COLLEGIOPIOX EX SEGUICI ANCHE Gli SU · all’importante appuntamento annuale degli ex allievi...

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I ll mio saluto più cordiale a tutti coloro che costituiscono la grande famiglia del Collegio Vescovile Pio X, unitamente ad una grande riconoscenza per l’As- sociazione degli Ex Allievi che da qualche tempo sta cercando di rinnovarsi e di raccogliere nuovi consensi. Un saluto e un grazie particolare alla nuova Pre- sidente prof.ssa Gaia Gottardo. Avremo comunque modo di vederci e salutarci all’importante appuntamento annuale degli ex allievi fissato per il prossimo 7 maggio. Come il solito colgo l’occasione per dare qualche informazione circa la vita del nostro Collegio. Attualmente siamo nella fase delicata delle iscrizioni, come sempre un periodo questo, per me e per i responsabili delle scuole pa- ritarie, di attenzione e un po’ di apprensione, perché le nostre istituzioni reg- gono solo se c’è un numero adeguato di alunni. Per questo vi chiedo di ado- perarvi presso le famiglie di amici e di conoscenti per segnalare loro la qualità dei nostri insegnamenti e la bontà del nostro progetto educativo. Le nostre scuole dipendono molto dalla promozione fatta da persona a persona. Sono il primo a comprendere che le rette sono un onere per le famiglie. D’al- tra parte le scuole secondarie non beneficiano di contributi pubblici e perciò devono reggersi da sole. Per venire incontro a qualche famiglia cerchiamo, su presentazione dell’Isee e nel limite del possibile, di fare un po’ di sconto, ma il pro- blema del costo della retta rimane ed è determinante per la SALUTO DEL RETTORE Un grazie agli ex allievi per il sostegno al Pio X G li EX COLLEGIO PIO X ASSOCIAZIONE EX ALLIEVI DEL COLLEGIO PIO X Mons. FAVARO-FABRIS PERIODICO “IL PIO DECIMO” - ANNO 9 - NUMERO 1 - EDITORE OPERA MISSIONARIE DELLA CARITÀ - COLLEGIO VESCOVILE PIO X, SEDE LEG. P.ZA DUOMO 2, TREVISO - SEDE. OP. BORGO CAVOUR 40, TREVISO - WWW.FONDAZIONECOLLEGIOPIOX.ORG AUTORIZZ. TRIBUNALE DI TREVISO N. 30/2006 DEL 24 FEBBRAIO 2006 - SPEDIZIONE POSTE ITALIANE SPA - STAMPA: CENTRO SERVIZI EDITORIALI SRL, GRISIGNANO DI ZOCCO (VI) - APRILE 2017 - DIRETTORE RESP.: MONS. LINO CUSINATO NEL 90° DELLA SEDE IN BORGO CAVOUR Collegio Pio X - Treviso - Domenica 7 maggio 2017 Quest’anno ricorre il 90° dell’inizio dei corsi scolastici nella nuova sede del Collegio Pio X in Borgo Cavour inaugurata l’8 dicembre 1926 dal Beato Vescovo Mons. Longhin, costruita in tempo da record: la prima pietra era stata posta il 30 aprile 1925. Nei primi cinque anni il Collegio era in palazzo Rinaldi. Vogliamo anche ricordare che il prossimo anno celebreremo l’80° di fondazione della nostra Associazione ExAllievi, avvenuta il 6 novembre 1938. E’ una lunga storia associativa che merita di essere ricordata, perché costruita da migliaia di persone legate dall’amicizia e attorno ad un progetto educativo cristiano; la memoria infatti infonde coraggio e speranza per il futuro. Nell’incontro il Rettore mons. Ferruccio Lucio Bonomo illustrerà le ultime novità del Collegio, che sono notevoli; tra esse il Comitato istituito recentemente per raccogliere e distribuire borse di studio in favore degli studenti. PERTANTO VI ASPETTIAMO TUTTI, PERCIÒ NUMEROSI, ALLA FESTA DEGLI EX CHE CONTINUIAMO A CELEBRARE FEDELMENTE DA QUASI 80 ANNI, PER RINSALDARE I RAPPORTI DI AMICIZIA TRA LE GENERAZIONI. g u WWW.FONDAZIONECOLLEGIOPIOX.ORG E-MAIL [email protected] @EXALLIEVIPIOX WWW.FACEBOOK.COM/ EXALLIEVIPIOX SEGUICI ANCHE SU: PROGRAMMA DELLA FESTA 9.30 Accoglienza nell’atrio Benedizione della lapide dei caduti e preghiera per i defunti, alunni e insegnanti 10.00 S. Messa nella chiesa del Collegio 11.00 Assemblea col saluto del Rettore e della Presidente, votazione del nuovo Statuto 12.00 Buffet nella sala da pranzo del Collegio FESTA ANNUALE DEGLI EX ALLIEVI Saluto della presidente Gaia Gottardo C ari Amici ex Allievi, nell’invitarvi anche a nome del Consiglio Direttivo alla Festa annuale degli Ex, mi rendo conto che devo anzitutto presentarmi, poiché sono stata eletta Presidente dal Con- siglio Direttivo votato lo scorso anno in assemblea. Non sono la prima presidente donna, vengo dal classico; la vera novità sta nel fatto che il Consiglio, grazie al sistema elettorale per fasce di maturità, si è molto rin- giovanito, così che può rispondere meglio alle istanze delle nuove generazioni. Ma di questo parleremo in assemblea. In attesa d’incontrarci, vi presento il Consiglio eletto lo scorso anno dall’assemblea degli Ex: Cognome e nome Carica Scuola Alessandrini Gianpiero Vice Presidente Scientifico Barbon Mauro Consigliere Classico Bettiol Lucia Consigliere Ragioneria Biasioli Matteo Consigliere Scientifico Carlesso Andrea Consigliere Scientifico Cusinato don Lino Assistente Spirituale Classico Fiorin Enrico Consigliere Scientifico Francescon Carlo Vice Presidente Scientifico Gatti Pietro Consigliere Classico Gottardo Francesco Consigliere Scientifico Gottardo Gaia Presidente Classico Longato Stefano Consigliere Classico Marasciulo Nicola Consigliere Scientifico Michieli Andrea Consigliere Classico Rossetti Giovanni Battista Tesoriere Ragioneria Steccanella Lionello Consigliere Scientifico Di essi 5 sono sotto i 35 anni; 4 sono tra 35 e 49; 6 sono oltre i 50 anni segue a pag. 2 segue a pag. 2

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Ill mio saluto più cordiale a tutti coloro che costituiscono la grande famigliadel Collegio Vescovile Pio X, unitamente ad una grande riconoscenza per l’As-

sociazione degli Ex Allievi che da qualche tempo sta cercando di rinnovarsi edi raccogliere nuovi consensi. Un saluto e un grazie particolare alla nuova Pre-sidente prof.ssa Gaia Gottardo. Avremo comunque modo di vederci e salutarciall’importante appuntamento annuale degli ex allievi fissato per il prossimo 7maggio. Come il solito colgo l’occasione per dare qualche informazione circala vita del nostro Collegio. Attualmente siamo nella fase delicata delle iscrizioni,come sempre un periodo questo, per me e per i responsabili delle scuole pa-ritarie, di attenzione e un po’ di apprensione, perché le nostre istituzioni reg-gono solo se c’è un numero adeguato di alunni. Per questo vi chiedo di ado-perarvi presso le famiglie di amici e di conoscenti per segnalare loro la qualitàdei nostri insegnamenti e la bontà del nostro progetto educativo. Le nostrescuole dipendono molto dalla promozione fatta da persona a persona.Sono il primo a comprendere che le rette sono un onere per le famiglie. D’al-tra parte le scuole secondarie non beneficiano di contributi pubblici e perciòdevono reggersi da sole.Per venire incontro a qualche famiglia cerchiamo, su presentazione dell’Iseee nel limite del possibile, di fare un po’ di sconto, ma il pro-blema del costo della retta rimane ed è determinante per la

SALUTO DEL RETTORE

Un grazieagli ex allieviper il sostegnoal Pio X

GliEXCOLLEGIO PIO X

AS SOCIAZIONE EX ALLIEVI DEL COLLEGIO PIO X Mons. FAVARO-FABRISPERIODICO “IL PIO DECIMO” - ANNO 9 - NUMERO 1 - EDITORE OPERA MISSIONARIE DELLA CARITÀ - COLLEGIO VESCOVILE PIO X, SEDE LEG. P.ZA DUOMO 2, TREVISO - SEDE. OP. BORGO CAVOUR 40, TREVISO - WWW.FONDAZIONECOLLEGIOPIOX.ORGAUTORIZZ. TRIBUNALE DI TREVISO N. 30/2006 DEL 24 FEBBRAIO 2006 - SPEDIZIONE POSTE ITALIANE SPA - STAMPA: CENTRO SERVIZI EDITORIALI SRL, GRISIGNANO DI ZOCCO (VI) - APRILE 2017 - DIRETTORE RESP.: MONS. LINO CUSINATO

NEL 90° DELLA SEDE IN BORGO CAVOUR

Collegio Pio X - Treviso - Domenica 7 maggio 2017Quest’anno ricorre il 90° dell’inizio dei corsi scolastici nella nuova sede del Collegio Pio X in Borgo Cavour inauguratal’8 dicembre 1926 dal Beato Vescovo Mons. Longhin, costruita in tempo da record: la prima pietra era stata postail 30 aprile 1925. Nei primi cinque anni il Collegio era in palazzo Rinaldi.Vogliamo anche ricordare che il prossimo anno celebreremo l’80° di fondazione della nostra Associazione ExAllievi,avvenuta il 6 novembre 1938. E’ una lunga storia associativa che merita di essere ricordata, perché costruita da migliaiadi persone legate dall’amicizia e attorno ad un progetto educativo cristiano; la memoria infatti infonde coraggio e speranzaper il futuro. Nell’incontro il Rettore mons. Ferruccio Lucio Bonomo illustrerà le ultime novità del Collegio, che sono notevoli;tra esse il Comitato istituito recentemente per raccogliere e distribuire borse di studio in favore degli studenti.

