroppo, tale unità èinsidiata ancora da personalismiesasperati che impediscono ad al-cuni di riconoscersi nell’associazio-ne, per “incompatibilità “ personalicon Tizio o con Caio, o per insoffe-renza della necessaria disciplina(anche negli anni della nostra gio-ventù, sotto le armi, esistevano d’al-tronde personaggi incapaci di inte-grarsi nello spirito di corpo della spe-cialità. O sbaglio?). Per alcuni di que-sti, i motivi per rifiutare la mordac-chia dell’ANPDI sono più prosaici e lispingono fino al punto di remarematerialmente contro la nostracompagine, come nel caso delle ri-ferite pressioni nei confronti dell’E-NAC. Spero sinceramente che que-ste divisioni, marginali ma comun-que dolorose, rientrino e chi si è asuo tempo “chiamato fuori” dal-l’ANPDI torni nella casa madre ditutti i paracadutisti in congedo. Al-cuni di questi hanno già intrapresoquesto percorso “virtuoso”, e que-sto è un motivo di grande soddisfa-zione. Ma spero che si continui suquesta strada con sempre maggio-re determinazione, alla fine del se-condo decennio del nuovo millen-nio, quando non solo i paracadutistiitaliani, ma tutta la nostra societàsta affrontando sfide nuove di fron-te alle quali è moralmente obbliga-torio “stringersi a coorte”.

    par. Marco bertolini

  • SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXXIII

    N. 3-4/2019 VII

    BILANCIO CONSUNTIVO 2018 BILANCIO CONSUNTIVO 2018

  • SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXXIII

    VIII N. 3-4/2019

    BILANCIO CONSUNTIVO 2018 BILANCIO PREVENTIVO 2019

  • N. 3-4/2019 21

    REPARTI IN ARMI

    I l 183° Reggimento Paraca-dutisti “Nembo” ha celebra-to, nella piazza Duomo a Pi-stoia, il 74° anniversario dei fattid’arme di Case Grizzano. Per laprima volta il Nembo ha portatola cerimonia nel cuore della città,sfilando per le vie del centro ac-compagnato dalle note dellaBanda Musicale della Folgore.Tra le numerose autorità civilipresenti, il Prefetto di PistoiaEmilia Zarrilli e il Sindaco Ales-

    sandro Tomasi. Alla presenza delGenerale di Brigata RodolfoSganga, Comandante della Bri-gata “Folgore”, gli uomini e ledonne del 183° Reggimento“Nembo” hanno reso i massimionori alla Bandiera del Repartoaccolti dagli applausi della citta-dinanza pistoiese che ha rispo-sto con una eccezionale parteci-pazione all’evento.Il Comandante del 183° Reggi-mento, Colonnello Massimiliano

    Mongillo, nel suo discorso ha vo-luto evidenziare quanto forte siail legame tra la storia del Nemboe la storia dei cittadini pistoiesi.Proprio da Piazza Duomo infatti“....circa 500 volontari della liber-tà, della provincia di Pistoia parti-rono per arruolarsi nei gruppi dicombattimento dell’Esercito im-pegnati nella Guerra di Liberazio-ne....” La cerimonia ha poi vistolo svolgersi di un aviolancio degliatleti del Centro Addestramento

    di Paracadutismo di Pisa, atterra-ti nel centro della piazza con leBandiere del “Nembo”, del Co-mune di Pistoia e il Tricolore Ita-liano.Altro momento significativo è sta-ta la premiazione degli studentivincitori del “concorso di idee”per la realizzazione di un monu-mento dedicato ai Paracadutistiindetto dalla Sezione Associazio-ne Nazionale Paracadutisti d’Ita-lia di Pistoia. La cerimonia si èpoi conclusa con i reparti chehanno lasciato l’area dell’eventotra gli applausi e l’entusiasmodella popolazione, dimostrando iconsolidato con i paracadutistidell’Esercito Italiano.Attualmen-te il 183° Reggimento è impe-gnato nell’Operazione “Strade Si-cure” nelle più importanti cittàdella regione Toscana.

