Chic Style Magazine AI 2015

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Chic Style Magazine - autunno inverno 2015 MODA & BEAUTY

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CEDITORE

Associazione ! CHICTestata Registrata pressoil Tribunale di Frosinone.

DIRETTOREClaudio Giuliani

GRAFICA

Advok Studio srl - Grafica & WebVALENTINA FANFERA

Direttore responsabile and product manager adv SALVATORE PIGLIASCO

SS 155 per Fiuggi n 7 03100 FrosinoneTel. 0775 961440

[email protected]

In questo numero

FOTOGRAFIASTEFANO ROSSI

RICCARDO LANCIA

MAKEUP & HAIR ARTISTPRESTIGE HAIR

LAURA NARDONEFRANCESCA ROTONDI

FASHION STYLISTCHIARA LUCIA GUARINO

CLAUDIA PALOMBI

REDAZIONECapo redattore

CLAUDIA PALOMBICollaboratori

STEFANY BARBERISVINCENZO TIRITTERA

ELENA VILLAALICE PELATI

MODELLERoxana Nesfistu

Lucrezia Romana Antonelli

LOCATIONCITTÀ DI FROSINONE

In copertina:MODELLA Roxana Nesfistu FOTOGRAFIA Riccardo LanciaMAKEUP & HAIR Hair PrestigeSTYLIST Chiara Guarino & Claudia Palombi

I partners di questo numero:

APPONI SPACE, CHIARA D., GIANCARLI GIOIELLI, MAD MODA ACCESSORI DESIGN, MEDICI PELLETTERIA, GLI OCCHIALI DI VENERE, PECCATI DI STILE, QUADRIFOGLIO, SERRA MODA, MATILDA COSTUMI;

CRYSTAL CENTER, NEROLI CENTRO ESTETICO, P&B DIFFUSION, PRESTIGE HAIR, CONAD GRUPPO MAZZOCCHI

PRINCE, PRASLINE, ADVOK STUDIO COMUNICAZIONE, DOLCEMASCOLO PASTICCERIA, ROSSI IMPIANTI, SEGNERI VIAGGI, PACOPRINT STAMPA, GRUPPO GO! AUTOMOBILI, VERONESE TECNOLOGY, ELPCOOP.

I CONTENUTI, LE DESCRIZIONI, LE IMMAGINI E LE COLLABORAZIONI PRESTATE SI INTENDONO ESCLUSIVAMENTE A TITOLO GRATUITO

Prossima uscita Speciale Natale 2015 I Chiuso in stampa il 6 ottobre 2015 Stampa: Arti Grafiche Agostini | Tiratura: 10.000 copie

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CEDITORE

Associazione ! CHICTestata Registrata pressoil Tribunale di Frosinone.

DIRETTOREClaudio Giuliani

GRAFICA

Advok Studio srl - Grafica & WebVALENTINA FANFERA

Direttore responsabile and product manager adv SALVATORE PIGLIASCO

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In questo numero

FOTOGRAFIASTEFANO ROSSI

RICCARDO LANCIA

MAKEUP & HAIR ARTISTPRESTIGE HAIR

LAURA NARDONEFRANCESCA ROTONDI

FASHION STYLISTCHIARA LUCIA GUARINO

CLAUDIA PALOMBI

REDAZIONECapo redattore

CLAUDIA PALOMBICollaboratori

STEFANY BARBERISVINCENZO TIRITTERA

ELENA VILLAALICE PELATI

MODELLERoxana Nesfistu

Lucrezia Romana Antonelli

LOCATIONCITTÀ DI FROSINONE

In copertina:MODELLA Roxana Nesfistu FOTOGRAFIA Riccardo LanciaMAKEUP & HAIR Hair PrestigeSTYLIST Chiara Guarino & Claudia Palombi

I partners di questo numero:

APPONI SPACE, CHIARA D., GIANCARLI GIOIELLI, MAD MODA ACCESSORI DESIGN, MEDICI PELLETTERIA, GLI OCCHIALI DI VENERE, PECCATI DI STILE, QUADRIFOGLIO, SERRA MODA, MATILDA COSTUMI;

CRYSTAL CENTER, NEROLI CENTRO ESTETICO, P&B DIFFUSION, PRESTIGE HAIR, CONAD GRUPPO MAZZOCCHI

PRINCE, PRASLINE, ADVOK STUDIO COMUNICAZIONE, DOLCEMASCOLO PASTICCERIA, ROSSI IMPIANTI, SEGNERI VIAGGI, PACOPRINT STAMPA, GRUPPO GO! AUTOMOBILI, VERONESE TECNOLOGY, ELPCOOP.

I CONTENUTI, LE DESCRIZIONI, LE IMMAGINI E LE COLLABORAZIONI PRESTATE SI INTENDONO ESCLUSIVAMENTE A TITOLO GRATUITO

Prossima uscita Speciale Natale 2015 I Chiuso in stampa il 6 ottobre 2015 Stampa: Arti Grafiche Agostini | Tiratura: 10.000 copie

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14 UNDERGROUND SPACEApertura inizio area editoriali

26 PAGINA DESIGNER/BRANDTemporary shop

34 CHARLOTTEDa musa di Lars Von Trier a icona di stile

42 GRUNGEdalla strada alle passerelle

46 TULLE STREETCome distruggere il Bon Ton

50 ESISTENZIALISTICondannati ad essere liberi

54 IL PERIODO NERO DELLA MODATotal Black

56 TREND BEAUTYAutunno 2015

58 HAIR COLORIl colore must di questo inverno ombre hair red&orange

64 EFFETTO GRUNGEDalle origini ad oggi

67 KURT COBAINStyle

68 BANSKYL’artista anonimo

72 JAREDThe camaleont musicista , cantautore e regista

74 BEAUTY UOMOCosa non deve mancare nel beauty street

78 WEDDINGTrend beauty a/w 2015

82 MATRIMONIO D’AUTUNNOI colori must

84 URBAN MOODmatrimonio dallo stile urbano

90 CITTA CHE VAI STREET FOOD CHE TROVI

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STREET STYLE LA PASSERELLA E’LA

di Claudia Palombi

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esplosioni coloristiche dell’ultimo numero, con l’autunno Chic Style si fa promotore di un’importante iniziativa ponendo al centro del suo lavoro il patrimonio locale materiale ed immateriale, portando avanti un progetto di “rivalutazione” totale delle risorse disponibili “qui” ed ora. La Redazione non ha mai avuto il semplice ruolo di promotore di tendenze, ma si è sempre adoperata per aiutare e sostenere i giovani designer a sviluppare le proprie idee attraverso i Temporary shop. In un momento sempre più difficile per l’occupazione giovanile Chic Style ha scelto di investire nei giovani, per far sì che continuino a guardare con fiducia al futuro. Questo numero è dedicato alla Città di Frosinone. Si tratta di un progetto per valorizzare e trasmettere in maniera artistica, attraverso le immagini fotografiche, il fascino di quei luoghi ed edifici abbandonati nel tempo, vuoti e svuotati delle loro funzioni, dimenticati, avvolti da fascino e mistero. Un viaggio nella città tra ciò che non è bello ma che risulta attraente, conservando un potenziale grande per il cambiamento dei nostri luoghi. Ed è proprio dalla città, dalla strada e dalla musica che Chic Style decide di ispirarsi. Saranno gli anni ’90 i protagonisti del magazine per l’autunno 2015. La musica è il linguaggio per eccellenza delle culture giovanili. Espressione di stile che definisce l’appartenenza ad una comunità e fenomeno delle grandi città dove i ragazzi fondano la propria identità non limitandosi più alle sole canzoni ma generando un linguaggio, un abbigliamento; quello che viene definito “stile di vita”. E’ finita l’era della moda, quella ufficiale, in cui il designer, lo stilista, il responsabile della ricerca informato sul trend, traccia quelle che lui considera tendenze e su cui progetta una nuova collezione: oggi le tendenze sfilano per strada. Questo è il fenomeno dello StreetStyle! La strada, da laboratorio d’incubazione di una impressionante quantità di mode, a passerella. Così come lo Streetstyle,

la Graffiti Art, con la stessa anima contestatrice, trova il suo stile/segno di appartenenza identitaria. Le pareti, le stazioni, la strada, sono il museo d’arte popolare di un popolo di graffitisti che diventano espressione e rivendicazione di un proprio diritto alla parola. Graffiti che troviamo già nel Secondo Dopoguerra nei “locali” esistenzialisti, la prima subcultura giovanile che con il loro utilizzo del colore nero in modo “casual” lo hanno reso fondamentale nell’armadio di ognuno di noi. Uno stile, quello della controcultura underground, che trova la sua massima espressione nella cultura Grunge sul quale si focalizza l’attenzione del numero autunnale di Chic Style. Il grunge nasce negli anni ‘90 come moto di protesta giovanile e gli abiti rispecchiano questo tumulto interiore. Un forte “NO” agli abiti sfarzosi per seguire uno stile totalmente contrapposto: urbano, povero, intimista. Lo Street Style ormai è un mezzo di comunicazione e multiculturalismo e non resta che ognuno di noi dia il proprio contributo al mondo della moda.

Shooting Autunno 2015 - La redazione di Chic Style

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GROUND

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TemporarySHOP

Nuovi Brand

all’interno dei negozi

associati a Chic Style

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FOTOGRAFIA Stefano RossiMODELLA Giorgia BottiniFASHION STYLIST Chiara GuarinoHAIR & MAKE UP Francesca RotondiBRAND IULIANA MIHAI

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FOTOGRAFIA Stefano RossiMODELLA Giorgia BottiniFASHION STYLIST Chiara GuarinoHAIR & MAKE UP Francesca RotondiBRAND WAVE

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FOTOGRAFIA Riccardo LanciaMODELLA Morgana GiulianelliFASHION STYLISTHAIR & MAKE UPFrancesca RotondiBRAND QCITO

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FOTOGRAFIA Riccardo LanciaMODELLA Morgana GiulianelliFASHION STYLIS Chiara GuarinoHAIR & MAKE UP Francesca RotondiBRAND GERLA HANDMADE

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FOTOGRAFIA Riccardo LanciaMODELLA Morgana GiulianelliFASHION STYLIS Chiara GuarinoHAIR & MAKE UP Francesca RotondiBRAND GERLA HANDMADE

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FOTOGRAFIA Riccardo LanciaMODELLA Morgana GiulianelliFASHION STYLISHAIR & MAKE UPFrancesca RotondiBRAND QCITO

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FOTOGRAFIA Riccardo LanciaMODELLA Morgana GiulianelliFASHION STYLISHAIR & MAKE UPFrancesca RotondiBRAND QCITO

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WEAVE nasce dall’idea di Lisa De Cecco, appassionata di moda e creatività che ha dato vita ad una collezione di gioielli unica nel suo genere: girocolli, orecchini e bracciali in ecopelle dalle forme geometriche. Lisa lancia un messaggio importante a tutti: “Bisogna avere sempre un piano B nella vita, soprattutto oggi”. Graphic designer, lavora presso uno studio a Udine in cui trascorre le sue 8 ore davanti al computer, ma voleva trovare qualcosa che le permettesse di distaccarsi dal solito lavoro, ma senza rinunciare alla creatività, aspetto fondamentale della sua vita. E così nell’ottobre del 2014 nasce Weave. E pensare che tutto è iniziato per gioco! Realizzava girocolli per se stessa poi indossandoli ha attirato la curiosità delle sue amiche. Grazie alla pagina Facebook Weave riesce a raccogliere richieste da ogni parte d’Italia. Oggi le sue creazioni sono disponibili anche nei negozi 16metriquadri a Udine, Helix a Pordenone, La Porticina a Pienza (Siena). Ogni pezzo della collezione è lavorato da ritagli di ecopelle anche di riciclo rigorosamente tagliati a mano così da diventare pezzi unici. Un HANDMADE a tutti gli effetti. Possono essere indossati in qualsiasi modo, dal semplice lupetto, alla camicia jeans, al vestito elegante e magari scollato. Sono gioielli molto versatili, si prestano a qualsiasi tipo di outfit.

Mi chiamo Francesca Gerlini - classe 1980 - e sono la mente/mano creativa di GerlaHandmade® e delle sue “Mentali Manipolazioni Meccaniche®”, una linea di accessori realizzati con oggetti e materiali meccanici interamente riciclati. Dopo la Laurea nel 2005 a La Sapienza di Roma in Scienze della Comunicazione, con indirizzo in Marketing Turistico, e dopo aver lavorato alcuni anni nel turismo e nella comunicazione, nel 2011 ho dato vita al grande progetto di GerlaHandmade. Da sempre appassionata di arte, creatività e nuove idee, già prima delle “Mentali Manipolazioni Meccaniche” avevo realizzato accessori ornamentali con svariati materiali, dalle pietre, al legno, alla carta, ma non avevo mai pensato ai pezzi meccanici. Sono dell’idea che ogni intuizione nasca in un determinato contesto, in un determinato momento e solo in certe condizioni e che tutto concorra a far sì che nasca e si realizzi: le esperienze passate, i viaggi, le persone incontrate, come anche la famiglia, gli amici o i progetti futuri e quelli crollati, poi i libri, la musica e i pensieri che affollano la mente. Mi piace pensare che ogni creazione sia frutto di una manipolazione mentale, da qui il nome della linea. In ognuna di esse c’è un po’ della mia fantasia, della mia creatività, del mio eclettico estro, ma anche della mia eccentricità, unicità, voglia di stupire e stupirmi…

WEAVE

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WEAVE nasce dall’idea di Lisa De Cecco, appassionata di moda e creatività che ha dato vita ad una collezione di gioielli unica nel suo genere: girocolli, orecchini e bracciali in ecopelle dalle forme geometriche. Lisa lancia un messaggio importante a tutti: “Bisogna avere sempre un piano B nella vita, soprattutto oggi”. Graphic designer, lavora presso uno studio a Udine in cui trascorre le sue 8 ore davanti al computer, ma voleva trovare qualcosa che le permettesse di distaccarsi dal solito lavoro, ma senza rinunciare alla creatività, aspetto fondamentale della sua vita. E così nell’ottobre del 2014 nasce Weave. E pensare che tutto è iniziato per gioco! Realizzava girocolli per se stessa poi indossandoli ha attirato la curiosità delle sue amiche. Grazie alla pagina Facebook Weave riesce a raccogliere richieste da ogni parte d’Italia. Oggi le sue creazioni sono disponibili anche nei negozi 16metriquadri a Udine, Helix a Pordenone, La Porticina a Pienza (Siena). Ogni pezzo della collezione è lavorato da ritagli di ecopelle anche di riciclo rigorosamente tagliati a mano così da diventare pezzi unici. Un HANDMADE a tutti gli effetti. Possono essere indossati in qualsiasi modo, dal semplice lupetto, alla camicia jeans, al vestito elegante e magari scollato. Sono gioielli molto versatili, si prestano a qualsiasi tipo di outfit.

Mi chiamo Francesca Gerlini - classe 1980 - e sono la mente/mano creativa di GerlaHandmade® e delle sue “Mentali Manipolazioni Meccaniche®”, una linea di accessori realizzati con oggetti e materiali meccanici interamente riciclati. Dopo la Laurea nel 2005 a La Sapienza di Roma in Scienze della Comunicazione, con indirizzo in Marketing Turistico, e dopo aver lavorato alcuni anni nel turismo e nella comunicazione, nel 2011 ho dato vita al grande progetto di GerlaHandmade. Da sempre appassionata di arte, creatività e nuove idee, già prima delle “Mentali Manipolazioni Meccaniche” avevo realizzato accessori ornamentali con svariati materiali, dalle pietre, al legno, alla carta, ma non avevo mai pensato ai pezzi meccanici. Sono dell’idea che ogni intuizione nasca in un determinato contesto, in un determinato momento e solo in certe condizioni e che tutto concorra a far sì che nasca e si realizzi: le esperienze passate, i viaggi, le persone incontrate, come anche la famiglia, gli amici o i progetti futuri e quelli crollati, poi i libri, la musica e i pensieri che affollano la mente. Mi piace pensare che ogni creazione sia frutto di una manipolazione mentale, da qui il nome della linea. In ognuna di esse c’è un po’ della mia fantasia, della mia creatività, del mio eclettico estro, ma anche della mia eccentricità, unicità, voglia di stupire e stupirmi…

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Il 5 dicembre del 2014, la giovane designer francese Esther Mbia fonda il marchio Herblain. Saint-herblain è un comune francese, dopo una sentenza e l’autorizzazione del sindaco di st nazaire herblain è diventato il nome ufficiale del marchio. Un brand elegante e di classe.Il suo nome è stato creato ed immaginato per rappresentare al meglio l’universo che oscilla tra il femminile ed il maschile, sensibile ma con un impronta decisa. La donna herblain ama la moda, l’arte e la bellezza, indossa abiti con linee pulite e finemente rifinite.

