Che fa il nesci eccellenza? Storia recente, scelte ... · un trasmissione televisiva. “Se si...

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n.3 Anno II [email protected] n. 9 Settembre 2013 Arte della visione Ricominciamo dallo spettatore L’ “arte della visione” deve essere esercitata da un pubblico paziente che intenda partecipare, attento alla proiezione, in modo totale e incondizionato, senza una continua neces- sità di masticare, commentare, disturbare Cosa fa il pubblico che non ci piace - Entra a film iniziato dopo un pomeriggio di shopping con le borse di plastica che fanno un rumore infernale; - Comincia una discussione animata prima che comincia il film e non la smette neanche a film iniziato; - Se ne va prima che calino i titoli di coda e alzandosi non ti permette, neanche a te, di vederli; - Arriva dopo che sono passati i titoli di testa; - Arriva dopo e ti fa “scalare” un posto; - Enumera, ad alta voce, tutti i film in cui ha visto quell’attore/attrice; - Si sente molto esperto e fa commenti ad alta voce; segue a pag. 12 A proposito dell’ennesimo taglio alle Associazioni Nazionali di Cultura Cinematografica Che fa il nesci eccellenza? Storia recente, scelte ministeriali e sorriso ironico dell’ope- ratore culturale Scrivo questa rifles- sione sollecitato dall’amico Angelo Tantaro e a pochi giorni dalla pubbli- cazione della deter- minazione del Mi- nistero che ha decretato l’ennesi- mo taglio alle Asso- ciazioni Nazionali di Cultura Cinema- tografica. Non nascondo lo stupore di questo ulteriore ridimensionamento al contributo annuale, sia per le modalità con le quali è stato effettuato (il 15% rispetto a quello dello scorso anno che si aggiungeva al vistoso taglio opera- to nel 2011 pari al 30%), sia per le dichiarazioni che il Presidente del Consiglio aveva rilasciato a pochi giorni dal suo insediamento durante un trasmissione televisiva. “Se si tagliano fon- di alla cultura me ne vado!”; questo, in sintesi, quanto a suo tempo affermato. Articolerò questo mio intervento in tre riflessioni; la pri- ma intende raccontare un po’ di storia recente sui contatti avuti con i funzionari del Capo di Gabinetto del Ministro; la seconda intende offrire una breve lettura sulle scelte operate per l’anno 2013 e la terza, con un po’ di azzar- data ironia, conclude il pezzo. Per la scrittura ho anche ripreso alcuni appunti e osservazio- ni prodotti nel tempo da Pia Soncini, Carlo Tagliabue e da Marco Asunis. La storia recente Voglio ricordare che non è mancata da parte delle Associazioni, l’attenzione per far cono- scere il nostro lavoro al Ministero (i dirigenti segue a pag. 2 Silvio B. visto da Pierfrancesco Uva Candido Coppetelli Prese le decisioni ministeriali per contribu- ti e riconoscimenti a festival, Associazioni Nazionali e di categoria Associazioni Nazio- nali di Cultura Cine- matografica: l’enne- simo taglio Uno sguardo tecnico agli ar- ticoli di legge e ai contributi stanziati alla Promozione Cinema 2013 Nonostante gli appel- li, gli incontri, le ri- chieste di valutazione di merito, le afferma- zioni del presidente del consiglio, le pro- teste degli autori e di tutte le associazioni di categoria, i tagli al Fus, e alla promozio- ne cinema, sono stati mantenuti. E le Associazioni Nazionali di cul- tura cinematografica, con il loro “patrimonio” di associazioni di base, radicate su tutto il ter- ritorio italiano, sono quelle che hanno subito il taglio percentuale più alto di tutto il settore. Da un’analisi di raffronto sui contributi stan- ziati dalla Direzione Generale Cinema nel 2012 e 2013 risulta infatti che le 9 Associazioni Nazionali di Cultura cinematografica, ricono- sciute per legge (art. 18 Dlgs 28/2004), presen- ti capillarmente con circa 1.000 strutture as- sociative in tutta Italia ed operanti, continuativamente, tutto l’anno, abbiano, per l’ennesima volta, pagato il prezzo più alto di tutti i soggetti presenti nella promozione, non potendoselo permettere, peraltro. Un taglio secco di 100 mila euro, ripartito nella medesi- ma percentuale, il 14,29%, su ciascuna Associa- zione. Mentre l’intera promozione, in Italia e all’estero (art. 19) ha subito un taglio del 2,69% che, globalmente, ammonta a 176 mila euro. E’ necessario, però, precisare, che i soggetti fi- nanziati direttamente sull’art. 19 della legge non sono di certo solo 9 e il budget cumulati- vo, lungi dall’essere quello, onestamente risi- bile, dei 600 mila euro delle 9 Associazioni Na- zionali, ammonta, nel complesso, per il 2013, a 6 milioni 361 mila euro. Di cui 5 milioni 861 mi- la per la promozione cinema in Italia e 500 mi- la euro per la promozione cinema all’estero. segue a pag. 4 Angelo Tantaro Pia Soncini

Transcript of Che fa il nesci eccellenza? Storia recente, scelte ... · un trasmissione televisiva. “Se si...

n3

Anno II

diaridicineclubgmailcom

n 9 Settembre 2013

Arte della visione

Ricominciamo dallo spettatore

Lrsquo ldquoarte della visionerdquo deve essere esercitata da un pubblico

paziente che intenda partecipare attento alla proiezione

in modo totale e incondizionato senza una continua neces-

sitagrave di masticare commentare disturbare

Cosa fa il pubblico che non ci piace- Entra a film iniziato dopo un pomeriggio di shopping con le borse di plastica che fanno un rumore infernale- Comincia una discussione animata prima che comincia il film e non la smette neanche a film iniziato- Se ne va prima che calino i titoli di coda e alzandosi non ti permette neanche a te di vederli- Arriva dopo che sono passati i titoli di testa- Arriva dopo e ti fa ldquoscalarerdquo un posto- Enumera ad alta voce tutti i film in cui ha visto quellrsquoattoreattrice- Si sente molto esperto e fa commenti ad alta voce

segue a pag 12

A proposito dellrsquoennesimo taglio alle Associazioni Nazionali di Cultura Cinematografica

Che fa il nesci eccellenza

Storia recente scelte ministeriali e sorriso ironico dellrsquoope-

ratore culturale

Scrivo questa rifles-sione sollecitato dallrsquoamico Angelo Tantaro e a pochi giorni dalla pubbli-cazione della deter-minazione del Mi-nistero che ha decretato lrsquoennesi-mo taglio alle Asso-ciazioni Nazionali di Cultura Cinema-

tografica Non nascondo lo stupore di questo ulteriore ridimensionamento al contributo annuale sia per le modalitagrave con le quali egrave stato effettuato (il 15 rispetto a quello dello scorso anno che si aggiungeva al vistoso taglio opera-to nel 2011 pari al 30) sia per le dichiarazioni che il Presidente del Consiglio aveva rilasciato a pochi giorni dal suo insediamento durante un trasmissione televisiva ldquoSe si tagliano fon-di alla cultura me ne vadordquo questo in sintesi quanto a suo tempo affermato Articolerograve questo mio intervento in tre riflessioni la pri-ma intende raccontare un porsquo di storia recente sui contatti avuti con i funzionari del Capo di Gabinetto del Ministro la seconda intende offrire una breve lettura sulle scelte operate

per lrsquoanno 2013 e la terza con un porsquo di azzar-data ironia conclude il pezzo Per la scrittura ho anche ripreso alcuni appunti e osservazio-ni prodotti nel tempo da Pia Soncini Carlo Tagliabue e da Marco AsunisLa storia recenteVoglio ricordare che non egrave mancata da parte delle Associazioni lrsquoattenzione per far cono-scere il nostro lavoro al Ministero (i dirigenti

segue a pag 2

Silvio B visto da Pierfrancesco Uva

Candido Coppetelli

Prese le decisioni ministeriali per contribu-

ti e riconoscimenti a festival Associazioni

Nazionali e di categoria

Associazioni Nazio-

nali di Cultura Cine-

matografica lrsquoenne-

simo taglio

Uno sguardo tecnico agli ar-

ticoli di legge e ai contributi

stanziati alla Promozione

Cinema 2013

Nonostante gli appel-li gli incontri le ri-chieste di valutazione di merito le afferma-zioni del presidente del consiglio le pro-teste degli autori e di tutte le associazioni di categoria i tagli al Fus e alla promozio-ne cinema sono stati

mantenuti E le Associazioni Nazionali di cul-tura cinematografica con il loro ldquopatrimoniordquo di associazioni di base radicate su tutto il ter-ritorio italiano sono quelle che hanno subito il taglio percentuale piugrave alto di tutto il settore Da unrsquoanalisi di raffronto sui contributi stan-ziati dalla Direzione Generale Cinema nel 2012 e 2013 risulta infatti che le 9 Associazioni Nazionali di Cultura cinematografica ricono-sciute per legge (art 18 Dlgs 282004) presen-ti capillarmente con circa 1000 strutture as-sociative in tutta Italia ed operanti continuativamente tutto lrsquoanno abbiano per lrsquoennesima volta pagato il prezzo piugrave alto di tutti i soggetti presenti nella promozione non potendoselo permettere peraltro Un taglio secco di 100 mila euro ripartito nella medesi-ma percentuale il 1429 su ciascuna Associa-zione Mentre lrsquointera promozione in Italia e allrsquoestero (art 19) ha subito un taglio del 269 che globalmente ammonta a 176 mila euro Ersquo necessario perograve precisare che i soggetti fi-nanziati direttamente sullrsquoart 19 della legge non sono di certo solo 9 e il budget cumulati-vo lungi dallrsquoessere quello onestamente risi-bile dei 600 mila euro delle 9 Associazioni Na-zionali ammonta nel complesso per il 2013 a 6 milioni 361 mila euro Di cui 5 milioni 861 mi-la per la promozione cinema in Italia e 500 mi-la euro per la promozione cinema allrsquoestero

segue a pag 4Angelo Tantaro

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segue da pag 1peraltro dovrebbero esserne testimoni ma su questo dovremmo aprire un capitolo a parte) coscienti che ad ogni cambio di Ministro oc-corre ldquoricordarerdquo quanto proponiamo ed of-friamo per trecentosessantacinque giorni lrsquoanno Andiamo comunque per ordine Con lrsquoapprossimarsi della scadenza della riunione della Commissione preposta (ci hanno detto andata deserta piugrave volte durante lrsquoanno) con gli amici presidenti delle altre Associazioni mi ero premunito di favorire un incontro tra il Coordinamento delle Associazioni e il Capo di Gabinetto del Ministro per illustrare le linee e le attivitagrave di promozione realizzate nellrsquoanno Dopo circa un mese (sic) di contatti telefonici intercorsi con lo staff del Capo di Gabinetto fi-nalmente il 30 luglio ricevo una chiamata dal Ministero per un incontro fissato per il giorno dopo alle 1530 Allerto tutti i presidenti nazio-nali e riusciamo a metter su una delegazione formata oltre che dal sottoscritto da France-sco Giraldo Segretario dellrsquoANCCI Greta Bar-bolini Presidente ARCI ndash UCCA Dino Chiriat-ti della FIC Amedeo Mecchi per la FICC e Daniele Clementi Segretario della UICC Il se-gretario del Capo di Gabinetto aveva preven-tivamente stampato e fatto una ricerca sui no-stri siti e dichiarograve in quella sede di essere rimasto favorevolmente colpito dallrsquoampio la-voro professionale e di produzione culturale realizzato dalle nostre associazioni Insom-ma le cose che condividiamo nei nostri in-contri sono state ribadite da tutti noi con puntuale attenzione dalla necessitagrave del ripri-stino del contributo almeno ai livelli del 2010 (In particolare partendo dalla nota di Pia Son-cini giagrave pubblicata su Diari dei Cineclub che avevo inviato preventivamente e che illustra lo stato della precarietagrave dei lavoratori impe-gnati nelle associazioni) al lavoro dei circoli per la promozione del cinema italiano e di qualitagrave nei piccoli centri dove ormai da de-cenni non esiste piugrave una sala cinematografi-ca dallrsquoattivitagrave educativa realizzata attraverso il cinema e lrsquoaudiovisivo in ambito scolastico allrsquointensa attivitagrave pubblicistica ed editoriale che testimonia come le Associazioni siano gli editori della quasi totalitagrave delle riviste di cine-ma presenti in Italia allrsquoinsostituibile ruolo che hanno avuto le associazioni alla forma-zione di operatori culturali e professionisti del settore (abbiamo citato Barbera attuale direttore della Mostra di Venezia docenti universitari registi e giornalisti) che hanno iniziato la loro professione proprio allrsquointerno dei circoli del cinema Ed ancora le esperien-ze di promozione del cinema di qualitagrave e del Documentario noncheacute il recente accordo con il LUCE e le strategie volte a raccogliere la sfi-da del digitale sono state le indicazioni che hanno coronato gli interventi Al termine dellrsquoincontro citando don Milani avevo di-chiarato che ldquonon si puograve continuare a fare parti uguali tra disegualirdquo e che le valutazioni del la-voro culturale promosso con le risorse pub-bliche non possono cedere alla tentazione di realizzare in alcuni casi ldquoeventi delle vanitagraverdquo a scapito dellrsquoonesto e continuo lavoro che

affonda le sue radici nello storico volontariato culturale che caratterizza da oltre sessantrsquoan-ni il lavoro culturale delle nostre Associazio-ni Alla presentazione sembrava fosse stato dato il giusto ascolto tanto che la stessa sera venivo raggiunto da una mail nella quale il se-gretario dichiarava lrsquointeressamento del Capo di Gabinetto alle nostre problematiche Oltre a que-sto incontro crsquoera stata anche una sollecita-zione avanzata dalla FICC al Capo dello Stato che aveva prontamente risposto con una nota che avrebbe provveduto ad inoltrare al Mini-stro le sollecitazioni inviate delle Associazioni Nazionali hellip Le scelte di ripartizioneMa questo ldquointeressamentordquo ha prodotto il nulla anzi paradossalmente le Associazioni hanno subito un taglio lineare pari al 15 che raffrontato al 2010 ammonta al 40 I pro-gressivi e costanti tagli intervenuti negli anni hanno fortemente limitato e forzatamente ri-dotto il nostro impegno Di fatto il finanzia-mento globale per noi previsto nel 2011 egrave lo stesso in termini assoluti di quello degli inizi degli anni Ottanta Con i tagli operati questrsquoanno forse si arriva agli anni rsquo70 ma i costi di gestione del puro esistente di oggi

non sono certamente gli stessi Se si aggiun-gono poi anche ritardi nellrsquoerogazione del contributo annuale il quadro della nostra condizione economica risulta desolante con la conseguenza di dover tagliare in maniera drastica ogni collaborazione e di non poter piugrave svolgere con regolaritagrave il normale lavoro di segreteria e di coordinamento dellrsquoattivitagrave dei circoli Ci rendiamo conto dellrsquoattuale con-tingenza economica la quale ha prodotto un ridimensionamento dellrsquoimpegno dello Stato per quanto riguarda i finanziamenti pubblici Tuttavia se il FUS egrave stato reintegrato piugrave o meno ai livelli del 2010 percheacute le Associazioni Nazionali di Cultura Cinematografica hanno subigraveto un taglio indiscriminato del 40 per cento Ammesso che il reintegro del FUS fos-se preventivamente giagrave destinato a un settore specifico percheacute guardando al dettaglio dei finanziamenti non tutti hanno subigraveto la me-desima sorte Vi rimando allrsquointervento di Pia Soncini in questo numero sul quadro di rife-rimento legislativo che disciplina i criteri per la ripartizione e lrsquoassegnazione del contributo annuale riferito alla promozione cinemato-grafica Se si valuta (dal sito wwwcinema

beniculturaliitNotizie269866promozio-ne-e-associazioni-nazionali-di-cultura-cine-matografica-i-contributi-2013) la ldquopletorardquo come li chiama Pia dei micro-budget o contribu-tini che dir si voglia da 5 mila euro scopriamo che il totale ammonta a 185mila euro se con-sideriamo anche quelli fino a 10 mila arrivia-mo allrsquoassurditagrave di 385000 euro (lsquoarisic) E vi invito a fare un giro per vedere a chi vengono assegnati (anche in doppia o tripla assegna-zione) si va dal festivalino estivo di 3ndash4 giorni (2 o 3 film in tutto) in qualche caso con in pro-gramma ldquocinepanettonirdquo (con contorno di ospitate a divette televisive) a contributi rico-nosciuti a enti che promuovono Programmi Europei sullrsquoaudiovisivo (ma non hanno giagrave fondi propri e provvidenze specifiche dalla CE) Vi invito inoltre a rintracciare lo ldquosvi-luppo del cinema sul piano artistico culturale e tecnicordquo o in alternativa ldquolrsquointeresse nazio-nale ed internazionalerdquo delle iniziative fate una ricerca a campione Buon divertimento

ConclusioniPer questo ho intitolato il pezzo ldquoche fa il nesci eccellenzardquo Percheacute proprio quando ho ap-profondito lrsquoarticolazione e la ripartizione dei fondi il pensiero egrave andato al Giusti che en-trando in santrsquoAmbrogio in compagnia del fi-glio di Manzoni e immaginando di rivolgersi ad un funzionario della polizia austriaca o granducale riferendosi al ldquoromanzettordquo del ldquotal Sandrordquo dice ldquoChe fa il nesci Eccellenza o non lrsquoha letto Ah intendo il suo cervel Dio lo ripo-si in tuttrsquoaltre faccende affaccendato a questa roba egrave morto e sotterratordquo Per interposta riscrittura mi riferivo agli obiettivi ed alle indicazioni della legge che sembrano inascoltati nelle scelte e nelle indicazioni operate (a questa ro-ba morte e sotterrate hellip) Il Giusti al termine si muove a compassione del solerte funzionario dalle note di Verdi O Signore dal tetto natio e da quelle di un canto di preghiera levato dal contingente dei funzionari e delle truppe pre-senti ritrovando nellrsquoanimo dei soldati la con-dizione di ldquovittimardquo del potere A noi invece non muove alcun sentimento di compatimento anche percheacute il canto che si le-va sembra prendere le mosse da un libretto intriso di contemporaneitagrave che in alcuni casi puograve cosigrave recitare O signore dalle tette giulive E questo sinceramente non puograve muoverci a compassione Con passione siamo invece vici-ni a chi ha dedicato parte della sua vita ad esempio nel servizio di segreteria delle Asso-ciazioni Un servizio che dura 365 giorni lrsquoan-no a favore dei tanti circoli sparsi sul territo-rio nazionale e che grazie allrsquoennesimo taglio dovragrave patire lrsquoennesimo taglio al pro-prio giagrave minimo per non dire misero stipen-dio Basta perograve con le lamentele Prendiamo atto che la legge viene interpretata sulla scor-ta di una concezione di cultura che ha perme-ato la nostra societagrave negli ultimi anni e che in-tende per paradosso appunto cultura quello che noi pensavamo fosse intrattenimento

Candido CoppetelliCoordinamento Associazioni Nazionali di Cultura Cinematografica

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Lrsquoimpegno trasversale da parte di tutte le forze politiche per promuovere il ruolo della cultura nel nostro Paese e la sua rilevanza eco-

nomica e sociale Prosegue lo spazio dedicato ai politici di buona volontagrave che vorranno impegnarsi su ldquoLa prioritagrave dellrsquoazione politica

nellrsquoambito della culturardquo

La parola ai politici Stefania Brai

Lotta per lrsquoindipendenza della cultura Fenomenologia della disfatta

Si chiede investimento diretto dello Stato nella cultura a garanzia del pluralismo culturale

e produttivo della libertagrave artistica e del lavoro di promozione culturale

Lrsquoegemonia cultu-rale di ventrsquoanni di Berlusconismo e a mio parere lrsquo ac-cettazione se non a volte la ripropo-sizione di quel si-stema di valori an-che da parte di vasti settori del

ldquocentro sinistrardquo hanno prodotto spesso sbandamento se non passivizzazione e rasse-gnazione alla ldquosituazione di fattordquo Voglio dire per esempio che si egrave da parte di molti introiet-tata lrsquoidea che in un periodo di difficoltagrave eco-nomica e sociale cosigrave pesante sia impossibile chiedere finanziamenti per un settore consi-derato dai piugrave ldquoaggiuntivordquo e che quindi oc-corra accontentarsi di quel pochissimo che egrave rimasto Magari ottimizzandone la spartizio-ne Sono cosigrave diventati senso comune concet-ti come ldquopareggio di bilanciordquo efficienza effi-cacia ed economicitagrave fine dei finanziamenti ldquoa pioggiardquo meritocrazia privatizzazioni amministratori e ministri come unici sogget-ti legittimati a prendere decisioni eccetera eccetera Con buona pace del pluralismo del-la democrazia e della cultura La logica la fi-losofia di fondo che egrave passata - e che rischia di essere accettata anche da chi la cultura la pro-duce - egrave che ldquomercerdquo come le altre la cultura possa essere lasciata ai meccanismi e alle logi-che di mercato che cioegrave lrsquoutile che si deve per-seguire egrave solamente o comunque

principalmente un utile economico Cosigrave il Consiglio dei ministri ha approvato un decre-to nel quale tra le tantissime altre cose si par-la addirittura di ldquovalore culturardquo ma nel quale non si prevedono neacute investimenti neacute finan-ziamenti la politica di questo governo egrave infat-ti tutta centrata sulla ricerca di fondi privati e sui modi per incentivarli (90 milioni di tax credit per il cinema ora esteso per 5 milioni anche al settore musicale) E se la cultura egrave una merce come le altre poco importa se si ta-gliano i fondi per le associazioni nazionali di cultura cinematografica poco importa se chiudono riviste biblioteche e sale cinemato-grafiche e se le istituzioni culturali sono ridot-te allo stremo Poco importa se migliaia di ar-tisti e operatori culturali non hanno piugrave lavoro Poco importa se si perdono professio-nalitagrave ed esperienze uniche e irripetibili Ed egrave gravissimo a mio parere che quel decreto sia stato considerato una grande vittoria e che la maggior parte delle associazioni professiona-li e culturali del cinema non abbia continuato le azioni di protesta e le agitazioni per ottene-re lrsquointegrazione del Fondo unico per lo spet-tacolo cioegrave per ribadire la necessitagrave di un in-vestimento diretto dello Stato nella cultura a garanzia del pluralismo culturale e produtti-vo della libertagrave artistica e del lavoro di pro-mozione culturale Io credo invece che questa politica rischia di produrre la ldquomorterdquo della cultura Della cultura intesa come strumento di formazione di una coscienza critica di co-noscenza della realtagrave di crescita individuale e

collettiva quindi elemento essenziale di de-mocrazia e di ldquouguaglianza socialerdquo come af-ferma la Costituzione Egrave proprio in un mo-mento cosigrave difficile che va a mio parere con maggiore forza riaffermato che la cultura egrave un diritto e come tale va garantito dallo Stato con investimenti finalizzati allrsquoutile culturale e dunque sociale Va riaffermata con tutta la forza possibile la necessitagrave di mettere in atto una politica complessiva per tutto il settore che vuol dire tra lrsquoaltro sostegno alle sale ldquodi cittagraverdquo vuol dire formazione vuol dire garanti-re ammortizzatori sociali e diritti ai lavorato-ri della cultura luoghi pubblici per la cultura in tutte le periferie del nostro paese e delle no-stre cittagrave ma vuol dire anche una politica vera di ldquopromozionerdquo della cultura cinematografi-ca In tanti modi sostenendo convegni semi-nari ricerche pubblicazioni festival rasse-gne ma sicuramente e prioritariamente rafforzando il lavoro unico dellrsquoassociazioni-smo cinematografico A poco servirebbe riu-scire con immensa fatica a dare vita ad una creazione artistica se contemporaneamente non esistesse quel lavoro immenso e diffuso che tutti i giorni e su tutto il territorio contri-buisce a far conoscere il cinema di qualitagrave ai tanti e diversi ldquopubblicirdquo a formare genera-zioni di critici di operatori culturali e di regi-sti a far crescere i saperi e la conoscenza a combattere la passivizzazione e la solitudine

Stefania BraiResponsabile nazionale cultura del Prc

Stefania Brai

Dal Roma Fringe Festival unrsquo idea per il cinema in tempo di crisi

Aspirante anglofono da sempre tanto che sin da ragazzino quando alla piugrave classica delle domande ci-tando la mia amata SPAL e non trovando dallrsquo altra parte la dovuta soddisfa-zione replicavo con un fa-re fra il distaccato e lrsquo or-goglioso il Chelsea di

Londra ho avuto negli anni modo di apprez-zare lo stile organizzativo inglese (cito in pri-mis il London F F come ottimo esempio di festival di cinema di qualitagrave) e le possibilitagrave che nascono dal guardare fuori dallrsquo Italia con fare negrave critico neacute adoratore ma con lrsquointento di prendere il meglio per poi condirlo in salsa nostrana Allegramente a spasso per le strade di una Roma drsquo inizio estate non ho potuto evitare di farmi attrarre come una calamita

da un nome che avevo giagrave avuto modo di co-noscere nei miei trascorsi britannici e di ad-dentrarmi nel Roma Fringe tappa italiana dellrsquo omonimo Festival Teatrale nato ad Edimburgo ma attualmente con diramazioni in Europa e Stati Uniti Il Roma Fringe nel suo mese di programmazione italiana presso Vil-la Mercede a Roma nel quartiere San Lorenzo ha dimostrato di essere un ben riuscito espe-rimento che si potrebbe tentare anche nel ci-nema invece di insistere o continuare con gli svariati Festival nostrani di medio-piccolo li-vello a cui mancando lrsquoappoggio istituzionale viene a mancare la terra sotto i piedi trarre spunto da questa iniziativa che allacciandosi ad un contesto molto prestigioso con poche risorse riesce a calamitare pubblico e stampa oltre ad un presenza di artisti di ottimo livel-lo Giagrave ora nello splendido contesto di Roma si tenta qualcosa di simile riproponendo varie

pellicole del Festival di Locarno durante la programmazione estiva di Notti di Cinema a Piazza Vittorio ma sarebbe interessante un tentativo che va nella direzione di un vero ap-puntamento che importa in cornici che solo la nostra Italia sa offrire una finestra o unrsquo ap-pendice di un festival estero importante e di qualitagrave Con unrsquoeconomia sempre piugrave asfitti-ca guardare allrsquoestero egrave una boccata di ossige-no per qualsiasi impresa e mutuare questa formuletta anche nellrsquoarte e nel cinema in particolare potrebbe essere un ulteriore passo in avanti Citando il grande Einstein ldquoegrave dalla crisi che nascono le vere ideerdquo e quella degli organizzatori del Fringe Roma anche se non cambieragrave il mondo puograve dare uno spunto ai tanti che cercano ancora di portare avanti idee e iniziative in questo nostro abbandona-to paese

Federico Felloni

Federico Felloni

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segue da pag 1Ulteriore precisazione per i non addetti egrave che ai soggetti riconosciuti dallrsquoart18 della legge cinema (le 9 Associazioni Nazionali) viene concesso ldquoun contributo annuo da preleva-re sulle risorse di cui allrsquoarticolo 19helliprdquo ovvero e per chiarezza il budget destinato ai due arti-coli di legge citati egrave il medesimo Citando per intero il comma 5 dellrsquoart 18 si legge ldquoAlle asso-ciazioni nazionali di cui al comma 2 viene concesso un contributo annuo da prelevare sulle risorse di cui allrsquoarticolo 19 commisurato alla struttura orga-nizzativa dellrsquoassociazione noncheacute allrsquoattivitagrave svol-ta dalla stessa nellrsquoanno precedente secondo moda-litagrave tecniche definite con il decreto ministeriale di cui allrsquoarticolo 19 comma 3rdquo Nello specifico ogni anno il contributo viene suddiviso in due parti una destinata alla ldquostruttura organizza-tivardquo lrsquoaltra destinata ai programmi di attivitagrave svolti lrsquoanno precedente rimandando al com-ma 3 dellrsquoart 19 (che vedremo in seguito) Ciograve su cui egrave doveroso aprire una piccola riflessio-ne invece egrave lrsquoespressione ldquostruttura organiz-zativardquo Da molti anni a questa parte infatti il Ministero dagrave alla ldquostruttura organizzativardquo unrsquoaccezione a dir poco peculiare ovvero computa il numero di Circoli aderenti al 31 di-cembre dellrsquoanno precedente ad ogni Associa-zione dando un punteggio per ogni singolo Circolo attivo secondo la collocazione geogra-fica del Circolo stesso Vale a dire che se un Circolo ha sede in Calabria o in Emilia Roma-gna nelle Marche o in Piemonte (etc) vale 1 punto Se ha sede invece in Abruzzo Campa-nia nel Lazio o in Puglia (etc) vale 2 punti Se in ultimo ha sede in Molise o in Umbria (solo in queste due regioni) il Circolo vale 3 punti Dividendo quindi in due parti esatte il contributo cumulativo assegnato alle 9 Asso-ciazioni Nazionali si contano i Circoli si mol-tiplicano per il valore ldquoregionalerdquo e si suddivi-de in tal modo la ldquoquota strutturardquo assegnata ad ogni singola Associazione Ma in realtagrave si puograve esattamente dire che i Circoli rappresen-tino la ldquostruttura organizzativardquo di unrsquoAsso-ciazione Nazionale I Circoli nei fatti rap-presentano non la struttura ma lrsquoattivitagrave stessa che unrsquoAssociazione realizza sul terri-torio fornendogli servizi informativi legali logistici operativi e tutte le forme di soste-gno economico diretto ed indiretto che ap-partengono alle scelte di politica culturale di una determinata Associazione Una ldquostruttu-ra organizzativardquo egrave almeno semanticamente quella capace di sostenere e promuovere le at-tivitagrave dei propri Circoli sul territorio attraver-so una sede ldquofisicardquo attiva dal 1deg gennaio al 31 dicembre di ogni anno e soprattutto attra-verso il personale che impiega in tale compito multiforme e al contempo molto specializza-to Sede e personale specializzato Proprio ciograve che le Associazioni a causa dei tagli continui e progressivi hanno ridotto allrsquoosso pur di mantenere servizi e attivitagrave rivolte ai Circoli Impiegare personale professionale e retribu-irlo ai sensi di legge con contratti a tempo in-determinato dovrebbe essere un titolo di me-rito per un ente che utilizza fondi pubblici in particolare nel settore ldquoCulturardquo (altamente

specializzato e frutto di studi approfonditi come egrave intrinseco alla parola stessa) Mentre egrave da ritenersi ben poco meritevole una struttu-ra che occupi personale volontario non retri-buito o mal retribuito che utilizzi (sfrutti) mano drsquoopera spesso di giovane etagrave a basso costo e di conseguenza a basso rendimento ed a bassissima competenza operando per giunta continui ricambi e sostituzioni Ma se non si riconosce che una ldquostruttura organiz-zativardquo egrave rappresentata in prima istanza dal-le persone che lavorano e da un luogo fisico in

cui svolgere dignitosamente la propria fun-zione si invita letteralmente a sottostimare e a svalutare un ambito quello culturale che dovrebbe prima di tutti gli altri dare valore e riconoscimento alle competenze specifiche A questo punto visti i continui tagli e al con-tempo la necessitagrave di essere operativi sul ter-ritorio percheacute lo Stato non assegna alle Asso-ciazioni Nazionali una sede uno spazio pubblico (tanti sono quelli dismessi non uti-lizzati o sotto-utilizzati vuoti e lasciati anda-re in rovina) riducendo in tal modo la neces-sitagrave di contribuzione economica diretta E percheacute altresigrave delle Associazioni Nazionali riconosciute per legge si vedono tenute a pa-gare con i soldi pubblici dei loro stessi contri-buti statali tasse sulla ldquoproduttivitagraverdquo come lrsquoI-rap sui dipendenti e collaboratori quando in realtagrave svolgono lavori nel settore no-profit che nulla hanno a che vedere con impresa e profitto E passiamo allrsquoart 19 comma 3 ldquoIl Direttore generale competente delibera nellrsquoagravembito del programma triennale di cui allrsquoarticolo 4 e sulla base degli obiettivi definiti annualmente dal Mini-stro lrsquoerogazione dei contributi acquisito il parere della Commissione per le seguenti attivitagravea) sviluppo di progetti promossi da associazioni senza scopo di lucro e fondazioni che contribuiscono a sostenere iniziative per le programmazioni sta-gionali e per la codistribuzione di filmb) concessione di sovvenzioni a favore di iniziative e manifestazioni in Italia ed allrsquoestero anche a

carattere non permanente promosse od organizza-te da enti pubblici e privati senza scopo di lucro istituti universitari comitati ed associazioni cultu-rali e di categoria ed inerenti allo sviluppo del cine-ma sul piano artistico culturale e tecnicoc) concessione di premi agli esercenti delle sale drsquoes-sai e delle sale delle comunitagrave ecclesiali oreligiose tenendo conto della qualitagrave della programmazione complessiva di film riconosciuti di nazionalitagrave ita-lianad) conservazione e restauro del patrimonio filmico nazionale ed internazionale in possesso di

enti o soggetti pubblici e privati senza scopo di lu-cro con obbligo a carico di questi ultimi di fruizio-ne collettiva dellrsquoopera filmica con modalitagrave da de-finirsi in via convenzionalee) realizzazione di mostre drsquoarte cinematografica di particolare rilevanza internazionale e di festival e rassegne di interesse nazionale ed internazionale di opere cinematografiche da parte di soggetti pubbli-ci e privati senza scopo di lucrof) pubblicazione diffusione conservazione di rivi-ste e opere a carattere storico artistico scientifico e critico-informativo di interesse nazionale riguar-danti la cinematografia noncheacute organizzazione di corsi di cultura cinematograficaDa parecchi anni a questa parte leggendo il testo della legge genera una grande perples-sitagrave (ed un grande malessere vista la situazio-ne economica) la pletora di piccoli contributi dai 5 ai 10 mila euro che il Ministero stanzia per quelle che spesso non sono altro che mi-nuscole iniziative locali La maggioranza dei Circoli aderenti alle Associazioni Nazionali a livello locale realizza manifestazioni della portata di quelle finanziate con questi ldquomicro budgetrdquo direttamente dallo Stato il quale per quanto riguarda rassegne e festival si prefig-ge di sostenere (punto e) ldquohellipfestival e rassegne di interesse nazionale ed internazionale di opere cinematografichehelliprdquo o in alternativa (pun-to b) ldquohellipiniziative e manifestazioni in Italia ed allrsquoestero anche a carattere non permanente

segue pag successiva

(Da sx) Massimo Bray egrave un politico del Partito Democratico dallrsquoaprile 2013 Ministro dei Beni e delle attivitagrave culturali e del turismo Nicola Borrelli dal dicembre 2009 egrave Direttore Generale per il Cinema

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[hellip] inerenti allo sviluppo del cinema sul pia-no artistico culturale e tecnicohelliprdquo Con ciograve non si vuole in alcun modo screditare un qual-che specifico ente o manifestazione ma limi-tandosi agli stanziamenti 2013 si rileva un budget complessivo di 185000 euro concesso a ben 37 iniziative da 5000 euro Se si allarga il campo ai contributi sino a 10000 euro si giunge alla bellezza di 56 iniziative per un bu-dget complessivo di ben 358000 euro Molto piugrave di quanto la Direzione Generale ha taglia-to alle Associazioni Nazionali questrsquoanno ri-spetto al 2012 (100000 euro) Non si intende in questa sede entrare nel merito di ogni sin-gola iniziativa e contributo rapportato ai re-quisiti necessari percheacute lo Stato eroghi un fi-nanziamento anche se attraverso la rete chiunque sarebbe in grado con un porsquo di pa-zienza di valutare le singole iniziative finan-ziate Quello che va detto con forza invece egrave che sono le Associazioni Nazionali ad avere una specifica funzione che la legge la storia e lrsquoauspicabile ottimizzazione delle risorse in un periodo di crisi economica riconoscono ovvero quella di promuovere e diffondere la cultura cinematografica sul territorio italia-no capillarmente attraverso il ruolo degli operatori locali (i Circoli associati) Se lo Stato interviene direttamente in una moltitudine di piccole iniziative locali che neacute

strutturalmente neacute mediaticamente possono superare i confini del ldquomuro di cinta del pro-prio stesso cortilerdquo con cifre che di certo non pagano stipendi ma sembrano rappresentare delle ldquomancerdquo elargite a pioggia allora si puograve pensare che si stia scientemente svuotando di contenuti (e di contributi) il ruolo stesso rico-nosciuto alle Associazioni nazionali Invece di potenziare uno strumento previsto per legge sfruttare al meglio ciograve che giagrave si possiede ci si sostituisce in un ruolo che il legislatore ha configurato proprio per sostenere ed incenti-vare le piccole iniziative locali avocando inve-ce a seacute lrsquoerogazione di contributi a soggetti di-chiaratamente ldquonazionalirdquo Come sono le Associazioni Nazionali oltre naturalmente ad altri rilevanti soggetti presenti nella Pro-mozione che di anno in anno vengono ldquota-gliuzzatirdquo goccia a goccia in un continuo stil-licidio Penso al Museo Nazionale del Cinema di Torino (15 mila euro in meno questrsquoanno ri-spetto al 2012 20 mila euro in meno lo scorso anno rispetto al 2011) o alla Cineteca di Bolo-gna (15 mila euro in meno questrsquoanno 10 mila in meno lo scorso anno) a Taormina Arte (meno 10 mila e meno 30 mila) o alla Fice (meno 5 mila e meno 5 mila) Ogni anno una piccola riduzione un porsquo meno ossigeno ma-gari sperando nel ldquosoffocamento spontaneordquo Un festival inoltre piccolo o grande che sia dura qualche giorno in un anno e si svolge in un unico luogo mentre le Associazioni

Nazionali operano tutto lrsquoanno in maniera continuativa in centinaia di localitagrave in cui plausibilmente non crsquoegrave nemmeno un cinema Non solo Storicamente gli operatori dei Cir-coli aderenti alle Associazioni Nazionali lavo-rano nelle scuole fianco a fianco con gli inse-gnanti piugrave sensibili per integrare ed intersecare alle materie istituzionali la storia del cinema e il linguaggio cinematograficoVale la pena ricordare in chiusura lrsquoultimo decreto ministeriale espressamente rivolto agli obiettivi da perseguire per la promozio-ne delle attivitagrave cinematografiche a firma dellrsquoallora Ministro Rutelli datato 15 aprile 2008 In tale decreto tra le altre era esplicita-ta la seguente disposizione attuativa ldquoRidu-zione degli interventi a favore di festival rassegne e manifestazioni analoghe a prevalente carattere lo-cale e turistico con scarsa incidenza sulla effettiva promozione della cultura cinematografica con con-seguente rafforzamento delle iniziative di interesse piugrave rilevanterdquo Una direttiva del tutto condivi-sibile qualora unita come accadde allora ad un investimento mirato specifico e concreto sul ruolo e le attivitagrave che le Associazioni Na-zionali sanno possono e in definitiva devono svolgere su tutto il territorio italiano ldquopro-muovendo e diffondendo la cultura cinemato-graficardquo

Pia Soncini Unione Italiana Circoli del Cinema

Anticipazioni

ldquoIo stessa non sono mai stata in grado di

scoprire cosa egrave esattamente il femmini-

smo so solo che la gente mi chiama fem-

minista ogni volta che esprimo sentimenti

che mi differenziano da uno zerbinordquo

Rebecca West confe-

rence this September

21-22 at New York

University

Rebecca West (Lon-dra 21 dicembre 1892 ndash Woking 15 marzo 1983) egrave stata una scrittrice bri-tannica molto cono-sciuta grazie ai suoi romanzi ai suoi ar-ticoli di giornali-smo ai suoi inter-venti di critica

letteraria e per i suoi romanzi di viaggio Au-trice prolifica e attenta osservatrice del suo tempoErsquo stata una delle piugrave importanti figure intellettuali del ventesimo secolo impegnata nelle cause femministeLa New York University organizzeragrave per il 21 e 22 settembre prossimo un convegno sulla sua figura La nostra Giulia Zoppi invitata riferiragrave sul prossimo numero di Diari di Cineclub

Rebecca West

La mia indipendenza che egrave la mia forza implica la solitudine

che egrave la mia debolezza (PPPasolini)

Pier Paolo Pasolini

Quanto amasti tu Pier Paolo questa cittagrave nostra mi-schiata da sem-pre con lrsquoonta di una carne consu-mata e stanca e lrsquoestetica di am-

massi sovrapposti di pietre raffinate adottate dalla storia Amasti come un archeologo dellrsquoanima i luoghi della cittagrave vera e percor-rendoli assetato del respiro della vita incon-trasti la bellezza nascosta dal fango e dalla polvere trovandone lrsquoessenza Spogliasti lrsquouo-mo per assaggiarne il cuore senza quelle so-vrastrutture che trasformano lrsquoumanitagrave vitale in raffinati benpensanti da cortile Credesti con il vigore di un corpo nato altrove e la pas-sione di una mente universale in quel incon-sapevole archetipo in bianco e nero che pro-stituendosi batteva nel petto profugo di anime sbiadite mentre lagrave fuori una nuova societagrave a colori sonnambula sosteneva la notte del pensiero che prese la tua vita come al Cristo per aver aiutato gli uomini a distin-guere quello falso da quello vero

Guido Fabrizi

Guido Fabrizi

n 9

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Nuove Geografie

Viaggio non organizzato nel cinema siciliano Gli autori

(atto secondo)

Al nostro caro turi-sta dopo la visita ai vari festival del ci-nema in Sicilia egrave venuta in mente una curiositagrave Qua-li e quanti sono i giovani registi emergenti indi-pendenti siciliani

che ruotano attorno ai festival Sicuramente non potremo dare una risposta ufficiale o as-solutamente precisa su questo argomento possiamo peroacute cercare di affrontare un altro piccolo viaggio (simile al precedente) alla ri-cerca di unrsquoaltra geografia quella dei filmaker in Sicilia per dare un volto e una voce ai ldquono-vissimirdquo artisti siciliani Circolano ancora leg-gende in cui si racconta che registi del calibro di Cipri e Maresco Roberta Torre Pasquale Scimeca o addirittura Giuseppe Tornatore rappresentino la nuova Sicilia il nuovo modo di fare cinema qui al sud Devo immediata-mente rompere la tradizione affermando che i registi sopra citati rappresentano giagrave la sto-ria del nostro cinema e non lrsquoavanguardia o addirittura le nuove leve o i nuovi arrivi Un esempio di regista sospesa invece tra il suc-cesso teatrale e lrsquoapertura al cinema egrave incar-nato da Emma Dante con la sua opera prima in concorso a Venezia ldquoVia Castellana Bandie-rardquo Il film parla di uno scontro tra palermita-ni bloccati da una strettissima via in cui si esaltano gesti e atteggiamenti in modo ecces-sivo e parodistico proprio come nel suo tea-tro Impossibile proprio in questo periodo non citare Fabio Grassadonia e Antonio Piaz-za nati sotto il segno del corto con il fortuna-tissimo ldquoRitardquo e passati al lungo con ldquoSalvordquo vincitore del premio della critica a Cannes Ersquo anche impossibile non citare il messinese Francesco Calogero che vive tra Roma e la sua cittagrave e in questi giorni ritornato in Sicilia per iniziare a settembre il suo ultimo film ldquoSecon-da primaverardquo prodotto dalla Polittico Piazza e Grassadonia con il loro percorso racconta-no senza volerlo il destino tortuoso e com-plesso che affrontano i registi indipendenti dimostrando che non tutto egrave perduto Ma an-diamo a trovare questo gruppo o ldquoscuola sici-liana drsquoavanguardiardquo naturalmente senza aspettarci di incontrarli tutti Ecco da Calta-nissetta arrivare Luca Vullo regista di corto-metraggi documentari docu-fiction video-clip musicali e spot pubblicitari cura lrsquointero processo produttivo dallrsquoideazione alla post-produzione svolgendo anche i ruoli di sceneggiatore operatore di camera direttore della fotografia ed editor Al centro della sua produzione crsquoegrave la Sicilia assoluta protagoni-sta dei suoi lavori ldquoCumu veni si cuntardquo ldquoDal-lo zolfo al carbonerdquo ldquoLa voce del corpordquo Fabio

Leone e Antonella Barbera Cineasti ennesi trentenni coppia nella vita e nellrsquoarte si sono specializzati nella produzioni di ldquocortirdquo e do-cumentari dal taglio sociale Da Casteltermini Nicola Palmeri che ricordo per il bellissimo documentario sul caratterista Tano Cimarosa dal titolo ldquo Lo chiamavano Zecchinettardquo Da Scicli Nunzio Massimo Nifosi che ha firmato una delle opere piu imponenti prodotte in Si-cilia ldquoPiero Guccione verso lrsquoinfinitordquo Uno straordinario e delicatissimo racconto per immagini silenzi e musica attraverso i luo-

ghi della Sicilia cari allrsquoartista e alla sua arte Da Acireale Bruno e Fabrizio Urso produtto-ri e registi hanno al loro attivo diverse opere (Luigi Indelicato La baia dei lupi) selezionate ai festival piu importanti ultimo il David di Donatello Il loro neorealismo li contraddi-stingue collocandoli tra i piu importanti fil-maker regionali Aggiungiamo al viaggio il ci-nema povero di Franco Turdo esperto in documentari sulle tradizioni e il recupero di antichi mestieri Da Ragusa Vincenzo Casco-ne fine documentarista autore di ldquoIblei sto-rie e luoghi di un parcordquo e ldquoLrsquoora di Spampina-tordquo Cascone egrave uno dei grandi esponenti del nuovo documentario in Sicilia insieme ad Al-berto Castiglione di cui si ricordano ldquoNel cuo-re dello statordquo e ldquoUna voce nel ventordquo Giulio Reale (Sergio Leone il mio modo di vedere le cose) Daniele Consoli (la veritagrave sul caso del si-gnor Cipriemaresco) Giusy Buccheri (Sortino Social Club) Gianluca Agati (Thalassa uomi-ni e mare) Lorenzo Daniele (Occhiolagrave un pre-sepe dei monti Erei) Giuseppe di Bernardo (Amato bros) e Giuseppe Tumino (Etnea e Urime) Documentarista egrave anche Costanza Quatriglio regista di ldquoTerramattardquo (tratto dallrsquoomonimo romanzo di Rabito) Ma chi so-no i nuovi autori del cortometraggio Sicura-mente da recuperare i lavori di Alfio DrsquoAgata ldquoClamoroso al Cibalirdquo e ldquoNeanche i canirdquo

