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CITTÀ IM CIAM PINO PROVINCIA DL ROMA DELIBERAZIONE ORIGINALE DELLA GIUNTA COMUNALE Allo N. 9b OGGETTO: Adozione Piano Triennale per la prevenzione della corruzione 2014 2016- Schede Mappatura del Rischio - Programma dcl 16.05.2014 Triennale della Trasparenza e l’integrità Codice di Comportamento Integrato Proi. atti 853 Si esprime parere FAVOREVOLE/.SFA.OREVObE di regolarità tecnica, attestante la regolarità e la correttezza dell ‘azione amministrativa (ai sensi degli artt. 49, comma I, e 147 bis. comma I, D. Lgs. 267/2000) ,-{f’Responsabj1 del Servizio 9 1bUÌGENTr DEI4’SETFORE vv. Gtanni GIÀ QUINTO ABBONDATI Guglielmo Assessore Parere sulla pn)Post per la regolaiilà coniabile (ai sensi degli ari(. 49. comma I. e 147 bis. conima I, I). I ,gs. 267/20(1(1) Addì Il Respo ziario ECO OMICOFINA I I FQRftTà’ Dòtt:Ra Luc4et./ Presiede il Vice-Sindaco Carlo Vermi Partecipa il Segretario Generale dott. Fabrizio Rita con le funzioni previste daIl’art. 97, comma 4, lett. a) del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267. Il Resporile del Pròcedimento U”lìciO Segreteria L’istruttore Direttivo Irene Piras Addi 6/.f Città di Campino L’anno duemilaquattordici il giorno SediCi del mese di ..Jiaggip alle ore 11 .,. 0 Pe seguenti nella Sede Comunale si è riunita LA GIUNTA COMUNALE convocata nelle forme di legge. Sono rispettivamente presenti ed assenti i sigg.: VERINI Carlo Vice-Sindaco IRAIOLI Anna Rita Assessore (ìENl’ILE Emanuela Assessore SlS’lI Gabriella Assessore TERZULLI Giovanni Assessore Addi . ?o14 NOTE: Il Presidente, riconosciuto legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta e li invita a deliberare sul1’argomento indicato in oggetto. j

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CITTÀ IM CIAMPINOPROVINCIA DL ROMA

DELIBERAZIONE ORIGINALE DELLA GIUNTA COMUNALE

Allo N. 9b OGGETTO: Adozione Piano Triennale per la prevenzione della corruzione

2014 — 2016- Schede Mappatura del Rischio - Programma

dcl 16.05.2014 Triennale della Trasparenza e l’integrità — Codice di

Comportamento Integrato

Proi. atti 853

Si esprime parere FAVOREVOLE/.SFA.OREVObEdi regolarità tecnica, attestante la regolarità e lacorrettezza dell ‘azione amministrativa (ai sensidegli artt. 49, comma I, e 147 bis. comma I, D.Lgs. 267/2000)

,-{f’Responsabj1 del Servizio

9

1bUÌGENTrDEI4’SETFORE

vv. Gtanni GIÀ QUINTO

ABBONDATI Guglielmo Assessore

Parere sulla

pn)Post per la regolaiilà coniabile (ai sensi degli

ari(. 49. comma I. e 147 bis. conima I, I). I ,gs.

267/20(1(1)

Addì

Il Respo ziario

ECO OMICOFINA I I FQRftTà’Dòtt:Ra Luc4et./

Presiede il Vice-Sindaco Carlo Vermi

Partecipa il Segretario Generale dott. Fabrizio Rita con le funzioni

previste daIl’art. 97, comma 4, lett. a) del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.

Il Resporile del Pròcedimento

U”lìciO Segreteria

L’istruttore DirettivoIrene Piras

Addi 6/.f

Città di Campino

L’anno duemilaquattordici il giorno SediCi del mese

di ..Jiaggip alle ore 11.,.0Pe seguenti nella Sede Comunale si

è riunita

LA GIUNTA COMUNALE

convocata nelle forme di legge.

Sono rispettivamente presenti ed assenti i sigg.:

VERINI Carlo Vice-Sindaco

IRAIOLI Anna Rita Assessore

(ìENl’ILE Emanuela Assessore

SlS’lI Gabriella Assessore

TERZULLI Giovanni Assessore

Addi . ?o14

NOTE:

Il Presidente, riconosciuto legale il numero degli intervenuti,

dichiara aperta la seduta e li invita a deliberare sul1’argomento

indicato in oggetto.

j

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LA GIUNTA COMUNALE

Vista la Legge 6 novembre 2012 n. 190, recante” Disposizioni per la prevenzione e

la repressione della corruzione e dell’ illegali nella Pubblica

Amministrazione’

Visto 1’ articolo i, comma 8, della Legge 190/2012, il quale prevede che ogni anno

sia approvato il Piano Triennale di prevenzione della corruzione;

Considerato che detto Piano deve risultare coerente e possibilmente coordinato con i

contenuti del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA);

che il PNA, predisposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica, art. 1,

comma 4, lett. C, della Legge 190/2012 è stato approvato dall’ Autori

Nazionale Anticorruzione in data Il settembre 2013, delibera n.72;

che ai sensi dell’ articolo 1, commi 60 e 61, della Legge 190/2012, il 24 luglio

2013, in sede di Conferenza Unificata, Stato, Regioni ed Autonomie Locali

hanno precisato adempimenti e termine per gli Enti Locali;

che in via preliminare questa Amministrazione, con Deliberazione della

Giunta comunale n. 106/2013, ha approvato il Piano Triennale della

prevenzione della corruzione 2013 -2015;

che il Piano Triennale della prevenzione della corruzione a norma dell’ articolo

10, comma 2, del Decreto Legislativo n.33/2013, incorpora in il Programma

Triennale per la trasparenza e I’ integri

che il summenzionato art. 10 del Decreto Legislativo n. 33/20 13, sancisce che

gli obiettivi del Piano Triennale della prevenzione della corruzione e del

Programma Triennale della Trasparenza e 1’ integri sono formulati in

collegamento con la programmazione strategica ed operativa

dell’ Amministrazione, definita in via generale nel Piano della Performance e

negli strumenti di programmazione previsti per gli Enti Locali — PEG;

Visto il Programma Triennale per la trasparenza e l’ integri 2011 — 2013,

approvato con Deliberazione della Giunta comunale n. 27/2011;

Visto il Codice di comportamento Integrato, D.P.R. 62/2013, approvato con

Deliberazione della Giunta comunale n. 4/2014;

Dato atto che con Decreto sindacale n. 3, prot. 21837, del 19/06/20132, è stato

individuato il Segretario generale, Dott. Fabrizio Rita, quale Responsabile

della prevenzione della corruzione;

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Dato atto che con Decreto sindacale n. 4, prot. 21839 del 19/06/20 13, è stato

individuato il Dirigente del E Settore, Avv. Giovanni Giaquinto quale

Responsabile della Trasparenza;

Vista la proposta di Piano Triennale di prevenzione della corruzione formulata dal

Segretario generale dell’Ente, Responsabile della prevenzione della

corruzione, del quale costituiscono parte integrante e sostanziale:

- Le schede di Mappatura del Rischio;

- Il Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2014/2016;

- Il Codice di Comportamento integrato in attuazione del D.P.R. n. 62 del

2013, approvato con Deliberazione della Giunta comunale n. 4/20 14;

Visto l’Avviso pubblico, prot. 12487/14, pubblicato sul sito istituzionale dell’Ente,

con il quale si invitavano le organizzazioni titolari di interessi diffusi a far

pervenire entro il 23/04/2014 eventuali proposte ed osservazioni in merito al

Piano Triennale della Prevenzione della corruzione ed ai sopracitati allegati;

Preso atto che non sono pervenute al Protocollo dell’Ente osservazioni in merito;

Visto il parere favorevole del Dirigente del I Settore in ordine alla regolarità

tecnica, attestante la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa (ai

sensi degli artt. 49, comma 1, e 147 bis, comma 1, D. Lgs. 267/2000);

Visto il parere favorevole del Dirigente del Settore Economico Finanziario in

ordine alla regolarità contabile (ai sensi degli artt. 49, comma 1, e 147 bis,

comma 1, D. Lgs. 267/2000);

Vista la legge 07.08.1990, n. 241;

Visto lo Statuto Comunale;

Visto il Regolamento comunale di contabilità;

Visto il Regolamento dei controlli interni;

Visto il Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi;

Riscontrata altresì la propria competenza, ai sensi dell’art. 48, comma 2, del T.U.E.L.;

Con voti unanimi espressi in forma palese

DELIBERA

1. Di approvare l’allegato Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2014-2016, del

quale costituiscono parte integrante e sostanziale:- Le schede di Mappatura del Rischio;- Il Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2014/2016;

- Il Codice di Comportamento integrato in attuazione del D.P.R. n. 62 del 2013, approvato

con Deliberazione della Giunta comunale n. 4/20 14;2. Di trasmettere copia del Piano così approvato a cura del Segretario generale, quale

Responsabile della prevenzione della corruzione, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri —

Dipartimento della I unzione Pubb Lica;

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3. Di disporre la pubblicazione del Piano sul sito web dell’Amministrazione comunale e la

trasmissione a mezzo posta elettronica ai Dirigenti,, alle Posizioni organizzative ed aiResponsabili di ufficio.

Successivamente, stante l’urgenza di provvedere

LA GIUNTA COMUNALE

Con votazione unanime espressa in forma palese

DELIBERA

Di reiìiere il presente atto immediatamente eseguibile, ai sensi deIl’art. 134, comma 4, del D. Lgs.n. 267/2000.

La seduta termina alle ore 12.00.

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—‘ A ..

- J-II

Città di CiampinoProvincia di Roma

PIANO TRIENNALEPER LA PREVENZIONEDELLA CORRUZIONE

2014-2016

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PREM ESSA

In esecuzione delI’art. I, comma 7, della legge n. 190/2012, l’Amministrazione comunale, conDecreto n. 03 del 19.06.2013, ha individuato il Responsabile della Prevenzione della Corruzione

nella figura del Segretario generale del Comune di Ciampino, Dott. Fabrizio RITA, assegnando almedesimo un Ufficio di supporto così composto:

1. Dott. Roberto ANTONELLI, Dirigente del VI Settore. Comandante della Polizia Locale.2. Ag. Alessandra BARONCINI e Ag. Antonio D’AGOSTINO del Comando della Polizia

Locale.

Il Piano Triennale 2014/2016 contiene aggiornamento del Piano 2013-20l5approvato con Deliberadi Giunta Municipale n. 106 del 19.06.2013 ed è redatto ai sensi del comma 59 della Leggen°190/2012 e secondo le linee di indirizzo dettate dal Piano Nazionale Anticorruzione vigente.

Il presente Piano viene pubblicato sul sito web dell’Amministrazione comunale e trasmesso amezzo posta elettronica ai Dirigenti, alle Posizioni Organizzative ed ai Responsabili di uffici.

Il piano si divide in due Titoli, il primo denominato “parte fissa” composto dagli articoli che vannodal n. 1 al n. 5; il secondo denominato parte variabi1e composto dagli articoli che vanno dal n. 6 aln. 8.

TITOLO I - PARTE FISSA

Art. i — Norme di riferimento

- Decreto Legislativo 8 aprile 2013. n. 39, in materia di inconferibilità ed incompatibilità diincarichi presso le Pubbliche Amministrazioni e presso gli Enti privati in controllo pubblico.

- Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, in materia di trasparenza dell’attività dellaPubblica Amministrazione.

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- Legge 6 novembre 2012, n. 190, “Disposizioni per la prevenzione e la repressione

dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.

- Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, “Codice dell’Amministrazione digitale”.

- Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, “Disciplina della responsabilità amministrativa

delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità

giuridica, a nonna dell’articolo Il della legge 29 settembre 2000, n. 300”.

- Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, “Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli

Enti Locali”.

- Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) approvato dall’ANAC 11.09.2013 con ladeliberazione n°72.

- Codice di comportamento dei dipendenti in attuazione del D.P.R. 62/2013 approvato conatto di Giunta Comunale n°4 del 10.01.2014.

- Altre norme comunque non espressamente richiamate in grado di produrre effetti giuridicirispetto a quanto indicato nel presente Piano.

Art. 2 — Finalità

Obiettivo del Piano è quello di prevenire il rischio corruzione nell’attività amministrativa dell’Entecon azioni di prevenzione e di contrasto della illegalità.

Nel linguaggio giuridico italiano, il termine “corruzione” è stato finora un termine essenzialmentepenalistico, con il quale ci si è riferiti a specifiche figure di reato. Questa accezione, restrittiva, èstata coerente con la circostanza che la lotta alla corruzione si è svolta finora principalmente sulpiano della repressione penale. Esiste, tuttavia, anche nel linguaggio giuridico, un’accezione piùampia del termine, che è connessa alla prevenzione del malcostume politico e amministrativo, daoperare con gli strumenti propri del diritto amministrativo.

