COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria...

180
COLLANA AGENDUM EST 1

Transcript of COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria...

Page 1: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

COLLANAAGENDUM EST

1

Page 2: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco
Page 3: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Stili di vita e salutedei giovani in età scolare

Rapporto sui dati regionali HBSC 2009 -2010

REGIONE Campania

Page 4: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Progetto grafico e impaginazione: phgraficaCover: Marco Cerci

Proprietà letteraria riservata

ISBN 978-88-86816-54-0

© 2011 by PHOEBUS sas di Pasquale TestaC.so Umberto I, 192 - 80013 Casalnuovo di Napoli (Na)

[email protected]. /Fax 081/5221014

www.phoebus.es

Page 5: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Questo materiale è stato elaborato nell’ambito del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6 – 17 anni”, promosso, in attuazione del programma Guadagnare salute, dal Ministero della Salute/CCM e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (capitolo 4393/2005-CCM).

Copia del volume può essere richiesta a:Dott. Renato Pizzuti - Osservatorio Epidemiologico Regionale - Regione Campania - Centro Direzionale - Isola C3 - 80143 Napoli

oppure può essere scaricata dal sito Internet:http://www.sito.regione.campania.it/sanit%E0/osservatorio_epidemiologico/os-servatorio_index.htm.

Page 6: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL GRUPPO DI RICERCA

Coordinamento Nazionale dello studio HBSC

Università degli Studi di TorinoDipartimento di Sanità Pubblica e MicrobiologiaProf. Franco Cavallo (Principal Investigator)Prof.ssa Patrizia LemmaDott. Alberto BorraccinoDott.ssa Paola DalmassoDott. Alessio Zambon Dott.ssa Lorena CharrierDott.ssa Sabina ColombiniDott.ssa Paola Berchialla

Università degli Studi di SienaCREPS - Centro interdipartimentale di Ricerca Educazione e Promozione della Salute - Dip. di Fisiopatologia, Medicina Sperimentale e Sanità PubblicaProf. Mariano GiacchiDott. Giacomo LazzeriDott.ssa Valentina PilatoDott.ssa Stefania RossiDott. Andrea Pammolli

Università degli Studi di PadovaDipartimento di Psicologia dello Sviluppoe della SocializzazioneProf. Massimo SantinelloDott. Alessio VienoDott.ssa Francesca ChiecoDott.ssa Michela Lenzi

Page 7: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Coordinamento Scientifico del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale di Epidemilogia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Reparto Salute della donna e dell'età evolutiva Dott.ssa Angela Spinelli (Responsabile Scientifico)Dott. Giovanni Baglio Dott.ssa Anna LambertiDott.ssa Paola Nardone

Ministero della Salute,Dipartimento della Prevenzione e della ComunicazioneDott.ssa Daniela Galeone Dott.ssa Maria Teresa Menzano Dott. Lorenzo Spizzichino

Coordinamento Nazionale Uffici Scolastici RegionaliDott.ssa Maria Teresa Silani (Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio)Dott.ssa Silvana Teti (Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio)

A cura di:Dott. Gianfranco Mazzarella, Dott. Renato Pizzuti

REGIONE CampaniaDott. Gianfranco Mazzarella, UOC Pediatria, Asl Na 3 Sud, (Referente Regionale HBSC per la Campania).Dott.ssa Barbara Morgillo, OER, Assessorato Regionale alla Sanità Dott. Renato Pizzuti, Direttore OER, Assessorato Regionale alla Sanità, (Referente Regionale HBSC per la Campania)

Hanno contribuito alla realizzazione dell’indagine:Ufficio Scolastico Regionale per la CampaniaProf. Bruno Galzerano, Referente Educazione alla Salute

Uffici Ambiti Territoriali delle Province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno

Page 8: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

ASL BeneventoDott.ssa Elena Fossi (Referente aziendale).Dott.ssa Enrica De Lucia, Inf. Giuseppe Rapuano, Inf. Carmela Orlacchio, Inf. Anatilde Iannace, Inf. Ermelinda Zollo.

ASL AvellinoDott.ssa Elvira Bianco (Refente aziendale).Inf. Prof. Francesco Natale, Ass. amm. Patrizia Branca, Dott.ssa Nunzia Forgione, Dott.ssa Flammia Incoronata.

ASL CasertaDott. Domenico Protano (Referente aziendale).Sig.ra Maria Rosaria Morrone, Sig. Francesco De Vincenzo, Dott. Salva-tore Moretta, Dott.ssa Rita Petricca, Dott.ssa Giovanna Sabba, Dott. Clau-dio Mingione, Dott.ssa Angelina Tessitore.

ASL NA 1 Centro Dott. Andrea Simonetti, Dott.ssa Brunella Adamo (Referenti aziendali).Dott. Ugo Vairo, Dott. Orazio Ancona, Dott. Ciro Giannetti, Dott. Giu-seppe Postiglione, Dott.ssa Rosa D’Angola, Inf. ped. Maria Patanella, Inf. Prof. Antonio Rullo.

ASL Napoli 2 NordDott. Giancarlo D'Orsi, Dott.ssa Filomena Peluso (Referenti aziendali).Dott.ssa Anna Farro, Dott.ssa Evelina Iorfida, Dott.ssa Maria Rosaria Grana-ta, Inf. Antonella Musella, Dott. Ciro Ciliberti, Dott. Francesco Montani-no, Dott. Tammaro Parretta, Dott.ssa Elena Capasso, Dott.ssa Maria Arnone, Dott.ssa Assunta Palumbo, Dott.ssa Ersilia Fabrazzo, Inf. ped. Grazia Camar-della, Inf. ped. Teresa Tagliamonte, Inf. ped. Anna Bello.

ASL NA 3 SudDott. Francesco Giugliano, Dott.ssa Anna Esposito (Referenti aziendali).Dott.ssa Concetta Bruno, Dott.ssa Linda Crocamo, Dott.ssa Chiara Marcia-no, Dott.ssa Rosa Perone, Dott.ssa Anna Chirico, Dott.ssa Raffaella Serrapi-ca, Ass. sanitaria Filomena Petraccone.

Page 9: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Asl SalernoDott.ssa Mariagrazia Panico (Referente aziendale).Dott.ssa Annaluisa Caiazzo, Dott. Giuseppe Della Greca, Dott. Antonio D'Alessandro,, Dott.ssa Rita De Gaetano, Dott. Giuseppe Langella, Dott. Antonio F. G. Colavolpe, Dott. Pasquale Ragosa, Sig.Giuseppe Celotto, Sig.ra Anna Bianco, Dott.ssa Ida Maria Guida, Inf. Adele D'Anna, Dott.ssa Aldina Mollo, Dott.ssa Anna Maria Nobile, Dott.ssa Anna Maria Trani, Inf. Prof. Michelina Raimondo.

Responsabilità editoriali

Il Gruppo di coordinamento nazionale HBSC, il gruppo di coordina-mento scientifico del progetto “Sistema di indagini sui rischi compor-tamentali in età 6-17 anni” e il coordinamento nazionale degli Uffici Scolastici Regionali sono responsabili: - di tutte le parti comuni dei report regionali, incluse le introduzioni ai vari capitoli, se non modificate dai responsabili regionali; - dei dati contenuti nelle tabelle e dei grafici allegati.

I gruppi regionali sono responsabili di tutte le parti scritte a commen-to dei dati loro forniti e delle parti introduttive, se modificate rispetto a quanto fornito dal gruppo nazionale.

Page 10: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Hanno contribuito alla stesura dei commenti ai singoli capitoli e alla revisione del manoscritto i seguenti autori:

Prof. Dario BacchiniDott. Giuseppe CirilloDott. Roberto De FalcoDott.ssa Carmela Di MaioDott. Pasquale FallaceProf.ssa Adriana FranzeseDott.ssa Maria GiulianoDott.ssa Paola Iaccarino IdelsonDott.ssa Mariarosaria LicenziatiDott. Gianfranco MazzarellaDott.ssa Barbara MorgilloDott. Pierluigi PecoraroProf. Alfredo PisacaneDott. Renato PizzutiProf.ssa Adriana Russo CrescenziDott. Antonio TallaricoProf.ssa Giuliana ValerioDott. Eugenio Zito

Page 11: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IndicePresentazione ......................................................................Presentazione ......................................................................Premessa ............................................................................Premessa ............................................................................Ringraziamenti ....................................................................

Capitolo 1: La ricerca e il campione in studio 1.1 Introduzione .......................................................................1.2 Descrizione del campione ...................................................Bibliografia capitolo 1 ................................................................

Capitolo 2: Il contesto familiare2.1 Introduzione .......................................................................2.2 La struttura familiare ...........................................................2.3 La qualità della relazione con i genitori ...............................2.4 Lo status socio-economico familiare ....................................2.5 Conclusioni ........................................................................Bibliografia capitolo 2 ...............................................................

Capitolo 3: L’ambiente scolastico3.1 Introduzione .......................................................................3.2 Struttura scolastica, organizzazione internae promozione del benessere (l’indagine sulla scuola) ................... 3.3 Rapporto con gli insegnanti ................................................3.4 Rapporto con i compagni di classe ......................................3.5 Bullismo e violenze tra ragazzi .............................................3.6 Rapporto con la scuola ........................................................3.7 Conclusioni ........................................................................Bibliografia capitolo 3 ................................................................

Capitolo 4: Sport e tempo libero4.1 Introduzione .......................................................................4.2 Attività fisica ......................................................................4.2.1 Frequenza dell’attività fisica .............................................4.3 Comportamenti sedentari ..................................................

p.13p.15p.16p.18p.20

p.23p.25p.28

p.31p.31p.35p.41p.44p.45

p.49

p.50p.61p.64p.67p.71p.75p.75

p.79p.79p.81p.84

Page 12: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

4.3.1 Frequenza dell’uso di televisione, computer e nuove formedi comunicazione .....................................................................4.4 Rapporti con i pari ............................................................4.5 Conclusioni .......................................................................Bibliografia capitolo 4 ...............................................................

Capitolo 5: Abitudini alimentari e stato nutrizionale5.1 Introduzione ......................................................................5.2 Frequenza e regolarità dei pasti ..........................................5.3 Consumo di frutta e verdura ..............................................5.4 Consumo di dolci e bevande gassate ...................................5.5 Stato nutrizionale ...............................................................5.6 Igiene orale .......................................................................5.7 Conclusioni .......................................................................Bibliografia capitolo 5 ..............................................................

Capitolo 6: Comportamenti a rischio 6.1 Uso di sostanze ..................................................................6.1.1 Il fumo ...........................................................................6.1.2 L’alcol .............................................................................6.1.3 La Cannabis .............................................................6.2 Abitudini sessuali ...............................................................6.3 Infortuni ...........................................................................6.4 Conclusioni .......................................................................Bibliografia capitolo 6 ..............................................................

Capitolo 7: Salute e benessere7.1 Introduzione ......................................................................7.2 Percezione della propria salute ...........................................7.3 Percezione del benessere ....................................................7.4 Sintomi riportati ................................................................7.5 Utilizzo di farmaci .............................................................7.6 Conclusioni .......................................................................Bibliografia capitolo 7 ...............................................................

Alcuni indicatori riassuntivi

12

p.84p.91p.95p.95

p.99p.101p.102p.108p.112p.120p.121p.122

p.127p.128p.130p.134p.137p.142p.145p.145

p.149p.150p.151p.153p.159p.162p.163

p.165

Page 13: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Presentazione La corretta e completa informazione è uno strumento fondamentale per orientare le scelte in salute pubblica, soprattutto perché consente, attraverso un’equilibrata e consapevole definizione delle priorità da sod-disfare, di definire strategie e modelli operativi per raggiungere obiettivi di salute concreti e misurabili. Soprattutto nel campo della prevenzione, ove gli effetti delle politiche sanitarie possono manifestarsi a distanza di tempo, la rilevazione periodica di informazioni acquista un’importanza strategica impareggiabile, in particolare per la valutazione dei risultati ot-tenuti.

Per pianificare adeguatamente gli interventi, dunque, e per poterne valutare l’efficacia, è necessario disporre di informazioni attendibili e rap-presentative circa lo stato di salute e gli stili di vita dei cittadini. Proprio per soddisfare queste due pressanti esigenze di decisori e operatori, è stato promosso dal Ministero della Salute e dal Ministero della Pubblica Istruzione il “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, che include i due sistemi di sorveglianza OKkio alla Salute e Health Behaviours in School-aged Children (HBSC).

Lo studio HBSC in particolare, oggetto del presente rapporto, restituisce preziose informazioni non solo sui principali stili di vita degli adolescenti e su talune caratteristiche della loro salute, ma anche su alcuni rilevanti aspetti della vita sociale, quali le relazioni intra-familiari, il rapporto tra pari e quello con la Scuola. Questo sistema di sorveglianza, ideato e pro-mosso dall' Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l'Europa, porta con sé una straordinaria opportunità: consente, infatti, di realizzare confronti sia nazionali inter-regionali sia internazionali, giac-ché viene svolto contemporaneamente e con la medesima metodologia ogni quattro anni non soltanto in tutti i Paesi europei ma anche in alcuni Paesi d’oltre oceano.

Il buon esito degli interventi di prevenzione affonda certamente le sue radici in iniziative come quella che presentiamo, in grado cioè di produrre immagini reali di salute e di stili di vita; i risultati, però, devono

Page 14: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

14

poi necessariamente tradursi in interventi concreti, mirati, i quali siano in grado di promuovere miglioramenti tangibili in termini di salute. È certa-mente auspicabile, inoltre, al fine di ottenere il miglior risultato possibile, coinvolgere e attivare i settori extra-sanitari, affinché si realizzino cam-biamenti culturali che si traducano in operazioni intersettoriali, condi-zione necessaria per superare la compartimentalizzazione degli interventi, promuovendo, inoltre, un necessario ed efficace confronto tra ricercatori, decisori e operatori.

L’efficace partnership tra operatori della Salute e della Scuola, che ha permesso di realizzare questa indagine, rappresenta certamente un esem-pio concreto di ciò che è possibile ottenere quando, nel pieno riconosci-mento dell’indispensabilità “dell’altro”, ci si mette nella prospettiva di un percorso condiviso. E, seguendo la stessa traiettoria, è auspicabile che la miniera di informazioni contenuta in HBSC possa essere messa a disposi-zione di operatori e ricercatori affinché un tale risultato epidemiologico possa produrre il massimo esito possibile sulla salute dei ragazzi.

Un sentito riconoscimento, dunque, a quanti - operatori della Salute e operatori della Scuola - si sono impiegati perché questa indagine si con-cludesse con tanto successo e l’invito a chiunque ne abbia titolo, come chiaramente sottolineato anche nel recente Piano Nazionale di Preven-zione 2010-2012, a utilizzare le conoscenze prodotte da HBSC e da tutti gli altri Sistemi di Sorveglianza per migliorare concretamente la salute dei cittadini della nostra regione.

Area Generale di Coordinamento 20 - Assistenza SanitariaAssessorato alla Sanità - Regione Campania

Page 15: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Presentazione Una parte consistente dei ragazzi adotta stili di vita dannosi per la salute, condizione che li espone a un aumentato rischio di malattie croniche. Ma fortunatamente tali stili di vita sono modificabili e, di conseguenza, una parte rilevante delle patologie croniche è prevenibile. Come" migliorare, dunque, gli stili di vita radicati nelle abitudini dei ragazzi e dei giovani? La scuola condivide con la famiglia il ruolo formativo, educando i propri utenti alla considerazione che i rischi derivanti da errati modelli comportamentali sono reali e concreti e che in tale ottica di concretezza vanno affrontati, allontanando, ovviamente, ogni logica di allarmismo, ma intervenendo in modo razionale e lavorando principalmente nei campi della Conoscenza e della Consapevolezza. Pertanto, se in seno al nucleo familiare si strutturano i primi modelli di comportamento corretti, la scuola, in parallelo, rappresenta l’ambiente idoneo a consolidarli attra-verso l’efficace azione sinergica degli operatori scolastici e sanitari. Per di più, sulla base del Protocollo di Intesa siglato il 5 gennaio 2007 dai Mini-steri della Salute e della Pubblica Istruzione, il patto di alleanza tra i due Dicasteri è divenuto ancor più produttivo, definendo percorsi e modalità operative comuni. La Scuola campana intende consolidare sempre più la collaborazione che da decenni vede operare fianco a fianco le Istituzioni scolastiche e sanitarie. Attraverso interventi efficaci e duraturi sarà ne-cessario impegnarsi sinergicamente per raggiungere il comune obiettivo rappresentato dal benessere psicofisico e sociale dei giovani cittadini. Lo studio-indagine HBSC, presentato in questo report, pone in luce aspetti rilevanti sugli stili di vita dei giovani in età scolare e sulla loro condizione di salute reale e percepita. Gli ottimi risultati ottenuti dell’in-dagine forniscono presupposti e strumenti su cui basare i futuri interven-ti di educazione e prevenzione necessari a contrastare, o quantomeno a ridurre, fenomeni negativi derivanti da diffusi comportamenti a rischio.L’eccellente lavoro svolto dalle Istituzioni coinvolte e dagli operatori sa-nitari e scolastici ha garantito il successo dell’indagine. A tutti loro va il ringraziamento del mondo della Scuola.

MIUR – Ufficio Scolastico Regionale per la Campania – Ufficio IVPolitiche giovanili. Formazione e aggiornamento del personale della scuola

Page 16: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

16

Premessa L’adolescenza rappresenta un momento importante per il passaggio alla vita adulta ed è caratterizzata da numerosi cambiamenti fisici e psicolo-gici. Proprio in questo periodo, possono instaurarsi stili di vita e compor-tamenti che condizionino la salute presente e futura, come abitudini ali-mentari scorrette, sedentarietà, abuso di alcol, consumo di tabacco, uso di sostanze stupefacenti. Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comporta-menti associati alla salute in ragazzi di età scolare) si inserisce in questo con-testo, con lo scopo di fotografare e monitorare la salute degli adolescenti italiani di 11, 13 e 15 anni, al fine di costituire un supporto per l’orienta-mento delle politiche di educazione e promozione della salute. HBSC è uno studio multicentrico internazionale svolto in collabora-zione con l`Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l`Europa e prevede indagini ripetute ogni quattro anni. Questo studio è stato promosso da Inghilterra, Finlandia e Norvegia nel 1982 e oggi conta 41 paesi partecipanti. L’Italia ne è entrata a far parte nel 2000 ed ha svolto finora due indagini nazionali (una nel 2001 e una del 2006). Fino al 2007 lo studio HBSC è stato portato avanti da un network na-zionale costituito da tre Università, Torino, Siena e Padova, con una esten-sione progressiva dell’indagine anche a livello di quattro regioni ed una Provincia Autonoma (Piemonte, Veneto, Toscana, Lombardia e Provincia Autonoma di Bolzano). A partire dal 2009, HBSC è entrato a far parte del progetto, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso dal Mi-nistero della Salute/CCM, in collaborazione con il Ministero dell’Istru-zione, dell’Università e della Ricerca e collegato al programma europeo “Guadagnare Salute”. Nel 2010, per la prima volta, l’indagine HBSC ha previsto una rap-presentatività sia nazionale che regionale, permettendo di avere dati a livello di ciascuna regione, elemento essenziale per definire politiche di intervento. Ogni capitolo di questo rapporto presenta e analizza i dati relativi

Page 17: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

all’ambito indagato (dal contesto familiare, a quello scolastico, fino alle abitudini alimentari e ai comportamenti a rischio), andando a delineare un quadro della situazione nel territorio in osservazione. Questo permet-terà di comparare i dati raccolti fra tutte le regioni italiane e di confron-tarci allo stesso tempo con il dato nazionale. Il nostro augurio è che l’attività di monitoraggio così organizzata possa proseguire nel tempo, permettendo di verificare i mutamenti, positivi o negativi, della situazione, in rapporto alle politiche di intervento messe in atto. Ci auguriamo anche che i dati raccolti possano essere utili per lo sviluppo di una società non solo più sana, ma anche più serena, obiettivo difficilmente raggiungibile senza un forte investimento in quei giovani che rappresentano il nostro futuro. Un ringraziamento particolare è rivolto a tutti coloro che hanno reso possibile la buona riuscita dell’indagine: dai referenti di ciascuna regione, agli operatori sanitari, ai dirigenti scolastici e agli insegnanti di tutti gli istituti coinvolti. Vorremmo però soprattutto ringraziare i ragazzi che, con la loro preziosa collaborazione nel compilare i questionari, hanno reso tutto questo possibile.

Prof. FRANCO CAVALLOe il Gruppo di ricerca HBSC

Page 18: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

18

Premessa Al di là della periodica raccolta di informazioni riguardanti la salute ed i suoi principali determinanti, il fondamentale obiettivo di un Sistema di Sorveglianza (SiS) come HBSC è, senza alcun dubbio, quello di miglio-rare la salute degli adolescenti attraverso Azioni di salute pubblica. Per soddisfare questo ambizioso ed irrinunciabile obiettivo, che potrà realiz-zarsi esclusivamente attraverso la promozione e la valutazione di Azioni efficaci, è indispensabile che i decisori ed i principali gruppi di interesse ricevano e comprendano le informazioni prodotte dal SiS. Dal momento che i rapporti sulla salute, per loro stessa natura, conten-gono una miriade di informazioni, tra le quali anche il più esperto lettore rischia di smarrirsi, si è deciso di arricchire il presente rapporto “HBSC 2010 – Campania” – in accordo ad una strategia pienamente condivisa dai referenti aziendali di HBSC - con commenti di esperti regionali del “sapere” e del “saper fare”, al fine di:

• favorire la comprensione e l’interpretazione, da parte del lettore, dell’importanza, del significato e del “peso” dei dati riportati;

• fare in modo che gli operatori e i decisori responsabili della pro-mozione di Azioni nei vari contesti (Asl, scuola, Piano Sociale di Zona, operatori del tempo libero), abbiano spunti concreti relativamente ai tipi di intervento da promuovere ed alla modalità della loro realizzazione;

• diffondere tra gli stessi “esperti commentatori”, in qualità di espo-nenti dei principali stakeholders regionali coinvolti nella promozione della salute degli adolescenti, i risultati di HBSC, sperando che essi possano, a loro volta, farsi autonomi e convinti promotori, nei propri contesti, della diffusione delle informazioni contenute nel presente Rapporto.

Le informazioni raccolte dal SiS HBSC sono davvero tante, decisamente più numerose di quelle descritte in questo Rapporto, che, per motivi di spazio, riporta solo quelle principali. Nell’immediato futuro, soprattutto se invitati da operatori sanitari e scolastici e/o da ricercatori, si provvederà

Page 19: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

a rendere la totalità dei dati regionali disponibili per l’approfondimento dei diversi temi trattati da HBSC. L’interpretazione di un dato migliora sensibilmente se esso viene con-frontato con uno “standard” di riferimento: nelle ultime pagine del pre-sente Rapporto, pertanto, sono riportati i confronti tra i dati regionali e nazionali relativamente ai principali indicatori studiati. Per un eventua-le approfondimento di altri ambiti, a breve sarà disponibile il Rapporto HBSC 2010 – Italia: invitiamo i lettori a consultarlo per accedere rapida-mente alle stime nazionali degli indicatori (sito HBSC Italia: http://www.hbsc.unito.it/it/. Ultimo accesso: gennaio 2011). Tra quattro anni questa indagine verrà ripetuta: sarà un’occasione im-perdibile per poter valutare l’impatto di interventi nazionali, e soprattutto regionali, finalizzati a migliorare la salute - e i comportamenti ad essa associati - degli adolescenti. Per concludere, esprimiamo un sentito riconoscimento a quanti, refe-renti delle Aziende Sanitarie Locali di HBSC, dirigenti e docenti delle scuole campionate, con il loro tenace ed appassionato impegno, hanno reso possibile la realizzazione dell’indagine.

Dott. RENATO PIZZUTIDott. GIANFRANCO MAZZARELLA

referenti regionali HBSC per la Campania

Page 20: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

20

Ringraziamenti Si ringraziano tutti gli allievi di prima media, terza media e seconda superiore che hanno compilato i questionari. Si ringraziano i Docenti e i Dirigenti scolastici degli istituti che hanno contribuito alla realizzazione dello studio. Si ringraziano tutte le scuole medie e superiori della Regione Campa-nia di seguito riportati, che hanno partecipato, allo studio HBSC Italia 2009-2010:

SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADOAsl AvellinoS.M.S. “C. Caruso”, Altavilla Irpina; S.M.S. “Francesco Solimena”, Avel-lino; S.M.S. “A.F. Galiani”, Montoro Sup.; S.M.S. “M.R. Imbriani”, Roc-cabascerana.

Asl BeneventoS.M.S. "F. Torre", Benevento; I.C.S. "J.F. Kennedy", Cusano Mutri; I.C.S. "L. da Vinci", Limatola.

Asl CasertaS.M.S. “D. Alighieri”, Caserta; S.M.S. “A. Moro”, Maddaloni; S.M.S. “G. Mazzini”, S. Nicola La Strada; S.M.S. “V. Laurenza”, Teano; S.M.S. “P. Del-le Vigne”, Capua.

Asl Napoli 1 CentroIST. “Notre Dame de la Compassion”; S.M.S. “G. Nevio”, I.C.S. “M. Maiuri”; S.M.S. “A. Aliotta”; S.M.S. “G. Gigante”; S.M.S. “L. Pirandello”; S.M.S. “S.A.dei Liguori”; S.M.S. “P. Levi”; S.M.S. “Viale della Acacie”.

Asl Napoli 2 NordS.M.S. “Plinio il Vecchio”, Bacoli; S.M.S. “D.S. Vitale”, Giugliano in Campania; S.M.S. “M.G. Impastato”, Giugliano in Campania; S.M.S. “M. D’Azeglio”, Marano di Napoli; S.M.S. “G. Pergolesi”, Pozzuoli; S.M.S. “E. De Filippo”, Quarto; S.M.S. “G. Siani”, Villaricca. S.M.S. "G. A. Rocco", Afragola; S.M.S. "G. Nosengo", Arzano; S.M.S. "R. Viviani", Caivano; 27°

Page 21: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Distretto Scolastico I.C. “E. Torricelli”, Casandrino; S.M.S. "Nino Corte-se", Casoria; I.C. Circolo Didattico. “S.M. Quasimodo”, Crispano; S.M.S. "Novio Atellano", Frattaminore.

Asl Napoli 3 SudS.M.S. “Ragazzi d’Europa”, Casalnuovo; S.M.S. “A. Moro”, Casalnuovo; S.M.S. “G. Pascoli”, Cicciano; S.M.S. “G. Bruno”, Nola; S.M.S. “E. De Fi-lippo”, Poggiomarino; S.M.S. “G. Falcone”, Pomigliano D’Arco; S.M.S. “S.G. Bosco”, Somma Vesuviana, S.M.S. "B. Cosenza", Castellammare di Stabia; S.M.S. “Amalfi Massa”, Piano di Sorrento; S.M.S. “A. Maiuri”, Pompei; S.M.S. “Card. G. Massaia”, S. Giorgio a Cremano; I.C.S. “M. Ma-scolo”, S. Antonio Abate; S.M.S. “D. Morelli”, Torre del Greco.

Asl SalernoS.M.S. “Solimena – De Lorenzo”, Nocera Inf.; S.M.S. “G. Baccelli”, Sar-no; S.M.S. “T. Anardi”, Scafati; S.M.S. “G. Pascoli”, Tramonti, S.M.S. “N. Monterisi”, Salerno; S.M.S. “T. Tasso”, Salerno; S.M.S. “Baronissi”, Baro-nissi; S.M.S. “Fiorentino”, Battipaglia; I.C. “G. Romano”, Eboli. S.M.S. “A. Sanseviero”, Padula.

SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADOAsl AvellinoI.T.I.S. “Bagnoli Irpino”, Bagnoli Irpino; Liceo Classico “P.P. Parzanese”, Ariano Irpino; Liceo Scientifico “P.S. Mancini”, Avellino; I.P.I.A. “Ama-tucci”, Avellino.

Asl BeneventoLiceo Classico “Telese”, Telese; I.T. per Geometri "G. Galilei", Benevento; I.P.S.S.A.R. "Le Streghe", Benevento.

Asl CasertaLiceo Artistico "Don Gnocchi", Maddaloni; Liceo Scientifico “F. Quer-cia", Marcianise; I.P.S.S.A.R. “TEANO”, Teano; Ist. Tecnico Industriale “Francesco Giordani”, Caserta; Ist. Magistrale “S. Pizzi”, Capua; Liceo Scientifico “L. Garofano”, Capua.

21

Page 22: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

22

Asl Napoli 1 CentroI.T. Nautico “Duca degli Abruzzi”, Napoli; Liceo Classico “A. Genove-si”, Napoli; Liceo Classico “J. Sannazzaro”, Napoli; Liceo Classico “A. Pansini”, Napoli; Ist. Mag. ”P. Fonseca”, Napoli; Ist. Stat. Sup. “Don Mi-lani”, Napoli; Liceo Scientifico “G. Mercalli”, Napoli; Liceo Scientifico “V. Cuoco”, Napoli; Liceo Scientifico “E. Vittorini”, Napoli; I.P.S.S.A.R. “Duca di Buonvicino”, Napoli; Ist. D’Arte “U. Boccioni”, Napoli; I.T.I. “E. Fermi”, Napoli; I.T.I. “G. Ferraris”, Napoli; I.P.S.C.T.G.P. “F.S. Nitti”, Portici; I.P.S.I.A. “F. Enriques”, Portici.

Asl Napoli 2 NordI.T.C. “Quarto”, Quarto; Liceo Scientifico “Bacoli”, Bacoli; Liceo Scien-tifico “A.M. De Carlo”, Giugliano in Campania; Liceo Scentifico “Se-grè”, Marano di Napoli; Liceo Scientifico “R. Cartesio”, Giugliano in Campania; I.P.S.S.A.R. “L. Petronio”, Pozzuoli; I.T.C. per Geometri “V. Pareto”, Pozzuoli; I.T.I. “Pozzuoli”, Pozzuoli. Liceo Scientifico Ist. Poli-specialistico "Gandhi", Casoria; Ist. Prof. per i Servizi Commerciali, Arza-no; I.T.C. “E. Sereni”, Afragola.

Asl Napoli 3 SudLiceo Scientifico “L. Da Vinci”, Poggiomarino; Liceo Classico “A. Diaz”, Ottaviano; I.P.S.S.C.T. “Europa”, Pomigliano D’Arco; I.T.C. per Geome-tri “Masullo Theti”, Nola; I.T.C. “Don L. Milani”, Gragnano; Liceo S.P.P. “Ente Religioso M. Mazzarello”, Torre Annunziata; I.T.C. “E. Pantaleo”, Torre del Greco. Asl SalernoI.P.A.A. “Angri”, Angri; I.P.S.S.A.R “Pagani”, Pagani; I.T. ”L. Pirandel-lo”, Nocera Inf.; I.T.C. “G. Fortunato”, Angri; I.T.I. “G. Marconi”, No-cera Inf.; Liceo Classico “P.V. Marone”, Mercato S. Severino; I.P.I.A “E. Ferrari”, Battipaglia; Liceo Classico “T. Tasso”, Salerno; Liceo Scientifi-co “F. Severi”, Salerno; Liceo Scientifico “E. Medi”, Battipaglia; IPSAR “Sant’Arsenio”, S. Arsenio; Ist. Magistrale "G. Roselli", Piaggine.