Ivano Fachin ldquoVodka tonicrdquo e ldquoGelati e grani-terdquo Antonio Carnemolla ldquoIl prossimo inver-nordquo Cristian Patanegrave ldquo Le notti biancherdquo Cri-stian Bisceglia ldquoil regalo di compleannordquo Mario Cosentino ldquoIl prestigiatorerdquo e ldquoCapoli-neardquo Francesco Cannavagrave ldquoRed Linerdquo Gabriele Vizzini ldquoMoto perpetuordquo Gianluca La Rosa ldquoIl prossimo lunedirdquo Alessandro Marinaro ldquoBuongiorno SigBellavistardquo Rosario Sparti ldquo Oggi come ierirdquo Alessio Angelico ldquoIl pomodo-rordquo Francesco Sperandeo ldquo Bab al samahrdquo Gio-vanni Virgilio ldquoMy name is Sidrdquo ed inoltre

ldquoTerrardquo di Piero Messina arrivato in finale al festival di Cannes che raccon-ta il segreto viaggio di un uomo che ri-torna a casa in bar-ca A seguire Cusutu nrsquo Coddu di Giovan-ni La Pagraverola am-bientato durante la rivolta di un gruppo di contadini affa-mati in un piccolo feudo siciliano di fi-ne rsquo800 Kbiria di Sigfrido Giammo-na che affronta il te-ma del rapporto tra un padre e il figlio

omosessuale Disinstallare un amore di Ales-sia Scarso su come superare il trauma dellrsquoab-bandono amoroso ai tempi di internet e face-book Lo Sposalizio di Francesco Lama la storia di Don Totograve che sta preparando il ma-trimonio della figlia tra malelingue pregiu-dizi e imprevisti in un piccolo paesino sper-duto del sud ed infine il gruppo palermitano con i registi Sergio Ruffino Sergio Cannella Alessandro Garraffa Interessante poi il caso del collettivo ldquoCane Capovoltordquo di cui egrave un im-portante esponente Alessandro De FilippoIl gruppo nato nel 92 a Catania sviluppa unrsquoin-dagine sulle possibilitagrave espressive della visio-ne e sulle dinamiche della percezione adope-rando tecniche originali di trattamento e manipolazione dellrsquoimmagine La panorami-ca puoacute concludersi con due fuoriclasse Ga-briele Trapani fotografo visionario e regista e Nico Bonomolo pittore illustratore e grafico che vive e lavora a Bagheria Autore di uno straordinario corto drsquoanimazione dal titolo ldquoLorenzo Vacircardquo In breve ecco concluso il viaggio del turista pieno di incontri con le nuove generazioni con le menti del futuro con le speranze Ecco che la Sicilia acquista o ritrova un nuovo valore quello della cultura

Renato ScatagraveIl primo atto egrave stato pubblicato sul numero precedente di luglio

Renato Scatagrave

Egrave stato il figlio anno 2012 primo film solista di Daniele Ciprigrave tratto dal romanzo di Roberto Alajmo Con un grande Toni Servillo Giselda Volodi Aurora Quattrocchi Benedetto Ranelli Alfredo Castro Opera presentata applauditissima a Venezia 69

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Per Vincenzo Cerami Di multiforme ingegno

Con quella faccia un porsquo cosigrave quellrsquoespres-sione un porsquo cosigraversquohellipda centurione sornione o rugbysta in pensione Vincenzo Cerami tut-to sembrava darsi tranne lrsquoaria dellrsquointel-lettuale impegnato organico ad un qualsi-

asi progetto politico urbano metropolitano Eppure era fieroappagato di esserlo scritto-re opinionista sceneggiatore tra i piugrave ambiti e ben remunerati del cinema italiano Nem-meno sotto tortura avrebbe ammesso ad esempio di lsquosentirsirsquo lrsquoerede morale (e in par-te materiale) della lontana stagione dei circoli letterari romani dominati da padre Moravia e animati da Pier Paolo Pasolini inconcepibili senza le strepitose scenate di Laura Betti gli eroici languori di Enzo Siciliano le scorrerie erotico-maudit di Dario Bellezza morto gio-vanissimo e precocemente dimenticato Per-venire da tale alveo era il piugrave alto motivo di or-goglio e pudore di un Vincenzo Cerami non dotato di carattere lsquofacilersquo fluidificato adde-strato alla diplomazia salottiera Ma proprio per questo- stando alla nota massima di Leo Longanesi- forgiato a una granitica fermez-za di carattere determinazione strategia di ambizioni messe a segno con innato talento creativo e metodiche capacitagrave organizzative- del proprio lavoro e di quello altrui come nel caso della premiata collaborazione con Rober-to Benigni (da ldquoIl mostrordquo a ldquoLa vita egrave bellardquo nominato allrsquoOscar per la migliore sceneggia-tura) laddove allrsquoestemporaneitagrave estrosa im-prevedibile deliziosamente confusionaria del lsquopiccolo diavolorsquo faceva da contrappeso la nu-da disciplinalrsquoesperienza la geniale visione drsquoinsieme con cui Cerami concepiva la lsquoscrit-turarsquo del cinema Non come elemento sintatti-co propedeutico e beneaugurante del succes-sivo lavoro registico ma come presenza costante autorevole putativa di un lavoro di gruppo (qual egrave appunto il cinema) sempre esposto ad imprevisti colpi di coda acciden-tacci senza preavviso E dal momento che nul-la nasce dal nulla non tutti sanno che lrsquoap-prendistato del Vincenzo Cerami sceneggiatore e soggettista era avvenuto nel piugrave fertile dei modi essendo egli stato allievo di Pier Paolo Pasolini sia ai tempi delle scuole dellrsquoobbligo a Ciampino (dove il poeta inse-gnava lettere alle medie a metagrave degli anni cinquanta) sia nellrsquoesordio ndashda aiuto regista nel 1965- in ldquoComizi drsquoamorerdquo cui fecero se-guito ldquoUccellacci uccellinirdquo e ldquoLa terra vista dalla lunardquo (episodio ldquoLe stregherdquo) Eravamo comunque ai preliminaripoicheacute Cerami (nel 1967) era sceneggiatore ufficiale di un bizzar-ro spaghetti western (con intingoli trash) ta-lerdquoEl Desperadordquo Franco Rossetti che piugrave di un cinefilo esulterebbe a innestare nellrsquoaraldi-ca dichiarata e non di Quentin Tarantino Episodio non isolato poicheacute il far west lsquoalla

matricianarsquo (non disdegnabile fonte di ottimi ingaggi) fu per Cerami una lunga parentesi di vita (e di formazione esistenziale) che com-prende titoli allrsquoammasso (da ldquoBlindmanrdquo storia di un pistolero orbo che accompagna per il deserto una carovana di signorine alle-gre allrsquoimprobabile ldquoPistolero del silenziordquo che Cerami firma anche da regista) Che il re-sto (gli) sia tutto in discesa Assolutamente no percheacute Cerami era intellettuale febbrile ed instancabile anche nellrsquoassaporare la lsquolibi-dinersquo della provocazione e contraddizioni -come quando avendo accettato il ruolo di ministro-ombra (alla cultura) del neonato Pd (su invito di Veltroni) si trovograve a strologare contro Di Liberto Giordano ed altri inveterati della sinistra integralista provocando (anche da parte di chi scrive) sdegnate reazioni sia in pubblici dibattiti sia opinioni giornalistiche incitati da ciograve che restava (e che resta) della sinistra irriducibile e non disposta allrsquoinciucio del lsquobere o affogarersquo E quindi per oltre qua-rantrsquoanni Cerami ha firmato sceneggiature blindate (e ad esito garantito) per colleghi co-me Bellocchio Amelio Benigni Monicelli e Scola alternate a e pellicole piugrave lievi surreali svaporate (tutte da riscoprire) come quelle di Francesco Nuti (ldquoStregatirdquo e ldquoTutta colpa del paradisordquo due perle da cineteca) Antonio Al-banese (ldquoLa fame la seterdquo) Giovanni Veronesi

(ldquoManuale drsquoamorerdquo) e per il figlio Matteo (ldquoTutti al marerdquo rivisitazione strampalata persino imbarazzante di ldquoCasottordquo di Sergio Citti) Si sa che dal suo primo romanzo ldquoUn borghese piccolo piccolordquo (del 1976) fu tratto il fortunato film di Monicelli interpretato da Al-berto Sordi senza per questo essere tra gli esiti piugrave riusciti del maestro viareggino In li-nea progressiva ma con naturale attitudine alla bizzarria al cambio di marcia e di rotta seguono ldquoAmorosa presenzardquo (1978) il ro-manzo in versi ldquoAddio Leninrdquo (1981) ldquoRagazzo di vetrordquo (1983) ldquoLa leprerdquo (1988) romanzo sto-rico-fantastico ldquoLrsquoipocritardquo (1991) ldquoLa genterdquo (1993) ldquoIl signor Novecentordquo (1994) racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il

quale realizza anche lo spettacolo teatrale ldquoRomanzo musicalerdquo (1998) Il piacere della narrazione e dalla pagina scritta () ritorna con ldquoConsigli a un giovane scrittorerdquo (1996) ldquoFattaccirdquo (1997) laddove Vincenzo Cerami racconta e analizza quattro delitti ripresi dal-la cronaca italiana Seguono gli appunti di diario ldquoPensieri cosigraverdquo la raccolta di racconti ldquoLa sindrome di Touretterdquo e il romanzo ldquoLrsquoin-contrordquo (2005) e ldquoVite bugiarderdquo (2007) In-giustamente nellrsquoombra resta la produzione dello scrittore dedicata al teatro che pure ave-va calcato in prima persona e in compagnia dellrsquoamico Lello Arena da ldquoLrsquoamore delle tre melarancerdquoa ldquoLrsquoenclave del Papesrdquoda ldquoSua ma-estagraverdquo a ldquoLa casa al marerdquo Tutte opere in cui la sua innata attenzione per il reale e la realtagrave nelle sue manifestazioni piugrave lsquomostruosersquo eclettiche degenerative sembrano rinsaldar-si o meglio custodirsi sotto lo sguardo sor-nione e benevolo del suo inventore Timido focoso edonista come peggio anzi meglio non sarebbe potuto capitargli

Angelo Pizzuto

() ldquoScrittore realista Cerami lo egrave stato in senso piugrave che proprio ovvero iperrealista- fin quasi approdando ad un espressionismo sui generis armato di una lingua arcaica e sincopata minuziosamente descrittiva e liberamente divaganterdquo

Angelo Pizzuto

Vincenzo Cerami il ri-

cordo di un incontro

breve

Ho cominciato presto

a voler conoscere da

una prospettiva inedita

il cinema e la visione

dello stesso fuori dal

coteacute dei personaggi

e del glamour egrave solo

quella emanata dai

film che in quanto tali

parlano una lingua propria e non importa chi

segue pag successiva

Giulia Zoppi

n 9

8

segue da pag precedenteli abbia scritti o girati hanno vita ed identitagrave

a prescindere una loro esistenza autonoma

staccata e indipendente dal resto Questa

piccola ossessione si chiama cinefilia e si contrae

sin da piccoli alcuni la rafforzano cercando di

conoscere del cinema segreti e bugie persone

e personaggi altri si concentrano sulle opere

e non badano al resto Questioni di gusti Le

persone che vivono intorno al cinema sono

tanto piugrave affascinanti quanto piugrave non rientrano

nei clicheacutes precostituiti Vincenzo Cerami era

uno di questi In nulla era e sembrava una

persona appartenente al mondo del cinema

se con questa affermazione si intendono

coloro i quali recitano sempre anche fuori

dal set Cerami era invece un uomo pacato

un professionista serio ed educato un uomo

gentile e timido che mostrava di seacute soprattutto

una riservatezza contenuta e ironica a tratti

beffarda Qualche anno fa non ricordo bene

quando per la precisione mi trovai per la prima

volta a ricoprire un ruolo che in un festival

non avevo mai sperimentato la segretaria

di giuria Fino a quel momento non mi era

mai capitato neacute mi interessava piugrave di tanto

(e la ragione egrave spiegata nel mio incipit) ma

era necessario il posto era vacante e andava

coperto Ricordo che tra i giurati vi era un

giovane Ferzan Ozpetek fresco di successi

con Il bagno turco un produttore straniero

una giornalista di settore e come presidente

Vincenzo Cerami scrittore conosciuto e

apprezzato e legato ahimeacute al successo di

Benigni di cui tutti immancabilmente gli

chiedevano Cerami parlava volentieri della sua

amicizia con Pierpaolo Pasolini suo maestro a

Ciampino della sua passione per la poesia e la

letteratura bencheacute si fosse laureato in Fisica

e della fatica dello scrivere che da ex rugbista

quale era stato assomigliava un porsquo alla fatica

dellrsquoatleta che esce dalla mischia ammaccato e

stanco ma integro Parlavamo molto e sempre

della vita delle cose che riguardano persone e

fatti cronaca vicende personali gioie e dolori

umanissimi e comuni mi era piaciuto molto il

suo romanzo Un borghese piccolo piccolo che

egrave anche un gran film e che non ha mai subigraveto

smagliature negli anni Non pareva di aver a che

fare con un intellettuale nelle pose neacute con un

artista per le stravaganze ma con una persona

sensibile colta e intelligente al punto di non

far pesare la sua presenza ligrave Il suo giudizio sui

film fu appassionato e competente come fu

interessante e divertente il nostro incontro di

lavoro in mezzo ai film che amavamo entrambi

con sincera passione

Giulia Zoppi

Enzo Natta

Ombre sul sole

Storie di uomini - contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif

In una delle lettere che dal carcere scrisse Antonio Gramsci immagi-nava che al figlio Ju-lik (Delio) la storia dovesse piacergli rdquohellipcome piaceva a me quando avevo la tua etagrave percheacute ri-guarda gli uomini

viventi e tutto ciograve che riguarda gli uomini quanti piugrave uomini egrave possibile tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono fra loro in societagrave e lavorano e lottano e migliorano se stessi non puograve non piacerti piugrave di ogni altra cosa Ma egrave cosigraverdquo Del giornalista Peppino Fio-ri un altro illustre sardo scomparso dieci anni fa autore di una bellissima biografia proprio su Gramsci tradotta in tutto il mondo mi vie-ne alla mente il suo libro ldquoUomini exrdquo che rac-conta del beffardo destino riservato a quasi 500 partigiani comunisti italiani Uomini provenienti quasi tutti dal triangolo rosso emiliano costretti a scappare in Cecoslovac-chia subito dopo la guerra percheacute accusati dalla giustizia italiana di essersi macchiati di orrendi fatti di sangue durante gli anni della Liberazione Tante storie personali nascoste per troppo tempo che Fiori fa riemergere do-po molti anni che appartengono alla memo-ria di un percorso storico contraddittorio fat-to di orrori sofferenze e lacerazioni Storie di uomini persi che alla fine del percorso come guardandosi allo specchio riflettono una propria identitagrave smarrita La lettura del libro di Enzo Natta lsquoOMBRE SUL SOLE storie di uomini-controrsquo (Ed Tabula fati pubbl 2013 Euro 1100) che di storia e di uomini

combattenti racconta mi ricorda questi due riferimenti letterari Percheacute anche questo li-bro egrave fortemente ricco di storia e di storie rac-contate di uomini che lottano per migliorare la societagrave e se stessi per una nuova e libera di-mensione politica e sociale che combattono perfino per il proprio riscatto morale Ersquo un li-bro che da valore incommensurabile alla

memoria collettiva come strumento riparato-re che puograve ridare dignitagrave a chi in vita per scel-te sbagliate non ha potuto difenderla fino in fondo Memoria e storie di persone che durante gli stessi anni delle vicende degli lsquoUo-mini exrsquo hanno infine combattuto dalla parte giusta per contrastare i fantasmi del proprio passato Il libro egrave il racconto palpitante di epi-

sodi mai raccontati della lotta di libera-zione contro il nazi-fascismo di cui so-no stati protagonisti Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli Enzo Nat-ta incontrograve Freacutedeacuteric Rossif (il regista franco-montenegrino autore del bel documentario lsquoMorire a Madridrsquo sulla guerra di Spagna) nel lontano 1987 a seguito di un lavoro ordinato dalla RAI e dallrsquoIstituto Luce per uno special sul pittore bolognese Morandi Lrsquoincarico che Natta ebbe di seguire Rossif nel suo lavoro determinograve un rapporto confi-denziale e di amicizia tra i due che si consolidograve grazie alla comune passione per la storia Quella passione comune portograve Rossif a raccontare pur con una certa ritrosia episodi lsquonascostirsquo della guerra e della sua partecipazione alla campagna drsquoItalia nei corpi speciali del-la Legione Straniera le truppe merce-narie francesi Rossif nipote della regi-na Elena moglie di Vittorio Emanuele III racconta dei fatti di guerra in cui lui era stato protagonista (con un com-mandos di legionari riuscigrave a neutraliz-zare il fuoco di artiglieria tedesco che sbarrava lrsquoingresso per liberare Roma viene catturato e rinchiuso nella fami-gerata prigione di Via Tasso infine la

segue a pag 16

Marco Asunis

Enzo Natta Ombre sul sole Storie di uomini-contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif[ISBN-978-88-7475-315-4] Ed Tabula fati pubbl 2013 Pagg 128 - euro 1100

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Rodolfo Valentino e il peso del fattore etnico nel cinema dei primordi

Il modello della seduzione ambigua

Il cinema specie quello delle origini da sempre srsquoinserisce in una rete piugrave ampia di discorsi legati alla razza alla classe e al gender Per questo moti-vo piugrave di una volta si egrave verificato un vero e pro-prio paradosso ideologi-co ruotante intorno al fatto di nutrire moti di

lusingarepulsione verso un nuovo immagi-nario etnico Simile fenomeno ha investito at-tori di nazionalitagrave differente da quella statu-nitense paradigmatico egrave il caso di Rodolfo Valentino star indiscussa del cinema muto Nella Hollywood degli anni lsquo20 puograve capitare anche che attori anglosassoni come Ronald Colman e John Barrymore accettino di buon grado di mascherarsi da latin lover dalla pelle ambrata per fare breccia nei cuori delle spet-tatrici senza inimicarsi la platea maschile tranquillizzata dal sapere che sotto uno strato di abbronzatura o un poco di trucco si cela lrsquoautenticitagrave nordica In Valentino si puograve no-tare la sintesi vigente nella figura dello stra-niero non assimilato di due poli distinti come benemale Nella commedia sentimentale A Society Sensation Valentino interpreta in maniera convincente la parte di un ricco ame-ricano al fianco di Carmel Myers Ma nellrsquoim-maginazione lrsquoattore egrave chiamato a rappresen-tare personaggi dalla connotazione etnica ben precisa Se si dovesse stilare un bilancio dei ruoli assegnatigli nel corso della sua car-riera si potrebbe constatare - giagrave a un primo censimento - la netta preponderanza di Va-lentino a rivestire i panni di latin characters Sebbene non abbia ottenuto ancora ruoli da protagonista sin dal 1919 recita il ruolo di un villain mediterraneo nella pellicola A Roguersquos Romance del corteggiatore latino Jullantino Visconti in Once to every woman e nella parte dellrsquoantagonista brasiliano in Stolen Momen-ts In seguito il successo arride a Valentino nel momento in cui calza il cappello da gau-cho e balla il tango nel film I quattro cavalieri dellrsquoApocalisse Saragrave proprio lrsquoelemento della danza il fattore di comunicazione non verba-le in grado di amalgamare nella figura pubbli-ca di Valentino lrsquoideale della natura e il valore della cultura Cosigrave frotte di spettatrici eman-

cipate irrompono nelle sale spinte dalla bra-ma di assistere allo spettacolo del loro eroe al-le prese con un ballo esotico un ballo che in-scena sulla pista la dominazione maschile e la sottomissione femminile La nascita della fa-ma di Valentino egrave merito anche dellrsquoapparen-te misoginia del macho Julio Desnoyers gra-zie a questo personaggio in breve tempo lrsquoattore diviene laquoil gigolograve nei sogni di tutte le donneraquo Drsquoaltronde simile binomio dai linea-menti sado-masochistici egrave riconoscibile pure

nelle peculiaritagrave stesse degli ambigui perso-naggi messi in scena da Valentino In tutti i film in cui compare affiorano assunti discri-minatori e violazioni piuttosto esplicite di ar-gomenti tabugrave come fantasie di stupro e voyeurismo per opera di uno straniero da giu-dicare alla stregua di reietto Ne Lo sceicco di George Melford il finto arabo si rivolge alla bella Diana con un tono che non accetta repli-che aggredendola con un laquoStai ferma piccola scioccaraquo Ancora alla domanda della lady in-glese laquoChe cosa mi hai portato a fare nella tua tendaraquo Ahmed Ben Hassan ribatte con un sarcastico laquoNon siete abbastanza donna da

saperloraquo Un altro film che fa nascere e favo-rire lrsquoaspetto di perversione sadomasochisticapresente in Valentino egrave Sangue e arena dove il rapporto distorto instauratosi tra la femme fatale Dontildea Sol e il torero Juan si articola in dialoghi come laquoUn giorno mi picchierai con quelle mani forti Mi piacerebbe sapere cosa si provaraquo Egrave cosigrave suffragato lo stereotipo dello spagnolo romantico in quanto coesistenza da un lato di nobile fedeltagrave spirituale e dallrsquoaltro di fiammeggiante impetuositagrave da zingaro Nella Spagna immaginaria ritratta in Sangue e arena vengono cosigrave trasgredite le ordinarie regole di condotta della cultura puritana sta-tunitense rendendo possibile una passione che altrimenti sarebbe stata repressa Lrsquoapice di questa dinamica di conflitto libidinale si concretizza in Aquila nera nel momento in cui il tenente Vladimir scende da cavallo e avanza verso Mascha con una frusta in mano pronto a esercitare sulla donna una posizione di potere Viceversa in Camille abbiamo il no-bile Armand Duvall che giura alla sua amata laquoSarograve il tuo servo il tuo schiavo il tuo caneraquo Un gesto altamente simbolico egrave quello esegui-to sempre da Armand allorcheacute cerca di stem-perare il mesto stato drsquoanimo di Camille il partner dapprima le accarezza la mano per poi serrarla a seacute con sommo stupore della donna Ma egrave ne Il figlio dello sceicco di Geor-ge Fitzmaurice che la vena seduttrice di Va-lentino raggiunge vertici altissimi giaccheacute la raffinatezza amatoria del giovane cede il pas-so a una violenza che non esclude lo stupro Le ammiratrici di Valentino cercano nel suo sguardo ammiccante quellrsquoattenzione da spa-simante irresistibile che altrimenti non rice-verebbero dai legittimi partner yankee allrsquoin-terno delle mura domestiche Ben differente egrave lrsquoimmagine divistica di Douglas Fairbanks un attore posto sotto i riflettori per incarnare lrsquoi-deale del perfetto yankee capace di ritagliarsi un ruolo di tutore dellrsquoordine sociale in unrsquoe-poca incerta e particolarmente instabile per gli USA Forse il titolo di ldquore del cinema mu-tordquo Valentino se lo egrave conquistato proprio per-cheacute egrave grazie a lui se la New Woman riuscigrave ad afferrare il senso di cosa volesse dire risveglia-re dal profondo certe passioni folli mistiche e sensuali che si credevano proprietagrave esclusiva del popolo mediterraneo

Maria Cristina Caponi

Maria Cristina Caponi

Rudy Valentino

Poetiche

Abbandonate tutto

Abbandonate tutto Abbandonate Dada Abbandonate la vostra sposa abbandonate la vostra amante Abbandonate le vostre speranze e i vostri dolori

Seminate i figli ai margini di un bosco Abbandonate il certo per lrsquoincerto Abbandonate una vita confortevole ciograve che vi viene spacciato per avvenire pieno di possibilitagrave Partite sulle strade

Andreacute Breton

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

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Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

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Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

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ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

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segue da pag 1peraltro dovrebbero esserne testimoni ma su questo dovremmo aprire un capitolo a parte) coscienti che ad ogni cambio di Ministro oc-corre ldquoricordarerdquo quanto proponiamo ed of-friamo per trecentosessantacinque giorni lrsquoanno Andiamo comunque per ordine Con lrsquoapprossimarsi della scadenza della riunione della Commissione preposta (ci hanno detto andata deserta piugrave volte durante lrsquoanno) con gli amici presidenti delle altre Associazioni mi ero premunito di favorire un incontro tra il Coordinamento delle Associazioni e il Capo di Gabinetto del Ministro per illustrare le linee e le attivitagrave di promozione realizzate nellrsquoanno Dopo circa un mese (sic) di contatti telefonici intercorsi con lo staff del Capo di Gabinetto fi-nalmente il 30 luglio ricevo una chiamata dal Ministero per un incontro fissato per il giorno dopo alle 1530 Allerto tutti i presidenti nazio-nali e riusciamo a metter su una delegazione formata oltre che dal sottoscritto da France-sco Giraldo Segretario dellrsquoANCCI Greta Bar-bolini Presidente ARCI ndash UCCA Dino Chiriat-ti della FIC Amedeo Mecchi per la FICC e Daniele Clementi Segretario della UICC Il se-gretario del Capo di Gabinetto aveva preven-tivamente stampato e fatto una ricerca sui no-stri siti e dichiarograve in quella sede di essere rimasto favorevolmente colpito dallrsquoampio la-voro professionale e di produzione culturale realizzato dalle nostre associazioni Insom-ma le cose che condividiamo nei nostri in-contri sono state ribadite da tutti noi con puntuale attenzione dalla necessitagrave del ripri-stino del contributo almeno ai livelli del 2010 (In particolare partendo dalla nota di Pia Son-cini giagrave pubblicata su Diari dei Cineclub che avevo inviato preventivamente e che illustra lo stato della precarietagrave dei lavoratori impe-gnati nelle associazioni) al lavoro dei circoli per la promozione del cinema italiano e di qualitagrave nei piccoli centri dove ormai da de-cenni non esiste piugrave una sala cinematografi-ca dallrsquoattivitagrave educativa realizzata attraverso il cinema e lrsquoaudiovisivo in ambito scolastico allrsquointensa attivitagrave pubblicistica ed editoriale che testimonia come le Associazioni siano gli editori della quasi totalitagrave delle riviste di cine-ma presenti in Italia allrsquoinsostituibile ruolo che hanno avuto le associazioni alla forma-zione di operatori culturali e professionisti del settore (abbiamo citato Barbera attuale direttore della Mostra di Venezia docenti universitari registi e giornalisti) che hanno iniziato la loro professione proprio allrsquointerno dei circoli del cinema Ed ancora le esperien-ze di promozione del cinema di qualitagrave e del Documentario noncheacute il recente accordo con il LUCE e le strategie volte a raccogliere la sfi-da del digitale sono state le indicazioni che hanno coronato gli interventi Al termine dellrsquoincontro citando don Milani avevo di-chiarato che ldquonon si puograve continuare a fare parti uguali tra disegualirdquo e che le valutazioni del la-voro culturale promosso con le risorse pub-bliche non possono cedere alla tentazione di realizzare in alcuni casi ldquoeventi delle vanitagraverdquo a scapito dellrsquoonesto e continuo lavoro che

affonda le sue radici nello storico volontariato culturale che caratterizza da oltre sessantrsquoan-ni il lavoro culturale delle nostre Associazio-ni Alla presentazione sembrava fosse stato dato il giusto ascolto tanto che la stessa sera venivo raggiunto da una mail nella quale il se-gretario dichiarava lrsquointeressamento del Capo di Gabinetto alle nostre problematiche Oltre a que-sto incontro crsquoera stata anche una sollecita-zione avanzata dalla FICC al Capo dello Stato che aveva prontamente risposto con una nota che avrebbe provveduto ad inoltrare al Mini-stro le sollecitazioni inviate delle Associazioni Nazionali hellip Le scelte di ripartizioneMa questo ldquointeressamentordquo ha prodotto il nulla anzi paradossalmente le Associazioni hanno subito un taglio lineare pari al 15 che raffrontato al 2010 ammonta al 40 I pro-gressivi e costanti tagli intervenuti negli anni hanno fortemente limitato e forzatamente ri-dotto il nostro impegno Di fatto il finanzia-mento globale per noi previsto nel 2011 egrave lo stesso in termini assoluti di quello degli inizi degli anni Ottanta Con i tagli operati questrsquoanno forse si arriva agli anni rsquo70 ma i costi di gestione del puro esistente di oggi

non sono certamente gli stessi Se si aggiun-gono poi anche ritardi nellrsquoerogazione del contributo annuale il quadro della nostra condizione economica risulta desolante con la conseguenza di dover tagliare in maniera drastica ogni collaborazione e di non poter piugrave svolgere con regolaritagrave il normale lavoro di segreteria e di coordinamento dellrsquoattivitagrave dei circoli Ci rendiamo conto dellrsquoattuale con-tingenza economica la quale ha prodotto un ridimensionamento dellrsquoimpegno dello Stato per quanto riguarda i finanziamenti pubblici Tuttavia se il FUS egrave stato reintegrato piugrave o meno ai livelli del 2010 percheacute le Associazioni Nazionali di Cultura Cinematografica hanno subigraveto un taglio indiscriminato del 40 per cento Ammesso che il reintegro del FUS fos-se preventivamente giagrave destinato a un settore specifico percheacute guardando al dettaglio dei finanziamenti non tutti hanno subigraveto la me-desima sorte Vi rimando allrsquointervento di Pia Soncini in questo numero sul quadro di rife-rimento legislativo che disciplina i criteri per la ripartizione e lrsquoassegnazione del contributo annuale riferito alla promozione cinemato-grafica Se si valuta (dal sito wwwcinema

beniculturaliitNotizie269866promozio-ne-e-associazioni-nazionali-di-cultura-cine-matografica-i-contributi-2013) la ldquopletorardquo come li chiama Pia dei micro-budget o contribu-tini che dir si voglia da 5 mila euro scopriamo che il totale ammonta a 185mila euro se con-sideriamo anche quelli fino a 10 mila arrivia-mo allrsquoassurditagrave di 385000 euro (lsquoarisic) E vi invito a fare un giro per vedere a chi vengono assegnati (anche in doppia o tripla assegna-zione) si va dal festivalino estivo di 3ndash4 giorni (2 o 3 film in tutto) in qualche caso con in pro-gramma ldquocinepanettonirdquo (con contorno di ospitate a divette televisive) a contributi rico-nosciuti a enti che promuovono Programmi Europei sullrsquoaudiovisivo (ma non hanno giagrave fondi propri e provvidenze specifiche dalla CE) Vi invito inoltre a rintracciare lo ldquosvi-luppo del cinema sul piano artistico culturale e tecnicordquo o in alternativa ldquolrsquointeresse nazio-nale ed internazionalerdquo delle iniziative fate una ricerca a campione Buon divertimento

ConclusioniPer questo ho intitolato il pezzo ldquoche fa il nesci eccellenzardquo Percheacute proprio quando ho ap-profondito lrsquoarticolazione e la ripartizione dei fondi il pensiero egrave andato al Giusti che en-trando in santrsquoAmbrogio in compagnia del fi-glio di Manzoni e immaginando di rivolgersi ad un funzionario della polizia austriaca o granducale riferendosi al ldquoromanzettordquo del ldquotal Sandrordquo dice ldquoChe fa il nesci Eccellenza o non lrsquoha letto Ah intendo il suo cervel Dio lo ripo-si in tuttrsquoaltre faccende affaccendato a questa roba egrave morto e sotterratordquo Per interposta riscrittura mi riferivo agli obiettivi ed alle indicazioni della legge che sembrano inascoltati nelle scelte e nelle indicazioni operate (a questa ro-ba morte e sotterrate hellip) Il Giusti al termine si muove a compassione del solerte funzionario dalle note di Verdi O Signore dal tetto natio e da quelle di un canto di preghiera levato dal contingente dei funzionari e delle truppe pre-senti ritrovando nellrsquoanimo dei soldati la con-dizione di ldquovittimardquo del potere A noi invece non muove alcun sentimento di compatimento anche percheacute il canto che si le-va sembra prendere le mosse da un libretto intriso di contemporaneitagrave che in alcuni casi puograve cosigrave recitare O signore dalle tette giulive E questo sinceramente non puograve muoverci a compassione Con passione siamo invece vici-ni a chi ha dedicato parte della sua vita ad esempio nel servizio di segreteria delle Asso-ciazioni Un servizio che dura 365 giorni lrsquoan-no a favore dei tanti circoli sparsi sul territo-rio nazionale e che grazie allrsquoennesimo taglio dovragrave patire lrsquoennesimo taglio al pro-prio giagrave minimo per non dire misero stipen-dio Basta perograve con le lamentele Prendiamo atto che la legge viene interpretata sulla scor-ta di una concezione di cultura che ha perme-ato la nostra societagrave negli ultimi anni e che in-tende per paradosso appunto cultura quello che noi pensavamo fosse intrattenimento

Candido CoppetelliCoordinamento Associazioni Nazionali di Cultura Cinematografica

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Lrsquoimpegno trasversale da parte di tutte le forze politiche per promuovere il ruolo della cultura nel nostro Paese e la sua rilevanza eco-

nomica e sociale Prosegue lo spazio dedicato ai politici di buona volontagrave che vorranno impegnarsi su ldquoLa prioritagrave dellrsquoazione politica

nellrsquoambito della culturardquo

La parola ai politici Stefania Brai

Lotta per lrsquoindipendenza della cultura Fenomenologia della disfatta

Si chiede investimento diretto dello Stato nella cultura a garanzia del pluralismo culturale

e produttivo della libertagrave artistica e del lavoro di promozione culturale

Lrsquoegemonia cultu-rale di ventrsquoanni di Berlusconismo e a mio parere lrsquo ac-cettazione se non a volte la ripropo-sizione di quel si-stema di valori an-che da parte di vasti settori del

ldquocentro sinistrardquo hanno prodotto spesso sbandamento se non passivizzazione e rasse-gnazione alla ldquosituazione di fattordquo Voglio dire per esempio che si egrave da parte di molti introiet-tata lrsquoidea che in un periodo di difficoltagrave eco-nomica e sociale cosigrave pesante sia impossibile chiedere finanziamenti per un settore consi-derato dai piugrave ldquoaggiuntivordquo e che quindi oc-corra accontentarsi di quel pochissimo che egrave rimasto Magari ottimizzandone la spartizio-ne Sono cosigrave diventati senso comune concet-ti come ldquopareggio di bilanciordquo efficienza effi-cacia ed economicitagrave fine dei finanziamenti ldquoa pioggiardquo meritocrazia privatizzazioni amministratori e ministri come unici sogget-ti legittimati a prendere decisioni eccetera eccetera Con buona pace del pluralismo del-la democrazia e della cultura La logica la fi-losofia di fondo che egrave passata - e che rischia di essere accettata anche da chi la cultura la pro-duce - egrave che ldquomercerdquo come le altre la cultura possa essere lasciata ai meccanismi e alle logi-che di mercato che cioegrave lrsquoutile che si deve per-seguire egrave solamente o comunque

principalmente un utile economico Cosigrave il Consiglio dei ministri ha approvato un decre-to nel quale tra le tantissime altre cose si par-la addirittura di ldquovalore culturardquo ma nel quale non si prevedono neacute investimenti neacute finan-ziamenti la politica di questo governo egrave infat-ti tutta centrata sulla ricerca di fondi privati e sui modi per incentivarli (90 milioni di tax credit per il cinema ora esteso per 5 milioni anche al settore musicale) E se la cultura egrave una merce come le altre poco importa se si ta-gliano i fondi per le associazioni nazionali di cultura cinematografica poco importa se chiudono riviste biblioteche e sale cinemato-grafiche e se le istituzioni culturali sono ridot-te allo stremo Poco importa se migliaia di ar-tisti e operatori culturali non hanno piugrave lavoro Poco importa se si perdono professio-nalitagrave ed esperienze uniche e irripetibili Ed egrave gravissimo a mio parere che quel decreto sia stato considerato una grande vittoria e che la maggior parte delle associazioni professiona-li e culturali del cinema non abbia continuato le azioni di protesta e le agitazioni per ottene-re lrsquointegrazione del Fondo unico per lo spet-tacolo cioegrave per ribadire la necessitagrave di un in-vestimento diretto dello Stato nella cultura a garanzia del pluralismo culturale e produtti-vo della libertagrave artistica e del lavoro di pro-mozione culturale Io credo invece che questa politica rischia di produrre la ldquomorterdquo della cultura Della cultura intesa come strumento di formazione di una coscienza critica di co-noscenza della realtagrave di crescita individuale e

collettiva quindi elemento essenziale di de-mocrazia e di ldquouguaglianza socialerdquo come af-ferma la Costituzione Egrave proprio in un mo-mento cosigrave difficile che va a mio parere con maggiore forza riaffermato che la cultura egrave un diritto e come tale va garantito dallo Stato con investimenti finalizzati allrsquoutile culturale e dunque sociale Va riaffermata con tutta la forza possibile la necessitagrave di mettere in atto una politica complessiva per tutto il settore che vuol dire tra lrsquoaltro sostegno alle sale ldquodi cittagraverdquo vuol dire formazione vuol dire garanti-re ammortizzatori sociali e diritti ai lavorato-ri della cultura luoghi pubblici per la cultura in tutte le periferie del nostro paese e delle no-stre cittagrave ma vuol dire anche una politica vera di ldquopromozionerdquo della cultura cinematografi-ca In tanti modi sostenendo convegni semi-nari ricerche pubblicazioni festival rasse-gne ma sicuramente e prioritariamente rafforzando il lavoro unico dellrsquoassociazioni-smo cinematografico A poco servirebbe riu-scire con immensa fatica a dare vita ad una creazione artistica se contemporaneamente non esistesse quel lavoro immenso e diffuso che tutti i giorni e su tutto il territorio contri-buisce a far conoscere il cinema di qualitagrave ai tanti e diversi ldquopubblicirdquo a formare genera-zioni di critici di operatori culturali e di regi-sti a far crescere i saperi e la conoscenza a combattere la passivizzazione e la solitudine

Stefania BraiResponsabile nazionale cultura del Prc

Stefania Brai

Dal Roma Fringe Festival unrsquo idea per il cinema in tempo di crisi

Aspirante anglofono da sempre tanto che sin da ragazzino quando alla piugrave classica delle domande ci-tando la mia amata SPAL e non trovando dallrsquo altra parte la dovuta soddisfa-zione replicavo con un fa-re fra il distaccato e lrsquo or-goglioso il Chelsea di

Londra ho avuto negli anni modo di apprez-zare lo stile organizzativo inglese (cito in pri-mis il London F F come ottimo esempio di festival di cinema di qualitagrave) e le possibilitagrave che nascono dal guardare fuori dallrsquo Italia con fare negrave critico neacute adoratore ma con lrsquointento di prendere il meglio per poi condirlo in salsa nostrana Allegramente a spasso per le strade di una Roma drsquo inizio estate non ho potuto evitare di farmi attrarre come una calamita

da un nome che avevo giagrave avuto modo di co-noscere nei miei trascorsi britannici e di ad-dentrarmi nel Roma Fringe tappa italiana dellrsquo omonimo Festival Teatrale nato ad Edimburgo ma attualmente con diramazioni in Europa e Stati Uniti Il Roma Fringe nel suo mese di programmazione italiana presso Vil-la Mercede a Roma nel quartiere San Lorenzo ha dimostrato di essere un ben riuscito espe-rimento che si potrebbe tentare anche nel ci-nema invece di insistere o continuare con gli svariati Festival nostrani di medio-piccolo li-vello a cui mancando lrsquoappoggio istituzionale viene a mancare la terra sotto i piedi trarre spunto da questa iniziativa che allacciandosi ad un contesto molto prestigioso con poche risorse riesce a calamitare pubblico e stampa oltre ad un presenza di artisti di ottimo livel-lo Giagrave ora nello splendido contesto di Roma si tenta qualcosa di simile riproponendo varie

pellicole del Festival di Locarno durante la programmazione estiva di Notti di Cinema a Piazza Vittorio ma sarebbe interessante un tentativo che va nella direzione di un vero ap-puntamento che importa in cornici che solo la nostra Italia sa offrire una finestra o unrsquo ap-pendice di un festival estero importante e di qualitagrave Con unrsquoeconomia sempre piugrave asfitti-ca guardare allrsquoestero egrave una boccata di ossige-no per qualsiasi impresa e mutuare questa formuletta anche nellrsquoarte e nel cinema in particolare potrebbe essere un ulteriore passo in avanti Citando il grande Einstein ldquoegrave dalla crisi che nascono le vere ideerdquo e quella degli organizzatori del Fringe Roma anche se non cambieragrave il mondo puograve dare uno spunto ai tanti che cercano ancora di portare avanti idee e iniziative in questo nostro abbandona-to paese

Federico Felloni

Federico Felloni

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segue da pag 1Ulteriore precisazione per i non addetti egrave che ai soggetti riconosciuti dallrsquoart18 della legge cinema (le 9 Associazioni Nazionali) viene concesso ldquoun contributo annuo da preleva-re sulle risorse di cui allrsquoarticolo 19helliprdquo ovvero e per chiarezza il budget destinato ai due arti-coli di legge citati egrave il medesimo Citando per intero il comma 5 dellrsquoart 18 si legge ldquoAlle asso-ciazioni nazionali di cui al comma 2 viene concesso un contributo annuo da prelevare sulle risorse di cui allrsquoarticolo 19 commisurato alla struttura orga-nizzativa dellrsquoassociazione noncheacute allrsquoattivitagrave svol-ta dalla stessa nellrsquoanno precedente secondo moda-litagrave tecniche definite con il decreto ministeriale di cui allrsquoarticolo 19 comma 3rdquo Nello specifico ogni anno il contributo viene suddiviso in due parti una destinata alla ldquostruttura organizza-tivardquo lrsquoaltra destinata ai programmi di attivitagrave svolti lrsquoanno precedente rimandando al com-ma 3 dellrsquoart 19 (che vedremo in seguito) Ciograve su cui egrave doveroso aprire una piccola riflessio-ne invece egrave lrsquoespressione ldquostruttura organiz-zativardquo Da molti anni a questa parte infatti il Ministero dagrave alla ldquostruttura organizzativardquo unrsquoaccezione a dir poco peculiare ovvero computa il numero di Circoli aderenti al 31 di-cembre dellrsquoanno precedente ad ogni Associa-zione dando un punteggio per ogni singolo Circolo attivo secondo la collocazione geogra-fica del Circolo stesso Vale a dire che se un Circolo ha sede in Calabria o in Emilia Roma-gna nelle Marche o in Piemonte (etc) vale 1 punto Se ha sede invece in Abruzzo Campa-nia nel Lazio o in Puglia (etc) vale 2 punti Se in ultimo ha sede in Molise o in Umbria (solo in queste due regioni) il Circolo vale 3 punti Dividendo quindi in due parti esatte il contributo cumulativo assegnato alle 9 Asso-ciazioni Nazionali si contano i Circoli si mol-tiplicano per il valore ldquoregionalerdquo e si suddivi-de in tal modo la ldquoquota strutturardquo assegnata ad ogni singola Associazione Ma in realtagrave si puograve esattamente dire che i Circoli rappresen-tino la ldquostruttura organizzativardquo di unrsquoAsso-ciazione Nazionale I Circoli nei fatti rap-presentano non la struttura ma lrsquoattivitagrave stessa che unrsquoAssociazione realizza sul terri-torio fornendogli servizi informativi legali logistici operativi e tutte le forme di soste-gno economico diretto ed indiretto che ap-partengono alle scelte di politica culturale di una determinata Associazione Una ldquostruttu-ra organizzativardquo egrave almeno semanticamente quella capace di sostenere e promuovere le at-tivitagrave dei propri Circoli sul territorio attraver-so una sede ldquofisicardquo attiva dal 1deg gennaio al 31 dicembre di ogni anno e soprattutto attra-verso il personale che impiega in tale compito multiforme e al contempo molto specializza-to Sede e personale specializzato Proprio ciograve che le Associazioni a causa dei tagli continui e progressivi hanno ridotto allrsquoosso pur di mantenere servizi e attivitagrave rivolte ai Circoli Impiegare personale professionale e retribu-irlo ai sensi di legge con contratti a tempo in-determinato dovrebbe essere un titolo di me-rito per un ente che utilizza fondi pubblici in particolare nel settore ldquoCulturardquo (altamente

specializzato e frutto di studi approfonditi come egrave intrinseco alla parola stessa) Mentre egrave da ritenersi ben poco meritevole una struttu-ra che occupi personale volontario non retri-buito o mal retribuito che utilizzi (sfrutti) mano drsquoopera spesso di giovane etagrave a basso costo e di conseguenza a basso rendimento ed a bassissima competenza operando per giunta continui ricambi e sostituzioni Ma se non si riconosce che una ldquostruttura organiz-zativardquo egrave rappresentata in prima istanza dal-le persone che lavorano e da un luogo fisico in

cui svolgere dignitosamente la propria fun-zione si invita letteralmente a sottostimare e a svalutare un ambito quello culturale che dovrebbe prima di tutti gli altri dare valore e riconoscimento alle competenze specifiche A questo punto visti i continui tagli e al con-tempo la necessitagrave di essere operativi sul ter-ritorio percheacute lo Stato non assegna alle Asso-ciazioni Nazionali una sede uno spazio pubblico (tanti sono quelli dismessi non uti-lizzati o sotto-utilizzati vuoti e lasciati anda-re in rovina) riducendo in tal modo la neces-sitagrave di contribuzione economica diretta E percheacute altresigrave delle Associazioni Nazionali riconosciute per legge si vedono tenute a pa-gare con i soldi pubblici dei loro stessi contri-buti statali tasse sulla ldquoproduttivitagraverdquo come lrsquoI-rap sui dipendenti e collaboratori quando in realtagrave svolgono lavori nel settore no-profit che nulla hanno a che vedere con impresa e profitto E passiamo allrsquoart 19 comma 3 ldquoIl Direttore generale competente delibera nellrsquoagravembito del programma triennale di cui allrsquoarticolo 4 e sulla base degli obiettivi definiti annualmente dal Mini-stro lrsquoerogazione dei contributi acquisito il parere della Commissione per le seguenti attivitagravea) sviluppo di progetti promossi da associazioni senza scopo di lucro e fondazioni che contribuiscono a sostenere iniziative per le programmazioni sta-gionali e per la codistribuzione di filmb) concessione di sovvenzioni a favore di iniziative e manifestazioni in Italia ed allrsquoestero anche a

carattere non permanente promosse od organizza-te da enti pubblici e privati senza scopo di lucro istituti universitari comitati ed associazioni cultu-rali e di categoria ed inerenti allo sviluppo del cine-ma sul piano artistico culturale e tecnicoc) concessione di premi agli esercenti delle sale drsquoes-sai e delle sale delle comunitagrave ecclesiali oreligiose tenendo conto della qualitagrave della programmazione complessiva di film riconosciuti di nazionalitagrave ita-lianad) conservazione e restauro del patrimonio filmico nazionale ed internazionale in possesso di

enti o soggetti pubblici e privati senza scopo di lu-cro con obbligo a carico di questi ultimi di fruizio-ne collettiva dellrsquoopera filmica con modalitagrave da de-finirsi in via convenzionalee) realizzazione di mostre drsquoarte cinematografica di particolare rilevanza internazionale e di festival e rassegne di interesse nazionale ed internazionale di opere cinematografiche da parte di soggetti pubbli-ci e privati senza scopo di lucrof) pubblicazione diffusione conservazione di rivi-ste e opere a carattere storico artistico scientifico e critico-informativo di interesse nazionale riguar-danti la cinematografia noncheacute organizzazione di corsi di cultura cinematograficaDa parecchi anni a questa parte leggendo il testo della legge genera una grande perples-sitagrave (ed un grande malessere vista la situazio-ne economica) la pletora di piccoli contributi dai 5 ai 10 mila euro che il Ministero stanzia per quelle che spesso non sono altro che mi-nuscole iniziative locali La maggioranza dei Circoli aderenti alle Associazioni Nazionali a livello locale realizza manifestazioni della portata di quelle finanziate con questi ldquomicro budgetrdquo direttamente dallo Stato il quale per quanto riguarda rassegne e festival si prefig-ge di sostenere (punto e) ldquohellipfestival e rassegne di interesse nazionale ed internazionale di opere cinematografichehelliprdquo o in alternativa (pun-to b) ldquohellipiniziative e manifestazioni in Italia ed allrsquoestero anche a carattere non permanente

segue pag successiva

(Da sx) Massimo Bray egrave un politico del Partito Democratico dallrsquoaprile 2013 Ministro dei Beni e delle attivitagrave culturali e del turismo Nicola Borrelli dal dicembre 2009 egrave Direttore Generale per il Cinema

