Come e perchè costruire un siti internet

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Massimo Giuliani LO PSICOLOGO NELLA RETE (come aprire uno spazio web e perché) Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0 Unported License Massimo Giuliani www.massimogiuliani.it Webinar Ordine degli Psicologi della Lombardia, 18 marzo 2013

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Massimo Giuliani

LO PSICOLOGO NELLA RETE

(come aprire uno spazio web e perché)

Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0 Unported LicenseMassimo Giuliani www.massimogiuliani.it

WebinarOrdine degli Psicologi della Lombardia,

18 marzo 2013

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Che grado di familiaritàhai col web?

Io? Scherzi? Io detesto il computer e lo accendo solo se mi costringono.Uso poco la posta elettronica e quando vedo un mouse chiamo la derattizzazione.In realtà mi sono iscritto perché avevo capito che era un webinar sul DSM IV carpiato.

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Che grado di familiaritàhai col web?

Beh, uso ogni tanto la posta elettronica (me l’ha aperta mio cugino). Cerco informazioni in rete se non ho l’enciclopedia a portata di mano.Certo, se vado in vacanza un mese senza connessione non è che ne senta la mancanza...

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Che grado di familiaritàhai col web?

Uso comunemente Google e scarico spesso la posta elettronica.Una volta credo di aver fatto un acquisto on line, ma era più comodo Postal Market.Sì, sarà utile, ma non mi appassiona...

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Che grado di familiaritàhai col web?

Uso più motori di ricerca e cerco le informazioni di cui ho bisogno.Scarico quotidianamente la posta elettronica.Ho un account Facebook dove mi affaccio ogni tanto (ho appena condiviso quell’appello per salvare un bambino rapito dagli alieni) e mi capita di acquistare libri on line.

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Che grado di familiaritàhai col web?

Mi piace navigare attraverso i link fra testi, non mi fermo alla prima pagina che trovo.Uso Facebook tutti i giorni, è decisamente più comodo della posta elettronica. Faccio ricerche e acquisti, leggo i blog.Prima di uscire di casa alla mattina spesso leggo in Internet almeno i titoli dei giornali.Da quando ho Skype riesco a tenermi in contatto coi parenti in Nicaragua!

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Che grado di familiaritàhai col web?

Uso Facebook e altri social network.Ricevo la posta elettronica in tempo reale, anche attraverso il telefonino.Uso Wikipedia e le altre fonti on line, ho anche aperto un blog.Internet è la mia principale fonte di informazione, attraverso i blog, i siti dei giornali, le tv in streaming.Ah: lasciate perdere gli appelli per salvare i bambini rapiti dagli alieni. Sono tutte bufale.

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La rete e il“mondo piccolo”

“Il nostro mondo è piccolo perché la società è una rete molto fitta” (Albert-László Barabási)

Stanley Milgram e la teoria dei “sei gradi di separazione”.La rete non è completamente democratica: alcuni nodi sono più ricchi di connessioni (sono gli hub).

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Le nuove metafore della rete

:: dalla piramide alla rete

:: dal centro ai nodi

:: dal trasmettere al condividere

:: dalle pratiche esperte alle pratiche collaborative

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La storia del testo

Il libro antico era poco più che un promemoria dell’autore.

Nel III sec. a.C. nascono le prime biblioteche pubbliche: con la diffusione del libro si passa dalla lettura ad alta voce alla lettura silenziosa.

Theodore Nelson si pone il problema di organizzare e connettere conoscenza e documenti. Conia il termine “ipertesto” (1965).

Il rotolo consisteva in fogli di papiro incollati uno sul bordo dell’altro: una striscia di dieci metri con due bacchette agli estremi.

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Chi ha voglia di comunicare?

Pensiamo alla comunicazione come un processo non finalizzato, non guidato intenzionalmente o strategicamente.

Noi non “comunichiamo”: noi “stiamo” nella comunicazione.

In questo senso è un processo “ecologico”. Non è teso al cambiamento intenzionale dell’altro o al raggiungimento di un obiettivo.In questo senso lo scopo della comunicazione è comunicare.

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3 avvisi ai naviganti!

1: La Rete non è lineare!

In rete non emerge chi è competitivo, chi sgomita per arrivare primo o per raggiungere uno scopo.La rete premia chi è collaborativo, chi è connesso, chi ha qualcosa da raccontare, chi si diverte e comunica per il piacere di comunicare.

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3 avvisi ai naviganti!

2: La Rete non separa!

La rete non ragiona per discipline e per “scuole”: ragiona per collegamenti.La rete premia chi cerca connessioni, chi sperimenta dialoghi interdisciplinari, chi procede per analogie.

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3 avvisi ai naviganti!

3: La Rete è dialogica!

La rete non premia chi vuole avere l’ultima parola.È a proprio agio nella rete chi si confronta con le ragioni differenti e anche con le critiche, chi apprezza la polifonia dei punti di vista e si sforza di comprenderli.

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Cose che “ciascuno di noi può fare”

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Cose che “ciascuno di noi può fare”

• Non pubblicate nulla anonimamente a meno che non corriate dei veri rischi.• Se vi impegnate a lavorare su voci di Wikipedia, impegnatevi ancora di più quando vi esprimete a vostro nome.• Create un sito web che dice qualcosa di voi senza conformarvi ai modelli standard disponibili sui siti di social network.• Ogni tanto pubblicate un video la cui realizzazione vi abbia richiesto cento volte il tempo necessario per guardarlo.• Scrivete su qualche blog un post che vi abbia richiesto settimane di riflessione prima che abbiate avvertito l’esigenza di condividerlo.• Se usate Twitter, siate innovativi cercando di esprimere quello che accade dentro di voi anziché descrivere banali eventi esterni, per evitare il rischio subdolo di credere che gli eventi descritti oggettivamente vi definiscano come definirebbero una macchina.

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...ma in internet lo psicologo si autosvela?

Forse sì, ma la questione si può riformulare: l’esperienza on line ci porta a pensare in termini di “sé” molteplice.

I diversi “sé” online e offline possono diventare una specie di “esercizio pratico di flessibilità”? (v. S. Turkle, “La vita sullo schermo”)

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Per una cultura (anche psicologica) della rete

• Marco Aime, Anna Cossetta, Il dono al tempo di Internet. Einaudi, 2010.• Albert-László Barabási, Link. La scienza delle reti. Einaudi, 2004.• Tim Berners-Lee, L’architettura del nuovo web. Feltrinelli, 2001.• Fritjof Capra, La rete della vita. BUR, 2001.• Luca De Biase, Economia della felicità. Dalla blogosfera al valore del dono e oltre. Feltrinelli, 2007.• Kenneth Gergen, The Saturated Self. Dilemmas of Identity in Contemporary Life. Basic Books, 1991.• Massimo Giuliani, Flavio Nascimbene, La terapia come ipertesto. Antigone, 2009.• Massimo Giuliani, Il primo terremoto di Internet. Autopubbl., 2012.• George Landow, L’ipertesto. Tecnologie digitali e critica letteraria. Bruno Mondadori, 1998.• Jaron Lanier, Tu non sei un gadget. Mondadori, 2010.• M. Maddalena Mapelli, Roberto Lo Jacono (a cura di), Pratiche collaborative in rete. Nuovi modelli di ricerca universitaria. Mimesis, 2008.• Sherry Turkle, La vita sullo schermo. Apogeo, 1996.

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