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! Sommario Ispirati da Sanremo La grande bellezza Terra dei Fuochi Le interviste I paesaggi... ed altro ancora Circolo Didattico di Baronissi www.circolodidatticobaronissi.gov.it Giugno 2014 Anno VII - Numero IX La Gazzetta di Classe Magazine

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SommarioIspirati da SanremoLa grande bellezzaTerra dei FuochiLe intervisteI paesaggi...ed altro ancora

Circolo Didattico di Baronissi www.circolodidatticobaronissi.gov.it

Giugno 2014 Anno VII - Numero IX

La Gazzetta di ClasseMagazine

La Gazzetta di Classe pagina 2

L’uomo, con il suo egoismo e la sua arroganza, a volte attacca ciò che è bello… ma la “Bellezza” resiste e vince

La kermesse sanremesenostra musa ispiratriceIl festival canoro più famoso d’Italia e seguito in eurovisione ha esaltato la “Bellezza”, punto di partenza di questa edizione de “La Gazzetta di Classe-Magazine”. Il percorso ha tenuto, poi,conto non solo delle “ricchezze” paesaggistiche, ma anche di quelle storico-artistico-culturali del nostro Paese, evidenziando gli aspetti negativi che lo vorrebbero offuscare

TUTTo SU roCCo hUNT …il rapper famoso di San-remoA undici anni Rocco Hunt muove iprimi passi verso il mondo dell’ hip-hop e inizia a fare gare di freestyle .Nel 2010 inizia a pubblicare il suoprimo mixtape chiamato “ A music èsperanz” . Rocco è un rapper italianovincitore del festival di Sanremo 2014nella sezione “ nuove proposte” con lasua canzone” Nu juorno buono”, havinto anche i premi: Emanuele Luz-zati e Assomusica. Nel 2011 pubblicail mixtape “ Spiraglio di periferia “disco contenente collaborazioni conartisti di grande fama come Clemen-tino e Ntò. Nel 2013 Rocco ha firmatoun contratto con la casa discograficaSony BMG e pubblica il suo primoalbum ufficiale chiamato “Poeta ur-bano”.

Giovanni Santoro AntessanoRocco Hunt fino a poco fa era solo uncomune diciannovenne di Pastena(rione di Salerno) che ama la musicarap tanto da partecipare al 54° Festi-val di Sanremo. In realtà il nostroRocco non è un normale rapper ma unragazzo con una famiglia che ha fattomille sacrifici per non fargli mancarenulla, neanche la musica. Inoltre, ilnostro Rocco ha una passione per imurales. Il “vecchio” Rocco insegnavaanche nel carcere di Benevento mu-sica e canto rap. In realtà il suo verocognome non è Hunt ma è Pagliarulo.Rocco non è solo l’ autore di “ Nujuorno buono “ ma anche di altri testi.

La canzone parla di un argomentomolto importante come” la Terra deifuochi”, una zona del Casertano nelmirino della giustizia per i rifiuti tos-sici. Infatti non ha dimenticato di direnella sua splendida canzone che siamo“Terra del sole, non Terra dei fuochi “.E’diventato molto famoso per questoparagone e tutta l’Italia può ascoltareuna voce stupenda che canta il rap. Ilsuo look tipico è rappresentato da unberretto e da una felpa colorata chefanno impazzire i suoi fan, inoltre, loamano anche perché lui è diversodagli altri cantanti rap in quanto nonha tatuaggi nè pearcing.

Gerardina Ingino – Beatrice Petrocelli Aiello

All’Ariston era “Nu juorno buono” chefa riferimento alla Terra dei Fuochi, laquale essendo molto inquinata tra-smette pericolose malattie alla poveragente che rischia anche di morire.Forse proprio per questo Rocco ne havoluto parlare a modo suo, con uncanto che non è solo di protesta, forseè anche per questo che i giudici lohanno premiato. La sua affermazionedopo la vittoria è stata:- Voglio esserela voce di chi non ce l’ha e dedicarequesta vittoria al popolo! Ha ricevutomolti complimenti da Giovanotti e daEros Ramazzotti per la sua creativitàe voglia di inserire nelle canzoni i veriproblemi che oggi ci tormentano. Nonè potuto mancare l’affetto dei suoi fandi Salerno e Napoli i quali lo hanno ac-colto con fuochi d’artificio.

maddalena De Chiara Antessano

PerChé SANremoSanremo, il rinomatissimo festival canoro conosciuto intutto il mondo, trasmesso nelle serate tra il 18 e il 22 feb-braio 2014, anche quest’anno è stato condotto da FabioFazio e Luciana Littizzetto. Ha visto due vittorie, quella deigiovani con Rocco Hunt e quella dei “cantanti già affermati”con Arisa. Luciana è stata parte indispensabile del Festivalper la sua comicità e per i suoi ingressi strabilianti che cihanno stupito molto. Il tema di questa kermesse è stato “La Bellezza”. Questaidea ci ha colpito tanto da sceglierla come “filo conduttore”per la nostra “Gazzetta di Classe”. Infatti, l’argomento dellabellezza accompagnerà tutto il nostro percorso di giornali-sti. Sono stati proprio i presentatori a trattare l’argomento,però Luciana l’ha presentato a parole sue, ora comiche orapassionali e drammatiche. Abbiamo pensato a questo temaanche perché il vincitore della sezione “nuove proposte” èstato un cantante che proviene da Salerno: Rocco Hunt conla canzone “Nu juorno buono” ispirata al disastro ambien-tale della Terra dei fuochi, ma anche al messaggio di spe-ranza per il futuro. Parleremo di bellezze paesaggistiche,archeologiche, artistiche e della difficoltà nella loro tutela.Tratteremo della tecnologia che sta cambiando veloce-mente il mondo in maniera positiva, ma anche in negativo.Inizialmente le maestre Mena ed Elisa, le nostre saggeguide ci hanno proposto due percorsi. Abbiamo dovuto sce-gliere tra un giornalino sobrio e serio con argomenti com-plessi e un altro che trattava la bellezza del nostro territorio.Si comprende che abbiamo scelto il secondo perché per noipiù interessante. All’elaborazione dell’idea hanno parteci-pato i bambini dei diversi plessi del Circolo Didattico di Ba-ronissi, i veri protagonisti dell’esperienza. Da Aielloprovengono- Tortorella Alessia, Petrocelli Maria Beatrice,Adinolfi Enrico, Greco Rita, D’Amore Giulia, D’AmoreLaura, Ingino Gerardina; da Sava- Murino Lucrezia; da An-tessano- Santoro Giovanni, Sabatino Ester, Rescigno AnnaMarina, De Chiara Maddalena; da S. Francesco- CafaroGianluca, Donesi Andrea Pio, Cuoco Alba Rosa, GuadagnoMiriam, Rossi Alessandro.