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segue da pag precedente

[hellip] inerenti allo sviluppo del cinema sul pia-no artistico culturale e tecnicohelliprdquo Con ciograve non si vuole in alcun modo screditare un qual-che specifico ente o manifestazione ma limi-tandosi agli stanziamenti 2013 si rileva un budget complessivo di 185000 euro concesso a ben 37 iniziative da 5000 euro Se si allarga il campo ai contributi sino a 10000 euro si giunge alla bellezza di 56 iniziative per un bu-dget complessivo di ben 358000 euro Molto piugrave di quanto la Direzione Generale ha taglia-to alle Associazioni Nazionali questrsquoanno ri-spetto al 2012 (100000 euro) Non si intende in questa sede entrare nel merito di ogni sin-gola iniziativa e contributo rapportato ai re-quisiti necessari percheacute lo Stato eroghi un fi-nanziamento anche se attraverso la rete chiunque sarebbe in grado con un porsquo di pa-zienza di valutare le singole iniziative finan-ziate Quello che va detto con forza invece egrave che sono le Associazioni Nazionali ad avere una specifica funzione che la legge la storia e lrsquoauspicabile ottimizzazione delle risorse in un periodo di crisi economica riconoscono ovvero quella di promuovere e diffondere la cultura cinematografica sul territorio italia-no capillarmente attraverso il ruolo degli operatori locali (i Circoli associati) Se lo Stato interviene direttamente in una moltitudine di piccole iniziative locali che neacute

strutturalmente neacute mediaticamente possono superare i confini del ldquomuro di cinta del pro-prio stesso cortilerdquo con cifre che di certo non pagano stipendi ma sembrano rappresentare delle ldquomancerdquo elargite a pioggia allora si puograve pensare che si stia scientemente svuotando di contenuti (e di contributi) il ruolo stesso rico-nosciuto alle Associazioni nazionali Invece di potenziare uno strumento previsto per legge sfruttare al meglio ciograve che giagrave si possiede ci si sostituisce in un ruolo che il legislatore ha configurato proprio per sostenere ed incenti-vare le piccole iniziative locali avocando inve-ce a seacute lrsquoerogazione di contributi a soggetti di-chiaratamente ldquonazionalirdquo Come sono le Associazioni Nazionali oltre naturalmente ad altri rilevanti soggetti presenti nella Pro-mozione che di anno in anno vengono ldquota-gliuzzatirdquo goccia a goccia in un continuo stil-licidio Penso al Museo Nazionale del Cinema di Torino (15 mila euro in meno questrsquoanno ri-spetto al 2012 20 mila euro in meno lo scorso anno rispetto al 2011) o alla Cineteca di Bolo-gna (15 mila euro in meno questrsquoanno 10 mila in meno lo scorso anno) a Taormina Arte (meno 10 mila e meno 30 mila) o alla Fice (meno 5 mila e meno 5 mila) Ogni anno una piccola riduzione un porsquo meno ossigeno ma-gari sperando nel ldquosoffocamento spontaneordquo Un festival inoltre piccolo o grande che sia dura qualche giorno in un anno e si svolge in un unico luogo mentre le Associazioni

Nazionali operano tutto lrsquoanno in maniera continuativa in centinaia di localitagrave in cui plausibilmente non crsquoegrave nemmeno un cinema Non solo Storicamente gli operatori dei Cir-coli aderenti alle Associazioni Nazionali lavo-rano nelle scuole fianco a fianco con gli inse-gnanti piugrave sensibili per integrare ed intersecare alle materie istituzionali la storia del cinema e il linguaggio cinematograficoVale la pena ricordare in chiusura lrsquoultimo decreto ministeriale espressamente rivolto agli obiettivi da perseguire per la promozio-ne delle attivitagrave cinematografiche a firma dellrsquoallora Ministro Rutelli datato 15 aprile 2008 In tale decreto tra le altre era esplicita-ta la seguente disposizione attuativa ldquoRidu-zione degli interventi a favore di festival rassegne e manifestazioni analoghe a prevalente carattere lo-cale e turistico con scarsa incidenza sulla effettiva promozione della cultura cinematografica con con-seguente rafforzamento delle iniziative di interesse piugrave rilevanterdquo Una direttiva del tutto condivi-sibile qualora unita come accadde allora ad un investimento mirato specifico e concreto sul ruolo e le attivitagrave che le Associazioni Na-zionali sanno possono e in definitiva devono svolgere su tutto il territorio italiano ldquopro-muovendo e diffondendo la cultura cinemato-graficardquo

Pia Soncini Unione Italiana Circoli del Cinema

Anticipazioni

ldquoIo stessa non sono mai stata in grado di

scoprire cosa egrave esattamente il femmini-

smo so solo che la gente mi chiama fem-

minista ogni volta che esprimo sentimenti

che mi differenziano da uno zerbinordquo

Rebecca West confe-

rence this September

21-22 at New York

University

Rebecca West (Lon-dra 21 dicembre 1892 ndash Woking 15 marzo 1983) egrave stata una scrittrice bri-tannica molto cono-sciuta grazie ai suoi romanzi ai suoi ar-ticoli di giornali-smo ai suoi inter-venti di critica

letteraria e per i suoi romanzi di viaggio Au-trice prolifica e attenta osservatrice del suo tempoErsquo stata una delle piugrave importanti figure intellettuali del ventesimo secolo impegnata nelle cause femministeLa New York University organizzeragrave per il 21 e 22 settembre prossimo un convegno sulla sua figura La nostra Giulia Zoppi invitata riferiragrave sul prossimo numero di Diari di Cineclub

Rebecca West

La mia indipendenza che egrave la mia forza implica la solitudine

che egrave la mia debolezza (PPPasolini)

Pier Paolo Pasolini

Quanto amasti tu Pier Paolo questa cittagrave nostra mi-schiata da sem-pre con lrsquoonta di una carne consu-mata e stanca e lrsquoestetica di am-

massi sovrapposti di pietre raffinate adottate dalla storia Amasti come un archeologo dellrsquoanima i luoghi della cittagrave vera e percor-rendoli assetato del respiro della vita incon-trasti la bellezza nascosta dal fango e dalla polvere trovandone lrsquoessenza Spogliasti lrsquouo-mo per assaggiarne il cuore senza quelle so-vrastrutture che trasformano lrsquoumanitagrave vitale in raffinati benpensanti da cortile Credesti con il vigore di un corpo nato altrove e la pas-sione di una mente universale in quel incon-sapevole archetipo in bianco e nero che pro-stituendosi batteva nel petto profugo di anime sbiadite mentre lagrave fuori una nuova societagrave a colori sonnambula sosteneva la notte del pensiero che prese la tua vita come al Cristo per aver aiutato gli uomini a distin-guere quello falso da quello vero

Guido Fabrizi

Guido Fabrizi

n 9

6

Nuove Geografie

Viaggio non organizzato nel cinema siciliano Gli autori

(atto secondo)

Al nostro caro turi-sta dopo la visita ai vari festival del ci-nema in Sicilia egrave venuta in mente una curiositagrave Qua-li e quanti sono i giovani registi emergenti indi-pendenti siciliani

che ruotano attorno ai festival Sicuramente non potremo dare una risposta ufficiale o as-solutamente precisa su questo argomento possiamo peroacute cercare di affrontare un altro piccolo viaggio (simile al precedente) alla ri-cerca di unrsquoaltra geografia quella dei filmaker in Sicilia per dare un volto e una voce ai ldquono-vissimirdquo artisti siciliani Circolano ancora leg-gende in cui si racconta che registi del calibro di Cipri e Maresco Roberta Torre Pasquale Scimeca o addirittura Giuseppe Tornatore rappresentino la nuova Sicilia il nuovo modo di fare cinema qui al sud Devo immediata-mente rompere la tradizione affermando che i registi sopra citati rappresentano giagrave la sto-ria del nostro cinema e non lrsquoavanguardia o addirittura le nuove leve o i nuovi arrivi Un esempio di regista sospesa invece tra il suc-cesso teatrale e lrsquoapertura al cinema egrave incar-nato da Emma Dante con la sua opera prima in concorso a Venezia ldquoVia Castellana Bandie-rardquo Il film parla di uno scontro tra palermita-ni bloccati da una strettissima via in cui si esaltano gesti e atteggiamenti in modo ecces-sivo e parodistico proprio come nel suo tea-tro Impossibile proprio in questo periodo non citare Fabio Grassadonia e Antonio Piaz-za nati sotto il segno del corto con il fortuna-tissimo ldquoRitardquo e passati al lungo con ldquoSalvordquo vincitore del premio della critica a Cannes Ersquo anche impossibile non citare il messinese Francesco Calogero che vive tra Roma e la sua cittagrave e in questi giorni ritornato in Sicilia per iniziare a settembre il suo ultimo film ldquoSecon-da primaverardquo prodotto dalla Polittico Piazza e Grassadonia con il loro percorso racconta-no senza volerlo il destino tortuoso e com-plesso che affrontano i registi indipendenti dimostrando che non tutto egrave perduto Ma an-diamo a trovare questo gruppo o ldquoscuola sici-liana drsquoavanguardiardquo naturalmente senza aspettarci di incontrarli tutti Ecco da Calta-nissetta arrivare Luca Vullo regista di corto-metraggi documentari docu-fiction video-clip musicali e spot pubblicitari cura lrsquointero processo produttivo dallrsquoideazione alla post-produzione svolgendo anche i ruoli di sceneggiatore operatore di camera direttore della fotografia ed editor Al centro della sua produzione crsquoegrave la Sicilia assoluta protagoni-sta dei suoi lavori ldquoCumu veni si cuntardquo ldquoDal-lo zolfo al carbonerdquo ldquoLa voce del corpordquo Fabio

Leone e Antonella Barbera Cineasti ennesi trentenni coppia nella vita e nellrsquoarte si sono specializzati nella produzioni di ldquocortirdquo e do-cumentari dal taglio sociale Da Casteltermini Nicola Palmeri che ricordo per il bellissimo documentario sul caratterista Tano Cimarosa dal titolo ldquo Lo chiamavano Zecchinettardquo Da Scicli Nunzio Massimo Nifosi che ha firmato una delle opere piu imponenti prodotte in Si-cilia ldquoPiero Guccione verso lrsquoinfinitordquo Uno straordinario e delicatissimo racconto per immagini silenzi e musica attraverso i luo-

ghi della Sicilia cari allrsquoartista e alla sua arte Da Acireale Bruno e Fabrizio Urso produtto-ri e registi hanno al loro attivo diverse opere (Luigi Indelicato La baia dei lupi) selezionate ai festival piu importanti ultimo il David di Donatello Il loro neorealismo li contraddi-stingue collocandoli tra i piu importanti fil-maker regionali Aggiungiamo al viaggio il ci-nema povero di Franco Turdo esperto in documentari sulle tradizioni e il recupero di antichi mestieri Da Ragusa Vincenzo Casco-ne fine documentarista autore di ldquoIblei sto-rie e luoghi di un parcordquo e ldquoLrsquoora di Spampina-tordquo Cascone egrave uno dei grandi esponenti del nuovo documentario in Sicilia insieme ad Al-berto Castiglione di cui si ricordano ldquoNel cuo-re dello statordquo e ldquoUna voce nel ventordquo Giulio Reale (Sergio Leone il mio modo di vedere le cose) Daniele Consoli (la veritagrave sul caso del si-gnor Cipriemaresco) Giusy Buccheri (Sortino Social Club) Gianluca Agati (Thalassa uomi-ni e mare) Lorenzo Daniele (Occhiolagrave un pre-sepe dei monti Erei) Giuseppe di Bernardo (Amato bros) e Giuseppe Tumino (Etnea e Urime) Documentarista egrave anche Costanza Quatriglio regista di ldquoTerramattardquo (tratto dallrsquoomonimo romanzo di Rabito) Ma chi so-no i nuovi autori del cortometraggio Sicura-mente da recuperare i lavori di Alfio DrsquoAgata ldquoClamoroso al Cibalirdquo e ldquoNeanche i canirdquo

Ivano Fachin ldquoVodka tonicrdquo e ldquoGelati e grani-terdquo Antonio Carnemolla ldquoIl prossimo inver-nordquo Cristian Patanegrave ldquo Le notti biancherdquo Cri-stian Bisceglia ldquoil regalo di compleannordquo Mario Cosentino ldquoIl prestigiatorerdquo e ldquoCapoli-neardquo Francesco Cannavagrave ldquoRed Linerdquo Gabriele Vizzini ldquoMoto perpetuordquo Gianluca La Rosa ldquoIl prossimo lunedirdquo Alessandro Marinaro ldquoBuongiorno SigBellavistardquo Rosario Sparti ldquo Oggi come ierirdquo Alessio Angelico ldquoIl pomodo-rordquo Francesco Sperandeo ldquo Bab al samahrdquo Gio-vanni Virgilio ldquoMy name is Sidrdquo ed inoltre

ldquoTerrardquo di Piero Messina arrivato in finale al festival di Cannes che raccon-ta il segreto viaggio di un uomo che ri-torna a casa in bar-ca A seguire Cusutu nrsquo Coddu di Giovan-ni La Pagraverola am-bientato durante la rivolta di un gruppo di contadini affa-mati in un piccolo feudo siciliano di fi-ne rsquo800 Kbiria di Sigfrido Giammo-na che affronta il te-ma del rapporto tra un padre e il figlio

omosessuale Disinstallare un amore di Ales-sia Scarso su come superare il trauma dellrsquoab-bandono amoroso ai tempi di internet e face-book Lo Sposalizio di Francesco Lama la storia di Don Totograve che sta preparando il ma-trimonio della figlia tra malelingue pregiu-dizi e imprevisti in un piccolo paesino sper-duto del sud ed infine il gruppo palermitano con i registi Sergio Ruffino Sergio Cannella Alessandro Garraffa Interessante poi il caso del collettivo ldquoCane Capovoltordquo di cui egrave un im-portante esponente Alessandro De FilippoIl gruppo nato nel 92 a Catania sviluppa unrsquoin-dagine sulle possibilitagrave espressive della visio-ne e sulle dinamiche della percezione adope-rando tecniche originali di trattamento e manipolazione dellrsquoimmagine La panorami-ca puoacute concludersi con due fuoriclasse Ga-briele Trapani fotografo visionario e regista e Nico Bonomolo pittore illustratore e grafico che vive e lavora a Bagheria Autore di uno straordinario corto drsquoanimazione dal titolo ldquoLorenzo Vacircardquo In breve ecco concluso il viaggio del turista pieno di incontri con le nuove generazioni con le menti del futuro con le speranze Ecco che la Sicilia acquista o ritrova un nuovo valore quello della cultura

Renato ScatagraveIl primo atto egrave stato pubblicato sul numero precedente di luglio

Renato Scatagrave

Egrave stato il figlio anno 2012 primo film solista di Daniele Ciprigrave tratto dal romanzo di Roberto Alajmo Con un grande Toni Servillo Giselda Volodi Aurora Quattrocchi Benedetto Ranelli Alfredo Castro Opera presentata applauditissima a Venezia 69

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Per Vincenzo Cerami Di multiforme ingegno

Con quella faccia un porsquo cosigrave quellrsquoespres-sione un porsquo cosigraversquohellipda centurione sornione o rugbysta in pensione Vincenzo Cerami tut-to sembrava darsi tranne lrsquoaria dellrsquointel-lettuale impegnato organico ad un qualsi-

asi progetto politico urbano metropolitano Eppure era fieroappagato di esserlo scritto-re opinionista sceneggiatore tra i piugrave ambiti e ben remunerati del cinema italiano Nem-meno sotto tortura avrebbe ammesso ad esempio di lsquosentirsirsquo lrsquoerede morale (e in par-te materiale) della lontana stagione dei circoli letterari romani dominati da padre Moravia e animati da Pier Paolo Pasolini inconcepibili senza le strepitose scenate di Laura Betti gli eroici languori di Enzo Siciliano le scorrerie erotico-maudit di Dario Bellezza morto gio-vanissimo e precocemente dimenticato Per-venire da tale alveo era il piugrave alto motivo di or-goglio e pudore di un Vincenzo Cerami non dotato di carattere lsquofacilersquo fluidificato adde-strato alla diplomazia salottiera Ma proprio per questo- stando alla nota massima di Leo Longanesi- forgiato a una granitica fermez-za di carattere determinazione strategia di ambizioni messe a segno con innato talento creativo e metodiche capacitagrave organizzative- del proprio lavoro e di quello altrui come nel caso della premiata collaborazione con Rober-to Benigni (da ldquoIl mostrordquo a ldquoLa vita egrave bellardquo nominato allrsquoOscar per la migliore sceneggia-tura) laddove allrsquoestemporaneitagrave estrosa im-prevedibile deliziosamente confusionaria del lsquopiccolo diavolorsquo faceva da contrappeso la nu-da disciplinalrsquoesperienza la geniale visione drsquoinsieme con cui Cerami concepiva la lsquoscrit-turarsquo del cinema Non come elemento sintatti-co propedeutico e beneaugurante del succes-sivo lavoro registico ma come presenza costante autorevole putativa di un lavoro di gruppo (qual egrave appunto il cinema) sempre esposto ad imprevisti colpi di coda acciden-tacci senza preavviso E dal momento che nul-la nasce dal nulla non tutti sanno che lrsquoap-prendistato del Vincenzo Cerami sceneggiatore e soggettista era avvenuto nel piugrave fertile dei modi essendo egli stato allievo di Pier Paolo Pasolini sia ai tempi delle scuole dellrsquoobbligo a Ciampino (dove il poeta inse-gnava lettere alle medie a metagrave degli anni cinquanta) sia nellrsquoesordio ndashda aiuto regista nel 1965- in ldquoComizi drsquoamorerdquo cui fecero se-guito ldquoUccellacci uccellinirdquo e ldquoLa terra vista dalla lunardquo (episodio ldquoLe stregherdquo) Eravamo comunque ai preliminaripoicheacute Cerami (nel 1967) era sceneggiatore ufficiale di un bizzar-ro spaghetti western (con intingoli trash) ta-lerdquoEl Desperadordquo Franco Rossetti che piugrave di un cinefilo esulterebbe a innestare nellrsquoaraldi-ca dichiarata e non di Quentin Tarantino Episodio non isolato poicheacute il far west lsquoalla

matricianarsquo (non disdegnabile fonte di ottimi ingaggi) fu per Cerami una lunga parentesi di vita (e di formazione esistenziale) che com-prende titoli allrsquoammasso (da ldquoBlindmanrdquo storia di un pistolero orbo che accompagna per il deserto una carovana di signorine alle-gre allrsquoimprobabile ldquoPistolero del silenziordquo che Cerami firma anche da regista) Che il re-sto (gli) sia tutto in discesa Assolutamente no percheacute Cerami era intellettuale febbrile ed instancabile anche nellrsquoassaporare la lsquolibi-dinersquo della provocazione e contraddizioni -come quando avendo accettato il ruolo di ministro-ombra (alla cultura) del neonato Pd (su invito di Veltroni) si trovograve a strologare contro Di Liberto Giordano ed altri inveterati della sinistra integralista provocando (anche da parte di chi scrive) sdegnate reazioni sia in pubblici dibattiti sia opinioni giornalistiche incitati da ciograve che restava (e che resta) della sinistra irriducibile e non disposta allrsquoinciucio del lsquobere o affogarersquo E quindi per oltre qua-rantrsquoanni Cerami ha firmato sceneggiature blindate (e ad esito garantito) per colleghi co-me Bellocchio Amelio Benigni Monicelli e Scola alternate a e pellicole piugrave lievi surreali svaporate (tutte da riscoprire) come quelle di Francesco Nuti (ldquoStregatirdquo e ldquoTutta colpa del paradisordquo due perle da cineteca) Antonio Al-banese (ldquoLa fame la seterdquo) Giovanni Veronesi

(ldquoManuale drsquoamorerdquo) e per il figlio Matteo (ldquoTutti al marerdquo rivisitazione strampalata persino imbarazzante di ldquoCasottordquo di Sergio Citti) Si sa che dal suo primo romanzo ldquoUn borghese piccolo piccolordquo (del 1976) fu tratto il fortunato film di Monicelli interpretato da Al-berto Sordi senza per questo essere tra gli esiti piugrave riusciti del maestro viareggino In li-nea progressiva ma con naturale attitudine alla bizzarria al cambio di marcia e di rotta seguono ldquoAmorosa presenzardquo (1978) il ro-manzo in versi ldquoAddio Leninrdquo (1981) ldquoRagazzo di vetrordquo (1983) ldquoLa leprerdquo (1988) romanzo sto-rico-fantastico ldquoLrsquoipocritardquo (1991) ldquoLa genterdquo (1993) ldquoIl signor Novecentordquo (1994) racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il

quale realizza anche lo spettacolo teatrale ldquoRomanzo musicalerdquo (1998) Il piacere della narrazione e dalla pagina scritta () ritorna con ldquoConsigli a un giovane scrittorerdquo (1996) ldquoFattaccirdquo (1997) laddove Vincenzo Cerami racconta e analizza quattro delitti ripresi dal-la cronaca italiana Seguono gli appunti di diario ldquoPensieri cosigraverdquo la raccolta di racconti ldquoLa sindrome di Touretterdquo e il romanzo ldquoLrsquoin-contrordquo (2005) e ldquoVite bugiarderdquo (2007) In-giustamente nellrsquoombra resta la produzione dello scrittore dedicata al teatro che pure ave-va calcato in prima persona e in compagnia dellrsquoamico Lello Arena da ldquoLrsquoamore delle tre melarancerdquoa ldquoLrsquoenclave del Papesrdquoda ldquoSua ma-estagraverdquo a ldquoLa casa al marerdquo Tutte opere in cui la sua innata attenzione per il reale e la realtagrave nelle sue manifestazioni piugrave lsquomostruosersquo eclettiche degenerative sembrano rinsaldar-si o meglio custodirsi sotto lo sguardo sor-nione e benevolo del suo inventore Timido focoso edonista come peggio anzi meglio non sarebbe potuto capitargli

Angelo Pizzuto

() ldquoScrittore realista Cerami lo egrave stato in senso piugrave che proprio ovvero iperrealista- fin quasi approdando ad un espressionismo sui generis armato di una lingua arcaica e sincopata minuziosamente descrittiva e liberamente divaganterdquo

Angelo Pizzuto

Vincenzo Cerami il ri-

cordo di un incontro

breve

Ho cominciato presto

a voler conoscere da

una prospettiva inedita

il cinema e la visione

dello stesso fuori dal

coteacute dei personaggi

e del glamour egrave solo

quella emanata dai

film che in quanto tali

parlano una lingua propria e non importa chi

segue pag successiva

Giulia Zoppi

n 9

8

segue da pag precedenteli abbia scritti o girati hanno vita ed identitagrave

a prescindere una loro esistenza autonoma

staccata e indipendente dal resto Questa

piccola ossessione si chiama cinefilia e si contrae

sin da piccoli alcuni la rafforzano cercando di

conoscere del cinema segreti e bugie persone

e personaggi altri si concentrano sulle opere

e non badano al resto Questioni di gusti Le

persone che vivono intorno al cinema sono

tanto piugrave affascinanti quanto piugrave non rientrano

nei clicheacutes precostituiti Vincenzo Cerami era

uno di questi In nulla era e sembrava una

persona appartenente al mondo del cinema

se con questa affermazione si intendono

coloro i quali recitano sempre anche fuori

dal set Cerami era invece un uomo pacato

un professionista serio ed educato un uomo

gentile e timido che mostrava di seacute soprattutto

una riservatezza contenuta e ironica a tratti

beffarda Qualche anno fa non ricordo bene

quando per la precisione mi trovai per la prima

volta a ricoprire un ruolo che in un festival

non avevo mai sperimentato la segretaria

di giuria Fino a quel momento non mi era

mai capitato neacute mi interessava piugrave di tanto

(e la ragione egrave spiegata nel mio incipit) ma

era necessario il posto era vacante e andava

coperto Ricordo che tra i giurati vi era un

giovane Ferzan Ozpetek fresco di successi

con Il bagno turco un produttore straniero

una giornalista di settore e come presidente

Vincenzo Cerami scrittore conosciuto e

apprezzato e legato ahimeacute al successo di

Benigni di cui tutti immancabilmente gli

chiedevano Cerami parlava volentieri della sua

amicizia con Pierpaolo Pasolini suo maestro a

Ciampino della sua passione per la poesia e la

letteratura bencheacute si fosse laureato in Fisica

e della fatica dello scrivere che da ex rugbista

quale era stato assomigliava un porsquo alla fatica

dellrsquoatleta che esce dalla mischia ammaccato e

stanco ma integro Parlavamo molto e sempre

della vita delle cose che riguardano persone e

fatti cronaca vicende personali gioie e dolori

umanissimi e comuni mi era piaciuto molto il

suo romanzo Un borghese piccolo piccolo che

egrave anche un gran film e che non ha mai subigraveto

smagliature negli anni Non pareva di aver a che

fare con un intellettuale nelle pose neacute con un

artista per le stravaganze ma con una persona

sensibile colta e intelligente al punto di non

far pesare la sua presenza ligrave Il suo giudizio sui

film fu appassionato e competente come fu

interessante e divertente il nostro incontro di

lavoro in mezzo ai film che amavamo entrambi

con sincera passione

Giulia Zoppi

Enzo Natta

Ombre sul sole

Storie di uomini - contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif

In una delle lettere che dal carcere scrisse Antonio Gramsci immagi-nava che al figlio Ju-lik (Delio) la storia dovesse piacergli rdquohellipcome piaceva a me quando avevo la tua etagrave percheacute ri-guarda gli uomini

viventi e tutto ciograve che riguarda gli uomini quanti piugrave uomini egrave possibile tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono fra loro in societagrave e lavorano e lottano e migliorano se stessi non puograve non piacerti piugrave di ogni altra cosa Ma egrave cosigraverdquo Del giornalista Peppino Fio-ri un altro illustre sardo scomparso dieci anni fa autore di una bellissima biografia proprio su Gramsci tradotta in tutto il mondo mi vie-ne alla mente il suo libro ldquoUomini exrdquo che rac-conta del beffardo destino riservato a quasi 500 partigiani comunisti italiani Uomini provenienti quasi tutti dal triangolo rosso emiliano costretti a scappare in Cecoslovac-chia subito dopo la guerra percheacute accusati dalla giustizia italiana di essersi macchiati di orrendi fatti di sangue durante gli anni della Liberazione Tante storie personali nascoste per troppo tempo che Fiori fa riemergere do-po molti anni che appartengono alla memo-ria di un percorso storico contraddittorio fat-to di orrori sofferenze e lacerazioni Storie di uomini persi che alla fine del percorso come guardandosi allo specchio riflettono una propria identitagrave smarrita La lettura del libro di Enzo Natta lsquoOMBRE SUL SOLE storie di uomini-controrsquo (Ed Tabula fati pubbl 2013 Euro 1100) che di storia e di uomini

combattenti racconta mi ricorda questi due riferimenti letterari Percheacute anche questo li-bro egrave fortemente ricco di storia e di storie rac-contate di uomini che lottano per migliorare la societagrave e se stessi per una nuova e libera di-mensione politica e sociale che combattono perfino per il proprio riscatto morale Ersquo un li-bro che da valore incommensurabile alla

memoria collettiva come strumento riparato-re che puograve ridare dignitagrave a chi in vita per scel-te sbagliate non ha potuto difenderla fino in fondo Memoria e storie di persone che durante gli stessi anni delle vicende degli lsquoUo-mini exrsquo hanno infine combattuto dalla parte giusta per contrastare i fantasmi del proprio passato Il libro egrave il racconto palpitante di epi-

sodi mai raccontati della lotta di libera-zione contro il nazi-fascismo di cui so-no stati protagonisti Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli Enzo Nat-ta incontrograve Freacutedeacuteric Rossif (il regista franco-montenegrino autore del bel documentario lsquoMorire a Madridrsquo sulla guerra di Spagna) nel lontano 1987 a seguito di un lavoro ordinato dalla RAI e dallrsquoIstituto Luce per uno special sul pittore bolognese Morandi Lrsquoincarico che Natta ebbe di seguire Rossif nel suo lavoro determinograve un rapporto confi-denziale e di amicizia tra i due che si consolidograve grazie alla comune passione per la storia Quella passione comune portograve Rossif a raccontare pur con una certa ritrosia episodi lsquonascostirsquo della guerra e della sua partecipazione alla campagna drsquoItalia nei corpi speciali del-la Legione Straniera le truppe merce-narie francesi Rossif nipote della regi-na Elena moglie di Vittorio Emanuele III racconta dei fatti di guerra in cui lui era stato protagonista (con un com-mandos di legionari riuscigrave a neutraliz-zare il fuoco di artiglieria tedesco che sbarrava lrsquoingresso per liberare Roma viene catturato e rinchiuso nella fami-gerata prigione di Via Tasso infine la

segue a pag 16

Marco Asunis

Enzo Natta Ombre sul sole Storie di uomini-contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif[ISBN-978-88-7475-315-4] Ed Tabula fati pubbl 2013 Pagg 128 - euro 1100

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Rodolfo Valentino e il peso del fattore etnico nel cinema dei primordi

Il modello della seduzione ambigua

Il cinema specie quello delle origini da sempre srsquoinserisce in una rete piugrave ampia di discorsi legati alla razza alla classe e al gender Per questo moti-vo piugrave di una volta si egrave verificato un vero e pro-prio paradosso ideologi-co ruotante intorno al fatto di nutrire moti di

lusingarepulsione verso un nuovo immagi-nario etnico Simile fenomeno ha investito at-tori di nazionalitagrave differente da quella statu-nitense paradigmatico egrave il caso di Rodolfo Valentino star indiscussa del cinema muto Nella Hollywood degli anni lsquo20 puograve capitare anche che attori anglosassoni come Ronald Colman e John Barrymore accettino di buon grado di mascherarsi da latin lover dalla pelle ambrata per fare breccia nei cuori delle spet-tatrici senza inimicarsi la platea maschile tranquillizzata dal sapere che sotto uno strato di abbronzatura o un poco di trucco si cela lrsquoautenticitagrave nordica In Valentino si puograve no-tare la sintesi vigente nella figura dello stra-niero non assimilato di due poli distinti come benemale Nella commedia sentimentale A Society Sensation Valentino interpreta in maniera convincente la parte di un ricco ame-ricano al fianco di Carmel Myers Ma nellrsquoim-maginazione lrsquoattore egrave chiamato a rappresen-tare personaggi dalla connotazione etnica ben precisa Se si dovesse stilare un bilancio dei ruoli assegnatigli nel corso della sua car-riera si potrebbe constatare - giagrave a un primo censimento - la netta preponderanza di Va-lentino a rivestire i panni di latin characters Sebbene non abbia ottenuto ancora ruoli da protagonista sin dal 1919 recita il ruolo di un villain mediterraneo nella pellicola A Roguersquos Romance del corteggiatore latino Jullantino Visconti in Once to every woman e nella parte dellrsquoantagonista brasiliano in Stolen Momen-ts In seguito il successo arride a Valentino nel momento in cui calza il cappello da gau-cho e balla il tango nel film I quattro cavalieri dellrsquoApocalisse Saragrave proprio lrsquoelemento della danza il fattore di comunicazione non verba-le in grado di amalgamare nella figura pubbli-ca di Valentino lrsquoideale della natura e il valore della cultura Cosigrave frotte di spettatrici eman-

cipate irrompono nelle sale spinte dalla bra-ma di assistere allo spettacolo del loro eroe al-le prese con un ballo esotico un ballo che in-scena sulla pista la dominazione maschile e la sottomissione femminile La nascita della fa-ma di Valentino egrave merito anche dellrsquoapparen-te misoginia del macho Julio Desnoyers gra-zie a questo personaggio in breve tempo lrsquoattore diviene laquoil gigolograve nei sogni di tutte le donneraquo Drsquoaltronde simile binomio dai linea-menti sado-masochistici egrave riconoscibile pure

nelle peculiaritagrave stesse degli ambigui perso-naggi messi in scena da Valentino In tutti i film in cui compare affiorano assunti discri-minatori e violazioni piuttosto esplicite di ar-gomenti tabugrave come fantasie di stupro e voyeurismo per opera di uno straniero da giu-dicare alla stregua di reietto Ne Lo sceicco di George Melford il finto arabo si rivolge alla bella Diana con un tono che non accetta repli-che aggredendola con un laquoStai ferma piccola scioccaraquo Ancora alla domanda della lady in-glese laquoChe cosa mi hai portato a fare nella tua tendaraquo Ahmed Ben Hassan ribatte con un sarcastico laquoNon siete abbastanza donna da

saperloraquo Un altro film che fa nascere e favo-rire lrsquoaspetto di perversione sadomasochisticapresente in Valentino egrave Sangue e arena dove il rapporto distorto instauratosi tra la femme fatale Dontildea Sol e il torero Juan si articola in dialoghi come laquoUn giorno mi picchierai con quelle mani forti Mi piacerebbe sapere cosa si provaraquo Egrave cosigrave suffragato lo stereotipo dello spagnolo romantico in quanto coesistenza da un lato di nobile fedeltagrave spirituale e dallrsquoaltro di fiammeggiante impetuositagrave da zingaro Nella Spagna immaginaria ritratta in Sangue e arena vengono cosigrave trasgredite le ordinarie regole di condotta della cultura puritana sta-tunitense rendendo possibile una passione che altrimenti sarebbe stata repressa Lrsquoapice di questa dinamica di conflitto libidinale si concretizza in Aquila nera nel momento in cui il tenente Vladimir scende da cavallo e avanza verso Mascha con una frusta in mano pronto a esercitare sulla donna una posizione di potere Viceversa in Camille abbiamo il no-bile Armand Duvall che giura alla sua amata laquoSarograve il tuo servo il tuo schiavo il tuo caneraquo Un gesto altamente simbolico egrave quello esegui-to sempre da Armand allorcheacute cerca di stem-perare il mesto stato drsquoanimo di Camille il partner dapprima le accarezza la mano per poi serrarla a seacute con sommo stupore della donna Ma egrave ne Il figlio dello sceicco di Geor-ge Fitzmaurice che la vena seduttrice di Va-lentino raggiunge vertici altissimi giaccheacute la raffinatezza amatoria del giovane cede il pas-so a una violenza che non esclude lo stupro Le ammiratrici di Valentino cercano nel suo sguardo ammiccante quellrsquoattenzione da spa-simante irresistibile che altrimenti non rice-verebbero dai legittimi partner yankee allrsquoin-terno delle mura domestiche Ben differente egrave lrsquoimmagine divistica di Douglas Fairbanks un attore posto sotto i riflettori per incarnare lrsquoi-deale del perfetto yankee capace di ritagliarsi un ruolo di tutore dellrsquoordine sociale in unrsquoe-poca incerta e particolarmente instabile per gli USA Forse il titolo di ldquore del cinema mu-tordquo Valentino se lo egrave conquistato proprio per-cheacute egrave grazie a lui se la New Woman riuscigrave ad afferrare il senso di cosa volesse dire risveglia-re dal profondo certe passioni folli mistiche e sensuali che si credevano proprietagrave esclusiva del popolo mediterraneo

Maria Cristina Caponi

Maria Cristina Caponi

Rudy Valentino

Poetiche

Abbandonate tutto

Abbandonate tutto Abbandonate Dada Abbandonate la vostra sposa abbandonate la vostra amante Abbandonate le vostre speranze e i vostri dolori

Seminate i figli ai margini di un bosco Abbandonate il certo per lrsquoincerto Abbandonate una vita confortevole ciograve che vi viene spacciato per avvenire pieno di possibilitagrave Partite sulle strade

Andreacute Breton

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

n 9

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

wwwcineclubromafedicit La testata egrave stata realizzata da

Alessandro Scillitani grafica e impaginazione

Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

Manda una mail a diaridicineclubgmailcom per richiedere lrsquoabbonamento gratuito

on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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Lrsquoimpegno trasversale da parte di tutte le forze politiche per promuovere il ruolo della cultura nel nostro Paese e la sua rilevanza eco-

nomica e sociale Prosegue lo spazio dedicato ai politici di buona volontagrave che vorranno impegnarsi su ldquoLa prioritagrave dellrsquoazione politica

nellrsquoambito della culturardquo

La parola ai politici Stefania Brai

Lotta per lrsquoindipendenza della cultura Fenomenologia della disfatta

Si chiede investimento diretto dello Stato nella cultura a garanzia del pluralismo culturale

e produttivo della libertagrave artistica e del lavoro di promozione culturale

Lrsquoegemonia cultu-rale di ventrsquoanni di Berlusconismo e a mio parere lrsquo ac-cettazione se non a volte la ripropo-sizione di quel si-stema di valori an-che da parte di vasti settori del

ldquocentro sinistrardquo hanno prodotto spesso sbandamento se non passivizzazione e rasse-gnazione alla ldquosituazione di fattordquo Voglio dire per esempio che si egrave da parte di molti introiet-tata lrsquoidea che in un periodo di difficoltagrave eco-nomica e sociale cosigrave pesante sia impossibile chiedere finanziamenti per un settore consi-derato dai piugrave ldquoaggiuntivordquo e che quindi oc-corra accontentarsi di quel pochissimo che egrave rimasto Magari ottimizzandone la spartizio-ne Sono cosigrave diventati senso comune concet-ti come ldquopareggio di bilanciordquo efficienza effi-cacia ed economicitagrave fine dei finanziamenti ldquoa pioggiardquo meritocrazia privatizzazioni amministratori e ministri come unici sogget-ti legittimati a prendere decisioni eccetera eccetera Con buona pace del pluralismo del-la democrazia e della cultura La logica la fi-losofia di fondo che egrave passata - e che rischia di essere accettata anche da chi la cultura la pro-duce - egrave che ldquomercerdquo come le altre la cultura possa essere lasciata ai meccanismi e alle logi-che di mercato che cioegrave lrsquoutile che si deve per-seguire egrave solamente o comunque

principalmente un utile economico Cosigrave il Consiglio dei ministri ha approvato un decre-to nel quale tra le tantissime altre cose si par-la addirittura di ldquovalore culturardquo ma nel quale non si prevedono neacute investimenti neacute finan-ziamenti la politica di questo governo egrave infat-ti tutta centrata sulla ricerca di fondi privati e sui modi per incentivarli (90 milioni di tax credit per il cinema ora esteso per 5 milioni anche al settore musicale) E se la cultura egrave una merce come le altre poco importa se si ta-gliano i fondi per le associazioni nazionali di cultura cinematografica poco importa se chiudono riviste biblioteche e sale cinemato-grafiche e se le istituzioni culturali sono ridot-te allo stremo Poco importa se migliaia di ar-tisti e operatori culturali non hanno piugrave lavoro Poco importa se si perdono professio-nalitagrave ed esperienze uniche e irripetibili Ed egrave gravissimo a mio parere che quel decreto sia stato considerato una grande vittoria e che la maggior parte delle associazioni professiona-li e culturali del cinema non abbia continuato le azioni di protesta e le agitazioni per ottene-re lrsquointegrazione del Fondo unico per lo spet-tacolo cioegrave per ribadire la necessitagrave di un in-vestimento diretto dello Stato nella cultura a garanzia del pluralismo culturale e produtti-vo della libertagrave artistica e del lavoro di pro-mozione culturale Io credo invece che questa politica rischia di produrre la ldquomorterdquo della cultura Della cultura intesa come strumento di formazione di una coscienza critica di co-noscenza della realtagrave di crescita individuale e

collettiva quindi elemento essenziale di de-mocrazia e di ldquouguaglianza socialerdquo come af-ferma la Costituzione Egrave proprio in un mo-mento cosigrave difficile che va a mio parere con maggiore forza riaffermato che la cultura egrave un diritto e come tale va garantito dallo Stato con investimenti finalizzati allrsquoutile culturale e dunque sociale Va riaffermata con tutta la forza possibile la necessitagrave di mettere in atto una politica complessiva per tutto il settore che vuol dire tra lrsquoaltro sostegno alle sale ldquodi cittagraverdquo vuol dire formazione vuol dire garanti-re ammortizzatori sociali e diritti ai lavorato-ri della cultura luoghi pubblici per la cultura in tutte le periferie del nostro paese e delle no-stre cittagrave ma vuol dire anche una politica vera di ldquopromozionerdquo della cultura cinematografi-ca In tanti modi sostenendo convegni semi-nari ricerche pubblicazioni festival rasse-gne ma sicuramente e prioritariamente rafforzando il lavoro unico dellrsquoassociazioni-smo cinematografico A poco servirebbe riu-scire con immensa fatica a dare vita ad una creazione artistica se contemporaneamente non esistesse quel lavoro immenso e diffuso che tutti i giorni e su tutto il territorio contri-buisce a far conoscere il cinema di qualitagrave ai tanti e diversi ldquopubblicirdquo a formare genera-zioni di critici di operatori culturali e di regi-sti a far crescere i saperi e la conoscenza a combattere la passivizzazione e la solitudine

Stefania BraiResponsabile nazionale cultura del Prc

Stefania Brai

Dal Roma Fringe Festival unrsquo idea per il cinema in tempo di crisi

Aspirante anglofono da sempre tanto che sin da ragazzino quando alla piugrave classica delle domande ci-tando la mia amata SPAL e non trovando dallrsquo altra parte la dovuta soddisfa-zione replicavo con un fa-re fra il distaccato e lrsquo or-goglioso il Chelsea di

Londra ho avuto negli anni modo di apprez-zare lo stile organizzativo inglese (cito in pri-mis il London F F come ottimo esempio di festival di cinema di qualitagrave) e le possibilitagrave che nascono dal guardare fuori dallrsquo Italia con fare negrave critico neacute adoratore ma con lrsquointento di prendere il meglio per poi condirlo in salsa nostrana Allegramente a spasso per le strade di una Roma drsquo inizio estate non ho potuto evitare di farmi attrarre come una calamita

da un nome che avevo giagrave avuto modo di co-noscere nei miei trascorsi britannici e di ad-dentrarmi nel Roma Fringe tappa italiana dellrsquo omonimo Festival Teatrale nato ad Edimburgo ma attualmente con diramazioni in Europa e Stati Uniti Il Roma Fringe nel suo mese di programmazione italiana presso Vil-la Mercede a Roma nel quartiere San Lorenzo ha dimostrato di essere un ben riuscito espe-rimento che si potrebbe tentare anche nel ci-nema invece di insistere o continuare con gli svariati Festival nostrani di medio-piccolo li-vello a cui mancando lrsquoappoggio istituzionale viene a mancare la terra sotto i piedi trarre spunto da questa iniziativa che allacciandosi ad un contesto molto prestigioso con poche risorse riesce a calamitare pubblico e stampa oltre ad un presenza di artisti di ottimo livel-lo Giagrave ora nello splendido contesto di Roma si tenta qualcosa di simile riproponendo varie

pellicole del Festival di Locarno durante la programmazione estiva di Notti di Cinema a Piazza Vittorio ma sarebbe interessante un tentativo che va nella direzione di un vero ap-puntamento che importa in cornici che solo la nostra Italia sa offrire una finestra o unrsquo ap-pendice di un festival estero importante e di qualitagrave Con unrsquoeconomia sempre piugrave asfitti-ca guardare allrsquoestero egrave una boccata di ossige-no per qualsiasi impresa e mutuare questa formuletta anche nellrsquoarte e nel cinema in particolare potrebbe essere un ulteriore passo in avanti Citando il grande Einstein ldquoegrave dalla crisi che nascono le vere ideerdquo e quella degli organizzatori del Fringe Roma anche se non cambieragrave il mondo puograve dare uno spunto ai tanti che cercano ancora di portare avanti idee e iniziative in questo nostro abbandona-to paese

