Coltiviamo l'orto
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Anno Scolastico 2013-2014
Coltiviamo noi l’orto biologico della classe 2°D
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Introduzione
Perché fare l’orto?
E’ la passione per le piante, per la coltivazione, per gli ortaggi, la conoscenza
del suolo e del ciclo delle stagioni che ha spinto la nostra insegnante di
scienze a trasmetterci l’entusiasmo per un nuovo progetto che ci vedrà
coinvolti per tutto l’anno.
E’ partita con un proverbio siciliano che dice “Ntà l’ortu ci vò l’omu mortu”
ovvero “Nell’orto ci vuole l’uomo morto”. Ha introdotto così l’intenzione di
farci realizzare un orto biologico. All’inizio ci siamo guardati perplessi.
Sembrava quasi una minaccia, in realtà voleva farci capire quanta fatica,
impegno e sacrificio siano necessari per lavorare nell’orto. L’orto ha bisogno di
attenzioni e assistenza continua. Il contadino é una sorta di cavaliere che
munito delle armi giuste, combatte giornalmente contro le erbacce, gli
insetti, gli agenti atmosferici, ecc. Una sorta di eroe della terra.
Noi ci siamo lasciati trascinare sempre con maggior fervore in questo progetto
anche grazie al contribuito di Milena Nicoli, una cara amica, guida per il
Consorzio del Parco del Lura.
La domanda che può sorgere a chi legge è “perché far realizzare un orto
biologico nel giardino della scuola?”. La risposta è semplice: è un lavoro che ci
permetterà di cooperare insieme, diventando consapevoli delle problematiche
ambientali. Ci insegnerà in modo operativo che l’essere umano vive perché
l’ambiente che lo circonda (acqua, aria, terra, sole, piante, animali) gli
fornisce tutti gli elementi di cui ha bisogno, di conseguenza, noi uomini
dobbiamo essere i primi a rispettare ed usare in maniera corretta tutte le
risorse che la natura ci offre.
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E’ un’occasione per conoscere e apprezzare la bellezza delle piante, per
osservare gli aspetti di determinati fenomeni, per avere un contatto diretto
con la natura dove il prendersi cura possa diventare motivo di soddisfazione e
di benessere personale e sociale.
Per tutte queste ragioni, noi non vediamo l’ora di buttarci in questa
esperienza unica!
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Capitolo 1
I segreti dell’orto
La nostra avventura è
cominciata il 17 febbraio
del 2014 quando in classe è
intervenuta Milena Nicoli, la
nostra amica-guida di
fiducia, la quale ci ha
introdotto ai segreti
dell'orto.
Milena ha affrontato molti argomenti per aiutarci a capire come realizzare un
orto. Ha sottolineato come, innanzitutto, sia necessario valutare le dimensioni
del terreno, l’esposizione, la giacitura, imparare a piantare gli ortaggi,
passare alla pacciamatura, alla letamazione, alla vangatura, alla rastrellatura,
alla preparazione delle prode e imparare a conoscere i vari tipi di semina.
Ma come possiamo definire un orto? L'orto è un pezzo di terra fertile dove si
coltivano vari tipi di ortaggi. La grandezza di un orto deve essere
proporzionata al numero di persone che lo coltivano.
Esistono vari tipi di orti:
- l'orto a righe orizzontali
- l'orto a righe verticali
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- l'orto a quadri
- l'orto a spaglio.
ESPOSIZIONE
L’esposizione è un fattore determinante per
la crescita delle nostre piantine. Il terreno
prescelto per la coltivazione degli ortaggi
deve essere esposto alla luce del sole per
tutta la durata del giorno, quindi è preferibile
lavorare su una porzione di terra esposta a
sud. Gli ortaggi, infatti, sono piante che
amano il sole. Noi abbiamo scelto un pezzo di
terra davanti alla scuola con una buona
esposizione alla luce.
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GIACITURA
Il terreno prescelto deve essere pianeggiante o con una lieve pendenza per
facilitare la lavorazione. L’anno scorso abbiamo analizzato i componenti del
suolo del nostro giardino (separazione del suolo con la sedimentazione, le
caratteristiche fisiche come la porosità, la presenza di acqua e aria, la
permeabilità, le caratteristiche chimiche come il PH, la presenza di silice e
carbonato di calcio) e abbiamo rilevato che il nostro terreno è
prevalentemente argilloso, ma presenta uno strato superficiale di sostanze
organiche formato da resti vegetali e animali in decomposizione.
COME DEVONO ESSERE PIANTATI GLI ORTAGGI
Gli ortaggi non devono essere coltivati in prossimità di alberi, cespugli o siepi.
Queste piante di dimensioni più grandi, quindi con radici più sviluppate,
consumano gran parte delle sostanze nutritive presenti nel terreno. Le file
degli ortaggi devono essere disposte in direzione nord-sud. In questo modo
tutte le piante ricevono una stessa quantità di luce durante la giornata. L'orto
deve essere coltivato in un terreno scelto solo per quello scopo.
LETAMAZIONE
Perché si fa? La letamazione serve per aggiungere letame bovino al terreno.
Con questo lavoro si arricchisce il terreno di sostanze nutritive per gli ortaggi.
Il letame (concime chimico-naturale) ed il compost (concime organico)
rendono, inoltre, il terreno più soffice facilitando, di conseguenza, la crescita
degli ortaggi. Noi non utilizzeremo letame, ma impareremo a fare il compost
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che utilizzeremo poi per concimare.
Come si fa? Si distribuisce sopra il terreno un piccolo strato di letame usando
una forca.
Quando si fa? La letamazione viene eseguita in inverno.
IL COMPOST
Da veri contadini rispettosi
dell’ambiente, ci siamo preoccupati
di ottenere un concime naturale,
abbiamo infatti realizzato il compost.
Chiunque può fare il compost sia che
si abbia un giardino sia che si abbia
un balcone. Il compost, o terriccio, si
ottiene dalla decomposizione e dalla
umidificazione di materiale organico
da parte di micro organismi. Occorre innanzitutto scegliere il luogo più adatto,
non troppo esposto al sole, dove realizzare la compostiera. Abbiamo costruito
anche questa, un recinto circolare, senza fondo, costruito con della rete da
giardiniere avvolta da una tela, chiusa poi da un coperchio.
Occorre scegliere cosa compostare: in genere si utilizzano scarti di cibo, foglie
secche, erba essiccata, gusci d’uova, fondi di caffè, tessuti naturali, carta da
cucina, ecc. Gli scarti raccolti devono essere introdotti all’interno della
compostiera poggiata sul terreno. Occorre, inoltre, inserire una manciata di
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lombrichi e controllare
giornalmente il PH e la
temperatura. Se il prodotto è
troppo secco è necessario
aggiungere acqua, assicurandosi,
però, che ci sia ricircolo d’aria per
evitare muffe. Quando il
contenuto della compostiera
somiglierà a terra soffice (dai 4
agli 8 mesi), il compost sarà pronto per essere setacciato ed utilizzato.
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VANGATURA
Perché si fa? La vangatura serve
per interrare il letame e per
iniziare a rompere la crosta
superficiale del terreno che si è
formata nel precedente anno di
coltivazione.
Come si fa? Si rivoltano le zolle
di terreno metodicamente.
Nell'orto questo lavoro è
eseguito con la vanga. Quando si fa? Si esegue in inverno o alla sua fine.
Per vangare il terreno, con il piede, si spinge la vanga verticalmente nel suolo
per scassarlo quanto più profondamente possibile. Per tutta l’altezza della
lama si fa leva ad angolo retto per staccare la zolla dal terreno. Si solleva la
zolla rivoltandola nel solco adiacente già vangato.
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RASTRELLATURA
Perché si fa? La rastrellatura serve
per sminuzzare le zolle grosse che
sono rimaste dopo la vangatura per
ripulire il terreno in modo da
renderlo soffice.
Come si fa? Usando un rastrello con
denti in ferro. Si rompono le zolle e
si spiana il terreno.
Quando si fa? Da fine inverno alla primavera inoltrata.
PREPARAZIONE DELLA PRODA
Che cosa è la proda? La proda è la
superficie di terreno ove sono coltivati gli
ortaggi ed è leggermente rialzata rispetto ai
passaggi che la affiancano. Di solito ha
forma geometrica, quadrata o rettangolare-
trapezioidale.
Come si preparano le prode? Con picchetti e
corde si delimitano le prode e i passaggi. La
proda è sempre larga 100 cm e i passaggi
possono essere larghi da 50 ai 70 cm, a
seconda delle proprie esigenze. Con un
badile si toglie un piccolo strato di terra dal
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passaggio e lo si aggiunge alle prode adiacenti. In questo modo i passaggi si
abbassano e le prode si rialzano leggermente
Perché si preparano le prode? La proda rialzata permette di coltivare gli
ortaggi senza che si verifichino nel terreno ristagni d'acqua. I passaggi più
bassi, infatti, servono da scolo per l'acqua in eccesso.
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PACCIAMATURA
Che cosa significa pacciamatura? Con il
termine pacciamatura si indica qualsiasi
materiale usato per ricoprire le prode
evitando la crescita delle erbacce vicino
alle piante coltivate. I materiali usati
come pacciamatura sono tanti: paglia,
erba, corteccia sminuzzata, ecc.
Nell'orto la pacciamatura più usata è di
materiale plastico e di colore nero, il
polietilene, quello che utilizzeremo noi
per il nostro terreno. Viene anche utilizzata una plastica nera che viene
ricavata dalla pianta del mais. La
pacciamatura si stende sulla proda, viene
poi interrata lateralmente, all'inizio e alla
fine della proda. Per trapiantare gli ortaggi
vengono praticati dei fori alla distanza
richiesta dal tipo di ortaggio.
Quando si fa la pacciamatura? Va fatta dopo
aver concimato, vangato, rastrellato e
preparato le prode, prima di interrare o
trapiantare gli ortaggi.
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LAVORO NEL CORSO DELLA COLTIVAZIONE
Nel corso della coltivazione, occorre praticare diversi lavori che riassumeremo
schematicamente di seguito:
1- Scerbatura. Zappettatura per eliminare le erbe infestanti (scerbatura) e
rompere la crosta che impedisce l’aerazione.
2- Rincalzatura. Sistemazione di un poco di terra intorno alla base del
fusto,in modo da favorire la formazioni delle radici, il che assicura una
maggiore stabilità della pianta.
3- Assolcatura. E’ il solco che viene predisposto tra le file di ortaggi; può
servire per facilitare la distribuzione dell’acqua evitando di bagnare le
piante direttamente.
4- Imbiancatura. In certi casi viene fatta esclusivamente quando la pianta è
matura, quando si intende proteggerla da freddi precoci o quando si
intende imbiancarla per renderla più gradita all’atto del consumo. Può
essere anche utile per migliorare la struttura del terreno.
5- Pacciamatura. Ne abbiamo già parlato a p.12.
6- Palatura. Molte piante hanno il fusto incapace si reggersi. Non sempre è
conveniente lasciare strisciare i germogli sul terreno perché verrebbe
occupata una grande superficie e i frutti ne risentirebbero. Bisogna, in
questo caso, provvedere alla sistemazione di sostegni. In genere si
utilizzano canne o bastoni di varia altezza. Alcune piante, come fagioli e
piselli, crescono tutt’intorno al sostegno, altre, come i pomodori,
devono essere legate facendo prima un nodo con rafia o corda al
bastone, poi predisponendo un largo anello che trattenga il germoglio
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poco sotto l’apice. Le legature potranno essere ripetute più volte a
diverse altezze man mano che la pianta cresce per evitare che il
germoglio si pieghi verso il basso. Così operando, si impedisce alla luce
di arrivare a tutte le foglie e all’aria di circolare liberamente. E’
conveniente perciò mantenere diritti i bastoni ed eventualmente legarli
ad un filo stesso lungo il filare.
7- Cimatura. L’operazione consiste nel troncare l’apice del germoglio con le
unghie del pollice e dell’indice per favorire la crescita di getti laterali
(es. basilico).