La redazione

La Gazzetta di Classe pagina 3

Tra le delizie il “Pomodoro San Marzano Miracolodi San Gennaro”; tra le croci la “Terra Martoriata”

La Terra dei Fuochi croce edelizia del nostro territorio

Coltivazioni e allevamenti danneggiati, bambini malati, concittadiniomertosi, insomma, di tutto e di più nella “gloriosa Campania Felix”

Rocco Hunt nella sua canzone“Nu juorno buono” parla di unargomento molto serio che ri-guarda una parte del suo paese:La Campania con “La Terra deiFuochi”. Si riferisce a questaquestione con poche sempliciparole, “siamo la terra del solenon la terra dei fuochi” ed èvero perché la Campania fu so-prannominata dai Romani“Campania Felix”. Purtroppoper via dei rifiuti e i veleni sep-pelliti nel terreno, il paesaggiocircostante è stato completa-mente modificato in tutti isensi. L’acqua delle sorgentinon è più potabile perché po-trebbe portarevarie malattie,gli ortaggi col-tivati non pos-sono né esseremangiati névenduti e que-sto provocauna grandepovertà. I ri-fiuti sono ma-leodoranti erespirati pro-vocano diversitumori di cuimolti bambinisi ammalano.Proprio perquesto vieneanche sopran-n o m i n a t a“Valle dei tu-mori” e i bam-bini che nascono in questazona potrebbero riportare mal-formazioni o malattie.

rita Greco-AielloSono stati ritrovati, nella zonadel Casertano, in Campania deirifiuti tossici che hanno dan-

neggiato flora e fauna, meglionota ora come Terra dei Fuo-chi.Non possiamo negare però cheil danno è enorme, senza di-menticare che in quella zona viè una particolare, squisita eunica mozzarella. Purtroppo

nessuno la ri-chiede più pervia dell’inqui-namento el’economia nerisente.Molti pense-rebbero che lacolpa sia solo

della camorra, e questo non èdel tutto vero! Certo, è stata lacamorra a seppellire tutti i ri-fiuti, ma i cittadini del postohanno commesso un reatoforse perfino peggiore. Si è sco-perto che molti abitanti sape-

vano dove erano nascosti i ri-fiuti, tacevano, coltivavano inquelle zone, e costruivano lì lacasa per loro stessi e per i pro-pri figli.E se pensavano di fare la cosa

migliore tacendo, hanno sba-gliato e dovrebbero rimediareal loro errore denunciando.Inoltre, grazie alla maestra Fi-lomena che ci ha permesso diintervistare il marito che lavora

in ospedale,sappiamo chesono stati re-gistrati più disettanta casidi bambinimalati di tu-more prove-nienti daquelle terre. enrico Adi-

nolfi - AielloMolte personedicono che noiNapoletani enoi Casertanisiamo gli inizidella Terra deiFuochi, manon sanno che

abbiamo solo il 10% delle terreinquinate. Infatti, anche inmolte altre regioni italiane esi-ste un forte tasso d’inquina-mento come l’ILVA di Trieste eTaranto e altre zone di cui nonsi fa denuncia …Oggi dobbiamo ricordare ai si-gnori del nord che anche noicome loro ci teniamo a rispet-tare l’ambiente in cui viviamo:questo è il nostro mondo, va ri-spettato, curato e soprattuttomantenuto bello da vedere ebello da viverci!

Lucrezia murano - Sava

La Gazzetta di Classe pagina 4

L’Intervista

L’argomento della Terra dei fuochi ha colpito noi,giornalisti in erba, per cui abbiamo deciso di inter-vistare con poche semplici domande un collabora-tore professionale sanitario infermiere che operapresso l’unità operativa di Radioterapia dell’AziendaOspedaliera Universitaria di San Giovanni di Dio eRuggi D’Aragona di Salerno. Il suo nome è dott.Guido Martana.

Giovanni Santoro- Da quando lavorae di che cosa si occupa? R-Lavoro dall’anno 1983 e mi occupo e misono sempre occupato prioritariamente diassistenza infermieristica.Lucrezia murano- Perché lei hascelto questo lavoro, haavuto mai dubbi?R-No, non ho avuto mai dubbiperché fin dall’inizio mi sonoappassionato a tale disciplina.maddalena De Chiara- Iprogressi in questo camposono stati tanti durante lasua carriera?R- Sì ci sono stati notevoli pro-gressi nei macchinari usati,quelli di primo tipo, cioè i vec-chi sono la Plesioterapia e laCobaltoterapia; oggi ci sonomacchinari nuovi, molto evo-luti: gli Acceleratori lineari eBrachiterapia.Anna marina rescigno- Come vive lasua esperienza lavorativa?R-Io lavoro con amore e soprattutto conpassione e professionalità.Gianluca Cafaro- Quante personesiete a lavorare in questo settore?R- Beh! Noi siamo cinque medici, due fisicisanitari, otto tecnici, cinque infermieri edue operatori sociosanitari.enrico Adinolfi- Quante sono inmedia le persone che si rivolgono alei quotidianamente?R-Di solito riceviamo da tre a cinque primevisite, più le dovute visite di controllo e set-tanta pazienti in trattamento ordinario. Alba rosa Cuoco- Avete pazienti chevengono da altre regioni?R- No! In tutte le regioni esistono centri diRadioterapia così come stabilito da dispo-sizioni ministeriali.miriam Guadagno- riuscite ad assi-stere con cura ogni paziente?R- Sì, perché tutti hanno bisogno di un’as-

sistenza molto accurata e se non potessimogarantire loro tale qualità nelle cure non liprenderemmo in carico e li invieremmopresso altre strutture più idonee al caso cli-nico.Alessia Tortorella- Lei se sa a cosa va

incontro il paziente, glielo dice? Per-ché? R- Ci sono varie fasce di età, gli adultisanno a cosa vanno incontro, ma con ibambini devi usare molta cautela nel con-quistare la loro fiducia per convincerli afare la terapia.Laura D’Amore- Come sostenete imalati e incoraggiate i parenti psico-logicamente?R-I pazienti sono già consapevoli della loromalattia quando vengono in ospedale; i fa-miliari, invece, devono essere sostenutiperché potrebbero influenzare i pazientipsicologicamente, soprattutto i bambini.Giulia D’Amore- Quali sono le tera-pie più praticate?R-Le terapie più praticate sono: Accelera-tore lineare, Stereotassi e Brachiterapia. Gerardina Ingino- Qual è stata la te-rapia che ha avuto più successo?R- Con tutte le macchine, di nuova genera-zione, si hanno ottimi risultati con le di-verse terapie.

Alessandro rossi- Avete avuto piùsuccessi o fallimenti?R-Attualmente, non si può fare una media,tutto dipende dalla regolarità nell’eseguirel’iter di cura: tempistica e informazione.Rispetto al passato, sicuramente sono

molto di più i successi che ifallimenti in virtù propriodei notevoli progressi che cisono stati in questo campo.ester Sabatino- ha maifatto interventi ri-schiosi?R- Sì, tante volte. Andrea Pio Donesi-Qualche volta ha pauradi non farcela? Perché?R- Sì! Come già detto prece-dentemente, se i pazienti ar-rivano da noi nel giustotempo, maggiori sono le pos-sibilità di guarire.

Alba rosa Cuoco- e’ felice quandouna terapia va bene, prova soddisfa-zione?R- Molto. Quando un paziente arriva, è tri-ste e preoccupato, poi, nel vedere i miglio-ramenti si rasserena. Tante volte tornanoa ringraziarci, infatti, nel nostro reparto c’èuna bacheca alla parete tappezzata di let-tere di ringraziamenti. E’ consolante leg-gere i loro messaggi.enrico Adinolfi- Tra bambini, adultie anziani, qual è la fascia più colpita?R-La fascia più colpita, è quella degliadulti, mentre i bambini e gli anziani sonodi numero minore, a volte, sono colpitianche neonati di pochi mesi ed è dramma-tico.Giovanni Santoro- Da dove vengonoi bambini?R-La maggior parte viene da Napoli e Ca-serta, zona più nota come Terra dei fuochi,anche perché la nostra struttura è la Radio-terapia pediatrica di riferimento a livelloregionale per gli ospedali di Napoli.

