Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos,...

24
Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014

Transcript of Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos,...

Page 1: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014

Page 2: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014

Pagina I

POS

Pos obbligatorio, protesta dei professionistiCorriere Della Sera 30/06/14 P. 4 Fabrizio Massaro 1

POS PER PROFESSIONISTI

Studi & laboratori. Battaglia digitaleCorriere Della Sera -Corriereconomia

30/06/14 P. 29 Barbara Millucci 5

POS

Pagamenti elettronici, la rivolta degli autonomiStampa 30/06/14 P. 1 6

L'Italia pronta alla guerra del PosStampa 30/06/14 P. 4 Paolo Baroni 7

"E vero, l'obbligo andava rinviato; senza multa la legge è inutileStampa 30/06/14 P. 4 9

E il Paese si divide mela tartassati e metà complottistiStampa 30/06/14 P. 5 Gianluca Nicoletti 10

SICUREZZA ICT

Il blackout della Rete terrorizza il mondo. Allo studio un piano contro il cyber riskRepubblica Affari Finanza 30/06/14 P. 37 Luigi Dell'Olio 11

AGENZIA DIGITALE

L'innovazione nella Pa viaggia a due velocitàSole 24 Ore 30/06/14 P. 14 Enrica Netti 13

VINCOLO PAESAGGISTICO

Vincolo paesaggistico: l'iter si chiude senza conferenza di serviziSole 24 Ore - Norme ETributi

30/06/14 P. 29 Guido Inzaghi 14

ENERGIA RINNOVABILI

Rinnovabili, la carica degli investitori esteri contro lo spalma-incentiviCorriere Della Sera -Corriereconomia

30/06/14 P. 13 Elena Comelli 16

UNIVERSITÀ

Università, i tagli non aiutanoSole 24 Ore 30/06/14 P. 14 Gaetano Manfredi 17

GIUDIZI DISCIPLINARI

Professionisti in collegio purché a titolo personaleItalia Oggi Sette 30/06/14 P. V Maria Domanico 18

ARCHITETTI

Gli architetti: "Riforme insufficienti nell'edilizia"Repubblica Affari Finanza 30/06/14 P. 25 19

CONFPROFESSIONI

Confprofessioni: "Rottamiamo le norme inutili"Repubblica Affari Finanza 30/06/14 P. 26 20

AVVOCATI

Avvocati pronti al via con Pec e softwareSole 24 Ore - Norme ETributi

30/06/14 P. 23 21

TECNOLOGI ALIMENTARI

Alimentare: i paletti dei «tecnologi»Corriere Della Sera -Corriereconomia

30/06/14 P. 19 22

Page 3: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

Pos obbligatorio, protesta dei professionistiDa oggi per le spese superiori ai 30 curo dowanno accettare il bancomatE domani scatta la minipatrimoniale su conti correnti, azioni e obbligazioni

MILANO - Due provvedi-menti differenti ma destinati aincidere entrambi in maniera si-gnificativa nei comportamenti diconsumo e di risparmio degli ita-liani sono in arrivo tra oggi e do-mani. Si comincia con l'obbligodi ricorrere a pagamenti traccia-bili - assegno, bonifico, carte dicredito o bancomat - per i ser-vizi o i lavori di importo oltre i 30euro resi da artigiani, professio-nisti, piccoli esercenti. Domani1 ° luglio parte invece la «minipa-trimoniale» ovvero l'innalza-mento dal 20% al 26% dell'ali-quota sugli interessi del contocorrente o di deposito e sulle plu-svalenze relative ad azioni e ob-bligazioni tranne che i titoli diStato e i buoni postali.

La prima questione è stata di-battuta per mesi come «la guerradel Pos», la macchinetta che con-sente il pagamento con banco-mat o carta di credito. Il timoredella platea dei circa 1,5 milioni

Le associazioni dicategoria stimano uncosto annuo per il Pos di1.200-1.700 euro l'anno

di professionisti (architetti, inge-gneri, medici, avvocati), artigiani(specie quelli che non hanno unasede come idraulici, falegnami,tassisti) e piccoli commercianti èstato di subire l'obbligo di instal-lare un Pos per i pagamenti, per-ché per legge oltre i 3o euro ilcliente può pretendere di nonpagare in contanti.

Sulla norma introdotta dal go-verno Monti la battaglia è statadura: le associazioni di categoriasono riuscite a ottenere lo slitta-mento di sei mesi per l'entrata invigore, da gennaio 2014 a finegiugno, e soprattutto l'assenza disanzioni. In sostanza non ci sono

punizioni per chi non si doterà diquesto strumento. E c'è una ra-gione: l'obiettivo della norma èottenere pagamenti tracciabili aifini fiscali entro i mille euro (ol-tre questa cifra scatta il divietodei contanti perle regole antirici-claggio). E un assegno o un boni-fico sono assolutamente adegua-ti allo scopo, fermo restando cheil cliente può comunque ancorapagare in contanti. Per questo iprofessionisti - che già ricorro-no a questi canali - tirano unsospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangatadi almeno 15o euro di costi fissipiù le commissioni pagate allebanche e ai circuiti dei Pos (la sti-ma è del Consiglio nazionale de-gli architetti). Per la Cgia di Me-stre il costo totale sarà di circa1.200 euro l'anno e per Confeser-centi addirittura di 1.700 euronel caso di una piccola o mediaimpresa da 5o mila euro di tran-sazioni l'anno, che equivalgonocomplessivamente a 5 miliardi dieuro perle imprese italiane.

Critici sull'applicazione dellanorma sono soprattutto artigianie piccoli commercianti: «L'inte-resse dello Stato viene scaricatonel rapporto/conflitto di interessitra privato e operatore economi-co», lamenta la Confederazionenazionale artigiani (Cna). Il ti-more è soprattutto per «ambu-lanti e operatori senza sede»: an-che senza obbligo del Pos sarà ilmercato a forzarli a richiederlo- sostengono - per evitare diperdere i clienti, con gli inevita-bili costi di attivazione e transa-zione. Per questo motivo Adu-sbef e Federconsumatori hannochiesto al governo di intervenire«per un abbattimento dei costied evitare che siano i cittadini apagare il costo della modernizza-zione e della trasparenza, elar-gendo l'ennesimo regalo allebanche», dicono i presidenti ElioLannutti e Rosario Trefiletti.

Sui conti degli italiani si ab-

batterà poi da domani la «mini-patrimoniale», ovvero l'innalza-mento dell'aliquota dal 20% al26% su interessi e altri proventidi conti correnti, depositi bancarie postali così come sulle cedoledelle obbligazioni, i dividendidelle azioni e i capital gain realiz-zati sulla vendita dei titoli. Bot eBtp manterranno invece l'aliquo-ta al 12,5%. Era una misura nota eattesa, tra i primi provvedimentidel governo Renzi in materia fi-nanziaria e di risparmio, a par-ziale copertura del taglio dell'Irapdel io%. Arriva dopo il decretoMonti che aveva portato dal12,50% al 20% la tassazione suibond ed è di fatto una mezzamarcia indietro sul taglio dell'ali-quota sui conti di deposito dal27% al 20%. Secondo le stime delgoverno l'aliquota porterà 755milioni di introiti nel 2015. Per isingoli risparmiatori l'effetto sa-rà diverso a seconda del portafo-glio e del modo in cui verrannogestiti i risparmi in relazione allamaggiore aliquota. Ad avvantag-giarsi potrebbe essere ancorauna volta il Tesoro: i titoli di Statoacquistano maggiore attrattivavisto che sono tassati al 12,5%,una disparità da sempre criticatadall'industria del risparmio.

Fabrizia Massaro

Pos Pagina 1

Page 4: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

+ -- -a b . risparmiatorì

II cliente ha la facoltà di chiedere di pagare leprestazioni e i servizi oltre 30 euro con moneta

Dal 1° luglio cambia l'aliquota sui redditi da attivitàfinanziarie. Il governo Renzi l'ha innalzata dal 20%al 26% su conti, titoli e azioni tranne Bot e Btp

elettronica o comunque tracciabile, oltre che in contanti

i

La legge fa riferimento alla «tracciabilità» ai finifiscali. Vanno bene dunque gli assegni, il bonifico e ilpagamento elettronico tramite terminale «pos»

w i I IChi decidesse di non dotarsi di un terminale «pos»per il pagamento con il bancomat non rischiaalcuna sanzione

w f r

Oltre i 30 euro il cliente può pagare alternativamente conassegno, bonifico o bancomat ma può anche continuarea pagare in contanti fino a mille euro

La norma si applica a professionisti (architetti,ingegneri, medici, avvocati), artigiani e piccolicommercianti: in totale circa 1,5 milioni di persone

Il timore delle associazioni di categoria è di una spintadel mercato a dotarsi del «pos» e dei costi conseguenti.Le stime sono di una spesa annua di 1.200-1.700 giuro

La nuova aliquota colpisce i conti correnti e dideposito , che sale al 26% dopo essere stata ridottadal precedente governo dal 27% al 20%

Il rincaro dell'aliquota colpisce anche i dividendidi azioni, le cedole di obbligazioni e le plusvalenzeda compravendite di azioni e bond

Il nuovo regime fiscale non si applica alleplusvalenze e alle cedole maturate sui titoli di Stato,la cui aliquota è mantenuta al 12,5%

Stesso regime di favore dei titoli di Stato èconservato anche per i buoni fruttiferi postali, i cuiproventi sono ancora tassati al 12,5%

La misura è stata introdotta dal governo Renzi percontribuire a finanziare il taglio del 10% dell'Irap.Nel 2015 sono attesi 755 milioni di gettito

Pos Pagina 2

Page 5: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

idY.4•l:l®

Per saldare il conto è possibileusare anche assegni c bonifici

Commercianti, artigiani e liberiprofessionisti, con modalità diver-se, da oggi dovranno dotarsi delPos (Point of sale), il terminale peri pagamenti elettronici, e quindiaccettare pagamenti con bancomato carta di credito dai propri clienti.L'obbligo è già in vigore per le im-prese e i professionisti che hannorealizzato, nell'anno precedente,un fatturato superiore a 200 milaeuro. Ora viene esteso a tutti colo-ro che forniscono merci o servizi aicittadini: dal dentista al venditoreambulante, all'avvocato. Per idrau-lici, elettricisti, falegnami, anten-nisti, manutentori di caldaie e tutticoloro che svolgono la loro operaper lo più nel domicilio del clientesarà obbligatorio possedere unterminale Pos mobile. La misuraserve a combattere l'evasione fi-scale sia attraverso la tracciabilitàdelle spese e degli incassi sia tra-mite la riduzione dell'utilizzo deldenaro contante nelle transazioni.

