Cinema Impero: contributi per una storia del cinematografo a Pergine Valsugana: 1935-1981

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Cinema Impero 8 a cura di Riccardo Pegoretti Copertina 1.p65 23/07/2004, 14.35 1

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Via Garibaldi n, 6, Pergine Valsugana. L’indirizzo a cui si potevano trovare gli attori di Hollywood, con le loro passioni travolgenti e le loro fantastiche avventure. L’indirizzo cioè del vecchio Cinema Impero (poi Supercinema), dove dal 1938 al 1981 generazioni di giovani e meno giovani si sono incontrati, hanno riso o pianto, si sono commossi o divertiti, ma soprattutto hanno sognato davanti al grande schermo, Di questo passato si può trovare traccia nella documentazione archivistica: da quella conservata presso l’Archivio storico del Comune di Pergine Valsugana a quella custodita presso il Museo storico in Trento. Entrambe sono presentate in questo libro, quale proposta per la valorizzazione di un tipo di memoria, ma anche per ricordare una piccola ma affascinante parte di quella che è la grande storia del cinema.

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CinemaImpero

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a cura di Riccardo Pegoretti

Copertina 1.p65 23/07/2004, 14.351

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Cinema Impero

2004

MUSEOMUSEOMUSEOMUSEOMUSEOSTORICOSTORICOSTORICOSTORICOSTORICO

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a cura di Riccardo Pegoretti

Cinema Imperocontributi per una storia del cinematografo

a Pergine Valsugana1935-1981

volume.p65 21/07/2004, 9.193

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Cinema Impero

Premessa

Dal 1938 il Cinema Impero, poi Supercinema di Pergine, ha accompagna-to la gioventù di più generazioni facendo scorrere sulla pellicola immagini,emozioni e sentimenti. Il cinema: luogo di socializzazione, di divertimento,di svago per dimenticare la routine, calarsi nel buio di storie avvincentiinterpretate dagli attori più famosi ed immedesimarsi, per qualche ora, inuno di loro, sognando da Pergine l’America, i grandi di Hollywood e por-tarsi a casa, per pochi centesimi, l’illusione di una passione travolgente o diuna fantastica avventura. Con vivo interesse l’Amministrazione comunaledi Pergine ha dunque aderito alle iniziative promosse dal Museo storico inTrento per la valorizzazione del fondo archivistico prodotto dal CinemaImpero, in cui si riflettono la vivace attività imprenditoriale della famigliaAndreatta, e contemporaneamente i miti del grande schermo che hannoaffascinato giovani e meno giovani fino al 1981.Il legame di Pergine al Cinema Impero si estende anche alla struttura e alladislocazione fisica del suo edificio. Esso fu, infatti, progettato nel 1936 dal-l’architetto perginese Eduino Maoro, cui la comunità deve numerose co-struzioni assai significative nel tessuto urbanistico della borgata e fortemen-te caratterizzanti, quali l’attuale presidio ospedaliero Villa Rosa a Vigalzano,la Fontana Saliente all’ingresso del paese, le chiese di Canale e Masetti,nonché numerose case di abitazione civile. La sala cinematografica sorge-va inoltre in piazza Garibaldi, luogo aperto di aggregazione in posizionestrategica nel contesto cittadino, a cavallo tra i poli della vita quotidianainterna al paese (chiesa parrocchiale, filanda Gavazzi, ospedale di SantoSpirito, convento dei Frati) e le strutture di ricezione dall’esterno (trattoriaai Canopi, trattoria Alba, Hotel Voltolini).Il motivo delle «menti perdute», interpretato fuori e dentro i cancelli dell’exmanicomio di Pergine, ha già offerto nel 2003 l’opportunità di una colla-borazione propositiva con il Museo storico in Trento, che prosegue oggialla riscoperta di altri tasselli storici di vita comunitaria locale.Si ringrazia pertanto il Museo storico in Trento per aver riacceso, a distanzadi più di vent’anni, la macchina cinematografica del Supercinema attraver-so accurate operazioni di recupero, riordino e valorizzazione delle carte eaver proiettato sullo schermo uno spaccato di vita quotidiana pergineserelativamente recente, in cui molti possono ancora riconoscersi tra gli spet-tatori delle domeniche al «cine».

