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Centro Studi C.N.I. - 28 maggio 2012

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 28 maggio 2012

Pagina I

LIBERALIZZAZIONI PROFESSIONI

Riforme, la sindrome di Johnny StecchinoCorriere Della Sera -Corriereconomia

28/05/12 P. 28 Isidoro Trovato 1

ASSICURAZIONI PROFESSIONISTI

Professionisti È l'ora di preparare il nuovo paracaduteCorriere Della Sera -Corriereconomia

28/05/12 P. 34 Roberto E. Bagnoli 2

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Previdenza Ora le casse fanno gioco di squadraCorriere Della Sera -Corriereconomia

28/05/12 P. 16 Isidoro Trovato 4

INFRASTRUTTURE

Ciaccia: al Cipe pronti gli investimenti per la nuova Pontina e la Orte-MestreMessaggero 28/05/12 P. 3 Umberto Mancini 6

EDILIZIA

Cantieri al via già a giugno Tra i finanziatori anche Comuni e privati"Stampa 28/05/12 P. 3 7

INCENTIVI ALL`EDILIZIA

L'edilizia si affida alle ristrutturazioniSole 24 Ore 28/05/12 P. 2 8

V CONTO ENERGIA

2012: l'eclisse del solareItalia Oggi Sette 28/05/12 P. 49 Claudio Ravel 9

ENERGIA

L'ITALIA SFOGLIA LA MARGHERITAItalia Oggi Sette 28/05/12 P. 51 Claudio Ravel 11

AMBIENTE

Ambiente, pochi milioni per l'Italia dissestata ma volano per l'exportRepubblica Affari Finanza 28/05/12 P. 8 Eugenio Occorsio 12

FORMAZIONE

Scuola pubblica e di qualità per frenare la fuga dei giovaniCorriere Della Sera 28/05/12 P. 28 Luca Tobagi 14

TRIBUTARISTI

Tributaristi approvate le nuove norme, il plauso del CoLapRepubblica Affari Finanza 28/05/12 P. 36 Cada Barone 15

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libreria Liberalizzazioni e professioni

Riforme, la sindromedi Johnny StecchinoScatto d'orgoglio contro i luog hi comuni

I 1 23 marzo il Parlamento ha approvato le tante di-scusse liberalizzazioni. Misure che, sin dalla primaora, hanno infiammato il dibattito politico e avvia-

to un braccio di ferro fra governo e professionisti. Il pri-mo interessato ad «eliminare le incrostazioni». I secon-di impegnati a far capire all'esecutivo dei tecnici chesono altri i settori che avrebbero bisogno di interventiper far ripartire l'economia. Un dialogo difficile che haportato Rosario De Luca, giornalista e responsabiledella comunicazione del Consiglio nazionale dei con-sulenti del lavoro, a scrivere per i tipi di Novecento Me-dia il libro dal titolo «Professionisti:privilegiati&parassiti. La grande mistificazione».

Nell'introdurre il suo lavoro, De Luca si affida aduna celebre scena di un film altrettanto celebre: «John-ny Stecchino». Ebbene, in questo film - ricorda l'auto-re - Roberto Benigni sbarca a Palermo e in auto unozio (Paolo Bonacelli) gli raccon-ta delle tre piaghe della Sicilia,che la soffocano e diffamanoagli occhi del mondo. Lo spetta-tore si aspetta di sentire nomi-nare la mafia ed invece si senteelencare l'Etna, la siccità e iltraffico. «I-In traffico tentacola-re e vorticoso che impedisce divivere e fa nemici, famiglia con-tro famiglia».

Secondo De Luca l'Italia avolte sembra vittima della stes-sa comicità dell'attore/registatoscano. E denuncia che «senon può far ridire (per l'evidente drammaticità dellasituazione), fa almeno sorridere sentir dire ai gover-nanti di turno che il problema dell'Italia sono le profes-sioni. E il mercato dell'energia? Dei trasporti? Dei ser-vizi bancari? Questi non presentano delle "incrostazio-ni". E che dire della pubblica amministrazione piegatasu stessa e incapace di funzionare nelle sue attività fon-damentali? E dei costi esorbitanti della politica?».

De Luca con il suo libro rivendica uno scatto di orgo-glio dei professionisti. In quanto andando al cuore deiproblemi, non è poi così difficile scoprire che i veri pro-blemi non sono certamente né le professioni né il traffi-co.

ISIDORO TROVATO

0 RIPRODIZI ONE RISERVATA

Liberalizzazioni professioni Pagina 1

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Scenari Le novità del decreto sulle liberalizzazioni. Come scegliere

.

E l'u, a di mw u sua r^IJ _ti CI..,% paracad iteil

Dal 13 agosto obbligatorio avere una copertura per i rischidell'attività. Ma non ci sono sanzioni per chi fa il furbo

DI ROBERTO E. BAGNOLI

rr!va lo scudo per professioni-

sti chedovranno avere Dalobbligatoria-mente

agosto

mente una polizza che rimborsii danni procurati a terzi per errori o omis-sioni durante l'attività. Quando assumo-no l'incarico, inoltre, dovranno comuni-care al cliente le condizioni della copertu-ra e il massimale: la garanzia potrà esse-re sottoscritta anche con convenzionicon l'Ordine di appartenenza.

Ñtà

La normativa, però, presenta alcune

zone d'ombra, e in ogni caso nasce zop-

pa. «La polizza non è considerata unacondizione d'accesso alla professione -

spiega Roberto Manzato, direttore danni

non auto e vita di Ania -. E, pur essendoobbligatoria, non è prevista alcuna san-

zione in caso di mancata stipula del con-

tratto».L'obbligo assicurativo riguarda circa

1,8 milioni di professionisti di 28 Albi pro-fessionali. L'area più numerosa è quellasocio-sanitaria, che con nove Ordini e960mila iscritti rappresenta oltre la metàdel totale. «In media un professionista sudue è già assicurato - spiega Attilio Sti-gliano, responsabile enti pubblici e attivi-tà Lloyd's' di Assigeco, un broker assicu-rativo grossista, che offre i propri serviziad altri intermediari -. Si può stimareun bacino potenziale da 800mila a un mi-lione di operatori». Nel 2010 il mercatodella Rc professionale valeva oltre 860 mi-lioni di premi. La diffusione della polizzaè più elevata per alcune categorie comeavvocati, ingegneri e medici.

scelteProprio i medici rappresentano un

punto critico. L'esplosione delle richie-ste di risarcimento per veri o presunti ca-si di malasanità ha portato numerosecompagnie ad abbandonare questo mer-cato, che presenta un andamento tecni-co pesantissimo. Molte gare indette daaziende sanitarie locali per trovare unacopertura di Rc professionale sono anda-te deserte, e anche i singoli medici han-no forti difficoltà as assicurarsi. «Per di-minuire il contenzioso e contenere i co-sti - sottolinea Manzato - si può pensa-re a tabelle per la liquidazione giudizialedel danno e a protocolli operativi: la loroosservanza permetterebbe di difendersimeglio in caso di richieste non fondate».

Per le altre categorie, invece, la situa-zione è meno pesante. «Molti Ordini sistanno attivando per offrire ai propriiscritti convenzioni con compagnie assi-curatrici - spiega Francesco Paparella,presidente dell 'Aiba (la maggiore asso-ciazione di categoria dei broker italiani)-. L'entrata in vigore della normativaapre un settore molto interessante per lanostra categoria, ma ci vorrà tempo per-ché si vada a regime. Il livello dei premidipenderà da quanti professionisti effet-tivamente si assicureranno».

