Che cosa signifi ca NARRARE? - GE il Capitello

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1 PERCORSI ANTOLOGIA 1 GENERI Che cosa signi ca NARRARE?

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PERCORSI

ANTOLOGIA 1

GENERIChe cosa signifi ca

NARRARE?

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SCHEDA

PER SCOPRIRE IL GENERE

LA NARRAZIONE E I GENERI NARRATIVI CHE COSA SIGNIFICA NARRARE?

Il narrare è un’attività naturale e spontanea dell’uomo. Viene creata una narrazione – breve o lunga che sia – tutte le volte che qualcuno racconta una storia.

Per storia intendiamo genericamente un discorso o un testo in cui vi sono una vicenda (trama) con un inizio e una fine e dei personaggi che agiscono in tempi e luoghi più o meno definiti. Gli scrittori con la loro sensibilità e fantasia sanno rielaborare le vicende del mondo trasformandole in storie indimenticabili.

NARRARE significa raccontare una vicen-da che si svolge in luoghi e tempi più o meno precisati, reali, verosimili o frutto della fantasia, collegando tra loro le azio-ni e le situazioni in cui sono coinvolti de-terminati personaggi, reali o immaginari (persone, animali, cose).

CHE COSA SONO I GENERI NARRATIVI?All’interno dell’immenso e variegato patrimonio dei testi letterari, ci sono tante e di-verse forme di narrazione.A seconda della forma espressiva usata, possiamo distinguere diversi generi narrativi.

Una prima distinzione riguarda i fatti narrati:

• se sono veri, realmente accaduti, o verosimili, chi scrive la narrazione è spessprotagonista o testimone diretto della storia, e si esprime attraverso racconti re-alistici, diari, biografie, autobiografie, racconti di viaggio, cronache…

• se sono fantastici, chi scrive fa correre libera la sua fantasia e si esprime attra-verso favole, fiabe, miti, novelle, romanzi e racconti fantasy, di fantascienza, davventura, gialli e umoristici…

Nel corso dei tre anni ti potrai avvicinare a gran parte dei generi narrativi: in questa prima sezione comincerai a capire quali sono gli elementi fondamentali di una narra-zione, in seguito potrai approfondire le caratteristiche delle favole, delle fiabe e dei racconti fantasy, anche attraverso l’ascolto di uno dei più celebri romanzi di letteratu-ra fantastica: Il Mago di Oz di Frank Baum.

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competenze di lettura Percorso

I personaggi• Margot, la protagonistaha undici anni ed è molto sensibile.

• Anne, la sorella di Margotfrequenta la terza medie si sente molto grande.

• La mamma di Margot,affettuosa e comprensiva.

Primo giorno di scuola!Stai per leggere e ascoltare una narrazione verosimile: immaginata da una scrittrice, ma potrebbe essere vera.

La storiaMargot deve iniziare la Secondaria di 1° grado, la “scuola media”. È molto emozionata, ma ha anche tanta paura…

I luoghi• La stanza da letto di Anne.

• La stanza da letto di Margot.

• Il cortile della scuola.

Il tempo• Il pomeriggio prima dell’inizio della scuola.

• La sera prima dell’inizio della scuola.

• La mattina del primo giorno di scuola.

DIZIONARIO MULTILINGUE

PAROLE CHIAVE PER CAPIRE

verosimile: che è simile al vero, alla realtà.protagonista: il personaggio principale della storia.

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competenze di letturaPercorso

Primo giorno di scuola!

CONCLUSIONE Finalmente Margot sente chiamare il suo nome nell’elenco della prima F. Il professore accompagna i ragazzi in classe. Margot adesso è tranquilla.

(Adatt. da: Susie Morgenstern, Prima media!, Einaudi Ragazzi)

È il giorno prima dell’inizio della scuola e Margot è nella stanza di sua sorella Anne: deve decidere come vestirsi il primo giorno di scuola!– Che cosa mi metto? – chiede Margot alla sorella.– Un paio di jeans e basta! – risponde Anne.– Allora metto la gonna di jeans – propone Margot.Ma Anne la sgrida: – Non si mette la gonna in prima media!Devi mettere i jeans, punto e basta!Margot capisce che la sorella ha ragione. Lei non vuole essere l’unica con la gonna, diversa dalle altre ragazzine.