    Il 183° “Nembo” ricorda i fatti d’arme

    (Fonte: www.esercito.difesa.it)

  • STORIA DELLE SEZIONI

    N. 3-4/2019 23

    L a Sezione di Desio dell’Associazione Nazio-nale Paracadutisti d’Italia è stata fondatanel maggio del 1998 da un gruppo di Para-cadutisti capeggiati dal fondatore, nonché primoPresidente, Maresciallo Paracadutista Paolo Ber-nabei.Fin dall’inizio la Sezione ha cercato, nel suo picco-lo, di propagandare quello che è il fondamento diquesta Associazione e cioè lo SPIRITO PARACADU-TISTICO, divulgando in ogni sua forma questa spe-cialità così affascinante e unica, organizzandocorsi e partecipando ad eventi e manifestazioni siaa carattere militare che civile.

    L a Sezione di Fermo fu costituita nell’agostodel 1974. Originariamente come sezioneprovinciale di Ascoli Piceno divenne Sezio-ne provinciale di Fermo con l’istituzione dellanuova provincia. Nacque dopo una gara di paraca-dutismo sportivo a livello nazionale – con la pre-senza di istruttori come Besutti, Massagrande, Bri-ganti nel Comune di Montegiorgio (FM) – dal Nuo-tatore Paracadutista (San Marco) Augusto RossiBrunori e fu intestata alla MOVM FerdinandoCamuncoli caduto per la difesa di Roma. Di seguitola motivazione della MOVM: «Studente volontariodella prima ora, capo arma mitragliere, durante ladifesa di Roma dava numerose prove d’ardimento.Gravemente colpito dal piombo nemico, ai compa-gni che volevano portarlo indietro imponeva che lo

    DESIO

    lasciassero sul posto e continuassero l’azione.Durante un successivo attacco nemico si prodigavanel rifornire l’arma passando con l’unica manoindenne, munizioni per la mitragliatrice; nel corsodell’azione difensiva da un contrassalto avversariotentava di respingere col pugnale la posizione dadifendere, ma veniva colpito mortalmente e morivaassieme ai suoi camerati, abbracciato alla suaarma che non aveva voluto abbandonare. Bellissi-mo esempio di abnegazione e di amor patrio. Colledell’Acqua Buona 3 giugno 1944.».Il primo Presidente fu il Tenente paracadutistaSandro Scotucci. La Sezione dal nulla si trasformòben presto in una sezione dinamica e operativa ingrato di formare nuovi paracadutisti grazie al con-sistente numero di IP/FV presenti in sede.

    FAENZA E IMOLA

    N el 1972 fu creata la sezione di Faenzacon i nuclei di Faenza – Lugo – Russi edImola con territorio anche delle vallatedel Santerno del Lamone e del Santerno e relativoaffluenti. Presidente il folgorino Lassalle Errani.A metà degli anni ’80 la Sezione assunse la deno-minazione Faenza-Imola come ha tuttora. Il ten. Col. Errani è sempre stato il presidente dellaSezione fino alla sua scomparsa nel 4 novembre2005. Egli partecipò a tutta l’epopea della Folgoread El Alamein con il IV battaglione. Allora sottote-nente, fu ferito e fatto prigioniero. Rientrò in Italia

    a guerra finita. Divulgò il paracadutismo militare intutta la regione Emilia Romagna fondando moltedelle attuali Sezioni.Gli è subentrato il Mai Strack Cacciari Giovanni tut-tora presidente.

    DeSCrIZIONe DeL MONUMeNTOIl monumento, dedicato al Gruppo di Combattimen-to Folgore è situato a Borgo Tossignano in Largo diCombattimento Folgore. Fu posato nel 1998.

