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Anno VI • N° 1• Dicembre 2001 • Iscrizione n° 276 del 10.10.1996 presso il Tribunale di Verbania Spedizione in Abbonamento Postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 - D.C./D.C.I./Novara COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

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Anno VI • N° 1• Dicembre 2001 • Iscrizione n° 276 del 10.10.1996 presso il Tribunale di VerbaniaSpedizione in Abbonamento Postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 - D.C./D.C.I./Novara

COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

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Sommario

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NOTIZIARIO

77°° CCAAMMPPIIOONNAATTOO IITTAALLIIAANNOODDII SSCCII AALLPPIINNOO EE NNOORRDDIICCOO

DEI GEOMETRI LIBERI PROFESSIONISTI

CORNO alle SCALE (BO)16/19 gennaio 2002

Il Regolamento è disponibile in Collegio

ASSEMBLEA ORDINARIAIl Consiglio del Collegio

CONVOCAl’Assemblea ordinaria degli iscritti

per l’anno 2001 in prima convocazione per il giorno13 dicembre 2001 alle ore 17

e in seconda convocazione il giorno

MARTEDÌ 18 dicembre 2001 alle ore 17presso la sede del Collegio in Gravellona Toce,

con il seguente ordine del giorno:

1. Relazione del Presidente.2. Relazione del Tesoriere.3. Approvazione del Bilancio Preventivo per l’anno

2002.4. Sede definitiva del Collegio: criteri di scelta e

valutazione proposte.5. Varie ed eventuali.

• Il nuovo Comitato dei Collegi dei Geometri del Piemonte

pag. 4• Il Geometra pittore

pag. 5• GEOWEB solo per geometri

pag. 6• Novità procedurali e informatiche

per il 2002pag. 7

• Prevenzione incendi: prospettivefuture

pag. 8• Obbligo del piano di sicurezza in

presenza di lavoratori autonomipag. 9

• Sicurezza: contenuti minimi deipiani di sicurezza nei cantieri edili

pag. 9• Bioarchitettura

pag. 11• Geomatica

pag. 12• Arriva l’euro: le scadenze dal

2001 al 2002pag. 13

• Il piano stralcio per l’AssettoIdrogeologico per il bacino del Po

pag. 14• Praticantato: la scuola continua!

pag. 16• Praticantato – Esame di Stato

sessione 2001pag. 17

• Acquisti informatici pag. 18

• Le targhe degli studi professionaliesenti dal versamento del tributo

pag. 19• Distanze da rispettare per piantare

gli alberipag. 20

• Circolare dalla Cassa Geometri pag. 21

• La posta elettronicapag. 23

• Albo dei geometri – Registro deipraticanti

pag. 20

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Care Colleghe e Colleghi,questo è l’unico numero del nostro notiziario dell’anno 2001 che si presenta a voi in una nuo-

va veste più bella certi di rappresentare meglio la nostra categoria.Ed allora quale occasione migliore per far conoscere attraverso la rappresentazione di alcune

opere la vocazione segreta del nostro primo presidente geometra Sergio Bertinotti; il suo sognodell’arte o meglio l’arte di tradurre il sogno informe e spazi ritmati dal suo “Occhio Trigonome-trico”.

Dal prossimo anno il giornalino avrà una cadenza trimestrale; è l’obbiettivo della commissio-ne stampa che, sono certo, ci aiuterà nello svolgimento della nostra professione ed accrescerà ilnostro bagaglio culturale. Alla commissione stampa servirà il contributo di tutti con articoli e pub-blicazioni varie senza però trascurare una partecipazione attiva alla vita del Collegio che vuoleessere anche maggior interessamento e presenza assidua alle assemblee ed alle manifestazioniorganizzate dal Collegio.

Nel 2001 si sono rinnovati il C.N.G. e la Cassa di Previdenza. Entrambi si sono assunti grandiimpegni nei confronti della categoria: molto attesa è la riforma della scuola secondaria superio-re, c’è molta incertezza sulla possibilità di mantenere il titolo di geometra e le attuali competen-ze. Il decreto legge approvato dal Senato nel gennaio 2001 era il giusto riconoscimento dato allanostra Categoria; con la conclusione della legislatura non ha potuto essere approvato dal secon-do ramo del Parlamento ma è comunque rimasto un passo importante per il futuro che attendia-mo con ottimismo.

Ci attende un nuovo anno dove tutto vuole essere messo in discussione; comprendere la tra-sformazione in atto è indispensabile per il nostro futuro per conservare la figura professionale chela società attuale, credo, non possa rinunciare.

È importante quindi ritenere utile l’aggiornamento professionale continuo per migliorare laqualità e la nostra immagine. Mi auguro comunque che la nostra categoria possa trovare gli sti-moli per superare questo difficile momento che coinvolge tutte le libere professioni.

È importante allora la collaborazione al lavoro delle commissioni; chi ha le capacità deve esse-re propositivo per contribuire a risolvere le problematiche professionali.

Rimanere assenti può voler scoraggiare ogni sforzo del Collegio che persegue un solo obietti-vo: l’interesse degli iscritti.

Approfitto per ringraziare i Consiglieri, il personale dipendente e tutti quelli che hanno collabo-rato dando beneficio al Collegio ed ai suoi iscritti.

Nonostante sia consapevole che ci aspettano momenti difficili vorrei iniziassimo l’anno nuo-vo con tanto ottimismo.

Sono grato della vostra stima e onorato di formularVi i miei personali auguri di Buone Festeche estendo alle rispettive famiglie anche a nome dei Componenti del Consiglio ed auspico perl’anno nuovo maggiore e più fattiva partecipazione di tutti alla vita del Collegio.

�Settimo Zolla

Dicembre 2001

Il “NOTIZIARIO”, dal 2002…

Un appuntamento più frequente

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NOTIZIARIO

La “UNIONE DEI COLLEGI DEIGEOMETRI DEL PIEMONTE E VALLEd’AOSTA” è ora “COMITATO DEI COL-LEGI DEI GEOMETRI DEL PIEMONTE”:aderiscono i Collegi di Alessandria, Asti,Casale Monferrato, Cuneo, Mondovì,Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Ver-celli ad eccezione del Collegio di Tori-no e recentemente anche della Valled’Aosta. È un momento difficile edancora nulla ci fa pensare che possaessere considerato una momentanea dif-ficoltà.

Brevemente ritengo comunque diinformarVi sui fatti che hanno determi-nato l’esclusione del Collegio di Torino.

Per la verità i rapporti con il Collegiodi Torino sono stati spesso difficili; Tori-no è sempre stato promotore di tante ini-ziative che spesso portava avanti da solorivendicandone comunque la paternitàcerto anche di avere prima o poi rico-nosciuto un ruolo più importante all’in-terno dell’Unione.

Il risultato delle votazioni per le ele-zioni dei delegati Cassa ha provocatoscontento ed amarezza all’interno del-l’Unione dei Collegi del Piemonte:

Brevemente cosa ha determinato l’e-

sito delle votazioni del Collegio di Tori-no?.

I fatti:il geom Allorto, delegato cassa

uscente perché non designato dal suoCollegio di Biella ha ottenuto ampi con-sensi dagli elettori di Torino, tanto dainsidiare l’elezione del candidato desi-gnato geom. Porro.

Sempre nel Collegio di Torino algeom “Lamberti Giuseppe 43” di Cuneonon sono stati attribuiti molti voti peromonimia ; non è stato eletto,il suo Col-legio ha avuto un solo delegato mentreTorino ne ha avuto uno in più..

Il risultato mette in evidenza che ilCollegio di Torino non ha difeso la scel-ta autonoma di ogni Collegio e nonimposto ai propri iscritti quanto concor-dato con l’Unione oltre a non aver segna-lato opportunamente quei dati cheavrebbero evitato il verificarsi di omoni-mia.

Causa questa situazione i nove Col-legi del Piemonte hanno deciso di nonvotare il geom. Luciano Simonato qua-le candidato piemontese. Quale Consi-gliere Cassa uscente, a mio giudizio,avrebbe dovuto svolgere un ruolo al di

sopra delle parti senza avallare l’opera-to del suo Collegio.

Il geom. Simonato Luciano è statocomunque rieletto Consigliere Cassa echiamato a far parte del Direttivo; mi augu-ro, da parte sua, ampia disponibilità perla risoluzione delle tante problematicheche affliggono la nostra categoria.

Ora esiste il Comitato dei nove Col-legi del Piemonte che vuole affrontarecon serenità il futuro: si sente responsa-bile verso tutti gli iscritti, si sforzerà diaffrontare le tante difficoltà e promuo-verà tutte quelle iniziative che potrannofare grande la nostra categoria, augu-randosi di contare sulla collaborazionedi tanti altri Collegi.

Il primo impegno è stato il convegnosul futuro del tecnico diplomato e la rifor-ma della scuola.

Ci auguriamo tutti di essere riusciti astimolare il Consiglio Nazionale Geo-metri ad adottare le giuste iniziative perla sopravvivenza della nostra Categoria.

Il Comitato non si e chiuso in se stes-so anzi, è pronto a collaborare con tuttie disponibile al confronto costruttivo nelreciproco rispetto di idee ed opinioni.

�Settimo Zolla

Il nuovo Comitato dei Collegi dei Geometri del PiemonteNon vi fanno parte i Collegi di Torino e Valle d’Aosta

PUBBLICAZIONI SUL NOTIZIARIO DI PROGETTAZIONI INTERESSANTI

Il nostro periodico intende richiedervi due o più fotografie di edifici realizzati da Geome-tri liberi professionisti, unitamente ad un estratto grafico adeguatamente ridotto.L’iniziativa è finalizzata a pubblicare le più interessanti e pregevoli progettazioni eseguiteda Geometri liberi professionisti nell’ambito di qualsiasi tipologia edile.La divulgazione delle migliori opere contribuirà a dimostrare l’insostituibilità e la validitàdella figura professionale del Geometra nell’edilizia.Il Comitato di Redazione del “Notiziario” si riserva il diritto di pubblicare solamente gli ela-borati che saranno ritenuti di interesse per la categoria.Le fotografie e i grafici non saranno restituiti.

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Dicembre 2001

Nato nel 1938 e da sempre residente a Mergozzo, terminate le scuole medie,dissi a mio padre che avrei desiderato fare il pittore e quindi orientato i miei stu-di in questa direzione. Egli mi rispose che i pittori sono destinati ad una vita distenti poiché il valore delle loro opereè irrilevante se non dopo la loro mor-te. Prendendo in considerazione la miapassione per il disegno, egli mi consi-gliò di diventare geometra. Professioneche offriva buone prospettive per il futu-ro e in seguito, raggiunta l’indipen-denza economica, l’eventuale possibi-lità di dedicarsi alla pittura senzal’assillo di doverne fare l’unica fonte disostentamento. Ascoltai quel consiglioe ora a distanza di molti anni, in pen-sione, mi occupo di amministrare il mioComune e mi dedico alla pittura.

Questa passione è sempre rimastaintatta ed inalterata nel tempo nono-stante i numerosi impegni dovuti allamia professione, ho sempre cercato rita-gli di tempo da dedicare alla pittura deiquadri, destinati all’ambito famigliare.

Durante tutti questi anni ho sempreavvertito la necessità di avvicinarmi adun pittore capace di insegnarmi il“mestiere”, aiutandomi nella difficoltàad esprimere le mie sensazioni.

Una quindicina di anni fa ho avu-to il privilegio di incontrare lo scultoremilanese Mario Molteni che avevaappena trasferito il suo atelier a Can-doglia, pur continuando ad insegnareserigrafia all’Accademia di Brera.

Egli non esitò nel darmi la sua dis-ponibilità, nell’accettarmi come suoallievo.

Nacque una profonda e sinceraamicizia rinforzata dalle ore passate insua compagnia in quell’atelier, duran-te il mio tempo libero e principalmen-te nei fine settimana.

Nel dicembre del ’98, il maestro èmancato e da quel momento mi sonoritrovato a procedere da solo, restandofedele ai suoi insegnamenti.

Fino ad ora non i sono mai separa-to dai miei dipinti ad eccezione di qualche quadro offerto, poiché ho sempredipinto solo per me stesso e conservato i miei dipinti con affetto e gelosia.

L’incontro con la gallerista Carla Surian ed il costante invito da parte dei mieifamigliari, così come il numero sempre crescente di dipinti, ha fatto sì che accet-tassi l’idea di una mostra e nello stesso tempo le regole di quel nuovo e avvin-cente gioco che sto per iniziare.

�Sergio Bertinotti

Sergio Bertinotti

Il Geometra pittore

Sopra L’ingegnere (ricordo) In copertina Profilo

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NOTIZIARIO

La Società Geoweb è stata capar-biamente voluta dal nostro ConsiglioNazionale, in collaborazione con laSogei, al fine di offrire un insieme diservizi alla categoria dei Geometriiscritti all’Albo professionale e permigliorare il rapporto con le P.A.