HERBLAIN

IULIANA MIHAI è un marchio Italiano, una giovane azienda qualificata nel disegno, nella creazione e nella realizzazione di abbigliamento donna e specializzata in sartoria su misura. Il brand produce due collezioni l’anno, la P/E e l’A/I che espone nel proprio spazio vendita. Iuliana Mihai con il suo brand si rivolgono prevalentemente ad un pubblico femminile con uno spirito giovane, che ama giocare con l’eleganza e la ricercatezza degli eccessi. Le linee, delicate e sensibili sono arricchite da dettagli che ne esaltano l’originalità. Queste rifiniture rappresentano le basi del progetto creativo. Il disegno e la creazione sono seguiti personalmente dalla fashion designer e la produzione si sviluppa interamente nell’Atelier. Il prodotto finale di ottima qualità è realizzato sotto la guida del responsabile della sartoria Oanea Vasile Viorel. Inoltre, collabora nell’azienda il responsabile marketing Claudia Carabella diplomata anche lei allo IED di Roma. Iuliana Mihai predilige la qualità nella scelta dei tessuti e racchiude nella costruzione dei capi una tradizione artigianale associata alla ricerca di tecniche innovative. La stilista sviluppa in armonia la creazione dei capi di abbigliamento del brand IULIANA MIHAI esposti nel Concept Store “La perla nera” che rappresenta lo specchio dell’anima di questa giovane donna, scesa presto dalla passerella, per vestire l’individualità, i sogni e i desideri di tutte le donne.

IULIANA MIHAI

Qcito è un brand italiano che nasce dalla volontà di Claudia Alfieri, diplomata IED in fashion designer e specializzata in stylist di origine marchigiana ma romana d’adozione. Le sue creazioni hanno un tono audace e una forte personalità, i minuziosi dettagli si distinguono per la loro particolarità. Geometrie, contrasti e forme non convenzionali rappresentano l’anima di questa linea. Tutto rigorosamente made in Italy. Le creazioni Qcito hanno un tono audace e una forte personalità. Geometrie, contrasti e forme non convenzionali sono l’anima della nuova collezione 2015-16

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28FROSINONE Via Tiburtina n. 73, Tel. 0775. 872422

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Salopette Lamé RosaBlusa Fantasia by ShirtaporterCappotto Turtle By French Connection

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Frosinone, Via Firenze 10 - 0775.854279 - www.chiarad.it

Camicia nera in seta by BaguttaPantalone stampato by Beatrice BCappottino Celeste by Beatrice BBorsa by AVENUE 67

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QUADRIFOGLIO

FROSINONE - Via Aldo Moro n.85, Tel. 0775.824242 - CECCANO - Via Madonna della Pace Tel. 0775.601054 - SORA - Corso dei Volsci n.65Tel. 0776.831775 - ISOLA DEL LIRI - Corso Roma n.23-25, Tel. 0776.807233 - MONTE S.G. CAMPANO - Via Boccafolle n.42, Tel. 0775.891183

Total lookBy Elisabetta Franchi

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QUADRIFOGLIO

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Total lookBy Elisabetta Franchi

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Gonna by IchiMaglia/Borsa by Compañia Fantastica Tel . 0775.960045 I www.madaccessor i . i t

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Ceccano (FR), Via Madonna della Pace - 0775.602210

Pantalone, maglia stampataby Pepe Jeans LondonGiacchino Borchia by Rebeka Ross

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Ceccano (FR), Via Madonna della Pace - 0775.602210

Pantalone, maglia stampataby Pepe Jeans LondonGiacchino Borchia by Rebeka Ross

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CHAR LOTTEFiglia del cantautore francese Serge Gainsbourg e dell’attrice inglese Jane Birkin, Charlotte

non necessità di molte presentazioni. Fin dalla tenera età ha sfoggiato grinta e stile da vendere che, insieme alle sue indiscutibili doti di attrice, le hanno permesso di calcare le passerelle più importanti dei festival cinematografici. Protagonista, tra gli altri, del film Melancholia, Antichrist (che nel 2009 le ha valso il premio come attrice a Cannes) e dello “scandaloso” Nymphomaniac, di Lars von Trier, a differenza di queste pellicole, sul tappeto rosso appare sempre raggiante. Con il suo sorriso spontaneo racchiuso tra le labbra sottili, i capelli spesso disordinati e quella

frangia che sembra non mutare mai la sua lunghezza è diventata una vera icona di stile, per così dire, ‘di nicchia’.

DA MUSA DI LARS VON TRIER AD ICONA DI STILE

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I suoi look sono tutt’altro che scontati, ma lontani dalle convenzioni e dagli stereotipi abituali delle attrici che calcano solitamente i red carpet internazionali. La sua bellezza è leggera ed il suo aspetto è ispirato all’universo maschile. È un’amante del mannish style, pantaloni e giacche di pelle sono decisamente i suoi complementi preferiti. In molti scatti di copertine è ritratta come un ragazzo, per via anche del suo fisico esile. La maison che sicuramente interpreta alla perfezione lo stile dell’attrice è Balenciaga, della quale è testimonial per l’eau de parfum L’Essence. Il make up di Charlotte Gainsbourg e il suo hair style sono gli stessi di sempre. Nel tempo, infatti, il suo beauty look è praticamente rimasto immutato. L’attrice appare spesso al naturale, il trucco è leggerissimo, alle volte persino inesistente. Solo in alcune grandi occasioni il make up si fa più intenso, grazie a tratti ben decisi di matita nera o a bellissimi smokey eyes, che le regalano uno sguardo magnetico. Carine Roitfeld, ex direttrice di Vogue Francia, che la inserì sulla copertina della rivista nel 2007, disse su di lei: “Charlotte è l’equivalente francese di Sofia Coppola, è l’artista dallo stile impeccabile che proviene da una famiglia famosa e che tutte le giovani donne vorrebbero essere”.Elegante, esile e raffinata ma con un tocco casual/rock, mai banale

e senza ostentare troppo. Non si può certo definire una dalla bellezza classica, ma è proprio il suo stile e il suo fascino a renderla così particolare ed unica. Ha fatto sua l’idea di poter sedurre un uomo con un tailleur classico ed uno chignon piuttosto che in versione succinta. E alla fine, più che gli uomini è riuscita a sedurre le donne, che adesso la vedono come un vero e proprio modello da emulare. Si dice anche che per una donna il vero successo non sia far colpo su un uomo, ma piuttosto riuscire a farlo su altre donne. Possiamo concludere dicendo che Charlotte Gainsbourg ci sia completamente riuscita e non resta altro da fare che guardare “Ritorno alla vita”, il suo ultimo film diretto dal Wim Wenders, nelle sale italiane dal 24 settembre 2015.

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Da sinistraTotal look by Aeronautica MilitarreCHIARA DTotal look by Pepe Jeans LondonSERRAMODA

Zainetto by Love MoschinoTracollina by FurlaMEDICI PELLETTERIAOcchiale da sole by Raen OpticOcchiale da sole by RetrosuperfutureGLI OCCHIALI DI VENERE

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Da sinistraTotal look by Aeronautica MilitarreCHIARA DTotal look by Pepe Jeans LondonSERRAMODA

Zainetto by Love MoschinoTracollina by FurlaMEDICI PELLETTERIAOcchiale da sole by Raen OpticOcchiale da sole by RetrosuperfutureGLI OCCHIALI DI VENERE

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Da sinistraJeans by Imperfect, Felpa texture 3D by JijilQUADRIFOGLIOTotal look by Fix DesignCHIARA D

Tracolla by La MartinaMEDICI PELLETTERIAOcchiali da sole by GucciGLI OCCHIALI DI VENEREMix braccialiOrecchiniOrologio da tascaGIOIELLERIA GIANCARLI

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Da sinistraJeans by Imperfect, Felpa texture 3D by JijilQUADRIFOGLIOTotal look by Fix DesignCHIARA D

Tracolla by La MartinaMEDICI PELLETTERIAOcchiali da sole by GucciGLI OCCHIALI DI VENEREMix braccialiOrecchiniOrologio da tascaGIOIELLERIA GIANCARLI

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Da sinistraTotal look by MYF Fausta SantiAPPONI SPACETotal look by ICHIMAD

CollanaBraccialeGIOIELLERIA GIANCARLIOcchiali da sole by Raen OpticGLI OCCHIALI DI VENEREClutch by GuessMEDICI PELLETTERIA

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Da sinistraTotal look by MYF Fausta SantiAPPONI SPACETotal look by ICHIMAD

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DALLA STRADA ALLE PASSERELLEdi Alice Pelati

Nato negli anni novanta il trend che è fonte di ispirazione per gli stilisti ancora oggi

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N ato negli anni novanta, un trend che è fonte di ispirazione per gli stilisti ancora oggi.“Grunge” è un aggettivo usato a partire dalle seconda metà degli anni ottanta per definire un

genere musicale incrocio tra heavy metal, punk rock e hard rock. Nasce in patria americana in un periodo in cui povertà, disoccupazione e droga avevano contagiato le grandi masse. Il termine utilizzato nello slang come sinonimo di sporco e sudicio, con gli anni è diventato connotazione di un vero e proprio stile. I ragazzi che negli anni novanta appartenevano a questa ideologia vestivano principalmente jeans strappati, Converse sporche, Dr.Martens, camicie in flanella e maglioni bucati, costruendo un’immagine letteralmente trasandata.Questa tendenza spesso è stata trattata da stilisti famosi che osservando il modo di vestire dei ragazzi di strada, si sono lasciati ispirare.Ma ora vediamo come viene reinterpretato questo stile nelle collezioni autunno-inverno 2015/2016. La pre-collezione di Yves Saint Laurent ha fatto sfilare abiti che ricalcano questa moda. Disegnata da Hedi Slimane, è un tributo alla Surf Music californiana, a Kurt Cobain, e a Los Angeles in un mix grunge e rock. Mini dress in chiffon che si indossano con gilet oversize in denim, gli abitini stampati che si abbinano con papillon Alexander Wang

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DALLA STRADA ALLE PASSERELLEdi Alice Pelati

Nato negli anni novanta il trend che è fonte di ispirazione per gli stilisti ancora oggi

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N ato negli anni novanta, un trend che è fonte di ispirazione per gli stilisti ancora oggi.“Grunge” è un aggettivo usato a partire dalle seconda metà degli anni ottanta per definire un

genere musicale incrocio tra heavy metal, punk rock e hard rock. Nasce in patria americana in un periodo in cui povertà, disoccupazione e droga avevano contagiato le grandi masse. Il termine utilizzato nello slang come sinonimo di sporco e sudicio, con gli anni è diventato connotazione di un vero e proprio stile. I ragazzi che negli anni novanta appartenevano a questa ideologia vestivano principalmente jeans strappati, Converse sporche, Dr.Martens, camicie in flanella e maglioni bucati, costruendo un’immagine letteralmente trasandata.Questa tendenza spesso è stata trattata da stilisti famosi che osservando il modo di vestire dei ragazzi di strada, si sono lasciati ispirare.Ma ora vediamo come viene reinterpretato questo stile nelle collezioni autunno-inverno 2015/2016. La pre-collezione di Yves Saint Laurent ha fatto sfilare abiti che ricalcano questa moda. Disegnata da Hedi Slimane, è un tributo alla Surf Music californiana, a Kurt Cobain, e a Los Angeles in un mix grunge e rock. Mini dress in chiffon che si indossano con gilet oversize in denim, gli abitini stampati che si abbinano con papillon Alexander Wang

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in velluto e il badydoll in paillettes oro che si indossa con anfibi punk. Trussardi, invece, propone uno stile elegante tramite l’utilizzo di tessuti preziosi. Ricalca la parte più intima del leader dei Nirvana facendo sfilare giubbotti e biker in pelle e cervo

nabuccato, con maglioni oversize. I colori vanno dalle tenui tonalità sabbiate ai marroni e ai più trendy bordeaux. Nicolas Ghesquière per la collezione resort 16 di Louis Vuitton, invece trasmette quell’approccio sperimentale che lo ha consacrato come uno dei più talentuosi designer dei nostri tempi. Sotto gli occhi di Kanye West, Charlotte Gainsbourg e Grimes sfilano pantaloni svolazzanti da indossare con cropped top, abiti lunghi e dritti con inserti di pitone, maxi gonne in pelle “liquida” e bustier traforati percorsi da grandi zip.Alexander Wang riprende il mood delle strade di New York mixando le felpe stampate con i QR codes per collegarsi all’e-shop del brand con trench militari e bermuda borchiati. I completi maschili vengono sdrammatizzati da tessuti originali e maxi tasche a contrasto e la pelle nera viene decorata da zip e dettagli metal. La collezione firmata da Phillip Lim punta su un mood understated e ribelle allo stesso tempo. Pantaloni e cappelli tricot si fanno notare con le loro trame grosse e avvolgenti. Ma la protagonista assoluta è la maglia, sotto forma di ampi pull frangiati che scivolano sul busto fino a mettere in mostra una spalla. Stratificati con il jersey e la seta in totale libertà, mischiando sfumature e superfici, proporzioni e consistenze diverse

Phillip Lim

Phillip Lim Alexander Wang

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Come distruggereil Bon Ton

Tulle Streetdi Stefany Barberis

La leggerezza del tulle effetto nuvole e l’anfibio sono sempre stai degli antagonisti perfetti. La donna dall’animo ribelle si è sempre fatta notare, attraverso quel look così anticonformista e street che tanto è riapparso in questa stagione. Primo elemento fondamentale per l’animo ribelle, assieme alla gonna in tulle è il Chiodo, giacchetto in pelle rigorosamente nero abbinato perfettamente all’anfibio o al tacco a spillo. Inizialmente chi distrusse l’idea di tulle in stile Bon Ton fu Madonna nel suo celebre video “Like a Virgin” (pubblicato nel 1984). Prima vera anima ribelle della musica e del fashion.

Utilizzato in mille modi e con mille abbinamenti come leggings neri, calze a rete, giacchini in jeans e t-shirt stampate. Punto di forza se non si vuole passare inosservate e ottimo per eventi rock, fashion o concerti. Perfette le gonne vaporose, non necessariamente corte, come utilizzate da Sarah Jessica Parker, ormai nota fashionista, nel celebre film “Sex and the City”. Un elemento che non passerà mai

“Quando non puoi danzare tu,fai danzare la tua anima” (Delbrel)

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di moda nello stile street. Comparso durante le ultime Fashion Week da Bloggers e amanti della moda. L’ultima tendenza è quindi lo stile “Street Fashion without Bon Ton”, chiamatele quindi le principesse underground. Ora sta a voi decidere come abbinare la vostra gonna in tulle, dal look total black per le donne più dark, a quello più spiritoso e gioioso con colori accesi e complementari.

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di moda nello stile street. Comparso durante le ultime Fashion Week da Bloggers e amanti della moda. L’ultima tendenza è quindi lo stile “Street Fashion without Bon Ton”, chiamatele quindi le principesse underground. Ora sta a voi decidere come abbinare la vostra gonna in tulle, dal look total black per le donne più dark, a quello più spiritoso e gioioso con colori accesi e complementari.

