Libertà d’informazione e qualità della programmazione televisiva

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Libertà d’informazione e qualità della programmazione televisiva Un po’ di storia e modelli a confronto Maria Luisa Vincenzoni

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Un po’ di storia e modelli a confronto Maria Luisa Vincenzoni. Libertà d’informazione e qualità della programmazione televisiva. Analisi quantitativa dei palinsesti. La nuova televisione. - PowerPoint PPT Presentation

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Libertà d’informazione e qualità della programmazione televisiva

Un po’ di storia

e modelli a confronto

Maria Luisa Vincenzoni

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a cura di Maria Luisa Vincenzoni

Analisi quantitativa dei palinsesti

Fiction25%

Cultura5%

News13%

Sport18%

Intrattenimento27%

Informazione12%

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La nuova televisione

La Tv digitale terrestre è lo strumento base che abilita la

totalità della popolazione televisiva a fruire di un livello condiviso di multicanalità, interattività e migliore qualità dell’immagine.

Una piattaforma televisiva multicanale digitale di base, universale e di semplice utilizzo

La Tv digitale terrestre è stata individuata come la soluzione per ridurre la scarsità di frequenze.

La digitalizzazione sta producendo un mutamento inarrestabile del televisore.

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La rivoluzione digitale

• Televisore come oggetto autoidentitario, non più sottoposto all’esclusivo controllo del broadcaster

• Televisore come specchio dell’utente e delle sue necessità.

• Una modalità on demand, interattiva, ludica, in alta definizione o standard

• Il televisore si trasforma in monitor, in una matrice di prese in cui convergono diversi input digitali. Aumentano le possibilità di generare contenuti pubblicitari e di vendita di servizi

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Porta d’accesso a servizi evoluti

• Il processo di digitalizzazione sottrae ai broadcaster la proprietà esclusiva del contenuto televisivo

• D’ora in poi i contenuti viaggeranno su piattaforme diverse, alcune controllate dai broadcaster, altri gestiti da soggetti diversi

• Grazie ai sistemi di videosharing i contenuti prendono strade alternative al di fuori di ogni controllo unico e vengono modificati in Internet dagli utenti, fruiti al di fuori di un contesto editoriale definito

• Sono oggetti di “conversazione”

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Una formidabile discontinuità tecnologica

• Completa integrazione con i contenuti digitali di altri media. Immagini, testi, suoni dal e al web, al PC o al mobile possono essere editati, trasmessi e memorizzati insieme ai contenuti televisivi, utilizzando piattaforme e formati ora tecnologicamente compatibili

• Moltiplicazione dei canali distributivi:

il prodotto televisivo, trasformato

in una sequenza universale binaria

raggiungerà gli utenti attraverso

mezzi impensabili prima della

digitalizzazione

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Generi

• Al tempo del palinsesto rigido erano distinti all’interno della programmazione

• Oggi, di fronte ad una dinamica di flusso, tendono a convergere, facendo di ogni canale una sorta di contenitore unico

• Il telespettatore viene trainato da un programma all’altro

Fonte diap. 7 : Prof. Carlo Nardello- Costruzione e diffusione dei palinsesti-LUMSA-Roma

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Classificazione dei generi

• Funzione d’uso: Intrattenimento Informazione Cultura• Stile di realizzazione: Talk show Reality DocumentarioFonte diap 8: Carlo Nardone LUMSA

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La combinazione di questi generi offre:

• Fiction (TV-Movie e prodotti seriali)• Intrattenimento• Informazione• Cultura• News• Sport

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Catalizzatore del team creativo

• Autore• Conduttore• Produttore• Per il successo contano:

linguaggio, taglio tematico, trend socioculturali, stili, mercato, sensibilità al nuovo

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DAY TIME

• Abitudine all’ascolto e fidelizzazione• Stabilità di palinsesto ed economie di scala • Creare una consuetudine • Identità

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COSA E’ NOTIZIA: IL DIBATTITO E’ APERTO ALMENO DAL 1830

• New York, la penny press: 1830, nasce il Sun, venduto a 1 penny. Il fenomeno si diffonde a New York,

Boston, Baltimora,

Philadelphia.

