coldiretti cremona informa n.10/2011

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VI NewsLetter Informazione on line Venerdì 11/03/2011 – Anno VI, Numero 10 Caro-petrolio. Per l’agricoltura aggravio di costi di duecento milioni di euro Mucca pazza/1. Dopo dieci anni, + 650% nei consumi di prodotti tipici Mucca pazza/2. Nel 2010 nessun caso negli allevamenti italiani Energie rinnovabili. Nuovo decreto, è stop al fotovoltaico selvaggio Avvisi. Denunce volumi d’acqua / Telefonia Agritel / Mercato di C. Amica Ambiente. Festa dell’albero a Crema / Parco del Serio, premio letterario In agenda. Caf, campagna 730 / Tabella mercati / Agricoltura online e in tv ………………………………………………………………………… ………………… All’agricoltura il caro-petrolio costa 200 milioni di euro “Il prezzo della benzina alla pompa supera del 316% quello del latte alla stalla” Il prezzo del gasolio per l’attività agricola, che ha fatto segnare un aumento record, provoca un aggravio di costi stimabile in 200 milioni di euro su base annua per il settore. A stimarlo è la Coldiretti, in riferimento agli effetti del prezzo record raggiunto dal petrolio che sta condizionando anche l’agricoltura. Oltre all’aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori, in agricoltura il caro petrolio colpisce soprattutto le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali. A rischio sono gli oltre trentamila ettari di coltivazioni specializzate in serra che producono fiori e piante ornamentali ed ortaggi per le quali la Coldiretti chiede che sia annullata l’accisa sui carburanti destinati al riscaldamento, come già è avvenuto negli anni passati. In assenza di interventi tempestivi il risultato è un ulteriore via libera alle importazioni soprattutto da paesi extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la manodopera e si utilizzano pratiche di coltivazione dannose per la salute e l’ambiente bandite dall’Ue. Ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica incidono dal 30 al 35% per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici mette a rischio la competitività delle imprese Made in Italy e va affrontata con interventi strutturali in un Paese dove l’86% delle merci viaggia su strada. “Il prezzo della benzina alla pompa supera del 316% quello del latte alla stalla! E intanto, negli allevamenti, l’aumento del 17% dei costi dei mangimi non permette più di garantire l’alimentazione degli animali” questa la denuncia degli allevatori della Coldiretti, che a Roma hanno lasciato le stalle per dar vita ad una ‘singolare’ protesta su un barcone sul Tevere. Il costo del pasto delle mucche è infatti cresciuto in percentuale otto volte in più di quello degli uomini con gli alimentari che, secondo l’Istat, sono aumentati del 2% nello stesso periodo.

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il diario in posta elettronica di Coldiretti Cremona

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VI

NewsLetter

Informazione on line

Venerdì 11/03/2011 – Anno VI, Numero 10

Caro-petrolio. Per l’agricoltura aggravio di costi di duecento milioni di euro

Mucca pazza/1. Dopo dieci anni, + 650% nei consumi di prodotti tipici

Mucca pazza/2. Nel 2010 nessun caso negli allevamenti italiani

Energie rinnovabili. Nuovo decreto, è stop al fotovoltaico selvaggio

Avvisi. Denunce volumi d’acqua / Telefonia Agritel / Mercato di C. Amica

Ambiente. Festa dell’albero a Crema / Parco del Serio, premio letterario

In agenda. Caf, campagna 730 / Tabella mercati / Agricoltura online e in tv ………………………………………………………………………… …………………

All’agricoltura il caro-petrolio costa 200 milioni di euro

“Il prezzo della benzina alla pompa supera del 316% quello del latte alla stalla”

Il prezzo del gasolio per l’attività agricola, che ha fatto segnare un aumento record, provoca un

aggravio di costi stimabile in 200 milioni di euro su base annua per il settore. A stimarlo è la

Coldiretti, in riferimento agli effetti del prezzo record raggiunto dal petrolio che sta

condizionando anche l’agricoltura. Oltre all’aumento dei costi per il movimento delle macchine

come i trattori, in agricoltura il caro petrolio colpisce soprattutto le attività agricole che

utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come

le stalle, ma anche per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali.