I nessi tra corruzione amministrativa e corruzione penale sono stati messi in risalto da una recentecircolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica, DFP0004355 P- 4.17.1.7.5, del 25 gennaio 2013. Ivi si precisa che il concetto di corruzione va inteso insenso lato, che ricomprenda anche le situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, unsoggetto, nell’esercizio dell’attività amministrativa, abusi del potere che gli è stato affidato al fine diottenere un vantaggio privato. Secondo la Presidenza del Consiglio le situazioni rilevanticircoscrivono sia l’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati dalTitolo TI, Capo Il del codice penale, sia i casi di malfunzionamento dell’amministrazione a causadell’uso a fini privati delle funzioni attribuite. A ciò si aggiunga che illegalità non è solo utilizzare

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le risorse pubbliche per perseguire un fine privato ma è anche utilizzare tinalità pubbliche per

perseguire illegittimarnente un fine proprio dell’Ente pubblico di riferimento.

Premesso quanto sopra sono da considerarsi finalità del presente Piano le seguenti attività:

1. Individuare i procedimenti/attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di

corruzione.

2. Prevedere per i procedimenti/attività sopra individuati azioni di formazione e adozione di

misure idonee volte a prevenire il rischio di corruzione.

3. Prevedere obblighi di informazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione della

Corruzione, in capo ai Dirigenti, relativamente alle attività sopra individuate.

a. In questo ambito spetta ai Dirigenti l’obbligo di comunicare tempestivamente:

l’elenco dei procedimenti che si sono conclusi oltre il termine previsto dalla legge o dal

Regolamento;

l’elenco dei procedimenti conclusi con un diniego;

l’elenco dei contratti rinnovati o prorogati e le ragioni a giustificazione della proroga;

l’elenco dei contratti sopra soglia affidati con procedura negoziata e le ragioni a

giustificazione dell’affidamento;

la stipulazione di un contratto di qualsiasi tipologia redatto in forma di scrittura privata;

l’elenco dei contratti per i quali si sia provveduto a novazioni, addizioni, varianti,

applicazioni di penali o di risoluzione anticipata.

4. Monitorare i rapporti tra l’Amministrazione ed i soggetti che con la stessa stipulano contratti

o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di

vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela

o affinità sussistenti tra i titolari, gli Amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti

e i Dirigenti e i dipendenti dell’Amministrazione.

a. In tale ambito, ai sensi dell’art.l, comma 9, della L.190/2012 sono individuate le

seguenti misure:

Il Responsabile del procedimento ha l’obbligo di acquisire una specifica dichiarazione,

redatta nelle forme di cui all’art. 45 del DPR 445/2000, con la quale, chiunque si rivolga

all’Amministrazione comunale per proporre una proposta/progetto di partenariato

pubblico/privato, una proposta contrattuale, una proposta di sponsorizzazione, una proposta

di convenzione o di accordo procedimentale, una richiesta di contributo o comunque intenda

presentare un offerta relativa a contratti di qualsiasi tipo, dichiara l’insussistenza di rapporti

di parentela, entro il quarto grado, o di altri vincoli anche di lavoro o professionali, in corso

o riferibili ai due anni precedenti, con gli Amministratori e i Dirigenti dell’ente.

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- Il Dirigente in sede di sottoscrizione degli accordi ex-art.ll Legge 241/1990, dei contratti e

delle convenzioni, ha cura di verificare la previsione all’interno del Regolamento

contrattuale di una clausola in ragione della quale è fatto divieto, durante l’esecuzione del

contratto, di intrattenere rapporti di servizio o fornitura o professionali in genere con gli

Amministratori e Dirigenti e i loro familiari stretti (coniuge e conviventi).

5. Individuare qualsiasi ulteriore attività volta ad una maggiore trasparenza anche oltre rispetto

a quanto previsto dalle disposizioni di legge.

Al fine di perseguire le finalità sopra indicate, le azioni che verranno intraprese possono essere così

sintetizzate:

1. censimento di tutti i procedimenti amministrativi di competenza di ogni singolo settore

dell’Ente, con attribuzione di un punteggio che individua il grado di potenziale rischio di

corruzione;

2. previsione da parte dei singoli dipendenti, per i procedimenti individuati ai sensi del punto

1), di meccanismi di fonrLazione, attuazione e controllo.

Resta inteso che i principi generali di organizzazione di funzionamento degli uffici dell’Ente

dovranno comunque rispettare i seguenti principi inderogabili:

a) Obbligo della doppia finiia, di cui una del Responsabile del procedimento e l’altra del

Dirigente del Settore, per i provvedimenti amministrativi (di concessione, di modifica, di

revoca) di seguito specificati:

- autorizzazione o concessione;

- scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento

alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici, relativi a lavori,

servizi e forniture, di cui al decreto legislativo n. 163/2006;

- concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché

attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed Enti pubblici e privati;

- concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera;

- altri incarichi a personale dipendente a tempo determinato;

b) Monitoraggio, da parte dei Dirigenti, dei tempi dei procedimenti segnalando al Responsabile

della Prevenzione della Corruzione qualsiasi situazione ritenuta anomala.

Il monitoraggio del rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti sarà inserito nel

Piano della performance, ed oggetto del controllo di gestione di cui agli artt. 147, 196 e 198-

bis del D.Lgs. n.267/2000;

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c) Esercizio di controllo di regolarità amministrativa e contabile, da parte del dirigente nella

fase preventiva della formazione dell’atto, attraverso il rilascio dcl parere di regolarità

tecnica attestante la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa, su ogni proposta

di provvedimento gestionale (proposte di determinazione, proposte di deliberazioni,disposizioni, permessi di costruire, autorizzazioni, concessioni, etc.). Esercizio del controllo

successivo da parte del Segretario Generale, con tecniche di campionamento con cadenzasemestrale;

d) Rotazione eventuale degli incarichi relativi ai Responsabili dei procedimenti degli uffici che

gestiscono procedimenti amministrativi, che a seguito del censimento di cui al presentePiano risultino con un alto potenziale di rischio corruzione. Per tutti i servizi individuati arischio corruzione a seguito della mappatura generale, ove compatibile con le relativequalifiche professionali, dovrà essere disposta la rotazione degli incarichi in modo chenessun dipendente sia titolare dell’ufficio per un periodo superiore ad un triennio. Talerotazione è volta ad evitare il consolidarsi di posizioni di privilegio” nella gestione direttadi determinate attività, affinché il Responsabile non si occupi personalmente per lungotempo del medesimo tipo di procedimenti. relazionandosi sempre con gli stessi utenti. Nelcaso di posizioni non apicali (Responsabili di ufficio) o di incaricati di PosizioneOrganizzativa la rotazione è disposta dal dirigente. Per le posizioni dirigenziali. è dispostadal Sindaco, in sede di assegnazione degli incarichi ai sensi delPart. 50, comma IO, TUEL.I provvedimenti di rotazione sono comunicati al Responsabile della prevenzione, cheprovvede alla pubblicazione sul sito dell’Ente. Ove l’organizzazione dell’Ente non consentala possibilità di rotazione, il Responsabile del Piano Anticorruzione congiuntamente con ilSindaco e con il Dirigente interessato, prenderà atto dell’impossibilità in un appositoverbale, prevedendo eventuali ed ulteriori maggiori azioni di controllo per prevenire ilfenomeno della corruzione:

e) Obbligo, da parte dei Dirigenti di Area e dei Responsabili del Procedimento, di osservarescrupolosamente il principio di separazione delle competenze fra organi politici e gestionalinella predisposizione degli atti da adottare e nella predisposizione delle proposte dideliberazione degli organi politici

f) Ottemperanza al codice di comportamento integrato dei dipendenti. approvato condeliberazione della Giunta Comunale n° 105 del 23/12/2013 che costituisce parte integrantedel presente Piano:

g) Obbligo di astensione da parte dei dipendenti comunali nel caso di conflitto di interessi;

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h) Ottemperanza a quanto stabilito nel piano triennale della trasparenza e integrità 2014/2016

che indica le iniziative volte a garantire un adeguato livello di trasparenza, di legalità e

sviluppo dell’integrità, come previsto dal D.Lgs n° 33/2013 che costituisce parte integrante

del presente Piano Triennale della Prevenzione alla Corruzione.

i) Predisposizione di adeguate azioni di formazione in grado di coinvolgere quanto più

possibile tutto il personale dell’Ente. In questo ambito, i singoli Dirigenti provvederanno ad

effettuare attività di formazione a favore del personale dei singoli Settori, anche riguardo al

Regolamento sui Procedimenti Disciplinari ed al Codice di Comportamento dei Dipendenti

delle Pubbliche Amministrazioni.

j) Garanzia di adeguata formazione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione

mediante la partecipazione a giornate tòrmative sul tema della corruzione, della trasparenza,

dei controlli interni e del regime delle incompatibilità. Il medesimo Responsabile garantirà,

secondo criteri da lui individuati, adeguata formazione al personale dell’ufficio di supporto

in merito alle medesime tematiche indicate nel presente comma.

Art. 3 — Aggiornamento del Piano

Entro il 31 gennaio il responsabile della Prevenzione alla Corruzione propone ai tini dell’adesione

da parte dell’organo di indirizzo politico gli eventuali aggiornamenti al Piano Triennale della

Prevenzione alla Corruzione (art. I comma 8 legge 190/20 12).

Art. 4 — Trasmissione, Comunicazione ed Aggiornamento

Il Piano triennale della Prevenzione della Corruzione viene trasmesso al Dipartimento della

Funzione Pubblica, al Prefetto, all’Organo di Revisione ed al Presidente del Consiglio Comunale e

portato a conoscenza di tutti i Dipendenti e degli Organismi di rappresentanza dei dipendenti.

Il Piano per la Prevenzione della Corruzione è pubblicato sul sito internet istituzionale dell’Ente.

Entro il 31 dicembre di ogni anno, a partire dall’anno 2014, il Responsabile della Prevenzione della

Corruzione provvederà ad elaborare una relazione recante i risultati dell’attività svolta, che verrà

trasmessa alla Giunta comunale. La medesima relazione sarà pubblicata sul sito internet

istituzionale dell’ Ente.

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Art. 5 - Attività di Controllo

Il personale dipendente dell’Ente, in funzione delle specifiche mansioni svolte, sarà tenuto alla

scrupolosa ed attenta osservanza delle regole previste dal presente Piano e di tutte le disposizioni

diramate dal Responsabile per la Prevenzione della Corruzione. Eventuali comportamenti difformi

SOflO considerati illeciti disciplinari e sanzionati in conformità alla normativa legislativa eregolamentare vigente.

Si prevede, inoltre, la tutela dei dipendenti che segnalino al Responsabile della Prevenzione dellaCorruzione gli illeciti, secondo le modalità stabilite dalle norme di legge e dal RegolamentoDisciplinare. Nello specifico l’identità del segnalante può essere rivelata solo ove la sua conoscenzasia assolutamente d’indispensabile per la difesa dell’incolpato. Come tale la denuncia è sottratta aldiritto d’accesso previsto dalla legge 241/1990 e successive modifiche ed integrazioni.

TITOLO Il - PARTE VARIABILE

Art. 6 — Individuazione delle fasi essenziali

L’efficacia del presente piano di contrasto alla corruzione è subordinata alla corretta esecuzionedelle seguenti fasi:

a) La mappatura del rischio, così come previsto dal successivo articolo 7

b) La gestione del rischio, disciplinato dal successivo art. 8.

Secondo lo studio preliminare effettuato dal Responsabile della prevenzione del Pianoanticorruzione e dall’ufficio di staf’f le azioni concrete da intraprendere devono infatti esserecontestualizzate sulla realtà dei servizi comunali e sulle loro attività in grado di produrreprovvedimenti al termine dell’ iter procedirnentale.

Nelle successive descrizioni analitiche le due fasi avranno rispettivamente le seguenti finalità:a) Mappatura del rischio: DIAGNOSI.

b) Gestione del rischi: CURA.

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Art. 7 — Mappatura del rischio (Diagnosi)

La mappatura del rischio, suddivisa in tre fasi come meglio di seguito specificate, consentirà

l’individuazione di quelle aree con un rischio elevato di corruzione.

Le fasi relative alla mappatura del rischio sono:

a) Censimento dei procedimenti amministrativi

Nel corso dell’anno N (individuato all’interno del presente piano nell’anno 2013) presso il

Segretario Generale e l’Ufficio di Supporto dovrà pervenire, da parte dei Dirigenti di ogni

Settore dell’Ente, l’elenco:

— di tutti i procedimenti amministrativi di propria competenza, con l’individuazione,

per ognuno di essi, del nominativo del Responsabile del procedimento:

— della descrizione del procedimento:

— della valutazione degli eventuali rischi in materia di corruzione;

— dell’assegnazione di un punteggio, compreso tra O e 4 (dove O indica assenza rischio,

i indica basso rischio. 2 indica moderato rischio. 3 indica alto rischio, 4 indica

rischio totale) ad ogni singolo procedimento.

