CICLISMO, NEL 2019 PELLEGRINAGGIO … · del Kurdistan, e lì si sono sta-bilizzati». La gran...

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n una notte hanno perso tutto. I fanatici dell’Isis, il 6 agosto di tre anni fa, hanno invaso la loro città; e i 50mila abitanti cristiani di Qaraqosh, per il 90% cristiani, hanno lasciato tutto e sono scappati. Oggi sono profughi nel vicino Kurdistan e lì hanno fatto loro visita don Giorgio Scatto e Cristina Santinon, della comunità monastica di Marango di Caorle. «Nella condizione di estremo disagio si sono raccolti sull’essenziale. Parola di Dio, Eucaristia, carità. D’altronde, se i cristiani perdono l’essenziale perdono se stessi. Cioè non sono più niente». alle pagg. I Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, NE/VE - Giornale Locale ROC DIOCESI DI VENEZIA 5 maggio 2017 Anno XLII Direttore: Sandro Vigani 1,80 numero 18 Contatta GENTE VENETA: tel. 041 959999 Sito web: www.genteveneta.it Pocket Le agenzie Point Buona Esperanza Chirignago Cantiere 34 Dolo Clipper Mestre CVViaggi Mirano Danitours Cavallino-Treporti Direzione Mondo Mestre Felicity Mestre Fragomeno Mestre Intercruise Marcon Iquitos Mestre La bottega dei Viaggi Mira La Giara Mestre Noventana Noventa Ormesani Quarto d’Altino Portotravel S. Donà di Piave Park Viaggi Venezia Ridente Jesolo TakeItEasy Spinea Tapas S. Donà di Piave Gli specialisti dei tour Guidati del Friuli e Veneto. Oltre 200 itinerari in Europa e nel Mediterraneo. www.abacoviaggi.com - Tel. 0432.900077 Tour Data gg Arezzo, Cortona e la Val d'orcia 1-4 giu 4 € 480 Barcellona in volo 1-4 giu 4 € 910 Budapest e il lago Balaton 1-4 giu 4 € 495 Castelli della Boemia e Cesky Krumlov 1-4 giu 4 € 495 Costa Azzurra e Montecarlo 1-4 giu 4 € 560 da Passau a Ratisbona, lungo il Danubio 1-4 giu 4 € 520 Parigi, Lione e la reggia di Versailles 1-6 giu 6 € 940 2-3 giu 2 € 280 Cinque Terre e Lerici 2-4 giu 3 € 430 2-4 giu 3 € 430 Isola d'Elba perla del Tirreno 2-4 giu 3 € 440 Isole del Quarnaro: Krk, Lussino e Cres 2-4 giu 3 € 390 Laghi di Plitvice, Zagabria e Lubiana 2-4 giu 3 € 390 Monaco e i Castelli della Baviera 2-4 giu 3 € 395 Siena, S. Gimigniano e Volterra 2-4 giu 3 € 430 St. Moritz, treno Bernina e Lago di Como 2-4 giu 3 € 445 Torino, Museo Egizio e Venaria Reale 2-4 giu 3 € 410 Valle d'Aosta e Parco del Gran Paradiso 2-4 giu 3 € 430 Vienna, la città imperiale 2-4 giu 3 € 415 Parigi la Ville Lumiere in volo 2-5 giu 4 € 890 Vienna, Graz e navigazione sul Danubio 2-5 giu 4 € 590 Berlino e Potsdam, in volo 2-6 giu 5 € 950 Polonia del Sud, da Cracovia ad Auschwitz 2-6 giu 5 € 610 Dubrovnik, Spalato e la Dalmazia 2-7 giu 6 € 780 Cammino di Santiago, i n v o l o 2-9 giu 8 € 1.420 Copenaghen e le città Anseatiche 2-10 giu 9 € 1.650 Scozia, i castelli e le Isole Orcadi 2-10 giu 9 € 2.190 Bergamo, Monza e Villa Reale 3-4 giu 2 € 270 Provenza e Camargue 6-11 giu 6 € 880 Fiordi Norvegesi i n b u s 18-30 giu 13 € 2.190 T U T T O I N C L U S O . T U T T O I N C L U S O . O I N C QUOTE REPORTAGE - Don Giorgio Scatto e Cristina Santinon, della comunità di Marango, hanno vissuto cinque giorni in Iraq La lezione dei cristiani iracheni «Non hanno più nulla, ma sono ricentrati sull’essenziale» Sì ai contapersone: Venezia resti città Venezia stanno per arrivare i conta- persone. Verranno