Nonostante la lunga gestazionedel provvedimento di cui si parladal 2012, l'entrata in vigore nonprevede al momento sanzioni perchi non si adeguerà. Va detto che lanuova norma ha generato diverse

interpretazioni, oltre a proteste ericorsi da parte di alcuni Ordiniprofessionali. Secondo la letturaprevalente, la norma non obbligagli studi professionali a dotarsi diPos, bensì dà facoltà ai clienti pri-vati di poter pagare con il banco-mat le fatture superiori ai 3o euro.Il Consiglio nazionale forense haemanato un'apposta circolare sultema specificando appunto chenon si tratta di un obbligo ma di un

Nessuna sanziloneNon sono previste sanzioniper i liberi professionistio per gli artigiani che non sidoteranno del Pos

onere. Il ministero delle Finanze,rispondendo a un'interrogazione,ha aderito a questa tesi.

Vediamo ora di chiarire comefunziona il meccanismo. Innanzi-tutto l'obbligo di accettare paga-menti elettronici, o comunquetracciabili, a partire da una spesa di3o non vuole dire che per le spesesuperiori ai 3o euro è obbligatorio

pagare con carta o bancomat. Re-sta una facoltà del cliente quella dichiedere tale tipo di pagamento. Sel'esercente o il professionista fossesprovvisto di Pos il cliente non sa-rà ovviamente esentato dal saldodella spesa ma dovrà farlo con al-tre modalità. Per esempio con unbonifico bancario o un assegno,che l'esercente sarà comunque ob-bligato ad accettare. Quando sitratta di prestazioni di studi pro-fessionali, architetti, commerciali-sti o avvocati, va indicato nel man-dato che il cliente intende saldarela parcella con il bancomat.

Le associazioni di categoria han-no protestato a causa dei maggioricosti che dovranno sostenere peradeguarsi alle nuove regole e perlecommissioni che dovranno pagareai circuiti bancari ai cui terminalisono collegati. I quali, tuttavia, sistanno attrezzando proponendoconvenzioni agli Ordini professio-nali o condizioni particolari ai li-beri professionisti. La sensazione èche i costi verranno scaricati sulcliente finale.

F. D. R.RIPRODUZIONE RISERVATA

Pos Pagina 3

Page 6: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

Sale il prelievo sugli interessiPer i titoli di Stato resta al 12,5%

Da domani entrano in vigore lenuove aliquote per la tassazionedei redditi di natura finanziaria. lanovità riguarda tutti coloro chepossiedono un conto corrente oun conto titoli. Per evitare incom-prensioni l'Agenzia delle Entrateha fornito in una circolare tutti ichiarimenti sulle misure previstedagli articoli dal decreto legge 66del 2014 che ha modificato il pre-lievo sulle attività finanziarie (nontutte) portando l'aliquota di tassa-zione dal 20% al 26%. Primo chia-rimento: il maggior prelievo verràapplicato solo sugli interessi o lerendite maturate a partire dal 1 °luglio.

Vediamo ora quali sono gli stru-menti su cui verrà applicata lanuova aliquota. Innanzitutto gliinteressi o altri proventi generatida conti correnti, depositi bancarie postali. Si applica il prelievo del26% anche sui redditi derivanti daobbligazioni, titoli simili e cam-biali finanziarie (previste dall'arti-colo 26 del Dpr n. 6oo del 1973) esugli interessi, premi e altri pro-venti derivanti dalle obbligazioni,maturati a partire dal i luglio2014, indipendentemente dalla

data di emissione dei titoli.Da domani cambia anche la tas-

sazione per i redditi diversi di na-tura finanziaria, su cui si appliche-rà la nuova aliquota del 26%, chenon vale invece per le plusvalenzematurate sulle partecipazioni qua-lificate (per esempio quelle supe-riori al 5% del capitale nelle societàquotate in Borsa o al 2% dei dirittidi voto in assemblea). L'elenco ècontenuto nel Testo unico della Fi-

PlusvalenzeSulle plusvalenze latentimaturate prima di luglio èpossibile versare un'impostasostitutiva del 20%

nanza.Poiché il maggiore prelievo si

applica solo sui redditi maturati apartire dal 1 ° luglio, al fine di evi-tare che l'aumento incida anche suquelli maturati antecedentementeè prevista la possibilità di affran-care il costo o il valore di acquistodelle attività finanziarie posseduteal 30 giugno 2014, con il versa-

mento di un'imposta sostitutivadel 20% sulle plusvalenze latenti.

Resta invece tutto uguale per chipossiede titoli di Stato. Su Bot, Cct,Ctz rimane infatti confermata l'ali-quota del 12,5%, che vale ancheper i buoni fruttiferi postali emessidalla Cassa depositi e prestiti,e pertitoli equiparati, emessi da organi-smi internazionali, nonché per leobbligazioni emesse da Stati estericompresi nella cosiddetta «whitelist» e da loro enti territoriali.

Per questi ultimi in realtà il pre-lievo scende: l'aliquota di tassazio-ne passa infatti dal 20% al 12,5%,con riferimento agli interessi e aglialtri proventi maturati a partire dal1 luglio 2014 e alle plusvalenze de-rivanti dalla loro cessione o rim-borso realizzate dalla stessa data.

Sparisce infine la ritenuta suiredditi generati dagli investimentie attività estere, pari al 20%, che haeffetto ai fini dell'esonero dall'ob-bligo di compilazione del quadroRw della dichiarazione dei redditida parte dei contribuenti e di se-gnalazione da parte degli interme-diari.

F. D. R.0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Pos Pagina 4

Page 7: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

Riforme Ancora incertezze sulla norma (in vigore da oggi) per pagamenti tracciati oltre i 30 euro

Battaglia digitaleAutonomi e professionisti chiedono regole più flessibili sull'installazione dei Pos

DI BARBARA MILLUCCI

nstallare o non installare il Pos?Da oggi artigiani, commerciantie professionisti che prestano ser-vizi o vendono prodotti a privati

per importi superiori ai 30 euro sa-ranno tenuti ad accettare pagamentitramite moneta elettronica. Tuttaviasi può continuare ad incassare anchecon i tradizionali metodi di pagamen-to, senza andare incontro ad alcunasanzione. In attesa di mettere un pod'ordine e fare chiarezza sulla normacriticata da più parti, dal Cna agli or-dini professionali, i Point of Sale van-no comunque installati perché se uncliente chiede di pagare un professio-nista con moneta elettronica, que-st'ultimo non può negargli la transa-zione.

In una lettera inviata da Rete im-prese Italia ai ministri Guidi e Padoansi chiede di introdurre alcuni corretti-vi al provvedimento sulla monetaelettronica. In particolare «si chiededi entrare a regime tra due anni, conun ingresso graduale nel sistema elettronico da parte dei professionisti inbase al volume d'affari e che l'importominimo salga, a. 50 euro», dichiaraMauro Pagani, responsabile delle Po-litiche industriali della Cna.

Le associazioni - si legge nella let-tera - chiedono di escludere fino al30 giugno 2015 le imprese che fattura-no sotto i 500 mila euro, per abbassa-re poi la soglia a 250 mila. Si chiede diescludere dal provvedimento i settoridi attività a basso margine di redditi-vità e di abbattere i costi di gestione,tramite accordi tra ministeri, banche eassociazioni, che prevedano sgravi an-che sotto forma di credito d'imposta.

«I costi d'installazione, noleggio etransazioni di un Pos incidono in mo-do diverso se si considera la grandedistribuzione organizzata o i tassisti,- continua Pagani -. Più l'importodella fattura è basso e più l'operazioneper un piccolo professionista ha unpeso. E se in Europa, i costi per l'attiva-zione sono mediamente la metà, è

perché i volumi sono più alti». Oggi cisono 1,4 milioni di Pos e 34 milioni dicarte Bancomat che, se si sommano aquelli di carte di credito o prepagate,triplicano. La Cgia di Mestre ha prova-lo a fare due conti. Un'azienda con 100mila curo di fatturato, per un termina-le dovrà sborsare, tra canoni e com-missioni sull'incasso, circa 1.200 eurol'anno.