A rischio sono gli oltre trentamila ettari di coltivazioni specializzate in serra che producono

fiori e piante ornamentali ed ortaggi per le quali la Coldiretti chiede che sia annullata l’accisa

sui carburanti destinati al riscaldamento, come già è avvenuto negli anni passati. In assenza di

interventi tempestivi il risultato è un ulteriore via libera alle importazioni soprattutto da paesi

extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la manodopera e si

utilizzano pratiche di coltivazione dannose per la salute e l’ambiente bandite dall’Ue.

Ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio è l’intero sistema agroalimentare dove i

costi della logistica incidono dal 30 al 35% per frutta e verdura e assorbono in media un quarto

del fatturato delle imprese agroalimentari. La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri

costi logistici mette a rischio la competitività delle imprese Made in Italy e va affrontata con

interventi strutturali in un Paese dove l’86% delle merci viaggia su strada.

“Il prezzo della benzina alla pompa supera del 316% quello del latte alla stalla! E intanto, negli

allevamenti, l’aumento del 17% dei costi dei mangimi non permette più di garantire

l’alimentazione degli animali” questa la denuncia degli allevatori della Coldiretti, che a Roma

hanno lasciato le stalle per dar vita ad una ‘singolare’ protesta su un barcone sul Tevere.

Il costo del pasto delle mucche è infatti cresciuto in percentuale otto volte in più di quello degli

uomini con gli alimentari che, secondo l’Istat, sono aumentati del 2% nello stesso periodo.

MUCCA PAZZA. COLDIRETTI: DOPO 10 ANNI + 650%

NEI CONSUMI DI PRODOTTI TIPICI L’ emergenza “mucca pazza” ha contribuito a spingere nei dieci anni successivi i consumi di prodotti tipici degli italiani che sono aumentati del 650% per un valore che ha raggiunto i 7,5 miliardi di euro. E’ quanto è emerso nell’incontro “Mucca pazza: dieci anni dopo”, promosso dalla Coldiretti e dalla Fondazione Univerde il 9 marzo, a dieci anni dal varo delle misure

emergenziali nazionali. In questo decennio si è verificato il raddoppio del numero di prodotti a denominazioni di origi- ne protetta (Dop/Igp) nazionali riconosciuti dall’U.E. che ha con-sentito di sorpassare la Francia conquistando la leadership europea con gli attuali 221 prodotti tutelati.

(Nella foto: un momento dell’incontro a Palazzo Rospigliosi, nel corso dell’intervento del Presidente Sergio Marini)

“La mucca pazza è stata uno spartiacque tra un modello di sviluppo dell’agroalimentare rivolto solo al contenimento dei costi ed uno attento alla qualità, all’ambiente e alla sicurezza alimentare che si è affermato e ha permesso all’Italia di conquistare la leadership in Europa”, ha affermato il Presidente di Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “a cambiare è stato anche il modello di consumo che si è arricchito dei valori della eticità, della sostenibilità, della qualità e della sicurezza”. Il cibo - ha detto Marini - per il produttore non è più solo costo e per il consumatore non è più solo prezzo. Una svolta che è stato sostenuta anche dalla Riforma della Politica Agricola Europea che dovrà presto affrontare nuovi e decisi cambiamenti.

Dall’emergenza mucca pazza è emersa dunque – evidenzia la Coldiretti – un’agricoltura rigenerata attenta alla qualità delle produzioni, alla salute, all’ambiente e alla tutela della biodiversità come dimostra il fatto che, dopo aver rischiato l’estinzione, si è verificato un aumento record del 39% negli ultimi dieci anni degli esemplari di bovini appartenenti alle cinque storiche razze italiane con la presenza sul territorio nazionale di 147mila animali iscritti al libro genealogico allevati in 5.366 stalle italiane. Di fatto la mucca pazza ha determinato un deciso cambiamento dell’allevamento italiano e "salvato dall'estinzione" - continua la Coldiretti - l'intero patrimonio di razze bovine Made in Italy come la maestosa chianina che ha avuto il più elevato tasso di crescita e può ora contare su 46.553 esemplari, ma anche la romagnola (15.416 animali), la marchigiana (52.344), la podolica (23.370) e la maremmana (9.212) il cui numero era sceso progressivamente fino al 2000 in tutta la penisola.