«Le tariffe sono commisurate in primoluogo ai ricavi lordi dell'anno preceden-te - spiega Maurizio Ghilosso, ammini-stratore delegato di Dual, agenzia di sot-toscrizione del gruppo Arch, fra i leadermondiali nell'Rc professionale - e que-sto determina una sottostima del para-metro di riferimento: l'80°%n dei professio-nisti dichiara meno di 30mila giuro l'an-no. C'è il rischio, inoltre, che le compa-gnie tendano a farsi concorrenza suiprez2: >.

Nella Rc professionale operano sia lecompagnie generaliste, come Generali e

Unipol, sia quelle specializzate, soprat-tutto di matrice anglosassone, conce Ar-ch, Ace, Chartis e i Lloyd's. «Di solito leprime offrono queste coperture solo achi è già cliente per altri prodotti - so-stiene Fabrizio Callarà, amministratoredelegato di Aec, uno dei broker più attivi- e con tariffe meno competitive».

Anche il funzionamento della polizzaè generalmente diverso. «I prodotti degliassicuratori stranieri si basano sulla for-mula all risk che comprende tutti glieventi non espressamente esclusi -spiega Callarà - mentre gli assicuratoriitaliani offrono una copertura solo perquelli indicati, che a volte esclude eventiimportanti. Prima di sottoscrivere la po-lizza bisogna dichiarare tutte le circo-stanze note che possono determinareuna successiva richiesta di risarcimen-to». Per una protezione efficace, infine,le polizze devono comprendere le richie-ste di risarcimento pervenute durante ilperiodo di validità, anche se relative aeventi, precedenti, oppure arrivate dopola scadenza, ma riferite a fatti avvenutidurante la validità dell contratto.

Assicurazioni professionisti Pagina 2

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Previsioni per premi lordi ro professionale in lfalla suddivise per settori

201 0 2014 (previsione);i;;l"é2;;Sls!s; e iffi í'J,n'"/..ïs 34,0 4 f: ,%i

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JFonte: Finaccord European Professinal Indemnity Insurance Model Conc

Assicurazioni professionisti Pagina 3

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Ríforme Entro il 30 settembre la presentazione del piano di sostenibilità

ira le cassefanno gioco di squadraNo agli accorpamenti, ma possibili intese per ridurre i costie aumentare le economie di scala. II nodo del contributivo

DB ISIDORO TROVATO

viziano le grandi mano-vre delle casse di previ-denza

,.,in

guardo », ormai non trop-po lontano , del 30 settembre.Sarà allora che ciascuna dellecasse private dovrà dimostra-re di poter sostenere un equli-brio di bilancio per i prossimi50 anni . Chi non ci riuscirà do-vrà passare al sistema contri-butivo pro rata come richie-sto dal ministro Elsa Fornero.A questo proposito sono diver-se le prese di posizione e i pro-grammi delle varie casse pre-videnziali dei professionisti.

C t Ì Ì

«Per quanto ci riguarda -spiega Paola Muratorio , presi-dente di Inarcassa , l'ente pre-videnziale di ingegneri e ar-chitetti - per l'età pensiona-bile sarà aumentata la flessibi-lità in uscita ; inoltre , non toc-cheremo le aliquote contribu-tive, se non su base volonta-ria, per il contributo soggetti-vo. La grande trasparenza delsistema contributivo permet-terà a ciascuno di vedere sem-

pre, sul proprio conto indivi-duale , i contributi versati inpiù come nella famosa "bustaarancione della Svezia", Pae-se faro in Europa per lasostenibilità e l'equità dei si-stemi previdenziali». Con la ri-forma del 2008 , entrata in vi-gore a marzo 2010, Inarcassagarantisce ad oggi lasostenibilità a 30 anni . «Abbia-mo avuto conferma - conti-nua Muratorio - che l'innal-

zamento dell'aliquota contri-butiva è stata un'iniziativa sag-gia perché sommando l'ali-quota soggettiva più una quo-ta parte integrativa, riuscire-mo ad avere esattamente l'ali-quota che la Svezia paga perassicurare le sue prestazionidi primo livello».

Ma il vero problema, secon-do il presidente di Inarcassa,sta nel far ripartire il compar-to ridando fiato all'attività pro-

fessionale di archi-tetti e professioni-sti: «L'aspetto fon-damentale in que-sta fase è il lavoro,auspichiamo chequesto drammaticomomento possa es-sere superato - hadetto -. Confidia-mo pertanto che ilministro Passerametta in campo i40-50 miliardi di eu-ro per le infrastrut-ture che potrannofar girare l'economi-ca italiana».

IÑ VV C tÑ

In un simile sce-

nario in evoluzione svolge unruolo non secondario la Co-vip (Commissione di vigilan-za sui fondi pensione), un or-ganismo che non era stato ac-colto bene dalla gran partedelle casse private per la possi-bile ingerenza nella loro auto-nomia. «Abbiamo chiarito inostri dubbi - afferma Alber-to Bagnoli, presidente dellaCassa forense- quindi noinon abbiamo nulla da teme-re: le indicazioni contenutenell'ultima delibera Covip so-no perfettamente in linea conil nostro regolamento di pro-grammazione e attuazione de-gli investimenti».

Porte aperte alla coopera-zione quindi? «La Cassa foren-se ritiene di essere un buonmodello nel panorama deglienti previdenziali privati - os-serva Vittorio Minervini, con-sigliere di amministrazione diCassa forense -. Ma non c'èdubbio che si possa ancoramigliorare. Siamo pronti a in-traprendere un percorso in si-nergia con le altre casse pro-fessionali affinché non ci siaalcuna gelosia di patrimonima confronto costruttivo. Co-sì come siamo pronti ad accet-tare un aiuto dall'esterno qua-lora si rivelasse valore aggiun-

to alle nostre competenze».La soluzione può essere l'uni-ficazione di tutte le Casse diprevidenza? «Assolutamenteno» rispondono i presidentidelle cosiddette «Casse 103»(Psicologi, biologi, periti indu-striali e infermieri). «Se si trat-ta di una supercassa dei pro-fessionisti o peggio di un ac-corpamento all'Inps, com'èaccaduto da poco all'Enpals eall'Inpdap. Le specificità dellesingole professioni richiedo-no competenze specifiche».

Ma ciò non esclude apertu-re verso la condivisione di ser-vizi e ai risparmi che ne deri-verebbero. Insomma, seppurciascuno nella propria auto-nomia, è possibile «un'econo-mia di scala» della previdenzaprivata. E la novità potrebbeessere rappresentata propriodal fatto che ogni Cassa guar-da al partner ideale inveceche restare chiusa in se stes-sa.

Previdenza professionisti Pagina 4

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Previdenza professionisti Pagina 5

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Giaccia: al Cipe pronti gli investimentiper la nuova Pontina e la OrteMestre

di UMBERTO MANCINI

ROMA - «Nuovi investimenti per il Centro eSud Italia. Con lo sblocco dell'autostrada ponti-na, il via libera alla Orte-Mestre, lo sviluppodell'asse ferroviario Napoli-Bari-Lecce-Taran-to». Mario Ciaccia, vice ministro alle Infrastnrt-ture, illustra le prossime mosse del governo sulfronte delle grandi opere.«L'unico settore - dice il mini-stro in questa intervista al Mes-saggero - in grado di creare intempi rapidi lavoro e far cresce-re così il Pili».

