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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
RAPPORTO 2O12Ambiente e mercAto:unA sinergiA possibile
DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
centro studi di distretto
COnegliAnO VAlDObbiADenePROSECCO SUPERIORE
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RAPPORTO 2012
Ambiente e mercAto:unA sinergiA possibile
DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
centro studi di distretto
In collaborazione con
inTRODuziOne
giancarlo Vettorello 16Rappresentante del Distretto del Conegliano Valdobbiadene
il Distretto del Conegliano Valdobbiadene 19 Vasco Boatto, Luigino Barisan, Vanessa Follador
il mercato del Conegliano Valdobbiadene DOCg 43Vasco Boatto, Luigino Barisan
Differenziazione di prodotto: superiore di Cartizze e Rive DOCg 89Vasco Boatto, Luigino Barisan
Aspetti di vitivinicoltura sostenibile nelle imprese 103del Conegliano Valdobbiadene DOCg Vasco Boatto, Luigino Barisan
Profili di promozione estera dei vini spumanti 117del Conegliano Valdobbiadene DOCg Vasco Boatto, Luigino Barisan, Vanessa Follador
Appendice tecnica 131
Conclusioni 153Vasco Boatto - Direttore del C.I.R.V.E.
COnTRibuTi
Dinamiche del turismo in provincia di Treviso 161Focus sulla fruizione enologica nel distretto Conegliano-Valdobbiadene.A cura di CISET - Sabrina Meneghello e Mara Manente
il commercio internazionale dei Vini spumanti 185Vasco Boatto, Andrea Dal Bianco
il Prosecco superiore in distribuzione moderna: 197crescere nella discontinuitàGiancarlo Gramatica - Client Service Director - SymphonyIRI
PReFAziOni
marialuisa coppola 07Assessore all’ Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione Regione Veneto nicola tognana 10Presidente CCIAA Treviso innocente nardi 12Presidente Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene
carlo Antiga 14Presidente Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi
Analisi ed elaborazione dei dati:C. i. R. V. e.centro interdipartimentale per la ricerca in Viticoltura ed enologia
Facoltà di Agraria, sede di coneglianouniversità di Padova, via XXViii Aprile, 14 - 31015 coneglianotel. 0438 450475 Fax 0438 453736
indice
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Prefazione
Colgo con piacere l’opportunità, che sta diventando una gradevole consuetudine, di
poter portare l’indirizzo di saluto della Regione del Veneto per l’edizione del Rapporto
annuale 2012 del Distretto del Conegliano Valdobbiadene. Il successo di un distretto
non è mai casuale se risponde a logiche di strutturazione di un sistema che non è solo
economico e produttivo, ma è anche fenomeno sociale e culturale, come in questo caso.
È quindi naturale guardare a questo come ad un esempio virtuoso di rappresentazione
di un territorio nella sua ampia e vasta articolazione e di una produzione di qualità
che ha assunto e consolidato un livello di eccellenza non solo nazionale, ma sempre
più internazionale. L’integrazione tra aziende di produttori vinicoli, di produttori di
macchinari enologici, di scuole di alta formazione professionale in materia enologica e di
aziende agrituristiche consentono di sviluppare politiche di promozione e valorizzazione
di un territorio unico e particolare. I numeri importanti non solo in termini di ettolitri
prodotti, sono confermati anche dai dati relativi al 2012 e rilevano il successo di questo
modello che vede operare più di centosessanta aziende, da quelle individuali alle società
per azioni e impiega quasi milleduecento operatori.
A fronte delle nuove politiche regionali in materia di distretti industriali, di reti innovative
regionali e di aggregazioni di imprese, che sono contenute nel disegno di legge che sarà
prossimamente discussa dal Consiglio Regionale, il Distretto Conegliano Valdobbiadene
possiede già quelle caratteristiche positive che sono contemplate dalla nuova idea di
riqualificazione dei distretti.
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Marialuisa CoppolaAssessore all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione
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Non mancano infatti né visione strategica, né flessibilità, né capacità progettuale ai
fini di un’ampia ricaduta sul territorio, per soddisfare quei requisiti che costituiscono
premessa essenziale per l’accesso alle linee di finanziamento regionali che sono in via di
predisposizione.
Sono convinta che mettere a disposizione di tutti queste nostre eccellenze sia
elemento fondamentale per fornire utili esempi di buone pratiche finalizzate ad una
riorganizzazione del modello di sviluppo del Veneto. Per questo ritengo che lo strumento
adottato dalla Regione del Veneto “Clusters people-imprese in rete per costruire il futuro”
possa rappresentare un ulteriore canale per veicolare i successi di questo Distretto che
derivano dalla passione del lavoro e dall’amore della propria Terra.
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Il Distretto del Conegliano Valdobbiadene rappresenta l’eccellenza vitivinicola
trevigiana e una delle massime espressioni della produzione spumantistica nazionale.
È per questo che la Camera di Commercio ha voluto sostenere anche nel 2012
l’attività del Centro Studi del Distretto e, in particolare, l’attività di studio
finalizzata a raccogliere i dati produttivi e analizzare l’evoluzione dei prezzi
raccolti nel Rapporto annuale, prezioso strumento per tutte le aziende produttrici
della filiera. I dati raccolti dall’indagine offrono una fotografia dettagliata del mercato
del Conegliano Valdobbiadene Docg in Italia e all’Estero ed emerge che, anche nel
2011, la denominazione è in buona salute. Per il primo anno, il Rapporto inoltre
includerà poi un approfondimento sulla sostenibilità ambientale, tema di sempre
maggiore attualità. Si è indagato sulle iniziative sviluppate dalle aziende in questo
senso (sistemazioni del terreno, conservazione della biodiversità, riciclo dei materiali)
e sulla sensibilità da queste sviluppata.
Nell’evento di presentazione saranno ospitati anche interventi di relatori che
porteranno le esperienze di altre aree vitivinicole italiane ed estere che, in questi anni,
hanno dimostrato particolare impegno per la riduzione dell’impatto ambientale.
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Nicola TognanaPresidente CCIAA di Treviso
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Il Centro Studi di Distretto è uno dei più significativi esempi di come il lavoro di squadra
possa portare a risultati straordinari. Quando siamo partiti con il progetto di costituzione
di Distretto, che ha consentito di divenire la prima realtà distrettuale spumantistica a
livello nazionale, nessuno avrebbe probabilmente pensato di poter raggiungere un risultato
tanto importante. Il Centro Studi, infatti, è oggi una fonte preziosa di informazioni per
definire la strategia della denominazione, ma è anche un utile strumento per le aziende
che, grazie alle informazioni in esso contenute, possono orientare in modo più efficace
le proprie scelte. Il Centro Studi è un progetto che si avvale della collaborazione di
tutti. Se le aziende non ci avessero creduto, infatti, non sarebbe stato possibile ottenere
il riconoscimento a Distretto, così come se esse non fornissero annualmente i propri dati,
non vi sarebbe questa preziosa ricerca. Il valore del lavoro di squadra è un elemento
distintivo del nostro Consorzio che, proprio quest’anno, festeggia cinquant’anni dalla
sua fondazione. Allora i produttori che per primi intuirono l’importanza di unirsi erano
undici, oggi la nostra associazione rappresenta più di centosessanta case spumantistiche e
più di duemila viticoltori. Molti sono ancora gli obiettivi che vogliamo raggiungere: dare
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valore alla differenza del Conegliano Valdobbiadene rispetto ad un più grande mondo del
Prosecco, educare il mercato alla corretta conoscenza del prodotto, ottenere il riconoscimento
del metodo Conegliano Valdobbiadene, affermare la nostra denominazione come uno dei
grandi spumanti a livello mondiale, sviluppare l’enoturismo, conservare, proteggere e
valorizzare il nostro territorio. In questo impegnativo lavoro, ogni socio potrà dare un
importante contributo ma sono convinto che anche l’intero territorio possa e debba giocare
un ruolo di primo piano. Il progetto di Distretto, infatti, ha dimostrato come per l’area
di Conegliano Valdobbiadene il suo vino simbolo, il Prosecco Superiore, costituisca un
elemento identitario importante e un motivo di orgoglio. Se oggi presentiamo il Rapporto
annuale è grazie anche alle istituzioni, prime fra tutte Regione Veneto, Camera di
Commercio di Treviso e Unindustria Treviso. Un grazie va anche a tutti i sindaci, alle
associazioni di categoria, alle aziende della filiera produttiva, agli esercizi che rendono
qualificata l’ospitalità del territorio. Infine, un ringraziamento particolare va al Cirve,
Centro Interdipartimentale di Ricerche Viticole ed Enologiche, responsabile tecnico del
Centro Studi di Distretto, che ci permette di realizzare il Rapporto annuale, ricerca
che sta assumendo sempre più importanza strategica. Tutti questi soggetti, nel 2003,
sottoscrissero il Patto per lo sviluppo del Distretto, credendo nella possibilità di rendere
questo territorio un modello produttivo a livello nazionale. Oggi questi stessi soggetti
possono contribuire in modo importante al raggiungimento dei nostri nuovi obiettivi,
che rappresentano per tutti un’occasione di crescita e non solo per le aziende vitivinicole.
Innocente NardiPresidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene
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PReFAziOni
Per il secondo anno consecutivo Banca Prealpi associa il proprio marchio a quello del
Consorzio di Tutela del ConeglianoValdobbiadene nel sostenere l’attività del Centro Studi
di Distretto e del Rapporto Annuale da esso redatto. Punto di riferimento per tutta la filiera
vitivinicola, tale pubblicazione rappresenta un importante strumento di analisi delle
dinamiche del settore e delle sue potenzialità evolutive: in sintesi, una guida per le tante
aziende del distretto che possono costruire, a partire da dati e considerazioni obbiettive, valide
strategie di produzione, sviluppo e commercializzazione del loro prodotto. L’intervento di
sostegno assunto da Banca Prealpi si veste per questa via di una duplice natura, culturale ed
economica assieme. Culturale perché è interesse oggettivo della comunità mantenere elevato e
qualificato il profilo di conoscenza nei confronti di un settore che, per la sua valenza storica,
paesaggistica e antropica, è ormai radicato nel tessuto genetico della stessa. Economica perché
l’area del Conegliano Valdobbiadene è una realtà produttiva di estrema importanza per il
nostro territorio, la cui componente strategica sta dimostrando proprio in questi anni tutta la
sua portata. E se è vero che la nostra banca è nata come la banca del territorio e la nostra
missione è da sempre quella di sostenere e far crescere le imprese e le famiglie che vi operano,
ci auguriamo che la collaborazione che si sta consolidando con il Consorzio di Tutela del
Conegliano Valdobbiadene sia veramente funzionale al raggiungimento di tale obiettivo.
Questo, in sintesi, lo spirito con cui abbiamo, con entusiasmo, condiviso questo progetto.
L’auspicio è che tale collaborazione possa essere foriera di buoni frutti e proseguire nel tempo.
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Carlo Antiga Presidente Banca di Credito
Cooperativo delle Prealpi
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introduzione
Giancarlo VettorelloRappresentante del Distretto del Conegliano Valdobbiadene
Con questa edizione, il Rapporto del Centro Studi di Distretto raggiunge i dieci
anni di indagine. Si tratta di una tappa importante, che permette di analizzare
la denominazione in modo dinamico, capendo a fondo l’evoluzione che ha avuto
nel decennio. Dopo anni di grande crescita, nel 2011 si è passati ad una fase di
consolidamento del mercato, andamento positivo che consente al territorio di
rafforzare le posizioni acquisite e porsi una nuova meta: dare valore alla differenza
del docg. Oggi, infatti, la denominazione Conegliano Valdobbiadene ha raggiunto la
potenzialità produttiva massima e l’obiettivo per il futuro sarà crescere in valore. Con
questa finalità, nel 2009, all’introduzione della docg, si è scelto di creare una nuova
tipologia, il Rive, che esalta il nostro valore unicizzante: il territorio. Nella parlata
locale, infatti, Rive significa vigneto di alta collina e, quindi, alta vocazione, dove la
viticoltura è quasi eroica poiché le pendenze possono raggiungere il 70%, dove l’opera
dell’uomo diventa presidio paesaggistico ed elemento che aggiunge valore. Proprio
grazie a questo lavoro fatto a mano, l’area di Conegliano Valdobbiadene è entrata
nella Tentative List delle Candidature Unesco per l’Italia come “paesaggio culturale”.
Il Rive, ad un solo anno dalla sua introduzione, è cresciuto del 70%, superando
il milione di bottiglie. Si tratta di un dato importante, anzitutto perché produrre
questa tipologia è più costoso ed impegnativo per le aziende, poiché le rese per ettaro
sono inferiori e la vendemmia deve svolgersi esclusivamente a mano. Il dato significa,
quindi, che le aziende credono in questo progetto. Il secondo aspetto è che a tale crescita
corrisponde un aumento di interesse da parte del mercato. Il Rive, infatti, si colloca
nella fascia Premium e SuperPremium, quindi quelle a maggiore valore aggiunto. È
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la dimostrazione, questa, che il percorso virtuoso auspicato lo scorso anno, “dare valore
alla differenza”, ha preso avvio. Tale tipologia incontra particolare interesse da parte
degli operatori del settore, primi ambasciatori della denominazione. Accanto a dare
maggiore valore alla differenza, obiettivo futuro dovrà essere sempre più affermare
il Conegliano Valdobbiadene come uno dei grandi spumanti a livello mondiale. Tale
percorso, già intrapreso negli scorsi anni grazie anche alle iniziative del Consorzio di
Tutela all’estero, sta dando risultati importanti. Dai dati del Centro Studi, infatti,
emerge un export ancora in crescita con una presenza che sfiora gli ottanta paesi del
mondo. Raggiunto questo traguardo, la prossima tappa dovrà essere creare maggiore
cultura del nostro vino in questi mercati. Con tale finalità sono stati pensati nuovi
strumenti come la Conegliano Valdobbiadene Academy, primo corso di formazione
on line, dedicato alla denominazione. L’impegno per il futuro, infine, dovrà essere
rendere la viticoltura sempre più amica dell’ambiente e della comunità locale. Con
tale obiettivo, in questi anni, il Consorzio ha avviato diversi progetti, tra cui il più
importante è certamente il Protocollo Viticolo. Molte sono poi le sperimentazioni in
vigneto volte a diminuire sempre più l’impatto ambientale. Il primo passo è però creare
una coscienza diffusa. Per questo nel Rapporto, per il primo anno, è stata introdotta
un’indagine sulle aziende, al fine di capire la loro sensibilità e i progetti già avviati
a livello individuale per la sostenibilità. Anche in questo settore le sorprese positive
non sono mancate e la vitalità delle nostre aziende si è manifestata ancora una volta.
Le sfide per il futuro sono molte ma sono certo che, se lavoreremo tutti assieme, i
risultati non tarderanno ad arrivare.
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il Distretto del Conegliano ValdobbiadeneVasco Boatto, Luigino Barisan, Vanessa Follador*
1. il TeRRiTORiO
Le colline del Conegliano Valdobbiadene DOCG si estendono lungo
l’anfiteatro naturale che si apre tra Conegliano e Valdobbiadene, a cinquanta
chilometri da Venezia e al contempo non lontano dalle imponenti Dolomiti
venete. I due comuni presenti nella Denominazione ne rappresentano i poli
principali: il primo costituisce il fulcro della conoscenza e della formazione, il
secondo si caratterizza come capitale della produzione. Lo scenario ambientale
suggestivo e dai forti tratti distintivi, costituito da versanti ripidi alternati a
dolci declivi su cui regnano incontrastati i vigneti, ha contribuito in modo
significativo al fatto che tale territorio fosse inserito nella Tentative List delle
candidature a Patrimonio dell’Umanità (Unesco). Questo percorso è iniziato
nel 2008 con il progetto del Consorzio di Tutela; successivamente, nel 2010 vi
è stata l’iscrizione del sito nella tentative list italiana. Il 24 luglio di quest’anno è
stato infine costituito il Comitato Promotore per la candidatura a sito Unesco
delle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore1. Nell’accesso
alla candidatura a Patrimonio Unesco un ruolo fondamentale è giocato dalla
bellezza del paesaggio, determinato dalla combinazione tra lavoro dell’uomo
* Vasco Boatto, Direttore del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia - C.I.R.V.E. - Conegliano e coordinatore del Progetto di Ricerca, Università di Padova. Luigino Barisan, Assegnista di Ricerca, C.I.R.V.E., Conegliano. Vanessa Follador, Collaboratrice C.I.R.V.E.
1. Il Comitato ha predisposto un dossier tecnico e un dossier di gestione, che corrispondono ai documenti completi che argomentano la richiesta di inserimento nell’elenco dei Patrimoni Unesco. Cfr. Sito Web: http://www.vinievino.com/parliamo-di-vino/colline-di-conegliano-valdobbiadene-il-comitato-verso-l-unesco-164.html
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il DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
e conformazione del paesaggio. Il ghiacciaio del fiume Piave, infatti, ha
modellato il territorio e i suoi rami laterali hanno profondamente plasmato i
versanti delle colline. La localizzazione influenza positivamente il clima, mite
in tutta l’area, con inverni non eccessivamente freddi ed estati calde ma non
afose. Vi è un’ampia varietà geologica nel territorio della Denominazione; la
difformità dei suoli e delle pendenze, delle altimetrie e della lunghezza dei
versanti danno origine a sensibili sfumature organolettiche nei vini2. Tra questi,
la tipologia Rive è stata creata proprio al fine di valorizzare tale complessità:
essa contraddistingue spumanti prodotti con le uve provenienti esclusivamente
da un singolo Comune o frazione di esso (Fig. 1).
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CenTRO sTuDi Di DisTReTTO - RAPPORTO 2012
Fig. 1 - paesaggio caratteristico del conegliano Valdobbiadene docg.
2. Cfr. Sito Web: http://www.prosecco.it.
Fonte: Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene.
Il territorio è quindi parte integrante dell’identità e del nome del
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. Un secondo elemento che lo
contraddistingue è la sua storia: la produzione della vite e del vino nell’area
collinare di Conegliano Valdobbiadene risale all’epoca pre-romana della civiltà
Atestina e la cultura vitivinicola ha plasmato il paesaggio fino all’età moderna
e contemporanea. L’area della Denominazione si contraddistingue per le
attitudini alla viticoltura, la cultura spumantistica e le vocazionalità enologiche.
Un ruolo rilevante nell’indirizzare la viticoltura del territorio ebbe l’Accademia
Agraria degli Aspiranti, fondata nel 1769 a Conegliano e presieduta dal Conte
Caronelli. Il 1876 rappresenta, tuttavia, la data in cui ebbe inizio il successo del
Conegliano Valdobbiadene DOCG: in tale anno venne fondata a Conegliano
la prima Scuola Enologica d’Italia. Essa si stabilì sotto gli auspici di Antonio
Carpenè e Giovanni Battista Cerletti, ed ebbe tra i suoi docenti personalità di
alto livello internazionale che contribuirono al progresso tecnico della moderna
scienza viticola ed enologica. In questo contesto imprenditoriale, formativo e di
ricerca, si è avviata la valorizzazione viticolo-enologica e commerciale di uno
dei più apprezzati vini spumanti italiani. Dal canto loro, i viticoltori dell’area
di Conegliano Valdobbiadene hanno saputo ottenere la migliore qualità della
materia prima dei vigneti di collina, dove la coltivazione è spesso difficile a causa
delle pendenze e le operazioni sono eseguite a mano. In cantina, poi, è stata
introdotta prima, perfezionata poi, la spumantizzazione del Glera e degli altri
vitigni locali utilizzati nella produzione del Conegliano Valdobbiadene, che ha
permesso di nobilitare le potenzialità sensoriali e aromatiche del vino. In questo
contesto, la creazione dello spumante non sarebbe divenuta una realtà senza
l’intuizione e il genio del Carpené (1838-1902). Egli insegnò come valorizzare il
vino di Conegliano Valdobbiadene credendo nella possibilità di produrlo come
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il DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
3.Cfr. Sito Web: http://www.unipd.it. Laurea Honoris causa ad Antonio Carpenè in Viticoltura, Enologia e Mercati vitivinicoli (Università di Padova).
4. Cfr. Sito Web: http://www.distrettidelveneto.it.
5. Cfr.Sito Web: http://ec.europa.eu/agriculture/markets/wine/e-bacchus.
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spumante attraverso la rifermentazione in grandi recipienti. Tale tecnologia
venne successivamente perfezionata dal nipote Antonio, che introdusse per
primo il metodo di rifermentazione in autoclave (metodo italiano o Martinotti)
nella spumantizzazione dei vini aromatici (Prosecco e Moscato d’Asti)3. Questa
tecnica si è affinata nel tempo portando all’implementazione del metodo che
i produttori locali chiamano Conegliano Valdobbiadene. Contestualmente, il
Prosecco prodotto a Conegliano Valdobbiadene iniziò progressivamente ad
affermarsi sui mercati. Un ulteriore determinante contributo per lo sviluppo
e la promozione del prodotto giunse nel 1962 dall’istituzione del Consorzio
di Tutela e dalla creazione delle marche. Per queste motivazioni, il Conegliano
Valdobbiadene Prosecco Superiore gode oggi di una fama che lo annovera
tra i più apprezzati vini spumanti made in Italy conosciuti nel mondo. Le
performance commerciali hanno determinato il rafforzamento del network
distrettuale delle imprese del Conegliano Valdobbiadene DOCG, oltre che
delle aziende vitivinicole, anche di quelle della filiera della produzione viticolo-
enologica. A monte queste sono rappresentate da quelle fornitrici di mezzi
tecnici, dell’impiantistica, delle attrezzature enologiche, dei materiali enologici,
etc., a quelle dei servizi e dei laboratori di analisi. A valle esse sono i centri
di assistenza fiscale, doganale, etc., e le imprese rivolte alla fornitura di servizi
bancari e finanziari. Da ultimo vi sono quelle dedicate alla promozione e
comunicazione del vino. Grazie a questa realtà, Conegliano Valdobbiadene nel
2003 è divenuto il primo Distretto4 spumantistico d’Italia: esso è caratterizzato
dalla cooperazione tra le aziende e le istituzioni pubbliche, nonché dalla
relazione tra i clienti e i fornitori presenti nel distretto. Ha usufruito del
valore aggiunto derivante dalla formazione del capitale umano e dalla ricerca,
fornendo un bacino di reperimento di figure professionali con indirizzo
enotecnico/enologico che sono riuscite a valorizzare le qualità del territorio.
In questo ambito, il Consorzio di Tutela, istituito dal 1962, si è occupato dello
sviluppo e della promozione del Conegliano Valdobbiadene DOCG. Grazie
al suo lavoro, nel 1969 il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene ha ottenuto
la DOC e nel 2009, a quarant’anni dalla sua istituzione, la Denominazione
Conegliano Valdobbiadene è stata riconosciuta come Denominazione di
Origine Controllata e Garantita, posizionandosi tra le denominazioni italiane
al vertice della classificazione dei vini di qualità5.
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2. il COnsORziO Di TuTelA
Istituito nel 1962 grazie a 11 produttori, il Consorzio di Tutela è il principale
fautore di tutte le attività finalizzate alla tutela del Conegliano Valdobbiadene
Prosecco Superiore DOCG ed alla sua promozione e commercializzazione in
tutto il mondo. Si pone quindi innanzitutto l’obiettivo di tutelare tale prodotto
e di fornire assistenza tecnica agli associati in vigneto e in cantina, finalizzata
ad un miglioramento qualitativo costante; intende inoltre promuovere
la conoscenza del Conegliano Valdobbiadene DOCG in tutto il mondo
tramite l’organizzazione di manifestazioni ed eventi (es. Vino in Villa, etc.),
l’attività di formazione e le relazioni con la stampa. Oggi il Consorzio di
Tutela riunisce 1.707 iscritti, di cui 168 imbottigliatori. Tra questi 121 aziende
dispongono di un impianto di imbottigliamento e producono il 93,1% del
vino imbottigliato dell’intera Denominazione. Nel 2011, la produzione del
Conegliano Valdobbiadene DOCG ammontava a 68,69 milioni di bottiglie,
per un valore complessivo al consumo di 420 milioni di euro, cresciuto del
5% rispetto al 2010 (Tab. 1). La superficie vitata iscritta all’albo DOCG
nel 2011 si estendeva su 5.647 ettari; tra questi, 107 rappresentano la quota
investita a Superiore di Cartizze. Complessivamente, gli addetti al settore
vitienologico distrettuale erano pari ad oltre 5.000 unità. La produzione di
Spumante (Spumante DOCG, Superiore di Cartizze DOCG, Rive DOCG)
cresce significativamente raggiungendo i 61,20 milioni di bottiglie nel 2011
(91,2% del totale a Denominazione). Con riferimento ai Cru, il Superiore di
Cartizze DOCG si attestava a 1,45 milioni di bottiglie prodotte, mentre il Rive
DOCG ha raggiunto una quota di mercato pari a 1,13 milioni di bottiglie.
Le produzioni di frizzante e di tranquillo all’opposto diminuiscono. L’export
nel 2011 raggiunge una quota di mercato pari al 40,8% delle vendite totali;
tale crescita è provocata principalmente dall’aumento relativo allo Spumante
Superiore DOCG, che si contraddistingue per una propensione all’export che
sale al 41,9%. Oggi, il Conegliano Valdobbiadene DOCG si vende in oltre 80
Paesi di tutto il mondo.
Tab.1- Area della DOCg Conegliano Valdobbiadene: situazione generale e caratteristiche
dell’annata 20116.
DOCg COnegliAnO VAlDObbiADene 2011situazione generale: nascita della denominazione di origine 1969 riconoscimento della docg 2009 comuni compresi nella docg 15 superficie dei vigneti che hanno prodotto uve docg nel 2011 5.647 Ha superficie del “superiore di cartizze” 107 Ha
Addetti del settore nell’area docg: - n. Viticoltori 3.068 - n. Vinificatori 437 - n. enologi 250 - n. Addetti settore enologico 1.500 - case spumantistiche 168 Caratteristiche dell’annata: bottiglie totali prodotte 68.686.000 bottiglie di spumante prodotte 62.648.000 bottiglie di spumante “superiore di cartizze” 1.445.000 bottiglie di spumante rive docg 1.126.109 bottiglie totali della tipologia spumante “superiore” 61.203.000 percentuale dello spumante sul totale delle bottiglie prodotte 91.2% bottiglie di frizzante prodotte 5.811.000 bottiglie di tranquillo prodotte 227.000 bottiglie totali esportate 40.8% spumante ‘superiore’ esportato sul totale delle bottiglie vendute7 41.9% Frizzante esportato sul totale delle bottiglie vendute8 38.1% superiore di cartizze esportato sul totale delle bottiglie vendute9 3.3% rive docg esportato sul totale delle bottiglie vendute 14.5% Valore del prodotto al consumo10 euro 420.000.000
6. Fonte: Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene, 2012.
7 - 8 - 9. Su elaborazioni dati della Ricerca di mercato C.I.R.V.E.- Conegliano, Anno 2011.
