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Ci è giunto da varie parti un suggerimento: perché non ci richiamate in modo semplice e chiaro la "realtà" del CVS per poterlo conoscere meglio noi membri dell'Associazione e per farlo conoscere a chi lo desidera? Ci sforziamo di rispondere con queste brevi note. Non abbiamo la pretesa di dire tutto ... , né meglio di quanto è già stato detto, ma solo vogliamo umilmente rispondere al- la richiesta pervenuta e prestare un fraterno servizio a quan- ti potrebbero esprimere lo stesso desiderio. Per capire il CVS bisogna partire dalle idee fondamentali che ilfondatore Mons. Luigi Novarese ha tracciato in alcuni articoli pubblicati su "L'Ancora" nel 1951 n. 2-3-4. Riportiamo qui. alcuni pensieri di Monsignore espressi se- condo il suo stile incisivo, che non si presta a tante discus- sioni, ma va diritto al problema della responsabilità Il Consiglio Diocesano del CVS di Brescia

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Ci è giunto da varie parti un suggerimento:perché non ci richiamate in modo semplice e chiaro la"realtà" del CVS per poterlo conoscere meglio noi membridell'Associazione e per farlo conoscere a chi lo desidera?Ci sforziamo di rispondere con queste brevi note.Non abbiamo la pretesa di dire tutto ... , né meglio di quantoè già stato detto, ma solo vogliamo umilmente rispondere al­la richiesta pervenuta e prestare un fraterno servizio a quan­ti potrebbero esprimere lo stesso desiderio.Per capire il CVS bisogna partire dalle idee fondamentaliche ilfondatore Mons. Luigi Novarese ha tracciato in alcuniarticoli pubblicati su "L'Ancora" nel 1951 n. 2-3-4.Riportiamo qui. alcuni pensieri di Monsignore espressi se­condo il suo stile incisivo, che non si presta a tante discus­sioni, ma va diritto al problema della responsabilità

Il Consiglio Diocesanodel CVS di Brescia

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CENTROVOLONTARI DELLA SOFFERENZA

CVS

Perché la sofferenza?

Nessuna esistenza umana sfugge al morso del dolore ... , fisico o morale ... , innocenteo colpevole ... , interno o esterno ...Per tutti, sani e ammalati, unico è il fine della vita: la propria santificazione!Per tutti uguale è il precetto: "ama il Signore con tutte le tue forze e il prossimotuo come te stesso!".

La domanda che di solito si pone chi soffre è questa: "se il Signore esiste, se ci ama,se ci governa, perché permette la sofferenza?"La risposta, per chi vuoi aver fede, è semplice e quanto mai profonda: "perché lasofferenza è necessaria per redimere l'umanità dal peccato!".Dio ha creato l'umanità senza imperfezione ... , anzi ha voluto aggiungere doni al di

sopra di quello che potesse esigere la natura umana, come: l'immortalità, la scienz~senza fatica e, quel che più conta, il dono della sua amicizia.

Dio però volle che l'uomo Lo amasse liberamente, non essendo meritorio ciò chevien fatto per forzaL'uomo invece di corrispondere ai doni di Dio, commise il peccato ... , e di conse­guenza perdette tutti quei doni che erano al di sopra delle esigenze della natura uma­na e anche l'amicizia con Dio.

Perciò entrò nell 'umanità la morte, la sofferenza, il desiderio di commettere il male ...

Il dolore non è quindi stato creato da Dio.Dio però non ha ritirato il suo amore per l'uomo ... , continua ad amare l'uomo ... , Eglisa trarre il bene anche dal male.

Per redimere l'uomo ... , per salvarlo ... , sceglie proprio il dolore e compie il gestopiù grande del suo amore:MA DA IL SUO FIGLIO TRA NOI A VIVERE LA VITA UMANA E I. ES­

SA LA SOFFERENZA FINO ALLA MORTE DI CROCE, da Lui accettata eofferta per la salvezza di noi uomini, perché potessimo avere il perdono dei pec­cati e potessimo dar valore alla nostra vita.Così il dolore da elemento negativo diventa positivo, da elemento odiato divenLa pre­zioso ... , diventa elemento di salvezza.