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• La popolazione passa da 13 a 17 milioni, si forma la classe operaia nelle industrie

• Le testate passano da 65 a 138• Fede nell’uomo comune, uguaglianza

politica, lotta ai monopoli (nuova cultura politica jacksoniana)

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La penny press modella il giornalismo moderno e il concetto di notizia

• Il prezzo basso diffonde il giornale fra tutte le classi e i ceti

• Si apre un nuovo mercato: si esce dall'idea “togata” e ristretta di gazzetta legata ai circoli letterari e intellettuali

• I giornali si vendono per strada con gli strilloni

• La polemica e lo scandalo con la six-penny

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TUTTO E' NOTIZIA, TUTTI SONO LETTORI, TUTTO E' NOTIZIABILE

• New York Herald: “Anche gli eventi più insignificanti possono essere gonfiati a questioni di grande attualità”

• Se tutti i fatti (e i fatti di tutti) possono diventare notizie, allora tutti possono diventare lettori

• Nasce in questo contesto la figura del moderno giornalista

“La penny press inventa il concetto medesimo di notizia” (Michael Schudson, Discovering the news)

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PENNY PAPERS

• Sono portatori di un'idea professionale

• Rispondono alle esigenze della democrazia di massa

• Competono sul mercato delle notizie

• Inventano il concetto medesimo di notizia

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LA NATURA DELLA NOTIZIA

• E' un rapporto su un avvenimento che interessa un pubblico (o di interesse pubblico?)

• Avvenimento, fatto organizzato nelle 5W• Pubblico: sono i potenziali lettori e sono in

grado di influenzare le scelte del giornale

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Teoria e pedagogia della notizia

• Il primo teorico della notizia è Walter Lippmann nel saggio L'opinione pubblica(1921)

1. concetto di vicinanza2. distinzione fra verità e notizia

3. distinzione fra notiziabile e opinabile

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LIPMANN, DEFINIZIONE E METAFORA

• “Deve succedere qualcosa di preciso e inequivocabile. In prima istanza la notizia non è uno specchio delle condizioni sociali ma la cronaca di un aspetto che si è imposto all'attenzione”

• “La notizia non ci dice in che modo il seme stia germinando nel terreno, ma può dirci quando appare alla superficie il primo germoglio. Può anche farci sapere che cosa una data persona pensa che stia accadendo al seme sottoterra”

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LA NOTIZIA GIORNALISTICA

Nasce con lo sviluppo di un'industria dell'informazione, con un mercato, una tecnologia e con un'organizzazione

“That’s the press, baby!”

Humphrey Bogart

(Deadline – U.S.A, 1952)

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“L'AMBIGUO INTERLUDIO”

• La frenetica notte del 25 luglio ‘43 nelle redazioni

• La radio di Salò• Il ritorno alla libertà e le prime battaglie politiche del dopoguerra• Comincia a brillare l'astro delle

comunicazioni di massa: la televisione

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Il Telegiornale di massa

• 1952: trasmssioni sperimentali• Sintomatica la scelta degli argomenti:

inaugurazione fiera di Milano e benedizione Urbi et Orbi Pio XII. Primo Tg sperimentale.

• 3 gennaio 1954: inizio delle trasmissioni.• Pio XII: televisione come “sana

educazione, ricreazione, elevazione morale”

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La Tv storica• Il telegiornale va in onda alle 20.30 letto da

annunciatori• Il consiglio di amministrazione provvede

alla tutela morale dei cittadini. Vietato pronunciare la parola divorzio, vietato parlare di prostituzione, si deve mostrare “ben chiara” condanna dei disordini pubblici, “l'incitamento all'odio di classe è proibito”

• Primo direttore Vittorio Veltroni, poi Massimo Rendina e Leone Piccioni, tutti Dc

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L'evoluzione dell'informazione televisiva

• Tribuna elettorale, Tribuna politica• L'abile direttore generale della Rai Ettore

Bernabei chiama Enzo Biagi a dirigere il telegiornale. Biagi che ha un forte senso del pubblico tenta un rinnovamento, trova resistenze nelle stessa redazione e dopo un anno torna alla carta stampata.

• Novembre 1961. Entra in funzione la seconda rete.