8- Scacchiatura. Questa operazione viene effettuata per conferire una
forma più appropriata alla pianta ed ottenere una produzione più
abbondante migliorando la qualità. Si pratica sui getti laterali per far
sviluppare la pianta in altezza (es. pomodori).
LAVORI DA PRATICARE SULLE PIANTE
Come già detto, alcune piante hanno bisogno di sostegni o di altri tipi di
interventi per poter crescere bene. Vediamo quali sono.
PIANTE CHE SI RINCALZANO: arachide, asparago, cavoli, cime di rapa,
lenticchia, mais, melanzana, peperone, salvia, sedano.
PIANTE CHE NON SI RINCALZANO: aglio, anguria, anice, barbabietola, basilico,
camomilla, carciofo, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, erba cipollina, erba dei
gatti, fragola, insalate, melone, prezzemolo, radicchio, rapa, ravanello,
rucola, spinacio, zucca.
PIANTE RAMPICANTI: cetriolo, fagiolo, melanzana, peperone, pisello,
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pomodoro.
PIANTE CHE SI CIMANO: anguria, basilico, cetriolo, melanzana, menta,
origano, pomodoro, salvia, rosmarino, zucca.
PIANTE CHE SI SCACCHIANO: melone, melanzana, peperone, zucca, pomodoro, cetriolo.
ORTAGGI AMICI-NEMICI
ORTAGGI AMICI NEMICI
Bietola a coste Carota, cipolle, lattuga e cavoli
Carota Aglio, cipolla, bietola, cicoria, lattuga, pisello, pomodoro, porro e rafano
Cicoria Porro Cavolo, finocchio e fagioli
Fava Lattuga, patata e alberi da frutto
Finocchio Lattuga, piselli, porro, cicoria e cetriolo
Rapa e fagiolo
Piselli Asparagi, carota, sedano, cavoli, fagioli, nani, rafano, ravanello, patata, rapa e lattuga
Aglio, scalogno, cipolla e prezzemolo
Prezzemolo Ravanello, spinacio, cipolla e lattuga
Piselli e lattuga
Rapa Pomodoro, spinacio, pisello, lattuga e bietole
Ravanello Fagioli, piselli, cavoli, cipolla e lattuga
Spinacio Porro, sedano, rapa, piselli, fava e fagioli
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LA SEMINA
Dopo aver capito come preparare un orto, Milena ci ha spiegato i vari tipi di
semina. Per noi, che abbiamo deciso di coltivare il nostro giardino, la semina
sarà uno dei momenti fondamentali.
La semina può avvenire nel semenzaio, come faremo noi e che spiegheremo
diffusamente di seguito, o a dimora: in quest’ultimo caso, il seme viene messo
in piena terra e qui la piantina nasce, cresce, dà il frutto che poi verrà
raccolto.
La semina a dimora può avvenire a postarelle. Si tratta della semina
effettuata sistemando diversi semi in un’unica buchetta, opportunamente
distanziata dalle altre. Quando le piante necessitano della palatura, in quanto
presentano un fusto volubile incapace di mantenersi diritto, si preferisce
sistemare più semi in un unico punto in modo che più piantine possano
usufruire di uno stesso sostegno. A volte si semina a postarelle in quanto le
piantine di struttura molto debole non hanno la capacità di fuoriuscire dal
terreno, specialmente se questo è di tipo crostoso. In questo caso, conviene
mettere in un unico punto del terreno diversi semi, in modo che unendo
insieme le loro forze le “plantule” riescano a rompere la crosta e a svilupparsi
senza problemi.
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CALENDARIO DELLA SEMINA
SEMINA IN NOVEMBRE, GENNAIO E FEBBRAIO.
NOVEMBRE SEMINA FEBBRAIO SEMINA GENNAIO SEMINA
AGLIO POMODORI CIPOLLE
SPINACI PEPERONI LATTUGHE
CICORIE MELANZANE SPINACI
FAVE BASILICO PREZZEMOLO
PISELLI BIETOLE BIETOLE
CARCIOFI COSTE CIPOLLE
INDIVIE INDIVIE
PREZZEMOLO PISELLI
SEDANO da taglio AGLIO
CAROTE
SPINACI
BARBAIETOLE
PISELLI
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SEMINA IN MARZO, APRILE E MAGGIO.
marzo aprile maggio AGLIO
ANGURIA
BARBABIETOLA
BASILICO
BIETOLA
BROCCOLO
CAROTA
CAVOLFIORE
CAVOLO
CETRIOLO
CICORIA DA TAGLIO
CICORIA DA CESPO
CIPOLLA
FAGIOLINO
FAGIOLO
FAVA
FINOCCHIO
LATTUGA
MELANZANA
MELONE
PATATA
PEPERONCINO
PEPERONE
PREZZEMOLO
POMODORO
PORRO
RAPA
RAVANELLO
SALVIA
SEDANO
ZUCCA
ZUCCHINA
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SEMINA IN GIUGNO, LUGLIO E AGOSTO.
GIUGNO LUGLIO AGOSTO CAVOLI (SEMENZIAIO) CAVOLI (SEMENZIAIO) CARCIOFI (SEMENZIAIO) SCAROLI (TERRA) CARCIOFI (SEMENZIAIO) CICORIE (SEMENZIAIO) ZUCCHINI (TERRA) PREZZEMOLI (TERRA) SCAROLE (SEMENZIAIO) PREZZEMOLI (TERRA) RAPE (TERRA) CIPOLLE (SEMENZIAIO) RUCOLA (TERRA) RUCOLA (TERRA) LATTUGHE (SEMENZIAIO) CARDI (TERRA) LATTUGHE (TERRA) ENDIVIE (SEMENZIAIO) CETRIOLI (TERRA) RADICCHI (TERRA) ZUCCHINI (TERRA) BASILICI (TERRA) CIPOLLE (TERRA) VALERIANA (TERRA) CAROTE (TERRA) CAROTE (TERRA) CIME DI RAPA (TERRA) RADICCHI (TERRA) FAGIOLI (TERRA) CICORIE (TERRA)
CIPOLLE PRECOCI
(TERRA) RAPE (TERRA)
LATTUGHE (TERRA) FINOCCHI (TERRA)
RADICCHI (TERRA)
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SEMINA IN SETTEMBRE, OTTOBRE E NOVEMBRE
SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE
Basilico
Bietola a coste Bietola a coste
Carota
Cicoria
Fava Fava
Finocchio
Piselli Piselli
Prezzemolo Prezzemolo
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Ramolaccio
Rapa
Ravanello
Rucola Rucola
Spinacio Spinacio
Valeriana
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Capitolo 2
Coltiviamo noi
Il 24 febbraio è stata la giornata della semina. Insieme a Milena e alla prof.ssa
Gelardi siamo andati nel seminterrato della scuola a seminare i nostri futuri
ortaggi.
I materiali utilizzati sono stati terriccio per semina, vasi e vaschette forati,
nastro adesivo, etichette, pellicola per alimenti, guanti monouso e,
naturalmente, i semi.
Dopo aver preparato le vaschette e i
vasi, riempiendoli di terra e aver
praticato un foro al centro di ogni
piccolo spazio, abbiamo seminato
fave, zucchine, piselli, peperoni e
melanzane, ecc. Milena, dopo vari
indovinelli sui semi, ce li ha mostrati
e fatti osservare con attenzione.
I semi di fave hanno forma ovale e sono piatti, il loro colore è
tendenzialmente beige.
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I semi di zucchina hanno forma a goccia, il loro colore è bianco tendente al
giallo.
I semi di piselli hanno forma ovale, il loro colore è rosso magenta, screziato di
bianco.
I semi di melanzane sono piccoli, hanno forma sferica piatta, il loro colore è
arancione.
I semi di peperone sono anche essi piccoli, hanno forma allungata piatta, il
loro colore è bianco tendente al giallo.
Oltre a questi ortaggi, abbiamo piantato
alcune erbe come il basilico, il prezzemolo,
ma anche i pomodori (cuore di bue e
ciliegino).
Dopo aver seminato i vari semi e aver
vaporizzato la terra, abbiamo coperto i
vasetti posizionandoli in un luogo luminoso, abbiamo pulito il laboratorio e
abbiamo cominciato ad aspettare con trepidazione.
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LA SEMINA NEL SEMENZAIO
Ricapitolando, abbiamo scoperto che
quando i semi vengono interrati in luoghi
piccoli, le piantine crescono fitte. La
semina nel semenzaio può essere svolta in
una piccola aiuola comune o più
frequentemente in una terrina. Noi, come
già detto, abbiamo optato per le vaschette
ed i vasetti.
Le piantine possono essere coperte con un telo di plastica, sostenute da
archetti o da vetri appositi. In genere, per il semenzaio, si prepara una
miscela opportuna di terra, sabbia e torba, allo scopo di dare alla piantina in
via di sviluppo il substrato più adatto, cioè ben aerato e ricco di sostanze
nutritive. I vasetti devono essere bagnati con moderazione, semplicemente
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per non rischiare marciumi che non permetterebbero la sopravvivenza alla
ripichettatura.
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LA RIPICCHETTATURA
Finalmente, quando le piantine hanno cominciato a crescere di pochi
centimetri, abbiamo proceduto alla ripicchettatura. Abbiamo prelevato le
piantine con una piccolo cucchiaio e le abbiamo spostate nel nostro terreno
precedentemente preparato.
IL TRAPIANTO
Il trapianto è un operazione che prevede il cambiamento di dimora di una
pianta dopo che questa ha trascorso un certo periodo nel semenzaio. Le
ragioni per cui viene spostata sono numerose:
1.conviene effettuare il trapianto per anticipare la coltivazione
2.per assicurarsi che la distanza tra le piante e la dimora siano regolari
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3.per sfuggire a certi parassiti
4.il trapianto permette di evitare anche continue zappature.
Il momento per estirpare le piantine e portarle nella dimora dipende da
svariati fattori. Un utile elemento di valutazione può essere legato al tempo
che trascorre dalla semina.
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L’ORTO SECONDO NOI
IL COMPOST
SIMONE:
Insieme ai compagni di 2°C e alla prof. Gelardi abbiamo creato la compostiera nell’orto.
Abbiamo usato una rete metallica e filo di ferro: dopo aver dato la forma giusta alla rete,
l’abbiamo legata col fil di ferro e l’abbiamo ricoperta con un telo nero. Abbiamo costruito
il coperchio e l’abbiamo posto all’apice della compostiera. E’ stato un lavoro di
collaborazione e precisione.
LA SEMINA
ALBERTO: La semina non è stata faticosa, anzi, seminare è stato divertente. Ho imparato
molte cose sulla botanica. Ho imparato a riconoscere i semi dalla forma e dal colore e la
rispettiva piantina e frutto. Questa esperienza mi è piaciuta molto proprio perché mi ha
arricchito.
EMILIA:
La semina nel semenzaio consisteva nel piantare i semini nelle vaschette o vasetti
nominandoli con le etichette. Ci sono state, per me, poche difficoltà, tranne che per
innaffiare i piccoli semi. Non riuscivo a dosare l’acqua, rischiando di far “annegare” i
semini. Mi è piaciuto quando ho fatto i buchi nel terreno per inserirci i semi. I semi più
belli, secondo me, sono quelli dei piselli: sono rosa!
LUDOVICA:
Durante la semina nel semenzaio abbiamo classificato i semi tra cui fave, piselli, carote,
peperoni, ecc. I miei semi preferiti sono quelli delle carote perché sono piccolissimi. Anche
per me, la difficoltà maggiore è stata versare la giusta quantità di acqua.
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LA VANGATURA
DAVIDE:
La vangatura è molto difficoltosa benché l’azione in sé sembra semplice. Bisogna
impiantare la vanga nel terreno in verticale, poi portarla in orizzontale, sollevare il terreno
e portarlo da un lato. Si continua finché non si realizza il solco. E’ un lavoro abbastanza
impegnativo perché ci vuole tanta forza. A me piace questo lavoro perché si sta all’aria
aperta e mi faccio un po’ di muscoli.