Federico Felloni

Federico Felloni

n 9

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segue da pag 1Ulteriore precisazione per i non addetti egrave che ai soggetti riconosciuti dallrsquoart18 della legge cinema (le 9 Associazioni Nazionali) viene concesso ldquoun contributo annuo da preleva-re sulle risorse di cui allrsquoarticolo 19helliprdquo ovvero e per chiarezza il budget destinato ai due arti-coli di legge citati egrave il medesimo Citando per intero il comma 5 dellrsquoart 18 si legge ldquoAlle asso-ciazioni nazionali di cui al comma 2 viene concesso un contributo annuo da prelevare sulle risorse di cui allrsquoarticolo 19 commisurato alla struttura orga-nizzativa dellrsquoassociazione noncheacute allrsquoattivitagrave svol-ta dalla stessa nellrsquoanno precedente secondo moda-litagrave tecniche definite con il decreto ministeriale di cui allrsquoarticolo 19 comma 3rdquo Nello specifico ogni anno il contributo viene suddiviso in due parti una destinata alla ldquostruttura organizza-tivardquo lrsquoaltra destinata ai programmi di attivitagrave svolti lrsquoanno precedente rimandando al com-ma 3 dellrsquoart 19 (che vedremo in seguito) Ciograve su cui egrave doveroso aprire una piccola riflessio-ne invece egrave lrsquoespressione ldquostruttura organiz-zativardquo Da molti anni a questa parte infatti il Ministero dagrave alla ldquostruttura organizzativardquo unrsquoaccezione a dir poco peculiare ovvero computa il numero di Circoli aderenti al 31 di-cembre dellrsquoanno precedente ad ogni Associa-zione dando un punteggio per ogni singolo Circolo attivo secondo la collocazione geogra-fica del Circolo stesso Vale a dire che se un Circolo ha sede in Calabria o in Emilia Roma-gna nelle Marche o in Piemonte (etc) vale 1 punto Se ha sede invece in Abruzzo Campa-nia nel Lazio o in Puglia (etc) vale 2 punti Se in ultimo ha sede in Molise o in Umbria (solo in queste due regioni) il Circolo vale 3 punti Dividendo quindi in due parti esatte il contributo cumulativo assegnato alle 9 Asso-ciazioni Nazionali si contano i Circoli si mol-tiplicano per il valore ldquoregionalerdquo e si suddivi-de in tal modo la ldquoquota strutturardquo assegnata ad ogni singola Associazione Ma in realtagrave si puograve esattamente dire che i Circoli rappresen-tino la ldquostruttura organizzativardquo di unrsquoAsso-ciazione Nazionale I Circoli nei fatti rap-presentano non la struttura ma lrsquoattivitagrave stessa che unrsquoAssociazione realizza sul terri-torio fornendogli servizi informativi legali logistici operativi e tutte le forme di soste-gno economico diretto ed indiretto che ap-partengono alle scelte di politica culturale di una determinata Associazione Una ldquostruttu-ra organizzativardquo egrave almeno semanticamente quella capace di sostenere e promuovere le at-tivitagrave dei propri Circoli sul territorio attraver-so una sede ldquofisicardquo attiva dal 1deg gennaio al 31 dicembre di ogni anno e soprattutto attra-verso il personale che impiega in tale compito multiforme e al contempo molto specializza-to Sede e personale specializzato Proprio ciograve che le Associazioni a causa dei tagli continui e progressivi hanno ridotto allrsquoosso pur di mantenere servizi e attivitagrave rivolte ai Circoli Impiegare personale professionale e retribu-irlo ai sensi di legge con contratti a tempo in-determinato dovrebbe essere un titolo di me-rito per un ente che utilizza fondi pubblici in particolare nel settore ldquoCulturardquo (altamente

specializzato e frutto di studi approfonditi come egrave intrinseco alla parola stessa) Mentre egrave da ritenersi ben poco meritevole una struttu-ra che occupi personale volontario non retri-buito o mal retribuito che utilizzi (sfrutti) mano drsquoopera spesso di giovane etagrave a basso costo e di conseguenza a basso rendimento ed a bassissima competenza operando per giunta continui ricambi e sostituzioni Ma se non si riconosce che una ldquostruttura organiz-zativardquo egrave rappresentata in prima istanza dal-le persone che lavorano e da un luogo fisico in

cui svolgere dignitosamente la propria fun-zione si invita letteralmente a sottostimare e a svalutare un ambito quello culturale che dovrebbe prima di tutti gli altri dare valore e riconoscimento alle competenze specifiche A questo punto visti i continui tagli e al con-tempo la necessitagrave di essere operativi sul ter-ritorio percheacute lo Stato non assegna alle Asso-ciazioni Nazionali una sede uno spazio pubblico (tanti sono quelli dismessi non uti-lizzati o sotto-utilizzati vuoti e lasciati anda-re in rovina) riducendo in tal modo la neces-sitagrave di contribuzione economica diretta E percheacute altresigrave delle Associazioni Nazionali riconosciute per legge si vedono tenute a pa-gare con i soldi pubblici dei loro stessi contri-buti statali tasse sulla ldquoproduttivitagraverdquo come lrsquoI-rap sui dipendenti e collaboratori quando in realtagrave svolgono lavori nel settore no-profit che nulla hanno a che vedere con impresa e profitto E passiamo allrsquoart 19 comma 3 ldquoIl Direttore generale competente delibera nellrsquoagravembito del programma triennale di cui allrsquoarticolo 4 e sulla base degli obiettivi definiti annualmente dal Mini-stro lrsquoerogazione dei contributi acquisito il parere della Commissione per le seguenti attivitagravea) sviluppo di progetti promossi da associazioni senza scopo di lucro e fondazioni che contribuiscono a sostenere iniziative per le programmazioni sta-gionali e per la codistribuzione di filmb) concessione di sovvenzioni a favore di iniziative e manifestazioni in Italia ed allrsquoestero anche a

carattere non permanente promosse od organizza-te da enti pubblici e privati senza scopo di lucro istituti universitari comitati ed associazioni cultu-rali e di categoria ed inerenti allo sviluppo del cine-ma sul piano artistico culturale e tecnicoc) concessione di premi agli esercenti delle sale drsquoes-sai e delle sale delle comunitagrave ecclesiali oreligiose tenendo conto della qualitagrave della programmazione complessiva di film riconosciuti di nazionalitagrave ita-lianad) conservazione e restauro del patrimonio filmico nazionale ed internazionale in possesso di

enti o soggetti pubblici e privati senza scopo di lu-cro con obbligo a carico di questi ultimi di fruizio-ne collettiva dellrsquoopera filmica con modalitagrave da de-finirsi in via convenzionalee) realizzazione di mostre drsquoarte cinematografica di particolare rilevanza internazionale e di festival e rassegne di interesse nazionale ed internazionale di opere cinematografiche da parte di soggetti pubbli-ci e privati senza scopo di lucrof) pubblicazione diffusione conservazione di rivi-ste e opere a carattere storico artistico scientifico e critico-informativo di interesse nazionale riguar-danti la cinematografia noncheacute organizzazione di corsi di cultura cinematograficaDa parecchi anni a questa parte leggendo il testo della legge genera una grande perples-sitagrave (ed un grande malessere vista la situazio-ne economica) la pletora di piccoli contributi dai 5 ai 10 mila euro che il Ministero stanzia per quelle che spesso non sono altro che mi-nuscole iniziative locali La maggioranza dei Circoli aderenti alle Associazioni Nazionali a livello locale realizza manifestazioni della portata di quelle finanziate con questi ldquomicro budgetrdquo direttamente dallo Stato il quale per quanto riguarda rassegne e festival si prefig-ge di sostenere (punto e) ldquohellipfestival e rassegne di interesse nazionale ed internazionale di opere cinematografichehelliprdquo o in alternativa (pun-to b) ldquohellipiniziative e manifestazioni in Italia ed allrsquoestero anche a carattere non permanente

segue pag successiva

(Da sx) Massimo Bray egrave un politico del Partito Democratico dallrsquoaprile 2013 Ministro dei Beni e delle attivitagrave culturali e del turismo Nicola Borrelli dal dicembre 2009 egrave Direttore Generale per il Cinema

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segue da pag precedente

[hellip] inerenti allo sviluppo del cinema sul pia-no artistico culturale e tecnicohelliprdquo Con ciograve non si vuole in alcun modo screditare un qual-che specifico ente o manifestazione ma limi-tandosi agli stanziamenti 2013 si rileva un budget complessivo di 185000 euro concesso a ben 37 iniziative da 5000 euro Se si allarga il campo ai contributi sino a 10000 euro si giunge alla bellezza di 56 iniziative per un bu-dget complessivo di ben 358000 euro Molto piugrave di quanto la Direzione Generale ha taglia-to alle Associazioni Nazionali questrsquoanno ri-spetto al 2012 (100000 euro) Non si intende in questa sede entrare nel merito di ogni sin-gola iniziativa e contributo rapportato ai re-quisiti necessari percheacute lo Stato eroghi un fi-nanziamento anche se attraverso la rete chiunque sarebbe in grado con un porsquo di pa-zienza di valutare le singole iniziative finan-ziate Quello che va detto con forza invece egrave che sono le Associazioni Nazionali ad avere una specifica funzione che la legge la storia e lrsquoauspicabile ottimizzazione delle risorse in un periodo di crisi economica riconoscono ovvero quella di promuovere e diffondere la cultura cinematografica sul territorio italia-no capillarmente attraverso il ruolo degli operatori locali (i Circoli associati) Se lo Stato interviene direttamente in una moltitudine di piccole iniziative locali che neacute

strutturalmente neacute mediaticamente possono superare i confini del ldquomuro di cinta del pro-prio stesso cortilerdquo con cifre che di certo non pagano stipendi ma sembrano rappresentare delle ldquomancerdquo elargite a pioggia allora si puograve pensare che si stia scientemente svuotando di contenuti (e di contributi) il ruolo stesso rico-nosciuto alle Associazioni nazionali Invece di potenziare uno strumento previsto per legge sfruttare al meglio ciograve che giagrave si possiede ci si sostituisce in un ruolo che il legislatore ha configurato proprio per sostenere ed incenti-vare le piccole iniziative locali avocando inve-ce a seacute lrsquoerogazione di contributi a soggetti di-chiaratamente ldquonazionalirdquo Come sono le Associazioni Nazionali oltre naturalmente ad altri rilevanti soggetti presenti nella Pro-mozione che di anno in anno vengono ldquota-gliuzzatirdquo goccia a goccia in un continuo stil-licidio Penso al Museo Nazionale del Cinema di Torino (15 mila euro in meno questrsquoanno ri-spetto al 2012 20 mila euro in meno lo scorso anno rispetto al 2011) o alla Cineteca di Bolo-gna (15 mila euro in meno questrsquoanno 10 mila in meno lo scorso anno) a Taormina Arte (meno 10 mila e meno 30 mila) o alla Fice (meno 5 mila e meno 5 mila) Ogni anno una piccola riduzione un porsquo meno ossigeno ma-gari sperando nel ldquosoffocamento spontaneordquo Un festival inoltre piccolo o grande che sia dura qualche giorno in un anno e si svolge in un unico luogo mentre le Associazioni

Nazionali operano tutto lrsquoanno in maniera continuativa in centinaia di localitagrave in cui plausibilmente non crsquoegrave nemmeno un cinema Non solo Storicamente gli operatori dei Cir-coli aderenti alle Associazioni Nazionali lavo-rano nelle scuole fianco a fianco con gli inse-gnanti piugrave sensibili per integrare ed intersecare alle materie istituzionali la storia del cinema e il linguaggio cinematograficoVale la pena ricordare in chiusura lrsquoultimo decreto ministeriale espressamente rivolto agli obiettivi da perseguire per la promozio-ne delle attivitagrave cinematografiche a firma dellrsquoallora Ministro Rutelli datato 15 aprile 2008 In tale decreto tra le altre era esplicita-ta la seguente disposizione attuativa ldquoRidu-zione degli interventi a favore di festival rassegne e manifestazioni analoghe a prevalente carattere lo-cale e turistico con scarsa incidenza sulla effettiva promozione della cultura cinematografica con con-seguente rafforzamento delle iniziative di interesse piugrave rilevanterdquo Una direttiva del tutto condivi-sibile qualora unita come accadde allora ad un investimento mirato specifico e concreto sul ruolo e le attivitagrave che le Associazioni Na-zionali sanno possono e in definitiva devono svolgere su tutto il territorio italiano ldquopro-muovendo e diffondendo la cultura cinemato-graficardquo

Pia Soncini Unione Italiana Circoli del Cinema

Anticipazioni

ldquoIo stessa non sono mai stata in grado di

scoprire cosa egrave esattamente il femmini-

smo so solo che la gente mi chiama fem-

minista ogni volta che esprimo sentimenti

che mi differenziano da uno zerbinordquo

Rebecca West confe-

rence this September

21-22 at New York

University

Rebecca West (Lon-dra 21 dicembre 1892 ndash Woking 15 marzo 1983) egrave stata una scrittrice bri-tannica molto cono-sciuta grazie ai suoi romanzi ai suoi ar-ticoli di giornali-smo ai suoi inter-venti di critica

letteraria e per i suoi romanzi di viaggio Au-trice prolifica e attenta osservatrice del suo tempoErsquo stata una delle piugrave importanti figure intellettuali del ventesimo secolo impegnata nelle cause femministeLa New York University organizzeragrave per il 21 e 22 settembre prossimo un convegno sulla sua figura La nostra Giulia Zoppi invitata riferiragrave sul prossimo numero di Diari di Cineclub

Rebecca West

La mia indipendenza che egrave la mia forza implica la solitudine

che egrave la mia debolezza (PPPasolini)

Pier Paolo Pasolini

Quanto amasti tu Pier Paolo questa cittagrave nostra mi-schiata da sem-pre con lrsquoonta di una carne consu-mata e stanca e lrsquoestetica di am-

massi sovrapposti di pietre raffinate adottate dalla storia Amasti come un archeologo dellrsquoanima i luoghi della cittagrave vera e percor-rendoli assetato del respiro della vita incon-trasti la bellezza nascosta dal fango e dalla polvere trovandone lrsquoessenza Spogliasti lrsquouo-mo per assaggiarne il cuore senza quelle so-vrastrutture che trasformano lrsquoumanitagrave vitale in raffinati benpensanti da cortile Credesti con il vigore di un corpo nato altrove e la pas-sione di una mente universale in quel incon-sapevole archetipo in bianco e nero che pro-stituendosi batteva nel petto profugo di anime sbiadite mentre lagrave fuori una nuova societagrave a colori sonnambula sosteneva la notte del pensiero che prese la tua vita come al Cristo per aver aiutato gli uomini a distin-guere quello falso da quello vero

Guido Fabrizi

Guido Fabrizi

n 9

6

Nuove Geografie

Viaggio non organizzato nel cinema siciliano Gli autori

(atto secondo)

Al nostro caro turi-sta dopo la visita ai vari festival del ci-nema in Sicilia egrave venuta in mente una curiositagrave Qua-li e quanti sono i giovani registi emergenti indi-pendenti siciliani

che ruotano attorno ai festival Sicuramente non potremo dare una risposta ufficiale o as-solutamente precisa su questo argomento possiamo peroacute cercare di affrontare un altro piccolo viaggio (simile al precedente) alla ri-cerca di unrsquoaltra geografia quella dei filmaker in Sicilia per dare un volto e una voce ai ldquono-vissimirdquo artisti siciliani Circolano ancora leg-gende in cui si racconta che registi del calibro di Cipri e Maresco Roberta Torre Pasquale Scimeca o addirittura Giuseppe Tornatore rappresentino la nuova Sicilia il nuovo modo di fare cinema qui al sud Devo immediata-mente rompere la tradizione affermando che i registi sopra citati rappresentano giagrave la sto-ria del nostro cinema e non lrsquoavanguardia o addirittura le nuove leve o i nuovi arrivi Un esempio di regista sospesa invece tra il suc-cesso teatrale e lrsquoapertura al cinema egrave incar-nato da Emma Dante con la sua opera prima in concorso a Venezia ldquoVia Castellana Bandie-rardquo Il film parla di uno scontro tra palermita-ni bloccati da una strettissima via in cui si esaltano gesti e atteggiamenti in modo ecces-sivo e parodistico proprio come nel suo tea-tro Impossibile proprio in questo periodo non citare Fabio Grassadonia e Antonio Piaz-za nati sotto il segno del corto con il fortuna-tissimo ldquoRitardquo e passati al lungo con ldquoSalvordquo vincitore del premio della critica a Cannes Ersquo anche impossibile non citare il messinese Francesco Calogero che vive tra Roma e la sua cittagrave e in questi giorni ritornato in Sicilia per iniziare a settembre il suo ultimo film ldquoSecon-da primaverardquo prodotto dalla Polittico Piazza e Grassadonia con il loro percorso racconta-no senza volerlo il destino tortuoso e com-plesso che affrontano i registi indipendenti dimostrando che non tutto egrave perduto Ma an-diamo a trovare questo gruppo o ldquoscuola sici-liana drsquoavanguardiardquo naturalmente senza aspettarci di incontrarli tutti Ecco da Calta-nissetta arrivare Luca Vullo regista di corto-metraggi documentari docu-fiction video-clip musicali e spot pubblicitari cura lrsquointero processo produttivo dallrsquoideazione alla post-produzione svolgendo anche i ruoli di sceneggiatore operatore di camera direttore della fotografia ed editor Al centro della sua produzione crsquoegrave la Sicilia assoluta protagoni-sta dei suoi lavori ldquoCumu veni si cuntardquo ldquoDal-lo zolfo al carbonerdquo ldquoLa voce del corpordquo Fabio

Leone e Antonella Barbera Cineasti ennesi trentenni coppia nella vita e nellrsquoarte si sono specializzati nella produzioni di ldquocortirdquo e do-cumentari dal taglio sociale Da Casteltermini Nicola Palmeri che ricordo per il bellissimo documentario sul caratterista Tano Cimarosa dal titolo ldquo Lo chiamavano Zecchinettardquo Da Scicli Nunzio Massimo Nifosi che ha firmato una delle opere piu imponenti prodotte in Si-cilia ldquoPiero Guccione verso lrsquoinfinitordquo Uno straordinario e delicatissimo racconto per immagini silenzi e musica attraverso i luo-

ghi della Sicilia cari allrsquoartista e alla sua arte Da Acireale Bruno e Fabrizio Urso produtto-ri e registi hanno al loro attivo diverse opere (Luigi Indelicato La baia dei lupi) selezionate ai festival piu importanti ultimo il David di Donatello Il loro neorealismo li contraddi-stingue collocandoli tra i piu importanti fil-maker regionali Aggiungiamo al viaggio il ci-nema povero di Franco Turdo esperto in documentari sulle tradizioni e il recupero di antichi mestieri Da Ragusa Vincenzo Casco-ne fine documentarista autore di ldquoIblei sto-rie e luoghi di un parcordquo e ldquoLrsquoora di Spampina-tordquo Cascone egrave uno dei grandi esponenti del nuovo documentario in Sicilia insieme ad Al-berto Castiglione di cui si ricordano ldquoNel cuo-re dello statordquo e ldquoUna voce nel ventordquo Giulio Reale (Sergio Leone il mio modo di vedere le cose) Daniele Consoli (la veritagrave sul caso del si-gnor Cipriemaresco) Giusy Buccheri (Sortino Social Club) Gianluca Agati (Thalassa uomi-ni e mare) Lorenzo Daniele (Occhiolagrave un pre-sepe dei monti Erei) Giuseppe di Bernardo (Amato bros) e Giuseppe Tumino (Etnea e Urime) Documentarista egrave anche Costanza Quatriglio regista di ldquoTerramattardquo (tratto dallrsquoomonimo romanzo di Rabito) Ma chi so-no i nuovi autori del cortometraggio Sicura-mente da recuperare i lavori di Alfio DrsquoAgata ldquoClamoroso al Cibalirdquo e ldquoNeanche i canirdquo

Ivano Fachin ldquoVodka tonicrdquo e ldquoGelati e grani-terdquo Antonio Carnemolla ldquoIl prossimo inver-nordquo Cristian Patanegrave ldquo Le notti biancherdquo Cri-stian Bisceglia ldquoil regalo di compleannordquo Mario Cosentino ldquoIl prestigiatorerdquo e ldquoCapoli-neardquo Francesco Cannavagrave ldquoRed Linerdquo Gabriele Vizzini ldquoMoto perpetuordquo Gianluca La Rosa ldquoIl prossimo lunedirdquo Alessandro Marinaro ldquoBuongiorno SigBellavistardquo Rosario Sparti ldquo Oggi come ierirdquo Alessio Angelico ldquoIl pomodo-rordquo Francesco Sperandeo ldquo Bab al samahrdquo Gio-vanni Virgilio ldquoMy name is Sidrdquo ed inoltre

ldquoTerrardquo di Piero Messina arrivato in finale al festival di Cannes che raccon-ta il segreto viaggio di un uomo che ri-torna a casa in bar-ca A seguire Cusutu nrsquo Coddu di Giovan-ni La Pagraverola am-bientato durante la rivolta di un gruppo di contadini affa-mati in un piccolo feudo siciliano di fi-ne rsquo800 Kbiria di Sigfrido Giammo-na che affronta il te-ma del rapporto tra un padre e il figlio

omosessuale Disinstallare un amore di Ales-sia Scarso su come superare il trauma dellrsquoab-bandono amoroso ai tempi di internet e face-book Lo Sposalizio di Francesco Lama la storia di Don Totograve che sta preparando il ma-trimonio della figlia tra malelingue pregiu-dizi e imprevisti in un piccolo paesino sper-duto del sud ed infine il gruppo palermitano con i registi Sergio Ruffino Sergio Cannella Alessandro Garraffa Interessante poi il caso del collettivo ldquoCane Capovoltordquo di cui egrave un im-portante esponente Alessandro De FilippoIl gruppo nato nel 92 a Catania sviluppa unrsquoin-dagine sulle possibilitagrave espressive della visio-ne e sulle dinamiche della percezione adope-rando tecniche originali di trattamento e manipolazione dellrsquoimmagine La panorami-ca puoacute concludersi con due fuoriclasse Ga-briele Trapani fotografo visionario e regista e Nico Bonomolo pittore illustratore e grafico che vive e lavora a Bagheria Autore di uno straordinario corto drsquoanimazione dal titolo ldquoLorenzo Vacircardquo In breve ecco concluso il viaggio del turista pieno di incontri con le nuove generazioni con le menti del futuro con le speranze Ecco che la Sicilia acquista o ritrova un nuovo valore quello della cultura

Renato ScatagraveIl primo atto egrave stato pubblicato sul numero precedente di luglio

Renato Scatagrave

Egrave stato il figlio anno 2012 primo film solista di Daniele Ciprigrave tratto dal romanzo di Roberto Alajmo Con un grande Toni Servillo Giselda Volodi Aurora Quattrocchi Benedetto Ranelli Alfredo Castro Opera presentata applauditissima a Venezia 69

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Per Vincenzo Cerami Di multiforme ingegno

Con quella faccia un porsquo cosigrave quellrsquoespres-sione un porsquo cosigraversquohellipda centurione sornione o rugbysta in pensione Vincenzo Cerami tut-to sembrava darsi tranne lrsquoaria dellrsquointel-lettuale impegnato organico ad un qualsi-

asi progetto politico urbano metropolitano Eppure era fieroappagato di esserlo scritto-re opinionista sceneggiatore tra i piugrave ambiti e ben remunerati del cinema italiano Nem-meno sotto tortura avrebbe ammesso ad esempio di lsquosentirsirsquo lrsquoerede morale (e in par-te materiale) della lontana stagione dei circoli letterari romani dominati da padre Moravia e animati da Pier Paolo Pasolini inconcepibili senza le strepitose scenate di Laura Betti gli eroici languori di Enzo Siciliano le scorrerie erotico-maudit di Dario Bellezza morto gio-vanissimo e precocemente dimenticato Per-venire da tale alveo era il piugrave alto motivo di or-goglio e pudore di un Vincenzo Cerami non dotato di carattere lsquofacilersquo fluidificato adde-strato alla diplomazia salottiera Ma proprio per questo- stando alla nota massima di Leo Longanesi- forgiato a una granitica fermez-za di carattere determinazione strategia di ambizioni messe a segno con innato talento creativo e metodiche capacitagrave organizzative- del proprio lavoro e di quello altrui come nel caso della premiata collaborazione con Rober-to Benigni (da ldquoIl mostrordquo a ldquoLa vita egrave bellardquo nominato allrsquoOscar per la migliore sceneggia-tura) laddove allrsquoestemporaneitagrave estrosa im-prevedibile deliziosamente confusionaria del lsquopiccolo diavolorsquo faceva da contrappeso la nu-da disciplinalrsquoesperienza la geniale visione drsquoinsieme con cui Cerami concepiva la lsquoscrit-turarsquo del cinema Non come elemento sintatti-co propedeutico e beneaugurante del succes-sivo lavoro registico ma come presenza costante autorevole putativa di un lavoro di gruppo (qual egrave appunto il cinema) sempre esposto ad imprevisti colpi di coda acciden-tacci senza preavviso E dal momento che nul-la nasce dal nulla non tutti sanno che lrsquoap-prendistato del Vincenzo Cerami sceneggiatore e soggettista era avvenuto nel piugrave fertile dei modi essendo egli stato allievo di Pier Paolo Pasolini sia ai tempi delle scuole dellrsquoobbligo a Ciampino (dove il poeta inse-gnava lettere alle medie a metagrave degli anni cinquanta) sia nellrsquoesordio ndashda aiuto regista nel 1965- in ldquoComizi drsquoamorerdquo cui fecero se-guito ldquoUccellacci uccellinirdquo e ldquoLa terra vista dalla lunardquo (episodio ldquoLe stregherdquo) Eravamo comunque ai preliminaripoicheacute Cerami (nel 1967) era sceneggiatore ufficiale di un bizzar-ro spaghetti western (con intingoli trash) ta-lerdquoEl Desperadordquo Franco Rossetti che piugrave di un cinefilo esulterebbe a innestare nellrsquoaraldi-ca dichiarata e non di Quentin Tarantino Episodio non isolato poicheacute il far west lsquoalla

matricianarsquo (non disdegnabile fonte di ottimi ingaggi) fu per Cerami una lunga parentesi di vita (e di formazione esistenziale) che com-prende titoli allrsquoammasso (da ldquoBlindmanrdquo storia di un pistolero orbo che accompagna per il deserto una carovana di signorine alle-gre allrsquoimprobabile ldquoPistolero del silenziordquo che Cerami firma anche da regista) Che il re-sto (gli) sia tutto in discesa Assolutamente no percheacute Cerami era intellettuale febbrile ed instancabile anche nellrsquoassaporare la lsquolibi-dinersquo della provocazione e contraddizioni -come quando avendo accettato il ruolo di ministro-ombra (alla cultura) del neonato Pd (su invito di Veltroni) si trovograve a strologare contro Di Liberto Giordano ed altri inveterati della sinistra integralista provocando (anche da parte di chi scrive) sdegnate reazioni sia in pubblici dibattiti sia opinioni giornalistiche incitati da ciograve che restava (e che resta) della sinistra irriducibile e non disposta allrsquoinciucio del lsquobere o affogarersquo E quindi per oltre qua-rantrsquoanni Cerami ha firmato sceneggiature blindate (e ad esito garantito) per colleghi co-me Bellocchio Amelio Benigni Monicelli e Scola alternate a e pellicole piugrave lievi surreali svaporate (tutte da riscoprire) come quelle di Francesco Nuti (ldquoStregatirdquo e ldquoTutta colpa del paradisordquo due perle da cineteca) Antonio Al-banese (ldquoLa fame la seterdquo) Giovanni Veronesi

(ldquoManuale drsquoamorerdquo) e per il figlio Matteo (ldquoTutti al marerdquo rivisitazione strampalata persino imbarazzante di ldquoCasottordquo di Sergio Citti) Si sa che dal suo primo romanzo ldquoUn borghese piccolo piccolordquo (del 1976) fu tratto il fortunato film di Monicelli interpretato da Al-berto Sordi senza per questo essere tra gli esiti piugrave riusciti del maestro viareggino In li-nea progressiva ma con naturale attitudine alla bizzarria al cambio di marcia e di rotta seguono ldquoAmorosa presenzardquo (1978) il ro-manzo in versi ldquoAddio Leninrdquo (1981) ldquoRagazzo di vetrordquo (1983) ldquoLa leprerdquo (1988) romanzo sto-rico-fantastico ldquoLrsquoipocritardquo (1991) ldquoLa genterdquo (1993) ldquoIl signor Novecentordquo (1994) racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il

quale realizza anche lo spettacolo teatrale ldquoRomanzo musicalerdquo (1998) Il piacere della narrazione e dalla pagina scritta () ritorna con ldquoConsigli a un giovane scrittorerdquo (1996) ldquoFattaccirdquo (1997) laddove Vincenzo Cerami racconta e analizza quattro delitti ripresi dal-la cronaca italiana Seguono gli appunti di diario ldquoPensieri cosigraverdquo la raccolta di racconti ldquoLa sindrome di Touretterdquo e il romanzo ldquoLrsquoin-contrordquo (2005) e ldquoVite bugiarderdquo (2007) In-giustamente nellrsquoombra resta la produzione dello scrittore dedicata al teatro che pure ave-va calcato in prima persona e in compagnia dellrsquoamico Lello Arena da ldquoLrsquoamore delle tre melarancerdquoa ldquoLrsquoenclave del Papesrdquoda ldquoSua ma-estagraverdquo a ldquoLa casa al marerdquo Tutte opere in cui la sua innata attenzione per il reale e la realtagrave nelle sue manifestazioni piugrave lsquomostruosersquo eclettiche degenerative sembrano rinsaldar-si o meglio custodirsi sotto lo sguardo sor-nione e benevolo del suo inventore Timido focoso edonista come peggio anzi meglio non sarebbe potuto capitargli

Angelo Pizzuto

() ldquoScrittore realista Cerami lo egrave stato in senso piugrave che proprio ovvero iperrealista- fin quasi approdando ad un espressionismo sui generis armato di una lingua arcaica e sincopata minuziosamente descrittiva e liberamente divaganterdquo

Angelo Pizzuto

Vincenzo Cerami il ri-

cordo di un incontro

breve

Ho cominciato presto

a voler conoscere da

una prospettiva inedita

il cinema e la visione

dello stesso fuori dal

coteacute dei personaggi

e del glamour egrave solo

quella emanata dai

film che in quanto tali

parlano una lingua propria e non importa chi

segue pag successiva

Giulia Zoppi

n 9

8

segue da pag precedenteli abbia scritti o girati hanno vita ed identitagrave

a prescindere una loro esistenza autonoma

staccata e indipendente dal resto Questa

piccola ossessione si chiama cinefilia e si contrae

sin da piccoli alcuni la rafforzano cercando di

conoscere del cinema segreti e bugie persone

e personaggi altri si concentrano sulle opere

e non badano al resto Questioni di gusti Le

persone che vivono intorno al cinema sono

tanto piugrave affascinanti quanto piugrave non rientrano

nei clicheacutes precostituiti Vincenzo Cerami era

uno di questi In nulla era e sembrava una

persona appartenente al mondo del cinema

se con questa affermazione si intendono

coloro i quali recitano sempre anche fuori

dal set Cerami era invece un uomo pacato

un professionista serio ed educato un uomo

gentile e timido che mostrava di seacute soprattutto

una riservatezza contenuta e ironica a tratti

beffarda Qualche anno fa non ricordo bene

quando per la precisione mi trovai per la prima

volta a ricoprire un ruolo che in un festival

non avevo mai sperimentato la segretaria

di giuria Fino a quel momento non mi era

mai capitato neacute mi interessava piugrave di tanto

(e la ragione egrave spiegata nel mio incipit) ma

era necessario il posto era vacante e andava

coperto Ricordo che tra i giurati vi era un

giovane Ferzan Ozpetek fresco di successi

con Il bagno turco un produttore straniero

una giornalista di settore e come presidente

Vincenzo Cerami scrittore conosciuto e

apprezzato e legato ahimeacute al successo di

Benigni di cui tutti immancabilmente gli

chiedevano Cerami parlava volentieri della sua

amicizia con Pierpaolo Pasolini suo maestro a

Ciampino della sua passione per la poesia e la

letteratura bencheacute si fosse laureato in Fisica

e della fatica dello scrivere che da ex rugbista

quale era stato assomigliava un porsquo alla fatica

dellrsquoatleta che esce dalla mischia ammaccato e

stanco ma integro Parlavamo molto e sempre

della vita delle cose che riguardano persone e

fatti cronaca vicende personali gioie e dolori

umanissimi e comuni mi era piaciuto molto il

suo romanzo Un borghese piccolo piccolo che

egrave anche un gran film e che non ha mai subigraveto

smagliature negli anni Non pareva di aver a che

fare con un intellettuale nelle pose neacute con un

artista per le stravaganze ma con una persona

sensibile colta e intelligente al punto di non

far pesare la sua presenza ligrave Il suo giudizio sui

film fu appassionato e competente come fu

interessante e divertente il nostro incontro di

lavoro in mezzo ai film che amavamo entrambi

con sincera passione

Giulia Zoppi

Enzo Natta

Ombre sul sole

Storie di uomini - contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif

In una delle lettere che dal carcere scrisse Antonio Gramsci immagi-nava che al figlio Ju-lik (Delio) la storia dovesse piacergli rdquohellipcome piaceva a me quando avevo la tua etagrave percheacute ri-guarda gli uomini

viventi e tutto ciograve che riguarda gli uomini quanti piugrave uomini egrave possibile tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono fra loro in societagrave e lavorano e lottano e migliorano se stessi non puograve non piacerti piugrave di ogni altra cosa Ma egrave cosigraverdquo Del giornalista Peppino Fio-ri un altro illustre sardo scomparso dieci anni fa autore di una bellissima biografia proprio su Gramsci tradotta in tutto il mondo mi vie-ne alla mente il suo libro ldquoUomini exrdquo che rac-conta del beffardo destino riservato a quasi 500 partigiani comunisti italiani Uomini provenienti quasi tutti dal triangolo rosso emiliano costretti a scappare in Cecoslovac-chia subito dopo la guerra percheacute accusati dalla giustizia italiana di essersi macchiati di orrendi fatti di sangue durante gli anni della Liberazione Tante storie personali nascoste per troppo tempo che Fiori fa riemergere do-po molti anni che appartengono alla memo-ria di un percorso storico contraddittorio fat-to di orrori sofferenze e lacerazioni Storie di uomini persi che alla fine del percorso come guardandosi allo specchio riflettono una propria identitagrave smarrita La lettura del libro di Enzo Natta lsquoOMBRE SUL SOLE storie di uomini-controrsquo (Ed Tabula fati pubbl 2013 Euro 1100) che di storia e di uomini

combattenti racconta mi ricorda questi due riferimenti letterari Percheacute anche questo li-bro egrave fortemente ricco di storia e di storie rac-contate di uomini che lottano per migliorare la societagrave e se stessi per una nuova e libera di-mensione politica e sociale che combattono perfino per il proprio riscatto morale Ersquo un li-bro che da valore incommensurabile alla

memoria collettiva come strumento riparato-re che puograve ridare dignitagrave a chi in vita per scel-te sbagliate non ha potuto difenderla fino in fondo Memoria e storie di persone che durante gli stessi anni delle vicende degli lsquoUo-mini exrsquo hanno infine combattuto dalla parte giusta per contrastare i fantasmi del proprio passato Il libro egrave il racconto palpitante di epi-

sodi mai raccontati della lotta di libera-zione contro il nazi-fascismo di cui so-no stati protagonisti Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli Enzo Nat-ta incontrograve Freacutedeacuteric Rossif (il regista franco-montenegrino autore del bel documentario lsquoMorire a Madridrsquo sulla guerra di Spagna) nel lontano 1987 a seguito di un lavoro ordinato dalla RAI e dallrsquoIstituto Luce per uno special sul pittore bolognese Morandi Lrsquoincarico che Natta ebbe di seguire Rossif nel suo lavoro determinograve un rapporto confi-denziale e di amicizia tra i due che si consolidograve grazie alla comune passione per la storia Quella passione comune portograve Rossif a raccontare pur con una certa ritrosia episodi lsquonascostirsquo della guerra e della sua partecipazione alla campagna drsquoItalia nei corpi speciali del-la Legione Straniera le truppe merce-narie francesi Rossif nipote della regi-na Elena moglie di Vittorio Emanuele III racconta dei fatti di guerra in cui lui era stato protagonista (con un com-mandos di legionari riuscigrave a neutraliz-zare il fuoco di artiglieria tedesco che sbarrava lrsquoingresso per liberare Roma viene catturato e rinchiuso nella fami-gerata prigione di Via Tasso infine la

segue a pag 16

Marco Asunis

Enzo Natta Ombre sul sole Storie di uomini-contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif[ISBN-978-88-7475-315-4] Ed Tabula fati pubbl 2013 Pagg 128 - euro 1100

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Rodolfo Valentino e il peso del fattore etnico nel cinema dei primordi

Il modello della seduzione ambigua

Il cinema specie quello delle origini da sempre srsquoinserisce in una rete piugrave ampia di discorsi legati alla razza alla classe e al gender Per questo moti-vo piugrave di una volta si egrave verificato un vero e pro-prio paradosso ideologi-co ruotante intorno al fatto di nutrire moti di

lusingarepulsione verso un nuovo immagi-nario etnico Simile fenomeno ha investito at-tori di nazionalitagrave differente da quella statu-nitense paradigmatico egrave il caso di Rodolfo Valentino star indiscussa del cinema muto Nella Hollywood degli anni lsquo20 puograve capitare anche che attori anglosassoni come Ronald Colman e John Barrymore accettino di buon grado di mascherarsi da latin lover dalla pelle ambrata per fare breccia nei cuori delle spet-tatrici senza inimicarsi la platea maschile tranquillizzata dal sapere che sotto uno strato di abbronzatura o un poco di trucco si cela lrsquoautenticitagrave nordica In Valentino si puograve no-tare la sintesi vigente nella figura dello stra-niero non assimilato di due poli distinti come benemale Nella commedia sentimentale A Society Sensation Valentino interpreta in maniera convincente la parte di un ricco ame-ricano al fianco di Carmel Myers Ma nellrsquoim-maginazione lrsquoattore egrave chiamato a rappresen-tare personaggi dalla connotazione etnica ben precisa Se si dovesse stilare un bilancio dei ruoli assegnatigli nel corso della sua car-riera si potrebbe constatare - giagrave a un primo censimento - la netta preponderanza di Va-lentino a rivestire i panni di latin characters Sebbene non abbia ottenuto ancora ruoli da protagonista sin dal 1919 recita il ruolo di un villain mediterraneo nella pellicola A Roguersquos Romance del corteggiatore latino Jullantino Visconti in Once to every woman e nella parte dellrsquoantagonista brasiliano in Stolen Momen-ts In seguito il successo arride a Valentino nel momento in cui calza il cappello da gau-cho e balla il tango nel film I quattro cavalieri dellrsquoApocalisse Saragrave proprio lrsquoelemento della danza il fattore di comunicazione non verba-le in grado di amalgamare nella figura pubbli-ca di Valentino lrsquoideale della natura e il valore della cultura Cosigrave frotte di spettatrici eman-

cipate irrompono nelle sale spinte dalla bra-ma di assistere allo spettacolo del loro eroe al-le prese con un ballo esotico un ballo che in-scena sulla pista la dominazione maschile e la sottomissione femminile La nascita della fa-ma di Valentino egrave merito anche dellrsquoapparen-te misoginia del macho Julio Desnoyers gra-zie a questo personaggio in breve tempo lrsquoattore diviene laquoil gigolograve nei sogni di tutte le donneraquo Drsquoaltronde simile binomio dai linea-menti sado-masochistici egrave riconoscibile pure

nelle peculiaritagrave stesse degli ambigui perso-naggi messi in scena da Valentino In tutti i film in cui compare affiorano assunti discri-minatori e violazioni piuttosto esplicite di ar-gomenti tabugrave come fantasie di stupro e voyeurismo per opera di uno straniero da giu-dicare alla stregua di reietto Ne Lo sceicco di George Melford il finto arabo si rivolge alla bella Diana con un tono che non accetta repli-che aggredendola con un laquoStai ferma piccola scioccaraquo Ancora alla domanda della lady in-glese laquoChe cosa mi hai portato a fare nella tua tendaraquo Ahmed Ben Hassan ribatte con un sarcastico laquoNon siete abbastanza donna da

saperloraquo Un altro film che fa nascere e favo-rire lrsquoaspetto di perversione sadomasochisticapresente in Valentino egrave Sangue e arena dove il rapporto distorto instauratosi tra la femme fatale Dontildea Sol e il torero Juan si articola in dialoghi come laquoUn giorno mi picchierai con quelle mani forti Mi piacerebbe sapere cosa si provaraquo Egrave cosigrave suffragato lo stereotipo dello spagnolo romantico in quanto coesistenza da un lato di nobile fedeltagrave spirituale e dallrsquoaltro di fiammeggiante impetuositagrave da zingaro Nella Spagna immaginaria ritratta in Sangue e arena vengono cosigrave trasgredite le ordinarie regole di condotta della cultura puritana sta-tunitense rendendo possibile una passione che altrimenti sarebbe stata repressa Lrsquoapice di questa dinamica di conflitto libidinale si concretizza in Aquila nera nel momento in cui il tenente Vladimir scende da cavallo e avanza verso Mascha con una frusta in mano pronto a esercitare sulla donna una posizione di potere Viceversa in Camille abbiamo il no-bile Armand Duvall che giura alla sua amata laquoSarograve il tuo servo il tuo schiavo il tuo caneraquo Un gesto altamente simbolico egrave quello esegui-to sempre da Armand allorcheacute cerca di stem-perare il mesto stato drsquoanimo di Camille il partner dapprima le accarezza la mano per poi serrarla a seacute con sommo stupore della donna Ma egrave ne Il figlio dello sceicco di Geor-ge Fitzmaurice che la vena seduttrice di Va-lentino raggiunge vertici altissimi giaccheacute la raffinatezza amatoria del giovane cede il pas-so a una violenza che non esclude lo stupro Le ammiratrici di Valentino cercano nel suo sguardo ammiccante quellrsquoattenzione da spa-simante irresistibile che altrimenti non rice-verebbero dai legittimi partner yankee allrsquoin-terno delle mura domestiche Ben differente egrave lrsquoimmagine divistica di Douglas Fairbanks un attore posto sotto i riflettori per incarnare lrsquoi-deale del perfetto yankee capace di ritagliarsi un ruolo di tutore dellrsquoordine sociale in unrsquoe-poca incerta e particolarmente instabile per gli USA Forse il titolo di ldquore del cinema mu-tordquo Valentino se lo egrave conquistato proprio per-cheacute egrave grazie a lui se la New Woman riuscigrave ad afferrare il senso di cosa volesse dire risveglia-re dal profondo certe passioni folli mistiche e sensuali che si credevano proprietagrave esclusiva del popolo mediterraneo

Maria Cristina Caponi

Maria Cristina Caponi

Rudy Valentino

Poetiche

Abbandonate tutto

Abbandonate tutto Abbandonate Dada Abbandonate la vostra sposa abbandonate la vostra amante Abbandonate le vostre speranze e i vostri dolori

Seminate i figli ai margini di un bosco Abbandonate il certo per lrsquoincerto Abbandonate una vita confortevole ciograve che vi viene spacciato per avvenire pieno di possibilitagrave Partite sulle strade

Andreacute Breton

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

wwwcineclubromafedicit La testata egrave stata realizzata da

Alessandro Scillitani grafica e impaginazione

Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

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on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

n 9

4

segue da pag 1Ulteriore precisazione per i non addetti egrave che ai soggetti riconosciuti dallrsquoart18 della legge cinema (le 9 Associazioni Nazionali) viene concesso ldquoun contributo annuo da preleva-re sulle risorse di cui allrsquoarticolo 19helliprdquo ovvero e per chiarezza il budget destinato ai due arti-coli di legge citati egrave il medesimo Citando per intero il comma 5 dellrsquoart 18 si legge ldquoAlle asso-ciazioni nazionali di cui al comma 2 viene concesso un contributo annuo da prelevare sulle risorse di cui allrsquoarticolo 19 commisurato alla struttura orga-nizzativa dellrsquoassociazione noncheacute allrsquoattivitagrave svol-ta dalla stessa nellrsquoanno precedente secondo moda-litagrave tecniche definite con il decreto ministeriale di cui allrsquoarticolo 19 comma 3rdquo Nello specifico ogni anno il contributo viene suddiviso in due parti una destinata alla ldquostruttura organizza-tivardquo lrsquoaltra destinata ai programmi di attivitagrave svolti lrsquoanno precedente rimandando al com-ma 3 dellrsquoart 19 (che vedremo in seguito) Ciograve su cui egrave doveroso aprire una piccola riflessio-ne invece egrave lrsquoespressione ldquostruttura organiz-zativardquo Da molti anni a questa parte infatti il Ministero dagrave alla ldquostruttura organizzativardquo unrsquoaccezione a dir poco peculiare ovvero computa il numero di Circoli aderenti al 31 di-cembre dellrsquoanno precedente ad ogni Associa-zione dando un punteggio per ogni singolo Circolo attivo secondo la collocazione geogra-fica del Circolo stesso Vale a dire che se un Circolo ha sede in Calabria o in Emilia Roma-gna nelle Marche o in Piemonte (etc) vale 1 punto Se ha sede invece in Abruzzo Campa-nia nel Lazio o in Puglia (etc) vale 2 punti Se in ultimo ha sede in Molise o in Umbria (solo in queste due regioni) il Circolo vale 3 punti Dividendo quindi in due parti esatte il contributo cumulativo assegnato alle 9 Asso-ciazioni Nazionali si contano i Circoli si mol-tiplicano per il valore ldquoregionalerdquo e si suddivi-de in tal modo la ldquoquota strutturardquo assegnata ad ogni singola Associazione Ma in realtagrave si puograve esattamente dire che i Circoli rappresen-tino la ldquostruttura organizzativardquo di unrsquoAsso-ciazione Nazionale I Circoli nei fatti rap-presentano non la struttura ma lrsquoattivitagrave stessa che unrsquoAssociazione realizza sul terri-torio fornendogli servizi informativi legali logistici operativi e tutte le forme di soste-gno economico diretto ed indiretto che ap-partengono alle scelte di politica culturale di una determinata Associazione Una ldquostruttu-ra organizzativardquo egrave almeno semanticamente quella capace di sostenere e promuovere le at-tivitagrave dei propri Circoli sul territorio attraver-so una sede ldquofisicardquo attiva dal 1deg gennaio al 31 dicembre di ogni anno e soprattutto attra-verso il personale che impiega in tale compito multiforme e al contempo molto specializza-to Sede e personale specializzato Proprio ciograve che le Associazioni a causa dei tagli continui e progressivi hanno ridotto allrsquoosso pur di mantenere servizi e attivitagrave rivolte ai Circoli Impiegare personale professionale e retribu-irlo ai sensi di legge con contratti a tempo in-determinato dovrebbe essere un titolo di me-rito per un ente che utilizza fondi pubblici in particolare nel settore ldquoCulturardquo (altamente

specializzato e frutto di studi approfonditi come egrave intrinseco alla parola stessa) Mentre egrave da ritenersi ben poco meritevole una struttu-ra che occupi personale volontario non retri-buito o mal retribuito che utilizzi (sfrutti) mano drsquoopera spesso di giovane etagrave a basso costo e di conseguenza a basso rendimento ed a bassissima competenza operando per giunta continui ricambi e sostituzioni Ma se non si riconosce che una ldquostruttura organiz-zativardquo egrave rappresentata in prima istanza dal-le persone che lavorano e da un luogo fisico in

cui svolgere dignitosamente la propria fun-zione si invita letteralmente a sottostimare e a svalutare un ambito quello culturale che dovrebbe prima di tutti gli altri dare valore e riconoscimento alle competenze specifiche A questo punto visti i continui tagli e al con-tempo la necessitagrave di essere operativi sul ter-ritorio percheacute lo Stato non assegna alle Asso-ciazioni Nazionali una sede uno spazio pubblico (tanti sono quelli dismessi non uti-lizzati o sotto-utilizzati vuoti e lasciati anda-re in rovina) riducendo in tal modo la neces-sitagrave di contribuzione economica diretta E percheacute altresigrave delle Associazioni Nazionali riconosciute per legge si vedono tenute a pa-gare con i soldi pubblici dei loro stessi contri-buti statali tasse sulla ldquoproduttivitagraverdquo come lrsquoI-rap sui dipendenti e collaboratori quando in realtagrave svolgono lavori nel settore no-profit che nulla hanno a che vedere con impresa e profitto E passiamo allrsquoart 19 comma 3 ldquoIl Direttore generale competente delibera nellrsquoagravembito del programma triennale di cui allrsquoarticolo 4 e sulla base degli obiettivi definiti annualmente dal Mini-stro lrsquoerogazione dei contributi acquisito il parere della Commissione per le seguenti attivitagravea) sviluppo di progetti promossi da associazioni senza scopo di lucro e fondazioni che contribuiscono a sostenere iniziative per le programmazioni sta-gionali e per la codistribuzione di filmb) concessione di sovvenzioni a favore di iniziative e manifestazioni in Italia ed allrsquoestero anche a

carattere non permanente promosse od organizza-te da enti pubblici e privati senza scopo di lucro istituti universitari comitati ed associazioni cultu-rali e di categoria ed inerenti allo sviluppo del cine-ma sul piano artistico culturale e tecnicoc) concessione di premi agli esercenti delle sale drsquoes-sai e delle sale delle comunitagrave ecclesiali oreligiose tenendo conto della qualitagrave della programmazione complessiva di film riconosciuti di nazionalitagrave ita-lianad) conservazione e restauro del patrimonio filmico nazionale ed internazionale in possesso di

enti o soggetti pubblici e privati senza scopo di lu-cro con obbligo a carico di questi ultimi di fruizio-ne collettiva dellrsquoopera filmica con modalitagrave da de-finirsi in via convenzionalee) realizzazione di mostre drsquoarte cinematografica di particolare rilevanza internazionale e di festival e rassegne di interesse nazionale ed internazionale di opere cinematografiche da parte di soggetti pubbli-ci e privati senza scopo di lucrof) pubblicazione diffusione conservazione di rivi-ste e opere a carattere storico artistico scientifico e critico-informativo di interesse nazionale riguar-danti la cinematografia noncheacute organizzazione di corsi di cultura cinematograficaDa parecchi anni a questa parte leggendo il testo della legge genera una grande perples-sitagrave (ed un grande malessere vista la situazio-ne economica) la pletora di piccoli contributi dai 5 ai 10 mila euro che il Ministero stanzia per quelle che spesso non sono altro che mi-nuscole iniziative locali La maggioranza dei Circoli aderenti alle Associazioni Nazionali a livello locale realizza manifestazioni della portata di quelle finanziate con questi ldquomicro budgetrdquo direttamente dallo Stato il quale per quanto riguarda rassegne e festival si prefig-ge di sostenere (punto e) ldquohellipfestival e rassegne di interesse nazionale ed internazionale di opere cinematografichehelliprdquo o in alternativa (pun-to b) ldquohellipiniziative e manifestazioni in Italia ed allrsquoestero anche a carattere non permanente

segue pag successiva

(Da sx) Massimo Bray egrave un politico del Partito Democratico dallrsquoaprile 2013 Ministro dei Beni e delle attivitagrave culturali e del turismo Nicola Borrelli dal dicembre 2009 egrave Direttore Generale per il Cinema

