Folgore 03 04 2014

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N. 3-4 Marzo/Aprile 2014 Organo ufficiale dei paracadutisti d’Italia RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA (ANPd’I) - Via Sforza, 5 00184 Roma - Spedizione in abb. postale - Art. 1, Comma 1, D.L. 24.12.2003, convertito in Legge 27.2.2004, n. 46 - DCB Roma Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

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VITERBO. SPECIALE LXVII ASSEMBLEA ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D'ITALIA

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N. 3-4 Marzo/Aprile 2014Organo ufficiale deiparacadutisti d’Italia

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Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

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RIVISTA DELL’ASSOCIAZIONENAZIONALE PARACADUTISTI

D’ITALIA (ANPd’I)

MENSILE DI INFORMAZIONE

ASSOCIATIVO, TECNICO E POLITICO-CULTURALE

… voi siete gli arditidel cielo e della terra

MARZO/APRILE2 0 1 4 S O M M A R I O

SITREP 3La Presidenza Informa 4Attualità 6Reparti in Armi 15LXVII ASSEMBLEA NAZIONALE (inserto speciale) I-XXIl Progetto El Alamein 29I nostri Veterani paracadutisti 31Addestramento 32Riceviamo e pubblichiamo... 33Brevi e Liete 38Attività delle Sezioni 39Ultimo Lancio 48

COPERTINAIl monumento al Paracadutista di Viterbo, opera del Ten. Col. Paolo Caccia Domi-nioni (foto O. Dall’Aglio)

Direzione, redazione, amministrazione, pubblicità:

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Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) al n. 1265

Anno LXXI dalla fondazioneNumero 3/4, MARZO/APRILE 2014

Direttore editoriale: Aldo Falciglia

[email protected]

Direttore responsabile: Orlando Dall’Aglio

Redazione “Vita di Sezione”:Gordon Casteller

Nuccia Ledda

Corrispondenti:Valter Amatobene,

Claudio Borin, Paolo Frediani, Efisio Secci, Sandro Valerio

Amministrazione: Luciano Mascena

Chiusura redazionale28 Settembre 2012

Grafica e Stampa: STILGRAFICA srlVia Ignazio Pettinengo, 3100159 RomaTel. 06 43588200 – Fax 06 4385693

Le opinioni espresse negli articoli sono persona-li degli autori e non rispecchiano necessaria-mente il pensiero e lo spirito del giornale, néhanno riferimento con orientamenti ufficiali.

COLLABORARE CON «FOLGORE»La collaborazione è aperta a tutti ed è gratuita,gli articoli e le fotografie, anche se non pubbli-cati, non vengono restituiti. La redazione sceglie per la pubblicazione gliargomenti ritenuti più interessanti, riservando-si, quando ritenuto opportuno, di apportaremodifiche e correzioni allo scopo di una più cor-retta esposizione. Faciliterete il lavoro dellaRedazione inviando il testo che desiderate pro-porre, in formato MS-Word o compatibile(*.doc; *.rtf; *.txt) all’indirizzo e-mail [email protected] allegate quando possibile imma-gini fotografiche, e indicate sempre un recapitotelefonico; le immagini fotografiche a corredodevono essere della massima risoluzione pos-sibile.

Pro prie tà let te ra ria, ar ti sti ca e scien ti fi ca ri ser -va ta. Per ri pro du zio ni, an che se par zia li, dei te -sti, è fat to ob bli go di ci ta re la fon te.

I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamenteper l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo (legge31-12-96 n.675 «Tutela della privacy»)

I tre volumi presentati nel corso dell’Assemblea di Tarquinia

sono disponibili pressola Presidenza Nazionale

Per informazionipotete chiamare il numero:

06 4875516o mandare una email a:

[email protected]

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l numero doppio che vi accingete a leggere, contiene la relazione integrale del Presidente Nazionale, Gianni

Fantini, svolta durante la 67ª Assemblea Nazionale ANPd’I, in quel di Viterbo, a commento dell’attività di tutto

il 2013. Nella stessa, come è costume del nostro Presidente, non troverete roboanti proclami o parole di autosti-

ma, leggerete quanto ha fatto l’ANPd’I tutta e quanto continua a fare sullo slancio di quel ritrovato entusiasmo che ormai ha con-

tagiato tutti i paracadutisti che vi appartengono.

Rispetto e culto della Tradizione, serietà, capacità, innovazione, vicinanza ai Reparti in armi delle Aviotruppe; questi sono i prin-

cipali obiettivi che la presidenza persegue, da quando è stata eletta ormai 5 anni orsono. Sui risultati conseguiti, che avrete modo

di leggere, altri avrebbero potuto scrivere un poema, il presidente Fantini, no. I dati da primato, che elenca nella sua relazione,

parlano da soli a tutti, senza bisogno di aggiungervi fronzoli!

Un paio di personaggi, ormai al di fuori del contesto associativo, come delle “macchinine” caricate a molla, che una volta lancia-

te, quando incontrano un ostacolo, continuano a sbattervi, finché non esauriscono la loro carica; perseguono nel loro interessato,

strumentale e stolto modo di criticare l’incriticabile ma, questa è la libertà (compresa quella di scrivere castronerie…).

Proprio per questo aspetto, e su pressante richiesta di molti il paracadutista Fantini, ha confermato la sua volontà di volersi ripre-

sentare per chiedere un altro mandato a ricoprire la carica di Presidente Nazionale. Sgombrando il campo da illazioni e future

“campagne elettorali” al vetriolo. Le quali, in un recente passato, hanno fin troppo umiliato chi le ha organizzate e tutta l’Associa-

zione che ancora vive i suoi strascichi sopportandole con la proverbiale pazienza di Giobbe.

In questo numero della nostra rivista, leggerete anche dell’importante avvenimento della costituzione della Unione Italiana dei

Paracadutisti (U.I.P.). L’ANPd’I vi ha preso parte, attivamente, sin dai lavori preparatori, convinta che il confronto e la collabo-

razione tra tutte le realtà che compongono il variegato ambiente del paracadutismo italiano sia cosa giusta e da perseguire.

Da ultimo un commento sulla periodicità dell’invio della nostra rivista. Le notizie pubblicate sulla rivista sono raccolte, scritte e im-

paginate da sole tre persone. Tutte “volontarie” che non percepiscono nessun compenso. Basta che solo uno dei tre abbia dei pro-

blemi (come è successo in questi ultimi mesi) e la rivista ne risente, in termini di regolarità d’invio. In qualità di direttore di “Folgo-

re”, ovviamente, me ne assumo ogni responsabilità e sono a disposizione di chiunque. Rammento però, a quelli che forse se ne so-

no dimenticati che: l’iscrizione alla nostra Associazione dà il diritto di ricevere la rivista ma, i denari versati in sezione, all’atto dell’i-

scrizione annuale, non sono versati per l’abbonamento alla rivista stessa. La somma versata dai singoli paracadutisti, rappresenta l’i-

scrizione all’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia e viene utilizzata per tutto il funzionamento dell’apparato associativo.

Attualmente la nostra rivista “fa notizia” insieme al sito internet nazionale www.assopar.it. Nel senso che è seguita, citata, ripresa e

“copiata” da molti, anche al di fuori dell’ambito strettamente paracadutista. Perché propone servizi e argomenti esclusivi, i quali

richiedono tempo e sacrificio per raccoglierli, non avendo una redazione numerosa e di professionisti dedicati quotidianamente

solo a quello. Tornare a comporre una rivista fatta di notizie “saccheggiate” qua e là, come talvolta si è usato fare in passato, è co-

sa che possono fare altri; non è il metodo di lavoro del sottoscritto e dei suoi collaboratori, nonostante sarebbe cosa molto più

semplice e meno dispendiosa in termini di tempo, denari e lavoro.

Buona lettura.

SIT.REP

I

di Aldo Falciglia

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4 MARZO/APRILE 2014

LA PRESIDENZA INFORMA...

01/2014 Deliberato lo stanziamento massimo di € 35.000,00 (trentacinquemila) da utilizzare per la pubblicazione di volumi – delibera approvata a maggioranza M

02/2014 Ratificata la nomina di Alberto Benatti quale componente del gruppo di lavoro per la verifica di materiali di aviolancio U

03/2014 Ratificata all’unanimità la nomina del par. Vincenzo Varuni quale direttore della Scuola di Paracadutismo dipendente dalla Sezione di Cagliari U

04/2014 Respinta la richiesta della Sezione di Como di nominare quale direttore della dipendente Scuola di paracadutismo il par. Giorgio Bonaiti perché non in possesso di tutti i requisiti previsti dal disciplinare delle Scuole U

05/2014 Deliberato all’unanimità lo stanziamento della cifra massima di € 20.000,00 (ventimila) per i lavori da effettuare per la messa in sicurezza della Cappella di Castro Marina U

06/2014 Deliberata all’unanimità la regolamentazione delle Scuole di Paracadutismo dell’ANPd’I in possesso di disciplinare ENAC, e delle sale CVRP intestate alle Scuole ANPd’I U

07/2014 Deliberata a maggioranza e con effetto immediato la revoca della delibera del 6 febbraio 2010 che prevedeva il pagamento, da parte degli allievi prima del lancio, del breafing che le scuole debbono obbligatoriamente fare M

08/2014 Deliberata la chiusura delle Sezioni di Cento e di Dorgali, per impossibilità di funzionamento legata alla mancata disponibilità di formare dei direttivi. M

Delibera n° Argomento Voti

Delibere emanate dal Consiglio Nazionale del 1° marzo 2014

Delibere emanate dal Consiglio Nazionale del 1° marzo 2014

I membri del Consiglio Nazionale e i loro ospiti a Trieste, nella splendida sala riunioni della locale sezione ANPd’I

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LA PRESIDENZA INFORMA...

09/2014 Ratificata come attività di interesse per l’ANPd’I le manifestazioni e attività poste in essere dal Gruppo di ricostruzione Storica U

10/2014 Deliberata all’unanimità la nomina del par. Enrico Pollini quale Direttore dell’Ufficio Brevetti Esteri U

Delibere emanate dal Consiglio Nazionale del 4 aprile 2014

11/2014 Approvati all’unanimità i verbali delle riunioni del C.N. del 14-12-2013 e 1-03-2014 U

12/2014 Approvato all’unanimità il testo del Nuovo Regolamento Associativo per la ratifica del medesimo da parte dell’Assemblea Nazionale U

13/2014 Ratificata all’unanimità la delibera della G.E.N. del 3-4-2014 relativa al contributo di € 500,00 (cinquecento) a favore della Sezione di Savona U

14/2014 Ratificata a maggioranza la delibera della GEN del 3-4-2014che vieta alle Sezioni di chiedere in proprio il contributo del 5xMille M

15/2014 Deliberata all’unanimità il Commissariamento delle Sezione di Salerno U

16/2014 Deliberata all’unanimità la nomina del par. Tommaso De Leonardis come Commissario Straordinario della Sezione di Salerno U

17/2014 Deliberata all’unanimità la nomina del par. Tommaso De Leonardis quale direttore della Scuola di Paracadutismo dipendente dalla Sezione di Salerno U

18/2014 Deliberata all’unanimità la predisposizione di una lettera da inoltrarea tutte le Sezioni, contenente le indicazioni da seguire per ottemperare a quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate a seguito del parere richiesto U

19/2014 Deliberata all’unanimità di incaricare il Segretario Amministrativo, unitamente ad un membro del Collegio dei Sindaci Revisori e al Segretario Generale, di verificare se sussistono i presupposti per l’iscrizione dell’Associazione al CONI sia a livello apicale che delle singole Sezioni e quali vantaggi di ordine fiscale passati e futuri deriverebbero da tale affiliazione U

(U= Unanimità – M= Maggioranza)

Delibera n° Argomento Voti

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D al 4 al 5 aprile scorsi,la gloriosa Città di Vi-terbo ha ospitato i la-

vori della 67ª Assemblea Nazio-nale dell’Associazione Naziona-le Paracadutisti d’Italia. Il ritor-no a una delle fucine dei pionie-ri del paracadutismo militareitaliano non poteva che suscita-re ricordi ed emozioni per i vete-rani paracadutisti della II Guer-ra Mondiale e i loro diretti suc-cessori – che tornarono a Viter-bo dopo la guerra per rimanervisino alla fine degli anni ’50 delsecolo scorso – presenti all’e-vento.Venerdì in mattinata, accompa-gnata dal Presidente della loca-le sez. ANPd’I, l’Avv. G. Barto-letti, una delegazione della Pre-sidenza Nazionale, guidata dalsuo Presidente, Gen. GiovanniFantini, ha porto i saluti al Pre-sidente della Provincia di Viter-bo: «È un onore per me – hadetto il presidente Meroi – rice-vere gli esponenti dell’ANPd’Iche tornano a Viterbo per la lo-ro Assemblea Nazionale a di-stanza di dieci anni. La nostra èuna provincia molto legata alcorpo dei paracadutisti che pro-prio a Viterbo e Tarquinia haavuto le sue origini. Sono con-tento che l’ANPd’I abbia volutoiniziare le sue visite proprio dal-l’amministrazione provinciale,ciò certifica l’importanza chedanno i paracadutisti all’enteProvincia… Ricordo semprecon affetto e commozione ciòche i paracadutisti hanno fattoe fanno per il nostro Paese; ciòche hanno dato alla propria Pa-tria è una pagina di storia digrande rilievo e grande valore

ATTUALITÀ

LXVIIAssemb

Cronac

Il monumento al Paracadutista di Viterbo, opera del Ten. Col. Paolo Caccia Dominioni (tutto il servizio fotografico dell’articolo è di Orlando Dall’Aglio)

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che non deve essere affatto di-menticata». Successivamenteal Sindaco della Città Michelini,il quale ha detto: «Come sinda-co di Viterbo mi sento vicino atutti coloro che vogliono beneall’Italia. Ognuno di noi devequalcosa al nostro Paese. Lavostra attività, da sempre – haaggiunto il sindaco rivolgendosiai rappresentanti ANPd’I – tra-smette questo forte senso diappartenenza. Viterbo è onora-ta di ospitare un importante ap-puntamento come la 67ª As-

semblea Nazionale dell’Asso-ciazione che rappresentate». Ilsindaco, inoltre, ha fatto un ac-cenno al monumento al Paraca-dutista di piazza Martiri d'Un-gheria. «Il bellissimo monumen-to è la testimonianza della vo-stra presenza e l’espressionedi quanto questo territorio sialegato ai Paracadutisti di Viter-bo e d’Italia».Insieme a loro la delegazioneANPd’I, si è recata presso il mo-

numento ai Caduti viterbesi perrendere loro il sentito e dovero-so omaggio.Nel pomeriggio di venerdì 4aprile, al termine di una riunio-ne del Consiglio Nazionale ANP-d’I, tutti i partecipanti si sonorecati presso il locale monu-mento del paracadutista erettodal Ten. Col. Paolo Caccia Do-minioni, per la resa degli onoriai Caduti paracadutisti.Alla presenza del MedagliereNazionale dei Paracadutisti d’I-talia, accolti dal Gen. di Brigata

Genio Par. Vittorio Stella, attua-le Vice Comandante della Scuo-la Sottufficiali di Viterbo e da unpicchetto armato del 185° Rgt.Art. Par. di Bracciano, i paraca-dutisti, con i loro Labari, si sonostretti intorno ai veterani para-cadutisti presenti, per ricordarei nostri Caduti.Suggestiva la cerimonia di ac-censione di diverse fiaccole,che rappresentavano i luoghi ditutte le battaglie combattute

dai parà italiani nella II GuerraMondiale, effettuata dai para-cadutisti di Viterbo e dai tre ve-terani paracadutisti della IIGuerra Mondiale presenti, iquali erano accompagnati dalpadre di Roberto Marchini, ge-niere paracadutista, decedutoin Afghanistan nell’adempimen-to del dovere, il 12 luglio 2011,originario della provincia di Vi-terbo. A significare che, ieri co-me oggi i paracadutisti d’Italiasono e saranno sempre i priminell’impegno e nel sacrificio abeneficio della Patria, ovunqueessi siano chiamati a operare.Il giorno successivo l’aperturadei lavori assembleari con il sa-luto gentile e cordiale di ospitieccellenti. Il Comandante delReggimento carabinieri paraca-dutisti “Tuscania”, Col. Par. An-tonio Frassinetto, il Capo di Sta-to Maggiore del COMFOSE, Col.Par. Nigri, il Gen. di Brigata Ge-nio Par. Vittorio Stella, il Co-mandante della Brigata paraca-dutisti “Folgore” Gen. di Briga-ta, Par. Lorenzo D’Addario (silegga il suo saluto nell’appositospazio dedicato su questa rivi-sta), il Gen. di Corpo d’Armata,

decano degli ufficiali superioriparacadutisti, Par. Inc., MarcoBertolini, Comandante del COI.Il quale con un discorso an-ch’esso molto applaudito hasottolineato l’importanza deivalori trasmessi dalle Associa-zioni d’Arma e dai paracadutistiin un momento di forte crisi diidentità, soprattutto nelle giova-ni generazioni.A presiedere l’assemblea ilConsigliere Nazionale del 2°Gruppo “Lombardia”, par. AldoFalciglia, Vice Presidente il par.Piero Liva e Segretario il par.Massimo Bianchi.All’appello diversi presidenti disezione non erano purtroppopresenti ma, confrontate, a po-steriori, le percentuali di assen-za delle ultime venti assembleenazionali, la percentuale dellemancate presenze si è rivelataaddirittura più bassa di altre re-centi assemblee nazionali nonelettive. Il Presidente Nazionale, Gen.Giovanni Fantini, ha illustrato lasua relazione sull’anno appenatrascorso, definendo lo stessoun “annus mirabilis” per l’Asso-ciazione. Alcuni dati per meglio

ATTUALITÀ

blea Nazionale a VITERBOca degli avvenimenti

I veterani paracadutisti della battaglia di El Alameinaccompagnati dal padre di Roberto Marchini

Gli alti ufficiali paracadutisti presenti all’Assemblea Nazionale

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comprendere l’eccezionalità e illavoro svolto da tutti i paracadu-tisti dell’ANPd’I, loro Presidentidi Sezione in testa:

Una somma di eventi ha certa-mente concorso a formare un ri-sultato così eclatante sotto tuttigli aspetti. Lo stesso Presiden-te Nazionale lo ha fatto notare.Certa è comunque una realtà:da cinque anni tutti gli indicato-ri, come quelli sopra riportatisono in crescita come non èmai stato per l’ANPd’I. Infatti,mai si era raggiunta e superatala soglia dei diecimila iscritti(per il 2013 sono oltre 12.000);il numero degli aviolanci ha ad-dirittura superato il numero de-gli iscritti; e mai si è avuta unaserie positiva di risultati di bi-lancio come quella dell’ultimolustro. Durante la relazione del Presi-dente Nazionale, lo stesso, havoluto proporre il conferimentodella qualifica di “socio onora-rio” al Par. Gaetano Surdi dellasez. di Caserta, per la sua en-comiabile opera di paziente ri-cerca e raccolta delle motivazio-ni delle decorazioni al Valor Mili-tare, conferite a paracadutisti,– che segue la prima pubblica-zione sulle Medaglie d’Oro alValor Militare – pubblicate in tre

volumi, che saranno consegnatiad ogni Sezione; ricevendo ilplauso di tutta l’Assemblea Na-zionale.Il Presidente Nazionale, rivoltoai Presidenti di sezione presen-ti, ha altresì riconfermato la suavolontà di presentarsi per ilprossimo mandato presidenzia-le, con queste testuali parole:«Se voi ritenete che quanto fi-

nora fatto debba essere conti-nuato senza cambiare ritmo epasso, è bene dirlo subito esenza alcun indugio. In questomomento falsi pudori, eccessidi cortesia, peccati d'ingratitu-dine non possono trovar posto.È questo, il momento di agire epensare da paracadutisti, conaffetto, con cameratismo macon adamantina chiarezza e, se

mai, con durezza, affinché nel-l'interesse superiore di noi tutti,quest'anno che manca alla ele-zione della prossima presidenzanazionale possa essere impie-gato proficuamente. Il proficuo,ovvero il massimo interesse del-l’associazione, a mio modo divedere, è, che non vada disper-so tutto quanto di positivo, èstato, sin qui, realizzato.

ATTUALITÀ

Iscritti ANPd’Ianno 2011 10.012

anno 2012 10.883

anno 2013 12.251

Aviolanci ANPd’Ianno 2011 4.655

anno 2012 7.263

anno 2013 15.116

Avanzo di gestione:€ 180.293,58

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MARZO/APRILE 2014 9

Già da tempo si sono iniziatead avvertire sgradevoli sensa-zioni provenienti dall’esternodell’Associazione. Esse si con-cretizzano, a mio avviso, in undisegno, che è quello di inne-scare in previsione del «dopoFantini» una campagna eletto-rale lunghissima (manca un an-no all’assemblea elettiva) eneanche tanto strisciante, dove

ATTUALITÀ

Cari Paracadutisti,Mi rivolgo a voi con il cuore caricodi orgoglio per l’enorme privilegioed onore di essere “Aquila 1”(nome in codice del Comandantedella Brigata Paracadutisti “Fol-gore” n.d.r.) da poco più di anno.In questi dodici mesi, dall’ultimavolta che vi ho parlato, la Brigataparacadutisti ha affrontato unaserie di profonde trasformazioni,con importanti conseguenze sulfuturo della specialità paracadu-tisti che è ulteriormente cresciu-ta. Il 9° Reggimento d’assaltoparacadutisti e il 185° reggimen-to acquisizione obiettivi sono og-gi parte del COMFOSE, che con-ferisce unitarietà a tutte le forzededicate alle operazioni speciali,mentre la Brigata ha ricostituito ilreggimento artiglieria paracaduti-sti in Bracciano, sta trasforman-do Savoia Cavalleria in reggimen-

to paracadutista ed ha ripresosotto il proprio comando il reggi-mento logistico di Pisa. Il lavoroprosegue con serenità e determi-nazione, i nuovi paracadutistis’innamorano del loro futuro, co-m’era da prevedere. Se per il lo-gistico si è trattato di un rientroin famiglia, l’artiglieria rinascegià paracadutista da una costoladi ogni reggimento, che ha invia-to proprio personale volontario.“Savoia” sta creando, tra lanci epattuglie, il cavaliere paracaduti-sta, fondando sul suo gloriosissi-mo passato un futuro che vienecostruito con entusiasmo e tantozainetto, come fanno i soldati. Il tutto approntandosi come riser-va dell’Esercito e ritornando aprepararsi per tutto lo spettro diattività operative, lavorando con icolleghi degli altri paesi e mante-nendo rapporti strettissimi, di

consanguineità, con incursori,acquisitori, alpini e carabinieriparacadutisti a cui ci legano af-fetti personali e stima professio-nale.Vi dissi che mi ponevo di fronte aquesto obiettivo con umiltà, macon determinazione, chiarezzad’intenti, serenità e pragmati-smo. Sono conscio che i tempisiano duri, ma non so dove potreiessere meglio collocato per por-tare avanti uno sforzo così radi-cale, se non nella migliore e piùappassionata Unità del nostroamato Esercito, con il vigile e af-fettuoso sguardo di voi paracadu-tisti dell’ANPd’I. I paracadutistimi ricordano ogni giorno quantobelli siano gli italiani e quanto ge-neroso il loro cuore, e quanta an-sia ci sia di servire con direttivechiare, logiche e serene. Ai ragazzi della “Folgore” chiedo

ASSEMBLEA NAZIONALE ANPd’IViterbo 4-5 aprile 2014

Intervento del Cte B.par. “Folgore” Gen. Bri. Par. Lorenzo D’ADDARIO

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solleticando anche la vanità diqualche “utile ingenuo”, potran-no trovarsi tutti contro tutti inuna sorta di “guerra per ban-de” interna all’ANPd’I, senzaesclusione di colpi.Campagna elettorale che forseè già iniziata, figlia non di de-mocratica competizione ma,frutto di squallidi schieramentiprecostituiti, di spirito di fazio-ne a cui non sono estraneesimpatie e antipatie, anticheruggini personali, posizioni pre-concette, che lo capiamo tutti,porterebbero solo nocumentoall’ANPd’I.Se tutto questo durante l’attua-le presidenza è stato superato

o forse anche solo sopito: io di-chiaro la mia disponibilità a pro-seguire nel lavoro finora com-piuto.E, so di ripetermi, desidero co-noscere la vostra sincera eparacadutistica dichiarazione digradimento non offuscata danessun sentimento di buonaeducazione, a proseguire nel-l’opera intrapresa con unasquadra del presidente che, ov-viamente, dovrà subire alcuni fi-siologici mutamenti per tenderesempre a migliori risultati».Il prolungato applauso che ne èseguito, con tutta la plateadell’Assemblea in piedi, i suc-cessivi interventi dei Presidenti

a commento della relazione nonhanno lasciato dubbio, quanto-meno ai presenti, circa il gradi-mento di conferire un nuovomandato al Presidente Fantini.Dopo la lettura della relazionedel Collegio Nazionale dei Sin-daci Revisori sono stati presen-tati all’approvazione dell’As-semblea il rendiconto annualeconsuntivo per l’anno 2013 equello preventivo per l’esercizio2014. I quali sono stati appro-vati all’unanimità.Sono poi state lette le relazioniannuali del Collegio dei Probivirie Garanti Nazionali. Le qualihanno commentato lo stato deicontenziosi associativi.

A seguire l’approvazione delnuovo Regolamento associati-vo, radicalmente cambiato, peraccogliere le innovative modifi-che apportate dalla recente ap-provazione del nuovo Statutoassociativo.Tra gli interventi dei Presidenti,da segnalare quello del Presi-dente della Sez. di Cagliari, ilquale ha proposto di apportareuna modifica all’art. 29 punto 3del regolamento. Al termine della discussionel’Assemblea ha approvato amaggioranza (un solo astenuto:la sez. di Bologna) il nuovo re-golamento.Proposte anche le candidaturesu dove svolgere la prossimaAssemblea e il Raduno, Nazio-nali. Nell’ordine si sono propo-ste: la sezione di Poggio Rusco,– per l’occasione del 70° anni-versario dell’“Operazione Her-ring 1” – la quale intenderebbeorganizzare, in concomitanza,sia l’Assemblea che il Raduno,Nazionali; la sezione di Firenzeche si è proposta per organizza-re l’Assemblea Nazionale e lasezione di Siena candidatasiper accogliere il Raduno Nazio-nale.Nessun’altro chiedendo di inter-venire il Presidente dell’Assem-blea ha chiuso i lavori con alme-no tre ore di anticipo sulla ta-bella di marcia prevista. Conclu-dendo così una intensa e fattivaAssemblea; rivolta solo al con-creto, non più figlia di quell’an-dazzo che voleva la stessa ri-dotta a vetrina di qualche per-sonaggio, teso solo a recitareun vuoto benché appariscenteesercizio di demagogica retori-ca.L’ANPd’I è tornata a crederenelle idee che diventano azionee da un lustro lo sta ben dimo-strando con in testa il suo Pre-sidente Nazionale.

Aldo Falciglia

ATTUALITÀ

di ricordare i nostri “Leoni”, chevedevano in ogni crisi un’oppor-tunità, lanciando contrattacchisulle forze che li soverchiavano,uomini semplici, che hanno sa-puto dimostrare al mondo di chepasta sono fatti gli italiani. A lo-ro, i “Leoni” della “Folgore”, pen-so quando mi chiedo come af-frontare le sfide dell’oggi, cercan-do di essere degno del loro slan-cio generoso e del loro eterno ot-timismo. Chiedo ai miei “ragazzi” di dare emeritare sempre l’iniziativa, sen-za paura, senza scoraggiamento.Ai miei comandanti chiedo di in-coraggiare lo slancio dei loro uo-mini, di concedere loro fiducia eserenità, e di usare come unicoparametro di comando il seguen-te interrogativo, che chiariscetutto: mi seguirebbero all’assal-to? E a tutti loro ricordo che nonc’è posto migliore per affrontarele sfide se non tra i migliori tra isoldati d’Italia. Ammiro nel para-cadutista la generosità, l’abne-gazione, la disciplina, amo e ri-spetto il suo modo silenzioso eoperoso con cui persegue la mis-sione, tenacemente e senza pro-tagonismi: in questi soldati è il

meglio dell’Italia. Ce lo hanno in-segnato gli anziani: ce l’avete in-segnato voi.Vi chiesi di aiutarmi a lavorarecon determinazione, serenità epragmatismo per la trasformazio-ne. L’ANPd’I si è stretta attornoai suoi nuovi reparti, sempre ri-spettosa delle tradizioni e prontaa servire, ed ha fatto capire dasubito che la loro nuova (o ritro-vata) famiglia era la migliore pos-sibile, dando forza e appartenen-za.Ho sentito il vostro appoggio nellavoro che i reggimenti fanno neiconfronti dei feriti che sono anco-ra impegnati a ritornare nelle filadella “Folgore” e delle famiglieche hanno perso i loro figli e ma-riti. Voi con noi, rimaniamo tuttiuniti nel ricordo dei nostri cadutipiù recenti, ferite aperte e chenecessitano del nostro pensierocostante.Vi chiesi anche di aiutarmi a ser-rare le fila e mantenere unita lafamiglia dei paracadutisti; lo ave-te fatto con calore, mantenendosaldissimi i legami fraterni che cilegano: questo mi scalda il cuo-re, perché so che quando anchea me toccherà lasciare la “Folgo-

re” per sempre, troverò una nuo-va famiglia. La passata festa del-la specialità mi ha fatto sentireenormemente onorato di rappre-sentare una schiera di soldati ap-passionati, riuniti davanti ai lorovessilli, in una bella manifesta-zione di amor patrio di cui ci dob-biamo sempre sentire orgogliosi.Siamo i Paracadutisti d’Italia!Grazie. Ben fatto.Avanti così, l’ANPd’I è in crescitae voi sapete cogliere l’opportuni-tà. È il momento di essere gene-rosi quando verremo tentati dalmollare: una scusa per non fareil proprio dovere c’è sempre, maè più difficile prendere scorcia-toie quando si è tra paracaduti-sti. Andiamo avanti con determina-zione, chiarezza d’intenti, sereni-tà e pragmatismo. Il nostro obiet-tivo rimane la grandezza e l’ono-re della nostra Patria, del nostroamato Esercito e della nostrameravigliosa specialità dei para-cadutisti.