10. Dati ricavati da indagini di mercato.
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11. Cfr. Volpe M. (2009). Strategie di mercato e relazioni tra imprese: il caso del Distretto di Conegliano Valdobbiadene. In: AA.VV.. Rapporto 2009 - DOCG: La forza del Distretto per gestire il futuro. p. 29-101. Pieve di Soligo (Treviso): Conegliano Valdobbiadene DOCG.Cfr. Galletto F., Bianchin B. (2009). Le aziende vitivinicole del distretto del Prosecco DOC di Conegliano Valdobbiadene: un’analisi campionaria delle innovazioni, dei rapporti distrettuali e del posizionamento strategico, Economia & Diritto agroalimentare, vol.1, pag. 77-97.
3. GLI ATTORI
Il Distretto del Conegliano Valdobbiadene, primo distretto spumantistico
d’Italia dal 2003, è formato da una rete di attori, dalle aziende stesse alle altre
realtà impegnate nella filiera produttiva del vino, dai fornitori alle istituzioni,
che intessono una serie di rapporti di collaborazione. L’indotto è formato
innanzitutto dalle aziende vinicole e spumantistiche della zona e dai fornitori;
questi procurano macchine agricole, impianti enologici, prodotti coadiuvanti
per l’enologia, ma anche bottiglie di vetro, tappi, etichette, capsule, gabbiette,
cartoni, imballaggi, etc. Vi sono inoltre una fitta rete di rappresentanze e
consulenze di tipo commerciale, fiscale, amministrativo, di controllo, di
gestione, e di rapporti con le imprese rivolte alla fornitura di servizi bancari e
finanziari11. Sono coinvolte attivamente anche numerose associazioni, istituzioni
ed enti, da tempo radicati nel territorio, che costituiscono un supporto di
conoscenze e di assistenza tecnica a tutte le imprese. La Scuola Enologica di
Conegliano e l’Università di Padova sviluppano un bacino di reperimento di
figure professionali con indirizzo enotecnico-enologico: la Scuola Enologica
di Conegliano, istituita nel 1876, rappresenta l’istituto di formazione ideale
per gli enotecnici di cui il distretto necessita al fine di raggiungere livelli
competitivi sempre più elevati. Il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie
Viticole ed Enologiche, sempre a Conegliano, completa poi la formazione
nell’ambito viticolo, enologico ed economico di molti dei futuri operatori del
Distretto ed è supportato dai vicini laboratori che afferiscono all’Università di
Padova. Il Centro per la Ricerca in Viticoltura offre inoltre un supporto nella
ricerca in ambito viticolo ed enologico per tutte le aziende della zona; è stato
ristrutturato nel 2007 dall’unione tra l’Istituto Sperimentale per la Viticoltura
ed il dipartimento trasformazione e valorizzazione dei prodotti agro-industriali
del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (C.R.A.). Tra
gli Enti che offrono assistenza tecnica nella fase di coltivazione e di vinificazione
si possono annoverare il C.E.C.A.T., il CO.DI.TV. e l’Eliconsorzio del Prosecco.
Il Centro per l’Educazione Cooperazione Assistenza Tecnica si occupa della
formazione e dell’aggiornamento degli operatori agricoli, oltre all’assistenza
tecnica di vario tipo alle aziende agricole del trevigiano. Allo scopo di difendere
e proteggere la viticoltura, la frutticoltura, l’orticoltura e le altre attività agricole
dalle avversità meteoriche dell’intera Marca Trevigiana, nel 1972 è sorto il
Consorzio Provinciale per la difesa delle Attività Agricole dalle Avversità. Le
attività di natura promozionale e di tutela del prodotto sono invece sostenute
dal Consorzio di Tutela, da Altamarca, dalla Confraternita del Prosecco, dalla
Primavera del Prosecco e dalle Pro Loco. Il Consorzio di Tutela si propone, tra
gli altri, l’obiettivo di supportare le realtà del Distretto con consulenze di tipo
tecnico e di marketing. È il principale promotore di tutte le attività finalizzate
alla tutela del prodotto in primis, fornendo assistenza tecnica ai produttori in
vigneto e in cantina finalizzata ad un costante miglioramento qualitativo, ed
alla sua promozione in tutto il mondo, attraverso l’organizzazione di attività di
formazione, manifestazioni e relazioni con la stampa. Altamarca propone e sostiene
le azioni di valorizzazione necessarie per garantire uno sviluppo economico
delle produzioni tipiche e del turismo nel territorio dell’alta collina trevigiana.
2928
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
28
il DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
29
La Confraternita del Prosecco dal 1946 opera per la valorizzazione e la
promozione della cultura enologica del territorio e delle sue produzioni, per
la difesa e la valorizzazione della vitienologia della zona, investendo in corsi
di degustazione e di aggiornamento per i confratelli, i quali si impegnano
a mantenere le tradizioni, a promuovere la conoscenza del Conegliano
Valdobbiadene DOCG, ad appoggiare le iniziative finalizzate all’elevazione
culturale ed al perfezionamento tecnico degli aderenti. La Primavera del
Prosecco consiste in una rinomata manifestazione enoturistica che coinvolge
16 Mostre del vino nelle località vocate alla produzione della DOCG: gli eventi
enologici e gastronomici sono accompagnati da eventi sportivi e culturali, tra
cui la Prosecchissima e le tre Internazionali del Prosecco per gli amanti del
pedale, le passeggiate tra i vigneti Canevando e Rive Vive, il concorso scultoreo
VignArte. Il substrato turistico e culturale del Distretto è inoltre consolidato
dal crescente sviluppo del cosiddetto turismo rurale, sostenuto dalle numerose
realtà agrituristiche e ricettive, spesso collegate all’attività vitivinicola del
Conegliano Valdobbiadene DOCG. La Strada del Prosecco e Vini dei Colli
Conegliano Valdobbiadene rappresenta il più antico percorso enoico italiano
(1966)12. Gli odierni obiettivi dell’Associazione sono orientati a favorire un
turismo di qualità oltre che ecosostenibile, le aziende associate alla Strada
del Prosecco infatti sono qualificate e rispettano degli standard minimi di
qualità previsti da apposito disciplinare. I soci attuali sono circa 150 suddivisi
tra alberghi, agriturismi, B&B, cantine, ristoranti /trattorie, osterie /enoteche,
attività commerciali, agenzie di viaggi e ‘soci istituzionali’. La parte del leone
la fanno le cantine che sono una settantina.
3.1 - RUOLI DELL’INNOVAZIONE
All’interno del Distretto del Conegliano Valdobbiadene DOCG, l’innovazione
interessa diversi livelli e rappresenta il motore per la crescita della sua
economia. Fondamentale è la condivisione delle conoscenze, soprattutto per
affrontare la sfida della globalizzazione: si è cercato di realizzare una stretta
integrazione tra le imprese ed i soggetti generatori di conoscenze, quali
l’Università, il Centro di formazione secondaria e professionale di primo
livello, i Centri di assistenza tecnica presenti sul territorio, al fine di dare vita
ad un sistema locale dell’innovazione. Una funzione rilevante è sostenuta dalla
Pubblica Amministrazione che, oltre a stanziare risorse, nell’ambito di limitate
disponibilità, stimola la partecipazione dei diversi soggetti, promuovendo le
azioni di partenariato.
3.2 - LA MECCANIZZAZIONE IN VIGNETO
In questi ultimi anni il livello di meccanizzazione in vigneto si è progressivamente
evoluto, anche nelle aree di forte pendenza, favorendo il contenimento dei costi
di produzione, contemperando la ricerca di una raccolta tempestiva e con minor
carico di manodopera e al contempo mantenendo l’obiettivo della qualità. Il
Consorzio di Tutela, i rappresentanti di macchinari agricoli, le organizzazioni
dei produttori e l’operatore pubblico13 detengono un ruolo significativo in
quest’ambito. L’offerta di mezzi tecnici e dei macchinari è gestita da una
rete organizzata di rappresentanti e concessionari, che forniscono un parco
macchine completo: trattori specializzati, irroratrici tradizionali, concimatrici,
13. Consiglio per la Ricerca in Agricoltura, Veneto Agricoltura, Università di Padova, Provincia di Treviso, ecc.
12. L’intuizione della sua creazione venne nel 1938 al Prof. Italo Cosmo, allora direttore dell’I-stituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano, dopo aver visitato la Deutsche Wienstrasse. L’idea venne poi portata avanti da Giuseppe Schiratti che concretizzò il percorso enologico che an-dava da Conegliano a Valdobbiadene. L’inaugurazione della “Strada del Vino Bianco”, come allora venne chiamata, si svolse il 10 settembre 1966.
3130
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
vendemmiatrici semoventi e trainate, ecc. I vantaggi della meccanizzazione
sull’economia d’impresa sono stati rilevati soprattutto dalle aziende più
strutturate dal punto di vista organizzativo, in quanto dispongono di maggiori
risorse per finanziare gli investimenti.
3.3 - IMPIANTISTICA ENOLOGICA
Alcune imprese leader nel settore delle macchine enologiche, nel settore
dell’impiantistica enologica e delle attrezzature di cantina, appartenenti al
Distretto del Conegliano Valdobbiadene DOCG, permettono di coprire
a 360° l’offerta del settore, sia su scala nazionale che internazionale. La
stretta connessione con le imprese vitivinicole del Distretto costituisce
un vantaggio sia per le aziende vitivinicole, che possono avvantaggiarsi
per prime dell’innovazione, sia per i produttori di macchine enologiche,
sollecitati continuamente al miglioramento. In risposta alle esigenze mutevoli
delle aziende vitivinicole, le imprese costruttrici di macchinari enologici si
sono dotate di un elevato standard enologico ed hanno adottato soluzioni
tecnologicamente avanzate: dalle attrezzature e macchinari per la ricezione
delle uve (es. nastri trasportatori, ecc.), alle presse pneumatiche informatizzate
e automatizzate in linea, alla filtrazione tangenziale, agli impianti frigorigeni
per il controllo dell’ambiente di vinificazione fino ai macchinari relativi alla
logistica di confezionamento e di commercializzazione.
il DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
3.4 - RUOLI DELL’ASSISTENZA TECNICA E DEI SERVIZI D’IMPRESA
La filiera di produzione del Conegliano Valdobbiadene DOCG è caratterizzata
dalla presenza di figure professionali aventi il compito di consigliare
l’imprenditore vitivinicolo nelle scelte aziendali dell’organizzazione
dell’impresa, dalla sua gestione ed operatività in vigneto ed in cantina, agli aspetti
fiscali ed amministrativi, fino al controllo di gestione. Le aziende di maggiori
dimensioni sono spesso dotate di figure interne, rilasciando alla consulenza
esterna solamente gli aspetti fiscali. Nel contesto dei servizi rientrano le attività
più diverse di supporto alla vitivinicoltura del Distretto, dagli studi grafici ai
laboratori di analisi. Questi ultimi si presentano frammentati tra operatori con
diversi livelli di specializzazione: dai laboratori di analisi generiche, chimiche
e biologiche (circa dieci in provincia), a quelli specialistici in enologia, fino a
quelli dei professionisti con le attrezzature per le analisi di base avanzate. Gli
studi grafici sono sempre più rilevanti per la progettazione del packaging, in
particolar modo per lo spumante, portatore dello status di bene voluttuario.
3332
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
4.1 - GESTIONALI ED ORGANIZZATIVE
L’analisi relativa al profilo delle strutture gestionali delle imprese distrettuali
conferma quanto emerso dalle indagini precedenti, che constatavano la
presenza prevalente delle ditte individuali (Fig. 2). Queste costituiscono il 37%
delle imprese imbottigliatrici e mostrano un lieve aumento rispetto al 2010.
Affianco ad esse si collocano poi le società di persone (24.9% dei casi, quota
che continua a descrescere). Il 9,2% del campione è costituito dalle società
cooperative, mentre le società di capitali rappresentano una quota pari a quasi
¼ delle imprese. Tra queste, le Srl registrano una crescita, in controtendenza
rispetto ai dati dell’anno precedente. Minore è la diffusione delle altre forme
giuridico-gestionali, ovvero le società in nome collettivo e in accomandita
semplice, entrambe in diminuzione.
il DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
Fig. 2 - Distretto Conegliano Valdobbiadene: aziende imbottigliatrici per forma giuridica (tutto il campione), Anno 2011.
VARiAziOne % 2011 su 2010 RAPPORTO Di quOTA
Ditta Individuale +0.2%
Società Agr. / Semplice -1.0%
SRL +0.6%
SAC +0.2%
SPA -0.3%
SNC -0.1%
SAS -0.7%
Considerando la ripartizione delle imprese per classi di fatturato, si conferma
l’elevata presenza di aziende appartenenti alla classe inferiore ai 250 mila euro,
con una quota corrispondente al 31.2% (Fig. 3). Tuttavia, in controtendenza
rispetto agli anni precedenti, il peso di tale categoria sul totale diminuisce del
7,4%; una variazione positiva è attribuibile invece alla fascia tra i 250 e i 500 mila
4. LE STRUTTURE
Nei paragrafi sottostanti sono riportati i risultati relativi all’indagine realizzata
nel 2011 su un panel di imprese appartenenti al Distretto del Conegliano
Valdobbiadene DOCG14. I principali elementi riguardanti la situazione
economico-produttiva permettono di cogliere analiticamente gli aspetti relativi
alle strutture gestionali ed organizzative e a quelle vitivinicole.
14. Con riferimento al metodo adottato nella ricerca si rinvia alla relativa appendice tecnica (8.1) riportata in calce allo studio.
3534
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 3 - Distretto Conegliano Valdobbiadene: distribuzione aziendale per classi di fatturato (tutto il campione), Anno 2011.
euro (15.6%), contrariamente a quanto avvenuto nel 2010. Un trend negativo
viene registrato anche dalle imprese nelle fasce tra i 500 mila e 2 milioni di
euro, che rappresentano circa il 23% del totale, ascrivibili principalmente a
realtà di medie dimensioni. Minore è la quota relativa alle aziende tra i 2 e il 10
milioni di euro ma in crescita. Le aziende più grandi, oltre i 10 milioni di euro,
rappresentano il 12,1% del totale e nel complesso diminuiscono rispetto al 2010.
VARiAziOne % 2011 su 2010 RAPPORTO Di quOTA
Fino a 250.000 € -7.4%Tra 250.000 € e 500.000 € +6.4%Tra 500.000 € e 1 Milione € -0.1%Tra 1 Milione € e 2 Milioni € -0.2%Tra 2 Milioni € e 5 Milioni € +1.9%Tra 5 Milioni € e 10 Milioni € +0.7%Tra 10 Milioni € e 25 Milioni € -1,5%
Oltre i 25 Milioni € +0.2%
il DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
Con riferimento ai livelli occupazionali in cantina, contrariamente a
quanto registrato nel 2010, si denota una crescita complessiva delle fasce
fino a 5 addetti per azienda (+2,8%), a cui si accompagna una diminuzione
generale (-6,2%) delle classi relative a più di 6 addetti in cantina (Fig. 4).
L’analisi dei livelli occupazionali in cantina per classi di fatturato conferma
sostanzialmente i livelli raggiunti nel 2010, con lieve riduzione del numero degli
addetti in alcune classi di fatturato (Fig. 5). Le aziende con un fatturato fino a
500.000 euro presentano un tasso di attività positivo rispetto al 2010, tuttavia il
numero degli addetti decresce nelle fasce di fatturato successive, ad eccezione
della fascia tra 2 e 5 milioni di euro, in leggero aumento. Tale situazione si può
osservare in particolare con riferimento alle imprese con fatturato tra i 500.000
Fig. 4 - Distretto Conegliano Valdobbiadene: addetti aziendali dipendenti, collaboratori e familiari a tempo pieno in cantina per classi di impiego (tutto il campione), Anni 2010/2011.
3736
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 5 - Distretto Conegliano Valdobbiadene: addetti aziendali dipendenti, collaboratori e familiari a tempo pieno per classe di fatturato (tutto il campione), Anno 2011.
e i 2 milioni di euro, dove prevale la classe tra 3 e 5 addetti per azienda, ed alle
classi oltre i 25 milioni di euro, in cui se ne prevedono mediamente dai 20 ai 49.
Considerando i risultati relativi ai quadri tecnici distrettuali, si rileva un trend
coerente con quello registrato negli anni precedenti, confermando l’elevato
livello di specializzazione tecnica raggiunta dal Distretto di Conegliano
Valdobbiadene nella produzione di vini spumanti (Fig. 6). Per quanto
attiene il numero di enologi presenti in azienda, infatti, in più dei 2/3 dei
casi vi è un enologo che conduce la vinificazione mentre il 17,3% se ne
avvale di due nelle decisioni in cantina, l’8,1% dichiara nel proprio project
staff 3 enologi ed un’incidenza minore è relativa alle imprese con 4 e più.
il DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
Fig. 6 - Distretto Conegliano Valdobbiadene: enologi per azienda (tutto il campione), Anno 2011.
VARiAziOne % 2011 su 2010 RAPPORTO Di quOTA
Un enologo +0,8%Due enologi +1,4%Tre enologi -2,3%Quattro e più enologi -0,5%Nessun enologo +0,6%
Dall’analisi relativa ai dati sull’orientamento manageriale si evince che le
imprese distrettuali nel 34,6% dei casi si caratterizzano per la presenza di
un direttore commerciale e per il 37% di un responsabile export (Tab. 2).
Tali valori denotano come le imprese si avvalgano di figure specializzate
nel marketing e nello sviluppo dei mercati. Con riferimento all’ufficio
marketing con l’estero, le piccole aziende presentano una media di 1,08
addetti e tale valore aumenta proporzionalmente con l’accrescersi della
classe dimensionale d’impresa, giungendo ad una media di 2,94 addetti in
3938
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Viticoltori: Vitivinicoltori 1.427 507.065 67,2%
conferitori cantine sociali 1.641 247.205 32,8%
Totale 3.068 754.270 100,0%
Vinificatori: Vitivinicoltori 395 259.035 49,1%
cantine sociali 4 173.044 32,8%
imbottigliatori specializzati 38 95.909 18,1%
Totale 437 527.988 100,0%
Fig. 7 - Conegliano Valdobbiadene DOCG: addetti ufficio marketing con l’estero per classe dimensionale (aziende con ufficio export), Anni 2010-2011.
Tab. 2 - Distretto Conegliano Valdobbiadene: direttore commerciale e responsabile export (tutto il campione), Anno 2011.
quelle molto grandi (Fig. 7). Cresce il numero di addetti rispetto al 2010,
ad eccezione di quelli impiegati nelle grandi aziende, che diminuiscono
lievemente; si consolida quindi l’investimento in capitale umano dedicato alle
attività di esportazione, dato coerente con la crescita del valore dell’export.
PResenzA AssenzA VAR. % TOTAle 2011 su 2010
direttore commerciale 34,6% 63,6% -3,7 100,0%
responsabile export 37,0% 63,0% -3,1 100,0%
il DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
4.2 - VITIVINICOLE
Dall’analisi delle strutture vitivinicole si conferma sia la positiva evoluzione
dell’offerta della Denominazione che del mercato delle principali categorie di at-
tori (Tab. 3 e 4). Nel 2011, la superficie rivendicata a DOCG si estendeva su
5.647 ettari, segnalando una crescita pari al 7,1% in raffronto al 2010. Questo
cambiamento si associa all’aumento del numero di aziende viticole, che hanno
raggiunto le 3.068 unità, corrispondente a un +5% su base annuale. La produzione
totale di uva atta a dare il Conegliano Valdobbiadene DOCG ha raggiunto, al 2011,
un quantitativo di oltre 750.000 quintali. Dalla materia prima sono stati ottenuti
528.000 ettolitri di vino base, prevalentemente vinificato (49,1% della produzione)
dai vitivinicoltori del Conegliano Valdobbiadene. Seguono per rilevanza i volumi
di mercato lavorati dalle cooperative e dagli imbottigliatori specializzati. Da questi
esiti è possibile ricavare un’indicazione del potere di mercato delle principali cat-
egorie di attori della Denominazione.
Tab. 3 - Conegliano Valdobbiadene: struttura della produzione vitivinicola15, Anno 2011.
numero Produzione uva (q.li) Percentuale su produzione uva
numero Produzione vino Percentuale su (in hl) produzione vino
15. Fonti: Valoritalia, Anno 2012; Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene, Anno 2012.
4140
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Tab. 4 - Distretto Conegliano Valdobbiadene: vasi vinari (tutto il campione), Anno 2011.
L’esame relativo alle strutture enologiche rileva un aumento del 2,3% della
dotazione in autoclavi, che sale ad una media di 2.677 ettolitri (Tab. 4); tale
crescita è tuttavia accompagnata da una lieve diminuzione dei volumi dei vasi
vinari di cantina. Il rapporto tra i volumi medi dei vasi vinari di cantina e quelli in
autoclavi passa da 8:1 nel 2010 a 7:1 nel 2011, a conferma del crescente impiego
dei recipienti utilizzati nella rifermentazione e stoccaggio dello spumante.
Dall’esame dei risultati delle quote di mercato delle principali categorie di
attori, si conferma il ruolo esercitato dagli imbottigliatori specializzati e delle
cantine cooperative: le prime commercializzano quasi i 2/3 dei volumi, le
seconde denotano una quota di mercato di quasi 1/5 delle vendite, denotando
un aumento di 2 punti percentuali del rispettivo rapporto di quota (Tab. 5).
n° aziende Totale Media Mediana
capacità dello stabilimento (volume Hl) 173 3,365,167 19,452 2,723
capacità in autoclavi (volume Hl) 173 463,201 2,677 210
il DisTReTTO Del COnegliAnO VAlDObbiADene
Tab. 5 - Conegliano Valdobbiadene: struttura produttiva degli imbottigliatori16, Anno 2011.
Vitivinicoltori 83 12.485.321 18,2%
cantine sociali 5 13.597.693 19,8%
imbottigliatori specializzati 80 42.602.440 62%
Totale 168 68.685.454 100,0%
numero Produzione in bottiglia(0,75 litri)
Percentuale suproduzione in
bottiglia
Tab. 6 - Conegliano Valdobbiadene DOCG: ripartizione della produzione a DOCG per tipologia (tutto il campione), Anno 2011.
16. Fonti: Valoritalia, Anno 2012; Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene, Anno 2012.
La produzione commercializzata relativa alle 149 case spumantistiche esaminate
ammonta in media a 337.110 bottiglie per azienda, mentre quella attinente le
56 aziende che vendono frizzante corrisponde in media a 87.484 bottiglie
per azienda (Tab. 6). Complessivamente, il volume di bottiglie DOCG
commercializzate registra quindi un trend positivo.
n° % n° % Media
spumante 149 98.7 50,229,330 91.1 337,110
Frizzante 56 37.1 4,899,101 8.9 87,484
Totale 151 100.0 55,128,431 100.0 365,089
AzienDe bOTTiglie (da 0,75 litri)
4342
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
il mercato del Conegliano Valdobbiadene DOCg
Vasco Boatto, Luigino Barisan*
1. inTRODuziOne
Con la raccolta dei dati del 2011, la ricerca sull’andamento del mercato del
Conegliano Valdobbiadene DOCG è giunta a coprire un orizzonte temporale di
nove anni. Nell’ultima annata, le rilevazioni dell’indagine hanno riguardato
187 aziende distrettuali: di queste, 150, corrispondenti al 90,3% del totale, sono
rappresentate da case spumantistiche appartenenti al Conegliano Valdobbiadene
DOCG (Fig. 1).
* Vasco Boatto, Direttore del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia di Conegliano (C.I.R.V.E.) e coordinatore del Progetto di Ricerca, Università di Padova. Luigino Barisan, Assegnista di Ricerca, C.I.R.V.E., Conegliano.
Fig. 1 - delimitazione geografica della docg ‘conegliano Valdobbiadene’ con le ‘43 rive’.
4544
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
44
il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
1. Cfr. Gramatica, G. (2011). Conegliano Valdobbiadene: come crescere in un contesto economico difficile. SymphonyIri Group. Pieve di Soligo (Treviso): Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene. Pagg.137-150.
Cfr. Anselmi P. (2010). Gli Italiani e lo spumante di qualità. I criteri di scelta, il ruolo del territorio, le opportunità di un Prosecco “Superiore”. In: Conegliano Valdobbiadene: il Prosecco Superiore per naturale inclinazione. Pieve di Soligo (Treviso): Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene.
Cfr. Finzi, E. (2007). Cinque mega-trends della Denominazione. Pieve di Soligo (Treviso): Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene.
Al riguardo, il dato di commercializzazione, registrato dalle imprese del Conegliano
Valdobbiadene DOCG, si riferisce a una produzione pari a 56,3 milioni di bottiglie,
corrispondenti all’82,2% del totale. In questo modo è stato possibile ottenere le
dinamiche dei cambiamenti intervenuti nella Denominazione, con particolare
riferimento all’analisi dei risultati della versione Prosecco Superiore DOCG, cui è
ascrivibile un’offerta pari all’87,5% della produzione in bottiglia.Con l’indagine di
mercato effettuata per il 2011, è stato possibile ricavare gli andamenti di mercato dei
prodotti DOCG, sia con riferimento alle variazioni tendenziali di breve periodo
(2011 su 2010), sia per quanto attiene le dinamiche di lungo periodo (2011 su 2003).
In questo quadro, la presentazione dei risultati si sussegue delineando, da un lato
gli andamenti delle vendite in bottiglia, dall’altro i cambiamenti delle quote di
mercato. Il quadro dei mercati analizzati prende in considerazione nell’ordine:
• laripartizionedellevenditeperprodotto;
• ilmercatoinItalia;
• ilmercatoinItaliaperareeNielsen;
• ilmercatoinItaliapercanalidistributivi;
• ilposizionamentodiprezzoinItalia;
• ilmercatodelledestinazioniestere;
• ilmercatoinEuropa;
• ilmercatoneiPaesiextraeuropei;
• ilposizionamentodiprezzosuiprincipalimercatiesteri;
• ilquadrocompetitivodellaDOCGnel2011suimercatiinternazionali.
Con riferimento al metodo adottato nella ricerca si rinvia alla relativa appendice
tecnica (8.1) riportata in calce allo studio.
2. VARiAziOni TenDenziAli Di bReVe PeRiODO (2011 su 2010)
2.1 - conegliAno VAldobbiAdene docg: ripArtiZione delle
Vendite del prodotto
Relativamente all’analisi della composizione del portafoglio prodotti, si registra
la predominanza delle versioni a spumante, con una quota di mercato pari al
91,2%, segnalando un aumento pari all’1,2% su base annua (Fig. 2). Tale aumento
è completamente ascrivibile al crescente apprezzamento, presso il consumatore, del
ruolo del Prosecco Superiore DOCG1.
Fig. 2 - conegliano
Valdobbiadene docg:
ripartizione delle bottiglie
prodotte (0,75 litri) per
versioni a docg, Anno 2011.
VARiAziOne % 2011 su 2010 quOTA Di MeRCATO
Spumante Superiore +1,2%Superiore di Cartizze 0,0%Frizzante -1,1%Tranquillo -0,1%
Fonte: elaborazione C.I.R.V.E. - Conegliano, su dati Valoritalia e Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG, 2012.