    FERMO

  • 26 N. 3-4/2019

    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    NOTIZIe DaLLa NONa ZONa

    SeZIONe DI barI: beNVeNUTO aL NUOVO PreSIDeNTe e aL NUOVO DIreTTIVODopo circa un ventennio, la Sezio-ne di Bari rinnova la compagine di-rettiva e in seno alla consulta del9° Gruppo regionale il ConsigliereNazionale Par. S. Canè coglie l’oc-casione per dare il benvenuto e ilbuon lavoro a nome di tutto il NonoGruppo, al nuovo Presidente Col.Par. Piero Latorre che vanta nellasua carriera un passato alla Briga-ta e al BTG San Marco, a Lui gli siaugura di mettere al servizio del-

    l’ANPd’I le competenze acquisite durante i molti anni di servizio!Non si può certo dimenticare però i tanti anni di lavoro del Presidenteuscente par. Annibale Micheletti al quale va il ringraziamento da partedella Sezione di Bari e del Gruppo regionale. Folgoreee!!!

    Il Consigliere di Zonapar. Stefano Canè

    SeZIONe DI barI

    baTTeSIMO DeLL’arIa DeL 72° COrSO

    Il giorno 6 aprile nel cielo di Reggio Emilia a conclusione del 72° corsogli allievi della Sezione di Bari hanno coronato il loro sogno, effettuan-do i lanci di brevetto. L’indefessa opera svolta dal loro istruttore Giu-seppe De Gennaro ha avuto come risultato il privilegio di annoveraretra le file dell’ANPd’I, 4 neo brevettati. Un plauso va ai neo paracaduti-sti: Ancona Fernando, De Marzo Francesco, De Michele Giacomo eStano Francesco che mostrando tenacia e resistenza hanno portato acompimento i 3 lanci necessari e meritandosi così di appuntare sul lo-

    ro petto le agognate “ALI”. Tutti i componenti del Consiglio Direttivo,me compreso, si congratulano con i neo-parà ed augurano loro ungrande futuro nel campo del paracadutismo. Un FOLGORE a nome ditutta la Sezione.

    Il Presidente di SezioneCol. f.(par) Pietro Oronzo LaTOrre

    SeZIONe DI barLeTTa

    IL 13° e 14° COrSO HaNNO baTTeZZaTO Le aLI

    In data 29 Dicembre 2018 nel cielo di Loreto, hanno avuto il Battesi-mo dell’Aria gli allievi del 13° Corso di Paracadutismo. Di seguito i nominativi degli allievi brevettati: Trinci Leonardo Appunta-to Scelto dell’Arma dei Carabinieri, Ronzino Sebastiano, Dell’Olio Mas-similiano, mentre gli allievi Ciuffreda Davide Michele, La Torre MichelePio hanno dovuto attendere il 9 Marzo 2019 per poter effettuare il 3°lancio al fine di centrare l’obbiettivo; nell’espletamento dell’attivitàaviolancistica gli allievi brevettati oltre che dallo scrivente sono statiaccompagnati al lancio dai coadiutori di Sezione Pasquale D’Aulisa eSabino Berardino.In data 10 Marzo 2019 sempre nel cielo di Loreto, sono stati gli allievidel 14° Corso ad avere il Battesimo dell’Aria. Di seguito i nominativi di coloro che si sono brevettati: Meliota France-

  • N. 3-4/2019 27

    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    sco, D’Ercole Francesco, Scirpoli Antonio, Maiuri Salvatore; anche lorosono stati accompagnati al lancio dallo scrivente e dai coadiutori diSezione Pasquale D’Aulisa e Sabino Berardino.Un ringraziamento come sempre va allo Staff della Sezione ANPd’I diAncona e della Scuola di Paracadutismo di Loreto per la professionali-tà e disponibilità dimostrata nello svolgimento di tutta l’attività svolta.FOLGORE !!!