La Gazzetta di Classe pagina 5

rita Greco- Come si comportano,sono tristi o mantengono la loro vi-vacità?R-Alcuni sono vispi e dopo un po’ diven-tano quasi i padroni del reparto, altri sonotimidi e timorosi.Beatrice Petrocelli- I più piccolicome li convincete?R-I più piccoli li convinciamo giocando econquistando la loro fiducia. C’è una stanza allestita proprio per lorocon pareti decorate con immagini allegre,colori vivaci, attrezzata con giocattoli vari

e pupazzi. Li tranquillizziamo facendo lorovedere delle immagini di cartoni animatiproiettate sul soffitto, mentre interve-niamo.rita Greco- L’intervento sui bambiniè immediato o ci si va con cautela?R-Alcuni medici vorrebbero subito inter-venire, in maniera diretta, altri preferi-scono preparare i bambini interagendo conloro. Nel nostro reparto preferiamo seguire laseconda modalità. maddalena De Chiara- Qual è la ma-

lattia più diffusa tra i bambini?R-E’ la leucemia che va curata con la Che-mioterapia. Poi ci sono altre malattie, quelle delle vielinfatiche e cerebrali.Anna marina rescigno- Qual è statala sua soddisfazione più grande?R- Riuscire a vedere un bambino felice ab-bracciarci, che non vuole tornare a casaperché vorrebbe restare con noi. A volte, molti tornano a farci visita dopo laterapia perché desiderano stare ancora innostra compagnia

La redazione così si esprime

Il dottor Guido Martana, arrivando di sor-presa, ci ha parlato del suo lavoro; è statomolto interessante scoprire cose che nonsai. Ci è piaciuto sentirgli dire che trattabene i pazienti e che fa con passione il suolavoro così come tutto il personale del suoreparto. Ci ha riferito che i bambini malatisi sono affezionati ad Anna Maria e Annasue colleghe. Noi incantati ascoltavamopoco sorpresi perché stando in quinta certe

cose, anche se dolorose, si devono cono-scere e capire. Giulia D’ Amore - Gerardina InginoA mio parere questo tipo di lavoro è qual-

cosa di estremamente complesso e impor-tante e per questo ci vuole molta costanzae preparazione, ma soprattutto ci vuole lapassione: per avere dei bambini in ospe-dale che sono tristi e che sono in condizionimolto gravi, fa male, fa davvero male.Quando la cura è andata bene, la soddisfa-zione che i bambini sono guariti e diventati

tuoi amici è davvero grande. maddalena De Chiara

Per me il dottor Guido Martana è molto co-raggioso e ha veramente la passione perquesto tipo di lavoro. Io penso che con ilsuo sforzo (e ce la sta mettendo tutta), lasua carriera andrà bene anzi benissimoperché la svolge con amore. Quando le ma-lattie sono rischiose, soprattutto le terapiee gli interventi sono molto complessi.

Anna marina rescigno

La Gazzetta di Classe pagina 6

La trama, i commenti dei protagonisti e di alcuniredattori della “Gazzetta di Classe” del film che ha

suscitato vivo interesse nel mondo del cinema

Grazie al film “La Grande Bellezza”l’originalità campana vince l’oscar

“La Grande Bellezza”, film di Paolo Sorren-tino, ha avuto un successo strepitoso, tantoda ricevere l’ambizioso Oscar americanocome miglior film straniero che è stato pre-miato la sera del 3 marzo 2014 per i suoistrabilianti contenuti. E la cosa ci interessain modo particolare poiché il regista equasi tutto il cast sono di origine campana,tra cui il famoso attore Toni Servillo.Abbiamo avuto anche i ringraziamenti dalregista: egli si è voluto rivolgere alla fami-glia, al cast e a tutte le persone che l’hannoispirato, e, diciamoci la verità, il successoè meritato!Una grandissima emozione che può con-fermare la seguente frase: il cinema ita-liano ritorna. Questo perché non è la prima volta che unregista italiano riceve l’omonimo premio:abbiamo avuto il successo di Benigni con ilfilm “La Vita è bella”.Speriamo che si riproponga l’occasione divincere un nuovo Oscar, e così possiamodire:-Buona fortuna Italia!

enrico Adinolfi Aiello

La redazione si documenta … la trama in breve

“Roma si offre indifferente e seducente agliocchi meravigliati dei turisti, è estate e lacittà splende di una bellezza inafferrabile edefinitiva. Jep Gambardella ha sessanta-cinque anni e la sua persona sprigiona unfascino che il tempo non ha potuto scalfire.È un giornalista affermato che si muove tracultura alta e mondanità in una Roma chenon smette di essere un santuario di mera-viglia e grandezza. Un’atonia morale da farvenire le vertigini. E lì dietro, Roma, inestate. Bellissima e indifferente. Come unadiva morta”.

Così commentano i protagonisti

Il regista “La grande bellezza si è aggiudi-cata la statuetta di Miglior Film Stranieroe il cielo sopra Los Angeles si è tinto di az-zurro illuminato dai sorrisi di Toni Servillo… Il Golden Globe è stato emozionante, quiinvece c’è stata maggiore difficoltà, c’è una

forma quasi di sdoppiamento, per cui sem-bra che stai vedendo qualcosa che appar-tiene a qualcun altro”.Toni Servillo “Uno arriva lì augurandosi divincere, vive la trepidazione di non essernecerto, ritiene che anche gli altri concorrentiabbiano ragione a pensarla come lui e poiquando finalmente dicono il tuo nome, c’èun momento misto di gioia, liberazione,tensione, intima soddisfazione, condivi-sione con gli amici con cui si è fatto il film”. ester Sabatino Antessano

Così commentano i cronisti de “La Gazzetta di Classe”

Ho visto Sorrentino salire sul palco emo-zionato e ringraziare i suoi ispiratori.Penso che il film abbia veramente dettoqualcosa cioè come va la vita e questo ciserve tanto da esempio e come spunto diriflessione personale. Credo che questo siail motivo per cui il film è stato premiato.“La Vita è bella” e “La grande bellezza”sono due film che una persona non potràmai dimenticare. Maddalena De ChiaraAntessano Quando si parla di bellezza, non si parlasolo dell’aspetto fisico, ma di moltissime

altre cose, tra queste la bellezza nel rice-vere un Oscar o un riconoscimento. Però, molte persone la bellezza la interpre-tano a modo loro: con i trucchi, i gioielli, ivestiti e altro ma non sanno che il sensodella parola non è questo. Sappiamo tuttiche ogni persona ha il proprio modo di es-sere: il vero senso è quello della bellezzadel credere in sé.

Lucrezia murano Sava

Noi cittadini italiani siamo felicissimi che,dopo oltre dieci anni dalla vittoria della “LaVita è bella”, l’Italia abbia avuto un altropremio Oscar.I vivi complimenti sono arrivati anche dalPresidente della Repubblica Italiana Gior-gio Napolitano che ha affermato che unsuccesso così sentito, per un ragazzo cosìgiovane, sia un’eccellenza e un nuovo inizionon solo per lui, ma anche per il popoloitaliano. Dal palco Sorrentino ha ringraziato tuttidal cast, alla famiglia ai personaggi ispira-tori, ma in realtà siamo noi Italiani a doverringraziare lui per averci donato l’orgogliodi un premio così prestigioso.

Gerardina Ingino -Tortorella Alessia Aiello

La Gazzetta di Classe pagina 7

Ogni medaglia ha sempre due facce, il detto non si smentisce. Assistiamoalla decadenza del più importante sito archeologico della Campania e

di un importante Palazzo storico da un lato, e dall’altro (sempre in Campania) alla crescita di una città che s’impegna nel campo

ecologico per assicurare un futuro migliore a noi bambini

mentre Pompei e il Palazzo della reginamargherita in Aiello crollano, Baronissi cresce

Crollo a Pompei

I’11 marzo 2014 si sono verificati dei crollia Pompei. Il problema è stato causato dalleforti e incessanti piogge. Nella mattinata didomenica il Tempio di Venere, della necro-poli più famosa d’Italia a Pompei, e il mu-retto della mal gestita tomba di LuciusPublicius Syneros sono crollati. È statoconfermato dai custodi degli scavi che ilcrollo è stato molto grave. La cosa preoc-cupante è che i crolli non si sono fermati.Ce ne sono stati altri durante la notte: unastruttura antica, già puntellata è cedutacome pure il muro di una vecchia bottega. Gli scavi di Pompei fruttano molto denaro,sono un’attrazione per i turisti che ven-gono da tutto il mondo a visitare i restidell’antica città sepolta dopo l’eruzione delVesuvio nel 75 d. C. A causa dei crolli sonostate annullate le visite e sono state tuttechiuse le porte di accesso al sito archeolo-gico. In seguito il Ministro dei Beni cultu-rali, Dario Franceschini ha convocato unariunione straordinaria per studiare unpiano d’intervento. Noi ci auguriamo chelo faccia al più presto perché riteniamo chele scoperte aiutino a capire la vita, i co-stumi, le abitudini alimentari e l’arte delpassato. E’ importante salvaguardare lastoria delle nostre radici!

ester Sabatino - Anna marina rescigno

Crollo del Palazzo regina margherita…ei fu!