4746
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
2.2 - il mercAto del prosecco superiore docg
2.2.1 - in italia e all’estero
Dall’analisi dei risultati dello Spumante Superiore DOCG, si registra l’ulteriore e
interessante aumento delle vendite verso le destinazioni estere che, raggiungendo
una quota di mercato pari al 42,4% delle esportazioni, segnalano un +3% in
raffronto al 20102 (Fig. 3).
2.2.2 - in italia per aree nielsen
Dall’esame per aree Nielsen3 emerge il significativo aumento delle vendite verso
i mercati del Nord Est, segnalando +3,4% su base annua (Fig. 4). Tale regione
consolida il ruolo di leader sul mercato nazionale, trainando il guadagno delle
2.Cfr. Boatto V., Barisan L. (2011). Dinamiche delle strutture produttive e del mercato del Conegliano Valdobbiadene DOCG. Conegliano Valdobbiadene: il Prosecco Superiore per naturale inclinazione. In rapporto 2011 dare valore alla differenza. Pieve di Soligo (Treviso): Consorzio per la Tutela del Cone-gliano Valdobbiadene DOCG.
3.La ripartizione di market break down proposta dalla Società Nielsen suddivide convenzionalmente l’Italia in 4 aree geografiche: Nord Ovest = Piemonte - Valle d’Aosta - Liguria - Lombardia; Nord Est = Triveneto - Emilia, Romagna; Centro = Toscana - Umbria - Marche - Lazio; Sud = Abruzzo - Molise - Puglia - Campania - Basilicata - Sardegna - Calabria - Sicilia.
4. Sono rappresentati dai punti di vendita a libero servizio (ipermercati, supermercati, superettes). Cfr. Pilati, L. (2004). Marketing agro-alimentare. Trento: UNI Service.
5.Ci si riferisce agli sbocchi di mercato del canale Ho.Re.Ca, acronimo di Hotellerie-Restaurant-Café.
6. Ad esempio: enoteche, vendita attraverso corrieri, consegna a domicilio, ecc.
Fig. 3 - spumante superiore docg: ripartizione delle quote di mercato tra italia ed estero,
Anni 2010/2011.
Fig. 4 - spumante superiore docg: ripartizione delle quote di mercato per aree nielsen
in italia, Anni 2010/2011.
quote assorbite dalle macro regioni settentrionali. Esse si accrescono raggiungendo
il 72,5% delle vendite sul mercato domestico, mentre si contraggono con una
frequenza pari all’1,6% quelle destinate alle regioni centro-meridionali del Paese.
2.2.3 - in italia per canali distributivi
Con riferimento ai canali distributivi, si conferma, da un lato la GDO4 quale mercato
di riferimento con il 37,6% (+0,8% su base annuale), mentre dall’altro l’Ho.Re.Ca5
registrando un’ulteriore flessione, pari al -2,7% in raffronto al 2010, si attesta al
28,8% delle vendite (Fig. 5). Queste dinamiche si accompagnano all’aumento degli
altri canali6 e dei grossisti, che segnalano rispettivamente una crescita pari al 2%
4948
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
e allo 0,6% su base annua. Dai risultati si conferma, dall’altro la rilevanza dei
canali dell’Ho.Re.Ca e grossisti7, con oltre il 50% delle vendite nazionali, a
riprova del ruolo esercitato dal ‘consumo fuori casa’ nella valorizzazione dei
prodotti della Denominazione.
7. Essi sono in parte fornitori dei primi.
Fig. 5 - spumante superiore docg: ripartizione delle quote di mercato per canale in italia,
Anni 2010/2011.
3. DinAMiCHe Di lungO PeRiODO (2011 su 2003)
Dall’esame dei cambiamenti intervenuti nel periodo 2003-2011 sono state
ricavate le tendenze di fondo del mercato delle imprese della Denominazione.
Con riferimento alla produzione complessiva di vino commercializzata del
Conegliano Valdobbiadene DOCG, che, tenuto conto del Superiore di Cartizze
e del Rive DOCG, origina il 91,2% del totale, si evidenzia una quota del prodotto
nella versione Prosecco Superiore DOCG pari all’87,5% dei volumi. Alla luce
di questo risultato, sembra opportuno focalizzare l’analisi verso questa tipologia.
Per la consultazione dei risultati, disaggregati per classe dimensionale, si rimanda
alle informazioni contenute nell’allegata appendice.
3.1 - conegliAno VAldobbiAdene docg
Nel 2011 la produzione di Conegliano Valdobbiadene DOCG è risultata pari a
68,69 milioni di bottiglie, con una crescita del 74% rispetto al volume del 2003
(Fig. 6). La crescita è stata accompagnata dal correlato aumento della versione
Prosecco Superiore DOCG rispetto alle altre qualificazioni, con un incremento
medio annuo pari all’11,7%.
il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
5150
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fonte: elaborazione C.I.R.V.E. - Conegliano, 2012. Su dati del Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG, Anni 2003-2011.
3.2 - il mercAto dello spumAnte superiore docg
3.2.1 - in italia e all’estero
Osservando l’andamento dei dati relativi alle vendite dello Spumante Superiore
DOCG, si rileva il consolidamento nel tempo delle tendenze espansive delle
vendite, sia sul mercato domestico sia estero (Fig. 7). In particolare, i volumi
complessivi commercializzati sono passati da 31,3 milioni di bottiglie del 2003
a 61,2 milioni di bottiglie del 2011, con un tasso medio annuo di crescita pari
all’11,7%. Questo risultato è stato trainato nella prima parte del periodo dalle
vendite sul mercato nazionale, successivamente è risultato più importante il
volume di spumante destinato ai mercati dei Paesi Terzi.
Il buon andamento del mercato del Prosecco Superiore DOCG trova conferma
nel volume di prodotto esportato nel 2011, di poco inferiore ai 26 milioni di
bottiglie, con una crescita di oltre 1,5 volte il volume presente nel 2003. Inoltre,
va evidenziata, riguardo l’ottima tenuta delle vendite sul mercato domestico per
i nove anni presi in esame, una crescita pari a 13,58 milioni di bottiglie (Fig.
9). Dall’analisi dei risultati sull’evoluzione delle quote di mercato, si registra un
consolidamento della crescita dell’export, con un +12% rispetto al 2003 (Fig. 8).
Fig. 6 - conegliano Valdobbiadene docg: produzione in bottiglia (0,75 litri) e incidenza
della produzione di spumante sul totale, Anni 2003-2011.
Fig. 7 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) - italia-
estero, Anni 2003-2011.
5352
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 8 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato - italia-estero, Anni
2003-2011.
Fig. 9 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) - italia,
Anni 2003-2011.
3.2.2 - in italia e per aree nielsen
Nell’ambito di un processo di aumento delle vendite sul mercato nazionale,
nel periodo considerato i rapporti di quota tra le aree del Paese si sono
sensibilmente modificati, con variazioni anche significative nel corso degli anni
(Fig. 10). In particolare, si denota un aumento in valore assoluto delle vendite
in tutte le aree, con un’accentuazione nel Nord Est e anche nelle altre aree. Le
regioni Nord orientali denotano una crescita delle vendite pari al 6,01 milioni
di bottiglie, con un tasso medio annuo pari al 9,6% nel periodo 2003-2011
(+7,8% su base annua) (Fig. 10). Dal canto suo, il Nord Ovest evidenzia una
crescita più contenuta nel lungo periodo, con un tasso medio annuo pari al 4,3%,
corrispondente mediamente a 353.000 bottiglie all’anno (Fig. 11). Nel periodo
2003-2011, la crescita delle vendite assorbite dalle regioni centrali e meridionali
del Paese si è contraddistinta per un aumento pari rispettivamente a un +64,1%
e a un +63,6% (Figg. 12 e 13). Nel 2011, la regione del Veneto rappresentava il
47,2% delle vendite assorbite dal Nord Est (-13,2% in raffronto al 2003) (Fig. 14).
5554
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 10 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) per
aree nielsen - nord est, Anni 2003-2011.
Fig. 12 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) per
aree nielsen - centro, Anni 2003-2011.
Fig. 13 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) per
aree nielsen - sud, Anni 2003-2011.
Fig. 11 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) per
aree nielsen - nord ovest, Anni 2003-2011.
5756
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 15 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) per
canale - gdo, Anni 2003-2011.
3.2.3 - in italia per canali distributivi
Analogamente a quanto rilevato per altri tipi di vino, anche il Prosecco Superiore
DOCG sul mercato domestico presenta una contrazione delle vendite sul mercato
on-trade a favore delle destinazioni off-trade, che passano da 6,02 a 13,02 milioni
di bottiglie. Tale andamento risponde ai mutati orientamenti del consumatore, che
tendono a ridimensionare il ruolo del segmento Ho.Re.Ca in relazione anche
ai mutati andamenti dell’economia. D’altro canto la razionalizzazione dei canali
di vendita, intervenuti nel sistema distributivo italiano, ha concorso a rafforzare
queste tendenze, grazie soprattutto al ruolo crescente della GDO sul commercio
degli alimentari e delle bevande in particolare. Dall’analisi dello spumante emerge
l’importanza della Grande Distribuzione Organizzata quale canale leader in
Italia con una crescita pari al 116,1% dal 2003 (Fig. 15). Per contro, l’Ho.Re.Ca
contrae le vendite assorbite dal mercato nazionale ad un tasso medio annuo pari
Fig. 14 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) nella
regione del Veneto, Anni 2003-2011.
all’1,4% (Fig. 16). Nel periodo 2005-2011, la commercializzazione effettuata
attraverso il canale dei grossisti si accresce di un volume pari a 3,7 milioni di
bottiglie, segnalando un incremento pari al 66,7% (Fig. 17). Questi cambiamenti
si accompagnano all’aumento della vendita diretta che raggiunge, al 2011, un
mercato pari a 1,34 milioni di bottiglie, corrispondente a una crescita pari al
15% rispetto al 2003 (Fig. 18). Gli altri canali registrano, nello stesso orizzonte
temporale, una crescita delle vendite pari al 107,6% ascrivibile in buona parte
all’aumento dell’ultima annata (+38,5% su base annua) (Fig. 19). Nell’ambito
dell’analisi delle quote di mercato, si confermano da un lato la crescita della GDO,
pari a 10 punti percentuali rispetto al 2003, mentre si contrae il ruolo dell’Ho.
Re.Ca, con una flessione di 25 punti percentuali (Fig. 20). Questi cambiamenti si
accompagnano al rafforzamento delle quote assorbite dai grossisti, che segnalano
un +3,5% rispetto al 2005.
5958
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 16 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) per
canale - Ho.re.ca, Anni 2003-2011.
Fig. 18 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) per
canale - Vendita diretta, Anni 2003-2011.
Fig. 19 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) per
canale - Altri canali, Anni 2003-2011.
Fig. 17 - spumante superiore docg: evoluzione delle vendite in bottiglia (0,75 litri) per
canale - grossisti, Anni 2005-2011.
6160
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
3.2.4 - posizionamento di prezzo in italia
Con riferimento all’analisi delle performance di prezzo delle imprese8, nei
canali di vendita al pubblico e all’ingrosso, si conferma in larga misura il buon
posizionamento raggiunto nel 2010 (Figg. 21 e 22). Anche sul versante dei prezzi,
i risultati possono considerarsi più che positivi vista la difficile congiuntura
economica italiana, ulteriormente aggravatasi nel secondo semestre del 2011.
Le imprese della Denominazione sono infatti riuscite a mantenere inalterati sia
i livelli dei listini applicati nel 2010, sia la ‘forbice’ dei prezzi, in linea con gli
standard qualitativi della DOCG. Questo assetto del portafoglio si accompagna a
una conferma della strategia multi channel pricing9 che si associa al differenziato
8.Cfr. Carlton D.W., Perloff J.M. (2005), Modern Industrial Organization, 4th ed., Pearson Higher Education.9. Cfr. Ancarani, F., Jacob, F., Jallat, F., & Shankar, V. (2004). Price levels and price dispersion within and across multiple e-tailer types: further evidence and extension. Journal of the Academy of Marketing Science, Vol. 32 n. 2 p. 176-187.
Fig. 20 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato per canali distributivi
in italia, Anni 2003-2011.posizionamento del Prosecco Superiore DOCG rispetto ai canali di sbocco.
Con riguardo alle vendite effettuate presso lo spaccio aziendale, si conferma
la focalizzazione10 delle vendite nel segmento dei vini Premium11, con una
frequenza pari al 63,5% dei volumi, che si accompagna a un tendenziale
aumento della fascia Super premium12 (+1,5% su base annua). Per quanto
attiene il canale all’ingrosso si registra un assorbimento ‘bi-polare’ delle vendite
in favore delle fasce di prezzo Premium e Popular premium13, segnalando un
+2,4% su base annua. Dall’esame dei risultati dell’indagine sul livello dei prezzi
in Italia si conferma da un lato un’evoluzione positiva dei risultati economici
della Denominazione e dall’altro un comportamento di mercato delle imprese
coerente con i programmi d’investimento di una Denominazione di Origine
Controllata e Garantita.
10. Cfr. Kotler, P., & Keller, K. L. (2006). Marketing Management. Pearson Education.
11. Cfr. Rabobank International (2003). Wine is business, shifting demand and distribution: major drivers reshaping the wine industry. Utrecht: Food & Agribusiness Research Utrecht. I vini Premium (5-7 euro/bottiglia) si caratterizzano per: brand, riconoscibilità, origine, buona struttura, carattere, tipicità legata all’uvaggio o alla varietà.
12. Cfr. Rabobank International (2003). Wine is business, shifting demand and distribution: major drivers reshaping the wine industry. Utrecht: Food & Agribusiness Research Utrecht. I vini Superpremium (7-14 euro/bottiglia) si caratterizzano per: immagine, complessità sensoriale, una buona accettazione della critica, etc.
13. Cfr. Rabobank International (2003). Wine is business, shifting demand and distribution: major drivers reshaping the wine industry. Utrecht: Food & Agribusiness Research Utrecht. I vini Popular premium (3-5 euro/bottiglia) si caratterizzano per: combinazione di carattere e accessibilità, caratteristiche varietali riconoscibili, origine, brand.
6362
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 21 - spumante superiore docg: posizionamento di prezzo dello spumante, franco
spaccio aziendale, Anni 2010-2011.
Fig. 22 - spumante superiore docg: posizionamento di prezzo dello spumante, franco
azienda (all’ingrosso), Anni 2010-2011.
3.2.5 - le esportazioni
3.2.5.1 - il contesto di riferimento
Dall’analisi delle esportazioni del Prosecco Superiore DOCG si denota la
significativa crescita del mercato europeo, segnalata da un +8,4% delle vendite
su base annua, assorbendo una quota di mercato pari all’83,3% del totale delle
esportazioni (Tab. 1).
Tab. 1 - spumante superiore DOCg: variazioni percentuali (%) delle vendite in bottiglia
(0,75 litri) per continente, Anni 2010/2011.
europa 83.3% +8.4%
America 13.5% -7.8%
Asia ed Africa 2.1% -0.9%
oceania 1.1% +0.3%
RAPPORTO Di
quOTA % 2011
VAR. % 2011
su 2010
COnTinenTi
Sul mercato europeo la Germania si conferma il mercato di riferimento con il
32,3% dei volumi esportati, ma segnala una contrazione della quota di mercato
pari a 2 punti percentuali rispetto al 2010 (Fig. 23). A seguire, il mercato svizzero
si caratterizza per un aumento pari al 2,4%, corrispondente al 17,7% delle
esportazioni. In questo contesto è interessante notare la significativa crescita
del mercato britannico, che segnalando un +8,7% in raffronto al 2010, balza al
13,8% dei volumi esteri. Riguardo gli altri mercati internazionali si registra una
flessione, pari all’8,2%, della quota di mercato detenuta dai Paesi nord americani,
che si attestano al 10,8% dell’export. Questi cambiamenti sono in larga misura
ascrivibili da un lato allo spostamento di quote di vendita dal mercato statunitense
6564
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
14. BRICS è un acronimo utilizzato in economia internazionale per riferirsi congiuntamente a: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa.
15. Al 2011 deteneva una quota di mercato pari al 22,3% degli atri Paesi europei.
Fig. 23 - spumante superiore docg: distribuzione delle esportazioni di spumante in
bottiglia (0,75 litri) per paese, Anno 2011.
Fig. 24 - spumante superiore docg: esportazioni in bottiglia (0,75 litri) - Federazione
russa, Anni 2010/2011.
Fig. 25 - spumante superiore docg: esportazioni in bottiglia (0,75 litri) - cina e india,
Anni 2010/2011.
a quello britannico e dall’altro all’aumento della dimensione delle vendite verso
questo Paese. In questo quadro, si rileva la crescita delle esportazioni destinate
ai paesi dell’America Latina e dell’Oceania rispettivamente pari a un +0,4%
e a un +0,3% su base annua. In questo ambito, la quota di mercato assorbita
dal gruppo dei Paesi BRICs14 è in valore assoluto ancorché percentualmente
significativa con il 3,6% del totale esportato (Figg. 24, 25 e 26). Tra questi, la
Federazione Russa15 si è contraddistinta per una crescita delle vendite pari
all’11,3% rispetto al 2010.
6766
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
16. È interessante notare come siano pari a 132 le case spumantistiche del Prosecco Superiore DOCG, pari all’80% del totale.
17. Cfr. Ayal I., Zif J. (1979). Marketing Expansion Strategies in Multinational Marketing. Journal of Marketing.
18. Cfr. Ohmae K. (1984). Triad Power. New York: The Free Press.
Fig. 26 - spumante superiore docg: esportazioni in bottiglia (0,75 litri) - brasile, Anno 2011.
Fig. 27 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia - mondo (0,75
litri), Anni 2003-2011.
3.2.5.2 - dinamiche di fondo dei mercati internazionali
Nel lungo periodo si denota l’affermazione delle esportazioni di Prosecco
Superiore DOCG, tanto sui mercati europei (+174,6% nel periodo 2003-
2011), quanto sugli altri mercati internazionali (+134,1%) (Figg. 27, 28 e 29).
In questo ambito, il processo di internazionalizzazione delle imprese16,
avvalendosi della creazione di un ufficio export e supportato dai programmi
di comunicazione della Denominazione, è stato alimentato dalla crescita della
domanda di Prosecco Superiore DOCG. Con l’aumento della domanda del
prodotto sia nei Paesi tradizionali consumatori di vino sia in quelli emergenti,
le imprese della DOCG hanno saputo raccogliere le nuove sfide provenienti
dai mercati, incrementando le quote di prodotto esportato.
Nel tempo, infatti, le imprese hanno implementato con successo le strategie di
espansione, e sviluppato le modalità di penetrazione dei mercati17. Oggi, grazie
alla bontà degli sforzi di marketing operativo intrapresi, i vini del Conegliano
Valdobbiadene DOCG si vendono in oltre 80 Paesi e regioni di tutto il mondo.
Dall’altro, è interessante notare come le imprese concentrino una fetta consistente
delle esportazioni, pari all’80% delle vendite, su cinque mercati18 (Germania,
Svizzera, Regno, Unito, Austria e Stati Uniti). Nelle altre aree si distinguono
per rilevanza i mercati austriaco e canadese con il 10,9% delle vendite.
6968
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
3.2.5.3 - il mercato europeo
Sul mercato europeo, relativamente l’analisi del periodo 2003-2011, si evidenzia
una crescita generalizzata e significativa delle vendite, a un tasso medio annuo
pari al 21,8% (Fig. 30). In questo quadro, la Germania mantiene il ruolo di
mercato leader a livello mondiale guadagnando, negli ultimi 9 anni, una quota
di mercato di oltre 5 milioni di bottiglie, pari a un +156,2% dei volumi (Fig.
31). La significativa crescita delle vendite del Prosecco Superiore DOCG nei
Paesi tradizionali consumatori è ulteriormente confermata dalle performance
ottenute in Svizzera e Austria. Infatti, questi mercati registrano rispettivamente
un aumento dei volumi pari al 39,4% e al 455% in raffronto al 2003 (Figg.
32 e 34). Al riguardo, è interessante notare come le potenzialità di espansione
del mercato europeo della Denominazione siano maggiormente apprezzabili
sul mercato britannico da un lato, e dalla crescita delle altre regioni europee,
dall’altro (es. Paesi dell’Est europeo, Paesi baltici, ecc.). Questi mercati hanno
aumentato da 7 a 10 volte i volumi assorbiti dall’export nel 2003 (Figg. 33 e
37). Sul fronte dei mercati Nord europei si registra un aumento delle quote di
mercato, pari mediamente al 30% delle spedizioni effettuate verso Benelux e
Scandinavia nel 2003. Queste dinamiche si caratterizzano tuttavia per una certa
discontinuità di mercato. In questo ambito, si conferma l’esigenza di disporre
di validi modelli interpretativi in grado di rispondere tempestivamente ai
cambiamenti e ai rischi dei mercati internazionali (Figg. 35 e 36).
Fig. 28 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia - in europa
(0,75 litri), Anni 2003-2011.
Fig. 29 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia - mercato
extra europeo (0,75 litri), Anni 2003-2011.
7170
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 30 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
per paese - in europa, Anni 2003-2011.
Fig. 32 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- svizzera, Anni 2003-2011.
Fig. 33 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- regno unito19, Anni 2003-2011.Fig. 31 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- germania, Anni 2003-2011.
19. Nel periodo 2010/11, le variazioni tendenziali intervenute sul mercato del Regno Unito sono in larga misura ascrivibili da un lato allo spostamento di quote di mercato dall’area statunitense a quella britannica e dall’altro all’aumento della dimensione delle vendite verso questo Paese.
7372
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 34 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- Austria, Anni 2003-2011.
Fig. 36 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- scandinavia, Anni 2003-2011.
Fig. 35 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- benelux, Anni 2003-2011.
Fig. 37 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- Altri paesi europei, Anni 2003-2011.
7574
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 38 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
per paese - altri mercati internazionali, Anni 2003-2011.
Fig. 39 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- stati uniti20, Anni 2003-2011.
3.2.5.4 - Il mercato extra europeo
Il mercato del Prosecco Superiore DOCG è stato interessato da un crescente
fenomeno di internazionalizzazione dei consumi, dove i Paesi Terzi, soprattutto
quelli extra comunitari, hanno fornito un contributo significativo allo sviluppo
delle vendite (Figg. 30 e 38). Nel periodo 2003-2011, il mercato Nord americano
ha registrato una significativa crescita dell’export assorbendo una quota di mercato
pari al 47,4% delle spedizioni extra europee (Figg. 39 e 40). In particolare, gli Stati
Uniti hanno aumentato i volumi d’importazione di Prosecco Superiore DOCG
del 180,8% e il Canada ha segnalato una crescita pari al 94,1%. D’altro canto,
sono ascrivibili ai Paesi delle nuove economie avanzate i più elevati potenziali di
crescita delle esportazioni. In particolare, il raggruppamento dei Paesi asiatici ed
africani cresce ad un tasso medio annuo del 74,2% (Fig. 44). Tra questi Cina e
India rappresentano il 38,4% delle vendite assorbite dalla macroregione asiatico -
africana nel 2011. Questi cambiamenti si accompagnano, allo sviluppo dei mercati
dell’Oceania e dell’America Latina, che rivelano rispettivamente un aumento pari
al 193,6% e al 157,6% dei volumi detenuti nel 2003 (Figg. 41 e 42). Tra questi
ultimi, il Brasile registra, al 2011, una quota di mercato maggioritaria con il 55,1%
delle destinazioni latino americane. Per contro, il Giappone denota una flessione
delle vendite ascritta alla contrazione dell’ultima annata (Fig. 43).
20. Nel periodo 2010/11, le variazioni tendenziali intervenute negli Stati Uniti sono in larga misura ascrivibili allo spostamento di quote di mercato dall’area nord americana a quella britannica.
7776
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 40 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- canada, Anni 2003-2011.
Fig. 42 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- oceania, Anni 2003-2011.
Fig. 43- spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri) -
giappone, Anni 2003-2011.Fig. 41 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- America latina, Anni 2003-2011.
7978
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
21. FOB (Free On Board): quotazione dei prezzi delle merci in cui le spese di spedizione e i rischi sono a carico del venditore fino al caricamento della merce sul mezzo di trasporto. A questi l’impresa deve aggiungere i costi di trasporto, le tariffe doganali e i margini per l’importatore, per il grossista e per il venditore. Questi costi aggiuntivi possono far aumentare, a parità di profitto, da 2 a 5 volte il prezzo praticato nel Paese di origine.
Fig. 44 - spumante superiore docg: evoluzione delle esportazioni in bottiglia (0,75 litri)
- Altri asiatici e africani, Anni 2003-2011.
3.2.6 - posizionamento di prezzo sui principali mercati esteri
Dal 2011, l’esame del posizionamento di prezzo ha riguardato anche i
quattro principali mercati di esportazione del Prosecco Superiore DOCG
che rappresentano una quota di mercato pari al 71,1% del valore. A questo
riguardo, i prezzi rilevati si intendono FOB21. Dall’analisi dei risultati, la
politica di prezzo in relazione ai Paesi di destinazione evidenzia una contenuta
variabilità dei valori compresa tra 3,99 euro a bottiglia del Regno Unito e
4,82 euro a bottiglia della Svizzera, ove il prezzo applicato è più elevato
(+20,8% rispetto a quello britannico) (Fig. 45). In rapporto alla media delle
esportazioni italiane di spumante, il Prosecco Superiore DOCG si situa
decisamente a un livello più elevato con valori mediamente pari al 40%, e
molto più elevati verso gli USA dove la forbice dei prezzi è pari a 2,08 euro
a bottiglia in raffronto al Conegliano Valdobbiadene Superiore (Tab. 2).
Fig. 45 - spumante superiore docg: livello dei prezzi medi in alcuni dei principali mercati
di esportazione - Fob, Anno 2011.
8180
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Tab. 2 - spumante superiore DOCg: posizionamento di prezzo a confronto con la
media degli spumanti italiani in alcuni dei principali mercati di esportazione - FOb,
Anno 2011.
MeRCATi
prosecco superiore docg
spumanti italiani (1)
differenziale di prezzo
differenziale di prezzo (in %)
germania
4,39
2,48
1,91
43,5%
Regno unito
3,99
2,52
1,47
36,9%
svizzera
4,82
3,15
1,67
34,6%
usA
4,74
2,66
2,08
43,9%
prezzo medio unitario (€ /bott.)
4. quADRO DellA sTRuTTuRA COMPeTiTiVA DellA DOCg nel 2011
Considerato il crescente peso esercitato dalle esportazioni sull’economia della
Denominazione è stata predisposta un’analisi del posizionamento competitivo
delle imprese nel mercato del Prosecco Superiore DOCG. L’analisi della posizione
competitiva riveste, infatti, un ruolo rilevante nella messa a punto delle strategie
aziendali. In questo ambito, gli indicatori di vantaggio competitivo sono utilizzati
per perseguire obiettivi di leadership di costo e differenziazione di prodotto. Al
riguardo, avvalendosi del modello interpretativo denominato Boston Consulting
Group22, è stato possibile ricavare alcune indicazioni sulle aree commerciali in
cui è relativamente più vantaggioso investire.