La decisa svolta nei consumi e nella produzione verso sistemi di produzione più sostenibili è confermato dal fatto che il fatturato dei prodotti biologici in dieci anni è triplicato passando da meno di un miliardo di euro del 2000 agli oltre tre miliardi di euro attuali mentre si è più che dimezzata la presenza di residui chimici nella frutta e verdura, con i campioni di frutta e ortaggi

irregolari che sono scesi dal 2 per cento del 2000 ad appena lo 0,8 per cento attuali, rispetto alla media del 3,5 per cento a livello europeo secondo il rapporto sul “Controllo ufficiale dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale” del Ministero della Salute.

Un risultato sostenuto da un sistema nazionale di controllo da primato con oltre un milione tra le verifiche e le ispezioni effettuate sul Made in Italy alimentare nel 2010, tra Agenzie delle Dogane, Nas dei Carabinieri, Istituto Controllo Qualità, Capitanerie di Porto, Corpo Forestale e Carabinieri delle Politiche Agricole, Asl, ai quali si aggiunge l’attività degli organismi privati.

Con l’emergenza mucca pazza è anche iniziato in Italia un percorso, sostenuto dalla Coldiretti, per garantire la rintracciabilità delle produzioni dal campo alla tavola con un adeguato sistema di etichettatura di origine che ha portato, in 10 anni, all'obbligo di indicare la provenienza dal 1 gennaio 2002 per la carne bovina, all'arrivo dal 1° gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, dall'obbligo scattato il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco, all'etichetta del pollo Made in Italy dal 17 ottobre 2005, all'etichettatura di origine per la passata di pomodoro a partire dal 1 gennaio 2008 che è divenuta obbligatoria anche per l’extravergine di oliva dal 1 luglio 2009. Ad oggi tuttavia – precisa la Coldiretti - circa la metà della spesa resta anonima in attesa dell’attuazione della legge nazionale sull’obbligo di indicare l’origine in etichetta, approvata il 18 gennaio 2001, che prevede l’emanazione di decreti per i singoli prodotti ancora mancanti.

L’esperienza mucca pazza provocata dagli effetti dell’uso delle farine animali nell’alimentazione del bestiame, a lungo suggerito dal mondo scientifico, ha anche rappresentato - conclude la Coldiretti - un precedente importante per l’attuazione del principio della precauzione nell’introduzione di nuove tecnologie nell’ambito alimentare che di fatto ha contribuito ad evitare contaminazioni da Ogm nell’agricoltura italiana.

EFFETTO MUCCA PAZZA SULLE TAVOLE ITALIANE DOPO 10 ANNI

+ 650 % consumo di prodotti tipici per un valore di 7,5 miliardi + 200 % consumo di prodotti biologici per un valore di 3 miliardi di euro + 63 % quantità di carne chianina consumata - 60 % residui chimici irregolari in frutta e verdura 50 % della spesa con etichettatura di origine

221 a 182: L’ITALIA SUPERA LA FRANCIA NELLA LEADERSHIP DEI PRODOTTI DOP/IGP

2000 2004 2011 ITALIA 103 142 221

FRANCIA 118 141 182 TOTALE 547 - 1000

I CIBI CON L'ETICHETTA D'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di provenienza E quelli senza Carne di pollo e derivati Pasta Carne bovina Carne di maiale e salumi Frutta e verdura fresche Carne di coniglio Uova Frutta e verdura trasformata Miele Derivati del pomodoro diversi da passata Passata di pomodoro Formaggi Latte fresco Derivati dei cereali (pane, pasta) Pesce Carne di pecora e agnello Extravergine di oliva Latte a lunga conservazione