PERTANTO VI ASPETTIAMO TUTTI, PERCIÒ NUMEROSI, ALLA FESTA DEGLI EX CHE CONTINUIAMO A CELEBRAREFEDELMENTE DA QUASI 80 ANNI, PER RINSALDARE I RAPPORTI DI AMICIZIA TRA LE GENERAZIONI.

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SEGUICIANCHESU:

PROGRAMMA DELLA FESTA

9.30 Accoglienza nell’atrio

Benedizionedella lapide dei cadutie preghieraper i defunti, alunnie insegnanti

10.00 S. Messa nella chiesadel Collegio

11.00 Assemblea col salutodel Rettoree della Presidente,votazione del nuovoStatuto

12.00 Buffet nella salada pranzo del Collegio

FESTA ANNUALE DEGLI EX ALLIEVI

Saluto della presidenteGaia GottardoCari Amici ex Allievi, nell’invitarvi anche a nome del Consiglio

Direttivo alla Festa annuale degli Ex, mi rendo conto che devoanzitutto presentarmi, poiché sono stata eletta Presidente dal Con-siglio Direttivo votato lo scorso anno in assemblea. Non sono laprima presidente donna, vengo dal classico; la vera novità sta nelfatto che il Consiglio, grazie al sistema elettorale per fasce di maturità, si è molto rin-giovanito, così che può rispondere meglio alle istanze delle nuove generazioni. Ma diquesto parleremo in assemblea.In attesa d’incontrarci, vi presento il Consiglio eletto lo scorso anno dall’assemblea degli Ex: Cognome e nome Carica ScuolaAlessandrini Gianpiero Vice Presidente ScientificoBarbon Mauro Consigliere ClassicoBettiol Lucia Consigliere RagioneriaBiasioli Matteo Consigliere ScientificoCarlesso Andrea Consigliere ScientificoCusinato don Lino Assistente Spirituale ClassicoFiorin Enrico Consigliere ScientificoFrancescon Carlo Vice Presidente ScientificoGatti Pietro Consigliere ClassicoGottardo Francesco Consigliere ScientificoGottardo Gaia Presidente ClassicoLongato Stefano Consigliere ClassicoMarasciulo Nicola Consigliere ScientificoMichieli Andrea Consigliere ClassicoRossetti Giovanni Battista Tesoriere RagioneriaSteccanella Lionello Consigliere ScientificoDi essi 5 sono sotto i 35 anni; 4 sono tra 35 e 49; 6 sono oltre i 50 anni

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Festa e impegno etico e pro-fessionale hanno guidato la

mattinata in Auditorium per laconsegna della XXI edizionedel Premio La Fonte, assegna-to a Michele Mestrinaro, trevi-giano della parrocchia diSant’Agnese ed ex-allievo cheha conseguito la maturitàscientifica nel 2006. Dopo i sa-luti del rettore mons. Lucio Bo-nomo, il preside Mario DeConto ha tratteggiato la figuradi Michele Mestrinaro studen-te e in particolare le sue atti-vità come rappresentante diclasse, improntate al possibilee all’etica. Nella sua Lectio ma-gistralis, il premiato ha riper-corso gli anni successivi allamaturità, i colpi di fortuna, glismacchi, i numerosi ‘no’ ricevu-ti anche all’avvio dell’esperien-za sia di ingresso all’universitàche al lavoro. Agli studenti deiLicei ha consegnato tre pen-sieri. Anzitutto i giovani devo-no star vicini alle persone chevogliono loro bene e chequando sbagliano glielo dico-no. Sono genitori, amici, inse-gnanti. Poi, secondo consiglio,tra l’altro molto vicino all’espe-rienza personale, non aver maipaura di fallire, di sbagliare,perché il merito sta nel rialzar-si, ogni volta. “Avete una pro-spettiva di vita di cento anni”,ha detto, “e cento anni non ba-stano per realizzare tutte le co-se che ci rendono felici, e sonoquelle cose con le quali si pen-sa di cambiare il mondo. Oc-corre mantenere chiaro lo sco-po”. E, infatti, il terzo pensiero ècercare di capire che cosa ren-de felici nella vita, e poi suquello dare anima e corpo. Ri-percorrendo la sua esperienzadi studente al Pio X, ha ricorda-to alcuni professori e soprat-tutto il maggiore degli inse-gnamenti: “Qui ho imparato aimparare”, ha detto. Oggi Mi-chele Mestrinaro, dopo la lau-rea in fisica a Filadelfia (Usa) e ilmaster in Business Administra-

tion con una borsa di studioad Harvard, vive e lavora inMcKinsey a Londra e si occupadi piani di miglioramento dellasanità pubblica del Regno Uni-to. E’ intervenuta poi Gaia Got-tardo, di recente eletta nuovapresidente dell’AssociazioneEx-Allievi, ed ha confermato lafunzione di ‘ponte’ dell’asso-ciazione tra la scuola e gli ex, inparticolare quelli dispersi inItalia e nel mondo. La mattina-ta, ben guidata dalla regia diCecilia Bernardi, lei pure ex-al-lieva, ha visto la consegna del-la targa in argento che rappre-senta la fonte nel cortile inter-no del collegio, la firma dellaventunesima pergamena del-l’Albo d’Oro e la consegna del-le borse di studio al merito siaper i risultati con il 10 all’esamedi Stato di Terza Media, sia peri migliori voti nelle classi dei Li-cei. Il premio per la miglior pa-gella in assoluto è stato conse-gnato a Elisa Grigiante dell’ul-timo anno del Pio X Internatio-nal. Un applauso e un bouquetdi fiori anche a Alessia Zanda,vincitrice all’ultima edizionedel premio letterario MazzottiJuniores.Hanno partecipato all’evento ilvicesindaco Roberto Grigolet-to e i rappresentanti delle so-cietà che hanno collaboratoalla creazione del fondo per leborse di studio.

Guido Lorenzon

2 Gli EXaprile 2017

Albo d’Oro premio La Fonte dal 1995I edizione Alessandro Benetton, imprenditoreII edizione Nicola Lanza De Cristoforis, pilota aeronauticoIII edizione Giovanni Stellin, cardiochirurgo pediatraIV edizione Paola Manildo, architetto e suora francescanaV edizione Federico Stella, avvocato e docente universitarioVI edizione Riccardo Donadon, imprenditoreVII edizione Michela Cescon, attrice di teatroVIII edizione don Gianni Criveller, missionario in CinaIX edizione Massimo Scattolin, chitarristaX edizione Lucio Dalla, musicista, cantante e registaXI edizione Mariagiovanna Moino, pattinatrice non professionista

di livello mondialeXII edizione Maria Faloppa, vicequestore aggiunto Questura di Treviso

PREMIO “LA FONTE” 2016

Michele Mestrinaro (McKinsey)

scelta o meno di mandare i fi-gli al Pio X.Devo aggiungere che, graziead un gruppo di ex allievi im-prenditori, ma anche di qual-che famiglia, con il prossimoanno scolastico potremo di-sporre di una decina di borsedi studio che saranno asse-gnate da un Comitato scienti-fico che ho da poco costituito,il cui presidente onorario è ildott. Alessandro Benetton, chesi è adoperato per promuo-vere questa iniziativa a soste-gno del Collegio. Tale Comi-tato ha come membri ilrettore, il dott. Giovanni Ma-nildo, sindaco di Treviso ed exalunno, il dott. Nicola De Mat-tia, imprenditore ed ex alunno,il prof. Simone Ferraro, coordi-natore delle medie e delle su-periori, mons. Giuseppe Rizzo,ex rettore del Pio X, il prof.Gianni Mazzonetto, nostro exinsegnante, la prof.ssa MariaLuisa Furlan, membro del Con-siglio del Rettore e vice pre-side al Da Vinci, Gaia Gottardo,presidente Associazione Ex Al-lievi. Speriamo che altri exalunni, o come singole per-sone, o come titolari diazienda, o come ex compagnidi una determinata classe, siaggiungano nei prossimi anni.Il nome dei vincitori delleborse di studio sarà comuni-cato il giorno in cui verrà con-segnato il premio “La Fonte” ilprossimo 25 maggio, alle ore10 presso l’auditorium del Col-legio. Siete tutti invitati a par-tecipare ad un evento così si-gnificativo per noi.Prima però l’appuntamentoannuale importante, al qualeanch’io invito, è la Festa degliEx Allievi del 7 maggio pros-simo, nella quale spero di in-contrarvi numerosi, anche per-ché vogliamo ricordare i 90anni da quando il Collegio èin questa sede di Borgo Ca-vour, e prepararci all’80° del-l’Associazione Ex Allievi.Segnalo pure che a breve, gra-zie anche all’interessamento diGaia, avremo il nuovo sito delCollegio, rinnovato e più riccodel precedente, nel quale cisarà un posto particolare perl’Associazione degli Ex Allievi.Colgo l’occasione per augurarea tutti una santa Pasqua, con ilmio impegno a ricordarvi tuttinella preghiera, soprattuttoper coloro che sono ammalatio stanno vivendo una qualcheparticolare difficoltà. Il Signorerisorto ci sostenga e ci aiutitutti a perseverare nella fede enella carità.