Completata la fase di mappatura del rischio nel medesimo anno N (2013. nei successivi anno N+l eN+2, rispettivamente 2014-2015), verranno eseguite le seguenti successive fasi:

b) Identificazione e analisi delle aree a rischio.

Sulla base delle risultanze della mappatura sarà compito del Responsabile del Pianounitamente all’ufficio di staff di effettuare una rivisitazione generale al fine di determinarela mappa del rischio.

e) Valutazione del rischio.

E’ la fase finale della diagnosi con l’attribuzione di un indice di rischio il cui coefficiente ècompreso fra O e 4 ed è determinato secondo le modalità indicate alle precedenti fasi a) e b).Tale valutazione ha l’obiettivo di stabilire l’indice a cui ricollegare le azioni daintraprendere, necessarie per ridurre ovvero annullare il rischio e comunque controllarne leconseguenze.

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Indipendentemente dalla valutazione preventiva che verrà effettuata dai Dirigenti, alcuni di

tali aree sono preidentificate dal comma 16 delFart.l della Legge 190/2012 istitutiva del

Piano: autorizzazioni; concessioni; gare: ausili pecuniari pubblici e. in genere, vantaggi a

soggetti pubblici e privati: concorsi pubblici.

A ben vedere, però, tali categorie sono così generiche da poter vanificare l’obiettivo del

Piano di riuscire a prevenire le azioni di corruzione penale ed amministrativa, individuando i

singoli procedimenti a rischio ed i principi generali richiamati nelle normative di cui all’art.l

del presente piano.

E’ quindi necessario individuare il valore aggiunto che si ottiene identificando quale area a

rischio quella ove ci sia il rischio di attribuzione di vantaggi non solo ai privati ma anche ai

soggetti pubblici.

A tal fine, sarà compito del Segretario generale e dell’Ufficio di supporto valutare,

autonomamente e nel complesso di tutte le procedure amministrative dell’Ente, l’eventuale

riassegnazione di un punteggio diverso delFindice di rischio, anche valutando e

confrontando i diversi settori.

Art. 8 — Gestione del rischio (Cura)

Una volta individuata la “diagnosi”, è possibile metter in pratica la “cura”, leggasi gestione del

rischio, più efficace, la quale si articola nelle seguenti fasi:

a) Formazione specifica

Fatto salvo quanto previsto dall’art. I commi 5, 7 e 9 della Legge 190/2012 istitutiva del

presente Piano, entro il trenta settembre di ogni anno il Responsabile della Prevenzione della

Corruzione predisporrà un piano di formazione per i dipendenti, anche sulla base delle

indicazioni dei Dirigenti, relativamente al tema della prevenzione e della repressione della

corruzione e della illegalità nella pubblica amministrazione. Il piano di formazione è

destinato a tutto il personale sulla base dell’ufficio dove presentano il proprio servizio ed in

funzione dl grado di rischio della corruzione negli stessi.

b) Procedure

Per ogni singola procedura, il Dirigente del Settore, proporrà al Responsabile della

Prevenzione della Corruzione, per il tramite dell’Ufficio di supporto, le azioni da

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intraprendere per eliminare o contenere il rischio corruzione, sulla base dei seguenti

elementi:

— esame del processo;

— verifica del rischio;

— valutazione del rischio;

— ridefinizione delle procedure.

Le decisioni del Responsabile della Prevenzione della Corruzione dovranno essere

immediatamente recepite dal Dirigente di riferimento nell’ambito dell’organizzazione del

servizio, previa idonea informativa al personale interessato.

Il Dirigente provvederà successivamente ad informare il Responsabile della Prevenzione

della Corruzione in merito all’impatto delle modifiche apportate, monitorando

costantemente il livello di rischio di corruzione.

c) Trasparenza

La Trasparenza è assicurata, così come sancito dal D. Lgs. 33/20 13, secondo le indicazioni e

le modalità disciplinate nel Piano Triennale della Trasparenza e Integrità 2014/2016,

allegato al presente Piano per farne parte integrante e sostanziale.

d) Eliminazione del conflitto di interessi

Al fine di garantire l’inesistenza di conflitti di interesse, ai sensi dell’art. i. comma 46 dellaLegge 190/2012 istituiva del presente Piano, viene prevista la dichiarazione del

Responsabile del Procedimento, da apporre su ogni singolo atto, di non trovarsi in

condizioni di conflitto di interessi.

Viene prevista, inoltre, l’astensione del Responsabile del Procedimento e dei titolari degliuffici competenti dall’adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentalied il provvedimento finale, in caso di conflitto di interessi, segnalando al Responsabile delPiano anticorruzione, mediante l’Ufficio di Supporto, ogni situazione di conflitto anchepotenziale.

Non possono essere conferiti ai dipendenti incarichi non compresi nei compiti e nei doveri

d’ufficio, che non siano espressamente previsti o disciplinati da leggi o altre forme

normative o che non siano espressamente autorizzati. Il conferimento operato direttamentedall’Amministrazione, nonché l’autorizzazione all’esercizio di incarichi che provengano daAmministrazioni pubbliche diverse da quelle di appartenenza ovvero da altri Enti pubblici o

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privati, o da persone tisiche che svolgano attività di impresa o commerciali, sono disposti

dal Dirigente della struttura presso cui opera il dipendente: per i Dirigenti sono disposti dal

Segretario generale. Nel procedimento di conferimento o autorizzazione dovrà darsi atto che

lo svolgimento dell’incarico non comporti alcuna incompatibilità sia di diritto che di fatto,

nell’interesse del buon andamento della Pubblica Amministrazione, né situazioni di

conflitto, anche potenziale. di interessi che pregiudichino l’esercizio imparziale delle

funzioni attribuite al Dirigente.

Nel caso in cui un dipendente svolga incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o

previamente autorizzati dall’Amministrazione di appartenenza, salve le più gravi sanzioni e

ferma restando la responsabilità disciplinare, il compenso dovuto per le prestazioni

eventualmente svolte deve essere versato alliEnte per essere destinato ad incremento del

fondo del salario accessorio. L’omissione del versamento del compenso da parte del

dipendente pubblico indebito percettore, costituisce ipotesi di responsabilità erariale

soggetta alla giurisdizione della Corte dei Conti.

In sede di prima applicazione del presente Piano, entro trenta giorni dalla sua approvazione,

i dipendenti che svolgano incarichi precedentemente conferiti o autorizzati, devono dame

comunicazione al Responsabile della Prevenzione, che provvederà alla verifica delle

possibili incompatibilità ai sensi delle vigenti disposizioni. I dipendenti che cessano dal

servizio, nei tre anni successivi alla cessazione non possono svolgere attività lavorativa o

professionale presso i soggetti privati destinatari di provvedimenti emessi o di atti negoziali

assunti dall’ufficio cui è appartenuto il dipendente negli ultimi tre anni di servizio. In caso di

violazione di questa disposizione, i contratti conclusi e gli incarichi conferiti sono nulli ed i

soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti non potranno avere rapporti contrattuali né

affidamenti da parte dell’Ente per i successivi tre anni.

In esecuzione di quanto previsto dall’art. 1. commi 49 e 50, della Legge 190/2012, istitutiva

del presente Piano, viene previsto che coloro che sono stati condannati, anche con sentenza

non passata in giudicato per i reati previsti nel Cap. I — Titolo Il del Libro Secondo del

Codice Penale, non possono:

- far parte anche con compiti di segreteria. di commissioni per l’accesso o la selezione a

pubblici impieghi:

- essere assegnati, anche con funzioni istruttive. agli uffici preposti alla gestione delle risorse

finanziarie, all’acquisizione di beni, servizi e forniture nonché alla concessione od

erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di vantaggi

economici a soggetti pubblici e privati:

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- fare parte nelle commissioni per la scelta del contraente per l’affidamento di lavori,

forniture e servizi, per la concessione o l’erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi,

ausili finanziari nonché per l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere.

A tal fine il Servizio Personale deve acquisire apposita dichiarazione attestante la non

sussistenza delle condizioni di impedimento.

e) Codice di comportamento dei dipendenti pubblici/responsabilità disciplinare

Nella G.U. n°129 del 4 giugno 2013 è stato pubblicato il D.P.R. n°62 del 16 aprile 2013

avente ad oggetto Codice di comportamento dei dipendenti pubblici’, come approvato dal

Consiglio dei Ministro l’8 marzo 2013, a norma dell’art. 54 del D.Lgs. n°165/2001 “Normegenerali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche”.

Il Nuovo Codice, in vigore dal 19 giugno 2013, sostituisce quello fino ad oggi operativo

emanato dal Ministero della Funzione Pubblica il 28 novembre 2000. Esso completa la

normativa anticorruzione nelle Pubbliche Amministrazioni prevista dalla Legge 190/2012

sulla base delle indicazioni fornite dall’OCSE in tema di integrità ed etica pubblica,definendo in 17 articoli i comportamenti dei dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche iquali dovranno rispettare i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta.Il campo di applicazione delle disposizioni contenute nel Codice di comportamento dei

dipendenti pubblici si amplia: i destinatari della materia non sono più soltanto i dipendenti di

tutte le pubbliche amministrazioni di etti all’art. I comma 2 del D.Lgs. 165/2001, ovvero i

dipendenti a tempo indeterminato e determinato ivi compresi i dipendenti di diretta

collaborazione con gli organi politici, ma anche, per quanto compatibile, tutti i collaboratorio consulenti con qualsiasi tipo di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, i titolari di organi edi incarichi degli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche e tutti i collaboratoria qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi che realizzano opere in favore

dell’amministrazione.

Le disposizioni specificano le norme di condotta dei dipendenti da quelle dei dirigenti.

La violazione delle disposizioni del Codice, fermo restando la responsabilità penale, civile,amministrativa o contabile del dipendente, è fonte di responsabilità disciplinare accertataall’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità eproporzionalità delle sanzioni.

Il Responsabile del Piano Anticorruzione cura che nell’Ente siano rispettate le disposizionidel Decreto Legislativo 8 aprile 2013. n. 39, sulla inconferibilità ed incompatibilità degliincarichi con riguardo ad Amministratori e Dirigenti.

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A tal fine il Responsabile contesta all’interessato l’esistenza o l’insorgere delle situazioni di

inconferibilità o incompatibilità del decreto citato. All’atto del conlèrimento dell’incarico

l’interessato presenta una dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di

inconferibilità di cui al Decreto citato. Nel corso dell’incarico l’interessato presenta

annualmente una dichiarazione sulla insussistenza delle cause di incompatibilità. Le

dichiarazio0ni suddette sono pubblicate nel sito web comunale. La dichiarazione è

condizione per l’acquisizione del l’efficacia dell’incarico.

Il dirigente e/o l’organo responsabile dell’ufficio provvedimenti disciplinari a seconda della

competenza, provvederanno a perseguire i dipendenti che dovessero incorrere in violazioni

dei doveri di comportamento, ivi incluso il dovere di rispettare le prescrizioni contenuto nel

presente piano, attivando i relativi procedimenti disciplinari e dandone notizia al

responsabile della prevenzione.

L’amministrazione. contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in

mancanza, all’atto di conferimento dell’incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi

assunti, con rapporti comunque denominati, copia del Codice di comportamento.

Le previsioni del Codice sono state integrate e specificate dal Codice di comportamento

comunale adottato con delibera di Giunta Comunale n°4 del lO gennaio 2014 come stabilito

dal comma 44 dell’art. I della Legge 190 del 2012.

Il Comune di Ciampino (RM) ha pubblicato il Codice di comportamento dei dipendenti

pubblici sul proprio sito web istituzionale sulla rete intranet e lo ha altresì inviato a tutto il

personale dipendente, nonché ai consulenti e collaboratori, tramite posta elettronica con

conferma di presa visione da parte degli stessi.

Per ciò che riguarda i collaboratori delle imprese che svolgono servizi per

l’Amministrazione, il Comune di Ciampino si impegna a consegnare copia del Codice di

comportamento dei dipendenti pubblici a tutte le imprese Iòrnitrici di servizi in sede di

stipula del contratto con le medesime.

ALLEGATI che formano parte integrante e sostanziale del Piano Triennale della

Prevenzione alla Corruzione 2014/20 16:

ALLEGATO i - Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2014/2016;ALLEGATO 2 - Schede di Mappatura del Rischio;ALLEGATO 3 - Codice di Comportamento integrato in attuazione del D.P.R. n°62 del

2013 approvato con Deliberazione della Giunta Comunale n°4 del 14

gennaio 2014.

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iova

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Gia

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501

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Pir

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iova

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Gia

quin

toO

O

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ione

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part

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Gio

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22

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dure

dira

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34

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34

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iova

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Gia

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vann

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iaqu

into

ii

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641

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prof

essi

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Avv

.G

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vann

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651

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3

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681

Seg

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22

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2

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anel

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741

Seg

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zion

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Gia

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iG

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Gia

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22

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Rom

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.