…e come “Aquila 1” vi chiamo arispondere sempre:

PARA’! FOLGORE!

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MARZO/APRILE 2014 11

L o scorso 20 marzo, aBologna nei localidell’Hotel Sheraton, un

importante passoverso la sempremaggior coesione ecollaborazione tratutte le realtà checompongono l’am-biente del paracadu-tismo italiano è statocompiuto.Dietro l’impulso del -l’A.I.P. (AssociazioneIstruttori di Paracadu-tismo) e la F.I.PA.S.(Federazione ItalianaParacadutisti Sporti-vi) preceduto da alcu-ne riunioni di confron-to e studio, l’eventodel 20 marzo scorsoha suggellato, nero su bianco,innanzi a un notaio, un accordotra la quasi totalità dei rappre-sentanti del paracadutismo ita-

liano, compresi i Gruppi Sportividi Forza Armata, tramite l’ade-sione, degli stessi, all’Unione

Italiana Paracadutismo (U.I.P.).L’ANPd’I, dietro gentile invito,ha seguito sin dall’inizio lo svi-luppo e la costituzione di detta

associazione tra le associazio-ni, partecipando a tutte le ri-unioni preparatorie portando il

suo contributo e la sua adesio-ne. Nella considerazione chel’obiettivo strategico di tale ini-ziativa è di interesse per la no-

stra Associazione, la quale aisensi della Circ. 1400 ISPEAR-MI, – circolare, che si ricorda,

regola la peculiareattività di paracadu-tismo svolta dallanostra Associazione– prevede l’effettua-zione di aviolanci,non solo sotto con-trollo o organizza-zione militare ma,anche quelli cosìdetti “sportivi” re-golamentati dalD.P.R. n. 467.L’obiettivo di nostrointeresse, è ben deli-neato nell’oggettosociale inseritonell’atto costitutivodella neo costituita

U.I.P., il quale indica tra le sue fi-nalità e gli scopi di cui l’U.I.P. do-vrà occuparsi:“… dello studio, lo sviluppo, l’or-

ATTUALITÀ

(Servizio fotografico dell’Autore)

l’Unione Italiana di Paracadutismo

C o s t i t u i t a

I firmatari dell’atto costitutivo dell’U.I.P.

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ganizzazione ed il coordinamen-to del paracadutismo in tutte lesue forme e specialità anche at-traverso la collaborazione conl’Ente Nazionale per l’AviazioneCivile (ENAC) verso cui si ponequale referente, e la collabora-zione con tutte le organizzazioniinternazionali che si occupano diparacadutismo nel mondo.L’elaborazione di proposte diaggiornamento/adeguamentoalla normativa di settore da pre-sentare alle competenti autoritàoltreché il costante monitorag-gio statistico e delle condizionidi sicurezza nella pratica dell’at-tività in tutti i suoi aspetti, an-che quelli del volo con aeromo-bili preposti al lancio o dei simu-latori di volo libero.La promozione dell’attività didat-tica finalizzata al conseguimentodei titoli aeronautici prescrittinonché la costante collaborazio-ne con l’ENAC in merito sia all’i-stituzione di scuole sia alla lorosupervisione come prescritto dal-la vigente normativa.Lo sviluppo dell’attività prepa-ratoria e quella agonistica siain campo nazionale che interna-zionale, in collaborazione congli organismi esistenti sovrain-tendenti le attività aeronauti-che agonistiche.La partecipazione alle commis-sioni di esame per il rilascio dititoli aeronautici attinenti alparacadutismo, a quelle tecni-co-formali istituite a seguito dieventuali incidenti, sulla base diapposito protocollo da concor-dare con ENAC, nonché alleCTU…”. Come si evince dalla lettura degliscopi associativi, sopra riportati,una delle principali finalità dellaU.I.P. sarà la collaborazione, sot-to ogni forma richiesta, con l’En-te Nazionale Aviazione Civile(E.N.A.C.), preposta al controllodelle attività di paracadutismosul territorio nazionale, e all’e-

manazione di circolari e disposi-zioni che lo regolamentano.A sottolineare l’importanzadell’evento e il clima di proficuacollaborazione instaurato, all’as-semblea costitutiva del 20 mar-zo scorso, era presente il VicePresidente dell’Ente NazionaleAviazione Civile (E.N.A.C.), ilDott. Benedetto Marasà, il qualeè intervenuto, esponendo il pun-to di vista dell’E.N.A.C., sul pro-getto di costituzione di un’unio-ne tra tutte le realtà del paraca-dutismo italiano, considerandola

positiva per una serie di ragioni easpetti che ha elencato.Il Dott. Marasà ha infatti ricorda-to che in tempi di “spending re-view” (revisione della spesa pub-blica) anche l’E.N.A.C. ha dovutodare il suo contributo; così, perla contrazione di organici opera-ta, il pensionamento di alcuniaddetti, nonché il trasferimentoa superiori incarichi di personaleche si occupava del settore“paracadutismo”, tale compartoè rimasto sotto organico.Pertanto l’iniziativa di creare

un’Unione e presentarsi comeunico interlocutore, da parte de-gli utenti qualificati a proporsi,già verificatasi con altre realtàgestite da E.N.A.C., non può chetrovare un benevole accoglimen-to da parte dell’Ente stesso. Fer-mo restando che, dovrà trattarsidi una unione di sinergie nellaprospettiva di istaurare una “fun-zione delegata di autocontrollo”delle attività; e non certo una de-regolamentazione del settore.Allo scopo, il Dott. Marasà, ha in-dicato in quali prospettive di col-laborazione con l’Ente, l’UnioneItaliana Paracadutismo potrà for-nire il suo contributo in termini diproposte: una nuova normativache regoli le attività delle scuoledi paracadutismo, verifiche sullasicurezza e sull’aspetto del “Sa-fety Management System” (Si-stema di Gestione della Sicurez-za) introdotto dall’InternationalCivil Aviation Organization (ICAO). Nella considerazione che in am-bito europeo non esiste una nor-mativa comunitaria che riguardiil paracadutismo, ha auspicatouna revisione del D.P.R. n. 467.Il dott. Marasà, rispondendo adomande poste, ha anche af-frontato la problematica dell’au-mento dei canoni demaniali, ad-debitati alle scuole di paracadu-tismo per l’utilizzo delle aree de-stinate alla loro attività, sugge-rendo alcune proposte.Dopo la sigla da parte di tutti irappresentanti delle associazionidell’atto costitutivo, per l’ANPd’Iera presente il Presidente Nazio-nale, Gen. Giovanni Fantini, si èpreceduto alla formazione del pri-mo consiglio direttivo dell’U.I.P.nel quale è stato chiamato a farparte anche il Presidente Nazio-nale ANPd’I. Obiettivo immediatodel Consiglio Direttivo sarà la ste-sura dell’apposito regolamentoassociativo.

Aldo Falciglia

12 MARZO/APRILE 2014

ATTUALITÀ

Il V. Presidente ENAC Dott. Marasà

a colloquio con il Presidente Nazionale ANPd’I

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70 anni orsono, il13 marzo, unapattuglia di 12

Par. del 185° Rgt. si lanciò sul-le alture di Macereto, nei mon-ti Sibillini, con il compito di af-fiancarsi alle forze locali dellaResistenza e coordinare la lot-ta per la libertà.La missione era diretta daiServizi Segreti USA. La pattu-glia trovò rifugio iniziale pres-so la famiglia Lupidi che nonesitò ad affrontare i rischiconnessi. Intanto giunsero aVisso reparti tedeschi e dellaRSI che iniziarono rastrella-menti. Il Ten Gastaldi, C.tedella pattuglia, decise di la-sciare la zona e portarsi versoposizioni più sicure. Il mattinodel 18 mar, 7 Par. partirono. I

restanti 5 li avrebbero seguitiin serata. Ma nel pomeriggio un repartotedesco arrivò in zona e circon-dò casa Lupidi. Ne seguì unconflitto a fuoco di 2 ore checausò la morte di 2 tedeschi eil ferimento di altri 7, mentrecadde il C.le Magg. Darin Fio-retto. Fu ucciso anche un civi-le, Fedele Fefè e restò feritaOnelia Lupidi. Il Ten Gastaldi,ferito a sua volta e mentre or-mai si era a corto di munizioni,ordinò ai suoi di tentare la fu-ga mentre egli li avrebbe so-stenuti col fuoco, restando inposto.I Par. Tona e Ludovici eseguiro-no l’ordine aprendosi la stradacon le armi e si dileguarono.Micale invece rifiutò di lasciare

da solo il C.te ferito e rimaseal suo fianco. Esaurite le muni-zioni, i due eroi furono primatorturati poi uccisi freddamen-te. Prima di allontanarsi dallazona i tedeschi incendiaronola casa, rubarono un vitello euccisero anche il capo famigliadei Lupidi, Roberto.Nel 1986 la Folgore inauguròuna stele-ricordo a Visso conuna solenne cerimonia allapresenza del Sindaco Sensi,del V. Presidente del ConsiglioForlani, del S/Capo di SME DiMartino e di altre Autorità, an-che americane.Il monumento era stato realiz-zato dalla Cp Guastatori delCap. Rossi. Emergono duegrandi valori da questo episo-dio: il primo è la libertà della

Patria, bene supremo per ilquale i nostri eroi e molti altrinella storia non hanno esitato asacrificare la vita; il secondo èl’unità degli Italiani, espressadalla presenza del piemonteseGastaldi, del veneto Darin Fio-retto e del siciliano Micale. Al-tra prova di unità fu il contributodella popolazione civile. Si rile-va con profondo rammarico chenessuna ricompensa ufficialefu attribuita alla famiglia Lupidi!Nello stesso contesto unitario,si colloca la figura di un eroevissano, Pietro Capuzi, cadutoper la libertà nel maggio ’44 edecorato di MOVM. Il 70° anniversario è stato cele-brato con una cerimonia orga-nizzata dal Comune di Visso edalla sezione ANPd’I di Mateli-

ATTUALITÀ

VISSO30 marzo 2014

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ca che ha intitolato il suo labaroai decorati di MOVM Ten Gastal-di e Serg Magg. Micale.Erano presenti il ComandanteMilitare Regionale, il Prefettodi Macerata, il Sindaco di Vis-so, il Comandante del 185°Rgt. RAO, il Comandante delBtg. Grizzano del Nembo, unUfficiale del 185° Rgt. Art. daBracciano, i Consiglieri Nazio-nali ANPd’I Organtini e Carlini,i Labari di tutte le sezioni ANP-d’I delle Marche, di Rimini e dialtre Associazioni d’Arma loca-li, rappresentanti dell’Arma deiCarabinieri, della Guardia di Fi-nanza e della Guardia Foresta-le, il Gen. Rossi autore del mo-numento.La cerimonia ha avuto inizio al-le 10 in piazza dei Martiri Vis-sani con l’Alzabandiera e ilcanto dell’Inno Nazionale. Incorteo, è stato raggiunto il mo-numento ai caduti di Visso ovesono stati resi gli onori.In successione, presso la stelededicata ai Paracadutisti, dopola resa degli onori, sono statepronunciate le allocuzioni dalSindaco, dal Gen Giostra, dalC.te del 185° Rgt. RAO e dalC.te Militare Regionale.La cerimonia si è conclusa con

la S. Messa solenne, officiatadal Vescovo di Camerino e con-clusa con la lettura della Pre-ghiera del Paracadutista affi-data al Sottufficiale di Corpodel 185° RRAO.I momenti più significativi so-no stati sottolineati dalla ec-cellente banda musicale citta-dina. L’ANPd’I ha fatto dono al-la biblioteca comunale, di un li-bro che è stato ristampato in

questi giorni, intitolato “Morireper qualcosa”, dedicato allastoria del 185° Rgt. nel qualemilitarono gli eroici protagoni-

sti dell’evento che è stato ce-lebrato.

Giovanni Giostra

ATTUALITÀ

Il 13 marzo 2014 ad Aci Castello(CT) la sezione ANPd’I di Cataniaha ricordato il Serg.Magg.Paraca-dutista Salvatore Micale, MOVM,il quale dopo essersi esposto alfuoco nemico, in una nobile azio-ne di protezione del suo coman-dante e incitazione dei suoi com-militoni, veniva catturato e barba-ramente trucidato a Visso Norcia(MC).Alla Santa Messa, officiata dalnostro Cappellano par. AlfioSpampinato, il quale è stato l’ar-tefice di questa commemorazio-ne, erano presenti il Sindaco Fi-lippo Drago, il baby Sindaco Chia-

ra Arcidiacono, il C.te della localeStazione dei Carabinieri M.llo L.T.Gianfranco Cava, le nipoti laDott.ssa Avv. Silvestra Raimondoex sindaco e la sorella sig.ra San-ta Raimondo, alunni di varie clas-si dell’Istituto Comprensivo “Fal-cone-Verga” oltre una nutritaschiera di cittadini castellesi enoi dell’Associazione NazionaleParacadutisti d’Italia.In seguito, raggiunta la vicinapiazza del Monumento ai Caduti,due nostre giovani socie aggrega-te,abilitatesi lo scorso dicembre,par. Serena Lanzafame e par. Ma-

riaLuisa Cocimano, hanno avutol’onore di eseguire l’alzabandie-ra, mentre un altro nostro socioaggregato il par. Mattia Grasso eil socio simpatizzante allievo del1° corso FdV 2014 Orazio Bri-schetto, hanno deposto una co-rona d’alloro sotto la lapide delSerg.magg.Paracadutista checon le sue gesta e il suo sacrifi-cio è stato e continua oggi, nel70° del suo sacrifico, ad essereesempio di patriottismo e corag-gio per noi tutti.

Par. Antonio Conticellopresidente Sez. Catania

In ricordo del Serg. Magg. Par. Salvatore Micale

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I paracadutisti del 183° reg-gimento “Nembo” hannoceduto, dopo circa sei me-

si, il comando della TransitionSupport Unit Center (TSU-C) al152° reggimento fanteria “Sas-sari e il colonnello Franco Merli-no ha passato le consegne alparigrado Nicola Piccolo.Il “Nembo”, ha operato in sup-porto delle Forze di Sicurezzaafgane con il concorso di unacompagnia di bersaglieri del 7°reggimento di Altamura (BA), diuna compagnia del 4° reggi-mento genio guastatori di Pa-lermo, di una compagnia del1° reggimento trasmissioni diMilano e un nucleo di carabi-nieri con compiti di polizia mili-tare.Con la cessione della base ope-rativa avanzata “La Marmora”dello scorso 28 gennaio, laTransition Support Unit Centersi è rischierata a Herat pressoCamp Arena, sede delle Regio-nal Command West (RC-W), e

ormai unica base del contingen-te italiano in Afghanistan.Durante il proprio mandato, laTSU-C ha svolto 417 pattuglie,148 scorte convogli, 88 posti diosservazione temporanei e fis-si per rendere sicuri e percorri-bili gli itinerari dell’area di re-sponsabilità e, grazie alla com-ponente del genio guastatori,56 operazioni Ied mitigation vol-te alla scoperta e alla neutraliz-zazione della minaccia da ordi-gni esplosivi improvvisati, non-ché numerose attività congiun-te con Esercito e Polizia afgani.Nel settore della cooperazionecivile e militare, la TransitionSupport Unit Center ha condot-to attività volte a facilitare losviluppo dell’economia locale ea favorire il miglioramento dellecondizioni di vita della popola-zione; attività, queste, di fonda-mentale importanza nella fasedi “transizione” che, giorno do-po giorno, ha visto concretizzar-si e concludersi il passaggio

della responsabilità nel settoredella governance alle autoritàgovernative e locali.Il generale di brigata MichelePellegrino, comandante del RC-W, dopo aver ricordato il lungopercorso della transizione cheha visto purtroppo anche molticaduti sia della coalizione sia af-gani, ha evidenziato «i consoli-

dati rapporti di reciproco rispet-to maturati nel tempo con i col-leghi afgani, con l’orgoglio di la-sciare nelle loro mani il control-lo, la sicurezza e lo sviluppo del-la loro madrepatria, grazie an-che alla professionalità espres-sa in questi mesi da ogni uomoe donna del 183° reggimentoparacadutisti “Nembo”».

REPARTI IN ARMI

183° Reggimento Nemborientra dall’Afghanistan

(Testo e immagini: cortesia P.I.O RC W)

B racciano, 11 aprile2014. Presso la caser-ma “Romano”, sede

del 185° Reggimento artiglieriaparacadutisti “Folgore”, di fron-te alla Bandiera di Guerra delReggimento, diciannove “Diavo-li Gialli” hanno prestato giura-mento di fedeltà alla Repubbli-ca Italiana nelle mani del Co-mandante, Colonnello CristianoMaria Dechigi.La cerimonia, svoltasi in formaindividuale, ha visto protagoni-sti diciannove Volontari in Servi-zio Permanente di fresca nomi-na ed è stata arricchita di valo-re e significato dalla presenzadel Labaro della sezione ANPd’Idi Viterbo, intitolato agli artiglie-ri paracadutisti, e dalla com-

mossa partecipazione del redu-ce di El Alamein, Vincenzo Si-gnorelli.A seguito della Cerimonia, iparacadutisti più anziani delreggimento hanno offerto unrinfresco per ricordare il primoanno di permanenza a Braccia-no delle aviotruppe, le cui primedue batterie si sono costituitenel novembre 2012 e maggio2013. Il Reggimento, costituitosi nel2013, ha già effettuato nume-rose scuole tiro, acquisendo, inbrevissimo tempo e con la col-laborazione del Comando Arti-glieria un proficuo addestra-mento, portando avanti, pari-menti, l’addestramento tipico dispecialità.

Giurano i Diavoli Gialli(Testo e immagini: cortesia P.I.O. Bri.Par. “Folgore”)

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Visita a EUTM Somalia del Gen. Incs. Par. Marco Bertolini

N ei giorni 31 gennaio e1° febbraio, il coman-dante del Comando

Operativo di vertice Interforze(COI), generale di corpo d’arma-ta Marco Bertolini, ha visitato lamissione di addestramento del-l’Unione Europea in Somalia(EUTM SOMALIA) a Mogadiscio,ricevuto al suo arrivo dal colon-nello Lorenzo Cucciniello, vicecomandante della missione. Successivamente il generaleBertolini ha incontrato il genera-le Aherne, comandante dellaMissione, che ha rinnovato atutto il personale italiano i suoicomplimenti per il lavoro svoltoin particolar modo quello delSecurity Support Element for-mato da paracadutisti del 186°reggimento della Brigata “Folgo-re”. Un’unità che garantisce lasicurezza di tutti i movimenti ef-fettuati al di fuori della base, in-sieme ai colleghi ugandesidell’Uganda People’s DefenceForce (UPDF).Il generale Bertolini, nel corsodella due giorni ha avuto mododi visitare il quartier generaledella missione presso il Moga-dishu International Airport e ilJazeera Training Camp, dove,grazie al contributo addestratoriitaliani, verranno formati nelcorso del 2014, 1.850 istruttori

dell’Esercito somalo nell’ambi-to del programma “Train thetrainers”.Durante la visita il comandantedel COI ha incontrato il PrimoMinistro del Governo somalo,Abdiweli Sheik Ahmed, e i verti-ci del Ministero della Difesa. I rappresentanti delle Istituzionisomale hanno espresso la loroprofonda gratitudine per l’impe-gno italiano a favore del loroPaese, sottolineando più voltela vicinanza che la popolazionesomala sente nei confrontidell’Italia e degli italiani. In par-ticolare, il Primo Ministro soma-lo, ha accolto il generale Berto-lini, affermando che la Somaliaè l’“home country in Africa pergli italiani”, ribadendo che gra-zie all’Italia “ora è possibile tra-sformare le sfide in opportuni-tà”. Le autorità somale hannoespresso parole di grande ap-

prezzamento per la confermadegli impegni assunti dall’Italianella formazione delle nuoveforze armate somale.

L’italia assumeil comando di EUTM somalia Il Generale di Brigata MassimoMingiardi ha assunto la guidadella missione europea di adde-stramento in Somalia (EUTMSOMALIA – European UnionTraining Mission Somalia) sosti-tuendo il Generale di BrigataGerald Aherne (Irlanda).Alla cerimonia erano presenti ilContrammiraglio Bruce Wil-liams (Vice Direttore Generale eCapo di Stato Maggiore dellostaff militare dell’Unione Euro-pea), l’ambasciatore MicheleCervone D’Urso (Inviato specia-le dell’Unione Europea in Soma-lia), numerose autorità di verti-

ce del Governo Somalo – (Mo-hamed Sheikh Hassan Hamud:Ministro della Difesa; GeneraleDahir Adan Elmi: Comandantedelle Forze Armate; GeneraleAbdirizak Khalif; Elmi: Vice Co-mandante delle Forze Armate;Musse Abdulle Mohamud: Se-gretario Permanente del Mini-stero della Difesa) – oltre a nu-merosi ambasciatori provenien-ti dalle Nazioni contributrici, tracui l’Ambasciatore Italiano perla Somalia Andrea Mazzella.Presente anche il Comandantedel comando Operativo di Verti-ce Interforze (COI), Generale diCorpo d’Armata Marco Bertoli-ni.La missione EUTM Somalia,lanciata nel 2010 in Uganda epoi trasferita completamente aMogadiscio dal dicembre scor-so, ha addestrato sino ad ora3.600 soldati somali contri-buendo in maniera significativaal miglioramento del compartodi difesa della Nazione.L’Italia con il personale dell’E-sercito Italiano e dell’Arma deiCarabinieri fornisce circa il 50%del personale (proveniente da 9diverse Nazioni dell’Unione Eu-ropea e dalla Serbia) tra cui ilComandante della missione(Gen. Mingiardi), il Vice Coman-dante (Col. Lorenzo Cucciniello,a Mogadiscio dal settembrescorso), il personale del Secu-rity Support Element (paracadu-tisti del 186 reggimento della

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REPARTI IN ARMI

Notizie dalla Somalia(Fonti Ministero della Difesa)

Dalla fine dell’anno scorso i paracadutisti italiani sono tornati in Somalia dopo quasi 21 anni di assenza. Un reparto del 186° Rgt. par.“Folgore” di Siena, a rotazione si occupa della sicurezza della missione di addestramento dell’Unione Europea in Somalia (EUTM SO-MALIA). E, dalla fine del mese di febbraio scorso, il Gen. par. Massimo Mingiardi, già comandante della Bri.Par. “Folgore” ne è ora il re-sponsabile. Di seguito le notizie di rilievo da quella missione. A.F.

il Gen. M. Bertolini in visita alle istallazioni di EUTM

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REPARTI IN ARMI

Brigata “Folgore”, responsabilidella sicurezza) e numerosi Trai-ners, Mentors e Advisors tra cuiil Consigliere strategico del Mi-nistro della Difesa.

Prima attivitàaddestrativa in SomaliaPrima attività addestrativa inSomalia ad opera del contin-gente militare della Ue, guidatodal generale di brigata Massi-mo Mingiardi. La cerimonia diinaugurazione del primo corsodel programma “Train the trai-ners” pianificato ed organizzatoda EUTM Somalia si è svolta ie-ri presso il Jazeera TrainingCamp (JTC), alla presenza dellostesso generale Mingiardi e delvice ministro della Difesa soma-lo, Abdallah Hussain Alì. L’even-to costituisce una pietra miliarenella storia della missione inquanto si tratta della prima atti-vità addestrativa svolta a Moga-discio, dopo il rischieramentodella stessa dal territorio ugan-dese avvenuto nel dicembrescorso, e dimostra la risolutez-za del governo locale nel perse-guire il cammino per la trasfor-mazione della Somalia. Infatti,il vice ministro nel corso del suointervento ha sottolineato che

“l’obiettivo è la ricostruzione elo sviluppo di una Difesa capa-ce di creare le condizioni di sta-bilità e di pace duratura in So-malia dai quali dipendono lo svi-luppo e la crescita sociale delPaese. In tal senso il contributodell’Unione europea e del gene-rale Mingiardi è determinante”.L’attività vede impegnati 2team di istruttori di cui fannoparte complessivamente 8 mili-tari italiani, 6 svedesi e 2 un-gheresi con un programma, ri-volto a 60 elementi dell’eserci-to somalo già precedentementeaddestrati in Uganda, che sisvolgerà nell’arco di 4 settima-ne prevedendo lezioni che spa-ziano da procedure e tecnichedi base di fanteria a nozioni didiritto umanitario ed etica mili-tare. Al termine del corso il per-sonale somalo sarà a sua voltaqualificato istruttore ed inqua-drerà le future reclute del So-mali National Army (SNA) che ri-ceveranno l’addestramento dibase nella struttura del JTC neiprossimi mesi. In tale contestoil personale EUTM Somalia svol-gerà la funzione di Mentor degliistruttori somali. Nell’arco del2014 è prevista complessiva-mente la formazione di 1.850militari somali.

E.U.T.M. Somalia il 186° Rgt. torna in Somalia(Fonte “Newsletters 186”)

“Per comporre una lite non si porta un coltello che taglia, ma un ago che cuce” (Proverbio somalo)

Dopo 20 anni i Paracadutistidel 186° Reggimento tornanoa calcare la terra sabbiosadella città di Mogadiscio e adammirare, con sguardo ancorastupito, quelle che sono levestigia gloriose, benchè deca-denti, di quella che moltiSomali considerano ancora laseconda casa degli Italiani.L’Unione Europea si sta muo-vendo con decisione per per-

mettere, al giovane governofederale somalo, di creare lecondizioni per una società pro-spera e sicura e, in quest’am-bito, si inseriscono i nostriParacadutisti chiamati a forni-re l’adeguata cornice di sicu-rezza alla missione europea,denominata European TrainingMission (EUTM) Somalia e per-mettere, al personale europeo,di lavorare al massimo delle

Il Gen. Mingiardi all’atto del suo insediamento

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REPARTI IN ARMI

proprie capacità a fianco deicolleghi Somali. Il dispiega-mento dei Paracadutisti diSiena è coinciso con l’inizio deltrasferimento della missioneeuropea dall’Uganda, dove erapresente dal 2010, alla capita-le somala.Oggi EUTM Somalia è total-mente transitata a Mogadiscioall’interno del vecchio Aeropor-to Internazionale Aden Abbeche, giorno dopo giorno, acqui-sta nuovo vigore, simbolooggettivo della vitalità cheMogadiscio cerca di riacquisiredopo anni di guerra civile.Soldati abituati, negli ultimianni, a muoversi negli enormi edesolati spazi afgani o incarica-ti di tenere Combat Outposts inlontane valli isolate. I Paraca-dutisti del 186 si sono scontra-ti con la realtà di Mogadisciofatta di strade trafficate, campiprofughi e milizie.Una città in fermento vero eproprio dove la miseria si alter-na senza sosta, ad una rico-struzione che procede a ritmiserrati. Sfida esaltante che ha

coinvolto i ragazzi del 186 eche si unisce ad un’altra sfidaaltrettanto coinvolgente: lavora-re in stretto coordinamento esimbiosi con personale di altreForze Armate, sia in guarnigio-ne, dove trovano posto soldatiSpagnoli, Irlandesi, Olandesi,Portoghesi, Svedesi, Finlandesied Ungheresi, sia in attivitàoperative, dove fondamentaleè la collaborazione con le trup-pe AMISOM (African Union Mis-sion in Somalia), rappresentatinel nostro settore da soldatiUgandesi dell’UPDF (UgandaPeople’s Defence Forces). Inumerosi compiti affidati airagazzi della Folgore, vannodalle ricognizioni all’interno diMogadiscio, alla scorta del per-sonale europeo che quotidiana-mente svolge il proprio compitoin diverse sedi (il Ministerodella Difesa Somalo, il palazzodel Governo, chiamato ancoraoggi, con italica memoria, VillaSomalia ed il Jazeera TrainingCamp, dove il giovane esercitosomalo conduce il proprioaddestramento), alla costituzio-

ne di una Quick Reaction Forcee di una Extraction Force. Dopoun primo periodo scandito daricognizioni, aggiornamentisulla situazione e familiarizza-zione con i nuovi mezzi asse-gnati al Plotone, (Mamba MK5di fabbricazione Sudafricana emotorizzazione IVECO) si èentrati nel vivo.I Paracadutisti hanno speri-mentato un nuovo modo di con-durre l’addestramento in Tea-tro in maniera totalmente con-giunta con i soldati Ugandesi,che sono parte integrante delnostro equipaggio.Lezioni di C-IED, guida operati-va, movimento in centri abitati,addestramento alle TTP’s,gestione di ogni possibile even-to che potrebbe coinvolgere iParacadutisti, hanno visto inostri ragazzi nella dupliceveste di allievi ed istruttori:unico modo possibile per per-mettere quello scambio diesperienze e conoscenzeimprescindibile per chi dovràoperare insieme giornalmente eriporre fiducia nel soldato al

suo fianco. Niente di nuovo…con l’unica differenza chequesta volta il compagno al pro-prio fianco o il mitragliere, che tiprotegge dall’alto esponendosiin prima persona, non ha il tuocolore di pelle, non parla la tualingua e proviene da esperienzetotalmente differenti. Difficoltàsuperate brillantemente graziealle qualità tecniche e profes-sionali di tutto il personaleparacadutista della 14^ Com-pagnia “Pantere Indomite”. Un grande ed impegnativo perio-do ci aspetta, al termine delquale non saremo sicuramentegli stessi Paracadutisti di quan-do siamo atterrati in questaterra tanto bella, quanto esigen-te, ed andremo via con un baga-glio personale e professionalepiù ricco, grazie alle sfide chestiamo incontrando giorno dopogiorno, ma che solo noi, con lalucida spavalderia che ci con-traddistingue, potevamo affron-tare. FOLGORE!