Da dove partirete?«Sul tavolo del Cipe, convoca-to per il prossimo mese, ci sonointerventi strutturali impor-tanti. Che si aggiungono ai 25miliardi già stanziati e resi di-sponibili dal Cipe e ai 20 mi-liardi di nuovi investimentiche arriveranno dai concessio-nari. L'impegno complessivodel prossimo triennio compor-terà dun que una spesa, tra pub-blico e privato, per circa 45miliardi pari, cioè, a quasi unpunto di pil per ciascun anno.In questi mesi molto è stato

Nuovi interventiper le infrastrutture

al Centro-Sud.il ruolo dei project bond

fatto. Tra l'altro abbiamo anche reso possibilemonitorare ori line l'andamento dei cantieri,per verificare che agli annunci seguono davvero

i fatti».Quali saranno gli interventi più importanti?

«Ci muoviamo su più fronti. Da una parte,dopo la disponibilità dei fondi, ci sarà una forteaccelerazione per il quadrilatero Umbria-Mar-che che prevede la prosecuzione dei due maxi-lotti, uno di circa 90 chilometri per investimen-ti totali pari a 1,3 miliardi, l'altro di 72 chilome-tri per complessivi 800 milioni. Poi, finalmen-te, verrà dato il via libera all'autostrada Ponti-na, visto che è stato superato il contenzioso cheha frenato fino a ora l'avvio di questa operastrategica per la viabilità di una regione come ilLazio che si proietta verso il mare. La quotapubblica dovrebbe essere di circa 468 milioni, iprivati faranno il resto, investendo oltre 1,4miliardi. In questo modo metteremo anche insicurezza una arteria vitale per un territorio incui turismo e attività produttive prosperano».

C'è già un piano concreto sul tavolo?«Certamente. Si parte dal lotto Roma-Tor deCenci a Latina-Borgo Piave. Dopo la garapubblica e la selezione dell'offerente, sono fidu-cioso nel fatto che le prime opere possanopartire nel secondo semestre del 2013».

Ossigeno per tutto il Sud...«Fino ad oggi il governo ha reso disponibilicirca 11 miliardi per il Mezzogiorno, dalla

statale Jonica alle piccole opere di manutenzio-ne. Cantieri di grande importanza che si aggiun-gono a quelli che verranno aperti da Rfi».

Ovvero?«Si tratta di interventi per complessivi 2,4miliardi. Parlo dell'asse alta velocità-altacapaci-tà che va da Napoli a Taranto; dei 230 milioniper l'adeguamento ferroviario Salerno-ReggioCalabria, dei 500 milioni per la Palermo-Cata-nia. E poi cercheremo di valorizzare i porti delMezzogiorno, sviluppando l'intermodalità, l'in-terconnessione con la rete ferroviaria e strada-le».

Magari sfruttando anche i project bond, chepossono e devono attrarre investitori privati einternazionali? Una sua proposta che staraccogliendo grande consenso a livello euro-peo...

«L'obiettivo è proprio questo. Dare impulsoalle infrastrutture con questo nuovo strumento.Le anticipo che stiamo studiando come render-lo ancora più attraente per i risparmiatori,intervenendo sul fronte del trattamento fiscale.Di certo solo in questo modo possiamo colmareil gap infrastrutturale accumulato fino ad oggi».

Ne parlerete al prossimo Cipe?«Credo di sì. Magari anche in consiglio deiministri. Comunque contiamo di sbloccare nonsolo la Pontina, ma anche la Orte-Mestre, unamaxi opera da 9,5 miliardi, per modernizzare efar crescere il Paese».

Le opere sulla rampa di lancio

Nuova Pontina r

e Orte - Mestre

• Asse ferroviarioNapoli - Bari - Lecce - Taranto

• QuadrilateroUmbria - Marche

Risorse per lo sviluppodi infrastrutture per il Sud

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Infrastrutture Pagina 6

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"Cantieri a1 via già a giugnoTra i finanziatori

anche Comuni e privati"ROMA

Questa settimana il piano cit-tà, inserito nel provvedimen-to d'urgenza sui trasporti,

andrà al voto. Mario Ciaccia, vice-ministro alle Infrastrutture e tra-sporti, spera che sarà approvatogià in questa settimana e che que-sto costituisca un acceleratore perspingersi anche verso il privato.

Che cosa si aspetta?«Ci sono alcune misure per l'at-

trazione del capitale privato, co-me l'introduzione dei projectbond emessi dalla società di pro-getto e che copre la società di co-struzione. Una misura a costo ze-ro per lo Stato».

A proposito di costo zero: il pianocittà per la copertura finanziariapasserà il vaglio della Ragioneria,che in passato ha respinto provve-dimenti troppo onerosi?

«Due miliardi di euro non è unacifra da far tremare le vene ai pol-si. Non ci sono blocchi aprioristici,ma una sana dialettica con la Ra-gioneria. Naturalmente bisogneràgraduare gli interventi di copertu-ra. Le infrastrutture sono l'unicacosa non de localizzabile e vannosostenute da incentivi dello Stato.Ma anche i fondisovrani possonoinvestire».

t il provvedi-mento giustoper rilanciare lanostra econo-mia traballante?

Nlíeeiri 111.

Mario Ciaccia ha l'incaricopresso il ministero

di Infrastrutture e Trasporti

per coprire nuovi investimenti».Come si inserisce nel piano il discor-so dei beni del demanio?

«Aree o edifici demaniali che ver-sano in stato di abbandono posso-no essere rigenerati. Ma uscendofuori dalla logica di interventi spote avendone una di sistema. Saran-

GL I E FF ETTI IMMEDIATI

La partenza dei lavoridovrebbe generare40 mila nuovi posti

«Siamo in una fase di buona riabi-litazione e potremo tornare a cam-minare con buona lena. Occorre ri-durre i costi della burocrazia e del-le vessazioni di autorizzazioni inu-tili. Togliere le macerie che ostaco-lano la crescita e liberare risorse

no i comuni a gio-care alla grande,perché sono i ti-tolari delegati daicittadini».Come faranno a gio-care i Comuni che

lottano con la carenza di risorse e ilpatto di stabilità?

«Le obbligazioni di scopo possonoessere destinate e favorire sinergiedi risorse senza toccare il patto distabilità. Oppure costituire fondiimmobiliari con la Cassa depositi eprestiti per utilizzare il patrimonio

immobiliare. Gli strumenti ci sono».Può spiegare meglio?

«Le obbligazioni di scopo permetto-no di segregare parte del patrimo-nio che non genera utili mettendoloin una società veicolo separata. Cosìè possibile emettere obbligazioni le-gate alla realizzazione di infrastrut-ture che i cittadini vogliono e chepossono sostenere con la sicurezzache il capitale dell'obbligazione ègarantito dagli asset conferiti allasocietà».

Quali sono i tempi?«I primi cantieri dovrebbero partirea metà giugno».

Due miliardi sono sufficienti per da-re un impulso alla crescita?

«La quantificazione è prudente per-ché non mi piacciono le cifre sparatea caso. Ma so già che ulteriori risorsesono disponibili dalla Cdp, che si èdichiarata interessata. Metterannodei loro anche i Comuni, i privati e ilministero per la Coesione. Con 2 mi-liardi di giuro si generano 40 mila po-sti di lavoro».

Quanto potrebbe aggiungere laCdp?