79S

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tie

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Rom

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Seg

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Giu

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Rom

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one

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one

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Gia

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Seg

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som

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ece

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attiv

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tura

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d’af

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Seg

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32

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gim

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inca

rich

idi

coll

abor

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neA

nton

ella

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quin

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213

21

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zion

i

133

1D

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i-

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esso

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134

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pett

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eal

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inte

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ale

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laD

etto

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Gio

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iG

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140

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.G

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Gia

quin

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personale

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ravreso

14

11

acq

uis

izio

ne

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azio

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Gio

vanni

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vanni

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Gio

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one

bu

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into

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esti

oni

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ni

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Av

v.

Gio

vanni

Gia

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into

22

14

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An

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Gio

vanni

Gia

qu

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An

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Gio

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Gia

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OO

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An

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Gio

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-

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Gio

vanni

Gia

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into

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zio

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one

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3

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v.

Gio

vanni

Gia

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valu

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non

diru

olo

per

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com

unal

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oner

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ale

com

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rova

lusc

i

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enza

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quis

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Dot

t.ssa

Ale

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nni

Gia

quin

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izi

Tro

valu

sci

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dain

divi

dual

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asse

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ione

bien

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Ale

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.G

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nni

Gia

quin

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pale

stre

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seai

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olas

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Tro

valu

sci

Dot

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Gia

quin

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159

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Dot

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Liq

uida

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buto

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Serv

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ione

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rice

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gest

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sci

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sili

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com

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dom

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divi

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iova

nni

Gia

quin

to2

216

42

Serv

izio

ado

man

dain

divi

dual

e-

pre

scuo

lae

rice

zion

edo

man

deT

rova

lusc

i

2’

Dot

t.ssa

Ale

ssan

dra

Avv

.G

iova

nni

Gia

quin

to2

216

52

Serv

izio

ado

man

dain

divi

dual

e-

post

scuo

lae

rice

zion

edo

man

deT

rova

lusc

i

166

2.A

ffid

amen

todi

retto

inec

onom

iaA

vv.

Gio

vann

iG

iaqu

into

Avv

.G

iova

nni

Gia

quin

to4

4

ll

fi

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167

2C

ontr

ibut

oec

onom

ico

per

lare

tta

RSA

Dot

t.ssa

Fra

nces

caD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

OO

Gre

mig

ni

168

2A

ssis

tenz

asc

olas

tica

alla

uton

omia

eco

mun

icaz

ione

AE

CD

ott.s

saF

abia

naC

iotti

Dot

t.R

aim

ondo

Luc

arel

lii

i

169

2Se

rviz

ioas

sist

enza

dom

icili

are

dire

tta

Dot

t.ssa

Fra

nces

caD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

12

Gre

mig

ni

170

2C

entr

iri

crea

tivi

estiv

iS

imon

aZe

lliD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

ii

171

2P

roge

tto

dias

sist

enza

dom

icili

are

per

min

ori

disa

bili

Dot

t.ssa

Fra

nes

caD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

ii

Gre

mig

ni

172

2C

entr

odi

urno

anzi

ani

frag

ilica

saso

lida

leD

ott

ssa

Fra

nces

caD

ott

Rai

mon

doL

ucar

elli

i1

‘-

Gre

mig

ni

17S

-2

Serv

izio

dim

issi

oni

prot

ette

Dot

t.ss

aF

ranc

esca

Dot

t.R

aim

ondo

Luc

arel

liO

OG

rem

igni

174

2Se

rviz

iotr

aspo

rto

anzi

ani

edi

sabi

liD

ott

ssa

Fra

nces

caD

ott

Rai

mon

doL

ucar

elli

i1

Gre

mig

ni

175

2Se

rviz

iodi

volo

ntar

iato

nonn

ici

vici

Dot

tss

aR

ober

tall

eana

Itzi

Dot

tR

aim

ondo

Luc

arel

li2

2

176

2B

orse

dist

udio

per

gli

stud

enti

univ

ersi

tari

Dot

tss

aR

ober

tale

ana

Itzi

Dot

tR

aim

ondo

Luc

arel

lii

i

177

2D

ott

ssa

Rob

erta

Ilea

naltz

iD

ott

Rai

mon

doL

ucar

elli

ii

178

2t1

mnt

ode

lle

barr

iere

Dot

tss

aR

ober

taIl

eana

ltzi

Dot

tR

aim

ondo

Luc

arel

lii

i

179

2A

sseg

nodi

mat

erni

tade

ico

mun

iM

aria

Pis

atur

oM

aria

Pis

atur

oi

i

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180

2A

sseg

noa

nucl

eofa

mili

are

con

tre

figli

min

ori

Mar

iaP

isat

uro

Mar

iaP

isat

uro

OO

181

2co

ntri

buto

econ

omic

ost

raor

dina

rio

e/o

cont

inua

tivo

afa

vori

diM

aria

Pis

atur

oD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

22

sing

oli

edi

nucl

eiin

diff

icol

taso

cio

econ

omic

a

Ass

iste

nza

dom

icili

are

per

pers

one

affe

tte

dapa

tolo

gie

182

2on

colo

gich

ee

pato

logi

eco

mpl

esse

,gr

avem

ente

inva

lidan

tie/

oM

aria

Pis

atur

oD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

i

prog

ress

ive

183

2In

terv

enti

afa

vore

dipe

rson

eaf

fett

eda

scle

rosi

late

rale

Mar

iaP

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uro

Dot

t.R

aim

ondo

Luc

arel

lii

amio

trof

ica

(SLA

)

184

2In

terv

enti

afa

vore

dell

epe

rson

eco

ndi

sabi

lità

grav

e-

L.1

6219

8M

aria

Pis

atur

oD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

ii

185

2In

terv

ento

infa

vore

dim

inor

iad

ulti

edan

zian

ino

nau

tosu

ffic

ient

iM

aria

Pis

atur

oD

ott

Rai

mon

doL

ucar

elli

i

186

2C

onve

nzio

nico

nst

rutt

ure

sem

ire

side

nzia

lipe

rin

terv

enti

nel

Mar

iaP

isat

uro

Dot

t.R

aim

ondo

Luc

arel

li2

2

sett

ore

dell

Han

dica

p

187

2In

form

azio

nie

orie

ntam

ento

sui

serv

izi

soci

ali

esa

nita

riM

aria

Pis

atur

oD

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Rai

mon

doL

ucar

elli

OO

(seg

reta

riat

oso

cial

ee

PU

A)

188

2In

seri

men

todi

pers

one

disa

bile

ince

ntri

sem

ires

iden

zial

iM

aria

Pis

atur

oD

ott

Rai

mon

doL

ucar

elli

12

Con

venz

iona

ti

189

2P

roge

tto

assi

sten

zado

mic

iliar

eed

ucat

iva

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inor

ie

alle

loro

Mar

iaP

isat

uro

Dot

tR

aim

ondo

Luc

arel

lii

-:fa

mig

lie

2E

roga

zion

esu

ssid

iin

tegr

ativ

eal

lefa

mig

liein

rim

bors

ode

lle

spes

eM

aria

Pis

atur

oD

ott

Rai

mon

doL

ucar

elli

12

sani

tari

ee

scol

asti

che

sost

enut

e

191

2E

roga

zion

edi

cont

ribu

tial

lefa

mig

lieaf

fida

tari

eL

184/

83M

aria

Pis

atur

oD

ott

Rai

mon

doL

ucar

elli

i

2P

roge

tto

sost

egno

alla

bita

reer

ogaz

ione

cont

ribu

tope

rM

aria

Pis

atur

oD

ott

Rai

mon

doL

ucar

elli

ii

pers

one

con

disa

gio

psic

hico

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193

3R

ichie

sta

di

rim

bors

o1C

l-

IMP

/IM

Uli

quid

azio

ne

rim

bors

oim

posta

Ste

fano

Bid

ini

Dott

.R

aim

ondo

Lucare

lli

22

Ric

hie

sta

di

cert

ific

azio

ne

di

congru

ità

dei

vers

am

enti

aseguit

odi

Ste

fano

Bid

ini

Dott

.R

aim

ondo

Lucare

lli

34

194

3condono

edil

izio

-veri

fica

congru

ità

imposta

rila

scio

cert

ific

azio

ne

Ric

hie

sta

di

rate

izzazio

ne

imposta

aseguit

odi

accerta

mento

-S

tefano

Bid

ini

Dott

.R

aim

ondo

Lucare

lli

i

195

3pro

vvedim

ento

di

rate

izzazio

ne

imposta

Ric

hie

sta

di

sgra

vio

di

imposta

accerta

ta-

Pro

vvedim

ento

di

196

3S

tefano

Bid

ini

Dott

.R

aim

ondo

Lucare

lli

22

sgra

vio

197

3R

imbors

iti

a-ta

res

Lucia

na

Barb

agall

oD

ott

.R

aim

ondo

Lucare

lli

22

198

::-

Accert

am

enti

tia-ta

res

Lucia

na

Barb

agall

oD

ott

.R

aim

ondo

Lucare

lli

34

199

3R

ate

izzazio

ne

boll

ett

azio

ne

ed

ingiu

nzio

ni

TIA

TA

RE

SL

ucia

na

Barb

agall

oD

ott

.R

aim

ondo

Lucare

lli

ii

200

3A

utot

utel

ati

a-ta

res

Luc

iana

Bar

baga

llo

Dot

t.R

aim

ondo

Luc

arel

li3

3

..

.

ZO

t:‘

ista

nze-c

om

unic

azio

ni-

richie

ste

info

rmazio

ni

eopposiz

ioni

Lucia

na

Barb

agall

oD

ott

.R

aim

ondo

Lucare

lli

i

202

3.C

erti

fica

zion

etia

per

cond

oni

edili

ziL

ucia

naB

arba

gall

oD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

34

Ric

hies

tedi

vari

azio

ni,

canc

ella

zion

ie

nuov

eis

criz

ioni

e20

33

Arc

h.Si

lvio

Sini

bald

iD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

i3

aggi

orna

men

tode

ll’e

lenc

ode

ico

ntri

buen

tiT

osap

Pre

disp

osiz

ione

edin

vio

aico

ntri

buen

tide

ll’in

vito

alpa

gam

ento

204

3an

nual

epe

rla

Tos

appe

rpa

ssi

carr

abili

,ca

ppot

tine

eA

rch.

Silv

ioSi

niba

ldi

Dot

t.R

aim

ondo

Luc

arel

lii

i

occupazio

ne

dica

rtel

lipu

bblic

itari

205

3S

opra

lluo

gine

lte

rrito

rio

com

unal

epe

rle

veri

fich

ede

lleA

rch.

Silv

ioSi

niba

ldi

Dot

t.R

aim

ondo

Luc

arel

li2

4

inco

ngru

enze

per

leau

tori

zzaz

ioni

,va

riaz

ioni

,ca

ncel

lazi

oni

Tos

ap

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-P

arer

epe

rco

ndon

oed

ilizi

oar

t.32

L.n.

47/1

985(

oper

ees

egui

te

suim

mob

iliso

ttop

osti

avi

ncol

opa

esag

gist

ico)

206

3R

ilasc

iodi

cert

ific

ati

eat

test

ati

dagl

iat

tico

nri

cerc

ad’

arch

ivio

Giu

sepp

ina

Mar

inuc

ciD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

207

3R

ilasc

iodi

cert

ific

ati

eat

test

ati

con

assu

nzio

nedi

info

rmaz

ioni

Giu

sepp

ina

Mar

inuc

ciD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

208

3R

ilasc

iodi

copi

aat

tian

noco

rren

tee

anno

prec

eden

teG

iuse

ppin

aM

arin

ucci

Dot

t.R

aim

ondo

Luc

arel

li

209

3A

ffid

amen

todi

retto

inec

onom

iaD

ott.

Rai

mon

doL

ucar

elli

Dot

t.R

aim

ondo

Luc

arel

li

Gar

aP

roce

dura

Ape

rta

aise

nsi

degl

iar

t.81

e82

del

D.lg

.n°

210

416

3/06

es.

m.i,

med

iant

eri

bass

osu

ll’im

port

ode

ila

vori

abas

eA

rch.

Gia

nlui

giN

occo

Arc

h.G

ianl

uigi

Noc

co

d’as

ta.

Gar

aP

roce

dure

Ape

rta

con

ilcr

iteri

ode

ll’of

fert

aec

onom

icam

ente

211

4pi

ùva

ntag

gios

a,ai

sens

ide

gli

art.8

1,83

,86

e87

crite

ridi

Arc

h.G

ianl

uigi

Noc

coA

rch.

Gia

nlui

giN

occo

.in

divi

duaz

ione

edi

veri

fica

dell

eof

fert

ean

orm

alm

ente

bas

seD

.Lgs

n.16

3/20

06e

s.m

.i;

212

4R

ilasc

ioce

rtif

icat

ial

lost

ato

attu

ale

dei

proc

edim

enti

espr

opri

ativ

iA

rch.

Gia

nlui

giN

occo

Arc

h.G

ianl

uigi

Noc

co

213

4-A

cces

soat

tide

lse

ttor

e4

214

4P

rogr

amm

atr

ienn

ale

dei

LL

.PP.