XIV Cp Par. “Pantere Indomite”

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I l 20 marzo nella splendidacornice dell’Adamello si èconclusa, un’intensa setti-

mana di Raid Sci Alpinistico cheha visto coinvolto gran parte delpersonale del Battaglione AlpiniParacadutisti “MONTE CERVINO”con le sue due Compagnie Opera-tive ed un Nucleo del Comandostesso. L’attività è stata condotta dopo 2settimane di preparazione effet-tuate nelle zone del Passo del To-nale e a premessa dell’Esercita-zione Tattica svoltasi nella setti-mana seguente a partiti contrap-posti con la Compagnia Corsi nel-la Zona dell’Altopiano di Asiago. Il Raid è cominciato da PassoPresena (2.997 mt), suddiviso frale varie aliquote tattiche di movi-mento, con un’impegnativa disce-sa fuori pista che ha toccato il La-go Scuro (2.668 mt) ed il LagoMandrone (2.403 mt) passandoper lo storico Rifugio Città di Tren-to al Mandron (2.449 mt). Pocodopo, terminata tutta la fase didiscesa affrontata senza partico-lari difficoltà da tutto il personale,

il movimento è ripreso, a seguitodel condizionamento per la salita,iniziando la vera e propria ascesache ha portato in primis al rag-giungimento della vetta di CimaCroce (3.208 mt) ed in un secon-do momento nel primo pomerig-gio al Rifugio “Ai Caduti dell’Ada-mello” (3.020 mt) da poco ristrut-turato dalla nuova gestione checalorosamente ha ospitato nei 2giorni successivi il personale del4° Reggimento Alpini Paracaduti-sti “RANGER”.La prima giornata che ha visto im-pegnati i Rangers del “4°” è tra-

scorsa in maniera ottimale senzaparticolari ostacoli di sorta evi-denziando l’eccellente prepara-zione fisica e tecnica rispettandole tabelle di marcia imposte dagliesperti istruttori della SquadraSoccorso. Ricondizionati tutti i materiali edeffettuati i briefings previsti la se-conda giornata è cominciata, co-me vogliono le regole della mon-tagna, ancora al buio sotto il cielostellato dell’Adamello con l’inco-lonnamento dei sciatori. I Rangers sferzati da un forte ven-to hanno intrapreso con determi-

nazione la prima fase di discesalungo il Pian di Neve fino alla so-sta per mettere le pelli di foca ediniziare il falso piano di avvicina-mento all’attacco vero e propriodell’Adamello. Raggiunto con fermezza il traver-so finale e vincendo le difficoltàcausate da un manto nevoso incontinua trasformazione dovutaall’alta pressione del periodo, ilpersonale sotto l’attenta e pun-tuale direzione della SquadraSoccorso del 4° ha indossato iramponi per raggiungere l’ago-gnato traguardo pianificato di Ci-ma dell’Adamello (3.539 mt). Nel frattempo una volta che laSquadra Soccorso aveva attrezza-to il punto più delicato relativo allaprima fase di discesa, i Rangersdel Battaglione iniziavano il movi-mento per accingersi alla scalatadella seconda e terza Cima dellagiornata, ovvero in successioneprima il Corno Bianco (3.434 mt)e poi Cima Cannone (3.113 mt)seguendo quelli che sono stati ipercorsi di guerra degli alpini scia-tori della 1^ Guerra Mondiale.

I Rangers del 4° Rgt. Alpini Paracadutisti in vetta all’Adamello

(Testo e immagini: cortesia Rgt. Alpini Paracadutisti “Monte Cervino”)

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La seconda giornata del Raid siconcludeva con la discesa fuoripista che costeggia la parte Estdel C. Settentrionale del Dossonfino a raggiungere il Rifugio “Ai

Caduti dell’Adamello” tappa fina-le del movimento. La terza gior-nata, quella finale dell’impegnati-vo Raid Sci Alpinistico, si conclu-deva con la partenza alle prime

luci dell’alba della colonna tatti-ca che si appresta a scalare l’ul-tima Cima di rilievo ovvero il Mon-te Venezia (3.290 mt) conquista-ta rispettando un’eccellente ta-bella di marcia di 2 ore.A questo punto tutti gli operatoritolte le pelli di foca si apprestava-no per la lunga, difficile e spetta-colare discesa del Pisgana dovevenivano praticamente incontratetutte le differenti tipologie dimanto nevoso con le relative diffi-coltà fino al raggiungimento dellaVal Sozzine addentrandosi neisentieri ristretti e ghiacciati diPlaz dell’Orto. Il Raid Alpinistico aveva termineall’ora di pranzo di giovedì 20

Marzo nei paraggi del famoso ri-trovo di sciatori della “Tana del-l’Orso”. In conclusione l’esercita-zione in questione ha praticamen-te impegnato quasi tutto il Batta-glione “Monte Cervino” vedendo-lo cimentarsi con 5 Cime di rilievodel Parco dell’Adamello percor-rendo ben 34 km per un totale dicirca 3.000 metri di dislivello suun terreno tutto fuori pista di ele-vate difficoltà tecnica. L’attività è servita infine a verifi-care le capacità di movimento esopravvivenza in alta montagna ea confermare l’elevatissimo livel-lo di preparazione in campo sci-al-pinistico conseguito dai “Ranger”del 4° Reggimento.

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50° Anniversario di costituzione Compagnia Alpini Paracadutisti

Alpe di Siusi, 1 aprile 2014 – Lo splendido e suggestivo scenario del-l’Alpe di Siusi è da sempre il luogo d’elezione del 4° reggimento Alpi-ni paracadutisti per lo svolgimento di uno dei suoi addestramentipeculiari, l’addestramento all’aviolancio.I lanci effettuati in questo 1 aprile assumono però un particolarevalore simbolico e storico insieme, in quanto vogliono ricordare il 50°anniversario della costituzione della compagnia Alpini paracadutisti,istituita nel 1964, denominata “Monte Cervino” nel 1990 ed elevatasuccessivamente al rango del battaglione omonimo nel 1996.Nel corso dell’esercitazione di aviolancio sulla piana innevata a oltre2000 metri di quota, che ha visto il Sindaco di Bolzano gradito ospi-te, si è svolto un breve ma significativo momento di commemorazio-ne a cui ha partecipato una nutrita rappresentanza di ex comandan-ti della compagnia Alpini paracadutisti nonché di personale che haprestato servizio nella stessa. A testimonianza dell’importanza della ricorrenza ha presenziato all’e-vento, quale massima autorità militare, il Generale di Corpo di Arma-ta Alberto Primicerj, Comandante delle Truppe Alpine che, rivolgen-dosi agli Alpini paracadutisti schierati davanti a lui e al nutrito pub-

blico presente, ha sottolineatol’unicità e l’eccellenza delreparto.Durante la celebrazione sonostate consegnate due meda-glie d’argento al Valore dell’E-sercito al maresciallo ordina-rio Enrico Mercuri e al sergen-te Matteo Locatelli, particolar-mente distintisi durante lamissione in Afghanistan. Sono stati inoltre consegnati gli attestati diqualifica al personale che ha da poco concluso con successo il lungoe complesso iter per divenire “Ranger”.

COMANDANTI DI COMPAGNIACHE SI SONO AVVICENDATI AL COMANDO

Capitano CIARLETTA Franco dal 01.04.1964 al 19.10.1968Capitano CIGALA FULGOSI Q. Metello dal 20.10.1968 al 14.11.1976Capitano NOVELLI Armando dal 15.11.1976 al 12.08.1981Capitano MEANO Pier Corrado dal 13.08.1981 al 19.04.1982Capitano MACOR Fausto dal 20.04.1982 al 14.07.1987Capitano POZZI Maurizio dal 15.07.1987 al 06.10.1988Tenente GAMBA Ignazio dal 07.10.1988 al 04.01.1989Capitano POZZI Maurizio dal 05.01.1989 al 30.07.1989Capitano PELLEGRINO Michele dal 31.07.1989 al 25.08.1992Capitano GAMBA Ignazio dal 26.08.1992 al 25.08.1994Capitano SARDI Carlo dal 26.08.1994 al 13.07.1996

(Testo e immagini cortesia 4° Rgt. Alpini Paracadutisti Ten. Col. Giovanni Diomajuta)

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C onclusa un’importan-te esercitazione conti-nuativa a fuoco che ha

visto impegnato il 186° reggi-mento Paracadutisti “Folgore”.

L’attività, svolta presso il Poli-gono di Carpegna, lungo un cir-cuito operativo della durata di24 ore, è stata sviluppata conuna serie di esercizi successi-vi e simultanei sia diurni chenotturni.Impiegando dei role player e

nuclei sicurezza sono stati ri-prodotti diversi scenari moltorealistici quali ad esempio l’e-vacuazione di connazionali, ilmovimento tattico notturno,l’impiego del fuoco di suppor-to e degli elicotteri per il recu-pero dei feriti, nel corso dei

quali sono state testate le ca-pacità operative, l’iniziativa, lacapacità decisionale e la capa-cità di cooperazione e di impie-go dei supporti a disposizionedelle squadre di Paracadutistidel 186° Reggimento Paraca-dutisti “Folgore”.

Il 186° in Esercitazione(Testo e immagini: cortesia P.I.O. Bri.Par. “Folgore”)

Artificieri Paracadutisti disinnescano un altro ordignoMilano Marittima, 11 aprile 2014 – Gli artificieri dell’8° ReggimentoGenio Guastatori Paracadutisti “Folgore” di Legnago (VR) sono inter-venuti per mettere in sicurezza un lungo tratto di spiaggia nel comu-ne di Milano Marittima (RA) dove occasionalmente era stato rinvenu-to un pericoloso residuato bellico.L’ordigno, una bomba d’aereo statunitense da 100 libbre a carica-mento speciale (fosforo bianco) risalente al secondo conflitto mon-diale, è stato rinvenuto in pessime condizioni nel corso dei lavori disistemazione dell’arenile a pochi metri dalla riva in una delle spiag-ge più rinomate e frequentate della nota cittadina balneare.L'intervento, 82° dall’inizio dell’anno per gli specialisti di Legnago, haavuto inizio alle prime ore del mattino con il disinnesco dell'ancorafumante residuato, successivamente si è proceduto alla rimozione e

al trasporto presso una cava della zona dove è stato definitivamenteneutralizzato.

(Testo e immagini cortesia: P.I.O. 8° Rgt. Gua. Par. “Folgore”)

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N el Piazzale El Alameindella Caserma Vannuc-ci, è stata effettuata la

cerimonia della consegna delbrevetto di incursore a 9 giovaniarditi, un particolare evento, ca-ratterizzato dalla solennità delcollegamento tangibile con latradizione. I giovani incursori,selezionati dopo un severo cor-so di formazione durato due an-ni, durante il quale è stato fattoemergere lo spirito antico, cioèla formazione di un professioni-sta cosciente e convinto diquello che fa e che la sua supe-riorità morale e fisica gli fa ob-

bligo di esser d’esempio incombattimento e generoso ver-so i camerati, hanno finalmentericevuto l’ambito brevetto.Il Comandante del 9° reggimen-to “Col Moschin”, Col. Pietro Ad-dis, dopo aver presentato i suoiincursori al Sotto Capo di SME,Gen. C.A. Borrini, ha evidenziatola severa selezione biennaleche hanno subito i neo-brevetta-ti durante il corso al RAFOS.Una magnifica cornice, in unaCaserma resa famosa ancheper la sede di altri prestigiosiReggimenti, nella quale il leg-gendario 9° è di stanza da oltremezzo secolo; con il 9° Reggi-mento (quello presente in Pa-tria) schierato ad U, davanti alglorioso Medagliere dell’A.N.I.E.scortato dagli anziani incursori,il Gen. C.A. Borrini, ricevuto dalGen. Nicola Zanelli, 1° Coman-dante del COMFOSE, ha conse-gnato personalmente le perga-mene-brevetto e le relative top-pe da braccio ad ognuno dei gio-vani arditi, complimentandosi

con loro per la dura selezionesuperata. «Ho avuto modo di co-noscervi in alcune missioni al-l’estero, – ha detto rivolgendosisuccessivamente agli incursori– vi conosco bene, anche quan-do non vi vedevo ero rassicuratodalla vostra presenza mimetiz-zata nelle vicinanze. Torneròpresto a vedervi nelle vostreesercitazioni, sicuramente nesarò gratificato, mentre agli an-ziani incursori dell’ANIE va il mio

vivo ringraziamento per la lorocostante presenza in comunio-ne col Reggimento, un esempionon di poco conto per i giovani».In fine il Comandante Nicola Za-nelli, prima di donare al SottoCapo di SME una replica del pu-gnale degli Arditi del 1915-1918, emblema del Reggimen-to, ha tenuto a sottolineare alReggimento, che l’ultimo incur-sore è l’ultimo uomo che difen-de la Patria.

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V enerdì 7 marzo 2014,con il debriefing finalesulle attività svolte nel-

le due settimane precedenti, il3° Squadrone Esplorante “DeLeone” ha concluso un breve

Consegna del Brevettoa nuovi Incursori paracadutisti

Il 3° Savoiain addestramentocongiunto al RRAO

(Immagini: cortesia P.I.O. Bri.Par. “Folgore”)

a cura di Paolo Frediani

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REPARTI IN ARMI

ma intenso periodo addestrati-vo, reso possibile grazie allaproficua collaborazione tra ilReggimento “Savoia” Cavalleria(3°) di Grosseto, inquadrato nel-la Brigata Paracadutisti “Folgo-re” dal settembre 2013, ed il185° Reggimento “Ricognizionee Acquisizione Obbiettivi” di Li-vorno, che da poco è transitatoalle dipendenze del Comandodelle Forze per Operazioni Spe-ciali dell’Esercito (COMFOSE). Il

3° Squadrone Esplorante, primoSquadrone di Savoia organica-mente composto da personalein possesso di brevetto militaredi paracadutismo, si sta prepa-rando ad affrontare l’esercita-zione ICOLO, finalizzata alla va-lutazione sul terreno dei cavalie-ri paracadutisti (Initial Operatio-nal Capability) da parte del Co-mando Brigata Paracadutisti“Folgore”. Nel quadro dell’adde-stramento propedeutico all’e-

sercitazione ICOLO, il personaledel 3° Squadrone di Savoia haaffrontato con entusiasmo l’im-pegnativo programma propostodal Distaccamento del RRAO.Nelle due settimane di intensaattività i cavalieri paracadutistisi sono addestrati nell’uso dellesofisticate apparecchiature di vi-sione diurna e notturna di recen-te adozione da parte del Reggi-mento. Hanno potuto esercitar-si nell’analisi e nella pianifica-

zione di operazioni complesse dipattuglia, inoltre hanno appro-fondito le tecniche di osserva-zione e ricognizione operativa,attività tipica dell’esplorazione amedio raggio. Il corso si è con-cluso con un’attività pratica con-tinuativa svoltasi nei giorni 5-7marzo scorsi, finalizzata all’ac-quisizione obiettivi a seguito diinfiltrazione di due pattuglieesploranti. Le pattuglie avevanoricevuto il compito di rilevare lapresenza di un terrorista in unsimulato campo di addestra-mento di insurgents. L’esercita-zione, che si è conclusa positi-vamente con il debriefing delloscorso venerdì, ha lasciato neicavalieri paracadutisti non soloun profondo senso di ricono-

scenza e cameratismo nei con-fronti dei colleghi del RRAO, maanche una profonda consapevo-lezza che la strada da percorre-re per il Reggimento sarà impe-gnativa, ma allo stesso tempoesaltante e piena di quegli sti-molanti traguardi che i cavalieridel Savoia hanno sempre af-frontato con entusiasmo neglioltre 320 anni della loro storia. Nei cieli blu … CARICAT SAVOIA!

Mar. Ettore VELLUTINI

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A lla fine del mese dimarzo 2014, si è con-clusa a Carpegna la

prima esercitazione per tiratoriscelti della Brigata ParacadutistiFolgore.In condizioni ambientali proibiti-ve, per altro rese ancora piùestreme da condizioni meteoro-logiche particolarmente avver-se, 30 Paracadutisti, articolatiper team, provenienti da tutti iReggimenti della Brigata Folgo-re, hanno preso parte all’attivitàcontinuativa della durata di 10

giorni, che ha toccato tutti gliaspetti teorico/pratici di questocomplesso settore operativo.L’attività oltre ad aver rappre-sentato un momento addestrati-vo molto importante, eviden-ziando l’elevato livello di intero-perabilità e di allineamento del-le procedure operative di tuttiReggimenti della Folgore, ha da-to la possibilità di valutare il li-vello di preparazione del perso-nale e di pianificare già le pros-sime attività improntandole sul-le lezioni apprese acquisite.

L’ esercitazione “RAZOR2014”, condotta dal 4°Reggimento Alpini Para-

cadutisti “Ranger” nel poligonomilitare di Monte Romano, ha vi-sto, verso la fine del mese di feb-braio, lo sviluppo degli episodi ad-destrativi di maggiore rilevanza eintensità.L’attività ha infatti avuto inizio conun’articolata attività aviolancisti-ca, con le tecniche della caduta li-bera e della fune di vincolo, che haconsentito di inserire nell’area leunità esercitate, le quali hanno

successivamente portato a termi-ne complessi esercizi di assaltoaereo su obiettivi di crescentecomplessità, coordinando inter-venti di assetti ad ala fissa e ro-tante.All’evento addestrativo hanno as-sistito il vice comandante delletruppe alpine, Generale di Divisio-ne Federico Bonato, il comandan-te del comando delle Forze Spe-ciali dell’Esercito, Generale di Bri-gata Nicola Zanelli, ed il coman-dante della Brigata alpini Julia, Ge-nerale di Brigata Ignazio Gamba

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Esercitazionedei Tiratori scelti

della Folgore(Testo e immagini: cortesia P.I.O. Bri.Par. “Folgore”)

“RAZOR 2014”degli Alpini paracadutisti(Testo e immagini cortesia 4° Reggimento Alpini

Paracadutisti Ten. Col. Giovanni Diomajuta)

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S i è svolta oggi alla VillaRuspoli sede del Co-mando Brigata Paraca-

dutisti Folgore la cerimonia perla donazione della lapide daparte del Comandante della Di-visione Mobile dei Carabinieri diRoma, Generale di DivisioneVincenzo Coppola. La lapide, donata al Comandodella Divisione “Folgore” dai re-duci di El Alamein al ventesimoanniversario della battaglia, èstata rinvenuta presso VillaMargherita dallo stesso Gene-rale di divisione Coppola il qua-le ne ha voluto fare omaggio al-la Brigata Folgore.Nel corso della cerimonia – allaquale ha partecipato fra gli altriil presidente dell’ANPd’I Gen.Fantini ed il Comandante dellaSeconda brigata Mobile Gene-rale Sebastiano Comitini – èstato sottolineato dal Coman-

dante della Folgore GeneraleLorenzo D’Addario l’importanzache da sempre gli uomini e ledonne della “Folgore” pongono

al rispetto delle tradizioni e del-la propria storia nonché un’oc-casione per evidenziare nuova-mente i profondi rapporti di sti-

ma reciproca che esistono dasempre fra i paracadutisti ed iColleghi dell’Arma dei Carabi-nieri.

(Testo e immagini: cortesia P.I.O. Bri.Par. “Folgore”)

Donazione della lapidedal Gen. Div. C.C. Vincenzo Coppola

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REPARTI IN ARMI

I l 20 marzo presso la ca-serma Pisacane di Livor-no il Generale Antonino

Giampietro, su invito del Co-mandante del Reggimento Ri-cognizione Acquisizione Obiet-tivi “Folgore” (RRAO), Colon-nello Maurizio Fronda, ha par-tecipato alla cerimonia dell’al-zabandiera. Il Generale Giampietro, già pri-mo Comandante del rincofigu-rato 185° Reggimento Artiglie-ria Paracadutisti “Folgore” nel1992, è stato presentato dalColonnello Fronda ai nuovi Ac-quisitori Obiettivi ed a tutto lostaff del Reparto, evidenziandola partecipazione del citato Ge-nerale all’operazione “Ibis” al

comando del Raggruppamento“Alfa” in Mogadiscio nel 1993.Durante la cerimonia il Genera-le Giampietro ha personalmen-te consegnato al 1° Marescial-lo Luogotenente Filippo LaMacchia, la Croce d’Oro constelletta per anzianità di servi-zio militare (quaranta anni diservizio) ed i brevetti di Para-cadutista Militare a dieci VFP1(C.le Aidone F., C.le BizzottoD., C.le Bruneo I., C.le Di Scia-scio D., C.le D’Ippolito A., C.leGiammanco D., C.le RagucciaG., C.le Sbolci D., C.le TorrenteM., C.le Zaccaria V).Il Generale ha poi preso la pa-rola ricordando il periodo tra-scorso presso la Caserma Pi-

sacane (25 anni) e il periodovissuto in stretta simbiosi coni suoi “figli, tutti ragazzi super,forgiati uno per uno”, sottoli-neando con testuali parole che“le nuove gemme e le anticheradici formano un unico e po-deroso albero che si rinnova inforza e vigore”.Il Generale Giampietro ha ter-minato il suo discorso augu-rando a tutto il 185° RRAO lemigliori fortune per il futuro,consapevole che il suo vecchioReparto, oggi sapientementericostituitosi come Repartodelle Forze per Operazioni Spe-ciali (FOS) dedicato alla rico-gnizione e alla raccolta infor-mativa, è in buone mani.

Al termine dell’adunata, il Gen.Giampietro, l’Aiutante EugenioVitale, ora in congedo ed ilCav. Domenico Belardo, giàSottufficiale di Corpo del 185°Reggimento Artiglieria Paraca-dutisti “Folgore” accompagnatidal Col. Fronda e dal Sottuffi-ciale di Corpo 1° MarescialloLuogotenente Marco Messinahanno reso gli onori alla nuovaBandiera del Reggimento ap-partenuta al 185° ReggimentoFanteria Paracadutisti “Folgo-re”, protagonista in gloriosi fat-ti d’armi sul territorio italianodal luglio del 1943 all’apriledel 1945.

Paolo Frediani

Il Generale Antonino Giampietroin visita al 185° Rgt. RRAO

A sinistra il Gen. Giampietromentre riceve il “crest” del 185° RRAO

da parte del suo attuale Comandante Col. M. Fronda

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MARZO/APRILE 2014 I

PREMESSA

Q uest’anno, contraria-mente al solito, nonsentirete ripetere la

frase che è, anche, il concettoguida della mia presidenza ecioè: “servire il paracadutismoe non servirsi del paracaduti-smo”, perché ho compreso cheè divenuto un modo di viverel’ANPd’I condiviso dalla quasitotalità di noi tutti.Devo, a questo punto, per forzaricordare quello che dissi al mo-mento del Consiglio Nazionalesusseguente alla mia prima ele-zione e cioè: «sono nell’ANPd’Ida circa 50 anni, ho molti amicie tantissimi conoscenti. Daquesto momento io perseguiròunicamente quelli che sono, amio avviso, gli interessi dell’as-sociazione, ben sapendo cheincrinerò amicizie consolidate e

raffredderò i rapporti con molticonoscenti». E l’interesse del-l’Associazione è stato quindi ilmio riferimento anche se, io so-no diventato per me stesso unproblema, e com’era facile pre-vedere, ho rotto più di un’amici-zia e ho raffreddato molte cono-scenze.D’altro canto ho cercato d’ispi-rare il mio comportamento aquanto enunciato, forse qualcu-no lo ricorderà, nel corso del-l’assemblea del 2009, subitodopo la mia elezione: “nella ca-sa del giusto anche coloro cheesercitano un comando nonfanno, in realtà, altro che pre-stare servizio a coloro che sem-brano comandare: essi infattinon comandano per cupidigia didominio ma per dovere di faredel bene agli altri, non per orgo-glio di primeggiare ma per amo-re di provvedere.”. Come già

detto questo mi ero proposto equesto ho fatto, senza esitazio-ne alcuna! Sfido chiunque ad af-fermare che così non è stato!Come ebbi a dire, e lo confermoqui, l’incarico di presidente na-zionale dell’ANPd’I è per mel’incarico più difficile e gravosoa confronto degli svariati incari-chi che ho ricoperto nelle avio-truppe. Siamo già d’accordoche ne valeva la pena, certa-mente ne valeva la pena! In questi anni abbiamo dimo-strato che, al di là di tutte leaperture, di tutte le innovazioni,anche nella compagine asso-ciativa, noi siamo e resteremoun’Associazione d’Arma!Un’Associazione d’Arma che haorgogliosamente custodito i va-lori e lo spirito che ci fu traman-dato dai nostri padri fondatori:uno spirito che ci ha consentitodi poter dire, ancora oggi, che

nulla di quanto ci fu dato è an-dato disperso!!!Uno spirito che, oggi, ci rendeconsapevoli di essere il riferi-mento, oserei dire “ecumeni-co”, di tutto il paracadutismomilitare italiano!Come al momento della costitu-zione della nostra associazionenoi raccoglievamo tutti coloroche in guerra avevano servitocol paracadute sulle spalle, daiparacadutisti libici a quelli dellaFolgore e della Nembo, dai nuo-tatori paracadutisti agli arditi di-struttori della regia aeronauticaoggi sentiamo divampare impe-tuosamente la fiamma dell’or-goglio paracadutista.Nei nostri ranghi sono inquadra-ti oltre ai paracadutisti delle Fol-gore e della Nembo tutti i para-cadutisti forgiati nelle nostrescuole militari di paracaduti-smo, anche paracadutisti di al-

SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXVII

Relazione della LXVII Assemblea Nazionale

Le autorità civili e militari rendono gli onori ai Caduti paracadutisti presso il monumento di Viterbo (tutto il servizio fotografico dell’articolo è di Orlando Dall’Aglio)

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II MARZO/APRILE 2014

tre Forze Armate! Si, delle altreForze Armate: della Marina, del-l’Aeronautica, dei Carabinieri.Ne consegue che è solo l’ANP-d’I, che raggruppando sotto isuoi labari tutti i paracadutistidi tali provenienze, ad esserepunto di riferimento di tutta latradizione del paracadutismomilitare italiano. Noi non possiamo certo dimen-ticare che Italo Balbo era un ge-nerale dell’Aeronautica ed il co-mandante Baudoin era un co-lonnello della stessa Forza Ar-mata, così come lo era il colon-nello Dalmas o il comandanteButtazzoni vera anima operativadei reparti nuotatori paracaduti-sti, era della Marina, né che ilmaggiore Alessi era un carabi-niere.Tutti uomini che avevano moltopiù che un elevatissimo sensodello Stato: essi avevano nellaloro anima e nel loro cuore ilculto della Patria. Noi sappiamo che oggi oltre allabrigata Folgore, nostra casamadre, vi sono anche il Coman-do Forze Operative Speciali, ilReggimento Carabinieri paraca-dutisti, il 4° Rgt. alpini paraca-dutisti, il COMSUBIN ed il 17°Stormo dell’Aeronautica. Tutticostoro, però, nello spirito para-cadutista, alla fine confluiscononella nostra associazione che,possiamo ben dire che più cheessere un’associazione di spe-cialità o un’associazione d’Ar-ma potremmo definirla addirit-tura un’associazione interforze.Dobbiamo dire che questo im-pegno non ci coglie impreparatiperché il cammino che abbiamofatto non è stato, anche se insalita, privo di frutti.Al di là dei dati concreti di cuiparleremo tra breve, dobbiamoprendere atto, con piacere, chel’associazione ha ritrovato losmalto, l’entusiasmo e la vitali-tà dei tempi migliori.

