Colloquio 2
Transcript of Colloquio 2
Il Colloquio come StrumentoIl Colloquio come Strumento2° parte2° parte
Giuliano Govigli
Valutazione del POTENZIALEValutazione del POTENZIALE
La valutazione del potenziale consiste in un’attività diagnostica che ha l’obiettivo di verificare le capacità e le attitudini di una persona in un’organizzazione al fine di orientarne la crescita verso le posizioni coerenti con le sue caratteristiche
Ci si deve basare sempre sull’osservazione di comportamenti
effettivamente messi in atto dal valutato, non sui suoi risultati, per
arrivare a stabilire quali capacità potenziali possiede.
L’oggetto della valutazione sono infatti le capacità.
CAPACITA’CAPACITA’ SONO QUELLO CHE IL SOGGETTO SA FARE (skills) l’insieme di ABILITA’ PERSONALI che si traducono in azioni e comportamenti causalmente collegati ad una prestazione efficace-superiore.
Le capacità sono: DEFINIBILI OSSERVABILI VALUTABILI SVILUPPABILI
Queste possono essere organizzate in quattro aree: 1- COGNITIVA2- REALIZZATIVA3- RELAZIONALE. 4- METACAPACITA’
…I FATTORI DI RIFERIMENTO
ANALISI
Capacità di scomporre in modo rigoroso, articolato ed approfondito il problema nei suoi elementi costitutivi, individuando i diversi aspetti che lo compongono e arrivando ad un buon livello di dettaglio
FATTORI DI BASE: - individuare le variabili intervenienti
- cura dei dettagli
- fare correlazioni
SINTESI
Capacità di cogliere e selezionare i dati e le informazioni più salienti del problema, operando scelte in termini di focalizzazione e priorità
FATTORI DI BASE: - individuare gli aspetti centrali funzionali alla risoluzione
- tempestività
AREA COGNITIVAalcuni esempi
INIZIATIVA
Capacità di attivarsi per raggiungere gli obiettivi con azioni adeguate, anche in assenza di direttive chiare; di cogliere le opportunità presenti nel contesto di riferimento.
FATTORI DI BASE: - proattività
- autonomia
- essere propositivo
ORIENTAMENTO AL RISULTATO
• Capacità di perseguire gli obiettivi anche in presenza di ostacoli e difficoltà, tendendo al miglioramento continuo del risultato complessivo.
FATTORI DI BASE: - finalizzazione delle attività
- gestione delle difficoltà
- tenuta e continuità
DECISIONE
• Capacità di operare scelte efficaci, individuando priorità e linee d’azione, considerando tutte le variabili in gioco, assumendosi la piena responsabilità della decisione stessa.
FATTORI DI BASE: - costruzione della decisione
- gestione del rischio
- implementazione della scelta
AREA REALIZZATIVA alcuni esempi
COMUNICAZIONE E IMPATTO
Interagire, in modo aperto e disponibile, dimostrando capacità di sapersi esprimere in modo chiaro ed efficace, promuovendo la propria immagine e riuscendo ad attirare l’attenzione degli interlocutori.
FATTORI DI BASE: - chiarezza espositiva e capacità di argomentare
- capacità di attirare e mantenere l’attenzione
- rapporto verbale/non verbale
LEADERSHIP
Capacità di influenzare il comportamento degli altri, diventandone il punto di riferimento riconosciuto ed ottenendo il massimo contributo possibile.
FATTORI DI BASE: - influenzamento
- porsi come guida
- riconoscimento
TEAMWORK
Capacità di ricomporre le diversità valorizzando i propri contributi e quelli altrui, attivandosi per favorire il raggiungimento degli obiettivi comuni.
FATTORI DI BASE: - collaborazione
- attenzione all’altro e al suo punto di vista
- networking finalizzato
AREA RELAZIONALEalcuni esempi
ENERGIA
Mobilitare carica, mantenendo alta nel tempo la capacità di investire nel perseguire risultati sia organizzativi, sia di crescita personale, sia professionale.
FATTORI DI BASE: - vitalità e dinamismo
- determinazione
- tenuta
FLESSIBILITA’
Affrontare le situazioni senza schematismi e rigidità; cogliere punti di vista diversi dai propri;possedere la capacità di modificare lo stile di comportamento e l’approccio ai problemi per raggiungere l’obiettivo.
FATTORI DI BASE: - apertura al confronto
- duttilità mentale
- adattabilità comportamentale
GESTIONE DEL CONFLITTO
Capacità di affrontare e gestire in modo costruttivo e in funzione dell’obiettivo eventuali momenti di tensione e conflitto, portando avanti con sicurezza la propria tesi.