Geo

m.

Fra

nces

coDi

Arc

h.G

ianl

uigi

Noc

co

215

4R

eali

zzaz

ione

diO

pere

Pub

blic

heG

eom

.F

ranc

esco

Di

216

4A

utor

izza

zion

epa

esag

gist

ica

ordi

nari

aA

rch.

Mar

iaP

elel

laA

rch.

Gia

nlui

giN

occo

217

4A

utor

izza

zion

epa

esag

gist

ica

sem

plif

icat

aA

rch.

Mar

iaP

elel

laA

rch.

Gia

nlui

giN

occo

218

Arc

h.M

aria

Pel

ella

/Arc

h.A

rch.

Mar

iaP

elel

la

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Par

ere

favo

revo

leal

lade

roga

stab

ilita

dall’

art.

7co

mm

a7.

5de

l21

94

Arc

h.M

aria

Pel

ella

Geo

m.

Gia

ncar

loR

inch

i1

D.M

.LL

.PP.

n.23

6/19

89

Aut

oriz

zazi

oni

rela

tive

alle

infr

astr

uttu

redi

com

unic

azio

ne22

04

Arc

h.M

aria

Pel

ella

Geo

m.

Gia

ncar

loR

inch

i1

1

elet

tron

ica

per

impi

anti

radi

oele

ttric

i

Inst

alla

zion

edi

appa

rati

con

tecn

olog

iaU

MT

S,su

eev

oluz

ioni

o

221

4al

tre

tecn

olog

iesu

infr

astr

uttu

repe

rim

pian

tira

dioe

lettr

ici

Arc

h.M

aria

Pel

ella

Geo

m.

Gia

ncar

loR

inch

i1

1

pree

sist

enti

odi

mod

ific

ade

lleca

ratt

eris

tich

etr

asm

issi

ve(S

CIA

)

222

4In

stal

lazi

one

impi

anti

dist

ribu

zion

eca

rbur

anti

Arc

h.M

aria

Pel

ella

Geo

m.

Gia

ncar

loR

inch

i2

2

Rea

lizz

azio

nedi

oper

eci

vili

esc

avi

con

occu

pazi

one

disu

olo

223

4pu

bbli

cope

rin

stal

lazi

one

diin

fras

trut

ture

dico

mun

icaz

ione

Arc

h.M

aria

Pel

ella

Geo

m.

Gia

ncar

loR

inch

i1

1

elet

tron

ica

Per

mes

sidi

cost

ruir

e-

vari

anti

alpe

rmes

sodi

cost

ruir

e-

224

4G

eom

.G

ianc

arlo

Rin

chi

Arc

h.G

ianl

uigi

Noc

co4

4

acce

rtam

ento

dico

nfor

mit

à(a

rtt.

20e

36D

.p.r.

380/

01)

Per

mes

sidi

cost

ruir

ee

rela

tive

vari

anti

per

inte

rven

tidi

cui

ai

225

4co

mm

ii

e2

dell

art.

22de

ld.

p.R

.38

0/01

(art

.22

com

ma

7D

.p.R

.G

eom

.G

ianc

arlo

Rin

chi

Arc

h.G

ianl

uigi

Noc

co4

380/

01)

226

4.D

enun

cia

diin

izio

attiv

ità(a

rt.2

2d.

p.R

.38

0/20

01)

Geo

m.

Gia

ncar

loR

inch

iA

rch.

Gia

nlul

giN

occo

33

227

4S

egna

lazi

one

cert

ific

ata

diin

izio

attiv

ità(a

rt.

19L.

241/

90)

-G

eom

.G

ianc

arlo

Rin

chi

Arc

h.G

ianl

uigi

Noc

co3

3

..

.ri

chie

sta

inte

graz

ione

(art

.19

c.6b

isL.

241/

90)

228

..4

Com

unic

azio

nein

izio

lavo

rias

sever

ata

(art

.6c.

2d.

p.R

.38

0/01

)G

eom

.G

ianc

arlo

Rin

chi

Arc

h.G

ianl

uigi

Noc

co2

2

e

229

4.C

ertif

icat

odi

agib

ilità

(art

.24

d.p.

R.

380/

01)

Geo

m.

Gia

ncar

loR

inch

iA

rch.

Gia

nlui

giN

occo

22

.D

efin

izio

neis

tanz

edi

cond

oni

edili

zio

L.47

/85

es.

m.i.

(art

.3c.

1723

G4.

Geo

m.

Gia

ncar

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245

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248

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258

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272

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273

5D

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286

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2011

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Geo

m.

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291

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293

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Ing.

Mar

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Mar

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cezi

one,

cust

odia

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ante

nim

ento

“ad

vìta

m”

dei

cani

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ica

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Geo

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ioin

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amen

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5M

onito

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Geo

m.

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g.M

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Von

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302

5Se

rviz

iodi

gest

ione

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Geo

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303

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ssio

nedi

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ioG

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12

304

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Città di CiampinoProvincia di Roma

PROGRAMMA

TRIENNALE PER LA

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A rt. I — Finalità

Con la redazione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità il Comune

di Ciampino intende dare attuazione al principio di trasparenza, intesa come

“accessibilità totale delle infòrmazioni concernenti l’organizzazione e / ‘attività delle

pubbliche amministrazioni, al/o scopo di fàvorire forme diffìise di controllo sul

perseguimento delle funzioni istituzionali e sull ‘utilizzo delle risorse pubbliche “.

il pieno rispetto degli obblighi di trasparenza, infatti, oltre che costituire livello

essenziale delle prestazioni erogate, rappresenta un valido strumento di dffiisione e

affermazione della cultura delle regole, nonché di prevenzione e di lotta a fenomeni

corruttivi. Il programma definisce le misure, i modi, e le iniziative per l’adempimento

degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, ivi comprese le

misure organizzative volte ad assicurare la regolarità e la tempestività dei flussi

informativijàcenti capo ai dirigenti responsabili degli uffici dell ‘amministrazione.

Le misure del Programma triennale sono coordinate con le misure e gli interventi

previsti dal Piano di prevenzione della corruzione, del quale il Programma ne

costituisce una sezione.

Gli obiettivi ivi contenuti sono, altresì, formulati in collegamento con la

programmazione strategica e operativa dell ‘ente, definita nel Piano Esecutivo di

Gestione.

In considerazione della futura adozione da parte della Commissione per la

valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (‘C’i VI7)

delle linee guida sui Programmi triennali per la trasparenza e l’integrità, anche alla

luce del recente D.Lgs. n. 33/20 13 sul “Riordino della disciplina riguardante gli

obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle

pubbliche anministrazioni” il programma è adottato in via provvisoria.

Art. 2- Il Responsabile per la trasparenza

Il Responsabile per la trasparenza per il Comune di Ciampino è individuato nel

Dirigente del I Settore, Avv. Giovanni Giaquinto, giusto Decreto sindacale n. 4, prot.

21839, del 19.06.2013.

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Compiti del responsabile per la trasparenza:

Svolge stabilmente un’attività di controllo sull’adempimento da parte

dell’Amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa

vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l’aggiornamento delle

informazioni pubblicate, nonchè segnalando allrgano di indirizzo politico, al

Nucleo di Valutazione, all’Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi,

all’Ufficio di disciplina i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di

pubblicazione.

• Provvede all’aggiornamento del Progranima triennale per la trasparenza e

/ ‘integrità.

• Controlla e assicura la regolare attuazione dell’accesso civico.

• In relazione alla loro gravità, segnala i casi di inadempimento o di adempimento

parziale degli obblighi in materia di pubblicazione previsti dalla normativa vigente,

all’Ufficio di disciplina, per l’eventuale attivazione del procedimento disciplinare. Il

Responsabile segnala altresì gli inadempimenti al vertice politico

dell’Amministrazione, ai /ìni dell’attivazione delle altre forme di responsabilità e

all ‘Autorità nazionale an ticorruzione.

Ai fini di garantire assistenza al Responsabile della Trasparenza in merito al

controllo sull’adempimento da parte dell’Amministrazione degli obblighi di

pubblicazione previsti dalla normativa vigente, si è determinato di assegnare al

medesimo un Ufficio di supporto così composto:

- Sig.ra Irene Piras, Funzionario Responsabile dell ‘Ufficio Segreteria generale,

- Sig. ra Cristina lenne, Webmaster ufficio Stampa e Comunicazione.

Ari. 3 - Misure organizzative

L ‘inserimento dei documenti e dei dati nell ‘apposita sezione del sito istituzionale

dell ‘Ente avverrà con modalità il più possibile decentrata.

Ai Responsabili degli Uffici dell ‘Ente, o ai propri collaboratori, sono state attribuite

apposite credenziali per / ‘accesso e / ‘utilizzo degli strumenti di pubblicazione e

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successivo aggiornamento/monitoraggio.

L ‘attività riguarderà infàtti tutti i Dirigenti, ciascuno per competenza e secondo le

tipologie di atti o documenti la cui pubblicazione è obbligatoria per legge.

Ari. 4 - Caratteristiche delle informazioni

L ‘Ente è tenuto ad assicurare la qualità delle informazioni riportate nel sito

istituzionale nel rispetto degli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge,

assicurandone l’integrità, il costante aggiornamento, la completezza, la tempestività,

la semplicità di consultazione, la comprensibilità, l’omogeneità, la facile

accessibilità, nonché la confòrmità ai documenti originali in possesso

dell’amministrazione, l’indicazione della loro provenienza e la riutilizzabilità.

I Dirigenti quindi garantiranno che i documenti e gli atti oggetto di pubblicazione

obbligatoria siano quindi pubblicati:

• in forma chiara e semplice, tali da essere facilmente comprensibili al soggetto che

ne prende visione,

• completi nel loro contenuto, e degli allegati costituenti parte integrante e

sostanziale dell ‘atto;

• con l’indicazione della loro provenienza, e previa attestazione di conformità

all ‘originale in possesso dell ‘amministrazione;

• tempestivamente e comunque non oltre 3 giorni dalla loro efficacia;

• per un periodo di 5 anni, decorrenti dal I gennaio dell ‘anno successivo a quello

da cui decorre l’obbligo di pubblicazione.

Gli atti che producono i loro effetti oltre i 5 anni, andranno comunque pubblicatifino

alla data di efficacia. Allo scadere del termine sono comunque conservati e resi

disponibili all ‘interno di distinte sezioni di archivio.

• informato di tipo aperto, ai sensi dell ‘articolo 68 del Codice dell ‘amministrazione

digitale, di cui al D.Lgs. 82/2005 e saranno riutilizzabili ai sensi del D.Lgs.

196/2003, senza ulteriori restrizioni diverse dall ‘obbligo di citare la fonte e di

rispettarne 1 ‘integrità.

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Ari. 5- Amministrazione Trasparente

Alfine di dare attuazione alla disciplina della trasparenza e nel rispetto di quanto

previsto dall’art. 51 del D.Lgs. n. 33/13,’ Invarianza flnanziaria’, è stata inserita

nella home page del sito istituzionale dell ‘Ente un ‘apposita sezione denominata

“Amministrazione trasparente “, che sostituisce la precedente sezione denominata

“Trasparenza, valutazione e merito “, utilizzando l’apposito applicativo fornito a

titolo non oneroso dai portale ‘Gazzetta Amministrativa’.

Al suo interno, organizzati in sotto-sezioni, saranno contenuti i seguenti dati,

informazioni e i documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria:

• gli atti di carattere normativo e amministrativo generale

• l’organizzazione dell’ente

• i componenti degli organi di indirizzo politico

• i titolari di incarichi dirigenziali e di collaborazione o consulenza

• la dotazione organica e il costo del personale con rapporto di lavoro a tempo

indeterminato

• il personale non a tempo indeterminato

• gli incarichi conferiti ai dipendenti pubblici

• bandi di concorso

• la valutazione della performance e alla distribuzione dei premi al personale

• la contrattazione collettiva

• gli enti pubblici vigilati, gli enti di diritto privato in controllo pubblico, le

partecipazioni in società di diritto privato

• i provvedimenti amministrativi

• i dati aggregati relativi ali ‘attività amministrativa

• i controlli sulle imprese

• gli atti di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e attribuzione di vantaggi

economici a personefisiche ed enti pubblici e privati

• 1 ‘elenco dei soggetti beneficiari

• i ‘uso delle risorse pubbliche

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• il bilancio preventivo e consuntivo, il Piano degli indicatori e risultati attesi di

bilancio nonché il monitoraggio degli obiettivi

• i beni immobili e la gestione del patrimonio

• i servizi erogati

• i tempi di pagamento dell ‘amministrazione

• i procedimenti amministrativi, e i controlli sulle dichiarazioni sostitutive e

l’acquisizione d ‘ufficio dei dati

• ipagamenti informatici

• i contratti pubblici di lavori, servizi eforniture

• i processi di pianjflcazione, realizzazione e valutazione delle opere pubbliche

• l’attività dipianjflcazione e governo del territorio

• le informazioni ambientali

AH. 6— Dati ulteriori

In ottemperanza a quanto previsto dall’an. 4, comma 3, del D. Lgs. n. 33/2013, in

unttica di massima apertura della Pubblica Amministrazione nei confronti della

cittadinanza, il sito istituzionale verrà regolarmente aggiornato ed arricchito

attraverso la pubblicazione di tutte le Deliberazioni e gli atti adottati dall’Ente, fenni

restando i limiti e le condizioni espressamente previsti da disposizioni di legge, e

procedendo alla anonimizzazione dei dati personali eventualmentepresentL

AH. 7- Popolamento informazioni

Tra gli obiettivi primari che l’Ente si pone è quello del popolamento delle

informazioni da pubblicare nella sezione “Amministrazione Trasparente”, con

particolare attenzione alle pubblicazioni:

1. Personale

L Incarichi amministrativi di vertice: con gli estremi atto conferimento

incarico-curriculum- dati relativi allo svolgimento di incarichi o la

titolarità finanziati dalla RA.-! compensi relativi al rapporto di

consulenza;

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I!. Dirigenti . con gli estremi atto conferimento incarico- curriculum-dati

relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità finanziati dalla P A.