Prevalgono dovunque le forzepiù entusiaste e sane dell’asso-ciazione e ce lo dicono gli altri,laddove “altri” sono nienteme-no che il comandante della Bri-gata paracadutisti “Folgore”,generale D’Addario, che, comesapete, non ha dubitato di met-tere per iscritto il suo apprezza-mento nella missiva che vi èstata partecipata e, come ab-biamo sentito, il comandanteoperativo di vertice interforze, ilgenerale Bertolini, decano degliUfficiali superiori, paracaduti-sti, in servizio, che non ha lesi-nato il suo apprezzamento.A questo punto prima di affron-tare analiticamente gli aspetti:“generale”, “tecnico” ed “am-ministrativo” che, come al soli-to, saranno la parte sostanzialedella mia relazione, sarà oppor-tuno chiarire l’eccezionalità,sotto ogni profilo, dell’anno2013 dal punto di vista asso-ciativo.È stato un «annus mirabilis»!!!Grazie al vostro entusiastico la-voro, diuturno ed instancabile,il vero duro lavoro del presiden-te di sezione, al competente la-

voro delle scuole, all’attenta ge-stione dal punto di vista ammi-nistrativo, all’appassionato eintelligente apporto delle segre-terie nazionali, l’anno appenatrascorso è stato un anno asso-lutamente eccezionale comenon si era mai verificato nellastoria dell’ANPd’I e che, difficil-mente, a mio parere, potrà ripe-tersi. Infatti, come sappiamo tutti, aldi là della vostra dedizione, glieclatanti risultati conseguiti loscorso anno, sono anche il por-tato di fattori esterni all’asso-ciazione ed assolutamente danoi non controllabili.Il susseguirsi di concorsi indettidal Ministero della Difesa hafatto sì che a noi si avvicinasse-ro più numerosi gli aspirantiparacadutisti che hanno, inbuona parte, determinato l’in-cremento delle iscrizioni e, diconseguenza, delle entrate del-l’associazione. Naturalmente, èovvio, che non sarà sempre co-sì e, pertanto, sarà difficile infuturo, mantenere gli stessi li-velli del decorso anno sociale.Tutto questo non sarà un decli-

no dell’Associazione ma il ritor-no a più naturali e fisiologici li-velli associativi.

PARTE GENERALE

Il buon andamento generaledell’Associazione dipende es-senzialmente dai nostri ideali edall’andamento morale che di-pendono a loro volta dal nostrostatuto e dal nostro regolamen-to che devono essere coerenti,trasparenti e azionali. Da que-sto ‘assioma’ deriva la vera As-sociazione che è quella che co-struiamo con il nostro lavoro diogni giorno.E se l’ANPd’I sta in piedi, non-ostante tutto, è proprio perchénell’Associazione ci sono centi-naia di “piccoli eroi” quotidianiche si impegnano giorno pergiorno, a volte contro tutto econtro tutti, spesso a costo dienormi sacrifici personali, pernon cedere, per resistere, percontinuare a lavorare e sperarein un’ANPd’I migliore.Ai “santoni”, ai maghi, ai cosid-detti “sepolcri imbiancati” – epurtroppo dobbiamo ammette-

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L’accensione delle Fiaccole a ricordo dei luoghi di battaglia dove sono caduti i paracadutisti d’Italia

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MARZO/APRILE 2014 III

re che fra noi vi sono ancora al-cuni ‘esemplari’ – insuperabiliesperti dell’inciucio e dell’in-ghippo, campioni «del dire e delnon dire», insuperabili campionidello spaccio del «nulla per iltutto», è andata male perchénon sono più riusciti a nuotare,non nell’acqua, ma il quello cheera il loro habitat naturale: ilfango!Abbiamo tentato, tutti insieme,di migliorare e di rafforzarel’ANPd’I e credo che alla fine,con tanti, ma tanti sforzi, anchequest’anno ci siamo riusciti, an-che se l’incompetenza, l’igno-ranza, l’interesse personale, lameschineria di certi individui cihanno reso più difficile il nostrolavoro.Tutto si può combattere menoche la stupidità; contro la stupi-dità anche gli dei sono impoten-ti. Ci vorrebbe il signore, quellocon la «S» maiuscola, ma do-vrebbe scendere lui di personae non mandare il figlio!Ci sono ancora fra noi taluniche ancora non hanno compre-so che nell’ANPd’I si lavora, e silavora sodo e che non vi è spa-

zio per i cosiddetti «parlacaduti-sti», e che si comportano comequelli che, sprecando le loroenergie ed il loro tempo a parla-re dei problemi, invece che ri-solverli addirittura concorrono,con il loro vuoto parlare, a ingar-bugliarli.

A questi purtroppo si aggiungo-no tutti coloro che reputano dipartecipare alla vita associativaavendo l’inconscio desiderio dipoter trovare il luogo di sfogodelle loro frustrazioni e dei lorocomplessi.Qualcuno di questi ‘esemplari’

ha sperato, anzi affermato:«l’ANPd’I è finita». No!L’ANPd’I non è finita, l’ANPd’Iha continuato, ha proseguito,ha marciato, anzi ha “ricomin-ciato a marciare” nel sensoche, saltando alcuni oscuri tra-scorsi, è tornata alle origini; oquantomeno ci sta tentando. Eora andiamo sul concreto.

SociCome già detto, i soci sono l’e-lemento più importante dellaparte “generale”.Nell’anno 2013 i soci sono arri-vati ad essere 12.251. Con unincremento rispetto all’annoprecedente di ben 1.534 asso-ciati, pari al 12,5% in più rispet-to all’anno 2012.Non siamo arrivati all’incremen-to dell’1+1 auspicato dal presi-dente nazionale nella sua primarelazione morale, ma possiamodire di aver raggiunto nell’anno2013 un numero di soci chel’associazione non aveva mairaggiunto nel corso dei suoi 68anni di vita…

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I veterani paracadutisti accendono un simbolico “braciere degli ideali”nella fontana che circonda il monumento al paracadutista di Viterbo

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IV MARZO/APRILE 2014

E tutto questo grazie al lavorosvolto da chi? Da voi: dai presi-denti di Sezione vera “spinadorsale” dell’ANPd’I.Il “trend” positivo iniziato 5 annior sono continua, continua enell’ultimo anno, come ho det-to, ha avuto un innalzamentoesponenziale.Un buon risultato, in considera-zione non tanto e non solo, per ilvalore assoluto, quanto perchél’incremento è stato in progres-sione quasi si volesse testare la«qualità» a piccoli passi; tantopiù che l’incremento ha interes-sato anche i soci ordinari.

SezioniLe sezioni dell’ANPd’I sono al31 dicembre 2013: 142!La leggera flessione che si ri-scontrerà, assai verosimilmen-te nel 2014, (anno nel quale sidovrà procedere alla chiusura,a norma di regolamento, di al-cune Sezioni) rispetto al rileva-mento precedente sarà dovuta

alla presa d’atto che alcune Se-zioni, di fatto sono una «puracreazione dello spirito», nel sen-so che non avendo una effetti-va vita associativa, nella prati-ca, risultano inesistenti.Sono sempre più convinto diquanto ho nel passato sostenu-to, ovvero che non solo se sivuole essere parte attiva dellanostra associazione, ma anchee soprattutto, se si vuole esse-re dei «soci pensanti» e non co-stituire “massa di manovra” peragitatori e capipopolo, è neces-sario “vivere”, ma “vivere inten-samente” la nostra vita asso-ciativa alla luce del nostro rego-lamento e del nostro statuto.Alla «quantità» noi abbiamosempre preferito la «qualità»!Noi siamo la specialità della«qualità»!Noi paracadutisti siamo una ari-stocrazia, sì una aristocrazianon di censo ma di carattere, dimuscoli, di fede di coraggio disangue e… di cervello.

Noi siamo la specialità dell’«im-peto e ragionamento» questesono le caratteristiche dei no-stri reparti e queste devono es-sere le nostre caratteristiche.Al reparto privo di volontà, ob-bediente, rassegnato e che sisbanda davanti alla prima diffi-coltà, noi paracadutisti abbia-mo sempre preferito il piccolonucleo, il manipolo, la pattuglia,risoluta ed audace che ha datouna ragione alla propria fede esa quello che vuole marciandodirettamente allo scopo.Noi paracadutisti siamo le trup-pe scelte della nazione, truppescelte in guerra ma anche trup-pe scelte in pace perché noisiamo quelli che con lo stessocoraggio dobbiamo concorrerea costruire i valori più alti dellanostra Patria!Noi vogliamo che le sezioni del-l’ANPd’I siano Sezioni costituiteda paracadutisti veri e non sia-no semplici luoghi di ritrovo set-timanale.

Qualcuno potrebbe, per questemie parole, definirmi cinico. Èvero, in taluni situazioni sono esono stato particolarmente rigi-do, ma voglio ricordare che il ci-nismo è il contrario dell’oro, ov-vero è buono solo quello falso… come falso è certamente ilmio cosiddetto cinismo.Solo gli ipocriti non litigano mai:una bella sana chiarificatricediscussione aiuta certamente aconoscersi meglio.Credo di esser stato inflessibilenel mantenere l’associazionefedele ai suoi principi statutari,ma alieno da ogni forma di so-pruso e sollecito verso i più“piccoli”.

Gruppi RegionaliHo, lo scorso anno, affermatoche il gruppo regionale, che siesprime nella consulta di zona,è uno degli organi più importan-ti per la vita associativa e loconfermo.Sono anche convinto che,per

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motivi funzionali, il consiglieredi gruppo regionale dovrebbeavere una maggiore responsa-bilità coniugata con una mag-giore autorità.Ho indirizzato a tutti voi, a tutti ipresidenti di sezione, e non acaso porta il protocollo numero1 di quest’anno,una lettera conla quale chiedo che gli organicentrali (presidente, segretarinazionali, responsabili dei varisettori, direttore folgore, etc.)vengano invitati a parteciparealle consulte di zona dove, an-che in ambienti separati, vi pos-sa essere un momento di in-contro e di verifica per megliocolloquiare ed intendersi fra icosiddetti “addetti ai lavori”.

Centro SportivoIl Centro Sportivo dell’ANPd’Inon è più, come lo è stato peranni, un semplice articolo dellostatuto. Con la nomina del par.Nicola Di Lauro si sono mossi,in maniera coordinata, i primipassi organici, fra cui il pià pre-stigioso sarà la partecipazionedi una squadra dell’associazio-ne ad una manifestazione digrande prestigio internazionale:la <Nimega> che si svolgerà inOlanda nel prossimo mese diluglio (colgo l’occasione per in-vitare tutti i presidenti a contat-tare il responsabile per una au-spicata partecipazione più mas-siva dell’ANPd’I per gli anni avenire).Non posso qui menzionare tuttele numerose gare di tiro, di mar-cia, di pattuglia alle quali hannopartecipato le squadre delle se-zioni ANPd’I classificandosisempre con piena soddisfazio-ne e alle quali va il plauso del-l’associazione tutta e del Presi-dente Nazionale.

“Progetto El Alamein” e pellegrinaggio ad El AlameinIl Progetto El Alamein ha subito,

purtroppo, un rallentamento inconsiderazione della situazionepolitica egiziana. È comunqueallo studio una riformulazionedegli accordi che si tramuteran-no in missioni operative non ap-pena si sbloccherà la situazio-ne politica il quel paese.Rammento, ove mai ce ne fos-se bisogno, che l’“ufficiale dicollegamento” dell’ANPd’I con il<Progetto El Alamein> è il par.Franco Crippa al quale tutti noidobbiamo rivolgerci per essercoordinati e per informazionisulle varie missioni.Per quanto attiene al pellegri-naggio ad El Alamein, anche inconsiderazione del grandissimoconsenso avuto a quello fattonell’anno 2012, era intenzione

della Presidenza Nazionale ac-cogliendo le numerose richiestepervenute, ripeterlo quest’an-no, ma le cause appena citatene hanno impedito la realizza-zione; non appena la situazionesarà chiarificata è intenzionedella presidenza di organizzareun pellegrinaggio, ancor più nu-meroso – se possibile – del pre-cedente.

Informazione(Rivista Folgore, sito dell’associazione, facebook)

Rivista FolgoreHa raggiunto una “tiratura” (co-pie stampate) per ogni numeropubblicato di oltre 15.000 co-

pie. Un aumento del numero dipagine pubblicate nel 2013 ri-spetto al 2012 del 28%. E vienedistribuita ai Reparti di Avio-truppe in armi gratuitamentenel numero di 1.500 copie men-sili.

Sito internet dell’AssociazioneHa raggiunto un numero di visi-tatori nell’anno 2013 di320.262. Con una media diconsultazioni mensili di quasi26.700 visitatori. Il numero dipagine consultate sono state1.096.274, le pagine più con-sultate sono: “notiziario attuali-tà” 302.441, “corsi di paraca-dutismo” 41.054, “indirizzi Se-zioni” 37965.

FacebookSu questo nuovo strumento in-formatico, di socializzazione,abbiamo due “pagine” ufficialiche hanno raggiunto il numerodi circa 7.000 iscritti in costan-te aumento.E questo è quanto di interesse‘istituzionale’ dell’associazione.Mi sia consentito ora fare unaconsiderazione su quanto esula“ufficialmente” dall’ANPd’I: fa-cebook è certamente una bel-lissima scoperta ma può esse-re usato anche in maniera dis-torta, diventando così il luogodella finzione e bene si prestaad essere il luogo di incontro ditaluni codardi.A mio avviso, è ora che determi-nata gente si svegli e la smettadi passare tanto tempo ad ozia-re davanti ad un computer.La vita, la vita vera è un’altracosa, non è limitata a quellache si scrive su un video. Sa-rebbe opportuno talvolta pren-dere le opportune distanze dacerti <social network> percheessi talora sono luoghi dovequasi tutto, se non tutto, è fin-to. Chi ha tanti cosiddetti ‘ami-ci’ su facebook spesso e pur-

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Il Presidente Nazionale Gianni Fantini durante la sua relazione

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VI MARZO/APRILE 2014

troppo per lui nella vita realenon ne ha nemmeno uno!Noi abbiamo il massimo rispet-to per tutti coloro che diconoquello che pensano, ma per ta-luni di questi vorremmo tanto(ma tanto) che pensassero aquello che dicono. La libertà dicritica non può e non deve di-ventare libertà di offesa!Le lettere anonime scritte astampatello o con macchina dascrivere? Roba obsoleta! Le let-tere anonime ottenute ritaglian-do pazientemente parole digiornali? Cose d’altri tempi!Ora la vigliaccheria dell’anoni-mo, di colui che insulta o perse-guita, corre, soprattutto, sul webe qualora scoperta qualcuno hapure la faccia tosta di appellarsial sacrosanto ed inviolabile dirit-to della cosiddetta privacy.In altre parole il web può percertuni individui diventare unadiscarica a cielo aperto in cuicostoro possono lasciare ciòche vogliono affinché tutti pos-sano leggere e commentare.È in questo quadro che prendeforma e si attua la strategia deiviolenti per neutralizzare i loroavversari e che potremmo defi-nire ‘chirurgica’: essa consistenel prendere un <nemico>, iso-larlo,sovraesporlo e così tenta-re in ogni modo di fare perderecredibilità al suo lavoro.Non esiste in questo caso pos-sibilità di confronto perché que-sti individui nella loro cieca fa-ziosità antepongono il <chi haparlato> al <cosa ha detto>. In questi casi costoro si orienta-no “per schieramenti” e la bus-sola viene usata solo per andarcontro ponendo in essere quel-la sorta di filosofia distruttivadove «il nemico del mio nemicoè mio amico; e l’amico del mionemico è mio nemico».

EditoriaFra gli scopi che lo statuto ci as-

segna vi è quello importantissi-mo (art. 2) «…della glorificazio-ne dei paracadutisti cadutinell’adempimento del dovere,in guerra ed in pace, perpetuan-done la memoria» e «…realizza-re iniziative che… favoriscanola divulgazione dello spiritoparacadutistico italiano me-diante la pubblicazione di rivi-ste specifiche e giornali».In sintesi mantenere viva ed at-tuale la storia della nostra spe-cialità.In ossequio a tali rigorosi detta-ti, la dirigenza dell’associazio-ne, già da qualche anno haprovveduto a far stampare edistribuire opere che si aggiun-gessero alla preesistente pro-duzione letteraria. È stato cosìper il ‘trittico’ relativo:- al “Gruppo Tattico Paracaduti-sta”,

- la Brigata Paracadutisti Folgo-re”,

- ”la Meloria”,

- per il volume sulle medaglied’oro della specialità ed altrivolumi.

Per quest’anno sono statistampati e sono di prossimadistribuzione a tutte le Sezioni ivolumi relativi alle M.A.V.M., al-le M.B.V.M. e alle Croci di Guer-ra sempre della specialità.Un particolare grazie alla sezio-ne di Caserta ed al par. Gaeta-no Surdi artefici delle opere ci-tate; ed inoltre la ristampa di untesto ormai quasi introvabile“morire per qualcosa”di Belisa-rio Naldini che tratta dettaglia-tamente della storia del 185°reggimento paracadutisti di cuioggi eredita la bandiera di guer-ra il R.A.O., il Reggimento Acqui-sizione Obiettivi.È stata anche prevista la riedi-zione di tutte le opere del no-stro indimenticabile Renato Mi-gliavacca che verranno raccoltein un unico ‘cofanetto’.Tale attività, lo sappiamo bene,

è forse, anzi senza forse, insie-me all’attività lancistica la veraragion d’essere dell’ANPd’I cheè nata proprio per questi sco-pi!!! (in futuro faremo meglio).

DisciplinaTale argomento, come prassi,sarà di competenza dei presi-denti dei collegi dei probiviri edei garanti, organi deputati uffi-cialmente a relazionare sullostato della disciplina dell’asso-ciazione.Desidero peraltro non rinuncia-re ad alcune considerazioniseppur attinenti alla disciplinama di carattere generale.A volte ho la sensazione di par-lare “al vento”.Dopo essermi dilungato all’as-semblea di Tradate (se mai vene fosse stato bisogno) sullasuddivisione dei poteri in ambi-to associativo, dopo aver ricor-dato a tutti che per infliggeresanzioni superiori alla censurasolenne occorre ricorrere ai col-legi dei probiviri, mi sono trova-to davanti ad un quadro dell’as-sociazione, un dirigente chesenza aver iniziato alcuna pro-cedura disciplinare aveva pro-ceduto a <sospendere> un so-cio; e a me che gli facevo pre-sente la plateale irregolarità(che peraltro si sarebbe rivoltaper eccezione procedurale con-tro lui stesso) rispondeva: “mene assumo io la responsabili-tà”!Mi sono giunte alcune ‘vibranti’proteste formulate talvolta inmaniera davvero poco educata,per la mancata presenza delPresidente Nazionale a cerimo-nie locali. Comprendo la natura-le soddisfazione e l’orgoglio dipoter vedere presente alle pro-prie cerimonie la massima cari-ca dell’ANPd’I ed è a tutti ormaiben noto quale sia il pensierodel Presidente Nazionale, ovve-ro che i presidenti di sezione

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Il Gen. Marco Bertolini durante la sua allocuzione

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sono i veri e validi rappresen-tanti dell’associazione sul terri-torio e ben sanno rappresenta-re l’ANPd’I.Tratto ora di quella che a mioparere è una cattiva interpreta-zione dello spirito di camerati-smo e di solidarietà paracaduti-stica. È ben comprensibile la“non delazione” ma non è com-prensibile la solidarietà a pre-scindere, soprattutto quandoda questa cosiddetta solidarie-tà deriva un forte danno perl’associazione. Una cosa è lalealtà che è propria degli uominidi nobile sentire, altra cosa èl’omertà che è dei farabutti.Voglio concludere questo ‘para-grafo’ difficile parlando dellatrasparenza.Nella nostra associazione, conl’attuale presidenza, non esi-stono segreti di nessuno e pernessuno.Tutto viene fatto alla luce delsole, alla portata e alla cono-scenza di tutti in ossequio allaparola d’ordine «trasparenza».E qui voglio affermare a voceforte e tesa: il presidente nazio-nale non ha padroni, non hacommittenti, non appartiene a“clan”, “camarille” o “lobby”che lo sostengono.Il presidente nazionale non hapaura, non si vende, e soprat-tutto non cede e non ha mai ce-duto e non cederà mai ad alcunricatto. A comprova di ciò taluni sannoche io ho dovuto, veramente do-vuto, procedere al deferimentodi un associato dell’ANPd’I diantica data, un appassionatoparacadutista, un ufficiale di al-tissimo grado della sua ForzaArmata, stimato per le sue ac-certate doti di competenza e dimodestia, e soprattutto per me:un fraterno amico, compagno distudi nello stesso istituto mili-tare di formazione a cui mi lega-va, e mi lega,oltre che il senti-

mento dell’amicizia una sinceraed incondizionata stima.Il presidente nazionale puòcommettere errori, sbagli, manon si è mai fatto condizionareda nessuno, il presidente nazio-nale è libero e autonomo: è ilpresidente dei paracadutisti!!!Noi paracadutisti abbiamo uncarattere aggressivo, impulsi-vo, sensibile, istintivo e non ac-cettiamo facilmente le critiche.Siamo essenzialmente degli in-dividualisti e a confronto con lealtre specialitò noi siamo ‘uni-ci’: gli altri sono quelli della“trincea”, noi siamo quelli della“buca”.Noi non accettiamo qualsiasiforma di disciplina se non nesiamo intimamente convinti.Ecco perché ho sempre soste-nuto che il collegamento fra lapresidenza e le Sezioni, fra ipresidenti di sezione e i soci de-ve essere continuo, costante,chiaro, all’insegna di quanto af-

fermato in un datato regola-mento di disciplina dell’esercitopiemontese scritto da massimod’Azeglio: «meglio si ottemperaciò di cui si conosce il motivo».

Unione Europea di Paracadutismo (U.E.P.)Come avrete rilevato responsa-bile dell’associazione per i rap-porti con l’U.E.P. è stato nomi-nato il paracadutista Marco An-dreani, dopo che le precedentinomine effettuate, di fatto, nonavevano sortito alcun effettonella considerazione che le per-sone a tale incarico nominatenon erano riuscite ad ottenererisultati tangibili.Non è nostra intenzione usciredall’U.E.P. e la nomina del para-cadutista Andreani sta a dimo-strarlo. Ma tenuto conto anchedelle attuali contingenze si è ri-tenuto, con assoluta limpidez-za, rendere noto agli altri socidell’U.E.P. che non era, questa

volta, nelle nostre possibilitàadempiere ai doveri e agli oneriche programmaticamente ci sa-rebbero quest’anno toccati, siadal punto di vista economico,ma soprattutto dal punto di vi-sta organizzativo.

Unione Italiana di Paracadutismo (U.I.P.)Il 20 marzo 2014 si è costituitain Bologna la Unione Italiana diParacadutismo (U.I.P.) che co-stituisce il ‘trait d’union’ con ilMinistero dei Trasporti (ENAC)di tutti coloro, che in un modo onell’altro, si occupano di para-cadutismo (FIPAS, AIP, etc) perla redazione delle nuove norma-tive di settore.È di solare evidenza che l’ANP-d’I, che è la più numerosa delleassociazioni paracadutisti, nonavrebbe potuto autoescludersida un sodalizio destinato a di-ventare l’unico interlocutore ri-conosciuto del Ministero deiTrasporti, potendo in tal modointerloquire nella redazione del-le nuove normative in corso dielaborazione (revisione delD.M. 467/t) che avrebbero po-tuto vedere estromesse le nor-me relative ai lanci con paraca-dute emisferico sotto controllomilitare, infliggendoci, in tal gui-sa, un colpo quasi esiziale. Inquella sede il Presidente Nazio-nale dell’ANPd’I è stato elettonel Consiglio Direttivo di talesodalizio.

CerimonieCome ho già detto, le cerimoniesono un aspetto molto impor-tante della nostra vita associati-va ed in qualche modo dimo-strano il grado di preparazionee di coesione dei componentidell’associazione. A tutti coloroche hanno saputo ben organiz-zare vadano i complimenti ditutta l’ANPd’I.Una particolare menzione va al-

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Il saluto del Gen. Vittorio Stella

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la sezione di Treviso ed al comi-tato organizzatore del radunosvolto in quella città perchéhanno saputo con autentica de-dizione, entusiasmo e commo-vente trasporto organizzare unraduno nazionale che non esitoa definire, per i nostri standard,di primordine.Desidero fare una mia persona-le considerazione per quanto hoosservato nell’ambito di alcunecerimonie e la mia osservazio-ne è diretta a tutti i cultori delcosiddetto “politicamente cor-retto”.Noi paracadutisti siamo decisie determinati e siamo convintiche senza il coraggio tutte le al-tre virtù perdono significato.Noi siamo stufi del cosiddetto“politicamente corretto” (o cor-rotto?), quella mania di non direchiaramente le cose come stan-no e che ha portato addiritturataluni a cancellare dalla nostrapreghiera del paracadutista l’af-fermazione «… come nebbia alsole, davanti a noi, siano dissi-pati i nostri nemici…» perché ri-tenuta una affermazione daguerrafondai.Sacrileghi, blasfemi!!! le pre-ghiere quelle sono, e almenoquelle, tali devono rimanere!!! Aquando la cancellazione dellafrase « se è scritto che cadia-mo, sia! ma da ogni goccia delnostro sangue…»?Noi a questi pavidi che si na-scondono dietro il “politicamen-te corretto” diciamo anzi urlia-mo «noi paracadutisti i nostrinemici li dissipiamo come neb-bia al sole!!!!!» nella convinzio-ne che «se è scritto che cadia-mo, sia!, ma dal nostro sanguecertamente sorgeranno figli efratelli innumeri…!».Ricordo la manifestazione na-zionale a favore dei fucilieri dimarina dove l’ANPd’I era pre-sente con oltre 700 effettivi(molti di meno di quelli che a

sentir alcuni roboanti tribuniavrebbero dovuto essere) maeravamo pur sempre il gruppopiù numeroso, più coeso e me-glio inquadrato.La pioggia torrenziale non ci im-pedì di dare esempio di discipli-na e corretta partecipazione ta-le da risultare la migliore delle,rappresentanze delle altre as-sociazioni, ivi compresa quelladei marinai.Come ebbi a dire, in tale occa-sione a conclusione della mani-festazione, ai partecipanti: «ionon vi ringrazio, vi ringrazia l’Ita-lia migliore.».

Protezione Civile La protezione civile dell’ANPd’I,costituita in maniera organica,sta muovendo i primi faticosipassi sotto la guida del Coordi-natore Nazionale di tale attività:il par. Sergio Fucito.Sono stati nominati, per ora, icoordinatori regionali, e questopuò essere considerato unbuon indicatore sul successivoarmonico sviluppo di tale attivi-tà che con l’entusiasmo del co-ordinatore mi auguro potrà rag-giungere in tempi non lunghi,concreti risultati.Il settore della protezione civileè un settore molto, ma moltocomplesso, ed anche alla lucedi infauste passate esperienzeoccorre che ci muoviamo conmolta attenzione. Sono certoche il coordinatore nazionalesaprà ben assolvere il compitoa lui affidato.

AssicurazionePer determinare quale dovesseessere la compagnia assicura-trice di riferimento dell’Associa-zione per l’anno 2014 il consi-glio nazionale aveva deliberato(delibera n° 16/13) di costituireuna commissione “ad hoc”composta da ben 6 membri in-dicati dal consiglio nazionale

stesso per valutare la possibili-tà di ampliare l’offerta assicu-rativa e conseguentemente lascelta da parte dell’associazio-ne della compagnia di riferimen-to annuale.La commissione ha inoltrato ri-chieste a manifestare interessea 9 primarie compagnie assicu-ratrici che trattano il ramo aero-nautico. Nonostante l’invio disuccessive integrazioni di infor-mazioni richieste, è pervenutauna unica proposta dalla socie-tà AIG, per il tramite del procu-ratore speciale che peraltromanteneva invariate le tariffeper gli allievi paracadutisti.È appena il caso di ricordareche già da qualche anno l’asso-ciazione, contrariamente aquanto avveniva nel passato,impone per i soli lanci di abilita-zione, l’assicurazione con lacompagnia di riferimento, la-sciando liberi i paracadutisti giàabilitati nella scelta dell’assicu-

ratore che maggiormente aggra-da.All’esito delle valutazioni delleofferte ricevute, la commissio-ne ha deciso di confermare,an-che per quest’anno, la Benac-quista assicurazioni come com-pagnia di riferimento, infatti, frale offerte ricevute è quella cheha garantito i maggiori vantaggi.Inoltre, e questa è una valuta-zione “ex post”, ha dato provadi tutelare effettivamente i pro-pri assicurati procedendo alla li-quidazione della non lieve prov-visionale stabilita dal tribunalenel processo relativo all’inci-dente La Mantia.Tutto questo nonostante vi fos-sero criticità tali da indurre aduna dilazione nel pagamento diquanto dovuto.È stata questa la migliore rispo-sta, consentitemelo, a talunipersonaggi che per sinistri sco-pi predicevano ed anzi afferma-vano con assoluta sicurezza

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Il comandante del Reggimento carabinieri paracadutisti “Tuscania”, Col. Par. Antonio Frassinetto

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che tale risarcimento avrebbedovuto gravare sulla presidenzanazionale.Questa naturalmente non è larisposta all’errato concetto, dapiù parti espresso, secondo cuiil pagamento dimostrava la sus-sistenza di un valido contrattoassicurativo mentre il non paga-mento ne avrebbe dimostratol’inesistenza.Come sanno anche i più igno-ranti in questioni assicurative ilmancato pagamento (che è ilsogno proibito di tutte le assicu-razioni) non significa che il con-tratto non sia stato regolarmen-te stipulato (come veniva sub-dolamente ma platealmente af-fermato da qualcuno) ma piùsemplicemente che la compa-gnia assicuratrice faceva ciòche fanno tutti a questo mondo:cercare di non pagare o pagareil meno possibile ed il più tardipossibile, che credo sia l’unicafilosofia di molte società assi-

curatrici sempre pronte a servir-si di ogni cavillo per raggiungerelo scopo di cui sopra.Diamo atto al nostro assicura-tore di aver osservato un com-portamento diametralmente op-posto ed improntato alla più co-

erente deontologia professiona-le.