«E ragionevole stimare che si possaarrivare anche a 3 miliardi per 60mila posti di lavoro. Come quandosi prende il passo in montagna: do-po il primo tratto con la lingua inmezzo ai denti, si decide di arrivarein quota». [ROS. TAL.]

Edilizia Pagina 7

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Tra vecchio e nuovo . I [avori nelle abitazioni

L'edilizia si affidaalle ristrutturazioni.u Vale 2,6 miliardi di euro la«scossa» áll'edilizia che il mini-stro dello Sviluppo economicovorrebbe dare con il prossimodecreto legge sullo sviluppo esulla crescita.

Le stime della spinta che rice-verebbero gli investimenti nelrecupero edilizio grazie al'au-mento della detrazione Irpefda136 al5o% e allastabilizzazio-ne del bonus del 55% per il ri-sparmio energetico, propostodal ministro per lo Sviluppoeconomico, Corrado Passera,sono contenute nella relazionetecnica che accompagnala boz-za del decreto, che ora però de-ve passare il rigoroso vaglio delministero dell'Economia.

Rifacendosi ai calcoli già fat-ti con il decreto Salva-Italia(che ha stabilizzato il 36% econcesso la proroga al 2012 peril 55%, che l'anno prossimo do-vrebbe scendere a136%%.) larela-zione quantifica iñ .150 milio-

ni, l'incremento progressivodelle spese p er le ristrutturazio-ni ogni anno, portando il totaledegli investimenti oltre gli ottomiliardi annui.

Con l'ampliamento del bo-nus (e con il il tetto di spesaraddoppiato a 96mila euro) siavrebbe un aumento del 30%«pari - si legge nella nota - acirca 350 milioni di euro all'an-no». Mentre per il risparmioenergetico la maggiore spesa«ammonterebbe a circa 1,1 mi-liardi di euro su base annua».In tutto quindi un'iniezioneda 2,6 miliardi nelle sofferenticasse delle imprese edili edell'indotto.

Del resto il meccanismo del36% per gliinterventi di recupe-ro edilizio è già ampiamente ro-dato: invigore da15 anni, è anda-toviavia crescendo fino ad arri-vare nel 2oio (ultimi dato dispo-nibile, elaborato dai costruttori Ance) ä sfiorare i 5óömilä in-

Domande raddoppiate

terventi (si veda il grafico in al-to). La detrazione Irpef copre ilavori di manutenzione straor-dinaria, restauro e risanamen-to conservativo delle singoleunità immobiliari, con un tettomassimo di spesa agevolabilepari a 48mila euro, che ora ap-punto potrebbe raddoppiare aquota 96mila.

Per i condomini è ammessaanche la manutenzione ordi-naria (ad esempio, la tinteg-giatura delle facciate). Anche,l'incentivo per il risparmioenergetico, la detrazione Ir-pef del 55% per l'isolamentotermico, la sostituzione degliinfissi e i pannelli solari, la cli-matizzazione, riconosciutodal 2007 è tra le agevolazionipiù sfruttate: secondo i datidell'ultimo rapporto Enea, aldebutto nel 2007 sono stati ef-fettuati lavori per 1,4 miliardidi euro, mentre nel 2010 Si èpassati a 4,6 miliardi, con unrisparmio di 2mila Gwh all'an-no. Ma praticamente la metàdella spesa (2,130 miliardi) èstata assorbita dall'interven-to più «leggero», anche in ter-mini di efficienza energetica,ovvero il,cambio degli infissi.

® RIPRODUZIONE RISERVATA

Agevolazioni fiscali per le spese di ristrutturazioni edilizie. Numero di comunicazioni inviate dai contribuenti

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

240.413 273.909 358.647 349.272 371.084 391.688 496.881

254.989 319.249 313.537 342.396 402.811 447.728

Fonte : elaborazione Ance su dati dell'agenzia delle Entrate

Incentivi all`edilizia Pagina 8

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Il V Conto Energia fa dicustere, perché riduce gli incentivi privilegiando la produzione, per autoconsumo

2012 : L ECLISSE DEL SOLARESul piede l ` S associazioni di produttoriguerra

ncentivi in calo, focus che si spo-ta dalla produzione di massa a

quella per autoconsumo, scarsa at-tenzione ad alcuni aspetti di tutelaambientale. Fa discutere il V Con-to Energia. Anzitutto non si vedel'attesa svolta in termini di stabilitànormativa e quindi di prospettiveper le imprese. Le imprese parla-no apertamente di provvedimentomiope. L' affermazione è di ValerioNatalizia, presidente di Gifi-Anie,Gruppo Imprese Fotovoltaiche Ita-liane aderente ad Anie-Confindu-stria. «I punti più critici», precisa,«sono il tetto di spesa annua indi-cativa ridotto a 6,5 miliardi di curo(dai 7 del IV Conto Energia), l'ob-bligo di inserimento in un appositoregistro gestito dal Gse per tutti gliimpianti con potenza di picco supe-riore a 12 kw, la completa assenzadi supporti alla rimozione e smal-timento dell'amianto contestualeall'installazione dell'impianto fo-tovoltaico». Non basta. «Oltre auna sostanziale riduzione del valoredegli incentivi», spiega Natalizia,«il V Conto Energia avrà l'effettodi spostare l'attenzione del mercatoverso il segmento residenziale, cioèi piccoli impianti che beneficerannodi un premio sull'elettricità auto-

n Potenza annuale (MW/anno)n Potenza cumulata (MW)

9411

2322

consumata».Il V Conto Energia è stato scrittocon l'obiettivo di contenere i costidegli incentivi. «Sebbene l'obietti-vo sia condivisibile e necessario inquesto momento ritengo che la boz-za del decreto ostacoli uno svilupposostenibile del mercato fotovoltai-co». Una cosa è certa: così comeconcepito il nuovo Conto Energianon avrà l'avallo delle associazioni.La partita delle energie alternative,ma sarebbe più corretto dire com-plementari, si gioca su più fronti edè lontana dalla conclusione. Prota-gonisti del confronto governo, re-gioni, associazioni e operatori. Ma-teria del contendere i decreti per lerinnovabili, che presentano diversiproblemi. I principali? V ContoEnergia, eccessiva burocratizza-zione, investimenti, competitività,le fonti diverse dal fotovoltaico. Neigiorni scorsi il Senato ha approvatodue mozioni, registrando un puntoa favore delle istituzioni locali edegli operatori. Palazzo Madama,infatti, ha invitato il governo a unacorretta e tempestiva emanazionedei decreti sulle rinnovabili e a isti-tuire un confronto aperto tra esecu-tivo e operatori, che possa avvalersianche di membri delle commissioniparlamentari competenti.Stante l'incertezza della situazio-ne, che cosa è lecito attendersi nelmedio periodo`? Grazie anche allaprogressiva riduzione del costo deicomponenti fotovoltaici 1' atten-zione del mercato tornerà anchesui grandi impianti, sia a tetto chea terra, i quali potranno beneficiaredelle disposizioni di legge sui Seu,i Sistemi efficienti di utenza, chepermettono di vendere a un clienteenergia pulita non gravata da oneridi sistema e di dispacciamento. Perdovere di cronaca, l'Autorità per

l'Energia elettrica e il Gas dovreb-be pubblicare la delibera relativaalla gestione dei Seu entro l'estate2012. Intanto le associazioni han-no scritto all'esecutivo elencando ipunti base di un corretto approccioalla discussione. «Abbiamo inviatosia al governo che alle regioni le no-stre proposte di modifica». Questecomprendono: innalzamento degliincentivi a 7 miliardi l'anno; tuteladegli investimenti avviati; elimina-zione del registro o innalzamento a200 kw della soglia oltre la qualescatta l'obbligo di iscrizione; rein-troduzione del premio allo smalti-mento dell'amianto, che finora hacontribuito a rimuoverne più di 12milioni di mq; incentivi allo svilup-po dell'industria nazionale. «Riten-go fondamentale, in una crisi cheaffligge tutto il Vecchio continente,definire una strategia energetica na-zionale che consideri costi e bene-fici delle rinnovabili, le opportunitàdi sviluppo tecnologico (soprattuttonelle smart-grid e nell' accumulo),la gestione efficiente delle risorse el'indipendenza dall'import».Proposte riecheggiate da quelle del

Comitato Ifi, cui fa capo l'80% deiproduttori nazionali di moduli, chesintetizza in tre punti le modificheda apportare al V Conto Energiaper tutelare le aziende nazionali:premio made in Europe, sostegnoall'innovazione e semplificazionedel registro.