I compensi relativi al rapporto di consulenza;

III. Posizioni organizzative: curricula dei titolari posizioni organizzative

redatti in conformità del vigente modello europeo;

IV Dotazione Organica conto annuale per le spese sostenute a tempo

indeterminato - Costo complessivo del personale a tempo indeterminato

in servizio, articolato per flisce professionali;

V Personale non a tempo determinato : dati relativi al personale non a

tempo indeterminato, con l’indicazione delle diverse tipologie di

rapporto, della distribuzione tra le diverse mansioni;

VI. Tassi di assenza Dati relativi ai tassi conferiti o autorizzati a ciascuno

dei dipendenti pubblici;

VII. Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti . Elenco degli incarichi

conferiti ai dipendenti,•

2. Bandi di concorso

I. Bandi di concorso per il reclutamento presso l’amministrazione-Elenco

dei bandi di concorso-Elenco dei bandi di concorso negli ultimi 3 anni e

le relative spese sostenute;

3. Insieme delle attività e procedimenti, composti sia dai dati aggregati

dell ‘attività amministrativa e dalle tipologie dei procedimenti di tutte le

aree funzionali cui si compone la struttura organizzativa dell ‘Ente

comunale. Per ciascuna tipologia di procedimento saranno pubblicate le

seguenti informazioni:

I. una breve descrizione del procedimento con indicazione di tutti i

riferimenti normativi;

Il. l’unita’ organizzativa responsabile dell’istruttoria;

III. il nome del responsabile del proc dimento, unitamente ai recapitio’ 4

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telefonici e a/la casella di posta elettronica istituzionale:

IV. per i procedimenti ad istanza di parte, gli atti e i documenti da allegare

all’istanza e la modulistica necessaria, compresi i fric-simile per le

autocertificazioni;

v. il termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per

la conclusione con l’adozione di un provvedimento espresso e ogni altro

termine procedimentale rilevante;

VI. gli strumenti di tutela, amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti

dalla legge in favore dell ‘interessato:

VII. il iink di accesso al servizio on line, ove sia gia’ disponibile in rete, o i

tempi previsti per la sua attivazione:

VIII. le modalita’ per l’ef/ttuazione dei pagamenti eventualmente necessari.

4. Bandi di gara e contratti 1 ‘aggiornamento tempestivo di tutto l ‘elenco per

la pubblicazione delle informazioni relative alle procedure per

I ‘ciffidamento e l’esecuzione di opere e lavori pubblici, servizi e forniture di

cui ari’ 37 del decreto legislativo n. 33/2013:

I. CIG

Il. Struttura Proponente

III. Oggetto del bando

IV Procedura di scelta del contraente

V Elenco degli operatori invitati a presentare offerte

Vi. Aggiudicatario

VII. Importo di aggiudicazione

VIII. Tempi di completamento dell’opera, servizio ofornitura

IX Importo delle somme liquidate

X Avviso di preinformazione (da pubblicare secondo le modalità e le

specifiche previste dal d.lgs n. 163/2006)

XI. Delibere a contrarre, nell ‘ipotesi di procedura negoziata senza previa

(da pubblicare secondo le modalità e le specche previste dal d. lgs n.

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163/2006)

XII. pubblicazione di un bando di gara (da pubblicare secondo le modalità

e le specjflche previste dal d.lgs n. 163/2006)

XIII Avvisi, bandi ed inviti per contratti di lavoro sottosoglia comunitaria,

per contratti di servizi e forniture sottosoglia comunitaria, per

contratti di lavoro soprasoglia comunitaria, per contratti di servizi e

forniture soprasoglia comunitaria (da pubblicare secondo le modalità

e le specjflche previste dal ctlgs n. 163/2006)

i Sovvenzioni,contributi, sussidi, vantaggi economici, con l’aggiornamento

tempestivo di tutto 1 ¶e.lenco per la pubblicazione dei soggetti beneficiari di

sovvenzioni e contributi,sussidi, vantaggi economici di cui all ¶art.27 del

decreto legislativo n. 33/2013;

I Nome del soggetto ben ficiario (solo per i possessori di Partita IVA)

IL Codicefiscale /Partita Iva (se impresa o ente)

III Tipo di rapporto: contributo, o incarico di collaborazione

IV Importo

V. Norma o titolo a base dell’assegnazione

VI Provvedimento di attribuzione o concessione

VII Settore

VIII Servizio

ixua

i Dirigente

XI. Responsabile delprocedimento

X1L Modalità utilizzata per individuare il beneficiano

XIII link alprogetto selezionato

XIV Curriculum del soggetto incaricato

6. Opere Pubbliche

I Documenti di programmazione delle operepubbliche

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IL Le relazioni annuali

IIL Informazioni relative ai tempi, ai costi unitari e agli indicatori di

realizzazione delle opere pubbliche completate

7. Pianjflcazione e governo del territorio

li Atti di governo del territorio (Piani territoriali, piani di

coordinamento, pianipaesaggistici, strumenti urbanistici, generali e di

attuazione)

IL Schemi di provvedimento,delibere di adozione o approvazione e

relativi allegati tecnici

8. Informazioni ambientali

L Informazioni ambientali che 1 ‘Amministrazione detiene se rilevanti

sullo:

a) Stato degli elementi dell’ambiente,quali l’ariq, l’atmosfera,

l’acqua, il suolo, il territorio, i siti naturali;

b) Fattori inquinanti quali le sostanze 1 ‘ene,giq, il rumore, le

radiazioni od i rjfiuti anche radioattivi, le emissioni, gli scarichi

ed altri rilasci nell’ambiente nell’ ambiente, che incidono o

possono incidere sugli elementi dell ‘ambiente;

c) Misure incidenti sull ‘ambiente e relative analisi di impatto, anche

amministrative, quali politiche, le disposizioni legislative, i piani,

i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto anche di

natura amministrativa, nonché le attività che incidono o possono

incidere sugli elementi e suifattori dell ‘ambiente ed analisi costi-

benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche usate nell’ambito

delle stesse;

d) Misure aprotezione dell’ambiente e relative analisi di impatto;

e) Stato della salute e della sicurezza umana

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9. Pagamenti de/i ‘amministrazione. Indicatore dei tempi medi di pagamento

relativi agli acquisti di beni e servizi e forniture

10. Contro//i sulle Imprese

I. Elenco de/le tipologie di contro//o a cui sono assoggettate le imprese

in ragione dei/a dimensione e del settore di attività con l’indicazione

per ciascuna di esse dei criteri e delle relative modalità di svolgimento

11. Obblighi e adempimenti oggetto dell ‘attività di controllo che le

imprese sono tenute a rispettare per ottemperare alle disposizioni

normative

Ari. 8— Accesso Civico

L’istituto dell’Accesso Civico è stato introdotto dall’an’. 5 dei D. Lgs. n. 33/2013 e

prevede prevede l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di rendere noti i

documenti, le informazioni o i dati, attribuendo allo stesso tempo il diritto a

chiunque di richiedere i medesimi, nei casi jn cui sia stata omessa la loro

pubblicazione.

La richiesta di accesso civico non necessita di alcuna limitazione e la legittimazione

soggettiva del richiedente non deve essere motivata, è gratuita e va presentata al

Responsabile della trasparenza de/l’Amministrazione, che dovrà pronunciarsi sulla

stessa istanza.

Nell’ipotesi di mancata pubblicazione dell’atto, documento o altra informazione,

nella specifica sezione Trasparenza, l’Amministrazione, entro trenta giorni, deve

procedere alla pubblicazione del documento, dell’informazione o del dato richiesto e,

contestualmente, dovrà trasmetterlo al richiedente o in alternativa potrà comunicare

al medesimo l’ovvenuta pubblicazione e indicare il collegamento ipertestuale a

quanto richiesto.

Se il documento, l’informazione o il dato richiesti risultassero già pubblicati, nel

rispetto della normativa vigente. l’Amm trazione indicherà al richiedente il

4c O

‘rQv 8\

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relativo collegamento ipertestua/e.

Nei casi di ritardo o mancata risposta, il cittadino potrà rivolgersi a/titolare del

potere sostitutivo di cui all’art. 2, comma 9-bis de/la legge 7 agosto 1990, n. 241.

Ari. 9 - Responsabilità della Dirigenza

In merito a/la trasparenza, queste le responsabilità dei Dirigenti:

• adempiono agli obblighi di pubblicazione, di cui a/la normativa vigente ed al

presente Programma;

• garantiscono il tempestivo e regolare/lusso delle informazioni da pubblicare aifini

del rispetto dei termini stabiliti dalla legge:

• garantiscono l’integrità, il costante aggiornamento, la completezza, la tempestività,

la semplicità di consultazione, la comprensibilità;

l’omogeneità, la facile accessibilità, nonché la conformità ai documenti originali in

possesso dell’omministrazione, l’indicazione della loro provenienza e la

riutilizzabilità delle informazioni pubblicate.

Ari. 10- Collegamenti con il Piano della performance

Il Piano della Performance determina gli indicatori, i livelli attesi e realizzati di

prestazione, i criteri di monitoraggio e consente ai cittadini di conoscere, comparare

e valutare in modo oggettivo e semplice i ‘operato dell ‘Ente.

La sua integrazione con il Programma Triennale della Trasparenza ed integrità è

volta a garantire la piena ed effettiva conoscibilità e comparabilità dell’agire

dell ‘Ente.

A tal fine nei Piano della Performance vengono inoltre inseriti appositi indicatori,

validi per tutti le Settori, con i quali si valuta i ‘operato dei Dirigenti anche in base al

rispetto di quanto previsto dalle normative sulla trasparenza e l’integrità.

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Ari. 11 - Responsabilità del Nucleo di Valutazione

Il Nucleo di valutazione:

• provvede agli adempimenti di controllo così come previsti dalla normativa

vigente;

• verjflca la coerenza tra gli obiettivi previsti nel Programma triennale per la

trasparenza e l’integrità di cui all’articolo 10 del D.Lgs 33/2013 e quelli

indicati nel Piano Esecutivo di Gestione;

• utilizza le informazioni e i dati relativi all’attuazione degli obblighi di

trasparenza ai finì della misurazione e valutazione delle performance sia

organizzativa, sia individuale del Responsabile e dei Dirigenti dei singoli uffici

responsabili della trasmissione dei dati.

Ari. 12 - Obblighi dei titolari di incarichi politici

I titolari di incarichi politici, hanno i ‘obbligo di trasmettere ai fini della

pubblicazione sul sito web istituzionale, al Responsabile per la Trasparenza:

a) i compensi di qualsiasi natura connessi ali ‘assunzione della

carica, gli importi di viaggio di servizio e missione pagati con

fondi pubblici;

b) i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o

privati ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti;

c) il curriculum;

d) le dichiarazione di cui all ‘art. 2, della legge 441/1982, nonché le

attestazioni e dichiarazioni di ciii agli art. 3 e 4 della medesima

legge, come modWcata dai decreto legge 33/2013, limitatamente

al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo

grado, ove gli stessi vi consentano. Tali informazioni vengono

pubblicate entro tre mesi dalla elezjojo dalla nomina e per i tre

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anni successivi dal/a cessazione del mandato o de/I ‘incarico dei

soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione

patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non

separato e dei parenti entro il secondo grado che vengono

pubblicate fino alla cessazione dell’incarico o del mandato.

Decorso il termine di pubblicazione le informazioni e i dati

concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti

nel/e sezioni di archivio. Viene in ogni caso data evidenza al

mancato consenso.

L ‘Ente pubblica altresì sul sito web istituzionale, / ‘atto di nomina o di

proclamazione con 1 ‘indicazione della durata dell ‘incarico o del mandato elettivo.

