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Centro Studi C.N.I. - 30 maggio 2012

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 30 maggio 2012

Pagina I

RISCHIO SISMICO

L'Italia difficile da proteggere e distratta sulla prevenzioneStampa 30/05/12 P. 11 Marco Pivato 1

"Ecco come valutare se la casa è sicura"Stampa 30/05/12 P. 11 Gianni Parrini 3

Allarme Enea: in pericolo 3,5 milioni di abitazioniSole 24 Ore 30/05/12 P. 12 Federico Rendina 4

NORMATIVA ANTISISMICA

I capannoni finiscono sotto accusa. «Non si doveva tornare a lavorare»Corriere Della Sera 30/05/12 P. 6 Virginia Piccolillo 5

Pilastri e cerniere, perciò non reggonoCorriere Della Sera 30/05/12 P. 7 Lorenzo Salvia 6

SOCIAL HOUSING

Cdp rafforza il social housingSole 24 Ore 30/05/12 P. 50 Massimo Frontera 8

DEBITI PA

Debiti Pa, regioni del Sud salveSole 24 Ore 30/05/12 P. 47 Carmine Fotina,Marco Rogari

9

PROFESSIONISTI

Calamità, professionisti in campoItalia Oggi 30/05/12 P. 38 Matteo Rigamonti 10

INNOVAZIONE E RICERCA

Livorno, nel laboratorio del futuro. «Fotovoltaico? Anche con i mirtilli»Corriere Della Sera 30/05/12 P. 45 Marco Gasperetti 11

Innovazione, pronti 408 milioni per i distretti tecnologiciSole 24 Ore 30/05/12 P. 15 Eugenio Bruno 13

ARCHITETTURA

Premio per il riusoItalia Oggi 30/05/12 P. 28 Simonetta Scarane 14

COMMERCIALISTI

Laurea ad hoc per commercialistiItalia Oggi 30/05/12 P. 40 Luigi Lucchetti 15

«Il Fisco non deve vessare»Sole 24 Ore 30/05/12 P. 27 Giorgio Costa 16

L'Italia difficile da proteggeree distratta sulla prevenzione

La lezione dei crolli . Il Paese vanta esperti e tecnologie, ma le norme trascuranole costruzioni esistenti. Passata l'emergenza cosa si farà per evitarne altre?

-U r- na nuova scia dimorti in Emilia:perché, nonostan-te norme e mappesismiche, sono

crollati così tanti edifici, daicapannoni industriali alle ca-se? Il disastro di ieri - spieganogli esperti - insegna una seriedi lezioni.

Le leggi«Migliaia di edifici, dal dopo-guerra in poi, sono stati co-struiti quando non c'eranonorme specifiche e, anchequando la legge ha cominciatoa pensare ai criteri antisismi-ci, non ha formulato direttiveretroattive», denuncia Clau-dio Chesi, ingegnere, ordina-rio di tecnica delle costruzionial dipartimento di Ingegneriastrutturale del Politecnico diMilano. I provvedimenti si so-no infittiti negli ultimi ven-t'anni, e ancor più dopo il ter-remoto che nel 1997 colpì Um-bria e Marche e fece crollareparte della volta della Basilicadi Assisi.

Il risultato? «Oggi non esi-ste nessun dispositivo di leggeautomatico che tuteli il patri-monio edilizio preesistente al-le leggi». E ancora: «Interveni-re ora sarebbe una grossa re-sponsabilità per lo Stato: si ac-collerebbe gli oneri, o gli incen-tivi, per un'operazione masto-dontica come restaurare tuttal'edilizia privata».

L'obbligo di adeguare la vec-chia casa con criteri antisismi-ci è contemplato solo nel casoin cui si intraprenda un am-pliamento, spiega Pier PaoloDiotallevi, docente di Tecnicadelle costruzioni in zona sismi-ca e preside della Facoltà di in-gegneria dell'Università di Bo-logna: «Se, per esempio, vogliocostruire un ulteriore piano,sono tenuto ad applicare lenorme antisismiche non solo

al nuovo piano, ma anche a tuttoil palazzo».

Le tecnologieSono crollate fabbriche, villettee stabili di ogni tipo, non più vec-chi di 10 anni. Impossibile preve-nire, si può solo curare. Ma co-me? Partendo dai tetti: «Do-vranno essere più leggeri», spie-gano gli ingegneri.

«Su case in muratura bisognaevitare cordoli e coperture in ce-mento armato: la struttura nonlo sopporta, se sottoposta a sol-lecitazioni». Ma a correre i ri-schi più alti sono i prefabbricatiindustriali, come dimostrano idisastri di ieri. «Abbiamo impa-rato che sonostrutture carenti,con pochi collega-menti tra pilastrie scarse giunzio-ni. Sono edificiche devono esse-re rinforzati con armature pas-santi e disponendo limitatori discorrimento: così si garantiscela "trasmissione" delle forze si-

smiche nel modo più armonicopossibile».

Le contromisurePer Giandomenico Cifani, re-sponsabile dell'Istituto per letecnologie della costruzione delCnr, a L'Aquila, «a livello mon-diale l'Italia possiede un'alta"expertise", in materia di tecno-logie antisismiche: lo vedo inogni convegno a cui partecipo,girando il mondo».

Un punto di merito, però, soloa livello teorico, visto che la cro-naca racconta tutta un altra sto-ria. «E infatti i governi - attaccaCifani - non hanno mai fattouna seria politica di prevenzio-ne. C'è il know-how, ci sono glistrumenti e la voglia, da partedi noi ricercatori, di migliorarecontinuamente le linee-guida,ma è sempre mancata la forza,

da parte delle istituzioni, di im-pegnarsi». E conclude: «Laprevenzione è un'attività di me-dio-lungo termine, ma, una vol-ta approntate le direttive, lalegge deve recepirle tempesti-vamente».

I beni storiciFiore all'occhiello del made inItaly, gli edifici storici sono prividi ogni accorgimento antisismi-co. Come salvarli? «Va valutatocaso per caso» spiega Diotallevi.E così le misure sono diverse:«Un metodo efficace di inter-vento è l'applicazione di catenedi ferro che contengano la strut-tura. Contemporaneamente sipossono consolidare le muratu-re con malte o resine. Parados-salmente il problema possonoessere le Soprintendenze: prefe-riscono conservare il bene co-m'era, piuttosto che adeguarlo».

Gli scenariBenché l'Italia sia stata da sem-pre colpita dai sismi, manca di

memoria storica,sostiene Cifani.«Come accadeper ogni eventodrammatico,spesso si tende arimuovere il ri-

cordo del terremoto, sia da par-te dei cittadini sia dei politici».Dopo questa tragedia non saràpiù possibile.

IINTERVENTICase con tetti leggeri

e capannoni rinforzaticon armature passanti

MARCO PIVATO

Rischio sismico Pagina 1

I danni strutturali devono servire di monito per costruire meglio

Rischio sismico Pagina 2

"Ecco come valutare se la casa è sicura"GIANNI PARRINI strutturale e depositarlo al ge-

nio civile. Il progetto viene valu-tato e - se ci si trova in una zonasismica - l'autore è chiamato aspiegare quali soluzioni ha pro-spettato e perché. Se la proce-dura è ritenuta valida vengononominati un direttore dei lavoriche segue la realizzazione del-

La mia casa è solida? Resi-sterebbe a un terremo-to? Posso accertarmene

o renderla ancor più sicura? Leimmagini provenienti dal-l'Emilia hanno fatto sorgereun'infinità di dubbi sulla stabi-lità della pro-pria abitazione.