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

MUCCA PAZZA: NEL 2010 NESSUN CASO NEGLI ALLEVAMENTI ITALIANI

Nel 2010 per la prima volta nessun caso di mucca pazza si è verificato negli allevamenti italiani, a conferma dell’efficacia delle misure di prevenzione adottate durante i dieci anni dall’inizio dell’emergenza nel 2001 quando si scoprirono 50 casi. E’ quanto è emerso nel corso dell’incontro “Mucca pazza: dieci anni dopo”, promosso dalla Coldiretti e dalla Fondazione Univerde il 9 marzo, a dieci anni dal varo delle misure emergenziali nazionali, che ha confermato l’assoluta garanzia di sicurezza della carne italiana.

L'encefalopatia spongiforme bovina (Bse), cosiddetta sindrome della “mucca pazza”, viene diagnosticata per la prima volta in un allevamento in Gran Bretagna nel 1985 e qualche anno dopo le farine animali, utilizzate come mangime destinato all’alimentazione del bestiame, vengono identificate come causa dell'epidemia dopo essere state a lungo sponsorizzate da gran parte del mondo scientifico. “Si è trattato della dimostrazione che la scienza non è infallibile e che, quando si tratta di questioni alimentari, occorre procedere con prudenza per evitare danni irreparabili”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che la “mucca pazza ha rappresentato un precedente determinante per l’affermazione del principio della precauzione nell’introduzione di nuove tecnologie nell’ambito alimentare che di fatto ha contribuito ad evitare contaminazioni da Ogm (Organismi Geneticamente Modificati) nell’agricoltura italiana”.

Dalla Gran Bretagna dove si sono verificati centinaia di migliaia di casi negli allevamenti la malattia è stata “esportata” in tutta Europa nonostante i provvedimenti cautelativi adottati dall’Unione Europea. Il primo caso di mucca pazza in Italia viene individuato il 16 gennaio 2001 e riguarda una vacca di circa 6 anni di età, macellata l'11 gennaio che proviene da un allevamento del bresciano. L'animale era stato sottoposto ad esame nell'ambito del programma di screening di massa sugli animali superiori ai trenta mesi macellati, in vigore dal 1 gennaio 2001 e il ministro della Sanità decide per l'abbattimento di tutti i capi di bestiame provenienti dall'allevamento dove è stata trovata la vacca con il morbo il 17 gennaio 2001. In quell’anno vengono individuati 50 casi in Italia, un numero estremamente contenuto, rispetto agli altri paesi europei, che tuttavia non mancherà di provocare pesanti effetti sui quasi centomila allevamenti italiani, a causa del drastico crollo dei consumi. Tempestivamente la Coldiretti presenta la proposta al Governo di un piano globale per la zootecnia italiana e le iniziative di mobilitazione a sostegno. I contenuti dell’intervento straordinario di rigenerazione del patrimonio zootecnico da approvare con la massima urgenza sono finalizzati a garantire la sicurezza alimentare, ad avviare una riforma strutturale e organica del settore e ad assicurare la trasparenza dell'informazione.

Dopo 10 anni la Bse è di fatto scomparsa dagli allevamenti italiani, sottolinea la Coldiretti, per l'efficacia delle misure adottate per far fronte all'emergenza come il monitoraggio di tutti gli animali macellati di età a rischio, il divieto dell'uso delle farine animali nell'alimen-tazione del bestiame e l'eliminazione degli organi a rischio Bse dalla catena alimentare. Per le misure di sorveglianza “attiva” sono stati spesi dal 2001 ad oggi oltre 6 milioni di test finanziati dallo Stato italiano per un costo stimabile oltre i 100 milioni di euro.

www.ilpuntocoldiretti.it

E’ il giornale online, creato da Coldiretti, rivolto alle imprese del sistema agroalimentare. Assicura un costante aggiornamento su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, credito, energia, previdenza, formazione, qualità, innovazione e ricerca, scadenze e prezzi, previsioni meteo. L’indirizzo è: www.ilpuntocoldiretti.it.