SITUAZIONE INIZIALE

SVILUPPO Quella sera Margot va a letto presto. La mamma va nella sua stanza per abbracciarla.– Mamma, ho paura della prima media! – dice Margot.La mamma allora le chiede: – Di che cosa hai paura?Margot ha paura di tutto. Ha paura di non averedegli amici, ha paura di incontrare dei professori tropposeveri e di non capire le loro spiegazioni. La mammala tranquillizza, le assicura che andrà tutto benee poi esce dalla stanza. Margot però non è tranquillae non riesce ad addormentarsi subito.La mattina dopo Margot esce di casa in orarioaccompagnata dalla mamma. Quando arriva davanti a scuola,vede il cortile pieno di ragazzini con i loro genitori.Tra tutti, distingue due compagne delle elementarie va verso di loro. All’improvviso, si sente una voceautoritaria1: è di un signore con la pancia e i baffiche inizia a leggere i nomi degli alunni dellaprima A. Margot fa molta attenzione, perché ha il timore2

di non sentir chiamare il suo nome.

1. autoritaria:molto severa.

2. timore: paura.

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competenze di lettura Percorso

1. Di che cosa ha paura Margot? Sottolinea le risposte giuste.dei troppi compiti • di non arrivare in orario il mattino •

dei professori troppo severi • di non avere amici • di essere diversa dalle altre ragazzine • di non capire le spiegazioni

2. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Anne consiglia a Margot di mettersi la gonna V F Margot va a letto presto V F La mamma rassicura Margot V F Margot si addormenta subito V F Il primo giorno Margot va a scuola da sola V F Nel cortile della scuola incontra due compagne delle elementari V F L’uomo che legge i nomi degli alunni ha una voce dolce V F

3. Chi è la protagonista della storia?A. Anne B. La mammaC. La scuola D. Margot

4. In quali luoghi si svolge la storia? Prima a casa a scuola Dopo a casa a scuola

5. Quando si svolge la storia?A. In un passato molto lontano B. Ai giorni nostriC. Nel futuro D. Non si può dire

6. Adesso osserva attentamente le espressioni dei personaggi neidisegni. Sottolinea poi, tra quelli dati, gli aggettivi più adatti adescrivere ognuno di loro.

COMPRENDERE

ANALIZZARE

LESSICO

7. Nell’affrontare il primo giorno di Scuola media, hai anche tuavuto paura come Margot? Scrivi che cosa hai provato.

ESPRIMERE E VALUTARE

Margot: spaventata • contenta •tranquilla • impaurita

sorella: tranquilla • interessata •partecipe • sicura

mamma: indifferente • preoccupata •gentile • affettuosa

professore: severo • cattivo • antipatico • serio

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SCHEDA

PER ANALIZZARE IL GENERE

GLI ELEMENTI DELLA NARRAZIONEUna narrazione deriva dalla combinazione di alcuni elementi fondamentali, un po’ come un tessuto è formato dall’intreccio di più fili colorati.

In una storia, i personaggi vivono e compiono delle azioni o partecipano a esperienze in un certo luogo e in un certo tempo.

Gli elementi fondamentali di una narrazione, quindi, sono:

• i personaggi, le persone (ma anche ani-mali o personaggi immaginari) che agi-scono nelle varie situazioni;

• i luoghi in cui si svolgono le vicende nar-rate;

• il tempo, l’epoca e la durata in cusvolgono le vicende. L’epoca riguardgli anni in cui è ambientato il raccontoa volte ci aiutano a determinarla alcunindicatori di tempo. La durata è l’arcodi tempo in cui si svolge la storia;

• la trama, che comprende le azioni com-piute dai personaggi e i fatti che capita-no via via.

Impariamo insieme a individuare questi elementi, analizzando il testo che segue: leg-gilo tutto una prima volta, poi soffermati via via a esaminare ciascun elemento.