Attraverso una rete “intranet” (sispera la più sicura possibile) al Geo-metra è data la possibilità di operaredirettamente dal proprio studio al finedi accedere ad informazioni, consul-tare banche dati ed aree tematiche dipertinenza.

In particolare, ad oggi è possibileaccedere con il servizio telematicoalla banca dati (aggiornata pratica-mente in tempo reale) dell’Agenziadel Territorio, per consultare e stam-pare Visure Catastali (è in fase di per-fezionamento l’accesso ai dati per leispezioni Ipotecarie chiaramente peri dati informatizzati), effettuare i paga-menti dei diritti erariali e delle tasseIpotecarie.

Per il pagamento è infatti possibileoperare on line, mediante carta di cre-dito oppure mediante addebiti sul pro-prio conto corrente bancario (RID).

Le premesse, sentiti anche i colle-ghi che ad oggi hanno attivato il col-legamento alla rete Geoweb, sembra-no confortanti, se poi si considera lapossibilità di trasmettere la presenta-zione degli atti di aggiornamento (Doc-fa, Pregeo) oltre alla consultazione del-le mappe digitalizzate (questi serviziad oggi non sono ancora attivi, devo-no essere resi disponibili dall’Agenziadel Territorio), per il Geometra iscrittoall’Albo si prospetta un salto di quali-tà professionale, non più code per rag-giungere gli uffici, e attese agli spor-telli con facoltà di operare senzalimitazione di orario, infatti la rete tele-matica è attiva 24 ore su 24.

Al servizio Geoweb si accede uni-camente rivolgendosi alla struttura ope-rativa del nostro Collegio con infor-

mazioni minime quali: numero di C.C.,codice CAB e ABI e indirizzo dellapropria banca per il pagamento dei ser-vizi tramite RID, oppure numero e datadi validità della carta di credito.

La registrazione al servizio Geowebè immediata (si consiglia di contatta-re l’ufficio per dettagli operativi) lo stes-so viene attivato dalla società Geowebin circa 8-10 giorni dall’iscrizione.

La spesa di attivazione del servizioè di £. 1.100.000 IVA compresa (€568,1) pagabile in tre rate e include:£.150.000 (€ 77,47) + IVA, quota unatantum per promozione iniziale;£. 600.000 (€ 309,87) + IVA, canoneannuo;£. 200.000 (€ 103,87); deposito cau-zionale.

Il costo per ogni visura di 25 righeè pari a £ 3.600 (e comprende i dirit-ti erariali per £ 2.500, gli oneri gestio-nali Geoweb per £ 500) oltre all’IVA;mentre per le ispezioni Ipotecarieoltre alle tasse dovute per legge, è pre-visto un importo per oneri ammini-strativi e di gestione pari a £. 1.000+IVA ogni £ 20.000, o frazione, di tas-se dovute nella stessa giornata, non siconoscono ancora i costi per gli altriservizi.

Per il collegamento al servizio Geo-web dal proprio studio, il GeometraLibero Professionista deve disporre diun P.C. (processore Pentium II o supe-riore, con almeno 64 Mbyte di RAM,scheda grafica compatibile SVGA emonitor con risoluzione 800x600 a65.536 colori), di una stampante emodem analogico o digitale collegatialla rete.

Geoweb garantisce una bandaminima di (16,8 Kbps) con una portadedicata per ciascun utente.

Il costo di accesso alla rete corri-sponde, per tutti, ad una telefonataurbana.

Buon Lavoro.�Geom. Renzo Viscardi

GEOWEB solo per geometri

Finiranno le code…

Una nuovaRubricaInizia con questo numero del notiziariouna piccola rubrica, curata dalla com-missione informatica, che dai prossiminumeri si propone di dare ai colleghi nonsolo una serie di informazioni relativeall’uso del computer e delle sue poten-zialità, spaziando in tutti i campi dove lanostra professione si incontra (o si scon-tra…) con le nuove tecnologie, ma ancheconsigli ed indirizzi utili.Con il primo articolo vogliamo portarvia conoscenza del lavoro che sta attual-mente svolgendo la commissione Infor-matica in merito ad Internet, comin-ciando ovviamente dal nostro sitowww.geometri.verbania.it che in questigiorni è in fase di ristrutturazione e poten-ziamento, ma che una volta terminatopotrà essere utilizzato come portale peraccedere direttamente e visualizzarealcuni siti utili alla professione senza usci-re dal sito del collegio stesso.Oltre ai servizi visibili a tutti i visitatori,ovvero Albo, orari Uffici Tecnici, Leggi eregolamenti, sono state previste alcunearee riservate solamente agli iscritti (chepotranno accedervi tramite password), incui verranno pubblicate tutte le comu-nicazioni dal Collegio, e da cui sarà pos-sibile inviare messaggi al collegio o allevarie commissioni senza utilizzare pro-grammi di posta elettronica; saranno pre-senti una bacheca virtuale per annuncivari (vendo/compro, cerco ecc.), unforum di discussione per scambi di opi-nioni tra colleghi, e la possibilità di sca-ricare i vari programmi messi a disposi-zione dal Ministero delle Finanze ealcune utility. L’obiettivo è quello digarantire un servizio di informazioni ecomunicazioni economico, rapido edefficiente che possa, per quanto possibi-le, sostituire la posta tradizionale e unvalido aiuto alla navigazione in rete perchi muove i primi passi in Internet.Se qualche collega vuole proporre alcu-ni argomenti da trattare magari con pre-cedenza rispetto ad altri, può farlo comu-nicandolo direttamente al Collegio o alsottoscritto all’indirizzo [email protected] lavoro a tutti!

�Geom. Giuseppe Catania

Commissione Informatica

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Le principali novità procedurali deiprossimi mesi, saranno i nuovi pro-grammi “DOCFA 3.0” (utilizzabile in viasperimentale dal 9 dicembre 2001 ed invia definitiva probabilmente già dal 2gennaio 2002) e “PREGEO 8.0” (nellatarda primavera del 2002).

Sicuramente per molteplici aspetti taliinnovazioni saranno alquanto significa-tive per chi opera professionalmente nelsettore catastale anche se nelle fasi ini-ziali inevitabilmente comporteranno unaggravio di lavoro, in quanto è semprepiù evidente che l’aggiornamento e l’in-formatizzazione degli atti catastali com-peterà per la maggior parte al professio-nista.

Le finalità di tali innovazioni, cosìcome prospettato, contribuiranno alcompletamento del lavoro di informa-tizzazione della banca dati catastale; inparticolare “l’Agenzia del Territorio” hacome obiettivo di realizzare la possibi-lità per i professionisti di utilizzare lostrumento telematico “INTERNET” pertrasmettere tutte le pratiche di aggiorna-mento catastale e riceverne il conse-guente esito ed inserimento; si potrannofinalmente evitare i cronici disagi deri-vanti dalla frequentazione degli UfficiCatastali in quanto sarà possibile dal pro-prio studio connettersi al sito dell’Agen-zia del Territorio ed inviare i propri “file”.

Ciò sarà attuabile non appena avver-ranno alcuni essenziali passaggi che cosìsi possono sintetizzare:– attivazione procedure software diDOCFA e PREGEO a gestione esclusi-vamente informatica senza più alcunsupporto cartaceo– introduzione delle firme elettronichedel dichiarante e del professionista– potenziamento della struttura telema-tica e dei Servizi in INTERNET dell’A-genzia del Territorio.

DOCFA 3.0 – Sostanzialmente leprincipali innovazioni sono:– le planimetrie dovranno essere acqui-site con raster prima della compilazionedei Mod. 1N parte prima e seconda informato vettoriale-– la rendita catastale sarà calcolata anchein Euro

– calcolo automatico della superficiecatastale– ridefinizione dell’elaborato planime-trico.

Non appena perverrà al Collegio laversione del programma DOCFA 3.0 nesarà data tempestiva comunicazione conle modalità per il ritiro.

Per quanto riguarda invece il “PRE-GEO 8.0” i punti rilevanti dovrebberoessere, (in quanto non è stato ancora,seppur preliminarmente, possibile visio-nare il software), i seguenti:– estensione della cartografia informati-ca anche in forma raster o raster-vetto-riale– possibilità di utilizzo della metodolo-gia di rilevamento satellitare GPS– acquisizione di informazioni altime-triche dei punti fiduciali e dei punti rile-vanti dell’oggetto del rilievo– redazione informatica del documento

di aggiornamento contenente la propo-sta di inserimento cartografico redattadal professionista.

Tutto questo sicuramente contribui-rà ad un sensibile accrescimento dellaprofessionalità dei colleghi operanti nelsettore catastale, che dovranno quindiessere in sintonia con tali esigenze e

richieste, attivandosi per l’allacciamen-to alla rete GEOWEB che già attualmenteè in grado di offrire il servizio telemati-co per le visure catastali su tutto il Terri-torio Nazionale e le ispezioni ipotecarieed in tempi brevi la consultazione dellemappe e delle planimetrie. Contestual-mente al decentramento delle Agenziedel Territorio alla Provincia ed ai Comu-ni, che dovrebbe avvenire dal 2 gennaio2003, si potrà trasmettere telematica-mente gli atti di aggiornamento con leprocedure DOCFA e PREGEO.

�Geom. Roberto Brigatti

Dicembre 2001

Novità procedurali e informatiche per il 2002

Commissione Catasto13

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Giocatori di carte di Sergio Bertinotti

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NOTIZIARIO

Carissimi Colleghi,tra le varie Commissioni di studio

istituite dal Collegio, c’è la “Commis-sione Urbanistica”.

Per la verità sarebbe più correttodire “ci dovrebbe essere” in quanto èstata istituita ufficialmente, ma non èmai entrata in funzione. Ed ora sareb-be opportuno che iniziasse la sua atti-vità.

Ritengo infatti che l’Urbanistica, nelcui ambito può rientrare tutto quantoconcerne l’edilizia dal punto di vistanormativo, sia uno degli argomenti concui ci si confronta e scontra quotidia-namente.

L’interpretazione delle norme, laloro applicazione, la loro innovazione,il continuo cambiamento ed adeguar-

si si ritmi ed alle necessità di una socie-tà e di una realtà in rapida evoluzione,ci costringe ad un continuo aggiorna-mento e ad una continua revisione diquelle che sembrano interpretazioniormai acquisite e consolidate.

Mi sembra quindi importante affron-tare in modo organico e sistematico levarie “novità” che ormai quasi quoti-dianamente ci si presentano, e che ciinterpellano come tecnici che solo conl’interpretazione pura e semplice del-le norme stesse, ma con l’interpreta-zione che ne danno: i vari uffici tecni-ci comunali, gli uffici regionali, quelliprovinciali, la Procura, l’ASL e tutti glienti possibili ed immaginabili.

Forse si scorge una leggera venapolemica in quanto ho scritto sopra, e

forse in parte c’è, ma è proprio perchéè uno “scontro” quotidiano che mi sem-bra importante che anche noi nel nostropiccolo (o nel nostro grande, non but-tiamoci poi così giù) diciamo la nostra,non per partito preso, ma a seguito diuna verifica approfondita e meditata.

Quest’articolo diventa quindi uninvito a coloro che vogliono approfon-dire e discutere di questi argomenti, afarsi avanti e a contattare o la sotto-scritta o la geom. Lidia Chiodini, checon me è responsabile della Commis-sione, o direttamente il Collegio.

A presto e buon lavoro.�Geom. Elisabetta Piazza

P.S. Spero per il prossimo articolo dipoter cambiare titolo!

Non si può fare a meno di fornireun rapido accenno a due aspetti chedovrebbero costituire gli argomenti dimaggiore rilevanza nell’immediatofuturo: il superamento del nulla ostaprovvisorio di prevenzione incendi ele nuove tecniche di valutazione delrischio.

Per quanto riguarda il nulla ostaprovvisorio, la chiusura definitiva del-la cui vicenda è stata sancita dall’arti-colo 7 del DPR 37 del 1998, non è pos-sibile, allo stato attuale, prevederequale sarà la strada che il Ministerodell’interno vorrà adottare. L’unico datocerto riguarda la necessità di sceglie-re i provvedimenti di superamentoentro tre anni dall’emanazione delDPR 37/98, e cioè entro marzo del2001.

Per quanto riguarda l’introduzio-ne, anche nel nostro paese, delle tec-niche di valutazione della sicurezza,si deve premettere che l’apertura deimercati e l’eventuale liberalizzazio-

ne delle pro-fessioni deter-m i n e r a n n ol’ingresso nella piazza italiana di nuo-vi professionisti che, nel caso speci-fico, parleranno quella che si puòdefinire come la lingua comune del-la prevenzione incendi e cioè spe-cializzazione della protezione controgli incendi.

Questa disciplina, che, una voltaapprovata dai competenti organi, per-metterà di formulare secondo standardunificati e riconosciuti le valutazioniquantitative dei livelli di sicurezza,dovrà divenire anche in Italia materiadi insegnamento, anche a livello sco-lastico, così come ormai avviene indiversi paesi europei.