4.1 - MERCATI INTERNAZIONALI DEL PROSECCO SUPERIORE DOCG
4.1.1 - Nel breve periodo (2010-2011)
Dall’esame dei risultati a volume, valore e prezzo medio, si confermano le buone
performance del Prosecco Superiore DOCG sui mercati internazionali rispetto
alle tendenze recenti del mercato. Si registra, infatti, una crescita significativa sia
dei volumi (+12,6% su base annua) sia del volume d’affari a valore (+10,2%),
a riprova del crescente apprezzamento del prodotto sui mercati internazionali,
da quelli tradizionali consumatori a quelli in via di espansione fino a quelli
emergenti (Figg. 46, 47 e 48). Tra i primi, il mercato britannico traina la crescita
delle vendite sia in termini di volume che di valore (+200,4% in raffronto al
2010). Tra i secondi, si registra l’espansione delle vendite verso i Paesi dell’Oceania
e dell’America Latina, segnalando rispettivamente un +67,5% e un +48,6% a
(1) Fonte: Global Trade Atlas, Anni 2010/2011.
22. Cfr. Sito Web: http:www.bcg.com. On-line.
8382
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 46 - spumante superiore docg: variazioni tendenziali a volume (%) - mercati internazionali, Anni 2010-2011.
Fig. 47 - spumante superiore docg: variazioni tendenziali del livello dei prezzi medi (%) - mercati internazionali, Anni 2010-2011.
Fig. 48 - spumante superiore docg: variazioni tendenziali a valore (%) - mercati internazionali, Anni 2010-2011.
valore rispetto al 2010. L’attrattività del Prosecco Superiore nei Paesi emergenti è
ulteriormente confermata dall’andamento del livello dei prezzi nell’area asiatico-
oceanica, che segnala in Cina e India un +14,8% in raffronto al 2010 e nei Paesi
dell’Oceania con un +19,8%.
8584
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
4.1.2 - Nel lungo periodo (2003-2011)
Da un esame del quadro competitivo del prodotto è possibile caratterizzare la
condotta delle imprese sui mercati esteri in quattro raggruppamenti (Figg. 49 e 50):
• Paesiconelevatotassodicrescitadelmercatoedelevataquotarelativadel
mercato (Germania, Regno Unito, Austria e Stati Uniti). Questi mercati
denotano una forte attrattività per il Prosecco Superiore DOCG ed una
buona posizione competitiva della Denominazione. Queste performance
sono accompagnate da rilevanti investimenti sulla comunicazione e
sul marketing e da uno sviluppo programmato delle vendite finalizzato al
raggiungimento di obiettivi di vendita prestabiliti.
• Paese con basso tasso di crescita delmercato ed elevata quota relativa del
mercato (Svizzera). Questo mercato si contraddistingue nel generare elevate
entrate a fronte di investimenti relativamente contenuti. Dunque, in questo
Paese il Prosecco Superiore DOCG esercita una consistente forza competitiva
all’interno di un mercato maturo.
• Paesi con elevato tasso di crescita delmercato e bassa quota relativa del
mercato (Altri Paesi europei, tra cui i Paesi dell’Europa dell’Est, Russia,
Scandinavia, Benelux, Paesi dell’America Latina, compreso il Brasile, Oceania,
Canada, altri Paesi asiatici ed africani). Questo raggruppamento di mercati
annovera i Paesi con elevate opportunità di sviluppo del prodotto, non ancora
sfruttate. In questo ambito, appaiono auspicabili degli investimenti selettivi per
individuare i mercati che possono divenire trainanti nella crescita delle
esportazioni del Prosecco Superiore DOCG.
• Paesi con basso tasso di crescita del mercato e bassa quota relativa del
mercato (Cina, India e Giappone). Ad oggi, questi Paesi rappresentano,
da un lato, dei mercati relativamente poco attraenti per le imprese della
Denominazione, ma, dall’altro, identificano delle aree con un elevato
potenziale di mercato e ottime opportunità di crescita. Verso questi
mercati sembra importante orientare maggiori investimenti di marketing.
In questo ambito, le forze di mercato esercitano un ruolo rilevante in
grado di determinare l’attrattività del Prosecco Superiore DOCG sui
Paesi di destinazione23. Tali aspetti meriterebbero per questo motivo un
ulteriore approfondimento.
23.Cfr. Porter, M. E. (1980). Competitive strategy. New York: The Free Press.
Fig. 49 - spumante superiore docg: quadro competitivo all’export per paese -
mercati europei, Anno 2011.
8786
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il MeRCATO Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Fig. 50 - spumante superiore docg: quadro competitivo all’export per paese - Altri
mercati internazionali, Anno 2011.
8988
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Differenziazione di prodotto: superiore di Cartizze e Rive DOCg
Vasco Boatto, Luigino Barisan*
1. inTRODuziOne
Il territorio di Valdobbiadene, terra di produzione del Superiore di Cartizze
DOCG, rappresenta storicamente uno dei centri di elezione nella diffusione
della viticoltura e dell’enologia del Prosecco. In concomitanza con l’entrata a
regime della DOCG, i produttori del Conegliano Valdobbiadene hanno dato
origine ad un nuovo Cru, il Rive DOCG, prodotto con uve provenienti dalle
singole sottozone della denominazione. Tale riconoscimento ha permesso di
valorizzare efficacemente la complessità qualitativa dei vini ottenuti dalle aree
acclivi della Denominazione. I vini di queste sottozone sono commercializzati
dalle imprese della DOCG seguendo una logica di differenziazione di prodotto,
opportunatamente modulata nelle leve del marketing mix1. La promozione
di queste rinomate produzioni enologiche ha permesso così di fornire un
valore aggiunto, presso il consumatore finale, all’identità e all’immagine del
Conegliano Valdobbiadene DOCG. In questo ambito, le imprese del Superiore
di Cartizze e del Rive DOCG evidenziano peculiari caratteristiche nei profili
della struttura produttiva, condotta sui mercati di destinazione, e dei risultati
economici delle imprese. Queste tipologie rappresentano delle attraenti
* Vasco Boatto, Direttore del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia - C.I.R.V.E. - Conegliano e coordinatore del Progetto di Ricerca, Università di Padova. Luigino Barisan, Assegnista di Ricerca, C.I.R.V.E., Conegliano.
1. Cfr. McCarthy E. J. (1975). ‘Basic Marketing: A Managerial Approach’. Fifth edition, Richard D. Irwin, Inc. Cfr. Irwin, R.D. Inc. Schullz D.E., Stanley I. Tannenbaum, Lauterborn R. F. (1993). ‘Integrated Marketing Communications’. NTC Business Books, a division of NTC Publishing Group.Cfr. Koichi Shimizu (2009). ‘Advertising Theory and Strategies’. 16th edition, Souseisha Book Company.
9190
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012DiFFeRenziAziOne Di PRODOTTO: suPeRiORe Di CARTizze e RiVe DOCg
2. Cfr. Kotler, P., & Keller, K. L. (2006). Marketing Management. New Jersey: Pearson Education, Inc.
Fig. 1 - superiore di cartizze docg e rive docg: dimensione dei mercati alla produzione,
Anni 2010/2011.
Fonte: Valoritalia e Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene, 2012.
nicchie2 all’apice della piramide qualitativa del Conegliano Valdobbiadene
DOCG, con una dimensione del mercato di oltre 1 milione di bottiglie (Fig.
1). Con riferimento all’andamento del mercato, il Superiore di Cartizze e il
Rive DOCG hanno segnalato una crescita della produzione in bottiglia pari
rispettivamente a un +4,1% e a un +60,8% su base annua. La propensione
all’export risulta maggiormente favorevole al Rive DOCG raggiungendo una
quota pari al 14,5% delle vendite, mentre il Superiore di Cartizze trova in
Italia il suo mercato di riferimento. Riguardo i canali di commercializzazione
in Italia, nel caso del Superiore di Cartizze la maggior parte delle vendite è
assorbita dalla Distribuzione Moderna, mentre il canale Ho.Re.Ca detiene
la quota di mercato maggioritaria per il Rive DOCG. Interessante è notare
come pure il posizionamento di prezzo segua una strategia di differenziazione,
da un lato l’offerta del Rive DOCG si posiziona nei segmenti qualitativi
dei vini Premium e Superpremium (fino a 10 euro a bottiglia), dall’altro il
Superiore di Cartizze è commercializzato nelle fasce di prezzo che vanno
dai vini Superpremium (tra 10 e 14 euro a bottiglia) fino alle fasce dei vini
Ultrapremium (oltre 14 euro a bottiglia).
1.2 - il mercAto del superiore di cArtiZZe docg
La ricerca ha rilevato un’offerta pari a 1,14 milioni di bottiglie, corrispondente
al 78,6% del totale. Il numero di aziende censito dall’indagine è stato pari a 65
(Tab. 2 - appendice 8.2).
9392
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
3. Cfr. Boatto V., Barisan L. (2010). Evoluzione delle struttura vitivinicole e di mercato del Superiore di Cartizze. Conegliano Valdobbiadene: il Prosecco Superiore per naturale inclinazione. Pieve di Soligo (Treviso): Conegliano Valdobbiadene DOCG, pagg. 123-134.
1.2.2 - profili dei mercati in italia e all’estero
Dall’esame dei risultati di mercato del Superiore di Cartizze DOCG si conferma
l’importanza del ruolo delle vendite assorbite dal mercato nazionale, pari a 1,4
milioni di bottiglie, con un aumento pari allo 0,7% rispetto al rapporto di
quota detenuto nel 2006 (Fig. 3).
1.2.1 - strutture gestionali organizzative e vitivinicole
Dall’esame dei risultati si conferma in larga misura una stabilità dei principali
indicatori della struttura produttiva delle imprese del Superiore di Cartizze
DOCG3. In particolare, la superficie si è mantenuta pressoché stabile sui 107
ettari e il numero di viticoltori si è attestato sulle 129 unità (Fig. 2). Dalla
materia prima prodotta, pari a 1.276 tonnellate, è stato ottenuto un volume
pari a 1.190.933 bottiglie. Con riferimento alla forma giuridica degli
imbottigliatori si conferma l’importanza della coorte di società di capitali (39%
dei casi) e delle ditte individuali (29,2%) (Tab. 1 - appendice 8.2). Le aziende
imbottigliatrici segnalano nella maggioranza dei casi la presenza della connessa
attività di produzione dell’uva, a riprova del rapporto tra la fase di produzione
e di commercializzazione con il territorio di Valdobbiadene. Inoltre, i dati
confermano la presenza di un enologo interno allo staff aziendale nel 70,8%
dei casi e l’elevata presenza di enologi, pari mediamente a 1,89 per azienda. I
livelli occupazionali di cantina confermano i risultati della precedente indagine
e l’elevato tasso di attività aziendale, pari mediamente a 12 unità per azienda.
I quadri manageriali registrano dal canto loro un elevato tasso di presenza del
direttore commerciale ascrivibile al 53,8% dei casi. Riguardo alla ripartizione
delle vendite in bottiglia per classi di fatturato, si conferma il ruolo esercitato
dalle aziende medio-grandi nella commercializzazione del Superiore di
Cartizze (Tab. 2 - appendice 8.2).
DiFFeRenziAziOne Di PRODOTTO: suPeRiORe Di CARTizze e RiVe DOCg
Fig. 2 - superiore di cartizze docg: delimitazione geografica dell’area ed evoluzione della
superficie vitata, Anni 2003-2011.
Fonte: Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG, Anni 2003-2011; e C.I.R.V.E., 2012.
9594
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
4. La ripartizione di market break down proposta dalla Società Nielsen suddivide convenzionalmente l’Italia in 4 aree geografiche: Nord Ovest = Piemonte - Valle d’Aosta - Liguria - Lombardia; Nord Est = Triveneto - Emilia, Romagna; Centro = Toscana - Umbria - Marche - Lazio; Sud = Abruzzo - Molise - Puglia - Campania - Basilicata - Sardegna - Calabria - Sicilia.
Fig. 3 - superiore di cartizze docg: evoluzione delle quote di mercato in bottiglia (0,75 litri)
tra italia ed estero, Anni 2006-2011.
5. Sono rappresentati dai punti di vendita a libero servizio (ipermercati, supermercati, superettes). Cfr. Pilati, L. (2004). Marketing agro-alimentare. Trento: UNI Service.
6. Ci si riferisce agli sbocchi di mercato del canale Ho.Re.Ca, acronimo di Hotellerie-Restaurant-Café.
Fig. 4 - superiore di cartizze docg: evoluzione delle quote di mercato in bottiglia (0,75
litri) per area nielsen in italia, Anni 2006-2011.
Per quanto attiene l’analisi per canali distributivi in Italia, si registrano le
crescenti performance in riferimento alla Grande Distribuzione Organizzata5
italiana, che diviene il principale canale di assorbimento delle vendite
collocate sul mercato domestico, raggiungendo un volume pari a 610.000
bottiglie, con un tasso di crescita medio annuo pari al 14,3% (Fig. 5). Il
canale Ho.Re.Ca6 tende invece a ridurre le vendite. In questo ambito si
conferma un andamento che ricalca da vicino le recenti tendenze riscontrate
sul mercato del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG,
che favorisce gli sbocchi di mercato off-trade rispetto a quelli on-trade.
DiFFeRenziAziOne Di PRODOTTO: suPeRiORe Di CARTizze e RiVe DOCg
Dall’analisi dei risultati del mercato per aree Nielsen4 del Superiore di
Cartizze DOCG si registrano significativi cambiamenti rispetto al 2010
(Fig. 4). In particolare, il Nord Ovest ritorna ad essere la principale area di
destinazione delle vendite con una percentuale pari al 37,1%, corrispondente
ad un volume pari a 520.000 bottiglie. Interessante è notare come questi
cambiamenti si accompagnino alla crescita del ruolo delle regioni centrali,
che raggiungono una quota di mercato pari a 260.000 bottiglie, segnalando,
in raffronto al 2006, un +2% in volume.
9796
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 5 - superiore di cartizze docg: evoluzione delle quote di mercato in bottiglia (0,75
litri) per canale di sbocco in italia, Anni 2006-2011.
7. Cfr. Rabobank International (2003). Wine is business, shifting demand and distribution: major drivers reshaping the wine industry. Ultrecht: Food & Agribusiness Research Utrecht. I vini Super premium (7-14 euro/bottiglia) si caratterizzano per: immagine, complessità sensoriale, una buona accettazione della critica, etc.
1.2.3 - posizionamento di prezzo
Dall’esame dei profili del posizionamento del Superiore di Cartizze DOCG
è possibile cogliere, rispetto al 2010, l’ulteriore apprezzamento dei listini, che
avvantaggia sia il segmento dei vini Superpremium7 (tra 7 e 10 euro a bottiglia),
DiFFeRenziAziOne Di PRODOTTO: suPeRiORe Di CARTizze e RiVe DOCg
Con riferimento ai mercati di esportazione, si registra l’aumento delle vendite
verso l’Europa, che rappresenta i 4/5 delle spedizioni estere (Tab. 3 - appendice
8.2). Nell’ambito dei Paesi europei emerge la crescente importanza del mercato
svizzero, segnalata da un rapporto di quota pari al 39,8% dell’export (+25,4% in
raffronto al 2006). Dal lato dei mercati extraeuropei si conferma, invece, il ruolo
esercitato dal mercato Nord americano, che assorbe il 10,8% dei volumi esportati.
sia il pregiato segmento dei vini Ultrapremium8 (oltre 14 euro a bottiglia) (Fig.
6). I risultati confermano il differenziato livello dei prezzi tra il canale diretto
al pubblico e quello all’ingrosso (Figg. 1 e 2 - appendice 8.2). In particolare,
allo spaccio aziendale si denota un significativo apprezzamento dei listini che
avvantaggia sia la fascia di prezzo Superpremium (tra 7 e 10 euro a bottiglia),
con un +7,1% delle vendite, sia il segmento dei vini Ultrapremium (+2,5%). Il
canale all’ingrosso si contraddistingue, invece, per un aumento dei prezzi che
riguarda la fascia Superpremium, con un +2,5% delle vendite su base annua.
Fig. 6 - superiore di cartizze docg: posizionamento di prezzo franco spaccio aziendale e
franco azienda (all’ingrosso) in bottiglia (0,75 litri), Anno 2011.
8. Cfr. Rabobank International (2003). Wine is business, shifting demand and distribution: major drivers reshaping the wine industry. Ultrecht: Food & Agribusiness Research Utrecht. I vini Ultra premium (14-150 euro/bottiglia) si caratterizzano per: tipicità e complessità sensoriale, origine, marchio di qualità, livello di prezzo elevato, immagine, buone condizioni di stoccaggio, valutazione elevata del prodotto.
9998
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 7 - rive docg: una panoramica delle rive di Farra di soligo, con le torri di credazzo,
nel cuore del distretto del prosecco superiore docg.
10. Nella designazione e presentazione del vino spumante èconsentito fare riferimento a comuni o frazioni di cui all’allegato elenco A, a condizione che il nome del comune o frazione in cui sono state ottenute le uve sia accompagnato dalla menzione «Rive» e che detti riferimenti siano riportati nell’albo vigneti. In etichettatura è obbligatorio indicare l’anno di produzione delle uve (D. M. 17 luglio del 2009 - GU n. 173 del 28-7-2009).
9. Le uve destinate alla produzione della tipologia spumante che riporta in etichetta la menzione «Rive» devono essere raccolte esclusivamente a mano. La resa massima di uva per ettaro in coltura specializzata non deve essere superiore a tonnellate 13,00 (D. M. 17 luglio del 2009 - GU n. 173 del 28-7-2009).
DiFFeRenziAziOne Di PRODOTTO: suPeRiORe Di CARTizze e RiVe DOCg
1.3 - il mercAto del riVe docg
Nell’ambito della ricerca condotta sulle imprese che producono Rive DOCG,
i dati hanno preso in esame un’offerta pari a 903.000 bottiglie, corrispondente
all’80,2% dei volumi imbottigliati. Il numero di aziende censito dall’indagine
è stato pari a 21 (Tab. 5 - appendice 8.3) (Fig. 7).
1.3.1 - strutture gestionali, organizzative e vitivinicole
Nel 2011, i viticoltori che hanno rivendicato il Rive DOCG è stato pari a 74,
mentre gli imbottigliatori sono passati da 20 del 2010 a 31 del 2011. La superficie
rivendicata a Rive DOCG è stata pari a 115 ettari, segnalando un aumento
pari al 5,2% su base annua. Il quantitativo di uva9 atto a dare il Rive DOCG è
stata pari a 1.463,90 tonnellate, corrispondente a 10.247,64 ettolitri di vino.
Con riferimento alla struttura gestionale ed organizzativa, la maggioranza delle
aziende è ascrivibile alle società semplici (33,3% dei casi) (Tab. 4 - appendice
8.3). In questo ambito, la presenza dell’azienda agricola riguarda la maggioranza
dei casi, permettendo un maggiore controllo fra la fase di produzione dell’uva
e quella di trasformazione del vino. Rispetto alle aziende del Superiore di
Cartizze, il profilo dei quadri dirigenziali denota un maggiore tasso di
presenza del direttore commerciale, ascrivibile al 61,9% dei casi. La struttura
produttiva registra altresì una crescita della commercializzazione in bottiglia,
che vede impegnati nella valorizzazione del prodotto tutte le aziende della
Denominazione, da quelle di minori dimensioni produttive a quelle medie
fino a quelle molto grandi (Tab. 5 - appendice 8.3).
1.3.2 - profili dei mercati in italia e all’estero10
La dimensione del mercato nazionale, pari a 960.000 bottiglie, registra un
interessante apprezzamento del prodotto nel canale Ho.Re.Ca, che assorbe
il 73,4% delle vendite nazionali (Fig. 9). La vendita diretta, con il 9,8%
delle vendite, rappresenta una consistente quota di mercato, che esercita un
effetto positivo nei rapporti di fidelizzazione verso il consumatore e nella
valorizzazione delle bellezze paesaggistico-ambientali del territorio. A questo
riguardo, è interessante notare come la quota destinata al canale Ho.Re.Ca
cresca proporzionalmente al crescere della scala produttiva dell’azienda. In
questo ambito, le aziende piccole si contraddistinguono da quelle medio-
Fonte: Consorzio per la Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG
101100
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 8 - rive docg: quote di
mercato in bottiglia (0,75 litri) tra
italia ed estero, Anno 2011.
Fig. 9 - rive docg: evoluzione delle quote di mercato in bottiglia (0,75 litri) per canale di
sbocco in italia, Anno 2011.
Fig. 10 - rive docg: posizionamento di prezzo franco spaccio aziendale e franco azienda
(all’ingrosso) in bottiglia (0,75 litri), Anno 2011.
DiFFeRenziAziOne Di PRODOTTO: suPeRiORe Di CARTizze e RiVe DOCg
grandi per una maggiore valorizzazione del prodotto attraverso la vendita
diretta (72,8% delle vendite) (Fig. 6 - appendice 8.3). Nel 2011, la propensione
all’esportazione del Rive DOCG ha raggiunto il 14,5% delle vendite (Fig. 8).
Con riguardo ai mercati esteri di destinazione, si registra da un lato il significativo
apprezzamento del prodotto sui mercati europei del Benelux (pari al 23,3%
delle vendite) e del Regno Unito, dall’altro negli Stati Uniti con il 22,2% dei
volumi nell’ambito di quelli extra europei (Tab. 6 - appendice 8.3).
1.3.3 - posizionamento di prezzo
Dall’esame del posizionamento di prezzo si conferma, anche per il Rive
DOCG, un livello dei listini in relazione con i canali di commercializzazione
(compatibile con strategia multichannel pricing11), segnalata da una maggiore
focalizzazione delle vendite nelle fasce Premium e Superpremium (Fig. 10).
Infatti, si registra come allo spaccio aziendale sia destinata una quota molto
importante delle vendite, pari al 47,2% dei volumi nel segmento dei vini
Superpremium, tra 7 e 10 euro a bottiglia. Il canale all’ingrosso denota, invece,
una più accentuata preferenza verso la fascia Premium, con il 44,7% dei volumi
venduti in bottiglia. Queste scelte d’impresa appaiono coerenti con le politiche
di marketing mix della Denominazione, che prevedono un differenziato
apprezzamento dei vini della Denominazione (Superiore di Cartizze, Rive,
Spumante Superiore, Frizzante) in relazione con le istanze della domanda finale.
11. Cfr. Ancarani, F., Jacob, F., Jallat, F., & Shankar, V. (2004). Price levels and price dispersion within and across multiple e-tailer types: further evidence and extension. Journal of the Academy of Marketing Science, Vol. 32 n. 2 p. 176-187.
103102
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
102
TesTO CAPiTOlO
103
Aspetti di vitivinicoltura sostenibile nelle imprese
del Conegliano Valdobbiadene DOCg
Vasco Boatto, Luigino Barisan*
1. inTRODuziOne
Il territorio del Conegliano Valdobbiadene DOCG è stato oggetto di un’indagine
volta a conoscere l’impegno delle imprese imbottigliatrici negli ambiti della
vitivinicoltura sostenibile1. La vitivinicoltura sostenibile si ispira ad alcuni principi
fondamentali, che ne caratterizzano l’approccio complessivo, in particolare2: tenere
conto delle dimensioni ambientale, sociale ed economica; interdisciplinarietà
delle azioni nei differenti aspetti della produzione; privilegiare l’utilizzo di fonti
energetiche rinnovabili; valorizzare le risorse naturali; ottimizzare l’utilizzo dei
fattori della produzione; limitare la produzione di rifiuti; preservare e valorizzare
la biodiversità; valutare le soluzioni di prossimità; avere un approccio creativo
verso il cambiamento; pianificare l’approccio sostenibile e la transizione verso
un sistema sostenibile. In questo ambito si è inserita la presente ricerca, che
si avvale delle informazioni raccolte presso 173 imprese imbottigliatrici, di
cui 150 sono costituite da case spumantistiche del Conegliano Valdobbiadene
DOCG. Dall’indagine è stato possibile ricavare un primo quadro dell’impegno
delle aziende della Denominazione riguardo i principali elementi di sostenibilità
ambientale, con riferimento al triennio 2009/2011.
*Vasco Boatto, Direttore del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia - C.I.R.V.E. - Conegliano e coordinatore del Progetto di Ricerca, Università di Padova. Luigino Barisan, Assegnista di Ricerca, C.I.R.V.E., Conegliano.
1. Cfr. Sito Web: http://www.oiv.int. La definizione di viticoltura sostenibile è formulata come segue: “Approccio globale commisurato ai sistemi di produzione e di trasformazione delle uve, associando contemporaneamente la longevità economica delle strutture e dei territori, l’ottenimento di prodotti di qualità, la presa in considerazione delle esigenze di una viticoltura di precisione, dei rischi legati all’ambiente, alla sicurezza dei prodotti, alla salute e dei consumatori e la valorizzazione degli aspetti patrimoniali, storici, culturali, ecologici e paesaggistici”.
2.Cfr. M. François Murisier. Vice-Président de L’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV). Paris.
105104
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
In questo quadro, gli aspetti considerati nelle analisi si sono focalizzati su:
• Valorizzazioneambientale,conservazionepaesaggisticaedell’architetturalocale;
• Utilizzodienergierinnovabili;
• Riciclodeimateriali,adozionedicomportamentieproceduresostenibili;
• Sistemidiproduzionesostenibili;
• Alcuniindicatoridiperformanceecologicadellafilieravitivinicola;
• Modellidisostenibilitàpaesaggistica.
2. PROFili Di sOsTenibiliTÀ Del COnegliAnO
VAlDObbiADene DOCg
2.1 - VAloriZZAZione AmbientAle, conserVAZione
pAesAggisticA e dell’ArcHitetturA locAle
Dall’esame dei risultati, si registra il coinvolgimento delle imprese imbottigliatrici
in azioni e progetti volti a valorizzare e conservare l’ambiente e il paesaggio
della DOCG3 (Figg. 1a e 1b). Tra questi, gli interventi rivolti alla sistemazione
del terreno (es. terrazzamenti, ecc.) nel rispetto delle connotazioni e delle
caratteristiche del territorio, riguardano quasi i 3/4 degli imbottigliatori. Queste
azioni si accompagnano a operazioni volte a conservare la presenza e la ricchezza
degli elementi caratteristici del paesaggio vitivinicolo dell’area (es. piante
storiche, gelsi, siepi, salici, ecc.). È interessante notare come la valorizzazione
della cultura storica del territorio sia effettuata anche attraverso il restauro e il
mantenimento di vecchie stalle, edifici caratteristici della bioarchitettura rurale
del territorio collinare della DOCG. Queste strutture rappresentano da un lato
degli elementi distintivi del paesaggio vitivinicolo collinare e dall’altro sono
espressione di un’architettura locale passata (realizzata con materiali reperiti
nel luogo), che si coniuga con le attuali istanze di promozione enoturistica
dell’area. Ulteriore elemento d’interesse è rappresentato dall’adesione a progetti
di moltiplicazione di vecchie viti locali, azione anch’essa significativa nella
conservazione e valorizzazione della biodiversità del germoplasma viticolo
della Denominazione4.