Page 23: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Capitolo 1: La ricerca e il campione in studio

1.1 Introduzione

La ricerca HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) è un proget-to internazionale, patrocinato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha lo scopo di descrivere e comprendere fenomeni e com-portamenti correlati alla salute nella popolazione pre-adolescente. La ricerca HBSC raccoglie informazioni sui comportamenti associati alla salute tra i ragazzi di 11, 13 e 15 anni. A questa indagine l’Italia ha partecipato, a livello nazionale, per la prima volta nel 2001-2002 (HBSC-Italia, 2004; HBSC, 2001) e successivamente nel 2006 (Cavallo, 2007). Ulteriori informazioni sulla ricerca sono reperibili sul sito http://www.hbsc.org. Nella nostra regione la raccolta dati HBSC del 2009-2010 è stata rea-lizzata grazie alla collaborazione tra gli operatori sanitari regionali, l’Uffi-cio Scolastico Regionale (USR) e, in primis, i ragazzi e il personale delle scuole coinvolte. La procedura di campionamento ha seguito le linee guida tracciate a livello internazionale, con l’obiettivo di selezionare un campione regio-nale rappresentativo della popolazione nelle fasce di età considerate. Per la selezione dei soggetti è stato utilizzato un campionamento a grappo-lo (cluster) in cui l’unità di campionamento primaria è costituita dalla classe scolastica, selezionata secondo un procedimento sistematico dalla lista completa e ordinata alfabeticamente delle scuole, pubbliche e private, presenti sul territorio campano, fornita dall’USR. Le classi sono state stratificate sia sulla base dell’età (scuole medie in-feriori e superiori), sia secondo la Asl di appartenenza, con lo scopo di assicurare una copertura geografica che rispettasse proporzionalmente l’effettiva distribuzione della popolazione dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni in Campania, garantendo così la rappresentatività e la generalizzabilità dei

Page 24: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

risultati. La numerosità campionaria è stata calcolata in circa 1200 soggetti per fascia di età, corretta per la popolazione regionale studentesca, al fine di raggiungere una precisione della stima, valutata sulla frequenza attesa del-lo 0,5 per una variabile binomiale, del ± 3,5% con I.C. del 95%. È stato inoltre introdotto, per le regioni che ne hanno fatto richiesta, un sovra-campionamento dal 10% al 25% in ciascuna classe di età, proporzionale alla frequenza di soggetti nella fascia di età corretta e alla percentuale attesa di non-rispondenza. Lo strumento utilizzato per la raccolta delle informazioni è un questio-nario, elaborato da un gruppo di ricerca multidisciplinare e internaziona-le, parzialmente integrato da alcune domande relative a fumo e alcol, in-serite su iniziativa del gruppo nazionale di coordinamento. Il questionario comprende sei sezioni riguardanti: • dati anagrafici (età, sesso, struttura famigliare); • classe sociale (occupazione e livello di istruzione dei genitori); • indicatori di benessere percepito (stato di salute e di benessere); • autostima (valutazione del proprio aspetto fisico e del grado di accet-tazione di sé); • rete di sostegno socio-affettivo (rapporto con i genitori, i coetanei, l’ambiente scolastico); • comportamenti collegati alla salute (attività fisica e tempo libero, abi-tudini alimentari e igiene orale, alcol e fumo).

Ai quindicenni è stato, inoltre, somministrato un questionario conte-nente domande relative all’uso di sostanze stupefacenti e al comporta-mento sessuale. I questionari, auto-compilati dai ragazzi ed anonimi, sono stati sommi-nistrati nelle scuole con il sostegno degli insegnanti, i quali hanno rice-vuto informazioni opportune sulle procedure da seguire. Inoltre, secondo quanto suggerito dal protocollo internazionale dell’indagine HBSC, è stata effettuata una procedura di raccolta dati relativa all’istituto scolastico di afferenza del campione di ragazzi, con l’obiettivo di migliorare l’analisi e la comprensione dei dati raccolti sui giovani studenti. È stato dunque somministrato, contemporaneamente alla raccolta dati sui ragazzi, un questionario ai dirigenti scolastici che indagava alcune di-

24 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 25: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

mensioni relative ad aspetti contestuali della scuola (nello specifico: carat-teristiche e risorse della scuola, misure di promozione alla salute adottate).

1.2 Descrizione del campione

Nella regione Campania si è ottenuta una considerevole partecipazio-ne all’indagine: tra le classi campionate, circa 9 su 10 hanno preso parte allo studio e non si apprezzano sostanziali differenze tra i singoli gruppi di età. Tale risultato assicura rappresentatività e generalizzabilità soddisfa-centi delle stime campionarie rispetto all’intera popolazione regionale di riferimento (tabella 1.1). Benché abbiano compilato il questionario 3.149 alunni delle classi campionate, appartenenti ai 3 gruppi di età, per rendere il nostro campio-ne confrontabile con quelli delle altre regioni italiane e degli altri Paesi europei, i dati del presente rapporto si riferiscono a quanti avevano un’età inclusa tra 10 anni e 6 mesi e 15 anni e 6 mesi, ovvero a 2.343 alunni, il 74.4% del campione totale: coloro i quali avevano un’età fuori da que-sto range al momento dell’indagine non sono stati inclusi nella presente analisi. I rifiuti alla partecipazione sono stati < 2%, mentre gli assenti am-montano a circa il 10%. Relativamente al luogo di nascita in un Paese estero, poi, emerge come tra gli undicenni il fenomeno sia più che doppio rispetto ai quindicenni, con i relativi problemi di lingua ed integrazione (Profilo di Comunità della città di Napoli, 2007).

Tabelle 1.1-1.3Classi

campionateN° classi che hanno

restituito il questionarioPercentuale di rispondenza

Classe 1° media 63 56 88.89

Classe 3° media 63 56 88.89

Classe 2° superiore 63 58 92.06

Totale 189 170 89.95

• La copertura delle classi che hanno partecipato su quelle campionate è soddisfacente.

25Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 26: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 1.2:Composizione del campione per età e genere.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Nato in Italia53,88 49,63 50,00

(479) (400) (324)

Nato all’estero46,12 50,37 50,00

(410) (406) (324)

Totale100 100 100

(889) (806) (648)

• Non emergono differenze di rilievo nella distribuzione di genere tra i diversi gruppi di età.

Tabella 1.3:Composizione del campione per nascita in Italia ed età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Nato in Italia98.10 98.99 99.22

(864) (783) (637)

Nato all’estero1.82 1.01 0.78

(16) (8) (5)

Totale 100 100 100

• Circa il 2% e l’1% dei ragazzi, rispettivamente a 11 e 15 anni, sono nati in un Paese estero: segno di un modesto, ma costante, aumento nel tempo di studenti immigrati nella nostra regione.

26 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 27: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Campionamento e rappresentatività:premesse indispensabili per conoscere e valutareDott. Gianfranco Mazzarella, referente regionale HBSC. UOC Pediatria, OO.RR. Area Sorrentina, Asl Napoli 3 Sud.

HBSC è un Sistema di Sorveglianza internazionale basato su una meto-dologia rigorosa e sufficientemente sperimentata. Gli strumenti di rileva-zione delle informazioni, ovvero i questionari, sono stati precedentemen-te validati e, pertanto, misurano con la dovuta accuratezza le condizioni studiate. Il tipo di campionamento utilizzato, inoltre, permette di ottenere una soddisfacente rappresentatività: in sintesi, è possibile affermare che le in-formazioni emerse dallo studio campionario sono riferibili alla popola-zione scolastica delle classi studiate dell’intera regione Campania, con un minimo margine di imprecisione. Tale rappresentatività permetterà di poter confrontare le informazioni emerse dal presente studio con i risul-tati della prossima rilevazione dati HBSC, tra quattro anni: sarà possibile, dunque, valutare eventuali cambiamenti degli stili di vita che in questi prossimi quattro anni si saranno realizzati. HBSC e gli altri Sistemi di Sorveglianza (OKkio alla Salute, Passi, Passi d’Argento) sono preziosi, tra l’altro, perché consentono di rilevare periodi-camente gli stessi dati nella stessa popolazione, con la stessa metodologia e con la stessa rappresentatività: queste caratteristiche li rendono “monitor” insostituibili per valutare l’impatto degli interventi nella popolazione ge-nerale.

Suggerimenti per l’azione HBSC descrive la salute e i comportamenti degli adolescenti mediante indicatori validati in diversi contesti: sarebbe auspicabile che gli operatori della Salute, della Scuola, dei Piani Sociali di Zona etc. usufruiscano dei risultati di HBSC innanzitutto per comprendere in quale ambito concen-trare le Azioni e infine, ma non per questo di secondaria importanza, per individuare indicatori adeguati.

27Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 28: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Immigrazione ed integrazione nella scuola:limiti e/o opportunità?Prof.ssa Adriana Russo Crescenzi, docente di materie letterarie al Liceo Mazzini di Napoli, referente Intercultura e responsabile attività teatrali.

La presenza di studenti immigrati nelle scuole campane ha raggiunto una percentuale che va oltre i dati emersi dall’indagine perché, comples-sivamente, molti di più sono i ragazzi stranieri che frequentano le nostre scuole. Sono figli di “seconda generazione”, quelli cioè nati in Italia da genitori immigrati e che, quindi, non rientrano nei dati rilevati dal son-daggio. La loro formazione, pur essendo italiana, avverte le radici di un mondo altro, lasciando questi giovani in bilico tra due culture. In alcune classi si registrano presenze anche del 10-15 %. Insegnare in classi multiet-niche, come ormai sono la maggior parte di esse, pone problemi, il primo tra i quali, e non certo il meno rilevante, la formazione linguistica. Il confronto con l’altro è sempre una ricchezza e un’opportunità, so-prattutto se l’altro ha un patrimonio culturale, religioso, linguistico diver-so dal nostro. Aiuta a conoscere in modo diretto e non mediato o ma-nipolato realtà lontane, aiuta a comprendere e a dare maggior valore alle peculiarità specifiche del territorio in cui si vive, aiuta a creare nel tempo un senso di fratellanza costruttiva tra le future generazioni.

Suggerimenti per l’azione Il ruolo che le scuole ricoprono è centrale per il processo di integra-zione degli studenti immigrati, ma è necessario attivare progetti di sensi-bilizzazione sul territorio per gli allievi, per le loro famiglie, per i docenti stessi, che spesso non hanno i mezzi per gestire tale fenomeno o non hanno né la volontà né la forma mentis per comprenderlo. Un obiettivo primario per l’istruzione italiana dovrebbe essere quello di promuovere la “cultura dell’altro”.

Bibliografia capitolo 1 □ HBSC (2001). Research Protocol for the 2001-2002 Survey. Available at www.hbsc.org. □ HBSC-Italia (2004). Stili di vita e salute dei giovani italiani, 11-15 anni.Torino: Minerva Medica.

28 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 29: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

□ Cavallo F., Lemma P., Santinello M., Giacchi M. (a cura di) (2007), Stili di vita e salute dei giovani italiani tra 11-15 anni. II Rapporto sui dati italiani dello studio internazionale HBSC. Padova: Cleup.

Letture di approfondimento □ Allison K.R., Adlaf E.M., Ialomiteanu A., Rehm J. (1999). Predictors of health risk behaviours among young adults: analysis of the National Population health Survey. Canadian Journal of Public Health, 90(2): 85-89. □ Green L.W., Kreuter M.W.(1991). Health Promotion Planning: an edu-cational and environmental approach. Mayfield: Mountain view. □ King A., Wold B., Smith C.T. and Harel Y. (1996). The Health of Youth. A cross-national survey. WHO, Regional Publications, European series n.69. □ Smith C., Wold B. and Moore L. (1992). Health Behaviour Research with Adolescents: a perspective from the WHO cross-national health behaviour in school children study. Health Promotion Journal of Australia, 2 (2): 41-44. □ The Hastings Center Report (1997). Gli scopi della medicina: nuove priorità. Politeia, 45:1-48. □ World Health Organisation (WHO) (1986). Ottawa charter for health promotion. Geneve, WHO. □ Centro Studi Interistituzionale per l’Integrazione Socio-Sanitaria, Asl Na 1, Comune di Napoli (2007). Profilo di Comunità della città di Napoli 2006. Napoli: Phoebus Edizioni.

29Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 30: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco
Page 31: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Capitolo 2:Il contesto familiare2.1 Introduzione

Tra i numerosi compiti che preadolescenti e adolescenti si trovano a dover affrontare in questo periodo della loro vita, particolare rilevanza assumono quelli legati al mutare delle relazioni sociali. Tale periodo di sviluppo, infatti, è caratterizzato da una ridefinizione dei rapporti con i genitori, contemporaneamente a un maggiore e qualitativamente diverso investimento nelle relazioni amicali. Certamente la famiglia, in maniera interconnessa al gruppo dei pari, rappresenta uno dei principali contesti all’interno dei quali i ragazzi im-parano a rinegoziare il loro ruolo sociale, a bilanciare le richieste interne e le aspettative esterne, a conciliare differenti sistemi di valori e di regole (Lanz, 1999a, 1999b). Questo capitolo si pone l'obiettivo di approfondire la comprensione della struttura della famiglia come contesto di vita e della percezione della stessa da parte dei ragazzi. A tal fine, il presente studio ha indagato tre aspetti principali del sistema familiare che i ragazzi vivono, capaci di influenzare nel loro complesso la salute e il benessere: la struttura familiare, la relazione genitori-figli e il livello socio-economico.

2.2 La struttura familiare

Una delle strutture sociali a subire importanti modificazioni, nel corso degli ultimi anni, è stata la famiglia. In Italia, i processi di cambiamento e di trasformazione della famiglia risultano meno evidenti e meno rapidi rispetto alla maggior parte degli altri Paesi Occidentali ma, nonostante questo, il parlare di “famiglie” e di “strutture familiari non tradizionali” sta diventando una necessità, legata alla sempre maggior presenza di diverse aggregazioni familiari che si distinguono da quella tradizionale (composta

Page 32: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

da genitori sposati, con figli naturali) (Lanz, 1999a). In generale, le principali trasformazioni demografiche e familiari (a partire dal 1965) riguardano il calo della nuzialità e l’aumento delle con-vivenze non matrimoniali, il calo della fecondità e del conseguente nu-mero di figli per nucleo familiare, l’aumento dell’instabilità matrimoniale (separazioni e divorzi), lo spostamento dell’età nelle principali tappe della vita adulta (aumento età al primo matrimonio, o al primo figlio). Considerando la “specificità” italiana nel conteso europeo, è importan-te sottolineare i livelli straordinariamente bassi di fecondità e nuzialità, la persistenza di modelli di tipo tradizionale nei modi di formare la famiglia (bassa frequenza delle convivenze non matrimoniali, ancora rare le nascite fuori dal matrimonio, anche se entrambi i fenomeni sono in aumento), la solidità e la durata della storia familiare (livelli bassi di separazione e divorzio rispetto alle altre nazioni, nonostante l’aumento costante di en-trambi gli elementi), il più lento passaggio dei giovani all’età adulta (lunga permanenza dei giovani nella famiglia di origine, età elevata al primo matrimonio, ecc.) (Barbagli, 1990; Carrà e Marta, 1995; Claes et al., 2005; ISTAT, 2000; Saraceno, 1995). In termini di cambiamenti nelle singole famiglie, possiamo invece an-noverare la diminuzione dell’ampiezza familiare, l’aumento delle famiglie unipersonali (single), la diminuzione di famiglie allargate o estese (con nonni o altri parenti), che, se un tempo erano una risorsa per la famiglia stessa, ora nascono dalle necessità, spesso di salute, dei componenti più an-ziani; l'aumento di “nuove tipologie” familiari: monogenitoriali, famiglie ricostituite, convivenze more uxorio (Saraceno, 1995; Istat, 2002; AAVV, 2006).Oltre alla struttura familiare tradizionale, quindi, sono sempre più fre-quentemente riscontrabili altre tipologie. Quelle maggiormente indagate per la popolazione adolescenziale sono, ad esempio: - La famiglia “monoparentale”: cioè quella in cui, per diversi motivi, i figli si trovano a vivere con un solo genitore. Secondo Scabini (2000), l’espressione usata per indicare questo tipo di famiglia sarebbe adeguata solo per i casi di genitori vedovi; negli altri casi, successivi a un’unione matrimoniale o non, l’altro genitore esiste, ma viene virtualmente cancel-lato. Nonostante questa specificazione, la realtà dei bambini e dei giovani è di avere, in concreto, un solo genitore di riferimento, mentre l’altro, se

32 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 33: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

c’è, svolge un ruolo nettamente minoritario. Il genitore presente deve svolgere le funzioni di entrambe le figure parentali, e spesso pensare da solo alla sussistenza della famiglia ed all’educazione dei figli. - La famiglia “ricostituita”: è quel nucleo in cui almeno uno dei coniu-gi, con o senza figli, è al suo secondo matrimonio. Si tratta, quindi, di un tipo di famiglia che strutturalmente può essere più o meno complesso, e che raggiunge la massima complessità quando entrambi i coniugi hanno alle spalle precedenti matrimoni con figli, e mettono al mondo altri figli dalla nuova unione. Le seconde nozze non sono, ovviamente, una novità. Ma in passato esse si verificavano solo dopo la morte di uno dei coniugi, e non comportavano particolari complicazioni, in quanto il nuovo coniuge veniva a sostituire quello deceduto. Il fenomeno delle famiglie ricostituite, molto diffuso negli Stati Uniti e notevole negli Stati Nord-europei, è assai più contenuto in Italia, ma gli studiosi osservano che esso è indubbiamen-te destinato a crescere. Le famiglie ricostituite appaiono caratterizzate da una certa fragilità. Secondo Barbagli (1990), la causa principale di questa fragilità sarebbe la mancata “istituzionalizzazione” di tale modello familia-re: non esistono ruoli ben definiti, regole collaudate, soluzioni già speri-mentate per risolvere gli inediti problemi che queste unioni comportano. Tutto ciò comporta una serie di incertezze, non solamente psicologiche, ma anche comportamentali (Bernardini, 1995; Carter, 1988; AAVV, 2006). Questi cambiamenti, accanto a variabili che hanno a che fare con le re-lazioni interpersonali, hanno un forte impatto sulla vita degli individui, ed in particolar modo su quella dei giovani in via di sviluppo. Studiare la famiglia nei suoi diversi aspetti, strutturali e relazionali, diventa quindi un lavoro sempre attuale, considerati i forti cambiamenti a cui è sottoposta.La maggior parte delle ricerche sulla struttura familiare ha cercato di comprendere se il fatto di avere un solo genitore o di vivere in una fami-glia ricostituita fosse davvero una condizione “a rischio” per il bambino o l’adolescente. Si può dire che i ricercatori teorizzassero inizialmente conseguenze sia positive sia negative di tali situazioni: la famiglia mono-parentale può essere infatti considerata da un lato come meno supportiva, essendo formata da un unico genitore, dall’altro, soprattutto in adolescen-za, fonte di maggiori impegni e doveri per il giovane, che può raggiun-gere più facilmente autonomia e responsabilizzazione; nello stesso modo, la famiglia ricostruita può essere vista da un lato come potenzialmente

33Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 34: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

confusiva e angosciante, dall’altro come potenzialmente arricchente dal punto di vista affettivo e adattativo (Francescato, 1994; Scabini, 2000). Molte ricerche si sono focalizzate sui riscontri negativi che tali nuove tipologie familiari potessero avere sullo sviluppo dei figli. Molte di queste hanno verificato come il vivere in una famiglia tradizionale possa essere considerato un fattore protettivo per la salute, mentre il vivere in famiglie monogenitoriali e ricostituite possa essere un fattore di rischio (Ardelt e Day, 2002; Coley, 1998; 2001; Griffin et al., 2000). Nonostante queste evidenze scientifiche, diversi autori hanno messo in discussione tale re-lazione. Oliverio Ferraris (1997), ad esempio, sostiene che lo svantaggio diventa reale soltanto quando a questa condizione se ne uniscono altre, come l’isolamento dal contesto sociale e dalle altre famiglie, oppure uno stato di conflittualità permanente o dei problemi economici (EURISPES, Telefono Azzurro, 2002; Riccio, 1997). Il presente studio indaga la struttura familiare chiedendo ai giovani di indicare con quali persone vivono, nella prima, e se necessario, nella seconda casa (genitori, genitori acquisiti, nonni, altri adulti, altro). Dalle risposte sono state ricavate le principali tipologie di struttura familiare.

Tabelle 2.1 e 2.2Tabella 2.1:Tipologia di famiglia per numero assoluto di intervistati (N) e percentuale (%).

% (N)Madre e padre, no altri adulti 68.98 (1550)

Madre e padre, più uno o due nonni 16.78 (377)

Solo madre (con o senza nonni) 10.06 (226)

Solo padre (con o senza nonni) 1.34 (30)

Famiglia ricostituita (padre o madre biologici più nuovo coniuge) 1.07 (24)

Solo nonni (uno o due) 0.89 (20)

Altra sistemazione senza genitori o nonni 0.89 (20)

Totale 100 (2247)

• 1-2 adolescenti su 10 vivono in una famiglia in cui mancano uno o entrambi i genitori biologici.

34 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 35: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 2.2:Fratelli e sorelle.

% (N)

Figli unici 11.10 (186)

1 fratello o sorella 46.69 (782)

2 o più fratelli o sorelle 42.21 (707)

• 1 adolescente su 10 è figlio unico.

2.3 La qualità della relazione con i genitori

La natura e la qualità delle relazioni che i ragazzi instaurano con i ge-nitori, durante l’adolescenza, influiscono sugli aspetti collegati alla salute e al benessere. È importante considerare le peculiarità che il rapporto genitori-figli ha assunto nella sua evoluzione storica per comprendere questi meccanismi di influenza. Come evidenziato dai rapporti sulla fami-glia italiana (Donati, 2007), i cambiamenti strutturali non possono da soli giustificare certi aspetti delle trasformazioni della famiglia, che sono inve-ce da ricondursi soprattutto a un mutato quadro di riferimenti valoriali e psicologici di portata sociale. Negli ultimi anni, il rapporto genitori-figli si è affinato soprattutto dal punto di vista della comunicazione (si parla molto di più, si comunicano i propri bisogni, si esprimono le proprie mo-tivazioni, i desideri, e s’incoraggiano i figli a farlo, offrendo loro il modello di come “ci si parla”). Ma si è sempre meno capaci di fornire anche mo-delli normativi di comportamento: ossia c’è stato – in reazione ai prece-denti tipi di educazione autoritaria – un vero e proprio “ribaltamento del modello normativo in un modello comunicazionale”. Così l’educazione dei figli viene a impostarsi essenzialmente sull’asse di un’etica dell’auto-realizzazione, a spese di un’etica della responsabilizzazione (Lanz et al., 1999a; 1999b; Claes et al., 2005). La comunicazione familiare, soprattutto tra genitori e figli, risulta essere un aspetto fondamentale per il benessere dei singoli. Da una parte, è stato infatti dimostrato come la qualità della relazione con i genitori sia associata a comportamenti di salute tra gli adolescenti; ad esempio relazioni difficoltose con i genitori sono asso-ciate a maggiore probabilità di adozione di comportamenti di consumo di sostanze tra i ragazzi (Zambon et al., 2006). Dall’altra parte, è stato dimostrato come una positiva comunicazione, indice di sostegno forni-

35Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 36: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

to dai genitori, possa svolgere una funzione protettiva rispetto a scelte comportamentali, al benessere generale dei ragazzi (Dallago e Santinello, 2006; Santinello, 2005) e, in particolare, rispetto allo sviluppo di sintomi depressivi (Field et al., 2001), a comportamenti antisociali (Ardelt e Day, 2002; Garnefski, 2000; Vieno et al., 2009), alla scarsa autostima (Lanz et al., 1999a), a problemi scolastici (Glaskow et al., 1997). Tale aspetto dovreb-be però essere controbilanciato da un certo controllo/autorità sulla vita dei figli per risultare adattivo (Baumrind, 1991). Nel presente studio, la comunicazione familiare è stata indagata chiedendo ai ragazzi di valutare la comunicazione relativa a problemi che li preoccupavano con i propri genitori (madre e padre). Le modalità di risposta a questa domanda erano distribuite su una scala a 4 punti, da “molto facile” a “molto difficile”.

Tabelle 2.3. e 2.4 - Figure 2.1. e 2.2Tabella 2.3:Quanto è facile per te parlare con tuo padre di cose che ti pre-occupano veramente?

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Molto facile34.30 21.09 15.31

(296) (166) (98)

Facile38.24 39.77 36.09

(330) (313) (231)

Difficile18.19 25.41 29.84

(157) (200) (191)

Molto difficile6.72 10.67 14.38

(58) (84) (92)

Non ho questa persona2.55 3.05 4.38

(22) (24) (28)

Totale100 100 100

(863) (787) (640) • Con l’aumentare dell’età aumentano anche le difficoltà che gli adolescenti incontrano nel dialogare con i genitori su argomenti che li preoccupano. • A 11 anni, 7 adolescenti su 10 parlano agevolmente con il proprio papà. • A 15 anni, 5 adolescenti su 10 parlano agevolmente con il proprio papà.

36 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 37: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 2.4:Quanto è facile per te parlare con tua madre di cose che ti pre-occupano veramente?

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Molto facile57.53 43.22 31.49

(493) (341) (199)

Facile32.67 39.29 43.67

(280) (310) (276)

Difficile6.77 12.80 17.41

(58) (101) (110)

Molto difficile1.75 3.30 6.17

(15) (26) (39)

Non ho questa persona1.28 1.39 1.27

(11) (11) (8)

Totale100 100 100

(857) (789) (632)

• Pur aumentando le difficoltà di dialogo con l’aumentare dell’ età dei figli, la madre, rispetto al padre, sembra essere l’interlocutrice preferita dagli adolescenti. • A 11 anni, 9 adolescenti su 10 parlano agevolmente con la propria mamma. • A 15 anni, 7-8 adolescenti su 10 parlano agevolmente con la propria mamma.

37Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 38: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 2.1 - Percentuale di coloro che dichiarano essere facile o molto facile parlare con il padre (per genere ed età).

• I ragazzi, a qualsiasi età, trovano più facile dialogare con il padre rispetto alla ragazze: la difficoltà di tale comunicazione, comunque, aumenta in entrambi e sessi con l’aumentare dell’età.

Figura 2.2 - Percentuale di coloro che dichiarano essere facile o molto facile parlare con la madre (per genere ed età).

• Nella facilità di comunicazione con la madre non c’è differenza tra ragazzi e ragazze: si nota solo un aumento delle difficoltà in tale comunicazione all’aumentare dell’età.

38 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Figura 2.1 – Percentuale di coloro che dichiarano essere facile o molto facile parlare con il padre (per genere ed età)

79

72

6065

51

43

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Figura 2.2 – Percentuale di coloro che dichiarano essere facile o molto facile parlare con la madre (per genere ed età)

9085

74

91

80 77

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 39: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTOGenitori e figli parlano ancora!Prof. Dario Bacchini – professore di Psicologia dello Sviluppo – Seconda Univer-sità di Napoli.

Per quanto riguarda la qualità della comunicazione tra genitori e figli, i risultati indicano tre chiare linee di tendenza: a) con l’aumentare dell’età diviene più difficile per i figli comunicare con i propri genitori; b) in linea generale, è più facile comunicare con la madre che col padre; c) i ragazzi riescono a comunicare con i padri più agevolmente delle ragazze, mentre non emergono differenze di genere per quanto riguarda la comunicazio-ne con la madre. I risultati forniscono un quadro non del tutto negativo della relazione genitori-figli, almeno rispetto alla rappresentazione molto negativa soli-tamente offerta dai mass media, che descrivono la relazione fra genitori e figli in termini di incomunicabilità, distacco emotivo, incomprensione reciproca. All’età di 11 anni solo il 10% dei soggetti trova difficile dialogare con la madre e il 24% col padre. Le percentuali aumentano con l’età, fino a raddoppiare a 15 anni, ma questo fenomeno può essere considerato fisiologico, in quanto con l’età aumenta l’esigenza di riservatezza e di au-tonomia dell’adolescente, caratteristiche centrali del processo di crescita. Il rapporto con la madre presenta caratteristiche di maggiore intimità ed è a lei che gli adolescenti preferiscono confidare le proprie problematiche. In generale le ricerche attestano che più elevati livelli di comunicazione genitori-figli si associano ad un maggiore benessere dell’adolescente e rappresentano un formidabile fattore di protezione dai comportamenti a rischio. Si può dunque inferire che la maggior parte degli adolescenti può avvalersi del sostegno genitoriale.

Suggerimenti per l’azione Il 20-30% di adolescenti che riferisce inadeguati livelli di comunicazio-ne con i propri genitori rappresenta una fascia a maggiore rischio psico-sociale. I programmi di azione per la genitorialità sono molto complessi da realizzare, proprio in virtù delle problematicità presenti nella famiglia, che raramente è disponibile. I genitori vanno incoraggiati ed educati a

39Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 40: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

comunicare con i propri figli senza assumere modalità di “controllo” che sortiscono spesso effetti contrari a quelli proposti. Va piuttosto favorita e incoraggiata l’assunzione di modalità che favoriscano l’apertura comuni-cativa da parte dei figli.

Genitori, figli e comunicazioneDott.ssa Maria Giuliano, Referente Regionale FIMP Campania Settore Adole-scenza, Pediatra di Famiglia ASL NA 3 Sud.

Come emerge dai dati di HBSC, proprio in questa età della vita l’adole-scente tende a sperimentare frequentemente chiusure e difficoltà a comu-nicare e ad aprirsi con l’altro, in particolare con i genitori; un’occasione e una sfida per il PdF, dunque, chiamato ad alimentare una comunicazione efficace con i ragazzi, all’interno della quale favorire l’apertura, lo scambio di idee e la soluzione di problemi tipici dell’età adolescenziale.

Suggerimenti per l’azione I Pediatri di Famiglia sono consapevoli del fatto che per “prendersi cura” degli adolescenti è indispensabile dedicare loro uno spazio e un tempo ad hoc, evitando di accoglierli nella stessa seduta ambulatoriale in cui si visitano anche neonati e bambini. Un invito concreto, dunque, ai singoli PdF, a riservare, nei limiti del possibile, una certa proporzione di pomeriggi ambulatoriali esclusivamente all’accoglienza e all’ascolto degli adolescenti. Si sottolinea, inoltre, come il “prendersi cura” dei ragazzi, delle ragazze e dei loro problemi richieda particolari competenze, che potrebbero non essere in possesso di tutti: sarà necessario, dunque, preve-dere anche l’incremento di una formazione appropriata per migliorare le competenze dei singoli PdF.

Confronto tra genitori e figli: un percorso che parte da lontanoDott.ssa Carmela Di Maio, UO Materno-Infantile, DS30, Asl NA1 Centro. Co-ordinamento Regionale Campania “Nati per Leggere”, Associazione Culturale Pediatri (ACP).