Si deve ricordare, a questo propo-sito, che la disciplina della sicurezzaantincendio è ormai confermata a livel-lo delle discipline “importanti”.

Inoltre, si deve ricordare che l’a-dozione di queste nuove tecniche (che

come non tutti sanno, sono imposte dauna direttiva comunitaria) è in lineacon l’approccio alla sicurezza antin-cendio attuato in Italia a partire dal1998. Sono, infatti, il migliore stru-mento per dare concreta attuazione almetodo prestazionale che è ormaivigente ai sensi del D.Lgs 626/94 e delDPR 37/98, e che ne costituiscono l’ap-plicazione in modo nemmeno tantoesplicita.

NOTA INFORMATIVA: Il Corpo Nazio-nale dei vigili del fuoco ha costituitoun gruppo di lavoro in relazione allatutela delle persone disabili nel qua-dro della normativa della prevenzioneincendi. Allo studio quindi norme diprevenzione, con conseguente aggior-namento della normativa vigente inmateria di abbattimento delle barrierearchitettoniche.

�Geom. Claudio Perletti

La Commissione “fantasma”Commissione Urbanistica

Prospettive future

Prevenzione incendi

(Foto Piermaulini - Archivio Nuova Immagine)

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Dicembre 2001

Intervento chiarificatore del Mini-stero del lavoro nel merito della con-siderazione del lavoratore autonomoai fini delle soglie per l’applicazionedelle norme del D. Leg.vo 494/1996nei cantieri temporanei o mobili.

La nota del sottosegretario Gueri-ni del 22 febbraio 2001, in rispostaai quesiti posti al Ministero dell’Au-torità per la vigilanza sui lavori pub-blici va a chiarire che i lavoratoriautonomi non debbono essere con-siderati come “imprese” se sono effet-tivamente singoli lavoratori o presta-no la loro attività nel cantiere senzadipendenti.

La nota pone una netta distinzio-ne fra il concetto di lavoratore dipen-dente e quello di lavoratore autono-mo contenuto sia nella direttiva92/57/CEE che nel D. Leg.vo 494/4996, per cui il lavoratore autonomonon può essere assimilato all’impre-

sa ai fini dell’applicazione dell’arti-colo 3 comma 3 del D. Leg.vo494/1996, per far scattare l’obbligodella designazione dei coordinatoriper la sicurezza e della predisposi-zione del piano.

Il lavoratore autonomo potrà esse-re definito “impresa” essendo impren-ditore artigiano qualora abbia dipen-denti rispetto ai quali si porrà quindicome “datore di lavoro”; sarà invece“lavoratore autonomo” qualora nonabbia dipendenti ovvero qualora par-tecipi ai lavori del cantiere da solo.Si spera che quest’ultima precisazio-ne non apra la strada ad interpreta-zioni riduttive di comodo nei cantie-ri anche in presenza di “impreseartigiane”.

L’obbligo della redazione del pia-no di sicurezza e coordinamento saràapplicabile inoltre ai sensi dell’arti-colo 3 comma 4-bis, del D. Leg.vo

494/1996 (così come modificato dalD. Leg.vo 528/1999) anche quandoalla sola impresa prevista originaria-mente se ne sostituisca una secondache in tutto o in parte esegua i lavo-ri della prima. La norma legislativa èchiara ed è volta ad eliminare il feno-meno degli appalti “a cascata” cheriducendo i margini di guadagno por-tano anche alla riduzione delle con-dizioni di sicurezza.

Il piano di sicurezza infine nondovrà essere predisposto nel caso incui la progettazione esecutiva sia sta-ta affidata prima del 24 marzo 1997e la relativa fase si sia conclusa conl’approvazione prima del 18 aprile2000.

Al contrario se l’approvazione delprogetto sia stata effettuata dopo il 18aprile 2000, a partire da detta data sisarebbe dovuto disporre il piano disicurezza e coordinamento.

Obbligo del Piano di SicurezzaIn presenza di lavoratori autonomi…

I contenuti minimiPiani di Sicurezza nei cantieri edili

ll Governo ha diramato il testo del decreto sui pianidi sicurezza nei cantieri edili; si segnala che il testo nonè nella sua forma definitiva in quanto, dove superare l’e-same del Consiglio di Stato e della Conferenza delleRegioni, prima della definitiva approvazione e della pub-blicazione sulla G.U.R.I.

Il decreto come noto è stato predisposto dal gover-no in base alle deleghe previste dall’ art. 31 ella L. 109/94“Merloni”, nonché dall’art. 22 del D.Lgs.528

In attesa di esaminare dettagliatamente il testo ufficia-le quando sarà pubblicato in Gazzetta, si possono evi-denziare alcuni aspetti caratterizzanti questo provvedi-mento.

Il decreto prevede la specificità di ogni piano di sicu-rezza, che devono essere riferiti ai singoli cantieri, e dicui sono previste le modalità di aggiornamento in faseesecutiva. Nel P.S.C. diviene obbligatoria la redazionedei cronoprogrammi, con possibilità di aggiornamento;la prassi di redigere il diagramma delle fasi di lavoro,oggi. Ha valore indicativo non sussistendo alcun obbli-go di diverso indirizzo.

Sono chiariti i requisiti minimi dei P.O.S.; diventa

finalmente indispensabile la identificazione di tutti ilavoratori (presenti in cantiere) ed i rispettivi ruoli, non-ché una serie di altri documenti ed informazioni relati-ve a macchine, attrezzature, ed attività svolte ai sensidel D.Lgs. 626/94. Tali obblighi sono particolarmenteimportanti, se confermati e soprattutto, se rispettati dal-le aziende, permetteranno ai coordinatori in fase ese-cutiva di svolgere con più tranquillità e sicurezza il pro-prio compito.

Relativamente ai costi della sicurezza: l’art. 8 riportal’elenco delle voci oggetto di valutazione; la stima deveessere congrua ed eseguita per singole voci, non è quin-di più attuabile il pagamento di un unico importo onni-comprensivo, a corpo o a percentuale sui lavori.

La difficoltà del coordinatore in fase esecutiva è emer-sa anche dalla riunione della Commissione Sicurezzadel Collegio, che si è attivata al fine di individuare unaserie di problematiche reali da sottoporre ed affrontarein un incontro/dibattito, previsto nei primi mesi del-l’anno 2002, anche con i soggetti preposti alle verificheed ai controlli della sicurezza nei cantieri.

�Geom. Renzo Viscardi

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NOTIZIARIO

NOTA MINISTERO DEL LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE 22 FEBBRAIO2001, N. 418 ALL’AUTORITA’ PER LA VIGILANZA SUI LAVORI PUBBLICIRichiesta di chiarimenti in ordine all’applicazione del Decreto Legislativo n. 494 del 1996

Con riferimento alla nota n. 7089/01/PREdel 6 febbraio 2001 di codesta Autorità siforniscono, di seguito, i chiarimenti richie-sti in ordine ad alcuni profili interpretatividel decreto legislativo n. 494 del 1996.

1) In ordine al primo profilo concernenteil significato da attribuire all’inciso “nei can-tieri in cui è prevista la presenza di più impre-se” di cui al comma 3 del decreto legislati-vo n. 494 del 1996, va sottolineato che taleformulazione riprende puntualmente ladizione utilizzata dall’art. 3 par. 1 della diret-tiva comunitaria n. 92/57 del 24 giugno1992.

In presenza di tale presupposto, infatti, sipone un problema di “coordinamento” degliadempimenti di sicurezza facenti capo adogni singola realtà organizzativa, ed insor-ge quindi l’obbligo di nominare il coordi-natore per la progettazione e il coordinato-re per l’esecuzione dell’opera.

Dal punto di vista interpretativo il quesi-to che si pone più frequentemente investe lanozione di “impresa” ed in particolare ci sidomanda se in tale nozione vadano ricom-presi o meno anche i “lavoratori autonomi”.

Ad avviso dello scrivente, la risposta a talequesito non presenta margini di dubbio, inquanto il decreto legislativo n. 528 del 1999,correttivo del decreto n. 494 del 1996, hachiarito in modo inequivocabile che il lavo-ratore autonomo non deve essere conteg-giato nel numero delle imprese presenti incantiere.

Infatti, tale scelta, peraltro, trova un pre-ciso riscontro nelle direttive comunitarie.Infatti in base alle indicazioni della direttivacomunitaria n. 92/57/CEE, la cui attività pro-fessionale concorre alla realizzazione del-l’opera.

A sua volta l’art. 3 della direttiva comuni-taria 89/391/CEE alle lettere a) e b) definisceil lavoratore subordinato ed il datore di lavo-ro rispettivamente come:

a) lavoratore: “qualsiasi persona impiega-ta da un datore di lavoro compresi i tiroci-nanti e gli apprendisti ad esclusione deidomestici”,

b) datore di lavoro: “qualsiasi persona fisi-ca o giuridica che sia titolare del rapporto dilavoro con il lavoratore e abbia responsabi-lità dell’impresa e/o dello stabilimento”.

Mettendo dunque a confronto le defini-zioni di “lavoratore subordinato”, di “dato-re di lavoro” e di “lavoratore autonomo” che

sono contenute nelle direttive comunitarie89/391/CEE e 92/57/CEE (e che risultano traloro assolutamente antitetiche), possiamoaffermare che la nozione di “lavoratore auto-nomo” (come definita all’art. 2, lettera d) del-la direttiva 92/57/CEE) va tenuta distinta tan-to dalla nozione di “ lavoratore subordinato”,quanto dalla nozione di “datore di lavoro”(rispettivamente definite alle lettere a) e b)dell’art. 3 della direttiva 89/391/CEE).

È dunque il ricorso alla sostanzialità del-la nozione di impresa (quale area datorialedi lavoro) che porta ad escludere da essa l’a-rea del lavoro autonomo per cui l’impren-ditore artigiano potrà definirsi “impresa”quando avrà dipendenti e rispetto ad essi siporrà quale “datore di lavoro”; sarà “lavora-tore autonomo” quando non ne avrà ovve-ro quando parteciperà da solo, senza dipen-denti, all’attività di cantiere.

Tale distinzione, del resto, nel testo deldecreto n. 494 del 1996, come modificatodal decreto n. 528 del 1999, appare suffi-cientemente chiara, in quanto i due terminivengono utilizzati più volte a riprova dell’e-vidente differenza semantica attribuita aglistessi (Es. art. 3, comma 6; 5, comma1; 12,commi1 e 2).

Se di “coincidenza” si può parlare, sem-mai, nel testo del decreto, è quella fra “dato-re di lavoro” e “impresa”, in quanto in talsenso depongono le previsioni contenutenegli artt. 2 lett. f-ter), 8, comma 1, 9 com-mi 1 e 2, 12 commi 3 e 4 e 22, commi 1, neiquali l’esplicito riferimento “ai datori di lavo-ro delle imprese esecutrici” denota inequi-vocabilmente la citata fungibilità, ai fini del-le previsioni del decreto, delle due nozioni.

2) per quanto attiene all’operatività delladisposizione di cui all’art. 3, comma 4-bisdel decreto legislativo n. 494 del 1996, rela-tiva alla nomina di un coordinatore per l’e-secuzione, in corso d’opera, - cioè succes-sivamente all’affidamento dei lavori ma trovacomunque applicazione in ogni altro casoin cui, oltre all’impresa inizialmente affida-taria dei lavori intervenga, nella realizza-zione dei lavori o parte di essi una o piùimprese.

Il presupposto di fondo rimane quellodella “presenza di più imprese, anche noncontemporanea” ma tale presupposto nonviene ipotizzato dal committente o dalresponsabile dei lavori, contestualmenteall’affidamento dell’incarico di progetta-

zione, ma si realizza solo dopo l’affida-mento dei lavori ad una sola impresa.

Per come è formulata, la disposizione siattaglia più che altro ai lavori per conto diprivati, nei quali il committente potrebbe,come è noto, vietare ai sensi dell’art. 1656del codice civile il ricorso al subappalto, masembra difficilmente applicabile al settoredegli appalti pubblici, considerato che lavigente disciplina in materia non consenteall’ente committente, salvo ipotesi eccezio-nali, il divieto di subappalto, per cui in taleambito la presenza di più imprese nel can-tiere è da considerarsi una evenienza pres-soché ineliminabile al momento dell’affida-mento dell’incarico di progettazione.

3) In ordine alla problematica concernentel’entrata in vigore dell’obbligo di redigere ilpiano di sicurezza si precisa quanto segue.L’art. 25, comma 2, del D. Leg.vo n. 528 del1999 ha chiarito in modo esplicito che solonell’ipotesi in cui l’incarico di progettazio-ne sia anteriore al 24 marzo 1997, e si siagià conclusa alla data del 18 aprile 2000 lafase di progettazione con l’approvazione delprogetto esecutivo,non si applicano le dis-posizioni introdotte con il decreto legislati-vo n. 494 del 1996 e successive modifiche.