L’Assessore alla promozione culturale Il SindacoCESARE FACCHINI dott. RENZO ANDERLE

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Renata Tomasoni

Fototografia scattataall’ingresso delSupercinema conserrande abbassate il22 novembre 1981,pochi giorni prima dellacessazione ufficialedell’attività(Archivio RobertoGerola, Pergine)

Facciata delCinema Impero

verso piazza Garibaldi,secondo

il disegno dell’arch.Eduino Maoro

(ACP, Atti comunali,1936-1937, 10.12.1)

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Cinema Impero

Cercare di parlare di ciò che non èpiù, attraverso una serie di materialirecuperati prima da Patrizia Marche-soni e Caterina Tomasi, girovagantitra Hollywood e cacche di piccionenel soffitto del vecchio Cinema Im-pero di Pergine Valsugana, e poiscientificamente ordinati e inventa-riati da Renata Tomasoni, è un po’come fare il guardone dopo che tihanno lustrato ben bene il buco del-la serratura. Niente di meglio: bellis-simo anzi, senza fatica alcuna passodalle rotondità di Jean Harlow a quel-le di Barbara Stanwich, come inHollywood Babilonia, il libro scan-dalistico scritto dall’enfant prodige delgossip d’oltreoceano Kenneth Anger– che imbarazzò tutta Hollywoodnegli anni cinquanta e sessanta – perpassare ad un «Pergine Babilonia»che forse non scandalizzerà nessuno,ma che ci restituisce un clima edun’epoca irripetibili.Ma sarà mai esistita veramente una«Pergine Babilonia?»: o meglio e piùconcretamente, attraverso quel bucodella serratura riusciremo a capirequello che non è più e che mai più

potrà essere: il cinema visto nellaprovincia italiana dagli anni trentaai sessanta.Il senso di questo articolo vorrebbeessere questo: cercare di compren-dere come viveva allora la gente un(il) rito cinematografico onnicom-prensivo, che spaziava dal piantoliberatorio di fronte a Gary Cooperche riusciva a fare l’ultimo strike della

Riccardo Pegoretti

Il rito cinematografico

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Renata Tomasoni

sua vita (Lou Gehrig/Gary Cooper,in L’idolo delle folle, RKO, 1942, vi-sto a Pergine solo dopo il 1946), al-l’uso del cinema per altri e più ma-teriali «desiderata» (il posteggio do-menicale dei bambini per lasciareliberi i genitori in altre più divertentiattività, oppure, più semplicemente,l’azzardo d’una qualche carezza inpiù tra fidanzatini, laddove normal-mente non era consentito).Come puntualmente scrive PaoloCaneppele – da me invidiato per lasua paziente attività metodologica nelparlare di cinema locale – la Storiapassa anche attraverso la sala delCinema Impero (chiamato pure Ci-nema Dopolavoro e poi ancora Ci-nema Amedeo ed infine – siamo aglisgoccioli – Supercinema – agli sgoc-cioli forse tutti si sentono «Super»),cinema sito al civico 6 di via Garibaldia Pergine Valsugana, provincia diTrento – Italy.Non deve sembrare una pignoleriadefinire civicamente il luogo privile-giato di queste proiezioni che nellamostra rivendicano una loro passataesistenza: i posteri altrimenti come fa-ranno a sapere dov’era? Siamo ciòche lasciamo, ed il Cinema Imperoha lasciato – oltre al civico 6, trasfor-mato in un negozio di sanitari – piùd’una curiosità che spiega come quelcinema (ma similmente anche «altri»analoghi cinema, in Italia) lavorava-no in quegli anni. Ed anche più d’unatraccia, importante, di come viveva,allora, la cittadina di Pergine Valsu-gana. Innanzitutto la gente allora

andava al cinema, che è, scusate labanalità, l’essenza stessa del cinema-tografo e forse, anche la sua specifi-cità innovativa: un rito consumatopiù o meno collettivamente all’inter-no d’una buia sala illuminata dal divoo diva di turno, pagando il variabileprezzo di un biglietto…Guardando i materiali esposti, dellacui affissione obbligatoriamente l’eser-cente Andreatta doveva avvisare ilMunicipio (il che era poi una forma dicensura fascista bell’è e buona), pos-siamo capire come il rito cinemato-grafico fosse allora altro e differente.Immagino le attese della gente per ve-dere l’ultimo film con Gino Cervi o –più tardi – quando l’embargo per ilcinema made in USA terminò nel se-condo dopoguerra, con Clark Gableo Greta Garbo e, perché no…?Pinocchio… Più ed ancora si com-prende la preziosità di questi mate-riali, da una lettera di protesta dellaMGM per la distruzione di qualchemetro del film Il figlio di Tarzan: alcu-ni fotogrammi che rappresentano l’at-trice Maureen O’Sullivan, mortifica-ta perché piena di rigature dovute allacattiva proiezione avvenuta. Quantoil materiale cinematografico fosse al-lora prezioso e quotidianamente «ri-passato» dalle abili mani delle «pas-safilm» – ignote signore che si firma-vano Paola, Cecilia, Anna, Antonia–, facendo immaginare all’operatoreprotezionista chissà quali bellezze…è dimostrato appunto dalla protestadel Signor Goldwyn… Ormai il cine-ma ha vita breve, rapidamente bru-