Sul primo punto Ifi vuole colmareil gap competitivo creatosi negli ul-timi due anni con i prodotti cinesi,venduti in Itali a a prezzi stracciati.La prova del dominio cinese sul no-stro mercato è che su circa 6 milamW installati nel 2011 solo 400 so-no made in Italy. «Un dato impres-sionante visto che le aziende extraeuropee hanno beneficiato degliincentivi del governo italiano. Laproduzione di celle e moduli solariimpiega oltre 2 mila addetti. Tuttia rischio se non si inseriranno nelV Conto Energia misure sostenibiliper operatori e imprese, che hannoinvestito negli ultirni cinque annicirca 1 miliardo», dichiara Ales-sandro Cremonesi, presidente Ifi,che propone un premio di 5 cente-simi al kwh per gli impianti solarirealizzati almeno all' 80% in Italiaed Europa, cumulato al premio perlo smaltimento dell'eternit. (ripro-duzione ri servata)

V Conto Energia Pagina 9

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La burocrazia soffia anche contro l.'eoli.coSon e ute p; , p: u (lell ene; , etE c;; in

Eniü1 __ ne;p c ;, „tlt a_tro nni ,¡ rc ede u rtcreecii;; de7 ` _" pan;,ando dei cl6 eO', del '01 i agliolu-e iltí del 2015. eli unesti renti per più di 68r.li«rd: di etuo 'tima('nel su d«u Ane•v). ma in lte-I a la ht.recrazi;; è uuCi ndia coa. n e e l_ 3x 3 t,_ ti acerto non a i l, i ta. Eppure 1. itali;un_ edonoheneclue-staiòr tcE lEg radrretzwdìunpwoeü-o, secemdo V iiituto In[-)',) di

-i,per;, l'8tW e la percenuiale i;iie nelle anze enne.ali impianti sono uiiiclì. 16 c'è di non la pensaceSì:perilpren;iez n«le,eh ar ßd EtRra itarsaale1'i-1;; 'ono uno '.preco di nidi p ihh(ici, ntentrett>s 9az ìMt a lgl , p lait em,ire ed exnindac.di S;ile;ni,enum e i'ud eiem: non delo incltbnano m;i deuu=pano il p i 'ie «Nli p«cerzme che i pursti delp te ,ì r t„r,u ic;iss,ero di ben e,lírì ácen hi».

5,er a ï €aasatc 'hst rel, pretiicien,e li i1ne . 1s>, ria-t ne

,E .,,, ,n pmle,colle con Le « r hientee(; ee peaceche i;np na=el: e:,sociau, i l'a',e di p3t ,cua :one.real;: /el/ù;ne e ge <t;t)n:: dell 1;Y.peniao e escl;iclerele aree Amanti, ott Lganlo1' per;lr,re a riportare i1 :err:t,r.o alla siti.azonemeopera t . l:::olico in It;diahae_•. tno lìno all a3nx;corni) un:; eresc„<< ;tahile. ll _O, 1s è chiuso ce,n

{inapotetm;e ins dEatadi 1)50 n1'W, ìE Ac E'a pensa3-ea tüï settore in eyuilìh;ìe,. :Aa h.so'cna c ,ntiider;u ehe per Li tluaai io,,alltà della p ten /a e;3lic__ instal-

Eau, e le stesso \arla per il 2012, le autori-//a/ioni

emno qate E chie5 e Versi anni di e nido in taripirecenti,i nono ctnJht;i gli aeipEecd;tah, tlnraiiin media yuattro o cinque anni imece dei IM) tier-n pwsisti daila nom,rn,cigente>,. el;lc (ogni."Qte:t;t _; ellïcìc; ia. acc mpag'n;la dal t_ Jìo re-ucatt:-w de,,lì ìncenti\l I : i avieni de l decreto-w=O. ., ns.e.me aw;ppl;cazicne del(a F;r,Lìn mi acltestì ln,p,atz , ìtz c dc ,a con la 1,i;ino\ra dc Ei ?«o_su0 2,0i i Iun u11eliore-10,7'( ,u.-,l: liiiii) l'anno ,iche c _ gli in~pi cn.ieohci nm se n rltenu,i EïnanAmìli Mie baule causo la ,tare redditimità deip u eitì:> Eppute il "r. te_n: ;..ùttiaonale all eoEìcocontrìhwilchse;, Cu deecllare un emrztir tr cloeic_. nelle rwturo tale d;ineiiaco,r pt netz , tie;i. nei ";tite,r.i di r e Li ,re, nella;r.ec.canica eclle..-;ata nonchè nei si;te;ni co,nple-i. nwdie c .n,;iunto en _E-e clie

1:n allazione dei 16.200 reali: zah,ii suE leiriiero ni/ign;cEe .zc. rehEe 07 ,nilai ponti di Ja\oioenuro il 2,0U (og'g'i sono pn dü 75 111il;c3, clìstrihuitiscpr,RiaHe nel -'ie ídìone_ de e c e più ne: e>;sìtä dlcene occup=ione, e drne c'è Clp;disponi= diie3uo. «ll swore eoEico he a:t'_ le p<tter;: ,,ilü;i perclcale s',iiuppc, ridurre 1a dìpend::lma d__ll esteroe i , la are la b ia3zcìac< itn;ie3c,aEe. Inoltre nonsanno u'a ;rtrlì i latt ri «w.h.entali. l'roduare pìlener"i puiit tdal cento s niE,eac a I rrìs ic;-n e -li gan nic;ni cerne (c e MR, e sodd;511e glii; tp ni presi ;n nede (m ia _ Omh>. (rìll„dimione

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Tra solare, eolico, le ' D ed efficienza energetica manca una direzione chi

L'ITALIA SFOGLIA LA MARGHERITAIl problema è trovare il giusto mI*X tra le varie fonti