Coloro i quali entrano precocemente in relazione con le famiglie (pe-diatri, insegnanti) dovrebbero lavorare sugli “stili di vita“ nel senso lette-

40 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 41: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

rale del termine, riflettendo con i genitori sui ”tempi” della famiglia e sui suoi “riti”. Ci si riferisce, in particolare, al consumo dei pasti, che sarebbe auspica-bile avvenisse insieme almeno una volta al giorno e senza “interferenze”, cioè a tv spenta, per permettere l’incontro della comunità familiare e favorire il dialogo. Lo svezzamento, altro momento prezioso per porre le basi di una corretta relazione con il cibo e, attraverso di esso, con tutta la famiglia, è di fatto un’occasione utilissima per imparare il modo migliore di stare insieme. Il momento del sonno, coi suoi riti preparatori, dà ai genitori un’eccellente possibilità di contatto profondo con i propri figli, favorendo il distacco da una realtà rassicurante; la narrazione o la lettura di fiabe, in particolare, permette fantasie e vissuti emozionali profonda-mente condivisi, oltre a favorire in modo rilevante lo sviluppo cognitivo del bambino ed il suo amore per la lettura. Crescere con queste consuetu-dini pone le basi per una comunicazione facilitata anche durante l’adole-scenza e permette alla famiglia di avere maggiori strumenti per affrontare le fisiologiche turbolenze e le conflittualità proprie di quell’età. La lotta, spesso, è impari, soprattutto nelle fasce sociali medio-basse, per l’impe-rare assoluto di modelli consumistici e mediatici ormai ben radicati; ma approfittare del momento di grande sensibilità e recettività che vivono i neo-genitori rende il tentativo di cambiamento più efficace.

Suggerimenti per l’azione Come già tanti pediatri routinariamente fanno, è necessario promuo-vere sempre più nella famiglia relazioni “salutari” tra genitori e figli: lo svezzamento, il momento del pasto, la promozione della lettura ad alta voce - già dal 6° mese di vita - prima di andare a letto (Nati per Leggere) rappresentano occasioni, di non secondaria importanza, per promuovere efficacemente la salute dei bambini.

2.4 Lo status socio-economico familiare

La posizione socio-economica della famiglia di origine è un’altra di-mensione fondamentale della vita familiare, in grado, oltre a quella rela-zionale, di influenzare fortemente la salute dei ragazzi: questo avviene sia direttamente, attraverso il fenomeno delle disuguaglianze sociali di salute

41Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 42: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

(Albrecht et al., 2000; Mackenbach et al., 1997; Costa et al., 1998; Zam-bon et al., 2006), sia indirettamente. Infatti, come dimostrato da numerosi studi, un buon livello socio-economico influenza positivamente la qualità delle relazioni con i genitori (Geckova et al., 2003; Due et al., 2003; Ko-steniuk et al., 2003; Ruiz et al., 2002). Secondo la definizione adottata dal protocollo dello studio HBSC, lo status socio-economico è rappresentato da una “misura composita che incorpora lo status economico (reddito), lo status sociale (educazione) e lo status professionale (occupazione)” (Alder, 1994), così come definiti dai seguenti indicatori: • status economico (reddito): il primo indicatore è relativo al livello dei consumi, che viene assunto come proxy per valutare il reddito (in quanto quest’ultimo è difficilmente conosciuto e definito dai ragazzi). Si cerca dunque di valutare il benessere economico oggettivo, o livello di agiatez-za, attraverso la rilevazione della presenza di beni comuni (auto, computer, stanza singola, vacanze…) con lo strumento della scala FAS (Family Af-fluence Scale, scala di agiatezza/ricchezza familiare) (Currie et al., 1997); • status sociale (educazione): il secondo indicatore si riferisce al livello di istruzione dei genitori; • status professionale (occupazionale): il terzo indicatore si riferisce all’occupazione dei genitori.

Tabelle 2.5 e 2.6

Tabella 2.5: Status socio-economico misurato secondo la Family Affluence Sca-le (da ‘Basse possibilità di consumo’ ad ‘Alte possibilità di con-sumo’).

FAS % (N)

Basso 17.36 (395)

Medio 48.15 (1096)

Alto 34.49 (785)

Totale 100 (2276) • Circa 2 adolescenti su 10 vivono in condizioni socio-economiche disagiate.

42 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 43: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 2.6: Livello di educazione dei genitori.

Padre

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Licenza elementare5.58 6.86 6.33

(33) (43) (36)

Licenza Media37.90 40.35 28.82

(224) (253) (164)

Istituto professionale8.46 10.69 11.78

(50) (67) (67)

Maturità26.73 25.68 37.26

(158) (161) (212)

Laurea21.32 16.43 15.82

(126) (103) (90)

Totale100 100 100

(591) (627) (569)

Madre

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Licenza elementare8.81 7.72 5.22

(52) (50) (30)

Licenza Media31.86 35.80 33.22

(188) (232) (191)

Istituto professionale8.81 8.95 7.48

(52) (58) (43)

Maturità28.81 32.25 35.52

(170) (209) (210)

Laurea21.69 15.28 17.57

(128) (99) (101)

Totale100 100 100

(590) (648) (575)

43Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 44: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

I ragazzi poveri e la salute Dott. Giuseppe Cirillo, direttore Servizio di Programmazione Dipartimento So-cio-Sanitario ASL Na 1 centro.

Due adolescenti su 10 sono poveri, circa il 6% ha genitori con un livello di istruzione uguale o inferiore alla licenza elementare. Parliamo di nu-meri importanti, di famiglie con disagio, di famiglie che hanno difficoltà ad immaginare un futuro per sé e per i propri figli. La povertà ed il basso livello di istruzione sono i determinanti distali più importanti della salute; questi determinanti reagiscono con gli altri (biologici, accesso ai servizi, ambientali...) e ne vengono influenzati, producendo una condizione di salute dinamica che ha alcuni momenti critici di maggiore sensibilità: primo fra tutti l’infanzia. Lo sviluppo biologico individuale ha luogo in un contesto sociale capace di strutturare le opportunità di vita, in modo tale che i vantaggi e gli svantaggi tendono a concentrarsi trasversalmente e ad accumularsi longitudinalmente. Anche i determinanti prossimali del-la salute (comportamenti e stili di vita) sono solo in piccola parte sotto il controllo dei singoli individui, eccezionalmente rappresentano nell’ado-lescenza il frutto di libere scelte, il più delle volte sono solo una conse-guenza delle condizioni sociali.

Suggerimenti per l’azione Sostenere le famiglie nei loro compiti di cura, individuare possibilità di contatto con i ragazzi che non vanno a scuola, strutturare misure di inclu-sione sociale per i ragazzi disagiati, possono determinare miglioramenti nella salute ora e in età adulta.

2.5 Conclusioni

La promozione della salute da realizzare quotidianamente nei luoghi in cui è possibile raggiungere gli adolescenti (la scuola, la famiglia, la piazza, i luoghi di ritrovo) non può non tenere conto dello status dei destinatari dei nostri interventi. A chi desideriamo comunicare un messaggio? Qual è la loro capacità di comprensione? Dov’è la loro motivazione? Come

44 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 45: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

adattare la nostra comunicazione affinchè raggiunga il nostro target e ven-ga poi compresa? Come valutare gli effetti della nostra comunicazione? Quali sono i gruppi a maggiore rischio per la salute che, ovviamente, me-ritano strategie mirate e maggiori attenzioni? È auspicabile che sempre più operatori, nell’atto di pianificare e realizzare un intervento, si ponga-no questi interrogativi, sforzandosi, poi, di dare ad essi risposte operative.

Bibliografia capitolo 2 □ AA VV. (2006). L’eccezionale Quotidiano Rapporto sulla condizione dell’in-fanzia e dell’adolescenza in Italia. Istituto degli Innocenti, Firenze. □ Albrecht G., Fitzpatrick R., Scrimshaw S.C. (2000). The handbook of social studies in health and medicine. London: SAGE. □ Alder N., Boyce T., Chesney M.A. (1994). Socioeconomic status and he-alth: the challenge of the gradient. American Psychologist, 49:15-24. □ Ardelt M., Day L. (2002). Parents, Siblings, and Peers: Close Social Relationships and Adolescent Deviance. Journal of Early Adolescence, 22: 310-349. □ Barbagli M. (1990). Provando e riprovando, Bologna, Il Mulino. □ Baumrind D. (1991). The influence of parenting style on adolescent compe-tence and substance use. Journal of Early Adolescence, 11(1): 56-95. □ Bernardini I. (1995). Finché vita non ci separi, Milano, Rizzoli. □ Carrà E. e Marta E. (a cura di) (1995). Relazioni familiari e adolescenza. Milano, Franco Angeli. □ Carter E. (1988). Famiglie ricostituite. La creazione di un nuovo paradigma, in M. Andolfi, C. Angelo, C. Saccu, La coppia in crisi, Roma, ITF. □ Claes M., Mirand D., Benoit M., Lanz M., Marta E., Bariaud F., Per-chec C. (2005). Parenting and culture in adolescence, in AA.VV. Contemporary parenting issues. Hauppauge, NY: Nova Science Publishers. □ Coley R.L. (1998). Children’s socialization experiences and functioning in single-mother households: The importance of fathers and other men. Child Deve-lopment, 69: 219-223. □ Coley R.L. (2001). Emerging research on low-income, unmarried, and mi-nority fathers. American Psychologist, 56: 743-753. □ Costa G., Cardano M., Demaria M. (1998). Torino. Storie di salute in una grande città. Città di Torino, Ufficio di Statistica – Osservatorio socio-economico.

45Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 46: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

□ Dallago L., Santinello M. (2006). Comunicazione familiare: quando fun-ziona con un solo genitore. Psicologia Clinica dello Sviluppo, 2: 241-261. □ Dekovic M., Meeus W. (1997), Peer relations in adolescence: Effects of parenting and adolescents’ self-concept. Journal of Adolescence, 20: 163-176. □ Donati P. (a cura di) (2007). Decimo rapporto sulla famiglia in Italia. Ri-conoscere la famiglia: quale valore aggiunto per la persona e la società. Cinisello Balsamo (MI), Edizioni San Paolo. □ EURISPES, Telefono Azzurro (2002). 3. Rapporto nazionale sulla con-dizione dell’infanzia e dell’adolescenza, Roma, EURISPES. □ Field T., Diego M., Sanders C. (2002). Adolescents’ parent and peer rela-tionships. Adolescence, 37: 121–130. □ Francescato D. (1994). Figli sereni di amori smarriti, Milano, Mondadori. □ Garnefski N. (2000). Age differences in depressive symptoms, antisocial behavior, and negative perceptions of family, school, and peers among adolescents. Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, 39: 1175–1181. □ Glaskow K.L., Dornbusch S.M., Troyer L., Steinberg L., Ritter P.L. (1997). Parenting styles, adolescents’ attributions, and educational outcomes in nine heterogeneous high school, Child Development, 68: 507-529. □ Griffin K.W., Botvin G.J., Epstein J.A., Doyle M.M., Diaz T. (2000). Psychosocial and Behavioral Factors in Early Adolescence as Predictors of Heavy Drinking Among High School Seniors. Journal of Studies on Alcohol, 61(4):603-606. □ ISTAT (2002). Cultura socialità e tempo libero. Indagine annuale multiscopo sulle famiglie. «Aspetti della vita quotidiana». Anno 2000. Roma. □ ISTAT (2000). Le strutture familiari: indagine multiscopo sulle famiglie. Anno 1998, Roma. □ Lanz M., Iafrate R., Rosnati R., Scabini E. (1999 a). Parent-child com-munication and adolescents’ self-esteem in separated, inter-country adoptive and intact-non-adoptive families. Journal of Adolescence, 22: 785-794. □ Lanz M., Iafrate R., Marta E., Rosnati R. (1999 b). Significant others: Italian adolescents’ ranking compared to their parents. Psychological Reports, 84: 459-466. □ Mackenbach J.P., Kunst A.E., Cavelaars A.E., Groenhof F., Geurts J.J. (1997). Socio-economic inequalities in morbidity and mortality in western Europe, The EU Working Group on Socio-economic Inequalities in Health. Lancet., 3:

46 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 47: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

1655-9. □ Oliverio - Ferrarsi A. (1997). Il terzo genitore. Cortina, Milano. □ Riccio B. (1997). Nuovi volti della famiglia. - Tra libertà e responsabilità. Claudiana Editrice, Torino. □ Santinello M., Dallago L., Vieno A. (2005). La difficoltà di comunicare con i genitori in preadolescenza: Analisi del fenomeno e di alcune esperienze per la sua prevenzione. In M. Cusinato & M. Panzeri (Eds.), Le sfide della genitorialità (pp. 47-62). Guerini e Associati, Milano. □ Saraceno C. (1995). Un familismo ambivalente: le politiche della famiglia in Italia dal dopoguerra ad oggi. GIFT, 1: 43-60. □ Scabini E. (2000). Parent-Child Relationship in Italian Families: Connec-tendess and Autonomy in the Transition to Adulthood. Psicologia: Teoria e Pesquis, 16(1):23-30. □ Vieno A., Nation M., Pastore M., Santinello M. (2009). Parenting and Antisocial Behavior: A Model of the Relations between Adolescent Self-Disclo-sure, Parental Closeness, Parental Control, and Adolescent Antisocial Behavior. Developmental Psychology, 45, 1509-1519. □ Zambon A., Lemma P., Borraccino A., Dalmasso P., Cavallo F. (2006), Socio-economic position and adolescents’ health in Italy: the role of the quality of social relations. European Journal of Public Health, 16: 627-632. □ G. Cirillo, M. Bonati, R. Campi, E. De Campora, P. Siani (2007), Disu-guaglianze nella salute, nell’infanzia e nell’adolescenza in Campania. Phoebus Edizioni. □ Nati per Leggere http://www.natiperleggere.it - http://www.acpcampania.it/ (ultimo accesso: gennaio 2011)

47Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Page 48: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco
Page 49: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Capitolo 3: L’ambiente scolastico3.1 Introduzione

In adolescenza, l’ambiente scolastico rappresenta un contesto di svilup-po privilegiato, in quanto ambiente sociale prossimale in cui l’individuo trascorre buona parte della propria quotidianità e in grado, dunque, di influenzarne l’adattamento e il benessere. Il contesto scolastico può agire, infatti, supportando l’adolescente nel suo percorso di crescita, rappresentando una fonte significativa di soste-gno sociale (soprattutto rispetto alle relazioni che si instaurano con coe-tanei e insegnanti) e favorendo l’acquisizione di competenza, autonomia e coinvolgimento. Inoltre, un contesto accogliente e supportivo è in grado di stimolare l’indipendenza dell’individuo e la sua partecipazione ai processi decisio-nali (Zimmer-Gembeck e Locke, 2007). Il coinvolgimento e il legame con la scuola sta ricevendo sempre mag-giore attenzione in letteratura internazionale (Fredricks, 2004): si evi-denzia, infatti, come le caratteristiche della scuola (in termini di struttura, composizione e clima) siano in grado di influenzare il benessere dell’ado-lescente (Santinello et al., 2009), le caratteristiche del gruppo dei pari che frequenta e la partecipazione alle diverse attività scolastiche (Crosnoe e Needham, 2004). Inoltre, il senso di appartenenza alla scuola si associa a importanti ele-menti motivazionali, di atteggiamento e comportamentali che sono alla base non solo del successo scolastico ma anche, in senso più ampio, del benessere bio-psico-sociale dei ragazzi (Vieno et al., 2005; 2007). In par-ticolare, il senso di appartenenza alla comunità scolastica risulta essere associato a un maggior benessere emozionale, a motivazione intrinseca, comportamenti prosociali, impegno, coinvolgimento e successo scolastico (Osterman, 2000). La scuola può dunque rappresentare un contesto positivo di crescita e

Page 50: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

di promozione del benessere, sia a livello psico-sociale che in relazione a comportamenti legati alla salute. Ricerche recenti (Carter, 2007) hanno dimostrato come in adolescenza anche il contesto scolastico (oltre a quello familiare e dei pari) possa con-tribuire in modo significativo alla promozione di comportamenti legati alla salute. In questo senso, la percezione di un contesto scolastico in termini po-sitivi favorisce una minor frequentazione di pari devianti, oltre che essere in grado di moderare gli effetti negativi di condizioni socio-familiari sfa-vorevoli (Dishion, 1995). Obiettivo di questo capitolo è, da un lato, approfondire la percezione del contesto scolastico attraverso una lettura descrittiva delle risposte date dai ragazzi ad alcuni item relativi al loro rapporto con gli insegnanti, con i compagni di classe e con la scuola in generale e, dall’altro, approfondire le caratteristiche (in senso strutturale e organizzativo) del contesto scolastico che i ragazzi sperimentano, attraverso una lettura descrittiva delle risposte date dai dirigenti scolastici ad alcuni item relativi alle caratteristiche della scuola.

3.2 Struttura scolastica, organizzazione interna e promozione del benessere (l’indagine sulla scuola)

Nella comprensione del benessere e dei comportamenti ad esso associa-ti, una prospettiva nuova e interessante è quella di considerare le relazioni esistenti tra fattori di ordine individuale e altri di tipo organizzativo (Su-bramanian, Jones & Duncan, 2003). Infatti, gli aspetti organizzativi di ordine strutturale relativi ai contesti di vita possono agire rinforzando il mantenimento e l’espressione di alcuni fattori individuali (p.s. comportamenti legati alla salute e stili di vita), con-tribuendo dunque in maniera più o meno diretta al benessere individuale (Vieno et al., 2005). In questo senso, le caratteristiche strutturali e organizzative della scuola sono in grado di influenzare il benessere e l’adattamento dell’adolescente (Crosnoe e Needham, 2004). Nel presente studio, per valutare nello specifico l’impatto del contesto

50 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 51: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

scolastico e delle misure di promozione alla salute adottate al suo interno sulla salute stessa e sui comportamenti ad essa associati degli studenti, sono state raccolte informazioni specifiche relative a caratteristiche prettamen-te organizzative e strutturali della scuola, intesa come plesso. È stato, dunque, chiesto ai dirigenti scolastici di rispondere ad alcune domande che potessero evidenziare le caratteristiche della scuola in ter-mini di aspetti strutturali e organizzativi e in termini di misure di promo-zione alla salute adottate, per poter accostare queste informazioni a quelle rilevate dagli studenti, favorendo una miglior comprensione delle diffe-renze negli esiti di salute e comportamenti ad essa associati dei ragazzi. Qui di seguito, sono riportati i dati espressi dai dirigenti scolastici della nostra regione.

51Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 52: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Lab

ora

tori

sp

ecifi

ci

% (N)

72.8

2

(75)

24.2

7

(25)

2.91 (3)

100

(103

)

Att

rezz

ature

spec

iali p

er

dis

abili

% (N)

49.5

0

(50)

41.5

8

(42)

8.91 (9)

100

(101

)

Ris

ors

eau

dio

visive

% (N)

82.8

6

(87)

17.1

4

(18)

0.00 (0)

100

(105

)

Com

pute

r e

soft

war

e

% (N)

89.3

2

(92)

10.6

8

(11)

0.00 (0)

100

(103

)

Bib

liote

caLib

reri

a

% (N)

64.4

2

(67)

31.7

3

(33)

3.85 (4)

100

(104

)

Pal

estr

a

% (N)

60.7

8

(62)

24.5

1

(25)

14.7

1

(15)

100

(102

)

Aule

e

spaz

i

% (N)

71.5

7

(73)

28.4

3

(29)

0.00 (0)

100

(102

)

Edifi

cio

% (N)

67.6

5

(69)

32.3

5

(33)

0.00 (0)

100

(102

)

Cort

ile

Are

e es

tern

e% (N

)

62.8

6

(66)

30.4

8

(32)

6.67 (7)

100

(105

)

Ade

guat

o

Non

ade

guat

o

Riso

rsa

non

pres

ente

Tota

le

Tab

ella

3.1

- 3

.8

Tab

ella

3.1

: Le

riso

rse

stru

ttura

li d

ella

scu

ola

e loro

adeg

uat

ezza

ris

pet

to a

i bis

ogni.

Le

risor

se s

truttu

rali

delle

scu

ole

in C

ampa

nia,

cos

ì com

e rif

erito

dai

diri

gent

i sco

lasti

ci, s

ono

spes

so p

oco

sodd

isfac

enti

rispe

tto a

lle

nece

ssità

: sor

pren

dent

emen

te, p

er q

uant

o rig

uard

a l’u

tiliz

zo d

ei P

erso

nal C

ompu

ter e

del

le ri

sors

e au

diov

isive

, la

Cam

pani

a se

mbr

a fa

re

ecce

zion

e.

52 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 53: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 3.2: Misure di promozione della salute adottate dal-la scuola per favorire negli studenti sviluppo e acquisizione di competenze in aree significative per il benessere.

Nutrizione eAlimentazione

%

Attività fisicae Sport

%

Violenzae bullismo

%

Abuso disostanze

%

(N) (N) (N) (N)

Sì, abitualmente55.66 68.87 68.27 55.45

(59) (73) (71) (56)

Sì, di tanto in tanto39.62 27.36 25.00 39.60

(42) (29) (26) (40)

No4.72 3.77 6.73 4.95

(5) (4) (7) (5)

Totale100 100 100 100

(106) (106) (104) (101)

• L’abuso di sostanze potrebbe rappresentare, nell’immediato futuro, un argomento da sviluppare con maggiore intensità, al pari dei temi relativi alla corretta alimentazione.

Tabella 3.3: Presenza di strutture o attività associate alla nu-trizione e alla fruibilità di cibo dagli studenti, all’interno della scuola.

Mensa scolastica

%

Programmi che prevedono la

distribuzione ai ragazzi di latte, frutta e yogurt

%

Distributori automatici di alimenti

%

(N) (N) (N)

Sì16.82 5.21 39.39

(18) (5) (39)

No83.18 94.79 60.61

(89) (91) (60)

Totale 100 100 100 • In Campania il servizio di mensa scolastica è presente in 1-2 scuole su 10. • Quasi inesistenti i programmi che prevedono la distribuzione di alimenti salutari.

53Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 54: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tab

ella

3.4

:T

ipolo

gie

di al

imen

ti c

he

vengo

no d

ispen

sati d

ai d

istr

ibuto

ri a

uto

mat

ici (s

olo

per

le

scuole

in c

ui

sono p

rese

nti).

Altro % (N)

5.13 (2)

94.8

7

(37)

100

(39)

Bev

ande

cald

e

% (N)

84.6

2

(33)

15.3

8

(6)

100

(39)

Acq

ua

% (N)

94.8

7

(37)

5.13 (2)

100

(39)

Fru

tta

fres

ca

% (N)

2.56 (1)

97.4

4

(38)

100

(39)

Yogu

rt

% (N)

10.2

6

(4)

89.7

4

(35)

100

(39)

Mer

endin

epre

confe

zionat

e,ca

ram

elle

, snac

k% (N

)

76.9

2

(30)

23.0

8

(9)

100

(39)

Succ

hi

di fr

utt

a

% (N)

71.7

9

(28)

28.2

1

(11)

100

(39)

Bib

ite

zucc

her

ate

o g

assa

te% (N

)

66.6

7

(26)

33.3

3

(13)

100

(39)

Sì No

Tota

le

Succh

i di f

rutta

72%

. . .

bib

ite z

ucch

erat

e 67

% .

. . m

eren

dine

77%

. . .

• Y

ogur

t 10

% .

. . f

rutta

fres

ca 3

% .

. .

. . .

situ

azio

ne m

iglio

rabi

le??

U

na “

ghio

tta”,

con

creta

e

quot

idia

na o

ccasio

ne p

er r

ealiz

zare

pro

gram

mi

mira

ti di

pro

moz

ione

de

lla s

alut

e! I

noltr

e, al

la lu

ce d

ell’a

lta p

reva

lenz

a di

obe

sità

della

nos

tra re

gion

e, po

trebb

e es

sere

aus

pica

bile

ver

ifica

re il

cont

enut

o di

tali

distr

ibut

ori a

utom

atici

.

54 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 55: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 3.5:Classi che riescono a svolgere le 2 ore di attività motoria previste dal curriculum.

Classi%

(N)

Tutte84.11

(90)

Quasi tutte9.35

(10)

Circa la metà2.80

(3)

Poche3.74

(4)

Totale100

(107)

• Mentre in Italia non riesce a svolgere le 2 ore di attività motoria previste dal curriculum < 2% delle classi, ciò si verifica in Campania in > 6% delle classi, verosimilmente per problemi logistico/strutturali e/o organizzativi. • Anche il Sistema di Sorveglianza OKkio alla Salute ha evidenziato notevoli difficol-tà, nella scuola primaria, nel praticare regolarmente attività fisica curricolare, per difficoltà logistiche: non raramente gli alunni erano costretti a praticare attività fisica nei corridoi o negli atri della scuola.

55Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 56: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Com

une

%

Ass

oci

azio

ne

agri

coltori

/al

leva

tori

%

Istitu

zioni

pro

vinci

ali

%

Ass

oci

azio

ni

(volo

nta

riat

o,

Onlu

s...)

%

Dir

ezio

ne

scola

stic

a/in

segn

anti

%

Altro %

(N)

(N)

(N)

(N)

(N)

(N)

Sì10

.81

3.60

11.7

19.

9119

.82

45.0

5

(12)

(4)

(13)

(11)

(22)

(50)

No

89.1

996

.40

88.2

990

.09

80.1

854

.95

(99)

(107

)(9

8)(1

00)

(89)

(61)

Tota

le10

010

010

010

010

010

0

(111

)(1

11)

(111

)(1

11)

(111

)(1

11)

Tab

ella

3.6

:Par

teci

paz

ione

del

la s

cuola

a i

niz

iative

di

pro

mozi

one

di

sane

abitudin

i al

imen

tari

org

aniz

zate

da/

con q

ual

che

part

ner.

56 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Nel

la n

ostra

regi

one

la p

arte

cipaz

ione

al m

ondo

del

la s

cuol

a de

lle a

ssoc

iazi

oni d

i agr

icolto

ri/al

leva

tori

e de

lle a

ssoc

iazi

oni d

i vol

on-

taria

to è

dec

isam

ente

infe

riore

risp

etto

a q

uant

o ac

cade

med

iam

ente

nel

le a

ltre

regi

oni.

• A

nche

le a

ltre

istitu

zion

i (C

omun

e, Pr

ovin

cia) p

otre

bber

o es

sere

coin

volte

dal

la S

cuol

a in

misu

ra m

aggi

ore.

Page 57: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Svi

luppo p

olitich

ee

rego

le

%

Org

aniz

zazi

one

conte

sto fi

sico

%

Svi

luppo m

isure

di

pro

mozi

one

alla

sal

ute

%

Pia

nifi

cazi

one

e org

aniz

zazi

one

even

ti s

cola

stic

i%

Inse

gnam

ento

in c

lass

e

%

(N)

(N)

(N)

(N)

(N)

Freq

uent

emen

te90

.74

50.9

668

.22

70.7

559

.05

(98)

(53)

(73)

(75)

(62)

Rar

amen

te9.

2641

.35

28.0

424

.53

34.2

9

(10)

(43)

(30)

(26)

(36)

Mai

0.00

7.69

3.74

4.72

6.67

(0)

(8)

(4)

(5)

(7)

Tota

le10

010

010

010

010

0

(108

)(1

04)

(107

)(1

06)

(105

) Tab

ella

3.7

:Fre

quen

za d

el c

oin

volg

imen

to d

egli s

tuden

ti a

lla p

arte

cipaz

ione

ad a

lcuni as

pet

ti d

ell’org

aniz

za-

zione

all’in

tern

o d

ella

scu

ola

.

57Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 58: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Ten

sioni

razz

iali/

etnic

he

%

Imm

ondiz

ie

per

str

ada

%

Spac

cio/

consu

mo

di so

stan

ze%

Vio

lenze

/va

ndal

ism

o

%

Tra

ffico

ecce

ssiv

o

%

Edifi

cidis

mes

si

%

Cri

min

alità

%

(N)

(N)

(N)

(N)

(N)

(N)

(N)

Prob

lem

ari

leva

nte

0.97

28.5

718

.00

10.6

841

.75

7.77

25.0

0

(1)

(30)

(18)

(11)

(43)

(8)

(26)

Prob

lem

am

oder

ato/

lieve

27.1

855

.24

51.0

050

.49

42.7

246

.60

51.9

2

(28)

(58)

(51)

(52)

(44)

(48)

(54)

Prob

lem

a no

npr

esen

te67

.96

16.1

919

.00

33.9

815

.53

35.9

218

.27

(70)

(17)

(19)

(35)

(16)

(37)

(19)

Non

so

3.88

0.00

12.0

04.

850.

009.

714.

81

(4)

(0)

(12)

(5)

(0)

(10)

(5)

Tota

le10

010

010

010

010

010

010

0

(103

)(1

05)

(100

)(1

03)

(103

)(1

03)

(104

)

Gli

alun

ni c

ampa

ni, i

qua

li vi

vono

in u

na r

egio

ne c

arat

teriz

zata

dal

la p

iù a

lta d

ensit

à ab

itativ

a de

l Pae

se, d

a un

a fo

rte p

rese

nza

della

crim

inal

ità e

dal

la re

cent

e “em

erge

nza

rifiut

i”, p

erce

pisc

ono

com

e pr

oble

ma

conc

reto

e ri

leva

nte

tali

diffi

coltà

: im

mon

dizi

e pe

r stra

da,

traffi

co e

ccess

ivo,

crim

inal

ità.

Con

sod

disfa

zion

e si

nota

com

e gl

i alu

nni c

ampa

ni n

on p

erce

pisc

ano

com

e pr

oble

ma

rilev

ante

la d

iscrim

inaz

ione

razz

iale.

Tab

ella

3.8

:Per

cezi

one

in t

erm

ini

di

rile

vanza

di

alcu

ne

pro

ble

mat

iche

a liv

ello

del

l’ar

ea i

n c

ui

è si

tuat

a la

sc

uola

.

58 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 59: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Ten

sioni

razz

iali/

etnic

he

%

Imm

ondiz

ie

per

str

ada

%

Spac

cio/

consu

mo

di so

stan

ze%

Vio

lenze

/va

ndal

ism

o

%

Tra

ffico

ecce

ssiv

o

%

Edifi

cidis

mes

si

%

Cri

min

alità

%

(N)

(N)

(N)

(N)

(N)

(N)

(N)

Prob

lem

ari

leva

nte

0.97

28.5

718

.00

10.6

841

.75

7.77

25.0

0

(1)

(30)

(18)

(11)

(43)

(8)

(26)

Prob

lem

am

oder

ato/

lieve

27.1

855

.24

51.0

050

.49

42.7

246

.60

51.9

2

(28)

(58)

(51)

(52)

(44)

(48)

(54)

Prob

lem

a no

npr

esen

te67

.96

16.1

919

.00

33.9

815

.53

35.9

218

.27

(70)

(17)

(19)

(35)

(16)

(37)

(19)

Non

so

3.88

0.00

12.0

04.

850.

009.

714.