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P remessa importante: gli esistenzialisti di cui parliamo non hanno nulla a che fare con la filosofia umanistica chiamata “esistenzialismo”. Negli anni dell’occupazione nazista, uno dei maggiori esponenti della corrente, il filosofo Jean Paul Sartre, “condannato ad essere libero”, si era conquistato una forte credibilità intellettuale. Lui e la sua compagna, Simone de Beauvoir, seguivano uno stile di vita esemplare, agli antipodi del glamour, tale da essere considerato un modello di snobismo estremo. La Parigi della Liberazione (1954- 1962) è un posto dove tutti cercano di recuperare la gioventù che la guerra ad ognuno aveva sottratto. Il nuovo punto di ritrovo è il quartiere di Saint-Germain-des-

Prés, un villaggio dentro la città, culturalmente autonomo, un triangolo d’oro compreso fra tre locali: Café de Flore, la Brasserie Lipp e Les Deux Msgots. Qui tra librerie, case editrici, laboratori artigianali, teatri, è difficile evitare Sartre, Miles Davis, Duke Ellington, Jacques Pervert, Leo Ferrè, Jean Cau, Orson Welles, Jean Cocteau, Greta Garbo, Jean Paul Belmondo, Gerard Philippe e Roger Vadim. È qui che si ritrovano quegli adolescenti nervosi, affamati di cultura, poesia, musica, letteratura; il loro santo protettore è Arthur Rimbaud. Vivono alla giornata, ammassati in alberghi pidocchiosi da cui si fanno cacciare quando finiscono i soldi. Mangiano a credito nei bistrot, altrimenti si accontentano giusto di un bicchiere d’acqua. Stanno seduti per ore nei dehors, ormai considerati degni sostituti delle aule universitarie, consumando in comitiva una baguette inzuppata in un’unica tazza di cafè au lait. Questi giovani sono tra i pochi a considerare il cinema d’epoca una forma d’arte da studiare e non un inutile vecchiume da mercato delle pulci. Si fiondano alle proiezioni gratuite della Cinèmatheque Francaise. Passano il tempo annoiandosi e

ESI STEN ZIALI STI

Condannatia essere liberi

di Claudia Palombi

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sforzandosi di annoiarsi, si divertono a crogiolarsi nella disperazione esistenziale. Disprezzano e si disprezzano, sono anti-salutisti, non si lavano spesso, hanno i piedi sporchi, odiano il sole, bevono di tutto, fumano in continuazione sigarette senza filtro, prelevate dai pacchetti dall’inimitabile graphic design gitano. Specialmente le ragazze la tengono in bocca a penzoloni con un’espressione di vita vissuta. Si riempiono la bocca di parole come nausea, angoscia, depressione imparando a loro spese che la vita è assurda e inutile, proprio

per questo vale la pena di essere vissuta. Si tratta di una generazione cresciuta con la guerra e non è convinta che il peggio sia alle spalle, aspetta il prossimo disastro e si sentono in una libertà provvisoria. Non fa progetti e non s’impegna in nulla che non abbia a che fare con il presente; non ha speranze né obiettivi anche se sente una responsabilità nei confronti dell’umanità. La novità è la scelta della povertà, della sciatteria, il rifiuto di tutto ciò che può essere considerato elegante e pulito. Si tratta di un affronto, non solo alle giacche e cravatte paterne ed ai tailleur materni; ma anche all’immagine sartoriale di Parigi, che in quegli anni era tornata alla ribalta tramite Christian Dior. È la prima subcultura giovanile che non si pone il problema del buon gusto. Gli esistenzialisti giocano a fare i falliti, gli sconfitti, gli inaciditi, commerciano in libri o in vestiti usati, che indossano e si scambiano tra di loro. Per i maschi sono di rigore i capelli

Sarte eSimone de Beauvoir

Café de Flore

Juliette Grèco Juliette Grèco

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sforzandosi di annoiarsi, si divertono a crogiolarsi nella disperazione esistenziale. Disprezzano e si disprezzano, sono anti-salutisti, non si lavano spesso, hanno i piedi sporchi, odiano il sole, bevono di tutto, fumano in continuazione sigarette senza filtro, prelevate dai pacchetti dall’inimitabile graphic design gitano. Specialmente le ragazze la tengono in bocca a penzoloni con un’espressione di vita vissuta. Si riempiono la bocca di parole come nausea, angoscia, depressione imparando a loro spese che la vita è assurda e inutile, proprio

per questo vale la pena di essere vissuta. Si tratta di una generazione cresciuta con la guerra e non è convinta che il peggio sia alle spalle, aspetta il prossimo disastro e si sentono in una libertà provvisoria. Non fa progetti e non s’impegna in nulla che non abbia a che fare con il presente; non ha speranze né obiettivi anche se sente una responsabilità nei confronti dell’umanità. La novità è la scelta della povertà, della sciatteria, il rifiuto di tutto ciò che può essere considerato elegante e pulito. Si tratta di un affronto, non solo alle giacche e cravatte paterne ed ai tailleur materni; ma anche all’immagine sartoriale di Parigi, che in quegli anni era tornata alla ribalta tramite Christian Dior. È la prima subcultura giovanile che non si pone il problema del buon gusto. Gli esistenzialisti giocano a fare i falliti, gli sconfitti, gli inaciditi, commerciano in libri o in vestiti usati, che indossano e si scambiano tra di loro. Per i maschi sono di rigore i capelli

Sarte eSimone de Beauvoir

Café de Flore

Juliette Grèco Juliette Grèco

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lunghi, spettinati e barbette all’Abramo Lincoln. E poi giacconi da marinaio, maglioni tramati a collo alto (il dolce vita); camicie a scacchi da boscaiolo tenute fuori dai pantaloni e sbottonate sul petto anche con il freddo; collane e medaglioni al collo; pantaloni portati arrotolati. Piedi scalzi oppure sandali da frate, o meglio ancora scarpe da tennis in tela portare senza calzini.Sono le ragazze però che proiettano uno stile che è diventato parte della moda dal Ventesimo secolo. Magre e dall’aspetto miserevole, appaiono lontane, enigmatiche e inaccessibili, in concorrenza alle maggiorate. Portano i capelli lunghi sciolti con frangetta corta incollati sul viso. La corporatura è pallida e triste, accentuata dall’assenza o dall’eccesso di trucco, e hanno gli occhi cerchiati per le veglie notturne e dipinti di nero. Il total look nero austero è il loro segno di riconoscimento, apposto ai colori pastello della moda. La musa è Juliette Grèco, un classico della “devianza chic”, il fiore nero in cui s’identificano ancora oggi le giovani donne che desiderano uscire dalla trappola del consenso della classe media. Dentro di lei c’è tutto l’universo della

nuova inquietante gioventù “nata stanca”. Lei, la pallida Gréco, che secondo Pablo Picasso “si abbronzava alla luna”, diventò fonte d’ispirazione verso quei giovani ribelli che cospiravano artisticamente nelle caves esorcizzando il dopoguerra che non finiva mai. Tutte le ragazze ricche vestiranno alla Gréco indossando pantaloni neri e avranno la frangia, i capelli lisci e sciolti e gli occhi truccati di nero. Regina di una nuova canzone letterariamente raffinata, intellettuale, percorsa e scossa da una vena

Caves

Chet Backer

Boris Vian

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neppure troppo sottile di angoscia, seppe imporsi per il suo anticonformismo, artistico e privato. La Gréco è l’animatrice de Le Tabou: il santuario esistenzialista, un buco sotterraneo, quello che oggi sarebbe definito un locale notturno. Grazie all’estrema clemenza delle norme igieniche che disciplinano l’apertura dei locali pubblici parigini, esplode la moda delle cantine dei palazzi trasformate in luoghi d’intrattenimento. Lorientais, Vieux Colombier, Rose Rouge, Club Saint Germain, bar Vert: bastano pochi metri quadrati con un arredamento minimalista, una visibilità ridotta a causa della scarsissima illuminazione e della cortina fumogena prodotta dal fumo e dall’elevato tasso di umidità e una generosa somministrazione di musica jazz e bevande alcoliche. Ecco la struttura della “cave” esistenzialista, l’antro, la caverna, un posto alla moda frequentato dal jet set internazionale. I giornalisti vi penetrano circospetti alla ricerca degli “uccelli notturni”, scandagliano persino i bagni e prendono nota dei graffiti esistenzialisti tracciati sui muri tipo: “Io sono quel che sono”. Le foto più richieste sono quelle con coppie di ballerini formate da un lui di colore e una lei bionda. Appaiono foto che ritraggono i giovani frequentatori delle caves seduti con lo sguardo perso nel vuoto o tutti eccitati nella danza descritta come “violenza astratta dove due persone si attraggono e poi si respingono, senza equivoci o ambiguità sentimentali”. Le riviste americane “Time” e “Life” nel 1946 pubblicano ampi servizi illustrativi sugli esistenzialisti, enfatizzandone l’aspetto romantico e bohemien. Nel 1956 esce Funny Face con Fred Astaire e Audrey Hepburn, una graziosa satira al mondo della Rive Gauce. La Hepburn interpreta una giovane fan newyorkese dell’esistenzialismo, nel film chiamato “empaticalismo”, scoperta da un fotografo di moda (Fred Astaire) che la porta a Parigi nel santuario dell’“Haute Couture” per trasformarla in una mannequin. A Parigi, la ragazza incontra il suo mito, il professor Flauster (caricatura di Sartre) che la delude perché invece di parlare di filosofia tenta di rimorchiarla. Alla fine la moda avrà la meglio sullo Street style. Su cosa sia il cinema esistenzialista nessuno è d’accordo, i critici menzionano indifferentemente Il settimo sigillo di Ingmar Bergman, Manhattan di Woody Allen, Solaris di Tarkovskij, e l’influsso diretto sulla Nouvelle Vague, i cui registi hanno respirato a pieni polmoni l’aria di St. Germain de Près. Ma è negli stereotipi che il cinema dà il suo meglio come nei film Totò a colori (1952) e Totò all’Inferno (1955). Nel secondo Totò si è perso negli inferi e viene accolto in una cave esistenzialista dalla sua storica spalla, Mario Castellani, qui nella parte di

un angosciato esistenzialista che lo accoglie dicendo: “Siete in uno scantinato di esistenzialisti. Oh, amico mio, qui tutto è pace, tranquillità, sporcizia, lerciume. Noi esseri superiori siamo la classe elevata dell’umanità. Come dire? L’aristocrazia dello sporco, gli atleti dell’ozio, gli scienziati della nausea. Ah, tutto ci annoia, tutto ci fa schifo”. Qui Totò si diletta a dileggiare e martirizzare un povero poeta esistenzialista anticipando le performance di Pete Townshened distruggendo fragorosamente uno strumento musicale. Negli anni Sessanta, ad Amburgo c’è una sorta di ritorno degli Esistenzialisti, e si fanno chiamare Exi (contrazione di existenzialisti), intellettuali d’avanguardia, belli, ascetici ed eleganti. Fanno parte della classe media, ascoltano jazz, consumano droghe e formano circoli esclusivi che non hanno nessun contatto con l’esterno. Nella loro fila militano la fotografa Astrid Kirchherr e il grafico Klaus Voorman. Sono loro i responsabili dell’educazione dei Beatles ma specialmente della decontestualizzazione già anticipata dagli stessi Esistenzialisti del colore nero che si può indossare anche in modo “casual” e nel tempo libero. Il Total black diventa quello che solo trent’anni dopo sarà il colore fondamentale presente nell’armadio di ogni donna.

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lunghi, spettinati e barbette all’Abramo Lincoln. E poi giacconi da marinaio, maglioni tramati a collo alto (il dolce vita); camicie a scacchi da boscaiolo tenute fuori dai pantaloni e sbottonate sul petto anche con il freddo; collane e medaglioni al collo; pantaloni portati arrotolati. Piedi scalzi oppure sandali da frate, o meglio ancora scarpe da tennis in tela portare senza calzini.Sono le ragazze però che proiettano uno stile che è diventato parte della moda dal Ventesimo secolo. Magre e dall’aspetto miserevole, appaiono lontane, enigmatiche e inaccessibili, in concorrenza alle maggiorate. Portano i capelli lunghi sciolti con frangetta corta incollati sul viso. La corporatura è pallida e triste, accentuata dall’assenza o dall’eccesso di trucco, e hanno gli occhi cerchiati per le veglie notturne e dipinti di nero. Il total look nero austero è il loro segno di riconoscimento, apposto ai colori pastello della moda. La musa è Juliette Grèco, un classico della “devianza chic”, il fiore nero in cui s’identificano ancora oggi le giovani donne che desiderano uscire dalla trappola del consenso della classe media. Dentro di lei c’è tutto l’universo della

nuova inquietante gioventù “nata stanca”. Lei, la pallida Gréco, che secondo Pablo Picasso “si abbronzava alla luna”, diventò fonte d’ispirazione verso quei giovani ribelli che cospiravano artisticamente nelle caves esorcizzando il dopoguerra che non finiva mai. Tutte le ragazze ricche vestiranno alla Gréco indossando pantaloni neri e avranno la frangia, i capelli lisci e sciolti e gli occhi truccati di nero. Regina di una nuova canzone letterariamente raffinata, intellettuale, percorsa e scossa da una vena

Caves

Chet Backer

Boris Vian

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neppure troppo sottile di angoscia, seppe imporsi per il suo anticonformismo, artistico e privato. La Gréco è l’animatrice de Le Tabou: il santuario esistenzialista, un buco sotterraneo, quello che oggi sarebbe definito un locale notturno. Grazie all’estrema clemenza delle norme igieniche che disciplinano l’apertura dei locali pubblici parigini, esplode la moda delle cantine dei palazzi trasformate in luoghi d’intrattenimento. Lorientais, Vieux Colombier, Rose Rouge, Club Saint Germain, bar Vert: bastano pochi metri quadrati con un arredamento minimalista, una visibilità ridotta a causa della scarsissima illuminazione e della cortina fumogena prodotta dal fumo e dall’elevato tasso di umidità e una generosa somministrazione di musica jazz e bevande alcoliche. Ecco la struttura della “cave” esistenzialista, l’antro, la caverna, un posto alla moda frequentato dal jet set internazionale. I giornalisti vi penetrano circospetti alla ricerca degli “uccelli notturni”, scandagliano persino i bagni e prendono nota dei graffiti esistenzialisti tracciati sui muri tipo: “Io sono quel che sono”. Le foto più richieste sono quelle con coppie di ballerini formate da un lui di colore e una lei bionda. Appaiono foto che ritraggono i giovani frequentatori delle caves seduti con lo sguardo perso nel vuoto o tutti eccitati nella danza descritta come “violenza astratta dove due persone si attraggono e poi si respingono, senza equivoci o ambiguità sentimentali”. Le riviste americane “Time” e “Life” nel 1946 pubblicano ampi servizi illustrativi sugli esistenzialisti, enfatizzandone l’aspetto romantico e bohemien. Nel 1956 esce Funny Face con Fred Astaire e Audrey Hepburn, una graziosa satira al mondo della Rive Gauce. La Hepburn interpreta una giovane fan newyorkese dell’esistenzialismo, nel film chiamato “empaticalismo”, scoperta da un fotografo di moda (Fred Astaire) che la porta a Parigi nel santuario dell’“Haute Couture” per trasformarla in una mannequin. A Parigi, la ragazza incontra il suo mito, il professor Flauster (caricatura di Sartre) che la delude perché invece di parlare di filosofia tenta di rimorchiarla. Alla fine la moda avrà la meglio sullo Street style. Su cosa sia il cinema esistenzialista nessuno è d’accordo, i critici menzionano indifferentemente Il settimo sigillo di Ingmar Bergman, Manhattan di Woody Allen, Solaris di Tarkovskij, e l’influsso diretto sulla Nouvelle Vague, i cui registi hanno respirato a pieni polmoni l’aria di St. Germain de Près. Ma è negli stereotipi che il cinema dà il suo meglio come nei film Totò a colori (1952) e Totò all’Inferno (1955). Nel secondo Totò si è perso negli inferi e viene accolto in una cave esistenzialista dalla sua storica spalla, Mario Castellani, qui nella parte di

un angosciato esistenzialista che lo accoglie dicendo: “Siete in uno scantinato di esistenzialisti. Oh, amico mio, qui tutto è pace, tranquillità, sporcizia, lerciume. Noi esseri superiori siamo la classe elevata dell’umanità. Come dire? L’aristocrazia dello sporco, gli atleti dell’ozio, gli scienziati della nausea. Ah, tutto ci annoia, tutto ci fa schifo”. Qui Totò si diletta a dileggiare e martirizzare un povero poeta esistenzialista anticipando le performance di Pete Townshened distruggendo fragorosamente uno strumento musicale. Negli anni Sessanta, ad Amburgo c’è una sorta di ritorno degli Esistenzialisti, e si fanno chiamare Exi (contrazione di existenzialisti), intellettuali d’avanguardia, belli, ascetici ed eleganti. Fanno parte della classe media, ascoltano jazz, consumano droghe e formano circoli esclusivi che non hanno nessun contatto con l’esterno. Nella loro fila militano la fotografa Astrid Kirchherr e il grafico Klaus Voorman. Sono loro i responsabili dell’educazione dei Beatles ma specialmente della decontestualizzazione già anticipata dagli stessi Esistenzialisti del colore nero che si può indossare anche in modo “casual” e nel tempo libero. Il Total black diventa quello che solo trent’anni dopo sarà il colore fondamentale presente nell’armadio di ogni donna.