In tale ipotesi si applica la disposizione dicui all’art. 31, comma 1-bis della legge 109del 1994 e successive modificazioni, cheindividua nell’appaltatore o nel concessio-nario il destinatario dell’obbligo di redazio-ne di un piano di sicurezza sostitutivo delpiano di sicurezza e coordinamento e di unpiano operativo di sicurezza.

Da ciò si evince, “a confronto”, che ovenon sia intervenuta alla data del 18 aprile2000 l’approvazione del progetto esecutivo,c’è sempre l’obbligo di redigere il piano disicurezza e coordinamento.

Quanto all’individuazione del soggettocui incombe tale obbligo va precisato che invia generale ogni volta che trova applica-zione la disciplina in materia di cantieri tem-poranei o mobili è sempre il committente oil responsabile dei lavori che designa, secon-do quanto previsto dall’art. 3 comma 3 delD. Leg.vo 494 del 1996, il coordinatore perla progettazione e quindi su di lui ricadonole eventuali responsabilità penali previstedall’art. 20. comma 2. lett. a) per l’inosser-vanza di tale obbligo.

Da “Politecnico Geometri”

del collegio di Bologna n. 94 2/2001

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Dicembre 2001

Un’esperienza di direzione lavoriper una casa unifamiliare di “Bioar-chitettura” mi ha portato ad appro-fondire questa “nuova disciplina”.

In questi ultimi anni l’interesse perl’architettura bioecologica nel nostroPaese ha contribuito ad affermare ilcambiamento in atto,

Capitalismo, tecnologia, consu-mismo, superlavoro e quant’altroancora hanno portato a livelli incon-trollabili questa frenesia edonistica edel profitto.

Il nostro ambiente viene continua-mente maltrattato da attività edilizie,la mente umana svolge continue ricer-che per produrre di più e guadagnarein termini di tempo e denaro. Questoha fatto si che la chimica subentrasseprepotentemente nell’ambiente edili-zio, con la creazione di nuovi mate-riali da imporre al consumatore e dairisultati “miracolosi”.

Cosicché le nostre case vengonocostruite secondo schemi tipo ormaiconsolidati, senza preoccuparsi delrilascio di sostanze tossiche proprioda quei “miracolosi materiali” chel’industria ci impone.

Anche l’Organizzazione Mondia-le della Sanità (OMS) ha stabilito chel’inquinamento dell’aria nelle case èaddirittura superiore a quello esterno.

Le cause principali sono da ricer-care nelle moderne tecniche di costru-zione ed in particolare alla emana-zione dei materiali edilizi, isolanti,vernici, rivestimenti sintetici, lo stes-so cemento, base delle nostre costru-zioni moderne…

E come puoi costruire una casa…senza cemento?

Beh, l’abbiamo fatto… non sia-mo stati i primi… e non saremo gliultimi.

Il primo incontro in cantiere conCommittente e Progettista, mi fa pen-sare ad un modello d’intervento fuo-ri dallo “schema tipo” a cui siamo abi-tuati.

Entrare in sintonia con la naturasenza necessariamente dominarla;

adattare la costruzione al terreno, sen-tirsi in sintonia con l’ambiente scelto.

A chi non è capitato di trovarsi“alla grande” in un determinato posto!

Lo studio iniziale del sito parte daun check up geobiologico: la terraconsiderata come un vero e proprioorganismo vivente (ved. anche l’ipo-tesi gaia del feng shui…), poi si pas-sa ad analizzare l’eventuale presen-za di fonti d’inquinamento esterne e

nel sottosuolo. L’esposizione, l’orien-tamento ottimale, la ricerca sui cam-pi magnetici, (nodi geopatogeni, retedi Hartmann, falde sotterranee, fagliegeologiche, crepe, presenza di gasradon, ecc.) costituiscono l’insiemedi elementi chiave su cui fondare lanostra nuova abitazione. In partico-lare gli studi condotti da Ernst Hart-mann (la “rete H”, reticolo di raggi

tellurici da est-ovest e nord-sud) han-no stabilito che l’influenza dei nodigeopatogeni (gli incroci della “reteH”) si fanno particolarmente sentirenel momento del riposo e del sonno.Sostare o dormire sopra i nodi del reti-colo energetico può generare altera-zioni cellulari con diminuzione del-le difese immunitarie e conseguentimalattie (anche gravi) assolutamenteda non sottovalutare.

Quindi la rilevazione del reticolodi Hartmann sul sito, che dovrà esse-re opportunamente curata da unesperto, ci permetterà di progettare ivari ambienti, i luoghi di lavoro/dimo-ra fissi nonché gli arredi in manieratale da non farli coincidere con i nodidel reticolo energetico.

(… continua)�Paolo Longoni

La BioarchitetturaUna nuova disciplina

Giù la maschera di Sergio Bertinotti

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golazioni alle trilaterazioni: con l’av-vento dei distanziometri elettronicianche la distanza tra i famosi e distan-ti punti trigonometrici di prim’ordinepuò essere misurata in modo estrema-mente semplice e affidabile, così comela misura di migliaia di punti di detta-glio diventa notevolmente più veloce.

Queste due innovazioni, fon-damentali nell’evoluzione nella scien-za topografica del ‘900, non hannonulla a che vedere con quanto il mon-do tecnologico militare è riuscito adescogitare per risolvere il problema(apparentemente banale) di posizio-nare un punto con una certa preci-sione sulla Terra: il GPS.

Questa tecnologia nata per ovvieesigenze militari nella metà degli anni’70 negli Stati Uniti per volere delDipartimento della Difesa, si basa sudi un concetto incredibilmente bana-le ma di una difficoltà di realizzazio-ne altrettanto incredibile. L’idea è laseguente (ovviamente semplificata!):un’onda elettromagnetica si muove alla

velocità della luce (elevatissimama in ogni caso misurabile) che,se abbinata ad un segnale ora-rio, consente al ricevente (iltopografo) di calcolare la distan-za che lo separa dall’emittente(satellite) applicando la sempli-ce formula Spazio = Velocità *tempo (trascorso tra l’istante diemissione e l’istante di ricezio-ne). Se questa operazione vieneeseguita contemporaneamentecon tre emittenti e un ricevente

NOTIZIARIO

Nell’ultimo decennio alcune pro-fessioni si sono completamente re-inventate. I processi di allineamento tratecnica, tecnologia disponibile e futu-ribile da una parte e la professione dal-l’altra sono tuttora in corso. Tra le figu-re travolte e stravolte dall’avvento dellatecnologia elettronica vi sono sicura-mente i geometri con specializzazionetopografica. Questi sono talmente coin-volti nei cambiamenti che forse non sisono nemmeno accorti che la loro stes-sa denominazione professionale harichiesto una re-invenzione: sono infat-ti nell’era della GEOMATICA e quindii geometri topografi sono diventati geo-matici.

Questo breve articolo, del qualechiariamo immediatamente l’obiettivodidascalico, vuole esporre lo stato del-l’arte di questa professione che misce-la territorio, ambiente, informatica conil mondo affascinante della cartogra-fia, topografia e fotogrammetria.

Iniziamo subito con una definizio-ne:

• GEOMATICA – si tratta diuna disciplina scientifica checomprende: 1) il rilevamento (in ambito

geodetico o topografico1) diinformazioni utilizzando tec-nologie tradizionali (stru-menti elettro-ottici2), satelli-tari (GPS3, GLONASS ecc.)e da sensori (telerilevamen-to, laser scanning, SAR4

ecc.);2) la modellazione matematica

delle misure e il trattamentostatistico dei dati ottenuti;

3) l’utilizzo della tecnologia informa-tica per la gestione, l’elaborazionee la rappresentazione di tutti i datie risultati.In sostanza la GEOMATICA è il rilie-

vo, l’elaborazione e la rappresentazio-ne di dati territoriali ed ambientali.

Come si è detto in premessa, la rivo-

1 La differenza tra i due ambiti operativi sta nelletrasformazioni che devono subire le misure alfine di ridurre l’effetto “sfericità terrestre”: topografico < 15Km < geodetico.

2 Teodoliti, tacheometri, livelli : in ogni caso stru-menti che misurano angoli, distanze e dislivellidirettamente da strumento a punto.

3 Acronimo di Global Positioning System – Siste-

ma di Posizionamento Globale: determina laposizione di un punto tramite ricezione e pro-cessing di onde radio. Sarà l’oggetto di questobreve articolo.

4 Acronimo di Synthetic Aperture Radar – Radarad Apertura Sintetica: due antenne radar ascol-tano in stereo echi di ritorno per scansioni mol-to accurate del terreno.

Cambiano i tempi e anche le professioni

Geomatica

luzione professionale dell’ultimodecennio ha assunto aspetti travolgentiche non hanno nulla di paragonabileai pur rilevanti balzi che nel nostro set-tore l’innovazione tecnologica avevacausato nel secolo scorso. In altrimomenti si era giunti all’avvento del-la fotogrammetria (inizi del ‘900) edegli strumenti elettronici con parti-colare riferimento alla determinazio-ne diretta delle distanze (fine ‘900).Questi due stravolgimenti hanno ri-progettato il processo produttivo topo-grafico e l’utilizzo delle misure.

La fotogrammetria ha scoperto larealtà virtuale del modello stereoscopi-co, dove l’esplorazione del terreno puòessere fatta tranquillamente con le pan-tofole ai piedi (fatto salvo ovviamenteper quanto riguarda la misura dei pun-ti di appoggio a terra): quindi l’oggettoda misurare non deve più essere fati-cosamente scalato, conquistato.

Con la seconda innovazione, ladeterminazione diretta delle distanze,improvvisamente si è passati dalle trian-

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si ottengono le tre distanze che tra-sformate in sfere indicano, nel puntodi intersezione tridimensionale, la posi-zione del ricevente e se le tre emittentisono inserite in un Sistema di Riferi-mento lo sarà per conseguenza ancheil punto ricevente. Ovviamente le cosenon sono così semplici: la velocità del-la luce non è proprio costante (l’ondapercorre 20-25.000 Km5 attraversan-do diversi strati di atmosfera), gli oro-logi che misurano il tempo trascorsonon sono tra loro sincronizzati, (e quin-di si aggiunge una nuova incognita, iltempo, che necessita per la soluzionedi un quarto satellite) l’onda radio puòsubire rimbalzi non controllabili, erro-ri orbitali ecc.

Tutto questo rende non utilizzabileper scopi topografici la misura GPS ese-guita con un solo ricevitore a terra: iltrucco è quello di utilizzare due ricevi-tori contemporaneamente determinan-do in relativo la posizione dell’oggettoda misurare. Il vettore tridimensionale(la baseline – nella figura il vettore i-j)che unisce idealmente le due antenne(non è ovviamente necessaria l’intervi-sibilità tra i punti) è la misura GPS topo-grafica.

Con questa, nota la posizione delpunto di riferimento, è possibile otte-nere la posizione di tutti i punti misu-rati, senza eseguire complicate opera-zioni di aggancio in quanto il vettoretridimensionale è orientato corretta-mente con notevole precisione.

Tutte le operazioni di rilievo pos-

sono avvenire in modalità statica (perrealizzare reti oppure per controllarespostamenti millimetrici su interi ver-santi montani) oppure con tecnichecinematiche dove il GPS è in movi-mento ed è in grado di misurare, adesempio, un punto al secondo, oppu-re tracciare punti in territori di 15 Kmdi estensione con precisioni centime-triche.

È ovvia l’importanza di una rete dipunti di appoggio, stazionabili GPS efacilmente accessibili, inseriti nel Siste-ma di Riferimento (per l’Italia questoè Roma40-Gauss Boaga): questa retechiamata per l’Italia IGM95, voluta dal-l’ing. Surace, passato direttore geode-tico dell’IGM, è costituita da puntilocalizzati ogni 20/30 Km.

L’alto valore scientifico-professio-nale di questa rete per i futuri svilup-pi topografici è evidente a tutti, cosìcome è evidente la necessità di incre-mentare in modo ragionevole la den-sità dei capisaldi con operazioni di raf-fittimento frutto di iniziative comunalie/o provinciali, garantendo così unafacile geocodifica6 di informazionigeografiche. In futuro, i territori coper-ti da una buona rete di punti di riferi-mento7 sfrutteranno completamentele tecnologie disponibili.

Questo sicuramente è il futuro peril topografo europeo: pensate alla ridu-zione dei costi di tecnologie elettroni-che, alla crescente predisposizioneinformatica e preparazione formativadei giovani diplomati, alla sempre mag-

giore necessità di pianificare, a vari livel-li amministrativi, interventi decisionaliutilizzando tutti i dati disponibili al finedi modellare in modo attendibile feno-meni ambientali e territoriali, e soprat-tutto all’iniziativa dell’Unione Europeadenominata “Gnss - GALILEO”, cheprevede dal 2008 il servizio satellitaredi posizionamento con una costella-zione composta da una trentina di satel-liti attivi che ovviamente vedrà il geo-matico europeo in prima linea.