3. Cfr. Sito Web: http://www.prosecco.it/it/prosecco/unesco.php.4.Cfr. AAVV. Ceppi antichi, storia dell’uomo e della sua storia. Pieve di Soligo (Treviso): Conegliano Valdobbiadene. N. 2 Giugno 2012. Pagg. 56-59.
Fig. 1 - conegliano Valdobbiadene docg: sostenibilità distrettuale, Anno 2011.
a) partecipazione a progetti riguardanti la valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico:
b) modalità di partecipazione ad attività di conservazione /valorizzazione paesaggistica:
AsPeTTi Di ViTiViniCOlTuRA sOsTenibile nelle iMPRese Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
2.2 - utiliZZo di energie rinnoVAbili
Dall’analisi dei risultati sulle fonti energetiche, si registra nei 2/5 delle
imprese imbottigliatrici della Denominazione la produzione di energia da
fonti energetiche rinnovabili (Figg. 2a e 2b). In questo ambito, gli impianti
fotovoltaici, utilizzati per la produzione di energia elettrica per la cantina,
rappresentano la fonte principale d’investimento aziendale, con l’84,6%
dei casi. Questi impieghi sono stati accompagnati da un lato dall’utilizzo di
pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua, assieme ad altre fonti energetiche
rinnovabili, dall’altro da processi produttivi che utilizzano le agroenergie (da
biomasse) ottenute dalla trasformazione dei sarmenti di potatura.
2.3 - riciclo dei mAteriAli, comportAmenti e procedure sostenibili
Da un esame condotto nell’ambito delle best practices di vitivinicoltura
sostenibile si evidenzia l’adesione a procedure e comportamenti virtuosi, che
prevedono un riciclo selettivo dei materiali utilizzati nel ciclo produttivo
(75,9% dei casi) (Figg. 3a e 3b). Esse riguardano l’intera filiera, dalle attività in
vigneto a quelle di cantina, fino a quelle di vendita e di logistica della spedizione.
Nelle procedure di cantina, le vinacce sono frequentemente utilizzate come
ammendante organico5 e reintegrate nei vicini vigneti, contenendo così i
costi di trasporto (61,2% dei casi). In cantina, la gestione dell’acqua prevede
il suo riutilizzo a scopo di fertirrigazione dei vigneti (55,8% dei casi) ed è
contemperata dalla depurazione dei reflui. La fase di vendita prevede, oltre
al ricorso alla prassi di riciclo e recupero delle bottiglie, l’utilizzo di tappi
naturali (a fungo, classicamente utilizzati nella chiusura degli spumanti). A
questo riguardo si sta diffondendo, inoltre, la buona prassi di consegnare i
tappi a ditte specializzate (es. nella trasformazione in coibentante). L’adesione
a comportamenti virtuosi si può rilevare pure nella logistica della filiera di
confezionamento e di spedizione delle bottiglie, che prevede l’utilizzo crescente,
come materiale di promozione aziendale e di imballi stampati, della carta
riciclata o di quella FSC6, ascrivibile rispettivamente al 29,5% e al 10,9% dei casi.
Fig. 2 - conegliano Valdobbiadene docg: sostenibilità distrettuale, Anno 2011.
a) Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei processi produttivi:
b) Fonti energetiche rinnovabili utilizzate nei processi produttivi:
5. Con il DPGR n. 155 del 18 agosto 2009 la Regione Veneto ha emanato le prime disposizioni urgenti per l’utilizzo agronomico dei sottoprodotti della vinificazione da parte di produttori che non vinificano uve acquistate da terzi. Il provvedimento si limita alle sole vinacce vergini (comprendenti bucce, vinaccioli e raspi) provenienti esclusivamente dalla vinificazione di uve di propria produzione, come risulta dallo schedario viticolo. L’utilizzo dei sottoprodotti ai fini agronomici è ammesso nel limite massimo di 3 t/ettaro.
6. Cfr. Sito Web: http://ic.fsc.org/certification.4.htm. La certificazione FSC, Forest Stewardship Council, è il principale meccanismo di garanzia sull’origine del legno o della carta. Si tratta di un sistema di certificazione internazionale che garantisce che la materia prima usata per realizzare un prodotto in legno o carta proviene da foreste dove sono rispettati dei rigorosi standard ambientali.
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Questi risultati confermano l’impegno delle aziende della Denominazione nel
perseguire obiettivi comuni, volti a ridurre sprechi e scarti e a implementare
misure di risparmio energetico.
Fig. 3 - conegliano Valdobbiadene docg: sostenibilità distrettuale, Anno 2011.
Fig. 4 - conegliano Valdobbiadene docg: sostenibilità distrettuale, Anno 2011.
a) Utilizzo di materiali riciclabili nei processi produttivi:
b) Materiali riciclabili utilizzati nei processi produttivi:
a) Sistemi di produzione utilizzati in vigneto
2.4 - sistemi di produZione sostenibili
Dall’esame dei risultati emerge pure l’impegno delle imprese nello sviluppo di
una vitivinicoltura sostenibile che segue le migliori pratiche della produzione
integrata, biologica e biodinamica (Fig. 4). Le azioni intraprese a livello di
Denominazione, inoltre, hanno permesso di ottenere dei risultati tangibili nella
riduzione della vulnerabilità economica e sociale delle popolazioni residenti
(Fig. 5). In modo particolare la maggioranza delle imprese segue le linee guida
previste dalla difesa integrata (84,9% dei casi). A queste si associa il crescente
ricorso a sistemi di produzione biologica e biodinamica (15,6% dei casi).
In questo ambito, le imprese della Denominazione, con le dotazioni previste
del Protocollo Viticolo7, strumento fortemente voluto dal Consorzio di Tutela
del Conegliano Valdobbiadene, stanno mettendo in campo le misure più adatte
per un uso ragionato dei fitofarmaci. Tale azione permetterà di raggiungere i
risultati auspicati in termini di ecosostenibilità in vigneto. L’adozione di questo
strumento, il cui ruolo trova un elevato consenso presso il mondo produttivo,
permetterà da un lato di migliorare l’impatto sull’ambiente e sulla popolazione
locale e dall’altro di rispondere pienamente alle richieste di food safety del
consumatore finale (Fig. 5).
7. Cfr. Sito Web: http://www.prosecco.it. Il “Protocollo Viticolo” è il frutto del lavoro della Commissione Viticola, voluta dal Consorzio di Tutela e composta dai principali istituti di ricerca, Ente CRA e Università degli Studi di Padova, Veneto Agricoltura, insieme ad Associazioni di categoria, ai 15 Comuni dell’area e fino agli agronomi professionisti che operano sul territorio.
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 5 - conegliano Valdobbiadene
docg: sostenibilità distrettuale,
Anno 2011.
Fig. 6 - conegliano Valdobbiadene docg: sostenibilità distrettuale, Anno 2011.
a) Importanza per l’azienda dell’adozione del protocollo viticolo:
a) Importanza esercitata, nelle politiche aziendali in favore della sostenibilità ambientale, dall’impegno nei settori:
2.5 - Alcuni indicAtori di perFormAnce ecologicA dellA
FilierA VitiVinicolA
Nell’ambito dell’indagine, le aziende distrettuali sono state informate
riguardo le esigenze di migliorare sempre più le performance ecologiche della
denominazione, al fine di fornire un contributo alla sostenibilità del pianeta (per
le future generazioni). Dall’esame dei risultati si registra l’impegno delle imprese
della DOCG nei settori della formazione del capitale umano e dell’impronta
ecologica8, a riprova della crescente sensibilità territoriale anche dal lato del
miglioramento delle performance ecologiche della Denominazione (Fig. 6).
8. Cfr. http://www.footprintnetwork.org. Impronte ecologiche dell’acqua e del carbonio. L’impronta di carbonio rappresenta la quantità totale di gas serra (GHG) prodotti direttamente e indirettamente, per sostenere le attività umane. Tale grandezza di solito viene espressa in tonnellate equivalenti di CO2. Il calcolo dell’impronta di carbonio devono seguire un approccio di valutazione che prende in considerazione il ciclo di vita del prodotto, analizzando tutte le fasi di produzione al fine di valutarne ogni impatto. Cfr. Sito Web; http://www.waterfootprint.org. L’impronta ecologica dell’acqua (Water Footprint) misura il consumo di acqua in termini di volumi d’acqua consumata (evaporata) e/o inquinata per unità di tempo.L’Ecological Footprint misura, in pratica, l’area di territorio biologicamente produttivo necessaria per produrre le risorse consumate da una famiglia, o da un Paese, o da un singolo processo produttivo, e per assorbirne le relative emissioni di anidride carbonica. Tale indice - espresso in mq o ettari globali - è standardizzato a livello internazionale ed è utilizzato, ad esempio, dalla Commissione Europea per misurare i consumi di risorse a livello nazionale (fonte: Barilla).
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
2.6 - modelli di sostenibilitÀ pAesAggisticA
Da un’analisi sui paesaggi caratterizzanti il territorio delle imprese
imbottigliatrici del Conegliano Valdobbiadene9 emerge un modello
identitario prevalente di tipo tradizionale-culturale (Fig. 7). In particolare,
alle aziende sono stati sottoposte 12 immagini, che rappresentano 4 modelli
di paesaggi rinvenibili sul territorio della DOCG: culturale, moderno,
tradizionale e deturpato. È stato poi chiesto loro di indicare quale di essi
si avvicinasse maggiormente a quello aziendale. In particolare: Paesaggio
“Tradizionale”: mostra vigneti coltivati su piccoli appezzamenti di terreno,
con elementi del paesaggio sparsi (siepi, prati e alberi) e talvolta presenza
dell’architettura locale (es. stalle, ecc); Paesaggio “Culturale”: paesaggio
avente sullo sfondo Ville Venete o altre costruzioni storiche (es. castello,
chiesa, ecc); Paesaggio “Moderno”: mostra vigneti moderni coltivati su larga
scala su appezzamenti di grandi dimensioni; Paesaggio “Deturpato”: in cui
sono visibili sullo sfondo del vigneto edifici moderni o interventi colturali
erronei (es. cantine industriali, abitazioni moderne, diserbo accentuato,
ecc). La maggioranza degli intervistati, pari al 62,4% dei casi, ha indicato
9. Cfr. Sito Web: http://www.prosecco.it. Coerentemente con l’articolo 1 della Convenzione (World Heritage Convention del 1972) le colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene sono ascrivibili alla categoria dei paesaggi culturali, ossia quei siti che sono originati dalla combinata attività dell’uomo e della natura. In particolare il sito in questione appartiene alla seconda categoria di paesaggi (II - Organically evolved landscape) ossia quelli generati da un processo continuo, evolutosi nella storia, attraverso il quale una specifica struttura della società e della cultura tecnica e produttiva si sono organizzate in risposta a peculiari caratteristiche dell’ambiente fisico. Un processo che ancor oggi è pienamente vitale ed in evoluzione ma che pur, nell’ammodernamento dei modi di produzione attraverso l’uso della scienza e della tecnologia, mantiene ancora intatti i caratteri originali che lo hanno prodotto, il peculiare aspetto percepito caratterizzato da una grande complessità e variabilità paesaggistica, la cultura materiale legata alla coltivazione della vite caratterizzata dall’eccellenza qualitativa dei prodotti.
10. Cfr. Palese C. (2008). Paesaggio bello da guardare, vino buono da bere, Origine. Supplemento all’Informatore Agrario Marzo - Aprile 2008, pagg. 16-20.
11. Cfr. Tiziano Tempesta, Rosa Arboretti Cristofaro, Livio Corain, Luigi Salmaso, Diego Tomasi, and Vasco Boatto. The importance of landscape in wine quality perception: An integrated approach using choice-based conjoint anlaysis and combination-based permutation tests. Food Quality and Preferences, 21:827{836, 2010.
12. Cfr. Mastrobuoni G., Peracchi F., Tetenov A. (2012). Price as a Signal of Product Quality: Some Experimental Evidence. EIEF Working Paper 14/12 October 2012.
un paesaggio di tipo tradizionale. Esso rappresenta la ricchezza culturale
dell’ambiente caratterizzante le Rive del Conegliano Valdobbiadene DOCG,
da cui si ottiene l’omonima tipologia, che può essere considerata un vino
“fatto a mano”. In esso, il paesaggio si denota come un fattore economico
che fornisce, a parità di altre condizioni, un’elevata valorizzazione alla
qualità percerpita del Conegliano Valdobbiadene DOCG. Questi elementi
contribuiscono a focalizzare nell’immaginario del consumatore della DOCG,
le qualità distintive di un vino “buono da bere e buono da pensare”10. Circa
un terzo delle aziende si identifica nel paesaggio “culturale”, in cui le aree
paesaggistiche rappresentano in modo peculiare ed unico l’opera combinata
delle colline del Conegliano Valdobbiadene DOCG da un lato e dell’uomo
dall’altro. Questi risultati appaiono di particolare interesse, in quanto recenti
studi hanno sottolineato come la “bellezza del paesaggio può positivamente
interessare la qualità percepita11” della DOCG. D’altro canto, è stato pure
rilevato come il prezzo del prodotto sia un segnale della relazione positiva
con la qualità percepita del paesaggio e del vino12.
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 7 - conegliano Valdobbiadene docg: sostenibilità distrettuale, Anno 2011.
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Profili di promozione estera dei vini spumanti del Conegliano Valdobbiadene DOCg
Vasco Boatto, Luigino Barisan, Vanessa Follador*
1. inTRODuziOne
Con l’entrata in vigore dell’OCM vino nel 2008, l’Unione Europea si è
prefissata l’obiettivo di migliorare la competitività dei produttori di vino
comunitari attraverso una nuova normativa di base1. Gli obiettivi della
riforma si concretizzavano nel conferire equilibrio al mercato, nell’eliminare
progressivamente le misure di intervento inefficaci e costose e nel destinare le
risorse di bilancio a misure più positive e dinamiche, al fine di accrescere la
competitività dei vini europei. Si intendeva quindi ripartire gli importi derivanti
dalla riforma in dotazioni nazionali destinate a misure quali la ristrutturazione,
gli investimenti per modernizzare i vigneti e le cantine e la promozione dei
vini sui mercati dei Paesi Terzi. Ogni Paese membro doveva predisporre e
sottoporre alla Commissione un unico programma nazionale quinquennale
(2009/2013), rispondente alle peculiarità territoriali ed economiche del
settore vitivinicolo2.
*Vasco Boatto, Direttore del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia - C.I.R.V.E. - Conegliano e coordinatore del Progetto di Ricerca, Università di Padova. Luigino Barisan, Assegnista di Ricerca, C.I.R.V.E.. Vanessa Follador, Collaboratrice C.I.R.V.E.
1. Regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio, del 29 aprile 2008, relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo. Regolamento (CE) n. 555/2008 della Commissione, del 27 giugno 2008, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio relativo all’organizzazione co-mune del mercato vitivinicolo, in ordine ai programmi di sostegno, agli scambi con i paesi terzi, al potenziale produttivo e ai controlli nel settore vitivinicolo.
2.Con il Decreto n. 8997 del 16 aprile 2012 del Ministero delle Politiche Agricole, si è aperto ufficialmente il bando nazionale 2012-2013 per i progetti di promozione del vino italiano nei Paesi extraeuropei finanziabili con i fondi dell’Ocm vino. Si è assunto, quale principio generale, quello di adottare scelte strategiche mirate ad un efficace ed efficiente utilizzo delle risorse disponibili, prendendo in considerazione anche i contributi - già peraltro contemplati per le precedenti campagne 2011-2012 - forniti dalla ricerca condotta, su richiesta della Regione, dall’Università di Padova - Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia - CIRVE - per conto e su incarico della Regione.
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 1 - conegliano Valdobbiadene docg: partecipazione al programma comunitario di
promozione estera dei vini, Anni 2010-2011.
PROFili Di PROMOziOne esTeRA Dei Vini sPuMAnTi Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
Sono stati quindi previsti rilevanti interventi finanziari nel campo
dell’informazione e della promozione dei vini, al fine di rafforzare il ruolo degli
operatori europei nei Paesi Terzi. Le iniziative hanno riguardato i produttori
di vino, le associazioni d’impresa, le organizzazioni di produttori ed anche le
organizzazioni professionali e interprofessionali, compresi i Consorzi di Tutela.
Nei paragrafi seguenti verranno esposti e commentati i risultati di un’indagine
condotta su un panel di aziende rappresentativo della realtà del Conegliano
Valdobbiadene DOCG (122 imprese) nel triennio 2009-2011. L’analisi in
questione ha permesso di individuare:
- la propensione delle aziende della Denominazione alla partecipazione al
programma comunitario di promozione dei vini sui mercati dei Paesi Terzi
e i mezzi attraverso i quali le imprese hanno aderito;
- l’interesse alla realizzazione di piattaforme logistiche finalizzate alla
promozione dei vini;
- la promozione del Conegliano Valdobbiadene DOCG nei principali mercati
di esportazione.
Con riferimento al metodo adottato nella ricerca si rinvia alla relativa
appendice tecnica (8.1) riportata nella versione on-line del Rapporto di
Distretto consultabile sul sito www.prosecco.it. Considerando le imprese che hanno partecipato all’attuazione del programma
di promozione, è interessante notare come quasi la metà di queste siano state
coinvolte grazie all’iniziativa delle Organizzazioni Interprofessionali, ad es.
Consorzi di Tutela (Fig. 2). Diminuiscono le adesioni attraverso le Associazioni
Temporanee d’Impresa e soprattutto quelle guidate da Imprese Individuali
(-15,4% su base annua); nessuna partecipazione ha luogo grazie all’intervento
3. Un “Paese Terzo” è uno Stato che non è uno Stato membro dell’Unione Europea, oppure associato al programma-quadro.
2. PARTeCiPAziOne AllA PROMOziOne Dei Vini sui MeRCATi
Dei PAesi TeRzi
Con riferimento al Distretto del Conegliano Valdobbiadene DOCG, si registra
come oltre il 30% delle imprese abbiano partecipato al programma comunitario
di promozione dei vini sui mercati dei Paesi Terzi3 (Fig. 1).
121120
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Con riferimento alle modalità di attuazione del programma comunitario di
promozione dei vini sui mercati dei Paesi Terzi, il Wine Tasting continua a
rivestire un ruolo preponderante tra le suddette attività (il 51,4% delle imprese
lo ritiene molto importante), segnalando una flessione pari al 10,8% rispetto
Fig. 2 - conegliano Valdobbiadene docg: forme di attuazione del programma comunitario
di promozione estera dei vini, Anni 2010-20114.
Fig. 3 - conegliano Valdobbiadene docg: ruoli delle attività di promozione dei vini nella
comunicazione dei vini sui mercati esteri.
PROFili Di PROMOziOne esTeRA Dei Vini sPuMAnTi Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
4. O.I. identifica le Organizzazioni Interprofessionali; A.T.I. le Associazioni Temporanee d’Impresa; O.P. le Organizazioni di Produttori; Imp., le Imprese individuali; E.P. l’Ente Pubblico.
Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011
degli Enti pubblici. Cresce invece la percentuale d’imprese che partecipano
tramite Organizzazioni di Produttori e Professionali (10,8% dei casi), per mezzo
di Organizzazioni Interprofessionali e Associazioni temporanee d’impresa
congiuntamente e infine mediante Organizzazioni Interprofessionali e di
Produttori. Si mantengono stabili le adesioni attraverso Imprese Individuali
unitamente ad Organizzazioni di Produttori (2,7% dei casi).
al 2010 (Fig. 3). Aumenta, invece, la quota delle aziende del Distretto che
affidano un’elevata importanza alla partecipazione a fiere (+10,8%, giungendo
a 48,6% dei casi), alle pubbliche relazioni (+5,8%), al punto vendita (+5,4%),
alla stampa specializzata (+8,1%), a internet e alla pubblicità online (+5,4%)
e alla sponsorizzazione. Con riferimento a queste, tuttavia, rispetto al 2009
aumenta generalmente anche la quota di coloro che scelgono di non effettuarle.
Decresce l’importanza attribuita ai concorsi enologici, e aumenta, invece,
lievemente l’interesse per la sponsorizzazione, sebbene quest’attività continui a
rivestire un ruolo poco rilevante.
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 4 - conegliano Valdobbiadene docg: interesse verso la realizzazione di piattaforme
logistiche per iniziative di promozione estera dei vini, Anni 2010-2011.
PROFili Di PROMOziOne esTeRA Dei Vini sPuMAnTi Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
3. le PiATTAFORMe lOgisTiCHe FinAlizzATe AllA PROMOziOne
Dei Vini
È stato chiesto alle imprese del Distretto del Conegliano Valdobbiadene DOCG
se fossero interessate a beneficiare del rapporto con piattaforme logistiche
finalizzate a una promozione estera dei vini: le piattaforme logistiche possono
apportare un forte vantaggio competitivo in quanto, prevedendo un ufficio estero
con l’impiego di personale predisposto per tenere relazioni strategicamente
importanti con i mercati di riferimento, permettono una gestione più efficace
ed efficiente delle operazioni a favore delle imprese, da un lato, e dei clienti
dall’altro5. Quasi i 2/3 delle imprese della Denominazione partecipanti alle
attività di promozione estera sono interessate anche a beneficiare di questo
rapporto; tale quota è inoltre aumentata, segnalando un +2,7% rispetto al 2010
(Fig. 4). Da un punto di vista del commercio internazionale, i mercati ritenuti
strategici nella realizzazione di piattaforme logistiche sono quelli statunitense-
canadese (75% dei casi) e quello russo (66,7%), entrambi in lieve calo rispetto
al 2010 (Fig. 5). Aumenta la scelta strategica per il Brasile, la cui quota cresce al
25%, e quella riferita al mercato nord europeo, pari all’8,3%. Inizia a manifestarsi
un’attenzione verso i mercati coreano e giapponese (4,2% dei casi), mentre si
mantiene stabile verso l’Europa Orientale.
5. Cfr. Kotler P., Armstrong G., (2010). Principi di Marketing. Pearson Education, Inc.
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 5 - conegliano Valdobbiadene docg: mercati internazionali potenzialmente interessati
nella realizzazione di piattaforme logistiche per iniziative di promozione estera dei vini, Anni
2010-2011.
PROFili Di PROMOziOne esTeRA Dei Vini sPuMAnTi Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
4. PROMOziOne Dei Vini nei PRinCiPAli MeRCATi Di esPORTAziOne
Vengono ora esaminati i principali mercati di esportazione del Conegliano
Valdobbiadene DOCG. L’analisi in oggetto è stata condotta secondo un
approccio che segmenta i Paesi e le aree mondiali in mercati di riferimento,
strategici ed emergenti6. I mercati di riferimento hanno le caratteristiche
tipiche dei Paesi tradizionali produttori e consumatori di vini (spumanti), che
denotano un elevato consumo pro-capite di vino, storicamente registrato da
una significativa crescita della domanda di vino. Attualmente, in questi Paesi,
i consumi appaiono in fase di stabilizzazione. In essi le imprese intendono
consolidare le quote di mercato raggiunte, sia in valore che in volume, attraverso
le più opportune strategie di promozione7. I mercati strategici identificano le
aree dove gli spumanti stanno diventando un prodotto mainstream e stanno
registrando un significativo trend di crescita, superiore alla media degli altri Paesi.
In queste aree, le imprese intendono investire con decisione, in promozione
dei vini, al fine di sviluppare le vendite sui mercati trainanti. L’espressione
mercati emergenti è, infine, utilizzata per indicare quelli che registrano una
crescita particolarmente significativa, ma che detengono per l’azienda quote
di mercato relativamente contenute, sia in volume che in valore. Concernono
Paesi con consumi pro-capite relativamente bassi, dove il vino rappresenta
una nuova bevanda. Essi rappresentano delle aree in cui entrare e sviluppare
gli investimenti di promozione in una prospettiva di medio e lungo termine.
6. Cfr. Halstead L., Howard B., Rastegar N. (2011). Introducing the global wine market evaluation model. A tool to assist investment strategies when planning development in international wine markets. Wine Intelligence LTD.
7. Cfr. Kotler, P., Keller, K. L. (2006). Marketing Management. Pearson Education.
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
4.1 - i mercAti di riFerimento
La Germania rappresenta il principale mercato di riferimento per le aziende
del Distretto del Conegliano Valdobbiadene DOCG: si registra un aumento
pari al 13,2% delle aziende che lo considerano come da consolidare nel
triennio considerato (Fig. 6). Sono Paesi di riferimento anche il mercato
austriaco, con una quota in aumento del 25% rispetto al 2009, quello
svizzero, con una percentuale che decresce lievemente, e quello statunitense,
che segnala una crescita delle preferenze pari a un +14,2% su base biennale.
4.2 - i mercAti strAtegici
Il 44,8% delle aziende del Conegliano Valdobbiadene DOCG nel 2011
considera il Canada come strategico, quota tuttavia in calo per lo spostamento
verso una percezione quale mercato di riferimento (Fig. 7). Anche il Regno
Unito rappresenta un mercato strategico, che tuttavia segnala una continua
riduzione, visto l’aumento della percentuale delle imprese che iniziano a
valutarlo come da consolidare.
Fig. 6 - conegliano Valdobbiadene docg: mercati di riferimento nella promozione estera
dei vini, Anni 2009-2011.
Fig. 7 - conegliano Valdobbiadene docg: mercati strategici nella promozione estera dei
vini, Anni 2009-2011.
PROFili Di PROMOziOne esTeRA Dei Vini sPuMAnTi Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
129128
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
4.3 - i mercAti emergenti
Le aree di mercato oceanico-africane sono identificate dall’88% delle imprese
del Conegliano Valdobbiadene DOCG quale mercato emergente, segnalando
una percentuale in crescita del 18,1% rispetto al 2010 (Fig. 8). Anche i Paesi
Asiatici rappresentano dei mercati emergenti; in particolare, degno di nota è
l’andamento relativo alla Cina: dal 2009 si denota un un trend crescente delle
imprese che lo identificano quale mercato in cui entrare, con una percentuale
pari al 76,5% nel 2011. Decresce invece rispetto al 2010 la quota relativa al
Giappone, il quale sta divenendo per le aziende della Denominazione un
mercato da consolidare. Sono mercati in cui entrare anche quelli relativi
agli altri Paesi dell’Unione Europea ed europei in generale, agli altri paesi
americani ed alla Federazione Russa; per queste ultime due aree, tuttavia, la
percezione si sta spostando verso quella di Paesi su cui puntare.
Fig. 8 - conegliano Valdobbiadene docg: mercati emergenti nella promozione estera dei
vini, Anni 2009-2011.