mons. Ferruccio Lucio Bonomo

SALUTO DEL RETTORE segue dalla prima

segue dalla prima - Saluto della presidenteDurante quest’anno di mandato il Consiglio ha elaborato un nuovo programma perl’Associazione, i cui punti chiave vorrei riassumervi da subito, affinché possano even-tualmente essere discussi durante l’assemblea.Mantenere costante il ricambio generazionaleOggi c'è uno scollamento importante tra gli studenti del Collegio e la nostra Asso-ciazione perché manca un'interazione consistente tra le due parti. Vogliamo far co-noscere ai diplomandi la forza della nostra comunità, che affonda le radici nellacondivisione di valori importanti per la vita, e rendere naturale il passaggio dallascuola all'Associazione.Incrementare la proposizione di valore per gli ex-allievi Finora i punti focali dell'Associazione sono stati l'organizzazione della Festa annua-le e la divulgazione del Giornalino. Oggi è il momento di fare un passo ulteriore percondividere competenze, storie ed opportunità. Tra gli ex-allievi ci sono molte figu-re di spicco nel mondo dell'imprenditoria, della ricerca, dell'arte: ci piace immagi-nare l'Associazione come un luogo di incontro diretto tra persone che hanno cono-scenze diversificate ed inedite da condividere nel corso di un calendario di appun-tamenti presso il Collegio.Essere un canale diretto tra il mondo della scuola e il mondo del lavoroUna sorta di job market in cui gli studenti possano accedere a ricerche professio-nali reali e le aziende possano trovare profili formati su valori solidi, oltre che suun'elevata preparazione scolastica. Il nostro obiettivo è rendere fluida questa co-municazione tra le due parti. Con la riforma dell'Alternanza Scuola Lavoro, inol-tre, questa opportunità coinvolge direttamente anche gli studenti più giovani, chedovranno soddisfare un percorso formativo sulla base di apposite convenzionitra la scuola e le imprese.

Avere un network funzionale con profili aggiornatiLa più grande difficoltà dell'Associazione è mantenere attivi i contatti con gli ex-al-lievi attraverso un'anagrafica aggiornata e reale. I dati relativi agli ex-allievi in nostropossesso sono quelli forniti dalle famiglie al momento dell'iscrizione: diventa quin-di difficile reperire i riferimenti per le comunicazioni, salvo ricerche attraverso com-pagni di classe o segnalazioni dirette degli interessati. Oggi è fondamentale avereuna profilazione digitale dove il back-end sia gestito direttamente dall'ex-allievo.La festa degli ex-Allievi sarà l'occasione per mostrarvi un nuovo strumento digitale:una community on-line dedicata all'Associazione degli ex-Allievi, su cui stiamo la-vorando da mesi.Ricordo che il Direttivo dell'Associazione si riunisce presso il Collegio Pio X con ca-denza mensile.Le riunioni sono aperte a tutti gli ex-allievi che desiderino partecipare. Per qualsiasi informazione o comunicazione l'email di contatto è [email protected] di concludere, vorrei condividere, a nome di tutta l’Associazione e del Colle-gio, un profondo ringraziamento al prof. Mario De Conto, che quest’anno è andatoin pensione, dopo aver ricoperto il ruolo di Professore di Lettere e di Preside nellascuola secondaria di secondo grado.Personalmente non finirò mai ringraziare il prof. Mario De Conto per gli insegna-menti donati con passione per il suo lavoro, per il sapere e soprattutto per i suoi stu-denti. Ho avuto l’onore e la fortuna di essere sua alunna e ho imparato molte cosepreziose per la mia vita: prime su tutte la curiosità e il gusto per la ricerca... di infor-mazioni, di idee, di visioni, di approfondimento, di esperienze... la ricerca che va ol-tre l’accontentarsi di risposte pre-confezionate per le domande che naturalmente ciponiamo. Vi aspettiamo con gioia il 7 maggio! Un caro saluto, Gaia Gottardo

Questi i nomi degli studenti che hanno ricevuto le borse di studioAlunni di Terza Media che hanno superato l’esame di Stato nell’a.s. 2014/2015 con esitodieci o dieci e lode iscritti presso gli Istituti del Collegio Pio X - Andrea Bergamin (oggi 1ALic. Sc.), Pietro Pozzebon (oggi 1A Lic. Sc.), Matteo Spadotto Furlan (oggi 1A Lic. Sc.),Davide Giuseppe Velati (oggi 1A Lic. Sc.), Matteo Zamin (oggi 1A Lic. Sc.), Jacopo Landi(oggi 1A Lic. Ling.), Alberto Santel (oggi IV Lic. Classico).Alunni di tutte le classi superiori per il miglior profitto a.s. 2014/2015. (Oggi frequentanola classe successiva) - Elisa Grigiante, voto 10, 1B Pio X International; Costanza Gyulai,voto 9.70, V Ginnasio, Raffaella Polino, voto 9.23, 2A Lic. Classico, Alberto Martini, voto9.17, 2A Lic Classico; Marco Collovini, voto 9.42, 4A Lic Sc., Giovanni Nichele, voto9.36, 4B Lic. Sc., Jacopo Pozzebon, voto 9.33, 2A Lic. Sc.; Alessandra Marchesi, voto 9.10,1A Lic. Linguistico, Camilla Cerciello, voto 9.08, 4A Lic. Ling., Gianmarco Franceschi,voto 9.08, 4A Lic. Ling.

XIII edizione mons. Giacomo Lorenzon, ex rettore,parroco di Asolo e Pagnano

XIV edizione Roberto Rigoli, primario Microbiologia Ospedaledi Treviso

XV edizione Davide Rampello, presidente Triennale di MilanoXVI edizione Aldo Adinolfi, prefetto di TrevisoXVII edizione Marilina Armellin, primo consigliere Affari EsteriXVIII edizione Fabio De’ Longhi, Vicepresidente e AD De’ Longhi SpAXIX edizione Monica Gazzoli, avvocato, mediatrice familiareXX edizione Alessandro Muffato, ingegnere e responsabile Operazioni

Asia LuxotticaXXI edizione Michele Mestrinaro, fisico e healthcare innovator presso

McKinsey, Londra

| Il rettore mons. Lucio Bonomoconsegna la targa Premio La Fonte

2016 a Michele Mestrinaro

E’partito nel settembre 2016il plesso unico delle scuole

paritarie del Collegio Pio X. Ilvescovo mons. Gianfranco Ago-stino Gardin, accolto dal rettoremons. Lucio Bonomo, ha inau-gurato il 27 settembre la nuovasede della Scuola Primavera edell’Infanzia nei locali ristruttu-rati in Borgo Cavour, fino al-l’anno scorso utilizzati in affittodall’Università. Così, nella sedestorica del Collegio Pio X le fa-miglie possono ricevere il servi-

zio scolastico dalle classi del-l’età minima fino al diploma dimaturità, come ha spiegato ladottoressa Laura Catella. I 600bimbi che hanno occupato inuovi locali provengono dal-l’ex-Turazza. “Il Collegio si èraccolto in un unico polo scola-stico”, ha detto il Rettore, “e loha fatto in una strategia di aper-tura al territorio”. Infatti, sezio-ni della Primavera e dell’Infan-zia sono nella sede Maria Bam-bina entrata per prima a far par-

te della grande famiglia del Col-legio grazie alla collaborazionedelle Suore Maria Bambina.Mons. Lucio Bonomo ha poi ri-chiamato le recenti convenzio-ni con H-Farm per l’IB Pio X In-ternational finalizzata a una se-de provvisoria a Ca’ Tron, con ilGruppo dell’acciaio Danieli diButtrio per una sede distaccatadella Primaria e quella, un po’più articolata, con AlessandroBenetton che ha acquisito Pa-lazzo Ancillotto in Borgo Ca-