DI CLAUDIO RAVEL

Italia è il secondo paese almondo per capacità fotovol-

taica installata, dietro la Germa-nia, e il primo per nuova capacitàproduttiva entrata in esercizio nel2011. Sono più di 330 mila gliimpianti attivi in Italia per 12.780mW installati e 11 tWh prodotti.Lo scorso anno, stando al rapportostatistico 2011 del Gse, sono en-trate in funzione 174.220 nuoveunità per una potenza aggiuntivadi 9.300 mW. Sorride il ministrodell'Ambiente, Corrado Clini. «Ilfuturo dell'Italia si gioca sulla pos-sibilità di aumentare il peso dellerinnovabili sul sistema energetico»,ha dichiarato all'inaugurazione diSolarexpo, salvo poi lanciare unastoccata a «una parte» di Confin-dustria, accusata di considerare lerinnovabili «non una risorsa ma uncosto per l'Italia». Secca la repli-ca di Viale dell'Astronomia: in unanota Confindu-stria precisa ch.«In Italia in -1(da troppo i mr,una visione inugrata tra le poitiche su ionerinnovabili cefficienza enegetica. Quel'_sul fotovoltaicoadottata in que-sti anni non hacerto favorito i produttori nazio-nali». In mezzo al guado ci sonoloro, le aziende, che certo non han-no bisogno di polemiche.«Purtroppo in Italia il problemadelle risorse energetiche non è maistato affrontato in modo organicoe con programtmi al lungo termine.Se si fosse optato per l'utilizzo delgas trasportato via mare, con unabuona rete di rigassificatori avrem-tmo potuto riequilibrare l'utilizzodel carbone e del petrolio». E ilpensiero di Mario Bianchi, pre-sidente di Watergenpower, start

Quota di energia fotovoltaica che ha soddisfatto la domanda nazionale, 2012

mar-12 apr-12

up attiva nellaprogettazionee realizzazio-ne di centraliidroelettriche di

dia e grandeimensione.

«Penso che nelcomparto dellerinnovabili l'ac-

qua, 1'innic risorsa non inquinan-te, anche sul piano paesaggistico,non abbia ricevuto dal legislatorel'attenzione che merita. Incentivarel'ammodernamento degli impiantiesistenti, e autorizzare e sostenerei nuovi, sia ad acqua fluente cheda bacino, darebbe all'Italia un'im-portante fonte di energia pulita».Altro tema caldo è quello della ra-zionalizzazione delle risorse ener-getiche. «Lo sviluppo sostenibileva accompagnato», spiega MarcoPeruzzi , responsabile Efficienzaenergetica di Edison, «ed è per

questo che ne abbiamo fatto unbusiness. L'energia può diventareelemento trainante di una nuovaqualità della vita. Se in un prossimofuturo il solare sarà competitivo,bisogna arrivare a quel momentosviluppando quella fonte di energiache si chiama efficienza». Per farequesto è urgente che l'Italia si dotidi un piano energetico nazionale ingrado di orientare il sistema versouna maggiore efficienza.«Allo stesso modo», prosegueAlessandro Zunino , direttorecommerciale di Foro Buonapar-te, «è importante completare ilprocesso di liberalizzazione af-finché imprese e famiglie italianepossano beneficiare di un mercatoliberalizzato e competitivo». Unodei punti centrali, inoltre, resta laridefinizione dei sussidi per ren-derli più aderenti ai costi effetti-vi. «E inevitabile e ragionevole,per superare almeno in futuro di-

storsioni ed eccessivi incentivi»,afferma Michele Governatori,responsabile Affari istituzionalie regolatori di Egl Italia, societàidroelettrica svizzera protagonistaa livello europeo nel trading, pro-duzione e commercializzazionedi energia elettrica e gas naturale.«La centralità delle fonti rinnova-bili ha un valore fondamentale nelmix energetico italiano. L: Italia ein particolare Egl, si stanno muo-vendo prima di altri nella direzio-ne giusta, bilanciando rinnovabilie generazione efficiente a gas. Duefonti che insieme potranno rende-re il sistema energetico italianofinalmente competitivo rispettoagli altri Paesi europei. Purchéqueste fonti siano messe in operasenza regali o concorrenza sleale,e in mercati efficienti, compresoquello del gas».«Dopo anni in cui l'Italia ha pri-meggiato su scala mondiale nellerinnovabili», dice Glauco Pensi-ni, direttore vendite di Siel, attivanella sicurezza energetica e nellaproduzione di rinnovabili, «il mer-cato nazionale è in forte frenata:si è calcolato un calo annuo di piùdel 50%. Proprio per questo Siel sista affacciando su nuovi mercati:negli Usa con la recente costitu-zione di un nuovo sito produttivo,ma anche in Sudafrica, India, Ro-mania, senza trascurare l'Europa,in Russia e Ungheria, dove è pre-sente con partnership consolida-te». (riproduzione riservata)

Energia Pagina 11

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a volano per l'exportIL MINISTRO CLINI SPINGEPERCHÉ IL DICASTERO,FINORA CONSIDERATO DISERIE B, SIA VALORIZZATO:NON SOLO PER L'URGENZASOPRATTUTTO DELRIASSETTO IDROGEOLOGICOMA ANCHE PER ILPOTENZIALE GLOBALEDI MOLTE IMPRESE

Eugenio Occorsio

Nel dicembre 2010, sotto la spintadelle continue alluvioni, frane,smottamenti che devastavano ilPaese, la Finanziaria per l'annosuccessivo stanziò un -miliardoper il riassetto idrogeologico delPaese. Il ministero dell'Ambienteera pronto a usarli per una serie diappalti a imprese piccole e grandiper gli interventi più urgenti. «Giài fondi erano pochi perché permettere in sicurezza coste e mon-tagne abbiamo calcolato che ser-virebbero 40 miliardi, ma poi all'i-nizio di marzo - racconta il mini-stro Corrado Clini - su questi fon-di si accanì una sistematica spo-liazione: era intanto esplosalacri-si debitoria e così 900 milionivennero destinati a riduzione deldebito. Pochi giorni dopo gli ulti-mi 100 vennero stornati per esse-re assegnati alla Protezione Civileper non so più quale emergenza».L'episodio esprime alla perfezio-ne la considerazione in cui eranotenute le tematiche ambientali fi-no all'ultimo governo politico.«Invece il riassetto, oltre ad assol-vere ad un obbligo morale avreb-be immediate e importanti rica-dute economiche visto il gran nu-mero di aziende italiane specializ-zate che si fanno valere anche al-l'estero. Il riassetto idrogeologicodeve essere uno deiprogetti infra-strutturali in grado di rilanciareeconomia ed occupazione».

Il budget del ministero del-l'Ambiente in dieci anni è crollatoda un miliardo e mezzo a 434 mi-lioni, meno di un terzo. Nel soloesercizio 2009 su quello prece-dente è sceso de123,4%, l'anno do-po del 41,69%. Non è finita: nel-l'anno finanziario 2011 sul 2010 iltaglio è stato dei 24,9% e quest'an-no rispetto al 2011 del22%o. «Con

questi fondi dovremmo oltre apa-gareilpersonale- dice ilministro -fronteggiare gli impegni interna-zionali di riduzione dell'effettoserra, provvedere appunto alrias-setto idrogeologico, parteciparenelle sedi Ue e Onu a progetti econvenzioni per la protezionedell'ambiente globale, coordina-rei contributi all' energia rinnova-bile, proteggerelanaturaeilmare,gestire le valutazioni di impattoambientale per i grandi impiantiindustriali tipo rigassificatori oraffinerie (quelli minori sono dicompetenza delle regioni) e millealtre cose ancora».

Dal primo giorno in cuiil gover-no Monti si è insediato, si è impe-gnato nelrecupero di qualchefon-do da destinare al riassetto idro-geologico, dagirarepoialminíste-ro dell'Ambiente, andando a ra-schiare innanzitutto fra gli stan-ziamenti comunitari: «Siamo riu-s citiin questi mesi a mettere insie-me affidamentiper850milioni, daspalmare in un certo numero dianni, e orastiamo avviando lepro-cedure per attivarli. L'urgenza delproblema è tutta in quello che èaccaduto nel 2011: alluvioni in Si-cilia, in Calabria, a Roma, aGeno-va, nelle Cinque Terre...»