PROFili Di PROMOziOne esTeRA Dei Vini sPuMAnTi Del COnegliAnO VAlDObbiADene DOCg
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Appendice tecnica
8.1 - Metodologia utilizzata
L’analisi dell’evoluzione è stata effettuata previa normalizzazione dei dati del
campione, che ha portato a considerare il solo pool di aziende che, nell’arco del
settennio di riferimento 2003-2011, hanno cooperato in modo continuativo
al progetto di ricerca. Accanto alle analisi aggregate, condotte sull’intero
campione, si è ritenuto opportuno procedere, come avvenuto nelle precedenti
indagini, a una suddivisione per classi dimensionali. La segmentazione
del campione è stata effettuata utilizzando come criterio discriminante la
produzione totale commercializzata in bottiglia nel 2011, che permette di
cogliere più in profondità le tendenze intervenute nella realtà aziendale della
denominazione. Come avvenuto nelle precedenti ricerche, la stratificazione
aziendale in cluster è stata dimensionata sulla base del totale delle bottiglie
commercializzate (da 0,75 litri), sia DOCG che DOC, nelle rispettive
versioni spumante e frizzante. Gli strati del campione sono stati suddivisi
in: I) aziende piccole (<150.000 bottiglie); II) aziende medie (150.000-
500.000); III) aziende grandi (500.001-1.000.000); IV) aziende molto grandi
(>1.000.000). Relativamente al campione stabilizzato, ai fini comparativi
inter-annuali si è assunta l’invarianza dei rapporti di composizione per classe
dimensionale. Il campione stabilizzato contempla una distribuzione, per
numero di aziende, che comprende le seguenti frequenze: 1) il 62,3% di
aziende piccole (<150.000 bottiglie commercializzate); 2) il 16.4% di aziende
medie (150.001-500.000 bottiglie); 3) il 7,4% di aziende grandi (500.001-
133132
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
1.000.000 di bottiglie); 4) il 13,9% di aziende molto grandi (>1.000.000
bottiglie). Per cogliere meglio l’evoluzione della struttura produttiva e di
mercato sia domestico sia estero del Conegliano Valdobbiadene DOCG,
si è ritenuto opportuno considerare sia il dato aggregato relativo all’intero
campione, sia i risultati disaggregati in relazione alle quattro classi dimensionali
(Tab. 1). Quest’ultimo approfondimento permette, infatti, di comprendere in
modo più appropriato il ruolo della struttura sulla performance delle aziende
in termini di crescita, sbocchi di mercato e livello dei prezzi. Tabelle, grafici,
e figure sono riportati nella versione on-line del Rapporto Centro Studi
consultabile sul sito www.prosecco.it.
piccole 76 3.310.895 62.3 3.5(< 150.000 bottiglie)
medie 20 6.747.250 16.4 7.2(150.000 - 500.000 bottiglie)
grandi 1 9 6.997.741 7.4 7.4(500.000 - 1.000.000 bottiglie)
grandi 2 17 77.021.416 13.9 81.9(> 1.000.000 bottiglie)
Totale 122 94.077.302 100.0 100.0
Classe dimensionale
numeroaziende
Produzionecommercializzata
% su n° aziende % su produzionecommercializzata
Tab. 1 - Campione stabilizzato: distribuzione per numero di aziende e produzione commercializzata, Anno 2011.
8.1 - Il mercato del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG
8.1.1 - In Italia e all’estero
Fig. 1 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato - italia-estero (aziende
piccole, <150.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 2 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato - italia-estero (aziende
medie, 150.000-500.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
APPenDiCe TeCniCA
135134
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 3 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato - italia-estero (aziende
grandi 1, 500.001-1.000.000 bottiglie) Anni 2003-2011. Fig. 5 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato per aree nielsen in italia,
Anni 2003-2011.
Fig. 6 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato per aree nielsen in italia
(aziende piccole, <150.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 4 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato - italia-estero (aziende
grandi 2, >1.000.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
8.1.2 - In Italia per aree Nielsen
APPenDiCe TeCniCA
137136
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 7 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato per aree nielsen in italia
(aziende medie, 150.000-500.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 9 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato per aree nielsen in italia
(aziende grandi 2, >1.000.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 8 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di mercato per aree nielsen in italia
(aziende grandi 1, 500.001-1.000.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
APPenDiCe TeCniCA
139138
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
8.1.3 - Le esportazioni sui mercati europei
Fig. 10 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione in europa per
paese, Anni 2003-2011.
Fig. 11 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione in europa per
classe dimensionale (aziende piccole, <150.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 13 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione in europa per
classe dimensionale (aziende grandi 1, 500.001-1.000.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 12 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione in europa per
classe dimensionale (aziende medie, 150.000-500.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
APPenDiCe TeCniCA
141140
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 14 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione in europa per
classe dimensionale (aziende grandi 2, >1.000.000 bottiglie), Anni 2003-2011.Fig. 15 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione nei paesi extra
europei per paese, Anni 2003-2011.
Fig. 16 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione nei paesi extra
europei per classe dimensionale (aziende piccole, <150.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
8.1.4 - Le esportazioni sui mercati extra europei
APPenDiCe TeCniCA
143142
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 17 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione nei paesi extra
europei per classe dimensionale (aziende medie, 150.000-500.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 19 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione nei paesi extra
europei per classe dimensionale (aziende grandi 2, >1.000.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 18 - spumante superiore docg: evoluzione delle quote di esportazione nei paesi extra
europei per classe dimensionale (aziende grandi 1, 500.001-1.000.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
APPenDiCe TeCniCA
145144
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
8.1.5 - Posizionamento di prezzo
Fig. 20 - spumante superiore docg: posizionamento di prezzo dello spumante, franco spaccio
aziendale - tutte le aziende del campione, Anni 2003-2011.
Fig. 22 - spumante superiore docg: posizionamento di prezzo, franco spaccio aziendale (az.
medie, 150.000-500.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 23 - spumante superiore docg: posizionamento di prezzo, franco spaccio aziendale (az.
grandi 1, 500.001-1.000.000 bottiglie), Anni 2003-2011.
Fig. 21 - spumante superiore docg: posizionamento di prezzo, franco spaccio aziendale
(aziende piccole, <150.000 bottiglie), Anni 2003-2011
APPenDiCe TeCniCA
147146
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fig. 24 - spumante superiore docg: posizionamento di prezzo, franco spaccio aziendale
(aziende grandi 2, >1.000.000 bottiglie), Anni 2003-2011.8.2 - Superiore di Cartizze DOCG
8.2.1. - Strutture gestionali ed organizzative
Tab. 1 - Superiore di Cartizze DOCG: profili gestionale ed organizzativo, Anno 2011.
si nO TOT.
Azienda agricola 58.5% 41.5% 100.0%
si nO TOT.
Direttore commerciale 53.8% 46.2% 100.0%
Formagiuridica
Ditta individuale società agricola sRl sAC sPA snC sAs TOT.
29.2% 15.4% 24.6% 7.7% 15.4% 4.6% 3.1% 100.0%
8.2.2 - Strutture vitivinicole
Tab. 2 - Superiore di Cartizze DOCG: profili delle strutture produttive per classe di fatturato, Anno 2011.
inferiore a 250.000 euro 9 13.8% 25,128 2.2%
Tra 250.001 e 500.000 euro 8 12.3% 27,139 2.4%
Tra 500.001 e 1.000.000 euro 4 6.2% 23,980 2.1%
Tra 1.000.001 e 2.000.000 euro 13 20.0% 121,705 10.7%
Tra 2.000.001 e 5.000.000 euro 10 15.4% 147,850 13.0%
Tra 5.000.001 e 10.000.000 euro 8 12.3% 215,302 19.0%
Oltre i 10.000.000 euro 5 7.7% 64,717 5.7%
Oltre i 25.000.000 euro 8 12.3% 509,900 44.9%
Totale 65 100.0% 1,135,721 100.0%
Classe di fatturato Aziende bottiglie commercializzate (0,75 l)
numero numero% su numero % su numero
APPenDiCe TeCniCA
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
8.2.3 - Le esportazioni
Tab. 3 - Superiore di Cartizze DOCG: evoluzione delle quote di mercato estere, in bottiglia (0,75 litri), Anni 2006-2011.
Altri paesi europei
benelux RussiascandinaviaRegno unito
svizzeraAustriagermaniaeuropa
200620072008200920102011
200620072008200920102011
16.3%4.9%
27.5%23.3%21.4%18.3%
16.5%25.1%17.3%15.1%10.1%10.1%
3.1%1.7%2.6%4.3%3.9%9.0%
0.8%6.6%2.1%1.8%1.1%0.7%
14.4%4.5%
16.3%17.1%24.0%39.8%
32.7%37.9%10.5%8.9%8.0%4.6%
8.4%2.5%5.5%1.9%3.8%2.7%
0.2%0.0%0.0%0.8%0.4%0.7%
n.d.n.d.n.d.n.d.n.d.
0.2%
0.5%0.3%1.0%1.6%0.3%0.1%
1.1%1.6%2.0%1.7%1.1%1.5%
1.5%9.4%2.4%2.8%1.0%0.8%
n.d.n.d.n.d.n.d.
2.1%1.5%
n.d.n.d.n.d.n.d.
10.7%2.3%
0.5%1.6%0.8%
10.6%0.4%0.8%
4.0%3.9%
12.0%10.0%11.7%7.0%
Resto del mondo usA Canada America latina
Oceaniabrasile Cina & india
giappone Altri paesi
asiatici eAfrica
8.2.4 - Posizionamento di prezzo
Fig. 1 - superiore di cartizze docg: posizionamento di prezzo franco spaccio aziendale in
bottiglia (0,75 litri), Anni 2006-2011.
Fig. 2 - superiore di cartizze docg: posizionamento di prezzo franco azienda in bottiglia (0,75
litri), Anni 2006-2011.
APPenDiCe TeCniCA
151150
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
8.3.1 - Strutture gestionali ed organizzative
8.3 - Rive DOCG
Tab. 4 - Rive DOCG: profili gestionale ed organizzativo, Anno 2011.
si nO TOT.
Azienda agricola 57.1% 42.9% 100.0%
si nO TOT.
Direttore commerciale 61.9% 38.1% 100.0%
Formagiuridica
Ditta individuale società agricola sRl sAC sPA snC sAs TOT.
0.0% 33.3% 28.6% 14.3% 14.3% 9.5% 0.0% 100.0%
8.3.2 - Strutture vitivinicole
Tab. 5 - Rive DOCG: profili delle strutture produttive per classe di fatturato, Anno 2011.
inferiore a 250.000 euro 2 9.5% 20,000 2.2%
Tra 250.001 e 500.000 euro 4 19.0% 64,424 7.1%
Tra 500.001 e 1.000.000 euro 2 9.5% 61,600 6.8%
Tra 1.000.001 e 2.000.000 euro 3 14.3% 324,309 35.9%
Tra 2.000.001 e 5.000.000 euro 2 9.5% 63,125 7.0%
Tra 5.000.001 e 10.000.000 euro 2 9.5% 10,696 1.2%
Oltre i 10.000.000 euro 2 9.5% 54,238 6.0%
Oltre i 25.000.000 euro 4 19.0% 304,641 33.7%
Totale 21 100.0% 903,033 100.0%
Classe di fatturato Aziende bottiglie commercializzate (0,75 l)
numero numero% su numero % su numero
8.3.3 - Mercato in Italia per canali distributivi
Fig. 2 - rive docg: ripartizione delle vendite per classe dimensionale (0,75 litri), Anno 2011.
8.3.4 - Le esportazioni
Tab. 6 - Rive DOCG: quote di mercato estere in bottiglia (0,75 litri), Anno 2011.
Altri paesi europei
benelux RussiascandinaviaRegno unito
svizzeraAustriagermaniaeuropa
Resto del mondo usA Canada America latina
Oceaniabrasile Cina & india
giappone Altri paesi
asiatici eAfrica
2011 9.7% 8.3% 10.2% 10.7% 0.1% 23.3% 0.0% 11.0%
2011 22.2% 0.1% 2.9% 0.2% - 0.1% 0.3% 0.9%
APPenDiCe TeCniCA
153152
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Conclusioni
Vasco Boatto - Direttore del C.I.R.V.E. *
Nell’ambito delle Denominazioni di Origine italiane, il Conegliano
Valdobbiadene DOCG ricopre un ruolo sempre più rilevante nei profili
dell’offerta. Nonostante la difficile congiuntura che sta attraversando l’economia
italiana, la Denominazione conferma un buono stato di salute. L’esame dei
dati 2011 della Denominazione ci consegna, infatti, un esito positivo tanto
dal lato dell’andamento della domanda nazionale quanto soprattutto dal lato
dell’apprezzamento del Prosecco Superiore DOCG sui mercati internazionali.
Queste performance di mercato confermano sia la bontà delle decisioni
intraprese in favore della difesa e valorizzazione del prodotto, sia l’efficacia delle
politiche adottate dal Consorzio di Tutela per la promozione del territorio
in Italia e all’estero (es. Vino in Villa, Vino in Villa London, Italian Wine Masters,
ecc). Accanto al crescente successo sui mercati, le imprese del Conegliano
Valdobbiadene stanno denotando un crescente impegno verso le nuove sfide
che riguardano lo sviluppo dell’intera economia. Esse interessano gli obiettivi
del modello di una vitivinicoltura sostenibile ed innovativa, sensibile cioè alle
istanze del consumatore moderno, che si aspetta, oltre alla qualità e la salubrità
del prodotto, più in generale la sua sostenibilità economica, ambientale e sociale.
* Direttore del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia (C.I.R.V.E. - Conegliano) e coordinatore del Progetto di Ricerca, Conegliano, Università di Padova.
155154
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012COnClusiOni
Queste linee strategiche di sviluppo sono alla base di un documento
recentemente approvato dalla Commissione Europea, noto come Europe 2020,
che indirizza la strategia di crescita dell’UE per il prossimo decennio. Tale
approccio ha come obiettivi: la crescita intelligente, la crescita sostenibile e la
crescita inclusiva.In quest’ambito, gli esiti dell’annuale attività di ricerca hanno
evidenziato dei risultati di interesse che vanno dagli elementi economici e di
mercato, in Italia e all’estero, a quelli della promozione sui mercati esteri fino a
quelli della sostenibilità vitivinicola della filiera del Conegliano Valdobbiadene
DOCG. A questo riguardo, nel corso dell’orizzonte temporale 2003-2011,
la Denominazione ha registrato una significativa crescita della produzione in
volume, pari al 74%, raggiungendo un mercato di quasi 70 milioni di bottiglie.
In termini di valore, il mercato è stimato in oltre 420 milioni di euro, segnalando
un +68% rispetto al 2003. Per quanto attiene il Prosecco Superiore DOCG, la
crescita dei volumi sul mercato italiano si è contraddistinta con un tasso medio
annuo pari al 7,7%, segnalando, relativamente, le migliori performance nelle
macro regioni del Nord Est, con un +76,5% in raffronto al 2003, e nelle regioni
centrali e meridionali del Paese (mediamente pari a un +8% all’anno). Riguardo
i canali, emerge il ruolo delle destinazioni off-trade, che privilegiano le vendite
attraverso i canali della Distribuzione Moderna, che passa da 6,02 a 13,02 milioni
di bottiglie, segnalando un +116,1% in raffronto al 2003. Contestualmente,
1. Dato ottenuto utilizzando il prezzo FOB.
l’Ho.Re.Ca e i grossisti, con oltre il 50% delle vendite nazionali, confermano il
ruolo esercitato del ‘consumo fuori casa’ nella valorizzazione dei prodotti della
Denominazione. Anche i risultati dell’andamento del livello dei prezzi in Italia
possono considerarsi più che positivi vista la difficile congiuntura economica
italiana. Infatti, le imprese sono riuscite da un lato a mantenere inalterato il
livello dei prezzi, e dall’altro a focalizzare la maggioranza delle vendite, pari al
63,5% dei volumi, nel segmento dei vini Premium. Questi esiti confermano per
questo una ridotta forbice dei prezzi in linea con la promozione qualitativa del
Prosecco Superiore DOCG. Oggi, grazie alla bontà degli sforzi di marketing
operativo intrapresi, i vini del Conegliano Valdobbiadene DOCG si vendono
in oltre 80 Paesi e regioni di tutto il mondo e le esportazioni hanno raggiunto
un volume di oltre 28 milioni di bottiglie. Nel 2011, il valore all’origine
dell’export1 del Prosecco Superiore DOCG è stimato sui 115 milioni di euro,
con un aumento pari al 10,2% su base annuale. Dall’esame delle esportazioni
emerge un trend molto positivo delle destinazioni estere che raggiunge il 42%
delle vendite, propensione all’export peraltro molto prossima a quella dello
Champagne, a riprova del crescente apprezzamento del Prosecco Superiore
DOCG presso il consumatore internazionale di vini spumanti. Nel quadro
dei mercati internazionali, la Germania mantiene il ruolo di mercato leader
a livello mondiale guadagnando, negli ultimi 9 anni, una quota di mercato di
157156
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012COnClusiOni
oltre 5 milioni di bottiglie, pari a un +156,2% dei volumi. Riguardo il mercato
extra europeo, nello stesso periodo, il mercato Nord americano ha registrato
una significativa crescita dell’export, trainato da un +180,8% degli USA. A
questo riguardo, da un’analisi del quadro competitivo della Denominazione, è
interessante notare come il mercato tedesco, quello austriaco, del Regno Unito
e degli USA, denotino una forte attrattività per il Prosecco Superiore DOCG
e la buona posizione competitiva della Denominazione sul mercato dei vini
spumanti. In questo contesto, la Svizzera si contraddistingue per la significativa
crescita ascrivibile all’ultimo anno, segnalando un +29,9% su base annua delle
vendite. Le potenzialità di crescita della Denominazione sono confermate dalle
performance dell’export verso le altre destinazioni europee (es. Paesi europei
dell’Est Europeo, Russia, Scandinavia, Benelux, ecc.) ed extra europee (es. Paesi
dell’America Latina, Brasile, Oceania, Canada, altri Paesi asiatici ed africani).
Da un primo esame dei risultati sul livello dei prezzi applicato sui quattro dei
principali mercati di esportazione (Germania, Svizzera, Regno Unito e USA)
è interessante notare come, in rapporto alla media delle esportazioni italiane
di spumante, il Prosecco Superiore DOCG si situa decisamente a un livello
più elevato con valori mediamente pari al 40% e molto più elevati verso gli
USA, dove la forbice dei prezzi è pari a 2,08 euro a bottiglia in raffronto al
Conegliano Valdobbiadene Superiore. Come emerge da recenti studi2, il
nocciolo della competitività rimane nei contesti distrettuali, dove non è tanto
la dimensione d’impresa a determinare la sua capacità di internazionalizzarsi,
ma piuttosto essa dipende dalle innovazioni che generano nuovi prodotti, che
a loro volta penetrano nuovi mercati. In questo contesto, la competitività del
sistema distrettuale dipenderà dai margini di profitto che l’impresa realizza
nel suo mercato di nicchia. In questo ambito, la commercializzazione del
Superiore di Cartizze e del Rive DOCG segue una logica di differenziazione
di prodotto, opportunamente modulata nelle leve del marketing mix. Queste
produzioni rappresentano delle attraenti nicchie di mercato: da un lato l’offerta
del Rive DOCG si posiziona nei segmenti qualitativi dei vini Premium e
Superpremium, mentre il Superiore di Cartizze è commercializzato nelle fasce di
prezzo che vanno dai vini Superpremium fino alle fasce dei vini Ultrapremium.
Con riferimento, all’analisi delle azioni di promozione estere dei vini della
DOCG, si registra come oltre il 30% delle imprese abbiano partecipato al
programma comunitario di promozione dei vini sui mercati esteri. È interessante
notare come quasi la metà di queste siano state coinvolte grazie all’iniziativa delle
Organizzazioni Interprofessionali (es. Consorzi di Tutela). L’azione ritenuta più
efficace è rappresentata dal Wine Tasting (il 51,4% delle imprese lo ritiene molto
importante). Tra i mercati considerati strategici nello sviluppo degli investimenti
in promozione, dove gli spumanti stanno diventando un prodotto mainstream,
2. Coltorti F. I sistemi di imprese fulcro dell’internazionalizzazione dell’industria italiana. Economia italiana. Torino: IGF, N. 2 autunno 2012.
159158
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
prevalgono i mercati del Regno Unito e del Canada.
Dai risultati è stata delineata, inoltre, una prima indagine dell’impegno delle
imprese imbottigliatrici negli ambiti della vitivinicoltura sostenibile, da cui
si denota il coinvolgimento delle imprese rispetto: a) azioni e progetti di
valorizzazione e conservazione dell’ambiente e del paesaggio della DOCG; b)
produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili; c) adesione a procedure
e comportamenti virtuosi che prevedono un riciclo selettivo dei materiali
utilizzati; d) impiego di best practices rispettose dei metodi della produzione
integrata, biologica e biodinamica, e) adesione alle direttive ecocompatibili
previste dal protocollo viticolo3. A questo proposito, appare significativo
menzionare la crescente sensibilità del territorio riguardo ad approcci innovativi,
come l’ecological footprint e la formazione del capitale umano sulle tematiche di
rispetto dell’ambiente. Questi fattori insieme alla conservazione dell’ambiente
e alla valorizzazione del paesaggio (tradizionale-culturale) costituiscono dei
punti di forza del Conegliano Valdobbiadene in quanto, come dimostrano
recente studi, la “bellezza del paesaggio può positivamente interessare la qualità
percepita”4 del Prosecco Superiore DOCG nell’immaginario del consumatore.
3. Cfr. Sito Web: http://www.prosecco.it. Il “Protocollo Viticolo” è il frutto del lavoro della Commissione Viticola, voluta dal Consorzio di Tutela e composta dai principali istituti di ricerca, Ente CRA e Università degli Studi di Padova, Veneto Agricoltura, insieme ad Associazioni di categoria, ai 15 Comuni dell’area e fino agli agronomi professionisti che operano sul territorio.
4. Cfr. Tiziano Tempesta, Rosa Arboretti Cristofaro, Livio Corain, Luigi Salmaso, Diego Tomasi, and Vasco Boatto. The importance of landscape in wine quality perception: An integrated approach using choice-based conjoint anlaysis and combination-based permutation tests. Food Quality and Preferences, 21:827{836, 2010.
A quest’ultimo riguardo, il prezzo del prodotto rappresenta un segnale
della relazione positiva con la qualità percepita del paesaggio e del vino.
In questo contesto, si conferma l’importanza dell’apporto della formazione e
della ricerca assicurata dal ricco intreccio tra imprese e Centri di formazione,
in primis la Scuola Enologica, le strutture avanzate dell’Università e i
rapporti tra imprese che mantengono e rafforzano il clima della vera
“Scuola imprenditoriale”.
COnClusiOni
161160
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Dinamiche del turismo in provincia di Treviso.Focus sulla fruizione enologica nel distretto Conegliano Valdobbiadene.A cura di CISET (Sabrina Meneghello e Mara Manente)
1. il TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO
1.1 breVe inquAdrAmento sull’AndAmento 2010-2011
Rispetto al 2009, l’anno 2010 si è contraddistinto per una sensibile ripresa che
è poi proseguita con vigore anche nel 2011. Nel 2011 si sono infatti registrati
nella provincia di Treviso 706.595 arrivi e 1.580.906 presenze, in aumento
rispettivamente di ben il 9,4% e 8,1% rispetto al 2010. In termini di arrivi
è stato così possibile recuperare appieno il dato del periodo pre-crisi (2007),
mentre a livello di presenze, anche se non è ancora avvenuto il sorpasso, si è
assistito ad un avvicinamento. I buoni risultati sono innanzi tutto imputabili alla
ripresa del mercato internazionale, che è arrivato a rappresentare nel 2011 circa
il 50% della domanda ed è cresciuto del 19,6% negli arrivi e del 14,6% nelle
presenze. In secondo luogo non si può non citare la crescita del turismo delle
città d’arte, che ha coinvolto tanto le aree della provincia a maggiore carattere
storico-culturale quanto la zona inserita nella regione turistica veneziana. Si
osserva infatti che nel 2011 i comprensori di Treviso Sud (+31% e 21%) e
dell’Opitergino-Mottense (+6,7% e +4,2%), che gravitano proprio attorno a
Venezia, sono quelli che hanno registrato la migliore perfomance, insieme a
Treviso Nord (+15,2% e +9,8%), all’Asolano (+6,3% e +6,8%) e al comprensorio
di Valdobbiadene-Soligo (+4,9% e 5,7%). Contrariamente a quanto avvenuto
nel 2010, Treviso capoluogo è invece una delle aree della provincia che nel
2011 ha risentito di una flessione (-7% e -1,9%), attribuibile comunque alla
temporanea chiusura dell’aeroporto Canova di Treviso nel secondo semestre
Contributi
163162
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
dell’anno, per lavori di ammodernamento. La permanenza media si è attestata
nel 2011 a 2,2 notti, contro le 2,3 notti del 2010 e del 2009 e le 2,7 notti
registrate tra il 2003 e il 2007.
Italiani Italiani
ARRIVI PRESENZE TOTALE
ArriviStranieri Stranieri Presenze
1997 262.316 222.478 627.411 488.352 484.794 1.115.763
1998 274.896 204.943 663.004 489.979 479.839 1.152.983
1999 286.731 208.031 717.399 562.058 494.762 1.279.457
2000 294.816 224.766 723.800 557.177 519.582 1.280.977
2001 315.553 230.969 737.298 570.063 546.522 1.307.361
2002 317.466 239.097 737.662 565.868 556.563 1.303.530
2003 352.453 243.168 797.663 555.729 595.621 1.353.392
2004 306.347 260.464 753.238 613.103 566.811 1.366.341
2005 299.833 257.598 784.373 608.692 557.431 1.393.065
2006 322.654 286.944 904.613 712.729 609.598 1.617.342
2007 333.004 318.114 919.016 796.148 651.118 1.715.164
2008 340.828 305.575 839.215 708.767 646.403 1.547.982
2009 322.667 277.156 738.368 614.412 599.823 1.352.780
2010 349.530 296.291 797.992 664.030 645.821 1.462.022
2011 352.101 354.495 819.881 761.025 706.596 1.580.906
Fonte: elaborazione CISET su dati Provincia di Treviso, 1997-2011
Fonte: elaborazione CISET su dati Provincia di Treviso, 1997-2011
Fonte: elaborazione CISET su dati Provincia di Treviso, 1997-2011
grafico 1 - Andamento arrivi in provincia di Treviso, italiani e stranieri, 1997-2011
grafico 2 - Andamento presenze in provincia di Treviso, italiani e stranieri, 1997-2011
Tab. 1 - Arrivi e presenze in provincia di Treviso, italiani e stranieri, 1997-2011
165164
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
1.2 - il primo semestre 2012
Nei primi sei mesi del 2012 si è confermata la ripresa registrata nel 2011, dato
che gli arrivi e le presenze sono aumentati rispettivamente del 9,9% e del 7,5%
rispetto allo stesso periodo del 2011. La permanenza media non ha subito alcuna
variazione, attestandosi ancora sulle 2,2 notti. È stato ancora una volta il mercato
internazionale a trainare la crescita, registrando un aumento del 16,2% e del
13,5%, mentre la domanda domestica ha mostrato una ripresa più lieve, +4,2%
negli arrivi e +2,6% nelle presenze. È continuato di conseguenza l’incremento
della quota di mercato della domanda straniera, che nel primo semestre 2012
è arrivata a rappresentare il 49,8% degli arrivi e il 48% degli presenze, quando
nello stesso periodo del 2011 costituiva rispettivamente il 47,1% e il 45,5% e nel
2010 il 42,3% e il 42,6%. Gli stranieri quindi sono quasi arrivati ad eguagliare
gli italiani. La crescita ha interessato entrambi i comparti della ricettività; si
osserva però che mentre l’alberghiero ha ottenuto una performance migliore
in termini soprattutto di arrivi (+10,9%), l’extralberghiero ha registrato un
incremento maggiore nelle presenze (+14,5%). Di conseguenza la permanenza
media, mentre è lievemente diminuita nella ricettività alberghiera (da 1,9 del
2011 a 1,8 notti del 2012), è sensibilmente aumentata in quella complementare
(da 3,9 a 4,3 notti).
