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La Crisi dei Missili di Cuba (CMC) 14 ottobre – 28 ottobre 1962 1 CMC

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La Crisi dei Missili di Cuba (CMC)

14 ottobre – 28 ottobre 1962

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Antefatti: • La guerra fredda • I protagonisti • Il muro di Berlino

Cuba: • La rivoluzione socialista • I missili sovietici • I 13 giorni

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«GUERRA FREDDA» L‘espressione iniziò a diffondersi dal 1947 per definire lo stato delle relazioni internazionali che si andava delineando dopo la Seconda guerra mondiale, a causa della sempre più evidente spaccatura tra l’URSS, che aveva occupato l’Europa orientale, e gli USA, che si erano affermati come maggiore potenza dell’Occidente democratico. La contrapposizione tra gli stati appartenenti al blocco sovietico e quelli appartenenti al blocco atlantico diede origine a un Mondo Bipolare (effetto matrioska)

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LA COMPETIZIONE Sul finire degli anni 50 alcuni elementi avevano diffuso impressione che URSS fosse in vantaggio: • 1957 lancio Sputnik (primo satellite artificiale) • Sul piano economico il tasso crescita delle

economie pianificate più alto di quelle capitaliste

• Lo sviluppo del processo di indipendenza di parti dell’Africa (17 nuovi stati solo nel 1960) attratte da modello socialista

LA PSICOSI Alert America! Esercitazioni per proteggersi dal pericolo della bomba atomica Duck and Cover https://www.youtube.com/watch?v=IKqXu-5jw60

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John Fitzgerald Kennedy 29/1/1961 - 22/11/1963

Nikita Sergeevic Kruscev 14 /9/1953 –14/10/1964

I PROTAGONISTI

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13 agosto 1961 I Sovietici costruirono a Berlino un muro per impedire la fuoruscita di tedeschi dell’Est.

IL MURO DI BERLINO

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CUBA CUBA

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LA RIVOLUZIONE CASTRISTA

Nel 1952, mentre cresceva l’influenza del Partido Socialista Popular (PSP) e dei sindacati, Fulgencio Batista, in seguito a un golpe, instaurò una dittatura caratterizzata da una rigida conservazione sociale e da una stretta alleanza con gli Stati Uniti.

La crisi economica degli anni Cinquanta, le politiche e la corruzione di Batista fecero crescere l’opposizione al regime.

Tra gli oppositori c’era Fidel Castro, un giovane avvocato che aveva studiato all’Avana presso i gesuiti.

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Il 1959, Castro assieme a Ernesto “Che” Guevara diede inizio alla guerriglia che costrinse alla fuga Batista. Fidel Castro assunse il ruolo di comandante delle forze armate e poi di primo ministro: Cuba fu dichiarata Stato socialista il 16 aprile 1961. Castro avviò una politica di riforme radicali e stabilì relazioni diplomatiche con l’URSS. Tutto questo fu visto dagli USA come un’ingerenza e un pericolo inaccettabile.

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Nel 1961 Kennedy, appena diventato Presidente, sostenne un’invasione dell’isola da parte di esuli cubani che però fallì.

«Sbarco nella Baia dei porci»

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Il 14 ottobre 1962 un U2 americano sorvolò Cuba e scattò 928 foto di siti sospetti. La sera del 15 ottobre il centro di interpretazione fotografica della CIA comunicò al Dipartimento di Stato i risultati della sua analisi: i sovietici stavano costruendo una base per missili nucleari a medio raggio nella parte occidentale dell’isola di Cuba ad appena 140 chilometri di distanza dalle coste americane. I missili russi a testata nucleare SS4 avrebbero potuto distruggere molte città compresa Washington, in pochi minuti (potevano raggiungere Washington in circa 20 minuti e avevano un raggio di azione di gittata media di circa 1.600 chilometri).

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Immagine di una mappa che venne utilizzata per illustrare il raggio di azione dei missili nucleari in costruzione a Cuba

LA CRISI DEI MISSILI

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Gli Stati Uniti nei confronti dell’URSS avevano comunque un vantaggio di 17-a-1 nell’armamento nucleare. Inoltre gli USA avevano installato basi con armi nucleari lungo i confini tra Russia e Turchia e in Italia. Per il Presidente russo e il Presidente cubano, Fidel Castro, la tentata e fallita aggressione della Baia dei Porci giustificava l’esigenza di una struttura difensiva. Ma per la prima volta gli USA, che non avevano mai combattuto sul proprio suolo, si trovavano armi nucleari a poca distanza dal loro territorio.