A chi rivol-gersi. Per dor-mire tranquillila prima cosa dafare è rivolgersi

N RIVOLGERSIA

Il primo interlocutoredeve essere

un ingegnere

a un professionista (ingegneri,e in second'ordine architetti ogeometri) per una valutazionestrutturale. Qualora siano rav-visate delle carenze, prima diintervenire il professionistadeve redigere un progetto

l'intervento e uncollaudatore chene certifica l'effi-cacia. Gli inter-venti di messa insicurezza si aggi-rano intorno al

10-20% del valore dell'immobile(ma il 36% delle spese è detraibi-le). La certificazione rilasciataal proprietario è un documentoche rivaluta l'edificio anche intermini economici.

Edifici in muratura. La pri-

ma cosa da far controllare sono icollegamenti tra gli elementiche la compongono: «Bisognavalutare - spiega il professorMauro Sassu, docente di tecnicadelle costruzioni all'universitàdi Pisa - se i muri sono ben "am-morsati" tra loro (cioè se i mat-toni di due pareti perpendicolarisi incastrano al-l'intersezione), ose solai e tetto le-gano bene tuttol'insieme. Questestrutture devonogarantire il cosid-

al tempo stesso resistente».Crepe rivelatrici. Le lesioni

affioranti sulle pareti in muratu-ra possono fornire informazionia chi le sa leggere: «Quelle oriz-zontali - prosegue Sassu - sonoabbastanza normali e rappre-sentano il modo in cui la struttu-ra scarica l'energia del sisma.

COSA FAREPrestare attenzione

in particolarealle crepe verticali

detto "effetto scatola": in prati-ca, in caso di terremoto l'edificiosubisce dei danni ma se questielementi sono ben collegati noncrolla. Il tetto è l'elemento piùsollecitato durante un sisma eper tenere deve essere leggero e

Una crepa verti-cale nel punto diintersezione tradue pareti rivelache queste nonsono ben collega-te e che l'edificio

soffre le pressioni verticali».Il cemento armato. Le strut-

ture realizzate con questo mate-riale hanno una sorta di elastici-tà interna che in teoria permet-te loro di superare il terremotoin modo brillante: «Ma purtrop-po - spiega Sassu - molti palazzidi questo genere, in particolarequelli realizzati nell'epoca delboom edilizio, sono di qualitàmediocre perché impiegano tra-vi e pilastri scadenti. In questicasi il consiglio è di far fare unavalutazione dello stabile o di re-cuperare il progetto originaleper farlo esaminare da un inge-gnere».

I rimedi. «Di solito si inter-viene per migliorare gli "am-morsamenti", oppure si inseri-scono delle barre metalliche sot-to il pavimento o addirittura sirifà il tetto». Talvolta si può in-tervenire anche dal di fuori con icosiddetti «controventi sismi-ci»: si tratta di strutture appog-giate alle pareti esterne e capacidi dissipare l'energia di un'even-tuale scossa di terremoto.

Rischio sismico Pagina 3

La mappa del rischio. Possono essere risanate con una spesa media di 50mila euro

Allarme Enea: in pericolo3,5 milioni di abitazioniFederico Rendina

A rischio almeno la metàdelle abitazioni costruite nellezone a rischio sismico ufficiale,a cui si devono aggiungere quel-le coinvolte nellanuova mappadel rischio disegnata dai terre-moti in Emilia. Ma in pericolo,se si considerano le caratteristi-che dell'intero parco-edifici ita-liano, sarebbe quasiuno su die-ci. Oltre 3,5 milioni di unità abi-tative sui circa 37 milioni. Neicentri storici, ma anche e forsesoprattutto - avvertono gliesperti - nelle aree edificatecon gran velocità e pochi con-trolli negli Anni 6o.

La cattiva notizia verrà dataoggi dai rappresentanti dell'or-dine degli ingegnerie dai tecni-

ci dell'Enea in un'audizione al-la Commissione ambiente del-la Camera. Ma ecco, sempre daloro, un messaggio più confor-tante: risanare le nostre abita-zioni non è impossibile. Certa-mente è costoso. Attorno «aiSomila euro ad alloggio» stimail professor Ezio Dolara in unarelazione presentata nei giorniscorsiinun convegno all'Enea.

Cifre importanti ma che ren-dono l'operazione praticabile,considerando - insistono gli in-gegneri- icosti complessivi piùo meno equivalenti che l'Italiadeve sostenere, solo sul frontefinanziario, riferito all'ediliziae alle relative infrastrutture esenza considerare le sciagurein termini di vite umane e esi-

stenze comunque minate, perfronteggiare i disastri provoca-ti dai terremoti e dalle calamitànaturali: 162 miliardi di euromobilitati tra il 1968 e il 2009jper tamponare i danni della ter-ira che trema, circa 4 miliardi'l'anno inricostruzionie recupe-Iri (tra i lo e 115 miliardi il costostimato per il solo terremoto inAbruzzo).

Molta spesa ma molta resa,da un intervento organico sulfronte dellaprevenzione. Gliin-gegneri e gli scienziatidell'Enea ne approfitterannooggi per rilanciare la propostadi un'assicurazione obbligato-ria degli edifici, magari inseritain una combinazione dì inter-venti e relativi inc entivi p er l' ef-

ficienza energetica. Perché pro-prio l'assicurazione - rimarca-no i rappresentanti del gruppó'di lavoro che sta rilanciando laproposta, partecipato dall'Ordi-he degli ingegneri e dall'Eneama anche da altre organizzazio-ni professionali - è lo strumen-to ideale per innescare un siste-ma automatico di controlli edeventuali adeguamenti, vistoche nessuno assicu=ezebbe unedificio non certificato.

Oneri insopportabili? La rac-éolta dalle polizze nriobilite-r'ebbe - stimano gli estensoridella proposta - tra i 2,8 e i 3,7miliardi l'anno, sette-otto vol-te meno del gettito della nuo-va Imu, con una spesa tra i 75 ei 10o euro l'anno ad abitazio-ne. Che naturalmente andràprima adeguato con strumentifinanziari che si presume pos-sano avere, nell'ambito di unadisciplina complessiva checomprenda anche l'efficienzaenergetica, sostegni pubblicianche significativi.

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Rischio sismico Pagina 4

I capannoni finiscono setto accusc#.--t«Non si doveva tornare a lavorare»Tornero: altrove non succede. Ma la Confindus1i!a: non erano di carta velina

ROMA - «Ancora lavoratoritra le vittime. Ci fa pensare chenon si sia proceduto alla messa insicurezza degli stabilimenti pri-ma di far tornare le persone al la-voro». L'accusa la formula la lea-der Cgil, Susanna Camusso. Masu quei capannoni, venuti giùcon le nuove scosse uccidendoancora, si ritrovano per un gior-no tutti d'accordo: il ministro delLavoro, Elsa Fornero, Beppe Gril-lo, politici e sindacalisti. Tutti achiedersi come sia potuto accade-re ancora. Ma il presidente di Con-findustria, Giorgio Squinzi, re-spinge le critiche: «Non è veroche sono crollati capannoni dicarta velina: nel caso dell'indu-stria della ceramica, erano signo-ri capannoni, costruiti secondotutti i cris ».