Non c' è ministero più "orizzon-

tale" dell'Ambiente, perché nonc'è tematica che non investala so-stenibilità e l'ecologia: dalla di-sputa sulla nuova discarica di Cor-colle vicino Roma (a 800 metri daVilla Adriana, monumento Une-sco, sucui Clini siè detto contrarioe alla fine ha prevalso) alla rimo-zione del relitto della Concordiache se mal condotta avrebbe con-seguenze devastanti sulla riservanaturale del Giglio. «Al contrariodi quanto avviene in tutta Europa- osserva Clini - il nostro è semprestato un ministero residuale, dovedestinare gli impiegati in sovrap-più delle altre amministrazioni.Non abbiamo mai avuto un con-corso e cosìnon abbiamo un orga-nico di tecnici specializzati, oltre-tutto in costante diminuzione». Inumeri sono demoralizzanti: si ègassati da 928 dipendenti in pian-:aorganicane12003 a770 ne12009infine a 619 oggi. «Per fortuna ol-

se a questi abbiamo un nucleo dima quarantina di "volontari", in,ostanteprecarietàmaloro sì spe-

cializzati emotivati, che civanno arappresentare nelle tante sedi in-ternazionali in cui siamo presen-ti». Solo così il nostro Paese puònon abbandonare questi consessiche sono fonte di prestigio ma so-prattutto di affari: «Negli ultimi ot-to anni abbiamo lavorato moltocon la Cina per l'assetto idrogeo-logico e il trattamento delle ac-que»,raccontaClini. «Pernoil'im-pegno economico è stato in totaledi 180milioni dieuro, aiquali seriesono aggiunti350 difinanziamen-ti provenienti dal governo cinese,dalla Banca Mondiale e dalle stes-se imprese italiane. Bene, le varieimprese italiane che hanno mate-rialmente fatto i lavori (ad esse se-condo i meccanismi della coope-razioneallo sviluppo andavano gliappalti) si sono comportate cosìbene che hanno ottenuto com-messe aggiuntive da Pechino per1,8miliardi. SepensatechelaCinaha in programma iniziative inquesto settore per altri 50 miliardididollari, capirete quale immensomercato ci si è aperto».

Questa dell'export di operepubbliche connesse con la tutelaambientale, e quindi coordinatedalministero divia Cristoforo Co-lombo, è una linea nuova sullaquale il governo tecnico spingemolto. «Grazie alla competenza ealla considerazione di cui godonole imprese italiane, dall'energiarinnovabile al trattamento delleacque, abbiamo promosso oltrecento operazioni in Paesi emer-genti con un cofinanziamento al50% sia con la Ue, con la quale so-no in corso finanziamenti per 169milioni, che conlaBancaMondìa-le che contribuisce con 360 milio-

ni di dollari. In Iraq lavoriamo findal 2003, neí`primi mesi dellaguerra e vi abbiamo realizzato innove anni 164 progetti soprattut-to nella gestione idrica».

Questo è ancora niente rispettoa quanto si prospetta se il nostroPaese saprà confermarsi all'altez-za della situazione: il documentostrategico "Europa 2020" dell'Ueche delinea la strada per usciredalla crisi, assegna un ruolo prio-ritario alle politiche ambientali.Nei bilanci europei dal 2014 al2020 è previsto chei120%siadesti-nato ai programmi sui cambia-menti climatici: 205 miliardi insette anni, unamedia di30 miliar-di l'anno. «E in questo contesto -dici Clini - che l'Italia deve esserepresente e incidere per tutelarel'interesse nazionale».

Anche in Italia il ministero cer-ca di inserirsi dinamicamente neiprogrammi di sviluppo. Nei 450milionistanziatiperl'agenda digi-tale si può inserire un progetto:«Intendiamo completare la rete diinformazioni sul territorio che giàsi vale di quattro satelliti geosta-zionari, razionalizzando le indi-_cazioni fotogrammetriche dispo-nibili, fornendo dati in 3D, inte-grandoli con una serie di altreinformazioni, p er fornire un servi-zio agli entilocali, alle imprese, al-le professioni tecniche», spiegaAntonio Agostini, segretario ge-nerale del ministero. «Un altroprogetto riguarda i contenziosiaperti per danni ambientali, cheassommano a diversi miliardi.Una somma in grado, una volta

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esaurititútti igradi di giudizio ein-cassatelemulte, di dareuri decisi-vo beneficio alle missioni del mi-nistero che, è bene ricordarlo, ri-guardano beni comuni: acqua,aria, suolo. La normativa europeastabilisce che le risorse così recu-perate debbano essere intera-mente riversate per interventi dibonifica e riqualificazione dellearee colpite, oggetto del conten-

IL MINISTERO DELL'AMBIENTE

zioso: è fondamentale che il siste-ma di gestione e controllo sia resopiù efficiente in modo da far vale-re le ragioni dello Stato».

Infine, ancorapiù complesso, ilcapitolo delle agenzie di suppor-to. Al ministero fa capo l'Ispra,presieduta da Bernardo De Ber-nardinis (già direttore generaleper Ricerca al Miur), derivantedall'accorpamento nel corso degli

anni diunaserie di strutture (Apat,Infs, Icram) che è chiamato a undoppio compito: supportare l'ap-positacommissione delministeronelle valutazioni d'impatto am-bientale delle imprese e svolgereun'ampia attività di ricerca in tut-te le aree di competenza. «In-sededi spending review ho fatto pre-sente a Giarda - riprende Clini -che esistono delle sovrapposizio-

L'ISPRA

ni con l'Enea, che risponde alloSviluppo economico, e con il Cnr,collegato al Miur. Si potrebberoutilmente risolvere e valorizzareinvece laparte più funzionale del-l'Ispra, cheèquelladitaskforceadalta specializzazione sui temi piùroventi della nostra attività, dal-l'inquinamento alle tante emer-genze sul territorio».

®RIPRODUZIONE RISERVATA

La dotazione finanziaria II personale in organico 10 1 dati finanziari li personale(in milioni di curo) (in unità) (in milioni di àuro) (in unità)

I I. I I I / I I I I I

'03 '04 '05 '06 '07'08

'09 '10 '11 '12

.-.....877-.877 -- 877._877

_770., 770

100

619

103 'u4 'u6

LE CRITICITÀ I[ IROGE[ILOGICHE*

(*) Aree caratterizzate da livelli più elevatidi pericolosità e di rischio idrogeologici,perimetrate dalle Autorità di bacino,Regioni e Province Autonome nei Pianistraordinari o nei Piani stralcio per l'assettoidrogeologico approvati, adottati o predisposti

80....