Nella frazione di Acquamela tra le 00:30 ele 01:15 del 30 novembre del 2013 è crol-lato il palazzo nel quale fu ospite del suomaggiordomo la regina Margherita di Du-razzo. Si dice che la regina vi morì il 6 Ago-sto del 1412 dopo essersi ammalatagravemente di peste. Per fortuna il crollo,dovuto a infiltrazioni d’acqua per le abbon-danti piogge di quei giorni, non ha feritonessuno dei cittadini ma ha schiacciato e

distrutto le loro auto, poste in divieto disosta. I proprietari, che credevano che lì leloro auto fossero al sicuro, hanno final-mente notato il cartello di divieto di sostaper pericolo di eventuali crolli, come quelloaccaduto di recente. Gli addetti alla manu-tenzione hanno subito rimosso i pezzi pe-ricolanti del palazzo non ancora crollati evi hanno lasciato solo due archi e il portaleprincipale in pietra, che comunque nonsono proprio in ottime condizioni. Infatti,nel 2011 fu rimossa anche la parte supe-riore del palazzo per paura di un crollosulle case di fronte e successivamente nel2012 ci fu una sentenza del Tar di Salernoche annullava i vincoli storico – artisticiimposti ai proprietari del palazzo dal Mi-nistero dei Beni e delle Attività Culturali,dando così il via ai lavori di manutenzionestraordinaria, di recupero e riqualifica-zione.Con il crollo per “ incuria” del pa-lazzo della Regina Margherita, Acquamelaha perso il suo più interessante monu-mento, simbolo della sua storia millenaria.

Petrocelli maria Beatrice

Baronissi città virtuosa

Baronissi è stata la vincitrice d’innumere-

voli premi per l’ecologia. Abbiamo un ecocalendario della raccolta differenziata cheil nostro sindaco, Giovanni Moscatiello, hafatto distribuire in tutte le case come pro-memoria. La nostra cara città, sta ini-ziando a sperimentare dei nuovi modi diriciclaggio e di risparmi energetici, unesempio: i pannelli solari che si stannoistallando sui tetti delle scuole di tutto ilterritorio comunale. Un altro esempio, no-vità assoluta a livello nazionale, è l’idea dibarattare l’alluminio, materiale infinita-mente riciclabile, con la pasta fresca. In-fatti, c’è questo scambio di un chilo dipasta fresca per ogni sei chili di alluminio,introdotto dalla campagna “Fatti dellastessa pasta”, che serve alla popolazione daincentivazione per il riciclaggio e per ren-dere Baronissi una città sempre più pulita.Non dimentichiamoci, però, l’importantelavoro che svolgono gli operatori ecologici,che ogni giorno raccolgono quintali d’im-mondizia per poi portarli agli impianti persmaltirli. Da poco sono stati prodotti deisacchi fatti apposta per raccogliere deie-zioni canine in modo da evitare di sporcarele strade e i marciapiedi, rendendo piùbella Baronissi.

enrico Adinolfi

Noi cronisti de “La Gazzetta di Classe” concordiamo nel ritenereche sia doveroso per ogni cittadino avere memoria di chi perde

la vita per mano di persone che alla vita non danno valore

A Baronissi “Città d’europa” una nuova Piazzae un nuovo Parco per non dimenticare

La Gazzetta di Classe pagina 8

Inaugurazione Parco melissa BassiIl 26 ottobre 2013 è stato inaugurato unnuovo parco a Sava, la più grande frazionedi Baronissi, in onore di una ragazza che èmorta il 19 maggio 2012 a causa di unabomba piazzata davanti alla sua scuola.Nella sua stanza è stato ritrovato il suo dia-rio in cui dice:-“Vorrei un parco e stare inmezzo ai bambini”. Il sindaco GiovanniMoscatiello ha voluto esaudire il suo desi-derio utilizzando un ettaro di terreno percostruire il parco tanto desiderato. Sichiama proprio, “Parco Melissa Bassi”, ilnome della ragazza vittima dell’atroce at-tentato. C’è un’incisione voluta dal Sindaco“I fiori, gli alberi, il vento faranno compa-gnia al tuo desiderio di libertà”. Il parco èa forma di cuore a simboleggiare il grandecuore di Melissa. Il terreno, una volta in-colto e abbandonato, è stato completa-

mente ripulito e sfruttato al meglio. Du-rante l’inaugurazione, l’avvocato della fa-miglia, per consolare la madre e il padredella ragazza, ha pronunciato una frase disperanza: “Melissa adesso sta sorridendo”.Il parco vuole essere anche una nuova op-portunità per i giovani di incontrarsi e pas-sare un po’ di tempo a contatto con lanatura.

rita Greco

Muore a soli sedici anni Melissa Bassi, marimarrà sempre nei nostri cuori, perché fuun’ingiustizia quel diciannove maggio del2012 davanti all’istituto “Morvillo Fal-cone” in Puglia. L’episodio ci ha lasciatocosì, senza parole, tanto è grave. Le hanno dedicato anche un parco, noncome tutti gli altri, ma a forma di “cuore”,proprio la cosa che manca a chi ha avuto il

coraggio di uccidere una ragazza così bella,sorridente e radiosa.

Alessia Totorella

E proprio il cuore è l’elemento di un’incre-dibile connessione sentimentale tra lei chesorride tra gli angeli e noi. La ricorderemoche studiava con tanto impegno mentre èesplosa una bomba dentro a un cassonettoe l’ha portata in cielo. Gerardina InginoIl suo sogno di trovarsi in un prato verdecon i bambini si è avverato. Il parco sorgetra l’asilo “Arcobaleno” vicino a bimbimolto piccoli, angeli sulla Terra, e la Casadello Studente. Ed è proprio il parco aforma di cuore che è l’organo dell’amore aunire la città di Baronissi a quella di Mesa-gne. -Sorridi Melissa! I fiori e gli alberi ac-compageranno la tua anima per sempre!

ester Sabatino

Alba rosa e Andrea Pio in azione,così descrivono l’evento

Il 16 marzo 2014 hanno inaugurato unanuova piazza, “Piazza Nassiriya”. Sichiama così perché vicino c’è la via “Ca-duti di Nassiriya” per ricordare l’attentatoin Iraq in cui morirono molte persone dicui la metà erano militari italiani. All’inau-gurazione il Sindaco ha parlato dei soldatiche sono deceduti, ma anche della zonaCariti in cui non c’erano parchi e non ci sidivertiva, ma adesso il parco c’è ed è purebello. Al centro sorge una fontana che zampillae ti fa bagnare. In primavera, penso che lapiazza sarà piena di bambini che la ralle-greranno e la abbelliranno con la lorogioia e vitalità. Alla fine della manifesta-zione è stato offerto un buffet, molto gra-dito da tutti i presenti. Noi bambiniabbiamo giocato e ci siamo divertiti. A mela piazza piace perché ha dato vita ai Ca-riti, una zona popolata ma non molto pra-ticata. Alba Rosa Cuoco S. Francescod’AssisiIl Sindaco non solo ha parlato dei soldatimorti da eroi, ma anche di tutte le personeche lavorano al Comune e progettano un

futuro migliore soprattutto per noi bam-bini. Prima, la zona era un quartiere dovesi dormiva solo, non c’erano iniziative enon c’era un punto di ritrovo. Inveceadesso hanno costruito un parco che riu-nisce tutte le persone e attrae turisti conla sua fontana che simboleggia il cuoredella piazza. Il primo cittadino ha volutospecificare che le panchine di pietra sono

adatte anche ai disabili data la forma par-ticolare che hanno. A battezzare la piazzac’erano quattro bambine della classequinta A del plesso San Francesco: hannoletto un discorso per l’occasione otte-nendo applausi da tutti i presenti che nonerano pochi.