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segue da pag precedente

[hellip] inerenti allo sviluppo del cinema sul pia-no artistico culturale e tecnicohelliprdquo Con ciograve non si vuole in alcun modo screditare un qual-che specifico ente o manifestazione ma limi-tandosi agli stanziamenti 2013 si rileva un budget complessivo di 185000 euro concesso a ben 37 iniziative da 5000 euro Se si allarga il campo ai contributi sino a 10000 euro si giunge alla bellezza di 56 iniziative per un bu-dget complessivo di ben 358000 euro Molto piugrave di quanto la Direzione Generale ha taglia-to alle Associazioni Nazionali questrsquoanno ri-spetto al 2012 (100000 euro) Non si intende in questa sede entrare nel merito di ogni sin-gola iniziativa e contributo rapportato ai re-quisiti necessari percheacute lo Stato eroghi un fi-nanziamento anche se attraverso la rete chiunque sarebbe in grado con un porsquo di pa-zienza di valutare le singole iniziative finan-ziate Quello che va detto con forza invece egrave che sono le Associazioni Nazionali ad avere una specifica funzione che la legge la storia e lrsquoauspicabile ottimizzazione delle risorse in un periodo di crisi economica riconoscono ovvero quella di promuovere e diffondere la cultura cinematografica sul territorio italia-no capillarmente attraverso il ruolo degli operatori locali (i Circoli associati) Se lo Stato interviene direttamente in una moltitudine di piccole iniziative locali che neacute

strutturalmente neacute mediaticamente possono superare i confini del ldquomuro di cinta del pro-prio stesso cortilerdquo con cifre che di certo non pagano stipendi ma sembrano rappresentare delle ldquomancerdquo elargite a pioggia allora si puograve pensare che si stia scientemente svuotando di contenuti (e di contributi) il ruolo stesso rico-nosciuto alle Associazioni nazionali Invece di potenziare uno strumento previsto per legge sfruttare al meglio ciograve che giagrave si possiede ci si sostituisce in un ruolo che il legislatore ha configurato proprio per sostenere ed incenti-vare le piccole iniziative locali avocando inve-ce a seacute lrsquoerogazione di contributi a soggetti di-chiaratamente ldquonazionalirdquo Come sono le Associazioni Nazionali oltre naturalmente ad altri rilevanti soggetti presenti nella Pro-mozione che di anno in anno vengono ldquota-gliuzzatirdquo goccia a goccia in un continuo stil-licidio Penso al Museo Nazionale del Cinema di Torino (15 mila euro in meno questrsquoanno ri-spetto al 2012 20 mila euro in meno lo scorso anno rispetto al 2011) o alla Cineteca di Bolo-gna (15 mila euro in meno questrsquoanno 10 mila in meno lo scorso anno) a Taormina Arte (meno 10 mila e meno 30 mila) o alla Fice (meno 5 mila e meno 5 mila) Ogni anno una piccola riduzione un porsquo meno ossigeno ma-gari sperando nel ldquosoffocamento spontaneordquo Un festival inoltre piccolo o grande che sia dura qualche giorno in un anno e si svolge in un unico luogo mentre le Associazioni

Nazionali operano tutto lrsquoanno in maniera continuativa in centinaia di localitagrave in cui plausibilmente non crsquoegrave nemmeno un cinema Non solo Storicamente gli operatori dei Cir-coli aderenti alle Associazioni Nazionali lavo-rano nelle scuole fianco a fianco con gli inse-gnanti piugrave sensibili per integrare ed intersecare alle materie istituzionali la storia del cinema e il linguaggio cinematograficoVale la pena ricordare in chiusura lrsquoultimo decreto ministeriale espressamente rivolto agli obiettivi da perseguire per la promozio-ne delle attivitagrave cinematografiche a firma dellrsquoallora Ministro Rutelli datato 15 aprile 2008 In tale decreto tra le altre era esplicita-ta la seguente disposizione attuativa ldquoRidu-zione degli interventi a favore di festival rassegne e manifestazioni analoghe a prevalente carattere lo-cale e turistico con scarsa incidenza sulla effettiva promozione della cultura cinematografica con con-seguente rafforzamento delle iniziative di interesse piugrave rilevanterdquo Una direttiva del tutto condivi-sibile qualora unita come accadde allora ad un investimento mirato specifico e concreto sul ruolo e le attivitagrave che le Associazioni Na-zionali sanno possono e in definitiva devono svolgere su tutto il territorio italiano ldquopro-muovendo e diffondendo la cultura cinemato-graficardquo

Pia Soncini Unione Italiana Circoli del Cinema

Anticipazioni

ldquoIo stessa non sono mai stata in grado di

scoprire cosa egrave esattamente il femmini-

smo so solo che la gente mi chiama fem-

minista ogni volta che esprimo sentimenti

che mi differenziano da uno zerbinordquo

Rebecca West confe-

rence this September

21-22 at New York

University

Rebecca West (Lon-dra 21 dicembre 1892 ndash Woking 15 marzo 1983) egrave stata una scrittrice bri-tannica molto cono-sciuta grazie ai suoi romanzi ai suoi ar-ticoli di giornali-smo ai suoi inter-venti di critica

letteraria e per i suoi romanzi di viaggio Au-trice prolifica e attenta osservatrice del suo tempoErsquo stata una delle piugrave importanti figure intellettuali del ventesimo secolo impegnata nelle cause femministeLa New York University organizzeragrave per il 21 e 22 settembre prossimo un convegno sulla sua figura La nostra Giulia Zoppi invitata riferiragrave sul prossimo numero di Diari di Cineclub

Rebecca West

La mia indipendenza che egrave la mia forza implica la solitudine

che egrave la mia debolezza (PPPasolini)

Pier Paolo Pasolini

Quanto amasti tu Pier Paolo questa cittagrave nostra mi-schiata da sem-pre con lrsquoonta di una carne consu-mata e stanca e lrsquoestetica di am-

massi sovrapposti di pietre raffinate adottate dalla storia Amasti come un archeologo dellrsquoanima i luoghi della cittagrave vera e percor-rendoli assetato del respiro della vita incon-trasti la bellezza nascosta dal fango e dalla polvere trovandone lrsquoessenza Spogliasti lrsquouo-mo per assaggiarne il cuore senza quelle so-vrastrutture che trasformano lrsquoumanitagrave vitale in raffinati benpensanti da cortile Credesti con il vigore di un corpo nato altrove e la pas-sione di una mente universale in quel incon-sapevole archetipo in bianco e nero che pro-stituendosi batteva nel petto profugo di anime sbiadite mentre lagrave fuori una nuova societagrave a colori sonnambula sosteneva la notte del pensiero che prese la tua vita come al Cristo per aver aiutato gli uomini a distin-guere quello falso da quello vero

Guido Fabrizi

Guido Fabrizi

n 9

6

Nuove Geografie

Viaggio non organizzato nel cinema siciliano Gli autori

(atto secondo)

Al nostro caro turi-sta dopo la visita ai vari festival del ci-nema in Sicilia egrave venuta in mente una curiositagrave Qua-li e quanti sono i giovani registi emergenti indi-pendenti siciliani

che ruotano attorno ai festival Sicuramente non potremo dare una risposta ufficiale o as-solutamente precisa su questo argomento possiamo peroacute cercare di affrontare un altro piccolo viaggio (simile al precedente) alla ri-cerca di unrsquoaltra geografia quella dei filmaker in Sicilia per dare un volto e una voce ai ldquono-vissimirdquo artisti siciliani Circolano ancora leg-gende in cui si racconta che registi del calibro di Cipri e Maresco Roberta Torre Pasquale Scimeca o addirittura Giuseppe Tornatore rappresentino la nuova Sicilia il nuovo modo di fare cinema qui al sud Devo immediata-mente rompere la tradizione affermando che i registi sopra citati rappresentano giagrave la sto-ria del nostro cinema e non lrsquoavanguardia o addirittura le nuove leve o i nuovi arrivi Un esempio di regista sospesa invece tra il suc-cesso teatrale e lrsquoapertura al cinema egrave incar-nato da Emma Dante con la sua opera prima in concorso a Venezia ldquoVia Castellana Bandie-rardquo Il film parla di uno scontro tra palermita-ni bloccati da una strettissima via in cui si esaltano gesti e atteggiamenti in modo ecces-sivo e parodistico proprio come nel suo tea-tro Impossibile proprio in questo periodo non citare Fabio Grassadonia e Antonio Piaz-za nati sotto il segno del corto con il fortuna-tissimo ldquoRitardquo e passati al lungo con ldquoSalvordquo vincitore del premio della critica a Cannes Ersquo anche impossibile non citare il messinese Francesco Calogero che vive tra Roma e la sua cittagrave e in questi giorni ritornato in Sicilia per iniziare a settembre il suo ultimo film ldquoSecon-da primaverardquo prodotto dalla Polittico Piazza e Grassadonia con il loro percorso racconta-no senza volerlo il destino tortuoso e com-plesso che affrontano i registi indipendenti dimostrando che non tutto egrave perduto Ma an-diamo a trovare questo gruppo o ldquoscuola sici-liana drsquoavanguardiardquo naturalmente senza aspettarci di incontrarli tutti Ecco da Calta-nissetta arrivare Luca Vullo regista di corto-metraggi documentari docu-fiction video-clip musicali e spot pubblicitari cura lrsquointero processo produttivo dallrsquoideazione alla post-produzione svolgendo anche i ruoli di sceneggiatore operatore di camera direttore della fotografia ed editor Al centro della sua produzione crsquoegrave la Sicilia assoluta protagoni-sta dei suoi lavori ldquoCumu veni si cuntardquo ldquoDal-lo zolfo al carbonerdquo ldquoLa voce del corpordquo Fabio

Leone e Antonella Barbera Cineasti ennesi trentenni coppia nella vita e nellrsquoarte si sono specializzati nella produzioni di ldquocortirdquo e do-cumentari dal taglio sociale Da Casteltermini Nicola Palmeri che ricordo per il bellissimo documentario sul caratterista Tano Cimarosa dal titolo ldquo Lo chiamavano Zecchinettardquo Da Scicli Nunzio Massimo Nifosi che ha firmato una delle opere piu imponenti prodotte in Si-cilia ldquoPiero Guccione verso lrsquoinfinitordquo Uno straordinario e delicatissimo racconto per immagini silenzi e musica attraverso i luo-

ghi della Sicilia cari allrsquoartista e alla sua arte Da Acireale Bruno e Fabrizio Urso produtto-ri e registi hanno al loro attivo diverse opere (Luigi Indelicato La baia dei lupi) selezionate ai festival piu importanti ultimo il David di Donatello Il loro neorealismo li contraddi-stingue collocandoli tra i piu importanti fil-maker regionali Aggiungiamo al viaggio il ci-nema povero di Franco Turdo esperto in documentari sulle tradizioni e il recupero di antichi mestieri Da Ragusa Vincenzo Casco-ne fine documentarista autore di ldquoIblei sto-rie e luoghi di un parcordquo e ldquoLrsquoora di Spampina-tordquo Cascone egrave uno dei grandi esponenti del nuovo documentario in Sicilia insieme ad Al-berto Castiglione di cui si ricordano ldquoNel cuo-re dello statordquo e ldquoUna voce nel ventordquo Giulio Reale (Sergio Leone il mio modo di vedere le cose) Daniele Consoli (la veritagrave sul caso del si-gnor Cipriemaresco) Giusy Buccheri (Sortino Social Club) Gianluca Agati (Thalassa uomi-ni e mare) Lorenzo Daniele (Occhiolagrave un pre-sepe dei monti Erei) Giuseppe di Bernardo (Amato bros) e Giuseppe Tumino (Etnea e Urime) Documentarista egrave anche Costanza Quatriglio regista di ldquoTerramattardquo (tratto dallrsquoomonimo romanzo di Rabito) Ma chi so-no i nuovi autori del cortometraggio Sicura-mente da recuperare i lavori di Alfio DrsquoAgata ldquoClamoroso al Cibalirdquo e ldquoNeanche i canirdquo

Ivano Fachin ldquoVodka tonicrdquo e ldquoGelati e grani-terdquo Antonio Carnemolla ldquoIl prossimo inver-nordquo Cristian Patanegrave ldquo Le notti biancherdquo Cri-stian Bisceglia ldquoil regalo di compleannordquo Mario Cosentino ldquoIl prestigiatorerdquo e ldquoCapoli-neardquo Francesco Cannavagrave ldquoRed Linerdquo Gabriele Vizzini ldquoMoto perpetuordquo Gianluca La Rosa ldquoIl prossimo lunedirdquo Alessandro Marinaro ldquoBuongiorno SigBellavistardquo Rosario Sparti ldquo Oggi come ierirdquo Alessio Angelico ldquoIl pomodo-rordquo Francesco Sperandeo ldquo Bab al samahrdquo Gio-vanni Virgilio ldquoMy name is Sidrdquo ed inoltre

ldquoTerrardquo di Piero Messina arrivato in finale al festival di Cannes che raccon-ta il segreto viaggio di un uomo che ri-torna a casa in bar-ca A seguire Cusutu nrsquo Coddu di Giovan-ni La Pagraverola am-bientato durante la rivolta di un gruppo di contadini affa-mati in un piccolo feudo siciliano di fi-ne rsquo800 Kbiria di Sigfrido Giammo-na che affronta il te-ma del rapporto tra un padre e il figlio

omosessuale Disinstallare un amore di Ales-sia Scarso su come superare il trauma dellrsquoab-bandono amoroso ai tempi di internet e face-book Lo Sposalizio di Francesco Lama la storia di Don Totograve che sta preparando il ma-trimonio della figlia tra malelingue pregiu-dizi e imprevisti in un piccolo paesino sper-duto del sud ed infine il gruppo palermitano con i registi Sergio Ruffino Sergio Cannella Alessandro Garraffa Interessante poi il caso del collettivo ldquoCane Capovoltordquo di cui egrave un im-portante esponente Alessandro De FilippoIl gruppo nato nel 92 a Catania sviluppa unrsquoin-dagine sulle possibilitagrave espressive della visio-ne e sulle dinamiche della percezione adope-rando tecniche originali di trattamento e manipolazione dellrsquoimmagine La panorami-ca puoacute concludersi con due fuoriclasse Ga-briele Trapani fotografo visionario e regista e Nico Bonomolo pittore illustratore e grafico che vive e lavora a Bagheria Autore di uno straordinario corto drsquoanimazione dal titolo ldquoLorenzo Vacircardquo In breve ecco concluso il viaggio del turista pieno di incontri con le nuove generazioni con le menti del futuro con le speranze Ecco che la Sicilia acquista o ritrova un nuovo valore quello della cultura

Renato ScatagraveIl primo atto egrave stato pubblicato sul numero precedente di luglio

Renato Scatagrave

Egrave stato il figlio anno 2012 primo film solista di Daniele Ciprigrave tratto dal romanzo di Roberto Alajmo Con un grande Toni Servillo Giselda Volodi Aurora Quattrocchi Benedetto Ranelli Alfredo Castro Opera presentata applauditissima a Venezia 69

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Per Vincenzo Cerami Di multiforme ingegno

Con quella faccia un porsquo cosigrave quellrsquoespres-sione un porsquo cosigraversquohellipda centurione sornione o rugbysta in pensione Vincenzo Cerami tut-to sembrava darsi tranne lrsquoaria dellrsquointel-lettuale impegnato organico ad un qualsi-

asi progetto politico urbano metropolitano Eppure era fieroappagato di esserlo scritto-re opinionista sceneggiatore tra i piugrave ambiti e ben remunerati del cinema italiano Nem-meno sotto tortura avrebbe ammesso ad esempio di lsquosentirsirsquo lrsquoerede morale (e in par-te materiale) della lontana stagione dei circoli letterari romani dominati da padre Moravia e animati da Pier Paolo Pasolini inconcepibili senza le strepitose scenate di Laura Betti gli eroici languori di Enzo Siciliano le scorrerie erotico-maudit di Dario Bellezza morto gio-vanissimo e precocemente dimenticato Per-venire da tale alveo era il piugrave alto motivo di or-goglio e pudore di un Vincenzo Cerami non dotato di carattere lsquofacilersquo fluidificato adde-strato alla diplomazia salottiera Ma proprio per questo- stando alla nota massima di Leo Longanesi- forgiato a una granitica fermez-za di carattere determinazione strategia di ambizioni messe a segno con innato talento creativo e metodiche capacitagrave organizzative- del proprio lavoro e di quello altrui come nel caso della premiata collaborazione con Rober-to Benigni (da ldquoIl mostrordquo a ldquoLa vita egrave bellardquo nominato allrsquoOscar per la migliore sceneggia-tura) laddove allrsquoestemporaneitagrave estrosa im-prevedibile deliziosamente confusionaria del lsquopiccolo diavolorsquo faceva da contrappeso la nu-da disciplinalrsquoesperienza la geniale visione drsquoinsieme con cui Cerami concepiva la lsquoscrit-turarsquo del cinema Non come elemento sintatti-co propedeutico e beneaugurante del succes-sivo lavoro registico ma come presenza costante autorevole putativa di un lavoro di gruppo (qual egrave appunto il cinema) sempre esposto ad imprevisti colpi di coda acciden-tacci senza preavviso E dal momento che nul-la nasce dal nulla non tutti sanno che lrsquoap-prendistato del Vincenzo Cerami sceneggiatore e soggettista era avvenuto nel piugrave fertile dei modi essendo egli stato allievo di Pier Paolo Pasolini sia ai tempi delle scuole dellrsquoobbligo a Ciampino (dove il poeta inse-gnava lettere alle medie a metagrave degli anni cinquanta) sia nellrsquoesordio ndashda aiuto regista nel 1965- in ldquoComizi drsquoamorerdquo cui fecero se-guito ldquoUccellacci uccellinirdquo e ldquoLa terra vista dalla lunardquo (episodio ldquoLe stregherdquo) Eravamo comunque ai preliminaripoicheacute Cerami (nel 1967) era sceneggiatore ufficiale di un bizzar-ro spaghetti western (con intingoli trash) ta-lerdquoEl Desperadordquo Franco Rossetti che piugrave di un cinefilo esulterebbe a innestare nellrsquoaraldi-ca dichiarata e non di Quentin Tarantino Episodio non isolato poicheacute il far west lsquoalla

matricianarsquo (non disdegnabile fonte di ottimi ingaggi) fu per Cerami una lunga parentesi di vita (e di formazione esistenziale) che com-prende titoli allrsquoammasso (da ldquoBlindmanrdquo storia di un pistolero orbo che accompagna per il deserto una carovana di signorine alle-gre allrsquoimprobabile ldquoPistolero del silenziordquo che Cerami firma anche da regista) Che il re-sto (gli) sia tutto in discesa Assolutamente no percheacute Cerami era intellettuale febbrile ed instancabile anche nellrsquoassaporare la lsquolibi-dinersquo della provocazione e contraddizioni -come quando avendo accettato il ruolo di ministro-ombra (alla cultura) del neonato Pd (su invito di Veltroni) si trovograve a strologare contro Di Liberto Giordano ed altri inveterati della sinistra integralista provocando (anche da parte di chi scrive) sdegnate reazioni sia in pubblici dibattiti sia opinioni giornalistiche incitati da ciograve che restava (e che resta) della sinistra irriducibile e non disposta allrsquoinciucio del lsquobere o affogarersquo E quindi per oltre qua-rantrsquoanni Cerami ha firmato sceneggiature blindate (e ad esito garantito) per colleghi co-me Bellocchio Amelio Benigni Monicelli e Scola alternate a e pellicole piugrave lievi surreali svaporate (tutte da riscoprire) come quelle di Francesco Nuti (ldquoStregatirdquo e ldquoTutta colpa del paradisordquo due perle da cineteca) Antonio Al-banese (ldquoLa fame la seterdquo) Giovanni Veronesi

(ldquoManuale drsquoamorerdquo) e per il figlio Matteo (ldquoTutti al marerdquo rivisitazione strampalata persino imbarazzante di ldquoCasottordquo di Sergio Citti) Si sa che dal suo primo romanzo ldquoUn borghese piccolo piccolordquo (del 1976) fu tratto il fortunato film di Monicelli interpretato da Al-berto Sordi senza per questo essere tra gli esiti piugrave riusciti del maestro viareggino In li-nea progressiva ma con naturale attitudine alla bizzarria al cambio di marcia e di rotta seguono ldquoAmorosa presenzardquo (1978) il ro-manzo in versi ldquoAddio Leninrdquo (1981) ldquoRagazzo di vetrordquo (1983) ldquoLa leprerdquo (1988) romanzo sto-rico-fantastico ldquoLrsquoipocritardquo (1991) ldquoLa genterdquo (1993) ldquoIl signor Novecentordquo (1994) racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il

quale realizza anche lo spettacolo teatrale ldquoRomanzo musicalerdquo (1998) Il piacere della narrazione e dalla pagina scritta () ritorna con ldquoConsigli a un giovane scrittorerdquo (1996) ldquoFattaccirdquo (1997) laddove Vincenzo Cerami racconta e analizza quattro delitti ripresi dal-la cronaca italiana Seguono gli appunti di diario ldquoPensieri cosigraverdquo la raccolta di racconti ldquoLa sindrome di Touretterdquo e il romanzo ldquoLrsquoin-contrordquo (2005) e ldquoVite bugiarderdquo (2007) In-giustamente nellrsquoombra resta la produzione dello scrittore dedicata al teatro che pure ave-va calcato in prima persona e in compagnia dellrsquoamico Lello Arena da ldquoLrsquoamore delle tre melarancerdquoa ldquoLrsquoenclave del Papesrdquoda ldquoSua ma-estagraverdquo a ldquoLa casa al marerdquo Tutte opere in cui la sua innata attenzione per il reale e la realtagrave nelle sue manifestazioni piugrave lsquomostruosersquo eclettiche degenerative sembrano rinsaldar-si o meglio custodirsi sotto lo sguardo sor-nione e benevolo del suo inventore Timido focoso edonista come peggio anzi meglio non sarebbe potuto capitargli

Angelo Pizzuto

() ldquoScrittore realista Cerami lo egrave stato in senso piugrave che proprio ovvero iperrealista- fin quasi approdando ad un espressionismo sui generis armato di una lingua arcaica e sincopata minuziosamente descrittiva e liberamente divaganterdquo

Angelo Pizzuto

Vincenzo Cerami il ri-

cordo di un incontro

breve

Ho cominciato presto

a voler conoscere da

una prospettiva inedita

il cinema e la visione

dello stesso fuori dal

coteacute dei personaggi

e del glamour egrave solo

quella emanata dai

film che in quanto tali

parlano una lingua propria e non importa chi

segue pag successiva

Giulia Zoppi

n 9

8

segue da pag precedenteli abbia scritti o girati hanno vita ed identitagrave

a prescindere una loro esistenza autonoma

staccata e indipendente dal resto Questa

piccola ossessione si chiama cinefilia e si contrae

sin da piccoli alcuni la rafforzano cercando di

conoscere del cinema segreti e bugie persone

e personaggi altri si concentrano sulle opere

e non badano al resto Questioni di gusti Le

persone che vivono intorno al cinema sono

tanto piugrave affascinanti quanto piugrave non rientrano

nei clicheacutes precostituiti Vincenzo Cerami era

uno di questi In nulla era e sembrava una

persona appartenente al mondo del cinema

se con questa affermazione si intendono

coloro i quali recitano sempre anche fuori

dal set Cerami era invece un uomo pacato

un professionista serio ed educato un uomo

gentile e timido che mostrava di seacute soprattutto

una riservatezza contenuta e ironica a tratti

beffarda Qualche anno fa non ricordo bene

quando per la precisione mi trovai per la prima

volta a ricoprire un ruolo che in un festival

non avevo mai sperimentato la segretaria

di giuria Fino a quel momento non mi era

mai capitato neacute mi interessava piugrave di tanto

(e la ragione egrave spiegata nel mio incipit) ma

era necessario il posto era vacante e andava

coperto Ricordo che tra i giurati vi era un

giovane Ferzan Ozpetek fresco di successi

con Il bagno turco un produttore straniero

una giornalista di settore e come presidente

Vincenzo Cerami scrittore conosciuto e

apprezzato e legato ahimeacute al successo di

Benigni di cui tutti immancabilmente gli

chiedevano Cerami parlava volentieri della sua

amicizia con Pierpaolo Pasolini suo maestro a

Ciampino della sua passione per la poesia e la

letteratura bencheacute si fosse laureato in Fisica

e della fatica dello scrivere che da ex rugbista

quale era stato assomigliava un porsquo alla fatica

dellrsquoatleta che esce dalla mischia ammaccato e

stanco ma integro Parlavamo molto e sempre

della vita delle cose che riguardano persone e

fatti cronaca vicende personali gioie e dolori

umanissimi e comuni mi era piaciuto molto il

suo romanzo Un borghese piccolo piccolo che

egrave anche un gran film e che non ha mai subigraveto

smagliature negli anni Non pareva di aver a che

fare con un intellettuale nelle pose neacute con un

artista per le stravaganze ma con una persona

sensibile colta e intelligente al punto di non

far pesare la sua presenza ligrave Il suo giudizio sui

film fu appassionato e competente come fu

interessante e divertente il nostro incontro di

lavoro in mezzo ai film che amavamo entrambi

con sincera passione

Giulia Zoppi

Enzo Natta

Ombre sul sole

Storie di uomini - contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif

In una delle lettere che dal carcere scrisse Antonio Gramsci immagi-nava che al figlio Ju-lik (Delio) la storia dovesse piacergli rdquohellipcome piaceva a me quando avevo la tua etagrave percheacute ri-guarda gli uomini

viventi e tutto ciograve che riguarda gli uomini quanti piugrave uomini egrave possibile tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono fra loro in societagrave e lavorano e lottano e migliorano se stessi non puograve non piacerti piugrave di ogni altra cosa Ma egrave cosigraverdquo Del giornalista Peppino Fio-ri un altro illustre sardo scomparso dieci anni fa autore di una bellissima biografia proprio su Gramsci tradotta in tutto il mondo mi vie-ne alla mente il suo libro ldquoUomini exrdquo che rac-conta del beffardo destino riservato a quasi 500 partigiani comunisti italiani Uomini provenienti quasi tutti dal triangolo rosso emiliano costretti a scappare in Cecoslovac-chia subito dopo la guerra percheacute accusati dalla giustizia italiana di essersi macchiati di orrendi fatti di sangue durante gli anni della Liberazione Tante storie personali nascoste per troppo tempo che Fiori fa riemergere do-po molti anni che appartengono alla memo-ria di un percorso storico contraddittorio fat-to di orrori sofferenze e lacerazioni Storie di uomini persi che alla fine del percorso come guardandosi allo specchio riflettono una propria identitagrave smarrita La lettura del libro di Enzo Natta lsquoOMBRE SUL SOLE storie di uomini-controrsquo (Ed Tabula fati pubbl 2013 Euro 1100) che di storia e di uomini

combattenti racconta mi ricorda questi due riferimenti letterari Percheacute anche questo li-bro egrave fortemente ricco di storia e di storie rac-contate di uomini che lottano per migliorare la societagrave e se stessi per una nuova e libera di-mensione politica e sociale che combattono perfino per il proprio riscatto morale Ersquo un li-bro che da valore incommensurabile alla

memoria collettiva come strumento riparato-re che puograve ridare dignitagrave a chi in vita per scel-te sbagliate non ha potuto difenderla fino in fondo Memoria e storie di persone che durante gli stessi anni delle vicende degli lsquoUo-mini exrsquo hanno infine combattuto dalla parte giusta per contrastare i fantasmi del proprio passato Il libro egrave il racconto palpitante di epi-

sodi mai raccontati della lotta di libera-zione contro il nazi-fascismo di cui so-no stati protagonisti Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli Enzo Nat-ta incontrograve Freacutedeacuteric Rossif (il regista franco-montenegrino autore del bel documentario lsquoMorire a Madridrsquo sulla guerra di Spagna) nel lontano 1987 a seguito di un lavoro ordinato dalla RAI e dallrsquoIstituto Luce per uno special sul pittore bolognese Morandi Lrsquoincarico che Natta ebbe di seguire Rossif nel suo lavoro determinograve un rapporto confi-denziale e di amicizia tra i due che si consolidograve grazie alla comune passione per la storia Quella passione comune portograve Rossif a raccontare pur con una certa ritrosia episodi lsquonascostirsquo della guerra e della sua partecipazione alla campagna drsquoItalia nei corpi speciali del-la Legione Straniera le truppe merce-narie francesi Rossif nipote della regi-na Elena moglie di Vittorio Emanuele III racconta dei fatti di guerra in cui lui era stato protagonista (con un com-mandos di legionari riuscigrave a neutraliz-zare il fuoco di artiglieria tedesco che sbarrava lrsquoingresso per liberare Roma viene catturato e rinchiuso nella fami-gerata prigione di Via Tasso infine la

segue a pag 16

Marco Asunis

Enzo Natta Ombre sul sole Storie di uomini-contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif[ISBN-978-88-7475-315-4] Ed Tabula fati pubbl 2013 Pagg 128 - euro 1100

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Rodolfo Valentino e il peso del fattore etnico nel cinema dei primordi

Il modello della seduzione ambigua

Il cinema specie quello delle origini da sempre srsquoinserisce in una rete piugrave ampia di discorsi legati alla razza alla classe e al gender Per questo moti-vo piugrave di una volta si egrave verificato un vero e pro-prio paradosso ideologi-co ruotante intorno al fatto di nutrire moti di

lusingarepulsione verso un nuovo immagi-nario etnico Simile fenomeno ha investito at-tori di nazionalitagrave differente da quella statu-nitense paradigmatico egrave il caso di Rodolfo Valentino star indiscussa del cinema muto Nella Hollywood degli anni lsquo20 puograve capitare anche che attori anglosassoni come Ronald Colman e John Barrymore accettino di buon grado di mascherarsi da latin lover dalla pelle ambrata per fare breccia nei cuori delle spet-tatrici senza inimicarsi la platea maschile tranquillizzata dal sapere che sotto uno strato di abbronzatura o un poco di trucco si cela lrsquoautenticitagrave nordica In Valentino si puograve no-tare la sintesi vigente nella figura dello stra-niero non assimilato di due poli distinti come benemale Nella commedia sentimentale A Society Sensation Valentino interpreta in maniera convincente la parte di un ricco ame-ricano al fianco di Carmel Myers Ma nellrsquoim-maginazione lrsquoattore egrave chiamato a rappresen-tare personaggi dalla connotazione etnica ben precisa Se si dovesse stilare un bilancio dei ruoli assegnatigli nel corso della sua car-riera si potrebbe constatare - giagrave a un primo censimento - la netta preponderanza di Va-lentino a rivestire i panni di latin characters Sebbene non abbia ottenuto ancora ruoli da protagonista sin dal 1919 recita il ruolo di un villain mediterraneo nella pellicola A Roguersquos Romance del corteggiatore latino Jullantino Visconti in Once to every woman e nella parte dellrsquoantagonista brasiliano in Stolen Momen-ts In seguito il successo arride a Valentino nel momento in cui calza il cappello da gau-cho e balla il tango nel film I quattro cavalieri dellrsquoApocalisse Saragrave proprio lrsquoelemento della danza il fattore di comunicazione non verba-le in grado di amalgamare nella figura pubbli-ca di Valentino lrsquoideale della natura e il valore della cultura Cosigrave frotte di spettatrici eman-

cipate irrompono nelle sale spinte dalla bra-ma di assistere allo spettacolo del loro eroe al-le prese con un ballo esotico un ballo che in-scena sulla pista la dominazione maschile e la sottomissione femminile La nascita della fa-ma di Valentino egrave merito anche dellrsquoapparen-te misoginia del macho Julio Desnoyers gra-zie a questo personaggio in breve tempo lrsquoattore diviene laquoil gigolograve nei sogni di tutte le donneraquo Drsquoaltronde simile binomio dai linea-menti sado-masochistici egrave riconoscibile pure

nelle peculiaritagrave stesse degli ambigui perso-naggi messi in scena da Valentino In tutti i film in cui compare affiorano assunti discri-minatori e violazioni piuttosto esplicite di ar-gomenti tabugrave come fantasie di stupro e voyeurismo per opera di uno straniero da giu-dicare alla stregua di reietto Ne Lo sceicco di George Melford il finto arabo si rivolge alla bella Diana con un tono che non accetta repli-che aggredendola con un laquoStai ferma piccola scioccaraquo Ancora alla domanda della lady in-glese laquoChe cosa mi hai portato a fare nella tua tendaraquo Ahmed Ben Hassan ribatte con un sarcastico laquoNon siete abbastanza donna da

saperloraquo Un altro film che fa nascere e favo-rire lrsquoaspetto di perversione sadomasochisticapresente in Valentino egrave Sangue e arena dove il rapporto distorto instauratosi tra la femme fatale Dontildea Sol e il torero Juan si articola in dialoghi come laquoUn giorno mi picchierai con quelle mani forti Mi piacerebbe sapere cosa si provaraquo Egrave cosigrave suffragato lo stereotipo dello spagnolo romantico in quanto coesistenza da un lato di nobile fedeltagrave spirituale e dallrsquoaltro di fiammeggiante impetuositagrave da zingaro Nella Spagna immaginaria ritratta in Sangue e arena vengono cosigrave trasgredite le ordinarie regole di condotta della cultura puritana sta-tunitense rendendo possibile una passione che altrimenti sarebbe stata repressa Lrsquoapice di questa dinamica di conflitto libidinale si concretizza in Aquila nera nel momento in cui il tenente Vladimir scende da cavallo e avanza verso Mascha con una frusta in mano pronto a esercitare sulla donna una posizione di potere Viceversa in Camille abbiamo il no-bile Armand Duvall che giura alla sua amata laquoSarograve il tuo servo il tuo schiavo il tuo caneraquo Un gesto altamente simbolico egrave quello esegui-to sempre da Armand allorcheacute cerca di stem-perare il mesto stato drsquoanimo di Camille il partner dapprima le accarezza la mano per poi serrarla a seacute con sommo stupore della donna Ma egrave ne Il figlio dello sceicco di Geor-ge Fitzmaurice che la vena seduttrice di Va-lentino raggiunge vertici altissimi giaccheacute la raffinatezza amatoria del giovane cede il pas-so a una violenza che non esclude lo stupro Le ammiratrici di Valentino cercano nel suo sguardo ammiccante quellrsquoattenzione da spa-simante irresistibile che altrimenti non rice-verebbero dai legittimi partner yankee allrsquoin-terno delle mura domestiche Ben differente egrave lrsquoimmagine divistica di Douglas Fairbanks un attore posto sotto i riflettori per incarnare lrsquoi-deale del perfetto yankee capace di ritagliarsi un ruolo di tutore dellrsquoordine sociale in unrsquoe-poca incerta e particolarmente instabile per gli USA Forse il titolo di ldquore del cinema mu-tordquo Valentino se lo egrave conquistato proprio per-cheacute egrave grazie a lui se la New Woman riuscigrave ad afferrare il senso di cosa volesse dire risveglia-re dal profondo certe passioni folli mistiche e sensuali che si credevano proprietagrave esclusiva del popolo mediterraneo

Maria Cristina Caponi

Maria Cristina Caponi

Rudy Valentino

Poetiche

Abbandonate tutto

Abbandonate tutto Abbandonate Dada Abbandonate la vostra sposa abbandonate la vostra amante Abbandonate le vostre speranze e i vostri dolori

Seminate i figli ai margini di un bosco Abbandonate il certo per lrsquoincerto Abbandonate una vita confortevole ciograve che vi viene spacciato per avvenire pieno di possibilitagrave Partite sulle strade

Andreacute Breton

n 9

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

n 9

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

wwwcineclubromafedicit La testata egrave stata realizzata da

Alessandro Scillitani grafica e impaginazione

Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

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on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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segue da pag precedente

[hellip] inerenti allo sviluppo del cinema sul pia-no artistico culturale e tecnicohelliprdquo Con ciograve non si vuole in alcun modo screditare un qual-che specifico ente o manifestazione ma limi-tandosi agli stanziamenti 2013 si rileva un budget complessivo di 185000 euro concesso a ben 37 iniziative da 5000 euro Se si allarga il campo ai contributi sino a 10000 euro si giunge alla bellezza di 56 iniziative per un bu-dget complessivo di ben 358000 euro Molto piugrave di quanto la Direzione Generale ha taglia-to alle Associazioni Nazionali questrsquoanno ri-spetto al 2012 (100000 euro) Non si intende in questa sede entrare nel merito di ogni sin-gola iniziativa e contributo rapportato ai re-quisiti necessari percheacute lo Stato eroghi un fi-nanziamento anche se attraverso la rete chiunque sarebbe in grado con un porsquo di pa-zienza di valutare le singole iniziative finan-ziate Quello che va detto con forza invece egrave che sono le Associazioni Nazionali ad avere una specifica funzione che la legge la storia e lrsquoauspicabile ottimizzazione delle risorse in un periodo di crisi economica riconoscono ovvero quella di promuovere e diffondere la cultura cinematografica sul territorio italia-no capillarmente attraverso il ruolo degli operatori locali (i Circoli associati) Se lo Stato interviene direttamente in una moltitudine di piccole iniziative locali che neacute

strutturalmente neacute mediaticamente possono superare i confini del ldquomuro di cinta del pro-prio stesso cortilerdquo con cifre che di certo non pagano stipendi ma sembrano rappresentare delle ldquomancerdquo elargite a pioggia allora si puograve pensare che si stia scientemente svuotando di contenuti (e di contributi) il ruolo stesso rico-nosciuto alle Associazioni nazionali Invece di potenziare uno strumento previsto per legge sfruttare al meglio ciograve che giagrave si possiede ci si sostituisce in un ruolo che il legislatore ha configurato proprio per sostenere ed incenti-vare le piccole iniziative locali avocando inve-ce a seacute lrsquoerogazione di contributi a soggetti di-chiaratamente ldquonazionalirdquo Come sono le Associazioni Nazionali oltre naturalmente ad altri rilevanti soggetti presenti nella Pro-mozione che di anno in anno vengono ldquota-gliuzzatirdquo goccia a goccia in un continuo stil-licidio Penso al Museo Nazionale del Cinema di Torino (15 mila euro in meno questrsquoanno ri-spetto al 2012 20 mila euro in meno lo scorso anno rispetto al 2011) o alla Cineteca di Bolo-gna (15 mila euro in meno questrsquoanno 10 mila in meno lo scorso anno) a Taormina Arte (meno 10 mila e meno 30 mila) o alla Fice (meno 5 mila e meno 5 mila) Ogni anno una piccola riduzione un porsquo meno ossigeno ma-gari sperando nel ldquosoffocamento spontaneordquo Un festival inoltre piccolo o grande che sia dura qualche giorno in un anno e si svolge in un unico luogo mentre le Associazioni

Nazionali operano tutto lrsquoanno in maniera continuativa in centinaia di localitagrave in cui plausibilmente non crsquoegrave nemmeno un cinema Non solo Storicamente gli operatori dei Cir-coli aderenti alle Associazioni Nazionali lavo-rano nelle scuole fianco a fianco con gli inse-gnanti piugrave sensibili per integrare ed intersecare alle materie istituzionali la storia del cinema e il linguaggio cinematograficoVale la pena ricordare in chiusura lrsquoultimo decreto ministeriale espressamente rivolto agli obiettivi da perseguire per la promozio-ne delle attivitagrave cinematografiche a firma dellrsquoallora Ministro Rutelli datato 15 aprile 2008 In tale decreto tra le altre era esplicita-ta la seguente disposizione attuativa ldquoRidu-zione degli interventi a favore di festival rassegne e manifestazioni analoghe a prevalente carattere lo-cale e turistico con scarsa incidenza sulla effettiva promozione della cultura cinematografica con con-seguente rafforzamento delle iniziative di interesse piugrave rilevanterdquo Una direttiva del tutto condivi-sibile qualora unita come accadde allora ad un investimento mirato specifico e concreto sul ruolo e le attivitagrave che le Associazioni Na-zionali sanno possono e in definitiva devono svolgere su tutto il territorio italiano ldquopro-muovendo e diffondendo la cultura cinemato-graficardquo

Pia Soncini Unione Italiana Circoli del Cinema

Anticipazioni

ldquoIo stessa non sono mai stata in grado di

scoprire cosa egrave esattamente il femmini-

smo so solo che la gente mi chiama fem-

minista ogni volta che esprimo sentimenti

che mi differenziano da uno zerbinordquo

Rebecca West confe-

rence this September

21-22 at New York

University

Rebecca West (Lon-dra 21 dicembre 1892 ndash Woking 15 marzo 1983) egrave stata una scrittrice bri-tannica molto cono-sciuta grazie ai suoi romanzi ai suoi ar-ticoli di giornali-smo ai suoi inter-venti di critica

letteraria e per i suoi romanzi di viaggio Au-trice prolifica e attenta osservatrice del suo tempoErsquo stata una delle piugrave importanti figure intellettuali del ventesimo secolo impegnata nelle cause femministeLa New York University organizzeragrave per il 21 e 22 settembre prossimo un convegno sulla sua figura La nostra Giulia Zoppi invitata riferiragrave sul prossimo numero di Diari di Cineclub

Rebecca West

La mia indipendenza che egrave la mia forza implica la solitudine

che egrave la mia debolezza (PPPasolini)

Pier Paolo Pasolini

Quanto amasti tu Pier Paolo questa cittagrave nostra mi-schiata da sem-pre con lrsquoonta di una carne consu-mata e stanca e lrsquoestetica di am-

massi sovrapposti di pietre raffinate adottate dalla storia Amasti come un archeologo dellrsquoanima i luoghi della cittagrave vera e percor-rendoli assetato del respiro della vita incon-trasti la bellezza nascosta dal fango e dalla polvere trovandone lrsquoessenza Spogliasti lrsquouo-mo per assaggiarne il cuore senza quelle so-vrastrutture che trasformano lrsquoumanitagrave vitale in raffinati benpensanti da cortile Credesti con il vigore di un corpo nato altrove e la pas-sione di una mente universale in quel incon-sapevole archetipo in bianco e nero che pro-stituendosi batteva nel petto profugo di anime sbiadite mentre lagrave fuori una nuova societagrave a colori sonnambula sosteneva la notte del pensiero che prese la tua vita come al Cristo per aver aiutato gli uomini a distin-guere quello falso da quello vero

Guido Fabrizi

Guido Fabrizi

n 9

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Nuove Geografie

Viaggio non organizzato nel cinema siciliano Gli autori

(atto secondo)

Al nostro caro turi-sta dopo la visita ai vari festival del ci-nema in Sicilia egrave venuta in mente una curiositagrave Qua-li e quanti sono i giovani registi emergenti indi-pendenti siciliani

che ruotano attorno ai festival Sicuramente non potremo dare una risposta ufficiale o as-solutamente precisa su questo argomento possiamo peroacute cercare di affrontare un altro piccolo viaggio (simile al precedente) alla ri-cerca di unrsquoaltra geografia quella dei filmaker in Sicilia per dare un volto e una voce ai ldquono-vissimirdquo artisti siciliani Circolano ancora leg-gende in cui si racconta che registi del calibro di Cipri e Maresco Roberta Torre Pasquale Scimeca o addirittura Giuseppe Tornatore rappresentino la nuova Sicilia il nuovo modo di fare cinema qui al sud Devo immediata-mente rompere la tradizione affermando che i registi sopra citati rappresentano giagrave la sto-ria del nostro cinema e non lrsquoavanguardia o addirittura le nuove leve o i nuovi arrivi Un esempio di regista sospesa invece tra il suc-cesso teatrale e lrsquoapertura al cinema egrave incar-nato da Emma Dante con la sua opera prima in concorso a Venezia ldquoVia Castellana Bandie-rardquo Il film parla di uno scontro tra palermita-ni bloccati da una strettissima via in cui si esaltano gesti e atteggiamenti in modo ecces-sivo e parodistico proprio come nel suo tea-tro Impossibile proprio in questo periodo non citare Fabio Grassadonia e Antonio Piaz-za nati sotto il segno del corto con il fortuna-tissimo ldquoRitardquo e passati al lungo con ldquoSalvordquo vincitore del premio della critica a Cannes Ersquo anche impossibile non citare il messinese Francesco Calogero che vive tra Roma e la sua cittagrave e in questi giorni ritornato in Sicilia per iniziare a settembre il suo ultimo film ldquoSecon-da primaverardquo prodotto dalla Polittico Piazza e Grassadonia con il loro percorso racconta-no senza volerlo il destino tortuoso e com-plesso che affrontano i registi indipendenti dimostrando che non tutto egrave perduto Ma an-diamo a trovare questo gruppo o ldquoscuola sici-liana drsquoavanguardiardquo naturalmente senza aspettarci di incontrarli tutti Ecco da Calta-nissetta arrivare Luca Vullo regista di corto-metraggi documentari docu-fiction video-clip musicali e spot pubblicitari cura lrsquointero processo produttivo dallrsquoideazione alla post-produzione svolgendo anche i ruoli di sceneggiatore operatore di camera direttore della fotografia ed editor Al centro della sua produzione crsquoegrave la Sicilia assoluta protagoni-sta dei suoi lavori ldquoCumu veni si cuntardquo ldquoDal-lo zolfo al carbonerdquo ldquoLa voce del corpordquo Fabio