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La mattina dopo, il 16 ottobre, le fotografie vennero mostrate al presidente Kennedy. Quel giorno cominciò la più grave crisi dall’inizio della guerra fredda: per tredici lunghi giorni Urss e Usa si fronteggiarono, arrivando vicini alla guerra. La decisione di non permettere all’Urss l’installazione dei missili fu unanime. La posta in gioco era però altissima: se non si fosse trovato il modo di fermare lo spiegamento dei missili, il prestigio degli Stati Uniti e la sua leadership mondiale ne sarebbero stati irrimediabilmente compromessi e ciò era per la Casa Bianca inaccettabile. Ma un confronto spinto alle estreme conseguenze avrebbe fatto scoppiare una guerra mondiale tra potenze dotate di armamento nucleare.

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Contro il parere dei “falchi” militari (tra i quali si segnalava per la sua durezza il generale Curtis E. Lemay, capo di Stato Maggiore dell’aviazione e distruttore delle città giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale) Kennedy respinse l’opzione militare diretta, preferendo quella della “quarantena” navale di Cuba, con il divieto a navi di qualunque nazionalità di avvicinarsi all’isola senza subire un’ispezione. Il termine quarantena fu scelto al posto di “blocco“, perché quest’ultimo prevedeva l’esistenza di uno stato di guerra.

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Il 22 ottobre Kennedy disse in televisione che il suo governo era a conoscenza di quello che stava avvenendo a Cuba e che, se ci fosse stato un attacco diretto da parte dei cubani contro l’America, la guerra si sarebbe estesa all’Unione Sovietica che riteneva direttamente responsabile di ciò che stava accadendo. https://www.youtube.com/watch?v=WYVPx3x3oCg “The 1930's taught us a clear lesson: aggressive conduct, if allowed to go unchecked, ultimately leads to war. This nation is opposed to war. We are also true to our word” JFK

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L’emozione e la paura, soprattutto in Usa, raggiunsero rapidamente livelli parossistici, con accaparramento di cibo e carburanti. Un momento di svolta fu il 24 ottobre, con le navi sovietiche cariche di rifornimenti (probabilmente anche di materiale militare) che si avvicinavano al limite del blocco navale americano. Ma le navi fecero dietrofront e quelle che passarono, sottoposte a ispezione da parte degli americani, non contenevano materiale bellico. Era un successo della strategia kennedyana.

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Il 27 ottobre Kruscev ricevette quella che venne chiamata “la lettera dell’Armageddon”, un messaggio in cui Castro gli chiedeva di lanciare un attacco nucleare se l’isola fosse stata invasa, come era ormai sicuro che avvenisse. il 27 ottobre fu il giorno in cui la Crisi dei Missili di Cuba raggiunse l’apice, anche per l’abbattimento di un U2 americano in ricognizione su Cuba. Il mondo fu a un passo dalla guerra nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica «Credevo fosse l’ultimo sabato che avrei mai visto», disse l’allora ministro della Difesa dell’amministrazione Kennedy, Robert Mc Namara.

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Quello stesso giorno si giunse a un accordo. Gli Stati Uniti si impegnavano a rimuovere segretamente i loro missili nucleari da Turchia e Italia, mentre l’URSS avrebbe pubblicamente rimosso i suoi missili da Cuba e avrebbe accettato delle ispezioni ONU sull’isola. (Lo striptease sovietico: le navi sovietiche che riportavano in patria i missili dovettero sistemarli sul ponte perché le navi e gli aerei americani potessero fotografarli)

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Sitografia: https://history.state.gov/milestones/1961-1968/cuban-missile-crisis https://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_dei_missili_di_Cuba http://www.corriere.it/esteri/cards/ottobre-1962-crisi-missili-cuba-13-giorni-piu-drammatici-guerra-fredda/apocalisse-nucleare_principale.shtml https://rarehistoricalphotos.com/cuban-missile-crisis-in-pictures-1962/

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DUE LIBRI: UNO SULLA GUERRA FREDDA E UNO SULLA CMC

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https://genius.com/Bob-dylan-a-hard-rains-a-gonna-fall-lyrics

UNA CANZONE