installati nei prin- cipali punti d'accesso. Si potrà così sapere quanti uomini e donne, in un dato mo- mento, calpestano campi e calli. E si potrà co- sì anche prendere decisioni – per ora non chia- rite nel dettaglio – quando la calca diventi im- ponente. Una cosa ampiamente sperimentata: nei giorni dei recenti “ponti” festivi, per e- sempio, lo è stata sempre. Ci pare una buona decisione, quella presa dalla Giunta Brugnaro: è un passo avanti ver- so la conoscenza precisa del fenomeno. Un passo, quindi, verso il suo governo. Sullo sfondo, ma sempre più delineata, la possibilità di un numero “regolato”, se non chiuso, di presenze. Sempre sullo sfondo, ma un passo più indietro, sta inoltre la possibilità di introdurre un biglietto d’ingresso, se non a tutta la città almeno a Piazza San Marco. Sarà anche vero che la partita per la resi- denza è praticamente perduta. Però è una que- stione di civiltà e di cultura: una città senza a- bitanti stabili è una non città. Non ci rasse- gniamo a pensare che Venezia diventi un “mu- seo” da aprire alla mattina e i cui cancelli qual- che guardia richiuderà a mezzanotte. Perciò contare i turisti, incentivarli a prenotare la vi- sita e, alla peggio, limitarne la presenza ci pa- re scelta sacrosanta. A 4-5 CICLISMO, NEL 2019 Brugnaro: «Tappa a San Marco per il Giro d’Italia» l sindaco di Venezia: «So- no pronto ad attivare im- mediatamente un tavolo tecnico per portare la compe- tizione in piazza San Marco nel 2019». Ma neanche un eu- ro uscirà dalle casse comuna- li: «Soldi non ce ne sono. Ci faremo carico di fornire tutti i servizi, gratis». E Vegni, di- rettore Rcs, ha già messo gli occhi sulla città lagunare. a pag. 17 I PELLEGRINAGGIO A Lourdes si respira lo stile di Dio fatti di Lourdes rispon- dono allo stile evange- lico. A Lourdes il cielo si china sulla terra con lo stile di Dio. E Dio incontra l’uomo là dove questi mostra tutta la sua fragilità». Lo sottolinea il Pa- triarca nell'omelia della Messa presieduta a Lourdes, momen- to clou del pellegrinaggio pro- mosso dall'Unitalsi e che ha coinvolto circa 400 persone. a pag. 9 « I Don Giorgio Scatto a casa di due anziani profughi. Nelle altre foto un monaco iracheno tra le rovine della sua città «DISARMIAMO IL MONDO» La teologa Potente a Venezia a pag. 13 35 CANDELINE PER S. FOSCA Per il pensionato universitario cattolico festa e migliorie a pag. 14 PREGARE HA SALVATO RIALTO? L’adorazione eucaristica compie due anni e il Patriarca... a pag. 15 ALL’INTERNO ISSN 1973-6835 IN UN TWEET Quando “scappa” hai sette possibilità... Un veneziano è stato multato per 3300 euro per a- ver fatto pipì ai Giardini Papadopoli, a Piazzale Ro- ma. Bene, sanzione esemplare: chi vien meno al ri- spetto del decoro va sanzionato. Tanto più se è ve- neziano. Però si fa fatica a dire che l'offerta di servi- zi pubblici è sufficiente. Se si toglie il Tronchetto, so- no sette i wc pubblici nella città storica. Bastano per 30 milioni di turisti all'anno? Azione cattolica: vogliamo dar fiducia al nostro tempo are nuove tutte le cose: radicati nel futuro, custodi dell’essenziale” è que- sto il titolo della XVI Assemblea e- lettiva nazionale dell’Azione Cattolica, che si è celebrata a Roma dal 28 aprile al 1° maggio scorso. continua a pag. 3 “F di Alessandro Molaro di Giorgio Malavasi 1 1 2 2