    SeSSIONe INFOrMaTIVa DeI COrSI DI ParaCaDUTISMO aNPD’IIl 15 Marzo 2019 unitamente al par. Nicola Damato abbiamo procedu-to ad una sessione informativa sullo svolgimento dei Corsi di Paraca-dutismo ANPd’I presso la Caserma Lolli Ghetti sede del 9° Reggimen-to Fanteria “BARI” di stanza a Trani; Reparto inquadrato nella compa-gine della Brigata Corazzata “PINEROLO”.Ciò è stato possibile anche grazie al bel lavoro svolto dal par. RuggieroOrofino punto di forza della nostra pubblica informazione con i suoiservizi video fotografici sempre impeccabili.Un sentito e vivo ringraziamento al Comandante del 9° ReggimentoCol. f. (G) t. ISSMI Claudio BENCIVENGA che ci ha concesso una gran-de opportunità finalizzata non solo all’illustrazione dei Corsi di Paraca-dutismo ma ha fornito la prova di quell’indissolubile legame che devesempre unire e contraddistinguere Società Civile e Forze Armate. FOLGORE – NEMBO!!!

    Il Presidente di Sezionepar. Michelangelo Pamitessa

    SeZIONe DI bergaMO

    È con grandissimo onore, che laSezione di Bergamo annuncia diaver ricevuto in dono, dal figlio Pier-luigi Corlazzoli e dal pronipote Mir-ko Frignati, le medaglie di bronzo ed’argento al valor militare del Leo-ne C.M. Paracadutista G. BattistaCorlazzoli.G. Battista Corlazzoli, da Parre(BG), classe 1909, partì volontarioin guerra. Inquadrato nel 66° Reg-gimento fanteria mot. DivisioneTrieste dopo la battaglia di El Ala-mein, durante la lunga ritirata at-traverso la parte occidentale dell’E-

    gitto, passando per la Libia per giungere in Tunisia ha più volte dimo-strato il suo valore combattendo strenuamente con i suoi Fratelli agliordini del Ten. Gianpaolo Rolando.Ed è appunto in Tunisia, a El Mareth nel Marzo del 1943 che il Corlaz-zoli guadagna la sua prima medaglia, quella di Bronzo, dove, in appog-gio ad una squadra di genieri intenti alla posa di un campo minato,non solo dimostra sprezzo del pericolo respingendo un attacco nemi-co e rincalzando l’avversario, ma si prodiga anche a recuperare i Ca-duti e i feriti della sua Squadra per riportarli dietro le linee amiche, co-me a rimarcare il fatto che non si lascia nessuno indietro.In seguito a Uadi Akarit, il 6 Aprile 1943, impegnato con la sua unità inazione di contrassalto per rompere l’accerchiamento nemico rimaseferito guadagnandosi la medaglia d’argento al Valor Militare. Questala motivazione: “Paracadutista porta fucile mitragliatore, già distintosiin precedenti combattimenti, in azione di contrassalto, con calma, pe-rizia e sereno sprezzo del pericolo infliggeva, con il fuoco della propriaarma notevoli perdite all’avversario. Ferito da arma da fuoco alla gam-ba destra rifiutava di abbandonare il suo posto di combattimento finoa quando una raffica di arma automatica nemica non gli stroncava ilbraccio destro. Contribuiva così efficacemente a scoraggiare ogni ulte-riore velleità nemica. Al proprio comandante di Compagnia si dichiara-va fiero di aver donato alla Patria un braccio”.Da civile ha ricevuto la nomina di Cavaliere (1958) e Ufficiale (1963)dall’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ed ha contribuito a fon-dare la Sezione di Bergamo di cui è stato anche Presidente.

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    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    Da siffatta persona dobbiamotutti prendere esempio, nella vitacivile come nella vita associati-va, non dobbiamo mai dimenti-care di essere figli e nipoti di uo-mini, come G. Battista Corlazzo-li, disposti a sacrificare tutto perla Patria ed il bene comune.La Sezione di Bergamo è fiera diaver ricevuto in affido questa te-stimonianza e si impegna adonorare a tenere alta la Memo-ria di TUTTI i Paracadutisti Ca-duti. FOLGORE!

