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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 21 dicembre 2016

Pagina I

DECRETO CORRETTIVO

Decreto correttivo sul codice appalti verso l'ok a febbraioSole 24 Ore 21/12/16 P. 21 Mauro Salerno 1

JOBS ACT AUTONOMI

Riparte il Jobs act autonomiSole 24 Ore 21/12/16 P. 47 Claudio Tucci 2

Autonomi tutelatiItalia Oggi 21/12/16 P. 40 Simona D'Alessio 3

TAV

C'è l'ok definitivo alla Torino-LioneSole 24 Ore 21/12/16 P. 19 Alessandro Arona 4

INARCASSA

Appalti, proposte senza regoleItalia Oggi 21/12/16 P. 42 5

BREVETTI

Ma sui brevetti Londra si sente ancora europeaSole 24 Ore 21/12/16 P. 31 Massimo Condinanzi,Jacopo Alberti

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RICERCA

La ricerca, il plagio e i complici italianiCorriere Della Sera 21/12/16 P. 53 Gian Antonio Stella 8

TAV

Un'opera che investe sul futuro del territorioSole 24 Ore 21/12/16 P. 19 Francesco Antonioli 9

Conto alla rovescia per le opere preliminariSole 24 Ore 21/12/16 P. 19 Filomena Greco 10

UNIVERSITÀ

La strada che porta agli atenei italiani per chi studia (in romeno) a EnnaCorriere Della Sera 21/12/16 P. 27 Claudia Voltattorni 11

UNIVERSITÀ TELEMATICHE

Università telematiche ko, troppi docenti da assumereItalia Oggi 21/12/16 P. 33 Alessandra Ricciardi 13

BOLLINO BLU

Geologi, Bollino blu per il lavoro intellettualeItalia Oggi 21/12/16 P. 40 14

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Cabina di regia al lavoro

Decretosul codice appaltiverso l'ok a febbraioMauro SalernoROMA

swa- Perde quota, anche se nonè ancora stata del tutto accan-tonata, l'ipotesi di una prorogadella scadenza del19 aprile pervarare il primo decreto corret-tivo al codice degli appalti.Mentre si delinea un crono-programma più preciso delletappe che la cabina di regia in-sediata a Palazzo Chigi inten-de seguire per arrivare in tem-po al traguardo.

L'obiettivo dei tecnici al la-voro nella commissione è quel-lo di arrivare con il provvedi-mento pronto per il primo pas-saggio in Consiglio dei ministria inizio febbraio. Come è noto,infatti, l'iter di approvazionedel correttivo è identico a quel-lo seguito per il varo del nuovocodice. Ci sono, cioè, trentagiorni per un passaggio al Con-siglio di Stato, alla Conferenzaunificata e, in contemporanea,alle commissioni parlamentari.In caso di parere negativo, poi,il Governo rimanda indietro iltesto alle commissioni, dando-gli altri 15 giorni. In tutto quinditra un passaggio e l'altro servo-no più o meno due mesi tra laprima e la seconda approvazio-ne in Consiglio dei ministri.

Il primo passo della cabinadi regia è stato quello di prova-re a ottenere direttamente allafonte informazioni sulle criti-cità incontrate dalle ammini-strazioni in questi primi mesidi applicazione del Dlgs50/2016. Venerdì scorso è sta-to inviato a decine di migliaiadi Rup al lavoro nelle stazioniappaltanti di tutta Italia unquestionario mirato a faremergere le difficoltà. Le ri-sposte dovranno arrivare en-tro il 16 gennaio. Da qui arrive-ràlaprimabase di lavoro perlacommissione. Altri spunti ar-

riveranno dalla raccolta deiverbali delle audizioni che inquesti ultimi mesi sono stateconvocate in Parlamento pro-prio in vista del correttivo.

Quanto ai contenuti, la cabi-na di regia si sta concentrandonon solo sulle ipotesi di modifi-ca al co dice. Da questo punto divista vengono confermate leindiscrezioni delle ultime set-timane. Con l'attenzione moltofocalizzata sui punti di maggio-re criticità rilevati in questi pri-mi mesi di applicazione del co-dice: dal subappalto (tetto del

Il decreto deve esserevarato entro il 19 aprile,ma non è ancora del tuttoaccantonata l'ipotesidi una proroga..........................................................................

30%io legato all'intero importo eterna dei subappaltatori) al-l'estensione del periodo di rife-rimento per la qualificazionedelle imprese di costruzione.Oltre alle correzioni di meritoci saranno ovviamente corre-zioni di tipo formale e modifi-che puntate a raccordare me-glio le disposizioni che hannodato difficoltà di interpretazio-ne. Mentre altri punti potreb-bero essere trattati con circola-ri o comunicati congiunti conl'Anac. Nel correttivo, oltre al-le richieste avanzate dall'Anti-corruzione sulle modifiche daapportare alle norme sui com-missari di gara e sul rating diimpresa, dovrebbe poi trovarespazio anche un chiarimentodefinitivo sul valore (più o me-no) cogente delle linee guidaemanate dall'Authority pre-sieduta da Raffaele Cantone.

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Decreto correttivo Pagina 1

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Dopo il via libera del Senato, il provvedimento riprende il cammino dalla Camera

Riparte il Jobs act autono 11

Dal 10 gennaio esame in commissione Lavoro - In aula da febbraioClaudioTucci

ROMA

ww RiparteincommissioneLavo-ro della Camera il Ddl su lavoroautonomo e agile: il provvedi-mento, licenziato a novembre dalSenato, ma qualche giorno doposubito stoppato a causa della crisidel governo Renzi, è stato incardi-nato ieri a Montecitorio; e dal 10gennaio inizieranno le audizioni(tra i primi a essere ascoltati, leparti sociali).

Il Ddl, presentato a febbraio2016, poi collegato alla manovra, in22 articoli estende una serie di tute-le, dai pagamenti alla maternitàpassando per la formazione, a oltredue milioni di lavoratori autonomi;e disciplina, per la prima volta inItalia, lo smart working, vale a direunamodalitàdi esecuzione del rap-porto di impiego subordinato chesi caratterizza per ilposs ibile utiliz-zo delle tecnologie digitali nell'am-bito di forme di organizzazione perfasi, cicli e obiettivi, senza precisivincoli di orario odi luogo di lavo-ro, con lo scopo di promuovere l'in-

cremento della produttività e age-volare la conciliazione vita-lavoro.