751'09

Superficie delle aree ad altacriticità per: % dei territorio

Kmq' nazionale

ALLUVIONI 12.263 4,1%

FRANE 16.738 5,2%

Numero dei comuni interessatida aree ad alta criticità per:

ALLUVIONI/ 3.118 38,4%FRANE

CONTRIBUTOGROIttAItIÓ

'10

899

...1.Ö5ß "1:-08T

1.215

J I _ _

111 '12 '09 110 '11 '12

II ministrodell'Ambiente,CorradoClini (1);il presidentedell'aspra,Bernardo DeBernardinis(3): l'Ispraè l'agenziadi supportodel ministeronellevalutazionidi impattoambientalee nella ricerca

ill

I COSTI DEL RIASSEITO I O LO I O>La cifra si riferisce ai costi in miliardi del riassetto idrogeologicodel Paese. Fra il 1999 e il 2009 il ministero aveva finanziato 3200interventi, poi però tutto si è fermato: i pochi fondi previsti sonostati sistematicamente stornati ad altre voci del bilancio statale. IIgoverno tecnico è ripartito da zero: in questi mesi ha recuperatorisorse per 850 milioni (di cui 720 per il Sud) con cui conta difinanziare 650 progetti già individuati negli accordi di programma

'U7 'UN 109 '10 111 112

Ambiente Pagina 13

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TALENTI RISORSESENZA

Scuola pubblica e (a qualitàper frenare fuga dei giovanidi LUCA TOBAGI

è uno scienziato di 32 anni, età

in cui in Italia si è ancoraconsiderati ragazzi . Dopo lalaurea, ha vinto il concorsoper dottorato di ricerca

nell'università statunitense in cui aveva scrittola tesi . Proseguito e completato con successoil suo ciclo di studi, ora svolge e pubblicaricerche di impatto globale. Da poco è statonominato professore in quella stessauniversità, che ha voluto tenersi stretto untalento cercato fuori e coltivato al suo interno,e sta per avviare un nuovo laboratorio.Una storia già sentita , un insostenibile doppiospreco. Spreco di denaro pubblico, perché D.ha frequentato scuole pubbliche italiane,quindi la sua istruzione è stata finanziata datutti noi. E spreco di futuro: crescita ebenessere divengono miraggi, se il nostroPaese priva parte delle sue miglioriintelligenze di prospettive domestiche.Alla fine dell'anno scorso , l'istituto I-Compresentò uno studio sul valore economico deicervelli in fuga, calcolando i proventi generatidai brevetti attribuibili all'attività intellettualedi scienziati italiani all'estero , e stimando laperdita per il Paese in quasi 4 miliardi di eurosu un arco di 20 anni. Oltre ai numeri, vi sonodue aspetti «ambientali» da tenere presenti.II primo riguarda il contesto in cui i giovanicrescono . L'inaridimento del percorsoformativo, la scarsità di risorse per lo studio,l'irrigidimento dello sviluppo professionalefrenano la mobilità sociale e possono esserefrustranti per chi ha un atteggiamento piùpropositivo e innovativo. Ciò non soloalimenta la fuga di cervelli, ma scoraggiaanche le iniziative imprenditoriali. Dareprospettive ai giovani che abbiano voglia diimpegnarsi e lavorare seriamente (il chepresuppone capacità e volontà, non scontate,di riconoscerli e selezionarli ) è essenziale.In secondo luogo , i brevetti vengono valutati,ma potrebbero davvero essere sviluppati inItalia? Di quanti benefici della ricerca l'interosistema-Paese, e non solo l 'inventore,potrebbe appropriarsi? Servono decisionipolitiche di lungo periodo, volte a costruireun'infrastruttura e un indotto per le attivitàscientifiche o ad alto valore aggiunto,privilegiandole rispetto ad altre. Non sempreil progresso nasce da condizioni ostili, spessoall'innovazione giova un ambienteaccogliente . Sette anni fa consegnai alpresidente di un'importante azienda italiana,che conoscevo per motivi professionali e cheaveva espresso grande stima per mio padriuna raccolta di suoi scritti. Egli ricordòquanto giovane fosse mio padre quandoiniziò a scrivere, e disse che, quando sipossiedono talento e una forte volontà, leopportunità per emergere si presentano

sempre. Manifestai perplessità, poichéritenevo che l'Italia del 2005, rispetto agli anni6o, non offrisse particolari opportunità per igiovani. Da allora, com'è noto, le cose sonopeggiorate. Non esiste un diritto delle nuovegenerazioni a vivere meglio di quelle che lehanno precedute : la spinta a dare il meglio disé non può essere ricevuta dall'esterno, masolo nascere all'interno di ognuno di noi. Malimitare la possibilità dei giovani divalorizzare le proprie capacità, in primo luogoattraverso lo studio , in una scuola che siapubblica, di qualità, esigente , orientata allavoro, motore di mobilità sociale, significaasfissiare lentamente il nostro Paese. Esempivecchi, come quello di mio padre, e recenti,come quello di D . e tanti altri, ci ricordanoche non è troppo tardi per cambiaredirezione. Basterebbe capirli.

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Trentadue anni fa, il 28 maggio 1980, WalterTobagi veniva assassinato in un agguatoterroristico della Brigata 28 marzo. Inmemoria del giornalista del Corriere questamattina al liceo Parini di Milano verràinaugurata una targa alla presenza dei figliBenedetta e Luca Tobagi, con il direttore delCorriere della Sera, Ferruccio de Bortoli. Unacorona di fiori verrà poi deposta sulla tombadi famiglia al cimitero di Cerro Maggiore

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Page 17: Centro Studi C.N.I. - 28 maggio 2012...2012/05/28  · prez2: >. Nella Rc professionale operano sia le compagnie generaliste, come Generali e Unipol, sia quelle specializzate, soprat-tutto

IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIAPAOLA SEVERINO HA FIRMATOIPRIMIDECRETIPERREGOLAMENTARE LE .ASSOCIAZIONI PROFESSIONALICHE NON SONO ORGANIZZATEIN ORDINI E COLLEGIUNA SORTA DI "PATENTEDI ATTENDIBILITÀ"PROFESSIONALE

Tributaristiapprovate

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Qui sopra,GiuseppeLupoi,presidentedei CoLapIn alto,PaolaSeverino,ministroGiustizia

Cada Barone

RomaI "bollivi blu" per i consulentitributari e gli educatori cinofilisono pronti. Il Ministro dellaGiustizia Paola Severino ha fir-mato iprimi decretiperregola-mentare le associazioni pro-fessionali che non sono orga-nizzate in ordini e collegi. Unvero e proprio passo in avantiper le categorie interessate,uno strumento per ottenereuna sorta di "patente di atten-

dibilità" capace, daunaparte, di tutelarel'uten-za, dall'altra di valorizzare le competenze deiprofessionisti.

Da diversi anni il Coordinamento delle Libe-re Professioni (CoLAP) si batte perle associazio-ni che operano nellibero mercato prive di un ri-conoscimento ufficiale. "Per la prima volta - di-cono - si può affermare anche giuridicamenteche le professioni in Italia non sono solo quellenormate".

Il testo della legge è composto dal 11 articoli ecoinvolge quasi 4 milioni di professionisti. "Do-po quasi cinque anni di attesa il governo di Ma-rio Monti è riuscito a sbloccare la firma - spiegaGiuseppe Lupoi, presidente CoLAP -. P vero chequesti decreti comportano la partecipazione aitavoli tecnici per la definizione dei profili pro-fessionali che difficilmente verranno organiz-zati, eppure hanno un'importanza sostanzialeperché rappresentano una garanzia per l'uten-za. Tutte le associazioni iscritte nell'elenco te-nuto dalMinisterohannoinfattisuperatounitercomplesso e sono state giudicate in possesso diuna serie di requisiti di democraticità, deonto-logia, ma anche organizzativi e strutturali".

Ora il CoLap si aspetta lo stesso trattamentoanche per le categorie rimaste fuori, con i-dos-sier ancora in attesa presso l'ufficio del gabinet-to del Ministro. Intanto, per loro Paola Severinoha già fatto una richiesta formale di concertocon gli altri ministeri competenti.

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