La strage degli operai però col-pisce nel profondo. I controlli era-no stati fatti. In un caso erano incorso e sotto le macerie è finitaproprio la squadra che stava fa-cendo l'ispezione. Molte impreseavevano riaperto. E ci si chiede sele verifiche siano state adeguate ese tutto ciò non potesse essereevitato.

«È naturale che la terra tremima non è naturale che crollinoedifici. In altri Paesi non succe-de», dichiara il ministro del Lavo-ro, Elsa Fornero, all'inizio del suointervento alla Camera nel qualededica «un ricordo sofferto» allevittime del terremoto. «Non so sesia normale che i capannoni crol-lino così. Ma certo vedere mortouno che va a lavorare è una cosache turba profondamente», ag-giunge il segretario del Pd, Pier-luigi Bersani.

«Stiamo verificando le possibi-li cause dei crolli, per modularecomportamenti e dare indicazio-ni alla popolazione sulle cose chepossono essere sicure e su quelle

che invece possono essere menosicure», assicura il capo della Pro-tezione civile, Franco Gabriella.Ma le polemiche non attendonoaltre verifiche.

«I capannoni sono venuti giùtutti come castelli di carte. Perquale magnitudo dovevano resi-stere?» si chiede Beppe Grillo. Edenuncia «A cosa servono capan-noni industriali vuoti? Spesso so-no costruiti senza alcuna necessi-tà per accedere ai fondi Ue. Per-ché mancano i controlli quandosono utilizzati? Di cosa sono fatti?Di sabbia e del sangue degli ope-rai morti sotto le macerie?».«Non è concepibile che a novegiorni dal primo terremoto si con-tinui a morire. La magnitudo delsisma di oggi di 5.8 gradi è un da-to congruente con le scosse prece-denti. Tuttavia ci siamo trovatiimpreparat », rincara la senatriceMaria Ida Germontani, di Fla.

La Camusso se la prende con leimprese che hanno fatto tornaregli operai al lavoro prima che siprocedesse alla messa in sicurez-za dei capannoni. E il segretariogenerale della Cisl, Raffaele Bo-nanni accusa: «Stavolta la trage-dia e la morte di questi operai sisarebbero potute evitare». D'ac-cordo la Fiom: «E indispensabileche la ripresa del lavoro avvengasolo quando, dopo le necessarie eopportune verifiche, si sia certiche i capannoni industriali sianoin sicurezza». Per il segretario del-la Uil, Luigi Angeletti, invece «èuna tragedia imprevedibile checolpisce, ancora una volta, cittadi-ni e lavoratori che si stavano im-pegnando per tornare alla norma-lità. Spetta alle autorità compe-tenti verificare se esistono re-sponsabilità per il crollo dei ca-pannoni industriali».

Due Procure, quelle di Modenae Ferrara, ci stanno provando. Do-vranno allargare l'inchiesta aper-ta per i crolli di domenica scorsanel Ferrarese, che già conta più di15 indagati. Resta valido, per ora,il giudizio dato dal presidente del-l'Associazione di ingegneria si-smica, Agostino Marioni: «Sicura-mente qualcuno ha operato conleggerezza: c'è stata un'esaspera-ta tendenza al risparmio».

Virginia Piccolillo

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Confindustria

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crollati nel Modenese dopo il sisma di ieri (Ansa)

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Normativa antisismica Pagina 5

`PILAsrrRI CERNIERE , PERCIO NON REGGONOCostruiti per resistere a sollecitazioni vertïcali, n on a quelle orizzontali di un sisma

ROMA - Shoe box, li chiamano gliamericani , scatole di scarpe. Oltre allamorte, alle macerie e alle famiglie scara-ventate nelle tende, stavolta il terremo-to ha portato la paura dei capannoni,venuti giù come nemmeno le casettemedievali . Cemento grigio , l.ooo metriquadri di media, in Italia ne abbiamopiù di 70o mila. E di questi, secondol'ultimo rapporto dell'Agenzia del Terri-torio , oltre So mila sono proprio in Emi-lia Romagna . Da li vengono fuori merciche conquistano i mercati stranieri, il30% diventa export . Solo da Modena eFerrara arriva l'i% del nostro Pil, il pro-dotto interno lordo. Sono il cuore del-l'economia di quella terra e dell'Italiaintera, i capannoni . Rappresentanouno dei simboli di un Paese che lavora.

Ma adesso ci accorgiamo che sonoanche l 'anello debolissimo di un patri-monio edilizio che già di suo non è ilmassimo della sicurezza . «Sono edificimolto semplici - spiega BernardinoChiaia, professore di Scienza delle co-struzioni al Politecnico di Torino - for-mate da pochi pilastri e travi. Riesconoa resistere solo a sollecitazioni verticalimentre in caso di sollecitazioni orizzon-tali, come quelle provocate da un terre -moto, possono venire giù come un ca-stello di carte». Castello di carte, pro-prio così . Sembrano le parole di chi haappena sentito la terra tremare e sta tre-

L'anello deboleSono il cuore dell'economia: daModena e Ferrara arriva l1% deiPii. Quelle strutture sono l'anellodebole della nostra ediliziaI

mando pure lui, di chi è scappato tra lapolvere di uno di quei colossi venutigiù. E invece è il pacato ragionamentodi un esperto del settore, che siede an-che nel consiglio d'amministrazionedell'Ingv, l'Istituto nazionale di geofisi-ca e vulcanologia. Il punto è che le tra-vi sono poggiate sui pilastri, a tenerliinsieme è solo una cerniera, nulla dipiù. Se la terra trema, la trave può per-dere l'appoggio del pilastro. E alloraviene giù, insieme al tetto. Possibile?Possibile che strutture dove lavoranoogni giorno migliaia di persone sianofatte «seguendo il modello dei Lego»,come dice un altro ingegnere, il bolo-gnese Guido Cacciari con 20 anni di

esperienza nelle zone sismiche?Prima del 2003 quel pezzo di Emilia

Romagna non era considerato zona a ri-schio. Solo dopo il terremoto di SanGiuliano di Puglia la cartina, in realtàpronta dal 1999, è stata modificata. Fi-no ad allora i capannoni sono stati co-struiti come se la terra non avrebbemai tremato. «Non c'è un problema diviolazione delle regole - dice GaetanoMaccaferri, presidente di Confindu-stria Emilia Romagna - semmai unaquestione di aggiornamento delle rego-le. Ma non dimentichiamo che in que-sta zona l'ultimo terremoto forte risaleal 1500. Chi poteva dirlo?».