«Inizieremo presto l'interlocu-zione con il ministro Poletti - hadetto il presidente della commis-sione Lavoro della Camera, e rela-tore, Cesare Damiano -. Faremo lenostre correzioni.L'ipotesiè quel-la di portare il testo in Aula a parti-re da febbraio. C'è ampia condivi-sione sull a necessità di approvaredefinitivamente il Jobs act degliautonomi: è un atto dovuto perquesti lavoratori».

«L'esigenza di tutelare al megliopartite Iva e professionisti è sacro-santa-replicaMaurizio DelConte,neo presidente diAnpal, ed esten-sore del Ddl -. Se ci sono migliora-menti da apportare, discutiamone.Male norme non vanno stravolte».

Del resto, le novità contenutenelprovvedimento sono significa-tive: i professionisti, per esempio,potranno dedurre integralmente,entro un tetto annuo di iomila cu-ro, le spese per master, corsi di for-mazi one e convegni (oggi ci si limi-ta aunadeduzione del5o% del loro

ammontare). Si potranno "scari-care" fiscalmente anche gli onerisostenuti per la garanzia contro ilmancato pagamento delle presta-zioni; einogni caso diventano abu-sive tutte quelle clausole che con-cordano termini "per saldare" su-periori a 6o giorni dalla consegnadella fattura al cliente.

Si apre, inoltre, aunamini rivolu-zione anche sul fronte delle tutelelavoristiche: per gli iscritti alla ge-stione separata Inps i congedi pa-rentali salgono da 3 a 6 mesi entro iprimi tre anni divita del bambino; edurante la maternità si avrà la pos-sibilità di ricevere l'indennità purcontinuando alavorare (non scattal'astensione obbligatoria).In casodimalattiaoinfortunio, surichiestadell'interessato, si potrà sospende-re la prestazione (salvo venga me-no l'interesse del committente).

C'è poi il pieno coinvolgimentodegli organismi dirappresentanza:si delega il governo a individuaregli «atti pubblici» da devolvere alleprofessioni ordinistiche, attraver-so il riconoscimento del loro ruolo

sussidiario (e di terzietà); asempli-ficare gli adempimenti su salute esicurezza ne> ' studi professionaliquando sono simili all eabitazioni;aconsentire, è un'altra novità, alleCasse di previdenza, anche in for-ma associata, di attivare altre nuo-ve "prestazioni sociali", con parti-colare attenzioneagliiscritticolpitidagravi patologie oncologiche.

Il Ddl autonomi e lavoro agilepotrebbe essere l'ultimo provvedi-mento lavoristico prima di andarea votare: per questo una parte delPd chiede che si affronti anche Ilte-ma dell'equo compenso per i lavo-ratori autonomi. Ma la proposta èsubitobocciatadaMaurizioSacco-ni (Ap): «Sarebbe assurdo intro-durreperleggeunasortadi"mensi-le" per professionisti e partite Iva -ha sottolineato il presidente dellacommissione Lavoro del Senato -.Siragioniinvece,perle casse previ-denziali,sulla detas sazione deiren-dimenti degli "investimenti di si-stema", cioè nelle infrastruttureche hanno uninteress e nazionale».

Jobs Act Autonomi Pagina 2

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Alla camera i lavori al Jobs act della partite Iva

Autonomi tutelati'2 '2

Possibile compenso hocDI SIMONA D'ALESSIO

n «equo compenso»per i lavoratori auto-nomi, da determina-re in considerazione

della «natura e delle carat-teristiche delle prestazioni»effettuate. E l'impegno a farpartire celermente (dopo lapausa festiva) le audizioniparlamentari, affinché il dise-gno di legge sbarchi nell'auladella camera «all'inizio difebbraio», e venga approvatodefinitivamente nella XVII le-gislatura. E stato ufficialmen-te incardinato ieri, con questepremesse, nella commissionelavoro della camera il «Jobsact degli autonomi»; è statoil presidente dell'organismo erelatore Cesare Damiano (Pd)a illustrare i contenuti del te-sto collegato alla manovra difinanza pubblica dello scorsoanno (legge 208/2015), che èstato varato in prima letturadai senatori oltre un mese fa(si veda ItaliaOggi del 4 no-vembre 2016), annunciandoche il ciclo di audizioni comin-cerà «il 10 gennaio 2017».

Rispetto all'iniziativa nor-mativa del governo, palazzoMadama, ha riferito, «ha in-trodotto significative modifi-che» al ddl che, in 22 articoli,punta ad inserire nel nostroordinamento «da un lato unsistema di interventi che as-sicuri un complessivo raffor-zamento delle tutele sul pianoeconomico e sociale» per i li-beri professionisti, e per tutticoloro che svolgono incarichisenza vincoli di subordinazio-ne (un corposo nucleo che, perla prima volta, godrebbe, fral'altro, di indennità di mater-nità e malattia, ndr) e, dall'al-tro, a «sviluppare, all'internodei rapporti di lavoro subor-dinato, modalità flessibili diesecuzione delle prestazioni»allo scopo di «promuovere l'in-cremento della produttività edagevolare la conciliazione deitempi» dell'attività occupa-zionale e della cura familiare.Come evidenziato, Damiano,che aveva già manifestatonei giorni scorsi l'intenzionedi mettere mano alla disci-plina, ha ventilato l'ipotesi ditentare di individuare un equo

compenso per i «free-lance»,soprattutto, ha puntualizzato,alla luce del superamento, conil decreto legislativo 81/2015,dei contratti di collaborazio-ne a progetto, tipologia perla quale (grazie alla legge92/2012) si era previsto cheil corrispettivo «non potesseessere inferiore ai minimistabiliti» per le retribuzionipreviste dai contratti collettivinazionali di categoria applica-ti alle figure professionali conun profilo di competenza edesperienza «analogo a quellodel collaboratore a progetto»;l'argomento, pertanto, potràessere trattato in commissio-ne, anche considerando che«grazie all'evoluzione delletecnologie, persistono ampimargini per il ricorso a formedi collaborazione coordinatae continuativa, priva dei ca-ratteri della subordinazio-ne». Le risorse sul piatto perstimolare il lavoro autono-mo e quello agile (lo «smartworking») ammontano a 4,5milioni di euro nel 2017, a1,9 nel 2018 e a 4,5 milioniannui dal 2019.