Andrea Pio Donesi S. Francesco d’Assisi

La Gazzetta di Classe pagina 9

La vera storia della Gioconda dalla nascita, al furto leggendario e al ritorno in Francia: Terra legittima proprietaria del dipinto più famoso del nostro Leonardo da Vinci. Sì! Il dipinto è di proprietà

francese, noi giornalisti della redazione di Antessano abbiamo fattouna ricerca e siamo giunti a questa verità. Leggere per credere…

Un’opera italiana che tutto il mondo ammira

La Gioconda, notaanche come MonnaLisa, è attualmenteconservata nelmuseo del Louvre aParigi , dove rappre-senta l’attrazioneprincipale. E' senzaalcun dubbio l’operapiù famosa di Leo-nardo da Vinci euno dei quadri piùcelebri della Storiadell’Arte. Fu deno-minata “ La Gio-conda ” da Cassianodel Pozzo, ma fuoridall’Italia è cono-sciuta col nome chele diede lo storicoGiorgio Vasari: “ LaMonna Lisa”. Leo-nardo dipinse la Gioconda probabilmentea Firenze, quando era alloggiato nelle casevicino Piazza della Signoria. L'artista portòil dipinto con sé in Francia dall'Italia nel1516, quando il re Francesco I lo invitò a la-vorare presso la sua residenza e gli compròvari quadri tra cui la Gioconda; di conse-guenza essa è legittimamente proprietàdello Stato francese. Il dipinto inizialmentefu per diverso tempo nel castello di Fontai-nebleau, quindi seguì i regnanti di Francianella reggia di Versailles. Dopo la Rivolu-zione Francese fu portato al Louvre. Napo-leone lo fece addirittura mettere nella suacamera da letto, ma poi tornò al Louvre.Giovanni Santoro Numerose le dispute intorno all’identitàdel soggetto del famoso dipinto di Leo-nardo. Secondo alcuni critici si tratta diLisa Gherardini nobildonna fiorentina; se-condo altri fu l’amica di Giuliano de Me-dici, che commissionò il quadro; per altrinon è che il simbolo della natura femmi-nile; per altri ancora la persona rappresen-tata sarebbe la madre dello stesso

Leonardo da Vinci.L’espressione della dama appare dolce edenigmatica al tempo stesso. La donna ap-pare in primo piano, non indossa gioielliappariscenti, vesti di pizzo, è invece privadi ornamenti, i capelli sciolti le scopronoil viso e sono coperti da un delicatissimovelo, e le sopracciglia sono depilate se-condo la moda del tempo.Leonardo da Vinci utilizza la tecnica dellosfumato, da lui inventata durante il primoperiodo fiorentino e applicata in quasitutte le sue opere.Il sorriso impercettibile della Gioconda,con il suo alone di mistero, ha ispirato tan-tissimi artisti. Nella lunga storia del di-pinto non sono mancati i tentativi divandalismo, nonché un furto rocambole-sco che in un certo senso ne ha alimentatola leggenda. Maddalena De Chiara "Chiamatemi solo se rubano la Gioconda"disse il direttore del Louvre scherzandoprima di andare in vacanza in quell’afosaestate del 1911. Il caso volle che proprioquell’anno, per l'esattezza il 21 agosto, il fa-

moso quadro sa-rebbe stato ru-bato. Il furto nonfu opera di un Ar-senio Lupin o,come si era pen-sato, di una po-tenza straniera odi qualche artistainvidioso, ma diun imbianchinoitaliano di nomeVincenzo Perug-gia. Quest'ultimo,convinto che il di-pinto apparte-nesse all'Italia(riteneva, infatti,che l'opera fossestata rubata du-rante le battaglienapoleoniche), lo

rubò uscendo dal museo a piedi con il qua-dro sotto il cappotto. Lo tenne ventottomesi nella sua valigia, quindi lo riportò nelnostro paese, nella sua città, a Luino, e selo tenne due anni, appeso sopra il tavolodella cucina, dichiarando in seguito di averpassato momenti romantici con la MonnaLisa. Intanto tutta Parigi, e tutta la Francia,venivano messe sottosopra alla ricerca delquadro. La notizia del furto riempì le pa-gine dei giornali francesi. Per trovare il di-pinto si ricorse anche a famosi veggenti eoccultisti, ma non fu trovato. Si pensò dicontrollare in Italia e, infatti, fu ritrovatoda un antiquario invitato dallo stesso Pe-ruggia che glielo voleva vendere per pochisoldi, importante era per lui che l’opera ri-manesse in Italia perché patrimonio degliItaliani. Così le autorità italiane lo rispedirono inFrancia su un vagone speciale delle Ferro-vie italiane , accolto in pompa magna dalleautorità francesi ma con grande ramma-rico di noi Italiani.

ester Sabatino

La Gazzetta di Classe pagina 10

Quando si parla di bellezza non si può fare a meno di volare in Sicilia. Nessun turista rimane impassibile di fronte alla maestosità

e grandezza dei Templi dorici di Agrigento testimonianza di un popolo molto abile nella costruzione per l’armonia dello stile

Dalla Toscana alla magna Grecia per ammirarele bellezze letterarie ed architettoniche

La bellezza della letteraturaLa bellezza traspare in molti campi, natu-rali o artistici, anche la letteratura ha la suaed è molto importante se ne consideriamol’origine. Come già sappiamo il nostro piùgrande poeta è Dante Alighieri che si diffe-renzia tra tutti gli altri per la sua straordi-naria bravura e con il suo poema “LaDivina Commedia”, si è meritato l’appella-tivo di padre della Letteratura italiana. Persaperne di più, è necessario parlare anchedella sua vita. Nacque il 29 maggio del1265 a Firenze in una famiglia non troppobenestante. Vide per la prima volta Bea-trice all’età di nove anni nel calendimaggio,poi la rivedrà la seconda volta nove annidopo. Sarà proprio lei la musa ispiratricedell’opera più importante del poeta. Dante

nel 1300, fu eletto dai Guelfi ambasciatoree successivamente anche priore. Purtroppoperò per motivi politici fu esiliato e, in casodi ritorno avrebbe pagato una penale di5000 fiorini e sarebbe stato condannato alrovo. Nel 1307 iniziò a scrivere la “DivinaCommedia”. Non la scrisse in italiano, manel volgare, un misto di latinismi, gallici-smi e neologismi (parole inventate daDante in persona). Ovviamente, scritta initaliano antico è difficile capirla al tempod’oggi, quindi hanno pensato di semplifi-carla per proporla anche a noi bambini.L’idea ha funzionato, tanto che, noi delplesso di Aiello dalla quarta, abbiamo ini-ziato questo progetto lettura, e ora inquinta, iniziamo anche a capire meglio lecose.