Leone e Antonella Barbera Cineasti ennesi trentenni coppia nella vita e nellrsquoarte si sono specializzati nella produzioni di ldquocortirdquo e do-cumentari dal taglio sociale Da Casteltermini Nicola Palmeri che ricordo per il bellissimo documentario sul caratterista Tano Cimarosa dal titolo ldquo Lo chiamavano Zecchinettardquo Da Scicli Nunzio Massimo Nifosi che ha firmato una delle opere piu imponenti prodotte in Si-cilia ldquoPiero Guccione verso lrsquoinfinitordquo Uno straordinario e delicatissimo racconto per immagini silenzi e musica attraverso i luo-

ghi della Sicilia cari allrsquoartista e alla sua arte Da Acireale Bruno e Fabrizio Urso produtto-ri e registi hanno al loro attivo diverse opere (Luigi Indelicato La baia dei lupi) selezionate ai festival piu importanti ultimo il David di Donatello Il loro neorealismo li contraddi-stingue collocandoli tra i piu importanti fil-maker regionali Aggiungiamo al viaggio il ci-nema povero di Franco Turdo esperto in documentari sulle tradizioni e il recupero di antichi mestieri Da Ragusa Vincenzo Casco-ne fine documentarista autore di ldquoIblei sto-rie e luoghi di un parcordquo e ldquoLrsquoora di Spampina-tordquo Cascone egrave uno dei grandi esponenti del nuovo documentario in Sicilia insieme ad Al-berto Castiglione di cui si ricordano ldquoNel cuo-re dello statordquo e ldquoUna voce nel ventordquo Giulio Reale (Sergio Leone il mio modo di vedere le cose) Daniele Consoli (la veritagrave sul caso del si-gnor Cipriemaresco) Giusy Buccheri (Sortino Social Club) Gianluca Agati (Thalassa uomi-ni e mare) Lorenzo Daniele (Occhiolagrave un pre-sepe dei monti Erei) Giuseppe di Bernardo (Amato bros) e Giuseppe Tumino (Etnea e Urime) Documentarista egrave anche Costanza Quatriglio regista di ldquoTerramattardquo (tratto dallrsquoomonimo romanzo di Rabito) Ma chi so-no i nuovi autori del cortometraggio Sicura-mente da recuperare i lavori di Alfio DrsquoAgata ldquoClamoroso al Cibalirdquo e ldquoNeanche i canirdquo

Ivano Fachin ldquoVodka tonicrdquo e ldquoGelati e grani-terdquo Antonio Carnemolla ldquoIl prossimo inver-nordquo Cristian Patanegrave ldquo Le notti biancherdquo Cri-stian Bisceglia ldquoil regalo di compleannordquo Mario Cosentino ldquoIl prestigiatorerdquo e ldquoCapoli-neardquo Francesco Cannavagrave ldquoRed Linerdquo Gabriele Vizzini ldquoMoto perpetuordquo Gianluca La Rosa ldquoIl prossimo lunedirdquo Alessandro Marinaro ldquoBuongiorno SigBellavistardquo Rosario Sparti ldquo Oggi come ierirdquo Alessio Angelico ldquoIl pomodo-rordquo Francesco Sperandeo ldquo Bab al samahrdquo Gio-vanni Virgilio ldquoMy name is Sidrdquo ed inoltre

ldquoTerrardquo di Piero Messina arrivato in finale al festival di Cannes che raccon-ta il segreto viaggio di un uomo che ri-torna a casa in bar-ca A seguire Cusutu nrsquo Coddu di Giovan-ni La Pagraverola am-bientato durante la rivolta di un gruppo di contadini affa-mati in un piccolo feudo siciliano di fi-ne rsquo800 Kbiria di Sigfrido Giammo-na che affronta il te-ma del rapporto tra un padre e il figlio

omosessuale Disinstallare un amore di Ales-sia Scarso su come superare il trauma dellrsquoab-bandono amoroso ai tempi di internet e face-book Lo Sposalizio di Francesco Lama la storia di Don Totograve che sta preparando il ma-trimonio della figlia tra malelingue pregiu-dizi e imprevisti in un piccolo paesino sper-duto del sud ed infine il gruppo palermitano con i registi Sergio Ruffino Sergio Cannella Alessandro Garraffa Interessante poi il caso del collettivo ldquoCane Capovoltordquo di cui egrave un im-portante esponente Alessandro De FilippoIl gruppo nato nel 92 a Catania sviluppa unrsquoin-dagine sulle possibilitagrave espressive della visio-ne e sulle dinamiche della percezione adope-rando tecniche originali di trattamento e manipolazione dellrsquoimmagine La panorami-ca puoacute concludersi con due fuoriclasse Ga-briele Trapani fotografo visionario e regista e Nico Bonomolo pittore illustratore e grafico che vive e lavora a Bagheria Autore di uno straordinario corto drsquoanimazione dal titolo ldquoLorenzo Vacircardquo In breve ecco concluso il viaggio del turista pieno di incontri con le nuove generazioni con le menti del futuro con le speranze Ecco che la Sicilia acquista o ritrova un nuovo valore quello della cultura

Renato ScatagraveIl primo atto egrave stato pubblicato sul numero precedente di luglio

Renato Scatagrave

Egrave stato il figlio anno 2012 primo film solista di Daniele Ciprigrave tratto dal romanzo di Roberto Alajmo Con un grande Toni Servillo Giselda Volodi Aurora Quattrocchi Benedetto Ranelli Alfredo Castro Opera presentata applauditissima a Venezia 69

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Per Vincenzo Cerami Di multiforme ingegno

Con quella faccia un porsquo cosigrave quellrsquoespres-sione un porsquo cosigraversquohellipda centurione sornione o rugbysta in pensione Vincenzo Cerami tut-to sembrava darsi tranne lrsquoaria dellrsquointel-lettuale impegnato organico ad un qualsi-

asi progetto politico urbano metropolitano Eppure era fieroappagato di esserlo scritto-re opinionista sceneggiatore tra i piugrave ambiti e ben remunerati del cinema italiano Nem-meno sotto tortura avrebbe ammesso ad esempio di lsquosentirsirsquo lrsquoerede morale (e in par-te materiale) della lontana stagione dei circoli letterari romani dominati da padre Moravia e animati da Pier Paolo Pasolini inconcepibili senza le strepitose scenate di Laura Betti gli eroici languori di Enzo Siciliano le scorrerie erotico-maudit di Dario Bellezza morto gio-vanissimo e precocemente dimenticato Per-venire da tale alveo era il piugrave alto motivo di or-goglio e pudore di un Vincenzo Cerami non dotato di carattere lsquofacilersquo fluidificato adde-strato alla diplomazia salottiera Ma proprio per questo- stando alla nota massima di Leo Longanesi- forgiato a una granitica fermez-za di carattere determinazione strategia di ambizioni messe a segno con innato talento creativo e metodiche capacitagrave organizzative- del proprio lavoro e di quello altrui come nel caso della premiata collaborazione con Rober-to Benigni (da ldquoIl mostrordquo a ldquoLa vita egrave bellardquo nominato allrsquoOscar per la migliore sceneggia-tura) laddove allrsquoestemporaneitagrave estrosa im-prevedibile deliziosamente confusionaria del lsquopiccolo diavolorsquo faceva da contrappeso la nu-da disciplinalrsquoesperienza la geniale visione drsquoinsieme con cui Cerami concepiva la lsquoscrit-turarsquo del cinema Non come elemento sintatti-co propedeutico e beneaugurante del succes-sivo lavoro registico ma come presenza costante autorevole putativa di un lavoro di gruppo (qual egrave appunto il cinema) sempre esposto ad imprevisti colpi di coda acciden-tacci senza preavviso E dal momento che nul-la nasce dal nulla non tutti sanno che lrsquoap-prendistato del Vincenzo Cerami sceneggiatore e soggettista era avvenuto nel piugrave fertile dei modi essendo egli stato allievo di Pier Paolo Pasolini sia ai tempi delle scuole dellrsquoobbligo a Ciampino (dove il poeta inse-gnava lettere alle medie a metagrave degli anni cinquanta) sia nellrsquoesordio ndashda aiuto regista nel 1965- in ldquoComizi drsquoamorerdquo cui fecero se-guito ldquoUccellacci uccellinirdquo e ldquoLa terra vista dalla lunardquo (episodio ldquoLe stregherdquo) Eravamo comunque ai preliminaripoicheacute Cerami (nel 1967) era sceneggiatore ufficiale di un bizzar-ro spaghetti western (con intingoli trash) ta-lerdquoEl Desperadordquo Franco Rossetti che piugrave di un cinefilo esulterebbe a innestare nellrsquoaraldi-ca dichiarata e non di Quentin Tarantino Episodio non isolato poicheacute il far west lsquoalla

matricianarsquo (non disdegnabile fonte di ottimi ingaggi) fu per Cerami una lunga parentesi di vita (e di formazione esistenziale) che com-prende titoli allrsquoammasso (da ldquoBlindmanrdquo storia di un pistolero orbo che accompagna per il deserto una carovana di signorine alle-gre allrsquoimprobabile ldquoPistolero del silenziordquo che Cerami firma anche da regista) Che il re-sto (gli) sia tutto in discesa Assolutamente no percheacute Cerami era intellettuale febbrile ed instancabile anche nellrsquoassaporare la lsquolibi-dinersquo della provocazione e contraddizioni -come quando avendo accettato il ruolo di ministro-ombra (alla cultura) del neonato Pd (su invito di Veltroni) si trovograve a strologare contro Di Liberto Giordano ed altri inveterati della sinistra integralista provocando (anche da parte di chi scrive) sdegnate reazioni sia in pubblici dibattiti sia opinioni giornalistiche incitati da ciograve che restava (e che resta) della sinistra irriducibile e non disposta allrsquoinciucio del lsquobere o affogarersquo E quindi per oltre qua-rantrsquoanni Cerami ha firmato sceneggiature blindate (e ad esito garantito) per colleghi co-me Bellocchio Amelio Benigni Monicelli e Scola alternate a e pellicole piugrave lievi surreali svaporate (tutte da riscoprire) come quelle di Francesco Nuti (ldquoStregatirdquo e ldquoTutta colpa del paradisordquo due perle da cineteca) Antonio Al-banese (ldquoLa fame la seterdquo) Giovanni Veronesi

(ldquoManuale drsquoamorerdquo) e per il figlio Matteo (ldquoTutti al marerdquo rivisitazione strampalata persino imbarazzante di ldquoCasottordquo di Sergio Citti) Si sa che dal suo primo romanzo ldquoUn borghese piccolo piccolordquo (del 1976) fu tratto il fortunato film di Monicelli interpretato da Al-berto Sordi senza per questo essere tra gli esiti piugrave riusciti del maestro viareggino In li-nea progressiva ma con naturale attitudine alla bizzarria al cambio di marcia e di rotta seguono ldquoAmorosa presenzardquo (1978) il ro-manzo in versi ldquoAddio Leninrdquo (1981) ldquoRagazzo di vetrordquo (1983) ldquoLa leprerdquo (1988) romanzo sto-rico-fantastico ldquoLrsquoipocritardquo (1991) ldquoLa genterdquo (1993) ldquoIl signor Novecentordquo (1994) racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il

quale realizza anche lo spettacolo teatrale ldquoRomanzo musicalerdquo (1998) Il piacere della narrazione e dalla pagina scritta () ritorna con ldquoConsigli a un giovane scrittorerdquo (1996) ldquoFattaccirdquo (1997) laddove Vincenzo Cerami racconta e analizza quattro delitti ripresi dal-la cronaca italiana Seguono gli appunti di diario ldquoPensieri cosigraverdquo la raccolta di racconti ldquoLa sindrome di Touretterdquo e il romanzo ldquoLrsquoin-contrordquo (2005) e ldquoVite bugiarderdquo (2007) In-giustamente nellrsquoombra resta la produzione dello scrittore dedicata al teatro che pure ave-va calcato in prima persona e in compagnia dellrsquoamico Lello Arena da ldquoLrsquoamore delle tre melarancerdquoa ldquoLrsquoenclave del Papesrdquoda ldquoSua ma-estagraverdquo a ldquoLa casa al marerdquo Tutte opere in cui la sua innata attenzione per il reale e la realtagrave nelle sue manifestazioni piugrave lsquomostruosersquo eclettiche degenerative sembrano rinsaldar-si o meglio custodirsi sotto lo sguardo sor-nione e benevolo del suo inventore Timido focoso edonista come peggio anzi meglio non sarebbe potuto capitargli

Angelo Pizzuto

() ldquoScrittore realista Cerami lo egrave stato in senso piugrave che proprio ovvero iperrealista- fin quasi approdando ad un espressionismo sui generis armato di una lingua arcaica e sincopata minuziosamente descrittiva e liberamente divaganterdquo

Angelo Pizzuto

Vincenzo Cerami il ri-

cordo di un incontro

breve

Ho cominciato presto

a voler conoscere da

una prospettiva inedita

il cinema e la visione

dello stesso fuori dal

coteacute dei personaggi

e del glamour egrave solo

quella emanata dai

film che in quanto tali

parlano una lingua propria e non importa chi

segue pag successiva

Giulia Zoppi

n 9

8

segue da pag precedenteli abbia scritti o girati hanno vita ed identitagrave

a prescindere una loro esistenza autonoma

staccata e indipendente dal resto Questa

piccola ossessione si chiama cinefilia e si contrae

sin da piccoli alcuni la rafforzano cercando di

conoscere del cinema segreti e bugie persone

e personaggi altri si concentrano sulle opere

e non badano al resto Questioni di gusti Le

persone che vivono intorno al cinema sono

tanto piugrave affascinanti quanto piugrave non rientrano

nei clicheacutes precostituiti Vincenzo Cerami era

uno di questi In nulla era e sembrava una

persona appartenente al mondo del cinema

se con questa affermazione si intendono

coloro i quali recitano sempre anche fuori

dal set Cerami era invece un uomo pacato

un professionista serio ed educato un uomo

gentile e timido che mostrava di seacute soprattutto

una riservatezza contenuta e ironica a tratti

beffarda Qualche anno fa non ricordo bene

quando per la precisione mi trovai per la prima

volta a ricoprire un ruolo che in un festival

non avevo mai sperimentato la segretaria

di giuria Fino a quel momento non mi era

mai capitato neacute mi interessava piugrave di tanto

(e la ragione egrave spiegata nel mio incipit) ma

era necessario il posto era vacante e andava

coperto Ricordo che tra i giurati vi era un

giovane Ferzan Ozpetek fresco di successi

con Il bagno turco un produttore straniero

una giornalista di settore e come presidente

Vincenzo Cerami scrittore conosciuto e

apprezzato e legato ahimeacute al successo di

Benigni di cui tutti immancabilmente gli

chiedevano Cerami parlava volentieri della sua

amicizia con Pierpaolo Pasolini suo maestro a

Ciampino della sua passione per la poesia e la

letteratura bencheacute si fosse laureato in Fisica

e della fatica dello scrivere che da ex rugbista

quale era stato assomigliava un porsquo alla fatica

dellrsquoatleta che esce dalla mischia ammaccato e

stanco ma integro Parlavamo molto e sempre

della vita delle cose che riguardano persone e

fatti cronaca vicende personali gioie e dolori

umanissimi e comuni mi era piaciuto molto il

suo romanzo Un borghese piccolo piccolo che

egrave anche un gran film e che non ha mai subigraveto

smagliature negli anni Non pareva di aver a che

fare con un intellettuale nelle pose neacute con un

artista per le stravaganze ma con una persona

sensibile colta e intelligente al punto di non

far pesare la sua presenza ligrave Il suo giudizio sui

film fu appassionato e competente come fu

interessante e divertente il nostro incontro di

lavoro in mezzo ai film che amavamo entrambi

con sincera passione

Giulia Zoppi

Enzo Natta

Ombre sul sole

Storie di uomini - contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif

In una delle lettere che dal carcere scrisse Antonio Gramsci immagi-nava che al figlio Ju-lik (Delio) la storia dovesse piacergli rdquohellipcome piaceva a me quando avevo la tua etagrave percheacute ri-guarda gli uomini

viventi e tutto ciograve che riguarda gli uomini quanti piugrave uomini egrave possibile tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono fra loro in societagrave e lavorano e lottano e migliorano se stessi non puograve non piacerti piugrave di ogni altra cosa Ma egrave cosigraverdquo Del giornalista Peppino Fio-ri un altro illustre sardo scomparso dieci anni fa autore di una bellissima biografia proprio su Gramsci tradotta in tutto il mondo mi vie-ne alla mente il suo libro ldquoUomini exrdquo che rac-conta del beffardo destino riservato a quasi 500 partigiani comunisti italiani Uomini provenienti quasi tutti dal triangolo rosso emiliano costretti a scappare in Cecoslovac-chia subito dopo la guerra percheacute accusati dalla giustizia italiana di essersi macchiati di orrendi fatti di sangue durante gli anni della Liberazione Tante storie personali nascoste per troppo tempo che Fiori fa riemergere do-po molti anni che appartengono alla memo-ria di un percorso storico contraddittorio fat-to di orrori sofferenze e lacerazioni Storie di uomini persi che alla fine del percorso come guardandosi allo specchio riflettono una propria identitagrave smarrita La lettura del libro di Enzo Natta lsquoOMBRE SUL SOLE storie di uomini-controrsquo (Ed Tabula fati pubbl 2013 Euro 1100) che di storia e di uomini

combattenti racconta mi ricorda questi due riferimenti letterari Percheacute anche questo li-bro egrave fortemente ricco di storia e di storie rac-contate di uomini che lottano per migliorare la societagrave e se stessi per una nuova e libera di-mensione politica e sociale che combattono perfino per il proprio riscatto morale Ersquo un li-bro che da valore incommensurabile alla

memoria collettiva come strumento riparato-re che puograve ridare dignitagrave a chi in vita per scel-te sbagliate non ha potuto difenderla fino in fondo Memoria e storie di persone che durante gli stessi anni delle vicende degli lsquoUo-mini exrsquo hanno infine combattuto dalla parte giusta per contrastare i fantasmi del proprio passato Il libro egrave il racconto palpitante di epi-

sodi mai raccontati della lotta di libera-zione contro il nazi-fascismo di cui so-no stati protagonisti Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli Enzo Nat-ta incontrograve Freacutedeacuteric Rossif (il regista franco-montenegrino autore del bel documentario lsquoMorire a Madridrsquo sulla guerra di Spagna) nel lontano 1987 a seguito di un lavoro ordinato dalla RAI e dallrsquoIstituto Luce per uno special sul pittore bolognese Morandi Lrsquoincarico che Natta ebbe di seguire Rossif nel suo lavoro determinograve un rapporto confi-denziale e di amicizia tra i due che si consolidograve grazie alla comune passione per la storia Quella passione comune portograve Rossif a raccontare pur con una certa ritrosia episodi lsquonascostirsquo della guerra e della sua partecipazione alla campagna drsquoItalia nei corpi speciali del-la Legione Straniera le truppe merce-narie francesi Rossif nipote della regi-na Elena moglie di Vittorio Emanuele III racconta dei fatti di guerra in cui lui era stato protagonista (con un com-mandos di legionari riuscigrave a neutraliz-zare il fuoco di artiglieria tedesco che sbarrava lrsquoingresso per liberare Roma viene catturato e rinchiuso nella fami-gerata prigione di Via Tasso infine la

segue a pag 16

Marco Asunis

Enzo Natta Ombre sul sole Storie di uomini-contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif[ISBN-978-88-7475-315-4] Ed Tabula fati pubbl 2013 Pagg 128 - euro 1100

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Rodolfo Valentino e il peso del fattore etnico nel cinema dei primordi

Il modello della seduzione ambigua

Il cinema specie quello delle origini da sempre srsquoinserisce in una rete piugrave ampia di discorsi legati alla razza alla classe e al gender Per questo moti-vo piugrave di una volta si egrave verificato un vero e pro-prio paradosso ideologi-co ruotante intorno al fatto di nutrire moti di

lusingarepulsione verso un nuovo immagi-nario etnico Simile fenomeno ha investito at-tori di nazionalitagrave differente da quella statu-nitense paradigmatico egrave il caso di Rodolfo Valentino star indiscussa del cinema muto Nella Hollywood degli anni lsquo20 puograve capitare anche che attori anglosassoni come Ronald Colman e John Barrymore accettino di buon grado di mascherarsi da latin lover dalla pelle ambrata per fare breccia nei cuori delle spet-tatrici senza inimicarsi la platea maschile tranquillizzata dal sapere che sotto uno strato di abbronzatura o un poco di trucco si cela lrsquoautenticitagrave nordica In Valentino si puograve no-tare la sintesi vigente nella figura dello stra-niero non assimilato di due poli distinti come benemale Nella commedia sentimentale A Society Sensation Valentino interpreta in maniera convincente la parte di un ricco ame-ricano al fianco di Carmel Myers Ma nellrsquoim-maginazione lrsquoattore egrave chiamato a rappresen-tare personaggi dalla connotazione etnica ben precisa Se si dovesse stilare un bilancio dei ruoli assegnatigli nel corso della sua car-riera si potrebbe constatare - giagrave a un primo censimento - la netta preponderanza di Va-lentino a rivestire i panni di latin characters Sebbene non abbia ottenuto ancora ruoli da protagonista sin dal 1919 recita il ruolo di un villain mediterraneo nella pellicola A Roguersquos Romance del corteggiatore latino Jullantino Visconti in Once to every woman e nella parte dellrsquoantagonista brasiliano in Stolen Momen-ts In seguito il successo arride a Valentino nel momento in cui calza il cappello da gau-cho e balla il tango nel film I quattro cavalieri dellrsquoApocalisse Saragrave proprio lrsquoelemento della danza il fattore di comunicazione non verba-le in grado di amalgamare nella figura pubbli-ca di Valentino lrsquoideale della natura e il valore della cultura Cosigrave frotte di spettatrici eman-

cipate irrompono nelle sale spinte dalla bra-ma di assistere allo spettacolo del loro eroe al-le prese con un ballo esotico un ballo che in-scena sulla pista la dominazione maschile e la sottomissione femminile La nascita della fa-ma di Valentino egrave merito anche dellrsquoapparen-te misoginia del macho Julio Desnoyers gra-zie a questo personaggio in breve tempo lrsquoattore diviene laquoil gigolograve nei sogni di tutte le donneraquo Drsquoaltronde simile binomio dai linea-menti sado-masochistici egrave riconoscibile pure

nelle peculiaritagrave stesse degli ambigui perso-naggi messi in scena da Valentino In tutti i film in cui compare affiorano assunti discri-minatori e violazioni piuttosto esplicite di ar-gomenti tabugrave come fantasie di stupro e voyeurismo per opera di uno straniero da giu-dicare alla stregua di reietto Ne Lo sceicco di George Melford il finto arabo si rivolge alla bella Diana con un tono che non accetta repli-che aggredendola con un laquoStai ferma piccola scioccaraquo Ancora alla domanda della lady in-glese laquoChe cosa mi hai portato a fare nella tua tendaraquo Ahmed Ben Hassan ribatte con un sarcastico laquoNon siete abbastanza donna da

saperloraquo Un altro film che fa nascere e favo-rire lrsquoaspetto di perversione sadomasochisticapresente in Valentino egrave Sangue e arena dove il rapporto distorto instauratosi tra la femme fatale Dontildea Sol e il torero Juan si articola in dialoghi come laquoUn giorno mi picchierai con quelle mani forti Mi piacerebbe sapere cosa si provaraquo Egrave cosigrave suffragato lo stereotipo dello spagnolo romantico in quanto coesistenza da un lato di nobile fedeltagrave spirituale e dallrsquoaltro di fiammeggiante impetuositagrave da zingaro Nella Spagna immaginaria ritratta in Sangue e arena vengono cosigrave trasgredite le ordinarie regole di condotta della cultura puritana sta-tunitense rendendo possibile una passione che altrimenti sarebbe stata repressa Lrsquoapice di questa dinamica di conflitto libidinale si concretizza in Aquila nera nel momento in cui il tenente Vladimir scende da cavallo e avanza verso Mascha con una frusta in mano pronto a esercitare sulla donna una posizione di potere Viceversa in Camille abbiamo il no-bile Armand Duvall che giura alla sua amata laquoSarograve il tuo servo il tuo schiavo il tuo caneraquo Un gesto altamente simbolico egrave quello esegui-to sempre da Armand allorcheacute cerca di stem-perare il mesto stato drsquoanimo di Camille il partner dapprima le accarezza la mano per poi serrarla a seacute con sommo stupore della donna Ma egrave ne Il figlio dello sceicco di Geor-ge Fitzmaurice che la vena seduttrice di Va-lentino raggiunge vertici altissimi giaccheacute la raffinatezza amatoria del giovane cede il pas-so a una violenza che non esclude lo stupro Le ammiratrici di Valentino cercano nel suo sguardo ammiccante quellrsquoattenzione da spa-simante irresistibile che altrimenti non rice-verebbero dai legittimi partner yankee allrsquoin-terno delle mura domestiche Ben differente egrave lrsquoimmagine divistica di Douglas Fairbanks un attore posto sotto i riflettori per incarnare lrsquoi-deale del perfetto yankee capace di ritagliarsi un ruolo di tutore dellrsquoordine sociale in unrsquoe-poca incerta e particolarmente instabile per gli USA Forse il titolo di ldquore del cinema mu-tordquo Valentino se lo egrave conquistato proprio per-cheacute egrave grazie a lui se la New Woman riuscigrave ad afferrare il senso di cosa volesse dire risveglia-re dal profondo certe passioni folli mistiche e sensuali che si credevano proprietagrave esclusiva del popolo mediterraneo

Maria Cristina Caponi

Maria Cristina Caponi

Rudy Valentino

Poetiche

Abbandonate tutto

Abbandonate tutto Abbandonate Dada Abbandonate la vostra sposa abbandonate la vostra amante Abbandonate le vostre speranze e i vostri dolori

Seminate i figli ai margini di un bosco Abbandonate il certo per lrsquoincerto Abbandonate una vita confortevole ciograve che vi viene spacciato per avvenire pieno di possibilitagrave Partite sulle strade

Andreacute Breton

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

wwwcineclubromafedicit La testata egrave stata realizzata da

Alessandro Scillitani grafica e impaginazione

Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

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on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

n 9

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Nuove Geografie

Viaggio non organizzato nel cinema siciliano Gli autori

(atto secondo)

Al nostro caro turi-sta dopo la visita ai vari festival del ci-nema in Sicilia egrave venuta in mente una curiositagrave Qua-li e quanti sono i giovani registi emergenti indi-pendenti siciliani

che ruotano attorno ai festival Sicuramente non potremo dare una risposta ufficiale o as-solutamente precisa su questo argomento possiamo peroacute cercare di affrontare un altro piccolo viaggio (simile al precedente) alla ri-cerca di unrsquoaltra geografia quella dei filmaker in Sicilia per dare un volto e una voce ai ldquono-vissimirdquo artisti siciliani Circolano ancora leg-gende in cui si racconta che registi del calibro di Cipri e Maresco Roberta Torre Pasquale Scimeca o addirittura Giuseppe Tornatore rappresentino la nuova Sicilia il nuovo modo di fare cinema qui al sud Devo immediata-mente rompere la tradizione affermando che i registi sopra citati rappresentano giagrave la sto-ria del nostro cinema e non lrsquoavanguardia o addirittura le nuove leve o i nuovi arrivi Un esempio di regista sospesa invece tra il suc-cesso teatrale e lrsquoapertura al cinema egrave incar-nato da Emma Dante con la sua opera prima in concorso a Venezia ldquoVia Castellana Bandie-rardquo Il film parla di uno scontro tra palermita-ni bloccati da una strettissima via in cui si esaltano gesti e atteggiamenti in modo ecces-sivo e parodistico proprio come nel suo tea-tro Impossibile proprio in questo periodo non citare Fabio Grassadonia e Antonio Piaz-za nati sotto il segno del corto con il fortuna-tissimo ldquoRitardquo e passati al lungo con ldquoSalvordquo vincitore del premio della critica a Cannes Ersquo anche impossibile non citare il messinese Francesco Calogero che vive tra Roma e la sua cittagrave e in questi giorni ritornato in Sicilia per iniziare a settembre il suo ultimo film ldquoSecon-da primaverardquo prodotto dalla Polittico Piazza e Grassadonia con il loro percorso racconta-no senza volerlo il destino tortuoso e com-plesso che affrontano i registi indipendenti dimostrando che non tutto egrave perduto Ma an-diamo a trovare questo gruppo o ldquoscuola sici-liana drsquoavanguardiardquo naturalmente senza aspettarci di incontrarli tutti Ecco da Calta-nissetta arrivare Luca Vullo regista di corto-metraggi documentari docu-fiction video-clip musicali e spot pubblicitari cura lrsquointero processo produttivo dallrsquoideazione alla post-produzione svolgendo anche i ruoli di sceneggiatore operatore di camera direttore della fotografia ed editor Al centro della sua produzione crsquoegrave la Sicilia assoluta protagoni-sta dei suoi lavori ldquoCumu veni si cuntardquo ldquoDal-lo zolfo al carbonerdquo ldquoLa voce del corpordquo Fabio

Leone e Antonella Barbera Cineasti ennesi trentenni coppia nella vita e nellrsquoarte si sono specializzati nella produzioni di ldquocortirdquo e do-cumentari dal taglio sociale Da Casteltermini Nicola Palmeri che ricordo per il bellissimo documentario sul caratterista Tano Cimarosa dal titolo ldquo Lo chiamavano Zecchinettardquo Da Scicli Nunzio Massimo Nifosi che ha firmato una delle opere piu imponenti prodotte in Si-cilia ldquoPiero Guccione verso lrsquoinfinitordquo Uno straordinario e delicatissimo racconto per immagini silenzi e musica attraverso i luo-

ghi della Sicilia cari allrsquoartista e alla sua arte Da Acireale Bruno e Fabrizio Urso produtto-ri e registi hanno al loro attivo diverse opere (Luigi Indelicato La baia dei lupi) selezionate ai festival piu importanti ultimo il David di Donatello Il loro neorealismo li contraddi-stingue collocandoli tra i piu importanti fil-maker regionali Aggiungiamo al viaggio il ci-nema povero di Franco Turdo esperto in documentari sulle tradizioni e il recupero di antichi mestieri Da Ragusa Vincenzo Casco-ne fine documentarista autore di ldquoIblei sto-rie e luoghi di un parcordquo e ldquoLrsquoora di Spampina-tordquo Cascone egrave uno dei grandi esponenti del nuovo documentario in Sicilia insieme ad Al-berto Castiglione di cui si ricordano ldquoNel cuo-re dello statordquo e ldquoUna voce nel ventordquo Giulio Reale (Sergio Leone il mio modo di vedere le cose) Daniele Consoli (la veritagrave sul caso del si-gnor Cipriemaresco) Giusy Buccheri (Sortino Social Club) Gianluca Agati (Thalassa uomi-ni e mare) Lorenzo Daniele (Occhiolagrave un pre-sepe dei monti Erei) Giuseppe di Bernardo (Amato bros) e Giuseppe Tumino (Etnea e Urime) Documentarista egrave anche Costanza Quatriglio regista di ldquoTerramattardquo (tratto dallrsquoomonimo romanzo di Rabito) Ma chi so-no i nuovi autori del cortometraggio Sicura-mente da recuperare i lavori di Alfio DrsquoAgata ldquoClamoroso al Cibalirdquo e ldquoNeanche i canirdquo

Ivano Fachin ldquoVodka tonicrdquo e ldquoGelati e grani-terdquo Antonio Carnemolla ldquoIl prossimo inver-nordquo Cristian Patanegrave ldquo Le notti biancherdquo Cri-stian Bisceglia ldquoil regalo di compleannordquo Mario Cosentino ldquoIl prestigiatorerdquo e ldquoCapoli-neardquo Francesco Cannavagrave ldquoRed Linerdquo Gabriele Vizzini ldquoMoto perpetuordquo Gianluca La Rosa ldquoIl prossimo lunedirdquo Alessandro Marinaro ldquoBuongiorno SigBellavistardquo Rosario Sparti ldquo Oggi come ierirdquo Alessio Angelico ldquoIl pomodo-rordquo Francesco Sperandeo ldquo Bab al samahrdquo Gio-vanni Virgilio ldquoMy name is Sidrdquo ed inoltre

ldquoTerrardquo di Piero Messina arrivato in finale al festival di Cannes che raccon-ta il segreto viaggio di un uomo che ri-torna a casa in bar-ca A seguire Cusutu nrsquo Coddu di Giovan-ni La Pagraverola am-bientato durante la rivolta di un gruppo di contadini affa-mati in un piccolo feudo siciliano di fi-ne rsquo800 Kbiria di Sigfrido Giammo-na che affronta il te-ma del rapporto tra un padre e il figlio

omosessuale Disinstallare un amore di Ales-sia Scarso su come superare il trauma dellrsquoab-bandono amoroso ai tempi di internet e face-book Lo Sposalizio di Francesco Lama la storia di Don Totograve che sta preparando il ma-trimonio della figlia tra malelingue pregiu-dizi e imprevisti in un piccolo paesino sper-duto del sud ed infine il gruppo palermitano con i registi Sergio Ruffino Sergio Cannella Alessandro Garraffa Interessante poi il caso del collettivo ldquoCane Capovoltordquo di cui egrave un im-portante esponente Alessandro De FilippoIl gruppo nato nel 92 a Catania sviluppa unrsquoin-dagine sulle possibilitagrave espressive della visio-ne e sulle dinamiche della percezione adope-rando tecniche originali di trattamento e manipolazione dellrsquoimmagine La panorami-ca puoacute concludersi con due fuoriclasse Ga-briele Trapani fotografo visionario e regista e Nico Bonomolo pittore illustratore e grafico che vive e lavora a Bagheria Autore di uno straordinario corto drsquoanimazione dal titolo ldquoLorenzo Vacircardquo In breve ecco concluso il viaggio del turista pieno di incontri con le nuove generazioni con le menti del futuro con le speranze Ecco che la Sicilia acquista o ritrova un nuovo valore quello della cultura

Renato ScatagraveIl primo atto egrave stato pubblicato sul numero precedente di luglio

Renato Scatagrave

Egrave stato il figlio anno 2012 primo film solista di Daniele Ciprigrave tratto dal romanzo di Roberto Alajmo Con un grande Toni Servillo Giselda Volodi Aurora Quattrocchi Benedetto Ranelli Alfredo Castro Opera presentata applauditissima a Venezia 69

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Per Vincenzo Cerami Di multiforme ingegno

Con quella faccia un porsquo cosigrave quellrsquoespres-sione un porsquo cosigraversquohellipda centurione sornione o rugbysta in pensione Vincenzo Cerami tut-to sembrava darsi tranne lrsquoaria dellrsquointel-lettuale impegnato organico ad un qualsi-

asi progetto politico urbano metropolitano Eppure era fieroappagato di esserlo scritto-re opinionista sceneggiatore tra i piugrave ambiti e ben remunerati del cinema italiano Nem-meno sotto tortura avrebbe ammesso ad esempio di lsquosentirsirsquo lrsquoerede morale (e in par-te materiale) della lontana stagione dei circoli letterari romani dominati da padre Moravia e animati da Pier Paolo Pasolini inconcepibili senza le strepitose scenate di Laura Betti gli eroici languori di Enzo Siciliano le scorrerie erotico-maudit di Dario Bellezza morto gio-vanissimo e precocemente dimenticato Per-venire da tale alveo era il piugrave alto motivo di or-goglio e pudore di un Vincenzo Cerami non dotato di carattere lsquofacilersquo fluidificato adde-strato alla diplomazia salottiera Ma proprio per questo- stando alla nota massima di Leo Longanesi- forgiato a una granitica fermez-za di carattere determinazione strategia di ambizioni messe a segno con innato talento creativo e metodiche capacitagrave organizzative- del proprio lavoro e di quello altrui come nel caso della premiata collaborazione con Rober-to Benigni (da ldquoIl mostrordquo a ldquoLa vita egrave bellardquo nominato allrsquoOscar per la migliore sceneggia-tura) laddove allrsquoestemporaneitagrave estrosa im-prevedibile deliziosamente confusionaria del lsquopiccolo diavolorsquo faceva da contrappeso la nu-da disciplinalrsquoesperienza la geniale visione drsquoinsieme con cui Cerami concepiva la lsquoscrit-turarsquo del cinema Non come elemento sintatti-co propedeutico e beneaugurante del succes-sivo lavoro registico ma come presenza costante autorevole putativa di un lavoro di gruppo (qual egrave appunto il cinema) sempre esposto ad imprevisti colpi di coda acciden-tacci senza preavviso E dal momento che nul-la nasce dal nulla non tutti sanno che lrsquoap-prendistato del Vincenzo Cerami sceneggiatore e soggettista era avvenuto nel piugrave fertile dei modi essendo egli stato allievo di Pier Paolo Pasolini sia ai tempi delle scuole dellrsquoobbligo a Ciampino (dove il poeta inse-gnava lettere alle medie a metagrave degli anni cinquanta) sia nellrsquoesordio ndashda aiuto regista nel 1965- in ldquoComizi drsquoamorerdquo cui fecero se-guito ldquoUccellacci uccellinirdquo e ldquoLa terra vista dalla lunardquo (episodio ldquoLe stregherdquo) Eravamo comunque ai preliminaripoicheacute Cerami (nel 1967) era sceneggiatore ufficiale di un bizzar-ro spaghetti western (con intingoli trash) ta-lerdquoEl Desperadordquo Franco Rossetti che piugrave di un cinefilo esulterebbe a innestare nellrsquoaraldi-ca dichiarata e non di Quentin Tarantino Episodio non isolato poicheacute il far west lsquoalla

matricianarsquo (non disdegnabile fonte di ottimi ingaggi) fu per Cerami una lunga parentesi di vita (e di formazione esistenziale) che com-prende titoli allrsquoammasso (da ldquoBlindmanrdquo storia di un pistolero orbo che accompagna per il deserto una carovana di signorine alle-gre allrsquoimprobabile ldquoPistolero del silenziordquo che Cerami firma anche da regista) Che il re-sto (gli) sia tutto in discesa Assolutamente no percheacute Cerami era intellettuale febbrile ed instancabile anche nellrsquoassaporare la lsquolibi-dinersquo della provocazione e contraddizioni -come quando avendo accettato il ruolo di ministro-ombra (alla cultura) del neonato Pd (su invito di Veltroni) si trovograve a strologare contro Di Liberto Giordano ed altri inveterati della sinistra integralista provocando (anche da parte di chi scrive) sdegnate reazioni sia in pubblici dibattiti sia opinioni giornalistiche incitati da ciograve che restava (e che resta) della sinistra irriducibile e non disposta allrsquoinciucio del lsquobere o affogarersquo E quindi per oltre qua-rantrsquoanni Cerami ha firmato sceneggiature blindate (e ad esito garantito) per colleghi co-me Bellocchio Amelio Benigni Monicelli e Scola alternate a e pellicole piugrave lievi surreali svaporate (tutte da riscoprire) come quelle di Francesco Nuti (ldquoStregatirdquo e ldquoTutta colpa del paradisordquo due perle da cineteca) Antonio Al-banese (ldquoLa fame la seterdquo) Giovanni Veronesi

(ldquoManuale drsquoamorerdquo) e per il figlio Matteo (ldquoTutti al marerdquo rivisitazione strampalata persino imbarazzante di ldquoCasottordquo di Sergio Citti) Si sa che dal suo primo romanzo ldquoUn borghese piccolo piccolordquo (del 1976) fu tratto il fortunato film di Monicelli interpretato da Al-berto Sordi senza per questo essere tra gli esiti piugrave riusciti del maestro viareggino In li-nea progressiva ma con naturale attitudine alla bizzarria al cambio di marcia e di rotta seguono ldquoAmorosa presenzardquo (1978) il ro-manzo in versi ldquoAddio Leninrdquo (1981) ldquoRagazzo di vetrordquo (1983) ldquoLa leprerdquo (1988) romanzo sto-rico-fantastico ldquoLrsquoipocritardquo (1991) ldquoLa genterdquo (1993) ldquoIl signor Novecentordquo (1994) racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il

quale realizza anche lo spettacolo teatrale ldquoRomanzo musicalerdquo (1998) Il piacere della narrazione e dalla pagina scritta () ritorna con ldquoConsigli a un giovane scrittorerdquo (1996) ldquoFattaccirdquo (1997) laddove Vincenzo Cerami racconta e analizza quattro delitti ripresi dal-la cronaca italiana Seguono gli appunti di diario ldquoPensieri cosigraverdquo la raccolta di racconti ldquoLa sindrome di Touretterdquo e il romanzo ldquoLrsquoin-contrordquo (2005) e ldquoVite bugiarderdquo (2007) In-giustamente nellrsquoombra resta la produzione dello scrittore dedicata al teatro che pure ave-va calcato in prima persona e in compagnia dellrsquoamico Lello Arena da ldquoLrsquoamore delle tre melarancerdquoa ldquoLrsquoenclave del Papesrdquoda ldquoSua ma-estagraverdquo a ldquoLa casa al marerdquo Tutte opere in cui la sua innata attenzione per il reale e la realtagrave nelle sue manifestazioni piugrave lsquomostruosersquo eclettiche degenerative sembrano rinsaldar-si o meglio custodirsi sotto lo sguardo sor-nione e benevolo del suo inventore Timido focoso edonista come peggio anzi meglio non sarebbe potuto capitargli

Angelo Pizzuto

() ldquoScrittore realista Cerami lo egrave stato in senso piugrave che proprio ovvero iperrealista- fin quasi approdando ad un espressionismo sui generis armato di una lingua arcaica e sincopata minuziosamente descrittiva e liberamente divaganterdquo

Angelo Pizzuto

Vincenzo Cerami il ri-

cordo di un incontro

breve

Ho cominciato presto

a voler conoscere da

una prospettiva inedita

il cinema e la visione

dello stesso fuori dal

coteacute dei personaggi

e del glamour egrave solo

quella emanata dai

film che in quanto tali

parlano una lingua propria e non importa chi

segue pag successiva

Giulia Zoppi

n 9

8

segue da pag precedenteli abbia scritti o girati hanno vita ed identitagrave

a prescindere una loro esistenza autonoma

staccata e indipendente dal resto Questa

piccola ossessione si chiama cinefilia e si contrae

sin da piccoli alcuni la rafforzano cercando di

conoscere del cinema segreti e bugie persone

e personaggi altri si concentrano sulle opere

e non badano al resto Questioni di gusti Le

persone che vivono intorno al cinema sono

tanto piugrave affascinanti quanto piugrave non rientrano

nei clicheacutes precostituiti Vincenzo Cerami era

uno di questi In nulla era e sembrava una

persona appartenente al mondo del cinema

se con questa affermazione si intendono

coloro i quali recitano sempre anche fuori

dal set Cerami era invece un uomo pacato

un professionista serio ed educato un uomo

gentile e timido che mostrava di seacute soprattutto

una riservatezza contenuta e ironica a tratti

beffarda Qualche anno fa non ricordo bene

quando per la precisione mi trovai per la prima

volta a ricoprire un ruolo che in un festival

non avevo mai sperimentato la segretaria

di giuria Fino a quel momento non mi era

mai capitato neacute mi interessava piugrave di tanto

(e la ragione egrave spiegata nel mio incipit) ma

era necessario il posto era vacante e andava

coperto Ricordo che tra i giurati vi era un

giovane Ferzan Ozpetek fresco di successi

con Il bagno turco un produttore straniero

una giornalista di settore e come presidente

Vincenzo Cerami scrittore conosciuto e

apprezzato e legato ahimeacute al successo di

Benigni di cui tutti immancabilmente gli

chiedevano Cerami parlava volentieri della sua

amicizia con Pierpaolo Pasolini suo maestro a

Ciampino della sua passione per la poesia e la

letteratura bencheacute si fosse laureato in Fisica

e della fatica dello scrivere che da ex rugbista

quale era stato assomigliava un porsquo alla fatica

dellrsquoatleta che esce dalla mischia ammaccato e

stanco ma integro Parlavamo molto e sempre

della vita delle cose che riguardano persone e

fatti cronaca vicende personali gioie e dolori

umanissimi e comuni mi era piaciuto molto il

suo romanzo Un borghese piccolo piccolo che

egrave anche un gran film e che non ha mai subigraveto

smagliature negli anni Non pareva di aver a che

fare con un intellettuale nelle pose neacute con un

artista per le stravaganze ma con una persona

sensibile colta e intelligente al punto di non

far pesare la sua presenza ligrave Il suo giudizio sui

film fu appassionato e competente come fu

interessante e divertente il nostro incontro di

lavoro in mezzo ai film che amavamo entrambi

con sincera passione

Giulia Zoppi

Enzo Natta

Ombre sul sole

Storie di uomini - contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif

In una delle lettere che dal carcere scrisse Antonio Gramsci immagi-nava che al figlio Ju-lik (Delio) la storia dovesse piacergli rdquohellipcome piaceva a me quando avevo la tua etagrave percheacute ri-guarda gli uomini

viventi e tutto ciograve che riguarda gli uomini quanti piugrave uomini egrave possibile tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono fra loro in societagrave e lavorano e lottano e migliorano se stessi non puograve non piacerti piugrave di ogni altra cosa Ma egrave cosigraverdquo Del giornalista Peppino Fio-ri un altro illustre sardo scomparso dieci anni fa autore di una bellissima biografia proprio su Gramsci tradotta in tutto il mondo mi vie-ne alla mente il suo libro ldquoUomini exrdquo che rac-conta del beffardo destino riservato a quasi 500 partigiani comunisti italiani Uomini provenienti quasi tutti dal triangolo rosso emiliano costretti a scappare in Cecoslovac-chia subito dopo la guerra percheacute accusati dalla giustizia italiana di essersi macchiati di orrendi fatti di sangue durante gli anni della Liberazione Tante storie personali nascoste per troppo tempo che Fiori fa riemergere do-po molti anni che appartengono alla memo-ria di un percorso storico contraddittorio fat-to di orrori sofferenze e lacerazioni Storie di uomini persi che alla fine del percorso come guardandosi allo specchio riflettono una propria identitagrave smarrita La lettura del libro di Enzo Natta lsquoOMBRE SUL SOLE storie di uomini-controrsquo (Ed Tabula fati pubbl 2013 Euro 1100) che di storia e di uomini

combattenti racconta mi ricorda questi due riferimenti letterari Percheacute anche questo li-bro egrave fortemente ricco di storia e di storie rac-contate di uomini che lottano per migliorare la societagrave e se stessi per una nuova e libera di-mensione politica e sociale che combattono perfino per il proprio riscatto morale Ersquo un li-bro che da valore incommensurabile alla

memoria collettiva come strumento riparato-re che puograve ridare dignitagrave a chi in vita per scel-te sbagliate non ha potuto difenderla fino in fondo Memoria e storie di persone che durante gli stessi anni delle vicende degli lsquoUo-mini exrsquo hanno infine combattuto dalla parte giusta per contrastare i fantasmi del proprio passato Il libro egrave il racconto palpitante di epi-

sodi mai raccontati della lotta di libera-zione contro il nazi-fascismo di cui so-no stati protagonisti Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli Enzo Nat-ta incontrograve Freacutedeacuteric Rossif (il regista franco-montenegrino autore del bel documentario lsquoMorire a Madridrsquo sulla guerra di Spagna) nel lontano 1987 a seguito di un lavoro ordinato dalla RAI e dallrsquoIstituto Luce per uno special sul pittore bolognese Morandi Lrsquoincarico che Natta ebbe di seguire Rossif nel suo lavoro determinograve un rapporto confi-denziale e di amicizia tra i due che si consolidograve grazie alla comune passione per la storia Quella passione comune portograve Rossif a raccontare pur con una certa ritrosia episodi lsquonascostirsquo della guerra e della sua partecipazione alla campagna drsquoItalia nei corpi speciali del-la Legione Straniera le truppe merce-narie francesi Rossif nipote della regi-na Elena moglie di Vittorio Emanuele III racconta dei fatti di guerra in cui lui era stato protagonista (con un com-mandos di legionari riuscigrave a neutraliz-zare il fuoco di artiglieria tedesco che sbarrava lrsquoingresso per liberare Roma viene catturato e rinchiuso nella fami-gerata prigione di Via Tasso infine la

segue a pag 16

Marco Asunis

Enzo Natta Ombre sul sole Storie di uomini-contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif[ISBN-978-88-7475-315-4] Ed Tabula fati pubbl 2013 Pagg 128 - euro 1100