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Jobs Act Autonomi Pagina 3

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Dopo annidi studi e polemiche il Parlamento ha ratificato il progetto dell'alta capacità ferroviaria che passerà in Val Susa

C'è l'ok definitivo alla Torino-LioneDomani è prevista l'approvazione finale dell'opera anche da parte dei deputati francesi

Alessandro Arona

Via libera definitivo della Ca-mera, a larga maggioranza, allalegge di ratifica dei trattati inter-nazionali sulla linea internazio-nale della Torino-Lione (nuovaferrovia ad alta capacità). Su 391deputatipresenti, 285 hannovota-to a favore, la maggioranza Pd-Ncd ma anche Forza Italia e LegaNord, 103 contrari, Movimento 5Stelle e Sel, 3 astenuti.

Dopo ilvia libera del Senato il16 novembre, la Camera ha ap-provato (in via definitiva) il di-segno di legge di ratifica ed ese-cuzione dell'accordo Italia-Francia del 24 febbraio 2015 aPa-rigi sulla Torino-Lione (sezionetransfrontaliera da 8,6 miliardidi euro) e del Protocollo addi-zionale firmato a Venezia l'8marzo 2016 che decide l'avviodei lavori per lotti costruttivi,con annesso regolamento anti-mafia approvato dal promotore

pubblico italo-francese Telt il 7giugno 2016 a Torino.

Il processo di ratifica-fa sape-re la società italo-francese Telt,responsabile perprogetti e appal-ti - procede positivamente anchein Francia, dove il provvedimen-to sarà il 22 dicembre al votodell'Assemblée nationale».

A favore hanno votatoi partiti di maggioranza,Forza Italia e Lega Nord,mentre contro si sonoespressi 5 Stelle e Se[.............................................................................

I cinquestelle hanno tuonatocontro il provvedimento, in aula esul blog di Beppe Grillo. Tuttaviaparlare di «un'opera che sventrauna valle, prosciugai corsi d'ac-qua, sparge polvere di amianto sututto il territorio» (blog di Grillo)o «con costi stimati per 26 miliar-di di euro» (post su Facebook diLuigi Di Malo) sembra far riferi-mento al vecchio progetto dei

L'alta capacita ferroviaria tra Italia e Francia

IL TRACCIATO

FRANCIA -v

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IL COSTO DELLA SEZIONE TRANSFRONTALIERA

Francia25%

8,6 ->miliardi

Fonte Telt

Italia

35%

tempi del governo Berlusconi edel ministro delle "grandi opere"Pietro Lunardi, quello attaccatodai No Tav dal 2003 inpoi e anco-ra in pista fino al 2011.

Per la parte in territorio italia-

no prevedevaun costo di 8,99 mi-

liardi di euro, di cui 4.563 per la

parte italiana della tratta interna-

zionale (12,2 km di tunnel dibase,

che in tutto è lungo 57, e 23 km di

nuova tratta in Italia, tra cui i 19,2

km del tunnel dell'Orsiera a ri-

schio amainato), e 3.027 milioni

per la tratta interamente italiana

(altri 27 km di nuova tratta Av in

Val di Susa, 14,5 km del tunnel di

Sant'Antonio e i 4,9 della galleria

artificiale di Rivalta di Torino).

Un costo totale di 8,99 miliardidi euro, che però laproject reviewcondotta su input del ministrodelle Infrastrutture, GrazianoDelrio,negliultimidue anni hadi-mezzato a 4.500 milioni.

Come? La parte italiana della

tratta comune si è ridotta di trac-

ciato (operazione Monti 2012)

scendendo di costo da 4.563 a

2.600 milioni. Ma soprattutto la

parte italiana, da Bussoleno a To-

Europa

40%

ITALIA

rino, sarà nei nuovi progetti per23,5 km unpotenziamento in sededella linea storica, eliminando ilturmel dell'Orsiera, e riducendo itunnel sotto la collina morenicadi Torino da 14,5 a 8,9 km. Il costosi abbassa da 3.027 a 1.700 milioni.

In sostanza, il costo lato Italia èsceso da 8,99 a 4,5 miliardi, men-tre gli oneri a carico dello Statoitaliano da 8,82 a 4,95 miliardi(3,055 perla parte internazionale,tutti già stanziati, e 1,7 per la parteitaliana, da stanziare).

«L'opera - ha commentato ilcommissario di governo PaoloFoietta, presidente dell'Osserva-torio - serve a ridurre i gas serranel trasporto merci e passeggeri,e creale condizioni per l'obiettivoUe del 5o% di trasporto merci suferrovia, togliendo oltre unmilio-ne di Tir dalla strada». «Ogni an-no -haricordato il capogruppoPdEttore Rosato, sostenendo l'ope-ra - 40 milioni di tonnellate dimerci attraversano le Alpi per es-sere trasportate tra Italia e Fran-cia, e il 91% viaggia su strada (qua-Si 2,6 milioni camion l'anno)».

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.Sos della Fondazione Ina.rcassa sui bandi per i servizi di architettura e ingegneria

Appalti , proposte senza regoleStop alle gare al ribasso per le prestazioni professionali

n dalla sua nascitala Fondazione ha de-dicato una grande at-tenzione ai bandi di

gara di servizi di ingegneriae architettura irregolari chei colleghi, via via semprepiù numerosi, segnalavano.Questo perché è importantemonitorare, seppur a cam-pione, la situazione sul ter-ritorio nazionale, ma ancheper dare ascolto e riscontroagli architetti e agli inge-gneri che spesso si trovanocome singoli inermi e impo-tenti di fronte alle ammini-strazioni che ritengono dipoter esercitare il propriopotere senza limitazione al-cuna. Molto spesso le stesseamministrazioni, di frontea soggetti economici qualiad esempio i costruttori chepossono vantare una poten-za di fuoco derivante dallamaggior capacità economicae organizzativa, assumonoatteggiamenti cauti e paca-ti se non addirittura supini.Quando l'interlocutore peròè un singolo professionistaprivo di un ufficio legale eancora legato al concetto delrapporto di fiducia tra pro-fessionista e committente,allora è facile dimenticarsidel principio di proporziona-lità e arrivare persino a farela voce grossa.