Inoltre Gesù dona all'uomo la possibilità di cooperare con Lui a redimere i fratelliutilizzando proprio l'amaro frutto del peccato, cioè la sofferenza.Il dolore, frutto del peccato, diventa mezzo di santificazione, di riparazione, di purifi­cazione per sé e per tutti i fratelli.Certo, solo in paradiso si potrà vedere il frutto del dolore.

Come accettare la sofferet:lza?S. Paolo nella lettera agli Ebrei parla di Gesù che, entrando nel mondo, dice al Padre

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suo: "Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi haipreparato .. Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà". (Eb.10,S-7)A noi la divina volontà ordinariamente si manifesta attraverso le cosiddette "cause

seconde" (le varie situazioni, gli avvenimenti della vita), le quali discordano talvoltadai nostri disegni.Proprio questi ci impediscono di vedere subito la divina volontà e per conseguenza diabbracciarla subito con entusiasmo, sia pure dolorosamente.Quando poi la volontà di Dio ci mette là dove non vogliamo andare, spesso osiamochiamare Dio ingiusto, unicamente perché ci propone disegni discordi dai nostri ... , ciribelliamo ... e non raggiungiamo la nostra maturità spirituale.Dinanzi al dolore difficilmente vediamo subito la grande missione che ci viene affi­data: "cooperare con Gesù, attraverso il sacrificio, a redimere la nostra vita equella dei fratelli".Il nostro povero "si" esce a stento.La nostra natura umana si ribella.

E' naturale. In croce si sta male, si soffre ... , quindi, come Gesù, possiamo pregare ilPadre: "se è possibile, passi da me questo calice", però dobbiamo soggiungere condolce e amorevole accettazione: "non la mia, ma la tua volontà sia fatta".CosÌ ci riconosciamo "figli di Dio", uniti a Gesù, e cambiamo indirizzo alla nostra vi­ta: l'amaro dolore si cambierà infecondo bene.

Se dici a Dio Padre che tu vuoi "ciò che Egli vuole""come Egli lo vuole""fintanto che Egli lo vuole"

il Signore ti comprenderà e manderà anche a te, come già al suo Figlio Divino, l'An­gelo consolatore che addolcirà le tue sofferenze.

Il dolore deve essere ravvivato dall'amorea Dio, cosÌ diventa come quello di Gesù,"un dolore che redime, che trasforma , che salva, che nobilita, che arricchiscespiritualmente" .Il dolore non è mai un "male", bensÌ un mezzo che il Signore ti offre per riparare ilpeccato e attira la divina misericordia su te, su quanti ti stanno a cuore, su tante ani­me, che conoscerai soltanto in Paradiso.

L'elemento che trasforma il dolore è soltanto l'amore.

Dolore e amore riuniti operano il miracolo di porre il sofferente sul piano di Gesù,che soffrÌ per amore e con amore e lo porta ad essere un suo collaboratore nell'operadella Redenzione.

Amare soffrendo è il miglior modo di portare lacroce e di renderla leggera.Gioire soffrendo è la maniera con cui soffrono le anime elette.

Non tutti purtroppo sanno soffrire con lo sguardo fisso verso il Cristo, il quale ci hapreceduto portando la sua croce anche per rendere la nostra fruttuosa e meno pesante.Nessuno sfugge al dolore; anche i gaudenti soffrono, perch~ al piacere sono semprecongiunte l'amarezza e la disillusione, senza contare altre sofferenze.

Su queste idee Mons. Novarese ha ~ondato la sua Associazione

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Il fondatore Mons. Luigi Novarese

L'Associazione dei Volontari della Sofferenza fu iniziata dal Sacerdote Luigi Novarese,che ha sperimentato la sofferenza fin da bambino.

ato a Casale Monferrato il 29-7-1914, ha avuto un'infanzia segnata da sofferenzedovute soprattutto alla perdita del padre a pochi mesi dalla nascita. Dai 9 anni ai 17dovette con frequenza essere ingessato fin sotto le ascelle per una coxite tubercolaredestra con numerosi ascessi. Passò in Sanatori e Ospedali senza risultati. Sperimentòcosì le gravi situazioni in cui si trovavano i malati ... ; aiutò come potè chi aveva biso­gno di aiuto.Suo sostegno: - l'Eucaristia,

- la devozione all'Immacolata.