FATTORI DI BASE: - assertività
- sicurezza personale
- sostenere con forza proprie posizioni
LE METACAPACITA’alcuni esempi
9
OSSERVARE
REGISTRARE
SISTEMATIZZARE
VALUTARE
FEEDBACK
Osservare significa raccogliere dati su:
Chi
Che cosa
Come
Quando
Perché
RICERCANDO LE INFORMAZIONI NON CONFERMANTI
Che cosa devo osservare?
I comportamenti che rappresentano dei validi indizi delle capacità possedute
I comportamenti durante l’intervista
Come il valutato mi racconta alcuni suoi comportamenti
Registrare significa:
• Descrivere il fenomeno
• Descrivere i comportamenti osservati
• Riportare i propri commenti separatamente dai dati
• Trasformare i propri fogli di annotazione in un TESTO
Sistematizzare significa:
• Analizzare il testo nei suoi contenuti
• Aggregare i contenuti per SOMIGLIANZA/DIFFERENZA
per CONGRUENZA/INCONGRUENZA
• Fare un SISTEMA
È importante essere consapevoli che la valutazione (del potenziale) è influenzata inevitabilmente dalla soggettività del valutatore
quindi bisogna
ESSERE CONSAPEVOLI DELLA PROPRIA SOGGETTIVITA’
ed utilizzare un metodo comune
è un colloquio nel quale vengono presentati al valutato (nella massima trasparenza) i risultati della valutazione
l’obiettivo è di sviluppare la persona facendola riflettere sui punti di forza e sulle aree di miglioramento per giungere a:
una maggiore consapevolezza delle proprie capacità
una definizione del percorso di crescita personale
15
Bowen dice let’s speack history
cioè:vedere il racconto delle azioni e dei fatti vedere le ridondanzevedere la vita di una persona come un romanzo storico assumendo la prospettiva dello storico che non esamina il semplice fatto ma il concatenarsi dello stesso con altri eventi nello stesso tempo ed in tempi limitrofi
Il mio colloquio si basa su tre assi: 1° la storia
16
Argomenti
Passato
Presente
FuturoDescrizione posizione e azienda (in selezione)
17
Passato
• Storia personale
• Iter scolastico momenti significativi motivazione alle scelte
• Iter professionale momenti significativi (soddisfacenti o meno) motivazione alle scelte
18
Passato in selezione
Storia personale
Iter scolastico momenti significativi motivazione alle scelte
Iter professionale momenti significativi (soddisfacenti o meno) motivazione alle scelte
si approfondisce se qualcosa è importante, a qualsiasi livello, rispetto alla posizione oggetto di selezione
19
Presente• Lavoro attuale
aspetti positivi/negativi soddisfazione/insoddisfazione rapporti azienda
Interessi fuori lavoro
Autovalutazione (PF/PD)
Assessement Center (per la valutazione) vissuto valutazione dell’esperienza valutazione di sé
rapporti
20
Presente in selezioneLavoro attuale aspetti positivi/negativi soddisfazione/insoddisfazione rapporti azienda
retribuzione (compresi tutti i benefit)perché vuole cambiare
Interessi fuori lavoro
Autovalutazione (PF/PD)
Varie prove effettuate vissuto valutazione dell’esperienza valutazione di sé
rapporti
21
Futuro
Aspettative (a breve medio termine)
Motivazioni
Progettualità
Aspirazioni
Desideri
Sogni nel cassetto
22
Futuro in selezione
Aspettative (a breve medio termine)
Motivazioni
Progettualità
Aspirazioni
Desideri
Sogni nel cassetto
23
Descrizione posizione e azienda in selezione
Situazione
Problemi
Ha qualcosa da chiedere
Sollecitare esempi concreti per verificare la credibilità di ciò che il candidato dichiara.
Raccogliere informazioni sul PASSATO: Approfondire esperienze passate chiedendo di specificare:
Cosa ha fatto?
Quale era il suo obiettivo?
In che situazione si trovava?
Quali risultati ha ottenuto?
In che modo?
in riferimento a ciò che ha fatto nel lavoro, nello studio, nella vita sociale
Raccogliere informazioni sul FUTURO : Cosa vuole fare?
Le motivazioni Le aspirazioni Gli atteggiamenti verso il futuro
TECNICA STAR
Situation, Task, Action, Result
TECNICHE ESPLORATIVE
Scandagliare “Che cosa intende per?”
Reazione neutra “Cioè?” “Quindi?”
Silenzio
Riformulazione riprendere le ultime parole del candidato e lasciare una sospensione…
Amplificazione “Di che genere?” “Mi faccia un esempio?”