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Quando si parla di nuove tendenze si pensa sempre ad abbinamenti particolari, a colori che vanno coordinati tra loro, a capi di abbigliamento must have ed accessori imperdibili. Ma ci sono alcuni

trend che spesso ritornano e che vanno semplicemente reinterpretati. Uno di questi è certamente quello che riguarda il vestirsi completamente, o quasi, di nero, realizzando dei look total black. E’ proprio questa una delle tendenze moda dell’autunno 2015 che durerà anche per tutto l’inverno. La novità è data dai capi di

IL PERIODO

NERODELLA MODA

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abbigliamento e gli accessori del

momento. Gli abiti in questa stagione

hanno tagli molto retrò e particolari, come

ad esempio le gonne, dalla lunghezza media e dalla forma

tutt’altro che asciutta, al massimo dritta ma per lo più a corolla. In

questa stagione fredda le ginocchia saranno decisamente coperte e lo stesso vale anche

per la parte superiore, dove il top è, in effetti, una maglietta a girocollo o con collo leggermente alto e maniche corte o lunghe fino ai polsi.Da sempre il total black è un’arma vincente per molte donne che amano mantenere un velo di mistero ed un’aria altamente sofisticata, e indossarlo non è più un problema, basta solo saper osare giocando un po’ con gli accessori.Per ravvivare questo look gli è data grande importanza così che anche il gioiello, quest’anno, conosce il suo periodo nero. Orecchini pendenti, collane con ciondoli di onice o punti di diamanti black. Quello che è prezioso riflette la luce della notte. E non importa che sia indossato di giorno: lo spirito dark e romantico del gioiello, non conosce distinzioni orarie, bisogna puntare sul mistero. Tra gli alleati numero uno della stagione invernale, c’è il cappello. Quest’accessorio diviene imprescindibile e dona un tocco glam al look. Quello che sta bene praticamente a tutte le donne è il modello fedora, cappello con tesa di media misura che può essere di molti tessuti. Un cappello simile al fedora è il borsalino, e anche questo modello non è affatto difficile da portare. Per un look davvero particolare, il cappello perfetto è quello a tesa larga, in stile diva, per rendere sensuale e allure l’outfit abbinato a un look total black!

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Quando si parla di nuove tendenze si pensa sempre ad abbinamenti particolari, a colori che vanno coordinati tra loro, a capi di abbigliamento must have ed accessori imperdibili. Ma ci sono alcuni

trend che spesso ritornano e che vanno semplicemente reinterpretati. Uno di questi è certamente quello che riguarda il vestirsi completamente, o quasi, di nero, realizzando dei look total black. E’ proprio questa una delle tendenze moda dell’autunno 2015 che durerà anche per tutto l’inverno. La novità è data dai capi di

IL PERIODO

NERODELLA MODA

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abbigliamento e gli accessori del

momento. Gli abiti in questa stagione

hanno tagli molto retrò e particolari, come

ad esempio le gonne, dalla lunghezza media e dalla forma

tutt’altro che asciutta, al massimo dritta ma per lo più a corolla. In

questa stagione fredda le ginocchia saranno decisamente coperte e lo stesso vale anche

per la parte superiore, dove il top è, in effetti, una maglietta a girocollo o con collo leggermente alto e maniche corte o lunghe fino ai polsi.Da sempre il total black è un’arma vincente per molte donne che amano mantenere un velo di mistero ed un’aria altamente sofisticata, e indossarlo non è più un problema, basta solo saper osare giocando un po’ con gli accessori.Per ravvivare questo look gli è data grande importanza così che anche il gioiello, quest’anno, conosce il suo periodo nero. Orecchini pendenti, collane con ciondoli di onice o punti di diamanti black. Quello che è prezioso riflette la luce della notte. E non importa che sia indossato di giorno: lo spirito dark e romantico del gioiello, non conosce distinzioni orarie, bisogna puntare sul mistero. Tra gli alleati numero uno della stagione invernale, c’è il cappello. Quest’accessorio diviene imprescindibile e dona un tocco glam al look. Quello che sta bene praticamente a tutte le donne è il modello fedora, cappello con tesa di media misura che può essere di molti tessuti. Un cappello simile al fedora è il borsalino, e anche questo modello non è affatto difficile da portare. Per un look davvero particolare, il cappello perfetto è quello a tesa larga, in stile diva, per rendere sensuale e allure l’outfit abbinato a un look total black!

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LAUTUNNO 2015

’estate volge al termine e l’autunno si fa piano piano spazio tra le ultime giornate tiepide. Ebbene sì, la stagione delle foglie che cadono e delle prime piogge sta arrivando e con essa anche i nuovi trend!

Spariscono i colori fluo dell’estate e arrivano invece colori più scuri, più decisi, accompagnati anche da tinte nude. Prende il posto un trucco grafico e marcato, con qualche tocco di make up più soft e tenue: via libera a labbra rosse e occhi in primo piano, così come ad incarnati naturali messi in risalto da colori caldi che prendono spunto dalle tonalità della terra.

di Elena Villa

TREND BEAUTY

Gli smokey sono realizzati con tonalità che vanno dal marrone, al nero più classico e al grigio scuro

C57

La parola d’ordine del nuovo trend beauty A/W ’15 è senza dubbio smokey: l’occhio è il vero protagonista di ogni look, messo in risalto da uno smokey eyes impreciso e molto sfumato. Altra parola chiave è, appunto, il grunge. Uno stile poco preciso, quasi sporco, senza linee definite: troviamo ad esempio sulla passerella di Junko Shimada un look che sembra assolutamente vissuto, realizzato anche con un effetto lucido per far risaltare ancora di più l’aspetto “disordinato”.Gli smokey sono realizzati con tonalità che vanno dal marrone, al nero più classico e al grigio scuro, focalizzando l’attenzione anche sulla rima inferiore dell’occhio per dargli più risalto. Nel caso di Elie Saab, la rima inferiore è contornata da un meraviglioso color petrolio che si sposa benissimo con lo smokey grigio scuro.

Smokey eyes impreciso, tendente quasi al disordinato e allo sporco contornato però da un viso caldo e naturale, con un colorito omogeneo e perfetto e con degli zigomi messi in risalto da tonalità calde e naturali. Un trend molto particolare quello del grunge, che ben si sposa però con lo stile che caratterizza le metropoli come New York: un make up grunge risulta, infatti, perfetto sia un outfit più elegante da apertivo che su uno più casual da tutti i giorni.

Page 57: Chic Style Magazine AI 2015

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LAUTUNNO 2015

’estate volge al termine e l’autunno si fa piano piano spazio tra le ultime giornate tiepide. Ebbene sì, la stagione delle foglie che cadono e delle prime piogge sta arrivando e con essa anche i nuovi trend!

Spariscono i colori fluo dell’estate e arrivano invece colori più scuri, più decisi, accompagnati anche da tinte nude. Prende il posto un trucco grafico e marcato, con qualche tocco di make up più soft e tenue: via libera a labbra rosse e occhi in primo piano, così come ad incarnati naturali messi in risalto da colori caldi che prendono spunto dalle tonalità della terra.

di Elena Villa

TREND BEAUTY

Gli smokey sono realizzati con tonalità che vanno dal marrone, al nero più classico e al grigio scuro

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La parola d’ordine del nuovo trend beauty A/W ’15 è senza dubbio smokey: l’occhio è il vero protagonista di ogni look, messo in risalto da uno smokey eyes impreciso e molto sfumato. Altra parola chiave è, appunto, il grunge. Uno stile poco preciso, quasi sporco, senza linee definite: troviamo ad esempio sulla passerella di Junko Shimada un look che sembra assolutamente vissuto, realizzato anche con un effetto lucido per far risaltare ancora di più l’aspetto “disordinato”.Gli smokey sono realizzati con tonalità che vanno dal marrone, al nero più classico e al grigio scuro, focalizzando l’attenzione anche sulla rima inferiore dell’occhio per dargli più risalto. Nel caso di Elie Saab, la rima inferiore è contornata da un meraviglioso color petrolio che si sposa benissimo con lo smokey grigio scuro.

Smokey eyes impreciso, tendente quasi al disordinato e allo sporco contornato però da un viso caldo e naturale, con un colorito omogeneo e perfetto e con degli zigomi messi in risalto da tonalità calde e naturali. Un trend molto particolare quello del grunge, che ben si sposa però con lo stile che caratterizza le metropoli come New York: un make up grunge risulta, infatti, perfetto sia un outfit più elegante da apertivo che su uno più casual da tutti i giorni.

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La stagione estiva purtroppo è terminata ed il primo passo da fare per il cambio di stagione è ovviamente un cambio look.Degradè, ombrè, shatush, sono tanti i termini per definire il trend capelli che

impazza tra le celebrities ed è protagonista delle sfilata e degli shooting più glam. Stiamo parlando dello “sfumato”, indiscutibilmente la tendenza capelli più in voga di quest’anno. La nuova tendenza è di giocare con colori artificiali per un effetto manga davvero insolito e divertente che sta davvero spopolando.Radici più scure e bagliori naturali lucenti sulle lunghezze e sulle punte dei capelli, colori folli ed artificiali come il green, il tiffany o il light rose.Ma il colore must per questa stagione è senza dubbio l’ombre hair red & orange, un colore molto vivace e

netto, perfetto sulla carnagione chiara dell’inverno e assolutamente adatto per ogni tonalità di occhi. Raccomandato per le ragazze con quel richiamo anni ‘90 che rende cool e fashion il loro outfit. Perfetto sia raccolto in uno chignon femminile con quel cenno retrò che lasciato lungo naturale (mosso o liscio). Adatto ai trucchi dark per far risaltare di più gli occhi e le labbra.Ecco quindi alcuni consigli per far sì che il capello resti idratato e non sia danneggiato in seguito alle decolorazioni.1. Le maschere protettive, consigliate da utilizzare ad ogni lavaggio, dopo lo shampoo ed il balsamo. 2. Se avete i capelli mossi e siete abituate a farvi la piega è consigliabile la piega a phon o con la piastra ma con l’utilizzo di maschere protettive e creme nutrienti che non rovineranno di più il capello.

HAIR COLORSFall/Winter 2015

Hair beauty

Il colore must di questo inverno?Ombre hair Red&Orange

di Stefany Barberis

Page 59: Chic Style Magazine AI 2015

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La stagione estiva purtroppo è terminata ed il primo passo da fare per il cambio di stagione è ovviamente un cambio look.Degradè, ombrè, shatush, sono tanti i termini per definire il trend capelli che

impazza tra le celebrities ed è protagonista delle sfilata e degli shooting più glam. Stiamo parlando dello “sfumato”, indiscutibilmente la tendenza capelli più in voga di quest’anno. La nuova tendenza è di giocare con colori artificiali per un effetto manga davvero insolito e divertente che sta davvero spopolando.Radici più scure e bagliori naturali lucenti sulle lunghezze e sulle punte dei capelli, colori folli ed artificiali come il green, il tiffany o il light rose.Ma il colore must per questa stagione è senza dubbio l’ombre hair red & orange, un colore molto vivace e

netto, perfetto sulla carnagione chiara dell’inverno e assolutamente adatto per ogni tonalità di occhi. Raccomandato per le ragazze con quel richiamo anni ‘90 che rende cool e fashion il loro outfit. Perfetto sia raccolto in uno chignon femminile con quel cenno retrò che lasciato lungo naturale (mosso o liscio). Adatto ai trucchi dark per far risaltare di più gli occhi e le labbra.Ecco quindi alcuni consigli per far sì che il capello resti idratato e non sia danneggiato in seguito alle decolorazioni.1. Le maschere protettive, consigliate da utilizzare ad ogni lavaggio, dopo lo shampoo ed il balsamo. 2. Se avete i capelli mossi e siete abituate a farvi la piega è consigliabile la piega a phon o con la piastra ma con l’utilizzo di maschere protettive e creme nutrienti che non rovineranno di più il capello.

HAIR COLORSFall/Winter 2015

Hair beauty

Il colore must di questo inverno?Ombre hair Red&Orange

di Stefany Barberis

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Tra i vari metodi estetici per eliminare il pelo alla radice (epilazione), da qualche anno ormai si parla di Epilazione Definitiva con Luce Pulsata (IPL), e recentemente con Laser Diodico. Ma che cos’è innanzi tutto L’EPILAZIONE DEFINITIVA? E’ un

metodo che permette, attraverso l’ausilio di appositi macchinari estetici o medici, di eliminare il pelo alla radice riducendone progressivamente (ossia nel tempo) la consistenza e la ricrescita, fino a determinarne la totale scomparsa e/o la riduzione a normale vello pilifero. Va sottolineato, però, che qualunque sia il trattamento di epilazione definitiva utilizzato per eliminare gli antiestetici peli (compresi l’IPL e il LASER), è necessario poi intervenire con delle sedute di mantenimento per garantire la salvaguardia del risultato nel tempo. La LUCE PULSATA (IPL) è un flash luminoso che comprende molte lunghezze d’onda. La lampada da cui viene erogato il flash luminoso è dotata di un vetrino che seleziona il passaggio solo di alcune lunghezze d’onda. Questo permette di rendere il trattamento IPL specifico per:- peli scuri su pelli chiare-peli chiari su carnagioni olivastreIl fascio LASER DIODICO è un fascio di luce monocromatico e unidirezionale. Questo permette di rendere il trattamento di epilazione definitiva con il Laser esclusivamente specifico per peli scuri (ossia pigmentati). Un macchinario di alta qualità sia IPL che LASER dovrebbe essere dotato di un sistema di raffreddamento a contatto, per limitare al massimo i danni cutanei da riscaldamento (scottature, macchie). Riguardo la scelta tra un trattamento con IPL o con il LASER, bisogna dire che non esiste alcuna sostanziale differenza tra i due metodi di epilazione definitiva, sia in termini di risultati che in termini di efficacia. L’efficacia del trattamento dipende esclusivamente dalla qualità del macchinario, dal tipo di pelo e/o di pelle da trattare, nonché dal metodo utilizzato per effettuare il trattamento. Pertanto non è affatto vero che in assoluto il LASER è più efficace della IPL. Nel nostro Studio di Estetica abbiamo scelto di effettuare trattamenti di epilazione definitiva con macchinario IPL di alta qualità, di ultima generazione e di produzione MADE IN ITALY. La nostra IPL ci permette di monitorare meglio la ricrescita del pelo tra una seduta e l’altra, adattando così al massimo il trattamento ad ogni esigenza di pelo e di pelle secondo una metodica da noi ideata (METODO EPIL-NEROLI). Pertanto, il nostro metodo di epilazione definitiva garantisce efficacia

EPILAZIONE DEFINITIVA: LUCE PULSATA O LASER DIODICO?

e gradevolezza, e un bassissimo rischiodi danno cutaneo. Su richiesta disponiamo comunque anche di LASER DIODICO di ultima generazione (NEW LASER) di produzione sempre e solo MADE IN ITALY. Ancora per tutto il MESE DI OTTOBRE 2015, offriamo pacchetti di trattamento di epilazione definitiva con METODO EPIL –NEROLI, SCONTATI AL 15%. Chiamaci per prenotare la tua CONSULENZA GRATUITA!

(Tel. 329.2282311) Giuseppina D’Aversa Neroli Centro di Estetica Olistica,

viale Guglielmo Marconi 12 (angolo di via Firenze)Frosinone

Che siano state lunghe o corte, riposanti o dinamiche, godute o sofferte, trascorse vicino

casa o oltreoceano, le ferie sembrano essere un ricordo lontano per tutti. L’autunno arriva prepotente insieme alla fatica di rientrare nella solita routine ed alla frustrazione di figurarsi le prossime vacanze così distanti.Ed ecco che ci troviamo a fronteggiare diverse problematicità che rendono l’autunno il periodo potenzialmente più difficile dell’anno. Settembre per molti è il vero inizio e, come tutti gli inizi, carico di buoni propositi ed aspettative, che può essere vissuto in maniera piena ed appagante o creare ansia e disagio. Spesso si ha la percezione di non essere riusciti a ricaricare le batterie, di non sentirsi energici e motivati come dovremmo e l’idea di dover ricominciare può risultare estremamente ardua. Come prima cosa è importante impostare un programma che preveda il raggiungimento di alcuni obiettivi; ma quest’ultimi devono risultare fattibili e realizzabili. Inutile e dannoso figurarsi estenuanti sedute in palestra se non siamo mai usciti a fare una passeggiata, o impostare diete molto rigide che prevedono drastiche rinunce alimentari se siamo soliti posticipare l’eliminazione del gelato dopo cena. E allora come muoversi? La risposta è con un primo passo. A cui deve seguirne un altro. E poi un altro ancora. Un buon obiettivo deve essere visualizzabile. Se la nostra priorità consiste nel voler migliorare la forma fisica, utile iscriversi al corso di yoga che volevamo provare da tempo. Se pensiamo di soffrire il rientro perché sono terminate le uscite informali, programmiamo di vedere gli amici per una cena nel week end. Regaliamoci un pomeriggio dal parrucchiere più bravo in città. L’iniziare a muoversi, il riuscire a fissare un obiettivo, prevede l’altro lato della medaglia che rappresenta un’altra condicio sine qua non, è fondamentale riuscire a concedersi la possibilità di godersi una pausa senza andare in ansia. Sentiamoci in diritto di consumare la prima colazione seduti. Abbiamo solo un’ora per la pausa pranzo? Cerchiamo di goderla all’aria aperta. Torniamo a casa tardi e ci precipitiamo a preparare la cena? Non dimentichiamo di mettere in sotto fondo il nostro cd preferito e magari chiediamo al partner di darci un aiuto. L’altro giorno ho letto una frase “ Il mondo è di chi si alza presto, No, non è vero. Il mondo è di chi si alza felice.” Penso che molti lo considerino il vero fine… L’ultima considerazione utile da fare è che tutto sommato, è vero che le ferie sono appena finite, ma alla fine mancano meno di 100 giorni a Natale!