ArI. 13 - SIakeI,o!der

Verranno tempestivamente individuate dall’Ufficio di supporto, figure di Stakeholder

comprese tra le seguenti categorie:

• Associazioni di categoria

• Imprese

• Cittadini

• Associazioni Culturali

• Associazioni del terzo settore

• Mezzi di Iiformazione

• Dirigenti Scolastici

Il presente Programma sarò trasmesso agli Stakeholder individuati come sopra e, ai

sensi dell’art.44 del dlgs 33/2013, al Nucleo di Valutazione.

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AH. 14 - Iniziative e strumenti di comunicazione per la diffusione

dei contenuti del Programma e dei (lati pubblicati

Oltre alla trasmissione del Programma agli Stakehoider individuati è prevista la

pubblicazione nel sito web istituzionale del Programma Triennale per la

Trasparenza e i ‘integrità 20 14-2016 nell’apposita sezione, “Amministrazione

Dasparente

Si prevede, inoltre, la creazione di un calendario di incontri con gli Stakeholder in

merito alla applicazione pratica della normativa in materia di trasparenza.

Art. 15- Sisten,a di monitoraggio

In coordinamento con il Piano Triennale anticorruzione, il Responsabile per la

Trasparenza, semestralmente monitorerà il regolare flusso informativo dei dati da

pubblicare ovvero dello stato di attuazione dei popolamento degli obblighi di

pubblicazione nella sezione “A ministrazione 7asparente “.

Si prevederà, di contro, in riferimento al sito istituzionale dell’Ente un periodico

inonitoraggio di:

1. Frequenza di navigazione (visite nel sito).

2. Sezioni più visitate.

3. Tempi di permanenza dei visitatori nel sito.

Tabella scadenze

Attività Termine massimoAdozione Programma Triennale per la trasparenza cd 28.02.2014integrità - 2014-2016

Nuovo Sito Web istituzionale 30.06.20 14

Sezione Amministrazione Trasparente OperativaMappatura dei procedimenti 30.06.20 14

Primo incontro Stakeholder 30.09.20 14

..

c

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Ari. 16 - Sanzioni

L ‘inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente

costituisce elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa

di responsabilità per danno all’immagine dell’Amministrazione ed è comunque

valutato aifini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento

accessorio collegato alla peiforinance individuale dei responsabili.

Si riporta di seguito il quadro relativo alle sanzioni previste dal D.Lgs. 33/2013:

- ArI. 22. Obblighi di pubblicazione dei dati relativi agli enti pubblici vigilati

e agli enti di diritto privato in controllo pubblico, nonché alle partecipazioni

in società di diritto privato:

FATTISPECIE DI iNADEMPIMENTO

Mancata o incompleta pubblicazione sul sito della p. a. vigilante dei dati

relativi a:

• ragione sociale;

• misura della partecipazione della p.a., durata dell’impegno e onere

gravante sul bilancio della p. a.;

• numero dei rappresentanti della p. a. negli organi di governo e trattamento

economico complessivo spettante ad essi;

• risultati di bilancio degli ultimi 3 esercizi;

• incarichi di amministratore dell ‘ente e relativo trattamento economico.

SANZIONE

Divieto di erogare a favore degli enti somme a qualsivoglia titolo da parte

della p.a. vigilante.

FATTISPE(’IE DI INADEMPIMENTO

Mancata o incompleta pubblicazione dei dati da parte degli enti pubblici o

privati vigilati relativamente a quanto previsto dagli artt. 14 e 15 per:

• componenti degli organi di indirizzo

• soggetti titolari di incarico

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SANZIONE

Divieto di erogare a favore ditali enti somme a qualsivoglia titolo da parte

della p. a. Vigilante.

- Ar!. 15. Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi

dirigenzia/i e di collaborazione o consulenza.

FA TTISPECIE DI INADEMPIMENTO

Omessa pubblicazione dei dati di cui all ‘art. 15, comma 2:

• estremi degli atti di confi?rimento di incarichi dirigenziali a soggetti estranei

alla p. a., con indicazione della ragione dell ‘incarico e dell ‘ammontare

erogato;

• incarichi di collaborazione o di consulenza a soggetti esterni per i quali è

previsto un compenso, con indicazione della ragione dell’incarico e

dell ‘ammontare erogato.

SANZIONE

In caso di pagamento del corrispettivo:

• responsabilità disciplinare;

• applicazione di una sanzione pari alla somma corrisposta.

- Ar!. 46. Violazione degli obblighi di trasparenza — Sanzioni

FA TTISPEUE DI INADEMPIMENTO

Inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti da/la normativa.

SANZIONE

• Elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale;

• Eventuale causa di responsabilità per danno all ‘immagine della p.a.;

• Valutazione aifini della corresponsione:

- della retribuzione accessorio di risultato;

- della retribuzione accessorio collegata al/a performance individuale del

Responsab i/e.

FATTISPE€1E Dl INADEMPiMENTO

Mancata predisposizione del Programma Triennale per la Trasparenza e

/ ‘Integrità

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SANZIONE

• Elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale:

• Eventuale causa di responsabilità per danno all ‘immagine della p.a.;

• Valutazione aifini della corresponsione:

- della retribuzione accessoria di risultato:

- della retribuzione accessoria collegata alla performance individuale del

responsabile.

- Ar!. 47. Sanzioni per casi specflci

FA TTISPEUE DI INADEMPIMENTO

Violazione degli obblighi di comunicazione dei dati di cui all ‘art. 14

riguardanti i componenti degli organi di indirizzo politico, con riferimento a:

• situazione patrimoniale complessiva del titolare dell ‘incarico;

• titolarità di imprese;

• partecipazioni azionarie, proprie, del coniuge e parenti entro il

secondo grado di parentela;

• compensi ciii dà diritto la carica.

SANZIONE

• Sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro a carico del

responsabile della mancata comunicazione;

•Pubblicazione del provvedimento sanzionatorio sul sito internet

del? ‘amministrazione o degli organismi interessati.

FA TTISPECIE DI INADEMPIMENTO

Violazione degli obblighi di pubblicazione di cui all ‘art. 22, comma 2, relativi

agli enti pubblici vigilati, agli enti di diritto privato in controllo pubblico e

alle società con riferimento a:

• ragione sociale:

• misura della partecipazione della PA., durata dell ‘impegno e onere

complessivo gravante sul bilancio della PA.;

• numero dei rappresentanti della PA. negli organi di governo e trattamento

economico complessivo spettante ad essi;

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• risultati di bilancio degli ultimi 3 esercizi;

• incarichi di amministratore dell ‘ente e relativo trattamento economico

complessivo.

SANZIONE

Sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro a carico del

responsabile della violazione.

FA TTISPECJE DI INADEMPIMENTO

Mancata comunicazione da parte degli amministratori societari ai propri soci

pubblici dei dati relativi al proprio incarico, al relativo compenso e alle

indennitò di risultato percepite.

SANZIONE

Sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro a carico degli

amministratori societari.

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CITTA’ DI CIAMPINO

CODICE DI COMPOR TA MENTO ADOTTA TO

DAL COMUNE DI CIAMPINO IN

ATTUAZIONE ED INTEGRAZIONE A QUANTO

PREVISTO DAL D.PR. 62/2013

( iti’ì (Il ( lflIVIj)ifl()

Adottato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 4 del 10 gennaio 2014

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COI)ICE DI COMPORTAMENTo DEI DIPENDENTI

Pubblicato ai sensi (Iella delibera,ione IL 75/2013 deII’Autoriù Naiona1e 4nticørruzione’

Art. IDisposizioni di carattere generale - ambito di applicazione

11 Codice di comportamento si applica a dipendenti, a titolari di Organi e di incarichiegIi uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché ai collaboratori oconsulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico.

La sua applicazione viene estesa a tutti coloro che, anche se estranei al Comune diCiampino, sono titolari di un rapporto di lavoro professionale di qualsiasi tipo e aqualsiasi titolo con il medesimo, ovvero coloro che collaborano, a qualsiasi titolo conimprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favoredell’amministrazione.Le previsioni del presente Codice si estendono, altresì, per quanto compatibili, aidipendenti, delle Società partecipate Asp Spa ed Arnhi.en.te Spa.Per quanto non previsto nel presente atto trovano diretta applicazione normecontenute nel D.P.R. 62/2013.

Art. 2Principi generali

Il dipendente nello svolgimento della propria attività lavorativa e nei rapporti conl’utenza rispetta i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità,obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenzae imparzialità, astenendosi in caso dì conflitto di interessi.Inoltre il dipendente non usa a fini privati le informazioni e le dotazioni messe a suadisposizione per ragioni di ufficio, ed evita situazioni e comportamenti che possanoostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immaginedel Comune di Ciampino.

Il dipendente manifesta massima disponibilità e collaborazione nei rapporti concittadini e utenti e nei rapporti tra pubbliche amministrazioni assicura lo scambio e latrasmissione delle informazioni e dei dati nel rispetto della normativa vigente.

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Art. 3conoscenza e diffusione de! Codice di comportamento

L’Amministrazione darà la più ampia diffusione al codice di comportamentopubblicandolo sul proprio sito internet istituzionale e nella rete intranet, nonchetrasmettendolo tramite e-mail a tutti i propri dipendenti. Si provvederà inoltre, allatrasmissione del codice in forma cartacea a tutti i dipendenti non dotati di strumentiinformatici.

Art. 4Regali, compensi e altre utili/i

Per quanto riguarda regali, compensi o altre utilità, i principi sono i seguenti:1) Divieto per il dipendente di richiesta o sollecitazione, per sè o per altri, a terzi

o a colleghi di lavoro, sovraordinati o subordinati.2) Divieto di accettazione, per sé o per altri, salvo quelli duso di modico valore

(indicativamente di valore non superiore a IO €) effettuati occasionalmentenell’ambito delle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudiniinternazionali.

3) Divieto di richiesta a soggetti che possano trarre benefici dall’attivitàlavorativa del dipendente per compiere o per aver compiuto un atto del proprioufficio.

Viene ribadita l’impossibilità di accettare incarichi di collaborazione conferiti dasoggetti privati che abbiano, o abbiano avuto nel triennio precedente, un interesseeconomico significativo in decisioni o attività inerenti all’ Ufficio di appartenenza deldipendente o nel quale lo stesso abbia prestato servizio nel triennio precedente.

Art. 5Partecipazione ad associazioni e organizzazioni

Il principio, già contenuto nel Codice Nazionale, prevede un obbligo di tempestivacomunicazione in capo al dipendente circa la propria adesione o appartenenza adassociazioni od organizzazioni (esclusi partiti politici e sindacati) i cui ambiti diinteressi possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’Ufficio diappartenenza o più specificatamente nei casi in cui le mansioni svolte nell’ambitodell’Amministrazione siano assimilabil i a quel le relative all’incarico esterno rivestito.

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4rt. 6comunicazione degli interessi finanziari e conflitti di interesse

Viene sancita la necessità di inCormare per iscritto l’Amministrazione, all’ attodell’assunzione, circa la sussistenza di rapporti retribuiti, diretti o indiretti, che ildipendente abbia in essere o abbia avuto negli ultimi tre anni, con soggetti privati.

Il dirigente avrà il compito di valutare se le circostanze indicate siano idonee arealizzare un conflitto di interessi, provvedendo ad adottare i conseguentiprovvedimenti (ad esempio avocando a sé le attività relative all’incarico in conflitto).

Art. 7Obbligo di astensione ed attribuzione di incarichi extraufficio

Il Dipendente, se incaricato della Responsabilità di un settore/servizio o diprocedimento ed inquadrato nella categoria non inferiore alla C, comunica per iscrittoal proprio dirigente, con congruo anticipo, la necessità di astenersi dal partecipareall’adozione di decisioni e procedimenti che possano coinvolgere interessi propri,ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi,oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, disoggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o graveinimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti odorganizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti,associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui siaamministratore o gerente o dirigente. li dipendente si astiene in ogni altro caso in cuiesistano gravi ragioni di convenienza. Sull’astensione del dipendente decide ildirigente del servizio di appartenenza.Inoltre, viene ribadito il divieto, per i dipendenti, di svolgere incarichi retribuiti nonconferiti o previamente autorizzati dall’Amministrazione, fatti salvi quelli per cui levigenti disposizioni di Legge non richiedono la preventiva autorizzazione.L’autorizzazione verrà rilasciata previa accurata valutazione di inesistenza di conflittidi interesse anche potenziali.Per quanto concerne l’attribuzione di incarichi gratuiti conferiti in considerazionedella professionalità che caratterizza il dipendente all’interno del Comune diCiampino, vige l’obbligo di comunicazione affinché l’Amministrazione possavalutare eventuali situazioni di conflitto di interesse anche potenziale.Si è inoltre disciplinato in maniera specifica, tenuto conto della particolareesposizione al rischio, alcuni particolari ambiti di attività, enucleando ulteriori ipotesidi conflitto di interesse.In particolare:1) al tecnico che presta servizio in uffici dedicati alla realizzazione di opere pubbliche

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o comunque i cui compiti attengono sostanzialmente anche ad una delle fasinecessarie per la realizzazione delle opere pubbliche, non può essere autorizzato losvolgimento di un incarico extra ufficio:• se l’impresa conferente ha in corso un appalto con il Comune di Ciampino o se nonsono trascorsi due anni dalla fine dei lavori;• in ogni caso se l’incarico riguarda beni immobili ubicati nel territorio del Comune

di Ciampino;2) il tecnico che presta servizio in uffici dedicati alla pianificazione urbarnsticao adinterventi edilizi, non può accettare incarichi extra ufTicio riguardanti attività ointerventi da realizzarsi nel territorio del Comune di Ciampino:3) i dipendenti del Settore Finanziario e Tributi, non possono svolgere, avuto riguardoal ruolo svolto o alla posizione rivestita, incarichi riguardanti attività, interventi,autorizzazioni, concessioni, da svolgersi nel territorio del Comune di Ciampino.