Dobbiamo dire grazie proprio a quel-la cartina aggiornata con quattro annidi ritardo se buona parte dei capanno-ni emiliani sono venuti giù uccidendoGianni, Kumar, Mohammad e tutti glialtri operai che si stavano guadagnan-do lo stipendio. Perché è stato proprioin quegli anni che anche l'economiadel capannone ha vissuto la sua bolla.La legge Tremonti bis, approvata nel2001 e proposta dall'allora ministro del-l'Economia, assegnava incentivi fiscalialle imprese che reinvestivano i loroutili in «beni strumentali». Capannoni,sostanzialmente. In soli cinque anni, esolo in Veneto, sono stati costruiti edifi-ci industriali pari a un capannone altoi0 metri, largo 28 metri e lungo più di200 chilometri. Un boom che ha porta-to sicuramente tanto lavoro ma ancheuna montagna di problemi. Alla sicu-rezza, come abbiamo visto. Al paesag-gio, tanto che ogni giorno il cemento simangia 45 ettari di verde. Ma anche al-l'economia. Magari l'ingegner Peregoportato a teatro da Antonio Albaneseesagerava un po': «Nella mia famiglia- diceva nel suo spettacolo Giù alnord - lavoriamo tutti da generazioni.Mio nonno ha fatto il capannone picco-lo, mio padre quello grande, io quellograndissimo. Mio figlio si droga. Hascoperto che non riuscirà mai a fare uncapannone più grande del mio». Maadesso che la bolla è scoppiata e l'eco-nomia soffre i problemi si vedono sulserio. I capannoni sono troppi, nel

Dopo il 1999Solo dopo il sisma di SanGiuliano di Puglia quest'areadell'Emilia Romagna è statainclusa tra quelle sismiche

2009 le compravendite sono crollatedel 15,9%, il prezzo è sceso a 546 euroal metro quadro. Non li vuole più nes-suno, molti sono vuoti, sfitti, abbando-nati. Solo nella provincia di Treviso so-no uno su cinque. In Emilia Romagnali stanno contando proprio adesso: «Lenostre associazioni di Modena e di Fer-rara - spiega ancora il presidente de-gli industriali, Maccaferri - si stannoattivando per vedere se è possibile tra-sferire li chi ha avuto le proprie struttu-re danneggiate. Naturalmente a pattoche non ci siano problemi di sicurez-za». E che gli operai siano d'accordo.

Anche nel resto d'Italia molti capan-noni sono in cerca di una nuova desti-nazione. Non sempre è possibile farecome a Porta Genova, dove le struttureindustriali della Milano di un tempo so-no diventate loft e appartamenti di pre-stigio. L'8o% delle shoe box d'Italia sitrova nei piccoli comuni, una volta ab-bandonate rischiano di diventare terradi nessuno. Solo pochi anni fa la leghi-sta Manuela Dal Lago aveva lanciato lasua proposta di riconversione indu-striale: «Vista la crisi in corso potrebbe-ro essere riadattati per la vendita delsesso. Permetterebbero controlli con-tro i magnaccia, controlli sanitari, e pu-re il pagamento delle tasse».

Lorenzo [email protected]

Normativa antisismica Pagina 6

I,prefabb r ic

LA STRUTTURA

Icapannonisonostrutture formateda pilastri su cuipoggiano traviche sorreggonoun tetto di copertura.Sei pilastri sonoin cemento armato(vedi dïse ,: ,resistono beneal caricove'i_alema hanno ria: ,r,5.3elastidi posopportare hene'lespinte sciiiatcirirorizzontai. !Iîcirr .,se sono inc.r .nL,,armate r;l!èesistere sa+d uratrail c;lastro e la trave.Se invece la strutturaè in acciaio, i pilastriresistono meglioalla spinta oscillatoriaorizzontale. Le traviperò devono essereben imbullonateall'incastro coni pilastri, altrimentiil rischio è che,per effettodella scossa,cadano provocandoil crollo dell'interastruttura

I capannoni in ItaliaDistribuzione per macroaree (dati 2011)

Isole

1 ord Est

Nord Ovest

Centro

Sud

Le prime tre regioni Per numero di capannoni (dati 2011)

Lombardia (19,6%)

31,9%

18,2%

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Veneto (12,5%) Emilia Romagn ,"a (11,9%)

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Normativa antisismica Pagina 7

rv sví1uj3 . Nel piano città le modifiche legislative, il cda pronto a sbloccare nuove iniziative

rafforza il social housingCdpApproda alla Sgr della Cassa la «squadra» di Fondazione Cariplo

Massimo Frontera

Aumenta il coinvolgimen-to finanziario della Cassa depo-siti e prestiti nei programmi disocial housing, promettendo disbloccare molte iniziative che,in tempo di crisi, non trovanotutto il capitale privato necessa-rio a finanziarle. E intanto si ir-robustisce la struttura di CdpInvestimenti Sgr, gestore delmaxi-fondo di 2 miliardi (Fia -Investimenti per l'Abitare) na-to per promuovere gli alloggieconomici. In programma c'èanche una robusta tranche diiniziative che sarà sbloccata nelprimo cda utile a giugno.

Cdp Investimenti Sgr sta for-malizzando in questi giorni l'in-gresso in blocco diprofessiona-lità specializzate nellavalutazio-ne tecnico-economica e finan-ziaria delle iniziative immobilia-ri. La squadra di otto risorse pro-viene da Fondazione HousingSociale (Fondazione Cariplo).

Di fatto, Fhs si svuota del suocuore "finanziario" e lo porta indote alla Sgr di Via Goito, cheraggiunge un organico di27per-sone. Tutte le professionalità re-steranno fisicamente a Milano.

Il nome di punta è quello diSergio Urbani (consigliere dele-

IL TETTO SALE AL 6O%Cresce il limite di impegnonei singoli progetti: saràsuperato l'attuale vincolo del40% per compensare ledifficoltà di «privati» e locali...........................................................................

gato diFhs), che assume il ruolodi condirettore di Cdp Investi-menti Sgr con delega sulla stra-tegia e le relazioni istituzionali.Urbani affiancal'attuale diretto-re Marco Sangiorgio. Il nuovoassetto operativo riflette ancheun parziale ricambio del cda,che perde la figura dell'ammini-

stratore delegato. Presidente re-sta Matteo Del Fante (attuale di-rettore generale di Cdp).

La novità si incrocia anchecon il cambio delle "regole delgioco" dell'edilizia privata so-ciale. È infatti imminente lanor-ma di legge (attesa nel piano cit-tà annunciato dal governo) checonsentirà a Cdp InvestimentiSgr di salire al 6o% nell'equitydei fondi locali, superando l'at-tuale tetto del 40 per cento.

Da una parte, la norma facili-terà l'avvio delle iniziative, gra-zie al maggiore cash fornito daCdp. Dall'altra, correggerà sen-sibilmente l'effetto moltiplica-tore degli investimenti. Se infat-ti i due miliardi di Cdp significa-vano un investimento finale di 5miliardi nell'edilizia, la nuovanorma finirà con il ridimensio-nare quest'ultimo valore (an-che in termini di alloggi). Unesempio: restringendo il cam-po all'attuale disponibilità resi-dua di circa 1,55 miliardi del ma-

2d-fondo, il coinvolgimento del-la Sgr al 6o% dei fondi locali sitradurrebbe in un volume com-plessivo diquasi2,6 miliardi. Ci-fra inferiore ai quasi3,9% miliar-di calcolati con un impegno al4o% di Cdp. In ogni caso, l'ope-ratività della norma è condizio-nata al consenso dei quotisti delmaxi-fondo e a una modificadel regolamento. Dovrebbe es-sere anche possibile utilizzarela norma sia sui nuovi fondi, siasu quelli già sottoscritti.