GIULIA:
Per mia esperienza posso dire che si tratta di un lavoro abbastanza difficoltoso. Con le
vanghe abbiamo girato la terra per fare in modo che diventasse molto più morbida dato che
era davvero dura, piena di sassi ed erbacce. Ci sono difficoltà fisiche perché serve molta
forza nelle braccia.
RICCARDO D.:
Vangare consiste nel prendere il terreno e girarlo per fargli prendere aria. Abbiamo smosso
il terreno per facilitare i lavori successivi. C’erano sassi ed erbacce e la terra era dura. La
difficoltà maggiore è stata inserire la vanga nel terreno.
LA RASTRELLATURA
MATTEO:
Equipaggiati di rastrello e di consigli del prof. Cannavacciuolo, abbiamo rastrellato il
terreno togliendo tutti i sassi e le erbacce. Sinceramente, punti di difficoltà non ne ho
trovati, ma la cosa che mi è piaciuta di più è stato quando abbiamo rastrellato in file
ordinate le prode.
SARA:
La rastrellatura consiste nel prendere il rastrello e cercare di mettere tutta la terra della
proda sulla stesso piano. E’ stato piuttosto difficile perché avevo da rastrellare una proda
che ad un estremo aveva una grossa montagna di terra e Viola ed io dovevamo spostarne un
po’ dall’altra parte. La terra sembrava che non volesse contribuire al lavoro perché si
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spostava di pochissimo e per di più non potevamo mettere i piedi sulla proda. Occorreva,
poi, mettere le mani in una certa posizione per reggere bene il rastrello. E’ stato
divertente perché Viola ed io eravamo coordinate. Credo sia la parte più impegnativa del
lavoro. Lo dice anche mio nonno che fa l’orto da sessant’anni.
NCCOLO’:
Muniti di rastrello abbiamo iniziato, a coppie, a rastrellare le porzioni di terreno in
pendenza per renderlo uniforme e senza avallamenti, in modo tale che l’acqua non
ristagnasse. Le difficoltà principali sono stati i sassi che continuavano a bloccare i rastrelli e
a rovinare il lavoro, rendendo il terreno disomogeneo. Inoltre continuavamo ad incastrare i
rastrelli involontariamente tra loro. E’ stato faticoso, ma sono soddisfatto del lavoro svolto.
LA PREPARAZIONE DELLE PRODE
ANDREA:
La preparazione della prode è stata faticosa perché eravamo sotto il sole. Il bello è che mi
sono divertito. La prof. ci diceva di allargare la prode, di fare i sentieri più profondi,
facevamo i turni perché potevamo usare solo due vanghe. Ho lavorato insieme a Samuel,
Alberto e Rachele. La terra era secca e dura perché non pioveva da giorni. Che fatica, ma
che divertimento!
RACHELE:
Dopo aver indossato stivali e guanti, siamo andati nell’orto. Samuel, Alberto, Andrea ed io
abbiamo preparato la prode, circondato una sorta di sentiero che permette di lavorare
senza passare sopra la proda. E’ un lavoro molto faticoso. Con la pala abbiamo scavato un
sentiero profondo circa 10 cm e poi lo abbiamo appiattito. Faceva molto caldo ed è stato
impegnativo perché la terra era secca e dura. Non posso definirlo proprio il mio lavoro
ideale, ma mi sono divertita! Andrea ed io ci davamo il turno, quindi ci si poteva rilassare
per cinque minuti, poi si ricominciava a lavorare. E’ stato molto soddisfacente, peccato il
caldo.
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SAMUEL:
Dopo esserci attrezzati per lavorare al nostro orto, abbiamo preparato la proda: è stato
divertente, ma anche faticoso. Divertente perché dovevamo stare attenti a non farci
bagnare dai nostri compagni che stavano innaffiando, ma faticoso perché faceva molto
caldo e il terreno era secco e duro. Non so come faccia il contadino a fare tutto questo da
solo!
LA PACCIAMATURA
ALESSIO:
Dopo aver indossato guanti e stivali. Siamo andati nell’orto. Insieme a Viola, Sara e Giorgia
ho lavorato alla pacciamatura. Abbiamo messo un telo sopra le prode, facendo dei buchi
nella plastica per permettere poi il trapianto delle piantine. E’ stato molto interessante e
abbiamo imparato a lavorare come i contadini. Quanta pazienza devono avere! E’ davvero
una bella esperienza.
GIORGIA:
Abbiamo prima misurato l’altezza e la larghezza della proda in questione, poi, prese le
misure, le abbiamo riportate sul telo di polietilene e, tagliato, lo abbiamo applicato sulla
prode. In seguito abbiamo fatto dei buchi nel telo per infilarci le piantine e, scavato il
terreno, abbiamo inserito le piantine ricoprendole con la terra tolta in precedenza. Le
difficoltà maggiori sono comparse quando ho dovuto togliere la terra dai buchi. La parte
che mi è piaciuta di più è stata trapiantare le piantine e annaffiarle.
VIOLA:
Alessio, Giorgia, Sara ed io abbiamo prima bagnato la terra, mentre Alice ha misurato il
pezzo di terreno. In base alle misure fornite, abbiamo tagliato il telo di plastica e fatto i
fori. Poi abbiamo steso il telo sul terreno e trapiantato le piantine. E’ stato molto difficile
fare i buchi in modo preciso, però tutto davvero divertente.
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LA RIPICHETTATURA
ALICE:
E’ stato veramente molto difficile, ma anche piacevole perché dovevamo spostare le
piantine da un vaso all’altro non strappando la radice! Una volta inserite nell’altro vaso,
non stavano in piedi, m si afflosciavano. Mi sono spaventata, pensavo di aver ucciso tutte le
piantine, ma la prof. ci ha rassicurate dicendo che era normale. Questo lavoro è stato
istruttivo e divertente.
VALERIA:
Insieme ad una mia compagna, ho tolto le piantine da un vaso grande per metterle in
vasetti più piccoli. E’ stato leggermente complicato perché non è semplice far rimanere in
piedi le piantine. La terra era bagnata, le piantine piccole e quindi cadevano. Alla fine sono
stata soddisfatta per il risultato ottenuto.
IL TRAPIANTO
BENEDETTA:
Il trapianto consiste nel fare un buco nel terreno per poi inserire la piantina. Prima di fare
questo, occorre tagliare e fare dei fori nel telo di plastica. Occorre bagnare bene la terra
perché altrimenti diventa impegnativo scavare. La difficoltà sta nel trasportare la piantina
dal suo vasetto al terreno senza romperla.
LETIZIA:
E’ stato molto interessante il lavoro di preparazione, scavare i buchi profondi in modo che
la pianta, una volta nel terreno, fosse a filo con il telo di polietilene. La difficoltà maggiore
è stata quella di essere precisi nell’inserire la piantina ben dritta e nel versare l’acqua. Mi
è piaciuto il fatto di costringermi ad essere precisa e ordinata.
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RICCARDO C.:
Il trapianto consiste nel piantare nel terreno la piantina cresciuta nel vasetto. Il rischio è
quello di rompere le radici. Mi è piaciuto impegnarmi in questo lavoro perché credo di
essere portato per l’orto.
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L’ORTO SECONDO IL CONTADINO
Per avere un’idea più
ampia di cosa possa
significare coltivare un
orto, abbiamo intervistato
un “contadino”, il signor
Albino, che cura con
passione i suoi ortaggi
piantati vicino alla nostra
scuola.
PERCHE' FA L'ORTO? Faccio l'orto perché sono appassionato.
DA QUANTI ANNI FA L'ORTO?
Da circa 30 anni. Quando venni a vivere a Lainate, c'era ancora mio
padre che, appassionato, mi ha insegnato e trasmesso l’amore per le piante.
Mi ha insegnato i trucchi del mestiere, il saper riconoscere i tipi di ortaggi da
coltivare e i mesi in cui seminarli.
Secondo i suoi consigli, l'orto deve essere sempre tenuto pulito da erbacce,
deve essere in ordine. L'importanza nell'avere un orto da coltivare è data dal
fatto che si mangiano verdure più buone e salutari.
CHE TIPO DI CONCIME USA?
Concime di tipo naturale (letame).
QUALI SONO LE ERBACCE CHE POSSONO DANNEGGIARE L'ORTO?
La gramigna che, anche se tagliata, ricresce sempre.
QUANDO SEMINA TIENE CONTO DEL CALENDARIO LUNARE?
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Sì, di solito seguo il calendario lunare, però qualche volta seguo una mia
credenza, cioè semino di venerdì.
QUALI SONO GLI ORTAGGI CHE COLTIVA NEL SUO ORTO?
Gli ortaggi che semino sono diversi a seconda del gusto della mia famiglia:
pomodori, prezzemolo, insalata, zucchine, cetrioli ecc.
QUALI SONO GLI ORTAGGI CHE LE DANNO PIU' PREOCCUPAZIONE?
Quelli tra cui cresce la gramigna, che a volte, non riesco a togliere del tutto,
nemmeno strappandola.
TIENE CONTO DELLA CONSOCIAZIONE QUANDO TRAPIANTA GLI ORTAGGI?
Sì, certo, ed è importante la posizione in cui sono esposti e la loro rotazione.
IL TEMPO CON LEI E' SEMPRE STATO CLEMENTE?
Non sempre direi, perché purtroppo le scarse o abbondanti piogge e le forti
grandinate spesso hanno compromesso e rovinato gli ortaggi.
QUAL E' LA FASE DI LAVORO PIU' FATICOSA?
La fase di lavoro che ritengo più faticosa è la preparazione del terreno per la
semina, quindi la vangatura e la rastrellatura.
PUO' DARE QUALCHE CONSIGLIO A NOI PICCOLI CONTADINI INESPERTI?
Il consiglio è quello di rompere bene le zolle quando si vanga, perché più si
vanga in profondità e meglio è per quando si va a seminare dato che il terreno
diventa più fertile.
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Abbiamo intervistato anche alcuni dei nostri nonni come il nonno di Sara e il
nonno di Giorgia.
Il NONNO DI SARA E IL SUO ORTO
NONNO, PERCHÉ FAI L'ORTO? Per la comodità di mangiare cose fresche.
DA QUANTI ANNI FAI L'ORTO? Da 60 anni.
CHE TIPO DI CONCIME USI? Lo stallatico.
QUALI SONO LE ERBACCE CHE POSSONO DANNEGGIARE L'ORTO? La gramigna e
l'erba cavallina.
QUANDO SEMINI TIENI CONTO DEL CALENDARIO LUNARE? Sì.
QUALI SONO GLI ORTAGGI CHE METTI NEL TUO ORTO? Pomodori, insalata,
peperoni, zucchine e cetrioli.
QUALI SONO GLI ORTAGGI CHE TI DANNO PIU’ PREOCCUPAZIONE? Pomodori,
peperoni e zucchine.
TIENI CONTO DELLA CONSOCIAZIONE QUANDO TRAPIANTI GLI ORTAGGI? No.
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IL TEMPO CON TE È’ STATO SEMPRE CLEMENTE? Alcune volte. Bisogna sperare
sempre che il tempo sia buono, se no ti rovina tutto.
QUAL È LA FASE DI LAVORO PIÙ’ FATICOSA? Quando si gira (si lavora) la terra.
CONOSCI QUALCHE PROVERBIO O QUALCHE DETTO POPOLARE LEGATO
ALL'ORTO? Sì, ma non me lo ricordo proprio, mi dispiace.
PUÒI DARE QUALCHE CONSIGLIO A NOI PICCOLI CONTADINI INESPERTI? Seminate
nei tempi giusti, se no i semi s'acacian (vanno in semenza).
IL NONNO DI GIORGIA E IL SUO ORTO
PERCHE’ FAI L’ORTO? Per mangiare
cose genuine.
DA QUANTI ANNI FAI L’ORTO? Circa
20 anni.
CHE TIPO DI CONCIME USI?
Stallatico di cavallo.
QUALI SONO LE ERBACCE CHE
POSSONO DANNEGGIARE L’ORTO?
La gramigna.
QUANDO SEMINI TIENI CONTO DEL CALENDARIO LUNARE? Sì.