COME NON LASCIARSI SCHIACCIARE DAL PESO DEL RIENTRO.della Psicologa Elena Spinaci

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Tra i vari metodi estetici per eliminare il pelo alla radice (epilazione), da qualche anno ormai si parla di Epilazione Definitiva con Luce Pulsata (IPL), e recentemente con Laser Diodico. Ma che cos’è innanzi tutto L’EPILAZIONE DEFINITIVA? E’ un

metodo che permette, attraverso l’ausilio di appositi macchinari estetici o medici, di eliminare il pelo alla radice riducendone progressivamente (ossia nel tempo) la consistenza e la ricrescita, fino a determinarne la totale scomparsa e/o la riduzione a normale vello pilifero. Va sottolineato, però, che qualunque sia il trattamento di epilazione definitiva utilizzato per eliminare gli antiestetici peli (compresi l’IPL e il LASER), è necessario poi intervenire con delle sedute di mantenimento per garantire la salvaguardia del risultato nel tempo. La LUCE PULSATA (IPL) è un flash luminoso che comprende molte lunghezze d’onda. La lampada da cui viene erogato il flash luminoso è dotata di un vetrino che seleziona il passaggio solo di alcune lunghezze d’onda. Questo permette di rendere il trattamento IPL specifico per:- peli scuri su pelli chiare-peli chiari su carnagioni olivastreIl fascio LASER DIODICO è un fascio di luce monocromatico e unidirezionale. Questo permette di rendere il trattamento di epilazione definitiva con il Laser esclusivamente specifico per peli scuri (ossia pigmentati). Un macchinario di alta qualità sia IPL che LASER dovrebbe essere dotato di un sistema di raffreddamento a contatto, per limitare al massimo i danni cutanei da riscaldamento (scottature, macchie). Riguardo la scelta tra un trattamento con IPL o con il LASER, bisogna dire che non esiste alcuna sostanziale differenza tra i due metodi di epilazione definitiva, sia in termini di risultati che in termini di efficacia. L’efficacia del trattamento dipende esclusivamente dalla qualità del macchinario, dal tipo di pelo e/o di pelle da trattare, nonché dal metodo utilizzato per effettuare il trattamento. Pertanto non è affatto vero che in assoluto il LASER è più efficace della IPL. Nel nostro Studio di Estetica abbiamo scelto di effettuare trattamenti di epilazione definitiva con macchinario IPL di alta qualità, di ultima generazione e di produzione MADE IN ITALY. La nostra IPL ci permette di monitorare meglio la ricrescita del pelo tra una seduta e l’altra, adattando così al massimo il trattamento ad ogni esigenza di pelo e di pelle secondo una metodica da noi ideata (METODO EPIL-NEROLI). Pertanto, il nostro metodo di epilazione definitiva garantisce efficacia

EPILAZIONE DEFINITIVA: LUCE PULSATA O LASER DIODICO?

e gradevolezza, e un bassissimo rischiodi danno cutaneo. Su richiesta disponiamo comunque anche di LASER DIODICO di ultima generazione (NEW LASER) di produzione sempre e solo MADE IN ITALY. Ancora per tutto il MESE DI OTTOBRE 2015, offriamo pacchetti di trattamento di epilazione definitiva con METODO EPIL –NEROLI, SCONTATI AL 15%. Chiamaci per prenotare la tua CONSULENZA GRATUITA!

(Tel. 329.2282311) Giuseppina D’Aversa Neroli Centro di Estetica Olistica,

viale Guglielmo Marconi 12 (angolo di via Firenze)Frosinone

Che siano state lunghe o corte, riposanti o dinamiche, godute o sofferte, trascorse vicino

casa o oltreoceano, le ferie sembrano essere un ricordo lontano per tutti. L’autunno arriva prepotente insieme alla fatica di rientrare nella solita routine ed alla frustrazione di figurarsi le prossime vacanze così distanti.Ed ecco che ci troviamo a fronteggiare diverse problematicità che rendono l’autunno il periodo potenzialmente più difficile dell’anno. Settembre per molti è il vero inizio e, come tutti gli inizi, carico di buoni propositi ed aspettative, che può essere vissuto in maniera piena ed appagante o creare ansia e disagio. Spesso si ha la percezione di non essere riusciti a ricaricare le batterie, di non sentirsi energici e motivati come dovremmo e l’idea di dover ricominciare può risultare estremamente ardua. Come prima cosa è importante impostare un programma che preveda il raggiungimento di alcuni obiettivi; ma quest’ultimi devono risultare fattibili e realizzabili. Inutile e dannoso figurarsi estenuanti sedute in palestra se non siamo mai usciti a fare una passeggiata, o impostare diete molto rigide che prevedono drastiche rinunce alimentari se siamo soliti posticipare l’eliminazione del gelato dopo cena. E allora come muoversi? La risposta è con un primo passo. A cui deve seguirne un altro. E poi un altro ancora. Un buon obiettivo deve essere visualizzabile. Se la nostra priorità consiste nel voler migliorare la forma fisica, utile iscriversi al corso di yoga che volevamo provare da tempo. Se pensiamo di soffrire il rientro perché sono terminate le uscite informali, programmiamo di vedere gli amici per una cena nel week end. Regaliamoci un pomeriggio dal parrucchiere più bravo in città. L’iniziare a muoversi, il riuscire a fissare un obiettivo, prevede l’altro lato della medaglia che rappresenta un’altra condicio sine qua non, è fondamentale riuscire a concedersi la possibilità di godersi una pausa senza andare in ansia. Sentiamoci in diritto di consumare la prima colazione seduti. Abbiamo solo un’ora per la pausa pranzo? Cerchiamo di goderla all’aria aperta. Torniamo a casa tardi e ci precipitiamo a preparare la cena? Non dimentichiamo di mettere in sotto fondo il nostro cd preferito e magari chiediamo al partner di darci un aiuto. L’altro giorno ho letto una frase “ Il mondo è di chi si alza presto, No, non è vero. Il mondo è di chi si alza felice.” Penso che molti lo considerino il vero fine… L’ultima considerazione utile da fare è che tutto sommato, è vero che le ferie sono appena finite, ma alla fine mancano meno di 100 giorni a Natale!

COME NON LASCIARSI SCHIACCIARE DAL PESO DEL RIENTRO.della Psicologa Elena Spinaci

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La storia del movimento Grunge parte, manco a dirlo, a cavallo tra la seconda metà degli anni ‘80 fino alla prima metà degli anni ‘90 ma è tutt’ora presente seppure con l’aggiunta di accorgimenti e dettagli.

Nei sobborghi di Seattle, culla del Grunge Style, nascevano gruppi che mescolavano influenze rock partendo dall’Heavy Metal, passando per l’Hard Rock fino ad arrivare al Post-Hardcore. Impossibile, immorale e offensivo sarebbe non citare l’icona che da più di due generazioni vive attraverso la musica e la cultura giovanile: Kurt Cobain. Leader dei Nirvana, Cobain a ventuno anni dalla prematura scomparsa, è considerato uno dei migliori musicisti al mondo ed esempio lampante, nonché descrizione precisa e finissima,

GRUNGEDalle origini ad oggi

di Vincenzo Tirittera

dello stile Grunge. L’influenza fu totalmente raccolta da altri gruppi che hanno rivoluzionato il panorana musicale mondiale come i Pearl Jam, i The Smashing Pumpkins e i Sound Garden, solo per citarne i più famosi; che si accostano al Grunge per tonalità musicali ed abbigliamento pur tuttavia senza spingersi oltre i limiti della decenza e della sopportazione umana.Ciò nonostante il termine Grunge non può essere compreso solo entro i termini musicali e devìa naturalmente sul modo di vestire che nella fattispecie vuole allontanarsi dalla moda ricercata, eccentrica e radiosa degli anni ‘80 per tornare alle origini “cupe” ed essenziali legate alle difficoltà di chi parte da zero, dalla periferia ad esempio. I capi d’abbigliamento Grunge sono principalmente jeans strappati, felpe scolorite, t-shirt consumate, camicioni a quadri tipici dei falegnami americani

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La storia del movimento Grunge parte, manco a dirlo, a cavallo tra la seconda metà degli anni ‘80 fino alla prima metà degli anni ‘90 ma è tutt’ora presente seppure con l’aggiunta di accorgimenti e dettagli.

Nei sobborghi di Seattle, culla del Grunge Style, nascevano gruppi che mescolavano influenze rock partendo dall’Heavy Metal, passando per l’Hard Rock fino ad arrivare al Post-Hardcore. Impossibile, immorale e offensivo sarebbe non citare l’icona che da più di due generazioni vive attraverso la musica e la cultura giovanile: Kurt Cobain. Leader dei Nirvana, Cobain a ventuno anni dalla prematura scomparsa, è considerato uno dei migliori musicisti al mondo ed esempio lampante, nonché descrizione precisa e finissima,

GRUNGEDalle origini ad oggi

di Vincenzo Tirittera

dello stile Grunge. L’influenza fu totalmente raccolta da altri gruppi che hanno rivoluzionato il panorana musicale mondiale come i Pearl Jam, i The Smashing Pumpkins e i Sound Garden, solo per citarne i più famosi; che si accostano al Grunge per tonalità musicali ed abbigliamento pur tuttavia senza spingersi oltre i limiti della decenza e della sopportazione umana.Ciò nonostante il termine Grunge non può essere compreso solo entro i termini musicali e devìa naturalmente sul modo di vestire che nella fattispecie vuole allontanarsi dalla moda ricercata, eccentrica e radiosa degli anni ‘80 per tornare alle origini “cupe” ed essenziali legate alle difficoltà di chi parte da zero, dalla periferia ad esempio. I capi d’abbigliamento Grunge sono principalmente jeans strappati, felpe scolorite, t-shirt consumate, camicioni a quadri tipici dei falegnami americani

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tali “Lumberjack” e scarpe vissute che tracciano una linea concreta a delimitare volontariamente l’inizio di una nuova era, radicalmente diversa.Quindi è un dato di fatto che le mode generazionali nascano ispirandosi alla musica e in particolar modo all’underground, nel nostro caso al Grunge, ma quest’ultimo non è mai stato considerato come tendenza e pertanto la sua esplosione inizia con la sua stessa fine. Con la globalizzazione è andato a morire il significato di quello che i precursori consideravano uno stile di vita e non una moda; tanto che nella seconda meta degli anni ‘90, simultaneamente con l’inarrestabile espansione a livello globale, iniziarono a girare per Seattle magliette con scritto: “Grunge is dead” (letteralemte il Grunge è morto) a testimonianza che quello strepitoso successo ne aveva troncato la sua vera natura, l’essenza. Il nuovo Grunge si differenza dall’originale per l’utilizzo di capi d’abbigliamento prodotti esclusivamente allo scopo di “copiarne” i predecessori, non si tratta più di camicie da taglialegna bensì di capi

griffati e tutt’altro che economici o da lavoro. Anche l’aggiunta di accessori quali occhiali da sole di marca e orologi “preziosi” tendono a sdeviare da quello che è il comandamento principe del Grunge: la semplicità.

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The SmashingPumpkins

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È tutto oggetto di discussione se il grunge si debba considerare un vero e proprio genere musicale ma sicuramente viene considerato uno stile. Kurt Cobain, icona per eccellenza

dello stile Seattle sound visse gran parte della vita dormendo in macchina. Morì nella casa di Seattle, sparandosi un colpo di fucile. E si vestì come ancora oggi si abbigliano gli adolescenti (e non) di mezzo mondo. A più di vent’anni dalla sua scomparsa è curioso notare come l’estetica di Kurt Cobain resti impressa nella cultura popolare ancor più della sua musica. È il potere del grunge, filone artistico e soprattutto estetico, di cui l’artista fu la punta di diamante. Rockstars dannate, jeans dall’effetto used, All star rovinate, maxi t-shirt a righe, occhiali folli e maglioni over size. Questi sono gli indumenti che classificano lo stile folle senza tempo. Il leader della band Nirvana non era il solo ad abbigliarsi così, come lui anche i componenti di altri gruppi degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. A tradurre quell’estetica sporca e povera in uno stile pulito e ricco fu lo stilista americano Marc Jacobs, quando era direttore creativo del marchio Perry Ellis (1992).Un attitudine spaccona da “rebel without a cause” che la moda uomo rispolvera per questa stagione. L’uomo non è mai stato così rude ed attraente, bastano un paio di jeans strappati, una felpa aperta ed una t-shirt per far parte subito dell’ espressione “alternative”. Le All Star, insieme agli occhiali

KURT COBAIN

Style

di Stefany Barberis

particolari (come li portava spesso Kurt) sono gli accessori che renderanno glam ogni outfit. Vari sono anche i marchi che decidono di trasformare la moda in “moda underground”, in maniera raffinata e fashion. Primo tra tutti è Diesel, marchio alternativo, moderno e street; insieme a lui lo storico marchio di jeans che ebbe il boom soprattutto grazie alle famose

rockstar che da sempre li vollero portare, e come loro molti personaggi famosi e ragazzi: Levi’s, modello preferito tra molti il 501, così casual e adatto alle Converse. Il grunge

divenne un espressione di vita, un modo di ribellarsi, un modo per distinguersi ed identificarsi. Ed è grazie alle band rock ed ai loro

concerti, che oggi a più di vent’anni dalla nascita di questo stile che

possiamo riconoscere l’importanza della loro moda.

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BANSKY

L’ARTISTA ANONIMOdi Stefany Barberis

C69

parola d’ordine

ribellione

La moda street non sempre è un outfit, può essere anche uno stile di vita. Questo è ciò che accade nei writers.Il graffitismo, è una manifestazione sociale e culturale diffusa in tutto il pianeta, basata sull’espressione della propria creatività tramite interventi

pittorici sul tessuto urbano. Nato intorno agli anni Settanta nel ghetto newyorkese dai cosiddetti ragazzi Hip-Hop, considerati ribelli e alternativi e soprannominati successivamente i Writers. Dietro alle forme ed all’evoluzione delle lettere c’è spesso un lungo studio, fatto di bozze preparatorie ed ispirazioni. Suddiviso in vari stili, a seconda della provenienza: da quello newyorkese a quello brasiliano a quello romano e via dicendo. Considerata dagli appassionanti l’arte di strada. Primo fra tutti gli artisti conosciuto ormai a livello internazionale troviamo Banksy, un writers inglese, che attraverso la sua ribellione e la sua manifestazione contro le guerre e le violenze è riuscito a diventare un vero e proprio arista. Iniziando la sua

carriera negli anni Ottanta e diventando famoso soprattutto per la sua capacità di entrare di nascosto nei musei per tappezzare con qualcosa di suo almeno uno spazio. Portando poi man mano sempre un suo riconoscimento, una sua etichetta, lo stencil e tappezzando tutti i vicoli e le strade possibili.Uno dei più famosi murales è quello dedicato a Pulp Fiction dove, anziché stringere le pistole hanno le banane, murales così famoso che appare anche sulle t-shirt stampate. Ultima provocazione geniale è Dismaland, un parco giochi, dove di diverte non si trova nulla. Aperto a Bristol, città natale

di Banksy, un parco apocalittico a tema.

Dismaland è un gioco di parole tra Disneyland e l’aggettivo dimal, osceno, mediocre; considerato da Banksy il parco con la vetrina per i migliori artisti street del momento. Agli ignari residenti e turisti si

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parola d’ordine

ribellione

La moda street non sempre è un outfit, può essere anche uno stile di vita. Questo è ciò che accade nei writers.Il graffitismo, è una manifestazione sociale e culturale diffusa in tutto il pianeta, basata sull’espressione della propria creatività tramite interventi

pittorici sul tessuto urbano. Nato intorno agli anni Settanta nel ghetto newyorkese dai cosiddetti ragazzi Hip-Hop, considerati ribelli e alternativi e soprannominati successivamente i Writers. Dietro alle forme ed all’evoluzione delle lettere c’è spesso un lungo studio, fatto di bozze preparatorie ed ispirazioni. Suddiviso in vari stili, a seconda della provenienza: da quello newyorkese a quello brasiliano a quello romano e via dicendo. Considerata dagli appassionanti l’arte di strada. Primo fra tutti gli artisti conosciuto ormai a livello internazionale troviamo Banksy, un writers inglese, che attraverso la sua ribellione e la sua manifestazione contro le guerre e le violenze è riuscito a diventare un vero e proprio arista. Iniziando la sua

carriera negli anni Ottanta e diventando famoso soprattutto per la sua capacità di entrare di nascosto nei musei per tappezzare con qualcosa di suo almeno uno spazio. Portando poi man mano sempre un suo riconoscimento, una sua etichetta, lo stencil e tappezzando tutti i vicoli e le strade possibili.Uno dei più famosi murales è quello dedicato a Pulp Fiction dove, anziché stringere le pistole hanno le banane, murales così famoso che appare anche sulle t-shirt stampate. Ultima provocazione geniale è Dismaland, un parco giochi, dove di diverte non si trova nulla. Aperto a Bristol, città natale

di Banksy, un parco apocalittico a tema.