Non siamo solo noi a volere capire l’operatanto importante, nel 2006 il famosissimoregista-attore Roberto Benigni, ha con-dotto uno show chiamato “ Tutto Dante ”.Durante lo spettacolo leggeva i versi dellaDivina Commedia, poi li traduceva e, suc-cessivamente, li spiegava, in modo che tuttipotessero capire.Benigni, però, non è l’unico a organizzare

cose del genere, infatti, nelle grotte di Per-tosa-Auletta, ogni anno, si tiene una rap-presentazione intitolata: “L’Inferno diDante”. Non ci sono attrezzi di scena, masolo le grotte, elemento naturale che dannol’idea dell’inferno. -Divino! E’ stato il commento di chi ha as-sistito allo spettacolo.

enrico Adinolfi

La Valle dei Templi è un’area situata in Si-cilia ed è caratterizzata dall’eccezionalestato di conservazione dei templi dorici. Èil più grande sito archeologico di tutto ilmondo considerata la sua estensione diben 1300 ettari. Nel 1977 è stato dichiarato patrimoniouniversale dall’UNESCO data la sua im-portante testimonianza storico-culturale.L’area si è conservata benissimo, è visitataogni anno da più di 500.000 turisti pro-venienti dalle varie parti del nostro Pia-neta. In questa zona nasce nel 2014,precisamente il 24 Aprile, la DistrettoValle dei Templi film Commission. L’ini-ziativa, che era stata anticipata nel corsodella Settimana della Bellezza, ha lo scopodi promuovere l’immagine e lo sviluppodella Sicilia attraverso il cinema, i prodottiaudiovisivi o fotografici, e principalmentedi favorire l’occupazione con il coinvolgi-mento dei professionisti e maestranze lo-cali del settore terziario. Credo sia unabuona iniziativa per combattere la disoc-cupazione sempre più in aumento, soprat-tutto tra i giovani.Come è noto, la Valle è caratterizzata dairesti di ben dieci templi, tre santuari, unagrande concentrazione di necropoli, opere

idrauliche, due importanti luoghi di riu-nione ed altro ancora ... Voglio citare alcuni tra i Templi più im-portanti: il Tempio di Zeus Olimpo era ilpiù grande di tutto l’occidente antico eunico per il genere della sua architettura.Caratterizzato da statue di sette metri emezzo e da Atlante che regge la volta cele-ste; il Tempio di Ercole, molto veneratonell’antica Grecia, si tratta di una delle co-struzioni più antiche, distrutto da un ter-

remoto, oggi restano solo otto colonne; ilTempio di Atena nel centro storico diAgrigento, lontano dalla valle vera e pro-pria.Nella valle dei Templi c’è la tomba di Te-rone un monumento di tufo a forma di pi-ramide, notevole per le dimensioni, sipensa sia stato costruito per commemo-rare i soldati caduti durante la SecondaGuerra Punica. Alessandro rossi San Francesco

La Gazzetta di Classe pagina 11

Il gesto d’amore tra due cicogne a testimonianza che gli animaliprovano sentimenti. Ciò non avviene tra gli uomini che spesso

usano gli animali per esperimenti, per combattimenti, come corrieridi droga o li uccidono addirittura con trappole mortali

Tredicimila km per dare unbacio alla sua innamorata

Fin dalla sua comparsa sulla Terra, l’uomoha avuto per amici gli animali, non a caso,uno dei primi animali ad essere addome-sticato fu proprio il cane. Docili, fedeli, af-fettuosi, simpatici e preziosi allietano legiornate delle persone, soprattutto quellesole quelle malate. A volte però non ricevono dagli uomini lostesso affetto che danno, ma sono usatiper esperimenti o per combattimenti op-pure ancora come corrieri di droga. Vi voglio parlare di un episodio sconvol-gente. Un cane ha subito una difficile ope-razione per togliere dalla sua pancia dei

pacchetti contenente droga che personesenza scrupoli avevano introdotto. Questaè una cosa molto brutta perché per soldi simette a rischio la vita di un animale inno-cente che sa che dare amore e affetto alsuo padrone. A me piacciono molto i ca-gnolini, solo a guardarli mi fanno tanta te-nerezza e mi viene voglia di accarezzarli,non capisco come si possano usare per icombattimenti e divertirsi guardandoliuccidersi. Credo che alcuni uomini siano più crudelidegli animali feroci.

miriam Guadagno San Francesco

Ci sono alcune persone che si divertono a uccidere gli animali,praticando uno sport: la caccia. Non si sa il perché: alcuni diconoche lo fanno per non annoiarsi, altri lo fanno per sentirsi forti, ipadroni del mondo e altri ancora per stabilire un contatto direttocon la natura. Anche molti stranieri vengono in Italia a catturareanimali o a ucciderli con particolari tipi di trappole. Le trappole di solito le mettono in natura per catturare gli ani-mali da cui ricavare pellame o carne. Una tra le più pericolose,non solo per gli esseri umani ma anche per l’ambiente, è quellaesplosiva; una trappola creata apposta per uccidere o ferire esseriinnocenti. Poi c’è la trappola Heligoland, una struttura a imbutousata per gli uccelli.C’è la trappola per insetti a base di colla dolce che li attrae e li

trattiene. Poi ce n’è una che ha sorpreso perfino me: la trappolaper uomo, un dispositivo meccanico usato per catturare i brac-conieri o i cacciatori di frodo o più genericamente i trasgressori.

C’è la nassa per ipesci. C’è la ta-gliola, costituita ingenere da morsettometallico dotato diorlatura a dente disega. Infine ci sonole buche, trappoleche vengono rico-perte da fogliame,da sabbia su teli, daterra. E poi la cac-cia me la chiamanosport!

Lucrezia murano Sava

E’ successo tutto in Croazia. Il 24 marzo diogni anno, una coppia di cicogne s’incon-tra per stare insieme tutta l’estate. Questaè la grande storia che ha commosso ilmondo intero, cioè la storia d’amore tradue splendide cicogne bianche. La coppiaviveva felice viaggiando tra l’Africa e l’Eu-ropa, come molti uccelli migratori. Unbrutto giorno, però, la femmina è stata fe-rita all’ala destra da un cacciatore, il colpole ha spezzato un osso e non può seguire ilcompagno. Per fortuna un signore di nome StjepanVokic di sessantacinque anni ha portato lacicogna in un luogo sicuro, l’ha curata, le

ha fatto un nido e le ha dato da mangiare.Il maschio invece durante gli inverni va avivere nelle zone più calde e resta lì finoalla primavera, poi ritorna solo per incon-trare la sua innamorata volando per circatredicimila chilometri. Quando arrivadalla femmina, si accoppiano, poi la fem-mina depone le uova e si forma la famiglia.Quando la cicogna maschio deve ripartire,non è un addio, ma un arrivederci. Se tutti noi ci amassimo come questa cop-pia non esisterebbero più le separazioni ele morti per la gelosia.

Gianluca Cafaro San Francesco d’Assisi

La Gazzetta di Classe pagina 12

I Faraglioni: guardiani dell'Isola di Capri … l'isola del sogno, dell'amore e delle leggende e il Parco Diecimare … oasi

naturalistica WWF, tesori del nostro territorio

Dal mare fino ai monti un viaggio tra la natura

Ci sono molteisole nel mondoma Capri con imitici fara-glioni, è unluogo davverounico e speciale,non assomigliaa nessun altro.Il nome derivadal greco Pha-ros, che vuoldire faro, ed èdovuto al fattoche in tempi an-tichi sui monti esulle rocce chesi trovano vi-cino alle coste,venivano accesidei grandi fuo-chi di notte perpoter dare delle indicazioni ai navigatori dieventuali pericoli da evitare. I faraglioni diCapri sono tre picchi rocciosi dell’isola cheemergono dal mare e sono famosi in tuttoil mondo, consi-derati dagli abi-tanti i guardianidell’isola. I loronomi sono: Sa-etta o faraglionedi Terra, perchéè l'unico che èancora attaccatoall'isola; Stella ofaraglione diMezzo, che èquello al centro eScopolo, fara-glione di Fuori, ilpiù lontano nelmare. I fara-glioni hannosempre stimo-lato la fantasia eprodotto miti eleggende, tantoche anche Virgilio li citò nell'Eneide legan-doli al mito delle Sirene. Lo Scopolo, inparticolare è singolare per la presenza della

lucertola azzurra che vive solo lì e che ha ildorso blu invece che verde come le altre.La lucertola azzurra dei Faraglioni non è