81

(4)

(0)

(12)

(5)

(0)

(10)

(5)

Tota

le10

010

010

010

010

010

010

0

(103

)(1

05)

(100

)(1

03)

(103

)(1

03)

(104

)

Gli

alun

ni c

ampa

ni, i

qua

li vi

vono

in u

na r

egio

ne c

arat

teriz

zata

dal

la p

iù a

lta d

ensit

à ab

itativ

a de

l Pae

se, d

a un

a fo

rte p

rese

nza

della

crim

inal

ità e

dal

la re

cent

e “em

erge

nza

rifiut

i”, p

erce

pisc

ono

com

e pr

oble

ma

conc

reto

e ri

leva

nte

tali

diffi

coltà

: im

mon

dizi

e pe

r stra

da,

traffi

co e

ccess

ivo,

crim

inal

ità.

Con

sod

disfa

zion

e si

nota

com

e gl

i alu

nni c

ampa

ni n

on p

erce

pisc

ano

com

e pr

oble

ma

rilev

ante

la d

iscrim

inaz

ione

razz

iale.

IL COMMENTO

Il Programma di Comunicazione ed Educazione AlimentareDott. Antonio Tallarico, Responsabile regionale del Programma di Comunicazione ed Educazione Alimentare, Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania.

Dare al tema dell’alimentazione l’importanza che merita, rivolgendosi in primo luogo ai giovani e alle famiglie, è l’idea di base del programma di Comunicazione ed Educazione Alimentare, attivato in Campania già a partire dal 1998 dall’Assessorato regionale all’Agricoltura. Esso consiste in una serie di azioni indirizzate alla Scuola e alla famiglia, caratterizzate da molteplici attività: laboratori didattici, incontri con i genitori, seminari per gli insegnanti, degustazioni e laboratori sensoriali. L’intento è quello di promuovere l’adozione di una corretta alimenta-zione e l’acquisizione di una coscienza volta alla salvaguardia ambientale e alla tutela del territorio, soprattutto presso i ragazzi; in particolare, si è scelta una strategia contraddistinta da un approccio ludico, interattivo e più attraente, senza divieti, evidenziando il legame che unisce l’ambiente, il territorio, il cibo, la salute, e valorizzando il “Modello Alimentare Me-diterraneo”. In tale contesto, particolare valenza vanno assumendo le visite guidate presso le Fattorie Didattiche, poiché consentono, attraverso l'esperienza diretta in un contesto pedagogico non convenzionale e per questo molto più efficace, di far scoprire l'origine dei prodotti agricoli e di evidenziare il fondamentale ruolo dell'Agricoltura, invitando i ragazzi ad assumere stili di vita più razionali, partendo proprio dalla riscoperta delle nostre eccellenze e tipicità agroalimentari. Nel corso del biennio 2010 - 2011, l'azione regionale verrà ulterior-mente rafforzata, ponendo particolare attenzione alle strategie di contra-sto al sovrappeso e all'obesità infantile, d'intesa con altri Assessorati della Regione Campania e attraverso la promozione, all'interno del circuito scolastico, di un maggior consumo di frutta e ortaggi certificati e legati al nostro territorio, anche attraverso il programma nazionale “Frutta nelle Scuole”.

59Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 60: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Azioni proposte Nel corso dei prossimi anni verranno offerte alla popolazione numerose iniziative, di cui le principali sono di seguito elencate: seminari di appro-fondimento, corsi brevi, laboratori per studenti e insegnanti; campagne di informazione, attraverso spot televisivi e radiofonici; visite guidate presso Fattorie Didattiche; manifestazione Fattorie Aperte 2011, che si terrà nella giornata di sabato 9 aprile 2011; programma “Frutta nelle Scuole”, con la somministrazione di prodotti ortofrutticoli nelle Scuole Primarie e azioni di sensibilizzazione volte a incrementare il consumo di prodotti vegetali da parte degli adolescenti; concorso per le scuole dell’obbligo “Inventa il tuo spot”; progetto GNAM - Città della Scienza, con percorsi interattivi e visite spettacolo, al fine di offrire alle scuole campane gli strumenti per acquisire importanti informazioni a tutto campo sull’alimentazione; pro-getto GNAMFEST – Giffoni Valle Piana, per associare il Buon Cinema ad una Corretta Alimentazione, mediante attività ludiche e laboratoriali.

Per Informazioni e prenotazioni: www.agricoltura.regione.campania.it N° Verde: 800.881017.

Promozione della “Dieta Mediterranea” nella scuola: quale ruo-lo per quali istituzioni?Dott. Pierluigi Pecoraro, Nutrizionista, Responsabile U.O. Igiene della Nutrizio-ne SIAN - ASL Napoli 3 sud, Direttivo Nazionale SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana).

La dieta Mediterranea, che ha una funzione importantissima nel fa-vorire il benessere, il miglioramento dello stato di salute, e nel prevenire molte patologie, deve ritenersi ormai non solo un modello alimentare, ma più propriamente uno stile di vita. Di fondamentale importanza per l’ac-quisizione di un modello alimentare corretto, sano ed equilibrato, è l’età evolutiva: proprio in questa età si consolidano le abitudini alimentari che, successivamente, iniziano a diventare scelte nell’adolescente. Frequente-mente, nella nostra Regione, i progetti e le iniziative nel settore dell’edu-cazione alimentare, con stretto legame alimenti/territorio, che quindi au-tomaticamente favorisce scelte e indicazioni sul modello Mediterraneo, si

60 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 61: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

focalizzano soltanto sugli alunni delle scuole primarie (3-10 anni). Frutta, verdura, pesce, cereali, legumi e olio di oliva costituiscono la base della dieta Mediterranea, che esplica il suo effetto positivo, in misura maggiore, se in particolare frutta e verdura sono consumati freschi, “dal campo alla tavola”. Vitamine e minerali della frutta, zuccheri complessi dei cereali, proteine ad alto valore biologico dei legumi consumati insieme ai cereali, grassi “buoni” come quelli del pesce e dell’olio di oliva, fibra alimentare contenuta in frutta, verdura, legumi e cereali, consumati in quantità ade-guate, sono proprio i nutrienti necessari a soddisfare i bisogni energetici e nutritivi dell’adolescente.

Suggerimenti per l’azione La scuola resta sempre il luogo ideale per la promozione delle azioni che mirano al benessere ed al miglioramento dei comportamenti, tra cui una sana alimentazione. L’attivazione di laboratori specifici come quello del gusto, degli odori e dei sapori potrebbe essere un’operazione facilmente realizzabile, considerato che oltre il 70% delle scuole ha risorse adeguate allo scopo. Installare, inoltre, distributori automatici di alimenti che in-cludano frutta e verdura di IV gamma e che non dispensino alimenti e bevande ad alta densità energetica è un’azione tanto sostenibile quanto urgente. Orientare le scelte alimentari per lo spuntino di metà mattinata, dando indicazioni specifiche agli studenti ed alle famiglie sugli alimenti e/o prodotti alimentari da portare da casa, così come indirizzare i bar che insistono all’interno delle scuole a fornire e a mettere a disposizione degli alunni cibi pìù salutari, sono anche queste azioni molto facilmente realizzabili.

3.3 Rapporto con gli insegnanti

La qualità del rapporto con gli insegnanti è considerata come una delle componenti che maggiormente contribuiscono all’adattamento scolasti-co dell’adolescente (Pianta e Stuhlman, 2004; Vieno et al., 2007). Una relazione positiva con i propri insegnanti è associata a un maggior utilizzo di strategie di coping attivo a scuola (Zimmer-Gembeck e Locke, 2007), è predittivo della motivazione in classe, così come dell’adattamento com-

61Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 62: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

portamentale e scolastico (Hamre e Pianta, 2001). Alcuni studi longitudinali evidenziano (Skinner, 1998), inoltre, come la percezione di calore ed empatia degli insegnanti sia associata alla per-cezione che l’alunno ha della propria competenza all’interno del gruppo classe. Inoltre, il rapporto con gli insegnanti influenza il successo scolastico (Graziano, 2007) e può essere un’importante fonte di sostegno (nell’of-frire incoraggiamento e fiducia) nei momenti di crescita e cambiamento. Alcuni studi (Graziano, 2007) hanno anche esaminato come la qualità del rapporto con gli insegnanti influisca sul comportamento in classe: una relazione positiva, caratterizzata da calore e vicinanza emotiva, diminuisce il numero di comportamenti aggressivi (Huges, 1999; Pianta e Niemetz, 1991), ed è un fattore protettivo per i ragazzi considerati a rischio per problemi comportamentali, facilitando l’accettazione da parte dei com-pagni di classe (White e Jones, 2000). Altri studi hanno messo in luce l’influenza esercitata dalla qualità del rapporto con gli insegnanti su esiti di salute per i ragazzi, quale il mal di testa (Santinello et al. 2009). Al fine di comprendere quale sia la percezione che i ragazzi hanno del rapporto con gli insegnanti è stato chiesto loro (solo quindicenni) di esprimere il proprio grado di condivisione (delle da “molto d’accordo” a “per niente d’accordo”) seguenti affermazioni: “I nostri insegnanti ci trattano in modo giusto”, “Nella mia classe sono incoraggiato a esprimere il mio punto di vista” e “Quando ho bisogno di un aiuto supplementare posso riceverlo dai miei insegnanti”.

62 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 63: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 3.9 - Figura 3.1

Tabella 3.9:Grado di accordo dichiarato con l’affermazione “I nostri inse-gnanti ci trattano in modo giusto”: per genere, solo quindicenni.

Maschi%

Femmine%

Totale%

(N) (N) (N)

Molto d'accordo20.31 19.94 20.12(65) (64) (129)

D'accordo43.44 40.81 42.12(139) (131) (270)

Né d'accordo né in disaccordo23.12 24.61 23.87(74) (79) (153)

Non d'accordo8.75 11.53 10.14(28) (37) (65)

Per niente d'accordo4.38 3.12 3.74(14) (10) (24)

Totale100 100 100

(320) (321) (641)

• A 15 anni, circa 6 alunni su 10, indipendentemente dal genere, “si sentono” trattati nel modo giusto dai loro docenti. Proporzione migliorabile?

63Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 64: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 3.1 - Percentuale di ragazzi che dichiarano di essere “d’accordo” e “molto d’accordo” con le tre affermazioni sul modo in cui vengono trattati dagli insegnanti, sul coinvolgimen-to e sulla possibilità di ricevere aiuto supplementare: per genere, solo quindicenni.

• Si conferma il dato precedente: a 15 anni, 6-7 alunni su 10 esprimono, per così dire, un senso complessivo di fiducia verso i propri docenti, indipendentemente dal genere dell’alunno.

3.4 Rapporto con i compagni di classe

Il setting dei pari all’interno della scuola gioca un ruolo chiave nello sviluppo dell’adolescente (Barth, 2004; Goodenow, 1993). Questo sistema relazionale sembra catalizzare il coinvolgimento o la disaffezione degli studenti rispetto alle attività scolastiche (Lubbers, 2006), e, conseguente-mente, influenzare la motivazione al raggiungimento di buoni risultati. Esiste, infatti, un legame significativo tra relazioni con i coetanei e rendi-mento scolastico: gli studenti che hanno carenti relazioni con i compa-gni di classe tendono ad avere voti peggiori (Wentzel, 2003; Zettergren, 2003), minor successo scolastico (Buhs, 2006), un maggior numero di assenze (Fredricks, 2004) ed un maggior rischio di drop out (Jimerson, 2000). Al contrario, avere amici a scuola sembra aumentare il coinvolgimen-to e la partecipazione ad attività scolastiche (Wentzel e Caldwell, 1997),

64 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Figura 3.1 – Percentuale di ragazzi che dichiarano di essere “d’accordo” e “molto d’accordo” alle tre affermazioni sul modo con cui vengono trattati dagli insegnanti, al coinvolgimento ed alla possibilità di ricevere aiuto supplementare: per genere solo quindicenni

64 66 6861 64

68

0

20

40

60

80

100

I nostri insegnanti ci trattano in modo

giusto

Sono incoraggiato ad esprimere il mio

punto di vista

Quando ho bisogno di aiuto

supplementare posso riceverlo dai

miei insegnanti

%

Maschi Femmine

Page 65: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

favorire lo sviluppo di comportamenti socialmente adeguati e l’impegno scolastico (Wentzel, 2003). Per valutare il rapporto dei ragazzi con i loro compagni di classe, è stato chiesto loro di indicare il grado d’accordo con le seguenti affermazioni: “La maggior parte dei miei compagni di classe è gentile e disponibile” e “I miei compagni mi accettano per quello che sono” (modalità di risposta da “sono molto d’accordo a “non sono per niente d’accordo”).

Tabelle 3.10 e 3.11 - Figure 3.2 e 3.3 Tabella 3.10:Grado di accordo dichiarato con l’affermazione “la maggior parte dei miei compagni è gentile e disponibile”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Molto d'accordo39.79 25.50 24.65

(349) (203) (159)

D'accordo39.57 40.58 45.43

(347) (323) (293)

Né d'accordo né in disaccordo15.62 24.12 18.60

(137) (192) (120)

Non d'accordo3.42 7.16 8.37

(30) (57) (54)

Per niente d'accordo1.60 2.64 2.95

(14) (21) (19)

Totale100 100 100

(877) (796) (645)

• A 11 anni, 8 alunni su 10 percepiscono la disponibilità ed il senso di accoglienza dei compagni di classe. Questa percezione tende poi a ridursi, probabilmente per una “fisiolo-gica” maggiore complessità di rapporti legati all’età.

65Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 66: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 3.2 – Percentuale di coloro che sono molto d’accordo o d’accordo con l’affermazione: “la maggior parte dei miei com-pagni è gentile e disponibile”, per età e genere.

• La percezione del grado di disponibilità dei compagni tende a ridursi gradualmente con l’età, mostrando lievi differenze a svantaggio delle ragazze.

Tabella 3.11: Grado di accordo dichiarato con l’affermazione“I miei compagni mi accettano per quello che sono”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Molto d'accordo 39.79 25.50 24.65

(349) (203) (159)

D'accordo 39.57 40.58 45.43

(347) (323) (293)

Né d'accordo né in disaccordo 15.62 24.12 18.60

(137) (192) (120)

Non d'accordo 3.42 7.16 8.37

(30) (57) (54)

Per niente d'accordo 1.60 2.64 2.95

(14) (21) (19)

Totale 100 100 100

(877) (796) (645) • Anche in questo caso, con l’aumentare dell’età, emerge un certo disagio nelle relazioni

66 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

39.79 25.50 24.65

39.57 40.58 45.43

15.62 24.12 18.60

3.42 7.16 8.37

1.60 2.64 2.95

100 100 100

Figura 3.2 – Percentuale di coloro che sono molto d’accordo o d’accordo con l’affermazione: “la maggior parte dei miei compagni è gentile e disponibile”, per età e genere

78

6873

81

65 67

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 67: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

tra pari: ciò nonostante, almeno 7-8 ragazzi su 10 si sentono accolti dai loro pari per quello che sono.

Figura 3.3 – Percentuale di coloro che sono molto d’accordo o d’accordo con l’affermazione: “I miei compagni mi accettano per quello che sono”, per età e genere.

• Le ragazze, con l’aumentare dell’età, manifestano una lieve ma progressiva riduzio-ne, più accentuata rispetto ai ragazzi, della percezione dell’ “essere accettate per ciò che si è” da parte dei pari.

3.5 Bullismo e violenze tra ragazzi

In questo studio, relativamente al rapporto dei ragazzi con i compa-gni di scuola, è stato approfondito il tema del bullismo e delle relazioni violente, chiedendo ai ragazzi con quale frequenza avessero subito atti di bullismo a scuola nel corso degli ultimi due mesi. La modalità di risposta si distribuisce su una scala a 5 punti da “Mai” a “Più volte alla settimana”. Ai ragazzi è stato inoltre chiesto se fossero incorsi in colluttazioni vio-lente (“ti sei azzuffato o picchiato con qualcuno”) negli ultimi dodici mesi.

67Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

54.36 43.24 36.39

32.45 35.52 41.21

8.72 11.88 12.91

2.52 5.82 6.07

1.95 3.54 3.42

Figura 3.3 – Percentuale di coloro che sono molto d’accordo o d’accordo con l’affermazione: “I miei compagni mi accettano per quello che sono”: per età e genere.

8882 80

85

76 75

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 68: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabelle 3.12 e 3.13 - Figura 3.4

Tabella 3.12:Quante volte hai subito atti di bullismo negli ultimi due mesi, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai83.68 84.97 95.16

(728) (673) (609)

1-2 volte negli ultimi due mesi10.46 10.35 3.12

(91) (82) (20)

2-3 volte nell'ultimo mese3.10 1.89 0.47

(27) (15) (3)

1 volta/settimana0.96 1.77 0.16

(8) (14) (1)

> 1 volta/settimana1.84 1.01 1.09

(16) (8) (7)

Totale100 100 100

(870) (792) (640)

• All’età di 11 e 13 anni, 1-2 ragazzi su 10 dichiarano di aver subìto almeno un atto di bullismo negli ultimi 2 mesi. • Con l’aumentare dell’età, a 15 anni, la proporzione scende a < 1 su 10. • Questi dati sono non si discostano sensibilmente da quelli medi nazionali.

68 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 69: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 3.4Percentuale di coloro che dichiarano di non aver mai subito atti di bullismo negli ultimi due mesi, per età e genere.

• I ragazzi di genere maschile e di età inferiore tendono ad essere più spesso vittime di atti di bullismo; all’opposto, le ragazze quindicenni sembrano essere il gruppo con il rischio minore.

69Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

83.68 84.97 95.16

volte negli ultimi due mesi 10.46 10.35

Figura 3.4 – Percentuale di coloro che dichiarano di non aver mai subito atti di bullismo negli ultimi due mesi, per età e genere

7784

939186

97

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 70: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 3.13: “Negli ultimi 12 mesi, quante volte ti sei azzuffato o picchiato con qualcuno?”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai59.26 57.57 62.07

(525) (464) (401)

Una volta18.06 20.10 18.11

(160) (162) (117)

2 volte8.47 9.43 8.36

(75) (76) (54)

3 volte5.64 4.09 4.02

(50) (33) (26)

4 volte o più8.58 8.81 7.43

(76) (71) (48)

Totale100 100 100

(886) (806) (646)

• La tendenza a manifestare ≥ 3 volte/anno conflitti con i pari in modo violento ri-guarda 1-2 ragazzi su 10 e tende a ridursi con l’aumentare dell’età.

IL COMMENTORelazione docenti-alunni: tra agio e disagio Prof. Dario Bacchini, professore di Psicologia dello Sviluppo, Seconda Università di Napoli.

La scuola rappresenta durante l'adolescenza il più importante ambiente di vita per un individuo. Nonostante lo stereotipo dell’adolescente che parla male della scuola, i vissuti che un giovane sperimenta a scuola sono in maggioranza positivi. D’altra parte, se così non fosse, sarebbe insosteni-bile per il giovane l’esperienza scolastica: l’abbandono scolastico è, infatti, quasi sempre preceduto da una fase di disaffezione verso la scuola. La percezione del rapporto con i docenti è positiva intorno al 60-70%: è un risultato soddisfacente, ma bisognoso di miglioramento perché un

70 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 71: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

negativo rapporto con i docenti si associa frequentemente ad insuccesso scolastico. Anche la percezione del rapporto con i compagni è generalmente po-sitiva, anche se, da un punto di vista psicologico, la “non accettazione dei pari” è da ritenersi un indicatore di maggiore gravità rispetto alla non accettazione dei docenti. La non accettazione da parte dei pari si associa sovente o a condotte di tipo aggressivo e antisociale o a problematiche di tipo ansioso-depressivo. Pertanto, la percentuale di soggetti - tra il 10% e il 30% in funzione dell’età - che si percepisce non accettata può essere considerata una fascia “a rischio” a cui prestare attenzione. Difficilmente interpretabili i dati sul bullismo, perché le percentuali di soggetti coinvolti sono sensibilmente più basse rispetto a quelle di quasi tutti gli studi condotti. La mia opinione è che abbiano avuto effetto lo stigma sociale e la distorsione del significato della parola “bullismo” ope-rata negli ultimi anni dai mass media.

Suggerimenti per l’azione Maggiore formazione ai docenti sul significato e sull’impatto che le relazioni e l’atmosfera di classe rivestono nella vita scolastica. Attivare pro-grammi nell’ambito delle classi, finalizzati a promuovere un più positivo clima di classe sia per prevenire fenomeni di bullismo che per migliorare l’apprendimento dei ragazzi.

3.6 Rapporto con la scuola

La scuola rappresenta certamente uno dei contesti educativi principali, in cui gli adolescenti trascorrono buona parte della giornata; per questo è importante considerare le relazioni che l’individuo, in questa fascia d’età, intrattiene con i diversi attori del contesto scolastico (in particolare in-segnanti e pari), ma anche con il “contesto scuola” in senso più ampio e complessivo. I ragazzi che hanno un rapporto difficoltoso con la scuo-la sono maggiormente esposti al rischio di incorrere in problematiche emozionali, comportamentali (Bennett, 2003) e di rifiuto da parte dei coetanei (Risi, 2003). Inoltre, una recente ricerca (Carter, 2007) evidenzia come i ragazzi che riportano un elevato legame e coinvolgimento con la

71Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 72: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

scuola attuino con minor frequenza comportamenti rischiosi per la salu-te, dimostrando, dunque, come il legame con il contesto scolastico possa esercitare una rilevante influenza sui comportamenti a rischio. Anche l’impostazione di un clima scolastico basato sui valori di de-mocrazia espressa e condivisione di norme contribuisce a favorire negli studenti lo sviluppo della responsabilità individuale e gruppale e stimo-la la partecipazione alle attivitià del contesto scolastico (Torney-Purta, 2002). L’opportunità di esprimere il proprio punto di vista e di vederlo valorizzato all’interno del gruppo classe può facilitare negli studenti l’ac-cettazione dell’altro, oltre a sviluppare nei ragazzi la percezione del setting scolastico come ambiente supportivo e accettante (Vieno, 2005). In questo studio, il rapporto dei ragazzi con la scuola è stato indagato chiedendo loro cosa pensassero della scuola. La modalità di risposta a questa domanda è distribuita su una scala a 4 punti, da “mi piace molto” a “non mi piace per niente”.

Tabella 3.14 - Figura 3.5Tabella 3.14:“Attualmente cosa pensi della scuola?”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mi piace molto29.75 7.97 9.13

(263) (64) (59)

Abbastanza47.17 50.44 48.61

(417) (405) (314)

Non tanto15.95 28.89 32.35

(141) (240) (209)

Non mi piace per nulla7.13 11.71 9.91

(63) (94) (64)

• A 11 anni, a 2-3 alunni su 10 “non piace” la scuola. Con l’aumentare dell’età il gradimento tende a decrescere. • All’età di 15 anni, più di 4 alunni su 10 manifestano una riduzione del “gradimen-to” verso la scuola. • I suddetti dati sono sovrapponibili a quelli medi nazionali.

72 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 73: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 3.5Percentuale di coloro a cui piace “molto” e “abbastanza” la scuola, per età e genere.

• Le ragazze, indipendentemente dall’età, più spesso rispetto ai ragazzi esprimono gradimento verso la scuola.

73Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

ei ragazzi in età scolare 41

29.75

47.17 50.44 48.61

15.95 29.89 32.35

11.71

Figura 3.5 – Percentuale di coloro a cui piace “molto” e “abbastanza” la scuola, per età e genere

73

51 51

81

66 64

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 74: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Gli alunni “giudicano” la scuolaDott. Eugenio Zito - Psicologo Clinico, Azienda Ospedaliera Universitaria Fe-derico II Napoli.

Perché con l’aumentare dell’età il gradimento verso la scuola tende a decrescere, come evidenziano i dati di HBSC? E perché questa tendenza è più marcata soprattutto nei maschi? Ciò forse accade perché l’organiz-zazione scolastica attuale, in generale, non risponde all’aspettativa degli adolescenti di ricevere risposte adeguate alle esigenze che vanno manife-standosi rispetto al cambiamento fisico e psicologico tipico di questa età della vita. Spesso nelle classi manca l’esercizio di una democrazia parteci-pativa, con la condivisione di regole e responsabilità tese a favorire un’at-tiva vita di gruppo, mancano efficaci canali di comunicazione rispondenti alle novità ed all’evolversi dei contesti extra-scolastici in cui i ragazzi vivono, ed anche manca un’adeguata risposta all’esigenza di un’attività fisica, che a questa età è prorompente. In tale direzione la scuola, che po-trebbe costituire un’ottima occasione di crescita individuale e collettiva, sia sul piano delle relazioni che su quello più specificamente legato alla formazione culturale, spesso rischia di trasformarsi in un luogo in cui ci si annoia, da cui si fugge o addirittura da “distruggere”. Diviene, quindi, necessaria una maggiore collaborazione tra operatori della Scuola e della Salute, al fine di promuovere migliori relazioni all’interno della Scuola.

Suggerimenti per l’azione Sorvolando su miglioramenti strutturali ed ambientali delle scuole, che pure sarebbero necessari, soprattutto nella Regione Campania, è si-curamente fondamentale un continuo aggiornamento della formazione relazionale degli insegnanti, in modo da offrire loro strumenti adeguati di comunicazione e gestione delle relazioni con adolescenti, attraverso gruppi di lavoro con esperti e di monitoraggio periodico della capacità di comunicazione. Utili appaiono, inoltre, quei progetti educativi che pre-vedono il coordinamento tra la scuola e l'extrascuola (tra tutti uno dei più significativi è il “Progetto Chance”) facendo rientrare nell'iter educativo modalità espressive e comunicative a cui il giovane accede autonomamente.

74 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 75: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

3.7 Conclusioni

Le risorse strutturali delle scuole campane sono riferite come inade-guate ai bisogni dai Dirigenti scolastici campani con maggiore frequenza rispetto a quanto riferito dai Dirigenti scolastici di gran parte delle altre regioni (Report HBSC 2010– Italia); fa eccezione l’utilizzo dei Personal Computer e dei mezzi audiovisivi, in cui la Campania vanta una dispo-nibilità anche superiore rispetto alla media nazionale. Gli interventi di promozione della salute nelle scuole campane, invece, sono realizzati nella stessa misura con cui si svolgono nelle altre regioni del Paese. A livello nazionale, le scuole che hanno la mensa sono più del doppio rispetto alla Campania ed anche per quanto riguarda i programmi di distribuzione agli alunni di alimenti salutari la Campania è fanalino di coda in Italia. I ragazzi trascorrono nella scuola una parte molto rilevante del proprio tempo, sia in termini puramente quantitativi sia, soprattutto, dal punto di vista della creazione delle relazioni e dello sviluppo della socialità. Il rapporto con i pari e con i docenti, innanzitutto, ma forse anche la logi-stica e l’organizzazione della scuola nel suo complesso, influenzano senza dubbio lo sviluppo dei ragazzi, nelle sue diverse dimensioni. L’ eventuale miglioramento dei rapporti tra alunni e docenti, la promo-zione di migliori relazioni tra gli alunni stessi, la verifica e l’auspicabile sviluppo dell’organizzazione e delle strutture scolastiche rappresentano ambiti di intervento finalizzati al miglioramento della “salute” sociale - e non solo - degli adolescenti. Una maggiore collaborazione tra operatori della Scuola e della Salute sarebbe certamente auspicabile, soprattutto al fine di pianificare e realizza-re interventi mirati ad affrontare quelle aree grigie che il rapporto HBSC ha messo in luce.

Bibliografia capitolo 3 □ Barth J.M., Dunlap S.T., Dane H., Lochman J.E., Wells K.C. (2004). Classroom environment influences on aggression, peer relations, and academic fo-cus. Journal of School Psychology, 42: 115–133. □ Bennett K., Brown S., Boyle M., Racine Y., Offord D. (2003). Does low reading achievement at school entry cause conduct problems? Social Science &

75Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 76: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Medicine, 56: 2443−2448. □ Buhs E. S., Ladd G. W., Herald S. L. (2006). Peer exclusion and victimiza-tion: Processes that mediate the relation between peer group rejection and children's classroom engagement and achievement? Journal of Educational Psychology, 98: 1−13. □ Carter M., McGee R, Taylor B., Williams S. (2007). Health outcomes in adolescence: Associations with family, friends and school engagement. Journal of Adolescence, 30: 51–62. □ Crosnoe R., Needham B. (2004). Holism, Contextual variability and the Study of friendship in adolescent development. Child Development, 75: 264, 279. □ Dishion T.J., French D.C., Patterson G.R. (1995). The development and ecology of antisocial behaviour. In Cicchetti D. e Cohen D.J., Developmental psychopatology: risk, disorder, and adaptation, Vol. 2 (PP. 421-471). New York: Wiley. □ Fredericks J.A., Blumenfeld P.C., Paris A.H. (2004). School engagement: Potential of the concept, state of the evidence. Review of Educational Research, 74: 59–109. □ Gini G. (2005). Il bullismo. Le regole della prepotenza tra caratteristiche individuali e potere nel gruppo. Roma: Edizioni Carlo Amore. □ Goodenow C. (1993). Classroom belonging among early adolescent stu-dents: Relationships to motivation and achievement. Journal of Early Adolescence, 13: 21−43. □ Graziano P.A., Reavis R.D., Keane S.P., Calkins S.D. (2007), The role of emotion regulation in children's early academic success. Journal of school psy-chology, 45: 3-19. □ Hamre B. K., Pianta R. C. (2001). Early teacher–child relationships and the trajectory of children’s school outcomes through eighth grade. Child Develop-ment, 72: 625–638. □ Hughes J., Cavell T., Jackson T. (1999). Influence of the teacher–student relationship on childhood conduct problems: A prospective study. Journal of Clini-cal Child Psychology, 28(2): 173−184. □ Jimerson S., Egeland B., Sroufe A., Carlson B. (2000). A prospective longitudinal study of high school dropouts examining multiple predictors across development. Journal of School Psychology, 38: 525−549. □ Lubbers M.J., Van Der Werf M.P.C., Snijders T.A.B., Creemers B.P.M., Kuyper H. (2006). The impact of peer relations on academic progress in junior

76 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 77: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

high. Journal of School Psychology 44: 491–512. □ Osterman K.F. (2000). Students’ need for belonging in the school commu-nity. Review of Educational Research, 70: 323-367. □ Pianta R., Nimetz S. L. (1991). Relationships between children and tea-chers: Associations with classroom and home behavior. Journal of Applied Deve-lopmental Psychology, 12: 379–393. □ Pianta R., Stuhlman M. (2004). Teacher–child relationships and children's success in the first years of school. School Psychology Review, 33(3): 444−458. □ Risi S., Gerhardstein R., Kistner J. (2003). Children's classroom peer relationships and subsequent educational outcomes. Journal of Clinical Child and Adolescent Psychology, 32: 351−361. □ Santinello M., Vieno A., De Vogli R. (2009). Primary Headache in Ita-lian Early Adolescents: The Role of Perceived Teacher Unfairness. Headache, 49, 366-374. □ Skinner C.J.(1998). Logistic modelling of longitudinal survey data with measurement error. Statistica Sinica, 8: 1045-1058. □ Subramanian S.V., Jones K., Duncan C. (2003). Multilevel methods for Pubblic Health Research. In: Kawachi I., Berkman L.F. (eds). Neighborhoods and health. New York: Oxford University Press. □ Torney-Purta J. (2002). Patterns in the Civic Knowledge, Engagement, and Attitude of European Adolescents: the Iea Civic Education Study. European Journal of Education, 37: 129-142. □ Vieno A. (2005). Creare comunità scolastica. Milano, Unicopli. □ Vieno A., Perkins D.D., Smith T.M., Santinello M. (2005). Democratic School Climate and Sense of Community in School: A Multilevel Analysis. Ame-rican Journal of Community Psychology, 36, 327-341. □ Vieno A., Santinello M., Pastore M., Perkins D.D. (2007). Social support, sense of community in school, and self-efficacy as resources during early adolescence: An integrative, developmentally oriented model. American Journal of Community Psychology, 39, 177-190. □ Wentzel K. R., Caldwell K. (1997). Friendships, peer acceptance, and group membership: Relations to academic achievement in middle school. Child Develop-ment, 68: 1198−1209. □ Wentzel K. R. (2003). Sociometric status and adjustment in middle school: A longitudinal study. Journal of Early Adolescence, 23: 5−28. □ White K. J., Jones K. (2000). Effects of teacher feedback on the reputations

77Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 78: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

and peer perceptions of children with behavior problems. Journal of Experimental Child Psychology, 76: 302 – 326. □ Zettergren P. (2003). School adjustment in adolescence for previously rejec-ted, average and popular children. British Journal of Educational Psychology, 73: 207−221. □ Zimmer-Gembeck M.J., Locke E. M. (2007). The socialization of adolescent coping behaviours: relationships with families and teachers. Journal of Adolescence, 30: 1–16

78 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 79: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Capitolo 4:Sport e tempo libero

4.1 Introduzione

Come vivono i preadolescenti della nostra Regione il loro tempo libe-ro? A questo proposito, al fine di comprendere come i giovani pianifichi-no la loro giornata e gli impegni quotidiani, in questa sezione verranno indagati alcuni comportamenti come l’attività fisica, l’uso della televisio-ne e dei videogiochi, il tempo dedicato alla frequentazione dei coetanei e la frequenza di utilizzo di tecnologie quali telefoni cellulari e computer.

