che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di ... · dolore Evitare farmaci a ......

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Il sottoscritto ……………Stefania Francioni…………….. ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario

Transcript of che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di ... · dolore Evitare farmaci a ......

Il sottoscritto ……………Stefania Francioni……………..ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,

dichiara

che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario

Cosa fare quando il paziente è

in preda al delirium? Solo i

farmaci sono di aiuto?

Stefania Francioni

USL 8 Arezzo

U.O. Geriatria

Cosa sappiamo noi sul Delirium?

1/3 dei casi di Delirium potrebbe essere

prevenuto

Il Delirium può

essere considerato

come una “finestra”

che permette di

esaminare la qualità

di cura erogata dal

sistema sanitario ai

pazienti

INDICATORE DI QUALITA’ DI

CURA E SICUREZZA

più alta è l’incidenza di delirio

peggiore è la qualità di cura erogata

Delirium? What can I do?!

Essere consapevoli che i soggetti ricoverati in ospedale

o nelle lungodegenze possono essere a rischio di

Delirium

Strategie assistenziali

multidisciplinari

Anticipare/trattare il dolore

Evitare farmaci a rischio

Correggere deficit sensoriali

Utilizzare tecniche ROT

Mobilizzazione precoce, terapia occupazionale

Stabilità funzioni fisiologiche

Ambiente illuminazione

riposo notturno rumori

Comunicazione terapeutica

supporto emotivo

Strategie comportamentali

sicurezza riduzione contenzione

Inouye SK, Bogardus ST, Charpentier PA, Leo-Summers L, Acampora D, Holford TR, Cooney LM. A multicomponent intervention to prevent delirium in hospitalized older patients. N Engl J Med 1999; 340: 669-676.

• Paziente ortopedico

(frattura anca)

• Paziente chirurgico

(chirurgia vascolare)

• Paziente terapia

intensiva

VALUTAZIONE

MONITORAGGIO

DIAGNOSI

NON

FARMACOLOGICAFARMACOLOGICA

DECISIONETERAPEUTICA

Valutazione punteggio RASS

• Osserva il paziente

• Paziente sveglio e tranquillo, irrequieto, agitato,

molto agitato o combattivo

• Se non è sveglio, chiama il paziente per nome e chiedigli di aprire gli occhi e di guardare il suo interlocutore:

SOPOROSO: paziente risvegliabile, mantiene aperti gli occhi e il contatto visivo

LIEVEMENTE SEDATO: paziente risvegliabile, apre gli occhi e riesce ad instaurare un contatto visivo, ma non riesce a mantenerlo per più di 10 secondi

MODERATAMENTE SEDATO: paziente che si muove o apre gli occhi in risposta allo stimolo verbale, ma non riesce ad instaurare un contatto visivo

• Quando non si ottiene una risposta alla

stimolazione verbale, stimolare fisicamente il

paziente scuotendogli la spalla o premendo sullo

sterno:

SEDAZIONE PROFONDA: il paziente presenta alcuni movimenti alla stimolazione fisica

NON RISVEGLIABILE: il paziente non presenta alcuna risposta alla stimolazione dolorosa

Tratto da: Sessler CN, et al. The Richmond Agitation-Sedation Scale validity and reliability in adult Intensive Care Unit Patients.

Trattamento non farmacologico

V vascular

I infection

N nutrition

D drugs

I injury

C cardiac

A autoimmune

T tumors

E endocrine

D drugs

E emotional

L low oxigene

I infection

R retention

I ictal

U undernutrition/ underhidration

M metabolic

S subdural/sleep deprivation

PLST

Flaherty, 2004

PLSTProgressively Lowered Stress Threshold

• Il PLST può fornire un quadro di riferimento per

capire e ridurre i comportamenti anomali

associati alla malattia di Alzheimer e alla

demenza.

• Secondo il PLST le persone con demenza hanno

difficoltà di recezione, elaborazione e risposta a

stimoli (interni ed esterni), diretta conseguenza

del progressivo deterioramento cognitivo e

funzionale.

Stress-induttori interni

• Dolore non gestito o disagio

• Stanchezza

• Fame

• Insoddisfazione della qualità di vita (amore,

successo, amicizia, intimità)

• Compromessa abilità a comunicare ed esprimere

bisogni

• Sentimenti negativi (sentirsi un fallimento,

indesiderati, solitudine, paura)

Stress-induttori esterni

• Distrazioni ambientali

• Sovraccarico di rumore

• Caregiver impaziente

• Caregiver “diverso”

Connessione tra ambiente esterno e sensazioni interne

Giornata tipica in cui diversi induttori di stress si

accumulano

• Notte insonne

• ADL frettolose (“solo pulizia del paziente”)

• Provare imbarazzo durante le ADL

• Stare seduti più di 1 ora in attesa di un pasto

• Stare seduta in una sala da pranzo grande,

rumorosa ed affollata

• Difficoltà ad alimentarsi da solo (perdita

autonomia)

Giornata tipica in cui diversi induttori di stress si

accumulano

• Urinare e defecare nel pannolone ed aspettare

per essere cambiati

• Vagare da solo per i corridoi e lasciare che siano

soli

• Sentire dolore e non essere in grado di

comunicarlo

• Non essere impegnati socialmente (perdita

autostima)

Metodi proattivi per ridurre i fattori di

stress• Parlare con il paziente, renderlo

partecipe delle attività e farlo sentire

importante, ogni giorno

• Curare il benessere fisico ed

emotivo

• Gestione proattiva del dolore (bagni,

massaggi, movimento)

• Ridurre al minimo il sovraccarico

sensoriale

• Pianificare il riposo diurno

• Creare piccoli spazi di ristorazione in

cui rumore e distrazioni sono ridotti

al minimo

Metodi proattivi per ridurre i fattori di

stress

• Utilizzare caregiver che hanno costruito rapporti

di fiducia e sicurezza con il paziente e sostenere

il concetto di “non-rotazione” del caregiver

• Assicurarsi che il bagno sia caldo ed invitante

• Monitoraggio intestinale e urinario

• Formare tutto il personale nella cura del paziente

con demenza (COMMUNICATION SKILLS)

Il PLST ci aiuta ad identificare il comportamento

“potenziale” innescato da induttori di stress interni

ed esterni e pianificare strategie opportune.

Se siamo in grado di ridurre lo stress in modo

proattivo, siamo in grado di ridurre notevolmente il

comportamento negativo, gli oneri sul caregiver ed

aumentare la qualità della vita e la sicurezza del

paziente.

Hall, G., Buckwalter K. (1987), Progressively lowered stress threshold: A conceptual model of care of adults with Alzheimer’s disease. Archives of Psychiatric Nursing

• Tutte le evidenze suggeriscono che è più facileprevenire il delirium che trattarlo

• La prevenzione del delirium è più facile in ambientidi cura intensivi (“DELIRIUM ORIENTED”)

From: Delirium in the Elderly: Bree Johnston MD MPH, UCSF. Primary Care Geriatric Lectures, University of California.

Grazie per il vostro supporto