A 17 anni promise alla Madonna che, se fosse guarito avrebbe dedicato la sua vita aimalati. Coi giovani dell'Oratorio di Don Bosco iniziò la novena di preghiere alla Ma­donna e alla fine della terza novena gli ascessi si chiusero, la tubercolosi scomparve, lagamba destra si consolidò.Le stampelle usate per vari anni e portate come ex-voto al Santuario di Maria Ausilia­trice a Torino sono ora esposte a Re nella cappella della Madonna del silenzio, in cripta,a testimonjanza dell' avvenuto miracolo.

Ordinato Sacerdote il 17-12-1938 injzia la sua opera di apostolato tra i malati con So­rella Myriarn Psorulla.1943: fonda la Lega Sacerdotale Mariana, che raccoglie in associazione i Sacerdoti di­sposti ad aiutare e sostenere i confratelli malati, poveri, bisognosi.1947: inizia l'apostolato dei Volontari della Sofferenza,1950: fonda i Silenziosi Operai della Croce,1952: unisce ai Volontari della Sofferenza l'Associazione "Fratelli e Sorelle degli am­malati" ,

1960: approvazione del Papa Giovanni XXIIIo col Breve Apostolico "Valde proban­dae" e riconoscimento della personalità giuridica dell' Associazione "Silenziosi Operaidella Croce" da parte del Presidente della Repubblica.

I Silenziosi Operai della Croce hanno ricevuto dal Fondatore il mandato di promuoveree sostenere il vasto movimento laicale dei "Volontari della Sofferenza" per il quale il21-11-1998 il Consiglio Generale dei Silenziosi Operai della Croce ha approvato ilnuovo Statuto.

All'inizio del 3° millennio i Silenziosi Operai della Croce hanno dato vita ad una "con­sociazione" ... : "Confederazione internazionale per l'apostolato dei sofferenti".

Il Centro Volontari della Sofferenza, secondo lo Statuto, articolo 1, è :Una Associazione privata diocesana a livello internazionale insieme con l'Associazio­

ne dei Silenziosi Operai della Croce. E' costituita da fedeli appartenenti a sezioni diLAlCI (Volontari della Sofferenza, Fratelli e Sorelle degli ammalati) e CHIERICI (Le­ga Sacerdotale Mariana), che si propongono la medesima opera di apostolato.

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Certamente è stata una grande intuizione carismatica quella di Mons. Novarese:= portare il malato a dar valore alla sua sofferenza secondo i messaggi rivolti dall'Im­macolata a Lourdes e a Fatima

= far diventare il malato "apostolo" presso altri malati e presso i sani, per far valorizza­re la loro sofferenza

Vari anni dopo (1984) la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo r "Salvifici Doloris"confermerà questa intuizione dando alla Chiesa la stessa consegna:- far del bene con la sofferenza

-far del bene a chi soffre

Mons. Luigi Novaresee sorella Myriam

È degli eroi accettare il dolore.È dei Santi ringraziare il Signore del dolore.

Mons. Novarese

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COME MONS. NOVARESE HA PENSATO E VOLUTOi Volontari della Sofferenza?COME DEVONO ESSERE ANCORA OGGI?

I Volontari della Sofferenza non sono i "cercatori" della sofferenza ... e nemmeno

gli "entusiasti" della sofferenza.Essi sono i cristiani:

- che si sforzano di vivere in grazia di Dio;- che si impegnano volontariamente a valorizzare la loro sofferenza fisica o morale,

offrendola a Dio insieme con quella di Gesù e per le sue stesse intenzioni;- che intendono così collaborare con Gesù per la Redenzione del mondo;- che vogliono rispondere alle richieste della Madonna espresse a Lourdes e a Fatima:

"pregare e offrire sacrifici"• per la riparazione dei peccati propri e altrui,• per la conversione dei peccatori,• a sostegno del ministero sacerdotale della Chiesa

- che si fanno "apostoli" della valorizzazione della sofferenza presso malati e sani.

La spiritualità dell' AssociazioneMons. Novarese ha sempre voluto che si facesse riferimento- alla Parola di Dio,- ai "messaggi" di Lourdes e di Fatima,- al Magistero della Chjesa.

LA PAROLA DI DIO

In modo particolare al Vangelo ... , a tutte le affermazioni di Gesù riguardanti la sofferenza ... , e al­la sua Passione e morte.