Ripetizione riproporre la domanda
Anti-contraddizione “Scusi, avevo capito che…, avevo forse capito male?”
Richiesta di conferma “Sta dicendo che…?”
Sistematizzazione “Quindi volendo riassumere quanto mi ha detto…”
ERRORI DA EVITARE
Usare un linguaggio inadeguato all’intervistato
Porre domande ridondanti (ripetitive)
Porre domande poco rilevanti
Porre domande cruciali troppo presto e/o troppo rapidamente
Porre domande in modo valutativo (tono e mimica)
Porre domande multiple (che pongono più argomenti sul tappeto)
Porre domande dirette su argomenti imbarazzanti (sul piano sociale e/o
individuale)
Esplorare in estensione e non in profondità è meglio verificare solo alcune
capacità (quelle cruciali per la specifica posizione) ma molto bene piuttosto che
tutte superficialmente
Interrompere l’interlocutore
Concludere le frasi dell’altro
Fare stacchi bruschi a nuovi argomenti
Fare domande continuando a guardare gli appunti
Parlare troppo
… LE DOMANDE
27
FARE EVITARE
Domande Aperte (Es: in quali condizioni lavora
meglio? Perché? In quale modo?)
Domande Chiare Rispettare
cose/persone
Domande Chiuse (le cui risposte si esauriscono in
un sì/no).
Domande Multiple
di esprimere giudizi di valore (anche con il non
verbale)
28
“... ciascuno di noi come essere umano crea un modello del mondo che è diverso dal mondo in sè. Ciascuno di noi crea un modello del mondo che è diverso dal modello del mondo di ogni altra persona. Inoltre si possono costruire dei modelli formali - dei metamodelli - i quali rappresentano gli schemi di modellamento che sono in funzione quando noi esseri umani creiamo queste mappe."
(Bandler & Grinder)
Il mio colloquio si basa su tre assi: 2 il metamodello e la mappa del mondo
MONDO REALE
ESPERIENZA
MAPPA DEL MONDO
Generalizzazione
Cancellazione Distorsione
LINGUAGGIO PARLATOOSTRUTTURA SUPERFICIALE
RAPPRESENTAZIONE LINGUISTICA O STRUTTURA PROFONDA
RAPPRESENTAZIONE SENSORIALE DELL’ESPERIENZA
MAPPA DEL MONDO
PERCEZIONE
PROCESSO IN CUI ELABORIAMO GLI STIMOLI PROVENIENTI DALL’AMBIENTE IN MODO PER NOI SIGNIFICATIVO E UTILE A RAPPRESENTARE/DEFINIRE IL NOSTRO RAPPORTO CON L’AMBIENTE ESTERNO
È IL FILTRO TRA NOI E IL MONDO
la percezione crea una nostra “MAPPA DEL MONDO” in base alla quale affrontiamo e reagiamo al mondo
la nostra “MAPPA DEL MONDO” non è il mondo oggettivo
la nostra “MAPPA DEL MONDO” è tendenzialmente autoconfermante
CARATTERISTICHE DELLA PERCEZIONE
MA LA MAPPA NON È IL MONDO
• IN MODO AUTOMATICO
• IN MODO INCONSAPEVOLE
• IN MODO CONDIZIONATO
LA PERCEZIONE È UN PROCESSO
CHE
• SELEZIONANDO
• ORGANIZZANDO
• INTERPRETANDO
• CHE GENERALIZZANO
• CHE CANCELLANO
• CHE DEFORMANO
ELABORA GLI STIMOLI
ATTRAVERSO MECCANISMI DI
FILTRO
DETERMINIAMO LA NOSTRA
MAPPA DEL MONDO
Input
ambie
nta
li
Sensi
Percezioneselettiva
Interpretazione
attraverso imodelli mentali
Lettura dellarealtà
La percezione selettiva è data dal fatto che in
qualsiasi fenomeno di percezione si riscontra la tendenza a selezionare lo stimolo di cui il soggetto
ha maggiormente bisogno
Essa porta ad una interpretazione errata delle informazioni in modo che sembrino confermare il
proprio comportamento e i propri atteggiamenti
Infine bisogna fare i conti con i nostri insidiosi modelli mentali che ci creiamo generalizzando
esperienze soggettive e circoscritte
I modelli mentali sono immagini, assunti e storie che ci portiamo dentro la nostra mente su noi
stessi, sugli altri, sulle istituzioni e su ogni aspetto
della realtà
Come lo spesso vetro di una finestra incornicia e distorce sottilmente la nostra
visione, i modelli mentali determinano ciò che noi vediamo e condizionano la
