Conegliano capitale del prosecco superiore

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Corso di Laurea in Economia Aziendale Tesi di Laurea Conegliano capitale del Prosecco Superiore Relatore Ch. Prof. Antonio De Pin Laureando Michael Mazzer Matricola 841912 Anno Accademico 2015 / 2016

Transcript of Conegliano capitale del prosecco superiore

  • Corso di Laurea

    in Economia Aziendale

    Tesi di Laurea

    Conegliano capitale del

    Prosecco Superiore

    Relatore

    Ch. Prof. Antonio De Pin

    Laureando

    Michael Mazzer

    Matricola 841912

    Anno Accademico

    2015 / 2016

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Indice

    Introduzione 3

    1. Capitolo primo: le caratteristiche generali del marketing territoriale 4

    1.1 Fattori tangibili e intangibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

    1.2 Marketing strategico del territorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

    1.3 Marketing operativo del territorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

    1.4 Le risorse finanziarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

    2. Capitolo secondo: il legame tra la Citt di Conegliano e il Prosecco 11

    2.1 La storia di Conegliano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

    2.2 Le colline della zona Conegliano Valdobbiadene . . . . . . . . . . . . . . . 13

    2.3 Le istituzioni viticole ed enologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

    2.4 Citt Europea del Vino 2016 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

    2.5 Candidatura Unesco per la zona Conegliano - Valdobbiadene . . . . . . . 30

    2.6 Enoturismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

    3. Capitolo terzo: il valore del Prosecco per il territorio 38

    3.1 Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene e il Cartizze . . . . . . . . . . . . 39

    3.2 La strada del Prosecco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

    3.3 Iniziative per la valorizzazione del Prosecco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

    4. Capitolo quarto: conclusioni 46

    4.1 Prospettive future per il Prosecco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47

    4.2 Prospettive future per il territorio Conegliano - Valdobbiadene . . . . . 47

    Bibliografia 48

    Sitografia 49

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    Introduzione

    Il 2016 un anno molto significativo per il mondo vitivinicolo e in particolar modo per

    la citt di Conegliano. Questanno infatti Conegliano Valdobbiadene stata eletta Citt

    Europea del Vino 2016, dopo il Portogallo con Reguengos de Monsaraz Citt Europea

    del Vino 2015. Inoltre ci sono altre ricorrenze molto importanti per il territorio

    Coneglianese come il 140 della Scuola Enologica e il 50 della Strada del Prosecco e

    Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, il millennio dalla fondazione della Citt di

    Conegliano e i 150 anni dalla fondazione della Citt di Vittorio Veneto.

    Lo scopo di questo progetto di tesi far emergere limportanza di questo meraviglioso

    territorio collinare contrassegnato da una tradizione storica consolidata, che ha

    prodotto nel tempo un paesaggio culturale di particolare bellezza.

    Per fare tutto questo, il lavoro stato suddiviso in quattro parti:

    la prima parte si focalizza sul marketing territoriale in generale, fornendo una

    serie di informazioni utili per comprendere meglio largomento;

    la seconda parte riguarda la Citt di Conegliano, con la descrizione della sua

    storia, del territorio collinare e in particolar modo delle istituzioni viti enologiche

    presenti;

    la terza parte fa riferimento al mondo del Prosecco, in particolar modo alle

    iniziative legate alla valorizzazione di questo vino;

    la quarta parte riguarda le prospettive future sia del Prosecco, sia del territorio

    Conegliano - Valdobbiadene.

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    1. Le caratteristiche generali del marketing territoriale

    In Europa le prime manifestazioni di marketing territoriale si sono verificate a met

    Ottocento circa, attraverso la realizzazione di attivit di promozione del territorio da

    parte di molte capitali e citt europee. Le autorit locali avevano poca autonomia dal

    governo centrale che decideva di intervenire su intere aree urbane. Molti per furono i

    risultati negativi di questo tipo di logica basata sulla pianificazione forzata tanto che

    nato cos il bisogno, da parte di ciascun paese, di attirare allinterno della propria zona

    turisti, imprese e insediamenti produttivi capaci di aumentare il reddito e la qualit del

    territorio stesso.

    Per, solo recentemente si maturata la considerazione verso i vantaggi che potrebbero

    essere conseguiti da unazione di marketing territoriale anche grazie alle numerose

    vicine esperienze di diverso carattere, dimensioni e frequenza regolate sia a livello

    nazionale, che internazionale.

    Le principali ragioni che conducono alla decisione di promuovere un territorio e,

    conseguentemente, di elaborare un piano di marketing territoriale sono le seguenti:

    rispondere in modo efficace all'aumento della competizione tra territori a livello

    nazionale e globale. Diverse sono le cause che hanno fatto si che ci sia stato un

    aumento della competizione tra territori come, ad esempio, il continuo sviluppo

    in termini di numero di imprese multinazionali, lopportunit per molti

    imprenditori di poter far crescere il proprio business in paesi dove il costo della

    manodopera inferiore e il veloce sviluppo delle tecnologie di comunicazione

    che permettono anche alle imprese di piccole dimensioni (non solo alle medie e

    grandi aziende) di reperire informazioni molto facilmente;

    attrarre nuovi investitori e nuove imprese. Avere imprese sane e competitive

    infatti di fondamentale importanza per lo sviluppo di un territorio poich

    generano occupazione, benessere e ricchezza sia per il singolo cittadino, che per

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    lintera comunit che pu cos investire in servizi, iniziative e progetti di

    pubblico interesse;

    alimentare la nascita di nuove imprese per compensare la naturale mortalit delle

    aziende che, per diverse ragioni, cessano di operare;

    ottimizzare le risorse di cui il territorio dispone. Lobiettivo il raggiungimento

    delle condizioni dutilizzo ottimale delle risorse disponibili nellarea, rispetto

    alla specifica vocazione del territorio stesso ed ai bisogni espressi dalle diverse

    categorie di imprenditori ed investitori potenzialmente interessati;

    migliorare il benessere e la qualit della vita della comunit locale. Un'efficace

    azione di marketing territoriale si rivela utile per attuare strategie che sostengono

    la crescita economica, valorizzando le peculiarit dellarea in modo da creare

    ricchezza per tutti gli stakeholder del territorio;

    realizzare unefficace e coordinata promozione territoriale. Per valorizzare il

    territorio non sufficiente che unarea elabori una politica di sviluppo

    economico coerente con le proprie vocazioni e potenzialit e, conseguentemente,

    operi per realizzare le dotazioni infrastrutturali e di servizio necessarie alla sua

    implementazione. A questo presupposto fondamentale necessario che si

    accompagni una coerente attivit promozionale, finalizzata a valorizzare e

    generare interesse attorno al prodotto-territorio che si vuole sviluppare. Il

    marketing territoriale si pone lobiettivo di coordinare tutte le azioni di

    promozione, in modo tale da evitare messaggi ambigui e divergenti che

    condizionerebbero, in modo negativo, la percezione che gli investitori hanno del

    territorio.

    1.1 Fattori tangibili e intangibili

    Per promuovere uno sviluppo locale ci sono due tipi di fattori su cui bisogna prestare

    particolare attenzione: i fattori tangibili e quelli intangibili.

    I primi sono ad esempio la posizione e le caratteristiche geografiche, la struttura

    urbanistica e il patrimonio immobiliare, le infrastrutture, il sistema dei servizi

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    pubblici (trasporti), il patrimonio culturale ed artistico, il tessuto produttivo locale,

    le dimensioni e le caratteristiche del mercato. Per spiegare il successo di un'area

    non possibile per soltanto utilizzare interventi di tipo strutturale ovvero di quei

    fattori che possono essere definiti di tipo tangibile, ma bisogna anche analizzare

    quali sono le componenti immateriali che fanno del territorio un ottimo luogo dove

    insediarsi. I fattori intangibili, a differenza di quelli tangibili, sono difficili da

    imitare, caratterizzano profondamente il territorio, sono determinanti per la nascita

    di nuove imprese, di difficile generazione per il lungo tempo necessario e per

    lelevato costo di creazione ed impossibile acquistarli da aree che gi dispongono

    di questi fattori. Sono ad esempio lo spirito locale, la cultura della gestione di

    impresa e dei servizi allimpresa, il sistema di valori civili e sociali, la

    professionalit e le competenze presenti nella forza lavoro, il livello di benessere

    della comunit locale, la qualit dei sistemi giuridico-amministrativi, la sensibilit

    verso tutto ci che riduce i costi e accelera i tempi, le opportunit di formazione

    continua del capitale umano, la presenza di reti integrate1.

    Un fattore intangibile particolarmente importante e che vale la pena di approfondire

    la presenza di reti locali. Per la nascita di nuove idee necessario che pi soggetti

    abbiano strette relazioni gli uni con gli altri poich un sistema stabile, che favorisce

    quindi queste relazioni, sicuramente una garanzia per la nascita di nuove iniziative

    e progetti, i cui principi di base sono il risultato di un confronto creativo in grado di

    portare a risultati condivisi. Infatti, i legami e le relazioni che si instaurano tra

    imprese, associazioni locali, scuole ed amministrazioni pubbliche garantiscono una

    collaborazione informale che basilare per lefficiente funzionamento delle attivit

    dimpresa. Inoltre, le reti di imprese consentono una diffusione capillare di

    informazioni e di innovazioni tecnologiche particolarmente interessanti, che

    permettono alle aziende coinvolte di operare in un campo di azione pi efficace e

    creativo2.

    1 Caroli M. (1990), Il marketing territoriale, Franco Angeli, Milano. 2 Scacchieri A. (1997), Network e servizi: un binomio di successo, Impresa e Stato n.41.

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    Si evince quindi che, per creare un ambiente predisposto allinsediamento di attivit

    produttive e a nuovi investimenti, necessario un mix di fattori tangibili e

    intangibili. Non ci sono ricette precostituite per identificare la corretta

    combinazione dei due elementi in discussione, perci gli incaricati alla promozione

    territoriale devono analizzare le peculiarit del territorio che vogliono valorizzare e

    partire da quanto il territorio gi dispone.