E su questo che la Fon-dazione ha voluto esserela voce dei singoli colleghi,anche grazie al competenzae alla preparazione tecnicadelle sue strutture.

Entrando nel merito dellesegnalazioni, molti bandi,pur contenendo irregolari-tà, possono essere classifica-ti tra quelli moderatamenteirregolari e quindi non sonostati perseguiti. Altri, invece,con contenuti di illegittimitàrilevante, sono stati oggettodi una nostra pressante at-tività di contrasto, sia attra-verso motivate richieste dimodifica con segnalazione diprecontenzioso all'Anac, sia,all'occorrenza, con il ricorsogiurisdizionale al Tribunaleamministrativo regionale.In numerosi casi la nostraazione è riuscita a riporta-re i bandi nell'ambito dellalegalità; in altri, purtroppo

ciò non è accaduto. Le previ-sioni di gara di alcuni bandinon solo risultavano assolu-tamente non conformi allanormativa del Codice degliappalti ma, soprattutto, lede-vano pesantemente la digni-tà della nostra professione.Questi ultimi, non sono solostati oggetto di contrasto,ma sono stati pubblicati perestratto sul nostro sito con ladefinizione di vergogna.

Ad esempio, il caso del Co-mune di Bagheria, ove il R.up,o gli amministratori, aveva-no avuto la brillante pensa-ta di poter compensare con 1€, la progettazioneesecutiva di operedi manutenzionestraordinaria diedifici pubblici. IlTar della Siciliaha dato ragionealla categoria: hadeterminato l'an-nullamento delbando e ha im-posto al Comunela refusione dellespese di giudizio.

Altro caso ver-gognoso: quellodel Comune diAltavilla Irpina.Qui si prevedevala progettazione, atutti i livelli, delleopere di ristrut-turazione di unpadiglione scola-stico, compensan-

do la prestazioneprofessionale conl'esposizione persei mesi dellapubblicità delloStudio sull'Albopretorio: di fattouna sponsorizza-zione.

I bandi vergo-gnosi, in sintesi,sono quelli in cuile amministrazio-ni appaltanti ten-dono a estorcereda noi prestazio-ni professionali acarattere gratuitoo incredibilmentesotto costo. Per arrivare aciò molte volte si inventanopseudo compensi o microcorrispettivi che risultano

palesemente offensivi per ladignità della nostra profes-sione.

Ma molti altri sono i bandiche dimostrano che la fanta-sia dei Rup non ha limiti.

Speravamo molto nel nuovoCodice dei contratti pubblici,il dlgs 50/2016, la cui leggedi delega ha avuto una lungama molto positiva gestazioneparlamentare. Positività che,purtroppo, nella successivastesura governativa finale siè in gran parte volatilizzata.Uno degli obiettivi dichiaratida tutti, ma proprio tutti, erala centralità del progetto e lasua qualità quale elementocardine indispensabile perla realizzazione di buoneopere pubbliche: qualità ar-chitettonica, qualità tecnica,rispetto dei costi e dei tempi.Questi erano i presupposti.Da qui derivava la speranzadi un cambio di rotta decisoe certo, ove la nostra profes-sione venisse considerataper l'importanza che in que-sto processo realizzativo inrealtà ha.

Il progetto non più buro-cratico fardello, ma elementofondamentale nel mondo del-le opere pubbliche. La Fon-dazione lo ha sempre detto

e richiesto, va benissimo laconcorrenza, ma questa deveavvenire sulla qualità e nonsul prezzo del lavoro.

Questo è un principio fon-damentale in Europa, danotare cosa succede nellasempre citata e ammirataGermania. La selezione inquel paese avviene sullaqualità dei progetti o deiprogettisti e non certo sulloro costo: la tariffa profes-sionale in Germania c'è, edè inderogabile.

Purtroppo l'allora ministroBersani non aveva compresoesattamente cosa ci chiedes-se realmente l'Europa, edoggi se ne pagano pesante-mente le conseguenze.

La speranza, dunque, eranel nuovo Codice che, oltrealla riqualificazione del ruo-lo del progetto, avrebbe do-vuto prevedere la professio-nalizzazione delle stazioniappaltanti anche attraversola loro riunione nella centra-li di committenza.

L'esperienza degli ultimimesi è tragica. Nel mondodei bandi per l'assegnazio-ne dei servizi di ingegneriae architettura la crescita digare e procedure farlocche oillegittime è esponenziale.Forse l'aver sostituito il re-golamento con le linee gui-da ha determinato nei Rupla convinzione di avere le

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mani molto più libere e haquindi dato grande sfogo allafantasia.

Amministrazioni che ema-nano bandi per incarichiprofessionali riservati esclu-sivamente a pubblici dipen-denti, importi a base d'astain imbarazzante spregio deiparametri tariffari emanatinel giugno scorso dal mini-stro di giustizia.

Amministrazioni che intotale contrasto con la nor-mativa, ma anche con lagiurisprudenza consolidataai massimi livelli, continuanoa subordinare il pagamentodei corrispettivi professionaliall'ottenimento dei finanzia-menti, come se tale eventopotesse dipendere dal pro-gettista.

Centrali di committenza,Stazioni uniche appaltanti,che, oltre ad emanare i bandidi gara, disinvoltamente cre-ano al proprio interno ufficitecnici finalizzati a eseguireanche le progettazioni perconto delle amministrazioniper cui operano.

Sovente la già citata sotto-stima del compenso professio-nale posto a base d'asta av-viene strumentalmente con loscopo di aggirare le soglie chedeterminano le procedure digara. Moltissimi i bandi conimporti artatamente fissatiappena sotto i 40 mila euro

(il capolavoro da noi regi-strato: € 39.997) soglia checonsente una procedurasemplicissima. Così comel'elusione della soglia co-munitaria è pratica molto,ma molto, frequente.