Ma il vero guadagno prodot-to dal doppio cambio di marciasi misurerà sui tempi, che pro-mettono di essere più brevi. Sianella fase di istruttoria. Sia - so-prattutto nel "fund raising"territoriale. La difficoltà nel tro-vare investimentiprivati sulter-ritorio è stato l'ostacolo che, intempi di crisi, maggiormenteha frenato le iniziative di svilup-po. È anche prevedibile unamaggiore concorrenza nei pro-getti da sottoporre al Fia.

Il maxi-fondo Investimentiper l'Abitare ammonta a 2,028miliardi di euro.Il Cdaha finoradeliberato investimenti per 478milioni di euro (di cui solo 144milioni in modo definitivo), in14 fondi locali.

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Social Housing Pagina 8

Il malessere delle ímprese. Soluzion e prospettata in un emendamento dei relatori al decreto spending review

Debiti Pa, regioni del Sud salveEstesa allo Stato la compensazione con i crediti commerciali a ruolo

Carmine FotinaMarco RogariROMA

wwq La soluzione per estenderealle regioni del Sud le misuresblocca-pagamenti arriveràconil decreto sulla spending re-view. Sfumata l'ipotesi di inter-venire con il decreto sviluppo,che oggi sarà esaminato dalConsiglio dei ministri, è passa-ta la linea dell'emendamento. Iltesto, depositato ieri al Senatodai relatori del provvedimen-to, Francesco Sanna (Pd) e Gil-berto Pichetto Fratin (Pdl), in-terviéne modificando diretta-mente la norma primaria (pre-sente nel decreto 185 del 2008)che ha escluso dal meccanismole regioni impegnate in piani dirientro dall'extra-deficit sanita-rio: Piemonte, Lazio, Abruzzo,Molise, Campania, Puglia, Cala-bria e Sicilia.

Ma l'emendamento va ben ol-tre, intervenendo nel dettaglioanche sulla norma relativ'á'állecompensazioni tra crediti com-merciali e debiti fiscali e contri-butiviiscritti aruolo. Il meccani-smo viene esteso anche ai debi-ti maturati dallo Stato nei con-fronti dello Stato e dagli entipubblici nazionali. Possibilitàquesta fino ad oggi limitata aidebiti accumulati da Regioni,enti locali e strutture del servi-zio sanitario nazionale. La modi-fica sarà recepita anche nel de-creto attuativo sulle compensa-zioni ora all'esame della Confe-renza Stato Regioni.

Il correttivo depositato ierisera nelle commissioni Affaricostituzionali e Bilancio riduce

anche da 6o a 30 giorni il termi-ne entro cui l'amministrazionedebitrice deve provvedere, surichiesta dell'impresa, alla certi-ficazione dei crediti e fa entrarenell'alveo dell'intervento mes-so apunto dal Governo anche leRegioni con piani di rientro sa-nitario fin qui rimaste fuori. Sul-la base dell'emendamento diSanna e Pichetto Fratin le solestrutture pubbliche anonpoterrilasciare la certificazione ri-marrebbero gli enti del Servi-

TEMPI PIGI STRETTIRidotto da 60 a 30 giorniiltermine entro cuil'amministrazione debitricedeve provvedere allacertificazione...........................................................................

zio sanitario nazionale, Asl in te-sta, delle regioni con,program-mi di rientro dal "rossó".áccu-mulato per la sanità. Ma in real-tà si tratta di un'esclusione par-ziale. La proposta di modificadepositata al Senato introduceinfatti una "clausola di salvez-za" per le attestazioni rilasciatealle regioni che risultavano giàcommissariate nel 2010 o congià in corso operazioni digestio-ne del debito sanitario.

A questo punto resta davede-re se l'emendamento presenta-to dai relatoripasserànell'attua-leversione. Questa mattina sca-de iltermine p er la presentazio-ne dei subemendamenti e già inseratale commissioniAffari co-stituzionali e Bilancio del Sena-

topotrebbero dare ilvia alle vo-tazioni sugli emendamenti conl'obiettivo di chiudere l'esamedel provvedimento la prossimasettimana e passare il testoall'Aula di Palazzo Madama.

Lo stop alle regioni meridio-nali aveva innescato una durapolemica, condotta in primapersona dai governatori e sup-portata dalle principali associa-zioni imprenditoriali che in que-sti giorni avevano anche prepa-rato una lettera molto dura nelcaso non si fosse trovata la qua-dratura del cerchio a livello poli-tico. Va anche detto che resta al-ta l'attenzione su un altro fron-te, quello relativo al recepimen-to della direttiva Ue sui tempidi pagamento tra privati e traPubblica amministrazione e pri-vati. Ieri il ministro degli Affarieuropei Enzo Moavero ha prefi-guratounrecepimentonon cer-to imminente vista la possibili-tà di rinnovare la delega. «Il go-verno inltalia-ha spiegato Mo-avero - ha una delega che scadein autunno e che sarà rinnovatafino alla data di scadenzatermi-ni di recepimento. Intenzionedel governo è di procedere intempi rapidi, certo entro i termi-ni». La direttiva però - ha ag-giunto il ministro- «prevede di-sposizioni che valgono per il fu-turo, non si occupa dello stockdel debito già esistente. Rispet-to a questo, il governo ha presodue linee, una nell'Ue e l'altra alivello interno, con la primatranche annunciata dai ministriGrilli e Passera dei debiti pagatialle imprese».

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Debiti Pa Pagina 9

IN LAZIO

Calamità,pro* fessio"istì

íù campoDI MATTEO RIGA1yLoNTI

Professionisti al serviziodella Protezione civile. N,1Lazio, in caso di emergenzae calamità naturali, la Prote-zione civile potrà avvalersidelle competenze di inge-gneri, architetti, geometri eperiti industriali. Gli ordinie i collegi professionali diqueste categorie, infatti,hanno siglato ieri un proto-collo d'intesa con la regione,di durata biennale, che sta-bilisce che all'interno di cia-scun ordine o collegio vengacreato un apposito «Gruppodi Protezione civile», da at-tivare su espressa richiestadella Direzione regionaledella Protezione civile, cuiresta demandato li coordina-mento per la durata dell'in-tervento richiesto. Il Gruppoha sia funzioni di supportotecnico-scientifico sia ope-rativo. La regione potrà av-viare progetti formativi peri tecnici, impegnandosi astipulare polizze infortuni erischi per i professionisti.