    1.2 Marketing strategico del territorio

    Il punto di partenza per attivare unazione di marketing territoriale consiste nello

    stendere un piano strategico del progetto. Con questo termine si intende il metodo

    con cui si progettano e si attuano le politiche locali, dal punto di vista della

    promozione, di spinta alla crescita e, soprattutto, in una visione temporale di medio

    lungo periodo. E un momento in cui si riuniscono le risorse disponibili con gli

    obiettivi e le opportunit che appaiono dal mercato e dallambiente. Per di pi

    questa prima fase di pianificazione riesce a favorire la costituzione di un governo

    del territorio partecipato da tutti gli attori locali come gli enti locali di diversa scala

    o le rappresentanze delle associazioni di categoria e delle realt sociali e culturali.

    I passaggi fondamentali per un processo di pianificazione strategica di marketing

    territoriale possono essere cos riassunti:

    analisi delle caratteristiche del territorio studiando la zona da promuovere, le

    capacit di sviluppo sostenibile, le risorse fruibili e ogni aspetto che possa

    implicare il successo o il fallimento delle iniziative.

    Ci si basa sulla cosiddetta analisi SWOT per determinare i punti di forza, di

    debolezza, opportunit e minacce al fine di avere un quadro dettagliato e

    veritiero del territorio e delle sue potenzialit;

    identificazione della missione orientata a esaudire bisogni, espressi o

    inespressi, del mercato;

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    definizione del posizionamento strategico e degli obiettivi strategici per

    determinare quale sottoinsieme di mercato soddisfare. Bisogna quindi

    suddividere il mercato in diversi segmenti che riuniscono i potenziali clienti

    che condividono bisogni, caratteristiche o comportamenti simili;

    definizione del posizionamento di mercato. Di fondamentale importanza

    anche il posizionamento che il prodotto occupa nella mente del consumatore

    in relazione ai prodotti analoghi della concorrenza3.

    E un complicato insieme di sensazioni e impressioni che non pu essere

    lasciato al caso, bens deve essere programmato in modo da ottenere il

    maggior vantaggio competitivo nei mercati selezionati. Bisogna quindi fare

    in modo che gli investitori comprendano che si sta mettendo a loro

    disposizione un prodotto con un valore decisamente superiore rispetto ai

    concorrenti.

    1.3 Marketing operativo del territorio

    Dopo aver identificato la missione di unarea, la sua strategia e scelto il posizionamento

    del territorio, necessario elaborare i programmi di marketing operativo. Per questo

    passaggio utile far riferimento alle classiche leve di marketing mix, e cio: prodotto,

    prezzo, promozione e distribuzione. L'efficacia del marketing mix legata allo

    sviluppo di un'azione di mutua fiducia e vantaggio con gli utenti-clienti, gli

    intermediari e la comunit locale con lobiettivo di massimizzare i benefici di tutti gli

    attori coinvolti rendendo efficiente e proficuo il processo di scambio.

    Analizziamo ora le singole leve del marketing mix.

    Prodotto. Il prodotto-territorio un complesso mix di beni e servizi che pu

    essere descritto analizzando le sue caratteristiche principali come le

    caratteristiche naturali legate alla natura del posto, le caratteristiche fisiche-

    artificiali dovute alla presenza delluomo che ha creato le strutture necessarie

    3 Kotler P. e Armstrong G. (2001), Principles of Marketing, Prentice Hall, London.

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    per vivere e produrre, i servizi e le caratteristiche qualitative che

    differenziano un territorio dallaltro in maniera determinante.

    Prezzo. Questa leva molto importante nel definire le decisioni dei potenziali

    investitori. Prima di tutto per rafforzare lattrattivit del territorio si dovrebbe

    programmare unofferta insediativa diversificata, cercando cos di interessare

    pi segmenti di utenti-clienti con bisogni e possibilit finanziarie diverse pur

    nellambito di settori di attivit simili. Inoltre gli enti pubblici hanno come

    prima finalit favorire lo sviluppo economico - occupazionale e la

    sostenibilit del loro territorio, a differenza dei privati che hanno come primo

    obiettivo quello di massimizzare i loro profitti.

    Promozione. Il principale compito della governance locale quello di

    comunicare con le imprese presenti sul territorio, con i potenziali clienti e

    investitori esterni, con i portatori di interesse oltre che con la propria

    comunit. Ovviamente tutte queste attivit devono essere integrate in un

    programma coordinato poich un messaggio coerente e uniforme essenziale

    per evitare conflitti tra i diversi canali promozionali e per raggiungere la

    desiderata risposta dellaudience.

    Distribuzione. Il principale canale distributivo rappresentato dalla vendita

    diretta attraverso modalit personalizzate one-to-one, essendo il territorio un

    prodotto complesso e il cui processo di acquisto basato sullanalisi di

    diverse variabili esterne e caratteristiche intrinseche. Il beneficio maggiore

    che deriva da questa scelta di distribuzione la possibilit di spiegare al

    potenziale investitore, in modo dettagliato e puntuale, che cosa offre il

    territorio in termini di servizi, di risorse, di infrastrutture e di prospettive di

    crescita. Inoltre il one-to-one permette al potenziale investitore di esprimere

    le sue esigenze in maniera pi diretta e perci pi confidenziale, e ci mette

    in condizione di chiarire ogni suo dubbio o titubanza.

    Un altro canale distributivo di notevole importanza rappresentato dal

    passaparola poich oltre agli opinion leader locali, ogni singolo abitante del

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    territorio pu trasformarsi in un efficace promotore dei punti di forza della

    propria area di appartenenza.

    Ulteriori canali distributivi possono essere rappresentati dalle fiere di settore,

    nelle quali possibile far conoscere il territorio ad un pubblico

    particolarmente sensibile e interessato alle offerte territoriali disponibili.

    Infine anche Internet pu essere molto utile soprattutto per avviare contatti

    con potenziali clienti e investitori anche a lunghe distanze. Entrare in rete

    vuol dire decidere di aprirsi al dialogo con i principali interlocutori e utenti

    del servizio sotto forma di una comunicazione a due vie: da una parte una

    modo di presentare il proprio progetto, dallaltra un canale che pu essere

    usato dallutente navigatore per inoltrare richieste a chi gestisce il sito.

    Lintero progetto di diffusione delle informazioni deve essere gestito in modo

    efficiente, limitandosi a ci che si certi di sapere e poter gestire, se si vuole

    che lo scambio generi un circolo virtuoso e potenzi limmagine positiva

    dellente.

    1.4 Le risorse finanziarie

    Reperire le risorse finanziarie necessarie alla governance locale per la realizzazione

    delle politiche di marketing territoriale di assoluta importanza. Di solito gli enti

    finanziatori sono ad esempio lUnione Europea, le Regioni, le Province, i Comuni, i

    dipartimenti nazionali per lo sviluppo delle economie locali, le Fondazioni, le Camere

    di Commercio e le Associazioni di categoria. Ci sono per anche altre forme di

    finanziamento costituite da collaborazioni tra pubblico e privato come il project

    financing, una tecnica di finanziamento che permette di realizzare opere di utilit

    collettiva attraverso capitali privati. In questo modo si riesce a coniugare linteresse

    pubblico con linteresse privato e a garantire efficienza oltre che alla trasparenza4. E

    un piano finanziario che comprende anche una stima dei guadagni previsti una volta

    4 Valdani E. e Ancarani F. (2000), Strategie di marketing del territorio, Egea, Milano.

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    che il progetto sar a regime, oltre che una stima degli investimenti che il progetto avr

    bisogno.

    Infine va ricordato che la ricerca delle risorse finanziarie deve essere fatta solamente

    dopo lattivit di strategia e di pianificazione affinch si riesca a progettare liberamente

    rispettando le esigenze del territorio e non portando avanti iniziative forzate che con

    difficolt si inseriscono in modo armonico nel contesto territoriale e che non vanno

    incontro alle esigenze degli investitori, imprenditori e abitanti.

    2. Il legame tra la Citt di Conegliano e il Prosecco

    Figura 1. I Comuni della provincia di Treviso.

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    La citt di Conegliano si trova in Veneto nella provincia di Treviso. Ha circa 36mila

    abitanti ed il secondo centro abitato della provincia nonostante la consistente parte di

    territorio collinare, a verde o agricoltura. Sorge a ridosso delle Alpi Trevigiane e grazie

    alla sua posizione centrale tra Venezia, Udine e Cortina, il punto di riferimento nel

    settore industriale dellInox (in particolare per la produzione di elettrodomestici).

    Inoltre Conegliano, con il suo territorio ricoperto per il 30% da vigneti, insieme a

    Valdobbiadene rappresenta il punto di riferimento mondiale per la produzione di vino

    Prosecco.

    2.1 Storia di Conegliano

    Il territorio di Conegliano fu abitato fin dal Neolitico (9000-4000 a. C.), ma le tracce

    pi sicure e documentate della presenza umana risalgono alla fine di quel periodo. Poi,

    poco pi di tremila anni fa, arrivarono i Veneti, la cui

    presenza fu tuttavia abbastanza marginale, seguiti dai

    Romani che lasciarono scarsi segni del loro passaggio.

    La storia di Conegliano diventa interessante nel periodo

    medioevale, alla met del X secolo, quando sul colle

    che domina la pianura fu edificata una robusta fortezza

    per proteggere la popolazione dalle invasioni degli

    Ungari. Grazie alle sue solide difese, la Citt si popol

    sempre di pi e si arricch di numerose chiese e case di

    pregio erette dalla nascente borghesia. Nel frattempo

    Conegliano divent anche un importante centro

    mercantile, e nel 1420 pass alla Repubblica di Venezia, rimanendovi fino al 1797.

    Con Venezia la citt conobbe un lungo periodo di prosperit, si abbell di numerosi

    palazzi, di chiese e di conventi. Nel corso del Cinquecento, nonostante le invasioni, le

    pestilenza e le carestie, la citt riusc a consolidare il proprio ruolo e la propria

    immagine, innalzando altre splendide case, spesso affrescate, convocando anche pittori

    Figura 2. Castello di Conegliano.

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    di fama, come Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone e Ludovico Toeput

    detto il Pozzoserrato.