una leggenda, ma esiste vera-mente. La prova ci viene da fotorecentemente recuperate nel web(nel 2005), da un simpatico si-gnore che si diletta a fare arrampi-cate sui Faraglioni, e che vedendotal esemplare ha voluto subitodarne notizia.Capri è anche l’isola dei sogni dimolte persone che vorrebbero visi-tarla. Il sogno è la vista mozzafiatoche offre la terrazza di roccia che

guarda idue golfidi Na-poli eSalerno,c’è pureil Vesu-vio inp r i m opiano ad o m i -nare las c e n a .C a p r iesercitail suo fa-scino suit u r i s t isin dalm o -m e n t odell’ap-prodo: il

piccolo porto con palazzi colorati e vivaci,negozietti e numerosi bar è solo il punto dipartenza per scoprire le meraviglie del-l’Isola Azzurra.Capri è l’isola delle leggende. Una raccontache una sposa che passa la prima notted'amore nell’isola rimane incinta. Secondoun’altra leggenda, l’imperatore Tiberio,dopo aver scelto l’isola come residenza im-periale, fece costruire dodici palazzi, unoper ogni divinità dell’Olimpo. Il tempo e iresti, solo di alcuni palazzi, non hanno con-sentito di accertare tale fatto ma Villa Jovisè sicuramente una di quei dodici palazzileggendari che molti cercano ancora.

Alessia Tortorella Aiello

La Gazzetta di Classe pagina 13

I più esposti siamo proprio noi ragazzi che nel DNA abbiamoi geni dell’informatica. Nell’ultima era i bambini tecnologici

sanno navigare su Internet, ma ne ignorano i rischi

Stop ai pericoli della tecnologia!

Il recente avvento della tecnologia ha rive-lato di essere un’arma a doppio taglio, ab-biamo scoperto che ha creato anche effettinegativi. Ora vediamo cosa è capace di farela nostra amica.Molti ragazzi sono rimasti ossessionati daquesta mania e stanno perdendo a poco apoco l’amicizia e il contattocon gli altri e con loro stessi.Molti giochi sono infettati dadei virus per vari scopi: ru-bare dati personali, ipnotiz-zare la gente per indurli acomprare nuovi giochi ospingerli al suicidio. Si diceche il primo cartone animatodei Pokemon, uscito per laprima volta in Cina, contengaun luogo strano, una torre,che abbia poteri ipnoticiquando si raggiunge.Oggi però, si è sparsa in girouna voce che il famigeratogioco, Talking Tom, contengaun pedofilo che spii i bambinirubando le informazioni per-sonali.Quest’accusa è sostenuta dalfatto che coprendo le teleca-mere appaia un uomo pelato(quello che si pensi sia il pedofilo) che ti staspiando. E’ una bufala. Il giornale più fa-moso d’Inghilterra è andato dai creatori aintervistarli e hanno scoperto che non c’ènessun pedofilo, era solo una falsa cre-denza. I creatori hanno confermato cheavevano inserito loro stessi l’ombra per farsembrare come se tu fossi riflesso nei suoiocchi, per dare un tocco in più di realismo.Attenti però, la tecnologia è sempre in ag-guato!

enrico Adinolfi Aiello

Oggi la tecnologia è diventata un vero eproprio grande pericolo. È un problemaper tutti, è un’ossessione. I ragazzi di oggisono attaccati sempre di più al computer,ai videogiochi, ai telefonini e alla televi-sione. Stanno creando molti problemi igiochi per i telefoni o i tablet. Per esempioun’applicazione che ha guadagnato molta

fama riguarda il gioco dei Pokemon i cuipersonaggi fantastici hanno superpoteri epossono volare. I bambini appassionati diquesto gioco, credendo di poterli imitare,si sono lanciati nel vuoto perdendo la vita,illudendosi di essere dei Pokemon o dei su-pereroi come Superman e Spiderman.

Quindi si deve sperare solamente che lavita non continui così, ma soprattutto sideve essere più responsabili e non crederesempre a ciò che ti dicono o che vedi nelmondo virtuale.

Anna marina rescigno Antessano

La tecnologia informatica è stata ed è a unagrande scoperta perché ci permette di ri-cercare notizie di qualsiasi tipo. E’ ancheun mezzo di comunicazione poiché ci sonovari programmi come Whatsapp, Face-book, Skype ecc... dove si messaggia anche

a distanza e si possono conoscere personeche abitano in diverse posizioni geografi-che. Internet, a volte, può causare gravidanni a chi è più debole, com’è successo aquella ragazza che si è tolta la vita a causadi un gruppo di coetanei che la prendevanoin giro e psicologicamente la spingevano a

suicidarsi. Ci sono casi in cui su deiprogrammi come Facebook s’inse-riscono molte notizie della vita pri-vata e quindi persone pocoraccomandabili ne approfittano perchiedere un incontro che può es-sere sgradevole. A volte capita chel’uomo aggredisca la donna, la uc-cida, oppure la obblighi a prosti-

tuirsi. E’ vero che senzala tecnologia era più dif-ficile contattarsi o cer-care notizie, ma almenoil numero di donne mal-trattate era minore.

Gianluca Cafaro -Andrea Pio

Donesi S. Francescod’Assisi

La tecnologia è ormai di-ventata parte della no-stra vita, a scuola, a casa,in ufficio, insomma è unpo’ dappertutto: le Lim,a scuola, per lo studio; acasa per svagarsi scri-vendo con i propri amicie parenti lontani. In-somma è utilissima. Pur-troppo non è solo una

buona amica, ma può anche essere moltopericolosa; molti geni della tecnologia rie-scono a infiltrarsi nel tuo dispositivo e pos-sono cancellarti o rubarti i dati privati.Principalmente i soggetti colpiti sono ibambini, perché, attirati dai giochi colora-tissimi, sono presi in inganno. A volteanche solo l’ascolto di una canzoncina puòcausare epilessia e forti mal di testa per leonde inviate al cervello. Quindi, la tecnologia può diventare unaperfida nemica.

rita Greco Aiello

La Gazzetta di Classe pagina 14

Il ricercatore americano Ancel Keys è l’ inventore della dieta mediterranea. Attraverso un brevissimo viaggio nel cuore del Cilento, ecco le motivazioni per cui riteniamo valido che nutrirsi è indiscutibile, ma farlo nel modo giusto è un bene

Pioppi … culla della dieta della longevità

Gli alunni di Aiello martedì 13 maggio 2014hanno ospitato nella loro scuola il dott.Alessandro Noia per una lezione sulle re-gole da seguire per una sana alimentazionedal titolo “La salute comincia a tavola”.Ecco le domande poste dai cronisti della re-dazione di Aiello.1-Come si è giunti a pensare chequella mediterranea fosse la mi-gliore dieta?R- E’ grazie allo scienziato americano AncelKeys che si è giunti alla conclusione che chifaceva la dieta mediterranea era più informa rispetto a chi seguiva altri tipi di ali-mentazione.

2-Quali consigli può darci per farcigradire le verdure e la frutta?R-Non spetta a me farvi gradire questi ali-menti. Io posso spiegarvi quanto siano salutari matocca ai vostri genitori, alle vostre mammerenderveli piacevoli, magari presentando-veli a tavola in maniera “accattivante”, in-somma, belli da vedere!3-Quali sono i colori che secondo leimeglio rappresentano una sana ali-mentazione?R- I colori che meglio rappresentano unasana dieta alimentare sono il viola dellemelanzane, del radicchio e dei frutti di

bosco; secondo alcune antiche credenzepopolari, le melanzane avrebbero proprietàmagiche. Poi c’è il verde delle verdure ingenerale, e dei cavoli in particolare, ricchidi antiossidanti che rallentano l’invecchia-mento cutaneo.4-Perché dobbiamo rinunciare al ge-lato e al cioccolato?R- Non dovete rinunciare al gelato e alcioccolato, dovete solo farne un consumomoderato, regola che vale anche per glialtri cibi; per i gelati preferire i gusti afrutta a quelli a crema e per il cioccolato ilfondente a quello al latte.