Particolare significato assume la diffusione di scorretti stili di vita negli adolescenti, in un'età in cui, all’esigenza di mantenere uno stato di buona salute, si aggiunge quella di favorire una crescita sana, attraverso l’acqui-sizione di stili di vita salutari. Infatti, è utile ricordare, come suggeriscono alcuni studi (WHO, 2008; Schor EL, 2003), che l’acquisizione di modelli comportamentali attivi durante l’infanzia e l’adolescenza tende a rendere tali comportamenti abi-tudinari anche in età adulta. Proprio per questo, la partecipazione a varie tipologie di attività motoria non solo rappresenta un valore rilevante per l’adozione e per il successivo mantenimento nel tempo di uno stile di vita sano ed attivo, ma consente di contrastare i rischi e i disturbi causati dalla sedentarietà (WHO, 2004; Hickman et al., 2000).

4.2 Attività fisica

L’attività fisica viene normalmente definita come “qualsiasi movimento del corpo associato ad una contrazione muscolare che aumenta il dispen-dio energetico al di sopra dei livelli di riposo”. Quindi, per attività fisica

Page 80: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

non si intende solo la pratica di sport organizzati e regolarmente prati-cati, ma l’insieme dei movimenti del corpo che favoriscono il dispendio di energia, quali: camminare di buon passo, giocare, andare in bicicletta, fare le pulizie, ballare o salire le scale. (EU Working Group “Sport and Health”, 2008). L’attività fisica, la salute e la qualità della vita sono strettamente correlate (WHO 2002). Esistono, infatti, crescenti evidenze sulla relazione tra l’in-cremento dell’attività fisica in età adolescenziale ed una migliore salute in età adulta, oltre alle ricadute più immediate sul benessere psicosociale dei ragazzi (Hickman et al., 2000; Stroebe et al., 1997). Numerosi studi hanno rilevato che praticare regolarmente una suf-ficiente attività motoria produce notevoli benefici psico-fisici; tra i più importanti: riduce i rischi cardiovascolari, previene o ritarda lo sviluppo dell’ipertensione e dell’osteoporosi, aumenta le capacità cardio-vascolari, mantiene le funzioni metaboliche, abbassando il rischio di incidenza di sviluppo del diabete di tipo 2, permette un corretto sviluppo scheletri-co e muscolare, contribuisce al bilancio energetico prevenendo obesità e sovrappeso, ed inoltre abbassa i livelli di stress, migliora l’autostima e la soddisfazione di sé, diminuendo il rischio di depressione (Boreham et al., 2001; WHO, 2008; Alfermann et al., 2000). È documentata, inoltre, in letteratura, la relazione tra inattività ed esiti di sovrappeso ed obesità per i preadolescenti (Vieno et al., 2005). È, peraltro, interessante notare che la partecipazione ad attività motorie, ricreative e sportive, al contrario di televisione e computer, rappresenta, tra i comportamenti messi in atto dai ragazzi, una tra le risorse più importanti per migliorarsi, superare i propri limiti, divertirsi, costruire nuove amicizie e crescere in salute. La pratica sportiva consente, infatti, di attuare processi di socializzazione, identificazione e strutturazione del carattere (Nelson, 2006; Fox, 2000). È ampiamente dimostrato che i benefici più evidenti che derivano ad un bambino dal praticare un’attività motoria regolare, si manifestano non solo nello sviluppo organico, ma anche nel comporta-mento sociale e nell’autonomia (EU Working Group “Sport and Health”, 2008).

80 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 81: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

4.2.1 Frequenza dell’attività fisica

Le linee guida internazionali, americane e dell’Unione Europea, rac-comandano, per i ragazzi in età dello sviluppo, di praticare una moderata o intensa attività fisica ogni giorno per almeno 60 minuti, in grado di generare un incremento della respirazione, della sudorazione e del senso di affaticamento (WHO, 2008; U.S. DHHS, 2008; Corbin, 1998). Le at-tività moderate (da 3,5 a 7 Kcal/min) comprendono: camminare, andare in bicicletta, ballare, fare attività in palestra e in piscina, svolgere lavori domestici. Le attività intense (oltre 7 Kcal/min) comprendono: la corsa, lo step, il karate, il judo e la maggior parte degli sport competitivi (CDC, 2009; U.S. DHHS, 2008).

Per rilevare il tempo dedicato all’attività fisica svolta dai ragazzi, il pro-tocollo dello studio utilizza la domanda “negli ultimi 7 giorni, quanti giorni hai praticato attività fisica per un totale di almeno 60 minuti al giorno?”. Viene riportato il n° di giorni/settimana in cui l’alunno ha svolto attività fisica per un totale di almeno 60 minuti al giorno, con una stratificazione per età e per genere.

81Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 82: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 4.1 - Figura 4.1

Tabella 4.1:“Nell’ultima settimana quanti giorni hai praticato attività fisica per un totale di almeno 60 minuti al giorno?”

11 anni%

(N)

13 anni%

(N)

15 anni%

(N)

Non pratico mai attività fisica

6.36 8.83 19.72

(56) (70) (126)

Un giorno8.30 8.83 9.08

(73) (70) (58)

Due giorni28.64 22.57 21.44

(252) (179) (137)

Tre giorni20.57 20.68 18.15

(181) (164) (116)

Quattro giorni15.23 15.64 11.89

(134) (124) (76)

Cinque giorni8.75 10.34 7.67

(77) (82) (49)

Sei giorni5.68 5.80 3.91

(50) (46) (25)

Sette giorni6.48 7.31 8.14

(57) (58) (52)

Totale100 100 100

(880) (793) (639)

• La proporzione di adolescenti che non svolge mai attività fisica triplica tra gli 11 e i 15 anni: aumenta, rispettivamente, dal 6% al 20%. • Soltanto il 7% circa svolge attività fisica quotidiana per 60’, così come invece racco-mandato.

82 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 83: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 4.1 – Percentuali di frequenza dell’attività fisica settima-nale (numero di giorni con almeno 60 minuti di attività fisica), per genere.

• In un contesto in cui gli adolescenti mostrano, in generale, una scarsa attitudine verso l’attività fisica quotidiana, le ragazze mostrano livelli ancora più bassi di attività rispetto ai ragazzi. • Le ragazze, più spesso dei ragazzi, non svolgono mai attività fisica: rispettivamente 15% e 7%. • I ragazzi svolgono attività fisica quotidiana più spesso delle ragazze: rispettivamente 9% e 5%.

Ai ragazzi è stato anche chiesto di indicare quante volte, sia durante l’orario scolastico che al di fuori di questo, facessero esercizio fisico inten-so, tale da rimanere senza fiato o sudare, al fine di individuare le differenze con un’attività fisica moderata. L’esercizio fisico intenso tende a decre-

83Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 4.1 – Percentuali di frequenza dell’attività fisica settimanale (numero di giorni con almeno 60 minuti di attività fisica), per genere

15

9

28

19

12

8

4

5

7

8

22

21

17

10

6

9

0 20 40 60 80 100

Mai

1

2

3

4

5

6

7

%

N°g

iorn

i/sett

iman

a

Maschi Femmine

Page 84: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

scere con l’età, mostrando livelli pari al 12%, 10% e 6% rispettivamente a 11, 13 e 15 anni.

4.3 Comportamenti sedentari

La mancanza di spazi e di tempi adeguati, nonché di sicurezza nel frequentare luoghi all’aperto, ci mostra come i ragazzi siano sempre più confinati in spazi chiusi e più sicuri, in particolare in casa davanti alla te-levisione o ai videogames (Sonneville at al., 2009). L’uso del computer e della televisione è una forma di svago passiva che riduce le esigenze e le opportunità di attività fisica (MMWR, 2001) e il tempo speso davanti allo schermo viene considerato come uno dei fattori responsabili dell’incremento del sovrappeso in questa fascia di età (Crespo et al., 2001; Troiano at al., 2001).

Va aggiunto che l’utilizzo di tali mezzi di svago si associa spesso all’as-sunzione di cibi ipercalorici che concorrono così ad uno sbilancio ener-getico giornaliero in positivo (Powell at al., 2007; Utter, 2006).

L’indagine sulla pratica di attività fisica viene arricchita da alcune do-mande sulla sedentarietà, ovvero su quante ore al giorno vengono tra-scorse davanti alla televisione e davanti al computer e/o giochi elettronici. Per studiare i modelli di comportamento nella loro globalità il questiona-rio distingue tra giorni settimanali e week-end.

4.3.1 Frequenza dell’uso di televisione, computer e nuove forme di comunicazione

Le linee guida internazionali (AAP, 2001; U.S. DHHS, 2005; U.K. Government, 2010) raccomandano di non superare le due ore al giorno dedicate a guardare lo schermo (TV, videogiochi, computer, Internet). Le tabelle descrivono le caratteristiche principali dell’utilizzo che gli adole-scenti fanno della televisione e del Personal Computer.

84 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 85: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabelle 4.2 e 4.3 - Figure 4.2-4.4

Tabella 4.2: “Di solito nel tuo tempo libero quante ore al giorno guardi la televisione (videocassette, DVD o altro)?”

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai10.91 5.22 4.02

(96) (42) (26)

30 minuti20.11 11.43 10.06

(177) (92) (65)

1 ora26.02 24.72 24.61

(229) (199) (159)

2 ore21.02 25.96 24.77

(185) (209) (160)

3 ore12.16 18.51 17.65

(107) (149) (114)

4 ore4.77 9.07 10.53

(42) (73) (68)

5 ore2.73 2.86 4.64

(24) (23) (30)

6 ore0.91 0.75 2.32

(8) (6) (15)

≥ 7 ore1.36 1.49 1.39

(12) (12) (9)

Totale100 100 100

(880) (805) (646) • La proporzione di adolescenti che utilizza la TV per un tempo > 2 h/giorno, in disaccordo con quanto suggerito dalle raccomandazioni, aumenta con l’aumentare dell’età: 22%, 33% e 37% rispettivamente a 11, 13 e 15 anni. • In modo inverso, coloro i quali non utilizzano mai la TV diminuiscono con l’aumen-tare dell’età. • Interessante notare, inoltre, come la proporzione di coloro che dichiarano di “vivere”

85Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 86: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

davanti alla TV (≥ 7 h/giorno) resta costante tra i gruppi di età: una vera e propria “di-pendenza”? • Non si apprezzano sostanziali differenze di genere nelle ore spese ad utilizzare la TV (dati non presenti in tabella).

Figura 4.2 – Frequenza percentuale del tempo dedicato a video-giochi (pc, Playstation o altro), per età.

• A 11 anni l’utilizzo dei videogiochi sembra essere ancora accettabile: 2 su 10 non li utilizzano mai mentre circa 7 su 10 lo fanno ≤ 1 ora /giorno. • Con l’aumentare dell’età aumenta anche il tempo trascorso (2, 3, 4 ore/giorno) uti-lizzando i videogiochi.

86 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Figura 4.2 – Frequenza percentuale del tempo dedicato a videogiochi (pc, Playstation o altro), per età

4

1

5

6

12

17

20

16

21

3

2

4

6

12

21

22

17

15

3

1

3

4

7

15

23

24

20

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

≥ 7

6

5

4

3

2

1

0,5

Mai

%

ore

/gio

rno

11 anni 13 anni 15 anni

Page 87: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

87Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 4.3 – Frequenza percentuale del tempo dedicato a video-giochi (pc, Playstation o altro), per genere.

• Indipendentemente dall’età, le ragazze utilizzano i videogiochi in misura decisamente inferiore rispetto ai ragazzi: circa la metà di esse non li utilizza mai o solo mezz’ora/giorno.

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 4.3 – Frequenza percentuale del tempo dedicato a videogiochi (pc, Playstation o altro), per genere

3

1

3

4

8

15

19

22

25

3

2

5

6

11

20

25

16

13

0 20 40 60 80 100

≥ 7

6

5

4

3

2

1

0,5

Mai

%

N°ore/giorno

Maschi Femmine

Page 88: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 4.3:“Di solito, nel tempo libero, quante ore al giorno usi un computer per chattare, navigare su Internet, scrivere e ricevere e-mail, fare i compiti ecc.?”

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai25.71 12.19 8.36

(226) (98) (54)

Mezz'ora17.06 12.19 11.15

(150) (98) (72)

1 ora21.96 17.16 18.11

(193) (138) (117)

2 ore15.24 24.00 19.66

(134) (193) (127)

3 ore7.62 15.80 15.94

(67) (127) (103)

4 ore5.01 7.84 11.61

(44) (63) (75)

5 ore3.75 4.48 6.81

(33) (36) (44)

6 ore1.02 2.99 2.79

(9) (24) (18)

≥ 7 ore2.62 3.36 5.57

(23) (27) (36)

Totale100 100 100

(879) (804) (646)

• Con l’aumentare dell’età aumenta sensibilmente l’utilizzo del Personal Computer. • A 15 anni circa 3 adolescenti su 10 utilizano il PC per ≥ 4 ore/giorno

88 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 89: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 4.4 – Frequenza percentuale del tempo dedicato al compu-ter per consultare Internet, chattare o altro, per genere.

• Non emerge una sostanziale differenza di genere nell’utilizzo del PC per finalità diverse dal semplice videogioco.

89Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare50

Figura 4.4 – Frequenza percentuale del tempo dedicato al computer per consultare internet, chattare o altro, per genere

5

2

4

9

13

20

19

14

15

3

2

6

7

12

20

20

14

17

0 20 40 60 80 100

≥ 7

6

5

4

3

2

1

0,5

Mai

%

N°ore/giorno

Maschi Femmine

Page 90: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Adolescenti . . . sedentarietà . . . attività fisica . . . saluteProf.ssa Giuliana Valerio, Dipartimento di Studi delle Istituzioni e dei Sistemi Territoriali, Università Parthenope, Napoli.

La letteratura medica indica che l’aumento dei livelli di attività fisica (AF) moderata/intensa e la riduzione della sedentarietà sono importanti strategie per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie. I dati provenienti dall’ indagine HBSC sull’AF e sulla sedentarietà dei bambini e degli adolescenti campani sono preoccupanti, ma non dissi-mili da altre realtà geografiche. Essi rivelano che proprio nel passaggio dall’età pediatrica a quella adolescenziale non solo triplica la percentuale di soggetti che non pratica alcuna AF, ma, contestualmente, raddoppia la percentuale di coloro definibili come “altamente sedentari” (> 3 ore al giorno di “video-esposizione”). È una fase peculiare nello sviluppo del soggetto, in cui si assiste alle gra-duali trasformazioni relative sia alla sfera psichica che fisica, con l’incre-mento rapido della statura, il cambiamento della composizione corporea e l’aumento della massa ossea, fino al raggiungimento delle “dimensioni” adulte. La riduzione dell’attività fisica e/o l’aumento della sedentarietà possono addizionare i loro effetti negativi sulla salute in un’epoca in cui, esaurita la spinta ormonale accrescitiva, è ancora più difficile controllare l'aumento di peso dovuto all’ alimentazione squilibrata ed eccessiva.

Suggerimenti per l’azione La bassa percentuale di ragazzi/e che segue le linee guida per l’attività fisica indica come sia difficile raggiungere il target di 60 minuti di attività fisica al giorno e come le ragazze siano quelle più a rischio di inattività. Mentre l’attività fisica intensa è quella più efficace nel controllare l’au-mento di peso corporeo, basta un’attività anche moderata, più facilmente sostenibile, per migliorare l’efficienza fisica, con effetti positivi sulla ridu-zione dei fattori di rischio cardiovascolari. Mentre è difficile distogliere i giovani dall’uso del computer, è impor-tante superare le barriere alla pratica dell’AF tra i giovani, prima tra tutti

90 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 91: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

la mancanza di tempo, e diffondere il concetto che è possibile frazionare nella giornata i periodi di attività fisica e che anche un’attività moderata, come il camminare, può far bene alla salute.

4.4 Rapporti con i pari

Il tempo che i ragazzi trascorrono con i coetanei al di fuori dei contesti supervisionati dagli adulti (genitori o insegnanti) sembra essere determi-nante per lo sviluppo delle abilità sociali (Laible et al., 2004). Le interazioni sociali tra pari, infatti, servono a rafforzare valori e mo-delli e contribuiscono a strutturare un senso di identità e un orientamen-to culturale extra-familiare.

L’utilizzo del telefono cellulare e lo scambio di messaggi rappresenta-no le nuove forme di comunicazione tra pari, che sono state indagate in questa sezione, in relazione sia alla frequenza di utilizzo, sia alla diffusione che questi mezzi hanno avuto tra i ragazzi. È opportuno ricordare che il database completo di HBSC 2010 - Cam-pania riporta numerose altre informazioni sull’argomento, che non è stato possibile includere nel presente Rapporto per motivi di spazio; i dati sono comunque disponibili per eventuali approfondimenti che dovessero essere richiesti.

91Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 92: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 4.5 – Frequenza percentuale del tempo dedicato a parlare al telefono o a mandare messaggi o ad avere contatti con gli amici via internet, per età

5

11

24

8

12

21

11

13

15

9

11

8

66

53

32

0% 20% 40% 60% 80% 100%

15 anni

13 anni

11 anni

Raramente/mai 1-2 3-4 5-6 Tutti i giorni

Figure 4.5 e 4.6

Figura 4.5 – Frequenza percentuale del tempo dedicato a parla-re al telefono o a mandare messaggi o ad avere contatti con gli amici via Internet, per età.

• Con l’aumentare dell’età aumenta anche la frequenza delle relazioni “a distanza” tra gli adolescenti: la comunicazione quotidiana a 15 anni è doppia rispetto a quanto avviene a 11 anni, pari rispettivamente a 66% e 32%. • Le ragazze tendono ad utilizzare questa modalità comunicativa più frequentemente dei ragazzi: a 15 anni se ne servono 6 ragazze su 10 (ragazzi: 4 su 10).

92 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 93: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 4.6 – Frequenza percentuale di uscite con gli amici dopo scuola, per età

7

6

14

15

13

9

37

7

10

16

18

12

9

29

12

12

17

16

9

10

24

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Mai

1

2

3

4

5

6

%

vo

lte/s

ett

iman

a

11 anni 13 anni 15 anni

Figura 4.6 – Frequenza percentuale di uscite con gli amici dopo scuola, per età.

• Le esperienze di socializzazione aumentano con l’aumentare dell’età: a 15 anni 1 adolescente su 2 quasi ogni giorno esce con gli amici dopo la scuola. • Tale tendenza è prevalente nei maschi rispetto alle femmine.

HBSC ha anche indagato la frequenza delle uscite serali degli adole-scenti con i propri pari: tra i quindicenni almeno la metà esce 2-3 sere/settimana, mentre circa 1 su 10 esce ogni sera. Non sembra emergere una differenza di genere.

93Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 94: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTOIl tempo libero Dott. Eugenio Zito - Psicologo Clinico, Azienda Ospedaliera Universitaria Fe-derico II, Napoli.

I dati di HBSC, congiuntamente ai dati di analoghe ricerche, mettono in evidenza che c’è una marcata tendenza presso i nostri pre-adolescenti ed adolescenti a trascorrere gran parte del tempo libero in attività ec-cessivamente sedentarie collegate all’uso del computer e della televisione. Perciò ne consegue un’insufficiente partecipazione giornaliera ad attività motorie, che invece sarebbero auspicabili, allo scopo di favorire una sana crescita sul piano fisico e psichico, predisponendosi ad una migliore salute in età adulta. In particolare, sul piano dello sviluppo psicologico, il rischio è di perdere importanti occasioni di socializzazione tra pari, realizzabili attraverso attività motorie ricreative e sportive periodiche, che costitu-iscono risorse importanti per migliorarsi, superare i propri limiti, con-frontarsi con i pari, costruire nuove amicizie, migliorare il rapporto con il proprio corpo, dal momento che le interazioni sociali tra pari rafforzano valori e modelli, offrendo un insostituibile rispecchiamento identitario ai giovani in formazione, oltre che un orientamento culturale più ampio. Per il conseguimento di tali obiettivi non si ritiene sufficiente esclusiva-mente lo scambio di messaggi tramite cellulare o Internet, nuove forme di comunicazione tra pari tanto diffuse oggi, che pure hanno una loro valenza formativa, ma non possono sostituirsi ad una “reale” vita sociale. È anche vero che nel contesto della Regione Campania, spesso, mancano spazi sicuri, strutture e tempi adeguati, tali da rendere possibile il vivere un tempo libero più corretto ed improntato ad attività motorie e creative in gruppo.

Suggerimenti per l’azione In primo luogo, al fine di abituare i bambini, futuri adolescenti, ad utilizzare correttamente il tempo libero, famiglia e scuola dovrebbero scoraggiare l’eccessivo utilizzo della televisione e dei giochi elettronici, che non dovrebbero occuparli per più di due ore al giorno. Le famiglie dovrebbero, inoltre, orientare le risorse economiche destinate al gioco ed al tempo libero in tale direzione, privilegiando la tendenza a far tra-

94 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 95: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

scorrere il tempo libero al di fuori della casa e della scuola, stimolando le relazioni tra pari e l’aggregazione nella pratica di attività motorie, creative e ricreative. In secondo luogo ed in parallelo, occorrerebbe una migliore sinergia tra amministrazioni, associazioni, scuola e famiglie, in ordine alla disponibilità di strutture e spazi sicuri destinati al tempo libero di bambini ed adolescenti.

4.5 Conclusioni

Il trend sull’eccessiva sedentarietà e sull’insufficiente attività fisica che emerge dallo studio HBSC nazionale 2006 e da Okkio alla Salute 2008 e 2010 e che, seppure in maniera non rappresentativa, si evince da altre in-dagini regionali ristrette ad altre piccole aree, viene chiaramente confer-mato in questa prima indagine rappresentativa regionale sugli adolescenti. Si tratta di un tema importante di salute pubblica e ci si augura che tali risultati avranno risvolti concreti ed immediati sulle strategie di pre-venzione da parte delle AASSLL, sulla collaborazione tra operatori della Scuola e della Salute, considerato il maggior rischio di disturbi dello stato nutrizionale - e le onerose co-morbilità - associati alla sedentarietà. Anche l’altra area studiata in HBSC, quella del rapporto tra pari, potrà dare un sostanziale contributo agli operatori che, nelle AASSLL campane, si occupano di progetti sugli adolescenti; i dati riportati nel presente Rap-porto sono una minima parte delle informazioni che sarà possibile trarre dai risultati generali dell’indagine, che non è stato possibile riportare per problemi di spazio.

Bibliografia capitolo 4

□ Alfermann D., Stoll O. (2000). Effects of physical exercise on self concept and well being. International Journal of Sport Psychology, 30: 47-65. □ American Academy of Pediatrics (AAP), Commitee on Public Education (2001). Children, Adolescents and Television. Pediatrics 107: 423-426. □ Boreham C., Riddoch C. (2001). The physical activity, fitness and health of children. J Sports Sci. Dec;19(12):915-29.

95Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 96: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

□ CDC [Centers for Disease Control and Prevention] (2009). General Physical Activities Defined by Level of Intensity. http://www.cdc.gov/nccdphp/dnpa/physical/pdf/PA_Intensity_table_2_1.pdf □ Corbin C.B., Pangrazzi R.P. (1998). Physical Activity for Children: A Statement of Guidelines. Reston, VA: National Association for Sport and Physical Education. □ Crespo C.J., Smit E., Troiano R.P., Bartlett S.J., Macera C.A., Ander-sen R.E. (2001). Television watching, energy intake, and obesity in US chil-dren: results from the third National Health and Nutrition Examination Survey, 1988-1994. Arch Pediatr Adolesc Med. 155(3):360-5 □ EU Working Group “Sport and Health” (2008). EU PhysicalActivity Guidelines: http://ec.europa.eu/sport/what-we-do/doc/health/pa_guidelines_4th_consolidated_draft_en.pdf □ Fox K.R. (2000). Self-esteem, self perceptions and exercise. International Journal of Sport Psychology, 31: 228-240. □ Hickman M., Roberts C., Matos M. (2000). Exercise and leisure time activities. In Currie C., Hurrelman K., Settertobulte W., Smith R., Todd J. (eds), Health and health behaviour among young people. Copenhagen, WHO Regional Office for Europe. □ Laible D.J., Carlo G., Roesch S.C. (2004). Pathways to self-esteem in late adolescence: the role of parent and peer attachment, empathy, and social behaviours. J Adolesc. Dec; 27(6):703-16. □ MMWR Recomm Rep (2001). Increasing Physical Activity. A Report on Recommendations of the Task Force on Community Preventive Services. 26; 50:1-14 □ Nelson M.C., Neumark-Stzainer D., Hannan P.J., Sirard J.R., Story M. (2006). Longitudinal and secular trends in physical activity and sedentary behavior during adolescence. Pediatrics. 118(6):e1627-34. □ Powell L.M., Szczypka G., Chaloupka F.J. (2007). Adolescent exposure to food advertising on television. Am J Prev Med. 33(4 Suppl):S251-6. □ Schor E.L., Task Force on the Family (2003). Family pediatrics: report of the Task Force on the Family. Pediatrics 111(6 Pt 2):1541-71. □ Sonneville K.R., La Pelle N., Taveras E.M., Gillman M.W., Prosser L.A. (2009). Economic and other barriers to adopting recommendations to pre-vent childhood obesity: results of a focus group study with parents. BMC Pediatr. 21;9:81.

96 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 97: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

□ Stroebe W., Stroebe M.S. (1997). Psicologia sociale e salute. Milano, Mc-Graw Hill. □ Troiano R.P., Macera C.A., Ballard-Barbash R. (2001) Be physically active each day. How can we know? J Nutr. 131(2S-1):451S-460S. □ UK Government. Directgov. Children and healthy weight. Lastupdate 2010 http://www.direct.gov.uk/en/Parents/Yourchildshealthandsafety/YourChildsHealth/DG_066077 □ U.S. Department of Health and Human Services. (2008). 2008 Phy-sical Activity Guidelines for Americans. http://www.health.gov/PAguidelines/pdf/paguide.pdf. □ U.S. Department of Health and Human Services. NIH. (2005). We Can! Families Finding the Balance: A Parent Handbook http://www.nhlbi.nih.gov/health/public/heart/obesity/wecan_mats/parent_hb_en.pdf □ Utter J, Scragg R, Schaaf D. (2006). Associations between television viewing and consumption of commonly advertised foods among New Zealand children and young adolescents. Public Health Nutr.; 9(5): 606-12. □ Vieno A., Santinello M., Martini C.M. (2005). Epidemiologia del soprap-peso e dell’obesità nei preadolescenti italiani: studio sulla relazione con attività fisica e inattività. Epidemiologia e Psichiatria Sociale, 14, 100-107. □ WHO (2002). Move for Health. http://www.who.int/moveforhealth/en/ □ WHO (2004). Global strategy on diet, physical activity and health. http://www.who.int/dietphysicalactivity/strategy/eb11344/strategy_english_web.pdf □ WHO: Benefits of Physical Activity (last update 2008).http://www.who.int/dietphysicalactivity/factsheet_benefits/en/index.htmlhttp://www.who.int/dietphysicalactivity/factsheet_young_people/en/index.html

97Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 98: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco
Page 99: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Capitolo 5:Abitudini alimentari e stato nutrizionale In questo capitolo sono analizzate alcune abitudini che caratterizzano lo stile di vita complessivo dei ragazzi. Fra queste, senza dubbio, le abitudini alimentari influenzano notevolmente la salute attuale e futura dei giovani.

5.1 Introduzione

I comportamenti alimentari acquisiti nell’adolescenza sono abitualmen-te mantenuti da adulti (Dietz WH, 1997) e quindi possono avere ricadute sulla prevenzione di malattie sia a medio che a lungo termine (Centers for Disease Control and Prevention, 1997). Dal punto di vista dei fattori di rischio, l’alimentazione è stata ricono-sciuta come uno dei principali determinanti modificabili delle malattie croniche (WHO, 2004). Alterazioni della dieta hanno, infatti, forte im-patto, sia in positivo che in negativo, sulla salute nel corso di tutta la vita. Cambiamenti nell’alimentazione possono condizionare non solo la salute attuale dell’individuo, ma anche la probabilità di sviluppare, più avanti nella sua vita, patologie come cancro, malattie cardiovascolari e diabete (WHO, 2002). L’obesità nei bambini e nei ragazzi è associata ad un au-mento di ipertensione, iperlipidemia, diabete di tipo 2 e sviluppo precoce di lesioni aterosclerotiche (Roh EJ et al. 2007; Amed S et al., 2010; Flynn JT, 2010). La presenza di questi fattori di rischio vascolari, se anche non dà luogo necessariamente a una morbilità nell’età dello sviluppo, aumen-ta il rischio di malattie cardiovascolari in età adulta (Jolliffe, 2006). Sulla base di queste considerazioni, l’OMS raccomanda l’implementazione di politiche e strategie atte a contrastare i rischi legati a una dieta scorretta (WHO, 2002; 2004).