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Page 1: CICLISMO, NEL 2019 PELLEGRINAGGIO … · del Kurdistan, e lì si sono sta-bilizzati». La gran maggioranza delle famiglie cristiane vive a Erbil. In tre anni i profughi sono pas-sati

n una notte hanno perso tutto. Ifanatici dell’Isis, il 6 agosto di treanni fa, hanno invaso la loro città; e

i 50mila abitanti cristiani diQaraqosh, per il 90% cristiani,hanno lasciato tutto e sonoscappati. Oggi sono profughi nelvicino Kurdistan e lì hanno fattoloro visita don Giorgio Scatto eCristina Santinon, della comunitàmonastica di Marango di Caorle.«Nella condizione di estremodisagio si sono raccoltisull’essenziale. Parola di Dio,Eucaristia, carità. D’altronde, se icristiani perdonol’essenziale

perdono se stessi. Cioènon sono più niente».

alle pagg.

I

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, NE/VE - Giornale Locale ROC

DIOCESI DI VENEZIA 5 maggio 2017 Anno XLII Direttore: Sandro Vigani€ 1,80 numero 18Contatta GENTE VENETA: tel. 041 959999 Sito web: www.genteveneta.it

PocketLe agenzie PointBuona Esperanza ChirignagoCantiere 34 DoloClipper MestreCVViaggi MiranoDanitours Cavallino-TreportiDirezione Mondo MestreFelicity MestreFragomeno MestreIntercruise MarconIquitos MestreLa bottega dei Viaggi Mira

La Giara MestreNoventana NoventaOrmesani Quarto d’AltinoPortotravel S. Donà di PiavePark Viaggi VeneziaRidente JesoloTakeItEasy SpineaTapas S. Donà di Piave

Gli specialisti dei tour Guidati del Friuli e Veneto. Oltre 200 itinerari in Europa e nel Mediterraneo.

www.abacoviaggi.com - Tel. 0432.900077

Tour Data gg €Arezzo, Cortona e la Val d'orcia 1-4 giu 4 € 480Barcellona in volo 1-4 giu 4 € 910Budapest e il lago Balaton 1-4 giu 4 € 495Castelli della Boemia e Cesky Krumlov 1-4 giu 4 € 495Costa Azzurra e Montecarlo 1-4 giu 4 € 560da Passau a Ratisbona, lungo il Danubio 1-4 giu 4 € 520Parigi, Lione e la reggia di Versailles 1-6 giu 6 € 940

2-3 giu 2 € 280Cinque Terre e Lerici 2-4 giu 3 € 430

2-4 giu 3 € 430

Isola d'Elba perla del Tirreno 2-4 giu 3 € 440Isole del Quarnaro: Krk, Lussino e Cres 2-4 giu 3 € 390Laghi di Plitvice, Zagabria e Lubiana 2-4 giu 3 € 390Monaco e i Castelli della Baviera 2-4 giu 3 € 395Siena, S. Gimigniano e Volterra 2-4 giu 3 € 430St. Moritz, treno Bernina e Lago di Como 2-4 giu 3 € 445Torino, Museo Egizio e Venaria Reale 2-4 giu 3 € 410Valle d'Aosta e Parco del Gran Paradiso 2-4 giu 3 € 430Vienna, la città imperiale 2-4 giu 3 € 415Parigi la Ville Lumiere in volo 2-5 giu 4 € 890Vienna, Graz e navigazione sul Danubio 2-5 giu 4 € 590

Berlino e Potsdam, in volo 2-6 giu 5 € 950Polonia del Sud, da Cracovia ad Auschwitz 2-6 giu 5 € 610Dubrovnik, Spalato e la Dalmazia 2-7 giu 6 € 780Cammino di Santiago, i n vo l o 2-9 giu 8 € 1.420Copenaghen e le città Anseatiche 2-10 giu 9 € 1.650Scozia, i castelli e le Isole Orcadi 2-10 giu 9 € 2.190Bergamo, Monza e Villa Reale 3-4 giu 2 € 270Provenza e Camargue 6-11 giu 6 € 880Fiordi Norvegesi i n b u s 18-30 giu 13 € 2.190

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O INCLUSO . TUTTO INCLUSO .

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QUOTE

REPORTAGE - Don Giorgio Scatto e Cristina Santinon, della comunità di Marango, hanno vissuto cinque giorni in Iraq

La lezione dei cristiani iracheni«Non hanno più nulla, ma sono ricentrati sull’essenziale»

Sì ai contapersone:Venezia resti città

Venezia stanno per arrivare i conta-persone. Verranno installati nei prin-cipali punti d'accesso. Si potrà così

sapere quanti uomini e donne, in un dato mo-mento, calpestano campi e calli. E si potrà co-sì anche prendere decisioni – per ora non chia-rite nel dettaglio – quando la calca diventi im-ponente. Una cosa ampiamente sperimentata:nei giorni dei recenti “ponti” festivi, per e-sempio, lo è stata sempre.

Ci pare una buona decisione, quella presadalla Giunta Brugnaro: è un passo avanti ver-so la conoscenza precisa del fenomeno. Unpasso, quindi, verso il suo governo.

Sullo sfondo, ma sempre più delineata, lapossibilità di un numero “regolato”, se nonchiuso, di presenze. Sempre sullo sfondo, maun passo più indietro, sta inoltre la possibilitàdi introdurre un biglietto d’ingresso, se nona tutta la città almeno a Piazza San Marco.