    Con la caduta di Venezia, Conegliano conobbe un periodo assai difficile, da cui riusc

    a sollevarsi molto lentamente. Il Novecento segn uno sviluppo per la citt, che dopo

    la seconda guerra mondiale registr un deciso incremento della popolazione,

    parallelamente alla crescita di numerose attivit economiche. Oggi chi arriva a

    Conegliano, sia dalla pianura che dalle colline festonate di vigne, ha molte cose da

    vedere e ammirare. Subito lo sguardo sale verso la rocca di Castelvecchio, chiamata

    pi semplicemente il castello, che dallalto domina la citt e che fu erede dei podest

    veneziani e del presidio militare. Volta Cassandra, che Conejan torreggia. Queste,

    secondo una leggenda, furono le parole preoccupate pronunciate da Attila, re degli

    Unni, il quale, transitando sotto le mura minacciose del castello, rimase impressionato

    da quello che vedeva e aggir lostacolo. Il centro storico di Conegliano corrisponde

    idealmente alla medioevale Contrada granda, ora via XX settembre, senzaltro una

    delle pi belle strade dItalia, un susseguirsi continuo di strutture a volta e ad architrave,

    di colonne, capitelli, affreschi e palazzi conservatisi integri sino ad oggi.

    La strada costeggia piazza Cima, dove le tracce del passato rinascimentale scompaiono

    per cedere il passo alle vestigia del governo austriaco, con il Teatro Accademia,

    realizzato in stile neoclassico dallarchitetto Andrea Scala.

    2.2 Le colline della zona Conegliano Valdobbiadene

    Le colline che da Conegliano si sviluppano verso Valdobbiadene rappresentano da

    secoli il territorio per eccellenza dove nascono le vigne che fanno del Prosecco il vino

    italiano pi famoso al mondo. Questa zona stata modellata dallantico ghiacciaio del

    Piave e dalle sue diramazioni, quindi dal fiume stesso e dai corsi dacqua che ad esso

    si congiungono provenendo dalle colline moreniche. Proprio per la diversit del

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    materiale col quale nella preistoria

    sono state costituite, le colline che

    vanno da Conegliano a

    Valdobbiadene sono fra loro

    profondamente diverse. Le

    molteplici peculiarit fisico-

    chimiche dei terreni e dei relativi

    substrati, le esposizioni, le

    pendenze, le altimetrie, lampiezza

    dei versanti e i differenti

    microclimi, vale a dire la complessa realt geologica e climatica del comprensorio,

    determinano quelle diversit, tenui o marcate, che caratterizzano i vari tipi di Prosecco

    prodotti in zona, capaci di conservare i profumi e gli aromi che gli sono tipici e quella

    grande armonia organolettica che li contraddistingue.

    Larea del Conegliano Valdobbiadene comprende quindici comuni, Cison di

    Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Farra di Soligo, Follina, Miane, Pieve di

    Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Susegana, Tarzo,

    Valdobbiadene, Vidor e Vittorio Veneto, che si snodano nella fascia collinare ai piedi

    delle Prealpi Trevigiane. Una zona di produzione di 20.000 ettari con 7.191 ettari di

    superficie vitata. Il clima mite, tanto che si racconta che i nobili veneziani adoravano

    passare lestate proprio in questa zona. Il personale impegnato nel settore supera la

    soglia delle 5.400 unit, per un giro daffari che va oltre i 400 milioni di euro annui

    (circa 83 milioni di bottiglie). Tali dati sono sufficienti a indicare la grande importanza

    che riveste questo territorio nelleconomia complessiva della provincia di Treviso.

    Conegliano - Valdobbiadene la terra del Prosecco, anzi le terre, dove da alcuni secoli

    questo vino prodotto con grande amore e tenacia, offrendo esiti qualitativi tali da

    renderlo celebre in ogni parte del mondo.

    Figura 3. Le colline nell'area del Conegliano-Valdobbiadene.

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    2.3 Le istituzioni viticole ed enologiche

    Circa nella seconda met del XIX secolo cominciata la moderna avventura di un vino

    che nel secolo successivo, soprattutto nella seconda met del Novecento, ha saputo

    imporsi allattenzione non solo dellItalia enologica ma di ristoratori, enotecari, esperti,

    e buongustai di tutto il mondo. Questa straordinaria esplosione un fenomeno davvero

    unico nel panorama enologico italiano ed il merito va suddiviso fra numerosi soggetti.

    I produttori hanno contribuito in modo determinante al suo successo, ma alle loro spalle

    ci sono delle istituzioni senza le quali probabilmente il Prosecco non avrebbe raggiunto

    non solo gli attuali vertici qualitativi, ma quella stessa notoriet che lo fa richiedere in

    tutto al mondo.

    Innanzi tutto va ricordata la Scuola di

    viticoltura e denologia di

    Conegliano sorta nel 1876 quale

    erede della Societ enologica

    trevigiana. La scuola, sorta per una

    felice intuizione di Antonio Carpen,

    con la determinante collaborazione di

    Giovanni Battista Cerletti, ha rappresentato il vero volano dello sviluppo enologico

    non solo dellarea circostante ma dellintera vitivinicoltura italiana, innescando una

    vera e propria rivoluzione vitivinicola. In pochi anni infatti si assistette al rinnovamento

    di molti impianti e il Prosecco, prima coltivato misto ad altre variet, in particolare alla

    Bianchetta, alla Perera e al Verdiso, cominci ad essere impiantato da solo. Tra il 1921

    e il 1924 la scuola, ormai nota in tutta Italia, pass nella nuova sede progettata da

    Bernardo Carpen e fu dotata da subito di nuovi mezzi scientifici, allavanguardia per

    i tempi. In un momento successivo la Scuola di viticultura ed enologia divent Istituto

    tecnico agrario, con ordinamento speciale per la viticoltura e lenologia. Intitolata a

    Giovanni Battista Cerletti, conserv comunque idealmente, per tutti gli addetti ai

    Figura 4. La scuola enologica di Conegliano.

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    lavori, il vecchio e glorioso nome di Scuola Enologica. Scopo primario della scuola

    infatti, fin dalla fondazione, quello di formare tecnici esperti nel settore dellenologia,

    in grado di seguire con competenza lo sviluppo della vite e del vino, dal vigneto alla

    commercializzazione. Gli allievi usciti dalla scuola sono stati chiamati nelle pi

    importanti aziende italiane ed estere, fino in Sud Africa, in California e in Australia,

    contribuendo fortemente allo sviluppo dellenologia mondiale. La scuola enologica

    aveva unimpostazione di tipo universitario, non si limitava a trasmettere la pi

    avanzata cultura enologica, ma indirizzava gli allievi anche nel campo della ricerca.

    Proprio questo settore si dimostr vincente, concretizzandosi in pochi anni nella

    realizzazione di numerosi vigneti sperimentali, necessari a provare nuovi vitigni, a

    descriverli, ad ammodernare le tecnologie dimpianto e produzione e a combattere le

    malattie. Questo duplice impegno, culturale e sperimentale, form molte generazioni

    di enologi, il cui contributo al miglioramento qualitativo della viticoltura e

    dellenologia si fece presto sentire anche nellarea del Prosecco. Lesperienza

    accumulata nei primi decenni di attivit didattica e il numero crescente di diplomati

    presenti nelle zone pi prossime alla scuola avevano messo in luce la necessit di

    ulteriori interventi, soprattutto per approfondire la ricerca, dopo che la prima guerra

    mondiale, insieme alle malattie della vite come lo oidio, la fillossera e la peronospora

    avevano gravemente compromesso la viticoltura e causato un terribile danno

    economico nel Trevigiano e nel vicino Friuli, occupati per un intero anno dagli eserciti

    invasori. Secondo i programmi didattici, gli allievi una volta diplomati dovevano essere

    in possesso degli strumenti conoscitivi e delle tecniche necessarie per affrontare e

    risolvere i diversi problemi del comparto enologico, compresa la scelta dei vitigni pi

    adatti alle varie tipologie di terreno, dei sistemi dimpianto e di coltivazione della vite,

    delle tecniche colturali e di quelle relative alla miglior produzione di vino. Nel corso

    del tempo la scuola ha ampliato i suoi interessi, studiando le principali esperienze

    vitivinicole internazionali, in rapporto ai terreni, ai climi, alle variet tipologiche e alle

    richieste del mercato.

  • 17

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Allinterno dellIstituto Agrario, in un edificio dellamministrazione provinciale di

    Treviso, hanno trovato posto la facolt universitaria dEnologia e lAccademia della

    grappa e delle acquaviti, quale naturale proseguimento e perfezionamento della scuola

    che fa dellIstituto di Conegliano il punto dincontro e di riferimento dei distillatori

    italiani ed il luogo in cui vengono preparati i futuri operatori del settore.

    La facolt di enologia il frutto di un traguardo perseguito da anni e pone la Scuola

    Enologica di Conegliano ad alti livelli scientifici e ai vertici dellinsegnamento e della

    cultura enologica europea, anche per le sinergie che potr realizzare con il contiguo

    Istituto sperimentale per la viticoltura.

    Negli anni il bisogno di un istituto specializzato di sperimentazione viticola era andato

    facendosi sempre pi evidente e sentito, specie durante i periodi in cui le devastazioni

    della fillossera erano diventate veramente impressionanti. LItalia, il paese del mondo

    con la maggiore superficie coltivata a vite, non possedeva una tale istituzione, a

    differenza di altri paesi europei.

    Dopo la guerra, i docenti della scuola e i produttori pi attenti proposero di dar vita a

    unistituzione dedita in maniera specifica alla ricerca scientifica, capace di risolvere

    anche i numerosi problemi quotidiani dei viticoltori. Nacque cos, sempre a

    Conegliano, la Stazione sperimentale di viticoltura ed enologia, oggi CREA Centro

    di Ricerca per la Viticoltura, unica nel suo genere in Italia, la quale inizi a operare nel

    1923.

    Gli scopi della stazione sono chiaramente indicati nel primo articolo del decreto di

    fondazione e possono essere cos riassunti:

    studi ampelografici sui pi importanti vitigni da vino e da tavola e sugli ibridi

    pi interessanti, nonch ricerca di nuove variet per mezzo dellibridazione;

    ricerche di tecnica viticola e di problemi di fisiologia viticola collegati a questa

    tecnica;

    ricerche di patologia viticola;

  • 18

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    studi dindole industriale, commerciale ed economica rivolti specialmente

    allutilizzazione delluva allinfuori della vinificazione e a diminuire il costo di

    produzione delluva.