I modelli di consumo alimentare nell’adolescenza sono notevolmente condizionati dalla dimensione culturale che, a partire dall’influenza del

Page 100: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

contesto familiare (Benton D. 2004; Verzeletti et al. 2010), diventa sempre più legata anche a quella del gruppo dei pari e della società (Salvy SJ e al. 2009).

Un aspetto particolarmente importante da indagare nei Paesi industria-lizzati è il rischio del sovrappeso e dell’obesità. In tali contesti, infatti, assi-stiamo ad un rapido incremento nella prevalenza dell’obesità, a tutte le età (Wang Y. et al., 2006; Low S. et al., 2009), in gran parte attribuibile al cam-biamento dello stile di vita, sempre più sedentario e tendente a favorire il consumo di alimenti ad alto valore energetico e basso valore nutrizionale, con conseguente bilancio calorico giornaliero positivo (NHMRC, 2003; Ministry of Health of New Zealand,1998).

Lo studio HBSC rileva alcune abitudini alimentari, con particolare ri-ferimento alla colazione e alla variabilità della dieta in termini di alimen-ti fortemente raccomandati (quali frutta e verdura) e sconsigliati (quali dolci e bevande zuccherate) (INRAN, 2003; NHMRC, 2003; Ministry of Health of New Zealand,1998) assunti durante la giornata. Inoltre, per poter valutare lo stato ponderale, lo studio raccoglie dati auto-riferiti sulle misure antropometriche (peso e altezza) (Currie C. et al., 2001), tramite i quali vengono calcolati l’Indice di Massa Corporea (IMC) e appunto lo stato ponderale di ragazzi sottopeso, normopeso, sovrappeso e obesi. (Cole TJ et al, 2000; 2007). Per la prima volta, a seguito della recente defi-nizione dei valori soglia del sottopeso (Cole T.J. et al., 2007), viene ripor-tata anche la prevalenza dei ragazzi sottopeso, attualmente poco presente in letteratura (Lazzeri et al., 2008).

All’interno della sezione sull’alimentazione è stato dedicato uno spazio anche all’igiene del cavo orale, proprio perché sono molte le patologie del cavo orale legate ad una igiene non corretta stabilitasi nell’infanzia e nell’adolescenza (Mobley C. et al., 2009); anche in questo caso, un mo-nitoraggio della diffusione di abitudini di igiene orale nella popolazione giovanile può indicare quali sono le esigenze educative più urgenti in termini di prevenzione (Honkala et al., 2000).

100 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 101: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

5.2 Frequenza e regolarità dei pasti

È utile ricordare che la colazione mattutina rappresenta un pasto estre-mamente importante per l’equilibrio fisiologico, ma anche psicologico, soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza. Saltare questo pasto influenza le capacità di concentrazione e di apprendimento, nonché favorisce il consumo disordinato di snack e “cibi spazzatura” (junk food) (Hoyland A. et al., 2009; Kant A.K. et al., 2008). Ai ragazzi è stato chiesto di quantifi-care la frequenza settimanale della colazione durante i giorni di scuola e nel fine settimana.

Tabelle 5.1 e 5.2Tabella 5.1: “Di solito quante volte fai colazione (durante i gior-ni di scuola)?”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai21.76 28.79 37.03

(188) (226) (273)

Un giorno4.17 5.61 2.97

(36) (44) (19)

Due giorni3.82 4.33 4.22

(33) (34) (27)

Tre giorni7.75 6.37 5.62

(67) (50) (36)

Quattro giorni3.70 3.44 4.53

(32) (27) (29)

Cinque giorni58.80 51.46 45.62

(508) (404) (292)

Totale100 100 100

(864) (785) (640) • Tra gli 11 e i 15 anni aumenta, quasi raddoppiando, l’abitudine a non fare la cola-zione mattutina, rispettivamente dal 22% al 37%. • Soltanto la metà degli adolescenti, a qualsiasi età, fa la colazione mattutina cinque giorni/settimana.

101Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 102: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 5.2: “Di solito fai merenda?”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

No6.06 7.33 13.43

(53) (59) (87)

Solo a metà mattina24.60 26.09 12.19

(215) (210) (79)

Solo nel pomeriggio25.29 20.25 33.49

(221) (163) (217)

Sia a metà mattina che nel pomeriggio44.05 46.34 40.90

(385) (373) (265)

Totale100 100 100

(874) (805) (648)

• Anche l’abitudine ad uno spuntino di metà mattina tende a ridursi con l’aumentare dell’età. • Circa la metà degli adolescenti fa merenda sia a metà mattina che nel pomeriggio, ma . .. consumano cosa? (v. tabelle e figure successive).

5.3 Consumo di frutta e verdura

La rilevazione del consumo di frutta e verdura è importante per me-glio connotare lo stile alimentare. Frutta, verdura e ortaggi garantiscono l’apporto di tanta acqua, fibre, vitamine e sali minerali, importanti per una sana alimentazione (Pearson N. et al., 2009; Mainvil L.A. et al., 2009).

A tale riguardo, ci sembra opportuno ricordare che le linee guida na-zionali e internazionali raccomandano il consumo di cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura (WHO, 2004; INRAN, 2003; NHMRC, 2003; Ministry of Health of New Zealand, 1998).

102 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 103: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabelle 5.3 e 5.4 - Figure 5.1 e 5.2

Tabella 5.3:“Di solito quante volte alla settimana mangi frutta?”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai5.82 5.74 7.32

(51) (46) (47)

Meno di una volta alla settimana6.50 11.22 11.53

(57) (90) (74)

Una volta alla settimana10.72 11.35 11.37

(94) (91) (73)

2-4 volte alla settimana17.90 26.68 24.14

(157) (214) (155)

5-6 volte alla settimana12.77 10.47 11.37

(112) (84) (73)

Una volta al giorno, tutti i giorni29.08 20.45 21.96

(255) (164) (141)

Più di una volta al giorno17.22 14.09 12.31

(151) (113) (79)

Totale100 100 100

(877) (802) (642)

• Il consumo di frutta tende a ridursi gradualmente con l’aumentare dell’età. • Solo 1-2 adolescenti su 10 assumono frutta più di una volta al giorno. • Le ragazze tendono, più dei ragazzi, ad assumere frutta quotidianamente, seppure in scarse quantità.

103Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 104: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Meno di una volta a settimana

Una volta al giorno tutti i giorni

Figura 5.1 - Frequenza percentuale del consumo di frutta, per età

66

65

54

34

35

46

0% 20% 40% 60% 80% 100%

15 anni

13 anni

11 anni

< 1 volta al giorno ≥ 1 volta al giorno

Figura 5.1Frequenza percentuale del consumo di frutta, per età.

• A 11, 13 e 15 anni assumono almeno un frutto al giorno, rispettivamente, il 46%, il 35% e il 34%.

104 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 105: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 5.4:“Di solito quante volte alla settimana mangi verdura?”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai14.17 10.38 7.94

(124) (83) (51)

Meno di una volta alla settimana11.66 9.62 11.06

(102) (77) (71)

Una volta alla settimana19.43 16.38 15.73

(170) (131) (101)

2-4 volte alla settimana27.54 37.12 36.14

(241) (297) (232)

5-6 volte alla settimana13.37 12.75 13.24

(117) (102) (85)

Una volta al giorno, tutti i giorni9.26 8.25 8.26

(81) (66) (53)

Più di una volta al giorno4.57 5.50 7.63

(40) (44) (49)

Totale100 100 100

(875) (800) (642)

• Il consumo di verdura aumenta lievemente con l’aumentare dell’età.

105Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 106: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 5.2 Frequenza percentuale del consumo di verdura; per età.

• A 11, 13 e 15 anni assumono almeno una porzione di verdura al giorno rispettiva-mente il 14%, il 14% e il 16%. • Non si osservano sostanziali differenze di genere.

106 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

1 anni % 13 anni % 15 anni %

Meno di una volta a settimana

Una volta al giorno tutti i giorni

Figura 5.2 - Frequenza percentuale del consumo di verdura; per età

84

86

86

16

14

14

0% 20% 40% 60% 80% 100%

15 anni

13 anni

11 anni

< 1 volta al giorno ≥ 1 volta al giorno

Page 107: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Colazione e merende: quanto possono essere utili?Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson, Nutrizionista, Dipartimento di Pediatria, Uni-versità Federico II.

Il consumo della prima colazione è di fondamentale importanza per intraprendere una “regolare giornata alimentare” e quindi per prevenire i disordini alimentari, il sovrappeso e l’obesità. Molti studi hanno dimostrato che non fare colazione aumenta la proba-bilità di entrare in un “circolo vizioso”, cioè di consumare a metà mattina “cibo spazzatura”, che a sua volta spezza la fame e non consente di con-sumare un pranzo nutrizionalmente adeguato. Ne consegue l’ulteriore consumo di ripetuti e impropri spuntini durante il pomeriggio, con una conseguente cena nutrizionalmente povera. L’utilizzo di merende adeguate, invece, ha numerosi vantaggi: riduce la probabilità di arrivare al pasto successivo con troppo appetito e, di con-seguenza, di consumare un pasto troppo abbondante oppure alimenti ad elevata densità calorica subito prima del pasto; induce una limitazione della velocità con cui si consuma il pasto riducendo la quantità di calorie assunte, favorendo una appropriata percezione del senso di sazietà.

Suggerimenti per l’azione: Conoscere le preferenze alimentari dell’adolescente per poter indivi-duare insieme a lei/lui le possibili combinazioni nutrizionalmente ade-guate. Individuare insieme all’adolecente le strategie possibili per consu-mare la prima colazione nel tempo che egli/ella “concede” a questo pasto, e per consumare uno spuntino salutare. Spiegare l’importanza della prima colazione e di spuntini salutari ai fini del miglioramento dell’aspetto fisi-co. Sottolineare che le mode possono essere create e che si può iniziare a “fare tendenza” nel proprio gruppo consumando uno spuntino piuttosto che un altro.

107Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 108: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

5.4 Consumo di dolci e bevande gassate

L’assunzione di grassi e zuccheri in eccesso è un’abitudine sempre più diffusa, in buona parte dovuta al consumo di prodotti dell’industria ali-mentare che contengono quantità notevoli di tali nutrienti (Ludwig D., 2001).

Tabelle 5.5 e 5.6

Tabella 5.5: “Di solito quante volte alla settimana mangi dolci, caramelle o cioccolato?”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai3.30 2.38 1.72

(29) (19) (11)

Meno di una volta alla settimana16.27 9.77 8.29

(143) (78) (53)

Una volta alla settimana24.46 19.55 16.28

(215) (156) (104)

2-4 volte alla settimana19.34 20.18 24.10

(170) (161) (154)

5-6 volte alla settimana9.67 13.28 13.93

(85) (106) (89)

Una volta al giorno, tutti i giorni11.04 16.42 15.96

(97) (131) (102)

Più di una volta al giorno15.93 18.42 19.72

(140) (147) (126)

Totale100 100 100

(879) (798) (639)

• Il consumo di questi alimenti tende ad aumentare con l’età. • Circa 3 adolescenti su 10 consumano ≥ 1 volta al giorno questi alimenti.

108 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 109: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 5.6: “Di solito quante volte alla settimana bevi Coca Cola o altre bibite con zucchero?”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai9.94 7.45 7.50

(87) (59) (48)

Meno di una volta alla settimana18.17 16.16 16.41

(159) (128) (105)

Una volta alla settimana22.86 25.13 21.25

(200) (199) (136)

2-4 volte alla settimana19.54 18.43 23.75

(171) (146) (152)

5-6 volte alla settimana8.57 9.97 9.53

(75) (79) (61)

Una volta al giorno, tutti i giorni8.34 8.33 7.03

(73) (66) (45)

Più di una volta al giorno12.57 14.52 14.53

(110) (115) (93)

Totale100 100 100

(875) (792) (640)

• Anche il consumo delle bibite zuccherate tende ad aumentare gradualmente con l’età. • Circa 2 adolescenti su 10 consumano ≥ 1 volta al giorno queste bevande.

109Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 110: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 5.3 – Frequenza percentuale del consumo di bibite zuc-cherate, per genere

• Le ragazze, rispetto ai ragazzi, tendono a consumare meno frequentemente le bibite zuccherate.

110 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

11

8

8

19

25

20

9

16

8

11

21

22

14

8

0 20 40 60 80 100

7

5-6

2-4

1

< 1

Mai

%%Maschi Femmine

N° v

olte

/set

timan

a

≥ 7

Page 111: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Bibite zuccherate . . . una MONTAGNA di zuccheroDott. Gianfranco Mazzarella, referente regionale HBSC, UOC Pediatria, OO.RR. Area Sorrentina, Asl Napoli 3 Sud.

Una normale lattina (330 ml) di una delle bevande zuccherate mag-giormente consumate dai ragazzi contiene circa 36 gr di zucchero: ciò vuol dire che se un ragazzo ne consuma una lattina al giorno, in un anno avrà assunto (36 gr x 365 giorni). . . 13 chilogrammi di zucchero! Domandiamoci: in quante famiglie tali bevande sono quoti-dianamente a disposizione nel frigo di casa? E in quante scuole esse sono quotidianamente a disposizione degli alunni nei distributori automatici? Non è un caso che in letteratura le sugar-sweetened beverages (SSBs), ossia le bevande addolcite con zucchero, siano state al centro di numerosi studi condotti dai più autorevoli gruppi di ricerca del pianeta, i quali han-no conlcuso, praticamente all’unanimità, che l’assunzione di tali bevande rappresenta un potente fattore di rischio “indipendente” per lo sviluppo dell’obesità, sia nel bambino-adolescente che nell’adulto. Concretamente, questo vuol dire che la riduzione/eliminazione di tali bevande sarebbe molto verosimilmente associata ad una riduzione dell’Indice di Massa Corporea (IMC): difficile non crederci … proviamo a mangiare 13 Kg in meno di zucchero in un anno e ce ne accorgeremo!

Suggerimenti per l’azione: È necessario favorire un consumo critico da parte dei ragazzi e delle famiglie, diffondendo capillarmente ed efficacemente una corretta in-formazione nutrizionale, soprattutto nei gruppi ad alto rischio. È deci-samente auspicabile che gli operatori della Salute e della Scuola, nelle opportune sedi istituzionali (Consigli Provinciali, Commissione regio-nale Scuola-Salute, Consigli di Istituto etc.), si confrontino sull’impatto dannoso - sia sull’IMC che sulla cultura dei ragazzi - della disponibilità, nei distributori automatici o nei bar presenti nelle scuole, di tali bevande. In loro sostituzione si potrebbe aumentare la disponibilità di cibi salutari come la frutta, la verdura fresca e la sempre salutare ACQUA! Certamente

111Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 112: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

il sistema Scuola-Salute, risolutamente ed efficacemente impegnato nella promozione di azioni di contrasto all’obesità, starà già attivando strategie finalizzate alla regolamentazione della disponibilità delle bevande zucche-rate nel contesto scolastico, che - ricordiamo - un autorevole consenso scientifico ha definito come “una delle cause” dello sviluppo di obesità: “The weight of epidemiologic and experimental evidence indicates that a greater consumption of SSBs is associated with weight gain and obesity. Although more research is needed, sufficient evidence exists for public health strategies to discourage consumption of sugary drinks as part of a healthy lifestyle” (Am J Clin Nutr 2006; 84:274 - 88).

5.5 Stato nutrizionale

È stato chiesto ai ragazzi di dichiarare il proprio peso e la propria altez-za, così da poter calcolare l’Indice di Massa Corporea (IMC) e valutare la percentuale di ragazzi che possono essere considerati sottopeso, nor-mopeso, sovrappeso e obesi. Tale classificazione è stata operata secondo le tavole di Cole (2000, 2007), in modo separato per età e sesso. È noto che i dati riferiti relativi a peso e altezza sono, spesso, non del tutto attendibili: nell’adulto, ad esempio, le donne tendono a dichiarare costantemente un peso inferiore, mentre gli uomini un’altezza superiore rispetto alle misure reali. I dati che seguono, dunque, rappresentano stime approssimative; per ottenere informazioni su parametri auxologici rilevati da personale ade-guatamente addestrato, ci si può riferire al Sistema di Sorveglianza OKkio alla Salute 2008 e 2010, il quale restituisce la prevalenza, rappresentativa per ASL e regione, del sovrappeso e dell’obesità relativi agli alunni del III anno della scuola primaria (alunni con età pari a 8-9 anni). Di seguito sono riportati sia i principali risultati relativi all’IMC riferito dagli alunni, sia alcuni dati sulla percezione del proprio stato nutrizionale, argomento che merita un sicuro approfondimento successivo.

112 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 113: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 5.7 e 5.8 - Figure 5.4-5.9

Tabella 5.7: Valutazione del peso in base all’ IMC (calcolato su peso e altezza dichiarati), per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Sottopeso 1.91 1.46 1.06

(12) (9) (6)

Normopeso 60.77 69.21 70.39

(381) (427) (397)

Sovrappeso 30.30 24.64 23.23

(190) (152) (131)

Obeso 7.02 4.70 5.32

(44) (29) (30)

Totale 100 100 100

(627) (617) (564)

• Con il passare degli anni, sotto e sovrappeso tendono a ridursi a vantaggio del normo-peso; l’obesità, invece, tende a ridursi in misura molto modesta.

113Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 114: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 5.5 - Distribuzione percentuale del campione per classe di IMC e per genere (solo 11 anni)

25

35

3

10

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Femmine

Maschi

Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obesi

Figura 5.4 - Distribuzione percentuale del campione per classi di IMC e di età.

• Secondo i dati riferiti dagli adolescenti, l’eccesso ponderale tende a ridursi sensibilmente con l’aumentare dell’età. • La riduzione osservata sembra essere a carico del sovrappeso, mentre l’obesità pare sia sostanzialmente invariata nelle 3 età.

Figura 5.5 - Distribuzione percentuale del campione per classe di IMC e per genere (solo 11 anni).

• A 11 anni, sia il sovrappeso che l’obesità interessano in misura maggiore i ragazzi rispetto alle ragazze.

114 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Figura 5.4 - Distribuzione percentuale del campione per classi di IMC e di età

23

25

30

5

5

7

0% 20% 40% 60% 80% 100%

15 anni

13 anni

11 anni

Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obeso

Normopeso

Sovrappeso

Page 115: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 5.6 - Distribuzione percentuale del campione per classe di IMC e per genere (solo 13 anni)

21

30

3

7

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Femmine

Maschi

Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obesi

Figura 5.6 - Distribuzione percentuale del campione per classe di IMC e per genere (solo 13 anni).

• A 13 anni, sia il sovrappeso che l’obesità interessano in misura maggiore i ragazzi rispetto alle ragazze.

Figura 5.7 - Distribuzione percentuale del campione per classe di IMC e per genere (solo 15 anni)

• Anche a 15 anni, sia il sovrappeso che l’obesità interessano in misura maggiore (in quantità doppia) i ragazzi rispetto alle ragazze.

115Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 5.7 - Distribuzione percentuale del campione per classe di IMC e per genere (solo 15 anni)

15

32

3

8

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Femmine

Maschi

Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obesi

Page 116: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Relativamente alla percezione del proprio stato nutrizionale, è noto che i genitori tendono a sottostimare il sovrappeso dei propri figli (OKkio alla Salute); HBSC ci conferma che anche i ragazzi stessi tendono ad avere un’alterata percezione del proprio stato nutrizionale. I particolari sono riportati nella tabella e nelle figure che seguono.

Tabella 5.8:“Pensi che il tuo corpo sia…”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Magro 12.40 11.01 7.01

(108) (88) (45)

Giusto 58.78 61.33 61.53

(512) (490) (395)

Grasso 28.82 27.66 31.46

(251) (221) (202)

Totale 100 100 100

(871) (799) (642)

• Si registra un’evidente sottostima dell’eccesso ponderale da parte degli alunni, rispetto ai dati riportati in tabella 5.7. • Rispetto alle percentuali di sovrappeso ed obesità, una minore proporzione di soggetti definisce il proprio stato come “Grasso”. • Rispetto alla percentuale di normopeso, una minore proporzione di soggetti definisce il proprio stato come “Giusto”. • Rispetto alla percentuale di sottopeso, una maggiore proporzione di soggetti definisce il proprio stato come “Magro”.

116 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 117: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 5.8 – Frequenza percentuale di coloro che si sentono grassi, per età e genere.

• Nonostante sovrappeso e obesità interessino maggiormente i ragazzi, le ragazze “si sentono grasse” più frequentemente, particolarmente all’età di 15 anni.

Per meglio comprendere la percezione del proprio stato nutrizionale da parte degli alunni, è ovviamente necessaria un’analisi più articolata per singole classi di stato ponderale. Per motivi di spazio, riportiamo di segui-to solo una figura sintetica che illustra la percezione, corretta o alterata, tra i ragazzi sottopeso, normopeso e sovrappeso - obesi: si definisce “per-cezione corretta” quella in cui lo stato nutrizionale percepito dall’alunno corrisponde a quello della categoria di IMC in cui l’alunno si trova; si definisce “percezione alterata” quella in cui lo stato nutrizionale percepito dall’alunno è sovrastimato o sottostimato rispetto alla categoria di IMC a cui l’alunno appartiene (Figura 5.9).

117Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 5.8 – Frequenza percentuale di coloro che si sentono grassi, per età e genere

2926 2728 30

36

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 118: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 5.9 - Distribuzione percentuale del tipo di percezione del proprio stato nutrizionale, per classe di IMC reale degli alunni di tutte le età.

• Almeno 3-4 adolescenti su 10 hanno una percezione alterata del proprio stato nu-trizionale. • L’alterata percezione riguarda soprattutto gli stati estremi: sottopeso e sovrappeso-obesi. • Su 10 adolescenti sovrappeso-obesi 4 non si sentono tali.

In conclusione, un ultimo dato interessante, meritevole di un futuro approfondimento, relativo al fatto che una parte consistente degli adole-scenti desidera uno stato nutrizionale diverso da quello in cui si trova: su 10 adolescenti, almeno 5 desidererebbero “fare qualcosa per dimagrire” ma soltanto 2 sono impegnati concretamente a farlo.

118 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Figura 5.9 - Distribuzione percentuale del tipo di percezione del proprio stato nutrizionale, per classe di IMC reale degli alunni di tutte le età

6374

59

3727

41

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Sottopeso Normopeso Sovrappeso-obesi

Percezione corretta Percezione alterata

Page 119: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Percezione del proprio stato nutrizionaleDott. Eugenio Zito, Psicologo Clinico, Azienda Ospedaliera Universitaria Fede-rico II Napoli.

I dati di HBSC sull’alterata percezione del proprio stato nutrizionale da parte di pre-adolescenti ed adolescenti sovrappeso e/o obesi inducono a ritenere, tra l’altro, che la cultura alimentare delle famiglie di prove-nienza sia condizionante rispetto ai criteri di normalità/patologia indicati dagli operatori della Salute. Se il tipo di alimentazione familiare è di un certo tipo, la si accetta incondizionatamente e si cresce con l’idea che è la migliore alimentazione possibile, indipendentemente dagli effetti che produce, perché è quella offerta dai propri genitori. Ed anche nel caso in cui si desideri fare qualcosa per dimagrire, come ci insegna l’esperienza clinica, sono pochi o pochissimi coloro che si impegnano concretamente a farlo, perché ciò comporterebbe rinunciare a qualche cosa di piacevole e gratificante, effetto di uno stile familiare abitudinario. Non a caso i dati campani dello studio OKkio alla Salute evidenziano che anche i genitori di bambini sovrappeso e/o obesi sottostimano sistematicamente il grado di sovrappeso e la quantità di alimenti assunti, sovrastimando, invece, la quantità di attività fisica svolta dai propri figli.

Suggerimenti per l’azione È necessario dedicare tempo e risorse all’educazione/rieducazione ali-mentare del nucleo familiare, a partire dal pediatra di base, ma anche attraverso la scuola, sia con interventi formativi da parte degli insegnanti, sia offrendo esempi concreti negli edifici scolastici, con una maggiore attenzione al menù delle mense - laddove presenti - ed al contenuto dei distributori alimentari automatici, fino al ricorso ad invii specialistici di tipo psicologico, laddove, in casi selezionati, si evidenzi una forte difficol-tà al miglioramento dello stile di vita alimentare e motorio del nucleo familiare.

119Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 120: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

5.6 Igiene orale

L’abitudine di lavarsi i denti è stato dimostrato essere essenziale per la prevenzione della carie dentale (Mobley C., 2009), la più diffusa delle patologie del cavo orale nei paesi industrializzati.

Tabella 5.9 - Figura 5.10

Tabella 5.9: “Quante volte al giorno ti lavi i denti?”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Più di una volta al giorno70.92 76.71 81.61

(622) (616) (528)

Una volta al giorno22.46 20.05 16.69

(197) (161) (108)

Almeno una volta alla settimana,ma non tutti i giorni

5.59 2.24 1.08

(49) (18) (7)

Meno di una volta alla settimana0.57 0.62 0.00

(5) (5) (0)

Mai0.46 0.37 0.62

(4) (3) (4)

Totale100 100 100

(877) (803) (647)

• L’abitudine a lavarsi i denti aumenta con l’aumentare dell’età, ma ancora 2-3 adole-scenti su 10 non mantengono quotidianamente una soddisfacente igiene orale. • Le ragazze, a qualsiasi età, mostrano una maggiore attenzione ad una corretta pratica dell’igiene orale.

120 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 121: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 5.10 – Frequenza percentuale di coloro che dichiarano di lavarsi i denti almeno una volta al giorno, per età e genere.

5.7 Conclusioni

I dati riferiti dagli alunni di 11-15 anni confermano, in Campania, la più elevata prevalenza di sovrappeso ed obesità dell’intero Paese, così come OKkio alla Salute aveva precedentemente dimostrato per gli alunni della classe terza primaria; in particolare, tale primato riguarda prevalentemen-te il sesso maschile e tutti e tre i gruppi di età. Alla luce delle pericolose co-morbilità associate all’eccesso ponderale, sia in età adulta, ma già in età pediatrica ed adolescenziale, la conferma della maglia nera nazionale relativamente a sovrappeso ed obesità rappresenta un motivo di grande preoccupazione relativamente al futuro stato di salute della popolazione campana. Una tale situazione richiede interventi improcrastinabilii di salute pub-blica, caratterizzati dalla massima efficacia possibile: a tal proposito, si prenda atto del fatto che interventi dimostratisi efficaci (in via teorica) in altri contesti socio-ambientali (altre regioni, altri Paesi), quando trasferiti nella peculiare realtà campana, difficilmente potranno produrre gli stessi risultati in termini di efficacia pratica: ne deriva che solo un’accurata va-lutazione degli interventi di salute pubblica, mirati alla prevenzione e/o alla cura dell’obesità, consentirà ai ricercatori e ai decisori della nostra

121Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 5.10 – Frequenza percentuale di coloro che dichiarano di lavarsi i denti almeno una volta al giorno, per età e genere

6468

777986 86

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 122: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

regione di mettere a punto strategie efficaci e di fare in modo, e questo è quello che più importa, che diventino routine e non rimangano interventi isolati e/o episodici, destinati a non migliorare la salute della popolazione. Relativamente alla errata percezione del proprio stato nutrizionale da parte degli adolescenti, ricordiamo come i dati regionali campani di OKkio alla Salute ci abbiano dimostrato come anche i genitori di bambini sovrappeso e obesi sottostimino l’IMC dei propri figli, rispettivamente nel 58% e 12% dei casi, oltre a sottostimare anche la quantità di alimenti assunti e a sovrastimare la quantità di attività fisica svolta dai propri figli. È evidente che un’adeguata consapevolezza dell’eccesso ponderale, sia da parte dei ragazzi che dei genitori, è il primo passo verso l’acquisizione di motivazioni adeguate per avviarsi decisamente verso un miglioramento degli stili di vita associati all’eccesso ponderale.

Bibliografia capitolo 5

□ Amed S., Daneman D., Mahmud F.H., Hamilton J. (2010). Type 2 diabetes in children and adolescents. Expert Rev Cardiovasc Ther. 8(3):393-406. □ Benton D. (2004). Role of parents in the determination of the food prefe-rences of children and the development of obesity. Int J Obes Relat Metab Disord. 28(7):858-69. □ Centers for Disease Control and Prevention (1997). Guidelines for school health programs to promote lifelong healthy eating. Journal of School He-alth, 67:9-26 □ Cole T.J., Bellizzi M.C., Flegal K.M., Dietz W.H. (2000). Establishing a standard definition for child overweight and obesity worldwide: international survey. BMJ, 320:1240-3. □ Cole T.J., Flegal K.M., Nicholls D., Jackson A.A. (2007). Body mass index cut offs to define thinness in children and adolescents: international survey. BMJ;335: p. 194-7 □ Currie C., Samdal O., Boyce W., eds (2001). Health Behaviour in Scho-ol-aged Children: a World Health Organization cross-national study (HBSC). Research protocol for the 2001/2002 survey. Edinburgh, Child and Ado-lescent Health Research Unit, University of Edinburgh.