Ma ci sono bandi per affi-damenti di servizi di inge-gneria che, al fine di aggi-rare l'obbligo di effettuareuna procedura medianteofferta economicamentepiù vantaggiosa, obbliga-toria sopra i 40 mila euro,si rifugiano nel più gene-rico appalto di fornitura:la fornitura è ovviamentein realtà una prestazio-ne professionale, e così legare vengono effettuate alminor prezzo.

Dopo un semestre d'ap-plicazione deve essererilevato, con amarezza esconforto, che l'introduzio-ne del nuovo codice avvienein molte amministrazioniin totale spregio delleprevisioni normative: sicontinua a considerare ilprogetto solo un gravameburocratico che deve costa-re il minimo possibile. Sepoi è gratis, meglio.

La categoria, però è stu-fa e veramente esaspera-ta: non è possibile andareavanti in questo modo.

L'Anac in tutta questafase di rinnovo normati-vo ha lavorato moltissimoe con grande qualità: hacercato di sopperire con

le linee guida e gli indirizzialle molte mancanze del Co-dice, ha attuato, lei sì vera-mente, una seria operazionedi ascolto con tutti i soggetticoinvolti.

Chiediamo quindi all'Auto-rità, che ha dimostrato serietàe impegno, di porre in esserestrumenti veloci di controllo:quasi sempre le inadempien-ze o i contrasti normativi neibandi sono palesi e di facileindividuazione. La censurada parte di Anac può esserel'unico vero efficace deter-rente alla disapplicazionedel Codice.

Solo con una attività prope-deutica di questo tipo ed unaseria modifica di alcune partidel Codice, finalizzata a daredavvero centralità e valorealla fase progettuale saràpossibile dare una rispostapositiva al grande tema del-la qualità delle opere pub-bliche.

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Verso un Tribunale unificato dell'Unione

Ma sui brevetti Londrasi sente ancora europeadi Massima Condinanzie Jacopo Alberti

oche settimane fa, il governo bri-tannico ha affermato di voler ratifi-care l'accordo che istituisce il Tri-bunaleunificatodeibrevetti,ovve-

ro un sistema giudiziario aperto ai soli Statimembri dell'Unione, che, quando entreràin vigore, consentirà all'Europa di benefi-ciare concretamente di un unico brevetto,valido su tutto ilterritorio europeo.Londrasembra intenzionata a fare sul serio, dalmomento che solo pochi giorni fa hafirma-to un protocollo propedeutico alla ratificadell'accordo.

Non si dica che, ratificando l'accordosul Tribunale unificato dei brevetti, Lon-dra manifesti semplicemente il propriointeresse perun'Europapragmatica capa-ce di risolvere problemi concreti. Aderirea questo accordo implica molto di più: si-gnifica accettare i principi cardine delprocesso di integrazione europea, che ga-rantiscono una sicura attuazione delle re-gole in esso previste.

Partecipando a questo progetto, il Re-gno Unito afferma di accettare il primatodel diritto Ue sul diritto nazionale per tuttociò che concerne la proprietà intellettualee la centralità della Corte di giustizia euro-pea nell'interpretazione di queste regole.Inoltre, Londra si sta dichiarando pronta arispondere, anche economicamente, deglieventuali errori in cui potrebbe incappareil futuro Tribunale unificato. Se, ad esem-pio, un'impresa greca o un cittadino bulga-ro dovessero subire un danno da una deci-sione illegittima del futuro Tribunale, essidovranno essere risarciti. Il Regno Unitoparteciperàpro quota a questo risarcimen-to, anche nel caso in cui l'illegittima deci-sione non sia imputabile alla sede britanni-ca del Tribunale.

Per questo, l'annuncio di voler ratificarel'accordo è del tutto incoerente con il risul-tato del referendum del 23 giugno e, ancordi più, conla recente decisione - del mede-simo governo - di contestare dinanzi alla

Corte Suprema inglese la sentenza che loobbliga a consultare il Parlamento prima diattivare la procedura di uscita dall'Ue. Co-me un Giano bifronte, da un lato il governobritannico vuole impedire al Parlamentodi interferire conirisultati delreferendum;dall'altro, chiede allo stesso Parlamento, insingolare contraddizione con la volontàpopolare, di ratificare un accordo che vin-cola politicamente e finanziariamente ilRegno Unito all'Ue e ai suoi Stati membri.

Chissà se nella scelta governativa dipro-muovere la ratifica dell'accordo, nono-stante laBrexit, abbiapesato la circostanzache Londra dovrebbe ospitare una sedecentrale del Tribunale unificato (con unindotto,per il solo settore legale, stimato in200milioni di sterline all'anno).O selaveraragione di questo esercizio di democraziabipolare risieda, piuttosto, nellavolontà diconquistare ogni avamposto possibile pri-ma dell'inizio formale dei negoziati di usci-ta dall'Ue (apertamente ritardati dal go-verno May) e così da indurre gli altri Statimembri a fare concessioni.

Non appena Londra avrà ratificato l'ac-cordo, mancherà solamente Berlino perpermettere al nuovo sistema di entrare invigore. Spetterà dunque alla Germania de-cidere la sorte del sistema unico di tutelabrevettuale. Ratificare immediatamentedopo Londra, per iniziare subito con lasemplificazione e, magari, sostenere chinel Regno Unito continua a illustrare glisvantaggi della Brexit? Oppure aspettareche si chiarisca lo status di Londra nell'Ue,per evitare di concedere al Regno Unito ilvantaggio negoziale di trovarsi dentro unsistema brevettuale da cui non sarebbe fa-cile estrometterlo?

Comunque vada, che almeno siano benchiare le incoerenze della retorica sulla so-vranità nazionale e suivantaggi di un'Euro-pa che si occupa solo di questioni concrete.

