cessione della casa di riposo Chianoc
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Cub Sanita' e Assistenza Confederazione Unitaria di Base c.so Marconi 34, Torino 10125
tel./fax 011.655897 [email protected]
COMUNICATO STAMPA Torino, 18 febbraio 2011
Spett.le Associazione Casa di Riposo Chianoc fax 0172.749825
Spett.le Cgil Cuneo
fax 0171.452555
Spett.le Cisl Cuneo fax 0171.321045
Spett.le Uil Cuneo
fax 0171.681427 Spett.le Corriere di Savigliano fax 0172.711758 Spett.le Il Saviglianese fax 0172.713721 Oggetto: cessione della casa di riposo Chianoc e trattativa sull'inquadramento e le
retribuzioni dei lavoratori
Apprendiamo dai giornali locali che vi è già un accordo sulla cessione dell'immobile alla società
So.Ges. e che ai lavoratori vengono rischiesti "sacrifici" (leggi: riduzione delle retribuzioni)
minacciando in caso di indisponibilita' la chiusura della struttura.
Rileviamo che:
– il consistente debito della Chianoc non si spiega certo con le retribuzioni dei lavoratori. Queste
si aggirano sui 1.100 € netti al mese (a tempo pieno). Se il signor sindaco o altri desiderano
sapere come si sia arrivati a questa situazione, ne chiedano conto agli amministratori della
Chianoc;
– troviamo quanto meno improprio che a pagare per una situazione di cui non sono responsabili
siano i lavoratori. Chi dà "buoni consigli", confronti il proprio reddito con quello di questi
lavoratori, prima di parlare;
– fortunamente, la legge garantisce i diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda.
Intendiamo assicurarci che tali diritti siano rispettati. Consideriamo il tentativo di aggirare
queste garanzie minacciando i lavoratori con la chiusura nel caso non si pieghino come un
comportamento estorsivo nei loro confronti;
Comunichiamo che:
– un gruppo di lavoratori ha deciso di dichiararsi sin d'ora indisponibile ad una riduzione delle
proprie retribuzioni, diffidando con la presente Cgil, Cisl e Uil da sottoscrivere accordi per loro
conto in questo senso; questi lavoratori hanno deciso di dare mandato alla Cub affinchè difenda
i loro diritti in trattativa ed in tutte le sedi opportune.
É singolare come in questo caso, anzichè verificare i motivi di un passivo milionario e cercare di
porvi rimedio, gli amministratori preferiscano chiudere la Casa di Riposo o vendere ricattando gli
operatori. Tale ricatto è che, qualora essi non accettassero la nuova soluzione, rimarrebbero senza
lavoro e sarebbe loro colpa se Savigliano rimanesse priva di una residenza per anziani.
La vendita della struttura dell'ex IPAB certamente produrrà un incremento delle rette a scapito della
popolazione, ma questo pare non interessi ad alcuno.
Distinti saluti.
Per la Cub S/A
Marco Spada