VarieConcludo la parte generalemenzionando parte del lavoroimpostato ed eseguito dalla se-greteria generale che, possia-mo dire, è il collettore di tuttoquanto perviene alla presiden-za nazionale e l’asse cardanicointorno a cui “gira” tutta l’asso-ciazione:- consigli nazionali, nel numerodi 6;

- giunte esecutive nazionali, nelnumero di 6;

- raccolta in maniera organica ditutte le delibere emanate siadal CN che dalla GEN; (tutte ledelibere vengono dal 2009 re-gistrate e numerate con ordinesuccessivo per anno come vie-ne fatto con le leggi dello sta-to);

- disposizioni permanenti delSegretario Generale, nel nu-mero di 14.

Intendo qui precisare, a fattorcomune per tutte le disposizionipermanenti emanate dalle variesegreterie, che le stesse rap-presentano la mera raccoltadelle disposizioni via via ema-

nate nel corso degli anni e noncome pure si è detto un ulterio-re appesantimento burocraticofine a se stesso e, a ben vede-re, un concreto aiuto per unaimmediata e rapida consultazio-ne delle norme in vigore.

PARTE TECNICA

prima di procedere alla disami-na degli argomenti tecnici nellospecifico, vorrei ribadire dueconcetti che reputo fondamen-tali, e cioè : “l’aviolancio è pernoi, un mezzo e non il fine”Nel senso che, per noi, l’attivitàaviolancistica deve servire ameglio raggiungere quelli chesono i nostri obiettivi e cioè gliscopi statutari di cui il primo inassoluto è l’amore e la fedeltàalla Patria!Il secondo, strettamente corre-lato al primo: “le scuole di para-cadutismo sono al serviziodell’ANPd’I e non è l’ANPd’I alservizio delle scuole”.Tanto premesso è chiaro chel’opera messa in atto nell’ulti-mo anno, anche se apparsastringente, era esclusivamentediretta alla sicurezza con parti-colare riferimento agli allieviparacadutisti ed a tutelare chiopera in questo delicato e stra-tegico settore associativo maanche per evitare, ed ebbi già adirlo lo scorso anno che «i furbicontinuassero a furbeggiare».Quanto fatto dalle scuole ANP-d’I è fatto esclusivamente in no-me e per conto dell’ANPd’I enon, come qualcuno pensa, perfare anche un piacere al-l’ANPd’I.L’ANPd’I non è il paravento die-tro cui poter fare in autonomia ipropri comodi o i propri affari. Inquesto quadro la presidenzanazionale ha anche “regolariz-zato” in ambito associativo laposizione di talune Sezioni che,senza chiedere alcuna autoriz-

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Il Capo di Stato Maggiore del COMFOSE, Col. Par. Nigri

Il Presidente della sezione ANPd’I di Viterbo G. Bartoletti

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zazione alla presidenza nazio-nale avevano aperto una scuoladi paracadutismo con discipli-nare ENAC. da ora in poi tuttopasserà attraverso la presiden-za nazionale.L’ultima? La presidenza nazio-nale, dico la presidenza nazio-nale, è venuta a conoscenza so-lo per caso e solo il mese scor-so che una scuola di paracadu-tismo intestata all’ANPd’I conriconoscimento ENAC, era nata,vissuta, aveva operato, era sta-ta anche chiusa, e di tutto que-sto la presidenza nazionale:nulla sapeva!Ma ci rendiamo conto dell’as-surdo? Delle responsabilità acui non solo l’ANPd’I ma l’ANP-d’I tutta veniva chiamata a ri-spondere a sua insaputa?

Attività aviolancisticaAnche nell’anno 2013, in occa-sione della ricorrenza del “23ottobre” il medagliere naziona-le, unitamente alle Bandiere diGuerra di tutti i Reparti paraca-dutisti ha effettuato l’aviolan-cio.L’attività aviolancistica svoltanell’anno 2013 ha raggiunto unlivello mai riscontrato nel pas-sato. Sono stati complessiva-mente svolti 15.116 aviolancidi cui: aviolanci f/v 11.547,aviolanci tcl 3.569.Per quanto riguarda gli aviolancif/v: 9.582 di abilitazione;1.965 di allenamento.Fra gli aviolanci di allenamentosono contabilizzati anche i 55aviolanci effettuati da velivolomilitare “Dornier” (gli ultimi 34previsti dalla convenzione in vi-gore saranno effettuati dai neobrevettati istruttori di paracadu-tismo al termine del corso diprevisto svolgimento nel prossi-mo mese di maggio).L’incremento di aviolanci di abi-litazione rispetto all’anno 2012è stato di 2.319!

Incidenti in aviolancioSu un totale di 15.116 lanci gliincidenti sono stati 28 pari allo0,20% di cui:- 24 nel corso dei 9.582 lanci diabilitazione, pari al 0,25%; - 4nel corso dei 1.965 lanci di alle-namento, pari al 0,41%.Tutti gli incidenti non sono statidi grave entità e tutti sono riferi-ti agli arti inferiori. Da ciò si de-duce la necessità di incremen-tare l’addestramento alle capo-volte durante il corso di paraca-dutismo ed anche successiva-mente.

Corsi Corsi di paracadutismo allieviMi sia consentito qui un pream-bolo, a premessa degli aridiseppur molto soddisfacenti datiche andremo ad esaminare, mache vuole testualmente dirviquello che per me è il corso diparacadutismo: «il corso diparacadutismo è una incudinesu cui il maglio dell’addestra-mento e del sacrificio hanno for-giato ancor più che il nostro fisi-

co, le nostre menti, i nostri cuo-ri i nostri caratteri. È lì, che al dilà di ogni retorica abbiamo com-preso a fondo la genuinità diquei valori ed i principi per cuivale la pena vivere e se neces-sario anche morire. È lì che ab-biamo capito a pieno la bellezzadi essere uomini e soldati. Tut-to questo ci ha poi portato a co-stituire i nostri Reparti dove l’o-nore individuale, l’orgoglio delsuccesso, la sete di gloria e so-prattutto l’amor di Patria, si so-vrappongono alla disciplina edal senso del dovere.Sono stati svolti dalle Sezioni:267 corsi di paracadutismo perun totale di 3.194 allievi abilitati.Le Sezioni che hanno svolto cor-si di paracadutismo sono statein totale 99, con un incrementorispetto all’anno precedente di: - 1.367 allievi - 4 Sezioni.Alle Sezioni che hanno svoltocorsi vada il mio compiacimen-to ed alle rimanenti l’augurio dicominciare al più presto l’ese-cuzione di corsi, rammentando

che la presidenza nazionale èsempre disponibile a fornire ilproprio supporto coordinandole varie disponibilità.Prima di passare ad altri argo-menti vorrei effettuare una “co-municazioni di servizio”: la pre-sidenza nazionale non ha inte-so ‘imporre’, ma propone a tut-te le Sezioni per quest’anno, il2014, duecentenario dell’armadei carabinieri, di effettuaregratuitamente per i militaridell’Arma e/o gli appartenentiall’ANC il corso di paracaduti-smo limitatamente all’anno incorso. Alcune Sezioni (Mantova,Torino, etc) li hanno già iniziatiriscuotendo grande consensoin ambito locale.In tal modo si ricorderebbe de-gnamente il 1° battaglioneRR.CC paracadutisti immolatosiad Eluet El Asel il 14 dicembre1941.

Corsi istruttori di paracadutismoNell’anno 2013 si è tenuto uncorso istruttori di paracaduti-

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smo svoltosi sull’arco di 10giorni ( durata raddoppiata ri-spetto ad un non lontano pas-sato) che ha qualificato 25istruttori su un totale di 67aspiranti frequentatori.

Corso ripiegatorisono stati svolti n° 3 corsi perripiegatore per un totale di 24nuovi ripiegatori abilitati.

Attività di controlloIl CAPAR ha ispezionato n° 2scuole di paracadutismo (Sezio-ni di Como e di Salerno).La segreteria tecnica da partesua ha visitato:- n° 3 scuole di paracadutismo(Sezioni di Verona, Como, Ca-gliari)

- 4 Sezioni che svolgevano corsi(Sezioni di Torino, Albenga, Pi-sa, Foggia).

Scuole di paracadutismoNel decorso anno si è avvicina-ta le scadenza dei disciplinari,rilasciati tre anni addietro allescuole in maniera speditiva, inconsiderazione della contempo-raneità del rilascio, al fine dievitare il blocco dell’attivitàaviolancistica.

Deve essere chiaro a tutti chela maggiore attenzione che vie-ne e verrà posta nel rilascio delrinnovo dei disciplinari altro nonè che garanzia a favore dei re-sponsabili delle scuole medesi-me.Va da sé che non vi è alcuna in-tenzione, come qualcuno ebbea dire, di sopprimere l’attività dinessuna scuola ma solo contri-buire con le conoscenze acqui-site e l’esperienza maturata, ameglio garantire coloro che so-no chiamati a sottoscrivere l’a-gibilità delle zone di lancio.Sia ben chiaro che il mio animonell’affrontare qualsiasi proble-ma è quello proiettato alla riso-luzione a qualsiasi costo delproblema stesso e che, con unbrutto neologismo viene oggichiamato <problem solving>.

Materiali aviolancisticiParacadute di addestramentoAnche quest’anno è continuatala distribuzione di paracaduteper addestramento da partedell’autorità militare. Infatti dache è ripresa questa pratica be-nemerita sono stati ritirati fino-ra presso il CAPAR ben sette-cento (700) paracadute dorsali;

nonché duecento (200) paraca-dute ausiliari. Tutto questo ma-teriale è stato, per ragioni prati-che, volutamente distribuito al-le zone per far sì che i consiglie-ri, se non ravvedono di farneuna capillare distribuzione alleSezioni, lo possano usare come<massa di manovra> dandoloin temporanea consegna a chine ha bisogno.Qualora l’attuale distribuzionenon sia riuscita a soddisfaretutte le Sezioni invito i consiglie-ri di zona a formulare le richie-ste per poter così avviare “lapratica” di una nuova cessioneda parte del CAPAR.

Paracadute per aviolanciPrima di passare a delineare le“linee guida” che la presidenzaintende osservare in merito alparco paracadute e per potermeglio capire cosa intendiamofare, occorre fare “un passo in-dietro” .Quando, in tempi ormai datati,la dirigenza tecnica dell’ANPd’Isi rese conto che l’attività dellenostre scuole non era più unaattività ‘complementare’ all’atti-vità svolta con la completa par-tecipazione dei militari (aerei,

paracadute, pattuglia guida,etc), ma, in conseguenza dellaforte domanda, soprattutto daparte degli allievi, era diventatal’attività ‘surrogante’, avrebbedovuto fare delle scelte precisee dare le disposizioni conse-guenti affinché tutte le scuoleall’epoca esistenti acquisisseroun unico tipo di materiale avio-lancistico (dorsale ed ausilia-rio), diciamo acquisissero il‘paracadute d’ordinanzà del-l’associazione consentendo atutti di addestrarsi e lanciarsi,sempre con lo stesso tipo diparacadute.A tutti sono chiari gli enormivantaggi che si sarebbero avuti,oltre che nel campo commercia-le soprattutto nel settore dellasicurezza: un materiale, unaprocedura di istruzione, unaprocedura di aviolancio, unaprocedura di ripiegamento, in-somma tutto uno.Questo purtroppo non è stato!Si consentì che ciascuna scuo-la per miopia ed egoismo faces-se “in proprio “ e ci troviamoadesso ad avere dei materiali diaviolancio:- delle più disparate provenien-ze;

- dalle incerte modalità di acqui-sto;

- dalle differenti caratteristiche.Purtroppo sino ad oggi la presi-denza nazionale, per indisponi-bilità finanziarie, non aveva po-tuto intervenire in maniera de-terminante, ovvero <mettendo-ci del suo>, ma oggi che le cosesono molto, ma molto migliora-te, come avete potuto vederedal rendiconto finanziario a tuttiinviato, possiamo iniziare a in-traprendere i primi passi in unaben determinata direzione.Quali sono questi passi? 1. vendere (direi meglio svende-

re) alle Sezioni che attual-mente li hanno in uso i para-cadute ausiliari acquistati

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nel passato dalla presiden-za;

2. acquistare un primo lotto diparacadute da distribuire allescuole per far sì che tuttipossano essere in regolacon le direttive della Brigataparacadutisti circa l’impiegodel paracadute privo di spin-ta di avanzamento durante ilanci di abilitazione;

3. impiegare come ‘riservastrategica’ quei paracadutein piena efficienza, ma pros-simi alla scadenza della vitaoperativa da distribuire divolta in volta alle scuole cheintendono effettuare attivitàaviolancistica in acqua.

È in questo quadro di regolariz-zazione e di messa a normache sono stati acquisiti 500 “li-bretti per paracadute dorsali”

che seguiranno la vita di tutti inostri paracadute principali an-notando ripiegamenti, riparazio-ni, modifiche.Questo servirà perché in futuronon abbiano più a verificarsi ca-si come quello per il quale sietestati tutti interpellati, ovveroche qualcuno possa dire che ilnumero di matricola di un para-cadute (il cosiddetto “serialnumber”) si possa autodetermi-nare andando in una qualsiasicartoleria a comprare un timbroed il relativo tampone ed ag-giungere a rinforzo della propriatesi: “tanto tutti fanno così; loha fatto anche il STN per la suasezione”...!!!!

Paracadute ausiliare MertensAllo scopo di dirimere i dubbiche da parte di taluni erano sta-

ti avanzati circa la regolaritàdella documentazione acquisitadalla ditta Mertens relativamen-te alla velocità di discesa delparacadute ausiliario prodottodalla stessa, la presidenza na-zionale che dubbi non aveva, hacomunque deciso, con l’appro-vazione unanime del consiglionazionale, di inviare l’ispettoredelle scuole in Germania pres-so la sopracitata ditta per verifi-care l’esattezza della documen-tazione pervenuta.L’ispettore delle scuole, (par. Al-berto Benatti) accompagnatodal presidente dei revisori nazio-nali (par. Franco Sergo) avvalen-dosi sul posto di una interpreteaccreditata presso gli organi di-plomatici, ha verificato la regola-rità della documentazione in no-stro possesso e di questo ha ri-

ferito con specifica relazione,agli atti della presidenza, al con-siglio nazionale; facendo giusti-zia di subdole illazioni fatte cir-colare anche per screditare chi,a suo tempo, si era prestato,nell’interesse dell’associazione,a chiarire la questione.

Convenzione“Signore dammi la forza dicambiare le cose che possocambiare, dammi la pazienza disopportare quello che non pos-so cambiare ma, sopratutto,dammi la saggezza di distingue-re le une dalle altre.”.La frase, lo sapete, è di S. Ago-stino ma nel caso nostro servea meglio spiegare che ci sonocose, di paracadutismo, chenon è nelle nostre possibilitàcambiare. possiamo, però dire

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che a seguito di una serie d’in-contri col comandante della Bri-gata Paracadutisti, è in defini-zione il prosieguo dell’attivitàaviolancistica dal “Dornier”; (te-nue “filo amaranto che ci legaalle aviotruppe”), la possibile ri-presa dell’attività addestrativadalle “torri” di simulazionedell’aviolancio in giorno feriale(venerdì); la eventuale possibili-tà di usufruire delle palestredelle caserme; l’attività ispetti-va da parte del CAPAR che èquella che poi, in buona sostan-za, dà l’ufficialità alla nostra at-tività aviolancistica.

Attività didattica ed attività aviolancisticaÈ apparso chiaro alla presiden-za nazionale quello che, vicever-sa, non era chiaro a molti di noie cioè non distinguere l’attivitàdidattica dall’attività lancistica.Da qui la necessità dell’emana-zione di una apposita disposi-zione che inequivocabilmentechiarisce la questione. E cioè che: l’attività didatticaovvero, il corso di paracaduti-smo, è esclusiva peculiaritàdelle Sezioni, mentre l’attivitàoperativa, ovvero l’aviolancio, èdi esclusiva competenza dellescuole di paracadutismo.Tanto è stato necessario inquanto ancora sopravviveva, oalmeno così pareva, l’idea di“smilitarizzare” l’associazione,riducendo tutta l’attività pretta-mente paracadutistica alla solaattività delle scuole e depaupe-rando, in tal guisa, le Sezioni ecosì l’ANPd’I tutta, di quella cheè, e rimane, la vera essenzadell’associazione: l’orgoglio ela capacità di trasmettere lenorme tecniche e lo spiritoparacadutista!Tutti ricordiamo che l’associa-zione per più di 5 anni non ha ef-fettuato aviolanci da vettore mi-litare.

Ci siamo chiesti il perché? Qua-le fosse il diabolico intento?L’intento era quello di dimostra-re che l’ANPd’I poteva fare ameno dell’autorità militare, chela ‘convenzione’ poteva annul-larsi e che la circolare 1400 po-teva essere bruciata.L’intento era quello di ottenereeventualmente da una autoritàcompiacente il riconoscimentodei lanci ‘civili’ come punteg-gio nei vari concorsi e fare co-me fanno, per esempio, glisvizzeri.Questo significava il voler ta-gliare qualsiasi collegamentocon la Brigata paracadutisti econ tutta la tradizione militare.Questo, oltre a danneggiare l’a-spetto tecnico, ha pesato mol-to, anzi moltissimo, sull’aspet-to morale per la nostra associa-zione (solo una riflessione: gliaviolanci da effettuare con laForza Armata erano, all’epoca,1.800 all’anno e il costo di que-sti lanci era zero Euro. Un avio-lancio presso una delle nostrescuole costava invece 50,00Euro. Ne consegue, quindi, chese i 1.800 lanci venivano fattipresso le scuole il costo com-plessivo era di 1.800 x 50=90.000 euro, che moltiplicatoper 5 anni fa 450.000 Euro chei nostri paracadutisti hanno do-vuto pagare per questa dicia-mo… «interruzione».Forse qualcuno ricorderà che altermine della mia prima relazio-ne annuale, ebbi a chiedervi sevolevate un presidente di asso-ciazione d’arma o un presiden-te di società sportiva, la ragio-ne era proprio questa. Era la tendenza a scivolare ver-so una pratica del paracaduti-smo fine a se stessa o concommerciali connotazioni, chenon è propria dell’ANPd’I che,come innanzi detto, consideral’aviolancio solo un mezzo enon il fine.

PARTE AMMINISTRATIVA

Negli anni precedenti avevo det-to: siamo alla «parte più diffici-le» della relazione del presiden-te ed è così!Abbiamo proseguito il lavoro distabilizzazione amministrativainiziato 5 anni or sono ed il se-gretario amministrativo incari-cato, dopo una prima fase di av-vio, ha continuato il lavoro di ri-organizzazione dell’attività am-ministrativa, così possiamo direche è possibile affrontare que-sto argomento con una “certaserenità”.1. ho detto “serenità’” in consi-derazione che le regole fonda-mentali prese a riferimento sindall’inizio del mio mandato, co-me a tutti noto, sono state:a) essere molto ma molto at-

tenti nello spendere;b) osservare sempre la massi-

ma trasparenza.Queste regole hanno dato i lorofrutti come esamineremo nelprosieguo della relazione e co-me avete avuto la possibilità diverificare nel cosiddetto ‘bilan-cio consuntivo’ per tempo a tut-ti inviato. Devo a questo puntofare atto di ammenda e porgerele mie scuse al collegio nazio-nale dei revisori dei conti nellaconsiderazione che la miapreoccupazione che il bilancioconsuntivo fosse recapitato ilpiù presto possibile (asap) aipresidenti di sezione, a sottoli-neare la trasparenza e la chia-rezza della gestione ammini-strativa, ha fatto sì che, que-st’anno, non si sia osservato,come nel passato l’iter che nevedeva il preventivo invio al col-legio per l’approvazione. Me nedolgo ma, assumendomene tut-ta la responsabilità, intendosottolineare che si è trattato dipuro “eccesso di zelo” e non dideliberata scortesia nei con-fronti dei componenti del colle-

gio di cui, mai come negli ultimitempi apprezziamo il pregevolis-simo lavoro di eccezionale livel-lo professionale.2. ho detto “certa” (serenità) inconsiderazione che al momentonon abbiamo purtroppo ‘certez-ze’ sulle regole e sulla normati-va.Il problema, nella sua comples-sità è stato affrontato da que-sta presidenza e devo dire, consoddisfazione, che finalmentedopo anni di “incertezze” sonostati riuniti intorno ad un tavoloprofessionisti competenti (com-mercialisti, avvocati, funzionaridi banca, revisori dei conti, etc.)e preparati per fare il punto suuna situazione normativa chevedeva emanate nel tempo dal-la presidenza nazionale disposi-zioni fra loro contraddittorie echissà se in linea con le leggidello Stato all’epoca in cui era-no state emanate; disposizionidello Stato che hanno subìto aloro volta una serie di modifi-che, di varianti, di aggiornamen-ti ben comprensibili, peraltro,solo agli “addetti ai lavori”.Come spesso avviene, proprioquando si è sulla strada della“regolarizzazione” intervengono<agenti esterni> e nel nostrocaso mentre stavamo cercandodi trovare la formula per esserein regola e sintonia con le nor-me in vigore, 4 nostre Sezionisono state, e ancora sono, og-getto di controllo da parte degliorgani competenti.Le verifiche, che come detto so-no ancora in corso, hanno fattoemergere talune «criticità». Ilmonitoraggio che ne è seguito alivello nazionale per la verificadegli adempimenti statutari e fi-scali, ha evidenziato notevolidifferenze fra le varie Sezioni.La presidenza nazionale ha aquesto punto investito l’ammi-nistrazione finanziaria del pro-blema richiedendo alla direzio-

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ne centrale delle entrate unaconsulenza giuridica per sanarealcune eventuali irregolarità for-mali legate al mancato invio delmodello EAS.In questo contesto abbiamo evi-denziato come la complessanormativa sugli enti non com-merciali mal si adatta alla real-tà di un’associazione d’arma,qual è la nostra.È questo il motivo che ha, per ilmomento, frenato la presidenzanazionale dall’emanare lineeguida inserite in disposizionipermanenti amministrative, pernon influenzare negativamentele attività ispettive in corso.Passo ora a trattare più nellospecifico, il merito delle affer-mazioni fin qui fatte.Il notevole incremento degli as-sociati, della attività aviolanci-stica, coniugato con il continua-to contenimento della spesa haportato un notevole beneficio intermini di avanzo di gestioneche ha generato una crescitadelle risorse finanziarie portan-do la disponibilità liquida a Euro344.254,00 con un incrementodel 122,25% rispetto al passa-to esercizio.Quest’anno abbiamo anche be-neficiato del 5 x mille che è sta-to pari ad euro 8.170,00.Peraltro, tale incremento del-l’attivitàistituzionale ha oltre-modo appesantito tutta la strut-tura organizzativa centrale, ivicompresa la segreteria ammini-strativa che, come le altre se-greterie, ha aumentato in ma-niera esponenziale il lavoro de-rivante dall’aumento dell’attivi-tà aviolancistica.La segreteria amministrativa hainoltre talvolta dovuto sopperirealle carenze organizzative diqualche piccola sezione non ingrado di tenere il passo agliadempimenti statutari previsti.L’incertezza nei prossimi annidel “trend” (andamento) positi-

vo degli associati, legata anchealla riapertura dei concorsi mili-tari ed al titolo di merito conse-guente al brevetto di paracadu-tista rilasciato dall’ANPd’I, ci in-duce però ad un atteggiamentoprudenziale e a non modificaredi molto la politica di gestionesino ad ora seguita.Le indicazioni che verranno allapresidenza da parte del consi-glio nazionale che è in sintesi lavostra espressione saranno at-tentamente seguite tenendoben presente che le “grandiidee” oltre che delle ali hannobisogno di solidi “carrelli d’at-terraggio”!

CONCLUSIONI

Molto è stato fatto e … molto ri-mane da fare. Il meglio è sempredavanti a noi.Tanto dovevo dirvi e tanto vi hodetto, spero in maniera com-prensibile, e vado alla conclu-sione.Da questo momento nessunopotrà dire “non sapevo” o se èun ipocrita, potrà “far finta di nonsapere”.Ora tutti sanno, ora tutti noisappiamo come stanno le cose,cosa deve essere fatto e cosanon deve essere fatto. Sta a voidecidere!Sta a voi decidere se tornare adeterminati tempi andati o conti-nuare sulla strada che abbiamoinsieme (credo, anzi mi auguro)intrapreso da ormai cinque anni.Per parte mia credo di aver im-pegnato tutto me stesso e riten-go di poter dire “ho già dato” inragione di tempo, disponibilità,denaro e salute! Ma, se voi ritenete che quanto fi-nora fatto debba essere conti-nuato senza cambiare ritmo epasso, è bene dirlo subito e sen-za alcun indugio. In questo momento falsi pudori,eccessi di cortesia, peccati d’in-

gratitudine non possono trovarposto.È questo, il momento di agire epensare da paracadutisti, conaffetto, con cameratismo macon adamantina chiarezza e, semai, con durezza, affinché nel-l’interesse superiore di noi tutti,quest’anno che manca alla ele-zione della prossima presidenzanazionale possa essere impiega-to proficuamente.Il proficuo, ovvero il massimo in-teresse dell’associazione, a miomodo di vedere, è, che non vadadisperso tutto quanto di positivo,è stato, sin qui, realizzato. Già da tempo si sono iniziate adavvertire sgradevoli sensazioniprovenienti dall’esterno dell’as-sociazione. Esse si concretizza-no, a mio avviso, in un disegno,che è quello di innescare in pre-visione del «dopo Fantini» unacampagna elettorale lunghissi-ma (manca 1 anno all’assem-blea elettiva) e neanche tantostrisciante, dove solleticandoanche la vanità di qualche “utileingenuo”, potranno trovarsi tutticontro tutti in una sorta di “guer-ra per bande” interna all’ANPd’I,senza esclusione di colpi.Campagna elettorale che forse ègià iniziata, figlia non di demo-cratica competizione ma frutto disquallidi schieramenti precosti-tuiti, di spirito di fazione a cuinon sono estranee simpatie eantipatie, antiche ruggini perso-nali, posizioni preconcette, chelo capiamo tutti, porterebberosolo nocumento all’ANPd’I.Se tutto questo durante la attualepresidenza e stato superato o for-se anche solo sopito: io dichiarola mia disponibilità a proseguirenel lavoro finora compiuto.E, so di ripetermi, desidero co-noscere la vostra sincera e para-cadutistica dichiarazione di gra-dimento non offuscata da nes-sun sentimento di buona educa-zione, a proseguire nell’opera in-

trapresa con una squadra delpresidente che, ovviamente, do-vrà subire alcuni fisiologici muta-menti per tendere sempre a mi-gliori risultati.Io, che credo possa ben dire diaver portato in questi anni lo zai-no affardellato del presidentenazionale, posso con fatica con-tinuare a farlo o, decidetelo voi,a fare quello che mi è semprepiaciuto: il socio ordinario nellamia sezione ANPd’I. Fare un pas-so indietro e rientrare ordinata-mente nei ranghi per consentireall’ANPd’I, mi auguro, di faremolti passi in avanti.Nelle missioni operative vi è unpunto oltre il quale non c’è piùmodo di tornare indietro: è quel-lo il punto che si deve superarese si vuole portare a termine lamissione, è il cosiddetto “nrp”(non return point) e desidero sa-pere se questo punto lo abbia-mo insieme superato o no.Non mi dilungo oltre sebbene, inverità, avrei voluto avere piùtempo per esporre con maggiorordine ed in maniera ancor piùdettagliata quanto finora vi hodetto e di questo me ne dolgo.Vi ho aperto il mio animo, la miacoscienza, il mio cuore.Vi assicuro di avere guardato lecose dell’ANPd’I con il cuore nel-la considerazione che moltospesso l’essenziale è invisibileagli occhi. Mi auguro che voi possiate sce-gliere ciò che è meglio per l’ANP-d’I e per il paracadutismo italiano.Come sempre, a guidarci sarà lospirito guerriero, il gusto del diffi-cile, il superamento dell’impos-sibile: se non si conosce da do-ve si viene non si saprà mai doveandare!Noi sappiamo benissimo da do-ve veniamo, è quell’origine checi ha modellato, è quello che cifa puntare diritto e senza pauraalla nostra meta.

par. Gianni Fantini

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SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXVIIASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA

Presidenza NazionaleRENDICONTO AL 31 DICEMBRE 2013

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SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXVIIASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA

Presidenza NazionaleRENDICONTO AL 31 DICEMBRE 2013

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SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXVIIASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA

Presidenza NazionaleRENDICONTO DELLA GESTIONE AL 31 DICEMBRE 2013

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SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXVIIASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA

Presidenza NazionaleRENDICONTO DELLA GESTIONE AL 31 DICEMBRE 2013

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SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXVIIASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA

Presidenza NazionaleRENDICONTO DELLA GESTIONE AL 31 DICEMBRE 2013

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SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALELXVIIASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA

Presidenza NazionaleRENDICONTO DELLA GESTIONE PREVISIONALE DICEMBRE 2014

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REPARTI IN ARMI

S i è conclusa l’11 aprilec.a. a Pisa presso ilCentro Addestramento

di Paracadutismo la visita degliUfficiali frequentatori del 191°Corso dell’Accademia Militare“FEDE”.Inquadrate nell’ottica dei se-

minari di cultura militare sonostate illustrate ai giovani Uffi-ciali, di prossima assegnazio-ne ai Reparti, le peculiaritàdella Folgore, con un tour cheha toccato tutti gli aspetti tipi-ci della Specialità Paracaduti-sta, dal corso basico di spe-

cializzazione a quello di para-cadutista militare, di ripiega-tore di paracadute e di aviori-fornitore.Il tour, già alla sua secondaedizione è terminato con il sa-luto ed il ringraziamento del Di-rettore dei Corsi di Formazione

della Scuola di ApplicazioneGenerale di Brigata ClaudioVercellotti al Comandante del-la “Folgore” Generale D’Adda-rio il quale si è detto orgoglio-so di poter fornire il propriocontributo per ogni attività diformazione.