Massrno Condinanzi è professore ordinario di Diritto

dell'Ue presso l'Università degli Studi di Milano

Jacopo Alberti e assegnista di ricerca in Diritto dell'Ue

presso l'Università degli Studi di Milano

©RI PRO Dl1ZIDNE RISERVATA

Brevetti Pagina 7

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di Gian Antonio Stella

La ricerca, il plagioe i complici italiani

he ci fanno degli imbroglioni ira iricercatori che danno lustro all'Italia? Il

IIII nostro orgoglio d'avere scienziati dipunta nella ricerca scientifica mondiale adispetto dei tagli del 73% subiti negli ultimianni e del 350 posto (vergogna!) per numerodi addetti, è stato ammaccato ieri dal blogscientifico de Le Monde «Passeur deSciences». Sotto il titolo «Quando gliscienziati si derubano tra di loro», PierreBarthélémy racconta la storia di un plagio.Venuto alla luce quando Michael Dansinger,medico e ricercatore presso il Tufts MedicalCenter di Boston, specialista diEndocrinologia e nutrizione, da molti anniimpegnato con uno staff di colleghi in unaricerca sull'impatto di alcune diete sul livellodi lipoproteine ad alta densità (acronimoIIDL), noto con il termine di «colesterolobuono» manda una lettera aperta agli Annalsof Internai Medicine, una prestigiosa rivistamedica dell'American College of Physicians.La bomba è già nell'incipit: «Caro

plagiatore...». Lo scienziato accusa senzamezzi termini un anonimo revisorescientifico che aveva valutato quella suaricerca intorno alle diete e al «colesterolobuono» di avere bocciato la sua richiesta dipubblicare l'articolo scientifico su Annals ofInternal Medicine per poi pubblicarlo qualchemese dopo su un'altra rivista, EXCLI Journal,edita dal Leibniz-Institut fiir Arbeit Forschungdi Dortmund. Uguale. Ma dopo aver rimosso inomi di Michael Dansinger e dei suoicollaboratori, sostituiti con la firma propria econ quelle di un gruppo e un centro di ricercaitaliani. Alla faccia di chi aveva finanziato illavoro, il governo degli Stati Uniti e l'istitutodove opera Dansinger. E vanificando «anni distudi» e almeno 4000 ore di fatica.Ricevuta lalettera, Christine Laine, il redattore capo degliAnnals, l'ha pubblicata accompagnandola conun suo commento: aveva controllato e si eraaccorta che effettivamente uno dei revisoridell'articolo era stato tra i ricercatori che poiavrebbero firmato il lavoro «italiano». E che lostesso plagia tore aveva riconosciuto il plagio.Seguito da una ritrattazione su EXCLI Journal.«Si noterà che Michael Dansinger e ChristineLaine hanno scelto di non nominare ilcolpevole di questo tipo di frode», annota ilblog de Le Monde. Impeccabile lamotivazione: ogni scienziato indovineràsubito chi è il plagiatore ma soprattuttoindicare Il colpevole principale farebbepassare in secondo piano i coautoridell'articolo copiato: «tutti complici nellafrode».

Pi RiPR0I)U7,prdE RISERVATA

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FrancescoAntonioli

Un'operache investe

sul futurodel territorio

iparte.LanuovalineaferroviariaTorino-Lioneva.Maharagioneil

presidente delPiemonteChiamparino: iter troppo lungo,popolazioni interessatedall'operachevannocoinvoltefin dall'inizio del progetto (nondopo) e, dasubito,massimaattenzione alle ricaduteeconomiche e corresponsabilitànel controllo della legalità (dalrispetto dei tempi e dei costi alleinfiltrazioni). Detto ciò, i numeriin democraziadicono cheilTavsifa: sipuò essere contrari,malescelte si rispettano (esiste unasubdola,violentafiligrana dellelogiche nimby) enonsifannosabotaggi (comunque sia andatalavicendadello scrittorelrriDeLuca, è inquietante legittimarechili auspica). Troppi scontri inquesti anni. L'opposizione nonviolenta è sempre unbuoningrediente (nontutti, sia chiaro,in Valle diSusa, sono "no Tav").Cosicchélasceltadellasindacadi Torino ChiaraAppendino disfilarsi dall'Osservatorio non èproprio condivisibile.Appagalasuavociante base pentastellata,maavrebbe potuto continuare,per offrire dall'interno delleistituzioni critiche documentatee intelligenti. 0 è megliostrizzare l'occhio alle logichesovversive? (unfilmgiàvistoinaltriperiodi storici... ). Ora, comehanno sottolineato tutte leassociazioni imprenditoriali, sule maniche per ilbene delterritorio e dell'Italia. Torino-Lione (eTerzoValico)investono sul futuro. Gli sprechisui quali risparmiare sono altri, etanti: apartire da certe stanzedellapolitica

J FAntonioli

0 RIPRaouuON E RISERVATA

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Entro fine gennaio il progetto definitivo per l'accesso al cantiere principale, poi la gara per le aree di interscambio

Conto alla rovescia per le opere preliminariFilomena Greco

TORINO

La scadenza numero uno èconsegnare entro fine gennaio ilprogetto definitivo del nuovo ac-cesso al cantiere principale dellaTorino-Lione sul territorio na-zionale. DaChiomonte,utilizzan-do l'attuale tunnel geognosticodella Maddalena in fase di com-pletamento, lafres a scaverà versoSusa, dove sarà realizzatala futu-ra stazione internazionale, "ge-mella" di quella in territorio fran-cese, a Saint Jean de Maurienne.

Collegato a questo passaggio, c'èla gara da 3o milioni per allestire23 zone di interscambio all'inter-no della galleria di Chiomonte,funzionali agli scavi per il tunneldi base. Secono possibile step nel

2017 sarà la gara per il lavori di in-gegneria sul versante italiano eper la realizzazione dello svinco-lo per Chiomonte lungo laA32.

Attualmente, oltre che in Val-susa, si sta scavando in Francia, aSaint Martin La Porte. In questosecondo caso lo scavo è in assecon il futuro tunnel di base e i 9chilometri di tunnel in fase di rea-lizzazione nei prossimi mesi rap-presentano la prima parte dellatratta internazionale. In totale 57chilometri di percorso sotto lamontagna che in realtà saranno

162 chilometri di galleria tra tun-nel dibase a doppia canna- ognu-na per un senso di marcia - di-scenderie e bypass.