Tra gli ordini professionali che piùsi sono battuti contro l'introduzionedegli scontrini digitali, ricorrendo an-che a vie legali, c'è il Consiglio nazio-nale degli architetti. Dopo il Tar delLazio che ha respinto il ricorso degliarchitetti che avevano chiesto la so-

spensione della norma, arriva anche ilparere dell'Antitrust favorevole agliapparecchi telematici. «ll Garante ciha comunicato che le norme che ob-bligano a usare il Pago Bancomat nonsono una restrizione della concorren-za, ma in linea, con le necessità di favo-rire la diffusione di un numero piùampio possibile di sistemi di paga-mento -, dichiara Leopoldo Freyrie,presidente del Consiglio nazionale de-gli architetti -. Se si fossero applicatesanzioni ai professionisti che infran-gevano la legge, la norma poteva avereun senso. Così invece, la macchinettasi trasformerà in uno strumento obso-leto, che verrà sostituito da sistemi dipagamenti tramite cellulare. Oggi -continua Freyrie - con gli sgravi fi-scali per l'efficienza energetica è tuttocertificato e tracciato e l'evasione fi-scale degli architetti è tra le più basse,il 700».

Contrari ai pagamenti elettronicianche gli ingegneri. «Perle professio-ni tecniche il Pos è un costo e non por-ta vantaggi - spiega Armando Zam-brano, presidente del consiglio degliingegneri-. Noi non abbiamo saled'attesa affollate come i medici, effet-tuiamo meno prestazioni con importipiù alti». Più possibilista è l'ordine deiCommercialisti di Milano, tra i primiad aver già attivato le prime conven-zioni con le banche. «Con la Popolaredi Sondrio e Fideuram avviamo unaccordo per avere apparecchi a condi-zioni vantaggiose», spiega il presi-dente Alessandro Solidoro.

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Pos per professionisti Pagina 5

Page 8: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

Da oggi Pos obbligatorio. Gli esercenti: ci costa 5 miliardi. II sottosegretario: senza multe una legge inutile

Pagamenti elettronicila rivolta degli autonoRenzi prepara il discorso di Strasburgo: sogno anche qui gli Stati Uniti

Da oggi l'uso dei Pos è ob-bligatorio. Commercianti, arti-giani e professionisti, che do-vranno accettare pagamenticon moneta elettronica quandol'importo supera i 30 euro, sonogià sul piede di guerra: per noi èuna batosta da 5 miliardi l'anno.

Baroni, Bertini, Corbi, Grignetti,Magri, Nicoletti e Schianchi

DA PAGINA2 A PAGINA8

LA STAMPA

Ya emicloairoutriwj nmomm,i

Pos Pagina 6

Page 9: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

L'Italia pronta, alla guerra del PosDa oggi bancomat obbligatorio. Commercianti e artigiani: per noi è una batosta da 5 miliardi l'anno

PAOLO BARONIROMA

E adesso sta per scoppiare laguerra dei Pos. Da oggi scattainfatti l'obbligo per commer-cianti, artigiani e professioni-sti di accettare pagamenticon «moneta elettronica»quando l'importo supera i 30euro, ma saranno pochi quelliche oggi saranno pronti. Perragioni di costi e perché, co-me sappiamo, all'obbligo diaccettare bancomat e cartevarie la legge non affianca al-cuna sanzione.

Ad accendere le polveri ieriè stato il sottosegretario al-l'Economia Enrico Zanetti diScelta Civica parlando di «ap-proccio burocratico e statali-sta». Poi ci sono i consumato-ri, le singole persone, non leassociazioni, che guardano aquesta novità con grande in-teresse. E poi ovviamente cisono loro, i commercianti e gliartigiani, che protestano. Chelamentano, nemmeno tanto atorto, il rischio stangata. Con-fesercenti parla di una «bato-sta» da 5 miliardi l'anno per leimprese tra costi di esercizio ecommissioni, e di novità che

«rischia anche di essere inuti-le» visto che «a grande maggio-ranza degli italiani (il 69%) nonha intenzione di cambiare leproprie abitudini di pagamen-to». Inoltre, «così com'è confi-gurato, l'intervento per favori-re la moneta elettronica è squi-librato, poiché sposta l'interoonere dell'operazione sugliesercenti, mentre banche, po-ste e uffici della pubblica ammi-nistrazione continuano ad esse-re restii ad accettare le transa-zioni elettroniche».

I dati sembrano dare ragionealle associazioni di impresa.«L'obbligo del Pos - confermaCesare Fumagalli, segretariogenerale di Confartigianato -comporta un costo per le im-prese. Il rischio è che sia un co-sto inutile se poi un terminale inItalia continua a fare meno di

mille operazioni l'anno mentrein Germania sfiora le 5 mila. Ilproblema non si risolve se nonsi incentiva l'utilizzo delle cartedi credito».

In Italia le carte di debito so-no circa 44,2 milioni, le propa-gate 19,8. In media ogni cartaeffettua 22,9 operazioni l'anno. IPos installati, invece, sono piùdi un milione e mezzo e genera-no circa 1,2 miliardi di operazio-

L'Adusbef invitaalla disobbedienza«La norma favoriscesoltanto le banche»

ni per un ammontare comples-sivo di quasi 79 miliardi, con unimporto medio di 64 euro. Intermini di Pos installati solo laFrancia e il Regno Unito risul-tano sopravanzare l'Italia.Mentre la densità di Pos instal-lati per impresa è in Italia di 398ogni mille contro una media eu-ropea di 469.

I consumatori sul caso Poshanno buon gioco a sparare adalzo zero: «E' il solito pasticcioall'italiana, una vera e propria

Cos l,I Costo medio annuo con 100.000 euro di incassi

Canone Commissioneannuo sull'incasso

POS 289 2.189

POS Cordless 346 2.189

POS GSM 419 2.189

Totale

2.478

2.535

2.608

valori in euro

buffonata - attacca il presiden-te del Codacons, Carlo Rienzi -.Nonostante vi sia un obbligo, loStato non è in grado di farlo ri-spettare visto che non sono pre-viste sanzioni, e i commerciantiche da domani non si doterannodi Pos, non rischieranno nulla, epotranno comportarsi comemeglio credono». Per l'Abusbefla nuova norma «non serve acombattere l'evasione fiscalema soltanto a favorire gli inte-ressi di banche e società eser-centi le carte di credito» perquesto l'associazione invita «al-la disobbedienza».

In mezzo, nel tiro incrociatoassociazioni-governo-consu-matori, ci sono anche i semplicicittadini. Che vedono nella pos-sibilità di pagare col bancomatil taxi o l'idraulico che viene acasa una bella agevolazione.Epperò c'è anche chi vede inqueste nuove norme, per quan-to monche, una ulteriore «re-strizione della libertà». Ma finoa quando non si metterà manoal taglio dei costi dei Pos questoè un dibattito che andrà avantiall'infinito. Con la legge che re-sterà di fatto inapplicata.

Twitter @paoloxbaroni

Fonte: Cgia ii Mestre Tfiirrltrii1 - LA STr °:1PA

Pos Pagina 7

Page 10: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

r%,,,,, ';;,,,;?;w?,

Per chi vale l'obbi'xgo?Chiunque fornisca beni

o servizi, se l'importo è supe-riore ai 30 euro, è tenuto apermettere il pagamento conil bancomat

i

Li% o/ ///////////// / / / / " "

Posso non pagare?No: l'assenza dei Pos non

fa cadere l'obbliigo di pagare.Aquel punto, chi non ha paga-to è debitore della cifra con ilfornitore

í/„

/miiiiorii ///,

Ci sono imprese esentate?No. Inizialmente si pen-

sava dilimitare l'obbligo a chifattura più di 200 mila eurol'anno. Alla fine però non c'èsoglia: vale per tutti

„/,,,i/iiiiiia/ 1/

//i

/ ,

Come fanno gli arbgiarnBanche ed operatori tele-

fonici permettono di collega-re i terminali che leggono lecarte con gli smartphone: nonci sono difficoltà tecnologiche

/

/ rprtr; / i/r// // ////o." /i.,'',r ,r,,

Se ii bancomat non c'è?Non succede nulla: la re-

gola c'è, ma non ci sono san-zioni. Potrebbero però arriva-re più avanti, quando ci saràun accordo per limitare i costi

Pos Pagina 8

Page 11: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

"E vero, l'obbligo andava rinviatonenia multa la legge è inutile

Il sottosegretario all'Economia Zanetti: prima intervenire sui costi

pproccio burocratico estatalista», lo stesso«che sta massacrando

da troppo tempo il Paese». Ilsottosegretario all'EconomiaEnrico Zanetti non usa mezzemisure per criticare l'operazio-ne Pos. «E a dir poco sacrosan-to continuare a spingere per-ché aumenti l'utilizzo di stru-menti di pagamento tracciati ediminuisca quello del contante- ha spiegato ieri in una nota -ma introdurre una norma cheobbliga tutti gli esercenti e iprofessionisti a dotarsi di Possenza prima aver creato le con-dizioni perché questo obbligopossa essere rispettato soste-nendo costi contenuta è laquintessenza di un approccioburocratico e statalista».

«Fosse stato per me avreiproposto un altro rinvio»,spiega poi a La Stampa il sot-tosegretario. «E chiaro chel'assenza di un profilo sanzio-natorio indebolisce la cogenzadella norma».

Perfetto , quindi io oggi vadoin un negozio chiedo di pagarecol Pos, l'esercente non ce l'haefiniscelì.

«In effetti purtroppo potràsuccedere. Colpa di questanormativa monca che però nonè figlia di questo governo».

E quindi? Non era meglio pen-sare ad un'altra proroga?