A cura di Laura D’Amore

La dieta mediterranea è conosciuta in tutta l’europa, in uno Stato africano

e in particolare in Italia nel Cilento.Sul versante meridionale delle colline che degradano dal MonteStella, cuore del Cilento Storico, trovi un piccolo borgo: Pioppi.Un paesino come tanti, che ha avuto fama internazionale daquando negli anni sessanta il ricercatore americano Ancel Keys,ne fece la culla della dieta mediterranea. Proprio nella località ci-lentana, in cui si trasferì divenendo sua terra di adozione, egli hacondotto le sue principali ricerche. Ha riscontrato il rapporto trabuona salute e prodotti della terra: legumi, verdure, pasta fattain casa, pesce e uso dell'olio d'oliva, il tutto accompagnato da unsano stile di vita. Nacque così l’espressione "Alimentazione ditipo mediterraneo". Giulia D’Amore AielloNel mondo ci sono molte persone che praticano la dieta medi-terranea, tra cui i monaci ortodossi.

Innanzitutto la dieta consiste nel mangiare: pesce e carne. Ilpesce è un alimento molto popolare nella dieta mediterraneadato che è un cibo che aumenta l’intelligenza, la carne deve essermangiata prevalentemente se è carne di coniglio, pollo o tac-chino. Sono molto famosi anche i latticini che hanno un ruoloimportante, quello di dare ferro e vitamine al nostro corpo. Nelladieta sono presenti anche i dolci ma una volta a settimana. Moltihanno scelto questa dieta non solo per dimagrire ma per i bene-fici che essa dà come la diminuzione di probabilità di prenderel’Alzheimer e altre malattie cardiovascolari. Per tutti questi be-nefici la dieta mediterranea è stata premiata come PatrimonioImmateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Per me la dieta mediterranea è molto utile se vuoi dimagriresenza l’aiuto di strani macchinari e steroidi che una gran partedegli atleti assume oggi per vincere inutili premi in denaro.

Giovanni Santoro Antessano

Gli obesi sono sempre in con-tinuo aumento a causa di pro-dotti alimentari sofisticati oeccessivi. Spesso sono anche in pericolodi morte per le molteplici ma-lattie derivate dalla cattivaalimentazione. L’obesità è presente per lamaggior parte negli StatiUniti per gli hamburger, hotdog, tantissimi fritti, salse,formaggi ipercalorici; tali ali-menti ingeriti sono parago-nati a una “bomba” per

l’intestino. Questo problema si sta manifestandoanche in Italia, purtroppo! Infatti, è statacreata un’organizzazione mondiale dellasanità che prevede la lotta contro l’obesità.Tra le diete, interventi, colloqui con spe-cialisti, i malati devono fare anche un po’di esercizio fisico. Indubbiamente le persone grasse nonsono belle da vedere, però non si devonoinsultare, soprattutto se si è magri, perchéè umiliante sentirsi dire brutte cose.Quindi, non dire agli altri ciò che non vor-resti sentire per te.

Alessandro rossi

La Gazzetta di Classe pagina 15

Somigliare alle modelle, bambole umane non è salutare. Il cibo è il carburante del

nostro corpo che non deve andare in riserva né eccedere, altrimenti sono guai!

No! Alle diete dimagranti,alle false idee di bellezza

Quando si parla di dieta, non si può fare ameno di parlare di modelle, sono l’imma-gine della bellezza.Le modelle vogliono dimagrire sempre dipiù per svolgere in maniera sempre piùperfetta il loro lavoro che però, non lo ri-chiede. Dimagrendo troppo, però, si puòincappare nell’anoressia che è una malattiamentale dovuta al pensiero, di voler esseresempre più magre e proprio carine comedelle bamboline. Questa malattia fa diven-tare sempre più debole l’organismo por-tando spesso alla morte la persona cherifiuta il cibo. La colpa non è solo delle mo-delle, ma anche di chi si occupa di loro che

le costringe a diventare sempre più magreper incantare i giudici e il pubblico duranteuna sfilata.Nel mondo delle modelle per fortuna cisono anche lati positivi, ad esempio, in unacasa di moda molto famosa, si accettanosolo modelle sopra la taglia quaranta. Sonoproprio quest’ultime che incantano il pub-blico con il loro modo elegante di sfilare edi avere la capacità di saper giocare con gliaccessori e gli abiti. Queste sì che sono mo-delle valide, sanno sfilare con eleganza,sono ragazze allegre e divertenti che susci-tano emozioni tra il pubblico che approvacon calorosi applausi. Diversamente, non

le ragazze magrissime, sempre rigide checontrallano ogni pasto e sorridono poco.

maddalena De Chiara Antessano

La fissazione di assomigliare aicone famose

In quest’articolo parlerò di personeche vogliono diventare famose a tuttii costi. Il primo esempio è di una ra-gazza che con la chirurgia plastica èdiventata uguale a una Barbie, il se-condo esempio è di un ragazzo che,invece, è diventato uguale a Ken, unpersonaggio che affianca sempreBarbie, infine parlerò delle mie opi-nioni. Valeria Lukyanova è una ra-gazza Ucraina di ventuno anni, cheper assomigliare alla bambola più fa-mosa del Mondo cioè Barbie, ha

speso quasi un milione di euro e si è sottoposta a più di novantainterventi. Ora la ragazza si ritrova magrissima, ma molte sonostate le polemiche su di lei. Ha commentato che non gliene im-porta perché è la sua vita e ne fa quello che vuole. Ora passiamoal Ken umano. Justin Jedlica è un ragazzo, di trentadue anni, chesi è sottoposto a ben 128 interventi per assomigliare a Ken, il fi-danzato di Barbie. Molte persone hanno detto che era pazzo, malui, anche sapendo dei rischi che comporta il silicone, ha dettoche non gli interessava perché si vedeva molto bello nel suo“nuovo” corpo. Ora le mie considerazioni, secondo il mio parere,questi due fissati di assomigliare a icone famose, hanno sbagliatoa fare gli interventi. In primo luogo, il silicone fa male e poi ancheperché una persona si deve accettare per com’è. Ciò che rendebella una persona sono i sentimenti. Il punto è questo: accettia-moci come siamo, se Dio ci ha fatto così, ci sarà un motivo!

Alba rosa Cuoco S. Francesco d’Assisi

E’ molto importante per noi praticare losport e già fin dall’antichità i Greci, che cu-ravano molto il loro corpo, cominciaronoa farlo, dando origine alle Olimpiadi.Voler essere in forma grazie a una regolareattività fisica non ha un valore esclusiva-mente estetico, mandar via la pancia pergli uomini e per le donne avere una bellasilhouette. Lo sport é importante ancheper la cura di molti problemi di salutecome l’obesità e la scoliosi; oltre a ridurreil rischio d'infarto e di altre malattie car-diache, fare sport aiuta a evitare il diabete,diminuendo anche ansia e stress. Ci sonomolte discipline da poter frequentare

come il calcio, la danza, l’atletica, il tennis,le arti marziali, il nuoto... Quest’ultimo,diffuso già nel medioevo, è uno sport com-pleto e salutare soprattutto per chi soffredi scoliosi. Io ho un problema alla schienadi scoliosi. Io e la mia famiglia l’abbiamoscoperto quando, all’età di otto anni, misono sottoposta a visita ortopedica. Percurarmi ho prima praticato la ginnasticacorrettiva per un anno e ora, vado in pi-scina il mercoledì e il venerdì. Inizial-mente eseguivo tutti gli stili tranne ildelfino e la rana, ma da poco ho saputoche posso farli tutti e ne sono felice.

miriam Guadagno San Francesco

La Gazzetta di Classe pagina 16