Art. 8Disposizioni particolari per i dirigenti

In particolare per quanto concerne il personale dirigente si prevede:

• 1’ obbligo di comunicare le proprie partecipazioni azionarie ed altri interessifinanziari che possano porre il dirigente in conflitto di interessi con la propriafunzione pubblica, nonché di fornire le informazioni sulla propria situazionepatrimoniale e sulle dichiarazioni annuali dei redditi;

1’ obbligo di dichiarare se parenti o affini esercitano attività attraverso le qualipotrebbero venire in contatti frequenti con l’ufficio di cui è responsabile il dirigente.

Vengono altresì individuati canoni comportarnentali cui informare lo svolgimento deipropri compiti:• assumendo atteggiamenti leali e trasparenti;• adottando comportamenti esemplari ed imparziali nei rapporti con colleghi,collaboratori e destinatari dell’azione amministrativa;• curando che le risorse anche strumentali assegnate al suo ufficio siano utilizzate perfinalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali;• ponendo attenzione, compatibilmente con le risorse disponibili, al benessereorganizzativo nella struttura a cui è preposto;• favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori;

: assumendo iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, allaformazione e all’aggiornamento del personale, all’inclusione e alla valorizzazionedelle differenze di genere, di età e di condizioni personali;• assegnando attività e compiti sulla base di un’equa ripartizione del carico di lavoro,sulla base delle capacità, delle attitudini e della professionalità del personale a sua

4

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disposizione, valutandone le prestazioni con imparzialità;• evitando la diffusione di notizie non vere riguardanti l’organizzazione, l’attivita e i

dipendenti del Comune di Ciampino;• favorendo la diffusione di buone prassi ed esempi al fine di rafforzare il senso di

fiducia nei confronti dell’ Amministrazione.

Art. 9Disposizioniparticolari per i titolari di posizione organizzativa eper coloro che

operano negli uffici di diretta collaborazione delle autori?i politiche

Con riferimento al personale titolare di posizione organizzativa si prevede che lostesso svolga con diligenza le funzioni relative all’incarico conferito, perseguendo gliobbiettivi assegnati.Analogamente a quanto stabilito per i dirigenti, è previsto che i titolari di posizioneorganizzativa e coloro che operano negli uffici di diretta collaborazione delle autoritàpolitiche dichiarino se parenti o affini esercitano attività attraverso le quali potrebberovenire in contatti frequenti con l’ufficio di appartenenza.Il personale titolare di posizione organizzativa è tenuto:• a curare che le risorse anche strumentali assegnate al suo ufficio siano utilizzate perfinalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali;• a contribuire, nei limiti delle risorse assegnate, al benessere organizzativo dellastruttura cui è preposto;• a favorire l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, lacircolazione delle informazioni, la formazione e l’aggiornamento del personale;

ad assegnare le attività e i compiti sulla base di un’equa ripartizione del carico dilavoro, tenendo conto delle capacità, delle attitudini e della professionalità delpersonale a sua disposizione;• evitando la diffusione di notizie non vere riguardanti l’organizzazione, l’attività e idipendenti del Comune di Ciampino;• favorendo la diffusione di buone prassi ed esempi al fine di rafforzare il senso difiducia nei confronti dell’ Amministrazione.

Art. 10Rapporti con il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e con il Piano

Triennale della Trasparenza

Al fine di coordinare il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione ed il PianoTriennale della Trasparenza, con il Codice di Comportamento dei dipendenti pubbliciapprovato con D.p.r. 16 aprile 2013, n. 62 viene espressamente confermato l’obbligoper tutti i dipendenti di uniformarsi - nello svolgimento delle attività di competenza -

ai contenuti del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione.Viene altresì ribadito che le violazioni delle misure previste dal Piano Triennale di

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Prevenzione della Corruzione costituiscono illecito disciplinare, con la conseguente

applicazione delle vigenti disposizioni di Legge e contrattuali in materia.

Art. liSegnalazione di condotte illecite

Fermi restando gli obblighi e le responsabilità previste dagli art. 55-bis comma 7 e

55-sexies commi 3 e 4 del d.lgs. 165/2001 in tema, rispettivamente, di testimonianzanel procedimento disciplinare e di esercizio dell’azione disciplinare, vengono

enucleati i seguenti principi in tema di segnalazione di condotte illecite:• obbligo di segnalare condotte illecite al superiore gerarchico. che riceve e verificale segnalazioni al fine di avviare indagini interne.

• diritto ad essere tutelato e a non essere sanzionato, licenziato, trasferito,dernansionato, per motivi collegati direttamente o indirettamente alla segnalazione,fuori dai casi di diffamazione e calunnia.

Art. 12Comportamento nei rapporti privati

Nei rapporti privati (compresi le relazioni extralavorative con pubblici ufficialinell’esercizio delle loro funzioni) vige il divieto:

• di sfruttare, anche solo menzionando, la posizione che il dipendente ricopre nelComune di Ciampino al fine di ottenere utilità indebite.• di assumere ogni altro comportamento che possa nuocere all’immaginedell’Amministrazione.

Viene inoltre sancito l’obbligo di non dar seguito a richieste volte ad ottenere indebitefacilitazioni nelle modalità di disbrigo delle pratiche o indebiti contatti diretti conaltri uffici del Comune di Ciampino, anche al fine di evitare inopportune interferenzenell’attività degli altri uffici.

Art. 13Comportamento in servizio

Sono specificati alcuni comportamenti da tenere in servizio, e in particolare:Fermo restando il rispetto dei termini e dei principi del procedimento

amministrativo, il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda il compimento diattwità o l’adozione di decisioni di propria spettanza, nè adotta comportamenti tali da

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farne ricadere la responsabilità su altri dipendenti;• Obbligo di utilizzare i permessi di astensione dal lavoro, comunque denominati, nelrispetto delle condizioni previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi;• Obbligo di utilizzare il materiale, le attrezzature di cui il dipendente dispone perragioni di ufficio, i servizi telematici e telefonici dell’ufficio nel rispetto dei vincoliposti dall’Amministrazione;• Obbligo di utilizzare i mezzi di trasporto dell’Amministrazione soltanto per losvolgimento dei compiti d’ufficio, astenendosi dal trasportare terzi, se non per motivid’uflicio.

Art. 14Rapporti con il pubblico

Viene ribadito che i rapporti con il pubblico devono essere improntati allo spirito diservizio, alla correttezza, cortesia e disponibilità, in particolare:• riscontrando le richieste dell’utenza in maniera completa e accurata,• indicando, ove il dipendente non sia competente, il funzionario o l’ufficiocompetente all’interno del Comune di Ciampino o, se individuabile, anche di altraPubblica Amministrazione.Nelle operazioni da svolgersi e nella trattazione delle pratiche vengono sanciti:• l’obbligo di rispettare l’ordine cronologico (salvo diverse esigenze di servizio odiverso ordine di priorità stabilito dall ‘Amministrazione);

• il divieto di rifiutare prestazioni a cui il dipendente sia tenuto con motivazionigeneriche;• l’obbligo di rispettare gli appuntamenti con i cittadini;• l’obbligo di rispondere senza ritardo ai reclami attenendosi al sistema di gestionereclami approntato dal Comune di Ciampino;• l’obbligo di astenersi da dichiarazioni pubbliche offensive per il Comune diCiampino,fatto salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni nell’esercizioe a tutela dei diritti sindacali;• l’obbligo di fornire informazioni e notizie relative ad atti od operazioniamministrative, in corso o conclusi, in ottemperanza alle disposizioni di legge eregolamentari in materia di diritto di accesso, ferma restando la disciplina sul segretod’ufficio e sulla tutela e trattamento dei dati personali.E’ fatto, altresì, divieto di assumere atteggiamenti di discriminazione diretta edindiretta relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origineetnica, alla disabilità, alla religione, alla lingua.Vige infine il divieto di intrattenere rapporti a titolo personale con gli organi diintormazione circa l’attività dell’ufficio di appartenenza. Al servizio competente sonodernandate le attività volte a fornire eventuali riscontri richiesti da detti organi.

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Art. 15Contratti ed altri atti negoziali

Il dirigente non conclude, per conto dell’Amministrazione, contratti di appalto,fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbiastipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente. Nelcaso in cui l’Amministrazione concluda contratti di appalto, fornitura, servizio,finanziamento o assicurazione, con imprese con le quali il dipendente abbia conclusocontratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente, questi siastiene dal partecipare all’adozione delle decisioni o alle attività relativeall’esecuzione del contratto demandando il procedimento al dirigente con poteresostituti vo.

Art. 16Vigilanza e Monitoraggio

I dirigenti vigileranno sull’applicazione del Codice di Comportamento nelle strutturedi cui sono responsabili.Inoltre, per garantire un eftèttivo monitoraggio da parte del Responsabile dellaprevenzione della corruzione circa L’applicazione del Codice è previsto che lo stessosi avvalga della collaborazione dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari.Si evidenzia che l’applicazione del codice assumerà rilevanza anche nell’ambito delSistema di Misurazione e Valutazione della performance individuale e organizzativa,con riguardo particolare alle attività di diretto impatto sulle unità organizzative.

Art. 17Attivià formative

Al personale saranno rivolte attività formative, anche nell’ambito delle iniziative diformazione previste dal Piano Triennale dì Prevenzione della corruzione e dalProgramma Triennale della Trasparenza, al fine di consentire una maggioreconoscenza dei contenuti del Codice di Comportamento Aziendale.Inoltre, allo scopo di garantire la più ampia divulgazione dei contenuti e dei risultatidell’applicazione del presente codice (ivi compresi gli esiti dell’attività dimonitoraggio svolta dal Responsabile della prevenzione della corruzione) sarannopromosse anche iniziative formative partecipate.

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An. 18Responsabiliù conseguente alla violazione dei doveri del codice

Viene ribadito il principio per cui la violazione degli obblighi del Codice diComportamento Aziendale costituisce illecito disciplinare oltre a comportarel’eventuale responsabilità civile, penale e/o amministrativa.Viene altresì specificato che, ai fìni della determinazione della sanzione disciplinareconcretamente applicabile (tra quelle previste dalla legge, dai regolamenti, dal D.P.R.n. 62/20 13 “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, nonché dai contratticollettivi), la violazione è valutata tenendo conto:

della gravità del comportamento;• dell’entità del pregiudizio, anche morale, arrecato al decoro o al prestigio delComune di Ciampino.

Ciampino,

11 Responsabile UfficioProcedimeiti disciplinari

Dir. I SettoreAvv. Giovanni Giaqiinto

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/

Il Responsabile della Prevenzion4la Corruzione

S.4 taro generaleRita

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VICE-SINDACO - PRESIDENTE IL SEGRET GENERALE

Certifico che copia di questa deliberazione della Giunta Comunale, ai sensi dell’art. 32” della lgge n. 69 del

18 giugno 2009, è stata pubblicata all’albo pretorio on line del Comune oggi 2...O IIÀL.2.ctI.4 e vi rimarrà per

quindici giorni consecutivi ai sensi deIl’art. 124, primo comma, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.

iContestualmente, gli estremi di questa deliberazione sono stati inclusi nell’elenco n

trasmesso ai consiglieri Capi Gruppo in conformità all’art. 125 del D.Lgs. 18agosto2000, n. 267.

LCertifico che questa deliberazione è divenuta esecutiva ad ogni effetto, decorsi 10 giorni dalla pubblicazione ai

sensi Art.134, comma terzo, del D.Lgs 18 agosto 2000, n. 267;

Certifico che questa deliberazione è divenuta esecutiva il giorno MAC 201.4 perché dichiarata

immediatamente eseguibile (art. 134, comma quarto, del D.Lgs 18 agosto 2000, n. 267);

CERTIFICATO Dl PUBBLICAZIONE E COMUNICAZIONE Al CAPI GRUI

Addl....2.M HÀG ?.n14 /CERTIFICATO EPCUTI’

Addi....2..O

ORIGINALE della Deliberazione

COPIA CONFORME della Deliberazione, per uso amministrativo

Data Il Funzionario/Responsabile