«Io ero a favore, ma il governoha scelto la strada contraria, equindi la norma entra in vigo-re. Credo che abbia prevalso

l'intenzione di ribadire chel'abbandono dell'uso del con-tante a favore della monetaelettronica sia ormai una deri-va irreversibile».

Tutto ciò però accade come alsolito tra mille proteste, so-prattutto di chi dice che gene-ra costi enormi per di deve in-stallarli.

«E infatti questo è "il" proble-ma che va affrontato, Ma piùche il ministero dell'Economiala questione è di competenzadel ministero dello sviluppoeconomico, che ha annunciatodi voler aprire un tavolo di con-sultazione con le associazioniinteressate e le banche allo sco-po di ridurre i costi legati a que-sta innovazione».

E quindi come si procede?«Occorre quanto prima inter-venire sul fronte della regola-mentazione dei costi di questoservizio che, se diventa obbliga-torio, è un controsenso inaccet-tabile lasciare a condizioni dimercato. Soltanto poi, si potràintegrare la normativa sul pia-no sanzionatorio e credo, finoad allora, di sanzioni per gli ina-dempienti non si possa assolu-tamente parlare. Questo per lomeno dovrebbe essere l'ap-

proccio di una politica determi-nata sul fronte dei controlli, mache non considera chi lavora eproduce un suddito del sistemae delle banche».

Un'ultima cosa : ma crede dav-vero che ampliando l'utilizzodei Pos si possa combatteremeglio l'evasione?

«In termini assoluti è senz'altroutile. In termini relativi, ossia dirapporto costi-benefici, ho imiei dubbi., Se bastasse dire"devi avere un Pos" alloraavrebbe già dovuto bastare dire"devi emettere lo scontrino o fa-re la fattura". Questo non vuol

IL 1_;

«E molto più efficacela trasmissione telematica

degli incassi»

dire che allora bisogna rinun-ciare a mettere dei paletti. Tut-tavia vuol dire che non si puòcontinuare a moltiplicare gliobblighi senza nemmeno preoc-cuparsi prima (e non dopo) diminimizzare l'impatto in termi-ni di costo. Una misura moltopiù efficace, che è in diritturad'arrivo, è quella dell'obbligo ditrasmissione telematica deicorrispettivi. Quella sì sarà unpasso avanti notevole in rap-porto al minimo aggravio per isoggetti già obbligati a certifi-care i corrispettivi». [P.BAR.]

II nodo dei costiSe un servizio diventaobbligatorionon ha senso che siaa prezzi di mercato

Enrico Zanettl

Pos Pagina 9

Page 12: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

casoGIAN LUCA NICOLETTI

ROMA

miei idraulici,elettricisti, an-tennisti, siategentili, evitate ilturpiloquio con

quella signora ostinata che,già da questa mattina, vi chie-derà di tirare fuori il Pos, soloper pagare con il bancomatquella cosetta che le avete ag-giustato in casa. Cavatevelaalla grande e stupitela con un:«Non Pos-sumus», risponde-tele come un paio di papi ri-sposero a chi voleva metterele mani sui loro averi. Tantovale farci una risata, l'intran-sigenza verso ogni trattativapasserà così dai pontefici agliartigiani ed esercenti, che fa-ranno di tutto per non arre-trare di fronte il "quasi obbli-go" di munirsi della macchi-netta per i pagamenti elettro-nici oltre i 30 curo. Più sem-plicemente rispondere «nonPos-so» sarà la formula cheindicherà la precisa avversio-ne a dotarsi di un Pos. Unasponda di consenso è già visi-bile nel grido di guerra cherimbalza da Twitter a Face-book. Scrivete anche voi unpost che dica: « È il solito favo-re alle banche!», avrete l'im-mediato consenso di chiun-que pensi di saper esprimerea caldo ogni mal di pancia.

La rete dei social mediasembra compatta sul verdet-to di condanna. I complottistigià elencano le possibili scu-se da opporre alla richiestadel Pos: «è finito il rotolino dicarta, non c'è campo, la tran-sazione non è al momentopossibile». Che poi sono i soli-ti pretesti sentiti mille volteai bar, ristoranti o fruttiven-doli. Altrove si progetta già loslogan della dissidenza orga-nizzata: «Questo esercizionon è Pos-sibile!». Voglio ve-dere che succederà a chi af-figgerà tale avviso sulla portadel suo studio legale o gabi-netto dentistico. Il Pos, a que-sto giro, non passerà ne pos-siamo essere certi! Almenofino a che non saranno previ-

40T il Paese Si divide

metà . tartassatie metà complottisti

Evitata la sanzione, è gia scattata la corsa alla scusaste sanzioni per chi s'impunte-rà a non volersene dotare.

Quello che ai commentatoridella domenica è sembrato pa-radossale è che nello spiritodella norma quell'oggetto Pos-sente dovrebbe essere usatoper arginare la micro evasio-ne, soprattutto nelle piccoletransazioni che potrebberoequivalere a una serratura ag-giustata o al ripristino di unaparabola della tv satellitare.Prestazioni che in una valuta-zione onesta non dovrebberofluttuare oltre una fascia tarif-faria che va dai 30 ai 70 euro. Ipiù fatalisti però già scrivono:

«Ogni intervento sarà di 29€ .Tutto il resto è vita!».

Alla fine molti più pacata-mente riflettono sul fatto che sitratti di cifre per cui non è con-siderabile come eresia il paga-mento in contante. Il parados-so, a tutti sembrato evidente, èche se proprio qualcuno tro-vasse fastidioso portare anchequei pochi soldi in tasca e pre-tendesse da oggi di pagare concarta di credito o bancomat, sitroverebbe a dover arretrare.Chi, sempre da oggi, dovrebbeessere obbligato a tirare fuorila macchinetta che consente ilpagamento elettronico potrà

Il cosmopolïta

Sfrutta l'occasioneper esibirele sue conoscenze«Negli altri Paesitutti accettanole carte di credito»II furba«Alla fine adotteremola soluzione all'italianaPer pagare con il Possarà il clientea sborsare i soldidella commissione»

anche fare le spallucce perchénulla rischia chi sta dalla partedi quelli che dicono «io nonPos-so!». D'altronde la Pos-senza ha un costo, anche eleva-to. Il tema è bollente in più di unfocolaio di discussioni, almenotra quelle che sembrano più ap-passionare i social media.

E virale la diffusione dellecifre di Fede reonsumatori,che ha stimato attorno ai 550curo al mese il costo medio perchi volesse essere ligio alla leg-ge nei piccoli pagamenti, a cuiva aggiunto un costo fisso 1200euro all'anno; i più concordanosu un punto inattaccabile:

Gliidc ?4delleIl nostaigko«Nessuno pensaai poveri anziani,quelle macchinettesono complicateda usare: non tuttihanno dimestichezza»11 dietrologoSi sfoga su Twittere Facebook«Si tratta del solitofavore alle banche»E strappa applausiagli arrabbiati cronici

ll fatalista«s'uso del bancomate obbligatoriosolo sopra i 30 euro?Vedrete, ogniintervento sarà di 29Tutto il resto evita!»

«Perché buttarli, almeno finoa che può essere evitato?». Ilfronte più avanzato dei detrat-tori è sicuramente quello lud-dista. Mai, come in questo ca-so, i nostalgici del piccolomondo antico hanno frecce alloro arco: «Sono macchinettecomplicate da usare, non tuttihanno dimestichezza conquelle diavolerie!».

Fino alla deriva più strappa-cuore: «Ma ci pensate ai poverianziani che non hanno nemme-no un conto in banca? Come po-trebbero pagare con delle car-te, loro che non le hanno maivolute nemmeno vedere?». Ipiù cosmopoliti citano i paesiche hanno visitato dove nessu-no più paga cash, altri ribatto-no che in quei paesi felici letransazioni sono a costo zero,da noi i più deboli devono, an-cora una volta, accollarsi l' one-re di essere controllori per par-te del fisco, ecco quindi i profetidella soluzione ali' italiana:«Vedrete che ci saranno tariffedifferenziate: vuoi che con teusi il Pos? Pagami la commis-sione alla banca, se paghi incontanti invece sono due curoin meno». Non è un'ipotesi re-mota: qualcuno se l'è sentitogià dire da un tassista, ora po-trebbe benissimo capitare an-che con l'arrotino.

Pos Pagina 10

Page 13: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

11bIackout della Reteterrorizza il mondoAllo studio un pianocontro il cyber risk

NEL 2013 SONO STATI CENSITI740 MILIONI DI ATTACCHI.ZURICH E IL THINK THANKINTERNAZIONALE ATLANTICCOUNCIL HANNO ELABORATOUN REPORT: "SI POSSONOMETTERE IN CAMPO AZIONIPOSITIVE PER UNA RAPIDARIPRESA DELL'ATTIVITÀNEL CASO DI BLOCCO"

Luigi Dell'Olio

Milano

I l rischio maggiore è di sotto-valutazione, nella convinzio-

ne che sia sufficiente dotarsi diantivirus (nel caso dei privati) odipolicy aziendali adeguate perscongiurare attacchi informatici.I cyb erri sksono diventatiuna del-le maggiori fonti di preoccupa-zione a livello globale per la lorocapacità di diffusione, che crescea un ritmo molto più rapido ri-spetto alle capacità di difesa.