QUALI ORTAGGI METTI NEL TUO ORTO? Pomodori, melanzane, peperoni,
basilico, insalata, prezzemolo e rucola (erba salvia, rosmarino e alloro).
QUALI ORTAGGOI TI DANNNO MAGGIORI PREOCCUPAZIONI? Peperoni e
melanzane.
TIENI CONTO DELLA CONSOCIAZIONE QUANDO TRAPIANTI GLI ORTAGGI? Sì.
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IL TEMPO CON TE E’ STATO SEMPRE CLEMENTE? No, qualche anno fa c’è stata
la grandine che ci ha bucato i pomodori, melanzane e peperoni, così ho
vangato e piantato l’insalata invernale.
QUALE FASE DI LAVORO E’ PIU’ FATICOSA? Vangare.
CONOSCI QUALCHE PROVERBIO O DETTO POPOLARE LEGATO ALL’ORTO?
Contadino: scarpe grosse cervello fino.
PUOI DARE QUALCHE CONSIGLIO A NOI PICCOLI CONTADINI INESPERTI? Ogni
tanto muovere il terreno, tenerlo pulito dalle erbacce, annaffiarlo quando non
c’è il sole (mattina presto o sera tardi) e non mettere l’acqua sulle foglie, ma
alla base della pianta.
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Capitolo 3
Raccogliamo i frutti!
Il nostro lavoro non è ancora terminato, anzi
proseguirà nei mesi estivi. Già abbiamo
raccolto parecchi frutti e la soddisfazione è
stata immensa! Piselli, fave, insalata, fiori di
zucca sono venuti su belli grossi e saporiti. La
raccolta degli ortaggi coltivati e cresciuti fino alla
fase vitale di maturità è un risultato appagante e
in qualche modo ci comunica la riuscita del
nostro lavoro nell’orto, lavoro che è stato
condotto con trepidazione e passione da quando
è stato interrato il primo seme a quando
abbiamo raccolto il primo ortaggio.
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La nostra fatica fisica è stata accompagnata anche da un continuo
aggiornamento, dalla ricerca, dalla conoscenza dei prodotti. E il risultato di
questo lavoro mentale è libro che state leggendo il quale ha voluto seguire
passo passo tutte le fasi di “creazione”del nostro orto.
Ma abbiamo fatto di più, abbiamo anche realizzato un video
(www.youtube.com/watch?v=x3_ZOrMkY-4) e partecipato ad un concorso che
ci ha visti vincitori!
Possiamo dire che i frutti raccolti sono stati davvero tanti, premio per un
costante ed assiduo impegno.
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Capitolo 4
Giochiamo con l’orto
Ora spaziamo un po’! La frutta e la verdura nella letteratura e nella storia
dell’arte hanno avuto grande fortuna. Sono stati protagoniste di poesie, odi,
ma anche di rappresentazioni pittoriche, ecc.
L’iconografia ci insegna il significato simbolico di alcuni ortaggi: ad esempio la
patata ha il significato di povertà, mentre la cipolla di rimorso contro il
peccato. Uno degli artisti che si ricorda per le sue composizioni bizzarre di
fiori, frutta e verdura è Giuseppe Arcimboldo, pittore milanese vissuto nella
seconda metà del ‘500. Le sue opere più famose sono le Quattro stagioni,
ritratti composti dall’assemblamento di fiori, frutta, piante rappresentativi
delle stagioni, vere e proprie allegorie. Arcimboldo ne realizzò tre versioni
perché l’idea piacque talmente tanto ad alcuni importanti sovrani che gli
commissionarono delle copie.
Sono ritratti di profilo che hanno soprattutto l’intento di stupire e affascinare
lo spettatore attraverso la precisione dell’esecuzione, la fusione di diversi
elementi, la conoscenza enciclopedica delle forme della natura. Sono opere
che nascondono anche una certa inquietudine come a dimostrare che la natura
può stupire per la sua bellezza, ma può anche essere misteriosa ed oscura.
Osservate bene i dipinti e giocate con noi.
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Individua quale ritratto rappresenta la Primavera, quale l’Estate, quale
l’Autunno, quale l’Inverno.
Quali elementi compongono le labbra dell’Inverno?............................
……………………………………………………………………………………………………………………..
Quali elementi compongono la testa dell’Autunno?...................................
…………………………………………………………………………………………………………………………….
Quali elementi compongono la spalla della Primavera?.............................
……………………………………………………………………………………………………………………………
Quali elementi compongono le orecchie e il naso dell’Estate?…………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………..
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ORTAGGI E ICONOGRAFIA
Inserisci correttamente le definizioni negli spazi appositi.
R
D
L
1. L’insieme degli ortaggi.
2. E’ tondo e rosso e nell’iconografia antica significa “scoperta”
3. E’ bianco, ha tanti spicchi e significa “protezione contro il male”.
4. E’ ovale, buccia sottile, interno giallo e in pittura significa “povertà”.
5. Può essere bianca o rossa, spesso commuove, rappresenta “il rimorso verso il
peccato”.
6. Sono di tanti tipi, piccoli, medi, rossi, bianchi, tondi, ovali e hanno il significato di
“umiltà”.
7. E’ composta di tante foglie verdi, tenere o “croccanti” e rappresenta la “penitenza”.
O
T
G
T
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CRUCIVERBA DELL’ORTO
Schema libero verticale. Trova le sedici definizioni verticali.
Verticale 1. Buon terriccio ottenuto dagli scarti organici dell’orto. 2. Il Chili. 3. Iggatro allo specchio. 4. Con questo ortaggio si prepara la caponata siciliana. 5. Lo odia profondamente Dracula. 6. Lo sono le patate. 7. Materiale dei teli usati per la pacciamatura. 8. Si dice quando una pianta è pronta per essere raccolta. 9. “Il pelato conserva sugo” chi si cela dietro questa frase? 10. Cipolla in inglese. 11. Sta sempre dappertutto. 12. Fase di lavoro nell’orto in cui si usa la vanga. 13. Nell’orto ultima fase di lavoro. 14. Lo è il signor Aldino. 15. Nel medioevo era triennale. 16. Fase di lavoro nell’orto in cui si fa uso di uno strumento dentato.
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GLI SCHERZI DI ARCIMBOLDO
L’ortolano
Girami e vedrai che sorpresa!
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ORTAGGI E PAROLE
Ode al carciofo
di Pablo Neruda
Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero, ispida edificò una piccola cupola,
si mantenne all'asciutto sotto le sue squame, vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,
divennero viticci, infiorescenze commoventi rizomi;
sotterranea dormì la carota dai baffi rossi, la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
la verza si mise a provar gonne, l'origano a profumare il mondo,
e il dolce carciofo lì nell'orto vestito da guerriero, brunito come bomba a mano,
orgoglioso, e un bel giorno, a ranghi serrati,
in grandi canestri di vimini, marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:
la milizia.
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Nei filari mai fu così marziale come al mercato, gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi,
file compatte, voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere, sceglie un carciofo,
non lo teme, lo esamina,
l'osserva contro luce come se fosse un uovo, lo compra,
lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe, con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina, lo tuffa nella pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo, poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
del suo cuore verde.
AFORISMI E PROVERBI
- Frutta e verdura a cena, nottata più serena.
- Cavolo riscaldato non fu mai buono.
- L'insalata vuole il sale da un sapiente, l'aceto da un avaro, l'olio da un prodigo,
rimestata da un matto e mangiata da un affamato.
- Chi fa uso di verdura, vive sano e a lungo dura.
- Di Befana, la rapa è vana.
- Erba cruda, fave cotte, si sta mal tutta la notte.
- Se vedi un affamato non dargli del riso: insegnagli a coltivarlo (Confucio).
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SCHEDE
AGLIO
NOME COMUNE: Aglio.
NOME SCIENTIFICO: Allium sativum.
PROVENIENZA: L'aglio è una pianta bulbosa, che appartiene alla famiglia delle
Liliaceae. Le sue origini sono asiatiche, poi si è diffuso velocemente anche nel
bacino mediterraneo.
CLIMA: L’aglio ama il sole e preferisce poca acqua. La pianta non ama il
freddo. Il clima ideale è temperato e asciutto. L’aglio ha bisogno di non
sentire a lungo l'umidità stagnante che lo farebbe rapidamente marcire.
TERRENO ADATTO: L'aglio necessita di un suolo drenato, anche sabbioso o
sassoso, non necessariamente molto fertile.
PERIODO DI SEMINA: Settembre-ottobre. Per coltivare l'aglio, bisogna prima
dividerlo in spicchi uguali e poi piantarli uno a uno con la punta dello spicchio
rivolta verso l'alto. Si collocano i bulbi a 10-15 cm tra loro, a una profondità di
3-5 cm.
PERIODO DI RACCOLTO: Fine giugno-fine luglio. La raccolta inizia dalla fine di
giugno (al Nord) all’inizio di luglio, per proseguire fino ad agosto. Dopo la
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raccolta, le teste vanno lasciate asciugare fino a quando non si staccheranno
facilmente dal resto della pianta.
CURIOSITA': Nel folcklore europeo si riteneva che l'aglio tenesse lontani i
vampiri e si indossava in un sacchetto intorno al collo. I vampiri erano
considerati dei "parassiti" e quindi l'aglio, avendo proprietà antibatteriche, li
teneva lontani. Per i suoi componenti l'aglio ha diverse proprietà curative:
antiipertensivo, antitumorale, contro raffreddore e influenza, antibiotico
naturale, antibatterico.
RICETTA: Spaghetti aglio, olio e peperoncino.
Ingredienti per 4 persone: • 400 g di spaghetti,
• 100 g di pangrattato,
• 100 g di parmigiano grattugiato,
• 4 spicchi d'aglio,
• 2 peperoncini,
• olio extravergine d'oliva
• q. b. sale.
Preparazione: Far cuocere gli spaghetti al dente. Nel frattempo tagliate gli
spicchi d’aglio, ponete sul fuoco una generosa quantità d'olio in una casseruola
e quando sarà caldo, aggiungetevi l'aglio affettato ed uno o due peperoncini
tagliati a pezzetti. Quando l’olio inizierà a frigolare, spegnere il fuoco. Poi
fate arrostire un po’ di pangrattato in un'altra padella con l’olio, scolate la
pasta al dente e trasferitela nella padella con il pane abbrustolito. A questo
punto non vi resta che aggiungere l'olio che avrà preso tutti gli aromi dell'aglio
e del peperoncino e un'abbondante spolverata di parmigiano grattugiato;
mescolate bene.
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BROCCOLI
NOME COMUNE: Broccolo.
NOME SCENTIFICO: Brasicca oleracea.
PROVENIENZA: Il broccolo, fin dall'antichità, era ampiamente conosciuto e
sembra venne inizialmente coltivato in Asia minore.
CLIMA: Il broccolo richiede sempre climi temperati e piuttosto caldi, ma si
adatta anche a climi in cui la temperatura è più bassa.
TERRENO: Il terreno adatto per il broccolo è un terreno ricco, ben drenato e di
media consistenza.
PERIODO DI SEMINA: Per il broccolo primaverile la semina avviene da aprile a
maggio, per il broccolo estivo la semina avviene da luglio a settembre.
PERIODO DI RACCOLTO: Per broccolo primaverile la raccolta avviene all’inizio
dell’autunno. Per il broccolo estivo la raccolta avviene in primavera.
CURIOSITA’: Ci sono diverse varietà di broccoli e le più diffuse sono precoce di
Verona, il Bianco, il grosso Romanesco e il Bronzino di Alberga.
RICETTA: Lasagne al forno con broccoli e salsiccia.
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Ingredienti:
• lasagne all’uovo,
• 3 broccoli,
• fontina a fette,
• 2 salsicce,
• 1 cipolla piccola,
• sale e pepe q.b.,
• olio,
• parmigiano grattugiato q.b.,
• besciamella.
Preparazione: Per prima cosa pulite, dividete a cimette e lavate i broccoli.
Sbollentateli in acqua bollente salata, scolateli e tagliuzzateli con un coltello.