vour per collocarvila sede di 21 Investi-menti e prevedeazioni di sostegnoeconomico con bor-se di studio, di for-mazione e di alter-nanza scuola/lavo-ro. E quest’ultima,con le Suore France-scane dell’adiacenteCasa di Riposo per ilprogetto “Due mondi si incon-trano: bambini e anziani stan-no bene insieme”.Prima del taglio del nastro edella benedizione dei locali, ilRettore ha ringraziato il Vesco-vo e la Diocesi per l’impegno,anche economico. Nei riguardidel Collegio, i rappresentantidelle Istituzioni presenti, quellidei genitori e degli insegnanti,gli ex allievi e la loro presiden-te Gaia Gottardo. I bimbi di al-cune classi hanno offerto unbel canto e tutti i presenti, at-traverso il varco fatto appostanel muro divisorio tra il Colle-

gio e la Casa di Riposo, sonopassati nel giardino della Casadi Riposo, accolti dalla Madreprovinciale delle Suore Missio-narie suor Anna Maria Volpatoche ha ringraziato chi si è ado-perato per l’avvio del progettoanziani/bambini. Alla presen-za nel bel giardino delle ospitidella Casa, è intervenuto il di-rettore dei Servizi Sociale del-l’Ulss 9 dott. Pier Paolo Farro-nato ed è stato poi illustrato ilprogetto di contaminazionevirtuosa tra le generazioni.Il progetto è stato studiato epreparato da mesi in un gruppo

guidato dal direttore dalla CasaAurelio Schiavinato. Con atten-zione alla letteratura. Nel 2013a Seattle era stata avviata un’e-sperienza con il programmadell’Intergenerational LearningCenter. Le condizioni erano an-cora più coinvolgenti rispetto alprogetto trevigiano. Nella stessacasa di riposo infatti 400 anzia-ni, con un’età media di 92 anni,e 125 bambini, dai tre ai cinqueanni, hanno vissuto insiemeper un intero anno scolastico.Esperienza veramente positiva.Il progetto trevigiano prevedegià specifiche attività che vannodal racconto al gioco, dal recu-pero dei mestieri a feste e pas-seggiate insieme fino al coinvol-gimento delle nonne con le lo-ro ricette o dei nonni con l’artedel giardinaggio. A queste atti-vità potranno partecipare anchei nonni materni e paterni deibimbi del Pio X.Il Vescovo aveva detto che è si-curamente un dono della vita ilfatto che le generazioni vivanoe crescano l’una accanto all’al-tro. Un dono che va valorizzato.Quel varco sul muro di cinta traasilo e casa di riposo non saràun confine, ma un sentiero chei bambini si costruiranno viasempre più ampio di compren-sione della realtà, delle età e diloro stessi.

don Cristiano Serafin

Entrando nel Collegio Pio X di Treviso daborgo Cavour, l’ingresso principale che

studenti e insegnanti fanno tutti i giorni,quasi nulla sembra cambiato da novant’an-ni a questa parte. L’atrio colonnato è sempredignitoso e pulito, luminoso nelle portieredi vetro e ferro battuto che danno sul borgoe sul giardino interno, fiorito nella buonastagione, sempre ricco di verde; nelle iscri-zioni lapidee, nei busti marmorei dei fonda-tori dai volti benevoli. Eppure alcune bache-che e un paio di tavolini caricati di depliante di fascicoli pubblicitari indicano che là sivivono esperienze scolastiche sorprenden-temente ricche di proposte culturali. Mo-strano di saperlo anche i genitori che circo-lano in corridoio o per attendere il Rettore oper cercare le segreterie o per incontrarequalche insegnante. E’ cambiato apparentemente poco, perchéc’è stato sempre rispetto della propria sto-ria; in realtà è cambiato molto. L’identitàsembra non compromessa, anche se è im-portante capire su cosa si fondi, di che cosaè fatta. Per la sua identità infatti il Collegiodiventa soggetto di relazioni sociali, ed an-che di storia civile e religiosa. Qual è se nonè andata perduta?Vi concorre, se vogliamo, anche la denomina-zione: “el Pio” indica nel linguaggio correntequesto istituto scolastico trevigiano, non tan-to il papa trevigiano cui è stato intitolato. Tut-ti sanno di che si parla. E gli ex allievi si rico-noscono: “Sei del Pio anche tu?”- “ Sì, sono delPio”- “Vai da lui, che è del Pio”. Ecco, la denomi-

nazione concorre a rintracciare l’identità, cheè maturata lungo la storia. Si tratta in concre-to di un istituto scolastico, cattolico quindinon statale, gestito dalla diocesi di Trevisoche ne è proprietaria attraverso una sua fon-dazione, comprendente tutti i gradi di istru-zione ed educazione primari e secondari (haavuto anche istituti universitari), compren-dente indirizzi classici, scientifici, tecnici, lin-guistici, che si sono modellati nel tempo,conservando una base formativa umanisticaqualificante. Come si sono succedute gene-razioni di alunni, così si sono succedute ge-nerazioni di insegnati: anche scolari diventa-ti docenti. Fino a poco tempo fa preti e laicihanno condiviso la missione scolastica ededucativa, dalla fondazione e per volontà deifondatori spinti da un progetto educativo,non da carenze di personale. Per oltre mezzosecolo il convitto maschile ha qualificato l’i-stituto, che aveva anche un semiconvitto perrispondere alle richieste delle famiglie. L’ac-coglienza femminile negli anni settanta hamodificato parecchio la tradizionale fisiono-mia del Pio X, ma senza comprometterne l’i-dentità, anche perché la “apertura” alle ra-gazze con i conseguenti cambiamenti fu rea-lizzata con la partecipazione di tutte le com-ponenti educative: insegnanti, genitori, allie-vi; e con una tempistica che conferì alle scel-te significato innovatore, non di rottura. Si-curamente innovative le scelte didattichedell’ultimo periodo: le acquisizioni scientifi-che, la strumentalità informatica, le aperturelinguistiche in dimensione europea, ed an-

che l’apertura sull’arco evolutivo, dalle scuo-le materne ai corsi di sostegno alle profes-sioni lavorative.Dunque una scuola che ha coltivato la suaidentità giocandosi sulle opportunità, rispon-dendo alle necessità, che presuppongono undialogo costante con la realtà sociale e cultu-rale. Della quale saper interpretare le doman-de: quella educativa, ma anche quella cultu-rale e quella spirituale.Ponendoci la domanda (che non pochi sipongono e che non è da poco): il Collegio PioX ha perduto o conservato, diminuito o ac-cresciuto, la sua identità lungo la sua storia?La risposta per essere vera non deve esseresuperficiale. E’ vero che la mancanza del con-vitto ha ridotto con i tempi anche l’incidenzaeducativa; che l’assenza di preti nel collegiodocenti (preti formavano una comunità pre-sbiterale interna) più che favorire la laicità leha sottratto un sostegno; che l’allargamentodello spettro evolutivo, dalle materne alle su-periori, rende complessa l’offerta educativapur garantendone la continuità. La sua iden-tità non si è persa nella storia, perché nonpuò essere cercata che nel suo essere scuolacattolica. Ed oggi possiamo affermare che l’i-struzione scolastica offerta dal Pio X è di qua-lità, in alcuni aspetti di eccellenza, con duemotivi a conferma: lo spirito creativo con cuiaccoglie nuovi campi di conoscenza trasfor-mandoli in offerte scolastiche, e il coraggiocon cui gestisce la difficile condizione econo-mica. Qualità ed eccellenza non meno diquelle che ieri erano alimentate da un corpo

insegnante di elevata cultura e scienza e diautorevolezza didattica. Quanto alla sua spe-cificità cattolica, oggi la formazione spiritualee umana è affidata più a testimonianze che apratiche, ad esperienze più che ad istruzioni.In un contesto culturale “liquido” in cui fede emorale sono sentimenti privati di supportisociali, l’umanesimo cristiano cui il Pio X con-tinua ad ispirarsi con coraggio e fedeltà (at-tento all’umano, a tutto l’umano, alle singolepersone per svilupparne i talenti e sostener-ne le fragilità), di sicuro gli ha rafforzato l’i-dentità. Non c’è rigetto negli allievi delle pro-poste spirituali, quando avvertono che sonocredibili per la testimonianza personale di chile offre; e sono contenti di essere chiamaticontinuamente a scegliere, in proporzione al-la crescita personale, ma sempre, come nellavita domani. Nelle scelte vengono sperimen-tate la libertà e la responsabilità. Quanto allefamiglie, provate da crisi come sempre, conti-nuano a scegliere la scuola cattolica sottopo-nendosi oggi più di ieri a sacrifici economici,perché convinte di investire sui figli dallabontà della proposta educativa e dalla credi-bilità dei docenti e degli educatori. Forse inpassato l’identità culturale del Collegio Pio Xsi collocava su un versante “conservatore”, e lacittadella educativa custodiva le sue mura didifesa anche con disciplina; oggi il suo ver-sante è quello “innovatore”, anche se un po’ didisciplina sta sempre bene.

don Lino Cusinatoassistente spirituale

dell’associazione Ex Allievi

3Gli EXaprile 2017

E’ NATO IN BORGO CAVOURIL POLO SCOLASTICO DELLE PARITARIEAperto un varco nel muro tra Asilo e Casa di Riposo

A PROPOSITO DI IDENTITÀ

I cambiamenti culturali hanno intaccatol’identità del Collegio Pio X?