    Il Presidente di Sezionepar. giordano arzuffi

    SeZIONe DI CaLTaNISSeTTa

    breVeTTaTI I ParaCaDUTISTI DeLLa SeZIONe DI CaLTaNISSeTTaINTITOLaTO aL Par aNDrea gINeX

    Nella giornata di sabato 16 Marzo quat-tro paracadutisti della sezione Nissenasi sono brevettati nei cieli di Reggio Emi-lia: Vincenzo Alberto La Magra, Luca Co-stanzo, Giovanni Burgio e Tommaso Pa-lumbo, i quali nei lanci si sono uniti alnostro Vice Presidente, App. CC. par. Mi-chele Proto, il quale ha deciso di ricondi-zionarsi tornando ai lanci dopo 15 anni. Le indiscusse capacità tecniche del no-stro istruttore Andrea Cumia si sono

    unite a quelle dei nostri coadiutori Calogero Giordano, Michele Nalbo-ne, Chiara Carlisi e Maurizio Amendola, per fare in modo che il 26°corso di paracadutismo intitolato al paracadutista Andrea GINEX, po-tesse essere organizzato, e portato a termine, rispettando canoni di

    indiscussa eccellenza che sempre di più contraddistinguono l’operatodi questa nostra Squadra. Di assoluto risalto e degno di nota è stato l’apprezzamento della com-missione esterna nominata a tal uopo dalla Scuola di Paracadutismo diReggio Emilia, che ha corroborato l’impressione secondo la quale lostandard di eccellenza del personale che si cimenta ad effettuare i 3lanci di brevetto di paracadutista rilasciato dall’ANPd’I, non ha smessodi attestarsi su livelli alti. Tale punto di orgoglio rappresenta, per la no-stra giovanissima Sezione, un vanto che seppure non smetta di sorpren-derci ci invoglia costantemente e tendere l’asticella sempre più in alto. Ad accompagnare i nostri allievi ci è andato quasi tutto il direttivo, apartire dal presidente Salvo Giuseppe, il Vice presidente Proto Michele(questa volta alla porta!), il neo Direttore Tecnico Giordano, l’economoMilazzo il Revisore dei conti Carlisi oltre ai soci Di Stefano, Ingala e Li-liana. In totale i paracadutisti Nisseni hanno effettuato 30 lanci… 31se si vuole anche considerare il lancio della par. Liliana Giardina che siè lanciata da un’altezza 8 volte superiore a quella da cui i nostri allievie senza alcuna fune di vincolo. Brava Liliana, speriamo che il tuo ardi-mento venga presto seguito da tante altre e tanti altri della sezione! Il 26° corso è stato intitolato al par. Andrea GINEX un paracadutista dileva nato a Mussomeli (CL). Un ragazzo di vent’anni partito per assol-vere il suo dovere di cittadino nei confronti della Nazione, che la matti-na del 9 novembre 1971, a bordo di un C-130 dell’Aeronautica MilitareBritannica, all’interno di una formazione ben più numerosa, decollavadall’aeroporto di Pisa diretto verso la Sardegna con a bordo 406 para-cadutisti della “FOLGORE” impegnati in una importante esercitazione.Purtroppo uno di questi aerei non raggiunse mai la meta: GESSO 4non rispondeva alle chiamate e sprofondava in mare di fronte a LIVOR-NO nelle secche della MELORIA. Nessun superstite! 6 aviatori britanni-ci e 46 paracadutisti della “FOLGORE”, 46 ragazzi poco più che ven-tenni che avevano scelto di fare servizio di leva nei paracadutisti, tracui Andrea GINEX caduto nell’adempimento del dovere. La nostra Se-zione PER NON DIMENTICARE dedica il 26° Corso di paracadutismoin onore di Andrea per dare memoria a quanti, come lui, hanno offertola loro vita in silenzio. Grazie Andrea!