In conclusione: i tempi cambiano,le tecnologie stravolgono le professio-ni ma l’importante è che dietro allamacchina ci sia un uomo, nel nostrocaso il Topografo, possibilmente ungeometra geomatico.

�Geom. Renato Locarni.

5 Confermo: si tratta proprio di 25.000Km, tale èl’incredibile distanza tra i satelliti e la superficieterrestre.

6 Geocodifica o georeferenziazione: significa col-locare correttamente l’oggetto nel Sistema diRiferimento abbinando anche i dati alfanumeri-ci relativi (definizione classica dell’ambiente GIS-Sistema Informativo Geografico= insieme orga-nizzato di procedure software e hardware, oltrea risorse umane, che consente di analizzare spa-zialmente i dati rilevati)

7 Alcuni dati: l’Italia all’oggi ha circa 1200 capi-saldi IGM95 sparsi sul territorio nazionale, nel-la nostra zona alcuni punti sono di fatto giàscomparsi o inutilizzabili – la vicina Svizzerapossiede un enorme numero di capisaldi (unoogni 70/80 metri), il Sud Tirolo - Alto Adigesupera i 30.000 capisaldi, la Provincia di Mila-no 427 capisaldi ed è in corso il raddoppio, lanostra Provincia, per iniziativa di alcuni Comu-ni, poco più di 100.

Dicembre 2001

Arriva l’Euro…

Le scadenze dal 2001 al 2002€

31/12/2001

Ultimo giorno di valore legale della valuta italiana: laLIRA.

1/01/2002

a) l’EURO è l’unica moneta con corso legale: i contrat-ti, gli atti amministrativi, le leggi, gli strumenti di paga-mento diversi dal contante (es: assegni) dovranno esse-re emessi solo in EURO;

b) i contratti in vigore dal 31/12/2001 dovranno essereattuati solo in EURO, per cui la conversione è obbli-gatoria (utilizzando il tasso EURO / LIRE 1936,27);

c) iniziano a circolare banconote e monete in EURO;

d) le banconote e monete in LIRE continuano ad esserespendibili per i primi 2 mesi dell’anno, ma tutti i prez-zi sono in EURO, per cui occorre convertire il valoredei contanti.

28/02/2002

Ultima data utile per spendere le banconote e le mone-te in LIRE, o per cambiarle in banca.

1/03/2002

Da questo momento tutto funziona solo in EURO e l’e-ventuale contante in LIRE può essere cambiato solo pres-so la Banca d’Italia.

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NOTIZIARIO

L’Autorità del Bacino del Fiume Ponella seduta del 26 aprile scorso condeliberazione n. 18/2001 ha adottatoil piano stralcio per l’assetto idrogeo-logico per il bacino idrografico del fiu-me Po.

L’Autorità di Bacino, costituita conD.P.C.M. 10 agosto 1989, ha sede inParma ed è costituita da cinque mem-bri di designazione statale e sei di desi-gnazione delle Regioni.

La deliberazione è l’atto conclusi-vo di una istruttoria sviluppata, a par-tire dal novembre 1995, con l’appro-vazione del Programma di redazionedel Piano di bacino del Po per stralcirelativi a settori funzionali attraversol’adozione del Piano Stralcio delleFasce Fluviali nel dicembre 1997 e delProgetto Straordinario per le aree arischio idrogeologico molto elevatoadottato nell’ottobre 1999.

Le fonti di riferimento in questo spe-cifico settore sono in primo luogo laLegge 18 maggio 1989 n. 183, i variDecreti del Presidente del Consigliodei Ministri, tra i quali riveste rilevan-te importanza il D.P.C.M. 24 luglio1998 con cui è stato approvato il “Pia-no Stralcio delle Fasce Fluviali” (PSFF)che ha delimitato e normato le fascefluviali relative ai corsi d’acqua del sot-tobacino del Po, nonché dell’asta delfiume fino all’incile del Delta e la Leg-ge 3 agosto 1998 n. 267 (conversionedel decreto Sarno) che ha previsto iltermine perentorio del 30 giugno 2001(termine successivamente anticipato al30 aprile) per l’adozione dei piani stral-cio di bacino per l’assetto idrogeolo-gico che contengono in particolare l’in-dividuazione delle aree a rischioidrogeologico e la perimetrazione del-le aree da sottoporre a misure di sal-vaguardia.

La divulgazione è avvenuta trami-te i Bollettini Ufficiali con cui le Regio-ni hanno dato notizia dell’adozionedel progetto di PAI, e numerose con-ferenze programmatiche che non sonoperò sempre state recepite con giustosenso. Allo stato attuale permangono

molte incertezze da parte degli ammi-nistratori. La Legge Bassanini n. 59/97ha indicato come la difesa del suolocorrisponda ad un interesse naziona-le e come tale deve essere a totale cari-co dello Stato.

In effetti, come in molte occasionisegnalato dalla Regione Piemonte, lerisorse economiche sono scarse ed ina-deguate ad affrontare il problema.

Uno degli aspetti che maggior-mente viene in evidenza è la riloca-lizzazione di insediamenti ubicati inaree di elevato rischio idraulico o idro-geologico all’interno delle fasce flu-viali.

Questo problema richiederà unaccordo a tutti i livelli per definire unpiano di rilocalizzazione, in senoall’Autorità di bacino, con risorse cer-te.

Le fasce fluviali sono state indivi-duate con riferimento alle piene conritorno probabilistico duecentennale ecosì distinte:– fascia A è quella interessata dalla pie-

na con transito all’80% nell’alveo enelle prime adiacenze;

– fascia B è quella soggetta a fenome-ni di allagamento;

– fascia B di progetto è la linea lungola quale devono essere organizzatele opere di difesa;

– fascia C è quella soggetta ad allaga-mento con ritorni superiori a 200anni (piene 500nnali o massime sto-riche). Le cartografie di cui si com-pone il progetto di PAI sono state ela-borate in gran parte ricorrendo allebanche dati limiti di errori piuttostosensibili che andranno ridotti edannullati con gli aggiornamenti dadisporre sia in conseguenza di osser-vazioni, sia di recepimento delleindagini di carattere idraulico e idro-geologico disposte in sede di revi-sione degli strumenti urbanisticigenerali, sia con il completamentodelle valutazioni inerenti i circa60.000 fenomeni di dissesto censitia livello regionale.

Il riscontro alla fase attuale non può

dirsi soddisfacente se si pensa che sucirca 1250 comuni meno di 150 risul-tano già adeguati.

Non bisogna però trascurare chenel momento in cui è stato adottato ilPAI molti Comuni si erano dotati dapoco tempo di nuovi piani regolatoriche le nuove previsioni richiedevanoin modo sensibile con conseguentiimpegni economici rilevanti.

La delibera di adozione del pianostralcio è strutturata in 16 articoli:– art. 1 e 6 Sono indicati gli elaborati

costituenti il progetto di PAI.– art. 2 e 6 Indica le prescrizioni del-

le Norme di Attuazione del Pianoimmediatamente vincolanti in segui-to all’entrata in vigore del D.P.C.M.di approvazione con riferimento agliarticoli. Dalla data di entrata in vigo-re del D.P.C.M. le amministrazioninon possono rilasciare atti abilitati-vi inerenti le attività di trasforma-zione del territorio in contrasto condetti dispositivi e sono altresì tenutead attivare gli adempimenti previstidalla Legge n. 225/92 sulla Prote-zione Civile.

– art. 3 e 6 Per le aree in dissesto (indi-viduate sulle cartografie con unabandierina di colore giallo), LeRegioni entro 90 giorni dalla Pub-blicazione in G. U. del D.P.C.M. diapprovazione del PAI emanano ledisposizioni concernenti l’attuazio-ne del Piano nel settore urbanisticocon riferimento agli artt. 1 e 18 del-le Norme di Attuazione del PAI conobbligo dei Comuni ad adeguare leproprie strumentazioni entro sei mesioltre i quali provvederà d’ufficio laRegione.

– art. 4 e 6 Le aree in dissesto sono sot-toposte a misure temporanee di sal-vaguardia per un periodo non supe-riore a tre anni dalla data delladeliberazione di adozione del PAIdurante il quale, fatti salvi gli inter-venti già attivati relativamente ai qua-li l’autorità amministrativa compe-tente è comunque tenuta a notificarei pericoli rilevati atti abilitativi alle

Adottato il Piano stralcio (PAI)

Assetto Idrogeologico per il bacino del Po

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trasformazioni del territorio.– art. 5 e 6 Contengono norme per l’ag-

giornamento dell’atlante dei rischiidraulici e idrogeologici e dell’in-ventario dei centri abitati montaniesposti a pericolo, con obbligo perle Regioni di trasmettere all’Autori-tà di Bacino entro 18 mesi dall’en-trata in vigore del PAI le informativedesunte da varianti di adeguamentodei Piani Regolatori. Per le aree indissesto meno pericolose e fino allapubblicazione degli aggiornamenti,gli atti abilitativi relativi a trasforma-zioni ed uso del territorio possonoessere rilasciati in presenza di unadocumentata valutazione della com-patibilità dell’intervento con il dis-sesto. Il Comune è tenuto a darecomunicazione alla Regione del-l’avvenuto rilascio degli atti.

– art. 7 Rinvia ai disposti contenuti neltitolo IV delle norme di attuazionedel PAI la disciplina delle aree arischio idrogeologico molto elevato.

– art. 8 Nelle aree a elevato rischio fino

all’entrata in vigore del D.P.C.M. diapprovazione del PAI, o, in mancan-za, per un periodo non superiore a 3anni dalla sua adozione, si applicanole misure di salvaguardia ex art. 17comma 6 bis della Legge n. 183/89.– art. 9 Le delimitazioni delle fasce flu-

viali contenute nel PAI modificanoper le parti difformi quelle del Pia-no Stralcio delle Fasce Fluviali.

– art. 10 e 11 Contengono norme disalvaguardia e di minimizzazionedelle condizioni di rischio con ope-re di messa in sicurezza dei territoria carico dei Comuni.

– art. 12 Contiene norme di salva-guardia relative al bacino del fiumeToce.

– art. 13 Contiene norme di salva-guardia per il territorio della Regio-ne Autonoma della Valle d’Aosta.

– art. 14 Prevede, entro 90 giorni dal-la delibera, l’adozione da parte del-l’Autorità di Bacino del ProgrammaTriennale di Intervento contenentegli interventi urgenti necessari a

garantire un adeguato livello di sicu-rezza nei territori individuati comecaratterizzati da molto elevato edelevato rischio idraulico ed idro-geologico.

– art. 15 Riguarda l’entrata in vigoredelle misure previste nella delibera-zione. La deliberazione sarà pubbli-cata sulla G.U. nonché sui B.U.R.delle Regioni territorialmente com-petenti. Le Regioni entro 30 gg. dalricevimento della delibera dovran-no trasmettere ai Comuni interessa-ti copia della medesima completadegli elaborati (cartografie ecc.) chedovrà essere pubblicata entro 15 gg.all’Albo Pretorio per 15 giorni.

– art. 16 L’Autorità di Bacino, entrododici mesi dalla adozione delladelibera, provvederà a redigere iltesto aggiornato ed unificato delledisposizioni normative e della car-tografia di riferimento.

�Geom. Gianluigi PaglieroDa “Il Geometra” del Collegio di Torino

e Valle d’Aosta n. 9/01

Dicembre 2001

CORSO I.F.T.S. PER GEOMETRA ESPERTO

Gita a Berlino(24-27 agosto 2001)

Hanno partecipato i geometri: Damiano Antonini, Giovan-ni Bartolotta, Lorenzo Cerutti, Alessio Faraci, Omar Gros-

si, Fulvio Marigonda, Alessandro Savoini, Ilaria Tramonta-no; accompagnatore: Geometra Luigi Borghini

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NOTIZIARIO

Il praticantato non è un rapporto di lavoro ma un tirocinio, obbligato-rio per la Legge, per l’ammissione all’abilitazione per l’esercizio della Libe-ra Professione.

Il Praticantato deve essere inteso come momento di apprendimento edi evoluzione culturale scientifica con l’indispensabile apporto del profes-sionista. Da un lato significa che il giovane acquisisce non solo le nozionipratiche , in aggiunta a quelle teoriche che avrebbe dovuto dargli la scuo-la, ma anche e soprattutto quelle deontologiche.

Nello stesso tempo, il rapporto di praticantato ha anche un altro inter-locutore che è la collettività e deve essere garantita affinché un neo-pro-fessionista abbia un bagaglio culturale, teorico, pratico e deontologico non-ché, non dimentichiamolo, un esempio morale tale da garantire la funzionepubblica del professionista.

Il rapporto del praticantato è certamente diverso dalla dipendenza edè un rapporto molto particolare; il giovane deve essere consapevole chequesto periodo è importante per il suo futuro; il professionista deve averela conoscenza e la consapevolezza di trasmettere un bagaglio professio-nale e deontologico, UNICO.