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L'Italia delle antenne

• Nel 1963 gli abbonati sono ormai 4 milioni e 300 mila.

• 15 milioni di italiani guardano la televisione• 15 gennaio 1968. Nasce il tg delle 13.30• Al via la diretta. Il momento più spettacolare

sarà quella sull'allunaggio nel 1969, alle prime ore del 21 luglio.

• IL giornalismo stampato diventa complementare a quello radiofonico e televisivo.

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Tra giornalismo d'attacco e ufficialità

• 1968-1969. Sull'onda di contestazione e proteste nasce in Italia un “ giornalismo d'attacco”, ma è in evidenza soprattutto nella carta stampata.

• La riforma della Rai e la nascita della terza rete ( legge 103 14 aprile 1975). Il pluralismo, la commissione parlamentare di vigilanza

• 1979: al via la terza rete, partiranno i telegiornali regionali

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Una selva di antenne

• Sancita la libertà di antenna in un imprecisato “ambito locale” s'inasprisce la battaglia per il controllo dei media elettronici.

• Nel 1980 già 972 emittenti private• I primi network, Canale 5 di Silvio

Berlusconi e Prime Rete del Gruppo Rizzoli• Le nuove tecnologie, i duelli tra grandi

gruppi editoriali, la crisi della Rizzoli, il dominio della televisione

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FA NOTIZIA O NO? NEWS E FEATURES

• Il giornalismo inglese e americano fa una distinzione formale tra news e features, in teoria le prime sono tipiche dei quotidiani le seconde dei magazines

• News (straight news o hard news), cronaca di un fatto secondo le 5W. Informazione, non narrazione

• Aspetti o caratteristiche speciali di una situazione, un registro narrativo e basato su storie

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E IN ITALIA?

• In Italia non c'è una vera linea di demarcazione tra news e features. Questo è valido in particolare per la televisione, soprattutto in alcune aree tematiche.

• Le features rispondono al motto “Put the people into the story”, si avvalgono di un registro maggiormente creativo

• Inside story (Report, Le Iene, Mi manda Rai Tre)

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LA NOTIZIA PER IMMAGINI

• Alto grado di attendibilità rispetto al soggetto

• Alto grado di ambiguità sul piano percettivo• Può trasformare l'evento rappresentando

un particolare• Autentica il reale attraverso la soggettività

del fotografo

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LA TV COME ESTENSIONE SENSORIALE: LA TRAPPOLA DELL'EFFETTO FASHINATION

• Il giornalista parla per e con immagini. Questo richiede una messa in scena di ciò che determina la notiziabilità dell'evento.

• Si montano le immagini che scandiscono i dati notiziabili, si elimina il resto

• L'impatto emotivo dell'icona virtuale può soverchiare il parlato

• Il genere di rappresentazione più consono è la storia (features)

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LA LIBERTA' DI STAMPA

• IL PRIMO EMENDAMENTO DELLA COSTITUZIONE AMERICANA

“Il Congresso non potrà fare alcuna legge per il riconoscimento di qualsiasi religione, per proibirne il libero culto; per limitare la parola di libertà o di stampa, il diritto che hanno i cittadini di riunirsi in forma pacifica e di inoltrare petizioni al Governo per la riparazione dei torti subiti”

Bill of Rights, in vigore dal 1791

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CODICE ETICO DELL'AMERICAN SOCIETY OF PROFESSIONAL JOURNALISTS

• La libertà di stampa deve essere protetta come un diritto inalienabile del popolo in una società libera. Ciò comporta la libertà e la responsabilità di discutere, mettere in dubbio e contestare le azioni e i pronunciamenti del nostro governo e delle nostre istituzioni pubbliche e private

• I giornalisti faranno rispettare il diritto di diffondere opinioni impopolari e il privilegio di concordare con la maggioranza

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ARTICOLO 21 NOSTRA COSTITUZIONE

• “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”

• “La stampa non puo' essere soggetta ad autorizzazioni o censure”

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ART. 21: INTERPRETAZIONE INDIVIDUALISTA

• I giornalisti esercitano un diritto (interpretazione individualista): quando subiscono condizionamenti o censure viene negato un loro diritto individuale alla libertà di pensiero. E' questione che concerne la sfera giornalistica.