122 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 123: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

□ Dietz W.H. (1997). Periods of risk in childhood for the development of adult obesity. What do you need to learn? J Nutr, 127:S1884-6. □ Flynn J.T. (2010). Pediatric hypertension update. Curr Opin Nephrol Hypertens. □ Hoyland A., Dye L., Lawton C.L. (2009). A systematic review of the effect of breakfast on the cognitive performance of children and adolescents. Nutr Res Rev. 22(2):220-43. □ Honkala et al. (2000). A cause study in oral health promotion. In: The evi-dence of Health Promotion Effectiveness. A report for the European Commission by the International Union for Health Promotion and Education. Brussels-Lu-xemburg.World Health Organization (WHO). Health Promotion Glos-sary. Geneva, 1998. □ Jolliffe C.J., Janssen I. (2006). Vascular risks and management of obesity in children and adolescents. Vascular Health Risk Management, 2:171-87. □ Kant A.K., Andon M.B., Angelopoulos T.J., Rippe J.M. (2008). Asso-ciation of breakfast energy density with diet quality and body mass index in Ame-rican adults: National Health and Nutrition Examination Surveys. American Journal of Clinical Nutrition, 5:1396-404. □ Lazzeri G., Rossi S., Pammolli A., Pilato V., Pozzi T., Giacchi M. (2008) Underweight and overweight among children and adolescents in tuscany (Italy). Prevalence and short term trends. Journal of Preventive Medicine and Hy-giene; 49(1):13-21 □ Low S., Chin M.C., Deurenberg-Yap M. (2009). Review on epidemic of obesity. Ann Acad Med Singapore. 38(1):57-9. □ Ludwig D.S., Peterson K.E., Gortmaker S.L. (2001). Relation between consumption of sugar-sweetened drinks and childhood obesity: a prospective, obser-vational analysis. Lancet, 357:505–508. □ Mainvil L.A., Lawson R., Horwath C.C., McKenzie J.E., Reeder A.I. (2009). Validated scales to assess adult self-efficacy to eat fruits and vegetables. Am J Health Promot. 23(3):210-7. □ Ministero Politiche Agricole e Forestali, INRAN (2003). Linee guida per una sana alimentazione italiana. Revisione 2003. Roma. http://www.inran.it/servizi_cittadino/stare_bene/guida_corretta_alimentazione/Linee%20Guida.pdf □ Ministry of Health of New Zealand (1998). Food and Nutrition Gui-delines for Healthy Adolescents. A Background Paper. http://www.moh.govt.nz/

123Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 124: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

moh.nsf/0/0697F789B648D3304C25666F0039933A/$File/foodnutri-tionguidelines-adolescents.pdf □ Mobley C., Marshall T.A., Milgrom P., Coldwell S.E. (2009). The con-tribution of dietary factors to dental caries and disparities in caries. Acad Pediatr. 9(6):410-4. □ NHMRC (2003). Clinical Practice Guidelines for the Management of Overweight and Obesity in Children and Adolescents. http://www.health.gov.au/internet/main/Publishing.nsf/Content/893169B10DD846FCCA256F190003BADA/$File/children.pdf □ Pearson N., Biddle S.J., Gorely T. (2009). Family correlates of fruit and vegetable consumption in children and adolescents: a systematic review. Public He-alth Nutr. 12(2):267-83. □ Roh E.J., Lim J.W., Ko K.O., Cheon E.J. (2007). A useful predictor of early atherosclerosis in obese children: serum high-sensitivity C-reactive protein. J Korean Med Sci. 22(2):192-7. □ Salvy S.J., Howard M., Read M., Mele E. (2009). The presence of friends increases food intake in youth. Am J Clin Nutr. 90(2):282-7. Epub 2009 Jun 17. □ Verzeletti C., Maes L., Santinello M., Baldassari D., Vereecken C.A. (2010). Food-related family lifestyle associated with fruit and vegetable consum-ption among young adolescents in Belgium Flanders and the Veneto Region of Italy. Appetite. 54(2):394-7. □ Wang Y., Lobstein T. (2006). Worldwide trends in childhood overweight and obesity. Int J Pediatr Obes.;1(1):11-25. □ WHO (2002). Move for Health. http://www.who.int/moveforhealth/en/ □ WHO (2004). Global strategy on diet, physical activity and health. http://www.who.int/dietphysicalactivity/strategy/eb11344/strategy_english_web.pdf □ Spinelli A, Lamberti A, Baglio G, Andreozzi S, Galeone D (Ed.). OK-kio alla SALUTE: sistema di sorveglianza su alimentazione e attività fisica nei bambini della scuola primaria. Risultati 2008. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2009. (Rapporti ISTISAN 09/24). □ Mazzarella G., Binkin N., Perra A., Gruppo di Coordinamento Na-zionale di OKkio alla SALUTE, VI coorte Profea. Obesità severa nel bambi-no e fattori correlati. Bollettino Epidemiologico Nazionale. Not Ist Super Sanità 2008; 21:I-III. □ Mazzarella G., Binkin N., Perra A., Baglio G., Lamberti A., Spinelli A.

124 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 125: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

and the Technical Committee of OKkio alla Salute. Severe obesity in Italian children and related factors: data from OKkio alla Salute national survey. 20th European Child Obesity Group (ECOG) Congress. Brussels, 17-20 November 2010. □ Dietz WH. (2006). Sugar-sweetened beverages, milk intake, and obesity in children and adolescents. J Pediatr. 148(2):152-4. □ Malik V.S., Schulze M.B., Hu F.B. (2006). Intake of sugar-sweetened beverages and weight gain: a systematic review. Am J Clin Nutr 84:274–88.

125Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 126: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco
Page 127: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Capitolo 6:Comportamenti a rischio

Questo capitolo affronta una delle tematiche maggiormente discusse in tema di promozione della salute nell’adolescenza: i comportamenti a rischio. In questo periodo della vita, infatti, le relazioni sociali subiscono cambiamenti radicali, i pari acquisiscono sempre maggiore importanza e aumenta la probabilità di sperimentare e adottare comportamenti che possono avere conseguenze sulla salute. Fra questi, l’uso di sostanze lecite, come il tabacco e l’alcol, o illecite, quali la cannabis o altre sostanze psi-coattive. Nello studio HBSC vengono anche indagati alcuni aspetti che riguardano la vita sessuale, quali l’uso o meno di profilattici e altri con-traccettivi, e la frequenza di infortuni.

6.1 Uso di sostanze

L’iniziazione dei giovani al fumo e all’utilizzo di altre sostanze avviene per lo più in epoca adolescenziale e nell’ambito del gruppo, che, a questa età, acquisisce sempre maggiore importanza. I fenomeni di abuso, rico-nosciuti fra i comportamenti a rischio tipici dell’adolescenza, hanno sulla salute un impatto ampiamente documentato: da quelli immediati, come la mortalità per incidenti, a quelli a distanza nel tempo, come le pato-logie tumorali. Fra i problemi correlati all’utilizzo di sostanze, occorre però considerare anche quelli non sanitari: disordini familiari e sociali e problemi di ordine economico non solo individuali (Di Clemente et al., 1996; WHO, 1998). La riduzione del consumo di sostanze è, quindi, per l’OMS, fra gli obiettivi prioritari, nel XXI secolo, in tema di promozione della salute (WHO, 1998).

Page 128: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

6.1.1 Il fumo

Il consumo di tabacco rappresenta una delle principali minacce per la salute dell’uomo, essendo responsabile di circa cinque milioni di decessi ogni anno (WHO, 2009) e uno dei principali fattori di rischio per ma-lattie croniche, dai tumori alle patologie polmonari e cardiovascolari. An-che eventi tragici come la morte improvvisa del neonato (SIDS-Sudden Infant Death Syndrome), condizioni come il basso peso alla nascita e alcune fra le più comuni allergie dell’infanzia riconoscono nell’esposi-zione del bambino al fumo materno uno dei principali fattori di rischio (WHO, 1998). La valutazione della diffusione del fenomeno dell’abitu-dine al fumo rappresenta, quindi, un processo indispensabile per riuscire a definire politiche efficaci di salute pubblica, volte sia a promuovere la cessazione che, soprattutto per i più giovani, a prevenire l’inizio e l’instau-rarsi dell’abitudine (Cavallo et al., 2007). Dallo studio PASSI emerge come gli adulti campani siano tra i più ac-caniti fumatori di sigaretta rispetto agli adulti delle altre regioni italiane: in particolare PASSI ci dice che ci sono più fumatori tra i soggetti di sesso maschile, tra gli adulti tra 25 e 49 anni, tra persone con basso livello di istruzione e con molte difficoltà economiche. Ancora lo studio PASSI riporta, inoltre, che gli intervistati campani riferiscono che solo nel nel 71% dei casi il divieto di fumare nei luoghi pubblici è rispettato sempre o quasi sempre (il dato nazionale è 84%). Sul luogo di lavoro, inoltre, il divieto di fumare è rispettato nell’80% dei casi (dato nazionale: 85%). Soltanto il 66% degli intervistati, infine, dichiara che non si fuma nelle proprie abitazioni. In un contesto così “favorente”, difficilmente è possibile controllare l’abitudine al fumo degli adolescenti.

128 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 129: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabelle 6.1 e 6.2 - Figura 6.1

Tabella 6.1: “Attualmente, quanto spesso fumi?”11 anni

%13 anni

%15 anni

%

(N) (N) (N)

Ogni giorno0.11 1.25 8.85

(1) (10) (57)

Almeno una volta a settimana0.45 1.62 5.59

(4) (13) (36)

Meno di una volta a settimana1.24 2.87 8.07

(11) (23) (52)

Non fumo98.19 94.26 77.48

(868) (756) (499)

Totale100 100 100

(884) (802) (644) • L’abitudine al fumo aumenta con l’età. • A 15 anni già 1 adolescente su 10 fuma quotidianamente. • La prevalenza degli adolescenti fumatori (≥ 1 volta/settimana) in Campania è di poco inferiore a quella nazionale.

Figura 6.1 – Percentuale di coloro che dichiarano di fumare ogni giorno, per età e genere.

• Tra i fumatori “quotidiani” non si apprezzano sostanziali differenze di genere.

129Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 6.1 – Percentuale di coloro che dichiarano di fumare ogni giorno, per età e genere

0,2 1,39,6

0,0 1,28,1

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

11 anni % 13 anni % 15 anni %

Page 130: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 6.2:“Quante volte hai fumato sigarette negli ultimi 30 giorni?”

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai98.18 94.23 73.68

(865) (751) (476)

Meno di 1 sigaretta alla settimana1.36 2.01 9.13

(12) (16) (59)

Meno di 1 sigaretta al giorno0.34 1.13 3.35

(3) (9) (23)

1-5 sigarette al giorno0.00 0.88 7.28

(0) (7) (47)

6 o più sigarette al giorno0.11 1.76 6.35

(1) (14) (41)

Totale100 100 100

(881) (797) (646)

• A 15 anni, il 6% degli adolescenti fuma quotidianamente ≥ 6 sigarette.

6.1.2 L’alcol Il consumo di alcol fra gli adolescenti è un fenomeno che non può esse-re sottovalutato, anche perché è in questa età che si stabiliscono i modelli di consumo che saranno poi verosimilmente mantenuti nell’età adulta. Sembra, infatti, esistere un legame tra l’iniziazione in giovane età e l’abuso in età adulta (De Wit, 2000; Poikolainen, 2001). Altri autori considerano, invece, il consumo di alcol da parte dei giovani una fase del percorso culturale dell’adolescenza, senza che questo diventi necessariamente un problema in grado di segnarli in età adulta (Engels, 2000, 2006). Gli adulti campani, in accordo con lo studio PASSI, assumono quantità di alcol sensibilmente inferiori rispetto agli adulti delle regioni del nord Italia: questa tendenza si riflette anche negli adolescenti. Ciò nonostante, la proporzione di adolescenti campani che fanno uso di alcol non è mo-desta e, probabilmente, il trend è in aumento.

130 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 131: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabelle 6.3 e 6.4 - Figure 6.2-6.4

Tabella 6.3: “Attualmente, con che frequenza bevi alcolici, tipo birra, vino, superalcolici?”

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Ogni giorno3.55 3.54 5.74

(31) (28) (37)

Ogni settimana4.81 11.39 22.02

(42) (90) (142)

Ogni mese4.12 7.59 8.84

(36) (60) (57)

Raramente25.40 35.32 38.76

(222) (279) (250)

Mai62.13 42.15 24.65

(543) (333) (159)

Totale100 100 100

(874) (790) (645)

• Il consumo di alcol aumenta sensibilmente con l’età. • A 15 anni, si è già ubriacato il doppio dei ragazzi rispetto alle ragazze. • A 15 anni 7-8 adolescenti su 10 hanno già assunto alcol almeno una volta.

131Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 132: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 6.2. – Percentuale di coloro che dichiarano di bere alco-lici ogni giorno, per età e genere.

• A qualsiasi età l’abitudine ad assumere alcol è sensibilmente più frequente nel sesso maschile.

Tabella 6.4: “Nell’ultima settimana, in quali giorni ti è capitato di bere bevande alcoliche?”

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai82.19 73.36 57.59

(720) (581) (372)

Solo Lunedì-Venerdì4.22 4.42 4.02

(37) (35) (26)

Solo Sabato e Domenica10.84 19.32 32.51

(95) (153) (210)

Sia in settimana che nel week-end1.48 2.02 4.02

(13) (16) (26)

Sempre1.26 0.88 1.86

(11) (7) (12)

Totale100 100 100

(876) (792) (646) • Nei giorni del fine settimana il consumo di alcol aumenta in maniera rilevante in tutti i gruppi di età.

132 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Figura 6.2. – Percentuale di coloro che dichiarano di bere alcolici ogni giorno, per età e genere

5,3 5,69,0

1,5 1,5 2,5

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 133: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 6.3. – Percentuale di coloro che dichiarano di essere stati ubriachi 2 volte o più, per età e genere.

• A 15 anni, più di 1 ragazzo su 10 ha già sperimentato almeno 2 volte lo stato di ubriachezza. • A 15 anni, iI rischio di ubriacarsi è doppio nei ragazzi rispetto alle ragazze. • Il fenomeno è già misurabile a 13 ed anche ad 11 anni.

Figura 6.4 – Percentuale di coloro che dichiarano di aver con-sumato 6 bicchieri o più di bevande alcoliche, anche diverse, in un’unica occasione (una serata, una festa, da soli, ecc..), negli ultimi 12 mesi, per genere.

• A 15 anni, circa 4 ragazzi su 10 dichiarano di aver fatto esperienza del binge drin-king.

Figura 6.4 – Percentuale di coloro che dichiarano di aver consumato 6 bicchieri o più di bevande alcoliche, anche diverse, in un’unica occasione (una serata, una festa, da solo, ecc..), negli ultimi 12 mesi, per genere

18

26

38

812

18

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

133Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 6.3. – Percentuale di coloro che dichiarano di essere stati ubriachi 2 volte o più, per età e genere

1,5 3,8

13,6

1,0 2,76,5

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 134: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

6.1.3 Cannabis

L’uso di droghe, quali la cannabis e, in generale, la sperimentazione di sostanze stupefacenti, sono fra i comportamenti a rischio maggiormente discussi quando si studia lo stato di salute degli adolescenti; questo perché, nonostante gli sforzi compiuti a sostegno delle attività di prevenzione ri-volte ai giovani, la diffusione del fenomeno rimane preoccupante (Currie, 2008; Faggiano et al., 2005). Tale preoccupazione è legata in particolare al dato relativo all’età di inizio dell’uso di sostanze illecite, poiché i dati internazionali mostrano come il diffuso aumento dell’utilizzo di sostanze si accompagni ad un parallelo abbassamento dell’età di iniziazione (Welte, 1999; Beck, 2000). Lo studio di questo fenomeno rimane, dunque, una priorità per la Sa-nità Pubblica, soprattutto al fine di indirizzare nuove politiche preventive e di controllo.

134 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 135: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 6.5

Tabella 6.5:“Quante volte, nel corso della tua vita, hai fatto uso di cannabis?”, solo quindicenni.

Maschi%

Femmine%

Totale%

(N) (N) (N)

Mai83.95 95.36 89.64

(272) (308) (580)

Una o due volte7.41 2.48 4.95

(24) (8) (32)

3-5 volte2.16 0.93 1.55

(7) (3) (10)

6-9 volte1.23 0.93 1.08

(4) (3) (7)

10-19 volte0.93 0.00 0.46

(3) (0) (3)

20-39 volte2.47 0.00 1.24

(8) (0) (8)

>1 una volta al giorno1.85 0.31 1.08

(6) (1) (7)

Totale100 100 100

(324) (323) (647)

• A 15 anni, circa 1 adolescente su 10 ha già fatto uso di cannabis. • Sono “consumatori abituali” di cannabis il 2% circa dei ragazzi quindicenni. • L’abitudine è più frequente nel sesso maschile.

135Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 136: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Comportamenti a rischioProf. Dario Bacchini, professore di Psicologia dello Sviluppo, Seconda Università di Napoli.

Vengono assunti quali indicatori di comportamenti a rischio il fumo di sigaretta o di cannabis e il consumo di alcol. Le percentuali di consumo di alcol sono le più elevate e la funzione di “sballo” è chiaramente definita dall’aumento dei consumi nei fine setti-mana e dall’esperienza soggettiva di essere ubriachi. Quando si parla di comportamenti a rischio in adolescenza, è sempre molto difficile quantificare il rischio reale. In una accezione “positiva”, i comportamenti a rischio assolvono anche ad una funzione adattiva nel percorso di crescita, in una visione negativa, possono essere indicatori prognostici di un negativo adattamento alla vita sociale. I maschi sem-brano più vulnerabili delle femmine, anche se va considerata la maggiore libertà di cui godono rispetto alle coetanee e le conseguenti maggiori opportunità di trasgressione. Colpisce, nel confronto con i dati nazionali, che a fronte di una maggiore precocità degli adolescenti campani nel consumo di alcol e sigarette già all’età di undici anni, all’età di quindici anni la media nazionale di consumo sia ben più consistente. In particolare, il consumo di alcol è molto elevato e sembra rappresentare una tendenza emergente presso le nuove generazioni. I primi modelli comportamentali per il consumo di alcol e di sigaretta si trovano il più delle volte in famiglia.

Suggerimenti per l’azione Un prima prevenzione va quindi condotta in sede familiare, dove è fon-damentale che i genitori non mandino messaggi contraddittori del tipo “non puoi fumare perché fa male”, mentre la sigaretta è accesa. Anche una demonizzazione rigida è un fattore negativo, in quanto im-pedisce all’adolescente di poter comunicare le proprie esperienze in rela-zione a questi comportamenti.

136 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 137: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

6.2 Abitudini sessuali

La vita sessuale riveste una notevole importanza, non solo per la sua influenza sulla crescita intellettuale e sullo sviluppo degli adolescenti (Ra-phael, 1996; Wellings, 2006), ma anche per le conseguenze che essa può avere sulla salute: le malattie sessualmente trasmesse e le gravidanze in-desiderate nelle minori sono, in tutto il mondo, tra i maggiori problemi di ordine sociale ed economico fra gli adolescenti (World Bank, 1993). In particolare le malattie sessualmente trasmesse che, secondo l’OMS, ri-conoscono nei giovani adolescenti una delle categorie a più alto rischio: dei 333 milioni di casi stimati nel mondo ogni anno (escludendo l’AIDS), 111 interessano, infatti, giovani sotto i 25 anni di età, con una maggior frequenza nelle ragazze rispetto ai coetanei maschi. È sempre l’OMS a stimare che, entro il 2025, nasceranno nel mondo 16 milioni di bambini da ragazze di età compresa fra i 15 e i 19 anni (WHO, 1998). Tali eventi, quando indesiderati, possono essere prevenuti attraverso sforzi coordinati fra scuola, famiglia e strutture sanitarie. Lo sviluppo di interventi educativi efficaci richiede però la comprensione della natura e dell’estensione del fenomeno, unitamente all’individuazione dei determi-nanti che spingono i giovani verso comportamenti a rischio. Le domande, rivolte soltanto ai ragazzi di 15 anni, derivano dal Youth Risk Behaviour Survey (YRBS), studio americano sostenuto dai CDCs di Atlanta (Brener, 1995).

137Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 138: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabelle 6.6 e 6.7

Tabella 6.6: “Qualche volta hai avuto rapporti sessuali completi? (si dice anche ‘fare l’amore’, ‘fare sesso’…)”, solo quindicenni.

Maschi%

Femmine%

Totale%

(N) (N) (N)

Sì20.88 10.38 19.69

(93) (33) (126)

No71.12 89.62 80.31

(229) (285) (514)

Totale100 100 100

(322) (318) (640)

• A 15 anni, circa 3 ragazzi su 10 e 1 ragazza su 10 dichiarano di avere avuto rapporti. • L’esperienza viene riferita più frequentemente dai ragazzi.

È stato, inoltre, indagato l’utilizzo del profilattico per prevenire gravi-danze indesiderate e la trasmissione di malattie sessuali in genere. Studi a livello internazionale hanno dimostrato che i giovani, quando interrogati in maniera generale sulle loro abitudini correlate alla salu-te, tendono a riportare una frequenza maggiore rispetto a quella reale di comportamenti protettivi, fra i quali proprio l’utilizzo del profilattico (AAVV, 2004). Per questo motivo non è stato chiesto ai ragazzi del nostro campione di indicare quante volte durante la loro vita sessuale abbiano usato il profi-lattico, ma solo se ne avessero fatto uso nell’ultimo rapporto.

138 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 139: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 6.7: “L’ultima volta che hai avuto un rapporto sessuale, tu o il tuo partner avete usato un preservativo?”, solo quindicenni che hanno avuto rapporti sessuali completi.

Maschi%

Femmine%

Totale%

(N) (N) (N)

Sì76.74 60.61 72.27

(66) (20) (86)

No23.26 39.39 27.73

(20) (13) (33)

Totale100 100 100

(86) (33) (119)

• L’uso del profilattico non sembra essere un’abitudine consolidata né tra i ragazzi né, tantomeno, tra le ragazze.

139Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 140: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Ragazzi e sessualitàDott. Pasquale Fallace, Responsabile S.S. Educazione alla Salute - ASL Napoli 2 Nord.

Una comparazione con i dati nazionali, per il resto non significativa-mente difformi, ci rivela una più marcata differenza tra maschi e femmi-ne nel riferire esperienze sessuali del campione campano e la maggiore frequenza dei quindicenni che hanno avuto rapporti sessuali. Probabil-mente entrambi i dati sono frutto di aspetti culturali relativi al diverso giudizio che si dà della sessualità nell’uomo o nella donna. La maturazione sessuale rappresenta l’evento centrale dell’adolescenza, fulcro simbolico, oltre che fisico e fisiologico, del passaggio alla condizio-ne di adulti. Una fase di profondi riassestamenti di personalità, in cui le emozioni e le relazioni dell’individuo ruotano intorno a questa prepoten-te novità. Su questa sfera converge un composito universo fatto di com-petenze preesistenti che si incontrano/scontrano con le nuove richieste/aspettative da parte del “mondo”. E così, intorno alla sessualità si giocano sfide e conquiste di nuovi ruoli, si gioca il processo di costruzione dell’immagine di sé ai propri stessi occhi e agli occhi del mondo relazionale di riferimento; si giocano trasgressioni, intemperanze ed espressioni del bisogno di differenziarsi per individuarsi come identità distinta. Così contestualizzati, i comportamenti a rischio assumono un preciso significato comunicativo e non sono solo l’espressione di mancanza di informazione o casualità. È con questa chiave di lettura che, secondo la letteratura, vanno ricercati ed individuati i determinanti che spingono i ragazzi verso comportamenti a rischio e vanno individuati efficaci per-corsi operativi.

Suggerimenti per l’azione L’obiettivo sotteso a qualunque intervento nell’ambito della sessualità è la condivisione, da parte di tutte le agenzie educative, delle funzioni cen-trali da svolgere per concorrere allo sviluppo di individui sani e consape-voli: garantire l’appartenenza e promuovere l’emancipazione. Questi non

140 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 141: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

sono momenti disgiunti o propedeutici, ma rappresentano un processo di costante sintesi, in cui l’uno garantisce il progressivo rafforzamento dell’altro: si tratta di accompagnare il processo di CRESCITA (autono-mia) garantendo il sostegno (contenimento psicologico) nella gestione della CRISI. Sono numerose le esperienze che sollecitano tali processi evolutivi, molte delle quali si avvalgono di tecniche e metodologie riconosciute efficaci dalla letteratura di settore: la Peer education si basa sull’attivazione di processi formativi nel piccolo gruppo e sul coinvolgimento diretto di elementi del gruppo target, nell’attivazione di interventi educativi soste-nuti da un docente tutor; la Life skill education promuove l’acquisizione di abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che consentono ai singoli di operare con competenza sia sul piano individuale che su quello socia-le; la Media education propone la conoscenza e l’uso delle tecnologie dei media per promuovere la produzione di conoscenza collaborativa; il Teatro sociale ed educativo permette al ragazzo di sperimentare una ricerca del sé autonoma e protetta. Tutte tecniche efficaci per stimolare e consolidare, in un’ottica di empowerment, uno sviluppo sano e consapevole della persona. Sviluppo che non può realizzarsi attraverso l’episodicità di un’esperien-za, ma deve divenire tensione costante, condivisa e coordinata di tutte le agenzie educative.

È quindi importante predisporre non più progetti, ma programmi: □ di intervento a supporto della genitorialità e di sensibilizzazione all’ascolto dei figli; □ di formazione degli insegnanti per addestrarli alla diffusione di cor-rette conoscenze circa la sfera sessuale e a proporsi come riferimenti affi-dabili e non giudicanti dei ragazzi, antenne sociali di prima istanza delle difficoltà a vivere una serena sessualità; □ di intervento sociale ed assistenziale, con il potenziamento delle atti-vità consultoriali e la predisposizione di programmi educativo-informati-vi rivolti a fasce di popolazione a rischio; □ di intervento mediatico, a carattere divulgativo, per evitare che ancora oggi l’educazione sessuale resti appannaggio dell’amichetto/a più grande!

141Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 142: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

6.3 Infortuni

Gli infortuni sono diventati, nel XX secolo, una delle cause più fre-quenti di inabilità nei bambini di età superiore ad 1 anno, anche a seguito della prevenzione e del controllo della gran parte delle malattie infettive. Il rischio di infortuni tende, inoltre, a crescere in maniera considere-vole durante l’adolescenza (NCDCP, 2000), ma i fattori causali non sono ancora ben noti (Scheidt, 1998; Pickett, 2005).

Tabella 6.8 - Figura 6.5Tabella 6.8: “Negli ultimi 12 mesi, quante volte hai avuto infortuni per i quali sei dovuto ricorrere alle cure di un medico o di un/a infermiere/a?”

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Mai55.95 56.98 51.55

(489) (457) (332)

Una volta26.54 25.06 26.86

(232) (201) (173)

2 volte8.58 10.10 13.66

(75) (81) (88)

3 volte3.55 4.61 3.42

(31) (37) (22)

4 volte o più5.38 3.24 4.50

(47) (26) (29)

Totale100.00 100.00 100.00

(874) (802) (644)

• Gli infortuni vengono riferiti un po’ più frequentemente dagli adolescenti più piccoli.

142 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 143: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 6.5 – Percentuale di coloro che dichiarano di essere stati infortunati negli ultimi 12 mesi, per genere.

• Il sesso maschile è quello in cui si rilevano più infortuni.

143Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 6.5– Percentuale di coloro che dichiarano di essere stati infortunati negli ultimi 12 mesi, per genere

3

3

8

23

63

6

5

13

29

47

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

≥ 4

3

2

1

Mai

%

vo

lte

Maschi Femmine

Page 144: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Incidenti: prevenzioneDott.ssa Barbara Morgillo, Psicologo-Psicoterapeuta, Regione Campania.

Si preferisce parlare di “infortuni e/o lesioni non intenzionali” piutto-sto che di “incidenti”, in quanto gli eventi precipitanti sono prevedibili e, dunque, evitabili. I dati epidemiologici indicano che il rischio di un infortunio non intenzionale è maggiore tra gli adolescenti più piccoli, di sesso maschile, e tra le famiglie che vivono in condizioni più svantaggiate e di livello socio-economico più basso, dove esistono condizioni abitati-ve sovraffollate con mancanza di apparecchiature di sicurezza. In genere, sotto i 5 anni si è più vulnerabili alle lesioni non intenzionali in casa; i bambini/ragazzi over 11, invece, sono più vulnerabili agli infortuni non intenzionali sulla strada.

Suggerimenti per l’azione Fondamentale è la prevenzione degli infortuni non intenzionali tra i giovani, con attività che, incorporate in obiettivi nazionali, mirano a mi-gliorare la salute della popolazione, specie nei gruppi più vulnerabili, allo scopo di ridurne le disuguaglianze. Occorre assicurarsi che i Piani locali e Nazionali e le strategie per il benessere e la salute dei giovani e dei bam-bini, in casa come in strada, siano ben integrati tra di loro. Per gli infortuni domestici, gli Enti Locali, in partnership con il SSN e le altre organizzazioni, dovrebbero fornire, attraverso i media, informazioni sulle diverse forme di infortuni non intenzionali, per una maggiore sen-sibilizzazione sul rischio. Da un lato, l’intervento più efficace è aiutare le madri a individuare i rischi specifici per i propri figli nel loro ambiente specifico, dall’altro, occorre introdurre un quadro regolamentare per i di-spositivi di sicurezza in casa. Per gli infortuni stradali, le Autorità Autostradali locali, in partnership con l’Istruzione e i Servizi di salute Ambientale, in collaborazione con il SSN,

144 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 145: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

dovrebbero, da un lato, introdurre misure di ingegneria per ridurre i limiti di velocità sulle strade (specie nelle zone residenziali e dove i movimenti di pedoni e ciclisti sono elevati) e garantire una maggiore sicurezza della superficie stradale, dall’altro, dovrebbero concentrarsi sulle modifiche del comportamento degli utenti della strada attraverso un’adeguata istruzione e formazione.

6.4 Conclusioni

I comportamenti e gli stili di vita degli adolescenti, definiti anche “fat-tori di rischio modificabili”, sono predittori importanti per la salute, sia nel periodo stesso dell’adolescenza, sia anche, e forse soprattutto, per il fat-to che stili di vita non salutari nell’età evolutiva aumentano la probabilità di mantenere tali comportamenti anche in età adulta, con le immaginabili conseguenze sulla salute. Le agenzie responsabili - o comunque coinvolte - della prevenzione primaria, Asl, Scuola, Associazioni sportive etc., sono chiamate ad un impegno comune per realizzare un’efficace promozione della salute. In particolare, relativamente all’abitudine al fumo e al consumo di alcol, anche se gli adolescenti campani mostrano prevalenze di poco inferiori alla media nazionale, bisogna sorvegliare attentamente questi comporta-menti per ridurre la probabilità di ritrovarsi tra alcuni anni con un consi-derevole incremento della loro prevalenza. Ancora una volta è auspicabile una stretta alleanza tra operatori della Scuola e della Salute per mettere a punto efficaci e - soprattutto - non episodici programmi di prevenzione.

Bibliografia capitolo 6

□ A.A.V.V. (2004). Measuring The Health Behavior Of Adolescents: Youth Risk Behavior Surveill. System And Recent Reports On High-risk Adolescents. DIANE Publishing, pp 96. □ Beck F., Legleye S., Perretti -Watel P. (2000). Regard sur la fin de l’adolescence, consummation de produits psychoactifs dans l’enquête ESCAPAD

145Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 146: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

2000, [Observation of late adolescence psychoactive substance use in the ESPAD 2000 survey], OFTD. □ Brener N., Collins J.L., Kann L., Warren C.W., Williams B.I. (1995). Reliability of the youth Risk Behaviour Survey Questionnaire. American Journal of Epidemiology, 141 (6): 575-580. □ Cavallo F., Lemma P., Santinello M., Giacchi M. (a cura di) (2007), Stili di vita e salute dei giovani italiani tra 11-15 anni. II Rapporto sui dati ita-liani dello studio internazionale HBSC. Padova: Cleup. □ Currie C., Gabhainn S.N., Godeauet E. (2008) Inequalities in young people's health: international report from the HBSC 2006/06 survey. WHO Policy Series: Health policy for children and adolescents Issue 5, WHO Regional Office for Europe, Copenhagen. □ De Wit D.J., Adlaf E.M., Offord, D.R., Ogborne A.C. (2000). Age at first alcohol use: a risk factor for the development of alcohol disorders. American Journal of Psychiatry, 157: 745-750. □ Di Clemente R.J., Hansen W.B., Ponton L.E. (Eds.) (1996). Handbook of adolescent health risk behaviour: issues in clinical child psychology. New York: Plenum Press. □ Engels R.C., Knibbe R.A. (2000). Alcohol use and intimate relationships in adolescence. When love comes to town. Addictive Behaviors, 25(3): 435-439. □ Engels R.C., Scholte R.H., Van Lieshout C.F., De Kemp R., Overbe-ek G.J. (2006). Peer group reputation and smoking and alcohol consumption in early adolescence. Addictive Behaviors, 31: 440–449. □ Faggiano F., Vigna-Taglianti F., Versino E., Zambon A., Borraccino A., Lemma P. (2005). School-based prevention for illicit drugs’use (Cochrane Review). Cochrane Database Syst Rev 2005, Issue 2. □ National Center for Disease Control and Prevention (2000). Web-based injury statistics query and reporting system. https://www.cdc.gov/ncipc/wisquars. 2000. □ Pickett W., Molcho M., Simpson K., Janssen E., Kuntsche E., Mazur J., Harel Y., Boyce WF. (2005). Cross National study of injury and social deter-minants in adolescents. Injury Prevention, 59:213-218. □ Poikolainen K., Tuulio-Henriksson A., Aalto-Setäläet T., Marttunen M., Lönnqvist J. (2001). Predictors of alcohol intake and heavy drinking in early adulthood: a 5-year follow-up of 15-19 year-old Finnish adolescents. Alcohol and alcoholism, 36(1): 85-88.