Sarà anche vero che la partita per la resi-denza è praticamente perduta. Però è una que-stione di civiltà e di cultura: una città senza a-bitanti stabili è una non città. Non ci rasse-gniamo a pensare che Venezia diventi un “mu-seo” da aprire alla mattina e i cui cancelli qual-che guardia richiuderà a mezzanotte. Perciòcontare i turisti, incentivarli a prenotare la vi-sita e, alla peggio, limitarne la presenza ci pa-re scelta sacrosanta.

A

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CICLISMO, NEL 2019

Brugnaro: «Tappaa San Marco peril Giro d’Italia»

l sindaco di Venezia: «So-no pronto ad attivare im-mediatamente un tavolo

tecnico per portare la compe-tizione in piazza San Marconel 2019». Ma neanche un eu-ro uscirà dalle casse comuna-li: «Soldi non ce ne sono. Cifaremo carico di fornire tuttii servizi, gratis». E Vegni, di-rettore Rcs, ha già messo gliocchi sulla città lagunare.

a pag. 17

I

PELLEGRINAGGIO

A Lourdessi respira

lo stile di Dio fatti di Lourdes rispon-

dono allo stile evange-lico. A Lourdes il cielo

si china sulla terra con lo stile diDio. E Dio incontra l’uomo làdove questi mostra tutta la suafragilità». Lo sottolinea il Pa-triarca nell'omelia della Messapresieduta a Lourdes, momen-to clou del pellegrinaggio pro-mosso dall'Unitalsi e che hacoinvolto circa 400 persone.

a pag. 9

«I

Don Giorgio Scatto a casa di due anzianiprofughi. Nelle altre fotoun monaco iracheno trale rovine della sua città

«DISARMIAMO IL MONDO»La teologa Potente a Venezia

a pag. 13

35 CANDELINE PER S. FOSCAPer il pensionato universitariocattolico festa e migliorie

a pag. 14

PREGARE HA SALVATO RIALTO?L’adorazione eucaristica compiedue anni e il Patriarca...

a pag. 15

ALL’INTERNO

ISSN 1973-6835

IN UN TWEET

Quando “scappa”hai sette possibilità...

Un veneziano è stato multato per 3300 euro per a-ver fatto pipì ai Giardini Papadopoli, a Piazzale Ro-ma. Bene, sanzione esemplare: chi vien meno al ri-spetto del decoro va sanzionato. Tanto più se è ve-neziano. Però si fa fatica a dire che l'offerta di servi-zi pubblici è sufficiente. Se si toglie il Tronchetto, so-no sette i wc pubblici nella città storica. Bastano per30 milioni di turisti all'anno?

Azione cattolica: vogliamodar fiducia al nostro tempo

are nuove tutte le cose: radicati nelfuturo, custodi dell’essenziale” è que-sto il titolo della XVI Assemblea e-

lettiva nazionale dell’Azione Cattolica, che si ècelebrata a Roma dal 28 aprile al 1° maggioscorso.

continua a pag. 3

“Fdi Alessandro Molaro

di Giorgio Malavasi

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GENTE VENETA n. 18, 5 maggio 201744

Don Giorgio Scatto e Cristina Santinon, della comunità monastica

Hanno perso tutto,

Rassegnati, ma non pessimisti, i cristiani dell’Iraq sono convintiche il loro dramma sia parte dellapiù grande storia della salvezza La lezione

«Siamo cristiani, non odiamoMa tornare come prima sarà difficile»Un mix di speranza e rassegnazione per 50mila cristiani profughi on portiamo odio

perché siamo cri-stiani. Ma tornare a

vivere accanto ai nostri ex vici-ni musulmani, che hanno de-predato le nostre case, saràmolto difficile».

E' questo il sentimento du-plice e ambivalente dei cristia-ni che abitavano a Qaraqosh,la città della piana di Ninive,in Iraq, che fino a tre anni facontava 50mila abitanti, per il90% cristiani, e che adesso èpoco meno di un deserto. Il 6 a-gosto 2014, infatti, l'Isis – oDaesh, come lo chiamano gli i-racheni – è arrivato, devastan-do tutto. Tutti i cristiani, cioè laquasi totalità della popolazio-ne, sono scappati, in una notte,abbandonando tutto ciò che a-vevano.