Zurich e il think thank interna-zionale Atlantic Council hannorealizzato un report che si con-centra proprio sul tema dei cyberrisk, sullasuaportata (nel 2013 so-no stati censiti 740milioni di at-tacchi, con ricadute economicheenormi, anche se pressoché im-possibili da stimare) e sulle possi-bili armi di contrasto. «L'aspettopiù importante da considerare èla rapidità con cui si diffondono irischi legati a Internet e all'infor-matica più in generale - sottoli-nea Saverio Longo, ceo di ZurichGlobal Corporate in Italia- Lara-pidità è di gran lunga maggiore aquella che caratterizza lo svilup-po dei sistemi di difesa». Una con-siderazione che crea preoccupa-zione in merito a quello che pos-siamo attenderci pergli anni ave-nire, anche in considerazione delfatto che finora non si è mai regi-strata una vera e propria crisi glo-bale legata al mondo di Internet.All'inizio di questo secolo è scop-piata la bolla finanziaria dei titolilegati alla New Economy, ma ivecchi campioni sono stati sosti-tuiti da nuovi leader che hannoscalato le classifiche di capitaliz-zazione borsistica. Néviè mai sta-

to un blackout nelle reti tale dabloccare (se non per un tempo li-mitato) le comunicazioni tramiteWeb. Scorrendo il report si ha lasensazione che una crisi sistemi-casia da mettere in conto nel me-dio-lungo periodo. «Effettiva-mente è così - ribatte Longo -Uno shock della Rete non può es-sere escluso a priori, ma si posso-no mettere in campo azioni vir-tuose per garantire una rapida ri-presa dell'attività in caso di bloc-co».

I rischi principali, avvertono gliautori del report, derivano dal-l'aggregazione di minacce, un po'come è avvenuto a partire dal2008 sui mercati finanziari: «Inpochi avevano previsto una crisisistemica della finanza e dell'eco-nomia perché appariva difficileipotizzare il realizzarsi concomi-tan tedi diversi problemi», sottoli-nea l'esperto. Nel paper vengonoindicati sette aggregatori di rischi,a partire dalla divisione It delleaziende: «Anche se il dipendenteè chiamato aun obbligo di fedeltàverso la sua società, sono nume-rosi i casi di attacchi informaticicondotti proprio per mano di ri-sorse interne, con l'obiettivo dicarpire dati e informazioni sensi-bili». Il secondo aggregatore è re-lativo ai partner e alle contropartidell'azienda: «L'esempio tipico èquello relativo a una j oint-ventu-re: la collaborazione nel businessporta a concedere a soggettiesterni l'accesso alle struttureinformatiche, con tutti i rischiconnessi». Considerazioni similivalgono peri contratti di outsour-cing, che affidano a società ester-ne alcune parti dell'attività infor-matica.

La quarta criticità riguarda lasupply chain, intesa sia negliaspetti più visibili (come il forni-tore dell'azienda, che si interfac-

cia nei vari passaggi della logisti-ca), sia il subfornitore della con-troparte: «Non è possibile avereun controllo totale di tutti gli anel-li che compongono la catenalogi-stica, per cui occorre mantenere

sempre alta la struttura dei con-trolli», è il consiglio che arriva dalreport. Un ambito fin qui pocoesplorato è relativo alle tecnolo-gie cosiddette disruptive, quellecioè che «possono garantire van-taggi considerevoli in termini diefficienza, qualità, quantità e mo-dalità con cui facciamo le cose,ma che al contempo ci possonomettere di fronte a rischi che nonavevamo previsto».

Un esempio per tutti è relativoalle auto senza guidatore che do-vrebbero arrivare in commercio abreve: ilvantaggio dipotersimuo-vere in città senza stress di guidadeve fare i conti con possibili im-previsti, come la possibilità che ilmezzo non risponda ai comandiper un improvviso problema aicomputerinterni. In queste situa-zioni, destinate a crescere di nu-mero afronte dell'avanzata ditec-nologie come l'Internet delle cosee l'automazione, è difficile ancheimmaginare soluzioni, per cuinon resta che prepararsi ad af-frontare le emergenze per nonfarsi cogliere impreparati.

Il sesto aggregatore di rischiviene identificato comeupstream infrastructure e fa rife-rimento all'interconnessione trareti di telecomunicazioni ed elet-tricità e altre infrastrutture im-portanti che ci mettono in condi-zione dilavorare sulla rete. «Even-ti estremi, anche di carattere na-turale, possono compromettere ilfunzionamento della Rete, di fat-to bloccando molte attività di bu-siness che ormaiviaggiano solo suInternet». Queste riflessioni val-gono anche per l'ultima serie diminacce, relativa agli shockester-ni, magari derivati da alluvioni oterremoti. «Questo è il caso tipicoin cui poco si può fare alivello pre-ventivo - sottolinea Longo -Qui entra in gioco l'utilità di sot-toscrivere una polizza, che scari-chi almeno una parte dei rischisulla compagnia assicurativa».

"L'aspetto piùimportante daconsiderare èla rapidità con

cui sidiffondono i

rischi legati aInternet"

sottolineaSaverio

Longo (nellafoto),

ceo di ZurichGlobal

Corporate inItalia

Sicurezza ICT Pagina 11

Page 14: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

[ : % % ///i •:. ,:. ,:.

../:,::::::.:.A::F1W

[ LE SETTE MINACCE 1II cyber rischio è indicato nel pericolodi aggregazione di varie minacce. Siva dall'ipotesi di infedeltà deldipendente alle joint-venture e aicontratti di esternalizzazione cheaprono a soggetti esterni l 'accessoalle strutture informatiche.

ICT, GLI ATTACCHI GRAVI LA TIPOLOGIA DEI BERSAGLI ITALIANINumero per semestre Dati 2013700 0 2 4 5 8 10 12

GOVERNO600

PARTITI500 OIL&GAS400 GIUSTIZIA

TRASPORTI300

ENERGIA

200 RICERCA

100 PROVIDER

Ii

ELETTRONICA i

91 '12 113 WELFARE

Fole: ChsR•Rapporm 7914 sulla Sicurenu ILI in Italia Fame: Dusir•Ra uno 2014 sulla Sisuraua ICI in hslia

Per il report, irischi principaliperla Retederivanodall'aggregarsidi minacce,un po' come èavvenuto apartire dal2008 suimercatifinanziari

Sicurezza ICT Pagina 12

Page 15: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

L'innovazionenella Pa viaggiaa due velocitàdi Enrico Netti

due velocità: avanza così l'e-governmentinItalia. Pro-gredisce rapidamente sotto la spinta di norme co-

_genti- come nel caso dell'amministrazione traspa-rente -, altrimenti si procede al ralenti. E quanto accadeper l'e-procurement, ilriuso delle soluzioni software, i pa-gamenti elettronici, l'open government, alcune colonneportanti dell'Agenda digitale. A certificare la "doppia an-datura" è la quarta edizione dell'Osservatorio eGovern-ment, realizzato dalla School ofmanagement del Politecni-co di Milano, che giovedì verrà presentato presso l'Agen-ziaper l'Italia digitale. Un quadro interessante.

Nell'ultimo anno quasi due enti su tre hanno sviluppatoprogetti di innovazione, ma è unmuoversi azig-zagtra impe-gni virtuosi e assenza di un piano strategico che fissi conchiarezza e rigore scadenze e obiettivi. Sarà forse per que-sto motivo che quasi un ente su due dichiara che laformaliz-zazione delle procedure d'acquisto dibeni e serviziIct è mol-to bassa e solo nel 20% dei casi si utilizza un programma asupporto dei flussi documentali. La situazione non miglioranei pagamenti multicanale. Quasi un cittadino su quattro haeffettuato un pagamento elettronico, prevalentemente perimposte, tasse e sanzioni. Sulfronte opposto, il 72% degli en-ti locali non si è ancora attivato in questo senso, probabil-mente perché manca un obbligo di legge che costringa adaccettare la moneta digitale. E come sottolinea Giuliano No-ci, responsabile scientifico dell'Osservatorio, «buona partedella Pa dichiara di avere sviluppato progetti d'innovazionenell'ultimo anno e quando l'intervento prevede l'uso di stru-menti normativi coercitivi l'uniformità e la rapidità d'imple-mentazione delle misure aumentano. È il caso, appunto,dell'amministrazione trasparente, realizzata o in fase di rea-lizzazione in quasi l'8o% dei Comuni».

Altri mattoni della digitalizzazione, invece, faticano a dif-fondersi, «spesso perla mancanza di risorse umane, di knowhow e di fondi», aggiunge Michele Benedetti, responsabiledella ricerca. Da registrare che meno di un Comune su tre èriuscito aportare a termine il 75%, dei progetti gestiti nell'ulti-mo triennio. Ad aggravare il quadro c'è il problema di reperi-re i fondi necessari per mantenere in esercizio le piattaformedigitali. Le conseguenze? Le applicazioni senza aggiorna-menti e manutenzione rischiamo di diventare obsolete e inu-tili. Resta, poi, il nodo del coordinamento delle politiche die-government (la maggioranza dei Comuni indica nelle Re-gioni il soggetto che dovrebbe svolgere questo ruolo).