In una padella fate rosolare a fiamma bassa la cipolla affettata finemente,
versate i broccoli e lasciate insaporire. Tagliate la salsiccia a cubetti.
Preparare la besciamella facendo riscaldare il latte in un tegame e a parte
fate sciogliere il burro, aggiungete la farina e fate cuocere qualche minuto.
Togliete dal fuoco e versate poco latte alla volta mescolando energicamente
con una frusta per evitare che si formino grumi. Lasciate addensare la salsa,
aggiungete sale, pepe e un pizzico di noce moscata. Versate qualche mestolo
di besciamella ben calda sulla pirofila, adagiate le sfoglie di pasta, versate
sopra uno strato di broccoli, di salsiccia, di fontina, di parmigiano grattugiato
e di nuovo besciamella. Formare 2-3 strati di pasta e infornare in forno a 180°
per 45 minuti.
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CAROTE
NOME COMUNE: Carota.
NOME SCIENTIFICO: Dacus carota.
PROVENIENZA: La carota è una pianta originaria dall'Asia, dall'Europa e
dall'Africa del nord ed è molto diffusa nella fascia temperata settentrionale.
Appartiene alla famiglia delle ombrellifere.
CLIMA: Si coltiva bene in tutte le zone d'Italia, con climi preferibilmente miti.
TERRENO ADATTO: La coltivazione della carota richiede terreni sabbiosi e di
medio impasto, caratterizzati da un buon drenaggio e fertili di sostanza
organica.
PERIODO DI SEMINA: Le varietà precoci da gennaio a marzo, le semi-precoci in
aprile-maggio, le tardive da fine agosto a tutto ottobre.
PERIODO DI RACCOLTA: Da agosto a settembre o a scalare dal momento della
semina.
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CURIOSITA’: La radice fresca di carota può essere utilizzata per fare decotti
con proprietà diuretiche ed espettoranti. Se si usano i semi, invece, i decotti
avranno una funzione digestiva.
RICETTA: Torta alle carote:
Ingredienti:
• 3 uova, • 300 g carote, • 50 g farina di mandorle, • 1 bustina di vanillina, • 300 g farina, • 30 ml olio di semi di girasole, • 180 g zucchero, • 1 bustina di lievito Pane Angeli, • zucchero a velo.
Preparazione: Grattuggiate le carote finemente, poi pesatele fino a ottenere
i 300 g che servono per la torta; trasferite le carote così grattugiate in un
colino e con un cucchiaio schiacciatele in modo da far espellere il loro liquido;
tenete da parte le carote grattugiate. In una coppa rompete le uova e
aggiungetevi lo zucchero. Montate fino a ottenere un composto spumoso.
In una coppa aggiungete la farina con il lievito e la vanillina e unite anche la
farina di mandorle; unite le carote ben asciutte e mescolate il tutto con un
cucchiaio. Versate il composto montato di uova e l'olio e mescolate molto
delicatamente per evitare che le uova si sgonfino; imburrate e infarinate una
tortiera da 24 cm e versatevi il composto. Infornate a 180° per 30 minuti. Fate
raffreddare e spolverate con zucchero a velo.
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CETRIOLO
NOME COMUNE: Cetriolo.
NOME SCIENTIFICO: Cucurbitaceae.
PROVENIENZA: Originario dell'India.
CLIMA: Il cetriolo esige clima temperato e terreni freschi, profondi e ben
concimati e va difeso sia dalla luce troppo intensa, sia dall'eccessiva umidità.
TERRENO ADATTO: Il cetriolo vuole terreni molto fertili, freschi, irrigui,
preparati con una lavorazione profonda almeno 35-40 cm.
PERIODO DI SEMINA: Si effettua da aprile a giugno in postarelle riempite da
letame o compost e per la rimanente parte da concime, in ognuna delle quali
si pongono 3-4 semi distanti di qualche centimetro. Il tutto si copre con 1-2 cm
di terriccio fine e si pressa bene. La semina del cetriolo può essere fatta in
marzo e aprile in semenzaio. Si trapianta in maggio. Secondo il calendario, il
cetriolo si deve seminare 3 giorni prima o 3 giorni dopo la luna piena.
PERIODO DI RACCOLTO: Si protrae per 2/3 mesi e ha inizio dopo circa tre mesi
dalla semina, quando il frutto di cetriolo è ancora immaturo e di un bel colore
verde lucente.
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CURIOSITA': Già nel ‘500, i medici raccomandavano i semi e il succo del
cetriolo per “far bella la pelle”. Nel dettaglio, il cetriolo è indicato per
ammorbidire e per darle maggiore elasticità. Il succo è consigliato dopo
un’esposizione al sole.
RICETTA: Insalata cinese di cetrioli.
Ingredienti:
• 3-4 cetrioli lavati e affettati sottilmente, • 2 cucchiai di aceto di vino bianco (o di riso, se volete essere più
autentici), • 2 cucchiai di olio di oliva molto leggero (o di arachidi), • 1 cucchiaio di salsa di soia, • 1 pizzico di peperoncino oppure 1 peperoncino rosso fresco tritato, • 1 cucchiaino di zenzero fresco tritato, • 1/2 spicchio d’aglio tritato, • 1 pizzico di zucchero, • 3 cucchiai di olio di sesamo.
Preparazione: Salate leggermente i cetrioli e lasciateli a scolare per un’ora
circa. Nel frattempo preparate il condimento: mescolate l’aceto di vino
bianco, l’olio di sesamo e l’olio di oliva, la salsa di soia, il peperoncino, lo
zenzero, l’aglio e lo zucchero. Emulsionate. Scolate i cetrioli e assaggiatene
una fettina: se troppo salati dovete sciacquarli sotto l’acqua corrente.
Asciugateli con lo scottex. Conditeli con la vinaigrette e lasciateli a marinare
in frigo per almeno un’ora. Si conservano in frigo per un paio di giorni.
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CIPOLLA
NOME COMUNE: Cipolla.
NOME SCIENTIFICO: Allium cepa.
PROVENIENZA: E’ di origine asiatica.
CLIMA: Nei climi miti la cipolla può essere coltivata anche in inverno,
altrimenti la cipolla è una pianta tipicamente primaverile.
TERRENO ADATTO: La corretta preparazione del terreno è un’operazione molto
importante per la cipolla, in quanto si devono evitare condizioni che
favoriscano ristagni idrici con conseguente sviluppo di marciumi dei bulbi.
PERIODO DI SEMINA: Da luglio a settembre.
PERIODO DI RACCOLTO: La raccolta avviene nel mese di marzo, così la cipolla è
ben maturata.
CURIOSITA': Il suo utilizzo principale è quello di alimento e condimento, ma è
anche adoperata a scopo terapeutico per le proprietà attribuitele dalla
scienza e dalle tradizioni popolari.
RICETTA: Cipolle fritte.
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Ingredienti per 4 persone:
• 300 g di cipolle bianche tonde,
• farina 00,
• sale,
• 1 litro di olio per fritti.
Procedimento: Tagliate le cipolle ad anelli, lo spessore sceglietelo pure in
base ai vostri gusti. Tenete gli anelli di cipolle a bagno in acqua fredda per una
mezzora, poi scolatele ed asciugatele delicatamente con un canovaccio pulito.
A questo punto mettete gli anelli di cipolle in un sacchetto di plastica per
alimenti (quelli del congelatore) con un paio di cucchiai di farina, chiudete
l’apertura del sacchetto con la mano e sbattetelo per far infarinare le cipolle.
Nel frattempo avrete messo l’olio in una padella, quando avrà raggiunto la
giusta temperatura, immergete gli anelli di cipolla e friggeteli. Non appena
saranno dorati estraeteli usando una paletta per fritti, sistemateli su fogli di
carta assorbente da cucina e salateli moderatamente.
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FINOCCHIO
NOME COMUNE: Finocchio.
NOME SCIENTIFICO: Foeniculum vulgare.
PROVENIENZA: Pianta originaria del bacino del Mediterraneo.
CLIMA: Richiede frequenti e abbondanti irrigazioni e preferisce un clima
temperato di tipo mediterraneo.
TERRENO ADATTO: Predilige terreni di medio impasto con presenza di sostanza
organica.
PERIODO DI SEMINA: Si semina in tutte le stagioni.
PERIODO DI RACCOLTO: La raccolta del grumolo avviene dopo circa 90 giorni
dalla semina.
CURIOSITA’: La storia del finocchio è molto antica. Comincia dalla pianura di
Maratona, località della Grecia che fu teatro della famosa battaglia che vide
affrontarsi Ateniesi e Persiani, dove in origine il finocchio cresceva spontaneo
e proprio per questa ragione gli antichi lo chiamavano marathon.
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RICETTA: Finocchi gratinati.
Ingredienti per 4 persone:
• 6 finocchi, • 70 g di burro, • 300 ml di latte intero, • 30 g di farina, • sale, • un pizzico di noce moscata, • pepe macinato a piacere, • 30 g di parmigiano reggiano grattugiato.
Preparazione: Per ottenere i finocchi gratinati, innanzitutto, preparate la
besciamella facendo fondere in un tegame 40 g di burro e aggiungendo la
farina; dopo aver mescolato bene per evitare la formazione di grumi, unite il
latte e continuate a mescolare fino all’addensamento della salsa, poi
aggiungete la noce moscata, continuare a mescolare fino ad ottenere una
salsa omogenea. Pulite i finocchi tagliando le cime, privateli delle foglie
esterne più coriacee e infine divideteli in quarti.
Lavateli sotto l’acqua corrente, scolateli e tuffateli in abbondante acqua
bollente salata nella quale dovranno scottare per 10 minuti. Trascorsi i 10
minuti, scolate bene i finocchi e metteteli a dorare per altri 10-15 minuti in
una padella nella quale avrete fatto fondere 30 g di burro. Una volta che i
finocchi avranno assunto un aspetto dorato sulla superficie, adagiateli in una
pirofila, versateci sopra la besciamella, cospargeteli di Parmigiano Reggiano
grattugiato e infornateli nel forno caldo a 200° per circa 20-25 minuti, finché
non si sarà formata sulla superficie una bella crosticina dorata. Estraete quindi
i finocchi gratinati dal forno, lasciateli intiepidire e servite.
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LATTUGA
NOME COMUNE: Lattuga.
NOME SCIENTIFICO: Lactuca sativa.
PROVENIENZA: Appartiene alla famiglia delle compositae ed è originaria
dell'Oriente.
CLIMA: La lattuga preferisce un clima temperato, in Italia è diffusa nelle
regioni con il clima freddo.
TERRENO ADATTO: Il terreno deve essere ben dotato di sostanza organica con
PH leggermente acido o neutro.
PERIODO DI SEMINA: La semina va effettuata in semenzaio durante il periodo
che va da gennaio a settembre; nel caso si seminasse all'aperto, si consigliano
i mesi di manzo ed aprile.
PERIODO DI RACCOLTO: La raccolta della lattuga si effettua quando essa avrà
raggiunto il colore giusto della varietà e la grandezza desiderata.
CURIOSITA': La lattuga è una delle verdure più consumate e conosciute; oltre
ad essere buona, contiene anche degli elementi molto importanti per il nostro
organismo. La lattuga contiene moltissima acqua e quindi è in grado di
compiere una funzione reidratante per il corpo; contiene anche una sostanza
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simile all'oppio: se mangiata di sera può conciliare il sonno.
RICETTA: Pasta alla lattuga.
Ingredienti per 4 persone:
• un cespo di lattuga,
• una cipolla,
• 350 g di pasta corta,
• olio d’oliva,
• una manciata di pecorino.
Preparazione:
Lessiamo le foglie di lattuga, scoliamole e mettiamole da parte. Utilizziamo la
stessa acqua di cottura per cuocere la pasta. Intanto, soffriggiamo in una
padella la cipolla tritata finemente. Quando la pasta e’ cotta, condiamola con
le foglie di lattuga sminuzzate, la cipolla, un filo d’olio d’oliva e una manciata
di pecorino.
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MELANZANA
NOME COMUNE: Melanzana.