Ad esempio: "Se qualcuno vuol venire dietro a Me, rinneghi se stesso, prendaogni giorno la sua croce e mi segua" (MT 16,24)."Se nonfarete penitenza perirete tutti allo stesso modo"(Lc13,3)"Vegliate e pregate per resistere al momento della prova"(Mt26,41)"Bisogna pregare sempre senza stancarsi mai"(Lc18,l)

I MESSAGGI DELL'IMMACOLATA

Messaggi che sono stati troppo disattesi e dimenticati anche se approvati dalla Chiesa.Maria con tenerezza materna è venuta a richiamarci ciò che Gesù aveva già insegnato. Ciò che Leiha chiesto a Bernardetta e ai Pastorel1i di Fati ma 10 chiede ora a noi.

A LOURDES - ecco alcune espressioni dell'Immacolata:- 6° apparizione: "pregate Dio per ipeccatori"- 8° apparizione: "penitenza, penitenza, penitenza!"- 10° apparizione: "baciate la terra in penitenza per ipeccatori"

AFATIMA

l ° apparizione:

3° apparizione:

"volete voi soffrire per ottenere la conversione dei peccatori, per per riparare lebestemmie e le offese al Cuore immacolato di Gesù e di Maria?"(Sì lo vogliamo ... ! Risposero i bambini)"Recitate il Rosario tutti i giorni""sacrificatevi per ipeccatori e dite spesso, ma specialmente nel fare qualche

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sacrificio: O Gesù è per tuo amore, per la conversione dei peccatori e inriparazione delle offese al Cuore di Gesù e di Maria!"Ad ogni decina del Rosario dite:"O Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta incielo tutte le anime specialmente le più bisognose della tua misericordia!"

4° apparizione: "pregate, pregate molto efate sacrifici per i peccatori. Badate che molte, molteanime vanno all'inferno perché non c'è chi preghi e si sacrifichi per loro".

Allora è vero anche il contrario: "molte, molte anime si salverebbero se ci fosse chi si sacrifica eprega per loro.Mons. Novarese ha preso sul serio i messaggi di Lourdes e di Fatima e ne ha fatto la linea direttivadel suo apostolato e della sua attività.

IL MAGISTERO DELLA CIllESADai tanti discorsi rivolti dal Papa agli ammalati del Centro Volontari della Sofferenza scegliamoalcuni brani da proporre alla nostra riflessione:

Pio XIIo

"Voi non siete soli. Può essere presente in voi lo stesso Gesù, il quale si impegnò ad abitare inogni anima che osserva la sua Parola.Voi non siete inutili. Quando i sofferenti pregano, fanno quasi violenza al Cielo, costringono, percosì dire, il Cuore di Gesù ad esaudire le loro richieste".

Paolo ve"Voi siete fratelli del Cristo sofferente, e con Lui, se volete, voi salvate il mondo"!."Oisto lancia una vocazione al dolore ... ; il sofferente è uno come Cristo, che patisce per gli altri;è un benefattore dei fratelli; è un ausiliario della salvezza""Voi nella Chiesa avete la vostra missione, come il prete ha la sua missione ... Chi soffre ha lamissione di dare la sua sofferenza per il bene degli altri"."Cristo ha chiamato il dolore ad uscire dalla sua disperata inutilità e dventare fonte positiva di be­ne ... , capacità redentrice, espiatrice, beatificante". (Lettera a Mons. Novarese nel 1964)

Giovanni Paolo n°Agli ammalati a Brescia nel 1982: ''lo conto sul vostro sostegno spirituale: la vostra sofferenza èla mia forza, perché sulla vostra sofferenza opera la forza redentrice della Croce di Cristo. Siatemivicini con l'offerta delle vostre preghiere e dei vostri sacrifici".Nella Lettera Apostolica "Salvifici doloris" dell' 11-2-1984 il Papa tratta il tema della valorizza­zione della sofferenza, proprio quel tema che il CVS portava avanti da vari anni. Riportiamo quialcuni brani:

"Alla domanda: perché il dolore? Gesù risponde con la sua vita. La risposta è contenuta nelle pa­role a Nicodemo: 'Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio Unigenito (l'ha conse­gnato alla sofferenza e aJla morte), perché chiunque crede in Lui non muoia (non abbia la soffe­renza eterna definitiva, cioè la dannazione), ma abbia la vita eterna"."Ognuno è chiamato a partecipare alla Redenzione ... , cioè a quella sofferenza mediante la qualesiamo stati salvati".