Tutte le gare per i 12 lotti, da cuiscaturiranno un centinaio di con-tratti, saranno internazionali. Iltema delle ricadute sul territorio,in termini di occupazione e di la-voro per le aziende del settore, re-sta in primo piano e nascondequalche insidia come sottolineaStefanoEsposito, senatore delPd:«Lasuddivisione del lavoro inlot-ti facilita il sistema, ma è impor-

tante non farsi trovare imprepa-rati,le aziende devono attrezzarsicon possibili aggregazioni invistadegli appalti e qualificarsiper gio-care un ruolo anche sul fronte deisubappalti. Allo stesso modo leistituzioni, in particolar modo laRegione, devono giocareunruoloper ottimizzare le ricadute sul ter-ritorio». Per valore dell'opera eper il carattere internazionale deibandi, ilavori per laTorino-Lionepossono rappresentare una occa-sione di sviluppo per il territorio,con ricadute stimate in circa3mila addetti, aregime, nei cantie-ri. «Parliamo di cifre assai signifi-cative inunperiodo di scarsi inve-stimenti pubblici - sottolineaChiara Borio, vicepresidente delCollegio edile di Torino che la set-timana scorsa, accanto al sistemaconfindustriale, Ance Piemonte,Confapi, Api Torino e altre sigleha sottoscritto un documento disostegno all'opera- e le nostre im-prese guardano con grande inte-resse agli appalti di taglio più pic-colo, dai5 ai 5o milioni. Per questopuntiamo a sostenere politiche diaggregazione e promuoviamo lanascita di consorzi stabili tra lenostre imprese. Ci auguriamoinoltre che l'idea di una tutela, perquanto morbida, del ruolo delleimprese locali possa trovare unaapplicazione concreta».

Al momento si sta scavandosia in Va[ Susa sia in Francia,a Saint Martin La Porte; attesaa regime un'occupazionedi circa 3mila addetti

Km di scavi perla Torino-LioneTanti saranno i chilometri digallerie tra tunnel di base adoppia canna, discenderie ebypass che saranno realizzatinei prossimi anni. Attualmentesi scava in Valsusa, perrealizzare il tunnelgeognostico della Maddalena,e sul fronte francese la fresa èal lavoroa Saint Martin LaPorte peri primi chilometri discavo in asse con il futurotunneldibase

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La strada che porta agli atenei italianiper chi studia (in romeno) a EnnaL'università; privacy per chi cambia. Nodo tesi di ammissione al secondo anno di medicina

di Claudia Voltattorni

Neanche cominciato il se-condo anno e già se ne voglio-no andare. E sì che ora arrivavail bello con la possibilità di fa-re esperienza in un ospedalevero e pure un po' di praticasui cadaveri (cosa vietata inItalia). Ma per cinque ex matri-cole dell'università DunareaJos Galati con sede distaccataad Enna l'avventura romenapare destinata a concludersimolto presto. Meglio tornarein Italia. Spostarsi di qualchecentinaio di chilometri ma«rientrare» in patria e provarea diventare medici nella nostralingua. Però saltando diretta-mente al secondo anno con lapossibilità magari di avere an-che qualche esame ricono-sciuto. Certo, sempre dopoaver superato il poco amatotest di ammissione che ognianno falcia migliaia di perso-ne in tutta Italia, spegnendo ilsogno di un futuro da medico.

Una dei cinque ci è riuscita.Dopo un anno di studi alla fa-coltà di Medicina della Duna-rea di Enna, le ha preferito

l'Università degli Studi di Mes-sina, statale, dove il 6 settem-bre scorso ha passato la provadi ammissione. Come lei, altriex compagni della Dunareahanno chiesto il trasferimentoin un altro ateneo, sempre allafacoltà di medicina, tra Messi-na e Catanzaro (ma la Dunareanon conferma e invoca il ri-spetto della privacy dei ragaz-zi). Test come gli altri con inpiù il riconoscimento degliesami già sostenuti nell'uni-versità romena, e questo, rac-conta il quotidiano La Sicilia,non senza malumori da partedelle matricole italiane cheparlano di «ingiustizia».

Ma si prevede nuovo malu-more anche da parte del mini-stero dell'Istruzione italianoche da un anno diffida l'ex se-natore pd Vladimiro Crisafullidetto Mirello ad andare avanticon questa storia dell'universi-tà romena in Italia e del corsodi laurea in Medicina. Lui, co-me raccontato sul Corriere daGian Antonio Stella, attraversola Fondazione Proserpina ge-stisce la Dunarea («io mi occu-po della logistica»). «Conti-nuiamo a ritenere quei corsinon validi» ripetono al Miur.Ma nel frattempo, il ministeroha dovuto pagare oltre 4 milaeuro di spese legali dopo labocciatura in primo grado e inappello del ricorso promossocontro la Dunarea: il tribunaledi Caltanissetta ha respinto larichiesta di bloccare i corsi.

Sul sito del Miur viene riba-dito che «eventuali titoli rila-sciati all'esito di tali corsi nonavrebbero alcun valore né a fi-ni accademici né ai fini profes-sionali e non potrebbero esse-re riconosciuti né da altro Ate-neo né da altra Autorità pub-blica» e il «ministero stavalutando ogni possibile ulte-

riore azione al fine di ricon-durre nel più breve tempo pos-sibile questa spiacevole situa-zione nell'alveo della legalità edi fornire puntuali indicazionialle università per confermarela non riconoscibilità del titolodi studio».

Ma intanto alla fine delprossimo gennaio si inaugurail secondo anno accademicodella Dunarea. Gli iscritti, traMedicina e Professioni sanita-rie sono arrivati a 8o e, diceCrisafulli, «provengono anchedal resto d'Italia, molti da Tori-no». Nel 2015 erano tutti sici-liani, «ogni anno - sottolineal'ex senatore pd -, 46 milastudenti lasciano la Sicilia, an-che per andare all'estero, inRomania o Albania, è megliodar loro una sede dell'univer-sità romena vicino casa, no?».