Il praticantato deve essere una prosecuzione del periodo scolastico conil vantaggio di poter mettere in pratica quanto appreso con gli studi conti-nuando però ad approfondire le materie scolastiche.

Il praticante per acquisire a suo esclusivo vantaggio, una preparazionetecnico-pratica adeguata dovrà dialogare con il professionista chiedendochiarimenti e dettagli su qualsiasi materia ed argomento.

PREPARAZIONE PROFESSIONALE DEL GEOMETRA PRATICANTE

La preparazione specifica del geometra praticante si basa prevalente-mente sul possesso di capacità grafico-progettuali relative ai settori del rilie-vo e delle costruzioni e di concrete conoscenze inerenti l’organizzazionee la gestione del territorio. La formazione, integrata da idonee capacità lin-guistico-espressive e logico-matematiche, viene completata dall’acquisi-zione di buone conoscenze economiche , giuridiche ed amministrative econsentirà al futuro libero professionista l’inserimento in situazioni diversi-ficate.

Il livello di formazione, orientato verso un’operatività professionale saràraggiunto tramite l’acquisizione dei principi e dei metodi fondamentali del-le aree di competenza.

Inoltre frequenti esercitazioni ed incontri con esperienze reali rende-ranno famigliari al praticante le moderne tecniche operative e ne stimole-ranno la propensione al continuo aggiornamento, dopo il conseguimentodell’abilitazione all’esercizio della libera professione.

Coerentemente con questa finalità il praticante dovrà essere in grado di:a) partecipare alla progettazione, realizzazione, conservazione, trasforma-

zione e miglioramento di opere civili di caratteristiche adeguate alle com-petenze professionali;

b) operare nell’organizzazione ,assistenza, gestione direzione e sicurezzadei cantieri;

c) organizzare e redigere computi metrici preventivi (controllo dei costi) econsuntivi e tenere i regolamentari registri di cantiere, anche con l’ausi-lio dei mezzi informatici;

d) effettuare rilievi utilizzando i metodi e le tecniche tradizionali ed inno-vative, con applicazioni relative alla rappresentazione del territorio urba-no ed extraurbano;

e) conoscere le qualità prestazionali e qualitative dei materiali.Dovrà inoltre, acquisire una formazione di base nelle aree di indiriz-

zo che gli possa consentire la maturazione di capacità operative che lo met-tano in grado, in posizione di tecnico civile intermedio, di:f) collaborare alla progettazione e realizzazione di modesti impianti tec-

nologici (idrici, igienico-sanitari) anche in funzione del risparmio ener-getico;

g) inserirsi in gruppi di lavoro per progettazione urbanistiche ed elabora-zione di carte tematiche;

h) partecipare ad interventi sul territorio, sia in fase progettuale che esecu-tiva, per la realizzazione di infrastrutture, di opere di difesa e salvaguar-dia, di interventi idraulici e di bonifica di modeste dimensioni;

i) valutare, anche sotto l’aspetto dell’impatto ambientale, immobili civilied interventi territoriali di difesa dell’ambiente, effettuare accertamentie stime catastali;

j) conoscere le regole del diritto di proprietà, distanze e tutela dei diritti.Le capacità indicate saranno integrate con un’adeguata conoscenza

della legislazione inerente il campo di attività.

ESAMI DI STATO PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA LIBERA PROFESSIONE DI GEOMETRA ANNO 2001

Gli esami di stato “prova sempre molto sofferta dai praticanti” si sonoconclusi nel mese di dicembre 2001, riportiamo i risultati:

1998 1999 2000 2001Domande presentate 70 72 74 65Presenti agli esami 63 60 63 53Ammessi agli orali 22 25 36 17Abilitati 20 22 29 14

Percentuale abilitati anno 1998 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 %Percentuale abilitati anno 1999 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 %Percentuale abilitati anno 2000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 %Percentuale abilitati anno 2001 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26 %

I temi d’esame, che pubblichiamo a parte, non erano particolarmen-te impegnativi, ma le difficoltà incontrate dagli esaminandi in particolarmodo nelle prove orali, confermano, come sempre, l’insufficiente prepa-razione dei candidati.

Credo sia necessario migliorare questo “praticantato” con corsi di lun-ga durata, con l’aiuto ed un maggiore impegno dei “maestri professionisti”,con un continuo approfondimento dello studio da parte dei tirocinanti.

COMMISSIONE SCUOLALa commissione scuola anche per l’anno in corso visto i buoni risulta-

ti dello scorso anno (circa l’68 % di chi ha frequentato costantemente haottenuto l’abilitazione) ha programmato un corso di preparazione agli esa-mi di abilitazione 2001.

Il corso è iniziato il giorno 7 marzo 2001 ed è terminato alla fine diottobre, con una sospensione di sei settimane nel periodo luglio/agosto.

Rispetto allo scorso anno sono aumentate le ore di lezione, e precisa-mente:– n° 28 ore di costruzioni, tecnologia ed urbanistica;– n° 14 ore di topografia e catasto;– n° 14 ore di estimo e diritto;– n° 2 ore di ordinamento professionale, deontologia e competenze.

Relatori geometri: Metelli, Bagnasco, Vignani, Cortella, Francioli A., Sil-lo, Triberti, Germagnoli.

I corsi si sono tenuti presso al sede del Collegio dei Geometri nel gior-no di mercoledì dalle ore 17 alla 19. La novità rispetto allo scorso anno èstata la “prova d’esame” conclusiva dove si è cercato di simulare il veroesame, per valutare le difficoltà e le problematiche che si potrebbero incon-trare durante lo svolgimento dello stesso.

I praticanti che si sono iscritti al corso sono stati 40.�Geom. Virgilio Bagnasco

La scuola continua!Praticantato

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Dicembre 2001

Il proprietario di un vecchio casolare divenuto fati-scente desidera ristrutturare il manufatto per destinar-lo a propria residenza.

L’edificio delle dimensioni di 11,10m x 8,10m ècomposto da piano terreno e 1° piano; ha la copertu-ra a tetto che misura 7,10m alla linea di gronda.

Il fabbricato è rialzato 50cm dal piano di campa-gna, la muratura portante è in pietrame con uno spes-sore di 60cm al piano terreno e 40cm a partire dal-l’imposta del 1° solaio; il solaio è costituito da travi diferro e tavelloni e la scala interna di accesso al 1° pia-no è in muratura.

Il manufatto presenta varie lesioni di lieve entità inalcuni punti della muratura, alle finestre, alla porta d’in-gresso e notevoli infiltrazioni di umidità ascendenteper capillarità in quasi tutto il piano terreno.

La committenza, lasciando piena autonomia al pro-gettista chiede il ripristino del fabbricato, il risanamentodella muratura dalle infiltrazioni di umidità e dai dis-sesti statici.

Il candidato ipotizzando liberamente ogni altro ele-mento ritenuto utile o indispensabile alla stesura delprogetto (apertura porte e finestre, locali accessori ecc.),esegua la proposta progettuale di una casa unifamilia-re elaborando, in scala a sua scelta, almeno 2 piante,1 sezione ed un prospetto ed indichi in una breve rela-zione, accompagnata da schizzi anche a mano libera,quali accorgimenti ritiene di adottare per il risanamentodella muratura.

Infine, il candidato, illustri in una breve relazione icriteri ed i materiali adottati per la progettazione.

Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione di geometra

– Sessione 2001 –

Il costruttore di un fabbricato di civile abitazionecostituito da due piani fuori terra si era riservato, negliatti di vendita dei singoli appartamenti, il diritto disopraelevazione per esercitarlo successivamente qua-lora nuovi futuri parametri urbanistici consentissero larealizzazione di cubatura aggiuntiva.

L’edificio realizzato sorge su un’area di 1000m2,ha una superficie coperta di 310m2 ed un’altezza di6,90m misurata all’estradosso dell’ultima soletta.

Il manufatto comprende due alloggi al piano terraaventi ognuno una superficie lorda pari a 140m2 e trealloggi al piano primo rispettivamente di 90, 90 e120m2 di superficie lorda.

Nuovi parametri urbanistici consentono oggi la

sopraelevazione fino all’altezza massima consentita di10m.

Il candidato assumendo opportunamente tutti i datimancanti:• determini il valore del diritto di sopraelevazione spet-

tante al costruttore considerando l’indennità a favo-re dei condomini dell’edificio;

• proceda alla revisione dei millesimi di proprietà gene-rale conseguente alla costruzione dei nuovi appar-tamenti utilizzando la tabella millesimale del con-dominio esistente ottenuta applicando alla superficielorda i soli coefficienti di piano:

PRIMA PROVA SCRITTOGRAFICA

SECONDA PROVA SCRITTOGRAFICA

UNITÀ SUPERFICIE LORDA LIVELLO DI PIANO COEFFICIENTE MILLESIMICONDOMINIALE DI PROPRIETÀ GENERALE

A0 140 rialzato 1 235B0 140 rialzato 1 235A1 90 primo 1,05 159B1 90 primo 1,05 159C1 120 primo 1,05 212

TOTALE 1000

• calcoli la rendita catastale presunta delle nuove uni-tà, indicando le procedure da seguire per la denun-cia al Catasto dei fabbricati.

Il candidato, infine, calcoli un equo indennizzo daproporre al proprietario del terreno confinante consi-

derando che il costruttore dovrà realizzare un pas-saggio temporaneo e impiantare il cantiere in un vici-no seminativo a frumento; occupando 400m2 dellacoltivazione; i lavori dureranno presumibilmente 6mesi, con inizio in marzo.

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NOTIZIARIO

Sempre più determinante, per l’ac-quisto di un personali computer, di unastampante, di un programma o di unservizio Internet è la promessa di assi-stenza futura che viene fatta dal vendi-tore al potenziale acquirente. L’hard-ware, infatti, è noto per essere soggettoa non infrequenti problemi o comun-que per essere semplicemente ostico dainstallare, configurare o usare. Anchecon il software o cd rom, è esperienzaquotidiana, ci sono problemi che spes-so non possono essere risolti da soli masolo con l’aiuto di chi conosce bene iprodotti. Oggi, infine, la diffusione diInternet a livello di massa, ha introdot-to prepotentemente il tema della qua-lità dei servizi che vengono forniti viaRete e dei diritti dei consumatori in que-sto campo.

Ma qual è la validità legale delle pro-messe fatte, in materia, dal venditore? Èmeglio chiarire, innanzi tutto, il concet-to di assistenza. Essa è una ulteriore for-ma di “servizio” cui è tenuto il vendito-re di una parte hardware verso ilconsumatore.

LE TUTELE TRADIZIONALI DI CHIACQUISTA HARDWARE

In primo luogo, infatti, la cosa cheviene acquistata non deve avere vizi diorigine (deve, cioè, funzionare e nondeve essere rotta) e deve avere le carat-teristiche concordate al momento del-l’acquisto (il processore deve essere deltipo indicato, la memoria della quanti-tà prevista, il modem deve avere la ve-locità richiesta e così via).

In secondo luogo, il venditore quasisempre, oltre a garantire la bontà del pro-dotto al momento dell’acquisto, garan-tisce anche che questa si mantenga neltempo, per un periodo solitamente diuno o due anni. Questa è la “garanzia”più conosciuta nella pratica, quella perla quale è solitamente necessario esse-re in possesso dello scontrino o altrodocumento fiscale comprovante l’ac-quisto, ed all’esercizio della quale si èlegittimati da un apposito tagliando ocertificato. Con questa garanzia, detta“di buon funzionamento”, il consuma-tore è tutelato in caso dl rotture succes-sive dell’hardware, ovviamente solo

entro il periodo specificato e alle con-dizioni previste dalla garanzia stessa, chenon è obbligatoria per legge ma esistesolo quando “concessa” dal venditore.

OBBLIGATORIETÀ DELL’ASSISTENZAL’assistenza è dunque, in questo con-

testo, una cosa diversa, che presupponeun prodotto che funziona a norma dicontratto. Essa è un servizio ulteriore alquale il venditore si obbliga, tanto chespesso, nelle vendite di grandi partite dihardware, il contratto di assistenza esi-ste fisicamente su carta ed è separato daquello di vendita, In realtà, quando ilvenditore si obbliga all’assistenza, il con-tratto che viene concluso dalle parti èun contratto misto di vendita e fornitu-ra di servizi, appunto di assistenza neicasi previsti dallo stesso venditore.

Al consumatore sembra di pagare,quando prende il computer, solo il prez-zo dello stesso, invece, economica-mente, nel corrispettivo Il fornitore hacalcolato anche il costo, per le sue cas-se, del servizio di assistenza. A sostan-ziale parità di prodotti, poi, molti riven-ditori o produttori si fanno concorrenzasui servizi di assistenza.