Arrivi
Arrivi
Arrivi
Arrivi
Arrivi
Arrivi
Presenze
Presenze
Presenze
Presenze
Presenze
Presenze
Valore ass. 185.244 414.336 184.121 383.072 369.365 797.408
Var.% 11/12 +4,2% +2,6% +16,2% +13,5% +9,9% +7,5%
Valore ass. 316.447 571.394 34.964 142.710 369.365 797.408
Var.% 11/12 +10,9% +5,0% +3,9% +14,5% +9,9% +7,5%
ITALIANI
ALBERGHIERO
STRANIERI
EXTRA - ALBERGHIERO
TOTALE DOMANDA
TOTALE DOMANDA
Fonte: elaborazione CISET su dati Provincia di Treviso, 2011-2012
Fonte: elaborazione CISET su dati Provincia di Treviso, 2011-2012
Tab. 2 - Arrivi e presenze nella Provincia di Treviso e var. % 2011/2012, i semestre 2012
Tab. 3 - Arrivi e presenze nella Provincia di Treviso per tipo di ricettività e var. % 2011/2012,
i semestre 2012
La performance dell’intera provincia di Treviso nel primo semestre 2012 è
ovviamente determinata dall’andamento dei singoli comprensori, alcuni dei
quali hanno ottenuto risultati così soddisfacenti da controbilanciare la flessione
registrata da altre aree della Marca. Analizzando nel dettaglio l’andamento dei
singoli comprensori, si possono avanzare le seguenti considerazioni.
- Treviso Sud e Treviso Nord, confermando l’ottimo andamento del 2011,
sono i due comprensori che hanno rilevato gli incrementi maggiori.
Treviso Sud ha registrato una crescita del 26% degli arrivi e del 15,3% delle
presenze, mentre Treviso Nord rispettivamente del 17,7% e del 16,2%. Si
tratta di aree che dispongono di una buona dotazione di strutture
alberghiere, anche di grandi dimensioni, in grado di ospitare, anche meglio
di Treviso città, i flussi (anche gruppi organizzati) veicolati
dall’intermediazione soprattutto verso la città di Venezia.
- Anche l’Asolano, caratterizzandosi per una forte concentrazione di turisti
stranieri, ha ottenuto una crescita significativa, soprattutto in termini di
presenze, aumentate di ben il 40,3%.
- Il Montebellunese, l’Opitergino Mottense e l’area di Valdobbiadene-
Soligo sono invece i comprensori che hanno subito una notevole
167166
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Asolano
Castellana
Coneglianese
Montebellunese
Opitergino-Mottense
Treviso capoluogo
Treviso nord
Treviso sud
Valdobbiadene - soligo
Vittoriese
TOT.
I° semestre 2012 Var. I° semestre 2011/2012
Fonte: elaborazione CISET su dati Provincia di Treviso, I semestri 2011-2012
21.903
21.006
33.744
11.441
24.332
52.577
51.206
121.625
20.702
10.829
369.365
67.186
54.005
84.806
30.407
49.982
121.582
105.021
213.696
39.866
30.857
797.408
+6,9%
+1,5%
+3,6%
-3,3%
-1,3%
-1,9%
+17,7%
+26,0%
-3,4%
-0,5%
+9,9%
+40,3%
+6,9%
+1,1%
-6,7%
-9,6%
-2,8%
+16,2%
+15,3%
-4,1%
+6,2%
+7,5%
Arrivi ArriviPresenze Presenze
Tab. 5 - quote di mercato dei comprensori della Provincia di Treviso, i semestre 2011-2012
DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
diminuzione della domanda, soprattutto in termini di presenze, imputabile
al periodo non positivo che sta attraversando il turismo business, colpito
dalla crisi economica ancora in corso.
- È continuata anche nel primo semestre 2012 la performance non molto
positiva di Treviso-città, che ha registrato una flessione del -1,9% degli
arrivi e del -2,8% delle presenze. Se nel 2011 tale risultato era stato imputato
alla chiusura dell’aeroporto Canova, nell’anno in corso è possibile si stiano
manifestando e consolidando nuovi fattori, come ad esempio la maggiore
convenienza e disponibilità di posti letto delle strutture ricettive situate a
Treviso Sud e Treviso Nord.
In termini di quote di mercato, sono aumentati ancora, a discapito degli
altri comprensori, il peso di Treviso Sud, la cui quota ha raggiunto il 32,9%
degli arrivi complessivi registrati in Provincia e il 26,8% delle presenze (nel
primo semestre 2011 era di 28,7% e 25%), e il peso di Treviso Nord, che è
arrivato a detenere una quota del 13,9% sugli arrivi e del 13,2% sulle presenze
complessive. Interessante è anche l’incidenza esercitata dall’Asolano che, in
termini di presenze è passato dal 6,5% del primo semestre 2011 all’8,4% di
quello 2012.
Tab. 4 - Arrivi e presenze nei comprensori della Provincia di Treviso e var. % 2011/2012, i
semestre 2012
Asolano
Castellana
Coneglianese
Montebellunese
Opitergino-Mottense
Treviso capoluogo
Treviso nord
Treviso sud
Valdobbiadene-soligo
Vittoriese
TOT.
QUOTE DI MERCATO 2012 QUOTE DI MERCATO 2011
6,1%
6,2%
9,7%
3,5%
7,3%
15,9%
12,9%
28,7%
6,4%
3,2%
100,0%
6,5%
6,8%
11,3%
4,4%
7,5%
16,9%
12,2%
25,0%
5,6%
3,9%
100,0%
5,9%
5,7%
9,1%
3,1%
6,6%
14,2%
13,9%
32,9%
5,6%
2,9%
100,0%
8,4%
6,8%
10,6%
3,8%
6,3%
15,2%
13,2%
26,8%
5,0%
3,9%
100,0%
Arrivi ArriviPresenze Presenze
Fonte: elaborazione CISET su dati Provincia di Treviso, 2011-2012
169168
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fonte: elaborazione CISET su dati Provincia di Treviso, 2011-2012
Tab. 6 - Var. % 2011-2012 arrivi e presenze straniere nei comprensori della Provincia di
Treviso, i semestre 2011-2012
Per quanto riguarda invece i flussi internazionali, che nel primo semestre 2012
sono sensibilmente aumentati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno,
la crescita in termini sia di arrivi sia di presenze ha interessato in particolare i
comprensori di Treviso Nord, di Treviso Sud, dell’Asolano e del Coneglianese.
È interessante osservare che l’area di Valdobbiadene, complessivamente soggetta
ad una flessione rispetto al primo semestre 2011, ha registrato invece una crescita
significativa della domanda internazionale in termini di arrivi (+2,1%) e soprattutto
di presenze (+8,9%); il risultato negativo di tale comprensorio è quindi interamente
dovuto al mercato domestico. Lo stesso non si può dire invece di Treviso-città e del
Vittoriese, nei quali è stato proprio il calo della domanda internazionale ad aver
provocato la flessione del movimento complessivo registrata in questi territori.
I comprensori nei quali il mercato internazionale esercita un peso maggiore sul
totale della domanda rilevata in ciascun territorio, sono Treviso Sud, in cui gli
stranieri rappresentano ben il 69,7% degli arrivi e il 61,6% delle presenze (quote
in aumento rispetto al primo semestre 2011), l’Opitergino-Mottense, in cui il
movimento internazionale è circa metà della domanda totale, Treviso Capoluogo
(44,9% e 44,3%) e Treviso Nord (40,3% e 40,6%). È interessante osservare inoltre
che nell’Asolano gli stranieri, grazie alla loro crescita, sono arrivati a rappresentare
nel primo semestre 2012 il 64% delle presenze registrate in questo territorio,
contro la quota del 51,8% rilevata nello stesso periodo del 2011. Anche nel
comprensorio di Valdobbiadene si è manifestato lo stesso fenomeno, dato che la
quota delle presenze straniere è passata dal 40,5% del 2011 al 46% del 2012. Lo
stesso si può riconoscere tra l’altro per il Coneglianese, dove il peso delle presenze
straniere è aumentato dal 31,7% al 38,8%. Vittoriese e Treviso capoluogo sono
invece i due comprensori in cui il mercato internazionale ha perso quote di
mercato rispetto alla domanda domestica.
DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
Asolano
Castellana
Coneglianese
Montebellunese
Opitergino-Mottense
Treviso capoluogo
Treviso nord
Treviso sud
Valdobbiadene - soligo
Vittoriese
TOT.
Var. I° semestre 2011/2012
+10,5%
+7,5%
+8,1%
+2,1%
+6,5%
-7,0%
+22,5%
+32,3%
+2,1%
-9,5%
+16,2%
+73,2%
+5,0%
+23,9%
-24,9%
-1,4%
-8,3%
+21,2%
+18,2%
+8,9%
-11,7%
+13,5%
Arrivi stranieri Presenze stranieri
171170
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fonte: elaborazione CISET su dati Provincia di Treviso, 2011-2012
Asolano
Castellana
Coneglianese
Montebellunese
Opitergino-Mottense
Treviso capoluogo
Treviso nord
Treviso sud
Valdobbiadene-soligo
Vittoriese
TOT.
I° semestre 2011I° semestre 2012
41,0%
33,6%
34,3%
27,5%
46,9%
47,4%
38,7%
66,3%
36,0%
28,4%
47,1%
51,8%
35,4%
31,7%
31,6%
44,5%
47,0%
38,9%
60,0%
40,5%
39,1%
45,5%
42,4%
35,6%
35,8%
29,0%
50,6%
44,9%
40,3%
69,7%
38,0%
25,9%
49,8%
64,0%
34,8%
38,8%
25,4%
48,5%
44,3%
40,6%
61,6%
46,0%
32,5%
48,0%
Arrivi stranieri
Arrivi stranieri
Presenze stranieri
Presenze stranieri
2. I VISITATORI DELLE CANTINE DEL DISTRETTO DI CONEGLIANO
E VALDOBBIADENE
Le cantine del Distretto di Conegliano-Valdobbiadene che accolgono visitatori
mantengono una dimensione medio-piccola. Di fatto, si tratta nel 37% dei
casi di ditte individuali, nel 24,9% di società semplici. Cala il numero di
società di grandi dimensioni: solo nel 4% dei casi si tratta di società per azioni,
l’anno precedente rappresentavano il 7% del campione di cantine analizzate.
Continua a spiccare un elemento di distintività territoriale: quasi sempre la
cantina si colloca nell’ambito di un’azienda agricola (71,1%). Ciò significa
che nel Distretto chi ha una cantina è, oltre che proprietario di un’azienda
destinata alla conservazione e commercializzazione del vino, anche proprietario
e coltivatore del fondo in cui si produce il vino stesso. Questa coincidenza
rappresenta senza dubbio per il visitatore un plus per quanto riguarda qualità
e autenticità del prodotto. Il numero complessivo dei visitatori delle cantine
del Distretto del Conegliano Valdobbiadene è cresciuto solo leggermente
rispetto l’anno precedente (+1,2%). I visitatori nel 2011 sono stati 227.024,
nel 2010 224.318, nel 2009 171.000. Rispetto al biennio precedente 2008-
2009 in cui i ritmi di crescita vedevano percentuali di crescita superiori al 30%,
nel 2011 si registra una battuta d’arresto con un assestamento del numero di
visite. Di fatto, la media di visitatori l’anno per cantina è stabile: circa 1.312
visitatori laddove l’anno precedente era di 1.319 (-0,55% rispetto al 2010, +
33% tra il 2009 e il 2010). Rimane stabile la quota di operatori intervistati che
dichiara di ospitare meno di 200 visitatori (circa il 38%). Pressoché stabile è
anche il numero di aziende (28,7% nel 2010 e 29,8% nel 2011) che registrano
DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
Tab. 7 - quota arrivi e presenze straniere nei comprensori della Provincia di Treviso, i
semestre 2011-2012
173172
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Fonte: Rielaborazioni CISET su dati indagine CIRVE 2011
DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
livelli di accoglienza di medie dimensioni, ovvero tra i 200 e i 1000 visitatori.
Cresce leggermente invece il numero di aziende con più di 1.000 visitatori
(+1,5%). Pur mantenendo dimensioni medio-piccole, le cantine del Distretto
di Conegliano e Valdobbiadene si sforzano ad aumentare la propria vocazione
all’accoglienza. Rispetto l’anno precedente ben 20 cantine su 173 contano più di
200 ospiti l’anno. Il numero di aziende che mostrano tuttavia un orientamento
deciso al business della visita e all’accoglienza di turisti o estimatori è, tuttavia,
ancora limitato: solo 2 cantine registrano oltre 10.000 visite (rispetto all’anno
scorso il numero di cantine è diminuito di 3 unità). Il massimo dichiarato
nel 2011 da una cantina è di circa 20.000, l’anno precedente era stato di ben
26.000 visitatori. Si ricorda che solo nel 2007 una cantina aveva registrato
fino a 30.000 visitatori (numero raggiunto probabilmente tramite iniziative
particolari). Il quadro che emerge evidenzia da un lato il persistente sforzo
da parte di operatori, soprattutto di grandi dimensioni, di attirare un numero
sempre maggiore di visitatori, dall’altro una minore risposta da parte della
clientela che riporta il numero delle visite alle dinamiche di qualche anno fa.
Più nel dettaglio, informazioni strutturali che riguardano gli orari di apertura
giornalieri e settimanali e la stagionalità degli ingressi confermano un buon
orientamento alle esigenze della clientela, anche turistica. Di fatto:
- le cantine sono aperte nel 57, 2% dei casi a partire dalle 8,00 di mattina
(+2,3% di aperture dalle 8,00 rispetto al 2009) e il 16,2% alle 9,00;
- chiudono nella maggior parte dei casi di pomeriggio e sempre più tardi:
alle 18,00 il 35,8% delle cantine intervistate, alle 19,00 il 16,7% e alle 20,00
il 20,81%;
- la settimana comincia il lunedì (90,8% delle imprese del Distretto) fino al
sabato e/o domenica compresi (72%);
- chiudono nei week end solo il 19,2% delle cantine. Si evidenzia, rispetto
allo scorso anno:
- un ulteriore prolungamento dell’orario quotidiano di apertura che in media
va dalle 8,00 alle 19,00;
- un numero maggiore di cantine che si presta a prolungare l’apertura quotidiana;
- un numero maggiore di cantine che apre la cantina anche di sabato e domenica.
Per quanto riguarda la stagionalità, si rileva rispetto allo scorso anno un
aumento nei flussi di visitatori sia del primo (gennaio-aprile) che dell’ultimo
quadrimestre dell’anno (settembre-dicembre). Ciò conferma una buona
distribuzione degli stessi nel corso dell’anno.
Nel periodo gennaio-aprile:
- il 43,3% delle cantine dichiara che si concentra lo 0-30% dei propri visitatori;
- il 34,6% che si concentra il 30-50%.
Nel periodo maggio-agosto:
- il 38,7% delle cantine dichiara che si concentra lo 0-30% della clientela;
- il 38,7% dichiara il 30-50%.
Tab. 8 - Distribuzione delle cantine per numero di visitatori nel 2011
0 visitatori
da 1 a 200 visitatori
da 201 a 999
da 1.000 a 10.000
oltre 10.000
Totale
n.d.
12
53
51
53
2
171
2
7,5%
30,8%
28,7%
29,4%
3,4%
100,0%
N. cantine % su campioneN. visitatori
175174
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
Nel periodo settembre-dicembre:
- il 57% delle cantine dichiara che si concentra lo 0-30% della clientela;
- il 32,3% dichiara che si concentra il 30-50% .
Altre informazioni strutturali che permettono di verificare il grado di
orientamento alla clientela riguardano:
- la presenza di un punto vendita in cantina;
- la presenza di una sala degustazioni;
- la presenza di un manager addetto all’accoglienza;
- la presenza di personale capace di comunicare in lingue estere.
A questo proposito le informazioni che emergono dall’indagine confermano
quanto su indicato circa il sempre maggior orientamento delle aziende verso
la clientela. Emerge come:
- ben il 73% delle cantine disponga di un punto vendita interno (+13%
rispetto all’anno precedente) e il 65% di una sala degustazioni (+7% rispetto
l’anno scorso);
- è leggermente inferiore (62%) il numero di cantine che dichiara di includere
nello staff un professionista dell’accoglienza seppure si tratti di una figura in
continua crescita che sempre più aziende decidono di inserire (+9% rispetto
all’anno scorso).
Per quanto riguarda la conoscenza delle lingue straniere da parte del personale
addetto si evidenzia come:
- l’inglese sia la lingua più diffusa: il 70,5% delle cantine dichiara di avere
personale che parla inglese (in ulteriore forte crescita la performance: circa
+7% rispetto lo scorso anno);
- circa il 35% delle cantine ha in organico personale che parla tedesco (la
quota è in crescita del 5% rispetto lo scorso anno);
- il 20,8 % delle cantine ha personale che parla lingue diverse rispetto a
inglese e tedesco (+4,4%, in particolare francese e spagnolo).
Nel complesso, si consolida di anno in anno l’attività di vendita vino, aumenta
la presenza del punto degustazione ed anche la presenza di personale in grado
di presentare il prodotto in almeno una lingua straniera (in genere l’inglese).
Sempre maggior rilievo viene dato, in questo senso, alla figura del manager
dell’accoglienza. Per quanto riguarda la tipologia di visitatori, la provenienza
vede sempre una forte prevalenza di italiani, pari in genere a più dell’80%.
Come mostra la tabella che segue, ben l’83% delle cantine dichiara che almeno
il 50% dei suoi visitatori è italiano e il 15% delle cantine almeno il 10%.
Tab. 9 - Presenza di servizi nelle cantine
Tab. 10 - Conoscenza lingue straniere
Tutte le cantine Punto vendita in cantina Sala degustazioni Manager servizi Presenza servizi di accoglienza
si 73% 65% 62%
no 27% 35% 37%
n.d. 0% 0% 1%
TOT. 100% 100% 100%
Fonte: Rielaborazioni CISET da Indagine CIRVE 2011
Conoscenza lingue straniere
Tutte le cantine Tedesco Inglese Altre lingue Conoscenza lingue
si 34,6% 70,5% 20,8 %
no 64,7% 28,9% 78,6%
n.d. 0,5% 0,5% 0,5%
TOT. 100% 100% 100%
Fonte: Rielaborazioni CISET da Indagine CIRVE 2011
177176
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
Il quadro conferma anche la componente molto alta di veneti:
- oltre il 58% delle cantine registra fino al 50% di veneti sul totale della clientela;
- oltre 1/3 delle cantine registra tra il 50 e il 100% di clienti veneti.
- circa il 10,4% delle cantine dichiara di contare una percentuale inferiore al
10% di veneti sul totale della propria clientela;
Per quanto concerne, invece, la componente internazionale, circa il 31% di
cantine dichiara di accogliere un 10% di visitatori stranieri, il 47% dichiara una
quota di stranieri tra il 10 e il 50% del totale dei visitatori.
Per quanto riguarda la fruizione dei visitatori emerge che:
- il 91,9% dei clienti acquista vino e il 77,45% visita la cantina: si tratta di
dinamiche in crescita rispetto allo scorso anno, rispettivamente del +6% e
del +4%;
- la spesa media pro capite è così ripartita: il 32,37% dei clienti spende tra i
50 e i 120 Euro, il 34,1% dei clienti spende mediamente tra i 20 e i 50 Euro,
il 12,8% spende tra i 120 Euro e i 400 Euro. Aumenta di circa il 4% rispetto
allo scorso anno la fascia dei clienti che spende una cifra media per l’acquisto
di vino, ovvero tra i 50 e i 120 Euro. Aumenta anche la percentuale di chi
spende meno di 50 Euro (+3%) ; stabile la quota di visitatori che spende più
di 120 Euro.
Tab. 11 - Visitatori italiani
Tab. 12 - Visitatori stranieri
Tab. 13 - spesa media dei visitatori per l’acquisto di vino
0% - 10%
10% - 50%
50% - 80%
80%
n.d.
TOT.
Fonte: Rielaborazioni CISET da Indagine CIRVE 2011
Fonte: Rielaborazioni CISET da Indagine CIRVE 2011
15,0%
67,6%
8,1%
0,6%
0,6%
100%
Quota sul totale delle cantine del Distretto% Visitatori italiani
0% - 10%
10% - 50%
50% - 80%
80%
n.d.
TOT.
Fonte: Rielaborazioni CISET da Indagine CIRVE 2011
31,7%
47,4%
6,4%
1,2%
0,6%
100%
Quota sul totale delle cantine del Distretto% Visitatori stranieri
euro 0
n.d.
euro 0-20
euro 20-50
euro 50-120
euro 120-400
Totale
2010 2011
0
19
28
54
47
22
170
0%
11,2%
16,5%
31,8%
27,7%
12,9%
100,0%
15
1
20
59
56
22
173
8,7%
0,6%
11,6%
34,1%
32,4%
12,8%
100,0%
Spesa Vino % Cantine % CantineN° Cantine N° Cantine
179178
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
- Non si tratta di un tipo di visita cui fa seguito il pernottamento: le cantine
dichiarano che nel 94% dei casi i clienti non pernottano presso l’azienda
agricola (es. agriturismo); il dato è in forte flessione rispetto lo scorso anno
(circa 13% in meno, la stessa riduzione registrata tra il 2010 e il 2011).
Solo il 5% dichiara di aver registrato presenze (solo 1 cantina dichiara più di
500 presenze).
La valutazione dei trend degli scorsi anni da parte delle cantine del Distretto
risulta sostanzialmente affine ai risultati rilevati lo scorso anno. Lo stesso si può
affermare sulla percezione circa l’andamento dei prossimi 5 anni. Entrambe le
valutazioni sono generalmente positive. Rare sono le indicazioni di percezione
di riduzione dei flussi negli ultimi 5 anni: 6,3% delle risposte contro il 6,4%
dell’anno scorso. Meno positive le previsioni per il futuro: 9,8% delle risposte
esprimono una visione negativa del futuro contro il 2,3% dello scorso anno.
Nel complesso, è evidente un atteggiamento abbastanza positivo che porta
a prevedere un futuro di crescita (46% delle risposte sono a favore di una
prospettiva di incremento) più che di stabilità o calo.
Infine si è chiesta l’opinione circa l’utilità di alcune azioni di marketing
territoriale/eventi, e simili che vengono organizzate nel territorio provinciale
o che si riferiscono a iniziative nazionali. In particolare, si è chiesto come si
valuta l’utilità di azioni di marketing territoriale e l’importanza data ad alcune
iniziative presenti nel trevigiano come:
- Vino in Villa, festival annuale organizzato dal Consorzio di Tutela del
Conegliano Valdobbiadene sul territorio;
- la Primavera del Prosecco Docg, ovvero l’organizzazione di mostre del
prosecco in diversi luoghi delle colline trevigiane per far conoscere e
acquistare i vini;
- la Strada del Prosecco e Vini Colli Conegliano Valdobbiadene, un itinerario
di quasi 50 km, che si snoda lungo la fascia collinare ai piedi delle Prealpi
Trevigiane, che da Conegliano e Vittorio Veneto si estende fino a
Valdobbiadene. Ripercorre in parte la storica Strada del Vino Bianco del
1966 (la prima in Italia), si estende tra le colline del Conegliano
Valdobbiadene, coinvolgendo anche l’area Doc Colli di Conegliano, nota
per la produzione di vini rossi, bianchi e da meditazione;
- gli eventi sportivi collegati alla produzione enogastronomica come la
gara Prosecco Cycling, una classica gran fondo che ogni anno attira
migliaia di appassionati che pedalano nel cuore delle colline di
Conegliano Valdobbiadene;
A questo si aggiungono le iniziative nazionali quali:
- Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati che si svolge ogni
anno presso la fiera di Verona;
- Cantine Aperte: l’evento più importante che si svolge in Italia da 20 anni.
Tab. 14 - Valutazione dei trend
Tutte le cantine Valutazione anni passati (ultimi 5 anni) Valutazione anni futuri (prossimi 5 anni)
Crescita 53,7% 45,6%
stabilità 32,3% 36,4%
Declino 0,5% 0,5%
n.d. 6,9% 7,5%
TOT. 100% 100%
Fonte: Rielaborazioni CISET da Indagine CIRVE 2011
181180
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Tutte le cantine %
Molto utile 52%
utile 31,7%
indifferente 8,6%
n.d. 7,5%
TOT. 100%Fonte: Rielaborazione CISET da Indagine CIRVE 2011
DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
Nell’ultima domenica di maggio le cantine socie del Movimento Turismo
del Vino aprono le proprie porte al pubblico, favorendo un contatto diretto
con gli appassionati del vino.
Ancora in crescita il numero di operatori che considera molto utili (da
37,2% nel 2008, a 41% nel 2009, a 45% nel 2010, a 52% nel 2011) le azioni
di marketing territoriale implementate per promuovere la conoscenza e la
vendita del vino. Il 31,7% sostiene che tali azioni sono utili. Cala il numero
degli operatori indifferenti a tali iniziative.
Tra le iniziative del trevigiano, Vino in Villa registra la maggior quota di risposte
“estremamente importante” (12,7%), mentre lo scorso anno la Primavera del
Prosecco DOCG risultava l’evento più apprezzato. Di fatto, il 63% delle risposte
attribuisce importanza (somma delle risposte “estremamente importante”,
“abbastanza importante” e “mediamente importante”) alla Strada del Prosecco
e il 58,3% alla Primavera del Prosecco DOCG; nella scorsa rilevazione
il risultato risultava opposto. Gli eventi sportivi collegati alla produzione
vitivinicola risultano meno interessanti.