Decreto sulle energie rinnovabili E’ stop al fotovoltaico ‘selvaggio’

La possibilità di installare impianti che producano al massimo un megawatt e non occupino

più del 10% della superficie agricola aziendale rappresenta un punto di equilibrio tra

l’esigenza di tutelare la produzione alimentare evitando fenomeni speculativi e la possibilità

per le imprese agricole di contribuire alla produzione di energia rinnovabile garantendosi così

una integrazione di reddito nella direzione di una moderna impresa multifunzionale. E’

quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento al decreto

legislativo sull’energia da fonti rinnovabili, approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevede

anche misure per il fotovoltaico nei terreni agricoli su proposta del Ministero delle Politiche

agricole. E di bionergie si è parlato nel recente vertice tra Coldiretti e l’Assessorato

Regionale all’Agricoltura, svoltosi a Milano nella sede dell’Organizzazione degli agricoltori.

L’Assessore De Capitani ha confermato che la Regione Lombardia sta mettendo a punto

un’iniziativa legislativa per porre un freno al consumo di suolo e alle speculazioni.

“E’ necessario regolamentare gli impianti a biogas in modo da preservare i suoli agricoli

dalle mire economiche di imprenditori lontani dall’agricoltura e pronti a tutto pur di ottenere

guadagni a breve termine” ha affermato Coldiretti Lombardia. Un fenomeno di particolare

rilevanza nella provincia di Cremona, dove il 15% del suolo agricolo è già stato dedicato agli

impianti a biogas, per i quali sono in corso di realizzazione quasi 130 progetti (di cui 50 già

in esercizio, 28 in costruzione e il resto in fase di autorizzazione). Il tutto si è tradotto in

un’impennata negli affitti dei terreni, con canoni di locazione sempre più onerosi.

LAVORO: NEI CAMPI CALO RECORD DEGLI INFORTUNI (- 38% IN 10 ANNI)

E’ nelle campagne che si è verificata nel 2010 la maggiore riduzione degli infortuni sul lavoro,

che hanno registrato una riduzione del 38% in dieci anni con un calo del 25% per le morti nello

stesso periodo. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’Inail che

evidenzia una riduzione anche rispetto al 2009 con un calo del 4,9% degli infortuni e del

10,2% per le morti, ben al di sopra della media. Molto resta tuttavia da fare e per questo –

sottolinea la Coldiretti – è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con

interventi per la semplificazione, la trasparenza, l'innovazione e la formazione, che sappiano

accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto. Il trend conferma il prezioso

lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni per rendere il lavoro in

agricoltura tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro come dimostra il progressivo

e costante calo degli infortuni con tassi nettamente superiori a quelli degli altri settori. Un

risultato che è frutto dell'impegno degli imprenditori e dei lavoratori - evidenzia Coldiretti - per

lo sviluppo di un'agricoltura al servizio della sicurezza della salute, dell'ambiente e dell'alimen-

tazione, che vuole conciliare gli interessi delle imprese, degli occupati e dei consumatori.

IL CALO RECORD DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO IN AGRICOLTURA

ANNO 2001 2009 2010

NUMERO 80637 52665 50100

MORTALI 154 128 115

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Inail

FESTA DELL’ALBERO IL 24 MARZO A CREMA

Campagna Amica in piazza Duomo nel segno del dialogo con alunni e famiglie

Ci sarà anche la Coldiretti – con Giovani Impresa e l’immancabile gazebo giallo di Campagna

Amica – giovedì 24 marzo nel cuore della città di Crema, per prendere parte alla tredicesima

edizione della “Festa dell’albero”, attesa manifestazione che vedrà gli studenti dell’Istituto

Agrario Stanga distribuire centinaia di pianticelle autoctone, che saranno consegnate a quanti

s’impegneranno a metterle a dimora nel proprio orto o giardino, prendendosene cura.

L’appuntamento è in piazza Duomo, per l’intera mattinata.