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Molti di coloro che hanno fre-quentato il Collegio, insegnan-

ti o alunni, ricordano con affetto estima i Padri Spirituali che hanno in-contrato, figure significative soprat-tutto per la loro presenza e per lequalità personali che hanno espres-so; tra le tante, la dote più apprezza-ta è quella dell’ascolto: tutti hannoofferto la possibilità di incontrare unvolto amico, una figura con la qualepotersi confidare, avere un confron-to e talvolta anche uno sfogo sullevicende personali o legate alla vitanel Collegio.Ascoltare tali storie fa piacere, anzi-tutto perché dimostrano una gran-de stima per i sacerdoti che hannoservito donando la loro vita tra lemura della nostra scuola, soprattut-to in un tempo come è il presentenel quale la figura del prete nonsempre è valutata positivamente;inoltre perché mostra che la caratte-rizzazione religiosa della nostrascuola emerge come un valore ag-giunto, e proprio la figura del PadreSpirituale catalizza tale identità; infi-ne… anche perché motiva ad impe-gnarsi chi assume questo servizio!Da quasi due anni ricopro questoruolo e mi sto accorgendo che ilprincipale degli “ambiti di azione”del Padre Spirituale è quello congli insegnanti: sono loro che sentocome i primi a cui prestare il miotempo e la mia attenzione (e giànel riconoscere questo devo am-mettere tanta parte delle mie ina-dempienze!).

Con gli insegnantiGli insegnanti della nostra scuolacambiano spesso, specie negli ulti-

mi anni; per tante ragioni, chi perraggiunti limiti di età, chi per averassunto altri ruoli nella scuola sta-tale. Tutti hanno il Collegio nel cuo-re e molti che tornano a salutare ri-cordano con gratitudine quantovissuto nella nostra scuola. Quelloche vivono qui come dedizione,come impegno, fa capire che noninsegnano solo per mestiere: la lo-ro è quasi una vocazione, perchénon misurano il tempo né le ener-gie. Tale dedizione è costosa e van-no supportati, sostenuti, incorag-giati: molte sono le occasioni in cuil’insegnamento li mette in diffi-coltà per cui offrire loro un ascolto,una parola incoraggiante, il riferi-mento al Signore che accompagnae rilancia è uno dei compiti più im-portanti del Padre Spirituale.

Con gli alunniL’altro ambito di impegno è la rela-zione con gli alunni: colgo simpatiada parte di tutti gli studenti verso ipreti che incontrano (non c’è solo ilPadre Spirituale in Collegio!), segnoche questi giovani hanno piacere dipotersi relazionare con tale figurache percepiscono un alleato prezio-so negli anni della crescita.Vale la pena spendere una parolasui giovani allievi di oggi: contraria-mente a quanto molte ricerche di-cono, si presentano generalmentedisponibili e curiosi anche di frontealle proposte di fede. Pur con sensi-bilità diverse apprezzano la possibi-lità di fare silenzio nei ritiri di classe;si confidano e cercano la possibilitàdi confrontarsi, per esempio in oc-casione delle confessioni; cercano ildialogo con gli adulti e se trovanoascolto e fiducia mostrano il lato mi-gliore di sé, lasciando un’impressio-ne positiva ed uno sguardo positivosul futuro che sta in mano a loro.Da quest’anno dentro le mura del

Collegio sono en-trati anche moltidei bambini dellaPrimavera, del-l’Infanzia e dellaPrimaria che pri-ma erano nellesedi esterne: co-stituiscono unnuovo campo dacurare, particolar-mente simpaticoed affascinante,che per molti ver-si è ancora daesplorare.La nuova situa-

zione fa sì che ora il Collegio offreun percorso che potenzialmentepuò accompagnare tutta la cresci-ta di chi gli si affida: dall’infanzia al-la giovinezza. Questo pone una sfi-da affascinante e promettente per-ché quelli che un alunno potrebbepassare nella nostra scuola sonogli anni più decisivi per la forma-zione intellettuale e non solo: allefamiglie che ci affidano i loro figlipossiamo offrire, assieme ad unapreparazione di qualità, anche uncammino di crescita e di formazio-ne integrale cristianamente con-notato. Sappiamo quanto è decisi-vo l’ambiente di vita per la forma-zione e in questo il Collegio puòessere davvero un luogo molto si-gnificativo e altamente formativo.In una sfida così affascinante il ruo-lo che può giocare la figura del Pa-dre Spirituale è sempre più prezio-so: prego di esserne all’altezza, maso di essere parte di una squadradi qualità, ad iniziare dagli inse-gnanti che mostrano grande pro-

fessionalità e sensibilità anche dalpunto di vista religioso.

Con i genitoriUn ultimo ambito dove il Padre Spi-rituale è chiamato ad impegnarsi èla formazione che si offre anche aigenitori: sono essi che ci affidano ifigli ed a loro ci affianchiamo peraiutarli a far crescere bene questi ra-gazzi e ragazze. Perciò è importanteche offriamo gli strumenti per ac-compagnare alcuni passaggi delica-ti della crescita; un campo partico-larmente delicato nel quale il conte-sto culturale odierno offre stimolicontrastanti è quello dell’educazio-ne affettivo-sessuale. Tra le tanteproposte noi cerchiamo di offrire aigenitori delle coordinate di riferi-mento, con l’appoggio di persone eistituzioni competenti, per aiutare ifigli a svilupparsi armonicamente,secondo il modello antropologicocristiano, che è un modello pro-muovente, che valorizza tutto ciòche c’è di bello nella nostra umanità.Su questo “fronte” il Padre Spiritualeè impegnato in prima persona nelcoordinare le iniziative formative e ipercorsi per genitori, per insegnantie infine anche per gli alunni.C’è molto lavoro da fare ed il tempoè risicato, dovendomi dividere tra ilCollegio e l’impegno di Vice Rettorein Seminario, ma la voglia non man-ca e, grazie alle molte disponibilitàche gli insegnanti per primi offrono,stiamo cercando di fare delle bellecose! Auspico che la stima, la colla-borazione e l’aiuto degli ex-allievi cisiano continuamente di stimolo e disostegno!

don Cristiano Serafin

4 Gli EXaprile 2017

Non ha voluto aspettare ancora cinque anni Paolo Stocco, il solerte econvincente coordinatore di classe, per celebrare il cinquantesimo (che sarà

un appuntamento solenne): tutti d’accordo anche per il 45°, sebbene avendoloimprovvisato qualcuno a malincuore ha dovuto rinunciarvi, ma resta dellasquadra. E’ avvenuto così: il desiderio dell’incontro è venuto da don LinoCusinato l’ex insegnante di filosofia e storia, che ha sempre coltivato relazioni diamicizia con il gruppo; Paolo Stocco lo ha fatto suo ed ha messo in moto il tam-tam e-mail che funzione. Diciotto presenti all’Antica Postumia di Vedelago giovedì16 marzo: Ivo Balsimelli, Renato Carraro, Renato Ceccato, Piercarlo D’Amato,Sergio Davanzo, Paolo Favero, Roberto Foffani, Adelino Gasperini, GiacomoMarchese, Fausto Massarotto, Diego Mazzaro, Vincenzo Mazzocato, AlessandroNardi, Remigio Parisotto, Carlo Sessa, Francesco Spinelli, Luciano Spolaor, PaoloStocco, e don Lino Cusinato.Ma vogliamo anche ricordare i dieci assenti giustificati: Camillo Buratto, LucianoCampeotto, Paolo Crosto, Dario Dal Pozzo, Sandro Fioravanti, Claudio GrelliGianluigi Nogarin, Enrico Pedoja, Carlo Perissinotto, Renzo Signori. La “grandeclasse” era composta di 33 alunni: di questi soltanto tre non hanno coltivato rapporticol gruppo; due purtroppo sono morti da qualche anno Flavio Bortolato, RobertoRaho, che sono nel ricordo affettuoso degli amici.Il 45° fa presente che questi “compagni di classe” hanno ora dai 63 anni in su, sononella maturità piena della vita, che godono già traguardi raggiunti con impegno efatica, qualcuno racconta che ha incominciato a diventare nonno. Diverse leprofessioni, diversi i successi, molteplici le esperienze del mondo, diverse anchequelle famigliari, ma questo rapporto di amicizia liceale sembra avere una forzastraordinaria di resistenza. Perché? Per tutti le amicizie giovanili sono le più genuine,ma questa classe è maturata nella stagione della rivoluzione culturale, dellacontestazione studentesca, e del dopo concilio: quando si credeva di poter cambiare,e le piccole esperienze di classe realizzate mettevano entusiasmo, costringevano adiscutere e a lasciarsi coinvolgere. Questo ha cementato: gli ideali condivisi. Poi leutopie si sono disciolte, ma il coraggio e l’entusiasmo sono rimasti; ed hannoaccompagnato il cammino successivo, che oggi guardando indietro è già lungo, mache davanti ha ancora tanta strada. (L.C.)