    Per svolgere nel miglior modo questo programma, la Stazione venne divisa, a

    somiglianza di Losanna, in tre sezioni, una di viticoltura, una di chimica ed una di

    fisiologia e patologia viticola. Ad ogni sezione venne preposto un reggente, uno dei

    quali normalmente era anche direttore della Stazione. In un quinquennio la Stazione si

    afferm brillantemente non solo in Italia, ma anche allestero. Inoltre dal 1 luglio 1933

    alla Stazione furono affidati anche i compiti del servizio di vigilanza contro le frodi nei

    prodotti agricoli per le province di Treviso, Padova, Vicenza e Verona.

    Successivamente gli fu anche affidato lulteriore compito di rilascio dei certificati di

    analisi per il vino destinato allesportazione (per effetto di una norma comunitaria) e

    quello concernente il controllo della produzione e del commercio dei materiali di

    moltiplicazione della vite.

    Inoltre fra il 1876 e il 1923, per volont di alcuni personaggi illuminati, fu istituita

    dapprima una scuola perfettamente funzionale alle necessit del territorio, poi, meno

    di cinque anni dopo, nonostante fossero tempi di grande povert, di forte emigrazione,

    con una guerra che aveva visto gli eserciti avversari affrontarsi per un intero anno

    proprio accanto a Conegliano, i docenti della Scuola, interpreti sapienti delle necessit

    reali del mondo viti - enologico, diedero vita a unistituzione scientifica con a capo gli

    uomini giusti. Fin dagli anni successivi allunit dItalia, sulla scia di unantica e solida

    tradizione, Conegliano si poneva allavanguardia in Italia per gli studi e le ricerche viti

    - enologiche, primato che tuttora conserva, a servizio di una viticultura in continuo

    sviluppo quantitativo.

    Negli anni 70-80 lIstituto ha dovuto gestire la trasformazione da Stazione

    Sperimentale a Istituto Scientifico a carattere nazionale, con collegamenti notevoli con

    le maggiori istituzioni di ricerca del mondo.

  • 19

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Oggi lIstituto possiede sedi attrezzate e prestigiose a Conegliano, Bari, Arezzo, Asti e

    Tormancina (Roma). La sede centrale di Conegliano stata ancora aggiornata ed

    ampliata, con un ammodernamento soprattutto dei fabbricati del podere di Susegana,

    dove sono in attivit 2.500 mq di serre per lallevamento dei nuovi incroci, dei nuovi

    cloni e la loro conservazione. Sono in attivit le pi moderne attrezzature per la ricerca

    del settore con laboratori di chimica, genetica, biologia molecolare e per lallevamento

    di piantine per via meristematica.

    LIstituto attua anche numerose collaborazioni a livello internazionale con Centri di

    ricerca ed Universit di Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Unione

    Sovietica, California, Argentina, Sud Africa, Brasile, Giappone e Cina. E dotato di

    efficienti e moderni laboratori e possiede un podere a Susegana che comprende

    uninteressante collezione ampelografica di circa 2.000 vitigni. Inoltre per la sua

    attivit e i suoi studi, si avvale di una rete di centinaia di vigneti sperimentali sparsi un

    po ovunque in Italia.

    La Stazione si fece conoscere ed apprezzare in Italia e allestero anche grazie alla

    pubblicazione di un Annuario che uscito in esile veste nel 1924, rendeva conto

    dellattivit iniziale dellIstituto e via via, nei successivi volumi, riportava le memorie

    degli sperimentatori, i risultati del crescente numero dei vigneti sperimentali, fino ad

    assumere consistente mole, talvolta con carattere di una esauriente monografia. Negli

    Annuari si trovano studi e memorie di alto valore scientifico, quali quelli del

    Manzoni sullinnesto, sullanatomia e fisiologia della vite, sugli incroci fra variet di

    viti europee, sulle cause della clorosi della vite, quelli di Puppo sulle ricerche di

    ecologia viticola, quelli di Crisci sui mezzi di lotta contro loidio e via via studi sempre

    aggiornati in relazione allo sviluppo delle conoscenze.

    Grazie alla stazione sperimentale di viticoltura ed enologia e alla scuola denologia di

    Conegliano il comprensorio Conegliano - Valdobbiadene riusc finalmente a esprimere

    al meglio le sue grandi potenzialit.

  • 20

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Il 14 Agosto del 1945 nata La

    Confraternita del Prosecco per iniziativa

    di un gruppo di enotecnici di

    Valdobbiadene e comprendente oggi una

    cinquantina di confratelli, fra membri

    effettivi e ad honorem in cui figurano non

    solo produttori ma anche studiosi di chiara

    fama, personalit di spicco in vari settori

    aventi comunque colleganza con il Prosecco, proprietari di locali in cui il Prosecco

    valorizzato, estimatori ecc.

    Le origini della Confraternita si identificano in gran parte nelle precarie condizioni

    ambientali dellimmediato dopoguerra. Anni, dopo le tristi vicende belliche, in cui

    incombevano sul settore vitivinicolo la minaccia dellesodo degli agricoltori dalla

    collina verso i pi remunerativi e meno faticosi terreni della pianura e lo spauracchio

    dellestremo stato di abbandono dei vigneti, che alzavano al cielo i loro tralci scarni ed

    incolti. Si rendevano necessarie energetiche misure protettive, tangibili aiuti morali e

    materiali, assistenza tecnica e consigli, cos i pionieri di quella che divenne in seguito

    la Confraternita del Prosecco, profusero a piene mani il frutto della loro esperienza nel

    settore, aiutarono gli agricoltori a superare il difficile momento, collaborarono alla

    messa a dimora di nuovi e pi razionali vigneti e diedero incondizionatamente la loro

    assistenza a chiunque ne avesse avuto bisogno, per il bene del paese.

    La sede, ricavata in una cella vinaria a tutta volta, istoriata dallestro creativo del pittore

    Cappellin con motivi bacchici, una vera e propria enoteca in cui bottiglie dai nomi

    prestigiosi fanno degna cornice ad alcune di Prosecco da collezione le cui date di

    nascita risalgono al lontano 1919.

    E proprio in questa suggestiva sede, situata a San Pietro di Barbozza, che hanno sede

    i raduni dei confratelli in cui si trattano tutti gli argomenti connessi col Prosecco, in cui

    si prendono iniziative, si tengono conferenze e quantaltro torni a vantaggio di questo

    vino.

    Figura 5. La Confraternita del Prosecco.

  • 21

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    La Confraternita non si riunisce periodicamente, fatta eccezione per la festa annuale

    del sodalizio che cade il giorno delle Nozze di Cana, ma quando le esigenze lo

    impongono, siano esse di carattere prettamente tecnico oppure ad indirizzo

    promozionale o siano invece a livello di degustazione o meglio ancora per nuove

    investiture solenni.

    Uno degli atti pi interessanti della vita di Confraternita e senzaltro la degustazione

    corale dei vini dove in tale circostanza la degustazione stessa diventa suggestiva.

    Ma la cerimonia pi spettacolare, quella che conserva nel tempo un qualcosa di solenne

    nella scansione dei gesti e dei tempi, sicuramente linvestitura dei neofiti. La

    scenografia dellambiente, con quella sua grande volta istoriata e le teche delle bottiglie

    polverose, richiama limmagine di scene del XVI secolo francese e dellabate

    Prignon.

    Nelle loro mantelle rosse e con il loro collare dorato, diretti dal loro Gran Maestro in

    mantella bianca, essi costituiscono una nota di colore che porta ovunque prestigio e

    dignit al Prosecco, sempre presenti in occasioni ufficiali di incontri o di

    manifestazioni enologiche varie. Molti anni di ascesa e di intensa attivit tecnica e

    promozionale costituiscono il prezioso patrimonio della Confraternita, che gelosa

    custode delle tradizioni enoiche del passato, si appresta ad affrontare il futuro con un

    bagaglio di esperienze, programmi arditi di miglioramenti viticoli, lavoro capillare nel

    campo della tecnica enologica, dellammodernamento tecnologico delle infrastrutture

    aziendali, dellinsegnamento teorico pratico al personale alberghiero e dei pubblici

    servizi, dellaffinamento professionale degli operatori e di tutte le attivit connesse con

    la propaganda e la promotion dellexport.

    La Confraternita, autentica universit del Prosecco per i suoi pregevoli seminari di

    aggiornamento professionale e culturale, retta da un Gran Maestro, da un Primo

    Maestro e dal Capitolo degli Anziani i quali perfezionano e rendono operanti le

    decisioni votate dallassemblea dei Nobilissimi Cavalieri.

    E quindi qualcosa di alto, vitale nel settore tecnico-promozionale del vino in generale

    e del Prosecco in particolare.

  • 22

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Il 30 luglio 1949 fu istituita a Siena LAccademia Italiana della Vite e del Vino, su

    consiglio del Comitato Nazionale Vitivinicolo, con lo scopo di far nascere un centro

    idoneo a favorire e sostenere il progresso vitivinicolo italiano.

    Le persone che ne fanno parte sono selezionate in base ai loro risultati negli studi e

    nelle varie attivit. Il primo anno accademico fu inaugurato il 2 marzo 1950 in

    Campidoglio, alla presenza del presidente del Consiglio, on. De Gasperi, di vari

    ministri, senatori e deputati.

    LAccademia organizza diversi appuntamenti allanno, anche in diverse sedi di un

    certo valore nel campo vitivinicolo. Il carattere itinerante permette il contatto diretto

    con le realt locali e rende pi efficace lopera di divulgazione dei risultati della scienza

    e della tecnica.

    Listituzione peraltro pi importante per la difesa e

    per la valorizzazione del Prosecco per il

    Consorzio del Prosecco di Conegliano

    Valdobbiadene che si costituito a Treviso il 7

    giugno 1962. Dopo sette anni, il 2 aprile 1969, il

    Consorzio venne ufficialmente riconosciuto dal

    Ministero dellagricoltura come organo di tutela

    del Prosecco di Conegliano - Valdobbiadene a

    denominazione di origine controllata, nelle

    versioni tranquillo, frizzante e spumante, e del

    Prosecco di Valdobbiadene Superiore di Cartizze.