D omenica 16 marzo si èavviata la prima tappadel “Karate Games

2014”, organizzato dal ComitatoTecnico Regionale – FIJLKAM del-la Toscana con Presidente delsettore Karate Enzo Bertocci econdotta dal Responsabile Orga-nizzativo Leonardo Marchi, pres-so l’impianto sportivo della loca-lità Barberino di Mugello - FI.Numerosa è stata la presenza diatleti (fasce giovanili pre agoni-sti) di tutta la Toscana e dalle re-gioni limitrofi. Si sono confronta-ti nei quadrati di gara per la pro-va del circuito a tempo, prova del

palloncino, prova libera e per lecategorie “ragazzi” l’esecuzionedel kata (forme) e del Kumite(combattimento).Presente da Livorno il 187° Reg-gimento Paracadutisti “Folgore”con il proprio settore giovanile egli atleti della classe 2004 GiulioCiti, Christian Stella e 2008 conJacopo Citi.Jacopo disputa le prove del“Gran Premio Giovanissimi” (cir-cuito, palloncino e prova libera) etra tutti i bambini totalizza unpunteggio complessivo che glipermette di aggiudicarsi il se-condo posto con la medaglia

Visita degli allievi Ufficiali del 191° corso dell’Accademia Militare

(Testo e immagini: cortesia P.I.O. Bri.Par. “Folgore”

Notizie dagli Istruttoridel Settore Giovanile Esercito“Folgore” del 187° Rgt. Par.

KARATE GAMES

Gli atleti Christian Stella, i fratelli Jacopo e Giulio Citicon il tecnico C.le Magg. Capo Antonio Citi

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REPARTI IN ARMI

d’argento. Per la categoria “Ra-gazzi”, Giulio si confronta nellavalutazione del kata (forme) con

2 incontri, seguite da 2 vittorieper 3 bandierine a 0, proseguenella prova del Kumite (combatti-

mento) con 3 incontri e preservala vittoria, per 3 bandierine a 0.Buona prova anche per Christian,

che nel Kumite (combattimento)si aggiudica la vittoria di 2 incontrisu 3, per 3 bandierine a 0.

N ella giornata di dome-nica 30 marzo a Ventu-rina – LI si è svolta la

gara di Karate denominata“Campionato Regionale CSEN –Toscana 2014”, presso l’im-pianto sportivo di Venturina.“Percorso a tempo”, “Prova tec-nica del Kata” (forme) e “Provadel gioco tecnico del pallonci-no”, sono stati gli eventi di aper-tura della manifestazione con gliatleti delle categorie giovanili esuccessivamente, hanno segui-to le specialità peculiari della di-sciplina del Kumite (combatti-mento) e Kata di tutte le catego-rie di peso, cinture ed età.Si schiera la formazione della“Rappresentativa Folgore” co-stituita dall’ASD Esercito – 187°Reggimento Paracadutisti “Fol-gore” di Livorno e dall’ASD Ma-chintosh Club di Casciana Ter-me Lari – Pisa. Presente il Co-mandante del 187° Col. RodolfoSganga (Presidente della Sezio-

ne Sporitva), i quadri tecnici C.leMagg. Ca. Sc. Antonio Citi, C.leMagg. Sc. Alessio Loni (entram-bi baschi amaranto del 187°) eMarco Colaianni (paracadutistaANPd’I della Machintosh).Nelle prove giovanili dei preagonisti, nella categoria samu-rai (5-6-7 anni), Jacopo Citi siaggiudica la medaglia d’oro nel-la prova del Kata (forme), me-daglia d’oro prova palloncino e

medaglia d’argento nel percor-so, mentre Giulio Citi durante lacompetizione è stato costrettoa ritirarsi per un infortunio. Per gli agonisti “folgorini” è sta-to il debutto di Davide Bisicchiacategoria Esordienti “A” (12-13anni) peso 60 Kg che si aggiudi-ca la medaglia d’oro, mentreGreta Dinucci, peso 47 Kg, lamedaglia di bronzo. Nella categoria Esordienti “B”

(14-15 anni) combattono nelmaschile Soufiane Thairi, peso52 Kg e Gabriele Bini, peso 57Kg, che entrambi conquistanola medaglia d’argento, mentreRoberto Sganga, peso 50 Kg, siaggiudica il bronzo, segue nelfemminile Marta Sganga, peso70 Kg, che dopo una lunga as-senza dai quadrati di gara, rien-tra con un meritato podio e lamedaglia d’argento.Nelle categorie più “avanzate”di età, nel femminile l’atletaGloria Pratesi categoria Seniorpeso + 68 Kg, conquista la me-daglia d’oro e quella d’argentonella categoria Juniores, 68 Kg,mentre nel maschile Marco Co-laianni categoria senior, 70 Kg,conclude la gara della rappre-sentativa con la medaglia d’ar-gento.Successo per la “Rappresenta-tiva Folgore” e per gli atleti,pronti al prossimo appuntamen-to.

G li istruttori del Metododi Combattimento Mili-tare (MCM) del 187°

Reggimento Paracadutisti “Folgo-re”, hanno frequentato, dal 7 al12 aprile, presso la caserma“Ederle” di Vicenza, il corso“Combatives basic”, tecnica dicombattimento militare “corpo acorpo” adottato dall’Esercito Sta-tunitense.

L’ottima occasione di addestra-mento congiunto con gli statuni-tensi, ha permesso agli istruttoridella 173rd Airborne BrigadeCombat Team –“Sky Soldiers”, diqualificare, senza alcuna barrieralinguistica, i “baschi amaranto”nell’impiego di tecniche di com-battimento che vanno ad inte-grarsi con quelle proprie del Me-todo di Combattimento Militare

CAMPIONATO REGIONALE CSEN – TOSCANA 2014

COMBATIVES BASIC

(Testo e immagini: cortesia P.I.O. Bri.Par. “Folgore”)

Da sx il 187°: C.M. Ca. Sc. Pilagatti D., 1° C.M. Sanna C.,C.M. Sc. Loni A., C.M. Ca. Sc. Citi A. e 1° C.M. Tomassini D.

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ATTUALITÀ

IL PROGETTOEL ALAMEIN

La crisi egiziananon ferma il ProgettoEl Alamein

P ARMA – I ricercatoridel Progetto El Ala-mein, oltre alla

creazione del Parco storico,ai ripristini di 560 postazionied il censimento di altre1850 luoghi di combattimen-to, hanno pubblicato moltidei risultati su numerose rivi-ste scientifiche di geologiamilitare e storia, presentan-doli anche in diverse confe-renze internazionali, due del-la quali all’Università ameri-cana del Cairo, a due con-gressi mondiali di geologia,oppure illustrata in decine diseminari, scientifici e divul-gativi. Grazie al lavoro dei vo-lontari e alle tante Missioni,sono numerose le scopertedi luoghi, postazioni e co-mandi militari sul Fronte, icui documenti sono confluitinella imponente banca dati“georeferenziata” della Uni-versità di Padova. Si tratta diuna imponente mole di datiche confluiranno successiva-mente nel Centro di docu-

mentazione che Progetto ElAlamein e ANPd’I hanno inprotocollo di realizzare.

RITROVATI I COMANDI DI FOLGORE, PAVIA, BRESCIA, ARIETE, LITTORIO E X CORPO D’ARMATACitiamo, tra i più importanti, iritrovamenti del 2012, graziead una missione guidata dalprofessor Bondesan e dalgeologo Lamberto Fabbrucci,coadiuvati da una squadra divolontari. Spingendosi in pro-fondità, i ricercatori hanno in-dividuato, fotografato e geo-referenziato i Comandi di Fol-gore, Pavia, Brescia, X Corpod’armata, Littorio e Ariete,per la prima volta.Grazie a “noi” del Progetto, icui risultati sono stati ripetu-tamente pubblicati su mappee forniti ai singoli volontari,sono già numerosi i turistiche sono stati in grado di rin-tracciarle e visionarle. Ai let-tori e futuri visitatori che ap-prezzano i risultati della no-

I risultati scientifici e operativi del Progetto El Alamein sono stati pubblicati sulle maggiori riviste internazionali di geologiamilitare e di storia. Prevista una missione conoscitiva il 2 di Maggio per verificare le condizioni di sicurezza e ripartire con lemissioni del 2014. Intensi contatti con le istituzioni diplomatiche e militari italiane ed egiziane

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stra impresa, raccomandia-mo di non dimenticare mai ilciclopico lavoro dei volontaridel progetto. Sappiamo chequalcuno si è attribuito unascoperta recente (mese diMarzo 2014), mentre le map-pe, i rapporti e le foto delSIGGMI e dell’Università ri-salgono al 2012. Non appro-fondiamo per non metterli inimbarazzo, sperando che sia-no in buona fede.

PRONTO PER LA STAMPA IL LIBRO “GLI ITALIANI A EL ALAMEIN”Il professor Bondesan e lostaff scientifico universitariodell’El Alamein Project – que-sto è il nome con cui la ricer-ca è conosciuta nel mondoscientifico universitario inter-nazionale, ndr – sono prossi-mi alla stampa di un Volumeche racchiude i grandi risulta-ti del lavoro svolto dal 2008al 2013.

Al suo interno troverete la do-cumentazione scientifica diimportantissime scoperte,tra le quali spiccano – lo dico-no le pubblicazioni internazio-nali del 2012 – i Comandidelle Divisioni Folgore, Paviae Ariete e quello del X Corpod’armata. Saranno pubblica-te anche le fotografie dei nu-merosi reperti rinvenuti inquelle postazioni, tutti cedutial Sacrario. Ogni scoperta èstata georeferenziata, in at-tesa dei ripristini programma-ti per il 2014. La pubblicazio-ne in stampa rappresentasenza alcun dubbio l’unico la-voro organico e scientifica-mente condotto di quell’area.

IL PARCO STORICO ENTRERÀ NELLE CONCESSIONI PER LA PROPRIETÀ DEL TERRENO SU CUI INSISTE IL SACRARIO L’ambasciata italiana al Cai-

ro ha inserito il Parco Storiconelle contropartite da offrireper acquisire la proprietà delterreno su cui insiste il Sa-crario italiano. L’Italia, lo ri-cordiamo, è l’unico paese anon possederlo, al contrariodi Germania, Commonwealthe Grecia. Il Progetto El Ala-mein donerà formalmente ilParco alle autorità egiziane,ottenendo, tra l’altro, unamaggiore protezione dei cip-pi. Il Parco Storico di El Ala-mein diventerà una importan-te meta di visite da parte diappassionati di storia, nonsolo italiani. Come negli altripaesi del mondo dove sonopresenti parchi storici, ancheil nostro sarà in grado di col-laborare all’economia dell’a-rea dove sorge, con un turi-smo non stagionale. Attual-mente il solo Sacrario italia-no registra oltre cinquemilavisite all’anno, concentratetra Maggio e Ottobre: facile

immaginare le potenzialitàdell’intera area con il Parcovisitabile.

PROGRAMMI PER IL 2014.MISSIONE ESPLORATIVAPER LA RIPRESA DELLE PARTENZEA seguito degli avvisi dirama-ti dalla Farnesina, che scon-sigliavano di recarsi in luoghidiversi dai grandi villaggi, ilProgetto aveva deciso di so-spendere temporaneamentela XVIII E XIX MISSIONE, pron-te a partire in Marzo ed Apri-le 2014. Lo abbiamo fattoispirati al principio di pruden-za in vir tù della figura istitu-zionale del Progetto El Ala-mein e per il dovere di evitareinutili rischi ai propri volonta-ri. Francesco Crippa, coordina-tore ANPd’I e Walter Amato-bene, coordinatore SIGGMIed El Alamein Project, hannoprogrammato un sopralluogoin Egitto dal 2 al 5 Maggio,per programmare la manu-tenzione del Parco e, soprat-tutto, valutare le condizionioggettive di sicurezza sia nel-l’attraversamento del Cairoche durante la permanenzanel deserto.Nel 2014 i volontari opere-ranno anche all’interno delSACRARIO, per una operazio-ne di cui daremo notizia as-sai presto. Il Progetto El Alamein non siè fermato, quindi. Prenotate-vi per le prossime missioni diGiugno, Settembre, Ottobre eNovembre. Le informazioni le potretechiedere al coordinatoreANPd’I: Francesco [email protected] sul Fronte dellaBattaglia!

Walter Amatobene

ATTUALITÀ

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I l 10 giugno 1940 l’Italia di-chiara guerra alla Franciaed alla Gran Bretagna, e

Gino Compagnoni, con un grup-po di bresciani reduci dalleguerre di Abissinia e Spagna,ha deciso di partire volontariodi guerra in Albania. Lascia laCaserma e lo studio della musi-ca nella Banda Presidiaria eparte con loro. Dal 28 ottobre 1940 è ininter-rottamente in prima linea e persei mesi ha per giaciglio il fangoe soffitto il cielo.L’invasione della Grecia è inizia-ta il 28 ottobre e il 4 novembrela 3^ Compagnia (la sua) del

Battaglione Autonomo Mitra-glieri ha già perso la metà deisuoi effettivi e lasciate sul cam-po tutte le 10 mitragliatrici.Nell’aprile 1941 l’Esercito Gre-co è “sconfitto”. Della suaCompagnia sono rimasti 16 uo-mini e un sergente Magg., nes-sun ufficiale, delle otto mitra-gliatrici Fiat ’35 arrivate in di-cembre ne sono rimaste due.In Zona di occupazione Gino“conosce” le difficoltà che deveaffrontare il soldato italiano in-vasore. Nel gennaio 1942 è rimpatriatoin qualità di istruttore delle re-clute della classe 1922. A fine

maggio incontra in Caserma l’a-mico d’infanzia Giuseppe Reg-giani (poi caduto ad El Alamein),rimpatriato dalla Grecia e diret-to a Tarquinia quale volontarionella nuova specialità dell’Eser-cito: i paracadutisti.Un caloroso abbraccio e Ginodecide: “vengo anch’io!”.Partecipa alla battaglia di ElAlamein. Dalle sue memorie: “Sonoparacadutista. Nominato CapoSquadra, il comandante di plo-tone è (all’epoca Tenente) il Ge-nerale di Corpo d’ArmataM.O.V.M. Ferruccio Brandi. Nella notte dal 23 al 24 ottobre1942 Brandi, nel contrassaltovittorioso, è balzato due tre me-tri davanti a noi ed ha lanciatola molotov che ha incendiato ilmezzo corazzato. Al nostro rien-tro in buca, colpito gravementeal viso dalla mitragliatrice di un

carro armato posi-zionato sulla ns.destra, mi è cadu-to fra le braccia elo ho soccor-so…”.

La relazione con-servata nel Mu-seo storico dell’E-sercito, scritta inloco dal Ten. Co-lonnello AlfredoBechi Luserna af-ferma: “… alle 5 delmattino la situa-zione era la se-guente. Gliavamposti delTen.Col. Ruspoli(6^ e 12^ Cp.)erano stati som-mersi, la quasitotalità degli uo-mini era rima-sta sul terreno.

Unici superstiti: 17 paracaduti-sti della 6^. Quasi tutti feriti…”

Gino, caduto prigioniero, saràdetenuto in vari campi di prigio-nia per quattro anni e rimpatria-to in Italia nel febbraio 1946.

Stralcio delle ultime due lettereinviategli dal “Tenente” settan-tuno anni (71) dopo:NATALE 2013 – “Ringrazio sen-titamente. Tanti auguri a Lei edai suoi cari.Caro Compagnoni nel ricordo diquota 105. Un abbraccio dalsuo aff.mo Ten. Brandi.”

BOLZANO 9.12.2011 – “… Feli-citazioni per la sua significativapresenza anche quest’anno adEl Alamein, nonché per la pre-stanza fisica. Con stima e ami-cizia da suo coinquilino dellabuca di quota 105. Aff.moBrandi.”

I NOSTRI VETERANI PARACADUTISTI

VETERANO di EL ALAMEINPAR. GINO COMPAGNONI

Il par. Gino Compagnoni a sinistra prima della partenza per El Alamein

e a destra durante un recente aviolancio “tandem”

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ADDESTRAMENTO

A lla fine dello scorsomese di marzo, si èsvolta l’esercitazione

per pattuglie militari, Brughiera2014, quest’anno raggiungevail traguardo della XXX edizione,organizzata come sempredall’UNUCI di Gallarate, già daqualche anno non più competi-tiva, esclusivamente a livello diaddestramento, svolta intera-mente nell’area intorno all’ae-roporto della Malpensa. Zonache si presta perfettamente al-lo scopo di addestrare le pattu-glie su scenari di missioni dimantenimento della pace all’e-stero, anche in contesto urba-no, in quanto interi paesi sonodisabitati per l’immediata vici-nanza con l’aeroporto, e per-ché confinante con la zona bo-schiva del parco del Ticino.

Le pattuglie da 8 elementi cia-scuna, con armi “soft air” indotazione come equipaggia-mento personale, sono stateimpegnate in rastrellamenti,ricerca terroristi, bonifica diordigni esplosivi improvvisati,liberazioni di ostaggi, evacua-zione di feriti, gestione di at-

tentati, scorta convogli, distri-buzione viveri, spesso collabo-rando tra loro a livello di ploto-ne. Il tutto reso difficile dall’in-terdizione operata da persona-le con esperienza in missioniestere, interessante la parte-cipazione della Polizia di Statocon un loro elicottero AB 212,

con il quale hanno esercitatole pattuglie in imbarchi e sbar-chi in svariate condizioni e esi-genze, sempre nella massimasicurezza.Molto interessante anche lalezione di pronto soccorsoBLS tenuta sul posto da per-sonale professionale. Il tuttosi è svolto in due fasi notturnee una diurna, in circa 30 oresu un percorso di circa 25 km.ANPd’I Verbania vi ha parteci-pato con personale facenteparte interamente della sezio-ne stessa, tutti paracadutistiformati all’interno del sodali-zio, cosa molto soddisfacenteperché è sempre difficile for-mare una pattuglia con questonumero di elementi senza at-tingere ad aiuti esterni.

Mario Locatelli

BRUGHIERA 2014

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I l 20 gennaio 2014, il Mag-giore Paolo Filippini è sub-entrato al Colonnello Ber-

nardo Mencaraglia al comandodella Sezione Paracadutismodel Reparto Attività Sportivedell'Esercito (R.A.S), inquadra-ta nelle file del CAPAR di Pisa.La Squadra Militare di Paraca-dutismo Sportivo dell’EsercitoItaliano, denominata R.A.S., exC.S.E., è attualmente l’unica

entità che salvaguardia le tra-dizioni di eccellenza mondialedel paracadutismo italianonelle discipline classiche. Il Maggiore Filippi, nato a Ca-stelnuovo Berardenga, in pro-vincia di Siena, il 26 marzodel 1961, ha al suo attivo 33anni di servizio e 15.000 lan-ci. Nella sua lunga e gloriosaattività di atleta militaredell’Esercito ha conseguito

due titoli di “Campione delMondo individuale nella preci-sione in atterraggio”, restandoa tutt’oggi unico al mondo adaver vinto due titoli iridati con-secutivi in questa disciplina,sette titoli di “Campione delMondo nella precisione in atter-raggio a squadre”, di cui quat-tro titoli militari e tre assoluti,due Record del Mondo assolu-ti, sempre nella precisione inatterraggio, cinque Medaglie

d’argento ai Campionati delMondo di precisione in atter-raggio a squadre e combinataper nazioni, una Medaglia diBronzo ai Campionati del Mon-do in combinata per nazioni edieci titoli di “Campione Italia-no individuale”, di cui quattronella precisione in atterraggio,due nello stile e quattro nellacombinata.La Squadra Militare di Paraca-dutismo è un’eccellenza nazio-nale e fra i suoi ranghi sono in-quadrati atleti d’indiscusso va-lore come il Luogotenente Gior-gio Squadrone, il LuogotenenteGiuseppe Tresoldi e, più recen-temente, il C.le Magg. Ca. Sc.Francesco Gullotti. Questi no-stri campioni sono saliti più vol-te sul gradino più alto del podiomondiale, onorando il Tricoloresulle note dell’Inno di Mameli.Al momento, stanno emergen-

do a livello internazionale i nuo-vi talenti della Squadra, come ilC.le Magg. Sc. Luigi Conga e il1° C.le Magg. Luigi Pinchieriche hanno già ottenuto l’ingres-so nella Nazionale Assoluta,vincendo, rispettivamente, laterza prova della Coppa delMondo 2013 in Slovenia e laClassifica Junior alla quarta edi-zione della Dubaj InternationalParachuting Competition, comela C.le Magg. Sc. Daniela D'An-gelo che ha conquistato il 6° po-sto nella classifica individualefemminile a Buochs (Svizzera)nel settembre 2010, durante iCampionati del Mondo Militare,e come la 1^ C.le Magg. MilenaZanotti che ha conseguito il 5°posto nella classifica individua-le femminile a Qionglai (Cina)nell'ottobre 2013, durante il37° Cism (Campionato del Mon-do Militare).

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Cambio del Comandantealla Sezione di Paracadutismo R.A.S.

(Testo e immagini: cortesia P.I.O. Bri.Par. “Folgore”)

Saluto del Colonnello Bernardo MencaragliaIl Colonnello Par. Bernardo Mencaraglia, già comandante della Sezio-ne di Paracadutismo del Centro Sportivo Esercito, ora R.A.S., neimesi scorsi ha ceduto il suo incarico al subentrante Magg. Par. PaoloFilippini. Nell’occasione ha voluto indirizzare una lettera di saluto atutti i paracadutisti che ha rappresentato con eccellenza, in ognicompetizione del mondo. Si ricorda che sotto il suo comando le squa-dre sportive militari di paracadutismo, hanno conquistato innumere-voli titoli mondiali. Ora il Col. Mencaraglia, da buon paracadutista e militare, ligio al suodovere, presta servizio in una importante missione dell’E.I. fuori area.Attendiamo tutti il suo ritorno per poterlo vedere di nuovo solcare icieli in compagnia dei migliori.Al Magg. Paolo Filippini, pluricampione del mondo di paracadutismo,i più fervidi auguri di buon lavoro e sempre più grandi successi a luie i suoi atleti. A.F.

Il pluricampione del mondoMagg. Paolo Filippini

Il Col. Par. Bernardo Mencaraglia

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«Pregiatissimo PresidenteSig. Generale FANTINI, para-cadutisti e amici dell’ANPd’I,colleghi tutti in servizio e inquiescenza, dopo 35 anni tra-scorsi nell’ambito della “FOL-GORE”, alla contestuale ces-sione dall’incarico di coman-dante della Sezione di Para-cadutismo del Centro Sporti-vo Esercito, è corrisposta lamia uscita dalla Brigata e lasuccessiva assegnazione alComando Militare Esercito“TOSCANA” a far data dal 20gennaio u.s.Si è trattato per me di uncambiamento radicale, cheha toccato non poco il miospirito e la mia sensibilità diuomo, di Ufficiale, di paraca-dutista, che ha prestato con-tinuativamente il suo servizionell’ambito delle aviotruppe. Nondimeno, disponibile comesempre a rimettermi in giocoe ad accettare incondizionata-mente la nuova designazione

d’impiego che perme ha delineata loSME, ho accettatoil reimpiego pres-so il CME “TOSCA-NA” con sede in Fi-renze, comandopresso il quale so-no stato assegna-to in data 20 gen-naio u.s. e nelquale sono statoaccolto con gran-de di sponibilitàdal relativo Co-mandante – il sig.Gen. B. GiuseppeADAMI – e dagliUfficiali del suostaff, cui rivolgoil mio saluto dalCorno d’Africa,avendo accetta-to contestual-mente l’incarico

che lo SME ha voluto attribuir-mi nell’ambito della EuropeanUnion Training Mission(EUTM), quale Comandantedel NSE e di IT NCC. In questo contesto, nel qualesi è sviluppata la mia uscitadalla “Folgore”, è fortementesentito il desiderio di rivolge-re il mio saluto a quella checonsidero da tempo la mia“seconda famiglia”. Una fuci-na all’interno della quale horafforzato i miei ideali di uo-mo e di soldato e dalla qualeho ricevuto sicuramente piùdi quanto ho dato, altresì con-vinto di avere spinto sempreall’estremo le mie umanepossibilità, per servire con ri-spetto, onestà e lealtà, i mieiuomini, la mia specialità e ilmio paese.Con questi presupposti, acco-miatandomi fisicamente dalla“Folgore” alla quale e dallaquale nessuno potrà mai se-pararmi spiritualmente, desi-

dero esternare il mio salutoalla grande famiglia dei para-cadutisti, attraverso il nostroorgano ufficiale di stampa,l’omonima rivista “Folgore”.Consentitemi allora di rivolge-

re il mio reverente saluto inprimis ai nostri caduti, a tutticoloro che in tempi lontani epiù recenti hanno immolata laloro vita nel rispetto del giura-mento di fedeltà che hanno

Ho pianto!

In caduta libera sopra le sabbie di EL ALAMEIN, ho respirato l’aria che han respirato i “ragazzi della Folgore” … e ho pianto!Inaspettata e improvvisa è giunta quell’emozione troppo intensa dapoter trattenere,… quel fremito violento e inusuale, che ha scosso le mie membrae la mia anima durante il volo.Ho pianto!… di quelle lacrime che m’hanno offuscato la visuale,rendendo ancor più maestose e informi durante la caduta, quelle sabbie che appartengono alla storia.Ho pianto!… per aver sentito vivo e pulsante, l’orgoglio di essere “UNPARACADUTISTA”,convinto di avere nell’animo il retaggio di quella “stirpe di uomini”che là son rimasti … “a presidio di quelle sabbie per l’eternità”.Ricomponendomi al suolo, dopo quell’irripetibile volo,ho chiesto a me stesso se potevo considerarmi degnodi portare e tramandare sì importante fardello che fu dei nostri avi,di nobiltà d’animo, lealtà e spirito di sacrificio spinti all’estremo,che vorrei fosse dei miei figli e di tanti “fratelli innumeri”.Rifletto oggi… rinnovando in me la convinzione che per quanto imperfettopossa essere l’umano,almeno la sua mente e il suo spirito, dovrebbero essere spintiverso sempre più nobili ideali,abbeverati alle fonti dell’onestà e della lealtà,e non ingrassati dalla scaltrezza e dalla disonestà morale.Illuso di appartenere fin dal principio al cielo?.... Probabilmente si!...forse perché consapevole di dover osteggiare al suolo, le nefandezze e le meschinità, dello stesso genere umano cuiappartengo.Continuando a volare lassù … sempre più in alto e verso unazzurro simbolo,difeso da folgori che allontanano gli animi immorali e malvagi, orienterò il mio volo … il mio pensiero … il mio spirito,brandeggiando idealmente la spada, che è dell’Arcangelo Michele,senza vergognarmi di dar spazio alle lacrime,per ogni nuova emozione che potrà riscaldarmi il cuore.

El Alamein, 20 ottobre 2002

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

prestato verso la nostra Pa-tria, in zone di combattimentoun tempo, nelle aree più re-centi di operazione oggi, maanche nella quotidiana opera-tività che i nostri uomini espri-mono diuturnamente all’inter-no dei rispettivi reparti di ap-partenenza.Rivolgo un ringraziamento atutti quei Comandanti che mihanno data fiducia, ai colleghiufficiali, sottufficiali e paraca-dutisti con i quali ho avuto lafortuna e il privilegio di lavora-re, vivendo comuni ed indi-menticabili esperienze, chehanno contribuito in manieraesponenziale ad elevare lemie competenze professiona-li, rendendo il mio operato e ilmio compito certamente più

semplice. Momenti di esalta-zione e di gioia, ma anchemomenti dolorosi e tristi, chehanno rafforzato il nostro spi-rito di coesione, la nostra mo-tivata convinzione di sentirci“diversi”, perché accomunatida quegli stessi ideali che fu-rono dei nostri padri, di ri-spetto della persona, di digni-tà, di onestà morale e di spiri-to di sacrificio spinto all’e-stremo, orgogliosi di sentirsiparte di un’élite. Un saluto alla nostra Associa-zione d’Arma, al suo Presi-dente, ai Presidenti di Sezio-ne, a tutti i soci Paracadutisti,dalla quale e con i quali iostesso ho potuto sviluppare(in quello che non mi sembraaffatto un anno lontano:

1977), la mia grande passio-ne per quella che è poi diven-tata una “scelta di vita”: dive-nire un paracadutista milita-re!E un grazie particolare al di-rettore della nostra rivista, Al-do Falciglia, che tanto spazioha dedicato alla Sezione diParacadutismo del CentroSportivo Esercito, negli anninei quali ho avuto il privilegiodi comandare gli atleti di que-sta meravigliosa compagine,che rappresenta per la Folgo-re e per l’Esercito Italiano unpatrimonio che ci è invidiato alivello mondiale.La mia mente e il mio corposono ora proiettati verso il mi-gliore assolvimento del com-pito affidatomi, ma il mio spi-

rito e la mia anima sono (e ri-marranno) in costante, intimae profonda connessione conil reparto cui apparterrò persempre. Questi sentimenti, questiprincipi e questi ideali, sonoconcentrati in una serie dipensieri che vorrei lasciarvi,che non vogliono avere lapresunzione di essere consi-derati “poesia”, ma che testi-moniano uno dei momentipiù “toccanti ed intimi” di tut-ta la mia esperienza di para-cadutista, vissuto in quell’an-golo di cielo che sovrasta il ri-cordo di gesta eroiche: ELALAMEIN.».