La maturità classica 1972ha celebrato il 45° anniversario

DON CRISTIANO SERAFIN RACCONTA LA SUA ESPERIENZA NEL COLLEGIO PIO X

Il padre spirituale che fa’?

5Gli EXaprile 2017

Non si può dire che TullioGiacomini sia uno sconosciuto

nel Collegio Pio X, almeno dallegenerazioni di una certa età. E’ unveterano che ha già varcato isettant’anni, trevigiano doc, che neldopoguerra (a partire dal 1951) hapercorso tutto il curriculumscolastico del Piodecimo dalla V elementare alla Vragioneria. Presto dopo il diploma ha dovutoinserirsi nell’azienda commerciale paterna(prodotti da imballo) che in città è una ditta storicaessendo passata attraverso quattro generazioni; (ilfratello Mario invece, anch’egli ex allievo, avevascelto la strada dell’avvocatura). Non ha mai rotto ilcontatto con l’istituto dove haricevuto tutta la sua formazionescolastica, e meno ancora conl’associazione ex allievi, della qualeper molti anni è stato consigliere epoi anche presidente.Nella città di Treviso tuttavia Tullioè ben conosciuto con affetto estima, per l’opera sociale e culturaleche da decenni conduce con spiritodi volontariato, nel quale ha saputocoinvolgere tante persone. Anche lasua sensibilità ed apertura alla vita

sociale e politica egli ha ricevuto in collegio, inparticolare l’allora direttore spirituale don ErnestoSoligo lo aveva educato a vedere le povertà e apiegarsi su di esse.Due sono le Istituzioni più importanti (non leuniche) nate dall’anima generosa e dall’intelligenzaattenta di Tullio: la Cooperativa Quadrifoglio per

disabili nel campo della solidarietà sociale, e inquello culturale l’Associazione “Ecce Gratum” deiGiovani Musicisti Veneti con laboratorio musicale eorchestra. La storia di queste realtà, poichéc’interessa l’esperienza vissuta che le ha generate,abbiamo preferito farcela raccontare direttamenteda Tullio stesso. (Lino Cusinato)

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TULLIO GIACOMINI:TRA MUSICA E SOLIDARIETÀ SOCIALE

Come ti è nata l’idea della Cooperativa?“E’ incominciata circa quarant’anni fa, quandoun giorno di primavera del 1980 le mie figlie, tor-nate dalla scuola delle Canossiane, mi dissero chein città c’erano persone disabili per le quali si do-veva fare qualcosa. Fu così che, mosso da questaattenzione “richiesta”, arrivai per la prima volta invia Marchesan 41: in una casa fatiscente, circon-data da sterpi e rovi incontrai i primi quattro pro-tagonisti di questa avventura, che là si davano ap-puntamento: una ragazza colpita da sclerosi, ungiovane seduto in sedia a rotelle, un sensibile gio-vane obiettore di coscienza, una signora presentecon voglia di solidarietà. L’incontro con loro miconvinse a frequentare regolarmente quella casa divia Marchesan”.

E cosa avete fatto?“Abbiamo incominciato ad organizzarci, nei modipiù concreti e semplici, per aiutarci nei bisogni: fucome un tam-tam che si diffuse in fretta, facendoarrivare persone disabili da ovunque, ed anche gliaiuti necessari. Occorse due anni per darci la formadi “comunità alloggio” in una casa decentementeaccogliente, sostenuti dalla provvidenza di citta-dini generosi, che molto discretamente non cihanno fatto mancare il necessario. Regola ferrea èstata: niente etilismo, niente droga, poiché gli ospitierano disabili adulti (dai 25 anni in su, la fascia so-cialmente più scoperta). Oggi la comunità conta inmedia 30 ospiti: 15 diurni, 15 a tempo pieno, as-sistiti da volontari e da due dipendenti dell’Ulss

convenzionati, che realizzano un programma fi-sico, educativo e di lavoro residuo. Non è retoricase dico che il Quadrifoglio è una realtà dellacittà,perché realizzata da iniziative private e pub-bliche e da tanto volontariato”.

Le famiglie come la vedono, e che parte hanno?“Dopo le prime perplessità comprensibili, una dif-ficoltà nacque dalla loro tendenza a scaricare su dinoi i problemi, tirandosi fuori; poi anche quellacontraria: di intromettersi nel programma, mentrele famiglie sono le meno attrezzate a valutazioni og-gettive. Con un po’ di fatica e molta pazienza siamoarrivati a rapporti corretti, fatti di giusta collabora-zione, di informazioni e di fiducia”.

Da quarant’anni sei un volontario: che espe-rienza è stata?

“La mia generazione non conosceva questa realtà:il disabile o era chiuso in casa come una vergognao affidato a istituti speciali. Non li incontravi perstrada, tanto meno a scuola. Il senso della nostraopera è stato di toglierli dall’isolamento, liberarlidai pregiudizi, inserirli nella società, ad avere fidu-cia in se stessi. Le barriere erano e sono tante. Perquesto credo che il risultato ottenuto valga piùdelle tante difficoltà incontrate, ed anche degli er-rori commessi (che sono serviti a migliorare)”.

Che risultato è?“La Cooperativa è impegnata a migliorare la vita de-gli utenti, recuperando le loro capacità residue, fa-vorendo il benessere psicofisico, portarli all’inte-grazione sociale di una vita adulta. Per questo

operiamo per progetti personalizzati; dentro una“struttura aperta” che favorisce lo scambio tra ilcontesto urbano e la comunità. Tale risultato nonsarebbe possibile senza l’Associazione di Volonta-riato Amici del Quadrifoglio che, regolata da unaconvenzione, coordina le attività aggiuntive e com-plementari”.

A proposito di volontariato, come lo vedi oggi?Non basta dedicare un po’ del proprio tempo li-bero: utile, ma non sufficiente. Oggi ci sono tantivolontari, ma poco volontariato: quello del dono disé spontaneo alla persona in difficoltà che senti vi-cina. La sua dote è la gratuità, che in cambio ricevel’intima gioia di una amicizia guadagnata”.

Controcorrente oggi, non ti pare?“Certo il materialismo e l’utilitarismo dominantinon favoriscono il volontariato. Forse lo provo-cano per reazione. Ridimensionando un po’ i bi-sogni materiali e la ricerca dell’utile si può farespazio alla ricerca dei beni del cuore e della mente.Credo che con l’occhio dell’anima sia possibile ali-mentare quella scintilla di giustizia che ognuno hadentro”. (L.C.)

LA COOPERATIVA QUADRIFOGLIOIntervista al fondatore Tullio Giacomini

Il Gratum dice gratuità, ma anche ringraziamento, cioègioia per la bellezza che gratifica. E’ l’altra iniziativa

scaturita dall’inesauribile inventiva di Tullio Giacomini:questa nel campo formativo culturale, in modo specialemusicale. Egli ne è il presidente, ma ha organigrammaesauriente: consiglio, segreteria, direttore artistico, di-rettore del Laboratorio, una ventina di docenti; soci sonole famiglie, che partecipano ai momenti significativi epagano la retta (il bilancio è attivo). E’ nata nel 2002come Associazione di Giovani Musicisti Veneti di Trevisocon l’obiettivo di promuovere progetti artistici ed edu-cativi con particolare attenzione alle generazioni piùgiovani e in collaborazione con le istituzioni culturali eformative del territorio. Per questo nel suo seno sonosorte: l’Orchestra Giovani Musicisti Veneti nel 2002, e ilLaboratorio “L’Isola della Musica” quale progetto forma-tivo e culturale.

Orchestra Giovani Musicisti VenetiRiunisce circa 100 allievi dai 10 ai 20 anni provenienti daistituti musicali di tutto il Veneto accomunati dall’amorealla musica e dal desiderio di vivere uno spazio specialedove condividere l’esperienza formativa. L’Associazioneoffre stage estivi in cui nella convivenza i giovani studianoe provano i loro repertori; un concorso internazionale dicomposizione per orchestra giovanile, del quale le operepremiate vengono poi eseguite dall’Orchestra dei GiovaniMusicisti Veneti; inoltre laboratori tematici di studio:corsi che propongono attività di ricerca e di approfondi-mento tecnico-musicale. Ha in attivo 100 concerti in tea-tri importanti, ed ha collaborato in altri con suoi solisti.

Il laboratorio musicale “L’Isola della Musica” Il progetto, realizzato con l’Istituto Scolastico Canos-siano di Treviso, è di sviluppare le capacità comunica-tive dell’individuo attraverso il linguaggio musicale edi essere punto d’incontro e di confronto musicale e cul-turale nel territorio. Agli allievi viene offerto un per-corso formativo personalizzato, secondo le proprie po-tenzialità, che può anche preparare ai concorsi delleaccademie e dei conservatori, ma principalmente svi-luppare le capacità personali con un programma li-bero. Punto di forza sono le attività d’insieme: attivitàorchestrali, coro di voci bianche, esperienze di rela-zione e di collaborazione. Nell’anno ci sono esibizionipubbliche, spettacoli realizzati con tutti i partecipanti,e la collaborazione con l’Orchestra offre ulteriori im-portanti possibilità formative. (L.C.)