    Il percorso per giungere a individuare la zona di

    produzione e le caratteristiche pi autentiche del

    Prosecco era iniziato molti anni prima, quando, nel 1936, Giovanni Dalmasso,

    dellIstituto sperimentale di viticultura di Conegliano, aveva accuratamente studiato

    larea pedemontana e i suoi vini e ne aveva proposto la delimitazione: ma per

    Figura 6. Logo del "Consorzio del Prosecco di Conegliano -

    Valdobbiadene".

  • 23

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    ottenerla, si dovuto attendere la conclusione delle vicende belliche e il rilancio della

    viti - enologia in queste zone. Nel corso degli anni il Consorzio ha ampliato le proprie

    attivit, dando maggiore rilevanza al proprio ruolo, che in primo luogo quello di

    difendere la tipicit e la qualit del Prosecco. Il Consorzio opera con intelligenza e

    determinazione per difendere e promuovere limmagine del Prosecco, facendolo

    conoscere e apprezzare sui mercati italiani e internazionali, impegnandosi nel

    migliorarne la qualit, in collaborazione con i tecnici e i produttori, offrendo ai

    consumatori di tutte le latitudini un vino capace di esprimere al meglio il suo

    inimitabile stile. Questo vino negli ultimi decenni riuscito ad acquistare rinomanza

    internazionale ed oggi presente dal Nord America al Giappone, per cui va seguito con

    unattenzione particolare per proteggerlo da possibili imitazioni. I risultati di tale

    impegno di tutela e di promozione sono evidenti, tanto che nellanno successivo, nel

    1963, Valdobbiadene diventata ufficialmente la capitale non solo del Prosecco

    prodotto nellomonimo comprensorio, ma dellintero mondo dello spumante italiano.

    I principali scopi dello Statuto sono:

    vigilare affinch non siano posti in vendita con il nome Prosecco dei Colli di

    Conegliano Valdobbiadene vini che non ne abbiano lorigine e le

    caratteristiche;

    vigilare affinch estranei al Consorzio non si attribuiscano la qualifica di

    consorziati e non usino per i loro prodotti le denominazioni ed i marchi registrati

    dal Consorzio;

    promuovere lo sviluppo e migliorare la produzione del vino Prosecco dei Colli

    di Conegliano Valdobbiadene facilitando ed incoraggiando la diffusione del

    vitigno Prosecco nelle localit meglio indicate e procurando la diffusione ed il

    miglioramento delle pratiche viticole ed enologiche necessarie;

    diffondere la conoscenza del vino Prosecco dei Colli di Conegliano -

    Valdobbiadene sui mercati nazionali ed esteri con tutti i mezzi pi opportuni;

  • 24

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    studiare ed attuare ogni iniziativa rivolta, oltrech alla difesa del Prosecco di

    Conegliano - Valdobbiadene, alla sua valorizzazione commerciale ed

    industriale.

    Possono fare parte del consorzio:

    i produttori agricoli, singoli o associati, e le cantine sociali che nellambito del

    comprensorio del Consorzio producono vino Prosecco dei Colli di Conegliano

    - Valdobbiadene, avente le caratteristiche di cui al presente statuto, in quantit

    non inferiore a 10 ettolitri se produttori singoli, a 50 ettolitri negli altri casi;

    i commercianti e industriali il cui stabilimento sia ubicato nellambito della

    provincia di Treviso, che commerciano, producono o confezionano vino

    Prosecco dei Colli di Conegliano Valdobbiadene ricavato da uve prodotte

    nei vigneti controllati dal Consorzio, e la cui cantina o stabilimento abbia una

    capacit di almeno 50 ettolitri.

    2.4 Citt Europea del Vino 2016

    Recevin una rete comunitaria delle citt del vino europee che ha lo scopo di sostenere

    gli interessi delle amministrazioni locali europee connesse economicamente alla

    produzione del vino. Grazie alle Associazioni Nazionali delle Citt del Vino e alle

    singole citt associate sparse in tutta Europa, oggi Recevin pu contare su una forza di

    circa 800 citt.

    Proprio grazie a Recevin dal 2011 stato promosso il concorso di Citt Europea del

    Vino, a cui possono aderire, a rotazione, gli stati dove c una Associazione Citt del

    Vino, ad oggi Portogallo, Italia e Spagna e dal 2017 anche quei comuni associati

    singolarmente e non inseriti in una rete nazionale. Attraverso questo concorso ogni

    anno si d la possibilit alla citt vincitrice di essere eletta Citt Europea del Vino. Per

    partecipare bisogna presentare un programma dettagliato, essere in possesso di alcuni

    requisiti tra cui l'internazionalit dellattivit, il valore economico e altre informazioni

  • 25

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    relative. Alla fine emerge un punteggio e, in base a dei criteri ben precisi da rispettare,

    viene nominata la citt vincitrice.

    Poich il 2016 il momento dellItalia, la

    candidatura a Citt Europea del Vino 2016 stata

    promossa dalle 15 amministrazioni comunali

    ricomprese nella denominazione Conegliano -

    Valdobbiadene di cui i due comuni portabandiera

    hanno fatto da capofila, e ha visto la

    partecipazione di tutti quei soggetti, che a vario

    titolo hanno competenze specifiche nel settore

    vitivinicolo, tra i quali la Scuola Enologica di Conegliano, lUniversit di Padova, il

    Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore e la Strada

    del Vino, oltre che dalle associazioni, consorzi ed enti che operano nel territorio

    attraverso la promozione del Prosecco Superiore. A differenza delle passate edizioni

    che si erano candidate citt singole, lItalia per il 2016 si presentata come un territorio

    intero, come unarea di rete in cui, oltre ai 15 comuni anche le associazioni, luniversit

    e la scuola hanno fatto sistema presentando le proprie iniziative nel programma di

    candidatura con lobiettivo comune di raggiungere la nomina. Si sono tenuti diversi

    incontri per decidere e organizzare le attivit nel territorio e alla fine stato presentato

    un programma con 131 iniziative, molte delle quali tradizionalmente svolte nel

    territorio, per un valore di circa 5.5 milioni di euro, che hanno fatto si che lambito

    titolo sia tornato in Italia, dopo il Portogallo, con Reguengos de Monsaraz Citt

    Europea del Vino 2015.

    Purtroppo finanziamenti pubblici o dal Governo non ce ne sono ancora e anche se

    arriveranno saranno molto limitati, sono state comunque fatte tutte le richieste del caso

    nonostante le ristrettezze economiche sono note. Le risorse finanziarie saranno

    costituite prevalentemente da collaborazioni tra pubblico e privato (capitolo 1.4). Le

    prime attivit sono state infatti finanziate con le risorse proprie dei 15 comuni, per poi

    Figura 7. Logo della "Citt Europea del Vino 2016".

  • 26

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    coinvolgere sempre di pi i privati come le singole cantine. Ovviamente pi si ha

    margine economico, pi sono le possibilit di fare un programma pi attrattivo e in

    tutto questo il settore privato di fondamentale importanza. Le cantine che daranno un

    aiuto economico avranno poi una certa visibilit sul portale e su tutti i mezzi

    informativi con un tornaconto economico sicuramente positivo gi da questanno.

    Ovviamente stato steso un piano di marketing e comunicazione del progetto che

    comprende numerose attivit come:

    la stampa di numerosi manifesti e locandine con lo slogan Il piacere della

    meraviglia / the pleasure of wonder;

    unagenda con in calendario tutti gli eventi distribuita casa per casa;

    il coinvolgimento di varie aziende agricole attraverso il racconto delle loro

    imprese con immagini e video tramite il progetto Prosecco Story Telling;

    la creazione del sito web (www.cev2016.org) in italiano e inglese comprendente

    una newsletter quindicinale;

    la creazione di una apposita pagina su vari social network come Facebook,

    Twitter, Instagram e Youtube;

    la creazione di una bottiglia ufficiale CEV 2016;

    la posa del logo di Citt Europea del Vino lungo le strade.

  • 27

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Figura 8. Cartello CEV 2016 lungo la strada Bottiglia ufficiale CEV 2016.

    In linea con i criteri e le finalit previste

    dal concorso, il programma presentato

    comprende numerose attivit che

    spaziano nei diversi ambiti culturali,

    formativo, istituzionale, sportivo e hanno

    come obiettivo comune la

    sensibilizzazione e la promozione della

    cultura vitivinicola nell'area Conegliano -

    Valdobbiadene contrassegnata da una

    tradizione storica consolidata che ha

    prodotto nel tempo un paesaggio culturale

    di particolare bellezza. proprio la

    necessit di preservare questo paesaggio e

    il suo patrimonio storico culturale

    enogastronomico che alla base di questo progetto. Il numero di manifestazioni che

    animano la candidatura di questi luoghi a Citt Europea del vino 2016 esprimono anche

    Figura 9. Locandina CEV 2016.

  • 28

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    una capacit da parte di diversi enti e attori della societ civile, culturale e commerciale

    che operano e collaborano alle diverse iniziative, di creare sinergie di sviluppare una

    partecipazione attiva dei propri cittadini al fine di tenere vive e promuovere le

    tradizioni dei luoghi, la cultura e la tutela del paesaggio. Il successo sar maggiore

    qualora tutto il sistema ci crede, non solo a livello amministrativo. Dipender molto

    anche da come le strutture enoturistiche, siano esse le aziende agricole e cantine o

    strutture ricettive, riusciranno a sfruttare questa occasione e di divulgarla poich anche

    loro hanno dei potenti modi di trasmissione attraverso i loro canali.

    Inoltre il progetto presenta una valenza europea ed internazionale. Ne sono espressione

    le diverse attivit proposte che vedono la compartecipazione di enti nei vari ambiti,

    dalla formazione alla ricerca vitivinicola, dalla promozione della cultura del vino alla

    tutela del paesaggio, che hanno un respiro che va ben oltre l'ambito locale o regionale.