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Mi vísíta II polo sperimentale e la collaborazione con la Normale e il Sant'Anna

Livorno, nel laboratorio del futuro«Fotovoltaico? Anche con i mirtilli»«Ibrido» e sistemi anti-hacl(er. Con Paffuto dei giovani cervelli eli Pisa

1 gioco è intrigante. Basta trovare lagiusta posizione, guardare versol'orizzonte e poi spostarsi di qualchepasso a sud o a nord. Ecco l'allinea-

mento delle due torri. Incongrue appa-rentemente: il camino della fornace del-l'impianto Fosper, scenario di mille espe-rimenti per ottimizzare la combustionedelle vecchie centrali, è di lamiera blu; laTorre del Marzocco, malta e pietra con illeone rampante dell'antica Repubblica diFirenze, da cinque secoli è la fiera senti-nella del porto. Simboli del presente e delpassato. Ma quando dal cielo velato il so-le le colpisce, le due torri sembrano tra-sformarsi in monoliti del futuro. «Vede,è proprio da qui che stiamo costruendo ilfuturo energetico», dice con un sorrisoSauro Pasini, ingegnere, responsabile del-l'Area tecnica Ricerca Enel.

Siamo al Livorno nell'Area di ricercasperimentale dell'Enel, un polo che è so-prattutto un laboratorio del vicino centroEnel di Pisa (ci sono appena 19 chilome-tri) dove si progetta il futuro dell'ener-gia. Qui tutto è sperimentazione. E gli im-pianti dalle strampalate architetture indu-striali e dalle impossibili diramazioni so-no simulatori. C'è la grande macchinaper produrre energia dalla profondità del-la terra (la così detta bassa entalpia), l'im-pianto per testare l'efficienza delle centra-li a biomasse, la stazione per l'accumulo

Gli ingegneri«Ci spremiamo le meningiandando a caccia di nuovetecnologie, soprattutto rinnovabili:il lavoro più bello del mondo»i

energetico per realizzare le batterie del fu-turo, una «palestra», dove allenarsi alla ri-duzione degli infortuni sul lavoro. E anco-ra il Tob, un sistema per utenze isolate,ovvero una piccola centrale autonomaper dare energia dove la rete non c'è o aivillaggi poveri del Terzo Mondo. E c'èIdrolab, un laboratorio dedicato al ciber-spazio, o meglio alla sicurezza ciberneti-ca. Che cosa c'entra con l'Enel? «La no-stra rete telematica è collegata agli im-pianti - spiega l'ingegner Pasini - e unintrusione di hacker e la diffusione dimalware, come virus informatici, cree-rebbe gravi problemi e addiritturablack-out. A noi non è mai successo, perfortuna. Ma di esempi nel mondo ce nesono molti, Stati Uniti compresi».

Nella sala controllo nel team degli «an-ti intrusv> c'è anche un neoingegnere ap-pena laureato all'università di Pisa in mis-sione «stage». E la prassi qui a Livorno enel quartier generale di Pisa, il «pensa-toio», perché tra Enel ateneo e scuole su-periori (Normale e Sant'Anna) da tempoè stata avviata una collaborazione soprat-tutto nei settori delle rinnovabili. Ancheper reclutare i migliori ingegneri e ricer-catori interni. Gioacchino Bellia e IrenePastelli, ingeneri trentenni, tra laurea,master e specializzazioni varie, sono usci-ti dall'università un paio di anni fa. Il lo-ro lavoro è inventare il domani. «Spre-mendoci le meningi - spiegano - e an-dando a caccia di nuove tecnologie so-prattutto rinnovabili e misurandoci contecnologie mai viste prima. Ed è questo illavoro più bello del mondo». Gioacchi-no, palermitano, sta lavorando a un siste-ma fotovoltaico che usa materiale organi-co, persino mirtilli. Irene, pisana, studiae progetta batterie di nuova generazionima s'interessa anche all'integrazione difotovoltaico e eolico col paesaggio.

Si collabora anche con il Nest, il labora-torio di nano scienze della Scuola Norma-le di Pisa. «Soprattutto sulla domotica e ilrisparmio energetico - spiega Livio Vi-do, direttore Innovazione e ricerca Enel-, un rapporto non occasionale ma chedura nel tempo. Abbiamo collaborazionicon altri grandi atenei e centri di ricerca:dal Politecnico di Milano a quello di Tori-no, dalla Scuola Sant'Anna al Massachu-setts institute of technology di Boston».

L'energia del sole. L'Enel ci sta lavoran-do con accanimento a Livorno e a Pisa uti-lizzando sistemi ibridi nei quali l'irradia-mento energetico possa essere accumula-to e conservato per poi essere riprodottoquando il sole non c'è. Però si guarda an-che al vento. Che qui, davanti al porto la-bronico, soffia quasi sempre. Sperimenta-zioni nelle isole, alle Canarie e presto an-che a Capraia.

Ci sono altre due torri nell'area di ricer-ca livornese. Sono le ciminiere della vec-chia centrale a combustibile oggi usatasolo come backup in caso di emergenza.A un tratto il sole le illumina. E lo spetta-colo sembra un segnale del Cielo per unfuturo energetico sempre più pulito.

Marco Gaspereimgasperetti©corriere. it

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Studiosi In alto, laboratorio di ricerca aLivorno peri test sui componenti delleturbine (Caccuri/Contrasto); sopra, gliingegneri Gioacchino Bellia e Irene Pastelli

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In bando del Miur. Oggi la pubblicazione: 368 milioni a[ Centro-nord e 40 al Sud

Innovazione, pronti 408 milioniper i distretti tecnologici .Eugenio BrunoROMA

r Costruire otto «cluster» na-zionali in altrettanti settori inno-vativi. È la mission del bando da408milioni di euro del ministerodell'Istruzione che saràpubblica-to oggi sulla Gazzetta Ufficiale eche riguarderà i distretti e politecnologici disseminati lungo loStivale. Fondi che saranno cosìsuddivisi: 368 milioni al Centro-nord e4o al Mezzogiorno.

L'obiettivo delMiur è arrivarealla costruzione di grandi aggre-gati nazionali, partendo dallatrentina di distretti èsistenti e daaltrettantiparchi scientifici e tec-nologici, su alcuni temi specificidiinteresse strategico per l'indu-stria nazionale: chimica verde,aerospazio, mobilità-terrestre emarina,scienzedellav ta,agrifo-od, tecnologieper gliambienti dïvita, energia, fabbrica intelligen-te,'tecnologie per le smart com-munities. Per ognuno di questiambiti il dicastero guidato daFrancesco Profumo promuove-rà la nascita di un unico clusternazionale, tale da realizzare unasinergia tra mondo della ricercapubblicaeimprese.

I fondi arriveranno da due con-tenitoridiversi: i368 milioniper iterritori centro-settentrionalidalle poste nazionali del fondo

per le agevolazioni alla ricerca(Far), mentre i 4o milioni p er C a-labria, Campania, Puglia e Siciliadal programma operativo nazio-nale "Pon ricerca e competitivi-tà" 2007-2013 varato in ambitoUe. Per partecipare al bando bi-sognerà presentare un pianoquinquennale di sviluppo strate-gico e quattro progetti di ricerca,sviluppo e formazione, con uncosto non inferiore ai 1o e non su-periore agli u milioni di euro.