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Rodolfo Valentino e il peso del fattore etnico nel cinema dei primordi

Il modello della seduzione ambigua

Il cinema specie quello delle origini da sempre srsquoinserisce in una rete piugrave ampia di discorsi legati alla razza alla classe e al gender Per questo moti-vo piugrave di una volta si egrave verificato un vero e pro-prio paradosso ideologi-co ruotante intorno al fatto di nutrire moti di

lusingarepulsione verso un nuovo immagi-nario etnico Simile fenomeno ha investito at-tori di nazionalitagrave differente da quella statu-nitense paradigmatico egrave il caso di Rodolfo Valentino star indiscussa del cinema muto Nella Hollywood degli anni lsquo20 puograve capitare anche che attori anglosassoni come Ronald Colman e John Barrymore accettino di buon grado di mascherarsi da latin lover dalla pelle ambrata per fare breccia nei cuori delle spet-tatrici senza inimicarsi la platea maschile tranquillizzata dal sapere che sotto uno strato di abbronzatura o un poco di trucco si cela lrsquoautenticitagrave nordica In Valentino si puograve no-tare la sintesi vigente nella figura dello stra-niero non assimilato di due poli distinti come benemale Nella commedia sentimentale A Society Sensation Valentino interpreta in maniera convincente la parte di un ricco ame-ricano al fianco di Carmel Myers Ma nellrsquoim-maginazione lrsquoattore egrave chiamato a rappresen-tare personaggi dalla connotazione etnica ben precisa Se si dovesse stilare un bilancio dei ruoli assegnatigli nel corso della sua car-riera si potrebbe constatare - giagrave a un primo censimento - la netta preponderanza di Va-lentino a rivestire i panni di latin characters Sebbene non abbia ottenuto ancora ruoli da protagonista sin dal 1919 recita il ruolo di un villain mediterraneo nella pellicola A Roguersquos Romance del corteggiatore latino Jullantino Visconti in Once to every woman e nella parte dellrsquoantagonista brasiliano in Stolen Momen-ts In seguito il successo arride a Valentino nel momento in cui calza il cappello da gau-cho e balla il tango nel film I quattro cavalieri dellrsquoApocalisse Saragrave proprio lrsquoelemento della danza il fattore di comunicazione non verba-le in grado di amalgamare nella figura pubbli-ca di Valentino lrsquoideale della natura e il valore della cultura Cosigrave frotte di spettatrici eman-

cipate irrompono nelle sale spinte dalla bra-ma di assistere allo spettacolo del loro eroe al-le prese con un ballo esotico un ballo che in-scena sulla pista la dominazione maschile e la sottomissione femminile La nascita della fa-ma di Valentino egrave merito anche dellrsquoapparen-te misoginia del macho Julio Desnoyers gra-zie a questo personaggio in breve tempo lrsquoattore diviene laquoil gigolograve nei sogni di tutte le donneraquo Drsquoaltronde simile binomio dai linea-menti sado-masochistici egrave riconoscibile pure

nelle peculiaritagrave stesse degli ambigui perso-naggi messi in scena da Valentino In tutti i film in cui compare affiorano assunti discri-minatori e violazioni piuttosto esplicite di ar-gomenti tabugrave come fantasie di stupro e voyeurismo per opera di uno straniero da giu-dicare alla stregua di reietto Ne Lo sceicco di George Melford il finto arabo si rivolge alla bella Diana con un tono che non accetta repli-che aggredendola con un laquoStai ferma piccola scioccaraquo Ancora alla domanda della lady in-glese laquoChe cosa mi hai portato a fare nella tua tendaraquo Ahmed Ben Hassan ribatte con un sarcastico laquoNon siete abbastanza donna da

saperloraquo Un altro film che fa nascere e favo-rire lrsquoaspetto di perversione sadomasochisticapresente in Valentino egrave Sangue e arena dove il rapporto distorto instauratosi tra la femme fatale Dontildea Sol e il torero Juan si articola in dialoghi come laquoUn giorno mi picchierai con quelle mani forti Mi piacerebbe sapere cosa si provaraquo Egrave cosigrave suffragato lo stereotipo dello spagnolo romantico in quanto coesistenza da un lato di nobile fedeltagrave spirituale e dallrsquoaltro di fiammeggiante impetuositagrave da zingaro Nella Spagna immaginaria ritratta in Sangue e arena vengono cosigrave trasgredite le ordinarie regole di condotta della cultura puritana sta-tunitense rendendo possibile una passione che altrimenti sarebbe stata repressa Lrsquoapice di questa dinamica di conflitto libidinale si concretizza in Aquila nera nel momento in cui il tenente Vladimir scende da cavallo e avanza verso Mascha con una frusta in mano pronto a esercitare sulla donna una posizione di potere Viceversa in Camille abbiamo il no-bile Armand Duvall che giura alla sua amata laquoSarograve il tuo servo il tuo schiavo il tuo caneraquo Un gesto altamente simbolico egrave quello esegui-to sempre da Armand allorcheacute cerca di stem-perare il mesto stato drsquoanimo di Camille il partner dapprima le accarezza la mano per poi serrarla a seacute con sommo stupore della donna Ma egrave ne Il figlio dello sceicco di Geor-ge Fitzmaurice che la vena seduttrice di Va-lentino raggiunge vertici altissimi giaccheacute la raffinatezza amatoria del giovane cede il pas-so a una violenza che non esclude lo stupro Le ammiratrici di Valentino cercano nel suo sguardo ammiccante quellrsquoattenzione da spa-simante irresistibile che altrimenti non rice-verebbero dai legittimi partner yankee allrsquoin-terno delle mura domestiche Ben differente egrave lrsquoimmagine divistica di Douglas Fairbanks un attore posto sotto i riflettori per incarnare lrsquoi-deale del perfetto yankee capace di ritagliarsi un ruolo di tutore dellrsquoordine sociale in unrsquoe-poca incerta e particolarmente instabile per gli USA Forse il titolo di ldquore del cinema mu-tordquo Valentino se lo egrave conquistato proprio per-cheacute egrave grazie a lui se la New Woman riuscigrave ad afferrare il senso di cosa volesse dire risveglia-re dal profondo certe passioni folli mistiche e sensuali che si credevano proprietagrave esclusiva del popolo mediterraneo

Maria Cristina Caponi

Maria Cristina Caponi

Rudy Valentino

Poetiche

Abbandonate tutto

Abbandonate tutto Abbandonate Dada Abbandonate la vostra sposa abbandonate la vostra amante Abbandonate le vostre speranze e i vostri dolori

Seminate i figli ai margini di un bosco Abbandonate il certo per lrsquoincerto Abbandonate una vita confortevole ciograve che vi viene spacciato per avvenire pieno di possibilitagrave Partite sulle strade

Andreacute Breton

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

wwwcineclubromafedicit La testata egrave stata realizzata da

Alessandro Scillitani grafica e impaginazione

Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

Manda una mail a diaridicineclubgmailcom per richiedere lrsquoabbonamento gratuito

on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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Per Vincenzo Cerami Di multiforme ingegno

Con quella faccia un porsquo cosigrave quellrsquoespres-sione un porsquo cosigraversquohellipda centurione sornione o rugbysta in pensione Vincenzo Cerami tut-to sembrava darsi tranne lrsquoaria dellrsquointel-lettuale impegnato organico ad un qualsi-

asi progetto politico urbano metropolitano Eppure era fieroappagato di esserlo scritto-re opinionista sceneggiatore tra i piugrave ambiti e ben remunerati del cinema italiano Nem-meno sotto tortura avrebbe ammesso ad esempio di lsquosentirsirsquo lrsquoerede morale (e in par-te materiale) della lontana stagione dei circoli letterari romani dominati da padre Moravia e animati da Pier Paolo Pasolini inconcepibili senza le strepitose scenate di Laura Betti gli eroici languori di Enzo Siciliano le scorrerie erotico-maudit di Dario Bellezza morto gio-vanissimo e precocemente dimenticato Per-venire da tale alveo era il piugrave alto motivo di or-goglio e pudore di un Vincenzo Cerami non dotato di carattere lsquofacilersquo fluidificato adde-strato alla diplomazia salottiera Ma proprio per questo- stando alla nota massima di Leo Longanesi- forgiato a una granitica fermez-za di carattere determinazione strategia di ambizioni messe a segno con innato talento creativo e metodiche capacitagrave organizzative- del proprio lavoro e di quello altrui come nel caso della premiata collaborazione con Rober-to Benigni (da ldquoIl mostrordquo a ldquoLa vita egrave bellardquo nominato allrsquoOscar per la migliore sceneggia-tura) laddove allrsquoestemporaneitagrave estrosa im-prevedibile deliziosamente confusionaria del lsquopiccolo diavolorsquo faceva da contrappeso la nu-da disciplinalrsquoesperienza la geniale visione drsquoinsieme con cui Cerami concepiva la lsquoscrit-turarsquo del cinema Non come elemento sintatti-co propedeutico e beneaugurante del succes-sivo lavoro registico ma come presenza costante autorevole putativa di un lavoro di gruppo (qual egrave appunto il cinema) sempre esposto ad imprevisti colpi di coda acciden-tacci senza preavviso E dal momento che nul-la nasce dal nulla non tutti sanno che lrsquoap-prendistato del Vincenzo Cerami sceneggiatore e soggettista era avvenuto nel piugrave fertile dei modi essendo egli stato allievo di Pier Paolo Pasolini sia ai tempi delle scuole dellrsquoobbligo a Ciampino (dove il poeta inse-gnava lettere alle medie a metagrave degli anni cinquanta) sia nellrsquoesordio ndashda aiuto regista nel 1965- in ldquoComizi drsquoamorerdquo cui fecero se-guito ldquoUccellacci uccellinirdquo e ldquoLa terra vista dalla lunardquo (episodio ldquoLe stregherdquo) Eravamo comunque ai preliminaripoicheacute Cerami (nel 1967) era sceneggiatore ufficiale di un bizzar-ro spaghetti western (con intingoli trash) ta-lerdquoEl Desperadordquo Franco Rossetti che piugrave di un cinefilo esulterebbe a innestare nellrsquoaraldi-ca dichiarata e non di Quentin Tarantino Episodio non isolato poicheacute il far west lsquoalla

matricianarsquo (non disdegnabile fonte di ottimi ingaggi) fu per Cerami una lunga parentesi di vita (e di formazione esistenziale) che com-prende titoli allrsquoammasso (da ldquoBlindmanrdquo storia di un pistolero orbo che accompagna per il deserto una carovana di signorine alle-gre allrsquoimprobabile ldquoPistolero del silenziordquo che Cerami firma anche da regista) Che il re-sto (gli) sia tutto in discesa Assolutamente no percheacute Cerami era intellettuale febbrile ed instancabile anche nellrsquoassaporare la lsquolibi-dinersquo della provocazione e contraddizioni -come quando avendo accettato il ruolo di ministro-ombra (alla cultura) del neonato Pd (su invito di Veltroni) si trovograve a strologare contro Di Liberto Giordano ed altri inveterati della sinistra integralista provocando (anche da parte di chi scrive) sdegnate reazioni sia in pubblici dibattiti sia opinioni giornalistiche incitati da ciograve che restava (e che resta) della sinistra irriducibile e non disposta allrsquoinciucio del lsquobere o affogarersquo E quindi per oltre qua-rantrsquoanni Cerami ha firmato sceneggiature blindate (e ad esito garantito) per colleghi co-me Bellocchio Amelio Benigni Monicelli e Scola alternate a e pellicole piugrave lievi surreali svaporate (tutte da riscoprire) come quelle di Francesco Nuti (ldquoStregatirdquo e ldquoTutta colpa del paradisordquo due perle da cineteca) Antonio Al-banese (ldquoLa fame la seterdquo) Giovanni Veronesi

(ldquoManuale drsquoamorerdquo) e per il figlio Matteo (ldquoTutti al marerdquo rivisitazione strampalata persino imbarazzante di ldquoCasottordquo di Sergio Citti) Si sa che dal suo primo romanzo ldquoUn borghese piccolo piccolordquo (del 1976) fu tratto il fortunato film di Monicelli interpretato da Al-berto Sordi senza per questo essere tra gli esiti piugrave riusciti del maestro viareggino In li-nea progressiva ma con naturale attitudine alla bizzarria al cambio di marcia e di rotta seguono ldquoAmorosa presenzardquo (1978) il ro-manzo in versi ldquoAddio Leninrdquo (1981) ldquoRagazzo di vetrordquo (1983) ldquoLa leprerdquo (1988) romanzo sto-rico-fantastico ldquoLrsquoipocritardquo (1991) ldquoLa genterdquo (1993) ldquoIl signor Novecentordquo (1994) racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il

quale realizza anche lo spettacolo teatrale ldquoRomanzo musicalerdquo (1998) Il piacere della narrazione e dalla pagina scritta () ritorna con ldquoConsigli a un giovane scrittorerdquo (1996) ldquoFattaccirdquo (1997) laddove Vincenzo Cerami racconta e analizza quattro delitti ripresi dal-la cronaca italiana Seguono gli appunti di diario ldquoPensieri cosigraverdquo la raccolta di racconti ldquoLa sindrome di Touretterdquo e il romanzo ldquoLrsquoin-contrordquo (2005) e ldquoVite bugiarderdquo (2007) In-giustamente nellrsquoombra resta la produzione dello scrittore dedicata al teatro che pure ave-va calcato in prima persona e in compagnia dellrsquoamico Lello Arena da ldquoLrsquoamore delle tre melarancerdquoa ldquoLrsquoenclave del Papesrdquoda ldquoSua ma-estagraverdquo a ldquoLa casa al marerdquo Tutte opere in cui la sua innata attenzione per il reale e la realtagrave nelle sue manifestazioni piugrave lsquomostruosersquo eclettiche degenerative sembrano rinsaldar-si o meglio custodirsi sotto lo sguardo sor-nione e benevolo del suo inventore Timido focoso edonista come peggio anzi meglio non sarebbe potuto capitargli

Angelo Pizzuto

() ldquoScrittore realista Cerami lo egrave stato in senso piugrave che proprio ovvero iperrealista- fin quasi approdando ad un espressionismo sui generis armato di una lingua arcaica e sincopata minuziosamente descrittiva e liberamente divaganterdquo

Angelo Pizzuto

Vincenzo Cerami il ri-

cordo di un incontro

breve

Ho cominciato presto

a voler conoscere da

una prospettiva inedita

il cinema e la visione

dello stesso fuori dal

coteacute dei personaggi

e del glamour egrave solo

quella emanata dai

film che in quanto tali

parlano una lingua propria e non importa chi

segue pag successiva

Giulia Zoppi

n 9

8

segue da pag precedenteli abbia scritti o girati hanno vita ed identitagrave

a prescindere una loro esistenza autonoma

staccata e indipendente dal resto Questa

piccola ossessione si chiama cinefilia e si contrae

sin da piccoli alcuni la rafforzano cercando di

conoscere del cinema segreti e bugie persone

e personaggi altri si concentrano sulle opere

e non badano al resto Questioni di gusti Le

persone che vivono intorno al cinema sono

tanto piugrave affascinanti quanto piugrave non rientrano

nei clicheacutes precostituiti Vincenzo Cerami era

uno di questi In nulla era e sembrava una

persona appartenente al mondo del cinema

se con questa affermazione si intendono

coloro i quali recitano sempre anche fuori

dal set Cerami era invece un uomo pacato

un professionista serio ed educato un uomo

gentile e timido che mostrava di seacute soprattutto

una riservatezza contenuta e ironica a tratti

beffarda Qualche anno fa non ricordo bene

quando per la precisione mi trovai per la prima

volta a ricoprire un ruolo che in un festival

non avevo mai sperimentato la segretaria

di giuria Fino a quel momento non mi era

mai capitato neacute mi interessava piugrave di tanto

(e la ragione egrave spiegata nel mio incipit) ma

era necessario il posto era vacante e andava

coperto Ricordo che tra i giurati vi era un

giovane Ferzan Ozpetek fresco di successi

con Il bagno turco un produttore straniero

una giornalista di settore e come presidente

Vincenzo Cerami scrittore conosciuto e

apprezzato e legato ahimeacute al successo di

Benigni di cui tutti immancabilmente gli

chiedevano Cerami parlava volentieri della sua

amicizia con Pierpaolo Pasolini suo maestro a

Ciampino della sua passione per la poesia e la

letteratura bencheacute si fosse laureato in Fisica

e della fatica dello scrivere che da ex rugbista

quale era stato assomigliava un porsquo alla fatica

dellrsquoatleta che esce dalla mischia ammaccato e

stanco ma integro Parlavamo molto e sempre

della vita delle cose che riguardano persone e

fatti cronaca vicende personali gioie e dolori

umanissimi e comuni mi era piaciuto molto il

suo romanzo Un borghese piccolo piccolo che

egrave anche un gran film e che non ha mai subigraveto

smagliature negli anni Non pareva di aver a che

fare con un intellettuale nelle pose neacute con un

artista per le stravaganze ma con una persona

sensibile colta e intelligente al punto di non

far pesare la sua presenza ligrave Il suo giudizio sui

film fu appassionato e competente come fu

interessante e divertente il nostro incontro di

lavoro in mezzo ai film che amavamo entrambi

con sincera passione

Giulia Zoppi

Enzo Natta

Ombre sul sole

Storie di uomini - contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif

In una delle lettere che dal carcere scrisse Antonio Gramsci immagi-nava che al figlio Ju-lik (Delio) la storia dovesse piacergli rdquohellipcome piaceva a me quando avevo la tua etagrave percheacute ri-guarda gli uomini

viventi e tutto ciograve che riguarda gli uomini quanti piugrave uomini egrave possibile tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono fra loro in societagrave e lavorano e lottano e migliorano se stessi non puograve non piacerti piugrave di ogni altra cosa Ma egrave cosigraverdquo Del giornalista Peppino Fio-ri un altro illustre sardo scomparso dieci anni fa autore di una bellissima biografia proprio su Gramsci tradotta in tutto il mondo mi vie-ne alla mente il suo libro ldquoUomini exrdquo che rac-conta del beffardo destino riservato a quasi 500 partigiani comunisti italiani Uomini provenienti quasi tutti dal triangolo rosso emiliano costretti a scappare in Cecoslovac-chia subito dopo la guerra percheacute accusati dalla giustizia italiana di essersi macchiati di orrendi fatti di sangue durante gli anni della Liberazione Tante storie personali nascoste per troppo tempo che Fiori fa riemergere do-po molti anni che appartengono alla memo-ria di un percorso storico contraddittorio fat-to di orrori sofferenze e lacerazioni Storie di uomini persi che alla fine del percorso come guardandosi allo specchio riflettono una propria identitagrave smarrita La lettura del libro di Enzo Natta lsquoOMBRE SUL SOLE storie di uomini-controrsquo (Ed Tabula fati pubbl 2013 Euro 1100) che di storia e di uomini

combattenti racconta mi ricorda questi due riferimenti letterari Percheacute anche questo li-bro egrave fortemente ricco di storia e di storie rac-contate di uomini che lottano per migliorare la societagrave e se stessi per una nuova e libera di-mensione politica e sociale che combattono perfino per il proprio riscatto morale Ersquo un li-bro che da valore incommensurabile alla

memoria collettiva come strumento riparato-re che puograve ridare dignitagrave a chi in vita per scel-te sbagliate non ha potuto difenderla fino in fondo Memoria e storie di persone che durante gli stessi anni delle vicende degli lsquoUo-mini exrsquo hanno infine combattuto dalla parte giusta per contrastare i fantasmi del proprio passato Il libro egrave il racconto palpitante di epi-

sodi mai raccontati della lotta di libera-zione contro il nazi-fascismo di cui so-no stati protagonisti Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli Enzo Nat-ta incontrograve Freacutedeacuteric Rossif (il regista franco-montenegrino autore del bel documentario lsquoMorire a Madridrsquo sulla guerra di Spagna) nel lontano 1987 a seguito di un lavoro ordinato dalla RAI e dallrsquoIstituto Luce per uno special sul pittore bolognese Morandi Lrsquoincarico che Natta ebbe di seguire Rossif nel suo lavoro determinograve un rapporto confi-denziale e di amicizia tra i due che si consolidograve grazie alla comune passione per la storia Quella passione comune portograve Rossif a raccontare pur con una certa ritrosia episodi lsquonascostirsquo della guerra e della sua partecipazione alla campagna drsquoItalia nei corpi speciali del-la Legione Straniera le truppe merce-narie francesi Rossif nipote della regi-na Elena moglie di Vittorio Emanuele III racconta dei fatti di guerra in cui lui era stato protagonista (con un com-mandos di legionari riuscigrave a neutraliz-zare il fuoco di artiglieria tedesco che sbarrava lrsquoingresso per liberare Roma viene catturato e rinchiuso nella fami-gerata prigione di Via Tasso infine la

segue a pag 16

Marco Asunis

Enzo Natta Ombre sul sole Storie di uomini-contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif[ISBN-978-88-7475-315-4] Ed Tabula fati pubbl 2013 Pagg 128 - euro 1100

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Rodolfo Valentino e il peso del fattore etnico nel cinema dei primordi

Il modello della seduzione ambigua

Il cinema specie quello delle origini da sempre srsquoinserisce in una rete piugrave ampia di discorsi legati alla razza alla classe e al gender Per questo moti-vo piugrave di una volta si egrave verificato un vero e pro-prio paradosso ideologi-co ruotante intorno al fatto di nutrire moti di

lusingarepulsione verso un nuovo immagi-nario etnico Simile fenomeno ha investito at-tori di nazionalitagrave differente da quella statu-nitense paradigmatico egrave il caso di Rodolfo Valentino star indiscussa del cinema muto Nella Hollywood degli anni lsquo20 puograve capitare anche che attori anglosassoni come Ronald Colman e John Barrymore accettino di buon grado di mascherarsi da latin lover dalla pelle ambrata per fare breccia nei cuori delle spet-tatrici senza inimicarsi la platea maschile tranquillizzata dal sapere che sotto uno strato di abbronzatura o un poco di trucco si cela lrsquoautenticitagrave nordica In Valentino si puograve no-tare la sintesi vigente nella figura dello stra-niero non assimilato di due poli distinti come benemale Nella commedia sentimentale A Society Sensation Valentino interpreta in maniera convincente la parte di un ricco ame-ricano al fianco di Carmel Myers Ma nellrsquoim-maginazione lrsquoattore egrave chiamato a rappresen-tare personaggi dalla connotazione etnica ben precisa Se si dovesse stilare un bilancio dei ruoli assegnatigli nel corso della sua car-riera si potrebbe constatare - giagrave a un primo censimento - la netta preponderanza di Va-lentino a rivestire i panni di latin characters Sebbene non abbia ottenuto ancora ruoli da protagonista sin dal 1919 recita il ruolo di un villain mediterraneo nella pellicola A Roguersquos Romance del corteggiatore latino Jullantino Visconti in Once to every woman e nella parte dellrsquoantagonista brasiliano in Stolen Momen-ts In seguito il successo arride a Valentino nel momento in cui calza il cappello da gau-cho e balla il tango nel film I quattro cavalieri dellrsquoApocalisse Saragrave proprio lrsquoelemento della danza il fattore di comunicazione non verba-le in grado di amalgamare nella figura pubbli-ca di Valentino lrsquoideale della natura e il valore della cultura Cosigrave frotte di spettatrici eman-

cipate irrompono nelle sale spinte dalla bra-ma di assistere allo spettacolo del loro eroe al-le prese con un ballo esotico un ballo che in-scena sulla pista la dominazione maschile e la sottomissione femminile La nascita della fa-ma di Valentino egrave merito anche dellrsquoapparen-te misoginia del macho Julio Desnoyers gra-zie a questo personaggio in breve tempo lrsquoattore diviene laquoil gigolograve nei sogni di tutte le donneraquo Drsquoaltronde simile binomio dai linea-menti sado-masochistici egrave riconoscibile pure

nelle peculiaritagrave stesse degli ambigui perso-naggi messi in scena da Valentino In tutti i film in cui compare affiorano assunti discri-minatori e violazioni piuttosto esplicite di ar-gomenti tabugrave come fantasie di stupro e voyeurismo per opera di uno straniero da giu-dicare alla stregua di reietto Ne Lo sceicco di George Melford il finto arabo si rivolge alla bella Diana con un tono che non accetta repli-che aggredendola con un laquoStai ferma piccola scioccaraquo Ancora alla domanda della lady in-glese laquoChe cosa mi hai portato a fare nella tua tendaraquo Ahmed Ben Hassan ribatte con un sarcastico laquoNon siete abbastanza donna da

saperloraquo Un altro film che fa nascere e favo-rire lrsquoaspetto di perversione sadomasochisticapresente in Valentino egrave Sangue e arena dove il rapporto distorto instauratosi tra la femme fatale Dontildea Sol e il torero Juan si articola in dialoghi come laquoUn giorno mi picchierai con quelle mani forti Mi piacerebbe sapere cosa si provaraquo Egrave cosigrave suffragato lo stereotipo dello spagnolo romantico in quanto coesistenza da un lato di nobile fedeltagrave spirituale e dallrsquoaltro di fiammeggiante impetuositagrave da zingaro Nella Spagna immaginaria ritratta in Sangue e arena vengono cosigrave trasgredite le ordinarie regole di condotta della cultura puritana sta-tunitense rendendo possibile una passione che altrimenti sarebbe stata repressa Lrsquoapice di questa dinamica di conflitto libidinale si concretizza in Aquila nera nel momento in cui il tenente Vladimir scende da cavallo e avanza verso Mascha con una frusta in mano pronto a esercitare sulla donna una posizione di potere Viceversa in Camille abbiamo il no-bile Armand Duvall che giura alla sua amata laquoSarograve il tuo servo il tuo schiavo il tuo caneraquo Un gesto altamente simbolico egrave quello esegui-to sempre da Armand allorcheacute cerca di stem-perare il mesto stato drsquoanimo di Camille il partner dapprima le accarezza la mano per poi serrarla a seacute con sommo stupore della donna Ma egrave ne Il figlio dello sceicco di Geor-ge Fitzmaurice che la vena seduttrice di Va-lentino raggiunge vertici altissimi giaccheacute la raffinatezza amatoria del giovane cede il pas-so a una violenza che non esclude lo stupro Le ammiratrici di Valentino cercano nel suo sguardo ammiccante quellrsquoattenzione da spa-simante irresistibile che altrimenti non rice-verebbero dai legittimi partner yankee allrsquoin-terno delle mura domestiche Ben differente egrave lrsquoimmagine divistica di Douglas Fairbanks un attore posto sotto i riflettori per incarnare lrsquoi-deale del perfetto yankee capace di ritagliarsi un ruolo di tutore dellrsquoordine sociale in unrsquoe-poca incerta e particolarmente instabile per gli USA Forse il titolo di ldquore del cinema mu-tordquo Valentino se lo egrave conquistato proprio per-cheacute egrave grazie a lui se la New Woman riuscigrave ad afferrare il senso di cosa volesse dire risveglia-re dal profondo certe passioni folli mistiche e sensuali che si credevano proprietagrave esclusiva del popolo mediterraneo

Maria Cristina Caponi

Maria Cristina Caponi

Rudy Valentino

Poetiche

Abbandonate tutto

Abbandonate tutto Abbandonate Dada Abbandonate la vostra sposa abbandonate la vostra amante Abbandonate le vostre speranze e i vostri dolori

Seminate i figli ai margini di un bosco Abbandonate il certo per lrsquoincerto Abbandonate una vita confortevole ciograve che vi viene spacciato per avvenire pieno di possibilitagrave Partite sulle strade

Andreacute Breton

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

n 9

14

Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

wwwcineclubromafedicit La testata egrave stata realizzata da

Alessandro Scillitani grafica e impaginazione

Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

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on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

n 9

8

segue da pag precedenteli abbia scritti o girati hanno vita ed identitagrave

a prescindere una loro esistenza autonoma

staccata e indipendente dal resto Questa

piccola ossessione si chiama cinefilia e si contrae

sin da piccoli alcuni la rafforzano cercando di

conoscere del cinema segreti e bugie persone

e personaggi altri si concentrano sulle opere

e non badano al resto Questioni di gusti Le

persone che vivono intorno al cinema sono

tanto piugrave affascinanti quanto piugrave non rientrano

nei clicheacutes precostituiti Vincenzo Cerami era

uno di questi In nulla era e sembrava una

persona appartenente al mondo del cinema

se con questa affermazione si intendono

coloro i quali recitano sempre anche fuori

dal set Cerami era invece un uomo pacato

un professionista serio ed educato un uomo

gentile e timido che mostrava di seacute soprattutto

una riservatezza contenuta e ironica a tratti

beffarda Qualche anno fa non ricordo bene

quando per la precisione mi trovai per la prima

volta a ricoprire un ruolo che in un festival

non avevo mai sperimentato la segretaria

di giuria Fino a quel momento non mi era

mai capitato neacute mi interessava piugrave di tanto

(e la ragione egrave spiegata nel mio incipit) ma

era necessario il posto era vacante e andava

coperto Ricordo che tra i giurati vi era un

giovane Ferzan Ozpetek fresco di successi

con Il bagno turco un produttore straniero

una giornalista di settore e come presidente

Vincenzo Cerami scrittore conosciuto e

apprezzato e legato ahimeacute al successo di

Benigni di cui tutti immancabilmente gli

chiedevano Cerami parlava volentieri della sua

amicizia con Pierpaolo Pasolini suo maestro a

Ciampino della sua passione per la poesia e la

letteratura bencheacute si fosse laureato in Fisica

e della fatica dello scrivere che da ex rugbista

quale era stato assomigliava un porsquo alla fatica

dellrsquoatleta che esce dalla mischia ammaccato e

stanco ma integro Parlavamo molto e sempre

della vita delle cose che riguardano persone e

fatti cronaca vicende personali gioie e dolori

umanissimi e comuni mi era piaciuto molto il

suo romanzo Un borghese piccolo piccolo che

egrave anche un gran film e che non ha mai subigraveto

smagliature negli anni Non pareva di aver a che

fare con un intellettuale nelle pose neacute con un

artista per le stravaganze ma con una persona

sensibile colta e intelligente al punto di non

far pesare la sua presenza ligrave Il suo giudizio sui

film fu appassionato e competente come fu

interessante e divertente il nostro incontro di

lavoro in mezzo ai film che amavamo entrambi

con sincera passione

Giulia Zoppi

Enzo Natta

Ombre sul sole

Storie di uomini - contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif

In una delle lettere che dal carcere scrisse Antonio Gramsci immagi-nava che al figlio Ju-lik (Delio) la storia dovesse piacergli rdquohellipcome piaceva a me quando avevo la tua etagrave percheacute ri-guarda gli uomini

viventi e tutto ciograve che riguarda gli uomini quanti piugrave uomini egrave possibile tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono fra loro in societagrave e lavorano e lottano e migliorano se stessi non puograve non piacerti piugrave di ogni altra cosa Ma egrave cosigraverdquo Del giornalista Peppino Fio-ri un altro illustre sardo scomparso dieci anni fa autore di una bellissima biografia proprio su Gramsci tradotta in tutto il mondo mi vie-ne alla mente il suo libro ldquoUomini exrdquo che rac-conta del beffardo destino riservato a quasi 500 partigiani comunisti italiani Uomini provenienti quasi tutti dal triangolo rosso emiliano costretti a scappare in Cecoslovac-chia subito dopo la guerra percheacute accusati dalla giustizia italiana di essersi macchiati di orrendi fatti di sangue durante gli anni della Liberazione Tante storie personali nascoste per troppo tempo che Fiori fa riemergere do-po molti anni che appartengono alla memo-ria di un percorso storico contraddittorio fat-to di orrori sofferenze e lacerazioni Storie di uomini persi che alla fine del percorso come guardandosi allo specchio riflettono una propria identitagrave smarrita La lettura del libro di Enzo Natta lsquoOMBRE SUL SOLE storie di uomini-controrsquo (Ed Tabula fati pubbl 2013 Euro 1100) che di storia e di uomini

combattenti racconta mi ricorda questi due riferimenti letterari Percheacute anche questo li-bro egrave fortemente ricco di storia e di storie rac-contate di uomini che lottano per migliorare la societagrave e se stessi per una nuova e libera di-mensione politica e sociale che combattono perfino per il proprio riscatto morale Ersquo un li-bro che da valore incommensurabile alla

memoria collettiva come strumento riparato-re che puograve ridare dignitagrave a chi in vita per scel-te sbagliate non ha potuto difenderla fino in fondo Memoria e storie di persone che durante gli stessi anni delle vicende degli lsquoUo-mini exrsquo hanno infine combattuto dalla parte giusta per contrastare i fantasmi del proprio passato Il libro egrave il racconto palpitante di epi-

sodi mai raccontati della lotta di libera-zione contro il nazi-fascismo di cui so-no stati protagonisti Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli Enzo Nat-ta incontrograve Freacutedeacuteric Rossif (il regista franco-montenegrino autore del bel documentario lsquoMorire a Madridrsquo sulla guerra di Spagna) nel lontano 1987 a seguito di un lavoro ordinato dalla RAI e dallrsquoIstituto Luce per uno special sul pittore bolognese Morandi Lrsquoincarico che Natta ebbe di seguire Rossif nel suo lavoro determinograve un rapporto confi-denziale e di amicizia tra i due che si consolidograve grazie alla comune passione per la storia Quella passione comune portograve Rossif a raccontare pur con una certa ritrosia episodi lsquonascostirsquo della guerra e della sua partecipazione alla campagna drsquoItalia nei corpi speciali del-la Legione Straniera le truppe merce-narie francesi Rossif nipote della regi-na Elena moglie di Vittorio Emanuele III racconta dei fatti di guerra in cui lui era stato protagonista (con un com-mandos di legionari riuscigrave a neutraliz-zare il fuoco di artiglieria tedesco che sbarrava lrsquoingresso per liberare Roma viene catturato e rinchiuso nella fami-gerata prigione di Via Tasso infine la

segue a pag 16

Marco Asunis

Enzo Natta Ombre sul sole Storie di uomini-contro Giuseppe Bottai Folco Lulli e Freacutedeacuteric Rossif[ISBN-978-88-7475-315-4] Ed Tabula fati pubbl 2013 Pagg 128 - euro 1100

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Rodolfo Valentino e il peso del fattore etnico nel cinema dei primordi

Il modello della seduzione ambigua

Il cinema specie quello delle origini da sempre srsquoinserisce in una rete piugrave ampia di discorsi legati alla razza alla classe e al gender Per questo moti-vo piugrave di una volta si egrave verificato un vero e pro-prio paradosso ideologi-co ruotante intorno al fatto di nutrire moti di

lusingarepulsione verso un nuovo immagi-nario etnico Simile fenomeno ha investito at-tori di nazionalitagrave differente da quella statu-nitense paradigmatico egrave il caso di Rodolfo Valentino star indiscussa del cinema muto Nella Hollywood degli anni lsquo20 puograve capitare anche che attori anglosassoni come Ronald Colman e John Barrymore accettino di buon grado di mascherarsi da latin lover dalla pelle ambrata per fare breccia nei cuori delle spet-tatrici senza inimicarsi la platea maschile tranquillizzata dal sapere che sotto uno strato di abbronzatura o un poco di trucco si cela lrsquoautenticitagrave nordica In Valentino si puograve no-tare la sintesi vigente nella figura dello stra-niero non assimilato di due poli distinti come benemale Nella commedia sentimentale A Society Sensation Valentino interpreta in maniera convincente la parte di un ricco ame-ricano al fianco di Carmel Myers Ma nellrsquoim-maginazione lrsquoattore egrave chiamato a rappresen-tare personaggi dalla connotazione etnica ben precisa Se si dovesse stilare un bilancio dei ruoli assegnatigli nel corso della sua car-riera si potrebbe constatare - giagrave a un primo censimento - la netta preponderanza di Va-lentino a rivestire i panni di latin characters Sebbene non abbia ottenuto ancora ruoli da protagonista sin dal 1919 recita il ruolo di un villain mediterraneo nella pellicola A Roguersquos Romance del corteggiatore latino Jullantino Visconti in Once to every woman e nella parte dellrsquoantagonista brasiliano in Stolen Momen-ts In seguito il successo arride a Valentino nel momento in cui calza il cappello da gau-cho e balla il tango nel film I quattro cavalieri dellrsquoApocalisse Saragrave proprio lrsquoelemento della danza il fattore di comunicazione non verba-le in grado di amalgamare nella figura pubbli-ca di Valentino lrsquoideale della natura e il valore della cultura Cosigrave frotte di spettatrici eman-

cipate irrompono nelle sale spinte dalla bra-ma di assistere allo spettacolo del loro eroe al-le prese con un ballo esotico un ballo che in-scena sulla pista la dominazione maschile e la sottomissione femminile La nascita della fa-ma di Valentino egrave merito anche dellrsquoapparen-te misoginia del macho Julio Desnoyers gra-zie a questo personaggio in breve tempo lrsquoattore diviene laquoil gigolograve nei sogni di tutte le donneraquo Drsquoaltronde simile binomio dai linea-menti sado-masochistici egrave riconoscibile pure

nelle peculiaritagrave stesse degli ambigui perso-naggi messi in scena da Valentino In tutti i film in cui compare affiorano assunti discri-minatori e violazioni piuttosto esplicite di ar-gomenti tabugrave come fantasie di stupro e voyeurismo per opera di uno straniero da giu-dicare alla stregua di reietto Ne Lo sceicco di George Melford il finto arabo si rivolge alla bella Diana con un tono che non accetta repli-che aggredendola con un laquoStai ferma piccola scioccaraquo Ancora alla domanda della lady in-glese laquoChe cosa mi hai portato a fare nella tua tendaraquo Ahmed Ben Hassan ribatte con un sarcastico laquoNon siete abbastanza donna da

saperloraquo Un altro film che fa nascere e favo-rire lrsquoaspetto di perversione sadomasochisticapresente in Valentino egrave Sangue e arena dove il rapporto distorto instauratosi tra la femme fatale Dontildea Sol e il torero Juan si articola in dialoghi come laquoUn giorno mi picchierai con quelle mani forti Mi piacerebbe sapere cosa si provaraquo Egrave cosigrave suffragato lo stereotipo dello spagnolo romantico in quanto coesistenza da un lato di nobile fedeltagrave spirituale e dallrsquoaltro di fiammeggiante impetuositagrave da zingaro Nella Spagna immaginaria ritratta in Sangue e arena vengono cosigrave trasgredite le ordinarie regole di condotta della cultura puritana sta-tunitense rendendo possibile una passione che altrimenti sarebbe stata repressa Lrsquoapice di questa dinamica di conflitto libidinale si concretizza in Aquila nera nel momento in cui il tenente Vladimir scende da cavallo e avanza verso Mascha con una frusta in mano pronto a esercitare sulla donna una posizione di potere Viceversa in Camille abbiamo il no-bile Armand Duvall che giura alla sua amata laquoSarograve il tuo servo il tuo schiavo il tuo caneraquo Un gesto altamente simbolico egrave quello esegui-to sempre da Armand allorcheacute cerca di stem-perare il mesto stato drsquoanimo di Camille il partner dapprima le accarezza la mano per poi serrarla a seacute con sommo stupore della donna Ma egrave ne Il figlio dello sceicco di Geor-ge Fitzmaurice che la vena seduttrice di Va-lentino raggiunge vertici altissimi giaccheacute la raffinatezza amatoria del giovane cede il pas-so a una violenza che non esclude lo stupro Le ammiratrici di Valentino cercano nel suo sguardo ammiccante quellrsquoattenzione da spa-simante irresistibile che altrimenti non rice-verebbero dai legittimi partner yankee allrsquoin-terno delle mura domestiche Ben differente egrave lrsquoimmagine divistica di Douglas Fairbanks un attore posto sotto i riflettori per incarnare lrsquoi-deale del perfetto yankee capace di ritagliarsi un ruolo di tutore dellrsquoordine sociale in unrsquoe-poca incerta e particolarmente instabile per gli USA Forse il titolo di ldquore del cinema mu-tordquo Valentino se lo egrave conquistato proprio per-cheacute egrave grazie a lui se la New Woman riuscigrave ad afferrare il senso di cosa volesse dire risveglia-re dal profondo certe passioni folli mistiche e sensuali che si credevano proprietagrave esclusiva del popolo mediterraneo

Maria Cristina Caponi

Maria Cristina Caponi

Rudy Valentino

Poetiche

Abbandonate tutto

Abbandonate tutto Abbandonate Dada Abbandonate la vostra sposa abbandonate la vostra amante Abbandonate le vostre speranze e i vostri dolori

Seminate i figli ai margini di un bosco Abbandonate il certo per lrsquoincerto Abbandonate una vita confortevole ciograve che vi viene spacciato per avvenire pieno di possibilitagrave Partite sulle strade

Andreacute Breton

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

wwwcineclubromafedicit La testata egrave stata realizzata da

Alessandro Scillitani grafica e impaginazione

Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

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on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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Rodolfo Valentino e il peso del fattore etnico nel cinema dei primordi

Il modello della seduzione ambigua

Il cinema specie quello delle origini da sempre srsquoinserisce in una rete piugrave ampia di discorsi legati alla razza alla classe e al gender Per questo moti-vo piugrave di una volta si egrave verificato un vero e pro-prio paradosso ideologi-co ruotante intorno al fatto di nutrire moti di

lusingarepulsione verso un nuovo immagi-nario etnico Simile fenomeno ha investito at-tori di nazionalitagrave differente da quella statu-nitense paradigmatico egrave il caso di Rodolfo Valentino star indiscussa del cinema muto Nella Hollywood degli anni lsquo20 puograve capitare anche che attori anglosassoni come Ronald Colman e John Barrymore accettino di buon grado di mascherarsi da latin lover dalla pelle ambrata per fare breccia nei cuori delle spet-tatrici senza inimicarsi la platea maschile tranquillizzata dal sapere che sotto uno strato di abbronzatura o un poco di trucco si cela lrsquoautenticitagrave nordica In Valentino si puograve no-tare la sintesi vigente nella figura dello stra-niero non assimilato di due poli distinti come benemale Nella commedia sentimentale A Society Sensation Valentino interpreta in maniera convincente la parte di un ricco ame-ricano al fianco di Carmel Myers Ma nellrsquoim-maginazione lrsquoattore egrave chiamato a rappresen-tare personaggi dalla connotazione etnica ben precisa Se si dovesse stilare un bilancio dei ruoli assegnatigli nel corso della sua car-riera si potrebbe constatare - giagrave a un primo censimento - la netta preponderanza di Va-lentino a rivestire i panni di latin characters Sebbene non abbia ottenuto ancora ruoli da protagonista sin dal 1919 recita il ruolo di un villain mediterraneo nella pellicola A Roguersquos Romance del corteggiatore latino Jullantino Visconti in Once to every woman e nella parte dellrsquoantagonista brasiliano in Stolen Momen-ts In seguito il successo arride a Valentino nel momento in cui calza il cappello da gau-cho e balla il tango nel film I quattro cavalieri dellrsquoApocalisse Saragrave proprio lrsquoelemento della danza il fattore di comunicazione non verba-le in grado di amalgamare nella figura pubbli-ca di Valentino lrsquoideale della natura e il valore della cultura Cosigrave frotte di spettatrici eman-

cipate irrompono nelle sale spinte dalla bra-ma di assistere allo spettacolo del loro eroe al-le prese con un ballo esotico un ballo che in-scena sulla pista la dominazione maschile e la sottomissione femminile La nascita della fa-ma di Valentino egrave merito anche dellrsquoapparen-te misoginia del macho Julio Desnoyers gra-zie a questo personaggio in breve tempo lrsquoattore diviene laquoil gigolograve nei sogni di tutte le donneraquo Drsquoaltronde simile binomio dai linea-menti sado-masochistici egrave riconoscibile pure

nelle peculiaritagrave stesse degli ambigui perso-naggi messi in scena da Valentino In tutti i film in cui compare affiorano assunti discri-minatori e violazioni piuttosto esplicite di ar-gomenti tabugrave come fantasie di stupro e voyeurismo per opera di uno straniero da giu-dicare alla stregua di reietto Ne Lo sceicco di George Melford il finto arabo si rivolge alla bella Diana con un tono che non accetta repli-che aggredendola con un laquoStai ferma piccola scioccaraquo Ancora alla domanda della lady in-glese laquoChe cosa mi hai portato a fare nella tua tendaraquo Ahmed Ben Hassan ribatte con un sarcastico laquoNon siete abbastanza donna da

saperloraquo Un altro film che fa nascere e favo-rire lrsquoaspetto di perversione sadomasochisticapresente in Valentino egrave Sangue e arena dove il rapporto distorto instauratosi tra la femme fatale Dontildea Sol e il torero Juan si articola in dialoghi come laquoUn giorno mi picchierai con quelle mani forti Mi piacerebbe sapere cosa si provaraquo Egrave cosigrave suffragato lo stereotipo dello spagnolo romantico in quanto coesistenza da un lato di nobile fedeltagrave spirituale e dallrsquoaltro di fiammeggiante impetuositagrave da zingaro Nella Spagna immaginaria ritratta in Sangue e arena vengono cosigrave trasgredite le ordinarie regole di condotta della cultura puritana sta-tunitense rendendo possibile una passione che altrimenti sarebbe stata repressa Lrsquoapice di questa dinamica di conflitto libidinale si concretizza in Aquila nera nel momento in cui il tenente Vladimir scende da cavallo e avanza verso Mascha con una frusta in mano pronto a esercitare sulla donna una posizione di potere Viceversa in Camille abbiamo il no-bile Armand Duvall che giura alla sua amata laquoSarograve il tuo servo il tuo schiavo il tuo caneraquo Un gesto altamente simbolico egrave quello esegui-to sempre da Armand allorcheacute cerca di stem-perare il mesto stato drsquoanimo di Camille il partner dapprima le accarezza la mano per poi serrarla a seacute con sommo stupore della donna Ma egrave ne Il figlio dello sceicco di Geor-ge Fitzmaurice che la vena seduttrice di Va-lentino raggiunge vertici altissimi giaccheacute la raffinatezza amatoria del giovane cede il pas-so a una violenza che non esclude lo stupro Le ammiratrici di Valentino cercano nel suo sguardo ammiccante quellrsquoattenzione da spa-simante irresistibile che altrimenti non rice-verebbero dai legittimi partner yankee allrsquoin-terno delle mura domestiche Ben differente egrave lrsquoimmagine divistica di Douglas Fairbanks un attore posto sotto i riflettori per incarnare lrsquoi-deale del perfetto yankee capace di ritagliarsi un ruolo di tutore dellrsquoordine sociale in unrsquoe-poca incerta e particolarmente instabile per gli USA Forse il titolo di ldquore del cinema mu-tordquo Valentino se lo egrave conquistato proprio per-cheacute egrave grazie a lui se la New Woman riuscigrave ad afferrare il senso di cosa volesse dire risveglia-re dal profondo certe passioni folli mistiche e sensuali che si credevano proprietagrave esclusiva del popolo mediterraneo