    Un esempio rappresentato dallo stage per viticoltori che si terr dal 30 giugno al 3

    luglio e che far pervenire a Conegliano studenti e operatori da tutta Europa. Molte

    iniziative sono infatti improntate a sviluppare relazioni con altre citt europee del vino,

    scambi di esperienze, di buone pratiche o interessi comuni in ambito vitivinicolo, nel

    comune intento di sensibilizzare, valorizzare, rapportare in scala europea ed

    internazionale la cultura del vino e della tutela del paesaggio, anche in un'ottica di

    sviluppo sostenibile e di promozione del proprio patrimonio storico, culturale ed

    enogastronomico.

    La nomina rappresenta un segnale molto importante per questo territorio che fonda le

    proprie radici culturali in un passato molto lontano, dove ci sono testimonianze

    artistiche e architettoniche di grandissimo pregio diffuse su tutto il territorio tra colline,

    pievi e castelli. Tutte queste sono realt che racchiudono tesori straordinari anche dal

    punto di vista figurativo (risorse intangibili oltre che tangibili) e sono elementi che

    valorizzano ancora di pi la motivazione della nomina. Un territorio che assieme alla

    produzione, alla cultura, ha anche una presenza importante in termini di ricerca e

    innovazione grazie anche alla presenza di enti di ricerca, dellUniversit, della Scuola

    Enologica cos radicata e cos pregna di storia.

  • 29

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Questo territorio tra Conegliano e Valdobbiadene nei secoli stato antropizzato e

    modellato attorno alla coltivazione del Prosecco Superiore DOCG rendendo questo

    nostro territorio un patrimonio tant' che anche impegnato nella promozione della

    candidatura a Patrimonio Unesco. Tutto ci indubbiamente contribuisce a far s che

    oggi questo territorio riesca a rispondere alle esigenze del mercato e dell'attualit ma

    che allo stesso tempo sia gi proiettato al futuro con ricerche estremamente evolute.

    Numerosi sono gli obiettivi che il territorio del Conegliano Valdobbiadene si pone:

    innovazione continua che rappresenta il punto di forza che accomuna i vari

    soggetti che operano in quest'area e che li spinge a promuovere il territorio del

    Conegliano - Valdobbiadene come punto di riferimento per la ricerca e

    l'innovazione in campo vitivinicolo ed enologico a livello nazionale ed

    internazionale;

    sviluppo sostenibile attraverso operazioni di rete tra i diversi attori presenti,

    istituzionali ed economici dell'area, stimolando assieme progettualit e studi che,

    in continuit alle attivit svolte negli ultimi anni, siano per questa terra a

    salvaguardia delle sue forme fisiche, antropiche ed ambientali e siano allo stesso

    tempo all'avanguardia mantenendo sempre lo spirito innovativo che ha

    contraddistinto questa area;

    formazione e cultura attraverso gli istituti presenti nel polo di eccellenza della

    Scuola Enologica, incrociando le esigenze della candidatura a citt europea del

    vino e organizzando in questo contesto lo stage per viticoltori;

    tutela del paesaggio che rappresenta uno degli elementi di unicit dell'intero

    territorio del Conegliano - Valdobbiadene, per la bellezza delle sue colline,

    definite "paesaggio culturale", originato dalla combinata attivit dell'uomo e

    della natura in un secolare processo evolutivo;

    promozione e valorizzazione della cultura del vino attraverso gli innumerevoli

    eventi grandi e piccoli, legati alle tradizioni dell'area, organizzati

    dall'associazione e dai vari enti nell'arco di un anno, che rappresentano un vero

  • 30

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    volano anche per l'economia enoturistica di Conegliano - Valdobbiadene. Gli

    anniversari del 140 della Scuola Enologica, il 50 della Strada del Vino Bianco,

    ora Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, il millennio

    dalla fondazione della Citt di Conegliano e i 150 anni della fondazione della

    citt di Vittorio Veneto, cos come l'attivit della Primavera del Prosecco

    Superiore, Vino in Villa, Artigianato Vivo, Rive Vive sono tutte occasioni per

    promuovere ulteriormente le peculiarit dell'area soprattutto in una prospettiva

    enoturistica;

    valorizzazione delle attivit che presentano particolare attenzione anche alle

    persone diversamente abili, con iniziative a loro favore nel segno

    dell'accessibilit e solidariet;

    promozione delle attivit nell'ambito del centenario della Grande Guerra con uno

    sguardo dedicato ai tragici eventi bellici di inizio '900, con la finalit di

    promuovere la comprensione storica di quegli eventi che hanno interessato il

    territorio durante la Prima Guerra Mondiale, anche attraverso la creazione di vini

    che si rifanno agli anni del conflitto, in un contesto storico particolare per quanto

    riguarda la situazione vitivinicola dell'area.

    2.5 Candidatura Unesco per la zona Conegliano Valdobbiadene

    La zona Conegliano - Valdobbiadene, famosa

    soprattutto per la produzione del Prosecco

    Superiore Docg (denominazione di origine

    controllata e garantita), candidata gi dal 2008

    a diventare Patrimonio Unesco e nel 2010

    stata inserita ufficialmente nella lista dei siti

    candidati con liscrizione del territorio alla

    Tentative List. E stata appositamente nominata

    lAssociazione Temporanea di Scopo Colline

    Figura 10. Logo Unesco.

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    di Conegliano Valdobbiadene patrimonio dellumanit capitanata dal Consorzio di

    Tutela del Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG, che ha costituito un team per

    la redazione del dossier di candidatura. Questa una zona con una posizione unica nel

    suo genere, che si trova a 60 km dal mare i 80 km dalle Alpi con una superficie totale

    di 439,882 kmq. Una zona collinare cosiddetta a corde che si estende da sud ovest a

    nord est, con delle specificit uniche che rappresentano oggi un esempio culturale del

    rapporto uomo natura. Pi in particolare questa zona rientra nella seconda categoria di

    paesaggio, quello prodotto dalle comunit locali che grazie al loro continuo lavoro di

    adattamento e sfruttamento delle caratteristiche geomorfologiche e climatiche uniche,

    lo hanno reso famoso nel mondo. Questa zona stata infatti considerata nel passato

    una zona marginale, poco fertile, ritenuta non interessante e abbandonata dai feudatari.

    E grazie soprattutto all'apporto prima dei Benedettini e poi al polo enologico di

    Conegliano costituito dalla scuola enologica, dalluniversit di Padova e dal centro di

    ricerca per la viticultura Crea, braccio scientifico del ministero delle politiche agricole,

    se questa zona riuscita ad avere un valore significativo per quanto riguarda

    l'agricoltura ed enologia. Un apporto scientifico che si permeato sulla laboriosit della

    gente di questo territorio e su quello che il concetto di imprenditorialit diffusa. Le

    esigenze di tutela di questo territorio sono state evidenziate anche da illustri pittori del

    400 e 500 come Giambattista Cima, Tiziano, che sono stati i primi Rinascimentali che

    hanno evidenziato l'importanza del paesaggio con un susseguirsi armonioso tra

    territorio, castelli e campanili.

    Nel percorso di candidatura a patrimonio dellumanit Unesco del sito Conegliano

    Valdobbiadene, paesaggio del Prosecco Superiore sono state realizzate, nellanno

    2015, attivit di sensibilizzazione e di partecipazione attiva dei cittadini ai temi legati

    al paesaggio. Alcune di queste proposte sono state commissionate allOsservatorio per

    il Paesaggio delle Colline dellAlta Marca anche in considerazione della sua terzeriet

    tra gli enti proponenti e i cittadini.

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    I progetti, affidati allOsservatorio per il Paesaggio, sono stati sviluppati in modo da

    creare reti di collaborazione a pi scale:

    - rete locale che coinvolga persone, gruppi e associazioni;

    - rete territoriale che coinvolga gruppi, associazioni trevigiane e consorzi,

    aggregati a seconda dei temi di volta in volta affidati;

    - rete sovracomunale che coinvolga le amministrazioni del Comuni dellAlta

    Marca Trevigiana.

    La funzione di tali reti quella non solo di accompagnare la stesura definitiva della

    candidatura a Patrimonio dellumanit delle colline ma, anche e soprattutto, per creare

    occasioni di programmazione, collaborazione e azione comune.

    Lelaborazione delle proposte stata ideata in collaborazione con:

    - Legambiente Media Piave di Sernaglia della Battaglia;

    - Coordinamento Unesco Associazioni e Cittadini Fare Rete per lUnesco;

    - Primavera del Prosecco e UNPLI;

    - i comuni ricadenti nel paesaggio candidato a patrimonio dellumanit.

    Diversi sono i requisiti per diventare Patrimonio Unesco:

    particolarit del territorio, che questa zona possiede grazie alle sue forme

    esclusive;

    esistenza di insediamenti umani di grande ricchezza storica risalenti tra il XI e il

    XVI secolo. Monasteri, chiese, piccoli borghi, rocche e castelli sono cosparsi nel

    territorio perfettamente conservati;

    raffigurazione artistica di questi paesaggi prevalentemente da parte di famosi

    maestri del Rinascimento Italiano come Giovanni Bellini, Gianbattista Cima da

    Conegliano ma anche da testimonianze artistiche minori risalenti al Duecento;

    chiara delimitazione geografica del luogo;

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    produzione di vini e spumanti di qualit come il Prosecco Superiore Docg

    Conegliano Valdobbiadene e il Cartizze.

    Varie sono le iniziative di sensibilizzazione per sostenere la candidatura a patrimonio

    Unesco del territorio Conegliano Valdobbiadene, alcuni dei quali conclusi, altri invece

    tuttora in corso:

    - Prosecco Shire: mostra itinerante consistente in un percorso sensoriale composto

    da immagini e profumi alla scoperta del paesaggio collinare di Conegliano

    Valdobbiadene. Il percorso prevede 29 riproduzioni fotografiche a grande

    formato di Francesco Galifi e 4 profumazioni realizzate da Euroisa mediante

    lanalisi e la sintetizzazione di profumi raccolti nel paesaggio.

    - Il paesaggio dellAltamarca trevigiana: laboratori didattici sul tema del

    paesaggio e del rapporto tra paesaggio, ambiente e sostenibilit, riferiti alle

    scuole primarie e secondarie di primo grado.