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GLI ELEMENTI DELLA NARRAZIONE

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SC

HEDA

Il primo giorno di Adalberto AU

DIO

Il primo giorno di scuola non lo dimenticherò mai.Sono volute venire ad accompagnarmi, oltre alla mam-ma, zia Tilde e la nonna.Quando siamo arrivati davanti all’aula della prima D c’e-ra una specie di rivoluzione: il bidello si affacciava ogni tanto sulla soglia a gridare minacce e dentro i ragazzi fa-cevano baldoria.– Ma i professori non ci sono? – ha chiesto la mamma,già agitata.– Sono stati convocati in presidenza per alcune comuni-cazioni. Lo faccia pure entrare, ci penso io a sorvegliarli.La mamma non si decideva a lasciarmi la mano. Erava-mo ormai sulla soglia dell’aula e i miei compagni hanno visto questa scena, io davanti, attaccato alla mamma, e dietro le facce di zia Tilde e della nonna che osservavano incuriosite.Poi la mamma mi ha passato lo zaino e mi ha detto:– Ciao Adalberto, auguri – e si è chinata a darmi un bacio.Io avevo già capito che quella non era situazione da baci;vada per la mamma, ma il tragico è stato che anche ziaTilde e la nonna si sono chinate a baciarmi e a farmi leloro raccomandazioni.Allora si è alzato dalla classe una specie di ululato:– Uhuuuuu!!!!!Zia Tilde è scattata come una molla:– Che maleducati!! – ma io mi sono sentito tremare leginocchia per la vergogna.Possibile che non capiscano che non sono più nell’incu-batrice?Sono entrato rosso come un pomodoro e Gigi mi ha sal-vato.– Ehi, Adalberto! Vieni qui, ti ho tenuto il posto.Poi si è girato verso gli altri e li ha avvertiti:– Adalberto è un mio amico.L’ha detto bene, come può dirlo un capo, e gli altri sonostati zitti.

(Angela Nanetti, Le memorie di Adalberto, Einaudi Ragazzi)

Il protagonista: è il personaggio principale, che qui racconta in 1ª persona.

I personaggi secondari: hanno un ruolo significativo, ma agiscono in secondo piano rispetto al protagonista.

È l’ambiente in cui si svolge la storia.

In questo caso non è descritto nei dettagli, ma

solo accennato.

che danno origine allo sviluppo della trama.

I PERSONAGGI

LE AZIONI E I FATTI

IL TEMPO

IL LUOGO

Le comparse: sono i personaggi che restano sullo sfondo.

I personaggi citati: non compaiono nella storia, viene soltanto richiamato il loro nome.

È il momento in cui si svolge la vicenda.

In questo caso, dall’arrivo a scuola all’ingresso

nell’aula: pochi minuti.

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PER ANALIZZARE IL GENERE

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SCHEDA

LIMLEZIONI INTERATTIVE MULTIMEDIALIIl testo narrativo

COME PUÒ ESSERE NARRATA LA TRAMA?La trama può essere narrata:

• in prima persona, se l’autore stesso è o finge di essere un personaggio; in questcaso la narrazione è ricca di impressioni dello scrittore;

• in terza persona, se il narratore si colloca al di fuori della vicenda narrata.

L’autore può scegliere di fare uso:

• del discorso diretto, nel caso sia dei dialoghi sia dei monologhi (il parlare tra se sé) dei personaggi;

• del discorso indiretto, riferendo i pensieri e le riflessioni dei personaggi, senzriportare esattamente le loro parole («rispose che…»).

Per rendere più avvincente la storia e coinvolgere il lettore, l’autore ricorre spesso a due tecniche particolari:

• colpi di scena, cioè fatti assolutamente imprevisti che hanno la funzione di muta-re improvvisamente una situazione;

• suspense, che è un particolare stato di attesa, di tensione emotiva creata nel let-tore da frasi, fatti, descrizioni, comportamenti dei personaggi.

QUAL È LO SCOPO DI UNA NARRAZIONE?L’autore racconta per comunicare qualcosa al lettore. Nel racconto che hai letto come esempio, lo scopo dell’autrice è sottolineare come per tutti i ragazzi il primo giorno di scuola sia un evento indimenticabile e ricco di emozioni. Anche tu, che sei il lettore, puoi facilmente identificarti con Adalberto e metterti nei suoi panni.

UN LIBRO PER TEAngela Nanetti, Le memorie di Adalberto, Giunti Junior

Questo libro racconta, in prima persona, un anno di vita di Adalber-to, un ragazzino undicenne alle prese con i problemi della crescita. Il tutto con un tono che sta tra l’intimo di un diario e quello divertente di un racconto umoristico. Ma soprattutto molto, molto reale.