Dismaland è un gioco di parole tra Disneyland e l’aggettivo dimal, osceno, mediocre; considerato da Banksy il parco con la vetrina per i migliori artisti street del momento. Agli ignari residenti e turisti si

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“Alcuni diventano poliziotti per far diventare il mondo migliore, altri diventano writers per far diventare il mondo uno stato migliore da vedere.” (Bansky

era fatto credere con delle false insegne che i lavori in corso facessero parte di un set cinematografico. Ed invece da questo agosto è stato aperto al pubblico, amplificato da un tam-tam mediatico mondiale. Evento dedicato a chi cerca un’alternativa alla banalità quotidiana ed un posto al quanto economico da visitare visto che l’ingresso costa solamente 3 sterline e gratuito per i bambini sotto i 5 anni. Attenzione però, come spiegato dagli organizzatori è severamente vietato portare coltelli, bombolette,droghe illegali e ovviamente gli avvocati della società di Walt Disney.

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“Alcuni diventano poliziotti per far diventare il mondo migliore, altri diventano writers per far diventare il mondo uno stato migliore da vedere.” (Bansky

era fatto credere con delle false insegne che i lavori in corso facessero parte di un set cinematografico. Ed invece da questo agosto è stato aperto al pubblico, amplificato da un tam-tam mediatico mondiale. Evento dedicato a chi cerca un’alternativa alla banalità quotidiana ed un posto al quanto economico da visitare visto che l’ingresso costa solamente 3 sterline e gratuito per i bambini sotto i 5 anni. Attenzione però, come spiegato dagli organizzatori è severamente vietato portare coltelli, bombolette,droghe illegali e ovviamente gli avvocati della società di Walt Disney.

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JARED

THE CAMALEONT

Attore, musicista, cantautore e regista americano di fama mondiale. Jared Leto è uno che sa quel lo che vuole e se lo prende. In 43 anni, sì perché è questa la

sua età, è difficile pensare di fare di meglio. Eccellenti doti recitative, occhi azzurri, viso angelico e voce penetrante trainano questo ragazzo della Louisiana nell’olimpo dei più acclamati e famosi attori e musicisti di tutto il mondo. È icona di stile per milioni di teenagers e non sparsi da un capo all’altro della terra grazie al suo look stravagante che ha lasciato il segno negli anni e che tutt’ora non manca di rimarcare la sua personalità.Ha vinto dischi di platino, è passato per gli MTV Music Video Awards come regista di video clip musicali fino ad arrivare al Golden Globe come migliore attore non protagonista per la memorabile parte del

musicista, cantautore e regista

di Vincenzo Tirittera

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transessuale Rayon nel film Dallas Buyers Club e proprio quando il suo viso innocente inizia ad essere memorizzato, riconosciuto, eccolo lì con in mano la statuetta più prestigiosa che ci sia. Nel 2014 infatti riceve il suo primo premio Oscar come attore non protagonista sempre per lo stesso film. Cos’altro aggiungere? Ma andiamo con ordine e a grandi linee: Debutta nel cinema nel 1995 e si fa apprezzare grazie a ruoli di supporto in diverse pellicole ma è con il trasformismo che raggiunge la sua dimensione ideale ricevendo i primi consensi della critica recitando la parte dell’eroinomane Harry Goldfarb in Requiem for a dream, trasformismo come linea guida che farà la sua fortuna negli anni a seguire. Nel 1998 intraprende la carriera da musicista e fonda col fratello Shannon i Thirty seconds to Mars gruppo alternative rock, in quel di Los Angeles. Il primo disco riceve molte recensioni positive mentre è con A Beautiful Lie che arrivano le prime importanti onoreficenze diventando disco di platino in diversi stati. A tutt’oggi la band ha venduto più di dieci milioni di copie.A cavallo tra il 2012 e il 2013 poi si reinventa regista e dapprima lo fa per i video clip musicali fino a dirigere Artifact: film documentario in cui si narrano le vicende della sua band contrapposta all’etichetta Emi in una plurimilionaria battaglia legale; presentato e premiato al Toronto International Film Festival.Attualmente è impegnato nelle riprese di Suicide Squad nel quale interpreterà la parte di Joker e dalle prime immagini trapelate sul web siamo certi che non mancherà di stupirci ancora una volta. Della sua vita privata si sa ben poco mentre difficilmete passa inosservato, è infatti sul suo look che si concentra l’attenzione dei media. Di chiara ispirazione Grunge è passato dalla cresta color porpora misto al biondo platino fino ad arrivare all’attuale chioma lunghissima con invidiabile shatush. La barba incolta e l’abbigliamento informale fanno di lui un personaggio degno dei migliori grunge victim dei giorni nostri;

indossa quasi sempre camicie a quadri, jeans o pantaloni strappati e scarpe da ginnastica pittoresche il tutto a rievocare i sempre più presenti anni ‘90. Anche nelle occasioni più importanti e con l’abbigliamento più formale non manca di stupirci con dettagli stravaganti. Se siete interessati a questo genere di look le indicazioni sono precise e una fonte di ispirazione potrebbe essere proprio il pupillo della Lousiana, l’importante è che ci sia una buona dose di criterio nello scegliere colori, tessuti e capi perché a Jared Leto tutto è concesso, a noi no.

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JARED

THE CAMALEONT

Attore, musicista, cantautore e regista americano di fama mondiale. Jared Leto è uno che sa quel lo che vuole e se lo prende. In 43 anni, sì perché è questa la

sua età, è difficile pensare di fare di meglio. Eccellenti doti recitative, occhi azzurri, viso angelico e voce penetrante trainano questo ragazzo della Louisiana nell’olimpo dei più acclamati e famosi attori e musicisti di tutto il mondo. È icona di stile per milioni di teenagers e non sparsi da un capo all’altro della terra grazie al suo look stravagante che ha lasciato il segno negli anni e che tutt’ora non manca di rimarcare la sua personalità.Ha vinto dischi di platino, è passato per gli MTV Music Video Awards come regista di video clip musicali fino ad arrivare al Golden Globe come migliore attore non protagonista per la memorabile parte del

musicista, cantautore e regista

di Vincenzo Tirittera

C73

transessuale Rayon nel film Dallas Buyers Club e proprio quando il suo viso innocente inizia ad essere memorizzato, riconosciuto, eccolo lì con in mano la statuetta più prestigiosa che ci sia. Nel 2014 infatti riceve il suo primo premio Oscar come attore non protagonista sempre per lo stesso film. Cos’altro aggiungere? Ma andiamo con ordine e a grandi linee: Debutta nel cinema nel 1995 e si fa apprezzare grazie a ruoli di supporto in diverse pellicole ma è con il trasformismo che raggiunge la sua dimensione ideale ricevendo i primi consensi della critica recitando la parte dell’eroinomane Harry Goldfarb in Requiem for a dream, trasformismo come linea guida che farà la sua fortuna negli anni a seguire. Nel 1998 intraprende la carriera da musicista e fonda col fratello Shannon i Thirty seconds to Mars gruppo alternative rock, in quel di Los Angeles. Il primo disco riceve molte recensioni positive mentre è con A Beautiful Lie che arrivano le prime importanti onoreficenze diventando disco di platino in diversi stati. A tutt’oggi la band ha venduto più di dieci milioni di copie.A cavallo tra il 2012 e il 2013 poi si reinventa regista e dapprima lo fa per i video clip musicali fino a dirigere Artifact: film documentario in cui si narrano le vicende della sua band contrapposta all’etichetta Emi in una plurimilionaria battaglia legale; presentato e premiato al Toronto International Film Festival.Attualmente è impegnato nelle riprese di Suicide Squad nel quale interpreterà la parte di Joker e dalle prime immagini trapelate sul web siamo certi che non mancherà di stupirci ancora una volta. Della sua vita privata si sa ben poco mentre difficilmete passa inosservato, è infatti sul suo look che si concentra l’attenzione dei media. Di chiara ispirazione Grunge è passato dalla cresta color porpora misto al biondo platino fino ad arrivare all’attuale chioma lunghissima con invidiabile shatush. La barba incolta e l’abbigliamento informale fanno di lui un personaggio degno dei migliori grunge victim dei giorni nostri;

indossa quasi sempre camicie a quadri, jeans o pantaloni strappati e scarpe da ginnastica pittoresche il tutto a rievocare i sempre più presenti anni ‘90. Anche nelle occasioni più importanti e con l’abbigliamento più formale non manca di stupirci con dettagli stravaganti. Se siete interessati a questo genere di look le indicazioni sono precise e una fonte di ispirazione potrebbe essere proprio il pupillo della Lousiana, l’importante è che ci sia una buona dose di criterio nello scegliere colori, tessuti e capi perché a Jared Leto tutto è concesso, a noi no.

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BEAUTYUOMOCosa non deve mancare nel “beauty street”

Vero protagonista delle passerelle autunnali, l’uomo Chic non può permettersi di essere colto impreparato così abbiamo stilato una piccola lista di prodotti che non devono mancare nel suo

beauty case.L’uomo Chic è un uomo in carriera, che vive la città, il traffico e purtroppo anche lo smog. E’ soggetto ad agenti atmosferici, inquinanti e di stress ed è quindi necessario utilizzare creme viso revitalizzanti, magari con schermi specifici e filtri solari alti come Shiseido Total Revitalizer o Sanct Bernhard che in più aggiunge protezione contro la pigmentazione della pelle. Olio di jojoba, olio di noce, vitamina C e E promettono di proteggere la pelle e mantenerla pulita ed idratata soprattutto nella vita “di città”.L’uomo Chic inoltre tiene molto ai suoi capelli che dovranno essere sempre ordinati e brillanti anche quando monta o smonta dalla sella del suo scooter e indossa il famigerato casco, colpevole di spettinare ed umidificare i capelli. A questo ci pensa la reginetta della fashion week milanese tornata alla ribalta prepotentemente: La brillantina. Chiaramente esistono prodotti con fissaggio diverso e nel caso del casco è indicato utilizzare un tipo di prodotto a tenuta

di Vincenzo Tirittera

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BEAUTYUOMOCosa non deve mancare nel “beauty street”

Vero protagonista delle passerelle autunnali, l’uomo Chic non può permettersi di essere colto impreparato così abbiamo stilato una piccola lista di prodotti che non devono mancare nel suo

beauty case.L’uomo Chic è un uomo in carriera, che vive la città, il traffico e purtroppo anche lo smog. E’ soggetto ad agenti atmosferici, inquinanti e di stress ed è quindi necessario utilizzare creme viso revitalizzanti, magari con schermi specifici e filtri solari alti come Shiseido Total Revitalizer o Sanct Bernhard che in più aggiunge protezione contro la pigmentazione della pelle. Olio di jojoba, olio di noce, vitamina C e E promettono di proteggere la pelle e mantenerla pulita ed idratata soprattutto nella vita “di città”.L’uomo Chic inoltre tiene molto ai suoi capelli che dovranno essere sempre ordinati e brillanti anche quando monta o smonta dalla sella del suo scooter e indossa il famigerato casco, colpevole di spettinare ed umidificare i capelli. A questo ci pensa la reginetta della fashion week milanese tornata alla ribalta prepotentemente: La brillantina. Chiaramente esistono prodotti con fissaggio diverso e nel caso del casco è indicato utilizzare un tipo di prodotto a tenuta

di Vincenzo Tirittera

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forte, strong o super hold, che dir si voglia.Infine il profumo, motivo di vanto per tutti (o quasi) gli uomini. Il profumo è un biglietto da visita quindi la prima cosa che si sente, anche prima della voce. Le scelte sono sempre mirate ed ogni uomo ha le proprie preferenze ma se si vuole andare sul sicuro c’è sempre il NO.6 di Hugo Boss che non ci abbandonerà mai.

LINEA MASCHILE SHISEIDOTotal RevitalizerDeep CorrectorRevitalizer Eyes

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forte, strong o super hold, che dir si voglia.Infine il profumo, motivo di vanto per tutti (o quasi) gli uomini. Il profumo è un biglietto da visita quindi la prima cosa che si sente, anche prima della voce. Le scelte sono sempre mirate ed ogni uomo ha le proprie preferenze ma se si vuole andare sul sicuro c’è sempre il NO.6 di Hugo Boss che non ci abbandonerà mai.

LINEA MASCHILE SHISEIDOTotal RevitalizerDeep CorrectorRevitalizer Eyes

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WETREND BEAUTY A/W 2015

DDINGF inita la stagione più classica e più

richiesta per i matrimoni, l’estate, ecco arrivare delle intensissime giornate per le spose che hanno scelto di celebrare il grande giorno durante la stagione più romantica dell’anno:

l’autunno. Cosa c’è di più bello che una foto scattata con l’abito bianco quando si è circondate da foglie dai mille colori caldi che piano piano cadono vicino a noi? Si viene a creare un meraviglioso contrasto tra l’ambiente naturale circostante e l’eleganza dell’abito bianco che indossiamo. Ma come muoversi tra le mille proposte che ci ha riservato questo autunno? Certo, è bene sempre ricordare che ogni fisico deve essere valorizzato in base alle proprie caratteristiche, ma questo non vuol dire che si debba rinunciare ai trend della stagione! I protagonisti indiscussi per l’abito bianco (anche se, ormai, si varia anche nel colore) sono senza dubbio il pizzo, gli inserti preziosi, le gonne lunghe e morbide e le scollature. Niente più abiti molto accollati (ne avevamo visti anche a dolcevita nelle scorse stagioni), ma solo scollature morbide e leggere così come profonde scollature a V impreziosite da swarovski e pailettes per rendere il tutto più brillante e femminile.Inoltre, ritornano le maniche: gli abiti a bustino vengono un po’ accantonati per lasciare spazio a meravigliose maniche realizzate in tulle nude con

di Elena Villa

C79

decorazioni in pizzo. Si tratta infatti del tattoo dress, un genere molto elegante e femminile allo stesso tempo che crea quel mistero di vedo-non-vedo che valorizza il corpo femminile. Possiamo trovare dei classici tattoo dress con le maniche lavorate o ne possiamo trovare di più audaci con l’intera schiena e i fianchi realizzati in tulle e pizzo decorato: un’infinità di combinazioni che lascerà tutte a bocca aperta. Le gonne saranno morbide e lunghe: Chloé ha estremizzato questo concetto creando un abito in stile hippie, addirittura indossato con un gilet. Ma le proposte che restano in un contesto più classico sono molte, e la gonna morbida che scivola lungo i fianchi è uno dei capi che valorizza al meglio ogni fisico slanciando la figura e assottigliandola. Per i colori si va dal classico bianco a colori più autunnali, come il bianco crema e un leggero rosa cipria che tendono a ricordare molto i colori caldi della terra. Per questa stagione gli abiti da sposa passeranno da un estremo all’altro: o dalle linee classiche, pulite ed eleganti, magari con qualche tocco di tulle e pizzo, o con scollature vertiginose e brillati o, addirittura, come in questo modello di Hayley Paige, con una gonna staccata dalla parte superiore realizzata in stile crop top! A voi la scelta e…auguri alle spose!!