Sotto il gazebo di Campagna Amica, alunni, insegnanti e genitori potranno trovare tutte le

informazioni sui prodotti tipici della nostra terra e sulle azioni della Coldiretti, volte a garantire

un’alimentazione sicura e di qualità. Offerta dall’azienda Banderini di Rivarolo del Re, ogni

alunno avrà in dono una mela, quale invito a scegliere una merenda sana e genuina.

La Festa dell’Albero a Crema è solo uno dei tanti appuntamenti che vedono Coldiretti Cremona

impegnata in un dialogo attento e leale con i cittadini-consumatori, a partire dai più piccoli.

A tal proposito, continuano le originali ‘lezioni’ proposte dal team di Campagna Amica nelle

scuole del territorio, nell’ambito del progetto didattico Agribenessere… a Scuola di Salute.

Traguardo dei percorsi, calibrati a seconda dell’età degli interlocutori, resta l’impegno di

guidare bambini e ragazzi verso un’alimentazione corretta ed equilibrata, naturalmente Made in

Italy, nonché alla conoscenza dell’agricoltura e alla cura dell’ambiente.

TREDICESIMA FESTA DELL’ALBERO CREMA, 24 MARZO 2011 – PIAZZA DUOMO

Riportiamo il programma della festa, a cura dell’Istituto Agrario Stanga (Crema):

♦ Appuntamento il 24 marzo a Crema, in piazza Duomo, dalle ore 9.00 alle 12.30

♦ Ore 10.30 arrivo delle autorità religiose e degli amministratori locali e provinciali, visita

dei vari stands che animano la festa, cerimonia di consegna degli alberi

♦ Alle ore 11.00 premiazione delle classi vincitrici del concorso Gli alberi, testimoni

dell’Unità d’Italia, iniziativa che vuole celebrare la nascita della nostra Nazione.

♦ Durante la festa gli studenti dell’Istituto Agrario Stanga distribuiranno giovani piantine

autoctone, con l’impegno per chi le riceve di metterle a dimora e curarle

♦ Quest’anno, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, verranno

distribuite a tutti gli alunni partecipanti le bandierine con il tricolore italiano

♦ Verrà regalato un vasetto di viole a tutti i bambini e agli studenti delle classi che

parteciperanno alla festa

Agricoltura e Ambiente sono in tv

W l’Agricoltura, la trasmissione tv proposta da Coldiretti Cremona, va in onda:

- ogni giovedì, ore 20.15 circa, su TeleColor e PrimaRete

- in replica la domenica, ore 13, su Telecolor.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

INVITO DAL PARCO DEL SERIO:

PREMIO LETTERARIO

I Racconti del Parco

Il Parco del Serio invita “tutti coloro che si cimentano con carta e penna, hanno a cuore le

tematiche dell’ecologia e vogliono valorizzarle attraverso la parola scritta” a partecipare al

Concorso Letterario I Racconti del Parco, iniziativa dedicata all’ecologia e alla creatività, al

territorio e alla natura. Il Concorso è promosso dal Parco dei Colli di Bergamo con la

collaborazione del Parco delle Orobie Bergamasche, del Parco Adda Nord e da quest’anno

anche del Parco del Serio. Tutte le informazioni (con regolamento, scheda di iscrizione,

indicazioni in merito ai premi e flyer relativi al concorso) sono sul sito del Parco dei Colli di

Bergamo all’indirizzo: http://www.parcocollibergamo.it/ITA/altro/premio_letterario.asp.

Il concorso prevede due sezioni:

♦ PER ADULTI E STUDENTI

I racconti del Parco, un racconto

verde per un ambiente sempre più

verde. Le tematiche affrontate dovranno

avere un’attinenza con la natura,

l’ambiente e la storia di uno o più

parchi coinvolti.

♦ PER ADULTI

Favole per i più piccoli. Le tematiche affrontate (natura,

l’ambiente e la storia di uno o più

parchi coinvolti) dovranno essere

declinate in racconti destinati ai

bambini.