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ORGANIZZA LE TUE CONOSCENZE Percorso

Mappa di riepilogo: la narrazione

PERSONAGGI(persone,

animali, cose)

• principale =protagonista

• secondari

• comparse

• citati

TRAMA

situazione iniziale

sviluppo

conclusione

REALE VEROSIMILE FANTASTICA

può essere

è costituita da

composta da

UNA NARRAZIONE

TEMPOepoca e durata delle azioni

LUOGOambiente

più o meno precisato

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MISURA LE TUE COMPETENZE

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Verso la PROVA NAZIONALE

Verifica formativa con autovalutazione

Gianrico Carofiglio

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Nel parco

Per diverse notti non ho sognato nulla, anche se forse questa è una frase sba-gliata: ho letto su una rivista di scienza che non esistono notti in cui si dorme e non si sogna. Pare che sogniamo tutte le notti, solo che, per varie ragioni, a volte ce lo ricordiamo e altre volte no.

Allora forse è più esatto dire che non mi ricordo cosa ho sognato per diverse notti, anche se almeno in un caso non devo aver fatto sogni molto belli, perché mi sono svegliato con un senso di tristezza che ci ha messo un po’ a passarmi.

Ieri notte però sono tornato nel parco. Già quando stavo per addormentarmi ho capito che sarebbe accaduto qualcosa e in effetti poco dopo mi sono ritrovato sullo stesso viale dell’altra volta, nel mezzo del parco.

Scott mi aspettava seduto nel prato. Scodinzolava forte mentre mi avvicinavo e spazzava l’erba con la coda. Accarezzandolo mi sono accorto che profumava di shampoo e che aveva un collare. Non l’avevo notato, o forse proprio non ce l’ave-va, la prima volta. In ogni caso, il fatto che Scott avesse un collare mi ha messo allegria, mi ha dato la sensazione che lui fosse davvero mio, non solo un cane socievole incontrato per caso.

Finalmente sei arrivato, capo. Ti stavo aspettando.«Cosa facciamo adesso, Scott?»Facciamo un giro.E senza aspettare la mia risposta si è messo in cammino.In questa seconda visita sono riuscito a concentrarmi meglio su quello che mi

stava attorno.Come ho già detto, il viale scorreva in mezzo a prati con l’erba piuttosto alta,

sulla quale il vento sollevava grandi onde silenziose. In alcuni punti del prato c’erano delle piccole colline, con pendii anche ripidi, simili alle scarpate ai lati delle strade o delle ferrovie. In lontananza si vedeva una foresta che, anche solo a distanza, metteva un po’ di paura. Ogni tanto incontravamo altri ragazzi e ra-gazze; molti a piedi, qualcuno in bicicletta.

A un certo punto ho visto un lago, con un’acqua così limpida che sembrava una piscina.

«Si può fare il bagno in questo laghetto, Scott?»È lì per questo, capo.Stavo per chiedergli se potevamo farlo subito il bagno, quando mi sono ac-

corto di una ragazza che ci veniva incontro. L’ho riconosciuta e mi sono sentito mancare il respiro. Era Ginevra.

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

1. La vicenda è narrata

a. in ........................................... persona dal protagonista di nome ...................................................................

b. Da quali voci verbali, nelle prime righe del testo, hai ricavato l’informazione corretta sullapersona? Trascrivine due.

..................................................................................................................................................................... 3.......

2. A chi si riferiscono le parole “sogniamo” (r. 3) e “ricordiamo” (r. 4)?A. A tutti i personaggi della narrazioneB. A Giacomo e GinevraC. A tutte le persone, in modo genericoD. Non è possibile determinarlo 1.......

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Ginevra è una mia compagna di scuola. È la più carina della classe, ha gli occhi blu, i capelli biondi e delle bellissime fossette sulle guance quando ride. Ha già avuto dei ragazzi, tutti molto più grandi di noi, che vengono a prenderla a scuola in motorino.

In classe io sono quasi sempre distratto. Leggo libri o fumetti tenendoli sotto il banco, disegno, scrivo storie e pensieri sul diario e, spesso, guardo Ginevra.

«Ciao, Giacomo, finalmente sei arrivato» ha detto lei abbracciandomi e dan-domi un bacio.

Se Ginevra mi rivolge la parola, nella vita reale, io divento rosso e balbetto e sembro ancora più goffo e impacciato del solito. Figuriamoci se dovesse abbrac-ciarmi o addirittura darmi un bacio. Nel sogno me la sono cavata meglio, anche se ero emozionato lo stesso.