La situazione, oggi, è un po’più serena. Don Giorgio Scat-to, parroco di San Gaetano diCaorle e fondatore della Picco-la Famiglia della Risurrezione,creata nel 1984 a Marango diCaorle, ha incontrato i cristianifuggiti da Qaraqosh. C'è stato,insieme a Cristina Santinon, u-na delle sorelle del monasterodi Marango, dal lunedì del-l'Angelo al sabato successivo.E' stato il quarto viaggio, perlui, in Iraq (vedi l'articolo sot-to), negli ultimi quattro anni.

«Abbiamo vissuto – raccon-ta - giornate molto intense. Ab-biamo visto la situazione piùserena rispetto al passato (donScatto era stato negli stessi luo-ghi un anno prima, ndr), per-ché molti sono andati via, al-l'estero, oppure hanno presocasa a Erbil, la città capoluogodel Kurdistan, e lì si sono sta-bilizzati».

La gran maggioranza dellefamiglie cristiane vive a Erbil.In tre anni i profughi sono pas-sati dal dormire sotto le stellenei giardini, alle tende, poi aicontainer e alle case. C'è unquartiere, fatto di case nuove,ma costruite in estrema econo-mia e senza servizi per la resi-denza, in cui i cristiani fuggitida Qaraqosh hanno iniziato aprendere alloggio.

Per i giovani il fututo è Erbil.

«N

Qualche soldo, d'altronde, rie-scono a racimolarlo, lavoran-do in una città come Erbil che,in espansione, offre occasionidi occupazione anche ai nuoviarrivati. I giovani, soprattutto,stanno considerando seria-

mente l'ipotesi di fermarsi pro-prio ad Erbil e di non tornarenella natia Qaraqosh.

Chi ha qualche anno di più,invece, comincia a pensare alritorno. Qualcuno l'ha già fat-to. Pochi, però: «Sui 60-70 chi-lometri di strada da Erbil a Qa-raqosh – racconta don Giorgio– abbiamo visto auto e ca-mioncini con materassi e unminimo di mobilio: segno chequalcuno sta facendo la mi-grazione al contrario, per tor-nare a casa. Ma in città è anco-ra tutto distrutto: c'è un bar-ri-storante, dove abbiamo man-giato anche noi, e poco altro. Eci sono alcune organizzazioniumanitarie che cominciano aridipigere qualche muro, perrendere più leggero quel paesespettrale. Ma è tutto distrutto:case, chiese, monasteri...».

I numeri dicono che Qara-qosh ha avuto più di 2500 casedistrutte, più di 4000 danneg-giate e 1850 negozi saccheg-giati. Per non dire delle sue set-te chiese profanate e distrutte,

o del seminario devastato. Edeserti sono i paesi attorno al-la città.

Il cambio di casacca. All'i-nizio, nel 2014, c'erano rimastii musulmani, un 10% di popo-lazione che non aveva molto

da temere dal Daesh. E, re-stando in città, hanno parteci-pato al saccheggio delle caseabbandonate dai cristiani. Poi,però, quando il territorio è sta-to riconquistato dall'esercitoregolare, pochi mesi fa, i mu-

sulmani hanno temuto a lorovolta. E sono andati via.

Ma la situazione, a Qaraqo-sh, è ancora molto precaria, perdue motivi. Il primo è che c'è labattaglia in corso nella vicinaMosul. La città. a 25 chilometri,

Aiuti per 75mila euro in quattro anni,20mila dal Patriarca Francesco

In quattro viaggi, dal 2013 adoggi, don Giorgio Scatto e gliamici che si sono recati con luiin Iraq hanno portato aiutiper 75mila euro.Un cifra non indifferente, cuiil Patriarca personalmente hacontribuito con 20mila euro.«La prima volta, nel 2013 – gliavevo scritto per dire del mioviaggio e lui mi aveva rispo-sto benedicendomi. L'annoscorso, per il terzo viaggio, miaveva detto “Vieni a trovarmiprima di partire”; e con miameraviglia mi aveva salutatodandomi 10mila euro. Que-st'anno è stato lui ad antici-parmi e mi ha chiesto: “Quan-do vai? Vieni comunque pre-sto da me, perché ho già mes-so da parte 10mila euro”».Don Scatto ha tenuto infor-

mato mons. Moraglia neigiorni della presenza in Iraq,inviandogli qualche foto e ri-cevendo, di ritorno, un mes-saggio del vescovo di Vene-zia.«Adesso mi piacerebbe che lanostra Chiesa con altri suoirappresentanti si coinvolges-se», propone il fondatore delmonastero di Marango. Cheesemplifica: «Sarebbe bellopoter fare studiare un paio digiovani qui a Venezia, affin-ché poi portino nel loro Paesele competenze acquisite qui.Oppure sostenere viaggi dinostri volontari, che vadanoad aiutare nella ricostruzione.E' importante riuscire ad aiu-tare gli iraqeni nel loro Paese,perché possano viverci consoddisfazione».