Col. f. (par) RS Bernardo MENCARAGLIA

I l Folgorino Giuseppe Ba-roletti, croce di bronzo alV.M., combattente ad El

Alamein nella 15^ CP del186° Reggimento, comandatadall’allora Ten. Ilio Finocchi efatto prigioniero il 6 marzo del1943, si trova ricoverato al-l’OC di Livorno. Bepi ringrazia tutti per i corte-si auguri ed in particolar modoil Comandante della BrigataParacadutisti “Folgore” Gen.Lorenzo D’Addario, che con ilsuo graditissimo augurio, dibuona Pasqua, ha reso menodura la sua permanenza inospedale. Baroletti, originario della Val diNon, è un livornese acquisito

da oltre sessantacinque anni,ci ricorda sempre della suaprima scesa nella città labro-nica nel 1935, quando giunsegiovanissimo per fare lo spaz-zacamino. Come si dice, il pri-mo amore non si scorda mai ecosì fu perché appena rientra-to dalla prigionia nel 1946 eb-be il tempo di baciare i suoicari che non vedeva dal Nataledel 1941 e di sposarsi con lasua amorosa per tornare a vi-vere su questi lidi. Tutti noi auspichiamo di cuoredi veder presto Giuseppe velo-cemente ristabilito per poterritornare dalla sua unica figliaGabriella ed i suoi cari.

Paolo Frediani

Il “folgorino” Barolettisaluta e ringrazia il Gen. D’Addario

Livorno, 12.4.2014

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BREVI E LIETE

UNA CICOGNA SUI TETTI DI ROMA

Leon Benedetti, nipotino del paracadutista Luigi Benedetti, una della colonne della Sezione diRoma, nato il 30 settembre tra le braccia di papà Marco Valerio.Al piccolo Leon, al papà e alla mamma Maura e, naturalmente a nonno Luigi, che ritiene Leonil più bel “lancio” della sua vita, gli auguri di tutti noi.

«A QUALCUNO CHE CI PIACE» - PARTE 2

Dopo la lettera ricevuta in redazione dall’aspirante allievo paracadutista Marco Ghizzo e la sua pubblicazione sul numero di “Folgore”di gennaio/febbraio 2014, una delegazione di paracadutisti si è recata nello splendido paese di Macugnaga per incontrare Marco, lesue maestre e i suoi compagni di scuola e ringraziarli. Di seguito il resoconto. A.F.

Il giorno 8 maggio2014, si è tenutopresso le scuoleelementari dellafrazione Borca diMacugnaga (VB),un simpatico in-contro tra gli alun-ni frequentanti levarie classi ed una

rappresentanza dell’ANPd’I, tutto è cominciato con un compito diItaliano dato lo scorso dicembre, tra gli alunni un ragazzo, GhizzoMarco 10 anni, ha impostato il suo compito sui Paracadutisti, elo-giandone le doti e facendo trasparire in pieno una ferrea volontà diessere dei nostri appena l’età lo permetterà, e una ricerca di unsuo obbiettivo, essere nelle aviotruppe Italiane (cosa che gli augu-riamo), Marco ha ricevuto un bel voto per il compito, il papà Giorgio(socio della sezione di Domodossola) e la mamma Maria, hannovoluto inviare copia del compito alla redazione della nostra rivista

“Folgore” con gli auguri di Na-tale.Il direttore Falciglia, ha espres-so la volontà di conoscere il ra-gazzo, ed è stato organizzatol’incontro, la delegazione com-posta da rappresentanti dellesezioni di Domodossola, Ver-bania e Biella, è stata accoltapresso la piccola scuola dallegentilissime maestre, e dalpersonale non docente (che

ringraziamo), ci hanno fatto accomodare in attesa dei bambini che,già erano in attesa e sbirciavano dalle finestre al nostro arrivo.L’emozione di Marco era evidente, lui ed i suoi compagni, hannoascoltato i brevi interventi del Presidente di Domodossola Fiaschini,del Consigliere Nazionale di 1^ zona Gulmini e del Presidente di Ver-bania Del Ponte. A Marco sono stati portati alcuni regali, il tessera-mento come socio all’ANPd’I della sezione di Domodossola, la felpaed il cappellino di sezione, ed un libro con la storia dei vari Battaglio-ni della Folgore. Il sindaco di Bannio, Anzino Bonfadini, (socio dellasezione di Domodossola) ha donato alle maestre ed alla scuola unaBandiera Italiana ricordando cosa rappresenta e che valore deveavere per tutti noi.Sono seguite le classiche foto di rito con i bambini, vorrei ancorauna volta sottolineare l’estrema attenzione che tutti i bambini hannoprestato ai brevi discorsi tenuti, sintomo di preparazione e di educa-zione che ancora si trova (grazie all’impegno delle maestre) nelle no-stre piccole scuole di montagna.Prima di lasciare l’istituto, come d’obbligo i Paracadutisti si sonocongedati con un possente triplice grido “FOLGORE” in onore di Mar-co.La giornata è terminata degnamente, con una polenta e vari contor-ni offerta dai genitori di Marco, proprietari del Ristorante Paradisoall’alpe Burki, sotto la parete est del Monte Rosa che, vista la mera-vigliosa giornata si presentava in tutta la sua maestosità.

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DECIMA FESTA DEL PARÀ A SAN GIORGIO DI LIVENZA – CAORLE

Domenica 27 Aprile l’Associazione Nazionale Paracadutisti di Caor-le, con sede in San Giorgio di Livenza, ha festeggiato un piccolo giu-bileo: “La decima festa del parà”, patrocinata dal Comune di Caorlee dalla Regione Veneto. Gran parte degli iscritti alla Sezione e i rap-presentanti di altre dieci sezioni del Triveneto, si sono riunite con iloro Labari di fronte alla delegazione comunale per l’alza bandiera ela deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti di tut-te le guerre. Presenti alla manifestazione le autorità civili, nella per-sona del Vice Sindaco Alessandra Zusso; militari, nei corpi dei Ca-rabinieri, Finanza e Guardia Costiera; religiosa, nella persona delparroco di San Giorgio di Livenza che ha benedetto la corona.Durante la cerimonia un conferenziere ha fatto una breve cronisto-ria della sezione.Il Vice Sindaco ha portato il saluto di tutta l’amministrazione comu-nale ed ha ufficialmente reso noto che il progetto per l’ampliamen-to della nostra sede è stato approvato e deliberato. Notizia impor-tante per la nostra Sezione, perché a breve potremmo iniziare i la-vori per la realizzazione di un’area da destinare all’installazione, aifini espositivi di materiale ed attrezzature rappresentativi dell’attivi-tà di addestramento all’aviolancio militare.La Santa Messa si è celebrata presso la bellissima chiesetta di Val-la Tagli, un sentito grazie ai proprietari che hanno dato il consenso.La festa, magistralmente organizzata dal direttivo della Sezione conalla testa l’instancabile presidente parà Giorgio De Lazzari, è termi-nata con un pranzo a base di pesce procurato e cotto dai pescatoridi Caorle, ad esso hanno partecipato ca. cento persone. Mi fa pia-cere ricordare come queste manifestazioni rafforzino le amicizie al’appartenenza al corpo, prova ne sia l’incontro di cinque parà delgruppo tattico istituito nel 1958 e sciolto nel 1962, dopo ben 52anni che si sono sentiti commilitoni come se si fossero lasciati ieri.Una nota di rammarico è stata non aver fatto, per ragioni ammini-strative, il lancio paracadutistico, come fatto gli anni scorsi. Chissàche non lo possiamo fare in altra data, magari nella spiaggia diCaorle.

Il segretario di Sezionepar. Sergio Sari

1° 2° E 3° CORSO 2013 PER GLI ALLIEVI DELLA SEZIONE FIEMME E FASSA

I 3 Corsi 2013 della Sezione Fiemme e Fassa, hanno portato tra lefila della nostra amata Associazione, ventidue neo Paracadutistiche hanno senz’altro dimostrato coraggio e spirito di sacrificio. GliAllievi, di grande spessore umano, hanno fatto di tutto per seguirel’iter formativo, necessario per accrescere il fattore Sicurezza equindi il Feedback positivo di cui l’ANPd’I deve nutrirsi. I nostri neoparacadutisti, provenienti fin da Rovereto (TN) si sono subito trovatiimmersi in quel panorama paesaggistico che solo le Dolomiti pos-sono offrire, in un contesto di Sport e Natura che ha dato vigore acorpo e mente. L’allenamento per il sostenimento delle prove fisi-che ha dato i suoi frutti, non solo in termini di forza e resistenza masoprattutto per ciò che riguarda la fiducia in se stessi. Nel momen-to in cui ti rendi conto di poter superare i tuoi limiti, non dovuti aduna condizione fisica di scarsa qualità ma semplicemente al vinco-lo mentale che ti sei posto, cambiano le prospettive di osservazio-ne di tutto ciò che ti circonda e capisci che puoi fare di più attraver-so l’allenamento. La volontà, a volte, ha bisogno di essere incenti-vata. Ecco quindi che un corso di paracadutismo diviene molto piùche un semplice veicolo per il raggiungimento di un risultato a livel-lo aviolancistico ma un spinta per l’accrescimento della motivazio-ne personale. Il Consiglio Direttivo della Sezione è lieto di dare ilbenvenuto ai nostri neo paracadutisti che malgrado le difficoltà nelconciliare gli impegni lavorativi, hanno trovato con gioia, il tempoper raggiungere un così gratificante risultato. Un sentito ringrazia-mento và al Col. Stefano Murari Comandante della Scuola Alpina edal Ten. Col. par. Fabio Mannucci Vice Comandante, che segue sem-

pre con vivo interesse lenostre attività, prodigan-dosi per permetterci diutilizzare gli impiantidell’antico Istituto pertutta la durata del corso,allo Sporting Center diPredazzo per la disponibi-lità fino a tarda sera, allaScuola ANPd’I di Ferrara,

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rappresentata egregiamente dal par. Lucio Fusco ed il par. Leonar-do Consoli che hanno dimostrato di avere il cuore di quei paracadu-tisti con cui oggi siamo felici ed onorati di poter collaborare. Dallafrequenza di un duro ma costruttivo corso, ciò che ti resta, sono gliamici con cui hai condiviso i più svariati momenti, intensi ed emo-zionanti, quelli in forza di cui hai stretto legami come quelli tra sol-dati, imperituri come gli Ideali che albergano ancora nel cuore deigiovani Italiani.

Fin. par. William Sanna

BREVETTI E CORSI A GENOVA

11 Febbraio – Nella pa-lestra della sede di Ge-nova è avvenuta la pre-sentazione del 102°corso FDV intitolato aPiero Rossi, paracaduti-sta genovese e storicoregista della Compa-gnia Goliardica Bai-strocchi. Con l’occasione è avve-

nuta la consegna delle abilitazioni militari all’aviolancio agli allievidel 101° corso e ad alcuni del 100°. Al termine, pompata generaledegli allievi (e anche di qualche arzillo vecchietto), il tutto conditodai soliti brindisi e tonanti “FOLGORE!!”. Ha consegnato i brevetti il Generale Patrone, Comandante la ZonaMilitare (anch’egli paracadutista).

par. Ilengo Alberto

LUCCA IL 64° CORSO DI PARACADUTISMO

Il giorno 15 marzo 2014 sulla ZL della scuola di Ferrara si sono bre-vettati, con l’effettuazione dei consueti tre lanci, sei allievi paraca-dutisti del 64° Corso di paracadutismo FV condotto dal nostro D.T.Toschi Giuseppe e dagli istruttori Oliveri Francesco e Picchi Liano.

Di seguito i nomi deineo brevettati ai qualivanno le congratulazionidel presidente LippiFranco e di tutto il Con-siglio direttivo della se-zione: Lucchesi Erman-no, Diciotti Matteo, DiBartolomeo Isabella,

Bonesi Marco, Leonardi Lorenzo e Gambassi Leonora. Il corso èstato intitolato al Maresciallo paracadutista sabotatore AngeloMazza, figura di rilievo del paracadutismo militare, venuto a manca-re il 30 dicembre scorso, e padre del Col. Maurizio Mazza, vice co-mandante della Brigata Paracadutisti Folgore. Per questo motivo lasera del 17 marzo, presso la nostra sede di Lucca, il Col. Mazza havoluto di persona consegnare agli allievi i libretti lancio ed il brevet-to di paracadutista civile con una breve ma significativa cerimoniadurante la quale ha ricordato la figura del genitore e ne ha illustratobrevemente la carriera militare passata nei ranghi prima del Btg.Sabotatori e poi della SMIPAR dove è stato istruttore di paracaduti-smo. Alla fine il Colonnello Mazza ha richiamato il nome del padre acui i numerosi paracadutisti presenti hanno risposto con un podero-so PRESENTE!

Il presidente ANPd’I Luccapar. Franco Lippi

NOTIZIE DALLA SEZIONE DI MONZA

PRESENTAZIONE DEL VOLUME: “LA STAMPA NELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA”

Un ricco menù di ricorrenze e ospiti importanti hanno fatto da corni-ce alla presentazione del volume “La stampa nella Repubblica So-ciale Italiana” presso la sede della sezione di Monza.Il reduce del Rgt. Folgore Carlo Greguoli, le Ausiliarie Vanda Bertonie Velia Mirri, le figlie di Giovanni Fossati hanno presenziato, insie-me ad un folto pubblico, all’incontro tenutosi lo scorso 15 marzo.Nel primo anniversario della sua morte il presidente di sezioneFrancesco Crippa ha ricordato lo scomparso presidente onorario e

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reduce del Rgt Folgore Giovanni Fossati a cui ha fatto seguito unacommemorazione del 70° anniversario della Battaglia per la “difesadi Roma” tenuta dallo storico monzese Norberto Bergna autore an-che di numerose ricerche sui caduti monzesi e brianzoli della R.S.I. Queste sue ricerche hanno permesso di poter ricordare la figura diDante Villa, M.A.V.M., monzese, paracadutista del Rgt. Folgore, dis-perso a Nettuno durante l’impari lotta che i nostri paracadutisti so-stennero, al fianco dei tedeschi, nel tentativo di arginare l’avanzataalleata.Il Prof. Massimo Zannoni, parmense e presidente del “Circolo cul-turale Corridoni” ha poi intrattenuto i presenti con una interessantepresentazione del volume da lui realizzato sulla “Stampa nella Re-pubblica Sociale Italiana”.Una raccolta delle decine dei periodici che hanno visto la luce e sisono sviluppati durante i mesi della R.S.I. Presentazione resa ancora più interessante grazie ad una serie dianeddoti e curiosità ai più totalmente sconosciuti.Durante il pomeriggio un curioso siparietto rappresentato dalla con-segna del “basco verde” ad honorem al Par. Nino Bossi da parte diun gruppo di Baschi verdi di cui il Par. Lino Banfi si è fatto portavo-ce.

CONFERENZA A MONZA SUI NOSTRI MARÒ PRIGIONIERI IN INDIA

Organizzata dalla locale sezione ANPd'I, si è tenuta a Monza unaconferenza sul tema: «I MARÒ PRIGIONIERI IN INDIA: LA VERITÀ».

Curatore e relatore l’Ing. Luigi Di Stefano che attraverso una seriedi “slides” e un’accurata relazione ha illustrato al numeroso pubbli-co presente l’intera vicenda che dall’ormai “lontano” 2012 vedeprotagonisti i nostri Fanti di Marina del Btg. San Marco Massimilia-no Latorre e Salvatore Girone.Ripercorrendo i fatti fin dal primo giorno, l’Ing. Di Stefano (che tral’altro è stato anche perito di parte civile nella vicenda giudiziaria diUstica) ha illustrato con dovizia di particolari quella che è la tesiche scagiona completamente i nostri Marò.Una lunga serie di irregolarità e tentativi di inquinamento e depi-staggio con cui le autorità indiane stanno basando un improponibi-le “atto d'accusa” che proprio in questi giorni sta iniziando a sgre-tolarsi.Un unanime sentimento di soddisfazione ha accompagnato i pre-senti che al termine della conferenza hanno lasciato la sala non so-lo con la ancor più solida convinzione dell’innocenza dei nostri mili-tari (non ce n'era bisogno), ma con una conoscenza dei fatti e deglisviluppi giudiziari a molti fino ad ora in gran parte sconosciuti.Al termine della relazione l’Ing. Di Stefano ha inoltre risposto a nu-merose domande rivoltegli dai presenti tra cui spiccava la presenzadel presidente della provincia di Monza-Brianza Dario Allevi e delsindaco della città di Muggio Pietro Zanantoni.L’iniziativa ha raccolto il patrocinio della stessa provincia ma nonquello del comune di Monza che ha deciso di “non concedere il pa-trocinio” con un pretesto di carattere “politico”.Il Presidente della sezione Francesco Crippa, nel ringraziare i pre-senti si è detto rammaricato di questa decisione del Sindaco diMonza in quanto iniziative come queste, che vedono coinvolti nostriconnazionali e militari all’estero, dovrebbero rappresentare un mo-mento di “condivisione” e non di “divisione”.Già presentata in Parlamento e per la prima volta presentata in pub-blico, questa conferenza è davvero un’occasione importante percapire quello che successe quel 15 febbraio del 2012 e nei due an-ni successivi.

INIZIATIVE DI SOLIDARIETÀPortando a termine due importan-ti iniziative di solidarietà la sezio-ne di Monza ha così degnamenteonorato la S. Pasqua. Frutto di una raccolta iniziata loscorso mese di dicembre, all’indo-mani della tremenda alluvione, edopo una attenta valutazione ilConsiglio Direttivo della sezioneha deciso di donare i 1.315,00euro raccolti tra i soci e in collabo-razione con la delegazione di Mon-za dell’Associazione Nazionale Ve-

nezia Giulia-Dalmazia, alla Scuola Materna S. Maria di Olbia, unadelle strutture maggiormente danneggiate dal disastroso evento at-mosferico.Significativo anche il contributo che la Sezione ha raccolto nell’am-bito dell’“Operazione SLAncio”.

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Promossa per sostenere il nuovo centro di ricovero e assistenza per imalati di SLA sorto di recente a Monza, questo Progetto sta racco-gliendo numerosissimi contributi da ogni parte della Brianza.Proprio l’ultima iniziativa (vendita di uova pasquali) ha coinvolto i para-cadutisti monzesi che hanno contribuito raccogliendo quasi 600 euro.Gocce nel mare della solidarietà queste, ma gesti che avvicinanol’Associazione alle problematiche sociali e rafforzano lo “spirito digruppo”.Sempre in quest’ambito, lo scorso mese di febbraio, era stato con-segnato un notevole quantitativo di materiale didattico e ludico perl’“Asilo di Pinocchio” di Zara, iniziativa questa promossa dall’Asso-ciazione “Branca Comunitaria”.

par. Francesco Crippa

59° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DELLA SEZIONE PIACENTINA

È stato scritto che un uomo non muore mai finché c’è qualcunoche si ricorda di lui. Probabilmente è anche quest’antico adagioche ha animato i numerosi paracadutisti intervenuti a Groppalload inizio Aprile 2014 per celebrare il 59° anniversario di fonda-zione della Sezione piacentina dell’Associazione Nazionale Para-cadutisti d’Italia, e contestualmente ricordare la figura del Te-nente Piero Provini, storico fondatore della stessa. La giornata èiniziata con la celebrazione religiosa in suffragio di Provini. DonAlfonso ha voluto ricordare, oltre che la figura di Provini, il sacrifi-cio estremo di tutti i nostri caduti nei teatri di guerra e nelle variemissioni di pace susseguitesi dal dopoguerra ai giorni nostri. In-centrando la sua omelia sui paracadutisti, il religioso ha volutoricordare un aneddoto appartenente alla sua infanzia, quando sirecava nella chiesetta delle sue montagne d’origine e vedeva lastatua della Madonna avvolta in un velo ricavato da un paracadu-te della Seconda Guerra Mondiale. Terminata la funzione religio-sa, un picchetto di paracadutisti ha “scortato” una corona di al-loro dalla chiesa al vicino cimitero dove riposa Provini. Dopo labenedizione, il picchetto schierato ha salutato Provini risponden-do “Presente” alla chiamata del suo nome, lanciando alto il grido“Folgore!”. Nato a Farini d’Olmo nel 1920, da buon “montana-ro”, Piero Provini alla chiamata alle armi scelse di fare l’alpinoma non si fermò qui. Aveva studiato, si era diplomato geometrae quindi venne spontaneo diventare ufficiale. S’iscrisse al corsoallievi ufficiali e fu trasferito alla scuola di Limone Piemonte,conseguendo la promozione a sottotenente nel febbraio del1941. I tipi come lui non si fanno “chiamare” alle armi per il gu-sto di indossare l’uniforme e di ottenere qualche nastrino in più.Non era fanatismo, ma sapeva che il solo modo di rimediare allanostra inferiorità era quello di moltiplicare gli sforzi, gli interven-ti, di sopperire con la dedizione alle deficienze di mezzi e di per-sonale di comando. Fu certamente anche questo tipo di senti-mento che animò il S.T. Piero Provini a iscriversi subito al corsoallievi paracadutisti presso la scuola di Tarquinia, un banco diprova unico per testarne personalità, carattere, forza fisica e psi-

chica. Si adatta presto alla febbrili attività che animano la scuolasin dalle prime ore del mattino: uomini che corrono, saltano, silanciano, marciano, sparano. Nel luglio del 1942 l’appena for-mata Divisione Paracadutisti al comando del Generale Frattini,assume la denominazione “Cacciatori d’Africa” e viene trasferitain Africa settentrionale. Il S.T. Provini fa parte di una Compagniamortai da 81 mm e riceve, pochi giorni dopo il sua arrivo, il bat-tesimo del fuoco partecipando attivamente ai combattimenti cul-minati nell’occupazione delle posizioni inglesi al confine con ladepressione salata di Bab el Quattara. I fatti d’arme avvenuti traluglio e settembre 1942, evidenziano il valore dei paracadutistiitaliani ed è in quel breve lasso di tempo che il S.T. Piero Proviniottiene sul campo la promozione a Tenente. L’epopea dei para-cadutisti italiani raggiunse il suo apice nella battaglia di El Ala-mein. Troppi episodi di abnegazione e di stoicismo, di toccantesolidarietà umana e di altruismo sono accaduti durante il divam-pare di quello scontro, ed uno di questi episodi vede protagoni-sta il Provini. Nell’inferno della prima linea si apposta in una “bu-ca d’agguato”: un proiettile nemico sparato da un carro armatogli cade vicino senza esplodere, ma lo ustiona gravemente all’a-vambraccio ed alla gamba sinistra. Non curante del dolore, ritor-na allo scoperto e, a poche decine di metri, s’imbatte nel suo at-tendente friulano gravemente ferito all’addome. Se lo carica sul-le spalle e sotto l’incubo dei mitragliamenti aerei, riesce a por-tarlo lontano dal pericolo. Per questo atto d’altruismo e di valoreviene proposto per una medaglia d’argento al V.M. sul campoche rifiuta, poiché ritiene di aver fatto semplicemente il suo do-vere di ufficiale e combattente. Il Ten. Provini sarà protagonista,insieme ai suoi uomini, di colpi di mano che lasceranno stupitiper concezione e rapidità di esecuzione finchè, nella mai deside-rata ritirata, cadrà prigioniero. La prigionia dura fino al settembre1946 quando, tornato nella sua Piacenza, riprende con il padrel’attività professionale nel settore immobiliare. Morirà troppopresto, il 28 dicembre del 1972, a soli 51 anni. Alle sue ese-quie, in qualità d’ufficiale combattente, ha ricevuto gli onori mili-tari di un picchetto armato. Fu uno dei soci fondatori della sezio-ne piacentina dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia,di cui fu il primo Presidente, carica che mantenne sino alla mor-te.

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L’ANPD’I PISA BREVETTA 7 NUOVI PARACADUTISTI DEL 1° CORSO 2014

Il 9 marzo u.s. si è concluso il 1° Corso di paracadutismo del c.a.intitolato alla “M.O.V.M. Serg.Magg. par. Stefano PAOLICCHI”, coni previsti tre lanci di abilitazione a testa presso la zona lancio/aero-porto/BFU di REGGIO EMILIA. Tutti gli allievi hanno raggiunto, divertendosi con l’euforia che solo igiovani sanno esprimere, una forma fisica più che esauriente eduna buona competenza nei comportamenti con l’imbracatura so-spesa e nelle uscite dal simulacro del Pilatus.7 i nuovi paracadutisti: Pugliese P., Khouider Y., Corsi L., Macchia-rulo A., Abdullin A., Saggio G., Di Dio S.. Al termine del corso duratocirca 60 giorni e con la frequenza di tre/quattro volte alla settimanasotto la consolidata e qualificata esperienza del nostro DirettoreTecnico Istruttore Gianfranco Bertolini e gli Istruttori Davide Passe-ra e Maurizio Lupi e l’aiuto Istruttore Sauro Ghelardoni. Accompagnati in volo dagli Istruttori e seguiti a terra da molti fami-liari, hanno effettuato con la giusta emozione e concentrazione i trelanci programmati e sono diventati paracadutisti.All’inizio allievi incerti, paurosi, forse timidi, ma consapevoli e de-terminati nel percorrere la difficile strada verso il “brevetto”. Al ter-mine del percorso la giusta ricompensa e meritata abilitazione: involo con paracadute aperto, 500 metri di vuoto, il silenzio della di-scesa nel vento, sensazioni indescrivibili.Complimenti e felicitazioni ai neo paracadutisti, ma un grazie parti-colare e riconoscente a quei soci paracadutisti che nella nostra se-zione “hanno lavorato e continuano a farlo con sempre più entusia-smo” per l’amore della specialità ed il buon nome della Sezione.

CONTINUITÀ

Sabato 22 marzo 2014 ore 15 circa, un sabato come un altro pertanti, un’occasione particolare per noi paracadutisti della Sezionedi Roma. Si è appena concluso il 153° corso di paracadutismo e gliallievi, unitamente a quelli del 5° corso della Sezione di Guidonia,stanno facendo gli esami: quiz scritti, trazioni alla sbarra, flessioni,capovolte…; tutto si ripete per la 153^ volta nella palestra di sem-pre, nella palestra di via Eleniana che ha visto allievi molti di noi.

Stavolta però c’è qualcosa in più nell’aria.. qualcosa rende diversala consueta atmosfera degli esami, l’attesa di una tradizionale ceri-monia soltanto da poco reintrodotta dai nostri istruttori: IL PASSAG-GIO DEL PARACADUTE!È vero, grazie all’impegno degli istruttori e alla partecipazione sen-tita degli allievi, anche i precedenti “passaggi” sono stati effettuatiin modo emblematico, ma stavolta il sapore è davvero speciale!Questo corso è stato intitolato al S. Ten. Giovanni Piccinni, recente-mente scomparso.Nel 1942 il sottotenente Piccinni partecipò con onore alla battagliadi El Alamein inquadrato nel 186° Rgt. Par. della Divisione FOLGO-RE e poi, reduce, fu tra i fondatori dell’ANPd’I e della rivista Folgore.Visse con passione la vita associativa promuovendo iniziative cheancor oggi fanno parte del patrimonio culturale del nostro sodalizio.Grazie alla disponibilità del Comandante della Brigata ParacadutistiFolgore Gen. Lorenzo D’Addario che ha concesso l’autorizzazione,ha preso parte alla cerimonia l’attuale comandante del 186° Rgt.Par. FOLGORE Col. Roberto Trubiani, che, in tale circostanza, haunito il suo ruolo ufficiale al requisito di socio della Sezione di Ro-ma, garantendo una compartecipazione quanto mai sentita.La “sospensione” della ferma obbligatoria – ha ricordato il Presiden-te della nostra Sezione nel corso della sua allocuzione – ha interrot-to quel cordone ombelicale che per oltre mezzo secolo aveva colle-gato la fantasia, lo spirito e l’audacia di studenti e giovani lavoratori

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alle nostre aviotruppe e in particolare al mito della palestra LeonidaTurrini. L’ANPd’I può svolgere oggi - ha ribadito il Presidente - il com-pito di portare nella nostra società, e metterli a disposizione dellegiovani e dei giovani italiani, gli ideali e lo spirito che i meno giovanidi noi hanno avuto la fortuna di assaporare durante il servizio milita-re nella Brigata Folgore. Ciò è e sarà possibile però solo a condizio-ne che i corsi di paracadutismo siano svolti con il rigore spirituale emateriale necessari. Senza concessioni, senza tentennamenti esenza cedere a tentazioni o deviazioni utilitaristiche. Dopo il saluto ai presenti da parte del Presidente e del Col. Trubia-ni, ha avuto inizio la cerimonia con tutti gli allievi perfettamenteschierati e coordinati dagli Istruttori e dagli aiuto-istruttori della Se-zione di Roma.Lo schieramento ha accolto quindi il labaro della Sezione di Romaportato da tre giovani paracadutisti: Cecili, Dal Cielo ed Ercoli.Ha fatto quindi il suo ingresso il drappello che ha eseguito il pas-saggio del paracadute, cerimonia breve ma intensa, effettuata conrigorosa precisione, in un clima che ha riportato indietro nel tempo,non senza commozione, noi “vecchi” paracadutisti e riempito di en-tusiasmo i più giovani.Al canto di “Sui monti e sui mar”, hanno abbandonato il cortile sia ildrappello del passaggio sia il labaro della Sezione, a conclusione èstato dato il “rompete le righe”, accompagnato dal rituale fragorosoFOLGORE!E ora qualcosa di personale, che abbiate la compiacenza di conce-dermi. Forse, spero, ritrovandoci un po’ di voi stessi. Durante la cerimonia, quasi senza rendermi conto del lento scivolarein questa sensazione ho cominciato ad avvertire, poco a poco, che –oltre a generare il nostro legittimo orgoglio – la presenza del Col. Tru-biani stava creando qualcosa che non riuscivo ad aver chiara nellamente… ma che si faceva strada con fermezza nel cuore. Questa in-definita percezione è poi diventata chiara consapevolezza quando,fra il folto pubblico, ho riconosciuto le figlie del S.Ten. Piccinni… ec-co allora ho avuto certezza di ciò che mi stava scaldando l’anima inquel momento: era il sentimento profondo della CONTINUITÀ!