    Il Presidente di Sezionepar. giuseppe Salvo

    SeZIONe DI CISTerNa DI LaTINa

    UNa gIOrNaTa aLL’INSegNa DegLI IDeaLI e DeI VaLOrI Tra Le SeZIONI DeI ParaCaDUTISTI DI CISTerNa DI LaTINa e VITerbOIl 31 marzo scorso in Piazza XIX marzo in Cisterna di Latina i Presiden-ti delle Sezioni paracadutisti di Cisterna e Viterbo rispettivamente ilparacadutista Pierluigi Ianiri di Cisterna ed il paracadutista GiampieroMonti Medaglia d’Argento al Valor Militare di Viterbo hanno effettuato iriti ufficiali del caso. Alla presenza dell’Amministrazione Comunale nella persona dell’As-sessore Federica Felicetti delegata del Sindaco Mauro Carturan, checi preme ringraziare per l’ospitalità e la gentile concessione di una im-peccabile guida per le visite delle Grotte e delle sale di Palazzo Caeta-

  • N. 3-4/2019 29

    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    ni, dinanzi alle Autorità Civili e Militarialle Associazioni Combattentistiched’Arma e di Volontariato, con schiera-ti i Labari delle Sezioni appartenential VII Gruppo Regionale paracadutisticomandato dal Consigliere Nazionaleparacadutista Adriano Tocchi anch’e-gli presente ed ai gentili ospiti inter-venuti, dopo aver reso gli onori alGonfalone del Comune di Cisterna, alLabaro del Nastro Azzurro ed ai Laba-ri di Viterbo e Velletri rispettivamentedecorati di Medaglie e dopo aver resogli onori ai Caduti dinanzi al Monu-mento di piazza Amedeo di Savoia in

    Cisterna, all’interno del Chiostro di Palazzo Caetani i due Presidentihanno sottoscritto il documento ufficiale di gemellaggio e si sonoscambiati i rispettivi Crest di Sezione.“Siamo onorati di poter sottoscrivere il documento ufficiale di gemel-laggio con la sezione di Viterbo” ha detto il Presidente Ianiri ed ha poiconcluso dicendo: “Viterbo è la madre di una delle tre scuole di para-cadutismo, Tarquinia, Viterbo e Tradate e per noi ha un significato pro-fondo ed indelebile di appartenenza, oggi inoltre abbiamo la fortunaed il piacere di avere qui tra noi il reduce di El Alamein il ParacadutistaLuigi Tosti della Sezione di Latina nato a Cisterna di Littoria ed oggi pernoi averlo schierato alla veneranda età di abbondanti 99 anni ci ricor-da coloro che ci hanno preceduti e che con il massimo sacrificio han-no tenuto alto l’onore dei paracadutisti grazie a lui e con lui il nostroimpegno a tenere viva la memoria storica della nostra amata Brigata”.Il Presidente Monti di Viterbo ha evidenziato l’importanza dei valori trai paracadutisti d’Italia e non senza un evidente commozione ha ringra-ziato il Reduce Tosti per la storia che lui ed i suoi fratelli combattenti diEl Alamein hanno scritto e che oggi ancora rappresentano.“È un’emozione avere tra noi, qui davanti, un Reduce, mi commuove emi riempie di orgoglio, grazie a lui e ad altri fratelli come lui, l’eroismoe il valore dei Paracadutisti d’Italia è ben noto e apprezzato, a noi ilcompito di cristallizzarlo nei secoli a venire alle nuove generazioni”.

    Il Presidente di Sezionepar. Pierluigi Ianiri

    SeZIONe DI LaTINa

    graNDe FeSTa Per IL 90° COMPLeaNNO DeL NOSTrO VeTeraNO SOCIO beNeMerITO aNTONINO VITaLe

    L’11 novembre 2018 presso l’Hotel Euro-pa di Latina, alla Presenza del Sindacodella Città Damiano Coletta, del Col. Vita-gliano Com.te Prov.le CC di Latina, dellaLocale Sezione Provinciale CC al comple-to e di tutto il Direttivo della Sezione di

    Latina, si sono svolti i festeggiamenti per il 90° compleanno del Ten.CC Par. Antonino Vitale, Presidente Emerito della locale Sezione CC eSocio Benemerito dell’ANPd’I di Latina. Altro traguardo particolarmeteimportante per noi, sarà il 26 agosto prossimo quando insieme al no-stro Veterano festeggeremo il 70° anniversario del suo Brevetto daParà.Come ho avuto modo di dire nella occasione, la presenza del Ten. Vita-le nell’ambito della Sezione ANPd’l di Latina non è casuale in quantoegli proviene dal Btg. Tuscania e posso affermare senza ombra di dub-bio che il supporto del Comandante Vitale per la Sezione ANPd’I di La-tina è stato estremamente determinante e se ancora la Sezione operadegnamente nel nostro territorio lo dobbiamo anche a Lui.Grazie Comandante!