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Cinema Impero

Si propongono qui di seguito, in fotoriproduzione o trascrizione, alcunidocumenti attinenti il Cinema Impero, poi Supercinema, conservati pressol’Archivio storico del Comune di Pergine Valsugana (in sigla ACP). Variaed eterogenea è la documentazione attraverso cui è possibile ricostruire lastoria della prospera attività imprenditoriale dei fratelli Andreatta.Un primo filone documentario, di carattere tecnico-edilizio, riguarda le fasidi progettazione, costruzione, manutenzione e ristrutturazione dell’edificiodi piazza Garibaldi adibito a sala cinematografica e quindi, in tempi recen-ti, a negozio di articoli termosanitari. Le pratiche edilizie comprendonoprogetti, perizie, concessioni, pareri, verbali di collaudo e di idoneità igieni-co-sanitaria dei locali.Un secondo nucleo disciplina invece gli aspetti fiscali e commerciali correlatiall’attività produttiva sia del cinema, sia del bar annesso, attraverso il rila-scio e il rinnovo delle licenze e l’aggiornamento dei ruoli d’imposta.Vi è poi una serie di atti di carattere generale (regolamenti, circolari, dispo-sizioni in materia di pubblica sicurezza) valide per tutte le sale di proiezionee di pubblico intrattenimento.La documentazione, che si estende su un arco cronologico compreso tra il1936 e il 1981, è reperibile attraverso i repertori sotto i lemmi «Cinemato-grafo», «Cinema Impero», «Cinema Andreatta» o «Andreatta» e i registri diprotocollo, i quali rimandano alle buste di atti amministrativi classificatinelle categorie 10 (lavori pubblici), 11 (agricoltura, industria, commercio)o 15 (sicurezza pubblica) a seconda degli ambiti di competenza.

a cura diGiuliana Campestrin e Marco Andreaus

Fonti per la storia del Cinema Imperonell’Archivio storico del Comune

di Pergine Valsugana

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«Il nuovo cinematografo dipiazza Garibaldi»: annuncio di inizio

lavori del cinema dei fratelli Andreattaapparso su Il Brennero di sabato

15 ottobre 1938(Archivio Roberto Gerola, Pergine)

«Nuova sala cinematografica a Pergine»:articolo per l’inaugurazione dellanuova sala cinematograficaapparso su Il Brennero didomenica 18 dicembre 1938(Archivio Roberto Gerola, Pergine).

Giuliana Campestrin e Marco Andreaus

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Cinema Impero

a cura di Renata Tomasoni*

Cinema Imperoinventario dell’archivio del Cinema impero poi

Supercinema di Pergine Valsugana 1935, 1938-1958

1. Notizie storico-istituzionalisul cinemaNell’ottobre del 1936 i fratelliRodolfo, Giulio, Guido, Mario, Alfre-do Andreatta di Clemente chiedo-no di «costruire un nuovo cinemasotto l’alto patronato dell’O.N.D.[Opera nazionale dopolavoro]... nelterreno di loro proprietà in Pergineche prospetta Piazza Garibaldi». Alladomanda di nullaosta per i lavori difabbrica viene allegato il progettodell’arch. Eduino Maoro.Il 30 ottobre 1936 la commissioneedilizia del Comune di Pergine rila-scia l’autorizzazione per la costruzio-ne della «progettata fabbrica da adi-birsi quale sede di Cinema»1.I lavori di costruzione hanno inizioun anno dopo, il primo ottobre1937, e già nell’inverno del 1938

* L’ordinamento e l’inventariazione dell’archivio (Opera nazionale dopolavoro–Cinema Impe-ro, poi Supercinema di Pergine Valsugana) sono stati effettuati per incarico del Museo storico inTrento con la collaborazione di Patrizia Marchesoni, Riccardo Pegoretti e Caterina Tomasi.1 Archivio comunale di Pergine, Atti comunali, 1936, cat. 10, cl. 12, fasc. 1.

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vengono proiettati i primi film. Il 10dicembre 1938 i rappresentanti del-la Commissione provinciale di vigi-lanza sui teatri eseguono un sopral-luogo al Cinema Impero per rilascia-re il collaudo («la sala delle proie-zioni e locali annessi sono situati alpiano terra del fabbricato... a mezzodi una scala in calcestruzzo dal ve-stibolo del cinema si sale alla loggiae alla cabina di proiezione... la saladel cinema ha le dimensioni, in pian-ta, di m 10 x 20, ha il pavimento inlegno... Il cinema ha una capienzamassima di 300 posti a sedere deiquali 250 nella sala e 50 in log-gia…)2.La costruzione del Cinema Imperonacque dall’esigenza di avere in pae-se una sala cinematografica corri-spondente alle esigenze moderne:infatti, la famiglia Andreatta avevaanche in affitto-gestione il teatroAmedeo (la proprietà era della fami-glia Gasperini), ma questo non cor-rispondeva più alle necessità di unasala moderna di proiezioni e spetta-coli: «il cinema Amedeo che noi ab-biamo in affitto ora è di incapacitànumerica, scomodità di sedile, dimancanza assoluta di servizi mecca-nici e igienici... e l’acustica è totalmen-te negativa».Nel 1941 la ditta Andreatta ne cedela gestione (che passa in mano adAdilia Bernabè) e si dedica solo alCinema Impero.