Maria Cristina Caponi

Maria Cristina Caponi

Rudy Valentino

Poetiche

Abbandonate tutto

Abbandonate tutto Abbandonate Dada Abbandonate la vostra sposa abbandonate la vostra amante Abbandonate le vostre speranze e i vostri dolori

Seminate i figli ai margini di un bosco Abbandonate il certo per lrsquoincerto Abbandonate una vita confortevole ciograve che vi viene spacciato per avvenire pieno di possibilitagrave Partite sulle strade

Andreacute Breton

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

wwwcineclubromafedicit La testata egrave stata realizzata da

Alessandro Scillitani grafica e impaginazione

Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

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on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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Spoleto - 56a edizione del Festival dei 2Mondi (28 giugno ndash 14 luglio 2013)

The Old Woman - di Robert Wilson - con M Baryshnikov e W Dafoe

Appuntamento immancabili ldquoThe old womanrdquo per la regia di Robert Wilson con Mikhail

Baryshnikov e Willem Dafoe dal racconto di Daniil Kharms uno dei pugrave grandi autori russi

drsquoavanguardia

Bob Wilson egrave il genio assoluto del teatro sperimentale mondia-le che riesce a far con-vivere nel suo lavoro cinema movimento danza pittura scultu-ra architettura luce design drammatur-gia musica I suoi spettacoli che riman-

dano ad una idea forte di arte totale - mito giagrave disperso dal secondo dopoguerra - sono intri-si di magistrale bellezza attinta dalle arti dello spazio e da quelle del tempo e la loro potenza emotiva colpisce lo spettatore a vari livelli sensoriali fisici e men-tali Il maestro egrave torna-to questrsquoanno a Spoleto - la sua collaborazione con il festival con la di-rezione artistica di Giorgio Ferrara si pro-trae felicemente giagrave da cinque anni - con il suo ultimo spettacolo The Old Woman nato dalla collaborazione con il leggendario danzatore russo Baryshnikov e interpretato da questrsquoultimo assieme al famoso attore ameri-cano Dafoe (Noi ave-vamo avuto la vera for-tuna di vedere anche lrsquoaltro spettacolo ldquoSha-kespeares Sonetterdquo mi-racolo di estetica e di armonia) La Vecchia egrave un adattamento del racconto omonimo di Da-niil Kharms scrittore russo nato a San Pietro-burgo nel 1905 che negli anni trenta quando lrsquoEuropa era sotto il gioco delle dittature fu continuamente perseguitato dal regime stali-nista per poi finire ucciso in un reparto psi-chiatrico dei gulag a soli 36 anni (In questo periodo venne ldquosuicidatordquo anche il grande po-eta metallico Majakovskj) Kharms giagrave ribelle contro il regime zarista continueragrave a scrivere brevi e brevissimi racconti anche di un solo paragrafo rimanendo influenzato dal Futuri-smo Russo e da uno dei massimi esponenti dellrsquoarte il pittore suprematista Malevic Le sue ideazioni teatrali metafisiche e surreali i suoi stessi comportamenti pubblici della sua vita vissuta eccentrici e ldquodecadentirdquo li ritrovia-mo tutti espressi sapientemente nello

spettacolo Il regista americano non si limita a mettere in scena un pezzo di ldquoteatro dellrsquoas-surdordquo ma prendendo a pretesto la ldquolungardquonovella della Vecchia ci fa immergere nella sua rappresentazione restituendoci un favo-loso spaccato estetico delle avanguardie arti-stiche cosigrave come ci fa rivivere nel contesto sto-rico dellrsquoautore dove lrsquoimmaginazione era salvifica rispetto al realismo schiacciante Lo si capisce fin dallrsquoapertura quando i due pro-tagonisti irrompono nella scena con volti da clown bianchi con gli occhi cerchiati di nero e dei strani ciuffi a trivella nella fronte lrsquouno con il cravattino e la lingua rossa lrsquoaltro con la cravatta e la lingua nera Improbabile cogliere

una continuitagrave nella narrazione che vede uno scrittore che non riesce a trovare pace con se stesso ossessionato dal cadavere di una vec-chia che si trova stranamente in casa e dal tempo che non passa mai sono sempre le tre meno un quarto indicato da un orologio sen-za lancette Ma egrave proprio in questa successio-ne di non senso del racconto quasi un incubo che la fantasia del regista Wilson raggiunge finezze superbe I due personaggi dello spet-tacolo iniziano i loro allucinanti dialoghi so-spesi e seduti entrambi su una lunga e alta al-talena nei loro abiti ldquoanni trentardquo mentre attorno porte e finestre scendendo dallrsquoalto galleggiando nel vuoto (come i mobiles di Cal-der) per poi essere finalmente risucchiate dallrsquooscuritagrave Ripetono ossessivamente lo stesso dialogo piugrave e piugrave volte sempre con tim-bri e intonazioni diverse nella loro lingua

madre russo e americano Esasperante nella lunghissima gag quando non riescono a ricordare se dopo il 6 viene il 7 o lrsquo8 trascinando il pubblico nella loro folle spirale di oblio e di esacerbante attrazione demenziale La sceno-grafia egrave impaginata e formata dalla scultura da microsculture come i pochi oggetti sul mi-nuscolo tavolo e da ldquosculture monumentalirdquo irreali o reali come il letto da clinica spezzato (ricordo dei tormenti del gulag) dove lo scrit-tore riversa i suoi dubbi e le sue angosce o co-me la sedia-trono elegantissima ed aerea nel-le sue forme lineari dove il protagonista sembra a volte rinsavire pur rimanendo in-trappolato dal suo incubo Lrsquoilluminazione dei

volti dei personaggi e delle scene egrave un mira-colo cromatico cinema-tografico dove i vari elementi vengono di-pinti letteralmente da cascate di intensi colori espressionisti azzurri rossi verdi bianchi Se paradossalmente met-tiamo le lenti in bianco e nero a queste scene vedremmo fotogram-mi risalenti alla nascita del cinema russo-tede-sco di forte carattere vi-sivo-espressionista I protagonisti veri mo-stri di bravura recitano seduti sospesi sdraia-ti in piedi ricoperti di vari colori alternando momenti evocativi e metafisici a scene in-

quietanti e frustranti Dopo unrsquoora e mezza di spettacolo senza interruzione e con notevoli impatti musicali i due personaggi-clown cat-turati in un mondo insensato con slanci nel paradosso e nel sublime sembrano ritornare allrsquoinizio della storia dove la vecchia signora che simboleggia lrsquoonnipotente stato sovietico ha ancora in mano quellrsquoorologio senza lan-cette fisso alle tre meno un quarto egrave il tempo che non scorre egrave il tempo che non passando non riesce a modellare lrsquoesistenza neacute a dare un senso alla vita neacute una fine alla storia stessa cosigrave come non riesce ad annullare nella loro aporia temporale i tormenti del giovane auto-re riversati nella ldquobellezzardquo sempre minaccia-ta del nostro maestro dellrsquoavanguardia tea-trale

Giovanni Papi

Giovanni Papi

Willem Dafoe e Mikhail Baryshnikov in The Old Woman (per la regia di Robert Wilson) sulla base del racconto di Kharms Daniil

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

n 9

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

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ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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Quando i deportati erano omosessuali

Il Rosa Nudo

Crimini e demenze naziste nellrsquoultimo film del regista cagliaritano Giovanni Coda Un

brano di memoria con delicatezza e poesia in unrsquoopera di ldquocinematografia sperimen-

talerdquo a metagrave tra il documentario e la videoarte per una storia crudele e impegnata

Scelto per chiudere a Venezia 70 la collatera-le rassegna del Queer Lion il Rosa Nudo di Giovanni Coda conclu-de la prima parte della sua vita distributiva an-cora in ambito festiva-liero cosigrave come era ini-ziata in primavera allrsquointerno del 28degTori-no LGBT Festival Il Ro-

sa Nudo deve continuare il suo cammino tra il pubblico e lo faragrave con la fatica comune a tutti i film indipendenti e non dichiaratamente commerciali italiani cercando di non diven-tare invisibili Da tale punto di vista la sensi-bilitagrave del circuito alternativo dei circoli del ci-nema potrebbe essere un supporto fondamentale per regalare agli spettatori la visione di unrsquoopera di grande qualitagrave Giovan-ni Coda da venti anni percorre una sua este-tica precisa e coerente Autore di video arte fotografo pittore operatore culturale si egrave sempre distinto soprattutto allrsquointerno del ci-nema realizzato in Sardegna per lrsquooriginalitagrave dei soggetti lrsquoattenzione alla forma e dun-que alla sperimentazione di linguaggi origi-nali alla professionalitagrave nelle realizzazione tecnica Il Rosa Nudo segna una svolta precisa nella sua carriera il film abbraccia lrsquoelemento della narrazione seppure non nellrsquoaspetto tradizionale e si distende in un lungometrag-gio per quanto breve (70 minuti) La fotogra-fia e il montaggio sono come sempre parti-colarmente curati cosi che bastano minime sineddoche scenografiche per riportarci sen-za la necessitagrave di effetti speciali o ricostruzio-ni particolari nellrsquoinferno del campo di ster-minio di Shimeck dove si svolge il racconto

del film Infatti il regista elabora un episodio terribile della vita di Pierre Seel (1923-2005) narrato nella sua autobiografia - ancora inedi-ta in Italia - scritta in etagrave avanzata quando ebbe il coraggio di rivelare al mondo il suo in-ternamento in un lager nazista schedato co-me omosessuale uno dei ldquotriangoli rosardquo ster-minati per la loro ldquodiversitagraverdquo non adeguata alle leggi razziali Seel causa queste tardive me-morie fu abbandonato dalla famiglia la quale nel dopoguerra aveva provato a creare tentan-do di rimuovere il passa-to e gli orribili ricordi tra questi lrsquoaver assistito nel campo allrsquoassassinio del suo amico Jo fatto sbra-nare dai cani dalle SS Giovanni Coda dal mo-mento in cui a Parigi les-se fortunosamente la bio-grafia di Seel decise che ne avrebbe tratto un film Le difficoltagrave per il progetto sono state tante e negli anni il Rosa Nudo egrave diventato prima di comporsi in im-magini in movimento uno spettacolo di tea-tro danza Il risultato di queste difficoltagrave pro-duttive sembra avere giovato allrsquoopera che rimane comunque una delle poche sul gran-de schermo in grado di trattare dellrsquo ldquoomo-caustordquo Cosciente dellrsquo irrapresentabilitagrave del-la tragedia dei campi di concentramento il regista ha affinato lrsquointerpretazione utilizzan-do come si egrave giagrave accennato la metafora tra-sformando in inquietante visionarietagrave il dramma raccontato in parte con una voce fuori campo che connette per lo spettatore le immagini i ricordi il tempo dilatato tipico

del lager (come afferma Sofsky nel suo straor-dinario saggio LrsquoOrdine del terrore) e lrsquoasso-ciazione di simboli e di volti Non egrave necessa-rio riprodurre lo spietato omicidio del giovane Jo ci basta per essere trascorsi da un brivido drsquoorrore vedere la sua silhouette con il secchio in testa (per impedire la diffusione delle urla durante la tortura) stagliata su una

porta la morte nel suo aspetto maggiormen-te mostruoso egrave oltre quella soglia Nel finale alla voce fuori campo di un attore si sovrappo-ne quella di Seel egrave una delle sue rare intervi-ste dove ancora la sua voce spezzata ci fa intu-ire un lutto impossibile da elaborare un percorso esistenziale che la rimozione non ha liberato per tanti anni

Elisabetta Randaccio

Ha lavorato nel campo della didattica e della cultu-ra Egrave critico cinematografico ha pubblicato articoli su varie testate ed ha scritto molti saggi sul temaPer la FICC (Federazione Italiana Circoli del Ci-nema) egrave rappresentante italiana delllrsquointernazio-nale IFFS

Elisabetta Randaccio

Sergio Anrograve in una scena tratta dal film Il Rosa Nudo di Giovanni Coda

ldquoNon si interrompe unrsquoemozionerdquo

(titolo dato da Fellini per il referendum contro la pubblicitagrave nei cinema)

Ho letto con pro-fonda ammira-zione unrsquointervi-sta degli anni 80rsquo rilasciata da Fede-rico Fellini il qua-le commentava con durezza e sar-casmo la scelta di

ldquointervallarerdquo le opere cinematografiche di pubblicitagrave affermando ldquonon possiamo

lasciare neanche una striscia della nostra pel-le alle forbici di Al Caponerdquo Il grande regista aveva ben compreso che cosa si stava per sca-tenare nel nostro paese Oggi ne vediamo le conseguenze una televisione rissosa e ag-gressiva accompagna la nostra vita da che na-sciamo fino alla fine dei nostri giorni una te-levisione che nella maggioranza dei casi sceglie film (e programmi) di bassissimo livel-lo che attirano il grande pubblico educano al-la mediocritagrave e alla violenza vendendo perograve

tantissima pubblicitagrave Negli ultimi tre anni ho avuto lrsquoonore e lrsquoonere di essere assessore al sociale e alle politiche giovanili della provin-cia del Sulcis-Iglesiente (oggi cancellate con un atto che vede dei precedenti solo nel fasci-smo) In questi tre anni abbiamo cercato di contrastare questo modello culturale omolo-gante anche e soprattutto attraverso il cine-ma Il primo percorso educativo inserito nelle scuole lrsquoabbiamo intitolato ldquolove is in the airrdquo

segue pag successiva

Luca Pizzuto

n 9

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sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

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sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

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on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

n 9

12

sege da pag precedente(titolo ldquorubatordquo alla celebre canzone di John Paul Young) un programma di educazione emotiva che aveva lrsquoobiettivo (anche attraverso lrsquoopera cinematografica) di dare ai ragazzi un punto di vista di-verso sullrsquoamore e le emozioni in ge-nerale cercando di far capire loro che lrsquoamore non egrave solo quella esperienza da fiction americana tra un ragazzo e una ragazza ma la forza con la quale si puograve cambiare il mondo Abbiamo ldquofe-steggiatordquo nelle scuole superiori at-traverso cineforum alcune giornate significative quali il giorno della me-moria lrsquootto marzo il 25 aprile la giornata mondiale della nonviolenza la giornata nazionale della legalitagrave Lrsquoobiettivo era sempre lo stesso utiliz-zare lrsquoopera cinematografica non in una forma passivizzante ma in una forma attiva critica in grado di far crescere lo spettatore e di dire ai no-stri ragazzi che esiste un universo al di lagrave della televisione Nellrsquoultimo an-no in occasione della festa della Re-pub-blica abbiamo regalato ad ogni classe di ogni istituto superiore della nostra provincia una costituzione da tenere nella cattedra e un manifesto con gli articoli piugrave importanti che la rappre-sentano Per discutere abbia-mo deciso di proporre dei film legati ad articoli della costituzione (per esempio di-scutere lrsquoarticolo 1 dopo aver visto tutta la vita davanti) Percheacute la costituzione per noi non egrave carta morta ma viva e pulsante da far cono-scere e difendere Sempre col cinema (e la cu-cina) abbiamo cercato di far incontrare le

diverse culture euro mediter-ranee presenti sul territorio attraverso percorsi di cinefo-rum fatti a scuola e sopratutto realizzando

un percorso che abbiamo intitolato ldquoil ban-chetto dei desiderirdquo questo percorso di cucina e cinema prevedeva la sua realizzazione in di-versi piccoli comuni del territorio utilizzan-do principalmente film che parlassero di inte-grazione culturale e cucina in modo positivo

(per esempio cous cous un tocco di zenzero karamel soul kitchen ecc) coinvolgendo nella realizzazione le comunitagrave di migranti

presenti nei nostri co-muni Questi percorsi hanno coinvolto migliaia di ragazzi a cui abbiamo cercato di dire ldquoandate oltre non privatevi della bellezzardquo Oggi la cultu-ra televisiva e di massa produce forme profonde di passivitagrave e di mercifi-cazione della speranza e dei sentimenti la politi-ca oggi ha il dovere di di-fendere il ci-nema ( e lrsquoo-pera culturale in genere) farlo vivere come un po-tente strumento di cam-biamento individuale e sociale come strumento di conoscenza e di ribel-lione Noi nel nostro in-finitamente piccolo ci abbiamo provato percheacute mai accetteremo chi vo-lendoci trasformare in merce vuole ldquointerrom-pere unrsquo emozionerdquo e percheacute ldquonon possiamo la-sciare neanche una stri-scia della nostra pelle alle

forbici di Al Caponerdquo

Luca Pizzuto

Giagrave Assessore alle politiche giovanili della provincia di Carbonia-Iglesias nel Sulcis Iglesiente della Sardegna

Federico Fellini visto da Pierfrancesco Uva

segue da pag 1- Indica tutti gli oggetti che ha pure lui- Quando ci sono i posti numerati si mette dove vuole- Racconta i fatti propri al suo vicino- Sgranocchia pop-corn e caramelle per tutta la durata del film accartoccia la carta e le buste e le lancia a terra - Ti fissa percheacute sei al cinema da solo- Lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate- Va al cinema solo a Natale- Emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato- Monta un dibattito durante il film- Vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca

Possiamo fare qualcosaIntanto indigniamoci invitiamoli con gentilezza allrsquoeducazione chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi bevande ecc a non far entrare piugrave nessuno in sala a spettacolo iniziato Srsquoimpegnino a dare ad inizio spettacolo le avvertenze per una buona visione Elimini lrsquointervallo tra primo e secondo tempo

Dalla parte del pubblicoLo spettatore quando entra in una sala deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visioneIl cinema non deve piugrave essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati ma spettatori educati ad una ldquovisione debolerdquoLo spettatore deve smettere di mangiare pop corn Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere terrorizzarsi incazzarsi piangere riflettere ma non puograve rimanere indifferente e continuare a masticareSiamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema ldquoconsumatordquo dalla televisione che trasmette solo prodotti di ldquolargo consumordquo e continuamente interrotto dai suoi ldquoconsigli per gli acquistirdquoLo spettatore egrave diseducato dalla visione di prodotti televisivi che egrave abituato a ldquoconsumarerdquo mentre legge il giornale fa ldquolrsquoamorerdquo telefona mangia e parlahellip contemporaneamente Alla fine tutti noi non siamo piugrave abituati a vedere a sentire ad ascoltare Iniziamo a prenderne coscienza

Angelo Tantaro

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

n 9

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

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esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

Manda una mail a diaridicineclubgmailcom per richiedere lrsquoabbonamento gratuito

on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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La memoria dei movimenti sociali e della storia dei suoi protagonisti

Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico

ldquoLrsquoarchivio audiovisivo del movimento operaio egrave un archivio piugrave del presente che del passato e i materiali valorosamente raccolti non stanno lagrave nelle scaffalature in una indeterminata attesa diventando cioegrave sempre piugrave archivio secondo il vecchio vocabolario ma sono invece percorsi

da una viva impazienza di entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche di contribuire a creare una informazione piugrave libera fin dalla sua radicerdquo Cesare Zavattini 1980

LrsquoArchivio audiovisi-vo del movimento operaio e democrati-co (Aamod) egrave un isti-tuto culturale unico nel suo genere Nel nostro paese ci sono molteplici strutture ldquotematicherdquo oltre quelle statali ldquogene-ralisterdquo di conserva-

zione di film che custodiscono immagini in movimento relative ad autori privati alla sto-ria di un territorio a periodi importanti della storia del paese di una cittagrave di unrsquoassociazio-ne di unrsquoimpresa LrsquoAamod possiede tutte queste caratteristiche Quali dunque le speci-ficitagrave che rendono unici non solo in Italia il suo patrimonio e la sua politica culturale Questo istituto si occupa di cinema (raccolta conservazione tutela valorizzazione produ-zione) soprattutto documentario promuo-vendo sin dalla fine degli anni settanta del Novecento dibattiti accesi sulla necessitagrave del riconoscimento del film come bene culturale LrsquoAamod egrave stato diretto nei primi dieci anni dal 1979 al 1989 da Cesare Zavattini Si egrave costi-tuito ricevendo in ereditagrave il vasto patrimonio di autorappresentazione audiovisiva del Par-tito comunista italiano prodotto da societagrave ad esso legate come la Unitelefilm Ricono-sciuto Fondazione culturale con decreto del Presidente della Repubblica nel 1985 lrsquoAamod ha rafforzato la propria attitudine alla raccol-ta e salvaguardia delle fonti filmiche secondo un punto di vista alternativo a quello dei mass media Il suo patrimonio dichiarato di note-vole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio comprende la docu-mentazione cinematografica di eventi e feno-meni fondamentali della storia della societagrave italiana dei movimenti collettivi sindacali associazionistici della sinistra del lavoro non solo custodisce infatti una storia per immagi-ni trasversale sociale politica antropologica di costume di propaganda di militanza di cronaca nazionale e internazionale Tra le pa-role chiave principali che connotano i suoi contenuti ambiente decolonizzazione de-mocrazia diritti civili politici e umani disoc-cupazione emigrazione femminismo giu-stizia sociale globalizzazione immigrazione istruzione lavoro lotta alla mafia lotte ope-raie e studentesche paceguerra scuola soli-darietagrave terrorismo e stragi Conserva fonti cinematografiche che datano dai primi del Novecento ad oggi pur avendo forse il piugrave im-portante giacimento di film di non fiction e di documentazione ldquonon finitardquo riguardanti il

periodo dal dopoguerra alla fine degli anni settanta del secolo scorso Alla costituzione di tale patrimonio hanno contribuito registi au-tori che sebbene producessero opere militan-ti si sono distinti per una visione autonoma originale Si tratta di cineasti tra i primi in Italia a sperimentare un ldquoaltro cine-mardquo secondo un punto di vista che guardasse soprattutto alla grande lezione del cinema drsquoavanguardia sovietivo Si puograve citare qualche nome ldquostoricordquo tra cui quello di registi dive-nuti celebri anche per la realizzazione di film di fiction U Adilardi (attuale Presidente della Fondazione) G Amico G Avvantaggiato A Bertini B e G Bertolucci M Carbone C Di Carlo L Di Gianni G Ferrara U Gregoretti J Joaquin C Lizzani E Lorenzini C Mangi-ni F Maselli M Mida R Napolitano P Nelli J Nobecourt L Perelli E Petri R Polizzi E Scola D Segre G Serra F Taviani P e V Ta-viani W Tchertkoff A Vergine e natural-mente Cesare Zavattini con la sua poco cono-sciuta attivitagrave nellrsquoambito del cinema documentario Una tradizione portata avanti e tuttora attiva grazie ad una successiva ge-nerazione di autori tra cui scusandoci per non poterli citare tutti G Albonetti G Bour-sier D Calopresti A Ceste P Di Nicola V

Mancuso M M o r b i d e l l i G Pannone S Savorelli A Segre D Vicari Un ar-chivio che si distingue per la vocazione fin dalle ori-gini a riusa-re il proprio patrimonio

creativamente per ldquopropagandarerdquo soprattut-to valori per conoscere e mostrare la realtagrave in cui si egrave immersi secondo unrsquoottica diversa da quella piugrave diffusa per educare allrsquoinsegna-mento della storia e delle altre discipline at-traverso lrsquouso delle fonti audiovisive per dif-fondere il linguaggio del cinema secondo una politica culturale fortemente voluta dopo Ce-sare Zavattini in particolare da Paola Scarna-ti ed Ansano Giannarelli che insieme lo han-no diretto per decenni Finalitagrave perseguite dallrsquoAamod grazie allrsquoimprescindibile impe-gno costante e faticoso nelle pratiche per la conservazione e la valorizzazione la cataloga-zione la formazione tanto da costituire spes-so un modello per altri archivi cinematografi-ci Il patrimonio dellrsquoAamod egrave in costante crescita attraverso donazioni depositi

acquisti nuove produzioni arricchendosi di contenuti di storie non solo italiane come

per esempio quelle dei pae-si dellrsquo ldquoest europeordquo dei pa-esi e dei popoli cosiddetti ldquoin via di sviluppordquo da quel-li africani a quelli dellrsquoAme-rica Latina e del Sud Est

Asiatico Tra questi si puograve citare la raccolta di film probabilmente piugrave vasta drsquoEuropa che documenta il lungo periodo della guerra in Vietnam Tra i fondi piugrave importanti costituiti da materiali cartacei fotografici audiovisivi depositati in Archivio vi sono tra gli altri il fondo Ansano Giannarelli della Reiac Film di Antonello Branca di Libero Bizzarri e in via di acquisizione numerosi altri Di recente lrsquoArchivio grazie a un accordo di collaborazio-ne che prevede numerose iniziative ha depo-sitato il suo patrimonio su pellicola nei vasti locali dellrsquoArchivio Centrale dello Stato (ACS) per una migliore conservazione e tutela dei supporti Tra le sue attivitagrave va ribadita lrsquoat-tenzione alla didattica e alla formazione degli insegnanti allrsquouso delle fonti audiovisive at-traverso pubblicazioni convegni seminari corsi inoltre il costante impegno di sensibi-lizzazione presso le istituzioni per la salva-guardia e il trattamento della memoria del ci-nema (che deve includere anche quello documentario e di documentazione) In que-sta ottica lrsquoAamod promuove e sottoscrive convenzioni con enti statali pubblici e priva-ti al fine di creare reti di ldquofare sistemardquo di re-alizzare progetti per la tutela e la valorizzazio-ne degli archivi audiovisivi in Italia Tra le numerose convenzioni citiamo oltre lrsquoaccor-do con lrsquoACS quello con la CGIL con la Fon-dazione Centro Sperimentale di Cinemato-grafia ndash Cineteca Nazionale con Luce Cinecittagrave ndash Archivio storico e con altri archivi noncheacute lrsquoiscrizione ad associazioni professio-nali nazionali e internazionali tra le quali la Federazione Internazionale degli Archivi di Film (FIAF)

Letizia Cortini

Ersquo coordinatore scientifico delle attivitagrave della Fondazione Aamod professore a contratto presso lrsquoUniversitagrave di Roma lsquoLa Sapienzarsquo per lrsquoinsegnamento di lsquoStoria e fonti del do-cumento filmicorsquoSaggista e giornalista pubblicista vive a Roma dove tra lrsquoaltro svolge consulenze in qualitagrave di esperta nel tratta-mento delle fonti filmiche e di quelle correlate partecipa a progetti di salvaguardia e valorizzazione di patrimoni documentari filmici e fotografici iconografici e drsquoarte di diversi enti e istituzioni culturaliwwwaamodit - infoaamodit

Letizia Cortini

Carlo Lizzani

n 9

14

Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

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n 9 Settembre 2013

n 9

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segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

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Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

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ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

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Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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Barberio Corsetti Sinigaglia Delbono interessanti allestimenti del

teatro di ricerca italiano prodotti a Vicenza per il 66deg Ciclo degli

Spettacoli Classici del teatro Olimpico

Il regista lituano Nekrosius inaugura la manifestazione con il suo ldquoGiobberdquo e conduce un

workshop su ldquoVita di Galileordquo di Brecht

Carattere Una sola parola che contiene tutti i significati e i di-versi livelli interpreta-tivi il carattere inteso come ruolo teatrale ma anche il carattere dellrsquoattore e le relazio-ni che si creano dallrsquoincontro tra que-ste due entitagrave tra per-sonaggio e personali-

tagrave Intorno a questo termine Eimuntas Nekrosius il grande regista lituano che torna a Vicenza dopo un anno ha costruito il 66deg Ci-clo di Spettacoli Classici con nuove idee con-cepite appositamente per il luogo davvero unico il Teatro Olimpico il piugrave antico teatro coperto della storia dichiarato patrimonio dellrsquoUnesco Nekrosius egrave affascinato dalla duttilitagrave dello spazio e convinto di quanto sia importante esprimere le forme del teatro con-temporaneo nella cornice di un ambiente classico la maggioranza degli autori teatrali contemporanei fa infatti continui riferimen-ti alla classicitagrave Questrsquoanno il programma spazia dai testi biblici ai poemi epici indiani passando per i classici greci mediati dalle sug-gestioni della piugrave moderna multimedialitagrave per arrivare a toccare lrsquoopera di Bertolt Brecht uomo di teatro a tutto tondo che ha lasciato il segno sul teatro contemporaneo Il primo ap-puntamento egrave previsto dal 19 al 22 settembre con la prima mondiale de ldquoIl Libro di Giobberdquo che Eimuntas Nekrosius porteragrave in scena con i suoi attori della Compagnia Meno Fortas Un lavoro sul destino e il libero arbitrio che

attrae particolarmente il regista sia per la complessitagrave del tema sia per la grande sfida insita nel mettere in scena un testo di questo tipo Come egrave noto Giobbe rappresenta lrsquoim-magine del giusto la cui fede egrave messa alla pro-va da parte di Dio che lo pone nelle condizioni di affrontare numerose sfide Non egrave difficile immaginare come un essere umano possa ri-uscire a sopravvivere a tutto questo Dal 28 settembre al 5 ottobre saragrave la volta di ldquoVita di Galileordquo di Bertolt Brecht sei giornate di wor-kshop dal 28 settembre al 3 ottobre con qua-ranta attori selezionati su oltre trecento can-didature condotte da Eimuntas Nekrosius e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aper-te al pubblico del Teatro Olimpico Lrsquoobiettivo di ampio respiro egrave lrsquoallestimento di una vera e propria produzione teatrale partendo da un testo strettamente correlato alla figura di un grande scienziato e per suo tramite alla storia drsquoItalia e a quella del progresso umano Come protagonista Nekrosius ha scelto lrsquoattore Ales-sandro Lombardo con il quale ha giagrave

collaborato Lrsquo11 e 12 ottobre egrave in programma ldquoVita di Edoardo II drsquoInghilterrardquo di Bertolt Brecht diretto dal giovane regista Andrea Ba-racco un allestimento in cui il Tempo diventa il vero protagonista della storia Il 18 e 19 otto-bre saragrave la volta de ldquoLa guerra di Kurukshe-trardquo con la regia di uno dei maggiori esponen-ti del teatro di ricerca italiano Giorgio Barberio Corsetti che si confronta con un te-sto tratto dal Mahabarata da Francesco Nicco-lini Il 21 ottobre egrave prevista inoltre una confe-renza spettacolo di Serena Sinigaglia dal titolo ldquoEros e Thanatosrdquo storia della passione della regista milanese per i classici del teatro greco Infine a chiudere il ciclo seguiragrave il 30 e 31 ottobre ldquoBirdsrdquo da ldquoGli Uccellirdquo di Aristofa-ne che Pippo Delbono realizzeragrave in collabora-zione con Laurie Anderson lrsquoartista multime-diale per eccellenza dimostratasi a piugrave riprese capace di coniugare sperimentazione e acces-sibilitagrave al grande pubblico Informazioni visi-tando il wwwtcviit

Giuseppe Barbanti

Giuseppe Barbanti

Il sipario del Teatro Olimpico di Vicenza

ldquoPer la cultura ormai non si fa quasi nulla egrave

una parola che si egrave svuotatardquo

ldquoSono preoccupato della situazione come italiano e come musicista - ha detto Muti - percheacute stiamo distruggendo la vera cultura che egrave protettrice della spiritualitagrave e di questo siamo re-sponsabili Stiamo preparando cittadini che culturalmente si ciberanno di nulla come certe tra-smissioni idiote Io stesso sono un prodotto italiano e sono orgoglioso di esserlo Ersquo il mio Paese che mi ha permesso di diventare cittadino del mondordquo

Riccardo Muti 4 Luglio 2013 al concerto del Ravenna Festival per le terre colpite dal terremoto

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La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

Diari di Cineclub sostiene la XXXI Edizione di Valdarno Cinema Fedic

Simone Emiliani

Carlo Monni

n3

Anno II

diaridicineclubgmailcom

n 9 Settembre 2013

n 9

diaridicineclubgmailcom

segue da pag 8

liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

Diari di Cineclub

Periodico indipendente di cultura e informazio-ne cinematografica

Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a

diaridicineclubgmailcom a questo numero ha collaborato in redazione

Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

wwwcineclubromafedicit La testata egrave stata realizzata da

Alessandro Scillitani grafica e impaginazione

Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

esclusivamente agli autori Il periodico egrave on line e tutti i collaboratori

sono volontari Il costo egrave zero e viene distribuito gratuitamente

Manda una mail a diaridicineclubgmailcom per richiedere lrsquoabbonamento gratuito

on line

ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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15

La kermesse cinema della Fedic San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013

In attesa del XXXI Valdarno Cinema Fedic

Corti e lungometraggi ma anche Vetrina Fedic e Spazio Toscana Ospiti e prestigiosa

giuria Ultimi preparativi dopo la prima edizione dopo la trentennale presidenza di Marino

Borgogni

Manca circa un me-se alla 31deg edizione di Valdarno Cine-ma Fedic E mentre sto scrivendo stia-mo costruendo pezzo per pezzo il programma Dove in parte abbiamo alcune conferme ma dallrsquoaltra stia-

mo ancora in attesa di risposte E agosto che tradizionalmente egrave un mese anomalo per la-vorare a questo festival nasconde come era previsto delle difficoltagrave in quanto molte delle persone contattate sono irraggiungibili men-tre altre ci danno appuntamento per riparlar-ne a fine mese Con tutti i problemi che ci so-no stati negli ultimi anni e in particolare in questo stiamo comunque mettendo un pro-gramma decisamente di buon livello E questo lo conferma la qualitagrave dei film selezionati in competizione nella sezione dei corti e dei lun-gometraggi ma anche di Vetrina Fedic e Spa-zio Toscana Certo le date del festival sono anomale rispetto quelle tradizionali Questrsquoanno dal 25 al 28 settembre invece di aprile collocazione nella quale si conta co-munque di tornare giagrave dalla 32deg edizione La prima volta Ersquo la mia prima volta da Direttore artistico del Festival al fianco di Francesco Calogero una persona che conosco da anni e che stimo sia come cineasta sia come Diretto-re di festival Ho potuto seguire il lavoro che ha fatto in questi anni inizialmente come giornalista poi collaborando direttamente allrsquoorganizzazione della 30deg edizione Quindi questo secondo una linea comune saragrave un fe-stival allrsquoinsegna della continuitagrave visto che la formula nella sua struttura ha sempre fun-zionato Ci saranno perograve ogni volta delle pic-cole modifiche Lo scorso anno egrave stato intro-dotto dal giovedigrave al sabato un evento speciale che si egrave svolto nel tardo pomeriggio e che a giudicare dalla presenza del pubblico in sala aveva riscosso un discreto successo con la pre-sentazione della web-series Hydra che poi egrave stata premiata anche al Los Angeles Web Fe-stival nellrsquoaprile scorso lrsquoanteprima di Dietro il buio di Giorgio Pressburger (poi uscito nelle sale italiane a fine maggio 2012) e il documen-tario Gino Paoli un poeta amico di Massimo Latini In tutti e tre i casi abbiamo avuto pre-stigiose presenze al Cinema Masaccio a co-minciare da quella del grande cantautore ge-novese e del regista del documentario a quella della protagonista Sarah Maestri del film di Pressburger che ha svolto una parte attiva an-che nel corso della cerimonia finale di

premiazione fino a quella del gruppo del gio-vanissimo cast della web-series Anche questrsquoanno si egrave deciso cosigrave di confermare lrsquoe-vento speciale nel palinsesto alla stessa collo-cazione Che in piugrave saragrave arricchita da una ma-sterclass Non solo un incontro prima o dopo il film ma una sorta di breve convegno dina-mico di circa 30-40 minuti dove interverran-no i protagonisti dei lavori presentati inter-vallati da spezzoni di filmati che possono essere frammenti dei loro lavori o parti di backstage La prima masterclass saragrave dedica-ta in maniera ancora piugrave approfondita alle web-series che potrebbe costituire un evento

fisso e che sta riscuotendo enorme interesse ogni volta che ho parlato di questa idea anche con giornalisti critici e registi sia durante il Festival di Cannes sia recentemente a Locar-no Lrsquoiniziativa potrebbe fare anche di Valdar-no Cinema Fedic un evento anticipatore di una nuova tendenza di un nuovo modo di fa-

re cinema che si sta diffondendo sempre piugrave in rete e che permette anche a giovani cineasti di talento ma che lavorano con budget irriso-ri di poter mostrare e far circolare i loro valo-ri Saranno invitate tre realtagrave diverse che ope-rano in Toscana e a fine agosto verranno comunicati i nomi La seconda masterclass invece egrave pensata per il vincitore del Premio Marzocco dellrsquoedizione 2013 e anche qui sia-mo in attesa della risposta di un cineasta che a livello critico stimo molto per il lavoro che

ha fatto finora nella sua carriera Lrsquoevento speciale del sabato invece proporragrave un film di successo che perograve non si egrave visto affatto o ha circolato molto fugacemente nelle sale di Arezzo e provincia E anche in questo caso contiamo di avere la presenza del regista e di qualche attore del cast Le difficoltagrave Quella principale egrave legata alla mancanza di Marino Borgogni vera anima del festival che riusciva a districarsi tra i vari problemi organizzativi ed economici con una calma invidiabile Ersquo difficile pensare a Valdarno Cinema Fedic senza Marino e quanto fosse decisivo lrsquoho po-tuto vedere quando ho lavorato direttamente

alla scorsa edizione Il primo obiettivo di questrsquoanno egrave quello di organizzare un pro-gramma che sarebbe piaciuto anche a lui Il suo vuoto poi si egrave sentito prima di tutto a livel-lo umano ma poi anche da un punto di vista organizzativo Provare a ripartire dal lavoro che lui ha fatto per 30 anni non egrave stato facile Anzi inizialmente era al limite dellrsquoimpossibi-le Infatti principalmente a questo egrave dovuto lo slittamento delle date per il 2013 Le altre diffi-coltagrave come avviene in tanti festival di cinema (e non solo) italiani sono di natura economi-ca I tagli sono sempre piugrave forti e la sopravvi-venza egrave sempre piugrave difficile e a essere penaliz-zati sono sempre gli eventi piugrave piccoli anche se hanno una tradizione di qualche decennio Nel palinsesto in parte giagrave pronto (pronti Concorso lungometraggi e corti Spazio To-scana e Vetrina Fedic) abbiamo come obietti-vo di inserire un omaggio a Carlo Monni il grande attore toscano recentemente scom-parso

Simone EmilianiCondirettore artistico

San Giovanni Valdarno (Arezzo) 2529 settembre 2013Cinema Masacciohttpcinemafedicithome valdarnocinemafedicliberoit

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liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

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Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

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Angelo Tantaro La responsabilitagrave dei testi egrave imputabile

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ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

(AT)

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liberazione) La riemersione che produsse il racconto gli aveva fatto balenare lrsquoidea che si potesse realizzare un film su quella vicenda nascosta Una operazione militare sconosciu-ta in quanto fino ad allora secretata che ave-va riguardato il tentativo della Legione Stra-niera di sventare dopo lrsquo8 Settembre il rapimento di Papa Pio XII da parte dei nazi-sti Lrsquoidea della realizzazione del film non eb-be mai seguito a causa della morte di Rossif che avvenne qualche anno dopo nel 1990 Fu sempre Rossif a raccontare a Enzo Natta alcu-ni fatti altrettanto importanti ma sconosciuti sullrsquoex ministro fascista Giuseppe Bottai Epi-sodi di cui lo stesso Rossif venne direttamente a conoscenza in quanto legati ad operazioni militari particolari che avevano coinvolto sempre la Legione Straniera a cui lo stesso Bottai quarantottenne aveva aderito e parte-cipato Giuseppe Bottai che il 25 luglio del rsquo43 partecipograve a redigere e votare il famoso ordine del giorno Grandi provocando la caduta del fascismo e lrsquoarresto in Villa Savoia di Mussoli-ni riuscigrave a sfuggire alla cattura dei nazisti e

ad intraprendere da quel momento come la definisce Natta lsquola via del riscattorsquo Scappa in modo clandestino da Roma e si arruola gra-zie ai servizi segreti francesi nella Legione Straniera Il racconto che segue ci diragrave che colui che fino a qualche mese prima era stato ministro dellrsquoEducazione Nazionale del regi-me fascista facendosi perfino ideatore di una riforma scolastica che prevedeva fra le altre cose lrsquoinsegnamento del cinema nelle scuole con uno sparuto gruppo di legionari diven-teragrave tra i principali protagonisti della libera-zione della Provenza e della Costa Azzurra dallrsquooccupazione nazista in Francia Il terzo protagonista di lsquoOmbre sul solersquo egrave Folco Lulli lrsquoattore che lavorograve nel 1946 con Lattuada nel film lsquoIl banditorsquo coprendo in particolare nel cinema italiano ruoli di caratterista La storia di Lulli partigiano riappare come un fiume carsico da altri canali Natta attraverso so-prattutto importanti testimonianze convo-glia e ricompone episodi e momenti eroici vis-suti da Lulli in Piemonte nella Brigata di lsquoGiustizia e Libertagraversquo sotto la guida del leggen-dario comandante Martini Mauri riscattando cosigrave nel modo piugrave coraggioso ma forse anche

lacerante le sue vecchie idee fasciste e la par-tecipazione convinta alla guerra drsquoEtiopia Al di la del cinema Enzo Natta si chiede se ci sia qualcosa di piugrave profondo che lega queste sto-rie Giuseppe Bottai Freacutedeacuteric Rossif e Folco Lulli hanno probabilmente ancora in comune il fatto che essi appartengono a lsquostorie rubate mai raccontate percheacute scomode e tenute sot-tochiaversquo Strani eroi che scientemente non sono voluti entrare nella coscienza collettiva per rimanere lsquouomini esiliati dalla storiarsquo Il prezzo ultimo da pagare per aver scelto di di-ventare antagonisti di se stessi uomini-con-tro che si sono voluti liberare della presenza autoritaria del lsquopadrersquo Storie di uomini che richiamano il dramma di altri lsquoUomini exrsquo fi-gli tutti di un tempo di tragedie ed orrori cre-sciuti giovani pieni di vita e di illusioni e sva-niti come impalpabili fantasmi Come a suggellare quel che proprio Antonio Gramsci aveva intravisto qualche decennio prima che lsquolrsquoillusione egrave la gramigna piugrave tenace della co-scienza collettiva la storia insegna ma non ha scolarirsquo

Marco Asunis

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Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 ndash 00174 Roma atntliberoit

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Maria Caprasecca Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri

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ldquoSe viene il poliziotto la smetti di fare come te pare e inizi a fare come pare a lui che

prende ordini dal rerdquo

Questo mondo non ce piace lo dovemo rifor-

magrave

Inno alla rivolta Omaggio a Ninigrave Tirabusciograve - La donna che

inventograve la mossa un film del 1970 scritto e diretto da Mar-

cello Fondato

Quando srsquo invoca lrsquoarte e la libertagrave di espressione egrave per minare

lrsquoautoritagraveMariotti Delegato di Polizia

Lo vedi che quando gli e fai il movimento giusto il popolo srsquoazzitta

Ninigrave TirabusciograveSe cosigrave se porsquo campagraveSe cosigrave se porsquo magnagraveMe devo toglie il vestitoMe devo mette a ballagraveQuesto mondo non ce piace Lo dovevo riformagraveIo non so una che taceme devo mette a strillagraveHo scelto un nome eccentrico ldquoNinigrave Tirabusciograverdquo Oh oh oh Oh oh oh Addio mia bella Napoli mai piugrave ti rivedrograve Oh oh oh perderai Tirabusciograve

Film liberamente ispirato alla vita di Maria Campi una giovane attrice romana di origini popolari e dalle idee politiche progressiste Spesso partecipa a manifestazioni di piazza La diva di varietagrave diventeragrave celebre per aver inventato il celebre movimento drsquoanca chiamato ldquomossardquo La favolosa Monica Vitti interpreta Maria Sarti poi Ninigrave Tirabusciograve Gastone

Moschin interpreta Mariotti il delegato di polizia Pierre Cleacutementi Interpreta Il poeta futurista Peppino De Filippo il pretore piugrave attento alle grazie femminili che alla giustizia Carlo Giuffregrave Antonio giovane trombettista socialista

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