nostra capacità di relazione
Quando veniamo a contatto con un nuovo elemento della realtà (un fatto nuovo, una nuova notizia, una nuova persona, un nuovo luogo, un nuovo compito, ecc.) la nostra mente cerca di trovare nell’esperienza passata
(sia diretta, cioè cose che abbiamo provato e vissuto noi in prima persona; sia indiretta, cioè cose che abbiamo
conosciuto indirettamente attraverso letture, immagini di video, racconti di altre persone), altre situazioni simili e
le usa come chiave interpretativa della situazione attuale. Un metodo semplice e funzionale ma
potenzialmente pericoloso…
I MECCANISMI CHE INFLUENZANO I SISTEMI SENSORIALI
LA GENERALIZZAZIONE • E’ IL PROCEDIMENTO CON IL QUALE ELEMENTI O PARTI
DELLA MAPPA DI UNA PERSONA VENGONO STACCATI DALLA LORO ESPERIENZA ORIGINARIA E GIUNGONO A RAPPRESENTARE L’INTERA CATEGORIA DI CUI L’ESPERIENZA E’ UN ESEMPIO
• LA NOSTRA CAPACITÁ DI GENERALIZZARE E’ ESSENZIALE PER AFFRONTARE IL MONDO MA PUÓ ANCHE LIMITARE SENZA ALCUNA NECESSITA’ IL NOSTRO MOVIMENTO NEL MONDO
I MECCANISMI CHE INFLUENZANO I SISTEMI SENSORIALI
LA CANCELLAZIONE
• E’ IL PROCEDIMENTO CON IL QUALE SELETTIVAMENTE PRESTIAMO ATTENZIONE A CERTE DIMENSIONI DELLA
NOSTRA ESPERIENZA E NE ESCLUDIAMO ALTRE
•LA CANCELLAZIONE RIDUCE IL MONDO A PROPORZIONI CHE CI SENTIAMO IN GRADO DI MANEGGIARE. QUESTA RIDUZIONE PUÓ ESSERE UTILE IN ALCUNI CONTESTI MA
PUÓ ESSERE FONTE DI LIMITAZIONI IN ALTRI
I MECCANISMI CHE INFLUENZANO I SISTEMI SENSORIALI
LA DEFORMAZIONE
• E’ IL PROCEDIMENTO CHE CI PERMETTE DI OPERARE CAMBIAMENTI NELLA NOSTRA ESPERIENZA DEI DATI SENSORIALI. LA FANTASIA, PER ESEMPIO, CI PERMETTE DI PREPARARCI AESPERIENZE POSSIBILI
LA MAPPA DEL MONDO È AUTOCONFERMANTE
“… “… Le generalizzazioni o aspettative di un individuo ne filtrano e Le generalizzazioni o aspettative di un individuo ne filtrano e deformano l’esperienza per renderla conforme alle aspettative deformano l’esperienza per renderla conforme alle aspettative stesse… Ma dato che non fa esperienze non conformi alle sue stesse… Ma dato che non fa esperienze non conformi alle sue generalizzazioni, le aspettative ne risultano rafforzate e il ciclo generalizzazioni, le aspettative ne risultano rafforzate e il ciclo continua. In questo modo la gente mantiene i propri modelli continua. In questo modo la gente mantiene i propri modelli impoveriti del mondo …”impoveriti del mondo …”
““LA STRUTTURA DELLA MAGIA”LA STRUTTURA DELLA MAGIA”
RICHARD BANDLER – JOHN GRINDERRICHARD BANDLER – JOHN GRINDER
PERCEZIONE ESPERIENZA
CONDIZIONA
ALIMENTA
42
METAMODELLOmodello linguistico di precisione
Quando le persone parlano con noi, molto spesso ci descrivono con pochi particolari
quello che nella loro mente è ricco di immagini e di riferimenti a persone, luoghi,
cose e comportamenti specifici.Utilizzando questo modello saprete trasformare
le opinioni ed i commenti degli altri, entrerete così in sintonia con il loro modo di
vedere le cose.
43
METAMODELLOmodello linguistico di precisione
E’ un modello linguistico per ottenere e far ottenere informazioni precise, ovvero sempre piu’ sensorialmente basate
E’ un insieme esplicito di strumenti per raccogliere informazioni linguistiche, ideato per riconnettere il linguaggio della persona all’esperienza rappresentata dal linguaggio
44
Generalizzazioni, cancellazioni, deformazioni
• cambiano da individuo a individuo• non sono giuste o sbagliate, ma ciascun
modello deve essere valutato nel suo contesto.
Da qui una chiave di lettura del comportamento umano: il comportamento di una persona va
visto nel contesto in cui è originato.