DING

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WETREND BEAUTY A/W 2015

DDINGF inita la stagione più classica e più

richiesta per i matrimoni, l’estate, ecco arrivare delle intensissime giornate per le spose che hanno scelto di celebrare il grande giorno durante la stagione più romantica dell’anno:

l’autunno. Cosa c’è di più bello che una foto scattata con l’abito bianco quando si è circondate da foglie dai mille colori caldi che piano piano cadono vicino a noi? Si viene a creare un meraviglioso contrasto tra l’ambiente naturale circostante e l’eleganza dell’abito bianco che indossiamo. Ma come muoversi tra le mille proposte che ci ha riservato questo autunno? Certo, è bene sempre ricordare che ogni fisico deve essere valorizzato in base alle proprie caratteristiche, ma questo non vuol dire che si debba rinunciare ai trend della stagione! I protagonisti indiscussi per l’abito bianco (anche se, ormai, si varia anche nel colore) sono senza dubbio il pizzo, gli inserti preziosi, le gonne lunghe e morbide e le scollature. Niente più abiti molto accollati (ne avevamo visti anche a dolcevita nelle scorse stagioni), ma solo scollature morbide e leggere così come profonde scollature a V impreziosite da swarovski e pailettes per rendere il tutto più brillante e femminile.Inoltre, ritornano le maniche: gli abiti a bustino vengono un po’ accantonati per lasciare spazio a meravigliose maniche realizzate in tulle nude con

di Elena Villa

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decorazioni in pizzo. Si tratta infatti del tattoo dress, un genere molto elegante e femminile allo stesso tempo che crea quel mistero di vedo-non-vedo che valorizza il corpo femminile. Possiamo trovare dei classici tattoo dress con le maniche lavorate o ne possiamo trovare di più audaci con l’intera schiena e i fianchi realizzati in tulle e pizzo decorato: un’infinità di combinazioni che lascerà tutte a bocca aperta. Le gonne saranno morbide e lunghe: Chloé ha estremizzato questo concetto creando un abito in stile hippie, addirittura indossato con un gilet. Ma le proposte che restano in un contesto più classico sono molte, e la gonna morbida che scivola lungo i fianchi è uno dei capi che valorizza al meglio ogni fisico slanciando la figura e assottigliandola. Per i colori si va dal classico bianco a colori più autunnali, come il bianco crema e un leggero rosa cipria che tendono a ricordare molto i colori caldi della terra. Per questa stagione gli abiti da sposa passeranno da un estremo all’altro: o dalle linee classiche, pulite ed eleganti, magari con qualche tocco di tulle e pizzo, o con scollature vertiginose e brillati o, addirittura, come in questo modello di Hayley Paige, con una gonna staccata dalla parte superiore realizzata in stile crop top! A voi la scelta e…auguri alle spose!!

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Arriva l’autunno e come ogni stagione i trend e le mode cambiano. Anche per gli abiti da sposa vale lo stesso principio, per questo motivo i vari stilisti propongono diverse soluzioni per poter stare al caldo anche nella stagione invernale. La dolcevita che copre il collo viene abbinata

ad ampie gonne, come fanno per esempio Houghton e Delphine Manivet, oppure con pizzo e organza di set, maniche ad aletta, e gonna a più veli per Marchesa. Claire Pettibone invece predilige una linea ad A per un abito semplice e sofisticato. Pronovias reinterpreta la dolcevita in chiffon da legare sul retro con un fiocco

di Alice Pelati

ORO, ARGENTO E RAME I COLORI DEI MATRIMONI AUTUNNALI

MATRIMONIOD’AUTUNNO

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importante, mentre Theia decide di ricamarla interamente di cristalli. Sicuramente una parte fondamentale degli abiti da sposa di questa stagione sono i capospalla. Da cappotti ritagliati a giacche invernali da giubbotti da motociclista avorio come in Victoria Kyriakides, a giacchini retrò che ricordano primi anni ‘60 come quelli realizzati da Inbal Drora e Modern Trousseau. Le acconciature saranno abbastanza semplici: capelli sciolti leggermente mossi come suggerisce l’hairstylist Paul Labrecque che dice di asciugare i capelli con una spazzola termica, oppure chignon rigorosi magari decorati con cerchietti e decorazioni luccicanti.Si dà più importanza invece al make up, per cui si può optare per uno smoky eyes sulle tonalità bronze che risalta gli occhi, evidenziare le labbra con colori tenui. Riguardo alle decorazioni invece le parole d’ordine sono “eclettica eleganza”. I colori da utilizzare saranno oro, argento e soprattutto rame. Si ritornerà allo stile classico, quindi tavole formali, tessuti sontuosi e servizio con maggiordomo. Si opterà per una serata dorata con molti tocchi scintillanti, dalle damigelle ai centrotavola che saranno sostituiti con torri di champagne.

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Arriva l’autunno e come ogni stagione i trend e le mode cambiano. Anche per gli abiti da sposa vale lo stesso principio, per questo motivo i vari stilisti propongono diverse soluzioni per poter stare al caldo anche nella stagione invernale. La dolcevita che copre il collo viene abbinata

ad ampie gonne, come fanno per esempio Houghton e Delphine Manivet, oppure con pizzo e organza di set, maniche ad aletta, e gonna a più veli per Marchesa. Claire Pettibone invece predilige una linea ad A per un abito semplice e sofisticato. Pronovias reinterpreta la dolcevita in chiffon da legare sul retro con un fiocco

di Alice Pelati

ORO, ARGENTO E RAME I COLORI DEI MATRIMONI AUTUNNALI

MATRIMONIOD’AUTUNNO

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importante, mentre Theia decide di ricamarla interamente di cristalli. Sicuramente una parte fondamentale degli abiti da sposa di questa stagione sono i capospalla. Da cappotti ritagliati a giacche invernali da giubbotti da motociclista avorio come in Victoria Kyriakides, a giacchini retrò che ricordano primi anni ‘60 come quelli realizzati da Inbal Drora e Modern Trousseau. Le acconciature saranno abbastanza semplici: capelli sciolti leggermente mossi come suggerisce l’hairstylist Paul Labrecque che dice di asciugare i capelli con una spazzola termica, oppure chignon rigorosi magari decorati con cerchietti e decorazioni luccicanti.Si dà più importanza invece al make up, per cui si può optare per uno smoky eyes sulle tonalità bronze che risalta gli occhi, evidenziare le labbra con colori tenui. Riguardo alle decorazioni invece le parole d’ordine sono “eclettica eleganza”. I colori da utilizzare saranno oro, argento e soprattutto rame. Si ritornerà allo stile classico, quindi tavole formali, tessuti sontuosi e servizio con maggiordomo. Si opterà per una serata dorata con molti tocchi scintillanti, dalle damigelle ai centrotavola che saranno sostituiti con torri di champagne.

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MOODIl matrimonio dallo stile urbano

di Claudia Palombi

Dopo lo shabby chic, lo stile industriale, o urbano è quello più in voga da qualche anno per il giorno più importante per gli innamorati. Se il classico matrimonio romantico ed

elegante, in antiche dimore e maestosi saloni non fanno proprio per voi, allora la scelta giusta è un matrimonio dallo stile urbano. Non c’è nessuna regola scritta che affermi che i festeggiamenti debbano necessariamente essere svolti in un contesto agreste. Si dà il caso, infatti, che non tutti amino le location bucoliche che, spesso, per essere raggiunte, richiedono anche un piccolo viaggio che non tutti vogliono affrontare o far affrontare ai propri ospiti. Probabilmente, queste persone, sentono più nelle loro corde un matrimonio urban style, magari nella loro amata

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MOODIl matrimonio dallo stile urbano

di Claudia Palombi

Dopo lo shabby chic, lo stile industriale, o urbano è quello più in voga da qualche anno per il giorno più importante per gli innamorati. Se il classico matrimonio romantico ed

elegante, in antiche dimore e maestosi saloni non fanno proprio per voi, allora la scelta giusta è un matrimonio dallo stile urbano. Non c’è nessuna regola scritta che affermi che i festeggiamenti debbano necessariamente essere svolti in un contesto agreste. Si dà il caso, infatti, che non tutti amino le location bucoliche che, spesso, per essere raggiunte, richiedono anche un piccolo viaggio che non tutti vogliono affrontare o far affrontare ai propri ospiti. Probabilmente, queste persone, sentono più nelle loro corde un matrimonio urban style, magari nella loro amata

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città. A caratterizzare gli abiti della sposa urbana sono forme moderne, a volte asimmetriche, e colori non convenzionali. I lunghi strascichi sembrano essere stati dimenticati. A svettare tra le tendenze dell’autunno 2015 è l’abito corto. Quest’outfit conferisce, infatti, un’immagine fresca e giovanile, molto innovativa rispetto ai long

C87

dress principeschi o con strascico, dando un risultato notevolmente rock. Per la sua nuova collezione autunno 2015-2016, Vera Wang propone una linea di abiti da sposa che richiama le atmosfererock, con uno stile moderno e sbarazzino ma al tempo stesso ricco di ispirazioni romantiche, sempre care alle ragazze in procinto di sposarsi. Modernità applicata al classicismo: si può! Il tulle sembra farla da padrone in questa nuova stagione di bridal style, applicato alle gonne ampie e conferendo quel tocco disordinato in più al look della sposa. Strati di tulle trasparente si sovrappongono sulle gonne più ampie, mentre piccoli inserti in tessuto e ricami creano trame originali sui modelli scivolati, con un pizzico di stile retro, che spezza il candore dell’abito bianco creando giochi di chiaroscuri molto interessanti.Ma la vera novità è la location! Quando parliamo di matrimonio urbano, si intende una categoria di evento che vede come luogo eletto per i festeggiamenti un grande spazio aperto ricavato in un contesto di archeologia industriale. Il famoso loft, per intenderci, od open space: luoghi dal sapore spiccatamente contemporaneo e postindustriale. Un ruolo primario lo rivestono gli allestimenti. Un grande spazio come quello di un open space necessita, infatti, di essere in qualche modo “arredato” e reso più consono ad un matrimonio. Fondamentali, a questo proposito, sono gli allestimenti floreali che, grazie al sapiente mix di fiori e materiali metallici, diventano, a sorpresa, elementi decisamente moderni. Anche il catering, infine, deve essere un giusto

Il tulle sembra farla da padrone in questa nuova stagione di bridal style, applicato alle gonne ampie e conferendo quel tocco disordinato in più al look della sposa

compromesso tra il minimal ed il moderno: sushi, finger food a base di delizie della cucina internazionale, ricercate degustazioni e sapienti abbinamenti di vino. Pareti ed aree come delle tele bianche da “colorare” e rendere contemporanee. Scegliete spazi come loft o open space ed allestiteli con elementi di design che ricordano lo stile metropolitano giocando con i materiali mischiando il metallo con il legno e il vetro. Fondamentale è il ruolo delle luci. L’atmosfera può essere data con delle lettere dalle grandi dimensioni, o dei simboli che richiameranno

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città. A caratterizzare gli abiti della sposa urbana sono forme moderne, a volte asimmetriche, e colori non convenzionali. I lunghi strascichi sembrano essere stati dimenticati. A svettare tra le tendenze dell’autunno 2015 è l’abito corto. Quest’outfit conferisce, infatti, un’immagine fresca e giovanile, molto innovativa rispetto ai long

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dress principeschi o con strascico, dando un risultato notevolmente rock. Per la sua nuova collezione autunno 2015-2016, Vera Wang propone una linea di abiti da sposa che richiama le atmosfererock, con uno stile moderno e sbarazzino ma al tempo stesso ricco di ispirazioni romantiche, sempre care alle ragazze in procinto di sposarsi. Modernità applicata al classicismo: si può! Il tulle sembra farla da padrone in questa nuova stagione di bridal style, applicato alle gonne ampie e conferendo quel tocco disordinato in più al look della sposa. Strati di tulle trasparente si sovrappongono sulle gonne più ampie, mentre piccoli inserti in tessuto e ricami creano trame originali sui modelli scivolati, con un pizzico di stile retro, che spezza il candore dell’abito bianco creando giochi di chiaroscuri molto interessanti.Ma la vera novità è la location! Quando parliamo di matrimonio urbano, si intende una categoria di evento che vede come luogo eletto per i festeggiamenti un grande spazio aperto ricavato in un contesto di archeologia industriale. Il famoso loft, per intenderci, od open space: luoghi dal sapore spiccatamente contemporaneo e postindustriale. Un ruolo primario lo rivestono gli allestimenti. Un grande spazio come quello di un open space necessita, infatti, di essere in qualche modo “arredato” e reso più consono ad un matrimonio. Fondamentali, a questo proposito, sono gli allestimenti floreali che, grazie al sapiente mix di fiori e materiali metallici, diventano, a sorpresa, elementi decisamente moderni. Anche il catering, infine, deve essere un giusto

Il tulle sembra farla da padrone in questa nuova stagione di bridal style, applicato alle gonne ampie e conferendo quel tocco disordinato in più al look della sposa

compromesso tra il minimal ed il moderno: sushi, finger food a base di delizie della cucina internazionale, ricercate degustazioni e sapienti abbinamenti di vino. Pareti ed aree come delle tele bianche da “colorare” e rendere contemporanee. Scegliete spazi come loft o open space ed allestiteli con elementi di design che ricordano lo stile metropolitano giocando con i materiali mischiando il metallo con il legno e il vetro. Fondamentale è il ruolo delle luci. L’atmosfera può essere data con delle lettere dalle grandi dimensioni, o dei simboli che richiameranno

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lo stile urbano. Minimal è la parola d’ordine per un perfetto industrial wedding. Un’ottima idea per l’aperitivo di nozze è data dallo street food, prendendo a noleggio apecar, furgoncini, carretti a traino con o senza bicicletta, tutti con grande stile e spesso firmati dai più importanti nomi del design. Tutto però deve essere rigorosamente

minimale: cocktail in piedi, finger food dagli abbinamenti di gusto ricercati, pietanze a base di pesce o vegetariane accompagnate da ottimi vini selezionati. Musica jazz di sottofondo e angoli relax con grandi cuscini bianchi poggiati per terra sui quali far sedere gli invitati renderanno il giorno più bello davvero indimenticabile.

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lo stile urbano. Minimal è la parola d’ordine per un perfetto industrial wedding. Un’ottima idea per l’aperitivo di nozze è data dallo street food, prendendo a noleggio apecar, furgoncini, carretti a traino con o senza bicicletta, tutti con grande stile e spesso firmati dai più importanti nomi del design. Tutto però deve essere rigorosamente

minimale: cocktail in piedi, finger food dagli abbinamenti di gusto ricercati, pietanze a base di pesce o vegetariane accompagnate da ottimi vini selezionati. Musica jazz di sottofondo e angoli relax con grandi cuscini bianchi poggiati per terra sui quali far sedere gli invitati renderanno il giorno più bello davvero indimenticabile.

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CITTÀCHE VAI

CHE TROVIC91

Lo street food è l’arte di mangiare il cibo tipico di strada, attraverso le specialità locali di un determinato luogo. A tale proposito, conoscere un popolo significa necessariamente gustare le squisitezze del suo cibo di strada. Lo “street food” in questo

momento è tornato in auge grazie a programmi televisivi, manifestazioni e foodblogger che ne parlano e ne osannano la bontà. In effetti, tutti i cibi da strada sono buonissimi proprio per la loro semplicità e per il loro costo che è di solito irrisorio.

Già all’epoca dei Greci e dei Romani il cibo di strada era una vera e propria necessità, soprattutto tra i più poveri, poiché non avendo una cucina vera e propria a loro disposizione in casa, cucinavano sulla strada alimenti “poveri” come il pesce fritto. In molti dicono che lo street food sia “nato per sfamare, non per nutrire”, e le sue origini, in effetti, ci dicono proprio questo. Ai giorni nostri invece, lo street food è diventato sempre più noto anche tra gli chef più famosi, che nei loro ristoranti non perdono l’occasione di proporne una propria versione con costi non proprio “da strada”.Il termine “street food” si abbina benissimo al finger

di Claudia Palombi

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CITTÀCHE VAI

CHE TROVIC91

Lo street food è l’arte di mangiare il cibo tipico di strada, attraverso le specialità locali di un determinato luogo. A tale proposito, conoscere un popolo significa necessariamente gustare le squisitezze del suo cibo di strada. Lo “street food” in questo

momento è tornato in auge grazie a programmi televisivi, manifestazioni e foodblogger che ne parlano e ne osannano la bontà. In effetti, tutti i cibi da strada sono buonissimi proprio per la loro semplicità e per il loro costo che è di solito irrisorio.

Già all’epoca dei Greci e dei Romani il cibo di strada era una vera e propria necessità, soprattutto tra i più poveri, poiché non avendo una cucina vera e propria a loro disposizione in casa, cucinavano sulla strada alimenti “poveri” come il pesce fritto. In molti dicono che lo street food sia “nato per sfamare, non per nutrire”, e le sue origini, in effetti, ci dicono proprio questo. Ai giorni nostri invece, lo street food è diventato sempre più noto anche tra gli chef più famosi, che nei loro ristoranti non perdono l’occasione di proporne una propria versione con costi non proprio “da strada”.Il termine “street food” si abbina benissimo al finger

di Claudia Palombi

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food. Per finger food si intende quel cibo che si può mangiare con le dita (finger in inglese vuol dire appunto “dito”) e, infatti, quasi tutti gli street food si possono mangiare esclusivamente con l’uso delle dita e di nient’altro.Nel mondo ci sono un sacco di tipologie che ormai conosciamo tutti abbastanza bene: falafel, kebab, tacos, burritos, empanadas sono quelli tra i più famosi. In Italia possiamo trovare: arancinci, lampredotto, olive all’ascolana, pane e piadine e altri prodotti tipici di ogni regione. Generalmente le pietanze che si possono trovare sono legate a specialità locali o regionali,

Falafel, kebab, tacos, burritos, empanadas sono quelli tra i più famosi. In Italia possiamo trovare: arancinci, lampredotto, olive all’ascolana, pane e piadine e altri prodotti tipici di ogni regione.