Qaraqosh ha avuto piùdi 2500 case distrutte,

più di 4000 danneggiatee 1850 negozi

saccheggiati. Per nondire delle sue sette chieseprofanate e distrutte, odel seminario devastato.

E deserti sono i paesiattorno alla città

Qaraqosh, una città di 50mila abitanti, per il 90% cristiani. Poi, una notte, arriva l’Isis e fa il desertoCos’è successo in questi anni nella piana di Ninive e com’è nata l’amicizia con Marango il frutto di un incontro e

di una sintonia di fondo.L'incontro è di cinque an-

ni fa quando, per la prima vol-ta, tre giovani monaci cattoliciiracheni sono venuti nel mo-nastero di Marango e ìl hannoconosciuto sorelle e fratelli diquesta esperienza cristiana.«Quella volta – ricorda donGiorgio Scatto, che della co-munità di Marango è il fonda-tore – è nata la nostra amici-zia».

La storia dei monaci irache-ni inizia invece qualche annoprima, quando sono quattro,tutti studenti universitari.Quattro giovani che sentono divoler fare qualcosa per sé e peril proprio popolo, in forza del-la fede in Gesù.

Quattro giovani monaci. Mauno muore contro un carrar-

È mato. Perciò scelgono di vive-re in fraternità e in preghiera,recuperando le fonti spiritualidella loro tradizione, che èquella cristiano-siriaca. Poi sipresentano al proprio vescovo,che approva la loro scelta e liinvita a studiare teologia e, nelcaso di due di loro, a prose-guire la formazione fino all'or-dinazione sacerdotale.

Segue di lì a poco una trage-dia: uno dei quattro giovanimuore, coinvolto in un inci-dente automobilistico in cui lavettura su cui viaggia finiscecontro un carrarmato statuni-tense.

I tre superstiti avviano l'e-sperienza monastica, sceglien-do di vivere e pregare insieme,da cristiani in mezzo ai mu-sulmani.

Nel 2012 arrivano a Maran-

go: «Io – riprende don Scatto -avevo l'Iraq nel cuore, fin daitempi della prima guerra delGolfo. Sentivo forte sia l'acco-rato appello di Giovanni Pao-lo II, sia quello di GiuseppeDossetti: che diceva: “La guer-ra scatenata illegalmente dagliUsa farà sparire la vita cristia-na dall'Oriente cristiano”».

Qaraqosh aveva 50mila abi-tanti... Di fatto è stato così. Oquasi. Nel marzo 2013 la pri-ma visita dei veneziani: donScatto e una coppia di amici,convinti di poter sostenere an-che con la propria presenzaquella piccola comunità di pre-ghiera e di lavoro all'interno diuna cittadina che si chiamaQaraqosh, al cuore della pianadi Ninive.

«Qaraqosh aveva 50mila a-bitanti ed è una città di anti-

chissima tradizione cristiana,attorno alla quale c'erano altrivillaggi prevalentemente cri-stiani. Il 90% degli abitanti pro-fessavano il cristianesimo.Quando siamo andati la primavolta c'era già tensione, gli abi-tanti avevano paura. “E' finitala guerra – ci dicevano - manon la tensione: si vive male,ci sono minacce, c'è un Islamradicale violento che si avvici-na...”».

In quel primo viaggio i mo-naci portano i veneziani a ve-dere monasteri, villaggi, in-contrare persone...: «Non mi a-spettavo che dopo anni diguerra, fatiche e umiliazioni cifossero comunità cristiane co-sì attente e vigilanti. E, in ge-nerale, un'ospitalità straordi-naria: loro hanno l'ospitalità diAbramo, la visita dell'ospite è

per loro la visita di Dio. Non èun'esclusiva dei cristiani, in-tendiamoci: per loro è un datoculturale e anche i musulmanihanno lo stesso stile di acco-glienza».

6 agosto 2014, la notte del-la fuga. Poi, improvvisa maannunciata, arriva la tragedia:nel giugno del 2014 i soldatidell'Isis prendono Mosul, chedista 25 chilometri da Qaraqo-sh. A Mosul la gente accogliegli uomini del Daesh (così lìviene chiamato l'Isis) come li-beratori. E questi, nelle prime

settimane, si mostrano attentialle esigenze della popolazio-ne. Poi, però, iniziano ad ap-plicare presunte leggi islami-che estremiste, che prevedonopunizioni assurde, per esem-pio, se uno guarda una partitadi calcio, se una donna non ècompletamente coperta, se u-no fuma...