Associazione culturale

“Ecce Gratum”

“Perché il Classico?” è la do-manda che ci sentiamo rivol-

gere molto spesso. “Perché è unascuola che ti apre molte strade nelfuturo”: questa è la risposta che vie-ne data spesso e che altrettantospesso è considerata banale. Ma for-se merita un po’ più di attenzionequesta risposta scontata.Cosa vuol dire che “apre molte stra-de nel futuro”?Quando si sceglie la scuola superio-re, in un certo senso si orienta il pro-prio futuro. Ecco perché gli indirizziclassici e gli altri indirizzi hanno dif-ferenze anche “a lungo termine”.Il classico fornisce le capacità dipoter vedere oltre le cose, fa capireche non a tutto c'è una risposta.Per esempio perché crediamo in

Dio? Non possiamo dare una ri-sposta scientifica perché essa vaben oltre tutto ciò che è materiale.In questo caso si parla di fede,qualcosa che sebbene non si possaverificare viene ritenuta correttadalla nostra anima.Il Classico vuole insegnare a vedereil mondo in un modo non esclusi-vamente materiale, ci insegna leorigini delle lingue che si parlanonella maggior parte del mondo,perché gran parte delle lingue deri-vano dal greco e dal latino. Infattipossiamo notare delle uguaglianzesintattiche, morfologiche fra le va-rie lingue del mondo come l'italia-no, lo spagnolo, l'inglese e l'india-no. Il Liceo Classico insegna aesprimersi in italiano nel modo più

corretto possibile, fornisce lebasi grammaticali per poterparlare correttamente anchealtre lingue. Se non siete ancora sicuri di

cosa vorreste fare nel vostro futuro,questo tipo di liceo vi dà le basi peruna qualsiasi università. Tutti glistudenti che hanno frequentato ilclassico in seguito si sono trovatibene in una qualsiasi università, siaessa scientifica sia linguistica. Non esistono quindi scelte sbagliateo scelte giuste: il Liceo Classico è va-lido tanto quanto gli altri licei.Pertanto, quando abbiamo scelto difare il Liceo Classico, abbiamo valu-tato che poter capire il perché diogni cosa, anche sulla base di even-ti storici passati, avrebbe potuto aiu-tarci a fare scelte più ragionate.Meno frequentemente ci sentiamochiedere perché abbiamo sceltoproprio il Pio X. I motivi sono i piùdisparati: dalla possibilità di poter

approfondire il proprio inglese conil corso “English Plus”, che dà lapossibilità a chi segue questo corsodi ricevere delle certificazioni chesaranno valide in una qualsiasi uni-versità all'estero; all’attaccamentoda parte di chi vi ha già frequentatole medie; alla nota positiva data daigenitori che magari hanno già fre-quentato la scuola e conoscono lapassione e l’amore che gli insegnan-ti mettono nello svolgere il loro la-voro; all’offerta di molti corsi po-meridiani come il corso di Tedescoche dà la possibilità di sostenereesami per alti livelli di certificazio-ne, il corso di teatro, il corso di let-tura e molto altro. Il Pio X inoltre dàla possibilità agli studenti di parlaredirettamente con i docenti in uncolloquio privato in caso di biso-gno. È una scuola dove ogni studen-te ha un nome e non è semplice-mente un numero.

La IV Ginnasio

6 Gli EXaprile 2017

“...Lasciate ogni speranza, voi che entrate!”: non è laminaccia che il Sommo Poeta lesse sulla portadell’Inferno all’inizio del suo viaggio, ma la certezza chedi questa scuola non ci dimenticheremo mai! Cominciacosì il saluto della 5 Scientifico A rivolto a tutti, studentidi ieri, di oggi e di domani del Collegio Pio X. Noi della 5A siamo giunti alle ultime concitate battute del nostrocammino, con la matura consapevolezza dei veterani -ormai QUASI EX … e qui doverosamente incrociamo ledita… - ma anche con la nostalgia di chi si lascia allespalle un periodo importante della propria vita.

Federica: “C’è un motivo per cui si dice che quelli dellesuperiori siano i migliori anni della nostra vita e, arrivataalla fine di questo percorso, posso dire di averne avuto laprova tangibile. Se ripenso al tempo trascorso, miaccorgo che sono diventata una persona diversa e chesono più ricca non solo di nozioni, ma anche di ricordiche rimarranno indelebilmente segnati nel mio cuore.Non sarei sincera se dicessi che sono state sempre rose efiori, di giornate e di momenti brutti ce ne sono statimolti, però mi accorgo che i ricordi piacevoli sononettamente superiori rispetto a quelli più cupi. Infatti, seprovo a pensare a quali siano stati il giorno più bello e ilgiorno più brutto di questi cinque anni al Pio X, facciofatica a ricordare il peggiore, mentre mi trovo indifficoltà a scegliere il migliore fra tanti che ricordo…Forse il giorno più bello è stato per me quando, tornata ascuola dopo una lunga assenza per malattia, compagni

e professori hanno accolto gioiosamente il mio ritorno;è stato allora che ho realizzato che intorno a me ci sonopersone che hanno a cuore il bene degli altri in mododisinteressato e sincero. Sarò sempre grata ai ragazzidella mia classe per aver ogni giorno contribuito arendere le ore di studio meno pesanti, per le risate eanche per i momenti di aspro confronto. Infine, sonograta al Pio X per avermi accompagnato nei primi passiverso la vita adulta in modo attento, non solooffrendomi un’istruzione, ma anche arricchendomicome persona, come cittadina, come donna”.

Giulia: “Sono giunta al Pio X dopo un periodo difficilein un’altra scuola e un anno perso: quando sonoarrivata qui sono stata accolta con calore, mi sonosubito sentita accettata e protetta. Certo poi con iltempo quel calore è diminuito, perché con il tempo lepersone vicino a me sono cambiate e maturate inmodo differente; ma ora che sono arrivata in quinta,ho imparato ad apprezzare il calore autentico di quellepersone che mi sono davvero rimaste vicine! E posso

dire di ritenermi fortunata,anche per aver sperimentatouna realtà diversa rispetto alluogo da cui provenivo… Unodei momenti più belli chericorderò di questi cinque anni èil giorno del mio diciottesimocompleanno, quando i mieicompagni mi hanno fatto unasorpresa: eravamo in gita aLondra e nella cameradell’albergo mi hanno fattotrovare appeso al muro sopra illetto un lenzuolo con scritto

Tanti Auguri #18 con tutte le firme!”

Costanza:“Dopo aver passato in rassegna questi cinqueanni, ho scelto come giorno più bello quello in cui horicevuto la comunicazione di aver vinto la Borsa di Studio:non tanto per il riconoscimento in sé, ma perché quelgiorno ho ricevuto complimenti sinceri sia da parte dei mieicompagni che dei professori e mi sono sentita apprezzata.Sono riconoscente al Pio per avermi fatto conoscere moltepersone diverse tra loro e da me che, nel bene e nel male, mihanno fatto crescere. Ho imparato ad essere forte e un po’più paziente, a credere di più in me stessa e a riconoscere chidavvero mi vuole bene. Quindi, grazie Pio per avermiaccompagnato nel mio diventare adulta.

* * *Mancano le voci maschili: evidentemente sopraffattedalla passione per la matematica, ora che con noi ètornato l’inossidabile professor Zecchel!UBI MAIOR, MIN…UCCI CESSAT! = Michela Minucciinsegnante di italiano

Il Collegio PioX di Treviso ha da alcunianni aperto un Liceo internazionale, il

che significa che tutte le materie vengonostudiate in lingua inglese, seguendo il pro-gramma IGCSE e IB del Diploma Program.Le ragioni per cui ho deciso di intrapren-dere questo corso sono diverse, ma la prin-cipale è la continuità didattica, ovvero percontinuare il percorso scolastico in linguainglese che avevo intrapreso. Un'altra ra-gione che mi ha spinto a scegliere questoliceo, e in particolare il Pio X, è il fatto chemolta gente ne parla in modo positivo, af-fermando che questo è un liceo diverso daquelli tradizionali, che apre più porte peril futuro e permette di sviluppare lo spiritocritico, in una scuola il cui pProgetto edu-cativo pone la persona al centro. Rispettoai tradizionali Licei italiani, l'Internatio-nal è una scuola che richiede buone capa-cità di dominare la lingua inglese, vistoche tutte le materie vengono studiate inquesta lingua. Il fatto che sia tutto in in-glese è un aspetto molto positivo, perché,come tutti sappiamo, l'inglese è la primalingua più parlata al mondo, motivo percui questo liceo ci dà un grande vantaggiorispetto agli altri studenti, perché ci offre diimparare in modo approfondito una lin-gua che sarà molto importante per il no-stro futuro lavorativo. Un aspetto che mi faconvincere ancora di più di aver fatto lascelta giusta col percorso DP, e di studiareal Pio X, è il fatto che non solo ho imparatoa dominare molto bene la lingua inglese ea sviluppare l'open mind, ma anche hocreato ottimi legami di amicizia con i mieicompagni di classe e di istituto. Inoltre hoincontrato insegnanti che mi hanno per-messo di maturare rapporti autentici e mihanno dato la possibilità di scoprire e spe-rimentare le mie attitudini.