Ad ogni modo, quello che un ven-ditore promette in sede di vendita, rica-vabile per lo più dalle condizioni gene-rali (da andare a recuperare, oggigiorno,sul rispettivo sito Internet), è per lui obbli-gatorio. È un diritto per il consumatorericevere l’assistenza promessa almomento dell’acquisto, sia essa telefo-nica, on site, via e-mail, telefono o inognuna delle svariatissime forme in cuipuò essere configurata. Se egli non rice-ve l’assistenza promessa, può chiedereil risarcimento del danno e, se la man-canza è di fondamentale importanza nel-l’economia del contratto, può chieder-ne anche la risoluzione, restituendol’oggetto acquistato ed avendo indietroi soldi.

LA TUTELA NEI SERVIZI GRATUITIUn punto debole dei servizi gratui-

ti, come quelli di accesso alla Rete, è tra-dizionalmente l’assistenza. Ma sonoobbligati ad erogarla, visto che il servi-zio viene dato senza costo? Anche inquesto caso bisogna vedere le condizioni

contrattuali: se le stesse prevedono ildiritto all’assistenza, il consumatore puòpretenderla. Bisogna capire che il con-tratto di accesso gratuito in realtà non èsenza costo alcuno, perché in cambiodell’accesso il provider guadagna il dirit-to a usare i dati personali dell’utente, perinviargli pubblicità, effettuare indaginidi mercato e altre cose del genere. Il con-sumatore, quindi, se non paga in dana-ro, paga comunque fornendo utilitàdiverse al provider. Perciò ha diritto ache il provider esegua le prestazioni cheaveva promesso. Se queste non vengo-no fornite, egli ha diritto di ottenere,quantomeno, la cancellazione dei pro-pri dati personali e probabilmente ancheil risarcimento del danno subito, adesempio, per non aver potuto accederealla propria casella di posta.

COME TUTELARSI IN CONCRETOAl di là delle forme in cui viene ero-

gata l’assistenza il consumatore che nonriesce ad avere una risposta soddisfa-cente o risolutiva del problema, saràbene che smetta di telefonare o inviaree-mail, destinate a perdersi in quelli chetalvolta sono veri e propri “buchi neri”,ma ricorra ad una tradizionale racco-mandata con ricevuta di ritorno, dainviare alla sede legale del venditore(quasi sempre ricavabile dal sito del pro-duttore o, in mancanza o per maggiorsicurezza, dagli sportelli della Cameradi Commercio), in cui oltre a lamentarela mancata erogazione del servizio diassistenza prospetta di adire le vie lega-li in caso lo stesso non sia ripristinato ederogato, almeno nei suo caso, entro uncerto termine.

Nel caso di acquisti di grosse parti-te di hardware, è sempre consigliabilepagare a rate: in caso di prestazioni assaideludenti del servizio assistenza, si puòpersino legittimamente interrompere ilpagamento, ovviamente non senza invia-re anche in questo caso una preventivaraccomandata a ricevuta di ritorno in cuisi dice che il pagamento viene sospesosolo ed esclusivamente per mancanzaerogazione del servizio di assistenza dicui costituisce il corrispettivo.

PC Open n°. 58 01/00

Quanto valgono le promesse di assistenza post-vendita

Acquisti informatici

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Dicembre 2001

Le targhe degli studi professionali non sono soggetteall’imposta sulla pubblicità poiché non hanno la strutturae lo scopo di messaggio pubblicitario.

La Commissione tributaria provinciale di Taranto (sen-tenza n. 25 dell’11 maggio 2000) ha affermato che la tar-ga identificativa di un studio legale ha una funzione mera-mente indicativa ed è privata di qualsiasi messaggiopromozionale o pubblicitario e come tale non è assog-gettabile a imposta.

La tesi espressa dal giudice tributario si pone in contra-sto sia con quanto affermato dalla giurisprudenza che conle recenti prese di posizione del ministero delle Finanze inordine all’assoggettamento a imposizione dei messaggi divul-ganti nell’esercizio di un’attività economica, al fine di pro-muovere la domanda di beni o servizi offerti nell’ambitodell’attività stessa. Il decreto legislativo n. 507 del 1993, checontiene la disciplina dell’imposta, all’art. 12 prevede latassazione da parte del Comune della pubblicità effettuatanel suo territorio mediante insegne, cartelli, locandine, “tar-ghe”, stendardi o con qualsiasi altro mezzo.

Sono esclusi dall’applicazione dell’imposta soltanto imessaggi privi di contenuto pubblicitario e di qualsiasi

interesse economico, vale a dire le cosiddette comunica-zioni di natura ideologica.

Infatti l’articolo 17 del decreto citato prevede che l’e-senzione è concessa soltanto per le targhe apposte perindividuare le sedi di comitati, associazioni, fondazioni oqualsiasi altro ente che comunque non persegua scopo dilucro.

È previsto inoltre che l’esenzione si estende anche alletarghe la cui esposizione è obbligatoria per disposizionedi legge o di regolamento (a esempio, per gli studi notari-li), purché le dimensioni del mezzo usato per effettuare lapubblicità non superino il mezzo metro quadrato di super-ficie.

Pertanto, se l’esposizione della targa del professionistanon è obbligatoria, come ha sostenuto la Corte di Cassa-zione (sentenza n. 9580 del 15 novembre 1994), la stessava qualificata come mezzo di comunicazione idoneo a farconoscere a una massa indeterminata di potenziali clientiil nome e l’attività esercitata, anche se il mezzo stesso “nonassolva a una funzione propriamente propagandistica oreclamistica”.

Da “il Sole 24 ore” del 30/10/2000

CONSIGLIO NAZIONALE GEOMETRI

GEOWEBCONVENZIONE

PER INTERROGAZIONE ARCHIVI

INFORMATICI DEI SERVIZI

DI PUBBLICITÀ IMMOBILIARE

Comunichiamo che è dispo-nibile in Collegio la copia del-la Convenzione stipulata indata 19 ottobre 2001 con l’A-genzia del Territorio per l’in-terrogazione a distanza degliarchivi informatici dei servi-zi di pubblicità immobiliaredegli uffici provinciali dell’A-genzia del Territorio.

P.S. Il servizio di visure ipo-tecarie con GEOWEB è giàattivo.

Il geometra-topografo… Stefano Pizzi

DAVANTI AL ROSA

Esenti dal versamento del tributoLe targhe degli studi professionali

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NOTIZIARIO

ARTICOLO 892 – DISTANZE PER GLIALBERI

Chi vuol piantare alberi presso il con-fine deve osservare le distanze stabilitedai regolamenti e, in mancanza, dagliusi locali. Se gli uni e gli altri non dis-pongono, devono essere osservate leseguenti distanze dal confine:1) tre metri per gli alberi di alto fusto.

Rispetto alle distanze si consideranoalberi di alto fusto quelli il cui fusto,semplice o diviso in rami, sorge alaltezza notevole, come sono i noci,i castagni, le querce, i pini, i cipres-si, gli olmi, i pioppi, i platani e simi-li;

2) un metro e mezzo per gli alberi dinon alto fusto. Sono reputati tali quel-li il cui fusto, sorto ad altezza nonsuperiore a tre metri, si diffonde inrami;

3) mezzo metro per le viti, gli arbusti,le siepi vive, le piante da frutto dialtezza non maggiore di due metri emezzo.La distanza dev’essere però di un

metro qualora le siepi siano di ontano,di castagno o di altre piante simili che sirecidono periodicamente vicino al cep-po, e di due metri per le siepi di robinie.

La distanza si misura dalla linea delconfine alla base esterna del tronco del-l’albero nel tempo della piantagione odalla linea stessa al luogo dove fu fattala semina.

Le distanze anzidette non si devonoosservare se sul confine esiste un murodivisorio, proprio o comune, purché lepiante siano tenute ad altezza che ecce-da la sommità del muro.

L’art. 892 detta norme di distanze pergli alberi ed altre piantagioni, in quantola legge ritiene che anche le piantagio-ni possono arrecare danni alla proprie-tà del vicino. Esse infatti, con l’espan-

sione nel sottosuolo delle loro radici, ocon lo sviluppo in ampiezza della mas-sa di rami e di fogliame nel soprasuolo,possono invadere gli spazi aerei o sot-terranei del vicino danneggiando le ope-re e le cose in esse contenute.

Le norme di distanza stabilite dalcodice hanno però carattere “suppleti-vo”, infatti si applicano solo quandomancano apposite norme dei regola-menti locali o generali, o usi locali (inte-si come pratica costante seguita nor-malmente e generalmente in un datoluogo).

L’art. 892, essendo destinato alla tute-la di interessi privati, può essere dero-gato anche con convenzioni private chefanno nascere una “servitù”. Il diritto ditenere una pianta a distanza inferiore del-la legale può nascere anche per “usuca-pione” o per “destinazione del padre difamiglia”.

Il danno che un albero può arrecareal fondo del vicino, con l’ombra dei suoirami o con la lunghezza, la forza di pene-trazione e di assorbimento delle sostan-ze nutritive del terreno da parte delle sueradici, è in genere proporzionale alla suaaltezza. È per questo che nella scelta del-le categorie previste dal codice, agli effet-ti delle distanze degli alberi dal confine,si è tenuto conto esclusivamente dell’al-tezza che ciascun tipo di albero rag-giunge normalmente nelle nostre regio-ni.

Il criterio di ripartizione delle piantein tre categorie vuol tener conto dellanatura della pianta in quanto suscettibi-le di raggiungere, col suo completo svi-luppo, una determinata altezza massi-ma. Per cui un noce, o un pino, comeuno qualsiasi degli alberi classificati nel-la prima categoria, dovrà essere pianta-to a tre metri dal confine anche se nelmomento in cui si pianta, o si trapianta,

esso abbia un modesto sviluppo, o se perle condizioni di fertilità del terreno si pre-vede che esso possa avere una limitataevoluzione in altezza.

Le norme di distanza non si applica-no solo alle piantagioni che vengonointenzionalmente piantate presso il con-fine, ma anche a tutte quelle che ven-gono a nascere e crescere naturalmen-te, senza l’opera dell’uomo. In tali casiil vicino ha diritto di richiedere l’estir-pazione di tutte quelle piante che sianonate a distanza illegale dal confine.

La enumerazione delle varietà dipiante fatta dal codice ha valore esem-plificativo e non tassativo; per classifi-care quindi un albero non compreso traquelli citati dal codice occorrerà tenerpresente quale massima altezza essopotrà raggiungere nell’età del suo mas-simo sviluppo. La legge, però, tiene pureconto del modo come vengono fatte cre-scere alcune varietà di piante che si pre-stano a poter diventare alberi o siepi,come sono appunto la piante di ontano,di castagno, di robinie e molte altre simi-li. I gelsi, non essendo considerati albe-ri da frutto non possono includersi tra lepiante della terza categoria. Quindi l’ob-bligo di mantenere le distanze prescrit-te dall’art. 892 si riferisce al momento incui la pianta viene piantata o trapianta-ta, o nasce spontaneamente. Da ciò deri-va che le distanze fissate dal codice, peri vari tipi di piante, a partire dal confine,vanno stabilite nei seguenti modi:a) sino al perimetro esterno di base del

tronco se si tratta di un albero cheviene trapiantato; la distanza deveessere misurata al momento del tra-pianto.

b) sino al punto dove avviene la semi-na, se la pianta non deve essere piùspostata; la distanza va misurata almomento della semina (fig. 1).

Fig. 1 Fig. 2

Distanze da rispettarePer piantare gli alberi…

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Dicembre 2001

Fig. 3 Fig. 4

Circolare dalla Cassa GeometriOggetto: Applicazione art. 8 del Decreto Legislativo n. 314/97

Come è noto, l’art. 8 del decreto legislativo in ogget-to stabilisce che dal 1.1.1998, nei confronti dei tito-lari di più pensioni anche se pagate da Enti diver-si, le ritenute fiscali devono essere determinateconsiderando l’ammontare complessivo di tutte lepensioni in pagamento.A tal fine, il Casellario centrale dei pensionati comu-nica all’Ente che eroga il trattamento di minoreimporto (“secondario”) l’aliquota IRPEF alla qualedeve essere assoggettata la pensione.Per quanto esposto, si comunica che dalla rata dipensione di ottobre c.a. gli uffici, in applicazionedelle citate disposizioni, hanno provveduto adassoggettare l’importo lordo mensile corrisposto aipensionati interessati, all’aliquota IRPEF comuni-cata, mentre dalla rata di novembre si provvederàad azzerare le eventuali detrazioni di imposta rico-nosciute a favore (spettanti di norma sul trattamen-to più elevato considerato “principale”).Gli effetti dell’applicazione delle citate disposizio-ni sulle pensioni della Cassa, nella maggior partedei casi, comporteranno un vantaggio per il pen-sionato conseguente alla riduzione dell’aliquota

IRPEF dovuta, mentre, purtroppo, in altri casi, saran-no onerosi in termini di conguagli da effettuare atale titolo nel periodo ottobre – dicembre, doven-do recuperare tutta l’IRPEF non versata da gennaioa settembre 2001 ma, l’inderogabilità dell’applica-zione della citata normativa, confermata dall’INPS,e gli stretti tempi a disposizione, non consentonodi dilazionare ulteriormente le ritenute.Si precisa inoltre che con la tredicesima mensilità,oltre ai consueti conguagli fiscali, verranno tratte-nuti eventuali importi a saldo, mentre, in caso di incapienza, si provvederà ad indicare gli importi resi-dui nella certificazione annuale dei redditi corri-sposti (modello CUD).Facendo presente infine che i singoli pensionati inte-ressati riceveranno comunicazione dettagliata del-le nuove aliquote e degli eventuali conguagli, rima-nendo a disposizione per ogni eventualechiarimento dovesse occorrere si porgono distintisaluti.