«Le case dei cristiani – sotto-linea don Giorgio – vengonosegnate con la N di Nazareno;graficamente è una specie dibocca che sorride, con un pun-tino. Da allora anche noi a Ma-

di Giorgio Malavasi

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GENTE VENETA n. 18, 5 maggio 2017 55

ma non l’essenzialedi Marango, hanno fatto visita ai profughi depredati dall’Isis

dei cristiani dell’Iraq

è stata per metà riconquistatadall'esercito, con l'aiuto dei pe-shmerga kurdi e il sostegnodegli statunitensi. Ma oltre ilTigri l'Isis resiste e si combatte.

E' probabile che il conflittoalla fine vedrà perdenti gli e-

stremisti del Daesh, ma per o-ra procede tutto a rilento.

Il secondo motivo è che il fu-turo è incerto. «Cosa farà la po-litica dopo?», si domanda lostesso don Scatto, riportando ilcruccio degli iracheni, che

commentano: “Siamo nati inguerra e dopo una guerra ce nesarà un'altra”. «C'è un senso direalismo pessimista, in loro –sottolinea il fondatore di Ma-rango – che si mescola alla spe-ranza».

rango abbiamo esposto quellaN sulla nostra porta di ingres-so».

Il 6 agosto 2014 l'epilogo: gliarmigeri del Daesh arrivanonella piana di Ninive e di-struggono l'antichissimo mo-nastero di San Benham e Sa-rah. Fanno saltare con il tritolola tomba dei santi e da lì piom-bano sulla piana. La gente fug-ge nella notte. Non solo a Qa-raqosch, ma anche nei paesi at-torno migliaia di famiglieprendono l'auto e, senza por-tare nulla con sé, scappano.

La meta è Erbil, capitale del-la regione autonoma del Kur-distan, a circa 70 chilometri daQaraqosh. Qui vengono accol-ti, come profughi, dai kurdi, aloro volta un popolo senza ter-ra - presente in Iraq, in Iran, nelnord della Turchia a nord e inSiria – e che solo nel Kurdistaniracheno hanno un'entità isti-tuzionale in parte autonoma.

Kurdi islamici, ma tollerantiverso i cristiani. In più i kurdicombattono l'Isis, con il forteesercito di cui dispongono, co-stituito dai peshmerga. «E dal

punto di vista religioso – ag-giunge don Giorgio Scatto - so-no musulmani, ma la religio-ne islamica è stata loro impo-sta nei secoli. Perciò hanno pri-ma di tutto un'identità nazio-nale, si sentono innanzituttokurdi, e l'Islam che professanoè moderato e soft. In ambitoreligioso sono tolleranti e ac-coglienti per chi è di altre fe-di».

E lì, a Erbil – una città di unmilione e mezzo di abitanti, inespansione e in cui si può tro-vare lavoro facilmente - i cen-tomila profughi della piana diNinive si organizzano: all'ini-zio per sopravvivere, dormen-do all'aperto, nei giardini; poiun po' meno precari, grazie al-le tende arrivate con gli aiutiinternazionali. Infine inizian-do a prendere in affitto vere a-

Qui a sinistra, don Giorgio Scatto ospitato da due anzianirifugiati, Tobia e Shamma. Dice il priore di Marango: «Hannoun’ospitalità straordinaria: per loro la visita dell’ospite è la visitadi Dio. In questo i cristiani non sono diversi dai musulmani»

bitazioni, in quartieri residen-ziali di recente costruzione mapoco graditi alla maggior par-te delle famiglie di Erbil, pervia di servizi scarsi o scadenti.Ovviamente, una famiglia perstanza: in condizioni, quindi,di grande precarietà.

Comunità cristiane nei cam-pi profughi, ma vitali. «E' lì –prosegue don Giorgio – chesiamo andati a trovarli altredue volte, attorno a Pasqua del2015 e del 2016. Abbiamo vi-sto la vita nei campi profughi eil passaggio alle case, la fatica,il dolore e la sofferenza. Altempo stesso abbiamo osser-vato la vitalità delle comunitàcristiane, che sono rimaste inpiedi, fedeli ai sacramenti, inparticolare all'Eucaristia. Equesto determina la vita dellepersone».

Cristina: «Impressionante la guerrae il fatto che per loro sia la normalit໫Mi dicevano: “Perché piangi? Sono solo pietre, noi siamo vivi”» a mia personale sin-

tesi? Che la vita nonè nelle cose, ma è nel-

le persone. Questa è la cosapiù importante». Lo dice Cri-stina Santinon, che ha accom-pagnato don Giorgio Scattonel viaggio in Iraq.