45
GeneralizzazioniPer generalizzare un'esperienza utilizziamo: • QUANTIFICATORI UNIVERSALI: espressioni troppo generiche per essere reali ed oggettive (sempre, tutto, mai, nessuno, chiunque, ognuno, … );
• OPERATORI MODALI: predicati verbali che esprimono necessità, possibilità e volontà (devo, posso, voglio).
Un eccessivo utilizzo di generalizzazioni comporta il rischio di perdita di molti particolari dell'esperienza causando un impoverimento della mappa del mondo ed una conseguente restrizione delle possibilità di scelta dell'individuo. Attraverso il metamodello è possibile aiutare la persona ad effettuare distinzioni e recuperare così la parte di informazione persa.
46
CancellazioniI diversi tipi di cancellazione sono:
• CANCELLAZIONE SEMPLICE: non è specificato a chi o a cosa si faccia riferimento ("ho paura");
• CANCELLAZIONE DELL'INDICE REFERENZIALE: non è espresso l'attore dell'azione ("bisognerebbe agire");
• SPOSTAMENTO DELL'INDICE REFERENZIALE: la persona utilizza il "tu" anziché l'"io" come se l'esperienza non fosse riferita direttamente a sé ("in questi casi ti chiedi sempre cosa fare"); • COMPARATIVO MANCANTE: quando un'affermazione è priva del termine di paragone ("voglio migliorare questa azienda");
• VERBI NON SPECIFICATI: non è chiaro in quale modo specifico avvenga l'azione ("lei mi rifiuta");
47
Cancellazioni
• FALSO AVVERBIO: sono gli avverbi che terminano in -mente e derivano da una cancellazione; hanno potere persuasivo in quanto trasformano una valutazione puramente soggettiva in un'evidenza a carattere generale ("ovviamente a lei non importa");
• NOMINALIZZAZIONI: la trasformazione di un'azione in un sostantivo che porta a percepire la situazione come qualcosa di oggettivo e quindi di indipendente dal nostro agire ("è il mio carattere").
Il processo di cancellazione porta l'individuo ad avere una percezione della realtà ridotta rispetto all'esperienza completa: ciò può essere utile ed anche necessario in alcuni casi ma in altre situazioni può invece generare uno stato problema poiché la persona non riesce a vedere alcune proprie potenzialità o possibilità di scelte alternative.
48
DeformazioniI processi di deformazione sono:
• CAUSA - EFFETTO: corrisponde alla convinzione che cause esterne controllino le proprie sensazioni, per cui la persona sente di non avere scelta nel suo modo di reagire ("lui mi fa arrabbiare");
• LETTURA DELLA MENTE: un'asserzione illecita su ciò che un'altra persona pensa o sente ("lui mi odia");
• PERFORMATIVO MANCANTE: viene espresso un giudizio di valore cancellando l'indice referenziale ("è giusto comportarsi così");
• EQUIVALENZA COMPLESSA: due eventi vengono messi arbitrariamente in relazione tra loro, in modo che un concetto ne implica un altro; è qualcosa di più ampio di una causa-effetto ("se lei mi amasse non si comporterebbe così");
49
Deformazioni
• PRESUPPOSTI: si danno per scontate delle informazioni implicite, degli assunti di base non verificati che limitano le possibilità di scelta ("lo risolveremo insieme").
Le deformazioni causa-effetto e le equivalenze complesse sono sempre presenti nella formazione delle convinzioni. Le deformazioni si riferiscono ad elementi che entrano a far parte della mappa del mondo dell'individuo in maniera distorta rispetto alla realtà.
50
EsempiTutti dicono che questa è una buona scelta.
Ci sono sempre degli inconvenienti.
Non ho mai visto risultati soddisfacenti
Non devo fare di testa mia
Voglio controllare la situazione
Troppo impegnativo.
Chi, dice che questa è una buona scelta?
Sempre, sempre?
Proprio mai?
Cosa succederebbe se facessi di testa tua?
Come precisamente vuoi controllarla?
Troppo impegnativo rispetto a che cosa?
51
EsempiMancanza di soggetto concreto, noto(tutti, nessuno, si dice, la gente, gli altri, ecc. … )
Mancanza di riferimento al tempo(sempre, mai, ecc. … )
Espressione di necessità e di impossibilità( devo, dovrebbe, non posso, ecc. … )
Verbi che necessitano di precisazioni(Ricordiamo che tutti i verbi sono aspecifici, solo per alcuni è necessaria la domanda del modello di precisione)
Mancanza del termine di paragone(troppo, meglio, molto, poco, ecc. … )