Tutti gli scrittori potranno, inoltre, cimentarsi nella rielaborazione del loro racconto in un Nano Racconto. Un romanzo, un

aforisma, una storia, una freddura, un proverbio, una poesia: tutto quello che si riesce a

pensare, iniziare e finire in sole dieci parole.

www.cremona.coldiretti.it

Www.cremona.coldiretti.it è l’indirizzo del sito di Coldiretti Cremona. Uno strumento di

informazione e comunicazione, aggiornato in tempo reale, rivolto agli imprenditori agricoli e

a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione

made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente.

AVVISI

Caf Coldiretti, si è aperta la “Campagna 730”

Caf Coldiretti è il Centro di Assistenza Fiscale

costituito dalla Coldiretti. Opera dal 1993

garantendo assistenza qualificata nell’intero

arco dell’anno a tutti i Cittadini che ne fanno

richiesta. Siamo a disposizione di tutti i

Cittadini per la compilazione e la presentazione

del Modello 730.

I nostri uffici sono a: CREMONA.

♦ Ufficio Zona di via Ruffini, 28

Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940

♦ Sede di via Ala Ponzone, 8 III piano

Tel. 0372.499811 - Fax 0372.499899

SORESINA.

♦ Ufficio Zona di via Matteotti, 12

Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980

CASALMAGGIORE.

♦ Ufficio Zona di via Cairoli, 3

Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970

CREMA.

♦ Ufficio Zona di via del Macello, 34/36

Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925

Mercato di Campagna Amica, il calendario

CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì, dalle ore 8 alle 13

CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina

SORESINA. Il lunedì, ore 8-13, davanti al Palazzo Comunale

PANDINO. Il 2° e il 4° lunedì del mese, in via Umberto I

VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma

CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi

BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la seconda domenica del mese

CREMA. In via Terni, prossimo appuntamento domenica 20 marzo.

AVVISI

DENUNCE ANNUALI DEI VOLUMI D'ACQUA PUBBLICA PRELEVATA di cui al D.Lgs. 3.4.2006, n. 152

E PAGAMENTO DEI CANONI IDRICI 2011.

Si ricorda a tutte le aziende che derivano acqua da:

un corso d’acqua superficiale o da un fontanile

da uno o più pozzi per qualsiasi uso (zootecnico, irriguo, igienico, antincendio,

domestico, ecc…)

l’obbligo di presentare in Provincia la denuncia dei volumi d’acqua derivati e ad effettuare il

pagamento del canone idrico entro il 31 MARZO 2011.

La Regione Lombardia sta effettuando l’invio dei bollettini a tutte le utenze; si ricorda che il

pagamento del canone idrico alla regione è dovuto, anche se per qualsiasi disguido non

dovesse arrivare il bollettino prestampato dalla Regione. Gli interessati per informazioni sono

pregati di rivolgersi quanto prima al proprio Ufficio di Zona.

Agritel, la telefonia che fa risparmiare le imprese

Agritel è la società creata dalla Coldiretti per accentrare i costi di Telefonia Mobile per tutte le

strutture Coldiretti e i rispettivi associati. In un momento in cui l’economia è in crisi e i costi

aziendali aumentano, Agritel è una risposta concreta per ridurre i costi. Va inserita in

quest’ottica di risparmio la convenzione stipulata tra Agritel e le Società di Servizio Coldiretti

che porterebbe ad un risparmio per l’azienda quantificabile in una media tra il 30 ed il 45%.

INCARICATI DI ZONA

SORESINA - Via Matteotti, 12 - Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980

Incaricato Agritel: Mauro Boni - [email protected]

CREMONA - Via Ruffini, 28 - Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940

Incaricato Agritel: Katia Martelli - [email protected]

CREMA - Via Macello, 34 - Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925

Incaricato Agritel: Davide Porrini - [email protected]

CASALMAGGIORE – Via Cairoli, 3 - Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970

Incaricato Agritel: Valentina Bassi - [email protected]

UFFICIO PROVINCIALE

CREMONA - Via Ala Ponzone n.8 - Tel. 0372.499811 - Fax 0372.499899

Responsabile Provinciale: Bruno Toscani - [email protected]

Alè, Alè, Alè

SI SEGNALA CHE GIOVEDI’ 17 MARZO 2011 NELLA FESTA DEI 150 DELL’UNITÀ D’ITALIA

GLI UFFICI DI COLDIRETTI CREMONA E IMPRESA VERDE CREMONA RESTERANNO CHIUSI

MERCATI –DA VENERDI’ 4 A GIOVEDI’ 10 MARZO 2011

PRODOTTO Unità di

misura

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

FRUMENTO

tenero buono

mercantile Tonn. 245 – 248 n.q. 275,0-278,0

(fino) 282,0-286

GRANOTURCO

ibr. naz.