«È tuo questo cane?»«Sì, si chiama Scott».«Bello. È una delle prime volte che capiti da queste parti, vero?»«Vuoi… vuoi dire qui, in questo parco?»«Sì, certo».«È la seconda volta».«Sono contenta che ci sia anche tu. A scuola non abbiamo mai il tempo di par-

lare. Allora ci vediamo presto, va bene?». Mi ha dato un altro bacio – questo era più vicino alle labbra e mi ha fatto diventare proprio molto rosso – e se n’è andata.

«Scott, devo farti una domanda importante».Dimmi, capo.«Come faccio a essere sicuro di ritornare qui, le prossime notti?»Scott si è fermato e mi ha guardato ma non lo so se ha risposto alla mia do-

manda, perché mi sono ritrovato nel mio letto con mamma che mi scuoteva dicendo che era ora di alzarsi e prepararsi per la scuola.

(Tratto da: G. Carofiglio, Il silenzio dell’onda, Rizzoli)

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MISURA LE TUE COMPETENZEVerso la PROVA NAZIONALE

3. Perché Giacomo pensa di non aver fatto sogni belli? Rispondi con le parole del testo.

............................................................................................................................................................................ 1.......

4. Alla riga 5, la parola “Allora” si può sostituire conA. Invece B. Ma C. Perciò D. Perché 1.......

5. La vicenda narrata si svolge nel corso diA. una giornata B. una notteC. tante notti D. una mattina 1.......

6. Completa scrivendo i luoghi in cui si svolge la storia narrata.

a. Nella realtà il protagonista si trova .................................................................................

b. Nel sogno il protagonista si trova ............................................................................... 2.......

7. Chi è Scott?A. Il cane di Giacomo B. Un cane conosciuto andando a scuolaC. Il cane di Ginevra D. Un cane conosciuto nel sogno 1.......

8. Nel sogno il cane Scott dialoga con Giacomo. In che modo nel testo sono segnalate le sueparole?

............................................................................................................................................................................ 1.......

9. Qual è il particolare che rende allegro Giacomo, quando incontra Scott?A. Scodinzolava forteB. Profumava di shampooC. Aveva un collareD. Spazzava l’erba con la coda 1.......

10. Nella tabella, distingui quali azioni della vicenda si riferiscono al sogno e quali alla realtà.

FRASI DEL TESTO SOGNO REALTÀ

a. Ieri notte sono tornato nel parco

b. Ho letto su una rivista di scienza

c. Scott mi aspettava seduto nel prato

d. L’ho riconosciuta e mi sono sentito mancare il respiro

e. Ginevra è una mia compagna di scuola

f. Allora ci vediamo presto, va bene? 6.......

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MISURA LE TUE COMPETENZE Verso la PROVA NAZIONALE

• Ho trovato la lettura della narrazionefacile di media difficoltà difficile

• Negli eserciziho capito le consegne non ho capito bene le consegneconoscevo il significato delle parole non conoscevo il significato delle parole

• Ho avuto difficoltà a rispondere alle domande n° ....................................................

AUTOVALUTAZIONE TOTALE PUNTI .../27

11. La descrizione del parco (righe 23-28)A. trasmette un senso di pauraB. è poco precisa, perché si tratta di un sognoC. è accurata, anche se si tratta di un sognoD. trasmette un senso di magia 1.......

12. I pendii delle colline sono paragonati a “scarpate” (riga 25) cioèA. burroni pericolosi B. argini ripidiC. muri verticali D. dirupi rocciosi 1.......

13. Come si comporta in classe Giacomo?A. Segue le lezioni con attenzioneB. A volte si distrae, ma generalmente è attento alle lezioniC. È molto spesso distratto da sue attività e interessiD. Chiacchiera molto con i suoi vicini di banco 1.......

14. Attribuisci ai personaggi del testo due aggettivi che ne definiscano le caratteristiche.Scegli e trascrivi i due aggettivi accanto al personaggio corrispondente.Volgi al femminile quelli che si riferiscono a Ginevra.

tranquillizzante • scontroso • timido • affettuoso •aggressivo • socievole • disinvolto • emozionato

Giacomo: .............................................................................................................................

Ginevra: .............................................................................................................................

Scott: ............................................................................................................................. 6.......

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