"Questa partecipazione è una specialissima particella dell'infinito tesoro della Redenzione delmondo, da condividere anche con gli altri".

Nel 40° del CVS, il 23-5-1987 in un mirabile discorso il Papa disse:"La sofferenza è una vocazione ad amare di più; è una chiamata misteriosa a partecipare dell'in­finito amore di Dio per l'umanità, quell'amore che ha portato Dio ad incarllarsi e a morire inchio­dato alla Croce".

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MEZZI DI FORMAZIONE

Mezzi di formazione e di sostegno della spiritualità dei Volontari della Sofferenza sono:- QUELLI PROPOSTI A TUTTI I CRISTIANI, che vogliono essere veramente fedeli:

Confessione e Comunione frequentePartecipazione alla Catechesi in ParrocchiaCollaborazione alle iniziative parrocchiali.

- La partecipazione agli ESERCIZI SPIRITUALI che si tengono per i Volontari dellaSofferenza nelle case dell' Associazione ...

- L'efficienza dei GRUPPI DI AVANGUARDIA (o piccoli gruppi) che vivono l'apostolatonelle Parrocchie.

- GLI INCONTRI MENSILI formati vi per i vari settori: giovani, adulti, anziani seguendoil settore conforme all'età, secondo il programma stabilito.

- Gli incontri parrocchiali o di zona per gli ammalati- La partecipazione a Convegni, a Pellegrinaggi, organizzati dal!' Associazione- LA LETTURA della Rivista Nazionale "L'ANCORA" e della Stampa del CVS.

IMPEGNI DEL CVS

In occasione del 25° del CVS nel settembre de11971 mons. Novarese ha inviato una circolare

a tutti gli iscritti elencando i loro impegni, validi ancora oggi, e di cui riportiamo qui unbreve riassunto:

Impegno di preghieraSi prega poco e affrettatamente. In questo mondo agitato dalla sessualità, dall'interesse,dall'egocentrismo, la Madonna, Madre amorosa e consapevole delle vere necessità che ciriguardano, si affaccia e ci rivolge il grande invito:- alla preghiera- al tempo per la preghiera- alla preghiera ben fattaPaolo Vl° disse: "pregate, pregate bene, pregate con la Chiesa, col suo Sacerdozio che nellaS. Liturgia ha il potere di rappresentare Cristo in mezzo al popolo fedele, anzi di renderlomisteriosamente presente e operante".Proponiamoci di dare almeno dai 15 minuti a mezz'ora al giorno alla preghiera personale, chedeve essere prima di tutto meditazione.

Si raccomanda:

- La PREGHIERA DEL ROSARIO possibilmente ogni giorno- LA CONSACRAZIONE A GESU' per mezzo di Maria, come l'Immacolata ha chiesto a

Fatima, con la preghiera consegnata il giorno dell'adesione.

Impegno di penitenzaIl concetto della penitenza comporta:- pentimento del male commesso- rinnovamento interiore nello sforzo di conformarsi al modello nostro Gesù Cristo

- atti di penitenza personali, come la pazienza nel lavoro, rinunce, mortificazioni ...offerti per riparare i peccati nostri e altrui

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Chi dà la propria adesione al CVS deve comprendere che dà una consapevole risposta allaMadre della Chiesa, che a Lourdes e a Fatima ha insistentemente richiamato i fedeli acompiere atti di penitenza neccessari per la sovrabbondanza dei peccati.

Impegno di unità di metodoSi nota purtroppo tra parecchi aderenti che non si vogliono responsabilità d'azione o non sivuole dare la propria aperta e chiara adesione, che significa condivisione di programma erelativo impegno di azione.Non conta il grande numero di aderenti e simpatizzanti; conta il numero forte, deciso diattuare il programma richiamato dalla Vergine Santa a Lourdes e a Fatima, a costo, senecessario di ricominciare da zero.

Impegno di disciplinaNon è l'amicizia incontrollata che matura la persona, bensì quella che in spmtosoprannaturale sa donare ciò che manca all' altro, senza turbare, senza imporre le proprieesuberanze, che finiscono con lo stordire e portare lontano dalla vera realtà.Sempre urtano quelle forme cameratesche, che fanno pesare ancora di più la propriaimpotenza e fanno-maggiormente sentire il peso della sofferenza.La vera carità non ha bisogno di sdolcinature e la personalità non matura nella inqualificatapromiscuità o sguaiatezza di ambiente.La vita del Centro non è una cappa di piombo, ma è rispetto, gioia, libertà carità, iniziativache parte da Cristo e si protende sugli ammalati che sono la sua trasparenza.