    - Corsi di formazione: sono stati avviati dei corsi sul tema del paesaggio e

    dellUnesco per operatori professionali (guide professionali, accompagnatori per

    passeggiate paesaggistiche) e per studenti. Questi ultimi, circa 125 studenti degli

    istituti turistici di Conegliano, Valdobbiadene e Vittorio Veneto, hanno infatti

    presidiato molteplici Info Point allestiti in occasione della manifestazione

    Primavera del Prosecco, dove il visitatore poteva trovare delle cartoline con

    degli slogan illustranti il paesaggio candidato.

    - Eventi congressuali: localmente sono stati svolti molti eventi di diverso livello

    e qualit durante i quali stato possibile divulgare e diffondere liniziativa della

    candidatura. I consulenti incaricati al lavoro dei saggi informativi del dossier

    hanno dato la disponibilit a partecipare, in base alle proprie competenze

    professionali, a tali eventi. Oltre a tale disponibilit sono stati presenti

    rappresentanti dellATS o altri specialisti esterni, non appartenenti al gruppo di

    collaboratori della candidatura.

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Figura 11. Mostra itinerante "Prosecco Shire".

    Far parte del Patrimonio Unesco vuol dire sostenere lindividuazione e la protezione

    del patrimonio culturale e naturale oltre che ottenere un riconoscimento di notevole

    importanza di cui fanno gi parte oltre 1000 siti nel mondo, dei quali 51 in Italia e 5 in

    Veneto: lorto botanico di Padova, Venezia e la sua laguna, Vicenza e le ville del

    Palladio del Veneto, le Dolomiti e la citt di Verona.

    2.6 Enoturismo

    Con lespressione Turismo del vino o Enoturismo si intende un tipo di turismo che

    unisce lattenzione per lenologia con linteresse per il territorio e lambiente, puntando

    al mantenimento, alla salvaguardia e alla promozione dei territori rurali e, in particolar

    modo, di quelli vitivinicoli. In altri termini, lo possiamo pensare come un modo diverso

    di trascorrere la propria vacanza, nella maggior parte dei casi sempre pi breve, alla

    scoperta di vino e cibo di qualit, accompagnata da visite presso le cantine vinicole che

    si aprono al pubblico attraverso degustazioni dei vini tipici locali, visite guidate

    allinterno della cantina stessa e nei luoghi dove si coltiva la vite.

    Con un giro di affari di circa 4-5 miliardi di euro, lenoturismo si conferma un settore

    in costante crescita su cui puntare e sui cui non sono previste diminuzioni per i prossimi

    cinque anni. Si stimato infatti che circa 5 milioni di persone hanno visitato i territori

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    del vino5. Stando alle considerazioni da parte dei proprietari di aziende, sindaci delle

    Citt del Vino e ristoratori, 7.2 su 10 il valore dellenoturismo nel sistema turistico

    locale e questo valore destinato ad aumentare intorno a 8.4 entro larco di cinque

    anni.

    Figura 12. Spesa media dei visitatori per l'acquisto di vino.

    Figura 13. Distribuzione delle cantine per quota visitatori stranieri.

    Figura 14. Distribuzione delle cantine per quota visitatori Veneti.

    5 Fonte: Universit degli studi di Salerno Osservatorio sul turismo del vino XII rapporto annuale.

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Al centro dellenoturismo non c solamente la produzione del vino, ma c anche un

    notevole interesse per rivalutare, tutelare queste zone di produzione e aumentarne la

    loro ricchezza. Da un lato sostiene economicamente i produttori e tutti coloro che ne

    sono collegati indirettamente come alberghi, ristoranti, agriturismi, musei e operatori

    turistici, mentre dallaltro lato mantiene un certo equilibrio indispensabile

    nellecosistema delle zone rurali. Un turismo che si integra perfettamente con

    lecoturismo, che rispetta lambiente con la sua flora e fauna. Lenoturista con le sue

    visite, ha modo di entrare veramente in contatto con il territorio e la sua storia. Il vino

    infatti lespressione della cultura, della storia del territorio stesso e permette di far

    conoscere la vita rurale con le sue tradizioni e conoscenze, stimolando sempre di pi

    la curiosit dei turisti. Turismo ed ecologia sono dunque due punti importanti su cui

    puntare per potenziare il mercato e rivalutare luoghi che, nonostante siano ricchi di

    storia, tradizione, cultura, non sempre sono riusciti a sfruttare al meglio i loro punti di

    forza.

    Figura 15. Movimento dei turisti in Veneto per provincia - Variazioni % 2014/2015.

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    In particolare nella provincia di Treviso si sono contati 865.364 arrivi e 1.701.976

    presenze da parti dei turisti (figura 13), di cui 145.027 arrivi e 314.890 presenze

    solamente della zona tra Conegliano e Valdobbiadene che, grazie alla candidatura CEV

    2016, si aspetta un incremento di circa 8-10%, dovuto anche dallincremento

    fisiologico che sta avendo larea. I dati evidenziano comunque un aumento generale,

    rispetto al 2014, sia degli arrivi (+6,1%) che delle presenze (+2,2%). Treviso, per

    quanto riguarda gli arrivi, supera Rovigo e Vicenza e si sta avvicinando a Vicenza per

    numero di presenze.

    Ovviamente per fare tutto questo fondamentale avere una politica turistica che

    collabori con le regioni, con il territorio e con le istituzioni statali; cosa che purtroppo

    molte volte venuta a mancare per mancanza di finanziamenti ad hoc e progetti di

    ampio respiro. Di fondamentale importanza assumere un atteggiamento volto alla

    segmentazione del mercato turistico in modo da poter meglio guidare lofferta verso i

    destinatari e valorizzare cos la domanda del turismo del vino in Italia. Questa domanda

    andrebbe anche indirizzata verso i beni culturali e ambientali, dei quali lItalia ne

    ampiamente dotata, non solo verso le produzioni di alta qualit agroalimentari.

    In testa alle classifiche ci sono infatti nazioni come Nuova Zelanda, Australia, Stati

    Uniti che sicuramente non hanno una cultura profonda del vino come lItalia e la

    Francia, ma che ci sanno fare con il marketing e la promozione.

  • 38

    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    3. Il valore del Prosecco per il territorio

    Il vitigno del Prosecco ritenuto originario delle

    colline carsiche che incorniciano a nord il golfo di

    Trieste, dove esiste una localit omonima e un vitigno

    del tutto simile, denominato Glera; tale ipotesi si

    tramanda fin dal XVI secolo, a seguito degli studi di

    Volfango Lazio. Dallantico vitigno autoctono,

    chiamato Pucinum dai Romani, pare derivino sia il

    Prosecco trevigiano che il Serprino coltivato nel Padovano. Le catalogazioni compiute

    nelle colline di Conegliano - Valdobbiadene allinizio del Novecento mostrano

    lesistenza di vari biotipi di Prosecco, diversi fra loro soprattutto per la forma degli

    acini. Il Prosecco un vitigno rustico e vigoroso, ha tralci color marroncino, grappoli

    di solito piuttosto grandi, lunghi e a maturazione gli acini assumono un bel colore giallo

    dorato. Nel corso degli anni sono state operate numerose selezioni a cura dellIstituto

    sperimentale per la viticoltura di Conegliano, oggi CREA Centro di Ricerca per la

    Viticoltura, braccio operativo del settore del Ministero delle politiche agricole,

    alimentari e forestali, tendenti anche a contenere la produzione, migliorando quindi le

    caratteristiche del vino. Tali selezioni, ancora in corso dopera, sono finalizzate alla

    salvaguardia della tipicit, alle esigenze agronomiche, colturali ed enologiche delle

    varie zone e degli stessi produttori.

    Figura 16. Grappolo d'uva Prosecco.

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    3.1 Il Prosecco di Conegliano - Valdobbiadene

    Figura 17. Area di produzione del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore.

    La tradizione che ha accompagnato il Prosecco nella sua storia si andata via via

    precisando e uniformando, trovando infine unesaustiva e dettagliata codificazione nel

    disciplinare di produzione che accompagna il decreto del 1969, con il quale il vino ha

    ottenuto la denominazione dorigine controllata Prosecco di Conegliano -

    Valdobbiadene. Successivamente, nel 2009, ha ricevuto anche la denominazione di

    Origine Controllata e Garantita, massimo riconoscimento qualitativo per i vini italiani,

    che implica il cambio nome in Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

    Tale denominazione si estende su oltre 6.500 ettari di vigneto coltivato da oltre 3.000

    viticoltori.

    I produttori di Prosecco che vogliono fregiare la loro produzione di questa

    denominazione devono rispettare alcune regole fondamentali, relative alle

    caratteristiche produttive e organolettiche. Le uve vanno prodotte esclusivamente in

    vigneti cresciuti allinterno dellarea delimitata dalla legge istitutiva della doc, iscritti

    allalbo conservato presso la Camera di commercio di Treviso, dove sono riportati tutti

    i dati catastali che li identificano. Il vino va prodotto con uve della variet Prosecco

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    ammettendo, eventualmente, lapporto duve bianche delle variet Bianchetta, Perera,

    Prosecco lungo e Verdiso, in quantit non superiore al 15%. Per potersi dunque

    denominare Prosecco di Conegliano Valdobbiadene il vino deve aver compiuto un

    percorso lungo secondo norme ben disciplinate, come del resto previsto per tutte le

    denominazioni dorigine controllata.

    Si inizia con limpianto delle viti: le barbatelle devono essere selezionate e messe a

    dimora in terreni soleggiati. Una volta cresciute e divenute viti pronte alla produzione,

    vanno trattate con potature tradizionali in modo da ottenere la quantit duva prevista

    dal disciplinare, quindi sottoposte alle consuete lavorazioni, quali le concimazioni, la

    falciatura dellerba, la cimatura, la legatura dei germogli ecc. I sesti dimpianto e le

    forme dallevamento consentite sono quelle tradizionalmente in uso nella zona, a

    spalliera semplice o doppia. A met agosto il consorzio di tutela inizia a seguire la

    maturazione delle uve e nel corso di pi riunioni pubbliche, d indicazioni utili sulle

    possibili date di inizio vendemmia nei diversi areali.