Esiste una possibile via d'uscita? Sì, e a costo zero, comeindicato nella stessa Agenda digitale. E laricetta del riuso delsoftware, una "vecchia" idea, visto che il primo embrionerisa-le a una legge del 20oo e il Decreto sviluppo nel 2012 l'ha resoobbligatorio. L'avvio, per ora, pare un po' stentato. Solo il 2%degli enti ha inserito le proprie soluzioni nel catalogo, men-tre il 16%i, ha sperimentato il riuso. «E unprocesso che avanzalentamente perché, per esempio, i Comuni sonopoco struttu-rati e fanno fatica a trasferire le conoscenze ad altri enti - sot-tolineaBenedetti -. Ma chi ha scelto questa via si dichiara so d-disfatto, inprimis per i risparmi ottenuti».

enrico.netti@a ilsole24ore.corn

Lavori in corso

L'attuazione dell'Agenda Digitale nei comuni, in percentuale

Non verràIn fase di realizzata

Realizzata ' realizzaz. ' a breveAmministrazione

47,8 47,9 43trasparente ,

Anagrafe naz.ledella popolazione 30,2 41,0', 28,8residente

Pagam. elettronici 16,8 26,0' 57,2Open data e 17 28 91 6-1 .Oinclusione digitale , ,

Indennizzo da16 21 67 726ritardo della Pa , ,,

Identità digitale di 43 16 1 80.5cittadini e imprese , ,

Domicilio digitale 3,1 10,51 86,4Conferenza dei 3,1 9,9 ' , 87,0servizi telematica

Fonte: Osserv. eGovernment, School of management Politecnico di Milano

Agenzia digitale Pagina 13

Page 16: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

L .-;l Le modifiche alla procedura dettate dal Dl 83/2014

Vincolo paesaggistico:liter si chiude senzaconferenza di seVa chiarito se la Regione può dare il via liberaanche in caso di silenzio della Soprintendenza

Guido Inzaghi

Cambia ancora il procedi-mento di rilascio dell'autorizza-zione paesaggistica. Il Dl 83 del31 maggio 2014 interviene anco-ra sull'iter richiesto per larealiz-zazione di interventi edilizi inaree vincolate in base all'artico-lo 146 Dlgs n. 42/2004.

L'autorizzazione paesaggisti-ca costituisce atto autonomo epresupposto rispetto al per-messo di costruire e viene rila-sciata dalla Regione o dall'am-ministrazione da essa delegataad esercitare la funzione auto-rizzatoria in materia di paesag-gio, dopo avere acquisito il pa-rere da parte della Soprinten-denza competente.

Niente conferenza di servizi

Con la recente modifica intro-dotta dal Dl 83/2014, il legislato-re ha eliminato la previsione delcomma 9 dell'articolo 146, se-condo la quale - nel caso in cui ilsoprintendente non avesse resoil parere entro 45 giorni dalla ri-cezione degli atti -l'amministra-zione avrebbe potuto indire unaconferenza di servizi, pur do-vendo in ogni caso concludere ilprocedimento decorsi 6o giornidalla ricezione degli atti da par-te del soprintendente.

Il procedimento ora prevededirettamente che - decorsi inu-tilmente 6o giorni dalla ricezio-ne degli atti da parte del soprin-tendente senza che questi abbiareso il proprio parere - l'ammi-nistrazione competente provve-de comunque sulla domanda diautorizzazione. Lamodifica can-cella quindi la facoltà di indire laconferenza di servizi.

La correzione fa seguito ai nu-merosi rimaneggiamenti che ne-gli ultimi tempi hanno interessa-to la disposizione. In una prima

fase, con Dl 70/2011 (convertitoin leggeio6/2011) era stato preci-sato come l'autorizzazione fos-se efficace immediatamente do-po il suo rilascio. Con lo stessointervento era stata snellita laprocedura ordinaria, preveden-do che - in caso di piani urbani-stici adeguati alle prescrizionidi vincolo - il parere della So-printendenza fosse obbligato-rio, ma non vincolante, e doves-se essere reso entro 9o giorni,trascorsi i quali si sarebbe for-mato il silenzio-assenso.

Con successivo Dl 69/2013, ilprocedimento per il rilasciodell'autorizzazione paesaggisti-ca per gli strumenti urbanisticiadeguati alle prescrizioni di vin-coli era stato nuovamente modi-ficato, riducendo il termine en-tro cui deve essere reso il pareredel Soprintendente da 9o a 45giorni e sostituendo il silenzio-assenso - in caso di infruttuosascadenza di questo termine -con la previsione circa l'adozio-ne del provvedimento finale daparte dell'amministrazionecompetente.

Gli effetti del «silenzio»Il DI 83/2014, pur semplifican-do ulteriormente il procedi-mento, lascia ancora aperto ildibattito relativo agli effettidell'eventuale silenzio dellaSoprintendenza.

Stando al dettato letterale del-la norma, il silenzio sembra svol-gere effetto devolutivo, compor-tando l'assunzione del pieno po-tere decisorio sull'istanza di au-torizzazione paesaggistica in ca-po alla Regione o al soggetto daquesta delegato.

La giurisprudenza meno re-cente si era espressa in tal sen-so, precisando che il parere del-la Soprintendenza reso con ri-

tardo è da considerarsi privodell'efficacia attribuitagli dallalegge, e cioè privo di valenza ob-bligatoria e vincolante. Dopo iltermine, il potere della Soprin-tendenza di emanare il pareredeve quindi ritenersi esaurito(Consiglio di Stato, sez. VI, i5marzo 2013, n. 1561; Tar Puglia,Lecce, 24 luglio 2013, n. 1739;Tar Veneto, sez. II, 14 novem-bre 2013, n. 1295). Di conseguen-za, la Regione o l'ente da essadelegato dovrebbe definire ilprocedimento nel merito sen-za attendere altro.

Secondo un più recenteorientamento giurisprudenzia-le, per contro, nel caso di manca-to rispetto del termine, il poteredella Soprintendenza continue-rebbe a sussistere. Quindi laconclusione del procedimentocui la Regione è obbligata (orasenza convocare la conferenzadi servizi) dovrebbe essere nelsenso di dichiarare l'improcedi-bilità dello stesso, alla lucedell'inerzia della Soprintenden-za. Inerzia comunque risolvibi-le mediate ricorso al Tar per ladichiarazione di illegittimitàdel silenzio-inadempimento eil conseguente ordine di proce-dere (Consiglio di Stato, Sez.VI, n. 4914 del30luglio 2013; TarCampania, Sez. I, n. 459/2014del 24 febbraio 2014).

Questa seconda lettura parediscostarsi dal tenore letteraledella disposizione, ma è beneche la conversione del decreto -che dovrà avvenire entro il pros-simo 31 luglio - prenda definiti-va posizione in merito, precisan-do se la Regione o il Comune de-legato possano o meno definirenel merito il procedimento an-che in assenza del formale pare-re dell'organo statale.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Vincolo Paesaggistico Pagina 14

Page 17: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

In sintesi

Come superare il silenziodella SoprintendenzaCanceliazione della facoltàconcessa a ll'anirrnn istraz-ioneprocedente di indire unaconferenza di servizi rei cristiin cui il soprintendente ncirabbia reso il prescritto parereentro 45 giorni dallaricezionedegii a t t i . 111procedimento ora prevededirettarnenteche, decorsiinutiimente 60 ,iorní daliaricezione degli atti da partedel soprintendente senza chequesti abbia reso ilparere,i'amministrazionecompetente provvedecornu ngrie su [la domanda diautorizzazione

Scongiurati i dannida ritardo dei permessoIl momento in izíaledi efficaciadell'autorizzazionepaesaggistica à stato allineatocon cueho dei titolo abilitativoedilizio. L'articolo 146 deiCodice prevede ora che iltermine di efficaciadell'autorizzazione decorredal giorno in cui acquistaefficacia il titolo edilizioeventualmente necessario poila realizzazionedell'irrtervento, a meno che ilritardo in ordine ai riiascioealla conseguente efficacia diquest'ultimo non sia dipeso dacircostanzeiniputahiliall'interessato

Decreto attesoentro il i ` dicembreEntro sei rnesi riaila data dientrata iri vigore del Dl-gUindientroiii dicerrihreprossimo -- deve essereapprovato ri r regola entoche apporterà rrioditichc entegrazion al Dpr 9 iug

2000, n. 139, volte adampliare e precisare ieipotesi di ,<intervernn di lieveentità'> soggette alproced irrìento semplificato dautorizzazione p aesaggisticaea introdurre ulterioriseni piitirazioniprocedimentaN, li termineper l'ernanazionedel decretoèordinatorio

Termine ridottoa «o''tre 30 armi»Sono ora Liberamenteconsriltahili anche i documentiche gli organi giudiziari eamministratisi dello Statoabbiano versato negli archividi Stato prima cieiterrnineordinai io. lnoltre,taletermireviene ora ridotto a «oltretreni anni dall'esaurimentodell'affare rispetti; ai 40) anniprecedentei perite previstiprevisti dal Lori ice, inrelazione al pericolo didispersione odidanneggiamento o in caso diappositi accorditrairesponsabili degli archivi e leamministrazioni

Vincolo Paesaggistico Pagina 15

Page 18: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

Rinnovabili, la carica li investitori esteri contro lo I- incentiviSono venuti da tutto il mon-

do e hanno investito in Italia al-meno 6 miliardi. Si chiamanoTerra Firma, Suntech, Riversto-ne, First Reserve o Glennmont esi sono riuniti a Londra neigiorni scorsi per dare battaglia.

Rivali nella caccia ai bocconimigliori sul mercato mondialedelle fonti rinnovabili, ma unitinella difesa della Rule of law,che ritengono l'Italia stia vio-lando con lo «spalma incenti-vi», il provvedimento retroatti-vo che impone la rimodulazionesu 24 anni (da 20) delle tariffedi sostegno al fotovoltaico, conun taglio immediato attorno al20%. Diluendo i pagamenti, silimano le bollette delle impresecon una potenza impegnatasuperiore a 16,5 kilowatt, ma simettono nei guai le società chehanno investito in questo set-tore con l'aiuto delle banche, inbase ai parametri fissati dalleleggi tra il 2005 e il 2010.