Impegno di fraterna caritàVincolo della carità fraterna è vivere insieme lo stesso programma, le stesse esperienze, lestesse difficoltà, vincendo le angolosità e le barriere personali o familiari, che farebberoanteporre a Dio l'affetto verso se stessi, le creature, la famiglia, il lavoro, la società.

Impegno di sostegno in tutto il lavoro del CentroIl malato, proprio per la sofferenza che offre, ha il diritto di essere aiutato e sostenutonell'offerta del suo dolore.

Non si può dire a chi soffre: "penso a te per i tuoi Esercizi spirituali o per il tuoPellegrinaggio" ... e poi mi estraneo dai tuoi problemi di apostolato, di lavoro, di svago, disostegno, di religiosità ...L'apostolato ha bisogno del tuo tempo; della tua esperienza umana e personale; del tuointeressamento; del tuo aiuto anche finanziario ...

ISCRIZIONE o ADESIONE

Naturalmente per appartenere ad una Associazione è necessario iscriversi.Ogni anno l'iscrizione va rinnovata.L'iscriversi comporta la conoscenza della spiritualità e della finalità dell'Associazione, dopoaver frequentato (se è possibile) almeno per un anno gli incontri fOlmativi mensili.Con l'iscrizione si fa' l' abbonamento alla rivista nazionale "L'Ancora" e al bollettinodiocesano "Camminiamo insieme".

L'iscrizione va indirizzata al Responsabile Diocesano del CVS identificando:

cognome,- nome- data di nascitaindirizzo preciso con via, numero codice postale, paese o città (provincia)telefono o cellulare

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TECNICA DELL' APOSTOLATO del CVS

Alcune linee direttive di Mons. Novarese esposte nelle sue circolari del9-12-1968 e del 10-10-1982:

"L'ammalato si fa apostolo presso altri malati proponendo la valorizzazione dellasofferenza ... , con l'aiuto dei sani""L'ammalato conquista ilfratello sano ... ""Conquistare" ... significa "convincere", "coinvolgere" malati e sani a vivere l'idealedi valorizzare il dolore in unione a Cristo e alla Vergine Maria.Il malato che vive la propria sofferenza e ne propone ad altri la valorizzazione è piùcredibile e più efficace certamente di un sano.Ecco perché questo apostolato è dei malati. Se ne devono sentire loro i protagonistiinsieme coi fratelli che li aiutano condividendone l'ideale e seguendo una.. .organIzzazIOne precIsa.Quale?Vi proponiamo la tecnica tradizionale dell' Associazione:

Gruppo d'avanguardia (o "piccolo gruppo" )Mons. Novarese così lo definiva: "E' l'unione dei Volontari della Sofferenza che permeglio vedere le esigenze dei fratelli di dolore ed animarli all'attuazione dellerichieste della Madonna a Lourdes e a Fatima, si riuniscono in gruppi fino alnumero approssimativo di lO iscritti, vicendevolmente sostenendosi e animandosiall' apostolato per mezzo della preghiera e del sacrificio".Quindi l'ammalato che vuoi davvero fare apostolato, si guarda attorno e scopre altriammalati e anche persone sane disponibili; fa conoscere il Centro; invita con fiduciae perseveranza ad accettare la collaborazione, a formare un gruppo, anche piccolo,anche solo di due persone ... , con la tendenza poi ad aumentare.Il piccolo gruppo che si è formato, sceglie tra gli aderenti uno che faccia il servizio dicapo-gruppo e renda nota l'esistenza del gruppo al Responsabile del ConsiglioDiocesano. Servizio che non è di durata perpetua.

aturalmente il gruppo è fatto per riunirsi, per incontrarsi ...Il capo-gruppo lo raduni almeno una voltala mese.Il luogo della riunione sarà normalmente quello dell'ammalato più impedito cherealmente non può muoversi od essere trasportato.Nella impossibilità assoluta dell' incontro, il capo-gruppo informi di persona o pertelefono di quanto è stato deciso chi non ha potuto essere presente.