Nell'ottic a di instaurare il mas-simo livello di cooperazione tra

cluster nazionali e realtà euro-pee e comunitarie, almeno dueprogetti dovranno essere realiz-zatinell'ambito di accordi di col-laborazione internazionale giàinstaurata o in fase di avvio, conuna chiara descrizione degliobiettivi attesi in termini di rica-duta dei progetti stessi sulle real-tà imprenditoriali e sulla capaci-tà delle stesse di competere a li-vello europeo e internazionale.Le domande dovranno perveni-re entro i128 settembre 2012. Do-podiché partirà l'attività di valu-tazione che, assicurano da vialeTrastevere, si concluderà entrometà novembre.

Ilrispetto deitempiperlasele-zione dei progetti è uno degliaspetti su cui il ministro France-sco Profumo ha insistito sin dalsuo insediamento. E inuncaso cisi è anche riusciti. Oggi sarà co-municata la lista con la ventinadi idee selezionate nell'ambitodella selezione da 300 milioni (dicui 200 per i grandi progetti, 40peri giovani ricercatori e 6o mes-si a disposizione dalle regioninon obiettivo convergenza) perle smart cities nel Mezzogiorno.Aunmese dallascadenzadelter-mine per la presentazione delledomande, nel rispetto così dei3ogiornipromessi dal Miur.

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Al via zl concorso di architettura Srzca 2012 del Cnappc

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DI SIMONETTA SCAP-1 ,NE

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icurezza e rigene-razione urbana» èil tema oggi ancorpiù di attualità

della seconda edizione del pre-mio di architettura intitolatoalla memoria dell'expresidente del Cnappc,Raffaele Sirica, scom-parso il 16 aprile 2009.Per oltre dieci anni haguidato il Consiglio na-zionale degli architetti,progettisti, paesaggistie conservatori impe-gnandosi , in particolareproprio sui temi della ri-qualificazione delle cittàe la sicurezza , oltre chedella riforma degli ordi-ni nella sua altra vestedi presidente del Cup

partito da Milano, del presidenteLeopoldo Freyrie.

«Entro i prossimi dieci annil'86'7 dell'edificato urbano avràpiù di 40 anni e oltre 6 milioni diedifici sono esposti a gravi rischisismici , oltre un milione a quelliidrogeologici», ha dichiarato il

presidente Cnappc.Intanto, il governo

ha annunciato permetà giugno l'arrivodi un decreto legge sulpiano città che, con unadote iniziale di 2 mi-liardi, promuoverà losviluppo di operazionidi riqualificazioni ur-bane e la realizzazionedi infrastrutture.

Gli obiettivi delprogetto «Riuso» coin-cidono con quelli delpremio Sirica 2012

Leopoldo Freyrie

(Comitato unitario per le profes-sioni). Il Cnappc ha lanciato unmese fa, assieme ai costruttoriedili dell' Ance e a Legambiente,il programma Riuso (acronimodi rigenerazione urbana soste-nibile) sul tema della riqualifi-cazione delle città. L'iniziativa èstata presentata con il roadshow,

bandito dal Cnappc, che ha loscopo di contribuire a costrui-re «una nuova coscienza dellaprevenzione , della sicurezza edella riqualificazione del terri-torio e delle città». La sicurezzadell'abitare e la rigenerazione ur-bana sostenibile sono il tema delpremio di architettura «Raffaele

Sirica» (www.premiosirica.it ewww.archiworld.it) patrocinatodal ministero Beni culturali e inpartnership con la società WeberSaint-Gobain.

«Il premio», si legge in una notadel Cnappc, «è una occasione persensibilizzare gli architetti italia-ni a sviluppare un confronto suquesti temi che rappresentanoun binomio inscindibile: infattisolo la prevenzione sul patrimo-nio edilizio attraverso la riqua-lificazione delle nostre città puògarantire il diritto dei cittadinialla sicurezza dell'abitare e quel-lo ad una vivibilità migliore».

La dote complessiva del pre-mio è di 18 mila euro spalmatiin sei premi: tre da 5 mila europer i primi classificati in ciascu-na delle tre categorie nelle qualiè suddiviso il concorso.

E mille euro ciascuno a chi sipiazzerà al secondo posto per cia-scuna categoria : «Progetti realiz-zati: recupero di edifici esisten-ti»; «Progetti realizzati: nuovecostruzioni»; «Nuovi progetti diidee: recupero di edifici esistentio nuove costruzioni». Premiazio-ne dei vincitori a ottobre.

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Laurea rce o

Con i corso in cononti , or izzazi terr i torioDI LUIGI LUCCHETTI

el dibattito sul siste-ma Paese, spesso si epiù volte evidenziato,come in un contesto

di forte competitività, l'uni-versità non riesca a formarefigure professionali rispon-denti alla reale domanda delmercato dei servizi e più ingenerale di quello del lavoro.I giovani laureati che esconodall'università necessitano,nella maggioranza dei casi,di ulteriori faticose tappe for-mative prima di essere prontialla professione.

Un contributo sostanziale,volto a colmare questo gap, èl'istituzione del corso di laureain "Economia, organizzazione eterritorio" finalizzato alla spe-cifica formazione dei dottoricommercialisti e di esperti indiscipline economico-giuridiche,presentato lo scorso 22 maggioin occasione del convegno, co-ordinato dal prof. Alfonso DiCarlo, dal titolo "La centralitàdel territorio nella formazionedel professionista economico-contabile". A spiegare i conte-nuti e la struttura culturale delnuovo corso sono stati il Retto-re dell'Università di Roma TorVergata, Renato Lauro, e il pre-sidente dell'Ordine dei DottoriCommercialisti e degli EspertiContabili di Roma, GerardoLongobardi.

«L'impegno dell'Odcec diRoma e dell'Università diRoma Tor Vergata», spiega ilpresidente Longobardi, «è ri-volto a progettare e a gestirecongiuntamente un percorsoformativo che consenta dielevare il livello qualitativodella formazione per l'acces-so alla professione, di cor-relare gli studi all'attività

professionale che si intendeesercitare facendo acquisireai giovani quelle conoscenzeculturali, tecniche, metodolo-giche e comportamentali checonsentano un più immediatoe diretto accesso al mondo dellavoro, nonché di ottimizzarei tempi agevolando il percorsoper l'accesso alla professionee di incentivare il consegui-mento della laurea magistralericonoscendo il Master per leprofessioni economico-conta-bili quale prima annualità delbiennio».

L'attivazione del corso dilaurea rientra nell'ambitodella convenzione quadro si-glata fra il Miur ed il Cndcecil 13 ottobre 2010. «L'Ordinedei Commercialisti di Romacollabora con l'Università diRoma Tor Vergata da circadieci anni con iniziative di-rette sia ai professionisti giàabilitati che ai tirocinanti»,precisa Alfonso Di Carlo, ordi-nario di Economia aziendale edelegato del Magnifico Retto-re ai rapporti tra Universitàdi Roma Tor Vergata e Odcecdi Roma, che aggiunge «conla riforma Gelmini, nel mon-do universitario si sta realiz-zando una situazione epoca-le: cambia l'offerta formativa

Pagina a

Te1.06/',367211 F

essere realiz-zata insiemeal mondo pro-fessionale».