• Questa interpretazione (oggi dominante) nega che esista un diritto soggettivo del cittadino ad essere informato e quindi un dovere di informare.

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INTERPRETAZIONE FUNZIONALISTA

• Si basa sull'ipotesi dell'informazione come diritto sociale radicato nelle fondamenta del nostro sistema costituzionale, ricorrendo agli articoli 2 e 3 (articolo 2: “diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo che nelle formazioni sociali” e 3 “pieno sviluppo della persona umana attraverso l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”)

• In tal caso, come per la costituzione americana, l'informazione è questione che non concerne solo la sfera giornalistica ma che concerne la sfera democratica

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Una scelta Enzo Forcella, nel saggio “Millecinquecento lettori”

apparso nel 1959, dopo le sue dimissioni da notista politico della Stampa: “La libertà di stampa e la obiettività delle informazioni - tutti lo sanno - non sono concetti puri; non possono mai realizzarsi compiutamente, neppure nelle migliori condizioni di un regime ideale. Il risultato è sempre un compromesso. Ma c'è un limite nella sopportabilità di qualsiasi compromesso. Piano piano il protagonista di questa storia si convince che il limite è superato, le concessioni da fare alla mistificazione superano in peso specifico i risultati che se ne possono ottenere”...

“La vecchia, insostituibile norma rimane sempre quella (mi dispiace di usare parole così togate) di regolarsi secondo coscienza”.

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Casi e questioni

Sull’applicazione della Carta dei doveri

Alla Procura della Repubblica un cronista scopre che un noto uomo politico è stato iscritto nel registro degli indagati. Lo cerca, ma è irreperibile.

QUINDIa) Pubblica egualmente la notizia.b) Non pubblica la notizia.c) Pubblica la notizia in forma dubitativa.d) Pubblica avvertendo che l’interessato è irreperibile.e) Pubblica la notizia ma non l’identità della persona

coinvolta.

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Casi e questioni

Sull’applicazione della Carta dei doveri

Un personaggio pubblico è coinvolto in un banale incidente stradale con la sua amante. La moglie accorsa al pronto soccorso fa una

scenata.

UN CRONISTA APPRENDE LA STORIA, PER CUIa) Pubblica tutto perché il personaggio è noto.b) Non pubblica nulla perché l’incidente è banale.c) Pubblica solo la notizia dell’incidente.d) Pubblica tutto senza nomi.e) Pubblica tutto ma non fa il nome dell’amante.

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Casi e questioniA proposito di “embedded”

“Il Pentagono voleva che questa fosse una guerra americana, cioè unaGuerra non invisibile come la prima guerra del Golfo ma nemmenoimpopolare come quella del Vietnam. Per evitare questo secondo pericolonon bastavano le tecnologie. E allora Rumsfeld ha inventato ilgiornalista embedded, alla lettera conficcato nelle unità dell’esercito degliStati Uniti. La guerra americana doveva diventare una guerra digitale epopolare grazie ai cinquecento cronisti e operatori (quasi tutti delle tv)allenati per mesi come soldati tra i soldati”

a) Un’eccezione accettabile in situazioni di emergenza?b) Una regola da applicare consci dei limiti della verità giornalistica?c) Una inaccettabile distorsione del ruolo del giornalista?(CONSIDERARE L’APPLICAZIONE ANCHE AD ALTRI AMBITI GIORNALISTICI)

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Casi e questioni

Il principio etico fondamentale

1 Perché un giornalista cerca notizie, le seleziona e le diffonde?

2 Quali limiti un giornalista può accettare nell’esplicare il suo ruolo?

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Casi e questioni

A proposito della penny press

1 Il fenomeno della penny press nell’America dell’Ottocento cosa ci dice sulla natura dei giornali, sul loro ruolo, sul posto che occupano all’interno d’una società?

2 Quali fenomeni nel mondo dell’informazione della nostra epoca (MERCATO, INDUSTRIA, TECNOLOGIE, GIORNALISMO) possono ricordare la rivoluzione introdotta dalla penny press?

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Casi e questioni

Sull’applicazione della Carta dei doveri

Una fonte denuncia trattamenti disumani in un ospizio per anziani.