146 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 147: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

□ Raphael D. (1996). Determinants of health of north-american adolescents: evolving definitions, recent findings, and proposed research agendas. Journal of Adolescent Health, 19:6-16. □ Scheidt P.C. (1998). Behavioural research toward the prevention of childhood injury. AJDC, 142: 612-617. □ Wellings K. (2006). Sexual behaviour in context: a global perspective. Lancet, 368:1706-1728. □ WHO (2009). WHO report on the Global Tobacco Epidemic, 2009: Imple-menting smoke-free environments. http://www.who.int/tobacco/en/ □ Welte J.W. et al. (1999). Trends in adolescents alcohol and other substance use: relationship to trends in peer, parent and school influence. Substance use and misuse, 34(19): 1427-1449. □ WHO (1998). The world health report 1998. Life in the 21st century: a vision for all. World Health Organization. □ World Bank (1993). World development Report. Washington.

147Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 148: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco
Page 149: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Capitolo 7:Salute e benessere7.1 Introduzione

La necessità di monitorare e comprendere i meccanismi di salute negli individui nasce dall'idea che quest’ultima non sia solo una delle com-ponenti della qualità della vita, ma che arrivi a coincidere col concetto stesso di benessere (WHO, 1948). Il compito di valutazione della salute dei giovani tra 11 e 15 anni risulta difficile, poiché in questa fascia di età il livello che essa raggiunge è il più elevato di tutta la vita (con tassi di mor-talità e morbosità estremamente bassi, soprattutto se confrontati con l’età adulta). In questo processo di valutazione, però, occorre considerare anche l’aspetto emotivo (WHO, 1998), che in questa fascia di età gioca un ruolo fondamentale, anche e soprattutto per l’influenza che esercita sullo stato di salute psico-fisica del futuro adulto (WHO, 2000). Questo risulta essere ancora più evidente per quanto riguarda una delle patologie in più forte espansione, sia nella popolazione giovanile che in quella adulta, ovvero la depressione (European Commission, 1999). La salute, sia fisica che mentale, rappresenta una risorsa per tutta la vita, un capitale che permette agli individui di raggiungere i propri obiettivi (Herzlich, 1973; WHO, 1998; Hastings Center, 1997), e il proprio benes-sere (WHO, 1999). In questo contesto lo studio HBSC ha la possibilità di monitorare varia-bili molto importanti in un momento centrale dello sviluppo dell’indivi-duo, basandosi sull’auto-percezione dei ragazzi, del proprio stato di salute e del proprio benessere psicofisico più che sulla frequenza di malattia. Le variabili utilizzate come descrittori dello stato di salute e del benessere psico-fisico del ragazzo sono prevalentemente di quattro tipi: a) Percezione del proprio stato di salute (eccellente, buono, discreto, scadente); b) Percezione del proprio benessere (valutato su una scala da 0 a 10);

Page 150: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

c) Presenza e frequenza (ogni giorno, più di 1 volta alla settimana, 1 volta alla settimana, 1 volta al mese, raramente o mai) di alcuni sintomi che sembrano essere importanti indicatori di benessere/malessere, e che verranno descritti più avanti all’interno di questo capitolo; d) Consumo di farmaci (nessun farmaco nell’ultimo mese, un farmaco o più di un farmaco nell’ultimo mese).

7.2 Percezione della propria salute

La domanda utilizzata nello studio HBSC relativamente alla percezione del proprio stato di salute è importante perché non solo riflette lo stato di salute soggettivo, ma è anche correlata, come dimostrano numerosi studi, ad indicatori di salute più oggettivi, quali mortalità e morbosità, perché generalmente, soprattutto tra gli adulti, chi si sente peggio tende ad avere effettivamente una ridotta aspettativa di vita (Idler, 1997; Burstroem & Fredlund, 2001).

Tabella 7.1 - Figura 7.1Tabella 7.1: “Diresti che la tua salute è…”, per età.

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Eccellente43.37 30.14 26.40

(383) (242) (170)

Buona50.96 63.64 63.51

(450) (511) (409)

Discreta5.21 6.23 9.47

(46) (50) (61)

Scadente0.45 0.00 0.62

(4) (0) (4)

Totale100 100 100

(883) (803) (644)

• In qualsiasi gruppo di età, almeno 9 adolescenti su 10 dichiarano che la propria salute è buona o eccellente.

150 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 151: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 7.1 – Percentuale di coloro che considerano la propria salute buona o eccellente.

• La percezione di un soddisfacente stato di salute è simile tra i due sessi: solo le ra-gazze, all’età di 15 anni, mostrano un minimo di preoccupazione in più per la propria salute rispetto ai loro coetanei dell’altro sesso; tale differenza era già emersa in altri studi (Cavallo et al., 2006).

7.3 Percezione del benessere

Come per la salute, anche per il concetto di benessere la percezione sog-gettiva costituisce una dimensione importante (Diener, 1984; Huebner, 1991). Nello studio HBSC (Cavallo et al., 2005 e 2007), è stata utilizzata una scala che misura il benessere percepito come variabile che si muove tra 0 e 10 (Cantril, 1965), che si è rivelata efficace sia negli adulti, sia nei ragazzi.

151Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 7.1 – Percentuale di coloro che considerano la propria salute buona o eccellente

95 94 9394 9487

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 152: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 7.2

Figura 7.2 – Percezione del benessere misurato su scala da 10 (= la miglior vita possibile) a 0 (= la peggior vita possibile).

• Il benessere percepito si riduce con l’aumentare dell’età. • A 15 anni, 3 adolescenti su 10 esprimono una poco soddisfacente percezione del pro-prio benessere (valore ≤ 6 / 10).

152 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Figura 7.2 – Percezione del benessere misurato su scala da 10 (= la miglior vita possibile) a 0 (= la peggior vita possibile)

1

0

1

2

4

10

14

24

22

12

10

1

0

1

1

2

6

10

21

26

17

15

1

1

1

2

2

5

6

12

18

16

36

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

%

Valo

re

11 anni 13 anni 15 anni

Page 153: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

7.4 Sintomi riportati

Oltre alla percezione della propria salute, ai ragazzi sono state rivolte domande circa la frequenza con cui soffrono di uno dei seguenti sintomi: • avere mal di testa; • avere mal di stomaco; • avere mal di schiena; • sentirsi giù di morale; • sentirsi irritabili o di cattivo umore; • sentirsi nervosi; • avere difficoltà ad addormentarsi; • avere giramenti di testa. Tali domande si sono rivelate, in precedenti versioni internazionali di HBSC, utili ed affidabili sia come singoli item (Torsheim, 2001) che come scala (Haugland, 2001). Come dimostrato dai risultati delle precedenti versioni dello studio, a livello regionale, nazionale e internazionale (Ca-vallo, 2005, 2007, 2009; Currie, 2008), non necessariamente chi dichiara di soffrire di alcuni sintomi ha una percezione negativa della propria salu-te nel suo complesso. La percezione della propria salute sembra essere in-fluenzata, infatti, dalle risorse possedute per poter far fronte alle situazioni in cui si è in presenza di sintomi.

153Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 154: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabelle 7.2-7.3 - Figure 7.3-7.6

Tabella 7.2: “Negli ultimi sei mesi, quante volte hai avuto (o ti sei sentito) uno dei seguenti sintomi: avere mal di testa, avere mal di stoma-co, avere mal di schiena, sentirsi giù, sentirsi irritabile o di cat-tivo umore, sentirsi nervoso, avere difficoltà ad addormentarsi, avere senso di vertigini?”

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Ogni giorno35.21 28.86 30.65

(312) (232) (198)

Più di 1 volta alla settimana31.94 34.83 39.32

(283) (280) (254)

1 volta alla settimana15.12 22.01 17.96

(134) (177) (116)

1 volta al mese12.87 11.07 8.82

(114) (89) (57)

Raramente o mai4.85 3.23 3.23

(43) (26) (21)

Totale100 100 100

(886) (804) (646)

• A qualsiasi età, su 10 adolescenti 6-7 riferiscono di manifestare uno dei sintomi elen-cati ≥ 1 volta a settimana, mentre circa 3 li riferiscono quotidianamente.

154 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 155: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 7.3 – Frequenza di ogni sintomo ogni giorno per genere.

• Le ragazze lamentano più frequentemente, rispetto ai ragazzi, tutti i sintomi indagati.

Figura 7.4 – Percentuale di coloro che dichiarano di soffrire ogni giorno di almeno un sintomo.

• Il lamentare uno dei sintomi in studio non è associato all’età dell’alunno; le ragazze lamentano più spesso i sintomi nei 3 gruppi di età studiati.

155Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 7.3 – Frequenza di ogni sintomo ogni giorno per genere

6 4 5 9 611

7 511

5 815

813

8 6

0

20

40

60

80

100

Mal di testa

Mal di stomaco

Mal di schiena

Giù di morale

Irritabile Nervoso Insonnia Vertigini

%

Maschi Femmine

Figura 7.4 – Percentuale di coloro che dichiarano di soffrire ogni giorno di almeno un sintomo

31

23 23

4035

39

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 156: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Come consigliato in studi precedenti relativi ai dati HBSC (Haugeland, 2001), i sintomi sono stati suddivisi, in una seconda fase di analisi, in due categorie. Una che comprende sintomi a prevalente componente somati-ca (l’aver mal di testa, mal di stomaco, mal di schiena, difficoltà ad addor-mentarsi e senso di vertigini), l’altra che comprende sintomi a prevalente componente psicologica (sentirsi giù, irritabili e nervosi).

Tabella 7.3: “Negli ultimi sei mesi: quante volte hai avuto (o ti sei sentito), almeno uno dei sintomi somatici...?”

11 anni%

13 anni%

15 anni%

(N) (N) (N)

Ogni giorno26.24 19.68 19.97

(232) (158) (129)

Più di una volta alla settimana28.51 27.90 30.96

(252) (224) (200)

1 volta alla settimana16.18 20.30 21.21

(143) (163) (137)

1 volta al mese15.50 21.92 18.27

(137) (176) (118)

Raramente o mai13.57 10.21 9.60

(120) (82) (62)

Totale100 100 100

(884) (803) (646)

• La percezione dei sintomi somatici in studio aumenta lievemente con l’età.

156 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 157: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 7.5: Percentuale di coloro che dichiarano di soffrire ogni giorno di almeno un sintomo (somatico) tra: mal di testa, mal di stomaco, mal di schiena, difficoltà ad addormentarsi, senso di vertigini.

• Nella percezione dei sintomi somatici persiste la differenza di genere tra i gruppi di età.

Figura 7.6: Percentuale di coloro che dichiarano di soffrire ogni giorno di almeno un sintomo tra: sentirsi giù, irritabili e nervosi.

• Nella percezione dei sintomi psicologici la differenza di genere aumenta con l’età.

157Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 7.5: Percentuale di coloro che dichiarano di soffrire ogni giorno di almeno un sintomo (somatico) tra: mal di testa, mal di stomaco, mal di schiena, difficoltà ad addormentarsi, senso di vertigini

23

15 15

3124 25

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Figura 7.6 – Percentuale di coloro che dichiarano di soffrire ogni giorno di almeno un sintomo tra: sentirsi giù, irritabile e nervoso

1914 15

20 2026

0

20

40

60

80

100

11 anni 13 anni 15 anni

%

Maschi Femmine

Page 158: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTO

Salute e benessere… Stile di vitaDott.ssa Maria Rosaria Licenziati, Dr. Roberto C. De Falco, UOC Pediatria-UOS Auxoendocrinologia dell’età evolutiva, AORN A. Cardarelli, Napoli, refe-rente dell’azione 7 del Progetto Regionale “Crescere Felix”.

I dati che emergono dall’indagine HBSC su “Salute e Benessere” evi-denziano che i bambini e gli adolescenti campani si dichiarano molto soddisfatti del loro stato di salute, senza differenze di età e di sesso; così come si rileva anche un’elevata percezione di benessere, che tuttavia ten-de a decrescere con l’età. I dati mostrano anche un’elevata frequenza di sintomi somatici e psichici, soprattutto nelle femmine. La discrepanza tra l’elevata percezione di salute e benessere e i numerosi sintomi riportati dagli adolescenti risente ancora, probabilmente, della vecchia rappresen-tazione di salute come assenza di malattia. I nuovi modelli di salute, soste-nuti dall’OMS, valutano l’interazione tra la componente biologica, quella psicologica e quella sociale in un rapporto di costante equilibrio. Allo stesso modo, le riflessioni attuali sul concetto di benessere psicologico prevedono un livello adeguato di accettazione di sé, la crescita personale, l’avere uno scopo nella vita, la padronanza ambientale, le competenze nel gestire l’ambiente e nell’utilizzare le opportunità, l’autonomia nelle pro-prie scelte di vita e le positive relazioni con gli altri (Ryff e Keyes,1995). A tal proposito, sarebbe interessante indagare come i genitori dei ragazzi campani valutino i sintomi somatici e psichici lamentati dai loro figli e come rispondano a tale sintomatologia: se si rivolgono al pediatra di fami-glia o al medico di medicina generale e il tipo di risposta che ricevono da tali professionisti. Ma, probabilmente, sono gli stessi genitori che offrono ai figli un modello analogo, non praticando essi stessi un corretto stile di vita. Un esempio è dato dalla difficoltà dei genitori nel riconoscere nei propri figli la presenza di obesità, una condizione morbosa altamente prevalente nella nostra regione, anche quando questa si presenta in for-ma grave e complicata: una tale situazione rende particolarmente difficile ottenere risultati nel trattamento dell’obesità del bambino, dal momento che risulta difficile coinvolgere tutto il nucleo familiare.

158 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 159: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Suggerimenti per l’azione La risposta del SSN alla situazione descritta dai risultati di HBSC do-vrebbe contemplare una maggiore sinergia con le agenzie di formazione, la scuola in primis. Dal momento che tali quadri sintomatici sono espres-sione di uno stile di vita sedentario, di un elevato stress e di cattive abitu-dini comportamentali, le azioni dovrebbero realizzarsi maggiormente in ambito educativo, prevenendo l’escalation di richieste sanitarie e focaliz-zandosi sulle modifiche degli stili di vita. È necessario rinforzare un percorso di educazione alla salute nelle scuole, rivolto ai ragazzi e alle loro famiglie, finalizzato alla promozione di comportamenti salutari e ad un innalzamento degli standard normativi di salute e di benessere: è probabile, infatti, che i giovani siano soddisfatti della loro salute solo in virtù della giovane età e non perché ad essa cor-risponda una reale condizione di benessere psico-fisico. Occorre, inoltre, incidere sullo stato e sulla percezione di benessere nel genere femminile che, con il procedere dell’adolescenza, mostra aree di maggiore vulne-rabilità rispetto al genere maschile: il ruolo del pediatra e del medico di famiglia può essere rilevante nell’ambito di questo processo.

7.5 Utilizzo di farmaci

Negli ultimi anni l’uso di farmaci in età evolutiva è aumentato: lo stu-dio Arno dimostra che bambini e adolescenti campani, rispetto a coetanei di altre regioni, sono sottoposti ad un più intenso trattamento farma-cologico, soprattutto per quanto riguarda l’uso di corticosteroidi, degli antibiotici e degli integratori vitaminici e “ricostituenti”. Ciò che più preoccupa, sia in Campania ma anche a livello nazionale, è il progressivo aumento dell’uso degli antidepressivi in questa fascia di età (Studio Arno, 2004 e 2007).

159Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 160: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tabella 7.4 - Figure 7.7 e 7.8Tabella 7.4: “Nell’ultimo mese hai preso medicine o farmaci?”, per genere.

Maschi%

Femmine%

Totale%

(N) (N) (N)

Nessun farmaco44.69 30.35 37.50

(139) (95) (234)

Sì, 1 farmaco35.69 43.45 39.58

(111) (136) (247)

Sì, > 1 farmaco19.61 26.20 22.92

(61) (82) (143)

Totale100 100 100

(311) (313) (624)

• A 15 anni, più di 1 adolescente su 2 ha assunto almeno un farmaco. • 2-3 adolescenti su 10 hanno assunto > 1 farmaco nel mese precedente l’indagine.

Figura 7.7: Percentuale di coloro che hanno preso farmaci nell’ul-timo mese (almeno 1), per età e genere (solo 15 anni).

• Le ragazze hanno assunto più spesso farmaci rispetto ai ragazzi.

160 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

54

69

0

20

40

60

80

100

Maschi Femmine

%

Page 161: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Figura 7.8: Percentuale di coloro che dichiarano di aver preso nell’ultimo mese almeno una volta medicine e farmaci per ‘mal di testa’, per età e genere (solo 15 anni).

• Anche per il “mal di testa” le ragazze superano i ragazzi nella frequenza di assun-zione di farmaci.

161Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Figura 7.8 – Percentuale di coloro che dichiarano di aver preso nell’ultimo mese almeno una volta medicine e farmaci per ‘mal di testa’, per età e genere (solo 15 anni)

38

46

0

20

40

60

80

100

Maschi Femmine

%

Page 162: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

IL COMMENTORagazzi e farmaciProf. Alfredo Pisacane, Dipartimento di Pediatria, Università Federico II.

Si nota una incongruenza tra ciò che i ragazzi riferiscono sul proprio stato di salute (molto buono o eccellente in circa il 90% dei casi) ed il fatto che un alto numero presenta sintomi o prende farmaci, anche ogni giorno. È probabile che la risposta alla domanda “Hai preso un farmaco nell’ul-tima settimana”? sia veritiera; ciò significherebbe una percezione, in par-te distorta, sul significato di “stato di salute molto buono o eccellente”. Siamo di fronte a un ottimismo eccessivo dei ragazzi o ad una tendenza eccessiva alla medicalizzazione di normali fatti della vita quotidiana (stan-chezza a fine giornata, difficoltà ad addormentarsi se litiga con il fidan-zato, mal di schiena se si sta seduti al computer in posizione scorretta per troppe ore)?

Suggerimenti per l’azione Non è “fisiologico” che un ragazzo di 15 anni, che si considera (e pro-babilmente è) in buona salute, prenda con tanta frequenza un farmaco. È necessario un approfondimento sul tipo di farmaci che si assumono (ed è utile sapere se si tratta di farmaci autosomministrati o prescritti). In un contesto-pilota, andrebbe studiato, con i ragazzi che fanno più uso di farmaci, se un colloquio motivazionale su stili di vita più salutari (fumo, alcol, ore di sonno necessarie, attività fisica) e sul coping con i piccoli acciacchi della vita (che raramente richiedono farmaci) possa ridurre il ricorso frequente ai farmaci.

7.6 Conclusioni

La percezione della salute e del benessere, il riportare sintomi psico-logici e/o somatici e l’utilizzo di farmaci sono indicatori che ci restitui-scono, anche se in modo sintetico, un’immagine della salute vista da una particolare angolatura. La frequente percezione di sintomi definiti “psico-logici” ed un benessere percepito che si riduce con l’aumentare dell’età

162 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 163: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

sono informazioni da non sottovalutare, soprattutto alla luce dell’aumen-to generalizzato dell’uso di psicofarmaci. Ancora una volta, si auspica una partnership tra operatori della Scuola e della Salute per la realizzazione di interventi di promozione della salute finalizzati a promuovere una pre-scrizione/auto-prescrizione ed un uso più responsabile dei farmaci.

Bibliografia capitolo 7 □ Burstroem B., Fredlund P. (2001). Self rated health: is it as good a predictor of subsequent mortality among adults in lower as well as in higher social classes? Journal of Community Health, 55: 836-840. □ Cantril H. (1965). The pattern of human concern. Rutgers University Press. □ Cavallo F., Zambon A., Borraccino A., Raven-Sieberer U., Torsheim T., Lemma P. and the HBSC Positive Health Group (2006). Girls growing through adolescence have a higher risk of poor health. Quality of Life Research, 15: 1577-1585. □ Cavallo F., Lemma P. (a cura di) (2005). Tra infanzia e adolescenza in Piemonte:“sane e malsane” abitudini. Indagine regionale sui comportamenti di salute tra gli 11 e i 15 anni. Torino: Edizioni Minerva Medica. □ Cavallo F., Lemma P., Santinello M., Giacchi M. (a cura di) (2007), Sti-li di vita e salute dei giovani italiani tra 11-15 anni. II Rapporto sui dati italiani dello studio internazionale HBSC. Padova: Cleup. □ Cavallo F., Lemma P. (a cura di) (2009), Tra infanzia e adolescenza in Piemonte:“sane e malsane” abitudini. II Indagine regionale sui comportamenti di salute tra gli 11 e i 15 anni. Padova: Cleup. □ Currie C., Gabhainn S.N., Godeauet E. (2008) Inequalities in young people's health: international report from the HBSC 2006/06 survey. WHO Policy Series: Health policy for children and adolescents Issue 5, WHO Regional Office for Europe, Copenhagen. □ Diener E. (1984). Subjective well-being. Psychological Bulletin, 95: 542-575. □ European Commission (1999). The evidence of Health Promotion Effec-tiveness, Report of the EC by IUHPE. Brussels, EC rif. ECSC-EC-EAEC.Hastings Report (1997). Gli scopi della medicina: nuove priorità. Politeia, 45: 1-48.

163Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 164: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

□ Haugeland S., Wold B., Stevenson J., Aarø L.E., Woynarowska B. (2001). Subjective health complaints in adolescence – a cross-national comparison of prevalence and dimensionality. European Journal of Public Health, 11 (3): 4-10. □ Herzlich C. (1973). Health and illness. London, Academic Press. □ Hetland J., Torsheim T., Aarø LE. (2002). Subjective health complaints in adolescence: dimensional structure and variation across gender and age. Scandina-vian Journal of Public Health, 30: 3, 223-230. □ Huebner E.S. (1991). Initial development of the students life satisfaction scale. School Psychology International, 12: 231-240. □ Idler E.L., Benyamini Y. (1997). Self-rated health and mortality: a review of twenty-seven community studies. Journal of Health and Social Behavior, 38: 21-37. □ Torsheim T., Wold B. (2001). School-related stress, school support, and somatic complaints: a general population study. Journal of adolescent research. Journal of Adolescent Research, 16 (3): 293-303. □ WHO (1948). Constitution adopted by the International Health Conference held in New York in 1946, signed on 22 July 1946, and entered into force on 7 April 1948 (http://www.who.int/governance/eb/constitution/en/index.html). □ WHO (1998). Health promotion glossary, Geneve, WHO. □ WHO, Regional Office for Europe (1999). Health 21: the health for all policy framework for the WHO European Region. European Health for All Aeries No. 6. □ WHO (2000). Cross-national comparisons of the prevalence and correlates of mental disorders. Bulletin of the WHO, 78 (4): 413-26."Progetto ARNO - Bambini e Farmaci in 3 ASL della Regione Campania. Rapporto 2004": http://osservatorioarno.cineca.org/rapporti/bambini_napoli.htm (Ultimo accesso ottobre 2010). L’utilizzo dei dati ARNO nella rete delle ASL . Documentazione di 20 anni di attività: http://osservatorioarno.cineca.org/rapporti/cineca_vent_20071.pdf (ultimo acceso ottobre 2010).Ryff, C.D., & Keyes, C.L.M. (1995). The structure of psychological well-being revisited. Journal of Personality and Social Psychology, 69, 719–727.

164 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 165: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Alcuni indicatori riassuntivi Dal momento che la mole di dati prodotta dal Sistema di Sorveglianza HBSC è davvero ingente, per favorire una migliore comprensione ed un’indispensabile sintesi da parte del lettore, vengono di seguito riportati alcuni tra gli indicatori principali delle aree indagate:

- Indice di Massa Corporea

- Consumo di frutta e verdura

- Attività fisica

- Sedentarierà

- Benessere

- Fumo e Alcol

- Scuola

- Bullismo

Tali indicatori sono descritti: • in grafici che includono separatamente dati del campione regionale della Campania e dati del campione nazionale;

• in grafici che includono contemporaneamente sia i dati regionali che quelli nazionali, al fine di favorire un più immediato, necessario, confronto.

165Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Page 166: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Seguono dunque, nell’ordine riportato, le seguenti tabelle:

Undicenni Dati regionaliDati nazionaliConfronto dati regionali e nazionali – MaschiConfronto dati regionali e nazionali – Femmine

TredicenniDati regionaliDati nazionaliConfronto dati regionali e nazionali – MaschiConfronto dati regionali e nazionali – Femmine

QuindicenniDati regionaliDati nazionaliConfronto dati regionali e nazionali – MaschiConfronto dati regionali e nazionali – Femmine

166 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Page 167: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Undic

enni –

Dat

i re

gio

nal

i167

Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Un

dic

en

ni –

Da

ti r

eg

ion

ali

4

35

94

1

4

0

26

37

33

16

49

28

7

25

95

2

12

1

39

48

39

12

4445

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Masch

iF

em

min

e

Page 168: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Undic

enni –

Dat

i naz

ional

i

168 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

U

nd

ice

nn

i –

Da

ti n

azio

na

li

3

33

92

1

3

0

18

41

36

25

48

18

7

19

93

2

9

1

30

48

48

24

43

23

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Masch

iF

em

min

e

Page 169: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Undic

enni –

Confr

onto

dat

i re

gio

nal

i e

naz

ional

i –

Mas

chi

169Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Un

dic

en

ni –

Co

nfr

on

to d

ati

re

gio

na

li e

na

zio

nali –

Ma

sc

hi

7

19

93

2

9

1

30

48

48

24

43

23

7

25

95

2

12

1

39

48

39

12

4445

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Cam

pan

iaIt

alia

Page 170: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Undic

enni –

Confr

onto

dat

i re

gio

nal

i e

naz

ional

i –

Fem

min

e

170 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

U

nd

ice

nn

i –

Co

nfr

on

to d

ati

re

gio

na

li e

na

zio

nali –

Fe

mm

ine

3

33

92

1

3

0

18

41

36

25

48

18

4

35

94

1

4

0

26

37

33

16

49

28

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Cam

pan

iaIt

alia

Page 171: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tre

dic

enni –

Dat

i re

gio

nal

i171

Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Tre

dic

en

ni –

Da

ti r

eg

ion

ali

4

11

94

3

11

2

42

60

30

15

38

23

55

94

4

19

4

51

57

48

13

31

36

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Masch

iF

em

min

e

Page 172: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tre

dic

enni –

Dat

i naz

ional

i

172 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Tre

dic

en

ni –

Da

ti n

azio

na

li

3

11

90

2

9

4

30

60

35

23

43

16

4

6

94

4

16

4

40

60

53

22

39

21

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Masch

iF

em

min

e

Page 173: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tre

dic

enni –

Confr

onto

dat

i re

gio

nal

i e

naz

ional

i –

Mas

chi

173Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Tre

dic

en

ni –

Co

nfr

on

to d

ati

re

gio

na

li e

na

zio

na

li –

Ma

sc

hi

4

6

94

4

16

4

40

60

53

22

39

21

55

94

4

19

4

51

57

48

13

31

36

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Cam

pan

iaIt

alia

Page 174: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Tre

dic

enni –

Confr

onto

dat

i re

gio

nal

i e

naz

ional

i –

Fem

min

e

174 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Tre

dic

en

ni –

Co

nfr

on

to d

ati

re

gio

na

li e

na

zio

na

li –

Fe

mm

ine

3

11

90

2

9

4

30

60

35

23

43

16

4

11

94

3

11

2

42

60

30

15

38

23

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Cam

pan

iaIt

alia

Page 175: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Quin

dic

enni –

Dat

i re

gio

nal

i175

Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Qu

ind

ice

nn

i –

Da

ti r

eg

ion

ali

1

13

87

7

18

14

34

58

21

19

38

18

3

6

93

14

37

15

51

64

42

13

30

40

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Masch

iF

em

min

e

Page 176: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Quin

dic

enni –

Dat

i naz

ional

i

176 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Q

uin

dic

en

ni –

Da

ti n

azio

na

li

1

11

85

12

24

20

26

62

28

25

41

12

3

7

93

20

41

19

39

60

49

20

35

21

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Masch

iF

em

min

e

Page 177: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Quin

dic

enni –

Confr

onto

dat

i re

gio

nal

i e

naz

ional

i –

Mas

chi

177Indagine regionale sui comportamenti di salutetra gli 11 e i 15 anni (2009 - 2010)

Comportamenti di salute dei ragazzi in età scolare

Qu

ind

ice

nn

i –

Co

nfr

on

to d

ati

re

gio

na

li e

na

zio

na

li –

Ma

sc

hi

3

7

93

20

41

19

39

60

49

20

35

21

3

6

93

14

37

15

51

64

42

13

30

40

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Cam

pan

iaIt

alia

Page 178: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Quin

dic

enni –

Confr

onto

dat

i re

gio

nal

i e

naz

ional

i –

Fem

min

e

178 Rapporto sui dati regionali della Campania HBSC 2009 - 2010

Stili di vita e salute dei giovani in età scolare

Q

uin

dic

en

ni –

Co

nfr

on

to d

ati

re

gio

na

li e

na

zio

na

li –

Fe

mm

ine

1

11

85

12

24

20

26

62

28

25

41

12

1

13

87

7

18

14

34

58

21

19

38

18

02

04

06

08

01

00

Bu

llis

mo

su

bìt

o ≥

2 v

olt

e u

ltim

i 2 m

esi

"Mi p

iace m

olt

o la s

cu

ola

"

Salu

te p

erc

ep

ita b

uo

na-e

ccellen

te

Ub

riacato

≥ 2

vo

lte

Alc

ol ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

Fu

mo

di sig

are

tta ≥

1 v

olt

a/s

ett

iman

a

ore

/gio

rno

PC

/Pla

ysta

tio

n ≥

2

ore

/gio

rno

TV

≥ 2

Att

ivit

à fis

ica ≥

4 g

iorn

i/sett

iman

a

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

verd

ura

Co

nsu

mo

qu

oti

dia

no

fru

tta

So

vra

pp

eso

-ob

esit

à

%

Cam

pan

iaIt

alia

Page 179: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco
Page 180: COLLANA AGENDUM EST 1 - A.S.L. Napoli 2 Nord :: Home · Prof.ssa Adriana Franzese Dott.ssa Maria Giuliano Dott.ssa Paola Iaccarino Idelson Dott.ssa Mariarosaria Licenziati Dott. Gianfranco

Finito di stampare nel mese di aprile 2011presso Grafica Elettronica