NOME SCIENTIFICO: Solanum melongena.
PROVENIENZA: India (introdotta nel mercato europeo dagli arabi).
CLIMA: Originaria di climi subtropicali, richiede temperature non
eccessivamente fredde (la crescita si arresta quando la temperatura scende
sotto i 12° gradi). Un clima troppo umido è in grado di causare la comparsa di
alternariosi, un fungo che colpisce le foglie e i frutti della pianta adulta.
TERRENO ADATTO: Andrebbe coltivata in terreni fertili e ben idratati, in
posizione soleggiata, ma ben riparata.
PERIODO DI SEMINA: Nelle zone più calde, il periodo più vantaggioso per la
semina sarebbe gennaio-febbraio, invece nelle zone con clima più rigido è
consigliabile piantarle verso marzo. La temperatura ideale per la semina
sarebbe 15°-17° gradi.
PERIODO DI RACCOLTO: I frutti della melanzana si devono raccogliere quando
non sono ancora pienamente maturi, quando ancora non si sono formati i semi
e la polpa si presenta viola vivace.
CURIOSITA': Presenta elevate quantità di potassio, ma modeste di calcio e
fosforo, contiene vari composti ad azione depurativa, perché aumentano la
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produzione e l'eliminazione della bile da parte del fegato. Va consumata
assolutamente cotta, perché cruda è sgradevole e tossica, dato che contiene
solanina, un glicoalcaloide presente nelle solanacee. L’assunzione di alte
quantità di solanina provoca alterazioni nervose (sonnolenza), irritazione della
mucosa gastrica e perfino emolisi (distruzione dei globuli rossi). Se presa in
dosi particolarmente elevate può in teoria risultare mortale.
RICETTA: Melanzane alla parmigiana.
Ingredienti:
• 4-5 melanzane, • farina, • 100 g di mozzarella, • 2 uova, • 100 g di pomodoro (per il sugo).
Preparazione: tagliare le melanzane a fette per il lungo, infarinarle, passarle
nell’uovo. Successivamente friggerle in abbondante olio bollente. In una teglia
da forno stendere uno strato di sugo di pomodoro, uno strato di melanzane
fritte, uno strato di mozzarella e parmigiano, così di nuovo. Infornare il tutto
a 180° gradi per 30 min. Servire calda.
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PATATA
NOME COMUNE: Patata.
NOME SCIENTIFICO: Solanum tuberonum.
PROVENIENZA: Appartiene alla famiglia solanaceae, proviene dal Perù, dalla
Bolivia, dal Messico e dal Cile.
CLIMA: Cresce bene nei climi temperati, anche se si adatta a condizioni
differenti. Non sopporta il gelo.
TERRENO ADATTO: La piantagione si effettua sul terreno arato e concimato,
disponendo i tuberi interi o suddivisi nei solchi, in modo da avere 5-6
piante/m², a 40-50 cm di distanza tra le piante e 80-100 cm fra le file.
PERIODO DI SEMINA: La coltura primaticcia si semina da novembre a febbraio,
quella ordinaria in marzo-aprile, quella tardiva in giugno-luglio.
PERIODO DI RACCOLTO: Le precoci si raccolgono 100-110 giorni dopo la
semina, le semi-precoci 110-120 giorni e le tardive 125-140 giorni. Se
strofinando energicamente la buccia questa non si stacca, significa che sono
pronte.
CURIOSITA': Dalle patate disidratate si ricavano i fiocchi di patate che si usano
per preparare un rapido purè, ma si possono usare anche per ispessire le
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zuppe e le minestre. Si ricava inoltre la fecola di patate che viene utilizzata
per la preparazione dei dolci, come torte, biscotti, creme e budini e come
addensante per sughi, salse e minestre.
RICETTA: Tortino di patate.
Ingredienti:
• patate 600 g,
• salmone affumicato 200 g,
• aglio 1 spicchio,
• salvia 3 foglie,
• erba cipollina 10 rametti,
• rosmarino 1 rametto,
• prezzemolo 3 rametti,
• uova 2,
• burro 10 g,
• sale,
• pepe,
• pan grattato,
• olio d'oliva.
Preparazione: Per preparare il tortino di patate, iniziate a tritare finemente
le erbe aromatiche e lo spicchio d'aglio sbucciato. Quindi lavate le patate
sotto acqua corrente, strofinando con le mani per togliere il terriccio. Mettete
a lessare le patate in un tegame per circa 20 minuti o fino a quando riuscirete
a bucarle con i rebbi di una forchetta. Quando saranno pronte scolatele e
pelatele con un coltellino: per non scottarvi, potete aiutarvi con carta da
cucina. Poi schiacciate le patate con lo schiacciapatate e raccoglietele in una
ciotola. Unite alle patate le uova, tutte le erbe che avevate precedentemente
tritato, il sale e il pepe a piacere. Impastate con le mani per amalgamare gli
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ingredienti e ottenere un impasto morbido e omogeneo. Dopodiché prendete
stampini (potete utilizzare quelli in alluminio usa e getta) della capacità di
125 ml l'uno, imburrateli aiutandovi con un pennello da cucina. Spolverizzateli
con il pangrattato. Ora potete iniziare a riempire gli stampini per formare il
tortino: con un cucchiaino versate a mano a mano il composto con le patate e
con il dorso del cucchiaino fatelo aderire al fondo e al bordo. Lasciate lo
spazio al centro da riempire con 2-3 fettine di salmone. Quindi ricoprite con
dell'altro composto di patate e livellate la superficie del tortino. Per finire,
spolverizzate con il pangrattato e irrorate ciascun tortino con un filo di olio
d'oliva. Infornate in forno statico preriscaldato per 40 minuti a 180° (35 minuti
a 160° per cottura in forno ventilato). Quando saranno cotti e ben dorati in
superficie, sformate i tortini, fateli intiepidire, quindi sformateli
capovolgendoli. Potete conservare il tortino di patate in frigorifero per 1-2
giorni al massimo coperto con pellicola trasparente. Si sconsiglia la
congelazione.
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PEPERONE
NOME COMUNE: Peperone.
NOME SCIENTIFICO: Capsicum annuum.
PROVENIENZA: Originario delle Americhe, ma oggi coltivato in tutto il mondo.
CLIMA: Richiede clima temperato-caldo.
TERRENO ADATTO: Ama terreni fertili di medio impasto, ben drenati e dotati
di sostanza organica.
PERIODO DI SEMINA: Il peperone può essere ottenuto previo semina, in
semenzaio protetto (mese di marzo) o interrando le radici della piantina
novizia (mese di maggio).
PERIODO DI RACCOLTO: La raccolta viene effettuata già dall'ultima settimana
di luglio o dalla prima di agosto.
CURIOSITA’: La caratteristica principale del peperone è il suo elevato
contenuto di vitamina C, ma contiene anche vitamina A; è decisamente poco
calorico, poiché è costituito per oltre il 90% da acqua il che lo rende adatto
alle diete dimagranti. Ha un tenore medio di acido ascorbico altissimo ed è
sconsigliate a chi soffre di ulcera o iperacidità gastrici; per la presenza di
carotenoidi (contro i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare) e sali
minerali ha il pregio di stimolare la vitalità dei tessuti e di attivare il circolo
venoso e capillare prevenendo le malattie vascolari.
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RICETTA: Anelli ai peperoni.
Ingredienti:
• 600 gr di anelli (un poco più corti del formato calamari), • 4 - 5 peperoni grandi, dolci, rossi e gialli, carnosi, • 2 spicchi d’aglio, • 2 cucchiai di olive di Gaeta, • 1 cucchiaio di pinoli, • 1 cucchiaio di uva passa, • olio extravergine di oliva, • sale e pepe, • 1 cucchiaio di capperi sotto sale.
Preparazione: Porre l’uvetta passa ad ammollare in acqua tiepida. Sciacquare
bene i capperi sotto acqua corrente. Snocciolare le olive di Gaeta e tagliarle a
metà per il lungo. Tagliare tutti i peperoni per il lungo a strisce piuttosto
larghe eliminando i semi, le costolature interne bianche e il picciolo. Porre le
strisce una accanto all’altra con la pelle rivolta verso l’alto sulla teglia del
forno. Porre la teglia sotto al grill e far annerire la pelle dei peperoni. Estrarre
la teglia e appena intiepidite asportare la pelle bruciacchiata. Nel caso non si
disponesse del grill, annerire la pelle delle strisce di peperoni su bistecchiera
posta sul fuoco. Tagliare successivamente le strisce per il lungo in strisce
larghe 7–10 mm. Porre i peperoni in una padella grande con due, tre cucchiai
di olio di oliva e due spicchi d’aglio. Cuocere a fuoco medio per una diecina di
minuti rimescolando di tanto in tanto per far insaporire i peperoni. Togliere gli
spicchi d’aglio, aggiungere in padella i pinoli, le olive, i capperi e l’uvetta
passa (ben scolata). Cuocere per 6–7 minuti rimescolando spesso e lasciare il
tutto in caldo. Successivamente cuocere la pasta (gli anelli) bene al dente in
abbondante acqua bollente salata, scolarla, versarla nella padella dei
peperoni e su un fuoco leggero rimescolarla per un paio di minuti. Servire ben
caldo.
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PISELLI
NOME COMUNE: Pisello.
NOME SCIENTIFICO: Pisum sativum.
PROVENIENZA: Appartiene alla famiglia delle leguminose ed è erbacea,
annuale. Si ritiene che il pisello sia originario dell' India.
CLIMA: Teme il caldo secco che provoca malattie, la colatura dei fiori e
l'indurimento dei semi.
TERRENO ADATTO: Il pisello ama un ambiente fresco e umido; il terreno deve
essere di medio impasto, ricco di sostanza organica, con un pH neutro
leggermente alcalino; rifugge i terreni calcarei e quelli acidi.
PERIODO DI SEMINA: Nei climi più temperati si semina di norma in autunno,
mentre in quelli più rigidi, in primavera.
PERIODO DI RACCOLTO: La varietà precoce seminata sotto vetro in febbraio
sarà pronta per la raccolta a giugno. Le varietà seminate direttamente
all’aperto nel mese di novembre porteranno i primi frutti a fine aprile, per le
altre semine, in successione, è possibile raccogliere gradualmente fino al mese
di ottobre.
CURIOSITA': I piselli rientrano tra i rimedi fitoterapici: le fibre contenute
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stimolano l’attività intestinale e sono, pertanto, un buon rimedio contro la
stipsi. Vantano proprietà diuretiche, toniche ed energetiche e
rimineralizzanti.
RICETTA: Crocchette di piselli e ricotta. Ingredienti:
• piselli sgranati 200 g,
• ricotta 300 g,
• pangrattato 90 g,
• uova tuorli 3,
• parmigiano reggiano 50 g,
• sale q.b.,
• pepe macinato q.b.,
• noce moscata grattugiata un pizzico,
• olio di oliva 2 cucchiai,
• cipollotto fresco 1,
• uova albumi 3 (per friggere),
• pangrattato 2-3 cucchiai (per impanatura),
• olio di semi (per friggere).
Preparazione: In una padella antiaderente scaldate 2 cucchiai di olio e unitevi
il cipollotto fresco tritato, quando si sarà dorato unite i piselli e fateli
cuocere, regolate di sale e proseguite la cottura per una decina di minuti.
Quando i piselli sono teneri, trasferiteli nel frullatore e aggiungete la ricotta,
azionate il mixer e frullate il tutto per qualche istante. Una volta ottenuta una
crema omogenea, trasferitela in una ciotola e aggiungete il parmigiano
grattugiato, versate le uova leggermente sbattute e unite al composto anche
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la noce moscata e il pangrattato. Amalgamate bene gli ingredienti,
prelevatene piccole dosi alla volta e modellandole con le mani, ricavatene le
polpette, circa 23 da 40 gr l'una; immergete velocemente le crocchette di
piselli e ricotta negli albumi leggermente sbattuti. Impanate ora le crocchette
di piselli e ricotta girandole bene nel pangrattato; nel frattempo scaldate
l’olio per friggere in una padella dai bordi alti e, quando avrà raggiunto la
giusta temperatura, immergete due o tre crocchette alla volta e giratele con
l'aiuto di una pinza in modo da dorarle da tutti i lati. Trasferite le crocchette
di piselli e ricotta su un piatto coperto con carta assorbente e a piacere
salatele leggermente. Servite le crocchette ancora tiepide.