Nel novembre del 1945 il cinema as-sume la denominazione di Superci-nema, gestito direttamente e sola-mente dalla Ditta fratelli Andreatta enon più sotto l’egida della Operanazionale dopolavoro (estinta nel set-tembre del 1945). Il cinema continuòla sua attività fino al 4 dicembre 1981giorno di denuncia di cessata attività(Camera di commercio industria eagricoltura, fasc. n. 36351).

1.1 Disposizioni normativeRegio Decreto 2 ottobre 1924, n.

1589 riguardo ai diritti erariali suicinematografi;

Regio Decreto Legge 26 settembre1935, n. 1749 riguardo ai regi-stri di carico e scarico;

Decreto prefettizio del 7 agosto1937, riguardante il regolamen-to per la vigilanza sui teatri e altriluoghi di pubblico spettacolo del-la Provincia di Trento;

Regio Decreto Legge 16 giugno1938, n. 1061, provvedimenti afavore dell’industria cinemato-grafica nazionale;

Legge 18 gennaio 1939, n. 458, pub-blico registro cinematografico;

Decreto legislativo 20 febbraio 1948,n. 62, disposizioni a favore deiteatri.

2. L’archivioL’archivio dell’Opera nazionale do-polavoro-Cinema Impero (OND-Ci-

2 Archivio comunale di Pergine, Atti comunali, 1942, cat. 15, cl. 4, fasc. 1.

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Renata Tomasoni

Indice

Renzo Anderle 5 PremessaCesare Facchini

Riccardo Pegoretti 7 Il rito cinematografico

Giuliana Campestrin 13 Fonti per la storia del CinemaMarco Andreaus Impero nell’Archivio storico del

Comune di Pergine Valsugana

Renata Tomasoni 23 Cinema Impero: inventariodell’archivio del Cinema Imperopoi Supercinema pressoil Museo storico in Trento:1935, 1938-1958

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A chi cerca – a Pergine Valsugana – la sede del vecchio Cine-ma Impero (poi Supercinema), basta indicare il civico 6 di viaGaribaldi e poi immaginare che la gente che affolla l’entratadell’attuale negozio non sia lì per acquistare, ma per innamo-rarsi ancora una volta sullo schermo di Alida Valli o di RitaHayworth…Dal 1938 al 1981 questo cinema ha accompagnato la gioven-tù di più generazioni perginesi facendo scorrere sullo schermoimmagini, emozioni e sentimenti. Il cinema: luogo di socializ-zazione, di divertimento, di svago per dimenticare la routine,calarsi nel buio di storie avvincenti interpretate dagli attori piùfamosi ed immedesimarsi, per qualche ora, in uno di loro,sognando da Pergine l’America, i grandi di Hollywood e por-tarsi a casa, per pochi centesimi, l’illusione di una passionetravolgente o di una fantastica avventura.Di questo passato ci offre testimonianza anche la documenta-zione archivistica: da quella conservata presso l’Archivio stori-co del Comune di Pergine Valsugana a quella custodita pressoil Museo storico in Trento. Entrambe sono presentate in que-sto libro, quale proposta per la valorizzazione di un tipo dimemoria, ma anche come invito ad affrontare la ricostruzionedi uno di quei tanti tasselli che concorrono a formare quellapiù ampia e affascinante storia che è la storia del cinema.

Sommario: Premessa di Renzo Anderle e Cesare Facchini. Ilrito cinematografico di Riccardo Pegoretti. Fonti per la storiadel Cinema Impero nell’Archivio storico del Comune di PergineValsugana a cura di Giuliana Campestrin e Marco Andreaus.Cinema Impero: inventario dell’archivio del Cinema Imperopoi Supercinema presso il Museo storico in Trento: 1935, 1938-1958 a cura di Renata Tomasoni.

Riccardo Pegoretti è responsabile dell’archivio cinema e sto-ria del Museo storico in Trento. Vanta un’esperienza più cheventennale nel campo della programmazione e ricerca cine-matografiche maturata in numerose sedi, fra le quali la RAI.

Museo storico in Trento onlus

www.museostorico.it – [email protected] – tel. 0461.230482 – fax 0461.237418ISBN 88-7197-077-2

E 10.00

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