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food. Per finger food si intende quel cibo che si può mangiare con le dita (finger in inglese vuol dire appunto “dito”) e, infatti, quasi tutti gli street food si possono mangiare esclusivamente con l’uso delle dita e di nient’altro.Nel mondo ci sono un sacco di tipologie che ormai conosciamo tutti abbastanza bene: falafel, kebab, tacos, burritos, empanadas sono quelli tra i più famosi. In Italia possiamo trovare: arancinci, lampredotto, olive all’ascolana, pane e piadine e altri prodotti tipici di ogni regione. Generalmente le pietanze che si possono trovare sono legate a specialità locali o regionali,

Falafel, kebab, tacos, burritos, empanadas sono quelli tra i più famosi. In Italia possiamo trovare: arancinci, lampredotto, olive all’ascolana, pane e piadine e altri prodotti tipici di ogni regione.

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tuttavia non è difficile imbattersi tra le vie delle nostre città in cibi tipici di etnie completamente differenti dalla nostra. Le parole d’ordine sono però tradizione e identità: il cibo, per far parte di questa categoria, deve provenire necessariamente dal territorio circostante. Data la crescente passione per questi piatti, negli ultimi anni si è assistito ad un incremento anche del numero di sagre e festival dedicati esclusivamente al cibo da strada in tutte le regioni italiane, prevalentemente in primavera e autunno, e persino i più grandi chef stanno cercando di avvicinarsi a questo mondo cimentandosi in azzardi culinari, anche di tanto in tanto bizzarri, per rimanere al passo con questa vera e propria moda.

Il nuovissimo format di cena spettacolo che animerà i sabato sera del Prince Club.Tutto pronto per il lancio del nuovo grande format del Prince Club . Novità assoluta in provincia è la proposta pensata dallo staff per divertire “gli amici clienti”

del sabato sera del Prince per una serata che si annuncia particolare e unica nel suo genere . “DI CHI 6 TALENTO TU?” il format partirà il prossimo 17 ottobre e consisterà in una “particolare” cena spettacolo dove, i stessi amici-clienti del locale, prenotandosi per un esibizione i giorni precedemti al sabato, proporranno all’interno della cena spettacolo il proprio repertorio e saranno i veri protagonisti assoluti di ogni sabato del Prince. “Se ti reputi un cantante, ballerino, attore, imitatore o pensi di saper fare qualcosa di veramente eclatante e spettacolare, è il momento di farti vedere ed esibirti”. Durante la serata sarà proprio il pubblico a valutare e giudicare i vincitori della serata attraverso i loro applausi. Una lunga sequenza di esibizioni all’insegna del sano divertimento saranno le protagoniste di ogni sabato, e il segreto per i concorrenti è di non presentarsi da soli, più persone “l’artista” avrà con sé e maggiori saranno gli applausi che riceverà. Ad ogni partecipante che si esibirà SUL PALCO DEL PRINCE la cena è offerta dallo staff del locale! Per il vincitore di ogni serata inoltre un fantastico premio. Con questo evento si crea l’occasione di esibirsi, di mettere in mostra il proprio talento e le proprie abilità. Ma l’opportunità, nonché l’obiettivo, è quello di offrire, a coloro che si dilettano, di salire sul palco, ad avere un pubblico e mettersi in gioco. L’iscrizione per ogni concorrente è totalmente gratuita : basta prenotarsi per l’esibizione contattando lo staff al 338.7185790 o allo 0775.222459.La cena per gli spettatori, quindi i non concorrenti, è di 25 euro e comprende tre portate con vino incluso. Un ottimo modo per trascorrere una serata con una “cena al di fuori dai classici schemi” dove il divertimento è assicurato.L’intero evento sarà presentato da “I Disorientati” ed a conclusione della cena spettacolo, dalle 00:00 in poi la serata sarà animata dal Dj set Christian Vona Dj.

DI CHI 6TALENTO TU?

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tuttavia non è difficile imbattersi tra le vie delle nostre città in cibi tipici di etnie completamente differenti dalla nostra. Le parole d’ordine sono però tradizione e identità: il cibo, per far parte di questa categoria, deve provenire necessariamente dal territorio circostante. Data la crescente passione per questi piatti, negli ultimi anni si è assistito ad un incremento anche del numero di sagre e festival dedicati esclusivamente al cibo da strada in tutte le regioni italiane, prevalentemente in primavera e autunno, e persino i più grandi chef stanno cercando di avvicinarsi a questo mondo cimentandosi in azzardi culinari, anche di tanto in tanto bizzarri, per rimanere al passo con questa vera e propria moda.

Il nuovissimo format di cena spettacolo che animerà i sabato sera del Prince Club.Tutto pronto per il lancio del nuovo grande format del Prince Club . Novità assoluta in provincia è la proposta pensata dallo staff per divertire “gli amici clienti”

del sabato sera del Prince per una serata che si annuncia particolare e unica nel suo genere . “DI CHI 6 TALENTO TU?” il format partirà il prossimo 17 ottobre e consisterà in una “particolare” cena spettacolo dove, i stessi amici-clienti del locale, prenotandosi per un esibizione i giorni precedemti al sabato, proporranno all’interno della cena spettacolo il proprio repertorio e saranno i veri protagonisti assoluti di ogni sabato del Prince. “Se ti reputi un cantante, ballerino, attore, imitatore o pensi di saper fare qualcosa di veramente eclatante e spettacolare, è il momento di farti vedere ed esibirti”. Durante la serata sarà proprio il pubblico a valutare e giudicare i vincitori della serata attraverso i loro applausi. Una lunga sequenza di esibizioni all’insegna del sano divertimento saranno le protagoniste di ogni sabato, e il segreto per i concorrenti è di non presentarsi da soli, più persone “l’artista” avrà con sé e maggiori saranno gli applausi che riceverà. Ad ogni partecipante che si esibirà SUL PALCO DEL PRINCE la cena è offerta dallo staff del locale! Per il vincitore di ogni serata inoltre un fantastico premio. Con questo evento si crea l’occasione di esibirsi, di mettere in mostra il proprio talento e le proprie abilità. Ma l’opportunità, nonché l’obiettivo, è quello di offrire, a coloro che si dilettano, di salire sul palco, ad avere un pubblico e mettersi in gioco. L’iscrizione per ogni concorrente è totalmente gratuita : basta prenotarsi per l’esibizione contattando lo staff al 338.7185790 o allo 0775.222459.La cena per gli spettatori, quindi i non concorrenti, è di 25 euro e comprende tre portate con vino incluso. Un ottimo modo per trascorrere una serata con una “cena al di fuori dai classici schemi” dove il divertimento è assicurato.L’intero evento sarà presentato da “I Disorientati” ed a conclusione della cena spettacolo, dalle 00:00 in poi la serata sarà animata dal Dj set Christian Vona Dj.

DI CHI 6TALENTO TU?

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Domenica 13 Settembre presso la concessionaria XCLASS LAND ROVER di Frosinone, si è tenuto il primo Raduno Monomarca della casa costruttrice Inglese. Più di 50 le vetture protagoniste

di questa passerella fuoristradistica che ha toccato diverse località della provincia di Frosinone, dall’intramontabile icona del 4x4 Defender alle ultime arrivate in casa Land Rover come Evoque e Discovery Sport. Con il prezioso supporto logistico dell’Associazione “Topini Randagi”, è stato fornito il roadbook a tutti i partecipanti per partire poi alla volta dei 70 km offroad. Frosinone, Ceccano, Amaseno, Pisterzo e Castro Dei Volsci tra i comuni che hanno avuto la fortuna di vedere sfilare l’intera gamma Land Rover.Grande entusiasmo tra i partecipanti, che hanno potuto testare le loro vetture sulle diverse superfici e sollecitarle a situazioni insolite rispetto al solito traffico cittadino. Numerose erano infatti le varianti “4x4 hard”che hanno messo alla prova anche il più esperto dei fuori stradisti regalando momenti di pura emozione sia ai partecipanti che ai spettatori. La nostra scelta si è orientata su percorsi turistici senza tralasciare tratti molto tecnici che ci ha permesso di attraversare luoghi incantevoli tra boschi e panorami dei Monti Lepini. L’assenza delle piogge nei giorni precedenti ha reso perfetto il terreno, che in caso contrario, sarebbe stato veramente impegnativo da affrontare….anche se non potevano mancare guadi e fango!!!

Primo RadunoXCLASSLAND ROVER

Grande entusiasmo tra i partecipanti, che hanno potuto testare le loro vetture sulle diverse superfici

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L’intera gamma Land Rover ha tirato fuori tutto il suo DNA dell’avventura grazie alla loro altezza dal suolo, sospensioni con forte escursione e la capacità di superare guadi fino ad 1 mt. Test pienamente superati anche per Evoque e Discovery Sport grazie alla trazione 4x4 ed al cambio con una prima molto “corta” che agevolava la marcia sulle forti pendenze. Basta poi selezionare dalla plancia (anche in movimento) la posizione più adatta del sistema Terrain Response (asfalto, ghiaia/neve, fango o sabbia) perché l’elettronica provveda a trasferire la potenza del motore dove è presente la migliore aderenza, consentendo (o bloccando sul nascere, in base a quel che più conviene) lo slittamento delle ruote. Al termine del percorso la concessionaria XCLASS LAND ROVER di Frosinone è stata lieta di omaggiare tutti gli inviati di un pranzo a base di piatti e prodotti tipici della Ciociaria.Arrivederci al prossimo anno!

X-Class srlConcessionaria Land RoverFrosinoneSS 156 Monti Lepini km 6+600presso Gruppo Go! AutomobiliTel 0775/1886433Mail [email protected]

Web: www.gruppogo.itFacebook: X-Class Land RoverTwitter: @LandRoverItaliaInstagram:@LandRoverItaliahttp://insta gram.com/LandRoverItaliaYoutube: www.youtube.com/landroveritalyLinkedin: Jaguar Land Rover Italia

La donna, la taverna, il dado. Questo è il titolo del primo lavoro discografico - presentato ufficialmente il 9 ottobre, presso l’Affekt Club di Frosinone di Quelli di Anarres. La band rock ‘n’ folk frusinate, a sette anni dalla sua formazione decide di racchiudere in un disco il proprio percorso musicale. E lo fa nel migliore dei modi; diversi sono infatti gli artisti del panorama combat-folk/rock nazionale, e non solo, che hanno voluto dare un contributo a questo esordio discografico. Per citarne alcuni: The Gang, Enrico Capuano, Ned Ludd e, Massimo Ghiacci dei Modena City Ramblers e, fra tutti, Elisabeth Cutler, rinomata folk singer internazionale. La donna, la taverna, il dado vede cimentarsi gli strumentisti di Quelli di Anarres nei loro consueti ruoli, ovvero Gianluca ‘Wood’ Pucci alla voce, chitarra acustica ed armonica, Adamo Fratarcangeli al violino, viola, piano, ogano, tastiere e cori, Laura Piacitelli al basso ed ai cori, Francesco ‘Lillo’ D’aversa alle chitarre ed ai cori, Matteo Mattoni all’organetto, Giovanni Colasanti alla batteria e percussioni. Una moltitudine di strumenti quindi, per quasi una dozzina di canzoni inedite che spaziano dal rock più schietto e graffiante al folk irlandese, dal rock ‘n’ roll delle origini alle sonorità rurali tipiche del centro Italia, sino a cimentarsi, i nostri, in suoni e melodie tipici dello ska/reggae, del sud America e dell’alternative country del basso U.S.A.

Il primo lavoro discograficodi Quelli di Anarres

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Domenica 13 Settembre presso la concessionaria XCLASS LAND ROVER di Frosinone, si è tenuto il primo Raduno Monomarca della casa costruttrice Inglese. Più di 50 le vetture protagoniste

di questa passerella fuoristradistica che ha toccato diverse località della provincia di Frosinone, dall’intramontabile icona del 4x4 Defender alle ultime arrivate in casa Land Rover come Evoque e Discovery Sport. Con il prezioso supporto logistico dell’Associazione “Topini Randagi”, è stato fornito il roadbook a tutti i partecipanti per partire poi alla volta dei 70 km offroad. Frosinone, Ceccano, Amaseno, Pisterzo e Castro Dei Volsci tra i comuni che hanno avuto la fortuna di vedere sfilare l’intera gamma Land Rover.Grande entusiasmo tra i partecipanti, che hanno potuto testare le loro vetture sulle diverse superfici e sollecitarle a situazioni insolite rispetto al solito traffico cittadino. Numerose erano infatti le varianti “4x4 hard”che hanno messo alla prova anche il più esperto dei fuori stradisti regalando momenti di pura emozione sia ai partecipanti che ai spettatori. La nostra scelta si è orientata su percorsi turistici senza tralasciare tratti molto tecnici che ci ha permesso di attraversare luoghi incantevoli tra boschi e panorami dei Monti Lepini. L’assenza delle piogge nei giorni precedenti ha reso perfetto il terreno, che in caso contrario, sarebbe stato veramente impegnativo da affrontare….anche se non potevano mancare guadi e fango!!!

Primo RadunoXCLASSLAND ROVER

Grande entusiasmo tra i partecipanti, che hanno potuto testare le loro vetture sulle diverse superfici

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L’intera gamma Land Rover ha tirato fuori tutto il suo DNA dell’avventura grazie alla loro altezza dal suolo, sospensioni con forte escursione e la capacità di superare guadi fino ad 1 mt. Test pienamente superati anche per Evoque e Discovery Sport grazie alla trazione 4x4 ed al cambio con una prima molto “corta” che agevolava la marcia sulle forti pendenze. Basta poi selezionare dalla plancia (anche in movimento) la posizione più adatta del sistema Terrain Response (asfalto, ghiaia/neve, fango o sabbia) perché l’elettronica provveda a trasferire la potenza del motore dove è presente la migliore aderenza, consentendo (o bloccando sul nascere, in base a quel che più conviene) lo slittamento delle ruote. Al termine del percorso la concessionaria XCLASS LAND ROVER di Frosinone è stata lieta di omaggiare tutti gli inviati di un pranzo a base di piatti e prodotti tipici della Ciociaria.Arrivederci al prossimo anno!

X-Class srlConcessionaria Land RoverFrosinoneSS 156 Monti Lepini km 6+600presso Gruppo Go! AutomobiliTel 0775/1886433Mail [email protected]

Web: www.gruppogo.itFacebook: X-Class Land RoverTwitter: @LandRoverItaliaInstagram:@LandRoverItaliahttp://insta gram.com/LandRoverItaliaYoutube: www.youtube.com/landroveritalyLinkedin: Jaguar Land Rover Italia

La donna, la taverna, il dado. Questo è il titolo del primo lavoro discografico - presentato ufficialmente il 9 ottobre, presso l’Affekt Club di Frosinone di Quelli di Anarres. La band rock ‘n’ folk frusinate, a sette anni dalla sua formazione decide di racchiudere in un disco il proprio percorso musicale. E lo fa nel migliore dei modi; diversi sono infatti gli artisti del panorama combat-folk/rock nazionale, e non solo, che hanno voluto dare un contributo a questo esordio discografico. Per citarne alcuni: The Gang, Enrico Capuano, Ned Ludd e, Massimo Ghiacci dei Modena City Ramblers e, fra tutti, Elisabeth Cutler, rinomata folk singer internazionale. La donna, la taverna, il dado vede cimentarsi gli strumentisti di Quelli di Anarres nei loro consueti ruoli, ovvero Gianluca ‘Wood’ Pucci alla voce, chitarra acustica ed armonica, Adamo Fratarcangeli al violino, viola, piano, ogano, tastiere e cori, Laura Piacitelli al basso ed ai cori, Francesco ‘Lillo’ D’aversa alle chitarre ed ai cori, Matteo Mattoni all’organetto, Giovanni Colasanti alla batteria e percussioni. Una moltitudine di strumenti quindi, per quasi una dozzina di canzoni inedite che spaziano dal rock più schietto e graffiante al folk irlandese, dal rock ‘n’ roll delle origini alle sonorità rurali tipiche del centro Italia, sino a cimentarsi, i nostri, in suoni e melodie tipici dello ska/reggae, del sud America e dell’alternative country del basso U.S.A.

Il primo lavoro discograficodi Quelli di Anarres

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