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POMODORO
NOME COMUNE: Pomodoro.
NOME SCIENTIFICO: Solanum Lycopersicum.
PROVENIENZA: Il pomodoro è nativo della zona dell'America centrale, del
Sudamerica e della parte meridionale dell'America Settentrionale, zona
compresa oggi tra i paesi del Messico e Perù.
CLIMA: Il clima deve essere caldo, ma il sole non deve arrivare direttamente
sulla pianta per non danneggiare le foglie ed i frutti.
TERRENO ADATTO: Il pomodoro necessità di una buona fertilità organica e
minerale del terreno, ma adattabile riguardo al PH.
PERIODO DI SEMINA: Si semina di solito a maggio o nei mesi caldi. Prima di
seminare, il terreno destinato alla coltivazione del pomodoro va lavorato; si
effettuerà un’operazione di aratura ad una profondità di circa cinquanta
centimetri.
PERIODO DI RACCOLTO: Il momento più adatto per la raccolta è il mattino. Per
sapere esattamente il momento di raccolta basta vedere se il pomodoro è
rosso e se la polpa è bella soda. Basterà toccare il pomodoro per capirlo.
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CURIOSITA': Gli Aztechi lo chiamarono "xitomatl", il termine "tomatl" indicava
vari frutti simili fra loro, in genere sugosi. La salsa di pomodoro divenne parte
integrante della cucina azteca. Alcuni affermarono che il pomodoro aveva
proprietà afrodisiache, sarebbe questo il motivo per cui i francesi anticamente
lo definivano "pomme d'amour", pomo d'amore.
RICETTA: Pasta con pomodorini e ricotta salata.
Ingredienti per 4 persone:
• 400 g di mezze maniche, • 400 g di pomodorini ciliegini, • 100 g di ricotta salata, • 1 spicchio d'aglio, • foglioline di basilico fresco, • olio extravergine d'oliva quanto basta • sale, • peperoncino (facoltativo).
Preparazione:
Mettete una pentola colma d'acqua salata sul fuoco e portatela ed ebollizione,
quando l'acqua spicca bollore, tuffatevi le mezze maniche. Nel frattempo
scaldate in una padella un generoso giro d'olio extravergine d'oliva e fatevi
soffriggere uno spicchio d'aglio in camicia. Intanto lavate e tagliate i
pomodorini a metà. Non appena l'olio inizia a sfrigolare, aggiungete i
pomodorini alla padella. Insaporite il sugo con delle foglie di basilico
spezzettati a mano, salate adeguatamente. Quando i pomodorini saranno ben
appassiti, formando una bella cremina sul fondo della padella, il sugo è
pronto. Rimuovete l'aglio. Scolate la pasta al dente e trasferitela nella padella
con il sugo, aggiungendo anche un po' d'acqua di cottura della pasta stessa.
Saltate la pasta per qualche minuto e ultimate la preparazione con altre foglie
di basilico fresco.
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PREZZEMOLO
NOME COMUNE: Prezzemolo.
NOME SCIENTIFICO: Petroselinum crispum.
PROVENIENZA: Il prezzemolo è una pianta aromatica originaria del sud-ovest
dell'Europa.
CLIMA: Pur adattandosi al freddo, il prezzemolo predilige climi temperati.
TERRENO ADATTO: Può essere coltivato anche in vaso e al chiuso. Si adatta a
qualsiasi terreno, ma se arricchito da sostanza organica, il raccolto sarà più
rigoglioso.
PERIODO DI SEMINA: Lo si può seminare da febbraio ad agosto.
PERIODO DI RACCOLTO: Da marzo a dicembre a seconda della semina.
CURIOSITA': Nell’antichità era usato esclusivamente come pianta medicinale
per le sue proprietà diuretiche. Furono i romani a introdurla come pianta
aromatica.
RICETTA: Bagnetto verde.
Ingredienti e dosi per 6 persone:
• 3 cetriolini sott'aceto, • 80 g di foglie di prezzemolo, • 40 g di mollica di pane,
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• 2 spicchi di aglio, • 100 g di olio d'oliva extra-vergine, • 50 g di aceto di vino, • 100 g di capperi, • 4 filetti d'acciughe, • sale, • pepe.
Preparazione: Dopo aver ammorbidito la mollica con l'aceto, strizzatela e
mettetela in una terrina con i cetriolini, il prezzemolo, i capperi, le acciughe
e l'aglio, tutti già tritati, un po' di sale e di pepe. Con un cucchiaio di legno,
amalgamate perfettamente gli ingredienti prima di aggiungere l'olio poco alla
volta.
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ROSMARINO
NOME COMUNE: Rosmarino.
NOME SCIENTIFICO: Rosmarinus officinali.
PROVENIENZA: Pianta origianaria del bacino del Mediterraneo.
CLIMA: Cresce bene nei climi temperati e mediterranei, ma si adatta con
facilità negli ambienti meno caldi, se non gelidi.
TERRENO ADATTO: Vive bene in tutti i tipi di terreno che siano permeabili,
leggeri e ben drenati; predilige quelli calcarei, teme i ristagni d’acqua ed il
freddo eccessivo.
PERIODO DI SEMINA: La riproduzione avviene in primavera per talea,
utilizzando apici giovani prelevati da rami inferiori.
PERIODO DI RACCOLTO: Si raccolgono gli apici dei rami a mano a mano che
servono in cucina.
CURIOSIOTA’: Per il suo potere antisettico veniva utilizzato per marinare la
carne, con lo scopo, oltre di insaporirle, anche per preservarle dalla
putrefazione. In passato i francesi bruciavano il rosmarino nelle corsie degli
ospedali a scopo disinfettante.
RICETTA: Filetto di platessa alle erbe aromatiche.
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Ingredienti:
• 4 filetti di platessa, • 1 spicchio di aglio, • 2 cucchiai di miele, • sale q.b., • pepe macinato al momento a piacere, • 1 rametto di rosmarino, • 3 foglie di salvia, • 1 foglia di mirto, • 2 cucchiai di prezzemolo tritato, • 20 g di burro 20, • 3 cucchiai di olio, • brodo vegetale q.b.
Preparazione: Per preparare i filetti di platessa al miele ed erbe aromatiche
iniziate dividendo a metà l'aglio e tritando finemente salvia, mirto e
rosmarino. Mettete in una padella antiaderente il burro e l’olio, poi quando
saranno caldi aggiungete l’aglio diviso in due e le erbe aromatiche e lasciate
che insaporiscano l’olio per un minuto. Togliete poi l’aglio e aggiungete in
padella i filetti di platessa, fateli dorare da entrambe le parti. Poi unite i due
cucchiai di miele e lasciate caramellare per un minuto e aggiungete le erbe
aromatiche. Se la platessa dovesse risultare asciutta, aggiungete un mestolo di
brodo vegetale. Spegnete il fuoco, aggiustate di sale, spolverizzate con pepe
macinato al momento, distribuite sui filetti il prezzemolo tritato e servite
immediatamente.
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RUCOLA
NOME COMUNE: Rucola o ruchetta.
NOME SCIENTIFICO: Eruca vesicaria.
PROVENIENZA: E’ una pianta erbacea annuale della famiglia delle brassicaceae
(cruciferae). La rucola è originaria dell'area del bacino del Mediterraneo e
dell'Asia centro-occidentale.
CLIMA: Pur adattandosi a condizioni diverse, teme i freddi intensi e le gelate. I
climi temperato-caldi sono quelli che consentono le migliori produzioni.
TERRENO ADATTO: Vegeta in qualsiasi tipo di terreno, sono tuttavia da
preferire terreni argillosi-calcarei, ricchi di sostanza organica.
PERIODO DI SEMINA: Da marzo a settembre-ottobre. Il seme va interrato alla
profondità di cm 1-2.
PERIODO DI RACCOLTO: Si effettua quando la pianta ha raggiunto 8-10 cm di
altezza (40-60 giorni dopo la semina).
CURIOSITÀ’: Le foglie sono state scoperte in un paesino di Bologna a scopo
culinario e apprezzate per il loro sapore deciso. Anche i semi possono essere
usati, per esempio, per sostituire i semi di senape in ambito domestico, o per
ricavarne un olio dal gusto gradevole.
RICETTA: Tonnarelli al pesto di rucola. I tonnarelli sono un formato di pasta
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all’uovo simile agli spaghetti.
Ingredienti:
• pasta tonnarelli 500 g, • rucola 100 g, • pinoli 50 g, • parmigiano reggiano grattugiato 50 g, • aglio 1 spicchio, • olio di oliva extravergine 1 bicchiere, • pecorino grattugiato 50 g, • sale q.b.
Preparazione: Per preparare i tonnarelli al pesto di rucola per prima cosa
lavate e asciugate la rucola, dopodiché ponetela in un mixer e aggiungete i
pinoli, il parmigiano e il pecorino grattugiati, l’aglio schiacciato, un pizzico di
sale e un po’ di olio extravergine d’oliva. Frullate per qualche secondo,
aggiungendo a filo il resto dell’olio fino ad ottenere una crema liscia e fluida;
aggiustate eventualmente di sale. Mettete a lessare i tonnarelli in abbondante
acqua salata e quando saranno bene al dente, scolateli e amalgamateli al
pesto di rucola, aggiungendo, se necessario, qualche cucchiaio di acqua di
cottura per rendere più fluido il condimento. Servite i tonnarelli al pesto di
rucola ben caldi.
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SALVIA
NOME COMUNE: Salvia.
NOME SCIENTIFICO: Salvia officinalis.
PROVENIENZA: La salvia comune è originaria del bacino del Mediterraneo.
CLIMA: La salvia preferisce i climi temperati caldi, però si adatta anche nei
climi temperati continentali in cui le temperature scendono di pochi gradi al
di sotto dello zero.
TERRENO ADATTO: Predilige i terreni sciolti, calcarei, anche poco fertili, ma
ben areati e drenati.
PERIODO DI SEMINA: All’inizio della primavera.
PERIODO DI RACCOLTO: A fine estate.
CURIOSITA’: La salvia ha efficacia antisettica ed è anche digestiva e calmante.
Secondo un'antica tradizione, la salvia officinalis può essere utilizzata per
curare un'eccessiva sudorazione.
RICETTA: Tortellini con salvia e burro.
Ingredienti per 4 persone:
• 500 g di tortellini, • salvia q.b., • burro q.b.
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Preparazione: Portare ad ebollizione una pentola d’acqua già salata.
Immergervi i tortellini facendoli cuocere secondo il tempo di cottura
necessario. In una padella mettere 3-4 foglie fresche di salvia e sciogliere, a
fuoco lento, due noci di burro. A mezza cottura, scolare i tortellini, passarli in
padella e lasciare insaporire per qualche minuto.
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SEDANO
NOME COMUNE: Sedano.
NOME SCIENTIFICO: Apium Graveolems.
PROVENIENZA: Ha origini antiche risalenti alla Grecia.
CLIMA: Il sedano predilige un clima caldo umido, non sopporta il caldo estremo
o il freddo intenso.
TERRENO ADATTO: Predilige terreno fertile, leggero e ben drenato. Il terreno
deve essere fresato e fertilizzato alcuni mesi prima della semina. Si deve
vangare la terra ad una profondità di 30-35 cm.
PERIODO DI SEMINA: Il periodo migliore per la semina è quello primaverile.
PERIODO DI RACCOLTO: Il periodo migliore per la raccolta è quello autunnale.
CURIOSITA’: Gli oli essenziali del sedano hanno il potere di regolare il sistema
nervoso e hanno un grande potere calmante. Coloro che fanno cure dimagranti
troveranno nel sedano un valido alleato perché le sue calorie sono veramente
basse, 14 kcal. E' utile per il controllo della salute come artriti, calcoli,
problemi di fegato e reumatismi.