Non sono solo grandi fondiinternazionali, ma anche im-prese italiane, come Enerpointo Moncada, che hanno credutonello sviluppo delle tecnologiepulite e ora si trovano con mar-gini troppo bassi per sostenerele rate del debito con le banche.Così, tagliando i rendimenti aposteriori per alleggerire le une,si rischiano fallimenti a catenadelle altre, con 10mila posti dilavoro che ballano.

La reazione non si farà at-

tendere. La prima mossa deglioperatori è una lettera di se-gnalazione al commissarioGünther Oettinger, già partita.Poi sarà sollevata un'eccezionedi costituzionalità, in base alparere del presidente emeritodella Consulta, Valerio Onida,secondo cui il provvedimentoviolerebbe sia le norme costitu-zionali in materia di retroattivi-tà e di tutela dell'affidamento,sia gli obblighi internazionali.

«Il governo spagnolo hatentato una mossa di questo ti-po l'anno scorso, gli investitorihanno fatto causa e ora il caso èdavanti alla Corte di Giustiziaeuropea: se Madrid perde, do-vrà pagare miliardi di risarci-menti», ammonisce Michael

Bonte-Friedheim di NextEner-gy, un gruppo attivo nel foto-voltaico, in partnership con Ter-niEnergia. E comunque - pre-cisa Bonte-Friedheim-quan-do si tratterà di avviare leprivatizzazioni di Terna o del-l'Eni, «non venite a bussare allamia porta».

Sulla stessa linea AgostinoRe Rebaudengo, capo di Asso-rinnovabili e a sua volta presi-dente di Reba capital, un fondoattivo negli asset verdi: «Que-sta è la goccia che fa traboccareil vaso, per un settore che negliultimi diciotto mesi è stato pe-nalizzato da altri cinque inter-venti regolatori, che avranno unimpatto di oltre 1 miliardo l'an-no sulle nostre entrate». Re Re-

IFMega

Investitori Watt PaeseTerra Firnia

Suntech

Aes Corp.River.

First Reserve

F2i NovEnergia

Glennniont Paitn.

Enel

Edf EnFirst Reserve

Antin I. P.

EOn

KgaI GroupMoncada Alpiq

baudengo aveva proposto algoverno soluzioni alternative,fra cui il famoso bond già so-stenuto dal precedente mini-stro Flavio Zanonato, per sgra-vare le bollette delle piccole im-prese. «Senza contare chel'obiettivo del governo è statoottenuto proprio grazie alle rin-novabili, che hanno fatto calareil prezzo dell'energia all'ingros-so da 70 a 45 euro a megawat-tora, per un risparmio compre-so tra 7 e 8 miliardi di euro. Sele Pmi e i cittadini non hannoottenuto questi benefici, non ècerto responsabilità delle rin-novabili», fa notare Re Rebau-dengo.

«In questo decreto sembraprevalere una logica giustiziali-

sta piuttosto che una sana poli-tica industriale», commentaAndrea Gilardoni, professoredella Bocconi, che domani daràun quadro smagliante di unsettore in fortissima crescita intutto il mondo, nel consuetoconvegno annuale del suo Os-servatorio Rinnovabili.

Il mercato italiano delle fontiverdi, che nel 2011 era arrivatoal quinto posto nel mondo perattrattiva nei confronti degli in-vestitori, oggi è sceso al dodi-cesimo posto secondo l'indiceErnst&Young di giugno, battutoda Paesi emergenti come Indiae Brasile, oltre che dalle soliteGermania, Francia e Inghilterra.E dopo questo decreto non re-sta che rassegnarsi a ulterioricrolli.

ELENA COMELLIelencomelli

Energia rinnovabili Pagina 16

Page 19: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

NTO

Università, i tagli non aiutanodi Gaetano Manfredi

-_ a via maestra per rendere com-petitivo il sistema universitariodel Sud è una politica del meritosenza compromessi, che valo-

rizzi le eccellenze e attragga i miglioritalenti. Tutte le azioni debbono essereguidate da processi di valutazione, at-traverso un monitoraggio continuo deirisultati scientifici e didattici. Quindivalutare per competere. Siamo tuttid'accordo e lo stiamo mettendo in pra-tica. Ma i dati debbono essere maneg-giati con cura per evitare che un ecces-so di semplificazione impedisca agli ad-detti ai lavori e soprattutto agli studen-ti di leggerei reali punti di forza e di de-bolezza dei singoli atenei. L'eserciziodi sintesi che si compie nel redigereclassifiche inevitabilmente filtra e con-densa alcune informazioni e può con-durre a conclusioni approssimative.

Se facciamo riferimento alla Federi-co II, la prima cosa che viene in mente èvedere il posizionamento dell'ateneonelle principali classifiche internazio-nali, facilmente accessibili sul web. Sitratta di modelli consolidati negli anni,da "QS Word University Ranking" a"Webometrics", che misurano l'eccel-lenza scientifica dei nostri ricercatori ela reputazione dei nostri laureati. Ci ac-corgiamo che il nostro ateneo è semprenelle prime dieci posizioni tra le univer-sità italiane e in alcuni settori specificinei primissimi posti.

Quando confrontiamo questi daticoni risultati della classifica del Sole 24

GLI., -- . --- ..--I- - ------ -- ,--_``_ - .-L'ultimo rapporto Anvurmostra che esiste un divariodi prestazioni rispettoal Nord, ma soprattuttodi risorse finanziarie...........................................................................................

Ore, pubblicata il 23 giugno, che ci posi-ziona oltre la 5oesima posizione, ci vie-ne da pensare che si stanno misurandocose diverse e probabilmente è così.

Per una corretta lettura occorre fareunapremessa di metodo: molti dei para-metri presi in considerazione dal Sole24 Ore sono indicatori di contesto, cheprescindono dalla qualità dell'universi-tà in senso stretto, ma risentono delle

condizioni di crisi economica che stavi-vendo soprattutto il Mezzogiorno conalti livelli di disoccupazione e scarsapossibilità di fare investimenti. Non èun caso che tutti gli atenei del Sud sianonella parte bassa della classifica. Del re-sto, anche l'ultimo rapporto Anvurmo-stra che esiste un divario di prestazioni,ma soprattutto di risorse finanziarie.

Ci sono fattori evidenti che penaliz-zano le università del Sud. Per esem-pio, al Nord il ioo0io degli studenti ido-nei ottiene la borsa di studio, qui il25°operché i fondi regionali e statali non so-no sufficienti a fronteggiare un nume-ro molto più elevato di aventi diritto.Lo stesso ragionamento vale per i livel-li di impiego a un anno dalla laurea: alNord è più facile trovare lavoro, qui iltasso di disoccupazione giovanile è trevolte più alto. Anche il giudizio sui dot-torati: non riguarda la qualità alla Fede-rico 11, peraltro definita eccellentedall'Anvur, ma il numero di borse di stu-dio finanziate dal bilancio dell'ateneoche dipende dalle risorse a disposizio-ne. Abbiamo, poi, maggiori difficoltànell'attivare gli stage a causa del ridot-to numero di imprese attive: è un'altraconseguenza della crisi.

Per tenere conto del contesto so-cio-economico, la ricerca dovrebbeconsiderare alcuni fattori di norma-lizzazione per offrire un quadro piùrealistico: il livello di investimentoche viene fatto per studente, inclu-dendo trasferimenti e tasse, il Pil e iltasso di disoccupazione giovanile nel-le regioni di riferimento.

Noi abbiamo molto da fare. Stiamolavorando duramente su qualità ed ef-ficienza della ricerca e della didatticacon politiche di rigore. Ma per faretutto questo c'è bisogno di risorse fi-nanziarie. E la politica dei tagli non ciaiuta, anzi ci ha fortemente penalizza-to negli ultimi anni.

Queste considerazioni non voglionomettere in discussione il principio del-la valutazione, che deve essere stru-mento per il miglioramento delle per-formance. Ma è necessario che, da unlato, si tenga conto delle differenze dicontesto e, dall'altro, pervengano le ri-sorse indispensabili per attuare politi-che di sviluppo. Altrimenti, il messag-gio che si dà agli studenti meridionali èdi andare viatutti. Una sconfitta non so-lo delle nostre università, ma del Paese.

Rettore Università di Napoli Federico Il

© R]P RODOZ]ON E RISERVATA

............................................................................................

www.ilsole24ore.comSulsito la classifica degli atenei

Università Pagina 17

Page 20: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

Professionisti in collegiopurché a titolo personaleI membri dei collegi professionali non sono incompatibili

con l'esercizio della funzione professionale poiché partecipa-no al giudizio non come rappresentanti dell'ordine profes-sionale, ma a titolo personale e perciò, analogamente a tuttele magistrature, in una posizione di terzietà.

Lo hanno affermato i giudici delle sezioni unite civile dellaCorte di cassazione con la sentenza n. 12064 dello scorso29 maggio. Gli Ermellini hanno, inoltre, evidenziato che ilConsiglio nazionale forense, allorché si vada a pronunciarein materia disciplinare, è un giudice speciale, istituito condlgs lgt 23 novembre 1944, n. 382, e tuttora legittimamenteoperante giusta la previsione della sesta disposizione transi-toria della Costituzione. «Le norme che concernono il predettoOrgano», hanno testualmente affermato i giudici di piazzaCavour, «nel disciplinare la nomina dei componenti dellostesso e il procedimento che innanzi a esso si svolge, assicu-rano, per il metodo elettivo della prima e per la prescrizione,quanto al secondo, della osservanza delle comuni regole pro-cessuali e dell'intervento del p. m., il corretto esercizio dellafunzione giurisdizionale affidata al suddetto organo in talemateria con riguardo alla garanzia del diritto di difesa eall'indipendenza del giudice, che consiste nella autonomapotestà decisionale, non condizionata da interferenze diretteovvero indirette di qualsiasi provenienza».