L'interopercorso, al-tamente inno-vativo, vienead articolarsiin una Laureatriennale, unMaster per leProfessioni

Tirocinio, I8 mesisolo per neoiscritti

nuova durata dei tirocinio professio-nale, fissata in 18 mesi dal D.L. n.112012,si applica ai solo tirocini iniziati dopo il24 gennaio 2012. Lo chiarisce in una notal'Ufficio legislativo del ministero dellaGiustizia.

economico contabili - rea-lizzato insieme all'Odcec diRoma e giunto alla XII edizio-ne - che sostanzierà il primoanno della Laurea magistrale,una seconda annualità dellaLaurea magistrale, il tiroci-nio professionale da svolgeredurante la Laurea magistralecon il riconoscimento dei cre-diti formativi che consentonol'esonero dalla prima provadell'esame di Stato per l'ac-cesso alla sezione A dell'Albodei Dottori Commercialisti edegli Esperti Contabili.

La nuova offerta formativaha l'obiettivo di integrare iconsolidati e già noti percor-si attivi presso l'Ateneo diTor Vergata, con un corso diLaurea triennale (ed un co-stituendo corso magistrale),in lingua italiana, rivolto aformare i futuri professionisti

06136721220 - [email protected]

economico-contabili nel cam-po della gestione e, poi, dellasoluzione delle problematicheaziendali (laurea magistrale),che troverà sbocco nel mer-cato del lavoro post crisi, dal2013 in poi.

Già dal mese di maggio2012 sono aperte le iscrizionialla XII edizione del "Masterper le Professioni economicocontabili" realizzato dal Di-partimento Scienze e Tecnolo-gie della Formazione dell'Uni-versità di Roma Tor Vergatainsieme all'Ordine dei DottoriCommercialisti e degli Esper-ti Contabili di Roma.

Tutte le informazioni sonodisponibili sui siti: www.odcec.roma . it e www.eco-nomia. uniroma2. it.

'PresidenteCommissione Stampa

dell'Odcec di Ronca

Commercialisti Pagina 15

a S v2

INTERVISTA ClaudioSiciliotti ` Presidente dei commercialisti......................................... .....--7. -1-............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

«Il Fisco non deve vessare»Lotta all'evasione ma stop all'esasperazione verso chi paga le tasse

Giorgio Costa

«Collaborátivi sempre,collaborazionisti mai». Nonha dubbi, Claudio Siciliotti,presidente del Consiglio na-zionale dell'Ordine dei dotto-ri commercialisti e degli esper-ti contabili, sulla necessità dicombattere l'evasione fiscale,di avviare un rapporto costan-te e proficuo con l'agenzia del-le Entrate. «Ma non può esse-re che chi paga le tasse e fa ilsuo dovere fiscale sia più ves-sato di chi occulta tutto al Fi-sco». Così come occorre inter-venire sul ritardo dei paga-menti della Pa.

Presidente , servono limitiall'attività investigativa delFisco?

Assolutamente no, anzi.L'evasione va affrontata e bat-tuta. Ma resta il fatto che il po-tere coercitivo dell'ammini-strazione finanziaria si è moltorafforzato. E se è vero che l'eva-sione va combattuta, occorreanche uno stop all'esasperazio-ne da parte del Fisco, specienei confronti di chi, comun-que, le tasse le paga.

Veniamo alle professioni,la riforma si è incagliata...

Si può solo osservare che so-no stati buttati via 15 anni discu-tendo di questioni sbagliate, ti-po l'attenuazione delle barrie-re all'accesso e la garanzie peri giovani che si affacciano sulmercato. Ora, con il più alto nu-mero di professionisti in Euro-pa, ci si accorge che questonon è il problema. Con l'aggra-

vante di aver istituito un siste-ma duale di studi che finisceper abbassare il livello qualita-tivo dei professionisti.

Tutto è precipitato con lamanovra dello scorso ago-sto. Come mai?

Si trattava di attuare princi-pi ispirati a qualità, concorren-za e trasparenza della presta-zione professionale che ci tro-vavano concordi. Poi, non si ca-pisce il perché, siamo finiti nelcalderone delle liberalizzazio-ni. E allora sono partiti gli attac-chi alle tariffe che sono stateabrogate. Per poi arrivare allanecessità di fissare parametriche fungano da punti di riferi-mento. Di che cosa stiamo par-lando se non di una tariffa sot-to mentite spoglie?

E poi c'è l'obbligo dei pre-ventivi e lanovità del rimbor-so spese ai praticanti...

Se i preventivi hanno pocosenso, con il rimborso spesesiamo addirittura andati indie-tro per quel che riguarda la tu-tela del lavoro giovanile. Ora sidevono solo rimborsare le spe-se laddove prima c'era il dirit-to a un equo rimborso. In prati-ca su tutta la linea, inclusa laspinosa questione delle socie-tà tra professionisti e soci di ca-pitale, si è intervenuti compli-cando e non semplificando.

Tra le ultime riforme, quel-la sui limiti al collegio sinda-cale nelle srl incontra la vo-stra più fiera opposizione.Perché?

Per una ragione semplicissi-

ma. Una ricerca in nostro pos-sesso, ma anche la normale atti-vità professionale, ci mostrache le srl sono tutt'altro chemarginali e che spesso supera-no anche i loo milioni di fattu-rato. Per non dire che la granparte degli scandali finanziariattuali sono stati fatti tramitesrl, non certo spa.

Appunto, questo dimostrache anche in presenza del col-legio sindacale gli scandali cipossono essere e le malefattesi possono compiere...

Certamente, ma togliendo-lo si elimina un'importantepossibilità di controllo. Io cre-do che il dialogo vada riaper-to, anche con Confindustria,partendo da un punto preci-so: non tutte le srl sono ugualie allora stabiliamo una sogliasopra la quale il collegio sinda-cale deve restare. Io credoche non si debba accontenta-re chinonvuol essere control-lato per risparmiare davveropochi denari.

Come sono oggi i rapportitra i vari Ordini professiona-li?

Direi che la collaborazione èbuona. Anche se dovremmo fa-re di più non solo per difender-ci dagli attacchi ma per propo-ste costruttive. Il lavoro delCup, guidato da Marina Calde-rone, è ottimo perché hal'obiettivo di far diventare iprofessionisti una voce ascol-tata del paese.

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Al vertice.-Claudio Siciliotti

Sul campo

Il numero di dottori commerciali-sti ed esperti conrabili .Valori al i° gennaio 2012

AbruzzoBasilicata.....................................Calabria..................................Campania.................. ..:........... :....Emilia R....................................:

.Friuli V. G.................................Lazio....................................Liguria...................................Lombardia.............................Marche.....................................Molise...............................Piemonte...............................Puglia...................................Sardegna..............................Sicilia...................................Toscana

Ó42 ..985.................................

4.273.:13.611....._:,.:,.. :..>.:.:......6.6741.725 ..

13.168..........:.................................... 3.129

19.095...................................2.706'................... . . ..........

443"6.274.....................................

10.195.............................:.......1.892...:................. ..............8.537.................

. ... 7.059...:............:....................Trentino A . A. i 1.220................................. .........:....

.

.........Umbria 1466................................ ...........:.........................Valle d'Aosta 172'.................................... ..............:............,........Veneto 7. 53

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