14% um. Tonn. 234 – 235 245,0-246,0 235-237 248,0-249

SEMI di SOIA Nazionale

Tonn. n.q. 406,0-408,0 385,0-390,0 Sorgo nazionale

240,0-243

ORZO naz.

p.spec. 55-60

p.spec. 66-68 Tonn.

n.q. n.q.

n.q. n.q.

n.q. n.q.

241,0-246,0 252,0-255,0

CRUSCA alla rinfusa

Tonn. 146 – 148 144,0-145,0 155,0-158 145,0-146,0

FIENO

Magg. ’10

Agostano Tonn. 130 – 150

118,0-132,0 120,0-130,0

Magg. 1° taglio

in cascina 130,0 -135

Medica fienata 1° t.

130.0-150,0

PAGLIA press. (rotoballe) ’10

Tonn. 130 – 140 124,0-136,0 da mietitrebbia

in cascina

103-108

Paglia di frumento

press. 100-105

SUINI lattonzoli locali

15 kg 3,540 3,580 3,500 3,520

SUINI lattonzoli locali

25 kg 2,550 2,550 2,480 2,570

SUINI lattonzoli locali

30 kg 2,280 2,330 2,220 2,330

SUINI lattonzoli locali

40 kg 1,870 1,890 1,840 1,910

SUINI da macello

156 kg 1,205 n.q. 1,215 1,216

SUINI da macello

176 kg 1,265 n.q. 1,265 1,270

SUINI

da macello Oltre

176 kg 1,235 n.q. 1,175 1,240

VACCHE FRIS.

1° qualità (p.v.) kg. 2,10-2,40

MONTICHIARI 1,00-1,10

da macello 1,070-1,170

VACCHE FRIS.

2° qualità (p.v.) kg. 1,85-2,00

MONTICHIARI 0,65-0,75

0,78-0,88

MANZE scott. 24 mesi

kg. 2,10-2,60 Vitelloni da macello

24/30 mesi 1,25-1,35

1,20-1,190

Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500)

1,26 – 1,41

PRODOTTO

Unità di

misura

CREMONA

MILANO

MANTOVA

MODENA

VITELLI baliotti fris. (p.v.)

50-60

kg. 1,00-1,30

MONTICHIARI

1,00-1,30 (da 46 a 55 kg)

1,70-2,00 1,50-2,00

VITELLI baliotti

pie blu belga p.v 50-60

kg. 3,00-4,00

MONTICHIARI 3,50-4,10

4,10-4,50 3,26-4,30

BURRO pastorizzato

kg. 3,30-3,35 past. n.p. centr. n.p.

2,90 Zangolato di creme

X burrificaz. 2,60

PROVOLONE

VALPADANA

fino a 3 mesi kg.

(dolce) 4,95-5,15

n.p. n.q. --

PROVOLONE

VALPADANA

oltre 3 mesi kg.

(piccante) 5,10-5,50

n.p. n.q. PARM. REGGIANO

12 mesi 11,10-11,40

GRANA scelto stag. 9 mesi

kg. 8,00-830 n.p. 8,20-8,45

PARMIGIANO

REGGIANO

fino a 24 m 12,30-12,60

GRANA scelto stag. 12-15 mesi

kg. 8,55-8,75 n.p. 8,70-8,95 PARMIG. REGG.

30 mesi e oltre 13,40-13,80

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona

avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed

interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati.

Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale.

Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il

comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari.

Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati qui riportati.

Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.

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