A chi si iscrive alla Dunareadi Emana (9.400 euro l'anno perMedicina), viene chiesto difrequentare un corso di 3 mesidi romeno (2.200 euro il co-sto), propedeutico all'ammis-sione al corso di laurea. Que-sto perché tutte le lezioni sonoin lingua romena. Ci sono poiil tirocinio in strutture ospe-daliere e la pratica in Romania.Il titolo finale? «Riconosciutoautomaticamente anche in Ita-lia» garantisce C.risafulli. Ma icinque «transfughi» hannoscelto la sicurezza di una lau-rea italiana.

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Posto

La posizionedella Kore,ultima nellaclassifica degliatenei privatidel Sole 240re

Gli studentiIn alto, aspi-ranti medicidell'universitàromena diEnna, sededistaccatadell'ateneoDunareaJos Galati(o'o AngeloCappa)

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Università telematicheNuovi criteri per l'accreditamento

iniziale e periodico delle sedi e deicorsi universitari. Per le universitàtelematiche, una batosta. Il decretoche riforma la valutazione e l'accredi-tamento è stato firmato dal ministrodell'istruzione, università e ricercaStefania Giannini il 12 dicembrescorso, poche ore prima della nominadei nuovi ministri del governo Gen-tiloni, avvenuta nella serata del 12,che l'ha vista cedere il posto, unicoministro non confermato dell'esecu-tivo Renzi, a Valeria Fedeli.

Tra le novità di maggiore rilievo, icriteri per l'accreditamento dei corsidelle università che offrono attivitàformative in modalità prevalente-mente a distanza e l'avvio di percorsiin alternanza nelle imprese o negliordini professionali.

Uno dei criteri vincolanti dell'ac-creditamento delle telematicheriguarda la dotazione di docenti atempo indeterminato minima perogni corso di laurea in base alla nu-merosità degli studenti: secondo inuovi parametri, indicati negli alle-gati, in media dovrebbero esserci al-meno sei unità di professori ordinariogni 150 iscritti. Con costi che pra-

troppi docenti da assumereticamente supererebbero le rette: seuna retribuzione media annua di unprofessore infatti è di 60 mila euro,la spesa in soli stipendi sarebbe di360 mila euro. A fronte di rette inmedia di 2 mila eurol'anno, l'operazioneper un'universitàtelematica sarebbedunque in perdita,a favore degli ateneiche invece operanoin modalità mista.

Le nuove dispo-sizioni decorronodall'anno accademi-co 2017/2018. «Laconcessione, il dinie-go ovvero la revocadell'accreditamentoiniziale e periodico disedi e corsi vengonodisposti con decretodel ministro su con-

tà. «L'attivazione dei corsi di studioaccreditati è subordinata unicamen-te all'inserimento annuale deglistessi nella Banca dati dell'offertaformativa, previa verifica», precisa

l'articolo 4 del decre-to, «automatica nel-la medesima bancadati del possesso deirequisiti di docenzadi cui all'Allegato A,punto b... L'accredi-tamento si intendeconfermato qualoral'esito della verificadi cui al comma 3,validata dal Nucleodi valutazione, siapositivo e, in casocontrario, decadeautomaticamentecon contestuale eli-minazione del corsodi studi dalla banca

Stefania Giannïni

forme parere dell'Anvur».L'accreditamento periodico delle

sedi ha durata massima quinquen-nale e viene conseguito dalle sediche soddisfano i requisiti per l'accre-ditamento iniziale e quelli previsticome risultati dei processi di quali-

dati». Il decreto si sofferma anchesulla flessibilità dell'offerta forma-tiva e sui corsi di laurea sperimen-tali a ordinamento professionale.Si potranno attivare nuovi corsi distudio che utilizzano, negli ambitidisciplinari relativi alle attività dibase caratterizzanti, ulteriori setto-ri scientifico-disciplinari.

Non sarà però possibile farlo pertutte le lauree, sono escluse peresempio Architettura, Difesa,Professioni sanitarie. Per facili-tare l'istituzione di corsi di studiodirettamente riconducibili alleesigenze del mercato del lavoro ildecreto Giannini consente a cia-scun ateneo la sperimentazionedi un corso di laurea per anno ac-cademico, da realizzarsi solo conmodalità convenzionali e dunquecon lezioni frontali, caratterizzatoda un percorso teorico e da tirocinida svilupparsi attraverso conven-zioni con imprese, associazioni oordini professionali. Se al terminedel primo ciclo, sarà verificato untasso di occupazione per i laureatipari ad almeno l'80%, il corso verràaccreditato in via ordinaria.

Alessandra Ricciardi

Università telematiche Pagina 13

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Geologi, Bollino bluper il lavoro intellettuale

Geologi con il Bollino blu di qualità: i professionistidel settore potranno offrire sul mercato un prodotto(e cioè le loro prestazioni) con tanto di certificazione.E questo il passo avanti compiuto da Consiglio nazio-nale dei geologi e dall'Ordine campano che ha portatoin questi giorni alla certificazione del lavoro intellet-tuale da parte di Accredia , ente unico nazionale diaccreditamento designato dal governo e nato nel 2009dalla fusione di Sincert e Sinal . Un cammino iniziatodieci anni fa all 'ombra del Vesuvio e che, di concertotra Ordine campano e Consiglio nazionale , ha portatoal risultato attuale. Da oggi , quindi , i geologi possonomettere sul mercato una relazione geologica certificatae l'Ordine diventa un Organismo di certificazione, ingrado quindi di tracciare una strada che potrà doma-ni diventare comune anche agli altri ordini dell'areatecnica. Per Francesco Russo, presidente dell 'Ordinedei geologi della Campania e ideatore di questo per-corso : «La certificazione di qualità diverrà un elementospecifico di garanzia , progetto per progetto e non unagenerica affermazione di principio . Una specie di bol-lino blu che attesterà la conformità delle prestazionia rigorosi standard qualitativi prefissati e codificati.Per la prima volta , quindi», continua il presidente, «illavoro intellettuale dei professionisti verrà certificato,attestando così il valore aggiunto della prestazioneprofessionale e garantendo gli enti che si avvarrannodi questo strumento». Il Bollino blu, inoltre , potrà es-sere esteso non solo a ingegneri e architetti , ma anchea geometri e periti.

Giacomo Barone

Bollino blu Pagina 14