Inoltre non può influire la circostanza che i componentidel Cnf appartengano all'ordine di professionisti nei con-fronti dei quali il detto organo deve esercitare le sue funzioni,poiché il tratto caratteristico della cosiddetta giurisdizioneprofessionale è dato proprio dalla vasta partecipazione, an-che indiretta tramite il sistema elettivo, garanzia di per sestesso della democraticità del sistema e costituzionalmentelegittimo (cfr art. 106 Cost., comma 2), dei medesimi soggettiappartenenti alla categoria interessata, partecipazione che ègiustificata dalla specifica idoneità dei singoli componentiil collegio a pronunziarsi nella materia disciplinare, atti-nente, in sostanza, alle regole di deontologia professiona-le che l'ordine ha ritenuto di dare a se stesso e ai propriappartenenti riconoscendone la validità e la conformità

Iä t nzaSit[1 it€illa-.

Q i It() i( 7 s Ï

alla communis opinio inun determinato momentostorico e in un determinatocontesto sociale.

Maria Domanico©Riproduzione riservata-

Giudizi Disciplinari Pagina 18

Page 21: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

Gli architetti: "Riforme insufficienti nell'edilizia"Il governo Renzi ha già deluso gli architetti. «Nono-

stante gli annunci e i testi entrati in Consiglio dei Mi-nistri - silegge inunanotadel Consiglio nazionale - lerifor-me annunciate sono scomparse nel DL 90: un settore fon-dam ental e per l'economia del Paese come quello dell'edi-lizia, infatti, è stato tout court tagliato fuori dagli annun-ciati intenti riformisti del governo, se si eccettual'unifica-zione su tutto il territorio nazionale dei moduli Scia e per ilpermesso di costruire. Non solo, si è volutamente evitatal'apertura del mercato dei lavori pubblici, che rimane ac-

cessibile a pochi eletti».È sbagliato infatti «non aver smontato il coacervo opaco

di norme e di procedure defatiganti che ostacolano gli in-vestimenti e la qualità dell'architettura». Ciò condanna ilPaese all'abusivismo alla corruzione e al malaffare». «Nonaver reso maggiormente accessibile il mercato dei lavoripubblici riducendo i requisiti richiesti ai professionisti perlapartecipazione alle gare diprogettazione, santifical' esi-stenza di quelle vecchie regole discriminatorie». (a. b.)

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Architetti Pagina 19

Page 22: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

I

Confr)rofessioni: "Rottamiamo le nonne inutff'Confprofessioni lancia una campagna per lariduzione della giungla di adempimenti le-

gislativi e amministrativi che gravano sulle attivitàprofessionali. Lo fa attraverso una consultazionetelematica fra tutti i liberi professionisti chiamata"Rottamian o le norme inutili". Fisco, edilizia, pre-stazioni sanitarie, lavoro e giustizia sono le primematerie su cui si concentra la campagna promos-sa dalla Confederazione italiana libere professio-ni che chiama a raccolta tutte le categorie profes-sionali per segnalare norme, adempimenti, pro-cedure che appesantiscono o addirittura impedi-scono il normale svolgimento dell' attività profes-sionalenelrapp orto siaconleimprese, siaconicit-tadini sia con la pubblica amministrazione.

«I professionisti possono fare molto per com-battere la burocrazia perché sono i primi a scon-

II presidentedi Confprofes-sioni, GaetanoStella

trarsi con le storture del mercato del lavoro, l'inef-ficienza delle procedure edilizie; le vessazioni delsistema fiscale, i cronici ritardi delle amministra-zioni su autorizzazioni e pagamenti», ha detto ilpresidente di Confprofessioni, Gaetano Stella.«Ogni giorno mettiamo il dito nella piaga degli in-toppi e degli imprevisti, consumiamo risorse edenergie per rincorrere una firma o un visto, o perdecifrare codici e regolamenti, senza guadagnarcinulla».

L'obiettivo finale della consultazione è quello diarrivare a costituire un Osservatorio sulla sempli-ficazione per interagire con le istituzioni politichea livello nazionale e regionale per rimuovere gliostacoli che paralizzano le attività economiche ecomplicano la vita ai cittadini. (a.b.)

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Confprofessioni Pagina 20

Page 23: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

. Le indicazioni pratiche per gli studi

Avvocati pronti al via con Pec e softwareIl primo passo che gli avvoca-

ti devono fare per essere pronti aldeposito in via telematica degliatti e dei documenti nei procedi-menti civili è quello di dotarsi diun indirizzo di Pec (posta elettro-nica certificata).

Questo indirizzo deve esserecomunicato dal professionista alproprio Ordine di appartenenza,che, a suavolta, lo deve trasmette-re al registro generale degli indi-rizzi elettronici (Reginde). Si trat-ta di un adempimento essenziale:quello comunicato dall'avvocatoal proprio Consiglio e da questoal Reginde è l'unico indirizzo diPec utilizzabile per il processo ci-vile telematico.

La Pec è il sistema di trasmis-sione della "busta", che contienel'atto e i documenti, attraverso lapiattaforma ministeriale del pro-

perché funziona semplicementeinserendola in una porta Usb, dicui i computer sono dotati.

La smart card e la businnes keycontengono, nei loro chip, i duecertificati necessari all'avvocatoper accreditarsi sul punto di ac-cesso alla rete del processo civiletelematico (e per essere ricono-sciuto come avvocato a ciò abili-tato) e per firmare digitalmentel'atto da depositare. Attenzioneperò: i certificati scadono dopotre anni e vanno rinnovati primadella scadenza.

Servono, inoltre, un computer

dotato di un programma divideo-scrittura (ad esempio, MicrosoftWord del pacchetto MicrosoftOffice, Apache OpenOffice Wri-ter del pacchetto Apache Ope-nOffice o LibreOffice Writer delpacchetto LibreOffice) e unaconnessione internet. Occorreanche disporre di uno scanner,per la scansione dei documentida depositare.

Gli avvocati devono anche pro-curarsi il software Redattore,che consente di predisporre labu-sta contenente atto e documentida depositare telematicamente.È possibile scegliere tra i "Redat-tori" richiamati sul portale deiservizi telematici del ministerodella Giustizia. Per farlo, dalla ho-

me page del sito http://pst.giosti-zia.it si può cliccare sulla sezione"download"; nella pagina che siapre è presente un link agli «stru-menti per la redazione degli attida depositare telematicamente».Si tratta, in genere, di softwaregratuiti: per alcuni è necessarioeffettuare il download, mentre al-tri sono utilizzabili online. Inogni caso prima di iniziare a uti-lizzarli per il deposito telemati-co, è opportuno verificarne la fun-zionalità, se necessario installan-doli sul computer.

I! TII legali possono procurarsiun programma per redigeregli atti scegliendotra quelli gratuitisegnalati dal ministero

cesso civile telematico. Essa vei-cola il deposito telematico e atte-sta sia la sua avvenuta esecuzio-ne, sia la sua tempestività, con ri-guardo a giorno, ora e minutoesatto in cui è stato perfezionato(generazione della ricevuta di av-venuta consegna).

Oltre alla Pec, gli avvocati alleprese con il deposito telematicodegli atti devono anche possede-re un dispositivo di firma digita-le in corso di validità. Si può trat-tare di una smart card con apposi-to lettore, oppure di una businesskey. Quest'ultima è più pratica,

CE RI FR 01711 ZLONE RISERVATA

................................................... ...........http://pst .giustizia.it

II porta'.e dei servizi telematici del

ministero del'.a Giustizia

Avvocati Pagina 21

Page 24: Centro Studi C.N.I. - 30 giugno 2014 · sospiro di sollievo per aver evita-to l'obbligo del Pos, una stangata di almeno 15o euro di costi fissi più le commissioni pagate alle banche

Alimentare:i palettidei «tecnologi»

n tempi di crisi le aree e lecompetenze di confine so-

no sempre le più delicate.Questo vale anche per ilmondo delle professioni chevivono (tutte ) un periodo di«vacche magrissime».

L'ultimo caso è quello chevede il confronto tra biologi etecnologi alimentari . I primihanno annunciato che alme-no un terzo di loro ormai sioccupa della sicurezza deglialimenti : dalla rintracciabili-tà agli attestati Haccp, dallescadenze ai materiali e aglioggetti a contatto con gli ali-menti . La cosa non è piaciutamolto ai tecnologi alimenta-ri. «Riteniamo - afferma ilpresidente Carla Brienza -che per fare qualità, salute,sicurezza , innovazione tec-nologica e altro ancora, ogniprofessionista debba fare lasua parte , cercando le ne-cessarie sinergie con le spe-cificità di altre categorie,perché la situazione socialelo richiede , l'interconnessio-ne tra i saperi lo esige, l'eticaprofessionale lo impone».

Non a caso anche i tecno-logi alimentari non farannomancare la loro presenza a«Expo 2015-Feed the Wor-Id», che avrà nell'alimenta-zione il tema portante.

I. TRO.9 RIPRODUZIONE RISERVATA

Tecnologi Alimentari Pagina 22