    Inoltre allinterno del comprensorio Docg Conegliano - Valdobbiadene c una piccola

    area di 107 ettari di vigneto, racchiusa tra le colline di San Pietro di barbozza, Santo

    Stefano e Saccol, in comune di Valdobbiadene, dove si produce un Prosecco del tutto

    particolare che prende il nome dellarea geografica in cui prodotto, il Cartizze. In

    Francia lo chiamerebbero cru e tale a tutti gli effetti, per le sue inconfondibili e

    aristocratiche peculiarit. Larea particolarmente vocata alla viticoltura, con un

    microclima ideale e un terreno proveniente dalla remota sollevazione del fondo marino.

    Sopra la roccia primitiva si andato consolidando nel tempo uno strato di terreno

    formato da morene, arenarie e argille, che favoriscono un drenaggio superficiale delle

    acque piovane in stallo sullo strato impermeabile roccioso, come preziosa riserva

    dacqua cui le viti possono attingere anche nei periodi pi assolati e siccitosi.

    In questarea eletta le uve raccolte alla giusta maturazione danno una elevata

    concentrazione di profumi, aromi e sapori. Questo vino straordinario, che viene

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    chiamato semplicemente Cartizze, viene poi spumantizzato, con una produzione di

    circa un milione di bottiglie.

    3.2 La Strada del Prosecco

    Figura 18. La Strada del Prosecco.

    Lidea di una Strada del vino venne nel 1938 al prof. Italo Cosmo, vice Presidente

    del Comitato Nazionale per la tutela delle denominazioni di origine dei vini, e venne

    immediatamente raccolta con entusiasmo dal Cavaliere del Prosecco Giuseppe

    Schiratti. Egli dopo aver visitato la strada del vino tedesca del Palatinato che si snoda

    tra la valle del Reno e della Mosella, cap che una simile iniziativa poteva essere

    interessante anche per larea Conegliano Valdobbiadene. La Strada del Prosecco fu

    realizzata nel 1966 ed era lunga circa 35 km. Linaugurazione ufficiale della Strada

    avvenne il 10 Settembre 1966 con una sfilata di carrozze dell800 che accompagnavano

    dei personaggi in costume.

    Nel 2003 divenne Strada del Prosecco e dei Vini dei Colli Conegliano

    Valdobbiadene e allantica strada sono stati aggiunti tratti tematici tali da apprezzare

    il territorio e il patrimonio culturale, storico, enogastronomica e paesaggistico.

    Questultima si snoda per circa 120 chilometri nellarco collinare di Conegliano,

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Valdobbiadene e Vittorio Veneto. Di essa fanno parte anche alcune Botteghe

    periodicamente controllate dal Comitato della Strada, le quali in preponderanza offrono

    del Prosecco al turista, spesso accompagnato con affettati o alcuni semplici piatti locali.

    Paesaggisticamente la Strada un vero gioiello che si snoda fra vigneti, antiche pievi

    e colline verdi, che danno la possibilit al visitatore di scovare meravigliosi paesaggi

    collinari coperti da continui vigneti.

    3.3 Iniziative per la valorizzazione del Prosecco

    Non c luogo a vocazione vitivinicola, nel Trevigiano, che non abbia nel suo carnet di

    manifestazioni degli eventi legati al vino; alcuni di questi sono divenuti cos importanti

    da essere trasformati in appuntamenti annuali. Nella zona collinare interessata alla

    produzione del Prosecco sussistono infatti varie iniziative tese alla sua valorizzazione.

    A partire dal secondo dopoguerra Valdobbiadene diventata una delle capitali dello

    spumante italiano, grazie alla scoperta che, una volta spumantizzati, il Prosecco e il

    Cartizze incontravano sempre pi il favore dei consumatori italiani. Per favorire questo

    nuovo indirizzo commerciale nel 1963 venne inaugurata nella sede di Villa dei Cedri

    la prima edizione della Mostra nazionale dello spumante, oggi giunta al termine da

    diversi anni dopo numerosi edizioni di grande successo.

    Limportante manifestazione era diventata il punto dincontro degli spumantisti italiani

    e stranieri (fra i quali i produttori di Prosecco occupano un posto di tutto rilievo),

    enologi, ristoratori, sommelier e barman, per confrontarsi ed aggiornarsi sulla

    produzione e sullevoluzione dello spumante italiano, prodotto sia con il metodo

    classico (con presa di spuma in bottiglia) che con il metodo Charmat - Martinotti. Il

    prestigio di tale mostra era elevato, infatti essa era sede di incontri ad alto livello, di

    convegni, di conferenze in cui gli spumanti, e quindi anche il Prosecco, erano il filo

    conduttore.

    La produzione italiana dello spumante, che a met degli anni Sessanta si aggirava

    attorno ai 40 milioni di bottiglie, arrivata a ben 260 milioni di bottiglie agli inizi degli

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    anni Novanta, ed in costante aumento, con unenorme crescita quantitativa e

    qualitativa che ha coinvolto tutte le zone vocate.

    A Col San Martino, una frazione di Farra di Soligo a met strada tra Pieve di Soligo e

    Valdobbiadene, stata istituita nel 1956 la Mostra dei vini di Col S. Martino a cura

    della Pro-loco locale. Poich tali vini sono per un buon 80% costituiti da Prosecco,

    potremmo definirla Mostra del Prosecco e interessa particolarmente i vini prodotti

    nellambito comunale. Vi partecipano una cinquantina fra produttori, commercianti ed

    esercenti in un periodo compreso fra la fine di Marzo e la met di Aprile, nel periodo

    cio ottimale del vino della vendemmia precedente. Le commissioni sono costituite da

    specialisti del settore e si esprimono con una graduatoria di merito per ogni categoria

    di partecipanti.

    La Primavera del Prosecco una manifestazione che riunisce le numerose mostre

    enologiche della pedemontana trevigiana dedicate a questo biondo vino.

    La Primavera il momento migliore per il Prosecco, la stagione in cui esprime appieno

    il suo bouquet fruttato e la sua ampia ed accattivante gamma organolettica. In tutto il

    territorio del Conegliano Valdobbiadene si scelta quindi la stagione del risveglio per

    celebrare ogni anno la festa del Prosecco, che inizia nel mese di marzo per concludersi

    a giugno. Nellarco di questi quattro mesi si susseguono 17 mostre del Vino, ognuna

    gestita da una diversa Pro-Loco o Associazione del territorio, che promuovono le

    eccellenze della Docg Conegliano Valdobbiadene, Docg Colli di Conegliano e il

    Verdiso Igt. In occasione di queste manifestazioni viene presentato il vino prodotto nel

    precedente autunno e, oltre che al Prosecco e al Cartizze, vengono presentati il

    Refrontolo Passito, il Torchiato di Fregona, i Colli di Conegliano Bianco e Rosso e il

    Verdiso, anche questi vini fortemente identitari e legati alla tradizione vitivinicola di

    queste colline. Le mostre si caratterizzano per lofferta di programmi di gastronomia,

    darte e di cultura varia, che comprendono anche manifestazioni sportive.

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    Queste iniziative si tengono in localit dove il Prosecco Superiore prodotto, assume

    determinate caratteristiche qualitative in base alle peculiarit pedoclimatiche della

    singola sottozona di produzione, ad esempio come Guia, San Pietro di Barbozza e

    Santo Stefano di Barbozza (tutte e due frazioni di Valdobbiadene). Altre mostre, in cui

    interessanti sono tutti i vini e non solo il Prosecco, si hanno nelle zone pi vicine a

    Conegliano come a Rua di Feletto presso leremo Camaldolese (frazione di San Pietro

    di Feletto) e a Refrontolo, in un periodo a cavallo tra Aprile e Maggio.

    Verso la met di maggio, nella cornice del castello di San Salvatore di Susegana, si

    svolge Vino in villa. La manifestazione, organizzata direttamente dal Consorzio di

    Tutela Conegliano Valdobbiadene DOCG, divenuta negli anni simbolo della

    denominazione, ed oggi un vero e proprio festival culturale del Prosecco Docg.

    Lobiettivo quello di offrire alla stampa, agli operatori del settore ed al pubblico

    amante del vino una panoramica completa della realt dello spumante di Conegliano -

    Valdobbiadene. Nelloccasione in Castello di San Salvatore ospita nel parco e nelle sue

    sale un banco dassaggio, dove i titolari delle pi importanti cantine del territorio

    presentano i vini dellultima vendemmia, dando la possibilit agli operatori ed agli

    appassionati di conoscere anche i volti che stanno dietro ad un vino. Nel corso

    dellevento vengono organizzate visite alle cantine spumantistiche ed alle localit pi

    interessanti del territorio, con degustazioni guidate, corsi dabbinamento

    enogastronomico, mostre darte, convegni e dibattiti culturali, che si alternano in varie

    localit della denominazione, oltre che nel castello di San Salvatore. Ogni anno viene

    deciso un tema della manifestazione, attorno a cui si sviluppano tutte le iniziative.

    Un altro importante appuntamento per lItalia rappresentato dal concorso enologico

    internazionale La Selezione del Sindaco, giunto ormai alledizione numero XV (la

    prima si svolse nel 2001 a Siena). E coordinato dallAssociazione Nazionale Citt del

    Vino che associa circa 450 Comuni in Italia e coinvolge direttamente i comuni della

    rete Europea delle Citt del Vino, Recevin. Lo possiamo definire un concorso

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    enologico unico poich nella partecipazione aderiscono congiuntamente

    azienda/cantina e il Comune di riferimento. Esso rivolge unattenzione particolare alle

    piccole produzioni di vino, da un minimo di 1.000 a un massimo di 50.000 bottiglie,

    come i vini passiti, i vini maturati in argilla, i vitigni autoctoni e le produzioni di qualit

    delle cantine sociali.

    Grazie al suo carattere internazionale che accoglie allincirca 100 commissari da tutto

    il mondo, il Concorso enologico rappresenta oggi un ottimo mezzo per promuovere il

    territorio con i suoi prodotti di eccellenza. Ogni anno il Concorso enologico si svolge

    infatti in differenti luoghi: ledizione 2016 si svolta nella citt de LAquila che ha

    visto vincitore, con un punteggio di 94,50 il Falco Nero Salice Salentino Riserva 2009,

    prodotto con uve Negroamaro dalle Cantine De Falco.

    Figura 19. Importanza attribuita alle iniziative locali.

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    CONEGLIANO CAPITALE DEL PROSECCO SUPERIORE

    4. Conclusioni

    4.1 Prospettive