    52ª aSSeMbLea OrDINarIa aNNUaLe Nello stupendo scenario del Museo Storico di Piana delle Orme, con-solidato punto di riferimento della sezione ANPd’l Provinciale di Lati-na, il 27 gennaio u.s., si è tenuta la 52ª Assemblea Ordinaria Annualedei Soci di Sezione. Oltre 40 i presenti, compresi i due Veterani LuigiTosti classe 1920 e Antonino Vitale classe 1929. Quest’ultimo, comeda tradizione, ha brillantemente presieduto l’Assemblea coadiuvatodal Socio Pietro Locatelli in qualità di segretario. Presente tutto loStaff uscente, i parà lannarelli Revisore dei conti e Baseggio Alfiereufficiale di Sezione.Dopo le formalizzazioni di rito da parte del Presidente e del segretariodi Sezione, la presentazione e la approvazione dei primi punti all’OdG,alla unanimità viene approvata la proposta di voto per la elezione delDirettivo per il triennio 2019/2021 con la conseguente elezione deipar. L. Bersani riconfermato presidente. G. Bagnariol, P. Locatelli, E. Ar-ciero, L. Alonzi, A. Sassaroli e R. Zangrillo. Il par. A. lannarelli viene ri-confermato Revisore di sezione.

  • 30 N. 3-4/2019

    Dopo un caloroso ringraziamento ai Parà M. Michele Saggese e Loren-zo Rossi che volontariamente per motivi personali non sono stati ri-candidati, ma che per lunghi decenni hanno dato la loro disponibilità eil loro prezioso contributo alla Sezione fin dalla fondazione e di conse-guenza all’Associazione tutta, il neo Presidente Bersani, dichiara chiu-sa l’Assemblea.

    CHIUSO IL 62° COrSO FDV - aNPD’I LaTINaA riprova che i paracadutisti non lascianomai nessuno indietro, ammesso che cene fosse ancora bisogno di ricordarlo, ilgiorno 8 marzo u.s. dopo un tranquilloviaggio di circa 4 ore, il piccolo drappellodi cinque persone partito dalla Sede del-la Sezione (fra cui un “anziano” parà Mi-litare che si è riabilitato dopo 25 anni)metteva i piedi sul suolo dell’Aviosuperfi-cie di Loreto per porre fine al “lungo cor-so” iniziato a ottobre del 2018. L’unicoallievo superstite (fatta eccezione per ilriabilitato) del 62° corso dell’ANPd’l di

    Latina (altri quattro iniziali si sono “persi” per vari motivi). Questo aconferma di quanto sopra detto. Ma un grande plauso va anche all’Al-lievo per la tenacia e la perseveranza dimostrata senza ovviamentetralasciare un encomio all’Istruttore D.T. di Sezione Luca Alonzi e al co-adiutore Riccardo Zangrilio che hanno dimostrato in maniera genero-sa e cameratesca quale è il nostro compito!Grazie Luca, grazie Riccardo, grazie al neo parà Francesco. È statauna bellissima lezione di spirito Folgorino!

    Il Presidente di Sezionepar. Lodovico bersanI

    SeZIONe DI LIVOrNO

    CONSegNa aTTeSTaTI aL 2 °COrSO 2018Lo scorso mese di gennaio 2019 si è svolta, presso i locali della Sezio-ne ANPd’I di Livorno, alla presenza del Comandante del 187° Reggi-mento Paracadutisti “FOLGORE” Col. f.par.RN t. SG Ni