RICETTA: Sorbetto al sedano.
Ingredienti:
• 5 limoni,
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• 6 foglie menta fresca,
• 1 sedano cuore,
• 100 g zucchero.
Preparazione:
Versate 2 dl di acqua e 100 g di zucchero in una casseruola, portate ad
ebollizione e cuocete per 3-4 minuti, in modo da ottenere uno sciroppo.
Togliete dal fuoco e fate raffreddare. Lavate 1 cuore di sedano verde e
passatelo alla centrifuga insieme alle sue foglie. In alternativa, frullatelo con
0,5 dl di acqua e filtrate attraverso un colino a maglie fini, schiacciando con il
dorso del cucchiaio e raccogliendo il succo in una ciotola.
Mescolate lo sciroppo con il succo di sedano e di 1/2 limone e 5-6 foglie di
menta spezzettate. Versate in una vaschetta e trasferite in freezer per 1 ora,
mescolando 2-3 volte con un cucchiaio. Passate il composto al mixer con 1
albume, poi rimettetelo in freezer per 1 ora. Ripetete il passaggio ancora una
volta, quindi fate riposare in freezer per 2 ore.
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SPINACI
NOME COMUNE: Spinaci.
NOME SCIENTIFICO: Spinacia oleracea.
PROVENIENZA: Lo spinacio è originario dell’Asia sud-occidentale.
CLIMA: Lo spinacio ha bisogno di un clima temperato-fresco e non sopporta
temperature elevate o siccità. In compenso, resiste bene alle gelate e tollera
temperature fino a -6°C.
TERRENO ADATTO: Necessita di terreni con buona capacità di drenaggio. Lo
spinacio è piuttosto resistente alla salinità del suolo, ma molto sensibile
all’inquinamento atmosferico che induce necrosi fogliari.
PERIODO DI SEMINA: Da febbraio ad aprile per la raccolta primaverile; in
agosto-settembre per la produzione autunno-invernale.
PERIODO DI RACCOLTO: da maggio a novembre.
CURIOSITA': Gli spianaci hanno proprietà antianemiche, depurative e
leggermente lassative. Contengono composti preziosi per i muscoli, il beta-
ecdisterone e octacosanolo che accrescono la massa muscolare e la forza.
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RICETTA: Cannelloni di ricotta e spinaci.
Ingredienti per 4 persone:
• 12 cannelloni, • 300 gr di spinaci, • 250 gr di ricotta, • 50 gr di parmigiano, • 1 uovo, • 400 ml di besciamella, • olio, • sale e pepe, • 1 pizzico di noce moscata.
Preparazione: Per preparare i cannelloni di ricotta e spinaci, potete comprare
dei cannelloni di pasta fresca già pronti da farcire oppure utilizzare della
pasta fresca all’uovo, preparandola voi stessi o adoperando delle sfoglie di
lasagne reperibili in ogni supermercato. Iniziate a preparare il ripieno: lessate
gli spinaci freschi in poca acqua salata, scolateli e strizzateli. Appena
intiepiditi, tritateli finemente con un coltello. Ponete gli spinaci in una
ciotola, assieme alla ricotta, le uova, il pepe, la noce moscata e il formaggio
grattugiato. Mescolate bene e amalgamate uniformemente, poi aggiustate di
sale. Preparate la besciamella e dopo aver sbollentato la sfoglia dei
cannelloni, ponete al centro di ognuna di esse un paio di cucchiai di ripieno,
quindi arrotolatela su se stessa per formare i cilindri. Tagliate a metà ogni
cilindro e disponeteli su una pirofila ben oliata sul fondo e coperta con un paio
di cucchiai di besciamella, quindi ricopriteli interamente con altra
besciamella. Spolverizzate con il parmigiano e infornate a 200° per 20-25
minuti.
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ZUCCA
NOME COMUNE: Zucca.
NOME SCIENTIFICO: Cucurbita zucca.
PROVENIENZA: Gli antichi popoli mediterranei importarono la zucca, con molta
probabilità, dall’India.
CLIMA: E’ una pianta che ama molta luce, esige, pertanto, un clima
temperato-caldo.
TERRENO ADATTO: La zucca si adatta alla coltivazione su qualsiasi tipo di
terreno, però i risultati migliori si ottengono nei terreni umiferi, cioè ricchi di
sostanze organiche.
PERIODO DI SEMINA: Si ripete ogni anno in primavera in luna crescente; si deve
effettuare la semina interrando 3-4 semi in ogni buchetta dando molto spazio
tra un buco e l’altro perché gli steli si ramificano e si allungano anche per
diversi metri.
PERIODO DI RACCOLTO: Si effettua ai primi di ottobre e si conservano in locale
asciutto e ventilato fino alla fine dell’inverno.
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CURIOSITA’: La zucca ha ottime proprietà curative. Contro le scottature
applicare sulla parte colpita una fettina di zucca, sostituendola spesso per
affrettare il processo di guarigione. Come maschera vitaminica far cuocere
100 g di zucca, schiacciare ed unire 2 cucchiai di olio d'oliva e uno piccolo di
farina di riso prima di stenderla sul viso. Per combattere i remautismi
è consigliabile mangiare zucca cotta e condita con poco olio e limone. È un
rimedio semplice e assai affidabile. Per disintossicare il fegato centrifugare 2
pezzetti di zucca, una carota, un gambo di sedano, mezza patata cruda e
mezzo porro. Bere circa un'ora prima del pasto della sera.
RICETTA: Risotto con la zucca.
Ingredienti:
• riso 400 g,
• cipolle 1,
• brodo vegetale 1 litro,
• parmigiano reggiano 100 g,
• zucca 300 g,
• vino bianco 1/2 bicchiere,
• burro 50 g.
Preparazione: Per prima cosa per preparare il risotto alla zucca si deve
pulire la zucca, sbucciandola, eliminando i semi, tagliandola a fette e quindi
a cubetti. Nel frattempo si mette a rosolare in un tegame la cipolla
finemente tritata con l'olio. Quando la cipolla sarà ben dorata, si aggiungono
i cubetti di zucca e il riso (assicuratevi che i cubetti di zucca si siano
ammorbiditi per bene prima di aggiungere il riso!). Si deve mescolare il tutto
per impedire al riso di attaccarsi al tegame e lasciate cuocere per almeno 15
minuti aggiungendo poco alla volta il brodo vegetale. Per dare maggior
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sapore al risotto, si può aggiungere un rametto di rosmarino ben legato per
far sì che non perda gli aghetti. Quando il riso risulta ben cotto, spegnere il
fuoco e lasciare a mantecare il riso con il parmigiano reggiano e una noce di
burro nel tegame.
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ZUCCHINA
NOME COMUNE: Zucchina.
NOME SCIENTIFICO: Cucurbita pepo.
PROVENIENZA: Originaria dell'Asia meridionale (zona dell'Himalaya) e
dell'America centrale (Messico), la zucchina iniziò a diffondersi in Europa nel
XVI secolo ed oggi è coltivata in tutti i continenti.
CLIMA: Predilige un clima temperato e poco ventoso.
TERRENO ADATTO: Il suolo deve essere ben lavorato, profondo e di medio
impasto, ben drenato per evitare ristagni d'acqua e ricco di sostanze
organiche.
PERIODO DI SEMINA: Da febbraio ad aprile.
PERIODO DI RACCOLTO: I frutti vanno colti quando sono di dimensioni ancora
modeste (da otto a dieci settimane dalla semina).
CURIOSITA’: Il fiore di zucca o fiore di zucchino dal colore giallo-arancione, è
molto utilizzato in campo culinario. Il frutto viene ampiamente utilizzato sia
crudo sia cotto. I metodi di cottura possono essere i più svariati come la
cottura al vapore, la frittura o la cottura al forno.
RICETTA: Cake alle zucchine, feta e timo.
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Ingredienti:
• 50 g di farina integrale, • 150 g di farina 00, • 1 cucchiaino scarso di sale, • pepe nero q.b., • mezzo cucchiaino di paprika, • 1 cucchiaino abbondante di lievito per torte salate, • 200 g di feta, • 1 cucchiaio di timo fresco tritato, • mezza patata grattugiata, • 3 zucchine medie, a cubetti, • 100 ml yogurt, intero o magro, • 3 uova, • 30 ml olio extra vergine d’oliva, • 30 ml di olio di semi.
Preparazione:
Salate le zucchine con una presa di sale e lasciatele a perdere la loro acqua di
vegetazione per mezzora. Sciacquatele, strizzatele e asciugatele su un
canovaccio. Cuocetele in un goccio d’olio, fino a che siano tenere. Fatele
raffreddare. Scaldate il forno a 210°. Imburrate e foderate di carta forno
uno stampo rettangolare da plum-cake di 22x12 cm. Mischiate le farine, il
sale, il pepe, il timo, il lievito. Tagliate a cubetti metà della feta e tritate
grossolanamente la parte rimasta. Aggiungete la alla farina, assieme alla
patata. Mescolate bene. Sbattete lo yogurt, le uova e l’olio.
Aggiungete le zucchine ormai fredde alla farina e mescolate. Versate il liquido
sulla farina e mescolate velocemente. Travasate il composto nello stampo e
cuocete per 15 minuti. Abbassate il forno a 180° e cuocete per altri 45 minuti.
Fate raffreddare su una gratella per 20 minuti. Sformate il cake e fatelo
raffreddare ulteriormente. Il cake è buono sia tiepido sia a temperatura
ambiente, si conserva per alcuni giorni (scoperto) e si può anche ripassare al
forno per alcuni minuti.
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BIBLIOGRAFIA:
- A. Crespi, Calendario dei lavori nell’orto, De Vecchi Editori, 1993,
- Gorini, L’orto, Sonzogno, 1990.
- L’orto, Coltivarlo in modo sano e naturale, Giunti Demetra, 2009.
- F. e I. Perego-G. Salvan, Impariamo a costruire l’orto, Regione
Lombardia.
Le informazioni, le immagini e le ricette delle SCHEDE sono state prese da
alcuni siti internet.
Lo schema del Cruciverba dell’orto è stato tratto da www.verdeinsieme.com,
definizioni di Niccolò Bonati, Davide Franzoni e Letizia Presti.
Cruciverba “Orto e iconografia” è di Rachele Bettinelli e di Veronica Sabattini.
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Indice Introduzione: Perché fare un orto?........…………………………………………………. p. 3
Capitolo 1: I segreti dell’orto…………………..………………………………………………..p. 5
Capitolo 2: Coltiviamo noi..........................................................p. 23
Capitolo 3: Raccogliamo i frutti!..................................................p. 40
Capitolo 4: Giochiamo con l’orto…………………………………………………………………p. 42
Schede………………………………………………………………………………………………………….p. 51
Bibliografia…………………………………………………………………………………………………..p. 98
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Ringraziamo la prof.ssa Maria Angela Gelardi promotrice del progetto, Milena
Micoli e il Consorzio del Parco del Lura per i preziosi interventi a scuola ed i
continui incoraggiamenti, il prof.re Franco Cannavacciuolo per il
provvidenziale aiuto fisico nell’orto, la prof. Giovanna Palumbo per aver
organizzato i gruppi di lavoro, il Comitato Genitori per averci procurato il
materiale necessario, il Comune di Lainate per aver risposto con solerzia alle
nostre richieste iniziali e naturalmente il sig.re Alino e i nonni di Giorgia e
Sara per i gentili consigli.
Un ringraziamento speciale alla classe 2°D, ovvero agli autori:
Alberto Barbato, Simone Berno, Rachele Bettinelli, Niccolò Bonati, Riccardo
Cabiddu, Giorgia Cuccurullo, Riccardo Dossena, Davide Franzoni, Alessio
Gualtieri, Samuel Mantegari, Ludovica Martella, Viola Martiello, Giulia
Merizio, Alice Pacchiega, Benedetta Pessina, Letizia Presti, Matteo
Radrizzani, Veronica Sabattini, Sara Scotti, Emilia Striano, Valeria Ventola,
Andrea Zoni.