Cristina, 38 anni, è la piùgiovane della comunità mo-nastica di Marango, dove è en-trata due anni fa. Trevigiana,laurea in Relazioni pubblichee un'esperienza di dieci anninel settore del commercio delvino, Cristina era al suo primoviaggio in zone di guerra: «Perquelli della mia generazione –riflette - che la guerra l'hannostudiata solo sui libri, anchesolo l'idea di andare in un Pae-se in guerra è motivo di emo-zione. Ma quando si entra in I-raq si ridimensiona l'idea cheabbiamo noi di Paese nel mez-zo di un conflitto».

Nel senso che gli scontri nonsono ovunque, per fortuna,ma soprattutto che anche allaguerra si fa l'abitudine. «Permolti iraqeni – riprende Cri-stina – è la normalità della vi-ta. Per cui erano stupiti dal fat-to che io fossi scossa dalla vi-sione delle case distrutte diQaraqosh. “Ma perché pian-gi?”, mi chiedeva il nostro ac-compagnatore. Io l'ho guarda-to con sguardo desolato: vole-vo fargli capire che per noi u-na cosa del genere non entra

«L

neanche nella più lontana im-maginazione. Per cui trovarcilì di fronte a delle rovine, e perfortuna non di fronte a deimorti, impressiona molto. Emette di fronte alla sofferenzadi questa gente, che in unanotte ha visto cancellare tuttala propria vita passata».

E' stato un viaggio di incon-tro, prosegue Cristina: «Incon-tro della sofferenza ma anche

della gioia. Non abbiamo vi-sto solo luoghi ma soprattuttoabbiamo incontrato persone. Èstato molto importante il fattodi esserci in quanto persone,fratelli e sorelle che solo con laloro umile presenza hannodetto vicinanza umana. Vienein mente la Scrittura: “Piangicon chi piange e gioisci con chigioisce”».

Infine, nonostante le trage-die della guerra, incontrare icristiani iraqeni significa con-fermarsi nella virtù della spe-ranza: «Loro sono convinti chequanto stanno vivendo sia so-lo un frammento nella piùgrande storia della salvezza. Eloro si sentono parte di questastoria, che in questo momentovive il dramma ma che si a-prirà alla gloria».

Bambini partecipi e consapevoli, a Messa, come pochiDon Scatto: «Lì ti raccogli sull’essenziale, fin da piccolo»

Il rito è un po' diverso, la lingua è molto di-versa, il contesto non è il nostro... Ma non ètanto questo ciò che ha colpito don GiorgioScatto, partecipando alla liturgia in cui 250bambini si sono accostati per la prima volta al-la Comunione, in una grande chiesa costruitaun anno fa in un quartiere periferico di Erbil,il capoluogo del Kurdistan che è diventato lacittà dei profughi cristiani.«Neanche i preti, a volte, proclamano così laParola». «Mi ha sorpreso – dice il sacerdote ve-neziano - la loro capacità di cantare, risponde-

re, partecipare, leggere la Scrittura... Sono bam-bini che abitano nei campi profughi, a voltenei container; a Messa sono però partecipi econsapevoli. E come declamano la Parola! Hosentito un bambino che leggeva San Paolo co-me neppure certi preti saprebbero fare!».La spiegazione? La condizione di estremo di-sagio porta consapevolezza delle cose essen-ziali. Una consapevolezza che si matura fin dapiccoli: «Ti raccogli sull'essenziale», sintetizzadon Scatto: «D'altronde, se i cristiani perdonol'essenziale, perdono sé stessi».

Donne ripudiate dai mariti, donne riscattate: ecco le prime vittime

Le donne sono, insieme ai bambini, le vittime di questo disastro.Racconta don Giorgio Scatto delle numerose cause di divorzioavviate da mariti musulmani nei confronti di mogli la cui unica“colpa” è quella di essere state prese, rapite e violentate da uo-mini dell'Isis. In una parola: profanate. «Per questo i mariti nonle vogliono più», chiarisce don Scatto. Viceversa, ci sono donneche vengono riscattate dai loro cari. Sono state anch'esse rapite,violentate e portate via. Ad un certo punto, i rapitori le hanno po-ste in vendita. E alcuni familiari che, chissà per quale via sonovenuti a sapere di questo mercato, le riscattano, a caro prezzo.

Cristina Santinon: «La mia personalesintesi? Che la vita non è nelle cose,

ma è nelle persone.Questa è la cosa più importante»

«I cristiani, nel dramma,si sentono parte dellastoria della salvezza»