Come si svolgono gli incontri di gruppo?1 Preghiera di inizio, invocando lo Spirito Santo, la Madonna (recita della Corona

o almeno di una decina ... ) ricordando quanto ha detto Gesù: "Dove sono due o treriuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro"

2 Lettura del "sussidio" preparato dalla Direzione Nazionale per i Gruppi diavanguardia ... Riflessione ... , commento ... , approfondimento di quanto è statoletto ...

3 Verifica nel gruppo del programma di apostolato stabilito nell' incontro

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precedente per vedere insieme ciò che si è realizzato o i motivi per cui non si èrealizzato; ... quali ammalati sono ancora da accostare, quali difficoltà oproblemi esistono o sono sorti.

4 programmazione per il nuovo periodo ... , proposte, assegnazione degli impegni diapostolato ... , iniziative della Parrocchia di cui interessarsi ... , iniziative dicarattere diocesano o nazionale ...

5 Preghiera finale ... Non sarà fuori luogo, se possibile, anche qualche momento"distensi vo" prima di lasciarsi.

È importante:- che la riunione sia breve

- che sia esercitata la più grande- carità, evitando pettegolezzi, critiche ...- che si abbia un grande senso di comprensione per le difficoltà che ammalati esani incontrano nella loro attività di apostolato

Occorre che tutti i Volontari della Sofferenza, Ammalati e sani, si sentano e vivano

da convinti e generosi parrocchiani, cioè:- uniti al Parroco, in collaborazione con lui, e con i vari gruppi parrocchiali- non perdano, ma cerchino di portare la propria "specifIcità" di "valorizzazione

della sofferenza" nelle attività in cui possono lavorare- si prestino molto per i valori spirituali a favore dei malati (interessarsi per la S.

Messa festiva aiutandoli a parteciparvi, per la S. Comunione a casa, per l'assistenzaai malati, per l'animazione delle funzioni sacre ... ).

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FRATELLI E SORELLE DEGLI AMMALATI

"Volontari della Sofferenza" non sono soltanto gli ammalati, ma anche i sani, chepure hanno le loro sofferenze ( a volte molto gravi e frequenti!) da valorizzare, e chevogliono iscriversi al Centro Volontari della Sofferenza (CVS) e impegnarsi a viverela stessa spiritualità e finalità e partecipare alla Associazione.Questi sono I FRATELLI E LE SORELLE DEGLI AMMALATI", che dal 1952,secondo la volontà fondativa di Mons. Novarese fanno parte del CVS.

Il Papa Giovanni Paolo 11° nel capitolo 8° della Lettera Apostolica "Salvificidoloris" rispecchia i Fratelli e le Sorelle degli ammalati nel Buon Samaritano.Così scrive:Il buon SAMARITANO è:

- ogni uomo che si ferma accanto alla sofferenza di un altro uomo ... non percuriosità, ma con disponibilità ...- ogni omo sensibile alla sofferenza altrui ... , che si commuove ed ha compassione .- ogni uomo che porta aiuto nella sofferenza ... , aiuto nel quale mette il suo cuore ,dà se stesso ...

Ogni uomo che dona così se stesso, fa pensare ad una vocazione più che ad unaprofessione; ad un apostolato più che a semplice attività caritativa.Non è forse questo l'ideale dei Fratelli e delle Sorelle degli ammalati?

Le loro caratteristiche

Ogni fratello o sorella degli ammalati si proponga nei confronti di chi soffre di:• Essergli vicino con amore perché chi soffre è il fratello che sta sotto il peso della

croce, come membro del Corpo Mistico unito a Cristo e che collabora con Lui.• Essere vicino col desiderio di dargli sollievo o con la presenza o con l'aiuto

con la preghiera o con la collaborazioneEssere vicino vedendo in lui Gesù Crocifisso che nel sofferente continua e

completa la Sl,laPassione.• Essere vicino con serietà, non spinto da sentimenti di curiosità, da

compatimenti sterili, ma dalla fede e dalla carità insegnate da Gesù con leparole: "l'avete fatto a Me".

• Essere vicino con silenziosa discrezione e umile delicatezza, per avvicinarloprima su un piano di amicizia e cordiale simpatia ... , poi di spiritualecollaborazione.

• Essere vicino con spirito di donazione e di amore, sapendo sacrificare partedel proprio tempo, del denaro, della fatica ...

I Loro impegniL'Associazione richiede:

~ L'iscrizione ... , per non rimanere semplici simpatizzanti, ma rispondere allavocazione di aiuto e collaborazione con l'Associazione.