UN CRONISTA INDAGA E PER ACCERTARE LA VERITÀ ACCETTA DI

a) Pagare il personale perché offra testimonianze.b) Mettere nell’ospizio telecamere nascoste.c) Affidare una telecamera a parenti dei ricoverati.d) Fingersi un medico e visitare l’ospizio.e) Assumere dei detectives.

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Casi e questioni

Sui modelli di giornale

1 Quale modello e quale media - carta stampata, radiogiornale, telegiornale, giornali online - meglio realizza l’idea base su cui i giornali

2 Come interpretare i molteplici prodotti che caratterizzano l’infoteinment, da Porta a porta a Striscia la notizia, da Ballarò alle Iene?

La questione pone il problema del confine tra giornalismo e intrattenimento e quindi, indirettamente, dell’essenza del giornalismo.

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Casi e questioniA proposito del Primo Emendamento

Quali sono le differenze fondamentali, dal punto di vista della norma etica, tra il Primo Emendamento della Costituzione Americana e i commi 1 e 2 dell’art. 21 della Costituzione Italiana?

«Il Congresso non potrà fare alcuna legge per il riconoscimento di qualsiasi religione,per proibirne il libero culto; o per limitare la libertà di parola o di stampa, o il dirittoche hanno i cittadini di riunirsi in forma pacifica e di inoltrare petizioni al Governo per la riparazione dei torti subiti».

«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».«La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni e censure».

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Casi e questioni

A proposito dell’articolo 21

1 Quali sono le conseguenze principali, dal punto di vista della completezza e correttezza dell’informazione, nel caso si interpreti l’articolo 21 della nostra Costituzione secondo la linea individualista o secondo quella funzionalista?

2 La linea individualista o quella funzionalista possono avere un peso diverso secondo i modelli di giornale o secondo i generi giornalistici?

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Bibliografia 2

• Andrea Barbato, come si manipola l'informazione (sul maccartismo), Editori Riuniti, 1996

• Michael Schudson (Discovering the news)

• Luigi Einaudi su “ Risorgimento Liberale, 1945 (a proposito dall'albo dei giornalisti)

• Walter Lippmann, L'Opione pubblica, 1921

• Stile Stampa, 1998 (Manuale de La Stampa ad uso dei propri giovani giornalisti e per curiosità dei lettori)

• Eugene Meyer, 1933, The Post's Principles (standard and ethics del Washington Post.P.)

• Robert Lumley, Italian Journalism, 1996 (a proposito di televisione e allontanamento dalla realtà)

• Enciclopedia della televisione, Garzantina, 2008

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Bibliografia

• Aldo Grasso-Massimo Scaglioni, Che cos’è la televisione, Garzanti 2007• Alberto Papuzzi-Professione giornalista”, Einaudi; Casi e questioni, discussioni

seminariali, Centro Studi sul Giornalismo Perugia• Aldo Grasso, Storia della televisione italiana, Garzanti, 2008• Paolo Murialdi, Storia del giornalismo italiano, Il Mulino• La costituzione della Repubblica Italiana• La costituzione Americana, Bill of Rights, primi 10 emendamenti• Abis, Bossi, Carullo, Lo spettatore attivo, Milano Mursia 2000• Stefano Balassone, La Tv nel mercato globale, Roma, Meltemi, 2003• I doveri del giornalista, Vittorio Roidi e Franco Abruzzo, Centro documentazione

Giornalistica, Milano, 2006• Orazio Carrubba , L'esame del giornalista, Ordine dei Giornalisti del Veneto, 2005• Izzo e Ranucci , Giornalisti si diventa, Iris Edizioni, 2008• Umberto Eco, Guida all'interpretazione del linguaggio giornalistico , Bompiani 1997• Marc Bloch, La strana disfatta, 1940 ( sul testimone)• Enzo Forcella sul Tempo Presente, 1959• a. Belsey e R: Chadwick, Media & Morality, 1999• Suggeriti per il New Journalism i romanzi e gli scritti di Truman Capote ( in particolare

In Cold Blood, Norman Mailer, Gay Talese, Tom Wolfe), per l'Italia Oriana Fallaci ma anche scritti, romanzi, articoli di Arsasino, Calvino, Moravia, Bianciardi.