Questo corso, la sua conclusione, la cerimonia e tutti i presentihanno infatti esaltato, con la loro condivisione e con il loro coinvol-gimento commosso, quella CONTINUITÀ che segna con un filo ros-so la gloriosa storia iniziata dal S.Ten. Piccinni il 23 ottobre 1942 egiunta fino ai giorni nostri: la presenza del Comandante del 186°Reggimento Par., lo stesso di Giovanni Piccinni, questi ragazzi del153° corso, che ritualmente hanno gridato di essere DEGNI DELPARACADUTE affidatogli, provano che il testimone è stato traman-dato di mano in mano e raccolto oggi degnamente per trasmetterloa coloro che verranno. Lasciatemelo dire, questa è stata una dellegiornate più intense tra quelle che sto vivendo in Associazione daqualche anno a questa parte. Ciò non tanto per l’importanza e il significato dell’evento, che sa-rebbe comunque, di per sé, coinvolgente per un paracadutista, maper il valore aggiunto che ad esso deriva dalla consapevolezza dellaforza con cui la nostra Sezione sta portando avanti le sue iniziativee dall’aver conseguito obbiettivi fino a 4 anni fa IMPENSABILI.Per questo, grazie al Presidente, grazie a tutti coloro che hanno pro-fuso le loro energie per raggiungere mete non facili e lavorano rice-vendo in cambio solo la soddisfazione di aver “servito” la causa, egrazie anche a tutti coloro che sono accorsi a rinnovare la loro iscri-zione, in particolare a quelli che lo hanno fatto dopo tanti anni di as-senza…: questo è il segnale che stiamo percorrendo la strada giu-sta, una strada dura ma che vogliamo e dobbiamo continuare a se-guire se ci preme vivere ancora molte giornate come questa…

FOLGORE!Luigi Benedetti

AL POLIGONO SEZIONI TREVISO E VENEZIA

Il 1° Marzo presso il poligono 3 PIUME in località Agna (tra la pro-vincia di Padova e Rovigo) i paracadutisti della sezione di Treviso edi Venezia accompagnati dal loro vice presidente Andrea Juris, han-no effettuato una giornata di addestramento al tiro tenuto dal Cap.Ragusa, con l'utilizzo di pistola (Beretta, Glock, issc e revolverSmith & Wesson) ed arma lunga (CX4 e pompa). Le avverse condi-zioni meteo non hanno impedito lo svolgimento delle attività. Esple-

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tate le procedure buro-cratiche ed ascoltato conattenzione il briefing in-centrato sul maneggioarma e comportamentoin linea di tiro, sono ini-ziate le sessioni. La gior-nata è stata una bella oc-

casione per cementare ulteriormente la fratellanza e il camerati-smo tra le Sezioni di Treviso e Venezia, accomunate già in passatoda esperienze addestrative. Doveroso un ringraziamento a tutti ipartecipanti ed allo staff del poligono, in particolare il Cap. Ragusaed il Gen. Rossi.

L’ANPD’I VIAREGGIO/VERSILIA BREVETTA IL 52° CORSO

Sabato 29 marzo 2014 si è concluso, sopra i cieli di Reggio Emilia,il 52° corso di paracadutismo organizzato dalla Sezione Viareggio eVersilia.I lanci sono stati effettuati presso la scuola di paracadutismo BFU,ormai nostra base fissa per concludere i corsi. I neo brevettati so-no: Gabriele Cafaro, Francesco Pescucci, Federico Misilmeri, Ma-nuel Perone, Kevin Malucchi, Christian Maestri, Fabio Gazzarri eGabriele Lombardi. Un particolare ringraziamento è dovuto agliistruttori che seguono costantemente i nostri corsi con sacrificio ededizione: Michele Muro e Flavio Fazzi.

par. Enzo Muro

L’ASSOCIAZIONE PARACADUTISTI CONSEGNA AL SINDACO IL BREVETTO CONSEGUITO IN GUERRA DAL PADREAMEGLIO FANFANI TENENTE DELLA FOLGORE IN GRECIA

Momento di emozione per il sindaco Giuseppe Fanfani in Sala Giun-ta. Il 17 marzo una delegazione della sezione di Arezzo dell’ANPd’Iguidata dal presidente Giuliano Caroti, ha consegnato al primo cit-tadino un attestato dedicato al padre Ameglio Fanfani. Si tratta del

brevetto di paracadutista conseguito,ora per allora, per i lanci effettuati nel-l’ottobre del 1941.

“Per la precisione – ha ricordato il Sindaco – in Grecia, teatro belli-co dove mio padre si era recato come volontario paracadutista,passando dal grado di tenente degli alpini, dove prestava servizio,a tenente della Folgore. Mio padre era del 1925 e si era laureato inlegge alla Cattolica di Milano. Dalla Grecia, ritornò a piedi nel 1944e menomato avendo praticamente perso il naso proprio a seguito diun lancio con il paracadute”.

BASSO VERONESE SEMPRE “ALLA PORTA”

Sabato 5 Aprile 2014, sopra il cielo di Reggio Emilia si è concluso il1° Corso di Paracadutismo 2014 intitolato al Paracadutista Cioc-chetta Bruno.

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Hanno brillantemente conseguito il brevetto gli allievi:Auriemma Ciro, Castro Luca Agatino, D’Aguanno Gabriele, Distefa-no Mario Alfio, Gabrielli Francesco, Gasperi Mirko, Iorio Melinda, La-versa Elisa, Speltra Amelio e Stoffella Antonio.I miei personali ringraziamenti allo Staff composto dall’I.P. CA.PAR.-ANPd’I Par. Pedditzi Massimiliano, dal Direttore Tecnico Par. Batti-stella Gianluca, dall’Economo rag. Cazzaniga Daniele e dal Par.Bianchini Gianni.Un particolare ringraziamento ai sempre presenti David Foglia e“Ginco” per la solita disponibilità ed efficienza. Complimenti!!!

Il PresidentePar. Giorgio Munerati

ANPD’I RAGUSA 43°CORSO LINCE, NON PIÙ ALLIEVI

Il 21 marzo nei cieli di Reggio Emilia gli 11 allievi della Sezione delcorso Lince diventano paracadutisti. Dopo un estenuante viaggio di1300 chilometri finalmente, per la prima volta giungiamo all’aereo-porto di Reggio Emilia, dove troviamo ad accoglierci gli istruttoriGinko e Foglia, che con spirito paracadutistico ci mettono subito anostro agio.Nonostante la stanchezza e l’emozione i ragazzi del corso Lince su-perano gli esami senza esitazioni e dopo un briefing pre lancio ini-

ziano, in un concentrato silenzio, ad indossare i paracadute che glipermetteranno di violare gli azzurri cieli di Reggio Emilia. Grazie alle favorevoli condi-meteo per tutta la giornata la squadradegli 11 “ormai ex allievi” avevano solcato i cieli spiccando con fie-rezza il salto dal velivolo e galleggiando nell’aria a 500 mt di altez-za.Anche il presidente Enzo Criscione, il D.T. Davide Digiacomo e Da-miano Contraffatto che accompagnavano gli allievi, riuscivano adeffettuare lanci di addestramento.Alla fine della lunga giornata, dopo la conquista del tanto soffertobrevetto, si festeggiava da veri paracadutisti con grandi bevute tan-to cibo e i canti che ci uniscono e contraddistinguono.Un grande grazie va allo staff della scuola di Reggio Emila che conpazienza e generosità ha permesso il coronamento di un sogno.I parà: Corallo Emanuele, Eterno Riccardo, Brullo Damiano, Ma-sciullo Andrea, Roccasalvo Giovanni, Iurato Andrea, Dimartino Ste-fano, Conte Giuseppe, Cacciola Simone, Paladino Junio V. E TidonaEmanuele, ringraziano tutto il direttivo della sezione di Ragusa peraver permesso la realizzazione di un sogno.

Il Presidentepar. V. Criscione

48° CORSO PARACADUTISMO ANPD’I LATINA “UGO CARUSI” TITOLATO A VERONICA INGROSSO

L’appello dell’apertura del 48° Corso, divulgato già da ottobre delloscorso 2013, allo scadere dell’ultima data utile per le iscrizioni fis-sata per la fine del successivo novembre dello stesso anno, potevacontare ben 15 partecipanti provenienti dalle più disparate localitàdella provincia di Latina più due “anziani” già Soci della Sezioneprovenienti dalle fila della Folgore che dopo oltre venti anni hannorisentito il “richiamo” del fascino del lancio.Come da decisione del Consiglio Direttivo della Sezione, Pontiniaera la località fissata per il 48° corso e così il 3 dicembre 2013presso la Tensostruttura di Viale Europa, messa a disposizione dal-la locale Amministrazione Comunale con il consenso dell’assesso-re allo Sport Giancarlo Cengia, tutto il gruppo degli allievi più i due“anziani”, per la prima volta si sono trovati allineati davanti all’I-struttore Luca Alonzi e ai componenti dello Staff che da quella pri-ma sera, per un lungo periodo di duro addestramento, sarebberostati i loro riferimenti per tutte le lezioni dalle quali avrebbero ap-

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preso tutte le nozioni basilari dell’affascinante attività che si appre-stavano ad imparare.Come sempre tutto si è svolto secondo il programma stabilito dallenorme e scrupolosamente applicato dall’istruttore Luca Alonzi e do-po le prime lezioni introduttive, superata anche la parentesi dellevacanze Natalizie, verso metà gennaio 2014 il gruppo era già amal-gamato e formato alle regole precise del corso e ad ogni lezione en-trava sempre più anche nello spirito delle nostre tradizioni “Folgori-ne”. Condizione indispensabile per acquisire la giusta determina-zione per questa severa disciplina. Il tempo, che ad ogni inizio corso sembra non debba mai avere fine,come al solito invece è trascorso veloce e quasi senza sosta. Finitauna lezione già era ora di iniziare l’altra. “Ragazzi fra due settimane gli esami e il venerdì successivo, tregiorni dopo, andiamo a fare i tanto sospirati lanci”.Così è stato! Martedì 11 marzo, dopo la piacevole gentile sorpresache l’Assessore Cengia ci ha voluto regalare con la sua visita e ilsuo augurio di in bocca al lupo per gli esami e per i lanci, erano tut-ti pronti ad affrontare la prima prova che doveva abilitarli a quellaben più tosta del venerdì 14 successivo in quel di Fermo. E dopo unpaio d’ore di giusta tensione la prima prova è andata.Giovedì 13 marzo con il morale alle stelle alle ore 16 come da pro-gramma tutti sull’autobus alla volta di Fermo. Alle ore 21 grande“pizzata” e tutti in branda per cercare di dormire….Venerdì 14 ore 08.00, un pò frastornati da una notte passata tral’agitato e l’insonne ma sicuramente pronti e reattivi, il gruppo del48°, formato da Fabrizio Adamo, Simone D’Angeli, Cristian De Filip-pis, Luca Nasato, Raffaele De Carlini, Alessandro Sevagian, Stefa-no Conte, Umberto Salvatori, Fabrizio Torino, Christian Macaro,Francesco Ceritello, Filippo Di Perna e Michele Rella, nonché Emi-liano Arciero, Paolo Trevisani, Enzo Marini e Pierluigi Ianiri coadiuto-ri del corso, affronta il preciso briefing finale del Direttore di lancioe subito dopo con “calma” gli allievi cominciano le operazioni, ripe-tute fino alla nausea in palestra, di adattamento e indossamentodell’equipaggiamento da lancio.

Ultime raccomandazioni dell’Istruttore e dopo meno di cinque inter-minabili minuti, uno dopo l’altro in perfetta sincronia eccoli “volare”nel cielo terso di quel piccolo lembo di suolo Marchigiano che diffi-cilmente dimenticheranno.La perfetta “macchina” organizzativa della Scuola di Fermo messain moto alle nove del mattino, alle cinque del pomeriggio, con la so-la pausa del tempo necessario per l’accurato ripiegamento deiparacadute, aveva già assolto al delicato compito di far spuntare leali a tutti gli allievi del 48° corso che ora erano gioiosamente con-sapevoli della straordinaria prova che avevano brillantemente supe-rato. La serata “degnamente” trascorsa dopo i lanci presso l’Agriturismo“Fiore di Campo”, ha chiuso quella che sicuramente resterà im-pressa per sempre scolpita in ognuno di loro, come una data chedifficilmente sarà dimenticata.Da parte nostra resta la soddisfazione di aver contribuito a questoscopo.Un grande ringraziamento riconoscente per l’ottima riuscita di tuttovada all’Amministrazione Comunale di Pontinia, con particolare rife-rimento all’Assessore Giancarlo Cengia, per la concessione dellaTensostruttura, all’Associazione Arcieri di Latina per la gentile colla-borazione, al personale del 2° Settore Servizi alla Persona del Co-mune di Pontinia, a Luca Alonzi di Pontinia Direttore Tecnico di Se-zione e impareggiabile Istruttore del corso, a Mimmo Aloi secondoIstruttore controllore del corso e Presidente della Commissione diEsame, a Simone Romanini Membro della Commissione di Esame,ai Coadiutori Paolo Trevisani, Emiliano Arciero e Enzo Marini.Grazie alle Famiglie dei giovani che hanno partecipato per la fiduciaaccordataci.Grazie alla Famiglia Ingrosso per la significativa adesione alla titola-zione del Corso alla loro cara Veronica perita sul campo di lancio diLatina la cui memoria resterà sempre viva nei nostri cuori. Grazie a tutti.

Lodovico Bersani

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ULTIMO LANCIO

ULTIMO LANCIO ADOLFO MASTRANTONIO

Il 30 Marzo scorso è mancatoin Roma, all’età di quasi 100anni, il maggiore R.O. AdolfoMastrantonio, medaglia d’ar-gento al valor militare, uno de-gli ultimi reduci della DivisioneParacadutisti Nembo e com-battente di molta guerra. Chia-mato alle armi nell’Aprile1935, nel Dicembre dello stes-so anno viene assegnato, sol-dato tiratore scelto, al 46° reg-gimento per complementi dellaDivisione Sabaudia. Trasferitoin Africa Orientale con il 530°Battaglione Mitraglieri divisio-nale, combatte nella campa-

gna etiopica fino alla marcia su Addis Abeba nel Maggio 1936. Congedato nel Gennaio 1937, viene di nuovo richiamato nell’Aprile1939. Assegnato al 2° Reggimento Bersaglieri, è ammesso all’e-sperimento pratico per la nomina a S. Tenente di complemento;presta poi il servizio di prima nomina nello stesso Reggimento. Nel1941 partecipa, sempre con il 2° Reggimento Bersaglieri, alla cam-pagna di guerra sul fronte greco albanese. Nel Giugno 1942 fa do-manda per essere ammesso alla Scuola Paracadutisti di Tarquinia.Consegue il brevetto nel Settembre 1942 ed è inquadrato nel XIIIbattaglione del 184° Reggimento della Divisione Nembo.Promosso tenente con anzianità dal Gennaio 1942, partecipa allaGuerra di Liberazione con il 184° Reggimento Nembo, prima sulfronte di Cassino (Maggio 1944, alta valle del Volturno, monte Ca-vallo) poi sul fronte adriatico fino allo scioglimento della DivisioneNembo nel Settembre 1944.Si distingue sempre come valoroso soldato. In particolare il suo no-me rimane legato alla brillante operazione condotta per la liberazio-ne di Chieti, il 9 Giugno 1944, di cui è il principale protagonista.Ai primi di Giugno la Divisione Nembo, inquadrata nel Corpo Italianodi Liberazione, è ferma al paese di Villamagna, devastato dalle di-struzioni, mentre la città di Chieti, ancora presidiata militarmentedalle truppe tedesche, benché dichiarata città aperta, è stata asse-gnata dal Comando Superiore Alleato alla “4^ Divisione Indiana”.Il comando della Divisione Nembo, apprendendo dai civili del postoche le truppe tedesche hanno minato ponti, strade e costruzionidella città di Chieti per ritardare l’avanzata degli Alleati, decide, con-trariamente alle disposizioni superiori di non oltrepassare Villama-gna, di intervenire senza indugio.Viene, pertanto, ordinato al XIII Battaglione (Cap. Conati) di attac-care immediatamente la città.Il piano dell’azione, affidata alla 38° Compagnia, prevede, al fine disorprendere il nemico con un attacco improvviso ed imprevisto chenon lasci il tempo per far brillare le mine, l’aggiramento delle posi-zioni difensive da parte di un plotone comandato dal Tenente Ma-strantonio.

Contattati alcuni civili del posto, Mastrantonio riesce ad ottenere lacollaborazione di un giovane ardimentoso che guida i paracadutistiattraverso i campi minati e per sentieri nascosti permettendo lorodi raggiungere le prime case sul retro della città senza essere sco-perti.La pattuglia comandata da Mastrantonio attacca di sorpresa e datergo le postazioni tedesche con intense raffiche di mitra e lancio dibombe a mano.L’azione ha pieno successo. I tedeschi, forse sopravvalutando leforze degli avversari, per la violenza dell’attacco ed il sopraggiunge-re dalla parte opposta degli altri paracadutisti della 38^ Compa-gnia (Ten. Cavallera), dopo una breve e disordinata resistenza, ab-bandonano le posizioni, le armi pesanti, i propri caduti ed i feriti,senza nemmeno riuscire a far brillare le mine. Alcune micce, già ac-cese, vengono strappate dagli stessi paracadutisti.Chieti viene così liberata senza subire distruzioni e senza danni perla popolazione civile che accoglie i paracadutisti italiani con entu-siasmo indescrivibile.Al tenente Mastrantonio è concessa sul campo la medaglia d’ar-gento al Valor Militare.Il Comando Alleato, che, se le cose non fossero date bene, avrebbesicuramente “piantato una grana” per aver attaccato Chieti sosti-tuendo arbitrariamente la Divisione Indiana, come tangibile ricono-scimento del successo dell’operazione, modifica i limiti di settoreed assegna la zona di Chieti alle truppe italiane.Per più giorni le strade della città rimangono imbandierate ed ani-mate dall’esultanza della popolazione riconoscente per le rovineevitate grazie all’azione dei paracadutisti italiani, festeggiati ed ab-bracciati come fratelli.A sua volta, il Comandante della Nembo Generale Morigi, disponeche la 38^ Compagnia, per premio, resti per altri due giorni a presi-diare la città, mentre gli altri reparti della Divisione proseguono l’in-seguimento delle truppe tedesche in ritirata.

Giulio Morigi

ULTIMO LANCIO DEL “FOLGORINO” SANTO NODARI

A 92 anni, l'ultimo dei nostri vete-rani combattenti della gloriosa Di-visione “Folgore” ha preso la viadell’azzurro....Santo Nodari classe 1921, chia-mato alle armi come alpino, allaproposta di entrare nel corpo deiparà con destinazione Africa nonriuscì a resistere! L’alternativaera la terra di Russia ma, il freddonelle valli delle Prealpi Orobichegli suggerì di optare per il caldoafricano.Trasferitosi a Tarquinia, racconta-va di essere stato il secondo di

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ULTIMO LANCIO

una ventina a superare le prove di selezione con l’uscita dalla “tor-re”.Della battaglia di El Alamein ne parlava poco, forse per cancellaretristi ricordi; accennava di aver operato come infermiere quale assi-stente dell'ufficiale medico Dr. Dolci, bergamasco come lui; dopo laguerra, quando avevano modo di rivedersi erano lunghi abbracci trai due. Rientrato in patria dopo il servizio militare, lavorò come con-tadino coadiuvando i genitori ed i numerosi fratelli nella conduzionedei fondi montani, alpeggi e piccoli rustici adibiti all'allevamento delbestiame.Poco più in là prese la sofferta decisione di lasciare la moglie e duefiglie, una terza in arrivo, per tornare in Africa dal ’50 al ’54 sullaCosta d'Oro alle dipendenze delle ditte inglesi concessionarie perl'apertura e lo sfruttamento delle miniere d'oro, in qualità di sovrin-tendente.Dal ’56 al ’59 lavorò in diversi cantieri edili in Svizzera come capo-mastro. Tornato definitivamente in Patria, dal ’61 in poi gestì un'o-steria in Leffe e poi una trattoria a Barzizza altra contrada collinareridente poco distante dalla natia Cirano di Gandino (Bg), super coc-colato dalle sue donne diventate nel frattempo cinque, delle qualischerzosamente diceva di essere vittima.Il suo locale, a conduzione familiare, era meta di numerosi ed affe-zionati avventori specie di domenica all'uscita dalla Messa della vi-cina chiesa; memorabile in contrada il profumo che si sentiva deisuoi manicaretti.Ora Santino un grosso ciao; salutaci gli otto paracadutisti combat-tenti e decorati della Sezione che ti hanno preceduto in quell'ango-lo di cielo e che con te hanno calpestato i campi di battaglia di ElAlamein, Tobruk, Poggio Rusco; a tutti voi ora riuniti il nostro grazieper aver onorato la nostra Sezione.Baschi amaranto e cieli azzurri, Folgore… Nembo…

ANPd’I Valle Serianapar. Agostino Macalli

ULTIMO LANCIO DEL COL. GIOVANNI RIZZA

Il 7 febbraio 2014 il Col.Giovanni Rizza ha rag-giunto quell’angolo dicielo. Socio benemeritoordinario della sezione diSanta Lucia di Piave,aveva ricoperto la caricadi presidente per duemandati dal 2002 al2006. Classe 1932 eralaureato in scienze politi-che ed è stato ufficialedell’esercito nel corpodei bersaglieri dal 1953al 1988. Si congedò conil grado di Colonnello.

Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, fu insignito delle meda-glie mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare e di bron-zo al merito di lungo comando. Ha prestato servizio presso il Quar-tier Generale del Governo Militare Alleato in Trieste. Bersagliere, haconseguito il brevetto di paracadutista durante un corso di specia-lizzazione e ardimento. Ha svolto attività operativa nelle Divisionicorazzate “Ariete” a Pordenone , “Centauro” a Milano e nelle mec-canizzate “Folgore” a Sacile e “Granatieri di Sardegna” a PersanoSerre in provincia di Salerno. Fu comandante della sezione ufficialidei corsi di ardimento dell’esercito Italiano nella Scuola di Fanteriadi Cesano.Dal 1995 al 2000 svolse attività volontaria in settore direzionaleper la protezione civile presso la prefettura di Udine. Da molti anniviveva con la famiglia nella frazione di Ponte della Priula del comunedi Susegana (TV) e rappresentava l’associazione all’interno dellaconsulta delle associazioni d’arma. Nel 2001 fu autore di una pub-blicazione sul Tempio Votivo ai caduti del Piave di Ponte della Priuladedicato alla fraternità europea; opera dove seppe cogliere con in-telligenza l’essenza storica di molteplici avvenimenti avvenuti a par-tire dagli anni 20 del secolo scorso rendendo accessibile e interes-sante la lettura di molti documenti.Fin dal 1990 faceva parte dei soci fondatori della sezione ANPd’I diSanta Lucia di Piave ricoprendo incarichi di consiglio direttivo. Sem-pre attento alla vita associativa, assunse la carica di presidente inun momento molto critico trascorso dalla Sezione ANPd’I di SantaLucia di Piave. La sua preparazione e la sua caparbietà fecero sìche il sodalizio non fosse commissariato e garantì la presenza dellaSezione in molte circostanze importanti. Negli ultimi anni, con ilmanifestarsi della malattia, erano diminuite le sue presenze in Se-zione ma non mancava mai a partecipare alle feste e ai momenti diaggregazione tra i soci. Il suo impegno in ambito sezionale gli valseil titolo di “socio benemerito”. Nel giorno del funerale è stato ac-compagnato al campo santo da paracadutisti e bersaglieri. La sezione ANPd’I di Santa Lucia di Piave gli sarà sempre ricono-scente. Grazie Giovanni…

GIANNI PASE

PAOLO SAVASTA

È scomparso recentemente il reduce paracadutista Nembo PaoloSavasta, profugo di Libia, valoroso soldato, giornalista e scrittore.Nato nel 1923 a Tripoli, dove sia la famiglia del padre che quelladella madre si erano stabilite da tempo, vi trascorse la prima giovi-nezza seguendo parte degli studi magistrali terminati poi in Italianel corso della guerra.Da studente si distinse soprattutto nell’attività sportiva fino a con-quistare il titolo di campione italiano di decatlon ai Giochi della Gio-ventù del 1942.Chiamato alle armi nello stesso anno, rinunciò all’esonero comestudente per correre entusiasta ad arruolarsi nella nuova specialitàdei paracadutisti.

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ULTIMO LANCIO

Si brevettò nel maggio 1943, inquadrato nella 23^ Compagniadell’8° Battaglione (del 185° Rgt Nembo) comandato dal capitanoGianfranco Conati al quale rimase sempre legato da molta stima esincera devozione.Con le stesse unità venne inviato in Sicilia a difesa dell’isola dopolo sbarco degli Alleati.Dopo il precipitare degli eventi e l’affannoso rientro in Calabria pre-se parte all’estenuante ripiegamento del suo battaglione sullemontagne dell’Aspromonte che si concluse con i furiosi combatti-menti dell’8 settembre ’43 ai Piani dello Zillastro contro le sover-chianti forze canadesi.I paracadutisti, stremati dalla fatica e dalla fame e rimasti presto

senza munizioni, si batterono con grande valore subendo molte per-dite, per ironia della sorte proprio nell’infausto giorno alla fine delquale venne comunicato l’armistizio.Nei due anni seguenti prese parte alla guerra di liberazione.Nel marzo ’44 partecipò ai combattimenti di Monte Marrone con il185° Arditi Paracadutisti Nembo, poi fu ammesso a far parte di unreparto speciale della Polizia Militare Italiana di nuova formazione enel febbraio 1945 fu aggregato al Gruppo di Combattimento Friuli,schierato sul fronte emiliano-romagnolo, fino alla liberazione di Bo-logna e al termine del conflitto.Congedato nel settembre ’46, rientrò a Tripoli.Nel ’47 fu assunto dall’Amministrazione Militare Britannica comeinsegnante presso le scuole italiane e libiche (parlava perfettamen-te l’arabo).Organizzò tornei di atletica in campo internazionale.Il governo libico lo nominò, per i meriti sportivi, membro dell’AltoComitato Olimpico della Tripolitania. Rientrato definitivamente inItalia e stabilitosi a Milano, continuò ad insegnare presso istitutimedi e superiori. Come ex combattente ha partecipato attivamentea tutte le ricorrenze nazionali della propria specialità. È stato vice-presidente dell’ANCFARGL di Abbiategrasso e della sezione ANPd’Idi Milano.Come giornalista è stato fondatore e direttore del giornale “La Vocedel Profugo” e direttore di redazione del “Giornale dei ParacadutistiMilanesi”.Nel 1997 ha pubblicato il libro “Tripoli mia …storia che è vita” e nel2000 il libro “Un sogno italiano – La Libia”; entrambi molto interes-santi per i dettagliati riferimenti storici e per il grande amore che di-mostra per il paese natale non più italiano. Lui stesso ha scrittonella prefazione del primo libro “Vi vivo (in Italia) ormai da 40 annima il mio cuore è rimasto a Tripoli che considero la mia terra”.Nel ’95 è stato nominato Cavaliere al merito civile di Savoia daS.A.R. Vittorio Emanuele.

Pistoia, Caserma Marini, 20 aprile 2012 – Festa di Corpo del 183° Rgt. Nembo. Paolo Savasta (in prima fila al centro) con il gruppo dei Reduci della Divisione Paracadutisti Nembo

Il Borro (AR) 25 maggio 1994 – Incontro di S.A.R. il Duca Amedeo d’Aosta con i Reduci della Divisione Paracadutisti Nembo, organizzato da Paolo Savasta.Nella foto Paolo Savasta segue il Duca che saluta un paracadutista che indossa il mantello delle Guardie d’Onore del Pantheon

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