- Partecipare alla vita del "Gruppo di avanguardia" dove è attivo.- Aiutare i malati a partecipare alle attività della Parrocchia e a

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- quelle organizzate per loro, specialmente alla "Giornata dell'ammalato", agliincontri diocesani mensili, alla Messa Festiva.

- Collaborare all' apostolato che è "proprio dell'ammalato presso altri ammalati ...con l'aiuto del sano" senza del quale l'ammalato si trova nella impossibilità disvolgerlo, non potendo spostarsi facilmente.

- Inserirsi nella pastorale parrocchiale e diocesana per l'ani mazione cristiana di tutto ilmondo della sofferenza, tenendosi sempre in rapporto di collaborazione con il Parroco.

- Coinvolgere nell' apostolato nuovi ammalati e nuovi fratelli ...- Sentirsi uniti a fratelli e sorelle che seguono gli altri settori di ammalati. Non fare

gruppo a sé, perché ciò è sempre nocivo all'unità di formazione e di apostolato.- Condividere gli impegni che Monsignor Novarese ha proposto al CVS

LEGA SACERDOTALE MARIANA

L'Associazione fu fondata da Mons. Novarese nei 1943 , approvata dal PapaGiovanni xxnro con il Breve Apostolico "Yalde probandae"il 24-XI-1960: svolge lapropria attività con i Silenziosi Operai della Croce da cui dipende.Pio Xlro nei 1945 in occasione di una Settimana di Studi Mariani promossa dallaappena iniziata Lega Sacerdotale Mariana, in un telegramma alla Lega auspicava:"la provvida iniziativa segni nella diletta Roma nuovo felice incremento di

devozione al Cuore purissimo della Divina Madre".

La Lega Sacerdotale Mariana attua la sua specifica azione pastorale attraverso incontrisacerdotali allo scopo di sostenere ed estendere l'apostolato del CYS, tenendosi incollegamento con la formazione del Clero promossa dalla Chiesa BrescianaMons. Novarese il 16 luglio 1984, quattro giorni prima di morire, scrisse una lungalettera, di cui riportiamo qui i pensieri principali, alla Lega Sacerdotale Mariana.

Carissimi Confratelli,invito caldamente i Sacerdoti a considerare bene, come essi sono abituati a fare, icardini della Lega Sacerdotale Mariana, che sono:1) Le Parole dell'Immacolata pronunciate a Lourdes e a Fatima ... Esse sono note a

tutti ... Leggerle, pensarle, volerle attuare e diffonderle ...2) Le chiare e ripetute approvazioni dei Papi a Lourdes e a Fatima ... sono garanzia

sicura per la Lega Sacerdotale Mariana che vuole camminare nello spirito dellaChiesa in unione con il Santo Padre, protesa a vivere nel tempo le paroleprogrammatiche dell'Immacolata: "Fate quello che vi dirà".

3) L'Affidamento degli uomini e dei popoli all'Immacolata esplicitamente voluto daGiovanni Paolo 1]0 e che è una ripetizione dell'affidamento dell'umanità già daLui fatto a Fatima ... col quale Sacerdoti e fedeli sono invitati a viverepersonalmente nella stabilità della consacrazione alla comune Madre Spirituale.

4) L'attuazione pratica delle richieste di preghiera e di penitenza rivoltodall'Immacolata all'umanità ... secondo la spiritualità e lafinalità del CVS.

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FRATELLI E SORELLE EFFETTIVI DEI SODe

Sono persone iscritte al CVS e che si propongono di qualificare il proprio impegnoapostolico in diretto riferimento ai Silenziosi Operai della Croce:- vivendone la spiritualità,- collaborando con essi,- prestando un servizio volontario presso le Comunità.Al termine di un anno di formazione iniziale, nel corso di un particolare momentocelebrativo del CVS nella Diocesi di appartenenza, i "Fratelli Effettivi" si"consacrano a Gesù per le mani di Maria" impegnandosi ad imitare la sua presenzamaterna accanto ad ogni sofferente ed in suo umile premuroso servizio.La loro formazione ed azione apostolica è coordinata da un responsabile designatodal Consiglio dell' Associazione SODC. (Statuto art. 13)

Se il Signore ti ha dato il dono della salute,che hai fatto per i fratelli sofferenti?

Mons. Novarese