Jacopo Giustiniani

Perché il Classico e perché il Pio?Una riflessione di gruppo della IV Ginnasio

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Il Collegio Pio X haportato a giugno scorso

sul traguardo delBaccaureatoInternazionale la suaprima squadra di studenti.Sono 14 e sono finora gliunici in assoluto ad averconseguito questo titolodi studio a Treviso, validoin tutte le università delmondo. Le prove di esamesi sono svolte a Trevisocome, in contemporanea,in ogni altra parte delmondo, coordinatedall’Organizzazione delBaccalaureatoInternazionale che hasede a Ginevra. E’ statoanche il coronamento diquella sfida partitaquando il Collegio haistituito quattro anni fa ilPio X International, il corso

di studi che in due bienniconduce all’IB DiplomaProgramme. Gli studenti vi sonoammessi per selezione. Loscopo è accertare il livellodi conoscenza della linguainglese (tutte le materiesono infatti in inglese) e lecapacità logiche delcandidato. Dopo il primobiennio che si concludecon prove certificatedall’Università diCambridge, gli studentientrano nel famosobiennio dell’IB DiplomaProgramme che siconclude, appunto, con gliesami per ilconseguimento deldiploma. “E’ stato unmomento di fortecommozione parteciparealla festa di questi

quattordici ragazzi”, hadetto una mammapresente in Auditorium, “edopo tanti sacrifici deiragazzi e delle lorofamiglie si apronoprospettive incoraggianti”.Le conoscenze e le abilitàche i giovani hannomaturato sono unpatrimonio moltoimportante per la lorovita. Ma anche per glistudi universitari. Alcunisono stati infattiselezionati da universitàsia italiane che straniere diprestigio.Al termine della cerimoniadi saluto, sul palcodell’Auditorium del Pio Xc’è stato il classico lanciodel ‘tocco’ e la foto ricordoaccanto alla fonte nelgiardino del Pio.

7Gli EXaprile 2017

Da qualche mese non sono più un tuo assiduo frequentatore.Lo sono stato, però, quotidianamente per ben 44 anni: dap-

prima come studente delle Medie e del Liceo Classico, poi comeassistente dei convittori e, dopo 9 anni di separazione, sono tor-nato da te come insegnante fino al 30 novembre dell’anno scorso,quando sono andato in pensione. Come ho detto nel saluto ai ra-gazzi, ai colleghi e al Rettore, ringrazio Dio prima di tutto perché,assieme ai miei genitori, mi ha dato la grazia di formami, adole-scente, nelle tue aule con professori davvero straordinari, che mihanno comunicato il gusto per il sapere nel significato piùprofondo di questo termine, in sinergia con i valori cristiani. Rin-grazio Dio, e i vari Rettori che ho incontrato, anche perché hoavuto il dono straordinario di fare da grande quello che deside-ravo fare da quando ho iniziato a salire le tue scale e a frequen-tare i tuoi ambienti: insegnare. Nei 33 anni di insegnamentopresso di te, di cui 19 anche di presidenza, per me è stata graziaincontrare tanti giovani, tanti genitori, tanti colleghi e tante altrepersone con varie mansioni al tuo interno. La condivisione dipreoccupazioni, di attese, di delusioni, di gioie, è grazia perché,caro Pio, mi hanno aiutato a conoscere di più me stesso per cer-care di migliorarmi: infatti mi hanno fatto scoprire sconosciuterisorse ed hanno fatto affiorare noti ed ignoti limiti. Quando sa-livo le tue scale, con i gradini un po’ consunti, pensavo a quantegenerazioni hai formato, quante esperienze hai respirato, quantotempo ti ha attraversato. Il tempo! Caro Pio, ho avuto anche lagioia di essere docente e preside di figli di miei ex-alunni, e nonsolo negli ultimi anni. Ho provato sentimenti grandi nei collo-qui-genitori con mamme e papà miei ex-alunni: sono state belleoccasioni per fare memoria storica con tutta l’utilità che essa of-fre al presente. I colleghi! Caro Pio, ho incontrato colleghi profon-damente animati da un comune obiettivo: educare nei giovani ilgusto del vero, del bello, del buono. Per raggiungere tale obiet-tivo le sensibilità, per fortuna, sono diverse e quindi tu hai assi-stito a confronti molto franchi e a volte anche molto animati, mal’obiettivo comune ha fatto superare possibili incomprensioni,perché il dialogo schietto e costruttivo, fondato sulla stima reci-proca, non può che essere insostituibile linfa per l’impegnativamissione del docente. Caro Pio, concludo questa mia lettera au-gurandoti di continuare ad essere una scuola cattolica, come in-dica il tuo nome: uno straordinario e profetico laboratorio in con-tinua evoluzione, dove la cultura in tutti i suoi ambiti e in tuttele sue manifestazioni incontra il messaggio evangelico e da essotrae più profondo senso. Ciao e stammi bene. Con stima e affetto, Mario De Conto

Fare, imparare e mostrare. Distribuiti in sale edaule del Collegio Pio X, 80 ragazzi di terza media

hanno mostrato l’ultimo sabato di gennaio la sintesidi ricerca, manualità, condivisione. Nella bibliotecail gruppo ‘Come mangiavano i Romani’ ha anche of-ferto un sorso di una bevanda ‘antica’. Per impararecome sono vissuti gli antichi occorre ‘mettersi neipanni della storia’, e in vesti romane, con ingredientie menù piazzati bene in vista, ragazzi e ragazze hannoriferito quanto hanno scoperto consultando i vecchitesti. Ma hanno anche colto una esigenza dei nostritempi, il bisogno di cibi autentici, di semi antichi, edecco apparire nel menù anche il farro, un tempo ce-reale corrente, oggi seme di grano raro e costoso. Otto i gruppi, tra questi quello che ha spiegato la fun-zione dell’occhio e i gradi diversi di perdita della vi-sta, mostrando sia alcuni modelli di occhio (smon-tabili), sia un tronco di corpo umano realizzato unpezzo dopo l’altro. Lo stesso gruppo si è rivolto an-che all’ambiente, chiedendosi “Il fiume Sile è inqui-nato?”, riportando su un tabellone e su un dépliantle varie osservazioni. Gli ambiti sono stati diritto edeconomia, scienze, letteratura, arte, lingue, materiestudiate in inglese, mondo classico, informatica. Suquesti temi si sono costituiti i gruppi di lavoro inter-classe e interdisciplinari per la realizzazione del com-pito autentico. E’ stata questa la conclusione del progetto “Orientatiseguendo una passione: dalla scuola al mondo del la-voro, dando vita ad una propria passione”.

RICORDO DEGLI ANNI DEL LICEO PIO XOggi mi manca una relazione di persone

IL PRESIDE MARIO DE CONTO IN PENSIONE

Caro Pio, ti scrivo...

Ci sono rumori, odori, sensazioni indelebili nella mia mente, as-sociati al periodo della mia adolescenza, in cui ho frequentato il

Liceo Pio X. Ricordo i risvegli invernali, la timida luce del mattino, l'a-ria fredda sul viso, il tragitto verso la mia scuola.Ricordo la routine quotidiana che si ripeteva incessante, quella rou-tine che tanto si odia in un periodo in cui si cerca disperatamente lafuga dagli schemi. Ricordo il peso dello zaino sulle mie spalle, me-tafora del senso di responsabilità che comincia ad intrufolarsi nei pen-sieri di un adolescente che sta crescendo. Soprattutto ricordo il sensodi conforto e protezione che la mia scuola mi infondeva, a partire dal-l'ingresso imponente, con quelle colonne magnificenti, i busti severi,

le targhe alle pareti e il buongiorno del portinaio Fiorenzo. Qualun-que cosa fosse successa sapevo che avrei trovato tutto al suo posto ilgiorno dopo, sapevo che avrei trovato amici fidati, insegnanti com-prensivi e sorrisi. Ricordo i nostri sogni, le nostre ambizioni, la no-stra voglia di imparare e crescere, e ricordo che quella scuola era il po-sto giusto per farlo. A volte ancora oggi mi manca una rete di personee insegnanti, in grado di offrire regole, dritte, linee guida, ma soprat-tutto momenti di riflessione, di spiritualità e di conforto, ma è giustoche questo resti nel mio passato. Un'esperienza che mi ha formata edarricchita, da cui imparare e di cui nessuno mi potrà mai privare.

Elena Sofia Scudeller

Al traguardo i primi 14 allievi Pio X International

Scommessa vinta

Progetto Terze:cervello, libri e mani

Fotografia. Rendering. Grafica.Un nuovo modo di vedere.

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