IL DIRETTORE GENERALE(Dott. Renato Presutti)

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NOTIZIARIO

AGGIORNAMENTO INDICE ISTAT(Pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale”

del 27 ottobre 2001 n. 251)

Gli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di ope-rai e impiegati relativi ai singoli mesi del 2000 e 2001 ele loro variazioni rispetto agli indici relativi al corri-spondente mese dell‘anno precedente e di due anni pre-cedenti risultano:

ISCRIZIONI ALL’ALBO PROFESSIONALE

ANNO ISCRITTI AL NUOVE CANCELLAZIONI ISCRITTI AL SALDO

1°GENNAIO ISCRIZIONI 31 DICEMBRE

1998 348 29 9 368 + 20

1999 368 19 8 379 + 11

2000 379 14 15 378 – 1

2001 378 15 6 388 + 10

COLLEGIO DEI GEOMETRI DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

Servizio Legale – Fax 0323.864495

Quesito: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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NOTIZIARIOCOLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

Anno VI - N° 1 - Dicembre 2001Iscrizione n. 276 del 10.10. 1996 presso il Tribunale di Verbania

Sede: C.so Sempione, 50 - 28883 Gravellona Toce (VB) Tel. 0323.864461 / Fax 0323.864495

Direttore Responsabile: Franco Gemelli

Direttore: Settimo Zolla

Comitato di Redazione: Pier Paolo Maffioli, GiovanniMetelli, Paolo Longoni, Claudio Perletti, Luigi Borghini,Elisabetta Piazza

Impaginazione: Nuova Immagine, C.so Marconi, 4528883 Gravellona Toce (VB) - www.nuovaimmagine.itTel. 0323.848479 / Fax 0323.864198

Stampa: Fovana & Caccia, Via XX Settembre ,111 28883 Gravellona Toce (VB) - Tel. 0323.848017

Variazioni percentuali rispetto

Anni e mesi Indicial corrispondente periodo

(base 1995 dell’anno di due anni = 100) precedente precedenti

2000 Settembre 1125 2,6 4,4Ottobre 112,8 2,6 4,4Novembre 113,3 2,7 4,8Dicembre 113,4 2,7 4,9Media 112,1

2001 Gennaio 113,9 3,1 5,3Febbraio 114,3 3,0 5,4Marzo 114,4 2,8 5,3Aprile 114,8 3,1 5,3Maggio 115,1 3,0 5,4Giugno 115,3 2,9 5,6Luglio 115,3 2,7 5,4Agosto 115,3 2,7 5,4Settembre 115,4 2,6 5,2Ottobre 115,7 2,6 5,3

A decorrere dal 14 novembre 2001, il tasso ufficialedi riferimento è ridotto dal 3,75% al 3,25%.

N.B. DA INVIARE VIA TELEFAX AL COLLEGIO

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La posta elettronica, naturale com-plemento alla navigazione in Internet,fece la sua comparsa nella nostra vitaquotidiana nei primi anni ‘90. Le ele-vate potenzialità di tale mezzo dicomunicazione fecero pensare a mol-ti che la fine del fax sarebbe stata rapi-da ed inesorabile. Tale considerazioneera fondata su motivi più che plausi-bili: il fax è lento, costoso sotto tutti gliaspetti e poco versatile. La posta elet-tronica invece permette di trasmetteremessaggi di testo con allegati docu-menti dattiloscritti, disegni, immaginia colori in alta risoluzione, suoni evideo in tutto il mondo al costo di unatelefonata urbana. Per contro, rispettoal fax, non possedeva la capacità diavvertire il destinatario del suo avve-nuto recapito. Tale difetto fece e con-tinua a far preferire a parecchie per-sone quest’ultimo. A tale proposito piùdi una volta vi sarà capitato di sentirdire che la verifica della presenza diposta all’interno della casella vieneeffettuata saltuariamente o mai, igno-rando così addirittura il ricevimento didocumenti importanti.

Decisi a risolvere il problema, alcu-ni operatori del settore hanno pensa-to bene di avvalersi del supporto dialtre tecnologie per porvi un rimedio.Alcuni provider, dopo un’opportunaconfigurazione dell’account di postainviano al cellulare del titolare unanotifica SMS ogni qualvolta riceveuna E-mail. È opportuno comunquesottolineare come questa funzionesia per il momento offerta da pochi.In assenza di tale servizio il pro-blema può essere aggirato attivan-do la funzione di reindirizzo della/ee-mail ricevuta/e nella propria casel-la verso la casella di posta elettro-nica del proprio cellulare (previaattivazione gratuita tutti i cellularidi qualsiasi gestore ne possiedonouna con notifica SMS).

Tale soluzione, pur essendo piùarticolata, è da considerarsi prefe-ribile, dato che l’invio dell’SMS diavviso da parte del gestore telefo-nico è garantito al 100% e senza limi-

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Dicembre 2001

GITA SOCIALE IN TRENTINO

VISITA ALLE CAVE DI PORFIDO 27 e 28 Aprile 2001

Consiglio Nazionale GeometriCorrispettivi per le attività previste

dall’art. 17 comma 14 bis, della legge n. 109/94 (D. M. 4/4/2001 “Aggiornamento degli onorari spettanti

agli ingegneri e architetti”)

A seguito degli interventi attuati dal Consiglio Nazionale, entrambi eDicasteri (Ministero dei Lavori Pubblici e Ministero della Giustizia) hannoprecisato che i predetti compensi si applicano alle attività di cui all’art. 17,comma 14 bis, della legge Merloni anche se effettuate dai geometri, ovvia-mente nell’ambito delle proprie competenze.

Si segnala che il Ministero della Giustizia ha comunicato(G. U. n.128 del 5/6/2001) la rettifica del titolo del D.M. 4/4/2001 che pertantoè diventato “Corrispettivi delle attività di progettazione e delle altre atti-vità, ai sensi dell’art. 17, comma 14-bis, della legge 11 febbraio 1994,n. 109, e successive modifiche”.

Uguale se non più veloce del faxPosta elettronica

te di numero. Possiamo in questomodo sapere subito chi ci ha trasmes-so qualcosa, addirittura senza esserein ufficio. Tanto basta a rendere indi-

scutibilmente più utile ed interessantel’utilizzo di questo straordinario mez-zo di comunicazione.

�Geom. Pier Paolo Maffioli

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NOTIZIARIO

Albo dei GeometriAlbo dei GeometriCognome e Nome Luogo e data di nascita N° e data di iscrizione Residenza Anno diploma

Nuove iscrizioni - Liberi professionisti - 2001MONTALBANO ANGELO Premosello Ch. (8.3.1971) 445 (8.1.2001) Verbania – Via Cadorna, 6 1990TADDIO MONICA Domodossola (20.6.1972) 446 (8.1.2001) Crevoladossola – Via Sempione, 61 1991GERVASONI MASSIMO Domodossola (25.3.1967) 447 (12.2.2001) Verbania – Piazza Ranzoni, 5 1987GUINZONI SERENA Omegna (5.4.1975) 448 (12.2.2001) Casale Corte Cerro – Via B. Bruno, 18/A 1996DANESI FIORELLA Premosello Ch. (9.2.1975) 450 (12.2.2001) Vogogna– Via Tocetta, 3 1994BACCAN DAVIDE Premosello Ch. (11.9.1973) 451 (12.2.2001) Cannobio – Via Casa del Popolo, 7 1993D’ANTONIO ALESSIO Premosello Ch. (16.6.1974) 452 (12.3.2001) Gravellona Toce – C.so Sempione, 110 1994SCALABRINO FEDERICA Domodossola (26.10.1972) 454 (2.4.2001) Varzo – Via Sempione, 19 1995FRATTINI STEFANO Borgosesia (13.10.1974) 455 (2.4.2001) Verbania – Vicolo dei Nobili, 2 1994RUGA MARA Premosello Ch. (20.1.1974) 456 (4.6.2001) Vogogna – Via Passerella, 36 1993BAINOTTI ALBERTO Premosello Ch. (9.5.1974) 457 (9.7.2001) Gravellona Toce – Via P. Umberto, 4 1993PRINA DAMIANO Premosello Ch. (9.5.1976) 458 (10.9.2001) Baceno – Via La Torre, 26 1995PRINI DARIO Domodossola (27.6.1972) 459 (1.10.2001) Masera – Via Provinciale, 34 1991

Impiegati e liberi professionistiPODICO DAVIDE Premosello Ch. (30.6.1977) 453 (12.3.2001) Ghiffa – Via Arcipreturale, 10 1996

Iscrizioni per trasferimentoPREZZAVENTO GIUSEPPE Belpasso (30.1.1960) 449 (12.2.2001) Gravellona Toce – P.za V. Veneto, 3 1981

Cancellazioni per trasferimento8 Gennaio 2001 con decorrenza 31.12.2000: n° 56 DE SARIO FIORINO, n° 285 LEOPALDI ANTONIO, n° 103 FALDA GIANNI;12 Febbraio 2001: n° 36 BARBINI RAFFAELE; 30 Aprile 2001: n° 197 ONOR LIONELLO3 Agosto 2001: n° 195 TRINCHERINI ROBERTO.

RegistrRegistro dei Pro dei PraticantiaticantiCOGNOME E NOME N° DATA RESIDENZA

ISCRIZ. DECORRENZA

NUOVE ISCRIZIONI – 2001GROSSI OMAR 304 5.1.2001 CambiascaCROSA LENZ MARINA 305 23.1.2001 Casale Corte CerroFERRARI ANDREA 306 24.1.2001 SeppianaMARFORIO FABRIZIO 307 14.2.2001 CannobioSCAMARDÌ MARIA 308 27.3.2001 OrnavassoBLARDONE VALERIA 309 23.5.2001 Premosello ChiovendaAMODEI ROBERTO 310 25.5.2001 DruognoTOMÀ MIRKO 311 4.6.2001 MontecresteseBASSO GIORGIO 312 14.6.2001 VerbaniaFOTI MARCO 313 4.7.2001 DomodossolaCARMINE MASSIMO 314 13.7.2001 CannobioMONTANARI MAURO 315 24.7.2001 VarzoGUGLIELMINPIETRO PATRIZIA 316 27.9.2001 Piedimulera

SIMONELLI PATRICK 317 28.9.2001 CanneroTOMOLA FRANCESCA 318 28.9.2001 VerbaniaRUGGIERO ELENA 319 1.10.2001 CannobioTOZZINI FABIO 320 16.10.2001 OmegnaTRAPASSO FRANCESCO 321 18.10.2001 Piedimulera

TERMINE BIENNIORIBONI SILVIA 235 12.2.2001 CrevoladossolaNESI MIRKO 239 12.3.2001 DomodossolaSTURARO ATTILA 201 12.3.2001 Mergozzo

COGNOME E NOME N° DATA RESIDENZA

ISCRIZ. DECORRENZA

BONETTI ROBERTO 163 02.4.2001 CambiascaDARIOLI ROBERTO 243 02.4.2001 DomodossolaSOCCAL SABRINA 245 30.4.2001 Pieve VerganteTORI EDOARDO 244 30.4.2001 Pieve VerganteBIANCHI FABRIZIO 242 30.4.2001 VarzoBARCELLA MARIA CRISTINA 241 30.4.2001 Domodossola

CERUTTI FABIO 211 04.6.2001 MontecresteseDE BONI MILENA 246 04.6.2001 MonteschenoIETTI CRISTINA 247 04.6.2001 TrontanoTOZZI ALESSIO 217 09.7.2001 VerbaniaGROSSI GIANLUCA 216 3.8.2001 VilladossolaDELLAMORA IVO 219 3.8.2001 Cavaglio SpocciaUZZENI INES 248 3.8.2001 DomodossolaBRIGATTI MASSIMILIANO 255 10.9.2001 Verbania

BATTISTA DANILO 226 1.10.2001 OggebbioRIBONI OMAR 251 1.10.2001 CrevoladossolaRAO SAMANTHA 252 1.10.2001 S. Bernardino VerbanoFERRINI SIMONA 253 1.10.2001 Pieve VergonteSTURARO SILVIA 254 1.10.2001 VerbaniaDELLORO CHIARA 250 5.11.2001 Anzola d’OssolaCAVALLI LUIGI 257 5.11.2001 MalescoDE VIVO RAFFAELE 259 5.11.2001 DomodossolaSUABBI GIANCARLO 260 5.11.2001 Gravellona Toce