Tab. 15 - Opinione sull’utilità del marketing territoriale
Tab. 16 - importanza attribuita alle iniziative locali
Tab. 17 - importanza attribuita alle iniziative nazionali
Tutte le cantine Vino in Villa
estremamente importante 12,7%
Abbastanza importante 27,1%
Mediamente importante 23,1%
Poco importante 19,0%
Per nulla importante 5,7%
n.d. 12,1%
TOT. 100%
Fonte: Rielaborazione CISET da Indagine CIRVE 2011
6,9%
24,2%
25,4%
26,5%
6,3%
10,4%
100%
Primavera del prosecco
7,5%
19%
31,2%
23,6%
8%
10,4%
100%
21,3%
32,3%
26,5%
7,5%
0,5%
11,5%
100%
Strada del vino
Eventi sportivi (es. Prosecco Cycling)
Tutte le cantine Vinitaly Cantine Aperte
Per nulla importante
Poco importante
Mediamente importante
Abbastanza importante
estremamente importante
n.d.
TOT. 100% 100%
Fonte: Rielaborazione CISET da Indagine CIRVE 2011
16,1%
15,0%
20,8%
23,6%
13,2%
10,9%
13,8%
25,4%
21,3%
19,6%
5,2%
14,4%
183182
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012DinAMiCHe Del TuRisMO in PROVinCiA Di TReVisO. FOCus sullA FRuiziOne enOlOgiCA nel DisTReTTO COnegliAnO VAlDObbiADene.
Infine la valutazione dei due eventi nazionali maggiormente associati alle
produzioni vinicole evidenzia un certo scontento da parte degli operatori
del Conegliano Valdobbiadene. Vinitaly viene considerata “estremamente
importante” dal 13,2% dei rispondenti (il dato è in netto calo rispetto l’anno
scorso). Nel complesso, la famosa kermesse viene considerata importante dal
57,8% degli intervistati (in calo del 8,6% gli apprezzamenti rispetto lo scorso
anno). Cantine Aperte viene considerata “estremamente importante” dal 5,2%
degli operatori (in calo questo tipo di apprezzamento del 3% rispetto lo
scorso anno). Nel complesso, l’evento è considerato importante dal 46,3%
degli intervistati (-8% degli apprezzamenti rispetto quanto dichiarato lo
scorso anno).
185184
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
il commercio internazionale dei vini spumanti
Vasco Boatto, Andrea Dal Bianco*
1. inTRODuziOne
Il vino spumante sta in questi anni attraversando un periodo decisamente
positivo, essendo la tipologia con la maggior espansione della domanda a
livello mondiale. Tale congiuntura è ben visibile mediante il monitoraggio del
commercio internazionale. L’export di vino può infatti essere suddiviso in tre
grandi classi: il vino imbottigliato, lo sfuso e lo spumante. Detta classificazione
viene operata già a livello doganale, ed è quindi possibile tracciare i flussi per
queste tre categorie con estrema precisione. Il vino imbottigliato corrisponde
al codice HS 220421, che comprende tutti i vini in recipienti della capacità
uguale o inferiore ai due litri, esclusi quelli con tappo fungo. Questi ultimi
confluiscono nel codice HS 220410, che racchiude appunto i vini spumanti.
Esistono poi ulteriori sottocategorie che variano da nazione a nazione, e
permettono di identificare con maggior precisione la classe di vino esportato.
Nel caso dell’Italia il Prosecco Spumante purtroppo non gode di un apposito
codice doganale di identificazione, come avviene per esempio nel caso
dell’Asti o dello Champagne in Francia, ma è comunque possibile tracciare
con una buona approssimazione le sue esportazioni attraverso un altro codice.
Quest’ultimo riassume tutti i vini spumanti DOP esportati escluso l’Asti,
ed è principalmente costituito da Prosecco (DOCG e DOC), Franciacorta,
* Vasco Boatto, Direttore del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia - C.I.R.V.E. - Conegliano e coordinatore del Progetto di Ricerca, Università di Padova. Andrea Dal Bianco, Dottorando di Ricerca, C.I.R.V.E.
187186
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il COMMeRCiO inTeRnAziOnAle Dei Vini sPuMAnTi
Trento e Lambrusco. A partire da questo dato è possibile effettuare una stima
dell’export di Prosecco andando a togliere gli altri spumanti, che hanno
comunque un peso marginale. È importante notare che non sono compresi in
questa categoria i vini ad indicazione geografica tipica, e che non è possibile
operare alcuna distinzione tra Prosecco DOC e Prosecco DOCG. Per quanto
riguarda il vino spumante in generale, le esportazioni mondiali sono quasi
raddoppiate negli ultimi 10 anni, mostrando una velocità di espansione più
che doppia rispetto a quella del vino imbottigliato. Dal grafico 1 è possibile
notare che la crescita intervenuta è peraltro lineare nel corso del tempo,
ad indicare che i vini spumanti non sono una semplice moda passeggera.
Francia, Italia e Spagna sommano congiuntamente oltre il 70% del valore e
del volume dell’export di spumanti, con il nostro paese che risulta il primo
esportatore in quantità e il secondo in fatturato. Nel grafico 2 è possibile
grafico 1: variazione delle esportazioni mondiali di vino imbottigliato e spumante
grafico 2: export delle principali tipologie di spumante per trimestre.
osservare l’andamento delle transazioni per le quattro principali tipologie di
spumante esportate a livello mondiale. Un primo elemento interessante è che
Champagne, Cava e Asti presentano una grande stagionalità delle vendite, la
maggior parte delle stesse concentrate nel quarto trimestre. Diversamente il
Prosecco presenta un trend più lineare, dove le vendite sono distribuite in
maniera relativamente uniforme nell’arco dell’anno, pur presentando sempre
un aumento nel periodo natalizio. Interessante è anche osservare l’andamento
del commercio nel complesso: confrontando i valori esportati nel primo
semestre del 2010 con quelli del primo semestre del 2012, l’Asti mostra una
contrazione delle esportazioni del 26,5%, Champagne e Cava hanno invece
una crescita moderata (3,7 e 12,2%, rispettivamente) mentre il Prosecco fa
registrare un incremento del 115,5%, vale a dire che le esportazioni di tale
vino sono più che raddoppiate negli ultimi due anni.
Fonte: elaborazione propria dati GTA.
Fonte: elaborazione propria dati GTA
189188
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il COMMeRCiO inTeRnAziOnAle Dei Vini sPuMAnTi
grafico 3: principali mercati d’esportazione di prosecco
Fonte: elaborazione propria dati GTA
Approfondendo la situazione dell’export del Prosecco, emerge l’esistenza di
tre principali mercati di destinazione, che complessivamente assorbono il 60%
delle vendite estere. Questi sono gli Stati Uniti, con 21,1 milioni di bottiglie,
il Regno Unito con 18,7 milioni e la Germania con 16,6 milioni. Tali valori
sono riferiti al periodo che va dal terzo trimestre 2011 al secondo trimestre
2012, e costituiscono un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. Gli Stati Uniti hanno infatti fatto registrare un aumento del 23%,
il Regno Unito del 48% e la Germania del 5%.
2. APPROFONDIMENTO DELLE VENDITE NEI TRE PRINCIPALI
PAESI IMPORTATORI
Di seguito viene proposta un’analisi delle vendite di vino spumante realizzate
nei tre principali mercati mondiali, con un focus principale sulla GDO per
Germania e Stati Uniti. La GDO (Grande Distribuzione Organizzata) è il
canale di vendita che racchiude le grandi catene di supermercati e ipermercati,
e si caratterizza per essere in grado di commercializzare grandi quantitativi di
vino. La sua importanza è andata crescendo nel corso degli anni, grazie anche
al cambio delle abitudini d’acquisto dei consumatori, e oggigiorno è il più
importante canale di vendita nei principali mercati mondiali per consumo di vino.
2.1 - GERMANIA
Quello tedesco, è il terzo maggior mercato per l’export italiano di spumanti,
ma arriva ad essere il primo se si considerano anche i vini frizzanti.
Complessivamente, sul mercato interno vengono venduti annualmente oltre
456 milioni di bottiglie di vino spumante, per un giro d’affari superiore ai
3,5 miliardi di euro. Il canale Ho.Re.Ca (on trade) rappresenta il 26% delle
vendite in volume di Spumanti, ma per via dell’elevato prezzo medio di
commercializzazione (27,2 €/L) produce il maggior fatturato, che nel 2011
è risultato di oltre 2,4 miliardi di euro. Al contrario, il canale off trade, pur
detenendo la maggior parte delle vendite in volume, a causa del più basso
prezzo medio (4,46 €/L) genera un fatturato di 1,1 miliardi di euro. Per
quanto riguarda le vendite realizzate nel canale off trade, quasi la metà di esse
avviene nei discount, che hanno inoltre visto accrescere la loro importanza nel
corso degli anni, mentre circa il 20% si effettua in supermercati/ipermercati.
La restante parte degli acquisti viene effettuata in negozi specializzati,
Dietro questi tre grandi importatori troviamo la Svizzera con 8,6 milioni
di bottiglie, l’Austria con 4 milioni e infine Canada, Russia e Svezia a
2,5 milioni. Tra questi l’Austria sta mostrando un’evoluzione decisamente
interessante, avendo più che quintuplicato l’import di Prosecco negli ultimi
12 mesi di riferimento. Anche Svizzera e Svezia mostrano una buona crescita,
rispettivamente del 24% e 35%, mentre la Russia e in particolare il Canada
mostrano una flessione.
191190
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il COMMeRCiO inTeRnAziOnAle Dei Vini sPuMAnTi
alimentari di ridotte dimensioni, vendite dirette e per corrispondenza. In
riferimento alla GDO, attualmente i prodotti italiani occupano solo una
piccola parte delle vendite realizzate, che sono in gran parte appannaggio
dalle produzioni nazionali. Le vendite di vini spumanti nella Grande
Distribuzione Organizzata sommano un volume totale superiore ai 3,5
milioni di ettolitri, per un controvalore di 1,3 miliardi di euro. Attualmente
il Sekt detiene quasi l’89% del mercato, seguito da Asti e da“spumanti senza
alcool” che si collocano intorno al 4%, Cremant con l’1,42%, Champagne
(1,09%) e Prosecco Spumante (0,97%). Per quanto riguarda le variazioni
delle vendite, i dati aggiornati al primo semestre 2012 confermano una fase
di stasi sia per quanto riguarda i volumi commercializzati che il fatturato
prodotto. Il dato complessivo nasconde però importanti variazioni all’interno
delle diverse tipologie di spumanti. Se da una parte il Sekt (vino spumante
tedesco) non vede mutare la sua situazione di predominio sul mercato, gli
altri spumanti stranieri registrano invece variazioni piuttosto accentuate. Il
Prosecco Spumante è la tipologia con la maggior diminuzione sia per quanto
riguarda i volumi (-31,3%) che il valore (-24,3%). Anche Asti e Champagne
fanno registrare un calo delle vendite, anche se decisamente più contenuto,
mentre sono in grande ascesa i vini senza alcool (che a onor del vero non
potrebbero essere chiamati vini) e soprattutto il Cremant (grafico 4).
grafico 4: variazioni percentuali dei volumi commercializzati - anno terminante 1° semestre 2012.
Fonte: IRI Infoscan
Il prezzo medio di vendita del vino spumante è di 2,80 euro per bottiglia;
tale dato viene però fortemente influenzato dal prezzo del Sekt (2,60 €/
bottiglia) vista la sua importante quota di mercato. Gli spumanti stranieri
vengono collocati a prezzi più elevati; il Prosecco Spumante viene venduto
a 4,43 €/bott., meglio del suo principale competitor italiano, l’Asti (3,53 €/
bott) ma non dei concorrenti francesi. Champagne e Cremant si collocano
infatti come i prodotti dal più elevato prezzo medio unitario, essendo venduti
a 13,79 e 4,58 euro per bottiglia, rispettivamente (tabella 1).
193192
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il COMMeRCiO inTeRnAziOnAle Dei Vini sPuMAnTi
Alcohol free 2.28 2.21 3.2%
Asti 3.53 3.37 4.7%
champagne 13.79 12.52 10.1%
cremant 4.58 4.58 0.0%
prosecco spumante 4.43 4.03 10.1%
sparkling Wine (sekt) 2.60 2.60 0.1%
Tabella 1: prezzi di vendita delle principali tipologie di spumanti
Tipologia Prezzo medio unitario(2011 - 2012)
Prezzo medio unitario(2010 - 2011)
Differenzapercentuale
Fonte: elaborazione propria dati IRI Infoscan
Anche i vini frizzanti sono molto richiesti nella GDO tedesca, sommando
vendite per oltre 1,15 milioni di ettolitri e 274 milioni di euro nella sola GDO.
All’interno di questa tipologia di prodotti hanno una buona importanza i
“vini aromatizzati”, con circa il 30% del mercato, mentre il Prosecco Frizzante
detiene poco meno del 22% delle quote. Interessante è anche notare che i
vini frizzanti, al contrario degli spumanti, mostrano un trend positivo, avendo
aumentato complessivamente le proprie vendite dell’11,1% in volume e del
19,3% in valore. Nonostante ci sia una fase espansiva per questi prodotti, il
Prosecco Frizzante non è riuscito a replicare le performance dei concorrenti,
diminuendo del 22,3% i volumi commercializzati e dell’11,8% le transazioni
in valore. Il prezzo medio di vendita del vino frizzante nella GDO è di 1,76
euro per bottiglia, ovvero oltre un euro inferiore a quello dello spumante. Il
Prosecco ha il prezzo medio di vendita più elevato tra le categorie considerate,
attestandosi a 2,15 euro per bottiglia, davanti al vino frizzante generico
(1,72 euro per bottiglia) e al vino frizzante aromatizzato (1,53 €/bott.).
2.2 - STATI UNITI
Negli Stati Uniti vengono venduti annualmente 180 milioni di bottiglie di
vino spumante, producendo un volume d’affari superiore ai 2 miliardi di
euro. Il canale Ho.Re.Ca (on trade) produce poco più del 21% del totale delle
vendite in volume ma ben il 42% di quelle in valore. La differenza di prezzo
tra il canale on/off trade è ben più accentuata rispetto al mercato tedesco,
almeno in termini assoluti. Lo spumante consumato all’interno dell’esercizio
commerciale costa infatti mediamente 43 euro per litro (32,2 €/bottiglia),
mentre quando il vino viene acquistato per essere consumato al di fuori del
locale viene pagato 14,8 € per litro (11,1 €/bottiglia). All’interno dell’off trade
il canale con il maggior peso è quello dei negozi specializzati, che sommano
complessivamente il 26,4% delle vendite. Seguono quindi i supermercati con
il 24,7% e gli ipermercati con il 19,8%, mentre i restanti canali di vendita
presentano una quota inferiore al 10%. In riferimento alla GDO, le vendite
di vini spumanti realizzate negli Stati Uniti d’America sommano un volume
complessivo pari a 372.000 ettolitri e un giro d’affari di oltre 285 milioni
di dollari/anno. I dati, comprendenti le vendite effettuate dal 30 settembre
2011 al 30 settembre 2012, mostrano un mercato in salute ed espansione,
con un aumento del 7,4% per quanto riguarda i volumi commercializzati e
dell’8,5% per il fatturato. Le vendite realizzate nella GDO sono costituite per
il 31,6% da vini spumanti importati, mentre la restante quota è detenuta dalle
produzioni nazionali (tabella 2). Il prezzo medio di vendita degli spumanti è
di 10,21 dollari per bottiglia, ma i prodotti esteri sono piazzati mediamente
a 4,10 dollari in più per bottiglia rispetto a quelli locali (13,01 contro 8,91
dollari per unità). Tale differenza di prezzo è dovuta in gran parte al vino
195194
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012il COMMeRCiO inTeRnAziOnAle Dei Vini sPuMAnTi
spumante francese, che viene comprato mediamente a oltre 46 dollari per
bottiglia, mentre tra gli altri paesi esteri solo gli spumanti italiani hanno un
prezzo superiore a quello dei prodotti nazionali (10,93 $/bott).
La crescita delle transazioni nella GDO a cui si è accennato in precedenza
è in gran parte trainata dai prodotti importati, che hanno aumentato le loro
vendite del 14,6%, mentre l’aumento degli spumanti domestici è stato di
solamente il 4,3%. Gli spumanti italiani sono quelli che hanno maggiormente
aumentato la loro presenza nel periodo considerato (+12,8%), seguiti da
quelli spagnoli (+5,8%), mentre i prodotti francesi hanno visto diminuire le
loro vendite in volume dell’1,3%. A seguito dei trend descritti gli spumanti
italiani sono arrivati a rappresentare il 15,6% delle vendite realizzate in
tale canale, contro l’8,2% degli spagnoli, il 2,6% dei francesi e l’1,8% degli
australiani. Il Prosecco ha una quota di mercato complessiva del 7,4% e
Tabella 2: vendite di spumanti nella gDO statunitense
Totale spumanti
nazionali
importati
spum. italia
spum. spagna
spum. Francia
spum. Australia
Prosecco
Valore Volume Prezzo medio
285,14
170,08
115,06
47,61
20,58
33,27
4,09
25,30
8.5
5.7
12.8
16.0
3.4
3.0
1.0
59,2
1745.2
1192.5
552.7
272.3
144.4
45.0
30.8
173,9
7.4
4.3
14.6
12.8
5.8
-1.3
2.5
61,1
10.21
8.91
13.01
10.93
8.91
46.18
8.33
12,13
0.10
0.12
-0.21
0.31
-0.21
1,94
-0,13
-0,14
Milioni dollari
Migliaia bottiglie
$/bott.Variazione %
Variazione %
Variazione ($)
Fonte: IRI Infoscan
rappresenta il 47,9% dei vini spumanti italiani venduti mediante la GDO, a
pari merito con l’Asti. La sua crescita nell’ultimo anno è stata del 59,2% in
valore e del 61,1% in volume, con un prezzo medio di vendita di 12,13 $/
bottiglia, in diminuzione di 14 centesimi rispetto all’anno precedente. Si può
quindi affermare che il Prosecco Spumante stia attraversando tutt’ora una
fase molto positiva, con un forte aumento della sua presenza sul mercato e
un prezzo medio che, seppur lievemente calato, è ancora superiore alla media
degli altri spumanti venduti, fatta eccezione per lo Champagne.
2.3 - REGNO UNITO
Nel Regno Unito le vendite di vino spumante raggiungono una quantità di
108 milioni di bottiglie, per un valore complessivo di poco superiore ai due
miliardi di euro. Il canale on trade conta il 10,9% delle vendite in volume e
il 35,1% di quelle in valore. Tale differenza è ancora una volta data dal delta
di prezzo medio pagato tra i due canali. Se infatti nell’Ho.Re.Ca (on trade)
lo spumante viene comprato mediamente a 68,5 €/L, ovvero 51,4 euro per
bottiglia, nel canale off trade il prezzo scende a 15,6 €/L (11,7 €/bottiglia).
All’interno dell’off trade, quasi i due terzi delle vendite vengono realizzate
attraverso supermercati (23%) e soprattutto ipermercati (42,2%). Gli altri
canali di vendita hanno quote marginali, i negozi specializzati sommano il
12,1% delle vendite, mentre i piccoli alimentari il 9,3%. Entrambi mostrano
inoltre un trend decrescente, a indicare che il consumatore britannico
acquista sempre più spesso il vino negli esercizi di grandi dimensioni. Si
segnala anche l’aumento delle vendite realizzate tramite internet, che in
questo Paese hanno una quota decisamente interessante (6,6%) collocandosi
come il quinto canale per importanza.
197196
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
il Prosecco superiore in Distribuzione Moderna:
Crescere nella discontinuità
Giancarlo Gramatica*
inTRODuziOne
Prima di poterci addentrare nel mercato degli Spumanti, è doveroso
esaminare il contesto macro-economico e la reazione del Consumatore di
fronte alla crisi. Come evidenziato nell’allegato 1, a fronte di un andamento
negativo del Prodotto Interno Lordo del 2,6 %, il calo dei Consumi Totali
delle famiglie (beni di Largo Consumo, abitazione, trasporti, energia, etc)
risulta essere doppio rispetto al 2009, anno in cui il calo del Pil era 2 volte
quello previsto per quest’anno.
* Giancarlo Gramatica - Client Service Director - SymphonyIRI
Allegato 1. una recessione caratterizzara da un forte calo dei consumi
199198
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
L’inflazione risulta essere oltre il 3,2%, a fronte di aumenti medi delle
retribuzioni nel 2012 del 1,4%, con una percentuale di Disoccupazione reale
prossima all’11%. Di fronte a questo scenario vi è una grande preoccupazione
da parte dello Shopper, che valuta la situazione attuale peggiorata rispetto
ad un anno fa e ritiene che nel futuro non vi saranno miglioramenti ma
addirittura peggioramenti (vedi allegato 2).
Per far fronte a questo contesto negativo, lo Shopper ha iniziato a prestare
Lo Shopper anche nel prossimo futuro farà più attenzione alle Promozioni,
tenderà ad essere più selettivo negli acquisti, concentrandosi su prodotti
“essenziali” nell’intento di poter ridurre la spesa del proprio scontrino (vedi
allegato 4).
il PROseCCO suPeRiORe in DisTRibuziOne MODeRnA: CResCeRe nellA DisCOnTinuiTÀ
Allegato 2. gli shoppers in italia ritengono che la situazione sia peggiorata rispetto ad un
anno fa, e che peggiorerà ulteriormente
Allegato 3. lo shopper razionale prepara con sempre più attenzione la visita al punto vendita
sempre più attenzione agli acquisti, seguendo più di prima sia una lista di
acquisti precompilata solo sul necessario, sia le promozioni, cambiando insegna
in relazione alle varie Campagne dei Volantini promozionali e comparando
maggiormente i prezzi fra differenti Insegne e Brand (vedi allegato 3).
201200
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Per far fronte alla crisi, il Consumatore reagisce ricorrendo al Trading Down,
ovverosia ricorrendo di più alla Marca Commerciale, a Categorie/Segmenti/
Marche sostitutive a più basso prezzo, effettuando minori acquisti di impulso con
conseguenti tagli del superfluo e con maggiore attenzione agli sprechi alimentari.
Il Consumatore ha rafforzato la percezione del “value for money” ovvero è
disponibile a pagare un premio per avere certi prodotti ma con una valutazione
molto attenta al valore aggiunto rispetto al prezzo pagato. (allegato 5).
In un contesto cosi difficile vi sono comunque categorie che riescono ad
esprime trend positivi, come i prodotti di base per un ritorno a cucinare in
casa prodotti più economici (Farina, Basi fresche, Ingredienti per pasticceria);
Prodotti a Contenuto di Servizio come il Caffè in capsule o Affettati
preconfezionati o Prodotti Wellness/Salutistici quali Yogurth magro bianco,
ricotta etc (Allegato 6).
il PROseCCO suPeRiORe in DisTRibuziOne MODeRnA: CResCeRe nellA DisCOnTinuiTÀ
Allegato 4. lo shopper razionale intensificherà i comportamenti di trading down Allegato 5. la reazione del consumatore di fronte alla crisi: il trading down
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
In una situazione di crisi i mercati come lo Spumante dovrebbero maggiormente
soffrire nei volumi di vendita essendo una Categoria non “essenziale”, tuttavia
possiamo invece notare come ancora sino ad ottobre 2012 riesca ad esprimere in
Distribuzione Moderna trend cumulati nei 10 mesi ancora leggermente positivi
a Valore e a Unità. La tenuta dello spumante da un lato si può spiegare con
un maggiore acquisto in Distribuzione Moderna da parte di piccoli esercizi
che tendono maggiormente a rifornirsi presso la Distribuzione Moderna, in
particolar modo quando vi sono attività promozionali particolarmente aggressive;
dall’altro dalla grande spinta esercitata dagli Spumanti Secchi iniziata da tanto
tempo a discapito dei Dolci, con ampio utilizzo di pressione promozionale
maggiormente distribuita durante l’intero arco temporale annuo per i prodotti
il PROseCCO suPeRiORe in DisTRibuziOne MODeRnA: CResCeRe nellA DisCOnTinuiTÀ
meno stagionali, come gli Charmat Secchi, e fortemente stagionale invece per
Charmat Dolce e Classico (tav 1 e 2).
Allegato 6. Alimentare: i segmenti più performanti del 2012
Tavola 1. spumanti in Distribuzione Moderna: prog gennaio-Ottobre; trimestre
Agosto-Ottobre
Tavola 2. spumanti in Distribuzione Moderna: Prezzo Medio e Promozioni
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CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Grande contributore alla crescita del Prosecco è stato il Prosecco Superiore
Docg che ancora nei primi 10 mesi del 2012 sviluppa da solo in fatturato
quasi il 21% delle vendite di tutta la Categoria degli Spumanti. La forte
spinta esercitata negli anni scorsi tuttavia si sta attenuando ed al progressivo
2012 si attesta su valori di crescita del 5, 4% a valore e del 2,9% a volume.
Fa da contraltare un segnale non più positivo relativo all’ultimo trimestre
di agosto /ottobre 2012 dove, per la prima volta dopo tanti anni, si può
notare un segno negativo a volume (-3,1%) con un modesto segno positivo a
valore del +1,0% (tav 5), con un prezzo medio di vendita al pubblico che ha
superato i 6 euro a bottiglia in relazione ad una diminuzione della pressione
promozionale (tav 6).
il PROseCCO suPeRiORe in DisTRibuziOne MODeRnA: CResCeRe nellA DisCOnTinuiTÀ
Segmentando ulteriormente i Varietali che compongono lo Charmat Secco,
possiamo notare come, oltre alla grandissima crescita del Prosecco, si stia
affermando il Muller Thurgau con una connotazione “price for value”
interessante, collocandosi sempre in un interno di 3,50 € come prezzo
medio di vendita e beneficiando in modo massiccio di forti investimenti
promozionali (Tav 3 e 4).
Tavola 3. Charmat secco in Distribuzione Moderna: prog gennaio-ottobre; trimestre
Agosto-Ottobre
Tavola 4. Charmat secco in Distribuzione Moderna: Prezzo Medio e Promozioni
207206
CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2012
Esaminando più in profondità questo segnale negativo delle vendite,
componendo le medesime fra le vendite che sono state effettuate senza azioni
promozionali (vendite di base) rispetto a quelle che si sono realizzate con
il contributo promozionale (vendite incrementali), possiamo notare come
La capacità quindi del Prosecco Superiore DOCG di essere acquistato anche
in assenza di attività promozionali rimane inalterata nel tempo, ma solamente
una calibrata ed attenta azione promozionale esercitata nel tempo, anche
senza necessariamente agire sul “taglio prezzo”, per esempio sfruttando in
modo adeguato spazi espositivi fuori dallo scaffale classico (Display), potrà
garantire livelli di vendita adeguati alla marginalità attese.
il PROseCCO suPeRiORe in DisTRibuziOne MODeRnA: CResCeRe nellA DisCOnTinuiTÀ
Tavola 5. Prosecco in Distribuzione Moderna: prog. gennaio-Ottobre; trimestre
Agosto-Ottobre
Tavola 6. Prosecco in Distribuzione Moderna: Prezzo Medio e Promozioni
Tavola 7. Andamento Prosecco superiore Docg nell’ultimo Trimestre
le vendite di base abbiano tenuto con un piccolo incremento, mentre sia
venuto a mancare il contributo delle vendite incrementali. (tav 7).
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